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Dettaglio seduta n.238 del 31/01/79 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento:

Sul programma dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Nella conferenza dei Capigruppo si è deciso che nella giornata di oggi si svolgeranno i punti secondo, terzo, quarto, quinto ed undicesimo all'ordine del giorno, mentre gli altri punti verranno esaminati nella giornata di domani. Anche il processo verbale relativo all'adunanza del 25 gennaio verrà distribuito nella mattinata di domani.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Interrogazione dei Consiglieri Bertorello, Chiabrando, Franzi, Lombardi e Menozzi per conoscere se la Giunta ha disposto iniziative per dare attuazione agli adempimenti previsti dalla legge del 20/10/1978 n. 674


PRESIDENTE

Il punto secondo all'o.d.g. reca: "Interpellanze ed interrogazioni".
Iniziamo con l'interrogazione dei Consiglieri Bertorello, Chiabrando Franzi, Lombardi e Menozzi per conoscere se la Giunta ha disposto iniziative per dare attuazione agli adempimenti previsti dalla legge del 20/10/1978 n. 674.
Risponde l'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Potrei limitarmi a dire che questi adempimenti sono in corso e che fra 7/8 giorni la Giunta approverà il progetto di legge, ma, a costo di farmi riprendere come fece la volta scorsa il collega Chiabrando, voglio spiegare il motivo per cui non abbiamo adempiuto finora e direi che forse facciamo male ad adempiere. La legge nazionale pone dei termini facendo riferimento alla direttiva CEE 1360/1978, la quale demanda l'adempimento decisivo con legge regionale, legge che la Regione Piemonte deve ancora predisporre.
Possiamo benissimo presentare il regolamento; nell'iter della discussione arriverà l'ulteriore direttiva che doveva essere emanata entro 6 mesi dal primo regolamento. La volta scorsa avevo assicurato la presentazione entro 8 giorni della proposta di legge sulle terre incolte, anche oggi posso dare analoga assicurazione dato che i preliminari sono già predisposti. Si tratta di tener conto delle dimensioni minime. Le dimensioni proposte consentivano delle unioni di viticultori nelle province di Cuneo, Asti Alessandria, mentre non lo consentirebbero ai viticultori di Novara e di Vercelli. Queste sono le ragioni dell'attesa, possiamo comunque superarle rimandando la decisione al momento dell'approvazione della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Prendo atto dell'impegno dell'Assessore a presentare la legge entro pochi giorni e mi dichiaro soddisfatto. Ritengo che si possa presentare la legge e discutere di questi problemi nel corso dell'esame della proposta di legge.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione dei Consiglieri Bertorello, Chiabrando, Lombardi e Menozzi per avere notizie circa il contributo di L. 200 milioni erogato all'Esap per progetti di ampliamento del caseificio di Crescentino


PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Bertorello, Chiabrando, Lombardi e Menozzi per avere notizie circa il contributo di L. 200 milioni erogato all'Esap per progetti di ampliamento del caseificio di Crescentino.
Risponde l'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Le erogazioni di fondi all'Esap si inseriscono nel programma lattiero caseario e nel programma coltivazioni pregiate e viticultura. Da parecchio tempo si parla di un secondo grado per quanto concerne il settore delle cantine sociali.
Né io né l'Esap siamo in grado di definire il tipo e l'entità.
Non sono stati affidati incarichi di progettazione a professionisti.
L'Esap ha invece costituito due commissioni che stanno approfondendo i problemi. Per quanto riguarda il secondo grado, settore viticoltura, le commissioni sono composte dal dott. Garrone Giovanni di Torino, dal dott.
Zancan Giovanni di Milano, dal dott. Angeloni dello studio Silvano, dal prof. Margheri Giulio, dal prof. Ussegli o Tommasé, direttore dell'Istituto sperimentale nazionale di Enologia che ha sede ad Asti, dall'enotecnico Ottino Riccardo di Pavia e dall'enotecnico dott. Rivella Ezio di Roma presidente dell'Associazione nazionale enotecnici, i quali sono incaricati del progetto complessivo per le ricerche.
Per quanto riguarda invece il settore lattiero caseario, ci sono cinque esperti, il dott. Salvio che aveva già curato lo studio sul latte, il dott.
Zancan, il dott. Frigerio, un esperto nominato dalla lega nazionale delle cooperative, un esperto nominato dall'unione delle cooperative a livello nazionale. Completati gli studi, ammesso che si passi alla progettazione si assegneranno gli incarichi della progettazione.
l fondi erano residui dall'art. 4 lettera H della legge n. 47 che prevedeva un contributo fino al 90% delle spese a favore di cooperative consorzi di cooperative o Esap. Non pervennero domande di privati, i fondi furono quindi destinati all'unica domanda presentata ma non sono ancora stati erogati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Non posso dichiararmi soddisfatto della risposta, perché non fornisce le notizie che abbiano richiesto nell'interrogazione, fornisce invece delle precisazioni che aggravano la situazione.
L'Assessore dice, infatti, che non ha affidato gli incarichi di progettazione ma che sono state costituite due commissioni per approfondire il problema. Accetto questa procedura, però mi chiedo come la Giunta giustifichi i 453 milioni stanziati che semmai serviranno nella fase successiva, quando saranno affidati gli incarichi professionale per le progettazioni. L'Assessore anche in questa occasione, come in altre dimostra di avere una vaga idea del problema. Questo fatto è molto grave ed è rivelatore della facilità con cui la Giunta stanzia i miliardi per gli incarichi professionali.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

La Giunta e l'Assessore competente hanno ritenuto opportuno di stanziare quei fondi per non lasciarli andare in economia nel qual caso l'agricoltura li avrebbe persi.



CHIABRANDO Mauro

Mi pare di capire che la Giunta non eseguirà la deliberazione fino a quando non sarà concluso lo studio. A queste condizioni, siamo d'accordo.



PRESIDENTE

L'interrogazione è stata svolta.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione dei Consiglieri Chiabrando e Colombino per segnalare la grave e difficile situazione dei collegamenti pubblici tra Vigone e Pinerolo


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione presentata dai Consiglieri Chiabrando e Colombino per segnalare la grave e difficile situazione dei collegamenti pubblici tra Vigone e Pinerolo. Risponde il Vicepresidente della Giunta regionale Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

In relazione all'interrogazione in oggetto si precisa: il centro di Vigone è attualmente collegato con Pinerolo e Torino sia con le Ferrovie dello Stato verso Torino, sia con numerose corse automobilistiche il cui programma è costituito da n. 7 corse feriali più 5 corse feriali per studenti sulla relazione Cercenasco-Pinerolo e da n. 11 corse feriali e giornaliere dirette a Torino.
Con riferimento alla linea Vigone-Pinerolo, oltre alla riunione svoltasi nel Comune stesso, è stato fatto un incontro presso l'Assessorato ai trasporti il giorno 26/1 c.a., con l'intervento del Sindaco del Comune di Vigone e della soc. SAPAV concessionaria della linea automobilistica Cercenasco-Pinerolo. In tale sede sono stati esaminati i problemi proposti dal Comune di Vigone e in particolare lo spostamento di orario di una corsa esistente e l'istituzione di nuove corse. Considerato che nella fase attuale non esistono dati di traffico certi che possano consentire di stabilire un nuovo programma così come proposto inizialmente dal Comune interessato, gli accordi intercorsi fra l'Assessorato e la soc. SAPAV ed il Comune di Vigone possono essere così condensati: anticipo della corsa in partenza da Cercenasco alle ore 15,50 alle ore 13,45 istituzione di 1 c.c., nei giorni di mercoledì e sabato con gli orari proposti dal Comune.
Per tali modifiche nessun onere sarà sopportato da parte del Comune.
Tenuto conto però dalla mancanza di dati di traffico attendibili, le modifiche avranno carattere provvisorio di mesi tre a partire dal 5/2 c.a.
Tale periodo sperimentale consentirà di rivedere la questione successiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.
CHIABRANDO Mi dichiaro soddisfatto della risposta.



