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Dettaglio seduta n.193 del 18/05/78 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BELLOMO


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
I verbali delle precedenti sedute del 9 e 10 maggio scorso sono a mani dei Consiglieri e, se non vi sono obiezioni, si intendono approvati.


Argomento: Organi, strumenti e procedure della programmazione

Interrogazione del Consigliere Paganelli: "Opportunità che la Giunta riferisca al Consiglio sull'esito della riunione per l'attuazione della legge 382 a Roma del 31 marzo scorso"


PRESIDENTE

Il punto secondo all'ordine del giorno reca: "Interpellanze ed interrogazioni". La prima ad essere discussa è l'interrogazione presentata dal Consigliere Paganelli: "Opportunità che la Giunta riferisca al Consigllo sull'esito della riunione per l'attuazione della legge 382 a Roma del 31 marzo scorso".
Risponde il Vicepresidente Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

La Commissione interregionale era stata convocata per il pomeriggio del 31 marzo u.s., per la ripartizione dei fondi all'agricoltura, per la raccolta di dati statistici relativi alla spesa (semplici ratifiche di proposte già elaborate dagli Assessorati regionali) e per alcune nomine che, peraltro, non si sono effettuate.
Al mattino della stessa giornata ha avuto luogo un incontro con i Presidenti o loro sostituti, nel corso del quale il Ministro Morlino ha esposto, a titolo personale e non a nome del Governo, alcune considerazioni su due aspetti: il rapporto Stato-Regioni alla luce della nuova situazione di maggioranza parlamentare l'applicazione dell'articolo della legge 382 relativo al rapporto Stato-Regioni sulla politica di programmazione.
Riassumo telegraficamente i contenuti sui due punti. Sul primo è stata esposta la tesi che rifiuta il criterio di omogeneizzazione dal centro alla periferia in un quadro pluralistico istituzionale che assume come riferimento il programma governativo, quindi la necessità di rapporti complessivi Regioni-Governo, ed in particolare con il Presidente del Consiglio Andreotti, rapporti da organizzare periodicamente ed in modo sollecito.
Sul secondo punto è stata esposta la tesi secondo la quale, a livello nazionale, la politica di programmazione si esprime tramite leggi di settore (occupazione giovanile, Mezzogiorno, riconversione industriale aree sottosviluppate, quadrifoglio, ecc.) non esclusa la loro revisione e l'adozione in parallelo di piani di settore industriale (chimica, energia ecc.), quindi il rifiuto al rilancio di una politica di programmazione onnicomprensiva che copra tutto il territorio nazionale.
In questo contesto le Regioni dovranno tradurre territorialmente leggi e piani nazionali di settore in una gestione unitaria con le loro competenze regionali ed elaborando piani di sviluppo e di settore regionali.
Su entrambe le questioni non vi è stata una discussione di merito quanto di metodo. E' stata rilevata l'esigenza di tenere a breve scadenza un incontro con il Presidente del Consiglio e una riflessione generale sul funzionamento della Commissione che è da rivedere in modo radicale. In particolare è stata rilevata l'esigenza di sollecitare un sostanziale coinvolgimento delle Regioni nella complessiva attività in attuazione del programma di governo.
L'incontro con il Presidente del Consiglio Andreotti veniva previsto verso la metà di aprile subordinatamente agli impegni parlamentari nonch alla complessa situazione politica.
Siamo tutti a conoscenza degli eventi intercorsi in questo periodo perciò non è stato possibile fissare questa riunione. Ieri si è svolta una riunione nella quale è proseguito il discorso avviato e sulla quale riferirà il collega Simonelli.
Condivido la richiesta avanzata di riferire sistematicamente al Consiglio l'esito degli incontri con il Governo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Simonelli per l'integrazione della risposta.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione

L'incontro di cui ha accennato il Vicepresidente Bajardi era stato preceduto da una riunione di carattere preparatorio insieme con i funzionari dei Ministeri delle Regioni e del bilancio, gli Assessori al bilancio e alla programmazione, tecnici e funzionari delle Regioni.
Il Governo ritiene che con l'avvio dei piani regionali di sviluppo sia possibile riprendere il discorso della programmazione,, collegando l'attività delle Regioni con quelle del Governo e del Parlamento. A questo fine è stato affidato al prof. Carabba, già Segretario della programmazione a livello nazionale, l'incarico di consulente e di coordinatore del lavoro degli esperti presso i Ministeri delle Regioni e del bilancio. Sono 19 le Regioni che hanno presentato finora documenti di piano e bilanci pluriennali, pertanto vi è l'esigenza di verificare i gradi di coerenza di quei documenti per giungere ad una formale compenetrazione tra i medesimi.
Viene emergendo una volontà programmatica in alcuni provvedimenti legislativi adottati dal Parlamento, in particolare nelle leggi di riconversione industriale, nella legge sull'occupazione giovanile, - nella legge, quadrifoglio per l'agricoltura, nei provvedimenti per il Mezzogiorno e in quelli per il credito agevolato. Tali programmazioni nazionali hanno carattere settoriale, mentre i Piani di sviluppo regionali debbono avere un carattere globale. Occorre quindi valutare le competenze regionali nei singoli settori e inquadrarli in una visione di insieme. Personalmente in parte contesto questa tesi, perché ritengo sia difficile rinunciare ad un quadro di riferimento complessivo e perché ritengo che solo in tale contesto avrebbe senso una verifica di coerenza dei Piani regionali di sviluppo. E' ovvio che qualora queste programmazioni non trovassero un punto di riferimento a cui ancorarsi,occorrerà un'opera di disaggregazione all'interno dei piani regionali che sarà difficilmente fattibile. Mi è parso di capire che il Governo intenda elaborare uno schema di riferimento pluriennale globale che verrà probabilmente formalizzato in modo diverso da quello dei piani pluriennali degli anni '60. Nel corso della riunione di ieri il Ministro del bilancio ha comunicato che è in stato di avanzata elaborazione la riforma della contabilità e del bilancio dello Stato i quali dovrebbero modellarsi sulla riforma della contabilità e dei bilanci regionali, che presso il Ministero dell'industria sono in corso i piani di settore previsti dalla legge di riconversione industriale e che presso il Ministero del tesoro si sta definendo un'analisi sulla situazione della spesa pubblica e presso il Ministero del bilancio e della programmazione si stanno definendo gli studi sulle compatibilità del costo del lavoro e sulle corrispondenti elaborazioni finanziarie. Prima della pausa estiva sarebbe utile compiere l'elaborazione e la consegna da parte delle Regioni di tutto il materiale disponibile in ordine a questi argomenti, proprio per consentire al Governo, e alle Regioni di iniziare un confronto alla ripresa dei lavori dopo le vacanze feriali. Questi tempi costringono ad una serie serrata di incontri prima delle ferie.
La discussione ha poi spaziato sulle valutazioni complessive del rapporto Stato-Regioni e ne è scaturita la proposta del Ministro che rifacendosi alle richieste delle Regioni avanzate al convegno di Venezia tenutosi nel mese di gennaio, ha proposto la formazione di organismi misti per l'esame delle materie indicate, ossia la costituzione di una segreteria permanente per la programmazione, della quale facciano parte anche i rappresentanti delle Regioni, la costituzione di due gruppi di lavoro misti tra esperti del Ministero ed esperti delle Regioni, il primo dei quali dovrebbe occuparsi degli aspetti economico-finanziari della programmazione quindi prevalentemente delle verifiche dei piani di sviluppo e dei bilanci regionali oltre che degli aspetti di carattere settoriale legati alle leggi di settore, alle leggi pluriennali e alle leggi di programma; il secondo dei problemi istituzionali compresa la revisione della legislazione in vigore. Il Ministro ha indicato l'opportunità di modificare negli aspetti istituzionali la legge. 281 unificando le due Commissioni inte-rre-gionali previste e formalizzando la partecipazione delle Regioni all'attività istruttoria della Commissione interregionale anche dal punto di vista giuridico. Per mercoledì 24 maggio è convocata la Commissione interregionale che dovrebbe procedere alle indicazioni per la nomina dei tre organismi misti Stato-Regioni, i quali, in base alle indicazioni emerse,possono essere composti da un numero variabile da tre a cinque membri di nomina regionale. Credo sarà possibile inserire in uno dei gruppi di lavoro anche un esperto della Regione Piemonte e a questo proposito è stato indicato, anche da parte di altri Presidenti regionali, il nome del dr. Mossetto che in questi mesi ha svolto un notevole lavoro di coordinamento interregionale su tal i argomenti. Il Ministro ha inoltre annunciato che è in via di costituzione la Commissione per l'esame della spesa pubblica che siederà presso il Ministero del tesoro. Le Regioni hanno fatto presente l'opportunità che anche in tale Commissione, oltre ai funzionari della ragioneria centrale, vi siano esperti di designazione regionale. Il Ministro ha dato, infine, notizia dell'attività per l'emanazione dei decreti finanziari in attuazione del D.P.R. 616 ed ha annunciato che il Governo è disposto ad accogliere due dei cinque punti proposti dalla Commissione Fanti e che ritiene di introdurre tali aspetti finanziari non con una nota di variazione al bilancio, ma con un disegno di legge al fine di consentire al Parlamento di pronunciarsi nel merito. Il Ministro ha anche dato alcune brevi notizie in ordine al problema urgente e importante degli Enti da sopprimere per i quali il termine ultime era il 30 giugno e per i quali si poneva l'esigenza di cessazione del finanziamento.
Governo e Commissione parlamentare avrebbero concordato di prorogare il termine al 31 dicembre 1978, garantendo nel contempo il finanziamento dello Stato e prorogando di sei mesi i lavori della Commissione. Questa decisione sarebbe molto importante perché gli Assessori all'assistenza avevano già segnalato la gravità della situazione finanziaria. Nel corso della riunione della Commissione interregionale, per mercoledì prossimo,il Ministro del tesoro illustrerà le linee del bilancio dello Stato, riaprendo quel serrato confronto che era stato interrotto con la caduta del precedente Governo.
L'incontro con il Presidente del Consiglio, a cui si riferiva il Vicepresidente Bajardi, dovrebbe essere fissato entro la prima decade del mese di giugno. Si è convenuto anche di indire un convegno nazionale sulla programmazione da tenere possibilmente ancora prima della pausa estiva.
In conclusione,posso dire che nella riunione di ieri le Regioni hanno manifestato la loro soddisfazione per la ripresa del dialogo Governo Regione su un terreno concreto di collaborazione. L'avvio della programmazione e gli impegni del Governo costituiscono un salto di qualità nel modo di intendere i rapporti Stato-Regioni.
E' stata discussa la delimitazione delle aree insufficientemente sviluppate ai fini dell'applicazione del D.P.R. 902, argomento che non era all'ordine del giorno. In relazione a questo problema è stata richiesta una sollecita riunione specifica del gruppo di lavoro composto da tre Assessori delle Regioni del Nord e dal Vicepresidente della Regione Veneto dall'Assessore all'industria della Toscana per le Regioni centrali e dal Presidente della Regione Molise per le Regioni meridionali. Il gruppo di lavoro dovrebbe coordinare la linea regionale, attese le differenze di valutazione esistenti tra le, Regioni del Centro-Nord e le Regioni del Sud.
Negli ultimi mesi il gruppo di lavoro non ha potuto riunirsi causando il ritardo del Governo nel procedere ad integrare la deliberazione. Il Ministro ha comunque assicurato che si riunirà mercoledì mattina prima della riunione della Commissione interregionale. L'impegno della Giunta così come è stato espresso dal Vicepresidente, è di dare immediata informazione anche di questo rilevante problema. Nel caso in cui il Governo sciogliesse i nodi sui criteri e sui metodi di applicazione del D.P.R. 902 in ordine all'aumento dell'elenco dei Comuni insufficientemente sviluppati e se notizie in questo senso giungessero già mercoledì prossimo converrebbe accelerare i tempi per l'esame della deliberazione e del documento della Giunta perché il Consiglio regionale possa approvare la deliberazione relativa. L'informativa che potremo eventualmente dare giovedì prossimo potrà avere dei riflessi sull'andamento dei lavori in seno alla I Commissione.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Avevo presentato l'interrogazione non tanto per avere un'informazione sulla riunione tenutasi presso il Governo, quanto per sottolineare l'opportunità delle tempestive informazioni sugli incontri tra Stato e Regioni, attraverso quello che riteniamo il canale istituzionale di informazione, cioè attraverso l'informativa che la Giunta deve dare al Consiglio, cosi come avveniva alcuni anni fa.
La risposta del Vicepresidente Bajardi è stata in questa linea l'Assessore ci ha immediatamente informati della riunione di ieri e noi prendiamo atto con soddisfazione dei rapporti tra le Regioni ed il Governo particolarmente per quanto riguarda il raccordo tra programmazione nazionale e programmazione regionale, la riforma della contabilità e la partecipazione delle Regioni alla formazione del bilancio dello Stato.
Ci auguriamo che l'innovazione iniziata con l'informazione di questa mattina continui tempestivamente dopo ogni riunione, sì da consentire alle forze politiche, nella sede propria del Consiglio regionale o delle Commissioni permanenti, di poter dare il contributo che esse ritengono di dare. Se sarà instaurato questo modo di procedere, dopo l'annunciata riunione di mercoledì la Giunta dovrà opportunamente informarci, dandoci anche i temi di meditazione, di studio e di confronto.
Mi dichiaro pertanto soddisfatto della risposta della Giunta.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interrogazione del Consigliere Colombino: "Iniziative che la Giunta intende assumere in occasione del 15° anniversario della fondazione del Sacrario al Soldato Ignoto dell'Abbazia della Novalesa"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione presentata dal Consigliere Colombino: "Iniziative che la Giunta intende assumere in occasione del 15 anniversario della fondazione del Sacrario al Soldato Ignoto dell'Abbazia della Novalesa".
Risponde il Vicepresidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta regionale considera questa questione per due ordini di motivi: la finalità dell'iniziativa, sulla quale non vorrei dilungarmi voglio soltanto sottolineare che la seconda guerra mondiale ha lasciato una grossa traccia nella vita del nostro Paese, quindi le iniziative ad essa collegate fanno parte del costume e della tradizione civile. Il secondo ordine di motivi deriva dall'importanza storica e culturale che ha l'Abbazia Benedettina. Vi è quindi l'esigenza di salv-are e, se è possibile, ripristinare un monumento di così alto valore. Il Sacrario è stato collocato in una delle cappelle adiacenti all'Abbazia, tutte di rilevante interesse artistico.
Ciò premesso, la Giunta non mancherà, come è sua tradizione, di dare il proprio contributo anche di ordine finanziario nella misura in cui sarà richiesto dall'organismo promotore.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante Consigliere Colombino.



