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Dettaglio seduta n.227 del 30/11/78 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PAGANELLI


Argomento:

Mancata approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

I verbali delle precedenti sedute non sono stati consegnati a causa di difficoltà tecniche del centro stampa, conseguentemente non possono essere approvati.


Argomento: Immigrazione

Sul funzionamento e sull'attività del Consiglio regionale, sul problema dell'immigrazione in Piemonte, sull'importanza delle sedute consiliari sull'applicazione della legge 194 e sull'incontro con la Fiat e l'Unione Federale


PRESIDENTE

L'ordine del giorno comprendeva la trattazione di cinque interrogazioni indirizzate all'Assessore Enrietti e di una interrogazione indirizzata all'Assessore Fiorini.
Poiché gli Assessori Enrietti e Fiorini sono in congedo le interrogazioni non potranno essere trattate.
Chiede di parlare il Consigliere Oberto. Ne ha facoltà.



OBERTO Gianni

Il problema delle interrogazioni costantemente rinviate è abbastanza serio. Mi rendo conto che ci possono essere delle situazioni particolari che si presentano all'improvviso, però ci sono delle interrogazioni che hanno un interesse generale. Nel caso specifico, la seduta odierna del Consiglio era stata prevista in un primo tempo, poi era stata rinviata venne poi telefonicamente confermata. ieri, nel corso di una riunione di Commissione, venne consegnato l'ordine del giorno (altrimenti non lo avremmo potuto ricevere) avvertendo che ci sarebbe stata la risposta ad un'interrogazione presentata da me e da altri, abbastanza vecchia e abbastanza importante, in materia praticamente contestuale. Stamattina apprendiamo che il Presidente o l'Assessore delegato non ci sono. Sono inconvenienti che possono accadere, sono accaduti anche a me personalmente ma io avevo l'avvertenza di comunicare agli interessati questo dato di fatto, in maniera che gli interessati occupassero il loro tempo in termini concreti e positivi.
Questa settimana sono stato convocato per un certo impegno con il Presidente della Giunta, e all'ultima ora si è saputo che il Presidente per altri impegni non poteva essere presente; ieri c'é stata la riunione della II Commissione per discutere del problema del telefono verde. Ieri sera avendo avuto notizia che questa mattina si sarebbe risposto alla mia interrogazione, mi sono preparato a quello che presumevo mi sarebbe stato risposto ed ancora una volta vengo a sapere che non si tratterà l'interrogazione. Consentite che denunci tale scoordinamento. Questa legislatura ha ancora un anno e mezzo di vita, ma in questo modo non riusciremo a concludere assolutamente niente. La mia è una sterile protesta, comunque è mio dovere farla e l'ho fatta in questi termini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Mi associo a quanto ha detto il collega Oberto ed aggiungo che attendo la risposta a due interrogazioni (comprese tra quelle che erano in programma questa mattina), iscritte all'ordine del giorno tre o quattro volte.
Vorrei richiamare l'Ufficio di Presidenza sull'accordo che era intercorso in base al quale, quando non è possibile dare risposta verbale alle interrogazioni e alle interpellanze, si provvede con immediata risposta scritta, e questo doveva avvenire in tre casi: per assenza dell'Assessore per mancanza di tempo per dare la risposta, come è capitato l'ultima volta per assenza dell'interrogante.
Chiedo che si dia attuazione a questo accordo intercorso non molto tempo addietro. Se invece l'accordo è stato revocato, discutiamone.



PRESIDENTE

La parola alla dottoressa Soldano.



SOLDANO Albertina

A quanto hanno precisato i colleghi ritengo di dover aggiungere, per quanto mi concerne personalmente, una richiesta di interpretazione del quarto punto dell'art. 49 del regolamento, che recita testualmente: "La Giunta può consentire che l'interpellanza sia svolta nella prima seduta destinata alle interrogazioni e alle interpellanze o in una seduta successiva a ciò destinata. In caso diverso essa viene iscritta di diritto all'ordine del giorno e non oltre gli 30 giorni dopo la sua presentazione".
Lei, signor Presidente, in termini sintetici, ha parlato di interrogazione. Io mi riferisco, in modo specifico, all'interpellanza concernente una ben nota questione tra la Regione e l'Ospedale civile di Mondovì. Tale interpellanza porta il n. 559, è stata presentata il 25 ottobre 1978 e regolarmente risulta protocollata, nella stessa data, al n.
7192. Detta interpellanza fu inserita all'ordine del giorno dei lavori dell'ultima seduta del Consiglio, cioè alla vigilia della scadenza dei 30 giorni: era il 23 novembre. Vorrei sapere come possiamo regolarci nell'applicazione e nel rispetto del regolamento per quanto concerne i termini cronologici di discussione delle interpellanze, non limitando cioè, la questione soltanto all'inserimento formale dell'oggetto tra gli argomenti elencati nell'ordine del giorno, senza che ciò determini la discussione vera e propria.



PRESIDENTE

Aprendo la seduta del Consiglio avevo avvertito che questa sarebbe stata una seduta particolare perché avevo già avuto la sensazione che molti punti all'ordine del giorno non si sarebbero potuti trattare. Le proteste sono venute e non si può proprio dire che siano infondate. Va peraltro tenuto presente che molte volte gli argomenti, comprese le risposte alle interrogazioni e alle interpellanze, non vengono trattati perché la seduta del Consiglio regionale coincide con altri impegni degli Assessori.
Il problema dell'interpretazione regolamentare posto dal Consigliere Soldano deve essere visto. Lo porterò all'esame dell'Ufficio di Presidenza e della conferenza dei Capigruppo, così come porterò il problema posto dal Consigliere Oberto affinché il paventato scollamento degli organi regionali sia evitato in quest'ultima fase della legislatura.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Non vorrei che l'osservazione del Consigliere Oberto venisse qualificata come rimprovero. E' un'osservazione puntuale ed estremamente sottile. In sostanza, non siamo certamente noi Consiglieri a rimproverare la Giunta in termini di efficienza, di presenza e di puntualità; forse potrebbe essere più motivata la considerazione opposta, almeno per quello che mi riguarda.
Come giustamente osserva il Consigliere Oberto, ci troviamo di fronte ad una progressiva e quotidiana smobilitazione delle funzioni del Consiglio. Questo è il fatto fondamentale sul quale bisogna riflettere in termini anche statutari, perché le nostre sedute di volta in volta perdono significato, importanza e anche partecipazione da parte dei Consiglieri. E' inutile affermare a parole che il Consiglio è al centro della vita della Regione. Esso non è più al centro della vita della Regione perché: l'uso troppo politicizzato delle consultazioni tende a far sì che i contrasti, la verifica e il lavoro di sintesi, che devono avvenire in Consiglio, in realtà vengono sfumati in Commissione laddove è invalso un certo linguaggio in cui si danno per risolti gli problemi, per compendiati i contrasti nei problemi: in effetti si ha l'impressione che non ci sia più una democrazia rappresentativa, ma che ci sia una democrazia di tipo consociativo che è cosa ben diversa. La Regione Piemonte utilizza lo strumento della democrazia rappresentativa o quello della democrazia consociativa? L'una e l'altra possono certamente coesistere però non bisogna dare troppa prevalenza all'una delle due componenti, diversamente la funzione rappresentativa e la centralità del Consiglio arrivano ai risultati che vediamo la Commissione, anziché limitarsi al vaglio tecnico e giuridico delle proposte di legge e delle deliberazioni, finisce per essere la stanza di compensazione delle tensioni politiche. Questo non mi sembra né giusto n opportuno, perché la Commissione non è la sede dove si fanno gli dibattiti politici, ma è la sede dove si prepara il lavoro del Consiglio.
Il terzo argomento, sul quale ho in preparazione un'interpellanza che pregherò qualche Consigliere di sottoscrivere, è relativo al tema dei convegni. I grossi problemi della collettività piemontese vengono tratte: all'esterno attraverso i convegni -dove viene consultata la collettività su come la Regione dovrà comportarsi rispetto allo s pecifico problema. Il convegno deve avere un valore informativo, partecipativo e culturale, ma non può essere la premessa alle deliberazioni del Consiglio regionale.
Mi sono permesso di elencare questi fatti che sono l'espressione patologica della crisi che il Consiglio regionale del Piemonte sta vivendo e mi auguro che le forze politiche apprezzino il mio intervento e assumano le iniziative conseguenti.



PRESIDENTE

E' tempo di meditazione: meditano alla Camera, meditano al Senato e la meditazione è giunta anche nel Consiglio regionale del Piemonte.
Fortunatamente non dobbiamo meditare sul numero delle presenze perché in genere qui gli interlocutori ci sono. La meditazione che è stata sollecitata si in centra su una maggiore efficienza del Consiglio e credo che questa meditazione, che giunge con spirito propositivo per la parte finale della legislatura, sia quanto mai opportuna. A questo proposito sentiamo la parola della Giunta.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

Nella passata riunione si era preso atto della convocazione odierna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la quale in un primo tempo si era ipotizzata la partecipazione di tutti i Gruppi; in seguito venne comunicato che non necessitava assolutamente la presenza del Consiglio. Pertanto alla convocazione partecipano gli Assessori Simonelli e Alasia. La Presidenza del Consiglio ha così ritenuto di confermare la riunione del Consiglio cogliendo di sorpresa tutti, Consiglieri e membri della Giunta, che avevano appunto assunto altri impegni.



OBERTO Gianni

In questo caso bisogna avvertire.



PRESIDENTE

Consigliere Oberto, aggiunga che c'é in atto lo sciopero del personale regionale, tant'é vero che la convocazione è avvenuta attraverso i Gruppi.
La convocazione di questo Consiglio è del tutto anomala.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

Mi unisco alle doglianze dei Consiglieri per dire che non ho ritenuto di annullare importanti impegni che avevo assunto per questa mattina. Ho appreso all'ultimo momento della convocazione del Consiglio e delle iscrizioni all'ordine del giorno di alcuni temi che avevo chiesto di inserire per la futura seduta, tant'è vero che in questo momento non dispongo del materiale per poterli illustrare.
Questa mattina è stato pure necessario informare la I Commissione circa l'incontro con la Fiat. Il Presidente ne darà informazione al Consiglio.
Se subentra il criterio che, a mancata risposta orale, l'Assessore farà risposta scritta, prendo atto e mi dichiaro pienamente d'accordo.



PRESIDENTE

I casi sono due: interesse a fare il dibattito in aula con dichiarazione di soddisfazione o di non soddisfazione dell'interrogante interesse ad avere una risposta tempestiva.
Nel secondo caso il Consigliere richiede la risposta scritta verificando l'impossibilità di averla in una seduta del Consiglio.
Diversamente il problema della risposta orale o della risposta scritta resta vago dando sempre occasione di proteste.



OBERTO Gianni

L'interrogazione che ho presentato il 19 novembre concludeva: "..., se all'interrogazione urgente non si prevede di dare risposta nella seduta consiliare di giovedì 23 novembre, chiedo risposta scritta nei termini regolamentari".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Il Consigliere non può a priori chiedere la risposta verbale o scritta.
Per le interrogazioni per le quali si richiede risposta verbale non si pu optare a priori; dipende dal tempo entro cui la Giunta risponde.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Come Presidente della Giunta e come Consigliere devo dichiarare che i lavori del Consiglio, in tanti anni di attività, si sono sempre svolti in modo soddisfacente. Tra sei mesi finalmente il Consiglio si trasferirà a Palazzo Lascaris, dove vi saranno delle strutture più adeguate.



PRESIDENTE

Il locale ci sarà senz'altro, speriamo che ci siano anche le strutture.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

In una recente riunione con l'ufficio di Presidenza si è deciso di effettuare il trasloco nel mese di agosto.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

La Giunta dichiara che, per quanto di sua spettanza, al 30 giugno 1979 tutte le opere saranno compiute, che tutto il processo che riguarda il personale sarà definito e che le strutture saranno approvate a brevissima scadenza. La seduta di oggi, che non era prevista, divenne poi obbligata a causa di alcuni provvedimenti che dovevano essere assunti oggi, come d'altra parte venne chiarito. Peraltro dobbiamo dire con legittima soddisfazione che lo schieramento del Consiglio regionale è migliore rispetto a quello della Camera (50 presenze su 60, rispetto a 6 presenti su 630). E' un conforto.
Quindi un riconoscimento va fatto da parte della Giunta all'Ufficio di Presidenza. Per quanto riguarda il corretto dialogo fra Giunta e Consiglio bisogna riconoscere che qualche cosa può anche non funzionare. Solitamente pensiamo che tutto quanto si discute alla conferenza dei Capigruppo debba riprodursi all'interno dei Gruppi. Spesso invece, o perché i Gruppi sono numerosi, o perché non sempre sono facilmente affrontabili, ciò non avviene. Occorre allora un meccanismo diverso oltre all'interpellanza e all'interrogazione che erroneamente si dice siano l'unico mezzo di dialogo.
Vogliamo invece realizzare una questione più ampia, più partecipata, più conoscitiva. Noi stessi rileviamo un limite nel dialogo, che spesso è reso difficile per gli innumerevoli impegni di ognuno: le convocazioni presso il Governo, le convocazioni del Consiglio regionale, le riunioni di Commissione, di Gruppo e così via. L'attività diventa veramente stressante.
Detto questo, però, non esistono importanti provvedimenti giacenti in attesa di essere affrontati perché l'attività delle Commissioni nell'insieme funziona. Cavour diceva che quando la Camera era aperta egli si sentiva molto più forte perché ogni decisione che veniva assunta non era sua, ma era di tutte le forze politiche. Non sono quindi giudice severo di questo consesso, sono piuttosto favorevole a che si giunga ad un metodo nuovo di ricerca e di confronto. La Giunta assume in questo momento l'impegno di studiarne modi e tempi.
In questo spirito, comunico che su sollecitazione di molte parti politiche vi è stato un incontro con la Fiat e con l'Unione Industriale regionale. Abbiamo creduto non soltanto di aprire un discorso di settore su problemi singoli emergenti, ma di aprire un rapporto globale di programmazione. Le risposte che ci sono state date e che comunicheremo in documenti attualmente in fase di battitura, indicano la volontà dell'impresa in genere di un confronto costante sui problemi generali della Regione, sia all'interno della comunità sia per i rapporti con l'esterno.
Questo presuppone un dibattito in Consiglio nel momento in cui sarà sottoposta all'attenzione dei Consiglieri la convenzione. Ringrazio le forze politiche che hanno dato impulso alla Giunta perché arrivasse al chiarimento degli obiettivi e della strategia nel quadro del Piano di sviluppo e chiedo al Presidente del Consiglio di fissare un dibattito generale nel momento in cui si addiverrà alla definizione della deliberazione quadro, eventualmente anticipato da una consultazione con le forze imprenditoriali. Questa disponibilità, più volte manifestata, oggi si è estrinsecata nella richiesta di un autentico e costante raccordo con il Piano di sviluppo.
Ringrazio i Consiglieri per aver contribuito a questo successo.



