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Dettaglio seduta n.218 del 19/09/78 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PAGANELLI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
I processi verbali delle adunanze del 6 e 7 settembre, distribuiti ai Consiglieri, si intendono approvati, se non vi sono osservazioni.


Argomento: Viabilità

Interrogazione dei Consiglieri Colombino e Chiabrando: "Provvedimenti che la Giunta intende adottare per la ricostruzione del ponte di collegamento tra Villar e S.Germano Chisone sulla SS. n. 23 e prov. n. 166 della Val Chisone".


PRESIDENTE

Passiamo alle interpellanze ed interrogazioni. La prima è l'interrogazione dei Consiglieri Colombino e Chiabrando: "Provvedimenti che la Giunta intende adottare per la ricostruzione del ponte di collegamento tra Villar e S.Germano Chisone sulla SS. n. 23 e prov. n. 166 della Val Chisone".
Risponde il Vice Presidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vice Presidente della Giunta regionale

I danni che l'alluvione del 19.6.1977 ha arrecato al ponte che collega nell'abitato di Villar Perosa, la SS. n. 23 alla S.P. n. 166 della Valle Chisone hanno posto altresì problemi di carattere amministrativo circa la possibilità di provvedere al suo ripristino definitivo.
Il manufatto in questione, per affermazioni dell'Amministrazione comunale di Villar Perosa, è stato costruito dalla RIV ed è tuttora di proprietà privata con la concessione dell'uso pubblico.
A seguito dell'evento alluvionale e del danneggiamento del ponte la Provincia ha disposto la posa di un ponte Baylai a sensi unici alternati.
La proprietà RIV investita del ripristino ha rifiutato un intervento economico diretto non individuando nei lavori un interesse dell'Azienda.
D'altro canto il ripristino del ponte mediante finanziamenti da effettuare con leggi, che prevedono l'assegnazione di fondi all'Ente locale per opere di proprietà dello stesso, non risulta legittimo fino a quando non sia avvenuta la regolarizzazione, a tutti gli effetti dell'assetto patrimoniale.
L'Assessorato, tuttora consapevole del disagio che le limitazioni del transito impone ai cittadini ed in particolare ai pullman ed al traffico pesante ha invitato il Comune a provvedere, anche in previsione di un eventuale spostamento dell'ubicazione del ponte, ad esprimere con deliberazione la volontà di riassetto patrimoniale nonché ad effettuare la domanda di finanziamento mediante la legge regionale 28/75.
Infine, poiché l'opera assume sia dal piano tecnico che dal piano economico rilevanza notevole nella valle e nel comprensorio di Pinerolo potrà essere oggetto di segnalazione di questo Assessorato circa la priorità nel programma della legge regionale 28/75 per il 1978 da verificare con gli intendimenti in materia del Comitato comprensoriale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Colombino.



COLOMBINO Michele

Mi rendo conto che è un problema di non facile soluzione data la complessità fra interessi privati ed esigenze della collettività.
L'iniziativa privata non deve però mai stravolgere gli interessi pubblici.
I problemi di un'azienda privata, anche se devono essere rispettati, non possono incidere negativamente sulle esigenze della popolazione della valle che, dopo un anno, è costretta a sottostare ancora a sacrifici notevoli.
Anche a nome del collega Chiabrando prego la Giunta di insistere presso l'Amministrazione comunale di Villar Perosa perché sblocchi in qualche modo la situazione, per garantire il passaggio quotidiano, con mezzi pubblici di numerosi pendolari che oltretutto sono dipendenti della stessa fabbrica.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione del Consigliere Colombino: "Iniziative che la Giunta intende assumere per ovviare agli inconvenienti ed ai gravi incidenti che avvengono al 'bivio della morte' sulla statale per Pinerolo"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Colombino: "Iniziative che la Giunta intende assumere per ovviare agli inconvenienti ed ai gravi incidenti che avvengono al bivio della morte sulla statale per Pinerolo".
Risponde il Vicepresidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

Il sistema delle comunicazioni fra i Comprensori di Torino e Pinerolo è complesso per il sistema infrastrutturale - 2 strade (la SS. 23 e la SS.
589) ed 1 ferrovia - e per la compromissione territoriale che insiste sul sistema a causa degli insediamenti abitativi e produttivi che nel corso degli anni sono venuti a collocarsi ai margini dei tracciati stradali.
Il fenomeno di espansione urbana, più accentuato nei pressi dei punti di massima accessibilità relativa agli incroci, ha assunto dimensioni imponenti e spesso una progressione incontrollata tale da rendere minime insieme all'evidente sviluppo del traffico, le condizioni di visibilità e di sicurezza.
La situazione del bivio di Cumiana, paragonabile ad altre sul tracciato in questione, rappresenta senza dubbio uno dei punti critici del sistema individuati, oltre che dagli utenti quotidiani, anche dal piano regionale dei trasporti e della viabilità presentato nel Convegno del 14-15 luglio 1978.
Dall'analisi effettuata emergono indicazioni inconfutabili sulla necessità di andare al potenziamento del collegamento viario Torino Piderolo con il miglioramento sostanziale di una delle due strade esistenti, in modo che essa divenga l'asse privilegiato dell'utenza sull'intero collegamento, lasciando invece all'utenza delle brevi distanze l'asse residuo.
Tale ipotesi, che sembra in linea di massima accettabile e percorribile, dovrà essere convenientemente realizzata sulla via che attualmente risulta meno compromessa dall'edificazione privata, che nel contempo risulta la più accessibile alla grande viabilità regionale autostradale ed inoltre in grado di inserirsi nel progettato arco viario pedemontano.
Tali requisiti, unitamente alla possibilità di inserirsi sulla circonvallazione di Orbassano, sono propri della SS 589 e fanno quindi ritenere probabile una sua scelta quale asse da potenziare.
E' peraltro evidente che i tempi di realizzazione di tale potenziamento non possono essere brevi e siano comunque legati, anche a causa della competenza esecutiva che resta dell' ANAS, alle disponibilità finanziarie che potrà mettere a disposizione il Ministero dei LL.PP., e che pur tuttavia la pericolosità evidenziata dal sito non lascia dubbi sulla necessità che gli Enti competenti per territorio procedano a rimuovere gli elementi negativi presenti, con le misure più opportune di regolamentazione della circolazione come controlli della velocità e del traffico.
Risulta peraltro che le misure siano già state prese (posizione di un semaforo) e che stante la limitazione di velocità già presente esse non danneggino lo scorrimento e comunque la Regione, pur non essendo ciò di propria competenza, ha effettuato un sopralluogo per controllarne l'efficacia.
La soluzione si presenta dunque come valida localmente, anche se non definitiva, e soddisfacente rispetto alle esigenze più ampie sopra descritte ed alle quali la Giunta regionale ha dato il contributo necessario alle soluzioni, con gli studi e le indicazioni che le competono.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Colombino.



COLOMBINO Michele

Ringrazio l'Assessore per le risposte esaurienti. Il semaforo oggetto della mia interrogazione sulla statale dei laghi è stato collocato purtroppo due giorni dopo la tragica morte di due bambine. Evidentemente se il problema di vite umane deve venire collegato a problemi di transito, di sicurezza stradale e di viabilità, allora dobbiamo dedurre di essere molto lontani dal concetto di civiltà umana, sociale e civile.
L'11 maggio 1977 presentavo all'Assessore un'interrogazione scritta in ordine ai problemi della viabilità del Pinerolese; l'Assessore rispondeva il 2 giugno 1977 dicendo testualmente: "dagli elementi sopra indicati si deduce un primo orientamento volto alla valutazione della linea ferroviaria per i movimenti pendolari su Torino-Pinerolo alla specializzazione della SS 493 per la mobilità di carattere interregionale e intercomprensoriale potendosi innestare con alcune opere e ristrutturazioni, allargamenti da Piossasco a Pinerolo, la circonvallazione di Beinasco sulla tangenziale di Pinerolo, lasciando invece alla mobilità su gomma per gli spostamenti casa lavoro l'attuale SS 23". Riprendevo l'argomento il 27.2.1978, con una lettera diretta all'Assessore perché si facesse carico di questi problemi.
Mi rendo conto degli enormi problemi che gravano sulla vita regionale ma tuttavia mi duole far rilevare che dal 2 giugno 1977 l'allargamento da Piossasco Apiderolo none mai avvenuto e nessun provvedimento pratico è stato in questi mesi realizzato per migliorare la viabilità sulle strade del Pinerolese che sono anche strade di transito internazionale. Vorrei che la mia non fosse la solita voce che grida nel deserto ! Prego pertanto l'Assessore di concretizzare gli impegni che ha preso ufficialmente attraverso anche lettere scritte.
Grazie.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Trasporti su gomma - Trasporti su ferro

Interrogazione dei Consiglieri Martini, Soldano, Paganelli e Lombardi: "Informazioni circa i lavori per la Cuneo-Nizza e per il raddoppio della linea ferroviaria Fossano-Cuneo"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione dei Consiglieri Martini, Soldano, Paganelli e Lombardi: "Informazioni circa i lavori per la Cuneo-Nizza e per il raddoppio della linea ferroviaria Fossano-Cuneo".
Risponde il Vice Presidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

In risposta all'interrogazione presentata in data 15 giugno 1978 a firma dei Consiglieri regionali Martini, Soldano, Paganelli e Lombardi, si precisa quanto segue.
La linea ferroviaria Cuneo-Breil sur Roya-Ventimiglia, a cui si riferiscono gli interroganti, è oggetto di esame del sistema ferroviario regionale all'interno degli studi per l'elaborazione del Piano regionale dei trasporti.
Nel corso del Convegno "Politiche per il sistema delle comunicazioni in Piemonte" del 14-15 luglio 1978, nel capitolo "Sistemazione dei collegamenti ferroviari con le regioni limitrofe", il collegamento ferroviario internazionale Cuneo-Ventimiglia è stato analizzato in modo specifico.
L'analisi fa riferimento alle caratteristiche tecniche e di esercizio che tale ferrovia presentava prima della sua distruzione, durante l'ultima guerra, e a quelle che assumerà dopo il ripristino.
In tale occasione sono state avanzate da parte dell'Assessorato ai trasporti critiche e proposte sulle caratteristiche strutturali, sugli interventi tecnici in corso e sui programmi di esercizio previsti dal progetto di ripristino.
Per ciò che riguarda le domande specifiche poste dall'interrogazione si precisa 1) i lavori in territorio italiano sono quasi ultimati.
In territorio francese i lavori di sede, opere d'arte allo scoperto e gallerie, cominciati il 1° febbraio 1976, sono in avanzato corso di esecuzione (la SNCF ne prevede il completamento per gli inizi del novembre 1978).
Devono essere iniziati i restanti lavori, concernenti essenzialmente l'armamento, i fabbricati e gli impianti di segnalamento e sicurezza e di telecomunicazioni previsti per il 15/8/1978 e il 1/10/1978 2) l'ultimazione dei lavori è prevista dalla Convenzione italo-francese per la ricostruzione della ferrovia Cuneo Breil sur Roya-Ventimiglia per il 31/1/1979.
In relazione ai maggiori lavori riscontrati necessari rispetto al progetto originario, all'insufficienza dei finanziamenti stanziati dal Governo italiano in base al progetto originale anche a causa della sfavorevole variazione di cambi intervenuta da allora (IFF = 154,05 lit.) ad oggi (IFF 187 lit.), alla necessità di reperire ulteriori fondi da parte italiana tramite un'apposita legge, la Commissione mista italo- francese, riunitasi a Nizza nei giorni 11 e 12 maggio 1978, ha stabilito lo slittamento dell'ultimazione dei lavori dal 31/1/1979 al 30/9/1979 3) per quanto concerne il traffico merci, il programma di esercizio in fase di studio prevede la circolazione di: una coppia di treni merci fra Limone e Ventimiglia una coppia di treni merci francesi tra Nizza e Vievola.
Ciò a titolo sperimentale per saggiare la domanda di trasporto 4) il raddoppio del binario per il tratto Fossano-Madonna dell'Olmo della linea ferroviaria Limone-Cuneo-Fossano non rientra nei programmi delle FF.SS.
La Regione Piemonte ha indicato necessario tale raddoppio anche in considerazione della prossima riattivazione della linea Limone-Ventimiglia e dell'ulteriore impegno di traffico che ne deriverà. Inoltre il costo dell'intervento sarebbe relativamente modesto in quanto la sede e le opere d'arte del tratto Fossano-Madonna dell'Olmo sono già in buona parte predisposte per il secondo binario. Il raddoppio del binario fa parte delle proposte sul sistema ferroviario del Piano regionale dei trasporti che a breve dovrà essere approvato dal Consiglio regionale.
I tempi per la realizzazione degli interventi indicati dal Piano regionale dei trasporti sono commisurati alle disponibilità di mezzi finanziari reperibili a livello nazionale nel quadro del Piano nazionale dei trasporti che dovrà recepire le istanze dei singoli piani regionali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

