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Dettaglio seduta n.167 del 15/12/77 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PAGANELLI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente


PRESIDENTE

La seduta e aperta. Passo immediatamente alle "Comunicazioni del Presidente"


Argomento:

a) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo ha apposto il visto alle seguenti leggi: alla legge regionale 3/11/1977: "Interventi straordinari in agricoltura per gli eccezionali eventi alluvionali dell'ottobre 1977 ed aumento di alcune anticipazioni previste dalla L.R. 6/9/1977 n. 47" alla legge regionale 3/11/1977: "Seconda variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1977'' alla legge regionale 3/11/1977: "Destinazione ad interventi straordinari della disponibilità di 10.400 milioni derivanti dallo spostamento della decorrenza di annualità relative alla concessione di contributi in conto interesse per l'esecuzione dr opere pubbliche da parte di Enti locali" alla legge regionale 3/11/1977: "Interventi per lavori urgenti dr pubblico interesse, in dipendenza di alluvioni, piene e frane ed altri eventi naturali di carattere eccezionali. Recupero di somme stanziate": alla legge regionale 10/11/1977: "Contributi per contratto di lavoro agli autoferrotranvieri".


Argomento:

b) Presentazione disegni di legge


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti disegni di legge: Disegno di legge n. 266: "Disciplina dei complessi ricettivi all'aperto", presentato dalla Giunta regionale in data 13 dicembre 1977 Disegno di legge n 267i "Disciplina dell'insegnamento dello sci in Piemonte", presentato dalla Giunta regionale in data 13 dicembre 1977.


Argomento:

c) Mancata apposizione visto Commissario del Governo.


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo non ha apposto il visto alla legge regionale 10/11/1977: "Legge di contabilità regionale" e alla legge regionale 10/11/1977: "Modifiche agli artt. 2, 3 e 4 della LR. 10/4/1974 n. 10 e successive modificazioni, ed aumento degli stanziamenti per la concessione nell'anno 1977, dei contributi previsti dagli artt. 2 e 10 e per la concessione della garanzia sussidiaria di cui all'art. 8".
Le comunicazioni del Presidente sono così concluse.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione del Consigliere Chiabrando: "Ammontare dei contributi per il trasporto alunni ai Comuni piemontesi per l'anno scolastico 1977 78"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Chiabrando: "Ammontare dei contributi per il trasporto alunni ai Comuni piemontesi per l'anno scolastico 1977-78".
Risponde l'Assessore Fiorini.



FIORINI Fausto, Assessore all'assistenza scolastica.

Con l'interrogazione si vogliono conoscere i motivi per i quali quest'anno sono stati dati contributi difformi rispetto all'anno scorso tant'é che il Comune di Buriasco, ad esempio, che l'anno scorso aveva avuto un contributo di 3 milioni e 600 mila lire, quest'anno ha avuto un milione 390 mila lire.
La spiegazione è questa. L'anno scorso abbiamo cercato di privilegiare i Comuni più piccoli. Data l'esiguità della somma disponibile , ne era risultata una grossa difficoltà per alcuni di essi, superata successivamente, come avviene ogni anno, con una variazione di bilancio ed una successiva erogazione.
Quest'anno il problema si è posto in termini più drammatici. già l'anno scorso avevamo avuto le dichiarazioni di alcuni sindaci che chiaramente avvertivano che a quelle condizioni non sarebbero stati in grado di iniziare il servizio Abbiamo quindi dovuto provvedere in modo che le poche risorse disponibili andassero soprattutto ai Comuni più in difficoltà, tra l'altro non omogenee in quanto alcuni Comuni hanno costi pro-capite abbastanza bassi, mentre altri, data la loro dispersione sul territorio hanno costi molto alti.
Farò alcuni esempi per provincia che ho ricavato dall'analisi dei piani e del numero degli allievi trasportati: il Comune di Claviere - 162 abitanti - ha un costo unitario di 330 mila lire annue per allievo trasportato; il Comune di Chivasso 25.800 abitanti - ha una spesa di 30 mila lire per allievo delle scuole elementari e di 40 mila lire per allievo delle scuole medie; il Comune di Bastia - 670 abitanti - ha una spesa pro capite di 81 mila lire; il Comune di Fossano - 21 700 abitanti ha una spesa di 44 mila lire procapite; il Comune di Cabella Ligure, prov. di Alessandria, zona montana - 1200 abitanti - ha una spesa di 210 mila lire per allievo; il Comune di Ovada, in pianura - 12.100 abitanti - ha una spesa di 16,100 lire per allievo; Roccaveramo, prov. di Asti, Comune molto disperso sul territorio - 950 abitanti - ha una spesa addirittura di 416 mila lire per allievo trasportato; il Comune di Nizza, in pianura - 7 mila abitanti - ha una spesa dr 41 mila lire; il Comune di Madonna del Sasso montano e disperso, 495 abitanti, ha una spesa di 400 mila lire Villadossola - 7300 abitanti - ha una spesa di 16 mila lire.
Di fronte ad una situazione di questo genere e di fronte ai costi unitari molto alti, considerando la consistenza della spesa rispetto alle entrate ordinarie dei Comuni e considerando il numero degli utenti proporzionato al numero degli abitanti, abbiamo ritenuto di operare delle scelte molto drastiche, per le quali prevedo delle critiche.
Tuttavia posso obiettare subito. Abbiamo ritenuto che nel limite di 50 mila lire per allievo trasportato potessero essere considerate delle fasce di spesa e che alla spesa stessa potessero contribuire in parte i genitori e in parte i Comuni, sia pure provvisoriamente, come dirci In secondo luogo, abbiamo ritenuto che le somme disponibili dovessero andare esclusivamente ai Comuni che avevano una spesa superiore in modo da coprirla integralmente.
Come ho spiegato, questo modo di procedere si è reso necessario perch altrimenti il servizio non avrebbe potuto iniziare.
Si tenga presente che nell'anno scolastico 74/75, su quattro miliardi disponibili c'era una richiesta globale per mensa e trasporto di circa 8 miliardi; nell'anno 75/76 la disponibilità era invariata mentre la spesa prevista era già di 13 miliardi; nel 76/77, restando immutata la legge, la spesa e arrivata a 25 miliardi; nel 77/78 aveva superato i 30 miliardi.
La sproporzione esistente ci ha indotti a queste scelte. Occorre ricordare che ogni anno la Giunta, con variazioni di bilancio, ha predisposto stanziamenti supplementari e, ovviamente, anche se non lo ha detto subito perché doveva fare dei calcoli, contava di poter ripetere questa esperienza.
E' stata inviata ai sindaci una lettera con un questionario da compilare. Dai dati che giungeranno si farà un'analisi della dispersione della popolazione scolastica sul territorio, della pendolarità, delle percorrenze chilometriche. Si potranno così avere degli elementi che permetteranno di stanziare, con una variazione o con un assestamento di bilancio, delle somme che verranno ripartite con criteri più congrui rispetto a quanto è stato fatto sinora.
Circa 200 Comuni sono stati per ora esclusi, ma tali Comuni, con una lettera inviata dall'Assessorato tre settimane fa, sono stati avvertiti che avranno una successiva erogazione sulla base delle risposte che ci perverranno.
Ci sono dei problemi non di breve durata che riguardano fondamentalmente due aspetti: la razionalizzazione del servizio dei trasporti. La Giunta prevede che questo aspetto del trasporto pubblico venga studiato e inserito all'interno del piano generale dei trasporti il problema delle scelte che, data la sproporzione esistente tra le risorse richieste e quelle disponibili, si potrebbe prevedere all'interno della legge stessa. E' quindi opportuna una discussione sulla legge 27, per la quale siamo disponibili, legge che avevamo già cercato di modificare con risultati non del tutto soddisfacenti.
Sono disponibile per eventuali ulteriori discussioni in Commissione e in Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Ringrazio l'Assessore della documentazione e dei dati forniti. Mi rendo conto che il sistema precedente di dare una percentuale fissa a tutti, sia a chi aveva un costo di L. 16.000 e sia a chi lo aveva di L. 400.000 non era giusto. Era necessario un correttivo. Alcuni Comuni (ho saputo adesso che sono 200) si sono preoccupati nel momento in cui questa innovazione è stata apportata, cioè a trasporti iniziati e ad impegni assunti, quando i genitori, tra l'altro, pensavano di non pagare o di pagare una cifra minima. Molti Comuni avevano previsto in bilancio una cifra e si trovano invece a doverne sborsare una maggiore. Vi e un Comune, per esempio l'Assessore ne è al corrente - che su otto milioni di spesa aveva un contributo di 4 milioni; ora non prende nemmeno una lira perché questi 8 milioni divisi per il numero degli allievi danno una cifra inferiore alle 50 mila lire. E' ovvio che per certe Amministrazioni comunali con un bilancio minimo 4 milioni in meno creano delle difficoltà. Premesso questo e premesso che e necessario rivedere tutto il meccanismo, ritengo che se non era giusto il contributo in percentuale pura, non e nemmeno giusto il criterio instaurato di stabilire il plafond di 50 mila lire, per cui al di sopra di quella cifra il contributo viene concesso, e al di sotto non viene concesso; questo - lo dicono i sindaci - e un incentivo a dilatare le spese per arrivare ai di sopra delle 50 mila lire.
Quale sarà il modo più corretto da seguire? Penso sia una via di mezzo ovvero un metodo che non sia la percentuale pura e non sia nemmeno il plafond che da l'incentivo ad aumentare le spese. Questo meccanismo va stabilito in tempi utili con legge, in modo che tutti i Comuni sappiano qual e l'onere a cui vanno incontro e possano in tempo impegnare la spesa in bilancio Grazie



