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Dettaglio seduta n.62 del 07/05/91 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Dardanello.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame progetto di legge n. 104: "Prima legge di variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1991"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g., che prevede l'esame del progetto di legge n. 104.
La parola al relatore, Consigliere Ferraris.



FERRARIS Paolo, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, in data 5 marzo u. s. la Giunta regionale ha presentato il disegno di legge n. 104 relativo alla "Prima legge di variazione al bilancio di previsione per l'anno 1991".
Il provvedimento era già stato annunziato dalla Giunta in sede di approvazione della legge relativa al bilancio di previsione per l'anno 1991, avvenuta in data 6 marzo u.s., quale prima risposta sia alle osservazioni emerse nelle sedute della I Commissione, sia alle esigenze ed alle proposte manifestate nel lungo ed articolato dibattito consiliare e concretizzate in un ordine del giorno del Consiglio.
Nelle sedute dell'11 e 18 aprile u.s. la I Commissione ha esaminato e discusso la proposta della Giunta, adeguatamente illustrata dall'Assessore al bilancio, integrata da ulteriori modificazioni introdotte a seguito del recepimento delle raccomandazioni contenute nell'ordine del giorno innanzi detto.
Come si rileva nella relazione della Giunta al disegno di legge, la parte più consistente delle variazioni è costituita dall'iscrizione dei fondi statali riferiti all'area dell'agricoltura e di quelli relativi all'edilizia, che ammontano rispettivamente a circa 83 miliardi e 31 miliardi.
Assumono particolare significato, seppure per importi quantitativamente non rilevanti, le variazioni relative agli interventi previsti nel già citato ordine del giorno con particolare riguardo ai servizi socio assistenziali, alla cultura. all'agriturismo, ed i trasferimenti alle Comunità montane, mentre le rimanenti variazioni proposte hanno valenza esclusivamente tecnica.
Nel corso dell'esame del provvedimento in sede di I Commissione è stato ribadito da parte dell'Assessore al bilancio l'impegno della Giunta al rispetto dei tempi previsti per la presentazione del rendiconto finanziario 1990 ed alla conseguente predisposizione dell'assestamento al bilancio 1991 che potrà rispondere, con le risultanze finanziarie più certe, alle esigenze manifestate dal Consiglio regionale.
In tal senso la prima legge di variazione al bilancio 1991 risponde alle esigenze più immediate di funzionamento dell'ente, non potendo anticipare le risultanze finanziarie del rendiconto prima della sua approvazione da parte della Giunta, coerentemente con l'impegno più volte ribadito di perseguire l'obiettivo del graduale rientro del disavanzo espresso anche in occasione dell'approvazione della legge di bilancio di previsione 1991.
La I Commissione ha valutato attentamente la necessità di far fronte alle esigenze più immediate di funzionamento dell'ente, che hanno determinato le variazioni in esame, e pur non sottovalutando l'importanza di acquisire il documento del rendiconto finanziario 1990 per una più attenta valutazione delle opportunità, ha approvato a maggioranza il provvedimento in esame e ne auspica l'approvazione da parte di questo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini, che illustra gli emendamenti presentati dalla Giunta.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, penso valga la pena di illustrare i quattro emendamenti, in modo tale che il Consiglio ne sia a conoscenza.
Il primo emendamento sopprime l'art. 2 e viene conseguentemente modificata la tabella allegata.
Questa è una modifica relativa all'avanzo di amministrazione. Quando ne abbiamo discusso in Commissione, l'avanzo di amministrazione non era ancora stato determinato nella sua esattezza. Ora lo è, quindi ne abbiamo tenuto conto, ecco la necessità di questa variazione.
Con il secondo emendamento viene aggiunto un nuovo articolo.
Sostanzialmente è l'introduzione di un contenitore nel caso in cui nel corso dell'anno venissero avanti a carico del Consiglio e dei Consiglieri delle maggiori spese dovute a cause varie; esiste quindi la possibilità con un semplice atto amministrativo, introducendo questo emendamento, di andare a quelle variazioni di bilancio che fossero necessarie.
Il terzo emendamento è sempre aggiuntivo di un nuovo articolo. Si tratta di un mero errore materiale; anziché 90 milioni sono 140. Quindi l'emendamento rimedia all'errore.
L'ultimo e quarto emendamento prevede un nuovo articolo.
Sostanzialmente questo emendamento recepisce una delle indicazioni con cui il Commissario di Governo ha rinviato il bilancio 1991 approvato, nel senso che ogni qualvolta si tratti di attingere fondi riguardanti sia i settori dell'agricoltura in base a quella legge, sia i trasporti, questo può essere fatto, a differenza del passato, solo allorquando la Regione avrà incamerato dal centro gli introiti relativi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buzio.



BUZIO Alberto

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, sulle proposte di emendamento formulate dall'Assessore Gallarini a nome della Giunta devo rilevare che sostanzialmente sono state accolte le osservazioni formulate dal nostro Gruppo in I Commissione, che consistevano nell'eliminazione dell'avanzo economico anche per le osservazioni fatte al bilancio dal Commissario di Governo circa l'uso corretto dell'avanzo che può sanare solo i deficit derivanti dalle reimpostazioni.
Per quanto riguarda i capitoli dell'agricoltura, giustamente si dice con questa norma, che verranno attivati nel momento in cui le leggi attuative dei provvedimenti finanziari consentiranno questi flussi in entrata.
Gli altri due emendamenti mi sembrano meno rilevanti. L'emendamento meramente tecnico va bene; direi che potremmo astenerci su quello del cap.
10 di cui non ho capito bene la finalità. Comunque sugli emendamenti possiamo essere d'accordo.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

Scusa Consigliere Buzio, visto che hai detto di non aver capito bene.
E' un emendamento che introduce sostanzialmente una maggiore agilità per quanto riguarda sopravvenienze per il Consiglio e per i Consiglieri.
Anziché venire in aula con un disegno di legge, si possono semplicemente stornare quei fondi con un atto amministrativo.



BUZIO Alberto

Cioè non è un provvedimento ulteriore, ma una semplificazione di un iter amministrativo. Va bene, mi pare che si possano accogliere tutti gli emendamenti.
Per quanto riguarda il resto del provvedimento, diceva già prima il relatore Ferraris che una grossa parte di questa legge di variazione è riferita a provvedimenti nel campo dell'agricoltura e nel campo dell'edilizia residenziale pubblica, legati a leggi particolari. Per quello che a noi preme sottolineare è che, in questo provvedimento, vengono ripresi alcuni nostri emendamenti presentati in passato per cui si era assunto l'impegno di inserirli nella prima legge di variazione. Mi riferisco a quei provvedimenti relativi alle Comunità montane. Per la verità, avevamo chiesto un intervento superiore; all'agriturismo 1 miliardo e ai presidi socio-assistenziali sempre 1 miliardo. Poi ci sono altri due interventi; uno sulla formazione professionale come qualificazione per 500 milioni e altri 500 milioni per ristrutturazione Musei, Biblioteche, ecc.
Forse qui c'è stata una riduzione da un miliardo a mezzo.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

E' vero.



