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Dettaglio seduta n.189 del 18/04/78 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Drammatiche notizie sulla sorte dell'on Moro


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Sono convocati immediatamente i Capigruppo.



(La seduta, sospesa alle ore 15,40 riprende alle ore 15,50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
I Consiglieri comprenderanno lo smarrimento e l'angoscia che prende ciascuno di noi in questo momento, e comprenderanno anche perché abbiamo proposto la Conferenza dei Capigruppo. Con il Vicepresidente Bajardi, ed il Consigliere Bianchi ci siamo recati dal Prefetto per avere notizie ufficiali circa le notizie che sono state trasmesse dalla radio e dalla TV in merito alla sorte dell'on. Moro.
Contattato il Ministero degli Interni per le notizie circa l'autenticità del volantino delle Bierre con il quale si annuncia la morte dell'on. Moro e il luogo dove sarebbe avvenuta, non sarebbero confermate ma non c'é nemmeno la smentita. Siamo quindi in una situazione di incertezza totale su questo punto essenziale. Il Commissario di Governo ci ha garantito di informarci immediatamente non appena ci fossero notizie per conto nostro attraverso radio e TV seguiremo tutti i notiziari che continuamente si svolgono.
In questa situazione deciderei di continuare il dibattito dando la parola ad un Consigliere per ogni Gruppo. Nel caso di nuove notizie valuteremo insieme la situazione e le opportune azioni da svolgere.


Argomento: Bilanci preventivi - Variazioni di bilancio

Prosecuzione dibattito sul "Bilancio per l'esercizio finanziario 1978"


PRESIDENTE

Se non vi sono obiezioni a questa procedura do la parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Luciano

