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Dettaglio seduta n.81 del 16/07/91 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g. comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri Garino, Lombardi e Penasso.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Iscrizione ordini del giorno presentati dai Gruppi PCI-PDS, MSI-DN e Verdi inerenti la costruzione dell'inceneritore Re-Sol all'ACNA di Cengio


PRESIDENTE

Il Consigliere Monticelli ha chiesto la parola per una questione procedurale. Ne ha facoltà.



MONTICELLI Antonio

Pongo una pregiudiziale relativa all'ordine dei lavori. Chiedo che il Consiglio decida adesso in merito alla richiesta di iscrivere all'o.d.g. e di discutere già oggi un ordine del giorno che il Gruppo PCI-PDS ha presentato ieri e che discende dalla sentenza del TAR della Liguria, il quale ha negato la sospensione dei lavori per la costruzione dell'inceneritore Re-Sol allACNA di Cengio. L'urgenza di questa richiesta voglio chiarirlo - non è legata soltanto al fatto in sé, che pure è estremamente preoccupante, cioè che si proseguono i lavori per la costruzione, di un inceneritore su cui il Consiglio regionale del Piemonte si è pronunciato più volte in modo contrario, ma è legata ad un fatto di ordine politico generale.
A noi è parso, e per questo abbiamo inserito questo punto specifico nell'ordine del giorno, che la vicenda dell'ACNA, per i suoi sviluppi più recenti dimostri l'esistenza di una contraddizione di tale portata all'interno della Giunta regionale e della maggioranza che la sostiene che non è più possibile proseguire in queste condizioni. Riteniamo che se il Ministro Ruffolo - perché la responsabilità politica compete comunque al Ministro ha avuto la possibilità di scrivere in una memoria fatta pervenire al TAR della Liguria che la Regione Piemonte aveva approvato il Piano di risanamento della Valle Bormida - cosa assolutamente falsa! - ciò è dovuto essenzialmente al fatto che l'atteggiamento della Giunta regionale del Piemonte consentiva un fraintendimento.
Non possiamo dimenticare che la Giunta regionale aveva approvato una deliberazione, proposta poi al Consiglio, per l'approvazione di quel piano di risanamento. Non possiamo dimenticare il fatto che la Giunta regionale nonostante i ripetuti solleciti, non ha mai revocato quella deliberazione così come non possiamo dimenticare il fatto che la Giunta si presentò nella seduta del Consiglio regionale in cui si doveva discutere quel piano con una proposta di rinvio della discussione motivata con il fatto che dovevano essere sentiti preliminarmente tre Ministri della Repubblica: il Ministro all'Ambiente, quello all'Industria e quello alle Partecipazioni Statali. Il dibattito avvenne in Consiglio molte settimane fa, nessuno dei tre Ministri è stato ancora sentito in incontri formali da parte della Regione Piemonte.
E' chiaro che c'è stato costantemente, da parte della Giunta, un atteggiamento di incertezza, di ambiguità, di rinvio di ogni decisione impegnativa; ciò dimostra che esiste una contraddizione politica, seria profonda e reale all'intero della Giunta! Quando nella seduta dei Capigruppo, che si è svolta un'ora fa circa, ho riproposto a nome del Gruppo PCI-PDS la richiesta d'iscrizione in aula, oggi, di questo punto tale contraddizione è emersa chiaramente dalle parole di alcuni Capigruppo della maggioranza. La situazione non può continuare così e credo che per arrivare ad un chiarimento definitivo sulla questione ACNA occorra che la Regione Piemonte si presenti con un volto solo al Governo nazionale e non con più volti; che si arrivi al dunque sulla questione di fondo che è la chiusura dell'ACNA, che il Governo della Repubblica, nella persona nel Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri responsabili tutti non solo quindi il Ministro all'Ambiente, siano chiamati a pronunciarsi con chiarezza se l'ACNA va chiusa o no, e questo richieda una Giunta regionale che abbia una posizione univoca, e non varie posizioni come ripetutamente emerso nel corso di questi mesi.
Ecco la motivazione di fondo che ci ha portati a presentare un ordine del giorno in cui si chiedono le dimissioni della Giunta regionale e noi crediamo che sia un dovere del Consiglio discutere questo punto oggi perché è un punto politico centrale. La Regione Piemonte non può più essere governata, a nostro giudizio, da una Giunta che è attraversata da una contraddizione così grave e profonda su un punto qualificante come quello delle politiche ambientali e in specie della questione ACNA.
Per questo noi chiediamo l'iscrizione in aula di questo punto e il pronunciamento del Consiglio.



PRESIDENTE

Sulla richiesta del Consigliere Monticelli di iscrizione di un ordine del giorno consegnato alla Presidenza del Consiglio, ai sensi dell'ari. 51 ha diritto di parlare un Consigliere contrario a tale richiesta.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

A nome dei Gruppi di maggioranza argomento in senso contrario l'accoglimento della richiesta dei colleghi. Essendo un intervento che copre un arco di 5 Gruppi evidentemente non posso intervenire nelle questioni poste impropriamente dal collega Monticelli e cioè questioni di merito e di natura politica che non hanno nulla a che fare con l'argomento.
Brevemente sottolineo che non esiste urgenza perché ormai la vicenda si gioca sullo scacchiere giudiziario rispetto al quale non ci sono termini che ci impongano di stringere i tempi, scenario giudiziale rispetto al quale la Giunta si è sempre comportata e mossa con tempestività e capacità e il primo risultato positivo - purtroppo superato dal nuovo pronunciamento ne era stato la dimostrazione. Altro argomento non trascurabile è l'impedimento dell'Assessore che non è presente in quanto fuori dal nostro Paese, vi sono inoltre esigenze di carattere consiliare, cioè che l'ordine del giorno venga regolarmente discusso considerando che siamo in maturazione di periodo feriale.
Se questi argomenti di stretta routine non fossero sufficienti basterebbe ad integrarli l'intervento del collega Monticelli il quale contatto anche discutibile, ha posto questa come una questione politica. Se non è una questione che riguarda l'ACNA, ma il collante politico evidentemente non si pone con immediatezza. Contesto che la maggioranza abbia su questo, in alcune occasioni, dimostrato debolezza; evidentemente esistono pluralità dì posizioni di maggioranza e minoranza, l'importante è che si coagulino intorno ai documenti politici decisivi della Regione e così è sempre stato. Aggiungo ancora, a nome della maggioranza il rammarico per il fatto che la Giunta sia impedita nell'espletare l'orientamento, accettato e formalizzato dai Capigruppo, di rendere una completa informazione relativa anche ai fatti di ultima notizia: una informativa per la quale, in sede di Capigruppo, si era convenuto non dovesse seguire alcun dibattito. Mi rammarico, quindi, che la Giunta sia messa dal Consiglio nelle condizioni di non svolgere la funzione d'informazione e dimessa a disposizione di elementi di conoscenza; rispetto all'intendimento e alla disponibilità della Giuntala maggioranza esprime apprezzamento e riconoscimento.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'art. 51, quinto comma, in riferimento all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. che non rientrino nelle richieste di preavviso scritto, si sono espressi un Consigliere a favore ed uno contrario.
Pongo pertanto in votazione la richiesta di iscrizione all'o.d.g. del documento presentato dal Gruppo PCI-PDS.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La proposta è respinta con 22 voti favorevoli e 27 contrari.
Chiede la parola il Consigliere Majorino. Ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

E' stata appena respinta l'iscrizione dell'ordine del giorno proposto dal Gruppo PCI-PDS.
C'è un ordine del giorno, firmato dal collega Zacchera e dal sottoscritto, di diverso contenuto sulla medesima materia di cui chiedo l'iscrizione all'o.d.g.; mi accingo ad illustrare i motivi di tale iscrizione.
Innanzitutto sono incoraggiato e spronato a chiedere l'iscrizione di questo ordine del giorno perché non c'è stata una comunicazione della Giunta su questa scottante materia. Ho partecipato alla riunione dei Capigruppo e ho ben capito la ragione per la quale non è stata fatta la comunicazione della Giunta, da parte delle opposizioni si era chiesto che alla comunicazione seguisse un dibattito, ma con una motivazione non certo condivisibile tale richiesta è stata respinta. A mio parere, però, la comunicazione pura e semplice, seguita da quanto previsto dal Regolamento cioè una richiesta di chiarimenti entro il tempo di 2 minuti, poteva e doveva essere fatta. Posso anche capire in teoria la volontà della maggioranza, date le note ragioni di non accordo sulla questione di fondo della problematica ACNA, ma quello che non comprendo è perché il Presidente della Giunta, pur collocato sulla posizione di non volere oggi il dibattito, insieme alla maggioranza che lo sostiene, non abbia fatto la comunicazione pura e semplice, che poteva essere seguita dalle richieste di chiarimenti di 2 minuti.
Questo è uno dei motivi per cui sono incoraggiato a chiedere l'iscrizione all'o.d.g. del nostro documento, col quale si chiede - e queste sono le cose scritte, poi ci sono le logiche richieste non scritte conseguenti a questa prima impostazione - di non demordere dall'iniziativa giudiziaria. Questa è stata l'ultima spiaggia sulla quale ci si è dovuti collocare, visti i clamorosi fallimenti in sede politica.
Noi ci saremmo aspettati una comunicazione preventiva da parte della Giunta e un'accettazione dell'ordine del giorno.
Inoltre si richiedeva, per proseguire nella strada politica, un incontro col Presidente del Consiglio, non dico col Ministro Ruffolo perch questi ha sposato a oltranza la tesi dell'ACNA per cui sarebbe perfettamente inutile ancora colloquiarvi.
La conclusione non scritta di questo nostro ordine del giorno era che io e il collega Zacchera ci aspettavamo che venisse finalmente accolto dopo quanto è accaduto al TAR ligure e quindi che la costruzione del Re-Sol prosegue, quanto avevamo chiesto nella nostra relazione di minoranza avverso la deliberazione che approvava il piano di risanamento.
La conclusione della nostra relazione di minoranza evidenziava la necessità che la deliberazione venisse ritirata. Così non è avvenuto perché se la deliberazione fosse stata ritirata, ci sarebbe stata una crisi di Giunta: ciò appare di tutta evidenza. Pensavamo che, dopo la decisione del TAR. la nostra richiesta sarebbe stata, sia pure in extremis comunicata oggi da parte del Presidente della Giunta. Ecco perché noi siamo spronati a chiedere l'iscrizione all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signora Presidente, seppure lei abbia cercato di mantenere nel limiti minimi la strumentalizzazione, i colleghi hanno comunque ritenuto di farla.
Anziché introdurre le ragioni che rendevano urgente l'argomento, hanno illustrato le ragioni dell'argomento, non è esattamente la stessa cosa. Non ho titolo né intendo intervenire in questa diatriba. Ribadisco quanto detto prima: non esistono questioni di urgenza assoluta rispetto alle quali devono essere avviati da parte dell'Amministrazione regionale atti formali o di natura politica, comunque sempre assolti con tempestività, puntualità ed efficacia, com'è stato dimostrato dalla Giunta regionale; vi è la necessità assoluta di proseguire nei lavori all'o.d.g.
Devo però, con un minimo di polemica, ribaltare la questione posta dal collega, non è la Giunta che si sottrae a un percorso, è il Consiglio che si sottrae a un percorso! La riunione dei Capigruppo aveva previsto in un accordo fra gentiluomini una comunicazione della Giunta rispetto alla quale non ci sarebbe stato alcun intervento da parte dei Gruppi per ragioni di economia dei lavori del Consiglio. Quindi, collega Majorino, non stiamo a sottilizzare su quale punto fosse l'accordo o quale parte del Regolamento non attuare. L'accordo tra gentiluomini era quello che si sarebbe fatta la comunicazione ai fini di rendere edotti i Consiglieri, l'opinione pubblica e la stampa rispetto agli ultimi momenti della vicenda, lasciando spazio per il confronto nella seduta successiva.
Quindi è il Consiglio, non dico neanche l'opposizione, che si sottrae a un impegno assunto con la Giunta.
Continuo ad esprimere il mio rammarico per il fatto che la Giunta non possa dare, dal livello rispetto al quale poteva collocarsi, l'informazione tempestiva e completa su questa materia; disponibilità rispetto alla quale la maggioranza esprime alla Giunta gratitudine e apprezzamento. Ribadisco ancora il rammarico che il Consiglio non riesca a consentire l'informazione finalizzata a conoscere se non l'informazione, almeno la speculazione politica ed il dibattito che ne consegue.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di iscrizione di questo punto all'o.d.g.
Chi è favorevole é pregato di alzare la mano.
E' respinta con 20 voti favorevoli e 27 voti contrari.
Seguendo questa assurda procedura, ritengo che il Consigliere Staglian voglia intervenire. Ne ha facoltà.



