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Dettaglio seduta n.11 del 16/10/75 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento: Opere pubbliche

Esame disegno di legge n. 10 "Modifiche all'art. 7 della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28"


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Seguendo l'indicazione di stamattina di trattare prima i provvedimenti legislativi da approvare in questo Consiglio, per passare poi alle nomine (anche se si è arrivati or ora ad un'intesa su come procedere per quanto riguarda i punti all'ordine del giorno che prevedono le nomine), dobbiamo adesso esaminare il disegno di legge n, 10: "Modifica all'art. 7 della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28".
Relatore è il Consigliere Gandolfi, al quale dò la parola.



GANDOLFI Aldo, relatore

Signor Presidente, mi deve innanzi tutto scusare se non ho preparato una relazione scritta, ma la II Commissione ha esaminato solo ieri pomeriggio questo disegno di legge e d'altronde non c'è niente da aggiungere alla relazione che era stata allegata al documento in oggetto.
La Commissione si è trovata concorde nel considerare urgente la votazione di questo disegno di legge, nel senso che l'abrogazione della norma tassativa che era prevista nella legge sui lavori pubblici e che escludeva dall'ammissione al contributo le domande che non arrivavano entro una certa data, in relazione agli obiettivi degli interventi che ci siamo proposti in quest'ultimo mese, cioè di mettere in moto il maggior volume possibile di opere pubbliche che erano rimaste bloccate negli anni scorsi che l'abrogazione, dicevo, sia valida, in maniera da ammettere tutte le domande che anche per la scadenza delle amministrazioni in alcuni casi sono arrivate in ritardo, che per ragioni di forza maggiore.
Il parere unanime della Commissione quindi è che la legge sia da approvare così com'è stata proposta.



PRESIDENTE

Vi sono richieste di parola su questa breve relazione? Non ne vedo Vi sono dichiarazioni di voto? La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore all'attuazione e gestione delle infrastrutture

Vorrei solo cogliere l'occasione per dare spiegazioni sul fascicolo che sta a monte della modificazione della legge.
Nel corso delle prossime settimane sarà cura dell'Assessorato informare i Consiglieri delle singole zone: si procederà ad una presa di contatto periferica nei singoli comprensori per vedere di facilitare il superamento dei raccordi bilaterali dei singoli Comuni con le rispettive banche, che può comportare procedure lunghissime per l'auspicata soluzione di avvio delle opere; si utilizzerà il discorso già avviato sulla Tesoreria per stabilire dei rapporti collegiali, in ogni caso almeno a livello comprensoriale, in modo che le opere passino a blocchi.
Quella sarà l'occasione per verificare i margini che resteranno nel bilancio 1975, dopo il rifinanziamento di queste 1095, dopo il rifinanziamento di quella parte delle altre 300 opere che potranno essere rilanciate con l'abrogazione di questo capitolo; per valutare qual è la somma residua e per concordare (trattandosi anche di somme non rilevanti) in un rapporto collegiale con i singoli comprensori, modi e le forme per rapide decisioni e per rapide esecuzioni delle opere che si sceglieranno



PRESIDENTE

La discussione è conclusa, si passa quindi alla votazione dei due articoli, per appello nominale, del disegno di legge n. 10: "Modifiche all'art. 7 della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28" "Articolo 1 - Il quinto comma dell'articolo 7 della legge regionale 16 maggio 1975 n 28 è soppresso".
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri.
L'articolo 1 è approvato all'unanimità "Articolo 2 - La presente legge regionale è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 45 dello Statuto".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri.
L'articolo 2 è approvato all'unanimità.
Si proceda alla votazione dell'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 46 hanno risposto SI 46 Consiglieri.
Il disegno di legge è approvato.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Esame disegno di legge n. 2 "Interventi regionali in materia di sistemazione di bacini montani, opere idraulico-forestali, opere idrauliche di competenza regionale"


PRESIDENTE

Passiamo al punto decimo dell'o.d.g.: "Esame disegno di legge n. 2: 'Interventi regionali in materia di sistemazione di bacini montani, opere idraulico-forestali, opere idrauliche di competenza regionale' ".
La legge mi è stata consegnata dalla I Commissione che ha espresso il parere favorevole in quanto "gli stanziamenti di cui al capitolo 1018 e 1406, a cui il disegno di legge fa riferimento, permettono ancora di recuperare i 375 milioni per l'istituzione di nuovi capitoli di spesa previsti dalla legge".
E' stata altresì accompagnata dalla necessaria lettera del Presidente della Commissione che, se non erro è pure relatore del disegno di legge e quindi ha la parola.



BONO Sereno, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, l'esame che stiamo compiendo non concerne un nuovo disegno di legge ma la riproposizione, aggiornata e modificata, della legge approvata il 17 aprile 1975 sotto il titolo: "Interventi regionali in materia di sistemazioni idrauliche e forestali opere idrauliche e difesa del suolo", e rinviata dal Governo con nota del 19 maggio 1975.
Sulla consistenza giuridica delle osservazioni governative, circa l'incompetenza regionale ad intervenire nella materia oggetto della legge nulla aggiungiamo a quanto è già stato detto nella relazione presentata dalla Giunta, mentre sull'opportunità politica di un pronto e sostanziale intervento in difesa del suolo con adeguate opere idraulico-forestali e sulla necessità di riaffermare con forza le competenze regionali in materia, la Commissione riafferma unanimemente la propria determinata convinzione.
Il disegno di legge che viene oggi sottoposto all'approvazione del Consiglio Regionale contiene delle modifiche e delle aggiunte sia sotto il profilo formale che sostanziale, le quali ne migliorano qualitativamente l'intero testo impedendo contemporaneamente le eventuali dichiarazioni di incompetenza della Regione che potrebbero essere avanzate ed ampliando coordinando meglio, l'intervento regionale coprendo una più vasta gamma di esigenze settoriali.
Sotto il profilo formale sia il testo della legge sia il suo titolo sono stati depurati da quelle dizioni come "difesa del suolo" o "sistemazione idrogeologica" che avrebbero potuto dare adito a nuove contestazioni permanendo su di esse la competenza statale in base all'articolo 8 del D.P.R. 15/1/1972 n. 8 e dell'articolo 4 del D.P.R.
15/1/1972 n. 11.
Nel titolo e nell'intero testo della legge si sono inoltre specificati meglio i vari momenti di intervento della Regione, richiamando direttamente le fonti legislative che sanciscono le competenze regionali nel campo delle sistemazioni idrauliche e forestali.
Particolarmente significative sono inoltre le integrazioni sostanziali portate al disegno di legge che rendono più organica la sua sfera di interventi in quanto coordinano in un unico testo tutti i possibili interventi della Regione rendendoli più completi ed aderenti all'effettiva realtà ed alle esigenze della comunità regionale.
Alle opere di sistemazione idraulico-forestale, alle opere idrauliche di quarta e quinta categoria e non classificate, al rimboschimento dei terreni ed al ripristino dei boschi deteriorati, alle opere di difesa contro la caduta delle valanghe ed al consolidamento delle pendici franose si sono opportunamente aggiunti nel disegno di legge in esame, come impegno della Regione, i lavori di difesa degli abitati e delle strade provinciali e comunali da frane e corrosioni di fiumi e torrenti (art. 2, punto 3), le opere di consolidamento e trasferimento degli abitati (art. 2, punto 4), e punto altamente qualificante, l'acquisizione al demanio regionale di terreni sottoposti a vincolo idrogeologico da destinare alla formazione di boschi e foreste (art. 2, punto 5).
E' stata pure opportunamente conservata, all'articolo 2, la norma che consente alla Regione di sostituirsi alle Province, Comuni ed altri enti nei casi in cui essi non intendano esercitare le facoltà loro riconosciute dal R.D. 25 luglio 1904, n. 523.
La Commissione ritiene corretta la normativa proposta che regolamenta la formazione dei programmi annuali di intervento, la quale impone agli organi preposti di tenere conto contemporaneamente, oltre che delle situazioni di maggiore dissesto del territorio regionale o degli eventuali programmi predisposti dallo Stato per opere di sua competenza, anche della coerenza di tali programmi con il piano di sviluppo regionale - del quale si occuperà prossimamente il Consiglio - e delle sue articolazioni comprensoriali che conterranno e si fonderanno, là ove sono presenti, con i piani di sviluppo delle Comunità montane.
Il momento partecipativo delle autonomie locali nell'elaborazione ed attuazione dei programmi di intervento si realizza anche con la consultazione, prevista dall'articolo 1, delle Comunità montane e delle Province per la predisposizione dei programmi annuali e con il possibile affidamento ad esse della realizzazione delle opere, come previsto dall'articolo 5.
La normativa che regolamenta gli interventi previsti dalla legge e la parte finanziaria rappresentano la risultante di una positiva ricerca verso la sburocratizzazione delle procedure e, con il totale onere a carico della Regione, dovrebbero garantire sia il rispetto dei tempi previsti dal programma che il totale utilizzo delle somme messe a disposizione.
L'impiego della somma di L. 5.000 milioni prevista per l'anno 1975 appare possibile in quanto la Giunta ha assicurato di essere praticamente già in possesso dell'elenco delle opere che dovranno costituire il programma da sottoporre all'approvazione del Consiglio Regionale nell'anno in corso, impegno che la Giunta stessa ha dichiarato di poter assolvere non appena la presente legge sarà approvata.
La somma di L. 5.000 milioni da impegnarsi nell'anno 1975 non è certamente sufficiente a risolvere tutti i problemi interessanti la sistemazione dei bacini montani, le opere idraulico-forestali e le opere idrauliche di competenza regionale che sono aperti nella nostra regione tuttavia essa rappresenta un primo intervento che può seriamente avviare un'attività che dovrà essere opportunamente programmata e perseguita nei prossimi anni. A questo proposito la Commissione fa voti affinché nei bilanci dell'anno 1976 e successivi, come previsto dall'articolo 10, siano assicurati stanziamenti che, in rapporto alle effettive disponibilità della Regione, siano nella misura il più possibile aderente alle effettive necessità che emergono dai programmi di intervento.
Certamente non è sfuggita alla Commissione l'impossibilità di fatto ad utilizzare interamente la somma di 5.000 milioni di lire stanziata per il 1975 in questo stesso anno che volge ormai al termine, ma avendo la Giunta assicurato di avere praticamente già predisposto il programma di interventi per il 1975 e disponendo inoltre già attualmente per diverse opere anche dei progetti esecutivi, risulta realistico, anche al fine di accelerare al massimo l'esecuzione dei lavori, l'avere inserito lo stanziamento previsto dall'articolo 10 per consentire che, con l'approvazione entro l'anno del programma di interventi, e vincolando in questo modo l'apposito stanziamento, i lavori stessi, adempiendo alle modeste procedure burocratiche previste, possano iniziare fin dalla prossima primavera.
E' questo un impegno che la Commissione ha chiesto alla Giunta di assumersi e che è stato dalla Giunta stessa accolto e che rappresenta un momento qualificante della legge stessa in quanto, oltre a realizzare l'intervento in un settore della vita pubblica particolarmente bisognoso e disastrato, consente la promozione di significative opere pubbliche che contribuiscono, garantendo l'occupazione di importanti settori quali quello dell'edilizia e dell'agricoltura, ad alleviare le conseguenze negative dell'attuale momento economico.
La norma transitoria, per il primo anno di applicazione, prevista dall'articolo 11 assicura l'immediata operatività della legge e l'utilizzo nel corrente anno, della somma stanziata per il 1975. Allo scopo fissa rispettivamente in 30, 60 e 120 giorni dall'entrata in vigore della legge i termini previsti dagli articoli 3, 4 e 5 e prevedendo l'impossibilità di costituire in tempo utile la Commissione regionale per la sistemazione idraulica e forestale prevista dall'articolo 8, sostituisce con il parere del Consiglio Regionale il parere che, in base all'articolo 4, dovrebbe essere espresso dalla Commissione suddetta.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Bono per la sua relazione. E' aperta la discussione, chi chiede la parola? Il Consigliere Martini, ne ha facoltà.



