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Dettaglio seduta n.14 del 06/11/75 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
I Consiglieri in congedo nella seduta pomeridiana sono: Bianchi Rossotto, Zanone, Astengo e l'Assessore Marchesotti che, come tutti sanno è stato colpito da un grave lutto familiare, infatti ha perso il padre.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 3 "Istituzione del servizio di Tesoreria della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Il quinto punto all'ordine del giorno reca: "Esame disegno di legge n.
3 'Istituzione del servizio di Tesoreria della Regione Piemonte'".
Il relatore era il Consigliere Rossotto, il quale però mi ha comunicato che non sarebbe stato presente alla seduta del pomeriggio e mi ha chiesto di essere sostituito nella lettura della relazione, onde evitare l'intralcio dei lavori del Consiglio ed il rinvio della votazione della legge.
La richiesta del Consigliere Rossotto è stata accolta e sarà il Presidente della I Commissione che illustrerà in sua vece la relazione.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Luciano, relatore

Signori Consiglieri, la riscossione delle entrate ed il pagamento delle spese sono finora avvenuti nell'ambito delle disposizioni contabili, così come era previsto dall'articolo 15 della legge finanziaria regionale n.
281/70.
Il presente disegno di legge intende promuovere l'istituzione di un servizio di tesoreria, adeguato alle esigenze emerse durante il primo quinquennio di attività della Regione, rispondente al numero, all'ampiezza ed all'importanza delle funzioni da svolgere, per le materie di competenza nel territorio regionale, in ciò confortati dalle esperienze positive in materia compiute da altre Regioni, con l'istituzione di un servizio regolare e tempestivo, si realizzano anche le premesse di un più coordinabile uso dei fondi regionali disponibili; si consente, su una base di estrema chiarezza, la collaborazione con gli istituti di credito, onde cogliere, nell'ordine dei rapporti che la Regione intrattiene con enti e con operatori economici interventi indiretti per facilitare la realizzazione delle attività e l'utilizzo degli incentivi stabiliti dalle leggi regionali a favore di questi soggetti.
In relazione alla natura ed alle caratteristiche particolari del servizio, il disegno di legge indica senz'altro gli obblighi fondamentali che il tesoriere deve assumersi e rinvia la determinazione delle modalità tecniche e funzionali, di svolgimento del servizio stesso ad una deliberazione apposita, che la Giunta dovrà proporre al Consiglio non appena la legge regionale sarà entrata in vigore.
Per la designazione del Tesoriere, la Giunta, confortata in ciò dai consensi ottenuti durante la consultazione e del parere conforme ed unanime della Commissione, ritiene interessanti le offerte di collaborazione di numerosi istituti di credito operanti in Piemonte e propone che la legge regionale preveda anche la possibilità di un'associazione spontanea o consortile tra più istituti di credito, la cui formula e struttura venga preordinata dagli stessi istituti che vi aderiscono e nel cui ambito siano definiti i rapporti, di contitolarietà e di corresponsabilità solidale, che avranno rilievo nei confronti dell'Amministrazione regionale, una tale associazione o consorzio potrebbe infatti favorire l'estensione capillare del servizio, quale un maggior numero di istituti consente e l'impiego delle tecniche operative più moderne.
Sotto il profilo procedurale gli obblighi indicati nella legge regionale e le condizioni generali che risulteranno stabilite dalla successiva deliberazione del Consiglio formeranno oggetto della convenzione regolante il servizio di Tesoreria.
Infine per superare le eventuali difficoltà di ordine giuridico circa la portata e le formalità conseguenti alla realizzazione di un'associazione di istituti, in ciò aderendo e facendo proprie le motivazioni espresse da più parti, per evitare limitazioni alla libertà di scelta dell'esecutivo la Commissione ha ritenuto di adottare nel disegno di legge, così come già è detto in questa relazione, l'espressione alternativa "consorzio" a fianco di quella già usata con termine generico di "associazione".
Il disegno di legge si compone di sei articoli, il primo dei quali esprime la determinazione di istituire il servizio.
L'articolo 2 riguarda le modalità per la designazione dell'istituto o dell'associazione o consorzio di istituti che assumerà il servizio.
Anche in base all'esperienza di altre Regioni, viene proposto che la scelta avvenga mediante una trattativa privata, la quale sarà effettuata sulla scorta delle disposizioni di legge che ne possono regolare lo svolgimento.
L'articolo 3 indica gli obblighi fondamentali che l'affidatario deve adempiere, evidenziando la gratuità del servizio, le garanzie che debbono essere offerte per la regolarità e la proficuità del suo svolgimento l'idoneità delle strutture anche dal punto di vista dell'organizzazione, la corresponsione di interessi sulle giacenze di cassa, nonché la concessione di mutui - valutabile nel quadro concreto delle garanzie che la Regione potrà offrire ai finanziamenti autorizzati sul credito, in base alla legislazione vigente - e la concessione di anticipazione che assicurino il flusso dei pagamenti anche nell'eventualità di un'insufficienza di fondi nella cassa regionale.
Alla primitiva qualificazione di mutui chirografi di cui alla lettera f) la Commissione ha ritenuto eliminare l'aggettivo in quanto inutile limitazione dell'azione che informa le finalità della legge.
L'articolo 4 del disegno di legge riguarda le condizioni generali per l'affidamento e per l'espletamento del servizio, compresa quindi la delineazione specifica delle incombenze tecnico-contabili che completano il rapporto sotto il profilo del contenuto.
L'insieme di queste condizioni, alla stregua del capitolato speciale di affidamento del servizio di Tesoreria degli enti pubblici, saranno poste a base della convenzione che, a norma dello Statuto, spetta alla Giunta di approvare ed al Presidente della Giunta di stipulare.
L'articolo 5 propone che la vigilanza del servizio di Tesoreria venga esercitata dalla Giunta Regionale; restano però ferme le attribuzioni che competono alla Commissione Programmazione e Bilancio del Consiglio Regionale sul conto consuntivo e sulla gestione patrimoniale e contabile della Regione, ai sensi dell'articolo 22 dello Statuto.
Nell'ultimo articolo si propone che la legge regionale sia dichiarata urgente agli effetti di quanto è previsto dall'articolo 45 dello Statuto.