COLOMBINO Michele

Mi fa piacere che la Giunta riconosca l'alto valore morale della storica e culturale Abbazia di Novalesa. La parte conclusiva dell'Assessore mi lascia tuttavia perplesso in quanto, da parte degli organizzatori della manifestazione nazionale per celebrare il quindicennio di fondazione del Sacrario annesso, le richieste sono regolarmente pervenute al Presidente della Giunta e all'Assessore Fiorini, i quali, peraltro, hanno risposto in senso negativo.
Vorrei che la Giunta si facesse carico non soltanto di un contributo morale,ma anche di un contributo finanziario per permettere la realizzazione del convegno nazionale, che tende non soltanto a ricordare degnamente il quindicennio della traslazione del militare ignoto dell'Albania al Sacrario, ma intende anche portare un vantaggioso contributo turistico a tutta la Valle di Susa.
Invito pertanto la Giunta a dare risposte concrete e non evasive.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Economato e Servizi di tesoreria

Interrogazione del Consigliere Paganelli: "Ritardi della Giunta nel dare avvio al servizio di tesoreria"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione presentata dal Consigliere Paganelli: "Ritardi della Giunta nel dare avvio al servizio di tesoreria".
Risponde l'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione

L'interrogante giustamente chiede notizie in ordine alla chiusura della trattativa, di cui abbiamo discusso alcuni mesi fa. Permangono alcuni margini di disaccordo tra la Giunta e l'istituto tesoriere indicato come capofila.
Ieri, insieme con il Presidente Viglione, abbiamo avuto un incontro a Roma con il Vicepresidente della Cassa di Risparmio, delegato a trattare la questione dal Presidente, momentaneamente all'estero. Si sono ribadite le posizioni della Regione Piemonte e si è conseguito un notevole avvicinamento, ma non ancora un'intesa totale.
I punti ancora in discussione sono: il canone che avrebbe dovuto essere stato versato dagli istituti tesorieri per i locali che la Regione mette a disposizione nello stabile di Via Garibaldi. Questo argomento è ormai vicino ad un accordo la determinazione del tasso passivo sulle anticipazioni. Anche su questo punto l'intesa è raggiunta accettando il riconoscimento della clausola del miglior cliente la misura della forbice tra i tassi attivi e i tassi passivi. Da posizioni inizialmente molto lontane, ci si sta avvicinando ad un ragionevole accordo.
Il punto più delicato e controverso riguarda invece l'entità e la durata dei mutui da contrarre da parte della Regione. La Cassa di Risparmio pone tre valutazioni e tre divergenze rispetto alle richieste della Regione, mostrando qualche perplessità sulla dimensione dei mutui da contrarre. Questo argomento nel corso della trattativa ci è parso strumentale ai fini della discussione. In effetti è stato chiarito che la richiesta nell'ordine di 180-200 miliardi di mutui riguarda l'intero fabbisogno della Regione e non quello richiesto ad un solo istituto, anche nei confronti di tutti gli altri istituti ordinari o speciali che potessero contrarre mutui, non era quindi una dimensione insostenibile, tant'é vero che queste argomentazioni sono cadute. Rimane invece un nodo da sciogliere in merito alla durata dei mutui e al livello dei tassi. Forti perplessità permangono in ordine alla durata dei mutui che normalmente la Regione fissava in 20-25 anni. Viene fatta la proposta di 15 anni, comportante la modifica di molte leggi regionali, alcune delle quali prevedono mutui di durata ventennale, altri trentennali.
Venendo al problema dei tassi, come i Consiglieri sanno, le leggi regionali prevedono tassi al 13-15% secondo il periodo in cui sono state rispettivamente votate. Su questo tema le posizioni erano distanti, oggi la proposta sarebbe di ancorare il livello dei tassi al costo di approvvigionamento sul mercato obbligazionale con un certo margine in più che le banche tendono a farsi riconoscere. Tale livello, cosî come è stato individuato dalla Banca d'Italia, è del 13,80% più M'1%. La Giunta lo ritiene un livello eccessivo ed ha controproposto il livello del 12% e dopo la discussione di ieri, ha finito per proporre come livello accettabile il 13 %. Tale livello non implicherebbe la modifica delle leggi regionali in vigore. La Cassa di Risparmio valuterà tale proposta al rientro dall'estero del Presidente.
Queste trattative non sono state inutili, perché si sono ottenute alcune condizioni interessanti per la Regione anche in merito ai tassi, che è il punto più controverso.
La Giunta concorda sulla necessità che su questa vicenda si ponga rapidamente la parola "fine".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

I problemi evidenziati nella risposta sono seri e vanno indubbiamente risolti nel momento in cui si procede all'affidamento del servizio di tesoreria. Mi riferisco particolarmente a quello dei mutui e ai tassi relativi. Ci rendiamo conto della complessi della materia, tuttavia dobbiamo ricordare che la legge sul servizio di tesoreria è stata votata dal Consiglio regionale il 6 novembre 1975 e dopo due anni e mezzo l'affidamento non è ancora avvenuto, malgrado il grosso rilievo che la maggioranza dette al problema al momento della votazione della legge.
E' dovere dell'opposizione pungolare in merito alla realizzazione di questo servizio, così come è stato fatto segnando il tempo di sei mesi in sei mesi. Ci auguriamo di poter porre la parola "fine" a questa questione così come ha dichiarato l'Assessore. E' evidente che sul ritardo, che è veramente eccessivo, dobbiamo esprimere tutta la nostra insoddisfazione.