MARTINI Mario

Condivido pienamente il giudizio che è stato dato sulla rielaborazione di questa legge, dalla Commissione.
Si tratta di una legge che ha una visione globale di quelli che sono i problemi del dissesto territoriale.
In modo particolare plaudo al fatto che all'art. 1 sia stata prevista la consultazione delle Comunità montane e delle Province per quanto riguarda la predisposizione dei programmi annuali delle relative opere. Ma proprio per questo motivo (e dirò poi che non è soltanto una questione di carattere formale, ma ha anche dei risvolti di carattere sostanziale) visto che all'art. 2 ultimo comma si dice ancora: "La Regione può sostituirsi alle Amministrazioni provinciali e comunali ed altri enti nei casi in cui essi non intendano esercitare le facoltà loro riconosciute dal R.D. 1904" e quindi viene chiamata un'altra volta in causa la Provincia, direi che all'art. 3, lettera c) sarebbe forse opportuno aggiungere che i programmi annuali devono tener conto anche degli eventuali programmi predisposti dallo Stato e dalle Province per opere di loro competenza, anziché dire semplicemente "degli eventuali programmi predisposti dallo Stato".
Perché mi soffermo a fare rilevare questo? Forse c'è un motivo di carattere affettivo, ma si deve riconoscere che le Province hanno bene operato e continuano a bene operare in questo come in altri settori, ma anche perché questa legge non prevede tutte le possibilità di intervento che si rifanno a delle esigenze che sono maturate dopo il 1904.
Questa mattina, ad esempio, ci è stato distribuito il rapporto dell'Ires sulla difesa idrogeologica in Piemonte ed io vedo che opportunamente, a pag. 37, "La difesa idrogeologica e la programmazione territoriale" si dice che "l'efficacia della difesa idrogeologica si basa come è noto, non soltanto su interventi diretti, ma anche su un uso non dissestante del territorio".
A pag. 38, al secondo capoverso (lo leggo perché è importante nel senso che questa legge è proiettata verso questi interventi, ma non li prevede) si dice: "Altri problemi sorgono in merito ai rapporti che possono instaurarsi fra le opere edilizie e di viabilità, utilizzazione agricola del suolo da un lato, assetto idrogeologico dall'altro. E' noto, infatti come costruzioni di strade, edifici ed altri manufatti possano dare avvio a squilibri idrogeologici se effettuate senza tener conto delle caratteristiche del suolo in mancanza di un'idonea regimazione delle acque di colatura".
Un problema del genere è stato affrontato e direi anche in maniera organica, nel passato, a livello di diverse Amministrazioni provinciali.
Per cui, se all'art. 3 approviamo (e mi pare poca cosa perché non è che tocchi la sostanza della proposta di legge così com'è stata all'unanimità approvata in sede di Commissione) l'inserimento "degli eventuali programmi predisposti dallo Stato e dalle Province", forse saremmo messi in condizione di poter operare là dove, apparentemente almeno, o sul filo di un'interpretazione puramente letterale delle leggi dello Stato esistenti e della stessa formulazione di questa legge, siamo nell'impossibilità di operare.
Io sono quindi d'accordo sul fatto che sia stato esplicitamente rivalutato il compito svolto dalle Amministrazioni provinciali anche in questo settore, e gradirei che venisse presa in considerazione questa mia proposta di modifica che, come ho detto, non è soltanto affettiva o formale, ma che può diventare di sostanziale interesse per il piano che la Regione vorrà attuare in questo settore.



PRESIDENTE

Non avendo altri iscritti a parlare, dò la parola all'Assessore Fonio per la replica.



FONIO Mario, Assessore alla sistemazione idrogeologica e forestale

Signori Consiglieri, prima preoccupazione nella revisione di questo disegno di legge è stata quella di specificare opportunamente e di ancorare saldamente alle competenze trasferite alle Regioni con i decreti delegati gli interventi che la Regione Piemonte intende promuovere nel settore della sistemazione idraulica e forestale di propria pertinenza. E' stato riformulato pertanto in particolare il primo comma dell'articolo 2.
Alla più generale enunciazione del testo precedente, che con ogni probabilità ha causato l'energica, quanto imprevista (poiché leggi di altre Regioni con contenuto analogo erano passate normalmente al visto governativo) presa di posizione del Governo, si propone ora di sostituire una nuova formulazione la quale - premesso, all'art. 1, il rispetto delle competenze trasferiteci con i decreti n. 8 e n. 11 - permette di realizzare a totale carico della Regione opere di sistemazione idraulica e forestale nei bacini montani, ai sensi del R.D. 30/12/1923 n. 3267 ed opere idrauliche di quarta e quinta categoria e non classificate ai sensi del R.D. 25/7/1904 n. 523.
Secondo impegno nella riformulazione del disegno di legge è stato quello di coagulare nella nuova proposta - come ha già messo in evidenza il relatore - quelle forme di intervento sistematorio che non abbiano trovato collocazione nel primo testo. Le integrazioni contenute ai punti 3, 4 e 5 dell'art. 2, che si riferiscono ad interventi finora variamente sparsi nelle voci ordinarie del bilancio, che prevedevano normalmente fondi inadeguati e non innovavano rispetto alla legislazione statale avente carattere di concessione, di sussidi e di contributi, danno al nuovo testo un carattere di sufficiente organicità: tali integrazioni contemplano i lavori di difesa degli abitati e di strade provinciali e comunali da frane e corrosioni di fiumi e torrenti ai sensi della legge 30/6/1904 n. 293, le opere di consolidamento e trasferimento degli abitati ai sensi della legge 9/7/1908 n. 445 e, innovazione di grande rilievo, la possibilità per la Regione di acquistare terreni vincolati da destinare alla formazione di boschi e foreste per il necessario incremento del demanio forestale regionale.
Terza preoccupazione che la Giunta ha avuto presente, e che la V Commissione ha sottolineato nella relazione letta testé, è stata quella di garantirsi la possibilità di programmare ed eseguire con urgenza le opere da realizzarsi con il fondo di 5 miliardi che la legge in discussione mette a disposizione ancora per il 1975.
Posso assicurare il Consiglio, come è già stato fatto in Commissione che il programma di interventi per il 1975 è già sufficientemente delineato sulla base dell'attività programmatoria e progettuale già avviati negli anni 1974/1975 dall'Assessorato alla tutela dell'ambiente che si è valso della collaborazione degli Ispettorati forestali e degli uffici del Genio Civile, dell'Ires, delle Comunità montane e del Laboratorio del C.N.R. per la sistemazione idrogeologica della Valle Padana.
Ho già convocato per la prossima settimana una riunione dei responsabili degli uffici forestali e degli uffici del Genio Civile per definire il programma di interventi 1975.
Se, come pare scontato, il Consiglio Regionale vorrà approvare il disegno di legge in discussione, convocherò immediatamente Presidenti delle Province piemontesi ed i rappresentanti delle Comunità montane per integrare il programma di interventi e definire quali delle opere programmate possono essere direttamente realizzate, come prevede il disegno di legge, dalle Province e dalle Comunità montane stesse.
Mi permetto di sottolineare due aspetti di tutta rilevanza nel disegno di legge oggi in discussione: la collaborazione delle Province e delle Comunità montane nella preparazione dei programmi di intervento e la loro partecipazione alla realizzazione delle opere relative che potranno essere loro affidate in concessione. Per le nascenti Comunità montane si ritiene che questo sia uno stimolo ad operare nella giusta direzione per la salvaguardia e la rinascita del territorio e delle popolazioni montane; per le Province, da una parte si ritiene che rientri negli impegni della Regione di delega delle funzioni agli enti locali e, dall'altra parte, sia un riconoscimento delle capacità tecniche che le Province possiedono e che per una certa parte sono inutilizzate perché non più orientate come un tempo - ed è un fatto positivo - alla progettazione e realizzazione di strade.
importanza rilevante acquista anche la possibilità data dall'art. 9 del disegno di legge agli uffici regionali e agli enti concessionari (Province e Comunità montane) di utilizzare per una durata di circa 8 mesi all'anno (questo non e stato ancora messo in evidenza) ossia per tutto il periodo lavorativo nei territori montani (dovendosi escludere i mesi da dicembre a marzo compreso) la manodopera locale, anche non specializzata per le opere di sistemazione idraulica, forestale e agraria.
Ciò acquista particolare rilevanza, in questo momento, in quelle vallate alpine che soffrono dell'attuale crisi economica del settore industriale.
Si ritiene anche di evidenziare con l'occasione l'opportunità che l'esecuzione e la manutenzione delle opere di sistemazione idraulica e forestale svolte in economia diretta dai propri uffici o dagli enti concessionari, nonché per interventi urgenti, la Regione favorisca la formazione di squadre permanenti di operai. Ciò allo scopo anche di riconoscere alla gente della montagna la sua legittima funzione di "presidio del territorio" e di incoraggiarla a restare in montagna con equi redditi di lavoro garantito. Tuttavia il presente disegno di legge non prevede ancora la costituzione di dette squadre di "operai della montagna" ritenendo questo un problema da risolvere nell'ambito dei provvedimenti legislativi per la ristrutturazione dei servizi regionali, che dovranno anche riguardare la riorganizzazione degli uffici della Forestale e del Genio Civile.
Non posso non richiamare l'attenzione dei signori Consiglieri sull'importanza che riveste per un'effettiva programmazione degli interventi in materia di sistemazione idraulica e forestale, il "rapporto sulla difesa idrogeologica in Piemonte" predisposto dall'Ires su incarico della Giunta Regionale, che ho trasmesso loro nei giorni scorsi.
Lo studio costituisce un quadro di riferimento rilevante per la formulazione dei futuri programmi che dovranno "tenere conto delle situazioni di maggior dissesto risultanti dal rapporto sulla sistemazione idraulica e forestale del territorio regionale" come recita l'art. 3 secondo comma, del disegno di legge in discussione Il rapporto dell'Ires: in primo luogo indica che gli interventi sistematori devono avvenire con organicità nell'ambito dei bacini idrografici che lo stesso studio individua in linea di massima. Per i vari bacini idrografici occorre predisporre in tempi successivi,, a seconda delle necessarie priorità di intervento, dei piani di bacino che abbiano valore operativo per tutto il territorio del bacino medesimo in secondo luogo indica i bacini nei quali l'intervento riveste carattere di particolare urgenza. Essi sono il Sesia, il Belbo, la Dora Riparia, lo Scrivia ed il Toce.
Per il Sesia e la Dora Riparia la Giunta Regionale ha già avviato lo studio dei relativi piani di bacino affidati a studi professionali specializzati, con il coordinamento dell'Ires, secondo un'impostazione suggerita dall'Ires stesso.
in terzo luogo, il rapporto dell'Ires effettua alcune stime sulle opere che dovrebbero essere realizzate nei prossimi 15 anni. In particolare il costo delle opere idraulico-forestali e delle opere idrauliche necessarie nei soli bacini montani è stimato in circa 145 miliardi di lire ed in circa 70 miliardi sono stimate le opere idrauliche di competenza statale. Non è fuori dimensione il pensare che per opere idrauliche di quarta e quinta categoria e non classificate, per lavori di difesa di abitati e di strade provinciali e comunali, di frane e corrosioni di fiumi e torrenti, per opere di consolidamento e trasferimento di abitati e per acquisto di terreni sottoposti a vincoli idrogeologici da destinare alla formazione di boschi e foreste, siano necessari altri 140/150 miliardi in un quindicennio. Gli interventi di competenza regionale potrebbero pertanto ammontare in un quindicennio a circa 300 miliardi. Le risorse regionali non sono certamente sufficienti per far fronte a tale stima di costi; comunque occorrerà puntare ad una disponibilità finanziaria per il quindicennio di almeno 10 miliardi all'anno che permetta di realizzare, con le opportune scelte e con le opportune priorità di intervento, opere necessarie nella misura di almeno 150 miliardi.
Le previsioni di spesa necessarie e le modalità per farvi fronte devono necessariamente essere riprese in sede di Giunta, di Commissione e di Consiglio, nel quadro della formulazione del nuovo bilancio regionale e nella prospettiva a tempi brevissimi di una legge che rifinanzi quella oggi in discussione almeno per il prossimo quinquennio, in una misura annua che non dovrebbe essere tanto inferiore ai 10 miliardi, coordinando i finanziamenti per la sistemazione idraulica e forestale con i finanziamenti necessari all'agricoltura ed all'assetto del territorio Signori Consiglieri, è dai primi giorni di vita della Regione che andiamo sostenendo che la protezione del suolo, la congiunta regolazione e utilizzazione delle acque, rappresentano un compito fondamentale nella realtà italiana. Nel nostro paese densamente popolato, dopo la rivoluzione industriale, nel momento della grande trasformazione agraria, il teatro sul quale si svolge l'intera vita economica e sociale è rappresentato dal suolo su cui viviamo ed operiamo.
La Regione, che deve essere sintesi programmatrice di tutte le esigenze in essa localizzate, se trascurasse di occuparsi della stabilità del suolo se non provvedesse ad una sistematica difesa delle piene dei corsi d'acqua verrebbe meno ad uno dei suoi fondamentali doveri.
Sappiamo benissimo quali sono le competenze che lo Stato si è riservato e ci ha riservato in materia e mentre siamo in attesa delle importanti modificazioni già proposte al Parlamento dobbiamo avvalerci senza indugio e fino in fondo di quelle specifiche funzioni che già ci sono state trasferite. Se le Regioni significano decentramento e più concreta partecipazione delle popolazioni interessate alle scelte decisionali, tutta la nostra sensibilità deve andare a queste scelte dalle quali deriva la sicurezza della vita stessa della nostra popolazione e a questi problemi per risolvere i quali dobbiamo operare con impegno e con costanza, ed essere meno soggetti degli organismi statali alle cariche emozionali portate dalle grandi catastrofi, con immediato poi loro rapido esaurimento.
E' la stessa difesa del suolo e la regolazione delle acque che richiedono una larga partecipazione popolare perché domandano a tutti di tenere presente nelle quotidiane decisioni, quando si dissoda un bosco, o si costruisce una strada, o si sceglie un'area per insediamenti industriali che occorre stabilire come si protegge il suolo manomesso e come si regolano le acque che su di esso hanno recapito. Non per niente il nostro programma di sistemazione idraulico-forestale è strettamente connesso con il piano regionale delle acque già approvato nella sua impostazione dal Consiglio ed in fase di elaborazione.
E con la nostra iniziativa, con gli impegni che andiamo ad assumere noi intendiamo affermare e portare avanti un altro principio: che non sono da ritenere produttive soltanto quelle spese che favoriscono l'accumulazione della ricchezza, ma anche quelle che ne impediscono la distruzione.
Sono d'accordo nello spirito delle osservazioni fatte dal Consigliere Martini, d'altra parte quando si dice che questi programmi regionali a totale carico della Regione verranno concessi "sentite le Province e le Comunità montane" le quali saranno le concessionarie di questi lavori, mi sembra implicito e sufficientemente chiaro che dovrà essere tutto coordinato tra i programmi regionali e provinciali.



