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Dettaglio seduta n.108 del 06/04/77 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BELLOMO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Devo scusare la momentanea assenza del Presidente del Consiglio impegnato a ricevere una delegazione uruguaiana. Il Vice Presidente Paganelli, addetto all'aula, sarà presente nella tarda mattinata.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Il punto primo all'ordine del giorno reca: "Approvazione verbali precedenti sedute". I processi verbali delle sedute del 17 marzo, se non vi sono osservazioni, si intendono approvati.


Argomento: Turismo: argomenti non sopra specificati

Interrogazione del Consigliere Carazzoni: "Intenzioni della Giunta per unaeventuale campagna promozionale turistica in Germania e nei Paesi Bassi"


PRESIDENTE

Al punto secondo all'ordine del giorno vi è: "Interpellanze ed interrogazioni". La prima in elenco è quella presentata dal Consigliere Carazzoni: "Intenzioni della Giunta per un'eventuale campagna promozionale turistica in Germania e nei Paesi Bassi".
Risponde l'Assessore Moretti.



MORETTI Michele, Assessore al turismo

Nel rispondere all'interrogazione del Consigliere Carazzoni mi si permetta di affrontare il problema nella sua globalità, non limitandomi alla promozione che la Regione deve effettuare nei Paesi della Germania Federale. Innanzitutto occorre individuare, attraverso il marketing, zone turistiche, e stiamo predisponendo un piano in tal senso. Devo anche informare il Consigliere Carazzoni che la Giunta regionale ha già preso una decisione in merito alla partecipazione all'estero sia in ordine all'organizzazione di fiere e mostre a Marsiglia, Parigi, Londra ed in Germania occidentale e sia per quanto riguarda la Borsa di Berlino e le offerte da parte degli operatori del settore turistico.
La Regione deve visualizzare la propria immagine. Posso dire che si è rotto il cerchio del monopolismo e della monocoltura. La Regione Piemonte non aveva mai fatto una campagna promozionale all'estero, infatti il Piemonte, in particolare la provincia di Torino, è conosciuto per il suo carattere industriale, mentre la zona nord del Piemonte, il Verbano ed il Lago Maggiore sono zone conosciute per un turismo diverso. Concordo con il Consigliere Carazzoni che occorre una politica incisiva per i turisti di certi Paesi.
Il giorno 16 si terrà una Conferenza regionale sul turismo, attraverso la quale individueremo anche i canali di pubblicità. La Regione non è organizzata a predisporre un piano pubblicitario e si pensa di dare l'incarico ad un' agenzia specializzata. Andremo ad individuarla. Abbiamo predisposto un programma nel settore da svilupparsi con l'intesa degli operatori privati e di quelli pubblici, non possiamo non tenere conto della realtà dell'economia del turismo; innanzitutto per una ragione di carattere economico, sulla bilancia dei pagamenti le entrate del turismo incidono sulla nostra situazione economica. Dobbiamo constatare che la Regione Piemonte fino al 1975 era al settimo posto rispetto alle altre Regioni, nel '76 ha recuperato 4 posti; ai primi mesi del 1977 ha recuperato quel 7% in meno. Infatti vi è stata una campagna promozionale nelle zone montane. E' ovvio che dobbiamo incanalare i turisti anche nelle zone lacuali e collinari, ma dobbiamo anche dividere i turisti fra coloro che si occupano di cultura, di gastronomia e di sport. Visualizzeremo la Regione Piemonte in modo diverso rispetto al passato, cercando di invogliare il turista estero a visitarla, ma occorre anche studiare un programma in merito alla situazione alberghiera. Credo opportuno, per il 1977, intervenire in questo settore, innanzitutto recuperando le strutture alberghiere obsolete e successivamente predisponendo dei piani di investimento in certe zone scelte dalla Regione per gli anni '78/'79/'80, per una caratterizzazione non sotto l'aspetto speculativo, ma sotto l'aspetto di difesa del paesaggio, poiché il turista va alla ricerca della natura, del folclore e della cultura paesaggistica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente, colleghi, pur ringraziando l'Assessore, se non altro per la sollecitudine con la quale ha voluto rispondere all'interrogazione presentata, mi vedo costretto a dichiararmi del tutto insoddisfatto per ci che è stato comunicato.
Credo di dover premettere che la sostanza delle osservazioni formulate non sia stata contestata da parte del responsabile del settore. Ritengo però di dover aggiungere che l'Assessore non è entrato, non ha voluto n potuto entrare, nel merito del problema sollevato, che aveva una specifica destinazione. L'interrogazione, cioè, partiva dalla constatazione che una Provincia, quale quella di Novara, la cui economia è largamente imperniata sull'industria turistica, ha riscontrato nel 1976 taluni risultati certamente non positivi per ciò che si riferisce all'affluenza dei turisti provenienti dalla Germania Federale e dai Paesi Bassi, che sono serbatoi tradizionali per il turismo novarese. In altri termini si è riscontrato un aumento quantitativo (non parliamo di aumento di apporto valutario, in quanto è noto che le debolezze della nostra moneta hanno falsato i risultati della passata stagione turistica per ciò che si riferisce all'apporto del capitale straniero) dei turisti della Francia, della Svizzera, dell'Inghilterra, ma si è riscontrato un calo in questa direzione. La domanda alla quale non è stata data risposta, era formulata appunto in questi termini: se, recependo il problema, si riteneva o meno di dare vita ad una specifica campagna promozionale nella Germania Federale e nei Paesi Bassi, se non altro al fine di non vedere peggiorata la situazione in questa e nelle successive stagioni turistiche. Si è detto che la Regione comincia a muoversi lungo questa strada, partecipa a fiere e a mostre all'estero; sono state citate le fiere di Marsiglia, di Parigi, di Londra certamente utili, interessanti, indispensabili come presenza per la difesa della qualità del turismo piemontese in genere e novarese in particolare, ma che non servono allo scopo specifico. Quanto alla partecipazione alla Borsa alberghiera di Berlino, prendo atto che si continua su questa strada: non è la prima volta che il Piemonte partecipa a questa manifestazione; posso solo augurarmi che non abbia a partecipare in modo così disorganico e disordinato come è avvenuto in precedenti occasioni che già sono state oggetto di discussione e di dibattito in Consiglio regionale. Per il resto abbiamo sentito esprimere talune buone intenzioni ma le buone intenzioni in questo settore sono una tradizione ormai, perch da tempo, si sente parlare del turismo come di un fenomeno che deve essere diversamente considerato, da tempo si va dicendo che occorre programmare un'azione in campo turistico, ma poi ci si trova regolarmente qui, al massimo, per sentire l'annuncio di conferenze regionali sul turismo per promuovere interventi in un futuro, ahimè!, alquanto lontano.
Non intendo sollevare il problema nella sua globalità, porre cioè all'attenzione dell'Assessore e dei colleghi Consiglieri l'effettiva esigenza che la Regione affronti con un taglio nuovo, più fantasioso, se si vuole, la presenza sul mercato turistico: mi ero semplicemente limitato a porre una sottolineatura su un aspetto che investe una Provincia di questa Regione, al riguardo del quale non ho potuto sentire alcuna risposta concreta, precisa e rassicurante. Da qui 1 insoddisfazione che ho premesso e che ripeto alla risposta che mi è stata data.



PRESIDENTE

L'interrogazione è svolta.


Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Interpellanza dei Consiglieri Calsolaro e Bellomo: "Iniziative assunte a difesa della libertà di cultura e del programma proposto dalla Biennale di Venezia a seguito dell'intervento sovietico"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza dei Consiglieri Calsolaro e Bellomo: "Iniziative assunte a difesa della libertà di cultura e del programma proposto dalla Biennale di Venezia a seguito dell'intervento sovietico".
Vorrei aprire una parentesi per dire che, nel corso dei lavori cercheremo di regolamentare l'ordine del giorno perché la seduta si deve esaurire in mattinata, al più tardi verso le ore 13,30, essendoci stata concomitanza di convocazione del Consiglio provinciale.
Al rientro del Presidente articoleremo i lavori iscritti all'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Calsolaro.



