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Dettaglio seduta n.69 del 04/06/91 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Proseguiamo l'esame del progetto di legge n. 75, di cui al punto 5) all'o.d.g.
ART. 2 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Monticelli e Calligaro Al testo dell'art. 2 è sostituito come segue: "L'Organo di controllo è costituito da un Comitato e da Sezioni, che esercitano le loro funzioni in modo autonomo.
2. Il Comitato Regionale esercita il controllo.
a) sugli atti delle Province e della Città Metropolitana di Torino b) sugli atti delle, Comunità montane c) sugli atti delle Unità Socio-Sanitarie Locali d) sugli atti degli enti dipendenti dalla Regione.
3. Sono istituite le seguenti Sezioni del Comitato Regionale di Controllo per il controllo sugli atti dei Comuni, delle Unioni di Comuni dei Consorzi e delle IPAB: a) Sezione affari generali b) Sezione i finanza e contabilità c) Sezione territorio, opere pubbliche, servizi 4. Il Presidente del Comitato Regionale sovraintende alla assegnazione dei provvedimenti alle singole Sezioni, attenendosi alle specifiche categorie di atti individuate con decreto del Presidente della Giunta regionale, in riferimento alle tipologie di atti considerate negli arti. 32 e 45 della legge n. 142, alla prevalente specializzazione funzionale indicata dal precedente comma 3, nonché al carico del lavoro. Il decreto infine, individua la Sezione competente ad esaminare tutti gli atti non esplicitamente demandati a Sezioni determinate.
5. Il decreto di cui al comma precedente è adottato sentiti i Presidenti del Comitato e delle Sezioni ed è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione.
6. Nel caso in cui un atto presenti una pluralità di contenuti che coinvolgono la competenza di più Sezioni il Presidente del Comitato Regionale di Controllo lo assegna all'esame di una Sezione, ti base a criteri di prevalenza e tenuto conto dei carichi di lavoro.
7. Il Comitato e le Sezioni hanno sede nel capoluogo della Regione.
8. Presso ogni capoluogo di Provincia e circondario è istituito un ufficio segreteria decentrato delle Sezioni di controllo.
9. Gli atti soggetti a controllo si ricevono presso la Segreteria delle Sezioni di controllo.
10. Le udienze dei rappresentanti degli Enti locali che ne facciano richiesta debbono essere effettuate dall'Organo di Controllo presso la sede della Segreteria competente per territorio delle Sezioni di Controllo".
La parola al Consigliere Coppo per l'illustrazione.



COPPO Ettore

L'emendamento tocca il punto nodale del disegno di legge e suggerisce un'ipotesi alternativa per la strutturazione dell'attività di controllo da parte della Regione.
Vorrei sottolineare che sia l'Unione delle Province, sia l'ANCI, sia le Comunità montane avevano richiesto un controllo di carattere unitario sui propri atti proprio perchè l'esperienza ha mostrato nel tempo che sulle stesse materie, sugli stessi oggetti si sono trovati di fronte a pronunce diverse da parte dei diversi Co.Re.Co., che l'attività di coordinamento che era prevista anche dalla vecchia normativa, in realtà non è mai riuscita a superare. Cosa del resto comprensibile perchè di fronte a sezioni autonome del Comitato di controllo un'attività di coordinamento non può certamente avere valore prescrittivo.
Per quanto riguarda gli atti dei Comuni, nella nostra ipotesi si prevede di articolare il Co.Re.Co. in tre sezioni tematiche in modo che da un lato si ottenga automaticamente uniformità di orientamento nel controllo degli atti dei Comuni e dall'altro si faciliti una specializzazione, una qualificazione e una vera professionalizzazione da parte delle sezioni del Co.Re.Co.
In buona sostanza noi prevediamo, per gli organi elettivi dei Co.Re.Co.
di ridurre a quattro le sezioni rispetto alle quindici attuali; che vengono confermate. Che vi sia un problema da questo punto di vista emerge anche dal problema delle indennità da' assegnare ai membri dei Co.Re.Co.
ai Presidenti e ai Vicepresidenti. All'inizio il disegno di legge prevedeva una forte elevazione di questa indennità e ciò aveva una sua coerenza perchè abbiamo bisogno di membri qualificati nei Co.Re.Co. e tuttavia datala dispersione della struttura prevista, ciò provocava un aumento rilevante di costi per la Regione. Così si è arretrati a indennità molto più limitate, con la conseguenza che però tutti siamo consapevoli che l'obiettivo di quali - care e professionalizzare i Co.Re.Co. della Regione Piemonte sarà difficilmente perseguibile.
Infine, nell'ipotesi alternativa da noi indicata si mantengono le strutture decentrate effettivamente necessarie ed utili per i Comuni e cioè le strutture adatte da un lato ad organizzare la ricezione degli atti e dall'altro ad organizzare l'audizione e il confronto con gli enti controllati. Questo, che viene visto come una contraddizione, è invece il mantenimento di ciò che è effettivamente necessario agli enti locali liberando personale e risorse per funzioni alternative di sostegno all'attività degli enti locali. Naturalmente ci rendiamo conto che un emendamento di questa natura, che tocca il nodo centrale del disegno di legge richiederebbe un riesame complessivo dell'articolato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Mi sembra scontato l'atteggiamento della Giunta in ordine a questo emendamento che credo sia stato presentato a questo punto per onor di firma, nel senso che tutta l'impostazione del dibattito in Commissione e io stesso articolato presentato in aula, che rappresenta la volontà della Giunta, vanno nel senso contrario. Non mi pare neppure immaginabile, da parte del Consigliere Coppo, che in aula si possa sovvertire l'intero impianto. Se mi sarà consentito dalla Presidenza e dai tempi, cercherò di motivare con un intervento finale il nostro atteggiamento. Colgo soltanto l'occasione per dire che apprezzo molto il riconoscimento della necessità che comunque la Regione sia articolatamente presente - il Consigliere Coppo dice a livello locale - con uffici di segreteria idonei a ricevere gli atti e ad organizzare le audizioni con i Comuni. In effetti ritengo che questa sia una leggera contraddizione rispetto all'impostazione che mira al risparmio massimo delle risorse e per la verità pare a me anche un modo di evitare un impatto troppo forte quale sarebbe quello che è costituito dalla soppressione delle articolazioni dell'organo di controllo nelle diverse province e nei luoghi in cui attualmente è insediato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Coppo Monticelli e Calligaro.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 21 contrari e 5 astensioni.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Cucco: le parole "comma due" si sostituiscono con le parole "commi due e cinque".
La parola al Consigliere Cucco per l'illustrazione.



CUCCO Vincenzo

L'emendamento presentato non si riferisce unicamente al mio precedente emendamento, perchè anche senza quello, cioè anche senza l'approvazione dell'inserimento obbligatorio degli enti strumentali o quelli dipendenti dalla Regione nell'ambito di quelli soggetti a controllo di legittimità comunque nel disegno di legge non è previsto qual è la sezione o (organo di controllo al quale poi verrà affidato, nel caso in cui la Giunta lo volesse scegliere, il controllo degli atti degli enti strumentali, io ho individuato come ente che può effettuare il controllo, non le sezioni l'organo centrale che è quello competente anche per le province e per l'USSL.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

L'osservazione del Consigliere Cucco è puntuale. Potrebbe essere accolta se nonché penso che lo si debba fare nello stesso momento in cui noi avremo esattamente individuato gli enti strumentali e gli enti dipendenti dalla Regione. Non vorrei che ci trovassimo per qualunque ragione in contraddizione e scoprissimo che qualche ente potesse essere dipendente per l'esame dei suoi atti dalle sezioni decentrate periferiche.
Pertanto respingerei prudenzialmente questo emendamento assorbendolo pero entro 60 giorni nel momento in cui avremo individuato gli enti strumentali gli enti dipendenti dalla Regione i cui atti saranno sottoposti all'organo di controllo.



CUCCO Vincenzo

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cucco ritira l'emendamento.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Cavallera, Foco e Porcellana: emendamento all'allegato A "ambiti territoriali delle Sezioni di controllo" di cui all'art. 2 punto A: "nell'elenco dei Comuni della Sezione di Alessandria dell'Organo regionale di controllo aggiungere, in ordine alfabetico, i Comuni di Bassignana, Cuccaro Monferrato, Fubine, Lu, Pecetto di Valenza, San Salvatore Monferrato e Valenza che vengono cancellati dall'elenco della sezione di Casale Monferrato".
La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Mi è stata comunicatala volontà di ritirare questo emendamento, anche in presenza della volontà della Giunta di farlo proprio. I colleghi Cavallera e Foco in particolare avevano a suo tempo sollecitato il mantenimento al Co.Re.Co. di Alessandria degli atti di sette Comuni che erano poi successivamente stati trasferiti alla sezione di Casale. Sono anche pervenute dichiarazioni dei Comuni interessati che vanno nel senso di essere controllati da parte della sezione dell'organo di controllo di Casale. La Giunta ritiene di accogliere questo indirizzo con la indicazione che nel tempo futuro vi sarà un'ulteriore puntuale verifica circa la possibilità di mantenimento degli stessi Comuni, alle dipendenze, per il controllo degli atti, dal Co.Re.Co. di Alessandria e la decisione finale quindi verrà assunta nel momento in cui vi sarà la verifica complessiva circa il funzionamento delle sezioni di controllo che è prevista entro due anni dal successivo art. 34. Quindi vorrei che l'emendamento diventasse emendamento di Giunta e si cancellassero pertanto le firme apposte e venissero sostituite da quella del sottoscritto proponente, dichiarando che la sollecitazione è tuttavia pervenuta dai colleghi che ho menzionato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Per quanto mi riguarda ringrazio l'Assessore di avere colto questa opportunità anche su sollecitazione del collega Rossa. Credo che si possa tranquillamente esaminare con calma questo problema nel futuro, quando si andrà a rivedere tutta la problematica dei controlli nell'ambito di quella revisione che è prevista fra due anni nel testo della legge. Per il momento quindi la situazione rimane invariata nel senso che si ritorna alla proposta originale della Giunta regionale. L'emendamento viene ritirato in quanto si aderisce a pari emendamento della Giunta regionale. La dichiarazione; mi viene suggerito, è anche a nome dei Consiglieri Foco e Porcellana.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Paolo

Nonostante le novità del cambiamento preannunciato dall'Assessore Nerviani voglio esprimere il mio parere contrario all'accettazione di questo emendamento, anche con l'assunzione di responsabilità che l'Assessore Nerviani ha fatto. Credo che la logica originaria del provvedimento presentata dalla Giunta sia l'articolazione territoriale della Regione e dei suoi organi come momento di maggior vicinanza ai cittadini e come occasione di riferimento istituzionale per la crescita delle autonomie locali. La correlata esigenza di creare condizioni di maggiore economicità e di maggiore efficienza nello svolgimento delle funzioni ha portato la Giunta a proporre in una fase del dibattito in Commissione un riequilibrio territoriale tra il Co.Re.Co. di Alessandria di 145 Comuni e il Co.Re.Co. di Casale di 45 Comuni trasferendo 7 Comuni dall'uno all'altro. Era una logica che consentiva di guadagnare in termini di produttività in entrambi i Co.Re.Co. creando condizioni di base perchè il Co.Re.Co. di Casale, più piccolo, potesse conservare la prospettiva di rimanere operante, soprattutto la possibilità di rimanere un momento di decentramento amministrativo della Regione nello spirito che ho illustrato nell'intervento precedentemente. Ritengo coerente e lungimirante l'originaria proposta della Giunta, mentre invece ritengo miope ed errato il cambiamento che viene introdotto a questo punto, perchè il provvedimento così come era originariamente non danneggiava Alessandria, nel mentre aiutava Casale, favoriva un più efficiente svolgimento degli adempimenti di controllo corrispondendo addirittura ad un'esigenza espressa in sede di consultazione dai dirigenti del Co.Re.Co. di Alessandria, non alterava in modo significativo i rapporti sociali e territoriali anche perchè in prospettiva Casale e Valenza, che già hanno stabilito positive collaborazioni in altre sedi, confluiranno in un'unica USSL e non provocherà alcuna scomodità alle amministrazioni locali, territorialmente equidistanti soprattutto perchè riguarda, per quei Comuni, un modesto aspetto di organizzazione burocratica. La stessa espressione di volontà dei Comuni sollecitata e non frutto di un confronto libero che permettesse l'approfondimento anche di opinioni diverse non può essere, almeno a mio giudizio, considerata un elemento fondante. In conclusione siccome non comprendo l'utilità di questa soluzione, anzi ne intravedo tutte le potenzialità negative, voterò contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Signor Presidente e colleghi, ho accolto positivamente la proposta che ha fatto l'Assessore Nerviani di fronte alle articolate posizioni che si sono manifestate nei confronti del disegno di legge iniziale della Giunta.
Mi sembra che la proposta fatta dall'Assessore Nerviani sia ragionevole in quanto è diretta a lasciare le cose come stanno, inserendole in un discorso di revisione più ampia che non mancheremo di fare da qui ai prossimi due anni. In questo senso sono rammaricato della posizione del collega Ferraris, perchè se il trasferimento di alcuni Comuni a un certo punto poteva avere una nobile motivazione, quella di riconoscere nella provincia di Alessandria una peculiarità che è rappresentata dall'area del Monferrato e del Casalese, nel momento in cui la proposta presentata dall'Assessore Nerviani prevede nel corso di questi due anni che le sedi dei Co.Re.Co.
restino quelle di prima, mi pare che, anche se una nobile motivazione di fare in modo che ci sia un riequilibrio nell'ambito della provincia di Alessandria, a questo punto viene meno, nel, senso che il Co.Re.Co. di Casale, come abbiamo riconosciuto, è chiamato come prima a svolgere una funzione importante. Nell'area del Casalese è prevedibile che si andrà quanto prima all'istituzione del circondario come è previsto dalla Costituzione, si realizzeranno forme nuove di aggregazione di varie attività, ed è chiaro che, anche dal punto di vista della prospettiva dei prossimi due anni, io non ho dubbi che se è vero che i Co.Re.Co.
risponderanno in modo moderno alle esigenze di un rapporto più stretto tra enti locali e Regione, è altrettanto vero che non ci saranno dei problemi che facciano temere che il Co.Re.Co. di Casale, in questo caso, venga messo in discussione. Quindi vedo positivamente questa proposta, invece avevo visto con qualche perplessità questo aspetto dei trasferimenti; d'altro canto hanno provocato alcune prese di posizione a livello dei vari Comuni quindi mi pare che la Provincia di Alessandria nel suo insieme non abbia nessun motivo di confrontarsi su una questione che, mi pare, in questo modo è stata risolta positivamente. Questa è una buona premessa, perchè nella prospettiva di luna riorganizzazione alla quale vogliamo andare, credo che sia anche la premessa nella quale si può sviluppare con tranquillità la funzione che avranno il Co.Re.Co. di Casale da una parte e il Co.Re.Co. di Alessandria dall'altra, indipendentemente dal numero dei Comuni che vi possono appartenere. Per me il problema non è quello di andare a conquistarsi degli utenti, semmai è quello di vedere come riorganizzare.
Questo è l'auspicio che faccio mettendomi al centro di una iniziativa di .un impegno che deve unire tutte le forze vive, presenti e impegnate nella Provincia di Alessandria, che la compongono fondamentalmente, e che sono le forze che per me sono appartenenti sia all'area alessandrina che a quella del Monferrato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Coppo.



COPPO Ettore

Motivo la non partecipazione al voto del nostro Gruppo sull'emendamento dell'Assessore Nerviani. Innanzitutto noi avevamo presentato una ipotesi generale alternativa di ristrutturazione dei Co.Re.Co. tale che avrebbe superato anche problemi di questa natu-ra. Invece quando si sceglie la via della conservazione e dell'immobilismo, questa piccola vicenda, che però si trascina l'iter ormai lungo di discussione del disegno di legge, dimostra che non si evita nemmeno lo scontro di campanilismi. Ora, non che nel merito l'integrazione dei Comuni del Valenzano; nella competenza territoriale del Co.Re.Co. che ha sede a Casale Monferrato, non risponda anche ad esigenze razionali di una migliore distribuzione nell'ambito dei Co.Re.Co. insediati nella provincia di Alessandria, del loro carico di lavoro, e non che questa integrazione a livello di struttura di controllo non corrisponda anche a una prospettiva razionale di integrazione istituzionale e di servizi tra la zona del Valenzano e la zona del casalese. Però la verità è che questi processi di integrazione possono basarsi solo su un confronto, sul coinvolgimento dei Comuni interessati devono essere assolutamente vietate furbizie e forzature. Qui è stato l'errore grave di chi ha pensato di poter introdurre quasi di soppiatto nei lavori di Commissione un mutamento di questa natura, ottenendo l'effetto contrario, perchè ad oggi abbiamo che i Comuni del Valenzano si sono espressi ufficialmente contro questa integrazione.
Quindi partiti per "favorire" il Co.Re.Co. di Casale si è provocata una situazione di maggior isolamento di Casale. Pertanto vi è un errore di metodo, che rischia di rendere più difficile quel processo di integrazione tra due zone della provincia di Alessandria, che invece hanno un interesse vero a proseguire, ma certo su un piano di parità con il coinvolgimento diretto dei Comu-ni interessati senza pensare che città del peso di Valenza e i Comuni che fanno capo a questo centro importante della provincia di Alessandria possano essere oggetto di interventi istituzionali senza il loro aperto coinvolgimento.
Si è fatto qualcosa che certamente rende più difficile il cammino di integrazione nell'ambito della provincia di Alessandria, ed è per questo motivo che l'inserimento di un cambiamento, che poi alla fine a causa delle sue contraddizioni deve essere ritirato, impedisce a noi la partecipazione al voto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Intervengo soltanto per dire di essere un po' sorpreso dall'intervento di Coppo. Ho presentato l'emendamento, perchè ritenevo che fosse giusto per stabilire un equilibrio a mio avviso molto utile anche ai rapporti esistenti, che debbono esistere nelle nostre realtà locali e specificamente, in quella di Casale. Abbiamo qualche anno di esperienza amministrativa e qualche anno di esperienza legislativa, siamo tutti uomini di mondo e io non meno degli altri. E capisco tutto, non capisco però una cosa: che si sia parlato di introduzioni, di cambiamenti avvenuti con furbizia e di soppiatto, non sono abituato ad operare secondo i metodi che suggeriscono le furbizie. Il testo è stato modificato, è stato trasmesso a tutti i membri della Commissione, i Comuni trasferiti da un'area all'altra sono stati indicati con assoluta chiarezza ed evidenziati in neretto. Tutti coloro che abbiano svolto con serietà il lavoro di Consigliere hanno potuto verificare queste variazioni, peraltro ripetutamente annunciate in Commissione. Sul merito ciascuno di noi può assumere le posizioni che crede, per quanto riguarda il metodo chi crede di essere nel giusto ha il diritto di affermarlo; ed io sono a posto nelle procedure che ho seguito e nella correttezza che ho cercato sempre di avere nei confronti dei colleghi. E, se mi è consentito dirlo, anche l'emendamento proposto da me questa sera è un emendamento che è conseguente ad un atteggiamento di correttezza, forse da un eccesso di correttezza.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento ripresentato a nome della Giunta regionale.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 23 voti favorevoli, 1 contrario e 5 astensioni.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Cucco: al comma 5 dell'art. 2 del disegno di legge n. 75, dopo le parole "...
Giunta regionale" si aggiunge il seguente periodo "anche su segnalazione dei membri del Comitato e delle Sezioni di controllo".
La parola al Consigliere Cucco per l'illustrazione.



CUCCO Vincenzo

La presentazione dell'emendamento vuole semplicemente integrare la previsione della pubblicazione delle decisioni da parte della Giunta regionale. Nell'articolato presentato dalla Giunta, infatti, c'è scritto solamente: "a cura della Giunta regionale". Con tale dicitura sembrerebbe che i membri del Comitato e delle Sezioni di controllo non abbiano la facoltà di indicare, loro stessi, quali sono le decisioni da pubblicare.
Per tale motivo ho chiesto l'aggiunta: "anche su segnalazione dei membri del Comitato e delle Sezioni di controllo".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Nel merito, collega Cucco, sono d'accordo, però voglio rilevare che questo emendamento e restrittivo, nel senso che la Giunta è il soggetto pubblicante, ma è implicito che la sollecitazione alla pubblicazione pu avvenire da parte di tutti gli altri soggetti interessati: questa è l'interpretazione autentica.



CUCCO Vincenzo

Ma non è la lettera però.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

E anche la lettera, questa al limite non menziona i soggetti richiedenti la pubblicazione, ma menziona, di soggetto in soggetto, chi attiva la pubblicazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Ma quando si dice: "a cura di.. ", si dice che la cura della pubblicazione, non quella materiale, ma la scelta delle decisioni, è data alla Giunta. Si tratta proprio di una diversa interpretazione, se fosse stato scritto: "la pubblicazione è delegata alla Giunta regionale"sarebbe stato diverso, ma c'è scritto: "a cura della Giunta regionale" e in questo modo l'interpretazione potrebbe essere fuorviata. Se però quella è l'interpretazione autentica si può anche accogliere.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

In ogni caso, per evitare equivoci, se non è limitante - e credo non debba esserlo neanche con questa formulazione - l'emendamento è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato, dal Consigliere Cucco.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 2 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 Consiglieri hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'ari. 2 è approvato.
ART. 3 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo; Monticelli e Calligaro: all'art. 3, il testo del camma 4 viene sostituito dal seguente: "Il Consiglio regionale, con l'osservanza della procedura stabilita dalla legge regionale 18 febbraio 1985 n. 10 e successive modifiche provvede all'elezione dei membri effettivi e supplenti con separata votazione e a maggioranza dei 4/5 dei Consiglieri assegnati alla Regione".
La parola al Consigliere Zanoletti.



ZANOLETTI Tomaso

Desidero fare osservare che, per un mero errore di trascrizione, il testo che abbiamo sottomano differisce da quello licenziato dalla Commissione. In effetti al punto 4 non deve intendersi ":..con separata votazione e a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati", ma ":..con maggioranza dei tre quinti dei Consiglieri assegnati". Questo sarebbe il testo licenziato in Commissione.



PRESIDENTE

Questo testo va corretto, così come annunciato dal Presidente della Commissione Zanoletti.
La parola al Consigliere Coppo che illustra l'emendamento.