PRESIDENTE

L'interrogazione è così svolta.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale - Cultura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione del Consigliere Oberto per sapere se la Giunta è a conoscenza dell'attività degli Istituti storici della Resistenza del Piemonte e dell'utilizzazione dei contributi erogati dalla Regione agli stessi, in base alla legge n. 44 del 30/12/1974


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Oberto per sapere se la Giunta è a conoscenza dell'attività degli Istituti storici della Resistenza del Piemonte e dell'utilizzazione dei contributi erogati dalla Regione agli stessi, in base alla legge n. 44 del 30/12/1974. Risponde l'Assessore Fiorini.



FIORINI Fausto, Assessore all'istruzione

I contributi sono stati assegnati in due tranches semestrali: la prima è stata erogata nel luglio 1978. In seguito, rilevata l'insufficienza della quota rimanente, dovuta anche al fatto che gli Istituti storici erano divenuti 6 su richiesta del Consiglio, la Giunta ha ritenuto di aumentare la quota da assegnare a 95 milioni con l'obiettivo di giungere ai 120 milioni.
La seconda tranche è stata erogata sulla base dell'attività svolta dagli Enti nella misura di 14 milioni e 700 mila lire all'Istituto, che ha sede in Torino, 14 milioni e 700 mila lire all'Archivio Fotografico, 9 milioni ai Centri dell'Istituto della Resistenza di Vercelli, Cuneo Novara; una cifra proporzionalmente inferiore al Centro di Alessandria che ha incominciato la sua attività da poco tempo.
Per quest'anno sono state richieste le relazioni sull'attività svolta che saranno valutate anche in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Signor Presidente, signor Assessore, sono soddisfatto delle comunicazioni date in risposta a quanto si riferisce all'aspetto finanziario della legge e prendo atto con soddisfazione che lo stanziamento è salito a 95 milioni.
Nella mia interrogazione però rilevavo che la legge che il Consiglio regionale aveva votato nel giugno del 1974 in un certo spirito di collaborazione con Franco Antonicelli che allora presiedeva alle manifestazioni degli Istituti storici della Resistenza piemontese, si proponeva di fare acquisire alla Regione e al Consiglio regionale una informazione sull'attività che gli Istituti storici svolgono, tant'è vero che nel testo di legge chiedevamo che ogni anno, entro il 31 ottobre, gli Istituti della Resistenza relazionassero sulla loro attività. Gli Istituti non hanno però tenuto conto che dovevano far pervenire le relazioni anche al 31 ottobre dei 4 anni passati. Non muovo doglianza specifica nei confronti dell'organo esecutivo della Regione, anche se all'adempimento della legge è direttamente interessato per espressa dizione e per tutta la politica resistenziale che il Consiglio regionale del Piemonte ha continuato a svolgere.
Mi permetto di sollecitare l'Assessore e il Presidente della Giunta perché questi Istituti siano richiamati all'adempimento e forniscano notizie precise sull'attività svolta in considerazione dei finanziamenti avuti. Grazie.



FIORINI Fausto, Assessore all'istruzione

Desidero precisare che ho preso in gestione questa pratica soltanto da un anno. Mi impegno a insistere perché venga fornita al Consiglio la documentazione.



PRESIDENTE

L'interrogazione è stata svolta.


Argomento: Università - Edilizia scolastica

Interrogazione dei Consiglieri Bertorello, Chiabrando, Franzi, Lombardi Menozzi inerente la sistemazione edilizia delle Facoltà di agraria e veterinaria, unitamente all'interrogazione dei Consiglieri Enrichens e Castagnone Vaccarino per conoscere quali adempimenti sono stati assunti dalla Giunta per la sistemazione edilizia delle varie Facoltà universitarie


PRESIDENTE

Esaminiamo congiuntamente l'interrogazione dei Consiglieri Bertorello Chiabrando, Franzi, Lombardi, Menozzi inerente la sistemazione edilizia delle Facoltà di agraria e veterinaria, e l'interrogazione dei Consiglieri Enrichens e Castagnone Vaccarino per conoscere quali adempimenti sono stati assunti dalla Giunta per la sistemazione edilizia delle varie Facoltà universitarie.
La parola all'Assessore Fiorini.



FIORINI Fausto, Assessore all'istruzione

Rispondo a entrambe le interrogazioni perché hanno un elemento in comune. La vicenda, che si protrae da più di un anno e mezzo, aveva visto gli contatti tra la Regione, il Comune, la Provincia, il Politecnico e l'Università di Torino al fine di redigere un piano che soddisfacesse alla situazione urbanistica torinese e alle esigenze dell'Università. Era stata nominata una Commissione da parte dell'Università, del Politecnico e degli Enti territoriali della Regione della quale ho fatto parte. Venne steso un documento che comprendeva in una certa misura il soddisfacimento di tutte le Facoltà universitarie utilizzando strutture di proprietà comunale, di proprietà provinciale, di proprietà statale, oltreché di proprietà dell'Università. E' stato proposto al Ministro Pedini un piano organico che prevede una serie di permute con il demanio dello Stato. Il Ministro ha fatto svolgere una indagine e ha accettato di buon grado il piano, senonch è sorta una difficoltà per quanto riguarda l'assegnazione della zona di Stupinigi per la sede della Facoltà di agraria e veterinaria che trova non consenziente l'Ordine Mauriziano. In realtà vi erano due problemi l'uno relativo alla vicinanza delle strutture di sperimentazione già in proprietà delle Facoltà, l'altro relativo alla possibilità di costruire il museo dell'agricoltura in prossimità della Facoltà. Alla fine la soluzione è stata trovata con l'utilizzazione dell'edificio nuovo di Grugliasco che si trova in prossimità e che offre possibilità di espansione. La disponibilità è sui 16/17 mila metri quadrati, le due Facoltà si sono dichiarate disponibili ed hanno chiesto alla Provincia di Torino l'assegnazione di tale edificio, come risulta dall'estratto del verbale del Consiglio di Amministrazione riunitosi il 12/12/78. Qualche problema rimane per la distribuzione degli spazi, ma di questo ha competenza l'Università. Come diceva il Ministro Pedini, è la prima volta che gli Enti locali e l'Università riescono a redigere un piano comune.



PRESIDENTE

Replica il Consigliere Enrichens.



ENRICHENS Nicola

Non sono soddisfatto della risposta. E' vero che essa si basa su fatti obiettivi come la disponibilità del Ministro Pedini (il quale per altro fino a questo momento non ha deciso alcunché), ma non dice nulla circa il decentramento dell'Università secondo le notizie apparse sulla stampa. Mi dichiaro insoddisfatto della risposta perché la Giunta non ha esercitato sufficienti pressioni presso il Ministero per avviare a soluzione questo grave problema.
Il problema del Piemonte non sta 'solo nel decentramento di questa o quell'altra Facoltà della sede di Torino o nel reperire locali per risolvere i problemi edilizi, ma sta nel decentramento, soprattutto nel sud del Piemonte, di alcune Facoltà universitarie che a Torino scoppiano. Mi dichiaro insoddisfatto anche per le inadempienze del Governo che, con l'istituzione del decentramento universitario, fa una programmazione più per collegi elettorali che non per le esigenze della popolazione, tant'è vero che è stata istituita tempo fa da Fanfani una Facoltà ad Arezzo. Si deve avere il coraggio di denunciare queste cose in pubblico e negli organismi eletti liberamente dalla popolazione.
Prego l'Assessore di premere sul Ministro della pubblica istruzione affinché si decida a prendere a cuore questa faccenda tralasciando un poco il suo hobby per il pianoforte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

