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Dettaglio seduta n.65 del 21/05/91 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta é aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bortolin, Calligaro, Dameri Farassino, Foco, Penasso e Porcellana.


Argomento:

b) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Deliberazioni adottate dalla Giunta regionale


PRESIDENTE

L'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 4, 11, 18 e 25 febbraio, 11, 18 e 25 marzo, 8, 15, 22 e 29 aprile 1991 - in attuazione dell'art. 9 della L.R. n. 6/88 - in materia di consulenze ed incarichi, é depositato e a disposizione presso il Servizio Aula.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame proposta di deliberazione n. 188: "Delibera quadro ai sensi dell'art. 4 della L.R. 55/1984 'Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di Enti Locali'"


PRESIDENTE

Su richiesta dell'Assessore Cerchio esaminiamo la proposta di deliberazione n. 188, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore al lavoro

Intervengo brevemente per testimoniare che attraverso la disamina e l'approvazione di questa deliberazione, relativa all'impiego straordinario e temporaneo di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro promossi dagli Enti locali, si è rilevato che la stessa deliberazione potrà avere un significato, purtroppo - ma in questo caso positivo - in una stagione che certamente non volge al bello almeno in termini di valutazioni congiunturali e strutturali, tenuto conto che in questi anni.
dall'operatività della L.R. n. 55/1984 e della successiva modifica del 1989, sono stati occupati in Piemonte 9.500 disoccupati direttamente attraverso i cantieri di lavoro con il contributo regionale, più un altro migliaio circa attraverso iniziative dirette dei Comuni. Quindi oltre 10.500 lavoratori per circa 600 progetti attivati da circa 530 Comuni Comunità montane o Consorzi. Tutto questo ha comportato un impegno finanziario di 13 miliardi e 300 milioni da parte della Regione in questi anni.
Nella deliberazione vengono indicate l'indennità giornaliera lorda di L. 50.000 ed alcune priorità all'interno di fasce più deboli del mercato del lavoro, riferite sostanzialmente all'anzianità di iscrizione al collocamento, ai disoccupati iscritti alla prima classe di collocamento con nuclei familiari in particolare stato di bisogno.
La deliberazione inoltre, in termini di programmazione, indica circa 203.000 disoccupati iscritti al collocamento in Piemonte, una valutazione aggiornata ai dati fine 1990 con quote divise per ambiti territoriali provinciali, dai 132.000 disoccupati in provincia di Torino, che equivalgono all'incirca al 65% del totale, e a scalare le altre rappresentanze. Saranno poi questi i criteri del riparto dei fondi da destinare per quota parte alle singole Amministrazioni provinciali che volessero attivare cantieri di lavoro per venire in aiuto finanziario ed occupazionale, ancorché temporaneo, alle fasce più deboli della società, in questo caso del mercato del lavoro.
In ordine alla presentazione dell'emendamento da parte di alcuni Consiglieri, la Giunta regionale accoglie positivamente l'indicazione, che va peraltro in linea con la modifica che la legge ebbe modo di determinare che già introduceva un discorso di attenzione ai percorsi formativi.



PRESIDENTE

E' stato presentato un emendamento a firma dei Consiglieri Bosio Monticelli e Rivalta: a pag. 5, punto 4), inserire alla riga cinque del primo capoverso "e in particolare le domande corredate da progetti che prevedano anche momenti formativi inerenti l'attività lavorativa stessa".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti.
Pongo ora in votazione la deliberazione così modificata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
La deliberazione é approvata all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 76 presentato dai Consiglieri Cucco, Staglian Segre, Marino, Monticelli, Picchioni, Leo, Goglio e Maggiorotti e n. 176 presentato dal Consigliere Rossa sull'obiezione di coscienza


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 76, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Cucco per l'illustrazione.



CUCCO Vincenzo

Si tratta di un ordine del giorno che richiama il Parlamento ad un esame veloce della riforma del servizio sostitutivo del servizio di leva e quindi ad una migliore regolamentazione dell'obiezione di coscienza nel nostro Paese. E' un documento che, pur essendo abbastanza vecchio nel senso che risale al 18 dicembre, si inserisce in un momento particolare del dibattito su questa materia nel nostro Paese, in quanto dopo le vicende del Golfo e dopo il tanto parlare che si è fatto di non violenza e di difesa della Nazione e della pace, anche in Parlamento è rinato il dibattito su questo tema, anche se ha assunto colorazioni di tutt'altro tipo. Mi sembra che all'ordine del giorno delle forze politiche, oggi ci sia la questione dell'esercito di professione più che di una diversa regolamentazione dell'esercito cosiddetto popolare. Non credo però che questo documento sia inutile, anzi credo che sia essenziale l'espressione di un'assemblea parlamentare come la nostra su un tema di questo tipo, anche perché siccome l'iter delle riforme in Italia é sempre così lungo, ho l'impressione che si potrebbe arrivare - uso il condizionale - molto prima a una riforma dell'attuale legge che regola l'obiezione di coscienza piuttosto che ad una riforma della difesa nazionale.
Il contenuto dell'ordine del giorno è semplicemente un richiamo a un testo di riforma della legge n. 772/72 che regolamentava l'obiezione di coscienza a un testo unico, che é già stato approvato da tutte le forze politiche della Camera dei Deputati e che purtroppo è stato bloccato da una strana discussione parallela avviata in sede di Senato della Repubblica su un progetto di riforma dell'ordinamento militare, che ha a che fare anche con l'obiezione di coscienza, che di fatto stravolge i temi della riforma avviata alla Camera dei Deputati.
Voglio richiamare soltanto tre o quattro dei contenuti principali del progetto di riforma che é giacente alla Camera, di cui noi con questo ordine del giorno vogliamo sollecitare l'esame che richiamano i principi fondamentali che la stessa Corte Costituzionale ha espresso più volte quando é stata chiamata ad esprimersi sulle eccezioni di costituzionalità della legge sull'obiezione di coscienza. Innanzitutto - e questo non lo dice soltanto il buon senso e l'opinione comune, ma anche la Corte Costituzionale - deve essere effettivamente regolamentata e garantita la parità di condizioni sia per quei cittadini che vogliono usufruire del diritto di obiezione di coscienza, sia per quei cittadini che invece vogliono fare il servizio militare obbligatorio, stando alle leggi nazionali.
Questa parità di condizioni deve essere applicata in ognuno degli aspetti della vita di questo anno che viene sottratto alla libera decisione dei cittadini. Mi riferisco in particolare a un altro dei principi che la Corte Costituzionale ha ribadito proprio di seguito a quello che ho detto prima: l'esistenza di un diritto soggettivo del cittadino a scegliere l'obiezione di coscienza; diritto soggettivo che in quanto tale non pu essere vagliato nelle sue motivazioni. Riteniamo peraltro che sia impropria ed illegittima la pretesa da parte dell'organismo militare di valutare la coerenza delle motivazioni apportate dall'obiettore di coscienza per presentare questa domanda.
Sempre per quanto riguarda i principi, vi é una terza questione, quella giurisdizionale. Gli obiettori di coscienza e le questioni che hanno a che fare con essi oggi sono ancora in giurisdizione militare, assoluta stupidaggine dal punto di vista dell'ordinamento esistente, perché, avendo stabilito che l'obiettore di coscienza obietta, non fa parte del corpo militare, quindi la giurisdizione non é più quella militare.
La proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati, prevede due aspetti molto innovativi e molto importanti che richiamo soltanto per memoria: uno è l'istituzione del Servizio civile e nazionale, organismo che organizzerà la presenza sul territorio degli obiettori di coscienza e deve essere di natura civile e non di natura militare, l'altro é un criterio che viene introdotto con il progetto di legge in discussione alla Camera e riguarda l'assegnazione degli obiettori di coscienza sulla base di preventivi accordi fra ente e obiettore e non sulla base di una scelta dell'organismo militare che oggi é quello autorizzato ad assegnare l'obiettore ad un servizio invece che ad un altro.
Ricordo che il testo dell'ordine del giorno in discussione è molto più stringato nel senso che si richiama allo stato attuale del dibattito alla Camera; sollecita l'esame da parte della Camera dei Deputati della proposta che é stata già approvata da tutte le forze politiche chiedendo nel contempo di non procedere all'esame del progetto di legge esistente al Senato perché è chiaramente in contrasto con quello della Camera e chiaramente in contrasto con la direzione verso la quale si stanno muovendo tutte le forze politiche.
Voglio soltanto ricordare un fatto politico molto importante. La Camera dei Deputati ha approvato a stragrande maggioranza in questi giorni una proposta di mozione a prima firma Emma Bonino, Flaminio Piccoli, Giorgio Napolitano, Alfredo Biondi e altri, dove sul tema degli armamenti e sul tema del disarmo necessario e di un diverso utilizzo delle risorse umane anche per quanto riguarda la difesa degli Stati, si dicono delle cose molto importanti. Mi sembra che questo potrebbe essere un ulteriore, anche se piccolo e molto parziale, contributo a continuare il dibattito in quella direzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ho già avuto occasione di esprimere in una discussione che si é svolta nella scorsa legislatura una posizione che mi trova in disaccordo con la proposta che viene fatta da parte dei colleghi che hanno presentato l'ordine del giorno. E' un disaccordo che non é di fondo perché nella sostanza potrei condividere la proposta, però quando si parla dell'obiezione di coscienza vi é una ragione che deve assolutamente essere tenuta in considerazione.
La mia osservazione era relativa al fatto che. benché approvata e sostenuta da un largo arco di forze, tale proposta si ponesse in equilibrio con il sistema nel quale è organizzato il servizio militare, per il quale si invoca il diritto anche all'obiezione di coscienza. In un'altra occasione mi ero dichiarato d'accordo a patto che si richiamasse quanto è sancito nell'art. 52 della Costituzione italiana, laddove dice che "La difesa della patria é sacro dovere del cittadino". Questa frase rappresenta un punto fondamentale dal quale é giusto che derivi anche il diritto all'obiezione di coscienza se un cittadino, chiamato alle armi anche in tempo di pace, non ritenga di accettare e di indossare la divisa militare ma di compiere il servizio civile.
Mi sembra doveroso che un'assemblea che rappresenta la totalità del Piemonte, regione che ha una sua storia, che non é esente da momenti di grandi asprezze, scontri e difficoltà. tenga presente questo aspetto.
altrimenti vi é il rischio di esaltare soltanto la parte che ha la dignità di essere riconosciuta e non quella di coloro che non si sentono di assumere un impegno in tal senso. Però non vorrei che. nel momento in cui si rivendica una serie di ragioni e di diritti. si sottovaluti quanto è scritto nella Costituzione a proposito del servizio militare con la coscrizione obbligatoria. Non so come si risolverà il problema del servizio militare, ho l'impressione che per una serie di ragioni si stenti a tenere in piedi un sistema come quello attuale. Anche se sono fortemente attirato dalla valutazione positiva della coscrizione obbligatoria. ho però presente che c'è una larga disaffezione, a volte incomprensibile. Faccio il paragone tra i giovani di oggi che sono chiamati a svolgere il servizio militare vicino a casa e i giovani di cinquant'anni fa che venivano presi e, senza alcun titolo. mandati su tutti i fronti con sacrifici inenarrabili e con tutte le conseguenze che ne sono derivate.
Sarà quindi necessaria la rivisitazione di alcuni valori. quei valori sui quali si formano una società e uno Stato. Il nostro Stato si é formato attraverso momenti alterni e difficili. non é stato un percorso facile stato un percorso in salita, e la gente onora i caduti e ricorda chi ha compiuto dei sacrifici, a volte anche inutilmente come é accaduto. E' stata comunque gente che ha detto sì, che appartiene alla nostra storia e che va onorata in quanto ha fatto dei sacrifici per dare al Paese una sua dignità.
Questo non toglie nulla al fatto che vi sia gente che ritiene di non aderire ad una scelta di questo tipo, però venga almeno riconosciuto in un ordine del giorno. che si propone di andare a dirimere alcune questioni aperte, il contributo che le Forze Armate italiane hanno dato e stanno dando.
Queste sono le ragioni per cui ho voluto esprimere il disaccordo. che non é di fondo e che vuole avere il rispetto delle scelte individuali, ma all'interno del sistema nel quale noi siamo. Poi se domani il sistema cambierà, se si andrà verso un esercito di professionisti, probabilmente questo libererà la questione dell'obiezione di coscienza, perché a quel punto sarà una scelta a cui ciascuno sarà libero di aderire o meno. Ho qualche perplessità in proposito anche se è vero che stanno cambiando molte cose. Credo che sia un motivo che ci fa essere cittadini alla pari accogliendo anche delle responsabilità che io mi auguro, in grigioverde non sia mai necessario accogliere; ma i fatti. le cose che accadono e che sono accadute recentemente. che hanno in parte diviso la gente qui dentro ci fanno considerare che c'è bisogno di quella vecchia norma "si vis pacem para bellum", che a volte abbiamo criticato. Nel passato la ritenevo inutile, ma faccio ammenda di quella valutazione perché, anche in una prospettiva di lavoro in direzione della pace, si determinano fatti che sono imprevisti, imprevedibili, non voluti e che portano quindi alla necessità di avere un minimo di organizzazione di difesa. Non può esserci soltanto con le obiezioni di coscienza, ma deve esserci nella civiltà di questo periodo, che viviamo coni suoi difetti, ma anche con i suoi pregi deve essere fatta di mezzi, di competenze, di grande professionalità, di uomini preparati a manovrare, gestire e organizzare delle cose come quelle che sono state recentemente organizzate nell'area del Golfo. che hanno dimostrato una grande capacità di approntare schieramenti che credo siano stati puntuali rispetto ai pericoli che abbiamo considerati preoccupanti e gravi non solo per quell'area, ma per aree più vaste.
Di qui la ragione per cui ho espresso questa mia posizione, che mi sembra rispondente all'opinione media comune che dovrebbe unire tutti. Se non vi è la disponibilità dei promotori dell'ordine del giorno di accogliere la proposta che l'art. 52 prevede che la difesa del suolo della patria è un impegno di tutti i cittadini, ho preparato un ordine del giorno, che vorrei consegnare alla Presidenza, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte ricordato il primo comma dell'art. 52 della Costituzione italiana, che sancisce: 'La difesa della patria é sacro dovere del cittadino '; riafferma la propria fiducia nell'ordinamento democratico delle Forze Armate della Repubblica Italiana e nel loro indispensabile e meritorio ruolo di difesa della società e delle sue istituzioni civili; riconosce che l'obiezione di coscienza rappresenta l'esercizio di un diritto individuale del singolo cittadino e, come tale, ne chiede la tutela negli ambiti e nelle circostanze compatibili con il primato dell'interesse collettivo, sancito dalla Costituzione".
Questo è l'ordine del giorno che in mancanza di una possibilità di vedere accolte queste proposte, mi permetto di presentare alla Presidenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.



