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Dettaglio seduta n.225 del 16/11/78 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Prosecuzione dibattito sul servizio cartografico regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Riprendiamo i lavori con la prosecuzione del dibattito sul servizio cartografico regionale. E' iscritto a parlare il Consigliere Cardinali.
Ne ha facoltà.



CARDINALI Giulio

Signor Presidente, ho chiesto la parola per inserirmi in un dibattito che personalmente non ho sollecitato non essendo stato un firmatario dell'interpellanza, la quale, però, ha stimolato la mia attenzione. Sono quindi preparato ad intervenire con un flash in cui farò valere il mio punto di vista, essendo pacifico che non dicendo nulla sarei stato sostanzialmente concorde con ciò che viene proposto dall'Assessore.
Non vorrei far emergere il complesso, che molte volte mi ricorre, della "prima moglie" dato che quando nella prima legislatura ero Assessore all'urbanistica una delle prime cose di cui mi preoccupai fu proprio quella di valutare la possibilità di dare alla Regione una cartografia unica. Dico questo non per vantare primogeniture, ma perché già allora alcune ditte interessate nei voli aerofotogrammetrici, che è la fase preliminare per arrivare ad una cartografia omogenea del territorio, interpellate per questi obiettivi avevano risposto che il prezzo minimo era attorno ai due miliardi. Questo significa che i costi del 1972 non erano elementari quindi i costi di oggi non devono assolutamente sorprenderci.
Questo problema era all'ordine del giorno permanentemente e vedo che poi lo abbiamo risolto, sia pure con una certa lentezza, non certo per colpa della prima o della seconda legislatura, ma grazie all'interesse che ha suscitato il problema del suolo.
Mi auguro che la disponibilità della cartografia sia rapida, così come ha affermato l'Assessore utilizzando il canale più opportuno, non lasciandolo cioè alla discrezione della Giunta, ma alla necessità di tempi certi e stretti.
L'uniformità cartografica può rappresentare il substrato fondamentale per tutti quei Comuni che si avvalgono di vecchie cartografie, tranne per quelli più fortunati che in tempi addietro hanno potuto provvedere a voli aerofotogrammetrici per conto proprio.
Un aspetto non mi risulta chiaro forse il Consigliere Oberto ne spiegherà la "metafisica" - ed è relativamente alla cosiddetta gestione della cartografia. Onestamente non riesco a vedervi né l'elemento politico né l'elemento tecnico: a mio giudizio fare la cartografia e poi aggiornarla è l'obiettivo cui dobbiamo tendere.
Nel piano prospettato dall'Assessore tutto questo appare sufficientemente garantito ed assicurato.
Questa mattina era emersa una preoccupazione da parte dei colleghi Castagnone Vaccarino e Picco circa il ritardo con cui la cartografia "preparata" può consentire ai Comuni di presentare i loro strumenti urbanistici. Mi risparmio le battute (una potrebbe essere quella che ci sarà sempre, dati i tempi della legge 56, un momento in cui la cartografia sarà utile anche per questo tipo di operazioni).
Vorrei semplicemente raccomandare all'Assessore, ex tempore, che abbia rapido corso l'illustrazione di certi aspetti della legge. So che nei Comprensori è stata preannunciata, so che rappresenta un'esigenza fondamentale per tutti quei Comuni che si accingono a predisporre i loro strumenti urbanistici.



PRESIDENTE

Do la parola all'oratore "metafisico", cioè all'avvocato Oberto.



OBERTO Gianni

Non tocca a me essere metafisico in questa circostanza, tocca alla Giunta! Il discorso è stato stimolato e determinato dalle interrogazioni e dall'interpellanza dei Consiglieri mentre sarebbe stato opportuno che fosse venuto per determinazione spontanea della Giunta la quale avrebbe dovuto sentire l'esigenza di informare il Consiglio regionale nel momento stesso in cui assumeva un atto deliberativo così rilevante, posto che altre volte il Consiglio regionale viene investito ed interessato per impegni di portata infinitamente minore.
Entro nel discorso intanto confessando che sono profano della materia sotto il profilo tecnico. Ho fatto le prime letture di cartografie nel corso allievi ufficiali, nel 1940, nel periodo di richiamo alle armi, e qualche volta andando in montagna. Appunto andando in montagna ho apprezzato la validità di quelle carte edite dall'Istituto geografico militare.
Fatta questa premessa rimango un profano sotto il profilo tecnico e quindi colgo il suggerimento dei colleghi Vaccarino e Ferrero per avvicinarmi con grande prudenza ed umiltà alla discussione di questo argomento.
E' un discorso anche teorico e consento con Ferrero che molti di noi non hanno la preparazione per affrontarlo. Le mie idee sono ancora più confuse tecnicamente dopo che ho letto le due preclare documentazioni che l'Assessore ha distribuito, ma che presuppongono una conoscenza tecnica.
L'argomento oltre l'aspetto tecnico ha anche degli aspetti legislativi ed amministrativi: legislativi nel senso che siamo sollecitati a risolvere il problema della cartografia e ad applicare nei termini prescritti dalla legge n. 56 un certo adempimento, e anche amministrativi. La legge sull'assistenza psichiatrica demanda alla Regione dei compiti squisitamente amministrativi e se dovrà anche in questo settore gestire la produzione della cartografia e la sua utilizzazione, sarà chiamata ad essere anche amministratore di cifre non indifferenti e cospicue.
Mi colloco con quanti hanno detto che sarebbe opportuno che si informino i Consiglieri ed il Consiglio regionale prima di tutti gli altri.
Non c'é il Presidente della Giunta, ma leggerà con diligenza i verbali della nostra seduta. Anche questa mattina abbiamo aperto i giornali e abbiamo avuto notizia di comunicazioni che sono state fatte ieri e noi Consiglieri le apprendiamo solo oggi. Questa sottolineatura è meritevole di essere considerata.
Le idee chiare e precise in parte sono venute attraverso al discorso del prof. Astengo. Ma non è tutto. Se ho capito bene il collega Ferrero che ha svolto un intervento in termini pacati, semplici e logici, tanto che dentro di me, aderendovi in grande misura, mi chiedevo se fosse ancora opportuno questo mio successivo intervento, con sottigliezza e capacità per non creare delle difficoltà e degli imbarazzi per non collocare una specie di cuneo nell'ambito della Giunta, senza rompere, ha stimolato in una certa misura dei chiarimenti che anche noi siamo ansiosi di poter conoscere e di poter controllare, quindi senza voler dispiacere, senza voler troppo aderire a quel chiaro-scuro che è emerso dal discorso di volontà della Giunta.
Siamo d'accordo sulla regionalizzazione del servizio e sull'accordo con il Politecnico, ma "adelante Pedro con juicio". Intendo dire che la regionalizzazione deve cedere il passo a tutto ciò che è possibile fare con un respiro più ampio a livello nazionale, con un notevole minor costo raggiungendo lo stesso risultato se non addirittura migliore, proprio perché si presenterebbe una soluzione razionale, valida per tutte le Regioni. E' un'ipotesi. Immaginiamo la Regione Piemonte che costruisce questa realtà e che altre Regioni non riescano a costruirla; l'interesse nazionale scadrebbe perché qualche Regione importante avrebbe risolto il problema e cadrebbe la spinta sollecitatoria a dare strumenti e mezzi perché il problema sia visto sul piano nazionale.
Muoviamo i primi passi operativi con la cautela alla quale mi sono richiamato, senza prendere oggi degli impegni che difficilmente potrebbero essere presi con la dovuta responsabilità; non prendiamo delle determinazioni che impegnino anche il nostro futuro; mettiamo delle basi ma non pregiudichiamo il terreno a meno che questo pregiudicare il terreno sia sorretto da una logica di programma, da un'impostazione precisa di un piano, da una valutazione economica del costo della realizzazione programmatica in ordine finanziario e in ordine al reperimento delle persone capaci di gestire. Ecco dove ci avviciniamo al concetto metafisico: non soltanto l'utilizzazione del materiale, ma la produzione e la modificazione della cartografia prodotta è il punto essenziale e fondamentale.
Che cosa intende fare la Giunta muovendo i primi passi? Intende mettere le premesse per poter affrontare il problema della produzione totale della cartografia in Piemonte con degli strumenti esclusivamente regionali che oggi non sono determinabili? Intende assumere personale tecnico specificamente preparato oppure semplicemente mettere le basi per adempiere ad un'altra funzione altamente doverosa, che consentirebbe con una minore spesa di controllare la produzione che sia stata demandata ad altri? Il punto centrale della questione sta in questo. Non possiamo oggi legarci le mani né in una direzione né in un'altra. Il Consiglio regionale deve poter sapere, approvando la deliberazione per una spesa di 1 miliardo e 200 milioni, se questo è presupposto per una gestione diretta o indiretta. La Giunta dovrebbe essere esplicita e precisa nella risposta anche perché l'impegno finanziario che assumiamo "in nuce" è un impegno in prospettiva per 4/5 anni. Le cartografie per essere valide debbono essere controllate e seguite. La Provincia di Torino aveva fatto delle rilevazioni di situazioni di fiumi e di torrenti, in vista di incidenti che si erano verificati, e nel giro di 2/3 anni quelle rilevazioni avevano perso completamente il loro valore. Sentivo dire, strabiliato, che quell'emerito professore del Politecnico ha sbagliato del tutto parlando del costo di 1000 lire.



