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Dettaglio seduta n.160 del 03/11/77 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Presa di posizione dell'Ufficio di Presidenza in merito al funzionamento dei lavori consiliari


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Desidero comunicare prima di tutto che l'Ufficio di Presidenza in aula di Consiglio, interpretando il pensiero dei presenti, ha esaminato la questione dell'andamento dei lavori non soddisfacente agli effetti di un ordinato svolgersi del dibattito e delle votazioni. La decisione è stata di porre la questione al primo punto all'ordine del giorno della riunione dei Capigruppo che si farà al rientro dei Consiglieri dal viaggio in programma.
Si metteranno in discussione anche i lavori della sessione invernale. Verrà predisposto una specie di codice di comportamento in aula dei Consiglieri dei funzionari e degli estranei, in modo da evitare al Presidente, o a chiunque lo sostituisca,di fare dei richiami del tutto moralistici e inutili, come abbiamo dovuto fare negli ultimi tempi. Si tratterà di disciplinare l'uso del telefono, oltre all'ingresso in aula di estranei, di funzionari e di amici, ossia tutto ciò che si svolge in quest'aula e fuori di quest'aula, compresa la saletta che viene occupata da clienti, amici e conoscenti. I Consiglieri saranno poi pregati di attenersi alle norme contenute nel documento che verrà approvato dal Consiglio al fine di evitare che dibattiti importanti come quelli svolti in questi ultimi tempi siano interrotti da distribuzione di materiale, chiacchiericci di vario tipo o cose di questo genere.


Argomento: Varie

Sul viaggio di una delegazione consiliare a Volgograd


PRESIDENTE

Desidero inoltre comunicare che il Presidente del Comitato esecutivo del Soviet regionale di Volgograd, nell'interesse di un'ulteriore collaborazione fra le due Regioni,ha rivolto alla Regione Piemonte l'invito a ricambiare la visita a suo tempo effettuata in Piemonte da una delegazione di quella Regione sovietica, inviando colà una delegazione della Regione Piemonte. Scopo della visita è quello di dare alla delegazione piemontese la possibilità di conoscere i centri storici e turistici della Regione di Volgograd, di scambiare opinioni con i membri di quel Consiglio regionale, di incontrarsi con le forze sociali della città e della Regione, di visitare le organizzazioni industriali ed agricole, le istituzioni scolastiche e sanitarie e gli altri aspetti dell'attività sociale.
La delegazione che partirà domani e si fermerà in Unione Sovietica fino al giorno 11, è stata composta in accordo fra Giunta e Consiglio ed è formata dagli Assessori Bajardi, Moretti, Rivalta, Simonelli e Vecchione dai Consiglieri Benzi, Bianchi, Bontempi, Ferrero, Paganelli, Petrini Castagnone Vaccarino, oltre che da tre funzionari. In occasione dell'odierna riunione dei Capigruppo è stato sollevato, da parte del Consigliere Marchini, il problema del mancato visto da parte dell'Unione Sovietica a due giornalisti italiani, uno dei quali torinese. I Capigruppo hanno discusso il problema e hanno rilevato che la questione non è collegabile a quella della delegazione a Volgograd, che si inserisce nei rapporti avviati a suo tempo, fin dalla prima legislatura, attraverso il gemellaggio tra le due Regioni e che il problema della libertà della circolazione delle idee e delle persone nei vari Paesi certamente esiste anzi è questione di grande attualità nel dibattito internazionale come dimostra la conferenza di Belgrado. In effetti non c'é solo il mancato visto a due giornalisti italiani in Unione Sovietica: c'é, per esempio l'inspiegabile ritardo del nostro Governo a concedere il visto al corrispondente ufficiale della Pravda in Italia, c'é da sempre un atteggiamento a singhiozzo degli Stati Uniti che a volte concedono e a volte negano i visti a cittadini italiani che siano esponenti del Partito comunista italiano , per non parlare del Cile, del Brasile, dell'Argentina dell'Uruguay e di altri Paesi nei quali viene negato il visto a centinaia di migliaia di cittadini per restare fuori dalle galere così generosamente disponibili per coloro che non la pensano come i governi dei Generali in carica, mentre, di converso, nella pur giovane e democratica Spagna proprio ieri è stato dato purtroppo il visto di libertà a tre criminali fascisti italiani. Questo problema va comunque affrontato da tutte le forze politiche e democratiche nei modi e nelle forme e con le opportune iniziative che già sono state intraprese e che si intraprenderanno anche con il contributo del nostro Consiglio regionale.
Qualcuno desidera chiedere la parola? Nessuno.
Passiamo al punto successivo all'ordine del giorno.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Esame disegno di legge n. 247: "Interventi straordinari in agricoltura per gli eccezionali eventi alluvionali dell'ottobre 1977 ed aumento di alcune anticipazioni previste dalla legge regionale del 6/9/1977 n. 47"


PRESIDENTE

Il punto quinto all'ordine del giorno reca: "Esame disegno di legge n.
247: 'Interventi straordinari in agricoltura per gli eccezionali eventi alluvionali dell'ottobre 1977 ed aumento di alcune anticipazioni previste dalla legge regionale del 6/9/1977 n. 47' ".
Relatore è il Consigliere Besate, che ha facoltà di parlare.



BESATE Piero, relatore

Cercherò di essere breve anche perché la relazione motiva abbastanza puntualmente il disegno di legge. Nel corso degli incontri, avvenuti in sede di I Commissione, è stata apportata qualche modifica alla struttura della legge, sdoppiando il primo articolo in modo che apparissero chiari e precisi gli stanziamenti e le imputazioni di spesa. Questo disegno di legge, che rifinanzia la legge n. 47 apporta una modifica rispetto a quella legge perché introduce le anticipazioni per le voci previste all'art. 1 che riguardano il ripristino delle strade interpoderali, le opere di approvvigionamento idrico ed elettrico nonché le reti idrauliche e gli impianti irrigui a servizio di più aziende danneggiate dagli eventi alluvionali dell'ottobre 1977; per quanto riguarda invece le agevolazioni per il credito provvede la legge n. 47.
La dimensione di questo disegno di legge è molto piccola mentre in realtà questo provvedimento si inserisce in un complicato sistema di norme statali e regionali che furono in gran parte già richiamate all'attenzione del Consiglio in sede di approvazione della legge regionale 6/9/1977 n. 47 e sono appunto la legge 364 del '70, la legge 739 del '60, il decreto legge n. 917 del '68 riconvertito in legge, il decreto legge 976 del 1966 convertito nella legge 1142 e altre ancora. Non mi addentro nell'esame più approfondito delle cause e della denuncia delle cause che provocano questi eventi calamitosi che se sono tali trovano la loro spiegazione nelle incurie, nelle negligenze, dovute alle scelte politiche. Mi auguro, come è già stato fatto da parte dei numerosi colleghi intervenuti nel dibattito di questa mattina, di non dovere ripetere la litania, oramai autunnale e poi primaverile, in forza degli eventi calamitosi che si succedono ogni anno vi è anche il problema della siccità che ci colpisce d'estate che, aggiunto alle alluvioni primaverili e autunnali, forma una specie di trittico di avversità che ci colpisce annualmente. Le Regioni avevano tenuto a suo tempo un convegno a Cremona e il Consiglio regionale piemontese aveva approvato il documento che in quell'occasione era stato elaborato.
Recentemente i Consigli regionali delle quattro Regioni padane hanno stabilito di istituire una Commissione interregionale da affiancare al Governo per portare avanti la politica della bacinizzazione e dell'assetto idrogeologico del bacino del Po. Anche noi, secondo la richiesta del Presidente della Commissione consiliare competente della Lombardia dovremmo nominare i nostri rappresentanti. Accingendoci ad approvare questo disegno di legge interveniamo con le anticipazioni in modo da prevenire le erogazioni dello Stato previste dalla legge 364, dando un segno non soltanto morale ma sostanziale e concreto della volontà del Consiglio regionale e della Regione nel complesso ed apportando un immediato contributo alle aziende agricole in modo che i loro bilanci compromessi e le loro strutture danneggiate possano essere ripristinate e messe nelle condizioni minime di riprendere il ciclo produttivo.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste di parola, possiamo quindi passare all'esame dei singoli articoli.
Articolo 1 - "Al fine di favorire l'immediato ripristino delle strade interpoderali, delle opere di approvvigionamento idrico ed elettrico nonché delle reti idrauliche e degli impianti irrigui a servizio di più aziende, danneggiate dagli eventi alluvionali dell'ottobre 1977, è autorizzata l'erogazione di somme sino all'ammontare di 2.000 milioni per la concessione anticipata delle provvidenze indicate dall'art. 4, secondo comma, della legge 25 maggio 1970, n. 364.
Per i fini di cui al precedente comma nel capitolo n. 3540 dello stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 1977 e nel corrispondente capitolo n. 18540 dello stato di previsione della spesa per l'anno medesimo è iscritta la somma di 2.000 milioni.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Se nessuno chiede di parlare si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'articolo 1 è approvato.
Articolo 2 - "Ai fini di cui all'articolo 1, primo comma, della legge regionale 6/9/1977, n. 47, è autorizzata l'erogazione di somme sino all'ammontare rispettivamente di 500 milioni e di 1.000 milioni per la concessione anticipata delle provvidenze indicate dall'articolo 5, primo e secondo comma e dall'articolo 7 della legge 25/5/1970, n. 364.
Per i fini di cui al precedente comma nei seguenti capitoli del bilancio di previsione per l'anno finanziario 1977, in aumento alle dotazioni ad essi conferite ai sensi della legge regionale 6/9/1977, n. 47 sono iscritte le somme a fianco dei medesimi indicate: cap. 3560 di entrata e cap. 18560 di spesa: 500 milioni cap. 3580 di entrata e cap. 18580 di spesa: 1.000 milioni.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato.
Articolo 3 - "Le domande per la concessione delle provvidenze di cui al primo comma dell'articolo 1 debbono essere presentate entro 50 giorni dall'entrata in vigore della presente legge agli Ispettorati provinciali dell'agricoltura ed agli Ispettorati ripartimentali delle foreste competenti per territorio.
Sulla base delle risultanze istruttorie e sentito il Comitato comprensoriale, la Giunta regionale predisporrà le deliberazioni di impegno".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'articolo 3 è approvato.
Articolo 4 - "L'articolo 7 della legge regionale 6/9/1977, n. 47, è sostituito dal seguente: 'Le domande per la concessione delle anticipazioni sulle provvidenze di cui agli articoli 3, 4 e 5 della presente legge, devono essere presentate entro 50 giorni dalla data di pubblicazione delle deliberazioni della Giunta regionale, di cui all'articolo 2, sul Bollettino Ufficiale della Regione, agli Ispettorati provinciali dell'agricoltura competenti per territorio, i quali ne cureranno la relativa istruttoria' ".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'articolo 4 è approvato.
Articolo 5 - "Le provvidenze previste dalla presente legge si applicano nelle zone individuate dalle deliberazioni della Giunta regionale assunte ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale 6/9/1977, n. 47".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri.
L'articolo 5 è approvato.
Articolo 6 - "La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 45, sesto comma, dello Statuto ed entra in vigore il primo giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri.
L'articolo 6 è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 247.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
Il disegno di legge n. 247 è approvato.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Esame deliberazione Giunta regionale relativa a: "Contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai avventizi addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agrario. Recepimento contratto integrativo regionale stipulato in data 7 luglio 1977"