Signor Presidente, egregi colleghi, questo nostro dibattito che si sta svolgendo sui documenti in esame - il Bilancio annuale per l'esercizio 1978 e, per la prima volta, il Bilancio pluriennale che dovrà caratterizzare l'attività e l'azione di politica amministrativa della Regione sino al 1980 abbiamo coscienza che avviene in un momento di profonda tensione.
Pensiamo all'impegno preso come istituzione regionale, unitamente alle altre istituzioni locali, ed alla più ampia mobilitazione popolare in difesa dell'ordine democratico, per battere le centrali eversive che col terrorismo vorrebbero soffocare il corpo della nazione, così come stiamo vivendo in questo momento di profonda tensione. Pensiamo all'impegno con cui siamo chiamati ad operare per contribuire, a livello regionale per ci che rappresenta il Piemonte nell'intero Paese, a superare la grave crisi economico-sociale determinatasi con l'esau-rimento di un ciclo di sviluppo disordinato, nonché gli effetti di quello che è stato chiamato il "galleggiamento sulla crisi", cioè l'aggrapparsi ad espedienti, la rinuncia alle previsioni, un rinchiudersi negli egoismi.
Abbiamo tutti presente anche il travaglio della nostra economia regionale con la crisi della Montedison, del settore tessile nel suo complesso, della Singer, dell'Ib-Mei, della Cartiera di Ormea, solo per citare alcuni settori, oltre a quello della disoccupazione giovanile situazioni che dimostrano l'acutizzarsi della diminuzione dei livelli occupazionali, ed il pericolo dell'estendersi dell'assistenzialismo, degli squilibri a livello territoriale, già preoccupanti in vaste zone del nostro Piemonte.
Affrontare queste situazioni, così gravi e complesse, non significa soltanto operare nell' immediatezza per superare una situazione di emergenza, in forza della quale il recente accordo unitario ha permesso di dare al Paese un governo che si basa su una nuova maggioranza parlamentare ma anche per far crescere quell' impegno unitario di fini che ci porti ad un'inversione di tendenza, che ci permetta di superare il deperimento della comunità nazionale nel senso più ampio della concezione democratica che abbiamo della società.
A questo proposito, credo che l'invito fatto dal Consigliere Rossotto a tutte le forze politiche, per una chiara assunzione di responsabilità nei confronti dei drammatici problemi di Paese, debba essere seriamente accolto.
Il mio partito, a tutti i livelli, ha dimostrato di essere disponibile per una gestione unitaria dell'emergenza che contribuisca a vincere non solo le difficoltà economiche del Paese, ma anche quelle gravi tendenze disgregatrici della società che in questi ultimi mesi si sono aggravate nella misura a tutti nota. In questa situazione compito principale che sta dinnanzi alle forze politiche, sociali e culturali, che si battono per uno sviluppo democratico unitario del Paese, è quella di riuscire a gestire un superamento della crisi economica, sociale e morale: per fare ciò occorre dare sempre maggiore operatività ed incisività all'azione dello Stato nelle sue varie articolazioni istituzionali, che vada in direzione di una trasformazione della società, di un superamento dei suoi squilibri, di una modificazione dei rapporti sociali. Il funzionamento delle assemblee elettive, a tutti i livelli, è parte non indifferente - direi insostituibile - di questo sforzo di risanamento di rinnovamento del Paese ed io credo che ciò vada riaffermato proprio in sede di discussione di bilanci, quali atti che esprimono dal punto di vista finanziario, le linee definite dall'attività amministrativa, in seguito all'approvazione della legge 335 del 1976, anche legislativa, della Regione.
Il collega Rossotto ha ripercorso sinteticamente le tappe del Piano regionale di sviluppo, ne ha ricordato i contenuti e soprattutto le scelte che assumevano un rilievo di carattere nazionale, come la scelta meridionalistica che qualifica da sé tutti i documenti di piano.
Partendo da questi aspetti, dovremo allora, ancora una volta dire nella discussione di oggi, che la Regione si pone come soggetto politico che nella sua autonomia ripone in sé delle responsabilità nazionali. Da un lato abbiamo allora la riaffermazione della scelta del metodo della programmazione, dall'altro abbiamo l'individuazione di alcune linee di politica istituzionale e finanziaria che ci sembra vadano evidenziate e sulle quali tutte le forze politiche si devono assumere delle responsabilità.
Per quanto riguarda il primo punto ci troviamo di fronte ad una nuova esperienza di formazione di bilancio di Enti pubblici, caratterizzata da uno stretto legame con i documenti di piano. Una novità non indifferente che sarà la base per la trasformazione delle nostre strutture amministrative, da strutture finalizzate al raggiungimento di "atti" singoli, di cui si garantisce la legittimità giuridico contabile, a strutture finalizzate al raggiungimento di determinati obiettivi decisi dalle assemblee elettive. E' un contributo che potrà servire anche a dare una spinta per una ripresa di politica di programmazione a livello nazionale, ripresa del resto prevista nel programma di Governo.
Per quanto riguarda il secondo punto ci troviamo di fronte a delle scelte precise, in direzione di un risanamento del sistema finanziario pubblico, collegato a delle modificazioni politico-istituzionali di notevole rilevanza.
Abbiamo voluto ribadire queste scelte, sulle quali torneremo in dettaglio, perché ci sembra importante riaffermare oggi, mentre vi è una certa tendenza a considerare come irreversibile un certo processo di affievolimento dei primi entusiasmi regionali, la centralità della Regione come momento essenziale per un processo generale di riforma dello Stato.
Partendo da questi due criteri di lettura dei bilanci, il ragionamento che si può fare prima di un pur necessario esame delle concrete scelte finanziarie in esso contenute, è intanto una valutazione sulla continuità della politica di programmazione regionale: dalla proposta di Piano 1976/80 al Piano 1977/80. Anche questi bilanci sono espressione di quella continuità, tenuto conto che vengono proposti nel quadro di riferimento normativo istituzionale rappresentato da alcune rilevanti leggi di piano quali quelle sulle procedure, sulla riorganizzazione dei servizi socio sanitari, sui trasporti, sull'urbanistica, le quali rappresentano il quadro generale entro cui tutta la politica amministrativa regionale deve operare.