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento: Viabilità

Interrogazione del Consigliere Oberto: "Esigenza di stabilire collegamenti viabili più funzionali tra l'autostrada Torino-Milano e la Valle d'Aosta"


PRESIDENTE

Passiamo ali 'interrogazione del Consigliere Oberto: "Esigenza di stabilire collegamenti viabili più funzionali tra l'autostrada Torino Milano e la Valle d'Aosta".
Risponde il Vice Presidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vice Presidente della Giunta regionale

Rispondo molto succintamente, innanzitutto riconoscendo che il problema posto all'attenzione dal Consigliere Oberto è reale e va correttamente risolto per ottenere un utilizzo migliore del sistema autostradale nella direzione dei trafori, pur considerando quanto è avvenuto in conseguenza della legge statale che ha modificato l'evoluzione dell'autostrada Voltri Sempione privilegiando la bretella verso i trafori. Il prossimo completamento della tratta Alessandria-Vercelli-Santhià, dovrà tenere conto di evitare inutili commistioni di traffico, dannose per gli utenti e le località interessate, in particolare per la zona di Santhià. In tal senso la Giunta si sta adoperando nell'avvio e nella prosecuzione degli studi del Piano e terrà conto anche della sollecitazione specifica avanzata dal Consigliere Oberto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Oberto



OBERTO Gianni

Non ho che da prendere atto di questa dichiarazione, lieto di aver visto in qualche maniera puntualizzare l'aspetto di un problema rilevante e importante. Siccome avrei due minuti di tempo utile per questa mia dichiarazione di soddisfazione o di non soddisfazione, fatta questa, vorrei rispettosamente richiamare l'attenzione dell'Assessore Bajardi su altre interrogazioni relative alla viabilità in Valle di Susa che ho proposto e che vorrei discutere, se fosse possibile, nella giornata di domani in relazione anche ad alcuni problemi di particolare urgenza, uno dei quali è in questi giorni al Parlamento in discussione - come certamente l'Assessore Bajardi sa- è un disegno di legge per interventi di natura finanziaria diretti a tutte le autostrade che sono in situazione deficitaria. In quella legge dovrebbe inglobarsi anche un intervento di natura finanziaria da parte dello Stato per la costruzione della strada, o dell'autostrada o della superstrada, comunque della viabilità che adduce al Traforo del Frejus.



PRESIDENTE

D'accordo. L'interrogazione è stata svolta.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Interrogazione del Consigliere Colombino: "Provvedimenti che la Giunta intende assumere per i cinque dipendenti comandati dalla Provincia di Torino e per i quali, se non verranno adottati rapidi provvedimenti; si profila un rientro all'Ente di provenienza"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Colombino: "Provvedimenti che la Giunta intende assumere per i cinque dipendenti comandati dalla Provincia di Torino e per i quali, se non verranno adottati rapidi provvedimenti, si profila un rientro all'Ente di provenienza".
Risponde il Presidente Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, il problema sollevato dal Consigliere Colombino è reale, poiché alcuni dipendenti, per la mancata applicazione dell'art. 72 si trovavano nella condizione, provenendo essi come comandati dalla Provincia di Torino, di dover rientrare. Tutto questo è stato per superato: la prima parte dell'art. 72 è stata realizzata, è già stata assunta la deliberazione definitiva nella seduta della Giunta di martedì si tratta ancora di concludere la parte che riguarda l'applicazione delle mansioni di capo settore. C'é ancora da osservare che la legge n. 22 dà il diritto a chi è comandato di beneficiare dell'inquadramento regionale.
Essendo approvata questa legge dì Governo, non vi è nessun timore che la Provincia possa far rientrare quanti, avendo fatto domanda ed avendo diritto di essere inquadrati, hanno titolo per restare in Regione.
Ringrazio il Consigliere Colombino che ha puntualizzato questo argomento



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Colombino.



COLOMBINO Michele

Ringrazio il Presidente di questa risposta e prendo atto che il problema è stato inquadrato con la deliberazione assunta dalla Giunta nella seduta di martedì. Questa situazione avrebbe potuto essere evitata se ci fosse stata da parte della Regione un'azione più tempestiva e più coraggiosa in tempo utile.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione del Consigliere Paganelli: "Situazione giuridico amministrativa dell'Ospedale marino piemontese di Loano: prospettive future"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Paganelli: "Situazione giuridico-amministrativa dell'Ospedale marino piemontese di Loano: prospettive future ".
Risponde l'Assessore Enrietti.



ENRIETTI Ezio, Assessore alla sanità

In merito alla situazione giuridico-amministrativa dell'Ospedale marino piemontese di Loano, debbo innanzitutto sottolineare che è una sede staccata dell'Ospedale Maggiore San Giovanni Battista di Torino.
La sede di Loano è rappresentata da uno stabilimento sanitario già denominato "Ospizio Marino Piemontese - Ospedale Chirurgico Elioterapico" la cui cronistoria più significativa è la seguente: erezione in Ente morale con R.D. 30.5.1880 classificazione come Ospedale chirurgico specializzato di III categoria con Decreto Prefettizio 17.11.1954 trasformazione in Ente Ospedaliero climatico-specializzato e contestuale incorporazione nell'Ente Ospedaliero Generale Regionale "Ospedale Maggiore di S. Giovanni Battista e della Città di Torino" con Decreto del Presidente della Giunta regionale del Piemonte in data 16.7.1974.
Nel quadro della programmazione sanitaria regionale si può confermare in linea di massima l'indirizzo di fondo per il riutilizzo delle strutture a breve e medio termine già contenuto in parte nella deliberazione di incorporazione e che venne ulteriormente precisato con deliberazione n. 62 del 12.2.1975 dell'Ospedale Maggiore S. Giovanni Battista della Città di Torino che, su proposta del Sovraintendente Sanitario, decideva in linea di massima: 1 )- di eliminare l'attività chirurgica, ortopedica e di pronto soccorso 2 )- di istituire due divisioni di riabilitazione, una per motulesi (rieducazione motoria) ed una per pazienti cardio-respiratori (rieducazione cardiaca e respiratoria).
L'Amministrazione si riservava di adottare, in epoca successiva, le variazioni di organico conseguenti a tale scelta.
In ordine a quanto sopra, intervenivano proposte ufficiali da parte dei Sanitari e del Consiglio dei Delegati di Loano.
I provvedimenti che concretizzeranno le ristrutturazioni, dovranno tenere conto quindi come proiezione funzionale delle esigenze della popolazione piemontese in relazione esclusivamente alla geografia-climatica del presidio, mentre per la collocazione sanitaria complessiva non si dovrà agire autarchicamente, ma inquadrare il presidio stesso nella zona specifica in cui sorge che vede a pochissima distanza (4 chilometri in rettilineo) il vasto complesso ospedaliero dell'Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure col quale sarà opportuno collegarsi mediante apposite convenzioni.
A lungo termine è evidente come risposte concrete nell'impiego funzionale del presidio deriveranno solo dalle risultanze delle linee programmatiche regionali in materia di interventi riabilitativi che prevedono una stretta interconnessione degli interventi intra ed extra ospedalieri con forte sviluppo territoriale di questi ultimi nel quadro delle Unità Locali dei servizi



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Ringrazio l'Assessore per le informazioni che gradirei fossero trasmesse anche per iscritto Invito però l'Amministrazione regionale a seguire attentamente il problema dell'Ospedale di Loano, particolarmente l'attività della direzione sanitaria e del personale medico, perché da quanto mi risulta, vi e un generale insoddisfacimento in ordine al funzionamento di quell'ente



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento:

Interrogazione del Consigliere Paganelli: "Ragioni del ritardo nell'attuazione della legge regionale istitutiva della Tesoreria"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Paganelli:" Ragioni del ritardo nell'attuazione della legge regionale istitutiva della Tesoreria ".
Risponde l'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione, bilancio e finanze

