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Dettaglio seduta n.12 del 23/10/75 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento:

Ordine del giorno della seduta


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
I signori Consiglieri hanno ricevuto l'integrazione all'ordine del giorno, con l'aggiunta dei punti 8, 9, 10, 11 a quelli primitivamente comunicati. Nessuno ha obiezioni da sollevare circa questo ordine dei lavori? Allora, si ritiene approvato l'ordine del giorno.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Passiamo al punto primo dell'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute".
I processi verbali dell'adunanza del 16 ottobre '75 sono stati inviati per posta ai Consiglieri unitamente all'ordine del giorno di convocazione del Consiglio Regionale. Qualcuno ha osservazioni da muovere in proposito? Allora i verbali si intendono approvati.


Argomento:

Interpellanze ed interrogazioni


PRESIDENTE

Passiamo al punto secondo dell'o.d.g.: "Interpellanze ed interrogazioni".
Seguirò l'ordine di precedenza che consentono le attuali presenze di Consiglieri, anche se dichiaro apertamente che non riesco a capire perch non si possa essere puntuali per una seduta pomeridiana quando, come oggi i treni funzionano, non ci sono scioperi, non c'è nebbia. La puntualità di alcuni non deve significare licenza per gli altri: è una questione che dovremo affrontare una volta per sempre.


Argomento: Formazione professionale

Interrogazione dei Consiglieri Franzi, Menozzi, Lombardi, Chiabrando e Bertorello sulla mancata istituzione dei servizi di qualificazione professionale per coltivatori diretti


PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Franzi, Menozzi, Lombardi, Chiabrando e Bertorello sulla mancata istituzione dei servizi di qualificazione professionale per coltivatori diretti.
Dò la parola all'Assessore Ferraris, cui compete rispondere.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Gli uffici dell'Assessorato all'Agricoltura stanno predisponendo il progetto di legge per l'attuazione di tutte tre le direttive comunitarie.
Se si tratta di lavoro non facile per nessuna di esse, particolarmente più complicato, con esigenze di ricerche particolari e studi particolari si presenta l'attuazione proprio della terza direttiva.
Molte altre Regioni hanno elaborato in proposito pubblicazioni, che naturalmente hanno visto la luce nei mesi passati. Noi stiamo ora cercando di fare qualcosa di più, per riguadagnare parte del tempo perduto: oltre a pubblicare volumi, cerchiamo di costruire lo strumento legislativo, che porteremo a suo tempo in Giunta e in Consiglio, che preveda l'articolazione di tutte tre le direttive.
Proprio ieri vi è stato un incontro con il Rettore magnifico dell'Università, prof. Sasso, per verificare la possibilità di stipulare quella convenzione di cui parlano le stesse istruzioni ministeriali. Ma ripeto, noi non intendiamo limitarci ad applicare le disposizioni: ci proponiamo di affrontare l'insieme delle direttive in una proposta di legge che verrà portata al più presto all'esame del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante Consigliere Franzi.



FRANZI Piero

Mi dichiaro soddisfatto, più che altro perché la risposta dell'Assessore dimostra come ci sia attenzione al problema. Raccomanderei di prendere l'avvio subito, ad evitare di dover superare i termini, già necessariamente lunghi, che le esigenze tecniche comportano.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Interrogazione del Consigliere Chiabrando sull'aggiornamento del prezzario della Regione per un'adeguata valutazione delle opere da ammettere a contributo


PRESIDENTE

Interrogazione del Consigliere Chiabrando: "Aggiornamento del prezzario della Regione per un'adeguata valutazione delle opere da ammettere a contributo".
La parola all'Assessore Ferraris, competente a rispondere.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

L'aggiornamento del prezzario, già predisposto dalla Giunta e dall'Assessore precedenti, è ormai terminato. Proprio in questi giorni è stato esaminato con i capi degli Ispettorati dipartimentali delle Foreste.
Terminato il lavoro di trascrizione a macchina, che è in corso, il testo verrà prossimamente portato in Giunta. E' intenzione dell'Assessore presentarlo contemporaneamente alle norme, o istruzioni, per l'applicazione della legge n. 51, in modo da renderlo operante contestualmente all'attuazione della legge n. 51.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Il documento del prezzario avrebbe benissimo potuto essere presentato anche prima, perché non necessariamente legato alle norme di attuazione. Mi dichiaro comunque soddisfatto, visto che è stato preso impegno di portarlo con urgenza in Giunta.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione del Consigliere Chiabrando sull'aggiornamento della classificazione del territorio regionale al fine della concessione di agevolazioni previste dalle leggi per l'agricoltura


PRESIDENTE

Interrogazione del Consigliere Chiabrando: "Aggiornamento della classificazione del territorio regionale al fine della concessione di agevolazioni previste dalle leggi per l'agricoltura." La parola all'Assessore Ferraris, competente a rispondere.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Vale lo stesso discorso che è stato fatto per il prezzario. Anche la nuova delimitazione per la zona collinare, un adempimento contemplato dalla legge n. 17, che è stato previsto pure nelle leggi n. 45 e n. 51, e che era già in corso di elaborazione, è pressoché ultimata.
Devo far presente in relazione a questo adempimento, ma anche per il prezzario, che, a quanto lamentato dai responsabili di questo lavoro, il loro ufficio è stato spogliato di personale: un'impiegata è stata trasferita, un'altra adibita ad altre incombenze, e ciò proprio quando il loro lavoro era più necessario. Così, gli elaborati sono rimasti incompiuti a dormire in un cassetto. Per il prezzario, poi, il ritardo è stato anche causato dalla necessità di ulteriori verifiche e revisioni. La delimitazione è stata invece del tutto perfezionata ed ora si sta procedendo al lavoro di collazione, di controllo; prossimamente il testo sarà portato in Giunta, per essere poi trasmesso al Consiglio ed approvato penso con uno strumento legislativo. Credo, anzi, che l'ultima fase dell'iter - presentazione in Giunta e trasmissione al Consiglio - potrà essere avviata nella prossima settimana.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Anche se considero positiva la dichiarazione che il documento verrà portato in Giunta la prossima settimana, non posso dichiararmi soddisfatto della risposta in rapporto alle motivazioni che l'Assessore ha addotto per il ritardo. Il documento era pronto fin dal 31 luglio: non mancava che la copiatura a macchina, due giorni di lavoro. Ammesso che non vi fosse stato tempo per provvedervi prima, mi pare inconcepibile che in circa tre mesi da agosto ad ottobre, non si sia trovato il tempo per effettuare la trascrizione dattilografica.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza dei Consiglieri Graglia e Dadone relativa alla necessità di un intervento presso la Società Vernante Pennitalia, che ha messo in cassa integrazione a zero ore 50 lavoratori


PRESIDENTE

Interpellanza dei Consiglieri Graglia e Dadone: "Necessità di un intervento presso la Società Vernante Pennitalia che ha messo in cassa integrazione a zero ore 50 lavoratori".
Chiede di illustrare il documento la signora Graglia. Ne ha facoltà.



GRAGLIA Anna

Signor Presidente, da quando abbiamo presentato l'interpellanza ad oggi la situazione è purtroppo gravemente precipitata, perché dalla cassa integrazione si è passati alla comunicazione di chiusura dello stabilimento, che occupa 180 lavoratori.
La Vetreria di Vernante fa parte di un gruppo a capitale multinazionale, la PBG americana. Questo stabilimento è stato la prima fabbrica nella nostra provincia in campo vetrario, ed ha dato vita in un secondo tempo allo stabilimento di Cuneo, sempre della Vernante Pennitalia che lavora con il sistema del forno Flot.
Il Comune di Vernante (1.800 abitanti circa) si vede gravemente danneggiato dalla chiusura di questo stabilimento, al quale sono connesse altre attività, per lavorazioni legate direttamente alla produzione vetraria. La situazione per questa zona si prospetta quindi veramente drammatica.
Si tenga presente che la Vetreria di Vernante ha ricavato notevoli profitti da questo stabilimento anche perché in questa zona abbonda la silice, materia prima per la produzione del vetro: con la chiusura della fabbrica si unirebbe al danno la beffa dell'inutile rovina di una zona turistica.
Il Comune di Vernante ha già preso notevoli iniziative, quali la convocazione di un Consiglio comunale aperto, manifestazioni pubbliche di solidarietà ai lavoratori, riunione dei Sindaci della zona e della Comunità montana. Qualcosa di analogo è stato promosso dall'Amministrazione Provinciale. E' evidente che anche la Giunta Regionale non può far mancare una sua particolare attenzione alla questione, sia pure entro i limiti che ha per poter intervenire.



PRESIDENTE

Risponde all'interpellanza il Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta Regionale

All'inizio dello scorso mese di settembre, non appena informato delle gravi decisioni che la Società Vernante Pennitalia andava assumendo nei riguardi dello stabilimento Vetreria di Vernante, decisioni palesemente finalizzate ad uno smantellamento della fabbrica, la Giunta Regionale comunicò immediatamente all'Amministrazione comunale di Vernante la sua disponibilità per ogni intervento che, d'intesa con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, si ritenesse di intraprendere per la difesa dei livelli occupazionali esistenti e per la salvaguardia dell'unità produttiva alla quale è strettamente legata la sopravvivenza del Comune di Vernante e di tutta la Comunità della Val Vermenagna.
La situazione, pur attentamente seguita nel suo evolversi, attraverso un costante rapporto con i sindacati e con le forze politiche locali, si è andata man mano aggravando: è stata sospesa la manutenzione ordinaria degli impianti, non si è provveduto al rifornimento delle materie prime e del combustibile necessario per l'alimentazione del forno ancora in attività, è stata ridotta la produzione, con una notevole rinuncia a soddisfare gli ordinativi, sono stati dati in appalto ad aziende esterne al gruppo i lavori che prima venivano eseguiti a Vernante.
Le finalità cui tendeva la Società erano pertanto ben note quando nell'incontro di Roma dell'ottobre scorso presso la Sovetro è stata espressamente dichiarata alle organizzazioni sindacali la decisione della Società di cessare entro breve termine la produzione vetraria dello stabilimento di Vernante. Da quell'incontro i sindacati e le forze politiche si attendevano pertanto che emergessero precise proposte sostitutive, atte a garantire la continuità produttiva dello stabilimento di Vernante e l'occupazione per tutti i 175 addetti. Nessuna indicazione è stata fatta in questo senso: la Società si è unicamente limitata a dichiarare la sua disponibilità a trattare il problema con la parte sindacale.
Tenuto conto dei risultati di tale riunione, la Regione, la Provincia di Cuneo e i Comuni della Val Vermenagna si sono incontrati il 17 ottobre scorso a Cuneo con le organizzazioni sindacali e il Consiglio di fabbrica della Vetreria di Vernante per un esame congiunto della situazione. In quell'occasione la Regione si è assunta l'impegno di aprire con ogni urgenza un confronto serio con la Società proprietaria sulle prospettive dell'occupazione e degli investimenti nello stabilimento di Vernante.
Desidero assicurare i Consiglieri Graglia e Dadone, e soprattutto i lavoratori e le popolazioni colpite, che la Giunta Regionale intende affrontare questa discussione con tutte le energie necessarie. Abbiamo già preso contatto con l'Amministratore delegato della Società, e ci auguriamo che l'incontro possa già avvenire martedì prossimo.
In questa contrattazione, che avrà luogo nell'ambito dei poteri di programmazione della Regione, partiremo dall'esigenza di salvaguardare la continuità produttiva dello stabilimento di Vernante, ed in tal senso riteniamo adeguata e corretta la posizione assunta a questo riguardo sia dagli Enti locali interessati sia dai sindacati. In questa prospettiva, la Giunta Regionale userà tutti i poteri di intervento possibili perché la Società ritiri la propria dichiarazione di chiusura della Vetreria di Vernante, assicuri il mantenimento dei livelli occupazionali esistenti anche attraverso la diversificazione produttiva e la ristrutturazione degli impianti, secondo un programma che dovrà peraltro essere preventivamente concordato con i poteri pubblici e con i sindacati, assuma precisi impegni in ordine al proseguimento dell'attività produttiva del forno esistente provvedendo alla manutenzione ordinaria degli impianti e al rifornimento immediato di combustibile.
Tale impegno, espresso oggi in Consiglio Regionale, è già stato direttamente assicurato ai lavoratori e alle Amministrazioni locali interessate.



PRESIDENTE

Gli interpellanti desiderano rispondere?



GRAGLIA Anna

Desidero dichiarare, anche a nome del Consigliere Dadone, soddisfazione per la risposta ricevuta, ed anche raccomandare di tener presente questi altri elementi: che l'azienda in questione ha potuto svilupparsi in un certo modo, ottenendo un certo tipo di profitti, anche perché ha trovato in loco una maestranza particolarmente specializzata, e che l'attuale Presidente del Consiglio di amministrazione è anche presidente dell'Unione Industriale.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Interrogazione del Consigliere Cerchio sulle iniziative da assumere in seguito alla grandinata abbattutasi il 19 settembre nel Canavese e nella Valchiusella


PRESIDENTE

Interrogazione del Consigliere Cerchio sulle iniziative da assumere in seguito alla grandinata abbattutasi il 19 settembre nel Canavese e nella Valchiusella.
La parola, per la risposta, all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste.