PRESIDENTE

Abbiamo due dibattiti in corso. Il Presidente della Giunta è intervenuto sul funzionamento del Consiglio regionale e relativamente alle mancate risposte alle interrogazioni. A questo proposito una domanda della dottoressa Soldano attende ancora una risposta. Avendo la parola, il Presidente della Giunta ha fatto un'ulteriore comunicazione che è conseguente alla riunione di stamattina della I Commissione e all'incontro che la Giunta ha avuto con gli imprenditori del Piemonte.
La parola al Consigliere Enrichens sulla seconda comunicazione.



ENRICHENS Nicola

Abbiamo appreso dai giornali che si ipotizza un certo incremento di immigrazione dal Sud al Nord, non tanto verso gli grossi complessi come ha detto l'avv. Agnelli, ma piuttosto verso le medie e le piccole imprese.
Vorrei sapere quando si riunirà la Consulta per gli problemi dell'emigrazione e dell'immigrazione e inviterei l'Ufficio di Presidenza a sollecitare presso chi di dovere la prima riunione della Consulta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

In ordine alla discussione generale circa il funzionamento del Consiglio, ritengo che debba essere posta la massima cura a che il Consiglio venga convocato con modalità di impegno e solennità e con argomenti all'ordine del giorno di rilievo, sicché risulti evidente che la presenza, la partecipazione, il livello degli interventi sono motivati dalla loro importanza. Ci sono delle esigenze funzionali alle quali noi stessi ci pieghiamo, ma occorre porre la massima attenzione a che il Consiglio non diventi un momento di routine nel quale poi tutto si sfilaccia.
Il Consiglio è un momento solenne nel quale si delibera, si approvano leggi, si assumono posizioni politiche di rilievo. Poniamo cura a che non si facciano convocazioni per fini statistici, perché il Consiglio non lavora a cottimo, lavora in termini di qualità e di produzione giuridica e politica.
Non entro nel merito dell'altra dichiarazione fatta dal Presidente della Giunta, perché così si è convenuto, faccio soltanto rilevare come i Capigruppo più volte hanno sollecitato questi contatti e queste relazioni così come hanno sollecitato che si proceda per la convenzione quadro e per la definizione dell'argomento, non centralissimo ma importante perché è sintomatico ed emblematico della legge 902 e delle aree insufficientemente sviluppate, attraverso la formulazione di una politica globale dalla programmazione e dell'utilizzazione degli strumenti della stessa in termini di efficacia e di efficienza.
Chiedo che il dibattito, che il Presidente della Giunta si è dichiarato disponibile a far effettuare, non avvenga in tempi finali di compiuta elaborazione della materia, perché suonerebbe come mera ratifica.
Questo dibattito non poteva essere anticipato questa mattina perch sarebbe stato un mero discorrere generico su cose non approfondite, ma non può neanche essere rinviato di molto. Chiedo che non si superi il termine di dicembre, anche perché il trascorrere dell'anno sposta psicologicamente la situazione. Occorre quindi affrontare l'argomento finché è in elaborazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Concordo sulla necessità di porre molta attenzione alla convocazione del Consiglio e di fare in modo che ogni seduta abbia dignità e pienezza di svolgimento. Ricordo che la seduta odierna è stata richiesta per poter licenziare alcuni provvedimenti urgenti entro il 30 novembre. La richiesta veniva dalla maggioranza e devo dare atto che è stato possibile improvvisare questo Consiglio grazie allo spirito costruttivo di tutte le forze politiche.
Per quanto riguarda il dibattito sugli investimenti e sulla programmazione regionale, sono anch'io d'accordo per una sollecita discussione come d'altra parte il nostro Gruppo aveva richiesto con un'interpellanza un mese e mezzo fa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Prima della fide dell'anno la Giunta si impegna a fissare il dibattito sulla programmazione.
Con l'occasione devo informare il Consiglio circa l'incontro dei Presidenti delle Regioni con il Presidente del Consiglio dei Ministri, on.
Andreotti. I Presidenti delle Regioni chiedevano di poter dare un contributo nel quadro generale del Paese, richiesta che è stata apprezzata dal Presidente del Consiglio, tanto che sfociò nella consultazione sul piano triennale.
Ci riserviamo di dare un'informazione nel corso della consultazione che inizia oggi e proseguirà a metà del mese di dicembre con un ulteriore incontro.



PRESIDENTE

Sul problema dell'informativa data dal Presidente in merito alla riunione della I Commissione con l'Unione industriale e con la Fiat, c' l'intesa di massima di proseguire il dibattito in Consiglio in tempi assai ravvicinati. Questo argomento sarà precisato nella riunione della Presidenza del Consiglio regionale e dei Capigruppo.
Per quanto riguarda il dibattito sul funzionamento del Consiglio riferirò all'Ufficio di Presidenza. Tuttavia penso che la conclusione possa avvenire nel corso della conferenza dei Capigruppo.
In merito alla richiesta del Consigliere Enrichens sulla convocazione della Consulta per l'emigrazione e l'immigrazione, in questo momento non sono in grado di dare una risposta; mi riservo di far pervenire al Consigliere una precisazione.
Al problema sollevato dalla dottoressa Soldano circa la presentazione dell'interpellanza, urgente, la Giunta, attraverso il Vicepresidente Bajardi qui presente, assume l'impegno di rispondere nella prossima seduta di Consiglio.
Dopo questa introduzione possiamo passare ad esaminare provvedimenti urgenti per i quali è stata convocata la seduta odierna. Desidero anch'io ribadire che l'approvazione entro il 30 novembre delle deliberazioni o dei provvedimenti legislativi all'ordine del giorno consentono l'approvazione degli stessi da parte del Commissario di Governo entro il 30 dicembre e l'erogazione delle somme relative con la parziale eliminazione dei residui passivi di cui tanto si discute.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Informazione della Giunta regionale sui problemi della viabilità (Frejus e Sempione) e sulla legge per i danni alluvionali (rinvio)


PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Benzi. Ne ha facoltà.



BENZI Germano

Signor Presidente, data l'ora e in considerazione dell'importanza degli argomenti, chiediamo che i punti quarto e quinto: "Informazioni della Giunta regionale sui problemi della viabilità (Frejus e Sempione)" e "Informazione della Giunta regionale sulla legge per gli danni alluvionali", vengano iscritti all'ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Beltrami. Ne ha facoltà.



BELTRAMI Vittorio

Ricalcando lo stesso discorso vorrei risottolinearlo per un altro aspetto. Ho presentato un'interpellanza sull'argomento e nella stessa sollecitavo la Giunta e" le forze politiche a promuovere iniziative per affiancare quelle del Governo che ha inteso assumere un particolare atteggiamento, attorno al problema del blocco autostradale della Voltri Sempione, per consentire l'avvio di una procedura per realizzare una parte della stessa. L'interpellanza è urgente anche perché se si deve verificare un certo apporto da parte della Regione questo deve avvenire in termini decisamente brevi. Pregherei la Presidenza della Giunta che, assieme alla comunicazione sull'aspetto viario, abbia a trattare anche l'interpellanza utilizzando il tempo che intercorre da oggi al prossimo Consiglio per ogni migliore iniziativa posta a raggiungere quell'obiettivo.



PRESIDENTE

Risponde il Vicepresidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

I colleghi della II Commissione mi hanno pregato di fornire nella riunione che si terrà martedì prossimo un'ampia delucidazione sulla situazione. Ho dichiarato la mia piena disponibilità a riferire in Commissione, a maggior ragione riferirò al Consiglio giovedì prossimo. In quell'occasione risponderò alle interrogazioni e alle interpellanze presentate sull'Ossola.


Argomento: Beni librari (biblioteche, tutela ecc.

Esame legge rinviata dal Governo: "Norme per l'istituzione e il funzionamento delle biblioteche pubbliche di Enti locali e di interesse locale", provvedimenti conseguenti


PRESIDENTE

Passiamo al punto sesto all'ordine del giorno: "Esame legge rinviata dal Governo: 'Norme per l'istituzione ed il funzionamento delle biblioteche pubbliche di Enti locali e di interesse locale, provvedimenti conseguenti".
La parola al Presidente della V Commissione, Ferrero.



FERRERO Giovanni

Queste modifiche alla legge nascono dalle obiezioni del Governo nel momento in cui rinviava ad ulteriore esame la legge sulle biblioteche. Le modificazioni non sono tali da mutare la natura e l'impianto generale della legge, ma si limitano a raccogliere l e obiezioni soprattutto per quello che riguarda l'organizzazione di una rete di biblioteche e i rapporti con gli Enti locali. La Commissione ha licenziato all'unanimità le modificazioni al testo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Enrichens. Ne ha facoltà.



ENRICHENS Nicola

In alcuni paesi delle Langhe, come nel resto d'Italia, esistono biblioteche istituite dai Comuni e i cosiddetti centri di lettura istituiti dal Ministero della pubblica istruzione. Nel bilancio della pubblica istruzione è previsto un fondo per acquisto libri e per il compenso al Direttore. Poiché la competenza dell'educazione permanente e quindi delle biblioteche è passata alla Regione, invito l'Assessore a fare un'indagine conoscitiva presso gli Comuni e presso il Ministero perché quest'anno sono stati istituiti nuovi centri di lettura i quali funzionano 12 ore e mezza alla settimana. Il Comune di Roddi d'Alba, per esempio, ha dato incarico a un'altra persona di dirigere la biblioteca comunale. La Regione potrebbe evitare i doppioni, nominare un solo direttore per biblioteca e coordinare tutta l'attività. Sarebbe anche auspicabile il controllo sulla spesa delle biblioteche. Mi risulta che anni fa la Regione ha dato ad un piccolo paese dove venne persino soppressa la scuola elementare per mancanza di alunni un contributo di 300 mila lire le quali vennero spese dalla Pro loco in polentoni e salsicce. Non mi pare una spesa culturale!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Raschio.



RASCHIO Luciano

A proposito dei centri di lettura, vorrei impegnare, la Giunta a promuovere una critica pesante nei confronti del Ministero della pubblica istruzione, perché nel passarne la competenza alle Regioni non ha provveduto ai relativi stanziamenti di fondi. Pur avendo già sollevato il problema il Ministero a tutt'oggi non ha risposto.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste di parola. Passiamo alla votazione degli articoli modificati: Articolo 2 - "Le biblioteche pubbliche di Enti locali o di interesse locale sono istituti operanti nella comunità regionale al servizio di tutti gli cittadini.
Esse operano, entro gli limiti di competenza della Regione, con riferimento alle leggi dello Stato richiamate dal precedente art. 1 e particolarmente agli artt. 47, 48 e 49 del D.P.R. 24/7/1977, n. 616, per: 1) diffondere l'informazione e promuovere lo sviluppo culturale dei cittadini, nel rispetto della pluralità delle opinioni 2) contribuire allo sviluppo dell'educazione democratica e della formazione intellettuale e civile della popolazione 3) stimolare e organizzare l'attività di educazione permanente 4) favorire l'attuazione del diritto allo studio 5) garantire la tutela e il godimento pubblico del materiale bibliografico, dei documenti e degli oggetti di valore storico e culturale facenti parte del patrimonio della biblioteca e incrementare tale patrimonio attraverso il reperimento e l'acquisizione di opere manoscritte o a stampa, nonché di documenti di interesse locale 6) adottare iniziative per diffondere la conoscenza della storia e delle tradizioni locali".
Se nessuno chiede di parlare si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato.
Articolo 4 - "Al fine di conseguire gli scopi di cui al precedente articolo 2, gli Enti locali adottano, acquisite le osservazioni tecniche dell'Assessorato competente, regolamenti che assicurino la democraticità dell'istituto per quanto attiene all'amministrazione, alle funzioni attribuite al personale, all'ordinamento interno, ai rapporti con il pubblico, all'espletamento dei servizi, ai programmi di attività culturale.
La partecipazione alla vita delle biblioteche deve essere assicurata attraverso iniziative atte a stabilire un rapporto costante con la popolazione.
Il regolamento, di cui al primo comma del presente articolo, deve essere approvato dal Consiglio comunale entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
L'articolo 4 è approvato.
Articolo 9 - "I Comuni che istituiscono sistemi bibliotecari urbani con criteri analoghi a quelli previsti dal precedente articolo 8, sentito il parere della Commissione per le biblioteche ed i musei di interesse locale della Regione, fruiscono di contributi regionali anche per il sistema".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
L'articolo 9 è approvato.
Articolo 13 - "I Comuni che hanno istituito la biblioteca stanziano nel bilancio preventivo di ciascun esercizio finanziario le somme necessarie al funzionamento ed allo sviluppo della medesima, nonché all'attuazione del programma di attività culturale proposto dal Consiglio di biblioteca e approvato dal Consiglio comunale. I Comuni le cui biblioteche sono collegate in sistema provvedono, per la parte loro spettante, alle spese previste per le attività del sistema di cui fanno parte.
Sono a, carico dei Comuni suddetti tutte le spese per il personale, gli locali, le attrezzature e l'espletamento del servizio delle loro biblioteche.
I servizi che non comportano l'acquisizione di un bene sono gratuiti.
I Comuni depositano nelle loro biblioteche copia delle pubblicazioni da essi curate. Le Province e la Regione depositano le proprie pubblicazioni nelle biblioteche del Comune capoluogo di provincia e nelle biblioteche centrali di ogni sistema".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
L'articolo 13 è approvato.
Articolo 17 - "La Regione concede contributi alle biblioteche e ai sistemi bibliotecari costituiti in armonia con la normativa della presente legge per i fini indicati nel precedente articolo 16, a condizione che le biblioteche e i sistemi medesimi svolgano programmaticamente attività volte a perseguire le finalità espresse nell'articolo 2 e ne diano documentazione secondo i criteri previsti dalla Giunta regionale".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
L'articolo 17 è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'intero testo della legge regionale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
L'intero testo della legge regionale è approvato.


Argomento: Comunita' montane - Enti Locali - Forme associative - Deleghe: argomenti non sopra specificati

Esame deliberazioni per modifiche Statuti Comunità montana Valle Maira e Comunità montana Valle Varaita


PRESIDENTE

Proseguiamo ora con il punto settimo all'ordine del giorno: "Esame deliberazioni per modifiche Statuti Comunità montana Valle Maira e Comunità montana Valle Varaita".
Chiede di parlare il Consigliere Martini. Ne ha facoltà.



