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Dettaglio seduta n.60 del 23/04/91 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento: Problemi energetici

Esame progetto di legge n. 11: "Sostegno regionale alla valorizzazione della produzione di energia elettrica da fonti idriche a piccola scala" (richiesta di iscrizione ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento Interno)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Esaminiamo il punto 4) all'o.d.g.: "Esame progetto di legge n. 11".
La parola al Consigliere Tapparo, presentatore della richiesta di iscrizione ai sensi dell'art. 34 del Regolamento consiliare.
TAPPARO Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ho richiamato in aula una mia proposta di legge per il sostegno alla valorizzazione della produzione di energia idroelettrica a piccola scala ritenendo che, così come si sta definendo il quadro legislativo a livello nazionale, questo tipo di proposta possa rappresentare un modulo che non contraddice e non si sovrappone, ma è coerente con il processo legislativo in atto e anche con le attuazioni che la Giunta regionale farà.
Voglio sottolineare, Assessore e colleghi, che in Piemonte ci sono risorse idriche disperse, non valorizzate, che ne sottostimano i riflessi sia economici sia di economie esterne che si possono determinare. Ritengo anche che possa essere rischioso pensare di dedicarsi a questo aspetto seppure non decisivo, certamente rilevante nell'ambito di un quadro generale del problema energetico, perché si tenderà inevitabilmente a sottostimare il valore e il significato che può avere l'utilizzo massimo possibile delle risorse idriche minori e dell'uso plurimo delle acque acque potabili e acque di irrigazione. Spero che l'Assessore rispondendomi, faccia una considerazione specifica e puntuale di quanto nella mia proposta di legge viene indicato. Per brevità e per non tediare i colleghi, vorrei sintetizzarla in alcuni passaggi.
Il primo è quello di incentivare interventi rapidi, immediati e operativi dal punto di vista tecnico che possano coinvolgere gli acquedotti e i canali di irrigazione. Si tratta di interventi che non modificano e non toccano i problemi e gli assetti idrogeologici, quindi, non richiedono procedure particolarmente lunghe, ma fanno uso di risorse già strutturate come nei canali di irrigazione e nelle condotte degli acquedotti con la possibilità di avere un risultato. Quantificandolo, si potrebbe dire che se venissero utilizzate negli acquedotti e nei canali di irrigazione già strutturati le risorse e le potenzialità esistenti, ci potrebbe essere la possibilità di ricavare il 5 o il 6% dell'energia che si sarebbe ricavata con l'impianto nucleare di Trino 2. Tra l'altro, senza nessuna menomazione del territorio, addirittura creando degli effetti indotti sociali; in aree rurali, in genere, si possono ricavare questi tipi di energia, aree marginali o anche minimizzando gli effetti dati dagli elettrodotti, perch si andrebbe vicino all'utenza agricola montana o di zone marginali per avere questa energia.
Ci sarebbero anche degli effetti economici. Ci troviamo dinnanzi ad una tecnologia matura e il settore elettromeccanico piemontese è in grado di poter assolvere a questo tipo di domanda. Si potrebbe pensare che potrebbero rapidamente essere individuati dai 400 ai 500 punti di presa o in derivazione in serie per quanto riguarda gli acquedotti o in batterie per quanto riguarda le acque di irrigazione, quindi, dando anche una domanda al settore artigiano della piccola industria e dell'elettromeccanico con effetti positivi.
Nella mia proposta di legge vi è anche un aspetto importante, quello di una radicale semplificazione delle procedure di autorizzazione e di concessione, in modo da favorire il piccolo autoproduttore, l'agricoltore ad avvicinarsi a queste, non solo lasciando i grandi autoproduttori che sono strutturati che sanno come interloquire con la Regione. La mia proposta di legge stimola, inoltre, la Regione Piemonte ad un riordino dell'uso plurimo delle acque, risorse esistenti che vengono disperse. Solo il livello regionale può conoscere e gestire un aspetto così legato al territorio, come è il caso dell'idroelettrico minore. Ho l'impressione che come si è mosso il legislatore a livello nazionale con la legge n. 10/91 ci sia una tendenza alla centralizzazione e a trasferire alla Regione una operatività per grandi piani. Per grandi interventi che rischiano sempre di lasciare in serie B questi aspetti.
