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Dettaglio seduta n.170 del 22/12/77 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento: Protezione civile

Relazione del Comitato regionale di coordinamento per i soccorsi ai terremotati del Friuli


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Signori Consiglieri, intendo riferire sul proseguimento della collaborazione offerta dalla Regione Piemonte alle località friulane terremotate, terminati gli interventi di emergenza che hanno caratterizzato il periodo immediatamente successivo al sisma. Il Comitato di coordinamento si e attivamente impegnato nelle iniziative in corso per la ricostruzione e la rinascita delle zone terremotate del Friuli, con particolare riguardo alla gemellata comunità di Collaredo di Mont'Albano. In questo quadro d'interventi si colloca il piano di assistenza tecnico-amministrativa varato dalla nostra Regione, sentite le necessità più urgenti dei Comuni consorziati e delle comunità collinari.
Il piano è stato messo a punto in un incontro tenutosi il 6 novembre 1976 fra i Sindaci friulani e rappresentanti del Comitato. L'iniziativa prevedeva l'impiego, presso gli uffici comunali, del Consorzio di 60 diplomati piemontesi con qualifiche tecniche ed amministrative per la durata dei tre mesi estivi. Ai giovani veniva garantito, oltre vitto e alloggio, un rimborso speciale di 150 mila lire mensili.
Due sono le idee in formatrici dalle quali ha preso le mosse questo piano. In primo luogo la necessità di dare un aiuto concreto al personale degli uffici comunali che da più di un anno erano impegnati, senza interruzione, nella faticosa opera di disbrigo delle incombenze amministrative e tecniche derivate dall'emergenza. In secondo luogo la volontà di offrire a 60 giovani disoccupati l'opportunità di compiere una esperienza di lavoro caratterizzata da un rapporto di volontariato limitato nel tempo, ma coerente con le loro qualifiche professionali.
Il 5 maggio 1977 la Regione Piemonte ha emanato un bando di ricerca, al quale hanno risposto 155 giovani, tra questi sono stati selezionati 60 diplomati, in base a graduatorie di merito, che sono partiti per il Friuli il 4 luglio. I volontari sono stati impiegati nei 15 Comuni delle comunità collinari come segue: 2 a Buia, 2 a Collaredo, 2 a Cassacco, 1 a Coseano, 2 a Dignano, 4 a Fagagna, 4 a Forgaria, 4 a Maiano, 1 a Moruzzo, 5 a Osoppo 2 a Lagogna, 3 a Rive del Cano, 5 a San Daniele, 5 a San Vito, 2 a Treppo Grande e 15 presso gli uffici della comunità collinare.
Il periodo di volontariato è terminato alla fine di settembre. I giovani impiegati presso gli uffici comunali hanno espletato una vastissima serie di incarichi, da quelli ordinari riguardanti le normali pratiche di ufficio, a quelli più strettamente legati all'emergenza del terremoto. I volontari hanno svolto mansioni di carattere tecnico, quali rilievi planimetrie, rilievi altimetrici, studi per rettifiche stradali, progetti di ristrutturazione delle abitazioni e di sgombero macerie e mansioni di carattere amministrativo quale il disbrigo di pratiche anagrafiche elettorali, di archivio, dettate dalla necessità susseguente al terremoto e relative a lavori di demolizione e alla erogazione di contributi per le riparazioni.
Sulle attività svolte i Sindaci e i responsabili dei vari uffici hanno inviato una serie di relazioni, alcune delle quali molto particolareggiate che ben testimoniano l'interesse con cui questa iniziativa è stata accolta e vissuta anche dal personale locale.
I giudizi espressi sono stati largamente positivi, mentre le poche critiche riguardano essenzialmente la limitatezza del periodo di lavoro previsto dal piano. Il Sindaco di Buia fa presente come detto intervento sia da ritenere una sperimentazione nuova per le amministrazioni locali ed una esperienza valida per i rappresentanti stessi. Il Sindaco di Forgaria osserva come l'iniziativa della Regione Piemonte, pur positiva, abbia rivelato un suo limite nella scarsa durata, rimandando a casa i giovani quando incominciava a diventare possibile la loro piena responsabilizzazione. Il Comune di Forgaria ha inteso ovviare a questa difficoltà prorogando il contratto per altri tre mesi a due dei nostri volontari.
Tutte le relazioni hanno posto un particolare accento sulla grande capacità di collaborazione, di adattamento, d'inserimento dimostrate dai giovani volontari. L'esperienza è stata quindi complessivamente assai positiva, anche se i problemi e le difficoltà non sono mancati né per i giovani né per le amministrazioni. Queste difficoltà possono essere indicate in due ordini di problemi, il primo che definirei come l'antinomia volontario-disoccupato; i 60 giovani erano volontari, ma in qualche modo volontari coatti della loro disoccupazione. Per i giovani il cui problema fondamentale è quello di ottenere un lavoro definitivo il fatto di essere impegnati in un'attività a termine era una soluzione ovviamente colma di insoddisfazione e di perplessità.
Il secondo ordine di problemi riguarda il rapporto con le istituzioni.
I giovani, giustamente preoccupati per il loro futuro, hanno spesso finito per vedere nella Regione Piemonte, che aveva organizzato il piano, una controparte. Ma poiché essi stessi avevano coscienza dell'errore che avrebbe rappresentato il chiedere alla Regione il posto di lavoro, si sentivano imbrigliati in uno scontro che finiva per essere sterile.
Proprio per chiarire il ruolo e la possibilità reale dell'intervento regionale sono stati tenuti a San Daniele incontri ai quali ho partecipato anch'io con i ragazzi per illustrare i progetti che la Regione Piemonte stava elaborando per contribuire alla soluzione del problema della disoccupazione giovanile.
Sottolineerei inoltre, come aspetto positivo dell'esperienza, il fatto che i giovani abbiano potuto confrontarsi non solo con le istituzioni, ma anche al loro interno.
Il problema dell'occupazione, spesso sentito come personale, ha acquistato una dimensione collettiva e sociale, perdendo così in parte l'aspetto più traumatizzante e disgregante di fallimento individuale.
Concludendo, mi pare che l'esperienza nel Friuli, con tutti i suoi aspetti positivi e problematici al tempo stesso, rappresenti comunque un utile punto di riferimento per tutti i futuri piani di occupazione giovanile che la Regione dovrà varare e che certamente risentiranno delle medesime contraddizioni di questo primo tentativo. E' comunque la prima esperienza di occupazione concreta giovanile che si sia sinora compiuta.
La mia relazione sarà integrata dalle dichiarazioni dell'arch. Picco.
Ha facoltà di parlare.



PICCO Giovanni

Egregi Consiglieri, quale rappresentante della Regione nella Commissione permanente di coordinamento tecnico prevista dalla convenzione Regione.
Università, Politecnico di Torino stipulata il 30 /4 /7 7, per la redazione degli studi preparatori al piano di ricostruzione e rinascita della Comunità Collinare del Friuli, intendo fornire alcune informazioni e valutazioni a seguito della documentazione distribuita.
Come e noto, nell'incontro a San Daniele del Friuli del 6/11/76 con la Comunità Collinare di Collaredo di Mont'Albano, nasceva e veniva messo a punto il programma integrativo degli aiuti, fino allora forniti dalla Regione Piemonte, con il noto "piano di assistenza tecnica" articolato in alcuni settori di ricerca ed elaborazione dati.
Il programma messo a punto successivamente all'incontro, ha individuato quattro filoni o settori determinanti ai fini di una precisa ed attuale valutazione della situandone post-sisma nel territorio della Comunità settori che non esauriscono il possibile normale campo di esplorazione, ma consentono tuttavia di coprire determinati ed indispensabili apporti.
I cinque programmi definiti ed avviati, comprendono: geologia tecnica ingegneria sismica socio-economia beni culturali-ambientali pianificazione territoriale ed urbanistica.
La definizione dei programmi è impropria rispetto ad una serie di dati e di valutazioni, e nel rapporto finale si articolerà in una serie di sottosistemi comprendenti, da un lato, i vincoli e le risorse naturali e dall'altro, gli insediamenti urbani. Un terzo sottosistema sarà rappresentato dalle attività socio-produttive e si concluderà con una serie di studi paralleli in ordine al quadro normativo edilizio ed urbanistico alle tipologie e tecnologie edilizie e strutture produttive, alle tecniche antisismiche e a tutte quelle al tre informazioni necessarie per coordinare una serie di decisioni determinanti, quali appunto sono quelle che concernono il piano di sviluppo socio-economico di un Comprensorio, ma più specificamente un piano di ricostruzione del territorio dopo l'evento sismico.
Nella documentazione allegata si forniscono informazioni di maggior dettaglio per quanto attiene all'articolazione dei settori di ricerca, ai contenuti, alle sezioni di lavoro, ai responsabili docenti dell'Università e del Politecnico e loro collaboratori, ai rispettivi singoli ruoli nel quadro del programma, all'ente di appartenenza o di provenienza, alla qualifica, nonché ai collaboratori del gruppo giovani volontari reclutati come si è visto, con apposito bando nel maggio scorso.
La presenza di quindici docenti e di 35 loro collaboratori, nonché di una cinquantina di giovani volontari testimonia l'interesse e l'impegno riposto dalla Regione e dalla Comunità piemontese al servizio di un qualificato apporto di collaborazione e solidarietà per la Regione friulana; impegno che è riuscito, è bene sottolinearlo, a rimuovere arcaiche diffidenze ed a rendere per contro concreta e tangibile la possibilità di fattiva collaborazione tra livelli istituzionali rimasti per troppo tempo attestati su improduttive intenzionalità di osmosi e scambio di esperienze, su ipotesi di lavoro e di collaborazione largamente inesplorate e quasi mai sperimentate.
L'impegno per un evento doloroso quale è stato il terremoto con tutte le conseguenze che potrebbero derivare al di là dei danni sul piano sociale, e di equilibrio nazionale dei pesi occupazionali, è riuscito quindi a porre le premesse di una saldatura delle risorse morali ed intellettuali della nostra Regione; risorse la cui disponibilità ad affrancarsi al servizio di comuni obiettivi è certamente nota per la miriade di iniziative che sono venute esplicandosi anche in questa circostanza. Ma la concreta possibilità di far collaborare assieme la Regione ed alcune strutture universitarie ha trovato qui un campo di emulazione nella solidarietà che ha rotto vecchi confini di competenze ed ha superato le ormai arcaiche barriere dell'intransigenza settoriale in settori di ricerca che debbono essere al servizio e sono al servizio della comunità.
Non voglio indulgere in considerazioni etiche, mi preme sottolineare la dimensione politica dell'iniziativa resa possibile dall'assenso dei responsabili, Rettori e Senati accademici dell'Università e del Politecnico e di tutte le forze politiche del nostro Consiglio cui va comunque riferita anche la responsabilità politica degli obiettivi finali che andiamo perseguendo. Obiettivi che, al di là del movimento transitorio di solidarietà messo in atto per il Friuli, puntano alla composizione di un'aggregazione di valori e quindi di forze disponibili ad esaltarli.
Abbiamo scelto come partners nel cammino faticoso e tutt'altro che privo di difficoltà nella collaborazione fra le strutture istituzionali, i giovani. Sono presenti in questo gruppo di ricerca come negli altri gruppi di assistenza al Friuli, e la loro presenza vuole assumere un ruolo emblematico, non contingente e quindi occasionale.
Il volontariato dei giovani in questa ricerca e per loro palestra di aggiornamento e di qualificazione, per la Regione è momento di sperimentazione e di verifica dei modi e delle possibilità di selezione e qualificazione di quadri, fuori degli schemi tradizionali dell'addestramento non finalizzato, quindi fuori dal "reclutamento" generalizzato senza prospettive di utilizzazione.
Abbiamo colto il significato delle aspettative di questi giovani. Per quanto riguarda il settore di ricerca e di studi, il discorso è stato più complesso di quanto potesse essere una semplice dialettica che vedeva nella Regione la controparte fornitrice di occasioni di lavoro.
La dialettica si è sostanziata in una serie di incontri e di seminari che hanno permesso ai giovani di approfondire la posizione loro e soprattutto il rapporto nuovo e le aspettative che si andavano creando al di là dell'occasionale circostanza nei confronti di due Regioni che avevano messo a disposizione le loro strutture istituzionali per una grande occasione di solidarietà.
Questi confronti dialettici hanno permesso una rimessa a punto del programma, che è stato sostanzialmente mantenuto nei termini in cui era stato previsto, ma che necessariamente troverà, anche perché i tempi sono ormai ridotti, una ridefinizione in funzione di obiettivi concreti, che sono determinati dalla recente approvazione da parte della Regione Friuli della legge sulla ricostruzione del 2 dicembre scorso.
Con la pubblicazione della legge scattano alcuni tempi che vedono impegnati i Comuni in una serie di varianti degli strumenti urbanistici già operanti per attualizzarli alla situazione post-sismica, per metterli cioè in condizione di affrontare provvidenze per la ricostruzione dei beni singoli e dei manufatti.
L'approvazione della legge, pur non mettendo in discussione la validità del piano comprensoriale che rimane come momento d'integrazione della pianificazione comunale, pone alla Regione Piemonte e al suo gruppo di ricerca problemi di aggiustamento e quindi di accelerazione dei tempi per la fornitura di alcuni dati che pensavamo di fornire alla Comunità nella loro integrazione a livello comprensoriale e che invece forniremo anche a livello di disarticolazione comunale.
Nei prossimi giorni, come ho potuto concordare in un recente incontro con il Presidente della Regione Friuli, e con i responsabili della comunità collinare, preciseremo anche tempi e modalità per la messa a disposizione di questo materiale.
Signori Consiglieri, nel prendere atto del lavoro che finora è stato svolto, vi preghiamo di voler rivolgere in questa circostanza un nostro particolare apprezzamento ai coordinatori dei gruppi di ricerca i quali con la Commissione permanente di coordinamento tecnico (C.P.C.T.), hanno presunto di caratterizzare la ricerca e il contributo offerto alla comunità friulana con esplorazioni anche originali.
Tra queste mi preme sottolineare quella nel settore della geologia tecnica con il rilevamento a mezzo di apposito volo con il nuovo sistema "remote-sensing", relative sostituzioni cartografiche ed elaborazioni computerizzate; elaborazioni che saranno fornite in connessione alle indagini generali e specifiche del settore urbanistico.
Ci auguriamo comunque di poter dare entro la seconda metà di gennaio un primo contributo alla comunità collinare, riproponendoci entro il mese di maggio '78, come era stato previsto, di concludere gli studi avviati e di poter dare un rapporto conclusivo sulle ricerche che abbiamo finora disposto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Raschio.