MARTINI Mario

Desidero richiamare l'attenzione del Consiglio su queste due deliberazioni che potrebbero passare inosservate. Ho presentato un'interrogazione alla quale non ho ancora avuto risposta relativamente ad un problema che viene tirato in ballo dalle due deliberazioni. La deliberazione di modifica dello Statuto della Comunità montana Valle Maira stabilisce che per le sedute straordinarie la seconda convocazione pu avvenire un'ora dopo la prima convocazione. Tra le righe si leggono le motivazioni di questa modifica, si sta cioè verificando un certo assenteismo perché gli amministratori non presenziano con l'intensità del passato alle riunioni di Consiglio.
Di fronte alla modifica dello Statuto della Valle Maira abbiamo la modifica dello Statuto della Valle Varaita che prevede la costituzione dei Gruppi consiliari, la cui proposta viene dalle forze politiche. Questa esigenza denuncia eventualmente il pericolo rappresentato dal fatto che all'interno delle riunioni di Consiglio è difficile trarre delle conclusioni perché i pareri tendono ad individualizzarsi e l'individualizzazione dei pareri sovente è legata alla presenza di forze non direttamente collegate con i partiti politici tradizionali. Nella Valle Varaita, ad esempio, è presente un movimento occitano che non dobbiamo continuare ad ignorare.
Nella mia interrogazione chiedevo quale risposta concreta il Consiglio regionale intende dare dopo che le Comunità montane si sono date il piano di sviluppo, dopo che questo è stato approvato dal Consiglio regionale con delle clausole precise che fanno riferimento ai fondi previsti nel bilancio regionale. Se continuiamo a sollecitare i Consigli di Comunità montane attorno agli strumenti programmatori e non diamo una risposta concreta alla programmazione, siamo noi che alimentiamo l'assenteismo e la sfiducia nei confronti delle forze politiche. I nostri amici rischiano di fare scuola di qualunquismo perché le istanze politiche non trovano riscontro e risposta nella Giunta e nell'intero istituto regionale. A dicembre ci sarà a Torino una manifestazione dei Sindaci dei Comuni montani, i quali vengono ad esprimere il loro disappunto perché il Governo non ha approvato il rifinanziamento della legge 1102. Saranno portati ancora una volta davanti alla Prefettura, il Commissario di Governo assicurerà che si farà interprete delle istanze e nello stesso tempo dovrà ammettere che il Governo non ha fatto questo finanziamento. La Regione Risponderà di aver anticipato 2 miliardi e mezzo sul finanziamento della legge, però, a mio giudizio, la risposta non si rapporterà alle sue competenze. La Regione ha anticipato i fondi dello Stato ma rimane aperto il problema del modo in cui risponderà alla programmazione delle Comunità montane, l'unica forma di programmazione arrivata finora a risultati concreti.
Se sapremo prendere in seria considerazione queste istanze daremo un contributo anche alla soluzione di certi problemi politici che angustiano a livello regionale e a livello nazionale; se invece continueremo ad ignorarle, con ogni probabilità anche noi saremo chiamati in causa come responsabili del graduale processo di sfiducia nei confronti delle forze politiche e delle istituzioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Mi associo a quanto è stato detto dal Consigliere e amico Martini.
Colleghi Consiglieri, noi approviamo due atti formali, ma facciamo riferimento a delle realtà la cui esistenza è seriamente in pericolo. Le Comunità montane aspettano per la seconda volta il ritardato finanziamento della legge 1102: doveva avvenire nel dicembre del 1977, siamo a dicembre del 1978 e il finanziamento non si è ancora verificato. La manifestazione dei montanari che si terrà il 9 dicembre, e che mi auguro molto ferma e molto composta, non dovrebbe essere sterile. Il Consiglio regionale aveva sollecitato, anche attraverso ad una mia istanza, la variazione di bilancio che consentisse di anticipare, in parte almeno, l'erogazione prevista da parte dello Stato; sono stati votati 2 miliardi. Vorrei sapere se questi 2 miliardi sono stati erogati o restano nella variazione di bilancio come cifra disponibile.
Inoltre il Consiglio regionale, pur convocato in questa forma particolare, non ritiene di esprimere con un voto un richiamo diretto ai Presidenti delle due Camere perché approvino la legge con rapidità? Sarebbe una cosa strepitosa il 9 dicembre poter dire ai Sindaci delle Comunità montane che la sollecitazione partita dal Consiglio regionale ha trovato una rispondenza in un atto positivo e concreto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Le f orze politiche dovrebbero guardare al di là del contingente perché se è pur vero che non è apprezzabile il comportamento del Governo che non rifinanzia la legge 1102 è altrettanto vero che la volontà delle forze politiche è di tendere al superamento delle Comunità montane. Questa improvvisa mobilitazione è in contrasto con la volontà di tutte le forze politiche che tendono al ridimensionamento degli Enti locali. La Comunità montana nel ridimensionamento e nella ridistribuzione dei poteri locali avrà ancora quella funzione alla quale è chiamata dalla legge di cui si discute? Mi pongo questo interrogativo anche per non creare oggi da parte nostra un comportamento troppo provocatorio rispetto a quello che sarà l'atteggiamento delle forze politiche fra un anno, un anno e mezzo su questo tema. Non mi pare che l'indirizzo generale sia di conservare d'altra parte se incominciamo a dire che bisogna conservare e tutelare per le sue tradizioni un Comune di 32 abitanti come quello in cui sono nato, se riconosciamo che le Province devono esistere anche se le forze politiche non devono pronunciarsi a favore o contro le Comunità montane, è opportuno incominciare a riflettere sul fatto che esiste un'ipotesi di ridisegnatura delle funzioni delle Comunità montane. Stiamo attenti, rispetto ad una problematica in evoluzione nei confronti della quale non possiamo prendere atteggiamenti troppo radicali che fanno nascere delle aspettative e delle delusioni. La programmazione nazionale non può essere avulsa da quella delle Comunità montane e - viceversa, non si capisce come la programmazione delle Comunità montane nasca e sia finanziata da legge regionale e la Regione fa la propria programmazione su scala comprensoriale. Queste disarmonie fanno si che le Comunità montane facciano un tipo di programmazione che non è programmazione perché non ha nessun quadro di riferimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Affrontando il problema della ridefinizione delle Comunità montane nell'ambito del processo di programmazione il discorso va riportato all'ultimo incontro della Commissione con l'Uncem. A quell'incontro erano presenti anche i Consiglieri Martini, Rossi e l'Assessore Ferraris. Si è incominciato ad individuare una serie di nodi che hanno lasciato le Comunità montane in uno stato di incertezza. In questi ultimi tempi abbiamo avuto nel funzionamento delle Comunità dei momenti veramente positivi, per esempio, in occasione delle alluvioni, momenti in cui è stata riscoperta una funzione e una capacità di aggregare le forze vive dei Comuni, che hanno dimostrato di saper funzionare, di saper spendere, di saper operare.
Più che di superamento si tratta forse di delimitazione degli ambiti.
La nostra opinione è quella di togliere alle Comunità montane l'illusione della programmazione fine a se stessa perché questa concezione è stata superata dai fatti e direi anche dall'inadeguatezza delle dimensioni. Non voglio dire che non possa essere svolta una funzione di programmazione anzi, proprio in rapporto ai livelli nuovi, sarà l'Ente intermedio a svolgere una funzione di rilevante partecipazione alla programmazione e quindi un impulso e una spinta possono essere dati. E' certo che la legge delle autonomie dovrà pronunciarsi al riguardo e dovrà in qualche misura superare certi limiti relativamente ai compiti che venivano attribuiti alle Comunità montane. Per esempio, nell'ambito della gestione, che è molto rilevante, le Comunità montane, specie se si riuscirà a ridisegnarle in ambiti diversi e il più possibile coincidenti con le realtà delle Unità locali dei servizi, potranno essere uno strumento importante, soprattutto per il patrimonio di esperienze che hanno consolidato.
Non so se oggi sia opportuna un'azione come quella che propone il Consigliere Oberto dato che le opinioni delle forze politiche sono diverse la forza verrebbe da una pronuncia unitaria. Credo invece opportuno sollecitare il Governo circa la definizione degli ambiti istituzionali di programmazione e di gestione delle autonomie. La preoccupazione maggiore che muove tutti è quella di lasciare sostanzialmente nell'incertezza Enti ed organismi che attualmente funzionano e che rispondono non solo ai Comuni ma anche all'opinione pubblica.
La nostra iniziativa sarà quella di dimostrare come, attraverso la legge e agli opportuni miglioramenti della stessa, intendiamo confermare il ruolo della Comunità montana garantendo il loro patrimonio non solo sul piano amministrativo ma anche sul piano culturale, soprattutto in relazione ai compiti di sovracomunalità che esse hanno.
Più che di ultimatum si tratta di definizione rapida del destino e della prospettiva delle Comunità montane che, secondo il nostro giudizio sono una realtà non rinunciabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

La mia proposta di chiedere il finanziamento era interessata. La Regione spera di riavere i 2 miliardi che ha stanziato? Il rifinanziamento della legge nazionale interessa le Comunità montane, ma interessa anche la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Nella variazione di bilancio abbiamo chiesto all'Assessore competente di esprimere la volontà politica della Giunta, comunque di considerare il finanziamento a carico della Regione anche nel caso in cui lo Stato rifinanzia la spesa. Avevamo quindi posto un problema che richiedeva l'apertura di un dibattito e questo è un esempio di come la centralità del Consiglio non venga sviluppata.
La Regione Piemonte si limita ad anticipare gli fondi per conto dello Stato o è disponibile a fare uno sforzo finanziario per consentire alle Comunità di svolgere la loro funzione? Questo era il tema sul quale si doveva sviluppare un dibattito, questa è la centralità del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola alla dottoressa Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

In una delle ultime riunioni della I Commissione il Gruppo repubblicano ha chiesto all'Assessore competente se conosceva gli intendimenti del Governo circa il rifinanziamento della legge per le Comunità montane.
L'Assessore disse di non avere notizie precise al riguardo e che la tendenza della Giunta, nel caso in cui il Governo non avesse rifinanziato la legge, era di considerare questo anticipo come uno stanziamento.
Come ha detto il Consigliere Marchini, questo argomento ci pare degno di un più ampio dibattito. La Giunta, che di fatto ha dato un anticipo ritenendolo un possibile stanziamento nell'eventualità che lo Stato non rifinanzi la legge, ha già fatto una scelta politica. Nel momento in cui si fosse determinata la volontà politica governativa e parlamentare di non rifinanziare la legge, la Regione dovrà fare un dibattito ben diverso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

I problemi emersi sono sostanzialmente tre. All'avv. Oberto rispondo ricordando che la Regione Piemonte aveva a suo tempo previsto nel bilancio un finanziamento di 3 miliardi; il Commissario di Governo osservò che quei fondi erano da considerarsi come anticipo di una legge che si dava per finanziata. Fu giocoforza cassarli, però si inserì un miliardo che fu immediatamente ripartito in relazione ai programmi stralcio presentati dalle Comunità montane.
Nell'ultima variazione di bilancio è stato inserito un miliardo e mezzo per coprire i programmi presentati fino a quel momento. Posso garantire che non appena venne approvata dal Consiglio l'ultima variazione di bilancio la Giunta ha adottato la deliberazione relativa all'erogazione.
La Giunta in ogni caso ha già previsto che quei fondi sono a carico del bilancio regionale. Questo comunque sarebbe un modo sbagliato di risolvere i problemi delle Comunità montane, tant'é vero che da parte dell'apposito comitato prosegue l'esame e la discussione sul piano Pandolfi e sulla legge che lo sostiene, il quale riporta tagli notevoli sui finanziamenti all'agricoltura e non prevede il finanziamento della legge per la montagna.
Lo stesso discorso è stato portato avanti presso il Ministero dagli Assessori all'agricoltura. Il Ministro Marcora parlando lunedì a Torino ha detto che il Governo avrebbe accettato di rifinanziare la 1102 per gli prossimi tre anni nella misura ridotta di 50 miliardi all'anno saltando il 1978; quindi è chiaro che i due miliardi e 500 milioni peseranno a carico del bilancio regionale. Questa situazione non può essere definitiva e quando parlai al Convegno dell'Uncem ribadii la necessità che da quella sede venisse approvato un ordine del giorno con la richiesta del rifinanziamento alle Comunità montane.
Per quanto riguarda il futuro delle Comunità montane, sappiamo che mentre esiste una legge governativa che non le prevede più, allo stesso tempo ci sono tre proposte di legge di altrettante forze politiche che chiedono che esse continuino ad esistere. Personalmente ritengo che nel quadro della ristrutturazione e della riorganizzazione dell'Ente intermedio venga loro attribuita una funzione più operativa e più gestionale e che vengano intese come importanti aggregazioni sovracomunali proprio in considerazione della loro tradizione e dell'operatività che hanno svolto prima come Consigli di valle, poi come Comunità montane.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Entro il mese di dicembre tutte le somme saranno erogate.



PRESIDENTE

Vi do lettura delle due deliberazioni: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la legge 3/12/1971, n. 1102 vista le legge regionale 11/8/1973, n. 17, ed in particolare l'articolo 10, modifiche ed integrazioni allo Statuto della Comunità montana visto il Decreto del Presidente della Giunta regionale del 19/4/1974 n. 2859, per l'approvazione dello Statuto della Comunità montana Valle Varaita vista la deliberazione della Comunità montana 'Valle Varaita del 3/6/1978 visto il parere della I Commissione del 20/11/1978 delibera di approvare la richiesta della Comunità montana Valle Varaita di integrare lo Statuto comunitario vigente inserendo dopo l'articolo 12 il seguente articolo 12 bis: Articolo 12 bis - Gruppi consiliari I Consiglieri si possono costituire all'interno del Consiglio in Gruppi consiliari, della cui costituzione deve essere data notizia al Presidente.
Ciascun Gruppo deve essere costituito da non meno di tre Consiglieri salvo che per le forze politiche che facciano riferimento a Gruppi presenti nel Consiglio regionale.
E' possibile derogare a tale principio con deliberazione del Consiglio della Comunità.
Ogni Gruppo consiliare elegge al proprio interno un Capogruppo".
Chi approva è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti in aula.
La seconda deliberazione recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la legge 3/12/1971, n. 1102 vista la legge regionale 11/8/1973, n. 17, ed in particolare l'articolo 10, modifiche ed integrazioni allo Statuto della Comunità montana visto il Decreto del Presidente della Giunta regionale del 5/8/1974 n. 2697, per l'approvazione dello Statuto della Comunità montana Valle Maira vista la deliberazione della Comunità montana 'Valle Maira' del 4/2/1978 visto il parere della I Commissione del 20/11/1978 delibera di approvare la richiesta della Comunità montana Valle Maira di apportare un emendamento all'articolo 10 dello Statuto vigente sostituendo il penultimo comma con il seguente comma: 'La seconda convocazione non può aver luogo prima di tre giorni dalla prima per le sedute ordinarie del Consiglio, mentre per le sedute straordinarie la seconda convocazione può avvenire un 'ora dopo la prima convocazione ".
Chi approva è pregato di alzare la mano. La deliberazione è approvata all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Sulla questione della Venchi Unica


PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Besate. Ne ha facoltà.



BESATE Piero

Una delegazione della Venchi Unica chiede di essere ricevuta dalla Giunta e dai Capigruppo.
Il nostro Gruppo è del parere di ricevere tale delegazione in quanto la situazione dell'azienda sta nuovamente precipitando.



PRESIDENTE

La parola alla dottoressa Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Troppe volte nel corso delle sedute di Consiglio si tengono incontri con delegazioni che vengono da fuori. Capisco la gravità della situazione della Venchi Unica, tuttavia non è possibile pensare ad una costante contemporaneità di riunioni di Consiglio e di incontri con rappresentanze varie.
Chiedo pertanto che questi incontri avvengano in altri orari. Ricordo che nella giornata odierna debbono essere approvati leggi e provvedimenti urgenti i cui termini hanno scadenza al 30 di novembre.