Ritengo che questa proposta di legge - e l'ho voluta richiamare in aula proprio perché potesse andare avanti - abbia le coerenze e sia compatibile con il nuovo quadro normativo e con gli adempimenti che la Regione dovrà fare. Ritengo sia necessario avere una conoscenza dello stato dell'uso delle concessioni, delle derivazioni d'uso d'acqua, degli usi multipli delle risorse.
Nell'art. 2 della mia proposta di legge c'è un'indicazione precisa per poter conoscere e avere un quadro perché non tutte le concessioni e non tutte le derivazioni vengono utilizzate adeguatamente. L'Assessore mi potrà rispondere che si va sostanzialmente verso un Osservatorio energetico regionale. Ma questa proposta di legge può arricchire e stimolare quel tipo di orientamento. Invito l'Assessore a questa attenzione.
La mia proposta di legge potrebbe rappresentare l'attuazione del dettato nazionale, che favorisce un maggiore approfondimento di un aspetto che rischia di essere trascurato perché, evidentemente, l'apporto energetico che ne deriva non è decisivo. E' centrato su specifici interventi. Ci sono acquedotti che, con semplici ed elementari interventi possono dare dai 100 ai 500 kw di potenza installata. Non è ineludibile la sovrapposizione, certo, potrebbe anche determinarsi. Ma la mia proposta di legge può essere vista come un provvedimento, seppure parziale e modulare di recepimento. L'Assessore mi dirà anche che con l'Osservatorio energetico regionale molte indicazioni che ci sono nella mia proposta di legge verrebbero assorbite. Credo che dalla mia proposta, che guarda ad un'area specifica, ci potrebbe essere un rafforzamento del ruolo del nascente Osservatorio energetico regionale, dando un indirizzo più accentuato verso l'idroelettrico a piccola taglia. Sarebbe sbagliato - visto che siamo nel settore idrico - annegare una proposta, un modulo coerente in un futuro piano o in una futura strategia generale e globale. Il senso della mia proposta è la richiesta di poterla affrontare in aula, ma se questo non è possibile rinviarla a momenti lontani, sapendo che può essere un elemento coerente con il disegno complessivo che si va determinando e che potrebbe dare ai Comuni montani, ai Consorzi irrigui e alle zone agricole, dove è strutturato un sistema di irrigazione, una potenzialità energetica che oggi è trascurata e che avrebbe degli effetti indotti non marginali.
Voglio ricordare che, sul piano dell'elettrificazione, ci sono delle zone marginali nelle quali l'elettrificazione ha dei costi aggiuntivi quindi sfavorisce e rende marginale un'area anche sul piano energetico.
Questa è la ragione per la quale ho richiamato in aula la mia proposta di legge. Invito la Giunta e i colleghi del Consiglio a considerare la validità di questa iniziativa, anche se piccola e circoscritta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.
VETRINO, Assessore all'energia La proposta di legge regionale, finalizzata a valorizzare la piccola produzione idroelettrica tramite sostegni finanziari regionali, presentata dal collega Tapparo, merita sicuramente attenzione da un punto di vista sostanziale. Ricordo che quando nel 1985 firmammo la convenzione con l'ENEL ci impegnammo a recuperare altrettanta energia attraverso l'individuazione delle centraline. L'ex collega Alasia ricordo che aveva fatto un conto che soltanto nel recupero delle centraline dismesse si sarebbero potuti recuperare 60 megawatt e quindi nella centrale si parlava di 2.000 megawatt. Credo che qualunque iniziativa che vada in questa direzione debba essere considerata con molta attenzione, anche se sul piano procedurale ed organizzativo deve essere completamente riconsiderata, proprio alla luce della previsione di cui alla legge n. 10/91, che il Consigliere Tapparo ha voluto immediatamente considerare nel suo intervento.