Per i danni provocati da queste ultime grandinate in varie zone della provincia di Torino e anche di Alessandria, oltre ad invocare la concessione delle provvidenze della legge 364, come del resto per tutta la nostra Regione, mediante pratiche ormai espletate, almeno per quanto concerne gli adempimenti e per quanto riguarda la competenza della Regione per cui non resta che sollecitare il Ministero competente a fissare al più presto la delimitazione e ad autorizzare quindi la concessione dei vari benefici previsti, è stato deciso un intervento straordinario, che il collega interrogante ben conosce, intervento con il quale l'Assessorato non all'agricoltura ma all'assistenza ha erogato una somma eguale a quella stanziata da parte del Ministero dell'Interno. Quella somma messa a disposizione dal Ministero dell'Interno, con l'aggiunta della somma stanziata dall'Assistenza, è stata ripartita tra i vari Comuni secondo un criterio concordato sempre in sede di Assessorato all'assistenza trattandosi appunto di un problema assistenziale.
L'interrogante, se non ho inteso male, si riferisce in particolare al Comune di Baldissero. Mi pare che per questo Comune il Prefetto di Torino che ha preparato il terreno per quell'intervento, non abbia ritenuto ci fossero le condizioni esistenti negli altri Comuni, per cui quel provvedimento aggiuntivo rispetto a tutti i provvedimenti della 364 non è stato predisposto. Questa questione, però, riguarda sostanzialmente l'Assessore all'assistenza, e non tanto chi vi parla, perché per quanto spetta all'Assessorato all'agricoltura sono stati svolti tutti gli adempimenti previsti, e anche questa zona, come tutte le altre, potrà poi ancora essere coperta da un eventuale intervento che ci siamo impegnati a studiare e che concerne l'insieme della Regione per i danni arrecati dalle calamità atmosferiche.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante.



CERCHIO Giuseppe

E' davvero un po' strano che il Prefetto non abbia incluso Baldissero insieme ai Comuni del Chivassese danneggiati lo stesso giorno dalla grandine. Forse ciò è avvenuto perché Baldissero è un comune isolato e il sindaco non era stato avvisato dagli altri sindaci del Chivassese che avevano concordato un'azione presso il Prefetto. La cosa mi spiace perch in realtà i danni subiti da questo comune erano di gravità pari a quelli degli altri. Comunque, con l'Assessore all'assistenza ho già parlato della questione.
La mia interrogazione era però intesa soprattutto ad ottenere informazioni - e sotto questo aspetto non mi ritengo soddisfatto sull'impostazione che l'Assessorato all'agricoltura intende dare in ordine anche ad alcune proposte, emerse specificatamente in un incontro tenuto il 29 agosto a Castagneto Po per iniziativa delle Amministrazioni comunali e delle organizzazioni dei coltivatori, espresse da alcuni Consiglieri regionali presenti e che un rappresentante dell'Assessorato regionale all'agricoltura si era impegnato a rendere pubbliche ed a portare a conoscenza dello stesso Assessore. In quell'occasione vi erano state approfondite discussioni proprio in merito a tutte quelle azioni, attive e difensive da un lato, attive ed offensive dall'altro, che gli operatori pubblici a nostro avviso debbono realizzare per risolvere il grosso problema della tutela del coltivatore in casi di grandine.
Su questa problematica avevamo orientato l'interrogazione, anche per esprimere dei giudizi, dei confronti, e una collaborazione anche a livello di gruppi consiliari su quelle che possono essere delle ipotesi nuove di intervento da parte dell'Assessorato all'agricoltura della Regione Piemonte contro la grandine e quindi a favore dei coltivatori.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Interrogazione del Consigliere Robaldo concernente chiarimenti circa le iniziative che la Giunta intende adottare in attuazione dell'art. 75 ultimo comma, della legge sul personale 22 agosto 1974, n. 22


PRESIDENTE

La Giunta è inoltre disponibile a rispondere ad un'interrogazione presentata dal Consigliere Robaldo, con la quale: "Si interroga il Presidente della Giunta per conoscere quali provvedimenti la Giunta intenda adottare per assolvere l'impegno assunto nell'art. 75, ultimo comma, della legge regionale del 12 agosto '74 n. 22, ove è detto che entro un anno dalla data di promulgazione della legge stessa si dovrà provvedere con separati provvedimenti legislativi in ordine al trattamento di quiescenza e previdenza del personale trasferito alla Regione".
Ha facoltà di parlare il Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta Regionale

Signor Consigliere, per l'assolvimento dell'impegno posto a carico dell'Amministrazione regionale dall'ultimo comma dell'art. 75 della legge regionale 12/8/'74 n. 22, e cioè per la sistemazione della posizione previdenziale e pensionistica del personale trasferito alla Regione Piemonte dai disciolti enti pubblici (il problema non si pone invece per il personale proveniente dagli enti locali), sono state avviate da tempo, in unione con le Amministrazioni di tutte le altre Regioni, trattative con il Governo perché esso provveda alla presentazione al Parlamento di un progetto di legge che consenta la ricongiunzione dei servizi prestati da detto personale presso gli enti di provenienza e coperti da assicurazione presso l'INPS e l'INA con quelli successivamente resi presso la Regione con regime assicurativo INADEL.
Bisogna infatti tener presente che la situazione non è peculiare della Regione Piemonte ma si presenta con uguali caratteristiche per tutte le Regioni della Repubblica, le quali, incompetenti a legiferare in materia potrebbero al più assumere a loro carico gli oneri di aggancio della sistemazione contributiva pregressa di tali dipendenti.
Dopo una serie di incontri preliminari, svoltisi nel giugno scorso presso la sede della Regione Emilia-Romagna, lunedì 13 corrente si è svolta a Roma, presso il locale ufficio della Regione Lombardia, una riunione di amministratori e funzionari regionali per concordare le richieste da avanzare il giorno successivo, nell'incontro previsto proprio a tal fine con il Ministro per le Regioni, Morlino. Il Ministro ha dimostrato buona conoscenza del problema ed anche volontà di risolverlo, ma ha fatto presente che per la sua soluzione è indispensabile disporre di tutti gli elementi che consentono di valutare con sufficiente approssimazione la portata economica dell'operazione.
Allo scopo di fornire le richieste notizie e per l'ulteriore prosieguo delle trattative è stata immediatamente nominata una Commissione, composta da sei amministratori regionali e altrettanti esperti designati dall'Autorità centrale. In rappresentanza delle Regioni dell'Italia settentrionale fanno parte di detta Commissione l'Assessore Rossino, della Regione Liguria e l'Assessore Guidolin, della Regione Veneto. La Commissione stessa tiene proprio oggi, giovedì 23 ottobre, a Roma, la sua prima riunione, ed è comune l'intendimento di giungere alla presentazione del richiesto disegno di legge entro il prossimo mese di novembre.



PRESIDENTE

L'interrogante desidera intervenire?



ROBALDO Vitale

Mi dichiaro soddisfatto della risposta esauriente e puntuale che mi ha dato il Presidente della Giunta, in cui ha sottolineato egli pure l'importanza del problema.
Devo dire che tra gli interessati, come ho anche scritto, è evidente un certo disagio per la situazione di rischio in cui si trovano. Perch nell'ipotesi che dovessero esser collocati a riposo, o per casi di invalidità improvvisa, indubbiamente si troverebbero in una situazione estremamente precaria, che oggi non è tutelata da alcuna assistenza e previdenza legislativa.
Ora, sono d'accordo sull'impostazione portata avanti, che riconosco corretta e che mi auguro venga fatta procedere con la maggior celerità possibile. Raccomanderei alla Giunta di esaminare l'opportunità, per questo lasso di tempo di vacanza di legge, di prendere l'impegno, senza arrivare a fare una legge che richiederebbe uno stanziamento notevole da parte delle singole Regioni, di prendere in considerazione singoli casi che dovessero verificarsi.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta Regionale

Garantisco al Consigliere Robaldo che in effetti pensavamo già di agire in quella direzione. Naturalmente, sarà necessario verificare la portata di tutto questo.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente


PRESIDENTE

Passiamo al punto terzo dell'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente".


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

a) Criminale strage in Versilia con l'uccisione di tre uomini della polizia


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, tre uomini della polizia - il brigadiere Giovanni Mussi, gli appuntati Giuseppe Lombardi e Armando Femiano - sono stati uccisi ieri e altri feriti, di cui uno in modo gravissimo, da due pericolosi pregiudicati che sono stati arrestati al termine di un sanguinoso conflitto a fuoco nell'entroterra versiliese.
Il tragico fatto colpisce profondamente tre famiglie di lavoratori: Giovanni Mussi lascia la moglie, in stato interessante, e un bimbo di 3 anni, Giuseppe Lombardi la moglie e due figli, di 19 e 17 anni, Armando Femiano, oltre alla moglie, lascia tre figli.
Con questa strage sale a 29 il tragico bilancio degli agenti, dei carabinieri, degli ufficiali di tutti i Corpi di polizia uccisi nella lotta alla criminalità ed al terrorismo dal 1974 ad oggi. Gli episodi più terribili sono ancora freschi nella memoria: dall'eccidio fascista di Empoli alla tragica fine dell'agente ucciso a Roma dai rapinatori davanti agli occhi della moglie, dall'assassinio fulmineo dell'agente della "Stradale", presso Padova, alla lunga agonia del graduato che, con altri colleghi, sorprese i brigatisti nella cascina di Acqui, dopo il sequestro Gancia.
E' un tremendo tributo di sangue, tanto più che le recenti leggi varate allo scopo di scoraggiare i criminali e dare maggiore campo d'azione alla polizia non sono valse ad attenuarlo.
Occorre pertanto trovare la risoluzione di quei problemi che sono a monte di qualsiasi misura contingente, quali, ad esempio, l'adeguamento delle forze di polizia alle nuove necessità, il rammodernamento delle tecniche, il rafforzamento dell'opera di vigilanza e di prevenzione, la democratizzazione dei Corpi, e, più in generale, la creazione di condizioni di vita e di lavoro civili e serene in tutto il Paese.
Esprimiamo pertanto il nostro più vivo cordoglio ai familiari delle vittime cadute nell'adempimento del loro dovere e l'augurio di rapida guarigione ai feriti, ribadendo il nostro impegno nella battaglia per rimuovere gli ostacoli economici e sociali e le cause di crisi morale e ideale da cui traggono alimento tutte le forme di criminalità.



(Tutti i Consiglieri in piedi osservano un minuto di raccoglimento)


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

b) Aggressione al Capogruppo D.C. del Consiglio comunale di Rivoli


PRESIDENTE

Martedì 21 ottobre u.s. un grave episodio di banditismo politico è avvenuto a Rivoli. Enrico Boffa, dirigente della Singer e Capogruppo della Democrazia Cristiana al Consiglio comunale di Rivoli, è stato sequestrato e ferito da tre individui che si sono qualificati come appartenenti alle "Brigate Rosse".
Questo ennesimo atto di violenza criminale, cui forse può anche collegarsi il rapimento del Capo personale dell'Ansaldo a Genova di ieri indica il riaffiorare di una nuova fase di provocazioni che puntualmente si presenta, con etichette diverse ma con eguali risultati, in momenti di particolare acutezza della situazione politica e aziendale al chiaro scopo di alimentare con tutti i mezzi la strategia della tensione.
In realtà, questa volta l'obiettivo è quello di rendere più difficile la soluzione del problema dei duemila lavoratori della Singer, per il quale tutta la nostra Regione è impegnata. Inoltre, il tentativo di spostare la lotta sindacale su un piano di terrorismo e di violenza fisica, mentre si avvicina il momento di iniziare le trattative per molti contratti di lavoro, appare come una provocazione orientata a creare il caos.
Certo di interpretare i sentimenti di sdegno delle forze democratiche presenti in Consiglio, esprimo la più vigorosa condanna per questo ennesimo atto di violenza criminale e la solidarietà all'aggredito a nome di tutto il Consiglio Regionale piemontese.


Argomento:

c) Riunione della conferenza dei Presidenti e decisioni circa le prossime sedute consiliari


PRESIDENTE

Si è riunita ieri la conferenza dei Presidenti, la quale ha, tra l'altro, deciso di rinviare ad una prossima seduta il dibattito sulla conferenza dell'occupazione, in modo da permettere a tutti i Consiglieri di ricevere il testo stenografico del dibattito, in corso di stampa. Tale dibattito dovrebbe svolgersi nei giorni 19 e 20 novembre. Il Consiglio inoltre, non si riunirà la prossima settimana, ma terrà la sua prossima riunione il giorno 6 novembre, per esaminare la legge sul personale, che oggi non è ancora pronta, e numerose nomine sulle quali si è ieri raggiunto l'accordo di massima fra i Gruppi.