RASCHIO Luciano

Nel quadro dei primi aiuti ai terremotati del Friuli, il comitato ha coordinato, nei giorni immediatamente successivi al sisma, l'invio di roulottes al fine di ospitare i senzatetto. Infatti, dopo la scossa del settembre '76, con l'approssimarsi della stagione invernale era indispensabile assicurare a coloro che non potevano allontanarsi dai luoghi di lavoro un riparo più efficiente di quello offerto dalle tendopoli. Venne quindi organizzata la partenza di tre autocolonne di roulottes offerte dal Consiglio regionale, da "La Stampa", dalla San Vincenzo e da privati. La prima autocolonna formata da 60 roulottes è partita da Piazza Vittorio il 17 settembre 1976; altre due autocolonne, di 54 e 30 roulottes, sono partite rispettivamente il 24 e il 30 settembre 1976. Inoltre sono partite altre autocolonne da Alessandria e da Pino Torinese, la prima, composta da 24 roulottes si è mossa per il Friuli il 22 ottobre 1976, la seconda costituita da 12 roulottes, è partita il 30 ottobre 1976.
Gli Enti locali piemontesi che hanno generosamente contribuito a questa operazione attraverso il coordinamento della Regione sono stati: le Province di Torino, Alessandria, Cu neo, Novara, Vercelli, i Comuni di Carignano, Asti, Chivasso, Vercelli, Novara, Alessandria.
Lo smistamento delle prime tre autocolonne è avvenuto tramite la Prefettura di Udine. Il campo base delle roulottes giunte in Friuli era stato costituito a Campoformido da dove si provvedeva alle assegnazioni. Le roulottes sono state cosî dislocate: 3 a Buia, 6 a Cavazzo, 3 a Cividale 16 a Collaredo, 3 a Fagagna, 11 a Forgaria, 40 a Gemona, 8 a Maiano, 5 a Meduno, 4 a Osoppo, 25 a Ragogna, 2 a Rive d'Arcano, 1 a San Daniele, 5 a Spilimbergo, 2 a Venzone, 1 a Villanova, 2 a Villasantina.
Le roulottes, sostituite dai prefabbricati, sono state riconvogliate al campo base di Campoformido e, a cominciare dal 30/4/77, in successivi scaglioni, sono state spedite, tramite ferrovia, in Piemonte. Questa operazione per quanto riguarda i privati, si è conclusa, compresa la riconsegna, entro il 31/5/77, come da accordi presi con gli interessati al momento della partenza.
Sessanta roulottes, appartenenti agli Enti locali, sono state trattenute in Friuli e utilizzate per dare alloggio ai volontari del nostro piano giovani; altre 32 roulottes, di proprietà di Enti pubblici e privati piemontesi, sono state inviate a Napoli a seguito di un appello del Sindaco Valenzi che faceva presente la tragica situazione determinatasi in seguito a crolli di edifici fatiscenti. Inoltre gli Enti locali della nostra Regione hanno generosamente risposto ad una iniziativa del Consiglio dichiarandosi d'accordo a mettere le proprie roulottes a disposizione per qualunque tipo di emergenza dovesse verificarsi.
Spese sostenute II Consiglio ha fino ad ora speso: L. 76.750.000 circa per l'acquisto di 28 roulottes attrezzate di stufe.
L. 5.310.000 circa per spese di assicurazione delle stesse roulottes.
L. 23.800.000 circa per il traino.
Di questa ultima cifra circa 15 milioni devono esserci restituiti dalla Prefettura di Udine, in ragione di L. 60.000 per le 243 roulottes trasportate con il coordinamento del Comitato.
Tramite gli interventi della nostra Regione sono state ripristinate o ricostruite 19 scuole della Comunità collinare di Colloredo di Mont'Albano per un totale di 149 aule. Le aule rese agibili sono così distribuite: 32 tra Martignacco, Ceresetto, Nogaredo; 25 tra San Daniele e Villanova, 12 tra San Vito di Fagagna e Silvella, 17 a Dignano, 8 tra Carpacco e Vidulis, 11 tra Rive d'Arcano e Rodeano Basso, 10 a Ragogna, 6 a Ciconicco, 4 a Madrisio, 18 a Forgaria e Flagogna.
Malgrado la seconda terribile scossa di settembre, le scuole hanno potuto essere consegnate in tempo per far riprendere la normale attività scolastica ai 3.000 bambini della Comunità.
Sull'importo di 728.000.000 previsto per i lavori, le spese realmente effettuate sono state di L. 694.491.660; di tale somma la "Stampa" ha già versato L. 559.741.855; la cifra restante assommante a L. 134.000.000 verrà versata attingendo ai fondi in larga parte già ricevuti dai lettori. Le spese di progettazione e direzione lavori, assommate all'importo effettivo di L. 30.000.000" sono state sostenute dal Consiglio, fino ad oggi nella misura di L. 26.281.431, restano quindi da versare L. 3.781.569.
Il 4 novembre si è tenuto qui a Torino un incontro tra il Presidente e altri rappresentanti della comunità collinare con il Direttore de "La Stampa", Levi; durante tale incontro, a cui ha partecipato anche il Presidente Sanlorenzo, Melchior ha calorosamente ringraziato il giornale e tutta la Regione Piemonte per lo slancio, la generosità e la continuità con cui hanno collaborato alla ripresa della normalità della vita nelle zone terremotate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellomo.



BELLOMO Emilio

Desidero dare atto al Comitato per il soccorso nel Friuli che questo intervento, fatto non senza sforzo e non senza superamento di difficoltà ha portato, oltreché un aiuto tangibile e reale, una esemplificazione di un modo di stabilire dei rapporti tra la comunità piemontese e la comunità friulana.
L'Università ha dimostrato una notevole sensibilità verso questi problemi, consapevole di svolgere un'opera al di là dei suoi compiti tradizionali, dando vita ad un principio che dovrebbe costituire un esempio per gli eventuali eventi che si dovessero ancora verificare. Dichiaro quindi la solidarietà completa al Comitato per l'opera svolta.



PRESIDENTE

Con l'intervento del Consigliere Bellomo, l'argomento è concluso trattandosi di sola presa d'atto della relazione e dei rendiconti particolareggiati dell'attività complessiva del Comitato.
Poiché non vi sono osservazioni passiamo al punto successivo all'ordine del giorno.


Argomento: Enti strumentali

Esame disegno di legge n. 237: "Promozione del sistema regionale per il trattamento automatico dell'informazione e definizione dei rapporti tra Regione e Consorzio"


PRESIDENTE

Il punto quinto all' o.d.g. reca: "Esame disegno di legge n. 237: 'Promozione del sistema regionale per il trattamento automatico dell'informazione e definizione dei rapporti tra Regione e Consorzio'". La parola al relatore, Consigliere Ferrero.



FERRERO Giovanni, relatore

Mi limito ad alcune considerazioni molto sommarie poiché la relazione della Giunta è molto ampia. Questo disegno di legge è opportuno, per formalizzare le procedure e i rapporti tra Regione e Consorzio. La partecipazione della Regione e gli oneri relativi richiedono la predisposizione e la definizione delle iniziative al fine di utilizzare appieno le potenzialità che risiedono nel Consorzio e nel medesimo momento di assicurare la Regione affinché non venga mai spogliata delle sue funzioni di indirizzo e di programmazione che le attengono e che non possono essere demandati ad altri Enti. Quindi la distinzione di ruoli con impegni e con caratteristiche diverse per la definizione del comune obiettivo del sistema informativo regionale è posta alla base del disegno di legge che ci accingiamo a votare. Esso contiene anche la definizione dei necessari strumenti di cui la Regione deve dotarsi, per meglio definire il piano operativo e il rapporto istituzionale regionale tra gli organi del Consorzio e quelli della Regione.
Non credo sia opportuno in questa sede illustrare i diversi articoli perché su questi vi è stata ampia discussione non solo in sede di V Commissione, ma anche attraverso il coinvolgimento della I Commissione. Vi è l'unanimità di tutte le forze politiche sul testo formulato, il quale rispetto alla formulazione originaria della Giunta, proprio per meglio cogliere specificazioni e sfumature che in questa materia parevano essere necessarie, contiene alcune modifiche. Non si tratta di una legge di finanziamento, essa assicura per l'esercizio 1977 la copertura degli oneri sopportati dal Consorzio in questi primi mesi di vita. Giova ricordare che l'Università e il Politecnico hanno già adempiuto alla loro parte di oneri con le deliberazioni assunte dai Consorzi di amministrazione.
La V Commissione che si è avvalsa del contributo della I Commissione e delle opinioni delle forze politiche e di quelle provenienti da diverse angolature, raccomanda l'approvazione del testo in oggetto.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste di parola, possiamo passare alla votazione degli articoli.
Articolo 1 - "I rapporti tra la Regione Piemonte e il Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione e le modalità che regolano gli stessi sono disciplinati dalla presente legge.
Tale disciplina mira ad assicurare alla Regione e agli altri Enti pubblici in ambito regionale contributi strumentali, nel settore di attività previsto dallo Statuto del Consorzio di cui al primo comma del presente articolo, nonché a realizzare momenti di integrazione, in tali ambiti, tra la Regione e gli Enti ed istituzioni aderenti al Consorzio stesso".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Articolo 2 - "Il sistema informativo regionale, strumento dell'azione di indirizzo e di programmazione della Regione, si realizza nello sviluppo della collaborazione e dell'integrazione di cui all'art. 1 della presente legge.
Con la realizzazione del sistema informativo, la Regione, attraverso il Consorzio, persegue le seguenti finalità: a) il coordinamento tecnico e operativo delle iniziative degli Enti pubblici e degli Enti locali, in particolare, nel settore dell'informatica anche attraverso lo scambio di informazioni e di conoscenze e la standardizzazione delle procedure b) la formazione e l'aggiornamento del personale degli Enti pubblici per l'utilizzo di tecniche informatiche c) la messa a disposizione di dati concernenti problemi socio economici, come supporto della ricerca e della programmazione d) lo sviluppo e la gestione di procedure automatizzate nell'ambito dell'organizzazione regionale e dei settori di interesse regionale; e) lo sviluppo della ricerca e della didattica rivolte alle esigenze della pubblica amministrazione e all'attività programmatoria, in collaborazione con gli Atenei".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Articolo 3 - "Il Consiglio e la Giunta regionale determinano con propri provvedimenti, nell'ambito delle competenze regionali, nei limiti previsti dallo Statuto consortile e dalla legge 4 settembre 1975, n. 48, gli indirizzi del sistema informativo regionale.
Nei limiti di cui al precedente comma, ogni anno, entro i termini previsti dallo Statuto e dalle leggi regionali per l'approvazione dei bilanci della Regione, la Giunta presenta per l'approvazione al Consiglio regionale, insieme alla relazione programmatica del Consorzio, un proprio organico documento, sullo stato di attuazione d el sistema informativo regionale e sul programma di sviluppo del medesimo, concernente le finalità di cui all'art. 3 della legge 4 settembre 1975, n. 48, e di cui alla presente legge, con il quadro preventivo analitico e complessivo delle elaborazioni e studi, da commissionare al Consorzio o alle quali la Regione intende contribuire, e delle relative spese".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Articolo 4 - "La progettazione degli interventi nel settore, sulla base delle indicazioni di cui al primo comma del precedente articolo, compete al Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione.
Tali progetti sono approvati dagli organi regionali e, comunque trasmessi al Consiglio regionale.
I progetti, siano essi commissionati dalla Regione o su di essi richiesto il contributo regionale, devono evidenziare: 1) l'obiettivo che essi devono raggiungere con la specificazione degli elementi atti ad individuarlo e a controllarne il grado di conseguimento 2) il grado di compatibilità e integrazione, rispetto allo sviluppo del sistema informativo regionale e rispetto ai sistemi informativi di altri Enti pubblici 3) le scadenze temporali delle loro realizzazioni 4) enti ed uffici responsabili dell'attuazione 5) entità delle risorse e delle spese per l'attuazione del progetto e la loro ripartizione e, in particolare, quelle a carico della Regione 6) le analisi sui benefici e sui costi derivanti dalla loro attuazione 7) ogni altro contributo utile ai fini del coerente sviluppo del sistema informativo regionale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Articolo 5 - "Nell'ambito del disposto della legge regionale 19 agosto 1977 n. 43 e della legislazione concernente le strutture regionali, il Consorzio partecipa, in funzione strumentale e nell'ambito delle proprie competenze all'attività complessiva di studio e di elaborazione della Regione.
La Regione assicura la copertura finanziaria nelle seguenti misure: per la totalità dei costi, per quanto concerne le elaborazioni e gli studi commissionati dalla Regione, affidati al Consorzio in misura parziale, da definirsi di volta in volta, in ordine ad altre elaborazioni e studi inerenti l'ambito di attività del Consorzio.
Al Consorzio è proposto l'affidamento di ogni studio ed elaborazione concernente l'ambito di attività del Consorzio stesso.
Gli organi del Consorzio, con provvedimento motivato, possono rinunciare all'affidamento di cui al comma precedente.
La Regione opera, nei limiti delle proprie competenze, affinché il principio di cui al terzo comma del presente articolo abbia la più larga applicazione in ambito regionale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Articolo 6 - "La Regione assume a proprio carico e nel proprio ambito rispettivamente gli oneri finanziari ed organizzativi necessari per la realizzazione delle attività di studio e di elaborazione che affida al Consorzio.
A tali attività il Consorzio può assicurare la propria collaborazione in termini di organizzazione, nonché di formazione del personale.
La Regione opera affinché la procedura di cui al primo comma del presente articolo sia utilizzata anche dagli altri Enti pubblici".
Si passi alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
Articolo 7 - "Al fine di organizzare i rapporti funzionali di carattere tecnico tra gli organi della Regione e quelli del Consorzio, è individuata in seno all'organizzazione dei servizi regionali, una struttura stabile definita con le modalità previste dalla legislazione concernente le strutture regionali e dai conseguenti provvedimenti di attuazione.
Entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge, ove non sia intervenuta la normativa di cui al primo comma, la Giunta regionale adotta i provvedimenti transitori atti a rendere operanti le disposizioni della presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Articolo 8 - "La struttura di cui all'articolo precedente, in occasione dell'adozione dei provvedimenti di cui all'art. 3, può essere integrata con le opportune collaborazioni.
Nel provvedimento stesso è definito il relativo coordinamento, in funzione degli obiettivi, di carattere generale o di settore, cui è finalizzato l'affidamento al Consorzio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 45 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
Articolo 9 - "Il finanziamento del Consorzio è assicurato: a) mediante la concessione di un contributo annuale con riferimento al capitolo n. 965 istituito negli stati di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1977 e dei bilanci per gli anni finanziari successivi, ai sensi dell'art. 10 della presente legge b) mediante la definizione degli impegni relativi agli affidamenti di settore sui capitoli di spesa del bilancio regionale di ciascun ann,o concernenti i settori stessi.
Gli stanziamenti, di cui al bilancio di previsione del Consorzio, sono correlati alle indicazioni di cui ai punti a) e b) del precedente comma.
Al predetto finanziamento si provvede mediante: 1 ) l'erogazione dell'80 % del finanziamento medesimo a ratei mensili anticipati 2) l'erogazione del conguaglio al termine dell'esercizio.
Il conguaglio di cui al punto 2) e autorizzato dalla Giunta regionale sulla base della valutazione dell'attività del Consorzio, previa verifica della sua corrispondenza alle indicazioni di cui all'art. 3 della presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Articolo 10 - "Ai fini dell'attuazione della presente legge è autorizzata per l'anno finanziario 1977, la spesa di 360 milioni.
All'onere di cui al precedente comma di provvede mediante una riduzione degli stanziamenti di cui ai capitoli n. 960 e n. 10180 dello stato di previsione della spesa per l'anno 1977, nella rispettiva misura di 50 milioni e di 310 milioni e mediante l'istituzione, nello stato di previsione stesso, del capitolo n. 965 con la denominazione "Contributo nelle spese di impianto e di funzionamento del Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione" e con lo stanziamento di 360 milioni.
Le spese per gli anni finanziari 1978 e successivi saranno determinate ai sensi dell'art. 2, primo comma della legge 19 maggio 1976 n. 335, dalla legge di approvazione dei relativi bilanci.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri L'intero disegno di legge n. 237 è approvato.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegni di legge n. 269: "Trasferimento all'esercizio finanziario 1978 di limiti di 'impegno autorizzati ai sensi di precedenti leggi regionali" e n. 270: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno 1978"


PRESIDENTE

Passiamo al punto settimo all'o.d.g.: "Esame disegno di legge n. 269 'Trasferimento all'esercizio finanziario 1978 di limiti di impegno autorizzati ai sensi di precedenti leggi regionali'".
Chiede la parola il Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Mi sembra opportuno abbinare la trattazione di questo disegno di legge alla trattazione dell'altro disegno di legge sull'esercizio provvisorio, e svolgere una discussione unica anche se le votazioni saranno distinte.