ASTENGO Giovanni, Assessore all'urbanistica

Non ha detto per quale scala.



OBERTO Gianni

Fatto il rapporto di scala, però, l'alternativa che sta tra le 7/8/9 mila lire è notevole e non consente di valutare in termini concreti senza poi discorrere del grosso problema della moneta che non va come dovrebbe andare.
Guai se avessimo una visione autarchica o eccessivamente regionalistica! Non vale la pena, prima di correre dietro alle trovate dello stato maggiore tedesco o inglese, di correre invece dietro ai prodotti che potrebbero venire in quella direzione o fare tutto il possibile per raccogliere tutti i risultati allo stesso livello ? Non pongo la questione in termini di prestigio nazionale, ma la pongo dal punto di vista tecnico e finanziario. C'é un dato di fatto che dagli interventi che si sono succeduti non ho sentito indicare una Regione che, per dirla come ha detto stamattina il prof. Astengo, sarebbe non sospetta: la Regione Toscana.
La Regione Toscana ha annunciato pochi giorni fa la convocazione di un convegno a carattere nazionale sui problemi della cartografia dell'organizzazione, della rilevazione, della presentazione e dell'uso dei dati territoriali così richiamando le sue tradizioni cartografiche: "nella nostra Regione vi sono numerosi operatori del settore, tenendo presente il fatto che Firenze è sede storica di tale importantissima attività". A Firenze si trova l'Istituto geografico militare, hanno sede una ventina di piccole e medie aziende cartografiche, cioè un numero superiore al totale del resto della Nazione, un apprezzato laboratorio universitario di ricerca ed un altro in dotazione presso la Provincia, nonché l'officina Galileo che ha richiamato l'Assessore questa mattina, la principale produttrice italiana di strumentazione per la produzione della cartografia.
C'é questa tradizione, ci sono questi organismi, ma vi è anche il personale e le attrezzature della ex Eira la quale, pur dichiarata fallita il 4.4.1977, dovrebbe rientrare, attraverso ad una norma di legge, nella ristrutturazione degli organi cartografici nazionali, operando a tal fine un comitato al quale partecipano, oltre alla Regione ed al Comune di Firenze, rappresentanti dei vari partiti e dei sindacati, diversi parlamentari e il Consiglio dell'azienda dell'Istituto geografico militare.
E' stata anche presentata da parte dei parlamentari toscani democristiani una proposta di legge che prevede l'immissione del personale e della strumentazione dell'Eira nell'Istituto geografico militare. Si attende che tale proposta, portata all'esame del Parlamento , abbia la sua conclusione.
E' una notizia di altissima importanza che suggerisce una presa di contatto prima di assumere delle definizioni che siano tali da impegnare in futuro una gestione che potrebbe anche non essere completamente assunta.
Il mio intervento mi sembra possa non essere considerato del tutto inutile. Certamente mi rendo conto che abbiamo degli impegni e dei termini fissati da norme legislative, però questi termini e questi impegni non devono mai impedire che il denaro pubblico sia speso bene e soprattutto che si assumano fin da oggi degli impegni nel futuro quando ci sono le prospettive per spendere meglio.
Finalmente dopo alcuni anni da che il problema è stato portato innanzi è stata rappresentata al Ministero agricoltura e foreste la carta della montagna in tre grossi volumi e con molte cartografie allegate, documento che, in certa misura, inerisce al tema di cui discutiamo e che non pu essere ignorato nel momento in cui si fa qualche cosa da parte nostra perché quello che eventualmente fosse già stato fatto e fosse reperibile non vale la pena di ripetere, spendendo ulteriormente e inutilmente del denaro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Astengo per la replica.