Argomento: Rapporti con altre Regioni

d) Incontro dei Presidenti dei Consigli Regionali a Roma


PRESIDENTE

Il 17 ottobre si è svolta a Roma la prevista riunione dei Presidenti dei Consigli Regionali.
Durante l'incontro, a cui erano presenti 14 Presidenti dei Consigli regionali e i Vicepresidenti per altre 4 Regioni, si è svolto un ampio dibattito, nel corso del quale si sono esaminati numerosi problemi relativi, fra l'altro, alla definizione dei rapporti e delle competenze fra gli organi regionali, ai modi e forme di coordinamento fra i venti Consigli Regionali per l'adozione di concrete misure organizzative e di iniziative politiche e legislative adottate sulla base di opportuni scambi di idee ed esperienze, alle caratteristiche e contenuti del prossimo incontro fra le Regioni, i Presidenti della Camera e del Senato, il Ministro per le Regioni, previsto per la fine di novembre. Al termine, i Presidenti dei Consigli Regionali hanno concordato la costituzione di un gruppo di lavoro ristretto, incaricato della preparazione dell'incontro con il Parlamento e, in vista di esso, dell'elaborazione di una bozza di documento unitario delle Regioni.
Di tale gruppo di lavoro - che sarà coordinato dal Presidente del Consiglio del Lazio - fanno parte i Presidenti dei Consigli Regionali della Sicilia, della Lombardia, del Molise, della Toscana, del Piemonte e della Puglia. Una prima riunione di queste Regioni avrà luogo domani, a Firenze.
Altri due gruppi di lavoro interregionali, a livello politico e tecnico, sono stati rispettivamente incaricati di approfondire ed elaborare proposte in materia di partecipazione ed informazione e di funzionamento degli uffici legislativi e organizzazione della documentazione regionale.
Il primo è formato dai rappresentanti dei Consigli Regionali dell'Emilia (con funzioni di coordinamento), Basilicata, Campania, Marche, Piemonte Umbria e Veneto; il secondo da Lombardia (con funzioni di coordinamento) Abruzzi, Emilia, Liguria, Sicilia e Toscana.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

e) Inaugurazione della Mostra della Resistenza


PRESIDENTE

Si è inaugurata ieri a Palermo, presso la Galleria d'arte moderna, la "Mostra della Resistenza, dell'antifascismo e della deportazione" del circolo "La Rosa Bianca" dell'A.A.M. di Torino.
L'iniziativa è promossa dal Consiglio Regionale della Sicilia in collaborazione con il Consiglio Regionale del Piemonte. All'inaugurazione ho partecipato insieme al Presidente dell'assemblea siciliana, Mario Fasino.
La "Mostra della Resistenza" torna dunque ad essere presentata in una regione del Sud; dopo Palermo, sarà esposta a Catania. Come si ricorderà la "Mostra", dopo essere stata presentata nei maggiori Comuni del Piemonte tra la fine del 1973 e il 1974, nel quadro delle manifestazioni celebrative del XXX Anniversario della Lotta di Liberazione indette dal Consiglio Regionale del Piemonte, è stata esposta, con grande successo di visitatori in numerose Regioni d'Italia e soprattutto nel Mezzogiorno: a Reggio Calabria, a Matera, Potenza, Bari, Fossombrone, Taranto, Napoli e Fermo. Il consuntivo di questa attività è il seguente: dal novembre 1973 al giugno 1975 la Mostra è stata presentata in ventiquattro città italiane ed ha avuto circa 370.000 visitatori, in massima parte giovani e studenti.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

f) Manifestazione del 4 novembre "Giornata delle Forze Armate"


PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza, in accordo con il Comando della regione militare nord-ovest, ha proposto ai Comuni che, in occasione del prossimo 4 novembre, giornata delle Forze Armate, i Sindaci distribuiscano ai giovani che dovranno essere chiamati alle armi nel prossimo anno il testo della Costituzione e dello Statuto, testo che potrebbe esser messo a disposizione dal Consiglio Regionale. L'iniziativa permetterà di sottolineare alle giovani leve chiamate ad adempiere il servizio militare il dettato dell'art. 52 della Costituzione e di approfondire la conoscenza dei principi fondamentali che ispirano la vita democratica del nostro Paese.
A tali principi si è ispirata la riforma della leva - legge 31/5/1975 n. 191 - che, or sono pochi mesi, ha riconosciuto nei sindaci i rappresentanti dei giovani chiamati alle armi, inserendoli di diritto con voto deliberativo in quel delicato organo che è il Consiglio militare di leva, al quale spetta la decisione sull'adempimento da parte del cittadino del diritto-dovere di servire in armi la Nazione.
L'iniziativa, nei Comuni sedi di reparti dell'Esercito, si svolgerà all'interno delle caserme o nella sede comunale, e sarà particolarmente rivolta ai giovani che stanno attualmente prestando servizio militare.
L'iniziativa ha avuto l'adesione di numerosi Comuni. I Comuni che finora hanno aderito alla manifestazione del 4 novembre, in occasione della quale i sindaci distribuiranno lo Statuto regionale e la Costituzione repubblicana ai giovani che dovranno essere chiamati alle armi nel prossimo anno, sono cento, per un totale di oltre 20.000 pubblicazioni.
Nei Comuni della Regione nei quali hanno sede reparti dell'Esercito sono in fase di avanzata elaborazione i programmi per la manifestazione del 4 novembre, concordata tra Amministrazione comunale e Autorità militari durante la quale verranno distribuiti lo Statuto regionale e la Costituzione repubblicana ai giovani che stanno prestando il servizio militare.
I Comuni sono: Alessandria, Asti, Borgo San Dalmazzo, Bellinzago Novarese, Boves, Casale Monferrato, Cuneo, Chivasso, Fossano, Lenta Moncalieri, Novara, Novi Ligure, Pinerolo, Rivoli Torinese, Saluzzo, San Bernardino di Trana, Susa, Torino, Ulzio, Venaria Reale, Vercelli.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

g) Sostituzione di membri di Commissione


PRESIDENTE

Comunico che il Consigliere regionale Giuseppe Cerchio è assegnato alla Commissione VII del Consiglio Regionale in sostituzione del Consigliere Mario Martini.


Argomento:

h) Progetti di legge - Presentazione ed assegnazione a Commissioni


PRESIDENTE

Leggo infine l'elenco dei disegni di legge che sono stati presentati per essere assegnati alle competenti Commissioni: proposta di legge n. 15 da parte dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, o piuttosto di singoli membri dell'Ufficio di Presidenza: "L'attività della Regione Piemonte per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana"; disegno di legge n. 16, da parte della Giunta Regionale: "Provvedimenti urgenti per il decentramento dell'erogazione dei benefici previsti dalle norme statali e regionali in materia di agricoltura", assegnato alla VI Commissione; proposta di legge n. 17, da parte del Consigliere Cardinali: "Norme per la disciplina della raccolta dei funghi nella regione Piemonte", assegnato alla V Commissione tre proposte di legge presentate dai Consiglieri Bertorello Chiabrando, Franzi, Lombardi e Menozzi: n. 18: "Norme per il recupero delle colture nelle terre incolte o insufficientemente coltivate nella Regione Piemonte" n. 19: "Concessione dell'indennità per inabilità temporanea assoluta a favore dei lavoratori autonomi dell'agricoltura, coltivatori diretti e mezzadri, colpiti da infortunio sul lavoro" n. 20: "Corresponsione dell'indennità giornaliera in caso di ricovero ospedaliero a favore di coltivatori diretti e mezzadri residenti in Piemonte" infine cinque proposte di legge presentate dai Consiglieri Bertorello Bianchi, Borando, Chiabrando, Franzi, Lombardi e Menozzi: n. 21: "Rifinanziamento della legge regionale 8 settembre 1975 n. 51 'Interventi regionali per lo sviluppo dell'agricoltura e delle foreste negli anni '75, '76, '77' " n. 22: "Rifinanziamento della legge regionale 4 giugno '75 n. 45 'Interventi a sostegno delle strutture della cooperazione agricola e per l'associazionismo' " n. 23: "Centro regionale per la fecondazione artificiale" n. 24: "Premio di insediamento permanente per i giovani imprenditori coltivatori del Piemonte in collina, collina depressa e montagna" n. 25: "Contributo regionale per l'assistenza farmaceutica integrativa ai coltivatori diretti per l'anno 1976 e successivi".
I disegni di legge dal numero 18 al 25 sono stati assegnati tutti alla VI Commissione.


Argomento:

i) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Vecchione, Gandolfi, Zanone Beltrami.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interrogazione del Consigliere Oberto "Proposte da sottoporre al Ministero per le Regioni in merito al trasferimento alle Regioni stesse di funzioni uffici e personale forestale"


PRESIDENTE

Ci sono richieste di parola sulle comunicazioni? Poiché è giunto il Consigliere Oberto, che aveva in effetti preannunciato che avrebbe potuto essere presente solo a partire dalle ore 16, se i Consiglieri consentono farei svolgere ancora un'interrogazione presentata appunto da lui, prima che si proceda oltre nell'ordine del giorno. Qualcuno ha obiezioni a ciò? Allora, prendiamo in esame l'interrogazione di Oberto: "Proposte da sottoporre al Ministero per le Regioni in merito al trasferimento alle Regioni stesse di funzioni, uffici e personale forestale".
La parola all'Assessore Ferraris, competente a rispondere.



OBERTO Gianni

C'era anche l'altra su Chanousia.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta Regionale

Abbiamo deciso di studiarla a fondo.



OBERTO Gianni

Mi fa enormemente piacere.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta Regionale

Si tratta soprattutto di reperire i modi e i mezzi per attuare i suggerimenti, perché è un intervento all'esterno della Regione.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

E' indubbiamente un grosso problema quello affrontato dal collega Oberto con l'interrogazione testè letta dal Presidente. Io stesso ho avuto occasione di accennarvi al Convegno della montagna, e poi successivamente a Savigliano.
Ci troviamo ad avere nello stesso ufficio personale regionale e personale ancora statale, personale statale militarizzato, cioè il Corpo forestale vero e proprio, e personale statale civile, oltre tutto con disparità di trattamento.
Credo di dovere anzitutto in questa sede, come ho fatto già in altre sedi, dare atto al Corpo nel suo complesso, e quindi ai funzionari civili o meglio ispettivi, come si chiamano, ed al Corpo vero e proprio, quello militare, che, sia pure da una situazione di semplice impiego, assolvono egregiamente compiti istituzionali della Regione. In più occasioni non soltanto è stato dato questo riconoscimento ma è stata posta l'esigenza di una definizione della Forestale nel suo complesso, credo, almeno da parte della Giunta, per il loro passaggio alla Regione. La cosa è stata anche rappresentata più recentemente dal Presidente nell'incontro con il ministro Morlino.
Noi riteniamo che effettivamente con la legge 22 luglio '75 n. 382 possa essere affrontato e convenientemente risolto questo problema. Stando agli intendimenti esposti finora da Morlino, e quindi dal Governo (ma non sappiamo fino a qual punto Morlino fosse interprete della volontà di tutto il Governo), ci sarebbe una ristrutturazione che dovrebbe consentire al personale ispettivo, cioè quello civile, di scegliere se passare o meno alla Regione. Molto incerta appare invece la volontà del Governo di decidere circa il Corpo forestale. Per quel che ho potuto dedurne io - il Presidente preciserà quello che ha acquisito lui, attraverso i vari incontri, da parte del Governo, almeno da parte dei Ministri interessati quindi quello all'agricoltura e quello per le Regioni, Morlino, non se ne parlerebbe neppure. Noi riteniamo invece che, nel corso appunto dei confronti e degli incontri che si dovranno avere nel quadro dell'applicazione della legge n. 382, si debba insistere per il passaggio di tutta la Forestale, cioè del Corpo e del suo personale, in primo luogo del personale ispettivo civile e quello restante, alla Regione, proprio per dare una sistemazione definitiva sia per quanto riguarda la situazione umana personale dei vari dipendenti sia per la funzionalità della nostra attività regionale.



PRESIDENTE

La parola, per la replica, all'interrogante Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni

Ho presentato questa interrogazione con l'evidente scopo di interessare non soltanto l'organo esecutivo ma l'intero Consiglio ad un problema che come è stato sottolineato nella risposta, breve ma puntuale, dell'Assessore ha dei riflessi di carattere generale, di carattere particolare.
Vorrei prescindere dall'aspetto particolare degli interessi di alcune persone che ricevono un trattamento diverso da quello che dovrebbero avere cosa che ha la sua importanza e rilevanza, perché è giusto dare a ciascuno il suo, remunerare con una retribuzione di giusta misura coloro i quali adempiono determinati servizi e svolgono determinate funzioni (noi siamo anche oggi chiamati ad esaminare qui, ad esempio, la legge sul personale quindi un trattamento che deve essere equiparato, che deve considerare le diverse situazioni), e soffermarmi piuttosto sull'aspetto di carattere generale dell'impostazione che deve essere data ad un servizio come quello del Corpo forestale, che chiamiamo ancor oggi, correttamente e giustamente Corpo forestale dello Stato ma che ad un certo momento potrebbe diventare il Corpo forestale della Regione. Questa mia affermazione non è frutto di fantasia: io dico cose che trovano già, per esempio, aderenza concreta nelle Regioni a statuto speciale, come la vicinissima Valle d'Aosta, la quale ha un suo autonomo Corpo forestale, che adempie le proprie funzioni in modo egregio, senza creare quelle disparità di trattamento che si verificano invece, per esempio, in Piemonte, in Liguria, in Lombardia eccetera.
Con questa interrogazione ho inteso sollecitare il signor Presidente della Giunta Regionale a studiare il problema, ad interessare ad esso il Consiglio, che è l'organo deliberativo, in maniera da prospettare concretamente - nel momento in cui dovrà essere preso a livello governativo un provvedimento che è precisamente determinato dalla delega recentemente approvata e destinata a risolvere finalmente entro un arco di tempo abbastanza breve, di un anno, che decorre dal 4 settembre, quindici giorni dopo la pubblicazione sulla "Gazzetta Ufficiale" (i mesi e gli anni passano con una velocità impressionante) - le situazioni che sono proprie del nostro Piemonte. Perché in Piemonte, in definitiva, i forestali devono oggi adempiere ai servizi forestali di istituto, che vanno dalla direzione dei lavori alla gestione dei vivai forestali, all'assegnazione e alla stima dei lotti boschivi, alla consegna e riconsegna delle alpi pascolative, ma anche all'applicazione (é questo a mio avviso il punto più importante) della legge regionale n. 13 del 6 maggio '74, "Interventi e prevenzione per l'estinzione degli incendi boschivi", della legge regionale n. 24, per la protezione della flora, della legge regionale n. 43: "Norme per l'istituzione dei parchi e delle riserve naturali", della quale stiamo ancora occupandoci in sede di Commissione ma che dovrà quanto prima arrivare all'aula, della legge regionale n. 51 dell'8 settembre '75, quindi già di questa seconda legislatura, "Interventi regionali per lo sviluppo dell'agricoltura e delle foreste per gli anni '75, '76, '77", della legge regionale del 17 settembre, "Interventi regionali in materia di sistemazione di bacini montani," che ha una grandissima importanza, con le opere idraulico-forestali che possono essere previste, le opere idrauliche di competenza regionale; e poi, in prospettiva, non ancora in termini concreti ma in prospettiva che io penso non molto lontana, l'intervento per quello che attiene all'applicazione della legge regionale sulle cave, delle quali abbiamo già parlato, che mi pare sia stata anche in certa misura predisposta, e di quell'altra per la disciplina della raccolta dei funghi della quale abbiamo sentito parlare recentemente da parte di alcuni Consiglieri che l'hanno prospettata per adesso in termini di interrogazione.
Che cosa discende da tutto questo discorso? Quanto meno l'opportunità che siano eliminate delle sperequazioni paradossali in fatto di retribuzioni - è questo l'aspetto particolare del problema - esistenti non soltanto fra gli ispettori dell'agricoltura e quelli delle forestali, il che è già una cosa enorme, visto che son tutti comandati da un organismo centrale che decentra alle Regioni, e che dovrebbe equilibrare questo trattamento, ma anche fra i dipendenti degli Ispettorati forestali: in alcuni uffici il geometra, quando non addirittura la dattilografa percepisce una retribuzione superiore a quella del direttore, con conseguenza di disarmonia e disarticolazioni evidenti nell'attività che dev'essere svolta normalmente.
Lo scopo precipuo della presentazione della mia interrogazione è stato quello di proporre che si esamini il problema, lo si studi approfonditamente, lo si porti eventualmente in discussione in Consiglio che comunque l'organo esecutivo e responsabile della Giunta abbia a predisporre tutti gli elementi per indicare tempestivamente al Ministro per le Regioni, all'organo centrale, gli elementi che caratterizzano la nostra volontà in questa definizione, in maniera che vi sia al più presto finalmente, un chiarimento definitivo sulla posizione degli uffici, che è il problema che interessa maggiormente, del personale e in definitiva di quelle che sono le competenze del Corpo forestale, in sede di applicazione di quella 382 della quale ci siamo occupati; e che intanto quanto meno si arrivi ad una certa soluzione del problema contingente, quello dell'equiparazione del trattamento economico. Il termine è di un anno quindi arriviamo praticamente al 4 settembre del 1976, e queste situazioni di squilibrio che sono state denunciate hanno la loro permanenza per l'intero arco di questo tempo; sarà bene vedere se a livello ministeriale a livello regionale vi sia la possibilità di correggere questa situazione particolarmente delicata.
Le soluzioni possono essere praticamente..........