Altro è infatti gestire certe competenze amministrative secondo i criteri che possono derivare dalla legislazione nazionale in vigore, o in base anche a specifiche leggi regionali settoriali di finanziamento, altro è gestirle nell'ambito delle procedure e dei processi di riorganizzazione originati da queste leggi di piano.
E in effetti, non dobbiamo dimenticarlo è la prima volta che nella nostra Regione ci si trova di fronte ad un dibattito sui bilanci, che si presentano come strumenti di attuazione di un Piano regionale di sviluppo regolarmente deliberato dai Consiglio regionale.
E' anche la prima volta che in una Regione a Statuto ordinario i bilanci sono direttamente correlati non solo a documenti di piano, ma ad un vero Piano di sviluppo accompagnato da un programma pluriennale di attività.
D'altro canto le scelte di bilancio si collocano in una situazione del sistema della finanza pubblica, oggi più che mai dibattuta grazie ad un complesso di riforme che sono intervenute dal 1976 ad oggi, anche in seguito ad un'azione non indifferente nel nostro partito a livello nazionale . Non dimentichiamo che sono solo due anni che si discute di previsioni di cassa del settore pubblico allargato (grazie soprattutto alle leggi 407 e 951 del 1977), con tutte le possibilità di interventi e di controlli del Parlamento, ma anche delle assemblee elettive locali, sulla gestione della spesa pubblica.
Certamente i dati che emergono sono molto gravi, ma rappresentano anche le uniche possibilità per una "operazione verità" a livello nazionale che garantisca un'assun-zione di adeguate responsabilità, da parte di tutte le forze politiche e sociali per il graduale risanamento del deficit pubblico.
Come Regione, penso che dobbiamo farci parte integrante della proposta che da più parti viene fatta, di un programma pluriennale di risanamento della finanza pubblica, e ciò non sarà indifferente per una seria gestione della politica di cassa della nostra Regione: quello che occorre garantire è da un lato la partecipazione delle Regioni, non certo in termini vertenziali rivendicazionistici, alla politica di tesoreria dello Stato e dall'altro, il loro concorso alla formazione del bilancio dello Stato in forme adeguate. In quest'ottica sarebbe necessario che dal Consiglio uscisse una proposta di documento concorde, per garantirsi che l'imminente riforma della contabilità dello Stato vada in questa direzione.
Io credo che non sia oggi tanto utile cercare di dimostrare il legame tra scelte di piano e di bilancio, che per me esiste in maniera chiara, e del resto la stessa relazione della Giunta lo evidenzia con una ricca serie di dati, anche se purtroppo molti documenti interessanti arrivano non sufficientemente in tempo per analizzare ed approfondire, quanto invece di cercare e vedere i bilanci come occasione concreta di confronto politico serio e non più come un fatto rituale che viene compiuto una volta all'anno, in cui tra l'altro si fa vedere la diversità tra l'opposizione e la maggioranza (mentre nell'operare quotidiano accade che gran parte delle leggi, le cui scelte sono inevitabilmente presenti nel bilancio, sono votate all' unanimità o quasi).
Credo perciò che occorra rendersi conto che i bilanci sono solo un momento della politica di programmazione intesa come espressione di un processo; anch'essi - come già accennava la relazione del collega Rossotto devono inserirsi senza soluzione di continuità, all'interno della politica legislativa ed amministrativa dell'Ente. Siamo in presenza di una situazione caratterizzata dalla limitatezza delle risorse, dalla necessità di una loro gestione la più oculata possibile, il che comporta da un lato la necessità di un continuo aumento della produttività della nostra amministrazione, dall' altro un'opera di partecipazione cosciente delle forze politiche e sociali a questo sforzo di superamento della crisi che implica un maggior coinvolgimento del Consiglio e delle forze politiche in esso rappresentate alle scelte di merito sulla spesa pubblica. In questa ottica vedo l'intervento del collega Paganelli, al di là di determinate polemiche che potrebbero essere aperte.
Da oggi iniziamo un periodo denso di appuntamenti qualificanti, sui quali noi speriamo di trovare le altre forze prodighe di suggerimenti proposte, idee: l'asse-stamento di bilancio, il consuntivo (nelle forme previste dalla legge 335) e soprattutto la revisione delle leggi, sulla quale permettetemi di soffermarsi un po' più dettagliatamente .
Tale processo è già in corso ma non mi sembra ancora che nell'ambito del Consiglio si sia presa piena coscienza dell'importanza di mutare profondamente il modo abituale della nostra produzione legislativa, in coerenza con le funzioni istituzionali della Regione; specie dopo l'emanazione del DPR n. 616. Però qual cosa comincia a delinearsi (come il ddl per gli interventi in materia di agricoltura, che abroga quasi tutte le preesistenti leggi di tale settore, per condurle ad unità e coordinarle con gli interventi nazionali nel settore) e ciò sta a significare l'importanza di iniziative politiche attuate all'interno del Consiglio, come quella di cui stiamo discutendo.
Parlando di una completa presa di coscienza, permettetemi di ribadire il significato della revisione delle leggi: non si tratta soltanto di ricupero di risorse, ma si tratta di intendere che ci troviamo di fronte ad un preciso obiettivo strategico che è quello del modo stesso di legiferare che deve servire a proporre leggi funzionali che definiscano il modo di essere della Regione, quale ente di programmazione economica e sociale.
Il dato sul fondo ospedaliero, a cui ha accennato il collega Paganelli va interpretato fino in fondo. Per tre anni metà delle risorse della Regione saranno destinate ad esso con una specifica competenza regionale volta a gestire il fondo oculatamente e con una strategia che veda partecipi non soltanto il Consiglio ma soprattutto la comunità regionale nelle sue varie articolazioni.
A noi interessa un'indagine conoscitiva con obiettivi strategici per dimostrare alla comunità piemontese che i cinquecento, i mille, o i duemila miliardi che si spenderanno per gli ospedali saranno spesi, economicamente socialmente e, consentitemi, anche culturalmente in modo giusto.
La revisione delle leggi ha il senso strategico della finalizzazione alla programmazione. Il fondo ospedaliero non va ritenuto un corpo separato, ma parte integrante di una politica legislativa che prima o poi saremo chiamati ad attuare, a meno che non si voglia restare spettatori di decisioni assunte da altri.