PRESIDENTE

Passiamo al punto sesto all'ordine del giorno: "Esame deliberazione Giunta regionale relativa a: 'Contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai avventizi addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale idraulico-agriario. Recepimento contratto integrativo regionale stipulato in data 7 luglio 1977' ".
C'è una lettera di accompagnamento del Presidente della III Commissione, Mauro Chiabrando, che segnala il voto unanime alla deliberazione da parte della Commissione stessa.
La deliberazione recita: "Il Consiglio regionale preso atto del contenuto del contratto integrativo regionale per gli operai avventizi addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria, siglato in data 7 luglio 1977 dagli Assessori Ferraris e Fonio in rappresentanza della Giunta regionale e le organizzazioni sindacali di categoria (Federbraccianti - C.G.I.L., Fisba - C.I.S.L., Uisba U.I.L.) considerato che tale accordo integrativo era espressamente previsto dal precitato contratto collettivo nazionale di lavoro vista la delega formalmente conferita dal Consiglio regionale alla Giunta regionale con la delibera di Consiglio n. 104 del 26/7/1976 per la definizione del contratto integrativo regionale delibera di recepire, nelle forme e con i limiti e modalità della vigente normativa regionale, il testo dell'accordo in data 7 luglio 1977 citato in premessa, relativo al contratto integrativo regionale per gli operai addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria e di curarne l'applicazione ai lavori eseguiti in amministrazione diretta degli uffici regionali".
Chi è d'accordo alzi la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dai 43 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Esame disegni di legge n. 248, 249, 250 relativi a: "Variazioni al bilancio per l'anno finanziario 1977"


PRESIDENTE

Passiamo al punto ottavo all'ordine del giorno: "Esame disegni di legge n. 248, 249, 250 relativi a: 'Variazioni al bilancio per l'anno finanziario 1977' ".
Desidero soltanto comunicare che le variazioni al bilancio qui contenute hanno una loro logica interna per cui i fondi sono stati trovati autonomamente all'interno delle leggi che qui compaiono, non sono quindi in dipendenza di altre deliberazioni.
Relatore è il Consigliere Rossi, a cui dò la parola.



ROSSI Luciano, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, con i disegni di legge n. 248 249, 250 vengono definiti i motivi per cui si rendono necessarie le variazioni al bilancio di previsione per l'esercizio 1977. A questo riguardo i documenti tecnico-contabili della Giunta, esaminati in sede di I Commissione, specificano quantitativamente e qualitativamente tali variazioni (Allegato n. 1).
Essendo collegati fra di loro i citati disegni di legge, si è ritenuto opportuno svolgere un'unica relazione al fine di dare un quadro complessivo delle necessita finanziarie che hanno determinato le variazioni, nonch dell'utilizzo previsto per le risorse così rese disponibili.
I tre disegni di legge in esame prevedono uno spostamento di mezzi finanziari per un ammontare di circa 51 miliardi, ai quali si devono aggiungere maggiori entrate, a destinazione vincolata all'assistenza ospedaliera, per 238 miliardi e 405 milioni, conseguenti alla definizione dell'entità del fondo nazionale.
Relativamente a queste ultime risorse è auspicabile che la Regione possa disporne sollecitamente, al fine di evitare che la situazione degli ospedali si aggravi ulteriormente.
Le risorse reperite con i disegni di legge in esame, escluso il fondo ospedaliero, corrispondono: 1) a maggiori entrate per anticipazioni bancarie, recuperi, maggiori assegnazioni da parte dello Stato, per 23.400 milioni 2) spese di carattere urgente imputate a capitoli di bilancio non competenti, che vengono recuperate per 892 milioni 3) a minori spese raggruppate in tre partizioni: oneri d'ammortamento per mutui con contratti nel corso del 1977, per 15.385 milioni annualità conseguenti a contributi in interesse trasferite agli esercizi futuri per 10.400 milioni, in corrispondenza a mutui non contratti dai Comuni spese previste in alcune leggi regionali, o in singoli capitoli di bilancio per 895 milioni.
Mentre quest'ultima voce deve essere intesa, a mio modo di vedere, come un parziale anticipo rispetto alla generale revisione della legislazione di spesa regionale (revisione di cui è stata per ora investita la I Commissione), i minori oneri per mutui e per annualità riportano l'attenzione sulla necessità di modifiche nel sistema di finanziamento degli Enti territoriali, in particolare per quanto riguarda le opere pubbliche. A questo proposito, dovrebbe essere valutata positivamente la nuova impostazione, valida anche in linea generale almeno in questa fase congiunturale, adottata con riferimento agli interventi conseguenti alle alluvioni, che prevede la concessione da parte della Regione di contributi in conto interesse, pari all'intero onere del mutuo, per i prestiti concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e dagli Istituti di Previdenza.
Dal lato della spesa, per quanto concerne le variazioni che interessano i 51 miliardi circa, il cui impiego viene deciso autonomamente dagli organi regionali, è opportuno citare le destinazioni più significative proposte dalla Giunta: 1) con una parte di dette risorse, pari a 5.825 milioni, si tratta di far fronte agli interventi resi necessari dagli eventi alluvionali del maggio e dell'ottobre ed a quelli relativi ad opere di sistemazione di bacini montani, opere idraulico-forestali e opere idrauliche, che ne impediscano il ripetersi in futuro 2) un'altra parte di risorse viene destinata a coprire oneri imposti alla Regione da leggi e provvedimenti di carattere nazionale, come quelli relativi ai contributi alle imprese che gestiscono autolinee in concessione, e quelli necessari per l'attuazione del nuovo contratto di lavoro degli autoferrotramvieri, per un ammontare complessivo di 5.650 milioni 3) un'ulteriore onere consegue alla necessità di coprire le maggiori spese per il personale, tanto di quello dipendente direttamente dalla Regione quanto di quello addetto alla formazione professionale, a seguito dell'applicazione di accordi tra i quali il protocollo d'intesa per i dipendenti regionali: tutto ciò comporta una maggiore spesa di 3 miliardi circa 4) l'agricoltura beneficia di una quota di queste risorse per opere di bonifica e di sistemazione agraria, per lo sviluppo della silvicultura, e per altri interventi, per un ammontare complessivo di 1.277 milioni 5) una quota di 1.000 milioni è poi destinata all'acquisizione di immobili e alle spese ad essa connesse, per far fronte alle esigenze indilazionabili degli uffici regionali centrali e periferici 6) una minor quota delle predette risorse, per complessivi 800 milioni è destinata alle maggiori spese di funzionamento degli uffici: queste maggiori spese incidono però soltanto nella misura dello 0,8% rispetto al complesso delle spese correnti previste al netto delle spese per l'assistenza ospedaliera 7) una parte di risorse per 300 milioni è rivolta a potenziare interventi, particolarmente sentiti ed urgenti, per contributi destinati all'adattamento e riparazioni di stabili di proprietà comunale a sede di scuole dell'obbligo 8) un'ulteriore quota di 6.267 milioni viene fatta affluire in diversi fondi globali, a disposizione per finanziare nuovi provvedimenti legislativi in corso (tra i quali la legge sull'artigianato e le leggi sui parchi), ed una quota di 1.431 milioni per dare una prima attuazione al Piano regionale di sviluppo.
Quest'ultimo fondo che, in conseguenza dell'impinguamento così disposto, ammonta a 4.601 milioni dovrà essere utilizzato con provvedimento legislativo entro la fine dell'anno. In questo senso, si chiede alla Giunta di voler assumere tempestivamente i provvedimenti necessari. D'altra parte una destinazione di tali somme nel momento presente sarebbe in contrasto con l'impegno assunto dalla Giunta di valutare, in sede di bilancio pluriennale, la congruità e la priorità di tutti gli interventi.
In quest'ottica, i disegni di legge che costituiscono variazione al bilancio 1977 non presentano elementi di contrasto con il Piano di sviluppo, di cui anzi cercano di tener conto nelle singole destinazioni della spesa.
In questo senso le variazioni proposte costituiscono prevalentemente ma non esclusivamente, una variazione tecnica.
Ciò che appare preoccupante è la crescente rigidità del bilancio, anche a causa di oneri che gravano "dall'esterno" della finanza regionale, e la progressiva riduzione delle risorse disponibili per dare attuazione al Piano.
Questa situazione, colleghi Consiglieri, può essere ancora aggravata dalla mancata soluzione dei problemi finanziari della legge 382, che rischia di far cadere sulle Regioni e sugli Enti locali nuove funzioni prive delle corrispondenti risorse necessarie per esercitarle.
E' indispensabile pertanto una ferma presa di posizione delle Regioni se si vuole evitare che ai prossimi appuntamenti della politica di programmazione si arrivi con sempre minor capacità di intervento su una realtà economica e sociale che invece si aggrava.
Certo, non è in sede di variazione di bilancio che tali problemi possono trovare una risposta esauriente, tuttavia il non ricordarli renderebbe meno facile la comprensione dell'insieme delle operazioni sulle quali siamo chiamati ad esprimerci, e soprattutto di quanto dovremo ancora decidere prima della fine dell'anno.
Da quanto esposto, a nome della maggioranza, invitiamo questo Consiglio regionale ad approvare i disegni di legge n. 248, 249, 250, che sono sottoposti al suo esame. Invito la Giunta regionale a ritirare il disegno di legge n. 215 in quanto già assorbito con il disegno di legge n. 249.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la dottoressa Castagnone Vaccarino. Ne ha facoltà.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Signor Presidente, signori Consiglieri, nel momento in cui ci si accinge ad esaminare le tre variazioni di bilancio non si può fare a meno di fare la storia, sia pure per accenni, del bilancio preventivo del 1977 che la Giunta dichiarò essere provvisorio in quanto rimandava alle variazioni di bilancio l'ampia discussione che si sarebbe dovuta svolgere per dare appunto quelle indicazioni politiche di cui il bilancio è l'espressione.
Proprio perché allora votammo contro rifiutandoci di rilasciare una cambiale in bianco alla Giunta e proprio perché demmo voto di astensione alla deliberazione sul Piano regionale di sviluppo, vogliamo ora richiamare gli impegni che la Giunta allora prese. Molto rilievo hanno quegli impegni e oggi andiamo a vedere se nelle variazioni di bilancio che ci vengono presentate con una relazione di carattere tecnico invece che di carattere politico, sono in qualche modo presenti, come detto nella relazione, o se non siano presenti affatto, come invece noi riteniamo.
Nella deliberazione approvata il 27 luglio 1977 la Giunta si impegnava a presentare al più presto la legge di variazione del bilancio preventivo 1977, il bilancio pluriennale 1978/80 e il bilancio preventivo del 1978,con l'impegno specifico di attuare prioritariamente gli interventi per l'agricoltura, per la formazione professionale, per la realizzazione delle aree industriali attrezzate, per il progetto autobus, per la riorganizzazione amministrativa e la dotazione strumentale dell'Ente Regione e in generale per la gestione del territorio.
Trovate qualcosa del genere nelle leggi che andiamo oggi ad approvare? Era stato anche detto: "..impegnare la Giunta regionale ad effettuare al più presto e contemporaneamente alla formazione dei bilanci sopra elencati la necessaria revisione degli interventi non programmati da ricondurre ad adeguati programmi di settore progettati, la definizione esatta degli interventi del programma pluriennale di attività e di spesa da intraprendere nel periodo di durata del bilancio pluriennale in base a disegni di legge regionali e statali già presentati e a quelli ancora da presentare..." "un'analisi dell'andamento dei fondi settoriali di finanziamento dello Stato alle Regioni con definizione dei vincoli al loro indirizzo. Il tutto nel quadro della necessaria revisione delle leggi regionali di spese vigenti e di un'approfondita indagine sull'andamento e sulle cause della formazione dei residui da presentarsi al Consiglio regionale".
Ho già visto i sorrisi da parte della Giunta. Io credo che la Giunta abbia poco da ridere quando, per mesi e mesi, si impegna a fare qualche cosa che poi non fa.
Ci troviamo di fronte a disegni di legge che fanno scorrere tutta una serie di impegni presi con leggi precedenti per riuscire a tirare fuori dei denari chiamiamoli freschi, ma direi quasi ammuffiti, per ricoprire interventi che vengono chiamati "straordinari" con una disponibilità di 10 miliardi e 400 milioni derivanti dallo spostamento della decorrenza di annualità relative alla concessione di contributi in conto interessi per l'esecuzione di opere pubbliche da parte di Enti locali.
Gentili signori, mi dispiace dire queste cose, ma qui c'é una truffa persino nel titolo delle leggi perché questi miliardi non si destinano affatto ad interventi straordinari, ma si destinano a spese ricorrenti il che significa che sono spese che ci ritroveremo nel 1978, nel 1979 e nell'80. Si possono chiamare interventi straordinari quelli che ci ritroveremo come spese ricorrenti, che dovremo considerare nei bilanci futuri, nei quali non potremo più fare scorrere le annualità che qui facciamo scorrere? Non si tratta soltanto del 1977, ma si tratta del 1976 e del 1975.
La Giunta aveva assunto l'impegno della revisione delle leggi. Perché i repubblicani si sono ostinati per mesi, fino al sorriso e al riso aperto di tutti, a chiedere la revisione di queste spese? Volevamo sapere perché non erano spese certe somme e perché vengono fatte scivolare da un anno all'altro. Questa mi pare la necessaria premessa all'esame del contenuto di queste leggi.
Una parte delle risorse sono recuperate con la legge 248 che riguarda gli interventi straordinari. Veniamo alle prime spese di carattere ricorrente. Dobbiamo chiedere alla Giunta che faccia fortissime pressioni nei confronti del Governo perché le somme relative all'accordo di carattere nazionale riguardante il personale autoferrotranviario vengano trasferite il più velocemente possibile e anche perché questo contratto contribuisce ad allargare le polemiche sulla giungla retributiva di cui tutti parlano ma di cui, quando si fanno i contratti, nessuno tiene conto. Consideriamo la differenza di retribuzione tra il personale regionale e il personale autoferrotranviario. I 2.950 milioni e lo stanziamento di 3.500 milioni già autorizzato per contributi alle imprese private concessionarie di autoservizi, per l'anno in corso, non possono essere considerate spese correnti perché non mi risulta che l'anno prossimo non dovremo pagarle.
In merito alla concessione di sussidi integrativi agli esercizi di tramvie e di filovie extra-urbane, vorremmo avere una spiegazione poich all'ultimo comma risulta una quota di 1.700 milioni per corresponsione di sussidi arretrati per esercizi decorsi. Non ci si era accorti prima che occorreva corrispondere questi sussidi che, tra l'altro, non sono di poche centinaia di milioni, ma sono di un miliardo e 700 milioni? Nulla abbiamo da eccepire in ordine alla sistemazione idrogeologica del suolo e alla tutela dell'ambiente naturale. Mentre il problema ritorna per quanto riguarda la variazione di bilancio vera e propria che, in realtà non è di 39 miliardi e 710 milioni, ma è di 17 miliardi e 710 milioni stante che i 22 miliardi riguardano le anticipazioni passive al fondo ospedaliero.
Comunque già nelle pagine delle entrate troviamo delle curiosità, come per esempio, per quanto si riferisce alla tassa sulle concessioni regionali per la quale è previsto un maggiore accertamento di 100 milioni. Capisco che, a questo punto, si debbano "grattare" anche le mille lire, tuttavia vorrei fare osservare che nel consuntivo del 1976, su 700 milioni, ne furono accertati 639, per cui vorrei sapere in base a quale ottimismo pensiamo che nel 1976 si possano accertare addirittura 100 milioni in più.
Gonfiando le entrate si cerca di far quadrare i bilanci, ma questo non significa che i bilanci siano poi in reale spareggio e il reale spareggio è dimostrato da quanto ho detto prima, ossia che le spese non sono straordinarie ma ricorrenti, quindi in futuro avremo un bilancio sempre in maggiore spareggio.
Per quanto si riferisce all'assegnazione del fondo statale ci auguriamo che non si tratti di un gonfiamento: probabilmente questo impegno corrisponde a realtà. Ricordo che in merito ai 450 milioni, in altra occasione, mi augurai che lo Stato ce li avesse restituiti e anche l'Assessore lo sperava allora, come lo speriamo ancora adesso.



