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Dettaglio seduta n.78 del 09/07/91 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta é aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g. "Approvazione verbali precedenti sedute" comunico che i processi verbali delle adunanze consiliari del 19 e 26 marzo e 9, 6 e 16 aprile 1991, se non vi sono osservazioni. s'intendono approvati.


Argomento: Informazione - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 484 del Consigliere Maggiorotti e interpellanza n. 577 dei Consiglieri Bosio, Calligaro, Bresso, Bortolin, Marengo, Chiezzi e Maggiorotti inerenti alla pubblicazione "Il lavoro per gli stranieri"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze", il Presidente della Giunta risponde congiuntamente all'interrogazione n. 484 e all'interpellanza n. 577.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

In riferimento all'interrogazione n. 484 presentata dal Consigliere Maggiorotti ed all'interpellanza n. 577 presentata dai Consiglieri Bosio Calligaro, Bresso, Bortolin, Marengo, Chiezzi e Maggiorotti, si precisa quanto segue: l'interrogazione presentata dal Consigliere Maggiorotti sottolinea un giudizio complessivamente positivo sulla pubblicazione curata dall'Ufficio Regionale del Lavoro, dal Comune di Torino e dalla Regione e ritengo sia questo (aspetto fondamentale della questione.
L'aver inserito, fra le altre, la fotografia degli Assessori competenti in materia di immigrazione non sembra censurabile proprio perché i due Assessori, all'interno delle rispettive amministrazioni, rappresentano, pur tra molteplici difficoltà ed in carenza di mezzi, il punto di riferimento istituzionale per le comunità degli immigrati extracomunitari.
Per quanto riguarda la stesura del volumetto informativo, sono stati interessati anche i cittadini extracomunitari che, a titolo di apporto volontario. hanno curato la traduzione in lingua araba; inglese e francese.
La volontà di coinvolgere i rappresentanti delle comunità ha comportato però qualche disguido, come quello segnalato dal Consigliere Maggiorotti all'atto della stesura definitiva del testo; chi aveva seguito la traduzione in lingua araba ha dovuto allontanarsi dall'Italia per gravi motivi di famiglia per cui non é stata possibile l'ultima rilettura del testo, pena un rinvio troppo lungo dei tempi di pubblicazione.
Va inoltre precisato che il testo é stato stampato in 1200 copie per un costo complessivo di L. 23.166.000, per 141 pagine. Ciò rappresenta una spesa modesta e sicuramente accettabile se si considerano il contenuto e l'utilità del volume "Il lavoro per gli stranieri".
Per quanto riguarda la possibilità di individuare ulteriori strumenti informativi, la Regione contribuisce da tempo ad attività informative attraverso trasmissioni radiofoniche gestite da emittenti locali che trattano in modo specifico i problemi degli immigrati. Sono infine allo studio iniziative che consentano di realizzare strumenti finalizzati soprattutto all'informazione.
Aggiungo ancora che l'Assessorato ha valutato, previo scambio di opinioni con operatori di altri enti, l'opportunità e la possibilità di uno strumento di informazione gestito dalle comunità di extracomunitari Non sempre vero ritenere che tutti i gruppi presenti sul territorio desiderano avviare un'esperienza del genere. In questo senso basta considerare i recenti drammatici avvenimenti internazionali per rendersi conto di come il problema dell'etnia è ancora questione aperta in tutto il mondo.
Per quanto concerne la formazione professionale, nell'anno 1991/1992 si svolgeranno 40 corsi rivolti a cittadini extracomunitari in regola con le normative sul soggiorno e l'immigrazione, per un totale di 10.980 ore per 796 partecipanti ed una spesa prevista di L. 1.364.900.000 così suddivisa: 9 corsi di 2960 ore per 160 allievi ed una spesa di L. 580.000.000 sul Fondo sociale europeo, anno 1991; 16 corsi di 1920 ore per 400 allievi per una spesa di L. 120.000.000, anno 1991, quale contributo regionale per corsi finalizzati all'iscrizione del registro esercenti commerciali. Nel piano annuale di formazione, approvato dalla Giunta regionale ed in attesa di approvazione da parte del Consiglio regionale, sono previsti 15 corsi di 6.100 ore per 236 allievi, per una spesa di L. 664.900.000.
Ritengo dunque di aver fornito tutti gli elementi per una risposta esaustiva sugli argomenti posti, sapendo fin d'ora che non sono esauriti gli sforzi per ogni intervento che l'amministrazione regionale riterrà utile fare per poter dare risposte adeguate alle domande di partecipazione e di inserimento provenienti dai cittadini extracomunitari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il Presidente della Giunta che ha risposto a nome del personaggio al quale, insieme agli altri interpellanti, mi sono rivolto.
Personaggio rappresentato in un'intera pagina della pubblicazione in questione con una fotografia sulla quale non era neppure indicato il nome.
Si tratta dell'Assessore Cerchio, oltre che dell'Assessore Pizzetti. Dubito che sia un personaggio così noto in ambito piemontese da essere riconosciuto come tale da tutti i destinatari della pubblicazione "Il lavoro per gli stranieri". E' molto discutibile che in un libro rivolto agli stranieri si debba occupare un'intera pagina per la fotografia di uno degli Assessori promotori dell'iniziativa. E' una prassi da evitare, un sistema smodato di apparire in pubblico, di cui i cittadini destinatari del libretto non sentono certamente il bisogno.
Decidere di apparire con la propria fotografia e dimenticarsi di scrivere il nome che identifica il soggetto rappresentato é un'altra pecca da denunciare, perché se é discutibile occupare spazio con le foto dei personaggi politici, é ancora più discutibile - perché rende inutile la presenza degli stessi - apparire senza dichiarare chi é il soggetto raffigurato.
L'invito degli interpellanti é quello di evitare l'abuso dell'immagine politica sui libri pagati da tutti. Se proprio lo si vuole fare, almeno non si sprechi una pagina e si scriva chiaramente di che persona si tratta. In questo modo avete speso male il denaro pubblico. occupando, con le fotografie degli Assessori, intere pagine di un libro il cui costo é pagato da tutti. Inoltre, non avendo avuto l'accortezza di spiegare di chi si trattava, lo spreco di denaro é stato maggiore; la pubblicazione delle due pagine é risultata inutile anche per gli Assessori, dato che non ha permesso di far conoscere la loro identità ai destinatari dell'opuscolo.
Nel ringraziare il Presidente della Giunta per la risposta, dichiaro la mia insoddisfazione per non essere stata accertata la responsabilità dell'omissione dell'identificazione delle due persone, presupponendo peraltro, che la volontà di essere effigiati sia attribuibile agli stessi Assessori e alla Giunta che li ha approvati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

La risposta all'interrogazione e all'interpellanza dal medesimo contenuto, inerente al rilascio del libretto di lavoro agli stranieri poteva essere (occasione per discutere e affrontare la questione del rispetto dell'applicazione della legge n. 39, laddove si prevedono facilitazioni per l'assunzione di cittadini extracomunitari, in vista di un loro avviamento al lavoro.
In realtà, la legge trova grosse difficoltà di applicazione, per una serie di problemi di natura non solo politica, ma anche burocratica relativa al riconoscimento dei diversi status giuridici che consentono successivamente, la concessione del permesso di soggiorno e il rilascio del libretto di lavoro.
In via Grattoni, ogni giorno si snodano code inimmaginabili di persone nella lunga attesa di ottenere i permessi di soggiorno, condizione essenziale, per uno straniero, al fine di ottenere l'iscrizione all'Ufficio di collocamento nonché pregiudiziale per l'iscrizione al Servizio Sanitario.
Per l'effetto perverso dell'applicazione - o, se vogliamo, della disapplicazione - della "legge Martelli", molti stranieri rimarranno in condizione di irregolarità, che addirittura pare preferibile soprattutto per persone a bassa professionalità, in quanto apre loro spazi di lavoro chiamiamolo così - che altrimenti, stanti le difficoltà che ho spesso denunciato, non troverebbero.
E' insufficiente pubblicare un opuscolo informativo, senza disegnare il percorso della miriade di trabocchetti che impediscono la reale fruizione dei diritti degli stranieri. Nel fare attività informativa, ci si deve confrontare con i soggetti che ne sono destinatari per capirne i bisogni non é sufficiente riportare il testo della legge, sintetizzandone i percorsi da seguire, senza evidenziare come si possono rendere applicabili concretamente, i vari diritti di cui gode. In effetti, per quanto a mia conoscenza, (opuscolo distribuito é risultato assai poco utile.
L'informazione scritta, soprattutto per le etnie extracomunitarie più numerose nella nostra città, é la forma di comunicazione meno utile; altre sono le forme di informazione che ben più opportunamente potrebbero essere attivate. La forma orale é certamente la più efficace, soprattutto se teniamo conto che fra l'etnia più diffusa a Torino. quella proveniente dal Marocco, vi é non solo la non conoscenza delle leggi, ma anche un tasso di analfabetismo superiore a quello mediamente presente nel nostro Paese.
Occorre tener conto di questi fattori nell'approntare strumenti informativi, che altrimenti risultano inutili, se non, stanti le immagini riportate all'inizio dell'opuscolo in questione, a fini di mera propaganda personale.
Atteggiamenti di questo tipo vanno sicuramente condannati, proprio perché non rispondono neppure al fine che gli estensori - forse - si proponevano.
Ritengo che tra i leader delle comunità straniere, più che l'Assessore Cerchio sia conosciuto l'Assessore Pizzetti: tutto sommato, la fotografia di Cerchio poteva essere ritenuta un qualcosa in più. Sarebbe stato opportuno, come suggeriva il Consigliere Chiezzi, che l'Assessore si firmasse; se non altro, si sarebbe chiarito agli immigrati che la persona in questione era il responsabile dell'applicazione o meno delle leggi emanate dalla Regione Piemonte; così come l'Assesso-re Pizzetti é il responsabile dell'avvio - o del mancato avvio - dei Centri di prima accoglienza e di tutte quelle provvidenze che la legge prevede, ma che trovano grosse difficoltà nell'essere avviate.
I Centri di prima accoglienza, tra l'altro, sono stati oggetto di un'interpellanza successiva, cui non é ancora stata data risposta e che pertanto sollecito venga portata in aula.
Personalmente, sono entrato anche nel merito tecnico dell'efficacia di uno strumento informativo. Non si può lasciare esclusivamente alla buona volontà di funzionari dell'Assessorato l'impostazione di una campagna informativa che, probabilmente, richiederebbe ben altre competenze professionali sul piano della comunicazione. Almeno su questo aspetto chiederei maggiore professionalità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Il Presidente della Giunta giustifica elegantemente tale comportamento e, a suo dire, la sostanza giustifica la forma. In questo caso, la sostanza non esiste, c'è solo il cattivo stile, ovvero la mancanza di stile.
Per quanto riguarda la pubblicazione "Il lavoro per gli stranieri" noto che non c'è lavoro per gli stranieri, il mercato, quello selvaggio provvede con pessimi risultati, non rispettando ne regole ne controlli Esistono leggi nazionali e leggi regionali, anche apprezzabili, ma finanziate con due soldi; i centri di prima accoglienza sono fantomatici, i corsi interessano una esigua parte degli immigrati, l'inserimento al lavoro affidato al mercato selvaggio, eppure l'Assessore Cerchio trova sempre il modo di apparire in pubblico, in questo caso con una foto anonima.
E' inutile dire che spesso la sua apparizione non ha alcun merito voglio ricordare che l'Assessore Cerchio nel 1990 ha condotto una sfrenata campagna elettorale a colpi di convegni nelle sub-aree piemontesi sulla situazione economica e occupazionale. In particolare ne ricordo uno solo quello tenuto nella zona di Ciriè-Lanzo: ebbene, dei vari problemi di quell'area, tutti drammatici, non uno é stato risolto. Ciò avveniva all'insaputa del Consiglio, i Consiglieri erano sistematicamente non invitati per paura, forse, che guastassero le feste.
Quindi l'Assessore Cerchio non é nuovo ad iniziative di parte, che certo non spettano al Consiglio; le iniziative di parte vengano finanziate dalle parti che le promuovono! L'Assessore Cerchio, inoltre, é generoso negli annunci; infatti i giornali meno informati, gli organi di informazione più sprovveduti, da sei mesi citano la legge sui Centri di iniziativa per il lavoro (i CILO). Al riguardo l'Assessore dovrebbe fare una nota stampa per spiegare che si tratta solo di un disegno di legge e non di una legge.
L'Assessore Cerchio, quindi, é abilissimo nel fare il propagandista sarebbe un eccellente Assessore alla propaganda, ma non esiste la sostanza da propagandare. Colgo l'occasione per sottolineare che sono troppe le iniziative di parte e di regime, probabilmente finanziate dalla Regione Piemonte.
A questo proposito pongo un interrogativo. Venerdì scorso si é svolto un convegno di studio dal titolo; "La formazione professionale in Piemonte: quali trasformazioni, quali nuove identità?". L'invito, a frontespizio portava la dicitura ENAIP Piemonte e Regione Piemonte; sono curioso di sapere chi ha pagato questa iniziativa, che é tutta di parte, infatti presente la Federpiemonte, la Confartigianato, (API, la CISL e naturalmente l'ENAIP che, se fosse promotrice e pagasse in proprio le iniziative, non ci sarebbe nulla da eccepire...



CERCHIO Giuseppe, Assessore alla formazione professionale

Infatti é così.