COPPO Ettore

Signor Presidente, l'emendamento ha un senso evidente. Rispetto alla correzione che era intervenuta In Commissione, credo che mantenga la sua validità di principio. Il problema qual è Tutta la normativa indicata dalla legge n. 142 cerca di disegnare organi di controllo il più possibile imparziali, il più possibile sganciati da logiche di governo, di maggioranza, il più possibile autonome dai condizionamenti politici.
Indica, come metodo dell'elezione, la maggioranza qualificata, ed è del tutto evidente che questo (il metodo di elezione con una maggioranza qualificata) è lo strumento per evitare una diretta dipendenza degli eletti nei Co.Re.Co. da una maggioranza di governo, qualunque essa sia. Tra l'altro, per figure che debbono avere queste caratteristiche di indipendenza, di autonomia e di imparzialità, quale il Difensore civico, il Consiglio regionale prevede appunto maggioranze qualificate di un certo peso: per esempio, per il Difensore civico, dei due terzi dei Consiglieri assegnati alla Regione. Questo proprio per raggiungere lo scopo che ho detto.
Essendo esclusa la possibilità di interpretare il termine di maggioranza qualificata con la semplice maggioranza assoluta, era inevitabile per la Giunta una correzione. Credo che le correzioni possono essere di due tipi: una volta ad aggirare formalmente l'ostacolo, per cui siccome si sa che il Commissario di Governo con molta probabilità avrebbe osservato alla semplice, previsione della maggioranza assoluta, si corregge la maggioranza assoluta di quel minimo che possa consentire formalmente di adeguarsi alle richieste della legge n. 142 di prevedere maggioranze qualificate; l'altra correzione può essere quella di sostanza: andare incontro allo spirito della legge a cui dobbiamo fare riferimento.
Nel nostro emendamento proponiamo, come hanno previsto disegni di legge di altre Giunte regionali, una maggioranza dei quattro quinti: In ogni caso credo che il Consiglio regionale dovrebbe valutare almeno la necessità che per organi giurisdizionali, come i Co.Re.Co., si prevedano almeno per analogia le stesse maggioranze qualificate previste per il Difensore civico. Questa è l'osservazione che vorremmo sottoporre alla riflessione del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Siamo stati investiti dall'obiezione riguardante la maggioranza che dovrà eleggere i membri dell'organo di controllo In sede di Commissione siamo stati quindi richiamati ad una lettura più attenta e puntuale e politicamente disponibile del testo della legge n. 142.
Abbiamo colto lo spirito e la fondatezza della richiesta; abbiamo accettato la richiesta perchè fondata. Non c'è stata alcuna intenzione di aggirare l'ostacolo o di evitare le reprimenda del Commissario di Governo è stata autentica disponibilità politica fondata e motivata, perchè fondata e motivata era la richiesta che veniva avanzata. Di qui la proposta dei tre quinti, che "salta" la maggioranza assoluta e passa a coinvolgere obbligatoriamente il Consiglio regionale anche nelle sue componenti di minoranza.
La richiesta che viene formulata - per la verità era già stata formulata allora - è dei quattro quinti, subordinatamente dei due terzi.
Credo che a tutti sia facile comprendere che si tratta in questo caso di questione che riguarda squisitamente il momento politico del Consiglio regionale.
Personalmente non ho obiezioni pregiudiziali. Se ci fossero obiezioni al riguardo vorrei che venissero sollevate. Mi sembra che i tre quinti siano una corretta mediazione fra la posizione assunta prima e le posizioni che sono state manifestate ora con la richiesta del collega Coppo, ma ripeto, non c'è una posizione pregiudizialmente contraria ad ulteriori modificazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Ho ascoltato con interesse le argomentazioni del collega che ha presentato l'emendamento e dell'Assessore. Ho l'impressione che, proprio perchè si sono fatti dei raffronti con altri istituti, su questo bisogna essere molto prudenti. Nella nomina del Difensore civico la maggioranza fortemente qualificata non è sospetta, perchè dà a tutte le componenti del Consiglio una, ed esclusivamente una, capacità di pressione - perchè uno è il nominando - e quindi i diversi Gruppi possono influire, ma non certo ribaltare la situazione. Non ci sarà un candidato della minoranza che prevale su uno di maggiorai, ci sarà evidentemente la pressione perchè il candidato - diciamo di maggioranza per semplicità - sia il più qualificato possibile e abbia il massimo consenso. In questo caso, Assessore, non è così: qui nominiamo pluralità di persone, quindi le maggioranze troppo allargate, che sono funzionali a più nomine contestuali, temo non si riducano al rafforzare della possibilità, come potremmo dire, di indicazione e di rafforzamento quindi dei titoli delle persone, ma danno potere - se mi permette Assessore - alla contrattazione in sede consiliare.
Quindi mi rimetto alla prudenza dell'Assessore e alla comprensione del collega che ha posto la questione, ma senza voler sempre attualizzare le questioni, visto che la questione politica di questi giorni è questa chiudere tutti gli spazi alla contrattazione politica. Qui ho l'impressione che non si possa fare nessun raffronto con il Difensore civico: il Difensore civico è uno, quindi deve avere una maggioranza. Questa maggioranza deve essere ampia, e siamo tutti convinti che questa maggioranza ampia si costruisce su un elemento solo; sulla qualità della persona. Quando ci sono più persone da nominare contestualmente, ho il dovere come legislatore di immaginare che questo strumento di maggioranze larghe non sia solo funzionale alla individuazione di requisiti significativi, ma brutalmente alla contrattazione.
Quindi suggerisco all'Assessore di mantenere su questo il giusto rispetto alle considerazioni inattaccabili che ha fatto il collega che ha redatto l'emendamento, ma anche a questa esigenza di salvaguardare per quanto possibile la istituzione da questo pericolo che non mi sembra poi così immaginario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zanoletti.



ZANOLETTI Tomaso

Questo punto delicato è stato oggetto di lunga riflessione all'interno della Commissione. E' prevalsa l'argomentazione che è stata riproposta molto bene dal Consigliere Marchini, per cui anche noi ribadiamo la posizione dei tre quinti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Coppo Monticelli e Calligaro, non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 23 contrari e 2 astensioni.
2) Emendamento presentato dall'Assessore Nerviani: aggiungere di seguito al comma 6: "Se gli Ordini od i Collegi professionali competenti non provvedono entro 30 giorni dalla richiesta, il Consiglio regionale può richiedere le designazioni all'Ordine o al Collegio professionale avente sede nel rispettivo capoluogo di provincia, ovvero a quello con sede nel capoluogo di Regione".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Chiedo all'Assessore di spiegare nell'illustrazione cosa vuol dire il termine "ovvero"; "ovvero" probabilmente sta qualora l'ordine non esista a livello provinciale, però si lascia facoltà di richiedere all'uno o all'altro? Il termine "ovvero" è alternativo o sostitutivo?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Se il Consigliere Marchini consente, cercherò di formulare con più chiarezza il termine "ovvero". Vuol dire che se neppure il livello inferiore si attiva, si attiverà quello superiore. L'emendamento mi pare abbastanza chiaro. In sostanza si vogliono evitare i ritardi che possono determinarsi per una mancata attivazione dei Collegi professionali competenti in prima istanza.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dall'Assessore Nerviani.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli e 9 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 3 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente presenti e votanti 39 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 1) Emendamento presentato dal Consigliere Cucco: il punto 2 dell'art. 4 del disegno di legge n. 75 è così sostituito: "2. Decadono altresì dalla carica i componenti dell'Organo di Controllo che, senza giustificato motivo, non intervengono a quattro a quattro sedute consecutive, ovvero per un massimo di dieci sedute di assenza ingiustificate all'anno".
2) Emendamento presentato dal Consigliere Cucco: il punto 3 dell'art. 4 del disegno di legge n. 75 è sostituito dal presente punto: "3. Il Presidente della Giunta regionale contesta la causa di decadenza all'interessato, il quale presenta le proprie controdeduzioni entro 10 giorni dalla relativa comunicazione il Consiglio regionale trascorso tale termine, delibera sulla decadenza data carica tenendo presente le controdeduzioni se presentate ".
3) Emendamento presentato dal Consigliere Cucco: le parole "indicate dal comma tre" sono sostituite da "di dieci giorni".
4) Emendamento presentato dal Consigliere Cucco: dopo la parola "decadenza" si aggiunga "o incompatibilità".
La parola al Consigliere Cucco che interviene per l'illustrazione congiunta dei quattro emendamenti.



CUCCO Vincenzo

Illustro brevemente i quattro emendamenti. Il primo emendamento si riferisce al secondo comma. Il testo viene così modificato: "Decadono altresì dalla carica i componenti di controllo che, senza giustificato motivo non intervengono a quattro sedute consecutive ovvero per un massimo di dieci sedute di assenze ingiustificato all'anno". L'introduzione del massimo annuo è dato dal fatto che con il meccanismo precedente un Commissario poteva essere assente per quattro sedute, poi in una presente poi di nuovo quattro assente e via di seguito.
Il secondo emendamento si riferisce al terzo comma. C'è una questione in merito al potere del Consiglio regionale di deliberare la decadenza del membro dell'organo di controllo dopo le assenze Ingiustificate. Il punto è così riformulato: "Il Presidente della Giunta regionale contesta la causa di decadenza all'interessato il quale presenta le proprie controdeduzioni entro 10 giorni dalla relativa comunicazione. Il Consiglio regionale trascorso tale termine, delibera sulla decadenza dalla carica tenendo presenti te controdeduzioni se presentate". Nel testo precedente sembrava quasi che se la persona presenta delle controdeduzioni, il Consiglio non procede a deliberare la decadenza.
Il terzo emendamento si riferisce al quarto comma. Chiedo semplicemente di togliere così come indicato dal terzo comma . Si tratta di una correzione letterale.
Il quarto emendamento si riferisce al quinto comma. Oltre alla parola "decadenza" chiedo di aggiungere la parola "incompatibilità". E' il famoso comma dove il Presidente della Giunta regionale ha il potere di indicare al Commissario di Governo le cause di decadenza o di incompatibilità dei membri non elettivi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Il primo emendamento è accolto.
Il secondo emendamento è accolto, ma propongo di aggiungere alla penultima riga, anziché "tenendo presenti", le parole "considerate le controdeduzioni se presentate".
Il terzo e il quarto emendamento sono accolti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione gli emendamenti presentati dal Consigliere Cucco.
Chi è favorevole al primo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 3 astensioni Chi è favorevole al secondo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 3 astensioni.
Chi è favorevole al terzo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 3 astensioni.
Chi è favorevole al quarto emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 4 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'ari. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
ART. 8 Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Monticelli e Calligaro all'art. 8 aggiungere il seguente nuovo comma 6: "6. Il Presidente e i Vicepresidenti durano in carica 15 mesi, salvo il caso della scadenza dell'organo, e non sono rieleggibili durante la stessa legislatura regionale".
La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

La Giunta non accoglie questo emendamento per due ragioni. La prima è fondata sull'esperienza e anche su una posizione di prudenza, nel senso che abbiamo constatato come questo cambiamento dei Presidenti non ha portato una continuità che invece è raccomandata in organi così rilevanti che hanno bisogno di sviluppare con guida continua ed univoca la loro attività.
Questa ragione - che capisco facilmente contestabile - riteniamo sia in ogni caso sostenibile. La seconda ragione invece è la più fondata e credo meno obiettabile: sta nell'art. 34 e cioè nell'impegno di rivedere anche alla luce della formazione di eventuali nuove province, della costituzione della città metropolitana, l'organizzazione delle sezioni dell'organo di controllo. In questa situazione ancora fortemente sperimentale immaginare che il cambio avvenga a 15 mesi mi sembra inopportuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Coppo.



COPPO Ettore

Vorrei spiegare perchè riteniamo di non poter ritirare l'emendamento.
Questo emendamento in realtà restituisce semplicemente il testo giunto al termine dell'esame della Commissione che era stato presentato dalla stessa Giunta regionale. E' stato sottoposto a consultazione, ha avuto mi pare una sola obiezione da parte di funzionari del Co.Re.Co. di Torino, ma per il resto non era stato affatto contestato ed è ripreso in toto dalla normativa precedente. Ora, qual è lo scopo di questo emendamento che conferma la normativa già in uso nella nostra Regione? E' quello di evitare che le Presidenze degli organi di controllo possano essere sottoposte ad accordi politici e quindi ad episodi, in qualche forma, di lottizzazione di cariche che hanno invece una grande delicatezza. Con questo emendamento la Presidenza dei Co.Re.Co. viene affidata ad un meccanismo automatico e quindi sottratta alla contrattazione di partito. Ora, poiché i Consiglieri Marchini ed altri, ad esempio, hanno voluto sottolineare che queste cariche non devono essere sottoposte a contrattazione a noi va benissimo, salvo che si intenda che non debbono essere sottoposte a contrattazione con altri che non siano gli esponenti di una maggioranza al momento dato. Dunque credo che respingere un emendamento di questo genere indebolisca l'imparzialità e l'autonomia dell'attività dei Co.Re.Co.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Mi sembrano importanti le cose dette da Coppo. Siccome c'è già tornato prima su questo problema, giustamente evidenziato dalla necessità della massima autonomia e dalla necessità della più modesta possibile influenza politica, vorrei dire che l'organo di controllo così come organizzato adesso, dovrebbe essere assai diverso da come è stato nel passato, perchè in larga misura il nostro condizionamento politico è stato ridotto in quanto vi è una terna indicata dall'Ordine dei commercialisti, una terna Indicata dall'Ordine degli avvocati, un Magistrato, un funzionario del Commissario di Governo e della Prefettura ed uno solo eletto fra gli ex Sindaci... Inoltre il Presidente è eletto dai membri delle Sezioni di controllo. Tutto questo dovrebbe dare sufficiente garanzia. Io ritengo i politici tra i più seri rappresentanti della nostra realtà sociale, per ammesso che vada accolta l'istanza che pare provenga dalla società esterna quella che ci guarda con occhi molto critici, ammesso questo, credo che non siano più possibili le obiezioni e le preoccupazioni che c'erano sulla base della precedente realtà. Debbo dire che questi due anni di tempo ci faranno guardare le cose con molta severità e con molto realismo. Se le preoccupazioni di Coppo si dimostrassero; malgrado il quadro esposto fondate, sarei il primo ad accettare e ad accogliere il suggerimento di modificare la proposta che è stata formulata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Signor Presidente, non vorrei sembrare provocatorio, non è questa l'intenzione, ma io vorrei quasi fare una scommessa con l'Assessore Nerviani. Su questa convinzione così radicata, da come l'hai detta, che con questi nuovi meccanismi siamo al riparo da sistemi di lottizzazione. Sarei quasi pronto a scommetterci. Mi chiedo perchè la Giunta ha cambiato opinione su questo punto, perchè che ricordi io il primo testo che la Giunta ha presentato prevedeva la rotazione. Ad un certo punto, poi, è sparita ed è sparita nell'ultima seduta di Commissione: fino ad una settimana fa, dieci giorni fa, c'era la rotazione ed all'improvviso è sparita. Quindi non capisco bene, vista la nettezza con cui tu, Assessore Nerviani, ci hai detto che sei convintissimo che la rotazione non è più necessaria, anzi è persino quasi un po' perniciosa, come mai nella prima versione tu invece eri convinto di un'altra cosa. Io dico, stiamo dalla parte del sicuro, manteniamo la rotazione così abbiamo una garanzia di meccanismo, di sistema, che non porti a fenomeni di lottizzazione nelle nomine dei Presidenti dei Co.Re.Co. Vorrei ricordare ancora una volta perchè in Commissione quando ci fu la discussione su questo punto, così come sull'aspetto della maggioranza qualificata, mi pare che qualche gruppo, qualche collega, confondesse i Co.Re.Co. con le S.p.a. - che i Co.Re.Co. non sono delle società per azioni, non sono degli enti strumentali, non sono proiezioni del governo regionale, sono organi che hanno funzioni di tipo quasi giurisdizionale e quindi, in questa veste vanno trattati ed il criterio di rotazione ha questa logica. Quindi, nel ribadire l'impegno per la scommessa, ribadisco anche una sollecitazione alla Giunta a rimeditare questo punto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Non accolgo l'emendamento, perchè cadrebbe la scommessa.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Coppo Monticelli e Calligaro.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 22 contrari e 4 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 8.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L''art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
ART. 10 Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Monticelli e Calligaro: all'art: 10, il comma 2 viene così riscritto: "L'istruttoria degli atti sottoposti a controllo è svolta dai singoli membri effettivi o nell'ipotesi di cui all'art. 42, comma tre della legge 8 giugno 1990 n. 42 dai supplenti con l'assistenza del segretario o di altro funzionario dell'ufficio di segreteria".
La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Questa è una questione che pone indubbiamente delle incertezze, perch la preoccupazione è di dare sicura attività alle sezioni dell'organo di controllo e di dare anche omogeneità alla sua attività in tutte le sue articolazioni. Se i membri supplenti vengono ammessi anche senza diritto di voto vi è l'abitudine a procedere collegialmente ad operare con criteri omogenei; se i supplenti non partecipano, questi problemi si fanno consistenti e, qualche volta, impediscono un sereno svolgimento dell'attività delle sezioni. Io sarei felice di accogliere questo emendamento, se venisse convintamente e decisamente proposto. Chiederei però ai presentatori di riflettere loro sull'opportunità di insistere sugli emendamenti riguardanti i supplenti. Debbo anche aggiungere che temo persino in ordine alla legittimità della formulazione che noi andiamo a presentare e a sottoporre al Commissario di Governo; mi auguro che comunque venga accolto così come lo proponiamo. Non ne facciamo tuttavia una questione; se c'è insistenza su questo punto sono disponibile ad accogliere l'emendamento. Vorrei soltanto un attimo di riflessione anche da parte dei proponenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Coppo.



COPPO Ettore

Assessore, come avrà notato la gran parte degli emendamenti che abbiamo presentato in Commissione non li abbiamo ripresentati. Siccome la formulazione della 142 è estremamente esplicita, abbiamo la preoccupazione che non correggere in questo modo possa comportare dei ritardi nell'iter di approvazione e di esecutività della legge stessa. Naturalmente dal punto di vista del modo pratico di funzionalità dei Co.Re.Co. tutti sappiamo che la presenza dei supplenti è consuetudinaria e riveste una sua utilità per la sinergia tra tutti i membri del Co.Re.Co.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

C'è giurisprudenza favorevole alla nostra posizione.



COPPO Ettore

Noi ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.
Si proceda dunque all'appello nominale per la votazione dell'art. 10.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
ART. 11 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Monticelli e Calligaro All'art. 11 si propone la modifica della successione numerica dei vari commi secondo quest'ordine: "1-3-4-5-6-2 (che diventano1-2-3-4-5-6)": Il testo del comma 6 viene sostituito dal seguente: "I componenti supplenti eletti o designati rispettivamente per le categorie di cui alle lettere a) e b) del primo comma dell'art. 42 della legge 8 giugno 19,90 n. 142 intervengono alle sedute, con diritto di voto, in caso di impedimento dei membri effettivi appartenenti alla medesima categoria".
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Monticelli e Calligaro: All'art. 11 aggiungere un nuovo comma 7: "Qualora taluno dei componenti si trovi per giustifi-cato motivo impossibilitato ad intervenire, ne dà immediata comunicazione al Presidente, il quale provvede a convocare il membro supplente corrispondente secondo le stesse modalità di cui al comma cinque dell'art. 11 ".
Questi emendamenti vengono ritirati dai proponenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 11.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'ari. 11 è approvato.
ART. 12 Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Monticelli e Calligaro: all'art. 12, sostituire il testo del comma 1 con il seguente: "Per la validità delle adunanze è necessaria la presenza di almeno 3 membri aventi diritto di voto".
Il Consigliere Coppo ritira l'emendamento.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 12.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
ART. 14 Emendamento presentato dal Consigliere Cucco: il comma 5 dell'art. 14 del disegno di legge n. 75 è così sostituito: "Tutti i cittadini possono prendere visione o richiedere, a proprie spese, copia libera od autentica dei verbali delle adunanze presentando alla Segreteria dell'Organo di Controllo apposita domanda scritta, su modello predisposto dalla Segreteria stessa.
La visione deve essere resa passibile entro il termine massimo di 3 giorni dalla data di presentazione della richiesta, e le copie devono essere consegnate entro il termine massimo di 5 giorni data di presentazione della richiesta.
In caso di inadempienza interviene il Presidente della Giunta regionale." La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Il diritto di accesso agli atti dell'amministrazione pubblica, a tutti i livelli, è un diritto garantito ormai da una serie dileggi, non solo dalla legge n. 241, ma anche da leggi precedenti che risalgono ad anni addietro. Si tratta però di un diritto mai esercitato dai cittadini per la mancanza della procedura specifica per ottenere tali copie. Pertanto, in un modo sicuramente parziale, ho voluto introdurre questa formulazione che fornisce alcune indicazioni su come i cittadini possano richiedere queste copie per evitare che i Co.Re.Co., applicando quanto si applica in tutte le Amministrazioni pubbliche, dicano che esiste il diritto, ma non esiste la possibilità concreta di esercitarlo perchè mancano i funzionari addetti manca la procedura, non si sa come si deve fare. Questo è il motivo per cui ho presentato questo emendamento.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

In vigenza della legge n. 241 non mi sento di specificare, in termini precisi, il tempo entro il quale devono essere messi in visione i verbali e debbono essere consegnate le copie. Non riesco ad immaginare come verrà organizzato il tutto e quali saranno le difficoltà a cui si andrà in contro: quindi preferisco affidarmi alla serietà dei Presidenti e delle segreterie, piuttosto che fissare dei termini che difficilmente saranno rispettati. La raccomandazione è che questi termini, pur così ristretti suggeriti dal Consigliere Cucco - vengano rispettati.
Mi impegno comunque a chiedere alla Presidenza della Giunta di formalizzare,con circolare, la richiesta di rispettare i termini suggeriti dal Consigliere Cucco.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

A conferma di quanto dice il collega Nerviani, noi stiamo esaminando adesso non è presente l'Assessore all'Organizzazione, Bergoglio, che è impegnata a Roma - la legge n. 241 sotto tutti gli aspetti per farne oggetto di una legge applicativa che riguarda tutto il complesso degli atti regionali.



CUCCO Vincenzo

Questa è una notizia Presidente!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Ti pare che esistano delle leggi applicative della legge n. 241? Io non ne conosco né in Piemonte né in altre Regioni. Noi stiamo lavorando e in quel quadro si inserirà anche questo discorso.



PRESIDENTE

Consigliere Cucco, dopo la precisazione dell'Assessore Nerviani ha intenzione di ritirare l'emendamento?



CUCCO Vincenzo

Dopo le precisazioni dell'Assessore Nerviani, ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.
Si proceda dunque all'appello nominale per la votazione dell'art. 14.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'ari. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
ART. 18 1) Emendamento presentato dal Consigliere Cucco; dopo la parola "pubblicazione" si aggiunga "all'Albo Pretorio".
Tale emendamento è accolto dalla Giunta.
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 25 voti favorevoli e 4 astensioni.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Cucco: il comma 6 dell'art.
18 del disegno di legge n. 75 è sostituito dal seguente: "6. Le richieste di controllo, ai sensi dei commi 2 e 4, dell'art. 45 della legge n. 142/ 90, devono essere inviate in copia autentica all'Organo di Controllo".
La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Intervengo per sottolineare che questo emendamento si riferisce alla previsione della legge n. 142 della richiesta di espressione da parte del Co.Re.Co. di quegli atti che sono ai sensi dell'articolo citato, rinviati al Co. Re Co. da parte di un numero di Consiglieri provinciali o comunali.
Nella legge n. 142 non è previsto a chi debba essere presentata la domanda non c'è scritto i Consiglieri comunali debbano presentarla al Sindaco o al Presidente del Comitato regionale di controllo e non è previsto chi deve trasferire questi documenti alla sezione di controllo. Io l'ho specificato in questo modo, come formulazione mi sembra chiara.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti Locali

Noi confermiamo il nostro comma che ci sembra più chiaro; le domande devono essere presentate all'Amministrazione che deve allegare le stesse alla copia autentica della richiesta del controllo, e, a pena di decadenza che invece non è indicata come espressione nell'emendamento sostitutivo ci pare assolutamente indispensabile e anche di ulteriore garanzia. Credo che la procedura sia chiara e sia anche efficace, pertanto l'emendamento non è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 1 voto favorevole, 22 contrari e 5 astensioni.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo; Chiezzi e Bortolin: al comma 6, le parole "10 giorni" sono sostituite da "20 giorni".
La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Questo emendamento è accolto dalla Giunta.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Coppo Chiezzi e Bortolin, accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 30 voti favorevoli e 2 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 18 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
ART. 19 Emendamento presentato dal Consigliere Cucco; Sono soppresse le parole "in tempo utile per l'esercizio, del controllo" del comma 1 dell'art. 19 del disegno di legge n. 75. Le stesse sono sostituite da: ".
In tal caso si applica la sospensione dei termini prevista dal comma quarto dell'art. 46 della legge 142/90".
La parola al Consigliere Cucco per l'illustrazione.