BAJARDI Sante, Vicepresidente della Giunta regionale

Purtroppo non avremo neppure quelli del contratto.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Appunto, non avremo né gli uni né gli altri.
Chiedo inoltre spiegazioni alla Giunta a proposito del "recupero dagli uffici periferici dell'Amministrazione regionale". Per quanto riguarda la spesa dobbiamo osservare che si tratta anche qui di spese ricorrenti che erano già state aumentate nel bilancio previsionale per il 1977 e che in sede di revisione ce le vediamo ulteriormente aumentate.
Anche se ci dichiariamo perfettamente d'accordo sulle attività connesse con la formazione professionale sulla quale, forse, vi è una migliore scelta qualitativa, non possiamo non rilevare che non vi è un aumento degli interventi regionali, ma semplicemente una lievitazione di spesa quindi anche in questo caso, si tratta di aumento di spese correnti senza un miglioramento nelle prestazioni di cui possono usufruire gli utenti.
Anche la voce "stipendi" risulta come spesa corrente. Vorrei delle spiegazioni in merito alle spese per "funzionamento generale degli uffici dell'Amministrazione", per le quali sono stanziati 881 milioni, che non sono pochi.
Ci sono cose in questo Paese che fanno sorridere, ma purtroppo fanno anche piangere. Quando Diego Novelli assunse la carica di sindaco fece una dichiarazione che innamorò tutti quando disse: "Basta con le automobili quasi private per gli Assessori". Tutta la cittadinanza torinese applaudì come se quella fosse stata la più grande trovata del momento. Purtroppo ancora oggi, anche in Comune, le auto sono assegnate agli Assessori e se ne stanno allineate in attesa come in un normale parco auto. Malgrado il proposito di diminuire i costi per l'uso dei mezzi di trasporto, abbiamo un aumento di 86 milioni.
Gentili signori della Giunta, usate i taxi e per la Regione sarà molto più conveniente. Non facciamo della demagogia sulla vecchia Giunta.
Consideriamo che con questa voce si intendono le spese per i mezzi di trasporto e quella per il personale. Con l'aumento del numero delle automobili si aumenta anche il numero del personale addetto perciò il costo complessivo è ben maggiore dei 255 milioni più gli 86 milioni attuali.
In quanto alla voce "arredamento degli uffici" devo osservare che soltanto la Giunta di sinistra ha ricoperto di velluti persino le pareti.
Le aziende produttive, Fiat e altre, non ricoprono di velluti le loro pareti. Il nostro Presidente del Consiglio, che in realtà assomiglia a Quintino Sella, sarebbe il primo a non approvare i nuovi uffici della Presidenza della Giunta: certamente gli uffici del Consiglio regionale non sono paragonabili a quelli della Giunta. Il "diverso modo di governare" pu darsi voglia dire da un lato un po' di biacca e dall'altro un po' di velluti in più. La spesa di 80 milioni per l'arredamento degli uffici ci scandalizza, perché da una parte si deve fingere un'entrata maggiore per affrontare dall'altra spese di tipo faraonico non certamente adatte al momento.
Per la sistemazione dei locali destinati ad uffici vediamo una spesa di un miliardo. Molte volte abbiamo accennato alla politica patrimoniale senza avere mai fatto un discorso complessivo sull'argomento; spesso ci troviamo di fronte a nuovi acquisti dei quali non conosciamo la condizione né il costo dell'eventuale trasformazione.
Per quanto riguarda il finanziamento per il progetto formazione operatori socio-sanitari, vogliamo ripetere quanto già detto in altre occasioni. Si tratta di un discorso politico e l'occasione per farlo mi viene data dai 350 milioni in più inclusi nelle variazioni di bilancio. Non si dica che a livello nazionale le materie sono divise in altra maniera perché si dovrebbe rispondere che le Regioni sono state create per non ripetere gli errori e le suddivisioni dello Stato. Con il distacco delle scuole per operatori socio-sanitari dagli ospedali, noi avremmo avuto un'eccellente occasione per aggregare quelle scuole alla formazione professionale. Non sappiamo se i 350 milioni sono per le maggiori spese perché non possono più essere usufruiti gli ospedali o perché si sono create queste amministrazioni a parte. Per quel poco che ne sappiamo l'operazione non è tale da dover impegnare 350 milioni in quanto, per ora l'effetto è più negativo che positivo. Questa sarebbe stata una buona occasione per la riorganizzazione del settore spendendo magari la stessa cifra.
In merito alle voci riguardanti le aziende autonome di cura, soggiorno e gli Enti provinciali per il turismo e in merito alla politica turistica in generale avevamo già osservato che le spese ci sembravano troppo alte soprattutto in considerazione della mancanza di una chiara politica di intervento nel campo del turismo, come nel campo della commercializzazione dove per l'ex Samia diventato Promark sono impegnati 110 milioni in più.
Proprio nei campi in cui avevamo chiesto la riduzione delle spese sono stati apportati notevoli aumenti senza che in questa sede sia stata data un'indicazione circa la politica che la Giunta intende seguire e senza che si sia avuto in Consiglio regionale un dibattito.
Chiedo anche spiegazioni sui 105 milioni per il funzionamento delle Commissioni e degli organi consultivi.
Abbiamo invece una destinazione di 1.431 milioni per il fondo speciale del Piano di sviluppo dei quali ci rallegriamo perché con essi si assommano 4.600 milioni. Tuttavia ci sono ancora alcuni argomenti di fondo sui quali la Giunta deve risponderci prima di passare all'approvazione (per chi li approverà) di questi disegni di legge. Si tratta di sapere perché non sono stati contratti i mutui, se non sono stati contratti perché la disponibilità di cassa è sufficiente, se non sono stati contratti perché le banche praticano interessi non favorevoli; comunque si tratta di sapere come la Regione intende regolarsi da questo momento in avanti. Praticamente ci viene presentata una Regione che non produce lavoro, una Regione che si autoalimenta e che, quando ha finito di autoalimentarsi, non fa quasi nulla. Ci spaventa il fatto che ogni anno l'autoalimentazione diventa più ampia e non vorremmo che la Regione Piemonte fosse un Ente che esiste soltanto per autoalimentare se stesso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Signor Presidente, signori Consiglieri, molte delle osservazioni che intendevo fare sono già state fatte con molto vigore dalla collega Castagnone Vaccarino. Mi riferisco in primo luogo al disegno di legge n.
250.
La prima osservazione di fondo è che quando abbiamo discusso quello che è stato chiamato con una terminologia anomala "bilancio provvisorio" si era detto di avere pazienza perché non era possibile predisporre l'esercizio provvisorio, dato che in quattro mesi non si sarebbe potuto approvare il bilancio; si era detto allora di fare un bilancio provvisorio per metà anno e verso la metà dell'anno si sarebbe presentata una variazione di bilancio che sarebbe poi stato il vero e proprio bilancio del 1977 e su quello avremmo poi discusso e ci saremmo confrontati. La variazione di bilancio è stata approvata dalla Giunta regionale il 18 ottobre e con una procedura rapidissima oggi è in aula per l'approvazione.
Si è puntualmente verificato quanto avevamo dichiarato al momento della discussione del bilancio preventivo. In quella seduta avevo detto: "La maggioranza invece con la via scelta oggi avrà un bilancio intiero, sia pure provvisorio, sul quale potrà operare senza limiti, un bilancio non approfondito, non dibattuto con le forze sociali e con gli Enti locali della Regione". La variazione presentata oggi non fa che perpetuare esattamente questo stato di cose e lo diciamo con rammarico. I colleghi della passata legislatura ricordano che cosa era la consultazione sul bilancio. Non era mai possibile consultare tutti gli Enti: quando se ne indicavano trenta ce ne volevano quaranta e così via. Oggi, invece provvede la Giunta. Perché disturbarla? La partecipazione è un impegno e anche un onere, ma la partecipazione non deve rimanere soltanto scritta nello Statuto, deve anche essere rispettata. Quindi, per il Gruppo della D.C. vi è un motivo politico di fondo al voto contrario a questo modo di procedere.
Devo fare anche delle osservazioni specifiche, anche se questa motivazione di fondo, questo motivo assorbente, come si dice nelle motivazioni delle sentenze, ci potrebbe esimere dall'approfondire ulteriormente gli argomenti: tuttavia qualche argomento lo tocco. I capitoli di spesa sono 120, quasi tutti sono in aumento e molti dei quali meriterebbero un approfondimento. La Giunta, a nostro modo di vedere, non sa trattenere sufficientemente le spese correnti: è l'inevitabile commento che si deve fare leggendo questa variazione di bilancio. Cito due capitoli: il 190 che porta 190 milioni in più per studi e indagini (qui ritorna tutta la nostra battaglia sulle consulenze), e il 680 con 240 milioni in più per adesione ad Enti e comitati e qui ritorna la nostra battaglia portata avanti in questi anni con tutta una serie di interrogazioni e di interpellanze. Questi due capitoli, aggiunti a quelli citati dalla collega Castagnone Vaccarino rappresentano un campionario delle spese che hanno caratterizzato la gestione di questa Giunta, sulla quale sempre si è appuntata la nostra critica. L'altra considerazione che desidero fare riguarda i mutui. Come sono compensate in questa variazione le maggiori spese? 14 miliardi e 600 milioni sono minori spese relative a mancati oneri per mutui non contratti. Su questo punto occorre essere molto chiari: dobbiamo domandarci se i mutui non si contraggono perché non si trovano le banche disposte a concederli o perché questa è una scelta politica della Giunta. In questo caso sarebbe già una risposta e su di essa ci dovrebbe essere una certa meditazione e si dovrebbero fare certe considerazioni.