CALLIGARO Germano

... ma se tale iniziativa è stata finanziata dalla Regione Piemonte lo riterrei sbagliato. Non siamo nuovi ad iniziative di regime, eccessivamente di parte, che non spettano al Consiglio regionale del Piemonte. Quindi signor Presidente, non si tratta solo di cattivo gusto, di mancanza di stile, bensì di vere e proprie scorrettezze!



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Il Consigliere Calligaro ha ritenuto di ampliare il discorso nella replica; se l'avesse fatto illustrando l'interpellanza, mi avrebbe consentito di rispondere puntualmente, ma avendolo fatto dopo mi limito a precisare, con molta tranquillità, che non esistono "iniziative di regime" di alcun tipo, che i contributi concessi per le manifestazioni vengono attentamente vagliati, che non ci sono manifestazioni svolte dalla Giunta regionale; si è parlato di iniziative del Consiglio, quando il problema semmai riguarda la Giunta regionale.
Le iniziative della Giunta regionale, se sono tali, vengono assunte dalla Giunta stessa con chiarezza; se si tratta invece di partecipazioni ad iniziative promosse da altri Enti, queste avvengono con contribuzioni che risalgono a deliberazioni di Giunta che sono ben note ai Gruppi, in quanto a loro trasmesse e pubblicate poi sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte. Tutto si svolge quindi nella più assoluta chiarezza e trasparenza! Per quanto riguarda invece gli atteggiamenti personali, bisogna dire che probabilmente le fotografie degli Assessori Cerchio e Pizzetti sono state inserite senza consultare gli interessati, perché altrimenti sarebbero figurati anche i relativi nomi e cognomi; si vuole, insomma cavalcare tutto, anche quello che non é cavalcabile!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerchio per fatto personale.



CERCHIO Giuseppe, Assessore alla formazione professionale

Intervengo per fatto personale. Il Consigliere Calligaro ha cortesemente posto una domanda alla quale io cortesemente risponder perché una volta posta si insinua il tradizionale sospetto.
L'ENAIP, ente di formazione professionale, ha ritenuto di organizzare un convegno a proprie spese e ha chiesto alla Regione, all'Assessorato alla formazione professionale, di parteciparvi. Tale Assessorato vi ha quindi partecipato, sapendo che non avrebbe comportato nessuna spesa per la Regione. L'ENAIP é un ente convenzionato con la Regione...



CALLIGARO Germano

Ma riceve soldi dalla Regione Piemonte!



CERCHIO Giuseppe, Assessore alla formazione professionale

Riceve i soldi per i corsi di formazione professionale convenzionati dal Consiglio regionale! Il Consiglio regionale e l'Assessore Cerchio non hanno contribuito ad alcuna spesa per il convegno ENAIP; Consigliere Calligaro, cerchi di essere più corretto nell'impostazione!



(Commenti dai banchi del Gruppo PCI-PDS)



PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, vi prego di porre fine a questa vicenda.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Cooperazione

Richiesta di incontro con i Capigruppo da parte delle OO.SS. delle cooperative socio-assistenziali


PRESIDENTE

Mi permetto di inserirmi nella discussione delle interrogazioni e interpellanze per chiedere ai Capigruppo se intendono ricevere subito la delegazione di CGIL-CISL-UIL delle cooperative socio-assistenziali sanitarie che hanno chiesto un incontro con i Capigruppo del Consiglio regionale. Credo che questo sia il momento migliore per riceverli perch siamo in fase di discussione di interrogazioni ed interpellanze e sono presenti in aula sia gli interpellanti sia gli Assessori che devono rispondere, eviteremmo in questo modo di sospendere i lavori Prego pertanto i Capigruppo che intendono rispondere alla richiesta di incontro delle tre organizzazioni sindacali di recarsi alla sala "Viglione".



PICCHIONI Rolando

Scusi, Presidente, mi pare che il Consiglio si fosse già espresso su queste convocazioni.



PRESIDENTE

Io non ho convocato nessuno, ho semplicemente informato il Consiglio che c'è una delegazione che chiede di incontrare i Capigruppo.



PICCHIONI Rolando

Avevamo stabilito che non dovevano esserci riunioni in concomitanza dei lavori del Consiglio.



PRESIDENTE

E' vero che é stato stabilito così, ma poiché questa delegazione ha chiesto un incontro, ho ritenuto opportuno informarvi. Se poi i Capigruppo non intendono partecipare, me lo dicano e verrà comunicato. Non sono io a regolamentare le chieste di delegazioni ad essere ricevute dai Capigruppo.
Questo mi sembrava il momento più opportuno per ricevere queste persone danneggiando il meno possibile l'espletamento dei lavori del Consiglio.



PICCHIONI Rolando

Non si può fare così ogni volta. La Presidenza aveva detto che non dovevano esserci incontri di sorta durante le sedute del Consiglio.



PRESIDENTE

Io ho semplicemente fatto una comunicazione; se lo ritenete, non partecipate!



PICCHIONI Rolando

In questo caso l'ambasciatore porta pena, non é che non ne porti.



PRESIDENTE

Io non ho chiesto a questa delegazione di venire; ho semplicemente informato il Consiglio che é stato chiesto un incontro con i Capigruppo ripeto, ritengo che questo sia il momento nel quale si disturbano meno i lavori, qualora i Capigruppo intendano parteciparvi. Anche se avessi telefonato dicendo che non era possibile fissare l'incontro per oggi, nel telegramma c'è scritto che la delegazione sarebbe comunque venuta davanti alla sede del Consiglio regionale.
Io non ho potere di decisione in questo caso; i Capigruppo sono liberi di non partecipare all'incontro, però ribadisco che non era nelle mie possibilità spostare la data di questo incontro. Non spetta a me far venire o meno le delegazioni. Concordo sul fatto che il Consiglio non gradisca queste interferenze all'espletamento dei lavori, ma non posso né imporle n impedirle.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Interpellanza n. 505 del Consigliere Cucco inerente allo stato di attuazione della Legge n. 241/90


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interpellanza n. 505 presentata dal Consigliere Cucco.
La parola al Consigliere Cucco per l'illustrazione.



CUCCO Enzo

Signor Presidente, desidero illustrare in breve l'interpellanza da me presentata il 18 aprile scorso sull'applicazione della Legge n. 241 riguardante la trasparenza dell'attività amministrativa. Non faccio parte della competente Commissione, per cui non sono a conoscenza di ciò che si sta elaborando in quella sede. E' una legge di particolare rilevanza, non soltanto dal punto di vista della vita interna dell'amministrazione regionale, ma soprattutto per quanto riguarda le relazioni fra quest'ultima e i cittadini. Lo scopo dell'interpellanza era quindi rivolto a sapere che cosa si stava facendo a tale proposito. Nel frattempo (il 10 giugno scorso) la Giunta ha approvato - e credo che sia imminente o già definitiva la ratifica del Commissario di Governo - una deliberazione che elenca alcune fasi dell'applicazione della legge.
Interverrò nuovamente dopo l'Assessore per dire che non sono d'accordo su alcuni contenuti della deliberazione, ma usufruendo del diritto di presentare l'interpellanza, vorrei chiedere all'Assessore ulteriori informazioni, anche se non conosco ancora la sua risposta.
Vorrei sapere come si pensa di risolvere il problema dell'accesso agli atti della Regione Piemonte da parte dei cittadini, perché anche se non è fondamentale, è importante. In deliberazione viene soltanto citata - così come prevede la legge - la facilitazione per tutti i cittadini ad accedere ai documenti amministra-tivi, ma non si coglie bene la relativa modalità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia, Assessore al personale ed organizzazione

Premetto che ho già fornito, in via ufficiosa, copia scritta della risposta all'interpellanza, anche perché, trattandosi di un documento con vari punti, non è facile recepirlo senza averlo sott'occhio.
Credo quindi di accelerare la risposta, dando per letto il testo già consegnato al Consigliere Cucco e che consegno agli atti del Consiglio per la verbalizzazione.
La L. 241/90 é senza dubbio l'unico esempio di provvedimento legislativo mirante alla regolamentazione generale del procedimento amministrativo con ricadute gestionali e organizzative negli Enti pubblici per il raggiungimento di maggior trasparenza, efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa dispiegata.
Il nostro ente, consapevole dell'importanza di, questo momento di innovazione gestionale e culturale nella P.A., a differenza di moltissime altre amministrazioni pubbliche, non si trincera certamente, immobile e apatico, dietro l'inerzia regolamentare del Parlamento nel dare operatività ed incisività ai principi contenuti nella L. 241/90, ma bensì ha delineato un preciso piano di graduale attuazione della legge stessa: FASE 1 1.1 .: Interventi di sensibilizzazione attraverso incontri seminariali condotti da esperti giuridici e di organizzazione a partire dalle qualifiche dirigenziali apicali e, successivamente, coinvolgendo la restante dirigenza, i quadri diretti apicali ed i referenti organizzativi.
FASE 2 2.1 .: Emanazione di una circolare esplicativa finalizzata alla determinazione ed individuazione; mediante apposita modulistica, delle attività e dei procedimenti amministrativi, nonché delle eventuali fasi del procedimento debitamente descritte e tempificate, corredate del nominativo del responsabile delle fasi stesse e dell'intero procedimento 2.2.: regolamentazione disciplinante in modo particolareggiato la tipologia dei procedimenti amministrativi, indicante per ogni classe il termine finale per l'emissione dell'atto conclusivo 2.3.: predisposizione di una lista aggiornata delle Attività Parametri Prodotti dell'Ente, propedeutica all'analisi dei carichi dei lavori 2.4.: rilevazione dei carichi funzionali di lavoro in tutti i settori dell'Ente.
FASE 3 3.1.: Indagine diagnostica organizzativa trasversale in tutto l'Ente mediante l'analisi delle procedure maggiormente caratterizzanti l'attività e la competenza dei settori, nonché di oggettiva rilevanza esterna ai settori stessi.
FASE 4 4.1.: Interventi, opportunamente verificati, ottimizzanti le procedure precedentemente analizzate, finalizzati alla puntualità e razionalità dell'azione amministrativa.
FASE 5 5.1.: Individuazione di indici di efficacia dei prodot-ti/servizi erogati dalle strutture mediante rilevazioni organiche e scientifiche del grado di soddisfacimento dell'utenza 5.2.: individuazione di indici di efficienza delle strutture mediante razionale valutazione del trend produttivo consolidato 5.3.: analisi e quantificazione dei costi dei prodotti/servizi erogati per un reale controllo di gestione che presidi i centri di costo dell'Ente.
La fase 1) è già stata attuata nella parte riguardante la dirigenza apicale; sta ora per essere concretizzata anche nella parte concernente la restante dirigenza ed i quadri responsabili di struttura.
La fase 2) è pienamente avviata essendo stata regolarmente distribuita la circolare, predisposta dal Settore Organizzazione, a tutti i responsabili di settore. Rappresenta il momento più delicato e determinante del piano perché, oltre alla determinazione transitoria dei responsabili dei procedimenti e dei relativi tempi, consente contestualmente la predisposizione di un catalogo delle attività e dei prodotti tipici dell'ente Regione Piemonte.
Il catalogo delle attività e dei prodotti rappresenta uno strumento operativo fondamentale per rilevare in tutto l'Ente i carichi funzionali di lavoro, per poter quindi individuare il che cosa si fa, in quanto tempo e con quali e quante risorse.
Solo compiendo un'accurata indagine conoscitiva della situazione esistente è possibile, successivamente, intervenire concretamente e correttamente sui procedimenti, dapprima analizzandoli in funzione di una loro ottimizzazione.
E tutto questo è in piena armonia con la L. 241/90 che evidentemente non si sofferma semplicemente alla tempificazione dei procedimenti ma pretende la semplificazione di questi, ponendo continua enfasi sull'azione amministrativa complessiva che deve essere oltreché pubblica e trasparente anche economica, efficiente e di qualità.
Nel frattempo il Settore Organizzazione ha altresì predisposto una deliberazione che nell'approvare il piano di graduale attuazione gestionale ed organizzativa della L. 241/90 determina, transitoriamente, i termini entro cui debbono concludersi i procedimenti amministrativi, ai sensi dell'art. 2 della legge stessa.
Inoltre, così come sono state pienamente coinvolte per la predisposizione della circolare esplicativa e della deliberazione di approvazione del piano operativo, le OO.SS. verranno certamente cointeressate anche nell'attuazione delle suc-cessive fasi previste considerata la validità della loro preziosa collaborazione.
L'ipotesi di applicazione della L. 241/90, che ha trovato concreta formalizzazione in una deliberazione della Giunta regionale, è distinta in una serie di momenti successivi che consentono, in un tempo ragionevole, di mettere a regime questa legge di non facile applicazione e di per sé molto complessa. Non è di facile applicazione perché non è così semplice individuare tutte le fasi ed i passaggi delle responsabilità dell'atto amministrativo; alcune fasi sono estremamente complesse, collegano più settori ed uffici diversi. Quindi mettere per iscritto una serie di scadenze formali, se non si hanno ben chiari i passaggi, diventa un inutile esercizio e, forse, si corre anche il rischio di veder dilatare ulteriormente i tempi tecnici. E' evidente che ognuno cerca di mettersi in condizioni di sicurezza e quindi di porsi i massimi tempi possibili per evitare di correre rischi di inadempienze. Mi riferisco ai singoli funzionari ed ai singoli settori.
Inoltre l'occasione è troppo importante e significativa per non mettere mano, in questa fase, ad un tentativo serio di riorganizzazione e di ristrutturazione di una serie di passaggi della macchina amministrativa regionale che, negli ultimi tempi, hanno dimostrato di essere piuttosto lenti e farraginosi Questo, naturalmente, è un lavoro svolto non da un singolo Assessorato ma sarà oggetto di iniziativa e di attività da parte di tutti gli Assessorati che, per le loro competenze, dovranno definire modalità, tempi e indicazioni. Alcuni, proprio per la loro particolare situazione, sia per la problematica attuale (ad esempio l'Assessorato all'ambiente), sia per la loro configurazione periferica (Assessorato all'agricoltura) si sono già da tempo attivati per la creazione di momenti periferici d'informazione e di presenza sul territorio, facilitati dal tipo di problema e dal tipo di organizzazione strutturale degli Assessorati stessi.
Per altri il problema è meno facile, perché si tratta di atti interni di carattere amministrativo e formale, quindi diventa difficile verificare le procedure.
Una delle fasi interessate riguarda l'archiviazione, il protocollo e il percorso dei vari atti e documenti che di per sé già comporta una perdita e un'indicazione di tempi tecnici molto lunghi; spesso per trasmettere un atto formale da un ufficio all'altro passano diversi giorni.
Questi tempi si devono recuperare, si devono accelerare e naturalmente richiedono la messa a regime di un diverso sistema di recepimento, di protocollo e di trasmissione degli atti. Il nuovo procedimento di sistemazione delle deliberazioni attivato negli ultimi tempi è sicuramente il primo passo di questo procedimento formale.
La messa su nastro e su supporto magnetico delle deliberazioni, sia quelle passate che quelle in itinere, mi consente di dare al Consigliere Cucco una prima risposta alla sua domanda e cioè come si potrà garantire il diritto all'accesso al cittadino. Il sistema di messa su supporto magnetico di una serie di atti dell'Amministrazione regionale - iniziando dalle deliberazioni - ci consentirà, non appena il sistema sarà formalmente messo a regime, situazione che dovrebbe concretarsi in pochi mesi, di fornire anche l'accesso ai documenti stessi con semplici terminali da collocarsi per esempio ai livelli periferici degli ex comprensori o in altre sedi da individuare, in modo da consentire al cittadino, agli enti o a chi avesse interesse all'informazione sugli atti dell'Amministrazione, di poter avere un ulteriore canale di accesso.
Questa è l'impostazione data al problema e ovviamente non sono in grado, in questo momento, di quantificare, al di là delle indicazioni che ho dato, dei tempi tecnici più definiti. Il progetto di Filenet, attivato in questi giorni e portato a conoscenza dei colleghi perché presentato anche alla stampa, è un processo che prevede una tempistica ampia per l'andata a regime definitiva però il primo atto formale - cioè tutto il procedimento degli atti deliberativi - è questione di pochi mesi, quindi entro l'anno saremo in grado di fornire, in tempo reale, la documentazione relativa agli atti deliberativi della Giunta e del Consiglio. E un primo passo, ma è il più significativo perché si tratta di atti formali compiuti Ogni Assessorato dovrà dirci quali sono i tempi tecnici dei loro atti la seconda fase é prevista nel nostro progetto e, successivamente, si individueranno i collegamenti fra i vari uffici e settori per definire un provvedimento formale che non sappiamo ancora se sarà una deliberazione del Consiglio o una legge vera e propria. Infatti, a livello regionale, si sta discutendo in proposito perché alcune Regioni hanno varato una legge, altre hanno predisposto una deliberazione di Consiglio, altre una deliberazione di Giunta, altre ancora dei regolamenti. Si tratterà divedere se si vogliono fare modifiche innovative o meno. Nel primo caso dovremo varare una legge, nel caso in cui si voglia fare un'applicazione regolamentare sarà sufficiente una deliberazione consiliare.
Spero di avere risposto agli interrogativi più significativi posti dal Consigliere Cucco tenendo conto che l'aspetto formale é già stato oggetto di un documento scritto e consegnato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Enzo