PRESIDENTE

Qualcuno chiede di parlare? Vi sono dichiarazioni di voto? Si passi allora alla votazione degli articoli.
"Articolo 1 - Istituzione del servizio - E' istituito il servizio di Tesoreria della Regione Piemonte".
Poiché nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'articolo 1 è approvato all'unanimità.
"Articolo 2 - Affidamento del servizio - La Giunta Regionale affida il servizio di Tesoreria a trattativa privata, mediante convenzione, ad un istituto di credito di notoria solidità, esercente attività nel territorio della Regione, ovvero a più istituti di credito appositamente associati o consorziati".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato all'unanimità.
"Articolo 3 - L'istituto, ovvero l'associazione o consorzio degli istituti di cui al precedente articolo dovrà: a) fornire idonee garanzie per la regolare gestione del servizio b) essere dotato di adeguate strutture tecnico-organizzative c) gestire gratuitamente il servizio di tesoreria, nonché il deposito di titoli e di valori di proprietà della Regione, ovvero eseguite da terzi a favore della Regione d) corrispondere un interesse sulle somme di spettanza della Regione comunque giacenti in Tesoreria e) avvalersi, sotto la propria responsabilità ed a proprio rischio, della collaborazione di altri istituti di credito quando ciò sia necessario per assicurare un servizio rapido e capillare in tutto il territorio della Regione e per garantire la regolare effettuazione degli incassi e dei pagamenti in qualsiasi località dell'Italia e dei paesi esteri f) concedere mutui alla Regione allo scopo di favorire il finanziamento delle iniziative economiche-finanziarie-sociali della Regione stessa g) effettuare i pagamenti disposti dalla Regione, anche quando si verifichi insufficienza o mancanza di disponibilità nella cassa regionale, secondo le modalità da stabilire nella convenzione per l'affidamento del servizio di tesoreria".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'articolo 3 è approvato all'unanimità.
"Articolo 4 - Condizioni generali e convenzione - Le condizioni generali per l'affidamento del servizio di tesoreria, da porre a base della convenzione, sono approvate dal Consiglio Regionale su proposta della Giunta Regionale.
La convenzione è approvata dalla Giunta Regionale ed è stipulata dal Presidente della Giunta medesima".
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'articolo 4 è approvato all'unanimità.
"Articolo 5 - Vigilanza - La vigilanza sul servizio di tesoreria è esercitata dalla Giunta Regionale".
Poiché nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'articolo 5 è approvato all'unanimità "Articolo 6 - Urgenza - La presente legge regionale è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi del sesto comma dell'articolo 45 dello Statuto".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'articolo 6 è approvato all'unanimità.
Si passi ora alla votazione dell'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
Il disegno di legge n. 3 è approvato all'unanimità dei presenti.


Argomento: Viabilità

Relazione della Giunta Regionale sul piano speciale delle opere stradali realizzato dall'ANAS in dipendenza dei decreti di emergenza


PRESIDENTE

Passiamo al punto sesto dell'ordine del giorno: "Relazione della Giunta Regionale sul piano speciale delle opere stradali realizzato dall'ANAS in dipendenza dei decreti di emergenza".
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla viabilità, attuazione e gestione delle infrastrutture