L'altra considerazione inevitabile è che le casse della Regione sono in grado di far fronte alle spese e conseguentemente, tutta la polemica sul ritardo nei versamenti che la Giunta porta avanti nei confronti dello Stato non ha motivo di sussistere.
La realtà è che ogni anno, con questo tipo di variazione, ci sono 15-20 miliardi di spese in più e, per la maggior parte, non sono spese riferite all'anno, ma sono spese ricorrenti. Nel momento in cui si dovessero fare i mutui mantenendo contemporaneamente queste spese, non limitate all'anno ma ricorrenti, come si affronterà la duplicità degli impegni? Il capitolo dei fondi ospedalieri, per complessivi 238 miliardi, avrebbe meritato chiarimenti, discussioni, approfondimenti nella competente Commissione.
Notiamo invece che qui viene inserita come un fatto tecnico. Non è da meravigliarsi considerando i sistemi adottati: per la Giunta il bilancio non è più un fatto politico, ma è diventato un fatto tecnico che deve passare in Consiglio con urgenza, perché a discuterlo con la partecipazione forse si disturba il "manovratore" e perché vi sono delle leggine in lista di attesa che devono essere portate avanti. Quindi se da parte dell'opposizione ci fossero delle richieste di approfondimento sarebbe un delitto di lesa maestà e un rallentamento dell'attività legislativa del Consiglio regionale. Se questa è la situazione in tema di bilancio e finanze, noi ci domandiamo, e con preoccupazione, che senso abbiano le ricorrenti polemiche della Giunta nei confronti del Governo e ci chiediamo se le proposte parziali e talvolta contraddittorie che ancora ieri il Presidente della Giunta e l'Assessore al bilancio addebitavano al Governo non siano invece, proprio sul terreno del bilancio, una delle caratteristiche di questa Giunta. Il tipo di confronto (si fa per dire) che la Giunta porta avanti in questa materia, ci trova quindi dissenzienti nella sostanza e nella procedura e ci spiace perché l'occasione del bilancio rappresenta un terreno di utile discussione fra le forze politiche e fra maggioranza e opposizione.
Per queste ragioni il nostro voto sul disegno di legge n. 250 è un voto contrario, così com'é contrario sul disegno di legge n. 249 con il quale viene riproposto lo spostamento di annualità al 1978 per contributi in conto interessi. E' un provvedimento che l'anno scorso doveva avere carattere di eccezionalità e ora invece sta entrando nella normalità.
Questo è un fatto preoccupante per due ordini di ragioni, intanto sta a significare che tutta una serie di opere pubbliche programmate da diversi anni non vengono eseguite. In particolare per i capitoli indicati all'articolo 1 lo slittamento è del 100% e per i capitoli indicati all'articolo 2 lo slittamento è circa del 98-99%, questo sta a significare che i programmi non si muovono, non si realizzano. Il secondo motivo di preoccupazione è che in questo modo si finanziano solo parzialmente le spese di carattere annuale. Ci sono spese che saranno ripetute negli anni venturi. Noi riteniamo non corretto finanziare con mezzi occasionali delle spese che saranno ripetute anche negli esercizi successivi. Questi sono i motivi del nostro voto contrario, mentre voteremo a favore del disegno di legge n. 248 che rimpingua il capitolo 12170 del bilancio, trattandosi di corretto assestamento tra due capitoli di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Sarò breve in quanto con il mio intervento non farei che togliere un certo pregio a quello svolto dalla collega Castagnone Vaccarino, che in questi argomenti è puntuale, come sua consuetudine e com'é la caratteristica del suo partito.
Ricordo che parecchi mesi fa, quando dibattemmo l'argomento, qualcuno con il sottoscritto, ebbe a dire che stava all'abilità e all'indubbia correttezza dell'Assessore, se veniva attribuito un certo clima di discussione sull'argomento, e non certamente alle motivazioni di ordine tecnico che erano state date. Il dibattito allora si era mantenuto nell'assoluta correttezza poiché ci si era resi conto della necessità, nel corso dell'anno che si sta ormai compiendo, di adempiere ad un'innovazione metodologica nei programmi finanziari della Regione.
In questo senso avevamo in una certa misura sospeso l'assenso.
Nel condividere le osservazioni di ordine tecnico fatte dalla collega Castagnone Vaccarino vorrei ritornare sull'argomento politico. Siamo d'accordo su quanto diceva l'Assessore che il bilancio non è più una specie di colonna di Ercole oltre la quale c'é l'ignoto e al di qua c'è la sicurezza del Mare Nostrum, ossia che il bilancio ha perso un po' di quella figura mitica di totem della vita pubblica secondo cui l'importante è approvare il bilancio e, una volta approvato, tutto andrà bene. Le cose però non stanno più così.
Peraltro la norma di legge dà al bilancio una certa collocazione precisa e prevede che su di esso si debba enucleare una maggioranza politicamente qualificata, in difetto della quale interviene l'organo tutorio. Questo sta ad indicare che, vivaddio, si vuole una volta all'anno verificare l'esistenza di una volontà politica, amministrativa e soprattutto di una maggioranza che intende gestire tutto questo.
Rimprovero alla Giunta che l'illustrazione di questi argomenti, sia pure fatta dal collega Rossi con la consueta puntualità, non abbia in modo assoluto aperto uno spiraglio per vedere in quale misura questi argomenti di ordine finanziario si collocano nella verifica politica della Giunta.
Ci hanno molto interessato i rapporti privilegiati del collega Rossotto (ci spiace che non sia presente) con il Partito comunista e il Partito socialista che abbiamo appreso dal giornale. Siccome questi accordi non riguardano il colore degli occhi dell'ultima dattilografa che andrete ad assumere, ma riguardano anche questi impegni di spesa, mi pare che il confronto, la verifica e la definizione della maggioranza, delle sue prospettive, delle risorse che intende investire e dove intende prenderle debba avvenire in quest'aula.
Se non è avvenuta adesso su questa mastodontica variazione di bilancio vorrei sapere, nel corso dell'anno 1977, in quale occasione la Giunta nel suo complesso si è presentata o si presenterà in Consiglio per fare luce sulla sua volontà, sul modo di voler gestire, sugli obiettivi che si prefigura e sui risultati che intende perseguire a medio, a breve e a lungo termine. Questo discorso, già accennato da qualcuno, è abbastanza delicato anche dal punto di vista istituzionale. Se non riusciamo ad ottenere neanche una volta all'anno, che la Giunta si presenti come un tutt'uno e naturalmente "si conti", continueremo a vivere questo curiosissimo clima in cui la maggioranza è di 31, mentre i giornalisti, sempre meglio informati di noi, dicono che è di 36, oppure dicono che è di 30 più X o cose di questo genere. Non mi sembra un modo serio di gestire da parte della rappresentanza di milioni di abitanti e non di un paesucolo di periferia.
Questa mattina, a proposito di un altro argomento, qualche collega ha voluto interpretare in termini riduttivi le funzioni di un'assemblea regionale. Noi liberali non siamo stati tra i fautori più convinti della Regione in un certo arco di tempo, in occasione di un certo provvedimento.
Ci pare peraltro che soprattutto con la legge 382 si ha ormai una dimensione a cui la collettività guarda con interesse. Soprattutto è uno strumento attraverso il quale la collettività, con la partecipazione, pu crescere.
Non è certo questo però il modo per fare partecipare la collettività.
Questi fatti estremamente delicati dal punto di vista istituzionale portati avanti con una relazione di Commissario senza l'illustrazione della Giunta, senza una proiezione in orizzontale oltre che in verticale sminuiscono la credibilità della nostra istituzione. Questa, al di là delle battute che faceva la signora Castagnone Vaccarino e che ringrazio di avercele ricordate, è la conseguenza più grave di questo modo di procedere.
Potremo ancora aggiungere la nota relativa a qualche Assessore che pare abbia una particolare sensibilità alle tende: ognuno coltiva i pizzetti che crede, quindi qualche Assessore può anche coltivare le tende.
Per non ripetermi dichiaro che voterò contro ai disegni di legge 249 e 250 mentre voterò a favore, perché è una necessità contabile, del disegno di legge 248.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Benzi.