PRESIDENTE

A questo punto le soluzioni sono due: o una delegazione del Consiglio e della Giunta si incontra con i rappresentanti della Venchi Unica e nel frattempo i lavori del Consiglio procedono, oppure il Consiglio, che era convocato per la sola mattinata si intende convocato anche per il pomeriggio.
La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Concordo sulla prima proposta del Presidente.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione Giunta regionale: "Acquisto di immobile in Alessandria da destinare a sede di uffici regionali. Spesa di L. 1.028.780.000 oneri fiscali compresi"


(rinvio)



PRESIDENTE

Punto ottavo all'o.d.g.: Esame deliberazione Giunta regionale: "Acquisto di immobile in Alessandria da destinare a sede di uffici regionali. Spesa di L. 1.028.780.000, oneri fiscali compresi".
Ha facoltà di parola il Consigliere Benzi.



BENZI Germano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, questa operazione immobiliare mi lascia perplesso in quanto le notizie fornite non sono sufficienti per giustifica r ne l'acquisto. E' opportuno conoscere il destino dei Comprensori e della Provincia, tenendo presente che gli uffici della Provincia hanno sede in un palazzo sito nella stessa piazza. Soprattutto desideriamo conoscere il costo per il ripristino dell'immobile e il tipo degli uffici che vi saranno trasferiti e quanti uffici si realizzeranno.
E' ovvio che oggi non siamo in grado di approfondire il problema della Provincia, tuttavia ritengo che prima di affrontare spese così rilevanti sarebbe opportuno avere di fronte un quadro completo della situazione.



PRESIDENTE

La parola alla signora Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Quando in Commissione è stato discusso l'acquisto dell'immobile di Alessandria (a meno che non sia stato discusso in un secondo tempo quando non ero presente) non è venuta nessuna spiegazione alle domande fatte dal Consigliere Benzi, sul costo della ristrutturazione e della manutenzione dell'immobile.
Da tempo il Gruppo repubblicano chiede che la Giunta si esprima in ordine alla politica patrimoniale dell'Ente Regione. Nonostante le frequenti richieste ci troviamo ancora di fronte ad acquisizioni patrimoniali.
Chiediamo una precisa risposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Raschio.



RASCHIO Luciano

Gli argomenti sollevati dal collega Benzi non sono validi. Si parla di una utilizzazione eventuale della sede della Provincia che ha gli uffici nel palazzo della Prefettura. Nell'immobile dovrebbero trovare sede tutti gli organismi della Regione, dal Comprensorio al Genio Civile, dal CORECO all'ufficio del Medico provinciale, dall'ufficio del Veterinario provinciale all'IPA, non vi è assolutamente lo spazio sufficiente per tutto questo e poi la Provincia non è mai stata interessata a tutto ciò.
La Giunta ha fatto a mio parere un discorso serio, perché questa è una occasione irripetibile essendo l'unico immobile nel centro della città in grado di offrire una soluzione a innumerevoli problemi.
Il piano terreno e il cantinato dell'immobile, di proprietà della società Satea dei fratelli Vitale erano adibiti alla vendita di tessuti e tappeti; quindi anche il cantinato è utilizzabile per archivio e per uffici secondari. Il palazzo è stato costruito nei primi anni del '900 ed è in buone condizioni, ovviamente la struttura è per abitazioni private e non certo per uffici.
L'interrogativo posto dalla signora Vaccarino merita attenzione, ma respingo gli argomenti del Consigliere Benzi sull'utilizzazione degli uffici della Provincia il che vuol dire fare un discorso sulla validità o meno delle Province, discussione attualmente in atto tra le forze politiche che però ci porterebbe lontano nel tempo e non ci permetterebbe di cogliere un'occasione che, secondo il mio parere, la Giunta ha lodevolmente colto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

All'inizio della discussione aveva chiesto la parola il Presidente della I Commissione. Ora non la chiede più, noi invece desidereremmo sentire il suo parere.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della I Commissione.



ROSSOTTO Carlo Felice

La deliberazione è stata approvata dalla I Commissione a maggioranza con il numero legale dei 5 Consiglieri presenti, poiché nel momento in cui la Commissione esaminò il provvedimento non erano presenti i rappresentanti del Gruppo della D.C.
L'argomento era già stato trattato nel mese di luglio e poiché non erano stati avanzati formalmente o informalmente ulteriori chiarimenti sulla deliberazione, la Commissione l'ha approvata in presenza della sola maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

Questa dichiarazione chiarisce la situazione. Non vorrei aver urtato la suscettibilità del Presidente della I Commissione, tuttavia ritengo doveroso chiarire che in quel momento non era presente nessuno del Gruppo democristiano; apprendo, tra l'altro che nemmeno la dottoressa Castagnone era presente.
La decisione è quindi stata presa all'unanimità dai membri della maggioranza gli unici presenti in quel momento. Desideravo chiarire questo punto, senza voler polemizzare nei confronti di qualcuno.
Dopo la dichiarazione del Presidente della I Commissione ritengo ci siano i crismi perché la proposta stessa venga portata all'esame del Consiglio.



PRESIDENTE

La lettera di trasmissione della deliberazione da parte della I Commissione al Presidente del Consiglio dice che la Commissione "ha espresso parere favorevole" senza precisare se all'unanimità o a maggioranza.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mi associo al collega Benzi relativamente alla sua considerazione circa l'opportunità di verificare che gli acquisti siano finalizzati ad una utilizzazione razionale. Il Comprensorio ha una funzione provvisoria. Da trent'anni ormai il paese rincorre il provvisorio e l'emergenza e tutta diventa definitivo: i governi dell'astensione, le maggioranze, le convergenze parallele, il blocco degli affitti e così via dicendo.
Non mi pare corretto contestare l'osservazione del collega Benzi. Ci sarà pure un momento in cui si dovranno finalizzare questi acquisti all'utilizzazione definitiva soprattutto se gli acquisti comportano costi di ristrutturazione non indifferenti. Ho sentito in quest'aula ancora polemiche su Palazzo Lascaris, peccato originale che risale all'origine del nostro insediamento. Occasionalmente la destinazione potrà essere ai Comprensori, ma non continuiamo a dire che comperiamo dei palazzi....



RASCHIO Luciano

L'intervento non è solo per gli uffici del Comprensorio; in quel palazzo avranno sede il Genio Civile, il Medico provinciale, il Veterinario provinciale, il CORECO. Sono d'accordo che se la destinazione fosse al Comprensorio dovremmo votare contro perché non si può acquistare un palazzo solo per il Comprensorio.



MARCHINI Sergio

Chiudo qui il mio intervento, prendendo atto che anche la maggioranza si rende conto di queste cose. Questa indagine è stata fatta fino ad un certo limite. C'è la necessità di una verifica puntuale e di una organizzazione nel tempo della nostra programmazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Signor Presidente, riconosciamo, quali che siano gli sbocchi istituzionali, che ad Alessandria esiste l'esigenza per la Regione di razionalizzare una situazione che vede i vari uffici sparsi e tutti in edifici presi in affitto, tranne quelli del Genio Civile. E' quindi un problema di razionalizzazione, obiettivo, al quale non vi è nulla da contestare.
I dubbi sono di altra natura e riguardano la capacità dell'edificio di risolvere razionalmente e compiutamente gli problemi, sono perplessità che non derivano soltanto da insufficiente approfondimento nostro, ma da una non completa informazione su questi aspetti. L'altro motivo è pure segnalato da altri colleghi, e cioè quello della maturità dei tempi per delineare una politica coerente delle acquisizioni, degli investimenti degli immobilizzi da parte della Regione. Se non vi ostano motivi assorbenti, per rimediare a quanto può non essere stato fatto in termine di istruttoria o comunque per un approfondimento al quale sono interessati i membri della Commissione e tutte le componenti del Consiglio e della Giunta, chiederemmo un breve aggiornamento per l'esame di questa proposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto ancora di parlare il Consigliere Menozzi.



MENOZZI Stanislao

In linea di principio reputo apprezzabile l'intendimento della Giunta di far sì che la Regione abbia ad alloggiare in stabili di proprietà e di non disperdere così fondi notevoli in spese d'affitto.
Nel merito, condivido in parte quanto evidenziato dal collega Benzi nella consapevolezza che la Regione si troverebbe sulle sabbie mobili avendo di fronte alcuni istituti sui quali esistono grossi interrogativi.
La tematica si potrebbe affrontare con immediatezza se la Regione, come tutti i pubblici poteri, non accusasse gravi carenze finanziarie.
Vengo al discorso del costo. Mi auguro che l'edificio sia veramente consistente e funzionale perché da calcoli, seppure affrettati, l'edificio verrebbe a costare più di 250 mila lire al metro quadrato e se poi si aggiungono le spese di ristrutturazione, il costo potrebbe avvicinarsi a quello che viene comunemente richiesto per immobili di nuova costruzione.
Per cui condivido la richiesta del mio Capogruppo Bianchi, di voler soprassedere per un ulteriore approfondimento del problema.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, alcuni Consiglieri mi hanno sollecitato a stampare un libro con notizie, fotografie, rilievi, prezzi, costi e indicazioni sulla politica patrimoniale che la Giunta intende perseguire. Sono stato trattenuto dalla spesa che tale libro comporterebbe.
La legge dell'equo canone, che ritengo legge iniqua, produrrà per alcuni guasti enormi, per altri effetti stravolgenti. Lo Stato ha trasferito alla Regione molti uffici in affitto (sono circa 200 situazioni sparse nel Piemonte) e cominciano a piovere sul mio tavolo le disdette. A fianco di questa situazione c'è però anche l'acquisizione gratuita di molti beni immobili. Quello di cui stiamo trattando è un caso particolare analogo a quello di Alba. Tutti gli altri immobili sono stati trasferiti gratuitamente dallo Stato, escludendo, naturalmente, le spese per le opere di ristrutturazione.
Porto alcuni esempi: il proprietario dello stabile in cui ha sede l'avvocatura dello Stato ha mandato, per conoscenza, la richiesta del nuovo canone di affitto di 80 milioni all'anno. Altri proprietari di stabili hanno scritto che è giunto il momento di dare corso alle norme sull'equo canone per cui la Giunta dovrà provvedere se non vorrà creare difficili situazioni.
Il Consigliere Menozzi parla di un costo di 250 mila al metro quadrato ma vorrei sottolineargli che nel centro di Alessandria gli valori hanno raggiunto punte di un milione di lire al mq.
La pratica non è istruita. Vi è soltanto un meccanismo fiscale del 14 che produce dal 1 gennaio un onere di 400 milioni, per cui è opportuno che la Giunta provveda prima di allora.
Propongo di rinviare la pratica all'esame della Commissione competente invitando l'Ute e l'architetto che ha fatto la valutazione de l'immobile dopodiché riporteremo il provvedimento in Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Luciano

Fino al 30 novembre la Regione può fare delle spese vincolate a capitoli specifici, dopo il 30/11, con la nuova legge di contabilità, non si farà niente. Pongo questa domanda: dato che si tratta di risparmiare 400 milioni, chiedo se siamo cautelati e se possiamo assumere la deliberazione prima della fine dell'anno.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

L'atto deve essere compiuto entro il 30 dicembre perché la modificazione dell'IVA decorre dal 1 gennaio 1979.
Mi riservo comunque di assumere informazioni presso il notaio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossotto



ROSSOTTO Carlo Felice

La Commissione, di fronte all'esigenza più volte segnalata da parte della Giunta di evitare l'aggravio del 14 %, ha esaminato il problema nel mese di luglio.
E' ovvio che questo rinvio comporterà dei margini di tempo strettissimi entro i quali la Commissione dovrà riesaminare il provvedimento.



PRESIDENTE

La deliberazione resta momentaneamente in sospeso, in attesa di chiarimenti.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione Giunta regionale: "Acquisto di terreni e fabbricati siti nei Comuni di Torino, Grugliasco e Prato Sesia, dei relativi impianti macchinari e scorte nonché dei trapianti esistenti nelle tenute agricole di ''Tornavasso' in Comune di Poirino e 'Castelverde' in Comune di Settimo Torinese, di proprietà della 'Cartiere Burgo S.p.A.'. Spesa di L. 1.802.000.000 oneri fiscali compresi"


PRESIDENTE

Passiamo al punto nono all'o.d.g.: Esame deliberazione Giunta regionale "Acquisto di terreni e fabbricati siti nei Comuni di Torino, Grugliasco e Prato Sesia, dei relativi impianti, macchinari e scorte nonché dei trapianti esistenti nelle tenute agricole di 'Tornavasso in Comune di Poirino e 'Castelverde in Comune di Settimo Torinese, di proprietà della 'Cartiere Burgo S.p.A.'. Spesa di L. 1.802.000.000 oneri fiscali compresi".
La parola all'Assessore Rivalta per l'illustrazione.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Con questa deliberazione la Giunta chiede al Consiglio regionale l'autorizzazione ad acquistare le proprietà immobiliari della Cartiera Burgo, utilizzate dall'Istituto nazionale piante da legno. In particolare sono i terreni costituenti la tenuta Millerose, sita in corso Casale, di 317 mila mq la tenuta Spazzacamini nei Comuni di Grugliasco e Prato Sesia della superficie di 619 mila mq, i fabbricati esistenti su detti terreni gli macchinari, gli impianti, le scorte vive e morte nonché le piantine esistenti nei vivai siti nella tenuta agricola Castelverde nel Comune di Settimo e circa 50 mila trapianti esistenti nella tenuta di Tornavasso nonché tutte le attrezzature dell'Istituto di ricerca compresa la biblioteca che ha un particolare valore scientifico.
La deliberazione è collegata all'iniziativa avviata con la quale intendiamo acquisire alla Regione l'Istituto nazionale piante da legno che opera nel campo della forestazione e delle risorse della terra: sotto questo profilo l'interesse della Regione deriva dall'esigenza di qualificare la propria politica agricola, la politica forestale, la politica di uso del suolo con una qualificata ricerca di base.
La deliberazione propone l'acquisto degli immobili. Rimane ancora aperta la questione relativa all'assunzione in gestione della struttura di ricerca dell'Istituto. Nel mese di giugno la Giunta ha presentato in Commissione una legge per la costituzione di un Ente configurato come società per azioni. La società dovrebbe assumere la gestione dell'Istituto.
La deliberazione oggi in esame riguarda l'acquisto immobiliare, ma non c' dubbio che l'interesse è volto alla possibilità di assumere in gestione l'intera struttura di ricerca. Rispetto all'obiettivo è quindi un provvedimento parziale quello che la Giunta propone oggi; ma esso deve essere assunto entro il 28/12/1978 al fine di non perdere il diritto all'acquisizione concessoci dalla Burgo e al fine di contenere gli oneri fiscali che dal 1/1/79 sarebbero del 14%.
Una società a responsabilità limitata, appositamente istituita dalla Burgo, gestirà l'Istituto fino al momento in cui la società per azione di emanazione regionale sarà in grado di assumere la gestione: ciò dovrà avvenire entro il mese di luglio '79; entro quella data la Commissione e il Consiglio dovranno discutere e approvare la legge istitutiva della società per azione a partecipazione regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice

La Commissione ha valutato pregiudizialmente il disegno di legge ed ha formalizzato gli emendamenti relativi al trasferimento e alla costituzione della società per azioni.
La deliberazione in esame è stata approvata all'unanimità il 28/11. Il disegno di legge sarà già esaminato lunedì.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.