Con questa interrogazione quanto meno ho raggiunto lo scopo di far parlare della Cuneo-Nizza perché questo problema, che tra l'altro è in via di soluzione, trova scarsa eco in quest'aula e nelle riunioni in cui la Regione si fa promotrice di studi relativi alla viabilità e ai trasporti come se si trattasse di un problema marginale per l'economia piemontese. La preoccupazione deriva dal fatto che la Commissione mista italo-francese ha chiesto lo slittamento dell'ultimazione dei lavori di circa 6 mesi. La motivazione di fondo dello slittamento è che mancano i fondi, tant'è vero che dovrebbe essere approvata una legge dal Parlamento per uno stanziamento suppletivo di 16 miliardi. Questo fa presuppone che, non per colpa francese, ma per i ritardi sempre attribuibili a noi, l'apertura della linea avverrà verso il 1980.
Prendo atto con soddisfazione dell'impegno della Giunta di suggerire come intervento prioritario nel Piano dei trasporti il raddoppio della Fossano-Cuneo. Certo è che quando era in discussione il programma delle FF.SS., tale raddoppio non era stato individuato dalla Giunta regionale tant'è vero che era posto in graduatoria in posizione molto arretrata.
Questo, secondo me, dimostra che manca un'esatta visione dell'importanza della realizzazione in atto della linea Cuneo-Ventimiglia, ma anche della linea Cuneo-Nizza per i rapporti che ha con il sudest della Francia e per l'intera economia piemontese. Mi auguro che questi impegni vengano tradotti in provvedimenti vincolanti per la Giunta regionale e insisto sulla necessità che il raddoppio della linea ferroviaria Fossano-Cuneo venga impostato realisticamente per non trovarci, fra due anni con una linea deficitaria sin dall'inizio dell'attività per l'incapacità delle strutture ferroviarie di accogliere il nuovo traffico.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Corsi e scuole musicali

Interrogazione del Consigliere Colombino: "Problemi del Conservatorio musicale G. Verdi di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Colombino: "Problemi del Conservatorio musicale G. Verdi di Torino".
Risponde l'Assessore Fiorini.



FIORINI Fausto, Assessore all'istruzione

Questo tipo di scuola come altre scuole, è preso d'assalto dagli studenti e le strutture sono scarse: in Piemonte esistono 2 conservatori uno a Torino, l'altro ad Alessandria. Esistono poi altre scuole musicali che però hanno caratteristiche del tutto diverse.
Purtroppo la materia non è di competenza regionale, in quanto la Regione ha la possibilità di assistere eventualmente gli studenti, ma non di interferire sulle decisioni per l'allargamento delle classi e degli uffici. Siamo invece disponibili a dare il nostro aiuto alle altre scuole che chiedono al Ministero la qualifica di conservatorio musicale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Colombino.



COLOMBINO Michele

I giovani che oggi si orientano verso lo studio della musica sono sempre più numerosi anche perché hanno immediata possibilità di occupazione appena terminato il Conservatorio. Si tratta quindi di favorire con coraggio quelle scuole che possano orientare subito i giovani verso un'occupazione sicura e fissa. Ero presente al Conservatorio nel momento degli esami preliminari per l'ammissione di oltre 600 giovani, raggruppati nell'aula magna unitamente a moltissimi genitori, e in quella sede ho registrato gravissime apprensioni per l'insensibilità dello Stato, della Regione, della Provincia e del Comune di Torino per il mancato tempestivo intervento nelle sedi competenti onde soddisfare le legittime aspirazioni di tantissimi giovani. Infatti su 712 iscritti soltanto 150 hanno potuto trovare la desiderata collocazione. E' quindi una grossa delusione che non dovrà più rinnovarsi nel futuro.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione dei Consiglieri Vietti, Soldano, Beltrami, Cerchio, Menozzi: "Informazioni sui criteri che hanno ispirato il D.P.R. n. 13"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione dei Consiglieri Vietti, Soldano, Beltrami Cerchio, Menozzi: "Informazioni sui criteri che hanno ispirato il D.P.R. n.
13".
Risponde l'Assessore Fiorini.



FIORINI Fausto, Assessore all'istruzione

In realtà l'interrogazione è molto più complessa perché le richieste in essa contenute si riferiscono a vari punti.
Devo premettere che l'opuscolo è stato predisposto molto affrettatamente per motivi editoriali. D'altra parte le competenze dei Consorzi provinciali dell'istruzione, che fino a quel momento si erano occupati della materia, erano cessate alla fine dell'anno e i funzionari hanno dovuto provvedere rapidissimamente con quanto avevano a disposizione.
I dati sono tratti dagli opuscoli che erano stati predisposti negli anni precedenti dai Consorzi provinciali per l'istruzione tecnica dagli scarsi elementi forniti dai Provveditorati agli studi e da alcune indicazioni desunte dai lavori dell'Osservatorio del mercato del lavoro. Sono state stampate centomila copie, con una spesa di 52 milioni, prevedendo una copia per ogni studente licenziato dalla scuola media e riservando un congruo numero per i Consigli di distretto e per i Consigli di Istituto: 89 mila opuscoli sono stati distribuiti ai Comprensori dando comunicazione alle scuole di andarli a prelevare. Tutte le copie sono state ritirate.
L'Assessorato dispone ancora di circa 11 mila copie che distribuirà in un successivo periodo intendendo correggere le parti errate e soprattutto dare delle indicazioni precise anche dei dati che provengono dall' Unione Industriale.
Quest'elaborazione sarà fatta in collaborazione con i Distretti scolastici che, con la Regione hanno compiti istituzionali di orientamento scolastico e professionale. Verrà distribuita alle scuole un "errata corrige" con la precisa indicazione delle scuole esistenti. Gli errori che erano per lo più centrati in alcuni Comprensori, sono stati causati dalla premura e non sono quindi attribuibili alla dattilografa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Beltrami.



BELTRAMI Vittorio

Non mi sento di infierire contro gli errori o contro chi possa avere sbagliato; è certo però che c'è un errore di fondo della divulgazione di 89 mila copie della "Guida all'orientamento scolastico" che non ha certamente raggiunto il fine per il quale era stata messa in circolazione.
Il numero delle omissioni è superiore a quello delle inclusioni, tanto che si sarebbe tentati di dire piuttosto di una guida all'orientamento scolastico si tratti di una guida al disorientamento scolastico. Tra l'altro ne discutiamo troppo tardi, anche se la nostra interrogazione è datata 22.6.1978: c'è stato di mezzo il periodo delle vacanze e qualunque possa essere in questo momento l'orientamento, è allo stato di cottura perché le scuole di fatto sono iniziate.
L'iniziativa valida, però, è sconfortata da una serie di assenze e di imprecisioni che non permettono di raggiungere il risultato. L'errata corrige arriva comunque in ritardo. L'interrogazione non vuole tanto essere una denuncia quanto una manifestazione di collaborazione anche se tocca a me di dover prendere atto dei grossi vuoti dell'iniziativa. Non c'è alcun cenno alla riforma della scuola secondaria, anche se è difficile esplicitarla con dei riferimenti, e poiché si è accennato ai grossi problemi dell' economia, almeno un richiamo come auspicio delle forze politiche a risolvere questo grosso tema, a mio avviso, doveva essere incluso.
Per alcune scuole pareggiate e legalmente riconosciute, è precisato se sono maschili o femminili, per altre no; infatti alle pagine 20-21 per i licei Val Salice - S. Giuseppe di Torino non c'è la specificazione che sono maschili, mentre è specificato che è femminile il liceo linguistico Cadorna; a pag. 21 per il liceo classico S. Filippo Neri si precisa "solo per le prime due classi". La verità è che non esiste più questa scuola.
Parlando di licei è da rilevarsi che manca completamente qualsiasi cenno al liceo artistico. In tal senso ho esaminato i dati di due province: per Novara manca il Modigliani di Via Cattaneo e l'artistico statale di Via Greppi. Per Cuneo alla stessa stregua si indicano a pag. 18 il classico, lo scientifico e il linguistico. Quest'ultimo, per mancanza di sbocchi occupazionali, è destinato a concludersi, quindi non è suggeribile alle esigenze degli studenti.
Per quanto si riferisce agli istituti professionali di Stato, gli esperti del gruppo dicono che è errore parlare di sezioni staccate, mentre si dovrebbe parlare di sezioni coordinate. Non è solo un aspetto formale ma sostanziale collegato a metodi e contenuti di attività didattica che presuppongono coordinamento fra le diverse iniziative in clima di collegialità nello scambio interpersonale delle esperienze. Per la zona di Mondovì, per esempio, non è annotato il biennio sperimentale, che mi si dice essere la scuola del futuro. L'anno scorso nel Piemonte i bienni sperimentali erano 7 e nell'opuscolo è indicato, a pag. 24, solo quello di Caluso. Sempre a pag. 76 trova indicazione la sezione coordinata di Cravanzana Castello Ferrero che non esiste più da due anni. A pag. 44, per quanto si riferisce agli istituti per ragionieri e periti commerciali, si cita Mondovì e non si accenna alla sezione dipendente di Ceva. Alle pagine 55 e 56 c'è una genericità di indicazione sugli sbocchi possibili. Per esempio Alba, che tratta settore enologico, non trova il giusto riscontro nell'indicazione.
Le scuole per personale paramedico e per assistenti sociali hanno indicazioni generiche, pur trattando materia tanto attuale. Evidentemente non si è attinto alla ricca esperienza dell'Assessorato regionale alla sanità.
Salto all'altro campione per Novara. Manca il liceo scientifico Fermi di Arona e la sezione di Borgomanero, divenuta autonoma; manca la sezione staccata di Omegna, istituita presso la città di Verbania,completa degli interi cicli; per l'istituto magistrale manca la sezione staccata del Bellini a Gozzano; manca l'istituto magistrale V. Alfieri a Novara, mentre la scuola magistrale di Verbania - V. Nazionale 39 - è da intendersi compresa nell'elenco delle scuole per maestre d'asilo e non tra gli istituti magistrali. A pag. 40 per l'istituto tecnico industriale manca l'istituto Cobianchi, forte di un migliaio di alunni; mentre per Novara i maglieri e i tessili sono tali ma perseguono anche il titolo di costruttori aeronautici. Per Verbania sono ancora omessi a pag. 50 l'istituto per geometri Ferrini; a pag. 72 l'istituto professionale per il commercio Franzosini, un'omissione quindi su questa città che interessa circa 2000 studenti. A pag. 45 manca l'istituto Mossotti per ragionieri di Omegna, che da tempo ha cicli completi dei corsi ed è in fase di diventare autonomo e l'istituto per periti aziendali e per esperti in lingue estere. A Borgomanero è stato omesso l'istituto tecnico commerciale; a Novara, a pag.
65, è indicato l'istituto professionale per l'industria artigianale e sono omessi l'istituto provinciale G. Ferraris di Novara e una robusta sezione dell'istituto Bellini di Omegna. A pag. 72 manca l'istituto professionale per il commercio Giuseppe Ravizza e a pag. 76 manca quella prestigiosa dell'istituto professionale per l'agricoltura distaccata a Lesa sul Lago Maggiore visitata da autorevoli rappresentanti della Regione, i Novaresi sono abituati alle mutilazioni in quanto gli hanno già sottratto le isole del Lago Maggiore, ma le isole possono anche sfuggire in una grossa carta geografica per trovare l'approdo in una ristampa, in questo caso per rivendicano la presenza non solo per patriottismo, ma per l'esigenza di una seria riflessione.
La doviziosità e la molteplicità delle pubblicazioni raggiunge punte che preoccupano i Consiglieri regionali non solo per il problema del trasporto, ma per il loro costo, preoccupano per questa vorticosa immissione in circolo, anche sotto il profilo del peso fisico sulle strutture orizzontali degli edifici, che in questo caso, addirittura, è servito a raggiungere un fine contrario.
Emendiamoci a vicenda perché ci sentiamo anche noi compartecipi a questo grosso discorso regionale e senza infierire evitiamo di perseverare nell'errore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Sono venuto a conoscenza in questo momento di questa pubblicazione.
Poiché ho presentato un'interrogazione sui chilogrammi di pubblicazioni della Giunta, vorrei avere una risposta affinché un Consigliere regionale non abbia la sorpresa di conoscere queste situazioni senza aver avuto in precedenza nessuna notizia di quello che la Giunta ha creduto di stampare e di mandare in circolo.



PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Vice Presidente della Giunta regionale Bajardi. Ne ha facoltà.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

La richiesta mi pare legittima. Si tratta evidentemente di un disguido.
La non consegna ai Consiglieri non può certamente sollevare alcun dubbio in termini di principio.



PRESIDENTE

Una lettera in questo senso dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio alla Presidenza della Giunta richiama appunto il fondamentale principio che le pubblicazioni della Regione debbono essere sempre portate a conoscenza dei Consiglieri regionali.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione del Consigliere Cerchio: "Opportunità di estendere ad alcune zone del Canavese gli interventi previsti per le danneggiate dell'Ossola"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Cerchio: "Opportunità di estendere ad alcune zone del Canavese gli interventi previsti per le danneggiate dell'Ossola".
La parola al Vice Presidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

L'interrogazione è stata presentata prima della riunione del Consiglio regionale a Domodossola.
I Comuni del Canavese sono stati inclusi tra quelli danneggiati e quindi godono dei benefici previsti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cerchio.



CERCHIO Giuseppe

Mi riallaccio ad una notizia appresa alcuni giorni or sono dai quotidiani torinesi relativamente ad una analoga interrogazione presentata alla Provincia di Torino da alcuni Consiglieri provinciali della D.C.
L'Assessore competente alla Provincia di Torino, nella risposta conveniva con gli interroganti in merito alle difficoltà di coordinamento verificatesi nel Canavese e auspicava che una collaborazione più stretta si realizzasse nei confronti dei danni.
Stupisce rilevare, come afferma l'Assessore Bajardi, che l'Amministrazione provinciale torinese abbia fatto pervenire in ritardo le relazioni sui danni, nonostante che, con molta pubblicità, l'Assessore provinciale socialista Bozzello, all'indomani dei danni, abbia provveduto ad emettere un comunicato stampa in cui risultava, si fa per dire, la celerità della Provincia negli interventi ! E' viceversa evidente che tale celerità non si è realizzata, come riferisce l'Assessore Bajardi.
A tale riguardo stigmatizzo la gratuita pubblicità che la maggioranza socialcomunista della Provincia di Torino ha tentato di realizzare in ordine ai danni nel Canavese e prego l'Assessorato regionale di realizzare con la Provincia di Torino un maggior coordinamento delle iniziative per rispondere con maggiore efficienza alle legittime esigenze delle comunità canavesane.



BAJARDI Sante, Vice Presidente della Giunta regionale

Nella riunione del Consiglio regionale a Domodossola, venne approvato l'elenco dei Comuni danneggiati, compresi i Comuni del Canavese. Nel fascicolo erano incluse le relazioni delle Amministrazioni provinciali di Vercelli e di Novara, mentre l'Amministrazione provinciale di Torino opportunamente interpellata, non aveva fatto pervenire nessuna relazione.
Successivamente ha informato dell'esistenza di una serie di danni in alcuni tratti delle strade provinciali per un ammontare di 400 milioni.
L'Assessorato ha chiesto i documenti relativi.
Colgo l'occasione per informare che, pochi giorni prima dell'evento nell'Ossola, si è verificata una tromba d'aria nel Chivassese e nel Vercellese, fatto che ha avuto scarsa rilevanza, ma che ha provocato danni alle opere pubbliche. Le spese di ripristino saranno fronteggiate con la legge n. 38. So di un caso particolare del Comune di Castagneto Po i cui danni sono stati erroneamente inclusi nell'elenco del 7 agosto in quanto la data di un telegramma che era 1° agosto venne letta 7 agosto. Anche quel problema sarà risolto nell'ambito della legge n. 38.
Nel corso della riunione di ieri con l'Amministrazione provinciale di Torino, si è discusso anche di questi problemi, ma non si è accennato a questo fatto. Accerterò dagli atti della seduta del Consiglio provinciale le affermazioni fatte in quella sede e ne terrò conto.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Viabilità

Interrogazione del Consigliere Calsolaro: "Situazione viabile nel Comune di Mongrando Biellese e danni all'ambiente provocati dalla presenza di una cava. Atteggiamenti in merito"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Calsolaro: "Situazione viabile nel Comune di Mongrando Biellese e danni all'ambiente provocati dalla presenza di una cava. Atteggiamenti in merito".
Risponde il Vice Presidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

Si risponde all'interrogante che sono stati presi contatti con l'Amministrazione comunale di Mongrando Biellese nelle persone del Sindaco e del Segretario comunale, e con il Comprensorio di Biella nelle persone del sig. Berrone Giovanni - Presidente II Commissione e del sig. Bronzo funzionario del Comprensorio.
Poiché, dai contatti presi, è emerso che si tratta di un problema locale che interessa esclusivamente viabilità di carattere comunale, si è invitata l'Amministrazione comunale di Mongrando, con lettera in data odierna, a voler provvedere con le misure di viabilità di sua competenza quali cartelli segnalatori di divieto al transito per l'abitato agli autocarri e ad applicare le relative sanzioni ai trasgressori, avvalendosi se del caso, della collaborazione della polizia della strada o della locale sezione dei carabinieri.
Peraltro, il Comune di Mongrando ha indetto una riunione il 6 c.m. con i proprietari delle cave e gli autotrasportatori in causa. Nella riunione l'Amministrazione comunale si è impegnata a produrre entro 30 gg., un progetto di tracciato di massima per una strada esterna all'abitato, di alleggerimento del traffico, che sarà sottoposta ai proprietari delle cave e agli autotrasportatori, con il seguente accordo: i proprietari e gli autotrasportatori dovranno provvedere all'esecuzione dell'opera, fornendo il materiale ed i macchinari, nonché la mano d'opera necessaria l'Amministrazione comunale, invece, provvederà alla parte amministrativa ed agli espropri dei terreni interessati. Se non vi sarà accordo sulla soluzione di tracciato presentata, il Comune provvederà, nel giro delle 24 48 ore successive, a prendere i provvedimenti di legge sulla circolazione che sono di propria competenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calsolaro.



CALSOLARO Corrado

Se non fosse intervenuta la Regione in questa situazione, che si protrae ormai da anni benché si tratti di viabilità locale, la questione non sarebbe stata risolta.
Quindi ringrazio l'Assessore per l'intervento che ha ritenuto opportuno di fare, richiamando quanto avevo sostenuto già in occasione della discussione sulla legge per la coltivazione delle cave e torbiere che l'apertura delle cave deve essere sottoposta a concessione urbanistica così come prescrivono la legge 10 e la legge regionale n. 56.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Bollettino Ufficiale

Interrogazione del Consigliere Oberto: "Opportunità di assumere decisioni circa la compilazione del Bollettino Ufficiale in modo da rendere pi intelligibili i contenuti"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Oberto: "Opportunità di assumere decisioni circa la compilazione del Bollettino Ufficiale in modo da rendere più intelligibili i contenuti".
Risponde il Vicepresidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

L'articolo 65 dello Statuto stabilisce i criteri generali della pubblicazione degli atti e ciò è comprensibile in considerazione del grande volume degli atti dell'amministrazione regionale e dei conseguenti costi che ne deriverebbero se si procedesse alla pubblicazione integrale. Pare corretto il rilievo dell'interrogante relativamente alla pubblicazione degli atti che devono essere completi di tutti gli elementi caratterizzanti il provvedimento. In tal senso saranno impartite disposizioni agli uffici regionali. E' un processo lento e faticoso che presupporrà un margine di tempo per cui a tale disposizione non potrà seguire immediatamente l'adeguamento da parte di tutti gli uffici regionali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Prendo atto di queste dichiarazioni rilevando che nella mia interrogazione c'era una frase abbastanza confessoria: "male antico, si dirà, ma ciò che è male non diventa bene e non è scusabile soltanto perch si persiste".
La lettura del Bollettino Ufficiale è sempre molto interessante perch da esso risulta tutta la vita della Regione che non si riesce a conoscere nemmeno partecipando assiduamente e puntualmente ai lavori del Consiglio.
Spesso si legge una pubblicazione come questa: "Acquisto di pubblicazioni ad uso di divulgazione; L. 11 milioni 872 mila poi 'omissis', poi "La Giunta regionale unanime delibera di acquistare le pubblicazioni in premessa elencate e di imputare la spesa relativa di L. 11 milioni 872 mila al capitolo 120 del bilancio". Chi volesse sapere quali sono le pubblicazioni in premessa elencate non trova niente.
Poiché anche in passato si verificava questo errore pensavo che nei tre anni trascorsi una modifica fosse stata apportata. Qualche malevolo mi chiedeva se non è una forma di mascheramento questa per non rendere di pubblica ragione tutte le notizie e siccome mi sono sentito un poco toccato per il passato, ho ritenuto opportuno di toccare il presente, invitando a modificare.
Prendo atto di quanto ha dichiarato il Vice presidente della Giunta che sono in corso gli elementi per formulare meglio i dispositivi.