BUZIO Alberto

Posso dire che come Gruppo sugli emendamenti possiamo essere d'accordo anche se sul complesso del provvedimento il nostro parere rimarrà negativo per alcune considerazioni di carattere generale. Prima di tutto perch francamente, ci pareva forse opportuno - dato che siamo a conoscenza dei dati del rendiconto - che questa manovra fosse meglio definita, magari con la possibilità di definire il tutto in sede di riassetto di bilancio.
Infatti, uno degli obiettivi che ci eravamo posti con l'ordine del giorno iniziale era conoscere più in generale il reale andamento di spesa per aree di attività, e quindi ci premeva, come Gruppo, evitare di affrontare singoli provvedimenti, seppure importanti, per fare delle correzioni di rotta, ma avere un esame più generale della situazione finanziaria.
Nell'ordine del giorno avevamo impegnato la Giunta a presentare nel secondo trimestre del '91 il rendiconto '90 e l'assestamento del '91, in modo da verificare i reali andamenti di spesa per aree di attività e intervento programmi piani di settore. Penso che questa sia un'attività preparatoria necessaria affinché si possa arrivare compiutamente ad analizzare ed approvare questi atti. E' vero che ciò richiede tutta un'attività consiliare a livello di Commissione che, dato che siamo già ai primi di maggio, diventa difficoltoso riuscire a determinare in tutti i suoi aspetti. Inoltre ci pareva soprattutto importante rilevare che seppure ci sia stato questo modesto sforzo di prevedere 2 miliardi per quanto riguarda le Comunità montane, questa cifra servirebbe, insieme ad una quota maggiore aggiunta da parte del Ministero dell'Interno - che pare trasferisca immediatamente i fondi alle Comunità montane senza più transitare a livello regionale -, ad essere un recupero di una minor quota di attribuzione data dal Governo centrale alle Comunità montane. Il che era già qualcosa di meno rispetto all'attribuzione normale di tutti gli anni considerato anche il tasso di inflazione programmatica, che era già qualche cosa di negativo.
D'altra parte ieri c'è stata una grande manifestazione di protesta a Cuneo proprio nei confronti del Governo centrale, ma anche nei confronti della Regione, per l'insufficiente attenzione prestata ai problemi della montagna, non soltanto semplicemente per l'attività di funzionamento normale delle Comunità, ma soprattutto per il finanziamento delle leggi regionali. A me è parso di capire dall'Assessore che, in sede di riassetto verrà riesaminato anche questo aspetto. Certamente c'è una forte attivazione da parte delle comunità locali nel far sì che soprattutto la legge n. 23/90, che riguarda i progetti speciali, quindi i progetti legati ai piani di sviluppo delle Comunità montane, trovi una risposta.
Quindi, non fosse altro per evidenziare questo disagio generale comunque il fatto che la Regione debba prevedere, ed è stata una grossa lacuna non aver previsto interventi di questo tipo a favore dei territori montani, è anche un elemento che vorremmo marcare su questo provvedimento.
Ci limitiamo a dire che la valutazione complessiva contraria si rifà a questi principi generali, anche se non presenteremo emendamenti oggi.
Semmai ci rivedremo a livello di riassetto di bilancio.
Comunque permane, come sottolineatura di alcuni obiettivi strategici generali, che non sono stati valutati finora nei vari provvedimenti di bilancio, un voto genericamente negativo. Per cui, riassumendo, sugli emendamenti siamo d'accordo. sulla valutazione generale rimane il nostro voto contrario sul piano della manovra di bilancio.



FOCO ANDREA



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

Voglio aggiungere una sola precisazione rispetto a quanto ha detto il Consigliere Buzio. E' vero che lo sforzo dei 2 miliardi nei confronti delle Comunità montane può essere considerato modesto, tutto dipende dai termini di paragone. Diciamo però che è la prima volta che la Regione, con fondi propri, stanzia dei finanziamenti per le Comunità montane; per una questione di equilibrio questo va pure detto.
Quando il 5 e 6 marzo abbiamo approvato il bilancio, sostanzialmente non sapevamo ancora quale sarebbe stata l'erogazione dello Stato nei confronti delle Comunità montane; sapevamo soltanto che l'erogazione sarebbe andata direttamente alle Comunità senza passare attraverso la Regione. Per cui lo sforzo può anche essere considerato modesto, tutto dipende però dalle condizioni di bilancio che il Consiglio intero conosce.
Ripeto, è la prima volta che la Regione stanzia una cifra che in fondo non è indifferente, di 2 miliardi, nei confronti delle Comunità montane.
Per quanto riguarda poi l'altra questione, ribadiamo che in corso di assestamento di bilancio, entro giugno, mantenendo sostanzialmente fede e andando a dare contenuti a quell'ordine del giorno che è stato votato dal Consiglio, contestualmente all'approvazione del bilancio, la Giunta è intenzionata a dare dei segnali di finanziamento su quelle leggi di fondo di cui parlava il Consigliere Buzio.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 14 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Emendamenti presentati dall'Assessore Gallarini: 1) "L'art. 2 del disegno di legge n. 104 è soppresso e viene conseguentemente modificata la tabella allegata".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 36 voti favorevoli.
2) "Il nuovo art. 2 recita: E' autorizzato l'inserimento del capitolo n. 10 nell'elenco n. 1 allegato allo stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1991" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 34 voti favorevoli e 2 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale del nuovo art. 2.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
Il nuovo art. 2 è approvato.
ART. 3 - Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: "Il comma 6 dell'art. 24 della LR. 111411991 n. 13 è sostituito dal seguente: '6. La. spesa per la gestione del Parco Naturale delle Lame del Sesia e delle Riserve Naturali Speciali dell'Isolone di Oldenico e della Garzaia di Villarboit è stabilita, per l'anno finanziario 1991, in lire 140.000.000 ed è iscritta al capitolo n. 7980 ' ".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 33 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 3 così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: "1) l'attivazione dei capitoli di spesa correlati con le entrate derivanti dalle assegnazioni statali relative al piano agricolo nazionale di cui alla legge n. 752/ 1986 ed al fondo investimenti trasporti è subordinata agli effettivi accertamenti sui corrispondenti capitoli dello stato di previsione dell'entrata".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 33 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 4 così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Commercio ambulante

Esame proposta di deliberazione n. 88: "Direttive ai Comuni per il rilascio delle autorizzazioni per l'esercizio del commercio ambulante relative all'anno 1991"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 88, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Vetrino per l'illustrazione.



VETRINO Bianca, Assessore al commercio

E' una brevissima illustrazione perché si tratta di una deliberazione cosiddetta "routinaria", nel senso che il Consiglio la deve prendere ogni anno ai sensi della legge n. 398 che reca: "Disciplina del commercio ambulante" e ogni anno le Regioni devono, ai sensi di questa legge, emanare delle direttive generali.
In particolare quest'anno si tratta di una deliberazione assolutamente tranquilla, nel senso che le modifiche introdotte sono più che altro di natura semantica. di correzione tecnica o di aggiornamento rispetto a delle normative nazionali che sono nel frattempo sopravvenute. In particolare questa deliberazione ha dovuto tener conto della nuova normativa (la legge n. 39, la famosa legge Martelli) in tema di immigrazione; nel frattempo è intervenuta una nuova legge dello Stato che sarà operativa ed applicabile soltanto a seguito del regolamento. Di conseguenza questa deliberazione non ha potuto tener conto ancora delle innovazioni intervenute attraverso questa nuova legge, cosa che faremo con la prossima deliberazione relativa al 1992.
Per il 1991 la deliberazione è stata discussa ed approvata in sede di Commissione; ad un certo punto è stata anche sospesa allo scopo di valutare la possibilità di utilizzare già la nuova legge dello Stato per il suo aggiornamento, ma non essendo stato possibile e dovendo questa deliberazione dare delle norme che si riferiscono all'anno 1991 ed essendo ormai praticamente ad un terzo dell'anno, ci sembra giusto portarla avanti e proporla al Consiglio per la sua approvazione.
La Giunta aveva predisposto queste direttive alla fine del 1990 perch esse fossero operative nel 1991, ma il motivo essenziale di questo ritardo va attribuito al fatto che da parte dei Commissari vi fu a un certo punto la richiesta di sospensione in attesa della verifica della congruità delle norme che andavamo ad applicare con le nuove norme statali. Abbiamo poi verificato che si è trattato di una sospensione per certi versi inutile tuttavia è servita ad attirare l'attenzione della Commissione sulla deliberazione stessa e sulla nuova normativa dello Stato, rispetto alla quale la Commissione ed il Consiglio si dovranno cimentare per il 1992.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Foco: ne ha facoltà.