ASTENGO Giovanni, Assessore all'urbanistica

Risponderò sinteticamente nell'ordine dei vari interventi.
Al Consigliere Picco che faceva riferimento all'esigenza di avere con tempestività le carte di primo impiego, di cui non ho fornito elementi potrei dare qualche indicazione quantitativa. Ci sono state richieste da parte dei Comuni carte per 490 Km quadri al 2.000; ne sono state fornite per 283 Km quadri e le restanti sono in elaborazione. La qualità delle carte lascia un po' a desiderare in quanto alcune ditte non sopperiscono in modo del tutto soddisfacente e con assoluto rispetto delle norme contrattuali che regolano la fornitura.
La situazione cartografica è sintetizzata in un documento dove sono state evidenziate in rosso e con varie sfumature le aree per le quali occorre predisporre la formazione di carte, e in grigio scuro le aree per le quali esistono già le carte. La situazione è estremamente varia in quanto ci sono ancora delle differenze fra carenza totale e presenza di carte molto vetuste, comunque non rispondenti alla realtà. Le carte di primo impiego sono assolutamente elementari, rozze e non soddisfacenti tuttavia potranno sopperire alle esigenze che i Comuni hanno avanzato per poter avere un minimo supporto nella produzione dei piani della prima generazione. I laboratori cartografici, l'uno dell'esercito britannico l'altro della Nasa, sono ad altissimo livello e questo perché nella storia della tecnica e dello sviluppo della civiltà umana si è constatato che due sono le occasioni che hanno stimolato le invenzioni: la navigazione e la guerra, le cui elaborazioni si sono successivamente tradotte in termini pacifici.
In questo caso la situazione è diversa perché le operazioni tecnologiche sono extra terrestri, cioè sono misurazioni da terra verso tutto ciò che la circonda e misurazioni da satellite, con un salto tecnologico notevole. Le prime applicazioni si trovano presso gli Enti che sono pronti ad applicare tecnologie avanzate e noi cerchiamo di utilizzarle in termini pacifici e civili. Non si tratta quindi di prototipi come dice la dottoressa Vaccarino: il sistema Fastrak, che è stato da noi ordinato porta il n. 113, quindi non è un'avventura essendocene 112 precedenti.
Certamente si debbono creare le strutture e questo è il secondo passo che dobbiamo compiere. E' allo studio un piano per poter sopperire in tempi brevi alla messa in funzione di questi elementi estremamente sofisticati.
Gli impegni prospettati relativi ai gruppi A e B per la formazione dell'archivio e per sopperire alle carte di primo impiego comportano una spesa complessiva di 1 miliardo e 198 milioni (in bilancio sono previsti 2 miliardi e mezzo). Si tratta di un impianto ridotto, dimensionato, che richiede proposte espansive in tempi brevi e che potrà dare un'enorme produzione variata.
Per quanto attiene al personale devo dire che non esiste, sul mercato personale addestrato per l'impiego delle attrezzature. Opportuni corsi presso le ditte impegnate e presso il Politecnico potranno preparare il personale; le attrezzature nuove e avanzate potranno fornire agli stessi docenti la possibilità di acquisire ulteriori elementi di conoscenza tecnica e scientifica. Alcuni giovani presso l'Assessorato sono interessati all'acquisizione di questi elementi e desiderano rendersi idonei all'operatività delle attrezzature.
Al Consigliere Marchini, che concorda sul merito e non sulle procedure posso dire che in ogni operazione sarebbe augurabile poter inserire una discussione in Consiglio regionale; purtroppo occorre tenere presente la disponibilità del Consiglio regionale a prendere in esame i documenti; non va inoltre dimenticato che le giacenze presso la II Commissione non permettono sempre una tempestiva conoscenza. Gli emendamenti proposti dal Consigliere Marchini sono comunque inseriti in un programma di studio e richiedono una certa temporizzazione.
Posso concordare sugli elementi operativi immediati, sul rafforzamento e l'integrazione della commissione cartografica, suggeriti dal Consigliere Ferrero. La legge 48 già prevede la presenza del rappresentante dell'IGM nella commissione cartografica, infatti tutte le volte che è convocata è presente.
Per quanto si riferisce al grosso problema dell'IGM, dagli atti del convegno sulla legge 382 che si è tenuto a Milano, risulta la mia proposta della regionalizzazione dell'Istituto e la proposta alternativa della formazione di una commissione affiancata. Tale proposta fu cassata a livello centrale: il convegno in Toscana potrà essere l'occasione utile per riprenderla. Attenzione, però, perché l'IGM è nato come organismo centrale con una legge specifica che gli affida determinati compiti su un settore cartografico che non interessa ai fini urbanistici od ai fini della ricognizioni montane e non ha nessuna diramazione regionale. Se sarà possibile il recupero dell'Istituto ben venga, avrà però tempi estremamente lunghi perché le attrezzature dell'IGM sono ancora legate a tecnologie che dovrebbero essere totalmente modificate.
Il personale qualificato dell'Eira è stato quasi totalmente assorbito altrove tranne qualche caso con cui abbiamo avviato contatti. Il discorso del rapporto fra produzione presso un Ente pubblico o presso ditte private e la concorrenzialità necessaria fra i due mi trova pienamente concorde.
Non è che la pubblicizzazione di un certo settore debba con ciò comportare il rischio di un aggravio di spesa, perché se questo fosse non dovrebbe essere percorsa quella strada.
Nella seconda parte del programma generale, che sarà presentato entro la fine dell'anno avremo modo di fare tutti questi confronti. Le interrelazioni con gli altri Enti debbono essere in questo frattempo profondamente sviluppate. Già sono in corso accordi con l'Istituto di topografia del Politecnico e, com'é noto, l'Istituto di geografia dell'Università di Torino è presente nella commissione cartografica.
Comunque si dovranno stabilire delle relazioni molto più precise.
Va fatto un discorso di sintesi in ordine ai vari canali di informazione, all'unificazione ed alla possibilità di integrazione, sempre ed in ogni momento, di tutti questi elementi, dalla qualità del sistema informativo dipenderanno in futuro molti fatti della nostra società. Se si riuscirà a portare nell'argomento di unificazione anche l'Istituto di statistica, in modo che ci sia una corrispondenza fra le sezioni censuarie delle delimitazioni urbanistiche (per esempio, il centro storico e tutto l'abitato che forma la corona attorno ad esso) si avrà un sistema informativo moderno con l'interrelazione fra territorio e dati. Ci stiamo muovendo con il massimo impegno in questa direzione.
Ringrazio il Consigliere Cardinali delle indicazioni che ha dato. Le sue preoccupazioni sono ampiamente condivise. In merito alla circolare interpretativa posso assicurare che entro la fine dell'anno sarà presentata, discussa e inviata soprattutto per quanto si riferisce alla fase temporanea.
Ringrazio il Consigliere Oberto del suo stimolante intervento e delle raccomandazioni manzoniane. In questo campo occorre contemperare una certa audacia di visione e una certa prudenza nelle scelte: non può esserci solo l'una o solo l'altra. Gli obiettivi sono tra di loro contraddittori: urgenza e necessità di vedere le cose con tempi lunghi che allontanerebbe la possibilità di rispondere agli obiettivi. Questa contraddizione deve essere in qualche modo risolta e noi già facciamo un grosso passo avviando l'archiviazione automatica che consente di impostare il lavoro sulle carte esistenti, che via via verranno aggiornate. Resta da affrontare il grosso settore della formazione della carta tecnica per la quale si sono mossi in tanti, associazioni dei produttori di carte, istituti di ricerca tra i quali quello della Lombardia. Ben venga anche il Convegno della Regione Toscana al quale parteciperemo e dal quale cercheremo di trarre il massimo profitto.
Il rapporto pubblico-privato deve essere risolto con chiarezza. I prezzi che ho indicato, purtroppo, sono già arretrati perché le ditte debbono tenere il passo con il rinnovo degli impianti e con problemi di quote di ammortamento che pesano sul prodotto stesso. L'unico modo per risolvere questo problema con chiarezza e per dare la massima tranquillità a tutti è quello di fornire il massimo di elementi. Mi riprometto in sede di relazione sulla formazione della carta tecnica di fornire le varie alternative sia di carattere economico, sia di carattere tecnico, insieme con tutti gli elementi che possono consentire di trarre della conclusioni.
Il Piano di sviluppo va già in questa direzione perché indica delle scelte di programma, ma ritengo che un'impostazione scientifica e politicamente corretta, debba avere una verifica continua.



PRESIDENTE

La discussione può considerarsi conclusa.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame deliberazione Giunta regionale: "Aiuti agli investimenti agevolazioni creditizie e contributi in capitale, determinazione delle misure ai sensi degli artt. 10 e 12 della legge regionale 12.10.1978, n. 63"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame di alcune deliberazioni di particolare urgenza: al punto dodicesimo all'ordine del giorno c'é l'esame della deliberazione Giunta regionale: "Aiuti agli investimenti agevolazioni creditizie e contributi in capitale, determinazione delle misure ai sensi degli artt. 10 e 12 della legge regionale 12.10.1978, n. 63".
"Il Consiglio regionale vista la legge regionale 12.10.1978, n. 63 visto l'art. 10 in base al quale l'esatta misura del contributo regionale negli interessi, riferita ai singoli interventi, e stabilita con deliberazione del Consiglio regionale visto altresì l'art. 12 in base al quale le misure massime dei contributi in conto capitale sono stabilite, per ciascuno degli interventi, fatte salve le misure già indicate nella legge regionale n. 63 citata, con deliberazione del Consiglio regionale tenuto conto che il citato art. 10 stabilisce che il contributo regionale negli interessi su prestiti e mutui contratti con gli Istituti e gli Enti esercenti il credito agrario deve essere contenuto entro le seguenti misure massime: 12 % per le zone svantaggiate 9 % per le altre zone tenuto conto che l'art. 12 citato stabilisce che i contributi in capitale fatte salve le misure già indicate, possono essere concessi in misura non eccedente la somma equivalente all'attualizzazione di un equivalente contributo negli interessi calcolato in rapporto a mutui corrispondenti all'intero ammontare della spesa approvata e considerando una durata ventennale per gli investimenti immobiliari ed una durata decennale per gli investimenti mobiliari tenuto inoltre conto che il tasso di riferimento da praticare sulle operazioni di credito agrario di miglioramento è attualmente pari al 14,65 come fissato dal D.M. 25.8.1978 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 245 del 1.9.1978 e che in base all'art. 18 della legge 9.5.1975 n. 153, l'onere a carico del beneficiario non può essere inferiore al 3%, e al 2 limitatamente ai territori depressi, ivi comprese le zone classificate montane a norma delle vigenti leggi.
Ciò premesso e ritenuto parte integrante e sostanziale della presente deliberazione delibera di fissare, ai sensi degli artt. 10 e 12 della legge regionale 12.10.1978 n. 63, l'entità delle agevolazioni creditizie e dei contributi in capitale come risulta dalla tabella A allegata alla presente deliberazione per farne parte integrante".
Chi approva è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame deliberazione della Giunta regionale: "Attrezzature necessarie al funzionamento dei Dipartimenti di emergenza ed accettazione Assegnazione agli Enti ospedalieri di fondi per l'acquisto Finanziamento L. 3.116.826.247. Cap. 11591"


