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Dettaglio seduta n.20 del 04/12/75 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PAGANELLI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
L'ordine del giorno reca al primo punto: "Approvazione verbali precedenti sedute".
I processi verbali delle adunanze dei giorni 21, 24 e 25 novembre 1975 sono stati distribuiti ai Consiglieri prima dell'inizio della seduta odierna. Ci sono osservazioni in merito? Chiede di parlare il Consigliere Picco, ne ha facoltà.



PICCO Giovanni

I verbali sono stati distribuiti solo poco prima dell'inizio della seduta odierna; ciò impedisce un nostro parere su di essi. Prego pertanto di soprassedere all'approvazione almeno fino alla seduta pomeridiana.
Credo sia opportuno, visto che ho occasione di parlare, far rilevare il disagio che proviamo come Consiglieri nel venire alle sedute di Consiglio senza conoscere l'ordine di discussione delle interpellanze e delle interrogazioni. Mi risulta che l'ordine viene fissato dalla Giunta con un comunicato che non viene reso noto ai Consiglieri; chiedo pertanto che unitamente agli ultimi documenti ai Consiglieri venga anche inviato l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze; per queste mi pare che la prassi richiederebbe fossero trascritte all'ordine del giorno delle sedute, a meno che i capigruppo non decidano per ragioni diverse di depennarle, nel caso in cui vi siano sovrapposizioni di contenuti.
Come Consigliere regionale di nuova nomina non conosco le consuetudini di questo consesso. Mi pare però opportuno vi sia un elenco completo di tutte le interrogazioni e tutte le interpellanze presentate; in accordo con i capigruppo si potrà operare una certa razionalizzazione e delle discussioni e degli argomenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Il Consigliere Picco pone un problema effettivamente esistente.
Intanto, bisogna far distinzione fra interrogazioni ed interpellanze che investono problemi di carattere generale e meritano un'approfondita discussione e altre che riguardano fatti specifici, alle quali la risposta potrebbe esser data o per iscritto o anche soltanto brevissimamente.
La Giunta è disposta a rispondere a tutte le interpellanze e le interrogazioni e ne ha fatto già un elenco che ha comunicato all'Ufficio di Presidenza del Consiglio. I capigruppo concordano di settimana in settimana quali interpellanze ed interrogazioni devono venire discusse nella seduta successiva. Io convengo anche che forse sarebbe meritevole di attenzione la proposta del Consigliere Picco di discutere rigorosamente alcune interpellanze per seduta, dandone preventiva comunicazione e se mai facendo anche una cernita in modo da evitare di porre in discussione lo stesso giorno magari tre o quattro interpellanze che richiedano un ampio sviluppo selezionandole di volta in volta anche in base al tempo di discussione che possono comportare. E' un lavoro preventivo molto importante, anche perch permette alla Giunta di sapere a quali interpellanze o interrogazioni deve senz'altro rispondere, tramite gli Assessori, e ai Consiglieri di sapere con certezza quando si risponderà alle loro interrogazioni o interpellanze.
Con questo sistema si rimedierebbe anche ad una certa disparità, a mio avviso ingiusta, che vi è ora fra Consiglieri e Assessori, per cui, in base al Regolamento, se al momento in cui un'interpellanza o interrogazione viene proposta per la discussione non è presente il presentatore, questi perde il diritto di ricevere risposta in Consiglio, mentre l'assenza dell'Assessore non provoca a lui alcun discapito.
Ripeto, la Giunta è disposta a rispondere nei termini fissati dal Regolamento a tutte le interpellanze ed interrogazioni: però occorre effettuare una scelta, perché ne abbiamo ormai in sospeso una trentina e non sarebbe possibile passarle tutte in una sola seduta.
Prego pertanto il Presidente del Consiglio di sottoporre alla prossima riunione dei Presidenti dei gruppi, unitamente al Presidente della Giunta un metodo corretto, per eliminare, almeno a livello di prassi interna fra i gruppi se non ancora di Regolamento, quella disparità di cui dicevo più sopra.
Ringrazio pertanto il Consigliere Picco di aver sollevato questa questione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Picco ha sollevato due problemi.
Il primo è quello del rinvio dell'approvazione dei verbali delle precedenti sedute. Si tratterebbe, praticamente, di spostare lo svolgimento di tale punto dell'ordine del giorno alla seduta pomeridiana. Il Consigliere Picco ha cioè detto: non abbiamo avuto il tempo di leggere quei processi verbali, e chiedo quindi praticamente un'inversione dell'ordine del giorno. Se il Consiglio non ha osservazioni in proposito potremmo procedere a tale approvazione come primo argomento della seduta pomeridiana. Non vedo opposizioni: dunque restiamo intesi in questo senso.
Il Consigliere Picco ha altresì sollevato il problema della preventiva comunicazione dell'ordine di discussione delle interrogazioni e delle interpellanze. Ritengo che il problema non si ponga per la seduta odierna perché praticamente oggi siamo in prosecuzione dell'elenco di discussione di interrogazioni ed interpellanze concordato per la seduta precedente. Ma è un problema che in effetti va esaminato, e io pensavo di fare la stessa proposta che ha fatto il Presidente della Giunta nel suo intervento.
Quindi, l'argomento del metodo di discussione e della comunicazione del metodo di discussione delle interrogazioni e delle interpellanze verrà portato ad una prossima riunione della conferenza dei capigruppo.
Ritengo che sotto questo profilo si sia tutti d'accordo, Giunta e Consigliere che ha sollevato l'eccezione.


Argomento:

Interpellanze ed interrogazioni


PRESIDENTE

Passerei pertanto alle interpellanze ed interrogazioni rimaste in sospeso dalle precedenti sedute, scegliendo quelle che è possibile esaminare, visto che molti Assessori che dovrebbero rispondere sono assenti o in congedo per impegni politici (questa mattina penso si farebbe più in fretta ad elencare i presenti che non i Consiglieri in congedo).
La prima in elenco è un'interpellanza che dovrebbe vedere impegnati il Consigliere Franzi e l'Assessore Ferraris, ma c'è l'Assessore Ferraris mentre manca il Consigliere Franzi.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Università

Interrogazioni presentate rispettivamente dal Consigliere Chiabrando e dai Consiglieri Bontempi e Alasia in merito alle iniziative da assumere in ordine alla situazione della scuola media San Lazzaro di Pinerolo


PRESIDENTE

La seconda interrogazione richiede la presenza dell'interrogante Consigliere Chiabrando e dell'Assessore Fiorini, che ci sono entrambi. Pu essere quindi discussa l'interrogazione del Consigliere Chiabrando: "Iniziative da assumere in merito alla grave situazione verificatasi alla scuola media San Lazzaro di Pinerolo per la mancanza di metà dei docenti previsti dall'organico".
La parola all'Assessore Fiorini per la risposta.
Mi accorgo che c'è anche un'interrogazione sullo stesso tema dei Consiglieri Bontempi e Alasia. Se il Consigliere Alasia, che è presente, è d'accordo, possiamo fare un'unica discussione.



FIORINI Fausto, Assessore all'istruzione

Già la volta scorsa avevo risposto in privato al Consigliere Chiabrando, giunto in ritardo (e perciò mi ha meravigliato ritrovare l'interrogazione fra quelle da discutere, visto che il Consigliere Chiabrando si era dichiarato con me soddisfatto di quanto gli avevo detto) spiegandogli che mi ero interessato della questione presso il Provveditorato agli Studi, ed avevo avuto assicurazione che era stata effettuata la nomina di tutti gli insegnanti, tranne per due docenti di matematica. Non ho poi più attinto informazioni presso il Provveditore ritenendo chiuso l'argomento.
Per ciò che riguarda il futuro, noi siamo disponibili - e io l'ho già fatto sapere anche al Provveditore - ad esaminare gli strumenti da adottare per far sì che all'inizio di ogni anno (perché questa è una storia che si ripete ormai da dieci anni, se non più) le singole classi possano avere subito il maggior numero di insegnanti possibile E' chiaro che l'attuale situazione è in connessione con un problema di carattere tecnico: la legislazione di tipo statale, che prevede il sistema del rinvio a ottobre e quindi la possibilità di reiscrizione all'ultimo momento per cui il numero delle classi può essere conosciuto con sicurezza soltanto alla fine di settembre. C'è poi il problema di fondo, quello dei ruoli, cioè dell'immissione rapida in ruolo di un certo numero di insegnanti che sia superiore a quello attuale, e quindi che dia una garanzia di stabilità almeno al nucleo centrale degli insegnanti, così come avveniva nelle scuole di vecchia costituzione e non avviene normalmente in quelle di nuova istituzione.
La Regione, ripeto, è disponibile a fare quanto è nelle sue possibilità per venire incontro a questa esigenza. Vedremo nel corso dell'anno quel che sarà possibile fare per la prossima apertura di anno scolastico.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Riconfermo di essere soddisfatto per quanto riguarda il caso specifico: grazie all'intervento dell'Assessore la questione che avevo sollevato è andata in porto o quasi.
Vorrei però cogliere l'occasione per porre un problema molto più importante: quello della carenza di insegnanti in gran numero di scuole.
Tutti i giorni leggiamo sui giornali di proteste nei riguardi del Provveditorato agli Studi, di solleciti per ottenere gli insegnanti che occorrono. Sarà vero che la situazione dipende dalla legislazione dello Stato, non dalla Regione: però, per quanto a me risulta, questi contrattempi sono più che altro in relazione ad una certa normativa burocratica sindacale per accordi intervenuti fra il Ministero, gli organi competenti e il personale insegnante; una procedura che impedisce di fatto che gli insegnanti prendano servizio al tempo giusto. Questo mi pare essere il nocciolo della questione. Questa normativa, che comporta che le nomine avvengano a conclusione di una procedura molto lunga e complessa, tutela senz'altro i diritti degli insegnanti e sarà cosa giusta, però va contro gli interessi della scuola.
Secondo tale normativa, una volta designato, l'insegnante ha un certo periodo di tempo per accettare o meno l'incarico; in caso di rifiuto, viene designato un altro insegnante, che a sua volta ha un certo tempo per decidere. L'assommarsi di questi tempi di attesa porta agli inconvenienti che constatiamo, che sono gravissimi. Anche se si tratta di materia non di competenza della Regione, mi pare utile e necessario che si levi una voce da questo Consiglio regionale a chiedere una revisione di questa procedura.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Alasia. Ne ha facoltà.