LOMBARDI Emilio

Troppe volte si deliberano argomenti importanti, in questo caso si tratta di una spesa di 2 miliardi, e gli Consiglieri non ne sono preventivamente informati. Si fanno doppie informazioni sulla legge 63 da parte della Presidenza del Consiglio e da parte dell'Assessorato e poi si risparmiano quattrini per l'informazione dei Consiglieri. Prendo atto che l'argomento è all'ordine del giorno da 6 mesi, a maggior ragione doveva essere portato alla considerazione dei Consiglieri che non fanno parte della Commissione. L'argomento è così importante che doveva essere portato all'esame della III Commissione.
Chiedo pertanto di rinviare l'esame della deliberazione e di riesaminare la questione in sede di Commissione. In caso contrario il mio voto sarà sfavorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la dottoressa Castagnone Vaccarino. Ne ha facoltà.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

L'intervento del Consigliere Lombardi mi ha stupita perché la deliberazione in discussione è stata oggetto di esame in diversi incontri in sede di I Commissione e gli Capigruppo sono stati sempre avvisati degli ordini del giorno delle Commissioni, quindi il Gruppo democristiano ne era a conoscenza L'argomento avanzato dal Consigliere Lombardi è comunque ragionevole e più volte l'abbiamo portato noi stessi.
Entrando nel merito della deliberazione ricordo che il Gruppo repubblicano con la presentazione di una interrogazione aveva invitato la Giunta ad occuparsi del problema affinché non venisse distrutta una possibilità che la Regione Piemonte, sia pure attraverso l'Istituto piante da legno della Cartiera Burgo, aveva nel campo della ricerca.
L'Istituto è di notevolissima importanza tanto più in questo momento in cui sono intervenute numerosissime malattie che hanno colpito le latifoglie e distrutto parte del patrimonio nazionale. Ci paiono inutili i massicci rimboschimenti da una parte se dall'altra parte i boschi vengono distrutti.
Dal punto di vista gestionale l'aggravio è modestissimo dato che la Regione già si avvale dell'Istituto per ricerche a scopi propri.
Avendo già sollecitato la Giunta a compiere questo passo nel mese di maggio, il nostro Gruppo non può che essere favorevole al provvedimento. Si tratta di acquisire la parte patrimoniale dell'Istituto perché senza di essa sarebbe quasi inutile acquisire l'Istituto, in quanto la Regione dovrebbe reperire un'altra sede, un'altra collocazione, probabilmente più onerosa nella quale dovremmo impiantare tutto quanto è già in atto in questo momento nelle tenute.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

Questo argomento è stato largamente dibattuto in Commissione con la presenza dell'Assessore Rivalta che ha illustrato i documenti, ha dato tutte le spiegazioni possibili su questa operazione. Su di essa oltre ai problemi finanziari si sono innestati anche problemi di carattere politico che non possono lasciare insensibile l'Assessore Rivalta come responsabile di quella parte di programmazione che è rapportata al riequilibrio territoriale. L'Istituto è ubicato sulla collina di Torino. Il Comune che con ogni probabilità era in un primo tempo interessato ad allargare l'area verde da mettere a disposizione dei cittadini ha fatto una valutazione del terreno e dei fabbricati. Poi la questione è venuta sul nostro banco. Il Gruppo democristiano in Commissione si è domandato se era stata contattata la Facoltà di Agraria dell'Università di Torino perché è evidente che l'Istituto dovrà essere gestito con la collaborazione di altri Enti. Venne sollevato il problema politico sulla gestione dell'azienda se deve essere effettuata direttamente da parte della Regione o se è più opportuna una società per azioni con ampia partecipazione della Regione.
La Giunta, a fronte delle perplessità che venivano enunciate in sede di Commissione, ha dichiarato che era disponibile a rivedere il primitivo disegno di legge per la gestione nella forma di un Consorzio di società per azioni. Può la Regione acquistare l'azienda e in questo caso può acquistare solo le proprietà immobiliari? Si è trovata, una soluzione di compromesso sulla quale in linea di massima c'è l'accordo. L'acquisto dell'azienda è collegato ad una legge che stabilisca norme per il suo utilizzo sulla quale dovremo ancora discutere.
L'Istituto piante da legno rientra nel quadro della programmazione regionale ma, in modo specifico, riguarda il settore dell'agricoltura motivo per cui in sede di Commissione abbiamo richiesto che la legge e deliberazione di acquisto venissero esaminate anche dalla III Commissione.
Non si è ritenuto opportuno passare alla competenza della III Commissione per la questione dell'acquisto dell'azienda, mentre per quanto riguarda la legge dell'Istituto piante da legno, immagino che il problema sia ancora aperto visto che il Presidente della III Commissione ha inviato nel merito una lettera al Presidente del Consiglio. Aspettiamo una risposta negativa o positiva dopo di che sapremo come comportarci.
Il Gruppo della D.C, non intende tornare indietro dalle posizioni assunte: ha acceduto all'esigenza di portare la deliberazione in sede di Consiglio entro il 30 novembre perché occorre fare una variazione di bilancio entro quella data, come è stato spiegato dal funzionario. Questo è stato sufficiente a spingere i rappresentanti della D.C, a dire all'interno della I Commissione che se le cose stanno così, riteniamo che il problema dell'acquisto debba essere portato in sede di Consiglio. Non abbiamo concluso in maniera chiara questi argomenti; ho voluto fare la cronistoria dei fatti per dimostrare che ci sentiamo corresponsabilizzati su questa posizione e non abbiamo motivo per cambiare la posizione abbiamo assunto implicitamente in sede di I Commissione.
L'amico Lombardi ha poi evidenziato alcune considerazioni che meritano il massimo interesse: questa deliberazione non è stata inviata a tutti c'era la richiesta del Presidente della III Commissione che interessava la legge e anche la deliberazione.
Il Gruppo D.C, ribadisce in questa sede la propria posizione favorevole, chiedendo alla Giunta che si impegni a portare, a coinvolgere sull'argomento dell'Istituto piante da legno anche la III Commissione perché si tratta di un argomento di programmazione che non rientra nella sfera della programmazione generale, ma che riguarda il settore dell'agricoltura.
Attendiamo una risposta della Giunta alla richiesta fatta dal Presidente della III Commissione, Chiabrando.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Non mi sembra molto puntuale subordinare una decisione della Giunta strappata magari sul momento, sull'indicazione della funzione che assumerà questo Istituto. Siamo d'accordo che dell'argomento debba essere investita anche la III Commissione, ma non riteniamo sia possibile, a quest'ora discutere sulla Commissione a cui compete la definizione delle funzioni dell'Istituto.
Condivido quanto ha detto la signora Castagnone Vaccarino, avendo assunto una posizione simile con l'interrogazione del mio Gruppo.
In linea generale è opportuno che la Regione Piemonte venga a dotarsi di strumenti tali che diano la possibilità ai Consiglieri di oggi e a quelli di domani di avere una completa conoscenza della realtà piemontese.
Nella specie poi, a parte che siamo confortati dalla preoccupazione esternata dal nostro Gruppo e da quello repubblicano tanto che non possiamo non essere consenzienti sulla richiesta della Giunta, ci pare che una volta tanto l'argomento sia stato tecnicamente sviluppato a livello di Commissione e politicamente ben inquadrato dall'Assessore Rivalta.
Nell'esporre parere favorevole chiedo che la deliberazione venga assunta oggi stesso e che non si facciano rinvii e insisto nel richiedere che la Giunta non si pronunci su questo, perché si snaturerebbe il senso stesso della deliberazione.



PRESIDENTE

L'assegnazione dei disegni di legge è compito della Presidenza del Consiglio. In questo caso c'é uno sdoppiamento: l'esame della deliberazione di acquisto che è stata esaminata dalla I Commissione; vi è poi il problema del funzionamento dell'Istituto, che investe più ampi settori della vita regionale: credo che il Presidente del Consiglio regionale abbia già disposto l'assegnazione alla III Commissione in sede consultiva: non è coinvolta né la Giunta, né la maggioranza, né l'opposizione, è un problema di funzionamento del Consiglio regionale che, secondo le consuetudini, ha già trovato la sua esplicazione attraverso gli canali normali.
La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

Ho ricordato che la richiesta è presso la Presidenza del Consiglio deve ancora arrivare la risposta.
E' però coinvolto anche l'impegno politico della Giunta perch l'argomento riguarda l'Assessore all'agricoltura che potrà dare ampie spiegazioni in sede di III Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice

Come Presidente della Commissione, di fronte alla richiesta di subordinare le decisioni della I Commissione, al parere di altra Commissione non ho potuto fare altro che rimanere nei limiti e sollecitare al riguardo l'organo competente, che è il Presidente del Consiglio. Alla data del 28/11 non avevo ancora ricevuto risposta per cui non potevo in alcun modo investire dell'argomento un'altra Commissione perché sarei venuto meno alle norme regolamentari della nostra istituzione.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Menozzi. Ne ha facoltà.



MENOZZI Stanislao

Insisto sulla richiesta avanzata dal Presidente della III Commissione Chiabrando, di voler interessare al problema detta Commissione. Altre volte la Commissione è stata interessata a problemi che in fondo non le competevano, a maggior ragione deve avvenire in questo caso, trattandosi di una materia specifica. Reputo estremamente valida l'iniziativa perché la Regione necessita fortemente di strumenti di ricerca in tutti i campi e soprattutto in quello della forestazione.
Di fronte però ad una deliberazione così impegnativa, mancano le necessarie nozioni per indurre qualsiasi Consigliere ad esprimere un voto consapevole. La deliberazione fa riferimento ai terreni, senza indicarne le caratteristiche; alle scorte e ai macchinari, senza dare elementi sulla loro consistenza ed efficienza; ai fabbricati, dei quali non si conoscono le dimensioni e la funzionalità; alle piante e piantine, senza sapere se sono pronte per essere immesse in commercio; mancano quindi le valutazioni di ordine particolareggiato che, secondo il mio parere, non consentono un pronunciamento serio e responsabile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

All'inizio di questa legislatura, quando la Giunta ha incominciato a lavorare sui temi di competenza, non sapevo, e credo che pochi Consiglieri lo sapessero, dell'esistenza dell'Istituto nazionale piante da legno.
Dovendo però affrontare il problema della conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche per poter fondare l'elaborazione dei piani territoriali, ho ricercato strumenti idonei. La stessa politica dei parchi ha portato a ricercare chi nell'ambito regionale poteva dare informazioni sulla situazione forestale. Di qui l'incontro con l'Istituto piante da legno e la scoperta di una struttura che ha alle spalle 40 anni di studi di conoscenza e di formazione professionale nel campo delle ricerche geologiche, pedologiche, agricole, forestali e botaniche.



PRESIDENTE

Comunico che da questo momento, a causa dell'orario autogestito adottato dal personale in questi giorni di sciopero, cessa il servizio stenografico in aula.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale.

La Regione deve darsi una linea di programmazione e di pianificazione territoriale e questo Istituto può essere la base di una nuova e qualificata strumentazione. Questo forse è il motivo per cui il discorso attorno a questo Istituto è stato ancorato all'Assessorato alla pianificazione piuttosto che all'Assessorato all'agricoltura. La prima attività di questo Istituto deve essere la pianificazione dell'uso del territorio; è questa l'azione prioritaria; progressivamente il suo impegno diverrà essenzialmente attuativo nel campo agricolo; potrà allora diventare un problema settoriale.
La decisione della Cartiera Burgo di smantellare entro la fine del '78 la struttura ha imposto alla Regione una accelerazione per acquisire la struttura di ricerca, più ancora che la proprietà immobiliare, tanto che la Giunta, prima ancora di conoscere la conclusione delle trattative sugli immobili, ha presentato il disegno di legge per la gestione dell'Istituto.
Il rischio era che la Cartiera Burgo, di fronte all'intenzione della Regione di utilizzare la struttura di ricerca, si ritenesse liberata dalle responsabilità verso il personale, procedesse allo smantellamento dell'Istituto e trattenesse a sé gli immobili. La Cartiera Burgo aveva, in un primo tempo, manifestato infatti l'intenzione di tentare un insediamento residenziale nella tenuta di Millerose.
Come ha detto giustamente il Presidente del Consiglio, la destinazione alle Commissioni del disegno di legge spetta all'Ufficio di Presidenza; la Giunta è disponibile al confronto con la Commissione che verrà indicata.
Mi pare importante poter oggi chiudere la questione dell'acquisto degli immobili che è quella più delicata.
Rispondo al Consigliere Menozzi che ha fatto dei richiami relativamente alle valutazioni. Le stime fatte sono state presentate e discusse in I Commissione. Poiché la valutazione complessiva è sensibilmente più alta della soglia su cui si è attestata la contrattazione, mi sembra importante chiudere in fretta la trattativa, e passare presto alla questione della costituzione della società per la gestione dell'Istituto.