PRESIDENTE

La V Commissione ha trasmesso, con l'approvazione unanime dei Commissari, la seguente deliberazione: "Attrezzature necessarie al funzionamento dei Dipartimenti di emergenza ed accettazione Assegnazione agli Enti ospedalieri di fondi per l'acquisto Finanziamento L. 3.116.826.247. Cap. 11591".
"Il Consiglio regionale, con deliberazione del 30.4.1975, aveva deciso l'organizzazione dei Dipartimenti di emergenza ed accettazione nella Regione Piemonte.
La Giunta regionale con deliberazione 21.10.1975 n. 49-585 individuava gli ospedali presso cui istituire i DEA di 1^ e 2^ livello.
Gli uffici dell'Assessorato alla sicurezza sociale e sanità procedevano quindi ad un'approfondita indagine per quantificare le necessità degli Enti ospedalieri prescelti quali sedi di Dipartimenti di emergenza ed accettazione, in ordine agli organici, alle strutture edilizie ed alle attrezzature.
Il Consiglio regionale, con ordine del giorno 17.3.1977, approvava il piano di massima, proposto dalla Giunta regionale, per l'istituzione dei Dipartimenti di emergenza ed accettazione.
Il piano di massima suddetto non contemplava il finanziamento delle attrezzature ai singoli Enti ospedalieri, essendosi la Giunta riservata di procedere allo stesso in una fase successiva.
Ora, alla luce dei risultati dell'indagine svolta dalla Commissione per i Dipartimenti, d'intesa con le Amministrazioni ospedaliere interessate, gli uffici dell'Assessorato alla sicurezza sociale e sanità hanno predisposto un piano stralcio di finanziamento per le più impellenti necessità di attrezzature sanitarie nella fase di avvio dei Dipartimenti di emergenza ed accettazione.
Il Comitato di cui all'art. 2 della legge regionale 30.12.1974 n. 39, ha espresso, in merito, il proprio favorevole parere.
Stante l'urgenza di provvedere all'entrata in attività dei Dipartimenti di emergenza ed accettazione, si propone, per la definitiva approvazione l'allegato piano stralcio di finanziamenti di attrezzature sanitarie necessarie al funzionamento dei DEA, il quale comporta una spesa globale di lire 3.116.826.247.
In considerazione della necessità di procedere sollecitamente all'erogazione dei fondi, al fine di non frapporre ulteriori ritardi all'acquisto delle attrezzature indispensabili al funzionamento dei Dipartimenti di emergenza ed accettazione, e al tempo stesso, in considerazione dell'esigenza di garantire che le attrezzature acquisite rispondano alle finalità per le quali sono state concesse, la Giunta regionale provvederà, dopo l'approvazione del piano da parte del Consiglio regionale, all'immediata assegnazione agli Enti ospedalieri del 70% dei fondi, al fine di consentire da parte degli stessi di anticipare alla ditta fornitrice un acconto pari al 50% del contributo assegnato all'atto dell'ordine, previa presentazione di idonea garanzia di fidejussione ed il successivo 20% all'atto della consegna, nonché alla successiva erogazione agli Enti ospedalieri del restante 30% ad avvenuta presentazione, da parte del legale rappresentante dell'Ente ospedaliero: a) delle fatture non quietanzate b) del verbale di collaudo c) dell'attestazione di assunzione in carico inventariale.
Il Consiglio regionale vista la deliberazione della Giunta regionale n. 68-16526 del 3 ottobre 1978 sentito il parere espresso dalla V Commissione consiliare permanente delibera di approvare l'allegato piano stralcio di finanziamenti di attrezzature sanitarie necessarie al funzionamento dei Dipartimenti di emergenza e di accettazione, in favore degli Enti ospedalieri presso i quali gli DEA stessi sono istituiti.
Il suddetto piano costituisce parte integrante della presente deliberazione. L'erogazione dei fondi avverrà mediante anticipazione agli Enti ospedalieri del 70% delle somme loro assegnate, al fine di consentire agli Enti stessi di anticipare alla ditta fornitrice un acconto pari al 50 del contributo assegnato all'atto dell'ordine, previa presentazione di idonea garanzia di fidejussione, e il successivo 20% all'atto della consegna, nonché mediante la successiva erogazione agli Enti medesimi del restante 30%, ad avvenuta presentazione delle fatture non quietanzate, del verbale di collaudo e dell'attestazione di assunzione in carico inventariale.
La spesa di lire 3.116.826.247 farà carico al Cap. 11591 del bilancio 1977 (4025/14).
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi approva è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame deliberazione Giunta regionale: "Art. 75, legge 27 luglio 1978, n. 392. Fondo sociale per l'integrazione dei canoni di locazione per condutture meno abbienti. Modalità di erogazione per l'anno 1978".


PRESIDENTE

Passiamo all'esame deliberazione Giunta regionale: "Art. 75, legge 27 luglio 1978, n. 392. Fondo sociale per l'integrazione dei canoni di locazione per condutture meno abbienti. Modalità di erogazione per l'anno 1978".
La parola alla dottoressa Vietti.



VIETTI Anna Maria

Devo sottolineare che i Comuni incontreranno molte difficoltà nella distribuzione dei fondi previsti dall'art. 75 della legge n. 392 perch occorrerà conoscere il reddito dell'inquilino e occorrerà stabilire se l'aumento sia veramente conseguente all'applicazione corretta della legge dell'equo canone. Tenendo conto che la deliberazione che stiamo per approvare si riferisce esclusivamente ai contributi per i mesi di novembre e di dicembre 1978, sarà opportuno cercare di semplificare le pratiche per rendere il più possibile tempestiva l'erogazione dei contributi. In sede di Commissione, in un primo tempo, la Giunta aveva proposto di realizzare la distribuzione dei fondi ai Comuni in tre tempi; in seguito si è concordato di realizzarla in due tempi: un primo acconto di 400 milioni ripartito in proporzione al numero degli abitanti e gli altri 600 milioni ripartiti in base ai programmi di spesa zonali che i Comuni, d'accordo con i Comprensori, dovranno presentare.
Abbiamo quindi concordato che non sia necessaria una ulteriore fase con una prevista riserva di fondi, ritenendo che al momento della ripartizione dei 600 milioni, in base ai piani presentati, si possa già determinare il riequilibrio degli interventi.
Questo provvedimento, per il quale esprimiamo voto favorevole, deve essere portato avanti con tempestività. Invitiamo però la Giunta ad approfondire i criteri di distribuzione dei fondi per il prossimo anno ed evidenziamo che sarebbe opportuno cercare di tener conto anche dei Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, che non hanno l'incremento di popolazione previsto dal secondo comma dell'art. 26 della legge 392.
Non riteniamo infatti che il maggior onere dell'affitto gravi soltanto su coloro che abitano nei Comuni al di sopra dei 5.000 abitanti perch l'art. 64 della legge n. 392 stabilisce che nella proroga dei contratti d'affitto si determinerà, anche per i Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, un aumento pari al 75% dell'aumento del costo della vita in base ai dati Istat. Anche questo incremento del canone d'affitto può rientrare nell'equo canone e sarebbe quindi opportuno poter utilizzare il fondo sociale per contribuire alle maggiori spese di affitto che graveranno sugli abitanti dei piccoli Comuni in difficile situazione economica.
Invitiamo la Giunta ad approfondire il problema ed auspichiamo che la delibera che oggi approviamo abbia una tempestiva attuazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Luciano

La legge sull'equo canone prevede annualmente delle revisioni. Oggi per controllare la situazione è necessario stabilire un rapporto corretto tra la proprietà e il locatario, controllo che potrà avvenire soltanto se si realizzerà anche su scala nazionale un contratto tipo che determini tutti gli elementi e che coinvolga la Regione ed i Comuni.
"24 ore" pubblicava ieri un articolo su una pagina intiera in cui si diceva che si è realizzato un accordo su scala nazionale per andare in questa direzione.
Se la Regione Piemonte saprà utilizzare questo strumento e terrà con le categorie interessate giusti rapporti, troverà la strada per avviare le prime esperienze per l'applicazione di questa legge. Il giudizio lo potremo esprimere fra 6/7 mesi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vecchione.



VECCHIONE Mario, Assessore all'assistenza

Accolgo le raccomandazioni che provengono dal Gruppo della D.C. e dall'intervento del Consigliere Rossi.
E' estremamente difficoltoso per un amministratore prevedere che cosa avverrà nell'applicazione di una legge nella quale intervengono variabili sconosciute relative alle ipotesi contrattuali e alle diverse dislocazioni.
Questa mattina abbiamo approvato la variazione al bilancio di previsione per l'anno 1978; oggi pomeriggio approviamo la deliberazione licenziata dalla Commissione sull'imputazione della spesa per il 1978 che il Governo non ha ancora assegnato. Il Piemonte è una delle prime Regioni a disporre di questo strumento.
L'affermazione della dottoressa Vietti in riferimento ai Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti è logica dal punto di vista sociale, ma la legge com'é noto, si richiama soltanto ai Comuni superiori e che hanno avuto un incremento abitativo dal 1971 in avanti. E' ovvio però che il problema sociale è fondamentale e la gestione del fondo sociale comporta una raccomandazione anche in quella direzione.
Mi domando se il risultato della gestione nelle singole zone da parte dei Comuni e dei Comprensori potrà essere la valvola dalla quale potremo trarre orientamenti per la spesa del 1979. Possiamo anche correre il rischio di non spendere nell'anno 1978 il miliardo stanziato. Il Governo ha fissato un tetto di 15 miliardi per il 1978, ma non conosciamo ancora i criteri di ripartizione, quindi i Consiglieri potranno comprendere quanto sia difficile per noi operare in questa situazione considerando che la dislocazione abitativa nel territorio è estremamente diversificata. Non valgono i criteri dell'art. 8 della legge. Si deve andare alla ricerca di altri criteri e di altri parametri il che costituisce un reale inceppo.
I fondi non spesi nel 1978 non saranno un residuo politico, ma saranno un residuo tecnico.