STAGLIANO' Gregorio Igor

A me non pare, Signor Presidente, che questa procedura sia assurda laddove il collega Monticelli ha chiesto espressamente l'iscrizione di un documento che ha un numero di protocollo successivo a quello che vorrei illustrare in questo momento. Prima di ricevere le reprimende ennesime del Consigliere Marchini, vorrei illustrarlo nella sua urgenza e non nel merito, cosa che faremo invece in seguito all'iscrizione del documento stesso.
Con l'ordine del giorno n. 220 che abbiamo presentato giovedì scorso appena appresa la notizia della sentenza con cui il TAR della Liguria ha respinto il ricorso presentato dalla Regione Piemonte, ci siamo premurati di evidenziare l'urgenza che la Giunta intraprenda, con immediatezza, le iniziative che portino davanti al Consiglio di Stato il giudizio su cui abbiamo ricevuto dal Tribunale Amministrativo della Liguria un riscontro negativo.
Abbiamo fondato questa proposta sulla ragione condivisa dall'Assemblea che la sentenza del TAR, anziché basarsi, come richiesto dal Consiglio, su una fase istruttoria da parte della Commissione nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale, effettuata attraverso un'indagine sul territorio, è stata "scritta" direttamente dal Ministro dell'Ambiente, avallata cioè da un organismo politico, e comunque non basata su inesistenti relazioni della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale. La manovra del Ministero si basa - è bene sottolinearlo - sui documenti forniti dall'azienda inquisita.
L'urgenza di discutere l'ordine del giorno n. 220 ci pare evidente laddove si esplicita l'impegno della Giunta di ricorrere immediatamente al Consiglio di Stato per difendere gli interessi del Piemonte, apertamente violati da un giudizio che non può essere accettato.
Aggiungo che ci siamo premurati, ancora stamani, di riportare all'attenzione del Consiglio - come già abbiamo fatto la settimana scorsa il fatto gravissimo e inammissibile che riguarda da vicino il comportamento assunto dal Ministero dell'Ambiente, che ha consegnato attraverso l'Avvocatura dello Stato, un documento in cui si afferma il falso rispetto agli orientamenti espressi formalmente da questa Assemblea.
A noi pare urgente, collega Marchini - così come si propone nell'apposito ordine del giorno consegnato alla Presidenza del Consiglio che questo Consiglio esprima una ferma condanna del comportamento del Ministro dell'Ambiente, Ruffolo. Riteniamo urgentissimo che la Giunta provveda alle verifiche, per quanto in suo potere, circa l'esistenza degli estremi di un reato - per la precisione del "falso ideologico in atto pubblico" - compiuto dal Ministro Ruffolo nell'affermare, 35 giorni dopo che il Consiglio regionale del Piemonte aveva respinto il Piano di risanamento da lui proposto, che, viceversa, la Regione Piemonte l'avrebbe approvato.
Signor Presidente e colleghi, come abbiamo già avuto modo di annunciare, ci stiamo riservando di procedere, come Gruppo dei Verdi, nei confronti del Ministro dell'Ambiente. Riteniamo che la gravità del fatto renderebbe importante, per la tutela della dignità di questa istituzione oltre che degli interessi della Regione, che a ricorrere davanti alla Magistratura ordinaria per falso ideologico in atto pubblico compiuto da un Ministro della Repubblica o da un Servizio dipendente dal suo ufficio sia formalmente la Regione Piemonte.
Da qui l'urgenza, prima che il collega Marchini prenda la parola per "killerare" ancora una volta l'eventuale iscrizione del documento, di iscrivere questo punto all'o.d.g. Ci rammarichiamo, d'altronde, che si sia voluto fare un ammasso di documenti diversi, su cui, quando avremo modo di discuterli nel merito, avremo anche modo di evidenziare orientamenti diversificati da parte dei Verdi.
Non dico di più, Signor Presidente. Auspico che su questi due ordini del giorno che ho riassunto e che hanno un oggetto puntuale ci sia l'attenzione del Consiglio per evitare ulteriori atteggiamenti autolesionistici di questa assemblea nei confronti della Regione Liguria e della nostra dignità nei confronti di un Ministero che non ha dimostrato alcuna attenzione agli argomenti che abbiamo portato pacatamente e con molta serietà nei mesi passati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini



MARCHINI Sergio

Non sfugge che diversi sono i documenti e diverso è l'obiettivo.
L'ultimo documento si pone come attività di sollecitazione e sensibilizzazione della Giunta. E' nella linea del comportamento di questo Consiglio, nel quale - da parte di molti - si sono abbandonate posizioni e preconcetti diversi per confluire a larghissime maggioranze su un obiettivo comune.
Diverso è il documento che ha deciso l'apertura di una strada radicalmente diversa e che pone problemi politici alla maggioranza. Se il clima fosse stato diverso e fosse stato consentito alla Giunta di svolgere l'informazione, avremmo saputo che alcune questioni poste dal collega Staglianò sono conosciute e alcune sono sicuramente affrontate.
Non è colpa della maggioranza se per difendere l'economia dei lavori si nega alla Giunta di dare quell'informativa che nell'occasione avrebbe potuto fornire al collega Staglianò una prima assicurazione. Visto che il Consigliere Monticelli è abituato a riportare quanto succede nelle riunioni dei Capigruppo, ricordo che nell'ultima riunione il Presidente della Giunta ci ha fornito alcuni elementi su quella che sarebbe stata la sua informativa, ampiamente rispondente alle questioni poste dal collega Staglianò.
Se il Presidente avesse potuto svolgere la sua informativa al Consiglio senza bisogno del dibattito dei "due minuti", che moltiplicati per i sessanta Consiglieri farebbero 120...



(Commenti dai banchi del Gruppo PCI-PDS)



MARCHINI Sergio

Innanzitutto, il vostro ordine del giorno è improponibile perché nella sua conclusione va contro lo Statuto, per cui non stiamo a discutere su questo. "Dimissioni della Giunta" è una frase che fa titolo sui giornali ma il Consigliere Monticelli sa benissimo che lo Statuto e il Regolamento prevedono procedure precise. Occorre una mozione sostitutiva firmata dai 31 Consiglieri che non ha. Quindi, si fa solo della strumentalizzazione alla ricerca di titoli sui giornali.



(Proteste dai banchi del Gruppo PCI-PDS)



MARCHINI Sergio

Mi sono semplicemente permesso di dire che ho registrato e registro...
Parlo così come Dio mi ha dotato, di toni alti e bassissimi; quelli medi non li conosco...



(Proteste dai banchi del Gruppo PCI-PDS)



PRESIDENTE

Vada avanti Consigliere!



MARCHINI Sergio

Esprimo il rammarico che al collega Staglianò non sia stato possibile da parte della Giunta, dare l'informativa sulle questioni poste, rispetto alle quali una prima risposta a chiarimento poteva essere data già in questa sede. Ciò non è stato consentito: le responsabilità sono di chi ha ritenuto di non dover rispettare gli accordi raggiunti nella riunione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Chi è favorevole all'iscrizione dell'ordine del giorno presentato dal Gruppo Verde della seduta odierna è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è respinta con 24 voti favorevoli e 28 contrari.
Ha chiesto la parola il Consigliere Zacchera. Ne ha facoltà.