La risposta dell'Assessore mi sorprende non poco. A parte il fatto che viene, come sovente capita, molto in ritardo perché la nostra interrogazione risale al mese di ottobre scorso, mi stupisce in quanto un documento ufficiale, a nostre mani dal mese di settembre, diceva di non accettare la soluzione nella zona ovest di Torino in quanto era opportuno integrare le attività delle Facoltà di agraria e veterinaria.
L'atteggiamento e la posizione dell'Università e del mondo dell'agricoltura erano quelli di una Università ubicata in zona attiva, dal punto di vista agricolo, una zona agricola che veda presenti iniziative dell'Università come quella di Carmagnola, come quella della collina di Torino. Se all'unanimità c'è stata questa accettazione, a noi non resta che prendere atto pur facendo qualche riserva, perché l'Università può aver accettato ma il mondo dell'agricoltura in generale potrebbe anche non essere perfettamente d'accordo. Prendiamo atto con un po' di disappunto perch questa vicenda poteva essere chiarita e discussa con soddisfazione più generale.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, l'importantissimo problema della Facoltà di agraria e veterinaria sollevato dal Consigliere Chiabrando interessa l'Università da oltre 60 anni. Quando venne costituita la commissione per risolvere il problema dell'Università ci eravamo proposti di trovare una soluzione entro 36 mesi. Come sapete la Facoltà di agraria e veterinaria è ristretta in una piccola unità ed è noto che per lo spazio e l'importanza che tutti le abbiamo dato l'agricoltura non può essere staccata dalla fase della ricerca e dello studio universitario. Abbiamo valutato molte ipotesi per dare un assetto non solo a questa Facoltà ma anche alle altre e per le Facoltà di agraria e di veterinaria abbiamo valutato anche l'utilizzazione del Bonafous, strada che però era estremamente più complessa di quanto non sembrasse. Il Bonafous ha strutture molto valide a Carignano dove vi sono alcune serre di sperimentazione, che però si dovrebbero ricostruire, e non vi sono le risorse finanziarie. Si è poi posto l'attenzione sulla struttura di Grugliasco. A fianco di quella vi è la struttura della Mandria che con i suoi 15 milioni di metri quadrati di terreno può costituire anche una sede di sperimentazione sul terreno. Non si pensa di abbandonare il terreno di Carignano in quanto riteniamo che occorrano più sedi di sperimentazione sul territorio piemontese, essi partiranno dal centro di Grugliasco e si estenderanno alla Mandria, a Carignano. La Facoltà di economia e commercio troverà sede nell'Istituto di riposo, già si stanno approntando i progetti per la sistemazione vicino al centro di calcolo. E' già in corso l'utilizzazione di alcune caserme come quella di via Giolitti.
Ringrazio il Consigliere Chiabrando che con la presentazione dell'interrogazione ha dato modo di dare questa informazione.



PRESIDENTE

Le interrogazioni sono discusse.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione del Consigliere Cerchio per sapere se la Giunta è a conoscenza dei ripetuti e gravi disagi in cui versano i pazienti della ULS n. 41


PRESIDENTE

L'ultima interrogazione in elenco è del Consigliere Cerchio, per sapere se là Giunta è a conoscenza dei ripetuti e gravi disagi in cui versano i pazienti della ULS n. 41. Risponde l'Assessore Enrietti.



ENRIETTI Ezio, Assessore alla sanità e sicurezza sociale

Con interrogazione 11/1/1979 lei ha chiesto all'Assessore di conoscere se è a conoscenza dei ripetuti disagi in cui si trovano i pazienti della ULS n. 41, che; dopo la decisione dell'Assessorato regionale alla sanità di eliminare il presidio ospedaliero di Caluso, vedono ulteriormente diminuite le possibilità di offerta ricettiva anche negli ospedali di Chivasso ed Ivrea.
In proposito va fatto presente, come già ripetutamente affermato, che nell'ambito della zona n. 41 non esiste un bacino demografico sufficiente per una sede ospedaliera autonoma.
Il soddisfacimento delle esigenze della popolazione non può essere visto all'interno di ciascuna zona ma va risolto in modo diverso, come infatti è sancito nella legge di riforma sanitaria 23/12/1978, n. 833, la quale ha previsto dei presidi multizonali.
Alla luce di tale situazione il piano regionale, che dovrà essere approntato entro i termini previsti dalla legge 833, dovrà risolvere i problemi della zona n. 41.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cerchio.



CERCHIO Giuseppe

L'interrogazione nasce dal rifiuto di accoglimento di un gruppo di pazienti da parte dell'ospedale di Caluso che, per scelta dell'Amministrazione regionale e della maggioranza del Comprensorio di Ivrea, sta trasformandosi in poliambulatorio suscitando una vivace contrapposizione non solo nella popolazione ma anche nei partiti dell'attuale maggioranza. Su questo problema si sono espressi in termini vivaci il Presidente della Provincia di Torino e altre forze politiche che nella zona rivendicano quanto la D.C., e alcuni altri Gruppi,politici vanno rilevando. L'Assessore già in altre occasioni aveva rilevato come l'Unità Locale n. 41 non ha una utenza sanitaria tale da richiedere un presidio sanitario; è anche vero che gli pazienti di quella zona, come anche di altre zone, si trovano nella difficoltà di essere accolti dagli ospedali o di Ivrea o di Chivasso. Il problema rimane sostanzialmente aperto e andrà ripreso con il discorso di riorganizzazione e di programmazione che dovrà tenere conto di queste osservazioni.



PRESIDENTE

Abbiamo così concluso il punto relativo alle interrogazioni.


Argomento:

Richiesta di sollecita risposta ad un'interrogazione sugli aiuti ai profughi dal Vietnam e ad alcune interrogazioni sull'agricoltura


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Chiedo che nella prossima riunione venga data risposta all'interrogazione da me presentata il 6 dicembre per quanto riguarda gli aiuti ai profughi dal Vietnam.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Avevo già dato risposta nel corso di una seduta in cui lei non era presente. Non abbiamo alcuna difficoltà a rispondere. Daremo risposta contemporaneamente all'analoga interrogazione del Consigliere Carazzoni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Chiedo alla Giunta e all'Assessore all'agricoltura di dare risposta alle interrogazioni, risalenti a tre mesi fa, che abbiamo presentato per conoscere la situazione degli investimenti, notizie indispensabili in previsione della discussione del bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Le interrogazioni a cui fa riferimento il Consigliere Chiabrando riguardano la gestione degli anni passati dell'Assessorato all'agricoltura.
Sono dati che l'Assessore intende dare costantemente, attraverso a terminali ai quali potremo accedere per l'informazione in ogni momento. Per fare questo, però, occorre non poco tempo, anche perché vogliamo che la passata gestione e quella attuale risultino con chiarezza.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