Avendo presenti questi presupposti, l'esame di merito dei bilanci deve partire da quello che è stato fatto per arrivare alle previsioni di quanto si farà nel periodo compreso nel bilancio pluriennale. In quest'ottica risulta la priorità data, rispetto all'obiettivo del Piano, di dotare l'Ente Regione degli strumenti della programmazione con gli stanziamenti contenuti nell'area di attività (compresi gli Enti strumentali e di decentramento); con questo non si vuole dire che la programmazione democratica si risolve solo in una proposta di razionalizzazione della pubblica amministrazione, in quanto essa comporta anche una capacità politica generale di direzione dei processi economici e sociali in atto nella nostra Regione, ma che essa ne risulta elemento indispensabile.
Certamente tali interventi, che interessano le strutture organizzative stesse del nostro Ente, devono essere valutati attentamente con il contributo del Consiglio tutto, oltre che unanimamente di tutti i lavoratori direttamente interessati.
In base a queste considerazioni anche il piano delle ricerche deve essere valutato alla luce di questa strategia, che comunque deve essere finalizzata ad un elevamento della produttività della pubblica amministrazione.
Ben vengano dunque chiari e precisi contributi per un'ulteriore riqualificazione delle spese. Da parte nostra non esiste la volontà di evitare qualsiasi discussione di merito. Comunque per trasformare occorre conoscere, quindi la politica della ricerca è essenziale per la politica di programmazione. L'Ires, o viene collocato in quest'ottica, oppure, per tanti studi che potrà fare non coordinati nel modo giusto, potrà andare incontro a tante sorprese pericolose per la politica produttiva della Regione.
Per quanto riguarda gli altri interventi, non vorremmo stare qui a ripetere la relazione della Giunta: mi sento di affermare che essi sono coerenti alle scelte del Piano, e che sono volti a dotare l'Ente Regione di strumenti di governo dei processi economici. Soprattutto ribadisco il fatto che il Piano, con tutti i suoi limiti, da oggi non è più "un libro dei sogni", perché si concretizza con dei precisi impegni finanziari nell'ambito di risorse certe.
Quello che però vogliamo sottolineare è che i problemi sorgeranno da oggi in poi, quando si tratterà di gestire concretamente le scelte contenute in questi bilanci, e quando sarà necessario lo sforzo solidale e costruttivo di tutti per realizzare certi indirizzi strategici: pensiamo solo all'elabora-zione dei piani territoriali e socio-economici comprensoriali, e alla politica di riequilibrio tra l'area di Torino e le restanti aree del Piemonte che restano i prioritari obiettivi regionali. La revisione della legge 21 e l'avvio delle aree artigiane attrezzate possono costituire un ulteriore contributo alla politica di riequilibrio regionale non tanto per quantificare delle somme, quanto per qualificare i contributi che vengono da parte di tutti i soggetti che hanno responsabilità precise.
Noi, per quanto ci riguarda, svilupperemo ogni iniziativa necessaria nei confronti delle forze sociali, per aggregarle e coinvolgerle in questi grandi processi di trasformazione economica della nostra Regione perseverando in quel metodo di partecipazione in cui continuiamo a credere.
Tale metodo ha tra l'altro garantito molte proposte nel corso delle consultazioni, proposte che potranno anche essere accolte, fatte salve certe mistificazioni strumentali, come quelle che sono derivate da alcune analisi sull'andamento dei residui passivi della Regione, dove ci sentiamo di dire che la Giunta dovrà attrezzarsi per migliorare la sua capacità di spesa (e in ciò il processo di revisione legislativa in corso è fondamentale), attraverso opportune regolamentazioni in base alla legge di contabilità, oltre che attraverso un'apposita legge regionale sul patrimonio e sui contratti, che senz'altro è consentita dalla legge n. 335 del 1976; quello che però va ribadito è che non è attraverso la "privatizzazione" degli Enti pubblici elettivi che se ne può garantire l'efficienza, pena il riemergere di quelle tendenze finalizzate alla logica dello "Stato in appalto" che pensavamo fossero già state sconfitte.
Sul tema dei residui passivi, sul quale si è ampiamente intrattenuto l'Assessore Simonelli ed al quale ho io stesso dedicato particolare attenzione, anche attraverso la compilazione di un'analisi, che è all'esame della I Commissione, unitamente agli altri documenti sulla revisione delle leggi - credo di non dovermi ulteriormente soffermare in questa sede perché tutta la partita è aperta dalla revisione, al momento dell'asse stamento.
I documenti della Giunta e il dibattito in Commissione hanno evidenziato tante preoccupazioni circa il carattere di finanza derivata che assume sempre più la finanza regionale e locale; questo tra l'altro avviene in una fase di profonde trasformazioni istituzionali e finanziarie, quali il DPR 616 e lo stesso Decreto Stammati bis, che oggi più che mai esigono chiarezza di obiettivi circa il futuro assetto del sistema delle autonomie.
Quello che è certo è la necessità di una trasformazione delle istituzioni che vada in parallelo con una riforma complessiva del sistema della finanza pubblica, per evitare il classico scollamento tra compiti strumenti e risorse. Ciò però - ripeto - non vuole nemmeno dire che debba passare una logica di rigida separazione tra i vari centri di spesa, il che vorrebbe dire il rischio di una "programmazione degli squilibri" tra le varie zone del paese.
Probabilmente il problema dei rapporti tra i diversi livelli istituzionali può essere definito, e la relazione del collega Rossotto lo ha richiamato, non tanto a livello giuridico, con astratte ipotesi di ingegneria istituzionale e finanziaria, ma a livello politico, garantendo la partecipazione delle autonomie ai processi di formazione delle decisioni a livello nazionale. Si potrà così rendere effettivo il discorso del coordinamento della finanza pubblica, tanto a livello nazionale in base all'art. 119 della Costituzione, specie, come abbiamo già rilevato, nella fase di formazione del bilancio dello Stato (anche a seguito delle recenti innovazioni legislative a livello nazionale, quale l'obbligo di presentazione di un bilancio pluriennale anche per lo Stato), quanto a livello regionale, secondo il disposto dell'art. 11 del DPR 616, che stabilisce il Piano regionale di sviluppo momento necessario di tale coordinamento.