PRESIDENTE

Chiede ancora la parola l'Assessore Simonelli, per un'ulteriore precisazione.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione

In effetti si sta verificando un disimpegno da parte degli altri istituti di credito i quali ritengono che le risorse a disposizione della Regione siano in via di esaurimento e che il vantaggio per gli istituti tesorieri sia minore. In questo senso la Cassa di Risparmio comunica - e non abbiamo motivo per dubitarne - che negli incontri con gli altri istituti cotesorieri, questi hanno addirittura minacciato,nel caso in cui venissero accettate le condizioni della Regione,di ritirarsi dal pool di tesoreria. La Cassa di Risparmio rischia di rimanere unico tesoriere. I problemi non sono semplici perché in realtà da parte delle banche c'è su questo tema una posizione di irrigidimento.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione del Consigliere Castagnone Vaccarino: "Mancanza di servizio autolinee nella zona del Montoso: atteggiamento della Giunta"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Castagnone Vaccarino: "Mancanza di servizio autolinee nella zona del Montoso: atteggiamento della Giunta".
Risponde il Vicepresidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

Nel mese di ottobre 1977 il Consorzio turistico montano Pro Montoso segnalava all'Assessorato che le autolinee Torino - Montoso e Carmagnola Montoso, in concessione alla Società Cavourese, non venivano più effettuate a partire dall'anno 1976.
L'esponente chiedeva che il servizio venisse ripreso.
Sulla base della segnalazione sopra indicata l'ufficio autolinee dell'Assessorato predisponeva accertamenti e in data 30/11/1977 contestava alla Società il disservizio e la invitava a discutere in Regione e con gli Enti interessati il problema del collegamento del Montoso, riservandosi di adottare i provvedimenti necessari al fine del recupero dei contributi percepiti e non dovuti.
La Società, in data 10/12/1977, replicava confermando che il servizio era stato parzialmente svolto anche se deficitario,sia pure con difformità rispetto al programma e all'orario previsti dalla concessione.
Per quanto riguarda il collegamento con Montoso l'Assessorato ha proceduto alla revoca della concessione Carmagnola - Cavour - Montoso per altro non più rispondente alle attuali esigenze di traffico e ha disposto invece il riesame della situazione concessionale dell'autolinea Torino Pinerolo - Cavour - Montoso per il cui programma di esercizio sono in corso accordi con il Sindaco di Bagnolo e la Società concessionaria.
Si assicura che gli uffici dell'Assessorato hanno già predisposto i necessari provvedimenti per il recupero dei contributi di esercizio percepiti dall'azienda negli anni 1976 e 1977 corrispondenti alle percorrenze non effettuate.
Si comunica infine l'effettiva misura dei contributi erogati per il complesso dell'azienda per gli anni 1976 e 1977, facendo rilevare che i contributi del 1977 sono ancora da definire a consuntivo: esercizio 1976: legge regionale 22: L. 21.773.937 legge regionale 23: L. 27.935.000 legge regionale 56: L. 44.240.800 esercizio 1977: prevista di entità non inferiore a quella dell'anno 1976. Non è stata comunque ancora liquidata completamente.



PRESIDENTE

La parola alla signora Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Mi dichiaro soddisfatta della risposta, anche perché non è ancora stata definita l'entità del recupero e l'Assessorato intende provvedervi.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione dei Consiglieri Picco e Paganelli: "Ricorso alla trattativa privata per ricostruzioni di edifici regionali: indirizzi ed opportunità politiche"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione presentata dai Consiglieri Picco e Paganelli: "Ricorso alla trattativa privata per ricostruzioni di edifici regionali: indirizzi ed opportunità politiche".
Risponde l'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione

L'elenco consegnato contiene i lavori affidati dal 1971 ad oggi,alcuni dei quali sono ancora in corso. Come risulta dal riepilogo contenuto nella pubblicazione? i lavori affidati ammontano complessivamente a 17 miliardi e 756 milioni, di questi il 42,4% è stato affidato a licitazione privata, il 29,8% per appalto concorso, il 3% in economia, soltanto un quarto, ossia il 24,3% pari a 4 miliardi e 313 milioni, è stato affidato a trattativa privata. E' ovvio che il ricorso alla trattativa privata viene fatto per particolari motivi di urgenza e, in questi casi, si è sempre avuto cura di avviare la trattativa con più ditte. L'unico caso di affidamento a trattativa privata è stato quello per la sistemazione dell'immobile di Corso Unione Sovietica che ha comportato una spesa per un importo complessivo di 441 milioni.
Solitamente le opere che comportano una spesa elevata vengono, nei limiti del possibile, esclusi dalla trattativa privata e affidati alla licitazione o all'appalto concorso. L'esperienza di questi anni ha dimostrato che soprattutto per la sistemazione degli edifici che debbono divenire sedi di uffici regionali, come è appunto il caso del Centro di calcolo, c'è la possibilità di realizzare rapidamente i lavori con risultati soddisfacenti. Desidero confermare che la Giunta è disponibile a dare un'amplissima informazione ai Consiglieri, che la pubblicazione consegnata ai Consiglieri sarà seguita da un periodico aggiornamento sullo stato di affidamento dei lavori e che tutta questa materia potrà essere oggetto di analisi più approfondite e di dibattito nelle sedi competenti del Consiglio o della Commissione consiliare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picco.



PICCO Giovanni

Ringrazio l'Assessore e la Giunta per avere predisposto il "libro bianco" sugli affidamenti dei lavori per la costruzione di opere civili.
Desumiamo da questa pubblicazione non dico il sospetto,ma la convinzione che avevamo perché di fatto la metodologia che si sta estendendo nell'uso di determinate procedure, che dovrebbero essere eccezionali, finisce per divenire la metodologia normale di affidamento dei lavori, siano essi di ordinaria manutenzione, siano essi di eccezionalità e anche d'urgenza come ha ricordato l'Assessore. Richiamiamo l 'attenzione della Giunta ad un'etica di comportamento; dopo l'interrogazione, che risale ai primi di febbraio, speravamo in una maggior cautela nell'utilizzazione di questo strumento eccezionale. Purtroppo constatiamo che sono proseguiti questi affidamenti e purtroppo sono proseguiti proprio in quei lavori, che, come quello di Corso Unione Sovietica, presentano maggiori caratteristiche di stupore, di eccezionalità e di sorpresa per il modo con cui sono stati affidati : si è partiti da una trattativa privata di 68 milioni per arrivare ad un importo che è vicino al miliardo e mezzo.
Quando l'estensione arriva oltre certi limiti si superano tutte le forme normalmente corrette per la trattativa privata" che è corretta quando avviene a seguito di una gara esplorativa o di un appalto concorso (ne riparleremo quando si tratterà degli appalti concorsi sugli asili nido sui quali ci sono anche dei rilievi da fare), oppure quando la trattativa privata avviene a seguito di un supero dell'estensione del quinto di appalto per una gara regolarmente svolta.
Richiamiamo l'opportunità che su questo argomento vi sia un ripensamento e che nell'opportuna Commissione vengano affrontati i problemi relativi agli ulteriori lavori che devono essere affidati per le sedi regionali, lavori che riconosciamo avere caratteristiche di eccezionalità ma rispetto ai quali riteniamo sia possibile una ricerca, una pre selezione, una gara esplorativa che consenta di collocarci nelle norme di legge senza andare ad applicazioni di eccessiva discrezionalità. A conclusione del mio intervento devo dire che non siamo ancora soddisfatti della risposta. Riteniamo quindi che su questo argomento vi debbano essere ulteriori approfondimenti e ulteriori confronti. Prendiamo atto comunque della comunicazione dell'Assessore Simonelli di volerne parlare quanto prima nella I Commissione.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Comprensori

Interrogazione del Consigliere Chiabrando: "Provvedimenti a seguito dell'istanza del Comune di Vide Piemonte che intende ottenere il trasferimento dal Comprensorio di Pinerolo a quello di Torino"


PRESIDENTE

Rimane ancora da svolgere l'interrogazione presentata dal Consigliere Chiabrando: "Provvedimenti a seguito dell'istanza del Comune di Virle Piemonte che intende ottenere il trasferimento dal Comprensorio di Pinerolo a quello di Torino".
Risponde l'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione

La collocazione del Comune di Virle nel Comprensorio di Pinerolo era stata richiesta dall'Amministrazione comunale stessa in contrasto con la prima indicazione data dalla Regione.
Tale richiesta era stata accolta. Ora, visti alcuni spostamenti di Comuni contermini intervenuti in questi mesi, il Comune di Virle ritorna sulle sue decisioni e chiede di ottenere la sua collocazione comprensoriale così come inizialmente era stata proposta dalla Regione. Credo che nulla osti ad esaminare questa richiesta, anche perché la legge istitutiva dei Comprensori prevede la possibilità di una correzione dei confini in occasione dell'approvazione di ogni piano di sviluppo; con un'interpretazione estensiva della norma potremmo ritenerla già applicabile in occasione del primo piano di sviluppo anche se questa segue di pochi mesi la costituzione dei Comprensori.
La Giunta in questo momento ha avviato l'istruttoria per arrivare alla definizione dei confini in relazione ai servizi socio-sanitari e assistenziali. Il Comune sarà interpellato nei prossimi giorni per risolvere questo problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Ringrazio l'Assessore per la risposta. Il Comune di Virle, come giustamente è stato detto, doveva essere compreso nel Comprensorio di Torino, poi, in ordine ad una logica che pareva dovesse prevalere in quel momento, aveva chiesto di essere compreso nel Comprensorio di Pinerolo.
Oggi gli altri Comuni confinanti sono compresi tutti nel Comprensorio di Torino,mentre Virle è rimasto completamente tagliato fuori per quanto si riferisce ai servizi sanitari, ai trasporti, ecc.
Invito la Giunta a voler accelerare i tempi per il completamento dell'istruttoria e adempiere agli atti necessari per tale passaggio.
Grazie.



PRESIDENTE

Abbiamo così concluso l'esame delle interrogazioni.


Argomento:

Interrogazione del Consigliere Chiabrando: "Provvedimenti a seguito dell'istanza del Comune di Vide Piemonte che intende ottenere il trasferimento dal Comprensorio di Pinerolo a quello di Torino"

Argomento:

Comunicazioni del Presidente

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Sono in congedo gli Assessori Alasia, Astengo, Ferraris, Fiorini e Fonio, i Consiglieri Besate, Minucci e Carazzoni ed il Presidente della Giunta regionale.


Argomento:

a) Congedi

Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: n. 316: "Concessione contributi ai Comuni montani per il servizio di sgombero neve", presentato dai Comuni di Sampeyre, Pontech ianale, Bellino Casteldelfino, Murazzano in data 17 aprile 1978 n. 317: "Interventi regionali in materia di movimenti migratori" presentato dalla Giunta regionale in data 10 maggio 1978.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge

Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo ha apposto il visto: alla legge regionale 5/4/1978: "Modifica della legge regionale 10/5/1973, n. 8, concernente l'istituzione del Circondario di Pinerolo" alla legge regionale 5/4/1978: "Provvedimenti a favore del movimento cooperativo".


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo

Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo non ha apposto il visto: alla legge regionale 6/4/1978: "Criteri e metodologia per la determinazione delle distanze minime degli alberi dai confini".