ZACCHERA Marco

Chiedo la parola per l'iscrizione di un argomento all'o.d.g. ai sensi dell'art. 51, quinto comma, del Regolamento, il Gruppo consiliare del MSI DN chiede l'iscrizione all'o.d.g. del punto seguente: Comunicazioni della Giunta regionale a seguito dell'ordinanza del TAR ligure sulla costruzione dell'impianto Re-Sol all'ACNA di Cengio.
Il collega Marchini ha testé detto che la responsabilità è all'interno delle minoranze del Consiglio regionale che impediscono alla Giunta di fare le proprie comunicazioni, in quanto l'eventuale successivo dibattito di due minuti per Gruppo sarebbe troppo lungo; ritenendo che tale situazione non sia accettabile, chiediamo semplicemente che la Giunta faccia le sue comunicazioni.
Ricordo che se anche tutti i quattordici Gruppi presenti in Consiglio compresi quelli di maggioranza, parlassero per due minuti si arriverebbe a 28 minuti di dibattito. Stamattina, sul tema importante dell'alcolismo abbiamo parlato per tre ore e mezzo; noi non abbiamo problemi di orario n di treni, per cui ci fermeremo sino a quando sarà necessario, ma riteniamo che la comunità piemontese chieda oggi al Consiglio regionale nella sua interezza, maggioranza e minoranza, che si sappia a che punto è la situazione ACNA Re-Sol.
Chiedo pertanto l'iscrizione di questo argomento all'o.d.g. ai sensi dell'art. 51, quinto comma, del Regolamento.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di parola pongo in votazione la richiesta di iscrizione all'o.d.g. illustrata dal Consigliere Zacchera.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La richiesta è respinta, con 25 voti favorevoli, 28 contrari e 1 di astensione.
La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Signor Presidente, è chiaro che c'è una questione politica che non vuole essere discussa in quest'aula; non si spiega altrimenti il comportamento della maggioranza e della Giunta in questi pochi minuti.
Siamo arrivati al paradosso, all'assurdo che la maggioranza, compresa la Giunta, ha negato al Presidente della Giuntala facoltà, meglio il dovere, di comunicare al Consiglio come la Giunta intende affrontare il problema ACNA Re-Sol dopo la sentenza del TAR. Questione che avrebbe dovuto costituire l'argomento di apertura del Consiglio di oggi.
Chiaramente, se non si vuol discutere l'argomento è perché si ha paura di discuterne. C'è una situazione di difficoltà della maggioranza e della Giunta, e della Regione nel suo complesso.
E' per questi motivi, signor Presidente, se il collega Marchini me lo consente...



PRESIDENTE

Collega Marchini, sto cercando di capire cosa intende dire il Consigliere Monticelli.



MARCHINI Sergio

Ma intanto parla!



PRESIDENTE

Non ho capito, Consigliere Marchini, non lo faccio parlare? Sto cercando di capire, e di non rendere la seduta peggiore di quanto già sia.



MONTICELLI Antonio

Signor Presidente, chiaramente c'è qualche Consigliere della maggioranza che ha ambizioni rispetto al seggio sul quale lei è seduta! Non si spiegano altrimenti alcune insofferenze del collega Marchini, espresse non soltanto in questa occasione.



MARCHINI Sergio

Anche più in alto...



PRESIDENTE

Non ho mai avuto questo dubbio, perché questo è un modesto incarico del quale, comunque, questo Consiglio mi ha onorato, e che io ringrazio.
Naturalmente, ci può essere qualcuno che non lo condivide!



MONTICELLI Antonio

Detto questo, signor Presidente, con molta tranquillità, non mi sembra il caso che il Consiglio continui a lavorare in queste condizioni. Abbiamo una Giunta e una maggioranza che chiaramente non accettano di discutere un argomento fondamentale e non hanno la forza di verificare se stesse.
Il Gruppo PCI-PDS abbandona l'aula poiché, in queste condizioni, non ha senso proseguire i lavori del Consiglio.



(Il Gruppo PCI-PDS abbandona l'aula)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta riprende immediatamente)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
I Consiglieri che intendono partecipare ai lavori sono pregati evidentemente di rimanere in aula.
Ha chiesto la parola il Consigliere Zacchera; ne ha facoltà.



ZACCHERA Marco

Chiedo la parola ai sensi dell'art. 49, primo comma del Regolamento.
Preso atto che si è rifiutato di discutere l'ordine del giorno, e subito dopo si è assistito al no della Giunta alla richiesta della "minoranza cattiva" di avere una comunicazione, chiedo al Presidente della Giunta se intende o meno avvalersi dell'art. 49, primo comma, là dove dice che all'inizio di ogni seduta (siamo all'inizio della seduta pomeridiana) il Presidente della Giunta o un Assessore da lui incaricato ha facoltà di parlare per rendere delle comunicazioni al Consiglio.
Lei è libero di decidere, può dirci se vuole avvalersi della facoltà di parlare o meno. Non è più la minoranza che glielo chiede con un voto politico, con una richiesta politica, ma vogliamo vedere se la maggioranza in questo caso la Presidenza della Giunta abbia o no la volontà di parlare di avvalersi del regolamento; se si rifiuta di farlo questa volta non è più colpa della politica, non è più colpa dei Consiglieri di minoranza, non è più colpa di un voto del Consiglio, ma è la Giunta che non vuole parlare.
Penso però che lei vorrà parlare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Non ho avuto modo di partecipare alla Conferenza dei Capigruppo, ma solamente per memoria storica voglio rifarmi a quanto è stato deciso in quella occasione, mi pare con il consenso di tutti i Capigruppo. Tale decisione era che il Presidente della Giunta avrebbe fatto una comunicazione, alla quale non sarebbe seguito alcun dibattito da parte del Consiglio.



MAJORINO Gaetano

E' una cosa diversa.



PICCHIONI Rolando

Una volta tanto ritengo che si debbano rispettare le regole del gioco senza distinzioni ulteriori o riserve mentali e senza ripensamenti che sono comunque il segno non di un malessere politico della maggioranza, bensì di un gruppo di minoranza. Una volta tanto possiamo rispettare le regole del gioco, rispettiamole, perché se ad ogni Conferenza dei Capigruppo si assumono decisioni che dovrebbero essere incontrovertibili e poi vengono rimangiate perché i condizionamenti interni, non della maggioranza, ma della minoranza, fanno sì che la parola data non abbia assolutamente alcun seguito, noi ci troviamo nell'empasse in cui siamo oggi.
Sono state fatte delle speculazioni politiche assolutamente arbitrarie gratuite; mi pare che il Consigliere Marchini abbia risposto puntualmente anche a delle ragioni di opportunità politica. Qui si sono sentite tante volte, proprio da parte di Rivalta e compagni, delle reprimende terribili nei confronti degli Assessori assenti; oggi che si evidenzia la necessità che l'Assessore all'ecologia sia presente per poter rispondere anche con la responsabilità propria ad un argomento che non è facile e che ha visto divisi i gruppi della maggioranza, si vuole assolutamente accelerare, alla discussione su un argomento che poi non ha nessuna drammatica urgenza.
Ritengo pertanto, anche per la conduzione normale di questo Consiglio e facendo appello alla sensibilità di ognuno, sia opportuno riportare tutti noi a delle regole di convivibilità, perché se ad ogni momento noi invochiamo l'articolo di Regolamento, la procedura per porre...



(Commenti del Consigliere Majorino)



PICCHIONI Rolando

Collega Majorino, lei è una persona certamente sensibile nei confronti dell'assemblea, ma in un anno abbiamo approvato quasi esclusivamente degli ordini del giorno relativi all'ambiente! Certamente hanno una precedenza anzi una preminenza, però qual è la possibilità legislativa di questa assemblea? Ognuno si deve far carico di queste cose.
Voi farete il gioco della minoranza, però se noi oggi facessimo un rilievo statistico delle ore, non diciamo perse, ma comunque consumate per ordini del giorno diversi, potremmo, anche come maggioranza, preoccuparci che ci sia un contingentamento di ore per questa discussione come ci dovrebbe essere anche un contingentamento di ore relativamente alla discussione delle varie interpellanze ed interrogazioni. Dovremmo cercare attraverso le opportune sedi di dare una regolamentazione a questo problema.
Se il Signor Presidente della Giunta vuole fare una comunicazione di cui noi prendiamo atto; e rinviamo la discussione alla prossima settimana con tutti gli ordini del giorno che potranno essere discussi, da parte della Democrazia Cristiana nulla osta, ma se oltre a questa comunicazione ci dovesse essere ancora un'ulteriore discussione, io sarei assolutamente contrario.



CHIEZZI Giuseppe

Posso intervenire?



PRESIDENTE

Un momento, Consigliere, non ha chiesto solo lei la parola. Non vorrei aprire un dibattito sulle richieste del Consigliere Zacchera, perché il Regolamento non lo prevede.
Il Consigliere Zacchera ha posto questa questione, sulla quale è intervenuto il Consigliere Picchioni; è stato fatto riferimento ad una facoltà che la Giunta ha, per cui se la Giunta non prende la parola dichiaro questo punto chiuso.
Il Presidente della Giunta chiede di intervenire. Ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta Regionale

Noi eravamo disponibili a fare la comunicazione alle condizioni stabilite nella conferenza dei Capigruppo. A quelle condizioni sono ancora disponibile a fare la comunicazione.



PRESIDENTE

Nell'ultima Conferenza dei Capigruppo si era detto che alle comunicazioni del Presidente della Giunta non sarebbe seguito dibattito. Di qui è nata la discussione di oggi, seppure nell'autonomia dei singoli Gruppi, però io mi permetto di richiamare il Consiglio a cercare di procedere nel lavoro e a non fermarsi su una questione che comunque è stata, sino a questo momento, condotta in un certo modo; può piacere o meno, ma io procederei oltre e non capisco le ulteriori richieste di intervento. Devono essere motivate, altrimenti andiamo a ruota libera e non si segue più l'o.d.g. Sugli ordini del giorno presentati si è già intervenuti, per cui non c'è più nessun altro documento sul quale chiedere la parola in maniera generale.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, se lei la mette sul piano procedurale, chiedo la parola in forza dell'art. 51, se proprio mi costringe.
Intendo invece fare alcune brevi considerazioni per spiegare il mio comportamento in aula, a seguito di questa vicenda.



PRESIDENTE

A quale titolo? In questo modo ognuno potrebbe esprimere i suoi sentimenti, politici o istituzionali...



CHIEZZI Giuseppe

Poiché lei ha sospeso la seduta e quando l'ha ripresa ha detto: "per chi vuole rimanere in aula", non ritenendo il sottoscritto di dover rimanere in aula, desidero in poche parole, per cortesia e correttezza politica spiegare il perché non rimango in aula.
Se lei ritiene che questa mia posizione non interessi il Consiglio, me lo dice, io non parlo e prendo atto di questo suo comportamento, di questa sua gestione del Consiglio che le ha affidato la Presidenza a tutela anche delle posizioni della minoranza. Vada a leggersi l'art. 51 che regola il suo comportamento e verifichi se questo nei miei confronti è nel rispetto del Regolamento che le assegna dei compiti precisi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segre.