PRESIDENTE

Conclusa la discussione, vi do lettura della deliberazione.
"Il Consiglio regionale visto l'art. 1 del D.P.R. 15/1/1972 n. 11; visto l'art. 66 del D.P.R.
24/7/1977 n. 616; vista la proposta di deliberazione della Giunta regionale n. 120/17681 del 27 novembre 1978, dalla quale risulta l'opportunità di acquisire, per le finalità indicate nello stesso atto, dalla Cartiere Burgo S.p.A., con sede legale in Verzuolo (CN), gli terreni costituenti la tenuta 'Millerose', siti in Torino, c.so Casale, 476, della superficie di mq 317.960, e la tenuta 'Spazzacamini', siti nei Comuni di Grinasco e Prato Sesia (NO), della superficie di mq 619.620, i fabbricati esistenti su detti terreni, i macchinari, gli impianti, le scorte vive e morte, nonché le piantine esistenti nei vivai siti nella tenuta agricola 'Castelverde', in Comune di Settimo Torinese, e circa 50.000 trapianti esistenti nella tenuta 'Ternavasso in Comune di Poirino, utilizzati dall'Istituto nazionale piante da legno per lo svolgimento delle proprie attività di ricerca e di sperimentazione, oltre ai mobili d'ufficio e di laboratorio, compresa la biblioteca, in dotazione allo stesso Istituto al prezzo globale di L.
725.000 000, oneri fiscali esclusi; ritenuto di accogliere la proposta avanzata dalla Giunta regionale visto che alla spesa complessiva di L. 1.802.000.000, oneri fiscali compresi, si può far fronte, per L. 1.745.000.000, con lo stanziamento del cap. 1000 e, per L. 57.000.000, con lo stanziamento del cap. 1060 del bilancio per l'esercizio 1978 delibera la Giunta regionale è autorizzata ad acquistare dalla Cartiere Burgo S.p.A, con sede legale in Verzuolo (CN), proprietaria, gli terreni costituenti la tenuta 'Millerose, siti in Torino, c.so Casale, 476, della superficie di mq 317.960 e la tenuta 'Spazzacamini', siti nei Comuni di Grignasco e Prato Sesia (NO), della superficie di mq 619.620, gli fabbricati esistenti su detti terreni, i macchinari, gli impianti, le scorte vive e morte, nonché le piantine esistenti nei vivai siti nella tenuta agricola 'Castelverde, in Comune di Settimo Torinese, e circa 50.000 trapianti nella tenuta 'Ternavasso in Comune di Poirino, utilizzati dall'Istituto nazionale piante da legno per lo svolgimento delle proprie attività, oltre ai mobili d'ufficio e di laboratorio, compresa la biblioteca, in dotazione allo stesso Istituto, al prezzo globale di L.
1.802.000.000, oneri fiscali compresi ed alle condizioni e modalità di cui all'offerta presentata dalla Società proprietaria e che qui di seguito si riporta, ferma restando l'ampia delega alla Giunta stessa per le formalità necessarie per l'acquisizione dei suddetti beni nel patrimonio regionale: "La Cartiere Burgo S.p.A, si impegna a vendere alla Regione Piemonte: a) gli terreni tutti di proprietà della sottoscritta così come indicati negli allegati A e B per una superficie complessiva di 937.000 mq, circa catastali b) i fabbricati esistenti su detti terreni così come indicati negli allegati A e B c) i macchinari, gli impianti, le scorte vive e morte e tutte le attrezzature di qualsivoglia genere come già riscontrati dai vostri incaricati e come visti e piaciuti, relativi alle aziende agricole e all'allevamento del bestiame, siti nelle tenute Millerose e Spazzacamini nulla escluso od eccettuato (salvo il brevetto di invenzione italiano n.
920755 con i brevetti completitivi i marchi Humus Burgo "80" e Compost Burgo "50", la domanda di brevetto n. 68753 - A/75, il tutto con le relative estensioni all'estero che restano di esclusiva proprietà della Burgo, e salvo pure quanto previsto al punto 8) d) i mobili d'ufficio e di laboratorio, ivi compresa la biblioteca, in dotazione all'Istituto nazionale piante da legno il tutto nello stato di fatto e di diritto in cui si troverà al momento del perfezionamento del relativo atto di vendita, alle seguenti ulteriori specifiche condizioni e modalità: 1) la Burgo fa presente che a carico della proprietà esistono i vincoli come meglio descritti nell'allegato C). Inoltre per quanto riguarda i terreni della tenuta di Millerose, pende ricorso presso la Commissione comunale per i tributi locali contro l'avviso di accertamento n. 89 elevato dal Comune di Torino, notificato il 12/4/1966 per l'imposta sugli incrementi di valore delle aree fabbricabili (imposta straordinaria ai sensi art. 25, terzo comma, legge 5/3/1963 n. 246), imposta che sarà a carico della Burgo 2) la Burgo fa altresì presente che sono attualmente in corso i seguenti contratti di locazione ad uso abitazione con propri dipendenti relativi agli alloggi siti nel fabbricato della tenuta di Millerose contraddistinto dal mappale 140 del foglio 165 della partita N.C.E.U. 8908: Contratto di locazione per 5 vani all'inquilino Ponzi Contratto di locazione per 7 vani all'inquilino Cardani Contratto di locazione per 5 vani all'inquilino Zeppegno Contratto di locazione per 6,5 vani all'inquilino Fassi.
3) La Burgo riconosce che devono considerarsi comprese nella presente offerta di vendita tutte le piantine nei vivai siti nella tenuta agricola di Castelverde e circa 50.000 trapianti siti in quella di Ternavasso. La Regione prende atto del contratto di affittanza agraria - allegato D - con la S.p.A. Toro Assicurazioni per la tenuta di Castelverde, nonch dell'impegno della Burgo - manlevandola da ogni e qualsiasi responsabilità di lasciare liberi gli terreni nella tenuta di Ternavasso (su cui insistono, a titolo precario risultante da atto pubblico, parte dei vivai) entro la data prevista dalle strutture private stipulate dalla Burgo il 13/7/1977 con gli acquirenti della tenuta e cioè entro il 15/3/1979.
4) La Cartiere Burgo si riserva (e di ciò si farà constare in sede di stipula dell'atto pubblico di vendita) la servitù di passaggio con uomini e mezzi nella tenuta Spazzacamini per l'accesso alle centrali idro elettriche, al canale ed alla linea elettrica che restano di sua proprietà nonché servitù di elettrodotto così come di massima previsto nell'allegato E.
5) La Burgo riconoscerà alla Regione il diritto di utilizzare gratuitamente il procedimento oggetto del brevetto n. 920755 e completivi per la produzione, presso l'impianto esistente nella tenuta Spazzacamini dei quantitativi necessari per l'autoconsumo (esclusa la possibilità di vendita a terzi) con il diritto e dovere di continuare le ricerche scientifiche per lo sviluppo del procedimento.
Conseguentemente la Regione dovrà impegnarsi a comunicare alla Burgo i risultati delle ricerche scientifiche di cui sopra che potranno essere oggetto di brevetti completavi ed a concedere immediatamente alla Burgo stessa il diritto di prelazione per l'uso e la commercializzazione di detti risultati.
6) La vendita è effettuata a corpo e non a misura nello stato di fatto e di diritto in cui gli immobili si trovano. La Burgo assume a proprio carico eventuali imposte e tasse, erariali o comunali, ed oneri di qualsiasi natura afferenti la proprietà ceduta, relativi al periodo di propria competenza, anche se notificati in futuro.
Per quanto di ragione tutte le spese, tasse e imposte conseguenti all'atto di vendita saranno a carico della Regione.
Gli immobili saranno venduti liberi da ipoteche o trascrizioni pregiudizievoli, servitù passive, liti in corso, diritti di passaggio a favore di terzi o da gravami di qualsiasi genere, il tutto ad eccezione di quanto specificatamente sopra indicato.
La proponente ritiene che nel caso di specie non sussista il diritto di prelazione e ciò essenzialmente per la non sostituibilità del soggetto destinatario ed immutabilità della destinazione e per la peculiarità di obbligo, diritto e dovere di continuare l'attività dell' Istituto nazionale piante da legno; comunque la Cartiere Burgo si farà carico di fare le debite notificazioni della presente a tutti gli eventuali aventi diritto alla prelazione là dove non abbia ottenuto la preventiva esplicita rinuncia alla prelazione stessa.
7) Tenuto conto di tutte le particolari condizioni formulate con la presente offerta il prezzo globale della compravendita oggetto del presente impegno è determinato ed accettato in L. 1.725.000.000 (unmiliardosettecentoventicinquemilioni).
Senza nulla togliere alla unitarietà della vendita e del suo corrispettivo globale il valore prezzo viene, anche agli effetti fiscali così suddiviso: fabbricati civili: 450.000.000 (soggetto ad IVA) terreno e fabbricati rurali di Millerose e Prato Sesia e relative pertinenze e scorte: L. 1.175.000.000 (soggetto ad imposta di registro) scorte di Ternavasso e Castelverde: L. 50.000.000 (soggette a IVA) mobili, biblioteca: L. 50.000.000 (soggetti ad IVA).
8) Nell'ipotesi che la Regione non potesse continuare quo ante la gestione come svolta dalla scrivente in ordine all'Istituto nazionale piante da legno in stretta connessione con le tenute agricole sopra indicate, la scrivente Cartiere Burgo ha già predisposto l'affidamento della gestione di tutto il complesso dei beni organizzati così e come sopra alla Società 'Istituto nazionale piante da legno - s.r.l.' siglabile 'I.N.P.L. s.r.l.'; l'Ente così creato svolge e svolgerà l'attività di gestione di ordinaria amministrazione: la durata dell'incarico commesso a questa società così creata è stata prevista fino al 31 luglio 1979 rinnovabile per un anno a richiesta dell'Istituto nazionale piante da legno s.r.l.
Nel caso però che, come si spera, la Regione addivenga al l'accettazione e quindi alla stipulazione dell'atto pubblico di vendita è data la facoltà alla Regione e non ad altri di chiedere la risoluzione senza danni e senza interessi dell'affidamento gestionale con preavviso di un mese e con il rendiconto finale; precisiamo che la gestione, salvo l'obbligo di rimborso spese per tutti gli atti a compiersi, è a titolo gratuito anche perché vuole assicurare il mantenimento di tutto l'organico che fino ad ora ha assolto il compito e lo scopo dell'Istituto.
Per garantire alla Regione il diritto alla risoluzione anticipata in allegato a parte (F) la scrivente fa avere l'esplicito consenso del legale rappresentante della Società di gestione. Peraltro, la Regione rendendosi acquirente di quanto è oggetto della presente, dovrà, fin quando non avrà provveduto a rilevare la gestione di cui sopra con altro Ente costituito o costituendo, succedere, uti dominus, nel contratto di gestione, stipulato dalla Cartiere Burgo.
Sempre per quanto sopra il possesso legale di quanto oggetto della presente sarà dato al momento della stipula dell'atto pubblico di vendita con la precisazione però che il possesso utile e diretto sarà dato alla Regione nel subordine della successione e osservanza del contratto di gestione così come già operato dalla Cartiere Burgo con la possibilità di risoluzione anticipata, senza danni e senza interessi così come già sopra formulata.
Si precisa in questa sede che alla detta Società a responsabilità limitata di gestione creata dalla Cartiere Burgo e controllata dalla stessa verrà trasferito tutto il personale amministrativo, tecnico ed agricolo attualmente alle dipendenze dell'attuale Istituto e delle tenute agricole Millerose e Spazzacamini, così come meglio specificato nell'allegato G con riconoscimento da parte di detta Società di tutte le anzianità maturate ed il trasferimento dei fondi di liquidazione. Detta Società, per l'espletamento della sua attività di gestione, potrà continuare ad avvalersi delle prestazioni professionali elencate nell'allegato H i cui oneri faranno quindi parte dei costi di gestione così come tutti quelli inerenti il personale di cui all'allegato G.
La Burgo venderà alla detta Società di gestione da essa costituita, le seguenti scorte, essendo prevista la loro vendita entro il 31 luglio 1979 e cioè: 47.000 trapianti di resinose a Ternavasso vivai di semenzali a Prato Sesia di età 1976 e ante 30.000 trapianti a Prato Sesia vivai di semenzali e trapianti a Millerose; per un valore complessivo di L. 25.000.000; queste scorte sono escluse dal trasferimento alla Regione Piemonte di cui al sopracitato punto C).
Tutte le altre scorte si intenderanno trasferite in uno con gli immobili cui sono pertinenze salvo la detenzione precaria da parte della Società di gestione così e come sopra già precisato.
Tutti i costi comunque afferenti e conseguenti alla gestione saranno addebitati mensilmente alla Regione Piemonte - che provvederà a rimborsarli entro 90 giorni - al netto delle eventuali somme che L'I.N.P.L. s.r.l incasserà direttamente o tramite la Burgo, a seguito dell'esecuzione dei contratti di ricerca in corso, ad eccezione: a) dei residui importi delle n. 9 convenzioni elencate nell'allegato I b) dell'importo di L. 100.000.000 corrispondente ai primi due acconti previsti dall'art. 7 della convenzione con il Ministero dell'agricoltura e foreste c) dell'importo di L. 4.000.000 corrispondente al primo acconto della convenzione con la Regione Piemonte relativa al programma ceduo faggio castagno anno 1978 (delibera del 19/7/1977) d) degli importi da incassare quale royalities previste di competenza dell'annata agricola 1977/78 relativamente alla convenzione con L'INRA del 13 novembre 1974 Importi tutti che sono e resteranno di esclusiva competenza della Cartiere Burgo. Resta convenuto che tutte le spese afferenti la proprietà degli immobili compravenduti saranno direttamente a carico della Regione Piemonte dal momento dell'atto pubblico di trasferimento.
Resta altresì convenuto che la Burgo cederà gratuitamente alla Regione o suo Ente costituito o costituendo tutte le autovetture di cui all'allegato L. al momento in cui questa continuerà direttamente alla gestione dell'INPL.
9) La Regione nel prendere atto della situazione occupazionale e di lavoro autonomo quale descritta negli allegati G e H e nel ribadire il proprio impegno a garantire la continuità e, lo sviluppo delle attività agricole e di ricerca già oggetto dell'INPL. farà assumere dalla costituenda sua Società od altro Ente regionale tutto il personale predetto con le modalità previste dalle disposizioni di legge emanate od emanande specificatamente.
10) Resta convenuto che tutti i contratti in corso a nome della Cartiere Burgo e/o dell'INP L s .r .l, con privati, pubbliche amministrazioni od altri, siano essi contratti di ricerca, convenzioni affitti agrari o altro, saranno trasferiti, previo benestare della controparte per il quale non si assume alcuna garanzia, alla Regione o suo Ente costituito o costituendo al momento in cui questa si dichiarerà pronta a continuare direttamente la gestione dell'INPL e delle aziende agricole ed al più tardi entro il 31 luglio 1979 manlevando la Burgo e L'INPL s.r.l, da ogni e qualsiasi responsabilità comunque conseguenti a detti contratti convenzioni ecc.
11) Il termine del 28 dicembre 1978 come sopra indicato dalla scrivente agli effetti di cui all'art. 1329 C.C. è essenziale per l'accettazione da parte della Regione e per la stipulazione dell'atto pubblico di vendita con il contestuale pagamento totale del prezzo.
Trascorso il termine suddetto del 28 dicembre 1978 senza che la Regione Piemonte destinataria della presente abbia formulato l'accettazione della presente offerta è stipulato il relativo atto pubblico, questa si intenderà priva di ogni effetto senza uopo di formalità alcuna".
Alla spesa complessiva di L. 1.802.000.000, oneri fiscali compresi, si farà fronte per L. 1.745.000.000, con lo stanziamento del capitolo 1000 (impegno 1 31 92) e per L. 57.000.000 con lo stanziamento del capitolo 1060 del bilancio per l'esercizio finanziario 1978 (impegno n. 13193).
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art, 65 dello Statuto".
Chi approva è pregato di alzare la mano. La deliberazione è approvata con 34 voti favorevoli e 1 astenuto.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione Giunta regionale: "Acquisto di immobile in Alessandria da destinare a sede di uffici regionali. Spesa di L. 1.028.780.000, oneri fiscali compresi" (rinvio)


PRESIDENTE

Il provvedimento di cui al punto ottavo è rinviato in Commissione per maggiori chiarimenti sull'acquisto dell'immobile.
La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Fornirò in questi giorni la documentazione aggiuntiva ai Gruppi consiliari.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

I Consiglieri si sono lagnati di una insufficiente informazione, ma questo non significa che l'argomento debba ritornare in Commissione.
Chiedo che l'argomento venga iscritto all'ordine del giorno della prossima, riunione.



PRESIDENTE

Senz'altro. L'informazione ulteriore sarà data ai Gruppi.