Un esempio di soluzione politico-istituzionale a questi problemi pu essere offerto dall'esperienza dei Comprensori, la finalità ultima dei quali resta quella della definizione dei rapporti di tipo nuovo tra gli Enti locali stessi e tra gli Enti locali e la Regione. Bisogna infatti andare ad un superamento delle difficoltà che si sono finora incontrate specie per quanto riguarda le inadempienze nell'attribuzione delle deleghe previste dall'art. 118 della Costituzione, esplicitamente e formalmente richiamato dallo Statuto regionale.
Sono note le cause del fenomeno: la mancanza di capacità di gestione complessiva dei Comuni, naturali destinatari delle deleghe, in carenza di un complessivo disegno riformatore del sistema delle autonomie locali e della finanza locale, l'incertezza sul futuro ruolo e funzioni delle Province in relazione all'aspetto ed alle competenze del costituendo Ente intermedio, ed infine non ultima ragione, l'attesa di poter dare attuazione alla legge 382 e DPR n. 616.
A questi inconvenienti si potrà fornire un rimedio, oltre che attraverso la continuazione delle procedure di consultazione, anche attraverso l'attività dei Comitati comprensoriali, che potranno essere utilizzati anche in forma sperimentale in attesa della definizione in sede nazionale delle caratteristiche dell' "Ente intermedio", del quale potranno anzi anticipare, per quanto possibile, l'assetto e le competenze.
Banco di prova della capacità del Comprensorio di sviluppare un'azione positiva verso i Comuni - ma, di riflesso, anche verso la stessa Regione sono certamente i più recenti provvedimenti legislativi regionali che ai Comprensori stessi fanno esplicito riferimento, nonché le linee programmatiche per la loro attività elaborate recentemente dalla Giunta regionale e che prima o poi dovremo decidere in questa sede, senza perdere ulteriore tempo.
Occorrerà, al riguardo, che vengano tempestivamente adottati i provvedimenti necessari al rapido decollo dei nuovi organismi, anche ad evitare una crisi di sfiducia che ne soffocherebbe nel nascere le rilevanti potenzialità.
Va infatti ribadito che il Comprensorio non è un organismo "gerarchicamente inferiore" ma è condizione indispensabile perché si sviluppi, nella sua pienezza, la capacità di programmazione dei Comuni Enti a fini generali.
Tale ruolo dei Comprensori, si dovrà concretizzare - come sottolinea nella sua relazione l'Assessore al bilancio - nella predisposizione di programmi consolidati di spesa, che consentiranno, nei fatti, il coordinamento operativo delle politiche di bilancio e di spesa della Regione e degli Enti locali.
Tra l'altro, la sperimentazione che si saprà avviare in ordine ad un Ente che non ha compiti di gestione, ma che è composto prevalentemente dai rappresentanti degli Enti (Comuni) gestori per antonomasia, consentirà anche di verificare la proponibilità di un livello intermedio che della programmazione sia soggetto primario, come sembra dovrà essere la rinnovata Provincia, comunque denominata.
Indubbiamente rilevante è il rapporto Comprensorio-Enti locali per trovare il giusto equilibrio tra autonomia e coordinamento. Ma istituzionalmente il Comprensorio dovrà assumere tutta l'autorevolezza necessaria perché le sue scelte vengano recepite dagli Enti locali e affinché possa essere un reale interlocutore della Regione nell'ambito delle leggi sulla programmazione, mentre il livello intermedio di cui tanto si discute potrà assumere una sua funzione qualificante in riferimento al coordinamento intercomprensoriale.
Ed al riguardo non si può sottacere che la sperimentazione stessa, le sue conseguenze anche nei confronti della più ampia azione della Regione il modo con cui i Comuni recepiranno tali meccanismi ed il processo che si avvierà dovrebbero anche concorrere a ridurre, nel concreto e, sulla base delle soluzioni che si prospetteranno ai problemi reali, il divario - che è prevalentemente concettuale e di una certa misura schematico - tra l'attività di gestione e quella di programmazione, non essendo dubbio che anche il momento gestionale deve sapere essere impostato in termini compatibili ed, anzi, coerenti rispetto ai disegni di programma.
Questo processo confluirà organicamente e principalmente con riferimento alla necessità che il complesso delle risorse di cui il sistema delle autonomie dispone, sia a riguardo dei mezzi finanziari, sia a riguardo della strumentazione di apparato e di organizzazione, venga coerentemente ed armonicamente composto e convogliato, in termini sostanzialmente accresciuti di efficienza, verso risposte adeguate alla domanda sociale; riducendo progressivamente gli elementi di separazione rispetto alla realtà, che hanno fin qui caratterizzato questo sistema.
Tutte queste iniziative politiche dovranno poi naturalmente essere inquadrate nei processi di riforma del sistema delle autonomie e della finanza locale che si stanno avviando a livello nazionale, in seguito alla presentazione di due appositi disegni di legge di iniziativa governativa ed a proposito dei quali il nostro partito da tempo ha presentato precise proposte.
In ultima analisi il giudizio favorevole che noi diamo sui bilanci, non deriva tanto dalle singole cifre in essi contenute, ma dal significato che esse hanno in relazione a quello che è stato fatto ed a quello che si dichiara di voler fare, relativamente al modello di Regione che vogliamo costruire.
Mi pare che non sia tanto il caso di mettere in evidenza la capacità e la sensibilità di questo o di quell'altro Assessore, quanto piuttosto di avere presente il rapporto ed il confronto che la Giunta tiene con il Consiglio, con le Commissioni, con la comunità.
Riteniamo che in una fase così difficile della nostra Repubblica ogni sforzo, come questo, come l'opera intensa prestata da tutte le componenti del Consiglio in questione, volta al rafforzamento delle autonomie locali in parallelo ad una loro profonda trasformazione, richieda ancora di più la partecipazione di tutte le forze politiche che dichiarano di voler contribuire al risanamento del Paese, ad una ripresa del suo sviluppo in senso democratico, ad un'attuazione piena della nostra Costituzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire nel dibattito il Consigliere Benzi. Ne ha facoltà.