a) Esecrazione per l'uccisione del magistrato Emilio Alessandrini


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, ancora una volta dobbiamo alzarci per condannare ed esecrare l'ennesimo assassinio compiuto negli ultimi giorni, di cui è stato vittima il Sostituto Procuratore Emilio Alessandrini.
In questo momento a Milano si stanno svolgendo i funerali ai quali noi abbiamo invitato a partecipare gli operai, lavoratori, i giovani con lo stesso spirito, lo stesso animo, la stessa convinzione con la quale abbiamo rivolto l'invito in occasione del precedente assassinio dell'operaio genovese Rossa.
Le parole sono già state tutte spese, dalle parole occorre passare a fatti qualitativamente nuovi nella nostra azione contro il terrorismo perché il tipo di attacco che viene oggi portato si precisa nei documenti stessi degli assassini, è qualche cosa che perde qualsiasi ombra di maschera che essi hanno cercato di mettere per confondere le acque.
Nel documento diffuso ieri è scritto che è stato assassinato Alessandrini perché è uno dei magistrati che maggiormente ha contribuito a rendere efficiente la Procura della Repubblica di Milano, e si precisa più oltre che la sua attività tendeva a ridare credibilità democratica e progressista alle istituzioni. Parole più chiare per indicare il carattere reazionario di questi assassini e della loro azione non potevano essere dette. Si chiarisce in tutti gli suoi aspetti il disegno di attacco alle istituzioni, agli uomini, alla convivenza civile.
Stiamo lavorando in più direzioni per poter presentare a tutte le forze politiche e democratiche del Piemonte il libro che indica le tappe, gli episodi e le iniziative che abbiamo portato avanti in questi anni, dal 1969 ad oggi, anni in cui la strategia della tensione ed il terrorismo hanno agito nel nostro Paese; stiamo lavorando per presentare una linea di azione che possa non essere del momento, che possa non essere soltanto la risposta di un giorno al fatto criminale che ci colpisce. Ci sono le energie e le idee per poter dare forza a questa linea. La Regione Piemonte in questo campo non ha fatto tutto il possibile, anzi c'è uno scarto grande fra ci che dovremmo fare e ciò che abbiamo finora fatto, ma credo che vi sia quella fondamentale unità politica e democratica che è la condizione per poter mettere su nuove basi l'offensiva che dobbiamo portare contro il terrorismo, utilizzando le leggi dello Stato, utilizzando la democrazia facendo con la democrazia più forti le armi della nostra risposta. Da questa tribuna, come abbiamo già fatto ieri con il Presidente Viglione e con il Sindaco della città, inviamo alla famiglia del magistrato Alessandrini e a tutta la Magistratura italiana il nostro cordoglio e nello stesso tempo il nostro impegno, perché il terrorismo sia stroncato nel Paese.



(Tutti i Consiglieri in piedi osservano un minuto di raccoglimento)


Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Sono in congedo i Consiglieri Bianchi, Fonio, Menozzi, Minucci Paganelli, Vecchione.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: n. 378: "Realizzazione infrastruttura di trasporto del metano nel Comprensorio di Mondovì per l'area industriale attrezzata", presentato dalla Giunta regionale il 10 gennaio 1979 n. 379: "Provvidenze in materia di promozione e diffusione dell'informazione", presentato dalla Giunta regionale in data 12 gennaio 1979 n. 380: "Inquadramento nel ruolo dei Comuni del personale degli Enti comunali di assistenza", presentato dalla Giunta regionale in data 15 gennaio 1979 n. 381: "Contributo regionale per l'assistenza farmaceutica ed integrativa ai coltivatori diretti per il secondo semestre anno 1977, per l'anno 1978 e per l'anno 1979", presentato dalla Giunta regionale in data 24 gennaio 1979.


Argomento:

d) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo ha apposto il visto: alla legge regionale: "Modificazioni alla legge regionale 27/4/1978, n.
20 'Norme per la formazione e l'approvazione dei piani zonali di sviluppo agricolo' " alla legge regionale: "Modificazione alla legge regionale 12/5/1975, n.
27 'Albo professionale degli imprenditori agricoli' " alla legge regionale: "Procedure per l'adozione dello stemma della Regione Piemonte".


Argomento:

e) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo non ha apposto il visto: alla legge regionale: "Tutela del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte" alla legge regionale: "Adeguamento dell'indennità di residenza fissata dalla legge statale 8/3/1968 n. 221 a favore dei farmacisti titolari di farmacie rurali".


Argomento: Varie

f) Richiesta del Consigliere Oberto di evitare, se possibile, di fumare in aula


PRESIDENTE

Faccio inoltre mia la richiesta avanzata dal Consigliere Oberto, di evitare, per quanto è possibile, di fumare in aula.
Le comunicazioni del Presidente sono così esaurite.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Informazione della Giunta regionale sull'accordo sottoscritto in Regione per l'occupazione negli stabilimenti Marta di Torino, Dogliani e Bra


PRESIDENTE

Punto quarto all'o.d.g.: "Informazione della Giunta regionale sull'accordo sottoscritto in Regione per L'occupazione negli stabilimenti Marta di Torino, Dogliani e Bra".
La parola all'Assessore Alasia.



ALASIA Giovanni, Assessore ai problemi del lavoro

Come gli Consiglieri sanno, con l'ultimo nostro bollettino di documentazione sui punti di crisi in Piemonte vi informavamo della grave situazione determinatasi negli stabilimenti Marta, con sedi produttive a Dogliani, Bra e Torino, azienda che opera nel settore abbigliamento corsetteria.
A metà di gennaio l'azienda aveva aperto la procedura di licenziamento nei confronti di 100 lavoratrici, mentre nei mesi scorsi era già stato chiuso lo stabilimento di Cardé che occupava 40 lavoratori.
L'azienda, negli incontri avuti con noi e con l'Assessorato al lavoro del Comune di Torino, rilevava una perdita di 800 milioni nel corso del 1978, e l'esigenza di apporto di capitale fresco che i soci avrebbero conferito solo alla condizione di una profonda ristrutturazione aziendale produttiva e di un drastico calo occupazionale. La situazione era particolarmente preoccupante non solo per lo stabilimento di Torino ove erano incentrati i licenziamenti, ma anche per l'area del Cuneese per gli ovvi riflessi che conseguono dalla situazione dello stabilimento di Dogliani (90 lavoratrici) e di Bra (250 lavoratrici).
Sono ora in grado di dare la positiva notizia che il 23 gennaio presso la nostra sede e con l'impegno del Comune di Torino, è stato raggiunto fra noi, Comune di Torino, Organizzazioni sindacali e azienda, un accordo in base al quale la procedura di licenziamenti per 100 lavoratori è stata revocata. Verrebbero avviati a cassa integrazione speciale sulla 675, 85 lavoratori, mentre vengono fornite delle assicurazioni e delle garanzie di stabilità per Bra e per Dogliani. Subito dopo l'approvazione del CIPI per la cassa integrazione, la ditta si è impegnata a versare due acconti mensili anticipati di L. 200 mila ai lavoratori. Si è inoltre impegnata a pagare entro la fine del mese la tredicesima mensilità e le retribuzioni arretrate per gli 85 sospesi, e entro febbraio per tutti i lavoratori.
Credo, signori Consiglieri, che questo accordo raggiunto, che significa poi un modo di percorrere - nella forma più indolore possibile - questa difficile fase, debba ora essere gestito produttivamente perché non nascondiamo delle serie preoccupazioni per l'intero gruppo. L'azienda ha da risolvere problemi di recupero di produttività (ci sono problemi consistenti di assenteismo, riconosciuti dai sindacati, che peraltro essi attribuiscono alla situazione di disfunzione complessiva); però l'azienda ha al suo attivo una notevole crescita di ordinativi. Nei limiti delle nostre possibilità, noi cercheremo di assecondare questa fase per pervenire via via durante la fase di attuazione della cassa integrazione, a più consolidate condizioni produttive e quindi anche di dare garanzie occupazionali, intanto il nostro primo impegno si esplicherà per l'accoglimento della legge n. 675.
Informo il Consiglio, e particolarmente quei Consiglieri di Cuneo che hanno seguito la vicenda, che per la Wild di Piasco è caduta la prima ipotesi che si era affacciata per l'acquisto da parte di un gruppo di Savigliano che opera nell'indotto auto.
Devo rammaricarmi di questo inspiegabile fatto, dato che la distanza finanziaria (per una trattativa privata) fra richiesta avanzata e offerta era assai poca. E questo mi risulta per aver direttamente io Accompagnato in tribunale il gruppo offerente. Dopo che è stata fatta l'operazione di vendita scorporata del magazzino di Piasco, ed esattamente lunedì 29, ho ripreso contatto col gruppo in parola. Mi è stata ribadita la disponibilità all'acquisto, garantendo tutta l'occupazione, attualmente in carico, sia pure con gradualità e coi necessari meccanismi assistenziali. Naturalmente essendo già stato ceduto il magazzino e venduto per oltre 400 milioni l'offerta del gruppo saviglianese si riduce ad un miliardo. Ieri mattina il nostro Presidente ha compiuto un formale passo al tribunale Perché venga subito avviata una discussione con il gruppo offerente.
Mi consenta, signor Presidente, mentre ho la parola, di informare il Consiglio sul fatto che il 25 gennaio abbiamo raggiunto in Regione un interessante accordo - siglato fra Organizzazioni sindacali, Intersind e direzione Seat (che fa parte del gruppo Stet-Sip). Tralascio gli aspetti più propriamente sindacali (salariali e normativi) dell'accordo, credo sia invece doveroso ricordare qui che l'accordo stesso prevede l'impegno della azienda Seat (Società elenchi ufficiali abbonati telefonici che ha circa 1000 dipendenti di cui 500 a Torino) alla assunzione, per il 1979, di 40 unità lavorative, di cui 10 giovani con ricorso alla legge sull'occupazione giovanile. Ho voluto rimarcare questo risultato a riprova dell'impegno che mettiamo per l'utilizzo nell'industria della legge sull'occupazione giovanile. E' un tassello modesto che si aggiunge al lavoro già svolto. Ma l'Assessore Fiorini ed io abbiamo avviato un rapporto con le associazioni imprenditoriali per attuare, dopo il rifacimento della legge, un più ampio utilizzo della stessa.