A mani di tutti i Consiglieri vi sono due documenti, uno relativo al complesso delle opere proposte dall'ANAS (è l'elenco più breve) l'altro più ampio, riassume le proposte che le singole Amministrazioni provinciali hanno fatto pervenire all'Amministrazione regionale dopo le riunioni svoltesi a livello regionale.
Più in generale, per chiarire i termini della situazione, ci pare giusto richiamare: il fatto che la procedura dell'ANAS di sottoporci, pur nell'ambito di un fatto straordinario, il finanziamento aggiuntivo avuto in relazione ai decreti delegati congiunturali, l'utilizzazione di una parte della cifra di 300 miliardi a sua disposizione, per discuterne con le singole Regioni, ci pare una cosa interessante nel senso che si passa dalla fase del parere su singole varianti che nel passato venivano sottoposte al giudizio dell'Amministrazione regionale, o in modo particolare dell'Assessorato, ad un discorso più ampio. L'impressione è che non è ancora cambiato sostanzialmente il metodo, ma in ogni caso ci troviamo a discutere della situazione in modo più ampio.
I limiti delle proposte sottoposte alla nostra attenzione ed evidenziati nel corso delle riunioni sia della II Commissione che dei rappresentanti delle amministrazioni provinciali e dei Comuni capoluogo di comprensorio, erano sostanzialmente questi: contenere notevoli squilibri territoriali perché erano assenti iniziative riguardanti le Province di Cuneo, Asti e Novara, problema che in ogni caso doveva essere esaminato una serie di riserve di merito già emerse in un periodo precedente. A questo proposito richiamo la discussione di stamane sulla Pedemontana e la proposta di raccordo tra l'autostrada Voltri-Sempione ed il casello (non so se sud o est) di Alessandria, che comporterà per l'ANAS una cifra attorno ai 15 miliardi, e che richiama la nostra attenzione perché si tratta di opere importanti autostradali su cui si può dissentire o assentire, ma che in ogni caso richiedono inevitabili colossali investimenti a livello statale, senza che ci sia su questo una benché minima decisione da parte degli enti territoriali.
Queste osservazioni sono state discusse in sede di Commissione assieme ad altri elementi di vincolo che stanno alla base della richiesta di parere, come l'esigenza di andare a opere di completamento, o a opere aventi già progetti esecutivi e che quindi ovviamente restringevano l'ambito della discrezionalità del parere, ponendo lo in termini molto ravvicinati, inizialmente si parlava di giorni, ora sappiamo che gli stessi decreti congiunturali per i quali non abbiamo ancora le somme a disposizione a livello regionale, per quanto di nostra competenza, ci fanno registrare purtroppo i mesi e forse su certe cose c'era il tempo di riflettere di più senza prendere delle decisioni eccessivamente affrettate.
Ma a parte queste considerazioni, emerge l'obiettiva difficoltà di un'amministrazione senza un piano regionale e altrettanti piani comprensoriali. Il giudizio viene dato di per sé sull'opera e non invece in connessione a quelle decisioni più generali che la nostra Regione ha assunto nel passato; mi riferisco, per fare degli esempi, all'insediamento delle quattro aree industriali di Mondovì, Borgosesia, Vercelli e Casale.
Basta scorrere le opere per vedere che la coincidenza è rara.
Per gli insediamenti universitari, al cui servizio le infrastrutture stradali possono essere considerate un punto importante, vale il riferimento dei tempi lunghi dell'Università nella zona del cuneese (Savigliano, Fossano) per dire che le localizzazioni future vanno preparate con determinate infrastrutture.
Ciò non di meno l'esame è stato affrontato e dalle riunioni che ci sono state con i presidenti delle amministrazioni provinciali e i sindaci dei comuni capoluogo di comprensorio è emerso quell'elenco di opere contenuto nel secondo allegato, redatto a cura delle amministrazioni provinciali.
L'impegno era di continuare il rapporto con le singole amministrazioni comunali e la raccomandazione è stata presa in considerazione solo in parte per cui all'elenco fatto pervenire dalle singole amministrazioni provinciali sono seguiti altri elementi di informazione fatti pervenire da singole amministrazioni capoluogo di comprensori che erano in disaccordo con gli orientamenti assunti o enunciati dalle singole amministrazioni provinciali.
Ci pare però che in generale le proposte prospettate dalle amministrazioni provinciali contengano il superamento di alcuni squilibri territoriali: sono presenti iniziative relative al cuneese e al novarese le proposte dell'astigiano come vedranno i colleghi Consiglieri sono prive di progetti e quindi sottoposte a quel vincolo per cui non si fanno proposte se non sono sopportate da progetti già approvati. Ma anche in relazione a ciò e alle altre considerazioni fatte dai comuni capoluogo di comprensorio (in particolare a quelli di Casale e Borgosesia) la Giunta Regionale, pur avendo a disposizione un prospetto che potrebbe configurare un'ipotesi di utilizzazione delle risorse più uniformemente distribuite corrispondendo non solo a questo ma anche a più specifiche richieste a livello periferico e quindi più rispondenti ai bisogni delle singole popolazioni, ritiene di proporre una riflessione ulteriore per acquisire da parte dell'amministrazione centrale dell'ANAS elementi di informazione che ci paiono indispensabili per un corretto comportamento. Poco fa mi è stato comunicato che il direttore generale dell'ANAS e disponibile e potrebbe essere a Torino a metà della settimana entrante, appena ho conferma del giorno e dell'ora mi metterò in comunicazione con il Consigliere Gandolfi (Presidente della II Commissione) a meno che non si ritenga di dare maggiore solennità alla cosa. In ogni modo vedremo di indire immediatamente una riunione, in modo da avere questo confronto.
I quesiti che la Giunta intende sottoporre si ricollegano a più aspetti, uno dei quali di ordine più generale. Che cosa si intende fare oltre a questo perché in presenza o in assenza di questo futuro si possano assumere determinate decisioni con maggiore o minore convinzione? Ma a prescindere da questo discorso di ordine metodologico, che ci pare giusto porre in termini concreti ed espliciti, ci pare di dover sottoporre ancora due quesiti e uno è il quantum; qual è la somma che viene messa a disposizione? Perché l'elenco prospettatoci configura la cifra di 36 miliardi, che rapportata ai 300 miliardi a disposizione complessivamente dell'ANAS fa sorgere in noi, alla luce della ripartizione delle somme dei decreti anticongiunturali, delle riserve: questa cifra è reale o è uno specchietto per le allodole, per poi scegliere a spizzico sulle singole opere e introdurre un ulteriore elemento di discrezionalità? Se così fosse la Giunta non sarebbe assolutamente d'accordo D'altro canto la ripartizione nazionale dei decreti anticongiunturali è affidata al Piemonte, come prima ipotesi non è ancora coagulata una cifra che oscilla dal 4 al 5 per cento, 36 miliardi su 300 vuol dire il doppio non vorremmo che i 36 diventassero 18, dopo di che avremmo fatto delle proposte sulle quali però il valore della nostra decisione è quanto mai marginale e potrebbe essere assorbita, a seconda di come si sceglie, da due o tre opere; allora che vale discutere di un elenco lungo di opere se non si ha a disposizione il quantum? Il secondo nodo che vorremmo sciogliere è quello relativo ai tempi reali, perché ci pare giusto considerare l'utilizzo di queste risorse ai fini anticongiunturali, ma non vorremmo che questo fosse il pretesto per tagliare fuori determinate proposte che sul piano dell'esame oggettivo sono certamente prioritarie, ma che verrebbero automaticamente escluse perché si vuole il progetto a mani.
Il chiarimento su questi due aspetti, il quantum e i tempi a disposizione, ci pare indispensabile per fare una valutazione seria delle priorità espresse dalla Commissione e per non creare illusioni ed elementi di sfiducia nei confronti della Regione che dice delle cose e poi non vede accolte le proprie opinioni. Occorre un momento di ulteriore riflessione per poter, acquisendo questi elementi di informazione, rilevare maggiormente l'atto politico che compiamo come Regione e che può essere inteso come un primo passo verso nuovi rapporti che possiamo auspicare di realizzare con un ente nazionale quale l'ANAS; in altra sede potremo discutere per quanto riguarda le competenze assessorili del sottoscritto anche delle FF.SS. che rappresentano dei punti nodali se si vuole andare ad una diversa organizzazione del territorio del Piemonte gestito con un ruolo primario dalla stessa assemblea regionale.
La proposta è quindi di non presentare delibere e se i colleghi intendono intervenire nella discussione - e la cosa mi pare utile e positiva - si può rinviare al prossimo Consiglio una presa di posizione tenendo nella fase intermedia una riunione di Commissione o di altro tipo per approfondire la questione dopo avere acquisito il parere della direzione generale dell'ANAS. Valuteremo in quella sede se sarà opportuno disturbare il Ministro dei LL.PP. qualora non si giungesse ad un chiarimento soddisfacente.
La Giunta è disponibile a che questo confronto avvenga non solo a livello di Giunta, ma con la rappresentanza dei gruppi o delle Commissioni.