BENZI Germano

Signor Presidente, io la pregherei di considerare il nostro stato d'animo. E' possibile in questa situazione parlare del bilancio regionale? Sono disposto anche a parlare, se lei crede, di qualche ulteriore comunicazione, sono a sua disposizione.



PRESIDENTE

Alle ore 16,50 ci dovrebbe essere un comunicato giornale radio straordinario. Pare si realizzi la peggiore fra le eventualità che le Bierre avevano prospettato.
Propongo di sospendere la discussione sulla legge del bilancio e di passare alla votazione degli articoli senza formulare le dichiarazioni di voto. Alle ore 18 i membri del Comitato unitario antifascista e le forze politiche antifasciste si riuniscono presso la sede della Democrazia Cristiana in via Carlo Alberto n. 32.
La parola al Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Siamo tutti molto turbati e molto scossi. Ho cercato di seguire l'interes-santissimo discorso che ha fatto il collega Rossi, era una voce che meritava di essere seguita, ma guardavo anche i presenti, che sentivano più una voce interiore che non quella del Consigliere Rossi. Mi rendo perfettamente conto che altri interventi sul bilancio avrebbero la stessa sorte, quindi la copertura di questa situazione eccezionale potrebbe trovarsi nell'invitare coloro i quali hanno degli interventi scritti, di consegnarli affinché siano recepiti agli atti considerandoli concessione fatta in sede di Consiglio.
Però signor Presidente e colleghi del Consiglio, dobbiamo precipitare le cose? Non vogliamo invece affrontare la realtà con quella grinta che dobbiamo assumere tutti da questo momento in poi, dicendoci chiaramente la verità, affrontando anche questi momenti bruschi e tremendi? Chi vi parla ha vissuto in diversa misura e ricorda l'uccisione di Giacomo Matteotti che ha turbato profondamente il nostro Stato e che ha costituito uno degli elementi per lo scardinamento successivo. Non vale la pena di riprendere il discorso sul bilancio il quale costituisce non un discorso sterile, ma una realtà di tre anni di vita e di programmazione dei nostri lavori? Accetto la volontà espressa dalla maggioranza e ritengo che possiamo benissimo dare il contributo del nostro apporto meditativo al Presidente della Giunta, all'Assessore al bilancio, a tutta la Giunta attraverso i documenti scritti che presentiamo, però ritengo anche opportuno aggiornarci per discutere questo bilancio rientrando nell'alveo vivo della vita regionale. E' un'ipotesi che prospetto.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta e convoco i Capigruppo.



(La seduta, sospesa alle ore 16,30 riprende alle ore 16,35)