CUCCO Vincenzo

L'art. 19 è quello che parla della regolarizzazione degli atti, cioè quando gli atti inviati al Co.Re.Co. mancano di requisiti formali.
L'art. 19 dice che gli enti deliberanti devono trasmettere quello che manca entro il termine utile per l'esercizio del controllo, cioè entro il termine dei 20 giorni o quelli stabiliti dalla legge. Ci possono essere però dei requisiti formali che non sono così facilmente reperibili da parte dell'amministrazione dell'ente; possono essere definizioni di atti o di deleghe o di qualsiasi altro tipo di documentazione formale che non pu essere prodotto nel termine dei 20 giorni e che spesso le amministrazioni comunali si dimenticano di produrre. Allora per equiparazione richiamavo il quarto comma dell'art. 46 dove appunto c'è la sospensione dei termini.
L'art. 46 parla di altre cose, più fondamentali per quanto riguarda gli atti, ma comunque si può applicare, tenendo presente che nella fase dell'iter dell'atto amministrativo è interesse dell'amministrazione comunale sveltire il procedimento e quindi presentare gli atti che mancano.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Riteniamo che, come peraltro ha già detto il Consigliere Cucco, non siamo in presenza di richiesta di chiarimenti formali per cui scatta la sospensione prevista dalla legge n. 142. Si tratta di richiesta di chiarimenti in termini sostanzialmente informali per la quale di solito vi è una intesa fra l'organo di controllo e i soggetti interessati al chiarimento che è stato richiesto.
Pertanto mi sembra che si creerebbero soltanto dei problemi nel momento in cui l'organo di controllo fa una richiesta di chiarimento di questo tipo. Si dispone gia a trovare una soluzione, a trovare una intesa, e quindi i pericoli che vede il Consigliere Cuoco ritengo che non siano consistenti e che non possano determinare una modifica, nel senso richiesto; dell'art. 19, primo comma.



PRESIDENTE

La Giunta non accoglie l'emendamento.
Pongo pertanto in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 22 contrari e 7 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 19.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
ART. 21 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 23 è approvato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 24 è approvato.
ART. 25 Emendamento presentato dal Consigliere Cucco: si sopprima la parola "locale".
La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

La Giunta lo accoglie con la precisazione che l'art. 48 della legge n.
142 parla soltanto di Comuni e di Province.



CUCCO Vincenzo

E' un errore nella legge n. 142.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Sì, ma siccome non possiamo emendarlo noi e siccome prevediamo che l'organo di controllo possa esaminare gli atti degli enti strumentali e dipendenti dalla Regione, in prospettiva mi sembra giusto togliere la parola "locale", facendo una forzatura sulla legge n. 142, che tuttavia penso non possa essere sanzionata dal Commissario del Governo. Pertanto accolgo l'emendamento.



PRESIDENTE

La Giunta accoglie l'emendamento.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli, 8 contrari e 5 astensioni.
Si proceda all'appello nominale per la votazione dell'art. 25 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 25 è approvato.
ART 26 - Si proceda alla votazione 'per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 26 è approvato.
ART. 27 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 27 è approvato.
ART. 28 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L' esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 28 è approvato.
ART. 29 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 29 è approvato.
ART. 30 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 30 è approvato.
ART. 31 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 31 è approvato.
ART. 32 Emendamento presentato dal Consigliere Cucco Si sopprimano le parole "nell'espletamento del proprio mandato".
Le parole "di documenti" si sostituiscano con "dei documenti e dei verbali".
La parola Consigliere Cucco, che lo illustra.



CUCCO Vincenzo

L'aggiunta dei documenti e dei verbali si chiarisce da solo per una ulteriore specificazione del termine usato nel disegna di legge.
Nell'espletamento del proprio mandato ritengo che sia pleonastico nel senso che non c'è limitazione di mandato di un Consigliere regionale nei confronti di un ente locale, per cui non bisogna inserirlo, altrimenti il Co.Re.Co. potrebbe anche eccepire su questa formulazione, nel senso che "fino a che punto è dato il al Consigliere regionale?"



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

La Giunta accoglie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli, 8 contrari e 5 astensioni.
Si proceda pertanto alla votazione per appello nominale dell'art. 32 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 32 è approvato.
ART. 33 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 33 è approvato.
ART. 34 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 34 è approvato.
ART. 35 Emendamento presentato dal Consigliere Cucco: , all'art. 35 del disegno di legge n. 75 è aggiunto il seguente nuovo comma: "3. La Giunta regionale individua, con propria delibera-zione entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge, gli atti sottoposti all'Organo di controllo da parte degli Enti di cui al precedente comma 5 dell'art. 1. Con la stessa deliberazione stabilisce tempi e modi per l'esercizio del controllo, sulla base di quanto contenuto nella presente legge".
Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
Si proceda pertanto alla votazione per appello nominale dell'art. 35.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 35 è approvato.
ART. 36 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 36 è approvato.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il Consigliere Monticelli; ne ha facoltà.



MONTICELLI Antonio

Credo che a commento del lavoro che ha svolto il Consiglio fino ad ora e giungendo al voto finale sulla legge, il nostro Gruppo sia costretto a dare un giudizio fortemente critico.
Qui, purtroppo, si è fatto qualcosa di più che perdere un'occasione.
Con la nuova normativa sui controlli che la legge n. 142 ha stabilito c'era in effetti un'occasione per la Regione, quella di innovare sostanzialmente una delle questioni che più in questi anni hanno pesato sul sistema delle autonomie. Questa innovazione, con la legge che ci è stata presentata dalla Giunta e che sta per essere votata dal Consiglio, non avviene.
I pochi elementi di innovazione che avrà nei fatti l'attività di controllo a livello della Regione Piemonte discendono essenzialmente, solo ed esclusivamente, dal dettato della legge nazionale. La Regione Piemonte ha perso l'occasione di aggiungere, cosa che invece poteva e doveva fare degli ulteriori elementi di innovazione. Mi spiego in due parole riprendendo argomenti che sono già stati trattati dai colleghi del mio Gruppo. C'era la possibilità di organizzare una struttura di controllo estremamente leggera - se si può usare questo termine - dal punto di vista dei costi, della burocrazia; del peso sugli enti locali, ma molto più qualificata, che producesse davvero, se si ritiene che gli enti locali debbano essere soggetti ad un controllo di legittimità, un'azione effettiva, qualificata, ma limitata di controllo. Invece, manteniamo in vita una struttura elefantiaca, costosa, che passerà gran parte del tempo a cercare di giustificare se stessa. E ha un unico modo di giustificare se stessa, visto che la paghiamo, visto che esiste, visto che è così articolata, cioè quello di inventarsi delle esigenze di controllo che magari non esistono. Questa è la logica che produrrà questa legge della Regione Piemonte. Per cui, non solo si è persa un'occasione, ma si è costruito un meccanismo che rischia di vanificare quegli elementi positivi che erano contenuti nella legge n. 142.
Il secondo ed ultimo punto si riferisce ad alcuni nodi che questa legge presenta per quel che riguarda questioni piuttosto delicate e che toccano temi di cui si discute sovente e di cui credo fra poco discuteremo ancora in merito alle nomine alle UU.SS.SS.LL. L'atteggiamento della Giunta ci è parso contraddittorio e assolutamente non motivato, in particolare sulla questione della rotazione dei Presidenti dei Co.Re.Co. Do atto all'Assessore Nerviani che in Commissione aveva dichiarato una disponibilità sul problema del quorum nell'elezione dei componenti i Co.Re.Co., una disponibilità che non ho capito perchè, ad un certo punto. è venuta meno quando si è arrivati in Consiglio, se non per logiche interne alla maggioranza. Quello che assolutamente è incomprensibile è l'atteggiamento sulla rotazione. La rotazione era una nonna vigente nei Co.Re.Co. attuali, era una norma prevista nel primo testo e nei successivi testi presentati dalla Giunta - perchè la Giunta ha autoemendato il proprio testo in itinere in questi mesi più volte - ed è stata eliminata nell'ultima seduta di Commissione su richiesta di un Gruppo di maggioranza.
Il risultato di queste limitazioni, di questi cambiamenti di rotta, di queste divagazioni della Giunta su questo punto, a nostro giudizio, è un risultato molto grave, perchè in qualche modo si è teso ad imporre una logica di maggioranza per cui - se mi si passa il termine - la maggioranza prende tutto ad organi che non sono organi di amministrazione, ma sono organi che hanno valenza di giurisdizione, ed è una logica - se consentite aberrante.
Caro Nerviani, io sono sicuro di vincere quella scommessa, purtroppo.
Questo è il punto, però se questa è la cultura politica con cui questa maggioranza si appresta a gestire la fase di riforma delle istituzioni, per cui le occasioni di innovazione non si colgono, anzi, si agisce in modo da privarle di potenzialità; e la logica istituzionale è quella che la maggioranza prende tutto su qualsiasi cosa, credo che andiamo proprio con il piede sbagliato.
Per questo il nostro è un giudizio fortemente negativo e confermo il voto negativo del Gruppo PDS.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zanoletti.



ZANOLETTI Tomaso

A me pare che a questo punto si possa dire che rispetto a questo importante provvedimento sia stato fatto un lavoro buono e serio in diverse sedi. L'Assessore lo ha istruito con molta attenzione, con un apporto di alta professionalità da parte dei suoi funzionari e dei suoi consulenti. La Commissione ha lavorato con molto tempo a disposizione, facendo anche numerose consultazioni e verificando e confrontandosi a lungo con l'Assessore e i suoi funzionari e constatando una verme sostanziale disponibilità da parte dell'Assessore a nome della Giunta. Anche in sede di Consiglio il confronto è continuato. Sono stati accolti molti emendamenti che hanno sicuramente migliorato il testo.
Credo si possa dire che nel provvedimento si è colto lo spirito della legge n. 142 in chiave realistica, tenendo conto della nostra esperienza passata e delle attese del Piemonte. Anche sulla questione su cui c'è stata più distanza da parte della maggioranza rispetto alle proposte del PDS, la nostra posizione ha in sé un valore notevole. Sicuramente si dovranno snellire le strutture del personale, ma credo invece abbia un grande significato l'aver mantenuto le sezioni decentrate sul territorio perchè è importante che la Regione sia presente sul territorio. C'è indubbiamente un problema di comodità, ma c'è soprattutto questa presenza che è un contatto della Regione con gli amministratori e, attraverso loro, con i cittadini.
Si tratterà di adattare le strutture, la mentalità, ma questa presenza della Regione è un qualcosa che giustamente è stato salvaguardato.
Inoltre c'è il punto chiaro dell'art. 34, cioè del carattere sperimentale. Tra due anni faremo una verifica e come c'è stata molta disponibilità da parte della Giunta e della maggioranza oggi, ci sarà allora a verificare questo cammino in termini abbastanza brevi. Ed è per questo motivo che noi con convinzione votiamo il provvedimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore agli enti locali

Voglio prendere la parola, perchè mi sembra segno di rispetto nei confronti dei colleghi che si sono succeduti nel dibattito per esprimere posizioni di consenso e posizioni critiche su questo primo atto legislativo in applicazione della 142. A dire il vero io stesso nove mesi fa non ritenevo facile giungere nei tempi a questo appuntamento che peraltro si accompagna a quello rispettato della presentazione in Giunta del disegno di legge sulle Comunità montane e a quello che mi auguro possa essere rispettato, anche se per lo stesso vedo certamente complicazioni più rilevanti, che, è quello relativo alla delimitazione dell'area metropolitana. Possiamo dire che l'attenzione alla 142 non è mancata, penso che accelerazioni ulteriori sarebbero state a mio avviso neppure fisiologiche, sopportabili, opportune e probabilmente sarebbero state anche pericolose. Sono provvedimenti che vanno maturati, che non possono essere assunti con leggerezza e di questo provvedimento sull'organo di controllo malgrado le critiche del tutto comprensibili e per certi versi anche fondate, di tutto si può dire meno che non ci sia stata la riflessione dovuta, come ha ricordato generosamente il collega Zanoletti e debbo anche dire che molta attenzione, come giusto, è stata formulata ad un'opposizione fondata, critica e attenta che è stata esercitata in particolare in Commissione nel Gruppo PDS e in aula da altri Gruppi e in particolare dal collega Cucco. Oggi è parso che soltanto alcuni emendamenti fossero stati accolti e la verità è che in Commissione gran parte degli emendamenti presentati dal PDS erano stati giustamente accolti perchè seri e capaci di correggere positivamente la legge. Per queste correzioni molto, molto serie io non ho che ragioni di serio e vivo ringraziamento. Non sono d'accordo con coloro che ritengono che i cambiamenti in positivo debbano significare stravolgimento dell'esistente. I Co.Re.Co. sono molti, ma forse tra due anni avremo occasione di ritenerli troppi. Al momento presente non abbiamo elementi per farlo; il cambiamento sarebbe stato un salto nel buio. Il cambiamento peraltro proposto dal PDS era un cambiamento a metà. Non ho mai parlato; se non usando le figure retoriche per farmi meglio capire, di centralismo voluto dai colleghi del PDS. Nei fatti tuttavia, nel momento in cui le azioni dell'organo di controllo vengono con-centrate esclusivamente a Torino io penso che non si abbia attenzione e rispetto sufficiente per la periferia. Non credo che Torino assicuri autonomia e rigore di giudizio più di quanto non possano assicurare Alessandria, Novara, Vercelli, Asti e Cuneo. Non lo credo perchè a Torino dovrebbe esserci un distacco eccezionale dalle cose del mondo che forse avviene per coloro che sono distanti, ma che certamente non avviene per coloro che sono vicini; cioè per l'area del torinese. Quindi a mio avviso bisogna essere molto cauti con queste affermazioni, così come bisogna essere cauti con le accuse di soverchiamento della politica. Ho poche tentazioni in questo senso e credo che ci conosciamo da tanto tempo per ritenere credibili le mie parole.
Ritengo che un ulteriore correttivo, come ho già detto, nel senso dell'autonomia di questi organismi viene dalla loro composizione che la 142 ha raccomandato e imposto. Spero che i fatti concreti mi diano ragione spero anche di vincere la scommessa con il collega Monticelli a cui dico che la disponibilità che ho dimostrato in Commissione si è fermata ad un certo punto in aula, anche perchè le osservazioni di alcuni colleghi di maggioranza mi sono sembrate molto puntuali e credo anche molto oneste.
Così come sono sempre le osservazioni di questo tipo dell'amico collega Marchini. Questa rotazione sono disposto a ripristinarla, quando fra due anni verificheremo la condizione generale delle cose. Questo appuntamento che è di 24 mesi; voglio rispettarlo e tra 24 mesi vedremo di trovarci per fare il punto sulla questione generale. Voglio tuttavia dire che davvero non sappiamo che cosa le sezioni dell'organo di controllo avranno da fare.
Certamente sappiamo che dovranno esaminare gli statuti, i regolamenti di contabilità ed i contratti, i regolamenti di organizzazione di funzionamento per l'esercizio delle funzioni, i nuovi statuti dei consorzi nel biennio di proroga, la revisione delle Comunità montane. Vi sono altri elementi nuovi che saranno caricati in via eccezionale sulle spalle dell'organo di controllo e delle sue sezioni e questo motivo è ancora una volta la necessità che non si cambi mentre si è in corsa, mentre si è in un momento così delicato. Non credo ai carrozzoni; gli ex comprensori se sono ancora in questa condizione certamente è per me motivo di molta amarezza e credo di avere svolto azione decisa perchè l'attuale situazione venga opportunamente superata. Non mi pare che la Giunta meriti questa accusa di leggerezza, di propensione al mantenimento dello status quo per comodità o per inettitudine. Mettiamolo in positivo, almeno cerco da parte della maggioranza di metterlo in positivo. Si tratta soltanto di prudenza che non è una prudenza neghittosa ma una prudenza laboriosa. E' vero che ci sono stati anche mutamenti nella preparazione del testo, ma io penso che sia anche questo significativo della volontà di presentare ai colleghi e al Consiglio, in un campo delicato come questo, in un campo istituzionale come questo, provvedimenti - come ho ripetutamente detto - aperti e quindi modificabili giorno per giorno fino al momento della loro definitiva approvazione qual è questa per quanto riguarda gli organi di controllo.
Qualcuno poi ha parlato di sezioni decentrate soltanto per i capoluoghi di provincia e anche dei futuri capoluoghi di provincia, per cui Biella e Verbania avrebbero avuto le sezioni decentrate, ma non si sa bene perchè Alba non avrebbe dovuto averla; Alba per avere la sezione decentrata dovrebbe invocare di diventare provincia per favorire ulteriormente la scomposizione della nostra realtà regionale. E lo stesso dovrebbe avvenire per Pinerolo e per Ivrea. Mi sembra che tutte queste tre realtà meritino Incontestabilmente una presenza delle sezioni decentrate, così come la meritano Biella e Verbania.
Punti più delicati sono Casale, Saluzzo e Mondovì, ma bisogna guardare anche le realtà locali, l'organizzazione delle nostre province per capire la ragione, `ormai storicamente radicata, di una presenza di questo tipo.
Anche per quanto riguarda i costi ritengo che sarebbero stati forse inferiori, ma non molto inferiori a quelli attuali se noi avessimo mantenute e organizzato quattro sezioni centrali e quindici segreterie sul territorio. Non credo che i costi sarebbero stati ridotti, forse avremmo avuto qualche persona inutile in più.
Per concludere penso che abbiamo proceduto con realismo e soprattutto con molto, molto, rispetto dei contributi che da ogni parte ci sono venuti la scommessa con Monticelli la sento in modo molto forte, vorrei poterla vincere. Credo che sarebbe questo motivo di soddisfazione per me, ma sono certo anche del collega di opposizione, capogruppo del PDS amico Monticelli.



PRESIDENTE

A nome di tutto il Consiglio, ringrazio l'Assessore Nerviani per il lavoro svolto nel primo adempimento della legge 142.
Procediamo alla votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'intero testo di legge è approvato.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

In merito appunto dell'o.d.g. che reca: "Nomine", si proceda alla distribuzione delle schede. Comunico che la nomina relativa al Consorzio IACP, effettuata nella seduta del 28 maggio 1991, viene ripetuta, poich nel conteggio dei voti sono stati commessi più errori, per ragioni non dipendenti dalla volontà di alcuno.


Argomento: Nomine

Consorzio IACP (art. 7, DPR 30/12/72, n. 1036). Consiglio di Amministrazione. Nomina di sette rappresentanti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Giolito Feliciano, Zanforlin Ferruccio Maviglia Santoro, Russo Domenico, Porta Mario, Vedovato Sergio, Drusi Ezio.
Gli ultimi due designati ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8, della L.R.
n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

- Parco Naturale Argentera (art. . L.R. n. 12/90) Consiglio Direttiva. Nomina di tre membri con esperienza in materia zoologica, botanica e turistica.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Mucciarelli Riccardo (esperto turistico), Asselle Antonio (esperto botanico), Bertoldi Mario (esperto zoologo). Quest'ultimo designato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

- Parco Naturale Alta Valle Pesio (art. 9, L.R. n. 12/90) Consiglio Direttivo. Nomina di quattro membri con esperienza in materia geologica forestale, storica e 'turistica.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Mauro Gabriele (esperto in materia turistica), Gola Giovanni (esperto in materia forestale), Barbiero Ilvo (esperto in materia geologica) e Baudino Renato (esperto in materia storica). Quest'ultimo designato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. n. 10/ 85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

- Parco Naturale Monte Fenera (art. 9, L.R. n. 12/ 90). Consiglio Direttivo. Nomina di tre membri con esperienza in materia geologica paleontologica e naturalistica.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Tamone Franco (esperto geologo), Sacchi Adalberto (esperto naturalista) Strobino Federico (esperto paleontologo). Quest'ultimo designato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

-Parco Naturale Alta Valle Sesia (art. 9, L.R. n. 12/90). Consiglio Direttivo. Nomina di tre membri con esperienza in materia turistica botanica e zoologica.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Perino Pierluigi (esperto zoologo), Canclini Claudio (materia turistica) e Soster Mario (esperienza botanica). Quest'ultimo designato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

- Commissione Regionale per i Mercati all'Ingrosso (art. 9, L.R. n. 62/79). Sezione Prodotti Alimentari. Nomina di cinque esperti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Larocca Emanuele, Cavazzoni Massimiliano, Fino Patrizio, Cisnetti Andrea.
Bellion Marco. Gli ultimi due designati ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

- C.RO.P. (art. 27, L.R. n. 18/84). Sezione Infrastrutture. Nomina di cinque esperti di particolare competenza.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Zanetta Walter, Appiano Antonello; Anselmo Gianfranco, Rovere Mario, Bee Giovanni. Quest'ultimo designato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. n.10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 189: "L.R. 12/8/1980, n. 37 - Le enoteche regionali, le botteghe del vino o cantine comunali, musei etnografici - enologici, strade del vino. Art. 7: finanziamenti regionali Modifica delle istruzioni per l'applicazione"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) dell'o.d.g.: "Esame proposta: di deliberazione n.
189".
Sono stati presentati tre emendamenti.
1) Emendamento presentato dai Consiglieri Zacchera e Majorino: all'art. 1 aggiungere; "nonché le Associazioni professionali o di categoria riconosciute a livello nazionale, in campo enologico".
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Zacchera e Majorino: all'art, l, aggiungere al punto 1: "e le organizzazioni turistiche locali riconosciute".
La parola all'Assessore Lombardi.



LOMBARDI Emilio, Assessore all'agricoltura

La Giunta non può accogliere l'emendamento in quanto si apre la possibilità di costituire enoteche a una serie di soggetti che oltre che creare problemi di natura finanziaria creerebbero dei problemi anche di esigenze di controllo. Una enoteca deve offrire garanzie nei confronti dei produttori e dei consumatori tali da richiedere un controllo continuo da parte dell'ente pubblico. Fino ad oggi le enoteche possono essere costituite con la presenza fondamentale del Comune o dei Comuni interessati alla produzione vitivinicola; nel momento in cui si aprisse questa opportunità anche a organizzazioni, pur con l'apprezzamento per le associazioni private sia di categorie interessate alla promozione del vino sia di categorie economiche interessate alla commercializzazione del vino gli spazi sia di spesa che di controllo diventerebbero tali da creare grossi problemi a un'efficace presenza di enoteche - nella nostra regione.
Precisato che queste categorie hanno già oggi l'opportunità di promozionare attraverso iniziative da loro gestite l'immagine del vino o tramite iniziative inerenti la produzione vitivinicola possono già usufruire di finanziamenti pubblici regionali, riteniamo non sia utile aprire anche a questi soggetti la possibilità di realizzare enoteche o botteghe del vino. Quindi la Giunta non accoglie questo e l'altro emendamento che ha la stessa natura. Praticamente si aprirebbe a organizzazioni private la possibilità di creare, realizzare e gestire enoteche; riteniamo che questa possibilità debba invece essere offerta solo all'ente pubblico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Colleghi, mi rendo conto che siamo in serata avanzata e ci sia poca attenzione. Comunque, questa legge, apprezzabilissima nelle intenzioni. è dimostrazione della cattiva organizzazione dei lavori regionali, perchè senza che si sapesse che l'Assessore all'agricoltura portava avanti questa strada in sede di Assessorato al turismo si stava facendo la stessa cosa.
Tant'è vero che quando è arrivata questa proposta di legge in III Commissione l'ho accolta con voto favorevole.
Su due precise e concrete situazioni, l'Assessore, arrampicandosi sugli specchi, si è più volte contraddetto. Il primo emendamento recita: "nonch le associazioni professionali di categoria riconosciute in campo enologico". Esiste un'unica associazione di tal tipo, l'Associazione italiana sommellier, che a mio parere, dal punto di vista tecnico, sta provvedendo ad organizzare in Piemonte la scuola di maggior valore.