PRESIDENTE

Consigliere Oberto, lei sa che..........



OBERTO Gianni

Lei è stato estremamente amabile, Presidente, a darmi la parola quando ho potuto giungere in aula, alle 16, come avevo preannunciato. Lo sia ancora concedendomi altri pochi minuti di illustrazione.
Le soluzioni praticamente possono essere in tre direzioni: tener fermo questo Corpo forestale nell'ambito dello Stato; creare un Corpo forestale nell'ambito della Regione. Abbiamo dei motivi per poter dire che è questa la soluzione ottimale, verso la quale camminiamo. Allora, noi ci dobbiamo rifare a quello che è il trattamento delle Regioni a statuto speciale; non soltanto, ma io mi permetterei di richiamarmi ad una sentenza del 7 novembre '74 della Corte Costituzionale, che ha riconosciuto spettare alla Regione rendere esecutivi i regolamenti delle prescrizioni di massima e di polizia forestale (questo è l'aspetto che mi sembra debba essere particolarmente sottolineato), che sono gli strumenti fondamentali del contenzioso forestale.
Concludendo, mi dichiaro soddisfatto dell'impegno che si assume, di approfondire l'argomento, ma soprattutto dell'impegno che si assume di portare a livello di competenti Ministeri il punto di vista della Regione Piemonte per la soluzione precisa, rapida e di soddisfazione, di questo problema, che ha una sua grossa rilevanza. Le Comunità montane hanno bisogno estremo di veder chiarite queste linee indicative. Si tratta di un problema che riguarda le persone, il servizio, le popolazioni che fruiscono di questo servizio, con riflessi di natura ecologica, ambientale e persino turistica.
Chiedo scusa se sono stato un tantino lungo, ma mi è parso necessario puntualizzare ulteriormente la gravità e l'importanza soprattutto di questo nostro problema.


Argomento: Comitato RAI

Elezione del Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo


PRESIDENTE

Passiamo al punto quarto dell'o.d.g.: "Elezione del Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo".
Per maggior conoscenza e coscienza dei Consiglieri regionali, ricordo l'art. 5 della legge, in base al quale dobbiamo eleggere oggi questo Comitato: "Ogni Consiglio Regionale elegge, con voto limitato almeno a due terzi dei membri da eleggere, un Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo, composto da 9 membri. Questi durano in carica tre anni, e il loro mandato è gratuito.
La carica di membro del Comitato regionale radiotelevisivo è incompatibile con quella di Consigliere regionale, di dipendente della società concessionaria, nonché con l'appartenenza agli organi di cui agli articoli 4 e 8 della presente legge.
Il Comitato regionale è organo di consulenza della Regione in materia radiotelevisiva, formula indicazioni sui programmi radiotelevisi destinati alla diffusione regionale, formula altresì proposte da presentare al Consiglio d'amministrazione della società concessionaria in merito a programmazioni regionali che possono essere trasmesse in reti nazionali.
Il Comitato regionale regola l'accesso alle trasmissioni regionali secondo le norme della Commissione parlamentare".
Prima che si passi all'elezione del Comitato per la radiotelevisione devo comunicare al Consiglio che vi è stata un'intesa fra tutti i Capigruppo dell'arco costituzionale per la ripartizione delle varie rappresentanze nel Comitato. Nel corso delle discussioni che si sono avute per definire i criteri di scelta è emersa l'opportunità, e anzi la necessità, che si è poi attuata, di avere un incontro con la Federazione della Stampa e di esaminare le richieste e le proposte in merito al Comitato avanzate dalle organizzazioni sindacali unitarie.
La conferenza dei Capigruppo ha ieri unanimemente confermato la necessità che il Comitato abbia subito, e successivamente in modo continuativo, rapporti di collaborazione, di consultazione e di confronto permanente sia con la Federazione della Stampa sia con le organizzazioni sindacali. Appena il Comitato che ci accingiamo ad eleggere sarà insediato si darà autonomamente le sue linee di lavoro e terrà conto di questa intesa politica che è stata raggiunta Se non vi sono richieste di parola su questo punto si può passare senz'altro alla votazione. Si distribuiscano dunque le schede di votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Proclamo l'esito della votazione: Presenti e votanti n. 45 Hanno riportato voti: BOLLATI Giulio n. 22 MORNESE Corrado n. 22 PACIFICO Otello n. 22 SALVIO Roberto n. 22 FIGLIOLIA Luigi n. 22 MONDO Lorenzo n. 21 BULLO Francesco n. 21 ABBIATI Amaele n. 21 FASSINO Giuseppe n. 21 schede bianche n. 2 Proclamo eletti i signori Bollati, Mornese, Pacifico, Salvio Figliolia, Mondo, Bullo, Abbiati, Fassino. Il Comitato sarà insediato al più presto.


Argomento: Nomine

Sostituzione di un rappresentante dell'Amministrazione regionale nel Consiglio d'amministrazione dell'ENIT


PRESIDENTE

Passiamo al punto quinto dell'o.d.g.: "Sostituzione di un rappresentante dell'Amministrazione regionale nel Consiglio d'amministrazione dell'ENIT".
Il passaggio alla votazione è subordinato all'eventuale presentazione di dimissioni da parte del precedente rappresentante. C'è a tal fine richiesta di parola?



DEBENEDETTI Mario

Ritenevo superata questa questione: avevo già dichiarato nella precedente seduta la mia disponibilità a rassegnare le dimissioni.



PRESIDENTE

Resta allora inteso che il Consigliere Debenedetti si dimette da consigliere dell'ENIT in rappresentanza dell'Amministrazione regionale. Ne prendiamo atto e procediamo alla sua sostituzione. Candidato a prendere il suo posto è l'Assessore Michele Moretti.
Si proceda alla distribuzione delle schede per la votazione a scheda segreta.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 46 Hanno riportato voti: MORETTI Michele n. 24 CALSOLARO Corrado n. 1 schede bianche n. 20 schede nulle n. 1 "Il Consiglio Regionale, visto l'art. 3 della legge 2/8/'74 n. 365, che prevede un rappresentante della Regione nel Consiglio d'amministrazione dell'ENIT avendo, con deliberazione n. 187 CR 790 designato, in data 5/2/'75 quale rappresentante di questa Amministrazione, l'Assessore al turismo in carica, avv. Mario Debenedetti vista la lettera del Presidente della Giunta Regionale in data 25/9/'75 con la quale si chiede d i provvedere alla sostituzione del rappresentante regionale nel Consiglio d'amministrazione dell'ENIT con il nuovo Assessore al turismo, signor Michele Moretti effettuata la votazione a scrutinio segreto, che ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 46, voti 24 all'Assessore Michele Moretti, schede bianche 20 e 1 nulla delibera, in sostituzione dell'avv. Mario Debenedetti, dimissionario di nominare, ai sensi, dell'art. 3 della legge 2/8/'74 n. 365, quale rappresentante dell'Amministrazione regionale in seno al Consiglio d'amministrazione dell'ENIT, l'Assessore pro tempore Michele Moretti".
Chi è d'accordo su questo testo di delibera è pregato di alzare la mano.
La delibera è approvata.


Argomento:

Rinvio alla prossima seduta dei punti sesto e settimo all'ordine del giorno


PRESIDENTE

Punto sesto dell'o.d.g.: "Esame disegno di legge n. 7: 'modifiche alla legge regionale 12/8/'74 n. 22 Stato giuridico e trattamento economico del personale regionale. Norme transitorie per il primo inquadramento' ".
La I Commissione ha in fase avanzata il lavoro connesso a questo disegno di legge: credo di poter pertanto annunciare che il progetto di legge sarà presentato, con tutti gli adempimenti di norma, all'attenzione del Consiglio in occasione della riunione del 6 novembre, che già ho preannunciato in apertura di seduta. Questo punto non viene, quindi trattato oggi.
Per le altre nomine previste al punto settimo è stata raggiunta un'intesa fra i Capigruppo nel senso di procedere ad un ulteriore approfondimento. E' già stata convocata, anzi, per la prossima settimana una nuova riunione e credo che sarà possibile iscrivere per la seduta del 6 novembre numerose nomine già concordate ed esaminate dai singoli Gruppi separatamente, dai Capigruppo nel loro insieme ed anche dalla Commissione per le nomine, per quelle di competenza della Giunta.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame disegno di legge n. 1: "Nuovo termine per la presentazione delle domande di cui all'art. 7 della legge regionale 4 giugno 1975, n. 42 'Provvedimenti per la promozione dello sport in Piemonte'"


PRESIDENTE

Passiamo al punto ottavo dell'o.d.g.: "Esame disegno di legge n. 1: 'Nuovo termine per la presentazione delle domande di cui all'art. 7 della legge regionale 4 giugno '75 n. 42- Provvedimenti per la promozione dello sport in Piemonte' ".
Ha facoltà di parlare il relatore Consigliere Colombino.



COLOMBINO Michele, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, in data 10 giugno 1975 è stata pubblicata la legge regionale 4 giugno 1975 n. 42, concernente "Provvedimenti per la promozione dello sport in Piemonte".
L'art. 7 stabilisce che la presentazione delle domande per l'ammissione alle provvidenze per la realizzazione di impianti sportivi e per l'acquisto di attrezzature deve avvenire entro il 30 settembre di ogni anno. La pubblicazione della legge regionale n. 42 è avvenuta in concomitanza con il rinnovo delle Amministrazioni locali, impedendo che i soggetti beneficiari delle provvidenze, ed i Comuni in particolare perché privi dei loro organi rappresentativi, potessero recepire immediatamente le finalità della legge e gli incentivi che essa mette a disposizione.
L'attività delle nuove Amministrazioni locali, iniziatasi in piena estate, ha quindi, di fatto, ritardato l'operatività della legge, rendendo per il corrente anno problematico il rispetto del termine del 30 settembre per la presentazione delle domande, con tutti gli elaborati richiesti da presentare in allegato alle domande stesse.
Con il presente disegno di legge la Giunta intende proporre, e la VII Commissione ha approvato, di fissare il nuovo termine per la presentazione delle domande, per il 1975, al 31 dicembre 1975.
La proroga del termine al 31 dicembre diventa necessaria per mettere in condizione gli enti locali di predisporre la documentazione richiesta dalla legge e presentare le istanze per l'esercizio finanziario 1975.
La possibilità di intervenire già nel 1975 con un maggior numero di iniziative consentirebbe infatti alla Regione di corrispondere sia alle aspettative delle Comunità locali sia all'esigenza di impegnare completamente e con tempestività gli stanziamenti a disposizione, onde dare il primo concreto avvio ad una legge che, seppure non completa e non finanziata adeguatamente, rappresenta un oneroso impegno per attivare il vasto settore sportivo, attendendo così alle aspirazioni della giovent sportiva piemontese.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PAGANELLI



PRESIDENTE

Vi sono richieste di parola? Ha facoltà di parlare il Consigliere Cerchio.