BENZI Germano

Ritengo che si sarebbe potuto dare una mano alla Giunta, ma devo confessare che ho avuto soltanto oggi pomeriggio l'elenco completo della variazione di bilancio, perciò è quasi impossibile dare un giudizio sulle cifre. I colleghi che mi hanno preceduto hanno fatto una disamina abbastanza convincente. Quando è stata presentata quella specie di bilancio si era promesso che si sarebbe tornati sull'argomento per chiarire, per dare un modello nuovo di bilancio. In verità immaginavo un'impostazione diversa delle cifre, tale comunque da poter dare l'avvio alla famosa programmazione del '77/'78/'80 di cui abbiamo parlato diverse volte. Ci troviamo invece di fronte a spese che non conosciamo, di fronte a prese di posizione in certi settori che, per quanto mi riguarda, non sono mai state sottoposte alla nostra attenzione.
Posso capire i Consiglieri della maggioranza che a occhi chiusi, danno tutti i loro placet, ma per chi è all'opposizione la situazione è molto più difficile. In questa caterva di spese 430 milioni sono stati stanziati per Commissioni e adesione a manifestazioni varie, cifra molto alta se consideriamo che al capitolo 1700 è stanziato un milione per stipendi e altri assegni fissi al personale della Sovrintendenza ai Beni del Piemonte.
Che cosa si può fare con un milione? Sono stanziati 20 milioni per sovvenzioni e sussidi a istituzioni, fondazioni, Enti e comitati che si occupano di musei, pinacoteche e collezioni artistiche, mentre da alcuni mesi leggiamo sui giornali che l'Assessore Fiorini si sta occupando dei beni in Piemonte.
Ebbene, in tutte queste varianti i beni culturali del Piemonte non contano, perciò non è stata fatta una politica che valorizzi qualcosa di nuovo in questo campo.
Tuttavia con cifre di questa portata e con il vario numero di voci non possiamo dire che si tratti di piccole variazioni. Questi temi andrebbero discussi più a lungo e dovrebbero essere affrontati con gli Enti interessati. Capisco che è più scomodo: quante volte siamo stati sotto tiro in laboriose discussioni con i sindacati e con gli Enti interessati! In questo caso invece il Consiglio è semplicemente chiamato a dire sì oppure no, ma dire sì con altrettanta semplicità è difficile.
Pertanto voterò a favore del disegno di legge 248 mentre voterò contro ai disegni di legge 249 e 250.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente e colleghi, farò un intervento brevissimo solo per puntualizzare la posizione che andremo ad assumere sui tre disegni di legge portati al nostro esame.
Siamo stati attenti testimoni e spettatori della discussione qui svolta e dobbiamo dire che apprezziamo il lavoro di ricerca, di verifica, di documentato approfondimento che altri Gruppi hanno ritenuto di dover fare sul contenuto e sulla portata, soprattutto del disegno di legge n. 250, che è il più importante dei tre che ci vengono sottoposti, ma crediamo di dover cogliere anziché il dettaglio, l'analisi particolareggiata delle singole voci di cui si porta qui la variazione, l'aspetto politico di fondo di questo dibattito.
Ci pare che l'aspetto politico da sottolineare sia che questa maggioranza si era presentata all'inizio del 1977 presentandoci un bilancio definito anomalo (come dice il Consigliere Paganelli e ha ragione) che in realtà è diventato di fatto il bilancio definitivo e perdurante di questa maggioranza.
Non avevano quindi torto coloro che, come noi, in quella circostanza avevano fatto rilevare l'impossibilità che venissero concesse deleghe fiduciarie ad una maggioranza di tipo politico così lontano dalle nostre posizioni, senza alcuna assicurazione sul momento in cui questa Regione avrebbe finalmente detto in modo chiaro, organico, logico, come intendeva gestire le proprie disponibilità finanziarie.
Oggi siamo di fronte ad una massiccia variazione di bilancio che viene presentata, sotto la speciosità del pretesto tecnico, come provvedimento da approvarsi con tutta urgenza.
Noi, anche in questo caso, possiamo soltanto richiamarci ad una valutazione di ordine politico. Crediamo che nessuno si attenda da parte nostra la concessione di deleghe fiduciarie a maggioranze quali quelle che oggi guidano la nostra Regione.
Per questa ragione il nostro sarà un voto politicamente motivato in senso contrario al disegno di legge n. 250, così come lo sarà al disegno di legge n. 249 e lo sarà anche sul disegno di legge n. 248, al di là del fatto che qui lo si è voluto presentare come un semplice assestamento interno. Sarà sicuramente in questi termini che deve essere valutato il terzo disegno di legge, ma a noi sembra che, a fronte di provvedimenti in materia di bilancio assunti dalla maggioranza, il compito dell'opposizione dichiarata, preconcetta, quale quella che svolge in quest'aula il Movimento Sociale Italiano, il nostro non possa essere che un voto negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Luciano

Egregi colleghi, non tocca sicuramente a me dare una risposta agli interventi dei colleghi del Consiglio, anche perché la relazione ha offerto degli spunti di distinguo sui quali si è sviluppata la discussione desidero tuttavia intervenire a nome del Gruppo comunista.
Sia chiaro prima di tutto che con questo disegno di legge non si intendono sollevare polveroni di nessun tipo: gran parte di queste variazioni si riferiscono a provvedimenti già discussi e approvati in quest'aula. Sono peraltro del parere che le variazioni sono necessarie in un'Amministrazione come la nostra, come in generale nel sistema degli Enti locali ed è bene che siano fatte con più frequenza anche per incidere maggiormente sui singoli atti che saremo chiamati ad operare.
In sostanza sono in discussione 800 milioni per maggiori spese correnti. Voglio subito ribadire una questione al fine di chiarirci le idee per il prossimo futuro. Vogliamo fare una casistica delle spese correnti? Sono spese correnti quelle per l'istruzione professionale, per l'assistenza e per lo sviluppo sociale? Richiamo l'attenzione del Consiglio regionale su queste considerazioni perché altrimenti ci morderemo sempre di più la coda (al di là del gioco delle parti). Le leggi di oggi ci chiedono di porre la questione in termini interrogativi, ma il consuntivo, il prossimo bilancio di previsione, il bilancio pluriennale ci dovranno dare delle risposte a questo riguardo. E' uno sforzo collegiale che dovremo fare tutti insieme. Attenzione allora quando si parla delle spese correnti, occorre definirne meglio il concetto.
L'altra questione che desidero sollevare riguarda la revisione delle leggi. In realtà dei 195 miliardi per mutui ne sono impegnati 112 o 120.
Ritengo che, sulla base di un documento proposto dalla Giunta o dalla I Commissione o dalla Presidenza del Consiglio, il Consiglio debba stabilire le modalità per procedere alla revisione delle leggi. Che cosa si vuole ridurre? Usciamo da questo equivoco. Ho ripercorso la storia di alcune leggi e ho notato che, con lo spirito più unitario possibile realizzato in Consiglio regionale, si è arrivati ai 195 miliardi per investimenti che però, per i meccanismi delle leggi, per il sistema del credito, non si possono spendere. E' la stessa situazione dei residui passivi del bilancio dello Stato che non si spendono se non vengono cambiati i meccanismi generali di spesa, che vanno dal sistema delle contabilità, al sistema del credito. E noi stessi siamo schiavi di questo meccanismo.
Addentriamoci nel merito, offriamo ognuno il nostro impegno culturale non limitiamoci a fare dei discorsi quantitativi. Sono stati già spesi 62 miliardi e forse prima della fine dell'anno ne spenderemo 100. La Giunta faccia attenzione prima di passare al nuovo bilancio perché nel 1979, se i mutui non vengono accesi, la nuova legge stabilirà 100 miliardi di passività. Tutti sappiamo qual è la situazione degli Enti locali. Facciamo un discorso serio assieme agli Enti locali ed operiamo delle scelte con gli Enti locali che si trovano nella paralisi generale in ordine agli investimenti.
La causa della rigidità del bilancio non sta soltanto nella crisi economica che ci travaglia da anni.
La rigidità del bilancio nasce da un insieme di cose. Avremo comunque un aumento delle spese correnti perché questa è la dinamica per tutte le Regioni. E' indispensabile la definizione della casistica delle spese correnti improduttive, di quelle che possono produrre in prospettiva (istruzione e assistenza sociale). Il collega Paganelli mi ha offerto lo spunto per fare queste considerazioni: non interessa se lo Stato ci dà 280 miliardi o 500 o 600 per capitoli differiti, amministrati per delega, ma interessa un'indagine conoscitiva della spesa degli ospedali, in quanto essa non solo è massiccia, ma perché mancano allo stesso Consiglio elementi seri di valutazione.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Noi repubblicani l'abbiamo fatta.



ROSSI Luciano

Io sto chiedendo questa indagine dall'anno 1975. Quando si parla di queste cose si sorvola su tante altre. Ci vuole tempo per conquistare soggetti, personalità politiche ecc. Facciamo l'indagine conoscitiva della spesa degli ospedali, certamente i fondi non saranno sufficienti, ma almeno avremo un quadro preciso delle spese, sapremo dire alla gente come si spenderanno quei fondi e daremo un contributo come Consiglio regionale.
Il nostro Gruppo è sempre disponibile a questo riguardo. Sono convinto che si potranno ricavare 40-50 miliardi dalle attuali leggi per trasferirli al Piano di sviluppo, ma occorre la volontà politica di tutti i Gruppi oltre che degli Assessori. Le Commissioni del Consiglio regionale, sulla base di un documento che stabilisca la metodologia e collegandosi con la Giunta, possono fare tale revisione. Non è un problema né tecnico n contabile, ma politico prima di tutto. In questo spirito va interpretata la variazione di bilancio.
A differenza dell'Assessore, nella mia relazione non ho parlato di bilancio provvisorio: ho detto che si tratta di un bilancio di transizione.
Nessun bilancio può essere fatto in contrasto con la legge di contabilità con il Piano di sviluppo siamo in posizione più avanzata rispetto alle altre Regioni; approvando la legge di contabilità possiamo avere dei punti di riferimento anche in quel Piano, mentre le altre Regioni, prive di un Piano di sviluppo, continueranno ad amministrare in base a vecchi meccanismi.
Oggi ci misuriamo con il nuovo meccanismo di contabilità, e alla fine del 1978 vedremo come avremo impegnato le risorse e come si ridurranno i residui. Faccio però rilevare che gran parte del bilancio della Regione diventa sempre di più un bilancio amministrato per delega, perciò sui residui per le mancate entrate vincolate il Consiglio non potrà decidere niente: potremo eliminare soltanto quelle provenienti dalle poche risorse non vincolate. Vorrei che il Consiglio regionale, al di là del voto sui singoli disegni di legge, avesse un'interpretazione serena delle prospettive che ci stanno di fronte.
Non c'è bisogno del mescolamento delle carte, ma della volontà e della capacità di tutti i Consiglieri. Se fino ad oggi molti Consiglieri hanno dedicato alla Regione molte ore al giorno, nel prossimo futuro saranno obbligati a dedicarne molte di più, non solo in senso quantitativo, ma anche in senso qualitativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

L'intervento del collega Rossi richiede una puntualizzazione.
Determinati argomenti non sono stati toccati perché, per decisione dei Capigruppo, abbiamo rinviato l'esame del conto consuntivo del 1976. E' evidente che tutti gli argomenti che il collega ha puntualmente sottolineato, sui quali naturalmente ci vuole un dibattito, si collegano strettamente al conto consuntivo del 1976.
Intanto facciamo una fotografia della situazione, diciamo le cose come stanno e le diremo anche nel momento in cui si discuterà il conto consuntivo; poi faremo i discorsi che il Consigliere Rossi ha sottolineato.
Oggi abbiamo fornito soprattutto delle valutazioni politiche perché era in discussione la variazione di bilancio e non era in discussione il conto consuntivo.
Per quanto riguarda l'affermazione sulla cifra che si riferisce ai fondi ospedalieri, il Consigliere Rossi non ha fatto che ripetere, forse con parole più penetranti delle mie, ciò che avevo detto io: non si possono impegnare 238 miliardi sotto forma di variazione tecnica, si deve discutere a fondo, ci si deve confrontare perché su questi argomenti non ci si sofferma mai a sufficienza.
La nostra richiesta quindi è di discutere a lungo su questi argomenti e non con la fretta di oggi.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Franzi. Ne ha facoltà.