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

e) Attentato ad un poliziotto della Digos


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, purtroppo dobbiamo ancora denunciare un fatto grave compiuto nei confronti di un agente della Digos, ferito con intenzioni omicide, fatto che allunga la catena di attentati che si vanno compiendo dopo la morte dell'on. Moro, a Milano, a Bologna, a Sassari e con episodi minori, ma altrettanto gravi, a Biella, a Novara. Questo dimostra l'intenzione, anzi la determinazione dei terroristi di continuare la loro azione omicida per aggravare la crisi politica e per raggiungere gli obiettivi che si prefiggono. Purtroppo essi dimostrano anche la possibilità di agire senza che gli si contrapponga una nuova efficienza da parte degli organi dello Stato.
Al ferito va il nostro augurio di pronta guarigione.
Alle ore 14,30 è convocato il Comitato regionale per l'affermazione dei valori della Resistenza per fare il punto su questa nuova fase di fatti delittuosi e per valutare le richieste da avanzare nei confronti del Governo, prima fra tutte quella che il conferimento dell'incarico al nuovo Ministro degli interni avvenga in tempi brevi oltre a quella di un piano di emergenza particolareggiato e straordinario per le città di Torino, Milano Genova e Roma che sono, senza alcun dubbio, al centro dell'offensiva terroristica.
Informazioni del Vicepresidente della Giunta regionale in merito ad un incontro con il Ministro dei lavori pubblici concernente il traforo del Frejus e le comunicazioni con la Svizzera tramite l'Ossola



PRESIDENTE

Chiede la parola il Vicepresidente Bajardi, per una comunicazione. Ne ha facoltà.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

Giovedì 4 maggio ha avuto luogo a Roma un incontro al quale ho partecipato insieme con il Presidente della Giunta e funzionari regionali.
Era altresì presente il Ministro dei lavori pubblici, Stammati, il Direttore generale dell'Anas e alcuni parlamentari della Commissione lavori pubblici della Camera.
Al Ministro Stammati sono state illustrate le proposte conclusive emerse dal convegno promosso dalla Regione per la sistemazione delle vie di comunicazione in conseguenza all'apertura del traforo del Frejus e alcuni problemi connessi alle comunicazioni con la Svizzera tramite la Val d'Ossola. Pur consapevoli della complessa situazione che sta attraversando il nostro Paese abbiamo sollecitato un intervento sulla viabilità di competenza statale a breve e a medio termine, intervento che, pur nell'inevitabile gradualità, possa risolvere problemi connessi alle importantissime relazioni internazionali. Il Ministro Stammati si è fatto carico di tali problemi e si è impegnato, previa consultazione con i suoi collaboratori, a rispondere opportunamente.
In occasione di un incontro tenutosi presso la Commissione trasporti della Camera in merito al piano poliennale delle FF.SS. (sul cui svolgimento farò pervenire ai Consiglieri relazione dettagliata), sono stati sottoposti al Direttore generale delle FF.SS. i problemi aperti in ordine alla comunicazione ferroviaria con la Francia, attraverso il Frejus e con la Svizzera, attraverso il Sempione.
In merito alla linea Torino - Modane è stata accolta la richiesta di accelerare i lavori del raddoppio.
In merito ai collegamenti con la Svizzera abbiamo preso atto degli interventi in corso sulla linea Domodossola - Novara per aumentare il carico assiale e per ripristinare il ponte sulla linea Domodossola - Milano abbattuto dall'alluvione dell'ottobre 1977. Per entrambe le situazioni l'Amministrazione regionale ha offerto la propria disponibilità e più articolate forme di collaborazione.
E' stata inoltre decisa la costituzione di una Commissione mista tra Regione, FF.SS, e Ministero dei trasporti per l'esame degli aspetti attinenti al nodo di Torino e alle comunicazioni internazionali. Avrò cura di sottoporre all'esame del Consiglio le risposte che perverranno anche per assumere i corrispondenti adempimenti e per adottare ogni misura atta alla rapida esecuzione delle opere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Signor Presidente, chiedo la parola per fare alcune osservazioni sulle sue comunicazioni e su quelle del Vicepresidente della Giunta.
Lei, signor Presidente, ci ha informato che oggi riunisce il Comitato antifascista per esaminare la tristissima situazione che continua a creare motivi di apprensione e di preoccupazione in ciascuno di noi. Vorrei prospettarle l'opportunità di comunicare al Comitato il testo dell'interrogazione relativa ad un'iniziativa da prendere relativamente alle scritte sui muri di Torino e dei paesi del Piemonte, della quale avrei chiesto la discussione urgente se fosse stato presente il Presidente Viglione al quale era indirizzata.
Le scritte sui muri sono l'espressione costante del terrorismo e la minaccia alle volte è manifestata in termini virulenti oltre che insultanti il sentimento di civica libertà che ciascuno di noi deve portare avanti.
Non intendo discutere l'interrogazione, mi è parso opportuno rappresentare l'eventualità di allargare il tema, che mi sembra quanto mai pertinente agli argomenti che stiamo trattando.
Vorrei brevemente intervenire anche sulle comunicazioni fatte dal Vicepresidente Bajardi relativamente ad un problema del quale ho altre volte interessato il Consiglio regionale che dimostra in parte di rendersi conto della gravità della situazione e in parte mi sembra che disattenda il problema. Non c'é tempo da perdere, perché corriamo il rischio di ripetere nel 1980 in Valle di Susa, con grossi inconvenienti per la città di Torino quanto è accaduto in Valle d'Aosta. Non approfondiamo mai il discorso, non arriviamo mai ad una scelta e ad una decisione.
E' vero che la materia non è di stretta competenza regionale, tuttavia il problema insiste territorialmente, ambientalmente, come piano di sviluppo, come realtà concreta della politica nella terra piemontese. Non possiamo pertanto dimenticarlo, tanto più che in questi giorni due altri consessi, il Consiglio provinciale di Torino e il Comune di Torino, pur non avendo una competenza specifica, ne hanno fatto motivo di discussione: questo dimostra che l'argomento è di grosso interesse locale oltre che di interesse europeo.
Vivendo con i piedi per terra e gli occhi sulle cose ci rendiamo conto che vi sono difficoltà da superare in una situazione che è stata imbastita nel tempo soprattutto da forze politiche che si identificano oggi in una porzione cospicua della formazione della Giunta, le quali non volevano saperne del traforo del Frejus e che oggi discutono per allontanare il momento della soluzione per quanto si riferisce all'assetto stradale ed autostradale.
Per quel tanto di colpa o di merito che potrei avere, per essere stato portatore dell'istanza del traforo del Frejus, la testimonianza ci viene da una realtà concreta: il traforo del Gran San Bernardo e del Bianco quest'ultimo quest'anno non soltanto è entrato nel limite della normalità della gestione economica finanziaria, ma, per quanto ne so, comincerà a distribuire un dividendo di utile e gli incrementi di traffico, soprattutto di quello pesante, è in continuo aumento. Però c'é anche l'altro problema regionale, quello del Gottardo che interessa tutta la zona dell'Alto Novarese, ferma nello sviluppo anche perché manca il mezzo di comunicazione; la Voltri - Sempione è ferma a mezza strada, non c'é nessuna possibilità di risoluzione; abbiamo speso dei quattrini che risolvono parzialmente problemi minori ma che non consentono assolutamente la soluzione complessiva e globale del problema.
Signor Assessore Bajardi, lei sa quanto la cosa mi stia a cuore. Le avevo segnalato con un certo rammarico che un mio scritto pubblicato su un quotidiano torinese relativamente ai due problemi della viabilità in Val di Susa e del completamento della strada Voltri-Sempione non sia stato raccolto - sarà stata una dimenticanza, non voglio essere vittimista nonostante le assicurazioni date sulla rivista "Notizie", così come non ha assolutamente parlato della visita che tre Consiglieri regionali hanno fatto agli emigrati in Argentina, così come non ha minimamente accennato alla visita degli emigrati venuti dall'Argentina, dal Brasile dall'Australia, dalla Francia, dalla Svizzera; così come non pubblica le interrogazioni e le interpellanze che vorrebbero manifestare qual è l'apporto dell'opposizione che non si identificherebbe se non da resoconti brevissimi e striminziti delle risposte che vengono normalmente date: fatti di un certo rilievo che non hanno tuttavia avuto la minima eco in quella rivista, bellissima sotto certi aspetti, sotto altri invece carente.
Vogliamo prenderla la decisione di riassestare le due strade esistenti nella Valle di Susa? Vogliamo stabilire quanto costano e quanto tempo occorrerà per la loro sistemazione? Vogliamo stabilire per quanto tempo il traffico resterà bloccato sulle due strade con danno per i paesi, con danno della viabilità già tormentatissima? Il Direttore generale dell'Anas in un convegno molto opportunamente promosso da lei, Assessore Bajardi, ha detto che nove volte su dieci il costo dell'autostrada o di una strada nuova è inferiore al costo del riassestamento di strade che, per un complesso di circostanze, comportano dilazione di tempo, decelerazione del traffico, problemi di natura amministrativa per i Comuni. Certamente nella Valle di Susa questo fenomeno può comportare anche un altro grosso fatto: il dirottamento del turismo.
Una delle componenti del benessere della Valle di Susa sarà certamente lo sviluppo turistico: in questo caso, invece, si avrà un dirottamento turistico in altre zone del Piemonte o nella Valle d'Aosta. E' un argomento che deve essere tenuto in considerazione, e soprattutto non è pensabile di risolvere il problema della viabilità della Valle di Susa prevedendo una penalizzazione del traforo stesso, cioè un aumento di tariffe per coloro che intendono percorrerlo.
Siamo a tre anni di gestione da parte della Giunta comunista e socialista, ne restano due; in questo periodo abbiamo perso del tempo su questo argomento; abbiamo previsto la soluzione privilegiando la sistemazione ferroviaria e tutto questo si è dimostrato assolutamente non giustificabile e non giustificato. Anche la dichiarazione complementare che lei, Assessore Bajardi, oggi ha fatto circa gli affidamenti dati dalle FF.SS., non mi sembra che possano tranquillizzarci circa i tempi.
Scegliere guardando, se possibile, al futuro. L'emergenza nella quale siamo ancora impegnati dovrà cessare, si dovrà superare. Comunque l'amministratore deve vedere lungo, deve vedere le cose che potranno verificarsi.
Che cosa si potrà verificare nell'arco di tempo di qualche anno? Assessore Bajardi, lei conosce lo stato del Colle della Scala. I francesi insistono vivacemente perché questo problema sia risolto: da parte italiana, il problema è largamente accettato come motivo di sviluppo della Valle di Susa. Si può prevedere di sistemare le due strade di accesso anziché risolvere il problema con un'autostrada o una superstrada, non tenendo conto della maggiorazione del traffico che deriverà dalla soluzione del problema del Colle della Scala? Non vogliamo renderci conto dello stato d'animo che si verifica nell'Alto Novarese, nella Valle d'Ossola, per la Voltri - Sempione, dove si fanno dei passi per un'autonomia regionale nella Regione, con un movimento di natura politica che è dissentito in larga misura dai partiti politici che si incardina proprio sul fatto che là si sentono abbandonati e non sostenuti nel momento in cui si potrebbero risolvere alcuni problemi di natura economica e turistica proprio con il completamento di quella strada? Non dobbiamo accettare questo momento di allentamento ulteriore in una situazione già disgregata così com'è stato proposto dal Ministro dei lavori pubblici. Mi rendo conto che per un Ministro passare dalla ragioneria generale dello Stato al Ministero dei lavori pubblici comporti esigenze di insediamento, di adattamento e di conoscenza dei problemi, ma penso che Roma è eterna e l'eternità di Roma molte volte comporta la non possibilità di risolvere problemi concreti.
Cavour ha risolto il problema del traforo ferroviario del Frejus in pochissimi giorni: noi, voi come Giunta, in tre anni, non avete fatto della strada concreta perché non c'è stata scelta.
Mi auguro che in occasione degli altri convegni, dei quali lei ha fatto cenno in II Commissione, si possa dire che finalmente la scelta è stata fatta: quando la scelta è fatta tutto resta composto e si cammina speditamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