Signor Presidente, l'argomento è piuttosto importante quindi credo che dovrò soffermarmi con qualche considerazione.
A livello statale si è sempre più affermata la convinzione che la funzione di elaborazione dei piani energetici sia ormai entrata a far parte della più generale funzione statale di programmazione, mentre sul terreno effettuale i fatti hanno dimostrato come sia ineluttabile il riconoscimento della valenza e dell'estensione del ruolo assegnato alle Regioni nel settore energetico.
Una testimonianza della rapida evoluzione di tale pensiero e del riconoscimento di un preciso ruolo della Regione, come ente di programmazione, anche nel campo dei piani energetici, è offerta dalle legge statali nn. 9 e 10 del gennaio 1991.
In particolare, nel campo della produzione di energia, ma con riferimento ad iniziative di autonomia regionale tendenti a valorizzare e ad incentivare interventi di produzione elettrica sul territorio, si richiama l'attenzione al disegno più complessivo impostato sempre dalla legge 9 gennaio 1991 n. 10 e in parte, a quanto previsto dalla legge n.
9/91, con riferimento agli impianti di produzione idroelettrica e alle relative concessioni di derivazione d'acqua ad uso elettroproduttivo, dove la materia ha assunto connotazioni più centralizzate.
Deve poi essere precisato, in premessa, che alcuni obiettivi ricompresi nell'articolato proposto costituiscono già obiettivo consolidato o di progetto dei programmi di settore per l'energia e, pertanto, non costituiscono, allo stato, iniziativa a carattere innovativo, mentre altri rischiano di confondere gli operatori e i soggetti interessati, in presenza, appunto, di nuove norme e in carenza delle disposizioni centrali che danno completa attuazione alle norme statali stesse.
Gli obiettivi regionali a carattere consolidato e di progetto confluiscono, tra l'altro, in modo congruente nel più complesso scenario raffigurato dal nuovo disegno statale in materia di energia.
Infatti, in ordine all'ipotesi contenuta nel progetto di legge di predisporre un piano dei siti utilizzabili per l'idroelettrico a piccola scala, si evidenzia che i piani regionali di cui all'art. 5 della legge n.
10/91 demandano alla Regione il compito di definire precisi bacini energetici territoriali, nonché le procedure per l'individuazione e la localizzazione di impianti elettroproduttivi, inclusi quelli idroelettrici.
A tale proposito e con riferimento ad alcune specifiche previsioni contenute nel già citato progetto di legge, si precisa che nell'ambito di una sezione della banca dati in cui si articola l'Osservatorio energetico regionale, di cui si parlerà più oltre (il Consigliere Tapparo sa che questo è in attuazione), è già pressoché completata la ricognizione dei piccoli impianti (inferiori ai 3 megawatt elettrici di potenza installata) di produzione idroelettrica presenti sul territorio; si rileva, peraltro l'evidente necessità di garantire la conoscenza dello stato delle concessioni di derivazioni d'uso d'acqua, per gli usi multipli, in modo da definire, all'interno di una politica sulla gestione delle risorse idriche criteri e priorità di utilizzo delle risorse stesse.
L'attivazione, poi, di iniziative di sostegno finanziario regionale per particolari interventi di autoproduzione idroelettrica, analoghe a quelle previste dalla già citata norma statale (art. 14, L.R. n. 10/91) potrebbe suscitare confusione o, addirittura, creare motivi di incompatibilità e/o conflitti collegati alla possibilità di cumulo dei contributi, ancorché non si vogliano stabilire, invece, linee prioritarie di incentivazione all'interno degli atti regionali che recepiscono quanto già previsto dalla norma statale stessa.
Su tali questioni potrà risultare utile e prezioso fornire tutti i chiarimenti necessari, in sede di Commissione consiliare, per evitare il rischio di creare sovrapposizioni di leggi regionali con norme statali pregiudicando il quadro di riferimento che deve essere unico, omogeneo e soprattutto, coordinato all'interno dell'ente e all'esterno nei raccordi Regione-Ministero Industria, per un chiaro e snello adempimento degli oneri regionali nel quadro delle nuove politiche per l'energia.