PRESIDENTE

Le interrogazioni sono esaurite.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

a) Congedi Sono in congedo i Consiglieri Bono, Enrietti, Ferrero, Menozzi Minucci, Picco, Sanlorenzo, Simonelli, Viglione.
b) Presentazione progetto di legge E' stato presentato il progetto di legge n. 347: "Riorganizzazione dei servizi sanitari e assistenziali e costituzione delle Unità locali di tutti i servizi" di iniziativa popolare, depositato in data 21 luglio 1978 dichiarato ricevibile ed ammissibile dall'Ufficio di Presidenza in data 6.9.1978.
Le comunicazioni del Presidente sono così concluse.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Interventi per calamita' naturali

Informazioni della Giunta regionale in ordine all'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri per l'alluvione del 7 agosto scorso


PRESIDENTE

Punto quarto dell'ordine del giorno: "Informazioni della Giunta regionale in ordine all'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri per l'alluvione del 7 agosto scorso".
La parola al Vice Presidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

Dopo la seduta del Consiglio regionale del 31 agosto a Domodossola, il verbale del dibattito e copia dei documenti sono stati inviati al Presidente del Consiglio Andreotti, al Presidente Fanfani, al Presidente Ingrao. La Giunta ha fatto pure pervenire ai Ministeri e alle Commissioni parlamentari interessati copia di tale materiale. Sabato 7 settembre il Presidente Andreotti invitava telefonicamente il Presidente Viglione ad un incontro a Palazzo Chigi per le ore 16 di martedì 12, per raccogliere ulteriori elementi in vista dei provvedimenti che il Consiglio dei Ministri avrebbe assunto nella successiva riunione. Dai giornali di domenica e di lunedì si apprendeva che sarebbero stati presenti all'incontro anche i parlamentari piemontesi di tutti i Gruppi.
Nell'incontro sono stati riassunti i termini della situazione sottolineando l'ammontare complessivo dei danni di 117 miliardi più 4 miliardi a carico dell'ANAS, i quali vengono ripartiti in circa 40 miliardi di competenza locale e 80 miliardi di competenza centrale.
Abbiamo illustrato sommariamente l'azione svolta dalla Regione, dagli Enti locali e da tutti i livelli dell'amministrazione centrale ed abbiamo espresso la soddisfazione per il sollecito intervento del Governo. Abbiamo altresì sottolineato la necessità di dare alla Regione nella fase della ricostruzione un ruolo pregnante delegando ad essa anche la ricostruzione di opere non di sua diretta competenza. Abbiamo richiesto l'esenzione del pagamento I.V.A. o almeno la riduzione degli importi dal 14 al 3%. Inoltre abbiamo richiesto che nella contrazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti fossero elevati i tradizionali massimali, al fine di superare le difficoltà che si sono già incontrate per fronteggiare le opere del 1977 ma soprattutto per eludere quelle che si incontreranno nel futuro.
Abbiamo inoltre sottolineato il pieno consenso in ordine alla fissazione di termini ristretti e rigorosi nell'espressione dei pareri regionali sulle opere di competenza del Magistrato del Po e dell'ANAS.
Il Presidente Andreotti ha informato i presenti dell'intenzione di far approvare dal Consiglio dei Ministri un apposito provvedimento legislativo senza peraltro fornire in quella sede cifre e indicazioni particolari. Il Consiglio dei Ministri di venerdì ultimo scorso ha approvato un provvedimento di massima per fatti calamitosi che hanno colpito altre Regioni, del quale attendiamo comunicazione delle competenze dei vari livelli e degli importi finanziari attribuiti alle singole Regioni.
La Giunta fornirà al Consiglio le ulteriori informazioni che perverranno ufficialmente o ufficiosamente. Tali risorse, per una cifra complessiva di 90 miliardi ripartiti per i danni avvenuti in Piemonte, in Umbria e in Valle d'Aosta, costituiscono una base essenziale che consentirà di affrontare le prime opere di ricostruzione per le cui progettazioni si stanno impegnando gli uffici tecnici della Regione, le Comunità montane, le Province, i Comuni in collaborazione con il Magistrato del Po e con l'Anas.
Va aggiunto che nel corso della riunione abbiamo sottoposto all'attenzione del Presidente Andreotti e del Governo la situazione generale dell'Ossola e del Verbano, illustrando i gravi problemi della viabilità e dei trasporti sulla strada del Sempione e in genere nell'alto Novarese, evidenziando come questi problemi siano entrambi connessi alle scelte statali. Con l'occasione abbiamo esposto le proposte che erano state presentate al Convegno sui trasporti e sulla viabilità nel Piemonte del mese di luglio ultimo scorso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Esprimiamo la nostra soddisfazione per i modi e i tempi con cui si procede per dare risposta adeguata agli eventi di danno così gravi nell'Ossola e che hanno toccato anche altre zone. Prendiamo atto con soddisfazione dell'approntamento di un provvedimento legislativo apposito seppure inquadrato in una visione nazionale e questo secondo l'indirizzo che era emerso sinteticamente e unitariamente nel Consiglio. Prendiamo pure atto del fatto che si siano reimpostati i problemi che sono strettamente locali, regionali e nazionali e che riguardano la vita, il collegamento, la viabilità dell'Ossola, in sostanza la sua sorte e il suo sviluppo. Ci auguriamo che anche per questi si trovino rapidamente gli strumenti per una adeguata risposta.
Siamo lieti che all'incontro romano siano intervenuti i parlamentari della Regione Piemonte. Prendiamo pure atto del fatto che il Presidente e la Giunta siano intervenuti rappresentandoci tutti ed efficacemente.
Abbiamo però l'impressione che la trattazione di questo problema, che aveva coinvolto il Consiglio in tutte le sue espressioni, posto che non si è trattato di una riunione tra Governo e Giunta ma allargata alle rappresentanze parlamentari che hanno primario titolo per partecipare, non sarebbe stata inopportuna anche con la nostra presenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Prendo atto con profonda soddisfazione della rapidità con cui si è arrivati all'incontro e delle risultanze dell'incontro e la risposta, che il 31 agosto a Domodossola ci siamo impegnati a dare alle popolazioni, si sostanzi nella rapidità, nella coerenza e nella continuità dell'impegno dei vari organi regionali e statali.
Il lavoro che ci attende a partire dall'approvazione del provvedimento statale è urgente. Certamente lo stanziamento finanziario non risolverà tutti i problemi, le necessità presupporranno ulteriori interventi regionali. Sarà opportuno, nel momento in cui avremo la consistenza reale delle disponibilità, fare con la II Commissione, eventualmente attraverso una specifica presenza in loco, il punto della situazione. Sarà quindi opportuna una riunione tra Giunta e II Commissione per prospettare una riunione in loco con le comunità locali, per il coordinamento degli interventi finalizzati alla realizzazione della fase operativa.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

Devo avvertire che gli ultimi avvenimenti si sono svolti molto affrettatamente, con impegni fissati anche in giorni festivi, tant'è vero che appresi della partecipazione dei Gruppi parlamentari quando ormai non vi era la possibilità di garantire anche altre presenze. La rappresentanza parlamentare dei vari Gruppi in effetti ha però permesso di risolvere correttamente i problemi.
Da alcune indiscrezioni che ho potuto cogliere, risultano compresi gli interventi alla ferrovia Vigezzina, fatto molto importante poiché in una corrispondenza intervenuta in questo periodo il Ministro avrebbe firmato una lettera nella quale risultava che la competenza della ferrovia Domodossola-Locarno era della Regione Piemonte. Ho chiarito al Ministro l'equivoco precisando che la ferrovia Vigezzina è internazionale.
E' nostra impressione che ci sia l'intenzione di attribuire alla Regione funzioni più generali, tant'è vero che, anziché rifinanziare la legge 364, se ne vorrebbero passare formalmente alle Regioni le risorse relative.
Abbiamo sottoposto anche il problema del la sistemazione idro-geologica esprimendo l'opportunità di un sollecito sblocco della proposta di legge Gullotti, ferma da mesi in Parlamento.
Riferirò le norme e i modi che verranno concordati con la II Commissione in ordine alla deliberazione sull'assetto definitivo dell'ufficio operativo di Domodossola.
Sono disponibile per una riunione con la II Commissione in tal senso nella prossima settimana.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BELLOMO


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Artigianato - Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni della Giunta regionale circa i piani di settore


PRESIDENTE

L'Assessore Alasia chiede la parola per una comunicazione.