Visto che il tema si è allargato,il mio intervento è doveroso per richiamarmi alle dichiarazioni del Vicepresidente Bajardi e per ricordargli che c'é un piccolo problema che fa da contrappunto ai grossi problemi: la realizzazione della linea Cuneo - Nizza, dove ormai le opere d'arte sono state completate, manca però una manciata di miliardi per rimettere in sesto le stazioni e il sedime della ferrovia.
In tutte le occasioni possibili, pur non dilungandomi a illustrarne l'utilità, da parte mia continuo a sollecitare e a credere nella necessità del riequilibrio territoriale del Piemonte, ricordando anche questo problema che la Regione non può ignorare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Sul problema spinoso del terrorismo e delle sue implicazioni di carattere coreografico ricordo al Presidente e ai colleghi la mia richiesta di un dibattito perché mi pare che l'argomento debba acquisire un taglio e un linguaggio politico, non soltanto di cronaca.
Per venire poi al problema della Valle di Susa,innanzitutto ritengo si debba sottolineare il ritardo del Governo nazionale. Mi preme sottolineare la necessità di fare in modo che non ci si trovi ancora una volta di fronte a fatti compiuti e a decisioni che non ci competono come classe politica delle quali dovremo pagare l'impopolarità. Chiedo formalmente all'Assessore di rispettare l'orientamento dello studio dell'Ires e cioè che il primo nodo da affrontare dalla Regione sia costituito dall'ancoraggio del flusso del traffico del Frejus su Ulzio, decongestionando il tratto Oulx Bardonecchia. L'Assessore sta sorridendo perciò sa a che cosa mi riferisco.
In altri termini,l'opera del traforo prevede l'accesso alla viabilità ordinaria attraverso uno svincolo che deturpa la conca di Bardonecchia con un costo di 8 miliardi. Lo studio della Regione individua come opera prioritaria il collegamento del traforo con la viabilità esistente, a valle di Bardonecchia, qualunque essa sia, quindi è opportuno ripensare all'opportunità di realizzare lo svincolo che, dal punto di vista idrogeologico, presenta dei pericolosissimi aspetti anche a seguito delle frane che ci sono state. Tale svincolo, anziché essere realizzato in galleria, come è previsto, verrebbe realizzato a serpente su piloni e l'utilità finale sarà "zero" perché, realizzata la superstrada che collegherà comunque la bassa, la media e l'alta valle con il traforo del Frejus, esso verrà utilizzato soltanto dal traffico strettamente locale.
Montanelli è riuscito a difendere le sue valli da un'intera autostrada noi dovremmo riuscire a difendere uno dei posti più prestigiosi della Regione! Nonostante l'appassionato appello dell'avv. Oberto, le possibilità di decidere concretamente da parte della Regione sono abbastanza limitate cerchiamo quanto meno di maturare la responsabilità al fine di non lasciare realizzare decisioni sul nostro territorio per interessi più o meno dichiarabili.



PRESIDENTE

Il dibattito è concluso.


Argomento: Musei

Esame progetto di legge n. 197: "Istituzione del Museo ferroviario piemontese"


PRESIDENTE

Passiamo al punto quarto all'ordine del giorno che prevede: "Esame progetto di legge n. 197: 'Istituzione del Museo ferroviario piemontese' ".
Relatore è il Consigliere Bono, che ha la parola.



BONO Sereno, relatore

L'Italia, a differenza di numerosi altri Paesi europei ed extra europei, non dispone di un vero e proprio Museo ferroviario.
Alcuni rotabili sono esposti, quali monumenti, in varie piazze e parchi pubblici, vittime senza scampo di atti teppistici di vandalismo e dell'incuria di chi pur tuttavia aveva propugnato simili iniziative.
Altri rotabili sono esposti in una sezione del "Museo della Scienza e della Tecnica" di Milano.
Da più anni vari sodalizi ed alcuni funzionari F.S., sensibili al problema, operano per una corretta conoscenza della questione, auspicando la creazione di un autentico museo ferroviario nel nostro Paese: il museo potrebbe essere costituito sia da un'unica concentrazione di "pezzi" sia preferibilmente, da un complesso di più concentrazioni locali, integrantisi l'una all'altra. Ciò è spiegato non solo dalla particolare conformazione geografica dell'Italia, ma anche e soprattutto dal fatto che determinati rotabili ferroviari hanno caratterizzato a tal punto la storia ferroviaria di alcune regioni da costituirne quasi parte integrante.
E' quindi indubbio il carattere storico, culturale, sociale e scientifico che presenta la conservazione di alcuni "reperti" nei luoghi ove questi hanno maggiormente operato.
In merito il gruppo G.A.T.T. - Gruppo Fermodellisti Amici del Treno Torino - ha indirizzato i propri sforzi al salvataggio di tre locomotive (E 554-274, E 431-027, E 432-031) a corrente alternata trifase, sistema di concezione tipicamente italiana scomparso da poco tempo (25/5/1976) dal sistema ferroviario piemontese dove era ancora utilizzato su alcune linee secondarie dopo aver dominato la scena dal 1910 al 1961, prima di decadere definitivamente sostituito, anche per ragioni di uniformità, dal più moderno sistema a corrente continua.
Il G.A.T.T.,inoltre, ha anche operato per giungere alla conservazione dell'ultimo esemplare di locomotiva a vapore "Franco-Crosti" esistente, la 743-283, anch'essa caratteristica della rete ferroviaria piemontese.
L'urgenza che quest'opera di salvataggio e conservazione giunga ad un risultato definitivo e positivo, è data dal fatto che ormai queste locomotive, radiate dal parco F.S., sono alienande da parte dell'Azienda e molte, addirittura, ormai demolite.
I rotabili sono stati accantonati da parte delle F.S., e non inseriti nei lotti di vendita in attesa di definire la pratica di acquisizione degli stessi per garantire la sopravvivenza a beneficio del Museo.
Contestualmente all'iniziativa del G.A.T.T, e raccogliendone l'appello la Regione Piemonte proponeva con un'iniziativa unanime, approvata dai Consiglieri di tutti i Gruppi politici, una proposta di legge istitutiva del Museo ferroviario piemontese.
Si può dire che la costituzione di un Museo piemontese del trasporto su rotaia può ben iniziare con un nucleo di locomotive trifasi (le citate E 554-174, E 431-027, E 432-031) che hanno caratterizzato in modo significativo la storia ferroviaria piemontese, per poi arricchirsi con alcune locomotive a vapore e con altri "pezzi" che rivestano gli stessi caratteri di interesse locale.
In proposito sono già stati censiti diversi tipi di locomotive "storiche" sia appartenenti all'Azienda F.S., sia alle amministrazioni S.A.T.T.I. (Ferrovie del Canavese) e F.T.C. (Gestione Commissariale Governativa Torino - Ceres),unitamente ad alcune carrozze ferroviarie di vecchio tipo.
Ad ogni buon conto si allega alla presente relazione copia di un primo elenco di pezzi che dovrebbero far parte del costituendo Museo.
Inoltre il G.A.T.T., come attività promozionale dell'idea del Museo, ha impostato e portato a compimento negli ultimi due anni una serie di iniziative di notevole respiro, organizzando, tra l'altro, treni speciali a vapore in Piemonte e Valle d'Aosta culminati con la manifestazione 'Aosta '77" che, incentrandosi sul raduno ad Aosta, nell'aprile dello scorso anno di tutti i tipi di locomotive a vapore ancora "accese" in Italia, ha richiamato nel capoluogo valdostano decine di migliaia di visitatori italiani e stranieri.
Il successo strepitoso ha convinto i sostenitori del Museo circa la necessità che non ci si limiti ad una raccolta di "pezzi" sia pure d'importanza storica, ma che si mantenga funzionante qualche locomotiva a vapore per l'effettuazione e di treni speciali come testimonianza per i posteri dei valori di ingegno e lavoro umano nonché di progresso di cui tale macchina è portatrice, non trascurando, nel contempo, l'importante valore promozionale e di richiamo anche turistico che una tale iniziativa avrebbe.
Recentemente le F.S., hanno manifestato la loro piena disponibilità a cedere al futuro Museo piemontese le locomotive citate nella presente relazione; l'unico inconveniente deriva dal fatto che la cessione non sarà a titolo gratuito, ma a titolo oneroso.
Sempre nell'ambito delle iniziative per il Museo, il G.A.T.T, ha poi preso da tempo contatto concreto e proficuo con la Società Funivie Savona S. Giuseppe (del gruppo Italgas, con sede a Torino) per recuperare al Museo le locomotive a vapore giacenti inutilizzate nella stazione di S. Giuseppe.
Si tratta di "pezzi" unici in Europa e quindi di straordinario interesse.
Attualmente i soci del G.A.T.T, stanno lavorando per il ripristino di due delle tre locomotive a vapore, una delle quali dovrebbe in futuro effettuare i treni speciali del Museo.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Calsolaro. Ne ha facoltà.