CERCHIO Giuseppe

Premesso che lo sport inteso sotto l'ottica sociale si può affrontare oggi soprattutto e particolarmente con l'intervento legislativo programmatico ed amministrativo della Regione, noi riteniamo che la legge presentata dalla passata Amministrazione ed oggi variata nei termini di presentazione delle domande, costituisca nei confronti del passato, una novità non indifferente.
Riteniamo opportuno lo spostamento del termine di presentazione delle domande perché, come giustamente ha rilevato il relatore, è stato obiettivamente impossibile realizzare l'iter per la regolare presentazione delle domande, tanto più che la maggior parte di domande presentate saranno con ogni probabilità viziate dalla mancanza del parere del Genio Civile proprio per l'impossibilità tecnica di ottenerlo in quel brevissimo periodo. Pensiamo, anzi, che la proroga proposta di rinvio del termine, che si riduce, in pratica, a poco più di un mese, sia appena sufficiente, e proprio perciò raccomandiamo all'Assessore competente di farsi parte diligente con l'invitare, pur nel rispetto delle reciproche autonomie e competenze, il Genio Civile ad essere sollecito nell'emissione dei suoi pareri, dando a questo lavoro una priorità in questo mese e mezzo in cui la legge, se approvata, sarà operante, onde evitare che il rinvio risulti improduttivo.
Il nostro giudizio è positivo anche perché la legge indirizza la sua operatività nei confronti dei piccoli Comuni e delle piccole Comunità tendendo a stimolare la creazione di spazi liberi per il verde attivo accessibili a tutti, specie a favore delle piccole realtà più bisognose.
V'é solo un rischio: che i 960 milioni stanziati con la nuova proroga risultino insufficienti a soddisfare tutta la domanda. Ritengo quindi com'é stato peraltro già rilevato nell'ampio dibattito svoltosi nella riunione della Commissione apposita, si debbano programmare impegni futuri al riguardo. Rischieremmo di fare un pessimo servizio a queste Comunità che intendiamo favorire se parlassimo loro di compiti e funzioni dei Comuni per un'attività sportiva riconosciuta pienamente valida e necessaria in linea teorica, senza sostenere il nostro discorso con adeguati interventi finanziari, conseguenza anche di precisi compiti di indirizzo e di impulso in una visione che riteniamo debba essere soprattutto programmata sulla base delle esigenze peculiari di ciascuna entità territoriale, finalizzata ad uno sviluppo armonico e razionale dell'attività sportiva. Una programmazione dev'essere considerata presupposto logico e necessario altrimenti si finirebbe forse di favorire soltanto qualche comune che per celerità di informazione o per la diligenza di qualche funzionario è stato in grado di sfruttare, nel breve termine, una disposizione legislativa a danno di altri e senza un'adeguata visione anche nella futura ottica comprensoriale.
Diciamo, quindi, come Gruppo, sì a questa legge, perché in questo momento essa costituisce necessariamente un intervento positivo; sì perch questa legge è il primo passo per consolidare e sviluppare l'azione delle Regioni a favore dello sport sociale ed a favore soprattutto delle piccole Comunità. E' necessario, però, che l'azione intrapresa venga continuata perché dalle premesse innovatrici emerse già dalla passata Amministrazione con la presentazione del disegno di legge sullo sport, si possa veramente continuare a far applicare il principio in termini reali di autonomie e inteso nel rapporto di autonomie locali. Queste ultime, infatti, per essere veramente tali debbono anche avere autonomia di scelta e conseguentemente autonomia di spesa.
Un'ultima raccomandazione che vorrei rivolgere alla Giunta è quella di addivenire immediatamente anche alla nomina dell'apposita Commissione tecnica consultiva, giacché se questa non si verificasse correremmo il rischio di veder vanificata la breve proroga concessa per l'applicabilità della legge e quindi non si raggiungerebbero quei risultati che noi ci proponiamo di raggiungere con lo spostamento di termine.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Debenedetti. Ne ha facoltà.



DEBENEDETTI Mario

I colleghi ricorderanno che, in occasione della presentazione del disegno di legge della Giunta per la proroga del termine, avevo proposto un disegno di legge che prospettava l'opportunità di rivedere anche l'entità dello stanziamento.
E' ben noto che la Giunta precedente, al momento della presentazione della legge che finanziava appunto i primi interventi nel settore sportivo aveva rilevato l'inadeguatezza dello stanziamento in relazione anche ad un calcolo previsionale rapportato ai termini dell'intervento che si andava prefigurando; un intervento destinato a venire incontro, con un criterio di programmazione, alle esigenze minime dei Comuni totalmente sprovvisti di impianti sportivi anche modesti, e che privilegiava d'altro lato il finanziamento degli impianti sportivi a livello comprensoriale, favorendo quindi le iniziative a questo livello, e indirizzando investimenti anche per i piccoli impianti sportivi nei quartieri costruiti dall'Istituto autonomo case popolari. Era, cioè, un disegno di legge che enucleava alcuni concetti di programmazione degli interventi.
Credo non ci volesse molto a rendersi conto che il finanziamento previsto era assolutamente inadeguato! E mi pare che la presentazione di questo disegno di legge per la revisione del termine avrebbe potuto essere anche occasione per rivedere, se possibile, il finanziamento della legge.
Nel corso della discussione, allora, si era detto in termini molto espliciti che da parte della Giunta non era stato possibile reperire i mezzi per un finanziamento più cospicuo di quello indicato nella legge.
Tutti sanno quali lotte io personalmente abbia condotto in Giunta - me ne possono dare atto l'allora Presidente della Giunta, avv. Oberto, e l'Assessore al bilancio - per ottenere uno stanziamento adeguato alle finalità della legge. Si disse allora che queste disponibilità non c'erano.
Notizie che sono state portate a conoscenza dell'opinione pubblica indurrebbero a pensare che oggi maggiori disponibilità possano essere reperite. Ecco il perché della mia iniziativa.
Non si tratta qui di rivedere tutta la logica della legge o di fare un discorso di revisione sulle modalità di intervento. Sappiamo per esperienza diretta, e d'altronde è già stato rilevato, che questa legge ha incontrato il favore dei Comuni, delle Comunità; sappiamo che c'é una pressante richiesta di finanziamento. Per questo abbiamo ritenuto di sottoporre all'esame della Giunta l'opportunità di verificare una possibilità di adeguamento del finanziamento.
Quanto ora ho detto non entra nel merito del disegno di legge che stiamo esaminando. Ho ritenuto opportuno far presente queste sollecitazioni al fine anche di valutare al momento opportuno il progetto di legge da me presentato. Credo che la proroga del termine sia oltre modo utile, ma sicuramente, come conseguenza logica, la proroga farà aumentare il numero delle richieste; per cui mi permetto di rivolgere qui, pubblicamente, un invito alla Giunta a voler considerare l'opportunità di adeguare anche per il '75 il finanziamento necessario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Raschio. Ne ha facoltà.



RASCHIO Luciano

Signor Presidente, colleghi, non sarei intervenuto, perché già molto bene e in modo documentato il Consigliere relatore, Colombino, che ringrazio anche a nome degli altri membri della Commissione, ha messo a fuoco il problema. Nel suo intervento aggiuntivo, poi, il Consigliere Cerchio ha sviluppato alcuni aspetti della questione che riguarda la legge sullo sport, aspetti interessanti che sono poi, alla fin fine, uno degli elementi sui quali viene richiamata l'attenzione della Giunta, del momento esecutivo, per dare attuazione alle peculiarità di questa legge.
Sono stato mosso a chiedere la parola dall'intervento del Consigliere Debenedetti. Con lui già in Commissione avevo avuto uno scambio di idee ed avevo mosso critiche alla sua posizione. Perché ritengo errata, anche se fatta a fin di bene, l'impostazione caldeggiata dal Consigliere Debenedetti? Chi vi parla appartiene a quel Gruppo i cui membri votarono nella passata legislatura contro questa legge, perché, non essendo riusciti allora a dare in Commissione ed in Consiglio una dimensione poliennale alla legge, avvertivamo che nella legge sullo sport presentata dall'Assessore Debenedetti si manifestava una manovra elettoralistica (lo dicemmo in Commissione, lo ripetemmo poi in Consiglio e lo ribadiamo adesso, ancora in sede di Consiglio) in quanto veniva proposta esattamente nel mese di aprile del 1975, con un ancoraggio di scadenza per la presentazione delle domande al settembre '75. Dicevamo all'allora maggioranza con tono critico: "siamo stati cinque anni a coltivare questo uovo di struzzo, e adesso, al termine della legislatura, ci presentate la legge sullo sport........"



MARCHESOTTI Domenico

Non vorrai mica impedire a Debenedetti di lavorare?



RASCHIO Luciano

Non gli nego certo il diritto di parlare, però gli contesto la validità di proporre oggi un aumento a 2.000 milioni per la legge sullo sport quando già sentiamo che i 900 milioni, purtroppo, allo scadere del '75 non verranno spesi tutti, perché, ripeto, il tempo è limitato anche se molti saranno i richiedenti.
Si è detto in Commissione: ai primi di dicembre l'Assessore ci farà secondo l'impegno preso, una relazione in Commissione: vedremo a quel punto che cosa avranno fatto i Comuni e quante saranno le domande. E' bene ricordare che le Amministrazioni comunali hanno preso a funzionare nel mese di agosto soltanto: vi sono addirittura casi patologici di comuni che eleggono soltanto ora il sindaco e la giunta, ma in genere tutte le giunte sono state formate fra la fine di luglio e il principio di agosto. Era perciò necessario, ed ha fatto bene l'attuale Giunta, proporre di spostare il termine inizialmente fissato a settembre per la presentazione della domanda per installazioni di campi sportivi, per lo sport, che dovevano essere corredate dalla documentazione del Genio Civile, dagli atti deliberativi dello stesso Consiglio comunale (una ricognizione planimetrica, eventualmente anche l'acquisto del terreno).
Ecco perché ci pare - ed è parso anche alla Commissione - di non poter accettare la proposta del Consigliere Debenedetti.......



DEBENEDETTI Mario

Ma io non ho presentato emendamenti!



RASCHIO Luciano

Tu hai detto che sarebbe stato opportuno cogliere questa occasione per modificare l'entità dello stanziamento. Siccome, per il modo con il quale sono state fatte nel passato talune leggi, noi non dobbiamo percorrere la strada che porta ad incentivare i residui passivi, aspettiamo almeno di vedere come si presenterà ai primi di dicembre la situazione delle domande dei Comuni; a quel punto ed in base agli stanziamenti che avremo, la Giunta deciderà.
Ho detto questo non per aprire una polemica gratuita con il Consigliere Debenedetti, ma per chiarire al Consiglio che, con somma responsabilità deve tener conto che al termine dell'anno non può fare degli investimenti finanziari, non avendo ancora oggi la cognizione precisa di quanti saranno i Comuni a fare una richiesta di questo tipo.
Certo, questa legge presenta macroscopiche imperfezioni. Abbiamo detto che non era ancorata ad un piano poliennale, abbiamo detto che anche nello stesso momento finanziario, ad esempio, era insufficiente (e lo ribadiamo) abbiamo detto che aveva delle limitazioni nello stesso intervento per lo sport. Bene, tutti questi elementi possono essere giustamente e doverosamente raccolti dalla Giunta per proporre eventualmente, nel prossimo futuro, al Consiglio, delle modifiche alla legge sullo sport tali da dare da un lato una maggior forza penetrativa anche al campo finanziario, dall'altro a fare quelle modifiche, quei ritocchi che la Giunta, sulla base dell'esperienza, dei consigli venuti dal Consiglio Regionale, viene a veder maturi, adatti cioè ad essere proposti al Consiglio stesso.
Credo di poter affermare che l'unanimità della Commissione sullo spostamento al 31 dicembre della scadenza del termine per la presentazione delle domande sia un'unanimità non formale ma sostanziale e pone le premesse per agire unitariamente sulla qualità anche degli interventi che dovranno essere successivamente fatti dalla Giunta Regionale.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Rossi. Ne ha facoltà.



ROSSI Luciano

Sono d'accordo sulla proroga del termine fissato in un articolo di questa legge, su cui siamo chiamati a votare.
Voglio sperare - ed in tal senso rivolgo invito in particolare all'Assessore competente - che questa legge promozionale sia di insegnamento per una metodologia di lavoro che consenta di andare ad un incontro rapido con i Comuni in modo organizzato, non solo per utilizzare questi fondi ma per far sì che l'utilizzazione avvenga attraverso una politica organica in direzione dello sport e verso la gioventù.
A mio modo di vedere, oggi, soprattutto in centri ove sono numerosi i giovani immigrati, e dove abbiamo notato nelle scuole casi di scoliosi e molte altre cose tristi, purtroppo, l'avere un'attività di palestre di proprietà comunale che assolvano una funzione di recupero durante la stagione invernale di un'attività che è sportiva ma nello stesso tempo altamente di recupero fisico, può permettere veramente di puntare su una politica non dispersiva, che non affronterebbe alla radice quello che deve essere un'azione di educazione sportiva e di educazione fisica in direzione della gioventù.
Per cui, la raccomandazione che facciamo all'Assessore, perché ne tenga conto nel piano che sicuramente sta studiando, è che nel prossimo futuro le somme messe a disposizione, ingenti o modeste, possano essere inquadrate in un contesto veramente non dispersivo ma di sana politica sportiva.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di parola, ha facoltà di replicare, a nome della Giunta, l'Assessore Moretti.



MORETTI Michele, Assessore allo sport

Io porrei la risposta sotto due profili.
Per quanto riguarda la legge in vigore, la ragione della proroga è stata illustrata dalla relazione del Consigliere Colombino. Il Consigliere Cerchio ha invece avanzato alcune proposte e sollecitazioni sulle quali concordo perfettamente: sollecitare il Genio Civile ad istruire le pratiche sotto un profilo tecnico, insediare la Commissione. Poc'anzi il Presidente del Consiglio ha assicurato che nella prossima riunione del Consiglio Regionale si prevede l'insediamento anche di questa Commissione.
Per quanto riguarda, invece, le proposte, devo precisare il pensiero della Giunta. La legge ha dei punti positivi; però, secondo la Giunta occorre innanzitutto fare un'indagine attraverso i Comuni per conoscere l'esatta situazione degli impianti pubblici e privati, e, naturalmente predisporre un piano, per evitare di intervenire a pioggia, e non trovarci di fronte a Comuni privilegiati e altri che non fruiranno dei benefici della legge.