FRANZI Piero

Essendo presente l'Assessore all'agricoltura vorrei chiedergli alcune precisazioni, in merito al totale delle spese in diminuzione che ammontano a 16 miliardi e 325 milioni e che, per il solo settore dell'agricoltura ammontano a 4 miliardi e 930 milioni. A mio giudizio, leggendo le imputazioni dei vari capitoli, ritengo di poter dire che qualcosa non va anche perché ci sono migliaia di pratiche e domande giacenti dal 1976 non ancora finanziate.
Mi chiedo come mai, a novembre del 1977, si debbano apportare delle diminuzioni così massicce mentre non si definiscono le pratiche giacenti negli uffici. Qui risultano quote in conto interessi per ammodernamento mutui relativi a interventi per lo sviluppo dell'agricoltura, per lo sviluppo dell'associazionismo e della cooperazione, per il potenziamento della zootecnia, quando sappiamo che vi sono domande giacenti ed inevase presso gli Ispettorati agrari.
Non si venga a dire che questo non corrisponde al vero, perché le ultime statistiche che ci ha fornito l'Assessore parlano di migliaia di domande inevase. Non voglio addebitare la causa all'inefficienza degli uffici provinciali o regionali; dico solo che, forse, il meccanismo dell'amministrazione e delle disponibilità finanziarie non è perfetto.
Se in un settore delicato qual è l'agricoltura facciamo mancare la disponibilità dei mezzi, certamente non possiamo attenderci dall'agricoltura quel rilancio e quello sviluppo che tante volte abbiamo auspicato in questa sede.
Mi auguro che la Giunta riesca a trovare il modo di spendere sollecitamente i fondi messi a disposizione.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare l'Assessore Simonelli. Ne ha facoltà.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione

L'argomento in discussione merita una certa ampiezza data l'importanza e la dimensione. Vorrei innanzitutto ribadire con fermezza alcuni punti.
E' stata detta una cosa vera e cioè che nel corso del '77 abbiamo gestito un bilancio di transizione, un bilancio che risulta da quello approvato all'inizio dell'esercizio e dalle leggi di variazione che approviamo questa sera; questo, al di là delle speranze più o meno fondate di poter recuperare somme significative con le leggi di variazione, era chiaro, perché lo avevamo discusso in sede di bilancio pluriennale sapevamo che il '77 era un anno nel quale non vi erano risorse aggiuntive da destinare ai programmi della Regione.
Se ha un senso la programmazione pluriennale della spesa, dobbiamo anche sapere che ci sono degli anni nei quali si può spendere di più e degli anni nei quali si può spendere di meno: il 1977 era indicato in sede di bilancio pluriennale provvisorio come un anno nel quale non si poteva spendere di più e tale considerazione è stata presente nella presentazione dei documenti; oggi constatiamo che così è stato, anche perché nel corso di quest'anno si sono verificati eventi che non erano prevedibili, come le alluvioni (delle quali spero che nessuno vorrà far carico alla Giunta regionale di sinistra, giacché per quanto difficili possano essere i nostri rapporti con il Padre Eterno, credo che non ci possa venire imputato anche di scatenare gli eventi atmosferici sul territorio del Piemonte!). Io mi auguro che questo non lo si dica, anche se tutto è lecito; del resto nessuno risponde dei voti espressi nell'esercizio del proprio mandato quindi si può dire in quest'aula qualsiasi cosa.



BIANCHI Adriano

In quest'aula si risponde a quei contenuti politici.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione

Infatti, siamo qui per questo. Le variazioni che sono state presentate hanno una componente importante di variazione tecnica, nel senso che sono rivolte a recuperare delle risorse per impinguare capitoli di spesa che tecnicamente si erano rivelati non capienti, ma hanno anche due caratteristiche diverse, rimarcate nella relazione di Rossi: fare fronte ad eventi di carattere eccezionale o comunque indipendente dalla volontà della Regione (mi riferisco ai danni alluvionali e ad interventi come quelli per il contratto degli autoferrotranvieri e per il finanziamento della legge 1221 nel settore dei trasporti) finanziare interventi che si muovono nella logica del Piano di sviluppo con carattere prioritario a stralcio.
Alcune leggi sono previste nel Piano di sviluppo, ma, per ragioni contingenti e tecniche, come la legge sui parchi e la legge sull'artigianato, devono trovare copertura nel corso di questo esercizio.
Inoltre vi è la quota residua di 1.400 milioni che viene destinata a rimpinguare il fondo per gli interventi di piano.
La variazione di bilancio si muove dentro questa logica, non ha la pretesa di iniziare a realizzare il Piano di sviluppo: ha la pretesa di non essere in contrasto col Piano di sviluppo.
Come sono recuperate le entrate con le quali far fronte a questi stanziamenti? Sostanzialmente in due modi, tolte le piccole entrate che derivano dall'aumento delle entrate della Regione. Posso assicurare la signora Castagnone Vaccarino che i 100 milioni in più sono il frutto di accertamenti dell'anno 1977.
Il consuntivo '76 ne dava 700, i primi accertamenti del '77 consentono di prevedere un aumento di entrate. Al di là di queste piccole somme, per la grossa parte delle risorse disponibili derivano da oneri per mutui che vengono contratti oppure da slittamento delle annualità su concessioni di interessi a favore delle opere pubbliche. Vorrei chiarire questo punto.
Dobbiamo intenderci, colleghi. Il fatto che gli oneri dei mutui non vengono sostenuti nel corso di questo esercizio, non vuol dire, come pare fare intendere l'intervento del Consigliere Franzi, che quelle spese non si fanno; le spese che non si fanno, sono quelle che si pagano alle banche a fronte dei mutui, ma se quelle opere vengono avviate a soluzione, in tempi che non rientrano nell'esercizio, ma che, per esempio, cominciano il 1 gennaio 1978, non sono caricate sul '77 e se a quelle spese si fa fronte con la cassa, non ha senso che manteniamo sul '77 gli oneri relativi ai mutui. Quindi non si tratta di oneri in meno per l'agricoltura perché non sono state modificate di una sola virgola le leggi che riguardano l'agricoltura...



FRANZI Piero

Ci sono le domande ferme.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione

Le domande ferme non c'entrano niente con gli oneri che vengono tolti dai mutui. Tra le domande ferme, magari, ce n'é ancora qualcuna del periodo in cui era lei Assessore all'agricoltura. Cosa vuol dire questo? Le domande sono ferme in relazione al modo con cui sono approvate le leggi e al modo con cui vengono erogati i finanziamenti. Il fatto che qui siano tolti gli oneri dei mutui, non ha nessun rapporto con l'accettazione delle domande perché se anche quelle domande vengono pagate con la cassa, gli oneri dei mutui non incidono sul bilancio '77, semplicemente perché nel '77 quel mutuo non è stato stipulato: questi sono principi elementari di politica di bilancio e non è lecito travisare i dati che risultano da queste cifre, per fare discorsi di altro genere. Non c'è rapporto tra la spesa da sostenere nell'agricoltura e gli oneri dei mutui corrispondenti.