PRESIDENTE

Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale, poiché l'art. 75 della legge 27 luglio 1978, n.
392 istituisce un fondo sociale destinato a concorrere al pagamento del canone di locazione per i conduttori meno abbienti.
L'art. 78 della legge citata, per quanto attiene al riparto tra le Regioni dello stanziamento per l'anno 1978, previsto in lire 15.000.000.000 sancisce la competenza del Ministero del Tesoro. In attesa dell'assegnazione alla Regione della quota di detto fondo l'Amministrazione regionale ha provveduto ad iscrivere nel bilancio 1978 la somma di lire 1.000.000.000 con legge di variazione in corso.
Pertanto si ritiene di assegnare i fondi agli organi di gestione di cui alla legge regionale 8 agosto 1977, n. 39. Ove detti organi non siano costituiti, si ritiene di assegnare i fondi ai Comuni individuati capo-fila delle UU.LL.SS. affinché li ripartiscano, sulla base dei criteri fissati dalla presente deliberazione, tra i Comuni interessati all'applicazione della legge 27 luglio 1978, n. 392.
Considerato che l'applicazione della legge citata decorre dal mese di novembre 1978, si propone di assegnare tempestivamente, agli Enti sopra riferiti, fondi nella misura di lire 400 milioni, quale acconto per sopperire alle immediate esigenze. La parte restante, fino alla completa copertura della somma stanziata, sarà successivamente assegnata secondo criteri di riequilibrio.
La quota di acconto è ripartita con provvedimento della Giunta regionale in misura direttamente proporzionale al numero degli abitanti dei Comuni interessati all'applicazione della legge n. 392/78. Gli organi di gestione di cui alla legge regionale n. 39/77, nonché i Comuni individuati capo fila, tenendo conto delle esigenze esistenti in ciascun Comune interessato all'applicazione della legge n. 392/78 e sulla base delle domande presentate dai soggetti aventi diritto ai sensi dell'art. 76 della legge n.
392/78, redigono i loro programmi zonali di spesa, d'intesa con i Comitati comprensoriali, in relazione alle risorse disponibili.
Ai Comitati comprensoriali, in questa fase, compete la valutazione ed il coordinamento dei programmi zonali di spesa, in coerenza con la programmazione a livello comprensoriale. Tale fase potrà essere altresì utilizzata per orientare la definizione dei criteri per la ripartizione del fondo per l'anno 1979.
I programmi zonali di spesa dovranno tenere conto anche dei seguenti elementi: numero dei titolari di pensione minima, ai sensi dell'art. 76, lettera a), della legge n. 392/78 numero degli iscritti nelle liste di collocamento rapporto tra la popolazione residente di età inferiore agli anni 14 e superiore agli anni 60 e la popolazione totale eventuali domande inevase giacenti presso il Consorzio IACP possibilità di accesso ai servizi assistenziali attivati nell'ambito delle zone e stato di attuazione del collegamento e dell'integrazione tra le varie attività socio-assistenziali.
Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, con proprio atto deliberativo, ripartisce i fondi secondo criteri di riequilibrio sulla base dei programmi zonali di spesa, sentite le proposte dei Comitati Comprensoriali.
Il Consiglio regionale Vista le legge 27 luglio 1978, n. 392 Vista la deliberazione della Giunta regionale 31 ottobre 1978, n. 54-17035 Sentito il parere espresso dalla V Commissione consiliare Vista la relazione illustrativa della presente deliberazione, allegata al provvedimento stesso delibera di approvare i criteri e le modalità seguenti per il riparto dei fondi concernenti il Fondo sociale di cui all'art. 75 della legge n. 392/78: 1) assegnare tempestivamente agli organi di gestione di cui alla legge regionale 8 agosto 1977, n. 39, nonché ai Comuni individuati capo-fila delle UU.LL.SS., con deliberazione della Giunta regionale, una somma quale acconto, pari a Lire 400.000.000, ripartita in misura direttamente proporzionale al numero degli abitanti dei Comuni interessati all'applicazione della legge n. 392/78 2) assegnare successivamente, con proprio atto deliberativo, la parte restante, fino alla completa copertura della somma stanziata, secondo criteri di riequilibrio sulla base dei programmi zonali di spesa, sentite le proposte dei Comitati comprensoriali.
La presente deliberazione è dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi dell'art. 49 della legge 10.2.1953, n. 62 e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione a norma dell'art. 65 dello Statuto".
Chi approva è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Informazione

Sull'articolo del Consigliere Carazzoni concernente l'uccisione di Roberto Crescenzio, pubblicato sulla rivista "Notizie"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bontempi. Ne ha facoltà.



BONTEMPI Rinaldo

Approfitto di questa seduta per denunciare che è stato pubblicato sulla rivista "Notizie" della Regione uno scritto ignobile, a firma Carazzoni, in cui, strumentalizzando nella maniera più bassa una vittima del terrorismo Roberto Crescenzio, vengono fatti degli attacchi vergognosi e falsi alla Resistenza ed al sistema democratico, vengono spacciate delle grossolane falsità anche sul fatto specifico. Il tono dell'articolo è inammissibile e intollerabile per tutte le altre forze democratiche.
Chiedo se sia ammissibile che su una rivista pagata con i fondi della Regione, quindi di tutti i contribuenti piemontesi, appaiano articoli di chiaro stampo eversivo e chiedo al Presidente del Consiglio quali provvedimenti si possono concordare per impedire che la rivista, diffusa in 60 mila copie, rechi questi attacchi vergognosi.



PRESIDENTE

Ho letto anch'io l'articolo in questione e confermo quanto il Capogruppo comunista ha detto.
Intanto mi preme confutare le falsità scritte. Un anno fa il Consigliere Carazzoni parlava di Roberto Crescenzio come di un ragazzo "nostro"; diceva che gli attivisti comunisti organizzavano veglie sul luogo dell'attentato, che il PCI si accostava ai funerali della vittima fra una selva di bandiere rosse. Se questo individuo, che siede ogni tanto nel nostro Consiglio regionale, fosse stato presente ai funerali avrebbe visto che non erano orchestrati dal PCI e che numerosi erano i lavoratori e gli studenti presenti. Se quei funerali furono un fatto nuovo nella vita democratica della città, lo furono nel senso che vi parteciparono centinaia e migliaia di giovani che avevano forse militato o avevano avuto simpatie per quell'area estremista da cui era partito l'attacco assassino.
Ma non è questo che conta. L'utilizzo da parte del Consigliere Carazzoni dello spazio che viene concesso sulla rivista del Consiglio regionale è qualche cosa che in fondo lo disgusta, perché egli dice: "sacrificando questo angolo di spazio che la farisaica libertà di regime ancora ci concede" ...



OBERTO Gianni

E' il Comitato di redazione che lascia passare queste cose.



PRESIDENTE

Sì, bisogna però vedere come viene fuori l'articolo, quando viene consegnato per la pubblicazione, ecc.
Voglio replicare che non c'é nessun regime che conceda niente al Consigliere Carazzoni. Tutto ciò che lui fa nella sua qualità di Consigliere regionale è regolato dalle leggi dello Stato.
Sono troppe le libertà concesse alla forza politica che lui rappresenta, sono troppe le libertà date a figli di magistrati che girano armati, minacciando la povera gente, sono troppe le libertà di entrare in galera e di uscirne rapidamente assolti, di assassinare vittime innocenti a Napoli ed altrove. Mi pare eccessivo che sia data anche la libertà di fare l'apologia e la difesa di questi assassini a personaggi del genere che scrivono sulla rivista del Consiglio regionale che "il regime democratico è nato fra gli orrori di una primavera di sangue e tuttora si regge e si puntella sulla predicazione dell'odio". L'ispirazione della rivista nacque con l'orientamento di lasciare uno spazio libero a tutti i Gruppi perch affrontassero problemi che riguardano la vita e l'attività legislativa e amministrativa della Regione, il signor Carazzoni utilizza questo strumento per condurre una campagna di falsificazione e di odio.
Nell'articolo viene detto inoltre che le autorità della Regione avrebbero trascurato di ricordarsi di Roberto Crescenzio. Questo Consigliere o non è capace di leggere, o non legge le cose che vengono prodotte dalla Regione: esiste una proposta di legge della D.C. per l'intitolazione a Roberto Crescenzio di un fondo di solidarietà. Se il Consigliere Carazzoni avesse l'abitudine di leggere i quotidiani saprebbe che in questi giorni è stato intitolato un giardino pubblico al suo nome e se sentisse qualche volta la radio, sia di Stato sia privata, saprebbe che il giorno dell'anniversario della morte di Roberto Crescenzio ho rilasciato un'intervista, saprebbe che la Giunta regionale non ha aspettato un anno per far sentire la solidarietà concreta alla famiglia. Quindi la sua è falsità, è aggressione alle regole della vita democratica, è un insulto allo Stato democratico.
Porrò la questione alla Conferenza dei Capigruppo e al Comitato di redazione perché si esaminino le eventuali iniziative da intraprendere.
Chiede la parola il Consigliere Alberton. Ne ha facoltà.