ALASIA Giovanni

Ringrazio anch'io l'Assessore per l'impegno che ha posto su un problema, del resto, di pertinenza del Ministero.
Vorrei ricordare brevemente che il Consigliere Bontempi ed io ci siamo recati per questa questione specifica dal Provveditore.
Vorrei poi riprendere alcune delle argomentazioni portate qui dal collega Chiabrando. Sono d'accolto anch'io che la questione va al di là del fatto specifico: è un fatto purtroppo esteso e che si ripete tutti gli anni. Mi risulta, e potrei documentarlo, che da parte sindacale sono state avanzate proposte precise in merito, proposte che riguardano sia l'esigenza di iniziare prima tutte le procedure, senza di che questi fatti sono inevitabili, di iniziare prima i lavori per le graduatorie, sia di arrivare a meccanizzare tutto il servizio per avere una graduatoria fissata tempestivamente. Penso allora che la Regione farebbe cosa utile se iniziasse fin da ora un'indagine conoscitiva sulle varie cause concomitanti di questi gravi ritardi e disguidi e sulla base dei risultati arrivasse ad un suo giudizio per formulare poi delle proposte al Ministero che vengano attuate in tempo utile.
La mia conclusione è pertanto questa: l'Assessorato all'istruzione predisponga (del resto, Fiorini ha anticipato questa intenzione nella sua risposta) una ricerca che ci ponga in grado di avanzare poi delle proposte precise senza essere costretti ad esaminare i problemi, presi alle strette come ci capita ora.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale - Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Interrogazione del Consigliere Benzi "Situazione degli autisti già a disposizione degli Assessori regionali"


PRESIDENTE

Le due interrogazioni aventi lo stesso oggetto sono state discusse. C'è ora tutta una serie di interrogazioni ed interpellanze che richiederebbero la presenza degli Assessori Libertini, Bajardi, Rivalta, che sono però in congedo, ed Enrietti, che non vedo in aula. In questo momento l'unica che mi sembra possa essere discussa è quella del Consigliere Benzi: "Situazione degli autisti già a disposizione degli Assessori regionali".
La parola per la risposta al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta Regionale

L'interrogazione del Consigliere Benzi verte sulla situazione di un settore del personale della Regione Piemonte, precisamente degli autisti che nella precedente legislatura erano a disposizione degli Assessori regionali.
Alcuni sono stati trasferiti, nel luglio '75, ad altre sedi, dopo la loro rinuncia all'incarico del servizio di conduzione automezzi; altri invece hanno chiesto essi stessi di non svolgere più le mansioni di autista e sono stati assegnati in qualità di commessi o di uscieri ai vari Assessorati. Attualmente i dipendenti in servizio in qualità di autisti per tutta la Regione Piemonte, non solo per quanto concerne la Giunta regionale, non sono più di una ventina.
Mi pare di cogliere come tema di fondo dell'interrogazione del Consigliere Benzi il fatto, certo poco simpatico, che un operatore specializzato si debba adattare a svolgere un lavoro che può essere a volte di usciere, a volte di commesso, a volte di autista. Questo perché avviene? Perché non vi è ancora una legge delle strutture regionali che fissi esattamente i compiti che a quel livello debbono svolgere i singoli dipendenti. A parte gli otto livelli, o fasce, fissati - custode operatore, operatore specializzato, segretario, capufficio eccetera - non ve ne sono altri specifici per cui un dipendente sia chiamato a fare esclusivamente l'autista e non debba nei tempi morti svolgere mansioni di usciere (portare la posta ai vari piani, accompagnare il pubblico).
Con la sua interrogazione penso che il Consigliere Benzi abbia voluto anche porre il problema delle ore straordinarie, ed è forse proprio questo il problema centrale. La legge prevede per i dipendenti che sono riconosciuti attraverso decreto del Presidente della Giunta come autisti ma di quelli che erano stati inseriti in lista con decreto di autisti dal Presidente Oberto molti hanno preferito rinunciare all'incarico per tornare alle sedi di origine, per cui si è dovuto fare un nuovo decreto in cui essi non figurano - maturano per legge il diritto, se nello svolgimento delle loro mansioni eccedono le 37 ore e mezzo, di segnare giornalmente le ore di lavoro straordinario fino ad un limite massimo previsto dalla legge. La legge, quindi, prevede il decreto del Presidente che individua gli autisti e successivamente l'effettivo svolgimento del lavoro straordinario segnato giornalmente... Oggi, noi ci troviamo carenti, perché gli autisti, come lei sa, Consigliere, sono adibiti alla posta, sono adibiti ai comunicati stampa, sono adibiti a tutta una quantità di servizi che si rendono necessari all'interno della Giunta e all'interno della stessa Regione Piemonte.
Mi pare che l'interrogante abbia voluto cogliere un terzo aspetto della questione. Discutiamone appieno, Consigliere, sotto ogni profilo, visto che siamo in argomento. Se è stato concretizzato il concetto di parco macchine che avevamo ipotizzato all'inizio della legislatura. Noi abbiamo dichiarato che esiste un parco macchine. In effetti, la Giunta non dispone più di macchine in numero pari a quello degli Assessori che la compongono (come lei saprà, una delle vetture è andata distrutta in un incidente, un'altra è stata bruciata in un incendio in via Magenta 12, un'altra è fuori uso). Si è pertanto formato un parco macchine che viene messo a disposizione del Presidente e degli Assessori per le necessità del loro lavoro. Certo, in questo ambito, vogliamo essere schietti e sinceri, vi è chi ne usa maggiormente e chi ne usa in modo minore: gli Assessori che abitano a Torino ne fanno un uso molto limitato, o non se ne servono affatto, e vi è chi per percorrenze esterne ne usa di più. Però, rimane fermo il concetto del parco macchine al servizio della Giunta nel suo complesso, e d'altronde, lo ripeto, non abbiamo neanche un numero di autisti pari al numero degli Assessori per questo servizio della Giunta.
Questa la risposta che il Presidente ritiene di dover dare circa un importante problema, importante perché loro vedranno che nel complesso le autovetture in dotazione alla Regione Piemonte, comprendendo tutti gli uffici periferici, sono circa 126 (non ho qui l'ultimo elenco, ma lo far distribuire: mi pare comunque che gli autisti addetti al servizio non siano più di venti, quindi abbiamo praticamente più di cento macchine senza autista, guidate immagino dal personale degli Ispettorati agrari, del Medico provinciale, del Veterinario provinciale, d'altronde lo confermano le relazioni). Per me personalmente, quello della macchina non è un problema, perché ho una vera idiosincrasia per l'auto e ogni volta che posso mi servo del treno.
Questa mattina, verrà consegnato a tutti i Consiglieri lo studio che ho fatto fare proprio perché fosse pronto in occasione della risposta a questa interpellanza, sulla situazione e delle polizze e del parco macchine affinché i Consiglieri abbiano il quadro esatto della situazione che vi è alla Regione Piemonte in questo campo.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante Consigliere Benzi.



BENZI Germano

Signor Presidente, la ringrazio per questa sua cortese risposta e mi dichiaro parzialmente soddisfatto.
La mia preoccupazione residua è per l'incolumità degli Assessori: non vorrei, visto che non ci sono più veri autisti e che le macchine vengono affidate a persone che guidano solo così così, che uno di questi giorni lei dovesse fare una bella commemorazione per qualche collega rimasto vittima di queste economie.
Vorrei poi dare un suggerimento: se le macchine sono in esuberanza rispetto agli autisti, mi pare sarebbe bene tenerne solo tre di rappresentanza e vendere le altre; così possiamo salvare un capitale che fra scontri e incendi finirebbe con il depauperarsi ulteriormente.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

La ringrazio di questo suggerimento: in effetti questa operazione noi l'abbiamo già avviata. Però, mi ha un po' trattenuto il richiamo, letto in un'intervista, a considerare che può essere cattiva amministrazione anche il vendere del materiale che è presente in Regione quando è materiale che può ancora servire. Mi riferisco specificatamente, lo dico con tutta franchezza, alla Citroën del Presidente Oberto...



OBERTO Gianni

E' già stata onorata dall'"Espresso".



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Quella macchina è stata venduta perché, confesso sinceramente, a me non piaceva...



OBERTO Gianni

Non sarà che, avendoci viaggiato io per un anno e mezzo, si temessero complicazioni....?



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

In effetti, anche vendere per tre milioni quella Citroën che ne era costati cinque ed era ancora in buono stato può essere stato un atto di cattiva amministrazione, e sarebbe stato forse più saggio sfruttarla completamente. Abbiamo quindi deciso di andar piano anche su questa strada tant'è che si è fatto uno studio sulle macchine, come loro vedranno, per stabilire quali sia opportuno vendere, quali siano da sostituire. A questa operazione noi tendiamo certamente, ma, ripeto, cercando di procedere in modo che non ci si venga poi a rimproverare: potevate utilizzare quell'auto ancora per ventimila chilometri e non l'avete fatto.



OBERTO Gianni

Comunque, le assicuro, Presidente, che sulla Citroën , modello piccolo si viaggia benissimo e si può persino lavorare.



PRESIDENTE

L'interrogazione del Consigliere Benzi è discussa.
A questo punto non posso più porre in discussione né interrogazioni n interpellanze in quanto sono o assenti o in congedo gli Assessori che dovrebbero rispondere.


Argomento:

Tempi di risposta della Giunta alle interrogazioni ed interpellanze


PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Robaldo. Se il suo intervento è sull'argomento delle interpellanze ed interrogazioni ne ha facoltà.



PRESIDENTE

ROBALDO



PRESIDENTE

Signor Presidente, dobbiamo sottolineare con estrema amarezza, però con altrettanta decisione, che il comportamento della Giunta ci sorprende parecchio.
Siamo in attesa di risposta ad interpellanze ed interrogazioni presentate ancora nel mese di ottobre: quella sulla sanità è esattamente del 30 ottobre, quella sul problema della Padania del 13 novembre. Anche se non vogliamo formalizzarci sul termine di quindici giorni fissato dal Regolamento per la risposta, credo si imponga almeno un momento di riflessione sul fatto che gli Assessori disertino le sedute consiliari in modo così massiccio...



PRESIDENTE

Alcuni degli Assessori sono in congedo per impegni di natura politica e precisamente, oltre al Presidente Sanlorenzo, Libertini, Bajardi, Rivalta e Fonio. Visto che sono in argomento, preciso subito che sono in congedo questa mattina i Consiglieri: Cardinali, Debenedetti, Franzi, Sanlorenzo Zanone, Simonelli, Berti, Libertini, Bajardi, Soldano, Rivalta e Fonio.
Degli Assessori interessati alle risposte, non in congedo, è assente solo l'Assessore Enrietti. Ho ritenuto di dover fare questa precisazione.