DEBENEDETTI Mario

Più che di interventi "a pioggia", si dovrebbe parlare di interventi "a spruzzo", data la modestia della disponibilità.



MORETTI Michele, Assessore allo sport

Noi crediamo che questo tipo di intervento non possa essere di carattere discrezionale: bisogna innanzitutto creare una consulta regionale (da parte della Giunta vi è piena disponibilità a formarla), naturalmente tenendo conto dei Comuni (e il discorso a questo proposito va avanti perch vi è una legge della Giunta per l'istituzione dei comprensori, il discorso degli impianti sarà affrontato nell'ambito dei comprensori. Vi è piena disponibilità, dicevo, ad affrontare i l problema, fare un piano complessivo e ripresentarlo in Consiglio.
Per quanto riguarda, invece, la situazione attuale, siamo d'accordo con la Commissione che farò conoscere il numero delle domande presentate dai Comuni, per verificare se la disponibilità finanziaria basta per affrontare il problema. Altrimenti, la Giunta dovrà affrontare il discorso in termini finanziari. Ma è evidente che qui il problema non può essere presentato come è stato presentato in Commissione, con una richiesta immediata di disporre anche di un piano finanziario.



DEBENEDETTI Mario

Scusa l'interruzione: io sono intervenuto in quel senso unicamente perché si è diffusa la notizia a livello regionale che vi sono disponibilità finanziarie cospicue.



MORETTI Michele, Assessore allo sport

I residui passivi sono da addebitare alla Giunta precedente. Evitiamo dunque di introdurre un discorso che ha nulla a che vedere con la nuova Giunta.
Dicevo, verificheremo il numero delle domande presentate e controlleremo se vi è la disponibilità finanziaria per affrontare il problema nella sua interezza. Chiusa la presentazione delle domande di questa legge (vi è tutta una logica politica che porta avanti la nuova Giunta), predisporremo il piano e presenteremo una nuova legge che riguarda gli investimenti sportivi e risolve integralmente il problema.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO



PRESIDENTE

Vi sono dichiarazioni di voto? Allora passiamo alla votazione del disegno di legge n. 1: "Nuovo termine per la presentazione delle domande di cui all'art. 7 della legge regionale 4 giugno 1975 n. 42 'Provvedimenti per la promozione dello sport in Piemonte' ".
"Articolo 1 - Per la presentazione delle domande di cui all'art. 7 della legge regionale 4 giugno 1975 n. 42, è fissato per l'anno 1975 un nuovo termine, che scadrà il 31 dicembre".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
"Articolo 2 - La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art.
45 dello Statuto regionale ed entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
Ora votiamo per l'approvazione del complesso della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri.
La legge "Nuovo termine per la presentazione delle domande di cui all'art. 7 della legge regionale 4 giugno '75 n. 42 'Provvedimenti per la promozione dello sport in Piemonte' " è approvata.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame disegno di legge n. 4 "Rendiconto generale della Regione Piemonte per l'esercizio finanziario 1974"


PRESIDENTE

Passiamo al punto nono dell'o.d.g.: "Esame del disegno di legge n. 4 'Rendiconto generale della Regione Piemonte per l'esercizio finanziario 1974' ".
E' relatore il Consigliere Rossotto, che ha facoltà di parlare.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il disegno di legge regionale n. 4 concernente il "Rendiconto generale della Regione Piemonte per l'esercizio finanziario 1974", sintetizza le rilevazioni contabili effettuate nel corso dell'anno, al fine di rilevare le risultanze al termine dell'esercizio. Gli articoli che compongono il disegno di legge danno per le singole imputazioni, nei loro titoli, tali risultanze.
Il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 1974 offre, oltre alle risultanze analitiche di tutte le voci, con le variazioni delle cifre delle previsioni di entrata e di spesa, alla consistenza dell'attività finanziaria e patrimoniale e l'avanzo finanziario alla chiusura dell'esercizio 1974, anche numerose tavole di confronto che permettono di seguire la dinamica del bilancio stesso, e, attraverso la verifica dell'andamento delle spese e delle entrate, l'effettiva idoneità degli strumenti legislativi ad operare concretamente.
E' opportuno ricordare, e ciò è chiaramente evidenziato nella precisa ed analitica "nota preliminare" prescritta dal legislatore, che il bilancio previsionale 1974, quale a suo tempo approvato, si presentava in pareggio con un totale d i 126.600 milioni di entrata ed uguale somma in uscita.
Tali somme hanno subito incrementi sia sotto il profilo delle entrate che delle uscite, per stanziamenti statali aggiuntivi relativi a funzioni trasferite e funzioni delegate alla Regione o a stanziamenti per funzioni speciali, oltre all'utilizzo, con idonee leggi di variazione, degli avanzi finanziari degli esercizi '72 e '73, confluiti integralmente nell'esercizio in esame; ed altre ancora alle somme trasferite dai bilanci 1972 e 1973 per il finanziamento di determinate spese indicate in leggi regionali approvate nell'anno 1974.
Merita a tale riguardo una considerazione che si ritiene opportuno sottolineare: le varie operazioni prima ricordate hanno fatto aumentare il bilancio 1974 da 126.600 milioni a 164 miliardi e 121.591.158; determinando perciò una percentuale di aumento considerevole e che probabilmente non troverà riscontro nei bilanci successivi. Il rendiconto, se attentamente studiato, può portare ad una verifica dei meccanismi operativi predisposti con i provvedimenti legislativi presi nel corso dell'anno precedente.
Le anomalie dei residui passivi, per certe previsioni di spesa, e la carenza di finanziamento per altri capitoli devono essere un momento di riflessione per arrivare ad una migliore utilizzazione delle risorse disponibili della Regione stessa.
La Commissione non ritiene, stante ormai la larga sensibilizzazione che in materia si è determinata a livello politico, di richiamare ulteriormente l'attenzione sul gravissimo problema del verificarsi di residui passivi quasi pari al totale delle somme impegnate nelle spese in conto capitale o d'investimento. In merito è in corso un approfondito dibattito per ricercare l'evidenziazione delle cause di tale deteriore fenomeno, in larga parte da ricercarsi in fatti estranei e coinvolgenti le attività strettamente regionali: quali la situazione della finanza locale che impedisce agli enti locali di utilizzare gli stanziamenti regionali e la stessa struttura delle leggi che, ricalcando schemi già scarsamente operativi, non facilitano la spendibilità degli stanziamenti.
L'esame approfondito del chiaro documento a disposizione dei Consiglieri, utile per conoscere l'esatto funzionamento della macchina burocratica regionale, pone però in evidenza con estrema intelligibilità che esistono motivi di ritardi nella spesa o addirittura di non spesa anche imputabili a fatti interni alla Regione stessa e che pertanto è compito e dovere individuare, accertare e cercar di eliminare.
Tale affermazione trova conferma nella circostanza che esistono residui per spese correnti precedenti all'esercizio 1974 che alla chiusura dell'esercizio stesso ammontavano a L. 5.614.853.510 - con riferimento cioè, alla spendibilità di spese correnti degli esercizi '72 e '73, in quanto dagli stessi recepito dai precedenti esercizi -, e, sommati ai residui per spese correnti di competenza dell'esercizio 1974, porta ad un totale, a fine dell'esercizio in esame, di residui passivi per spese correnti di L. 32.636.617.155.
L'esame dei singoli capitoli, di cui, a titolo esemplificativo, qui si suggerisce l'esame del 38, 340, 352, 452, 530, 923, indica la modalità e la dinamica della formazione di questo impressionante totale. A titolo prettamente indicativo, l'esame del cap. 38 - "Interventi per la partecipazione del personale a corsi di formazione per l'aggiornamento e il perfezionamento", cioè il capitolo relativo proprio al personale regionale che aveva una previsione iniziale di 80 milioni, che la variazione ridusse di 10 milioni, porta a concludere che non sono ancora state impegnate somme per 4 milioni e 932 mila lire, somma che viene di nuovo evidenziata all'art. 340 per la stessa dizione: "Interventi per la formazione professionale", dove le previsioni iniziali di 10 milioni, ridotte con la variazione nel corso dell'esercizio a 5 milioni, portano non impegnati 5 milioni. Esistono poi altri capitoli che la Commissione ritiene di richiamare all'attenzione e alla riflessione: per esempio, il cap. 530 "Contributi ad enti locali nelle spese per l'assistenza domiciliare agli anziani, agli inabili, ai minori nonché per il funzionamento di centri incontro con gli anziani", che alla categoria IV dei trasferimenti prevedeva una variazione di entrata di 400 milioni, poi una riduzione di 150, sempre in corso di bilancio, e la non spesa di 180 milioni.
Nel rendiconto la gestione finanziaria è esposta con dettagli dei vari tipi di operazione (riscossioni, pagamenti, residui) che la compongono, e la Commissione ha potuto accertare la perfetta evidenziazione di tutti i movimenti eseguiti.
Nella seconda parte del rendiconto viene descritta la consistenza del patrimonio e delle sue diverse componenti, comprese quelle tipicamente finanziarie, e si deve dare atto che in questa parte, accogliendosi i suggerimenti formulati da questa Commissione con la relazione dei rendiconti '72 e '73, sono stati messi in più chiara evidenza gli incrementi patrimoniali derivanti dalla consegna di beni immobili e mobili da parte dello Stato, al seguito delle funzioni trasferite in tutte le materie divenute di competenza della Regione, così distinguibili dai beni acquistati con mezzi del bilancio regionale.



PRESIDENTE

Vi sono richieste di intervento? Chiede di parlare il Consigliere Rossi. Ne ha facoltà.



ROSSI Luciano

Signor Presidente, signori Consiglieri, come già è stato illustrato nella relazione del collega Rossotto sul rendiconto per l'esercizio 1974 le risultanze che ne derivano sono assai interessanti e ritengo costituiscano, non solo per questo momento specifico, motivo di seria riflessione e di attente considerazioni.
I motivi di riflessione possono essere evidenziati attraverso lo sforzo compiuto nel corso dell'esercizio per utilizzare le disponibilità finanziarie degli esercizi precedenti anche ai fini di non andare ad un avanzo finanziario che sarebbe ingiustificato, sia sul piano politico che su quello economico.
Dall'esame sul rendiconto in discussione tale sforzo trova però una frustrazione nel meccanismo operativo, in quanto circa i due terzi di quanto previsto di spendere van ben al di là dell'esercizio annuale.
Infatti, i residui passivi, vale a dire la somma rimasta da pagare per l'esercizio in esame, ammontano ad oltre 110 miliardi per la competenza del 1974 e 50 miliardi per gli esercizi finanziari 1973 e precedenti.
Si deve perciò considerare come, in base a queste risultanze, molto rimanga da fare da parte della Regione per rendere più concreta l'azione legislativa sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo, e soprattutto per rendere i meccanismi operativi delle leggi stesse sempre più efficienti, affinché le spese decise con i provvedimenti regionali vengano effettivamente e celermente sostenute.
Il rendiconto evidenzia in particolare che le spese per trasferimenti della parte corrente, le spese di investimento e le spese inerenti le funzioni delegate vengono riportate a residui in misura rilevante. Questo sta a dimostrare che il meccanismo sia previsionale, sia legislativo, viene rallentato dalla mancata conoscenza dell'effettiva massa di fondi che lo Stato assegna alle Regioni. L'iter che ne consegue fa sì che le entrate si realizzino, sovente, per molte di esse, al termine dell'anno finanziario, e di qui evidentemente nascono i residui.
Non si dirà mai abbastanza che mancano alle Regioni, a causa prevalentemente dello Stato, gli strumenti idonei a far sì che esse siano enti attivi.
Il rendiconto rimarca l'urgenza di una programmazione pluriennale da parte della Regione, che indichi allo Stato i bisogni della Regione stessa in modo da far nascere da parte dello Stato l'impegno di andare nella stessa direzione.
Ciò che suggerisce, fra l'altro, il rendiconto che esaminiamo è la necessità dell'individuazione preventiva da parte della Regione dei reali bisogni, individuazione da compiersi con solerzia, ma che sia proiettata nel futuro. E' evidente che l'azione del piano di sviluppo diventa la condizione essenziale per poter operare in un diverso modo. E' altresì evidente che oggi manca un collegamento concreto con i Comuni, col pericolo di ripetere lo stesso errore che lo Stato accentratore perpetra nei confronti della Regione oltre che con gli enti locali in generale.
Già si comprende maggiormente la necessità di questo collegamento tuttavia, perché la Regione diventi parte integrante dell'azione che i Comuni devono svolgere, è necessario che questo rapporto sia approfondito mediante nuovi strumenti: tra questi, quello di rendere operante al più presto la legge sui comprensori.
C'è poi da rilevare come diventi sempre più impellente l'approvazione del disegno di legge che detta le norme di coordinamento in materia di bilancio e di contabilità delle Regioni, disegno di legge che già da tempo il Governo discute con le Regioni, senza ancora approdare a soluzioni concrete, mancando da parte del Governo il recepimento di quelli che sono i veri contenuti del decentramento regionale.
E' chiaro che sempre più sterile e propagandistica diventa la polemica dei residui se non si risolvono alla base molti problemi, tra cui quelli ora esposti.
Un'altra considerazione che nasce dalla lettura del rendiconto è quella suggerita dai minori impegni di spesa che riguardano in particolare i capitoli "trasferimenti"; non sempre essi appaiono giustificati, non sempre "spendere meno" significa buona amministrazione. Tra essi notiamo infatti spese inerenti l'istruzione professionale, gli interventi per l'agricoltura e per l'ecologia, la sanità e anche per l'assistenza.
Infine, il rendiconto è il risultato della gestione di un esercizio l'esame evidenzia questioni che devono trovare soluzione rapida; per questo è auspicabile che il Consiglio venga messo sempre di più nella condizione di seguire lo svolgimento dei provvedimenti che prende durante il corso dell'esercizio stesso, e non soltanto a esercizio chiuso. Di qui la necessità di creare un'efficiente organizzazione di uffici che possa fornire costantemente i dati e le notizie che riguardano l'iter dei provvedimenti adottati, affinché i gruppi consiliari e le stesse Commissioni consiliari permanenti possano trovare un modo di lavorare più efficace.
Si rende, quindi, indispensabile un provvedimento per meccanizzare i servizi, finanziari; ci auguriamo che tale intento si attui urgentemente per poter disporre, come già avviene in altre Regioni del quadro bimestrale della situazione e dell'andamento dell'operato della nostra Regione. Sarà anche questo un mezzo per rendere più sufficiente il nostro lavoro e attraverso il controllo sistematico del nostro operato legislativo dare un significato più completo all'azione democratica.
Certamente le cose ora dette non sono nuove, ma sono suggerite ancora una volta dallo stato di fatto delle cose insolute, come emergono anche dal rendiconto, e sono state dette nello spirito di esprimere la necessità di non ritardare oltre il salto di qualità che ci permette di affrontare la realtà e cercar di risolvere finalmente i problemi che assillano il Piemonte.