CALSOLARO Corrado

Vi è una prima ragione per la quale, indipendentemente dal contenuto della risposta, non potrò dichiararmi soddisfatto. Ed è che questa interpellanza viene messa all'ordine del giorno del Consiglio ad un mese di distanza dalla sua presentazione, mentre sul problema della Biennale - e sul caso sollevato dall'intervento repressivo dell'ambasciatore sovietico hanno già discusso il Parlamento italiano e, più vicini a noi, il Consiglio comunale ed il Consiglio provinciale di Torino.
Credo sia anche noto l'atteggiamento assunto nell'occasione dal Presidente della Giunta regionale toscana, Lagorio.
Ed altrettanto dal Presidente del PSI, sen. Nenni, dal Segretario del Partito, on. Craxi, dal direttore dell'Avanti!, on. Vittorelli, dai Comitati regionali e provinciali, e dalle organizzazioni di base del Partito socialista, dai rappresentanti socialisti nei sindacati, nelle cooperative, negli Enti locali, negli organismi culturali.
E' con rammarico che ho dovuto constatare il persistente silenzio mantenuto sull'intera vicenda dalla Giunta regionale, che pur in occasioni diverse aveva sollecitamente assunto precise posizioni; né voglio credere che si sia voluto lasciare al trascorrere del tempo, nella previsione di una composizione qualsiasi della complessa e delicata questione, una sorta di sanatoria a posteriori di una almeno strana neutralità.
Il problema sollevato dalle dimissioni di Ripa di Meana non è di quelli sui quali è possibile essere neutrali. Si tratta di una questione di principio sulla quale non è pensabile per un democratico, per un socialista, alcuna transazione: la libertà della cultura, e pertanto anche la libertà del dissenso.
Per questo abbiamo ritenuto stupefacente l'atteggiamento assunto dal governo italiano che è venuto meno al dovere costituzionale di rispettare e di tutelare la libertà della cultura e di difendere la sovranità nazionale davanti ad un macroscopico tentativo di sottoporre un paese libero, come il nostro, ad una specie di regime a cultura limitata. Né possiamo sottacere un avviso - che ancora oggi non ci è del tutto estraneo - e cioè che si sia pensato di strumentalizzare la vicenda per ragioni politiche, per mettere in difficoltà la Biennale riformata e le forze che l'hanno voluta e la sostengono.
Il preoccupante atteggiamento della Farnesina sta però soprattutto nel fatto che certi patteggiamenti più che al compromesso storico rischiano di portarci ad un appiattimento politico e culturale che si informa alla ragione di Stato e rimette in circolazione i fantasmi di una nuova edizione del Congresso di Vienna.
La battaglia aperta da Ripa di Meana con le sue dimissioni è stata senza equivoci ed ha seguito una linea culturale di rigorosa coerenza. Il caso non è di quelli che possano considerarsi né precipitosi né inutilmente clamorosi. Nessuna precipitazione e nessun clamore sono eccessivi quando ci si trova di fronte al tentativo di estendere ad un paese libero la dottrina della sovranità limitata, e quando ci si arroga il diritto di parlare anche a nome di quei paesi che tale dottrina hanno subito e tuttora sopportano.
Non è in discussione la valutazione del peso e dell'importanza del dissenso culturale nei Paesi dell'Est, ma la qualità che manca alla cultura ufficiale, anche se di peso maggiore. Ed è la qualità della libertà che a quest'ultima manca. Se è vero che l'arte moderna esprime dissenso nei confronti di tutti i sistemi politici, è anche vero - ed a qualcuno il particolare è sfuggito - che l'arte dissenziente in alcuni Paesi ha la possibilità di esprimersi liberamente, mentre in altri è duramente repressa e come tale impossibilitata a svolgere appieno la sua funzione dialettica nella vita culturale.
E' nostra convinzione, peraltro espressa dallo stesso Ripa di Meana che la sinistra italiana, anche in previsione di una crescente assunzione di responsabilità, non può né deve registrare imbarazzo per il pericolo di finire subalterna ed oggetto di strumentalizzazioni della destra.
Noi respingiamo la sensibilità al dissenso e la solidarietà alla Biennale che vengono espresse dalle destre, delle quali ricordiamo la sistematica opera di denigrazione contro la nuova Biennale in questi anni e contro il "culturame" e l'intellettualità italiana da sempre.
Riteniamo invece che le argomentazioni di principio che investono insieme la libertà della cultura, la dignità e l'autonomia del Paese costituiscano l'occasione di una importante battaglia libertaria che deve essere guidata dalle forze della sinistra democratica, e che deve coinvolgere tutte le forze sinceramente democratiche.
La sinistra non ha che da rallegrarsi di questa occasione che le consente in primo luogo di tenere le distanze dalle pressioni di una grande potenza ed in secondo luogo di evitare di lasciare alla destra culturale e politica il monopolio del commento e della riflessione su quanto accade nel dissenso presente nei paesi dell'Est.
Su questi argomenti non si ragiona con il "realismo" e la "diplomazia" la sinistra ha tutto da guadagnare nell'assumere posizioni chiare e ferme senza ricorrere a "scale di servizio" o a "vie di uscita diplomatiche" perché tutto non finisca in una tavola rotonda magari dedicata al tema "arte e potere" o in un processo alla cultura del dissenso.
Questo è il significato delle posizioni assunte dai socialisti, che ho inteso richiamare più che come interpellante, come Capogruppo del PSI in questo Consiglio e come membro del Comitato Centrale del Partito.
Resta ovviamente aperto il problema della Biennale sia come istituzione da verificare nelle componenti e nelle scelte che la sua stessa esistenza pone, sia per il problema del finanziamento. Ma nell'immediato il rifinanziamento, la riforma dello Statuto ed il varo dei programmi compresa la sezione dedicata al dissenso - sono una prova decisiva di onestà politica e di salute morale.
La nostra istanza è che, cessati gli ostruzionismi, il Parlamento compia l'atto dovuto verso una Biennale che la guida socialista ha fatto risorgere dalle ceneri dell'abbandono e della contestazione, salvaguardando così la dignità del nostro Paese, ribadendo il principio della libertà della cultura che è fondamento inviolabile del nostro Stato democratico affermando e garantendo la piena autonomia della Biennale di Venezia rilevando infine che le interferenze e le pressioni straniere messe in atto che sarebbero state intollerabili in ogni caso - acquistano un significato inquietante alla luce della Carta finale della Conferenza di Helsinki ed in particolare del cosiddetto "terzo paniere" che sancisce la tutela dei diritti umani e la libera circolazione degli uomini e delle idee.
La Giunta è certamente a conoscenza della relazione di Ripa di Meana ai Consiglieri della Biennale, e della proposta di programma dedicata ai dissensi culturali nell'Europa dell'Est.
"Le iniziative della Biennale sui dissensi dell'Est - dire la relazione dovranno corrispondere ai caratteri del nostro Istituto, che sono quelli della documentazione, ricerca e sperimentazione, nel campo internazionale della cultura e dell'arte".
Si dice ancora: "Occorre che le nostre iniziative relative al progetto del dissenso non debordino in modo generico ed impreciso verso altre situazioni culturali e geografiche non ad esso omogenee creando pericolose ed inutili sovrapposizioni di temi e orizzonti. Si tratta evidentemente di una realtà verso cui dobbiamo dedicare un intenso campo di osservazione e non applicare una classificazione estetica. Evidentemente è una realtà quella del dissenso all'Est, che dichiara di volersi prima di tutto collegare ai diritti umani ed in particolare ai principi della libera circolazione degli uomini e delle idee fissati dagli accordi di Helsinki".
Il tema centrale del programma "Dissenso nell'Est" viene così precisato come "il ruolo della cultura: l'esperienza dell'Europa dell'Est dopo la seconda guerra mondiale".
La distribuzione sommaria, nell'ambito dello schema dei grandi settori di attività della Biennale e del piano quadriennale, riguarda il cinema, le arti visive, il teatro, la musica, i mass media, la scienza.
Nell'interpellanza che ho presentato con il collega Bellomo si richiede, fra l'altro, di sapere quali manifestazioni la Giunta ritenga di dover realizzare, in collaborazione con la Biennale di Venezia, in ordine al programma sul dissenso nell'Est. L'iniziativa è pienamente giustificata non solo per la sua validità culturale, ma per quanto la Regione ha già fatto nell'ambito dei programmi di decentramento della Biennale.
Mi riferisco alle mostre sul Razionalismo e l'Architettura in Italia durante il fascismo, al Werkbund-1907, e a "Spagna 1936-1939". L' interpellanza è da intendersi come formale e concreta proposta del Gruppo socialista.
Fra l'altro - senza scendere nei particolari del programma - mi sembra comunque assai interessante l'attuazione di alcune specifiche iniziative: di procedere alla pubblicazione ed alla diffusione degli accordi di Helsinki, del manifesto delle 2000 parole, della "Charta 77" all'esposizione degli originali del "Samizdat" sovietico, cecoslovacco ungherese, polacco e romeno e delle edizioni di alcune di quelle opere in tutto il mondo; alla presentazione delle opere dattilografate, incise fotografate, su video-types, trascritte a mano.
Ho citato alcuni pezzi del programma, che sono solo il minimo di quanto si possa attuare, ma siamo ovviamente aperti ad ogni più larga ed impegnata iniziativa, alle quali tutte rivolgeremo la nostra più attenta considerazione.
Voglio solo ricordare che la Giunta regionale toscana ha deciso di pubblicare e di diffondere in Toscana il testo del trattato di Helsinki.
Ciò è avvenuto su proposta del Presidente Lagorio sulla base delle conclusioni del dibattito di quel Consiglio regionale, avvenuto circa un mese fa, sul dissenso nei Paesi dell'Est europeo ed in particolare sulla "Charta 77".
Sono convinto che la Giunta, nella sua risposta, non potrà che concordare con quanto ho esposto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Fiorini.



FIORINI Fausto, Assessore ai beni culturali

Vorrei assicurare il Consigliere Calsolaro che il motivo per il quale la risposta avviene così tardi non è dovuto ad una scelta nostra, ma al fatto che per due settimane consecutivamente non c'è stato Consiglio altrimenti la risposta sarebbe avvenuta nella riunione del Consiglio prevista subito dopo il ricevimento dell'interpellanza.
Al momento non ho alcuna idea sulle nostre iniziative relativamente ad una successiva collaborazione con la Biennale di Venezia, anche perché la collaborazione che c'è stata in precedenza è avvenuta sulla base di una valutazione di alcune iniziative e non di tutte le iniziative che la Biennale ha assunto.
Quindi il nostro giudizio è sempre stato a posteriori, in modo da poter cogliere il meglio e ciò che più si confaceva alle esigenze specifiche della nostra Regione per potere, attraverso questa via, giungere al decentramento. Quindi, intenderemmo per il momento proseguire su questa strada valutando i risultati senza escludere che una collaborazione possa continuare in tutti i settori ed in tutti i campi che si riterranno utili.
Ciò che propone il Consigliere Calsolaro può essere realizzabile, cioè la pubblicazione del documento di Helsinki; l'argomento potrebbe essere oggetto di discussione del Consiglio e della Giunta.
Abbiamo sempre realizzato una collaborazione sulla base di cose attuate e che quindi potevano prestarsi ad una valutazione più precisa; quindi ci parrebbe non corretto stabilire a priori, nella fase progettuale, che è compito specifico della Biennale di Venezia sulla quale non abbiamo nessuna possibilità di interferenza. Questa è la risposta, seppure sintetica che posso al momento dare e che non esclude nulla, ma che non può al momento attuale assumere alcun impegno in merito.



PRESIDENTE

L'interpellanza è svolta.


Argomento: Protezione civile

Interrogazione del Consigliere Calsolaro "Iniziativa che la Giunta regionale ha assunto a seguito del terremoto che ha colpito le popolazioni rumene"


PRESIDENTE

Interrogazione del Consigliere Calsolaro "Iniziative che la Giunta regionale ha assunto a seguito del terremoto che ha colpito le popolazioni rumene".
Risponde il Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, ricevuta la notizia della grave calamità che ha colpito la Romania, ci siamo messi in movimento per avere notizie circa eventuali interventi che potevano essere fatti o comunque promossi dalla Regione Piemonte.
Alcuni giorni dopo siamo venuti a conoscenza che, pur nella gravità estrema dell'evento, il Paese si era immediatamente mobilitato e sostanzialmente non erano più richiesti né interventi di carattere sanitario né merci.
Vogliamo dare assicurazione al Consigliere Calsolaro che appena saremo a conoscenza di un quadro generale internazionale, non soltanto degli aiuti per iniziative volontarie, ma di un raccordo generale, daremo il nostro contributo. In sostanza penso che sarà più produttivo un intervento a carattere finanziario raccordato in un quadro generale piuttosto di un intervento che potrebbe essere dispersivo e non finalizzato assolutamente alle necessità del Paese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calsolaro.