PRESIDENTE

Consigliere Zacchera, non è mia intenzione interromperla, ma vorrei capire se lei sta illustrando il primo emendamento, il secondo o entrambi visto che sono accomunati da un'identica "ratio".



ZACCHERA Marco

Sto intervenendo su entrambi gli emendamenti, Così come ha fatto l'Assessore.
Primo caso; si è detto di aggiungere agli enti che possono partecipare a questa legge anche associazioni professionali riconosciute a livello nazionale in campo enologico, se operanti secondo quanto previsto dalla legge stessa. Non mi pare si tratti di una complicazione; se hanno i titoli per farlo, bene, se non hanno i titoli non va bene, se non fanno le cose bene non verranno erogati contributi, ma se fanno una, ed una soltanto di queste cose in Piemonte non vedo che complicazione porti alla Regione.
Una possibilità diversa, dimostrerebbe chiaramente la contraddittorietà, o perlomeno la poca riflessione, dei termini proposti dall'Assessore. Un Comune può aprire un'enoteca, ma alla Pro-loco dello stesso Comune non è permesso. Ritengo che in questo caso la competenza istituzionale sia maggiore per l'associazione Pro-loco, seppure a determinate condizioni di serietà, qualità, controllo, etc.: ma le Pro-loco sono controllate dalla legge regionale e c'è un Albo delle Pro-loco.
Mi riferisco alle Pro-loco e non alle APT, in quanto nei piccoli Comuni montani o collinari è la Pro-loco - in caso esista - ad aver maggior peso.
E' assurdo, in determinati ambiti, non dare alle Pro-loco le possibilità consentite ai Comuni. Dal punto di vista turistico ed organizzativo; mi sembra che poter considerare la possibilità, ben inteso a determinate condizioni, che da una parte le Associazioni professionali di categoria riconosciute a livello nazionale (ce n'è una sola per cui non c"è molto da discutere) e dall'altra parte le Pro-loco e le Associazioni turistiche riconosciute, quindi pubbliche e non private Assessore, possano organizzare enoteche ecc, mi sembra una cosa del tutto logica, che non crei maggiori costi perchè al massimo ci sarà qualcuno in più che può chiedere di partecipare - se ne ha i titoli perchè non può essere partecipante? Tra i fini istituzionali dei Comuni non mi pare vi sia quello di organizzare enoteche; per molti versi, un intervento della Pro-loco in questo ambito sarebbe sicuramente più adeguato; allora perchè non permettere alle Pro-loco di potersi inserire? Non capisco perchè non possa essere un miglioramento proposto alla legge.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



LOMBARDI Emilio, Assessore all'agricoltura

Vorrei unicamente precisare - e mi scuso con il collega Zanoletti - che un'enoteca richiede costi elevati: fino a prova contraria se il Comune non viene soppresso continua ad esistere, la Pro-loco oggi c'è e domani potrebbe non esserci e la spesa pubblica non andrebbe certamente a beneficio di nessuno.



ZACCHERA Marco

Ci sono Pro-loco che hanno bilanci di centinaia di milioni, che hanno dei dipendenti e funzionano. Ma come si può generalizzare! Anche le enoteche possono chiudere da un giorno all'altro.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zanoletti.



ZANOLETTI Tomaso

Molto brevemente, per dire che seppure le associazioni professionali le Pro-loco, etc., svolgano funzioni importanti in ambito enologico e turistico, mi paiono determinanti le argomentazioni addotte dall'Assessore Lombardi: anch'io ritengo debbano essere respinti gli emendamenti proposti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Farei una rapida considerazione sull'emendamento e sull'insieme della legge. Legge che aggiorna un'importante iniziativa a sostegno della promozione del settore vinicolo presentata a suo tempo dall'allora Assessore Ferraris e votata in Consiglio regionale nello stesso periodo.
Come Gruppo, in Commissione avevamo valutato l'opportunità di un aggiornamento di questo tipo di sostegno e avevamo anche valutato la difficoltà di promuovere nuovi interventi in particolari settori, come quello dei vini a denominazione di origine controllata, per il quale non esiste alcuna enoteca.
Portando ad esempio il caso del Dolcetto delle Langhe monregalesi, si è sottolineata l'opportunità di un corposo aggiornamento dell'iniziativa prestando però particolare attenzione alle caratteristiche previste e precisate dalla legge, che, a nostro parere, non ha necessità di essere modificata nella sua generale impostazione. Comprendo lo spirito dell'emendamento proposto, ma siamo in presenza di un modello di organizzazione promozionale che investe argomenti di ordine culturale connessi alla coltivazione ed alla produzione del vino, alla valorizzazione di determinate professionalità, ed a elementi storici e architettonici che richiedono una gestione programmata dell'insieme di sinergie che concorrono all'organizzazione e all'esistenza di un'enoteca. Le enoteche sono un fatto non solo economico,ma anche di notevole rilievo culturale. Le nostre osservazioni sono relative alla necessità di un aumento di disponibilità e stanziamenti; l'aumento, naturalmente, incorpora anche la proposta già esistente, per la quale esprimiamo il nostro voto favorevole.
Un'estensione della gestione delle enoteche ad altre strutture quali Pro-loco; centri d'iniziativa turistica, nel caso venisse presa in considerazione, necessiterebbe lo studio di un progetto legislativo di altro tipo; diversamente; si snaturerebbe l'impianto storico della legge in discussione, a nostro parere da convalidare.



PRESIDENTE

Pongo in votazione il primo emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli. 29 contrari e 2 astensioni.
Pongo ora in votazione il secondo emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 29 contrari e 2 astensioni.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Cucco, Chiezzi e Maggiorotti: dopo il punto IV del comma 2.2, Allegato A, si inserisca il seguente punto V: "V. La realizzazione di campagne di informazione sui rischi derivanti dall'abuso di alcol da parte dei soggetti richiedenti, rappresenta elemento preferenziale nell'assegnazione dei contributi da parte della Giunta regionale".
Lo illustra il Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Prima che l'Assessore si esprima, spiego il valore non provocatorio della proposta. Da qualche parte bisogna pur incominciare ad iniziare quelle necessarie campagne di informazione sui rischi che l'abuso di alcol provoca anche nella popolazione piemontese. Non voglio ricordare dati, che peraltro sono contenuti nella mozione che insieme a molti Consiglieri regionali ho presentato in Consiglio proprio per sollevare questo tema.
Leggendo la proposta di deliberazione - devo dare atto al Consigliere Chiezzi che me ne ha dato indicazione - ci siamo imbattuti in questo paragrafo al punto 3) del comma 2.2; dove si dice che "concorrono a costituire la spesa massima da ammissibile a contributo alle spese relative a.."- e segue ".:.la realizzazione di materiale documentale e promozionale pubblicizzazione dell'attività, comprese le spese dei vini". La nostra richiesta di considerare un'attività autonoma da parte del soggetto che richiede il contributo, che è quella di favorire e di realizzare delle campagne di informazione sui rischi dell'abuso da alcol; da parte della Giunta, come un elemento in più per concedere i contributi ci sembra pertinente e che rientri anche nel quadro della deliberazione stessa e ci sembra che non cambi di molto la natura della deliberazione, ma aggiunga un elemento in più, che è quello di spingere questi organismi ad operare in questa direzione. Se la Giunta assume in proprio questo criterio come criterio aggiuntivo di preferenza per la concessione dei contributi rispetto ad altri, mi sembra che non si tolga nulla al valore della proposta di deliberazione ma sia un incentivo in più e un segno importante della direzione verso cui si vorrebbe andare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Lombardi.



LOMBARDI Emilio, Assessore all'agricoltura

La Giunta ha precisato che il fenomeno dell'alcolismo non è legato al consumo del vino, ma è legato soprattutto al consumo di alcolici che non hanno niente a che vedere con la produzione delle nostre colline. Dice inoltre che per dimostrare che non vi è una difesa cosi corporativa settoriale di interessi- non si sa perchè - illegittimi, ritiene che si possa accogliere questo emendamento che determina una preferenza a quelle iniziative che andranno ulteriormente ad affinare l'impostazione culturale e qualitativa della loro azione. Quindi, siccome le enoteche non hanno lo scopo di creare degli alcolizzati, ma hanno lo scopo di insegnare a consumare il nostro ottimo vino, ritengo che l'aggiungere a tutte le, altre azioni che si possono realizzare attraverso una bottega o una enoteca del vino anche quella di informare sull'uso e consumo coretto della bevanda vino, non disturbi i nostri produttori vitivinicoli e i nostri operatori economici.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Marchini; ne ha facoltà.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, registro questa assoluta disponibilità della Giunta nei confronti degli emendamenti e anche un dato politico positivo. Devo però dire che è cosa diversa quella che pensa l'Assessore e che io condivido per quello che c'è scritto nell'emendamento.
Quindi suggerirei di riflettere sull'accoglimento dello spirito dell'emendamento, che è quello di evidenziare come un uso corretto e una conoscenza adeguata dei vini di qualità sia uno strumento e un modo per l'assunzione di bevande alcoliche che sostanzialmente contrastano il processo di degenerazione di uso di queste bevande, ma l'indicazione del collega Cucco, se così ripresa, diventa un atto formale di deliberazione.
Ci deve essere letteralmente la dizione indicata dal Consigliere Cucco in cui deve essere riportata una campagna contro l'abuso degli alcolici.
Suggerisco che si rifletta sul fatto che una disponibilità da parte dell'Assessore a ricevere in positivo l'emendamento del collega Cucco, non si traduca poi in un limite nell'applicazione della stessa volontà della Giunta, perchè mi pare che la lettera dell'emendamento così come l'ho sentito, diventa difficilmente anche rappresentabile. Mi sembra difficile immaginare che in una enoteca ci sia scritto; "attenzione, bevete il meno possibile", perchè questo è l'emendamento del Consigliere Cucco. Bisogna trasformare questo tipo di ragionamento in un ragionamento positivo nell'educazione e nella promozione. Era una raccomandazione non di merito ma solo di ordine formale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

In effetti si tratta di una interpretazione da dare e da rendere un po' esplicita. Intendiamoci, sono particolarmente sensibile all'oggetto riproposto dall'emendamento dei colleghi e credo che sia una attività da svolgere, da realizzare, da portare ad un livello di diffusione molto maggiore di quella che ha avuto fino ad ora. Non vorrei che messo così ingenerasse un elemento di contraddizione che banalizza l'insieme della legge che andiamo a costituire, nel senso che con un articolo ad hoc, con una proposta ad hoc bisognerebbe certamente affrontare questo tipo di problema.
Nel merito più specifico di come è formulato l'emendamento, mi sembrerebbe che un conto è finanziare campagne adeguate di promozione di informazione contro l'alcolismo e quindi anche presso le enoteche e presso tutti i posti nei quali si può configurare una possibilità di azione di questo genere, un altro conto sarebbe quello di dare la precedenza nell'assegnazione dei contributi. Se fosse stato posto in Commissione se ne sarebbe sicuramente ragionato, ma impostato così mi trovo di fronte a un fatto che non consente il ragionamento completo che bisogna fare, perchè la precedenza a chi fa anche questo tipo di impostazione non la vedo come esigenza di precedenza, la vedo invece come esigenza di finanziamento per questo tipo di operazione. Ci può essere una enoteca che non è nella condizione. Si vanno ad introdurre tanti di quegli elementi esterni all'oggetto e all'impostazione iniziale della legge che sono utili se sono trattati in una condizione che non crei delle gerarchie di priorità.
Qualche azienda enologica e qualche enoteca non potrebbe essere in grado di affrontare un programma di questo genere e saremmo ad una deviazione dei contributi.
Siccome ho detto - e lo ribadisco perchè in Commissione l'abbiamo sostenuto - che l'esigenza era di ampliare la diffusione delle enoteche non per farne un fatto di massa, ma per riproporne qualcuna e alcuni castelli in alcune zone che corrispondono particolarmente agli elementi vocazionali individuati dalla legge. Ci sono zone di vini a denominazione di origine controllata che non hanno ancora una enoteca. Insisto per quella priorità, poi finanziamo le campagne contro l'alcolismo ampiamente. Penso che non siano in contraddizione ma vadano trattati con una certa disposizione legislativa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Lombardi.



LOMBARDI Emilio, Assessore all'agricoltura

Solo per precisare anche ai colleghi che esprimono perplessità sull'accettazione di questo emendamento, che esso ha un significato più di indirizzo regionale che non di reale applicazione, in quanto tutte le enoteche e le botteghe del vino vengono finanziate: Questo è un titolo preferenziale per chi realizza campagne di educazione al consumo del vino piuttosto che dell'alcol in genere. Nel confronto complessivo fra l'uso del vino e dell'alcol deve essere favorito il consumo del vino, quindi si potrebbe sostituire il consumo di alcolici importati con il consumo di nostra produzione vitivinicolo. Al di là di questo aspetto, oggi tutte le enoteche e le botteghe vengono finanziate, come credo che saranno finanziate quelle che resisteranno nel tempo o che eventualmente nasceranno, perchè le risorse debbono essere indirizzate a tutte le realtà esistenti. Qualora arrivasse il tempo in cui non ci saranno più i mezzi per tutti, questo potrebbe diventare un titolo preferenziale, a discrezione naturalmente di chi dovrà valutare il tipo di campagna educativa che dovrà essere fatta. Questo comma, inserito nella deliberazione, non precisa che tipo di campagna deve essere fatta, ma dovrà pur esserci una valutazione sul tipo di impostazione educativa che s'intende dare alla campagna nei confronti dei consumatori a proposito di alcolici.
Siccome questo problema esiste, e siccome mi sembra che sia interesse del mondo vitivinicolo farsi carico di problemi generali - quali quello di combattere anche l'abuso di consumo di alcolici - mi sembra che inserire in una deliberazione che vuole promozionare l'immagine e aumentare l'educazione e la preparazione dei consumatori nei confronti del prodotto vino, sia un aspetto positivo che può far crescere una reciproca collaborazione fra coloro che affrontano un determinato problema, che è quello di combattere l'alcolismo, e coloro che vogliono affrontare un altro problema: continuare a produrre uva sulle nostre colline.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, intervengo brevemente per fare qualche considerazione, innanzitutto di apprezzamento per l'atteggiamento tenuto dall'Assessore Lombardi che mi sembra abbia centrato la sostanza del problema. La sostanza del problema, così come viene posto in un piccolissimo, e limitato emendamento a sostegno di una limitata deliberazione, è la seguente. Non si tratta di contrapporre dei provvedimenti che inibiscano o tentino di cancellare (sto esagerando) quella che si può chiamare una cultura della vite o una cultura di uno dei prodotti del vitigno.
La coltivazione della vite sappiamo che ha degli aspetti di rilevanza culturale come altre attività dell'uomo. Il paesaggio agrario viticolo è uno dei tesori di cui dispone l'Italia e la nostra regione in particolare.
Non si contesta tutto questo da parte dei proponenti, anzi, si riconosce un valore culturale nella trasformazione del territorio che è stato introdotto dall'uso a fini viticoli del territorio. Neppure si contesta, se vogliamo la cultura del vino: il vino, quella lieve alterazione, quella lieve allegria o ingenuità, citata anche dai proverbi "in vino veritas", ha il proprio posto anche in letteratura. Non contestiamo tutto ciò. Quello che contestiamo è che oggi, quando la medicina moderna ha ormai messo sotto gli occhi di tutti i dati che una volta non esistevano (i morti per cirrosi epatica da consumo di alcol e in Italia divino sono altissimi; più dei morti per eroina) non dobbiamo celare un tale dato di fatto, ma dobbiamo prenderne atto e trasformarlo in un veicolo che consenta alla produzione vitivinicola di continuare ad esistere, estendendo semmai mercati a cui si rivolge, e inducendo una diminuzione rilevante dei consumi individuali.
Questo è il compito di carattere culturale oltrechè politico che sta nelle nostre mani.
Abbiamo scelto questa strada, con un piccolo emendamento che consente ad un'enoteca di stampare, ad esempio, un manifesto e di appenderlo all'ingresso: "Il vino sorseggiatelo e masticatelo, non ingoiatelo come si fa con l'acqua". La campagna di informazione può essere ridotta a poche cose e può essere un elemento di stimolo e di preferenza.
Invito quindi tutti i colleghi, a cominciare dal collega Riba, a non avere questa reazione difensiva: "Ecco adesso si mette in discussione la produzione e anche una cultura". Non vogliamo discuterla, anzi, vogliamo farla crescere e rafforzarla in termini moderni. Per questo motivo invito a riflettere tutti quanti per sostenere questo piccolo e limitato emendamento. Ringrazio l'Assessore Lombardi per aver capito il senso della mia proposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Signor Presidente, colleghi, esprimo il voto favo-revole del Gruppo socialista a questa importante deliberazione. Siamo nell'epoca in cui bisogna saper presentare nel migliore dei modi i nostri prodotti Credo che il Piemonte, accanto a tante ottime produzioni industriali, artigianali ed agricole, possa vantare anche una buona produzione vitivinicola, che non deve necessariamente essere fonte di quella preoccupazione che condividiamo tutti; perchè a me sembra che la gente che beve il vino sia sempre meno.
Anche il palato si è andato affinando e gli enologi amano adeguare la raffinatezza dei palati con vini più leggeri. Può anche darsi che dal punto di vista della statistica risulti che ancora molta gente soffre di alcolismo, di tentazioni da vino, però a me sembra; da quel che conosco, e vorrei sentire il conforto dei colleghi, che sono sempre meno le persone che si dedicano al vino. Purtroppo c'è un consumo di alcol più alto, ma è cosa diversa. Non si può imputare al vino il fatto che c'è un alto consumo di alcol, perchè non c'è distinzione tra consumo di grappa, cognac, whisky che provengono da altre fonti che non sono soltanto quelle vitivinicole.
Credo quindi sia necessario sviluppare accanto alle buone produzioni anche queste vetrine e sia necessario farle conoscere, non solo in Piemonte e in Italia, ma possibilmente dove c'è ancora la tendenza molto forte a bere altre bevande. Siccome sappiamo che anche la gente che consuma altre bevande quando si avvicina al vino buono ne sa apprezzare le qualità, credo sia giusto fare ogni sforzo. Pertanto approvo ed apprezzo il provvedimento.
Aggiungerei una nota di carattere locale per fare sì che, per esempio la gestione, il modo di organizzare il rapporto con l'opinione pubblica sia rispettoso di una serie di criteri che non mettano in discussione il rapporto tra Regione enoteca e ciò che l'enoteca gestisce. Mi riferisco all'enoteca di Vignale dove è in corso una crisi drammatica. Avrete avuto modo di leggere dai giornali le grandi proteste che ci sono state per alcune decisioni, che considero sbagliate, compiute dal Consiglio di amministrazione dell'enoteca di Vignale, nel momento in cui si è fatto valere in modo piuttosto pesante un certo diktat di licenziamento del ristoratore e nel momento in cui si è messo in crisi uno dei ristoranti che nel Monferrato rappresenta un fiore all'occhiello della ristorazione. Un ristorante che ha avuto l'onore di ospitare, anche il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. E stato messo in crisi perchè si sono scelti dei momenti sbagliati per la chiusura del contratto, perchè ci sono state delle rivalse di carattere politico e perchè ci sono stati dei calcoli e delle valutazioni che naturalmente non hanno fatto buona stampa alla Regione.
Assessore Lombardi, segnalo l'ottimo lavoro compiuto, ma attenzione alla necessità di definire dei percorsi che evitino che all'opinione pubblica arrivi un'immagine negativa della Regione, come quella che si è determinata nella vicenda dell'enoteca di Vignale. Dobbiamo quindi fare in modo, poiché la presenza della Regione è rappresentata in tutte le sue articolazioni anche autonome, che nessuno comprometta gli sforzi e il buon lavoro che si cerca di fare in Consiglio regionale. Per il resto ritengo sia importante collegare questo momento di immagine con il sostegno alla nostra economia vitivinicola e con un buon rapporto che - per ricordare quel che diceva il collega Chiezzi - lavori per la serenità. Mi sembra un contributo importante al vivere insieme come quello che viene sollecitato ed auspicato da ogni parte In questo periodo di tempo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 21 voti favorevoli, 5 contrari e 5 astensioni.
Pongo ora in votazione l'intera deliberazione, il cui testo, così emendato, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 29 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Esame ordine del giorno n. 184 promosso dalla Consulta Regionale Europea sulla creazione dell'unione politica, nel rispetto del principio di sussidiarietà


PRESIDENTE

In merito al punto 10) all'o.d.g., pongo in votazione per alzata di mano l'ordine del giorno promosso dalla Consulta Regionale Europea, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte fa proprio l'appello dei Comuni delle Città, delle Province, dei Dipartimenti dei Landkreise, delle Contee e delle Regioni della Comunità Europea per creare senza ritardo l'unione politica, nel rispetto del principio di sussidiarietà constata con inquietudine le esitazioni e le lentezze, che si registrano in seno alle Conferenze intergovernative nell'esecuzione delle decisioni prese a Roma lo scorso dicembre, relative all'attuazione secondo un preciso calendario dell'Unione Economica e Monetaria e alla preparazione del nuovo trattato di Unione politica europea.
Ricorda l'importanza attribuita alla realizzazione della struttura istituzionale autenticamente democratica della Comunità, che, per essere compresa e sostenuta dai cittadini deve, in applicazione del principio di sussidiarietà e come prevede il Parlamento Europeo nel suo progetto di Unione, approvato il 12 dicembre scorso: riconoscere nel Trattato il posto ei ruolo delle comunità locali e regionali nella costruzione europea permettere, in base al Trattato, alle comunità territoriali di partecipare attivamente alla elaborazione e all'attuazione delle politiche comunitarie che le riguardano, in modo che esse possano esprimere le loro preoccupazioni e i loro bisogni dotare, nel Trattato, le Comunità locali e regionali di un organo consultivo ufficiale, composto dai loro rappresentanti designati in piena indipendenza.
Chiede che i Governi europei passino senza tardare all'azione, poiché i cambiamenti profondi che si verificano nel mondo esigono più che mai la presenza di una Comunità. Europea, solidamente ancorata alle libertà locali e regionali, che manifesti una volontà politica comune e parli con un'unica voce".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 33 voti favorevoli.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 178 presentato dal Consigliere Majorino ed altri sulle nomine degli Amministratori delle UU. SS. SS. LL.


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 9) all'o.d.g., relativo all'esame dell'ordine del giorno n. 178.
Il vecchio testo è sostituito dal nuovo testo presentato questa mattina e distribuito ai Consiglieri. Il Consigliere Majorino può intervenire.



MAJORINO Gaetano

Se mi consente, per l'obiettività dell'informazione da parte della Presidenza, ma anche perchè il collega Ferrara me lo chiedeva, devo precisare che l'ordine del giorno porta la mia firma ma anche quella di altri colleghi.



PRESIDENTE

Dei Consiglieri Majorino, Zacchera, Monticelli, Calligaro, Segre Chiezzi, Rabellino, Marino, Maggiorotti, Bortolin.