ALASIA Giovanni, Assessore ai problemi del lavoro, industria ed artigianato

Signori Consiglieri, il 19 luglio la Giunta ha fornito al Consiglio un'informazione sui tempi e sulle modalità dei progetti di settore previsti dalla legge 675 e dei pareri che le Regioni devono esprimere. A fine luglio ha fornito alla I e alla IV Commissione tutti gli elementi che in quel momento erano disponibili, compreso il primo parere sull'elettronica. Il 2 agosto ha informato il Presidente del Consiglio e i Presidenti delle due Commissioni consiliari dell'iter aperto e del colloquio che avevo avuto con il Sottosegretario al bilancio, sen. Abis. In quell'incontro mi è stato fatto presente che le consultazioni con la Commissione interregionale prevista dalla legge 675 sarebbe slittata a settembre. Il Governo chiedeva alla Regione di inviare comunque le bozze di parere per facilitare l'elaborazione su questa complessa materia. La Regione ha provveduto entro la prima decade di agosto per quei pareri relativi ai progetti moda chimica, meccanica strumentale, elettronica, siderurgia, il tutto corredato da altra documentazione settoriale e da un quadro, per settori merceologici e per comprensori, dei punti di crisi in Piemonte. Copia di tale materiale è stata consegnata ai Consiglieri nella seduta del 7 settembre.
Mancano i pareri sui progetti carta e agroalimentare che ci sono stati trasmessi in agosto, e i pareri sui progetti orizzontali in quanto non sono ancora pervenuti dal Governo.
Tutto questo materiale è stato contemporaneamente trasmesso dalla Giunta ai Comprensori con le sottolineature del caso. Questo è quanto siamo in grado di comunicare sul piano delle procedure, avvertendo peraltro che una simile procedura ci ha obbligati a formulare dei pareri di merito.
A questo punto vanno chiarite e ribadite alcune cose che sintetizzo rapidamente: la Giunta è intenzionata a tenere tutte le consultazioni utili con le forze sociali e istituzionali che possono o intendono dare dei contributi all'elaborazione dei pareri. Non reputiamo utile mettere in piedi un marchingegno di consultazioni che comporti ripetizioni e appesantimenti di un lavoro che deve essere fatto in tempi ristretti. L'estensione e l'approfondimento di questo lavoro sono condizionati dalla procedura nazionale si tratta di pareri che non vogliamo esprimere con un'ottica localistica, ma in una visione unitaria della politica industriale del Paese, in rapporto con le altre Regioni e nella sede della Commissione interregionale, così come fissa la legge. Tali pareri possono anche essere vanificati nei successivi passaggi previsti dalla legge 675. Dopo questo iter i progetti saranno definitivi.
Affinché non si abbia una visione distorta dell'importanza e dell'incidenza reale di tutta questa procedura, devo avvertire che dal progetto non discende poi meccanicamente la destinazione finanziaria in quanto ci sarà la successiva gestione e il rischio che le decisioni operative e gli interventi finanziari vengano decisi solo dall'esecutivo.
E' stato avvertito da più parti, sia pure con intenti e motivazioni differenti, che questo rischio è insito anche nella varietà delle finalizzazioni assegnate alla legge.
La Camera di Commercio Industria e Artigianato di Roma così commentava in un suo studio: "Non v'è dubbio che tante e così disparate finalità della legge siano fra loro armonizzabili solo con grande fatica"... "c'è da pensare che il legislatore abbia sposato il criterio di fare un'elencazione il più possibile esaustiva in modo da accogliere formalmente un' ampia gamma di istanze ideologiche e rappresentanze di interessi"... "Il risultato pratico è di lasciare agli organi esecutivi l'effettiva determinazione della strategia di gestione degli strumenti istituiti e delle risorse predisposte".
La Federazione degli Industriali del Piemonte hanno recentemente rivelato il loro imbarazzo nel capire come dai progetti di settore si faranno le istruttorie.
Rilevo queste cose, Signori colleghi, non per sminuire la portata della legge e il suo significato positivo per quanto si riferisce al superamento degli interventi a pioggia, ma per dire che problemi seri ci saranno anche nella fase gestionale, quindi la fase dell'elaborazione dei progetti di settore è ben lontana dall'esaurire il nostro impegno.
Il giorno 11 settembre si è tenuta ad Alghero una riunione delle Regioni italiane, alla quale ho partecipato insieme con il collega Simonelli. Il documento generale uscito da quella riunione, sul quale c'è largo accordo, accoglie largamente i rilievi e le sottolineature che anche la nostra Giunta aveva formulato. Sono in grado di richiamare, almeno nelle linee generali, tali rilievi che le Regioni porteranno al Governo nella riunione che dovrebbe aver luogo il 26 o il 27 di questo mese.
Crediamo che nel complesso dei progetti debba essere specificato meglio il quadro degli obiettivi di sviluppo dei singoli settori, altrimenti la formulazione è generica e sfocata. Il Mezzogiorno è punto fondamentale e tutte le Regioni, meridionali e settentrionali, chiedono che al sud "vengano realizzate iniziative non marginali e dipendenti da sistemi produttivi esterni, ma strutture capaci di autoespansione".
Altro punto è quello dell'occupazione, sul quale vorrei richiamare la vostra attenzione. Con il Governo va chiarito come si concilia la previsione dello schema Pandolfi di 500/600 posti di lavoro con quelle del Ministro all'industria che hanno accompagnato i progetti del Cipe, secondo le quali dovrebbe esserci una riduzione occupazionale di 70/75 mila unità.
Al proposito ho fornito dettagli nella seduta del 19 luglio.
Si chiedono quindi indicazioni anche di medio periodo correlando ogni singolo settore ai settori collegati alla ricerca, alla formazione professionale e così via.
Da parte delle Regioni inoltre si chiedono indicazioni precise sugli strumenti di attuazione, i quali non possono risolversi, a nostro giudizio nella sola incentivazione finanziaria.
Occorre definire altre leve dello Stato e delle istituzioni locali e definire ruoli coordinati fra Stato e Regioni a proposito delle Finanziarie regionali, dell'assistenza creditizia, delle rilocalizzazioni industriali dei criteri per il credito agevolato sulla legge 902, per la quale la Giunta è pronta a discutere. Ho avuto sollecitazioni a questo proposito dai colleghi Petrini e Genovese. Nei limiti attuali vorremmo recuperare su questa legge le situazioni territoriali che in Piemonte registrano le più gravi difficoltà produttive e le cadute occupazionali. D'altro canto una legge che interviene "a macchia di leopardo" non può diventare una pelle nera di pantera, spiegando, per esempio, alla Sicilia e alla Sardegna che siamo completamente in sfacelo.
E' altresì estremamente importante definire il ruolo delle Partecipazioni Statali, assegnando ad esse una funzione traente nell'economia. Le questioni aperte sono estremamente delicate: la situazione dell'ex Egam, la situazione della Sisma di Villadossola classificata nel gruppo B delle aziende Iri e per la quale, anche in relazione ai danni alluvionali, abbiamo chiesto al Ministro all'industria un incontro con la Finanziaria Iri (nello stesso momento in cui eroga l'energia, l'Enel ha pignorato la colata continua. Di fronte ad un mancato pagamento tra due mesi si potrebbe verificare un'alluvione di altro genere implicando 1500 lavoratori). Infine, un'adeguata indicazione dovrebbe venire a proposito delle strutture atte a sostenere la differenziazione delle innovazioni tecnologiche.
Se dovessi soffermarmi analiticamente sui contenuti dei singoli settori non sarebbe sufficiente una seduta. Peraltro la documentazione è stata distribuita a tutti i Consiglieri, quindi non aggiungo per il momento altre considerazioni.
Aggiungo soltanto che con lo schema Pandolfi e con il piano triennale è opportuno studiare il raccordo tra questo e la politica di settore ipotizzata dalla legge 675. A questo proposito si terrà un preventivo incontro della Commissione interregionale con il Ministro Pandolfi.
La Giunta in questi giorni attuerà le consultazioni sulla materia in generale e in particolare sui settori nelle forme che sono compatibili con le procedure che si sono date e con i tempi disponibili (ho in vista la scadenza del 26/27 di settembre).
Gli Assessorati all'industria e lavoro e alla programmazione stanno predisponendo una serie di rapporti con le categorie sociali e le istituzioni per trarre tutti i possibili suggerimenti utili. Spetterà alla Giunta, in rapporto con le altre Regioni, la stesura definitiva dei rilievi da sottoporre al Governo. Si è già tenuta una riunione con la Federazione Cgil-Cisl-Uil, altre riunioni si terranno a breve termine.
Il quadro dei 72 punti di crisi del Piemonte è allegato al materiale ed è scorporato per settori merceologici e per dimensione territoriale. Questi punti sono seguiti giorno per giorno e saranno oggetto di una valutazione complessiva in modo che con il cosiddetto "tavolo Pumilia" si possano rappresentare queste situazioni di crisi. Con gli strumenti disponibili siamo in una faticosa ricerca di tutti gli interventi dei punti delicati.
In questi giorni abbiamo avuto una serie di fitti rapporti con la Montedison in ordine a punti precisi: Collegno, Rivarolo, Tortona e Lanzo.
Venerdì 15 è stato promosso dalla Regione un incontro con la Comunità Economica Europea a Torino, la Federpiemonte, le organizzazioni sindacali e la Montedison per esaminare i possibili interventi del mini fondo Davignon.
Dico queste cose per assicurare i colleghi che la Giunta non si limita a distribuire dei documenti generali, ma si sforza di seguire la complessità delle situazioni. Condivido l'affermazione del Presidente della Regione Sicilia, Mattarella, nel corso della riunione di Alghero, secondo la quale il sistema industriale piemontese dovrebbe essere in grado di assorbire i punti di crisi aperti in Piemonte. Questo è sostanzialmente vero perché lo sviluppo di certi settori e l'aumento occupazionale parziale al quale stiamo assistendo proverebbero che questo è possibile. Ma possibile non significa ancora attuato. Proprio nel nome della politica per il sud e più in generale per le aree depresse noi dobbiamo stare in guardia dalle eccessive semplificazioni che potrebbero portarci ad una schematica e dannosa contrapposizione tra sud e nord. Quindi siamo per un equilibrato utilizzo della legge 902 e insisteremo perché l'utilizzo decolli in questi termini. Anche in Piemonte esiste un sud rappresentato da una consistente maestranza immigrata per la quale non è ipotizzabile realisticamente prevedere, a tempi brevi e medi, un ritorno alle terre d'origine. Se è vero che certi settori, segnatamente nel polo di Torino, hanno registrato una ripresa, è altrettanto vero che altre situazioni destano serissime preoccupazioni. Sono appena rientrato da Tortona dove si registrano gravi difficoltà per la Manifattura Bustese e per la vecchia questione della Mossi e Ghisolfi come di altri stabilimenti che, alla fine, costituiscono un fatto zonale molto pesante. Credo che l'industria piemontese abbia la possibilità di offrire un'occupazione complessiva, con la necessaria mobilità, e di darsi un riequilibrio con vaste iniziative di ricambio, di diversificazione produttiva. Da parte della Federpiemonte c'è stata una nuova attenzione a questi problemi, tuttavia sappiamo quali sforzi sia costata la soluzione ad Asti della nuova Melco, della Singer e, a fronte di queste situazioni, ne esistono altre dove tutto è ancora assolutamente irrisolto. Cosî come sono aperti i problemi Montedison-Montefibre, anche se nelle ultime settimane la Federpiemonte ha seguito con la Regione i singoli punti della complessa situazione, che noi vorremmo far confluire sul tavolo Pumilia con un minimo di concretezza. Richiamo questi punti perché ogni sforzo programmatorio si sostanzierà in queste cose e questo - ne sono sicuro - sarà il banco di prova per tutti, delle organizzazioni sindacali del Governo, degli imprenditori e delle forze politiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Chiedo scusa se il mio breve intervento, una volta tanto, non tocca questioni di carattere generale, ma parte da una valutazione di carattere particolare.
L'Assessore ricorda la mia particolare conoscenza e sensibilità per i problemi della città dalla quale provengo dove si è creato un fenomeno che riveste un interesse di carattere generale. Si è creata una serie di punti di crisi ciascuno dei quali potrebbe avere una propria causa separata ed autonoma, per cui la crisi non è dovuta alla struttura economica o ad altri fattori di settore, o alla viabilità, ai trasporti, etc. Siamo di fronte ad una zona fra le più infrastrutturate d'Italia: tre grandi autostrade, tre grandi ferrovie, due grandi strade nazionali che permettono l'accesso ai grandi centri: Genova, Milano, Torino in meno di un'ora. L'accesso quindi a tutte le fonti di energia e a tutti i mercati. Ciononostante questa di Tortona sta diventando un'area insufficientemente sviluppata e sta per smentire le previsioni che urbanistici e programmatori dell'economia avevano fatto, indicandola come zona di elezione, come baricentro per lo sviluppo industriale articolato del Piemonte e dell'alta Italia.
Segnalo questa situazione perché con questa prospettiva vengano considerate le iniziative di piano e di settore e anche la politica delle aree insufficientemente sviluppate. Credo si possa correttamente dire che quest'area con alta dotazione di capitale sociale e comune in infrastrutture atta a favorire gli insediamenti e la produzione, resta inutilizzata o vede addirittura gravemente menomata la propria vitalità.
Sapendo l'Assessore impegnato in questo senso, mi sono permesso di anticipare queste brevi considerazioni perché non solo nelle sedi specifiche delle Commissioni e del Consiglio regionale si vedano con prospettiva più lontana e remota questi problemi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Dall'informazione dell'Assessore Alasia abbiamo ricevuto un'immagine efficace della situazione regionale e di come si stia muovendo la Regione.
Dobbiamo dare atto che la Regione, nel fare propri gli impegni di attuazione del Piano di sviluppo e il problema del lavoro, dell'industria del suo peso, del suo rapporto con la programmazione nazionale, vuole impegnarsi nella situazione globale del Paese scartando visioni settoriali.
Il quadro d'assieme deve dare l'indirizzo prioritario dell' intervento politico utilizzando gli strumenti esistenti sul piano legislativo e amministrativo. La carta del futuro del Piemonte si gioca largamente su questo terreno.
L'Assessore Alasia intravede l'intreccio di alcune situazioni di avvio di programmazione a livello nazionale ai quali noi diamo i nostri contributi senza perdere di vista la concretezza dei problemi. A nessuno può non preoccupare il rischio che di fronte al mantenimento dei livelli complessivi dell'occupazione si accentui la polarizzazione in quest'area contro la quale si è ispirata tutta la filosofia della programmazione regionale.
La programmazione potrà compiere passi significativi e concreti solo se vi sarà uno stretto rapporto tra i comportamenti di forze diverse imprenditori, sindacati, governo ed Enti locali.
Dalle deliberazioni programmatiche dei Comprensori per il piano socio economico territoriale uscirà un quadro che ci farà verificare il Piano di sviluppo e ci darà il segno delle esigenze e dei bisogni di occupazione e di sviluppo come momenti ai quali dovremo dare idee e comportamenti coordinati per far sì che il divario esistente oggi non si apra ulteriormente e non si perpetui il dramma della polarizzazione con l'aumento di popolazione e con tutti i fenomeni ad esso collegati con la degradazione delle zone periferiche. La Regione ha fatto uno sforzo notevole per distribuire correttamente le infrastrutture e l'edilizia in generale nel segno del riequilibrio, ma se verrà a mancare la ragione produttiva, tutta la sua politica rischierà un pericoloso inceppamento se non addirittura un fallimento.
I rilievi di fondo che vengono fatti dalle Regioni vanno verificati alla luce dei comportamenti concreti che sul piano della legge 902 e degli indirizzi programmatori si potranno attuare.
La Giunta nei termini che riterrà, dovrà chiedere una seduta del Consiglio regionale per un dibattito esteso e generalizzato sulla politica industriale e sull'occupazione, partendo dai piani di settore e dalla situazione attuale nell'area piemontese per segnare le priorità. Non potremo attuare il Piano di sviluppo e nemmeno l'indicazione programmatoria che viene dai primi studi dell'Ires se, in un momento particolarmente grave e delicato, non sappiamo porre la forza che disponiamo insieme con gli Enti locali a servizio dell'azione di riequilibrio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Petrini.