FRANZI Piero

Il rapporto esiste.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione

Consigliere Franzi, se lei crede che sia divertente questa specie di canto amebeo possiamo continuare fino a domattina. In verità non esistono pratiche ferme per mancanza di fondi su leggi non finanziate, esistono pratiche che hanno un iter lungo connaturato alla natura della pratica, al tipo di finanziamento, alle istruttorie che sono necessarie al funzionamento delle leggi. Questi oneri non possono essere spesi perch questi sono denari che paghiamo alle banche per mutui che non siamo più in grado di fare. Se maturerà l'iter delle pratiche da adesso al 31 dicembre i finanziamenti verranno pagati con le disponibilità di cassa.
Certo, si apre il problema dei mutui sollevato dai Consiglieri Paganelli e Rossi. Sui mutui si innestano diverse cause che ne rallentano l'effettuazione, prima di tutto il meccanismo delle leggi regionali, che è ricalcato per lo più su quello delle leggi dello Stato, che rende macchinosa e lenta l'erogazione. In molti casi si è fatto fronte agli interventi che erano previsti con mutui in via provvisoria con le giacenze di cassa per sovvenire alla carenza di risorse. Perché si è fatto questo? Perché il livello dei tassi era tale da sconsigliare di contrarre mutui innanzitutto per l'alto costo che costringeva ad indebitamenti al di sopra del ragionevole e in secondo luogo perché le leggi istitutive di quegli interventi prevedevano mutui ad un tasso che variava dal 13% al 15 quindi, per poter contrarre mutui ai tassi di mercato, che sono arrivati nel corso del '77 al 18-19%, si sarebbe dovuta modificare la legge con la previsione di mutui a tasso più elevato.
Tale politica incontra peraltro dei limiti obiettivi, che sono rappresentati dalla situazione della cassa che dovrà essere corretta quando si inizierà la politica di contrazione dei mutui. A mano a mano che vengono a maturazione le opere programmate e che le disponibilità di cassa si vanno riducendo, sarà opportuno iniziare la politica di contrazione dei mutui.
Nel bilancio pluriennale provvisorio distribuito ai Consiglieri abbiamo previsto una progressiva riduzione delle disponibilità di cassa in conseguenza di un maggior snellimento della spesa arretrata e questa previsione sarà mantenuta nel bilancio pluriennale.
Dovremo certamente avviare la politica di assunzione di mutui a partire dal 1978. La qual cosa è in parte diversa dalla gestione normale della spesa regionale alla quale si riferiva il Consigliere Paganelli, perch l'assunzione dei mutui si renderà necessaria per consentire l'avvio degli investimenti previsti con le leggi già approvate, oltre di quelli previsti in attuazione del Piano di sviluppo, mentre le disponibilità che il Governo ci deve erogare devono garantire mese per mese il funzionamento normale della spesa corrente. Purtroppo nel '78 sarà necessario accendere mutui e continuare ad insistere presso il Governo perché ci dia fondi sufficienti mese per mese; in caso contrario avremo un duplice risultato negativo: bloccare la nostra capacità di investimenti che è affidata in gran parte al mutuo e fermare l'erogazione della spesa normale.
E' stata ripresa, seppure incidentalmente, la polemica tra spese correnti e spese di investimenti. Pur mantenendo alla differenza tra tali spese un loro significato, non va ignorato che nella recente normativa sulla riforma della contabilità regionale, viene indicata una diversa denominazione: "spese di funzionamento" e "per nuove spese" di sviluppo. In realtà il vecchio concetto di "spese correnti" e "spese di investimento" è saltato. Abbiamo delle spese di investimento che accendono un'irrilevante spesa corrente e abbiamo spese correnti di puro funzionamento, di carattere produttivo, di carattere promozionale, che hanno un rilievo sociale. E' diversa la spesa che va semplicemente al funzionamento della macchina amministrativa e la spesa corrente nella sanità, nell'assistenza, nella formazione professionale, nei crediti all'artigianato.
L'altra rilevante fonte di risorse delle leggi di variazione è rappresentata dallo slittamento delle annualità. Siamo in presenza di un fenomeno che, sotto questo profilo, è identico a quello che abbiamo conosciuto l'anno scorso. Si apre il problema della variazione delle leggi di spesa degli anni passati con recupero in via definitiva di somme che non sono spendibili, discorso che in Commissione è stato iniziato e che potrà proseguire secondo il metodo che indicava il Consigliere Rossi, cioè individuazione dei criteri ai quali attenersi per fare questa revisione demandando poi alle singole Commissioni il compito di analizzare i contenuti delle singole leggi. La revisione delle leggi deve essere compiuta alla luce di diversi punti di riferimento: occorre esaminare se le leggi funzionano dal punto di vista dell'erogazione della spesa, se sono conformi al Piano di sviluppo e se sono prioritarie sulla base delle indicazioni che ci siamo dati. Questo lavoro deve iniziare subito poich difficilmente, data la sua complessità, potrà concludersi prima della formazione di bilancio pluriennale; ne recupereremo i risultati nell'assestamento di bilancio nel mese di giugno 1978. Sono state stranamente trascurate da parte dei Consiglieri intervenuti alcune variazioni di spesa che io temevo sarebbero state oggetto di qualche critica o di qualche valutazione positiva. Noi abbiamo già provveduto, a stralcio, a ridurre gli stanziamenti di alcune leggi come quella sulla bonifica del bestiame in vigore per una spesa complessiva di 800 milioni.
Sono le leggi che non hanno funzionato. Questa operazione dovrà essere completata organicamente in seno alle Commissioni.
Per quanto riguarda la parte riguardante le spese sanitarie, con l'occasione della presentazione di queste leggi di variazione abbiamo incluso nel bilancio quegli stanziamenti la cui disponibilità ci è stata resa nota in questo periodo. Avendo il Governo stanziato dei fondi a integrazione del fondo ospedaliero '75 e '76 e prevedendo che il livello '76 sarà raggiunto anche nel '77, se non mettevamo a bilancio queste somme diventava impossibile provvedere a fine anno agli stanziamenti agli ospedali.
Evidentemente nulla vieta che in sede di discussione del bilancio pluriennale e della politica sanitaria si possa discutere dei modi di erogazione di questa spesa. Sono completamente d'accordo sulla necessità di andare ad un'indagine sulla spesa ospedaliera, sui suoi effetti, sulle caratteristiche, sulle sue dimensioni. Da parte nostra non c'è alcuna reticenza e alcuna remora ad accettare la proposta di un'approfondita analisi.
Non sono d'accordo con quanto è stato detto sulla pretesa in merito alla non eccezionalità degli interventi che vengono finanziati con la legge 249, cioè quella legge che recupera risorse disponibili "una tantum". Se noi esaminiamo quali sono gli utilizzi di queste risorse vediamo che si tratta di utilizzi straordinari: gli interventi per le calamità; i contributi per il contratto degli autoferrotramvieri (che potranno anche diventare annuali, ma noi dobbiamo considerarli eccezionali).
Gli interventi relativi alla legge 54 che abbiamo considerato come una sorta di anticipazione sul Piano di sviluppo (la dottoressa Castagnone Vaccarino, che in altra sede ci accusava di non prestare la dovuta attenzione a questo tipo di interventi, non vorrà questa volta rimproverarci di averli previsti); gli interventi per l'assetto idrogeologico, che oggi è un intervento con carattere di priorità anche se ha natura potenzialmente ricorrente.
Le altre spese previste dalla legge 250 riguardano il personale e gli oneri per la formazione professionale. Occorre a questo proposito sciogliere una contraddizione di fondo poiché, quando si chiede di considerare la formazione professionale come uno fra i settori di intervento prioritario, si deve anche tener presente che riqualificare la formazione professionale significa spendere di più, prova ne è che per il 1977 siamo arrivati a stanziare 18 miliardi: se vogliamo etichettare questo ambito secondo le convenzioni dobbiamo convincerci che è un ambito tendenzialmente crescente in cui vanno registrati i rinnovi dei contratti del personale docente.
In relazione alle spese per il funzionamento della macchina amministrativa, non credo che possiamo scegliere di fare opera calligrafica per ricercare minuziosamente tutto ciò che è speso in più rispetto ad un criterio di tipo biafrano, io potrei vestire con un saio e adempirei alle mie funzioni di Assessore regionale, ma nulla vieta che io porti il doppiopetto. La dottoressa Castagnone Vaccarino si è divertita nel suo excursus su molti particolari. Il genere di vita che conduciamo, le difficoltà nelle quali lavoriamo, il grado di efficienza purtroppo limitata della macchina amministrativa, i conforts modesti della Giunta come del Consiglio, non consentono di ritenere che si possa fare una polemica sulla tenda, sul velluto, sulla moquette e sul tipo di poltrona. Altre volte, in occasione di altre Giunte, si sono fatte polemiche sui mobili di antiquariato: sono polemiche che arricchiscono l'attività di qualche deputato che si diletta a pubblicare queste cose in un giornaletto locale ma quel deputato non è mai stato considerato, per quanto appartenga al partito che fu di Benedetto Croce, l'interprete più genuino e più fedele del pensiero liberale nel nostro Paese.
Vorrei ricordare che il capitolo 190 per studi e ricerche venne dimezzato perché divenne la sede di tutte le spese per studi e ricerche distribuiti nei diversi Assessorati. Per quanto riguarda le spese per i mezzi di trasporto dobbiamo renderci conto che nel corso dell'anno ci sono stati gli aumenti dei costi, e che quando parliamo di inflazione i termini di lievitazione dei costi valgono per chiunque. Sono completamente d'accordo che ci sia l'esigenza di budgets rigorosi e soprattutto programmati anche per alcune di queste opere. Anticipo al Consiglio regionale che, anno per anno, discuteremo del complesso delle spese di ricerca, e, in futuro, non le faremo più affluire in un unico capitolo. La Giunta si assume l'impegno di fare un budget e di discuterlo secondo l'ordine di priorità. La Giunta, nel presentare queste proposte, non intende né far passare sotto banco delle grosse variazioni, né rinunciare ad un confronto sui temi che sono stati opportunamente sollevati. Non possiamo dire di non aver discusso di politica di bilancio, di politica economica finanziaria, di scelte.
Nel corso del '77 abbiamo affrontato più volte e per periodi lunghi i temi che riguardano la capacità di spesa, la politica di bilancio: abbiamo svolto un'ampia consultazione sul Piano regionale di sviluppo che conteneva lo schema di bilancio pluriennale. In questa fase di fine anno non è possibile indire un altro confronto in tutte le sedi perché non dobbiamo dimenticare che la consultazione si è espressa ampiamente sulle linee di politica economica della Regione, con un approfondimento che servirà quando, nel corso del '78, ricominceremo a discutere la legge di contabilità, il rendiconto del '76, il bilancio pluriennale, oltre al bilancio '78 e a metà anno del bilancio stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, il mio intervento vuole essere una risposta ad un'osservazione, pur giusta, fatta dal Consigliere Franzi, ma vuole essere anche un'informazione al Consiglio circa la situazione delle pratiche presso gli Ispettorati dell'agricoltura. Abbiamo riferito più volte, e vorrei ripeterlo perché resti chiaro, che nel 1975 avevamo formulato un piano per quanto atteneva l'accertamento burocratico e l'analisi delle pratiche del settore agricoltura.
L'obiettivo era di raggiungere la conclusione di tutte le pratiche esistenti alla fine dell'anno 1975 (quindi quelle pervenute dallo Stato negli anni '72/'73/'74/'75) col mese di febbraio 1977, e alla primavera del 1978 la chiusura definitiva, per quanto si riferisce all'attività regionale e non per quanto si riferisce alla conclusione attuativa che spetta all'agricoltore.
Vi è poi l'altra parte di domande presentate che non rientrano nella capienza prevista per quanto si riferisce, per esempio, all'acquisto di macchine agricole, c'é una richiesta di 28-30 miliardi, non ricordo esattamente, a fronte di un finanziamento, sia per quanto riguarda la competenza dello Stato, sia per quanto riguarda la competenza della Regione, che non ha alcuna possibilità di capienza se non nel tempo. Quindi anche in questo caso si deve fare una riflessione non in ordine all'attività burocratica, ma in ordine alla quantità delle risorse destinate alla politica agricola.
Quando abbiamo assunto il governo regionale il personale era costituito da 240-250 unità; nel frattempo è stato destinato al settore del l'agricoltura quasi tutto il personale recuperato da altre parti rafforzando notevolmente gli Ispettorati. Se non vado errato, oggi, si sono superate largamente le 320-325 unità operative e, quanto prima, pensiamo di rafforzare il servizio con l'inserimento di tecnici.
Com'è noto, per sveltirne l'iter, le pratiche vengono esaminate dal Comitato composto dalle associazioni rappresentative del mondo dell'agricoltura e dall'Ispettorato. Questo è stato l'impegno assunto d'altro canto non potevamo fare diversamente. Si tenga presente che la pratica non si risolve a tavolino: il tecnico deve recarsi sul posto per un sopralluogo, deve redigere una relazione per cui l'iter diventa abbastanza lungo. Siamo nella condizione di garantire al Consiglio che, con la primavera del 1978, tutta la normale attività burocratica, sarà al passo.
Per quanto si riferisce alle risorse, il discorso è diverso, perch entro il 9 giugno, termine ultimo per la presentazione, sono state presentate centinaia di domande. E' evidente che non è possibile dare una risposta immediata da quel termine ad oggi.



PRESIDENTE

La discussione sui tre disegni di legge è così finita. Passiamo alla votazione del disegno di legge n. 248: "Interventi per lavori urgenti di pubblico interesse, in dipendenza di alluvioni, piene e frane ed altri eventi naturali di carattere eccezionali. Recupero di somme stanziate".
Articolo 1 - "E' autorizzata la riduzione di L. 892.550.000 sullo stanziamento di cui al capitolo 12180 dello stato di previsione della spesa per l'anno in corso, con la denominazione 'Interventi per la realizzazione di opere di prevenzione, soccorso e ripristino resesi necessarie a seguito di calamità naturali particolarmente gravi' e con stanziamento di L. 25 miliardi assegnati alla Regione Piemonte con legge statale 8 agosto 1977 n. 639, per provvedere agli interventi dipendenti dagli eventi calamitosi del maggio 1977.
La somma di L. 892.550.000 è iscritta sul capitolo 12170 del medesimo stato di previsione della spesa, con la denominazione 'Interventi per lavori urgenti e di pubblico interesse, in dipendenza di alluvioni, piene e frane ed altri eventi naturali di carattere eccezionale' per reintegrarne lo stanziamento nella misura della spesa anticipata dalla Regione Piemonte al fine di fronteggiare le necessità più immediate derivanti dall'alluvione del maggio 1977.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Se nessuno chiede di parlare si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 47 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri.
L'articolo 1 è approvato.
Articolo 2 - "La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art.
15 dello Statuto regionale ed entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 47 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 248.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 48 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri.
Il disegno di legge n. 248 è pertanto approvato.
Sul disegno di legge n. 249 chiede ancora la parola l'Assessore Simonelli. Ne ha facoltà.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione

Al disegno di legge n. 249 è stato presentato un emendamento. Nella formulazione del testo non si era tenuto conto della necessità, per quanto riguarda gli oneri derivanti per i servizi di autotrasporti, in conseguenza della legge 1221, di destinarne una parte al rifinanziamento della legge n.
14 del '75. Con l'emendamento le cifre globali restano le stesse. Al capitolo 6120 lo stanziamento di 2.700 milioni diventa di 1.900 milioni.
Nella pagina successiva al capitolo 10180 si portano in aumento gli 800 milioni.
Alla rubrica 10 dell'elenco 3, dove si elencano i provvedimenti da finanziare sul fondo 10180 si indicano gli 800 milioni con la loro destinazione cioè: contributi a favore di aziende pubbliche o a partecipazione pubblica per spese di esercizio e per autoservizi di linea.