MAJORINO Gaetano

Questo è il testo emendato, pero a mio avviso - capisco che la questione è solo formale - vive anche il primo ordine del giorno per coloro i quali non hanno aderito a sottoscrivere l'emendamento e che (per l'esattezza) erano i colleghi Consiglieri Fiumara e Tapparo, i quali non hanno aderito all'emendamento ma non hanno ritirato la loro firma all'ordine del giorno n. 1. E di due ordini del giorno (quello emendato e quello originario) sono strettamente connessi, come è evidente. Questo, mi consenta Presidente, per la cronaca. Illustrerò ora molto brevemente l'ordine del giorno, e lo illustro nel testo emendato; prima dell'illustrazione però mi si consenta, a latere, una considerazione peraltro strettamente connessa con la sostanza dell'ordine del giorno. Il quotidiano torinese "Repubblica" del 31 maggio ha pubblicato vistosamente sotto il titolo "Questa USSL tocca a me e l'altra prendila tu" (ma lasciamo stare il titolo, che rientra nella impostazione che ha ritenuto di dare il quotidiano), ha pubblicato, dicevo; l'elenco degli amministratori straordinari che sarebbero stati nominati, anzi che verranno nominati entro il 15 giugno; e lo ha pubblicato prima ancora - perchè la data di "Repubblica" è del 31 maggio - che i Comitati dei garanti ultimassero le loro incombenze. La comunicazione di questi nominativi è fatta con riferimento alle 10 UU.SS.SS.LL. di Torino. Non sto a leggere né i nomi n i cognomi, se non quello della prima USSL. a titolo esemplificativo dove si dice con fermezza che nella USSL n. 1 il candidato Simonetta "sarà sicuramente l'Amministratore straordinario". Poi seguono gli altri nove nomi. Ora, i casi sono due: o la notizia è esatta e allora si commenta da sé e si potrebbero e si dovrebbero fare - questo lo vedremo dopo il 15 giugno - dei pesanti commenti; oppure non è esatta, Presidente Brizio, n in tutto né in parte, e allora era elementarmente doveroso che tramite l'ufficio stampa della Giunta si informasse l'opinione pubblica che la notizia è destituita di ogni fondamento. Il non averlo fatto non è perchè lei, Presidente Brizio, non ci sia arrivato, in quanto ha troppa intelligenza politica, ma perchè evidentemente c'era un fondamento di vero nella notizia stessa.
Fatta questa considerazione, illustro brevemente (ordine del giorno nel testo emendato. Intanto, perchè è stato emendato da me e dagli altri colleghi delle minoranze che lo hanno sottoscritto? E' stato emendato perchè martedì scorso, in sede di mera richiesta di iscrizione all'o, d.g.
l'Assessore Maccari era già entrato pesantemente nel merito e aveva detto tout court, che l'ordine del giorno era da respingere. Allora, la ragione che ha suggerito a me e agli altri colleghi di emendarlo è stata questa: noi eravamo convinti che l'ordine del giorno presentato martedì scorso fosse pienamente fondato perchè richiedeva il passaggio della procedura delle nomine degli Amministratori Straordinari attraverso le regole della legge 10/85. E siccome c'è statala sovramenzionata presa di posizione assessorile, noi (pur essendo convinti del contrario), abbiamo fatto finta che avesse ragione l'Assessore. Abbiamo allora stilato un altro testo emendato dell'ordine del giorno facendo una considerazione, a nostro avviso, di un certo peso e di un certo rilievo, e non arroccandoci, nelle nostre pur legittime e valide motivazioni, basate sulla legge 10/ 1985, che per tutte le nomine, anche della Giunta, prevede il passaggio in Commissione nomine.
Se non c'erano i termini, se non si poteva rispettare alla lettera la legge 10/1985, ricorreva la regola dell'analogia e la si poteva in qualche maniera rispettare. C'è, però, urla regola che non è contenuta in una legge regionale (quindi, in una fonte istituzionale di minor peso del decreto legge convertito), ed è una norma ben precisa contenuta nell'art. 24 dello Statuto. E' una norma di carattere generale (alla quale si è sicuramente ispirata la legge 10/1985) e che continua a valere come solenne, notevole e sostanziale principio; infatti l'art. 24 dello Statuto istituisce una Commissione nonnine, e stabilisce che questa Commissione deve venire consultata dal Presidente della Giunta sui criteri di carattere generale in base ai quali la Giunta stessa o il suo Presidente provvedono alle nomine di loro competenza. Quindi (al di là del contenuto preciso e puntuale della legge 10/1985) questa regola statutaria non può e non deve essere ignorata innanzitutto perchè è contenuta nello Statuto della Regione, ma, in secondo luogo, a mio avviso, per un'altra ragione, per cui questa regola statutaria trova conforto e riscontro oggettivo nel decreto legge convertito, laddove si precisa che i requisiti degli aspiranti alla nomina di amministratore straordinario devono essere documentati attraverso appositi curriculum (e questo è noto a tutti) e devono essere depositati 5 giorni prima della nomina presso la Presidenza del Consiglio regionale e poi essere pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione. Ora, qual è lo scopo del previo deposito di questi curriculum presso la Presidenza del Consiglio regionale se non quello di consentire l'innesto della procedura statutaria di consultazione da parte del Presidente della Giunta con la Commissione consultiva perle nomine? Non mi si può dire che questo deposito, che deve avvenire in ogni caso entro il 10 di giugno, presso la Presidenza del Consiglio abbia solo lo scopo di pubblicità-notizia, perchè lo scopo della formale pubblicità-notizia è già contenuto nel D.L: convertito laddove si prescrive la pubblicazione dei designati sul Bollettino Ufficiale della Regione; evidentemente la prescrizione del deposito alla Presidenza del Consiglio ha lo scopo di consentire una sorta di controllo dei criteri sulla scorta dei quali la Giunta ritiene di' effettuare le nomine degli amministratori - straordinari. In questa sede di criteri il Consiglio senza essere coinvolto nelle nomine, che rimangono di competenza esclusiva della Giunta, deve poter dire la sua, almeno sui criteri seguiti e sulle eventuali incompatibilità di vario genere in modo che la Giunta possa tenere conto delle osservazioni. Ed a proposito di incompatibilità le stesse fanno parte dei principi generali della legge 10/85; né mi si potrebbe obiettare che, ormai, la Commissione dei tre saggi ha già verificato i requisiti e che, quindi, la Commissione nomine non potrebbe più intervenire. Intanto questo è ancora tutto da dimostrare, e poi la Commissione consultiva per le nomine potrebbe sempre dire la sua segnatamente sulle incompatibilità e chiedere, anzi pretendere (se mi consente) dal Presidente della Giunta che, per esempio, non sia attuata la regola del cumulo degli incarichi.
Fra i candidati ammessi e riconosciuti dalla Commissione dei tre saggi (per chiamarla così più brevemente) ci sono numerosi soggetti, numerosi aspiranti, i quali hanno già un cumulo di cariche e vorrebbero quindi averne anche una quarta o quinta, quella di amministratore straordinario. E quello che la Commissione nomine, nel corso di questo esame dei criteri dovrebbe poter dire (fra le altre cose, come prevede l'art. 24 dello lo Statuto) .è per esempio, di fissare la regola del divieto di cumulo e magari di poter verificare che se un soggetto - senza nessun riferimento a persone dico a caso - per esempio ha la Presidenza di un Istituto Autonomo Case Popolari del Piemonte, la Presidenza della Alleanza Cooperative, se è per caso commissario liquidatore di alcune UU.SS.SS.LL.; e penso che affidargli la nomina ad amministratore straordinario sarebbe troppo. Questo è un caso che a caso esemplifico; si tratterà di vedere se nelle terne e nelle scelte fatte ci saranno altri soggetti che siano potenzialmente delle persone che tendono al cumulo delle cariche, e responsabilmente la Commissione consultiva per le nomine potrà dire la sua.
Concludendo, ritengo che questo passaggio sia obbligato; in difetto verrebbe violato l'ari. 24 dello Statuto della Regione Piemonte, cosa che penso nessuna Giunta possa permettersi il lusso di fare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

Ritengo sia opportuno premettere una considerazione forse superflua, ma è bene dirla, per non dare adito ad interpretazioni. La Giunta manterrà la dizione prevista nella legge n. 111, per cui nei cinque giorni precedenti la nomina saranno depositati i nominativi e i curriculum dei nominandi presso la Presidenza del Consiglio regionale, così come recita la legge statale.



(Voci in aula)



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

Dei nominandi amministratori straordinari. C'è da rilevare che nel testo del decreto la dizione precisava che "il commissario" - si chiamava commissario, se ricordate - era nominato dall'organo regionale competente in base agli statuti regionali; era fuor di dubbio che l'organo competente fosse il Consiglio regionale. Nello stesso paragrafo, il decreto proseguiva dicendo "i requisiti devono essere documentati da appositi curriculum, che devono essere depositati cinque giorni prima della, nomina presso la Presidenza del Consiglio regionale o dei Consigli provinciali di Trento e Bolzano, e pubblicati nel Bollettino Ufficiale dei rispettivi enti regionali e provinciali".
In realtà, nella conversione in legge del decreto, allo stesso capoverso anziché "commissario" si è indicato "amministratore straordinario", che nella conversione non era più di nomina del Consiglio regionale, dell'organo competente, ma è diventato competenza della Giunta.
Nel caos legislativo di cui tutti siamo a conoscenza, vivendolo personalmente nell'approntare le leggi, è successo che si è variato un comma senza modificare il successivo. Era logico prevedere che nell'iter della nomina da parte del Consiglio regionale, così come avviene per tutti i curriculum sottoposti al Consiglio e alla Commissione nomine, gli stessi fossero depositati presso il Consiglio regionale. Non si prevedeva infatti, alcun tipo di Albo e di Commissione esterna alla Regione; si trattava, quindi, di un normale vaglio come abbiamo giustamente su tutte le nomine di competenza della Regione, che hanno un carattere squisitamente politico.
Trasformato il comma inerente alla competenza, è rimasta un'ultima parte relativa al deposito dei curriculum. E' nata, quindi, una certa difficoltà di legame nonché una notevole confusione nel comprendere se tale deposito si concretizzi in informazione, pubblicità e se competa al Consiglio pronunciarsi in merito, o se debba essere trasmesso alla Commissione nomine.
Mi pare sia chiaro che nella gerarchia delle fonti prevalga comunque la norma statale su quella regionale; pertanto, la Giunta seguirà tali indicazioni, nel pieno rispetto della legge nazionale.
Relativamente all'esame del contenuto, esprimo un personale parere e faccio mio il parere che gli uffici legali della Giunta hanno dato; non è un parere che faccio come Giunta, è un parere personale perchè il problema non è relativo a rapporti Assessorato Sanità - Consiglio, ma è un problema relativo a rapporti fra Giunta e Consiglio.
Quindi è un parere estremamente per sonale ed è chiaro che mi adeguer a quello che verrà deciso. Il parere che faccio mio dice che I ordine del giorno presentato dai Consiglieri componenti Gruppi MSI e PCI-PDS non pu a nostro giudizio, essere accolto. Vuoi per motivi di diritto, che per motivi di merito almeno nei termini in cui la proposta è formulata. In punto di diritto sembra inaccettabile la tesi (è in narrativa, quindi ha valore come documento politico anche se è in narrativa) che la legge regionale 10/85 sulle nomine sia applicabile alla fattispecie. Perché delle nomine degli amministratori straordinari delle UU.SS.SS.LL.? Primo; il decreto legge 35/91 delinea e impone una precisa e puntuale procedura tecnico - politica al termine della quale il Presidente della Regione, su conforme deliberazione della Giunta, nomina l'amministratore straordinario. In tale procedura è altresì previsto che siano depositati cinque giorni prima della nomina, presso la Segreteria del Consiglio regionale e pubblicate nel Bollettino Ufficiale, i curriculum dei candidati. Dal che è logico desumere che il controllo del Consiglio regionale è politico e non si estrinseca nella necessità di un vero e proprio parere della Commissione. Secondo; le nomine sono per il Presidente della Giunta regionale vincolate sia per quanto riguarda la scelta all'interno di una terna proposta dal Comitato dei garanti sia per quanto riguarda la indicazione del nominando su conforme parere della Giunta regionale. Io credo che per esaminare completamente la scelta dovremmo chiedere prima alle UU.SS.SS.LL. perchè su 351 nomi ne hanno scartati 348 per comunicarcene tre. Dato che, ricordava anche Majorino, la Giunta non aveva potere di intervenire nella formazione dell'Albo né con la formazione di criteri, né tanto meno sulla valutazione dell'operato fatta dalla Commissione stessa che giustamente la legge ha previsto al di fuori degli organi della Regione.
Terzo; l'art. 3, comma primo, della richiamata legge 10, laddove tratta delle nomine in base alle leggi vigenti che sono da effettuarsi previa proposta, designazione, indicazione o altra forma di presentazione delle candidature da parte delle associazioni, enti, istituti prevede che siano di competenza del Presidente della Giunta regionale che vi provvede con proprio decreto salvo i casi; ricadendo qui nella fattispecie di cui sopra almeno a nostro giudizio, il ricorso al parere della Commissione nomine non è prescritto ne previsto.
Quarto: non va da ultimo dimenticato il principio generale della gerarchia delle fonti per cui la legge nazionale fa premio sulle leggi regionali.
In punto di merito; primo, non si ritiene che la tesi sostenuta possa portare sensibili miglioramenti al contenuto delle scelte da operare sia perchè le valutazioni dei requisiti di capacità tecnica e di professionalità sono già state effettuate dall'apposita Commissione, sia parche in ogni caso le decisioni sono per il Presidente, come si e detto prima, vincolate alle teme o a nuovi nominativi individuati motivamente dalla Giunta - ed al parere conforme della Giunta stessa. Secondo; sembra anche assai difficile, almeno argomentando nella consuetudine del passato che la procedura richiesta dai proponenti l'ordine del giorno possa rispettare il termine del 15 giugno 1991 fissato dal decreto legge 35 acquisendo cioè il parere della Commissione. Infine; potrebbero anche aprirsi problemi istituzionali ove la Commissione formulasse un qualche parere che per ragioni di merito, e non certo di legittimità, suggerissero soluzioni discordanti con le proposte del Comitato dei Garanti e con le indicazioni vincolanti dalla Giunta. Ho fatto mio, un parere espresso dagli uffici legali; è una posizione personale, ma credo che l'argomento investa i problemi rapporti Giunta-Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

In prima battuta volevo soltanto dire all'Assessore che quel parere si riferisce alla prima bozza di ordine del giorno che è stata appositamente emendata, per cui è venuto completamente a decadere nella sua sostanza e nella sua validità.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta ragionale

L'avete messo in premessa.



MAJORINO Gaetano

La premessa parla della norma statutaria da cui parte l'intero ragionamento. Comunque non è questo il problema.



ZACCHERA Marco

Egregi colleghi della Giunta, data l'ora non voglio alzare la voce quindi mi limiterò a esporne i miei punti di vista, sottolineando che in quest'aula si sta esattamente verificando la stessa cosa che stigmatizziamo quando ci stracciamo le vesti, perchè il ladro di polli finisce in galera e il ladro di mafia trova sempre il codicillo, appositamente creato ad hoc per lui, per rifarsi la sua verginità e riuscire tranquillamente, assassino o mafioso che sia, a girare impunemente nel nostro Stato. Questa dimostrazione l'abbiamo anche nella logica di tipo mafioso che sottostà...



(Interruzioni)



ZACCHERA Marco

Sto leggendo "Repubblica", lo scrive "Repubblica"! Che sottostà alle spartizioni nel campo della sanità in questa Regione. Apperciocchè quando si rifà una nonna che doveva salvare le UU.SS.SS.LL., che doveva cambiarle... è stato poi volutamente - io dico - inserito il codicillo e il contro-codicillo per non cambiare nulla e spartirsi il tutto. E non sono delle dimenticanze, sono delle dimenticanze a mio avviso volute, per dare la possibilità comunque di fare alla fine quello che si voleva in partenza e cioè la spartizione della sanità.
A questo punto io prendo atto di quello che voi dite e non mi sarei aspettato assolutamente nulla di diverso, perchè è nella vostra logica procedere in questo senso. Noto che non è arrivata la risposta n dall'Assessore né dal Presidente ad alcune questioni poste dal collega Majorino. Per esempio, perchè non c'è stata la smentita all'articolo di "Repubblica"? Perché "Repubblica"?



(Interruzioni: non è il caso di smentire)



ZACCHERA Marco

Non è il caso di smentire? Giusto, non bisogna smentire. Se la Regione Piemonte viene sbeffeggiata in pubblico, il Presidente non deve smentire! Per carità! Soprattutto se "Repubblica" ha ragione! Un senatore della Repubblica - stiamo alle cose odierne - che non stimo, del Partito dell'Assessore alla sanità. Oggi diceva che lui in Senato non ci andava (da "La Stampa", Cronache del Novarese) perchè andrà a fare l'amministratore straordinario all'USSL 54 di Borgomanero. Non è ancora stato deciso, ma è apparso su "La Stampa" di oggi: in prima persona questa persona lo afferma.
I garanti dell'USSL 56 giovedì scorso sono stati condannati per una sfilza di reati dal Tribunale di Verbania, ma rimangono ad essere garanti all'USSL 56 perchè era una riproduzione e fotocopia del Comitato di amministrazione dell'USSL 56. Nell'USSL 53 un personaggio più volte attaccato in quest'aula, sul quale pendono numerose interpellanze alle quali l'Assessore alla sanità persiste a non rispondere, è diventato Presidente del Convitato dei Garanti dell'USSL 53. Vogliamo andare avanti? Io parlo soltanto di quelli della mia provincia, ma basta prendere le cronache locali di Torino per vedere quelli della zona di Torino.
Allora, io vi sfido come metodo e come livello morale, colleghi Consiglieri, colleghi di maggioranza e colleghi Assessori della Giunta, voi potete avere anche tutte le ragioni, e non le avete, nell'interpretare i codicilli, ma non le avete nella sostanza. Questa è la spartizione che si voleva dal principio e questa è la spartizione a cui si arriva puntualmente in fondo. La sfida di carattere morale era di dirci una cosa sola: perchè una persona, chiunque sia, viene scelta nella terna per esempio? Perch quella e non gli altri due? Perché se la mini Commissione, da cinque ridotti a tre, ha detto che tutti sono abilitati, a questo punto sono tutti uguali. Perché si fa una scelta? Perché è migliore il curriculum? Benissimo, diteci che quella scelta è stata fatta per questi e per questi motivi. Allora si che potremo cominciare a credere e a dare credibilità a quello che voi dite.
Avevo detto - e mi scuso - che sarei rimasto tranquillo, ma in questi giorni abbiamo letto quei pochi articoli passati dalla censura e dallo sciopero dei giornalisti in cui si è avuto il coraggio di dire la realtà, e cioè che determinati giochi che si volevano fare due mesi fa sono stati puntualmente portati avanti. Una riforma è stata tradita e allora.
Consiglieri di maggioranza, non componenti della Giunta, voi che in privato ci venite a dire che abbiamo perfettamente ragione, voi che in privato dite che non potete andare avanti così, i cui esponenti, colleghi del Partito Repubblicano e del Partito Liberale, in pubblico vengono a dire che è stata tradita la riforma, ebbene, dimostratelo anche in quest'aula con un po' di coraggio e con delle prese di posizione chiare, perchè ci vuole un po' di chiarezza sulla gestione della sanità. Altrimenti non abbiamo il diritto di lamentarci sulle cose che succedono, se da quest'aula del Consiglio regionale non arriva con un po' di forza anche la dimostrazione e la volontà di cambiare questo andazzo.
Questo ordine del giorno, al di là delle parole, ha un profondo significato e cioè di dire che non siamo d'accordo con una certa divisione clientelare e mafiosa con cui si continua a suddividere la sanità alla Regione Piemonte.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Non puoi dare del mafioso!



ZACCHERA Marco

Non ritiro nulla perchè questa è mafia!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Ti dico che mafioso sei tu!



ZACCHERA Marco

Io non sono mafioso, caso mai è qualcuno, ma lasciamo perdere!



PRESIDENTE

Consigliere Zacchera, la invito a moderare i termini.



(Interruzioni del Consigliere Zacchera)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Inviterei a sviluppare il dibattito in modo sereno, cercando di vedere i veri aspetti dei problemi. Per esempio, le persone che conosco che hanno gestito la sanità sono tutte persone irreprensibili e ce ne sono molte.



ZACCHERA Marco

E' una barzelletta!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Non è una barzelletta, si tratta di salvare la dignità di chi ha lavorato onestamente!



(Interruzioni dai banchi di sinistra)



ROSSA Angelo

E tra questi irreprensibili ce ne sono molti anche dei tuoi amici, non ci sono solo nostri amici. Le battute sull'irreprensibilità sono di cattivo gusto. Conosco gente irreprensibile e non ho motivo di dubitare. Ho l'impressione che si stia esagerando, si stia portando l'acqua al grande lago di chi cerca di affondare tutto. E poi andiamo a scoprire, per esempio, che in tutta l'Europa forse l'Italia ha una delle sanità migliori.



(Interruzione del Consigliere Zacchera)



ROSSA Angelo

Infatti, noi abbiamo ragione di preoccuparci perchè dobbiamo presentarci ad un appuntamento importante ed è giusto che ci presentiamo nel migliore dei modi. Però dalle informazioni che abbiamo; anche autorevoli di gente molto esperta in giro per l'Europa, possiamo dire di non essere certamente tra quelli che fanno parte del fanalino di coda nonostante tutti i problemi e i difetti che ci sono. Credo che sia stato compiuto uno sforzo, siamo a metà dei guado, occorrerà andare avanti occorrerà cercare di vedere come separare le responsabilità delle ingerenze partitiche dalla valorizzazione delle capacita professionali e tecniche.
Per partitiche intendo da parte di tutti. Qui non c'è nessuno da escludere perchè in questo paese fortunatamente il potere viene gestito in modo articolato e a tutti i livelli. Ci sono quelli che lo gestiscono a livello di governo, come vi partecipiamo noi, ci sono quelli che lo gestiscono a livello di Regione, di Provincia e di Comuni, dove ciascuno in base a quanto espresso dalla volontà popolane rappresenta questi interessi. Io sono ben contento perchè questa è una società pluralistica, che non dobbiamo buttare via dicendo o facendo di tutte le erbe un fascio.
Veniamo all'ordine del giorno. Io sono contrario all'ordine del giorno che hanno portato qui e lo dirò subito, non per le motivazioni che ha sostenuto il collega Assessore Maccari. Assolutamente. Io sono un componente della Commissione nomine per il PSI, insieme al collega Croso nel momento in cui la Commissione nomine si trova di fronte, supponendo che tutto sommato, dalle interpretazioni che si possono far discendere, la Commissione nomine venga interessata, dal momento che non c'entra niente non ha alcuna competenza, in base a quanto stabilito dalla legge, essa potrebbe essere interessata solo per perdere un po' di tempo. Se abbiamo del tempo da perdere ci possiamo anche dedicare. Queste sono le ragioni per cui io sono contrario, anche se ritengo che un vaglio democratico, un controllo sia doveroso su , tutto. Ma ritengo che ci sia anche stato perchè nel momento in cui c'erano i tre saggi, come dice il collega Majorino, che hanno esaminato, valutato, visto, ammesso e rimesso, che hanno escluso e hanno inserito, nel momento in cui vengono fatte le segnalazioni attraverso un Comitato di Garanti, questo Comitato di Garanti rappresenta i cittadini.



ZACCHERA Marco

I cittadini. Ma vergognatevi!