PETRINI Luigi

Nel ringraziare l'Assessore Alasia, desidero raccomandargli alcuni aspetti delle questioni che ha sollevato. Il piano di settore tessile secondo nell'industria piemontese, è particolarmente interessante non solo perché ad esso abbiamo dato una chiara collocazione nel Piano di sviluppo ma perché ha una presenza determinante. Credo sia opportuno approfondire in Commissione e in Consiglio il documento del piano di settore proprio perch se viene attuato così come è delineato, non solo tocca direttamente la Regione, ma può giocare un ruolo determinante nell'impostazione del Piano di sviluppo soprattutto in ordine all'occupazione.
Ho avuto con l'Assessore uno scambio di lettere relativamente alle aree insufficientemente sviluppate. A tale proposito vorrei ricordare che la Regione Piemonte nel predisporre il quadro delle aree insufficientemente sviluppate, si è valsa dei dati e dei parametri ufficiali del 1971. E' quindi assolutamente necessario che i Comprensori provvedano all'aggiornamento dei fenomeni che si sono verificati da allora ad oggi. Il mio è quindi un invito ad una nuova collaborazione tra la Regione e i Comprensori al fine di operare una fotografia della realtà odierna del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mi associo alla richiesta del Capogruppo comunista di un dibattito consiliare sulla delicata tematica conseguente ai piani di settore dibattito che chiamerei "Convegno del Consiglio regionale" in quanto tutti dobbiamo prendere conoscenza e quindi coscienza di una serie di fenomeni che si vanno ad innescare con questo momento significativo. Contestualmente dovremmo esaminare i riflessi che l'accettazione del Piano Pandolfi potrà avere sulla gestione del territorio e sulle infrastrutture piemontesi argomento che, soprattutto in Piemonte, deve essere esaminato urgentemente.
Nel Piano Pandolfi leggiamo che tra i 100 mila occupati vi saranno nuovi posti di lavoro, ma se contestualmente si dovrà tendere a recuperare la produttività, come prima conseguenza nelle aree altamente industrializzate, come il Piemonte e in particolare nella conurbazione torinese, si avrà un aumento di occupati, quindi il ritorno, sia pure in termini più controllabili, del fenomeno che tutti abbiamo conosciuto. Siamo quindi di fronte alla verifica del nostro discorso programmatorio sia per quanto riguarda il Piano di sviluppo, sia per quanto riguarda la revisione in chiave di lettura della legge sulla tutela e sull'uso del suolo, per essere in grado di gestire senza opposizione, ma in uno spirito di comprensione e di collaborazione le grosse scelte del livello nazionale.
Un dato riportato sulla rivista "Mondo" dice che dal 1950 il divario del reddito pro-capite tra sud e nord è passato dal 57% al 60 %; questo indica che le risorse determinano delle mutazioni di tipo socio-economico in tempi lunghissimi, quindi un piano a tempi ristretti com'è il Piano Pandolfi punterà sulle realtà esistenti.
Se l'economia italiana vuole recuperare in tre anni, in termini di produttività e di competitività, puntando soprattutto al rilancio delle esportazioni, i piani di settore dovranno essere letti in funzione del massimo utilizzo dell'esistente. Questa Amministrazione regionale ha il dovere di rivedere i suoi indirizzi programmatici e la sua concezione della gestione del territorio alla luce dei fenomeni di tipo economico e politico che sono in maturazione; questa riflessione dovrebbe partire da un documento della Giunta che individua le diverse realtà, che metta il Consiglio in grado di svolgere un dibattito su una documentazione il più possibile ridotta, ponendo in primo piano le conseguenze a cui la Regione sta andando incontro a tempo breve.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Benzi.



BENZI Germano

Ci sono dei dilemmi che nascono dalla posizione del Governo dove un Ministro prevede 600 mila posti di lavoro e un altro Ministro dice il contrario. Questo è molto grave. Qualche volta il Governo viene incontro molte volte invece non interviene dicendo che il Piemonte è una Regione altamente occupata. In effetti o le zone forti sono in grado di produrre del reddito per distribuire risorse nel sud o l'Italia diventerà una povera penisola non più mediterranea, ma addirittura balcanica. La manodopera specializzata non si crea in 5/10 anni, quella piemontese ha un secolo di tradizione alle spalle. Oggi l'industria tende ad aumentare i macchinari piuttosto di assumere operai e questo è il motivo dell'aumento della produttività con il contemporaneo calo della manodopera.
I politici, il governo, i lavoratori, i sindacati devono avere il coraggio di parlare chiaramente. Nelle famose aree industriali che la Regione ha creato alcuni anni fa abbiamo creato delle illusioni l'industria piemontese è cambiata, le zone forti sono diventate deboli. Non si può aspettare per 6/7 anni che una zona venga industrializzata, nel frattempo le aziende in pericolo chiudono o vanno in cassa integrazione.
Deve essere fatta una discussione approfondita non solo tra di noi ma anche con il Governo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice

Dissento rispetto all' impostazione del collega Benzi. Riaffermo che il dibattito avviato nel Paese sul progetto Pandolfi è il perfetto riscontro della validità del discorso che le forze politiche hanno compiuto nella realizzazione delle linee programmatiche del piano della Regione Piemonte e che trovano continuamente conferma, richiamo e sottolineazione di problemi di temi è di volontà di soluzione. E' un riconoscimento dello sforzo culturale e politico che le forze presenti in Consiglio regionale attraverso il lavoro delle Commissioni e dei Comprensori, hanno avviato.
Di fronte ai tempi lunghi, di fronte alle difficoltà è opportuno trovare un accordo generale che possa far capire alle regioni meridionali quali sono i temi in discussione. Alcuni spiragli cominciano ad esistere e dobbiamo valutare questi fattori positivi anche nella realtà regionale. C'è una ripresa occupazionale piemontese e questa ripresa, nonostante l'impegno che ci ha visto più volte richiamare la programmazione, sta avvenendo attraverso sviluppi spontanei che premiano ancora l'area metropolitana torinese. Il Consiglio regionale deve riflettere su questo dato.
C'è la necessità da parte della Giunta e delle forze politiche di far capire alle altre regioni come la programmazione piemontese va a risolvere alcuni grandi problemi di assetto regionale non in un'ottica campanilistica, ma per la soluzione dei problemi che vengono dibattuti nel Paese a favore delle Regioni meridionali. Occorre far sì che l'azione di governo della Giunta ritorni rigorosamente e continuamente al confronto con le forze produttive, economiche e sociali. Quanto sta avvenendo premia soltanto l'area metropolitana,e deve preoccupare seriamente.
Ho presentato un'interpellanza che credo sarà oggetto di dibattito tra esecutivo ed interrogante, sul tema del rapporto tra politica di piano e sistema del credito in un momento in cui si stanno muovendo forze economiche e flussi di denaro e mi pare che le forze politiche non possano essere estranee a quanto nell'aria sta avvenendo. L'annoso problema delle nomine negli enti bancari non è assolutamente compatibile con la programmazione che sappia coinvolgere le realtà periferiche con la politica nazionale unitaria. Vorrei confrontarmi con i colleghi che hanno i contatti più vivi e più vitali con le forze che hanno responsabilità di governo, ma a mio parere, corriamo un rischio: non vediamo in questa situazione quello che abbiamo lungamente criticato come modo vecchio di gestire i processi economici nel Paese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Condivido anche il punto di vista largamente espresso che la questione debba essere ulteriormente dibattuta con dati conoscitivi e anche più approfonditi di quelli che sono stati riferiti quest'oggi.
L'Assessore Alasia ha fatto riferimento a una dichiarazione che il Presidente Mattarella avrebbe fatto nella riunione di Alghero esprimendo se ho capito bene - il concetto che il mondo del lavoro piemontese deve essere non soltanto lo strumento trainante dell'attività da avviarsi nel sud e deve essere capace di recepire. Mi domando: in quali termini deve essere in grado di recepire? Nel senso che l'industria piemontese deve ulteriormente andare al sud, o nel senso che invece una parte della capacità lavorativa del sud deve ritornare in Piemonte? Il punto non è sufficientemente chiaro, per cui, nel corso del dibattito che ci proponiamo di fare in seguito, questo argomento dovrà essere messo al centro dell'attenzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Alasia per una breve replica.



ALASIA Giovanni, Assessore ai problemi del lavoro, industria ed artigianato

Il Presidente Mattarella ha sollevato la questione intendendo dire che l'industrializzazione al sud deve impegnare il nord e la capacità della struttura industriale del nord deve essere in grado di far fronte nei punti di crisi con la mobilità, con attività sostitutive e così via.
In merito alle tre situazioni esaminate ieri a Pontecurone; la Frine la Bustese e la Mossi e Ghisolfi, informo che il mio Assessorato da oggi al 29 corrente avrà incontri con le forze sociali, con gli imprenditori o con i liquidatori. Se l'avv. Bianchi potrà e vorrà essere impegnato in questa vicenda, sarò ben contento di averlo accanto.
Al Consigliere Petrini voglio assicurare che non appena i tempi nazionali lo consentiranno, faremo una riunione con i Comprensori in merito alla legge 902.
Il primo parere ci è stato richiesto dal Ministro Morlino.
Al Consigliere Marchini vorrei ricordare che attorno al Piano Pandolfi o schema Pandolfi la discussione è aperta. Subito dopo l'incontro porteremo la discussione in Consiglio regionale, che indubbiamente si intreccia con la gestione della legge 675.