PRESIDENTE

Più nessuno chiede di parlare? Ancora il Consigliere Robaldo. Ne ha facoltà.
Consiglierei, anche in questo caso, di seguire un ordine che mi pare logico: quando la discussione di carattere generale è aperta io darei sempre la parola prima ai Consiglieri e poi all'Assessore per la replica.



ROBALDO Vitale

Ringrazio il Presidente della precisazione, però non voglio entrare nel merito della legge avendo già espresso il nostro consenso in Commissione ci sta bene come è stata licenziata, ma ritenevo che ci fosse da parte dell'Assessore una riconferma di quello che è contenuto nella relazione del Presidente della V Commissione, cioè l'impegno di spesa per i cinque miliardi che sono in bilancio '75 e che puntualmente dovrebbe essere verificato appena possibile, appaltando i lavori in primavera.
Quello che teniamo a ribadire, quindi, è una puntualizzazione tecnica che dovrebbe farci la Giunta espressamente in Consiglio, ossia che entro la fine dell'anno verrà sottoposto il piano di intervento, visto che sono già in parte pronti i progetti esecutivi, al Consiglio, in modo da dare inizio ai lavori allo scioglimento delle nevi della prossima primavera.
Questo è quanto intendevo sottolineare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Fonio.



FONIO Mario, Assessore alla sistemazione idrogeologica e forestale.

Mi sembra di avere dedicato particolare attenzione a questo problema che so che è stato fonte di discussioni in Commissione e di essere stato esplicito nel senso che c'é l'impegno alla formulazione dei programmi entro la fine dell'anno in modo da poter iniziare le opere nella prossima primavera



PRESIDENTE

Il chiarimento è stato dato.
Altre dichiarazioni? Nessuna.
Passiamo allora alla votazione degli articoli.
Articolo 1 - La Regione, in coerenza con il piano di sviluppo regionale e le sue articolazioni comprensoriali, provvede a realizzare, previa consultazione delle Comunità montane e delle Province, interventi in materia di sistemazione di bacini montani, opere idraulico-forestali, opere idrauliche di competenza regionale, ai sensi del D.P.R. 15 gennaio 1972 n.
8, art. 2, e del D.P.R. 15 gennaio 1972 n. 11, art. 1, con la predisposizione di programmi annuali delle opere relative".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato all'unanimità.
"Articolo 2 - Gli interventi della Regione riguardano in particolare le seguenti opere: 1) nei territori dei bacini montani, ai sensi del R.D. 30 dicembre 1923 n.
3267 e successive modifiche ed integrazioni: a) opere di sistemazione idrulico-forestale b) rimboschimenti e rinsaldamenti di terreni e opere costruttive immediatamente connesse c) ricostituzione di boschi deteriorati d) lavori di difesa contro la caduta di valanghe e) opere di difesa degli abitati 2) opere idrauliche di quarta e quinta categoria e non classificate, ai sensi del R.D. 25 luglio 1904 n. 523 e successive modifiche ed integrazioni.
3) lavori di difesa di abitati e di strade provinciali e comunali da frane e corrosioni di fiumi e torrenti, ai sensi della legge 30 giugno 1904 n.
293 e successive modifiche ed integrazioni.
4) opere di consolidamento e trasferimento di abitati, ai sensi della legge 9 luglio 1908 n. 445 e successive modifiche ed integrazioni.
5) acquisto di terreni, sottoposti a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 30 dicembre 1923 n. 3267, da destinare alla formazione di boschi e foreste.
La Regione può sostituirsi alle Amministrazioni provinciali e comunali ed altri enti nei casi in cui essi non intendano esercitare le facoltà loro riconosciute dal R.D. 25 luglio 1904 n. 523".
Poiché nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato all'unanimità.
"Articolo 3 - I programmi annuali di intervento di cui al precedente articolo 1, formulati organicamente per bacino idrografico, sono predisposti dall'ufficio regionale preposto alla tutela dell'ambiente con la collaborazione degli uffici del Genio Civile e degli Ispettorati forestali, entro il 30 aprile.
Essi devono tenere conto: a) delle situazioni di maggior dissesto risultanti dal rapporto sulla sistemazione idraulica e forestale del territorio regionale b) dei piani di sviluppo e dei programmi stralcio annuali delle Comunità montane di cui all'art. 5 della legge 3 dicembre 1971 n. 1102 c) degli eventuali programmi predisposti dallo Stato per le opere di sua competenza".
A questo articolo è stato presentato un emendamento aggiuntivo dai Consiglieri Martini, Lombardi, Oberto e Soldano che suona: "Alla lettera c) aggiungere 'degli eventuali programmi predisposti dallo Stato e dalle Province per le opere di loro competenza' ".
Su questo emendamento la discussione è aperta.
La Giunta?



FONIO Mario, Assessore alla sistemazione idrogeologica e forestale

Avevamo sostenuto che era implicito, però non abbiamo niente in contrario a questa specificazione.



PRESIDENTE

La Giunta allora lo accoglie.
Si passa quindi alla votazione dell'emendamento per alzata di mano.
L'emendamento è approvato.
Pongo ora in votazione l'art. 3 così emendato, per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
"Articolo 4 - La Giunta Regionale, sentita la Commissione regionale per la sistemazione idraulica e forestale, di cui all'art. 8 della presente legge, adotta annualmente, entro il 31 maggio, programmi di intervento per nuove opere e per opere di conservazione e manutenzione".
Se nessuno chiede di parlare, si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
Non credo di andare contro il regolamento se rispondo immediatamente a una corretta richiesta di informazione che un Consigliere mi ha fatto circa il modo in cui votiamo le nostre leggi.
Il Consigliere Luciano Rossi mi interroga urgentemente per sapere se non esiste un altro modo di votare le leggi, data la serietà e l'urgenza che poi le leggi hanno tutte quante.
In effetti la Commissione per il regolamento si è già insediata e fra i tanti argomenti all'ordine del giorno ha tutte le modifiche da apportare al regolamento per rendere i nostri lavori più rapidi, più efficienti e per modificare il regolamento che avevamo adottato nella prima legislatura e di fronte al quale abbiamo maturato esperienze che ci consentono oggi di presentare delle proposte nuove.
Io spero che la Commissione per il regolamento possa portare avanti i suoi lavori in un arco di tempo piuttosto ristretto, ma è evidente che fino a quando il regolamento non è modificato io non posso permettermi di attuare un sistema diverso da quello che è scritto.
E poi devo dire che in effetti (il Consigliere Oberto mi ha già capito) è il nostro Statuto che prevede purtroppo un sistema di votazione delle leggi come questo, per cui potremo apportare dei miglioramenti al regolamento, ma per modificare la sostanza del sistema di votazione delle leggi bisognerebbe modificare lo Statuto del Consiglio Regionale, il che è sempre possibile, ma investe un ordine di problemi di altra natura da quelli che il Consigliere ha giustamente sollevato.
Questa è la risposta che posso dare.
"Articolo 5 - Gli interventi previsti dall'articolo 2 della presente legge sono a totale carico della Regione, che provvede alla loro realizzazione direttamente o attraverso le Comunità montane per i territori classificati montani e le Province per i restanti territori. I relativi lavori possono essere eseguiti in amministrazione diretta o in appalto.
Per le opere eseguite dalla Regione, i relativi progetti esecutivi sono predisposti dagli uffici del Genio Civile e dagli Ispettorati forestali nell'ambito delle rispettive competenze per materia e per territorio.
I progetti esecutivi delle opere, redatti dagli uffici del Genio Civile e dagli Ispettorati forestali o dagli enti concessionari di cui al primo comma del presente articolo, sono approvati con decreto del Presidente della Giunta Regionale entro il 31 gennaio dell'anno successivo, su parere degli uffici regionali preposti alla tutela dell'ambiente per opere di importo fino a L. 100 milioni e su parere della Commissione per la sistemazione idraulica e forestale di cui all'art. 8 della presente legge per opere di importo superiore a L. 100 milioni.
Con il medesimo decreto con cui approva il progetto esecutivo delle opere, il Presidente della Giunta Regionale ne determina il finanziamento.
Per i lavori da eseguirsi a cura degli uffici regionali, con il decreto di approvazione del progetto è disposto l'accreditamento dei fondi necessari".
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato all'unanimità.
"Articolo 6 - Per i lavori non eccedenti l'importo di L. 50 milioni, è sufficiente, in luogo del collaudo, il certificato di regolare esecuzione redatto dal Direttore dei lavori, controllato e vistato dall'Ufficio regionale competente.
Per le opere eccedenti l'importo di L. 50 milioni, il collaudatore è nominato dal Presidente della Giunta Regionale o da un suo delegato.
Con successivi provvedimenti il Presidente della Giunta Regionale, o un suo delegato, approva gli atti di collaudo e dispone la liquidazione dei lavori.
Per quanto non previsto dalla presente legge, si applicano le norme in vigore per i lavori pubblici dello Stato.
L'esecuzione delle opere date in concessione ai sensi del precedente articolo 5 è sottoposta alla sorveglianza degli uffici regionali. Gli enti concessionari potranno utilizzare per le spese generali una quota non superiore al 15 per cento dell'importo progettuale delle opere.
I programmi annuali di intervento, di cui all'articolo 3 della presente legge, dovranno prevedere un accantonamento di fondi, pari al 10 per cento dello stanziamento globale, da destinare al finanziamento degli eventuali omeri supplettivi che potranno insorgere dopo l'approvazione dei progetti esecutivi.
L'approvazione dei progetti esecutivi concernenti opere di sistemazione idraulica e forestale implica la dichiarazione di pubblica utilità indifferibilità ed urgenza delle medesime" Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato all'unanimità.
"Articolo 7 - Le opere previste nei progetti esecutivi approvati con decreto del Presidente della Giunta Regionale, ai sensi dell'articolo 5 terzo comma, della presente legge, devono essere ultimate entro un anno dalla data di approvazione del progetto, salvo comprovati casi di forza maggiore derivanti da gravi avversità atmosferiche".
Poiché nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
"Articolo 8 - Presso la Regione è costituita, con decreto del Presidente della Giunta Regionale, la Commissione per la sistemazione idraulica e forestale composta da: a) l'Assessore regionale alla tutela dell'ambiente che la presiede b) l'Assessore regionale alle opere infrastrutturali o un suo delegato c) l'Assessore regionale all'agricoltura o un suo delegato d) l'Ispettore regionale delle Foreste e) un funzionario tecnico degli uffici regionali preposti alla tutela dell'ambiente f) un funzionario tecnico assegnato agli uffici regionali per le opere infrastrutturali g) cinque esperti nelle discipline di ingegneria idraulica, scienze geologiche e scienze forestali designati dal Consiglio Regionale con voto limitato a tre nominativi h) un rappresentante del Magistrato per il Po.
Esercita le funzioni di segretario della Commissione un funzionario addetto agli uffici regionali per la tutela dell'ambiente.
La Commissione formula: a) il parere di cui all'articolo 5, terzo comma, della presente legge sui progetti esecutivi delle opere di sistemazione idrogeologica e forestale b) il parere di cui al precedente articolo 4 sui programmi annuali di intervento.
Gli esperti designati dal Consiglio Regionale devono dichiarare all'atto della nomina di non avere rapporti di lavoro o di interesse diretti od indiretti con enti o imprese interessate alla realizzazione delle opere di cui alla presente legge.
La Commissione dura in carica cinque anni e scade comunque con lo scioglimento del Consiglio Regionale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
L'art 8 è approvato.
"Articolo 9 - Agli operai assunti a tempo determinato per lavori eseguiti in amministrazione diretta dalla Regione o dagli enti concessionari si applicano i contratti collettivi di lavoro.
L'assunzione non può superare in ogni caso la durata massima di 165 giornate lavorative".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
"Articolo 10 - Ai fini della realizzazione dei programmi di cui all'articolo 2 della presente legge è autorizzata la spesa di L. 5.000 milioni per l'anno 1975.
Le spese occorrenti alla realizzazione dei programmi per gli anni 1976 e successivi saranno autorizzate con apposite leggi regionali.
Alla spesa di cui al primo comma si provvede mediante l'accensione di mutui, di pari ammontare, ad un tasso non superiore al 15 per cento e per una durata non superiore a trent'anni, da estinguere in semestralità costanti posticipate. La Giunta Regionale è autorizzata ad assumere, con propria deliberazione, i mutui predetti.
Nello stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 1975 sarà conseguentemente istituito il capitolo n. 87, con la denominazione 'Proventi dei mutui autorizzati per gli interventi di competenza regionale in materia di sistemazione di bacini montani, opere idraulico-forestali e opere idrauliche' e la dotazione di L. 5.000 milioni. Nel corrispondente stato di previsione della spesa sarà istituito il capitolo n. 1130, con la denominazione 'Spese per gli interventi di competenza regionale in materia di sistemazione di bacini montani, opere idraulico-forestali e opere idrauliche' e lo stanziamento di L. 5.000 milioni.
All'onere per l'ammortamento dei mutui di cui ai precedenti commi valutato in 375 milioni per l'anno finanziario 1975, si provvede mediante una riduzione, di pari ammontare, degli, stanziamenti di cui ai capitoli n.
1018 e n.1406 del corrispondente stato di previsione della spesa, nella rispettiva misura di 350 milioni e di 25 milioni, e mediante l'istituzione nello stato di previsione medesimo, del capitolo n. 394, con la denominazione 'Quote interessi per l'ammortamento dei mutui autorizzati per le spese in materia di sistemazione di bacini montani, opere idraulico forestali e opere idrauliche' e lo stanziamento di 350 milioni, nonché del capitolo n, 1420, con la denominazione 'Quote capitali per l'ammortamento dei mutui autorizzati per le spese in materia di sistemazione di bacini montani, opere idraulico-forestali e opere idrauliche' e lo stanziamento di 25 milioni.
Al maggior onere ricadente nell'anno 1976 ed in ciascuno degli anni successivi, valutato in 375 milioni, si farà fronte, fino alla completa estinzione dei mutui di cui ai precedenti commi, mediante una riduzione degli stanziamenti di cui ai capitoli n, 385 e n. 1114 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1975, rispettivamente nella misura di 150 milioni e 225 milioni.
Alla spesa di funzionamento della Commissione di cui al precedente articolo 8, valutata in 1 milione annuo, si provvede, a partire dall'anno finanziario 1975, con lo stanziamento del capitolo n. 380 del bilancio regionale.
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
"Articolo 11 (Norma transitoria) - Per il primo anno di applicazione della presente legge i termini di cui agli articoli 3, 4 e 5 sono fissati rispettivamente in 30, 60 e 120 giorni a far tempo dall'entrata in vigore della legge medesima. Parimenti, il parere, di cui all'articolo 4, della Commissione regionale per la sistemazione idraulica e forestale è sostituito dal parere del Consiglio Regionale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato all'unanimità.
"Articolo 12 - La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione e dell'articolo 45 dello Statuto regionale ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
Si passi alla votazione dell'intero testo del disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
Il disegno di legge è approvato.