PRESIDENTE

Sulla comunicazione dell'Assessore Alasia è aperta la discussione. La parola alla signora Graglia Artico.



GRAGLIA Anna

Apprendiamo con estremo interesse la notizia della soluzione della vertenza Marta che interessa stabilimenti che operano nel Cuneese. Vanno sottolineati l'impegno delle maestranze e i notevoli sacrifici dei dipendenti degli stabilimenti Marta per la definizione della vertenza.
Vorrei ora passare al problema della Wild, esso è estremamente grave e preoccupante tenendo conto che lo stabilimento è collocato in un'area già particolarmente depressa. La sua chiusura va evitata con l'impegno di tutti. A tale proposito è convocata per domani a Cuneo una riunione con le forze politiche per verificare l'impegno concreto a tutti i livelli: Comunità montana, Comune di Piasco, Comprensorio, Provincia e Regione. La settimana scorsa si è verificato un brusco ritiro dovuto soprattutto all'atteggiamento del curatore fallimentare; non si è arrivati all'accordo per una differenza fra la richiesta e l'offerta che si aggira attorno ai 50 milioni (come ha già detto l'Assessore Alasia, è stato venduto il magazzino per 400 milioni a fronte di una richiesta di 600 milioni con una differenza in meno di 200 milioni; l'offerta globale rispetto alla richiesta globale era arrivata a una differenza in meno di soli 50 milioni! ). Questa questione deve essere posta con estrema attenzione anche da parte nostra.
Credo sia stato molto importante il passo compiuto dalla Regione presso il Presidente del Tribunale per superare alcune questioni ancora non sufficientemente chiare che stanno dietro all'azione della settimana scorsa. Nel corso dell'assemblea presso la Wild è stata avanzata la richiesta di presentare una interrogazione al Parlamento che ponga l'accento proprio su questo aspetto poco chiaro della vertenza.



PRESIDENTE

La parola alla professoressa Soldano.



SOLDANO Albertina

Vorrei chiedere all'Assessore Alasia di fornirci, entro il più breve tempo possibile, la formulazione scritta della comunicazione che verbalmente ha ora dato, per consentire una ulteriore verifica e approfondimento da parte del nostro Gruppo. Grazie.



PRESIDENTE

La discussione è conclusa.


Argomento: Enti Locali - Forme associative - Deleghe: argomenti non sopra specificati - Agricoltura: argomenti non sopra specificati - Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Esame progetto di legge n. 325: "Istituzione dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Punto undicesimo all'ordine del giorno: "Esame progetto di legge n.
325: 'Istituzione dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente della Regione Piemonte' ".
La parola al relatore, Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Signor Presidente, il Consiglio regionale si è già pronunciato in ordine alla deliberazione di acquisizione degli immobili di proprietà della società per azioni Burgo, costituenti la parte immobiliare dell'Istituto Giacomo Piccarolo specializzato negli studi della produzione di legno e di piante e riqualificazione delle stesse.
La Regione, nel corso dell'anno 1979, per l'esecuzione della cartografia sull'assetto pedologico del terreno piemontese, fondamentale ai fini di una corretta pianificazione territoriale, si era valsa di questo Istituto la cui rinomanza a livello internazionale è nota. Dopo l'acquisizione della parte immobiliare doveva essere risolto il problema della forma giuridica dei rapporti tra l'Istituto piante da legno e la Regione Piemonte.
Nel mese di luglio la Giunta regionale aveva presentato un disegno di legge che prevedeva la realizzazione dell'Istituto piante da legno. Il rappresentante del Gruppo repubblicano , ottenendo in Commissione il consenso delle altre forze politiche, precisò che la realizzazione di questo rapporto attraverso l'istituzionalizzazione poteva contrastare con gli indirizzi che la Regione più volte aveva ribadito, di evitare il più possibile la formula degli "Istituti regionali". Si ritenne di trasformare l'Ente in società per azioni a cui potranno partecipare Enti pubblici e privati interessati alla materia. Il disegno di legge per i rispettivi interessi venne esaminato congiuntamente dalla I, II e III Commissione.
Con questo disegno di legge la Regione compie il primo passo per avvicinare altri soggetti o persone giuridiche con le quali concordare lo Statuto e definire l'atto costitutivo.
Il Presidente viene designato dal Presidente della Giunta regionale e il Presidente del Collegio sindacale viene nominato dalla Giunta regionale in aderenza ai dettati del Codice Civile del 1942 che regola le materie dei rapporti delle società per azioni.
Le forze politiche in caso di necessità di ulteriori precisazioni in ordine ai limiti statutari della società per azioni avranno la possibilità di esprimersi successivamente.
Il personale subisce in questo momento la stessa fase interlocutoria che ha conosciuto il personale della Mandria.
Al termine dell'esame di questo disegno di legge, i membri della III e della I Commissione, nella giornata del 29 ultimo scorsa si sono espressi unanimemente con voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Vorrei chiedere qual è l'interlocutore della Giunta che segue il problema, perché la discussione pare svolgersi nell'indifferenza generale.



PRESIDENTE

Qui ci sono molti Assessori. Lei si rivolga al Presidente del Consiglio e alla Giunta. La Giunta poi risponderà attraverso gli Assessori cui competerà la risposta.