ROSSA Angelo

Tu capisci che nel momento in cui il Comitato di gestione si trasforma in Comitato dei Garanti e quindi lasciando l'onere della gestione all'amministratore straordinario è chiaro che il Comitato dei Garanti eletti democraticamente e non dal Podestà, eletti dalla gente che è andata a votare; in questo Paese, non sono stati eletti né dal Podestà né dal Federale, caro Zacchera, quelli rappresentano i cittadini! Il Comitato dei Garanti ha indicato una terna, l'ha indicata e certamente il Comitato dei Garanti rappresenta anche le forze politiche. Ma adesso qui non vogliamo mica nascondere la testa sotto l'ala, nessuno vuol nascondere la testa sotto l'ala. Rappresenta le forze politiche perchè i cittadini la pensano in diversi modi, ognuno ha le proprie convinzioni e le proprie idee, hanno votato ciascuno per il proprio partito e quindi questi sono l'espressione della gente, sono l'espressione del popolo che è andato a votare e quindi sono le forze politiche. Sono convinto che alla fine questa politica così bistrattata è l'unica via che consente la realizzazione di quella convivenza tra la gente in modo civile. Un conto è tenere fuori la voracità, e sono d'accordo con chi sostiene che i partiti poiché finiscono per non sentire quali sono i limiti entro i quali agire; come, sovente quelli che vogliono andare all'estremo, finiscono di scavalcare il confine.
Un conto è contenere, perchè le forze politiche debbono svolgere un :ruolo di proposta, un ruolo ideale naturalmente, non l'occupazione del potere per il potere. Un conto però è la presenza, il significato politico che deve intervenire per la mediazione, per risolvere dei problemi. E anche qui sono intervenute le mediazioni e nessuno intende nascondere niente, ma ci mancherebbe altro. Sono intervenute le mediazioni tra le forze politiche certamente. Noi abbiamo discusso. E credo che il compito, la responsabilità delle forze politiche per far funzionare bene le istituzioni sia quella di discutere. Il Gruppo socialista discute con voi...



MARCHINI Sergio

Tra il Gruppo PSI e il Gruppo DC.



ROSSA Angelo

Il Gruppo DC, il Gruppo del PDS; il Gruppo dei laici. Certo non abbiamo discusso con voi. Ma abbiamo discusso anche con voi, ci mancherebbe! Lo dico io che abbiamo discusso con le forze politiche. Mica viviamo in un altro pianeta. Ce ne assumiamo la responsabilità, quello che conta, cari amici, è riuscire a portare avanti un indirizzo politico da una parte e riconoscere le capacità, le professionalità, le competenze che naturalmente debbono essere riconosciute e in questa direzione stiamo andando; anche con dei problemi, anche con delle difficoltà e io credo che sia stato compiuto un grosso sforzo dal Ministro De Lorenzo. Credo che si stia facendo un grosso lavoro che è ancora da portare a termine, da completare, ma si va in questa direzione riconoscendo il ruolo a ciascuno però non buttando via insieme alla sanità anche le forze che possono dare davvero vigore alla sanità. Si cerca di buttare via tutto e quindi buttare via anche la sanità.
Questo è un errore. Ecco le ragioni per cui fondamentalmente dico che sono contro; sono contro perchè non abbiamo un ruolo. Questa Commissione nomine non ha un ruolo e allora è venuto il momento, se la legge 10 non quadra benissimo, andiamola a vedere! Non abbiamo un ruolo da giocare per poter dire la nostra, se non quello di sovrapporre il nostro giudizio al giudizio di un altro, oppure perdere del tempo. Ebbene io ritengo che occorra assumersi ciascuno le proprie responsabilità e occorra assegnare a ciascuno i ruoli che deve portare avanti. In questo caso questo ruolo io non lo vedo e per perdere del tempo non sono disponibile. Questa è là ragione per cui sono contrario. Se poi a termine di rigorosa interpretazione della procedura si ritiene che bisogna formalmente dare il visto, insomma si troverà il modo di dire "abbiamo dato il visto perchè ci voleva"; ma se possiamo farne a meno io ritengo che faremmo bene a far sì che a ciascuno sia data la propria responsabilità. Le UU.SS.SS.LL. se la sono presa, se la prenderà la Giunta, se là prenderà il Presidente e poi ciascuno dirà la sua. Se sarà stata una buona cosa ci sarà chi dirà che è andata bene, se invece non lo sarà stata ci sarà chi dirà che si poteva fare in altro modo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Squillario.



SQUILLARIO Luigi

Quello che a me pare impressionante è il masochismo con cui le forze politiche si stanno auto - distruggendo, cercando di combattersi e non capendo che sono tutte nello stesso recinto, mentre quelli della Lega Nord aspettano che questo massacro a cui ci stiamo esponendo dia loro dei frutti. E questo vale per i partiti di maggioranza come per quelli di opposizione, compreso il MSI, il quale non so se crede di essere fuori dal sistema. Ma io gli dico che il giudizio che la gente dà anche a questo partito è esattamente il giudizio che dà a tutti gli altri, più o meno graduato.
Detto questo, proprio mentre si parla di dare più forza agli esecutivi di stabilire delle maggioranze solide che possano governare con una minoranza altrettanto forte che possa controllare, qui invece stiamo ritornando ad una sorta di assemblearismo per cui dovremmo fare addirittura i processi pubblici a coloro che debbono avere una carica pubblica. Il che francamente è proprio segno della pazzia che sta prendendo le forze politiche e che ci porterà alla perdizione.
Credo che se c'è un caso che è una cartina di tornasole, di quello che siamo capaci a fare non solo come forze politiche, ma come società, è proprio il caso delle UU. SS. SS. LL. L'intenzione del Ministro, e certamente del Governo, nel fare questa legge era più che buona. Dobbiamo dire però che in realtà con questa struttura istituzionale, e con questi Partiti, si è fatto quello che era possibile. Sono contrario all'ordine del giorno perchè è infondato dal momento che una legge dello Stato ha stabilito procedure speciali, che sono come un cono che dalla base arrivano al vertice con stadi intermedi ben precisi. Il primo stadio assicurava che chiunque della società civile ritenesse di avere i requisiti per governare l'USSL si presentasse iscri-vendosi in apposito albo. Coloro che hanno chiesto sono iscritti, e possiamo giudicarli uno per uno.
Per esaminare le domande della società civile e non solo dei partiti la Giunta ha istituito una Commissione apposita, che doveva essere estranea a questo Consiglio, per aver maggiori garanzie di oggettività nel riscontro dei requisiti. Anche questo è stato fatto. Ritengo che le persone che sono state nominate, a meno che vogliamo mettere sotto processo anche la Commissione che ha fatto le scelte, debbano essere ritenute tutte valide.
Se fra coloro che sono stati sceltivi sono dei farabutti, come è stato qui detto; vanno denunciati, ma non va certo criminalizzata un'intera classe dirigente, compresi quei pochi cittadini che, al di fuori dei partiti, si sono presentati.
Quindi sotto questo aspetto non c'è più nulla da dire, se non in sede giudiziaria.
Dopodiché vi è stata una seconda fase, affidata ai governanti delle UU.SS.SS.LL., ove i Partiti sono tutti largamente rappresentati con decine decine e decine di amministratori. Anche questi hanno fatto solo delle scelte mafiose? Ritengo proprio di no, almeno per mia esperienza.
Si è effettuata una scelta tecnico-amministrativa che è una indicazione obbligata per la Giunta e per il Presidente.
Infine, vi è il terzo stadio: quello della scelta degli amministratori da parte del Presidente, che è una scelta minimamente discrezionale.
Giustamente si è voluto lasciare al Presidente, unitamente alla Giunta, un minimo di discrezionalità nel scegliere fra le terne che sono state indicate dopo la scrematura e la scelta di carattere tecnico. Mi pare che questo sia un iter che ha una estrema linearità e chiarezza; e non mi sento di criminalizzare, come si è fatto in quest'aula, tutti coloro che hanno partecipato a questa operazione.
Detto questo, non vedo come la Commissione potrebbe valutare ancora le persone. I casi di ineleggibilità sono limitatissime e precisate dalla legge. Le incompatibilità sorgeranno quando costoro saranno eletti.
Cos'altro vuole esaminare la Commissione? Ancora i criteri tecnici? Non credo. Le scelte di opportunità, dal punto di vista amministrativo politico che hanno fatto i garanti? Non credo. Vogliamo togliere al Presidente e alla Giunta anche questo minimo di discrezionalità di scelta qualora ci fossero delle situazioni. In definitiva dovremmo essere orgogliosi del lavoro che è stato fatto, a parte quei casi particolari che vanno denunciati in altra sede. Siamo l'unica Regione che ha rispettato tutti i termini e ha dato tutte le possibilità. La Giunta ha emesso il decreto in termini; poteva farlo, come furbescamente ha fatto qualche Regione quasi alla scadenza del 31 maggio, per cui chi voleva ricorrere al TAR. rimaneva in piedi.
Le assemblee UU.SS.SS.LL. hanno costituito il Comitato dei fatanti in termini; questi a loro volta hanno fatto le scelte delle terne nel modo più sollecito. Francamente tutti meritano un plauso. Spero che sia possibile superare i contrasti; certo che vi sono delle indicazioni di carattere politico-amministrativo! Dietro questo Consiglio regionale vi sono infatti le forze politiche che hanno il diritto di esprimersi.



MARCHINI Sergio

Devi dire che è avvenuto.



SQUILLARIO Luigi

No, non dico niente, perchè credo che la Giunta ed il Presidente, con chiarezza e prudenza, sapranno scegliere dopo tutto la scrematura che è stata fatta. Non sprechiamo realmente questa occasione che abbiamo, pur sapendo che la legge è limitata: Al di là delle buone intenzioni, quali manager sono venuti fuori? La società civile aveva la possibilità di farlo, ma evidentemente non ha voluto o saputo farlo, anche se, come ho detto, la legge è insufficiente e non dà le garanzie necessarie ai manager per partecipare.
Non sprechiamo, comunque, l'occasione di cogliere una soluzione dignitosa. La Giunta è in grado di farlo rispettando il termine del 15 giugno per la nomina degli amministratori straordinari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Signor Presidente, signori Consiglieri, la conclusione della vicenda dei manager della sanità è tragicomica. E triste dirlo, ma bisogna esplicitamente ammetterlo: il decreto convertito in legge doveva rappresentare una svolta storica, doveva inserire finalmente i manager nella gestione della sanità pubblica e stroncare la pratica lottizzatrice dei partiti della maggioranza. La lottizzazione e la spartizione rappresentano certamente il male principale che affligge la sanità pubblica nel nostro Paese.
Come sono andate effettivamente le cose? Ci sono voluti ben quattro decreti per arrivare alla conversione in legge. Il soggetto, di decreto in decreto, ha cambiato denominazione; all'inizio si è chiamato "manager" termine considerato forse troppo pretenzioso, troppo bello per essere vero.
Poi è stato cambiato e si è chiamato "commissario". Probabilmente il significato è parso troppo autoritario e poco autorevole e alla fine si è optato per "Amministratore straordinario", un chiaro ripiegamento. Durata in carica dell'Amministratore straordinario, meno di un anno.
Signor Presidente, signori Consiglieri, nemmeno il tempo di rendersi conto di ciò che si tratta, di ciò che si è chiamati a gestire, ad amministrare. Così sono andate e stanno andando le cose.
E i risultati del decreto De Lorenzo? A proposito della capacità, della professionalità, della managerialità, i nominativi dei candidati sono sotto gli occhi di tutti. Salvo rarissime eccezioni, si tratta di candidati dipendenti o ex dipendenti pubblici che nulla hanno a che fare con la managerialità. In compenso, sono tutti sponsorizzati dalla Democrazia Cristiana e dal Partito socialista! Non hanno nulla a che fare con un'adeguata professionalità per un motivo molto semplice: i manager non si inventano, non spuntano dal nulla ma si formano, si qualificano. Quest'opera di formazione, di qualificazione, non è mai stata fatta nel nostro Paese.
E' quindi chiaro un primo risultato negativo, che i criteri che presiedono alla scelta degli amministratori straordinari prescindono dalla professionalità, sono criteri di lottizzazione, di spartizione ed è questo il secondo risultato negativo. Invece di stroncare o, perlomeno, attenuare la pratica della lottizzazione e della spartizione, questa è moltiplicata senza ritegno.
Si è iniziato con la lottizzazione dei Comitati dei garanti, escludendo in molti casi persino le opposizioni, dimostrando così una concezione aberrante della democrazia.
E' noto che i Comitati dei garanti sono organismi esclusivamente di impostazione programmatica, di indirizzo e di controllo, dove è avvio e naturale che vi siano forze di governo e forze di opposizione.
Si è passati a nominare una Commissione regionale di esperti per la verifica dei requisiti degli aspiranti, una Commissione esterna alla Regione, ma non esterna ai partiti, composta inizialmente da cinque componenti e ridotta successivamente a tre, di cui due sponsorizzati apertamente da un partito della maggioranza.
Nutriamo quindi profonde riserve sull'operato della Commissione; il TAR. ad esempio, ha riammesso cinque aspiranti che sarebbero stati esclusi senza giustificato motivo.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Li ha ammessi con riserva senza, entrare nel merito.



CALLIGARO Germano

Che sarebbero stati esclusi senza giustificato motivo! Per ultimo, la lottizzazione più sfacciata, la lottizzazione ostentata sbandierata: taluni Comitati dei garanti hanno indicato un solo nominativo ignorando che deve essere indicata almeno una terna.
Come si comporterà la Giunta in questi casi? Gli organi di informazione ci illuminano; in questi giorni, sull'avvenuta spartizione tra DC e PSI fanno nomi e cognomi dei Commissari straordinari senza che la Giunta, il suo Presidente e l'Assessore competente sentano il dovere di smentire.
D'altronde, come potrebbero smentire se i partiti a cui appartengono hanno fornito con dovizia di dati tutte le notizie inerenti l'avvenuto accordo spartitorio? Per le dieci UU.SS.SS.LL. del Comune di Torino; cinque posti di Amministratore straordinario alla DC, quattro posti al PSI, un posto al PSDI. Ecco i tecnici puri con tanto di nomi e cognomi certi; vi risparmio la lettura dei nominativi, li conoscete bene, li avete decisi voi! Protestano i Socialdemocratici e, ancora di più, i Repubblicani e i Liberali esclusi perlomeno dalle UU.SS.SS.LL. della città di Torino, forse perchè a corto di manager.
Chissà cos' hanno da dire, oltre che protestare, i Repubblicani e i Liberali che continuano a voler impartire lezioni sulle leggi di mercato sulle regole di una corretta e positiva gestione di enti e di aziende, sui criteri di professionalità e di managerialità che devono essere posseduti da coloro che sono chiamati a gestire la cosa pubblica, gli enti, le aziende pubbliche e private.
Le conclusioni sono amare e desolanti. Cosa dicono e scrivono gli organi di informazione? Mi limito a due titoli e relativi sommari: "USSL nuova e vecchi appetiti", "Riprende dopo la riforma l'antica spartizione" "Quell'USSL tocca a me, l'altra prendila tu"; "Un patto di ferro tra DC e PSI". Fin qui la stampa scandalistica, naturalmente! L'Assessore Maccari, invece, considera positiva la strada intrapresa ed il responsabile provinciale della sanità del suo partito prosegue: "Questa è e deve essere solo una fase di transizione prima di arrivare ad avere i Consigli di amministrazione e i direttori generati nelle UU.SS.SS.LL. " prefigurando così, pregustando quasi una ben più grande sagra della lottizzazione e della spartizione.
Persino l'ordine del giorno presentato, che suggerisce alla Giunta di confrontarsi con la Commissione nomine, viene osteggiato e si capisce il perchè: vi trincerate dietro il decreto solo perchè avete già deciso e quindi, preferite non parlarne. E' definitivamente persa l'occasione di badare, nelle nomine degli amministratori straordinari delle UU.SS.SS.LL.
esclusivamente alla trasparenza ed alla professionalità. Non è così? La Giunta dimostri il contrario, la sfidiamo a dimostrare il contrario! E' scandaloso non solo il comportamento dei partiti che nella spartizione hanno fatto la parte del leone - PCI e PSI -, ma anche quello dei partiti minori, della coalizione di pentapartito, che sono disposti persino a trangugiare questo enorme rospo. Una cosa mi pare certa alla fine della vicenda: il modo di governare, o meglio di sgovernare della maggioranza, è foriero di tempi ancora peggiori di quelli fin qui conosciuti per la sanità regionale.



FOCO ANDREA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la parte politica che ho l'onore di rappresentare ha già fatto alcune considerazioni nel dibattito in ordine alla introducibilità o meno dell'argomento.
In primo luogo mi pare doveroso, nei confronti dei colleghi del Gruppo MSI-DN, data la puntualità con cui questi colleghi; che vanno apprezzati anche sotto questo punto di vista, fanno i loro documenti, rispondere con un minimo di elementi di ordine tecnico in merito alle, questioni poste facendo magari qualche considerazione di ordine politico alle quali siamo stati chiamati insieme agli amici repubblicani.
A me sembra che non si debba andare in Commissione Nomine perchè è buona norma, quando una legge fatta di parole è suscettibile di essere utilizzata per gli obiettivi più diversi, cercare di andare alla ragione.
Quindi la nostra legge sulle nomine non intendeva in alcun modo costituire un tavolo di confronto politico, ma voleva introdurre - i repubblicani ne hanno il merito - che le nomine passassero attraverso un processo che garantisse alcuni elementi, in particolare la pubblicità, e cioè che si sapesse che le nomine si facevano, la trasparenza, e cioè che fossero conosciuti i passaggi, e la professionalità. Queste sono le ragioni per cui abbiamo istituito la Commissione Nomine. In questo caso - ha ragione l'Assessore Maccari - la legge nazionale garantisce con norma propria gli elementi che stanno a supporto della nostra legge sulle nomine, perchè in ordine alla pubblicità ha disposto la pubblicazione dell'elenco, in ordine alla trasparenza esistono dei percorsi che abbiamo conosciuto, in ordine alla professionalità ha fatto precedere la verifica della professionalità a tutta la pratica relativa alle nomine. Quindi l'elemento che sottende io scopo che intendeva perseguire la nostra legge sulle nomine, che - ripeto non è un tavolo di contrattazione politica, ma di verifica di alcuni requisiti, è la garanzia di alcuni percorsi. La pubblicità, la trasparenza e la professionalità. Sono percorsi che sono stati rispettati e voluti dalla legge nazionale e quindi non hanno più bisogno di una lettura attraverso la nostra Commissione. Quindi mi ritrovo pienamente con le conclusioni dell'Assessore e mi auguro che queste considerazioni molto elementari, ma anche abbastanza incontrovertibili, possano supportare il suo ragionamento.
E' poi introdotto, acutamente come al solito dai colleghi del Gruppo MSI-DN il riferimento all'art. 24. Su questo non vorrei andare a ragionare in termini causidici se le UU.SS.SS.LL. siano o non siano degli enti ed organismi nei quali la Regione partecipa. Devo dire che siccome lo spirito di questa norma è l'illustrazione preventiva di criteri, di cui la Giunta assume la responsabilità politica, nel caso di specie questo tipo di obiettivo non è praticabile né perseguibile perchè la nomina è un atto complesso in cui la responsabilità e in cui la scelta non è della Giunta; è complesso nel senso che deriva anche dall'atto che ha fatto qualcun altro cioè l'USSL. Questi sono dei ragionamenti tecnici per cui mi pare - in termini letterali, per quello che può valere, qualche volta esercitarsi sulle parole e non soltanto sui sentimenti può essere utile anche per svelenire l'ambiente - che sostanzialmente in termini tecnici la tesi della Giunta possa essere sostenuta ed apprezzata in assoluta serenità da ogni interlocutore che non voglia caricare su questa vicenda le argomentazioni politiche che invece per larga parte ci stanno e sulle quali probabilmente qualcosa va detta.
Ha detto correttamente il collega democristiano che questa società civile, che presenta denunce dei redditi che tutti conosciamo, non è assolutamente interessata a questo tipo di proposta. Questa cultura della mobilità professionale per cui da 44 anni in su si è disponibili a cambiare lavoro, e si sa che nella vita si cambierà lavoro ogni dieci quindici anni non affascina nessuno; quindi non siamo quel paese così moderno come sembra né quel paese così povero come dicono le denunce fiscali, perchè poi si scopre che il manager guadagna più del deputato, ma il deputato deve guadagnare meno del manager.
Queste verifiche a scandaglio rivelano che il mondo vero, la società civile è un po' diversa da quella che andiamo a leggere tutti i giorni.
Devo dire che la polemica che anch'io ho ritenuto di dover sollevare nei confronti di "Repubblica", non attiene all'articolo in sé, ma attiene al fatto che la stampa in genere sta troppo ad un gioco che tende a descrivere da una parte una società perfetta piena di tecnici qualificati disponibili a sacrificarsi per giuste cause e dall'altra parte invece solo cinici incapaci. Invece proprio questa, chiamata a dare un contributo a questo problema, ha dato risultati di gran lunga diversi da quelli che ci aspettavamo tutti. Quindi mi pare che qualche ragionamento su questo argomento, oltrechè sulla lottizzazione, sarebbe bene che un giornale che vuol fare opinione e non soltanto notizia dovrebbe farlo. Una cosa è opinione, una cosa è notizia.
Tutto questo. Assessore, porta ad una conclusione per lei drammatica perchè nella misura in cui sono andati avanti dei canali che per voglia di qualcuno o per la forza delle cose portano drammaticamente a delle conclusioni che qualcuno ha descritto, la responsabilità che il processo non sia questo attiene a lei, Assessore. Non mi scandalizzo che un Comitato dei garanti, che prefigura un Consiglio di amministrazione, espressione di un Consorzio di Comuni o di un Comune, sia condizionato, nell'indicazione di terne, da considerazioni di ordine politico proprio perchè è un collegio plurimo in cui conta il peso di quelli che votano. Non capisco perchè il Comitato dei garanti dovrebbe diventare improvvisamente portatore di valori e votare gente che non conosce sulla scorta di curriculum che sono esattamente uguali a quelli di persone che conosce e magari, perchè no, fa politica. Quindi sui voti dell'USSL mi scandalizzo poco o tanto, però la novità politica ci deve essere, Assessore Maccari, e questa è nelle sue mani e devo dire che noi la aspettiamo al varco.
Caro Rossa, caro collega democristiano, io non so cosa vi abbiano fatto i nostri livelli provinciali; qui alla Regione Piemonte nessuno ha partecipato a nessuna riunione e a nessuna spartizione. Io non parteciper a nessuna riunione, sicuramente il collega Fulcheri non parteciperà a nessuna riunione e sicuramente non ci riconosceremo in nessun incontro di qualche uomo di partito - stavo per usare un altro termine - che riterrà di dover frequentare delle sale per fare trattative sulle decisioni della Giunta. Siccome due frasi vostre danno ad intendere che esiste un processo di trattativa, io non dico che non ci sia stato, non lo so, perchè non mi riguarda, so però che in questa sede non c'è stato e noi non ci stiamo e non partecipiamo e quindi chiedo ai colleghi...



ROSSA Angelo

Noi abbiamo trattato con tutti.