CALSOLARO Corrado

La proposta di legge in discussione, come ha detto il collega Bono reca la sottoscrizione di Consiglieri di tutti i Gruppi. Prendo la parola per dare atto all'Associazione amici del treno, nota con la sigla G.A.T.T.
di essersi fatta promotrice di questa iniziativa che mira a colmare una lacuna, non soltanto della nostra Regione, ma dell'intero Paese.
La relazione allegata alla proposta, come quella fatta dal Consigliere Bono per conto della H Commissione, illustrano ampiamente il significato della proposta di legge.
Vorrei richiamare l'attenzione della Giunta e in particolare dell'Assessore ai trasporti in merito alla necessità della "fermata" (visto che parliamo di Museo ferroviario) di quel materiale che potrebbe nel frattempo andare perduto. Il G.A.T.T, ha inviato, in proposito, una lettera alla II Commissione, al fine di evitare che il materiale esistente, se ricordo bene, presso la Torino - Ceres vada distrutto oppure venduto a musei stranieri, cosi com'è avvenuto, in certi casi, a favore della Svizzera e della Germania.
Richiamo infine il significato culturale di questa nuova istituzione sia per quanto riguarda la storia del nostro progresso tecnico che del mondo del lavoro nella nostra Regione.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Vicepresidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

La proposta di legge è di iniziativa consiliare ed è accolta con molto interesse dalla Giunta, la quale assicura di far fronte sollecitamente agli adempimenti in essa previsti, innanzitutto per quanto si riferisce alla predisposizione dello Statuto entro i termini previsti e al proseguimento nell'azione già intrapresa nei confronti di Enti pubblici e privati affinché conservino il materiale che è stato indicato dall'Associazione utile ed interessante. Sarà opportuno valutare in seguito anche la localizzazione del Museo, considerando l'opportunità di creare per esso una sede sempre viva e tale che possa essere frequentata dalle Associazioni esistenti in varie parti d'Italia e nel mondo.
E' già previsto un programma di iniziative culturali e turistiche. Con l'approvazione dello Statuto si potranno presentare le proposte concrete che verranno avanzate dal gruppo promotore. Sarà inoltre opportuno esaminare i modi concreti della partecipazione della Regione Piemonte all'Associazione: tutti aspetti che saranno sciolti dallo Statuto .



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolato : Articolo 1 - "E' costituita con sede presso la Regione Piemonte l'Associazione 'Museo ferroviario piemontese'.
L'Associazione, con personalità giuridica di diritto pubblico, ha lo scopo di provvedere al reperimento ed alla conservazione di materiale ferroviario di peculiare interesse storico e scientifico, con particolare riferimento alla situazione locale, nonché alla diffusione della conoscenza del mezzo ferroviario e della sua storia, attraverso l'istituzione e gestione del 'Museo ferroviario piemontese' ".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 29 hanno risposto SI 29 Consiglieri.
L'articolo 1 è approvato.
Articolo 2 - "Fanno parte dell'Associazione: 1) la Regione Piemonte 2) gli Enti locali piemontesi, gli Enti pubblici o privati, istituti ed associazioni, che vi aderiscano secondo le prescrizioni statutarie 3) i privati cittadini che sottoscrivano la quota sociale fissata dallo Statuto".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato.
Articolo 3 - "Lo Statuto dell'Associazione, predisposto dalla Giunta regionale, è sottoposto all'approvazione del Consiglio regionale entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge".
Se nessuno chiede di parlare si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'articolo 3 è approvato.
Articolo 4 - "Ai fini dell'attuazione della presente legge è autorizzata per l'anno finanziario 1978, la spesa di L. 25 milioni.
All'onere di cui al precedente comma si provvede mediante una riduzione, di pari ammontare, in termini di competenza e in termini di cassa, dello stanziamento dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1978 di cui al capitolo n. 12500, e mediante l'istituzione nello stato di previsione medesimo di apposito capitolo, con la denominazione: 'Spese per l'istituzione del Museo piemontese del trasporto su rotaia' e con lo stanziamento di L. 25 milioni in termini di competenza e in termini di cassa.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'articolo 4 è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'intero testo del progetto di legge n.
197.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 37 Consiglieri.
Il progetto di legge n. 197 è approvato.
Rinvio ad altra seduta del punto sesto all'ordine del giorno: "Scioglimento dei patronati scolastici e dei consorzi di patronati scolastici"



PRESIDENTE

Sul punto sesto all'ordine del giorno la parola al Consigliere Ferrero.



FERRERO Giovanni

L'Assessore Fiorini ha comunicato che, sulla base di incontri intercorsi ieri, da parte della Giunta si proporrebbe di rinviare l'esame della proposta di legge n. 306 al prossimo Consiglio per la necessità di meglio calibrare con le organizzazioni sindacali alcune normative che riguardano soprattutto il personale.



PRESIDENTE

Sarebbe opportuno sollevare questioni del genere nella settimana precedente alla seduta del Consiglio, nel momento in cui si stabilisce l'ordine del giorno.


Argomento: Personale del servizio sanitario - Formazione professionale

Esame deliberazione relativa a: "Corsi di qualificazione, riqualificazione ed aggiornamento per il personale dei servizi consultoriali, secondo quanto previsto dalla legge regionale 9/7/1976, n. 39"


PRESIDENTE

Passiamo al punto settimo all'ordine del giorno: "Esame deliberazione relativa a: 'Corsi di qualificazione, riquallficazione ed aggiornamento per il personale dei servizi consultoriali, secondo quanto previsto dalla legge regionale 9/7/1976, n. 39' ".
Relatore è il Consigliere Ferrero che ha la parola.



FERRERO Giovanni, relatore

L'articolo 5, ultimo comma, della legge regionale 9/7/1976, n. 39 richiede alla Regione la programmazione di "corsi aventi carattere interdisciplinare per la qualificazione e formazione permanente del personale dei servizi consultoriali".
I servizi consultoriali, ai sensi della citata legge regionale articolo 1 - sono definiti quali "avvio per la realizzazione dei servizi integrati nell'ambito della costituzione delle U.L.S. e secondo l'articolazione territoriale delle stesse".
Le finalità del servizio consultoriale sono indicate all'articolo 3 che recita: "L'attività consultoriale si configura come un servizio rivolto al singolo, alla coppia, alla famiglia nei suoi vari componenti, alle comunità, alle organizzazioni sociali, ed è organizzato in modo da essere parte integrante delle prestazioni fornite dal gruppo di lavoro socio sanitario del territorio".
La caratterizzazione del servizio fa emergere dunque la necessità che il momento formativo sia comune a tutti gli operatori che di fatto sono o verranno inseriti nel servizio consultoriale.
l corsi di formazione si baseranno quindi su una metodologia comune, in modo da fornire agli operatori supporti di conoscenza sia relativamente alla collocazione socio-politica che il servizio viene ad assumere nell'ambito dell'U.L.S., sia alle tematiche scientifiche proprie dell'attività consultoriale.
I corsi di qualificazione, riqualificazione, aggiornamento, sono destinati agli operatori che sono o saranno inseriti nei servizi consultoriali pubblici o privati autorizzati dalla Regione. Sono altresì ammessi ai corsi gli operatori destinati a consultori non ancora in funzione, qualora la data di avvio del servizio sia prossima. I corsi sono aperti anche ad operatori di consultori privati.
Gli Enti gestori di consultori privati autorizzati dalla Regione possono organizzare corsi, che saranno, come gli altri, autorizzati dalla Regione qualora rientrino nelle linee definite dalla presente deliberazione.
Il Comprensorio, d'intesa con l'Ente gestore del servizio, avvalendosi dei coordinatori preparati dalla Regione, promuove le seguenti attività: analisi della domanda di formazione esistente in zona individuazione dell'ambito territoriale di svolgimento dei corsi esame preliminare del programma dei corsi; - determinazione della durata dei corsi reperimento dei docenti.
In base a tale documentazione la Regione stabilirà i piani finanziari di intervento, tenendo conto delle strutture esistenti sul territorio.
Alla delibera è allegato un documento che dà indicazioni di massima relative alle materie ed alla finalizzazione dell'insegnamento al tipo di servizio.
La V Commissione ha esaminato la materia in oggetto, ha introdotto modificazioni, sia accogliendo contributi specifici, sia meglio collegando la deliberazione nel quadro della legislazione regionale vigente e quindi delle prospettive di riorganizzazione dei servizi che il Consiglio regionale si è dato. Per queste ragioni la Commissione ha approvato all'unanimità i testi così come sono emersi dalla discussione e, nel sottoporre la proposta al Consiglio, ne raccomanda l'approvazione.



PRESIDENTE

Chiede di intervenire nel dibattito la dottoressa Vietti. Ne ha facoltà.



VIETTI Anna Maria

Come già detto dal Presidente della V Commissione, su questa deliberazione vi è stato un approfondito confronto, durante il quale riteniamo di aver dato un contributo notevole per migliorare la deliberazione iniziale, soprattutto per quanto riguarda le indicazioni di massima relative alle materie dei corsi. Abbiamo proposto di mettere maggiormente in rilievo gli aspetti psicologici della sessualità, abbiamo chiesto che tra gli oggetti delle materie di insegnamento ci fossero le tematiche relative alla visita pre-matrimoniale, cosi come abbiamo richiesto che si trattasse il problema della sterilità e degli indirizzi terapeutici in materia e non soltanto i temi relativi alle tematiche contraccettive. Abbiamo soprattutto richiesto che i corsi non venissero gestiti soltanto dagli Enti locali, ma fossero autorizzati e finanziati anche corsi gestiti da privati, aventi le caratteristiche previste dalla legge. Dobbiamo dire in verità che non siamo del tutto d'accordo su questa deliberazione. Diamo tuttavia atto della disponibilità dimostrata dalla Giunta nel recepire le nostre proposte.
Mentre 'per tale motivo esprimiamo parere favorevole, rivolgiamo alla Giunta una raccomandazione perché lo spirito della deliberazione, che prevede anche contributi per i servizi gestiti da Enti privati, non sia disatteso così com'è avvenuto per i consultori. Questo è un momento transitorio: in seguito verrà attuato quanto previsto dalla legge n. 39 e saranno i consorzi dei Comuni che, verificati i requisiti delle strutture private sul territorio, potranno da re corso alle convenzioni; nelle more dell'applicazione della legge non possono essere ignorati i servizi gestiti dai privati.
Con queste raccomandazioni esprimiamo voto favorevole alla deliberazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la dottoressa Castagnone Vaccarino. Ne ha facoltà.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Vorrei fare una breve osservazione per sottolineare l'eccessiva accentuazione che esiste nella deliberazione in ordine alla sessualità femminile. Ritengo che il continuo agitarsi di alcune organizzazioni femministiche, che non condivido affatto, ha fatto sì che nelle materie specifiche dei corsi ci sia un'insistenza preminente nei confronti delle eventuali affezioni ginecologiche della donna, come se non esistessero le affezioni dell'apparato riproduttivo dell'uomo. Mi pare si siano usati due pesi e due misure e questo - temo - sia la conseguenza di una sottocultura corrente.
Se riteniamo debba esserci parità fra uomo e donna, non si deve educare la donna in modo particolare,così come non si deve ritenere che sia soltanto la donna ad essere affetta da patologie. Avevo espresso analoghe osservazioni in Commissione per cui non mi sento di votare la deliberazione anche se ritengo necessario provvedere all'istituzione di questo tipo di corsi.