Ringrazio l'Assessore per la risposta. Richiamo alcune questioni che non hanno trovato, dal mio punto di vista, sufficiente risposta non da parte dell'Assessore, ma dall'azione della Giunta regionale. La scelta di individuare un percorso di lavoro é una scelta importante ed utile, ma carente proprio per le cose dette dall'Assessore. La mancanza di date, di scadenze precise nella deliberazione - dove sono indicati soltanto gli anni entro i quali alcuni atti devono essere assunti - può provocare un incontrollabile slittamento dell'applicazione dei principi di legge. Di fatto così sta accadendo in tutto il resto dell'Italia; in genere fissare delle date serve a fare in modo che queste scadenze vengano rispettate, non il contrario.
Inoltre le due-tre norme approvate con questa deliberazione in via transitoria, per esempio l'individuazione per tempo dei 180 giorni per l'esaurimento delle pratiche dei procedimenti amministrativi l'individuazione dei dirigenti di settore come responsabili dei procedimenti, lasciano qualche dubbio. A mio avviso, per esempio, il termine di. 180 giorni é eccessivo soprattutto perché é prevista nella stessa deliberazione una possibilità illimitata di ampliamento del tempo sulla base di esigenze di ulteriore documentazione sui pareri che bisogna chiedere. 180 giorni é, di per se stesso, un termine lunghissimo per la chiusura di un procedimento amministrativo, se poi si aggiungono le facilitazioni ad allungare i termini, ci saranno pratiche che non vedranno mai la fine. Non tutte le pratiche e tutti i procedimenti sono identici.
bisogna stabilire la natura dei diversi procedimenti e proprio per questo il termine é troppo elastico.
La terza questione richiamata nell'interpellanza da me presentata riguardala possibilità concreta dell'accesso agli atti amministrativi; non stiamo parlando del diritto dei cittadini ad accedere agli atti, quello sancito dalle leggi da 3-4 anni in Italia per cui i cittadini hanno il diritto ad accedere a tutti gli atti dell'Amministrazione pubblica. Anzi da un certo punto di vista, la Legge n. 241 ha inserito una limitazione a questo diritto perché richiama il cittadino all'interesse giuridicamente rilevante.
Non é previsto niente nella deliberazione proprio per la parte concreta e materiale dell'accessibilità agli atti. Quando un cittadino ha bisogno di avere dei documenti il modo migliore per non farglieli avere é farlo giare per 17 Assessorati. 45 servizi, 250 mila funzionari che non sanno mai qual il responsabile e chi deve fare la fotocopia e, soprattutto, non si stabiliscono le competenze e i termini per avere i documenti e le eventuali responsabilità. Essendo un diritto formalmente stabilito deve prevedere anche responsabilità a carico delle persone che, in qualche modo ostacolano o non favoriscono il godimento del diritto stesso, In questo senso, anche in questa fase transitoria, la Giunta deve strutturare più concretamente l'accessibilità a questi atti e non soltanto . alle deliberazioni o agli atti normativi, legislativi che sono accessibili subito.
Un'ultima annotazione: ho ascoltato con piacere quando l'Assessore parlava di riorganizzazione generale dell'attività amministrativa. Se si potesse riflettere e lavorare sull'aspetto del riordino legislativo della Regione - nell'ultimo piano di sviluppo era citato il tema del riordino della legislazione regionale anche in direzione della redazione di testi unici per alcuni settori dell'attività regionale - sarebbe una cosa molto importante sia per l'attività della Regione - che là smetterebbe di avere diecimila atti normativi diffusi in due libroni così grossi - e sia per la fruibilità delle leggi e degli atti normativi stessi da parte del cittadino. Se l'Asses-sorato e la Giunta dessero il segnale di lavorare in tal senso sarebbe molto importante. Ringrazio molto l'Assessore per la risposta che, peraltro, già conoscevo negli elementi essenziali perch aveva avuto la cortesia di anticiparmela.


Argomento: Cave e torbiere

Interpellanza n. 564 dei Consiglieri Rivalta, Bresso e Foco inerente estrazione ghiaia e sabbia in zona galenale Fiume Po in località Montemerlo - Isola S. Antonio


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 564 presentata dai Consiglieri Rivalta Bresso e Foco.
La parola all'Assessore Garino.



GARINO Marcello, Assessore alle cave e torbiere

Per quanto compete la L.R.69/78 "Coltivazione di cave e torbiere" occorre sottolineare quanto segue: la ditta Inerti srl, titolare dell'autorizzazione, non ha mai presentato istanza per esercitare cave; ugualmente la ditta Cà Vecchia srl recentemente assorbita dalla ditta Inerti srl non ha mai avuta autorizzazione alcuna ad esercitare cave sull'area attualmente in discussione esiste un'istanza del signor Giovanni Aviotti, peraltro mai accolta dal Consiglio comunale di Isola S.
Antonio il Servizio Cave ha acquisito una sentenza del Pretore di Tortona del 21.09.1989 con la quale il signor Aviotti é stato assolto dall'accusa di scavi non autorizzati in alveo. Dal disposto della sentenza si evince che il Magistrato non é riuscito ad acquisire l'esatta provenienza del materiale depositato sui piazzali prospicienti l'impianto di trattamento e nei laghi creati da attività di cava eseguita precedentemente alla L.R 69/1978. Dalle indagini istruttorie e dal dibattito processuale infatti emerso che le autorizzazioni rilasciate agli scavi in alveo da parte del Magistrato per il Po non sono state controllate nella loro esecuzione e pertanto non é stato verificato se i quantitativi asportati sono corrispondenti a quelli assentiti da parte sua il Servizio Cave nel 1988 ha fornito al Comune di Isola S. Antonio una planimetria dell'area, a seguito di un rilievo topografico appositamente eseguito. Nella suddetta planimetria sono riportate le quote relative che opportunamente riportate in quote assolute coincidono con i dati altimetrici riportati nella cartografia allegata alla L.R 28/1990 citata dall'interrogante sulla scorta della suddetta planimetria e in data posteriore alla sentenza pretorile, la ditta Cà Vecchia, ora Inerti srl, ha delimitato le aree sulle quali erano stati stoccati materiali sabbiosi e ghiaiosi provenienti da scavi in alveo autorizzati dal Magistrato per il Po dal 1984 al 1987 oggetto della sentenza del Pretore sulla scorta della suddetta delimitazione il Sindaco di Isola S.
Antonio ha rilasciato in data 2607.1990 l'autorizzazione all'occupazione temporanea del suolo per il deposito temporaneo di sabbia e ghiaia; inoltre con deliberazione n. 131 del 01.08.1990 la Giunta municipale ha espresso parere favorevole in merito al deposito temporaneo a seguito di una segnalazione del Corpo Forestale, il Servizio Cave ha eseguito un sopralluogo in data 05.03.1991; durante la verifica é stato accertato che la ditta stava asportando materiale ghiaioso, chiaramente non da un giacimento naturale, bensì da uri cumulo; in tale situazione, ed in presenza dell'autorizzazione del Sindaco non é possibile applicare la normativa prevista dalla L.R 69/78.
Ad ogni buon conto, a seguito di quanto segnalato dai Consiglieri interroganti, in data 21.05.1991 il Servizio Cave ha eseguito, dietro mia precisa indicazione, un ulteriore rilievo planimetrico dei laghi esistenti in zona per verificare se la ditta Inerti abbia operato nei limiti stabiliti sulla base del precedente rilievo topografico. Si é potuto così verificare che la ditta sta scavando nei confini delimitati dalla planimetria del 1988; anche la quota é risultata essere ancora di 1,5 metri superiore al limite indicato.
Ai fini della L.R. 69/78 non siamo quindi in presenza di un'attività estrattiva di cava, bensì si tratta di un prelievo di materiale precedentemente riportato alla luce, in base alla sentenza pretorile precedentemente citata.
Invece, trattandosi di lavori di prelievo in area di salvaguardia del sistema del Parco della fascia fluviale del Po di Alessandria. resta valida la necessità di una corretta applicazione della L.R. 20/1989. concernente la sub-delega ai Comuni, limitatamente ad alcuni interventi, delle norme previste dalla legge 431/1985.
A questo proposito si precisa che: a seguito delle segnalazioni pervenute dalla Forestale e dall'Ente Parco sono state inviate da parte del competente Assessorato ai Beni Ambientali alcune comunicazioni al Comune di Isola S. Antonio per ribadire che compete all'Amministrazione Comunale, ai sensi dell'art.16 della legge regionale 12.04.1989, n. 20, la vigilanza sui territori e sui beni soggetti alla legge suddetta non é pervenuta da parte del Comune di Isola S. Antonio, così come richiesto dall'art. 14 della L.R. 20/89, alcuna comunicazione in merito al rilascio di autorizzazioni a seguito di un apposito sopralluogo effettuato si é accertato che il Comune ha rilasciato unicamente in data 06.08.1990 la già citata autorizzazione per l'occupazione temporanea di suolo e di deposito di sabbia e ghiaia sui terreni privati siti in località Montemerlo, senza far riferimento alla L.R. 20/89.
Successivamente, con atto deliberativo della Giunta comunale, si esprimeva parere favorevole alla realizzazione dell'intervento citando nelle premesse, la suddetta legge.
Si ribadisce che la vigilanza sulla corretta esecuzione di interventi nelle zone assoggettate a tutela a sensi di legge 431/85 é sub-delegata ai Comuni e che a tutt'oggi l'Amministrazione Comunale di Isola S. Antonio non ha dato riscontro alle comunicazioni dell'Assessorato ai Beni Ambientali del 10.05. 1991.
Per quanto concerne invece la presenza di melme acide di raffineria presenza segnalata dal Consigliere Marino, ho immediatamente provveduto ad interessare del fatto la competente Amministrazione Provinciale di Alessandria.
Un sopralluogo effettuato dal Servizio Protezione Ambiente della Provincia di Alessandria in data 13 giugno ha evidenziato la presenza, allo scarico dell'acqua di lavaggio dell'impianto di separazione e vagliatura di un odore persistente di sostanze organiche e/o idrocarburi, con rilievo particolare per il tiofene, derivante da decomposizione anaerobica di materie organiche non bene identificate.
Per quantificare con precisione lo stato di inquinamento, relativo alle acque impiegate nella lavorazione, é risultato necessario effettuare una serie di campionamenti in diversi punti, anche con lo scopo di circoscrivere e delimitare con esattezza la zona da bonificare.
Quindi in data 18 giugno, in collaborazione con l'USSL 70 di Alessandria - laboratorio di analisi e (USSL 72 di Tortona sono stati effettuati prelievi di acqua dal pozzo presso il Frantoio Aviotti e presso la ditta Inerti srl nel punto di asporto ghiaia. Non si conoscono ancora i risultati delle analisi.
Comunque sono già stati informati dei fatti sia il Sindaco di Isola S.
Antonio che la Prefettura di Alessandria, al fine di eventuali iniziative e provvedimenti di competenza di tali autorità sanitarie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Credo che questa risposta possa essere assunta come esempio di incomunicabilità. Non é colpa dell'Assessore Garino, ma di un sistema, di chi gliel'ha scritta burocraticamente.
Se qualche Consigliere, come ho fatto io essendo uno degli interpellanti, ha seguito la risposta, credo gli sia difficile capire cosa effettivamente successo, dove stanno le responsabilità e soprattutto cosa si intende fare.
Al di là del segnalare ad altri enti i compiti di vigilanza che a questi spettano, nella risposta non é stata indicata alcuna linea operativa a fronte della situazione creatasi. Lo dico, Assessore Garino, non per un'azione nei suoi confronti, ma per cogliere l'evidenza della situazione.
Se nell'ambito dell'Assessorato vi é la difficoltà di capire cos'è successo, dove stanno le responsabilità; quali sono i problemi da affrontare e di determinare che cosa si intende fare, e da parte di un Consigliere regionale vi é la difficoltà di comprensione di una risposta come quella che ci è stata testé letta, mi chiedo che cosa può derivare in termini di valutazione all'esterno di chi opera.
La nostra interpellanza del 24 maggio si riferiva in modo specifico al problema dell'estrazione di ghiaia, quando ancora non era emerso il problema delle melme che sono situate sotto.
Dalla risposta sembrerebbe che sia stato fatto un riporto di ghiaia. Al di là della dizione letterale, si deduce che qualcuno ha portato sull'alveo del fiume un mucchio di ghiaia e che adesso va a riprenderlo; non credo sia così: non ho mai visto portare mucchi di ghiaia sugli alvei di fiumi.
L'informazione, quindi, non chiarisce il problema. Personalmente ho l'impressione che qualcuno abbia riempito una cava esistente nell'alveo per questo recupero di materiale non c'è bisogno di autorizzazione.
E' un meccanismo ben strano perché - chiedo scusa se sbaglio - se lì stata fatta una buca profonda alcuni metri (5/9 metri), probabilmente ci avvenuto per favorire l'estrazione di ghiaia in relazione alla costruzione dell'autostrada prevista a suo tempo, dopodiché la buca è stata nuovamente riempita. Se così é avvenuto, dal punto di vista dell'assetto dell'alveo si risistemata la situazione precedente. Come si può allora pensare che sia giusto ricreare quel buco? Se è un buco, se é una cava, é certo che si ricreano delle situazioni in alveo...