CALSOLARO Corrado

A parte gli interventi internazionali, che verranno chissà quando, ho una lettera dell'Associazione Italiana per i rapporti culturali e scientifici con la Romania, in cui si chiede appunto ai Comuni, alle Province, alle Regioni e agli Enti di farsi promotori di versamenti in danaro sul conto corrente n. 1000 intestato alla Banca Rumena per il commercio con l'estero. Non vedo perché la Regione Piemonte, come manifestazione di solidarietà alla popolazione rumena, non possa erogare una somma versandola su quel conto.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

M'impegno, nella Giunta odierna, ad affrontare questo problema e vedere se sotto questo aspetto potrà essere affrontato immediatamente un impegno finanziario.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente

Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

a) Rapimento del figlio dell'on. De Martino


PRESIDENTE

Passiamo alle comunicazioni del Presidente.
Signori Consiglieri, come forse già sapete, anche se non tutti i giornali hanno pubblicato la notizia, alle ore 23 il Segretario provinciale del Partito Socialista Italiano della Federazione di Napoli, figlio dell'on. De Martino, è stato rapito davanti alla sua abitazione. E' ancora presto per dare una valutazione precisa del gravissimo fatto, ma la personalità del rapito, la situazione economica esistente nella città di Napoli, esasperata per l'incontenibile domanda di lavoro di centomila disoccupati, la tensione politica relativa alle situazioni esistenti al Comune e alla Regione ed il fatto che non possa essere possibile configurare alcuna forma di riscatto in denaro perché, come ha detto questa mattina l'on. De Martino "possediamo, mio figlio ed io, solo libri", danno al nuovo grave episodio un rilievo particolare e nuovo alla strategia della tensione. Chiunque siano gli autori è chiaro che si cerca di rompere il quadro democratico della città dove più precarie possono apparire le condizioni di funzionamento delle istituzioni e dove si pensa di innescare meccanismi di azione e di reazione per fare precipitare la situazione. In questo momento non possiamo che far pervenire da questa assemblea all'on.
De Martino e alla famiglia del rapito l'espressione più cordiale ed affettuosa della solidarietà di tutto il Consiglio regionale del Piemonte e fare nostro l'invito a non perdere la testa a tutte le forze democratiche.
Esse hanno nella risposta unitaria e di massa l'arma con la quale possono sconfiggere tutte quelle forze interne ed esterne al nostro Paese che da anni tramano, uccidono, attentano, provocano, per distruggere la democrazia repubblicana ed antifascista.
Chiede la parola il Consigliere Oberto. Ne ha facoltà.



OBERTO Gianni

Desidero esprimere personalmente, e ritengo anche a nome del Gruppo l'adesione alla sottolineatura che il Presidente ha ritenuto opportuno fare.
Vorrei estendere questa presa di posizione per non renderla nella sua particolarità affetta da qualche deviazione. Vi sono già stati dei fatti paragonabili in un certo senso a quello di oggi, sono stati rapiti uomini politici per i quali non abbiamo detto nulla di particolare: in Sardegna un deputato della Democrazia Cristiana è stato rapito; il Consiglio regionale non ha espresso in quella circostanza nessuna particolare deplorazione.
E' giustissimo farlo adesso nei confronti del figlio dell'ex Segretario generale del PSI, lui stesso investito di cariche di vita politica. Ma vorrei rilevare che questa sottolineatura, come mi è parso di capire nella parte terminale dell'intervento del Presidente, non può essere limitata ad una determinata presa di posizione di corrente, ma deve essere espressa nei confronti di tutti, politici e non politici. Torino e il Piemonte hanno subito espressioni di delinquenza, rapimenti, estremamente delicate e gravi, fenomeni che si vanno dilatando per ciò che è capitato molto recentemente. Mi sembra giusto allora che la sottolineatura, alla quale d piena adesione, si allarghi a condanna esplicita e a richiesta concreta di interventi perché si sgominino queste bande.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellomo.



BELLOMO Emilio

Mi associo completamente alle parole che il Presidente ha pronunciato poco fa e raccolgo anche le parole del Consigliere Oberto; da questo consesso deve partire una condanna diretta a tutte le manovre che stanno scoppiettando qui e là in Italia, mettendo il nostro Paese sulla falsariga di un paese sudamericano.
Il rapimento del figlio dell'ex Segretario del PSI è l'ulteriore dimostrazione dell'escalation della delinquenza camuffata, talora sotto mentite spoglie politiche, davanti alla quale dobbiamo essere risoluti e decisi nel condannarla totalmente e pienamente. In questo senso mi associo completamente.



PRESIDENTE

Suggerirei, se non vi sono particolarità di altra natura, di considerare la questione così come è stata pronunciata. Accolgo l'invito del Consigliere Oberto, d'altra parte la sottolineatura particolare mi pare giustificata dal fatto che, con molta inquietudine, dobbiamo interrogarci sulle condizioni del rilascio di questo esponente politico, perché miliardi alle spalle non ce ne sono.


Argomento:

a) Rapimento del figlio dell'on. De Martino

Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Curci, Enrietti e Vecchione.


Argomento:

c) Presentazione ed assegnazione progetti di legge


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: Disegno di legge n. 188: "Perequazione fra i diversi tipi d'inquadramento attuati ai sensi della L.R. 12/8/1974 n. 22 e 5/12/1975 n. 60", presentato dalla Giunta regionale in data 7 marzo 1977 ed assegnato alla I Commissione in data 9 marzo 1977 Disegno di legge n. 189: "Modificazione delle delimitazioni delle zone montane omogenee stabilite con legge regionale 11/8/1973 n. 17", presentato dalla Giunta regionale in data 9/3/1977 ed assegnato alla I Commissione in data 18 marzo 1977 Proposta di legge n. 190: "Sostegno movimento cooperativo", presentata dai Consiglieri Paganelli e Picco in data 10 marzo 1977 ed assegnata alla IV Commissione in data 18 marzo 1977 Proposta di legge n. 191: "Mantenimento di Nunzia Ciotta, figlia di Giuseppe, vittima dell'attentato avvenuto il 12 marzo 1977", presentata da tutti i Gruppi e già approvata in data 17 marzo 1977 Proposta di legge n. 192: "Nuovo termine per la presentazione delle domande di cui all'art. 29 della legge 22/2/1977 n. 15", presentata dai Consiglieri Gastaldi, Lombardi, Borando, Besate, Bellomo, Chiabrando e Bertorello in data 22 marzo 1977 ed assegnata alla III Commissione in data 24 marzo 1977 Disegno di legge n. 193: "Autorizzazione all'acquisto di un immobile da destinare a sede di uffici regionali", presentato dalla Giunta regionale in data 23 marzo 1977 ed assegnato alla I Commissione in data 24 marzo 1977 Disegno di legge n. 194: "Convalida di decreto del Presidente della Giunta regionale n. 64/V.B. dell'8/2/1977 emesso ai sensi dell'art. 6 della legge regionale 26/5/1976, n. 29"; presentato dalla Giunta regionale in data 23 marzo 1977 ed assegnato alla I Commissione in data 24 marzo 1977 Proposta di legge n. 195: "Modifica delle delimitazioni stabilite con legge regionale 11/8/1973 n. 17", presentata dai Comuni di Busca Costigliole Saluzzo, San Damiano Macra, Dronero, Pontechianale, Sampeyre e Piasco in data 28 marzo 1977 ed assegnata alla I Commissione in data 29 marzo 1977 Proposta di legge n. 196: "Concessione di contributo alla sezione della Unione ciechi in Piemonte", presentata dai Consiglieri Vietti, Beltrami Cerchio, Menozzi, Soldano e Martini in data 28 marzo 1977 ed assegnata alla I Commissione in data 31 marzo 1977 Proposta di legge n. 197: "Istituzione del Museo ferroviario piemontese" presentata dai Consiglieri Calsolaro, Gastaldi, Cardinali, Picco, Soldano Marchini, Rossotto, Benzi, Graglia, Bellomo e Bontempi in data 1 aprile 1977 ed assegnata alla II Commissione.


Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

E' mancata l'apposizione del visto del Commissario del Governo alla legge regionale 24/2/1977: "Norme urgenti di attuazione e dell'intervento verso le tossicodipendenze e l'alcoolismo", e alla legge regionale 3/3/1977 "Modificazioni ed integrazioni alle leggi regionali 8/11/1974 n. 32 e 29/4/1975, n. 23 sugli inquinamenti".


Argomento:

e) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo ha apposto il visto alla legge regionale 10/3/1977 "Misure straordinarie per il potenziamento degli autoservizi di linea e per il contenimento dell'aumento delle tariffe preferenziali dei servizi medesimi".


Argomento:

Sul programma dei lavori


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, poiché dovremo concludere i nostri lavori entro la mattinata, tenuto conto che il Consiglio provinciale è convocato nel pomeriggio, suggerirei di svolgere intanto tutti quei punti che non impegnano molto tempo e sui quali non vi è alcuna difficoltà od impedimento, per esempio i punti quinto e sesto, di rapida attuazione e che non presentano questioni.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale sulle conclusioni dell'incontro avvenuto tra rappresentanti della CEE e delle Regioni


PRESIDENTE

Nel frattempo la Giunta regionale svolgerà due comunicazioni: la prima è del Presidente Viglione sulle conclusioni dell'incontro avvenuto tra rappresentanti della CEE e delle Regioni.
La parola all'avvocato Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, venerdì della scorsa settimana, vi è stata la riunione presso la sede della Comunità a Bruxelles dei rappresentanti delle Regioni dei nove Paesi.
Dopo l'incontro ho inviato al Presidente del Consiglio la documentazione relativa.
Anziché fare, stamane, una comunicazione completa dell'incontro, dei risultati e di quanto i Presidenti delle Regioni Europee si proponevano riterrei opportuno rinviare la comunicazione alla prossima seduta.
Si tratta di un fatto nuovo, di rilevante interesse, richiesto da molti Commissari della Comunità per avere un interlocutore regionale per le materie specificatamente attribuite alle Regioni e per avere una rappresentanza delle Regioni. E' un fatto che va oltre le aspettative e le linee che ci eravamo dati per un raccordo fra le Regioni e la Comunità. Per permettere un più largo dibattito e un'informazione più approfondita riterrei, quindi, di portare questa comunicazione alla prossima seduta pregando il Presidente del Consiglio di far pervenire ai Consiglieri la documentazione scaturita. Ciò permetterà a ciascuno di essere documentato e quindi di avere un quadro generale del problema.