MARCHINI Sergio

Ma nelle UU.SS.SS.LL. ho detto che nelle altre sedi non mi riguarda. Io mi sono rivolto all'Assessore e ho detto che visto che noi non parteciperemo a nessun incontro finalizzato a un qualche orientamento da dare alla Giunta sui comportamenti che deve assumere, diffidiamo chiunque compreso Rossa, a dire che qui in questa sede è in corso una trattativa o c'è stata una trattativa. Sia chiaro Rossa. Allora, Assessore Maccari, cosa ci aspettiamo noi? Che la Regione, che ha la responsabilità e la regia finale di questa questione, che deve avere la capacità di qualche atto di fantasia, sostanzialmente riconduca per quanto possibile a decenza alcuni fenomeni. Questo può fare lei, Assessore, perchè se è vero che le Professionalità sono state individuate ed assicurate da soggetti tecnici inattaccabili, io non mi scandalizzerei assolutamente se i risultati fossero diversi da quelli che qualcuno paventa; anzi, mi auguro che siano così. Mi auguro, Assessore, che i risultati siano diversi da quelli che leggiamo sui giornali, mi auguro che ci sia largo spazio a personaggi della società civile, comunque questa si sia espressa, che si riesca a individuare un numero significativo di non iscritti a partiti; anche forzando delle graduatorie, queste sì scorrette, che qualche USSL può avere fatto. Il gioco di far credere che un mulo è un cavallo lo si fa mettendogli degli asini insieme. Siccome però qui asini non ce ne sono Assessore, perchè qualcuno si è preso la responsabilità di dire che sono tutti cavalli purosangue, perchè se non avessero avuto i titoli non avrebbero potuto essere candidati; e una prima selezione è stata fatta dalle UU.SS.SS. LL., a questo punto ho l'impressione che la Giunta regionale abbia anche un dovere, magari di pagare un piccolo prezzo alla professionalità che in una singola situazione si potrebbe magari pensare di realizzare, realizzando un bene di gran lunga maggiore che è quello di dare credibilità alla riforma. Ecco, io se posso dare un suggerimento alla Giunta è questo; paghiamo, se sarà il caso, nelle nostre scelte un minimo di prezzo all'efficienza, alla professionalità, a questi valori della società civile per recuperare un valore di ordine politico e cioè la riforma che tende ad avviare un processo. Lei l'ha detto giustamente Assessore, in un'intervista televisiva, questo è un percorso e il primo passo lo si giudica se in avanti o se indietro o se si sta' fermi. Questo è sicuramente un passo in avanti, perchè comunque i decisori, occulti, non occulti, regionali, provinciali, comunali, hanno comunque dovuto cominciare a presentare delle persone che, quanto meno, avessero un minimo di titoli o comunque una laurea e questo significa, rispetto alle situazioni pregresse un passo in avanti. Quindi, se il passo è andato in avanti non possiamo dire che ci si è fermati né che si è andati indietro. Io penso però, caro Assessore, che anche come livello istituzionale, e se mi consentite colleghi, come classe politica, e come livelli della classe politica, noi abbiamo il dovere su questa vicenda di lasciare il segno e cioè che le decisioni della Giunta facciano emergere chiaramente che non si criminalizzano gli, iscritti ai partiti, ci mancherebbe; non deve essere un privilegio, ma non deve essere evidentemente neanche un handicap; ma non ci deve essere coincidenza passiva a quello che sostanzialmente legittimamente o meno il sistema delle istituzioni, e i partiti hanno ritenuto di realizzare, lo, ritengo che un suggerimento in questo senso valga una riunione in Commissione, detto con molta franchezza, con molta amicizia e con molta stima. Se la procedura prevede due livelli, non fa un doppione.
Quando si dice che la nomina è un atto complesso, non fa un doppione, non c'è una specie di appello; no, è un atto complesso in cui interviene da una parte una valutazione di ordine tecnico che compete all'USSL. e di rappresentanza globale della società civile, del sistema delle istituzioni e magari dei partiti, ma poi la responsabilità politica globale dell'operazione attiene alla Regione. Altrimenti non si capirebbe perchè si è fatto un atto complesso. Cos ha l'Assessore regionale in più rispetto ad altri per giudicare un candidato? Niente, il curriculum è lo stesso in quella sede e in questa sede. Io ritengo che questo doppio passaggio che per largo verso è anche criticabile lo si possa spiegare; noi riteniamo di doverlo spiegare così: le UU.SS.SS.LL. individuano le persone, recuperano il massimo di professionalità, sicuramente all'interno di un sistema che essendo espressione delle istituzioni non può essere estraneo al processo di concertazione politica, ma alla fine il momento finale è un .momento di alta responsabilità politica e le dico, Assessore, che giudicherò il complesso finale delle sue nomine non sul tasso di professionalità che avremo portato a casa, ma sul tasso di novità politica che la delibera della Giunta avrà saputo innescare su un processo che fino adesso sicuramente ci lascia abbastanza insoddisfatti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.



FERRARA Franco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, siamo in presenza dell'ultimo atto di una legge; comunque un atto importante, che nella pratica attuazione ha dimostrato di essere una riforma di non così vasta portata.
E' stata enfatizzata molto, dicendo che si era in presenza di una grande riforma nella sanità, fuori i partiti, entrano i manager, e altre cose di questo genere. Dopo aver detto tutto ciò, i primi atti concreti che abbiamo visto, i primi documenti, le prime proposte lasciano qualche dubbio. Non voglio entrare sui problemi di ordine tecnico. Credo che Macchini abbia dato una spiegazione molto piana e convincente, ma mi pare che sia abbastanza marginale l'aspetto meramente tecnico e giuridico. Quando a certi argomenti si risponde sola con argomenti tecnici, sarà che sono ignorante, ma mi torna in mente Azzeccagarbugli; o come rispondeva Don Abbondio a Renzo e Lucia quando andavano a sposarsi, parlando in latino.
Quindi accantonerei questi argomenti che pur sono importanti, ma siamo ire presenza di un fatto politico. Ho opinioni diverse rispetto al collega Rossa. Quando parla della qualità degli amministratori delle UU.SS.SS.LL.
dicendo di non conoscere nessun amministratore non degno del massimo rispetto, credo che in realtà meni un fendente a quegli amministratori degni del massimo rispetto che hanno seriamente lavorato nelle UU.SS.SS.LL., perchè tutti quanti conosciamo molti amministratori degni, ma conosciamo molti amministratori che altrettanto degni non lo sono stati.
Quindi se uno cerca di buttare un manto sopra tutto non sana, ma distrugge tutto. E anche sulla qualità della sanità; è curioso che qui si dica che la sanità in Italia è la, migliore del mondo. Fortunatamente, io sto bene e quindi non ho avuto molte esperienze, ma per, sentito dire so che la sanità in Italia non è proprio la migliore del mondo.



ROSSA Angelo

Non è nemmeno la peggiore!



FERRARA Franco

Vorrei vedere fosse la peggiore del mondo! Resta comunque il fatto che la sanità è un problema che deve essere affrontato con grande serietà.
Sinora noi abbiamo cercato di affrontarla con grande serietà. Questa legge porta un emendamento, che è passato contro l'indicazione della maggioranza di un parlamentare repubblicano che ha posto come una delle griglie il diploma di laurea, che non è di per sé risolutivo. E' comunque un tentativo di selezionare in qualche modo il personale che dovrà occuparsi della sanità.
Veniamo allora all'ordine del giorno presentato. Si tratta di una importante valutazione politica su ciò che stiamo facendo. C'è un problema di trasparenza, si parla molto di trasparenza, si parla sempre di trasparenza. Siamo in un sistema che è sempre nell'occhio del ciclone; i giornali lo pongono sempre nell'occhio del ciclone. Nell'opinione pubblica c'è un distacco; uno scollamento così profondo, rispetto alla classe politica, che certamente non è giusto, ma che qualche ragione pur ha.
Prima il collega democristiano diceva che siamo tutti nel sistema quindi dobbiamo difendere il sistema. Certo, si difende 11 sistema non umiliandolo tutti i giorni, si difende il sistema agendo con serietà e coerenza, non con affermazioni del tipo; "Non diciamo che lo umiliamo". Non mi sono scandalizzato sul problema del Comitato dei garanti; credo sia stata strumentale quella polemica. Certamente, il Comitato dei garanti essendo espressione dei Consigli comunali, quindi di organismi politici può essere e naturalmente è espressione di forze politiche. Quindi, non mi sono particolarmente preoccupato per questo, anche in relazione alle funzioni marginali che ha il Comitato dei Garanti. Aveva un compito importante: formulare le teme. Devo dire che forse il primo compito, se sono vere le cose che leggiamo sui giornali, non è stato fatto molto bene.
La legge era fatta male, non si è dato tempo, in realtà, al Comitato dei Garanti, di fare delle scelte, perchè scegliere in pochi giorni su 500 nomi a volte sconosciuti; evidentemente non è mettere in condizione di giudicare. Però, certamente, non tutto si è fatto per trovare delle forme che portassero vere managerialità nelle terne. Devo dare ragione al Consigliere Macchini; in modo ancora più esplicito qualcuno ha detto che ci sono stati degli accordi tra tutti i partiti; affermo che è falso. Chi ha qualcosa da dire su questo dice il falso perchè, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il mio partito, non c'è stata nessuna intesa in ordine alla designazione degli amministratori delle UU.SS.SS.LL. Ho letto quei nominativi sui giornali; non dico che non ne conoscessi nessuno, perchè ne conosco. Ma non c'era, che sapessi, nessun repubblicano. Quindi, non c'è stato nessun accordo tra i partiti nella designazione degli amministratori delle UU.SS.SS.LL. Parlo evidentemente del mio partito; non so se altri ci sono stati. Certamente non c'è stato il PRI e a nessuno è permesso dire il contrario, perchè non è vero. A me preoccupa che, rispetto a questo fatto ci siano dei manager il cui nome ricorre quattro o cinque volte nelle terne. Devono essere molto bravi! Sul perchè la società civile non ha risposto, questo è uno dei limiti del sistema pubblico nel nostro paese facciamo una legge che dà un incarico di un anno con un compenso che è obiettivamente modesto. Mi chiedo quale grande manager; ma anche solo quale persona con delle effettive esperienze, con effettive capacità e responsabilità; rinuncia ai ruoli che ricopre per andare a svolgere un ruolo di questo genere. Credo che sia molto difficile.
In questa situazione, togliendo i toni esasperati che ci sono stati credo che comunque il Consiglio regionale, i Consiglieri regionali e attraverso loro, la società civile debbano essere informati delle scelte dei criteri che si vanno facendo. Ho letto l'ordine del giorno presentato da tanti Consiglieri e vorrei fare una proposta, signor Presidente, che cerchi in qualche modo di mediare le posizioni diverse, senza andare ad intaccare nessun principio di regolamento, di Statuto; ma che consenta anche di dare qualche indicazione. Nella prima parte dell'ordine del giorno, nella narrativa, se ci sono dei dubbi in ordine alla legittimità delle cose che si sono dette, credo che si possano togliere; non è un problema! Credo però che il Consiglio regionale del Piemonte possa invitare, se non impegnare, la Giunta a dare alla Commissione Nomine una informativa in merito ai criteri ed ai nominativi delle persone, ecc.. E' un invito a dare un'informativa: Mi pare non leda l'autonomia di nessun organismo, bensì sia una proposta che mette tutto il Consiglio regionale in condizione di conoscere quanto meno i criteri sui quali si è fatta questa scelta, non mi pare sia una perdita di tempo ed è un elemento di tutela della Giunta e dell'Assessore: Come ha detto il Consigliere Marchini, per il PLI, anche il Partito repubblicano non sarà indifferente rispetto a quello che verrà fuori alla fine da tutto questo processo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Signor Presidente, credo che un'assemblea elettiva debba saper rapportarsi con il clima della società, con le diffidenze, anche con la delegittimazione che in qualche misura le istituzioni vivono. Non siamo un corpo astratto che può trattare di scienza giuridica in modo neutro.
Ritengo ci debbano essere ragioni di opportunità e prudenza per far sì che non ci si possa solo legare ad un'analisi formale del dettato della legge.
Ritengo che questa assemblea elettiva debba avere un grande obiettivo in questa legislatura, proprio per rapportarsi con la società, aiutare a rendere le istituzioni e le sue decisioni le più trasparenti possibili. Noi ci troviamo, da alcuni giorni, in una ridda di speculazioni che appaiono sugli organi di stampa e di cui non voglio averne responsabilità. Ci sono delle graduatorie, dei nomi, delle ipotesi e non ho dubbi a pensare che ci siano anche degli aspetti che vanno al di là della realtà. Dobbiamo avere quindi un atteggiamento che sappia rapportarsi con questo clima difficile.
Presidente, penso anche che dobbiamo rimediare al limite di una Commissione che parte con cinque componenti, resta con tre ed ha una massa di lavoro da sviluppare molto ampia e delicata, perchè la valutazione dei cinque anni di esperienza è un elemento di grande complessità. E' probabilmente l'elemento sul quale i ricorsi al TAR sono stati prevalenti; infatti non mi risulta siano stati di altra natura.
Ecco che allora una Commissione che passa a tre componenti (senza nulla dire, ovviamente, dei componenti) si trova con una mole di lavoro notevole.
Io non voglio entrare in una considerazione che qualcuno fa a mezze parole dicendo che magari la Commissione non aveva le competenze piene di economi a ed organizzazione dell'impresa per poter capire adeguatamente le esperienze dei cinque anni. Non voglio arrivare a questo, ma certamente voglio arrivare al fatto che questa Commissione si è trovata con una mole di lavoro estremamente grande.
Non posso escludere che la scelta delle terne non risponda ad elementi particolari, a volte anche di simpatia; ma perchè non proviamo a battere le speculazioni che sono in corso - Assessore - e dare una risposta, ad esempio della Giunta, che smentisca completamente le illazioni dei giornali? Riferendosi a tutti quelli che sono stati indicati come papabili Commissari, la Giunta faccia un atto di coraggio e dimostri che non è condizionata e fa un'altra scelta. Mi chiedo perchè questa Giunta non faccia un atto di coraggio per dimostrare, appunto, che c'è un'alta autonomia e non segue minimamente queste illazioni ed indicazioni apparse sui giornali.
Provi! Provi a rapportarsi in questo modo, quindi a recuperare, nel rapporto con la società civile, l'autonomia, non influenzata da nulla. E non c'è un pregresso che ha valore. Questa Giunta, questo governo regionale, nella sua piena autonomia, dà un segnale; la terna dovrebbe essere a parità di livello (mi pare non ci sia una gerarchizzazione) quindi i candidati sono tutti e tre validi.
Abbiamo ormai una successione infinita di esempi e di anticipazioni di cosa significano gli esecutivi forti; le assemblee elettive sono svuotate completamente di ruolo, noi siamo dei "peones" che devono alzare la mano.
Se c'è mai un consociativismo, questo è tra Giunta e segreteria dei partiti. Le assemblee elettive - e non è assemblearismo il rivendicarne il ruolo - sono completamente svuotate; ma sapete cosa succederà: quella parte di comunità che non crederà a questo modo di porgersi nei processi pubblici, oppure che non si sentirà tutelata, troverà altre forme per rapportarsi. Non voterà, non crederà - come avviene in molti paesi dove c'è questo processo di delegittimazione - o troverà altre forme di tutela.
Chiedo quindi a questa assemblea elettiva; a questo governo, di fare un passo in avanti nella direzione di evitare lo svuotamento del ruolo e della dignità di queste assemblee. Credo che in questo processo ormai in corso si possa salvare qualcosa; se si riuscirà ancora a pensare che decisionismo ed esecutivi forti non siano il toccasana della crisi della società e della capacità di rapportarsi con una società che muta rapidamente e che ha termini completamente diversi dal passato.
Qui ci sarebbe una bella occasione; non metto in dubbio le argomentazioni dell'Assessore, dico solo all'Assessore, alla Giunta ed al Presidente, che ci sono ragioni di opportunità e di prudenza che, su questa vicenda, richiedono un approccio non solo legato ai formalismi giuridici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Presidente, a me pare che il dibattito che si sta svolgendo non rappresenti in nessun modo un gioco al massacro. Credo che anche i toni che si sono poi affermati come tono medio o normale della discussione testimoniano in questo senso. Certamente, da parte nostra, non c'è nessuna intenzione di questo tipo. C'è semplicemente l'intenzione di fare in modo che si arrivi, da parte della Regione, con la competenza che la legge attribuisce alla Giunta ed al Presidente della nostra Regione, a gestire questa legge tenendo conto che è una legge - ed io do perfettamente ragione al collega Ferrara - che ha dimostrato i suoi limiti nell'applicazione concreta. Comunque l'intenzione è di gestirla al meglio possibile, nella maggiore trasparenza possibile e nel migliore ed integrale rispetto di norme, di leggi dello Stato e della nostra Regione. Non abbiamo altri obiettivi.
Voglio dire con estrema franchezza ai colleghi che, personalmente, ho avuto molti dubbi sulla opportunità politica, per un gruppo di opposizione di richiedere il coinvolgimento della Commissione Nomine. Lo voglio dire con estrema franchezza perchè, in questo modo, un gruppo di opposizione al limite potrebbe perderci, perchè in qualche modo sarebbe coinvolto nel meccanismo.
Qui la convenienza non è di maggioranza o di opposizione; è un discorso di convenienza istituzionale, è una materia estremamente delicata ed allora cerchiamo tutti insieme di trovare strade che siano le più trasparenti possibili e le più adeguate alle leggi, sia nazionali che regionali.
A me pare che nelle questioni sollevate dall'ordine del giorno elaborato in prima persona dal collega Majorino, ma al quale, con l'emendamento che è stato presentato oggi, anch'io ho dato un modesto contributo, ci sia un punto fondamentale, cioè il richiamo allo Statuto della nostra Regione. E' una legge dello Stato, non è una semplice legge regionale, e lo Statuto della nostra Regione identifica una Commissione consultiva per le Nomine che è quella che esiste nella nostra Regione alla quale poi la legge 10 dell'85 attribuisce particolari funzioni.
E' comunque una Commissione istituita per Statuto, identificata dallo Statuto e che dallo Statuto ha un'indicazione precisa di funzioni: quella di dare un parere consultivo alla Giunta regionale quando questa è chiamata a fare nomine di propria competenza. Questo mi sembra specificamente il caso in questione, colleghi. C'è una legge nazionale che attribuisce una competenza non genericamente alla Regione, ma alla Giunta regionale, e c'è una legge dello Stato, lo Statuto della Regione Piemonte, che in casi di questo tipo dice che la Giunta regionale deve sentire il parere consultivo sui criteri della Commissione consultiva per le Nomine. Allora stiamo a questo. Qual è il vantaggio di questo? Secondo me, è un vantaggio di tipo istituzionale: trasparenza, chiarezza, rispetto delle norme; niente di più niente di meno. Poi sta alla responsabilità della Giunta nominare. Credo sia perfettamente corretto quanto hanno detto i colleghi Marchini e Ferrara, e cioè che poi tutti giudicheremo se la Giunta avrà saputo o no cogliere quel poco o tanto - i giudizi possono divergere di positivo che c'è nella legge De Lorenzo. Noi diciamo che il marchingegno complessivo non ha funzionato, però i giudizi possono divergere. Ad esempio, la legge stabilisce che i Comitati dei Garanti devono presentare almeno una terna, ma risulterebbe dai giornali che in alcuni casi è stato presentato un solo nominativo, comunque meno di tre. Come si comporta la Giunta in questi casi? E' valida quella indicazione? Secondo me non è valida. Quella indicazione è inesistente, credo, per la Giunta regionale altrimenti si viola la legge. Quali criteri generali di priorità intende seguire la Giunta quando ci sono invece terne regolari o addirittura, come pare dai giornali, casi di UU.SS.SS.LL. che hanno indicato ben più di tre nomi? La responsabilità è della Giunta, ma è un'utilità istituzionale generale se prima della scelta vengono indicati dei criteri. Credo sia difficile negare questa evidenza. Non possono esserci dei casi dove tutti e tre o anche più di tre nomi indicati dai garanti sono considerati, sotto la responsabilità della Giunta, inadeguati? La Giunta ha, secondo la legge De Lorenzo, la possibilità di uscire dalle terne con motivazione data, con un giudizio motivato. Credo, nel caso, si consideri che tutti e tre gli indicati dalle UU.SS.SS.LL. non sono adeguati allo scopo. Questa è la verifica che poi andrà fatta. Credo sia utile istituzionalmente se questa verifica potrà essere fatta dopo che la Giunta avrà presentato dei criteri alla Commissione Nomine.
In questo senso riprendo la proposta del Consigliere Ferrara con una piccola modifica. In merito all'informazione alla Commissione Nomine, io credo che dobbiamo applicare lo Statuto; consultazione della Commissione Nomine sui criteri. Credo che questa possa essere una risposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Non voglio soffermarmi sulle ragioni di fatto e di diritto che in maniera ineccepibile la Giunta ha espresso attraverso il suo Assessore.
Però dobbiamo farci carico, ancora una volta se possibile, della particolarità del soggetto che stiamo discutendo e della particolare sensibilità politica che dobbiamo porre in ordine alle decisioni che la Giunta dovrà assumere in merito Non voglio fare delle polemiche da retroguardia con quanti hanno espresso in toni vibrati alcune dissertazioni sul fatto di costume che caratterizza il mondo politico italiano, però dai vari interventi mi sono venuti dei suggerimenti, forse anche da Marchini Squillario, Ferrara.
Il grosso problema della democrazia italiana è quello della selezione della classe dirigente, come la si seleziona e quali siano i meccanismi innovativi. Siamo alla vigilia di un referendum; questo potrà essere poco o tanto, ma potrebbe anche essere la piccola pietra che gettata oggi fa rotolare una valanga domani. Lo posso giudicare in maniera assolutamente riduttiva, ma se domani questo referendum prendesse corpo, certamente potrebbe essere il sasso in piccionaia, per cui tutto il meccanismo, tutta l'architettura istituzionale del nostro Paese potrebbe essere rivista. Ma questo è un problema che oggi ci tocca nel nostro ambito più modesto.
Come si seleziona la classe dirigente? Abbiamo sentito tante cose collega Calligaro, ma il problema è che forse noi vogliamo spostare da un livello più basso ad un livello più alto la pratica della lottizzazione perchè anche a livello di Commissione, se pure in maniera subliminale, noi porteremo le nostre istanze, i nostri parametri, le nostre visioni complessive della vita, del modo di fare, della professionalità, dei criteri, che peraltro qui tutti invocate e nessuno è riuscito ad identificare in termini propri e concreti. Per cui il problema è certamente grande e generale, ma anche specifico, ed è un problema che ci domanda un atto di coraggio.
Giustamente hanno detto i colleghi Marchini e Ferrara che si tratta di un atto di novità politica. Su questo non sono contrario. Ma l'atto di novità politica deve cercare di far si che, al di là di tutte le contrapposizioni che possiamo avere, la Giunta miri ad una cosa sola signor Presidente: l'esempio è la più alta forma di autorità: non possiamo negare che, in questo problema, ci sia stato un processo di scambio che si è verificato a livello di Presidenti del Comitato dei Garanti, dove ci sono comunisti, socialisti, democristiani, partiti laici, tutta la spettrografia del mondo politico italiano. E il processo di scambio è stato forse uno degli elementi negativi con cui si è barattata la Presidenza del Comitato dei Garanti con un ipotetico amministratore straordinario.
Ha ragione il collega Zacchera, anche se io non prenderei come oro colato quello che dice «Repubblica", perchè mi sembrava più un bollettino da bookmaker, piazzato, perdente o non piazzato o favorito, ma era comunque anche quello un segno di costume. Però l'origine è stata questa e, come diceva Enzo Cucco, noi abbiamo anche fatto degli 'atti impuri; attraverso un ordine del giorno abbiamo cioè cercato di responsabilizzare la nostra periferia e la sensibilità politica della nostra periferia che ha risposto spesso in modo adeguato, ma che ci ha anche costretti a registrare che in certe province ci sono delle terne monocolore. Non saranno delle terne secche di un partito, ma sono senz'altro delle terne di area.
Il problema si pone certamente nei confronti di tutti, nei confronti dell'auto responsabilità che dobbiamo avere su questi temi specifici.
Ricordo che nella Conferenza dei Capigruppo (il Presidente può essere testimone), di fronte alle esigenze sollevate dall'interrogazione dei colleghi Majorino e Zacchera, e di fronte alle riflessioni che sono state portate da parte dei vari Capigruppo, ho sollevato in modo rudimentale e artigianale una proposta che poteva essere quella della Giunta che veniva a dare un'informativa, non so se a livello di Commissione Nomine, non so se a livello di Capigruppo. Ma qual era il significato di questa proposta, al di là della bontà e della percorribilità di questa soluzione? Era il fatto che una sensibilità politica doveva prendere sopravvento rispetto alla freddezza, alla secchezza della norma. Certamente, signor Presidente, nel momento in cui (assemblea offre alla Giunta una specie di copertura politica non individuando chi dovrà essere, ma individuando i criteri che dovranno accompagnare, certamente la Giunta deve fare mente locale per vedere se questa copertura politica - che mi pare sia anche un fatto straordinario - debba essere raccolta o meno.
Ora io non so quale sia la sede istituzionale più adatta, però mi permetto solamente di raccomandare quanto detto da Monticelli e anche da altri colleghi; se l'art. 24 dello Statuto può essere oggetto di un vostro pensiero, di una vostra decisione e se, nell'ambito di quanto dice l'art.
24, e possibile quella informativa, ritengo che il farla sia politicamente opportuno, per far sì che questa legge arrivi al suo approdo nella misura migliore possibile. Non mi fermo su quanto ha fatto il comitato dei saggi però su alcuni requisiti che forse non sono stati valutati; per esempio il cumulismo delle cariche mi sembra che sia stato ricordato; per esempio alcune incompatibilità, non so se incompatibilità o ragioni di opportunità oggettive che possono emergere; per esempio quanto ha detto il collega comunista. Non so se ci sono delle UU.SS.SS.LL. che presentano solamente un candidato, però mi pare che ce ne siano due che presentano solo due candidati. Sono alcune cose che io credo che la Giunta, l'Assessore o il Presidente debbano prendere in considerazione. Non voglio fare altre considerazioni, però se noi dobbiamo aiutare la Giunta a non sbagliare dobbiamo anche tenere presente che noi siamo una democrazia rappresentativa. La democrazia rappresentativa 'non proviene dall'alto. Non siamo noi che eleggiamo il popolo. è il popolo che elegge noi con tutti i condizionamenti positivi o negativi che questo ci può portare, con tutti i condizionamenti che alla gestione della politica derivano dal suo essere forse anche gestione del potere. Teniamo presente infatti che anche nella gestione della politica forse la vera moralità - e non scandalizzatevi se dico questo - può proprio essere la ricerca del compromesso.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della. Giunta, regionale