MIGLIO Mario

Il Consigliere Rossa ha giustamente citato l'art. 52 della Costituzione che dice che é sacro dovere di ogni cittadino la difesa della patria. E' un articolo che viene usato anche dagli obiettori di coscienza che si fanno forti di questi principi per affermare però una cosa particolare. Questo articolo della Costituzione parla di difesa della patria, non necessariamente di difesa annata della patria. In questo periodo, in questo secolo, c'è stata una evoluzione culturale estremamente significativa che ci ha portato a vedere nel concetto di difesa risposte estremamente varie e alternative; ribadisco alternative e non sostitutive, come il servizio civile vuole ancora essere per alcuni.
In questo senso, ed è la cosa che come obiettori di coscienza continuiamo a sostenere e ribadire, é necessario affermarla sia a livello di principi e di cultura sia a livello normativo. In proposito le sentenze della Corte Costituzionale così come le risoluzioni del Parlamento europeo e moltissimi altri provvedimenti assunti da diverse sedi istituzionali confermano il fatto che la difesa può essere interpretata in modi diversi: è difesa tanto quella annata. così come é difesa la capacità dei giovani in questo caso chiamati al servizio di leva, di prestare un servizio (per 15 o 12 mesi, questo é ancora da chiarire vista l'ultima sentenza della Corte Costituzionale) a favore per esempio dei soggetti disabili, a favore del ripristino delle qualità ambientali che sono andate perdute nel tempo a favore degli handicappati. a favore di un diverso ruolo delle autonomie locali per esempio nel settore della cultura e della informazione.
Nessuno di noi vuole delegittimare i principi dell'art. 52 della Costituzione, anzi ci richiamiamo proprio a quell'articolo per far capire che già il costituzionalista non parlava di difesa armata dando appunto la possibilità di prevedere modi diversi di concepire la difesa, non necessariamente solo improntata in un modello storicamente determinatosi nel tempo, anche se poi l'obiezione di coscienza di fatto ha radici estremamente lontane. che si perdono nei secoli anteriori. Forti di questo principio si ribadisce la necessità di trovare modelli diversi ed alternativi a quello usualmente ritenuto l'unico possibile.
In questo senso la necessità non è tanto quella di accettare o non accettare l'esistenza dell'obiezione di coscienza; ormai esiste una legge nazionale, esistono delle sentenze della Corte Costituzionale che a più riprese hanno ribadito la validità e la legittimità dell'esistenza di questa scelta come diritto fondamentale degli individui ad esprimersi in rapporto a quelli che sono i convincimenti personali. Non importa che siano essi filosofici, morali o religiosi, importa viceversa che siano garantiti sempre nel rispetto della Costituzione; vorrei citare gli artt. 2. 10 e 11 dove si parla dei diritti individuali e del riconoscimento della diversità di interpretazione filosofica e religiosa della vita e della quotidianità come espressione continua che ciascuno di noi deve vedersi garantita.
Se da una parte non è più necessario riconoscere l'obiezione di coscienza così come non é necessario riconoscere l'esistenza del servizio civile, perché una legge del 1972 lo ha istituito, dall'altro canto esiste un vuoto estremamente grave creato dall'ultima sentenza della Corte Costituzionale in materia. quella del 1989 relativa alla incongruità della maggiorazione di 8 mesi del servizio civile rispetto al servizio militare di leva; si è aperta una radicale discussione, creando un vuoto a livello normativo che deve essere necessariamente colmato e non vedo come se non addivenendo alla ristesura ed approvazione in sede parlamentare di un nuovo testo di legge.
Ultima considerazione é che il problema più grave che deve essere risolto é che se da una parte esiste una legge che invia generale definisce quella che è la regolamentazione della richiesta dei giovani di leva per accedere a questo beneficio, comunque suddiviso fra l'obiezione di coscienza in senso lato e la richiesta di poter svolgere il servizio civile. dall'altra parte, nella realtà dei fatti, tutta la gestione viene fatta attraverso le circolari del Ministero della Difesa che spesso e volentieri non tengono in considerazione quei diritti che la legge sanciva.
Il Consigliere Rossa aveva citato la necessità di parificare nella sostanza i due soggetti, cioè colui che svolge il servizio militare di leva normale e colui che svolge il servizio civile. Le cose non stanno propriamente così. nel senso che se si va a vedere la regolamentazione generale che il Ministero della Difesa dà per la gestione del servizio civile esiste una stretta convivenza, nel senso che tutto quanto riguarda la sfera della gestione dell'apparato militare viene applicato automaticamente all'obiettore di coscienza. Dall'altra parte una serie di circolari ministeriali hanno via via spogliato di alcuni diritti gli obiettori di coscienza stessi. Nell'ambito di questa spoliazione vorrei citare alcuni esempi significativi: si ha lo stesso trattamento in merito all'eventuale giudizio in caso di processi; si ha lo stesso trattamento riguardo al rilascio di licenze di diverso tipo, da quelle ordinarie a quelle straordinarie; si ha la stessa condizione di retribuzione, anzi in questo senso c'è una sottrazione perché si percepisce una paga esattamente analoga a quella del soldato con la condizione che chi è sotto servizio civile non può svolgere altre attività professionali, ma nello stesso tempo è tolta l'indennità di vestiario senza la quale è difficile capire come un soggetto potrebbe riuscire a svolgere 15 mesi di servizio con un vestiario che non gli viene fornito né dall'ente presso il quale é distaccato né in forma di rimborso direttamente dal Ministero della Difesa.
Questi semplici esempi vogliono far capire come sia necessario addivenire al più presto alla ristesura di una nuova legge che stralci il controllo del servizio civile dal Ministero della Difesa che l'ha sempre inteso in termini conflittuali e lo riporti. così come peraltro era previsto, sotto l'egida della Presidenza del Consiglio. Questo vorrebbe dire ovviamente non creare più una conflittualità fra le due esigenze e i due diritti che vogliono essere affermati in diverse sedi e in diverso modo, superare la conflittualità fra le parti, separare la gestione dei due servizi, l'uno da svolgere sotto l'egida delle Forze Armate e l'altro sotto il controllo della Presidenza del Consiglio e quindi avviare seriamente il processo di definizione e realizzazione della difesa alternativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Signor Presidente, colleghi Consiglieri. ritengo che l'ordine del giorno presentato dai colleghi per quanto riguarda l'obiezione di coscienza sia un apporto estremamente importante, pero non considero completamente infondato quanto il collega Rossa ha sollevato. Cercherò di spiegare queste ragioni.
Dato per accettato che l'obiezione di coscienza sia un diritto soggettivo del cittadino e che in qualche misura l'attenzione a questo problema possa rappresentare una componente del più ampio sistema dei diritti civili in cui la nostra società faticosamente va cercando di migliorarsi ed accrescersi, ci sono alcuni punti che nell'ordine del giorno non sono molto chiari e che vorrei evidenziare. Evidentemente si potranno poi sviluppare altri interventi da parte dei firmatari.
E' certo che senza un serio, strutturato servizio civile nazionale l'obiezione di coscienza rischia oggi, anche con un rapporto non sempre ben calibrato con gli enti convenzionati, di rappresentare in qualche modo una comoda via d'uscita rispetto a un impegno che altri cittadini debbono svolgere. Non credo nemmeno infondato il fatto che in un momento in cui in questo paese si sta parlando di che cosa dovranno essere le Forze Armate.
come si dovrà configurare la difesa - e io aggiungerei anche in un paese nel quale si sta parlando di riforme istituzionali - in cui personalmente ritengo che la leva obbligatoria e un esercito di popolo siano una garanzia per la democrazia rispetto a un esercito di professionisti, controllato magari da un Ministero, ritenendo però questo aspetto importante, una leva che continui a essere obbligatoria e diffusa. il problema della difesa militare dovrebbe essere integrato a quello di un sistema di difesa civile.
Un servizio civile in tanti campi, dalla sanità all'assistenza all'organizzazione di servizi, agli interventi per quanto riguarda la tutela in materia ecologica; devono però essere interventi di pari gravosità, di pari impegno a quelli che si svolgono invece nella leva obbligatoria. Non possono essere occasioni per passare un anno tranquillo in un organismo. magari a sperimentare la semina delle piante officinali come ho avuto occasione di vedere. Si deve trattare dell'opportunità di un diritto soggettivo del cittadino a non indossare la divisa, a non misurarsi con le armi, da rispettare, da considerare come diritto civile alto. per da inquadrare nell'ambito di una comunità che in qualche modo ha un principio di mantenimento, ovviamente non di aggressione, ma di difesa della sua sovranità. Mi pare che il collega Cucco abbia sollevato un aspetto importante, cioè quello che la gestione della chiamata e dell'impiego degli obiettori non sia più di competenza militare, proprio trattandosi di un servizio civile nazionale. Mi pare che la legge preveda che la Presidenza del Consiglio abbia una sua gestione specifica, una sua competenza; però i due sistemi, il servizio militare nazionale e il servizio civile nazionale, devono avere un qualche collegamento e devono avere un denominatore comune che è quello del pari impegno, della pari gravosità. Ora noi sappiamo che i tempi sono uguali. sono stati tolti i tre mesi aggiuntivi. in qualche modo a compensare una diversità dei termini nei quali il servizio militare si veniva a porre come impegno. Con questa parità mi pare che si sia tolta un'ingiustizia, occorre però lavorare a far sì che questa occasione di lavoro serva alla comunità in modo integrato e non sia solo per scantonare un passaggio importante, almeno per come è nata negli Stati dall'800 in poi la leva obbligatoria. Pensiamo solo alla tragedia del brigantaggio nel Mezzogiorno, che in qualche modo era anche una reazione rispetto alla leva obbligatoria; però noi consideriamo questa presenza della comunità anche nella difesa, non nell'offesa, nella difesa del nostro territorio un elemento che cementa, che garantisce, che rende pluralistico, che rapporta in qualche modo la diffusione e toglie anche rischi e attentazioni. A me spaventa un esercito di professionisti, appunto di 300.000 persone, in mano a un Ministero, mantenere la leva obbligatoria e mantenere anche la cultura dell'alimentazione della leva obbligatoria perché se poi facciamo sì che solo 50.000 giovani per tornata che vadano ad alimentarla é chiaro che é un fallimento di questo principio. Lo si pu anche svuotare attraverso questo aspetto, quindi condivido il principio e l'impostazione, ma direi che per rendere più efficace questo ordine del giorno sarebbe stato utile renderlo un po' più corposo in questo passaggio che io ho cercato di evidenziare. Forse non é condivisibile, ma qualora fosse condivisibile lo si potrebbe rendere, con un emendamento, un po' più pesante in modo che serva anche alla sollecitazione che noi facciamo rispetto al Parlamento, completandola e articolandola.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Signor Presidente e colleghi. poiché mi ritrovo in gran parte in quello che ha detto il mio collega precedentemente, é inutile che lo ripeta e quindi non farò altro che esprimere rispetto per chi propone l'obiezione di coscienza, apprezzamento per chi ha fatto il suo dovere, specialmente all'estero in condizioni spesso molto disagiate, denunciando peraltro che molto spesso attraverso le obiezioni di coscienza si é trovato un canale succedaneo per non fare il militare o farselo a casa. In buona sostanza non mi trovo invece d'accordo rispetto a quello che diceva il collega, e quindi più specificatamente per quanto riguarda l'ordine del giorno, sul discorso dell'esercito. Secondo me - e questo lo sostengo da molti anni, lo sostiene il mio partito - se ci fosse in Italia l'esercito volontario non avremmo il problema dell'obiezione di coscienza in quanto farebbe il militare solo chi desidera farlo, con l'impegno però a farlo bene. Non certo un esercito volontario di 300.000 uomini perché sarebbe del tutto inutile, ma un esercito molto meno numeroso, meglio preparato e anche questo può essere un modo di avere un'attività che tenga impegnati praticamente per tutta la vita, con la certezza di difendere la democrazia. prova ne sia che nelle principali democrazie occidentali c'è un esercito volontario, o dove la democrazia c'è da centinaia d'anni. non è stata minimamente mai danneggiata dall'esistenza dell'esercito volontario. Certo, bisognerebbe fare delle scelte, una delle quali è avere appunto un esercito efficiente, magari non tanto in mano ai politici.
Bisognerebbe avere assolutamente anche un peso economico per poter strutturare un esercito moderno ma che in caso di necessità, nella sciagurata necessità che si debba utilizzarlo, si possa anche contare su una certa efficienza che oggi non c'è. Viceversa ci sarebbe, secondo me, la possibilità di migliorare sensibilmente quello che è il servizio civile non più come obiezione di coscienza, ma per indirizzare i giovani anche per un periodo parziale della loro vita, per alcuni anni, a svolgere un servizio attivo di difesa civile, di tutela civile in una quantità di organizzazioni volontarie e non volontarie per sostenere una quantità enorme di possibilità in cui necessariamente mancano non solo degli specialisti, ma mancano spesso anche le braccia, le teste, per poter far funzionare tantissime strutture. Penso che oggi come oggi in una situazione in cui ancora non c'è purtroppo l'esercito volontario sarebbe estremamente più utile che queste persone anziché essere tenute dodici mesi a non fare nulla e ad impigrirsi potessero essere...



CUCCO Vincenzo

Zacchera, chi te l'ha detto che non fanno niente?



ZACCHERA Marco

Senti ho fatto l'alpino, anzi per precisione l'artigliere da montagna per 12 mesi. Ho buttato via 11 mesi della mia vita dietro a un mulo, perch un laureato alla Bocconi era giusto che tenesse un mulo per l'esercito italiano. E' una mia opinione che l'esercito volontario professionalmente valido sarebbe estremamente migliore.



CUCCO Vincenzo

Ti ho chiesto perché dici che gli obiettori non fanno nulla.



ZACCHERA Marco

Dico che alcuni obiettori non fanno nulla perché conosco moltissime persone che in buona sostanza non fanno niente. Hanno optato per fare gli obiettori di coscienza non per obiezione di coscienza, ma semplicemente perché non avevano voglia di fare il soldato, perché bisogna anche andare lontano.



PRESIDENTE

Scusate, ma viva le opinioni diverse! Questo è un Consiglio nel quale si dovrebbero esprimere opinioni diverse.



ZACCHERA Marco

Poi se il signor Cucco non vuole andare a fare il militare e nessuno lo vuole, forse meglio così, insomma. Anche perché insisto che per avere nell'esercito - almeno per quando ho fatto il militare io - dei sobillatori dell'esercito é del tutto stupido e non é certo necessario che lo Stato tenga certa gente a fare il militare. Avevo iniziato tra l'altro dicendo "rispetto per chi fa l'obiezione di coscienza e apprezzamento". testuale l'avevo scritto, "per chi ha fatto l'obiezione lontano da casa", perché ho visto lavorare a 6.000 km dall'Italia dei volontari durante il militare ed erano sicuramente molto più utili loro che non per la "sacra difesa della patria".
Quindi ritengo che l'ordine del giorno, al di là delle obiezioni e degli scopi dei proponenti, sia sostanzialmente inutile in quanto il Parlamento sta andando finalmente ad affrontare una nuova legge sull'esercito, arrivando, almeno parzialmente, ad avere un esercito volontario. Per cui, al di là delle buone intenzioni dei proponenti e della loro legittimità, nonché del rispetto che dobbiamo avere per coloro che la pensano diversamente da noi, non approviamo l'ordine del giorno, tutt'al più ci potremo astenere. Potremmo invece essere d'accordo sud secondo ardine del giorno. ma, scusa collega Rossa, é talmente da fiera dell'avvio nel senso che nessuno può non essere d'accordo can quella che é scritto per cui reputa che se vogliamo possiamo votarlo. Ci mancherebbe che non si debba ricordare la Costituzione. ci mancherebbe che non si debba avere fiducia nelle Forze Armate e che non si dovesse riconoscere l'obiezione di coscienza. Per cui mi sembra che il contrario dell'ordine del giorno è l'ovvia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi, ha aggiunta la mia firma - se i colleghi la consentono - all'ordine del giorno che reca come primi firmatari i Consiglieri Cucca, Staglianò e Segre. L' ha firmata innanzitutto perch tratta dell'obiezione di coscienza in termini autonomi. Ha apprezzata il fatta che in un ardine del giorno si affranti una questione e si cerchi sulla stessa di dire de case che si intendono attenere. Dica questa perch ad esempio sul tema dell'obiezione di coscienza, mi sembra sbagliata immediatamente collegare la scelta dell'obiezione di coscienza can da scelta della difesa, quasi che gli obiettori di coscienza di per sé fossero persane che rifiutano il concetto di difesa della patria. Penso che questa passa essere valida sala se il concetto di difesa della patria viene completamente assegnato ad un ruolo predominante delle armi. Non pensa sia vera che gli obiettori di coscienza siano estranei al discorso di una compagine nazionale che difende i valori, il proprio territorio. è un nesso improprio da rifiutare. Anzi, a livella di scelta individuale, da scelta di non usare de armi - e, in questi ultimi anni. che potenza di armi corrisponde per coerenza alla scelta della Stata italiana. con la Carta Costituzionale, e degli altri Stati, can da Carta dell'ONU, nelle quali scritta che intendono risolvere i conflitti evitando l'usa della forza. Se questa assunta do partiamo a livella della coscienza individuale per taluni cittadini nasce il principia dell'obiezione di coscienza, che io ritenga man sala un diritta del cittadina. ma anche una qualità. Infatti ritenga che gli obiettori di coscienza siano portatori di una qualità che va riconsiderata.
Sono pertanto d'accordo che l'ordine del giorno debba essere del tenore di quella che ho sottoscritto, mentre non mi convince l'estensione nell'ambito del discorso dell'obiezione di coscienza, delle lodi ad servizio delle Forze Armate. Non è necessaria, é insito già in altri momenti, non vedo perché ogni volta che si parla dell'obiezione di coscienza bisogna anche tessere le lodi delle Forze Armate. Si parli delle Forze Armate per propria canto; sono un servizio, sono previste dalla Costituzione. Ma se affrontiamo il tema dell'obiezione di coscienza facciamo un ardine del giorno che metta in luce quali problemi ci sano e can chiarezza spenda un voto piccala - come diceva il collega Cucco - ma non inutile a favore della maggiore regolamentazione civile di questa scelta dei cittadini.



PRESIDENTE

La parala al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Secondo me l'ordine del giorno esprime bene de concezioni e le posizioni. Non intendo fare, anche perché qualcuno ha detto che la conosce già, la storia completa dell'obiezione di coscienza. Vorrei solo ricordare credo ne valga la pena - che questo fu un mattone significativo di una cultura di pace, fu una scelta ideale che, in alcune parti del mondo cattolico - mi permetta di dirlo con soddisfazione - e del mondo radicale di certa cultura non violenta a cui da fortemente atto, non fu molto capita quando iniziò questa dibattito.
Uno degli interventi di oggi che ho apprezzato di più è quello del Consigliere Chiezzi. Vaglio ricordare che un tempo. ai tempi del movimento studentesco - perdonatemi questo ricordo. se inizio già anch'io a "ricordare" è un po' grave - eravamo solo una pattuglia a sostenere la scelta non violenta. La maggior parte non soltanto dei partiti tradizionali, non soltanto delle componenti tradizionali, ma anche del movimento studentesco sosteneva che sarebbe stato un di meno rispetta al Vietcong, a Che Guevara o altro. Quindi quella scelta che si rifaceva a Capitani, a Gandhi, al pensiero non violento cristiano e non solo cristiano, ma anche laico, fu una scelta davvero profetica. OggI vedere che molte componenti condividono questo è per noi ragione di soddisfazione anche perché a noi interessa avere ragione in molti, non in pochi. Si diceva "molti nemici molto onore", ma in genere molti nemici molte botte: noi preferiamo tanti amici! Quindi siamo anche disposti alla più larga convergenza. Oggi, infatti. finiti almeno in parte quei tempi eroici. è necessaria una seria riqualificazione della legge.
Condivido pienamente il contenuto della legge in discussione alla Camera che vede un'ampia convergenza. Condivido totalmente gli interventi che sono stati svolti precedentemente dai colleghi Cucco, Miglio ed altri.
Credo sia necessario dire al collega Zacchera che alcuni obiettori lavorano davvero duramente. Noi ne abbiamo avuti 80 in servizio (ho firmato io la convenzione per il Comune di Torino), chi è stato all'amministrazione del Comune, la Presidente Spagnuolo per esempio, sa come erano richiesti dai servizi sociali per svolgere la loro attività e abbiamo impostato questa cosa nella maniera più seria possibile. Piuttosto bisogna dire che - è vero che ormai ho un illustre precedente nel mio Capogruppo, spero che per dire cose molto meno gravi non mi arrivi una lettera da qualche funzionario del Ministero - il Ministero della Difesa sovente, tramite alcuni funzionari non molto convinti e non molto obiettivi, ha gestito questa partita provocando, come diceva Tapparo che ha ragione, non il "pari impegno", ma teorizzando il "pari disagio"! Questo dicendo sostanzialmente in alcuni casi e tramite alcune circolari: visto che i militari fanno una vita di marmellata, facciamola fare anche gli obiettori. creiamo loro più difficoltà possibili. Ma dovrebbe essere l'opposto; facciano i militari il loro servizio nella maniera più intelligente, più costruttiva possibile facciano gli obiettori di coscienza la stessa cosa secondo la propria vocazionalità. Per cui talora al Ministero della Difesa si giocava: se uno chiedeva l'area assistenziale lo mandavano in quella culturale e viceversa e non secondo una vocazionalità. Sono state fatte sovente e appositamente queste cose. Quindi mi pare opportuno che si elimini quella contraddizione in termini, per cui è il Ministero della Difesa a gestire questa partita.
Questa mi pare una cosa semplicemente logica.
Per il resto è tutto detto nell'ordine del giorno, ed é stato detto molto bene dagli interventi precedenti, quindi non mi ripeto. Credo che questa legge sia importante. perché l'obiezione di coscienza sia riconosciuta non come una concessione in base ad "interrogatori", ma come un vero e proprio diritto civile. Le questioni e i pronunciamenti qui richiamati sono chiarissimi. Per chi avesse dubbi circa la relazione sulla Costituzione, che è stata cosi ben richiamata dal collega del Gruppo Verde rimando agli articoli, agli interventi del prof. Venditti, che mi pare non sia l'ultimo arrivato in questo campo e che inviterei tutti a leggere.
Credo, a differenza di qualche altro collega, che invece sia opportuno approvare questo ordine del giorno, sia opportuno sostenerlo, sia opportuno rilanciare questa partita che pare un po' addormentata.
Credo che le vicende che ci hanno visto protagonisti negli ultimi anni si citava la guerra del Golfo (non ritorno su quell'argomento) rendano grande l'importanza di seminare una cultura di pace. Non dico "giusto" o "sbagliato" intervenire, perché lo abbiamo già discusso a iosa, ma una cultura di pace oggi credo sia più che mai necessaria; rilanciare queste cose, rilanciare (come ha fatto anche il Comune di Torino con le varie amministrazioni) uno sforzo per queste cose, un sostegno convinto.
Quando abbiamo mandato la guida a tutti i giovani obiettori non era scritto che una cosa era meno importante dell'altra; ricordavamo però che c'era anche questa grande conquista civile che, siccome molti vorrebbero dimenticare ed affossare, é proprio il caso di rilanciare con vigore e dignità.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