Dopo la disamina sui criteri di orientamento per la convenzione con gli istituti di credito in ordine alla Tesoreria, svolta in Consiglio, la Giunta è passata alla fase finale della trattativa con gli istituti di credito e in modo particolare con la Cassa di Risparmio di Torino indicata dalla Giunta e dalla I Commissione come istituto capofila del pool di Tesoreria. Il Presidente della Giunta, in data 22 settembre, ha inviato al Presidente della Cassa di Risparmio di Torino una lettera con la quale riepilogando le trattative che si erano concluse, dava formale e ufficiale comunicazione della scelta della Cassa di Risparmio di Torino come capofila, indicava, seppure in modo succinto, il tipo di collaborazione che si chiedeva a quell'Istituto di credito, in qualità di capofila e a tutti gli altri istituti sulla linea della discussione avvenuta in Consiglio e del contenuto del documento programmatico. In particolare il Presidente sottolineava l'approvazione del Piano di sviluppo, la necessità di ulteriori finanziamenti per realizzare gli interventi del Piano nel triennio '78/80, che sono stati quantificati a grandi linee nella misura di 100 miliardi tra mutui già autorizzati dalle leggi in vigore e mutui nuovi.
In secondo luogo, il Presidente della Giunta, sottolineava la necessità che gli istituti tesorieri, primo tra essi la Cassa di Risparmio, non appena sarà conclusa la revisione del decreto Stammati e definita la nuova disciplina per la finanza locale in corso di elaborazione, si impegnassero a finanziare gli interventi dei Comuni e dei consorzi di Comuni in armonia con le indicazioni del Piano regionale di sviluppo.
Inoltre, con riferimento alle competenze riconosciute aula Regione dalle leggi settoriali, in particolare dalla legge di riconversione industriale e dal decreto 902 per il credito agevolato, sottolineava l'opportunità che fosse disponibile il sistema degli istituti tesorieri per i finanziamenti nelle direzioni indicate dal Piano di sviluppo e dagli altri documenti della Regione e, infine, la necessita di una disponibilità della Cassa di Risparmio e degli istituti tesorieri nei confronti della Finpiemonte e delle attività da essa promosse.
La Presidenza della Cassa di Risparmio di Torino ha risposto con lettera protocollata il 7:11 e giunta agli uffici regionali il 15.11. Il Presidente della Cassa di Risparmio, dopo aver comunicato che il ritardo della risposta è dovuto al fatto che la lettera del Presidente della Giunta è stata sottoposta all'esame del Consiglio di Amministrazione degli istituti tesorieri per consentire loro di stabilire le intese per lo svolgimento del servizio, ribadisce la disponibilità della Cassa di Risparmio e delle altre maggiori banche locali a collaborare con la Regione anche per l'attuazione del Piano di sviluppo e aggiunge: "Ho dato disposizioni ai nostri uffici affinché prendano contatto con i competenti uffici della Regione onde potere addivenire nei tempi brevi ad una struttura operativa valida ed efficiente che soddisfi pienamente le esigenze della Regione Piemonte". Sulla base di questo impegno, peraltro ancora in termini generici, nei prossimi giorni dovremo definire la convenzione. Gli istituti tesorieri di altre Regioni giungono a quantificare gli impegni assumibili e a definire addirittura dei plafonds da mettere a disposizione della Regione e degli Enti locali per gli interventi di piano. Prima di sottoscrivere la convenzione, è opportuno definire impegni più dettagliati rispetto alla generica collaborazione che viene offerta nella lettera. Sarà premura della Giunta riferire in Consiglio l'esito di questi ulteriori incontri.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Signor Presidente e Signor Assessore, all'inizio della seconda legislatura la mancata costituzione della Tesoreria era stata addebitata come una delle più grosse mancanze della precedente amministrazione e, come al solito, si era guardato in casa della Democrazia Cristiana come responsabile di questo ritardo.
Si era errato allora a guardare in casa della Democrazia Cristiana come responsabile di questo ritardo perché non era solamente addebitabile al nostro partito il ritardo del varo della legge sulla Tesoreria. Comunque la legge venne varata all'inizio della seconda legislatura.
Noi comprendiamo che tutte le attività richiedono tempo e soprattutto concordiamo con l'iniziativa che la Giunta porta avanti di concludere a lato dell'affidamento della Tesoreria tutta una serie di garanzie...



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Era opinione comune.



PAGANELLI Ettore

Tuttavia ricordo sempre certi momenti. E' sempre bene ricordarli perch servono a comprenderci meglio.
Concordo sul fatto che queste iniziative debbano essere portate avanti a fianco dell'affidamento della Tesoreria, però ricordo che a distanza di due anni non siamo ancora giunti a questo affidamento.
Ho presentato questa interrogazione a nome della Democrazia Cristiana proprio per sensibilizzare e sollecitare la Giunta a concludere.
Apprendo anche che le banche hanno avuto dei ritardi, ma è anche compito della Giunta sollecitarle nella predisposizione del loro atteggiamento.
Ci auguriamo che la nostra interrogazione sia di pungolo alla Giunta perché finalmente si concluda questo affidamento.



PRESIDENTE

L'interrogazione è stata svolta.


Argomento: Programmazione: argomenti non sopra specificati - Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi, Menozzi e Franzi: "Numero delle domande e importo degli interventi finanziati in base alla legge statale 364"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi Menozzi e Franzi: " Numero delle domande e importo degli interventi finanziati in base alla legge statale 364 ".
Risponde l'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste.

Come risulta dal prospetto che ho consegnato ad alcuni interroganti, le domande di contributo in conto capitale (art. 3 e 4, I e II comma della legge 364/70) presentate entro il 17 ottobre 1977 agli I.P.A. e agli I.R.F.
di Asti, Torino e Vercelli assommano a 2,459 per un importo complessivo di L. 8.713.000.000. A questa cifra vanno aggiunti circa 3 miliardi relativi al ripristino delle opere di bonifica (Consorzio della Baraggia Vercellese e Ovest Sesia). Tali pratiche debbono ancora essere considerate di competenza del Ministero.
Per le stesse avversità sono state presentate all'I.P.A. di Torino, ai sensi dell'art. 4 della legge 47/77, 469 domande di prestito (anticipazione di cui all'art. 7 della legge 364/70), per un importo di L. 1.757.000.000 cui corrisponde un limite di impegno quinquennale di L. 151.000.000.
Inoltre all'I.P.A. di Cuneo è stata presentata, ai sensi dell'art. 5 della legge 47/77, una domanda dell'importo di L. 120.000.000 (prestiti biennali per il ripristino delle strutture danneggiate). Al riguardo si precisa però che i territori della provincia di Cuneo danneggiati dalle alluvioni di maggio non sono stati inclusi nel D.M. del 19 luglio 1977.
Al finanziamento delle domande si provvederà con i 12 miliardi stanziati ai sensi dell'art. 5 della legge 8.8.1977, n. 639, e con la legge regionale n. 47/77, per quanto concerne le anticipazioni sulla legge n.
364/70.
L'Assessorato ha richiesto al M.A.F. che i 12 miliardi vengano così ripartiti fra i vari interventi: art. 3 500 milioni art. 4 - 1°- comma 4 500 milioni art 4 - 2° comma 2.700 milioni art. 7 - 1 000 milioni opere bonifica 3.300 milioni Si prevede che detti fondi verranno messi a disposizione della Regione entro il mese di gennaio 1978, salvo i fondi per le opere di bonifica.
Per quanto attiene all'istruttoria delle domande ed alla successiva erogazione dei contributi, l'Assessorato all' agricoltura ha già predisposto parte della normativa per gli interventi degli artt 3 e 4 della legge 47/77 (prestiti articoli 5 e 7 e contributi art. 5 legge n 364/70).
L'Assessorato sta predisponendo le norme per l'attuazione dell'art 4, 1 e 2 comma della legge 364/70 che riguardano le alluvioni del mese di maggio e quelle del 7-8 e 9 ottobre, e dell'art, 5 della legge regionale n 47/77.
Per quanto concerne i tempi, al momento non è possibile indicare termini precisi per l'impegno e l'erogazione dei contributi statali, in quanto il M.A.F. non ha ancora predisposto il decreto di assegnazione dei fondi della legge n 639/77.
In ogni caso con l'accentramento presso l'Assessorato agricoltura delle pratiche di ripristino relative alle opere di interesse collettivo (art. 4 2° comma legge 364/70), considerando che si è istituito un ufficio apposito con 4/5 funzionari che dedicheranno prevalentemente il loro lavoro in quella direzione, i tempi dovrebbero essere sensibilmente accorciati sia in ordine al ripristino di queste opere dirette e guidate, sia in ordine alla definizione delle altre pratiche delle quali gli uffici periferici vengono ad essere alleggeriti.
Per le domande di anticipazione dei prestiti dell'art' 7 della legge n.
364 (arti 4 della legge 47/77) si prevedono tempi decisamente brevi.
Abbiamo riunito in questa settimana i capi degli I.P.A. e concordato con loro i tempi, infatti entro la metà di gennaio gli Ispettorati dovrebbero emettere il nulla-osta agli istituti di credito designati per la concessione dei prestiti. L'Assessorato regionale, nell'impostare le norme di procedura relative a tale materia, ha già studiato ogni possibile snellimento. Altri suggerimenti possono venire per accelerare la procedura e la documentazione. Ad esempio, per le opere irrigue abbiamo invitato i Geni Civili a fare un verbale di accertamento al fine di evitare un altro sopralluogo della Regione Purtroppo le nevicate possono avere recato e possono recare ulteriormente un certo rallentamento specie e soprattutto per le zone montane, i cui lavori restano affidati alla Forestale. E' evidente che in queste zone rimane assai più difficile provvedere agli accertamenti e all'istruttoria, Comunque si è provveduto ad accelerare al massimo soprattutto le autorizzazioni d'urgenza. Se eguale impegno sarà posto in atto dai Consorzi e dai Comuni (dove il Consorzio non esiste si è trovato il modo di responsabilizzare il Sindaco rendendolo concessionario dei lavori) e soprattutto da parte delle imprese che saranno chiamate a intervenire per i lavori di sistemazione della Forestale e dei lavori pubblici veri e propri, riteniamo di mantenere i tempi assunti e dare senso e concretezza alla legge per l'esecuzione delle opere distrutte o danneggiate dall'alluvione.