FOCO Andrea

Non abbiamo particolari rilievi da fare per quanto riguarda questa normativa che, come diceva l'Assessore, ripercorre le tracce e le direttive del 1990. Non vorrei, quindi, riportare in aula il dibattito che si è svolto in sede di Commissione nel momento in cui la maggioranza chiese un rinvio della discussione. Il nostro Gruppo non fu d'accordo nel ritardare l'entrata in vigore di queste normative, tra l'altro attese da questo settore, e anche perché ci sembrava abbastanza strano (sarebbe stata una novità unica nella storia del nostro Paese) che, entrata in vigore una nuova legge, immediatamente ne conseguissero le direttive e fosse quindi possibile applicarle immediatamente. Francamente continuiamo a non comprendere questo ritardo, in modo particolare richiesto da parte dell'esecutivo e poi sostenuto da parte della maggioranza, tutto questo non fosse stato dettato dalla speranza che la nuova normativa prevedesse particolari stravolgimenti rispetto ad un assetto sufficientemente regolamentato. Possiamo pensare, ma è solo perché siamo cattivi, che si ritenesse che le maglie venissero aperte di più e fosse possibile introdurre non quegli elementi positivi che ci sono nella legge, ma altre "cose" che permettessero una fase di interregno e di eccessiva liberalizzazione di questo comparto.
Fatta questa premessa, siamo comunque disponibili a lavorare per quanto riguarda le prossime direttive, anche perché ci sono degli elementi sicuramente interessanti, che danno sostanza e validità a questo settore inserendolo in una logica imprenditoriale. Il fatto, ad esempio, che possa essere data vita a una forma societaria, pur non arrivando naturalmente alla S.p.A., che sicuramente va a concretizzare un ruolo, un valore, una funzione a questo comparto.
Così come riteniamo positivo il fatto che nella normativa di quest'anno venga inclusa la possibilità di poter usufruire di dipendenti extra comunitari in numero di cinque. Non so mai quale logica ci sia nel nostro Paese, nel momento in cui inseriamo correttamente delle forme di parità sono ammessi cinque dipendenti extra-comunitari, mentre i cittadini italiani non possono superare il numero di due. Queste cose non possono non sollevare perplessità. Sono perla parità degli extracomunitari, dei comunitari e dei cittadini italiani, quindi vedrei bene l'estensione a cinque per tutti.
Così come ritengo necessaria, ma questo non riguarda l'aspetto della direttiva che lo riconferma, un'attenzione maggiore da parte dell'Assessorato per quanto riguarda i piani che i Comuni dovrebbero predisporre per l'ambulantato, almeno dove viene registrata una presenza ormai stabile di circa cento banchi. In questi casi i Comuni dovrebbero essere obbligati (mi riferisco a quei Comuni che non lo hanno ancora fatto) a predisporre questi piani.
Erano queste le osservazioni che ritenevamo di dover fare nel momento in cui diamo il nostro voto positivo a queste direttive.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.



VETRINO Bianca, Assessore al commercio

Debbo fare una precisazione rispetto all'intervento testé svolto dal Consigliere Foco in ordine al rinvio avvenuto in sede di Commissione. Non ritengo che si stia perdendo del tempo, non stiamo entrando nel dettaglio tecnico della deliberazione, ma siamo in un momento politico di raccordo tra la Giunta e il Consiglio, quindi mi sembra giusto che queste cose vengano anche riportate nell'ambito consiliare.
La sospensione è stata richiesta nell'ambito della Commissione consiliare competente; la Giunta non era d'accordo. La Giunta ha ceduto nell'ambito della dialettica che normalmente si deve instaurare tra Giunta e Consiglio, a quella che è stata una richiesta in particolare del Vicepresidente della Commissione che ha poi raccolto l'adesione anche di altre forze politiche. Direi quindi di ricondurre questo tempo in un ambito che ci ha forse consentito di approfondire questa deliberazione che fa parte di quei provvedimenti che normalmente passano piuttosto velocemente quando viceversa contengono al loro interno situazioni talvolta molto significative ed importanti.
L'ultima legge che innova relativamente ci consentirà di occuparci di un settore a cui a volte non diamo la necessaria importanza nell'ambito del commercio quale è quello dell'ambulantato.
Devo dire che questa legge fa già risentire, attraverso l'esigenza di un regolamento, di essere una legge abbastanza complessa. tant'è vero che il Ministero ha deciso di istituire un gruppo tecnico interregionale (c'è già stata una riunione la scorsa settimana alla quale sono intervenuti i nostri tecnici).
Quindi, si cercherà a livello tecnico di chiarire questi problemi, e quando saremo in condizioni di portare una proposta chiara e definitiva ci collegheremo con la Commissione per il necessario iter consiliare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi, ho ascoltato la relazione dell'Assessore e l'intervento del Consigliere Foco.
L'Assessore nella sua replica non ha spiegato i motivi in base ai quali questa deliberazione prevede un diverso trattamento in ordine alla grandezza dell'azienda di cui è titolare l'ambulante.
C'è una legge, la n. 398, in cui l'art. 1 fissa un limite alla grandezza dell'azienda, perché penso che solo di questo si tratti.
L'ambulantato è un'iniziativa privata a carattere familiare o comunque piccolissimo commerciale e penso che la legge intendesse garantire la dimensione piccola, minuta dell'impresa ambulante, limitata al titolare. ai suoi familiari, al massimo a due dipendenti, fissando un tetto dimensionale all'azienda: il titolare con la famiglia più due persone.
Adesso si introduce una deroga che, lascia un po' stupiti dal punto di vista della grandezza dell'azienda, nel senso che nel caso in cui dell'azienda facciano parte cittadini provenienti da paesi che non fanno parte della Comunità Economica Europea, l'azienda può diventare del titolare, dei familiari e di altre cinque persone.
A me pare una contraddizione a cui l'Assessore non ha risposto, a parte le considerazioni veramente incredibili, antipatiche, che si possono fare sul fatto che ci vogliono cinque cittadini extra-comunitari per farne due comunitari, il che è assolutamente inaccettabile.
Per questi motivi mi astengo sulla deliberazione.



VETRINO Bianca, Assessore al commercio

Non avrei più la possibilità di replicare, ma noi abbiamo semplicemente applicato - purtroppo in questo caso - la legge n. 39 dello Stato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la deliberazione testè discussa, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 4 astensioni.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GROSSO


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

In merito al punto 5) all'o.d.g., che reca: "Nomine", si proceda alla distribuzione delle schede.


Argomento: Nomine

- Fondazione per le Biotecnologie (art. 9 del relativo Statuto). Nomina di due rappresentanti regionali.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Enrico Nerviani ed Eugenio Maccari.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'immediata esecutività della deliberazione, ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.


Argomento: Nomine

- Rivalta Scrivia S.p.A. (L.R. n. 29/85). Consiglio di Amministrazione. Nomina di 1 membro.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Adriano Bianchi.


Argomento: Nomine

- Consorzio Acquedotto del Monferrato. Consiglio di Amministrazione (art. 13, I comma dello Statuto).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione, non avendo i nominandi riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

- Istituto per l'Interscambio Scientifico (art. 7 del relativo Statuto Delibera 634 - 13126 del 23/10/1987 del Consiglio regionale). Consiglio di Amministrazione. Nomina di 1 rappresentante regionale.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Rolando Picchioni.


Argomento: Nomine

- C.O.RE.P. - Consorzio per la Ricerca e l'Educazione Permanente. Comitato Tecnico Scientifico. Nomina di 1 rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Guido Barbero.


Argomento: Nomine

- Scuola di Formazione per Dipendenti Pubblici coinvolti in Processi di Informatizzazione (deliberazione del Consiglio provinciale n. 206 del 27/7/1983). Comitato Tecnico Scientifico. Nomina di 1 rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Olimpia Gambino.


Argomento: Nomine

- Commissione Tecnico Consultiva per la Programmazione degli Interventi per lo Sviluppo dell'Offerta Turistica (art. 6 L.R. n. 27/87). Nomina di 3 esperti.


PRESIDENTE

E stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Fernando Ricciardi, Ermanno Tedeschi e Domenico Cristofaro.


Argomento: Nomine

- Consorzio di Gestione della Stazione Alpina Sauze d'Oulx e del Centro d'Addestramento per l'Economia Montana "V. Vezzani" (art. 8 dello Statuto). Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 rappresentanti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Alberto Bermond e Luigi Casel.


Argomento: Nomine

- F.O.RM.O.N.T. - Centro di Formazione Professionale per l'Attività di Montagna (art. 4 dello Statuto relativo). Assemblea. Nomina di 3 rappresentanti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Celestino Geninatti, Giuseppe Gaglione e Roberto Pelle.


Argomento: Nomine

- Ente di Gestione delle Aree Protette della Fascia fluviale del Po della Pianura Torinese (art. 5 L.R. n. 28/90). Nomina di 3 esperti in materia zoologica, idrobiologica ed agronomica.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Umberto Tresso (esperto agronomo), Federica Thommaset (esperto zoologo) e Giancarlo Perosino (esperto idrobiologo).


Argomento: Nomine

- I.P.L.A. (L.R. n. 12/79). Collegio Sindacale. Nomina di 1 Sindaco effettivo in sostituzione del signor Narciso Dirindin dimissionario.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Antonio Altamura.