Argomento: Trasporti su gomma

Esame disegno di legge n. 11 "Contributi straordinari alle imprese private concessionarie di autoservizi di linea in dipendenza della perequazione contrattuale dei dipendenti del settore"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 11: "Contributi straordinari alle imprese private concessionarie di autoservizi di linea in dipendenza della perequazione contrattuale dei dipendenti del settore".
Il materiale che mi è stato consegnato è conforme alla procedura e alla legge; vi è il parere della I Commissione che, per quanto di sua competenza, ha approvato.
Il relatore è il Consigliere Bontempi, che ha facoltà di illustrare i lavori della Commissione.



BONTEMPI Rinaldo, relatore

Signori Consiglieri, il contratto collettivo nazionale di lavoro A.N.A.C. per i dipendenti da aziende private concessionarie di autoservizi di linea è scaduto fin dal 31/12/1972 e ha trovato soluzione, tramite intese fra il Ministro del Lavoro e le organizzazioni sindacali, fino al 30/6/1974 con il cosiddetto "accordo ponte", mediante l'anticipazione da parte della Regione, per conto dello Stato, dei miglioramenti economici da esso previsti, avendo la Regione medesima aderito all'invito rivoltole dal Governo nel dicembre 1973.
Nel luglio 1974, dal Ministro del Lavoro e dalle organizzazioni sindacali di categoria fu siglato il "Protocollo d'intesa" per l'estensione del trattamento economico e normativo degli auto ferrotramvieri (contratto FENIT) al personale di cui sopra. Tale "Protocollo d'intesa" è stato trasmesso alla Regione dal medesimo Ministro con l'invito "a prendere atto e a voler disporre - come già avvenuto per la soluzione ponte l'anticipazione dei relativi oneri per il periodo 1/7/1974 - 31/12/1975".
In attesa di provvedimenti governativi, che definissero la situazione la Regione Piemonte con la legge 4/12/1974, n. 35 ha accordato un acconto per ciascun dipendente per il periodo 1/7/1974 - 31/12/1974.
Successivamente, con la legge regionale 5/5/1975, n. 24 ha accordato un contributo, entro l'importo globale di 1.100 milioni, alle aziende in parola per l'applicazione al proprio personale delle nuove tabelle retributive previste dal "Protocollo d'intesa", e di una delle voci delle retribuzioni accessorie ivi previste.
Ora si tratta di procedere all'applicazione integrale del "Protocollo d'intesa" con alcuni limitati ritocchi concordati fra le due parti interessate, con l'assistenza della Regione, allo scopo di rendere il contratto perfettamente aderente alla situazione locale.
Per consultazione diretta, fra l'Assessorato ai trasporti e l'Associazione A.N.A.C. delle imprese concessionarie, si è provveduto alla determinazione dell'onere derivante dall'applicazione del contratto stabilendo a favore delle aziende concessionarie una quota capitaria per l'organico del personale riconosciuto necessario per l'esercizio dei servizi. Si è preferito tale sistema, anziché tradurre l'onere complessivo in contributo chilometrico, perché consente di essere più aderenti alla situazione aziendale. Non sempre da un minor numero di autobus/Km. all'anno discende una diminuzione dell'organico del personale.
Si è pertanto predisposto l'unito disegno di legge, per consentire l'erogazione delle somme necessarie, detraendo quanto già corrisposto con la citata legge 5/5/1975, n. 24.
Il disegno di legge si compone di 7 articoli: Articolo 1 - Definisce innanzitutto l'entità del contributo pro-capite per l'anno 1975. Il valore è stato determinato con conteggio dettagliato per le varie voci. Si fa presente che è stato incluso il maggior onere per lavoro straordinario ridimensionato in 20 ore mensili, a fronte di 34 ore mediamente prospettate dai rappresentanti dell'A.N.A.C. Benché consapevoli che il riconoscimento di un quantitativo di ore straordinarie contrasta con i principi sindacali comunemente riconosciuti, dovendo fare una valutazione a consuntivo, si è ritenuto di non potersi esimere dal riconoscere un certo numero di ore straordinarie, particolarmente motivate in Piemonte dagli orari imposti dalle necessità di trasporto degli operai. Comunque è stato previsto, e le aziende sono state preavvertite, che per l'esercizio 1976 la quota capitaria verrà ulteriormente diminuita in rapporto a 10 ore di lavoro straordinario. L'organizzazione aziendale dovrà organizzarsi in conformità.
E' prevista anche una quota "una tantum" a conguaglio per ciascuno dei dipendenti che nel periodo 1/7/1974 - 31/12/1974 ha ricevuto gli acconti di cui alla legge regionale 4/12/1974, n. 35. Tale conguaglio inferiore a quello che competerebbe dall'esatta applicazione del contratto, è stato riconosciuto ammissibile dai rappresentanti sindacali.
Articolo 2 - Definisce il settore di applicazione della legge.
Articolo 3 - Definisce le modalità di erogazione dei contributi. E' prescritta l'adozione di una busta paga conforme al tipo che verrà indicato alle aziende dalla Direzione Compartimentale Trasporti in concessione nonché l'osservanza di norme di contabilità che verranno disposte dalla Direzione medesima, Tutto ciò per agevolare le operazioni di controllo soprattutto nelle aziende piccole e medie.
Articolo 4 - L'accordo con le aziende e i sindacati prevede lo slittamento all'1/1/1976 dei miglioramenti dell'istituto della buonuscita.
Perciò viene previsto che la Regione corrisponderà un contributo speciale per conguagliare direttamente la buonuscita degli agenti che cesseranno il servizio dall'1/7/1974 al 31/12/1975, piuttosto che corrispondere alle aziende una somma da accantonare.
Articolo 5 - Prevede la prosecuzione del pagamento del contributo nell'anno 1976 nella nuova misura dipendente dal minore numero di ore straordinarie mensili, conteggiato tenendo però conto anche che nel 1976 lo straordinario verrà a costare più che nel 1975 a seguito del conglobamento della contingenza nella paga base.
Articolo 6 - Stabilisce le fonti di reperimento dei fondi necessari.
Articolo 7 - Stabilisce le procedure d'urgenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossotto



ROSSOTTO Carlo Felice

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, è la terza volta che il Consiglio affronta il problema dell'onere derivante da un accordo sindacale accollato alle Regioni con una certa rapidità da parte degli organi di governo.
Oggi il tutto viene formalizzato, regolarizzato con questo disegno di legge ed è inutile dilungarsi sugli aspetti testé evidenziati dalla relazione, migliorativi ed impositivi di un maggiore rapporto con le aziende beneficiarie di questo vantaggio.
L'onere che la Regione si assume, è stato già rilevato, è di tale entità da porre però alcune serie di riflessioni anche per quello che è emerso in sede di consultazione. E' pacifico che esiste la volontà legittima e lecita da parte delle organizzazioni sindacali, di raggiungere un livellamento delle retribuzioni dei dipendenti delle aziende private a quelle dei dipendenti delle aziende pubbliche, il che pone un problema di fondo, visti gli scarti che esistono per colmare i quali la Regione se ne assume l'onere, onere che in una visione molto più ampia - da quanto ha riferito l'Assessore - gli organi di governo dicono che sarà ricuperato dalla Regione attraverso quel maggiore stanziamento del fondo comune che è previsto ma che, avendolo più volte richiesto per altri motivi, non sappiamo valutare quanto questa componente di sicura spesa abbia possibilità di ricopertura, indipendentemente anche dal fatto di una svalutazione che già di per se stessa gioca in lievitazione.
Noi siamo alla vigilia del rinnovo dei contratti nazionali che riguardano tutti i dipendenti dei trasporti pubblici, conosciamo la situazione drammatica che esiste nelle varie amministrazioni comunali negli enti locali o più volte, anche in occasione della conferenza sull'occupazione, di questo argomento se n'è parlato, sappiamo quanto sui deficit dei grandi e medi comuni che hanno servizi di trasporto pubblico incidono i deficit di gestione del trasporto; mi pare quindi che come Regione, nel momento in cui legalizziamo questo atto, su cui è inutile aprire polemiche e conflitti, dobbiamo però chiederci se questa politica di allineamento delle retribuzioni dei dipendenti privati non provochi un arresto di quella che è la retribuzione dei dipendenti del settore pubblico. Noi realmente mettiamo in moto una spirale con la stessa logica con cui dobbiamo varare questa legge che distrugge le possibilità di agire per la Regione, senza nulla fare per modificare le strutture esistenti che evidentemente non sono sufficienti se da lunghi anni parliamo di riforme e lasciamo le altre che riguardano anche il settore dei trasporti.
Mi pare che nel Paese stia maturando una profonda riflessione e responsabilità verso i problemi che la situazione di fondo impone e parlando anche con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali vediamo che il valore delle consultazioni non è mai limitato per quello che si dice sull'aggettivo o sulla proposizione che può essere accolta nel disegno di legge, ma anche proprio per l'ampiezza di possibilità conoscitive. E' indubbio che nessuno di noi è l'eroe omerico che conosce tutto e quindi ha la necessità, nel rapporto, nella consultazione, di apprendere determinati fatti: noi abbiamo appreso con notevole preoccupazione che per esempio il dipendente del servizio pubblico operante nell'area metropolitana di Torino è a un livello del 50 per cento inferiore del dipendente del servizio pubblico operante nelle aree del centro-sud. E' stato detto dalle organizzazioni sindacali che il costo del lavoro del dipendente dell'ATM è sui 9 milioni mentre raggiunge i 16 milioni a Catania o a Palermo.
Mi pare che nel momento in cui si parla molto di giungla retributiva e si sta chiedendo giustizia, il tutto non può continuare a camminare sul lassismo degli amministratori degli enti locali, scaricando a livello delle Regioni i susseguenti oneri perché non ci sia, su quel determinato conflitto, la chiarificazione e la conoscenza reale del problema.
Il gruppo a cui appartengo si fa promotore di un ordine del giorno con cui il Consiglio Regionale, valutate queste cose, chieda proprio, a due mesi e mezzo dalla scadenza del contratto collettivo nazionale, che si operi nella giusta valutazione di questi problemi perché non è agire secondo quei criteri che continuavamo a richiamare di qualificazione della spesa pubblica per effettuare le trasformazioni strutturali che il Paese impone, non responsabilizzare il governo, gli amministratori locali, visto che in Commissione i rappresentanti sindacali hanno dimostrato la loro seria preoccupazione e anche la loro disponibilità ad esaminare e ad affrontare il problema. E dico che va affrontato anche proprio nella tutela delle istanze che sono giunte dal mondo del lavoro. Le spinte corporative potrebbero trovare facilmente aiuto nella base sindacale e questo sarebbe estremamente grave e gravi sono tutti i problemi connessi, lo abbiamo detto e sentito giorni fa alla conferenza dell'occupazione regionale di fronte a rappresentanti del governo, delle forze sindacali.
Mi pare che, approvando un qualche cosa che ci è caduto sulle spalle per un accordo di due volontà contrattuali che, impossibili a raggiungersi dovevano avere un completamento di denaro pubblico, a parte le conseguenze che da questo se ne potranno trarre, è opportuno che il Consiglio Regionale inviti governo, sindacati, amministratori locali a una diversa impostazione, o per lo meno ad una valutazione di quello che vuol dire il seguire una spirale e permettere queste situazioni di assurda disparità che esistono tra aziende che operano e dove ancora esistono rapporti di responsabilità, e altre che hanno ceduto decisamente.
Con l'apporto positivo ed il voto favorevole a questo disegno di legge io ritengo quindi che sarebbe opportuno che il Consiglio Regionale approvasse un ordine del giorno che richiamasse questi concetti proprio per il significato che ha l'accettare la logica che e a monte di questo disegno di legge, che può voler dire non far nulla e rendere inoperante l'attività della stessa Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gandolfi.



GANDOLFI Aldo

Signor Presidente, signori Consiglieri, il relatore ha già chiarito come questo sia un atto per molti aspetti inevitabile che il Consiglio Regionale deve votare e direi che è importante, da questo punto di vista rilevare che l'Assessore Bajardi, che appartiene ad una forza politica che in passato contro provvedimenti di questo genere ha sollevato molte riserve, si trovi oggi nella necessità di doverlo varare.
Ciò che a me preme sottolineare nel commentare questo disegno di legge è che si aprono due problemi abbastanza importanti: uno è già stato toccato dal collega Rossotto, ossia che ci troviamo a dover ratificare l'accordo di un contratto di lavoro firmato dal Ministro Bertoldi che comportava un aumento estremamente consistente dei costi di lavoro di questo settore; con questo protocollo di intesa si passa da un costo medio per addetto di cinque milioni e mezzo a un costo che supera i sette milioni e probabilmente si avvicina ai sette milioni e mezzo, otto milioni all'anno per i dipendenti del settore delle autolinee.
Di qui nasce l'esigenza che già il collega Rossotto ha sottolineato cioè che nella misura in cui noi facciamo la sanatoria di un periodo passato e siamo di fronte alla scadenza di un rinnovo contrattuale, è importante che le Regioni facciano sentire la loro voce in materia e sottolineo l'esigenza che non si vada a sottoscrivere un nuovo accordo in sede nazionale che non trovi le Regioni come momento che deve riportare ad una logica tutti i problemi che attorno al trasporto si vanno centrando con una particolare attenzione a che le organizzazioni sindacali siano estremamente attente alle lievitazioni dei costi che stanno avvenendo in questo settore.
Abbiamo così due problemi: quello di far crescere i livelli retributivi più bassi e di tener fermo il contratto delle aziende pubbliche che ha costi ancora superiori, ma complessivamente garantire che la dinamica del settore che ormai grava completamente per la parte pubblica e per una grossa fetta ormai anche per i dipendenti del settore privato, non abbia una dinamica cosi accentuata da mettere le Regioni innanzitutto, ma anche gli enti locali in situazioni difficilissime e direi quasi insopportabili stante la situazione della finanza pubblica. Quindi ci vuole una presenza attiva delle Regioni che richiami ad una visione unitaria questo tipo di problemi e soprattutto solleciti una considerazione dei problemi generali del settore e della lievitazione dei costi che è intervenuta in questi anni.
Il secondo ordine di questioni a cui volevo accennare è che, come è emerso dalla discussione con l'Assessore in seno alla II Commissione e in relazione soprattutto alla fase ormai di attuazione dei comprensori possiamo andare ad una diversa organizzazione degli interventi in materia che attraverso i comprensori responsabilizzi molto di più le realtà periferiche, crei dei momenti delle autorità pubbliche di carattere periferico in grado di intervenire in maniera molto più attiva e attenta ai problemi locali di quanto possa fare l'Amministrazione regionale sui problemi di miglioramento dell'assetto del settore e di razionalizzazione degli interventi nei settori.
Questi sono i due elementi che vogliamo sottolineare alla Giunta e sui quali chiederemmo un impegno preciso dell'Amministrazione regionale.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Bianchi. Ne ha facoltà.



BIANCHI Adriano

Non ripeto le premesse di fatto cui hanno fatto riferimento i miei colleghi che hanno parlato poc'anzi.
In Commissione abbiamo espresso le nostre osservazioni e posizioni, a queste mi richiamo e riguardano la necessità dell'intervento legislativo, i suoi limiti e le linee corrette da seguire per la politica dei trasporti.
Di queste nostre posizioni che sono state recepite, ha già dato atto correttamente e compiutamente il relatore.
Daremo pertanto voto favorevole alla legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Il richiamo fatto dal Consigliere Gandolfi in senso positivo per quanto riguarda l'iniziativa dell'Assessorato ai trasporti ha posto in luce l'iniziativa stessa per certi versi in direzione contraria alle opposizioni che noi comunisti abbiamo fatto a provvedimenti di questo tipo. Senza polemica questo tuttavia richiede una precisazione che intendo fare.
E' vero che nei due anni precedenti nei confronti delle due leggi abbiamo assunto una posizione non positiva, anche se poi abbiamo finito per votarle sempre. Ribadisco che anche oggi, nel momento in cui diamo il voto favorevole (l'ho dichiarato in Commissione e lo dichiaro qui) la nostra opposizione di sostanza rimane ferma, noi accettiamo uno stato di necessità che deriva da due fatti: 1) avendola accettata una volta questa legge, è gioco forza accettarla anche dopo, quindi l'approvazione di oggi è una conseguenza della decisione in questo senso.
Devo ricordare che in occasione della prima legge presentata (devo dare atto che la pressione dei diretti interessati in quel momento era tale che sarebbe stato implicito non approvarla e voglio anche dare atto all'Assessore di avere finito per recepire una spinta che veniva appunto dai diretti interessati), abbiamo avvertito che la decisione assunta in quell'occasione si sarebbe ripercossa negativamente negli anni susseguenti come in effetti avviene. Oggi siamo alla cifra di quattro miliardi. Quindi ci tengo a riconfermare che l'iniziativa della Giunta, che noi approviamo deriva da uno stato di necessità 2) (é già stato ricordato anche da altri) io riconfermo, così come lo abbiamo affermato nelle due leggi precedenti, l'atteggiamento del governo è stato di una estrema superficialità, per avere impegnato le Regioni in direzioni sbagliate nel senso che la Regione non può mai surrogare le carenze di altri. Questo lo abbiamo già osservato per altri interventi e riaffermiamo qui che in questo intervento della Regione, quattro miliardi improduttivi vengono sottratti a investimenti di carattere produttivo.
Io condivido l'atteggiamento che mi pare essere di tutti i gruppi, ma le Regioni e quindi anche i lavoratori ed i loro sindacati devono comprendere che vertenze di questo tipo non vanno aperte con le Regioni bensì col governo, quindi sono d'accordo con la proposta del Consigliere Rossotto che a questa approvazione di legge segua un ordine del giorno in cui la Regione Piemonte incominci a prendere ufficialmente posizione in direzione di un modo diverso di affrontare problemi di questo tipo.
Nella sua relazione Bontempi ha invitato l'Assessore ad intervenire in questo dibattito per confermare quanto è stato detto in Commissione e cioè che è intenzione della Giunta muoversi, per quanto riguarda la politica dei trasporti, in un quadro diverso.
Questo che cosa vuol dire? Che è l'ultima volta che passiamo questa legge, vista l'esperienza in corso? Può darsi che il prossimo anno saremo costretti a riapprovare una legge del genere per necessità, non mi impegno in questa direzione, ma chiedo a tutte le forze politiche della Giunta (e l'ordine del giorno può già essere un'occasione) di chiedere al governo e alle forze sindacali (che invitiamo ad unirsi a noi) di risolvere il problema e che siano rispettati gli impegni. Il governo provvederà direttamente o vuole provvedere attraverso le Regioni? Non ci accontentiamo di una promessa del Ministro del Tesoro di aumentare il fondo senza altre precisazioni; ci è stato qui detto che la previsione è che questo aumento non corrisponde all'onere di quattro miliardi che adesso carichiamo sul nostro bilancio. Io credo che un discorso chiaro debba essere fatto da tutte le Regioni, mia opinione personale è che, tenuto conto dell'interlocutore, ci sia stata una certa titubanza, occorreva probabilmente opporsi a questo atteggiamento del governo, salvo il fatto che si impegnasse formalmente a darci i soldi. Se il governo assume questa posizione, noi possiamo tranquillamente anche per il futuro continuare, ma se non l'assume (abbiamo un anno di tempo per richiederlo) credo che dovremo riconsiderare il tutto.
Se dobbiamo finanziare i dipendenti di una ditta privata creiamo un precedente a cui può rifarsi chiunque. Quattro miliardi (ne parlavamo l'altro giorno in Commissione) servono per iniziare in modo abbastanza concreto quella politica di pubblicizzazione, di razionalizzazione del servizio, di miglioramento, di istituzione di nuove linee; dobbiamo prendere atto che spendiamo quattro miliardi e il servizio non è migliorato di tanto così.
Concludendo, prendiamo atto delle carenze del governo, del fatto che la Regione opera sotto la spinta di una direzione obbligata, ma assumiamo l'impegno di operare, noi riteniamo in concordia con le organizzazioni sindacali che per altri versi comprendono benissimo la situazione, per ottenere che il problema sia risolto in modo che la Regione possa orientare i propri investimenti in senso produttivo per migliorare il servizio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gandolfi.