ROBALDO Vitale

Visto che per questa mattina era indetta la riunione del Consiglio ritengo che la giustificazione sia valida solo fino ad un certo punto.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Fonio è a Parma per il Magistrato del Po, Rivalta è....



PRESIDENTE

Presidente Viglione, lei interverrà dopo: adesso lasci parlare il Consigliere Robaldo, per favore.



ROBALDO Vitale

Mi pare però che sarebbe doverosa correttezza nei confronti del Consiglio di astenersi dal fare dichiarazioni pubbliche prima di aver dato risposta in Consiglio su interrogazioni presentate, ripeto, da oltre un mese: mi riferisco appunto sia alla notizia dell'accordo Ospedale San Giovanni - Opere universitarie, sia all'odierna intervista del Presidente sulla Padania. Noi, sinceramente, avremmo desiderato che prima che questi argomenti, con taglio ormai delineato e preciso, fossero presentati all'opinione pubblica, ne fosse investito questo consesso, visto che c'era stata una richiesta tempestiva di discussione in sede consiliare.
Altrimenti, anche se tutti gli Assessori assenti hanno giustificazioni che io ritengo valide e plausibili, noi qui cosa stiamo a fare? E' una domanda non solo di metodo ma direi di correttezza e di serietà di impostazione politica. Perché, se troviamo delle giustificazioni a delle assenze, non possiamo certamente a distanza di oltre un mese trovare delle giustificazioni ad una mancanza di risposte in questa sede su argomenti che riteniamo importanti, che dovevano avere prima in questa sede una discussione approfondita per far conoscere poi, eventualmente l'impostazione che in proposito intendeva dare la maggioranza anche all'esterno.
Ho ritenuto di dover fare questa sottolineatura, perché non possiamo assolutamente ammettere che si continui in questo tipo di prassi politica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Vorrei far rilevare al Consigliere Robaldo che nella scorsa seduta quando queste interrogazioni ed interpellanze erano state portate in Consiglio per la discussione, tutti gli Assessori che dovevano rispondere erano presenti. Furono i capigruppo, quindi i rappresentanti le forze politiche all'interno dell'assemblea, non fu la Giunta, a decidere il rinvio dell'esame di una parte di esse essendo scaduto il tempo fissato di comune accordo per tale punto dell'ordine del giorno.
Stamane, l'Assessore Rivalta è, con la Signorina. Soldano, a Roma, al Ministero della Pubblica Istruzione; l'Assessore Fonio è a Parma, dove tutti gli Assessori competenti delle varie Regioni sono convenuti convocati dal Magistrato del Po, per discutere sulla legge recentemente varata in relazione appunto al Po; il Consigliere Assessore Bajardi è in congedo per due ore per impegni attinenti al suo Assessorato.
Evidentemente, si risponde alle interpellanze cui si può rispondere tenendo presente che la Giunta è pronta a rispondere a tutto, e stamane è anche disposta a rispondere a quella sulla Padania.
Devo far presente che l'intervista ai cinque Presidenti sulla questione della Padania non è di ieri: è del momento in cui venne da parte del Presidente Fanti portata avanti un'ipotesi per alcuni progetti speciali per alcune opere comuni, per alcuni fili conduttori comuni, di natura economica e sociale fra le cinque Regioni (lui non parlò affatto di Padania, questa denominazione è di conio giornalistico). Quindi, quando l'interpellanza venne portata a conoscenza della Giunta le interviste erano già state fatte, erano già state rilasciate. Se avessi avuto l'interpellanza prima non mi sarei assolutamente servito dell'arma dell'intervista: avrei atteso l'occasione della risposta da dare. Ma evidentemente l'intervista era stata rilasciata



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Ma poi la risposta è stata data anche nel dibattito, qui.



ROBALDO Vitale

Diversa da quella che ha dato Viglione.



PRESIDENTE

Resta pur sempre l'interpellanza, cui si deve dare svolgimento.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Torno a dichiarare che la Giunta è pronta a dare risposta a tutte le interrogazioni ed interpellanze, e lo era già nella seduta scorsa; solo che se alle interpellanze ed interrogazioni svolte ne avessimo aggiunto altre la seduta sarebbe trascorsa senza che si potesse discutere alcun altro punto all'ordine del giorno.
Molto opportunamente il Consigliere Picco in inizio di seduta ha puntualizzato la necessità che i capigruppo fissino esattamente in precedenza quali sono le cinque-sei interpellanze o interrogazioni che saranno sicuramente discusse nell'ambito della successiva riunione. Anche a proposito del termine di quindici giorni, la Giunta dichiara che è sua intenzione rispettarlo, ma non può accettare di essere considerata responsabile se all'interno dell'assemblea manca la possibilità di svolgere la discussione.
Per completare il quadro delle assenze degli Assessori, comunico che l'Assessore Simonelli a casa, ammalato: non è però interessato alla risposta ad interrogazioni o interpellanze; e che l'Assessore Enrietti pare sia impegnato nel suo Assessorato per una riunione: comunque, l'ho già fatto cercare perché venga subito in Consiglio a dare le risposte di sua competenza.



ROBALDO Vitale

Potremmo discutere già in questa seduta l'interpellanza sulla Padania.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Per parte mia, sono prontissimo a farlo.



PRESIDENTE

A me non pare che si possa, in un'aula che presenta larghi vuoti per giustificati motivi, discutere interpellanze non previste per oggi.
Questa mattina è stato sollevato un grosso problema, quello delle interrogazioni ed interpellanze, che ha bisogno certamente di un momento di verifica nell'incontro fra l'Ufficio di Presidenza e i Presidenti dei gruppi consiliari; perché evidentemente bisogna regolamentarlo, ma lasciando piena libertà ai Consiglieri di esercitare questo diritto dell'interrogazione e dell'interpellanza; al limite, infatti, anche se arrivassimo a fissare che in ogni seduta si discutono solo quattro o cinque interrogazioni o interpellanze, ce ne sarebbe una serie in lista di attesa che finirebbe con il non ricevere mai risposta, e in questo modo noi verremmo a limitare l'esercizio di questo diritto da parte del Consigliere.
Il problema questa mattina è stato sollevato prima dal Consigliere Picco, sulla cui impostazione il Presidente della Giunta si è detto d'accordo, e nuovamente poco fa dal Consigliere Robaldo. Mi pare che sia opportuno avere un momento di meditazione nella sede competente, cioè nella riunione dei Presidenti dei gruppi consiliari.
Non ritengo di dover ora sospendere la seduta in attesa dell'arrivo dell'Assessore Enrietti, anche perché sta per scadere l'ora che il Regolamento consente per lo svolgimento di interrogazioni ed interpellanze.
Potremmo proseguire la discussione su altri punti che sono all'ordine del giorno, per poi discutere, quando arriverà l'Assessore Enrietti, un paio di interrogazioni scelte fra quelle di maggior interesse, sempre che il Consiglio sia d'accordo in questo senso.


Argomento: Rapporti con altre Regioni

Richiesta di un dibattito sulla "Padania"


PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Oberto. Immagino ancora sulla questione delle interrogazioni ed interpellanze. Ne ha facoltà.



OBERTO Gianni

Parlo per mozione d'ordine.
Personalmente sono sempre d'accordo anche a valicare i limiti dell'ora quando ci sono interrogazioni o interpellanze che hanno una loro caratteristica particolare di urgenza e di grosso interesse.
C'è un'interrogazione, questa mattina, alla quale si è dichiarato disposto a rispondere il Presidente della Giunta, avv. Viglione, ed è quella sulla Padania. Si tratta di un problema di grosso rilievo. Se per fosse sviluppato attraverso una risposta data ad un'interrogazione dovrebbero rimaner muti tutti gli altri Consiglieri, i quali hanno pure qualcosa da dire a proposito di questo grosso fatto, anche in relazione ad un'intervista comparsa su "La Stampa" di stamattina, notevole, in cui è espresso il punto di vista personale del Presidente della Giunta, che, per quel che si può leggere tra le righe, è anche il pensiero e il parere della Giunta. Mi permetterei pertanto di chiedere che questo argomento venga posto esplicitamente all'ordine del giorno, perché l'intero Consiglio possa partecipare al dibattito e perché le decisioni siano vincolate attraverso un'approvazione da parte del Consiglio stesso. Se i Consiglieri repubblicani interroganti concordano su questa mia mozione d'ordine, se la Presidenza la accoglie....



PRESIDENTE

Cioè, dovrebbe essere la Giunta stessa a chiedere l'inserimento all'ordine del giorno di un dibattito sulla Padania. In tal caso, la decisione sarà presa al momento della formulazione dell'ordine del giorno di una successiva seduta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Noi siamo ben consci dell'importanza di questo argomento. In proposito ho già parlato sia con il Presidente Golfari sia con Carossino sia con Fanti.
L'interrogazione dei Consiglieri del partito repubblicano merita effettivamente un approfondimento. Ha ragione, quindi, il Consigliere Oberto a chiedere che vi sia un dibattito. La Giunta è disponibile a questo dibattito. Siamo pronti a rispondere in qualsiasi seduta, nel modo più ampio ed l'approfondito, su un problema che evidentemente è vivo e reale: sarà sufficiente che nella conferenza dei Presidenti dei gruppi si stabilisca la data di questa discussione.


Argomento:

Sulla comunicazione per telegramma ai Consiglieri di ulteriori punti all'ordine del giorno


PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Cerchio. Ne ha facoltà.