CHIABRANDO Mauro

D'accordo.
Il nostro Gruppo ha seguito con attenzione l'iter di questo disegno di legge nel corso di riunioni congiunte della I e della III Commissione.
La III Commissione, alla quale il disegno di legge era stato assegnato in sede consultiva, ha espresso alcune considerazioni, su qualche punto unanimi, su altri punti non unanimi, le quali sono state trasmesse alla I Commissione competente. Non mi risulta però che siano state esaminate e discusse quindi non sappiamo se la I Commissione abbia tratto delle conclusioni su di esse. Il testo che oggi ci viene sottoposto alla votazione non recepisce tali nostre proposte, tant'é vero che, tranne la rielaborazione formale dell'art. 2, è all'incirca uguale a quello originario.
La III Commissione aveva osservato che gli compiti che si vanno ad affidare a questo Istituto sono molto ampi e vanno ad interessare più Assessorati ed Enti vari che fanno capo alla Regione. E' necessario chiarire se tutti questi compiti vanno affidati all'Istituto piante da legno, scelta che possiamo accettare, in questo caso va chiaramente detto che determinate funzioni vengono sottratte agli Enti, che già le stanno gestendo, se invece tali Enti ed organismi manterranno questi compiti si dovranno ridurre le competenze dell'Istituto piante da legno. Dallo studio e dalla sperimentazione fitopatologica e produttiva sulle specie arboree (mi chiedo se solo da legno o anche da frutto), dalla conservazione del patrimonio forestale, dall'incremento della produzione legnosa e lo sviluppo della forestazione ambientale si passa alla programmazione economica e alla pianificazione territoriale del suolo, dell'ambiente agricolo-forestale e delle risorse rinnovabili e dei loro bilanci energetici al fide della razionale utilizzazione dei beni primari. L'art. 3 dice che l'Istituto svolge attività di ricerca, assistenza tecnica formazione professionale, consulenza nell'ambito della programmazione economica e della pianificazione territoriale e attività di commercializzazione. Con questa dimensione andiamo a interessare molti settori della Regione, dall'Assessorato all'ecologia che studia il piano delle acque per la difesa dell'ambiente, all'Ente di sviluppo agricolo che porta avanti programmi, studi e ricerche nel campo dell'agricoltura all'Osservatorio fitopatologico, agli Ispettorati forestali per quanto si riferisce ai vivai, agli Assessorati che hanno compiti di programmazione territoriale, etc. E' stato rilevato, anche se questo è un aspetto marginale, che l'affidare all'Istituto piante da legno compiti di commercializzazione in senso lato possa essere eccessivo perché un conto è la commercializzazione dei prodotti dei terreni dell'Istituto, altro conto è la commercializzazione in senso più ampio. Per quanto si riferisce al personale in servizio è chiaro che va mantenuto il trattamento economico acquisito; per quanto si riferisce invece al personale che sarà assunto dall'Istituto piante da legno, il trattamento economico sarà quello del restante personale degli Enti regionale. Queste in sintesi le osservazioni che la III Commissione aveva proposto, che peraltro sono rimaste senza risposta.
Ci scusiamo se, colti alla sprovvista perché questo punto all'ordine del giorno è stato anteposto agli altri, abbiamo trattato l'argomento in fretta quando invece avrebbe meritato un maggiore approfondimento.



PRESIDENTE

Si è invertito l'ordine del giorno su richiesta della D.C., poiché n il Capogruppo Bianchi né il Vicepresidente Paganelli questa mattina potevano essere presenti.



CHIABRANDO Mauro

Prendo atto. Ci riserviamo di valutare il voto in base alla risposta che la Giunta darà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Prendo atto con soddisfazione che il disegno di legge sull'istituzione dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente della Regione Piemonte finalmente giunge alla sua logica conclusione.
Con questo provvedimento, in definitiva, si lascia spazio alla fantasia, all'inventiva, alla sensibilità politica del Consiglio regionale affinché questa società per azioni recuperi alle strutture la sua funzione originaria e sarà estremamente interessante e stimolante trovare quei partners adeguati che sappiano ridare appunto la funzione di qualificazione della riduzione del legno ai fini industriali.
Nell'anticipare il mio voto favorevole mi propongo di dare successivamente quei contributi che possono far salva questa finalità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellomo.



BELLOMO Emilio

Nel corso dell'ultima riunione della I Commissione vennero lette e commentate le osservazioni proposte dalla III Commissione. Non ricordo le conclusioni sui tre punti che il collega Chiabrando citava poco fa.
Certamente si è parlato di commercializzazione nel senso che contrariamente alla proposta avanzata la I Commissione ritiene che debba restare la possibilità operativa per quanto si riferisce ai prodotti delle due aziende agricole che fanno capo all'Istituto che andiamo acquistando.
Per quanto si riferisce al trattamento economico del personale è chiaro che anche il personale che verrà assunto in seguito per potenziare gli organici dell'Istituto, avrà un trattamento uguale a quello del personale già in funzione. Attraverso questa operazione la Regione dispone di un importante strumento per la ricerca scientifica.
Non riteniamo di poter approvare l'osservazione secondo cui i compiti di questa società sono troppo ampi. Pur essendo aperti a qualche eventuale ritocco, che però non muti la struttura del disegno di legge, siamo d'accordo e lo sosteniamo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BELLOMO



PRESIDENTE

La parola alla dottoressa Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Stiamo discutendo l'ultimo atto di un disegno di legge che ha avuto un lungo iter legislativo, sul quale il Consiglio Si è già pronunciato allorquando stipulò il contratto con la Società Burgo con il quale si impegnava a mantenere le strutture dell'Istituto piante da - legno e si riservava di approvare la legge entro 6 mesi. Riteniamo molto interessanti le osservazioni venute dagli esperti della III Commissione, anche se in verità questa è materia che ha carattere patrimoniale sulla quale è competente la I Commissione. Le osservazioni della III Commissione sono state ascoltate con interesse per quanto riguarda le finalità, che in questo testo sono state parzialmente mutate. Le caratteristiche precedenti dell'Istituto erano di ricerca e di sperimentazione nel campo della fitopatologia delle specie arboree e la Regione ovviamente intende sfruttare il più possibile questo tipo di specializzazione: un conto è l'analisi o la recensione della fitopatologia esistente in Piemonte, un conto invece è lo studio dei mezzi per curare le piante malate.
Relativamente alle norme transitorie per la sistemazione del personale dipendente si è innestato il discorso del trattamento dei dipendenti degli Enti strumentali e delle società per azioni di cui è partecipe la Regione.
A questo proposito dobbiamo essere molto chiari perché non possiamo ritenere che i dipendenti di una società per azioni, che non è Ente pubblico, abbiano il trattamento del personale regionale, quindi non possiamo trasferire i contratti dell'Ente pubblico su una società per azioni nel qual caso avremo contro la legge e tutti i lavoratori.
Questo non significa che non si possa stabilire una giusta limitazione perché non vengano distribuiti stipendi e prebende al di là di quanto quel tipo di società per azioni comporta contrattualmente nel settore nel quale è inserita. Non è possibile pensare che in una struttura ci siano dipendenti di serie A e dipendenti di serie B con distinzione tra quelli che sono già alle dipendenze e che godono di un trattamento e quelli che verranno assunti in seguito con un altro contratto, perché in questo caso verremmo a creare una giungla retributiva e, nel momento stesso in cui creiamo una struttura, ne provocheremmo con tale disparità la sua distruzione.
Ci auguriamo peraltro che questa piccola ed agile struttura non diventi elefantiaca, cioè che la nuova società non ritenga come primo suo atto di moltiplicare i propri dipendenti.
Questa interessante discussione continuerà in altra sede e in altro modo per quanto riguarda gli Enti strumentali e gli Enti a partecipazione regionale, in ogni caso la risposta non potrà essere diversa da quella che il Gruppo repubblicano ha sempre dato ai problemi finanziari ed economici.
Dichiariamo il nostro voto positivo a questa legge dal momento che siamo sempre stati favorevoli al mantenimento dell'Istituto, quindi siamo favorevoli a che la Regione se ne assuma la responsabilità con quota maggioritaria inserendolo nella propria struttura programmatoria e pianificatoria.



PRESIDENTE

La parola alla signora Graglia Artico.



GRAGLIA Anna

Il Gruppo comunista aveva già votato la deliberazione assunta dal Consiglio stesso allorché si acquisì la proprietà delle tenute facenti parte dell'Istituto di ricerca piante da legno.
Il Consigliere Chiabrando ha richiamato le discussioni avvenute in sede di III Commissione circa le finalità dell'Istituto. L'art. 2 è stato modificato rispetto alla proposta originaria recependo quanto avevamo evidenziato in ordine ai compiti di studio, di ricerca e di sperimentazione che l'Istituto svolge.
Quindi, come era stato illustrato dalla Giunta, l'Istituto piante da legno potrà avere ordinazioni e stipulare convenzioni con la Regione e con altri Enti strumentali regionali, privati o pubblici, ma non potrà avere direzione politica e di intervento, non sarà quindi un doppione degli Assessorati, ma sarà un Ente al loro servizio nella ricerca, nello studio e nella sperimentazione. In ordine al problema del personale, sono d'accordo con quanto ha espresso la dott. Castagnone Vaccarino.
Lo Statuto afferma che gli dipendenti sono equiparati al livello del personale regionale, salvo specifiche leggi che possono prevedere norme particolari.
" La valutazione del Gruppo comunista data in Commissione è stata favorevole, quindi diamo il nostro assenso al disegno di legge che ci viene sottoposto".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Borando.