Ciò, naturalmente, vale anche per le strumentazioni e gli interventi a carattere procedurale ed organizzatorio che la Regione può e deve attivare coerentemente con il quadro legislativo di riferimento e nel rispetto delle attribuzioni e delle politiche di settore rispettivamente predefinite e programmate.
Proprio a tale proposito e con riferimento a politiche regionali che diano concreto avvio a linee di programmazione energetica, si coglie l'occasione per segnalare che la legge n. 10/91 riconosce specifiche attribuzioni alle Regioni nel settore, evidenziando funzioni consultive operative, organizzatorie e programmatorie nell'ambito della definizione dei bilanci energetici e dei piani per l'uso delle fonti rinnovabili e per il risparmio energetico, dove la Regione stessa, anticipando il disegno statale, ha avviato fin dal 1989 un progetto specifico mirato alla fondazione dell'"Osservatorio energetico regionale", prima citato come struttura e strumento deputati alla formulazione dei bilanci e delle linee di programmazione energetica e all'acquisizione di know-how, conoscenze e strumenti messi a disposizione dall'ENEA nell'ambito di una precisa convenzione.
Le attribuzioni regionali nel campo dell'energia sono state, infatti recentemente integrate e valorizzate sia nel campo delle procedure per l'incentivazione del risparmio energetico sia nel settore strategico della programmazione energetica, configurandosi come vere e proprie competenze decentrate a livello territoriale. Questo, naturalmente, ci ha riempito di gioia per quanto riguarda, finalmente, una competenza più specifica della Regione.
Competenze che, tra l'altro, trovano aderenza organizzativa nell'apparato che la Regione ha attivato, prima fra tutte le altre Regioni con la riorganizzazione delle proprie strutture e con l'individuazione di due specifici servizi che godono già della necessaria esperienza per dare pratica attuazione alla norma statale e che, probabilmente, dovrebbero essere riconsiderati all'interno di un settore organizzativo specifico diverso da quello attuale ripartito tra due deleghe. Sapete che il settore è attualmente a scavalco tra l'Assessorato all'energia e l'Assessorato di Garino, quindi, in presenza di queste nuove competenze, si dovrà andare ad una riorganizzazione, ad una ristrutturazione e ad una rimpolpatura di questo servizio. Oggi, abbiamo un numero assai ristretto di funzionari, ma i compiti che ci attendono sono naturalmente moltissimi.
L'esperienza di questi ultimi due anni e la nuova organizzazione regionale dimostrano come sia possibile, attraverso opportune sinergie derivanti dall'impiego coordinato delle risorse di più soggetti ed operatori istituzionali, garantire servizi alla comunità che rispondano alle esigenze più diverse.
Basti pensare all'istituzionalizzazione del rapporto Regione-ENEA, dove quest'ultimo, per atti legislativi e norme attuative, è chiamato a corrispondere servizi e supporti, anche in forma gratuita, alle Regioni come peraltro nel caso del Piemonte avviene già da anni, e all'accordo programma (di cui al secondo comma dell'art. 30 della legge n. 9/91) che il Ministero dell'Industria stipula con l'ENEA e le Regioni per disciplinare le attività e i servizi da corrispondersi alle Regioni per la pratica attuazione delle politiche di risparmio energetico.
Inoltre, la prossima approvazione del disegno di legge nazionale sulla riforma dell'ENEA consentirà, tramite la costituzione dei consorzi ENEA Regioni, di garantire il consolidamento dell'architettura dei rapporti tra i soggetti istituzionali centrali e locali, non solo per l'attuazione del piano energetico nazionale, ma per il più generale processo di trasferimento decentrato di risorse tecnico-scientifiche e di supporti per la creazione di nuovi modelli di comportamento nonché per il trasferimento di metodologie e know-how necessari alla programmazione energetica locale.