PRESIDENTE

D'accordo. La parola al relatore, Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Con il disegno di legge n. 269 si trasferiscono 61 miliardi 942 milioni impedendo che diventino residui passivi. Ciò è possibile avvalendosi delle norme stabilite dalla nuova contabilità regionale. E' un documento che, tra l'altro, consente di attivare le modificazioni alle leggi fondamentali per le quali maggioranza e opposizione hanno dichiarato la loro piena disponibilità. Nel contempo, è stato presentato in Commissione il disegno di legge che autorizza l'esercizio provvisorio per la durata di due mesi.
In sede di Commissione il relatore ha fatto esplicita richiesta della proroga di tre mesi al fine di consentire lo svolgimento delle consultazioni sul bilancio con l'ampiezza e con la serenità assolute anche perché si vuole dare ai Comprensori la massima possibilità di esercitare il loro ruolo istituzionale.
Il disegno di legge sull'esercizio provvisorio presentato dalla Giunta aveva la durata di due mesi e oggi è sottoposto all'esame del Consiglio regionale, con una durata di tre mesi, per avere la possibilità di dare allo strumento della partecipazione una validità non formale ma sostanziale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Signor Presidente, signori Consiglieri, l'atmosfera natalizia che induce gli uomini ad essere più buoni e con più comprensione, pesa anche sull'esercizio provvisorio che stiamo per esaminare. Noi, pur dovendo guardare a tutte le cose regionali con l'occhio critico ed attento dell'opposizione, cercheremo di non sottrarci a questa atmosfera. Ma dobbiamo fare un'altra considerazione che ci è suggerita dal documento contabile che la Giunta ci hai consegnato, documento pur molto affrettato sotto il profilo grafico, e cioè che in esso vi è un angolo di gentilezza: nell'ultima pagina la Giunta ha inserito un quadrifoglio su cui è scritto 'Regione Piemonte'. Prendiamo atto di questo quadrifoglio portafortuna, ci chiediamo soltanto se è stato aggiunto nella speranza che porti veramente fortuna in una discussione alleggerita, non critica, o se invece è stato inserito con la speranza di ottenere maggiori fondi e di vivere in una situazione economica nazionale e regionale diversa. E' un piccolo rebus che l'Assessore ci chiarirà.
Detto questo, non possiamo non rilevare come ancora una volta la Giunta sia mancata ad un grosso appuntamento. Dopo un anno di bilancio non discusso, ci si attendeva un bilancio che veramente fosse tale e sul quale ci si potesse impegnare. Invece abbiamo un bilancio affrettato (anche se l'Assessore stamane si è affrettato a spiegare alla stampa che il bilancio c'è), steso in diverse composizioni tipografiche, per legittimare l'altro adempimento che è quello dell'esercizio provvisorio. Dopo un anno di bilancio provvisorio avremo un trimestre di esercizio Provvisorio vogliamo augurarci di essere giunti alla fine della provvisorietà e che questo trimestre serva per discutere in Regione, nei Comprensori e con le forze sociali della Regione. Il nostro Gruppo non approva un simile modo di procedere che contraddice ai criteri di tempestività, di regolarità e di efficienza che la Giunta aveva presentato come proprie caratteristiche. Non faccio la dichiarazione di voto sull'esercizio provvisorio poiché questo compito compete al nostro Capogruppo, per quanto riguarda invece il disegno di legge antecedente per il ricupero di oltre 60 miliardi, ripeto quanto ho già avuto modo di dichiarare in Commissione e cioè che ci asteniamo Riteniamo che la manovra della Giunta sia corretta ai fini di evitare pesanti residui passivi, ma riteniamo altresì che sei giorni di tempo non ci consentano di penetrare nel merito del disegno di legge.
Il carattere della discussione ed il poco tempo avuto per assimilare la nuova formulazione del bilancio, dato che per la prima volta ci troviamo di fronte ad un bilancio compilato in base alla nuova legislazione, non ci consentono di penetrare nei meandri del bilancio. Facciamo solo alcune osservazioni di Fondo il bilancio si muove su binari di estrema rigidità ed ottiene il pareggio contabile solo con un paio di manovre: quella che deriva dalla legge che dobbiamo approvare precedentemente alla votazione sull'esercizio provvisorio e che consente l'iscrizione dell'avanzo finanziario presunto di oltre 63 miliardi, .di cui 61 miliardi e 942 milioni derivano appunto dallo scorrimento attuato dalla Giunta.
Questo disegno di legge però pone in discussione un importante argomento: la revisione delle leggi quella dell'iscrizione parziale degli oneri di ammortamento dei mutui (avrebbero dovuto essere 16 miliardi, invece ne sono stati iscritti 6).
Anche il discorso dei mutui, come quello della revisione delle leggi su proposta di chi governa, deve essere portato a compimento perché occorre uscire dai limbi delle accademiche discussioni e dai pii desideri. Non entriamo nel merito del rapporto tra questo bilancio e quello pluriennale anche perché quest'ultimo non è stato presentato, e nel merito delle previsioni di piano che pure impongono scelte che non paiono fatte Rimandiamo tutto al bilancio, con la speranza davvero natalizia che questa volta si discuta sul serio e che la Giunta offra alle forze politiche l'occasione di misurarsi davvero.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Bellomo. Ne ha facoltà.



BELLOMO Emilio

Faccio mio l'invito dell'amico Paganelli di rimanere nel clima natalizio.
Desidero soltanto dire che se può apparire credibile l'affermazione secondo cui il ricorso al bilancio provvisorio è da considerarsi come un segno non positivo della capacità politica amministrativa della Giunta e della maggioranza, è certamente più credibile perché anche più realista l'affermazione che faccio per quanto riguarda l'attuale bilancio provvisorio, secondo la quale il giudizio sulla capacità o meno di questa Giunta è fortemente dipendente per non dire subordinato - dalla condizione generale nella quale si trovano tutte le Regioni italiane- Se in condizioni d i normalità, quando i meccanismi da utilizzare sono a disposizione arrivar e in ritardo all'appuntamento del bilancio di previsione e ricorrere al bilancio provvisorio, come momento di transizione verso l'adempimento successivo, può essere elemento di analisi critica a carico dei preposti, in condizioni di non normalità e di inadempienza da parte degli stessi organismi centrali dello Stato, l'analisi critica a carico dei preposti deve farsi molto più guardinga e prudente, altrimenti sarebbe una critica gratuita, quando addirittura non preconcetta. Tutti quanti, invece abbiamo bisogno di analisi critiche, costruttive e stimolanti per essere soprattutto puntuali ed adempienti alle aspettative della collettività piemontese. Ma per essere tali siamo a nostra volta condizionati dai comportamenti centrali del nostro sistema.
Personalmente faccio sempre una grande fatica a trovare il giusto orientamento nei discorsi complessi e poliedrici sui bilanci, sulle leggi finanziarie, ecc., ma alcune considerazioni di fondo, che quasi obbligano la Giunta a ricorrere al bilancio provvisorio, si possono fare sulla scorta di elementi certi. La legge 407/77 sulla modifica delle procedure del bilancio dello Stato, non pare collegare, nei tempi e nei modi di formazione, lo stesso bilancio dello Stato con i bilanci delle Regioni (es.: il bilancio dello Stato è presentato entro il 30 settembre di ogni anno per cui diventa difficile in questo scorcio di tempo essere ancorati al quadro di riferimento e predisporre i bilanci previsionali delle Regioni ). Qualche esperto della materia osserva anche che l'attuale disegno di legge del bilancio dello Stato non dà un quadro di riferimento certo e garantito. E' tutta da vedere, per esempio, la discussione sui tagli della spesa pubblica, per i quali sono in corso riunioni e confronti impegnativi fra i sei partiti dell'arco costituzionale.
Non sono stati ancora emanati i decreti del Ministero del Tesoro sul trasferimento delle risorse finanziarie per le funzioni trasferite ai Comuni e alle Regioni, di cui al D.P.R. 616 attuativo della legge 382. Non è stata presentata la legge di riforma sulla finanza locale, dovuta entro il 31 dicembre, sia sulla base della riforma tributaria sia come da decreto Stammati questo fatto impedisce ulteriormente di avere un quadro complessivo di riferimento per le autonomie.
Per queste ed altre ragioni che non staremo qui ad elencare e al di là di ogni altra considerazione circa la capacità della maggioranza, non si può obiettivamente non riconoscere che esiste una condizione generale che impedisce un'impostazione definitiva e completamente puntuale del bilancio preventivo, a meno di ricorrere sistematicamente a continue variazioni di bilancio già nei primi mesi del 1978, che non trovano mai consensi unanimi in aula.
Questo bilancio comunque, pur non vigendo ancora la legge regionale di contabilità, contiene elementi innovativi tali da renderlo, pure in termini provvisori, uno strumento su cui basare gli ulteriori approfondimenti necessari a tradurlo, una volta accertato definitivamente il quadro finanziario nazionale di riferimento, nella sede più appropriata della programmazione della spesa regionale.
In particolare, il dimensionamento dei capitoli di bilancio ha tenuto conto, sia pure in modo sempre perfettibile, della passata capacità di spesa, per ciascuna rubrica, mentre si è fatto costante riferimento nella scelta tra le alternative di spesa alle linee del programma pluriennale 1977-80, approvato nel mese di luglio. Di qui è opportuno prendere l'abbrivio per procedere, anche in adempimento agli impegni previsti dal governo regionale nella deliberazione di approvazione del Piano di sviluppo, ad una accurata revisione del complesso dei meccanismi di spesa della Regione, a cui parteciperà costantemente il Consiglio regionale e che costituisce la base per il reperimento ulteriore di risorse per l'attuazione del programma regionale in una nuova ottica, non più di diffusione assistenziale indifferenziata degli interventi, ma in una logica del recupero di certe situazioni precise e del rilancio dell'economia regionale. Così siamo d'accordo sull'altro disegno di legge presentato dalla Giunta, sul trasferimento all'esercizio finanziario 1978 della decorrenza dei limiti di impegno autorizzati ai sensi di precedenti leggi regionali, per le stesse ragioni sintetizzate dal collega Rossotto che ha impostato la relazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Benzi.



BENZI Germano

Abbiamo appreso dai giornali di questa mattina la notizia delle varianti che sono apportate ai nostri bilanci e mi sto domandando se dobbiamo esprimere le nostre osservazioni ai giornali oppure alla Giunta.
Ricordo ai colleghi che negli anni scorsi, quando trapelava qualche notizia, avevamo delle fierissime impennate dalla parte comunista la quale accusava l'allora maggioranza di scorrettezza nei confronti del Consiglio.
Vorrei rileggervi gli interventi del Consigliere Berti su questi argomenti.
Le cose che valevano per noi valgono oggi anche per voi, nella stessa maniera.



RASCHIO Luciano

Oggi tutti i Consiglieri hanno i bilanci. Noi ci lamentavamo quando non li avevamo.



BENZI Germano

E Consigliere Raschio parla in buona fede, però non sempre la memoria lo aiuta. E' bene precisare gli atteggiamenti, visti da destra e visti da sinistra, nell'arco di tre anni.
Mi stupisce la richiesta del bilancio provvisorio anche se, in realtà la vecchia Giunta li chiedeva, ma la vecchia Giunta è sempre stata accusata di incapacità, quindi ogni ritardo era normale.
Mi stupisco che la maggioranza attuale sia nei pasticci per mantenere i tempi che tutti abbiamo sottoscritto. Devo inoltre rilevare che le consultazioni vengono tenute quando i bilanci sono compilati e quando ormai è difficile sovvertire le cifre.
Meglio sarebbe consultare preventivamente i Comprensori e i maggiori Comuni e dalle consultazioni predisporre il bilancio. In effetti, si sta conducendo un'azione nel senso inverso. Ho pertanto dei grossi dubbi che questo modo di procedere sia proficuo.
Quindi l'attuale bilancio ricalca i vecchi, ammuffiti e superati sistemi, aspettando con ansia il famoso bilancio triennale. Fin quando i bilanci regionali non saranno propulsori di attività regionali che permettano di uscire dalla crisi economica non possiamo accettare simili impostazioni, perciò i tre mesi di proroga, anche se possono servire per apportare certi miglioramenti, non risolveranno nulla.
Il nostro Gruppo pertanto si asterrà dalla votazione del disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola alla dottoressa Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

La Regione passa da un bilancio provvisorio ad un esercizio provvisorio e di questo non possiamo dire molto dal momento che ci è stato presentato un bilancio annuale che dovrebbe essere una tranche del bilancio pluriennale: è difficile in questo caso dare un giudizio su una tranche dal momento che non disponiamo del bilancio pluriennale.
Questo problema si collega strettamente a quello della legge sullo slittamento dei vecchi stanziamenti di spesa. Siamo perfettamente d'accordo sulla necessità di tale operazione, non solo per ragioni tecniche ma anche per rendere possibile l'impegno che la Giunta ha assunto in più occasioni della revisione delle vecchie leggi.
Lo slittamento però avrà un significato soltanto nel caso in cui la revisione sarà già visibile all'interno del bilancio pluriennale. Se questo non avvenisse, il bilancio pluriennale sarebbe così rigido che la Regione non avrebbe quasi più nulla da fare tranne che amministrare i suoi debiti.
In conseguenza di queste osservazioni, non mi sento di votare a favore dello slittamento perché esso non ha prospettive politiche (potrebbe averne, però non abbiamo ancora avuto la possibilità di leggerle). Con tempestività l'Assessore Simonelli ci ha fatto pervenire in questo momento il documento, forse proprio perché non potessimo insistere troppo su di esso.
Si tratta, in effetti, di un documento di intenti e di metodi per la revisione delle leggi di spesa regionale, ma è chiaro che un siffatto documento non significa ancora il tipo di indicazione politica sulla quale sarà avviata la revisione della spesa Regionale votiamo contro alla legge di slittamento non perché non ne apprezziamo il contenuto tecnico e le speranze politiche (già troppe volte ci siamo astenuti in base alle speranze) ma perché questa volta vogliamo vedere i risultati.
Per quanto ho detto prima, mi sembra ovvio che non possiamo che votare contro anche al disegno di legge del bilancio provvisorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mi spiace di non essere stato presente nel corso della prima legislatura, e non aver avuto la possibilità di osservare questa meravigliosa opposizione comunista sparare sui democristiani! Oggi assistiamo ad uno spettacolo meno piacevole e meno colorito: la messa in crisi della istituzione regionale.
Non è un caso, signor Presidente del Consiglio, che questa mattina qualcuno nel loggione abbia usato una espressione non troppo educata nei confronti dei nostri metodi di comportamento, non è un caso se quest'aula è diventata il luogo che a suo tempo era giustificato come un altro tipo di attrezzatura pubblica. Quando veniamo in aula e siamo sommersi da comunicazioni, necessità di dare pareri urgenti perché scadono dei termini e cose del genere, ci sembra di essere svuotati di quell'entusiasmo che ci ha portati a fare della politica. Questa situazione è plasticamente rappresentata. Quando poi veniamo ad esaminare gli argomenti all'ordine del giorno dobbiamo rimarcare come da 14/15 mesi la Giunta manchi al suo dovere preciso di rispondere puntualmente ai quesiti di ordine finanziario. Tutto questo, soprattutto in assenza di una relazione al documento, significa una volta di più che manca una visione globale dei problemi, soprattutto manca la correttezza nei confronti del Consiglio che non è soltanto un organico tecnico, ma è un consesso di 60 persone che vogliono capire il disegno politico che viene da un documento. Evidentemente si vuole togliere al Consiglio la possibilità di fare seriamente il suo lavoro e questo è un grave rischio che si sta vivendo.
In questa misura il voto contrario allo slittamento e all'esercizio provvisorio è implicito. Non solo non si rispettano le scadenze tecniche ma non si rispettano neanche le scadenze più semplici. Normalmente al secondo semestre e alla fine della mezza legislatura si danno le pagelle e se queste sono insufficienti, quanto meno si fanno dei buoni propositi per il futuro dicendo "giriamo pagina". Tutto questo invece non avviene non solo in termini finanziari, ma nemmeno in termini di programmazione, di impegni e - diciamolo chiaramente - di metodo nei rapporti tra Consiglio e Giunta- In qualunque Comune di periferia, soprattutto di sinistra, in questi giorni si tengono riunioni, consigli, dibattiti sul documento del bilancio, mentre al Consiglio regionale del Piemonte il bilancio è diventato qualche cosa che, grazie agli alibi nominalistici, tipo il raccordo con la contabilità dello Stato o cose di questo genere, non interessa più. Non vorremmo che anche in Regione Piemonte si pensasse, come diceva il Ministro Stammati, che è pericoloso rendere i conti al Re. In definitiva però certi documenti segreti (ci saranno i falsari dei documenti segreti della maggioranza, sarebbe il caso che li faceste in filigrana, per evitare che i falsari della D.C., li stampino di notte) sono distribuiti nelle edicole e vanno a ruba.
Amici della Giunta, anziché far slittare questo appuntamento, dovete predisporre un documento programmatico serio nel quale anche noi inesperti riusciamo a leggere il bilancio, il Piano di sviluppo, la revisione delle leggi e dovete dare un orientamento sui punti cardinali al Consiglio regionale che, in questo momento, sta andando come la classica nave nel deserto.
Il voto, motivato appunto da tutto quanto ho detto nei confronti della Giunta, è ovviamente contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente, colleghi, la destra ha, com'è noto, il culto della tradizione e quindi avverte tutte le sollecitazioni che vengono, come ricordava il Consigliere Paganelli, da questa atmosfera natalizia; ma il clima delle imminenti festività ci può indurre soltanto ad abbreviare il nostro intervento, non certo a modificarlo nella sostanza, che è, come sempre, una presa di posizione in termini squisitamente politici.
Il voto del MSI sarà contrario al disegno di legge n. 269 come al successivo disegno di legge che richiede l'esercizio provvisorio. Sarà contrario sul primo provvedimento in quanto, se è vero che si tratta di manovra corretta per evitare l'accumularsi di ulteriori residui passivi, è altresì vero che questo si sarebbe potuto - e noi diciamo si sarebbe dovuto evitare, provvedendosi per tempo a una opportuna revisione delle leggi che hanno invece determinato, per il loro mancato funzionamento, proprio quest'esigenza di trasferimenti al bilancio 1978. Lo sarà, con motivazioni pressoché analoghe, nei confronti della richiesta di esercizio provvisorio che sembra alla nostra parte politica essere del tutto inaccettabile anche perché viene a contraddire - lo sottolineiamo molto tranquillamente - quei principi, quelle affermazioni, quei solenni impegni di efficientismo che abbiamo più volte sentito enunciare dall'attuale maggioranza di sinistra.
E' da rilevare il fatto che in quest'aula, attraverso gli interventi del Consigliere Benzi, per esempio, si sia aperta una divertente disputa tra le posizioni che erano state assunte in passato dal Gruppo comunista nei confronti dell'allora maggioranza e le posizioni che vengono assunte oggi dalla D.C. nei confronti del Gruppo comunista. Dal nostro punto di vista dovremmo rilevare una coerenza, che da nessuno può esserci contestata: e cioè che siamo qui adesso a ripetere le stesse considerazioni critiche che già enunciavano anni or sono nel corso della prima legislatura, allorquando erano Giunte di centro-sinistra quelle che si presentavano a domandare l'esercizio provvisorio.
L'esercizio provvisorio è sempre, comunque lo si voglia giudicare, una dimostrazione di debolezza e una dimostrazione di incapacità che, in questo particolare caso, noi sottolineiamo con ancora maggiore vigore proprio perché ci sforziamo di cogliere ogni utile occasione per sottolineare come siano falsi, come siano pretestuosi, come siano soltanto rivolti ad acquisire facili consensi di opinione pubblica i miti che le sinistre hanno portato avanti nel corso di questo periodo sull'efficientismo, sulla capacità, sulla concretezza, sul loro nuovo modo di governare.
Siamo ancora una volta invece in presenza del solito, vecchio, trito modo di governare che non è più caratteristica o distintivo di questo o di quel gruppo, ma ormai è diventata caratteristica distintiva di un intero sistema contro il quale ci battiamo con la rigidità e con la coerenza di sempre. Per queste ragioni il voto del MSI sarà contrario ad entrambi i disegni di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Curci.