CERCHIO Giuseppe

Signor Presidente, era mia intenzione intervenire prima della replica del Presidente del Consiglio, ma non sono riuscito a rendere evidente la mia richiesta di parola.
Vorrei sollevare una questione che può sembrare puramente formale, ma che è viceversa di sostanza, perché si tratta di una questione di carattere metodologico e soprattutto di costume.
Possiamo comprendere gli impedimenti obiettivi e reali, ma riteniamo anche - e mi ricollego al problema di carattere metodologico e di costume che ai Consiglieri regionali debbano essere forniti i documenti necessari nella maniera più consona, non badando soltanto ad essere perfettamente a posto con i dettami del Regolamento ma soprattutto all'aspetto di produttività.
Noi, Consiglieri regionali, abbiamo ricevuto nelle ultime ventiquattr'ore tre telegrammi di oltre 250 parole (mi interesserebbe anche conoscerne il costo, visto che siamo in regime di economia), l'ultimo dei quali giunto, almeno a chi vi parla, che abita a non più di venti chilometri da Torino, questa mattina, alle 8,45. Questo sistema non pu certo produrre un'utile informazione, una preparazione e una disponibilità ad un corretto rapporto. Sono pienamente convinto che questo non sia stato voluto, questo lo posso anche capire, ma lo sottolineo perché a fini di produttività, e in termini di cortesia e di educazione, e anche in fatto di costume, la Giunta, il Consiglio, la Presidenza ne vogliano tenere conto.
Direi anche che, a commento di questi ordini del giorno che si accavallano senza il dovuto ordine, vi è anche il discorso che noi oggi siamo chiamati a fare in margine al commento richiesto dalla legge del '74 per l'artigianato, che ci è stato consegnato nei giorni scorsi, come voluto dalla legge, ma che ha visto nella giornata di ieri un'aggiunta di impostazione da parte della Giunta stessa in ordine alla quale ci troviamo ovviamente impreparati, proprio perché parte dei Consiglieri, come me l'hanno ricevuto questa mattina.
Inviterei la Presidenza a tener conto di queste osservazioni, che non vogliono essere critiche su un piano puramente formale ma proprio per una produttività e un contenuto costruttivo dei lavori del Consiglio.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Robaldo, vorrei rispondere al Consigliere Cerchio.
E' evidente che in una previsione di svolgimento ordinato di una seduta del Consiglio regionale l'ordine del giorno dev'essere inviato con un certo anticipo e non deve essere mutato, perché il Consigliere regionale possa avere tempo di prepararsi a discutere su ogni punto dell'ordine del giorno.
Possono però verificarsi delle situazioni di emergenza di cui bisogna tener conto.
Mi riferisco all'ultimo telegramma che il Consigliere Cerchio ha ricevuto. Ieri pomeriggio, in assenza del Presidente, sono stato sollecitato dall'Assessore Rivalta, tanto per citare un esempio, ad inserire il punto relativo alla destinazione dei miliardi relativi all'edilizia sovvenzionata. Mi sono pertanto assunto, dopo uno scambio di opinioni al telefono con il Presidente, la responsabilità di inserire questo argomento all'ordine del giorno. Perché bisogna tener conto che questa deliberazione dev'essere fatta e approvata in modo che gli IACP provinciali indicano gli appalti relativi a queste somme, 15 miliardi e rotti, che il Governo ha assegnato alla Regione per l'edilizia sovvenzionata, entro il 31 dicembre. La necessità di rispettare queste scadenze impediva di rinviare ad una successiva seduta. Anche tenendo conto di quella che è la sollecitazione giustissima che il Consigliere Cerchio ha fatto ad un risparmio nelle spese postali, ho fatto approntare una comunicazione, che ho fatto firmare da tutti i Consiglieri regionali che si trovavano presenti nel palazzo di via Maria Vittoria o nel palazzo dei gruppi; e il telegramma è stato inviato soltanto ai Consiglieri che non sono stati reperiti in questo modo. Non dimentichiamo, sia certo, che i telegrammi hanno un costo, e che quindi anche questo aspetto di attenzione nell'amministrazione regionale dev'essere tenuto presente, come lei ha sottolineato.
Per quanto riguarda il problema sollevato della discussione sulla legge dell'artigianato e sulla relazione che la Giunta presenta, direi di accantonarlo per il momento e di affrontarlo quando questo argomento verrà all'ordine del giorno della seduta.
Chiede di parlare il Consigliere Gandolfi. Ne ha facoltà.


Argomento: Rapporti con altre Regioni

Richiesta di un dibattito sulla "Padania" (seguito)


GANDOLFI Aldo

Signor Presidente, desidero dichiarare la nostra piena disponibilità ad un dibattito più ampio di quello che può permettere un'interpellanza sul problema che abbiamo sollevato: la posizione della Regione in merito alla proposta dell'Emilia-Romagna della costituzione di un rapporto interregionale padano.
Vorremmo soltanto chiarire al Presidente della Giunta che le riserve e gli appunti e le censure che ha espresso il nostro capogruppo derivano non dal fatto che si tardi a rispondere alle interpellanze ma che di fronte a precisi quesiti che richiedono risposte in Consiglio ci siano prese di posizione della Giunta sugli organi di stampa, che ignorano, quindi, ed evitano una discussione preventiva in Consiglio.
Noi non possiamo dubitare che l'avv. Viglione abbia rilasciato la sua intervista prima del 13 novembre: ma siccome abbiamo motivo di ritenere che egli sia in ottimi rapporti con il giornale cui l'intervista è stata rilasciata, visto che questo problema l'avevamo già sollevato in sede di discussione in questa sede dei risultati della conferenza sull'occupazione e ci era stato garantito che ci sarebbe stata sollecitamente una risposta adeguata, pensiamo che il Presidente della Giunta avrebbe potuto benissimo chiedere, per rispettare quella che riteniamo sia una corretta impostazione dei rapporti fra la Giunta e le forze politiche, di rinviare di qualche giorno la pubblicazione della sua intervista, per verificare se aveva il conforto della maggioranza del Consiglio regionale oppure no, nel momento in cui rilasciava quel tipo di dichiarazione.
Dobbiamo quindi mantenere la nostra censura e le nostre riserve. Siamo disponibili, purché la Giunta si impegni a portare alla prossima riunione questo argomento, ad allargare il dibattito a tutte le forze politiche.


Argomento:

Sulla comunicazione per telegramma ai Consiglieri di ulteriori punti all'ordine del giorno (seguito)


PRESIDENTE

Ha ancora la parola il Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Non torno sull'argomento ripreso dal Consigliere Gandolfi, perché ho già dato la mia spiegazione: le interviste, ribadisco, furono rilasciate al momento in cui si presentò il problema.
Mi riferisco invece alla questione di metodo dei lavori che è stata sollevata dal Consigliere Cerchio e da altri.
Oggi noi ci troviamo a dover effettuare la discussione sull'artigianato, una discussione che la legge ci impone di fare entro il 15 novembre (già siamo in ritardo di qualche giorno); c'è poi il problema a cui ci siamo impegnati, della RAI-TV, e voi sapete la soluzione che è stata data recentemente in sede di nomine; c'è il problema della discussione, cui già ci siamo impegnati, per il rapporto Stato-Regione, che vedrà le Regioni portare innanzi, nell'incontro con l'on. Moro, una vasta problematica regionale delle autonomie: c'è il problema del dibattito sull'urbanistica, sollecitato da una mozione presentata dal gruppo del partito repubblicano; vi è tutta una serie di leggi da affrontare, fra cui la Finanziaria. Occorre, quindi, o che prendiamo tempi lunghi (e se prendiamo tempi lunghi evidentemente possiamo procedere in un certo modo) o che prendiamo tempi brevi, evidentemente razionalizzando il nostro lavoro.
A questo punto bisogna che il problema delle interrogazioni ed interpellanze sia affrontato in sede di conferenza dei Presidenti di gruppo, unitamente alla Giunta. La quale Giunta, ripeto, è pronta ad affrontare i problemi che ho elencato. E questo esame potrà avvenire in una riunione che penso possa svolgersi la prossima settimana. Perché le interrogazioni ed interpellanze cominciano ad essere fra le quaranta e le cinquanta, per cui ha ragione il Presidente Paganelli di dire: bisogna garantire questo diritto e allo stesso tempo bisogna che vi sia la garanzia, è evidente, che si risponda e ci sia il tempo sufficiente. La Giunta è perfettamente disponibile a ciò. E quindi è perfettamente disponibile quand'anche... Il Consigliere Cerchio ha fatto cenno all'incontro sindacati-Regioni e forze politiche e istituzioni locali per il problema dell'occupazione: tutto ciò ha richiesto un momento di elaborazione molto importante, perché occorreva sentire i Comuni, occorreva sentire lo Stato, il Governo, occorreva sentire le forze parlamentari, e ad un certo momento mettere tutti quanti d'accordo sulla scelta di un giorno perché non si può spiccare una convocazione senza avere almeno la sicurezza di un minimo di presenze. E allora i tempi diventano strettissimi, ci si riduce a giorni. Certamente, se potessimo essere certi che una lettera giunge il giorno dopo non ricorreremmo al telegramma, ma una lettera impiega magari cinque, sei giorni per arrivare a destinazione, e allora bisogna prevedere un incontro a dopo gennaio.
Ma, come lei sa, c'è sul tappeto il problema della Pirelli, che al 31 gennaio comincia a licenziare; c'è quello della Montedison, che dopo il 31 gennaio comincia a chiudere gli stabilimenti; c'è quello del Cotonificio Val di Susa; c'è quello della Singer, che pensa di chiudere il 31 gennaio.
Si tratta di 30-40 mila lavoratori licenziati che andranno ad unirsi agli altri 200 mila che hanno già affrontato la Cassa integrazione. E allora bisogna operare in tempi brevi. Non si tratta di una scusa che il governo regionale assume, ma di una necessità cui andiamo incontro.
Siamo quindi disponibili, però in questo arco brevissimo di tempo, ad affrontare tutti i problemi per cui possa darsi la necessaria documentazione ai Consiglieri sì da porli in grado di affrontare con serietà le discussioni. Questo il Consiglio ha ragione di pretenderlo.