Per questi motivi, collega Tapparo, una proposta di legge regionale come quella che lei ha presentato è di importanza sostanziale e noi la vedremo in questo panorama generale, così come è interessante la proposta di legge, che non è stata richiamata in aula, ma che tenendo conto della tematica generale sull'energia non posso disattendere, quella che ha presentato il Gruppo comunista e che riguarda una legge che tende ad istituire un'agenzia regionale, che di fatto si propone come strumento di supporto e di ricerca per la più complessiva politica energetica regionale la quale tenderebbe ad occupare spazi di intervento già assorbiti nell'intero e rinnovato corpo legislativo e costituirebbe un momento superfluo e probabilmente ininfluente nell'adempimento di specifiche previsioni normative di cui l'Ente Regione è titolare insieme all'ENEA.
Credo che questa proposta sia stata presentata, però ancor prima che venisse pubblicata la legge nazionale.
Strumenti di questo tipo, denominati agenzie a partecipazione mista pubblica e privata, sono decollati in Europa all'inizio degli anni '80 e sono stati affiancati agli apparati delle autorità locali da alcune Regioni europee proprio in mancanza di una politica energetica decentrata; hanno confermato, come peraltro riconosciuto in occasione del Forenergy '88 tenutosi a Ginevra, in sede di Conferenza dei poteri locali europei, come sia invece utile realizzare strumenti di sostegno finanziario alle iniziative di risparmio energetico dove per queste non vengono previste adeguate incentivazioni o, se esistono, sono modeste o non hanno cadenze e previsioni pluriennali.
L'argomento, certamente stimolante, deve essere approfondito per le opportune verifiche e specificazioni e, soprattutto, deve essere reso compatibile e congruente con l'intero nuovo quadro normativo di riferimento, anche in considerazione delle nuove attribuzioni regionali cui già la Regione ha risposto in termini organizzativi, avendo poi cura se necessario, di riconsiderare, potenziandolo, l'attuale disegno organizzativo della struttura regionale competente utilizzando le risorse degli enti strumentali e le loro esperienze collaudate, consolidate e mature.
Come si può vedere è in atto la definizione di una complessa strumentazione che deve garantire un sistema di relazioni efficienti tra i vari attori impegnati nell'attuazione del Piano Energetico Nazionale e che prevede un nuovo ruolo per l'Ente Regione.
In conclusione, alla luce delle nuove norme in materia di piani bilanci, risparmio energetico e fonti rinnovabili e a fronte di alcune incertezze derivanti dalla momentanea assenza dei decreti attuativi, si evidenzia l'opportunità di coordinare iniziative e proposte nei limiti e nelle condizioni poste dalla norma centrale riconducendo agli adempimenti regionali e agli atti amministrativi conseguenti le proposte stesse, che saranno oggetto di consultazioni con l'obiettivo imprescindibile di costruire un quadro unico di riferimento omogeneo ed organico.
A questo si aggiunga che il Presidente della Giunta mi ha informato che, nella riunione dei Capigruppo di una settimana fa, si è concordato di stabilire un dibattito apposito, calendarizzato per il 21 maggio, sui temi dell'energia, quindi, a mio avviso, si frappongono in questo momento tutte le condizioni per avviare un discorso molto consistente anche di raccordo con il Consiglio per questa intera materia; è materia attraverso la quale potremo qualificare il prossimo anno di questa legislatura, perché gli impegni che ci derivano dalle due leggi sono per le Regioni molto significativi ed importanti.
Questo discorso deve coinvolgere, a mio avviso, non soltanto il Consiglio regionale, ma anche tutte le strutture che ruotano attorno a questi temi, dagli imprenditori ai sindacati - ho una riunione nei prossimi giorni con le forze imprenditoriali e con i sindacati proprio a questo riguardo - agli enti energetici che operano a livello nazionale, ma segnatamente, a livello locale. Ritengo, quindi, che si avvii una stagione di grande confronto su questo problema e, attorno a questa stagione di confronto, spero arrivino anche delle realizzazioni concrete che segnino una presenza, come l'ha sempre segnata la Regione in questo settore: significativa ed incisiva.