Argomento: Nomine

- Cooperativa Artigiana di Garanzia. Sede di Susa. Consiglio di Amministrazione. Nomina di 1 rappresentante in sostituzione del signor Pier Guido Rota dimissionario.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Luigi Casel.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento internazionale extra-comunitario

Esame progetto di legge n. 111: "Interventi di solidarietà della Regione Piemonte a favore del popolo somalo"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 7) all'o.d.g., che prevede l'esame del progetto di legge n. 111. La parola al relatore, Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, devo illustrare il progetto di legge "Interventi di solidarietà della Regione Piemonte a favore del popolo somalo".
Sappiamo che la vicenda che il popolo somalo ha vissuto in questi ultimi mesi, ma che praticamente si trascina da un lungo periodo, in cui i principi della democrazia e una convivenza accettabile sono stati via via consumati, trova la nostra comunità attenta, e certamente ha visto questa tragedia in qualche modo adombrata dalla grave vicenda della guerra nel Golfo.
E' comprensibile come sia molto marginale la solidarietà a quel popolo in quanto i mezzi di informazione hanno tenuto in ombra tale vicenda proprio perché la guerra nel Golfo ed altre drammatiche vicende hanno avuto le prime pagine. Tuttavia questo popolo amico ha vissuto una tragedia profonda e la sta vivendo ora in modo notevole per quanto riguarda le condizioni di vita, le condizioni della salute pubblica, le condizioni alimentari.
Con questo intervento la Regione Piemonte vuole concorrere all'iniziativa di solidarietà generale che si è sviluppata a livello internazionale e a livello italiano, assegnando un contributo di 50 milioni alla Croce Rossa per predisporre i primi interventi. Va ricordato che questa iniziativa è una delle prime che giungerà sul suolo somalo.
Mentre in altre realtà la mobilitazione generale della comunità internazionale ha fatto più o meno arrivare segnali di solidarietà. in Somalia questo aspetto ha stentato profondamente.
La nostra iniziativa non vuole esaurirsi nella semplice assegnazione di una cifra come una specie di una tantum per salvare la nostra coscienza.
Vogliamo ribadire che si tratta di un segnale con il quale si intende collegare una prospettiva di collaborazione e di solidarietà internazionale che anche una nostra legge permette di sviluppare in merito alla cooperazione internazionale, seppure limitata per le competenze che lo Stato centrale tiene gelosamente a sé. Tuttavia si tratta di un collegamento verso un impegno più ampio che noi dovremmo avere verso il popolo somalo per conquistare una vera democrazia e per poter ridefinire le condizioni di vita civile che quella comunità merita, che sono state calpestate da un regime opprimente per un lungo periodo.
Il provvedimento è stato approvato all'unanimità dalla IV Commissione chiedo pertanto al Consiglio un'espressione unanime.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Vorrei precisare che le informazioni fornite dalla comunità somala ci consentono di essere più ottimisti rispetto all'utilizzo dei fondi che, in sinergia con fondi già preannunciati dal Comune di Torino, verranno finalizzati, in collaborazione con il SOS (organismo medico internazionale), alla gestione di un ospedale infantile a Mogadiscio.
Il finanziamento di 50 milioni risponde ancora a criteri di emergenza ma in futuro potrebbe essere opportuno che, su iniziativa della Commissione per la cooperazione internazionale, si prendessero in considerazione eventuali proposte di ulteriore sviluppo dell'iniziativa finalizzata alla gestione del suddetto ospedale infantile per dare continuità, e quindi non rispondere solo a criteri di emergenza, alla stessa iniziativa, rispetto alla quale la Regione potrebbe continuare a gestire un'iniziativa concreta di aiuto internazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.



MIGLIO Mario

Mi fa piacere che si sia finalmente addivenuti ad approvare questo disegno di legge per adempiere a quanto contenuto nell'ordine del giorno approvato nel mese di gennaio. Sono trascorsi quattro mesi, forse si potevano accelerare i tempi e rispondere più velocemente alle richieste del popolo somalo.
Rispetto a quanto detto dal collega Maggiorotti, non è esatto dire che questi sono i primi aiuti; infatti un aereo era già stato messo a disposizione dai medici senza frontiere, che fin dall'inizio lavorano in Somalia, con una serie di viveri e medicinali per coprire il fabbisogno del popolo già nell'immediato dopoguerra. In verità, l'auspicata modifica della politica sulla cooperazione internazionale del nostro Governo - che era presente nell'ordine del giorno approvato dal Consiglio - non solo nei confronti della Somalia, ma nei confronti di tutti i Paesi del Terzo Mondo non trovava realizzazione, nel senso che l'aereo, già pronto per il decollo, veniva requisito dalle autorità italiane, che ritenevano opportuno inviare loro per prime le strutture sanitarie, i medicinali e i viveri.
La situazione attuale in Somalia è radicalmente cambiata, nel senso che la tripartizione che si era venuta a creare territorialmente, che aveva diviso il territorio in tre fronti, di cui quello sud ancora sotto il controllo dell'esercito di Siad Barre, è venuta meno. Fortunatamente le ultime resistenze sono state sconfitte, quindi è opportuno instaurare un rapporto, ci auguriamo finalmente diverso, con il nuovo Governo dell'unità somala.
Speriamo che la cifra di 50 milioni, che noi riteniamo essere un acconto, possa nel futuro essere aumentata per dare luogo ad una politica di intervento non occasionale, ma continuativa nel tempo, per cercare di recuperare gli errori politici che sono stati fatti nel non fare una scelta precisa fin dall'inizio; sull'appoggiare o meno il Governo dell'unità somala e barcamenarsi invece in una non chiara politica estera in attesa di decifrare meglio la situazione interna al Paese, cercando in qualche modo di giustificare il nostro modo di agire, denunciando il fatto che quanto stava accadendo era da considerare una lotta interna di tipo tribale comunque conseguenza del governo presieduto da Siad Barre che, facendosi forte di un'etnia che contava solo 112% della popolazione complessiva, ha spogliato di ricchezze la Somalia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, si tratta di un primo modestissimo, e purtroppo ritardato, aiuto della Regione Piemonte al popolo somalo. In un primo tempo abbiamo manifestato riserve sull'intermediazione della Croce Rossa; ci conforta l'atteggiamento della comunità somala che ci induce ad aderire all'iniziativa in quanto a questo punto è chiaro il soggetto ricevente, inizialmente non lo era per niente. Evidentemente, si tratta di una miseria di poche decine di milioni di lire. La Regione Piemonte deve sollecitare il Governo nazionale ad una politica di cooperazione e di aiuto che sia perlomeno generosa quanto lo è stata verso il regime di Siad Barre. Il nuovo Governo di unità somala va sostenuto almeno quanto è stato sostenuto il regime dittatoriale di Siad Barre.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Noi abbiamo seguito in Commissione, come ha relazionato il Consigliere Tapparo, le vicende della Somalia. Ci sembra di estrema importanza dare questo segnale di solidarietà che è consistente e preciso; giunge purtroppo un po' tardi perché la situazione in Somalia ha avuto momenti drammatici.
Oggi ci sembrava estremamente importante che la via perseguita fosse quella della Croce Rossa, quella collegata al Comune di Torino, quella di un'attenzione alla complessa realtà somala perché purtroppo la caduta di Siad Barre, che non è mai avvenuta troppo presto, è stata sicuramente foriera di una situazione difficile. Bisogna riconoscere che, a differenza di altre realtà, oggi in Somalia non c'è una realtà univoca, ci sono quattro gruppi che si contendono il potere, quindi esiste una situazione complessa. Credo che noi dobbiamo lavorare per l'unità in questo senso perché gli aiuti arrivino tutti, perché ci sia un'attenzione per chi ha realmente bisogno.
Credo che il Governo italiano debba giocare un ruolo importante a sostegno delle forze nuove democratiche somale. Ricordo che l'Egitto e l'Italia erano i due Paesi garanti ai tempi del mandato e poi dell'indipendenza somala, quindi abbiamo un ruolo storico. Ci pare che la via perseguita di operare tramite la Croce Rossa sia molto importante. Mi permetto di ricordare alla Giunta che varrebbe la pena far decollare, lo hanno ricordato (opportunamente) il Consigliere Maggiorotti e il Consigliere Tapparo, la Commissione per la cooperazione internazionale, per la quale ringrazio i Capigruppo, per le designazioni degli esperti e dei tecnici che sono state fatte. Non parlo dei Consiglieri perché vi sono coinvolto. Sono state di altissimo livello, di grande dignità, di grande competenza e quindi credo che sarebbe utile far partire questo lavoro in modo organico e continuativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il Gruppo liberale esprime giudizio favorevole. Desidera peraltro sottolineare un aspetto e una prudenza che, a nostro modo di vedere, va introdotta su queste questioni. Il sostegno che dobbiamo a una vicenda di questo genere deve prescindere dal giudizio politico delle cose che avvengono. Non perché da parte nostra ci sia una simpatia particolare nei confronti dell'uno o dell'altro dei contendenti, e nella specie del regime deposto, ma semplicemente perché riteniamo che l'approccio solidaristico e umanitario a queste questioni debba prescindere dalle questioni politiche.
Dobbiamo essere consapevoli che il mondo si avvia, e lo è già in larga parte, ad una fase di fortissima instabilità, che è da attribuirsi a responsabilità semplicemente in termini eziologici di causa ed effetto ai processi culturali di crescita, di rinnovamento e di libertà innescati dalla vecchia cultura del mondo europeo.
Tutto il mondo si muove e si muoverà sempre di più nella grande speranza che la cultura e il pensiero europeo, una volta si diceva occidentale, ha innescato nel nostro emisfero. Queste speranze per una generazione si sono collocate in un'interpretazione non corretta e non attuale delle novità che la cultura del nostro continente ha prodotto per tutto il sistema. Quindi dobbiamo sapere che quanto avviene nel mondo comprese queste trasformazioni, sono la conseguenza di meccanismi culturali e di valori che noi abbiamo innescato, rispetto ai quali dobbiamo farci carico delle responsabilità che ne conseguono, a prescindere dal giudizio politico che diamo rispetto ai protagonisti delle vicende che avvengono.
Non si può misurare la tragedia dei popoli sull'etichetta della lotta politica che stanno giocando e sul fatto che in una o nell'altra circostanza prevalga un soggetto che a noi possa sembrare politicamente più vicino al nostro disegno o più lontano dal nostro disegno. Sono convinto che anche quelli che sbagliano, quelli che stanno dalla parte che noi giudichiamo sbagliata, sono all'interno di un processo di avanzamento del sistema mondiale nel suo complesso. Quindi gli uomini, i cittadini, che soffrono di questo sconvolgimento e dei quali noi siamo culturalmente e politicamente responsabili, devono essere sostenuti, e non i Paesi o i Gruppi politici, a prescindere dal giudizio che diamo alle vicende. Questo in termini di valori assoluti, se mi consentite, perché la solidarietà non si misura sulla militanza politica, anche per evitare, colleghi Consiglieri, che si ripetano esperienze non felicissime come quelle che abbiamo fatto in Romania, oltre le quali è bene forse non andare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Siamo anche noi d'accordo sulla normativa che viene approvata oggi.
Penso però che quando si parla del tema Somalia non si possa pubblicamente non sottolineare un certo senso di disagio che colpisce tutti noi, perch penso che come comunità italiana e soprattutto come Governo italiano abbiamo delle pesanti responsabilità per quello che è successo e continua a succedere in Somalia. Avrete sentito la notizia del tentativo di colpo di Stato che, non più tardi di due giorni e mezzo fa, ha scatenato un altro stillicidio di morti per le strade di Mogadiscio. Penso che si debba sottolineare e ricordare questo senso di responsabilità, perché purtroppo in Somalia si è combattuto con armi e con soldi italiani, e questo tutti noi dobbiamo ricordarcelo. Non possiamo dimenticare che soltanto tre anni fa c'erano le fotografie con Barre (che oggi viene dipinto come un massacratore, e seni altro lo è) che stava fianco a fianco al nostro Primo Ministro allora in visita a Mogadiscio. A Barre abbiamo dato in tutte le maniere degli aiuti.
Non possiamo dimenticare che mentre in Somalia si moriva, il figlio del dittatore era in Italia a cercare soldi, a investire i propri soldi e a comprare delle armi e noi trovavamo anche il modo di vendergliele. E' un po' la solita storia, quella che abbiamo visto anche parlando dell'Iraq e cioè che noi come italiani parliamo tutti bene, però di fatto poi siamo i finanziatori di queste situazioni. Quindi non vorrei (pur essendo d'accordo sul fatto di aiutare) che questo aiuto al popolo somalo fosse uno scarico di responsabilità, fosse come mettere la testa sotto la sabbia e dire: "abbiamo fatto quello che potevamo". In realtà l'Italia, che aveva un mandato morale nei riguardi della Somalia anche perché fino al 1953 ha controllato e indirizzato la vita di questo Paese, si doveva comportare in tutt'altra maniera. Invece mentre in Somalia crescevano le voci sulla situazione impossibile della polizia segreta, in Italia si continuava tranquillamente a trafficare e a vendere armi con il dittatore. Queste cose non sono, secondo me, ammissibili!