CURCI Domenico

Signor Presidente, signori Consiglieri, vogliamo innanzitutto rilevare come il bilancio non è un fatto meramente contabile, ma è un momento politico in cui le forze presenti nel Consiglio regionale prendono le misure, assumono le posizioni che ritengono necessarie, qualificano le loro scelte politiche di fondo, portano un indispensabile contributo, anche critico, alla realizzazione di un quadro generale di promozione della società regionale.
Ci lamentiamo molto spesso dello Stato, dei suoi ritardi, delle sue incomprensioni. Spesso nelle Regioni si dà la colpa allo Stato anche quando è palese l'inefficienza della Regione ad affrontare i problemi. Le cattive figure del Friuli, per esempio, di Seveso e di tante altre occasioni, non hanno certo confortato i cittadini sulla funzionalità dell'Ente Regione. Ma noi comprendiamo come una amministrazione non si inventa e non possa realizzarsi soprattutto innanzi ad eventi eccezionali come quelli che abbiamo citato. Noi invece siamo in ritardo nelle nostre questioni certamente possibili, non eccezionali, ma necessarie. I ritardi in questo settore non sono assolutamente giustificabili dal punto di vista politico poi, altro che modo nuovo di gestire la cosa pubblica! E' rimasto il modo antichissimo che risponde semplicemente alla logica del potere aggravato dalla carica di egemonizzazione tipica del PCI.
Vi è poi un calo di tensione politica nella nostra Regione cui si accompagna l'afflosciamento della macchina burocratica.
Voteremo quindi contro l'esercizio provvisorio che non posso non considerare, al di là degli artifici messi in essere per giustificarlo quello che è nella sua realtà, cioè la confessione di una grave inadempienza politica ed amministrativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Luciano

Leggevo sui giornali questa mattina, che ieri al Parlamento ci si è astenuti dal voto sul bilancio provvisorio dello Stato perché nessun parlamentare disponeva del bilancio provvisorio. E' chiaro che questa situazione, anche se offre la possibilità di ampie polemiche, non è normale e questo fatto deve farci riflettere. Nessuna Regione d'Italia, a seguito delle innovazioni avvenute, è riuscita quest'anno a votare in tempo utile il bilancio preventivo.
Contro le cosiddette incapacità e non volontà potrebbero esserci molte armi di difesa, ma non è il caso di usarle. Nell'atmosfera del "quadrifoglio" dobbiamo invece tentare di fare una analisi approfondita dei documenti. Nei prossimi mesi dovremo revisionare le leggi, impegno non solo della Giunta, ma anche dei Gruppi ed è chiaro però che la Giunta sarà il principale attore.
Guardo al lavoro che dobbiamo fare e do atto alla Giunta che questo slittamento di 60 miliardi, attraverso il disegno di legge n. 269, è una misura sana che dimostra la rigidità del bilancio, ma che dimostra anche che andiamo incontro a risorse effettivamente disponibili.
Se confrontiamo l'ipotesi di bilancio pluriennale discusso nel mese di luglio scorso, e la tranche del bilancio annuale di oggi, rileviamo 70/80 miliardi di entrate in meno rispetto alle previsioni e grossi tagli ai finanziamenti delegati dallo Stato specie nel settore sanitario.
La stessa osservazione vale per i mutui; poiché nelle prossime settimane dovremo studiare attentamente attraverso la revisione delle leggi come recuperare risorse dal fondo dei mutui e come disporre di risorse che permettano interventi ad hoc su progetti del Piano di sviluppo al fine di intervenire nella situazione economica produttiva e dei servizi della Regione Piemonte.
Teniamo presente che gran parte dei Comuni, soprattutto quelli più importanti, non sono in condizione di presentare i bilanci in quanto non conoscono il 'ammontare delle risorse messe a loro di opposizione. Tutti gli interventi che la Regione dovrà fare a sostegno delle attività delegate agli Enti locali potrebbero avere un contraccolpo se non si chiarirà la situazione finanziaria- Questo aspetto della finanza dovrà essere vagliato durante la consultazione sul bilancio, affinché si abbia un punto di riferimento e un quadro che sia collegato alla revisione delle leggi, alla situazione degli Enti locali e perché le risorse della Regione trovino un giusto incanalamento e non costituiscano residui passivi.
Approvo il disegno di legge n. 269 e il disegno di legge sull'esercizio provvisorio, per i quali esprimo voto favorevole anche a nome del mio Gruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi per la dichiarazione di Voto.
BIANCHI Signor Presidente, la cortesia sua e dei colleghi vorrà tollerare se colloco un intervento più squisitamente politico in questo momento, nel quale le forze politiche puntualizzano le proprie posizioni, fanno un consuntivo e prospettano l'attività futura. La seduta conclusiva di quest'anno travagliato e difficile per tutto il Paese è certamente importante per la vita della Regione Piemonte, perché segna la necessità del passaggio deciso dalla fase costituente, da quella di impianto e di impostazione generale, alla fase direttamente costruttiva ed operativa.
Questo momento ci trova di fronte ad una serie di scadenze, di situazioni di sfide che ci impongono l'assunzione di responsabilità tempestive e l'esercizio di tutte le nostre capacità d'immaginazione per imprimere all'istituzione in cui operiamo, e attraverso di questa alla società piemontese, un nuovo corso, fatto di elaborazione e di realizzazioni capace di concorrere efficacemente alla soluzione della crisi che ha sede prima di tutto, negli animi e nelle volontà e poi nelle difficoltà obiettive delle cose e dei problemi.
Siamo al traguardo di metà legislatura che già normalmente dovrebbe suggerire un primo consuntivo ed una commisurazione delle iniziative al tempo che resta, e degli atti politici che è necessario e possibile realizzare prima della sua conclusione. Ma questo traguardo coincide con il rinnovo statutario della Presidenza del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza. La maturazione e gli sviluppi dell'attività legislativa, dopo la costituzione degli Enti strumentali o la loro riorganizzazione, Ires Esap, Finpiemonte, Centro di Calcolo, dopo la nascita dei Comprensori, la legge sulle procedure della programmazione, la legge sull'uso e tutela del suolo, la grossa riforma che va sotto il nome della legge 382, ci fanno passare ad una nuova fase della legislazione regionale, ad una fase di azione politica ed amministrativa che va padroneggiata con lucidità lungimirante, traendo uomini ed istituti fuori dallo stato di sommersione in cui rischiano di cadere o di permanere per la pur incombente mole degli affari e delle gestioni quotidiane.
Siamo inoltre a conoscenza di discussioni che durano da molti mesi, per quanto ne sa l'opinione pubblica potremmo dire di sussurri, di uno stato di disagio, o meglio di una problematicità che agita la maggioranza da tempo e che ha preso il nome di verifica, poi di confronto e quindi di disamina.
Abbiamo l'impressione che l'attenuazione delle definizioni sia inversamente proporzionale alle difficoltà e ai problemi che si manifestano e si devono affrontare.
Questa operazione, comunque definita, ma che non può più essere fatta rientrare, fatica, tarda ad assumere gli esatti e doverosi caratteri di una spiegazione e di una proposta, di un dibattito serio e pubblico, di un confronto politico che, partendo dalla valutazione del cammino percorso del ruolo svolto dalle forze politiche, dei loro rapporti, delle cose fatte, ricerchi ed indichi le scelte del cammino da compiere nel tempo che ci resta, ma ancor più le scelte necessarie per le pressanti esigenze che il presente ci propone.
Questo confronto cade, infine, in una situazione politica ed economica nazionale dal cui contesto non siamo certamente isolati, perché ci sentiamo corresponsabili nella ricerca delle soluzioni e nell'adozione dei comportamenti conseguenti, che sul piano politico non consentono n trasposizioni improprie, né mimetismi, né alibi per l'assunzione di posizioni più comode e gratificanti: unica posta essendo l'efficace e corretto funzionamento delle istituzioni e la loro produttività, nella chiarezza, per le comunità che devono servire.
In questa cornice, dopo il dibattito sul Piano di sviluppo significativo per gli impegni che ne sono scaturiti da parte della Giunta e che tardano, che faticano - mi rendo conto anche delle ragioni obiettive a concretizzarsi, mentre ci accingiamo ancora una volta a votare un esercizio provvisorio, sotto la spinta della necessità, come se si fosse sorpresi da avvenimenti e scadenze che trovano invece, nel calendario, la loro certezza, anche se vi sono ragioni tecniche ed operative che ognuno valuta.
In questa situazione siamo indotti a superare ogni indugio per ricordare qual è la linea politica su cui ci muoviamo e per formulare con gli auguri che non sono per questo meno cordiali, sinceri e calorosi, alcune precise richieste.
1) Abbiamo più volte diffusamente spiegato, dal momento della proposta iniziale della Giunta aperta ai discorsi sulla Presidenza del Consiglio, le ragioni che ci hanno fatto scegliere un certo modo di stare all'opposizione e l'animo con il quale abbiamo cercato di sviluppare l'azione relativa.
Del resto credo che i colleghi del Consiglio, della stampa e quanti sono attenti alle nostre cose, senza pregiudizi, abbiano potuto constatare che la fermezza e lo spirito costruttivo discendono da una convinzione matura e solida che non ha bisogno di concitazione e di clamore o di alzare i toni per rendersi credibili. Questo modo di operare che abbiamo voluto definire, verificandone gli effetti, come partecipazione al governo dall'opposizione, ci è parso e forse viene giudicato come tanto più costruttivo ed efficace quanto più è stato indifferente a coinvolgimenti, a calcoli, ad allettamenti, perché è inteso ad interpretare un ruolo politico che tende a saldarsi sempre con un momento della società, a ricostituire un rapporto con la società, un ruolo istituzionale che comporta una risposta di contenuto positivo nell'attività legislativa e deliberativa di questo Consiglio.
Questa linea, nel momento in cui ne verifichiamo tutta la validità e l'efficacia non soltanto per la credibilità e l'immagine di una forza e di una rappresentanza politica, ma per la soluzione dei problemi, per gli interessi concreti della comunità regionale e per il concorso che cos offre alla chiarezza dei rapporti e delle responsabilità politiche di livello nazionale, questa linea non muta, ma tende anzi a qualificarsi ulteriormente in modo dinamico in un'accresciuta capacità critica e di controllo, di apporto, di proposta, di assunzione di responsabilità. Del resto anche i problemi reali del quadro politico, delle garanzie e delle conseguenze sempre più determinanti che ne derivano per gli sviluppi della crisi sociale ed economica, dell'ordine pubblico, meglio dell'ordine democratico, ci hanno visti totalmente impegnati.
2) Il nostro ribadito rifiuto a considerare le ipotesi dell'assunzione della Presidenza del Consiglio quale conseguenza di un accordo, di un rapporto diverso o di un nuovo corso tra alcune forze politiche o tra maggioranza ed opposizione, alle prospettive e alla soluzione di tutti i problemi istituzionali.
Ricordiamo tra questi le funzioni della Presidenza del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza alla luce delle esperienze e delle sperimentazioni effettuate con grande impegno da uomini validi che rispettiamo, e ciò sia nei rapporti interni all'assemblea legislativa nell'organizzazione e valorizzazione del Consiglio e della sua funzionalità (ancor oggi si sono notate delle calate di tono che devono essere assolutamente superate con la collaborazione di tutti e di ciascuno), delle Commissioni e del loro ruolo, delle modalità anche tecniche dei dibattiti e dell'elaborazione legislativa, dei rapporti e dei raccordi del Consiglio con la Giunta regionale, della verifica degli strumenti tecnici e della coordinata valorizzazione del personale in via prioritaria per le specifiche funzioni istituzionali; sia nei rapporti esterni all'assemblea per la scelta, la qualificazione, la misura e la graduazione delle presenze, degli interventi e delle iniziative da promuovere o da assecondare.
3) Inoltre, l'avvio alla reale vitalizzazione dei Comprensori, alla definizione della loro fisionomia, con l'attribuzione di mezzi e di strutture e con l'effettivo esercizio di attività e di competenze con l'influenza che ne deriva sul ruolo degli Enti locali e sulla fisionomia dell'Ente intermedio che nei fatti e nell'elaborazione giuridico-politica va nascendo.
4) La verifica della validità della collocazione e della coerente capacità operativa degli Enti ed istituti strumentali, Ires, Esap Finpiemonte, centro di calcolo, ecc, e dei criteri e dei principi dell'intervento regionale, (ancor oggi in battute troppo rapide e distratte siamo stati richiamati a questo tema a proposito della discussione sull'intervento nella Promark).
L'attuazione della legge 382 e del D.P.R. 616, la sua influenza nell'attuazione del dettato costituzionale, riguardante Regioni ed Enti locali e la sorta riservata, nel sociale, ai contributi che il pluralismo organizzativo e culturale può dare alla soluzione organica e generalizzata dei problemi della sicurezza, dell'assistenza, dell'educandone, del superamento dell'emarginandone, qui collocando la seria e coerente trattazione della travagliata attuazione delle Ipab, su cui hanno pesato d i sin formazioni clamorose, anche nell'iter deliberativo nazionale pregiudizi, diversità di condizioni, di funzioni storiche, per le quali occorrerà, in sedi di interpretazione d elle stesse definizioni legislative, ponderazione, equilibrio, realismo.
5) Una risposta, una proposta tempestiva, una traduzione non rinnovabile delle affermazioni generali incisiva e attesa quale concorso alla soluzione della crisi che investe l'economia e la società, in sede di Piano di sviluppo, di presentazione ed approvazione del bilancio pluriennale, di revisione delle leggi vigenti e della operativa e relativa dislocazione delle risorse.
Ho qui un quadro delle materie sulle quali devono operarsi scelte coordinate ed organiche dell'agricoltura, riportata in primo piano dall'approvazione e dalle prospettive di gestione della legge detta del "Quadrifoglio" e del piano agricolo alimentare, al territorio, alla politica della casa, degli insediamenti, delle attività che passano per i problemi dell'energia, dell'utilizzo delle acque, dei trasporti, delle riallocazioni industriali, della destinazione dei rifiuti, degli inquinamenti, per giungere alla sanità con i problemi di una riforma che deve divenire possibile, non soltanto per effetto di generica volontà politica, ma di una efficienza dei servizi sanitari ed ospedalieri, di una compressione dei costi che sono esorbitanti e che può dipendere, in buona misura, dall'azione regionale.
In questa fase, il necessario passaggio dall'elaborazione regionale ad una più accentuata attività operativa e la traduzione della legislazione di carattere costituente, di impianto e di disciplina generale in atti amministrativi e concreti, diviene ancora più pressante l'esigenza, già fortemente avvertita, di prevedere - ecco la nostra richiesta - momenti politici e strumenti istituzionali di più efficace controllo, di garanzia di regolamentazione dell'attività di gestione delle leggi e degli indirizzi che il Consiglio elabora ed approva.
Abbiamo così sinteticamente enunciato alcuni punti essenziali attorno ai quali consideriamo aperto il dibattito. Sappiamo che la maggioranza vuole muoversi in - questa direzione e si prepara. Chiediamo che i tempi vengano precisati, che i documenti ufficiosi divengano ufficiali quale necessario punto di riferimento; chiediamo, nel momento in cui si avverte la necessità di restituire piena dignità e sovranità alle istituzioni, nel momento in cui si vuole degnamente celebrare il trentesimo anniversario della Costituzione, che i dibattiti, i confronti, le verifiche e soprattutto le proposte che interessano la gente siano organicamente portate e discusse in questa assemblea con preparazione e con ordine.
Questa assemblea, infatti è legislativa, dunque politica, ma ciò non comporta riduzione dello spazio e delle responsabilità di iniziativa delle forze politiche. Per quanto ci riguarda contribuiremo alla serietà e costruttività dei confronti con indicazioni e controproposte puntuali e meditate, ma per funzionare tutti bene occorre che ciascuno faccia tempestivamente la propria parte.
Il voto contrario potremmo considerarlo occasionale, incidentale, per l'autorizzazione all'esercizio provvisorio del 1978, già motivato dalle considerazioni del collega Paganelli, assume quindi anche il significato di uno stimolo, di una indicazione, della richiesta di una ulteriore elaborazione sollecita, profonda e costruttiva.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Signor Presidente, colleghi, più che una dichiarazione di voto sui disegni di legge presentati dalla Giunta, intervengo per cercare di sintetizzare le considerazioni introdotte dall'intervento che mi ha preceduto- Quasi ad un mese dal rinnovo statutario dell'Ufficio di Presidenza previsto per il 20 gennaio, credo sia giusto chiarire le posizioni politiche dei vari Gruppi, e fare una considerazione sul cammino che ci attende, sulle tappe che dobbiamo affrontare e soprattutto sul destino della seconda parte della legislatura, considerazione che non pu essere avulsa da quella sulla prima parte concordo sul fatto che si tratti del passaggio da una fase ad un'altra. Trascorsa la prima fase della legislatura, non abbiamo da dolerci di quanto è stato fatto e vorrei che questa fosse una considerazione di tutto il Consiglio regionale, astratta da posizioni di parte o da rivendicazioni. Qui stanno i meriti per le cose fatte e le responsabilità per le cose non fatte da parte di tutti, e credo che i primi siano largamente superiori rispetto alle seconde.
La Giunta in prima istanza, attraverso la sua capacità di proposta, e il Consiglio regionale attraverso gli atti deliberativi, i dibattiti e il confronto politico, hanno superato questo periodo che ha segnato un arricchimento molto consistente della fase costituente che iniziò nella prima legislatura. E' stata una fase nella quale tutti abbiamo creduto nella programmazione e negli atti coerenti con questa parola, che riteniamo decisiva per un cambiamento reale e concreto del modo di governare. Abbiamo deliberato il Piano di sviluppo e alcune leggi che sono presupposto di impegni per il futuro e messa a punto di un ampio disegno programmatorio lavoro che non teme iattanza e confronti rispetto alle altre Regioni e rispetto allo Stato. Abbiamo fatto uno sforzo molto concreto, ognuno secondo le proprie responsabilità, per definire gli strumenti guida di un diverso modo di amministrare e di esprimersi.
Sgombrerei subito il campo dall'equivoco che la Regione abbia amministrato- La Regione ha anche amministrato soprattutto avendo scelto con coerenza la via della programmazione.
La Regione ha dato un contributo serio e rilevante alla identificazione di un volto, di un ruolo nuovo dell'ente stesso, quello della legislazione della programmazione, del coordinamento. Se c'è stata una risposta positiva, nei momenti tragici della offensiva terroristica, è anche perch il Consiglio regionale si è conquistato una credibilità maggiore arricchita dalla capacità di essere soggetto politico e soggetto di legislazione, di programmazione e di coordinamento. Questo è stato possibile perché la Giunta, che si è collocata in un rapporto corretto, reale con la comunità e con il Consiglio, ha saputo essere solida ed unita, non ha avuto tentennamenti. Questo è stato possibile perché alla capacità della Giunta alla solidità delle tre componenti di maggioranza ha corrisposto mediamente una capacità e una volontà di collocarsi per costruire più che per distruggere. Uno sguardo ai due anni e mezzo della legislatura ci danno la fotografia di una Giunta che ha saputo governare e di un Consiglio che anche con il contributo delle forze di opposizione, ha saputo dare un indirizzo alla comunità, alle popolazioni, alla gente. Si può raccogliere l'invito del Capogruppo della D.C. ad orientare gli sforzi intellettuali e politici in modo che la seconda fase della legislatura sia quella in cui si realizzerà un complesso di strumenti importanti. Tale fase non potrà non trovare alti momenti di consenso, non parlo di ricerca di consenso, ma parlo di livello del dibattito, della discussione, della collocazione morale ed etica attorno a temi di fondo ai quali dobbiamo delle risposte anche al di là delle nostre competenze.
Noi ci sottraiamo a queste responsabilità. Voglio ricordare l'azione per il Friuli resa necessaria dagli eventi in cui quella Regione si è trovata. Voglio ricordare la lotta portata avanti sui temi del terrorismo e della difesa delle istituzioni e della Democrazia sono necessari alti momenti di aggregazione, ma come raggiungerli? Con livelli di partecipazione responsabile e cosciente, ognuno dal proprio posto. Mai come in un clima difficile come l'attuale, sulla situazione buia in cui si trova il Paese è importante e decisivo che ciascuno e tutti - per rubare una espressione del collega Bianchi - diano una risposta dal proprio posto incominciando a fare bene il proprio lavoro, il che vuol dire migliore preparazione, studio, dibattito, presenza in tutte le occasioni, il che vuol dire intendere la divisione tra i momenti di parte, i momenti in cui come rappresentanti di Partiti e di Gruppi caliamo nella realtà delle cose le nostre idee, il nostro patrimonio culturale.
L'altezza dei momenti di consenso la misureremo nella capacità che avremo di superare le zavorre o le pesantezze degli atteggiamenti di parte attraverso il concorso reale, produttivo, costruttivo nella definizione di atti, di provvedimenti concreti che dovremo affrontare nella seconda fase della legislatura.
Per rispondere alla situazione di profonda crisi del Paese dobbiamo svolgere un ruolo nei confronti di tutto il tessuto elettivo, importante e di alto valore morale e anche intellettuale un contributo che può essere rilevante dal modo in cui ci comporteremo, singolarmente e come complesso dell'istituzione. Come ottenere questo? La maggioranza che sostiene la Giunta non è attraversata da disagi, anzi attraverso le iniziative che verranno assunte nei prossimi giorni, attraverso il perseguimento, il miglioramento dell'unità di fondo sulle grandi scelte, vuole ricercare e stimolare nelle altre forze politiche un ruolo più forte e più attivo. In Italia abbiamo patito di governi deboli e di assemblee deboli. L'assemblea però diventa forte, diventa luogo politico di decisioni quando il governo sa esprimere la sua capacità e sa sottoporre alle altre forze politiche i termini esatti e concreti del confronto con un progetto organico che veda la collegialità degli Atteggiamenti giudichiamo giuste le sfide, se preferite gli inviti che sono stati lanciati sul ruolo, sulla ricchezza e sulla costruttività dei dibattiti del Consiglio regionale che tali possono essere solo se sono frutto di un lavoro organico che parte da tutto il Consiglio regionale attraverso l'azione della Giunta. Raccogliamo questo invito. Anche noi consideriamo decisivi i temi che sono stati ricordati.
Siamo pronti non solo in termini incerti e futuri, ma tempestivamente anche a partire dalla discussione generale sul rinnovo dell'Ufficio di Presidenza, a impegnarci perché i temi dei Comprensori, dell'economia della legge 382 e dei rapporti con le realtà presenti in Piemonte, trovino una risposta; non vogliamo andare ad atteggiamenti punitivi, anzi vogliamo andare nella corretta applicazione della legge attraverso il coinvolgimento di tutti; crediamo che la capacità di proposta e di governo non possa non essere connessa alla ripresa del dibattito e del confronto politico in aula e nelle Commissioni.
Raccolgo anche l'invito a potenziare le Commissioni (facendomi carico dei problemi dei Gruppi minori). Il primo potenziamento reale sarà quello di garantirci degli strumenti ma anche di credere nel lavoro che si compie in Commissione, sapendo di tutte le realtà rappresentative della comunità.
Il Consigliere Bianchi ricordava l'esigenza affinché tutti facciano la loro parte; io ho detto che tutti dal proprio posto diano il loro contributo: è la stessa cosa, questo è stato sempre importante, ma oggi diventa decisivo e cruciale, e potrebbe risvegliare le coscienze spesso addormentate, anche dei Consiglieri regionali, per far sì che la nostra funzione realizzi leggi esemplari, in modo che la gente intravveda nella Regione la novità, il cambiamento, rispetto ad un rapporto "matrigno'", non favorevole, tra Stato e cittadino sul piano della Fiducia E' stato estremamente istruttivo misurarci con la realtà davanti ai cancelli della Fiat, e scoprire quanta difficoltà esiste nel proseguire il discorso sul rapporto Stato-cittadini: questo è un lungo gap da rimontare e le cause sono molte.
Fiducia nelle istituzioni per noi vuol dire in sostanza cambiamento di atteggiamenti politici a cui si può arrivare se le volontà sono forti coerenti e se il consenso sui temi di fondo riesce a guidarci nella lotta politica- Ma, come da un lato c'è la solidità e l'operatività della Giunta dall'altro deve continuare ad esserci l'identità delle forze politiche attorno a certe questioni. 'Tocca a noi stimolare e fare approdare ai livelli e ai risultati giusti questa identità. Da parte dei compagni del mio Gruppo questo impegno ci sarà, rispetteremo le scadenze e cercheremo soprattutto di continuare a rispettare rigorosamente un metodo che ci pare l'unica carta vincente, l'unica e produttiva di fatti sostanziali per il futuro presidente. La parola al Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la richiesta di chiarezza posta dal collega Bianchi merita innanzitutto un duplice grazie da parte della mia componente: il primo per gli auguri carichi di sapori e di valori umani, il secondo per il valore politico contenuto nel suo intervento, che in un certo modo ha nobilitato il dibattito tra le forze politiche che hanno estrazioni e posizioni ideologiche differenti, elementi differentemente comuni. Il collega Marchini ha fatto riferimento a fatti misteriosi rappresentati da documenti segretissimi che circolano, ed ha parlato di una escalation al contrario dei termini verifica, confronto e disamina che ci sarebbero nelle forze di maggioranza e che questo al momento del passaggio dalla prima fase della legislatura potrebbe rappresentare un elemento negativo di scadimento o di tentativo di riassorbimento di una volontà.
Credo dobbiamo dire con chiarezza che mentre la maggioranza era fermamente impegnata negli obblighi che si era assunta di realizzare le condizioni per poter operare secondo una politica di programma, gran parte del merito delle cose che si sono compiute è dovuto all'attiva presenza del Gruppo D.C. e delle altre forze di opposizione. Si è chiesto alle forze di maggioranza se era necessaria una verifica, diventata poi confronto e poi disamina, tutti termini positivi che hanno aperto il fuoco sugli obiettivi che ci eravamo prefissi per poter raggiungere la volontà concreta di parlare con le forze di opposizione. Mi pare di cogliere il ruolo con cui il Gruppo della D.C. intende esercitare l'opposizione con l'assunzione di precise responsabilità, che la D.C. ha dimostrato in occasioni infinite. Il fatto che questo sia stato posto dal collega Bianchi in termini di maggiore impegno non può che essere di stimolo per la maggioranza a mettere ancora maggiore responsabilità. Sfide od inviti possono e debbono venire come sollecitazione politica. La seconda fase della legislatura per il chiaro invito giunto dalla D.C. e per la concretezza del lavoro svolto dalla maggioranza per cercare di meglio assolvere ai ruoli che essa intende assolvere, con l'apertura alla partecipazione, alla reale azione con i più larghi consensi possibili anche quando questi consensi sono stati momenti di maggiore analisi, credo che sarà estremamente positiva e credo di dover contraccambiare gli auguri pervenuti con la volontà concreta di dare al Paese così dilaniato ad un Piemonte così serio ed operoso quella possibilità di essere ancora una volta alla base di una fase storica di estrema importanza per il divenire democratico ed il progresso sociale delle nostre genti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione.