Per ora abbiamo dovuto fare le cose più urgenti, avviare appunto il bando per il risparmio energetico. Abbiamo ricevuto tantissime domande, di cui non so ancora dire il numero, nonostante il pochissimo tempo a disposizione, un mese, forse nemmeno. Ci avviamo adesso all'istruttoria che dobbiamo presentare entro il 15 giugno al Ministero.
Ma questa era una partita gestionale della nuova legge; questa nuova legge riconosce alla Regione una funzione di programmazione, al di là della gestione del risparmio energetico, molto significativa ed importante. Ed è questa una sfida sulla quale spero di potermi cimentare, unitamente alla collaborazione della Giunta e dell'intero Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.
RIBA Si tratta di un buon progetto di legge e ha fatto bene il collega Tapparo a richiamarlo in aula. Condivido le considerazioni fatte dall'Assessore Vetrino sulla inseribilità di questa materia all'interno di un progetto di ordine più generale. E' senz'altro urgente un primo inter vento, intanto, perché da tempo è stata richiesta l'attuazione di piccoli impianti idroelettrici in tutte le vallate, perché la spinta in questa direzione deriva dalla concomitanza di due fattori estremamente decifrabili: da un lato un interesse dell'economia privata che produce turbine od altri strumenti di questo tipo che vanno alla ricerca di fonti energetiche idroelettriche per lo scambio previsto dall'ENEL; dall'altro lato, contemporaneamente, la necessità oggettiva di utilizzare una materia che, dal momento in cui si comincia ad utilizzare, assume un valore economico.
Consentitemi una parentesi. E' certo che l'acqua sarà oggetto di discussioni; ho visto la proposta dell'Assessore Garino relativa al censimento delle risorse sotterranee. L'acqua ha cessato culturalmente, non ancora giuridicamente, di essere quella "res nullius", quel patrimonio collettivo o bene demaniale disponibile a costo zero, quindi elemento che interviene come fattore produttivo con un'incidenza assolutamente trascurabile, pertanto, l'acqua ha già assunto un valore come risorsa ambientale. In seguito, si tratterà di definire un insieme di corrispettivi economici di questo valore, anche corrispettivi di prelievo rispetto ai territori e alle comunità da cui questi beni sono prelevati.
A prescindere da questo elemento che credo sia facilmente accoglibile come svolta culturale attorno a questo problema, nel momento in cui questa risorsa viene trasformata in materia energetica, crea una ricchezza netta per l'economia. Naturalmente si tratta di un'economia che insiste su territori che hanno bisogno e che, in questa fase, stanno ricercando la valorizzazione di ogni tipo di risorsa. Potrei richiamare l'interesse per la montagna e fare un rapido riferimento alle manifestazioni che sono in corso, visto lo scarso sostegno delle istituzioni pubbliche sui problemi della sopravvivenza e del reperimento delle risorse economiche. Il 6 maggio ci sarà una manifestazione a Cuneo.
Non siamo stati in grado, nel bilancio regionale, di creare una sensibilità ulteriore, ecco quindi un primo motivo. L'esigenza esiste, ma già preesisteva come anche la possibilità di intervento; caso mai questo potrebbe essere considerato in senso concettuale e di indirizzo politico dei decreti attuativi del nuovo ordinamento sulle acque. I mega impianti produttivi definivano il valore di energia elettrica per ogni chilowattora prodotto sulla base di un calcolo che prescindeva dai valori ambientali erano sorte le megacentrali perché non convenivano più e, alterando in positivo il valore della componente ambientale ed ecologica, queste ritornano a convenire.
E' una buona acquisizione sul piano culturale per la rianimazione di alcuni valori di tipo economico ambientale; essendo fonti rinnovabili possono essere utilizzate e trasformate in valore economico senza essere consumate.
Aspettavo che questa legge venisse in Commissione per poter fare tali considerazioni, ma le faccio qui. Intanto, va attivato il censimento ed il catasto che non abbiamo: gli unici enti che, in genere, lo hanno fatto sono le Comunità montane grazie ad un rilevamento nell'ambito dei loro piani di sviluppo. Comunque, con dei criteri che possono scontare tutta l'empiricità del caso. Si tratta di individuare i siti, quindi di operare una serie di elementi di raccolta e di predisposizione che sono, in ogni caso preliminari alla costruzione di un piano energetico più complessivo che voglia basarsi non sull'astrattezza della definizione della norma giuridica, ma sulla realtà della consistenza del patrimonio effettivo esistente nei nostri territori.