BORANDO Carlo

Il capitale azionario dell'Istituto piante da legno sarà completamente della Regione perché temo che sarà difficile trovare clienti disposti a sottoscrivere azioni di un organismo che sul piano del reddito promette poco se non addirittura il deficit. Se le cose si svolgessero in modo diverso sarei per pensare che è una finzione.
Per quanto concerne il problema del personale mi ero permesso di fare in sede di Commissione una osservazione che mi è stata contestata sul piano giuridico-sindacale dal Consigliere Besase. Ritengo sia opportuno chiudere la gestione del passato con la liquidazione e la riassunzione ex novo del personale già dipendente in modo che questo abbia lo stesso trattamento economico di quello che venisse assunto- in seguito. Sarebbe un'opera di giustizia che darebbe vita alla liquidazione della cosiddetta giungla retributiva che tutti dicono di voler combattere ma di fronte alle occasioni concrete non hanno il coraggio di affrontare. Questo è il mio parere, tuttavia nel voto mi adeguerò alle indicazioni del mio Gruppo.



PRESIDENTE

La discussione è chiusa. La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Questa iniziativa incontra il consenso pressoché unanime delle forze presenti in Consiglio in quanto viene a recuperare un patrimonio di grande valore per la Regione. Le osservazioni fatte dai colleghi Chiabrando e Borando mi paiono pertinenti. Ad entrambi una risposta è già stata data in particolare dalla dott. Castagnone Vaccarino e dalla collega Graglia. Si tratta di una struttura il cui patrimonio scientifico e culturale viene posto al servizio degli Assessorati .regionali o di altri Enti per lo studio, la ricerca e la sperimentazione, che però non sottrae nessuna competenza né all'Osservatorio delle malattie delle piante n all'Assessorato all'agricoltura. L'Assessorato all'agricoltura si è servito di questo Istituto già in passato per una ricerca sul castagno, per l'inventario del faggio e del pioppo. L'Istituto ha svolto, e ritengo che continuerà a svolgere in futuro, ricerche anche per Paesi stranieri, per quanto si riferisce alla commercializzazione è evidente che tale attività si riferirà esclusivamente al patrimonio dell'Istituto; oltre alle superfici esistenti boschive e prative vi è una stalla . La commercializzazione potrà quindi riferirsi ai vitelli prodotti oltre alle piante da legno e da frutta. La Giunta e il Consiglio regionale valuteranno le committenze da affidare all'Istituto. La risposta della collega Castagnone Vaccarino circa il personale è pertinente e io la sottoscrivo salvo che si ponga il problema nel modo illustrato dal collega Borando.
Inizialmente si erano ricercate altre vie in seguito si è pero arrivati con larghi consensi alla soluzione del problema della società per azioni. E' evidente che il personale di una società non avrà il trattamento del personale regionale. Del resto, fra non molto parleremo in questa sede dei consorzi di bonifica per il cui personale non erano mai stati ipotizzati organici e trattamenti economici simili a quello regionale. Ci rammarichiamo di non essere arrivati più tempestivamente a dare una soluzione simile a questa anche all'azienda di Tornavasso che molti colleghi conoscono.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Una delle ragioni di fondo per le quali l'Istituto e stato oggetto di attenzione ed è stato acquisito dalla Regione è la sua capacità di produrre studi e ricerche sulle risorse primarie. Questa capacità deriva dall'accumulo di conoscenze, di esperienze, di elaborazioni autonome che l'Istituto ha condotto nel passato, per cui esso può essere individuato come Istituto capace di svolgere un'analisi organica e complessiva sull'uso delle risorse primarie, sulle risorse che sono ancorate al suolo. E' questa un'elaborazione di importanza fondamentale per la programmazione economica complessiva e per quella agricola in particolare, nonché per la pianificazione territoriale. La caratteristica operativa principale dell'Istituto è quella della ricerca.
Dal punto di vista economico essendo le ricerche remunerative soltanto a lunga scadenza sorgerà certamente il problema del finanziamento. In questo senso condivido le osservazioni fatte dal collega Borando relativamente a quella parte che riguarda la struttura istituzionale dell'Istituto. Sarebbe giusto e opportuno, ripetendo precedenti esperienze istituire un Istituto regionale. Resta però il fatto che l'Istituto piante da legno ha una capacità di produzione di beni attraverso aziende agricole configurandosi sotto questo profilo come struttura capace almeno in parte di autosostenersi economicamente. Nell'ottica quindi di uno spazio da dare alle attività produttive dell'Istituto è emersa l'ipotesi della società per azioni; questa struttura renderà più agile anche l'azione promozionale di estendere l'attività di ricerca a favore di altri Enti, anche privati, e di Stati stranieri, così come l'Istituto già sta facendo e come ha ricordato l'Assessore Ferraris. E' un Istituto che può costituire interesse per altri partners che potranno così entrare nella società. Precludere queste possibilità sarebbe ridurre il valore già acquisito del lavoro dell'Istituto, ma sarebbe anche ridurre le possibilità della Regione di coinvolgere attraverso l'Istituto altre forze e altre esperienze alla ricerca di un corretto uso delle risorse primarie. La questione del personale ha un carattere più generale. Credo che non si possa fare altro che assumere il personale nelle categorie e con i contratti in cui oggi è collocato, altrimenti lo perderemmo. In questi ultimi tempi quattro dipendenti dell'Assessorato in cui opero si sono dimessi perché assunti in aziende private dove i livelli degli stipendi sono tre volte maggiori di quelli della Regione. In generale, si pone quindi il problema di adeguare le remunerazioni dell'apparato regionale a quelle del mercato generale del lavoro, diversamente - gli fatti lo dimostrano - i dipendenti più validi più impegnati, più capaci troveranno altre sistemazioni. E' un problema molto delicato che non riguarda soltanto la Regione, ma che riguarda tutto l'apparato pubblico, e che va affrontato, se non si vuole portare alla paralisi le istituzioni pubbliche. In questa ottica pare inopportuno laddove ci sono nuclei di lavoratori altamente qualificati, incominciare a fare una operazione inversa di quella che dobbiamo fare più in generale nei confronti di tutti i dipendenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Prendiamo atto delle risposte ai nostri interrogativi che ci paiono soddisfacenti. Il chiarimento più importante è quello relativo ai compiti istituzionali dell'Ente nel senso che non sarà un doppione degli Assessorati. Non vedremo più, per esempio, come è capitato in passato studi, libretti e libroni, quasi totalmente uguali, divulgati da un Assessorato e poi da un altro. Sarà opportuno un coordinamento dell'attività di ricerca e di studio. Siamo d'accordo anche nel chiarimento a proposito dell'attività di commercializzazione. Forse sarebbe stato più opportuno parlare di vendita, comunque sta bene "commercializzazione" se intesa in quei termini.
Per quanto si riferisce al personale, quanto ha detto l'Assessore Rivalta collima appieno con quanto intendevo dire io perché ritengo che non sia giusta una sperequazione tra il personale che lavora presso la Regione e il personale che lavora presso altri Enti. Condividiamo quanto dice il collega Rivalta che si deve fare in modo che il personale regionale migliore non se ne vada, quindi non si dovranno abbassare i livelli degli stipendi dell'Istituto piante da legno, ma si dovranno aumentare quelli della Regione. Tra parentesi, i parametri compresi nella legge sulle strutture che gli sindacati impongono sono sperequati rispetto a quelli esistenti sul mercato del lavoro. Deve esserci una perequazione tra il dipendente regionale diretto e il dipendente regionale indiretto ovviamente non abbassando questo. Mi stupisco che la dott. Castagnone Vaccarino ammetta questa diversità perché, a quanto pare, il Partito repubblicano persegue una politica di perequazione, di livellamento e di giustizia.
Il problema del personale non è compreso nella legge che stiamo discutendo. Lo Statuto stabilirà a questo proposito precise norme.
Insistiamo comunque che il trattamento per il personale dell'Istituto piante da legno corrisponda o si avvicini il più possibile a quello del personale della Regione.
Con queste considerazioni il nostro Gruppo voterà a favore della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Ho alcuni emendamenti da proporre.
All'art. 1 anziché "Regime giuridico e natura dell'Istituto" proporrei la dizione "Natura e regime giuridico dell'Istituto". Sempre all'art. 1 dove si dice: "Secondo le norme degli artt. 2328 e seguenti" suggerirei la dizione "Secondo le norme del Codice Civile" anche perché la materia delle società azionarie è in evoluzione quindi potrebbero essere approvate delle disposizioni diverse. Inoltre, nel capoverso dove è scritto ', altri soci dell'Istituto" poiché non è detto chiaramente che il primo socio è la Regione, suggerirei la dizione: ". , con la Regione possono essere soci dell'Istituto per le piante da legno Enti pubblici, territoriali . . . ".