PRESIDENTE

Sono iscritti a parlare il Consigliere Oberto e il Consigliere Petrini.
Mi pare di capire che la Giunta propone una discussione che si svolga però in un ambito ben definito, poiché manca ancora l'acquisizione di pareri fondamentali per arrivare ad una deliberazione; la proposta precisa che ho sentito è di arrivare ad una discussione compiuta sull'argomento nella prossima seduta del Consiglio.
Invito quindi quelli che si iscrivono a parlare a tener conto della proposta di discutere in questo ambito e con questo limite. Ha la parola il Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Fermo restando il principio che l'ANAS è tenuta, per una precisa disposizione di legge - emanata, se non vado errato, nel 1972 - a chiedere alla Regione un parere sull'attività che intende svolgere, principio cui è indispensabile attenersi anche se si vuol veramente realizzare una pianificazione, dalla quale non può esser considerato avulso l'aspetto che è proprio della costruzione di strade, vie di comunicazione eccetera restando al contingente, limitandomi al contenuto del documento che è stato presentato e concordando non direi neppure sull'opportunità ma proprio sull'esigenza di protrarre il momento decisionale da parte del Consiglio con l'assunzione di una delibera, vorrei proporre che a questo discorso interlocutorio con il direttore generale dell'ANAS o con chi lo rappresenterà siano invitati a partecipare anche i Consiglieri regionali che hanno, o possono avere, un interesse di rappresentanza più diretta delle popolazioni.
Vero è che l'art. 12 dello Statuto recita che i Consiglieri regionali rappresentano l'intera Regione, senza vincolo di mandato. Ma è altrettanto vero che, per esempio, il problema della strada di Castellamonte detta Pedemontana e quello dell'altra a completamento della strada della Serra interessano molto più da vicino i Consiglieri regionali che, risiedendo in quella zona, sono avvicinati dai sindaci, dai Consiglieri comunali, dalle rappresentanze sindacali ed invitati a farsi portavoce di istanze e possono meglio raccoglierle e conoscerle per il solo fatto dell'ubicazione della loro residenza.
Ho citato due strade e dico subito che intendo limitarmi proprio ad un intervento settoriale, mortificando un poco me stesso con il provincializzare, se il Consiglio mi consente questa espressione, il discorso. Io sono del parere che la Regione dovrebbe discutere con respiro molto più ampio, ma molte volte si finisce con l'essere indotti dalla consistenza delle cose reali a diventare anche provinciali, in una proiezione, però, che raggiunge l'aspetto più ampio, di respiro veramente regionale.
Accennerò soltanto ai due problemi che ho richiamato, per aderire al concetto, svolto dall'Assessore e ribadito dal Presidente dell'assemblea che di queste questioni discorreremo al momento opportuno, dopo aver visto un certo programma nel suo insieme. Però, bisogna che all'incontro con l'ANAS si vada dopo aver avuto un'ulteriore definitiva consultazione con i comuni che sono interessati. Perché vi sono dissonanze e difformità che emergono a volte anche attraverso articoli che si leggono sui giornali, a lettere che vengono indirizzate ai direttori di giornali e vengono pubblicate, per cui ad un certo momento si deve assumere una responsabilità di pensiero e di parere che venga determinata, direi quasi, da un atto deliberativo del Comune, per poter poi essere recepita in un atto deliberativo del Consiglio Regionale.
La Pedemontana, terzo tratto, per esempio, comporta una spesa di 5 miliardi e 600 milioni. E' una cifra non indifferente. Si dice nella nota accanto a questa indicazione che "il progetto è pronto", il che era logico attendersi, essendo già stati fatti gli altri due tronchi. "Si attendono è detto ancora - i pareri della Regione e dei Comuni": evidentemente occorrerà prima quello dei Comuni, in maniera che la Regione possa esprimere i suoi propri.
Io mi faccio portavoce di un'istanza che mi sembra corretta (per mia grossa fortuna, a presiedere la Commissione è un Consigliere regionale della mia città e della mia zona, anche se non della mia parte politica, il collega Gandolfi, e quindi ciò mi può esimere anche da una partecipazione personale). Ivrea, e lei lo ha detto questa mattina, e desidero darle atto di questa onestà di dichiarazione, ha assunto degli impegni e degli oneri non indifferenti per costruire, non soltanto nel proprio interesse ma nell'interesse di un comprensorio, un terzo ponte, costruzione che ha già arrecato un notevole alleggerimento della congestione, purtuttavia ancora spettacolare, nella nostra città (se i Consiglieri regionali dovessero venire ad Ivrea suggerirei loro di non arrivarvi fra le 16,15 e le 17,15 perché si troverebbero a dover procedere come si procede a Milano ed a Roma nelle ore in cui maggiore è il caos della circolazione, confluendo in quel torno di tempo tutto il movimento stradale connesso all'uscita dalla fabbrica della Olivetti; la stessa cosa si verifica al mattino, fra le 7,30 e le 8, ma a quell'ora i Consiglieri regionali non si troveranno certamente a visitare la mia città). Sono momenti di congestione veramente spaventosa.
Questo ponte, che la città di Ivrea ha realizzato, fruendo dell'intervento ANAS ecc. dev'essere completato, ad evitare di infliggere una grave mortificazione ad Ivrea ed al comprensorio che vorremmo dire di Ivrea con il non realizzare una capacità di recezione di un traffico intenso e di un suo smaltimento rapido.
Ecco perché, signor Assessore e Presidente della Giunta, vorrei far presente l'opportunità che nell'incontro fissato per la prossima settimana con l'ANAS già si preveda che, ove, per la manifestata volontà dei vari comuni e della Comunità e del comprensorio ipotizzato di Ivrea, non si dia corso alla terza parte della realizzazione di questo progetto, questi 5 miliardi e 600 milioni non vengano incamerati e portati a residuo passivo (per usare un'espressione che non mi piace affatto, perché anche questo non sarebbe un residuo passivo), ma vengano trasferiti per la realizzazione questa sì veramente sentita ed interessante, torno a ripetere, non per la sola città capoluogo ma per tutto il comprensorio, di quei "trafori" che è necessario fare per rendere possibile l'agibilità piena, il servizio pieno e completo di questo terzo ponte.
Identica istanza vorrei rivolgere per quanto attiene al completamento della strada sulla Serra. Anche in questo caso si tratta dell'ultima parte di un'opera. Devo dire che personalmente non ho mai compreso quale sia l'utilità di questa strada: comunque, è stata realizzata fino ad un certo punto. Non so se sarà facile interrompere i lavori a quel punto. So per certo che la soluzione che viene prospettata per raggiungere Settimo Vittone fa insorgere la popolazione di questo comune, fa insorgere gli urbanisti, fa insorgere i naturalisti, fa insorgere tutti coloro che hanno a cuore la conservazione e la difesa di un patrimonio, perché vi sarebbe una turbativa veramente impressionante, che porterebbe grave scompiglio nell'ambiente di Settimo Vittone, ambiente che va invece tutelato. Si pensi che gli svizzeri, pur essendo per temperamento molto parsimoniosi, hanno fatto deviare il corso della sistemazione di un'autostrada, spendendo un miliardo di lire in più, al fine di conservare un ceppo di piante di modesto valore intrinseco ma di grande valore ecologico, perché esistente soltanto in quella zona. Io non sono certo qui a chiedere che si voglia fare una sospensiva unicamente per difendere delle felci, o per difendere delle piante: dico però che questo discorso va portato avanti non soltanto con visione utilitaristica (sbocco su Settimo Vittone) ma preoccupandosi della conservazione di quel patrimonio di un centro che è proprio all'inizio e all'imbocco della nostra superba Valle d'Aosta. Anche gli altri Assessori e la Giunta hanno il dovere di intervenire e di interessarsi perché ciò avvenga, in considerazione anche della volontà già espressa attraverso documenti scritti, non diretti ai Consiglieri regionali e penso neanche alla Giunta, ma recepiti e pubblicati da diversi giornali di coloro che hanno a cuore le sorti ambientali di quella zona. Anche questi 5 miliardi dovranno essere non dirottati in funzione di una soluzione che non interessi più la zona ma impiegati eventualmente per la sistemazione di altri tronchi stradali, in questo momento congiunturale difficile, particolarmente difficile anche per il mio Canavese.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Petrini. Ne ha facoltà.