PRESIDENTE

Risponde il Consigliere Franzi.



FRANZI Piero

Con la nostra interrogazione non volevamo tanto conoscere dati e numeri, quanto sapere come l'Assessorato intende portare avanti il raccordo tra la legge 364, le successive leggi statali e le leggi regionali soprattutto per quanto si riferisce agli articoli 69 e 70 del D P R. n 616 il quale ha un notevole significato soprattutto perché con la legge regionale n. 47 si è disposta una normativa che deve essere ancora regolamentata. Il problema deve essere visto attentamente in III Commissione, quindi prego l'Assessore di trasferire in quella sede quanto ha detto questa mattina in modo che, sviluppando un discorso più ampio e più concreto, si possano puntualizzare i termini e le modalità che devono interessare gli Ispettorati agrari e soprattutto che devono far carico agli uffici della Regione per la liquidazione delle pratiche che stanno andando avanti. Sarebbe opportuno parlare di questo argomento martedì prossimo nel corso della riunione della III Commissione.


Argomento: Asili nido

Interrogazione dei Consiglieri Picco e Vietti: "Informazioni della Giunta sui tempi di attuazione del piano per gli asili nido"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione dei Consiglieri Picco e Vietti: "Informazioni della Giunta sui tempi di attuazione del piano per gli asili nido".
Dire che le somme pervenute alla Regione da parte dello Stato sono state tutte erogate per la costruzione di queste opere, così come erano state finalizzate dallo Stato. Entro il 1979 andranno ad esaurimento 13 nidi costruiti dai Comuni e 22 costruiti dalla Regione. Si giungerà così al completo sblocco dei 185 nidi rispetto ai 191 (tolte le revoche dei piani '72/73 e 74). Al Consigliere Oberto che voleva conoscere il numero dei nidi esistenti e il numero di quelli non. Risponde l'Assessore Secchione.



VECCHIONE Mario, Assessore all'assistenza

L'interrogazione dei Consiglieri Picco e Vietti m data 23 novembre e arrivata due giorni dopo che veniva definito con deliberazione della Giunta l'ultimo lotto che, dopo la diserzione della gara d'appalto concorso, era andato a trattativa privata. La coincidenza di questi fatti consente di sottolineare l'intenzione della Giunta, manifestata stamattina in sede di interrogazione, di riferire al Consiglio la situazione dei lavori d'appalto concorso degli asili nido. In tale relazione risultano le date e le modalità richieste nell'interrogazione e anche tutti i riferimenti degli atti che si trovano presso la Commissione tecnica. Poiché l'interrogazione su alcuni punti è generica, inviterei i Consiglieri di approfondire in una successiva sede alcuni problemi particolari.
Aggiungo alcuni dati in ordine allo stato di attuazione dei progetti di appalto degli asili nido relativi ai programmi degli anni '72/73/74. Nel 1977 entreranno in funzione 80 asili nido, nel 1978 48 costruiti dai Comuni e 22 costruiti dalla Regione. Siamo ad un livello di gran lunga superiore a quello delle altre Regioni, ciò vuol dire che le somme pervenute alla Regione da parte dello Stato sono state tutte erogate per la costruzione di queste opere, così come erano state finalizzate dallo Stato. Entro il 1979 andranno ad esaurimento 13 nidi costruiti dai Comuni e 22 costruiti dalla Regione. Si giungerà così al completo sblocco dei 185 nidi rispetto ai 191 (tolte le revoche dei piani '72/73 e 74). Al Consigliere Oberto che voleva conoscere il numero dei nidi esistenti e il numero di quelli non funzionanti, poiché questa domanda si lega al problema occupazionale, devo rispondere che perdurando l'impossibilità dei Comuni di assumere personale questa situazione rimane statica. E' in discussione in Parlamento il rifinanziamento della legge n. 1044, la Regione ha chiesto a livello nazionale che nel decreto Stammati per la parte relativa al personale ci fosse una deroga in ordine a questo servizio. Questa richiesta e' stata accolta: Quando sarà promulgata la legge per il rifinanziamento, della legge n. 1044, sarà riportato in quest'aula un discorso più completo sugli asili nido.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Picco.



PICCO Giovanni

Ringrazio l'Assessore per la tempestività nel fornirci questa relazione scritta. Non posso esprimere un giudizio sul merito delle informazioni contenute nella risposta. Gli aspetti si possono sostanzialmente dividere in due parti: la parte che concerne i tempi e le moda-lità di attuazione del programma, qui dettagliatamente documentati, sulla quale chiedo che vi sia il mantenimento all'ordine del giorno la parte che concerne gli aspetti più delicati relativi alle modalità di assegnazione degli appalti, aspetti che ho voluto sollevare con la dottoressa Vietti nell'interrogazione perché riteniamo siano estremamente significativi di un modo di gestione del programma (dopo le premesse politiche che erano state fatte, quando e stato impostato e discusso il programma stesso).
Si danno alcune giustificazioni sul trasferimento all'appalto concorso della trattativa privata Mi riprometto di valutare le informazioni date ed esprimere un giudizio più compiuto.
Ritengo doveroso segnalare che l'eccezionalità della procedura innescata non poteva esimerci dal riportare al dibattito pubblico del Consiglio questo argomento sul quale ci ripromettiamo quindi di ritornare.



PRESIDENTE

E' una procedura che mi pare interessante, perché un Gruppo consiliare solleva un problema e l'Assessore, invece di dare una risposta riduttiva sul problema sollevato, fornisce tutti gli elementi per un quadro più generale. Questo modo di procedere fornisce l'opportunità di un'informazione della Giunta in una delle prossime sedute e apre il dibattito non soltanto a coloro che hanno sollevato il problema, ma anche a tutti gli altri Consiglieri.
L'Assessore desidera aggiungere altro? Ne ha facoltà.



VECCHIONE Mario, Assessore all'assistenza

Dato che si è parlato diffusamente anche della trattativa privata dopo la diserzione dell'appalto concorso, vorrei che il Consigliere Picco mi dicesse se questa informazione è sufficiente.



PICCO Giovanni

Glielo farò sapere.



VECCHIONE Mario, Assessore all'assistenza

Appunto, si può dare attraverso l'interrogazione o si può provocare una mia informazione sugli aspetti sui quali richiedete dei chiarimenti.



PRESIDENTE

Le interrogazioni sono discusse.


Argomento: Varie

Sul problema dell'accesso in aula


PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Martini.



MARTINI Mario

Mi inserisco nell'argomento "Comunicazioni del Presidente". Mercoledì della settimana scorsa uscendo di qui, e questa mattina entrando, abbiamo dovuto passare dall'androne principale della Prefettura. Chiedo al Presidente se è informato di questo fatto, chi ha preso questo provvedimento e quali sono le motivazioni.



PRESIDENTE

Non sono in grado di risponderle ora, posso comunque prendere l'impegno di informarmi presso la Prefettura per conoscere quali sono le specifiche motivazioni di sicurezza che impongono o suggeriscono di seguire questo itinerario per arrivare in Consiglio, Spero di poterle dare una risposta prima della fine della seduta di oggi.


Argomento:

Rinvio di alcuni punti all'ordine del giorno


PRESIDENTE

Possiamo passare senz'altro al punto secondo: Esame deliberazioni recanti osservazioni sugli Enti elencati nella tabella b) compresa l'annotazione finale di cui all'art. 113 del decreto n. 616. Chiede la parola il Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Martedì ci è stata distribuita la proposta di deliberazione con l'intitolazione: "Osservazioni in ordine agli Enti nazionali ed interregionali di cui all'art. 113", Però non c'e stata distribuita la relazione della Commissione.



PRESIDENTE

Mi dicono che la IV Commissione ha terminato l'esame del provvedimento alle ore 19 per cui il materiale viene distribuito ora.



OBERTO Gianni

Poiché non conosciamo la valutazione della Commissione sarebbe opportuno rimandare la discussione.



PRESIDENTE

In questo caso si erano accorpati i due argomenti per fare una discussione unica.
Comunque spostiamo l'argomento a domani mattina e adesso procediamo con altri punti all'ordine del giorno.



CALSOLARO Corrado

Il collega Besate parla di una deliberazione assunta dalla III Commissione relativa agli Enti che operano in agricoltura, deliberazione che noi però non abbiamo avuto.
Il Presidente della III Commissione ha licenziato tali pareri?



CHIABRANDO Mauro

La III Commissione ha licenziato pareri su 4 o 5 Enti.



PRESIDENTE

Ora accerteremo come stanno le cose. Anche questo fatto conferma l'opportunità di portare la discussione a domattina.


Argomento: Cooperazione - Boschi e foreste

Esame disegni di legge n. 190 e 209: "Provvedimenti a favore del movimento cooperativo"


PRESIDENTE

Passiamo allora al punto terzo all'ordine del giorno: "Esame disegni di legge n. 190 e 209 'Provvedimenti a favore del movimento cooperativo' ".
Relatore è il Consigliere Rossi. Ha facoltà a parlare.