PRESIDENTE

Con queste precisazioni possiamo passare all'esame dell'articolato del disegno di legge n. 249: "Destinazione ad interventi straordinari della disponibilità di 10.400 milioni derivanti dallo spostamento della decorrenza di annualità relative alla concessione di contributi in conto interesse per l'esecuzione di opere pubbliche da parte di Enti locali".
Articolo 1 - "La decorrenza della seconda annualità derivante dai limiti di impegno iscritti ai sensi della legge regionale 16 maggio 1975 n. 28, nei capitoli n. 1118, n. 1148, n. 1154, n. 1308, n. 1314, n. 1317 e n. 1367/2 del bilancio di previsione per l'anno finanziario 1975 è trasferita dall'anno finanziario 1976 all'anno finanziario 1978. La scadenza dell'ultima annualità derivante dai limiti di impegno è conseguentemente trasferita all'anno 2011".
Se nessuno chiede di parlare si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'articolo 1 è approvato.
Articolo 2 - "La decorrenza della seconda annualità derivante dai limiti di impegno iscritti, ai sensi della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28, nei capitoli n. 1172, n. 1214 e n. 1221 del bilancio di previsione per l'anno finanziario 1975 è trasferita all'anno finanziario 1978 fino alla concorrenza del rispettivo importo complessivo di L. 386.250.000, di L.
1.393.714.220 e di L. 2.074.920.000. La scadenza dell'ultima annualità è conseguentemente trasferita all'anno 2011.
La decorrenza della terza annualità derivante dai limiti di impegno di cui al precedente comma è trasferita all'anno finanziario 1978 per gli importi rispettivamente, di L. 13.750.000, di L. 6.285.780 e di L.
25.080.000, in corrispondenza delle erogazioni effettuate a carico dei capitoli medesimi nel bilancio per l'anno finanziario 1975 e dei corrispondenti capitoli n. 1172, n. 1214, n. 1114 del bilancio per l'anno finanziario 1976. La scadenza dell'ultima annualità è conseguentemente trasferita all'anno 2010".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato.
Articolo 3 - "Per effetto del trasferimento delle annualità di cui ai precedenti articoli, nel rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1977 saranno eliminate dal conto dei residui e costituiranno economie di spesa le somme conservate in corrispondenza dei capitoli n.
1088, n. 1114, n. 1117, n. 1119, n. 1148, n. 1154, n. 1172, n. 1214, n.
1231 e n. 1371 del bilancio per l'anno finanziario 1976 nella rispettiva misura di 100 milioni, di L. 874.920.000, di 200 milioni, di 50 milioni, di 100 milioni, di 20 milioni, di L. 36.250.000, di L. 593.714.220, di 150 milioni e di 100 milioni".
Si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'articolo 3 è approvato.
Articolo 4 - "La decorrenza della seconda annualità derivante dal limite di impegno iscritto, ai sensi della legge regionale 7 luglio 1976, n. 34, nel capitolo n. 1122 del bilancio di previsione per l'anno finanziario 1976, è trasferita dall'anno finanziario 1977 all'anno finanziario 1978. La scadenza dell'ultima annualità derivante da tale limite di impegno è conseguentemente trasferita all'anno finanziario 2011".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 49 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 19 Consiglieri.
L'articolo 4 è approvato.
Articolo 5 - "La decorrenza della seconda annualità derivante dai limiti di impegno iscritti, ai sensi della legge regionale 30 agosto 1976, n. 49, nei capitoli n. 1108, n. 1153, n. 1171, n. 1213, n. 1230 e n. 1372 del bilancio di previsione per l'anno finanziario 1976 è trasferita dall'anno finanziario 1977 all'anno finanziario 1978. La scadenza dell'ultima annualità derivante da tali limiti di impegno è conseguentemente trasferita all'anno finanziario 2011".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri.
L'articolo 5 è approvato.
Articolo 6 - "I contributi assegnati dalla Regione sui limiti di impegno indicati nei precedenti articoli della presente legge sono confermati".
Se nessuno chiede di parlare si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'articolo 6 è approvato.
Articolo 7 - "Per effetto dei trasferimenti di cui ai precedenti articoli 1, 2, 4 e 5, nello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1977 sono introdotte le variazioni di cui alla tabella A), annessa alla presente legge".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'articolo 7 è approvato.
Articolo 8 - "La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Si proceda alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'articolo 8 è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 249.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
Il disegno di legge n. 249 è pertanto approvato.
Passiamo alla votazione del disegno di legge n. 250.
La parola all'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore al bilancio e programmazione

Gli stanziamenti relativi all'Assessorato alla pianificazione e gestione urbanistica vengono attribuiti per errore all'Assessorato al piano territoriale (rubrica 6). E' una correzione formale del titolo dell'elenco.
Inoltre all'articolo 7 occorre introdurre un altro emendamento relativo al bilancio della tenuta La Mandria che ha avuto a sua volta un emendamento. L'articolo 7 suona così: "Nel bilancio di previsione dell'azienda regionale per la gestione della tenuta La Mandria, per l'anno finanziario 1977,.. sono introdotte le variazioni della tabella D) di cui alla presente legge".



PRESIDENTE

Viene inoltre proposto un emendamento dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio che riguarda la diminuzione di 150 milioni al capitolo 5300 e l'aumento per la stessa cifra ai capitoli 30 e 60 del Titolo I. Tale variazione deriva dalle economie fatte sul fondo di riserva di 50 milioni sul fondo per indagini conoscitive di 50 milioni, sul fondo per l'acquisto di attrezzature ed arredamenti di altri 50 milioni. E' possibile fare lo storno dal bilancio del Consiglio regionale al bilancio della Giunta, con l'intesa di trasferire questi fondi ai capitoli 30 e 60 per coprire il progetto complessivo riguardante l'iniziativa del Friuli.
Vi sono obiezioni? Non ve ne sono. Passiamo alla votazione degli articoli del disegno di legge n. 250: "Seconda variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1977".
Articolo 1 - "Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio per l'anno finanziario 1977 sono introdotte le variazioni di cui alla tabella A), annessa alla presente legge.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione : presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'articolo 1 è approvato.
Articolo 2 - "Nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1977 sono introdotte le variazioni di cui alla tabella B) annessa alla presente legge.
Nell'elenco n. 3, allegato allo stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1977 e relativo al capitolo n. 10180 dello stato di previsione medesimo, sono aggiunti gli accantonamenti indicati nel prospetto n. 1, annesso alla presente legge; allo stato di previsione medesimo è altresì allegato l'elenco n. 4 relativo al capitolo n. 14040, e riportato al prospetto n. 2, pure annesso alla presente legge".
Si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato.
Articolo 3 - "La denominazione del capitolo n. 8920 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1977 è così modificata: 'Spese per il funzionamento - compresi i gettoni di presenza, i compensi ai componenti, le indennità di missione ed il rimborso spese di trasporto - di Commissioni ed organi consultivi in materia di commercio fiere e mercati (articoli 4, 5, 6, 7 e 10 del D.P.R. 11 gennaio 1956, n. 5 legge 5 giugno 1967, n. 417; articolo 17 della legge 11 giugno 1971, n.
426; legge 19 maggio 1977, n. 398 e leggi regionali 4 giugno 1975, n. 47 e 2 luglio 1976, n. 33)'.
La denominazione del capitolo 10440 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1977 è così modificata: 'Spese per la progettazione e l'esecuzione di lavori relativi alla sistemazione di immobili di proprietà regionale e di locali occorrenti allo svolgimento di servizi di interesse regionale, nonché spese per l'acquisizione o comunque connesse e conseguenti all'acquisizione di immobili' ".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 49 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 19 Consiglieri.
L'articolo 3 è approvato.
Articolo 4 - "In relazione alla legge 8 agosto 1977, n. 565, recante norme per il finanziamento del Fondo Nazionale per l'assistenza ospedaliera ed in attuazione della legge regionale 10 gennaio 1977, n. 4, negli stati di previsione dell'entrata e della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1977 sono introdotte le variazioni di cui alla tabella C), annessa alla presente legge.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Se nessuno chiede di parlare si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri.
L'articolo 4 è approvato.
Articolo 5 - "La spesa per la concessione del contributo regionale nelle spese di funzionamento dell'azienda autonoma regionale della tenuta 'La Mandria', di cui all'articolo 12, lettera b), della legge regionale 25 giugno 1976, n. 32, è determinata, per l'anno finanziario 1977, in 500 milioni, ed è iscritta nel capitolo n. 3600 del relativo stato di previsione della spesa".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri.
L'articolo 5 è approvato.
Articolo 6 - "Le autorizzazioni di spesa stabilite per l'anno finanziario 1977 dalla legge regionale 1974, n. 25 e corrispondenti ai capitoli n.
4440, n. 4450 e n. 4730 dello stato di previsione della spesa per l'anno medesimo, sono ridotte rispettivamente di 190 milioni, di 100 milioni e di 100 milioni.
L'autorizzazione di spesa stabilita per l'anno finanziario 1977 dalla legge regionale 11 dicembre 1974, n. 38 e corrispondente al capitolo n.
4670 dello stato di previsione della spesa per l'anno medesimo è ridotta di 150 milioni.
L'autorizzazione di spesa stabilita per l'anno finanziario 1977 dall'articolo 9, quinto comma, della legge regionale 30 agosto 1976, n. 48 e corrispondente al capitolo n. 12651 dello stato di previsione della spesa per l'anno medesimo, è ridotta di 100 milioni.
Le riduzioni di cui ai precedenti commi sono inserite tra le variazioni risultanti dalla tabella B), annessa alla presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri.
L'articolo 6 è approvato.
Articolo 7 - "Nel bilancio di previsione dell'azienda regionale per la gestione della tenuta 'La Mandria' per l'anno finanziario 1977, allegato al quadro generale riassuntivo della legge regionale 31 gennaio 1977, n. 12 sono introdotte le variazioni di cui alla tabella D), annessa alla presente legge".
Si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 49 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 19 Consiglieri.
L'articolo 7 è approvato.
Articolo 8 - "La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Se nessuno chiede di parlare si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 49 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 19 Consiglieri.
L'articolo 8 è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 250.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 49 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 19 Consiglieri.
Il disegno di legge n. 250 è pertanto approvato.


Argomento:

Ordine del giorno della prossima seduta


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, potremmo passare alla votazione di alcune nomine oppure rinviare i lavori alla seduta del Consiglio di giovedì della prossima settimana con la garanzia, però, della presenza dei Capigruppo e dei Consiglieri non impegnati in viaggi o trasferte, non solo, ma con l'intesa che i punti all'ordine del giorno, che d'altra parte riguardano questioni approvate all'unanimità in sede di Commissione, abbiano la possibilità di essere svolti.
Il Consiglio sarebbe convocato con questi punti all'ordine del giorno: 1) Approvazione verbali precedenti sedute 2) Interpellanze ed interrogazioni 3) Comunicazioni del Presidente 4) Esame disegno di legge n. 233: "Legge di contabilità regionale" relatore Rossotto 5) Esame disegno di legge n. 244: "Modifiche agli articoli 2, 3 e 4 della legge regionale 9/4/1974, n. 10 e successive modificazioni, ed aumento degli stanziamenti per la concessione, nell'anno 1977, dei contributi previsti dagli articoli 2 e 10 per la concessione della garanzia sussidiaria di cui all'art. 8" Artigianato -, relatore Raschio 6) Esame disegno di legge n. 216: "Integrazione di fondi per la sistemazione dei locali destinati al servizio di Tesoreria", relatore Bellomo 7) Esame disegno di legge n. 253: "Contributi straordinari alle imprese private concessionarie di servizi di linea in dipendenza dell'applicazione del nuovo contratto di lavoro degli autoferrotramvieri, con integrazione e modifica della legge regionale 24/11/1975, n. 56", relatore Graglia Artico 8) Osservazioni del Governo alla legge regionale 24/2/1977: "Norme urgenti di attuazione della prevenzione e dell'intervento verso le tossico dipendenze e l'alcoolismo"; provvedimenti conseguenti 9) Esame deliberazione Giunta regionale n. 118-10493 relativa a: "Deliberazione del Consiglio regionale n. 114-6978 del 14/10/1976 (Centro di formazione professionale per tecnici informatici). Proposta di modifica" 10) Nomine.
Vi sono obiezioni? Non ve ne sono.
Il Consiglio regionale è convocato giovedì 10 novembre con questi punti all'ordine del giorno.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,30)



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