GARINO Marcello, Assessore alle cave e torbiere

Non é un buco, é un cumulo.



RIVALTA Luigi

Vuol dire che sta sopra. Allora, l'informazione giornalistica che ho letto era sbagliata perché faceva un discorso di estrazione di cava.
Pertanto dentro quel cumulo ci sono le melme. La melma non é in falda sopra.



GARINO Marcello, Assessore alle cave e torbiere

E allo scarico di lavaggio che ci sono le melme.



RIVALTA Luigi

Chiedo scusa al Consiglio se stiamo interloquendo, ma questa é la dimostrazione di quanto sia difficile capire. Queste melme da dove arrivano?



GARINO Marcello, Assessore alle cave e torbiere

Bisogna prima sapere che cosa sono, poi andremo a vedere da dove arrivano.



RIVALTA Luigi

Allora la ghiaia che viene utilizzata non é presa da un buco in alveo ma é un cumulo di ghiaia che é stato collocato nell'alveo del fiume. E' andata bene che non ci sia stata una piena, altrimenti non sarebbe più lì! Da dove arava questa ghiaia accumulata? Cominciano a essermi più chiari alcuni elementi della questione, ma non tutti. Segnalo la necessità di affrontare queste questioni; troviamo la maniera di affrontarle, anche legislativamente con una revisione della legge sulle cave, altrimenti diventa complicato gestire la situazione locale che non può avvenire in termini di passaggi burocratici. Tra l'altro il tiofene é nocivo all'uomo si tratta quindi di una sostanza tossica pericolosa.
Sono insoddisfatto della risposta, in quanto di difficile comprensione per chi, come me; non ha elementi di conoscenza diretta.
Ringrazio comunque l'Assessore Garino, che invito a seguire la questione e a darci ulteriori informazioni al riguardo.
C'è il problema che qui operiamo nell'area parco. L'istituzione di un parco non può essere una questione di immagine perché pone problemi di tutela che vanno osservati. Sotto questo profilo occorre che l'osservazione, che in questo caso proviene dalla Garzaia di Valenza di interventi in violazione nell'area parco, trovi un'immediata corrispondente reazione da parte della Regione, che è l'Ente che ha istituito il parco e che deve garantire, attraverso anche i Comuni, ma soprattutto in prima persona; che l'azione di tutela venga affermata.
Ieri ho ricevuto una telefonata da Roma con la quale mi é stato chiesto di partecipare a un lavoro nazionale sui parchi, adducendo come motivazione il fatto che la Regione Piemonte é quella che ha fatto di più da questo punto di vista. Non vorrei che questo risultato alla fine venisse svuotato da tanti fatti in contrasto con i parchi. Credo davvero che la Regione Piemonte abbia fatto cose significative e continui a farle, ma é necessario che l'azione di tutela si eserciti seriamente e non succeda invece che nelle aree a parco si fa quello che si vuole, come mi pare questi operatori hanno potuto fare.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interpellanza n. 538 dei Consiglieri Bortolin e Rivalta, inerente agli interventi del Comune di Varallo per il risanamento della parete del Sacro Monte


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare l'interpellanza n. 538 dei Consiglieri Bortolin e Rivalta. Trattandosi di interpellanza ha facoltà di illustrarla la collega Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Illustro l'interpellanza in modo da ricordare all'Assessore, che già conosce il problema, ma anche ai colleghi Consiglieri, la questione.
Dalla parete della rupe del Sacro Monte esiste il pericolo che si stacchino alcuni massi. Storicamente questo pericolo é sempre esistito data la conformazione del Sacro Monte, ma si é ovviato all'inconveniente come d'altra parte viene ricordato nella legge istitutiva del Sacro Monte tramite un'opera di terrazzamenti (che serve anche per coltivare alberi ecc.), lasciati poi degenerare. Quest'opera quindi non offre più la necessaria protezione dai massi.
Il Comune di Varallo richiede di provvedere alla tutela dei cittadini che risiedono in quei pressi attraverso l'edificazione di un'opera che deturpa la realtà del Sacro Monte, toglie una parte di storia, di conformazione dello stesso. Tale opera é ritenuta valida e necessaria e non condivisa da molti degli stessi amministratori del Comune, oltre che dalla riserva e dal Servizio della Regione Piemonte. L'ufficio decentrato della Regione per il Servizio Opere Pubbliche e Difesa del Suolo di Vercelli ha presentato un progetto che prevede un intervento di duplice natura. Esso riguarda la pulizia della rupe, da eseguirsi con l'ausilio di rocciatori; non é un intervento qualificato, ma semplicemente é di pulitura. L'altro intervento riguarda la fornitura e posa in opera di una barriera paramassi per un tratto di 100 metri di lunghezza e di 4 o 5 metri di altezza. Il Servizio Opere Pubbliche e Difesa del Suolo della Regione ha chiesto il parere al Comune ed alla Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte. Voglio ricordare, proprio perché la contrarietà che esprimiamo condivisa da molti operatori della zona di Varallo e dalla stessa Riserva che il Presidente Gianfranco Astori risponde al Servizio Opere Pubbliche della Regione dicendo che "la Riserva non deve rilasciare alcuna autorizzazione per l'intervento". Dietro questa risposta c'è una convinzione non del tutto positiva rispetto all'intervento, anzi in parte sfavorevole, come molti amministratori della Riserva hanno. espresso.
L'Assessorato ai beni culturali e ambientali della Regione Piemonte, a firma dell'arch. Sartorio, risponde in modo singolare dicendo che, rispetto al progetto del servizio decentrato di Vercelli; non ha osservazioni da formulare e concorda pienamente sulle modalità di intervento per quanto riguarda le consistenti manutenzioni e pulizie delle pendici della rupe.
Non parla assolutamente del secondo progetto, la costruzione del muro paramassi lungo 100 metri e alto 4 metri.
Molte forze presenti in Consiglio comunale hanno espresso contrarietà riprendendo queste perplessità e questi dubbi, che sono avvalorati dal fatto che in ogni momento, e anche nella legge istitutiva della Regione, si parla di presenza di terrazzamenti con colture di vigneti e alberi, come momento di presenza della storia del Sacro Monte che va mantenuta.
Anche nei cenni storici della legge istitutiva si fa riferimento a questo come ad un intervento che purtroppo viene vanificato e perso. E' quindi un motivo in più per esercitare un'opera di controllo e di difesa della caratteristica del Sacro Monte anche per quanto riguarda le pareti e la rupe.
Per le ragioni che ho espresso sinteticamente, avanzo la richiesta che la Regione autorizzi - come del resto ha fatto - l'opera di ripulitura e di manutenzione ordinaria, ma dia anche il proprio parere di diniego sull'intervento ritenuto lesivo della realtà e conformazione della rupe del Sacro Monte.
Chiedo che si modifichi questo progetto con interventi di ripristino dei terrazzamenti storicamente sempre esistiti e si consenta la tutela e la salvaguardia dell'integrità dei cittadini che risiedono nei dintorni del Sacro Monte con un intervento non lesivo, ma migliorativo.
E' la richiesta che noi rivolgiamo e che molti amministratori della Riserva del Sacro Monte e del Comune di Varallo hanno richiesto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore ai beni culturali

Sono contento che la collega Bortolin abbia avuto modo di illustrare l'interpellanza perché ho appreso elementi che non conoscevo nel dettaglio.
Rispondo riferendo le decisioni finora assunte e dichiarando le intenzioni che spero possano in futuro tradursi in atti.
Il 1 febbraio dell'anno scorso il Presidente della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Varallo ha trasmesso il progetto esecutivo per interventi sulla rupe del Sacro Monte per protezione e dissesto per caduta massi, che era stato redatto dal Servizio Opere Pubbliche Difesa del Suolo di Vercelli. Il settore Piani Paesistici e Beni Ambientali; che dipende dall'Assessorato cui sono preposto, ha espresso gravi perplessità sull'intervento e ha promosso in merito il parere del settore Parchi della Riserva.
A seguito di sopralluoghi ed incontri tenuti nel Municipio di Varallo si é concordata una soluzione di intervento che prevede opere urgenti di pulizia della vegetazione infestante a partire dai siti più pericolosi, con successive operazioni puntuali di disgaggio ed ancoraggio delle masse pericolanti, proteggendo temporaneamente i percorsi e le abitazioni sottostanti con opportune reti.
Successivamente, l'intervento verrà esteso all'intera rupe, prevedendo anche il ripristino dei muri a secco e periodiche pulizie della vegetazione infestante. Nel corso dei lavori sarà verificata l'effettiva necessità di limitate sistemazioni di reti o altri sistemi di protezione.
Faccio mie le preoccupazioni della collega Bortolin; mi attiver sperando di riuscire a seguire anche questo dettaglio, in modo che ogni azione attuata nel senso della realizzazione del parasassi sia attentamente controllata.
Per quanto mi concerne, con riserva di un sopralluogo dettagliato, nel caso in cui la situazione non cambi non darò parere favorevole.
Se la collega Bortolin, che segue la zona con particolare attenzione mi segnalerà quanto riterrà opportuno; mi farà una cortesia.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Interpellanza n. 342 dei Consiglieri Monticelli, Rivalta e Riba inerente alla riduzione di contributi a Enti e Associazioni Culturali e interrogazione n. 428 del Consigliere Rossa inerente alla L.R. n. 49/84 Assegnazione fondi per le istituzioni culturali


PRESIDENTE

Passiamo alla interpellanza n. 342, presentata dai Consiglieri Monticelli, Rivalta e Riba, e all'interrogazione n. 428 del Consigliere Rossa.
La parola all'Assessore Nerviani che darà risposta congiunta all'interpellanza ed all'interrogazione.