MARCHINI Sergio

Dove le comprava? Spiegami come hanno fatto.



ZACCHERA Marco

L'Italia dava i soldi al governo della Somalia che investiva quei soldi per comprarsi le armi.



MARCHINI Sergio

Se hanno vinto è perché ne avevano di più.



PRESIDENTE

Consigliere Zacchera, vada avanti con il suo intervento.



ZACCHERA Marco

Vado avanti e dico al Consigliere Marchini che la prossima in lista di attesa è l'Etiopia alla quale stiamo riservando lo stesso trattamento della Somalia, quando se non altro dovremmo avere delle ragioni storiche di liaison e di comprensione con il popolo eritreo che non ha niente a che vedere con il popolo dell'Etiopia, ma questo è un lungo discorso che potremmo aprire. Sono comunque d'accordo su questa corresponsabilità che vorrei estendere anche ad altre situazioni sulle quali non possiamo rimanere insensibili. Non possiamo rimanere insensibili ai disastri che sono successi in Bangladesh: è un esempio. Penso che la nostra collettività in qualche maniera debba sempre dare dei piccoli segni di solidarietà e compatibilmente con le proprie possibilità economiche, dovrebbero essere maggiori. Chiedo però che questo segno di solidarietà non sia fine a se stesso, ma chiedo formalmente un impegno della Regione a dare un rendiconto di quello che viene fatto.
Credo nell'aiuto internazionale e negli interventi concreti su iniziative nel Terzo Mondo; però sono anche preoccupato del fatto che se questi voti vanno a finire a grandi organismi che poi si perdono e non si sa esattamente che cosa rendano, non avremo raggiunto il nostro scopo.
Chiedo quindi che venga fornito un rendiconto di quello che si è fatto avrei preferito vedere realizzare una piccola opera compiuta dalla Regione Piemonte, un segno, che restasse a queste popolazioni, di solidarietà da parte nostra da non buttare in un enorme calderone in cui poi alla fine non si capisce bene dove vanno a finire i soldi.
Chiedo alla Giunta che venga richiesto alle istituzioni, alle quali diamo questi contributi, un rendiconto su quello che effettivamente viene fatto con i soldi dati in favore di questa popolazione che ne ha bisogno.
Invece a livello politico chiedo maggior senso di responsabilità, di equità e di giustizia. Il discorso, ripeto, sarebbe molto lungo, forse è opportuno chiuderlo qui.



PRESIDENTE

Il dibattito generale è chiuso. Ha ora la parola per la replica il Presidente della Giunta.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Dato che da più parti è stato domandato alla Giunta di chiedere il rendiconto e di seguire l'attuazione dispositiva della legge, e di dare anche una valutazione su come si sono svolti i fatti, devo dire che questo verrà fatto senz'altro. Devo anche dire che con la comunità somala abbiamo cercato un rapporto anche operativo, al di là degli stanziamenti della legge, abbiamo messo a disposizione un locale per il comitato; mi pare quindi che ci sia stata una sostanziale disponibilità sul terreno della collaborazione più ampia. Ci fa anche piacere che le valutazioni della comunità in ordine all'intervento della Croce Rossa siano positive; ciò ci conforta anche nell'impostazione del provvedimento legislativo che viene portato avanti.
Voglio assicurare che il Governo regionale per parte sua seguirà la questione con la massima attenzione e proseguirà, per quanto possibile, a mettere a disposizione della comunità tutti gli strumenti consentiti affinché il rapporto tra la comunità stessa e il territorio somalo possa avvenire nel miglior modo possibile, anche in relazione all'aiuto, che deve essere generalizzato per quanto possibile e atto a corrispondere ai bisogni che certamente esistono.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Ringrazio a nome della DC il Presidente Brizio per quanto ha dichiarato. Mi permetto ancora di chiedere, per cortesia, la convocazione della Commissione per la cooperazione internazionale, per la quale abbiamo già nominato gli esperti che, ripeto, a mio avviso sono di altissimo livello. I partiti hanno fatto una bella figura nel sceglierli, si sono anche già votati i Consiglieri membri; credo che sarebbe opportuno far partire questa Commissione, perché quando c'è uno strumento utile, tenerlo fermo non conviene a nessuno.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 votanti 46 hanno risposto SI 46 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 votanti 46 hanno risposto SI 46 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 43 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Commercio

Esame progetto di legge n. 73 "Norme sulle Commissioni provinciali di collaudo degli impianti di distribuzione automatica di carburanti per uso autotrazione"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 73, di cui al punto 8) all'o.d.g. Relatore è il Consigliere Zacchera, che ha facoltà di illustrare la relazione.