E' stato detto già molto rispetto alle finalità di questo ordine del giorno, che non sono certo quelle di spingere al qualunquismo, e qui nessuno lo vuole affermare, ma spingere ad una razionalizzazione di scelte individuali che sono garantite esattamente come la Costituzione riconosce.
Afferma cioè che é dovere di ogni cittadino difendere la nostra collettività.
Il dettato costituzionale riconosce prevalentemente il diritto di tutti di vivere coerentemente con le proprie convinzioni. ed é questo che a mio parere va riaffermato in questa sede.
D'altra parte non mi posso esimere di ricordare, avendo fatto il militare prima di uscire di strada con la macchina, e avendolo fatto anch'io negli alpini come il Consigliere Zacchera, che anch'io ho vissuto 15 mesi di assoluta inutilità, che tale sarebbe rimasta se non l'avessi riempita con il tentativo di essere solidale con quelli che io allora (e non ero ufficiale) ritenevo i miei compagni di perdita di tempo, di sventura, di scuola di sopraffazione, di scuola di imboscamento.
Credo che altro deve essere l'obiettivo di una Nazione civile. quello cioè di educare soprattutto alla solidarietà. Questo è il senso di un ordine del giorno che probabilmente andrebbe integrato (ma non è questa la sede per discutere questa questione) di quelli che possono essere i compiti che la Regione può assumersi nel far sì che i giovani siano informati di questo loro diritto all'obiezione di coscienza al servizio civile e quindi l'impegno che la Regione assume nei confronti degli enti locali dovrebbe essere quello di sollecitare, anche attraverso finanziamenti adeguati, la diffusione delle opportunità dei possibili ambiti di servizio alterativo e che questa possibilità di informazione sia in realtà veramente garantita come diritto a tutti.
Non c'è questo nell'ordine del giorno, ma penso che comunque questo impegno possa essere recepito dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Signor Presidente, tutte le questioni hanno la loro importanza, anche quelle piccole, per cui un minuto in più su una questione del genere non da buttare, proprio per rispondere in modo molto concreto e pacato alle cose che sono state dette dal Consigliere Rossa e dal Consigliere Tapparo non per negarle, ma semplicemente per dire che questo ordine del giorno proprio nella sua secchezza si richiama semplicemente a un dibattito già avviato e già in fase quasi conclusiva del Parlamento, della Camera dei Deputati che è stato bloccato da altre cose. da altre valutazioni del tutto esterne che portavano a stravolgere il progetto di legge di riforma dell'obiezione di coscienza.
La riforma della legge sulla obiezione di coscienza. che oggi è alla Camera dei Deputati, ovviamente contiene tutte le argomentazioni che il Consigliere Tapparo ha sollecitato. io non le ho richiamate, ma ovviamente il pari impegno, così come tutti gli altri criteri di eguaglianza sostanziale sono tutti richiamati dal progetto di legge, per cui sollecitare l'approvazione del progetto di legge significa semplicemente rinforzare una direzione, non dare maggiore peso a una argomentazione piuttosto che ad un'altra. Anche perché credo che qui nessuno voglia far fare niente agli obiettori e far lavorare soltanto i militari; non è proprio così.
Per quanto riguarda ciò che diceva il collega Rossa, dico semplicemente che mi sembra fuori luogo, proprio nello spirito dell'ordine del giorno che abbiamo presentato, questo richiamo al valore dell'esercito e all'art. 52 della Costituzione italiana, perché questo ordine del giorno è molto più specifico nella sua richiesta, cioè si inserisce in una cosa che è già avviata e che non nega affatto né la Costituzione né il valore e il sacrificio che i militari hanno fatto per l'Italia. Mi sembra un po' troppo forzare la mano in una direzione che peraltro non era affatto la nostra. Mi rivolgo sia al Consigliere Rossa che al Consigliere Tapparo chiedendo loro di votare questo ordine del giorno, proprio per lo spirito stesso che abbiamo voluto dare a questo ordine del giorno, molto secco e molto concreto, a conclusione di un iter già avviato e in buon punto al Parlamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 76, il cui testo che recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: è necessario procedere con urgenza alla riforma della Legge 772/72 sull'obiezione di coscienza, anche in rapporto con l'avviata revisione della coscrizione obbligatoria e della normativa militare del nostro Paese il Parlamento europeo e la Commissione Diritti Umani dell'ONU hanno approvato alcune risoluzioni con le quali richiamano gli Stati membri a tutelare opportunamente l'obiezione di coscienza quale 'legittimo esercizio del diritto di libertà di pensiero, coscienza e religione riconosciute dalla Dichiarazio-ne Universale dei Diritti dell'Uomo e dalla Convenzione Internazionale sui Diritti Politici e Civili ' la Corte Costituzionale (sentenze n. 164/84, 409/ 89 e 470/89) e il Consiglio di Stato (decisione n. 16/ 85) intervenendo sulla normativa in vigore hanno sollecitato il Parlamento a riformare la stessa normativa chiarendo i principi ai quali fare riferimento; - la Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha licenziato in sede referente in data 24 luglio 1990 il testo unificato del progetto di riforma della Legge 772/72 che recepisce i principi precedentemente ricordati sollecita il Parlamento ed il Governo: a discutere ed approvare al più presto la riforma della. Legge 772/72. sulla base del testo unico già approvato da un ramo del Parlamento.
che ha raccolto un largo consenso politico a stralciare dal disegno di legge n. 1642. approvato dal Senato della Repubblica il 26 luglio 1990. le norme che regolamentano il Servizio Nazionale Civile, perché in contrasto con il testo giacente alla Camera Invia il presente ordine del giorno ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari, agli organi di informazione".
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
E' approvato con 25 voti favorevoli, 2 voti contrari e 5 astensioni.
Pongo infine in votazione l'ordine del giorno n. 176 già letto dal proponente.
Chi è favorevole é pregato di alzare la mano. E' respinto con 14 voti favorevoli, 2 voti contrari e 13 astensioni.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Disposizioni finanziarie per gli anni 1991/1992. Integrazione della L.R. 23/4/1990, n. 39"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della legge rinviata dal Governo, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Zanoletti che dà per letta la relazione.
Non essendovi altri interventi possiamo passare all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 14 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
La parola al Presidente della Giunta regionale.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Trattandosi di disegno di legge rinviato dal Governo e non ripresentato come nuovo disegno, ma come risposta del Consiglio al Governo. occorre la maggioranza qualificata dei 31 voti. Pertanto chiedo il rinvio alla prossima seduta della votazione finale.



PRESIDENTE

Abbiamo sentito la richiesta della Giunta. La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Presumibilmente si dovrà rinviare, visto che per quanto riguarda l'art.
1 e altri articoli non si sono raggiunti i 31 voti, così come ha richiesto una sentenza della Corte Costituzionale - quella cui si fa riferimento come si è già fatto riferimento in altre occasioni in quest'aula - la quale ha statuito che anche allorquando il Consiglio regionale si adegua alle osservazioni del Governo, ciononostante. contrariamente ad altre opinioni che erano state espresse anni addietro, occorrono i 31 voti. Ora per l'articolato non ci sono stati i 31 voti. Il dubbio interpretativo questo: se i 31 voti, di cui è fatto cenno nella motivazione di quella tal sentenza della Corte Costituzionale, debbono assolutamente esserci per l'intero disegno di legge - e su questo non ci sono dubbi - può sorgere il dubbio se debbano esserci anche per i singoli articoli. Allora visto questo dubbio interpretativo, visto che, presumibilmente, la richiesta del Presidente della Giunta di rinvio della votazione dell'intero testo verrà accolta, io direi medio tempore di consultare la Commissione Regolamento.
Così si scioglierà questo dubbio interpretativo; se riterrà che non occorrevano i 31 voti allora la votazione é stata valida, se invece un approfondimento della Commissione Regolamento suggerirà di ritenere invalida la votazione si prenderanno i provvedimenti conseguenti.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Il Consiglio ha constatato una perplessità di interpretazione su questo punto. Se il Consiglio accoglie la richiesta del Presidente della Giunta di soprassedere alla votazione sull'intero testo, nel frattempo riterrei opportuna una convocazione della Commissione Regolamento per approfondire questo punto.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame progetto di legge n. 101: "Seconda sottoscrizione di nuove azioni della SAGAT S.p.A."


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del progetto di legge n. 101.
Relatore è il Consigliere Rossa che ha pertanto la parola.



ROSSA Angelo, relatore

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, si tratta di una proposta molto importante che riguarda non solo il Piemonte. ma anche l'intero Paese e l'Europa, e che vuol anche essere una risposta di grande attenzione agli amministratori, al suo Presidente, agli impegni che presiedono alla prospettiva di sviluppo in cui è impegnata la SAGAT. E' a tutti noto come la Regione Piemonte sia azionista di questa società che gestisce l'aeroporto di Torino Caselle. che vorremmo diventasse sempre più grande e importante.
La partecipazione azionaria della Regione é stata infatti autorizzata fin dal 1977 con la legge regionale n. 36. Alla sottoscrizione iniziale per un importo di 450 milioni segui nel 1985 la sottoscrizione di un primo aumento del capitale sociale (autorizzata con legge regionale n. 67/85) che consentì di acquisire ulteriori azioni per un valore complessivo di 750 milioni di cui 300 milioni a titolo gratuito e 450 milioni a pagamento.
Attualmente la partecipazione della Regione Piemonte alla società, il cui capitale integralmente sottoscritto ammonta a 7.880 milioni, é pari al 22 per un valore nominale di 1.200 milioni.
L'assemblea straordinaria degli azionisti del 26/2/1990 ha approvato un ulteriore aumento del capitale sociale della Sagat fino a 15.760 milioni mediante l'emissione di 788.000 nuove azioni del valore nominale di lire 10.000 ciascuna, offerte agli azionisti con un sovrapprezzo pari al 100 del valore nominale di lire 10.000 per ogni azione.
Nel merito la ricapitalizzazione che si inserisce in un costante andamento positivo del bilancio societario è motivata da una serie di investimenti nella infrastruttura dell'aerostazione.
La Giunta, a fronte delle determinazioni dell'assemblea dei soci concernenti l'aumento, ha ritenuto di proporre al Consiglio la sottoscrizione soltanto di parte della quota di pertinenza regionale. Tale indicazione scaturisce da un duplice ordine di circostanze. In primo luogo consegue alla proposta della Camera di commercio di Torino di acquisire la quota di pertinenza regionale dell'aumento di cui trattasi. A tale riguardo occorre precisare che attesa l'ingente misura del sovrapprezzo azioni nessun danno patrimoniale deriva alla Regione dalla parziale rinuncia del diritto di opzione, mentre sarà comunque assicurata alla società l'integrale disponibilità dei mezzi finanziari ritenuti necessari per gli investimenti previsti.
Sotto un diverso profilo la partecipazione della Regione, già attualmente minoritaria, consente in ogni caso la presenza regionale nella società. con un risparmio di risorse rilevanti rispetto all'onere che deriverebbe dal mantenimento dell'attuale quota di partecipazione.
Per quanto concerne la misura della sottoscrizione, il disegno di legge presentato dalla Giunta propone un impegno di spesa complessiva di lire 1 miliardo e 200 milioni che consentono di sottoscrivere n. 60.000 nuove azioni per un valore nominale di 600 milioni cui si somma per pari importo l'onere per il già ricordato sovrapprezzo di azioni.
In relazione ai tempi concessi per l'esercizio di diritto di opzione la Giunta ha previsto nel disegno di legge la clausola di un'urgenza ex art.
45 dello Statuto regionale.
In considerazione di quanto sopra esposto e in particolare della riconosciuta opportunità di mantenere la partecipazione della Regione alla società Sagat sia pure riducendone del 3,80% la quota allo scopo di realizzare, soprattutto a fronte dell'ingente misura del sovrapprezzo azioni, un risparmio rilevante di risorse finanziarie, la I Commissione consiliare permanente ha approvato a maggioranza il disegno di legge di cui si tratta e del quale se ne raccomanda l'approvazione anche da parte di questa assemblea.