Non è questa la sede per addentrarsi nella problematica delle acque.
Sappiamo però che una delle questioni grandi che dovremo risolvere sarà quella di un parziale trasferimento del costo dell'acqua a carico dei consumi idroelettrici e poi idropotabili, perché già oggi l'agricoltura non ce la farebbe essendo in declino la sua condizione di forza, di prospettiva e di prezzi, per cui, non sarebbe in grado da sola di corrispondere i valori che l'acqua verrà ad assumere man mano che le si attribuiscono dei valori convenzionali reali e non più dei valori convenzionali conseguenti alla concezione giuridica del bene demaniale disponibile a costo zero (tolti i costi di concessione che sono attualmente ridicoli).
Ci sarebbero altre questioni da discutere, ma non voglio dilungarmi.
Penso che questo progetto di legge debba essere oggetto di un approfondimento.
Se ci fossero le condizioni saremmo in grado, oggi stesso, di procedere alla sua approvazione, ma, sentito il ragionamento accettabile fatto dall'Assessore Vetrino, proporrei di trasferire in Commissione questo progetto di legge per poterlo esaminare acquisendo, fin da oggi l'inserimento in un discorso generale; caso mai, non essendone in contrasto, fa parte di un discorso generale che, per tappe successive completeremo senza oggi rinunciare ad utilizzare un materiale prezioso già tradotto in una proposta di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.
CAVALLERA Signor Presidente, condividiamo la necessità che il provvedimento richiamato in aula dal proponente, venga rimesso alla Commissione per un esame approfondito, alla luce delle impostazioni generali di politica energetica della Giunta regionale. Sono già stati adottati provvedimenti significativi nel campo del risparmio energetico e questa proposta di legge ha il merito di sollevare una questione della massima importanza, quella di utilizzare tutte le risorse disponibili, anche quelle minori che, nel contesto delle necessità energetiche della nostra Regione, possono concorrere a coprire necessità che diventano sempre più impellenti. Quindi penso che in questa sede, anche per le modalità di iscrizione dell'argomento all'o.d.g. non sia il caso di approfondire ed esprimere le valutazioni di merito, cosa che ci riserviamo di fare in Commissione. Siamo convinti che il Presidente della Commissione saprà articolare i lavori della Commissione (questa è una garanzia per il proponente) in modo tale da consentire, anche a valle del dibattito sulla politica energetica che faremo nel prossimo mese, un esame approfondito appunto per valorizzare ci che di positivo vi è nella proposta stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bresso.
BRESSO Intervengo brevissimamente perché sul merito del progetto del Consigliere Tapparo è già intervenuto il collega Riba e non ho nulla da aggiungere. Ha già espresso il nostro interesse e, quindi, la nostra disponibilità a discuterne. Vorrei solo ricordare, sulla base di alcune cose dette dall'Assessore, che anche noi abbiamo - non richiamato in aula un progetto sull'istituzione dell'Agenzia per il risparmio energetico, che riteniamo strumento di grande rilevanza per avviare quelle politiche di risparmio energetico che, oggi, sono diventate prioritarie nei documenti programmatici di politica energetica nazionale (anche se non si può dire nel Piano energetico nazionale perché non c'è). E' ben vero che ci sarà un dibattito in Consiglio regionale, ma proprio per prepararlo sarebbe probabilmente, opportuna, cogliendo l'occasione del rinvio di questa proposta di legge in Commissione, un'esplorazione dello stato delle proposte, dei documenti già votati in passato dal Consiglio regionale sulla questione e delle iniziative che l'Assessore si propone di prendere e arrivare in aula con una minima istruttoria e una prima conoscenza dei progetti giacenti, anche in rapporto alle linee che l'Assessore ci potrebbe esporre. Intanto, chiedo di avere una copia del testo che ci è stato letto anche per poter prenderne visione e, di conseguenza, prepararci.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.