GANDOLFI Aldo

Vorrei fare presente al collega Berti che "l'atto necessitato per gli interventi precedenti" di cui ha parlato, può anche essere una tesi sostenibile, ma in sostanza ci troviamo di fronte a provvedimenti analoghi già assunti da tutte le altre Regioni; la necessità deriva non tanto dall'avere stabilito eventualmente dei precedenti, ma dal fatto che tutte le Regioni, indipendentemente dai colori politici delle amministrazioni hanno imboccato questa strada. Il che significa che c'erano delle necessità di ordine superiore e anche il fatto che il Ministro Bertoldi ha siglato un contratto collettivo di lavoro, ha garantito l'avallo del governo ed ha messo tutte le amministrazioni interessate di fronte ad un fatto compiuto praticamente irrecuperabile.
Quello che mi sembra vada sottolineato non è tanto che questo è un problema di competenza delle Regioni, ma che anzi, proprio perché è materia di totale competenza delle Regioni, ciò che non è accettabile è che un Ministro del lavoro vada a siglare un contratto all'insaputa dei governi regionali, praticamente scaricando sulle amministrazioni degli enti locali degli oneri di questa entità senza aver concordato preventivamente con le Regioni termini e modi di impegni di questo genere. Quindi quello che semmai c'é da sottolineare è che d'ora innanzi la trattativa per la siglatura di contratti nazionali di lavoro di questo tipo deve vedere un'estrema corresponsabilizzazione delle Regioni proprio perché siano messe al riparo da fenomeni di questo genere e siano in grado di indicare modi tempi e criteri opportuni per dare una logica a queste cose.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore ai trasporti

La discussione ha fatto emergere una serie di problemi che esigono chiarimenti e considerazioni.
Il primo è quello relativo al fondo comune che è stato oggetto di discussione. Per chiarezza, il fondo comune del 1975 per tutte quante le Regioni italiane era inizialmente di 588 miliardi, sulla base di questa cifra ci fu l'iniziativa delle Regioni che chiedevano un aumento del 25 per cento di questa somma per far fronte ad una molteplicità di esigenze inclusa quella del finanziamento dell'accordo A.N.A.C. La discussione si concluse con un aumento di 110 miliardi del fondo comune nazionale che grosso modo, può essere paragonata ad un aumento del 15 per cento. Se si stabilisce un parametro, considerato che normalmente il Piemonte ha l'8/9 per cento nella ripartizione delle cifre del fondo comune, si può dire che di questi 110 miliardi circa nove sono a disposizione della Regione Piemonte. In conclusione, la somma che noi concretamente sborsiamo è pari al 50 per cento circa dell'aumento del fondo comune, il che può permettere tutte le considerazioni che si vogliono fare, compresa quella che il processo inflazionistico in effetti ha ridotto di circa il 20 per cento il valore reale del contributo generale. E' un capitolo aperto ed è vero che non c'è una voce specifica di ripiano dell'onere a sé stante che deriva alle Regioni per l'attuazione di quel protocollo aggiuntivo.
Mi pare poi che la discussione abbia fatto emergere una serie di altre questioni che possono essere rapportate a due ordini di problemi che derivano dalla rilevanza dell'onere finanziario di questo protocollo aggiuntivo che è superiore alle stesse previsioni a suo tempo avanzate dalle Regioni.
Prescindo dal modo anomalo in cui questa questione è stata trasferita a livello delle Regioni, che è già stato oggetto di riflessione e che induce a tenere conto che si è di fatto aperta la fase contrattuale successiva a quella che aveva determinato questo trasferimento di oneri alla Regione; si tratta di gestire politicamente il capitolo del 1976 affinché le Regioni non siano chiamate in ultima istanza, essendo questa una loro competenza primaria, a sobbarcarsi l'onere di una trattativa a cui non sono state chiamate che all'ultima fase. Ciò propone l'esigenza di atti politici considerando che oggi la trattativa impostata dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori, accettata anche dai datori di lavoro, è quella di una fase contrattuale unitaria per le tre categorie dei trasporti: la Federtrasporti, la Fenit e l'A.N.A.C. sulla quale noi interveniamo. E non è da escludere che, essendoci state conseguenze per un contratto A.N.A.C.
possano essere ribaltate anche quelle per Fenit e Federtrasporti. Di qui l'esigenza di essere presenti, non solamente in ultima fase, a recepirne le conseguenze, anche se queste fossero controbilanciate da un adeguato finanziamento che proviene dalle risorse statali. La consultazione ha fatto emergere elementi interessanti, già ricordati dai Consiglieri che sono intervenuti, relativi al senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali ed al comportamento non uniforme di questa massa di concessionari, alcuni dei quali intendono ancora operare e rivendicare determinati diritti, altri invece che apertamente chiedono quand'é che comperiamo la loro azienda perché non vogliono più interessarsi di queste cose.
Ci troviamo quindi di fronte ad una categoria abbastanza composita che ci induce ad un certo tipo di comportamento sul quale varrà la pena di riflettere ulteriormente, particolarmente in Commissione e tenerne conto nello sviluppo della nostra iniziativa legislativa che alcuni hanno già richiamato.
In relazione al carattere vario delle aziende di trasporto in concessione, si è ritenuto opportuno seguire quella linea di ripartizione dei contributi per agente, proprio per indurci ad entrare nel merito della vita delle singole aziende, all'introduzione del listino paga (può apparire strano, ma nel 1975, è ancora una cosa da realizzare) e di una contabilità standardizzata (che non esiste assolutamente nella generalità di queste aziende) che sia di garanzia per noi che eroghiamo dei fondi dovendoli erogare sulla base di dati il più possibile certi ed in ogni caso controllabili.
Nella legge già è contenuto un impegno da parte dell'Assessorato di proporre metodi e criteri che saranno a tempo debito presentati alla Commissione per giungere alle soluzioni più razionali che permettano di fare il punto sulla situazione.
E' stata richiesta anche una precisazione su alcuni orientamenti che sono stati esposti in sede di II Commissione relativamente ai caratteri essenziali su cui si intende impostare l'elaborazione di una legge quadro regionale che si intende far passare, dopo la fase sperimentale dei primi cinque anni, a uno stadio più programmatico, più istituzionale in termini di diritto, su quella linea che or ora ricordava il Consigliere Gandolfi di responsabilizzazione massima alla periferia delle funzioni politiche. Resta aperto il grosso capitolo finanziario, basta pensare all'onere dei trasporti urbani a Torino per stabilire che se si affronta questo settore non resta quasi più niente del bilancio regionale nel suo complesso, ci non di meno ci pare doveroso avviarci in una direzione che tenda ad individuare, in una linea di piano regionale e in piani comprensoriali, gli strumenti che ci possono permettere di passare dall'attuale servizio fondato sulla sommatoria delle singole concessioni storicamente richieste dai singoli imprenditori, ad un organico piano di rete dei trasporti sancito, nel momento in cui i comprensori lo redigeranno, da apposita legge regionale che diventi il documento giuridicamente valido per passare da un istituto vecchio, o da una sommatoria di molte leggi, ad una situazione del tutto nuova che permetta di fare dei conti economici e che non subisca i ribaltamenti di una varietà di leggi che incidendo in termini economici in modo diverso l'una dall'altra impediscano un'attività economica corretta in questo campo.
La linea maestra è quindi quella della delega ai comprensori della gestione politica del trasporto, imponendo invece che la gestione tecnica sia affidata ad aziende speciali, se si ritiene di passare ad una base pubblica, oppure ad un rapporto all'interno del piano comprensoriale con le aziende private che gestiscano il servizio all'interno di quel disegno di piano che viene sottoposto ed approvato dal Consiglio Regionale.
In questo ambito la delega si sostanzia di quattro aspetti finanziari relativi; all'elaborazione dei piani comprensoriali; alle possibilità di pubblicizzazione del trasporto; all'acquisto dei mezzi di trasporto; alla gestione del sistema di trasporto sia pubblico che privato.
A fianco di ciò non possiamo assolutamente ignorare che esiste il piano regionale fondato essenzialmente sulle grandi strutture di trasporto, in primo luogo quelle ferroviarie, ma anche autostradali, stradali di grande comunicazione, aeroportuali, di navigazione, autoporti ecc.
Questi sono alcuni elementi molto sommari, non volendo impegnare eccessivamente il Consiglio su questo argomento, il cui approfondimento è già previsto per la prossima settimana nella II Commissione assieme agli altri temi relativi all'assetto del territorio. L'impegno della Giunta era di presentare, verso la fine di novembre, questa legge quadro regionale sui trasporti, la viabilità e la navigazione. Noi ci auguriamo di poter operare, in accordo con la Commissione, in modo da accelerare queste fasi e procedere ad un'ampia consultazione ancora prima della presentazione della legge, giacché camminiamo su un terreno nuovo, inesplorato; mi risulta che solo tre Regioni stiano elaborando leggi quadro regionali; abbiamo quindi il dovere di tenere conto di quanto gli altri hanno fatto, ma anche di compiere passi avanti e sarà utilissimo il contributo di tutto il Consiglio per essere all'altezza di questo importante compito che ci sta di fronte.