NERVIANI Enrico, Assessore ai beni culturali

Nel rispondere, faccio presente che sono sopravvenuti fatti nuovi; si tratta, comunque, di una questione in larga misura superata e costruita inopportunamente su fraintesi che, sinceramente, non capisco come si siano potuti verificare.
Con riferimento all'interpellanza e interrogazione presentate dai colleghi, si forniscono i seguenti elementi per quanto riguarda la materia di competenza dell'Assessorato ai beni culturali.
Con lettera del 17/12/90, inviata agli istituti della tabella di cui alla L.R. n. 49/84 nonché a ISI, ASP, ICER CESMEO, CSA, si avvertiva che qualora il bilancio di previsione 1991 fosse stato soggetto, come sembrava in quel momento, a pesanti tagli, si sarebbe potuta verificare la necessità di ridurre, rispetto al 1990, l'entità dei contributi. Non si assolutamente trattato comunque di drastiche riduzioni, e si é nel contempo fatto presente che l'Amministrazione regionale stava operando per evitare tale eventualità.
La lettera ha voluto essere un atto di cortesia e prudenza nei confronti delle associazioni, affinché non mettessero in bilancio somme per le quali non si poteva dare assoluta certezza successivamente, con l'approvazione del bilancio regionale. Per quanto attiene alla L.R. 49/84 sulla base di variazioni allo stanziamento di bilancio, le riduzioni, così come gli eventuali aumenti dei contributi, sono effettuate con i criteri previsti all'art. 3, secondo comma, che recita: "Ogni eventuale variazione degli stanziamenti sul capitolo di competenza comporterà da parte della Giunta regionale, una variazione proporzio-nale degli importi definiti in tabella per gli enti gli istituti, le fondazioni e le associazioni".
Ciò significa che se ci fossero stati dei tagli nel capitolo di bilancio relativo, la riduzione, se non fosse intervenuta la variazione nella tabella, sarebbe stata proporzionale per tutti gli enti interessati alla LR 49. In caso, invece, di modifiche della tabella, la Giunta Regionale propone le modifiche stesse al Consiglio regionale, ai sensi dell'art. 3, III comma, che recita: "Sulla base della documentazione di cui al successivo art. 7 della presente legge, nonché delle eventuali domande presentate da soggetti non inseriti nella tabella, Ia Giunta regionale può proporre ogni due anni al Consiglio regionale di deliberare modificazioni circa la determinazione dei contributi da assegnare a ciascuna istituzione e variazioni nella composizione della tabella".
Non essendo il caso, non é stata proposta alcuna variazione di tabella.
In ogni caso, quando fu scritta la lettera, il pericolo e la previsione era unicamente di una riduzione proporzionale dei contributi agli enti e soggetti interessati.
In data 6 febbraio 1991 veniva convocata una riunione con tutti gli istituti della tabella di cui alla citata L.R. 49/84 (attualmente gli enti sono 19) per comunicare che nel bilancio di previsione 1991 predisposto dalla Giunta gli stanziamenti dei capitoli 11800 e 11805, relativi alla L.R. 49/84, non avevano subito variazioni rispetto al 1990. Si precisava pertanto che, se il Consiglio regionale avesse approvato tale stanziamento gli istituti avrebbero potuto contare sul medesimo contributo del 1990.
Si informava inoltre che la Giunta regionale nel corso del 1991, così come previsto dall'art. 3, terzo comma, della citata legge, anche alla luce di nuove domande pervenute, avrebbe provveduto ad una revisione della tabella, mai modificata dal 1984, da proporre al Consiglio regionale per il 1992.
Per quanto attiene al sostegno della Regione Piemonte alle altre istituzioni e alla vita culturale del Piemonte, relativamente ai vari settori di competenza dell'Assessorato, i programmi di attività e i relativi impegni finanziari verranno, come ogni anno, ai sensi dell'art. 7 terzo comma, della L.R. n. 58/78, sottoposti al parere della Commissione Consiliare competente.
I criteri adottati tengono ovviamente conto del livello culturale delle iniziative e dei progetti, dei programmi svolti anche in passato dalle istituzioni proponenti e della coerenza con gli obiettivi indicati nel Piano regionale di sviluppo.
Alla luce di quanto esposto e del bilancio di previsione 1991, peraltro approvato dal Consiglio regionale, si ritiene che finora non sussistano particolari elementi di preoccupazione per l'attuazione dei programmi di cui alle materie di competenza dell'Assessorato ai beni culturali.
I timori che hanno motivato l'interrogazione, nonché le proteste, non hanno più ragione di esistere, nel senso che sono stati reperiti i fondi sul bilancio. Quest'ultimo è stato approvato e le deliberazioni inerenti i contributi sono state approntate, con un anticipo assoluto rispetto ad ogni altro anno. Questo comporta notevole vantaggio per le istituzioni, molte delle quali dovevano accedere a prestiti bancari per il finanziamento delle loro attività.
Quindi, non soltanto non vi é stata riduzione ma, comparativamente rispetto agli altri anni, vi é stato di fatto un aumento che può essere calcolato in non meno del 5/10% (in linea, quindi, con il tasso di inflazione della lira).
Riprendendo quanto affermato all'inizio dell'intervento, vorrei ribadire come sulla questione si abbia dato ampio spazio alla fantasia; in futuro mi guarderò bene dall'essere esplicito e corretto, cioè dallo scrivere lettere in cui si segnalano preoccupazioni nostre, ma che alla fine comportano anche seri problemi per le istituzioni in indirizzo. Queste però devono sapere che i bilanci regionali sono punti di riferimento e nei loro bilanci non possono stanziare le somme fintanto che noi non avremo perfezionato il documento finanziario fondamentale.
Le istituzioni previste dalla legge n. 49 sono sempre state trattate con il massimo rispetto; é chiaro che, essendo trascorso parecchio tempo dal 1984, devono essere verificate le attività di queste associazioni, di questi enti e di questi istituti. Tali istituzioni dovranno dimostrare cioè, di rispondere alle caratteristiche previste dalla legge n. 49 dovranno essere enti e istituti che svolgono attività di alto livello culturale e scientifico e di essere presenti a livello regionale. Pertanto si impone, anche per una verifica in questo senso, una modifica, o comunque un controllo della tabella relativa alle attività effettivamente svolte anche in relazione alle richieste che nel frattempo sono pervenute o che perverranno ai sensi della legge n. 49.
Ritengo comunque di dover assicurare con tranquillità ai colleghi interroganti che nessuna limitazione, rispetto al passato, é avvenuta per le istituzioni che fanno riferimento alla legge n. 49.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Signor Presidente e collega Assessore, mi dichiaro soddisfatto della risposta dell'Assessore Nerviani all'interrogazione.
L'interrogazione ha consentito di fornire, oltre che una risposta che io considero positiva rispetto alle preoccupazioni espresse nell'interrogazione, di conoscere il comportamento seguito dalla Giunta.
Sono soddisfatto anche perché, seppure per un certo periodo di tempo non c'è stata alcuna modifica o riduzione, anzi in proporzione c'è stato anche un aumento e l'interrogazione ha consentito all'Assessore Nerviani di precisare - e mi auguro che i mezzi di informazione riprendano questa precisazione, rilanciandola all'esterno - che la preoccupazione era inesistente e nasceva da una interpretazione che in qualche misura era stata fornita nella lettera che, molto correttamente, l'Assessore Nerviani aveva inviato per far conoscere lo stato di difficoltà riscontrato nel definire il bilancio 1991, che tuttavia, con qualche legittimità, ha suscitato delle preoccupazioni.
Esprimendo delle considerazioni a posteriori, si potrebbe dire che la politica si fa anche in questo modo, anzi forse la politica si fa in questo modo, interpretando gli atteggiamenti che vengono espressi e traendone le conseguenti conclusioni.
D'altro canto, il Centro Pannunzio, uno dei centri storicamente di grande prestigio, intorno al quale ruota una classe dirigente e di intellettuali molto prestigiosa, nel momento in cui si preannunciavano seppure con trasparente intenzione di non far mancare i contributi eventuali difficoltà, evidentemente si preoccupava; naturalmente sui giornali tali preoccupazioni sono diventate un rilancio di carattere politico.
Ci sono state alcune prese di posizione. Ha fatto bene il Sindaco di Torino Valerio Zanone ascendere in campo? E' chiaro che di fronte ad un appello lanciato dal Presidente e dal Direttore del Centro, Zanone, Sindaco della più grande città del Piemonte, scende in campo, e gli fa eco una lettere del Presidente del Senato, Giovanni Spadolini. Naturalmente questa preoccupazione mette in allarme le forze politiche e anche altri Presidenti di centri. Ho in mie mani una lettera inviata dal Presidente della Fondazione Gramsci che esprime preoccupazione; anche il Club Turati, il Circolo Rosselli ed altri gruppi o centri, laici o cattolici, di cultura di attività impegnati nella nostra città, hanno tratto motivo per esprimere queste preoccupazioni.
La politica é anche questo, la politica, in un processo di articolazione come quella che seguiamo in questo nostro sistema, consente anche, attraverso le interrogazioni, di manifestare inquietudine. Ribadisco la mia soddisfazione perché si é superato uno stato di apprensione e perch attraverso questa articolazione processuale delle formazioni, delle posizioni politiche e degli atteggiamenti culturali si é pervenuti e si perviene a quello stato di tranquillità che, relativamente alla situazione in cui ci si trova, deve poter rasserenare. Ringrazio l'Assessore Nerviani per l'atteggiamento, l'attenzione e la sensibilità dimostrata, perfino l'eccesso di attenzione rispetto quei rapporti che l'Assessorato intende continuare a mantenere con tutti i centri culturali di questa città affinché possano godere continuamente di quel sostegno che é necessario fornire, che credo diano un grande contributo, come quello che Pannunzio ha dato non solo alla storia del Piemonte. ma a quella della Repubblica italiana. con un processo di modernizzazione che ha fatto passi da giganti registrando grandi conquiste nel campo tecnologico e scientifico. Questo processo deve però essere accompagnato da grandi ricerche ed elaborazioni nel campo culturale e politico.
Quindi esprimo soddisfazione per i risultati ottenuti, con l'augurio che il rapporto tra la Regione e la cultura sia sempre più stretto, in nome degli obiettivi che vogliamo realizzare, che non sono soltanto di carattere scientifico e tecnologico, ma anche di tipo politico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

A differenza del collega Rossa. non mi dichiaro soddisfatto.
Intendiamoci, la risposta dell'Assessore dice che i problemi che avevano stimolato l'interpellanza sono ormai superati, i finanziamenti sono arrivati in misura eguale a quella dello scorso anno, tenendo conto, se ho capito bene, anche del tasso di inflazione; da questo punto di vista non avrei nulla da eccepire.
Eccepisco sui tempi, Assessore, perché la nostra interpellanza é datata 31 gennaio.



NERVIANI Enrico, Assessore ai beni culturali

E' due mesi che é iscritta all'o.d.g.



MONTICELLI Antonio

Appunto, diciamo che é iscritta fra le risposte perle quali la Giunta si é dichiarata disponibile, ma che non sono mai state discusse (credo n per mancanza dell'Assessore né mia, visto che siamo stati considerati nella parte dei buoni da un giornale cittadino qualche giorno fa). Mesi fa stato lanciato un allarme non solo riferito ad una di queste istituzioni culturali, ma al loro complesso. Questo aveva spinto me, i colleghi del mio Gruppo e altri Gruppi a chiedere chiarimenti. E' normalissimo, non mi pare un fatto clamoroso che dei Consiglieri chiedano chiarimenti su un allarme di quel tipo, che rientra pienamente nelle competenze della Regione. E' chiaro che, se la risposta arriva quasi a sei mesi di distanza, il meccanismo non funziona.
Noi continuiamo a ritenere che lo strumento delle interrogazioni e delle interpellanze sia uno strumento importante nella vita del Consiglio.
Abbiamo presentato in questi giorni, ne cito una per tutte un'interpellanza relativa ad alcune nomine fatte per i Commissari straordinari delle UU.SS.SS.LL. Non vorrei che di quella interpellanza si discutesse fra sei mesi, per cui preannuncio che su quella interpellanza in particolare. ma soprattutto a testimonianza di una esigenza che riteniamo valida per tutte le interpellanze, e non soltanto per il mio Gruppo insisteremo per avere risposte in tempi politici reali, altrimenti viene meno uno degli strumenti fondamentali nell'attività di controllo del Consiglio attraverso le interrogazioni e le interpellanze.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione n. 439 dei Consiglieri Buzio, Bortolin e Bosio inerente alla chiusura di 13 linee ferroviarie per modernizzazione


PRESIDENTE

All'interrogazione n. 439 risponde l'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore ai trasporti

Nel corso di diverse riunioni l'Assessorato regionale ai trasporti ha esaminato il piano delle Ferrovie dello Stato per la ristrutturazione delle linee a scarso traffico. A tale riunione, oltre a rappresentanti delle Ferrovie, hanno partecipato di volta in volta i rappresentanti delle Province e oli alcuni Comuni interessati, nonché le Organizzazioni Sindacali.
I treni che le Ferrovie dello Stato hanno deciso di sostituire con autobus sono quelli a maggior frequentazione e scelti comunque per garantire i collegamenti soprattutto all'utenza di pendolari e studenti nelle ore di punta, escludendo perciò le corse che normalmente vengono utilizzate da poche unità di passeggeri. Sarebbe stato sicuramente possibile eseguire le opere previste senza interrompere l'esercizio ferroviario. ma ciò avrebbe portato ad una dilatazione dei tempi di realizzazione fino a portarli, in alcuni casi quasi al triplo di quanto previsto con il programma attuale con conseguenti disagi.
I lavori previsti sulle linee a scarso traffico riguardano principalmente l'eliminazione o automatizzazione dei passaggi a livello e il miglioramento dell'armamento e delle apparecchiature di sicurezza e controllo. Pertanto, a conclusione dei lavori, le linee potranno essere percorse ad una velocità maggiore dell'attuale e sicuramente con un aumento della sicurezza e dell'economicità di esercizio.
I problemi relativi alla carenza di personale possono avere in parte influenzato le scelte delle Ferrovie dello Stato. scelte che comunque anche alla luce di quanto esposto nel corso delle riunioni di cui ho accennato precedentemente, risultano senz'altro accettabili dal punto di vista tecnico-economico.
In merito al trasporto merci la Direzione compartimentale delle Ferrovie dello Stato ha garantito il mantenimento del servizio, fornendo anche una proposta di orario per le tradotte merci. Tale atteggiamento presuppone la volontà da parte dell'Ente del mantenimento dei servizi merci sulle linee ferroviarie oggetto della presente interrogazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buzio.