PRESIDENTE

Queste osservazioni verranno acquisite in sede di coordinamento.
Passiamo ora alla votazione dell'articolato.
Titolo I - Regime giuridico e finalità Art. 1 - Natura e regime giuridico dell'Istituto. "La Regione Piemonte promuove la costituzione della società per azioni secondo le norme del Codice Civile 'Istituto per le piante da legno e l'ambiente I.P.L.A.' a prevalente partecipazione regionale.
Con la Regione possono essere soci dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente (I.P.L.A.) Enti pubblici territoriali e locali, Enti pubblici economici, società ed imprenditori, pubblici e privati, consorzi di artigiani e di piccole e medie imprese operanti nella Regione.
L'Istituto opera a fini di interesse regionale nell'ambito stabilito dall'art. 72 dello Statuto e dagli artt. 117 e 118, secondo comma, della Costituzione.
Lo Statuto dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente deve essere sottoposto all'approvazione del Consiglio regionale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
Art. 2 - Finalità dell'Istituto "L'Istituto ha come finalità: 1) lo studio e la sperimentazione fitopatologica e produttiva sulle specie arboree, per la conservazione del patrimonio forestale, l'incremento della produzione legnosa e lo sviluppo della forestazione ambientale 2) lo studio per la programmazione economica e la pianificazione territoriale del suolo, dell'ambiente agricolo-forestale e delle risorse rinnovabili e dei loro bilanci energetici al fine della razionale utilizzazione dei beni primari".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito, della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
Art. 3 - Attività dell'Istituto "L'Istituto svolge attività di ricerca, sperimentazione, assistenza tecnica, formazione professionale, consulenza per conto della Regione Piemonte e di altri Enti pubblici regionali, nell'ambito della programmazione economica e della pianificazione territoriale.
Esso può inoltre assumere commesse di lavoro da parte di altri Enti pubblici e privati nazionali ed esteri.
L'Istituto gestisce autonomamente brevetti e licenze derivanti dalle sue attività di ricerca, nel rispetto della convenzione con la S.p.A. Burgo in ordine al brevetto n. 920755 e completivi; conduce aziende agricole e forestali connesse alla sua attività e produce in esse, provvedendo altresì alla loro commercializzazione, materiale vegetale ed animale".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
Titolo II - Capitale - Fondi di gestione - Organi sociali Art. 4 - Capitale sociale "La Regione Piemonte sottoscrive all'atto della costituzione dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente - I.P.L.A. - la maggioranza assoluta delle azioni ed esercita, nei casi di aumento del capitale il diritto di opzione allo scopo di mantenere la maggioranza azionaria".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
Art. 5 - Interventi specifici "La Regione determina con legge lo stanziamento di fondi per interventi specifici da attuare nell'ambito delle finalità di cui all'art. 2 della presente legge".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
Art. 6 - Obbligazioni "La Regione può prestare con legge propria garanzia ai titoli obbligazionari emessi dall'Istituto per le piante da legno e l'ambiente nei limiti degli appositi stanziamenti di bilancio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato Art. 7 - Bilancio e relazione previsionale "L'Istituto per le piante da legno e l'ambiente presenta ogni anno alla Regione il proprio bilancio, redatto a norma degli artt. 2423 e seguenti del Codice Civile, una relazione sull'attività svolta, e il b lancio di cassa, da unire alla documentazione allegata al conto consuntivo della Regione.
L'Istituto per le piante da legno e l'ambiente presenta alla Regione ogni anno, entro il mese di settembre, una relazione previsionale e programmatica della propria attività, che viene unita alla documentazione allegata al bilancio di previsione della Regione.
In riferimento a quanto disposto dall'art. 12, comma terzo, dello Statuto regionale, i Consiglieri regionali possono, nel corso dell'anno chiedere informazione sulle operazioni dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
Art. 8 - Nomina degli Amministratori e dei Sindaci "La Regione, a norma dell'art. 2458 del Codice Civile, nomina direttamente la maggioranza dei membri del Consiglio d'Amministrazione e del Collegio sindacale dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente, assicurando la rappresentanza delle minoranze, ai sensi dell'art. 72 dello Statuto, nella misura di almeno un terzo dei membri da nominare.
Il Presidente del Consiglio d'Amministrazione ed il Presidente del Collegio sindacale devono essere scelti tra i membri di nomina della Regione.
Il Presidente del Consiglio d'Amministrazione è designato dal Presidente della Giunta regionale, sentito il parere della Commissione delle nomine prevista dall'art. 24 dello Statuto della Regione.
Il Presidente del Collegio sindacale è nominato dal Presidente della Giunta regionale, secondo le norme dell'art. 24 dello Statuto della Regione.
Il Direttore è nominato dal Consiglio d'Amministrazione in base ai requisiti di competenza tecnica".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
Titolo III - Norme finali di attuazione - Art. 9 - Autorizzazioni al Presidente della Giunta regionale "Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato a compiere tutti gli atti necessari per la costituzione dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente secondo le norme dei titoli I e II".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
Art. 10 - Dotazioni del capitale sociale "Per il finanziamento della quota iniziale di capitale azionario, da sottoscrivere a sensi dell'art. 4 della presente legge, è autorizzata la spesa di L. 300.000.000.
All'onere di cui al precedente comma si provvede mediante una riduzione, di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del fondo speciale di cui al capitolo n. 12600 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1979, e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo con la denominazione: 'Oneri relativi al finanziamento iniziale della quota di capitale azionario dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente e con lo stanziamento di L. 300.000.000 in termini di competenza e di cassa.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
Art. 11 - Attuazioni amministrative "Il Presidente della Giunta regionale o un Assessore da lui delegato è autorizzato, ai provvedimenti conseguenti all'applicazione del precedente art. 10".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
Art. 12 - Norma transitoria "L'Istituto può provvedere alla prima costituzione del proprio organico con il personale dipendente dell'Istituto nazionale piante da legno 'Giacomo Piccarolo'.
A tale personale verrà conservato il trattamento economico, normativo e giuridico in atto al momento dell'entrata in vigore della presente legge con riconoscimento a tutti gli effetti delle anzianità maturate. A tale fine saranno introitati dall'Istituto per le piante da legno e l'ambiente i fondi di indennità di quiescenza del personale di cui al precedente comma accantonati alla data di cessazione del rapporto di lavoro con la precedente proprietà dell'Istituto e trasferiti dall'1/1/79 all'INPL s.r.l., società di gestione".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI n. 45 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 48 hanno risposto SI n. 48 Consiglieri.
Il progetto di legge n. 325 è approvato.
La seduta riprende alle ore 15 con la relazione sul regolamento del Consiglio regionale, il dibattito e l'esame degli articoli.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,30)



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