PRESIDENTE

Nessun altro Consigliere intende prendere la parola? Nessuno desidera fare dichiarazioni di voto, prima che si passi alla votazione? Il Consigliere Berti. Ne ha facoltà.



BERTI Antonio

Questo consuntivo riguarda l'attività della Giunta precedente: è il consuntivo, quindi, del programma svolto da una Giunta contro la quale e contro il cui bilancio abbiamo votato.
Si tratta, quindi, di assumere oggi un atteggiamento che tenga conto di alcuni fattori. Il primo è questo: il fatto di un consuntivo presentato da questa Giunta, consuntivo che evidentemente ci pone nella condizione di valutare se dobbiamo votare positivamente oppure no. Possiamo votare noi un consuntivo che riguarda un bilancio presentato da una Giunta nei confronti della quale avevamo espresso voto contrario? Tuttavia, il consuntivo presentato oggi deve assolutamente essere passato, perché ad esso è collegata la messa in opera di una legge presentata da questa Giunta approvata dall'intero Consiglio ed alla quale abbiamo riconosciuto alcuni meriti importanti, uno tra i quali è quello di innescare un meccanismo di spesa probabilmente nuovo e che può costituire un esperimento piuttosto interessante al fine di eliminare i residui passivi.
Di fronte a questa situazione quale atteggiamento assume il nostro Gruppo? Noi nel passato abbiamo sostenuto che il bilancio consuntivo deve essere presentato con due relazioni: la relazione contabile e la relazione morale, come la chiamava il Paviolo, uno che su queste questioni si è misurato molte volte. In generale, però, i bilanci consuntivi riguardano essenzialmente la relazione contabile. Non è quasi mai, e non lo è mai stato, il dibattito sul consuntivo un dibattito in realtà sulla realizzazione o meno di un programma quale si esprimeva nel dibattito politico che riguardava il preventivo di spesa.
Se noi oggi, qui, quindi, fossimo di fronte ad una relazione politica che accompagna la relazione contabile del consuntivo, noi dovremmo, per essere coerenti con l'atteggiamento assunto prima, esprimere un voto contrario. Siamo, invece, di fronte ad una relazione puramente contabile che, come abbiamo sentito, non presenta elementi di carenza e di squilibrio.
Colleghiamo inoltre questo al fatto che dicevo prima, che il consuntivo mette in opera una legge che è stata presentata da questa Giunta. Tenuto conto, quindi, di questi vari fattori, e per le considerazioni esposte, noi votiamo sì al bilancio, alla relazione contabile che è stata proposta alla votazione del Consiglio Regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Carazzoni. Ne ha facoltà.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente, colleghi, il nostro Gruppo, non avendo ovviamente le preoccupazioni legittimamente esternate dal Consigliere Berti, perché si trova in tutt'altra posizione, e considerando quella che ci è stata presentata una sola relazione contabile, per coerenza con il voto contrario dato al bilancio di cui questo è il consuntivo, si asterrà.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Rossotto. Ne ha facoltà.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Noi liberali votammo contro il bilancio di previsione per il 1974 per gli indirizzi politici che lo caratterizzavano. Dalla relazione e dall'esame del consuntivo sono emersi chiaramente i motivi di sollecitazione politica che più volte sono stati svolti da parte del Gruppo liberale nel corso della prima legislatura e la piena disponibilità nel corso di questa ad adoperarsi per ovviare a quegli elementi che la situazione, che si dice contabile ma dalla quale traspare tutto quanto un discorso di impegno politico, evidenzia.
Per coerenza con gli atteggiamenti assunti in precedenza dal Gruppo liberale nella fase di valutazione del bilancio consuntivo nelle passate tornate, il voto sarà favorevole, anche in considerazione dell'evidenziazione di caratteristiche, di interventi politici che si impongono alla Regione per eliminare, attraverso il fenomeno dei residui passivi, che, com'è stato evidenziato anche dall'esame contabile, si sono verificati in maniera così massiccia, motivo di riflessione ulteriore nel campo delle spese correnti, e quindi con possibilità di interventi anche immediati, e quindi l'opportunità, da questo momento, proprio in base a questa valutazione politica che è stato possibile fare in forza di questo consuntivo, un'azione diversa, per poter evitare e rispondere in concreto alle istanze che la collettività ci pone.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare? Allora, possiamo passare alla votazione.
"Articolo 1 - Approvazione del rendiconto Il rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1974 è approvato con le risultanze di cui alla presente legge".
Procediamo alla votazione per appello nominale.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 41 hanno risposto SI 39 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
Il Consiglio Regionale approva.
"Articolo 2 - Entrate di competenza dell'esercizio finanziario 1974 Le entrate tributarie, le entrate per quote di tributi statali, le entrate extra tributarie, le entrate per alienazione e ammortamenti di beni patrimoniali, le entrate per rimborso di crediti ed accensione di prestiti le entrate per contabilità speciali, accertate per la competenza dell'esercizio finanziario 1974, risultano stabilite dal rendiconto consuntivo del bilancio in L. 151.725.165.933.
Le entrate di cui al primo comma furono riscosse in L. 73.664.797.423 e rimasero da riscuotere in L. 78.060.368.510".
Procediamo alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 41 hanno risposto SI 39 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
Il Consiglio Regionale approva.
"Articolo 3 - Spese di competenza dell'esercizio finanziario 1974 Le spese correnti, le spese in conto capitale, le spese per il rimborso di prestiti e le spese per contabilità speciali, impegnate per la competenza dell'esercizio finanziario 1974, risultano stabilite dal rendiconto consuntivo del bilancio in L. 175.465.636.887.
Le spese di cui al precedente comma furono pagate in L. 65.273.628.500 e rimasero da pagare in L. 110.192.008.387".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 42 hanno risposto SI 40 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
Il Consiglio Regionale approva.
"Articolo 4 - Riepilogo generale delle entrate e delle spese di competenza Il riepilogo generale delle entrate e delle spese di competenza dell'esercizio finanziario 1974 risulta stabilito dal rendiconto consuntivo come segue: Entrate tributarie, entrate per quote di tributi statali ed entrate extra tributarie L. 121.477.098.419 Spese correnti L. 64.856.427.275 Differenza L. 56.620.671.144 Entrate complessive L.151.725.165.933 Spese complessive L.175.465.636.887 Differenza L. 23.740.470.954 Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 39 hanno risposto SI 37 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
"Articolo 5 - Entrate residue degli esercizi finanziari 1973 e precedenti I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 1972 e dell'esercizio finanziario 1973 risultavano stabiliti, nei rispettivi rendiconti, in complessive L. 93.529.694.144.
I residui di cui al precedente comma furono riaccertati, al 31 dicembre 1974, in L. 93.028.079.132, furono riscossi per L. 10.054.069.653, e rimasero da riscuotere per L. 82.974.009.479".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 42 hanno risposto SI 40 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
"Articolo 6 - Spese residue degli esercizi finanziari 1973 e precedenti I residui passivi, alla chiusura dell'esercizio finanziario 1972 e dell'esercizio finanziario 1973, risultavano stabiliti dai rispettivi rendiconti, in complessive L. 93.118.294.012.
I residui di cui al precedente comma furono pagati, per L.
29.929.114.015 e rimasero da pagare per L. 50.592.400.707".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 41 hanno risposto SI 39 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
"Articolo 7 - Residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 1974 I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 1974 risultano stabiliti dal rendiconto consuntivo del bilancio in L.
161.034.377.989, e si riferiscono per L. 78.060.368.510 alle somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per la competenza propria dell'esercizio finanziario 1974 (articolo 2 della presente legge) e per L.
82.974.009.479 alle somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi finanziari 1973 e precedenti (articolo 5 della presente legge)".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 41 hanno risposto SI 39 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
"Articolo 8 - Residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 1974 I residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 1974 risultano stabiliti, dal rendiconto consuntivo del bilancio, in L.
160.784.409.094.
I residui di cui al precedente comma si riferiscono per L.
110.192.008.387 alle somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la competenza propria dell'esercizio finanziario 1974 (articolo 3, secondo comma, della presente legge) e per L. 50.592.400.707 alle somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi finanziari 1973 e precedenti (articolo 6 secondo comma, della presente legge)".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 46 hanno risposto SI 44 Consiglieri sì sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
"Articolo 9 - Risultato finanziario L'avanzo finanziario alla chiusura dell'esercizio 1974 è stabilito in L. 1.060.384.462, in base alle seguenti risultanze del rendiconto consuntivo del bilancio: Avanzo finanziario al 1° gennaio 1974: + 12.705.691.138 Maggiore accertamento, nell'esercizio finanziario 1974, di residui attivi risultanti alla chiusura degli esercizi finanziari 1972 e 1973: 56.545. Minore accertamento, nell'esercizio finanziario 1974, di residui passivi risultanti alla chiusura degli esercizi finanziari 1972 e 1973: 12.596.779.293 Differenza, di cui all'articolo 4 della presente legge, tra le entrate complessive e le spese complessive di competenza dell'esercizio finanziario 1974: - 23.740.470.954 Minore accertamento, nell'esercizio finanziario 1974, di residui attivi risultanti alla chiusura degli esercizi finanziari 1972 e 1973: 501.671.557 Maggiore accertamento, nell'esercizio finanziario 1974, di residui passivi lasciati dall'esercizio finanziario 1973: - 3 Avanzo finanziario: + 1.060.384.462".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 42 hanno risposto SI 40 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
"Articolo 10 - Disposizioni speciali Sono approvate le eccedenze di impegni di cui ai capitoli n. 1010 e n.
1422 dello stato di previsione della spesa per l'esercizio finanziario 1974, in relazione alle maggiori entrate, di pari ammontare, accertate nei corrispondenti capitoli n. 70 e n. 114 dello stato di previsione dell'entrata per lo stesso esercizio finanziario".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 47 hanno risposto SI 45 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
"Articolo 11 - Attività finanziarie e patrimoniali La consistenza delle attività finanziarie e patrimoniali, alla chiusura dell'esercizio finanziario 1973, risultava stabilita, nel relativo rendiconto generale in L. 111.005.787.828.
La consistenza delle attività di cui al precedente comma, alla chiusura dell'esercizio finanziario 1974, risulta stabilita nel relativo rendiconto generale in L. 168.484.486.351".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 47 hanno risposto SI 45 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
"Articolo 12 - Passività finanziarie e patrimoniali La consistenza delle passività finanziarie e patrimoniali, alla chiusura dell'esercizio finanziario 1973, risultava stabilita, nel relativo rendiconto generale, in L. 93.518.294.012.
La consistenza delle passività di cui al precedente comma, alla chiusura dell'esercizio finanziario 1974, risulta stabilita nel relativo rendiconto generale in L. 160.784.409.094".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 46 hanno risposto SI 44 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
"Articolo 13 - Risultato patrimoniale L'eccedenza delle attività sulle passività finanziarie e patrimoniali alla chiusura dell'esercizio finanziario 1974, risulta stabilita nel relativo rendiconto generale in L. 7.700.077.257".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 45 hanno risposto SI 43 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 13 è approvato.
Concluso l'esame dei singoli articoli della legge, si vota ora l'intero disegno di legge. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 43 hanno risposto SI 41 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
Il disegno di legge è così approvato.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 5 "Convalida del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 3448 in data 28 agosto 1975 relativo a prelievo di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste"


PRESIDENTE

Passiamo al punto decimo dell'o.d.g.: "Esame disegno di legge n. 5: 'Convalida del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 3448 in data 28 agosto 1975 relativo a prelievo di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste".
Ha facoltà di parlare il relatore, Consigliere Rossi.