PRESIDENTE

Chiede di intervenire l'Assessore Vecchione per una proposta di emendamento.



VECCHIONE Mario, Assessore all'assistenza sociale

Interpretando l'intervento della dottoressa Castagnone Vaccarino propongo di modificare la dizione "affezioni ginecologiche" e "prevenzione di tumori genitali femminili" con "affezioni dell'apparato riproduttivo".



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

D'accordo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per primo l'emendamento proposto dall'Assessore Vecchione. Chi approva è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
La deliberazione suona: "Il Consiglio regionale vista la proposta della _Giunta regionale relativa ai corsi di qualificazione, riqualificazione, aggiornamento del personale operante nei servizi consultoriali e le indicazioni programmatiche di cui all'allegato A visti gli articoli 3 e 5, 8, comma primo, e 9, comma primo, e 10 della legge regionale 9/7/1976, n. 39 sentita la relazione della V Commissione; delibera di approvare i criteri e le linee programmatiche proposte dalla Giunta regionale in merito alle finalità, ai contenuti, alla metodologia e alla gestione dei corsi suddetti.
Demanda altresì alla Giunta regionale ogni determinazione successiva per l'assegnazione dei contributi agli Enti beneficiari e per i conseguenti impegni di spesa dichiara la presente deliberazione, stanti le ragioni di urgenza in relazione alla necessità di arrivare i servizi consultoriali con personale preparato, immediatamente esecutiva ai sensi dell'articolo 49 della legge 10/2/1953, n. 62.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'articolo 65 dello Statuto".
Chi è favorevole alla deliberazione alzi la mano.
E' approvata all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione della Giunta regionale: "Affidamento di contributo per l'acquisto di autobus (Piano autobus 1978) e relativa parziale erogazione (L. 2.024.091.725) per gli autobus già acquistati (leggi regionali 6/5/1974, n. 14, 6/5/1974, n. 15, 11/11/1976, n. 54 e 6/4/1977, n. 22)"


PRESIDENTE

Viene ora esaminato un punto aggiuntivo all'ordine del giorno: "Esame deliberazione della Giunta regionale: 'Affidamento di contributo per l'acquisto di autobus (Piano autobus 1978) e relativa parziale erogazione (L. 2.024.091.725) per gli autobus già acquistati (leggi regionali 6/5/1974, n. 14, 6/5/1974, n. 15, 11/11/1976, n. 54 e 6/4/1977, n. 22)' ".
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

La deliberazione e l'allegato offrono già una sufficiente documentazione, tuttavia desidero ancora precisare che dei 345 autobus acquistati 168 vengono destinati ad aziende pubbliche e 179 ad aziende private. Il totale degli autobus messi cosi a disposizione dalla Regione Piemonte dal 1972 ad oggi sarà di 1.770, circa il 50% del parco attualmente circolante.
E' una cifra rilevante che tuttavia ridimensiona la previsione iniziale che, dopo una valutazione più approfondita in considerazione anche dell'età media degli autobus, si è dimostrata eccessiva.
Dei 345 autobus, 69 vengono destinati ad esigenze maturate nel corso dell'anno 1977, esigenze che non potemmo affrontare perché, come i Consiglieri ricordano, dovemmo dirottare una parte notevole delle risorse per fronteggiare l'onere derivante dall'applicazione del contratto degli autoferrotramvieri; 275 autobus sono relativi all'anno 1978.
La spesa si aggira sui 21,3 miliardi, di cui 13 sono a carico del bilancio regionale, mentre 2,2 provengono dai decreti La Malfa del 1975: in effetti a carico della finanza regionale risultano circa 11 miliardi.
Venerdì, 2 giugno, si terrà un convegno sui trasporti su strada nella sala dei congressi di Corso Stati Uniti. In quella sede offriremo un quadro più ampio del servizio regionale erogato. Per ora mi limito ad informare del sistema complessivo regionale.
I passeggeri censiti nel 1977 sono stati 479 milioni, il 25% in più rispetto al 1976, dei quali 130 milioni per trasporti intercomunali e 349 milioni per trasporti ancora di competenza statale e trasporti urbani.
L'incremento è del 24% per i trasporti regionali e del 27% per gli altri.
I chilometri percorsi sono 120 milioni con un incremento del 2,5 rispetto al 1976. Debbo rilevare che il maggiore incremento dei passeggeri rispetto all'aumento delle vetture è inverso rispetto al 1975, quando vi fu una maggiore espansione del servizio.
Per quanto riguarda i trasporti di competenza regionale l'incremento del servizio è stato del 7%, mentre per quanto riguarda i trasporti non di competenza regionale c'é stata una riduzione del 2 %.
Il conto economico è quindi notevolmente migliorato; tuttavia il servizio si accentua sempre più nelle ore di punta, si accentua lo squilibrio nell'utilizzo del materiale rotabile e non si riesce a recuperare il maggiore costo dovuto da tale accentuazione.
Questa situazione pone certamente dei problemi. Vorrei anticipare al Consiglio un quesito circa l'adeguamento delle tariffe in virtù del decreto Stammati 2. Questo era il vincolo posto all'approvazione dei bilanci comunali. L'Amministrazione comunale di Torino, per esempio, ha avanzato delle proposte di adeguamento delle tariffe del trasporto urbano e intercomunale, attualmente in corso di disamina con le forze sociali presso la Commissione comunale. Di questo argomento si discuterà anche nel corso del convegno che si terrà il 2 giugno.
Le aziende pubbliche dei trasporti di Asti e di Vercelli hanno già provveduto all'adeguamento, così come mi pare abbia anche provveduto l'Amministrazione di Novara.
L'impegno assunto dalla Regione Piemonte sin dal 1972 ha potuto cospicuamente realizzare il rinnovamento del sistema dei trasporti offrendo materiale moderno e adeguato. L'obiettivo è di attestare attorno agli otto anni l'età media degli autobus con una spesa inferiore per il trasporto urbano, in quanto il primo intervento regionale è stato nei confronti del trasporto urbano per cui l'età media viene ad essere automaticamente più bassa rispetto a quella del trasporto extra-urbano.
Dal 1° gennaio 1979 inizierà a funzionare lo stabilimento di Grottaminarda e gradualmente cesserà di funzionare lo stabilimento Fiat Iveco di Cameri. L'iniziativa regionale quindi non rischia più di presentarsi come iniziativa "pro domo mea", volta quindi a dare soltanto lavoro ai lavoratori piemontesi, ma si colloca in un quadro più generale che è particolarmente all'attenzione del Governo e del Parlamento.
Le Regioni hanno espressa le loro osservazioni su una proposta di legge che raccoglie in un testo unificato le varie proposte dei gruppi parlamentari e che la Commissione dei trasporti della Camera ha trasmesso.
Tale proposta in larga parte è parallela alla legge quadro regionale introduce solo lievi modificazioni alla normativa che la Regione Piemonte si è data. Dal punto di vista finanziario, però, introduce due importanti elementi: la formazione del fondo nazionale quantificato in 1.300 miliardi per il trasporto regionale e urbano, comprendendo il trasferimento, o meglio la delega, ai Comuni associati a livello di bacino. Non ho elementi di valutazione sufficienti per dire se i 1.300 miliardi coprono il deficit complessivo delle aziende pubbliche per i trasporti: sarebbe in ogni caso un notevole passo in avanti nell'organizzazione di un corretto sistema l'erogazione, nell'arco di 5-6 anni di un finanziamento per il materiale mobile7autobus, filobus, tram. Per il 1978 il finanziamento dovrebbe già aggirarsi attorno ai 270 miliardi. Anche questa è una cifra molto rilevante. La Regione Piemonte si attesta attorno all'8% della spesa complessiva del Paese e con tale finanziamento statale è possibile garantire, grazie ad un sollecito e tempestivo utilizzo delle somme, un avvio serio della politica dei trasporti.
L'auspicio è che la proposta di legge proceda rapidamente e clie altrettanto rapidamente si giunga alla convocazione della conferenza nazionale dei trasporti che fa parte del programma di lavoro dell'attuale Governo.



PRESIDENTE

Vi dò lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale viste le leggi regionali 6/5/1974, n. 14 e n. 15; 11/11/1976, n. 54 e 6/4/1977, n. 22 viste le proposte della Giunta regionale adottate con deliberazione n. 100-14024 dell'8/5/1978, relative al piano 1978 per l'acquisto di autobus da parte di aziende pubbliche e private di trasporto ed al relativo affidamento per i contributi regionali preso atto dei pareri favorevoli espressi in ordine a tale piano dal Comitato regionale di coordinamento dei trasporti in data 3/4/1978 e dalla II Commissione consiliare in data 1-775/1978 delibera E' accordato l'affidamento del contributo sulla spesa d'acquisto di autobus alle aziende concessionarie per gli autobus indicati negli allegati A e B, con l'esclusione di due autotreni Fiat Seac dell'A.T.M, di Torino per i quali verrà provveduto, unitamente a un autobus medio per il Comune di Bognanco, appena la disponibilità di bilancio lo consentirà; per la determinazione della spesa ammissibile l'importo della fattura d'acquisto verrà raffrontato con il listino Fiat 14/11/1977 per veicoli di serie privi di optionals, tenendo conto dei veicolo similare Fiat per veicoli di altra fabbrica.
Per le aziende di cui all'allegato C, che hanno già effettuato l'acquisto e perfezionata la documentazione, viene autorizzata, con le modalità stabilite dalla legge, l'erogazione dei contributi rispettivamente indicati.
Alla spesa complessiva di L. 2.024.091.725 si fa fronte per L.
193.054.725 con lo stanziamento del capitolo 5620 e per L. 1.831.037.000 con lo stanziamento del capitolo 5630, entrambi del bilancio 1978.
Fanno parte integrante della presente deliberazione: 1) allegato A: Piano autobus 1978 - Aziende pubbliche 2) allegato B: Piano autobus 1978 - Aziende private 3) allegato C: Contributi per gli autobus già acquistati.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'articolo 65 dello Statuto".
Chi è favorevole alla deliberazione alzi la mano.
E' approvata all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti in aula.