SEGRE Anna

Cercando di rispettare quanto detto nella Conferenza dei Capigruppo e soprattutto considerata la disponibilità del Presidente della Giunta di fare la comunicazione sull'ACNA, a nome del mio Gruppo chiedo al Presidente della Giunta di fare gentilmente la comunicazione sull'ACNA così come avevamo convenuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, la chiamo in causa. C'è tra noi molta stima e simpatia, ma la politica è dialettica. Ho l'impressione che la questione veramente dipenda da lei anche nel rispetto dei colleghi non presenti.
Siccome è la Conferenza dei Capigruppo che gestisce il Consiglio e non il Regolamento, quindi abbiamo sgombrato il campo dalle questioni nuove e rimane in piedi la questione vecchia, cioè se la comunicazione della Giunta debba essere fatta all'interno del Regolamento in senso letterale o all'interno di un accordo che era intervenuto a livello di Capigruppo (e che quindi supera il Regolamento) di una comunicazione senza alcun intervento da parte dei Gruppi. Visto che il Presidente ha confermato la disponibilità a dare la comunicazione all'interno dell'accordo e siccome è un momento passato nel tempo, ho l'impressione che lei, signor Presidente debba assumersi la responsabilità di interpretare per noi tutti se l'accordo aveva quel significato perché non possiamo inventarlo adesso in quanto sarebbe scorretto nei confronti dei non presenti. Se lei ritiene di poter interpretare l'accordo tra i Presidenti dei Gruppi nel senso di una comunicazione senza alcun intervento successivo lo dica. Se; invece ritiene che ci sia il dubbio esternato da qualcuno e che si riferisce al dibattito, ma non alla richiesta di chiarimenti lo chiarisca perché qui è un problema del Consiglio nei confronti della Giunta e quindi anche suo quale Presidente della Conferenza dei Capigruppo. A me pare che la Conferenza superi il Regolamento perché fatto successivo alle questioni poste.
Chiedo la sua interpretazione di questa seduta di Consiglio; se l'orientamento è per la comunicazione senza alcun tipo d'intervento, io ritengo che siano maturate tutte le condizioni perché la Giunta svolga la sua comunicazione in tutta legittimità politica, ma anche procedurale perché c'è la decisione a monte, non si può fare adesso perché non si può.
Sono saltati tutti gli argomenti procedurali del procedere; questa è la prosecuzione della Conferenza dei Capigruppo in cui si è deciso un certo percorso; se questo percorso è quello che io ed altri colleghi interpretiamo, cioè comunicazione senza alcun tipo d'intervento, procediamo in questo senso.
Se lei ritiene che, invece, l'interpretazione possa essere quella del collega Majorino, non possiamo procedere anche nel rispetto dei colleghi non presenti.



PRESIDENTE

Il dibattito è concluso. La Conferenza dei Capigruppo aveva espresso il suo orientamento che ci fosse una comunicazione senza commenti successivi ed era prevedibile peraltro che ci sarebbe stata una sentenza perché già allora era fissata la seduta del TAR.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Esame progetto di legge n. 63: "Integrazione alla legge regionale 30 novembre 1987, n. 58 concernente norme in materia di Polizia locale"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 63, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Zanoletti che ha pertanto la parola.



ZANOLETTI Tomaso, relatore

Illustre Presidente, colleghi Consiglieri, la legge 7 marzo 1986 n. 65 nel dettare norme in materia di Polizia municipale, ha dato un quadro complessivo di riferimento all'intera materia, definendo meglio anche la potestà regionale, di cui ha delineato ed integrato in dettaglio le competenze pur già deducibili dall'art. 117 della Costituzione.
L'art. 6 della legge-quadro ha stabilito, al comma l, che la potestà delle Regioni in materia di Polizia municipale è svolta nel rispetto delle norme e dei principi stabiliti dalla legge stessa e, al comma 2, ha elencato in cinque punti l'oggetto della legislazione regionale, e precisamente: stabilire le norme generali per l'istituzione del servizio, tenendo conto della classe alla quale sono assegnati i Comuni- promuovere servizi ed iniziative per la formazione e l'aggiornamento del personale addetto al servizio di Polizia municipale promuovere tra i Comuni le opportune forme associative con idonee iniziative di incentivazione determinare le caratteristiche delle uniformi e dei relativi distintivi di grado per gli addetti al servizio di Polizia municipale dei Comuni della Regione e stabilire i criteri generali concernenti l'obbligo e le modalità d'uso. Le uniformi devono essere tali da escludere la stretta somiglianza con le uniformi delle forze di polizia e delle forze armate dello Stato disciplinare le caratteristiche dei mezzi e degli strumenti operativi in dotazione ai Corpi.
Su parte di tali punti la Regione Piemonte ha già legiferato con la legge 30 novembre 1987 n. 58 "Norme in materia di Polizia locale".
Con la legge suddetta: sono state accorpate le funzioni che la vigilanza locale svolge e date indicazioni per un'omogeneizzazione, a livello locale, dei servizi sono state dettate norme per l'aggiornamento e la qualificazione professionale degli operatori, oltre ché per il primo inquadramento, in quanto si è ritenuto che la peculiarità dei compiti e delle attribuzioni degli operatori erano tali da non poter dilazionare ulteriormente il processo formativo, nell'interesse delle Amministrazioni e della collettività: si è cercato di sviluppare il più possibile la preparazione e la formazione del personale, adibito e da adibire ai servizi, mediante norme anche rigide, ma tese a creare in un prossimo futuro quadri operativi che con professionalità sappiano realmente dare il loro contributo alla serena e tranquilla convivenza della gente.
Con il disegno di legge n. 63, di cui si tratta, si tende ora a dare una sistematizzazione a tutti quegli elementi di omogeneità, quali le fogge delle divise, i colori dei mezzi, le dotazioni, ecc, che contribuiranno a rendere più efficiente e riconoscibile su tutto il territorio regionale la Polizia municipale.
Il testo del disegno di legge presentato dalla Giunta è quello predisposto e approvato all'unanimità dai componenti della Commissione Tecnica per la Polizia locale, di cui all'art. 16 della L.R. 58/87.
Il provvedimento completa il quadro legislativo regionale, riprendendo tutti i punti volutamente lasciati in sospeso dalla L.R 58/87, per il fatto che le soluzioni occorrenti comportavano una ricerca ed uno studio più complessi e quindi di più lunga durata. Le soluzioni che vengono ora proposte sono basate su dati di fatto certi, precisi e determinati. La I Commissione consiliare permanente ha preso in esame il disegno di legge, e dopo avervi apportato alcune modificazioni, volte soprattutto ad adeguare il testo alle disposizioni ministeriali in materia di formulazione tecnica degli atti legislativi, l'ha approvato all'unanimità.
Per quanto sopra esposto e, in particolare. in considerazione del fatto che con il disegno di legge presentato dalla Giunta e licenziato dalla I Commissione viene a completarsi il disegno legislativo regionale in materia di polizia locale, ponendo al passo coi tempi e rivalutando le figure di questi operatori, indispensabili per la collettività, se ne raccomanda l'approvazione da parte di questa assemblea.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Commercio - Distributori carburante

Esame progetto di legge n. 67: "Norme per l'esercizio e la razionalizzazione della rete degli impianti di distribuzione automatica di carburanti per uso di autotrazione"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del progetto di legge n. 67, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Relatore é il Consigliere Cavallera che ha pertanto la parola.



CAVALLERA Ugo, relatore

Allo scopo di modificare la L.R. 30/8/84 n. 48, recante norme per la razionalizzazione e ristrutturazione della rete di distribuzione di carburanti per uso di autotrazione, la Giunta regionale ha presentato il presente disegno di legge in data 4/1/91 che è stato assegnato alla III Commissione Consiliare Permanente in data 10/1/91.
Le modifiche alla LR n. 48/84 si rendono necessarie poiché il Governo con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 11/9/89, ha emanato nuove direttive alle Regioni a statuto ordinarlo in materia di distribuzione automatica di carburanti per uso di autotrazione che annullano e sostituiscono quelle emanate in precedenza.
L'art. 52 del DPR 24/7/77, n. 616, nel delegare alle Regioni l'esercizio delle funzioni amministrative relative ai distributori di carburanti, stabilisce infatti che tali funzioni debbano essere esercitate nel quadro degli indirizzi determinati dal Governo.
Le nuove direttive, pur riaffermando il conseguimento degli obiettivi del Piano Energetico Nazionale in materia di razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti per uso di autotrazione e di adeguamento della stessa alla situazione già in atto a livello europeo, introducono tuttavia, elementi innovativi in ordine alla determinazione del riparto di attribuzioni tra Stato e Regioni ed alle procedure amministrative che portano alla emissione dei provvedimenti di concessione od autorizzazione.
La Commissione ha deciso le consultazioni sul disegno di legge della Giunta regionale che si sono svolte in data 6/3/91 facendo registrare la partecipazione dei più significativi soggetti interessati al ciclo della distribuzione dei carburanti.
Le memorie consegnate e le osservazioni emerse in sede di consultazione sono state esaminate dalla Commissione nella seduta del 15/5/91 nel corso della quale è stato approvato il testo legislativo da inviare alla I Commissione permanente per quanto di competenza.
La discussione sul provvedimento ha toccato tutte le questioni che sono collegate alla normativa ad iniziare dall'attuazione del piano di razionalizzazione della rete distributiva fino alla disciplina degli orari di apertura degli impianti stradali, fermo restando che questi aspetti saranno definiti con specifici provvedimenti, già previsti.
Per quanto riguarda le funzioni amministrative e stata approfonditamente discussa la ripartizione, tra Regione e Comuni, delle funzioni amministrative relative al rilascio, alla revoca, alla sospensione, alla decadenza, ecc, delle concessioni ed autorizzazioni per gli impianti di distribuzione automatica dei carburanti per uso di autotrazione.
A maggioranza la Commissione ha condiviso la prescrizione ai Comuni di dotarsi di un semplice programma di localizzazione degli impianti stradali di distribuzione in sostituzione dei piani o programmi previsti dalla precedente legge.
E' una soluzione consigliata dall'esperienza di gestione della normativa della LR n. 48/84 che ha fatto registrare la presentazione di una ventina di piani (o deliberazioni programmatiche) su circa 1000 Comuni interessati dagli adempimenti di legge.
Sono stati comunque richiamatigli obiettivi del Piano Energetico Nazionale che, per quanto riguarda la rete distributiva dei carburanti richiedono la riduzione del numero e la ristrutturazione degli impianti stradali per adeguarci, anche in questo campo, alla più generale situazione dell'Europa comunitaria.
In questo quadro va visto l'interrelazione tra gli impianti di erogazione ad uso pubblico e quelli ad uso privato.
Il disegno di legge, in conformità alla normativa statale, stabilisce la tipologia degli Impianti che devono essere sottoposti a visita di collaudo da parte della competente Commissione Provinciale. La III Commissione tenuto conto che il collaudo ha lo scopo di verificare precipuamente la Idoneità tecnica e fiscale dell'impianto, ha ritenuto non giustificata la presenza di rappresentanti sindacali in seno a tale Commissione e quindi non ha apportato alcuna modifica allo specifico articolo della presente proposta di legge.
Per quanto riguarda la composizione della Commissione Consultiva Regionale Carburanti è stato emendato il testo proposto dalla Giunta regionale inserendo a pieno titolo i rappresentanti degli autotrasportatori ed inoltre è previsto lo stanziamento per il pagamento dei gettoni di presenza a favore dei commissari esterni.
Acquisito il parere, dal punto di vista finanziario, della I Commissione Permanente, la III Commissione ha definitivamente espresso, a maggioranza, il proprio parere favorevole nella seduta del 3 luglio 1991 sul testo allegato che viene rimesso al Consiglio Regionale per la sua approvazione.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 Sono stati presentati i seguenti emendamenti: da parte dei Consiglieri Foco, Calligaro e Rivalta: 1) dopo le parole: "...i Comuni" aggiungere: "sopra 130.000 abitanti" 2) da parte dei Consiglieri Foco, Calligaro e Rivalta: dopo la parola "predispongono" aggiungere "entro due anni dall'entrata in vigore della presente legge" 3) dai Consiglieri Foco, Calligaro e Rivalta: cambiare le parole "...può sostituirsi..." con "si sostituisce".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