ROSSI Luciano, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, il disegno di legge regionale n. 5 per la convalida del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.
3448 in data 28 agosto relativo a "prelievo di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste" rileva la necessità, come da deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte del 15 luglio '75, di provvedere ad integrare il capitolo n. 1514 dello stato di previsione del 1975 per far fronte ad una maggiore spesa di lire 50 milioni prelevando dal capitolo 1016 una cifra di pari ammontare. Tale spesa si è resa necessaria al fine di sopperire all'assistenza di minori affidati all'ONMI, che da tempo non aveva provveduto al pagamento delle rette.
Essendo la materia dell'assistenza trasferita alla Regione, ai sensi dell'art. 1 del disegno di legge 15 gennaio '72 n. 9, e di fronte alle inadempienze dell'ONMI verso un servizio così delicato per i minori, la Commissione I propone al Consiglio Regionale di dare voto favorevole al disegno di legge in questione.



PRESIDENTE

Qualcuno chiede di parlare su questa relazione, così esemplarmente sintetica? La dottoressa Vietti. Ne ha facoltà.



VIETTI Anna Maria

Il disegno di legge che stiamo per votare è conseguente alla delibera della precedente Giunta in data 15 luglio '75, delibera che s'è dovuta assumere conseguentemente alla delicata situazione determinata dal mancato pagamento, da parte dell'ONMI, delle rette agli istituti educativi assistenziali e della revoca dell'impegno di spesa da parte di tale ente.
La Giunta, dopo aver avuto incontri con il Presidente del Tribunale dei minorenni, dell'ONMI e con un rappresentante della Prefettura, ha ritenuto di non poter restare indifferente di fronte a tale difficile situazione.
Numerosi minori avevano potuto ritornare in famiglia, ma, in base all'esame della situazione che si era determinata, è risultato che almeno cento minori non avevano tale possibilità, ma dovevano continuare a trovare ospitalità presso gli istituti.
Di conseguenza è stato effettuato un conto della spesa necessaria e poiché la media delle rette è di 80-90 mila lire al mese, tenendo conto della più elevata spesa per i minori di 6 anni - si è deciso di impegnare la cifra prevista dalla deliberazione in esame.
Accettiamo il principio che la nuova Giunta ha voluto stabilire prevedendo contributi per l'affidamento familiare, auspicando che in seguito si possa giungere all'adozione.
La delibera della Giunta in merito prevede uno stanziamento di 35 milioni. Evidentemente non è possibile affrontare l'intero problema con tale cifra ma è un principio accettabile, con l'auspicio che quanto prima il problema possa essere globalmente affrontato con il sollecito trasferimento delle competenze dell'ONMI alla Regione.
Con queste considerazioni annuncio il voto favorevole del Gruppo democristiano.



PRESIDENTE

Poiché non vi sono altre richieste di parola, procediamo alla votazione, per appello nominale, dell'unico articolo di cui si compone il disegno di legge n. 5: "Convalida del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 3448 in data 28 agosto 1975 relativo a prelievo di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste".
"Articolo unico - Il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.
3448 in data 28 agosto 1975, emesso ai sensi dell'art. 6 della legge regionale 1 aprile 1975, n. 20, su conforme deliberazione della Giunta in data 15 luglio 1975, n. 6 - 2875, è convalidato".



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 38 hanno risposto SI 37 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
Pertanto, il disegno di legge n. 5: "Convalida del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 3448 in data 28 agosto 1975 relativo a prelievo di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste" è approvato.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 6 "Pubblicazione di atti amministrativi degli organi della Regione per i quali è prescritta la pubblicazione nella 'Gazzetta Ufficiale' o nel 'Foglio annunzi legali' delle Province"


PRESIDENTE

Passiamo al punto undecimo dell'o.d.g.: "Esame disegno di legge n. 6: 'Pubblicazione di atti amministrativi degli organi della Regione per i quali è prescritta la pubblicazione nella 'Gazzetta Ufficiale' o nel 'Foglio annunzi legali' delle Province".
La parola al relatore, Consigliere Oberto.



OBERTO Gianni, relatore

La Commissione ha accolto all'unanimità il principio che già nel 1972 era stato portato innanzi dalla Giunta ritenendo che potesse considerarsi superflua e quasi duplicatrice la pubblicazione dei provvedimenti amministrativi della Regione su diversi organi destinati appunto a recepire questa pubblicazione: la "Gazzetta Ufficiale", il Bollettino della Regione e il foglio delle Province, il cosiddetto FAL. Pur avendo esposto questo principio, aveva tuttavia ritenuto di cautelarsi continuando a pubblicare sul Bollettino Ufficiale e sulla "Gazzetta Ufficiale" questi provvedimenti.
Nel frattempo, una Regione ha portato innanzi un disegno di legge che ha trovato la sua approvazione da parte dell'organo governativo; non soltanto, ha trovato una spinta, determinata dal parere del Ministero di Grazia e Giustizia, che si esprimeva favorevolmente a questa scelta auspicando che anche le altre Regioni si conformassero, in maniera che questi documenti siano pubblicati esclusivamente sul Bollettino ufficiale della Regione, considerandosi così assolto dall'obbligo e dal dovere delle leggi che impongono le pubblicazioni.
Nel corso del tempo, ancora un'altra Regione, con legge recentissima del 16 maggio '75, ha esteso l'applicazione di questo concetto e di questo principio anche alle previsioni di pubblicazione di atti sui FAL delle varie Province.
Pertanto, la Giunta Regionale, proponendo questo disegno di legge raccoglie gli elementi ormai approvati in altre leggi, e la Commissione esaminato il disegno di legge, ne propone all'unanimità al Consiglio l'approvazione, sembrando fondato il criterio a cui si ispira il provvedimento, che, oltre tutto, non importa un impegno di spesa ma, se mai, riduce una certa spesa.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste di intervento? Prendiamo allora in esame per l'approvazione l'articolo unico di questo disegno di legge: "Pubblicazione di atti amministrativi degli organi della Regione per i quali è prescritta la pubblicazione nella 'Gazzetta Ufficiale' o nel 'Foglio annunzi legali' delle Province".
"Articolo unico - Gli atti amministrativi emanati dagli organi della Regione Piemonte, compresi quelli per i quali le leggi dello Stato anteriori all'attuazione dell'ordinamento regionale prescrivono la pubblicazione nella 'Gazzetta Ufficiale' della Repubblica o nel 'Foglio annunzi legali' della Provincia, sono pubblicati, a partire dalla data di entrata in vigore della presente legge, soltanto sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
Il disegno di legge è approvato.
Abbiamo così esaurito i punti all'ordine del giorno.
Chiede di parlare l'Assessore Rivalta. Ne ha facoltà.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Comunicazioni dell'Assessore Rivalta


RIVALTA Luigi, Assessore al piano territoriale regionale

Debbo comunicare al Consiglio che, con la conversione in legge del decreto n. 376, avvenuta la settimana scorsa, la Regione, per quando riguarda i provvedimenti di edilizia sovvenzionata, quelli attuati dall'Istituto autonomo Case popolari, deve indicare entro il prossimo 31 ottobre le localizzazioni degli interventi.
Il 20 di questo mese, cioè lunedì scorso, ci è giunto un telegramma che ho qui, sotto gli occhi, in cui veniva precisata la cifra a disposizione. Voi ricorderete che all'inizio di settembre nella prima riunione del Consiglio dopo la chiusura estiva, in ottemperanza alle scadenze previste dal decreto n. 376, discutemmo ed approvammo la nostra proposta di programma di edilizia residenziale, che era articolato secondo due ipotesi: l'una, che prevedeva un finanziamento corrispondente alla prima aliquota di un piano pluriennale attraverso al quale si risolverebbe il fabbisogno entro il 1986; l'altra che faceva riferimento, invece, ad una ripartizione, secondo i parametri CIPE, del finanziamento nazionale previsto dal decreto (aliquota molto ridotta rispetto agli effettivi fabbisogni).
Ora, nella conversione in legge è stato confermato lo stesso finanziamento che era stato previsto dal decreto: 600 miliardi a livello nazionale. Pertanto è caduta la prima ipotesi che prevedeva un intervento corrispondente ai fabbisogni. Ma non si promuove neppure la seconda ipotesi, che si riferiva alla ripartizione dei 600 miliardi secondo i parametri CIPE. La conversione in legge del decreto ha previsto che venga ripartito tra le Regioni soltanto il 60 per cento di quei 600 miliardi, e alle Regioni venga quindi attribuito il compito di localizzare soltanto un'aliquota di quella cifra, mentre il restante 40 per cento lo localizzerà direttamente il Ministro.
Per l'aliquota che viene ripartita fra le Regioni è stato preso in considerazione il parametro CIPE, che fa attribuire alla Regione Piemonte 21 miliardi e 800 milioni; l'altro 40 per cento sarà distribuito dal Ministero non secondo il parametro CIPE, ma in relazione all'attuabilità immediata degli interventi edilizi che le varie Regioni hanno prospettato (cioè in base all'esistenza di progetti esecutivi e della disponibilità delle aree).
Per noi si tratta, quindi, di stabilire la localizzazione non già dei 35,7 miliardi che avevamo previsto con la seconda ipotesi, ma di soli 21 miliardi e 800 milioni. Dai primi contatti che abbiamo avuto, telefonici si ha l'impressione che per la suddivisione del restante 40 per cento vengano privilegiate alcune Regioni (e sembra che il Piemonte sia fra queste, poiché verrebbero privilegiate quelle Regioni, come Piemonte Lombardia, Campania, Lazio, dove il problema della casa è più sentito). Lo verificheremo entro il 30 ottobre, data entro la quale il Ministero ha promesso di indicare la ripartizione del proprio 40 per cento di finanziamenti, indicando anche i Comuni su cui si deve operare. A questo fine entro domani manderemo al Ministro l'elenco dei Comuni in cui sono disponibili le aree, per costruire sulle quali esistono licenze edilizie a favore degli IACP.
Si tratta, comunque, per la Regione, di procedere alla localizzazione di 21 miliardi e 800 milioni. Avevamo detto a settembre che la Giunta avrebbe operato nell'ambito di quegli ordini di priorità allora indicati e approvati, e che comunque saremmo tornati in Consiglio Regionale per individuare i Comuni che secondo quelle priorità sarebbero stati scelti. E ieri, in II Commissione - presenti i colleghi rappresentanti dei vari partiti - abbiamo cominciato ad esaminare la localizzazione, lasciandoci con l'intenzione di ultimare il lavoro in Commissione la settimana prossima per poi, nella riunione del Consiglio - che pensavamo sarebbe stata fissata per il 31 ottobre - presentare i risultati.
Ho appreso poco fa che la prossima settimana il Consiglio non sarà riunito. Poiché deve essere rispettata la scadenza del 31 ottobre, ed entro quella data non potremo avere la discussione e la ratifica da parte del Consiglio, chiedo venga consentito alla Commissione di discutere ed approvare la scelta dei Comuni su cui localizzare gli insediamenti, in questo modo dando possibilità alla Giunta di avere un rapporto con le altre forze politiche, e indirettamente con il Consiglio (la Commissione rappresenta il Consiglio), che consenta entro il 31 ottobre di decidere le localizzazioni con una procedura che non veda impegnata unicamente la Giunta.
Chiedo conforto per una linea operativa di questo genere.



PRESIDENTE

Qualcuno chiede ancora di parlare? Il Consigliere Bianchi. Ne ha facoltà.



BIANCHI Adriano

Le ragioni di urgenza esposte dall'Assessore sono obiettive. Del resto non si tratta di sottrarre una competenza specifica istituzionale del Consiglio trasferendola e facendola esercitare dalla Commissione, ma di un rapporto costituito con il Consiglio ma che non può realizzarsi, stante la ristrettezza dei tempi per cui l'esame in Commissione, quanto meno la presa di conoscenza in Commissione, in una situazione come questa è ritenuto elemento sufficiente. Sottolineo però sempre che anche questa situazione necessitata non costituisce precedente nel senso che le Commissioni tengano per conto del Consiglio rapporti diretti con la Giunta.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Mi pare che la precisazione del Consigliere Bianchi sia da accogliere come anche da accogliere la richiesta che ha fatto l'Assessore Rivalta di procedere in questo modo stante la ristrettezza dei tempi che sono imposti dalle circostanze.
Con ciò abbiamo esaurito il nostro ordine del giorno. La parola alla signora Fabbris, che deve dar notizia di alcune interrogazioni.


Argomento:

Interpellanza ed interrogazioni (annuncio)


FABBRIS Pierina, Consigliere segretario

Interpellanza dei Consiglieri Picco, Petrini, Alberton, Colombino e Bianchi al Presidente della Giunta per conoscere se non ritenga opportuno ed urgente che le informazioni fornite alla II Commissione dagli Assessori del dipartimento dell'organizzazione territoriale, ed in particolare dall'Assessore alla pianificazione ed alla gestione urbanistica, non formino oggetto di discussione in Consiglio Regionale al più presto interrogazione del Consigliere Rossotto che chiede al Presidente della Giunta se non ritenga opportuno subordinare l'azione degli uffici regionali ad un approfondito dibattito in Consiglio Regionale in ordine ai criteri ed alle direttive che la Giunta intenderà adottare nell'esame delle risultanze socio-urbanistiche e dello strumento denominato "variante 17" al piano regolatore della città di Torino interrogazione dei Consiglieri Colombino e Cerchio al Presidente della Giunta per sapere se è a conoscenza dello stato di pericoloso inquinamento raggiunto dal fiume Dora Riparia interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Oberto, Borando e Beltrami al Presidente della Giunta e all'Assessore competente per conoscere quali provvedimenti la Giunta intenda adottare per rimediare all'ingiustificata discriminazione che permane presso la Regione e i Comuni del Piemonte in base alla quale viene impedito ai geometri di redigere piani di lottizzazione nell'ambito dei vigenti strumenti urbanistici comunali.



PRESIDENTE

La prossima seduta del Consiglio sarà convocata a domicilio: resta comunque fissata per il 6 novembre. Fra i punti all'ordine del giorno vi sarà la legge sul personale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,30)



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