PRESIDENTE

Mettiamo senz'altro in discussione l'argomento nella riunione dei Capigruppo e l'iscriveremo all'ordine del giorno della prossima seduta, se così si converrà.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni dell'Assessore regionale allo sport in merito alle decisioni scaturite dall'incontro di tutti gli Assessori regionali per la promozione dell'attività sportiva


PRESIDENTE

La seconda comunicazione è dell'Assessore Moretti.



MORETTI Michele, Assessore allo sport e al turismo

Sarò molto breve anche se l'argomento richiede ampiezza di dibattito e di discussione. Devo informare il Consiglio che c'è stata una riunione a Roma a cui hanno partecipato tutti gli Assessori allo sport delle Regioni presenti anche gli Enti di promozione e il Coni. La legge Morlino, e tanto meno la relazione Giannini, non affrontano il problema dello sport, quindi ci troviamo di fronte alla delega alla Regione per quanto riguarda la parte impiantistica, manca però la parte formativa e motoria. Per programmare in questo settore occorre conoscere l'altra parte, cioè quella che si richiama allo sport inteso come servizio sociale. Si è ritenuto opportuno dibattere il problema. Le conclusioni sono state che la Regione Piemonte, che fa da capofila, affronterà il problema dello sport, per quanto riguarda la legge 382, in una riunione che si terrà entro la fine del mese, d'accordo con i sindacati, gli Enti di promozione ed il Coni. Il dato più significativo di questa riunione è stata la disponibilità del Coni che oramai si rende conto di non poter avere in esclusiva la responsabilità del settore dello sport.
Ci troviamo di fronte ad una situazione abnorme del nostro Paese, e cioè che il Governo ha demandato tutta la materia inerente allo sport al Coni.
Si è già parlato della democratizzazione di tutti i settori, del decentramento, si sta parlando di quartieri, di comprensorio, quindi si tratterà di affrontare anche il problema riguardante lo sport come momento di decentramento.
Al dibattito hanno preso parte le forze politiche dell'arco costituzionale e nel documento finale si è presa la decisione unanime di affrontare il problema con la Commissione parlamentare, Enti di promozione e lo stesso Coni e decidere quale sarà il ruolo del Coni e quello delle Regioni.
A questo proposito ricordo l'intervento del Consigliere Colombino di qualche mese addietro, il quale disse che la Regione non si era occupata del problema. Risposi che la Regione non poteva affrontare il problema nella sua globalità. La Regione non ha poteri gestionali e molte volte si crea confusione in materia, la gestione spetta alle unità locali dei servizi, ai Comuni ed a Enti di promozione sportiva. Il documento a mani dei Consiglieri è stato approvato all'unanimità e sarà oggetto di discussione nell'ambito della Commissione parlamentare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Ho scorso brevemente i documenti che l'Assessore ci ha mostrato ed ho ascoltato forse con maggiore attenzione di qualche collega che li ritiene di secondaria importanza. Il ruolo che ha assunto la nostra Regione su questo specifico argomento dovrebbe far sì che i colleghi del Consiglio seguissero la materia con maggior interesse, ma evidentemente esistono dei problemi di corridoio più interessanti.
Ricordo ai colleghi che non ascoltano che esiste un accordo per cui alla Regione Piemonte è stata affidata la leadership nella funzione di ricerca. Siccome questa non è una mansione dell'Assessore Moretti, ma è della collettività e del Consiglio regionale, sarebbe opportuno che i Consiglieri ascoltassero perché magari andiamo poi ai dibattiti sulla legge 382 a strombazzare sul centralismo dello Stato che vogliamo combattere e amenità del genere. Consento ampiamente con la relazione dell'Assessore Moretti, anche perché mi pare che centri il punto focale del problema: lo sport deve essere visto, oltre che nell'accezione di servizio sociale e di servizio pubblico, anche come servizio culturale, come momento di vita collettiva, soprattutto per i giovani che sono pronti e disponibili a ricevere e dare esperienze e ad assumere contenuti di natura anche culturale. La Regione non può disinteressarsi di questo fatto considerando soprattutto che, per rendere effettivamente reale l'obiettivo che tutte le forze politiche vanno enunciando ma che nessuno realizza, di far sì che lo sport sia gestito da operatori qualificati dal punto di vista tecnico sociologico, culturale, si impone che la collettività regionale possa vigilare con strumenti democratici e non accetti ciò che di fatto avviene in questo momento in cui, bene o male, lo sport è diventato un fatto di strumentalizzazione commerciale, un fatto di opinioni e di individui con la barba lunga che magari non trovano altro lavoro. L'iniziativa dell'Assessore ha tutta la mia approvazione e formulo auguri per il buon esito e per un maggior successo nelle relazioni in Consiglio. Per scienza diretta non mi pare però molto puntuale l'osservazione in merito al Club Alpino Italiano. Esso è nato in altri tempi, in una società diversa, ha fatto parte di quei fenomeni di espansione del Piemonte nelle altre regioni d'Italia, per cui, se guardiamo la sua matrice storica e ne riconosciamo i meriti, mi pare che la sua dimensione nazionale debba essere salvaguardata.
Condivido le osservazioni degli Assessori al turismo secondo i quali non si deve lasciare il CAI in questa specie di monopolio e soprattutto che l'organizzazione non possa consentire con noi in ordine ad una sua dimensione regionale: è chiaro che il giorno che dovesse verificarsi una spedizione all'Everest, sarà la collettività nazionale a deciderla.
Esistono però degli aspetti regionali. Sono stati fatti notevoli sforzi, non per niente c'è un tentativo del corpo nazionale del soccorso alpino di far sì che gli interventi finanziari elargiti dalla Regione non siano fatti episodici, ma rientrino in un tipo di servizio visto anche in una dimensione regionale. E' una dimostrazione di volontà di assumere un rapporto corretto, di rispetto reciproco e di coincidenza dimensionale con la Regione, la volontà quindi di non avere soltanto dei fondi ma una legge ciò significa la volontà che la Regione si confronti con l'Ente, che è un'emanazione dell'organizzazione di carattere internazionale (questo tipo di servizio è stato fondato in Svizzera). I tentativi di superare una struttura ottocentesca, anche se non sono sufficienti, vanno incoraggiati bisogna fare uno sforzo da parte di tutti se vogliamo arrivare ad un matrimonio felice.



BONO Sereno

La Regione non può essere solo Ente di finanziamento, ma deve avere la sua dignità e la sua autonomia.



MARCHINI Sergio

Esatto, il fatto che si tenda a superare il finanziamento per arrivare ad una legge della Regione, la quale deve salvaguardare le proprie prerogative e le finalità specifiche, sta ad indicare che questi ambienti chiedono un colloquio sull'argomento, non sono chiusi perché, oltre il finanziamento, chiedono un dibattito per determinare il servizio secondo l'esigenza della Regione. Questa è una dimostrazione per superare le dimensioni nazionali e per arrivare ad una specificazione regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Benzi.



BENZI Germano

Dall'attenzione che i colleghi prestano all'argomento pare che dimentichiamo cos'è effettivamente lo sport in Italia, soprattutto il complesso di attività che ruotano attorno allo sport. Ritengo sia giusto e necessario un dibattito per chiarire a molti che cosa intendiamo fare. Sono d'accordo su quello che sta facendo il collega Moretti, anche se altre volte ho disapprovato perché mi sembrava troppo poco. Questa volta, invece non è cosa da poco, vuol dire cominciare a seguire i bambini e accompagnarli per anni e in questo ambito la Regione può dare e ricevere qualcosa. Signor Presidente, chiedo che si faccia una discussione approfondita sugli argomenti per dare incoraggiamento all'Assessore Moretti a proseguire sulla strada che ha iniziato.



PRESIDENTE

Vorrei solo ricordare un dettaglio e cioè la formula delle comunicazioni da parte del Presidente del Consiglio regionale o del Presidente della Giunta è espressamente regolata e consente ai Consiglieri di intervenire per chiedere delucidazioni; se invece si desidera svolgere un dibattito sull'argomento, si chiede d'inserirlo all'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Sereno

Ho sentito questa mattina che la Regione intende organizzare per il 16 un Convegno regionale sui problemi del turismo. Ritengo che l'argomento del Convegno debba essere discusso nella sede competente e preparato nel modo dovuto perché non si possono né improvvisare, né inventare determinate cose.
Vorrei anche precisare che la posizione del nostro Gruppo, che è stata richiamata anche dal Consigliere Marchini in riferimento al Club Alpino Italiano ed al soccorso alpino, è una posizione ampiamente aperta che si inserisce perfettamente nel documento che è stato approvato dagli Assessori. Non chiediamo la regionalizzazione del Club Alpino, chiediamo che il CAI sia collocato in una situazione libera ed autonoma dal Governo cosa che oggi non è. Se il Club Alpino, e il soccorso alpino che ne è un'emanazione, saranno associazioni libere come tutte le altre associazioni sportive, a mio parere, è giusto che la Regione intervenga nella regolamentazione delle loro attività anche con opportuni e necessari finanziamenti; ma avere solamente la funzione di cassa di compensazione per le deficienze governative non mi pare sia giusto e neppure dignitoso; la Regione non è la grande madre che deve elargire contributi a tutte le organizzazioni e a tutte le associazioni che hanno bilanci fallimentari; la Regione deve assumersi proprie responsabilità con l'autonomia ma anche con l'autorità e con gli elementi a sostegno di questa responsabilità. Occorre tener presente che il Club Alpino Italiano, al quale appartengo da 40 anni è un organismo soggetto al controllo dello Stato; i sindaci e i revisori dei conti, sono nominati dai ministeri; il suo consiglio di amministrazione è nominato in larga misura dal Governo; non è quindi un'organizzazione libera ed autonoma. Questo è il primo concetto che bisogna affermare per sviluppare i successivi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Moretti.



MORETTI Michele, Assessore allo sport e al turismo

Il Consigliere Bono ha posto una domanda circa la Conferenza regionale desidero chiarire che sono impegnato a portare una relazione in Giunta martedì prossimo, e informarne successivamente il Consiglio regionale.
Ho avuto contatti con i sindacati, con i partiti politici, con gli operatori privati e pubblici. Porterò in aula prima del 16 prossimo la relazione, per stabilire come organizzare la Conferenza.



PRESIDENTE

I chiarimenti sono stati dati; ognuno li valuti come ritiene opportuno.