ZACCHERA Marco, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, dopo opportune ed approfondite consultazioni, che hanno visto la partecipazione di numerose categorie interessate, la III Commissione ha licenziato all'unanimità il presente disegno di legge che vuole meglio regolamentare la composizione e l'attività delle commissioni provinciali di collaudo degli impianti di distribuzione automatica dei carburanti.
Premesso che "distribuzione automatica" non deve intendersi come un distributore "self servite" (come io pensavo all'inizio delle consultazioni), ma la più ampia generalità dei distributori di carburante tranne quelli manuali che praticamente non esistono più.
Questo d.d.l. è composto di quattro articoli. L'art. 1 indica la composizione della commissione tramite un funzionario regionale, un rappresentante dei Vigile del Fuoco e uno dell'UTIF.
L'art. 2 detta le norme per procedere alle operazioni di collaudo.
L'art. 3 fissa norme per i compensi. Su questo piano va detto che c'è stata una approfondita discussione, in quanto è risultato che spesso i funzionari non volevano recarsi a controllare gli impianti di carburante, in quanto erano al di fuori dell'orario d'ufficio e il compenso era pressoché nullo è stato fatto un gettone di 50 mila lire a giornata, comprensivo di 25 mila lire per ogni impianto controllato. Infine l'art. 4, detta le norme finanziarie, che sono molto semplici in quanto la Regione non ci rimette nulla, perché i concessionari che desiderano la visita della commissione devono pagare la relativa tassa, quindi è un conto che si chiude alla pari.
In occasione delle consultazioni è stato possibile prendere atto dei problemi delle categorie più direttamente interessate alla materia che non sono solo le società petrolifere, ma - ad esempio - ci sono alcune migliaia di impianti di distribuzione carburanti all'interno delle aziende che devono essere controllati per motivi di sicurezza.
Con l'approvazione di questo d.d.l. si confida di sveltire anche il carico arretrato di queste commissioni, e quindi di poter più celermente arrivare ad una integrazione e miglior razionalità della rete distributiva degli impianti di carburante - se affrontate il problema degli impianti unici per Comune delle zone montane -, quindi di rendere più vicine alle necessità dell'utenza le fonti di distribuzione di carburante all'interno della regione.
Aggiungo anche che mi fa piacere di essere stato, anche se rappresentante del MSI, relatore di una proposta di legge di tutto il Consiglio.



PRESIDENTE

Sulla relazione del Consigliere Zacchera è aperta la discussione. Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente e colleghi, ho ascoltato con attenzione la relazione del collega e per quanto mi riguarda osservo che mi lascia perplesso il criterio con il quale vengono determinati i compensi spettanti ai componenti della commissione di collaudo. La perplessità deriva dalla seguente osservazione. Si prevede un gettone di presenza per ciascuna giornata di impegno; io sono d'accordo che questo gettone di presenza non rappresenti una entità assolutamente ridicola del compenso per l'impiego del tempo di ciascuno, quindi sono favorevole a misurare questo impegno con un gettone di presenza che sia accettabile e giusto. Viceversa sono contrario alla forma prevista dall'art. 3, in base alla quale nell'ambito della giornata si aggiunge al gettone di presenza un'altra cifra legata al numero di collaudi esercitati nella stessa giornata. E' una forma di pagamento a cottimo, che io ritengo nociva. Si paghino i gettoni di presenza in modo congruo, ma legati alle giornate di impegno e non al numero di impianti visionati. Se ci si lega a un'attività pagata a cottimo secondo me ne possono derivare dei pericoli, perché se si collauderanno nell'ambito della stessa giornata più impianti tanto più grande sarà la cifra riconosciuta per compenso. Mi sembrerebbe più giusto invece rendere più congrua - se questo lo si ritiene necessario - la cifra riferita alla giornata. In ogni caso è meglio riferire il compenso alla giornata e non al numero di pratiche viste, altrimenti torniamo a un concetto di cottimo che secondo me, va evitato.
Questa è la mia osservazione. Adesso sentirò le osservazioni dei colleghi e mi riservo di intervenire in dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino per la replica.



VETRINO Bianca, Assessore al commercio

Questa osservazione non è sbagliata; se fosse venuta nell'ambito della Commissione avremmo potuto approfondirla.
E' una osservazione giusta che i membri della Commissione non hanno ritenuto di fare. Giustamente il Consiglio rileva questa esigenza e se ne può discutere, anche perché forse c'è una soluzione. Mi pare che il relatore abbia dato un suggerimento, che mi sembra convincente, ed è quello di lasciare questo criterio che per certi aspetti può anche essere giustificato, perché non tutti gli interventi possono consentire lo stesso tempo o determinare lo stesso impegno, ma probabilmente, quello che viene indicato qui giustamente è di fissare un tetto per giornata.
Questo mi sembrerebbe un modo più rigoroso di affrontare questo problema che non è un piccolo problema, ma è un problema che si ripercuote più in generale sull'attenzione che dobbiamo dare all'impegno che queste persone riservano ad una attività di tipo regionale, di controllo e di aiuto quindi all'attività della Regione.
Quindi se il Consigliere Chiezzi consente a che si discuta un attimo di questa cifra come tetto massimo, anche il relatore mi sembra disponibile a questa soluzione.



PRESIDENTE

Il Consigliere relatore potrebbe formularla.



ZACCHERA Marco

Sì, anche perché così facciamo contento l'Assessore Gallarini in quanto coloro che hanno i distributori pagano la tassa fissa.
Per cui se gli mettiamo un minimo o un massimo giornaliero, visto che tutti hanno pagato la tassa intera (di cui invece noi paghiamo solo una parte alla Commissione), recupera 25 mila lire. Ma vorrei spiegarmi, perch si era parlato di questo già in Commissione.
Il problema è che c'è un carico arretrato molto forte. perché i funzionari si rifiutavano di andare a fare, per protesta, le visionature in quanto non prendevano assolutamente nulla e dovevano quindi portarsi fuori dall'orario d'ufficio per fare queste verifiche. Secondo me è giusto mettere una soglia logica, altrimenti uno svolge 20 visite e si porta a casa un milione di lire e questo non è neanche corretto; stabiliamo un massimale di 100/ 150 mila lire al giorno in modo che sia concesso fare un certo numero di visite, perché se ci si reca specificatamente in una località è abbastanza ovvio fare più di una verifica nelle vicinanze.
Penso che 100/ 150 mila lire al giorno sia una cifra ragionevole.



VETRINO Bianca, Assessore al commercio

A me sembra che la cifra di 100 mila lire sia già una cifra buona perché mi viene detto che c'è una consuetudine per cui normalmente non riescono a fare più di tre o quattro di questi interventi, per cui ci staremmo nella cifra massima. Dobbiamo fare un piccolo emendamento.



PRESIDENTE

Mentre si formula questo emendamento, se non ci sono altre questioni si proceda all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'art. 1 é approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Emendamento presentato dal Consigliere Ferrara: "all'art. 3, primo comma, dopo le parole 'collaudo aggiuntivo' aggiungere le parole: 'con il limite di lire 100.000 giornaliere'".
Chi è favorevole é pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.
Si proceda ora alla votazione per appello nominale dell'art. 3 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
Si proceda alla votazione dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 37 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di deliberazione n. 207: "Proposta di modifica dell'art. 21 del Regolamento interno dei Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 207, di cui al punto 10) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Grosso.



GROSSO Carlo Federico, relatore

Si tratta di una deliberazione estremamente semplice che ha per scopo quello di integrare le competenze di talune Commissioni in alcune materie materie che erano state, per così dire, dimenticate nell'ultima stesura dello Statuto. Si sono altresì integrate altre Commissioni di materie che si riteneva opportuno fossero espressamente indicate. Più precisamente tra le materie oggetto della competenza della I Commissione permanente si è aggiunta la voce "polizia. locale urbana e rurale"; si propone di aggiungere tra le materie di competenza della II Commissione permanente le voci "Beni culturali e ambientali" e "Valutazione d'impatto ambientale"; ed aggiungere tra le materie di competenza della III Commissione permanente la voce "Commercio".
La Commissione Regolamento propone al Consiglio, all'unanimità, queste modificazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cucco; ne ha facoltà.