Argomento: Enti strumentali - Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame progetto di legge n. 331: "Contributo straordinario al Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione ai fini dell'acquisizione di attrezzature ed arredamenti di primo impianto"


PRESIDENTE

Passiamo al punto decimo all'o.d.g.: Esame progetto di legge n. 331: "Contributo straordinario al Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione ai fini dell'acquisizione di attrezzature ed arredamenti di primo impianto". Relatore è il Consigliere Rossotto, a cui do la parola.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Il disegno di legge 331 prevede l'assegnazione di 150 milioni al Centro automatico per il trattamento dell'informazione al fine di completare i programmi di investimento di cui la Regione si è fatta carico.
Questo disegno di legge ha offerto l'occasione di un'ampia informativa da parte della Giunta nei confronti della Commissione sul modo in cui funziona il Centro automatico in relazione alla razionalizzazione dei servizi alla politica di piano della Regione. Le informative date il 28 novembre da parte del Presidente della Giunta, dell'Assessore Rivalta e del funzionario dell'Assessorato per la programmazione hanno riscosso vivo interesse. Sono state sollevate alcune osservazioni da parte di alcuni Commissari in ordine al funzionamento del Centro e la Commissione si è riservata di avviare una specifica consultazione da svolgere nei locali stessi del Centro di calcolo per una più approfondita conoscenza delle possibilità e dei mezzi che con questa realizzazione sono consentiti alla Giunta, all'organizzazione territoriale e ai singoli Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Alberton.



ALBERTON Ezio

Nel corso della discussione del disegno di legge n. 331 abbiamo chiesto confronto con la Giunta per motivi di carattere generale, sottolineando la necessità della chiarezza nel rapporto tra Regione e Consorzio che ha una specifica configurazione giuridica. Temevamo, ma poi i dubbi sono stati chiariti nella discussione, che oltre ai finanziamenti previsti dalle leggi esistenti e ai contributi sulle attività svolte dal Centro di calcolo per conto della Regione, si procedesse con una serie di contributi "una tantum", non coordinati. La nostra approvazione deriva appunto dalla assicurazione data che con questa spesa garantiamo la sistemazione definitiva della sede e degli annessi che la rendono funzionante.
Abbiamo richiamato la Giunta alla necessità che il Consorzio riprenda l'attività di programmazione, di studio e di progettazione. E' necessario che il Consiglio intrattenga con il Consorzio rapporti più ampi rispetto al passato. Ribadiamo inoltre la necessità che la Giunta dia maggiore organicità e illustrazione delle iniziative che vengono svolte all'interno di questo o di altri Centri di ricerca appunto per garantire il coordinamento tra le diverse iniziative, soprattutto quando queste interessano l'Ente Regione e altri organismi.
Desideriamo che anche la convenzione con la società Olivetti diventi un fatto operativo in grado di estrinsecare tutte le potenzialità per uscire dalla difficile situazione della messa in funzionamento dell'Istituto.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Anche la Giunta auspica che il Consiglio sia maggiormente coinvolto in questa iniziativa. Diamo assicurazione che tutte le convenzioni che sono attualmente in corso saranno perfezionate ed attuate nel senso desiderato.
C'é il problema sollevato dal Consigliere Alberton riguardo alla formazione del personale e agli obiettivi che la Regione si propone con la convenzione con la società Olivetti.
Propongo che la I Commissione inizi il confronto sulla definizione del modello.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del disegno di legge.
Articolo unico - "E' autorizzata per l'anno finanziario 1978 la spesa di 150 milioni ai fini della concessione di un contributo straordinario al Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione per l'acquisizione di attrezzature ed arredamenti di primo impianto.
All'onere di cui al precedente comma si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del fondo speciale di cui al capitolo n. 12600 del bilancio di previsione per l'anno finanziario 1978, in corrispondenza dell'accantonamento 'Spese per la costituzione del Consorzio regionale IACP' e mediante l'istituzione, nello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario medesimo, di apposito capitolo con la denominazione: 'Contributo straordinario al Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione per l'acquisizione di attrezzature ed arredamenti di primo impianto e con lo stanziamento, in termini di competenza e di cassa, di 150 milioni.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 33 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Occupazione giovanile - Apprendistato - Università

Ritiro del progetto di legge n. 358: "Contributo al Comune di Torino per la realizzazione di iniziative a favore dei giovani" ed esame del progetto di legge n. 359: "Contributo ai Comuni per la realizzazione di iniziative a favore dei giovani"


PRESIDENTE

Punto undicesimo all'o.d.g.: Esame progetto di legge n. 358: "Contributo al Comune di Torino per la realizzazione di iniziative a favore dei giovani".
Comunico che il suddetto progetto di legge è stato ritirato e sostituito dal progetto di legge n. 359, presentato in data 30/11 dai Consiglieri Rossi, Castagnone Vaccarino, Rossotto, Bellomo: "Contributo ai Comuni per la realizzazione di iniziative a favore dei giovani". Il testo del progetto di legge n. 359 è stato approvato a maggioranza dalla I Commissione nella seduta del 30/11.
Chiede la parola il Consigliere Marchini. Ne ha facoltà.



MARCHINI Sergio

La seconda proposta di legge vuole estendere il beneficio agli altri Comuni. Se la logica che aveva sollecitato la presentazione della prima proposta era in ordine alle quantificazioni espresse dal Comune di Torino non riusciamo a capire come la stessa cifra possa soddisfare l'esigenza di tutta la Regione. O questo è un modo diverso per dare il finanziamento al Comune di Torino, e in questo caso non mi pare serio, oppure il finanziamento deve essere modificato in modo da assicurare la disponibilità anche in favore degli altri Comuni



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Alberton. Ne ha facoltà.



ALBERTON Ezio

Poiché in Commissione ho assunto una posizione piuttosto rigida in ordine a questo argomento, sento il dovere di riproporla in aula.
Il 28 novembre la Giunta regionale presentò in maniera informale il disegno di legge relativo al contributo di 1 miliardo a favore del Comune di Torino come prevede il bilancio preventivo del 1978. Se la legge non viene approvata entro questa mattina non si potranno rispettare gli termini della legge finanziaria della Regione, motivo per cui la Giunta nella seduta odierna chiese alla Commissione l'approvazione seduta stante. Faccio osservare che gli Commissari non avevano ricevuto il disegno di legge e solo casualmente me ne venne consegnata una copia.
Va da sé che il problema giovanile in tutti gli suoi aspetti sociali e psicologici ci preoccupa particolarmente, ma, nello stesso tempo non possiamo non rimarcare il fatto che si arrivi oggi a dover approvare un provvedimento legislativo messo a bilancio nel 1978 senza consentire né un dibattito preventivo in Commissione, né un confronto con i Comuni interessati.
In sede di discussione di bilancio avevamo già espresso le nostre preoccupazioni riguardo a questo stanziamento ma siamo ugualmente preoccupati oggi che il disegno di legge viene modificato nel senso che la destinazione del finanziamento viene allargata a tutti i Comuni. Non v' dubbio che il provvedimento merita un approfondimento perché anche se nel disegno di legge vengono tolti contributi per viaggi e incontri, vi è una serie di destinazioni che rischia di non avere alcun coordinamento con le altre iniziative in atto nel settore: si incentiva la cooperazione senza che vi sia un collegamento con quanto previsto dalla legge sull'occupazione giovanile; si incentiva l'orientamento scolastico e professionale senza che vi sia un collegamento tra questo fatto e gli distretti scolastici; si incentivano i cantieri di lavoro e si creano nuovi laboratori artigianali senza prevedere un collegamento con la legge sull'occupazione giovanile. La definizione degli interventi a pioggia ancora una volta va a pennello.
Immagino che mi si obietterà che ci sono iniziative che possono iniziare immediatamente nella città di Torino, credo però che sarebbe peggio dare avvio a un provvedimento e che subito ci rendessimo conto del suo scoordinamento.
Non si capisce con quale procedura i Comuni possono richiedere il contributo regionale, non si sa se esiste un termine entro il quale i programmi devono essere presentati. Ho la sensazione che con l'approvazione di questa legge qualcuno si illuda di aver messo una pezza valida alla esecutività del finanziamento. Approvando la legge oggi, ci vorrà un mese di tempo perché sia operante, dopo di che gli Consigli comunali presenteranno le deliberazioni che dovranno essere esaminate e così si arriverà al 1979.
C'é differenza tra questo modo di procedere e un'operazione che metta il fondo di un miliardo in economia con la disponibilità a rimetterlo in circolo nel 1979 dopo una seria discussione che valuti fino in fondo gli aspetti anche organizzativi dell'iniziativa. Siamo consapevoli e preoccupati che tra le tante iniziative che potremo finanziare, alcune non rientreranno tra le priorità? Siamo convinti che l'efficacia di questo miliardo sia superiore agli effetti che produrrebbero questi soldi se fossero spesi attraverso altri canali che facciano risentire i benefici nel mondo giovanile? Queste preoccupazioni sono mie ma anche di altri Consiglieri regionali.
E' ovvio che non possono essere fatte ricadere su di noi le responsabilità del ritardo con cui questo provvedimento viene discusso, ma questa è una magra soddisfazione. Se incominciamo a riflettere su questo problema abbiamo il tempo per cercare di dare maggiore organicità al provvedimento, pur con le differenziazioni politiche, per lo meno presenteremmo una legge gestibile. In questo modo invece ho la netta sensazione che non raggiungeremo neppure questo obiettivo.



PRESIDENTE

La parola alla signora Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Mi rifaccio a quanto il Gruppo repubblicano aveva dichiarato in sede di bilancio preventivo in ordine alla destinazione di questo miliardo e non posso dire di essere soddisfatta del modo in cui è stata condotta l'operazione da parte della Giunta e da parte del Comune di Torino.
Questa mattina ci siamo trovati nella stretta che ha ricordato il Consigliere Alberton, tanto che ho posto la firma alla proposta di legge che io stessa ritengo insoddisfacente, tuttavia essa riesce ad ovviare almeno ad un fatto, intanto al fatto che i problemi giovanili esistano soltanto nel Comune di Torino, il che non mi pare giusto sotto nessun aspetto, in secondo luogo al fatto che non ci sia nessun controllo da parte del Consiglio sull'uso di questo denaro. La fretta ci ha portati a queste conclusioni.
Sottolineo il fatto che il finanziamento di ogni iniziativa venga effettuato su deliberazione del Consiglio regionale e che quei collegamenti a cui giustamente il collega Alberton faceva riferimento vengano effettivamente presi in considerazione, perché quei collegamenti costituiranno i parametri che faranno approvare o respingere le deliberazioni.
Due sono i punti sostanziali della legge: che il finanziamento non è concesso solo al Comune di Torino, ma agli altri Comuni. A mio avviso i finanziamenti dovrebbero essere concessi soprattutto ai Comuni superiori ai 30 mila abitanti che il Consiglio regionale sarà chiamato a dare la sua approvazione alle delibere che verranno presentate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Ci siamo trovati nella condizione di dover rientrare nelle maglie della nuova legge di contabilità regionale che impone di compiere le operazioni entro il 30 novembre di ogni anno per evitare i residui passivi.
E' una iniziativa supportata dal piano che è qui allegato del Comune di Torino e che risponde in parte ai problemi di emarginazione e di disgregazione. Credo sia giusto porci in un'ottica diversa da quella dei censori formali, poiché le forze politiche avevano già riconosciuto a livello di Parlamento che la legge sull'occupazione giovanile per alcuni versi non andava bene. Sotto questo profilo non si dovrebbe mettere in discussione globalmente l'iniziativa del Comune di Torino.
Sappiamo che il metodo con cui la legge é uscita dalla Commissione non è stato soddisfacente tant'é vero che si è ritenuto di rimandare l'approfondimento sul piano di Torino e sugli altri piani che venissero presentati in relazione ai vari interventi previsti nel progetto. C'è il rischio di non arrivare in tempo utile e richiamo a questo riguardo Consiglio e Giunta affinché la deliberazione possa essere approvata al più presto.
Con il miliardo stanziato potremmo coprire le sole richieste del Comune di Torino, tuttavia avvalendoci della procedura richiamata potremo esaminare la validità degli interventi richiesti, come è stato detto in Commissione. Non sono favorevole ad un discorso che metta in forse la realtà dell'iniziativa.
Nei confronti degli altri Comuni sarà possibile provvedere intanto riducendo in qualche misura il contributo al Comune di Torino. Con l'occasione chiedo alla Giunta se è possibile prevedere nel bilancio del 1979 una congrua cifra in relazione alle disponibilità regionali, da mettere a disposizione degli altri Comuni, non solo in termini formali, ma in termini sostanziali.
Se si vogliono riproporre qui le contrapposizioni che sono state avanzate dal Comune di Torino mi dichiaro profondamente scontento e in disaccordo perché un rapporto corretto tra le istituzioni pone l'esigenza di una dialettica corretta e non di una proposizione tale e quale delle posizioni dei rappresentanti di, un Consiglio e dell'altro. Fermi nel concetto del rapporto partito-istituzioni e della dialettica tra le istituzioni abbiamo ritenuto di fare questa operazione che può permettere di entrare nel merito e sollecito la Commissione a farlo al più presto possibile, ampliando la gamma degli interventi sia con eventuali riduzioni sia con integrazioni del finanziamento nel bilancio '79 a favore degli altri Comuni del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Su questo argomento sarà opportuno fare qualche osservazione in altra sede e con maggior riflessione così come sarebbe opportuno svuotare certi luoghi comuni e riflettere su dichiarazioni fatte con troppa faciloneria.
Non c'é dubbio che gli Comuni che hanno delle risorse, sia pure limitate, erogate in presenza di un programma organico diventano dei soggetti nei confronti dei quali gli giovani pongono attenzione. Sappiamo con quanta difficoltà alcune forze politiche conducono le consulte giovanili proprio perché tali iniziative non hanno risorse con cui sbloccare programmi. La Regione non può pretendere che la legge sull'avviamento professionale o quella sul turismo risolvano il problema dei giovani in quanto queste interdipendenze sociali, economiche psicologiche e culturali richiedono una varietà e una inventiva di comportamenti da parte degli Enti locali. Quando dibatteremo il bilancio mi auguro che questa precisa finalità sperimentale e promozionale venga sviluppata.
Ho fatto per molti anni il giudice onorario e non sono convinto che dal punto di vista quantitativo e qualitativo, gli maggiori problemi dei giovani non esistano nei piccoli centri Direi il contrario, perché nella dimensione dei grossi centri si creano circoli di comunicativa tra i giovani, invece nei piccoli centri le situazioni di isolamento e di emarginazione diventano problemi soggettivi o di minoranze più emarginate ed esasperate. Posso affermare che una grandissima percentuale di fenomeni delinquenziali in termini ponderati e non assoluti traggono la loro origine dalle condizioni dei piccoli Comuni e dei Comuni della cintura.
Questi interventi sperimentali e promozionali probabilmente avranno un risultato di ordine pubblicitario molto maggiore se realizzati su scala piccola che non su s c a ha, grande. Si tratta di porre all'attenzione degli amministratori locali questo problema e dare loro un minimo di risorse per attuare qualche iniziativa interessante.
Voterò a favore della legge con queste raccomandazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Luciano

Il problema giovanile esiste, studieremo il modo in cui muoverci, il modo di perfezionare i provvedimenti e come essere più concreti. C'é spazio per dare il massimo contributo da parte di tutti.
Possiamo non accettare il progetto della città di Torino così com'é, si deve però riconoscere che un tentativo di affrontare il problema, di discuterne d'era. Il ritardo con cui si è fatto questo tentativo dipende dalla carenza da parte di chi ha compiti organizzativi e responsabilità specifiche. Molto è cambiato dal lontano 1950 quando dirigevo un settore importante del movimento giovanile torinese, quando si chiedeva ai Comuni e alle Province di essere più presenti sulla tematica dei giovani.
In questi ultimi tempi la legge giovanile, pur con tutti i limiti denunciati, ci ha portati a prendere coscienza concretamente del problema.
L'essenziale è che il problema sia sempre presente e che nel futuro trovi delle indicazioni politiche di lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

La discussione ha permesso di evidenziare le posizioni.
La Giunta nel momento in cui ha indicato al Consiglio questo capitolo voleva suscitare all'interno della comunità un ampio interesse che non fosse solo riferito al Comune di Torino. Oggi si sono chiarite molte posizioni.
Dal momento dell'approvazione del bilancio ad oggi gli studi sull'attuazione di questo progetto non sono stati né lievi né brevi. Si sono fatte varie ipotesi che andavano dalla distribuzione di aiuti a una serie di persone, alla determinazione di atti formativi, culturali, di interventi riparatori dei guasti esistenti nel mondo giovanile.
Il voto che scaturisce da questo provvedimento non esaurisce il problema, semmai lo attiva. La Regione Piemonte infatti è una fra le poche Regioni che hanno applicato la legge nazionale sull'occupazione giovanile ed è una delle poche Regioni che finisce di sopportarne l'onere per intero e fino in fondo.
Si tratta di realizzare alcuni progetti realmente formati con risorse che possono essere reperite con l'aiuto delle istituzioni locali, delle forze economiche e finanziarie Il problema giovanile, d'altra parte, non colpisce soltanto il nostro Paese, ma colpisce tutta l'Europa se non il mondo intero. La scolarità elevata porta al graduale abbandono del lavoro manuale più immediato e pone problemi di occupazione diversa.
Questo atto innesca un processo che vedrà realizzato non soltanto il progetto dell'area di Torino, ma anche i progetti che riguardano altre aree.