PRESIDENTE

Per chiudere questa discussione, che attraverso varie voci ha posto in evidenza un problema che dev'essere affrontato nella sede competente, mi pare che per quanto riguarda la Padania ci debba essere poi l'iscrizione dell'argomento all'ordine del giorno su richiesta della Giunta, che verrà concordata nella predisposizione di ordini del giorno di sedute successive.
Per quanto riguarda l'istanza che è stata avanzata relativamente alla discussione sull'artigianato, torno a ripetere che sarà bene rimandare a quel punto dell'ordine del giorno la discussione sull'opportunità o meno di procedere all'esame. Faccio presente che la legge sull'artigianato stabilisce che la Giunta regionale entro il 15 novembre di ogni anno debba presentare al Consiglio una relazione illustrativa della gestione svolta.
L'adempimento importante è dunque quello della presentazione: la discussione può anche essere rinviata, se tutti sono d'accordo. Comunque ripeto, questo lo decideremo quando saremo arrivati al relativo punto dell'ordine del giorno.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto terzo dell'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente".
a) Congedi



PRESIDENTE

Ho già letto, e rileggo, l'elenco dei Consiglieri in congedo oggi: sono i Consiglieri Cardinali, Debenedetti, Franzi, Sanlorenzo, Zanone Simonelli, Berti, Libertini, Bajardi, Soldano, Rivalta e Fonio.
b) Apposizione visto da parte del Commissario del Governo



PRESIDENTE

Il Commissario di Governo ha apposto il visto: alla legge regionale 23 ottobre '75: "Convalida del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 3448 in data 28 agosto '75 relativo a 'Prelievo di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste'" alla legge regionale 23 ottobre '75: "Rendiconto generale della Regione Piemonte per l'esercizio finanziario 1974".
c) Presentazione ed assegnazione progetti di legge



PRESIDENTE

E' pervenuta la seguente proposta di legge: n. 35: "Incentivazione del turismo rurale nella Regione Piemonte" presentata dai Consiglieri Bertorello, Bianchi, Chiabrando, Franzi Lombardi, Menozzi in data 27 novembre '75 ed assegnata in data odierna alla VII Commissione.
Sono stati inoltre presentati tre disegni di legge dalla Giunta regionale: n. 36: "Partecipazione della Regione alla Società per azioni SAMIA" n. 37: "Norme per il conferimento di incarichi ai sensi dell'articolo 81 dello Statuto" n. 38: "Provvedimenti urgenti in materia di credito agrario".
Non sono stati ancora assegnati alle Commissioni perché giunti solo stamane, mi pare, e quindi all'esame della Presidenza.
d) Commissione speciale di indagine conoscitiva sul fenomeno della droga



PRESIDENTE

Nel corso della riunione della conferenza dei Presidenti è stata definitivamente decisa la composizione della Commissione speciale di indagine conoscitiva sul fenomeno della droga in Piemonte. Tale Commissione è composta dai Consiglieri Ariotti, Bontempi e Fabbris per il PCI; Armella e Beltrami per la DC; Calsolaro per il PSI; Furnari per il PSDI; Zanone per il PLI; Robaldo per il PRI e Carazzoni per l'MSI-DN e dagli Assessori Enrietti e Vecchione.
Si è altresì deciso che Presidente della Commissione sia il Presidente del Consiglio regionale.
L'insediamento della Commissione è previsto per mercoledì prossimo nel pomeriggio.
e) Manifestazione regionale per la difesa dell'occupazione



PRESIDENTE

Come deciso nel corso della conferenza dei Presidenti lunedì scorso, in accordo con le organizzazioni sindacali, la Regione ha indetto per domani 5 dicembre, alle ore 15, nel Salone della Camera di Commercio di Torino una manifestazione regionale per la difesa dell'occupazione e per favorire una positiva soluzione delle principali vertenze aperte, con particolare riferimento a quelle relative al gruppo Montedison, alla Pirelli e alla Singer.
E' prevista la partecipazione alla manifestazione dei Consigli di fabbrica interessati, mentre sono stati invitati i parlamentari piemontesi i Presidenti delle Province, i Sindaci dei Comuni capoluogo di comprensorio e quelli di Comuni in cui hanno sede le aziende colpite dalla crisi.
E' stato anche invitato il Governo, la cui presenza è estremamente importante per cercar di sbloccare la gravissima situazione.
Non vedo richieste di parola sulle comunicazioni della Presidenza.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Modifica composizione del CO.RE.CO di Casale: sostituzione di un membro supplente


PRESIDENTE

Passiamo al punto quarto dell'o.d.g.: "Modifica composizione del CO.RE.CO di Casale: sostituzione di un membro supplente".
Al CO.RE.CO di Casale era stato eletto il signor Simeone Piffari, il quale ha comunicato che, non essendo elettore nella provincia di Alessandria, non può ricoprire il suddetto incarico, ai sensi delle vigenti norme regolanti l'istituto in oggetto.
Chiedo ai gruppi se sono pronti a procedere a questa sostituzione. Lo chiedo soprattutto al partito socialista, di cui mi pare che il designato Simeone Piffari, fosse un rappresentante. Se non mi viene dichiarata la disponibilità a procedere a questa sostituzione, non posso proseguire.



MORETTI Michele, Assessore al turismo

La designazione c'è, ma non è ancora stata vagliata dalla Commissione per le nomine.



PRESIDENTE

Abbiamo due punti all'ordine del giorno: quello relativo alla nomina del membro supplente del CO.RE.CO di Casale e quello relativo alla sostituzione di un esperto nella Commissione smaltimento rifiuti, infatti il signor Masini si è dimesso inviando un telegramma.
Proporrei di effettuare una breve sospensione della seduta per permettere alla Commissione per le nomine di riunirsi e di vagliare le proposte, se ce ne sono. Nessuna obiezione? Allora, sospendo la seduta e convoco i membri della Commissione, che sono, oltre al Presidente Sanlorenzo, che sostituisco io: Alberton, Bellomo, Berti, Besate, Bianchi Calsolaro, Carazzoni, Cardinali, Graglia, Raschio, Robaldo, Rossotto Soldano.
(La seduta, sospesa alle ore 11, riprende alle ore 11,15)


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Università

Interpellanza dei Consiglieri Robaldo e Gandolfi sulla convenzione stipulata tra Università e Ospedale San Giovanni: chiarimenti circa l'atteggiamento assunto dalla Giunta regionale in merito al problema


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Secondo le indicazioni precedenti, poiché è arrivato l'Assessore Enrietti, penso che potremmo riprendere l'argomento interrogazioni ed interpellanze.
La prima è l'interpellanza dei Consiglieri Robaldo e Gandolfi: "Convenzione stipulata tra Università e Ospedale San Giovanni: chiarimenti circa l'atteggiamento assunto dalla Giunta regionale in merito al problema".
Gli interpellanti intendono illustrarla?



ROBALDO Vitale

No.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Enrietti per la risposta.



ENRIETTI Ezio, Assessore alla sanità

L'interpellanza presentata credo sia dovuta ad una mancata informazione dei dati di fatto.
La convenzione Università - San Giovanni è stata fatta all'insaputa della Regione Piemonte e quindi mi è parso doveroso intervenire sotto l'aspetto politico generale ed il giudizio dell'Assessorato è stato negativo sia sul metodo con cui si è arrivati alla convenzione, sia sulla sostanza della stessa. Si è poi dato un giudizio politico accettando in quel momento particolare che la convenzione fosse firmata dall'ente ospedaliero e dall'Università, ma nel contempo si puntava immediatamente al suo superamento. E infatti abbiamo costituito, d'accordo con l'ente ospedaliero e con l'Università, una Commissione a quattro che comprendesse i sindacati, l'Università, l'Ospedale San Giovanni e la Regione. Questa Commissione si sta riunendo in questi giorni e punta al superamento della convenzione, che ha la durata di un anno, perciò entro l'anno ci sarà una nuova convenzione che terrà conto della necessità sia di un discorso programmatorio, sia di un discorso di impostazione politica.
Il Presidente dell'Ospedale San Giovanni ci ha dato assicurazione che manderà alla Regione le deliberazioni di approvazione delle singole Divisioni o dei singoli Reparti; secondo l'articolo 20 della legge regionale queste passeranno al Comitatino degli esperti il quale darà il parere che è necessario sentire ma che non è vincolante. Non appena il Comitatino avrà dato il suo parere, la Giunta regionale delibererà in merito all'approvazione o meno delle deliberazioni che l'Ospedale San Giovanni presenterà.
Mi pare di non dover quindi accettare nella maniera più ferma e più precisa l'accusa degli interpellanti circa un atteggiamento autoritario dell'Assessore in quanto di tutta questa vicenda la Giunta è stata informata, non vi è stata alcuna prevaricazione, né tanto meno alcun atto illegittimo in quanto l'Ospedale San Giovanni deve ancora mandare le delibere singole di attuazione alle Divisioni. Appena queste arriveranno la Giunta provvederà in merito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robaldo.



ROBALDO Vitale

Signor Presidente, noi ci dichiariamo insoddisfatti della risposta data dall'Assessore perché conferma totalmente i motivi che ci hanno indotti a presentare l'interpellanza. La giustificazione sostanziale che viene portata se ho ben capito è questa: l'abbiamo fatta sulla spinta di certi avvenimenti e anche se in quella sede non sono stati consultati gli organi che per legge dovevano essere consultati (il Comitato ecc. come dice l'articolo 20) lo faremo adesso, a mano a mano che l'Ospedale presenterà le singole delibere e in questa sede ci sarà un controllo, ci sarà la legalizzazione del nostro atteggiamento.
Io pongo una domanda: questa convenzione è operante, o no? Il consenso che la Giunta e l'Assessore hanno dato, fino a che punto si estende? Questa convenzione, da quanto è emerso anche da organi di stampa legalizza situazioni di fatto esistenti. Quali sono queste situazioni di fatto esistenti? Sono quelle contenute nella prima convenzione? Sono situazioni che si sono venute creando di fatto (dalla lettera si direbbe che è così) senza la legalizzazione in una convenzione precedente ed inserite in questa ultima convenzione? Noi vorremmo avere una risposta sull'argomento, perché il fatto che sia stata nominata una Commissione composta dalla Giunta, dai sindacati, ecc.
va benissimo però non è ancora attuazione della legge 386, gli articoli da noi citati, l'1, il 2 e il 20 sono tassativi al riguardo: ci deve essere prima di qualsiasi ratifica o accettazione da parte della Giunta, il parere espresso da quegli organi.
Noi non vogliamo sollevare un problema puramente formale - e vorrei che fossero compresi la nostra perplessità ed il nostro dissentire da quella che è stata la risposta dell'Assessore - noi diciamo che in prospettiva di un piano sanitario regionale non possiamo per costituire degli strumenti che domani possono impedirne la corretta attuazione; la Giunta si è sempre trincerata dietro il dettato della legge 386 per dire di no alle richieste le più disparate, le più varie che venivano dagli enti ospedalieri di tutto il Piemonte, e ha detto di no proprio per non creare impedimenti ad una corretta programmazione e noi diciamo che anche in questo caso avrebbe dovuto, con fermezza, dire di no, perché riteniamo che la sua accettazione comprometta in prospettiva il piano ospedaliero regionale che l'Assessore come ha detto anche in Commissione, sta portando avanti con criteri che possiamo anche condividere.
Noi riteniamo che non si tratti solo di una formalità per cui si dice che anche se non si è sentito il Comitatino prima, lo si sentirà adesso sulle singole deliberazioni che l'Ospedale presenterà: noi sosteniamo che il problema in sé andava visto legalmente, come dettato non solo dalla legge 386, ma anche dalla legge regionale n. 39 che pongono una prassi di consultazione che indubbiamente in questo caso doveva essere osservata.
Le perplessità che il nostro gruppo ha espresso nelle interpellanze sono, guarda caso, (la nostra interpellanza è del 30 ottobre) riportate da un articolo di stampa del 31 ottobre, sono le stesse perplessità che hanno i sindacati i quali affermano che "l'accordo non rappresenta altro che una legalizzazione dell'attuale struttura, dei vari organismi burocratici" e concludono riservandosi di "adottare tutte le iniziative per far sì che esso non abbia esecutività pratica".
Questi sono gli interrogativi che volevamo porre con la nostra interpellanza ed ai quali avremmo voluto che rispondesse l'Assessore; un interrogativo di legittimità, questo è il termine esatto, perché secondo noi non è stata seguita la prassi legale nel dare il consenso alla convenzione; interrogativi di ordine più ampio, circa una programmazione ospedaliera sanitaria regionale e soprattutto interrogativi, che sono stati ribaditi con fermezza, dopo che l'Assessore ha dichiarato che di questa Commissione facevano parte i sindacati i quali mettevano in forse l'attendibilità e la validità della convenzione e dichiaravano, in questo articolo, che intendono fare il possibile perché non abbia attuazione.
Dalla risposta dell'Assessore questo non è emerso, però risulta che la convenzione di fatto è operativa. Questa è la domanda a cui vorrei che l'Assessore rispondesse: è operativa o non lo è? Se lo è, in che termini? Se non lo è, come possiamo fare per far sì che ritorni nell'ambito della legalità quella che secondo noi è stata un'iniziativa che è andata contro l'articolo 20 della 386 e contro gli articoli previsti dalla legge 39 regionale?