E' opportuno, anche nelle condizioni un po' particolari in cui viene discussa la legge, dare atto del dibattito svoltosi in Commissione e quindi della non unanimità nell'approvazione del provvedimento. Vi sono state due posizioni differenziate, una della maggioranza e una della minoranza in ordine al tipo di programmi o di piani che devono adottare i Comuni per gli impianti di distribuzione stradale automatica dei carburanti. Da parte della maggioranza si è ritenuto di condividere i contenuti del disegno di legge della Giunta, cioè di andare ad una semplificazione procedurale notevole nel prescrivere ai Comuni la semplice predisposizione di un programma e quindi superare la precedente normativa che non aveva dato buoni risultati. L'obiettivo è quello di avere una normativa facilmente gestibile.
Questo andava detto anche per dare conto delle contrapposte posizioni assunte, che ovviamente non possono essere ora illustrate dalla minoranza ma non per colpa della maggioranza. Ecco perché oggi, in aula, da parte di coloro che sostenevano queste tesi, sono stati presentati degli emendamenti che tendevano di fatto a ripristinare la normativa precedente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.



VETRINO Bianca, Assessore al commercio

In seguito alle osservazioni ricordate dal Consigliere Cavallera, la Giunta si dichiara contraria agli emendamenti presentati.
Anche se non sono presenti i proponenti, ritengo corretto esplicitare i motivi del non accoglimento degli stessi, avvalorando quanto ha detto il Consigliere Cavallera e aggiungendo altro.
La proposta di ripristinare per i Comuni la norma che prevedeva i piani di localizzazione di impianti (legge n. 48/84), comporterebbe ulteriori e gravose incombenze perle amministrazioni locali nella predisposizione dei vari piani previsti dalle leggi regionali.
Tra l'altro, occorre dire che a molti anni di distanza abbiamo anche la possibilità di fare un bilancio.
I Comuni avrebbero avuto l'obbligo di dotarsi di questi piani di localizzazione, ma su 1.000 Comuni soltanto 19 l'hanno fatto. Evidentemente ci sono state delle obiettive difficoltà strutturali e di cultura, se vogliamo. Comunque, i Comuni hanno dimostrato di non essere in condizioni di predisporre questi piani.
Abbiamo quindi travato un modo sostitutivo, che mi sembra sia quello che meglio si adatta alle esigenze di questo particolare tipo di normativa.
In ordine alle proposte che vengono avanzate attraverso gli emendamenti, concordano tutti che l'introduzione di uno strumento più agile e più snello quale è stato individuato il programma di localizzazione possa consentirci di superare con tranquillità l'emendamento n. 1 presentato dai Consiglieri Foco, Calligaro e Rivalta.
Sul secondo emendamento si potrebbe discutere, ma per quanto riguarda gli altri ci sembra che siano emendamenti che nulla porterebbero di migliorativo alla legge, soprattutto quello all'art. 3, comma V, che fa intervenire il potere sostitutorio della Regione attraverso un obbligo questo addirittura andrebbe contro l'art. 67 dello Statuto che prevede il potere sostitutorio della Regione, ma sempre come scelta della Regione e non come obbligo.
Mi spiace di non poter accogliere gli emendamenti, però ciò è dettato da estrema lucidità e grande buon senso, se mi si consente.
Mi dispiace che non siano presenti i Consiglieri interessati, comunque la Giunta non può accogliere gli emendamenti presentati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Faccio una dichiarazione di voto sugli emendamenti. Di questi si è parlato molto in III Commissione dove ho partecipato ai lavori.
Noi siamo favorevoli alla legge, però non capiamo perché la Giunta non voglia accogliere il secondo emendamento, il problema è che i Comuni non hanno adempiuto ai loro compiti. Concordo sul fatto che si dica di no al primo emendamento, quello che limita il lavoro ai Comuni sopra 130.000 abitanti, ma inserire il principio che entro 2 anni questi debbano assolvere ai loro compiti è migliorativo della legge poiché impone ai Comuni di predisporre il piano, altrimenti ci ritroveremo nella situazione attuale dove i piani non sono ancora stati predisposti.
Propongo di respingere il primo ed il terzo emendamento, ma di accogliere il secondo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.



VETRINO Bianca, Assessore al commercio

Io non solo lo accoglierei, ma vorrei anche che i termini delle leggi regionali avessero un valore perentorio. Purtroppo, hanno soltanto un valore ordinatorio e questo spiega perché in alcuni nostri Comuni, a 10 anni di distanza, non si abbiano ancora i piani regolatori. Tuttavia siccome sono favorevole a dare delle indicazioni a date certe, credo si possa accogliere il secondo emendamento. D'altra parte, nella mia introduzione avevo detto che sul secondo si poteva eventualmente discutere quindi accogliamo il secondo emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 1.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto 31 voti contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 2.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 31 voti favorevoli.
Pongo in votazione l'emendamento n. 3.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 31 voti contrari. Pongo quindi in votazione l'art. 3, così emendato.
Si proceda all'appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione »per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'intero testo della legge è approvata.


Argomento: Innovazione tecnologica

Esame progetto di legge n. 25: "Sostegno alle imprese minori per interventi tecnologici ed organizzativi che determinino mitigazioni dell'impatto ambientale nei processi produttivi e dei prodotti"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 7) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 25, la cui iscrizione è stata richiesta ai sensi dell'art. 34 quarto comma, del Regolamento interno.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ho pensato opportuno richiamare in aula, per renderne più certo l'iter, la mia proposta di legge, in un momento in cui assistiamo ad una crescente domanda alle imprese, soprattutto alle piccole impre-se, di adeguarsi alle nuove sensibilità ambientali che la società matura.
Questo processo, in agricoltura come nel settore industriale, sta determinando forti difficoltà e comporta il rischio di chiusure oppure il vivere pericolosamente, trasgredendo le norme vigenti in materia di tutela ambientale. Per queste ragioni, mentre nel decennio passato l'attenzione del legislatore regionale si è concentrata prevalentemente sul sostegno alle imprese sul versante dell'innovazione tecnologica, la mia proposta tende a considerare questo decennio una fase necessaria di ristrutturazione dell'apparato industriale che consideri i problemi della compatibilità ambientale del ciclo produttivo come un elemento di punta, soprattutto se guardiamo ad una competitività generale di sistema e quindi sappiamo fare un conto economico non più legato alla microrealtà aziendale, ma valutandone gli aspetti complessivi.
Il problema dello smaltimento dei rifiuti non è dato solo dagli scarti delle lavorazioni oppure dalle materie seconde che si determinano e che si possono recuperare: anche il ciclo di vita e l'imballo del prodotto portano a costi e problemi generali molto ampi (si pensi ai nodi della termodistruzione o della discarica) e rendono oggettivamente difficile il rapporto tra produzione e ambiente.
La mia proposta, seppure minimale, si inserisce in questo senso, tende cioè a dare un sostegno alla progettualità delle imprese in materia ambientale, sia per quanto riguarda gli interventi sulla tecnologia di processo sia per quanto riguarda la tecnologia di prodotto. Anche in questo versante si può minimizzare la quantità di rifiuti, recuperare materie seconde e stimolare l'innovazione sulle modalità di trattamento nei cicli produttivi delle materie di scarto che può essere anche una tecnologia vendibile da parte di queste imprese.
La mia proposta di legge prevede anche un premio ambiente annuale alle piccole e medie imprese che maggiormente abbiano operato nell'adeguare il proprio ciclo produttivo o il tipo di prodotto che producono, ai vincoli tutela ambientale, anche per dare esempi significativi e indurre ad emulazione. Chiedo ai colleghi, a meno che l'assemblea non sia favorevole ad entrare nel merito sin da ora della mia proposta, che questa venga assegnata all'apposita Commissione, anche se mi rendo conto che trattandosi di una proposta di carattere spiccatamente interdisciplinare (industriale produttivo e ambientale) sia è difficile procedere ad un'assegnazione unica. Probabilmente la II e la III Commissione sarebbero le più idonee ad affrontare questo tema che salda il processo produttivo del settore primario e secondario con le esigenze di minimizzazione dell'impatto ambientale dei cicli produttivi.
Chiedo quindi all'assemblea se riconosce in questa proposta una validità e rassegnazione alla Commissione, o alle Commissioni, affinché non sia accantonata e sia quindi un tema affrontato con una priorità significativa. E' curioso che in aula spesso si parli di smaltimento dei rifiuti e di problemi ambientali e poco si scorga l'operatività laddove si genera il ciclo dei rifiuti, cioè nell'ambito del processo produttivo.
L'apporto di questa proposta di legge si colloca in tale dimensione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Prima di entrare nel merito della proposta di legge regionale del Consigliere Tapparo, mi permetto, a nome del Gruppo MSI, di protestare per il fatto che la Presidente, molto velocemente, ha deciso di rimandare il punto 6) all'o.d.g.
Sono venuto in Consiglio regionale dopo aver dedicato il week-end a studiare la relazione di minoranza sul bilancio della Regione, che ritengo essere importante. Al di là dell'ACNA è l'argomento più importante all'o.d.g. della seduta odierna. Non mi sembra quindi molto corretto che il punto 6) venga driblato, dimenticato e quindi rinviato alla settimana ventura.