ROSSI Luciano, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri. Il progetto in esame nasce da una serie di confronti avvenuti tra la IV Commissione e le tre Centrali Cooperative piemontesi facenti capo alle Associazioni nazionali giuridicamente riconosciute (Associazione Generale Cooperative Italiane Confederazione Cooperative Italiane, Lega Nazionale Cooperative e Mutue).
Da questi confronti che sono avvenuti sulla base della proposta di legge n. 190 dei Consiglieri Paganelli e Picco e del disegno di legge n.
209 della Giunta regionale, la IV Commissione ha emanato ed approvato all'unanimità il testo concordato che viene ora sottoposto all'attenzione del Consiglio regionale.
Quanto elaborato si propone l'obiettivo di contribuire a sviluppare le forme cooperative operanti nella Regione, di verificarne l'incidenza nell'economia piemontese, di armonizzarne le finalità con le linee generali del Piano regionale di sviluppo.
Il movimento cooperativo, specie in questi ultimi anni di grave recessione economica, oltre alle naturali caratteristiche antispeculative e allo spirito mutualistico che ne caratterizza le finalità, ha saputo mantenere elevati i livelli di attività, sviluppare settori particolarmente deboli della nostra economia grazie anche alla sua azione di diversificazione produttiva.
Questi fattori del movimento cooperativo, costituiscono una qualificata ed importante forza del nostro sistema economico; corrispondono altresì ai principi dell'art. 45 della Costituzione e al ruolo che l'art. 4 dello Statuto regionale assegna alle forme cooperative nell'ambito del nostro sistema democratico Il progetto in esame vuole contribuire a sviluppare tale ruolo nel modo più organico e finalizzare per quanto possibile gli obiettivi alle esigenze complessive della nostra comunità regionale.
Il progetto unificato si articola in due momenti essenziali: 1) istituendo una Commissione regionale della Cooperazione, la cui composizione garantisce una presenza significativa degli organi della Regione, del movimento cooperativo, e delle istanze pubbliche particolarmente impegnate nel settore della programmazione socioeconomica individuate nell'IRES, nell'ESAP e nella FINPIEMONTE.
I compiti di tale Commissione vengono delineati in modo concreto nell'articolo 3 del testo di legge in esame e così dicasi nell'articolo 4 per quanto concerne la metodologia di lavoro che dovrà essere attuata 2) concedendo contributi annuali alle centrali cooperative per il potenziamento delle stesse in funzione di una loro maggiore capacità di conseguire i fini istituzionali.
La concessione dei contributi avviene sulla base di parametri definiti all'articolo 6, e secondo domande delle centrali cooperative che precisano il programma, il preventivo di spesa e la realizzazione di quanto attuato precedentemente a partire dal secondo anno di attuazione della legge, così come indicato nell'articolo 7.
L'impegno finanziario ammonta a lire 150 milioni di cui 75 milioni si recuperano a partire dal 1978 della legge regionale n. 51/75 in quanto la problematica viene assorbita nelle sue linee dalla presente legge.
Egregi colleghi, il lavoro che dovrà essere svolto e l'esperienza ci permetterà di valutare in un prossimo futuro l'importanza e la validità di questa legge, esaminando quindi quanto sarà possibile fare a proposito di ulteriori risorse da assegnare allo sviluppo economico e sociale della cooperazione nei vari settori in Piemonte.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Esprimo qualche perplessità sulla struttura della Commissione, in ordine alla presenza massiccia, quasi stravolgente rispetto all'equilibrio della stessa, di cinque Assessori in confronto ai 5 rappresentanti del Consiglio, tenuto conto delle ripartizioni tra maggioranza e minoranza.
Questa composizione comporta una struttura strettamente governativa della Commissione.



PRESIDENTE

La parola al relatore Rossi.



ROSSI Luciano

Questo argomento è già stato discusso in quanto non si voleva creare una consulta che decidesse al di sopra del Consiglio regionale e della Giunta. Poiché la Commissione dovrà esaminare di volta in volta aspetti settoriali, la presenza così massiccia sarà ridotta in ordine al problema specifico che sarà in discussione.
C'è invece un esame di carattere generale per quanto riguarda gli studi, gli orientamenti sulla programmazione per il quale il concerto deve essere il più unitario possibile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marchesotti.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore al commercio.

E' vero che nella Commissione ci sono cinque Assessori, ma questa composizione risponde ad una precisa ragione e che gli Assessori hanno delle competenze specifiche per quanto riguarda i problemi della cooperazione; questa è stata una richiesta delle tre organizzazioni centrali cooperative. La Commissione è composta da: nove rappresentanti delle strutture della cooperazione, tre rappresentanti per ciascuna sezione, cinque rappresentanti del Consiglio regionale, cinque Assessori più tre rappresentanti degli organismi. Quindi su un totale di 22 membri non mi pare che cinque Assessori costituiscano una struttura governativa.



BIANCHI Adriano

Aggiungiamo il Presidente della Giunta e gli Enti strumentali.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore al commercio

Facciamo pure quell'aggiunta, allora sono 8 su 22. Non mi pare che ci sia quella possibilità.
D'altra parte questa Commissione non è consultiva, non discute le leggi e poteri del Consiglio, ma è una Commissione che pretende di discutere le iniziative della Giunta. Pertanto non c'é altra soluzione.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'art 1.
"Articolo 1 - In attuazione dell'art, 45 della Costituzione e dell'art.
4 dello Statuto, la Regione riconosce alla cooperazione la funzione sociale e un ruolo fondamentale nella determinazione e nell'attuazione della programmazione dello sviluppo economico regionale.
La Regione istituisce la Commissione regionale della cooperazione e concede contributi a favore delle sezioni regionali di rappresentanza e tutela del movimento cooperativo operanti in Piemonte ed aderenti alle Associazioni nazionali giuridicamente riconosciute".
Emendamento aggiuntivo del Consigliere Marchini: aggiungere di seguito "nonché ad associazioni ed Enti rappresentativi almeno 1000 cooperative nell'ambito della Regione Piemonte".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Stiamo facendo una legge astratta che, a nostro avviso, dovrebbe essere estesa anche ad Enti, associazioni e movimenti rappresentativi di una certa quantità di fenomeni Non vedo come si possa impedire che nasca in Piemonte un movimento associativo, diverso da quello riconosciuto, quando abbia spessore e dimensione minimamente valutabili, Le sezioni fanno riferimento ad una parte rispetto al tutto, quindi l'interpretazione è che soltanto le associazioni nazionali siano destinatarie di questo provvedimento e, in ispecie, le loro sezioni a livello locale, mentre, riteniamo che possano nascere associazioni a livello regionale che dovrebbero essere tutelate da questa legge, quando abbiamo una dimensione decorosa che, a titolo esemplificativo, indico in 1000 cooperative. Se la Giunta ritiene che la dimensione di 1000 cooperative non sia sufficiente, interpreti questa mia preoccupazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marchesotti.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore al commercio

Tali organizzazioni, per assolvere alla funzione di cooperazione devono essere appunto riconosciute nazionalmente Non si esclude che tali organizzazioni nascano, si sviluppino e abbiano una loro organizzazione, E' però la legge nazionale sulla cooperazione che determina dei riconoscimenti e, sulla base di questi, la Regione può dare i contributi. Le organizzazioni nazionali giuridicamente riconosciute sono tre Pertanto l'emendamento proposto non e accettabile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Vorrei che il Consigliere Marchini capisse, parlando di movimento cooperativo, che cosa significano i termini "rappresentanza" e "tutela".
Tutela vuoi dire revisione; la funzione della tutela non potrà mai attribuirla la Regione, perché è compito che appartiene esclusivamente al Governo, e, per esso, al Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
L'accettazione dell'emendamento dovrebbe comportare l'eliminazione della parola "tutela" e allora la funzione sarebbe soltanto di promozione.
Siccome però la legge prende m considerazione le organizzazioni nella loro complessiva funzione di promozionalità, di rappresentanza e di tutela non si può che risolvere in quel modo. Questo non esclude che a livello regionale nasca un'altra organizzazione, che, con quel riconoscimento, pu avere il diritto di ottenere r contributi della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola ancora al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il pressapochismo mio e dei miei emendamenti ha fatto si che il problema non fosse posto nei termini giusti.
Poiché il titolo della legge e: "Provvedimenti a favore del movimento cooperativo", e poiché si dice che lo Stato riconosce, quindi qualifica le associazioni che hanno una precisa funzione, mi domando dove contrasti il mio emendamento quando dice di concedere contributi anche ad associazioni che rappresentano almeno 1000 cooperative.
Prendo atto che il movimento cooperativo al quale mi riferisco non ha la funzione di tutela, non vedo pero perché debba essere escluso da questa legge in termini solo nominalistici. Se la Giunta specifica lo scopo e la volontà politica e dice che i contributi sono dati solo agli Enti che hanno questa funzione, sono d'accordo; in questo caso però il titolo della legge dovrebbe essere integrato; se invece dice che i contributi regionali possono essere dati anche ad un fenomeno cooperativo che non voglia avere dallo Stato quella funzione, quella associazione avrà diritto a beneficiare della legge regionale Pluralismo significa anche questo, cari colleghi; la Regione ritiene che questi contributi possano essere dati ad Enti rappresentativi di una realtà economica e sociale che, peraltro non perseguono i fini di tutela e rappresentanza che hanno soltanto dallo Stato Il nodo politico è qui, non e superabile m termini di capziosità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marchesotti



MARCHESOTTI Domenico, Assessore al commercio

Il Consigliere Marchini fa confusione sui contributi che la Regione Piemonte, attraverso le leggi settoriali, dà alle cooperative per la funzione che esse assolvono (per esempio alla stalla sociale). Non si tratta di questo, si tratta invece di contributi alle centrali regionali cooperative, riconosciute per tutela e rappresentanza, che fanno della promozionalità e sviluppano il movimento cooperativo. Poniamo il caso che la proposta del Consigliere Marchini venga accettata, a chi dovremmo dare i contributi? Non conosco nessun'altra organizzazione regionale che sia riconosciuta, che abbia la possibilità di tutela e che abbia la rappresentanza Un'organizzazione della cooperazione, fra l'altro legata a un partito di maggioranza governativa, ha chiesto il riconoscimento della tutela e della rappresentanza, ma non l'ha ottenuto e in questi ultimi mesi è confluita in una delle tre centrali nazionali e regionali. L'emendamento del Consigliere Marchini non è accettabile, anche perché non aggiungerebbe nulla a quanto è già stabilito.