PRESIDENTE

La conferenza dei Capigruppo, in considerazione degli eventi che stiamo vivendo ha deciso di considerare chiusa la discussione e di passare immediatamente alla votazione della legge sul bilancio. Assicuro tutti coloro che desiderano dare il loro contributo al bilancio che i loro apporti non solo saranno stampati e distribuiti a tutti i Consiglieri, ma faranno parte integrante del dibattito che non si è svolto per causa di forza maggiore.
La conferenza dei Capigruppo propone altresì che la votazione avvenga con un sistema più rapido per consentire ai colleghi della Democrazia Cristiana di essere presenti alle ore 17 alle riunioni che sono state convocate in tutti i capoluoghi di provincia in considerazione di questa tragica circostanza.Se non vi sono obiezioni, possiamo procedere alla votazione.
L'Assessore Simonelli mi fa presente che le cifre che compaiono nei vari articoli, saranno quelle della variazione quinta, per cui si vota l'articolo nel suo contenuto e la cifra sarà aggiornata. Questo vale soprattutto per gli uffici.
"Articolo 1 - Stato di previsione dell'entrata. Il totale generale delle entrate della Regione Piemonte per l'esercizio finanziario 1978 è approvato in Lire 695.602.939.478 in termini di competenza e in lire 1.278.110.081.590 in termini di cassa.
Sono autorizzati, secondo le leggi in vigore, l'accertamento e la riscossione dei tributi istituiti dalla Regione, la riscossione dell'imposta locale sui redditi con l'aliquota stabilita dalla Regione ed il versamento, nella cassa della Regione, delle somme e dei proventi dovuti nell'anno finanziario 1978".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - Stato di previsione della spesa. Il totale generale delle spese della Regione Piemonte, per l'esercizio finanziario 1978 è approvato in lire 696.103.079.478 in termini di competenza ed in lire 1.278,110.081.590 in termini di cassa.
E' autorizzata l'assunzione di impegni di spesa entro i limiti degli stanziamenti di competenza dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1978.
E' autorizzato il pagamento delle spese della Regione entro i limiti degli stanziamenti di cassa dello stesso stato di previsione della spesa per l'anno 1978, in conformità delle disposizioni di cui alla legge regionale 14 marzo 1978, n. 12".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Articolo 3 - Quadro generale riassuntivo. E' approvato il quadro generale riassuntivo del bilancio per l'anno finanziario 1978, con gli allegati prospetti 1 e 2 di cui all'articolo 31, secondo e terzo comma, della legge regionale 14 marzo 1978, n. 12".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
"Articolo 4 - Bilancio pluriennale. E' approvato il bilancio pluriennale della Regione per il periodo 1978/1980, allegato alla presente legge".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
"Articolo 5 - Riclassificazione della spesa. Sono approvati, ai sensi dell'art.30, penultimo ed ultimo comma, della legge regionale 14 marzo 1978, n. 12, i quadri di riclassificazione e di riassunto delle spese allegati allo stato di previsione della spesa".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
"Articolo 6 - Spese obbligatorie e d'ordine. Sono considerate spese obbligatorie e d'ordine, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 36 della legge regionale 14 marzo 1978, n. 12, quelle descritte ne-ll'elenco n. 1 allegato allo stato di previsione della spesa".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
"Articolo 7 - Garanzie prestate dalla Regione. E' approvato, ai sensi dell'articolo 49, terzo comma, della legge regionale 14 marzo 1978, n. 12 il prospetto delle garanzie principali e sussidiarie prestate dalla Regione a favore di Enti e di altri soggetti, di cui all'elenco n. 2, allegato allo stato di previsione di spesa".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
"Articolo 8 - Pagamenti mediante aperture di credito. E' approvato, ai sensi dell'articolo 61, primo comma, della legge regionale 14 marzo 1978 n. 12, il prospetto dei capitoli delle spese alla cui gestione si pu provvedere mediante aperture di credito a favore di funzionari delegati della Regione, di cui all'elenco n. 3, allegato allo stato di previsione della spesa".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
"Articolo 9 - Fondi globali. Ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 39 e 40 della legge regionale 14 marzo 1978, n. 12, è autorizzata l'iscrizione, nello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1978 a) del capitolo n. 12500 denominato 'Fondo occorrente per far fronte ad oneri dipendenti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l'approvazione del bilancio, recanti spese di parte corrente attinenti alle funzioni normali' (elenco n. 4, allegato allo stato di previsione della spesa) b) del capitolo n. 12600, denominato: 'Fondo occorrente per far fronte ad oneri dipendenti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l'approvazione del bilancio, recanti spese per investimenti attinenti ad ulteriori programmi di sviluppo (elenco n. 5, allegato allo stato di previsione della spesa)'".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
"Articolo 10 - Organizzazione e partecipa-zione a convegni. La spesa per la realizzazione degli interventi di cui all'articolo 6 della legge regionale 14 gennaio 1977, n. 6 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 140 milioni ed è iscritta al capitolo n. 520.
La spesa per la realizzazione degli interventi di cui all'articolo 7 della legge regionale 14 gennaio 1977, n. 6, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 100 milioni ed è iscritta al capitolo n. 760.
La spesa per la concessione dei contributi di cui all'articolo 8 della legge regionale 14 gennaio 1977, n. 6, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 100 milioni ed è iscritta al capitolo n. 780".
Si proceda alla votazione .



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
"Articolo 11 - Contributo all'Istituto di ricerche economico-sociali del Piemonte. La spesa per la concessione all'Istituto di ricerche economico sociali (Ires) del contributo di cui all'articolo 12, lettera b) della legge regionale 2 settembre 1974, n. 29 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 800 milioni ed è iscritta al capitolo n. 1300".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
"Articolo 12 - Contributo al Consorzio per il trattamento automatico dell'infor-mazione. La spesa per la concessione del contributo di cui all'art. 7 della legge regionale 4 settembre 1975 n. 48, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 380 milioni ed è iscritta al capitolo n. 1400.
Il contributo per il funzionamento del Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione, stabilito per l'anno finanziario 1977 in 310 milioni ai sensi della legge regionale 15 marzo 1978, n. 13, ed iscritto al capitolo n. 1405 del bilancio per l'anno finanziario 1978, è aumentato di 50 milioni".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
"Articolo 13 - Contributi nelle spese di funzionamento delle Comunità montane. La spesa per la concessione del contributo per il funzionamento delle Comunità montane di cui alle leggi regionali 30 marzo 1974, n. 9 e 7 luglio 1976, n. 35, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 700 milioni ed è iscritta al capitolo n. 1800".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
"Articolo 14 - Interventi per lo sviluppo dell'agricoltura e delle foreste.
La spesa per la concessione dei contributi in interesse di cui all'articolo 4, lettera a) della legge regionale 8 settembre 1975, n. 51 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 500 milioni ed è iscritta al capitolo n.
2730.
La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui all'articolo 4, lettere b), c), f), g) ed 1) della legge regionale 8 settembre 1975, n.
51 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 4000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 2740.
La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui alla legge regionale 8 settembre 1975, n. 51, è determinata, per l'anno finanziario 1978, in 1.750 milioni ed è iscritta al capitolo n. 2930".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
"Articolo 15 - Interventi per lo sviluppo dell'agricoltura e delle foreste.
La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui all'articolo 5 della legge regionale 30 agosto 1976, n. 47 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 300 milioni ed è iscritta al capitolo n. 2810".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
"Articolo 16 - Interventi per la cooperazione agricola e l'associazionismo.
La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui alla legge regionale 30 agosto 1976, n. 48 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 150 milioni ed è iscritta al capitolo n. 3000".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
"Articolo 17. Interventi in agricoltura per eccezionali calamità.
L'anticipazione di cui all'articolo 3 della legge regionale 6 settembre 1977, n. 47, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 500 milioni ed è iscritta al capitolo n. 900 di entrata ed al capitolo n. 3400 di spesa".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
"Articolo 18 - Interventi per le alluvioni dell'ottobre 1977.
L'anticipazione di cui all'articolo 1 della legge regionale 12 dicembre 1977, n. 59 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 100 milioni ed è iscritta al capitolo n. 910 di entrata ed al capitolo n. 3410 di spesa".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
"Articolo 19 - Interventi per lo sviluppo della rete distributiva. Le spese per la concessione dei contributi in capitale di cui all'art. 3 e all'art.
6, lettera b) della legge regionale 4 giugno 1975, n. 47 sono determinate per l'anno finanziario 1978, rispettivamente in 1900 milioni e 50 milioni e sono iscritte ai capitoli n. 5300 e n. 5330.
La spesa per la realizzazione degli interventi di cui all'articolo 6 lettera d) della legge regionale 4 giugno 1975 n. 47 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 100 milioni ed è iscritta al capitolo n. 5320.".
Si proceda alla votazione