Argomento: Comitato regionale e sue sezioni

Informazione del Presidente della Giunta regionale sul funzionamento del CO.RE.CO. nel 1976 (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto quarto all'ordine del giorno reca: "Informazione del Presidente della Giunta regionale sul funzionamento del CO.RE.CO. nel 1976". La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, ho chiesto l'inserimento all'ordine del giorno di questo argomento non tanto per discuterlo oggi quanto per preparare il Consiglio regionale alla discussione anche attraverso la documentazione che forniremo quanto prima. E' prevedibile che si terrà la discussione fra tre sedute.



PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame disegni di legge n. 184 "Inquadramento nel ruolo regionale del personale trasferito alla Regione Piemonte dalla ex Gioventù Italiana, in base all'art. 3 della legge 18/11/1975, n. 764" e n. 185 "Inquadramento nel ruolo regionale del personale trasferito alla Regione Piemonte dall'ISSCAL - Istituto per il servizio sociale delle case per i lavoratori - e dall'ISES - Istituto per lo sviluppo dell'edilizia sociale - in base al D.P.R. 30/12/1972, n. 1036"


PRESIDENTE

Il punto quinto all'ordine del giorno reca: Esame disegno di legge n.
184 "Inquadramento nel ruolo regionale del personale trasferito alla Regione Piemonte dalla ex-Gioventù Italiana, in base all'art. 3 della legge 18/11/1975 n. 764". Relatore è il Consigliere Raschio, che ha facoltà di parlare.



RASCHIO Luciano, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il disegno di legge in esame riguarda l'inquadramento nei ruoli regionali del personale che prestava servizio presso il disciolto Ente Gioventù Italiana ed il cui trasferimento alle Regioni è stato disposto dalla stessa legge 18 novembre 1975, n. 764 di scioglimento dell'Ente.
Compito della legge regionale è quindi soltanto quello di prendere atto della situazione creatasi con la citata legge n. 764/75, e di stabilire tra la Regione ed il nuovo personale, di cui deve farsi carico, quel rapporto atto ad assicurare l'esercizio del complesso dei diritti e dei doveri, che va sotto il nome di rapporto di pubblico impiego, salvaguardando la posizione giuridica ed economica acquisita da ognuno di questi dipendenti.
E' piuttosto su questo aspetto che conviene soffermarsi onde verificare che effettivamente le singole posizioni siano salvaguardate.
L'assunzione in ruolo presso le Regioni senza distinzione tra preesistenti posizioni di ruolo e non di ruolo è la condizione prevista dalla citata legge statale per il trasferimento di detto personale.
Purtroppo la condizione non può realizzarsi per quegli addetti (5 persone) alla custodia di alcuni immobili dell'ex Gioventù Italiana, per i quali in quanto "appaltatore del servizio di guardiania" non sussistono gli elementi di una precedente regolare assunzione. Non essendo stati infatti in precedenza assunti con regolare contratto, avendo potuto svolgere contemporaneamente altre attività, avendo alcuni di essi superato il 65 anno di età, per cui attualmente godono già di pensione INPS, fa sì che vengono a mancare alcuni elementi essenziali per instaurare con i medesimi il nuovo rapporto di pubblico impiego.
Nei confronti di queste persone la Regione non può che assumere l'impegno di subentrare al soppresso Ente nei contratti d'appalto già esistenti tra il medesimo e detto personale, eventualmente uniformandoli ad uno schema tipo, e mantenendo la loro validità fino a quando il servizio di sorveglianza sarà ritenuto necessario, compatibilmente con le eventuali nuove destinazioni degli immobili. E qui apro una parentesi per dire che è un problema sul quale dovremo discutere. E' stato oggetto lo scorso anno di un'interrogazione abbastanza nutrita. Ci sono stati impegni molto seri assunti dalla Giunta e dall'Assessore, adesso con questa legge che inquadra 25 persone del disciolto Ente della Gil bisogna avviare un dibattito sull'utilizzazione del patrimonio dello stesso Ente, che è importante sia ai fini sportivi, culturali, turistici e assistenziali. Nei casi in cui gli immobili saranno affidati ai Comuni, gli appalti del servizio di guardiania saranno trasferiti agli Enti locali con lo stesso stato di affidamento.
Per le rimanenti 27 persone il disegno di legge in esame prevede invece l'inquadramento nei ruoli regionali il cui organico previsto dalle leggi regionali n. 22/74 e n. 60/75 viene aumentato complessivamente di 27 unità.
L'assunzione in ruolo avviene in base ai criteri già adottati dalla Regione per il personale di primo inquadramento proveniente dallo Stato e da Enti locali, vale a dire tenendo conto delle qualifiche di appartenenza dei singoli dipendenti al momento del trasferimento secondo le univoche equiparazioni fra le qualifiche dell'Ente di provenienza e quelle statali e della corrispondenza di tali qualifiche con quelle regionali.
L'unico elemento che discrimina l'assunzione in ruolo di questo personale trasferito è la mancata attribuzione di particolari benefici nella fase di passaggio dal disciolto Ente alla Regione, in quanto essi non sono previsti dalla legge di soppressione dell'ex Gioventù Italiana. In ogni caso, il tipo di inquadramento predisposto offre al personale in questione ogni garanzia sotto il profilo della salvaguardia del trattamento economico acquisito presso l'Ente di provenienza. Vengono infatti applicate tutte le norme per il riconoscimento economico e giuridico dei servizi previsti dagli articoli 62-67-70-74-75 della legge regionale 22/74, e gli articoli 4 e 6 della legge regionale 60/75. Anche quei casi verificatesi per alcuni dipendenti non di ruolo ai quali non era stata attribuita dal soppresso Ente la qualifica corrispondente alle effettive funzioni svolte o per i quali la qualifica di provenienza non è immediatamente riconoscibile alla corrispondente qualifica regionale, sono stati risolti facendo riferimento al possesso del requisito del titolo di studio richiesto dall'articolo 4 della già citata legge regionale n. 22/74, per l'accesso alle qualifiche regionali iniziali, fatta eccezione per le qualifiche di operatore specializzato e di operatore per le quali è sufficiente l'adempimento della scuola dell'obbligo.
Per quanto riguarda la decorrenza dell'inquadramento è prevista dall'art. 1 del disegno di legge in esame al 17/1/1976 oppure dalla data in cui il personale sia stato messo a disposizione. E' prevista infatti dall'art. 4 della legge di trasferimento, la possibilità che altre unità siano destinate alla Regione Piemonte da altre Regioni e dall'Amministrazione dello Stato dopo aver già prestato servizio presso le amministrazioni stesse. E' prevista anche all'art. 5 la possibilità di un trasferimento agli Enti locali, in correlazione col trasferimento degli immobili, di quel personale che ora viene inquadrato nei ruoli regionali, e che svolge mansioni strettamente connesse alla specifica destinazione degli immobili (custodia, pulizia). Naturalmente anche questi trasferimenti avranno il supporto delle più ampie garanzie per il personale stesso, vale a dire: 1) dovranno essere effettuati su domanda degli interessati 2) dovranno essere salvaguardate le posizioni giuridiche ed economiche acquisite dagli interessati 3) il trasferimento dovrà avvenire previo assenso dell'Ente locale interessato e dovrà essere sancito con deliberazione della Giunta regionale.
Un altro aspetto vorrei infine esaminare, ed è quello finanziario, non meno importante per il bilancio della Regione in quanto le spese per il personale hanno sul medesimo una notevole incidenza. In questo caso tuttavia la spesa annua di 50 milioni prevista per l'assunzione in ruolo di detto personale non viene a gravare sul bilancio come ulteriore nuova spesa, in quanto per l'anno finanziario 1976 viene utilizzata una quota di pari ammontare dell'avanzo finanziario stabilito dal rendiconto consuntivo dell'esercizio 1975, e per l'esercizio 1977 il finanziamento di detta spesa è stato assicurato mediante la riduzione dei capitoli, dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno, n. 720 e 740 rispettivamente di 40 milioni e di 10 milioni. Lo stesso dicasi per la spesa relativa ai contratti di appalto relativi al servizio di guardiania, la quale, prevista in lire 10 milioni annui, decorre dall'anno finanziario 1977, trova finanziamento nella riduzione, per una somma di pari ammontare, dello stanziamento del capitolo 950 dello stato di previsione della spesa dello stesso anno.
Colleghi Consiglieri, l'esame dei vari aspetti che l'inquadramento del personale in questione presenta, e che sono stati tutti previsti dal disegno di legge in esame, ci induce a ritenere che esso sia esauriente e corretto e quindi da approvare da questo Consiglio come del resto è stato fatto dalla I Commissione che lo ha esaminato.



PRESIDENTE

La discussione e aperta. Chiede la parola il Presidente della Giunta ne ha facoltà.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Chiedo al Presidente se non sia opportuno aprire la discussione anche sulla legge n. 185.



PRESIDENTE

Mi pare giusto, se non vi sono obiezioni. Non ve ne sono.
Quindi abbiniamo la discussione sul punto sesto all'ordine del giorno: Esame disegno di legge n. 185 "Inquadramento nel ruolo regionale del personale trasferito alla Regione Piemonte dalla ISSCAL - Istituto per il servizio sociale delle case per i lavoratori - e dall'ISES - Istituto per lo sviluppo dell'edilizia sociale - in base al D.P.R. 30/12/1972, n. 1036".
Relatore è il Consigliere Raschio, a cui dò la parola.