PETRINI Luigi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, in merito alla relazione della Giunta Regionale, per il tramite dell'Assessore Bajardi, sul piano speciale delle opere stradali realizzato o che intende realizzare l'ANAS in dipendenza dei decreti di emergenza, dobbiamo rilevare e dichiarare che l'esame sommario compiuto dalla II Commissione consiliare, che la stessa relazione sentita oggi dall'Assessore Bajardi, e la richiesta che condividiamo, di conoscere dall'ANAS le somme disponibili per il Piemonte e i tempi di realizzazione prima di esprimere determinati pareri sulle scelte regionali, non consentono neppure a noi, oggi, di formulare un giudizio definitivo al riguardo.
Comunque, teniamo a ribadire in aula, brevemente, in pochi minuti alcuni punti che riteniamo di fondamentale importanza, non tanto per l'esame specifico del piano stesso, quanto per la linea di politica regionale che deve emergere sul problema della grande viabilità.
Pur senza addentrarmi nei dettagli di un'approfondita disamina parrebbe scontato affermare che la grande viabilità si trova oggi sul banco degli imputati, soprattutto, si dice, per il suo sovradimensionamento, cui peraltro fa riscontro una complessiva insufficienza e inadeguatezza della rete stradale provinciale, comunale e locale. E' indispensabile per verificare una volta per tutte questo assunto, ed è quindi indispensabile che per il domani, cioè per il piano di sviluppo per il Piemonte, per le decisioni soprattutto che dovranno essere prese al riguardo, si possa partire da una conoscenza delle caratteristiche e della consistenza stessa del patrimonio viario in Piemonte, confrontato anche con le altre Regioni italiane.
A tal fine gioverà sicuramente in maniera decisiva l'acquisizione dei dati contenuti nelle rilevazioni che gli uffici tecnici regionali hanno già condotto, in prospettiva di una loro traduzione in un documento o in un volume analitico della Regione Piemonte. Partendo poi dalla considerazione che nulla giova maggiormente del confronto diretto, valutiamo anche noi necessario, direi indispensabile, un incontro con i responsabili dell'ANAS nell'intento di concordare i rispettivi programmi di intervento e di determinare, soprattutto, le priorità operative nell'ambito del piano regionale.
E' ovvio che tutto ciò discende dal riconoscimento della strada come elemento infrastrutturale portante nell'attuale contesto sociale ed economico regionale, che vede ancora le comunicazioni viarie svolgere un ruolo vitale per lo sviluppo del territorio piemontese in ogni sua componente. In questo frangente, poi, è giocoforza ripetere quello che è sempre stato un motivo di fondo della nostra linea politica nei confronti dell'ANAS. Il momento di contatto Regione-ANAS non deve essere limitato o al parere singolo o anche su più progetti speciali viari che l'azienda intende perfezionare, ma va istituzionalizzato, conformemente alla lettera e allo spirito del decreto n. 8 in funzione di una periodica, regolare consultazione sui programmi. Anche se consapevoli che l'attuale fase è considerata d'emergenza, non si può fare a meno di sottolineare che la procedura sopra descritta, come quella suggerita dall'Assessore Bajardi permetterebbe all'apporto collaborativo regionale di estrinsecarsi in maniera veramente completa, funzionale e coerente con gli stessi obiettivi di riassetto territoriale che ci proponiamo Infine, una notazione importante. La fase di consultazione precedente alla discussione del programma ANAS attualmente in esame si è indirizzata verso le Province in quanto enti in grado di fornire, per capacità acquisita, e, direi, per cognizione di causa, le necessarie indicazioni.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che la prospettiva verso cui ci troveremo prevalentemente ad agire sarà quella comprensoriale, e che in questa dimensione andranno sviluppati i futuri programmi infrastrutturali. Il rapporto fra la politica dei lavori pubblici e le scelte della programmazione a livello regionale e comprensoriale non è scindibile. Ecco perché anche sul problema dei rapporti ANAS e della viabilità statale è necessario coinvolgere il comprensorio, avviando al più presto evidentemente a costituzione avvenuta, un reciproco, continuo contatto che porti a quei traguardi cui poc'anzi facevo cenno.
Termino questa breve dichiarazione a nome del gruppo democristiano con l'augurio e con una richiesta di impegno della Giunta ad adoperarsi in tal senso, cioè allo scopo che la futura discussione in Consiglio sulla viabilità statale in Piemonte ci veda impegnati in un approfondito dibattito su un programma ANAS anche a largo respiro, così come richiesto dalla legge, ma coordinato e portato innanzi con un programma regionale di infrastrutture necessarie e indispensabili per lo sviluppo socio-economico del nostro Piemonte, in cui evidentemente siano coinvolti i comprensori, le comunità montane, le Province, in una parola, gli enti locali e l'intera comunità regionale.
Considerato, comunque, che ci troviamo di fronte ad un piano speciale di opere stradali che dovranno essere realizzate dall'ANAS in dipendenza dei decreti di emergenza, e fatti salvi i punti che riteniamo di fondamentale importanza e che ho ricordato, diamo il nostro assenso all'impostazione precisata per la Giunta dall'Assessore Bajardi per una definizione rapida del piano speciale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Gandolfi. Ne ha facoltà.



GANDOLFI Aldo

Signori Consiglieri, il gruppo repubblicano accoglie la proposta formulata a nome della Giunta da parte dell'Assessore Bajardi di aggiornare questa discussione per permettere un incontro con l'ANAS per acquisire maggiori elementi. Dobbiamo dare anche atto all'Assessore Bajardi di essersi molto opportunamente adoperato in queste settimane per arrivare ad una raccolta di elementi che permettessero di proporre un piano che tenesse in maggior conto le esigenze di ripartizione sul territorio degli interventi dell'ANAS.
Da questo punto di vista, vorremmo però esporre in questa breve discussione in Consiglio alcune valutazioni che già abbiamo espresso in sede di Commissione. Nemmeno le proposte delle Province sono esenti da contraddizioni. In particolare, la Provincia di Torino, per quanto riguarda il problema della Pedemontana, di cui si è fatto sottolineatore il collega Consigliere Oberto, ha assunto una posizione che mi sembra vada ripresa e approfondita. L'Ente provinciale ha in sostanza proposto di completare di fatto anche il secondo lotto della Pedemontana e di bloccare il terzo quando tutte le indicazioni di priorità, se mai, dovrebbero essere orientate in senso contrario, cioè di una sospensione, di un blocco degli interventi, se questo è ancora possibile, sul primo e sul secondo lotto dove non ci sono certamente situazioni di congestione e dove i lavori possono essere rinviati a tempi migliori. Si configura invece certamente come prioritario un intervento sull'altro lotto, dove le situazioni di traffico sono certamente molto più congestionate e si pongono come naturale completamento dell'assetto viario attorno alla città di Torino; però, a nostro parere, non con il volume di investimenti previsto dall'ANAS, ma in misura più contenuta.
Fatte salve le questioni di dettaglio di questo tipo, che dopo l'incontro con l'ANAS sarà possibile precisare meglio poiché si disporrà di tutti gli elementi per prendere una decisione - sostanzialmente, il volume di spesa disponibile per il Piemonte, e, come osservava l'Assessore Bajardi, il vincolo all'esistenza o meno del progetto, il modo in cui questo è congegnato e la misura, le forme, i modi in cui l'ANAS ritiene di dovervisi attenere -, sarà certamente possibile arrivare ad una decisione che trovi una larga concordanza di posizioni in seno al Consiglio Regionale.
Quindi, ci associamo alla proposta della Giunta e siamo disponibili a votare un rinvio per questo tipo di decisione.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di parola? Allora, ha facoltà di intervenire l'Assessore Bajardi, per una breve replica.