PRESIDENTE

E' chiaro che c'é un dissenso. La discussione è stata appunto utile per chiarire che ci sono due posizioni diverse. Consideriamo chiusa la discussione e passiamo alla votazione dell'emendamento presentato dal Consigliere Marchini.
L'emendamento è respinto con 1 voto favorevole, 31 contrari e 17 astenuti.
Pongo ai voti l'art. 1, nel testo originario.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 49 hanno risposto SI n 46 Consiglieri si sono astenuti n 3 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
All'art. 2 sono stati presentati due emendamenti del Gruppo della Democrazia Cristiana: aggiungere alla lettera a) "", ed un Assessore o suo delegato designato dal Presidente della Giunta, volta per volta" e sopprimere le lettere d), e), f), g), h).
La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Faccio seguito alle brevi dichiarazioni premesse nella discussione generale per significare che con la presenza del Presidente della Giunta o del suo delegato, che può essere un altro Assessore specificatamente competente nella materia da trattarsi, più un altro Assessore da scegliersi volta per volta nelle materie che dovessero essere esaminate nella tornata della Commissione, la Giunta ha una presenza più che qualificata sufficiente, atta a svolgere il proprio ruolo. La presenza di più Assessori oltre ad essere scarsamente razionale, anche per gli impegni della Giunta che non si trasforma in una specie di Consiglio, nulla aggiunge all'efficacia e alla rapidità dei lavori della Commissione. Del resto con questo si dà anche alla Commissione un maggior equilibrio senza nulla togliere alle possibilità di influenza della Giunta per le competenze che le spettano.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore al commercio

Gli emendamenti possono essere accettati.



PRESIDENTE

Pongo ai voti per alzata di mano il primo emendamento della Democrazia Cristiana.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti in aula.
Chi approva il secondo emendamento della Democrazia Cristiana alzi la mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
Vi do lettura del testo dell'art. 2.
"Articolo 2 - La Commissione regionale della cooperazione è composta da: a) il Presidente della Giunta regionale o suo delegato, che la presiede ed un Assessore o suo delegato designato dal Presidente della Giunta, volta per volta b) tre rappresentanti per ciascuna delle sezioni regionali di rappresentanza e tutela del movimento cooperativo operanti in Piemonte ed aderenti ad Associazioni nazionali giuridica- mente riconosciute c) cinque rappresentanti del Consiglio regionale, eletti dal Consiglio nel proprio ambito, di cui due in rappresentanza della minoranza d) un rappresentante dell'Ente di Sviluppo Agricolo Piemontese, ESAP e) un rappresentante dell'Istituto Ricerche Economiche e Sociali, IRES f) un rappresentante della Finpiemonte.
I componenti la Commissione sono nominati con decreto del Presidente della Regione in base alle designazioni degli Enti ed organismi suddetti.
Esplica le funzioni di segretario della Commissione un funzionario della Giunta regionale designato dal Presidente.
La Commissione durerà in carica quanto l'Assemblea regionale.
Per la partecipazione alle sedute della Commissione si applicano le disposizioni di cui alla legge regionale 2 luglio 1976 n., 3".
Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 44 hanno risposto SI n. 43 Consiglieri si e astenuto n. 1 Consigliere L'articolo 2 è approvato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PAGANELLI



PRESIDENTE

Vi do lettura del testo dell'art. 3.
"Articolo 3 - Alla Commissione regionale della cooperazione sono attribuiti i seguenti compiti: a) studiare la cooperazione, in relazione alle cause che ne generano l'esigenza e agli effetti che essa determina nell'economia regionale proporre alla Giunta indagini, studi e ricerche utili alla diffusione ed al consolidamento delle forme cooperative b) formulare: proposte e pareri sugli interventi programmatici e sui disegni di legge della Giunta regionale in tema di cooperazione c) esprimere proposte per il coordinamento degli interventi dei vari organismi regionali con competenza in materia di cooperazione al fine di realizzare un razionale e democratico utilizzo delle risorse d) esprimere parere sui programmi e sui criteri regionali di concessione dei contributi secondo quanto previsto dagli artt. 6, 7 e 8 della presente legge" Emendamento aggiuntivo del Gruppo della Democrazia Cristiana: Aggiungere la lettera "e) esprimere parere su ogni altra questione in materia di cooperazione quando lo stesso sia richiesto da leggi o regolamenti, dal Consiglio o dalla Giunta regionale".
La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Non è un emendamento decisivo, mi sembra tuttavia che completi le competenze e le facoltà della Commissione. E' una valorizzazione e un ampliamento dei suoi compiti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchesotti.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore al commercio

La Giunta è d'accordo sullo spirito e sul contenuto dell'emendamento.
Desidero fare un'osservazione di carattere formale: si parla di Giunta e di Commissioni Suggerirei invece di indicare al posto delle Commissioni la Presidenza del Consiglio.



BIANCHI Adriano

Propongo dì indicare il Consiglio e la Giunta, poiché il Consiglio comprende le Commissioni e l'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Chi è d'accordo sull'emendamento alzi la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti in aula.
Si proceda alla votazione dell'art. 3.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 41 hanno risposto SI n. 41 Consiglieri L'articolo 3 è approvato.
"Articolo 4 - La Commissione regionale della cooperazione adotta un proprio regolamento interno e articola la propria attività anche in specifiche sottocommissioni di lavoro di volta in volta ritenute necessarie.
La Commissione regionale e le sottocommissioni di lavoro possono avvalersi della presenza e dell'opera di esperti dei diversi settori in cui si esplica l'attività della cooperazione.
La Commissione regionale, per il coordinamento delle attività, nomina nel suo seno un Ufficio di Presidenza composto dal Presidente e da un rappresentante di ciascuna delle sezioni regionali di rappresentanza e tutela del movimento cooperativo giuridicamente riconosciute".
Nessuno chiede di parlare, si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 41 hanno risposto SI n. 41 Consiglieri L'articolo 4 è approvato.
"Articolo 5 - La Commissione regionale è convocata dal Presidente sentito l'Ufficio di Presidenza, almeno una volta ogni tre mesi o quant'altre volte il Presidente stesso lo ritenga opportuno, o ne riceva richiesta da un terzo dei componenti".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 38 hanno risposto Sin, 37 Consiglieri si è astenuto n. 1 Consigliere L'articolo 5 è approvato.
"Articolo 6 - La Giunta regionale, per gli scopi di cui all'art. 1, è autorizzata per gli esercizi 1978 e successivi a concedere contribu ti alle sezioni regionali delle Associazioni nazionali di rappresentanza e tutela del movimento cooperativo giuridicamente riconosciute, sulla base dei programmi presentati dalle stesse, della struttura organizzativa e della rappresentatività di ciascuna sezione quale emergerà dal quadro seguente: a) per il 40% tenendo conto della struttura organizzativa e della rappresentatività di ciascuna associazione in base alla ripartizione, a livello nazionale, dei contributi del Ministero del lavoro b) per il restante 60 % in base ai criteri fissati dalla Commissione che tengano anche conto del numero delle cooperative aderenti a ciascuna associazione al 31 dicembre dell'anno precedente, del numero complessivo dei soci e del volume di attività delle cooperative stesse".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 38 hanno risposto SI n. 36 Consiglieri si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'articolo 6 è approvato.