PRESIDENTE

La parola ancora all'Assessore Enrietti, data l'importanza dell'argomento.



ENRIETTI Ezio, Assessore alla sanità

Forse non mi sono spiegato bene all'inizio: la convenzione non è operativa e non lo è perché così hanno deciso i sindacati, il Presidente dell'Ospedale, l'Università, la Regione e si punta immediatamente al suo superamento. L'Ospedale San Giovanni manderà le delibere di attuazione delle varie Direzioni dei vari reparti. Dopo aver sentito il Comitato degli esperti, ad alcune si darà il parere favorevole, ad altre, se non ci saranno questi criteri che si informano al discorso programmatorio, non sarà dato il parere favorevole.
Per quanto riguarda la Giunta il discorso non mi pare per niente illegittimo, la Giunta, l'Assessore non hanno deliberato e le soluzioni sono state adottate all'unanimità: Ospedale, Università, sindacati Regione.



PRESIDENTE

Un'ultima replica del Consigliere Robaldo.



ROBALDO Vitale

Se ho capito bene la convenzione non è operativa, però dobbiamo fare in modo di superare questo momento, esamineremo le singole delibere. Ma è chiaro che le singole delibere sono nell'ambito di quella convenzione, non possono essere sganciate, allora la convenzione ha una sua operatività perché giustifica certe delibere singole, quanto meno per un anno.



ENRIETTI Ezio, Assessore alla sanità

Ma le delibere singole devono ancora essere approvate.



ROBALDO Vitale

Lo capisco, ma se queste delibere si informano ad una convenzione che noi non riteniamo operativa, non sarebbe più opportuno rivedere dall'inizio la convenzione, visto che non è condizionante per noi sotto nessun punto di vista, portarla in Commissione ed in Consiglio, farcela vedere? Perch quello che sappiamo lo abbiamo appreso dai giornali, non abbiamo sentito n visto niente di preciso né in Commissione né in Consiglio.



ENRIETTI Ezio, Assessore alla sanità

Io pure l'ho appreso dai giornali.



ROBALDO Vitale

Mi pare un fatto abbastanza strano.



OBERTO Gianni

Ma allora sappiamo tutto dai giornali, è il quarto potere!



PRESIDENTE

Scusate, ma non possiamo inserire un dialogo, il meccanismo delle interpellanze è questo: l'Assessore risponde ed il Consigliere si dichiara soddisfatto o insoddisfatto, abbiamo consentito un secondo turno di risposta all'Assessore ed al Consigliere, ma a questo punto il discorso deve chiudersi.
L'interpellanza è discussa.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza dei Consiglieri Beltrami, Cardinali, Robaldo, Vietti Armella, Lombardi, Martini sulle intenzioni della Giunta a proposito delle procedure da seguirsi per l'elaborazione del progetto o dei progetti di programmazione sanitaria ed orientamenti generali della Giunta in materia


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza dei Consiglieri Beltrami, Cardinali Robaldo, Vietti, Armella, Lombardi, Martini: "Intenzioni della Giunta a proposito delle procedure da seguirsi per l'elaborazione del progetto o dei progetti di programmazione sanitaria ed orientamenti generali della Giunta in materia".
Qualcuno chiede di illustrarla? La parola all'Assessore Enrietti.



ENRIETTI Ezio, Assessore alla sanità

Io rispondo all'interpellanza che è stata sottoposta, però ho chiesto alla IV Commissione, ed il suo Presidente ne ha dato comunicazione, che su questo argomento si faccia un dibattito molto più ampio.
La Giunta non intende, in questa fase, procedere all'affidamento perché questo mi pare sia il senso dell'interpellanza - ad alcuna ditta specializzata del piano della programmazione, ma mi pare opportuno, come d'altronde è stato fatto in passato, per avviare questo processo così importante, direi determinante per tutta la legislatura regionale, per la formazione del piano socio-sanitario, procedere all'assunzione di tecnici specializzati, perché gli uffici tecnici dell'Assessorato non sono in grado di farlo né numericamente, né qualitativamente.
E' anche intenzione, come ho già accennato, di arrivare alla formazione di un comitato di esperti in cui siano presenti tutti i gruppi politici del Consiglio, il quale deve conoscere, momento per momento, i criteri seguiti per la formazione del piano socio-sanitario. A questo punto potremo fare delle proposte operative.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Beltrami.



BELTRAMI Vittorio

Il discorso iniziato con l'interpellanza, proseguito nella IV Commissione, troverà il suo giusto coronamento non oggi, ma nel dibattito che come è stato preannunciato e concordato e che io risottolineo, deve investire la globalità dei problemi relativi ai settori sanitario e dell'assistenza, e quindi anche all'attività dell'Assessorato alla sicurezza sociale. Vorrei però avere assicurazione, come è già stato rivendicato nella conferenza dei capigruppo, che il dibattito si realizzerà in tempi estremamente brevi.
Risottolineo poi, per perfezionare l'interpellanza e come memoria per il futuro dibattito, che siamo intervenuti non tanto per limitare la sfera operativa dell'Assessorato, o comunque la possibilità di scelta e di individuazione di studi (quali ad esempio quelli dell'Intersas che noi abbiamo avuto la possibilità di consultare nella passata legislatura regionale ed abbiamo avuto l'impressione di trovarci davanti a gente seria e preparata) ma perché eravamo piuttosto preoccupati per due ordini di motivi: la dimensione economica dell'intervento, 600 milioni, anche se distribuiti in tre anni, che investono tutto un modo di proporsi da parte della Giunta regionale ed era giusto che ci fosse l'approfondimento del problema entro l'aula del Consiglio regionale; in secondo luogo che attraverso questa iniziativa si rendessero vani, o comunque si abbandonasse quel patrimonio di studi che è frutto dell'esperienza di cinque anni di attività della Regione. Non dimentichiamo che, specie per quanto attiene al settore dell'assistenza ospedaliera, la Regione non ha dovuto attendere il trasferimento delle materie scattate nel 1972, ma ha potuto operare subito dal primo giorno in cui è stata investita di questa attività; c'è stato un progetto di zonizzazione che per delicatezza nei confronti dei colleghi del Consiglio regionale nella decorsa legislatura non abbiamo potuto approfondire sul piano del dibattito, per accordi intercorsi tra i diversi gruppi; c'è stato uno studio su 48 materie che affrontano particolarmente la problematica sanitaria, frutto di approfondimento di 70 tecnici specializzati; c'è l'esperienza acquisita dalla Regione Piemonte nei primi cinque anni di attività nel settore della sicurezza sociale e della sanità.
Questo patrimonio non può essere abbandonato. Abbiamo costituito il Comitato di cui all'articolo 20 della 386, comitato che in allora, con un diverso rapporto di forze entro quest'aula, concordammo divenisse investito dei temi che interessavano questo settore e oggi rivendichiamo che a questo Comitato possano, nel prossimo futuro, essere riconferiti quei compiti che nel passato, concordemente, tutti i gruppi operanti nel Consiglio, gli avevamo affidato.
Per il resto sono d'accordo che il dibattito prosegua con un confronto estremamente serio, quale c'è sempre stato anche nel passato, tra le diverse forze che in quest'aula si occupano dei temi che riguardano la salute e la sicurezza dell'uomo.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione dei Consiglieri Armella, Beltrami ed altri sui motivi del ritardo nell'assicurare la distribuzione di vaccino antinfluenzale tramite gli uffici dei Medici provinciali ed urgenza di assumere i necessari provvedimenti


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione dei Consiglieri Armella, Beltrami ed altri: "Motivi del ritardo nell'assicurare la distribuzione di vaccino antinfluenzale tramite gli uffici dei Medici provinciali ed urgenza di assumere i necessari provvedimenti".
La parola all'Assessore Enrietti.



ENRIETTI Ezio, Assessore alla sanità

Ormai credo che sia superata perché tutti i vaccini sono stati distribuiti. La Giunta regionale ha deliberato il 12 novembre 1975 ed ha proceduto all'acquisto delle dosi di vaccino (107.000) che sono state distribuite a tutti i Medici provinciali. Il ritardo è dovuto ai preventivi che non tutte le ditte avevano inviato ed anche alla scarsità di vaccino in Italia. Il preventivo più favorevole è stato dato dall'Istituto sieroterapico milanese ed a questo abbiamo ordinato la fornitura totale dei vaccini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Beltrami.



BELTRAMI Vittorio

Penso che il problema possa ritenersi superato anche perché tutti abbiamo già avuto l'influenza!!