Pare che il dibattito si sia, come diceva Monticelli, via via rasserenato. E' rientrato in un confronto più attento sulle varie problematiche connesse ad un provvedimento, ad una fase che ha una sua specificità ben chiara. Qui c'è un provvedimento di legge straordinario come sono straordinari i commissari, che fissa un iter ben preciso e che chiaramente e volutamente è definito. Maccari ha spiegato l'iter in Parlamento e ha chiarito che si è volutamente soppressa la dizione degli organi statutari e delle pratiche statutarie previste dalle Regioni e si è invece fissata una linea Giunte regionali Presidente della Regione, perchè si è visto che c'era una fase particolare, si è fissata una procedura particolare. Questo deve essere ben presente; se non si tiene presente questo aspetto è difficile che possiamo muoverci in questa fase. Poi tutti gli altri discorsi sono giusti. E' vero che dobbiamo essere sensibili a quello che dice la gente, ma non dobbiamo neanche concorrere al disfattismo e allo sfascio delle istituzioni in modo superficiale parlando male di tutti o alimentando un certo tipo di stampa che è uno dei problemi del Paese perchè, continua costantemente ad alimentare notizie che talvolta sono solo indiscrezioni, pettegolezzi ai quali io ho imparato, per mia norma, a rispondere il meno possibile. Se si chiede l'applicazione dell'articolo di legge non si ottiene nulla, se si fanno delle repliche si ottengono contro repliche più o meno documentate e quindi il discorso del dialogo e della polemica con i giornali è un discorso che va preso, a mio avviso, con molta cautela. Quindi non alimentiamo questo discorso dello sfascio e della inefficienza anche se i limiti della legge sono di fronte a tutti noi. Il provvedimento aveva ottime prospettive, si è invece concretizzato in un discorso, anche superficiale, di espulsione dei politici dalla gestione e dall'amministrazione della cosa pubblica; ciò è condivisibile solo in parte, perchè abbiamo visto che anche le Commissioni dei tecnici commettono degli errori, anche le Commissioni dei tecnici possono sbagliare sotto gli aspetti interpretativi, e che la perfezione non esiste.
E' chiaro che qui ci troviamo di fronte ad una scelta che viene dai Comitati dei Garanti i quali sono stati eletti - come ha detto Squillario puntualmente. Io lo ribadisco: siamo una delle Regioni che ha cercato di rispettare tutte le scadenze. Altre Regioni autorevoli, come la Lombardia hanno fatto l'elenco il 27 maggio; certo che non hanno avuto ricorsi al TAR. perchè dal 27 al 31 i termini per poter scegliere sono pochi. E non mi vorrete dire che in quei quattro giorni è venuta la scienza infusa a tutti Noi abbiamo adempiuto a tutti i provvedimenti previsti entro i termini, con l'impopolarità che comportava. Abbiamo mandato a tutte le UU.SS.SS.LL.
tutti i curriculum in modo che queste hanno potuto scegliere sull'arco complessivo; i garanti hanno fatto le loro scelte, e hanno fatto delle scelte che sono evidentemente discrezionali; perchè qui la legge prevede discrezionalità. Vorrei che fosse ben chiaro; qui nessuno ha usato questa parola, ma purtroppo la discrezionalità è un onere, non è una cosa simpatica, è un onere ed una responsabilità, ma che noi non possiamo respingere perchè in realtà come è stata discrezionale la scelta dei Comitati dei garanti su 300 persone, per noi diventa discrezionale, perchè così è, non ci vengono date alcune linee di motivazione, diventa discrezionale - e poi parlerò dei criteri - una scelta su una rosa di tre nomi che probabilmente sono già stati oggetto di una scelta. E dovremmo dire su questi tre nomi chi è il più bravo, chi è il peggiore o chi è il migliore? E dovremmo venire a dire che abbiamo dei criteri per stabilire che uno è migliore dell'altro? Io non me la sento, con molta oggettività.
Io farò una mia scelta o meglio la faremo insieme in Giunta, correttamente ma non possiamo enunciare dei criteri. Se mi si chiede "come vi comportate?" e venite a chiederci "come vi comportate laddove sono due e non tre?", "io considerate valido o no?", se le risposte che dobbiamo dare sono queste, se i criteri sono comportamentali sotto questi aspetti possiamo benissimo venire e darvi dei criteri. Se vi aspettate che noi veniamo a darvi una informativa inventando dei criteri per coprire delle scelte, allora è perfettamente mutile. Non facciamo questo gioco, anche perchè sappiamo tutti che le scelte si fanno valutando le persone e le persone sono in funzione delle conoscenze che si hanno, tutti conoscono persone: anche i comunisti conoscono persone perchè ci dicono di conoscerle. Quindi tutti conoscono persone. Tutti hanno persone che stimano, tutti hanno persone che non stimano, tutti hanno persone cha valutano meglio. Ogni individuo fa una sua valutazione e noi siamo purtroppo onerosamente chiamati a fare una valutazione. Questo è il discorso: si tratta di fare una scelta che ha una sua discrezionalità e che motivare oltre un certo limite non è possibile. Allora noi non vogliamo affatto non tenere conto delle indicazioni del Consiglio non vogliamo assolutamente porci in contrapposizione dialettica con il Consiglio, per diciamo che in questo caso la Commissione nomine, a nostro avviso, non ha una funzione da svolgere o un parere da dare e noi non possiamo attenerci a chiedere un parere che sarebbe non conforme all'iter previsto dalla legge.
C'è da dare una informativa? Dal combinato disposto della legge si parla di decreto del Presidente: su conforme delibera di Giunta, noi non abbiamo difficoltà a presentarla al Consiglio cinque giorni prima della nomina.
Utilizzare questi cinque giorni per fornire una informativa, laddove il Presidente del Consiglio ci chiamerà a farla, se - interpretando l'articolo dello Statuto - alla Commissione nonnine, se ai Capigruppo; come ritengo personalmente più logico. Ma un'informativa sulle cose che vi ho detto, su come ci siamo mossi su questo, non perchè all'USSL 3 abbiamo scelto Tizio anziché Caio o Sempronio. Questa, secondo me, è una risposta che non vi daremo, perchè oggettivamente non ve la possiamo dare su un elemento che richiede anche una nostra discrezionalità. Questo aspetto esiste e non pu non essere tenuto presente. Non abbiamo difficoltà a venire a riferire quale sarà stata la nostra linea di comportamento e in questo senso siamo dispo-nibili, in questo senso siamo perfettamente d'accordo. Mentre un parere che non è richiesto, a nostro avviso, sarebbe elemento negativo sotto il profilo giuridico ed elemento non positivo sotto il profilo pratico. Quindi la nostra proposta è di dare un'informazione - e noi propendiamo di darla nella sede dei Capigruppo - dopo la presentazione prima del decreto. Questa è la nostra proposta di Giunta, che corrisponde alla sostanza del dibattito che c'è stato e che non contraddice le istanze che vengono portate avanti.
Capisco tutte le motivazioni, ma l'ordine del giorno torna ad avere in premessa l'ari. 10 e richiede nuovamente un parere. Su questo parere, per il discorso, a nostro avviso, non è possibile.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Abbiamo il secondo ordine del giorno presentato in data odierna.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Se viene accolta la nostra proposta, prego di ritirare l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Presidente, è chiaro che non ci sono le condizioni per il ritiro almeno da- parte mia, essendo uno dei firmatari di questo ordine del giorno. Mi rivolgo specialmente al Presidente della Giunta. Avevo fatto una proposta che mi pareva potesse rappresentare un tentativo di venire incontro a questioni, anche di ordine giuridico oltre che di ordine politico, che erano state presentate nel dibattito e che raccoglievano uno stimolo venuto in particolare dall'intervento del collega Ferrara, quello che la Giunta portasse in consultazione, ad un organo statutario della Regione Piemonte qual è la Commissione nomine, i criteri. Ho parlato di criteri, non ho chiesto i nomi. Qui si dice invece che non è possibile stabilire alcun criterio. Sono ancora disponibile, se i colleghi concordano, per questa ipotesi di ulteriore emendamento, ma non di ritiro.
Cosa c'entra la Conferenza dei Capigruppo, signor Presidente della Giunta? Non c'entra niente, in questo caso! La Commissione nomine c'entra, perchè c'è scritto nello Statuto della Regione Piemonte, che è legge dello Stato.
Certo che c'entrai Sono gli altri meccanismi che non c'entrano! E poi scusa Brizio, cosa ci interessa un'informativa dopo che avete già deciso tutto? Parliamoci chiaro! Che utilità ha? Basta leggere i giornali.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Majorino; ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Poiché sono uno dei proponenti, mi associo, nella sostanza, a quanto ha ora detto Monticelli. Significa, in definitiva, seguire quanto ha additato sia pure con un concetto non perfettamente identico, il collega Ferrara cioè a dire, in concreto, io e il collega Zacchera (e penso di interpretare anche il pensiero degli altri firmatari) siamo disposti a cancellare nel preambolo tutto ciò che si riferisce alla legge sulle nomine e a lasciare solo il richiamo alla norma statutaria: "Visto l'art. 24 dello Statuto della Regione Piemonte", come preambolo. "Impegna la Giunta a trasmettere alla, Commissione consultiva delle nomine, prevista dall'art. 24 dello Statuto, i curriculum e i nominativi delle persone prescelte; oltre che enunciare i criteri, in forza dei quali è avvenuta la scelta, ai fini di attuare l'art. 24 dello Statuto". Questo è il concetto nella sostanza, mi pare che in questa maniera si recepisce quello che ha suggerito il Consigliere Ferrara, si recepisce di più e meglio lo stesso spirito del nostro ordine del giorno e anche quanto ha detto dal collega Picchioni. La formulazione la potremo perfezionare, ma la sostanza è questa: in parole poverissime, attuiamo, almeno in questa vicenda, una norma statutaria l'art 24.



PRESIDENTE

Ci sono altri presentatori dell'ordine del giorno che intendono prendere la parola in ordine a quanto pronunciato dal Presidente della Giunta? Chiede, la parola il Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Mi è venuto un tal mal di stomaco dopo l'intervento di prima, che continuavo a dirmi; "Ma chi me lo fa fare a prendermela?".



PRESIDENTE

A tutti noi à doverla ascoltare! Proceda.



ZACCHERA Marco

Apprezzando sportivamente là battuta, tante volte un Consigliere di minoranza; che sta qui, che capisce di non aver certo in mano il potere, ci sta anche male quando si permette di dare qualche consiglio e questo viene sapientemente rifiutato. Per esempio, questo ordine del giorno è anche un aiuto al Presidente, perchè alla fine ci sarà pure un criterio di scelta.
Vorremmo che non fosse soltanto, poiché al partito B è toccata l'USSL 27 al partito A toccano là 28 e la 29. Ma, invece, dando una mano in senso di credibilità alla Presidenza, il Presidente, su invito, su istigazione del Consiglio Regionale, dice "Abbiamo ritenuto che il signor X andasse alla USSL 27, perchè è più valido di quello proposto dal partito B" Lei dice "Non posso giudicare", ma dovrà pur giudicare. Se così non fosse Presidente, lei, implicitamente, darebbe ragione à quello che io ho detto prima, magari in termini troppo urlati, ma alla sostanza, cioè che l'unico criterio è la lottizzazione dei partiti al livello più alto. E le lascio un'altra domanda: Presidente, se ci fosse stato - e questo lo dico anche al collega Squillario che ha parlato prima - e c'è stato un bravo manager che in qualche maniera, voleva partecipare alla trafila, gli avreste lasciato lo 0,01 per mille di possibilità di diventare Commissario straordinario? No!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Sì, ce ne sarà più di uno.



ZACCHERA Marco

Sarò lieto. Presidente, con questo lei mi ha dato una magnifica conferma che ho ragione, perchè a quel punto lei mi dirà che nell'USSL 27 andrà il signor X perchè ne ha i titoli di validità. Lei ha risposto quello che io volevo sentire e quindi, à questo punto, là invito à darmi; appunto queste risposte all'interno della comunicativa.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Ma te l'ho già data!



ZACCHERA Marco

No, non mi ha- dato risposta. Mi spiegherà perchè quel signore va a quella USSL. Ho detto che non voglio arrabbiarmi, però Presidente, quello che mi ha detto un secondo fa è in contraddizione con quello che ha detto prima: vede, allora, che i criteri ci sono? E allora li dica, i criteri!



PRESIDENTE

Consigliere Rossa, però lei non è presentatore di questo ordine del giorno e quindi non può intervenire!



ROSSA Angelo

Presento un altro ordine del giorno.



PRESIDENTE

Se lei presenta un altro ordine del giorno, va bene.



ROSSA Angelo

Intervengo per presentare un altro ordine del giorno molto sintetico: "Al termine del dibattito; sentita la relazione dell'Assessore e le conclusioni del Presidente, il Consiglia approva le linee di indirizzo che la Giunta propone per la nomina degli amministratori straordinari delle UU.SS.SS.LL. piemontesi". Firmato dal sottoscritto.



PRESIDENTE

Propongo una breve sospensione. La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 20.25, riprende alle ore 20.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Poiché si chiede di avere, prima della deliberazione che la Giunta andrà a prendere e in conformità della quale - per usare termini di legge il Presidente andrà ad emettere successivamente i decreti, ferme restando le forme previste dalla legge per la consegna della deliberazione stessa al Presidente del Consiglio, un'informativa sul comportamento o comunque sull'atteggiamento che la Giunta andrà ad attivare; la Giunta è disponibile, prima dell'assunzione della deliberazione, nella sede della Conferenza dei Capigruppo, se sarà all'uopo convocata dal Presidente del Consiglio, ad informare circa l'iter di predisposizione della deliberazione e circa le linee di comportamento (non li chiamerei criteri perchè torno a riferirmi al mio intervento, che ribadisco totalmente) che andremo ad assumere in sede di Giunta. Questo potrebbe avvenire prima della deliberazione se c'è consenso. La Giunta dà questa disponibilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Signor Presidente, annuncio l'adesione alla disponibilità illustrata poc'anzi dal Presidente Brizio e sulla base di questa adesione e di questa disponibilità ritiro l'ordine del giorno che ho presentato.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno presentato dal Consigliere Rossa è pertanto ritirato.
La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Per quanto riguarda me e il collega Zacchera, firmatari della terza versione emendata, con la quale si chiede puramente e semplicemente l'attuazione di una norma statutaria, manteniamo l'ordine del giorno.
Prendiamo atto che la Giunta non intende rispettare la lettera e lo spirito dello Statuto, perchè nell'ultima versione l'oggetto dell'impegno era ed è solo la lettera e lo spirito dell'art. 24 dello Statuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Il Gruppo PDS mantiene un atteggiamento del tutto simile a quello annunciato dal collega Majorino. Chiediamo pertanto che si voti sulla terza ed ultima versione che è una richiesta di applicazione dell'art. 24 dello Statuto della Regione Piemonte, legge dello Stato e non soltanto legge regionale, che si limita ad indicare l'obbligo della consultazione della Commissione per le Nomine per quel che riguarda i soli criteri: Prendo atto che la Giunta non intende in questo caso applicare una norma dello Statuto della Regione Piemonte. Sottolineo questo punto: la Giunta si rifiuta di applicare una norma dello Statuto della Regione Piemonte che è legge dello Stato.



MARCHINI Sergio

Chiedo la parola per mozione d'ordine.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Vorrei fare chiarezza su una questione. La Giunta ha dichiarato la propria disponibilità che non ha niente a che fare con l'argomento all'o.d.g., perchè chi dirà che la Giunta non deve andare in Commissione è il Consiglio, non è la Giunta. Quindi, semmai sarà la maggioranza che avrà stabilito che non si deve rispettare l'art. 24 dello Statuto, perchè in questo caso la Giunta è destinataria di una richiesta e la decisione se la Giunta debba rispettare una certa richiesta o meno attiene al Consiglio e non alla Giunta: La Giunta fa una sua valutazione che a mio modo di vedere è addirittura impropria, ma nella specie c'è una dichiarazione di disponibilità della Giunta che non è ragione di' patteggiamento, il che non vuol dire che si chiede a qualcuno di ritirare l'ordine del giorno. Sarà la maggioranza ad assumersi la responsabilità politica di dire che questa materia non è materia che deve andare in Commissione Nonnine, non la Giunta.



PRESIDENTE

Mi consenta, Consigliere Marchini, siamo in sede di dichiarazione di voto su un ordine del giorno che i due Consiglieri firmatari hanno detto di mantenere.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Ferrara; ne ha facoltà.



FERRARA Franco

Signor Presidente, colleghi, nell'intervento precedente ho detto che questa legge non era partita molto bene. Credo viaggi ancora non molto bene. Prendo atto con soddisfazione di quanto detto dal Presidente della Giunta in ordine alla sua disponibilità ad esporre un'informativa ad un organismo del Consiglio regionale, anche se ritengo che la richiesta contenuta nell'ordine del giorno fosse altrettanto legittima.
Alla luce di queste considerazioni, ritenendo che non si possono esprimere due pareri in contrasto tra loro, prendo atto della disponibilità della Giunta. Sull'ordine del giorno presentato da Majorino ed altri mi asterrò.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Il Gruppo DC dà atto al Presidente Brizio della disponibilità dichiarata in questa sede, in via autonoma, dalla Giunta regionale che data anche la particolare specie di cui si discute, è disponibile a fornire informazioni in ordine alla fase finale della procedura relativa agli amministratori straordinari.
L'ordine del giorno va respinto, però per una serie di ragioni che in qualche modo colleghiamo alla disponibilità autonomamente manifestata dal Presidente della Giunta; che ha formato oggetto di discussione durante la breve interruzione. Noi riteniamo che ci si possa quindi astenere nella votazione di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Io voterò fermamente no e lamento che qualcuno della maggioranza si astenga, perchè l'astensione vuol dire non prendere posizione; anche se l'ordine del giorno non passa; questo è un po' un comportamento da salotti "bene".
Attenzione: non ci si può astenere su una questione tecnico-giuridica ovvero se la delibera debba andare o no in Commissione nomine; o è un sì o è un no. Questa è la prima questione all'ordine del giorno.
La seconda questione è un problema politico, ovvero se la Giunta, prima di assumere delle proprie delibere - e qui siamo all'aspetto politico, non all'aspetto formale - debba in qualche misura confrontarsi col Consiglio.
Così non è.
Noi possiamo apprezzare un atto di disponibilità della Giunta ad illustrare un iter. Come ha detto correttamente il Presidente - e poi quello che riterrà di aggiungere lo apprezzeremo - l'astensione vuol dire che non si prende posizione su due cose: non si sa se la Giunta dovrebbe o non dovrebbe andare in Commissione nomine, e non si sa se la Giunta deve o non deve contrattare preliminarmente col Consiglio la delibera, perchè di questo si tratta.
Cari amici, la politica, soprattutto nelle assemblee. è scontro, non è mediazione. L'attività del Consiglio è scontro, le posizioni vanno sostenute, difese.
Sull'astensione su un problema politico, e cioè - lo ripeto - se prima la Giunta debba venire a contrattare col Consiglio in qualche modo perchè di questo si tratta, ho sempre sostenuto che la Giunta, nel nostro Statuto non è tenuta in alcun modo ad essere condizionata da indirizzi da parte del Consiglio, ha la sua assoluta autonomia. Dopo avremo il dovere di controllare.
Secondo: è l'aspetto giuridico. Tra l'altro su questo è preoccupante l'astensione dei colleghi di maggIoranza, perchè i problemi introdotti dal Gruppo MSI-DN sono di non poco momento giuridico e anche di validità del decreto che farà la Giunta Che in qualche ricorso al TAR ci sia scritto che la delibera è nulla perchè non è, stata rispettata la Commissione nomine e a sostegno della nostra tesi i sottoscritti avvocati registrano che due Gruppi di maggioranza si sono astenuti, il che sta a indicare che le argomentazioni del collega non sono del tutto infondate, è un argomento processuale di una qualche suggestione che mi pare inopportuna e politicamente pericoloso introdurne in questa sede.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Mi astengo per ragioni politiche, per opportunità politica. Noi diamo a questa votazione un significato politico preciso, diretto a respingere l'ordine del giorno.
Qui ci sono state già dichiarazioni che si diversificano tra di loro e allora, per opportunità politica, siccome l'astensione ha significato di voto contrario, è praticamente come se fosse un voto contrario.
Marchini, tu hai fatto un invito che ci trova pienamente sensibili però bisogna che poi la maggioranza si trovi d'accordo e siccome siamo d'accordo nel dare un significato negativo all'ordine del giorno, io voglio che prevalga la maggioranza che si astiene, che dà significato politico a questa posizione.



(Interruzioni in aula)



PRESIDENTE

Poiché non ci sono altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno presentato nella terza sua edizione, ovvero depurato della seconda e terza premessa, che ha in riferimento soltanto l'art. 24 dello Statuto e che fa riferimento all'impegno della Giunta, presentato dai Consiglieri Majorino, Monticelli ed altri, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte: visto l'art. 24 dello Statuto in forza.del quale la Commissione consultiva per le nomine viene espressamente prevista e 'viene consultata dal Presidente della Giunta sui criteri di carattere generale in base ai quali la Giunta stessa o il suo Presidente provvedono alle nome di loro competenza '



IMPEGNA IA GIUNTA

a trasmettere alla Commissione nomine i nominativi delle persone che la Giunta stessa ha scelto di nominare alla carica di Amministratori straordinari delle UU.SS.SS.LL., ed a trasmettere - contestualmente - i 'curriculum' relativi: il tutto per i fini di cui in premessa, e ciò senza dilazione, e congruo tempo prima del formale decreto di nomina".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 9 voti favorevoli, 5 contrari e 15 astensioni (2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).


Argomento:

Esame ordine del giorno n. 178 presentato dal Consigliere Majorino ed altri sulle nomine degli Amministratori delle UU. SS. SS. LL.

Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 21.00)



(La seduta ha termine alle ore 21.00)



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