PRESIDENTE

Sulla relazione del Consigliere Rossa é aperto il dibattito. Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi, Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente. colleghe e colleghi, ho seguito la relazione del collega Rossa e da questa non ho compreso le ragioni di fondo che hanno regolato la decisione dell'Amministrazione regionale di sottoscrivere in questo modo l'aumento di capitale della società Sagat. Mi ha anche stupito il tono poco illustrativo tenuto dal Consigliere Rossa in questa occasione.
Ho avuto modo poche ore fa di sentire il telegiornale della Rai tre e ovviamente le notizie in quella sede vengono amplificate sul ruolo della Regione e sulla attività della Sagat. Si vede che le decisioni importanti vengono prese fuori da quest'aula e in quest'aula ci si degna appena appena di trascrivere poche frasi ripetendo i burocratici contenuti della legge stessa. Dietro un aumento di capitale ci sono motivazioni ben ricche che mi piacerebbe conoscere. L'aumento di capitale e la relativa sottoscrizione dovrebbe essere l'occasione per fare il punto dell'attività della Sagat per illustrare i motivi dell'aumento di capitale. per dare un giudizio della Regione Piemonte sull'impiego del denaro pubblico per partecipare sull'attività svolta e soprattutto la motivazione in base alla quale, in presenza di un aumento di capitale, la Regione Piemonte decide di diminuire la propria presenza nell'ambito di questa società e per quale motivo la Regione Piemonte cede una quota azionaria ad un altro soggetto. Mi sarei aspettato spiegazioni sul motivo in base al quale la Camera di commercio non so se perla prima volta o aumentando una precedente partecipazione intende entrare alla Sagat o rafforzare la propria esperienza. Mi sarebbe piaciuto sapere con quali finalità la Camera di commercio intende attuare questo ingresso o questo rafforzamento nella società Sagat. Di tutto questo neppure una parola, forse la leggerò domani sui giornali.
La spiegazione di questi comportamenti non è stata illustrata. Sono comportamenti che investono quote di potere e determinano modalità di cooperazione tra il pubblico e il privato all'interno di una società. Devo aggiungere il mio stupore perché ancora una volta assisto in quest'aula ad una modifica delle partecipazioni azionarie della Regione Piemonte senza che venga proposto all'attenzione del Consiglio regionale il quadro delle partecipazioni azionarie della Regione, un giudizio sull'insieme delle partecipazioni azionarie e una politica per le partecipazioni azionarie. Mi sembra che sia sbagliato accettare dall'opposizione, senza emettere un sol grido, il fatto che nell'occasione dell'aumento del capitale della società Sagat non si sottoscriva tutto l'aumento perché "mancano i soldi". Questo inaccettabile, non si può, petalo per petalo, sfogliare tutto il fiore. Se non ci sono i soldi per aumentare il capitale mantenendo la quota percentuale della Regione voglio sapere in base a quale ragionamento complessivo dell'impegno delle risorse della Regione nell'insieme delle società per azioni si inserisca questa decisione.
Invece - Assessore Vetrino - vedo purtroppo che queste mie richieste reiterate in Consiglio regionale, reiterate in Commissione puntualmente vengono eluse e in Consiglio regionale continuo ad assistere a singoli provvedimenti poco motivati in base ai quali l'Amministrazione decide fatti di grandissima rilevanza, che poi si preoccupa di spiegare esternamente a quest'aula con maggior diffusione di dati, ma in quest'aula la vicenda rimane molto poco esplicita e chiara. Di questo mi rammarico perché penso che forse con il piccolo contributo di tutti, compreso il mio, qualche osservazione, qualche idea e qualche considerazione di più di quelle che io stesso posso svolgere sulla base delle poche cose che ho sentito, in quest'aula si sarebbe potuta sentire e forse il beneficio per l'Amministrazione regionale e per la stessa Sagat avrebbe potuto essere maggiore.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Desidero chiarire anche perle richieste di Chiezzi qual è l'atteggiamento della Giunta. Noi riteniamo che l'aumento di capitale della Sagat sia importante, bisogna aver presente che avviene con un sovrapprezzo azioni che quindi giustifica il maggior valore delle azioni, ma comporta che anche non ci sia perdita da parte nostra nel non utilizzo del diritto di opzione da parte della Regione. La Regione ha ritenuto di fare questa proposta di optare soltanto per il 50% e di lasciare il 50% alla Camera di commercio già azionista per rispondere al 2,50% mentre noi facevamo il 15,22% prima dell'esercizio dell'aumento di capitale che scenderebbe con l'opzione parziale al 10%, o oltre il 10%; non cambierebbe la nostra rappresentanza in Consiglio regionale, che rimane immutata. C'è una partecipazione che consente una maggior partecipazione della Camera di commercio. Quindi non c'è soltanto un minore esborso finanziario, che pure ha il suo peso in una politica in cui stiamo allargando comunque la politica degli enti strumentali, perché dobbiamo partecipare a Torino 2000, abbiamo la proposta del BIC, la proposta dell'Itaca già approvate, abbiamo la proposta dell'Agenzia dell'innovazione, quindi mi pare che la linea della Regione sia quella di promuovere come abbiamo fatto con la Finpiemonte, ma non tanto poi di garantirci una partecipazione se non è una partecipazione per noi essenziale per determinare una maggioranza. Nella Sagat il Comune di Torino ha comunque la maggioranza del 50,76%. Siamo dei soci minoritari. come lo eravamo prima. Non cambia la sostanza se non per un passaggio di percentuali, pero consentiamo un rafforzamento della presenza della Camera di commercio che é interessata per dare quello sviluppo dell'aeroporto internazionale di grande importanza, anche con le Camere di commercio straniere. Non so cosa si è sentito dell'assemblea ordinaria della Sagat che ha annunciato i suoi programmi. Non c'è stata dichiarazione da parte della Regione fatta in altra sede, e non in questa sede assolutamente. La Sagat facendo l'assemblea ha annunciato i suoi programmi, che sono quelli di rivedere il progetto dell'aerostazione in relazione anche allo sviluppo.
Si è arrivati a 1.400.000 circa di viaggiatori. si era previsto uno sviluppo che portava l'aeroporto a 2.000.000 di viaggiatori, si ipotizza che invece si dovrà andare sui 3.000.000 di viaggiatori. Cercare dell'altro capitale che comunque ha caratteristiche pubbliche o para-pubbliche mi pare che sia una strategia non da abbandonare ma da perseguire, mantenendosi però quella presenza della Regione vitale ed importante nell'aeroporto di Torino. Questo è l'orientamento che è stato dato. Non cambia la nostra partecipazione al Consiglio, non cambia la nostra partecipazione alle decisioni, si dà un'opportunità alla Camera di commercio che ha dato la disponibilità ad avere un peso maggiore e di poter giocare maggiormente a più ampio respiro sull'internazionalizzazione di questo aeroporto. C'è anche il problema del collegamento, citato stamattina da Chiezzi. Io non ho voluto intervenire sulla questione ferroviaria. Sia ben chiaro che quando si dice che si vuole il collegamento con Caselle rimane la linea precisa anche (interramento é un obiettivo che deve essere perseguito. C'è certamente da considerare che non si può fare questo sforzo finanziario a danno del potenziamento a monte della ferrovia che interessa tutta una zona di penetrazione che ha necessità di avere un collegamento complessivo.
Quindi tutto si muove in un equilibrio di potenziamento dell'aeroporto. e per essere chiaro, non mi riferisco al problema di Ciriè, che non sussiste ma al più complessivo problema delle valli. Tutti i Comuni delle valli di Ceres hanno protestato energicamente affinché non vengano sottratti i fondi che inizialmente si era deciso di impegnare per il materiale rotabile.
Riteniamo si debba andare di concerto alla sistemazione dell'abbassamento del piano del ferro a Caselle e del collegamento dell'aeroporto. Nel complesso la Regione partecipa in pieno allo sviluppo della SAGAT e coglie un'opportunità: si tratta di un'operazione che da un lato ci dà minore impegno finanziario, dall'altro svolge un ruolo di potenziamento e di sviluppo dell'aeroporto aumentando quella base sociale in modo più equilibrato. una base sociale delle forze economiche che credo possa considerarsi utile. E' una valutazione, opinabile come tutte, ma utile a favorire un ulteriore sviluppo dell'aeroporto di Caselle.
Per quello che riguarda le partecipazioni complessive della Regione abbiamo presentato alla I Commissione una scheda complessiva di tutte le partecipazioni di tutti gli enti strumentali perché siano inserite alla base di una discussione su quelli che saranno gli indirizzi e le politiche che la Giunta regionale porterà avanti come proposta all'esame del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Mi riallaccio a quanto diceva il Presidente Brizio per dire che il Gruppo PDS esprimerà voto negativo su tutti i disegni di legge relativi alle partecipazioni regionali fino a quando non sarà discussa la questione fondamentale, cioè la strategia e l'impostazione della Regione in questo campo.
Ho già avuto modo di scorrere il materiale che ci è stato consegnato ieri, relativo al quadro delle partecipazioni regionali. Devo dire che si tratta di materiale molto utile dal punto di vista informativo, ma di per sé non costituisce nulla di più che un materiale informativo e non si evince alcuna linea di indirizzo. D'altra parte, non mi pare che la Giunta per il momento abbia presentato qualcosa di questo tipo. Siccome nel frattempo sono già stati posti dei problemi (c'è questo disegno di legge per l'aumento SAGAT, la Giunta ha presentato un disegno di legge per una parziale ricapitalizzazione di Promarrk) estremamente impor-tanti e continuano a mancare degli indirizzi generali complessivi della Giunta. per questa ragione fondamentale, che prescinde dal merito dei singoli atti, il Gruppo PDS voterà contro fino a quando non si arriverà ad un chiarimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, il collega Monticelli ha appena reso una dichiarazione di voto a nome del Gruppo PDS. Se così fosse si rafforzerebbe la mia opinione di rappresentare il Gruppo PCI. Comunque, a parte questa precisazione...



PRESIDENTE

Credevo volesse contestare la prima affermazione.



CHIEZZI Giuseppe

Condivido la dichiarazione del collega Monticelli perché è una presa di posizione che da tempo sostenevo e sono ben felice che un Gruppo ben più grande del mio assuma questa posizione. Quindi voterò anch'io contro, come ho fatto le volte precedenti, per le motivazioni più volte riprese anche da me oggi sulla necessità di discutere prima l'intera politica.
Aggiungerei ancora una cosa, Presidente Brizio. A parte il quadro politico che manca e che deve precedere ogni altra legge riguardo alle partecipazioni regionali. io richiederei sommessamente che anche in occasione dei provvedimenti singoli di variazione degli impegni della Regione in queste società, la discussione abbia un peso più adeguato.
Raramente parliamo degli effetti delle nostre politiche sulle aziende.
Ritengo che queste occasioni (aumenti, variazioni di capitale) dovremmo prenderle come delle grandi occasioni di dibattito per fare il punto su una situazione e individuare degli obiettivi. Altrimenti non vedo altre occasioni in cui questo possa essere fatto. Il bilancio é un'occasione troppo ridondante, lo spazio non c'è.
Presidente Brizio, le chiedo di valutare questo fatto, di dedicare un peso notevole a questi argomenti. Per quanto riguarda questa partecipazione suggerisco due punti di attenzione. La Regione Piemonte avrà i propri rappresentanti nel Consiglio di amministrazione della SAGAT. La invito Presidente Brizio, a segnalare ai nostri rappresentanti due impegni che penso la Regione potrebbe promuovere con forza all'interno della politica della SAGAT. Il primo impegno è quello di collegare l'aeroporto con la Torino - Ceres. Non so se questo sia nelle intenzioni o già nei programmi definiti del Consiglio di amministrazione, però la ferrovia Torino - Ceres che passa quasi tangente all'aerostazione, non dispone di una stazione di corrispondenza, opportunamente è collegata con una pedana mobile all'aerostazione stessa. E' una deficienza da superare. Penso che l'aeroporto di Torino meriti il collegamento ferroviario, tramite navetta e un servizio diretto attraverso la ferrovia.
Il secondo impegno che segnalo è quello relativo alla tutela ambientale dei cittadini di Caselle. C'è un grande movimento a Caselle su questo tema i giornali ne hanno parlato. L'abitato di Caselle è molto disturbato dall'aeroporto e in particolar modo é disturbato da certi voli che vengono effettuati in direzione di Torino da parte, ad esempio, del Jumbo che fa da navetta fra Torino e Detroit. Anche i voli normali inducono in tutte le strutture edilizie dell'abitato di Caselle (a parte i danni alle persone il rumore, ecc.) danni fisici che interessano gli edifici, per le vibrazioni. gli spostamenti d'aria e così via. E' in corso una vertenza aperta dal Sindaco di Caselle, che non penso abbia in particolar modo la SAGAT come controparte, ma è rivolta senz'altro alla SAGAT, quindi è rivolta anche alla Regione Piemonte, per cercare di controllare questi disturbi, il che vuol dire anche investire delle risorse a tutela degli abitati, sia come insonorizzazione, sia come riparazione di danni. Le controparti saranno le compagnie di navigazione.
Suggerisco pertanto che nell'ambito del rinnovato impegno della Regione Piemonte, all'interno della SAGAT, nel rapporto con le compagnie di navigazione si individuino i modi nei quali i cittadini e la città di Caselle verranno risarciti dei danni che subiscono. 1 cittadini di Caselle sostengono il peso della vicinanza con l'aeroporto, su questi temi si sviluppi l'attività dei nostri rappresentanti.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo passare all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione é il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri.
L'intero testo della legge é approvato.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Riepilogo i punti che ancora sono iscritti all'o.d.g.: la delibera n.
211 inerente alle acque del lago d'Orta in provincia di Novara, la delibera inerente alla Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, l'esame dell'ordine del giorno sulle UU.SS.SS.LL. presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera. le nomine e la definizione dell'ordine del giorno ACNA - Valle Bormida.
La parola al Presidente della Giunta regionale.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

La Giunta é disponibile ad esaminare le deliberazioni. Se c'è l'accordo sui vari ordini del giorno li possiamo esaminare subito.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Ordine del giorno n. 174 relativo alle dichiarazioni del Consigliere Picchioni sull'ACNA


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 174. La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

A seguito del dibattito di questa mattina sulla questione riguardante il dott. Clini, sentiti gli altri Gruppi si è emendato il nostro ordine del giorno, di cui do lettura: Il Consiglio regionale del Piemonte.
presa conoscenza della inopportuna nota con la quale il dott. Clini del Ministero dell'Ambiente ha censurato le opinioni e le preoccupazioni espresse il 7 maggio 1991 (in occasione del dibattito su ACNA e Re-Sol) dal Consigliere on. Picchioni, di fatto - quindi - tenendo un atteggiamento irriguardoso per l'intero Consiglio regionale ritenuto come non sia accettabile che vengano violati i principi di libera espressione delle opinioni politiche. richiamati e consacrati dagli artt. 21 e 122 della Costituzione, oltre che dall'art. 12 dello Statuto della Regione Piemonte ritenuto che invece il Ministero avrebbe dovuto rispondere nel merito alle posizioni espresse. soprattutto per quanto attiene agli abusivi lavori di avvio dell'impianto Re-Sol nei previsti canali istituzionali e non con dichiarazioni estemporanee esprime la propria ferma protesta per le inammissibili censure espresse, dirette al Consiglio regionale del Piemonte tutto e chiede che, anche per ogni opportuno chiarimento venga fissato al più presto il previsto incontro Governo - Regione e demanda alla. Presidenza del Consiglio regionale di trasmettere il presente ordine del giorno al Ministro dell'Ambiente".
Questo é il testo dell'ordine del giorno firmato Majorino e Zacchera aperto alla sottoscrizione di chiunque, già concordato per cui penso che dovrebbe andare bene.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Fiumara. Ne ha facoltà.



FIUMARA Francesco

Con le modifiche che ha letto il collega Zacchera rispetto all'ordine del giorno originario c'è anche l'assenso del Gruppo socialista e penso anche degli altri Gruppi. Credo che sia giusto e doveroso da parte dei colleghi stigmatizzare con un documento ufficiale da un lato l'atteggiamento del responsabile del Ministero dott. Clini e dall'altro lato esprimere la nostra totale e incondizionata solidarietà al collega Picchioni.
Gli eletti del popolo non possono accettare simili e inopportune velleitarie prese di posizione. Credo che ognuno debba stare al suo posto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.



FERRARA Franco

Signor Presidente, già questa mattina avevo espresso alcune perplessità ed ora le confermo. Credo che stiamo facendo probabilmente un piacere a questo dott. Clini, direttore generale del Ministero. Mi pare che abbia commesso un errore, ma il modo migliore per rispondere a un errore, a una lettera assolutamente inopportuna, non condivisibile, non mi pare sia quello di impegnare un Consiglio regionale in un ordine del giorno. Mi pare che ci siano sistemi molto più adeguati. La mia opinione è che sarebbe molto più saggio che il Presidente del Consiglio, che ha avuto notizia diretta dal dott. Clini di questa sua lettera al Ministro, esprimesse censura rispetto a questo atteggiamento. Mi sembrerebbe 'un modo molto più sprezzante, ma più adeguato al livello del documento che c'è stato. Questo evidentemente senza far venire meno le ragioni di solidarietà espresse da tutti quanti. Non so neppure se di solidarietà si possa parlare, perché non mi pare che sia avvenuto un qualche cosa di grave nei suoi confronti; per se questo deve essere inteso non viene certamente meno la solidarietà del Gruppo repubblicano. Però mi pare che fare un ordine del giorno e impegnare il Consiglio regionale in un ordine del giorno di risposta ad una lettera sbagliata di un funzionario dello Stato sia rispondere con un errore a un errore. Quindi il Gruppo repubblicano si asterrà su questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Personalmente mi asterrò dal voto. Sono stato il primo a suggerire che questo ordine del giorno venisse introdotto nelle discussioni del Consiglio. Apprendo che. sentiti altri Gruppi, lo si é modificato. Questa la considero un'ennesima prova della caduta di un valore: che un Consiglio regionale é sovrano a pari dignità dei Gruppi. L'essere seduto in questo banco. che non é il mio, significa questo. Non votare questo ordine del giorno significa questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Solo per annunciare che non partecipo al voto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 174 già letto dal Consigliere Zacchera.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. L'ordine del giorno è approvato con 29 voti favorevoli, 3 astensioni, non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 173 presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera sulla composizione del Comitato dei garanti delle UU.SS.SS.LL.


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 173 di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione.



ZACCHERA Marco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la migliore illustrazione sarebbe anche la lettura dell'ordine del giorno, che tra l'altro è brevissimo, ma l'ora è tarda e quindi si deve giustamente sintetizzare.
Faccio comunque riferimento alla discussione del 23 aprile al termine della quale la maggioranza di questo Consiglio, con 28 voti favorevoli, 14 contrari e 1 Consigliere che non aveva partecipato al voto, si era impegnata ad attivare la Giunta innanzitutto per costituire la Commissione di esperti di alto valore professionale, raccomandando che nell'assemblea delle UU.SS.SS.LL. piemontesi si operasse affinché, nell'ottemperare agli adempimenti di legge. fossero presenti anche le minoranze.
Colleghi Consiglieri, il nostro ordine del giorno si fonde insieme alla interrogazione che il collega Majorino, primo firmatario, ha presentato con me nei giorni scorsi. Comitati dei garanti di chi? Quando nelle UU. SS. SS.
LL, molte volte con un giochetto molto furbesco, ma sicuramente poco democratico, gli elettori si sono incrociati le cinque preferenze da dare e quando non sono state cinque si sono trovati ad eleggere comunque tutti i garanti riconducibili agli stessi partiti di maggioranza! Sono state visibilmente violate le raccomandazioni del Consiglio regionale e anche gli impegni da parte della Giunta di garantire la presenza delle minoranze all'interno dei Comitati dei garanti. Questo é il primo punto.
Il secondo punto è direttamente collegato al primo. Ricorderete che il 23 aprile la Giunta si era impegnata a fare una Commissione di alto profilo per nominare i cinque esperti che dovevano stabilire chi aveva il ruolo per essere amministratore straordinario. Però i cinque esperti sono diventati tre, perché due (il notaio e il magistrato) non hanno voluto partecipare.
Mi risulta ci sia stato un decreto del Presidente in cui si dice che tre esperti vanno bene, ci chiediamo che senso abbia avere ridotto a tre membri la famosa Commissione di alto profilo prima ancora che la stessa iniziasse il proprio lavoro. Mentre nell'esplicito dell'ordine del giorno chiediamo che ci sia un intervento sul Comitato dei garanti (dove non é garantita alcuna presenza della minoranza) affinché questi vengano fatti dimettere e si proceda con un'altra via, perché ora come ora é stata violata ogni forma di riforma che si voleva fare. Poi naturalmente veniamo a leggere articoli come quello di oggi su "Repubblica." in cui si dice: "Forse ci sono dei politici all'interno dei garanti". Ma se abbiamo avuto dei Comitati dei garanti copia conforme dei Comitati politici di gestione precedenti! Semplicemente vi é l'esclusione dei rappresentanti di minoranza e l'elezione di rappresentanti - ovviamente politici - dei partiti di maggioranza: se questa è la riforma sanitaria che vogliamo fare nella nostra regione, diciamo pure che siamo sulla buona strada!



PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Fiumara.