PRESIDENTE

La discussione è conclusa. Possiamo passare alla votazione degli articoli.
"Articolo 1 - Per consentire l'attuazione contrattuale in sede regionale del protocollo d'intesa, convenuto per il periodo 1/7/1974 31/12/1975 tra il Ministero del Lavoro e le organizzazioni sindacali dei dipendenti da imprese private che gestiscono autolinee in concessione e applicano il contratto A.N.A.C., allo scopo di realizzare la perequazione retributiva e normativa dei lavoratori del settore e al fine, altresì, di garantire l'efficienza e la continuità dei detti pubblici servizi, la Regione Piemonte concede alle imprese medesime: a) un contributo annuo pari a L. 2.350.000 per ciascun dipendente in servizio nell'anno 1975 b) un contributo 'una tantum' pari a L. 150.000 (comprensive degli oneri a carico del lavoratore) oltre agli inerenti oneri a carico dell'impresa, per ogni dipendente in servizio nel periodo d all'1/7 /1974 al 31/12/1974, in aggiunta all'acconto erogato ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 4 dicembre 1974, n. 35. Il contributo sarà determinato per ciascun dipendente in proporzione al periodo di servizio nel semestre".
Mi pare che qui siano già compresi tutti gli elementi modificativi avvenuti in Commissione, quindi questo è il testo finale che sottoponiamo alla votazione del Consiglio. Anzi, ringrazio per la collaborazione fra Commissione e funzionari che ha permesso di portare all'esame del Consiglio, in tempi molto ravvicinati e brevi, il testo nella sua dizione corretta, il che ha semplificato anche i lavori della Presidenza.
Qualcuno chiede di parlare? Si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
"Articolo 2 - I contributi di cui al precedente articolo sono concessi alle imprese: che applichino il nuovo contratto di lavoro stipulato in sede regionale il 6 ottobre 1975 per l'attuazione del protocollo d'intesa il cui conto economico di esercizio risulti passivo per il complesso dell'attività aziendale dei trasporti nell'anno precedente a quello cui i contributi si riferiscono.
Il loro importo è contenuto nei limiti del disavanzo del conto economico annuale, comprendente i contributi accordati ad ogni altro titolo dalla Regione Piemonte.
Sono escluse dal beneficio dei contributi le imprese che gestiscono soltanto autolinee di gran turismo o servizi a contratto".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato all'unanimità.
"Articolo 3 - La misura dei contributi per ciascuna azienda è determinata in base al personale iscritto nel libro matricola e riconosciuto necessario, con deliberazione della Giunta Regionale, per l'esercizio delle linee regionali e comunali, nonché per gli autoservizi di linea interregionali, quando l'azienda esplichi attività prevalente nel territorio della Regione Piemonte.
Il pagamento dei contributi sarà autorizzato con decreto del Presidente della Giunta Regionale sulla scorta delle liquidazioni predisposte dalla Direzione compartimentale trasporti in concessione, previa detrazione di quanto corrisposto ai sensi della legge regionale 5 maggio 1975, n. 24.
In relazione al nuovo contratto di cui al precedente articolo 1, le imprese dovranno adottare un foglio paga che riporti le indicazioni contenute in apposito modello, reso noto dalla Direzione compartimentale trasporti in concessione, nonché conformare la propria contabilità alle disposizioni che saranno rese note dalla Direzione medesima".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato all'unanimità.
"Articolo 4 - Per ciascun agente che abbia cessato il servizio nel periodo dall'1/7/1974 al 31/12/1974, alle imprese di cui all'articolo 2, è inoltre concesso un contributo pari alla differenza fra il trattamento economico e di buonuscita previsto dal nuovo contratto di lavoro e quello del precedente contratto A.N.A.C. Tale contributo sostituisce quello di cui al punto b) dell'articolo 1.
Per i dipendenti che hanno cessato o cesseranno il servizio nell'anno 1975, alle imprese di cui al precedente comma è concesso un contributo pari alla differenza fra il trattamento di buonuscita previsto dal nuovo contratto di lavoro e quello previsto dal precedente contratto A.N.A.C.".
Poiché nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
"Articolo 5 - A partire dall'1/1/1976 il contributo di cui alla lettera a) dell'art. 1 è commisurato a L. 2.300.000 per ogni agente in servizio e riconosciuto necessario, in conseguenza del minor numero di ore riconoscibili per lavoro straordinario.
Viene inoltre garantito per ciascuno degli agenti in servizio all'1/7/1974 e che cessi dal servizio a partire dall'1/1/1976, un contributo, fino ad un massimo di L. 1.800.000, commisurato alla differenza fra il trattamento di buonuscita previsto dal nuovo contratto e quello previsto dal contratto A.N.A.C.
I contributi sono somministrati, con le modalità dell'articolo 3 mediante rate trimestrali anticipate in base alla misura dei contributi stabiliti per l'anno precedente, salvo per l'ultima rata che sarà somministrata nella misura del 70 per cento. Il saldo è corrisposto a conguaglio alla fine dell'anno, in base al personale riconosciuto necessario con deliberazione della Giunta Regionale, per l'esercizio delle linee regionali e comunali, nonché per il personale addetto agli autoservizi di linea interregionali, quando l'azienda esercente esplichi attività prevalente nel territorio della Regione".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
"Articolo 6 - All'onere di 450 milioni, di cui all'articolo 1, lettera b) e all'articolo 4 della presente legge, per il periodo dall'1/7/1974 al 31/12/1974, si provvede mediante l'utilizzo di una quota, di pari ammontare, dell'avanzo finanziario risultante dal rendiconto generale della Regione per l'anno finanziario 1974 e la conseguente istituzione, nello stato di previsione della spesa per l'anno 1975, del capitolo n. 606 con la denominazione: 'Contributi, alle imprese private che gestiscono autolinee in concessione, per l'attuazione regionale del protocollo d'intesa sul trattamento economico del personale e contributo per il trattamento di buonuscita ai dipendenti che cessano dal servizio per il periodo dall'1/7/1974 al 31/12/1974', e lo stanziamento di 450 milioni.
Agli oneri di cui all'articolo 1, lettera a), e di cui all'articolo 4 della presente legge, valutati in 2.350 milioni al netto della spesa di 1.100 milioni, autorizzata ai sensi delle leggi regionali 7 marzo 1975, m.
12, e 5 maggio 1975, n. 24, si provvede, per l'anno finanziario 1975 mediante la riduzione degli stanziamenti iscritti nei capitoli n. 616, n.
618, n. 620 e n. 622 dello stato di previsione della spesa per l'anno medesimo, nella rispettiva misura di 255 milioni, di 360 milioni, di 50 milioni e di 110 milioni, nonché mediante una riduzione da 1.900 milioni a 325 milioni dello stanziamemto del capitolo n.748/1, istituito ai sensi dell'articolo 21, sesto comma, della legge regionale 8 settembre 1975, n.
51.
Nello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1975 sarà conseguentemente istituito il capitolo n. 607, con la denominazione 'Contributi alle imprese private che gestiscono autolinee in concessione per l'attuazione regionale del protocollo d'intesa sul trattamento economico del personale e contributo per il trattamento di buonuscita ai dipendenti che cessano dal servizio', e lo stanziamento di 2.350 milioni.
Al maggior onere derivante dall'applicazione dell'articolo 5 della presente legge, valutato per l'anno 1976 e per ciascuno degli anni successivi in 2.400 milioni, si farà fronte con una quota, di pari ammontare, della somma che risulterà attribuita alla Regione, a partire dall'anno 1976, nel riparto del fondo di cui all'articolo 8 della legge 16 maggio 1970, n 281, e iscrivendo conseguentemente, nei corrispondenti bilanci, il capitolo n. 607, con la denominazione di cui al precedente comma e con lo stanziamento di 3.500 milioni; in tali bilanci non sarà ulteriormente iscritto il capitolo n. 605, istituito ai sensi della legge regionale 7 marzo 1975, n. 12, ed integrato ai sensi della legge regionale 5 maggio 1975, n. 24.
L e somme non impegnate nell'anno finanziario 1975 possono essere impegnate nell'anno finanziario 1976.
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Poiché nessuno chiede la parola, si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato all'unanimità.
"Articolo 7 - La presente legge regionale è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 45 dello Statuto".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri.
Si tratta di approvare l'intero testo del disegno di legge.
Vi sono dichiarazioni di voto? Si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri.
Il disegno di legge n. 11 è approvato.


Argomento:

Esame disegno di legge n. 11 "Contributi straordinari alle imprese private concessionarie di autoservizi di linea in dipendenza della perequazione contrattuale dei dipendenti del settore"

Argomento:

Programma dei lavori della seduta


PRESIDENTE

Facciamo ora il punto sui nostri lavori.
Non abbiamo trattato il punto quarto "Elezione Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo".
I Capigruppo sono addivenuti ad una conclusione: si è valutata positivamente l'opportunità di avere, prima di procedere a questa elezione un rapporto con l'associazione dei giornalisti. Si è deciso quindi di iscrivere questo punto all'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio Regionale, dopo che questo incontro si sarà svolto.
Credo che questo sia nello spirito di quanto l'Associazione giornalisti aveva chiesto e penso che migliori anche il tipo di rapporto che il nostro Consiglio intende avere con gli organi della stampa.
Al punto quinto abbiamo "Nomina del Comitato provvisorio per la progettazione e preparazione dell'attività del Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione e nomina del Comitato scientifico".
Poiché c'é l'intesa di tutti i gruppi siamo in grado di procedere.
Al punto sesto c'è la "Sostituzione di un rappresentante dell'Amministrazione regionale nel Consiglio d'amministrazione dell'ENIT".
I Capigruppo hanno raggiunto l'intesa di soprassedere ancora di una settimana per sciogliere ancora dei nodi e nello stesso tempo di decidere che il prossimo Consiglio Regionale sia decisivo a questo proposito.
Al punto ottavo vi è da trattare una modifica di regolamento, per la quale non vi è difficoltà alcuna ed io propongo di svolgere questo punto.
Vi è l'esame del disegno di legge n. 7: "Modifiche alla legge regionale, stato giuridico e trattamento economico del personale regionale.
Norme transitorie per il primo inquadramento" di cui però non mi è ancora giunta la relazione della Commissione e quindi non possiamo procedere alla trattazione. Ritengo però che si possa mantenerne l'iscrizione all'ordine del giorno per le prossime sedute del Consiglio Regionale, se invece lo si vuole togliere dall'ordine del giorno, occorre una decisione formale del Consiglio.
Infine vi è una nomina che riguarda l'Ospedale San Giovanni Battista e anche per questo non mi pare vi siano difficoltà politiche di nessun genere.
Propongo quindi di trattare tutti i punti che sono ancora iscritti all'ordine del giorno perché vi è la possibilità di svolgerli con una certa sollecitudine.


Argomento: Nomine

Nomina del Comitato provvisorio per la progettazione e preparazione dell'attività del Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione (terzo e quarto comma dell'articolo 6, legge regionale 4/9/1975, n. 48)


PRESIDENTE

Cominciamo quindi con la nomina del Comitato provvisorio per la progettazione e preparazione dell'attività del Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione e nomina del Comitato scientifico, per il quale si era raggiunta un'intesa tra le forze politiche che si tradurrà nei nomi e nella forma di votazione.
Sono già state distribuite delle schede sulle quali i nomi sono stati ripartiti per essere coerenti con l'intesa politica raggiunta.
Qualcuno chiede la parola su questo punto all'ordine del giorno? Vi sono richieste di chiarimento? Si proceda quindi alla votazione per il Comitato provvisorio per la progettazione e preparazione dell'attività del Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 41 hanno riportato voti: Ferrero Giovanni n. 23 Alberton Ezio n. 15 Benzi Germano n. 3 Si proceda ora alla nomina del Comitato scientifico.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 41 hanno riportato voti: Laguzzi Sergio n. 23 Panero Mario n. 23 Contini Bruno n. 11 Ferro Milone Andrea n. 11 Detragiache Angelo n. 6 schede bianche n. 1


Argomento: Statuto - Regolamento

Proposta di modifica dell'articolo 1 del secondo stralcio di norme di regolamento relative alla formazione delle Commissioni del Consiglio


PRESIDENTE

Passiamo adesso alla votazione della proposta di modifica dell'articolo 1 del secondo stralcio di norme di regolamento relative alla formazione delle Commissioni del Consiglio.
La proposta di modifica è stata ovviamente vagliata dalla Commissione per il regolamento ed ha portato alla seguente conclusione: "L'articolo 1 del secondo stralcio di norme di regolamento relative alla formazione delle Commissioni del Consiglio approvate dal Consiglio Regionale in adunanza 30/4/1971, è modificato come segue: sono costituite 8 Commissioni permanenti del Consiglio le quali hanno rispettivamente competenze nelle seguenti materie: I: Programmazione e bilancio, finanze, patrimonio, personale II - III - IV - V - VI - VII:invariate VIII: Problemi istituzionali, affari generali ed enti locali".
Devo altresì comunicare che mi è giunta la proposta di modifica della dizione della VI Commissione, ma verrà vagliata dalla Commissione per il regolamento perché non penso che si possa votare così. Caso mai il presentatore può sollevare la questione e vedere se trova il consenso dei gruppi.
Sulla relazione che la Commissione per il regolamento ha fatto qualcuno chiede di parlare? Io comunico che ho anche ricevuto una proposta di modifica, ma sarebbe interessante che il proponente la illustrasse perché cambiare la dizione del nome delle Commissioni non è un argomento di poco conto, anche se è soltanto una questione formale.
La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

E' molto facile illustrare la proposta, che però non ho formulato io si propone cioè di modificare la denominazione della competenza della VI Commissione che credo suonasse così: "Problemi economici dell'agricoltura ecc." in "Agricoltura e foreste" che è la denominazione data anche alla competenza dell'Assessorato corrispondente e che non è limitativa.
E' una cosa molto semplice, quasi ovvia e banale.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Per me va bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Non mi sembra una questione di carattere sostanziale nel senso che non cambia l'attività della Commissione. Sarebbe opportuno però rinviare ad un complesso di modifiche e di aggiunte del regolamento di natura sostanziale in cui può entrare anche la denominazione della Commissione. Può anche essere fatta così, ma mi sembrerebbe più interessante presentare una prima conclusione dei lavori della Commissione del regolamento con le diverse modifiche. Se però il Consigliere Bianchi insiste, per me va benissimo.



BIANCHI Adriano

C'è la disparità di denominazione, di definizione dell'Assessorato e della Commissione, per cui la Commissione sembrerebbe che abbia la competenza per alcune delle competenze dell'Assessorato e non per tutte.



PRESIDENTE

Io ho capito che la sostanza delle questioni non divide l'assemblea in nessun caso, è questione di opportunità. Sostanzialmente l'Assessore ci dica se consente o meno a questa immediata modifica, perché anche la Giunta deve esprimersi su questo.



MENOZZI Stanislao

E' ora di dare un battesimo definitivo a questa povera Commissione: era nata con un'infinità di nomi, il problema rimase insoluto quando in quest'aula si chiese di lasciare aggregata alla Commissione anche la caccia e la pesca; non vi fu un pronunciamento preciso da parte del Consiglio, si disse però che la relativa questione sarebbe stata risolta in seguito.
A me pare comunque che, anche se si tratta di modifica di carattere più formale che sostanziale, per coerenza con il tradizionale inquadramento del M.A.F. sia opportuno riaffidare alla Commissione le predette caccia e pesca.



PRESIDENTE

La Giunta che cosa dice?



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

E' un problema che dovrebbe essere risolto dal Consiglio. La dizione "Agricoltura e foreste" corrisponde esattamente alle attribuzioni dell'Assessore ed a quanto attualmente la Commissione affronta. Non è per di competenza della Giunta, si trovino i Capigruppo e decidano per il meglio.