Il dibattito sull'esercizio provvisorio si è esteso, oggi, ad una disamina molto ampia dei lavori del Consiglio e dei rapporti tra le forze politiche. Seppure in termini sintetici e brevissimi farò alcune considerazioni almeno sui punti più importanti.
Uno dei meriti di questo dibattito è stato quello di evidenziare le profonde novità del bilancio regionale, dopo l'approvazione delle nuove norme sulla contabilità. A dire il vero non tutti i Consiglieri hanno rilevato che il bilancio è completamente cambiato nella sua formazione, ma confidiamo che i tre mesi dell'esercizio provvisorio serviranno a completare l'esame del bilancio. Il Consigliere Paganelli, con la consueta diligenza, ha già colto degli elementi di contestazione e di confronto terreno sul quale siamo pronti ad andare. Ci riesce invece più difficile confrontarci con chi, non avendo letto il documento, presenta dei motivi di polemica artificiosi che non hanno ragione di essere. L'approfondimento non deve essere soltanto politico, ma deve essere anche rigorosamente tecnico.
La nuova legge di contabilità ha innovato profondamente i meccanismi di formazione del bilancio e di erogazione della spesa. Il confronto con i documenti del passato riesce difficile, occorre fare uno sforzo per impadronirsi dei meccanismi nuovi del bilancio.
Una delle critiche che non ha ragione di essere sarebbe la presunta oscurità, come osservava il Consigliere Marchini. Il bilancio in base alla nuova legge di contabilità viene invece ad acquisire per la prima volta carattere di trasparenza perché quando ci impadroniremo dei nuovi meccanismi ci accorgeremo che da quest'anno in poi il bilancio diventerà un documento facilmente leggibile, nel quale i dati della realtà saranno vicini ai dati delle cifre, e alle somme stanziate corrisponderanno effettivamente gli interventi da realizzare. La competenza e la cassa presenteranno degli aspetti raffrontabili tra loro nei quali non vi saranno i segreti delle gestioni fuori bilancio, dei residui che figurano solo nel consuntivo e non nel preventivo, dei raffronti tra dati non omogenei.
Questo bilancio è raccordato al bilancio pluriennale in corso di formazione ed è raccordato al Piano di sviluppo.
Certamente, esso è molto rigido; in effetti è un bilancio che presenta dei margini limitati di intervento, cioè una sostanziale impossibilità a finanziare in misura ragguardevole nuovi interventi previsti dal Piano e l'operazione di pareggio è stata resa possibile sia attraverso lo scorrimento delle annualità non spendibili, sia attraverso il contenimento degli oneri per mutui che si ritiene indispensabile accendere nel corso dell'esercizio, ritenendo che qualunque accensione ulteriore di mutui sarebbe stata difficilmente sostenibile nel quadro del bilancio e non strettamente indispensabile in base alle necessità di cassa. Tra l'altro un ricorso più limitato al credito va nella linea indicata dal Parlamento che invece ritiene opportuno concedere spazi maggiori al credito per le attività produttive. Se la Regione Piemonte accendesse mutui per 190 miliardi e le altre Regioni facessero altrettanto, le risorse a favore delle attività produttive verrebbero decurtate di altrettanto.
Non c'è dubbio che il bilancio contiene una rigidità estrema: occorrerà confrontarci nel merito delle scelte, non sarà facile provvedere a tutto non sarà facile fare le spese vecchie e fare le spese nuove del programma dovremo quindi portare avanti un confronto molto serrato che, può darsi comporti anche delle modifiche del bilancio stesso prima della fine dei tre mesi dell'esercizio provvisorio.
Non credo che il chiedere l'esercizio provvisorio o il non chiederlo sia manifestazione di efficienza o di inefficienza: è semplicemente un problema legato al contingente. Il Consigliere Rossi ricordava opportunamente che tutte le Regioni vanno quest'anno all'esercizio provvisorio perché si applicano per la prima volta le nuove norme della legge di contabilità. Gli elementi di incertezza sono così palesi che proprio oggi abbiamo letto dai giornali che il Ministero del Bilancio si è sbagliato a fare le previsioni sulle entrate tributarie per il 1978 tant' vero che risulteranno inferiori di 1500 miliardi: questo comporterà un ritocco nelle previsioni di entrata nel nostro bilancio- Viviamo in un tempo di estreme incertezze e dovremo fare degli sforzi per avvicinarci a previsioni attendibili non certo per costruire degli inattaccabili castelli di sicurezza che poi si sbriciolano al primo soffio di vento.
Come hanno detto i Consiglieri che mi hanno preceduto, questo provvedimento pone il problema della revisione delle leggi, sulla quale la Giunta ha assunto un impegno con il documento metodologico e di intenti- La Giunta vuole mantenere questo impegno. All'inizio del mese di gennaio discuteremo su quel documento e sulle procedure in esso contenute per poter andare alla revisione delle leggi, strumento essenziale di governo della spesa pubblica, senza quello strumento non è possibile mandare avanti la politica di piano e la politica di destinazione delle risorse.
Avremo modo di confrontarci sul rendiconto del 1977 che deve essere discusso dal Consiglio prima della legge di assestamento che dovremo presentare nel mese di giugno in modo che a quell'epoca potremo tirare le fila sul rendiconto 1977, sulle modifiche delle leggi nonché sullo stato di gestione dei residui passivi- In questo modo avremo occasione di mettere a fuoco la politica finanziaria della Regione, sarà quindi un confronto continuo che non conoscerà soste.
Partendo dalla discussione sugli aspetti finanziari della Regione si affronta il nodo di un confronto politico sulle cose e sulla gestione.
Questo confronto serio e costruttivo vede impegnate le forze politiche del Consiglio a portare il loro contributo, spesso contributo di polemica e non necessariamente di consenso- Questo non significa attenuare i contrasti che ci sono e che ci devono essere. Il Consigliere Bianchi nel suo intervento ribadisce il ruolo di opposizione della D.C. in Consiglio- Noi siamo d'accordo, noi non cerchiamo fittizi unanimismi o consensi artificiosi: a noi sta bene un confronto non muro contro muro (che non c'è in questo Consiglio), ma ci sta bene un confronto aperto, un confronto che si anima della reale disponibilità ad accettare anche le tesi dell'avversario politico, ci sta bene un confronto in cui ognuno, come diceva il Consigliere Bontempi, fa la sua parte, in cui ognuno assolve al proprio ruolo, in cui chi è al Governo governa, chi è all'opposizione fa l'opposizione, ognuno aperto, ognuno libero, ognuno protagonista del confronto democratico: in questo si sostanzia il pluralismo tra le forze politiche in Consiglio, pluralismo che è fonte di democrazia, pluralismo che è garanzia per tutti, per chi è al Governo oggi e per chi pensa di essere al Governo domani.
La Giunta e la maggioranza non hanno disagi: si sentono preparate a questo confronto- A gennaio nel dibattito per il rinnovo istituzionale e statutario dell'Ufficio di Presidenza avremo occasione di confrontarci su tutti gli aspetti programmatici della vita della Regione: senza iattanze senza nessuna pretesa di possedere le chiavi della verità, faremo la nostra parte consapevoli di avere dietro le spalle due anni e mezzo di lavoro intenso e di lavoro costruttivo. In questo ribadito ruolo delle diverse forze politiche e delle regole del gioco che presiede la vita degli organismi democratici c'è da parte nostra la piena consapevolezza del ruolo di governo che ci siamo assunti nella più corretta, nella più ampia apertura al confronto, certi che questo confronto sarà tanto più positivo quanto più continuerà su livelli sempre più alti di consapevolezza e di impegno politico e culturale.