RASCHIO Luciano, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il disegno di legge in esame riguarda l'inquadramento nel ruolo regionale del personale trasferito alla Regione Piemonte dall'ISSCAL e dall'ISES a sensi del decreto del Ministro per i lavori pubblici in data 28/12/74. In forza del suddetto decreto sono stati infatti trasferiti 12 dipendenti, la cui assunzione in ruolo accresce l'organico della Regione di altrettante unità.
L'inquadramento in ruolo ha decorrenza, sia agli effetti giuridici che economici, dal 1 gennaio 1975. Infatti nonostante che lo scioglimento dei suddetti Istituti sia avvenuto nel 1972, l'art. 19 del D.P.R. 30/12/1972 n. 1036 che ne sancisce lo scioglimento, stabilisce che, fino alla data dell'effettivo trasferimento, tutti i provvedimenti riguardanti lo stato giuridico, economico, di previdenza e di quiescenza del personale da trasferire saranno adottati in base alle norme in vigore negli Enti.
L'inquadramento del suddetto personale nel ruolo regionale avverrà perciò senza l'applicazione dei benefici di cui all'art. 68 del D.P.R. n.
748/1972 attribuiti dallo Stato al personale trasferito alle Regioni in data 1/4/1972 per la prima costituzione degli uffici. L'estensione da tale personale del predetto beneficio che prevede l'attribuzione di una qualifica superiore all'atto del trasferimento, a favore del personale destinato alle Regioni per la loro prima costituzione, creerebbe delle sperequazioni tra il personale regionale in quanto nel periodo dall'1/4/1972 al 31/12/1974 questi dipendenti hanno maturato promozioni, o hanno conseguito miglioramenti economici. Tuttavia il presente disegno di legge tende all'inquadramento di tale personale nella salvaguardia delle posizioni economiche acquisite presso l'Ente di provenienza, e secondo criteri analoghi a quelli applicati per il personale trasferito e comandato. Questi criteri consistono nell'attribuzione della qualifica regionale sulla base della qualifica posseduta dai singoli interessati al momento del trasferimento, e nell'applicazione di principi di corrispondenza tra qualifiche regionali e qualifiche presso gli Enti di provenienza, sostanzialmente identici a quelli di cui all'art. 1 della legge regionale n. 60/1975.
Per ovviare al problema di garantire un certo livello di retribuzioni al personale in questione, che presso gli Enti di provenienza già godevano di un trattamento più favorevole rispetto a quello regionale, vale a dire per assicurare un trattamento economico il più vicino per eccesso a quello goduto al 31/12/1974, il disegno di legge in esame prevede l'applicazione dei criteri stabiliti dall'art. 4 della legge regionale n. 60/75, per il riconoscimento dell'anzianità pregressa, nonché l'estensione degli articoli 63-67-68-70-74-75 della legge regionale n. 22/1974 e dell'art. 6 della già citata legge regionale n. 60/75.
Un aspetto importante relativo all'inquadramento di questo personale è quello che discende dall'art. 19 (1° comma) del D.P.R. n. 1036/72 il quale stabilisce che al personale trasferito deve essere assicurato un trattamento economico globale e di quiescenza non inferiore a quello goduto all'atto del trasferimento. Nell'osservanza di questo disposto l'art. 4 del disegno di legge in esame impegna la Regione ad utilizzare le somme che introiterà a titolo di importo maturato alla data del trasferimento, dai suddetti dipendenti, per l'indennità di anzianità od altra equivalente, e per trattamento integrativo di previdenza ove esistente, fino a concorrenza degli importi individuali, a coprire il costo del riscatto ai fini dell'indennità premio di servizio erogato dall'INADEL ed il costo dell'equiparazione delle posizioni relative al trattamento di quiescenza.
Per quanto riguarda l'aspetto finanziario e prevista la spesa annua di 15 milioni a decorrere dall'anno finanziario 1975, la quale trova finanziamento per gli anni 1975 e 1976 (30 milioni) nell'utilizzo di una quota di pari ammontare dell'avanzo finanziario risultante dal rendiconto consuntivo dell'esercizio 1975, e per l'anno 1977 nella riduzione dei capitoli 5000 e 5010, dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno 1977, rispettivamente di 12 milioni e di 3 milioni.
Colleghi Consiglieri, l'esame del presente disegno di legge, che, pur nella diversità degli aspetti e delle situazioni che il trasferimento del personale in questione presenta, provvede all'inquadramento del medesimo nel ruolo regionale secondo quei criteri di uniformità che hanno caratterizzato l'inquadramento di tutto il rimanente personale regionale e salvaguardandone le posizioni giuridiche ed economiche acquisite, non pu non evidenziare la sua correttezza sia sul piano umano che su quello di legittimità, per cui ritengo debba essere approvato da questo Consiglio come è stato approvato dalla I Commissione che lo ha esaminato.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Raschio.
La discussione è aperta sui due disegni di legge. Chiede la parola il Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Le due leggi che ci apprestiamo a votare chiudono il ciclo dell'inquadramento del personale della Regione, tolti pochissimi casi che si riferiscono al livello più elevato, e, in merito a questo, stamani siamo intervenuti presso il Commissario di Governo per quanto attiene alle deliberazioni inerenti all'art. 72. Con queste due deliberazioni, con le quali s'inquadrano tutti i trasferimenti alla Regione, sono riconosciuti a favore del personale tutti i diritti, compreso quello del titolo di studio (il disegno di legge relativo è stato approvato dal Governo). Informo inoltre che mi è stato comunicato che il Governo avrebbe apposto il visto alla legge che accoglie la parte salariale del contratto attualmente in corso. Debbo inoltre un'informazione rispetto al disegno di legge sulle strutture.
Dopo aver conosciuto le linee che sostanzialmente il Governo segue in ordine alla legge n. 382 (che non sono per ora di ampliamento ma sono di modesto intervento a favore delle Regioni), riteniamo che lo schema predisposto da parte dell'apposita Commissione composta da personale giuristi ed organizzazioni sindacali, possa essere, al massimo entro il 10 di maggio, sottoposta all'esame della Commissione competente e quindi alle forze politiche. Sostanzialmente, l'impegno che avevamo preso di chiudere prima dell'estate ogni problema inerente alla sistemazione del personale può essere mantenuto.
La Giunta presieduta da Oberto aveva dato inizio a questo processo, che si è completato con questa Giunta. Dobbiamo dire, perciò, che ora si sta per chiudere un momento molto importante e definitivo sotto l'aspetto del primo inquadramento. Mi pare quindi opportuno accelerare ulteriormente i tempi da parte della Giunta e delle Commissioni competenti, inserendoci nel concetto delle norme della legge sulle strutture, concetto di flessibilità che ci permetterebbe comunque di recepire ogni trasferimento senza dar seguito a nuove leggi, da qualsiasi parte dello Stato venisse il personale.
Dobbiamo inoltre dire che ci siamo anche impegnati per quanto riguarda il servizio di tesoreria perché il meccanismo inizi dal 1 al 15 giugno anche questo importante pilastro, quindi, si inserirà nell'attività regionale.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente della Giunta per la sua informazione e per l'integrazione.
Nessuno chiede la parola.
Passiamo alla votazione dell'articolato del disegno di legge n. 184.
"Articolo 1 - Il personale di ruolo e non di ruolo, avente rapporto di lavoro subordinato con l'ex G.I., trasferito alla Regione ai sensi dell'art. 3 della legge 18/11/1975, n. 764, viene inquadrato, con decorrenza giuridica dal 17/1/1976 e per quanto attiene la decorrenza economica da quella successiva data in cui sia stato messo a disposizione nelle qualifiche regionali di cui all'art. 3 della legge regionale 12/8/1974, n. 22, in base alla tabella A allegata alla presente legge tenuto conto delle equiparazioni contenute nella tabella B allegata alla citata legge 764.
Il personale non di ruolo di cui al precedente comma viene inquadrato nelle qualifiche regionali di Istruttore, Segretario, Operatore specializzato Operatore, Custode, in base alla suddetta tabella A, purché in possesso del titolo di studio richiesto dall'art. 4 della legge regionale 12/8/1974, n.
22, e tenuto conto che per l'inquadramento nelle qualifiche di operatore specializzato e operatore è sufficiente l'adempimento della scuola d'obbligo - prevista dalle disposizioni vigenti alla data in cui è cessato per l'interessato l'obbligo scolastico.
In mancanza del titolo di studio richiesto viene attribuita la qualifica regionale immediatamente inferiore".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
"Articolo 2 - Al personale, inquadrato ai sensi del precedente articolo 1 vengono riconosciuti, agli effetti del trattamento economico i servizi prestati presso l'Ente di provenienza secondo i criteri di cui all'art. 4 della legge regionale 5/12/75, n. 60. Sono altresì estesi per quanto applicabili gli articoli 63-67-68-70-74-75 della legge regionale 12/8/74 n.
22 e art. 6 della legge regionale 5/12/1975 n. 60".
Non vi sono richieste di parola? Non vi sono emendamenti. Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Articolo 3 - La dotazione organica provvisoria dei posti del ruolo unico regionale di cui all'art. 3 della legge regionale 12/8/74, n. 22 e n. 4 della legge regionale 4/9/75, n. 50 e successiva modificazione è aumentata di 27 unità.
La tabella organica è così modificata: Custode posti 40 Operatore posti 353 Operatore specializzato posti 317 Segretario posti 295 Capo Ufficio posti 270 Istruttore posti 163 Capo Servizio posti 113 Direttore Settore posti 45" Non vi sono richieste di parola? Non ve ne sono. Procediamo all'appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
"Articolo 4 - La Regione subentra a tutti gli effetti nei contratti di appalto, esistenti fra il soppresso Ente 'Gioventù Italiana' ed il personale addetto ai servizi di guardiania e di pulizia degli impianti trasferiti.
La Regione si riserva di uniformare detti contratti anche sotto il profilo previdenziale ed assicurativo, e di trasferirli agli Enti ai quali saranno appropriati gli impianti".
Non vi sono richieste di parola? Non vi sono emendamenti. Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
"Articolo 5 - Il personale di cui all'art. 1, che presti servizio presso gli immobili del soppresso Ente "Gioventù Italiana", con mansioni strettamente attinenti alla specifica destinazione dell'immobile, pu essere trasferito, a domanda, agli Enti locali, cui venga trasferito l'immobile, con la salvaguardia delle posizioni giuridiche ed economiche acquisite, con deliberazione della Giunta regionale, previo assenso dell'Ente locale interessato".
Non vi sono richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
"Articolo 6 - Ai fini dell'inquadramento del personale di cui all'art. 1 della presente legge è autorizzata la spesa annua di 50 milioni a decorrere dall'anno finanziario 1976.
All'onere di 50 milioni per l'anno finanziario 1976 si provvede mediante l'utilizzo di una quota, di pari ammontare, dell'avanzo finanziario stabilito dal rendiconto consuntivo dell'esercizio 1975, e mediante l'istituzione, nello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1977, del capitolo n. 755, con la denominazione 'Oneri relativi all'anno 1976 conseguenti all'inquadramento nel ruolo regionale del personale trasferito dalla ex Gioventù Italiana' e con lo stanziamento di 50 milioni.
All'onere di 50 milioni per l'anno finanziario 1977 si provvede utilizzando una quota di 40 milioni della disponibilità esistente sul capitolo n. 720 e una quota di 10 milioni della disponibilità esistente sul capitolo n. 740 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1977.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Non vi sono richieste di parola. Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 45 hanno risposto SI 45 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
"Articolo 7 - Ai fini dell'attuazione dell' articolo 4 della presente legge è autorizzata la spesa annua di 10 milioni a decorrere dall'anno finanziario 1977.
All'onere di cui al precedente comma si provvede, per l'anno finanziario 1977, mediante una riduzione di 10 milioni dello stanziamento di cui al capitolo n. 950 dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, del capitolo n.
955 con la denominazione 'Oneri relativi ai contratti di appalto esistenti fra il soppresso Ente Gioventù Italiana ed il personale addetto ai servizi di guardiania e di pulizia degli impianti trasferiti' e con lo stanziamento di 10 milioni.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Non vi sono richieste di parola. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 46 hanno risposto SI 46 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 184.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione dell'intero disegno di legge n. 184: presenti e votanti n. 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri Il disegno di legge n. 184 è approvato.
Passiamo al successivo disegno di legge n. 185. Non vi sono richieste di parola? Passiamo allora alla votazione dell'art. 1.
"Articolo 1 - Il personale trasferito alla Regione ai sensi dell'art. 18 del D.P.R. 30/12/1972, n. 1036 è inquadrato, con decorrenza 1/1/1975, nelle qualifiche regionali di cui all'art. 3 della legge regionale 12/8/74, n.
22, in base alla tabella A di corrispondenza allegata alla presente legge".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
"Articolo 2 - Al personale, inquadrato ai sensi del precedente art. 1 vengono riconosciuti, agli effetti del trattamento economico, i servizi prestati presso l'Ente di provenienza secondo i criteri di cui all'art. 4 della legge regionale 5/12/75, n. 60. Sono altresì estesi, per quanto applicabili, gli artt. 63-67-68-70-74-75 della legge regionale 12/8/74 n.
22 e art. 6 della legge regionale 5/12/75, n. 60".
Non vi sono emendamenti, non vi sono richieste di parola. Possiamo procedere alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Articolo 3 - La dotazione organica provvisoria dei posti del ruolo unico regionale di cui all'art. 3 della legge regionale 12/8/74, n. 22 e di cui all'art. 4 della legge regionale 4/9/75 n. 50 è aumentata di n. 12 unità.
La tabella organica è così modificata: Custode posti 40 - Operatore posti 342 - Operatore specializzato posti 313 Segretario posti 288 - Capo Ufficio posti 266 - Istruttore posti 163 Capo Servizio posti 112 - Dirigente di Settore posti 45".
Non vi sono richieste di parola. Procediamo alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
"Articolo 4 - Le somme che la Regione Piemonte introiterà ai sensi del 2 comma dell'art. 19 del D.P.R. 30/12/72, n. 1036, saranno utilizzate, fino a concorrenza degli importi individuali, a coprire il costo del riscatto ai fini dell'indennità premio di servizio erogato dall'INADEL e il costo dell'equiparazione delle posizioni relative al trattamento di quiescenza di cui al 3° comma del citato art. 19".
Non vi sono richieste di parola. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
"Articolo 5 - Ai fini dell'inquadramento nel ruolo del personale di cui all'articolo 1 della presente legge è autorizzata la spesa complessiva di 30 milioni per gli anni 1975 e 1976 e la spesa annua di 15 milioni a decorrere dall'anno finanziario 1977.
All'onere di 30 milioni per gli anni finanziari 1975 e 1976 si provvede mediante l'utilizzo di una quota di pari ammontare, dell'avanzo finanziario stabilito dal rendiconto consuntivo dell'esercizio 1975 e mediante l'istituzione, nello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1977, del capitolo n. 5015 con la denominazione: 'Oneri relativi agli anni 1975 e 1976 conseguenti all'inquadramento nel ruolo regionale del personale trasferito dall'ISSCAL - Istituto per il Servizio Sociale Case per i lavoratori - e dall'ISES - Istituto per lo sviluppo dell'Edilizia sociale ' e con lo stanziamento di 30 milioni.
All'onere di 15 milioni per l'anno finanziario 1977 si provvede utilizzando una quota di 12 milioni della disponibilità esistente sul capitolo n. 5000 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1977, e una quota di 3 milioni della disponibilità esistente sul capitolo n. 5010 dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Non vi sono richieste di parola. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Passiamo quindi alla votazione dell'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri Il disegno di legge n. 185 è approvato.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame ordine del giorno per la modifica dei criteri ministeriali del finanziamento agli Enti di sviluppo agricolo