ALBERTON Ezio

Non entro nel merito poiché il Presidente ha proposto che questa vicenda sia verificata nella Conferenza dei Capigruppo.
Vorrei ricordare al Consiglio che la proposta di intitolare un fondo di solidarietà a Roberto Crescenzio era nata dal fatto che in quel ragazzo ci specchiavamo tutti e avevamo tutti motivi di riflessione. Tuttavia, dal momento della presentazione sono passati 8/9 mesi e siccome i fatti che quel fondo di solidarietà dovrebbero coprire o tentare di coprire continuano purtroppo a verificarsi, ne sollecito la discussione ed il varo.



PRESIDENTE

Certamente. Prego il Presidente della Commissione presso la quale la proposta è giacente di esaminare immediatamente la questione.
La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Sono sacrosante le parole di sdegno e di riprovazione da lei pronunciate, Signor Presidente. Mi consenta però che io rilevi, con infinito rispetto, che l'infortunio più grosso è del Comitato di redazione.
C'é stato un altro infortunio grafico, altrettanto grave, in un articolo dove si fa confusione tra "Casalese" e "Canavese" in quanto il nubifragio che diciamo di valle d'Ossola, viene collocato nel Casalese anziché nel Canavese. Poiché l'errore è ripetuto nel testo dell'articolo, è evidente che è del redattore e non del proto.
Questo fatto però deve essere visto ed esaminato in sede di Ufficio di Presidenza e di Conferenza dei Capigruppo. Il dire sullo stesso giornale che si disapprovano, si disattendono, si contrastano, si contestano e non si accettano le affermazioni che sono state fatte, deve trovare una giustificazione del perché la cosa è venuta fuori. Le 50 mila persone che l'hanno letta devono sapere perché oggi diciamo no a quello che è pur andato innanzi attraverso la pubblicazione.



PRESIDENTE

La parola ancora al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Sono giuste queste osservazioni. Dal momento però che quella parte della rivista è affidata alla responsabilità democratica di ogni Gruppo starei molto attento a far intervenire il Comitato di redazione in funzione di censura perché un conto è il controllo dell'esattezza degli atti ufficiali, un conto è intervenire in questo senso.
Mi sembra invece opportuno esaminare la questione in sede di Conferenza dei Capigruppo perché l'articolo, che viola non solo le regole che ci siamo dati, ma anche le regole di convivenza democratica, abbia la necessaria sanzione.



PRESIDENTE

D'accordo.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame proposta di deliberazione: "Programma di localizzazione formato ai sensi dell'art. 3 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, dei finanziamenti di cui al titolo II della legge 8.8.1977, n. 513. Aggiornamento tecnico e ipotesi di utilizzo delle somme disponibili relative alle economie conseguenti ai ribassi d'asta"


PRESIDENTE

Chiede la parola l'Assessore Rivalta. Ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Chiedo al Consiglio regionale di votare una proposta di deliberazione della Giunta già esaminata in più sedute dalla II Commissione e approvata all'unanimità in quella sede.
La deliberazione impegna per la costruzione di case parcheggio, i 4,5 miliardi ottenuti dalle economie degli appalti della legge 513. La costruzione delle case è affidata al Comune di Torino, per le ragioni che sono espresse nella relazione. E' inoltre previsto il finanziamento per il completamento di un edificio dell'IACP, sempre a Torino, e per un intervento minimo su un edificio di proprietà del Comune di Terruggia.
La Commissione si è espressa favorevolmente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picco.



PICCO Giovanni

Confermo che la deliberazione è stata approvata all'unanimità, per all'interno di questa approvazione avevo espresso, a nome del mio Gruppo una perplessità in ordine alla localizzazione che avviene su di un'unica area della legge 167. E' auspicabile che il Comune di Torino riesamini tale localizzazione per un'articolazione maggiore dell'intervento



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Trasmetteremo la deliberazione con tale raccomandazione.



PRESIDENTE

Vi do lettura della proposta di deliberazione: "Il Consiglio regionale Viste le proposte della Giunta regionale in ordine all'utilizzo delle economie risultanti dai ribassi d'asta delle gare d'appalto esperite in attuazione ai finanziamenti disposti dalla legge 8 agosto 1977, n. 513 Preso atto della validità delle indicazioni in essa contenute Vista la legge 5 agosto 1978, n. 457 Vista le legge 8 agosto 1977, n. 513 Vista le legge 22 ottobre 1971, n. 865 Sentita la competente Commissione consiliare Raccomandando di tener conto di un'articolazione degli insediamenti in più di un luogo delibera di approvare l'utilizzo delle economie risultanti dai ribassi d'asta delle gare d'appalto esperite in attuazione ai finanziamenti disposti dalla legge 8 agosto 1977, n. 513, nelle destinazioni e per gli importi indicati nella allegata relazione di approvare le modifiche ed aggiornamenti tecnici, riportati nelle tabelle allegate, al programma di localizzazioni originario dei fondi disposti dalla citata legge 8 agosto 1977, n. 513.
La presente deliberazione è dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi dell'art. 49 della legge 10 febbraio 1953, n. 62, e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione a norma dell'art. 65 dello Statuto".
Chi approva è pregato di alzare la mano.
La proposta di deliberazione è approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Circondari

Esame progetto di legge n. 246 "Istituzione del Circondario di Saluzzo Savigliano-Fossano"


PRESIDENTE

Punto sesto all'ordine del giorno: esame progetto di legge n. 246: "Istituzione del Circondario di Saluzzo-Savigliano-Fossano".
Diamo per letta la relazione e passiamo alla votazione dell'articolato.
"Articolo 1 - E' istituito, ai sensi degli artt. 129 e 130 della Costituzione e dell'art. 70 dello Statuto, nonché per gli effetti di cui all'art. 56 della legge 10.2.1953 n. 62 e dell'art. 69 dello Statuto, il Circondario di Saluzzo-Savigliano-Fossano nell'ambito della Circoscrizione provinciale di Cuneo".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 31 hanno risposto SI n. 31 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
"Articolo 2 - Il Circondario di Saluzzo-Savigliano-Fossano comprende i seguenti Comuni: Bagnolo Piemonte - Barge - Bellino - Benevagienna Brondello - Brossasco - Caramagna Piemonte - Cardè - Casalgrasso Casteldelfino - Castellar - Cavallerleone - Cavallermaggiore - Cervere Costigliole - Saluzzo - Crissolo - Envie - Faule - Fossano . Frassino Gambasca - Genola - Isasca - Lagnasco - Manta - Marene -Martiniana Po Melle - Monasterolo di Savigliano - Moretta - Murello . Oncino - Ostana Paesana - Pagno - Piasco - Polonghera - Pontechianale - Racconigi - Revello Rifreddo - Rossana - Ruffia - Salmour - Saluzzo - Sampeyre - Sanfront Sant'Albano - Stura - Savigliano - Scarnafigi - Torre San Giorgio - Trinità Valmala - Venasca - Verzuolo - Villafalletto - Villanova Solaro Vottignasco".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 31 hanno risposto SI n. 31 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Articolo 3 - Capoluogo del Circondario è Saluzzo".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 32 Consiglieri L'articolo 3 è approvato.
"Articolo 4 - E' istituita per il Circondario di Saluzzo-Savigliano-Fossano una speciale sezione decentrata del Comitato di controllo sugli atti dei Comuni e degli altri Enti locali, nei modi e nelle forme previsti per le speciali sezioni decentrate nei Capoluoghi di Provincia" Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 32 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
"Articolo 5 - E' modificato l'art. 2 della legge 10.5.1973 n. 19 'Istituzione del Circondario di Mondovì', con l'eliminazione dei Comuni di Benevagienna, Sant'Albano Stura, Salmour, Trinità che, con la presente legge regionale, vengono a far parte del Circondario di Saluzzo-Savigliano F ossano".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 32 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
"Articolo 6 - Alle spese occorrenti per l'impianto e per il funzionamento della sezione di cui all'art. 4 della presente legge, per l'attuazione del controllo sugli atti dei Comuni e degli altri Enti locali ai sensi dell'art. 56 della legge 10.2.1953 n. 62 e dell'art. 69 dello Statuto e previste in 70 milioni annui, si provvede a decorrere dall'anno finanziario 1979 con la disponibilità degli stanziamenti di cui agli appositi capitoli compresi nell'area di attività Organizzazione istituzionale e decentramento del bilancio per l'anno finanziario medesimo e dei bilanci per gli anni finanziari successivi, anche in relazione alle economie realizzabili su tali stanziamenti in conseguenza di minori oneri per il funzionamento del Comitato regionale di controllo e delle esistenti sezioni decentrate".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 32 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
Procediamo alla votazione sull'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 32 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Esame progetto di legge n. 340 "Integrazione della legge regionale 25 maggio 1978, n. 26 (Bilancio Esap 1978)"