PRESIDENTE

La discussione generale è conclusa- Possiamo quindi passare alla votazione degli articoli.
Disegno di legge n. 269 - "Trasferimento all'esercizio finanziario 1978 della decorrenza di limiti di impegno autorizzati ai sensi di precedenti leggi regionali".
Articolo 1 - "La decorrenza del limite d'impegno di 1.000 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 4 della legge regionale 26 aprile 1973, n.
6, per l'esercizio finanziario 1973 e iscritto al capitolo n. 1338 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 256.330.900, che sarà riferita ad apposito capitolo dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1338 del bilancio per l'anno finanziario 1973 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2007.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 256.330 .900, L. 256.330.900, L. 256.330.900, L. 256.330.900 L. 256.330-900, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1338 del bilancio 1973, al capitolo n. 1338 del bilancio 1974, al capitolo n. 1344 del bilancio 1975, al capitolo 1273 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 12730 del bilancio 1977 non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Articolo 2 - "La decorrenza del limite d'impegno di 500 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 4 della legge regionale 26 aprile 1973, n. 6 per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1344 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 153.669.100 che sarà riferita ad apposito capitolo dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1344 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2007.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 153.669.100, L. 153.669.100, L. 153.669-100 iscritte rispettivamente al capitolo n. 1344 del bilancio 1975, al capitolo n. 1273 del bilancio 1976, ed al capitolo n. 12730 del bilancio 1977 non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Articolo 3 - "La decorrenza del limite di impegno di 1700 milioni autorizzato, ai sensi dell'art. 19 della legge regionale 2 luglio 1974, n.
17, per l'esercizio finanziario 1974, e iscritto al capitolo n. 1343 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanzi ario 1978 per la quota di L. 1.252.309.375, che sarà riferita ad apposito capitolo dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n- 1343 del bilancio finanziario 1974 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 1.252.309-375, L- 1.252.309.375, L. 1.252.309.375, L. 1.252 309.375, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1343 del bilancio 1974, al capitolo n. 1346 del bilancio 1975, al capitolo 1319 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13190 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto residui e costituiranno economie di Spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 3 e approvato.
Articolo 4 - "La decorrenza del limite di impegno di 1000 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 19 della legge regionale 2 luglio 1974, n.
17 per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1346 del bilancio per l'anno finanziario medesimo e trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 525.445-350, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1346 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 9 25.44 5.350, L. 725.445.350 e di L. 525.445.350, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1346 del bilancio 1975, al capitolo n. 1319 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13190 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Articolo 5 - "La decorrenza del limite di impegno di 2800 milioni autorizzato, ai sensi dell'art. 7 della legge regionale 2 luglio 1974, n.
18, per l'esercizio finanziario 1974 e iscritto al capitolo n. 1332 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 2.218.301.405, che sarà riferita ad apposito capitolo dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n- 1332 del bilancio per l'anno finanziario 1974 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2007.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 2.218.301.405, L. 2.218.301.405, L. 2.218.301.405, L.
2.218.301.405, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1332 del bilancio 1974, al capitolo n. 1332 del bilancio 1975, al capitolo n. 1267 del bilancio 1976 ed al capitolo n- 12670 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Articolo 6 - "La decorrenza del limite di impegno di 500 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 7 della legge regionale 2 luglio 1974, n 18, per l'esercizio finanziario 1974, e iscritto al capitolo n. 1333 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L- 66.160-045, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1333 del bilancio per l'anno finanziario 1974 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2007.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 66.160-045, L. 66-160.045, L. 66.160-045, L. 66.160.045 iscritte rispettivamente al capitolo n. 1333 del bilancio 1974, al capitolo n. 1333 del bilancio 1975, al capitolo n. 1269 del bilancio 1976, al capitolo 12690 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposo SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art- 6 è approvato.
Articolo 7 - "La decorrenza del limite di impegno di 350 milioni autorizzato ai sensi dell'art- 7 della legge regionale 2 luglio 1974, n.
18, per l'esercizio finanziario 1974 e iscritto al capitolo n. 1336 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 199.597.785, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1336 del bilancio per l'anno finanziario 1974 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e Scadenze le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1982.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 199.597.785, L. 199.597.785, L. 1 99.597-7 85, L- il 99.597.785, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1336 del bilancio 1974 al capitolo n. 1336 del bilancio 1975, al capitolo n. 1313 del bilancio 1976, al capitolo n. 13130 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art- 7 è approvato.
Articolo 8 - "La decorrenza del limite di impegno di 90 milioni, iscritto nel capitolo n- 1306 del bilancio per l'anno finanziario 1976 è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n- 1306 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2007Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 90.000 000, e di L. 90.000-000, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1306 del bilancio 1976 ed al capitolo h. 13070 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri.
L'art- 8 è approvato.
Articolo 9 - "La decorrenza del limite di impegno di 90 milioni iscritto al capitolo n. 1302 del bilancio per l'anno finanziario 1976 è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1302 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2007.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 90.000.000, e di L. 90.000.000, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1302 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13030 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Articolo 10 - "La decorrenza del limite di impegno di 135 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 9 della legge regionale 30 agosto 1976, n.
48, per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1268 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1268 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1982.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 135 milioni e di L- 135 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1268 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 12680 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Articolo 11 "La decorrenza del limite di impegno di 890 milioni iscritto ai capitoli n. 1289 e n. 1290 del bilancio finanziario 1976 è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 880.090.000, che sarà riferita ad apposito capitolo dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sugli stanziamenti dei capitoli di cui al precedente comma mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1997.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 880.090.000 e di L. 880.090.000, iscritte rispettivamente ai capitoli n. 1289 e n. 1290 del bilancio 1976, nonché ai capitoli n. 12890 e 12900 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
Articolo 12 - "La decorrenza del limite d'impegno di 3.750 milioni iscritto ai capitoli n. 1275 e n. 1276 del bilancio per l'anno finanziario 1976 è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 3.550 milioni che sarà riferita ad apposito capitolo dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sugli stanziamenti dei capitoli n. 1275 e n. 1276 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1997.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 3.550 milioni e di L. 3.550 milioni iscritte rispettivamente ai capitoli n. 1275 e n. 1276 del bilancio 1976, nonché al capitolo n. 12750 del bilancio 1977 non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
Articolo 13 - "La decorrenza del limite d'impegno di 1.200 milioni iscritto ai capitoli n. 1283 e n. 1283/1 del bilancio per l'anno finanziario 1976 è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 801.297.685 che sarà riferita ad apposito capitolo dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sugli stanziamenti dei capitoli n. 1283 e n. 1283/1 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2007.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 801.297.685, e di L. 801.297.685, iscritte rispettivamente ai capitoli n. 1283 e n. 1283/1 del bilancio 1976 nonché al capitolo n. 12830 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
Articolo 14 - "La decorrenza del limite di impegno di 1.200 milioni iscritto ai capitoli n. 1285 e n. 1286 del bilancio per l'anno finanziario 1976 è trasferita all'esercizio finanziario 19 78 per la quota di L.
1.162.946.290, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sugli stanziamenti dei capitoli n. 1285 e n. 1286 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1982.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 1.162.946.290, e di L. 1.162.946.290, iscritte rispettivamente ai capitoli n. 1285 e n. 1286 del bilancio 1976, nonché al capitolo n.
12850 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
Articolo 15 - "La decorrenza del limite d'impegno di 800 milioni, iscritto ai capitoli n. 1317 e n. 1317/1 del bilancio per l'anno finanziario 1976 è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 650 milioni che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sugli stanziamenti dei capitoli n. 1317 e n. 1317/1 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 650 milioni e di L. 650 milioni, iscritte rispettivamente ai capitoli n. 1317 e n. 1317/1 del bilancio 1976, nonché al capitolo n. 13170 del bilancio 1977 non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
Articolo 16 - "La decorrenza del limite d'impegno di 100 milioni, iscritto al capitolo n. 1349 del bilancio per l'anno finanziario 1976 è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 95.809.565, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1349 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1997.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 95.809.565, e di L. 95.809.565, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1349 del bilancio 1976 ed al capitolo 13490 del bilancio 1977 non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 16 è Approvato Articolo 17 - "La decorrenza del limite di impegno di 350 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 9 aprile 1974, n 10, per l'esercizio finanziario 1974 e iscritto al capitolo n. 1364 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 30.429.150, che sarà riferita ad apposito capitolo nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1364 del bilancio per l'anno finanziario 1974 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 30.429.150, L. 30.429.150, L. 30.429.150, e L. 30.429.150 iscritte rispettivamente al capitolo n. 1364 del bilancio 1974, al capitolo n. 1364 del bilancio 1975, al capitolo n. 1365 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13650 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
Articolo 18 - "La decorrenza del limite di impegno di 350 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 9 aprile 1974, n.
10, per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1364 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 55.587.885, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1364 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 55.587-885, L. 55.587-885, e di L. 55.587-885, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1346 del bilancio 1975, al capitolo n. 1365 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13650 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
Articolo 19 - "La decorrenza del limite di impegno di 600 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 9 aprile 1974 n. 10 per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n- 1364 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 135.780.280, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n- 1364 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 135.780.280, e di L. 135.780.280, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1364 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13650 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art- 19 è approvato.
Articolo 20 - "La decorrenza del limite di impegno di 350 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 9 aprile 1974, n.
10, per l'esercizio finanziario 1977 e iscritto al capitolo n. 13640 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 308.741.000, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 13640 del bilancio per l'anno finanziario 1977, mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di L. 308.741.000 iscritta al capitolo n. 13640 del bilancio 1977 non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
Articolo 21 - "La decorrenza del limite di impegno di 100 milioni autorizzato, ai sensi dell'art. 3, lettera d) della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28, per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1367/2 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 93.310.000, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n.
1367/2 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 93.310.000, e di L. 93.310.0009 --iscritte rispettivamente al capitolo n. 1367/2 del bilancio 1975 ed al capitolo n. 1371 del bilancio 1976, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
Articolo 22 - "La decorrenza del limite di impegno di 1400 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 2, n. 3 e dell'art. 13 della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28, per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1214 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 1.300.000.000, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1214 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 1977 le somme di L. 1.300.000.000 e di L. 500.000.000, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1214 del bilancio 1975 ed al capitolo n. 1214 del bilancio 1976, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 22 è approvato.
Articolo 23 - "La decorrenza del limite di impegno di 300 milioni autorizzato ai sensi dell'articolo 3, lettera d) della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 e della legge regionale 30 agosto 1976, n. 49, per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1372 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferito all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1372 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di L. 300 milioni, iscritta al capitolo n. 1372 del bilancio 1976 non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 23 è approvato.
Articolo 24 - "La decorrenza del limite d'impegno di 800 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 7 della legge regionale 18 febbraio 1974, n.
6 per l'esercizio finanziario 1974 e iscritto al capitolo n. 1106 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che e riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno. Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n.
1106 del bilancio per l'anno finanziario 1974 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 800 milioni, L. 800 milioni, L. 200 milioni, L. 800 milioni iscritte rispettivamente al capitolo n. 1106 del bilancio 1974, al capitolo n. 1106 del bilancio 1975, al capitolo n. 1106 del bilancio 1976, al capitolo n. 11060 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa" Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 24 è approvato.
Articolo 25 - "La decorrenza del limite di impegno di 400 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 7 della legge regionale 18 febbraio 1974, n.
6, per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1106 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nella stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1106 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e Scadenze le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 400 milioni e di L. 400 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1106 del bilancio 1975 ed al capitolo n. 11060 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa". Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 25 è approvato.
Articolo 26 - "La decorrenza del limite di impegno di 231 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 11 della legge regionale 17 maggio 1976, n.
28, per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1097 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1097 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 231 milioni e di L. 231 milioni iscritte rispettivamente al capitolo n. 1097 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 10970 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 26 è approvato.
Articolo 27 - "La decorrenza del limite di impegno di 980 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 12 della legge regionale 17 maggio 1976, n.
28, per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1098 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 898.569.920 che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1098 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 898.569.920 e di L. 898.569.920, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1098 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 10980 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 27 è approvato.
Articolo 28 - "La decorrenza del limite d'impegno di 2.650 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 8 della legge regionale 30 agosto 1976, n.
49 per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1108 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 2.610 milioni, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1108 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di L. 2.610 milioni iscritta al capitolo n. 1108 del bilancio 1976 non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 28 è approvato.
Articolo 29 - "La decorrenza del limite d'impegno di 2.100 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 13 della legge regionale 16 maggio 1975, n.
28 per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1221 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 2.000 milioni che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1221 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 2.000 milioni, L. 800 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1221 del bilancio 1975 e al capitolo n. 1114 del bilancio 1976 non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 29 è approvato.
Articolo 30 - "La decorrenza del limite di impegno di 600 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 13 della legge regionale 16 maggio 1975, n.
28, per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1314 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 590 milioni, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1314 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenze nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 590 milioni e di L. 200 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1314 del bilancio 1975 ed al capitolo n. 1117 del bilancio 1976, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 30 è approvato.
Articolo 31 - "La decorrenza del limite d'impegno di 150 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 13 della legge regionale 16 maggio 1975, n.
28 per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1118 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1118 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 150 milioni, L. 50 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1118 del bilancio 1975, al capitolo n. 1119 del bilancio 1976 non saranno riporta- te nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 31 è approvato.
Articolo 32 - "La decorrenza del limite di impegno di 500 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 9 della legge regionale 4.giugno 1975, n.
46, per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1124 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1124 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2002.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 500 milioni, di L. 100 milioni e di L. 500 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1124 del bilancio 1975, al capitolo n. 1125 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 11250 del bilancio 1977 non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 32 è approvato.
Articolo 33 - "La decorrenza del limite d'impegno di 450 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 7 luglio 1976, n. 34 per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1122 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1122 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2002.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di L. 450 milioni iscritta al capitolo n. 1122 del bilancio 1976, non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 33 è approvato.
Articolo 34 - "La decorrenza del limite d'impegno di 1.600 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 8 della legge regionale 31 agosto 1977, n.
46 per l'esercizio finanziario 1977 e iscritto al capitolo n. 12190 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 1.390.815.535 che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 12190 del bilancio per l'anno finanziario 1977 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di L. 1.390.815.535, iscritta al capitolo n. 12190 non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 34 è approvato.
Articolo 35 - "La decorrenza del limite d'impegno di 120 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 8 della legge regionale 30 agosto 1976, n.
49, per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1230 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 115 milioni che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1230 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di L. 115 milioni, iscritta al capitolo n. 1230 del bilancio 1976 non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 35 è approvato.
Articolo 36 - "La decorrenza del limite d'impegno di 150 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 13 della legge regionale 16 maggio 1975, n.
28 per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1308 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 135 milioni, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1308 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 135 milioni, L. 135 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1308 del bilancio 1975, al capitolo 1231 del bilancio 1976, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 36 è approvato.
Articolo 37 - "La decorrenza del limite d'impegno di 800 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 1 della legge regionale 4 settembre 1975, n.
49 per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1380 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1380 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1992.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 800 milioni, L. 400 milioni, L. 800 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1380 del bilancio 1975, al capitolo n. 1381 del bilancio 1976, al capitolo n. 13810 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 37 è approvato.
Articolo 38 - "La decorrenza del limite d'impegno di 800 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 12 della legge regionale 12 agosto 1974, n.
23 per l'esercizio finanziario 1974 e iscritto al capitolo n. 1368 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 689.395.500, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1368 del bilancio per l'anno finanziario 1974 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1992.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 784.395.500, L. 689.395.500, L. 689.395.500, L. 689.395.500 iscritte rispettivamente al capitolo n. 1368 del bilancio 1974, al capitolo n. 1368 del bilancio 1975, al capitolo n. 1379 del bilancio 1976, al capitolo n. 13790 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 38 è approvato.
Articolo 39 - "La decorrenza del limite di impegno di 200 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 20 gennaio 1977, n.
9, per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1382 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1382 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1992.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 200 milioni e di L. 200 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1382 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13820 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 39 è approvato.
Articolo 40 - "La decorrenza del limite di impegno di 100 milioni,- ai sensi dell'art. 13 della legge regionale 12 agosto 1974, n. 23, per l'esercizio finanziario 1974 e iscritto al capitolo n. 1370 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di 15 milioni, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1370 del bilancio per l'anno finanziario 1974 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1987.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 100 milioni, L. 100 milioni, L. 15 milioni e di L. 15 milioni iscritte rispettivamente al capitolo n. 1370 del bilancio 1974, al capitolo n. 1370 del bilancio 1975, al capitolo n. 1383 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13830 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 40 è approvato.
Articolo 41 - "La decorrenza del limite d'impegno di 100 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 1 della legge regionale 4 settembre 1975, n.
49, per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1382 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1382 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1992.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di 100 milioni, di L. 75 milioni e di L. 100 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1382 del bilancio 1975, al capitolo n. 1385 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13850 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 41 è approvato.
Articolo 42 - "La decorrenza del limite di impegno di 25 milioni autorizzato, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale 20 gennaio 1974, n.
9, per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1386 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1386 del bilancio per l'anno finanziario 1976, mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 25 milioni e di L. 25 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1386 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13860 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 42 è approvato.
Articolo 43 -"La decorrenza dell'autorizzazione di spesa stabilita, ai sensi dell'art. 12 terzo comma, della legge regionale 12 agosto 1974, n.
23, per l'esercizio finanziario 1974 e iscritta al capitolo n. 1375 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 297.200.000, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1375 del bilancio per l'anno finanziario 1974 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le rate conseguenti all'autorizzazione di spesa di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1982Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 297.200.000, L.
297.200.000, L. 297.200.000, e di L. 297.200.000, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1375 del bilancio 1974, al capitolo n. 1375 del bilancio 1975, al capitolo n. 1387 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13870 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 43 è approvato.
Articolo 44 -"La decorrenza dell'autorizzazione di spesa stabilita ai sensi dell'art. 6 della legge regionale 30 gennaio 1977, n. 9, in 10 milioni per l'esercizio finanziario 1976, e iscritta al capitolo n. 1388 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1388 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le rate conseguenti all'autorizzazione di spesa di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 1982.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L- 10 milioni e di L. 10 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1388 del bilancio 1976 ed al capitolo n. 13880 del bilancio 1977, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa". Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 44 è approvato.
Articolo 45 - "La decorrenza del limite d'impegno di 600 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 13 della legge regionale 16 maggio 1975, n.
28 per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1148 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1148 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di L. 600 milioni, iscritta al capitolo n. 1148 del bilancio 1975 non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 45 è approvato.
Articolo 46 - "La decorrenza del limite d'impegno di 300 milioni autorizzato ai sensi della legge regionale 27 dicembre 1976, n. 61 per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1150 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1150 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 300 milioni e di L. 300 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1150 del bilancio 1976, al capitolo n. 11500 del bilancio 1977 non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 46 è approvato.
Articolo 47 - "La decorrenza del limite d'impegno di 150 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 8 della legge regionale 30 agosto 1976, n.
49 per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1153 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1153 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di L. 150 milioni, iscritta al capitolo n. 1153 del bilancio 1976 non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 47 è approvato.
Articolo 48 - "La decorrenza del limite d'impegno di 100 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 13 della legge regionale 16 maggio 1975, n.
28, per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1154 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1154 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 100 milioni e di L. 20 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1154 del bilancio 1975 ed al capitolo n. 1154 del bilancio 1976 non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 48 è approvato.
Articolo 49 - "La decorrenza del limite d'impegno di 150 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 8 della legge regionale 30 agosto 1976, n.
49, per l'esercizio finanziario 1976 e iscritto al capitolo n. 1171 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1171 del bilancio per l'anno finanziario 1976 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di L.
150 milioni, iscritta al capitolo n. 1171 del bilancio 1976, non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 49 è approvato Articolo 50 - "La decorrenza del limite d'impegno di 400 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 13 della legge regionale 16 maggio 1975, n.
28, per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1172 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per la quota di L. 386.250-000, che sarà riferita ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1172 del bilancio per l'anno finanziario 1975, mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e scadenze.
Le annualità di spesa derivanti dal limite di impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 la somma di L. 386.250.000, iscritta Al capitolo n. 1172 del bilancio 1975 non sarà riportata nel conto dei residui e costituirà economia di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 50 è approvato.
Articolo 51 - "La decorrenza del limite d'impegno di 100 milioni autorizzato ai sensi dell'art. 13 della legge regionale 16 maggio 1975, n.
28, per l'esercizio finanziario 1975 e iscritto al capitolo n. 1317 del bilancio per l'anno finanziario medesimo è trasferita all'esercizio finanziario 1978 per l'intero ammontare, che sarà riferito ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
Gli impegni di spesa stabiliti sullo stanziamento del capitolo n. 1317 del bilancio per l'anno finanziario 1975 mantengono la loro efficacia giuridica negli stessi termini in cui furono assunti, fatta eccezione per il differimento delle rispettive decorrenze e Scadenze le annualità di spesa derivanti dal limite d'impegno di cui al primo comma avranno conseguentemente scadenza nell'anno 2012.
Nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 le somme di L. 100 milioni e di L. 100 milioni, iscritte rispettivamente al capitolo n. 1317 del bilancio 1975 ed al capitolo n. 1088 del bilancio 1976, non saranno riportate nel conto dei residui e costituiranno economie di spesa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 51 è approvato.
Articolo 52 - "Sono abrogate le disposizioni della legge regionale n. 57 del 9 dicembre 1977 incompatibili con le norme della presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'art. 52 è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'intero disegno di legge n. 269.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'intero disegno di legge è approvato. Disegno di legge n. 270 "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1978".
Articolo 1 - "La Giunta regionale è autorizzata, ai sensi dell'art. 79 dello Statuto, ad esercitare provvisoriamente fino a quando non sia approvato per legge e non oltre il 28 febbraio 1978, il bilancio per l'anno finanziario 1978, secondo gli stati di previsione e le norme contenute nel relativo disegno di legge all'esame del Consiglio regionale".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 55 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
Articolo 2 - "La presente legge regionale è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 45, sesto comma, dello Statuto la presente legge regionale sarà pubblicata nel 'Bollettino Ufficiale' della Regione.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Piemonte".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 54 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'intero testo del disegno di legge n- 270 è approvato.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame disegno di legge n. 271 "Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56"