BUZIO Alberto

Vorrei pregare l'Assessore di fornire un'unica risposta alle diverse interrogazioni presentate nel tema delle ferrovie, in modo da avere un quadro generale sulle soppressioni anche temporanee di linee ferroviarie.
Il quadro della situazione potrà essere utile in previsione di un futuro dibattito sul piano dei trasporti in generale.
Prego inoltre l'Assessore di fornire un'unica risposta scritta, visto che l'interpellanza é stata fatta tempo addietro, quindi la risposta permetterebbe una valutazione complessiva, l'unica utile in questo momento.
Risposta scritta ad interpellanze



PRESIDENTE

Comunico che all'interpellanza n. 498 del Consigliere Marino, inerente al prelievo di ghiaia e sabbia nella zona del Fiume Po in località Montemerlo - Isola Sant'Antonio, l'Assessore Garino darà risposta scritta.
Comunico altresì che alle interpellanze n. 481, del Consigliere Marino e n. 477, del Consigliere Zacchera, l'Assessore Panella fornirà risposta scritta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito appunto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Beltrami, Dameri, Marino, Penasso Vetrino e Zacchera.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Esame progetto di legge n. 140: "Modifiche ed integrazioni alle LLAR. 25/1/88 n. 6 e 2/8/88 n. 42 in materia di collaborazioni esterne" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del progetto di legge n. 140, in materia di collaborazioni esterne. La relazione e il dibattito generale sono già stati svolti. Ora passiamo all'esame dell'articolato. Sono stati presentati alcuni emendamenti dal Consigliere Chiezzi che intende illustrarli. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Nella scorsa riunione ho illustrato i motivi generali per i quali assegno una grande importanza a questa legge che regola il delicatissimo rapporto tra la pubblica amministrazione e gli incarichi di collaborazione esterna che la stessa effettua con soggetti pubblici o privati. Ritengo tale legge insufficiente dal punto di vista della trasparenza amministrativa, che viene gravemente limitata dall'eliminazione dei numerosi controlli preventivi. Neppure i controlli sostitutivi che propongo a valle dei provvedimenti stessi possono compensare 1a disattivazione dei numerosi controlli preventivi. Non si consente trasparenza e correttezza di informazione. Gli emendamenti che ho presentato corrispondono alla volontà della Regione Piemonte espressa in alcuni articoli dello Statuto. Ho cercato di riferire gli emendamenti a concetti già approvati che dovrebbero caratterizzare l'attività della Regione Piemonte.
Nel primo emendamento, che dovrebbe diventare il primo articolo di questa legge, riprendo le due finalità che a mio parere la legge dovrebbe contenere. La prima l'ho ricavata dall'articolo 4 dello Statuto della Regione Piemonte, nel quale é scritto che "La programmazione regionale si propone di suscitare e valorizzare tutte le energie, di utilizzare tutte le risorse e di favorire tutti gli apporti nel determinare e soddisfare organicamente i fabbisogni e le esigenze della comunità regionale". Sulla base di questo articolo dello Statuto, che penso debba essere trasferito per quanto é possibile in volontà legislative concrete, indico che finalità della legge affermare la volontà di valorizzare ed utilizzare tutte le energie scientifiche e professionali (sia in ambito pubblico sia in ambito privato) presenti nella società, secondo una modalità che permetta la crescita dell'apparato pubblico attraverso la comunicazione con Enti o persone esterne allo stesso. Mi sembra che questo sia un elemento di novità. Non c'è nessun pregiudizio verso questo tipo di attività, anzi ritengo che l'attività di collaborazioni esterne. se ben gestita, sia un elemento del buon governo.
La seconda finalità che suggerisco nel nuovo art. 1 della legge si riferisce all'art. 2 dello Statuto della Regione Piemonte, che recita: "La Regione riconosce che la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, alla funzione legislativa ed amministrativa e al controllo dei poteri pubblici è condizione essenziale per lo sviluppo della vita democratica e salvaguardia dei diritti di uguaglianza e di libertà di tutti i cittadini". Nell'ari. 8 dello Statuto, si afferma: "La Regione riconosce che presupposto della partecipazione è l'informazione sui programmi, le decisioni egli atti di rilevanza regionale e cura a tal fine l'istituzione di mezzi e strumenti idonei." Ho pensato di legare il principio sancito dallo Statuto con un articolo di legge nel quale si lega la volontà della Regione di utilizzare tutte le risorse pubbliche e private alla condizione che - e leggo l'emendamento nell'esercizio di questa importante attività, la Regione "garantisca la piena trasparenza delle procedure e assicuri un'informazione tempestiva chiara e completa ai cittadini su consulenze ed incarichi conferiti".
In questo primo articolo, dunque, si riprendono finalità generali dello Statuto della Regione Piemonte e si inverano tali finalità generali in un'attività propria della Regione Piemonte, quella dell'affidamento di consulenze ed incarichi. E' un articolo nuovo, che non esisteva prima. E' un articolo che. Nel mio intendimento. sorregge l'altra decisione fondamentale, quella che ho costruito nell'emendamento all'articolo sull'informazione, relativa alla volontà reale di fornire non ai Consiglieri regionali. ma, come dice lo Statuto della Regione Piemonte, ai cittadini e una informazione chiara precisa e tempestiva al fine del controllo dei pubblici poteri su questa particolare, delicata e importante attività di rapporto tra ente pubblico e consulenti esterni.
In questo emendamento propongo che tra le tante cose che si pubblicano a spese dei contribuenti e della Regione Piemonte, comprese le fotografie dell'Assessore Cerchio e dell'Assessore Pizzetti, si aggiunga una limitatissima spesa, di grandissima utilità sociale al fine del controllo dei pubblici poteri da parte dei cittadini. Chiedo semplicemente la pubblicazione una volta all'anno entro il 31 marzo, di un supplemento speciale del Bollettino della Regione Piemonte nel quale i cittadini possano leggere e capire, senza mettere in piedi uffici di investigazione in questo ramo delicato e importante dell'attività pubblica, gli incarichi conferiti nell'anno precedente.
Tutto ciò mi sembra in linea con lo Statuto della Regione Piemonte.
E'un piccolo provvedimento che però consente di cambiare la natura della trasparenza che si richiede alle pubbliche amministrazioni. In questo modo cerco di spostare la trasparenza da difficili, contestabili e talvolta molto discutibili controlli preventivi (sui quali si potrebbe discutere a lungo e difficilmente individuare vere ragioni di dissenso) a controlli e giudizi a posteriori sugli atti effettuati dalla pubblica amministrazione.
Ciò influisce moltissimo sull'attività dell'amministrazione pubblica perché i giudizi e i controlli che si possono fare su come si é agito possono influenzare l'operato dell'anno successivo; in questo modo; senza controllare l'operato in modo preventivo, si influenza l'attività con controlli a consuntivo.
Altro elemento importante inserito negli emendamenti é il rapporto con la struttura regionale, con i funzionari. La Giunta intende eliminare il parere preventivo della struttura tecnica sulla necessità di avviare delle collaborazioni. Ritengo questo molto sbagliato perché la legge continua a mantenere, anche nel testo predisposto dalla Giunta, la dizione precedente in cui si afferma che si decidono collaborazioni esterne solo se: a) non ci sono quei tipi di competenze all'interno della Regione b) ci sono quelle competenze, ma sono momentaneamente impegnate in altre attività dalle quali non possono essere distolte.
Mi chiedo se sia opportuno cancellare dalla legge la condizione di verificare l'inesistenza delle competenze all'interno dell'Ente o l'impossibilità di utilizzarle prima di andare ad un incarico esterno. Mi sembra che questo concetto sia in contraddizione con quanto voi esprimete in un articolo della legge.
Propongo che questa condizione venga mantenuta: inoltre propongo che le Organizzazioni Sindacali siano sentite anche per esprimere un giudizio sugli effetti che hanno avuto le collaborazioni esterne dell'anno precedente sulla struttura interna, cosa che invece voi sopprimete.
Mi riservo un'unica dichiarazione di voto finale sulla base di quanto la Giunta regionale accoglierà.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Il Consigliere Chiezzi continua a riproporre tutta una serie di emendamenti, già proposti nel primitivo esame in Giunta. salvo quello dell'art. 1 che dà l'approccio alla legge con un riferimento statutario. Se così dovessimo fare per ogni legge, finiremmo ogni volta per fare un riquadro della legislazione con riferimenti diversi da quelli di una gestione ordinaria. L'informazione é prevista e puntualmente fatta con la pubblicazione settimanale sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte: sono 52 numeri ordinari nei quali appaiono tutte le consulenze che la Giunta delibera, tempestivamente, come dice lo Statuto.
Il discorso verte sulla tematica della informazione. Su tale tematica noi abbiamo accettato in Commissione la relazione della Giunta al Consiglio, che nell'emendamento Chiezzi si stabilisce di fare entro il 31 marzo e questo é l'emendamento che possiamo accettare, poiché stabilisce un termine alla relazione della Giunta (mi riferisco all'emendamento al secondo comma dell'art. 9).
Non possiamo accettare tutti gli altri emendamenti perché introducono il concetto della ripetizione della pubblicazione delle notizie. I numeri speciali non ripetono mai deliberazioni assunte; il bilancio e il patrimonio dei Consiglieri regionali vengono pubblicati su numeri speciali ma non si tratta mai di provvedimenti già deliberati e pubblicati in precedenza.
In riferimento alla pubblicazione delle deliberazioni assunte dal Consiglio, che non é prevista, si é stabilita una pubblicazione straordinaria perle consulenze, così come previsto dal terzo comma dell'art. 9. Le ragioni sono del tutto evidenti. Abbiamo cercato in questa legge di semplificare le procedure, lasciando la piena pubblicità, la piena chiarezza, la piena disponibilità e la piena limpidezza delle scelte. Non c'è nulla di oscuro, non c'è nulla che contraddica l'impostazione di assoluta chiarezza che Chiezzi vuol dare, ma non c'è necessità di andare a ribadire norme statutarie dando ad esse una primaria funzione, perch possono essere trattate come tutte le altre.
L'ari. l della legge sulle consulenze non ha solo l'obiettivo della chiarezza, ma anche quello della funzionalità e soprattutto ha l'obiettivo di' consentire alla Giunta di svolgere un'azione di governo, che deve essere realizzata con modalità attuali, moderne, di oggi, non con modalità che creino costanti difficoltà nella capacità deliberativa. La Giunta delibererà previe le modalità che sono qui stabilite. Voglio precisare che questa legge é andata a Roma ed é anche già ritornata; l'osservazione stata banale ed errata, perché si tratta un problema dibattuto da mesi.
Chiezzi continua con impegno a portare avanti la sua tesi, però mi pare che quello che desidera é sostanzialmente accolto dalla legge. Quello che egli propone é pleonastico.
La Giunta accetta unicamente l'emendamento che stabilisce il termine del 31 marzo al secondo comma dell'art. 9.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame degli articoli.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 11 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 1 é approvato.
Emendamento dei Consiglieri Chiezzi, Marino e Maggiorotti: Dopo l'art. 1 viene inserito il seguente art. 1 bis: "Alla Legge Regionale 25/1/1988 n. 6 in materia di collaborazioni esterne modificata ed integrata dalla L.R. 2/8/ 1988 n. 42 viene inserito il seguente nuovo art.
1.
(Articolo 1 finalità) La Regione, nell'ambito della propria azione legislativa, regolamentare ed amministrativa ritiene che debbano essere valorizzate ed utilizzate tutte le energie e risorse scientifiche e professionali presenti nella società sia in ambito pubblico che privato secondo modalità che permettano una comune crescita scientifica e professionale dei soggetti interessati.
Nell'esercizio di questa importante attività la Regione garantisce la piena trasparenza delle procedure ed assicura un'informazione tempestiva chiara e completa ai cittadini sulle consulenze ed incarichi conferiti" .
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Marchini.
Ne ha facoltà.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, prenderà forse qualche minuto in più di quanto previsto per le dichiarazioni di voto, ma faccio presente che essendosi introdotta con l'illustrazione una questione di carattere generale probabilmente era il caso di avviare un minimo di dibattito su una questione che é di grande delicatezza.
Dico subito che ritengo inappuntabile e condivisibile la posizione della Giunta che ritiene che gli strumenti proposti siano sufficienti e adeguati all'obiettivo che si intende perseguire e al rispetto dello Statuto. Detto questo, rilevo che, al di là dello Statuto e della completezza del meccanismo posto in essere, qui si sta aprendo il confronto su una questione di grandissimo valore. Non é questione di trasparenza caro Chiezzi, ma di superamento della cultura del sospetto, della cultura dell'accusa e dell'inquisizione. Si sta ragionando se abbia ragione o meno il Presidente della Repubblica, Cossiga, sul permanere in questo Paese di sacche di socialismo reale. Questo emendamento é la dimostrazione che in questo Paese esiste ancora la cultura del socialismo reale. L'unica cosa che sanno tutti sulla Rivoluzione francese é che é stato conquistato il palazzo d'inverno; questo termine é ancora quello che si usa oggi per mettere alla berlina il sistema, le istituzioni nei confronti del popolo sovrano: la liberazione delle masse, del popolo dal palazzo d'inverno; la compressione delle libertà e del progresso da parte del palazzo ai giorni nostri.
E' stato scritto sulla stampa - per questo intervengo - che questo emendamento verrebbe respinto perché si teme che questa sarebbe occasione per trasformare questo documento nell'apertura di una inquisizione e una caccia al favoritismo, alla capacità e ad altre questioni.
Ho l'impressione che l'emendamento Chiezzi vada accolto da un punto di vista politico in termini di sfida (é solo più una questione politica a questo punto, non di rispetto e di articolazione dello Statuto), perché la pubblicazione di questo documento troverà la società civile più matura e più avanzata di quello che l'emendamento Chiezzi prevede. Quindi ci auguriamo che la pubblicazione di questo documento, così come l'uscita di tutto il resto del processo informativo che fa la Regione, sia utilizzato nella misura in cui sia da utilizzare, ma non perché debba necessariamente utilizzarsi come probabilmente é nel retroterra culturale del collega Chiezzi. Ritengo quindi vada accettato questo emendamento per aprire una sfida con il sistema informativo. Perché devo dire che mi sento un po' offeso ed umiliato nell'essere "contato" come una recluta presente o non presente all'appello. Sono un Consigliere regionale, un professionista che ha dedicato intelligenza e passione a questo lavoro, non il fondo della schiena per schiacciare le sedie.
Ritengo offensivo che il Consiglio regionale venga posto all'opinione pubblica in termini di presenze e assenze, al punto da scrivere due articoli per precisare che un Consigliere é stato una volta assente (probabilmente nella sua storia, non in questa legislatura); questo vuol dire che un Consigliere é poco attivo. Intendo essere giudicato per la passione e la capacità che metto nel lavoro e nell'impegno politico, cosa che non viene fatta dagli organi di stampai Chi legge quanto avviene in aula, vorrei sapere cosa capisce delle nostre tensioni, del nostro vissuto della nostre esperienze, della nostra cultura e della nostra rozzezza Cosa viene da una proposta del genere? Se siamo presenti o se siamo assenti come le reclute; se siamo rapati o se abbiamo i capelli lunghi! Tutto ciò mi ha offeso profondamente! Ritengo vada affrontata questa questione, così come il documento che il collega Chiezzi ritiene debba essere depositato perché la Giunta possa essere inquisita una volta all'anno e possano essere inquisiti - guarda caso - coloro che sono più vicini al Palazzo, cioè i professionisti, non certo i gruppi di animazione sociale, non le cooperative, gli operatori, quelli che si occupano di agriturismo, di biciclette, ecc.. che magari non hanno neanche il numero del codice fiscale ed hanno difficoltà a ricevere i contributi dalla Regione! I professionisti, invece, devono essere elencati in ordine di statura e di parcelle per essere giudicati e valutati dal tribunale pubblico.
Poiché il collega Chiezzi ripropone una questione di veteroleninismo ritengo che questa sfida vada accettata. Ritengo che il Consiglio debba accettare questo emendamento nella convinzione che la società sia molto più avanzata, molto più matura di quello che il collega Chiezzi ha memorizzato la sua collocazione in questo Consiglio offre qualche prova in questo senso. Senza voler fare alcun processo, dico che le scelte che fanno le persone sono anche indicazione di valutazioni politiche. Spero che questa sia un'occasione di riflessione da parte dell'opinione pubblica, sia quella organizzata attraverso la stampa sia quella singola, e non un'occasione dovuta.
Ci sono appuntamenti con i quali una volta all'anno si pubblicano i redditi, si contano i figli, si controllano le mogli e i criteri attraverso i quali viene scelto un consulente oppure un altro; magari un'altra volta verrò pesato e misurato per capire se sono ingrassato o dimagrito o se mi fa bene l'aula del Consiglio.
Come premio ad un'esistenza dedicata a questa istanze, mi aspetto, un giorno o l'altro, di essere giudicato, insieme alla mia forza politica alle altre forze politiche, nel bene o nel male, come é già successo, anche se sono stato giudicato nel male. soprattutto da certi soggetti, e non di essere contato, pesato e rasato! Chiedo scusa per la passione che ho messo nell'intervento.
Voterò a favore del primo emendamento sostenuto dal collega Chiezzi mentre voterò contro sul secondo, perché desidererei fosse fatta chiarezza nell'articolato. La consulenza non é sostitutiva dell'attività professionale, ma deve essere a supporto, di traino e di integrazione.
Immaginare di chiamare un professionista perché il funzionario non pu svolgere un lavoro vuol dire avere un'idea molto vaga di quello che é un professionista al quale si affida una consulenza.
Noi ci rivolgiamo alle consulenze perché danno la possibilità, non a noi amministratori, ma al sistema Regione nel suo complesso, dimettersi in contatto con il sistema esterno, che é molto più agile e più mobile che non tende a chiudersi come il sistema istituzionale.
La consulenza rappresenta un momento di rapporto con la società civile.
non in termini sostitutivi; ma in termini di anticipazione, di supporto, di promozione.
Che senso ha chiedere che il funzionario dichiari che esistono le professionalità o che, non esistendo, le stesse non possono essere utilizzate perché non disponibili? Se questo é il concetto di consulenza voto contro la legge sulle consulenze e chiedo che la Giunta faccia giustizia, al di là della lettera.
La consulenza é intesa ad arricchire il lavoro della macchina, non ad aumentarlo. Non intendiamo aumentare il prodotto della macchina burocratica con le consulenze. ma alzare la qualità del suo e del nostro lavoro politico. I consulenti sono supporti in termini promozionali di qualità non sono sostitutivi della macchina burocratica; se si tratta di sostituire la macchina burocratica chiediamo che ci mandino un dipendente del Comune o della Provincia di Torino. Non é questo il punto.
Quindi, collega Chiezzi, l'ipotesi di dichiarare che non esistono le disponibilità la potremmo anche scrivere in termini formali; ma occorre intendersi fra galantuomini! La consulenza venga richiesta nella misura in cui si ritiene che l'apporto estero debba promuovere, far avanzare nobilitare il lavoro della struttura nel suo complesso, il lavoro degli operatori politici, quindi di ognuno di noi in questa sede.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Mi limiterò ad illustrare il mio atteggiamento favorevole all'emendamento aggiuntivo Chiezzi, relativo alle finalità della legge. Ho solo da osserva-re che, a rigore, la finalità della legge dovrebbe essere indicata nella relazione di presentazione del disegno di legge e la finalità, i motivi, i moventi. la ratio legis della norma dovrebbero essere ribaditi nella relazione di maggioranza o di minoranza, allorquando vengono presentate al Consiglio. Quindi la sede formale, opportuna per indicare le finalità della legge dovrebbe essere quella delle relazioni di presentazione. Siccome la prassi di questi ultimi decenni, sia per le leggi statali che per quelle regionali é però quella di indicarne le finalità nell'art. 1 o nell'art. 2 della legge stessa, e poiché è stata superata l'altra prassi (a mio avvisa più corretta) di indicarla nei documenti cui ho accennato, non posso non dichiararmi favorevole.
Il Presidente Brizio che cosa ha detto per opporsi all'inserimento di questo emendamento? Ha detto che i concetti che venivano sviluppati sono condivisibili e già contenuti nello Statuto e quindi é inutile ripetere.
Però siccome nei documenti di presentazione della legge, in quella che sarebbe la sedes materiae non viene indicata la finalità, tanto vale incorporarla nella legge come é prassi divenuta costante della tecnica legislativa.
Penso sia implicito nella stessa presentazio-ne. il ritenere che in sede di legge sulle consulenze debbano poter essere valorizzate e utilizzate tutte le energie e le risorse scientifiche. Come pure deve essere tenuto presente il criterio della trasparenza (secondo comma).
In questo senso, proprio perché non é contenuto nei documenti di presentazione, e siccome mi é parso di capire che le finalità non possono non essere queste e sono condivise peraltro dalla Giunta presentatrice della proposta di legge, é necessario incorporare nella legge la finalità e quindi non posso che votare a favore.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Marino e Maggiorotti.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 24 contrari.
ART. 2 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: "L'art. 2 è soppresso".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli, 22 contrari e 2 astensioni.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 2.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consiglieri si é astenuto 1 Consigliere L' art. 2 è approvato.