PRESIDENTE

Punto settimo all'ordine del giorno: "Esame progetto di legge n. 340: 'Integrazione della legge regionale 25 maggio 1978, n. 26 (Bilancio Esap 1978)".
La parola al Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice

Nel momento della formazione del bilancio di previsione 1978, l'Esap non era ancora nelle sue piene facoltà. Con questo disegno di legge si provvede ad integrare la legge n. 26 del 25.5.1978 per quanto si riferisce al bilancio Esap.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.



LOMBARDI Emilio

Nel dichiarare il voto favorevole del nostro Gruppo, devo sottolineare l'esigenza che, nel momento in cui vengono portati in Consiglio i bilanci degli Enti regionali, sia allegata una relazione che permetta di capire le esigenze delle variazioni di bilancio. La mia sottolineatura vale per il bilancio dell'Esap e vale anche per la modifica al bilancio della Mandria approvata questa mattina senza che fosse allegata alcuna relazione che giustificasse la variazione.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolo unico: "Alla legge regionale 25 maggio 1978, n. 26, viene aggiunto il seguente articolo 43: Articolo 43 - Bilancio di previsione dell'Ente di sviluppo agricolo del Piemonte. E' approvato il bilancio di previsione dell'Ente di sviluppo agricolo del Piemonte, per l'anno finanziario 1978, allegato alla presente legge".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 30 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'articolo unico è approvato.


Argomento: Economato e Servizi di tesoreria

Esame progetto di legge n. 352: "Convalida del Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 19 V.B. in data 7 settembre 1978" relativo ad acquisti di arredi, attrezzature, macchine per scrivere e macchine contabili


PRESIDENTE

Passiamo al punto ottavo all'ordine del giorno: Esame progetto di legge n. 352: "Convalida del Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 19 V.B. in data 7 settembre 1978" relativo ad acquisti di arredi attrezzature, macchine per scrivere e macchine contabili.
La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Avrei voluto fare un intervento di altro tipo, però, data l'atmosfera del Consiglio regionale, mi limito a fare un intervento brevissimo.
La mia è una raccomandazione affinché non ci si trovi più di fronte a convalide di Decreti del Presidente della Giunta regionale per prelievi dal fondo di riserva per spese gestionali. Chi deve capire questa osservazione la capisca.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore al commercio

Dovevi dirlo questa mattina quando c'era l'interessato.



PAGANELLI Ettore

Per me l'interlocutore è la Giunta.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione dell'articolo unico: "Il decreto del Presidente della Giunta regionale n. 19 V.B. in data 7 settembre 1978, emesso ai sensi dell'art. 37 della legge regionale 14 marzo 1978, n. 12, su conforme deliberazione della Giunta in data 4 luglio 1978 n. 59-15104, è convalidato".
Si proceda alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e cotanti n. 32 hanno risposto SI 22 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri L'articolo unico è approvato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PAGANELLI


Argomento: Comuni - Associazioni intercomunali

Esame progetto di legge n. 330: "Concessione di contributi in conto capitale ai Comuni, loro Consorzi e alle Comunità montane per la formazione di strumenti urbanistici e per il funzionamento degli uffici intercomunali di piano"