PRESIDENTE

Il punto dodicesimo all'ordine del giorno reca: "Esame ordine del giorno per la modifica dei criteri ministeriali del finanziamento agli Enti di sviluppo agricolo".
E' un ordine del giorno proposto dalla III Commissione e che vi leggo integralmente: "Il Consiglio regionale, a conoscenza che il riparto dei fondi disponibili ai sensi dell'articolo 18 della legge 30/4/1976 n. 386, per il finanziamento degli Enti di sviluppo agricolo,è articolato con criteri per cui l'ESAP sarebbe gravemente danneggiato nella sua attività rilevato che il Ministero dell'agricoltura intenderebbe ripartire il contributo di 100 miliardi per l'anno 1977 come segue: lire 80 miliardi in base a tre parametri: 1) le spese correnti richieste dall'ultimo bilancio consuntivo 2) gli interessi passivi 3) il numero di impiegati nel 1976 lire 20 miliardi in base a cinque parametri: 1) il numero delle aziende agricole, secondo il censimento 1971 2) gli attivi in agricoltura, secondo il censimento 1971 3) il numero delle cooperative agricole 4) il numero delle cooperative della riforma fondiaria 5) il numero dei soci di queste ultime considerato che da tale ripartizione all'Ente di sviluppo agricolo del Piemonte verrebbero assegnati complessivamente, lire 848 milioni atteso che con il riparto suddetto verrebbero beneficiati altri Enti di sviluppo per il ripianamento di debiti pregressi invita il Ministero dell'agricoltura e foreste, nonché gli altri Ministeri interessati alla ripartizione della spesa di 100 miliardi, di cui all'articolo 18 della legge 30/4/1976 n. 386, a voler rivedere i criteri di assegnazione tenendo presenti le necessità di bilancio per l'espletamento dei compiti affidati all'Ente di sviluppo agricolo piemontese." Non vi sono dichiarazioni, quindi mettiamo in votazione questo ordine del giorno per alzata di mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 48 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

L'ordine del giorno al punto tredicesimo reca: "Nomine".
Di queste, le nomine di cui al punto 13/a e 13/b non possono ancora avere svolgimento, si provvederà in una prossima seduta di Consiglio.
Invece possono avere luogo le nomine al punto 13/c "Approvazione Commissione regionale sul commercio ambulante (legge 19/5/1976 n. 398)".
I nomi proposti sono quelli di: Domenico Marchesotti, Giuseppe Ciccarone Pietro Ferrero, Giuseppe Raviola, Luigi Grandis, Aurelio Lova, Franco Gheddo, Giuseppe Bux, Pietro Dadone e Giuseppe Cerchio.
Si distribuiscano le schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Il Consigliere Borando, chiede la parola. Ne ha facoltà.



BORANDO Carlo

Vi è al numero 4) un rappresentante designato dalla Camera di Commercio della Regione, probabilmente si intende l'Unione regionale delle Camere di Commercio. Se ci fosse una Camera di Commercio della Regione dovremmo esserne informati.



PRESIDENTE

Certo, considero questo appunto come buon auspicio per la legge n. 382 e cioè che sia approvata secondo le richieste delle Regioni.
La parola al Consigliere Menozzi.



MENOZZI Stanislao

Desidero compiacermi per il velocissimo cammino che si sta percorrendo in fatto di decentramento rappresentativo. Ne abbiamo la riprova nella votazione che ci accingiamo a fare.
Se non mi sbaglio su un numero di 8/9 rappresentanti, uno solo non è di Torino; il decentramento si manifesta chiaramente anche in questo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marchesotti.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore al Commercio

Devo riferire al Consiglio che i nomi non sono stati scelti n dall'Assessorato né dalla Giunta: sono indicati dalle associazioni e vi è una relazione che motiva tutto questo.