CUCCO Vincenzo

Desidero rivolgere una richiesta di delucidazioni al Presidente della Commissione Regolamento. Nella dizione "Beni culturali e ambientati" io vedo la possibilità di un conflitto con la IV Commissione alla quale compete la cultura. In generale fino ad oggi tutte le questioni che hanno avuto a che fare anche con i beni culturali sono sempre state trattate dalla IV Commissione. Per "Beni culturali" si intendono per esempio anche il Castello di Rivoli e le grandi strutture di questo tipo? Questo secondo me potrebbe creare dei conflitti, per cui prima di procedere alla votazione vorrei che fosse chiarita con maggior precisione la dizione "Beni culturali e ambientali", perché capisco i beni ambientali ma quelli culturali no.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grosso.



GROSSO Carlo

Consigliere Cucco, in sede di Commissione si era in effetti discusso se la competenza dei Beni culturali dovesse andare alla II oppure alla IV Commissione.
Si era poi deciso all'unanimità di inserirle tra le materie della II Commissione, intendendosi per Beni culturali quelli che sono oggetto di protezione da parte della legge sui Beni culturali.
A questo punto vorrei sapere da lei, Consigliere Cucco, se ritiene di proporre un emendamento per spostare questa indicazione dalla II alla IV Commissione. Non sono però le istituzioni culturali in sé come funzionamento.



CUCCO Vincenzo

Per esempio una biblioteca, che è un bene culturale ed è quindi tutelata dalla legge relativa ai Beni culturali, da quale Commissione deve essere trattata: dalla II o dalla IV?



GROSSO Carlo Federico

Per quanto riguarda i problemi di struttura che toccano la sfera urbanistica ambientale, certamente dalla II Commissione; per quanto riguarda invece i problemi di gestione culturale, ovviamente questi devono essere trattati dalla IV.



CUCCO Vincenzo

Ma non è sufficiente allora scrivere soltanto "Beni ambientali"? Faccio una proposta funzionale: non si può cancellare la dizione "Beni culturali" e lasciare solo "Beni ambientali"?



GROSSO Carlo Federico

Dato che in Commissione noi abbiamo in sospeso altre due materie in quanto volevamo meditare sulla rispettiva collocazione. sono dell'avviso di accogliere la richiesta del Consigliere Cucco. cioè togliere per il momento l'indicazione "Beni culturali", lasciare invece "Beni ambientali" e rimandare in Commissione la parte "Beni culturali" da risolvere insieme alle altre.



MONTICELLI Antonio

C'è la legge Galasso che parla di beni ambientali e culturali.



PRESIDENTE

Diciamo allora che la proposta del Consigliere Cucco non è accolta.



CUCCO Vincenzo

E' necessario esplicitare perché una dizione di questo tipo potrebbe ingenerare qualsiasi altro tipo di interpretazione, a mio parere



GROSSO Carlo Federico

Consigliere Cucco, recependo la sua indicazione, si potrebbe allora lasciare questa dizione in quanto ricollegata alla legge, poi in sede di Commissione io riporterò insieme alle altre questioni il problema della gestione dei Beni culturali per vedere di inserirla tra le competenze della IV Commissione.



PRESIDENTE

Questa impostazione mi sembra saggia. Pongo pertanto in votazione il testo della deliberazione così come è stato formulato dalla Commissione Regolamento, che verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame progetto di legge n. 92: "Modifiche alla L.R. 5 marzo 1987, n. 12 'Riforma dell'organizzazione turistica - Ordinamento e deleghe delle funzioni amministrative in materia di turismo ed industria alberghiera'".


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del progetto di legge n. 92, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al relatore Consigliere Ferraris.



FERRARIS Paolo, relatore

La legge regionale n. 12 del 1987, che riforma l'organizzazione turistica e le deleghe delle funzioni amministrative in materia di turismo e di industria alberghiera, disciplina anche, al titolo V, Associazioni Comitati ed Organismi di promozione turistica. In particolare, agli artt.
27 e 28 sono previste le Associazioni turistiche pro loco e l'istituzione di un albo al quale le stesse possono iscriversi.
Le condizioni precise per l'iscrizione paiono, sulla base dell'esperienza acquisita nel corso di questi anni, essere adeguate salvo che in un caso, quello individuato al punto d) del secondo comma dell'art.
27, nel quale si prescrive come condizione essenziale all'iscrizione l'esigenza nella località. nella quale opera l'Associazione turistica pro loco, di "strutture ricettive e di altre strutture, attrezzature e servizi turistici".
La condizione pare del tutto iniqua ed inoltre contraddittoria con lo spirito e con le indicazioni della legge. Infatti all'art. 26, primo comma vengono stabilite le finalità di tali Associazioni e nessuna di queste contempla l'esigenza divedere presenti sul territorio strutture ricettive come condizione per la promozione di attività turistica.
Le Associazioni turistiche pro loco sono Associazioni affidate a volontariato che promuovono manifestazioni di cultura e folklore, che creano attenzione per una realtà locale, che possono suscitare le condizioni per una crescita del turismo. Sono quindi soggetti di promozione e non operatori turistici in senso stretto; nella L.R. n. 12 è evidente che compete ad altri soggetti l'organizzazione dell'attività turistica.
In moltissime località la nascita di un'Associazione turistica pro loco costituisce inoltre uno dei pochi momenti di aggregazione sociale e di attività collettiva; in Piemonte esistono molti piccoli Comuni, che stanno consumando progressivamente le funzioni necessarie alla convivenza e tali realtà sono collocate proprio nelle località spesso con attrattive più rilevanti, anche se non è stato ancora possibile realizzare in quei luoghi strutture turistiche.
Scoraggiare tali iniziative significa limitare drasticamente un'occasione di crescita civile e democratica e di impedire che si possano suscitare le condizioni per avviare lo sviluppo turistico.
Non si può peraltro ignorare che le attività promozionali di un'Associazione turistica pro loco possono recare benefici a strutture turistiche insediate in Comuni limitrofi ed ancora che. spesso, al di là della promozione turistica, l'opera delle A.P.T.L. è stata altamente meritoria per la tutela dell'ambiente, per il mantenimento di memorie storiche, per la divulgazione della cultura locale.
Anche se allo stato attuale l'inserimento nell'Albo non pare riservare eccezionali vantaggi, sembra fortemente inopportuno creare, nella sostanza con il mantenimento della norma, due diversi tipi di A.P.T.L.: l'evoluzione legislativa nazionale in materia, in particolare per ciò che riguarda la modifica del regime fiscale, che pure è necessaria per evitare da un lato ingiustizie rispetto ad operatori professionali e dall'altro carichi esagerati rispetto alle funzioni svolte. potrebbe recare un danno tale persistendo tale distinzione, da provocare la scomparsa di gran parte delle Associazioni turistiche pro loco.
Non pare questo l'obiettivo che si proponeva la legge 12, né è tanto meno l'interesse della Regione Piemonte.
Per porre rimedio a questa situazione viene quindi presentata questa proposta di legge. che si compone di due articoli. Col primo di essi si prevede l'eliminazione al secondo comma, lett. d) dell'art. 27, della prescrizione dell'esigenza di strutture ricettive come condizione essenziale per l'iscrizione delle A.P.T.L. all'Albo regionale; con ciò si pone rimedio ad una situazione di iniquità e si consente a tutte le A.P.T.L. di vivere a parità di condizioni.
Con l'art. 2 si propone inoltre un'aggiunta all'art. 27, nello spirito di quanto già anticipato, per completare le possibilità operative delle A.P.T.L., coprendo un rilevante vuoto nella legislazione esistente. Tenendo infatti conto che molti Comuni posseggono notevoli risorse ambientali e turistiche ma sono di scarse dimensioni demografiche, e questo impedisce la costruzione di una A.P.T.L. , si prevede che ciò sia possibile facendo riferimento ad una base sovracomunale; sono ovviamente fatti salvi tutti i requisiti richiesti per la costituzione di una A.P.T.L. e si contempla inoltre l'ampliamento del Consiglio di Amministrazione con l'inserimento di rappresentanti di tutti i Comuni che rientrano nell'ambito dell'iniziativa.
La possibilità di costruire Consorzi tra A.P.T.L., prevista nella stesura originaria, è stata cassata in sede di esame della Commissione.
Questa estensione della norma è coerente con la legge n. 142 sulle autonomie locali, in quanto avvia anche in questo settore processi di collaborazione e di fusione che possono creare una più larga base operativa, una più estesa copertura del territorio, dimensioni più economiche, ed una maggior efficienza gestionale.
Non la precedente norma della legge 12/ 87, inutilmente restrittiva e tale da portare alla scomparsa di centinaia di A.P.T.L. senza alcun beneficio. ma questa forma di collaborazione e di estensione sul territorio potrà portare ad una diffusione delle iniziative con beneficio del turismo e senza aggiungere macro-dimensioni che danneggerebbero la qualità e la solidità delle attività promozionali.
Con questa proposta di legge si propone quindi rimedio ad una situazione dannosa ed iniqua, si incoraggia la crescita delle attività di promozione turistica, si riconosce appieno la validità del generoso e volontario impegno di molti cittadini, si spingono le A.P.T.L., nel rispetto delle loro originarie vocazioni, ad una naturale e consensuale forma di collaborazione, capace di offrire una più efficace modalità di azione.
La proposta di legge è stata approvata a maggioranza dalla Commissione che ne raccomanda l'approvazione al Consiglio regionale".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Si tratta di un progetto di legge sulla cui opportunità avevamo sollevato qualche considerazione, più che obiezione, essendo per noi un fatto di opportunità la presentazione eventualmente di questo elemento di modifica della legge insieme ad altri elementi modificativi che la legge richiederebbe. Tuttavia la motivazione addotta relativa alla urgenza di sistemare alcune realtà in cui le Pro Loco non esistono e possono costituirsi - in effetti si è accertato che questa situazione in Piemonte è di un certo rilievo dato che le Pro Loco costituite finora ai sensi della legge regionale sono molto poche, in relazione alle esigenze che abbiamo anche per costituire gli uffici IAT -, preso atto che le modifiche richieste dal nostro e da altri Gruppi sono state accolte dall'Assessore presente alla discussione. abbiamo espresso un voto favorevole in sede di Commissione che confermiamo anche in questa sede.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione dell'intero testo della legge.
Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Interventi di promozione della domanda