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, propongo di esaminare il disegno di legge n. 271 relativo a "Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56", nei confronti del quale la II Commissione ha espresso parere favorevole.
Poiché nessuno chiede la parola propongo di passare senz'altro alla votazione degli articoli.
Articolo 1 - "Alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, sono apportate le seguenti modifiche: 1) la lettera f) del secondo comma dell'art- 25 viene sostituita come segue: "f) - individuare gli edifici rurali e le attrezzature agricole ubicati in zone improprie, e comunque in contrasto con le destinazioni di Piano Regolatore, da normale con particolari prescrizioni per il loro mantenimento o trasferimento, ai sensi degli artt. 88 e 53" 2) il terzo comma dell'art. 75 viene sostituito come segue: "Con la costituzione dei Consorzi, di cui all'art. 16 della presente legge, gli uffici comunali e intercomunali di pianificazione e di gestione del territorio diventano organi consortili dei Comuni compresi nell'area" 3) l'ultimo comma dell'art. 83 è sostituito come segue: "In caso di mancata formazione del primo programma di attuazione entro i termini indicati al presente articolo, la Regione applica i disposti dell'art. 37" 4) la lettera b) del primo comma dell'art. 84 è sostituita come segue: "h) - nelle aree di espansione devono essere rispettati i parametri, di cui all'art. 21 della presente legge" 5) l'ultimo comma dell'art. 86 della legge è sostituito dal seguente: "Nell'attesa della formazione del primo programma di attuazione, i Comuni dotati di Piano Regolatore Generale vigente e conforme al D.M. 2 aprile 1968, n. 1444, possono formare e adottare pian i particolareggiati relativi a aree attrezzate o da attrezzare di nuovo impianto o di riordino per insediamenti produttivi, nonché alle aree interessate per l'attuazione delle operazioni di ri localizzazione, previste dall'art. 53. Si applica se del caso, l'ultimo comma dell'art. 17".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 46 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Articolo 2 - "La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 47 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 46 Consiglieri Il disegno di legge n. 271 è approvato.



BIANCHI Adriano

A seguito di questa approvazione, addivenendosi alla pubblicazione come pare, il 24 dicembre 1977, sarebbe opportuno apportare nel testo una annotazione con il richiamo dell'avvenuta correzione in modo da non fare circolare testi che non abbiano il richiamo della correzione.



PRESIDENTE

D'accordo.


Argomento: Artigianato

Osservazioni del Governo alla legge regionale concernente "Modifiche agli artt. 2, 3 e 4 della legge regionale 9/4/74 n. 10 e successive modificazioni, ed aumento degli stanziamenti per la concessione, nell'anno 1977, dei contributi previsti dagli artt. 2 e 10 e per la concessione della garanzia sussidiaria di cui all'art. 8 (artigianato)": provvedimenti conseguenti


PRESIDENTE

Il punto nono all'o.d.g. reca: "Osservazioni del Governo alla legge regionale concernente 'Modifiche agli artt. 2, 3 e 4 della legge regionale 9/4/74 n. 10 e successive modificazioni, ed aumento degli stanziamenti per la concessione, nell'anno 1977, dei contributi previsti dagli artt. 2 e 10 e per la concessione della garanzia sussidiaria di cui all'art. 8" (artigianato ): "provvedimenti conseguenti".
La parola al Consigliere Colombino.