PRESIDENTE

Prima di passare alla votazione del disegno di legge, chiede ancora la parola il Consigliere Picco. Ne ha facoltà.



PICCO Giovanni

Sollevo l'eccezione formale che questo disegno di legge non è assolutamente conosciuto dai Consiglieri, quindi non penso si possa votare su un provvedimento di questo tipo.
Ritengo opportuno un minimo di osservanza delle procedure che concernono non solo la pubblicità, ma soprattutto il mutamento del merito del disegno di legge presentato.
Chiedo che per legittimità venga messa a verbale questa mia eccezione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Come il Consigliere Alberton ha premesso, a nostro giudizio, occorre ricercare le condizioni per un intervento più specifico, meglio indirizzato, meglio articolato e formulato in termini tali da non far correre rischio della non approvazione.
Faccio rilevare che ho dovuto adoperarmi al fine di garantire la presenza del Gruppo per il numero legale. Faccio inoltre presente in ordine al testo che, anche nella fretta, si poteva operare in termini più specifici.
Mi domando come il Commissario di Governo possa approvare una norma che prevede genericamente in uno dei punti "interventi per gli giovani in situazione di emarginazione"; semmai si doveva dire che le iniziative di cui al primo comma debbono riguardare in particolare interventi per giovani in situazione di emarginazione quali la costituzione di cooperative qualificandone alcune che rientrano nelle competenze della Regione. Non capisco poi l'inclusione su questa sede dell'orientamento scolastico e professionale, mentre ci sono problemi della formazione professionale ai quali non si riesce a corrispondere in altra sede.
Ho detto queste cose anche per qualificare la gestione della materia sollecitando un rinvio del provvedimento e la formulazione di una legge più organica e meglio orientata. Il Gruppo non fa di questo argomento una questione pregiudiziale. Non si equivochi su questo. Questi rilievi, con facile previsione, dovranno ritornare tra breve alla nostra considerazione perché in una materia così delicata non si possano instaurare speculazioni o false interpretazioni.
Anticipo che il nostro Gruppo darà voto contrario.



PRESIDENTE

Nel corso della seduta abbiamo più volte sottolineato che il modo con cui certi provvedimenti sono stati esaminati è determinato dal fatto della scadenza del 30/11. Non sta a me dare giudizi di ordine politico. E' evidente però che, una volta- accettato questo criterio, occorre gestirlo fino in fondo.
Il progetto di legge in esame va inteso nel senso di una modifica del disegno di legge che era all'esame del Consiglio regionale e di una proposta di legge che in qualche misura ha tenuto conto delle osservazioni mosse in sede di Commissione.
Poiché i Consiglieri non hanno il testo su cui si vota, è mia intenzione di leggere i due articoli che compongono la proposta di legge.



PICCO Giovanni

Rimango in aula ma non partecipo alla votazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Alberton.



ALBERTON Ezio

Le osservazioni di merito che si potrebbero fare sono numerosissime: ce ne sia consentita una: per dare l'avvio ai finanziamenti occorrono le domande da parte dei Comuni, occorre che delle domande si faccia un quadro complessivo sul quale la Giunta riferisca. Non si potranno prendere decisioni caso per caso.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

La Giunta non ha difficoltà ad assumere questo impegno. Do piena assicurazione che nessuna iniziativa verrà assunta prima di essere portata all'esame del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolato.
Art. 1 - "Per consentire la realizzazione di iniziative a favore dei giovani, i cui problemi per la loro dimensione sono particolarmente gravi la Regione concede ai Comuni un contributo straordinario di L. 1.000 milioni.
Il finanziamento di ogni iniziativa verrà effettuato con deliberazione del Consiglio regionale.
Le iniziative di cui al primo comma devono riguardare in particolare: la costituzione di un fondo per l'incentivazione della cooperazione tra giovani l'orientamento scolastico e professionale l'incentivazione di cantieri di lavoro da destinare ai giovani e la creazione di nuovi laboratori artigiani la creazione di gruppi e cooperative di giovani che operino a tutela delle risorse boschive interventi per gli giovani in situazione di emarginazione la creazione di gruppi di lavoro volontario per opere di pubblica utilità la creazione ed il funzionamento di centri d'incontro lo svolgimento di attività sportive, culturali e ricreative per la scuola superiore la promozione culturale nei Comuni e nei quartieri".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri non partecipa alla votazione 1 Consigliere hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 - "All'onere di cui al precedente articolo si provvede, per l'anno finanziario 1978, mediante una riduzione di L. 1.000 milioni, in termini di competenza e di cassa del fondo globale di cui al capitolo n.
12500 del bilancio per lo stesso anno e mediante l'istituzione, nello stato di previsione della spesa per l'anno medesimo, di apposito capitolo con la denominazione: 'Contributo ai Comuni per la realizzazione di iniziative a favore di giovani, e con lo stanziamento di L. 1.000 milioni in termini di competenza e di cassa.
Il Presidente della Giunta regionale e autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri non partecipa alla votazione 1 Consigliere hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero progetto di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri non partecipa alla votazione 1 Consigliere hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri Il progetto di legge n. 359 è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione Giunta regionale: "Prelevamento dal fondo di riserva di cassa per L. 10.825.000.000. Proposta al Consiglio"


PRESIDENTE

E' stata presentata per l'esame e l'approvazione la seguente deliberazione: "Prelevamento dal fondo di riserva di cassa per L.
10.825.000.000. Proposta al Consiglio".
La parola al Presidente della Giunta regionale.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Non si tratta di modifica al bilancio, ma di un prelievo all'interno dei singoli capitoli.



PRESIDENTE

Vi do lettura della deliberazione.
"A relazione del Presidente Viglione vista la legge di contabilità regionale n. 12 del 14 marzo 1978 ed in particolare l'art, n. 38 inerente il prelevamento dal fondo di riserva di cassa considerata la necessità di integrare lo stanziamento di cassa dei sottoelencati capitoli del bilancio dell'anno 1978 in relazione alle liquidazioni già in corso a carico dei capitoli medesimi: Cap.760 + 10.000.000 " 1850 + 2.000.000 " 2520 + 400.000.000 " 2860 + 600.000.000 " 2970 + 20.000.000 " 3100 + 75.000.000 " 3160 + 10.000.000 " 3310 + 3.000.000 " 3320 + 1.200.000.000 " 3390 + 100,000.000 " 3400 + 600.000.000 " 3700 + 600.000.000 " 3770 + 400.000.000 " 3810 + 200.000.000 " 3820 + 200.000.000 " 5340 + 50.000.000 " 5600 + 200.000.000 " 5750 + 100.000.000 " 6160 + 600.000.000 " 6300 + 200.000.000 " 6540 + 100.000.000 " 8300 + 500.000.000 " 8310 + 900.000.000 " 8320 + 30.000.000 " 8340 + 50.000.000 " 8420 + 15.000.000 " 8445 + 10.000.000 " 8640 + 200.000.000 " 8650 + 15.000.000 " 8700 + 15.000.000 " 9280 + 50.000.000 " 1000 + 700.000.000 " 10720 + 500.000.000 " 70015 + 1.500.000.000 " 70021 + 70.000.000 " 70040 + 500.000.000 " 70042 + 50.000.000 " 70160 + 50.000.000 Totale + 10.825.000.000 Visto che il fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 del bilancio per l'anno 1978 presenta sullo stanziamento di cassa la disponibilità necessaria: Il Consiglio regionale delibera di approvare il prelevamento di L. 10.825.000.000 dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 del bilancio per l'anno 1978 e integrazione dello stanziamento di cassa di cui ai seguenti capitoli del bilancio per l'anno 1978 per gli importi a fianco di ciascuno segnati: Cap. 760 + 10.000.000 " 1850 + 2.000.000 " 2520 + 400.000.000 " 2860 + 600.000.000 " 2970 + 20.000.000 " 3100 + 75.000.000 " 3160 + 10.000.000 " 3310 + 3.000.000 " 3320 + 1.200.000.000 " 3390 + 100.000.000 " 3400 + 600.000.000 " 3700 + 600.000.000 " 3770 + 400.000.000 " 3810 + 200.000.000 " 3820 + 200.000.000 " 5340 + 50.000.000 " 5600 + 200.000.000 " 5750 + 100.000.000 " 6160 + 600.000.000 " 6300 + 200.000.000 " 6540 + 100.000.000 " 8300 + 500.000.000 " 8310 + 900.000.000 " 8320 + 30.000.000 " 8340 + 50.000.000 " 8420 + 15.000.000 " 8445 + 10.000.000 " 8640 + 200.000.000 " 8650 + 15.000.000 " 8700 + 15.000.000 " 9280 + 50.000.000 " 10000 + 700.000.000 " 10720 + 500.000.000 " 70015 + 70.000.000 " 70040 + 500.000.000 " 70042 + 50.000.000 " 70160 + 50.000.000 Totale + 10.825.000.000 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 21 voti favorevoli e 10 astenuti.


Argomento: Musei

Statuto dell'Associazione del Museo Ferroviario Piemontese


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dello Statuto dell'Associazione del Museo Ferroviario Piemontese.
Il testo è stato approvato all'unanimità dalla II Commissione.
Si vota la deliberazione di cui vi do lettura.
"Il Consiglio regionale vista la legge regionale 26 luglio 1978, n. 45 esaminata la proposta di Statuto dell'Associazione del Museo Ferroviario Piemontese predisposta dalla Giunta regionale sentita la competente Commissione consiliare delibera di approvare lo Statuto dell'Associazione del Museo Ferroviario Piemontese, allegato alla presente deliberazione di cui fa parte integrante.
La presente deliberazione è dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi dell'art. 49 della legge 10 febbraio 1953, n. 62, e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte a norma dell'art. 65 dello Statuto".
Chi approva è pregato di alzare la mano. La deliberazione è approvata all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame progetto di legge: "Modifica alla legge regionale recante norme sul 'Trattamento economico di missione, di trasferimento e di prima sistemazione del personale regionale. Adeguamento alla legge 26/7/1978 n. 417 e modifiche alle leggi regionali 20/6/1977, n. 33 e 26/6/1973, n. 14


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge: "Modifica alla legge regionale recante norme sul 'Trattamento economico di missione, di trasferimento e di prima sistemazione del personale regionale. Adeguamento alla legge 26/7/1978 n. 417 e modifiche alle leggi regionali 20/6/1977, n.
33 e 26/6/1973, n. 14 ".
Vi do lettura dell'articolo unico.
Articolo unico - "La tabella A) allegata alla legge regionale recante norme sul trattamento economico di missione, di trasferimento e di prima sistemazione del .personale regionale, adeguamento alla legge 26/7/1978 n.
417 e modifiche alle leggi regionali 20/6/1977, n. 33 e 26/6/1973, n. 14, è sostituita dalla tabella A) allegata alla presente legge.
Il quinto comma dell'art. 2 della legge regionale sopracitata è abrogato e sostituito dal seguente: 'Per il personale che per ragioni di servizio è soggetto a rischio o a gravi disagi per ispezioni o visite in miniera, cave ovvero a- lavori in galleria o a lavori in località impervie e pericolose e in zone alluvionate, la indennità di missione, - già commisurata ai sensi dell'art.
2 della legge regionale 17/3/1977,n.19, ad una aliquota dell'indennità di trasferta, è maggiorata secondo quanto disposto dall'art. 15 della legge 26/7/1978, n. 417, delle seguenti misure: per il Dirigente di settore e Capo servizio: L. 3.600.-, Istruttore L. 3.150.-, Capo ufficio L. 3.000.
Segretario L. 2.400.-, Operatore specializzato L. 2.300.-, Operatore L.
2.000.-, Custode L. 1.800.-.
All'art. 8 della suddetta legge è aggiunto il seguente comma: Oltre il 240 ° giorno di missione continuativo cessa, comunque, il diritto alla corresponsione dell'indennità di missione.
Il primo comma dell'art. 10 della legge regionale in oggetto, è abrogato e sostituito dal seguente: 'Il Consiglio regionale con propria deliberazione, può rideterminare annualmente, a partire dal 1/1/1979, le misure dell'indennità di missione in relazione all'indice rilevato per la maggiorazione dell'indennità integrativa speciale, e comunque in misura non superiore a quella stabilita con Decreto del Ministro del Tesoro a norma dell'art. 1 della legge 26/7/1978, n. 417 " Qualifiche regionali: Dirigente settore, Capo Servizio, Istruttore Capo Ufficio, Segretario.
Importo lordo L. 19.100.
Operatore specializzato, Operatore, Custode. Importo lordo L. 14.000.
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri.
Il testo di legge è approvato.
Chiede di parlare il Consigliere Bontempi. Ne ha facoltà.



BONTEMPI Rinaldo

Chiedo che per adempiere alle finalità della legge per il finanziamento alle iniziative comunali, venga votata l'urgenza del provvedimento, quindi l'entrata in vigore della legge all'atto della sua pubblicazione.



PRESIDENTE

In questo caso la legge doveva comprendere un apposito articolo. Non posso accogliere la sua richiesta. Si cercherà di recuperare tempo invitando il Governo ad approvare la legge con sollecitudine.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14,25)



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