PRESIDENTE

ART. 3 1) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: Al comma 1 le parole "L'art. 3 è sostituito dal seguente" sono soppresse.
Pongo in votazione l'emendamento, respinto dalla Giunta.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli e 27 contrari.



PRESIDENTE

2) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: All'art. 3 al termine del comma due viene aggiunto "unitamente ai risultati delle collaborazioni affidate nell'anno precedente al fine di verificare l'impatto con l'organizzazione del lavoro delle strutture regionali aventi competenza nelle materie oggetto delle collaborazioni medesime".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Majorino. Ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Come già avvenuto nella precedente votazione, esprimo assenso a questo emendamento. L'obiezione avanzata allora, e ribadita oggi dal Presidente Brizio, é per me incomprensibile. Non capisco il braccio di ferro "ad opponendum" nei confronti di questo emendamento. La motivazione espressa quella con la quale si sostiene che non é necessaria la pubblicazione richiesta una volta all'anno delle deliberazioni in materia di consulenze perché vengono già pubblicate nel momento immediatamente successivo alla loro emanazione, così come avviene per tutte le deliberazioni di Giunta, la motivazione é che si tratterebbe di un atto ripetitivo.
Questa motivazione mi pare però del tutto insufficiente, o meglio inconsistente; se il timore é quello della inquisizione, come é stato oggi ribadito dal collega Marchini, devo ricordare che l'inquisitore, o colui il quale con questo spirito della colonna infame vuole avvicinarsi alle deliberazioni, in genere l'inquisi-tore è persona estremamente attenta e puntigliosa e non ha bisogno, in quanto tale, di avere il riassunto delle deliberazioni in materia di consulenze, ma se le andrà a controlli di volta in volta. Un riassunto, però, data la delicatezza della materia, in un numero unico sarà un atto ripetitivo; ma sarà un atto che informerà con chiarezza su questa tematica. Inoltre, il non accettare questo emendamento significa violare anche il principio che si coglie nella recente Legge n.
241/ 90 in materia di procedimenti amministrativi, laddove si afferma Il principio della trasparenza dell'attività amministrativa che viene espressamente conclamato in più di una norma. Si tende alla trasparenza dell'attività amministrativa attraverso un facile diritto di accesso da parte della collettività: da parte del cittadino Questo atto ripetitivo vuole soltanto facilitare il diritto di accesso all'insegna di un'informazione trasparente. Pertanto, non é comprensibile questo assurdo braccio di ferro.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento del Consigliere Chiezzi.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli e 26 contrari.
Si proceda pertanto alla votazione dell'art. 3 per appello nominale.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 14 Consiglieri si é astenuto 1 Consigliere L'art. 3 é approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
presenti e votanti 42 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 14 Consiglieri si é astenuto 1 Consigliere L'art. 4 é approvato.
ART. 5 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Marino e Maggiorotti: Al comma 2 la parola "annualmente" é sostituita con le parole: "entro il 31 marzo".
La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Questo emendamento viene accolto dalla Giunta perché stabilisce un termine all'informativa della Giunta che in sede di Commissione non era stato stabilito.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Marino e Maggiorotti: Il comma 3 é sostituito dal seguente: "Entro il 31 marzo di ogni anno è pubblicato su un supplemento speciale del Bollettino Ufficiale della Regione l'elenco delle consulenze ed incarichi affidati dalla Giunta regionale e dall'Ufficio di Presidenza con l'indicazione dei dati essenziali per la comprensione della natura, oggetto e corrispettivo di ciascuna collaborazione di cui alla presente legge".
Prego i Consiglieri e i funzionari di seguire i lavori del Consiglio in silenzio. Inoltre, le persone che sono nell'emiciclo sono pregate di starvi in maniera congrua, anche dal punto di vista dell'abbigliamento. Lo dico affinché rimanga agli atti che il Presidente, oltre a fare questo in maniera permanente, lo richiede anche verbalmente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cucco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.