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 19 è approvato.
"Articolo 20 - Interventi per l'esecu-zione di opere pubbliche. La spesa per la concessione alle Province dei contributi di cui all'articolo 2 della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 è determinata, per l'anno finanziario 1978, in 3295 milioni ed è iscritta al capitolo n. 6000.
Le spese per la concessione dei contributi in capitale di cui agli articoli 2, n. 1 e 2, n. 3 e n. 4 della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 sono determinate per l'anno finanziario 1978 rispettivamente in 2.000 milioni 2,000 milioni e 2.000 milioni e sono iscritte nei capitoli n. 7230, n. 6020 e n. 6010.
La spesa per la concessione dei contributi in conto interesse di cui all'articolo 3, lettera a) della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 (costruzione, completamento e sistemazione di strade comunali) è determinata per l'anno finanziario 1978 in 1.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 6030.
La spesa per la concessione dei contributi in conto interesse di cui all'articolo 3, lettera a) della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 (costruzione, ricostruzione, ampliamento e potenziamento acquedotti e fognature compresi gli impianti di depurazione) è determinata, per l'anno finanziario 1978 in 1.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7220.
La spesa per la concessione di contributi in conto interesse di cui all'articolo 3, lettera b) della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 (costruzione, ampliamento, ristrutturazione e consolidamento di sedi municipali), è determinata per l'anno finanziario 1978 in 600 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7240.
La spesa per la concessione dei contributi in conto interesse di cui all'articolo 3, lettera d) della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 (costruzione, ampliamento, sistemazione di strutture commerciali e di mercati) è determinata per l'anno finanziario 1978 in 50 milioni ed è iscritta al capitolo n. 5400.
La spesa per la concessione dei contributi in conto interesse di cui all'articolo 3, lettera g) della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 (costruzione, completamento e adeguamento delle opere occorrenti per il rifornimento di energia elettrica) è determinata, per l'anno finanziario 1978, in 150 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8220.
La spesa per la concessione dei contributi in conto interesse di cui all'articolo 3, terzo comma, della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 (costruzione, ampliamento o completamento o ristrutturazione di case di riposo per anziani o di edifici destinati all'assistenza ai minori) è determinata, per l'anno finanziario 1978, in 200 milioni ed è iscritta al capitolo n. 9205.
La spesa per la concessione dei contributi in conto interesse di cui all'articolo 3, quarto comma, della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 (costruzione, completamento, ampliamento e ristrutturazione di opere sanitarie ospedaliere) è determinata per l'anno finanziario 1978, in 300 milioni ed è iscritta al capitolo n. 9940.
La spesa per la concessione dei contributi in conto interesse di cui all'articolo 3, primo comma, lettera c) della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28, è determinata, per l'anno finanziario 1978, in 200 milioni ed è iscritta al capitolo n. 9950".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
"Articolo 21 - Contributi agli Enti locali per l'acquisto di materiale rotabile. La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui all'articolo 1 della legge regionale 6 maggio 1974, n. 14 è determinata per l'anno finanziario 1978, in 3.400 milioni ed è iscritta al capitolo n.
5620".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
"Articolo 22 - Contributo alle imprese private per acquisto autobus nuovi.
La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui alla legge regionale 6 maggio 1975, n. 15 è determinata, per l'anno finanziario 1978 in 6.200 milioni ed è iscritta al capitolo n. 5630".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 22 è approvato.
"Articolo 23 - Contributi regionali per investimenti nel settore dei trasporti. La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui alla legge regionale 6 maggio 1974, n. 16 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 1.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 5920".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 23 è approvato.
"Articolo 24 - Interventi per l'acquisizione e la valorizzazione di aree incluse nel Piano dei parchi. La spesa per l'attuazione degli interventi di cui alla legge regionale 17 agosto 1977, n. 42 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 500 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7460".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 24 è approvato.
"Articolo 25 - Provvedimenti per l'in-centivazione turistico-ricettiva. La spesa per la concessione dei contributi in conto interesse di cui all'articolo 2, lettera b) della legge regionale 12 agosto 1974, n. 23, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 160 milioni ed è iscritta nei capitoli n. 7670 e n. 7680 nella rispettiva misura di 150 milioni e di 10 milioni.
La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui all'articolo 2, lettera a), c) e d) della legge regionale 12 agosto 1974, n. 23, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 320 milioni ed è iscritta nei capitoli n. 7650, n. 7660 e n. 7690 nella rispettiva misura di 250 milioni 60 milioni e 10 milioni.
La spesa per la concessione della garanzia di cui all'articolo 9 della legge regionale 12 agosto 1974, n. 23, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 20 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7700".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 25 è approvato.
"Articolo 26 - Provvedimenti per la formazione dello sport. La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui alla legge regionale 4 giugno 1975, n. 42, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 2.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7750".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 26 è approvato.
"Articolo 27 - Interventi per la sistemazione di bacini montani ed opere idraulico-forestali. La spesa per l'attuazione degli interventi di cui alla legge regionale 9 novembre 1975, n. 54 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 6.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8000".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 27 è approvato.
"Articolo 28 - Provvedimenti per la depurazione delle acque. La spesa per l'attuazione degli interventi di cui alla legge regionale 8 novembre 1974 n. 32 è determinata, per l'anno finanziario 1978 in 400 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8050".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 28 è approvato.
"Articolo 29 - Provvidenze speciali per il risanamento delle acque. La spesa per la concessione dei contributi di cui all'articolo 2 della legge regionale 29 aprile 1975, n. 23 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 2000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8060".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 29 è approvato.
"Articolo 30 - Interventi per lo smaltimento dei rifiuti solidi. La spesa per la concessione dei contributi in conto interesse di cui all'articolo 3 10 comma della legge regionale 4 giugno 1975, n. 46, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 200 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8100.
La spesa per la concessione dei contributi in conto capitale di cui all'articolo 3, 2° comma della legge regionale 4 giugno 1975, n. 46, è determinata per l'anno finanziario 1978 in 500 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8110".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 30 è approvato.
"Articolo 31 - Riorganizzazione e gestione dei servizi socio-sanitari. La spesa per l'attuazione degli interventi di cui alla legge regionale 8 agosto 1977, n. 39 è stabilita per l'anno finanziario 1978, in 3440 milioni ed è iscritta ai capitoli n. 9100, n. 9105, n. 9170, n. 9240, n. 9260 e n.
9280 nella rispettiva misura di 600 milioni, 1200 milioni, 120 milioni 1200 milioni, 120 milioni e 200 milioni".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 31 è approvato.
"Articolo 32 - Piani di coordinamento territoriale. La spesa per la predisposizione dei piani di coordinamento territoriale di cui all'articolo 80 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, è stabilita per l'anno finanziario 1978 in 1750 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7050".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 32 è approvato.
"Articolo 33 - Formazione della cartografia regionale di base. La spesa per l'attuazione della legge regionale 12 ottobre 1977, n. 48 è stabilita per l'anno finanziario 1978 in 2.600 milioni ed è iscritta per 2.500 milioni al capitolo n. 7110 e per 100 milioni al capitolo n. 7100".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 33 è approvato.
"Articolo 34 - Contributi per la formazione di strumenti urbanistici. La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui all'articolo 1 della legge regionale 23 maggio 1975, n. 34 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 2.100 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7140".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 34 è approvato.
"Articolo 35 - Acquisizione o risanamento di complessi residenziali di interesse storico o culturale. La spesa per la concessione dei contributi di cui al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 17 maggio 1976, n.
27 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 5.000 milioni ed è iscritta ai capitoli n. 7300 e n. 7310 nella rispettiva misura di 2.500 milioni e di 2.500 milioni" Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'articolo 35 è approvato.
"Articolo 36 - Contributo all'Azienda regionale per la gestione della tenuta La Mandria' La spesa per la concessione del contributo di funzionamento all'Azienda autonoma regionale della tenuta 'La Mandria' di cui all'articolo 12 della legge regionale 25 giugno 1976, n. 32, è stabilita per l'anno finanziario 1978 in 600 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7450". Si proceda alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 36 è approvato.
"Articolo 37 - Gestione e controllo dei servizi consultoriali. Il contributo integrativo regionale per l'istituzione ed il funzionamento dei servizi consultoriali di cui all'articolo 18 della legge regionale 9 luglio 1976, n. 39 è determinato per l'anno finanziario 1978 in 100 milioni ed è iscritto al capitolo n. 9140".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 37 è approvato.
"Articolo 38 - Formazione professionale degli operatori degli asili-nido.
La spesa per l'attuazione degli interventi di cui all'articolo 17 della legge regionale 15 gennaio 1973, n. 3 è determinata per l'anno finanziario 1978 in 80 milioni ed è iscritta al capitolo n. 10740".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 38 è approvato.
"Articolo 39 - Trasferimento di limite di impegno. La decorrenza del limite di impegno di 200 milioni, autorizzato, ai sensi della legge regionale 17 gennaio 1978, n. 7, in aumento al limite di impegno stabilito dall'art. 13 primo comma della legge regionale 9 aprile 1974, n. 10 per l'anno finanziario 1977 ed iscritto al capitolo n. 13640 del bilancio per l'anno medesimo, è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare di 200 milioni, che è riferito al capitolo n. 6500 dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di 200 milioni, iscritta al capitolo n. 13640 del bilancio per l'anno 1977 non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 39 è approvato.
"Articolo 40 - Capitoli aggiunti per la gestione dei residui. In conformità all'articolo 144, terzo comma del R.D. 23 maggio 1924, n. 827, il Presidente della Giunta regionale è autorizzato a disporre su conforme deliberazione della Giunta regionale, da comunicarsi al Consiglio entro 15 giorni dal suo perfezionamento, l'istituzione di capitoli aggiunti agli stati di previsione dell'entrata e della spesa per l'anno finanziario 1978 per le entrate da riscuotere e per le spese da effettuarsi in conto dei residui degli esercizi anteriori, per le quali non esistono, nel bilancio per l'anno finanziario 1978, i capitoli corrispondenti, stabilendo nel contempo gli stanziamenti di cassa contro contestuale riduzione, di pari importo, del fondo di riserva per sopperire ad eventuali deficienze degli stanziamenti di cassa".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 40 è approvato.
"Articolo 41 - Trasferimenti di impegni e di pagamenti. Gli impegni assunti ed i pagamenti effettuati sui capitoli n. 9160, n. 9410, n. 9420, n. 9430 n. 9750 e n. 9760 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1978 sono trasferiti sul capitolo n. 9270 dello stesso stato di previsione.
Gli impegni assunti ed i pagamenti effettuati sui capitoli n. 9120, n.
11010, n. 11020, n. 11030, n. 11040, n. 11050, n. 11080, n. 11100 e n.
11110 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1978 sono trasferiti sul capitolo n. 11000 dello stesso stato di previsione." Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 41 è approvato.
"Articolo 42 - Bilancio di previsione dell'Azienda regionale per la gestione della tenuta 'La Mandria'. E' approvato il bilancio di previsione dell'Azienda regionale per la gestione della tenuta 'La Mandria' per l'anno finanziario 1978, allegato alla presente legge".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'articolo 42 è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'inte-ro testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Drammatiche notizie sulla sorte dell'on. Moro


PRESIDENTE

Propongo di sospendere la seduta per alcuni minuti per ascoltare il giornale-radio.



(La seduta, sospesa alle ore 16,59 riprende alle ore 17,05)



PRESIDENTE

Le notizie sono ancora vaghe. Continuano le operazioni di esplorazione secondo le indicazioni che le Bierre hanno dato nel volantino.
Il Consiglio sarà convocato a domicilio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,05)



(La seduta ha termine alle ore 17,05)



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