PRESIDENTE

Non ho driblato nulla, Consigliere Zacchera! Ho soprasseduto con intesa di riprendere la questione.



ZACCHERA Marco

Vuol dire che ne riparliamo in serata o viene rinviata alla prossima seduta?



PRESIDENTE

Vuol dire che ne possiamo parlare in serata. Ho detto che abbiamo soprasseduto e non rinviato!



ZACCHERA Marco

Soprassedere può essere anche interpretato come rinvio alla prossima seduta! Le chiedo se è possibile discuterlo questa sera.
Vengo alla proposta di legge n. 25 del Consigliere Tapparo. Ho una proposta da fare che parte da alcuni presupposti. Questa, che ritengo essere una legge estremamente interessante, è stata presentata il 2 ottobre 1990 ed è giunta in III Commissione il 9 ottobre 1990. Siamo a metà luglio e penso che il Consigliere Tapparo abbia tutti i diritti di essere arrabbiato o inquietato perché sono proposte intelligenti e di una certa importanza che, dopo nove mesi dalla presentazione, non sono state ancora discusse in Commissione. Non capisco perché di questa legge non si possa parlare direttamente oggi in aula ed approvarla, perché è una proposta di legge seria, equilibrata, non mi sembra che susciti particolari problemi e concretizza la questione ambientale che riguarda la vita dell'intera Regione.
Posso capire che non essendo presente l'Assessore all'ambiente, che invece dovrebbe esserlo, si decida di rinviare tale legge alla prossima settimana, ma non capisco perché debba ritornare in Commissione e perdere altri sei mesi quando esiste una certa urgenza. E' un problema che le aziende hanno tutti i giorni e dare un segno forte, definitivo, chiaro dell'interesse della Regione verso questi problemi è una risposta intelligente anche alle cose non intelligenti, tipo l'inceneritore del Re Sol. La Regione Piemonte si qualifichi in questa maniera! E' inutile riportare questa ed altre iniziative nuovamente in Commissione, dove si perdono altri mesi! Propongo quindi, se non è possibile discutere la legge questa sera perché non è presente l'Assessore, che resti all'o.d.g. e si prosegua martedì prossimo o comunque prima delle ferie nella sua discussione e approvazione perché si tratta di una legge sulla quale mi trovo perfettamente d'accordo. L'unica obiezione è che l'art. 10 venga cambiato perché non si parla più di esercizio finanziario 1990, ma 1991 e personalmente stanzierei, anziché la cifra di 3 miliardi, quella di 6 miliardi. In sede di esame della variazione di bilancio, dimostrerò come attraverso emendamenti, sia possibile recuperare 3 miliardi e quindi dotare di 6 miliardi questa proposta di legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.



VETRINO Bianca, Assessore alle politiche industriali

Anche a nome della Giunta, credo non sia possibile procedere all'esame di questa proposta di legge e mi dispiace per il Consigliere Tapparo, non soltanto per l'assenza dell'Assessore all'ambiente, in quanto la Giunta nella sua collegialità potrebbe sopperirvi, ma perché si tratta di una legge che prevede per l'esercizio finanziario da riferirsi al 1991 lo stanziamento di una somma ammontante a tre miliardi di lire. Non credo che la Giunta possa, seduta stante, deliberare di spendere tre miliardi, quando è in preparazione un disegno di legge sull'assestamento al bilancio bilancio di cui tutti conoscete la situazione di difficoltà.
Prendo visione della proposta di legge in questo momento; me ne dispiaccio poiché vi sono contenuti argomenti che toccano da vicino anche il settore che mi è direttamente delegato. Evidentemente, nell'assegnazione delle proposte di legge, per qualche disguido questo non è pervenuto alla mia attenzione e, ripeto, me ne dispiace molto.
Scorrendo brevemente la relazione e gli articoli di legge, vi ho ritrovato, Consigliere Tapparo, argomenti discussi recentemente in aula, in occasione del dibattito sul Piano di interventi della legge n. 56, quando sono stati introdotti, nell'ambito delle priorità, i sistemi di qualità. Se riuscissimo a mettere insieme le novità che traspaiono dalla proposta di legge e gli elementi già acquisiti eviteremmo doppioni, ottimizzando al massimo le poche risorse a disposizione, recentemente dirottate in parte sulla legge n. 56, mi parrebbe opportuno rimandare la proposta di legge in Commissione, consentendo in questo modo il necessario approfondimento. E' importante presentare la proposta di legge, soprattutto quando hanno il taglio, la qualità e l'ambizione di quella presentata dal Consigliere nello stesso tempo, però, non dimentichiamo che nel programma della Giunta è previsto anche di deregolare al massimo e quindi di evitare di aggiungere ad una legislazione già corposa disegni di legge e provvedimenti analoghi a quelli che già fanno parte del patrimonio legislativo.
Chiederei al Consigliere Tapparo di acconsentire alla richiesta della Giunta di aggiornare l'argomento e rivederlo in sede di Commissione per un approfondimento ed una verifica con gli Assessori competenti; inoltre l'Assessore al bilancio dovrà informarci sulle concrete opportunità di rendere credibile dal punto di vista finanziario la proposta presentata che dal lato del contenuto è attendibilissima e meriterebbe pieno apprezzamento da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

All'Assessore che cortesemente ha voluto entrare nel merito del documento, vorrei far presente che la proposta presentata non pu facilmente essere compresa nel tema cui opportunamente l'Assessore ha voluto prestare attenzione, quello definito della qualità totale o comunque della massimizzazione della qualità nei processi produttivi.
Cercherò di focalizzare in poche battute l'art. 2, volto a favorire le piccole imprese alla ricerca di soluzioni innovative dal punto di vista tecnologico, organizzativo o gestionale della loro attività. Leggo, per comodità di chi non ha sottomano il testo di legge, i tre punti principali.
Primo: "Massimizzare lo smaltimento ed il recupero dei residui del ciclo produttivo", sappiamo tutti che il recupero delle materie seconde al momento della concentrazione dei rifiuti nelle discariche, o quando viene conferito, è molto più difficile che non se attuato direttamente all'interno del ciclo produttivo.
Secondo aspetto, volto a dare un contributo ed uno stimolo alle imprese, è "rendere massima la facilità di smaltimento del prodotto, quando non è più idoneo all'utilizzo, e il recupero e riutilizzo dei materiali impiegati". Incentivando l'impiego di materiali facilmente divisibili favoriamo il ciclo del recupero delle materie seconde, intervenendo a monte del problema, si riesce ad arrivare a facili scelte successive.
Terzo: "Massimizzare la smaltibilità degli imballi e delle confezioni" che si attua con il recupero e il riutilizzo dei materiali impiegati.
Voglio ancora sottolineare che arrivare ad una proposta di questo tipo mi è costato un certo impegno: un Consigliere regionale non dovrebbe sentirsi mortificato dal vedere che talune proposte passano in corsie preferenziali in tempi rapidissimi. Mi dispiace che l'Assessore non abbia potuto leggere il testo della mia proposta che, oltre ai settori dell'agricoltura e dell'ambiente, tocca - ovviamente - anche quello dell'industria. Rilevo un certo elemento di mortificazione per il lavoro creativo svolto e lo stimolo che potrebbe derivarne per altri Consiglieri impegnati in queste proposte. In questo senso, ricordo che tempo fa ho ricevuto una risposta dell'Assessore alla mia proposta di legge sulle microcentraline idroelettriche, sapendo perfettamente che questa avrebbe potuto essere collocata all'interno di un sistema di valutazione dell'intervento energetico della Regione. Mi pare che l'attuale proposta possa godere di una maggiore autonomia, e quindi non debba essere necessariamente inserita nella legge n. 56, interamente d'innovazione, o sotto altre forme. Dobbiamo avere il coraggio di considerare prioritario il favorire la ristrutturazione ecologica dell'apparato industriale soprattutto là dove vi è maggiore difficoltà, nel settore della piccola industria e dell'artigianato che nel caso di grossi investimenti tende a perdere competitività.
In base alla nuova normativa, per esempio, le aziende del settore zootecnico hanno gravi difficoltà ad investire per rendere compatibile il loro ciclo produttivo con l'ambiente. Il rischio è di chiudere, e di disperdere professionalità e competenze. Favorendo i processi di ristrutturazione potremmo far nascere in queste aziende nuova creatività e progettualità che, successivamente, potrebbero essere spese dalle stesse aziende.
E' per questi, motivi che chiedo al Consiglio che la proposta presentata, nel ritornare all'esame della Commissione, non finisca dimenticata in un cassetto e di evitare il rischio che attorno a questo filone si crei confusione e spezzettamento dei vari interventi. Ringrazio la disponibilità dell'assemblea per avermi permesso questa testimonianza sulla materia.



PRESIDENTE

Pongo in votazione il passaggio in Commissione della proposta di legge n. 25 del Consigliere Tapparo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' rinviato in Commissione con 31 voti favorevoli e 1 contrario.


Argomento:

Iscrizione nuovi argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il progetto di legge n. 115: "Norme per il sostegno delle attività formative nel settore bandistico, corale strumentale, delle associazioni, scuole ed istituti musicali nella Regione Piemonte".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è approvata con 32 voti favorevoli e 1 contrario.
Propongo ancora di iscrivere all'o.d.g. il progetto di legge n. 64: "Istituzione dei Parco naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è approvata con 31 voti favorevoli.


Argomento: Innovazione tecnologica

Esame progetto di legge n. 153: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1991"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame del progetto di legge n. 153, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Su questo progetto di legge ci sono una relazione di maggioranza del Consigliere Zanoletti e due di minoranza: una dei Consiglieri Buzio e Coppo e l'altra del Consigliere Zacchera.
La parola al Presidente della Giunta.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Sull'assestamento al bilancio io credo si possa avviare la discussione con la relazione di maggioranza e quella di minoranza del Consigliere presente: per l'altra credo sia meglio rinviare.