Argomento:

Esame deliberazione della Giunta regionale: "Affidamento di contributo per l'acquisto di autobus (Piano autobus 1978) e relativa parziale erogazione (L. 2.024.091.725) per gli autobus già acquistati (leggi regionali 6/5/1974, n. 14, 6/5/1974, n. 15, 11/11/1976, n. 54 e 6/4/1977, n. 22)"

Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Procediamo con il punto nono all'ordine del giorno: "Nomine".
Cominciamo con la sostituzione di Giuseppe Rizzo, membro supplente del CO.RE.CO, sulle Province. Il nominativo proposto è quello del signor Mario Sandrone. Si distribuiscano le schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti n. 36 hanno riportato voti: SANDRONE Mario n. 31 CALSOLARO Corrado n. 1 Schede bianche n. 4 Il signor Mario Sandrone è eletto membro supplente del CO.RE.CO, sulle Province in sostituzione di Giuseppe Rizzo.
Procediamo con la sostituzione di Giancarlo Tappar o da membro del Consiglio di Amministrazione dell'Ires. Il nominativo proposto è quello della signora Attilia Peano. Si distribuiscano le schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti n. 34 hanno riportato voti: PEANO Attilia n. 28 CALSOLARO Corrado n. 1 Schede nulle n. 2 Schede bianche n. 3 La signora Attilia Peano è eletta componente del Consiglio di amministrazione dell'Ires.
Passiamo alla sostituzione di Massimo Pietri nella Commissione tecnica regionale per il risanamento delle acque. Il nominativo proposto è quello del signor Ugo Perazzo. Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti n. 28 hanno riportato voti: PERAZZO Ugo n. 21 CALSOLARO Corrado n. 2 Scheda nulla n. 1 Schede bianche n. 4 Il signor Ugo Perazzo è eletto, in sostituzione di Massimo Pietri nella Commissione tecnica regionale per il risanamento delle acque.
Passiamo alla sostituzione di Francesco Moro nella Commissione provinciale per la tenuta dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli di Alessandria. Il nominativo proposto è quello del signor Bruno Gianluigi. Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti n. 33 ha riportato voti: BRUNO Gianluigi n. 29 Schede bianche n. 4 Il signor Bruno Gianluigi è eletto nella Commissione provinciale per la tenuta dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli di Alessandria.
Passiamo ora alla sostituzione di Antonio Setti nella Commissione provinciale per la tenuta dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli di Asti. Il nominativo proposto è quello del signor Mario Porta.
Si distribuiscano le schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti n. 33 ha riportato voti: PORTA Mario n. 29 Schede bianche n. 4 Il signor Mario Porta è eletto nella Commissione provinciale per la tenuta dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli di Asti.
Sostituzione di Bellazzi Angelo nella Commissione provinciale per la tenuta dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli di Novara: il nominativo proposto è quello del signor Angelo Garanzini. Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti n. 34 ha riportato voti: GARANZINI Angelo n. 30 Schede bianche n. 4 Il signor Angelo Garanzini è eletto nella Commissione provinciale per la tenuta dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli di Novara.
Passiamo alla sostituzione di Mesa Egidio nella Commissione provinciale per la tenuta del l'Albo professionale degli imprenditori agricoli di Novara. Il nominativo proposto è quello del signor Giovanni Migliavacca. Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti n. 34 ha riportato voti: MIGLIAVACCA Giovanni n. 30 Schede bianche n. 4 Il signor Giovanni Migliavacca è eletto nella Commissione provinciale per la tenuta dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli di Novara.
L'ultima nomina è la sostituzione di Giuseppe Mafezzoni nella Commissione provinciale per la tenuta dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli di Vercelli. Il nome proposto è quello del signor Marco Ciocchetti. Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti n. 33 ha riportato voti: CIOCCHETTI Marco n. 29 Schede bianche n. 4 Il signor Marco Ciocchetti è eletto nella Commissione provinciale per la tenuta dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli di Vercelli.


Argomento: Trattamento economico e normativo del personale

Proposta di deliberazione relativa a: "Legge 14 dicembre 1977, n. 61. Determinazione definitiva del contributo alle aziende Fenit per l'applicazione del nuovo contratto di lavoro degli autoferrotramvieri"


PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Bono. Ne ha facoltà.



BONO Sereno

La II Commissione ha approvato all'unanimità la proposta di deliberazione in attuazione della legge 14 dicembre 1977 per la determinazione definitiva del contributo alle aziende Fenit per l'applicazione del nuovo contratto. Chiedo al Consiglio di approvarla.



PRESIDENTE

Vi sono opposizioni? Chiede di intervenire la dottoressa Castagnone Vaccarino. Ne ha facoltà.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Prima di tutto vorrei osservare che questa deliberazione non è passata in I Commissione dove doveva opportunamente essere esaminata trattandosi di materia finanziaria. In secondo luogo desidero sapere se lo Stato ha versato quanto doveva per questi aumenti. Già in altra occasione abbiamo evidenziato questo problema. Se ci viene trasferita una materia,ci devono essere trasferite anche le risorse, se è obbligo per la Regione attuare questi aumenti, è obbligo per lo Stato rendere conto di quello che ha fatto accollando alle Regioni questa materia.



PRESIDENTE

Penso che i chiarimenti debbano essere dati dalla Giunta. La parola quindi al Vicepresidente Bajardi.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

La deliberazione è attuativa della legge di applicazione del contratto autoferrotramvieri. Gli autoferrotramvieri erano regolati da due contratti: quello delle aziende pubbliche e l'altro delle aziende Fenit. Le aziende Fenit sono regolate con leggi dello Stato. L'onere che la Regione ha accantonato con legge regionale recepisce una legge dello Stato intervenuta dopo l'approvazione della legge regionale che ha definito i termini giuridici per l'erogazione della risorsa. E' intervenuto un accordo sindacale, regolamentato con il contributo del Ministero del lavoro quindi, risoltosi il problema della contrattazione e trasferita questa materia alla Regione con legge statale, oggi abbiamo i riferimenti per erogare i fondi.
La deliberazione si riferisce a 235 lavoratori.



PRESIDENTE

La parola alla dottoressa Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Ringrazio il Vicepresidente della Giunta per le delucidazioni che ci ha dato, nello stesso tempo, pur dichiarando la disponibilità al voto del mio Gruppo vorrei raccomandare all'Ufficio di Presidenza di trasmettere comunque le deliberazioni di carattere finanziario alla I Commissione. Se gli altri membri della I Commissione accettano di votare oggi, non sollevo obiezioni. In altra occasione non accetterò la votazione in questo modo.



PRESIDENTE

La questione è piuttosto complessa, dato che lo Statuto non precisa. La Commissione programmazione e bilancio esamina in sede consultiva le proposte di legge e non le proposte di deliberazione, per cui la questione potrebbe essere opinabile.



BONTEMPI Rinaldo

E' una questione che può essere assunta a livello politico.



PRESIDENTE

La deliberazione suona: "Il Consiglio regionale vista la legge regionale 14 dicembre 1977, n. 61 visto l'accordo raggiunto dalle organizzazioni di categoria interessate presso il Ministero del lavoro il 23/11/1977 sentita la competente Commissione consiliare delibera di determinare in L. 820.000 il contributo annuo da erogare per ogni dipendente riconosciuto necessario per i servizi di trasporto in concessione, alle aziende con personale disciplinato con contratto Fenit affinché queste applichino il contratto di lavoro di cui al verbale di accordo 4/6/1976 siglato presso il Ministero del lavoro fra le organizzazioni delle categorie interessate.
Tale contributo decorre dall'1/1/1978 e sostituisce quello di cui punto b),n.. 2 dell'articolo 1 della legge regionale 14 dicembre 1977, n. 61.
Per ciascuno degli anni 1976 e 1977, conformemente agli accordi raggiunti presso il Ministero del lavoro tra le organizzazioni di categoria nell'incontro del 23/11/1977, detto contributo è limitato a L. 580.000 con conguaglio di quanto già corrisposto ai sensi dei punti a) e b) dell'articolo 1 della citata legge regionale 14 dicembre 1977, n. 61.
Per la copertura della spesa conseguente è sufficiente lo stanziamento del capitolo n. 6070 del bilancio 1977 e quello n. 5890 del bilancio 1978.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'articolo 65 dello Statuto".
Chi approva la deliberazione alzi la mano.
E' approvata all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti in aula.
Rinvio alla prossima seduta del progetto di legge: "Disciplina dell'insegnamento dello sci in Piemonte"



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrero.



FERRERO Giovanni

All'ordine del giorno c'è un punto sul quale non si è deciso, mi riferisco al disegno di legge relativo alla regolamentazione per: l'insegnamento dello sci.
Stante i sondaggi informali intercorsi come Presidente della V Commissione ritengo opportuno rinviare la legge nella sede della Commissione stessa, affinché sia posta all'ordine del giorno del prossimo Consiglio arricchita del lavoro preparatorio avvenuto sulla base di ulteriori ripensamenti. Materie così delicate, che toccano le attività professionali di categoria debbono avere nel loro sviluppo legislativo un'impostazione chiara ed unitaria. L'elemento fondamentale della legge era costituito dalla necessità di introdurre con la normativa regionale un superamento rispetto alla frammentazione fra associazioni, categorie, Enti nazionali, in genere,, retaggi del passato. Vorrei che il ritorno in Commissione venisse accompagnato dalla volontà di mantenere fermo questo punto; e cioè che con questa legge alla situazione passata subentra nei confronti della categoria la responsabilità e la normazione regionale. Sarà la Regione, come Ente politico, che si farà garante nei confronti delle categorie nel superamento del passato.



MARCHINI Sergio

E' chiaro che la Commissione riprende l'argomento con l'impegno, per qualora ci sia l'accordo, che la legge verrà riproposta alla prossima seduta del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Non vi è nessuna difficoltà. La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,50)



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