FIUMARA Francesco

Apprendo solo in questo momento che la Commissione giudicatrice non è stata composta come si era detto qualche mese addietro. Mi sentivo garantito quando in quest'aula si era detto che la Commissione sarebbe stata composta da alcune illustri persone più un magistrato. Dopo aver sentito dal collega Zacchera che così non é stato e alla luce dell'articolo apparso su "Repubblica" di oggi, a maggior ragione a questo punto, devo dire che io non mi sento affatto garantito da questa scelta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Signor Presidente. non credo che una dichiarazione come quella che ha appena fatto il Consigliere Fiumara possa passare sotto silenzio. Un autorevole membro della maggioranza ha detto che non si sente garantito dalle scelte effettuate dal Presidente della Giunta regionale. Il Presidente aveva la facoltà di nominare la Commissione: aveva proposto cinque nomi, due dei quali hanno detto di no . Il Presidente ha emanato un altro decreto in cui si dice che di membri ne bastano tre e che sono tre docenti di diritto dell'Università di Torino, dopodiché, sulla base del lavoro dei tre membri di Commissione ha sfoltito il primo elenco dei futuri amministratori delle UU.SS.SS.LL. Sulla base dei nomi che sono usciti dalla seconda scelta sono apparse le notizie su "Repubblica".
Allora. collega Fiumara. in che cosa non si sente sicuro? La sua è stata una dichiarazione abbastanza forte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Intervengo anch'io sull'ordine del giorno da noi proposto per fare rilevare che sulla questione della composizione della Commissione di esperti cera un ordine del giorno con il quale la Giunta si era impegnata ad inserire nella Commissione persone di alta professionalità. Un primo decreto della Giunta è stato nel senso di indicare cinque nominativi: un magistrato, un notaio e tre docenti universitari.
Prima dell'insediamento della Commissione il magistrato ha addotto di non aver avuto l'assenso del Consiglio Superiore della Magistratura o, per meglio dire. di non avere potuto dichiarare per tempo di non poter partecipare alla Commissione. Il notaio ha dichiarato che non avrebbe partecipato alla Commissione di esperti in quanto un proprio stretto congiunto era fra gli aspiranti.
A questo punto che cosa avrebbe dovuto verificarsi con la rapidità che sicuramente era consentita e previa lettura, ancora una volta, della circolare ministeriale interpretativa, la quale suggeriva di designare o magistrati amministrativi o magistrati ordinari o avvocati dell'Avvocatura distrettuale dello Stato? Provvedere a una tempestiva sostituzione dei due dimissionari e così si arrivava ad una Commissione di cinque che da un canto non é pletorica e dall'altro canto é sufficientemente garantista.
Invece c'è stato un secondo decreto della Giunta regionale con il quale si è detto: "La Commissione è ridotta a soli tre membri" Questo sul piano formale. A parte che una Commissione, prima composta da cinque membri e poi ridotta a tue, credo possa dare adito, da parte di qualcuno degli aspiranti che é stato escluso, a un ricorso al TAR, quindi se così sarà ciò aprirà un contenzioso di cui non c'era certo bisogno in un momento in cui, fra l'altro. I tempi sono stretti per la scelta degli amministratori straordinari. Ma quel che più é grave sul piano politico é che dei tre esperti, dei tre saggi rimasti, dei tre docenti universitari - non faccio né nomi né cognomi, ma é notorio - due sono tesserati DOC del PSI e un terzo non é un tesserato DOC, ma é un simpatizzante della DC. Ma non questo il problema perché non è che noi avessimo chiesto che i saggi, pur dotati di alta professionalità e scelti in quell'elenco che suggeriva la circolare ministeriale. dovessero essere acefali e non dovessero avere un'opinione politica. Però, vedi la combinazione: ci sono due tesserati DOC socialisti! C'è un'altra questione: quando io dicevo che la composizione della Commissione poteva dare adito a un contenzioso ritengo ora di poter confermare quella opinione. Inoltre, siccome sono stati esclusi - non si sa perché - dalla Commissione dei tre coloro i quali hanno ricoperto in passato alte cariche nella sanità. tipo presidenze di ospedali. pare, ma più che un "pare" è un enuncio rafforzato, che questi aspiranti esclusi siano intenzionati a ricorrere al TAR contestando la avvenuta loro esclusione. Fra l'altro si tratta di aspiranti i quali erano già sovvraccarichi di pubblici incarichi e ciononostante prima hanno posto la loro candidatura e poi oggi esclusi fanno il braccio di ferro per potere, o attraverso la porta o attraverso la finestra, rientrare. Ma quando vedremo come andrà a finire l'avventura degli esclusi il nostro Gruppo ritornerà sull'argomento.
Come è noto va riconosciuto che il Consiglio comunale di Torino, sia pure col metodo della lottizzazione, così come si chiama con linguaggio corrente, tuttavia ha rispettato la regola: maggioranza-minoranza, talch le minoranze sono state rappresentate nel Comitato dei garanti. Altri Comuni o altre associazioni di Comuni, viceversa, hanno violato manifestamente la legge. Non solo è stato violato l'ordine del giorno del Consiglio regionale che impegnava la Giunta a fare in modo che. nella elezione del Comitato dei garanti, venisse rispettata la regola maggioranza minoranza, ma é stata violata addirittura la legge perché l'art. 1 del decreto legge al terzo comma dice espressamente che: "si procede all'elezione del Comitato dei garanti con voto limitato a 4/5". Perch stata inserita dal legislatore, quindi dal Parlamento. questa normativa? Lo spirito dell'espressione "voto limitato", in questa specie a 4/5. era per garantire le minoranze. anche se poi il meccanismo in concreto può non garantire. Quindi oltre all'ordine del giorno che impegnava la Giunta a questa incombenza. é stata violata anche la legge la quale prevedeva il voto limitato per garantire la rappresentanza delle minoranze.
In questo senso e per questi motivi abbiamo proposto l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.



FERRARA Franco

Ho letto l'ordine del giorno del Gruppo MSI e lo ritengo in parte superato perché si riferisce a fatti ormai avvenuti. Anche se le argomentazioni poste dai colleghi sono molto importanti, ritengo però che si debba "guardare in faccia" molto seriamente il problema della sanità e gli atti che andremo a compiere nei prossimi giorni.
Il fatto che il Comitato dei garanti sia espressione di forze politiche non mi preoccupa più di tanto, anzi credo che sia quasi naturale essendo lo stesso espressione di Consigli comunali e viste anche le funzioni diverse che hanno i Comitati dei garanti rispetto ai Comitati di gestione passati Quindi, con tutta la comprensione per le argomentazioni svolte dai colleghi del Gruppo MSI, non mi pare che sia motivo di particolare scandalo il sapere che i Comitati dei garanti sono espressione politica.



MAJORINO Gaetano

Ma solo della maggioranza!



FERRARA Franco

Mi rendo conto di questo, ma sono più preoccupato rispetto ai passi successivi che riguardano l'esame dei titoli degli amministratori delle UU.SS.SS.LL. e l'indicazione degli amministratori delle UU.SS.SS.LL.
Certamente la Commissione ha avuto un avvio poco simpatico con le dimissioni dei 2/5 della stessa. Non sapevo delle simpatie politiche che ha indicato il Consigliere Majorino, ma questo non ha molta rilevanza, perch se una persona é qualificata lo è al di là dell'appartenenza ai partiti.
Quello che mi preoccupa di più, senza entrare nello specifico di alcun nome, é quanto è uscito oggi su "Repubblica". cioè l'elencazione dei tanti nomi che sono venuti fuori. Credo che non tutti questi nomi siano delle garanzie come amministratori. Pertanto chiedo alla Giunta e all'Assessore che dovranno poi scegliere sulle terne che presenteranno i Comitati dei garanti, di fare queste scelte con grande attenzione e, come avviene nella fase finale di un campionato per designare le squadre che parteciperanno alla Coppa UEFA dell'anno successivo. di fare delle classifiche avulse.
Vorrei che si facessero dei curricula avulsi, che si tralasciassero i meriti politici e si spiegassero soltanto le caratteristiche, le professionalità e le capacità manageriali dei candidati, perché queste sono richieste dalla legge.
Ho la sensazione, leggendo tutti quei nomi, che molti dei curricula che ci saranno sottoposti saranno elencazioni di tanti incarichi politici ricoperti in passato.



MAJORINO Gaetano

Non ci saranno sottoposti.



FERRARA Franco

Questo avremo modo di vederlo. Se così fosse. devo dire che il PRI non potrebbe non esprimere il suo grave disappunto. Noi abbiamo fiducia in questa Giunta. Crediamo quindi che la Giunta saprà fare, all'interno delle terne che verranno proposte dai Comitati dei garanti. la scelta coerente rispetto allo spirito della legge e cioè riferendosi esclusivamente alle professionalità e alle capacità manageriali delle persone da nominare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Coppo.



COPPO Ettore

Signor Presidente, la discussione che é stata sollecitata è utile perché permette al Consiglio di valutare l'andamento dell'attuazione del decreto De Lorenzo.
Innanzitutto la questione dei Comitati dei garanti. 1 compiti di questi Comitati sono completamente diversi da quelli dei vecchi Comitati di gestione. Si tratta di compiti di indirizzo, di controllo e di garanzia di un rapporto di informazione con gli enti locali di riferimento delle nostre UU.SS.SS.LL. In particolare l'art. 5 precisa che il Comitato dei garanti formula le linee di indirizzo per l'impostazione programmatica dell'attività, esamina e adotta il bilancio di previsione, le variazioni di bilancio e il conto consuntivo, procede a verifiche generali sull'andamento dell'attività complessiva dell'USSL e trasmette semestralmente una relazione agli enti locali sull'attività svolta dall'USSL. Si tratta, come si vede, di compiti tipici normalmente esercitati dalle assemblee elettive e tali da escludere ogni funzione di gestione. Ecco perché il pluralismo e la rappresentatività di questi organi è particolarmente importante, perch se il pluralismo di questi organi venisse inteso come una forma di lottizzazione, allora anche un Consiglio comunale e lo stesso Consiglio regionale, solo per il fatto che una volta eletti non mandano semplicemente a casa le minoranze. dovrebbero essere considerati episodi di lottizzazione.
In realtà di tutt'altro si tratta, si tratta di garantire un pluralismo effettivo di rappresentanza ai Comuni che, dopo lo scioglimento delle assemblee delle associazioni dei Comuni. hanno un'unica possibilità di intervento sulle tematiche della sanità e dell'assistenza tramite il Comitato dei garanti. Nella discussione sull'impostazione dell'attività di attuazione del decreto avevamo sottolineato che per consentire il rispetto dello spirito della legge, che prevede appunto il voto limitato, la Regione avrebbe dovuto prescrivere l'adozione di un quorum e di una maggioranza qualificata per l'elezione dei membri di maggioranza. Solo in questo modo solo con questo vincolo si sarebbe potuto evitare che un utilizzo accorto del voto limitato andasse esattamente in direzione opposta rispetto allo spirito con cui la legge l'aveva introdotto. Conseguenza del fatto che invece si è ritenuto che fosse sufficiente un ordine del giorno di auspici e buone intenzioni è che, proprio perché vi sono i casi dove la presenza delle minoranze non é stata garantita, vi sarà in generale una minore trasparenza nell'indirizzo e nel controllo sulle UU.SS.SS.LL. e una minore possibilità di controllo da parte delle comunità locali.
Questa è la conseguenza di avere evitato di intervenire come secondo noi era possibile. Ma a questo punto possiamo anche valutare altre due questioni. La questione della formazione degli elenchi e degli amministratori. In presenza di un decreto che ci lasciava molto perplessi avevamo sottolineato che. per le sue contraddizioni e ambiguità.
l'attuazione doveva essere tale da garantire il più possibile una gestione oggettiva, non faziosa del decreto e tale da non suscitare nuovi allarmi nell'opinione pubblica. La vicenda della Commissione regionale di esperti non credo abbia rassicurato da questo punto di vista e il "concordare con il Consiglio regionale - come noi avevamo indicato - criteri oggettivi trasparenti per la sua formazione" avrebbe evitato di portare alla comune valutazione che questa Commissione regionale di esperti, che la legge voleva esterna all'Amministrazione proprio per evitare che fosse pura espressione di fiducia di una maggioranza, é risultata invece, come tutti hanno potuto constatare. non pienamente convincente. E anche da questo punto di vista credo che la vicenda sia assai poco felice. Tra l'altro credo sarebbe bene conoscere i criteri che si sono adottati, naturalmente sono di responsabilità di questa Commissione di esperti, ma che la Giunta ha fatto o no propri nel decreto di formazione dell'elenco. Anche noi come altri colleghi ci riserviamo di valutare meglio questo elenco perch effettivamente da questo punto di vista sono le conferme delle previsioni più pessimistiche. Insieme ad altro colpisce la presenza dei nominativi di alcuni tra i protagonisti dei principali scandali del settore della sanità dell'ultimo decennio. Più in generale si vedono molti dipendenti pubblici in pensione, primari in pensione. professionisti la cui esperienza di direzione va ancora definita. E ci pare venga la conferma che l'operazione complessiva si rivela l'esatto contrario delle proclamazioni demagogiche del Ministro De Lorenzo.
Secondo noi bisogna invece prevedere un peggioramento del livello di direzione e di gestione delle nostre UU.SS.SS.LL. largamente affidate, come saranno nel prossimo anno. a persone che nel migliore dei casi non conoscono ciò di cui si devono occupare e se ne occuperanno per un periodo insufficiente ad un'attività non puramente burocratica. Per limitare l'effetto complessivo di scadimento che abbiamo ormai di fronte credo sia particolarmente importante sciogliere il nodo che è ancora di fronte a noi e cioè il fatto che la nomina definitiva degli amministratori dovrà corrispondere ad una visione non faziosa dei problemi delle UU.SS.SS.LL. e caratterizzato da un rapporto positivo e trasparente con le comunità locali.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GROSSO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Sarebbe importante che l'Assessore ci portasse un quadro conoscitivo delle situazioni in cui sono stati individuati i componenti dei Comitati dei garanti rappresentanti delle minoranze e in che numero nonché le situazioni in cui ciò non è avvenuto.
Sono a conoscenza che al Comune di Torino è stata rispettata quella regola aurea di cinque alla maggioranza, due alle minoranze, attraverso l'applicazione di manuali di lottizzazione ormai collaudati: nell'ambito della stessa minoranza si è operato in questo senso. Il problema. dal mio punto di vista, é che si sono reimmessi nei Comitati dei garanti personaggi la cui funzione gestionale é ormai inutilizzabile in una realtà che appunto ha funzioni di promozione politica di conoscenza di bisogni della gente dal punto di vista sanitario sociale piuttosto che altro. Questa é una prima constatazione che induce al pessimismo.
La seconda osservazione che voglio fare è rispetto al fatto che sui giornali di Torino già si conosceva il nome dei Presidenti dei dieci Comitati dei garanti subito dopo che questi Comitati erano stati eletti dal Consiglio comunale. Sembra strano, ma non mi risulta che, ai sensi della legge n. 111, questi siano già stati eletti dagli stessi Comitati che debbono riunirsi entro la fine del mese per individuare, tra le altre cose.
anche il Presidente.
Terza considerazione. Sembra strano che, contrariamente a ciò che suggerirebbe la conoscenza del calcolo delle probabilità, nell'ambito dei componenti la Commissione degli esperti tutti e tre gli esperti stessi siano simpatizzanti delle forze di maggioranza e nessuno delle forze di minoranza e ben due di una forza di maggioranza che non è comunque maggioritaria nell'ambito delle forze stesse di maggioranza.
Quarta considerazione. La lettura dell'elenco dei candidati al posto di amministratore straordinario suscita non poche preoccupazioni posto che almeno due di questi sono stati inquisiti ed incarcerati per lo scandalo dell'USSL 1 - 23. Opportunità avrebbe voluto che non si fossero presentati.
Quinta considerazione. Ci sarà un problema di coordinamento tra l'operatività dell'amministratore straordinario, sempre ché si riesca ad eleggerlo. e quella dei coordinatori sanitario ed amministrativo delle UU.SS.SS.LL., figure che peraltro la legge De Lorenzo non prevede più per le aziende sanitarie. Temo che anche in relazione a questo ci troveremo di fronte ad un anno di assenza dell'intervento sanitario come sviluppo dei servizi sanitari nella nostra regione. Tutt'al più questi amministratori si muoveranno nel senso di far quadrare i bilanci, posto che questi in realtà siano l'obiettivo e i limiti in cui debbono attenersi.
Ultimo problema che vorrei segnalare, ma credo sia già noto. I Comuni ormai, dopo l'operazione di individuazione dei componenti i Comitati dei garanti. non hanno più nulla da dire rispetto alla sanità! 0 meglio; i Comuni hanno sì da dire e possono dire se vogliono; ma, nel disegno di sanità che ci é stato proposto e che verrà approvato con la riforma De Lorenzo, i Comuni sono completamente tagliati fuori, se non all'atto dell'individuazione dei componenti i Consigli di amministrazione, e formalmente non potranno più dire nulla rispetto alla programmazione e alla valutazione dei servizi sanitari. Quest'ultima valutazione negativa mi lascia estremamente disilluso rispetto al futuro della sanità nella nostra regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Fiumara.



FIUMARA Francesco

Un brevissimo chiarimento. La mia precedente dichiarazione non deve suonare come sfiducia alle persone che hanno redatto l'elenco. sia ben chiaro. Anzi, aggiungo che, conoscendole personalmente, ritengo che abbiano fatto un buon lavoro essendo dei seri professionisti e dei seri docenti.
Non mi sento garantito invece rispetto agli impegni che erano stati assunti quando si era detto che della Commissione avrebbero fatto parte un commercialista e un magistrato. Aver rinunciato, con troppa fretta, a queste due presenze nella Commissione forse è stato un errore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Ricordo che l'ultima volta, signori Consiglieri, Enzo Cucco chiamò, in maniera un po' pittoresca e un po' goliardica, questo nostro ordine del giorno, che votammo a garanzia del pluralismo politico e sociale dei garanti, "gli atti impuri della lottizzazione". Non so se questo termine è esatto o meno, però possiamo dare atto alla Giunta, per quanto mi consta di avere resistito all'assalto alla diligenza per quanto concerne i membri del Comitato degli esperti Ho appreso anch'io con rammarico che i cinque cinque non è un numero perfetto, collega Fiumara, può benissimo andare il tre - si sono ridotti, cammin facendo, a tre soli nominativi. Per via di situazioni personali e, se mi consta l'informazione, anche per via che il magistrato che avrebbe dovuto presiedere doveva richiedere al Consiglio Superiore della Magistratura l'autorizzazione necessaria.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Che non poteva giungere entro il 15 maggio.