BAJARDI Sante, Assessore alla viabilità, attuazione e gestione delle infrastrutture

Mi pare che le osservazioni fatte dai Consiglieri che sono intervenuti abbiano approfondito, oltre ad alcuni aspetti particolari, aspetti di ordine generale.
Devo riconoscere che le riflessioni su una serie di cifre che il costo delle opere stradali fa emergere - i dati che sono a disposizione dei Consiglieri permettono di valutare il costo chilometrico della strada ANAS in molti casi ad oltre un miliardo di lire il chilometro - pongono di fronte alla nostra attenzione delle cifre che anche paragonate a quelle delle autostrade incominciano ad assumere una loro rilevanza. Ho a disposizione dei dati recentissimi di costo reale di alcune autostrade del nostro Piemonte e d'Italia e ve ne cito alcuni: la Aosta-Quincinetto preventivata per un miliardo e 56 al chilometro, è costata 4 miliardi al chilometro; la Savona-Ventimiglia, preventivata in 3 miliardi al chilometro, ha comportato 10 miliardi; la Roma-Aquila, preventivata per 7,2 miliardi al chilometro è costata, per la parte finora realizzata, 21 miliardi al chilometro.
E' opportuna, dunque, una seria riflessione sulla compatibilità generale di questi investimenti, non solo per quanto riguarda queste colossali cifre che comportano le opere autostradali ma anche per la viabilità direi primaria, di ordine statale, che sta assumendo una rilevanza che dev'essere certamente comparata a livello comprensoriale con i bisogni più generali della collettività. Ovverossia, il discorso sulla viabilità statale non comporta sempre obbligatoriamente un'esigenza statale a livello di questa viabilità.
Sappiamo benissimo quali sono i meccanismi che son serviti per far passare oneri dai Comuni alle Province, e di conseguenza dalle Province allo Stato, creando una situazione abbastanza artificiosa di distinzione di ordine statuale delle competenze delle strade che non corrisponde più assolutamente alle funzioni reali cui sono chiamate le singole strade.
Dobbiamo quindi avviarci, se vogliamo stabilire quella stretta connessione con una politica di piano e con i bisogni di compresorio, ad una visione del complesso delle strutture viabili che non sia vincolata dalla responsabilità giuridica, comunale, provinciale, statale o delle aziende statali che gestiscono le autostrade, ma in rapporto serio alle reali funzioni cui sono chiamate le strade.
Ho fatto questa osservazione per richiamarmi a quello studio cui ha fatto riferimento il Consigliere Petrini, quell'indagine sulla viabilità che fa emergere chiaramente che ci sono delle strade chiaramente insufficienti rispetto ai flussi di traffico che in esse scorrono e invece strade largamente sovradimensionate rispetto ai reali flussi di traffico.
Ma i flussi di traffico non cadono dal cielo; sono il risultato delle decisioni che noi amministratori, in senso generale, assumiamo sul territorio, quando organizziamo un insediamento residenziale o un insediamento industriale. Di qui, quindi, una stretta visione di questi insediamenti in rapporto a quelle che sono le decisioni che a monte determinano poi un certo tipo di uso.
Ma il dato che mi preoccupa è che quell'indagine a cui è stato fatto riferimento non è affatto recente, e non esiste una struttura statuale, in questo momento, che controlli sistematicamente l'uso delle strade; per cui questi dati che io ho richiamato, che risalgono, e lo sa benissimo Petrini a cinque-sei anni fa, come si saranno modificati nel 1975, nel quadro di queste cose più generali? Ed è fuor di dubbio che dovremo, se non vogliamo correre il rischio di una spesa incontrollata, avviare un meccanismo di controllo sull'uso delle strade, e sarà forse necessario tendere a forme di indagine istituzionalizzate che ci diano il quadro di una reale domanda sulla quale possiamo in prospettiva poi pianificare.
E' un qualcosa che ovviamente nessuno di voi ha chiesto per la prossima discussione, ma che ci metterà purtroppo in condizioni difficili a discutere anche fra quindici giorni, quando ci troveremo sì arricchiti di elementi di informazione ma pur sempre privi dei dati di base oggettivi.
Perché, tutto sommato, le valutazioni di amministratori, anche le stesse nostre impressioni, insieme ad elementi di oggettività, contengono ancora elementi di soggettività per il fatto che la conoscenza nostra è particolareggiata per certe zone e più superficiale per altre, mentre dobbiamo, per forza di cose, proporci l'individuazione di parametri oggettivi, direi inconfutabili da qualsiasi cittadino, in modo che le nostre scelte assumano il massimo di serietà e di corrispondenza alle reali esigenze.



OBERTO Gianni

Sarebbe interessante conoscere i dati già raccolti fino a questo momento, per poterne fare un'attenta analisi.



BAJARDI Sante, Assessore alla viabilità, attuazione e gestione delle infrastrutture

Potremmo fornire le prime tabelle indicative sul flusso lungo le singole strade, purtroppo invecchiate come data di rilevazione.



BORANDO Carlo

Si potrebbe fare in modo che siano autorizzati gli uffici tecnici delle Province a...