Esame proposta di deliberazione n. 150: "L.R. 29/1987 'Interventi di promozione turistica '- Programma pluriennale di indirizzo e coordinamento 1991 - 1993"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 150, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Cantore.



CANTORE Daniele, Assessore al turismo

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ho già illustrato questo piano pluriennale in Commissione ed è una novità, nel senso che abbiamo affrontato la legge n. 29 per la promozione turistica con un piano pluriennale molto complesso che ha le sue radici in alcuni studi fatti in Assessorato e quindi parte da un'analisi della situazione turistica e promozionale della Regione Piemonte. Abbiamo cercato di analizzare a fondo i flussi turistici degli anni passati e anche le proiezioni degli anni a venire. Abbiamo dato incarico anche ad una società di fare queste indagini ed abbiamo presentato questo piano pluriennale di intervento che è un piano che non solo ha delle indicazioni economiche, ma anche ha delle indicazioni di organizzazione della promozione turistica all'interno della nostra regione. Abbiamo individuato alcuni settori di intervento prioritario e sono i settori sui quali si è basato il turismo in questi anni e anche altri settori spesso dimenticati nella geografia turistica della nostra regione.
Ci pare che il piano pluriennale sia un piano importante perché intanto cerca di instaurare una cultura e una mentalità turistica e dall'altra parte cerca di intervenire non con un metodo a pioggia, non solo relativo ai finanziamenti ma all'interesse nei confronti del turismo piemontese, ma anche ritiene che il turismo piemontese sia un insieme di turismi e quindi di possibilità che devono essere potenziate singolarmente all'interno della promozione dell'immagine della Regione Piemonte. Devo ringraziare la III Commissione consiliare per l'attenzione che è stata data a questo documento. Abbiamo dedicato due sedute e circa 5 o 6 ore di dibattito; mi pare che all'interno della Commissione si sia dibattuto parecchio, quindi ritengo che questo confronto sia stato importante; infatti, questo provvedimento arriva in Consiglio con la unanimità della Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Avevamo espresso il parere favorevole in Commissione; intervengo per confermarlo, considerando un aspetto significativo; il tentativo, o perlomeno l'espressione di una volontà, di introdurre una profonda riforma delle metodologie e dell'intervento in campo turistico a livello della Regione Piemonte, partendo dagli elementi che caratterizzano la modificazione del mercato turistico mondiale, la tendenza dei gusti e il carattere non soltanto economico ma culturale etico e più generale inerente i comportamenti dell'uomo relativi alla materia turistica.
Devo ricordare che abbiamo anche preso atto, nel dare la disponibilità all'approvazione di questo piano, della disponibilità dell'Assessore e della Giunta a istituire una Commissione di lavoro per quanto riguarda i problemi del turismo all'interno della III Commissione, intesa come strumento che dovrebbe specializzarsi ed attivarsi per lavorare in direzione di quel più ampio programma che continua a delinearsi a livello di intenzioni e volontà, ma certamente rappresenta una fatica non indifferente dato che si tratta, in qualche misura, di costruire una operazione in linea con esigenze generali, ma in controtendenza rispetto alla permanente domanda di interventi minuziosi a pioggia ed anche a una tradizione di comportamenti tra l'utente, l'Assessorato e la Regione che erano un po' nelle abitudini consolidate precedenti. In questo quadro vorrei solo rivolgere all'Assessore una domanda. Perché la presentazione urgente, e in che cosa consiste la questione per cui la Commissione è stata convocata oggi per la presentazione di un marchio dell'Assessorato? Chiederei che questo tipo di lavoro fosse oggetto di una riflessione ulteriore e di una istruttoria a livello del gruppo di lavoro o di sottocommissione che si era deciso di costituire nell'ambito della discussione di questo documento.



PRESIDENTE

La parola ali Assessore Cantore.



CANTORE Daniele, Assessore al turismo

Ringrazio il Consigliere Riba. La richiesta informale di riunione della III Commissione è relativa al fatto che su questo nuovo marchio dell'Assessorato al Turismo e allo Sport stiamo lavorando dal mese di ottobre; il marchio è pronto. Come lei sa, poteva essere una competenza esclusiva dell'Assessore, relativa alla sua discrezione. Siccome abbiamo instaurato un rapporto diverso, ho chiesto questa convocazione della Commissione per presentare il lavoro che è stato fatto finora e presentare anche questo marchio che è frutto di mesi di lavoro.
Ovviamente poi dovrà seguire al marchio tutta la campagna pubblicitaria e la ricerca degli slogan e delle terminologie da usare per presentare questo prodotto Piemonte; quindi questa collaborazione certamente si esplicherà in modo ancora più preciso nel lavoro che ci troveremo di fronte d'ora innanzi.
Questo marchio era pronto; mi è parso corretto. per i rapporti che ci sono all'interno della III Commissione. presentarlo in Commissione anche se, come lei sa, potevo direttamente presentarlo alla Giunta regionale cosa che non ho voluto fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli per dichiarazione di voto.



MONTICELLI Antonio

Confermo il voto favorevole, ma questa cosa del marchio dell'Assessorato mi stupisce perché noi abbiamo lo stemma della Regione Piemonte, non vorremmo che accanto allo stemma della Regione Piemonte fiorissero i marchi di tutti gli Assessorati della Regione Piemonte.
Sinceramente non capisco. Per fare una giusta azione promozionale credo sia più che sufficiente usare lo stemma della Regione, perché non si promuove d'Assessorato ma si promuove il Piemonte, credo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cantore.



CANTORE Daniele, Assessore al turismo

Forse il Consigliere Monticelli non sa che tutte le Regioni promuovono un prodotto turistico con il loro marchio e probabilmente, non essendo stato presente ai lavori della Commissione, non può conoscere questi elementi. Si presenta un prodotto che non è il marchio istituzionale della Regione, ma è un marchio relativo al prodotto. Questo avviene in tutte le Regioni italiane, in tutti i paesi europei. Questo quindi non è un marchio che si sostituisce al marchio istituzionale, ma è una presentazione del prodotto turistico. Peraltro è sempre esistito nell'Assessorato allo Sport e Turismo; era la famosa campagna "Orizzonte Piemonte" che ha avuto anche discreto successo nel passato.



PRESIDENTE

E' una campagna. non è un marchio.



CANTORE Daniele. Assessore al turismo

Certo. Io e il Consigliere Riba abbiamo usato una terminologia tecnica.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 31 voti favorevoli e 4 astensioni.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,45)



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