PICCHIONI Rolando

Che non poteva forse giungere nei tempi previsti. Però, al di là di questi condizionamenti che sono di ordine professionale o di ordine oggettivo, non c'è stato. almeno per quanto concerne il mio Partito, alcun assalto alla diligenza. Anzi, ponendo molta attenzione a quelle che potevano sembrare, sotto forme camuffate, più o meno laudate professionis abbiamo resistito al fatto che la lottizzazione uscita dalla porta entrasse dalla finestra. Io però contesto che gli esperti non possano essere degli uomini politici, come è stato detto in quest'aula: possono essere degli ottimi uomini politici e al contempo degli esperti di tutto valore, per cui credo che nulla si possa dire sulla composizione di questo Comitato degli esperti che mi pare che abbia agito con tempestività e con il necessario rispetto della legge, senza attirare su di sé, per quanto mi consta, alcun giudizio negativo.
Non so se il Presidente può dire se i ricorrenti hanno diritto di adire al TAR oppure hanno altre possibilità per ricorrere di fronte a questa decimazione, che mi pare abbia riguardato 180 persone rispetto alle 550 certamente il problema che è stato posto è un problema di assoluta necessità: che coloro che dovranno fare gli amministratori rispondano allo spirito della legge. Forse sarà un po' difficile: teniamo però presente che ci sono state delle autocandidature, che sono state quasi tutte autocandidature e nessuno, per quanto sia masochista, può avallare l'ipotesi della propria negazione dal punto di vista politico se non dal punto di vista professionale.
Devo dire anche che il mio rammarico è il rammarico della Democrazia Cristiana per quanto è stato denunciato dall'amico Zacchera. perch certamente si é registrata in alcune UU.SS.SS.LL. una mortificazione della presenza pluralistica dei vari partiti. Per quanto mi consta ho difeso il principio pluralistico in ogni situazione in cui potevo dire una parola che fosse ascoltata e mi è sinceramente dispiaciuto che in una zona del Canavese non è stato dato il rispetto dovuto alle minoranze. Pertanto mi rammarico pubblicamente per il fatto che q cesto principio, che é stato votato da tutto il Consiglio, sia stato vulnerato.
Mi pare che il Consigliere Ferrara abbia sollevato un altro problema.
Non so se bisogna fare le classifiche avulse o meno, però chi sceglie?Mi pare che la legge indichi la Giunta, però i criteri, la metodologia, forse li bisognerebbe che l'Assessore li indicasse.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Scegliamo nelle terne che ci vengono date.



PICCHIONI Rolando

Lo so. però siccome si deve fare una scelta bisognerebbe essere garantiti. Io non ho assolutamente nessun dubbio sulla probità dell'Assessore e della Giunta. però questa piccola operazione glasnost dovrebbe essere rassicuratrice per tutto il Consiglio e per le esigenze che sono state portate dai diversi Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, registro che nessuno si é pronunciato sull'ordine del giorno. Spero che chiaramente si dica che si vota contro l'ordine del giorno. Per una questione preliminare, senza neanche entrare nel merito perché invita la Giunta ad un atto impossibile: la revoca di questi Comitati dei garanti. Quindi. paradossalmente se dovessimo approvare questo ordine del giorno obbligheremmo la Giunta ad essere inadempiente o nei confronti del Consiglio in termini politici o sicuramente nei confronti dei destinatari che sarebbero oggetto di un atto sicuramente viziato da eccesso di potere. Quindi, mi pare che anche solo per questo motivo il Consiglio debba respingere questo ordine del giorno. Sarebbe anche bene che i colleghi che intervengono su questioni che non sono all'o.d.g. dicessero che cosa pensano. Quindi, per parte nostra voteremo contro per questa questione di natura preliminare e poi dobbiamo anche dire che se ancora si riesce a cogliere lo spirito della riforma De Lorenzo questo non l'esclusione dei politici dalle UU.SS.SS.LL., ma l'esclusione della politica dalle UU.SS.SS.LL. Che é una cosa un po' diversa. Quindi.
riportare maggioranza e minoranze in qualche livello significa mantenere all'interno del sistema sanitario la logica politica che è quella della dialettica, della contrapposizione di uno che controlla e dell'altro che governa. Non è così. Le future UU.SS.SS.LL. saranno destinate ad assumere carattere aziendalistico e non carattere istituzionale.
Questa é la linea di tendenza. Non ha più senso parlare di maggioranza e di minoranza perché non c'è una realtà politico-istituzionale, ma c'è una realtà aziendalistica, che sono cose diverse, quindi è la politica che esce dalle UU.SS.SS.LL., non i politici. Noi non abbiamo firmato l'ordine del giorno presentato nella passata seduta, ma lo abbiamo votato perché abbiamo ritenuto di immaginare che, in questa fase, una larga apertura delle assemblee dei Comuni rispetto a questa vicenda fosse un obiettivo auspicabile. Questo proprio per cercare di coinvolgere la più ampia parte dei soggetti politici affinché a questa operazione concorrano il massimo di energie culturali e politiche possibili non in termini di maggioranza o minoranza, ma in termini aziendalistici le energie più significative che su questo ambiente la classe istituzionale, cioè gli eletti nei Comuni che erano sostanzialmente il collegio elettorale, era in grado di esprimere.
Quindi. non abbiamo firmato il documento perché lo ritenevamo formalmente contraddittore con lo spirito della legge De Lorenzo, lo abbiamo votato perché abbiamo ritenuto che comunque sarebbe stato opportuno il massimo di coinvolgimento; non in termini di maggioranza e minoranza, ma di raccolta del massimo di energie disponibili.
Devo anche dire con una punta di polemica: chissà perché si usano alcune cose come Vangeli. Sono convinto che il Comitato dei saggi sia rimasto di alto profilo anche se è composto da tre persone. Il profilo dipende dalla qualità delle persone. non dal loro numero. Quindi: o si mette in discussione la qualità delle persone o si registra che il gruppo di lavoro è di alto profilo e ci si rammarica non che la Giunta, ma che meccanismi curiosi del sistema giudiziario non abbiano consentito al magistrato (non facciamo il nome per correttezza) di dare il suo concorso.
ma per questioni esterne alla Giunta.
Ultima questione. Chissà perché per confortarci nelle nostre opinioni raccogliamo come Vangelo le cose che leggiamo. Oggi abbiamo letto un articolo, che non citiamo per evitare piaggeria. Ma è veramente un articolo quello che ci deve indirizzare su come si deve comportare la Giunta? E' civile? Dice uno assolto in un processo che vengono indicati, tra i primi esperti, gli assolti nei processi. E' questo un modo di fare opinione, di fare cultura. di fare giornalismo? E guarda caso vengono sottolineate immediatamente le persone assolte. Allora, o le assoluzioni sono assoluzioni, o le assoluzioni non devono rimanere, come é successo in alcune vicende di droga, come fatti che si dimenticano. Non conosco le persone indicate. non le frequento. ma non mi sembra che debba essere considerato come il vademecum del comportamento della Giunta il giornale di oggi, perché le persone assolte hanno tutto il diritto di accedere ai ruoli, qualora ne abbiano le qualità e ne hanno diritto anche le persone che vengono sottolineate per essere state, magari, Consiglieri regionali.
Non so se un Consigliere regionale ha, per via privatistica evidentemente non perché ha fatto il Consigliere regionale, delle capacità ma non mi sembra che sia il caso di sottolineare che tra le 500 persone c'è anche un ex Consigliere regionale (che conosco per persona capace). Questo non mi sembra un modo corretto di fare informazione e di concorrere all'avvio costruttivo di una riforma. Così come non mi sembra corretto che vengano indicate, guarda caso, tra le persone che immediatamente si immagina che faranno naufragare la riforma, e quindi il soggetto di lottizzazione, gli assolti e politici. Non so se noi dobbiamo usare questo vademecum, signor Assessore. Non c'è scritto. per esempio, che in questo elenco di 500 persone ci sono fior fior di pensionati, probabilmente più vicini al rimbambimento che all'efficienza. Non c'è scritta, per esempio la data di nascita di alcune persone, che forse era argomento che avrebbero dovuto farci riflettere su come i requisiti richiesti rendono difficile come ha detto giustamente il nostro Assessore, l'accesso a questa graduatoria di professionisti veramente impegnati nel pieno della loro efficienza. Il vero limite della normativa De Lorenzo é che, non dando garanzie e retribuzioni adeguate, non si consente l'accesso all'elenco da parte di professionisti nel pieno dell'efficienza, nel pieno della maturità professionale e, se mi permettete, nel pieno dell'ambizione professionale.
Rischiamo di andare a scegliere queste persone in aree residuali. Ma sul giornale questo problema non viene affrontato e si mette in discussione un certo personaggio che, fin quando non ha avuto una vicenda risolta (per lui felicemente), era stato considerato da tutti noi un efficientissimo operatore in materia sanitaria. Non faccio nomi, evidentemente per opportunità.
Cari amici, dobbiamo mantenere la nostra indipendenza di giudizio e non citare come vademecum degli articoli di giornale. Con tutta la simpatia che dobbiamo a questo giornale che, malgrado tutti i suoi limiti, è comunque molto attento ai nostri lavori, cosa che non fanno altri, nonché alla redattrice dell'articolo. che è una cortesissima e brava giornalista, devo dire che veniamo immediatamente tutti presi dall'esigenza di essere al top.
Quel signore li - l'ha ripetuto un Consigliere e questo non fa onore a questo Consiglio regionale - è citato tra le persone sospette, che erano state coinvolte nello scandalo, dimenticando però di dire che sono state assolte. Per cui se sono state assolte non meritano alcuna censura in questa sede. Si possono censurare perché non hanno i requisiti professionali, ma non perché sono stati assolti e perché sono stati coinvolti.
Mi rendo conto che è una materia di grandissima delicatezza. Devo anche dire, per dirla tutta, che alla Giunta é stato lasciato un potere di scelta limitato, quello delle terne, di fatto lasciando la prima scrematura agli enti locali e la responsabilità finale, che sarà poi l'unica che verrà stigmatizzata, alla Giunta regionale. Colleghi, è questo il problema: che noi ci troveremo a dover fare le scelte all'interno di terne, ma alla fine che cosa si dirà? Si dirà che l'Assessore Tizio ha scelto Caio. E la responsabilità vera sarà dell'Assessore, la cui responsabilità invece è fortemente limitata dal fatto di dover scegliere fra tre persone. Non solo.
C'è un ultimo aspetto che, a mio modo di vedere, da liberale di vecchia data e di vecchia tessera, grida scandalo. La questione curiosissima é che con questo modo si arriva ad un rapporto non più di autonomia tra due realtà, che sono il complesso degli amministratori e la Regione: l'Assessore regionale, che bene o male é l'ultimo decisore su questa materia, è anche responsabile della nomina dei commissari! Mi pare questo un elemento davvero paradossale. A mio modo di vedere, una separatezza tra il soggetto che darà le risorse e farà fare i controlli e il personaggio nominato forse nella legge andrebbe immaginato. Ma questo é un problema de jure condendo.
Tutto questo per dire che su questa materia mi sembra opportuno evitare l'esasperazione, evitare le esemplificazioni che fanno giustizia sommaria di alcune persone e di alcune categorie, e solidarizzare, come noi facciamo, con l'Assessore che è di fronte ad u n'esperienza rispetto alla quale le difficoltà e i problemi di valutazione, e in qualche caso anche quelli di coscienza, si porranno tutti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Voglio precisare. Non ho letto il giornale di questa mattina. Il Consigliere Marchini mi informa che c'è un politico ex inquisito.



MARCHINI Sergio

Sono elencati tutti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Io citavo due personaggi che conosco bene e per i quali ho detto che "opportunità avrebbe voluto non si presentassero", non ho detto "non avevano diritto di presentarsi".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

Forse é bene rileggere l'ordine del giorno approvato il 23 aprile laddove dice: "Il Consiglio regionale del Piemonte raccomanda alle assemblee delle UU.SS.SS.LL. piemontesi di operare affinch nell'ottemperare ad adempimenti di legge, operino a che nella composizione del Comitato dei garanti sia salvaguardata la presenza delle minoranze".
Desidero ribadire, come avevo chiarito a me stesso e ai colleghi di Giunta allora, che la Giunta non poteva assicurare la presenza delle minoranze in seno al Comitato dei garanti; né poteva farlo posto che la nomina era di competenza di altri organi. Semmai é stata disattesa, in qualche caso, una raccomandazione del Consiglio, non una posizione della Giunta. Per cui il primo capoverso dell'ordine del giorno é nettamente non corrispondente alla realtà dei fatti.
Il secondo capoverso dell'ordine del giorno votato il 23 aprile diceva: "impegna la Giunta a costituire la Commissione di esperti di alto valore professionale per la verifica dei requisiti degli aspiranti al ruolo di amministratore". A questa indicazione del Consiglio, la Giunta ha ottemperato pienamente, interpellando una serie di persone, non tutte hanno dato l'adesione, abbiamo avuto l'adesione di cinque persone, compreso un magistrato. Sono lieto che il Presidente Brizio abbia insistito sulla presenza del magistrato, nonostante quanto io avevo detto; cioè che non avremmo potuto disporre di un magistrato nella Commissione perché qualsiasi magistrato per prendere parte a una Commissione ha bisogno del permesso del Consiglio Superiore della Magistratura, e non saremmo arrivati in tempo ad averlo. Però sono lieto che la cosa sia finita così. Almeno abbiamo evitato l'accusa di non aver inserito un magistrato! Questo mi derivava dall'avventura, più che dall'esperienza, vissuta direttamente, di poter disporre di un magistrato, in base ad una legge regionale, all'interno della cosiddetta Commissione etica per le sperimentazioni.
Il magistrato aveva quindi dato la sua adesione, noi di buon grado l'avevamo inserito nella Commissione, dopodiché il magistrato si è rivolto al Consiglio Superiore della Magistratura e ha avuto l'indicazione di questa difficoltà. Difficoltà che avrebbe comportato perlomeno un paio di mesi di attesa. Ma dovendo finire il lavoro entro quindici giorni, la cosa sarebbe stata impossibile. Il magistrato non poteva neanche far parte della Commissione se non partecipava ai lavori della stessa, perché era una Commissione che doveva lavorare sempre in modo perfetto al completo.
Come è noto, il secondo caso di dimissione é legato ad un problema di parentela con uno degli aspiranti, per cui la Commissione si è ridotta a tre. Ma, come rilevava giustamente Marchini, il valore di una Commissione non è determinato dal numero dei partecipanti, ma dal loro profilo. Il profilo che è stato scelto rientra perfettamente nelle normative indicate anche dalla circolare esplicativa del Ministro. E' stata una Commissione che ha lavorato bene, hanno lavorato bene anche gli uffici dell'Assessorato nelle istruttorie, la documentazione è pubblica per i Consiglieri ed é a disposizione di tutti. Anche i criteri adottati dalla Commissione sono a disposizione e sono verificabili.
E' chiaro che avendo applicato i criteri previsti dalla legge, su 532 persone ne sono state scartate 187, quindi ne sono state ammesse 345. E' aperto il contenzioso con il TAR, ma credo che questo sia di moda e non debba spaventare i Consiglieri che suppongo siano abituati ai facili contenziosi con il TAR L'interpretazione data dalla Commissione ha portato a questi risultati in modo particolare l'interpretazione dei cinque anni di direzione effettiva ha fatto scartare persone a cui mancavano solo quindici giorni di anzianità per arrivare ai cinque anni, precisamente persone che avrebbero raggiunto i cinque anni al 15 maggio, ma, essendo stato fissato il termine delle domande al 30 aprile, quelle persone non sono state inserite.
Così pure vi é stata una difficoltà nel valutare le documentazioni delle direzioni di imprese private, perché il sistema era più elastico. Per la valutazione si é adottato quindi il criterio stabilito da una sentenza della Corte di Cassazione che fissa in quindici il numero minimo di dipendenti, e valutando solo le direzioni effettive di branche di stabilimento o di grandi reparti e non la semplice e pura dirigenza.
Comunque questi sono i criteri adottati dalla Commissione, che evidentemente possono essere impugnati di fronte al TAR da parte degli interessati.
Quindi c'è stato un lavoro che giudico nettamente positivo, voglio anche ringraziare la Commissione che ha lavorato in modo estremamente positivo e in tempi così veloci. Credo che Brizio sia stato il primo Presidente di Regione a firmare immediatamente la mattina del giorno 15 alle ore 9,00 il decreto di formazione dell'Albo.
Esiste un problema di scelta; é già stato sottolineato che la scelta dipende in prima istanza. E' una cosa un po' ibrida, che neppure il disegno di riforma ha ancora chiarito a sufficienza fra le varie competenze di indicazione e di nomina. Ma credo che nel disegno finale di riforma sia bene che chi ha l'autorità di nomina abbia l'autorità di rimuovere, e mi auguro che non si dia la responsabilità alla Regione di nominare su indicazione di quello che sarà il Consiglio di amministrazione altrimenti non si riesce mai a capire chi è il vero responsabile della nomina e chi ha il potere di rimuovere la persona nominata. Qualcuno diceva che é bene che ciascuno faccia il proprio mestiere, ma credo che sia anche bene chiarire nelle normative chi deve fare il mestiere e chi ha le relative responsabilità.
Mi dispiace che "Repubblica" usi, come fa molto spesso, toni scandalistici, dimenticando che esistono anche realtà diverse. Quindi capisco che possa fare titolo e articolo scegliere fra 345 nomi quelli che fanno più comodo a un determinato contenuto di articolo giornalistico. Pero non mi pare una posizione da condividere e tanto meno che debba essere "Repubblica" a guidare le indicazioni dei nostri Consiglieri regionali.
Purtroppo ciò avviene: nei cinque anni passati, ricordo di aver ricevuto più di un'interrogazione che cominciava in questo modo; "Avendo letto su ' Stampa Sera '... il sottoscritto Consigliere regionale interroga". Credo che il sistema di informazione per il Consiglio debba avvenire attraverso canali diversi da quanto possono esserlo i giornali che sono sì strumento di informazione, ma molto spesso, come in questi casi, anche strumento di diseducazione. Nell'Albo, che è molto eterogeneo e vario e si presta indubbiamente a valutazioni diverse, i criteri hanno dovuto per forza essere molto ampi per la dizione stessa della legge che non era ben chiara.
Così la struttura pubblica diventa una cosa molto elastica che ha permesso di essere valutata in modo da far entrare nell'Albo molto più i dipendenti pubblici di quanto non é stato possibile fare nei confronti dei privati perché l'arco di interpretazione era molto più ristretto.
Condivido quanto ha detto il Consigliere Marchini. Ciascuno può avere le valutazioni che crede sul piano personale, però chi è stato assolto è assolto; é assolto dalla Magistratura e non vedo perché debba continuare a essere condannato su cose di parte. Noi abbiamo avuto un'ultima assoluzione: io sono diventato Assessore alla sanità proprio per un'avventura del genere. Ebbene, Aldo Olivieri, arrestato, imprigionato fotografato, massacrato sui giornali nel 1987, nel 1991, qualche giorno fa stato assolto in istruttoria. Anche queste sono cose da considerare prima di prendere delle posizioni. Quando si condanna uno che poi può essere assolto, ricordiamoci che può essere problema di tutti quello di essere condannati come innocenti in mille attività.