PRESIDENTE

Passiamo al punto nono all'ordine del giorno: Esame progetto di legge n. 330: "Concessione di contributi in conto capitale ai Comuni, loro Consorzi e alle Comunità montane per la formazione di strumenti urbanistici e per il funzionamento degli uffici intercomunali di piano".
Diamo per letta la relazione e passiamo alla votazione degli articoli.
"Articolo 1 - Per agevolare e incentivare la formazione degli strumenti urbanistici in adempimento degli obblighi e delle scadenze fissati dalla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, la Regione concede contributi in conto capitale ai Comuni e loro Consorzi ed alle Comunità montane per la formazione di: 1) piani regolatori generali, comunali e intercomunali 2) piani di zona per l'edilizia economicopopolare, comunali o consortili 3) piani per insediamenti produttivi, comunali o consortili 4) piani particolareggiati per il recupero e il risanamento di centri storici e piani di recupero in attuazione della legge 8 agosto 1978, n.
457 oltreché per la costituzione di uffici consortili intercomunali che provvedano alla redazione degli strumenti urbanistici".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 28 hanno risposto SI n. 28 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Faccio presente che la votazione è valida ai sensi dell'art. 27, comma quarto, in quanto i Consiglieri in congedo non sono stati computati per fissare il numero legale.
"Articolo 2 - I contributi per la formazione degli strumenti urbanistici e dei programmi di cui all'art. 1 sono rapportati alla spesa convenzionale degli stessi, valutata secondo i criteri di cui all'articolo 3, ultimo comma, e sono erogati secondo le seguenti aliquote: 1) fino al massimo del 70% della spesa convenzionale per gli strumenti relativi a Comuni singoli 2) fino al massimo del 100% della spesa convenzionale per gli strumenti di Comuni consorziati per la formazione di strumenti urbanistici e di Comunità montane che operino per conto di tutti i Comuni in esse compresi.
Sono esclusi dai contributi di cui sopra i Comuni con popolazione residente superiore a 30.000 abitanti".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 31 hanno risposto SI n. 29 Consiglieri si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Articolo 3 - Ai fini della concessione dei contributi, gli Enti interessati debbono inoltrare domanda al Presidente della Giunta regionale entro il 31 marzo ed entro il 30 settembre di ciascun anno.
In sede di prima applicazione sono considerate per il 1978 le domande trasmesse entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Le domande devono essere corredate da: 1) una relazione sullo stato degli strumenti urbanistici con la cronologia dei precedenti strumenti a partire dal 1950 2) copia della deliberazione, esecutiva ai sensi di legge, relativa alla scelta delle modalità di formazione dei piani, se affidati ad uffici pubblici o a uffici intercomunali, esistenti oppure a tal fine costituiti o ad esperti professionalmente idonei, ai sensi dell'art. 79 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56; ed ai tempi di formazione dei piani previsti dai disposti della legge regionale 56/77 sopra citata 3) il preventivo di spesa, comprensivo delle voci di cui al quarto comma del presente articolo 4) il piano finanziario, regolarmente approvato dagli Enti interessati, nel caso di incarico ad ufficio consortile intercomunale 5) un estratto del bilancio riferentesi all'ultimo esercizio, comprendente il prospetto riassuntivo dei capitoli di spesa nel quale sono o saranno iscritte le somme necessarie per la formazione di strumenti urbanistici.
Il preventivo di cui al numero 3 del comma precedente si intende comprensivo di tutti gli oneri inerenti a consulenze, indagini preliminari e spese redazionali oltreché a spese per la cartografia di base, per le quali deve essere fatto esplicito riferimento alle agevolazioni di cui alla legge regionale 12 ottobre 1977, n. 48.
Il contributo di cui alla presente legge è peraltro determinato sulla base di parametri demografici e fisici fissati con deliberazione della Giunta regionale, nella quale saranno previste anche l'entità dei finanziamenti agli uffici consortili intercomunali, e le modalità della loro erogazione".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 31 hanno risposto SI n. 23 Consiglieri si sono astenuti n. 8 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
"Articolo 4 - Nei limiti degli stanziamenti indicati al successivo articolo 8, la Giunta regionale, sentiti i Comitati comprensoriali competenti per territorio, delibera la concessione del contributo sulla spesa ritenuta ammissibile a favore degli Enti richiedenti, nel quadro di programmi semestrali di finanziamento, predisposti entro il 31 maggio ed il 30 novembre di ogni anno, in base ai parametri adottati ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 3 e tenuto conto delle seguenti precedenze.
Per la concessione dei contributi avranno la precedenza i Comuni 1) inclusi in provvedimenti regionali di carattere promozionale per l'attuazione del Piano di sviluppo regionale e dei piani territoriali 2) che hanno deliberato la formazione consortile di piani urbanistici intercomunali 3) che abbiano esigenze di riordino e di rilocalizzazione di impianti produttivi 4) in cui esistono particolari emergenze storico-ambientali e/o di interesse turistico.
Nell'ordine sono invece da posporre i Comuni: a) che abbiano ottenuto i contributi ai sensi delle leggi regionali 23 maggio 1975, n. 34 e 7 giugno 1976, n. 31 ma non li abbiano utilizzati b) che abbiano accumulato gravi ritardi negli adempimenti della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56.
L'erogazione dei contributi di cui alla presente legge è sostitutiva di ogni altra forma di finanziamento per la formazione di strumenti urbanistici dei Comuni interessati.
I contributi già assegnati con le leggi 23 maggio 1975, n. 34 e 7 giugno 1976, n. 31, vengono rivalutati secondo le tabelle parametriche formate dalla Giunta in applicazione dell'art. 3, mediante assegnazione integrativa, che verrà predisposta entro 120 giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
Qualora le richieste di finanziamento provengano da Comuni facenti parte di Comunità montane, il contributo è attribuito preferenzialmente a queste e in alternativa, ai Consorzi di Comuni o ai singoli Comuni, se la formazione del piano intercomunale e dei suoi strumenti esecutivi non comprende la totalità dei Comuni che formano la Comunità montana o se la delega per la formazione del piano non è stata conferita dai Comuni interessati alla Comunità montana".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 31 hanno risposto SI n. 23 Consiglieri si sono astenuti n. 8 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
"Articolo 5 - L'erogazione del contributo è disposta con decreto del Presidente della Giunta regionale nella seguente misura: 1) con acconti fino alla concorrenza del 50% del contributo concesso, da erogare, sulla base di stati di avanzamento degli studi, nel periodo di formazione del piano fino alla data della sua trasmissione ai competenti uffici della pianificazione e gestione urbanistica per la prescritta istruttoria 2) fino alla concorrenza del residuale 50% del contributo concesso, ad approvazione avvenuta dello strumento urbanistico. La mancata approvazione degli strumenti urbanistici o la restituzione per rielaborazioni sostanziali fa sospendere il diritto all'erogazione della quota residuale".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 31 hanno risposto SI n. 23 Consiglieri si sono astenuti n. 8 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
"Articolo 6 - La costituzione di uffici intercomunali incaricati della progettazione degli strumenti urbanistici, secondo quanto previsto dal precedente articolo 1, è subordinata all'assunzione da parte degli Enti interessati (Comunità montane e Comuni consorziati) di idoneo provvedimento deliberativo che ne preveda le modalità di funzionamento.
Per il funzionamento degli uffici intercomunali la Regione eroga i contributi previsti dalla presente legge in base ai parametri e con i ratei stabiliti nella deliberazione della Giunta regionale di cui all'art. 3".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 23 Consiglieri si sono astenuti n. 9 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
"Articolo 7 - Nell'ambito degli stanziamenti di bilancio, la Giunta regionale riserva una quota, pari al 20% del totale commisurata, per ciascun Comprensorio, sul totale dei contributi concessi ai Comuni appartenenti allo stesso.
La somma di cui sopra è utilizzabile per studi e ricerche di carattere urbanistico, nell'ambito del Comprensorio; nonché per il coordinamento dei piani urbanistici intercomunali raggruppabili nell'ambito di ogni Unità locale dei servizi.
Ogni decisione di spesa di cui al comma precedente, proposta alla Giunta regionale dal Comitato comprensoriale competente per territorio, viene formalizzata con delibera della Giunta regionale, in cui sono fissate l'entità della cifra e le modalità della spesa".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 23 Consiglieri si sono astenuti n. 9 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
"Articolo 8 - Ai fini dell'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa di 600 milioni per l'anno finanziario 1978 e la spesa di 1.500 milioni per l'anno finanziario 1979.
All'onere per l'anno finanziario 1978 si provvede utilizzando lo stanziamento iscritto al capitolo n. 7140 dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno, la cui denominazione è così modificata: 'Contributi in conto capitale ai Comuni e loro Consorzi e alle Comunità montane per la formazione di strumenti urbanistici e per il funzionamento degli uffici intercomunali di piano'.
Le spese destinate a gravare sugli esercizi finanziari 1980 e successivi saranno determinate con le leggi di approvazione dei relativi bilanci. Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 23 Consiglieri si sono astenuti n. 9 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
"Articolo 9 - La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 45 dello Statuto regionale ed entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 23 Consiglieri si sono astenuti n. 9 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
La parola al Consigliere Picco per dichiarazione di voto.



PICCO Giovanni

La posizione del nostro Gruppo, pur essendo stata collaborativa per modificare la legge secondo i suggerimenti che in parte erano condivisi anche dagli altri Gruppi, rimane critica sulla discriminazione che viene operata per la concessione dei contributi ai Comuni che non si trovino in determinate condizioni di adempimento rispetto agli strumenti urbanistici.
I difetti non sono stato dovuti alla cattiva volontà dei Comuni, quanto alle difficoltà nelle quali si trovano ad agire nel contesto degli strumenti predisposti, non ultimi quelli legislativi. Non riteniamo giuste tali penalizzazioni ai Comuni.
Comunque il nostro voto di astensione non è totalmente negativo, ma è un voto di attesa che la Giunta regionale nel predisporre gli strumenti tenga conto dei nostri rilievi e soprattutto tenga conto della congiuntura nella quale si collocheranno le erogazioni dei contributi, nella congiuntura cioè di obiettiva difficoltà rispetto alla possibilità da parte di tutti i Comuni di avere gli strumenti urbanistici operanti e vigenti.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 24 Consiglieri si sono astenuti n. 8 Consiglieri Il progetto di legge n. 330 è approvato.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Osservazioni del Governo alla legge regionale del 19.9.1978: "Spese per il funzionamento del Comitato Urbanistico Regionale: determinazioni conseguenti"


PRESIDENTE

Il punto sedicesimo all'ordine del giorno reca: Osservazioni del Governo alla legge regionale del 19.9.1978: "Spese per il funzionamento del Comitato Urbanistico Regionale": determinazioni conseguenti.
La parola al relatore, Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Questo disegno di legge è stato modificato in base alle osservazioni del Commissario del Governo, quindi con la soppressione del punto terzo dell'art. 1. Pertanto, superata l'osservazione del Commissario di Governo si ritiene che il disegno di legge possa essere approvato.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolo modificato secondo le osservazioni del Commissario del Governo: "Articolo 1 - Alle spese per il funzionamento del Comitato urbanistico regionale, a partire dalla data del suo insediamento, si provvede nei seguente modo: 1) ai membri del Comitato sono riconosciuti, per ogni giornata di seduta di Comitato, i compensi di cui alla legge regionale 2 luglio 1976, n. 33, con i limiti e le modalità ivi previste 2) i relatori esterni, di cui alle lettere b, d, e, f, ed m, nonché quelli di cui al quinto comma del citato articolo 76 della legge 56/77 percepiscono, quale compenso per la redazione delle relazioni loro assegnate, un'indennità rapportata all'entità dell'affare trattato, da valutare sulla base della tariffa oraria per vacazione dei professionisti, in ragione di non meno di 5 e non più di 50 ore per ogni relazione. Le specifiche di cui al precedente comma sono inoltrate trimestralmente dagli interessati alla Segreteria del Comitato Urbanistico Regionale e vistate dal Presidente.
L'ultimo comma dell'art. 76 della legge regionale 5.12.1977, n. 56, si intende quindi integrato e specificato come sopra".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 32 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
E' necessario riapprovare l'intero testo della legge.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 32 hanno risposto SI n. 32 Consiglieri La legge "Spese per il funzionamento del Comitato Urbanistico Regionale" è riapprovata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,50)



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