PRESIDENTE

Si svolge la relazione, dopodiché soprassediamo sul resto della discussione La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Noi siamo pronti a discutere questa relazione di minoranza: mi chiedo però a questo punto se sia serio comportarsi in questa maniera.
D'accordo, i Consiglieri del MSI forse non contano niente, possiamo anche leggere la nostra relazione, però se si vuol fare un discorso serio occorre prendere atto che manca una parte del Consiglio per cui l'altra relazione di minoranza si dà per letta (tanto ne abbiamo tutti una copia) dopodiché si prosegue nel dibattito.
Diversamente si può leggere la relazione di maggioranza per introdurre il discorso e, poiché su questo argomento volevamo approfondirlo seriamente, si rinviano tutte le relazioni di minoranza alla prossima seduta. In alternativa, visto che la relazione di minoranza è telegrafica non sarà il tempo usato in più per la relazione di minoranza a creare dei problemi e, anche se a noi dispiace, chiediamo sia messa al primo punto della prossima seduta del Consiglio regionale.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Se si avvia la discussione, l'argomento va al primo punto all'o.d.g.
della seduta successiva, ma, se non si avvia la discussione, si riapre l'eterno problema della collocazione nell'o.d.g.. Quindi, a mio avviso, lo svolgimento delle relazioni dei Consiglieri presenti è un elemento che consentirebbe l'avvio della discussione. Questa è la mia proposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

In termini anche estetici, ritengo che sarebbe meglio dare lettura solo della relazione di maggioranza e accantonare quelle di minoranza.
Il fatto che una sia presente e l'altra assente non giustifica questo strano comportamento, perché la divisione passa tra relazione di maggioranza e le relazioni di minoranza, in un certo senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Faccio una battuta: bisognerebbe poi vedere quale sarebbe la votazione di maggioranza visto l'andamento della maggioranza in queste sedute consiliari; e che quindi non si delineino addirittura tre relazioni di minoranza.
Mi ha preoccupato la dichiarazione del Presidente Brizio: poiché si è parlato di "patto da gentiluomini», vediamo di parlarci chiaro. Cosa significa: che se incominciamo la discussione sul bilancio, la prossima volta non si parla dell'ACNA finché non si è finito la discussione sul bilancio? Questo vorrei fosse chiarito.
Propongo di metterci d'accordo; iscriviamo la discussione sul bilancio al primo punto, ma al secondo devono essere poste le comunicazioni della Giunta. A meno che il Presidente, che ancora non ci ha detto nulla, voglia fare questa sera la comunicazione, senza dibattito, sull'ACNA.



PRESIDENTE

Consigliere Zacchera, procediamo con ordine. Adesso stiamo parlando del progetto di legge relativo all'assestamento al bilancio.



ZACCHERA Marco

Scusi Presidente, se questo è un modo per non parlare dell'ACNA, allora non apriamo la discussione neanche questa volta!



PRESIDENTE

Non è questa la questione sul tappeto.
Ha pertanto la parola il Consigliere Zanoletti per la relazione di maggioranza sul progetto di legge n. 153.



ZANOLETTI Tomaso, relatore

La do per letta, signor Presidente.



PRESIDENTE

Bene, il punto è esaurito.



ZACCHERA Marco

Signor Presidente, mi permetta! Che sull'assestamento di bilancio la maggioranza arrivi a dare per letta la relazione in aula, relazione peraltro brevissima, mi sembra poco serio nei riguardi della stessa Giunta! Mi sembra che ve le tirate fuori con il cavatappi! E' un argomento che merita di essere introdotto in maniera più completa: si tratta di 220 miliardi, non di noccioline!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zanoletti.



ZANOLETTI Tomaso, relatore

Sul progetto di legge in esame la Commissione consiliare ha lavorato con molta diligenza approfondendo tutti i problemi.
I Consiglieri che sono stati presenti l'hanno fatto e anzi hanno dato atto alla Giunta, in particolare all'Assessore Gallarini e ai suoi funzionari, di essere stata sempre presente, di aver risposto con puntualità a tutte le osservazioni e alle domande proposte, e di aver permesso un dibattito sereno e approfondito.
Signor Presidente, signori Consiglieri, in data 25 giugno la Giunta regionale ha presentato il disegno di legge n.153, concernente l'assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1991.
Il disegno di legge anzidetto è stato assegnato in data 1 luglio all'esame in sede referente della I Commissione ove, adeguatamente ed esaurientemente illustrato dall'Assessore al Bilancio, è stato discusso in più sedute.
Nel corso dell'esame in Commissione è emersa l'esigenza di maggiori chiarimenti sia di carattere generale, forniti dall'Assessore, sia più specificatamente attinenti ai diversi Assessorati, ai quali sono quindi stati richiesti più dettagliati elementi di conoscenza in ordine alle variazioni proposte in assestamento sui singoli capitoli di competenza. Gli Assessori interessati hanno tutti fatto pervenire tempestivamente le precisazioni e specificazioni occorrenti, con ciò consentendo di concludere esame e dibattito nella seduta della Commissione del 4 luglio scorso.
Nel merito occorre rilevare in primo luogo che l'assestamento al bilancio di previsione 1991 è stato dalla Giunta proposto prima della pausa estiva per ridargli la valenza di documento contabile operativo e non solo quella di mero trasferimento, nel bilancio di previsione dell'anno in corso, delle risultanze del consuntivo dell'anno precedente, che - e anche questo va rilevato significativamente - è pure esso già stato approvato da questo Consiglio il 18 giugno 1991, come da tempo ormai più non avveniva.
L'assestamento tiene inoltre conto delle raccomandazioni alla Giunta contenute nell'ordine del giorno n. 132, votato dal Consiglio regionale nella seduta del 6 marzo scorso.
A tal fine con l'assestamento 1991 la Giunta ha provveduto a adeguare i trasferimenti per i servizi socio assistenziali cap, n. 10350: 8 miliardi in aggiunta ai 5 miliardi della prima legge di variazione incrementare le disponibilità per l'assistenza scolastica cap, n. 5640: 400 milioni; cap, n. 11901: 500 milioni mantenere gli impegni già assunti in modo unanime dal Consiglio regionale in merito ai problemi dell'agricoltura capitoli vari: 1 miliardo ripristinare i trasferimenti alle Province per la manutenzione delle strade cap, n. 6000; 600 milioni a cui va aggiunto 1 miliardo per le strade comunali (cap, n. 6020) rifinanziare gli Enti strumentali strategici, IRES: 600 milioni CSI: 3000 milioni, una parte dei quali verranno utilizzati per dare avvio al progetto di collegamento informatico della Regione con gli Enti Locali, così come previsto da un successivo punto dell'ordine del giorno n.
132, di cui si tratta incrementare il fondo rischi per l'espansione del credito artigiano cap, n. 5115: 300 milioni integrare gli stanziamenti per le Comunità Montane (impegno già assolto con la prima legge di variazione) cap, n. 1800: 2 miliardi.
Con riferimento alle ulteriori raccomandazioni ad essa rivolte attraverso l'ordine del giorno, con il presente assestamento la Giunta ha proseguito sulla via del graduale, ma costante rientro dal disequilibrio accumulato negli anni decorsi, sia riducendo gli slittamenti delle reimpostazioni delle economie dei fondi statali da 120 a 113 miliardi, sia autorizzando la contrazione di mutui a pareggio del disavanzo derivante dalla mancata stipulazione di mutui autorizzati per il 1990 per 37 miliardi.
Valutato con attenzione il provvedimento proposto dalla Giunta, la I Commissione ha preso atto delle precisazioni settorialmente fornite dai singoli Assessori interessati alle variazioni sopra indicate ed ha in proposito espresso a maggioranza il proprio parere favorevole, dopo aver apportato al testo qualche modificazione formale, volta ad adeguarlo alle disposizioni ministeriali in materia di formulazione tecnica degli atti legislativi.
In considerazione del fatto che il disegno di legge in esame, in coerenza con gli impegni precedentemente assunti: restituisce all'assestamento la valenza di documento contabile operativo dà attuazione alle raccomandazioni rivolte alla Giunta con l'ordine del giorno del 6 marzo scorso prosegue la manovra di rientro dal disequilibrio in precedenza accumulato se ne raccomanda l'approvazione da parte di questa assemblea.



PRESIDENTE

Ritengo di interrompere a questo punto l'esame del progetto di legge n.
153 per rinviare alla prossima seduta entrambe le relazioni di minoranza ed il conseguente dibattito.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.50, riprende alle ore 18.10)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Comunicazione del Presidente della Giunta regionale inerente l'inceneritore Re-Sol dell'ACNA di Cengio


PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Conferenza dei Capigruppo all'unanimità ha stabilito di procedere i lavori con la comunicazione del Presidente della Giunta in ordine alla questione ACNA e specificatamente in ordine al pronunciamento del TAR Liguria in merito all'inceneritore Re-Sol, raccogliendo in questo senso la richiesta che era stata portata in quest'aula dal Consigliere Segre.
La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Dopo aver sentito la proposta del Consigliere Segre e quantunque la maggioranza di questo Consiglio abbia respinto la proposta formulata dal nostro Gruppo di ottenere una formale comunicazione da parte della Giunta la quale in un secondo tempo, in persona del suo Presidente, ha dichiarato di essere disposta alla comunicazione purché non s'intervenisse né per chiedere chiarimenti né tanto meno per aprire il dibattito, sia pure ob torto collo noi aderiamo a sentire la comunicazione senza potere successivamente interloquire.
Riteniamo sia violato il nostro diritto di parola sia pur limitatamente ad informative e chiarimenti. Tuttavia per un motivo pratico e non politico aderiamo a questa richiesta perché riteniamo che conoscere, oggi, in vista del dibattito di martedì prossimo, le comunicazioni della Giunta sia utile al dibattito stesso e perché confidiamo che fra le comunicazioni si dica anche se la Giunta intenda o meno revocare il piano di disinquinamento.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Dopo la sentenza di sospensione emanata dal TAR Liguria, la Giunta ha continuato ad, operare puntualmente secondo le indicazioni del Consiglio in vista della scadenza dei 20 giorni che lo stesso TAR si era dato. In data 2 luglio la Giunta, a mia firma, ha inviato al Presidente della Commissione perla Valutazione Impatto Ambientale del Ministero dell'Ambiente di Roma la seguente nota concordata con i nostri avvocati che costituisce allegato agli atti: "Come anticipato con precedente nota del 26 giugno e sulla base delle intese intercorse con il nostro Ing. De Giorgio che avevamo inviato si allegano alla presente le osservazioni di questa Amministrazione per le necessarie valutazioni ai fini della formazione della relazione richiesta dal TAR Liguria con ordinanza del 13/6/91 circa l'impianto di smaltimento dei reflui." Si tratta di una relazione molto puntuale nella quale puntavamo soprattutto a chiarire che si tratta, a nostro avviso, non di un impianto qui è il nesso di tutta la causa - industriale, bensì di incenerimento in base al quale si dovrebbe seguire la procedura ai sensi del DPR 915 che è di tipo diverso. Successivamente nella sera della stessa giornata, del 2 luglio '91, poiché si era svolto il Consiglio regionale ed era stato votato un ordine del giorno, convocai un'altra riunione di Giunta ed inviammo la seguente nota al Presidente della Commissione per la Valutazione Impatto Ambientale: "Ad integrazione della nota 2015 in data odierna ed in conformità all'ordine del giorno del Consiglio regionale del Piemonte del 2/7/91 che si invia in copia, si richiede formalmente che la Commis-sione preliminarmente alla stesura della relazione richiesta al TAR Liguria effettui un'ispezione sul territorio e sulla località ove ha avuto inizio l'installazione dell'inceneritore ai fini di un approfondito controllo delle modifiche che, unilateralmente, l'ACNA ha asserito di aver apportato all'impianto al fine di tenere in debito conto il reale contesto nel quale l'impianto andrebbe ad inserirsi e di realizzare un confronto diretto con le istituzioni e le popolazioni locali".
Ciò malgrado il 4 luglio veniva depositata dal Ministero questa relazione, richiesta dal Ministero e accettata dal TAR. che non ha tenuto conto delle valutazioni da noi richieste e ha posto in evidenza la non pericolosità e quindi la possibilità di proseguire i lavori.
Abbiamo proceduto, in data 10 luglio, a presentare una successiva memoria integrativa e abbiamo seguito la questione con molto interesse.
Avendo appreso che non nel documento presentato dal Ministero ai fini della risposta alla prima sentenza deI TAR. ma in uno dei documenti allegati alla pratica presentata dal Ministero, era indicato che la Regione Liguria e la Regione Piemonte avevano approvato il piano di risanamento, il 10 luglio in modo che alla seduta del giorno successivo ci fosse la possibilità di far presente la nostra posizione, rilasciavo la seguente dichiarazione: "In relazione a quanto contenuto nella memoria del Ministero dell'ambiente depositata al TAR Liguria, nella vertenza relativa Re-Sol della società ACNA di Cengio, si dichiara che il piano di risanamento della Valle Bormida non è mai stato approvato con atto formale da questa Amministrazione".
Questo documento è stato presentato dai nostri avvocati alla seduta dell'11 luglio.
Si è parlato di equivoco, ma io non lo ritengo tale, bensì di errata informazione.
Ciò nonostante, nella seduta dell'11 luglio, il TAR Liguria ha respinto la richiesta di sospensione proposta dalla Regione Piemonte contro la realizzazione dell'inceneritore Re-Sol: l'ha respinta non motivandola per in base ai dati che vi ho fornito, ma esclusivamente alla luce degli elementi forniti dalla relazione tecnica trasmessa dal Ministero dell'Ambiente in data 4 luglio, non risultando comprovati danni addotti dalla ricorrente.
Il TAR Liguria non ha tenuto conto dei rilievi sollevati dalla difesa regionale, e cioè che la relazione della Commissione VIA doveva esaminare i numerosi aspetti che l'Amministrazione aveva prospettato con la citata nota del 2 luglio circa i pericoli per l'ambiente e la salute pubblica connessi all'impianto, e doveva effettuare un necessario sopralluogo prima di decidere, come richiesto sempre con nota del 2 luglio '91.
Il TAR Liguria non ha quindi considerato né l'ulteriore sollecito regionale alla Commissione VIA del 10 luglio né altre nostre diverse considerazioni.
Dal punto di vista processuale, bisogna dire che questa questione, che oggi è stata oggetto di grande discussione e comunque da noi puntualmente rettificata con la dichiarazione del Presidente della Giunta regionale del 10 luglio posta agli atti, non ha influenza nei dati processuali e nei dati di sentenza. Di conseguenza non ci resta che impugnare la decisione del TAR Liguria al Consiglio di Stato, sempre sotto il profilo processuale riproponendo tutte le ragioni già prospettate.
Come anticipato la scorsa settimana nella riunione dei Capigruppo questo sarebbe stato comunque il nostro intendimento: ne abbiamo parlato ieri nella seduta di Giunta coni colleghi e siamo giunti alla determinazione di ricorrere in appello contro la sospensiva. Vorrei che fosse chiaro che il discorso sul merito è tuttora aperto al TAR Liguria mentre per il discorso della sospensiva andiamo in appello al Consiglio di Stato.
In riferimento all'appello al Consiglio di Stato, come Giunta abbiamo assunto la determinazione, poiché conosciamo il livello dei nostri avversari sotto il profilo professionale e dell'immagine, di affidarlo al massimo livello, prendendo quindi contatti con il Prof. Giannini.
Ci rendiamo conto che si tratta di un appello difficile. Tutti abbiamo manifestato grande delusione sulla questione, però la prima sospensiva ci era giunta quasi insperata.
Continuiamo quindi a fare questa battaglia processuale molto importante con la consapevolezza che si tratta di un appello difficile, portandola avanti con tutta la determinazione necessaria, col massimo impegno possibile.
Certamente non mancheremo di far rilevare al Ministero (stiamo già predisponendo una nota) il grave errore informativo per cui è presente agli atti una dichiarazione del Ministero sull'approvazione del piano che non c'è stata.
Per quel che riguarda la situazione nel suo complesso, oltre a fare la battaglia processuale, dobbiamo convincerci che è anche necessario attivare tutti gli sforzi sul terreno politico, sul quale sono aperte tre questioni: a) che il Parlamento non ha esaminato il progetto di legge sulla chiusura deIl'ACNA da noi predisposto b) che il Parlamento, pur avendo approvato un documento di indirizzo secondo il quale non si doveva realizzare il Re-Sol nella Valle Bormida, ha ricevuto una comunicazione successiva da parte del Ministero, ma non ha n revocato questo indirizzo né l'ha confermato, quindi c'è una linea d'ombra c) che non abbiamo avuto finora risposta circa l'incontro coi tre Ministri che avevamo richiesto alla Presidenza del Consiglio.
Venerdì scorso si discuteva la causa e se ne temeva il risultato. Dopo la presentazione del documento del Ministero, già alla Conferenza dei Capigruppo - e mi stupisco della sorpresa di oggi - avevo detto alla collega Segre che c'erano alcune difficoltà e che ci stavamo predisponendo per un ricorso in appello al Consiglio di Stato. Mentre si discuteva di questo, giovedì io ero a Roma per la Conferenza Stato-Regioni. In quell'occasione ho chiesto e ottenuto un colloquio a Palazzo Chigi col Sottosegretario alla Presidenza, on. Cristofori. A questi ho rappresentato di persona, con particolare determinazione ed insistenza, l'assoluta necessità dell'incontro con i tre Ministri interessati (Partecipazioni Ambiente e Industria) al fine di chiarire la posizione del Piemonte e per concludere con una posizione chiara da parte del Governo circa gli indirizzi che non possono essere, a nostro avviso, che quelli del documento già approvato dal Parlamento per quel che riguarda il Re-Sol e la posizione della Regione Piemonte per quello che attiene il problema ACNA.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio mi ha detto che ne avrebbe parlato. Sicuramente voi siete a conoscenza di quali siano i tempi romani; non li richiamo a giustificazione di nulla, ma certo non rappresentano un elemento che facilita la possibilità di realizzare quell'incontro importante e determinante che io ho ancora sollecitato, a livello di singoli Ministri, in queste ultime ore.
Chiarisco al Consigliere Majorino che la revoca della deliberazione non è necessaria, in quanto si trattava di una proposta al Consiglio che con l'ordine del giorno votato dal Consiglio stesso è stata chiaramente sospesa, a parte il fatto che si trattava di una proposta di approvazione condizionata, che non è un'approvazione del piano tout court. Non è quindi connesso ai documenti approvati dal Consiglio.
La Giunta ha strettamente operato sulle linee che il Consiglio ha dato ha operato con grande determinazione, impegno e coerenza e continuerà a farlo. I risultati non sono completamente soddisfacenti, ce ne rendiamo conto, abbiamo difficoltà e lo sapevamo, ma siamo determinati ad andare avanti su questa strada.
Per martedì prossimo avremo attribuito, in via di delibera, l'incarico al prof. Giannini e presenteremo la memoria richiedendo una decisione in appello. Ho ragione di ritenere che, essendo una decisione sospensiva si decida entro il mese di agosto e speriamo di poter vincere in appello anche se abbiamo coscienza delle difficoltà che incontreremo.
Rimane aperta la questione sul merito, ma ci rendiamo conto che essa va in tempi più lunghi e non potrà non avvenire che con la presentazione di una nostra ulteriore e puntuale contestazione del rapporto del Ministero dell'ambiente.



PRESIDENTE

Ringrazio il Presidente della Giunta. Secondo le intese non ci sono interventi e le informazioni serviranno per arricchire il dibattito della prossima seduta su questo punto.
Poiché sono assenti i Consiglieri Rabellino e Chiezzi nonché tre Gruppi che hanno proposto documenti, non possiamo passare all'esame degli ordini del giorno relativi alla Jugoslavia, di cui al punto 8) dell'o.d.g.
Informo il Consiglio che martedì prossimo è convocata la seduta, mentre nell'ultima settimana di luglio sono state fissate due sedute consiliari consecutive (martedì e mercoledì).
Il giorno 26, alle ore 10.30, è convocata la conferenza dei Capigruppo sulla nuova organizzazione della rivista "Notizie" collegata, come d'intesa, alla valutazione di un documento presentato a suo tempo dal PDS sul ruolo del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazione del Presidente della Giunta regionale inerente l'inceneritore Re-Sol dell'ACNA di Cengio

Argomento:

Interpellanze, interrogazioni, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta



(La seduta ha termine alle ore 18 30)



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