SARTORIS Anna

Ci sono troppi magistrati che fanno politica! Lo dice anche il Presidente della Repubblica!



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Desidero chiarire che la Commissione é stata scelta al massimo livello proprio come prevedeva l'ordine del giorno e come é stato segnalato da tutti, in particolare dal Capogruppo Picchioni. Si è cercato di scegliere al massimo livello possibile. Voglio spiegare a Majorino perché non abbiamo reintegrato a cinque il numero dei membri della Commissione. Arrivati al 4 maggio con due defezioni dimostrate e motivate, quale quella di Brunetti per le ragioni che sono note e quella dell'altro candidato, io non me la sono sentita di andare a rifare un decreto prima dell'insediamento della Commissione. Tutto ciò perché la Commissione fosse sempre nella sua pienezza fin dall'inizio ed anche per togliere qualsiasi possibilità di ricorso circa la composizione della stessa. Ci è parso corretto mantenere la composizione a tre membri evitando di andare a integrare con un quarto e con un quinto che avrebbero potuto crearci dei problemi circa la stessa legittimità della Commissione. Il tre è un numero che funziona, é numero perfetto, previsto dalla legge come minimo, applicato da altre Regioni quindi la Commissione ha la sua pienezza. Si tratta di tre docenti universitari di massimo rispetto e di fama e credo anche noti per la severità, severità che è emersa forse anche nelle determinazioni, comunque sulla Commissione mi sento davvero sereno e tranquillo come scelta di grande rigore e serietà.
I ricorsi ci saranno, il TAR si esprimerà, speriamo in tempo utile. Non entro nel merito delle decisioni adottate. Io non potevo non prenderne atto e non tenere conto delle indicazioni che la Commissione stessa ha assunto nell'applicazione della legge.



PRESIDENTE

La discussione è così conclusa.
La parola al Consigliere Coppo per dichiarazione di voto.



COPPO Ettore

Una precisazione sul punto specifico, al di là della discussione generale dell'ordine del giorno. La responsabilità della Giunta, Assessore non è ovviamente di non essersi sostituita alle assemblee delle UU.SS.SS.LL.: questo era evidentemente impossibile. Ciò che noi abbiamo detto é un'altra cosa: ciò che é avvenuto era largamente prevedibile. senza un'interpretazione restrittiva, che richiedesse dei quorum elevati per la nomina dei Comitati dei garanti, questi casi erano praticamente inevitabili e infatti si sono verificati; dunque la scelta di un ordine del giorno generico e di auspicio era chiaramente insufficiente rispetto alle necessità che ci trovavamo di fronte.
Dovendo intervenire a cose fatte, anche se la discussione è stata politicamente utile perché ha segnalato, secondo noi, l'insufficienza dell'azione della Giunta, ci troviamo pero nell'impossibilità di partecipare al voto perché noi non vediamo come possa essere concretamente attuato il meccanismo che viene previsto dall'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Siamo disponibili a togliere l'inciso; "ed occorrendo anche lo scioglimento" cosicché l'ordine del giorno può essere accettato da chiunque voglia accettarlo perché in questo modo non viene più ripresa la possibilità dello scioglimento.
Come dichiarazione di voto dico semplicemente che ciascuno di noi ha ruoli ed opinioni diversi, l'importante è non prendersi in giro e non essere ipocriti. Quando mi venite a dire che le convocazioni delle assemblee delle UU.SS.SS.LL. alle 6 del mattino sono andate deserte e così pure sono andate deserte quelle alle 8 di sera (con tre soli presenti) perché i commissari si stavano mettendo d'accordo sui criteri della professionalità per la nomina dei garanti, questo è prendersi in giro! Tutti sappiamo che sono state fatte riunioni, annullate riunioni e rifatte riunioni, semplicemente per un criterio di lottizzazione: solo e puramente per questo, punto e basta! Nel senso più deteriore del termine! Alla stessa maniera non prendiamoci in giro a proposito dell'ordine del giorno del 23 aprile quando davanti a richieste precise da parte delle minoranze di inserire in quel famoso ordine del giorno la presenza delle stesse minoranze, il Presidente della Giunta disse: "Noi lo auspichiamo, ma è inutile". "Inutile": mi pare proprio che il Presidente abbia detto così. Ne uscì quindi un ordine del giorno volutamente ambiguo, non certo per volontà e voglio prendere atto dell'obiettività di Picchioni che dice: "Mi dispiace; di fatto questo è stato il criterio, di fatto questa è stata la logica".
I criteri per la nomina dei Comitati dei garanti sono stati di pura e semplice spartizione. Di solito con giochini brutti Ma come è possibile che Consiglieri di 70 anni, con il fogliettino, arrivino adirsi: "gioca il nome uno, il due e il tre, salta il quattro e fai il cinque e il sei". E quello dopo di banco aveva lo spostamento in modo da escludere i Consiglieri di minoranza. Ma per carità! Ognuno si qualifica per queste cose.
Ultimo aspetto, il più importante. Presidente: a questo punto lancio un appello, sia pure in sede di dichiarazione di voto; riceverete tre lottizzatissime persone come espressioni della comunità delle varie UU.SS.SS.LL. perla nomina del Commissario straordinario. Bene, allora, sul vostro onore non andate anche qui soltanto a scegliere la spartizione di posti tra partiti e se all'USSL n. 1 tocca il primo, all'USSL n. 12 ne tocca un altro, e così via. Questo sarà difficile perché li hanno eliminati tutti i liberali, anche quei pochi che cerano; tra l'altro non ho capito perché Marchini non si sia arrabbiato per questo. Chiusa la parentesi.
L'appello che faccio, sostenendo la valenza politica di questo modestissimo ordine del giorno, è di non prenderci in giro con i discorsi aziendalistici delle UU.SS.SS.LL. Quando tutti sapete, perché siete tutte persone intelligenti e responsabili, che non sono questi i criteri. Allora nella nomina dei Commissari straordinari si evitino i giochetti per cui il Presidente dell'USSL n. 55 diventa il Commissario dell'USSL n. 53 e il Presidente dell'USSL n. 53 - interscambio partitico - diventa Commissario della 55. Sono queste le cose che già oggi si sanno oche si sussurrano oggi. Io chiedo alla Giunta regionale di intervenire con forza ad evitare queste cose, portateci i criteri prima di come sceglierete. E' una sfida che vi faccio; portateci prima i criteri di professionalità e di trasparenza, perché a questo mondo ci sono assoluzioni e assoluzioni. C'era l'assoluzione per insufficienza di prove di formula piena e ci sono tanti magistrati che forse sono molto più sensibili a determinate pressioni. Beh lasciamo perdere su questo piano! Altrimenti incriminano anche me e siccome io non ho padrini mi condannerebbero. Come é già successo.



PRESIDENTE

Mi volevo arrabbiare, ma considerate le conclusioni sorrido.
La parola al Consigliere Rabellino.



RABELLINO Renzo

Intervengo solo per dire che non partecipiamo al voto, anche perché la Lega Nord si era già astenuta sull'ordine del giorno sulla spartizione dei posti alle UU.SS.SS.LL. Proprio questi fatti dimostrano che quella era già stata una decisione saggia, perché anche con la riforma le UU.SS.SS.LL.
saranno comunque spartite fra i partiti e fra i Gruppi politici per cui è assolutamente inutile continuare a discutere su queste cose.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno, come é stato ulteriormente emendato dai proponenti, nel testo seguente: "Il Consiglio Regionale del Piemonte, ricordando le precise dichiarazioni della Giunta regionale in data 23/4/91 sulla composizione dei 'Comitati dei garanti ' delle UU. SS. SS. LL. del Piemonte con le quali si assicurava il Consiglio che nella composizione del 'Comitato' sarebbe stata sempre inclusa. una rappresentanza delle minoranze presenti nelle Assemblee delle stesse UU.SS.SS.LL.



PRESO ATTO

che in numerose elezioni non risulta rispettato questo mio. ma che tutti i componenti il Comitato dei garanti sono direttamente riconducibili ai soli partiti di maggioranza IMPEGNA la Giunta regionale a procedere prendendo tutti i provvedimenti del caso al fine di ristabilire il rispetto di un equilibrato rapporto tra maggioranza e minoranza in seno a tutti i comitati delle UU.SS.SS.LL.
piemontesi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. L'ordine del giorno è respinto con 16 favorevoli e 22 contrari.


Argomento: Navigazione (lacuale e fluviale)

Esame proposta di deliberazione n. 211: "Regolamento per la disciplina della navigazione sulle acque del lago d'Orta in Provincia di Novara"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 211.
La parola all'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore alla navigazione interna

Forse sarà una discussione breve, ma credo che qualche risultato lo produrrà. Non vi era precedentemente regolamento sul lago d'Orto, esiste solo un regolamento sul lago di Viverone.
Vi è stata la richiesta da parte di numerosi enti, compresi gli enti locali dei Comuni rivieraschi, di regolamentare la navigazione su questo lago. Abbiamo fatto una serie di riunioni, consultazioni a tutti i livelli compresi esperti e operatori del settore, associazioni e via discorrendo.
Abbiamo mandato i nostri funzionari all'estero per verificare quali fossero le regolamentazio-ni quanto meno a livello europeo. Alla fine, direi quasi di comune accordo, ne è venuto fuori il regolamento che oggi proponiamo che é alquanto restrittivo, comunque é sperimentale e viene proposto per un anno.
Un elemento fondamentale di questo regolamento è quello di conoscere la situazione a tutti i livelli dei natanti sul lago in questione. Solo attraverso un'opportuna conoscenza sarà possibile fare un regolamento definitivo; questo regolamento sarà anche propedeutico a un regolamento che riguarderà il lago Maggiore di concerto con la Regione Lombardia. Si tratta di 22 articoli a cui sono stati presentati alcuni emendamenti.



PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame degli emendamenti.
1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti: l'art. 2 è sostituito dal seguente nuovo articolo: "ART. 2 - Navigazioni consentite 1. La navigazione è consentita soltanto alle unità di navigazione a vela, a remi, a pedale, alle tavole a vela ed a piccole imbarcazioni a propulsore elettrico.
2. Fanno eccezione alle disposizioni del primo comma del presente articolo le unità in servizio pubblico. vigilanza, soccorso nonché unità operative appositamente autorizzate dalla Regione Piemonte".
La parola al Consigliere Maggiorotti per l'illustrazione.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

L'emendamento è esplicito nelle sue finalità; le finalità sono quelle di evitare la navigazione di mezzi a motore oggetto di inquinamento acustico e idrico delle acque del lago. in particolare di questo lago che risulta già sufficientemente inquinato. Era nostra intenzione ribadire la necessità di un regolamento a livello regionale per tutte le zone lacustri differenziando i piccoli laghi dai grandi laghi. A nostro parere questo emendamento é anche importante in relazione alla necessità di dare indirizzi finalizzati a un giusto modo di fare vacanza. di adottare attività di tempo libero non così ardue come a noi sembrano essere quelle di navigazione o attività sportive su mezzi a motore. Queste quindi sono le finalità della nostra richiesta di modifica dell'art. 2.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore alla navigazione interna

L'emendamento non é ovviamente accoglibile, altrimenti dovremmo prendere il regolamento e buttarlo. E' un'opinione. un punto di vista, per aggiungere che, dopo questo periodo conoscitivo, noi non escludiamo a priori che successivamente si possa arrivare a questo risultato. Dobbiamo considerare tuttavia che la situazione oggi vede la presenza di numerosi natanti a motore, di cantieri nautici e quindi la cosa al momento non pu essere valutata. E' un problema aperto, al momento ci siamo semplicemente preoccupati di ordinare la materia, rendere più educati coloro che utilizzano il lago e salvaguardare, nei limiti del possibile, l'ambiente.
Ribadisco che il regolamento è comunque molto restrittivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Rivalta. Ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi

L'emendamento presentato dai colleghi Chiezzi e Maggiorotti ha un fondamento serio che dovrebbe essere preso in considerazione da tutti noi.
Particolarmente nei laghi piccoli, come quello d'Orta, dovrebbe essere impeditala navigazione a motore, la quale altera l'ecosistema faunistico biologico e provoca inquinamenti che non aiutano la ripresa dalla situazione di morte biologica in cui ha versato il lago d'Orta fino a ieri.
Detto questo, mi rendo perfettamente conto che non è possibile introdurre una regola di questo tipo rispetto ad una pratica, non solo ricreativa e sportiva, ma persino economica, che si è instaurata in questi laghi, in particolare nel lago d'Orta. Ho avuto l'esperienza del primo regolamento che è stato fatto per il lago di Viverone, e ricordo le discussioni che abbiamo dovuto fare, e in qualche modo subire per il carattere anche aggressivo che gli interlocutori avevano, quando noi abbiamo cercato di proporre forti limitazioni alla navigabilità e l'esclusione di tutta una serie di classi di motori. Viverone era il primo intervento, purtroppo sono trascorsi anni e mi spiace che da allora non si sia fatto più nulla. Penso che un regolamento sia opportuno per il lago d'Orca. Su nostra proposta l'Assessore ha accolto che questo regolamento valga per un anno, quindi lo si potrà valutare anche negli effetti che si determineranno. Il valere per un anno ha il significato di poter rivedere l'anno prossimo il regolamento e introdurre delle norme che più puntualmente rispondano all'esigenza di salvaguardare l'ambiente.
Noi non voteremo questo emendamento, pur conoscendone i fondamenti e la serietà, ma sollecitiamo il Consiglio di prenderlo seriamente in considerazione e la Giunta di valutare anche una progressiva riduzione della navigabilità ed io auspico anche, in un giro di tempo che possa essere assorbibile dalla situazione attuale, l'eliminazione della navigabilità a motore sul lago d'Orca.
Questa spiegazione era dovuta ai colleghi Chiezzi e Maggiorotti che hanno posto una questione molto seria. Per la salvaguardia del lago d'Orca richiamo il suo carattere paesisticamente e ambientalmente particolare, in quanto si tratta di uno dei laghi più belliche va davvero salvaguardato.
Attorno a questo lago ci sono preesistenze storiche come l'isola, cittadine come Orta, pertanto credo che il turismo, in quella situazione, possa vivere anche senza i motori sul lago, salvo quelli di carattere pubblico o quelli operativi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Intervengo per dichiarazione di voto sugli emendamenti e sull'intera proposta di deliberazione. Secondo me è una buona proposta, fatta in modo equilibrato, che da una parte ha tenuto conto delle volontà comuni di difesa dell'ambiente e dall'altra di arrivare ad una regolamentazione, e di permettere pure una certa attività turistica sul lago. Personalmente sono d'accordo.
C'è il problema degli emendamenti e secondo me alcuni emendamenti non sono in contrasto con quanto dice la legge. Alcuni emendamenti, come quello in esame, non sono accettabili; su altri emendamenti puramente migliorativi prego l'Assessore di integrare in questo senso. Mi sembra che la deliberazione sia stata fatta tra l'altro in termini abbastanza veloci dopo aver sentito le categorie interessate, quindi nulla osta da parte nostra alla sua approvazione, con un complimento perché la Giunta questa volta ha lavorato bene. La deliberazione è valida e noi l'approveremo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sartoris.



SARTORIS Anna

Noi ci asterremo sugli emendamenti e sull'intero testo della proposta di deliberazione (vedremo il prossimo anno quali risultati darà) per un motivo molto semplice: sappiamo che ci sono state le categorie che, pur con riserva perché hanno considerato la proposta molto limitativa. hanno per accettato questo tipo di regolamentazione.
Ci asteniamo perché non vorremmo che questa proposta diventasse poi la prassi per intervenire su altri laghi. Ad esempio, pensiamo che il lago di Viverone sia una realtà diversa. le categorie non sono affatto d'accordo e non vorremmo che, come un foglio copiativo, la cosa venisse ripetuta.
Siccome si è già detto che questo è il primo esperimento per poi eventualmente regolamentare allo stesso modo tutte le altre situazioni, non ce la sentiamo di andare contro il parere della gente. In questo caso.
siccome la gente e le categorie si sono espresse, pur con riserva, ma in maniera favorevole, non ce la sentiamo di andare contro le opinioni della gente. Però non vorremmo che questo fosse un modo per ripetere l'esperienza in altre situazioni che sono sicuramente diverse.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 1.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 18 contrari e 9 astensioni.
Emendamenti presentati dai Consiglieri Buzio, Miglio, Bresso e Marino: 2) all'art. 2. punto 1. aggiungere "...nonché dotati di motore con potenza massima superiore a 25 HP" 3) all'art. 4, aggiungere il punto 3: "la velocità dei mezzi pubblici deve essere, nell'approdo, non superiore a 4 nodi, quando il livello del lago supera di un metro lo zero idrometrico" 4) all'art. 8, punto 1, dopo "lo sci nautico è consentito dalle ore 8 alle ore 20" aggiungere "nella. stagione estiva".
Aggiungere al punto 1 un altro capoverso: "La Regione si riserva di determinare orari. più ridotti nelle altre stagioni e comunque limitazioni di orario in ogni periodo dell'anno, su richiesta dei Comuni e della Provincia, a causa di manifestazioni che avvengono sullo specchio d'acqua nel lago e interessano il campo di sci e sono incompatibili con l'attività di sci nautico" 5) all'art. 8 aggiungere al termine del punto 3) la seguente frase: ''Dette aree devono essere posizionate longitudinalmente rispetto all'asse de llago, in corridoi segnalati con boe ai sensi dell'art. 6.
punto 2" 6) all'art. 8. punto 4, aggiungere, dopo le parole "in deroga", le parole "al limite di potenza previsto dall'art. 2, punto 1 ed" 7) all'art. 14 si propone la soppressione della lett. c) 8) all'art. 19, punto 2) aggiungere la seguente frase: "ed esporre in luogo visibile la sintesi dello stesso come predisposta dal Settore trasporti e pianificazione infrastrutture della Regione Piemonte".
La parola al Consigliere Buzio che. come concordato, provvede ad illustrarli tutti.