(Interruzioni e proteste in aula)



PRESIDENTE

Non compete a me, se non temporaneamente, la direzione dell'assemblea.
Tuttavia, signori Consiglieri, dobbiamo deciderci a tenere le sedute con più attenzione: nessun Consiglio comunale ammette il disordine e la disattenzione che si verificano in questo Consiglio regionale. Capisco lo sfogo del Consigliere Martini per la confusione che può sorgere quando si chiamano due Consiglieri quasi omonimi. Si scandiscano d'ora in poi i nomi e i cognomi perché non succedano più questi fatti.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Chiedo la parola per fatto quasi personale. Prendo atto che il rilievo riguarda il sottoscritto. Mi corre l'obbligo di sottolineare però che questo Consiglio potrà lavorare serenamente quando non si ripeteranno episodi come quello di cui stavamo trattando; ossia che l'Assessorato all' urbanistica fa legislazione con il telegrafo. Stamattina con un'interrogazione urgente abbiamo chiesto che venisse chiarito con la presenza dell'Assessore il contenuto di un telegramma, di cui abbiamo ricevuto fotocopia, del tutto in contrasto con gli impegni assunti dall'Assessore. L'Assessore non è presente e il Presidente della Giunta se ne e andato



PRESIDENTE

E' certamente un argomento di pertinenza del Consiglio regionale pero non attiene alla votazione in corso. Invito Consiglieri a proseguire la votazione.
"Articolo 7 - Per ottenere i contributi di cui all'art 6 le sezioni regionali delle Centrali Cooperative giuridicamente riconosciute devono presentare domanda al Presidente della Giunta regionale entro il 28 febbraio di ogni anno.
Le domande devono essere corredate da: a) il programma relativo alle iniziative che si intendono intraprendere h) il preventivo di spesa e) la relazione sullo stato di attuazione delle iniziative e sulle spese sostenute, a partire dalla seconda domanda di contributo".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione presenti e votanti n. 38 hanno risposto SI n 36 Consiglieri si sono astenuti n 2 Consiglieri L'articolo 7 è approvato "Articolo 8 - La Giunta regionale, sulla base dei criteri previsti dalla presente legge, determina i contributi, sentito il parere della Commissione regionale della cooperazione".
Si proceda alla votazione



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 41 hanno risposto SI n. 39 Consiglieri si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'articolo 8 è approvato.
"Articolo 9 - Alla spesa per il finanziamento della Commissione di cui ai precedenti articoli 3, 4, 5 e 6 si fa fronte per gli anni finanziari 1978 e successivi con lo stanziamento corrispondente a quello del capitolo 840 del bilancio per l'anno finanziario 1977".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della vota z ione: presenti e votanti n. 38 hanno risposto SI n. 37 Consiglieri si è astenuto n. 1 Consigliere L'articolo 9 è approvato "Articolo 10 - Per l'attuazione degli interventi dì cui all'art. 6 della presente legge è autorizzata, a decorrere dall'anno finanziario 1978 la spesa annua di 150 milioni.
All'onere di cui al precedente comma per gli anni finanziari 1978 e 1979 si provvede per una parte di 75 milioni mediante una riduzione da 300 a 225 milioni dell'autorizzazione di spesa stabilita, per gli anni finanziari medesimi, dall'art. 8 primo comma, della legge regionale 30 agosto 1976 n 47 per le sovvenzioni di cui all'artg 13 della legge regionale 8 settembre 1975 n. 51, e per la restante parte di 75 milioni mediante una quota di pari ammontare attribuita alla Regione Piemonte, a decorrere dall'anno finanziario 1978, a seguito del riparto del fondo di cui all'art. 8 della legge 16/5/70 n. 281 e successive modificazioni ed integrazioni; negli stati di previsione della spesa viene istituito apposito capitolo con la denominazione "Contributi alle sezioni regionali delle Associazioni nazionali di rappresentanza e tutela del movimento cooperativo" e con lo stanziamento di 150 milioni Al maggiore onere di 75 milioni per l'anno finanziario 1980 e per ciascuno degli anni successivi si farà fronte con una quota di pari ammontare della maggiore somma attribuita alla Regione Piemonte a decorrere dall'anno finanziario 1980, a seguito del riparto del fondo di cui all'art.
8 della legge 16/5/1970 n. 281 e successive modificazioni ed integrazioni nonché iscrivendo negli stati di previsione della spesa dei corrispondenti anni il capitolo di cui al precedente comma, con la denominazione e lo stanziamento ivi indicati". Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 38 hanno risposto SI n. 37 Consiglieri si e astenuto n. 1 Consigliere L'articolo 10 è approvato.
"Articolo 11 - Con effetto dal 1° gennaio 1978 è abrogato il capoverso di cui al numero 2, primo comma dell'art. 13 della legge regionale 8 settembre 1975, n. 51 che recita: 'Alle associazioni regionali delle cooperative agricole che risultino effettivamente operanti in tutte le Province del Piemonte e che facciano capo alle Organizzazioni nazionali di assistenza, rappresentanza, vigilanza e tutela giuridicamente riconosciute a sensi del D.L.C.P.S. 14 dicembre 1947, n. 1567' ".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 35 hanno risposto SI n. 35 Consiglieri Passiamo alla votazione dell'intero testo di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 37 hanno risposto SI n. 37 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento: Floricoltura - Boschi e foreste

Esame disegno di legge n. 255: "Autorizzazione della spesa di 80.000.000 per l'acquisizione, mediante espropriazione, di terreni siti in Comune di Verolengo per l'ampliamento del vivaio forestale denominato Vignoli"


PRESIDENTE

Punto quarto all'ordine del giorno: "Esame di legge n. 255" 'Autorizzazione della spesa di 80 milioni per l'acquisizione, mediante espropriazione di terreni siti in Comune di Verolengo per l'ampliamento del vivaio forestale denominato Vignoli' ". Relatore è il Consigliere Rossotto a cui do la parola.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, con il disegno di legge in esame, si prevede l'acquisizione e l'ampliamento del vivaio forestale di Verolengo In sede di Commissione è stata richiesta alla Giunta la specificazione delle finalità e dell'utilizzo del vivaio in ordine alla politica di forestazione che la Regione intende perseguire.
La Commissione ha espresso parere favorevole al disegno di legge che prevede una spesa di 80 milioni, comprensiva di tutti gli oneri relativi.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Martini Ne ha facoltà.



MARTINI Mario

A nome del Gruppo della Democrazia Cristiana confermo il voto favorevole già espresso in sede di Commissione. E' opportuno comunque evidenziare in questa sede alcuni aspetti del problema, discussi ampiamente in Commissione prima di arrivare al voto unanimemente favorevole.
Ogniqualvolta si devono esaminare proposte per l'amplia Tento del patrimonio regionale sarebbe opportuno poter disporre anche di una documentazione tecnica, non per sfiducia, ma per correttezza. In questo caso la documentazione è arrivata in un secondo momento.
Al di là dell'aspetto formale ce n'é un altro sostanziale, perché con questo provvedimento che amplia la superficie del vivaio di Verolengo di 80 mila metri quadrati, compiamo un'operazione positiva, che tuttavia dovrebbe essere inquadrata in una cornice organica con riferimento al Piano di sviluppo e, in particolare, alla forestazione. E' opportuno conoscere, una volta tanto, il numero dei vivai, la loro superficie complessiva, la localizzazione, la potenzialità e, se fosse possibile, un'indicazione rapportata alla politica di forestazione e all'impegno nel bilancio pluriennale della Regione. Ma vi è un altro aspetto che non è toccato direttamente dal provvedimento in esame e che non può essere trascurato, ed è quello della gestione dei vivai perché aumentando la loro superficie sarà necessario aumentare anche il numero degli operai vivaisti che vi sono addetti.
Non dovremmo limitarci all'ampliamento dei vivai, ma dovremmo verificare se i vivai esistenti rispondono a queste finalità, e se alcuni di essi debbono essere abbandonati per crearne altri nuovi. Naturalmente parlando di vivai da rilocalizzare, ritengo che la migliore collocazione debba essere ricercata nelle Comunità montane. In quel caso sarebbe possibile una programmazione integrata per quanto si riferisce agli operai vivaisti e al numero di piante che annualmente devono essere garantite dando la possibilità alle Comunità montane di farsi un loro programma possibilmente pluriennale. In realtà continuiamo a ribadire l'esigenza di garantire posti di lavoro e nello stesso tempo che non vogliamo collocazioni di industrie nelle Comunità montane perché finirebbero per fare saltare quel poco di valido che c'é ancora nell'economia agricola delle nostre vallate, ma dobbiamo anche dare alle Comunità montane gli strumenti necessari per realizzare i loro programmi operativi con garanzia di posti di lavoro a chi vi vive. Crediamo alla politica di programmazione (anche se i riferimenti al Piano di sviluppo diventano sempre più evanescenti da quando abbiamo cessato di discuterlo), quindi, anche un problema marginale, come quello che stiamo affrontando con il disegno di legge, deve inserirsi in un programma più articolato e più organico.
Detto questo, siamo perfettamente d'accordo sulla validità dell'operazione anche se al nostro voto avremmo preferito dare una portata più vasta nell'ambito di quanto mi sono permesso di evidenziare.