PRESIDENTE

Nessuno chiede più di intervenire? Passiamo allora ad un successivo argomento.
Legge regionale approvata il 20 luglio 1978 e respinta dal Governo relativa a: "Norme per l'istituzione ed il funzionamento delle biblioteche pubbliche di Enti locali e di interesse locale"



PRESIDENTE

L'Assessore Fiorini chiede di mettere in votazione la legge: "Norme per l'istituzione e il funzionamento delle biblioteche pubbliche di Enti locali e di interesse locale", che, come è noto, è stata respinta con osservazioni da parte del Governo.
A questo proposito ricordo che nell'ultima riunione dei Capigruppo, in merito al riesame delle leggi rinviate dal Governo, si era raggiunto l'accordo di svolgere un dibattito generale sul modo di fare le leggi e sul tipo delle osservazioni fatte recentemente dal Governo. L'ora non consiglia di iniziare oggi tale dibattito e l'argomento sarà messo all'ordine del giorno di una prossima seduta di Consiglio.
Pongo in votazione le modifiche di questa legge sulle quali in Commissione è stata espressa l'unanimità dei pareri delle forze politiche.
"Articolo 2 - Le biblioteche pubbliche di Enti locali o di interesse locale sono istituti operanti nella comunità regionale al servizio di tutti i cittadini.
Esse operano, entro i limiti di competenza della Regione, per: 1) diffondere l'informazione e promuovere lo sviluppo culturale dei cittadini 2) contribuire allo sviluppo dell'educazione democratica e della formazione intellettuale e civile della popolazione 3) stimolare ed organizzare l'attività di educazione permanente, favorendo i rapporti sociali e nuove occasioni di incontro 4) favorire l'attuazione del diritto allo studio 5) garantire la tutela e il godimento pubblico del materiale bibliografico dei documenti e degli oggetti di valore storico e culturale facenti parte del patrimonio della biblioteca e incrementare tale patrimonio attraverso il reperimento e l'acquisizione di opere manoscritte o a stampa, nonché di documenti di interesse locale 6) adottare iniziative per diffondere la conoscenza della storia e delle tradizioni locali e per la tutela e per il recupero dell'originale patrimonio linguistico e culturale delle comunità locali, favorendone l'utilizzazione scientifica da parte della comunità".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 37 hanno risposto SI n. 37 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Articolo 4 - Al fine di conseguire gli scopi di cui al precedente articolo 2, gli Enti locali adottano, acquisite le osservazioni tecniche dell'Assessorato competente, regolamenti che assicurino la democraticità dell'istituto per quanto attiene all'amministrazione, alle funzioni attribuite al personale, all'ordinamento interno, ai rapporti con il pubblico, all'espletamento dei servizi, ai programmi di attività culturale.
La partecipazione alla vita delle biblioteche deve essere assicurata attraverso iniziative atte a stabilire un rapporto costante con la popolazione.
Il regolamento, di cui al 1° comma del presente articolo, deve essere approvato dal Consiglio comunale entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge.
Nel caso in cui tale termine non sia rispettato, la biblioteca non potrà usufruire di contributi di cui agli artt. 17, 18, 19 e 20 della presente legge, sino a quando l'ente non avrà provveduto in merito".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 38 hanno risposto SI n. 38 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
"Articolo 14 - Gli Enti locali forniscono le biblioteche dipendenti del personale, di ruolo, tecnico, amministrativo e di custodia, secondo le qualifiche determinate dai propri regolamenti organici, nella misura necessaria al buon andamento del servizio e con riferimento di massima agli standards stabiliti dalla normativa statale.
Nell'ambito del regolamento organico generale del Comune, la biblioteca ha un proprio regolamento organico speciale.
Il personale tecnico si distingue in: a) bibliotecario b) aiuto bibliotecario.
La nomina a bibliotecario e ad aiuto bibliotecario si consegue con pubblico concorso. Della Commissione giudicatrice fa parte, in qualità di esperto un funzionario del Servizio regionale per i beni e le attività culturali o altro direttore di biblioteca centro-rete nominati dall'Assessore competente.
Ai concorsi per la qualifica di cui alla lettera a) possono accedere i laureati. Costituiscono titoli valutabili: la laurea in biblioteconomia, i diplomi di specializzazione in biblioteconomia rilasciati da Università o scuole speciali, la qualifica ottenuta attraverso corsi di formazione professionale per bibliotecari, l'idoneità ottenuta in concorsi statali o di Enti locali a posti della carriera di bibliotecario.
Ai concorsi per la qualifica di cui alla lettera b) possono accedere i diplomati di scuola media superiore. Costituiscono titoli valutabili: la laurea in biblioteconomia, i diplomi di specializzazione in biblioteconomia rilasciati da Università o scuole speciali, la qualifica ottenuta attraverso corsi di formazione professionale per bibliotecari, l'idoneità ottenuta in concorsi statali o di Enti locali a posti della carriera di bibliotecario.
Gli Enti locali possono avvalersi di personale volontario per il funzionamento della biblioteca. La gestione della biblioteca mediante personale volontario deve avere carattere transitorio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 38 hanno risposto SI n. 38 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
"Articolo 25 - Entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge possono essere ammessi ai concorsi per posti di ruolo di bibliotecario e di aiuto-bibliotecario coloro che abbiano prestato servizio a tempo pieno per almeno 5 anni presso biblioteche di Enti locali nella funzione corrispondente al posto messo a concorso, purché provvisti del titolo di studio di grado immediatamente inferiore a quello previsto dalla presente legge.
Il personale attualmente in servizio a tempo pieno presso i centri-rete di sistemi bibliotecari del Servizio Nazionale di lettura deve essere inquadrato, entro 1 anno dall'entrata in vigore della presente legge, nei ruoli dei Comuni interessati, a norma dell'art. 47 del D.P.R. 24/7/1977, n.
616.
L'immissione è subordinata al possesso dei requisiti previsti dalla presente legge e ad una prova di idoneità da sostenersi entro 6 mesi dall'entrata in vigore della presente legge.
La Regione, in base ad apposita convenzione stipulata con i Comuni o le Comunità montane interessate, provvede a rimborsare le spese sostenute per il personale suddetto, comprese le competenze spettanti ai direttori dei sistemi".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 38 hanno risposto SI n. 38 Consiglieri L'art. 25 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 39 hanno risposto SI n. 39 Consiglieri La legge è nuovamente approvata.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame progetto di legge n. 333: "Spese per il funzionamento del Comitato Urbanistico Regionale"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 333: "Spese per il funzionamento del Comitato Urbanistico Regionale".
Chiede la parola il Consigliere Benzi.



BENZI Germano

Se una qualsiasi azienda italiana proponesse la corresponsione di 80 ore di straordinario ai propri dipendenti, assisteremmo ad una lotta civile in Italia. Domani sera, nella riunione presso l'Unione Industriale far presente questo fatto. E' inammissibile, non si possono fare proposte del genere. Con questa proposta stiamo dando un pessimo esempio alle industrie e agli altri enti. Mi stupisce che la I Commissione non abbia rilevato questo fatto.
La seconda questione che voglio porre riguarda la spesa alla quale andiamo incontro: sono 400 milioni dati ai professionisti. Vorrei che su questa decisione si facesse una più larga discussione. Occorrono degli elementi precisi che possano convincere, le indicazioni sono troppo vaghe non si conoscono i meccanismi, non si conosce il reddito del professionista che oltre a questa ha altre attività. Vorrei oltretutto vedere la denuncia dei redditi di queste persone.
Per questi motivi voterò contro al progetto di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

La "lavata di capo" del collega Benzi è salutare e lo ringrazio anche se sono chiamato in prima persona come membro della I Commissione. Per quanto riguarda il comma 2 è stata valutata una cifra attorno alle 350 mila lire (50 ore a 7.500 lire) come massimo compenso da dare al relatore esterno il quale dovrebbe essere unico per ogni piano regolatore, a meno che i piani regolatori si articolino in diverse parti con relatori vari secondo le competenze.
Considerato che non abbiamo potuto sviluppare ampiamente i concetti perché la riunione della Commissione è avvenuta solo questa mattina, siamo stati spinti a dare voto favorevole per un motivo di opportunità di sbloccare il lavoro giacente all'interno dell'Assessorato.
Non possiamo dimenticare che più di 1000 Comuni hanno bisogno di trovare nell'Assessorato regionale un interlocutore che sia rapido e valido. L'Assessore stesso ha denunciato più volte l'inadeguatezza dell'organico rimasto immutato da anni, quando l'Assessorato non era ancora così oberato di lavoro.
La Commissione si è quindi espressa favorevolmente in merito alle 80 ore anche se è un fatto che grida vendetta. Desidererei che su questi argomenti ci fosse ogni tanto una voce del Sindacato non in contrasto, ma in dialogo e in confronto con la Giunta regionale.
Abbiamo dato alla Giunta regionale qual che suggerimento in merito alla possibilità di un esame preventivo dei documenti che sono legati al programma di attuazione e ai piani regolatori. Le Amministrazioni provinciali hanno dichiarato la loro disponibilità a mettere a disposizione dei C9mitati comprensoriali i tecnici per un esame preliminare delle pratiche e, malgrado tale disponibilità, questo dialogo non è avvenuto e tutto fa ancora e sempre capo all'Assessorato.
L'Assessorato non dispone di sufficiente personale e il CUR deve comunque funzionare e per farlo funzionare si deve stabilire un gettone di presenza ai suoi membri. Va detto che un esame di un piano regolatore da parte di un professionista merita quanto meno un riconoscimento del tempo necessario. Hanno quindi prevalso queste considerazioni di opportunità.
Certamente questa non è la soluzione politica auspicata. Continuiamo ad insistere con l'Assessore e con la Giunta sul fatto che il problema dei piani regolatori sta serpeggiando fra le Amministrazioni comunali del Piemonte trovando intoppi e difficoltà.
Sicuramente il termine massimo previsto di 24 mesi non potrà essere rispettato dalla maggioranza delle Amministrazioni comunali. Cerchiamo allora di valutare questa realtà facendo il possibile per uscire dalle soluzioni di compromesso dando all'Assessore regionale un interlocutore rapido ed efficiente che sia in grado di dare delle risposte immediate alle Amministrazioni comunali. Fatte queste valutazioni, confermo il voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola alla Signora Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Ritengo che una Commissione costretta a riunirsi poco prima della seduta del Consiglio per dare un giudizio ad una legge, non sia in grado di fare una valutazione approfondita. Non ero presente alla riunione.
Considerate le osservazioni fatte dal Consigliere Benzi propongo di sospendere la discussione impegnandoci ad esaminare la legge il più presto possibile.
Mi rendo conto dei problemi dell'Assessore, tuttavia ritengo che non daremmo prova di serietà sui problemi ricordati dal collega Martini approvando una legge che è in contraddizione con i provvedimenti che sono stati presi dal Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

La richiesta della collega Castagnone Vaccarino deve essere sostenuta.
Nel caso che si volesse insistere per andare ad una decisione, anticipo il mio voto di astensione perché, seppure le considerazioni del collega Benzi sono fondate ed affascinanti, mi pare però che si debba anche tenere conto che con questo provvedimento si fa ingiustizia al sistema, ma si fa giustizia ai dipendenti tra i quali si sono verificati casi da libro Cuore.
Avrei preferito che si fosse fatto scandalo nei dibattiti delle leggi che hanno dato origine a queste situazioni, quando molte volte ci siamo trovati isolati nel sostenere l'incapacità della struttura burocratica della Regione di affrontare certi problemi.
Sulla parte che riguarda i relatori esterni non mi soffermerei troppo (L. 7.500 all'ora mi sembra una cifra modesta), mi soffermerei piuttosto sul fatto che con questo provvedimento si apre di nuovo l'occasione di fare un vero scandalo, in quanto le forze politiche per anni si sono battute contro certe baronie e non vorrei che attraverso a questo strumento se ne aprissero delle nuove. La mia è soltanto una constatazione. Professionisti disposti a lavorare a 7500 lire all'ora normalmente non esistono. Se questi lavorano a quelle condizioni, facciamo attenzione che non siano la grondaia attraverso alla quale passa molta altra acqua oltre a quella piovana.
Il collega Martini ha fatto un accenno molto interessante in ordine alle strutture tecniche delle Province. Nell'ipotesi del superamento dell'istituto della Provincia, gli Assessorati all'urbanistica e ai lavori pubblici dovrebbero poter recuperare le strutture e le esperienze dei dipendenti di quegli organismi che rappresentano un patrimonio di conoscenza del territorio e di tecniche non più costruibile. Certamente è un'occasione irripetibile per la Regione la quale non può disconoscere tutta una realtà che finora si è disconosciuta.
In ultimo vorrei dire qualcosa su alcuni pareri dati dai Comprensori sugli strumenti urbanistici. Il Comprensorio non è un ufficio distaccato dell'Assessorato all' urbanistica o del CUR. ma è una sede di programmazione quindi il suo parere dovrebbe essere compatibile con i piani delle comunità; purtroppo spesso è un monumento di saccenza urbanistica che distorce completamente il principio che abbiamo costruito con la legge n.
56.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Astengo.