CUCCO Enzo

Signor Presidente, attraverso la dichiarazione di voto su questo emendamento intendo chiarire la mia posizione sull'intera legge. Non voglio su questa legge richiamare i massimi principi, pecche questa legge non ha valenza di tipo strategico o politico-generale, ma unicamente di tipo strumentale, per cui come tale deve essere trattata. Sono contrario al fatto che la Giunta contratti con il sindacato il piano, i contenuti o le modalità delle consulenze; non l'ho detto durante la discussione perché non lo ritenevo necessario, ma lo dico brevemente adesso, proprio perch ritengo questa attività di informazione nei confronti del sindacato sulla materia del tutto strumentale, perché questo, a mio avviso, non é compito di nessun tipo di sindacato. Da sempre la mia forza politica ha chiesto che tutte le competenze specifiche dell'attività di governo e fra queste in particolare quella preferirei che la Giunta facesse soltanto un'azione per valersi di consulenze esterne, debbano essere di piena responsabilità della Giunta, e quando uso il temine responsabilità mi riferisco al fatto che la Giunta é responsabile delle scelte compiute, dei pagamenti fatti e via dicendo. Questo però non preclude, anzi lo richiede come condizione, il fatto che fazione responsabile della Giunta di scegliere e di decidere sia trasparente al massimo.
Quando parlo di trasparenza non mi riferisco alla pubblicazione delle deliberazioni di affidamento di consulenze sul Bollettino Ufficiale, perch queste le conosciamo tutti. Interpreto l'emendamento del Consigliere Chiezzi nella direzione di facilitare la lettura delle scelte della Giunta.
Il Consigliere Chiezzi chiede un numero speciale del Bollettino Ufficiale; probabilmente é eccessivo, ma se per esempio questa famosa relazione che la Giunta regionale deve presentare ogni anno al Consiglio sullo stato di attuazione delle consulenze non fosse soltanto una semplice relazione, ma contenesse quegli elementi che chiedeva il Consigliere Chiezzi: quante sono le consulenze, per quale motivo sono state date, a chi sono state date, questa relazione si trasformerebbe in quel documento di lavoro utile all'attività dei Consiglieri. Così facendo, i Consiglieri anziché "scartabellare" Bollettino per Bollettino, delibera per delibera potrebbero avere il quadro complessivo generale delle iniziative specifiche e degli intendimenti della Giunta.
L'emendamento é del Consigliere Chiezzi, per cui deciderà lui che cosa fare, ma credo che se la Giunta accogliesse questa richiesta e modificasse il suo testo in tal senso, si potrebbe trattare di un contributo alla comprensione delle sue scelte e ad una maggiore trasparenza dell'informazione su questa materia.
Voterò a favore comunque dell'emendamento Chiezzi. perché l'ho interpretato in questo modo e perché quella direzione non soltanto auspicabile, ma deve essere sostenuta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Mi sono già collocato su questo emendamento quando ho parlato sulla proposta di modifica all'art. 3; per errore; ritenevo in quel momento di avere sott'occhio l'emendamento che invece viene trattato adesso (d'altro canto esiste anche la distrazione del legislatore, questa volta é accaduto a me).
Quindi, nel richiamare, senza ripeterle le considerazioni fatte condivido il fatto che in quella relazione di cui all'art. 3 della legge avrebbe potuto trovare cittadinanza, o adesso potrebbe trovare cittadinanza con un emendamento, il concetto di arrivare, per ragioni di chiarezza e di comodità pratica, ad elenco completo di tutte le consulenze dell'annata.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Quando abbiamo detto no alla modifica proposta dal Consigliere Chiezzi all'art. 3 sulla duplice pubblicazione, abbiamo inteso affermare un principio. Non esiste un provvedimento della Regione che venga in alcun modo pubblicato due volte! Non mi pare quindi il caso di creare un precedente. Poiché nella sostanza noi riteniamo che il problema delle consulenze sia strumentale all'attività regionale, e riteniamo di aver niente da tacere al Consiglio, a me pare che quando al secondo comma dell'art. 5 si dice: "La Giunta regionale presenta annualmente al Consiglio una relazione sullo stato di attuazione delle collaborazioni" sia implicito che ci sarà l'elenco di quelle affidate. Ma, se così non é, non abbiamo difficoltà a proporre il seguente emendamento aggiuntivo al secondo comma: "con un elenco delle consulenze attribuite nel corso dell'esercizio"; la relazione al Consiglio contiene anche l'elenco delle collaborazioni affidate. Quindi si tratta della relazione e non di una seconda pubblicazione, che incontra la nostra opposizione come ho già detto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cucco. Ne ha facoltà.



CUCCO Enzo

Propongo di riprendere la dizione dell'emendamento Chiezzi e precisamente: "l'elenco delle consulenze approvate nell'anno precedente indicando per ciascuno natura, oggetto e corrispettivo". E' una specificazione in più.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Non abbiamo difficoltà ad inserire questa aggiunta al secondo comma. La Giunta accetta la formulazione del Consigliere Chiezzi al terzo comma, come integrazione del comma secondo.



CHIEZZI Giuseppe

La proposta che emerge corrisponde alla richiesta del Consigliere Cucco che, come subordinata, è certamente migliore alla situazione preesistente perché porta con chiarezza nella relazione svolta all'interno del Consiglio una messe di dati che sarà sicuramente fornita ai Consiglieri. Chiedo dimettere in votazione il mio emendamento perché segna una posizione un po' diversa nel senso che é rivolto all'universo dei cittadini e non all'interno del ceto politico.



PRESIDENTE

Vi do lettura dell'emendamento così riformulato: al 2 comma dell'art. 5 aggiungere "con un elenco delle consulenze attribuite nell'anno precedente e con l'indicazione dei dati essenziali per la comprensione della natura oggetto e corrispettivo di ciascuna collaborazione".
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevole e l0 astenuti.
Pongo ora in votazione il secondo emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Marino e Maggiorotti, non accolto dalla Giunta.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 24 contrari.
Si proceda pertanto alla votazione per appello nominale dell'art. 5 nel testo così emendato.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 5 é approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 6 é approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 7 é approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 8 é approvato.
Prima di procedere alla votazione dell'intero testo della legge passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Non ho illustrato tutti gli emendamenti, ma ritengo utile e doveroso dare qualche risposta anche perché in tutte le riunioni in cui si é parlato di questa legge si è acceso un dibattito. Visto che rappresento una forza politica in via di formazione, vorrei anche auspicare che il confronto tra di noi si sviluppi sulle posizioni di cui ciascuno di noi é portatore quindi responsabile, piuttosto che su posizioni che vengono a ciascuno di noi assegnate da altri, magari da avversari politici. Nelle poche parole che dirò, spero di riuscire ad essere chiaro sulle posizioni che mi hanno condotto a proporre una modifica della legge, tesa a rendere, come aveva detto il collega Cucco, il più facile possibile, per tutti i cittadini, non solo per il ceto politico, il controllo dell'attività dei pubblici poteri.
Questo era il mio intendimento e ho cercato di tradurlo in una attività di routine della Regione Piemonte. Ho pensato ad una pubblicazione esistente della Regione, che costa poco e che é immessa nei canali tradizionali. Non ho chiesto una pubblicazione ad hoc, che sarebbe stata più costosa.
Ho costituito il Gruppo di Rifondazione comunista; mi si dirà: "Eccolo qua, il comunista salta di nuovo fuori, ecco qui il vetero leninista, ecco il socialismo reale." Vi posso dire la mia opinione. Il compagno Lenin stato un grande uomo, ma certo con i problemi della trasparenza penso che non abbia avuto modo di confrontarsi; aveva altri problemi da dipanare che non quelli della trasparenza. Per quanto riguarda il socialismo reale quello é arrivato dopo. Posso dire che io non ho mai vissuto in un Paese del socialismo reale, quindi posso solo parlare di socialismo reale per quello che ho letto e per le testimonianze sentite.
La mia impressione é però che se la proposta l'avessi presentata in un Paese del socialismo reale, la reazione di quel sistema di potere sarebbe stata assolutamente negativa. Credo che una proposta di trasparenza e di chiarezza in un Paese del socialismo reale, avrebbe avuto una netta chiusura. Per questo, Consigliere Marchini, i punti di vista non sono così netti. Sarei tentato di dire che é socialismo reale respingere questa proposta di trasparenza, perché mi viene da pensare che, anche nei tempi più miti, una proposta di trasparenza di questo genere non sarebbe nemmeno stata presa in considerazione. Quindi su questi temi chiederei una correttezza di valutazione e vi esprimo la mia che é una volontà di chiarezza. Quanto poi alla legislazione del sospetto vi posso dire che non vi é alcun sospetto, tutt'altro; il sospetto deriva dalla mancanza di informazione. Si sospetta quando non si sa e quando, non sapendo, si costruiscono le insinuazioni. La proposta tendeva proprio ad eliminare ogni tipo di sospetto; quando si sa non si sospetta più, si danno giudizi, che possono essere positivi o negativi.
E' questo che non si vuole? Penso che in una democrazia che diventi sempre più vera, l'elemento del sospetto vada rimosso. I pubblici poteri debbano fare entrare aria fresca nelle loro stanze, nel rispetto dei cittadini. Non sono portatore di una cultura di questo genere, sono mosso da tutt'altri intendimenti. Permettetemi un semplice riferimento.
Nell'attività dell'amministrazione comunale c'e un settore oscuro; quello relativo al rilascio delle concessioni edilizie, una volta richiamavano licenze edilizie. Nel Consiglio comunale gli eletti discutono di tutto anche dell'acquisto di 5 matite, e tutti i cittadini possono conoscere quelle decisioni. C'era un Assessore in particolare che però non rendeva mai conto del potere che gestiva, ed era il grande potere del rilascio delle licenze edilizie, che permetteva di trasformare intere parti della città. E nessuno ne sapeva niente.
Non sono portatore della cultura del sospetto, ma modestissimo portatore di un'esigenza di trasparenza. Quando, nel 1975, mi assegnarono in Comune la competenza dell'edilizia privata, resomi conto della divaricazione fortissima tra le competenze degli Assessori che erano costretti in Consiglio a motivare anche provvedimenti minimi e la libertà e il potere che potevo gestire, senza rendere conto a nessuno, avevo proposto e l'ho fatto come titolare di quell'Assessorato - la pubblicazione mensile dell'elenco delle licenze edilizie che rilasciavo, per trasparenza.
Ho fatto tutto questo solo per la volontà di essere aperto e di voler gestire il potere nel modo più riconoscibile possibile.
Colleghi, ho portato questo esempio perché la mia proposta rientra nella logica che, quando si gestisce occorre fare di tutto, magari esagerando, per essere certi di avere fornito tutte le informazioni possibili. Non v'é dubbio che se mai dovessi assumere responsabilità di governo, questa modifica la riproporrò immediatamente; chiederò una modifica legislativa in questo senso; e che il Bollettino Ufficiale, una volta all'anno, pubblichi questi dati.
Dato che questo non é stato raggiunto, anche se qualche elemento di chiarezza, grazie al collega Cucco, é stato introdotto. confermo il voto sfavorevole e mi rammarico di aver verificato ancora una volta che di fronte a piccole cose innovative, il ceto politico di governo si é di nuovo chiuso a riccio. Timoroso di cosa? Di quella che fa? Non mi sembra.
Allora, se non é timoroso dei suoi atti, a mio avviso, dovrebbe essere più coraggioso e più aperto, pubblicando tutto quello che fa, magari anche due volte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Voterò a favore dell'intera legge, anche se non é stato accolto l'emendamento del Consigliere Chiezzi, al quale devo ribadire che se non si ritiene che questa sia una materia sospetta, deve essere trattata come le altre. Quindi tutti gli atti discrezionali della Giunta devono essere oggetto di pubblicazioni speciali! Si fissi allora una norma generale che dica che tutti gli atti discrezionali della Giunta, chiunque ne siano i beneficiari, sono oggetto di pubblicazioni periodiche precise; se invece lo si fa solo per questi atti e per questa categoria, é evidente che c'è un fondo di sospetto e quindi un elemento di provocazione.
Ho votato a favore dell'emendamento Chiezzi perché sono convinto che avremo la capacità insieme di interessare l'opinione pubblica, in particolare la stampa, più sulle ragioni che ci fanno stare qui, le nostre opzioni sulla società, sul nostro futuro, che non sulle ragioni che ci hanno fatto preferire questo o quel professionista.



PRESIDENTE

Poiché non vi sono altre dichiarazioni di voto, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testa della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'intero testo della legge é approvato.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Ordine del giorno n. 145 "Incarichi ad Enti"


PRESIDENTE

Comunico al Consiglio che i Consiglieri Majorino e Vaglio, in ordine a questo provvedimento, hanno ripresentato l'ordine del giorno n. 145 che già era stato votato all'unanimità il 26 marzo scorso.
Tale documento recita: "Il Consiglio, regionale del Piemonte visto il disegno di legge n. 140 di modifica alla legge regionale sulle collaborazioni esterne e, segnatamente, il tenore dei terzo comma dell'art.
2 invita in conformità alla legge, la Giunta - nel conferire gli incarichi di cui al primo comma dell'ari 1- a preferire, a parità di condizione, di professionalità e competenza, gli enti strumentali della Regione, le società a prevalente partecipazione regionale, Università Politecnico, enti ed istituti scientifici di natura pubblica".
Non essendovi richieste di parola, lo pongo in votazione.
Chi é favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno é approvato con 34 voti favorevoli e 1 astensione.
La seduta pomeridiana avrà inizio alle ore 14,30.
La seduta é tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.30)



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