PRESIDENTE

La parola alla dottoressa Castagnone-Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Signor Presidente e signori Consiglieri, purtroppo il disegno di legge quando ci è stato distribuito non era accompagnato da una documentazione tecnica e quando questa ci e stata data si è rilevata del tutto insufficiente. Abbiamo avuto infatti la mappa dei terreni da acquistare e i dati sul costo per mq, ma non siamo stati documentati sulle ragioni dell'acquisto: nessuno è stato rn grado di dirci quali piante dovrebbero essere messe in coltura. Quindi ci è difficile discutere su questo provvedimento. Ci risulta che per talune piante c'é stato e c'e tuttora un eccesso di coltivazione (tant'é vero che si è sentito il bisogno di distribuire pini da collocare sui balconi) e che non si sa come distribuire e dove piantare queste piante Il vivaio di Verolengo a che cosa servirà? Quali piante si potrebbero coltivare? L'acquisto patrimoniale non ha nessun interesse se a fianco non c'é un programma per il suo utilizzo. Se il fine è semplicemente quello di accorpare due appezzamenti distaccati, non mi sembra sufficiente per richiedere un voto favorevole.
La Giunta dia le spiegazioni che in Commissione non è stata in grado di dare e noi potremo cambiare opinione nei confronti di questo disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Mi spiace che nessuno mi abbia informato delle riunioni della Commissione per discutere questo disegno di legge, perché sarei stato in grado di dare le informazioni che hanno chiesto il collega Martini e la signora Castagnone. Altri due acquisti del genere sono stati fatti nell'ambito della legge n. 51, che contiene un capitolo per la ristrutturazione e l'ampliamento dei vivai. Poiché in quel capitolo non ci sono più fondi, la Giunta ha deciso di presentare il disegno di legge per questo terzo acquisto. E' evidente che è stata data soltanto la documentazione relativa alla procedura dell'acquisto, che era stata in precedenza predisposta per gli altri acquisti nell'ambito della legge.
Comunque, questo rientra nel discorso del Piano di sviluppo e, in particolare, nel discorso della forestazione. Attualmente la Regione ha 14 vivai variamente sparsi, alcuni dei quali sono da abbandonare, ovviamente dopo la discussione con le autorità locali, altri sono mal ubicati e comportano alti costi di gestione senza dare alcun risultato.
Con gli ultimi acquisti siamo in grado di affrontare il discorso della ristrutturazione e della diversificazione della produzione. La Giunta intende realizzare la coltivazione di latifoglie da usufruire nelle alberate e nei parchi ed è chiaro che questi tipi di alberi crescono meglio in pianura. I nostri vivai sono, però, tutti ubicati in alta montagna.
Si pongono anche i problemi del personale, Al di fuori di un capo vivaista o di un aiuto, il personale è forestale e per esso il Consiglio ha ratificato da non molto tempo il rinnovo del contratto di lavoro e l'integrazione che prevede l'aumento delle giornate lavorative. Il personale sarà sempre reclutato in base a quel contratto che richiede un maggiore numero di giornate lavorative.
L'utilizzazione del personale viene rapportata a tre esigenze fondamentali: quelle di competenza dell'Assessorato alla sistemazione idrogeologica per quanto riguarda la forestazione protettiva e le sistemazioni idraulico forestali quella della forestazione produttiva che dovrebbe dare legname di rapido accrescimento e che è di competenza dell'Assessorato all'agricoltura quella dell'ambiente, di competenza dell'Assessorato all'agricoltura ma che sarà gestita dall'Assessorato ai parchi.
In questo modo sarà più agevole programmare gli interventi in riferimento agli obiettivi contenuti nei nostri progetti e in riferimento alla legge nazionale quadrifoglio già approvata da uno dei due rami del Parlamento, nella quale, per quanto riguarda la forestazione, sono previsti finanziamenti per 10 anni.
Con quest'ultimo acquisto veniamo ad avere le dimensioni necessarie per incidere, e quando dovremo eventualmente sopprimere quei due vivai discuteremo le soluzioni alternative.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice

Come Presidente della Commissione, mi faccio carico dell'omissione e assicuro che l'Assessorato sarà interpellato per il futuro_



PRESIDENTE

La parola alla signora Castagnone-Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Ringrazio l'Assessore per la risposta che effettivamente è soddisfacente. Ci preoccupavamo che la Regio ne incominciasse a piantare pini e abeti, mentre ora ci conforta la notizia che comincerà ad occuparsi delle latifoglie.



PRESIDENTE

La discussione è conclusa, possiamo quindi passare all'esame degli articoli.
"Articolo 1 - E' autorizzata la spesa di L. 80 milioni per l'acquisizione, con la procedura di cui alla legge 22 ottobre 1971, n. 865 e successive modificazioni ed integrazioni, di terreni siti in Comune di Verolengo per l'ampliamento del vivaio forestale 'Vignoli'".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 31 hanno risposto SI n. 31 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - All'onere di 80 milioni di cui al precedente articolo si provvede mediante l'utilizzo di una quota di pari ammontare dell'avanzo finanziario stabilito dal rendiconto generale per l'anno 1975.
Nello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1977 sarà conseguentemente istituito il capitolo 10455 con la denominazione 'Spesa per l'acquisizione di terreni siti in Comune di Verolengo per l'ampliamento del vivaio forestale Vignoli', con lo stanziamento di 80 milioni.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 38 hanno risposto SI n. 38 Consiglieri L'articolo 2 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 41 hanno risposto SI n. 41 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Organizzazione turistica - Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Esame disegno di legge n. 263: "Proroga dell'efficacia del vincolo alberghiero di cui alla legge 24 luglio 1936, n. 1692 e successive proroghe e modificazioni"


PRESIDENTE

L'Assessore Moretti deve fare una richiesta al Consiglio.



MORETTI Michele, Assessore all'industria alberghiera.

Prego il Consiglio di voler discutere il disegno di legge n. 263: "Proroga dell'efficacia del vincolo alberghiero di cui alla legge 24 luglio 1936, n. 1692 e successive proroghe e modificazioni", poiché il termine scade il 31 dicembre.



PRESIDENTE

Non vi sono obiezioni? Passiamo allora al punto settimo all'ordine del giorno dando per letta la relazione.
Non vi sono richieste di parola, quindi possiamo passare alla votazione.
"Articolo 1 - Il vincolo alberghiero di cui alla legge 24 luglio 1936 n. 1692 e successive proroghe e modificazioni, prorogato con legge regionale 30.12.1975, n. 62, sino al 31 dicembre 1977, è ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 1979".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 40 hanno risposto SI n. 40 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi del 6 comma dell'art. 45 dello Statuto".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 36 hanno risposto SI n. 36 Consiglieri L'articolo 2 è approvato.
Pongo in votazione l'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 34 hanno risposto SI n. 34 Consiglieri Il testo della legge è approvato.


Argomento: Formazione professionale

Ordine del giorno relativo al contratto di lavoro per il settore della formazione professionale


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, vi prego un attimo di attenzione per l'approvazione di un ordine del giorno firmato da tutti i Gruppi che dice: "Il Consiglio regionale del Piemonte, udita la relazione dell'Assessore alla formazione professionale esposta a nome della Giunta relativa al contratto di lavoro per il settore della formazione professionale condivide la linea che individua nelle Regioni italiane i soggetti che accanto al Governo, debbono condurre e concludere tale trattativa.
Invita pertanto la Giunta e l'Assessore competente a prendere rapidi contatti con le altre Regioni per affrontare questo problema secondo tale metodo e giungere nel più breve tempo possibile alla firma del contratto".
Poiché non vi sono obiezioni pongo in votazione l'ordine del giorno.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Albo professionale agricolo

Esame disegno di legge n. 192: "Nuovo termine per la presentazione delle domande di cui all'art. 29 della legge 22/2/1977 n. 15"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Vorrei proporre, signor Presidente, di esaminare il disegno di legge n.
192: "Nuovo termine per la presentazione delle domande di cui all'art. 29 della legge 22/2/1977 n. 15".



PRESIDENTE

Non ci sono obiezioni, quindi possiamo senz'altro esaminarlo.



CHIABRANDO Mauro

Si tratta della proroga al 30 giugno dell'accettazione delle domande sulla legge per l'indennità compensativa in montagna.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste di intervento, passiamo all'esame degli articoli.
"Articolo 1 - Per le agevolazioni di cui all'art. 29 della legge 22.2.77 n. 15, limitatamente all'anno 1977, sono accoglibili le domande pervenute entro il 30 giugno 1977".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 37 hanno risposto SI n. 37 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art.
45 dello Statuto regionale ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 33 hanno risposto SI n. 33 Consiglieri L'articolo 2 è approvato.
Si proceda alla votazione dell'intero testo di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 37 hanno risposto SI n. 37 Consiglieri Il testo della legge è approvato.


Argomento:

Sul programma dei lavori


PRESIDENTE

Propongo una breve sospensione per valutare il prosieguo dei lavori.



(La seduta, sospesa alle ore 12, riprende alle ore 12,50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La conferenza dei Capigruppo ha preso in esame i punti che abbiamo ancora in discussione e ha ravvisato la possibilità di esaurire il punto secondo: "Esame deliberazione recante osservazioni sugli Enti elencati nella tabella B 'compresa l'annotazione finale' di cui all'art. 113 del D.P.R. 24/7/1977, n. 616", che potremmo trattare anche oggi pomeriggio, e il punto ottavo: "Esame progetti di legge nn. 55 - 182 - 212 relativi a: 'Interventi regionali in materia di movimenti migratori' ", oltre a qualche nomina.
Nella giornata di oggi, la Giunta consegnerà il bilancio con la documentazione relativa il che consente di affrontare nella seduta del 22.12 i problemi inerenti le questioni di bilancio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,55)



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