PRESIDENTE

La parentesi dedicata alle interpellanze ed alle interrogazioni è chiusa.
La parola al Presidente della Giunta per alcune comunicazioni.
Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Devo comunicare due cose che mi paiono importanti: la prima è che stamane il Ministro delle Regioni, Morlino, ha posto il visto a due leggi una delle quali è quella che permette di inserire nei quadri regionali la metà del personale, 700 impiegati.
Ringrazio tutte le forze politiche che vi hanno concorso attraverso la Commissione e nel filone della precedente Giunta che aveva portato avanti il problema.
Stamane il Ministro Morlino ha posto anche il visto alla legge per la tesoreria, quindi con il gennaio prossimo potremo affrontare il problema attraverso quel consorzio di banche che ci consentirà di migliorare rapidamente il nostro servizio anche da un punto di vista finanziario.
Per quanto riguarda il convegno di domani ho risposto in precedenza alle osservazioni del Consigliere Cerchio, ne dò ancora notizia, ma questo riguarda il Presidente del Consiglio.



PRESIDENTE

Ne ho già dato comunicazione mentre lei era momentaneamente assente.
Anche la Presidenza del Consiglio si compiace per l'approvazione di queste due leggi, particolarmente per quella che consente di chiudere il capitolo del personale; penso che sia un momento di soddisfazione l'aver finalmente portato a termine questo discorso con l'assenso di tutte le forze del nostro Consiglio.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Modifica composizione del CO.RE.CO di Casale: sostituzione di un membro supplente (seguito)


PRESIDENTE

Se non vi sono interventi, passiamo al punto quarto all'ordine del giorno: "Modifica della composizione del CO.RE.C0 di Casale: sostituzione di un membro supplente".
Avevo già annunciato, prima della sospensione, che l'eletto, signor Simeone Piffari, aveva comunicato la sua impossibilità ad accettare in quanto non risiedente nella provincia di Alessandria. Il partito socialista, che aveva designato il precedente membro del Comitato di controllo, ha provveduto a designarne un altro, il signor Gianni Masini; la Commissione per le nomine si è riunita ed ha ritenuto che il signor Gianni Masini abbia i requisiti necessari per occupare il posto di membro supplente del Comitato regionale di controllo. Possiamo quindi procedere alla nomina.
Si distribuiscano le schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della, votazione: Presenti e votanti n. 35 ha riportato voti: MASINI Giovanni n. 24.
schede bianche n. 14 schede nulle n. 1 Risulta eletto il signor Giovanni Masini.
E' opportuno, onde consentire al Presidente, della Giunta di procedere alla formazione dei nuovi Comitati di controllo, dare immediata esecutività alla delibera.
Chi approva l'immediata esecutività della delibera è pregato di alzare la mano.
L'immediata esecutività è approvata all'unanimità.


Argomento: Nomine

Commissione smaltimento rifiuti: sostituzione di un membro esperto


PRESIDENTE

Passiamo al punto quinto dell'o.d.g.: "Commissione smaltimento rifiuti: sostituzione di un membro esperto".
Il precedente membro nominato, Masini, ha dato le dimissioni con un telegramma ed il partito socialista propone, in sua sostituzione, il nominativo di Adolfo Garbi.
La Commissione delle nomine, che si è riunita, ha stabilito che il signor Adolfo Garbi ha i requisiti per essere nominato nella Commissione smaltimento rifiuti.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 36 ha riportato voti: GARBI Adolfo n. 20 schede bianche n. 16 E' eletto il signor Adolfo Garbi.


Argomento: Personale socio - assistenziale

Esame disegno di legge n. 13: "Norme in materia di concorsi a posti di ruolo presso enti ospedalieri e ospedali psichiatrici - Proposta di modificazione"


PRESIDENTE

Passiamo al punto sesto dell'o.d.g.: "Esame disegno di legge n. 13: "Norme in materia di concorsi a posti di ruolo presso enti ospedalieri e ospedali psichiatrici - Proposta di modificazione".
L'Assessore Vecchione aveva richiesto se era possibile discutere prima il punto settimo. Io penso che dovremmo discuterli entrambi prima della sospensione, quindi procediamo pure col punto sesto.
E' relatore il Consigliere Armella, il quale ha la parola.



ARMELLA Angelo, relatore

Quanto si sottopone all'esame del Consiglio si condensa nella proposta di una modifica, peraltro limitata, alla legge che il Consiglio regionale ha approvato il 30 aprile 1975. In allora si rilevò come questa legge andando incontro ad un desiderio più volte espresso dal personale ospedaliero che aveva trovato riscontro nell'accordo unico con la FIARO consentiva la possibilità di funzionamento degli ospedali od alcune mansioni le quali erano esercitate da persone non aventi il corrispondente inquadramento in organico.
La legge si concentrava, in sostanza, nella norma che riaffermava che ad ogni livello si accedeva tramite concorso pubblico al quale potevano essere ammessi i dipendenti di ruolo con un'anzianità di servizio di almeno cinque anni al livello immediatamente inferiore, anche in carenza del prescritto titolo di studio, ma in possesso del titolo di studio immediatamente inferiore, con alcune limitazioni che riguardavano la possibilità di usufruire di questa norma una sola volta e con alcune altre norme transitorie per sistemare la situazione dei dipendenti.
Il Governo rinviava la legge con questa osservazione molto stringata: "Le disposizioni circa la progressione in carriera e le norme transitorie previste dalla legge contrastano con i principi fissati dall'articolo 42 della legge 12/2/1968 n. 132 e del decreto del Presidente della Repubblica 27/3/1969, n. 130, nonché con la riserva di cui all'articolo 40 ultimo comma della stessa legge 132. Inoltre le disposizioni dell'articolo 4 non tengono conto delle limitazioni di cui all'articolo 6 lettera b) della legge 17/8/1974 n. 386".
Le osservazioni quindi, in definitiva, si articolano in sostanza su due punti: una illegittimità rispetto alla normativa vigente, cioè la legge ospedaliera; un'altra che riguarda invece la 386 e cioè al blocco degli organici ospedalieri che la stessa ha disposto.
Osserva la Giunta, a questo proposito, che per quanto riguarda l'asserita illegittimità all'articolo 42 ed altri della legge ospedaliera tale illegittimità non esiste perché si riafferma il principio del concorso, perché la deroga disposta è già stata raccolta dai contratti collettivi di lavoro, cioè da questo accordo unico nazionale; per quanto riguarda le disposizioni transitorie, ossia l'articolo 4, si propone una modifica della legge la quale afferma: 1) che i posti che si mettono a concorso devono essere contenuti negli organici 2) che qualora la sistemazione del personale facesse eccedere nel numero dei posti quelli che sono già fissati negli organici, sarebbe rimediabile attraverso il recupero nelle vacanze dei posti stessi.
Si tratta di una situazione temporanea, per cui non potrebbero esserci quei motivi talmente gravi da poter incidere in una valutazione di illegittimità della legge.
Su questi presupposti sono presentate le due modifiche che il Consiglio andrà ora ad esaminare.
La IV Commissione ha esaminato questo testo ed ha concluso che in effetti l'illegittimità espressa in modo molto stringato e generico dal Commissario di Governo, è sostenuta anche dalla precedente norma statale la n. 3 del 1957 che ha consentito al personale statale di accedere a posti di ruolo mediante concorso, pur avendo il titolo inferiore a quello richiesto; che d'altronde questa norma è stata successivamente ripetuta generalizzandola, nella legge sul personale della Regione e che quindi non dovrebbe e non potrebbe essere così rilevante da fare ritenere una illegittimità ad un livello tale da imporre, nella legislazione regionale che ha anche di per sé una propria raffigurazione autonoma, il rigetto della norma stessa.
Aderisce la Commissione all'osservazione che la Giunta fa per quanto riguarda la modifica dell'articolo 4, poiché pare che la modifica che si propone sia tale da sollevare il Governo da quelle preoccupazioni che riguardavano il contrasto con la 386, la quale peraltro lascia alle Regioni la possibilità di legiferare in materia e non c'è una norma che imponga un blocco assoluto,bensì relativo a certe situazioni di fatto, sia pure in relazione a necessità di costituzione di reparti e via via, ma che non possono non essere valutati nello spirito stesso per cui il legislatore si è espresso formulando l'articolo 6 della 386 se non tenendo conto anche della situazione del servizio, che poi è la preoccupazione che ha determinato questo indirizzo che è stato adottato dal Consiglio regionale.
Per questi motivi la Commissione IV ritiene che il Consiglio debba approvare questa modifica nella formulazione che è stata proposta e quindi ne raccomanda l'approvazione.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Armella per la sua relazione.
Vi sono dei Consiglieri che intendono chiedere la parola? Non vedo richieste di parola.
La Giunta ha qualcosa da dire? L'Assessore Enrietti non ha nulla di particolare da aggiungere, quindi penso che si possa procedere alla votazione del disegno di legge n. 13.
La legge era stata approvata dal Consiglio regionale il 30/4/1975 e rinviata a nuovo esame dal Governo.
"Articolo 1 - Accesso ai livelli iniziali delle carriere amministrative Al primo livello delle funzioni d'ordine, di concetto e direttiva del personale amministrativo si accede esclusivamente mediante concorso pubblico.
Ai concorsi pubblici di cui sopra possono essere ammessi i dipendenti di ruolo con uno stato di servizio di almeno 5 anni di anzianità nel livello funzionale immediatamente inferiore, anche in carenza del prescritto titolo di studio, ma in possesso del titolo di studio immediatamente inferiore.
Il dipendente può usufruire del diritto di cui sopra una sola volta nel corso del servizio. Il dipendente inserito nella carriera ha diritto di partecipare alle promozioni e concorsi per i posti di livelli successivi".
Se nessuno desidera intervenire si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - Promozioni La copertura dei posti delle qualifiche non iniziali può avvenire anche mediante concorso di promozione per titoli ed esami".
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 37 hanno risposto SI 37 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato.
"Articolo 3 - Mansioni svolte a livello superiore In via eccezionale, le Amministrazioni ospedaliere, comprese quelle degli Ospedali psichiatrici, potranno disporre per il personale di ruolo e non di ruolo che eserciti da almeno un anno funzioni o mansioni superiori alla qualifica di inquadramento, l'attribuzione della qualifica corrispondente alle mansioni effettivamente svolte ed accertate, fatto salvo il possesso del titolo professionale sanitario prescritto dalle leggi vigenti".
Se nessuno desidera intervenire si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 37 hanno risposto SI 37 Consiglieri.
L'articolo 3 è approvato.
"Articolo 4 - Inquadramento personale non di ruolo Il personale non di ruolo in servizio presso le Amministrazioni ospedaliere, comprese quelle degli Ospedali psichiatrici, alla data di entrata in vigore della presente legge, in base a formale atto deliberativo, ed in possesso di tutti i requisiti richiesti per l'ammissione agli impieghi, viene inquadrato a domanda nella qualifica di: collaboratore direttivo se in possesso del diploma di laurea aggiunto se in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado applicato se in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado per il personale sanitario ausiliario, nelle qualifiche corrispondenti ai titoli professionali o di studio posseduti.
L'inquadramento ha luogo entro i limiti numerici della dotazione organica globale dell'ente e nell'ambito della carriera cui appartiene il dipendente.
Qualora dovessero verificarsi delle eccedenze ai singoli livelli rispetto alla specifica dotazione numerica, il personale inquadrato in soprannumero dovrà essere progressivamente riassorbito al verificarsi delle vacanze nella qualifica.
Il collocamento in ruolo decorre dalla data di entrata in vigore della presente legge ed è subordinato all'accertamento dell'idoneità in esito a concorso interno. I predetti concorsi dovranno comunque essere banditi entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge".
Poiché nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
L'articolo 4 è approvato.
Pongo in votazione l'intero testo del disegno di legge n. 13.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
Il disegno di legge n. 13 è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 26: "Modificazione dell'articolo 6 della legge regionale 25/5/1975 n. 31 'Norme per la concessione di contributi agli istituti di patronato e di assistenza sociale'"