BAJARDI Sante, Assessore alla viabilità, attuazione e gestione delle infrastrutture

Senz'altro, possiamo dotarci di strumenti responsabilizzando le Province, l'ANAS...
Mi astengo dall'entrare nel merito delle singole questioni riservandomi di farlo nel corso della discussione che terremo in merito nelle prossime settimane.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo al punto settimo dell'o.d.g.: "Nomine".
Informo i Consiglieri che in una serie di riunioni dei capigruppo sono intervenuti accordi fra le varie parti politiche per designare i rappresentanti in una serie di istituti. E' un fatto che considero positivo, perché dimostra la possibilità di collaborazione di tutte le parti politiche alla soluzione di problemi assai delicati come sono sempre stati quelli delle rappresentanze in enti ed istituzioni promananti dalla Regione, o nelle quali la Regione deve avere i suoi rappresentanti. Se questo dato di fatto venisse confermato, come io auspico, dall'andamento dei nostri lavori, ne deriverebbe un significato politico ed anche di metodo assai rilevante.
Al punto settimo a) è prevista la nomina di nove esperti nel Comitato regionale coordinamento trasporti, in attuazione dell'articolo 21 della legge regionale 30/12/1974 n. 41 e della legge regionale 3/6/1975 n. 38.
Per maggiore conoscenza di tutti i Consiglieri, dò lettura dell'articolo della legge: "Il Comitato è formato dal Presidente della Giunta Regionale, dagli Assessori della Giunta Regionale competenti nei settori dei trasporti, della programmazione, dell'urbanistica e della viabilità, i Presidenti delle Amministrazioni provinciali o Assessori da loro delegati, il Direttore del Compartimento di Torino delle FF.SS., il Direttore del Compartimento per il Piemonte dell'ANAS, il Sindaco di Torino o Assessore da lui delegato e quattro rappresentanti della Sezione regionale dell'ANCI, tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali, tre rappresentanti degli operatori economici, nove esperti di economia e di tecnica dei trasporti nominati dal Consiglio Regionale con espressione del voto limitato a due terzi".
Nessuno chiede di parlare in merito a questo punto? Allora, si proceda senz'altro alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 46 hanno riportato voti: VIRANO Mario n. 24 BEDRONE Riccardo n. 24 BERLANDA Franco n. 24 VITOLO Enrico n. 24 MEISTRO Pietro n. 24 NIGRA Martino n. 22 PATRIA Renzo n. 22 CRAVERI Pietro n. 22 VECCO Luigi n. 21 Proclamo eletti i signori Virano, Bedrone, Berlanda, Vitolo, Meistro Nigra, Patria, Craveri e Vecco.
Al punto settimo b) è prevista la nomina di cinque esperti nella Commissione scarichi industriali, in attuazione dell'art. 6 della legge regionale 8/11/1974 n. 32.
Vi faccio grazia della lettura dell'intero articolo 6 della legge, che è lunghissimo. Ricordo solo che in esso si precisa che occorre eleggere "cinque esperti designati dal Consiglio Regionale con voto limitato a tre".
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 45 hanno riportato voti: SAPETTI Carlo n. 24 NERI Ugo n. 24 CERETI Carlo n. 24 VERCELLONE Massimo n. 21 BERRA Alessandro n. 21 Proclamo eletti i signori Sapetti, Neri, Cereti, Vercellone e Berra.
Al punto settimo c) è prevista la nomina di cinque esperti nella Commissione risanamento acque, in attuazione dell'articolo 5 della legge regionale 29/4/1975 n. 23.
Nell'articolo richiamato si precisa che occorre eleggere "cinque esperti designati dal Consiglio Regionale con voto limitato a tre nominativi".
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 39 hanno riportato voti: ROLETTO Ezio n. 21 FASSI Bruno n. 21 MEUCCI Fulvio n. 21 VIAZZO Giuseppe n. 18 PIETRI Massimo n. 18 Proclamo eletti i signori Roletto, Fassi, Meucci, Viazzo e Pietri.
Al punto settimo d) è prevista la nomina di cinque esperti nella Commissione smaltimento rifiuti solidi, in attuazione dell'articolo 6 della legge regionale 4/6/1975 n. 46.
Nell'articolo richiamato si precisa che occorre eleggere "cinque esperti di ingegneria, di chimica o di igiene ambientale, designati dal Consiglio Regionale con voto limitato a tre nominativi".
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 41 hanno riportato voti: VANNI Adriano n. 23 BIASIOLI Lino n. 23 MASINI Gianni n. 23 SAGLIETTO Maurizio n. 18 SBURLATI Giuseppe n. 18 Proclamo eletti i signori Vanni, Biasioli, Masini, Saglietto e Sburlati.
Al punto settimo e-1) è prevista la nomina di nove componenti del Consiglio di amministrazione dell'Ires, in attuazione dell'articolo 4 della legge regionale 2/9/1974 n. 29, integrato dall'articolo 2 della legge regionale 23/5/1975 n. 33.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 41 hanno riportato voti: MANFREDI Giuseppe n. 23 FERRERO Bruno n. 23 GIGLIOLI Alfredo n. 23 TAPPARO Giancarlo n. 23 BELTRAMI Eraldo n. 23 REY Mario n. 18 BULLO Francesco n. 18 FRANCONE Silvio n. 18 CASTAGNONE Aurelia n. 18 Proclamo eletti i signori Manfredi, Ferrero, Giglioli, Tapparo, Beltrami Rey, Bullo, Francone e Castagnone Vaccarino.
Al punto settimo e-2) è prevista la nomina di tre membri effettivi e due supplenti del Collegio dei Sindaci dell'Ires, in attuazione dell'articolo 10 della legge regionale 2/9/1974 n. 29.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 45 hanno riportato voti: BRUSADORE Carlo (effettivo) n. 25 BERTAGGIA Lorenzo (effettivo) n. 25 NEIRETTI Marco (effettivo) n. 20 BELLO Giustino (supplente) n. 25 PORTA Stefano (supplente) n. 20 Proclamo eletti i signori Brusadore (effettivo ), Bertaggia (effettivo) Neiretti (effettivo), Bello (supplente) e Porta (supplente).
Al punto settimo f) è prevista la nomina di nove membri per il Comitato regionale Studi sulla programmazione, in attuazione dell'articolo 18 della legge regionale 2/9/1974 n. 29, modificato dall'articolo 6 della legge regionale 23/5/1975 n. 33.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 42 hanno riportato voti: ARIEMMA Iginio n. 23 LUZZATI Enrico n. 23 LO CICERO Massimo n. 23 AVANZI Otello n. 23 RESCHINA Fausto n. 23 DOTTI Augusto n. 18 GARABELLO Enzo n. 18