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 40 hanno ottenuto voti: Domenico Marchesotti n. 37 Giuseppe Ciccarone n. 37 Pietro Ferrero n. 37 Giuseppe Raviola n. 37 Luigi Grandis n. 37 Aurelio Lova n. 35 Franco Gheddo n. 37 Giuseppe Bux n. 37 Pietro Dadone n. 37 Giuseppe Cerchio n. 37 Schede bianche n. 3 Inoltre il Signor Borlandelli Giovanni ha ottenuto 2 voti.
Occorre ora votare per alzata di mano la deliberazione con la quale si prende atto della votazione e dell'immediata esecutività.
La deliberazione è approvata nel testo di cui ora vi dò lettura: "Il Consiglio regionale, considerato che l'art. 9 della legge 19/5/1976 n. 398 ha esplicitamente individuato nel Consiglio regionale l'organo competente a nominare componenti della Commissione regionale per il Commercio in forma ambulante.
Preso atto dei criteri comparativi per la valutazione del grado di rappresentatività delle Organizzazioni di categoria predisposti dall'Assessorato regionale competente, qui appresso riportati: 'In riferimento alle indicazioni fissate dal legislatore e considerato che le Organizzazioni di categoria esistenti sono in numero maggiore rispetto ai seggi da assegnare, è stato necessario adottare criteri comparativi per identificare tra le Organizzazioni esistenti quelle più rappresentative sulla base della maggiore consistenza associativa. Tale istruttoria ha evidentemente comportato un notevole lasso di tempo avendo dovuto procedere ad una sistematica, attenta verifica dei dati forniti dalle Organizzazioni interessate, come di seguito viene riferito.
Il criterio inizialmente prescelto è stato quello di valutare il grado di rappresentatività sulla base del numero degli iscritti alle rispettive Organizzazioni. Dai dati forniti dalle Organizzazioni di categoria è stato possibile appurare la seguente situazione: 1) Per le categorie del commercio fisso: FIVA-ASCOM iscritti nella regione n. 49200 Confesercenti iscritti nella regione n. 14400 UIL iscritti nella regione non indicato F.I.D.I. CISAL iscritti nella regione n. 2186 La graduatoria di cui sopra conferma, come è noto, la situazione esistente anche in campo nazionale e che vede le due prime Organizzazioni occupare posizioni maggioritarie; quindi/tenuto conto che due sono i rappresentanti di categoria in seno alla Commissione regionale, i nominativi sopra indicati sono quelli designati in via preferenziale rispettivamente dalla ASCOM-FIVA e dalla Confesercenti.
2) Per le categorie del commercio ambulante sono stati forniti, da parte delle Organizzazioni interpellate, i seguenti dati: A.N.V.A.D. iscr.nella regione n. 7328 FIVA-ASCOM iscr.nella regione n. 3118 UIL-SAVA iscr nella regione n. 12500 SNAI-CISAL iscr nella regione n. 2861 Totale n. 25807 Poiché tali dati, globalmente considerati, non possono essere riconosciuti attendibili anche perché il numero complessivo degli ambulanti indicato dalle varie Organizzazioni, supera quello degli esercenti che di fatto esercitano l'attività stessa (21700 unità) si è reso necessario seguire altro criterio, quello cioè previsto dall'art. 37 del Regolamento Ministeriale di applicazione della legge 11/6/1971, n. 426 per la nomina dei membri della Commissione per il commercio fisso, mediante il quale il grado di rappresentatività delle Organizzazioni di categoria viene valutato in base ai risultati delle elezioni, effettuate all'Assemblea delle Casse Mutue Provinciali, per la nomina dei delegati degli esercenti attività commerciali. Tale criterio è stato ritenuto più legittimo sia perché tali elezioni si svolgono secondo precise disposizioni di legge (Legge 27/11/1960, n. 1397 e relativo regolamento di esecuzione approvato con D.P.R. 28/2/1961, n. 184) sotto la vigilanza del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, sia perché le Casse Mutue Provinciali, in quanto Enti pubblici, offrono garanzie di imparzialità sulla veridicità dei dati elettorali richiesti.
Dalla dichiarazione fornita dalla Cassa Mutua di Torino, comprendente l'esito delle ultime elezioni di tutte le province del Piemonte, è stato rilevato anzitutto la presenza in grande maggioranza di eletti appartenenti all'ANVAD e all'ASCOM-FIVA-CISL mentre la presenza di delegati appartenenti ad altre Organizzazioni indipendenti, peraltro non identificate, risulta pressoché irrilevante; inoltre nella provincia di Torino, ove al tempo di quelle elezioni era stata presentata un'unica lista aderente alla CISL-UIL ANVAD sono risultati eletti 144 delegati di cui 134 appartenenti alla lista unica predetta, 10 ad altre liste non rilevate.
Da una successiva verifica effettuata invitando le Organizzazioni ad indicare i nominativi dei delegati eletti appartenenti alle rispettive Organizzazioni, queste hanno confermato che: ANVAD disponeva di delegati n. 63 ASCOM-FIVA-CISL disponeva di delegati n. 58 UIL disponeva di delegati n. 15 SNAI-CISAL disponeva di delegati n. 6 Indipendenti disponeva di delegati n. 2 Totale n. 144 L'UIL e lo SNAI-CISAL non hanno indicato nominativi appartenenti alle proprie Organizzazioni eletti nelle altre province. Pertanto, tenuto conto che tre sono i rappresentanti del commercio ambulante da assegnare alla Commissione regionale, considerate le risultanze fornite dal suddetto criterio comparativo di valutazione, si precisa che i nominativi appresso indicati sono quelli preferenzialmente designati dall'ANVAD, dall'ASCOM FIVA e dalla UIL'.
Considerato altresì che l'Assessorato stesso ha provveduto tempestivamente a richiedere a tutti gli Enti, competenti a fornire le rispettive designazioni, i nominativi dei loro rappresentanti da eleggere a componente della Commissione predetta.
Il Consiglio regionale con voti favorevoli 37 e 3 astenuti, espressi a schede segrete delibera a) di nominare la Commissione regionale per il commercio in forma ambulante secondo le designazioni fornite e che quindi risulta composta nel modo seguente: 1) Presidente della Commissione, l'Assessore regionale al Commercio signor Domenico Marchesotti, delegato dal Presidente della Giunta regionale 2) Tre commercianti ambulanti designati dalle Organizzazioni Sindacali di categoria regionalmente più rappresentative: a) Signor Giuseppe Ciccarone - Largo Migliara 16 - Torino (designato dall'ANVAD) b) Signor Pietro Ferrero - Via Calandra, 17 - Torino (designato dalla FIVA ASCOM) c) Signor Giuseppe Raviola - Via Borgaro, 83 - Torino (designato dalla UIL) 3) Due rappresentanti dei commercianti in sede fissa designati dall'Organizzazione sindacale a carattere generale dei commercianti regionalmente più rappresentativa: a) Signor Luigi Grandis - Via delle Orfane, 30 - Torino (designato dall'Unione regionale del commercio e del turismo del Piemonte ASCOM-FIVA) b) Signor Aurelio Lova - Via Milazzo - Tortona (designato dalla Confesercenti regionale) (circa il punto b) ottiene 2 voti il signor Borlandelli Giovanni - Briona) 4) Un rappresentante designato dall'Unione Camera di Commercio della Regione: Signor Franco Gheddo - Corso Montecucco, 36 - Torino 5) Un rappresentante dei Comuni della Regione, designato dall'ANCI: Signor Giuseppe Bux - Via Barletta, 162 - Torino 6) Due Consiglieri regionali di cui uno della minoranza: Pietro Dadone - Corso Dante, 21 - Cuneo Giuseppe Cerchio - Via Bardassano, 1 Chieri (in rappresentanza della minoranza).
b) Di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62".
Al punto 13/d vi erano le nomine per l'ospedale San Giovanni: anche queste non sono ancora pronte.
Chiede la parola il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Richiamo l'attenzione del Consiglio, come ho già richiamato l'attenzione dei Presidenti dei Gruppi, sulla necessità di comporre il quadro delle Amministrazioni ospedaliere del Piemonte, in particolar modo della città di Torino. Molte Amministrazioni sono scadute da tempo, e tra queste, quella dell'ospedale San Giovanni.
Mi permetto ancora una volta di sottolineare l'importanza che assumono nel quadro generale ospedaliero, i Consigli di amministrazione rinnovati perché non è pensabile che molti Consigli di amministrazione scaduti, i cui amministratori non ritengono di essere chiamati a nuovo incarico, lascino nelle condizioni di abbandono gli ospedali.
Nessun tipo di programmazione ospedaliera, nessun contributo viene dato da parte dei singoli ospedali adducendo come motivo (anche giusto) che le Amministrazioni sono scadute e quindi non procedono assolutamente in quella direzione, non programmano e vivono alla giornata. Il personale medico e gli operatori sanitari sono in agitazione, e naturalmente la collettività viene, sostanzialmente, non assistita. Richiamo, sotto questo aspetto, la responsabilità di ogni forza politica a procedere quanto più rapidamente possibile.
Voglio dire ancora che, se ciò non avvenisse, la Giunta assumerà a tal riguardo delle iniziative, perché è impensabile che tale situazione possa protrarsi.



PRESIDENTE

Il Consigliere Bianchi ha chiesto la parola, ne ha facoltà.



BIANCHI Adriano

Il Presidente Viglione nella sua responsabilità ha ritenuto di fare questa dichiarazione e ne comprendo i motivi. Devo però dire che siamo concordi nel ritenere che le istituzioni devono dare tempestive risposte procedendo alle nomine che loro competono. A questo riguardo ricordo che c'è stata una riunione dei Capigruppo precedentemente alla riunione del Consiglio, nella quale il Presidente ci ha sensibilizzati ampiamente su questa tematica, illustrandoci le singole situazioni; nel corso della seduta è stato deliberato di indire un'apposita riunione per il giorno 12 aprile, nella quale sarebbero state date tutte le risposte necessarie per addivenire, successivamente, alle deliberazioni di competenza del Consiglio.
L'occasione mi consente anche di dire che il 12 aprile daremo le indicazioni che competono al Gruppo che rappresento.



PRESIDENTE

La parola alla Signora Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE Aurelia

Vorrei soltanto rilevare che sarebbe opportuno comporre un quadro generale delle nomine. Mi rendo perfettamente conto di quanto ha detto il Presidente della Giunta e quindi ritengo che siano i partiti a dover operare più velocemente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Vorrei relazionare sinteticamente, e quindi ribadire ciò che ho avuto occasione di dire con particolare fermezza nella riunione dei Capigruppo.
Ritengo che la sollecitazione del Presidente della Giunta si collochi all'interno di una esigenza, che è venuta maturando sempre più e che non riguarda solo gli ospedali, ma più in generale tutte le nomine di competenza regionale. Ogni forza politica deve fare una riflessione, non tale però da risolversi in una riproposizione di non soluzioni. Dobbiamo arrivare al 12 aprile sufficientemente preparati, avendo quindi analizzato all'interno dei partiti le posizioni, per poter chiudere con quel giorno il capitolo delle nomine di competenza regionale.
Mi rendo conto che la strada della discussione con tutte le forze politiche è più difficile che non quella più semplice di una decisione di maggioranza. E' anche vero però che questo nuovo livello deve trovare una preparazione culturale e politica più elevata. Voglio dire che i sacrifici vengono chiesti all'una o all'altra forza politica, a cominciare dalle più grosse; sono sacrifici irrinunciabili, se vogliamo rispondere ai più importanti ed ai maggiori interessi della credibilità delle nostre istituzioni.



PRESIDENTE

Non vi sono altre dichiarazioni. Mi associo completamente alle cose dette su questo argomento che riguardano anche l'efficienza e la rapidità del Consiglio regionale nel decidere su questi argomenti. Ciò significa che martedì 12, la riunione dei Capigruppo, che comincerà alle ore 15, durerà tanto quanto sarà necessario per risolvere le questioni già all'ordine del giorno e a conoscenza dei Gruppi in merito alle nomine, al fine di fissare a tempi brevi, una seduta del Consiglio regionale.
Possiamo ancora svolgere il punto 13/e delle nomine e cioè la "Sostituzione del Signor Angelo Boasso da membro del Consiglio di Amministrazione della Tenuta La Mandria".
E' proposto il signor Massimo Lo Cicero, esponente del Partito comunista. Si distribuiscano le schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 42 ha ottenuto voti: Massimo Lo Cicero n. 25 schede bianche n. 15 schede nulle n. 2 Il signor Lo Cicero è eletto membro del Consiglio di Amministrazione della Tenuta "La Mandria".
Non essendoci le condizioni per svolgere altri punti all'ordine del giorno, la mia proposta è di chiudere i lavori, il che consente alla V Commissione ed all'Ufficio di Presidenza di convocarsi oggi pomeriggio.
Auguro Buona Pasqua ai Consiglieri che hanno possibilità di trascorrere questi giorni in qualche luogo ameno.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.20)



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