PRESIDENTE

Passiamo al punto settimo dell'o.d.g.: "Esame disegno di legge n. 26: Modificazione dell'articolo 6 della legge regionale 25/5/1975 n. 31 'Norme per la concessione di contributi agli istituti di patronato e di assistenza sociale'".
Relatore è il Consigliere Ferrero, che ha la parola.



FERRERO Giovanni, relatore

Colleghi Consiglieri, la IV Commissione ha preso in esame la proposta di modificazione della legge regionale 25/5/1975 n. 31: "Norme per la concessione di contributi agli istituti di patronato e di assistenza sociale". I compiti di detti enti sono precisati per legge e si concretano di massima nell'assistenza e nella tutela dei lavoratori e dei loro aventi causa per il conseguimento in sede amministrativa e giudiziaria di prestazioni di qualsiasi genere previste da leggi, statuti, contratti regolanti la previdenza e la quiescenza, ecc. nonché nello svolgimento all'interno delle aziende, delle attività previste dall'articolo 12 della legge 20/5/1970 n. 300 ("Statuto dei lavoratori").
Con l'articolo 1 si modifica l'articolo 6 della legge 31 sostituendo alla dizione "organi responsabili del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale" quella di Ispettorati provinciali del lavoro. Nel contempo vengono prolungati i termini di presentazione delle domande in corso.
Il secondo articolo riguarda l'urgenza trattandosi, per i contributi da assegnarsi nell'anno 1975, di una proroga dei termini.
Poiché la presente legge risolve problemi che sono insorti per la precedente formulazione, la Commissione esprime voto favorevole unanime al disegno di legge n. 26 presentato dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

Ringraziamo il relatore, Consigliere Ferrero.
Vi sono richieste di parola da parte dei Consiglieri? Non ne vedo.
La Giunta non ha nulla da aggiungere, quindi passerei alla votazione.
"Articolo 1 - L'articolo 6 della legge regionale 25/5/1975, n. 31 è così modificato: Ai fini della concessione dei contributi, i responsabili provinciali degli Istituti di patronato e di assistenza sociale e della sede di Biella devono trasmettere, entro il 31 ottobre di ogni anno, domanda al Presidente della Giunta corredata da una relazione sull'attività svolta e dalla copia vistata per conformità dagli Ispettorati provinciali del lavoro di tutti i dati trasmessi, a chiusura dell'attività dell'anno precedente, agli Ispettorati medesimi.
Il termine per la presentazione della domanda per l'ammissione ai contributi concernenti l'attività svolta nell'anno 1974 è fissato in giorni 30 dalla data di entrata in vigore della presente legge.
La Giunta regionale può richiedere ulteriori dati ed informazioni sulle strutture organizzative e sull'attività degli Istituti e predisporre opportuni controlli".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi del sesto comma dell'articolo 45 dello Statuto".
Se nessuno desidera intervenire si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato.
Pongo in votazione il disegno di legge n. 26.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito : Presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
Il disegno di legge è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 31: "Convalida del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 3895 in data 29 settembre 1975, relativo a prelievo di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste"


PRESIDENTE

Passiamo al punto ottavo dell'ordine del giorno, con il quale credo si possa chiudere la seduta mattutina: "Esame disegno di legge n. 31 'Convalida del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 3895 in data 29 settembre 1975, relativo a prelievo di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste'".
Relatore è il Consigliere Rossi, a cui dò la parola.



ROSSI Luciano, relatore

La Commissione I ha preso in esame il d.d.l. n. 31 concernente la "Convalida del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 3895 in data 29 settembre 1975, relativo a prelievo di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste", ed ha rilevato che il decreto del Presidente della Giunta prevede un prelievo di L. 92 milioni dal capitolo 1016 del fondo di riserva, al fine di aumentare la dotazione di alcuni capitoli di spesa corrente, relativi all'acquisto di libri, stampati e cancelleria alla stampa di pubblicazioni, alla manutenzione, riparazione e trasporto mobili, nonché all'uso di impianti telefonici, capitoli che non presentano una sufficiente copertura.
Dall'esame dei bilanci la Commissione ha riscontrato che gli stanziamenti di quasi tutti i capitoli in questione erano stati, nella previsione dell'anno 1975, ridotti rispetto alla previsione del 1974 previsione che, come dimostra il d.d.l. n. 31, non risulta adeguata.
Per queste considerazioni e poiché risulta che al capitolo 1016 esiste ancora una sufficiente disponibilità, la Commissione segnala al Consiglio che, sotto l'aspetto contabile, esiste la condizione per effettuare la variazione richiesta.



PRESIDENTE

Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione dell'articolo unico. Quando si tratta di un unico articolo è sufficiente una sola votazione.
"Articolo unico - Il decreto del Presidente della Giunta regionale n.
3895, in data 29 settembre 1975, emesso ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale 1 aprile 1975, n. 20, su conforme deliberazione della Giunta in data 8 agosto 1975, n. 15-31, è convalidato".
Se nessuno desidera intervenire si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votatiti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
Il disegno di legge è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 34: "Proroga dell'efficacia del vincolo alberghiero di cui alla legge 24 luglio 1936, n. 1692 e modifica del termine di cui al secondo comma dell'articolo 2 della stessa legge"


PRESIDENTE

Io avevo proposto di sospendere la seduta dopo l'approvazione di questo disegno di legge, però per la verità siamo alle 12,20 e vi è ancora una richiesta dell'Assessore Moretti. Mi si dice che il disegno di legge n. 34 che abbiamo al punto tredicesimo dell'ordine del giorno viene in aula con una relazione unanime da parte della Commissione e quindi non ci dovrebbero essere intoppi per una sua rapida approvazione.
Se il Consiglio regionale non ha nulla in contrario invertirei l'ordine del giorno e darei la parola al collega Raschio per la relazione.



RASCHIO Luciano, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, la legge 24 luglio 1936, n.
1692 e successive proroghe e modificazioni, prevede che gli immobili adibiti ad uso di albergo, pensione e locanda, non possono essere n venduti né dati in locazione, per uso diverso da quello alberghiero, senza la preventiva autorizzazione da parte dell'Amministrazione regionale: essi sono soggetti al vincolo alberghiero.
Per ottenere tale autorizzazione gli interessati presentano un'istanza redatta a sensi della citata legge, all'Amministrazione regionale.
L'accoglimento dell'istanza è subordinata ad una serie di accertamenti eseguiti presso il Ministero del Turismo e dello Spettacolo, per mezzo dell'Ente provinciale per il Turismo competente per il territorio, del Comune e di tutti quegli enti ed autorità che si ritiene utile interpellare.
Per raccogliere i dati e le informazioni indispensabili si impiega normalmente un periodo di tempo superiore al mese previsto dalla legge in argomento con il rischio di impedire una tempestiva determinazione sulle istanze stesse.
Per ovviare a tale inconveniente si ritiene pertanto necessario modificare il secondo comma dell'articolo 2 della legge 24 luglio 1936, n.
1692.
Il disegno di legge predisposto dalla Giunta ed approvato dalla VII Commissione stabilisce che il periodo di tempo che intercorre tra la data dell'invio della domanda e quella della comunicazione da parte dell'Amministrazione regionale venga fissato in quattro mesi.
Inoltre, lo stesso disegno di legge, all'articolo 1, stabilisce che il vincolo alberghiero di cui alla legge 24 luglio 1936, n. 1692, sia prorogato al 31 dicembre 1977.
Si è ritenuto opportuno adottare tale provvedimento, nonostante il Ministero del Turismo e dello Spettacolo ne abbia assunto uno analogo, sino al 31 dicembre 1976, per sottolineare che la materia trattata, a seguito del D.P.R. 14 gennaio 1972, n. 6, è di competenza regionale.
Ringrazio i Consiglieri della Commissione ed il Presidente per aver dato modo di anticipare la discussione nella mattinata in Consiglio.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Raschio.
Vi sono richieste di parola? Passiamo alla votazione.
"Articolo 1 - Il vincolo alberghiero di cui alla legge 24 luglio 1936 n. 1692 e successive proroghe e modificazioni, prorogato con legge regionale 28 gennaio 1974, n. 3, sino al 31 dicembre 1975, è ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 1977".
Se non vi sono richieste di parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - Il termine di un mese, previsto dal secondo comma dell'articolo 2 della legge 24 luglio 1936, n. 1692, è stabilito in mesi quattro".
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato.
"Articolo 3 - La presente legge regionale è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi del sesto comma dell'articolo 45 dello Statuto".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'articolo 3 è approvato.
Pongo in votazione l'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
Il disegno di legge n. 34 è approvato.
Per il pomeriggio la mia proposta sarebbe questa: il Consiglio regionale era convocato per le ore 15, ma siccome a quell'ora il Vicepresidente Bellomo desidera incontrarsi con i Presidenti di Commissione, io convoco i Presidenti di Commissione per le ore 15 nella saletta qui vicino, per cui la seduta del Consiglio regionale riprende alle ore 15,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,45)



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