BUZIO Alberto

Signor Presidente. colleghi Consiglieri, illustrerò tutti gli emendamenti, ma ogni Consigliere è libero di illustrare il proprio anche perché i Consiglieri non sono tutti firmatari di ogni singolo emendamento.
Quindi per il Gruppo PDS ritengo di illustrarli tutti, dopodiché spetterà agli altri colleghi che hanno presentato gli emendamenti decidere se intervenire o meno, come è logico che sia.
Arrivando al merito degli emendamenti. La premessa più generale é già stata fatta dal collega Rivalta, quindi sono esonerato dal fare un discorso pregiudiziale sull'argomento. Ma credo che l'Assessore abbia già raccolto questo invito prevedendo un regolamento che, sebbene abbia avuto una corsia preferenziale in fatto di velocità di approvazione, si é ritenuto che comunque debba essere un fatto sperimentale per consentire un inventario una registrazione della situazione esistente in modo da poter fare anche le modifiche e le correzioni del caso prossimamente.
Mi pare anche importante sottolineare il fatto che questo lago ha una particolare caratteristica e quindi non può essere assimilato a tutti gli altri laghi del Piemonte. Questo lago ha una sua particolare conformità e quindi ha anche delle possibilità di evoluzione. per cui si possono anche assumere atteggiamenti più rigorosi in prospettiva futura; inoltre ha una sua unità (come d'altronde l'unità del Cusio è un fatto da noi sempre sottolineato con forza), non solo per gli aspetti della navigazione, ma proprio perché é un'unità ecologica primaria. Allora se l'ecologia è un fatto primario noi riteniamo che questo fatto debba essere tenuto presente in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue conseguenze.
Siccome l'ora è tarda e anche l'interesse dei Consiglieri è piuttosto scarso, cercherò di illustrare rapidamente il significato di questi emendamenti Comincio dall'emendamento all'art. 2. Va detto che questo regolamento esprime già un livello di mediazione tra l'esigenza di tutelare la natura e quindi la particolare caratteristica di questo lago e l'esigenza di non penalizzare una situazione esistente, che tra l'altro dal punto di vista dell'inquinamento non é certamente riconducibile alla navigazione a motore: l'inquinamento del lago d'Orta risale infatti all'inqui-namento da parte di aziende che per anni hanno scaricato i loro prodotti nel lago a partire dalla Bemberg a tutte le altre aziende. Sarebbe grave pensare che l'inquinamento del lago fosse determinato dalla navigazione a motore! Tuttavia sono tra quelli che condividono, in linea di principio, le osservazioni fatte da Maggiorotti e da Chiezzi e quindi come linea di tendenza sono perché si arrivi a quell'obiettivo, che tra l'altro è un obiettivo perseguito anche dalla vicina Svizzera per quanto riguarda i propri laghi, ed é obiettivo dei paesi civilmente più progrediti che hanno a cuore queste problematiche.
Ciò detto abbiamo pensato di introdurre all'art. 2 come limitazione al divieto della navigazione, oltre ai criteri della stazza e della larghezza anche quello dei cavalli. Poco fa si diceva che il criterio dei cavalli potrebbe essere troppo limitativo in questa fase sperimentale, non sapendo ancora qual è il quadro generale dei natanti a motore, pertanto questa limitazione potrebbe essere eccessivamente rigorosa solo per alcune categorie, mentre la massa potrebbe rientrare tranquillamente in questa possibilità di un uso di questo regolamento. Sul criterio dei 25 cavalli l'Assessore ha già fatto alcune riflessioni, dopo dirà ancora qualche cosa.
Sono disponibile a sentire la contro deduzione o l'osservazione all'emendamento e verificare anche questa possibilità, insomma non essere così rigorosi sull'art. 2.
Al punto 3 dell'art. 2 mi sembra importante che la Regione, per quanto riguarda le zone di rilevanza archeologica e naturalistica, dica la sua.
Anche da questo punto di vista c'è un'assicurazione nel senso che saranno predisposte delle planimetrie in cui verranno individuate quelle zone che necessitano di una particolare tutela sul piano ambientale, quindi sia peri beni dal punto di vista archeologico che naturalistico.
All'art. 4 avevamo aggiunto il punto 3 relativamente alla limitazione della velocità per quanto riguardai mezzi pubblici: "La velocità dei mezzi pubblici deve essere. nell'approdo. non superiore a 4 nodi, quando il livello del lago supera di un metro lo zero idrometrico". In sostanza questo emendamento si rifà al fatto che un'andatura eccessivamente veloce che sia nettamente superiore al livello normale di guardia del lago, è molto pericolosa per quanto riguarda le sponde e le rive.
All'art. 8, che è l'articolo relativo allo sci nautico. proponiamo prima un inciso; "Lo sci nautico è consentito dalle ore 8 alle ore 20 nella stagione estiva." e poi al punto 1 aggiungiamo un altro capoverso; "La Regione si riserva di determinare orari, più ridotti nelle altre stagioni e comunque limitazioni di orario in ogni periodo dell'anno. su richiesta di Comuni e della Provincia, a causa di manifestazioni che avvengono a specchio d'acqua nel lago e interessano il campo di sci e sono incompatibili con l'attività di sci nautico".
Ancora un emendamento all'art. 8. Lo sci nautico pare proprio essere l'attività più interessante sul lago; non solo perché é stato un campione europeo. ma perché effettivamente c'è uno sci club abbastanza vivace.
Questo però non deve penalizzare altre attività, altri sport di lago soprattutto non a motore. Quindi noi riteniamo che si debba aggiungere al termine del punto 3 la seguente frase: "Dette aree devono essere posizionate longitudinalmente rispetto all'asse del lago, in corridoi segnalati con boe ai sensi dell'art. 6, punto 2". Questo lo si capisce anche per questo motivo; se il campo di sci fosse trasversale al lago produrrebbe dei danni notevoli alle coste in quanto è un lago molto stretto, tipico di montagna; mentre invece l'onda d'urto sull'asse longitudinale è nettamente inferiore.
All'art. 8, punto 4, proponiamo un emendamento che si collega all'emendamento proposto all'art. 2 sulle limitazioni ai 25 cavalli fiscali, e quindi va legato allo stesso.
Un altro emendamento é all'art. 14. Ci pareva veramente molto penalizzante limitare la pesca a tutte le banchine, ai pontili e ai moli pubblici. Ci é già stata data una risposta; l'Assessore ribadirà ancora che l'articolo si riferisce agli attracchi dei mezzi pubblici e non in modo generalizzato a tutte le banchine e a tutti i pontili, anche perché il lago d'Orta non è un lago particolarmente frequentato, pertanto penalizzazioni di questo tipo non sono consigliabili.
L'emendamento all'art. 19, punto 2, propone di aggiungere la seguente frase: "ed esporre in luogo visibile la sintesi dello stesso regolamento come predisposto dal Settore trasporti e pianificazione infrastrutture della Regione Piemonte".
Una considerazione finale. Invito l'Assessore e la Giunta affinch quanto prima, vengano regolamentati l'assegnazione dei posti barca probabilmente questo sarà preceduto da una legge che disciplina la possibilità di introitare le tariffe relative al posizionamento dei posti barca o più in generale al piano dei porti che dovrà essere fatto.
Sollecito l'Assessore a risolvere questa questione dal momento che ci sono problemi veri, in certi casi addirittura di ordine pubblico per situazioni molto tese di controversie da chi attualmente occupa questi posti abusivamente. Sono situazioni che non devono essere trascinate nel tempo ma devono essere disciplinate. Il fatto che il regolamento sia limitato nel tempo consente tutti gli aggiustamenti del caso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Panella che si pronuncia sull'insieme degli emendamenti.



PANELLA Luciano, Assessore alla navigazione interna

Non siamo d'accordo con l'emendamento all'art. 2, punto 1, che propone di aggiungere le parole: "nonché dotati di motore con potenza massima superiore a 25 HP" perché tecnicamente non risolve alcun problema. Il problema è la velocità: anzi, al limite un motore di piccola potenza fa più rumore di un motore di grande potenza a pari velocità; pertanto quanto propone l'emendamento non sarebbe una limitazione, oltre al fatto che la gran parte dei natanti oggi presenti sono superiori ai 25 cavalli. Quindi inviterei i proponenti a ritirare l'emendamento, che non ritengo accoglibile proprio dal punto di vista tecnico e non certo per mancanza di volontà. Così pure l'emendamento all'art. 8, punto 4, che é la conseguenza di questo. Per quanto riguarda l'emendamento all'art. 4 ove propone di aggiungere il punto 3: "La velocità dei mezzi pubblici deve essere nell'approdo, non superiore a 4 nodi, quando il livello del lago supera di un metro lo zero idrometrico", devo dire che è già previsto che comunque in fase di approdo, la velocità per tutti i natanti non debba superare i 5 nodi; se vogliamo fame 4 per i mezzi pubblici sono d'accordo.
L'emendamento all'art. 8, punto l, la Giunta lo accoglie in toto.
L'emendamento all'art. 8 che propone di aggiungere al termine del punto 3) la seguente frase: "Dette aree devono essere posizionate longitudinalmente rispetto all'asse del lago. in corridoi segnalati con boe ai sensi dell'art. 6. punto 2", la Giunta lo accoglie anche perché il lago è talmente stretto che dubito che qualcuno vada in senso perpendicolare alle sponde: se così facesse quel qualcuno si impianterebbe subito! Mentre invece l'emendamento all'art. 8. punto 4. che proponeva di aggiungere, dopo le parole "in deroga", le parole "al limite di potenza previsto dall'art. 2, punto 1 ed" è stato ritirato dai proponenti.
Sull'emendamento all'art. 14 che propone la soppressione della lett. c) siamo d'accordo, però dopo le parole "per usi privati" propongo di aggiungere le parole "compresa la pesca" (ai pontili, ai moli, ecc.).
L'emendamento aggiuntivo all'art. 19, punto 2. va bene. Però, dopo le parole "ed esporre in luogo visibile la sintesi dello stesso". propongo di aggiungere le parole "riguardante le norme di comportamento". Altrimenti non sapremmo come fare la sintesi. e la sintesi deve riguardare le norme di comportamento degli utenti.
Per quanto riguarda il discorso del Piano dei porti, prossimamente presenteremo questo studio in II Commissione.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione degli emendamenti.
L'emendamento n. 2 é ritirato dai proponenti Pongo in votazione l'emendamento n. 3.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli e 1 astensione.
Pongo in votazione l'emendamento n. 4.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli e 1 astensione.
Pongo in votazione l'emendamento n. 5.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli e 1 astensione.
L'emendamento n. 6 è ritirato dai proponenti All'emendamento n. 7 l'Assessore Panella propone di aggiungere all'art.
14. dopo le parole "usi privati" le parole "compresala pesca, ".
Pongo in votazione l'emendamento n. 7 così modificato dall'Assessore.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli e 1 astensione.
Pongo in votazione l'emendamento n. 8.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli e 1 astensione.
Se non vi sono dichiarazioni di voto, con il consenso dell'Assessore Nerviani che ha seguito a lungo tutta la procedura e che ringraziamo per il suo lavoro progresso. pongo in votazione la deliberazione così modificata.
il cui testo verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi é favorevole è pregato di alzare la mano. La deliberazione approvata con 30 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo al punto 9) all'o.d.g. che reca: "Nomine".
Si provveda alla distribuzione delle liste e delle schede.


Argomento: Nomine

- Ente di Gestione delle aree protette della fascia fluviale del Po Alessandrino e del Torrente Orba L.R. n. 28/90). Nomina di 3 membri con esperienza in materia zoologica, botanica, idrobiologica.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Ente di Gestione delle aree protette della fascia fluviale del Po del tratto cuneese (art. 5, L.R. n. 28/ 90). Nomina di 3 esperti con esperienza in materia zoologica, idrobiologica ed agronomica.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Parco Naturale Sacro Monte di Crea (art. 9 L.R. n. 12/90). Consiglio Direttivo. Nomina di 3 membri con esperienza in materia storico - artistica ed architettonica.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Parco Naturale Laghi di Avigliana (art. 9, L.R. n. 12/85). Consiglio Direttivo. Nomina di 3 membri con esperienza in materia zoologica, botanica ed idrobiologicà.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Parco Naturale Gran Bosco di Salbertrand (art. 9, L.R. n. 12/90). Consiglio Direttivo. Nomina di 3 membri con esperienza in materia zoologica. forestale e turistica.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Parco Naturale Orsiera Rocciavrè (art. 9, L.R. n. 12/90). Consiglio Direttivo. Nomina di 4 membri con esperienza in materia forestale. zoologica, agronomica e turistica.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Parchi e Riserve Naturali Astigiani (art. 9, L.R. n. 12/90). Consiglio Direttivo. Nomina di 3 membri con esperienza forestale e paleontologica


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Parco Naturale Lame del Sesia. Consiglio Direttivo (art. 9, L.R. n. 12/90). Nomina di 3 membri con esperienza in materia forestale ornitologica ed idrobiologica.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Parco Naturale Bosco e Lame Palanfrè (art.9, L.R. n.12/ 90).
Consiglio Direttivo. Nomina di 3 membri con esperienza in materia forestale, agronomica e turistica.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Riserva Naturale Speciale Bosco del Vaj (art. 9, L.R. n. 12/90). Consiglio Direttivo. Nomina di 3 membri con esperienza forestale e botanica.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Rete Telematica Piemontese (artt. 10 e 17 del relativo Statuto). Collegio Sindacale. Nomina di 1 Sindaco effettivo in sostituzione del Sig. Cabri Domenico dimissionario.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Consorzio di Gestione della Stazione Alpina Sauze d'Oulx e del Centro di Addestramento per l Econormia Montana "V. Vezzani" (art 8 del relativo Statuto). Collegio dei Revisori Nomina di 1 Revisore.

Argomento: Nomine

- Comitato Tecnico Consultivo in Materia di Risparmio Energetico e Sviluppo delle Fonti Rinnovabili di Energia (art. 5. L.R. n. 19/84). Nomina di 4 esperti nel settore del risparmio energetico.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- I.RE.S. (L.R. n. 12/85). Collegio dei Revisori. Nomina di 3 membri effettivi, di cui 1 con funzioni di Presidente, e di 2 membri supplenti.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Comitato Consultivo del Centro Gianni Oberto (L.R n. 24/80). Nomina di 4 membri.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Commissione per il Diritto allo Studio nell'Ambito Universitario (art 9 L.R. n. 84/80). Nomina di 2 membri (Si procede alla votazione a scrutinio segreto)

Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 230: "Individuazione ai sensi dell'art. 4 della L.R. 18/2/1985, n. 10, di Associazioni. Enti ed Istituti titolari di potere di designazione per le nomine nelle sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della deliberazione n. 230. La parola all'Assessore Nerviani per l'illustrazione.



NERVIANI Enrico, Assessore ai beni ambientali

E' l'individuazione delle Associazioni che debbono indicare le terne all'interno delle quali la Commissione Nomine deve poi scegliere i nomi.



PRESIDENTE

Se non vi sono Consiglieri che intendono intervenire pongo in votazione la deliberazione il cui testo verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi é favorevole é pregato di alzare la mano. La deliberazione approvata con 30 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento:

NOMINE (seguito)


PRESIDENTE

Devo informare che viene ritirata, per l'Ordine del Mauriziano, la candidatura del dott. Emilio De Marchi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rivalta. Ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi

Ho chiesto di parlare, l'avrei fatto più formalmente in dichiarazione di voto, ma mi preme fare, anche dopo questa votazione, un richiamo alla scheda di votazione che riguarda il Sacro Monte di Crea. Questo richiamo riferito ad una persona che non vedo più designata a far parte del Consiglio direttivo di Crea, alla quale si deve attenzione, per il suo impegno sia all'istituzione del parco sia poi per una linea di gestione che ha avuto grande rispetto alle finalità che il parco stesso si é dato questa persona è Padre Brunetti che è stato il Padre guardiano del Sacro Monte di Crea e che tuttora vive a Crea.
Sono molto dispiaciuto del fatto che non sia più stato designato, me ne sono accorto adesso. Sono dispiaciuto di questa mancata designazione proprio per il significato, l'impegno e il valore di questa persona nei confronti del parco.
Non era certo possibile a noi del Gruppo PDS porsi il problema di sostituirsi a chi finora l'aveva designato nel Consiglio direttivo e poi alla presidenza del parco. A parte il fatto che sarebbe stato molto estemporaneo un nostro intervento perché avrebbe assunto un significato polemico che sono sicuro Padre Brunetti non avrebbe accettato e voluto. Da qui un nostro atteggiamento passivo e quindi non la dichiarazione di voto anche alla considerazione fatta a posteriori, ma certo per il significato e il lavoro che Padre Brunetti ha fatto sul problema del parco di Crea credo si sarebbe meritato un'attenzione maggiore e noi volentieri gliela avremmo data. l'avremmo nominato, ma non l'abbiamo fatto per una questione di delicatezza.
Mi rivolgo all'Assessore Nerviani e al Consiglio nel dire che questo sarebbe un caso, forse eccezionale e da non ripetere, in cui varrebbe la pena pensare a una presidenza onoraria, cioè varrebbe la pena che noi valutassimo la possibilità e l'opportunità di inserire la figura del presidente onorario in questo caso del parco di Crea, e ridare a Padre Brunetti, con l'entusiasmo che ha avuto e che continua ad avere. il ruolo di essere presente in funzione onoraria sul futuro del parco di Crea.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Rivalta di avere segnalato un episodio che non conoscevo, ma che è degno di menzione. Sarà poi fatta una valutazione, ne abbiamo preso nota, credo che la questione dovrà essere riportata nelle sedi competenti.
I Capigruppo sono convocati per domani 22 maggio 1991, alle ore 12,30.
I Consiglieri regionali troveranno nelle caselle la relazione presentata dall'Assessore competente sul tema dell'energia che è gia calendarizzato nel dibattito della prossima seduta.
La proclamazione degli eletti sarà effettuata nel corso della prossima seduta.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta



(La seduta ha termine alle ore 19,55)



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