CORELLI Emilio Maria n. 18

GUERRINI Fulvio n. 18 scheda bianca n. 1 Proclamo eletti i signori Ariemma, Luzzati, Lo Cicero, Avanzi, Reschina Dotti, Garabello, Corelli e Guerrini.
Al punto settimo g) sono previste tre nomine: nei Consigli di amministrazione delle Opere Universitarie dell'Università, delle Opere Universitarie del Politecnico, dell'Università e del Politecnico, in attuazione della legge 30/11/1973 n. 766.
Eleggiamo anzitutto tre rappresentanti per il Consiglio d'amministrazione delle Opere Universitarie dell'Università.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 43 hanno riportato voti: TOSONI Pierre (rapp. maggioranza) n. 24 VITELLI Adriano (rapp. maggioranza) n. 24 FERRERO Paolo (rapp. minoranza) n. 18 scheda bianca n. 1 Proclamo eletti i signori Tosoni, Vitelli e Ferrero.
Eleggiamo quindi tre rappresentanti per il Consiglio d'amministrazione delle Opere Universitarie del Politecnico.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 41 hanno riportato voti: GUERRA Remo (rapp. maggioranza) n. 24 VALABREGA Aldo (rapp. minoranza) n. 17



ROSSETTI Ugo Piero (rapp. minoranza) n. 17

Proclamo eletti i signori Guerra, Valabrega e Rossetti.
Provvediamo ora alla nomina di un rappresentante per il Consiglio d'amministrazione dell'Università.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 38 ha riportato voti: CARDILLO Giuseppe (rapp. maggioranza) n. 37 scheda bianca n. 1 Proclamo eletto il signor Cardillo.
Effettuiamo infine la nomina di un rappresentante per il Consiglio d'amministrazione del Politecnico.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 37 ha riportato voti: DEMARCHI Carlo (rapp. minoranza) n. 36 scheda bianca n. 1 Proclamo eletto il signor Demarchi.
Al punto settimo h) è prevista la nomina di tre rappresentanti nel Consiglio d'amministrazione dell'IACP della Provincia di Torino, in attuazione della legge 22/10/1971 n. 865.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 34 hanno riportato voti: BORBON Paolo n. 17 UTTEMPERGHER Gianni n. 16 LODI Giuseppe n. 15 schede bianche n. 2 Proclamo eletti i signori Borbon, Uttempergher e Lodi.
Vi invito ora a votare una deliberazione di immediata esecutività della nomina dei tre rappresentanti nel Consiglio d'amministrazione dell'IACP della Provincia di Torino: "Dichiaro la presente deliberazione immediatamente esecutiva ai sensi dell'articolo 49 della legge 10/2/1953 n. 62, ricorrendo il voto favorevole della maggioranza assoluta dei membri assegnati al Consiglio".
Chi è d'accordo su questa dichiarazione di immediata esecutività è pregato di alzare la mano.
La deliberazione di immediata esecutività è approvata all'unanimità.
Abbiamo così esaurito l'ordine del giorno.
Sono stati presentati due ordini del giorno concernenti il voto dell'ONU sul sionismo, ma penso non sia opportuno discuterne stasera e sia meglio rinviare la questione.
La prossima seduta è stata convocata per il 13 novembre. All'ordine del giorno dei lavori figurerà sicuramente la questione dell'ANAS di cui abbiamo incominciato a discutere oggi. Gli altri punti saranno decisi in una conferenza dei capigruppo che non è possibile convocare subito anche perché alcuni Consiglieri si devono assentare.
Prego ora la Consigliera Fabbris di adempiere all'ultima formalità dando lettura delle interpellanze ed interrogazioni pervenute.


Argomento:

Interpellanze, interrogazioni, mozioni ed ordini del giorno (annuncio)


FABBRIS Pierina, Consigliere Segretario

Interpellanza dei Consiglieri Robaldo e Gandolfi sulla convenzione stipulata tra Università e Ospedale San Giovanni: richiesta di chiarimenti interpellanza urgente dei Consiglieri Beltrami, Cardinali, Robaldo ed altri tesa a conoscere le intenzioni della Giunta a proposito delle procedure da seguirsi per l'elaborazione del progetto di programmazione sanitaria Interpellanza del Consigliere Benzi per conoscere l'atteggiamento della Giunta per ottenere il contributo statale per la metropolitana interrogazione urgente dei Consiglieri Armella, Beltrami, Lombardi Martini, Paganelli, Soldano, Vietti e Valetto sui motivi del ritardo nell'assicurare la distribuzione di vaccino antinfluenzale interrogazione dei Consiglieri Martini, Lombardi, Soldano e Paganelli per conoscere quali ulteriori iniziative la Giunta abbia assunto per impedire la chiusura della vetreria di Vernante interrogazione del Consigliere Calsolaro per conoscere quali ulteriori iniziative la Giunta abbia assunto in difesa dell'occupazione dei lavoratori della vetreria di Vernante; interrogazione del Consigliere Robaldo per sapere dal Presidente della Giunta Regionale quali iniziative intenda assumere in ordine al grave problema della chiusura definitiva dello stabilimento vetreria di Vernante; interrogazione del Consigliere Benzi per conoscere la destinazione degli autisti già a disposizione dei vari Assessori regionali; interrogazione del Consigliere Benzi per conoscere se vi sono particolari impedimenti perché il d.d.l. n. 267 approvato nell'aprile 1975 dal Consiglio Regionale, avente per oggetto "Programma straordinario regionale a sostegno dell'edilizia pubblica residenziale", venga ripresentato al Governo per l'approvazione interrogazione del Consigliere Cerchio per conoscere se il Presidente della Giunta Regionale non intenda intervenire con opportune prese di posizione in ordine all'avanzato andamento di realizzazione di un casello autostradale a Trofarello interrogazione del Consigliere Chiabrando per conoscere quali iniziative la Giunta intenda assumere in merito alla grave situazione vemutasi a creare alla scuola media San Lazzaro di Pinerolo per la mancanza di oltre la metà dei docenti previsti interrogazione dei Consiglieri Bontempi e Alasia sulla situazione di perdurante disagio alla scuola media San Lazzaro di Pinerolo per la mancanza di docenti interrogazione del Consigliere Calsolaro, già discussa questa mattina in merito alla costruzione della strada "Pedemontana"; interrogazione urgente con richiesta di risposta scritta del Consigliere Armella per chiedere se la Giunta Regionale non intenda intervenire perché sia portata a termine la pratica relativa al completamento edilizio della Casa di riposo di Alessandria mozione dei Consiglieri Robaldo, Gandolfi, Cardinali, Debenedetti Calsolaro e Beltrami concernente il voto dell'ONU di condanna al sionismo come una forma di razzismo ordine del giorno dei Consiglieri Minucci, Berti e Bontempi concernente il voto dell'ONU di condanna al sionismo come una forma di razzismo ordine del giorno dei Consiglieri Berti, Paganelli, Gandolfi Cardinali, Calsolaro e Beltrami per invitare la Giunta Regionale a provvedere alla presentazione di una legge sulle strutture del personale regionale.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,15)



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