PRESIDENTE

Io vorrei solo fare una considerazione: le modifiche da apportare al regolamento, anche quelle semplici e quasi ovvie, sono numerose; per la modifica del testo della Commissione VIII e della Commissione I abbiamo riunito la Commissione del regolamento, esaminato l'argomento che aveva un contenuto poi non molto diverso da questo. Adesso si tratta di portare questa modifica alla Commissione ed è assai probabile che altre Commissioni abbiano delle dizioni non del tutto proprie e che siano ovviamente modificabili come ovviamente lo è questa. La Commissione per il regolamento deve riunirsi al più presto e può darsi che decida di licenziare un gruppo di modifiche molto ovvie e molto naturali, fra le quali questa, se non vi è problema sostanziale io preferirei seguire la traccia dei lavori della Commissione per il regolamento che non decidere anche cose così ovvie sotto la spinta di un Consigliere o di un altro, perché personalmente ne avrei sette o otto da avanzare di proposte che mi paiono ovvie, ma vorrei che tutte fossero vagliate dalla Commissione regolamento.
La sostanza, muta? Non mi pare.



BIANCHI Adriano

Stante l'ora tarda, cedo.



PRESIDENTE

Allora rimaniamo intesi che la Commissione regolamento esamina, fra le altre proposte, anche questa.
E ritorniamo sulle proposte presentate dalla Commissione regolamento per quanto riguarda il testo che è stato letto.
Vi sono delle osservazioni a questo testo? La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Io propongo di sospendere anche questa deliberazione perché una deliberazione che riguardi soltanto la denominazione delle Commissioni non mi convince, non vuol dire niente, l'importante è vedere se le competenze vanno distribuite così come sono state distribuite, o se vanno apportate delle modifiche di sostanza, dopo di che la denominazione cambia.
Direi quindi di sospenderla, visto che non cambia niente nella sostanza delle Commissioni, discutiamo il regolamento, apportiamo modifiche di merito e poi vediamo anche questa questione.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Paganelli.



PAGANELLI Ettore

A me pare che non si tratti solo di una questione nominativa, ma di sostanza perché riguarda il trasferimento di una competenza dall'VIII Commissione alla I Commissione.
Faccio presente che se non si procede a questa modifica di competenze resta fermo l'esame (a meno che l'VIII Commissione non se lo assuma integralmente) del disegno di legge sul personale che già nella scorsa seduta della I Commissione è rimasto fermo in attesa di questa modifica che il Consiglio Regionale avrebbe dovuto fare.
Se l'VIII Commissione esamina questo disegno di legge, che credo abbia una notevole urgenza, bene, ma se non lo esamina, ritenendo di essersi ormai spogliata della competenza del personale, ritengo opportuno procedere a questa modifica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Adesso la questione mi è più chiara perché si riferisce a quella discussione che abbiamo avuto sul personale. Allora deliberiamo soltanto questo, senza chiamare in causa e riconfermare qui, con una deliberazione le altre denominazioni. Decidiamo quel singolo caso, il resto lo rinviamo ad una discussione di merito più approfondita.



PRESIDENTE

In sostanza, la modificazione che viene qui suggerita, secondo questa ultima versione, è che vengano modificate le denominazioni della I e dell'VIII Commissione, mentre le altre Commissioni non vengono nemmeno citate. E' questo il senso della proposta? Non mi pare vi siano obiezioni.
Così non si riconferma una cosa che si sa che deve essere cambiata, fra le quali, ad esempio, quella della VI Commissione.
Rileggo ciò su cui si vota: "Sono costituite otto Commissioni permanenti del Consiglio, le quali hanno rispettivamente competenze nelle seguenti materie: I: Programmazione - Bilancio - Finanze - Patrimonio - Personale VIII: Problemi istituzionali - Affari generali - Enti locali".
Però bisogna adeguare anche il testo della relazione della Commissione a questa modifica.
Un attimo e lo vediamo subito.
Il testo su cui si vota è il seguente e la denominazione delle Commissioni I è VIII è così modificato: "I Commissione: Programmazione Bilancio - Finanze - Patrimonio - Personale; VIII Commissione: Problemi istituzionali - Affari generali - Enti locali".
La parola al Vicepresidente Paganelli.



PAGANELLI Ettore

La denominazione e le competenze.



PRESIDENTE

E' giusto, la denominazione e le competenze.
Con l'aggiunta suggerita dal Vicepresidente Paganelli si vota questo testo, siamo d'accordo? Chi è d'accordo alzi la mano.
La modifica al regolamento è approvata all'unanimità.


Argomento: Nomine

Sostituzione del membro dimissionario della Regione nell'Ente ospedaliero regionale San Giovanni Battista


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto tredicesimo all'ordine del giorno: "Sostituzione del membro dimissionario della Regione nell'Ente ospedaliero regionale San Giovanni Battista".
Mi è pervenuta una lettera di comunicazione firmata dal Presidente dell'Ospedale Maggiore San Giovanni che dice: "Mi premuro comunicare che l'on dr. Luigi Passoni, con lettera in data 11 corrente, ha rassegnato le dimissioni dalla carica. Il Consiglio di amministrazione di questo Ente nella seduta dell'11 corrente ha preso atto delle dimissioni.
L'on. Passoni era stato eletto dal Consiglio Regionale con deliberazione 10/5/1973 n. 58 e con successivo decreto del Presidente della Giunta Regionale 22/6/1973 n. 905 ed era stato chiamato a far parte di questo Consiglio di amministrazione in sostituzione dell'on. Aldo Mirate".
Vi è qualche proposta? La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Passoni era stato proposto dal nostro gruppo, riteniamo che la sostituzione debba essere conseguente e quindi noi voteremo per l'ing.
Giulio Poli.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di parola? Obiezioni? Si distribuiscano le schede.
Procediamo con la votazione a scrutinio segreto.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 38 ha riportato voti: Poli Giulio n. 25 schede bianche n. 13 L'ing. Poli viene così eletto membro del Consiglio di amministrazione dell'Ospedale San Giovanni Battista.


Argomento: Trasporti su gomma

Ordine del giorno relativo alla legge "Contributi straordinari alle imprese private concessionarie di autoservizi di linea in dipendenza della perequazione contrattuale dei dipendenti del settore"


PRESIDENTE

Abbiamo ancora due ordini del giorno di rilevante importanza che mi permetto sottoporre alla vostra attenzione.
Il primo è presentato dai Consiglieri Berti, Gandolfi, Rossotto Bianchi, Bellomo e suona: "Il Consiglio Regionale del Piemonte nel momento in cui recepisce, mediante legge, l'assunzione a proprio carico, con un onere di oltre 4 miliardi annui, le conseguenze di un impegno assunto dall'allora Ministro del Lavoro Bertoldi che per facilitare le conclusioni del difficile contratto tra l'A.N.A.C. e sindacati confederali pose il relativo onere a carico delle Regioni denunciata la prassi allora adottata dall'autorità di governo che in effetti è lesione dei diritti di autonomia dell'Ente Regione preso atto del principio di giustizia perseguito dalle organizzazioni sindacali tendente ad equiparare le retribuzioni dei dipendenti di aziende private a quelle dei dipendenti pubblici; valutato altresì, anche per le chiare denunce delle organizzazioni sindacali, che nel settore del trasporto pubblico esistono situazioni di squilibrio che vedono per le stesse funzioni, retribuiti con remunerazioni quasi superiori del 100 per cento a quelle praticate dall'AT.M. torinese, dipendenti di aziende pubbliche operanti nel centro e sud Italia invita approssimandosi la scadenza del contratto nazionale degli addetti ai trasporti prevista per il 31/12/1975, il Governo, le organizzazioni sindacali e gli amministratori degli enti locali a valutare con estrema responsabilità l'adozione degli strumenti più opportuni al fine di consentire, con il blocco delle situazioni di maggior favore il graduale allineamento delle situazioni meno privilegiate e ciò con riferimento anche alla posizione dei dipendenti da aziende private ricorda che solo con la responsabilizzazione di tutte le parti interessate è possibile al di fuori di una politica corporativistica e clientelare avviare una seria politica di potenziamento del trasporto pubblico ribadisce l'assoluta indisponibilità della Regione Piemonte a farsi scavalcare per il futuro da accordi che, avvenuti senza la di lei volontà impone alla stessa oneri che possono portarla alla paralisi operativa".
Mi permetto di aggiungere il mio più vivo apprezzamento per il contenuto di questo ordine del giorno che si muove esattamente sulla linea di ciò che le Regioni in questo momento, Giunte da una parte e Consigli dall'altra, stanno esaminando per modificare radicalmente il tipo di rapporti che vi sono con il Governo e con il Parlamento.
Pongo in discussione l'ordine del giorno. Vi sono richieste di parola? Non ve ne sono.
Chi è d'accordo con l'ordine del giorno alzi la mano.
E' approvato all'unanimità.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno di condanna all'aggressione di marca fascista subita da Bernard Leighton e dalla moglie Anita a Roma


PRESIDENTE

L'ultimo ordine del giorno non è materialmente firmato, ma mi pare di capire che in realtà e firmato da tutti i gruppi democratici antifascisti dell'assemblea, e suona: "Il Consiglio Regionale del Piemonte, oggi riunito in assemblea esprime la ferma condanna della violenza di chiara marca fascista di cui Sua moglie e Lei, Leighton, sono rimasti vittime in un vile attentato, e formula unanimi voti per una rapida e completa ripresa.
Dei sentimenti del Consiglio Regionale del Piemonte, con il quale Lei si incontrò a Torino il 2 giugno 1974 in occasione del Convegno sulla repressione del fascismo nel mondo, si è fatto interprete il Presidente, ed il Consiglio li ribadisce ora in seduta pubblica ricordando con il più alto apprezzamento l'attività da Lei svolta quale fondatore del Partito popolare della D.C. cilena e quale Vicepresidente della Repubblica, accompagnandoli dall'augurio che la Sua Patria, per la cui libertà Lei si batte con coraggio ed intelligenza anche in esilio, possa presto riaverla quale prestigioso protagonista della vita democratica del suo Paese".
Lo possiamo considerare presentato da tutti i Capigruppo antifascisti? Vi sono richieste di parola? Chi è d'accordo alzi la mano.
L'ordine del giorno è approvato.
Vi sono numerose interpellanze ed interrogazioni che sono state presentate nella giornata odierna.


Argomento:

Ordine del giorno di condanna all'aggressione di marca fascista subita da Bernard Leighton e dalla moglie Anita a Roma

Argomento:

Interpellanza ed interrogazioni (annuncio)


FABBRIS Pierina, Consigliere segretario

Interpellanza del Consigliere Franzi al Presidente della Giunta ed all'Assessore all'agricoltura per sapere "se sono a conoscenza delle iniziative assunte dal Commissario regionale per la liquidazione degli usi civici in alcuni territori della province di Novara e di Vercelli, per la definizione di pratiche amministrative inerenti all'assegnazione di terreni soggetti ad uso civico" interrogazione del Consigliere Oberto sull'opportunità di un contributo per la ricostruzione del Parco di Chanousia al Colle del Piccolo San Bernardo interrogazione del Consigliere Oberto sulle proposte da sottoporre al Ministero per le Regioni in merito al trasferimento alle Regioni stesse di funzioni, uffici e personale forestale interrogazione del Consigliere Chiabrando concernente l'aggiornamento del prezzario della Regione per un'adeguata valutazione delle opere da ammettere a contributo interrogazione del Consigliere Chiabrando relativa all'aggiornamento della classificazione del territorio regionale al fine della concessione di agevolazioni previste dalle leggi per l'agricoltura interrogazione urgente dei Consiglieri Franzi, Menozzi, Lombardi Chiabrando e Bertorello sulla mancata istituzione dei servizi di qualificazione professionale per coltivatori diretti.


Argomento:

Interpellanza ed interrogazioni (annuncio)

Argomento:

Ordine del giorno della prossima seduta


PRESIDENTE

Il Consiglio sarà riconvocato giovedì 23 ottobre alle ore 15 con all'ordine del giorno: Approvazione verbali precedenti sedute; interpellanze ed interrogazioni comunicazioni del Presidente elezione Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo sostituzione di un rappresentante dell'Amministrazione regionale nel Consiglio d'amministrazione dell'ENIT legge sul personale eventuali altre nomine da specificare.
La riunione dei Capigruppo è convocata per mercoledì 22 ottobre alle ore 17,30.
Il prossimo Consiglio Regionale è già previsto per i giorni 29 e 30 di questo mese.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19)



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