COLOMBINO Michele

La IV Commissione ha attentamente esaminato questo disegno di legge sull'artigianato ed ha espresso parere favorevole, come è stato favorevole il voto al momento dell'approvazione della legge stessa.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolato.
Articolo 1 - "Sono autorizzati l'aumento di L. 200 milioni del limite di impegno stabilito dall'art. 13, primo comma, della legge regionale 9 aprile 1974, n. 10, per l'anno 1977, nonché l'aumento di pari ammontare delle conseguenti annualità dall'anno 1977 al 1986.
E' autorizzata l'ulteriore spesa di 40 milioni per ciascuno degli anni finanziari dal 1977 al 1986 per la concessione della garanzia sussidiaria di cui all'art. 8 della stessa legge regionale 1974, n. 10.
All'onere di cui ai precedenti commi si provvede, per l'anno finanziario 1977, mediante una riduzione di 240 milioni dello stanziamento di cui al cap. 14040 del corrispondente stato di previsione della spesa e mediante l'integrazione degli stanziamenti di cui ai capitoli n. 13640 e n.
13660 dello stato medesimo, nella rispettiva misura di 200 milioni e di 40 milioni.
Per la concessione del concorso regionale nella formazione del patrimonio sociale delle cooperative artigiane di garanzia, di cui all'art.
10 della legge regionale 1974, n. 10 e successive modificazioni e integrazioni è autorizzata, per l'anno finanziario 1977, l'ulteriore spesa di L. 150 milioni.
All'onere di cui al precedente comma si provvede, per l'anno finanziario 1977, mediante una riduzione di L. 150 milioni dello stanziamento di cui al cap. 10180 del corrispondente stato di previsione della spesa e mediante l'integrazione da 100 a 250 milioni dello stanziamento di cui al cap. 8260 dello stato di previsione medesimo.
Il Presidente della Giunta regionale, è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Articolo 2 - "La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 54 sesto comma, dello Statuto regionale ed entrerà in vigore il primo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Si proceda alla votazione dell'intero testo del disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri L'intero disegno di legge è approvato.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 221: "Istituzione del Parco naturale dell'Alpe Veglia"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 221: "Istituzione del Parco naturale dell'Alpe Veglia"Non vi sono osservazioni o richieste di parola.
Propongo di passare subito alla votazione degli articoli.
Art. 1 - Istituzione del Parco naturale "Ai sensi della legge regionale 4 giugno 1975, n. 43, è istituito, con la presente legge, il Parco naturale dell'Alpe Veglia".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 - Confini "I confini del Parco naturale dell'Alpe Veglia, incidente sui Comuni di Varzo e Trasquera, sono quelli individuati nell'allegata planimetria, in scala 1:25.000, facente parte integrante della presente legge.
I confini del Parco naturale sono delimitati da tabelle da collocarsi in modo visibile, sui punti di intersezione del perimetro con le strade di accesso, e portanti la scritta "Regione Piemonte - Parco naturale dell'Alpe Veglia".
Le tabelle debbono essere mantenute in buono stato di conservazione e di leggibilità".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 - Finalità "Nell'ambito ed a completamento dei principi generali indicati nell'art. 1 della legge regionale 4 giugno 1975, n. 43, le finalità dell'istituzione del Parco naturale dell'Alpe Veglia sono specificate secondo quanto segue: 1) tutelare e conservare le caratteristiche naturali, ambientali e paesaggistiche dell'Alpe.
Veglia, in funzione dell'uso sociale di tali valori; organizzare il territorio per la fruizione a fini ricreativi, didattici, scientifici culturali 3) promuovere la qualificazione delle condizioni di vita e di lavoro delle popolazioni locali 4) promuovere e valorizzare le attività agro-silvo-pastorali qualificando le dotazioni agricole e garantendo la continuità del pascolo montano, indispensabile fattore per il mantenimento dei valori ambientali e paesaggistici della zona".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art- 4 - Durata della destinazione "La destinazione a parco naturale, attribuita con la presente legge al territorio individuato dal precedente art. 2, ha la durata di anni 99 prorogabile alla scadenza".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 - Consiglio direttivo "Le funzioni di direzione e di amministrazione delle attività necessarie per il conseguimento delle finalità di cui al precedente art. 3 sono esercitate da un Consiglio direttivo composto da: a) tre rappresentanti , di cui uno della minoranza, per ciascuno dei Comuni di Varzo e Trasquera b) tre rappresentanti del Consiglio della Comunità montana Valle Ossola, di cui uno della minoranza c) tre rappresentanti designati dal Consiglio regionale, sentito il parere del Comitato comprensoriale del Verbano, Cusio, Ossola.
Il Consiglio direttivo adotta, entro 90 giorni dalla sua costituzione lo Statuto del Parco. Lo Statuto è approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale.
Lo Statuto deve prevedere: a) - il Consiglio direttivo b)- il Presidente, da eleggersi fra i membri del Consiglio di cui alla precedente lettera a).
Lo Statuto deve altresì prevedere le forme di consultazione e di partecipazione degli organismi interessati e, in modo specifico, degli alpigiani.
I membri del Consiglio direttivo ed il Presidente durano in carica fino al termine del mandato dei Consigli che li hanno eletti e possono essere riconfermati alle riunioni del Consiglio direttivo partecipa, con voto consultivo, un funzionario della Regione, nominato con decreto del Presidente della Giunta regionale.
Il Consiglio direttivo, nello svolgimento delle proprie funzioni, si avvale di un Comitato tecnico-scientifico di esperti, istituito dal Consiglio regionale, con propria deliberazione. I membri del Comitato tecnico-scientifico possono partecipare alle riunioni del Consiglio direttivo, alle quali debbono essere invitati.
Per l'espletamento delle funzioni di cui al primo comma del presente articolo, il Consiglio direttivo può, sentita la Regione, dotare il Parco di un proprio personale, od avvalersi degli uffici regionali comprensoriali, provinciali e dei Comuni di Varzo e Trasquera nonché della Comunità montana Valle Ossola".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art- 5 è approvato.
Art. 6 - Personale "L'ordinamento e la pianta organica del personale del Parco sono disciplinati con regolamento proposto dal Consiglio direttivo e approvato dal Consiglio regionale". Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
Art- 7 - Controllo "Il Parco naturale dell'Alpe Veglia ha un proprio bilancio.
Il bilancio preventivo deve essere presentato dal Consiglio direttivo sentito il Comitato tecnico-scientifico, alla Giunta regionale entro il 31 luglio dell'anno precedente a quello cui si riferisce; il rendiconto consuntivo finanziario, patrimoniale ed economico entro il 31 marzo dell'anno successivo all'anno finanziario cui si riferisce.
I bilanci di cui al comma precedente sono sottoposti all'approvazione con deliberazione, della Giunta regionale.
L'esercizio finanziario coincide con l'anno solare.
Le deliberazioni del Consiglio direttivo in attuazione del bilancio diventano esecutive dopo approvazione, con deliberazione, da parte della Giunta regionale.
Le deliberazioni di cui al comma precedente debbono essere inviate alla Regione Piemonte entro 5 giorni dalla data nella quale sono state adottate e la Giunta regionale deve provvedere entro il termine di 15 giorni dal ricevimento degli atti. Trascorso tale termine le deliberazioni si intendono tacitamente approvate".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Art. 8 - Norme vincolistiche "Sull'intero territorio del Parco naturale dell'Alpe Veglia, oltre al rispetto delle leggi statali e regionali in materia di tutela dell'ambiente, della flora e della fauna, nonché delle leggi sulla caccia e sulla pesca, è fatto divieto di: a) aprire e coltivare cave e torbiere. E' consentito il ricavo di sabbie e ghiaie per i lavori inerenti ad opere approvate dal Consiglio direttivo b) esercitare l'attività venatoria. Sono consentiti gli interventi tecnici di cui alla legge regionale 20 ottobre 1977, n. 50 c) alterare e modificare le condizioni naturali di vita degli animali d) danneggiare e distruggere i vegetali di ogni specie e tipo e) abbattere o comunque danneggiare gli alberi che abbiano un particolare valore ambientale, scientifico o urbanistico f) asportare rocce o minerali g) costruire nuove strade e ampliare le esistenti se non in funzione delle attività agro-silvo-pastorali presenti sul territorio o della fruibilità pubblica del Parco h) esercitare attività ricreative e sportive con mezzi meccanici fuoristrada i) effettuare interventi di demolizione di edifici esistenti o di costruzione di nuovi edifici o di strutture, stabili o temporanee, che possano deteriorare le caratteristiche ambientali dei luoghi.
L'uso del suolo e l'edificabilità consentiti nel territorio del Parco devono corrispondere ai fini di cui al precedente articolo 3 e sono definiti dagli strumenti urbanistici e dal piano di cui al successivo articolo 11.
Sino all'approvazione del piano di cui al comma precedente, debbono essere applicate le seguenti normative: 1) entro i limiti e le norme previste dagli strumenti urbanistici vigenti, è consentito ripristinare i fabbricati esistenti, vincolandone l'uso ai fini di cui al precedente articolo 3 2) la costruzione di nuovi edifici od opere che determinino modificazioni dello stato attuale dei luoghi, fatta salva ogni altra autorizzazione prevista per legge, deve essere autorizzata dal Presidente della Giunta regionale, sentito il Consiglio direttivo 3) il pascolo si esercita nelle forme e nei terreni previsti dal vigente Regolamento comunale per il godimento dei pascoli 4) per quanto concerne la silvicoltura sono autorizzati i tagli necessari per evitare il deterioramento delle piante, la ceduazione e i diradamenti 5) i tagli dei boschi di alto fusto debbono essere autorizzati dal Presidente della Giunta regionale, sentito il parere dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Novara e del Consiglio Direttivo le norme relative all'utilizzazione delle aree boschive del territorio del Parco saranno previste in apposito piano di assestamento Forestale con Regolamento, approvato dal Consiglio regionale, sentito il parere del Consiglio direttivo e del Comitato tecnico-scientifico, saranno fissate norme specifiche relative alle modalità di fruizione del Parco, e saranno specificate le sanzioni per i trasgressori".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
Art. 9 - Sanzioni "Le violazioni al divieto di cui alla lettera a) dell'art. 8 della presente legge, fino all' approvazione della specifica normativa regionale comportano sanzioni amministrative da un minimo di L. 3 milioni ad un massimo di L. 5 milioni per ogni 10 mc di materiale rimosso. Le violazioni ai divieti di cui alle lettere c) d), e), f) e h) ed alla limitazione di cui al punto 3) del precedente art. 8 comportano sanzioni amministrative da un minimo di L. 50.000 ad un massimo di L. 1.000.000, in relazione alla gravità del fatto commesso.
Le violazioni ai divieti di cui alle lettere g) e i) ed alla limitazione di cui al punto 1) dell'art. 8 della presente legge comportano sanzioni amministrative da un minimo di L. 5 milioni ad un massimo di L. 10 milioni.
Le violazioni alla limitazione di cui al punto 5) dell'art. 8 della presente legge comportano sanzioni amministrative da un minimo di L. 1.000 000 ad un massimo di L- 5 milioni, per ogni ettaro o frazione di ettaro di terreno su cui è stato effettuato il taglio boschivo.
Le violazioni alla limitazione di cui al punto 2) del precedente art. 8 comportano sanzioni amministrative da un minimo di L. 1.000.000 ad un massimo di L. 10 milioni, in relazione alla gravità del fatto Commessole violazioni ai divieti di cui ai commi primo, terzo, quarto e quinto del presente articolo comportano, oltre alle sanzioni amministrative previste l'obbligo dei ripristino che dovrà essere realizzato in conformità alle disposizioni che verranno formulate in apposito decreto del Presidente della Giunta regionale.
Delle violazioni viene redatto, dal personale di vigilanza, un verbale che dovrà essere trasmesso entro 15 giorni al Presidente della Giunta regionale, il quale, con proprio provvedimento da notificare al trasgressore, contesta l'infrazione e determina l'entità della sanzione.
Contro tale provvedimento l'interessato può produrre, entro 30 giorni dalla data della notifica, ricorso alla Giunta regionale, la quale si pronunzierà entro 90 giorni.
Per le violazioni al divieto di cui alla lettera b) del precedente articolo 8 si applicano le sanzioni previste dalle vigenti leggi dello Stato e della Regione.
Le somme riscosse ai sensi del presente articolo e quelle riscosse ai sensi delle norme contenute nel Regolamento di cui all'ultimo comma dell'art. 8 della presente legge saranno introitate nel bilancio della Regione".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Art. 10 - Vigilanza "La vigilanza del Parco naturale dell'Alpe Veglia è affidata: a) al personale di sorveglianza del Parco previsto nell'ordinamento e pianta organica di cui al precedente art. 6 o degli Enti di cui all'ultimo comma del precedente art. 5 b) al personale degli Enti indicati all'ultimo comma dell'art. 3 della legge regionale 4 giugno 1975, n. 43, e successiva modificazione ed integrazione, previa convenzione con gli Enti di appartenenza c) a guardie giurate volontarie, che posseggano i requisiti di cui al T.U. delle leggi di Pubblica Sicurezza e che abbiano prestato giuramento davanti al Pretore, nominate, su proposta del Consiglio direttivo, con decreto del Presidente della Giunta regionale".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Art. 11 - Piano dell'area "In attesa dell'approvazione dei piani territoriali di cui all'art. 4 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, la Giunta regionale predispone un piano dell'area oggetto della presente legge, costituente a tutti gli effetti stralcio del piano territoriale, formato ed approvato secondo la procedura di cui ai seguenti commi.
La Giunta regionale, entro 9 mesi dall'entrata in vigore della presente legge, predispone e adotta il piano dell'area, che trasmette ai Comuni interessati, alla Comunità montana Valle Ossola, al Comitato comprensoriale del Verbano, Cusio, Ossola e alla provincia di Novara, e ne dà notizia sul Bollettino Ufficiale della Regione con l'indicazione della sede in cui chiunque può prendere visione degli elaborati.
Entro 90 giorni i soggetti di cui al comma precedente fanno pervenire le proprie osservazioni alla Giunta regionale. Entro lo stesso termine i Comitati comprensoriali non competenti per il territorio, gli Enti pubblici, le organizzazioni e le associazioni economiche, culturali e sociali, nonché le Amministrazioni dello Stato e le aziende a partecipazione pubblica interessate possono far pervenire le proprie osservazioni alla Giunta regionale.
La Giunta regionale entro i successivi 90 giorni, esaminate le osservazioni di cui al comma precedente, provvede alla predisposizione degli elaborati definitivi del piano dell'area e, sentito il Comitato urbanistico regionale, sottopone gli atti al Consiglio regionale per l'approvazione.
Le indicazioni contenute nel piano dell'area e le relative norme di attuazione sono efficaci e vincolanti dalla data di entrata in vigore della deliberazione del Consiglio regionale e si sostituiscono ad eventuali previsioni difformi degli strumenti urbanistici vigenti"Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
Art. 12 - Finanziamenti per gli oneri relativi alle opere di tabellazione "Per gli oneri relativi alle opere di tabellazione di cui al precedente art. 2 è autorizzata, per l'anno finanziario 1977, la spesa di L.
1.000.000.
All'onere di cui al precedente comma si provvede mediante una riduzione di pari ammontare del fondo speciale di cui al capitolo n. 10180 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1977 e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo con la denominazione 'Spese relative alle opere di tabellazione del Parco naturale dell'Alpe Veglia' e con lo stanziamento di L. 1.000.000.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
Art. 13 - Finanziamenti per la gestione "Agli oneri per la gestione del Parco naturale dell'Alpe Veglia, di cui all'art. 5 della presente legge, valutati in L. 30 milioni per l'anno finanziario 1977, si provvede mediante una riduzione di pari ammontare del fondo speciale di cui al capitolo n. 10180 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1977 e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo, con la denominazione: 'Assegnazione regionale per le spese di gestione del Parco naturale dell'Alpe Veglia' e con lo stanziamento di L. 30 milioni.
Le spese per gli anni finanziari 1978 e seguenti saranno autorizzate con successive leggi regionali, utilizzando, per eventuali maggiori oneri una parte della maggior quota spettante alla Regione Piemonte in sede di riparto del fondo di cui all'art. 8 della legge 16 maggio 1970, n. 281, e successive modificazioni ed integrazioni.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
Art. 14 - Disposizioni finanziarie relative alla redazione del piano dell'area e del piano di assestamento forestale "Per la redazione del piano di cui all'art. 11 della presente legge, e del piano di assestamento forestale, di cui al quarto comma del precedente art. 8, è autorizzata, per l'anno finanziario 1977, la spesa di L. 30 milioni.
All'onere di cui al precedente comma si provvede mediante una riduzione di pari ammontare del fondo speciale di cui al capitolo n. 10180 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1977 e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo con la denominazione 'Spese per la predisposizione del piano dell'area e del piano di assestamento forestale del Parco naturale dell'Alpe Veglia' e con lo stanziamento di L. 30 milioni.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
Art. 15 - Entrate "I proventi derivanti dalle sanzioni di cui al precedente articolo 9 saranno iscritti al capitolo n. 650 dello stato di previsione delle entrate del bilancio per l'anno finanziario 1977 ed ai corrispondenti capitoli dei bilanci successivi, la cui denominazione sarà così modificata : 'Proventi connessi alle sanzioni amministrative per la violazione delle norme che stabiliscono divieti per i territori individuati nel piano regionale dei parchi e delle riserve naturali e per i territori istituiti in parchi o riserve naturali' ".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
Art. 16 - Norma transitoria "I membri del Consiglio direttivo, di cui al precedente articolo 5, vengono nominati dai Consigli comunali di Varzo e di Trasquera, dal Consiglio della Comunità montana Valle Ossola e dal Consiglio regionale entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 221.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
Il disegno di legge n. 221 è approvato.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati - Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati - Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Esame disegni di legge n. 259, 260, 261: "Contributo regionale per l'assistenza farmaceutica ed integrativa agli artigiani, agli esercenti attività commerciali ed ai coltivatori diretti per il secondo semestre dell'anno 1977"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dei disegni di legge n. 259, 260, 261: "Contributo regionale per l'assistenza farmaceutica ed integrativa agli artigiani, agli esercenti attività commerciali ed ai coltivatori diretti per il secondo semestre dell'anno 1977".
Non vi sono richieste di parola; pongo in votazione gli articoli dei tre disegni di legge.
Disegno di legge n. 259 - "Contributo regionale per l'assistenza farmaceutica ed integrativa agli artigiani per il secondo semestre dell'anno 1977".
Articolo unico "Ai fini dell'attuazione della legge regionale 20 gennaio 1975, n. 3: 'Contributo regionale per l'assistenza farmaceutica ed integrativa agli artigiani ' è autorizzata per il secondo semestre dell'anno 1977 la spesa di L. 275 Milioni all'onere di cui sopra, per l'anno finanziario 1977, si provvede mediante una riduzione di pari ammontare dello stanziamento di cui al capitolo n. 14050 dello stato di previsione della spesa dello stesso anno e mediante l'integrazione nella misura di 275 milioni dello stanziamento di cui al capitolo n. 4790 dello stato di previsione medesimo.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri Il disegno di legge è approvato.
Disegno di legge n. 260 - "Contributo regionale per l'assistenza farmaceutica ed integrativa agli esercenti attività commerciali per il secondo semestre dell'anno 1977" Articolo unico "Ai fini dell'attuazione della legge regionale 20 gennaio 1975, n. 5: 'Contributo regionale per l'assistenza farmaceutica ed integrativa agli esercenti attività commerciali' è autorizzata per il secondo semestre 1977 la spesa di L. 225 milioni.
All'onere di cui sopra, per l'anno finanziario 1977, si provvede mediante una riduzione di pari ammontare dello stanziamento di cui al capitolo n. 14050 dello stato di previsione della spesa dello stesso anno e mediante l'integrazione nella misura di 225 milioni dello stanziamento di cui al capitolo n. 4800 dello stato di previsione medesimo.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Vi comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri Il disegno di legge è approvato.
Disegno di legge n. 261 - "Contributo regionale per l'assistenza farmaceutica ed integrativa ai coltivatori diretti per il secondo semestre dell'anno 1977" Articolo unico "Ai fini dell'attuazione della legge 20 gennaio 1975, n- 2: 'Contributo regionale per l'assistenza farmaceutica ed integrativa ai coltivatori diretti' è autorizzata per il secondo semestre dell'anno 1977 la spesa di 550 milioni.
All'onere di cui sopra, per l'anno finanziario 1977 si provvede mediante una riduzione di pari ammontare dello stanziamento di cui al capitolo n. 14050 dello stato di previsione della spesa dello stesso anno e mediante l'integrazione nella misura di 550 milioni dello stanziamento di cui al capitolo n. 4780 dello stato di previsione medesimo.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Vi comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri Il disegno di legge è approvato.


Argomento: Parchi e riserve

Ordine del giorno relativo al Parco nazionale del Gran Paradiso


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, è stato presentato il seguente ordine del giorno: "Il Consiglio regionale del Piemonte a conoscenza che il problema relativo al Parco nazionale del Gran Paradiso è all'esame della Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati in relazione al disegno di legge relativo a 'Norme di attuazione dello Statuto speciale della Valle d'Aosta'; che nella norma legislativa è totalmente trascurato il fatto che il territorio del Parco nazionale Gran Paradiso insiste territorialmente per due quinti nella Regione Piemonte e che pertanto una non partecipazione diretta della Regione stessa alla gestione del Parco si manifesta come palese misconoscimento della realtà regionale piemontese, anche alla luce della norma di cui all'art.
83 del D.P.R. 24.7.77, n. 616, che entra in vigore il 1° gennaio 1978, e che detta norme di carattere generale sui parchi nazionali; richiama il contenuto dell'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale il 27 gennaio 1977 ed invita il Governo e la Commissione affari costituzionale della Camera dei Deputati a non assumere decisioni che possano promuovere rischi di direzione non unitaria".
Chi approva l'o.d.g. è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti in aula.
Signori Consiglieri, rivolgo i migliori auguri a tutti quanti voi perché passiate bene le feste di Natale.
Il Consiglio regionale, sentiti i Capigruppo, sarà probabilmente riconvocato il 12 gennaio la seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,30)



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