ASTENGO Giovanni, Assessore all'urbanistica

Sono convinto che è assolutamente necessario dare un'ampia relazione al Consiglio regionale sui sei mesi di attività del CUR. anche se inserire questo argomento trova qualche difficoltà. Questa legge è tardiva perché da parecchio tempo giace per errori procedurali; è passata prima alla II e poi alla I Commissione; ebbe alcune vicende per trovare una forma di compenso ai dipendenti. Essa si divide in due parti: una riguarda il riconoscimento ai membri del CUR chiamati a predisporre le relazioni per i quali la legge 56 prevede una forma di compenso; l'altra riguarda i pochi dipendenti regionali che fanno parte del CUR. Dietro proposta di tutti i Gruppi si abbreviò il termine delle perimetrazioni da 90 a 60 giorni, passati i quali il silenzio significa assenso.
Sono state esaminate 740 perimetrazioni, 170 delle quali concentrate nel mese di agosto; si sono tenute due sedute, il 4 e il 20 agosto, per fare in modo che non ci fossero delle decadenze per termini.
Questi professionisti, per i quali ho sentito dire cose che non dovrebbero nemmeno restare a verbale essendoci un impegno sottoscritto per gli esperti chiamati a far parte del CUR a non esercitare professione nell'ambito urbanistico, quindi non ci sono problemi di baronie e di denuncia dei redditi, li conosciamo uno per uno e sappiamo che attività svolgono: le operazioni di sopralluogo, un esame analitico del piano, la stesura di una relazione scritta oltre che verbale, disagi e oneri notevoli. I relatori hanno svolto la loro attività con diligenza e un livello culturale estremamente elevato. Alcuni funzionari membri del CUR hanno fatto i sopralluoghi di sabato e di domenica e hanno lavorato ogni giorno tre ore in più rispetto all'orario. Per questi funzionari avevo chiesto il riconoscimento del gettone di presenza, mi si disse che era assolutamente impossibile e l'attuale proposta fu in qualche modo concordata per dar luogo al riconoscimento.
Nei confronti dei membri esterni la Regione deve compensare un arretrato di sei mesi, molti di essi hanno speso di propria tasca per spostamenti e anticipi. Il riconoscimento quindi è doveroso e non pu essere procrastinato. Dell'attività dei funzionari rispondo personalmente essi hanno fatto una crescita culturale notevole, quindi chiedo che si riconosca loro questa misura temporanea. In seguito interverranno le trasformazioni strutturali adeguate. C'è un concorso in atto e con le future assunzioni ci sarà la possibilità di distribuire opportunamente i funzionari addestrati.
Chiedo ai colleghi di riflettere su queste considerazioni e di approvare questa legge che successivamente potremo correggere soprattutto per quanto riguarda i funzionari.



PRESIDENTE

Prendo atto della richiesta di un dibattito che permetterà all'Assessore in una seduta successiva di illustrare ai Consiglieri l'attività del CUR.
Il Consiglio deve ora pronunciarsi sull'istanza di rinvio della signora Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Le argomentazioni dell'Assessore mi hanno convinta a ritirare la proposta di rinvio della legge.



MARCHINI Sergio

Alla disinformazione che ci derivava dal fatto di non avere neanche ricevuto il documento e alla chiarezza dell'esposizione del collega Astengo consegue la necessità di fare ammenda delle considerazioni sui relatori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Siamo in presenza di una situazione di emergenza e di necessità di corrispondenza attraverso l'atto proposto dalla Giunta alle enormi necessità di funzionamento. Ci troviamo di fronte al tentativo di esaurire una fase di attività che ha messo il CUR in condizioni di lavorare ad un ritmo come nessun organismo consultivo ha mai lavorato. Non credo sia giusto rinviare la legge, d'altra parte mi pare che la proposta sia caduta.
Dobbiamo tuttavia cautelarci dal problema dei funzionari non tanto per il lavoro che essi hanno eseguito e che eseguiranno, quanto per il pericolo che questa innovazione legislativa possa costituire un precedente.
Sappiamo quanto siano delicati nella Regione i problemi del personale qual è la situazione finanziaria delle retribuzioni, quindi se a questo proposito si volesse avere maggiore spazio per una riflessione non sarei contrario. Forse una soluzione potrebbe essere quella di accentuare nella legge la temporaneità del provvedimento e il suo legame con l'esaurimento di questa fase operativa, perché c'è il rischio che questa diventi un'attribuzione permanente in favore di alcuni funzionari sollevando qualche preoccupazione nei riguardi del restante personale.
La legge, secondo il mio parere, va approvata immediatamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Apprezzo le argomentazioni che l'Assessore Astengo ci ha sottoposto con il suo stile che è fatto di profondità di argomentazioni e di candore. E questo mi mette di più in imbarazzo. Non intendiamo assumerci, n direttamente né indirettamente responsabilità con atti che comportino difficoltà ulteriori allo svolgimento di un lavoro efficiente per una risposta tempestiva ai grossi problemi che presenta il settore urbanistico.
Riteniamo che ci siano grosse questioni e problemi da esaminare proposti dal concorrere della realtà con la legge 56. Apprezziamo il lavoro eccezionale dei funzionari che, come in altre circostanze, hanno rivelato nei momenti di emergenza un animo, un atteggiamento, una partecipazione che si definisce affettiva, straordinaria e che non deve essere dimenticata.
L'eccezionalità però non può durare molto e chi lavora deve essere adeguatamente compensato. Dalla discussione, che si è svolta nel breve tempo che ci è stato concesso, è emersa la preoccupazione fortissima nutrita anche dall' esperienza di ciò che avviene nella sfera pubblica, che un tipo di prestazione e un tipo di orario di lavoro da eccezionale si normalizzi e diventi permanente.
La tecnica del rinvio è antipatica e contraria al mio temperamento. Non possiamo neanche introdurre emendamenti tanto per venirne fuori oggi.
Il Consigliere Benzi, con irruenza, ha proposto la questione.
Riassorbire gli elementi emotivi, che poi diventano momenti polemici e applicarci corresponsabilmente per trovare una soluzione che sia accettabile e definitiva, non é, quindi, inopportuno. Prego la Consigliere Castagnone Vaccarino di ritirare la sua proposta e propongo, a mia volta alla pazienza dell'Assessore e alla responsabilità della Giunta e dei colleghi di riflettere perché sia trovata una soluzione adeguata al problema specifico.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PAGANELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellomo.



BELLOMO Emilio

Sentite le argomentazioni dell' Assessore Astengo abbiamo potuto fare una riflessione sulla straordinarietà del provvedimento, sulla sua natura e sulla necessità di pagare chi lavora. Se le esigenze sono quelle illustrate dall'Assessore - e gli credo - proporrei di votare anche in previsione di una sistemazione delle strutture produttive dell'Assessorato che è difficile, impegnativo, complicato, faticoso, ma che rimane l'Assessorato perno dell'attività della Regione. Noi ci adeguiamo, non vogliamo forzare una situazione. Di fronte ai chiarimenti dell'Assessore, in coscienza mi sento di votare.



PRESIDENTE

Prima di concludere desidero anch'io fare una brevissima meditazione non perché non sia uso ad assumermi le mie responsabilità, ma perché, in questo caso, deve assumersela tutto il Consiglio regionale.
Questo argomento non era iscritto all'ordine del giorno; l'ho inserito nella convinzione che fosse un argomento pacifico come lo è stato quello presentato dall'Assessore Fiorini. Devo però far presente che oggi sono in congedo 12 Consiglieri. Non ho nessuna difficoltà a mantenere questo argomento all'ordine del giorno, ma devo essere confortato dal voto unanime del Consiglio regionale perché altrimenti mi assumerei una responsabilità verso una larga parte del Consiglio che in questo momento è assente e che non è a conoscenza che oggi si discute questa legge.
Vorrei fare una seconda meditazione. Ho apprezzato tutte le argomentazioni dell'Assessore relativamente al suo specifico settore e non ho difficoltà ad adeguarmi a votare la legge. Debbo però far presente che con essa si introduce una modifica alla legge regionale per il personale che in qualsiasi momento può essere invocata dai dipendenti.
In qualità di Presidente dell'assemblea, sia pure temporaneo, ho il dovere di sottoporre all'attenzione dei Consiglieri questo fatto. Quella legge, che venne discussa per anni, non è andata oltre alle 15 ore mensili e concede 50 ore mensili al personale di segreteria. Ho offerto anche questo motivo di meditazione e mi adeguo a quanto il Consiglio ritiene di fare.
La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Di fronte alle varie posizioni emerse potrebbe essere opportuna una breve sospensione per riunire i Capigruppo.
Per votare questa legge occorre una valutazione unanime.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta e riunisco i rappresentanti dei Gruppi.



(La seduta, sospesa alle ore 13,05 riprende alle ore 13,15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Le conclusioni della riunione dei Capigruppo sono di mantenere all'ordine del giorno la votazione di questa legge, confortando la Presidenza che l'aveva inserita nella discussione.
La riunione dei Capigruppo ha modificato inoltre all'unanimità il punto 3) dell'art. 1 le parole "per il periodo di anni due dall'entrata in vigore della presente legge" sono sostituite dalle parole: "fino alla data del 31 dicembre 1978", e le parole "fino ad un massimo di 80 ore mensili" sono sostituite da: "fino ad un massimo di 50 ore mensili".
L'art. 1 recita: "Alle spese di funzionamento del Comitato 'Urbanistico regionale, a partire dalla data del suo insediamento, si provvede nel seguente modo: 1) ai membri del Comitato sono riconosciuti, per ogni seduta di Comitato, i compensi di cui alla legge regionale 2 luglio 1976 n. 33, con i limiti e le modalità ivi previste 2) i relatori esterni, di cui alle lettere b, d, e, f ed m, nonché quelli di cui al 5° comma del citato articolo 76 delle legge 56/77, percepiscono, quale compenso per la redazione delle relazioni loro assegnate, un'indennità rapportata all'entità dell'affare trattato, da valutare sulla base della tariffa oraria per vacazione dei professionisti, in ragione di non meno di 5 e non più di 50 ore per ogni relazione. Le specifiche di cui al precedente comma sono inoltrate trimestralmente dagli interessati alla Segreteria del CUR e vistate dal Presidente 3) al personale regionale membro del CUR è riconosciuta, fino alla data del 31 dicembre 1978, la facoltà di effettuare lavoro straordinario, anche in deroga ai limiti posti dall'art. 59 della legge regionale 12/8/1974, n. 22 fino ad un massimo di 50 ore mensili, da liquidarsi sulla base di attestazioni rilasciate dal Presidente del CUR e vistate dagli Assessori che hanno la responsabilità funzionale nei confronti dei singoli dipendenti.
L'ultimo comma dell'alt. 76 della legge regionale 5/12/1977, n. 56, si intende quindi integrato e specificato come sopra".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 34 hanno risposto SI n 32 Consiglieri si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - Ai fini della presente legge è autorizzata per l'anno finanziario 1978, la spesa di 400.000.000.
All'onere di cui al precedente comma, si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del fondo speciale di cui al capitolo n. 12500 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1978 e mediante l'iscrizione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo con la denominazione "oneri per il funzionamento del Comitato Urbanistico Regionale" e con lo stan ziamento in termini di competenza e di cassa di 400.000.000.
Le spese per gli anni finanziari 1979 e seguenti saranno determinate con le leggi di approvazione dei relativi bilanci.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 34 hanno risposto SI n. 32 Consiglieri si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Si proceda alla votazione dell'intero testo di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 35 hanno risposto SI n. 33 Consiglieri si sono astenuti n. 2 Consiglieri Il progetto di legge n. 333 è approvato.
Il Consiglio verrà convocato a domicilio, secondo le decisioni che verranno assunte nella conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari di domani 20 settembre.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,20)



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