VETRINO, Assessore all'energia Non avrei voluto dare l'impressione di voler andare ad un piano globale di intervento e di voler rinviare l'argomento. Siamo tutti abbastanza consapevoli che ci troviamo di fronte a disegni di legge statali molto complessi, che richiedono una ricognizione ed un progetto rispetto al tema energetico. Quindi, il mio programma, con un passaggio preventivo in Commissione, è quello di definire un timing rispetto ai vari provvedimenti.
Non escludo che proprio il disegno di legge Tapparo o quello dell'Agenzia possano essere uno tra gli interventi prioritari rispetto a questo problema. Però, consentitemi di fare una ricognizione generale e di venire in Commissione con documentazioni, strumenti, informazioni idonei per consentire a tutti di fare la propria parte.



PRESIDENTE

Pongo in votazione il rinvio in Commissione del progetto di legge n.
11.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'esercizio delle funzioni amministrative in materia farmaceutica" - Pregiudiziale di non passaggio ai voti


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'esercizio delle funzioni amministrative in materia farmaceutica", di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Peano.
PEANO, relatore In riferimento al disegno di legge succitato sono state accolte le osservazioni fatte dal Commissario del Governo e più precisamente: 1) è soppresso il quarto comma dell'art. 2 che attribuiva la vigilanza sulle farmacie interne dei presidi ospedalieri delle UU.SS.SS.LL. ad apposita Commissione ispettiva nominata dal Presidente della Giunta regionale.
2) Il termine di due anni, di cui all'art. 2, comma quinto, è stato ridotto ad un anno per avere un sollecito espletamento delle procedure concorsuali da parte delle Amministrazioni comunali quando queste ultime esercitano il diritto di ' prelazione.
3) E' soppresso il comma terzo dell'art. 8 in quanto per la valutazione dei titoli e formazione delle graduatorie per l'apertura di farmacie succursali si fa riferimento ad apposita Commissione concorsuale di cui al RD. 27/7/ 1934 n. 1265.
4) E' soppresso il comma terzo dell'art. 10.
5) Il comma quarto dell'art. 10 "somministrazione diretta dei medicamenti da parte delle farmacie" non è di competenza delle farmacie medesime. E' stato quindi eliminato.
Sono state inoltre apportate alcune modifiche lessicali conseguenti all'approvazione della L.R. n. 47/90 che ha definito l'organizzazione delle UU.SS.SS.LL. e ha modificato la denominazione di alcuni servizi, quali ad esempio: Servizio di medicina veterinaria, anziché assistenza veterinaria Servizio di igiene e sanità pubblica anziché Servizio di igiene pubblica.
In conformità alla suddetta legge regionale sono stati altresì modificati i primi due commi dell'art. 6, prevedendo l'istituzione del Servizio assistenza farmaceutica nelle UU.SS.SS.LL. con popolazione superiore a 50.000 abitanti o dotate di stabilimento ospedaliero a gestione diretta e l'espletamento delle funzioni nelle altre UU.SS.SS.LL. o attraverso il Servizio assistenza sanitaria di base o in forma associata con altra USSL.
Ricordo che la legge in questione era stata approvata 11/3/1990, fu trasmessa al Commissario di Governo ed è ritornata il 4/4/ 1990 con alcune osservazioni recepite nel testo che oggi viene presentato in aula consiliare.



PRESIDENTE

Ho ricevuto una pregiudiziale per il non passaggio alla discussione del disegno di legge, a firma dei Consiglieri Maggiorotti e Calligaro che dovrà essere posta in votazione, a norma di Regolamento, al termine del dibattito generale. Sono stati inoltre presentati numerosi emendamenti.
Non essendovi interventi in merito al disegno di legge, do la parola al Consigliere Calligaro per l'illustrazione della pregiudiziale.
CALLIGARO Chiediamo il non passaggio alla discussione dell'articolato del disegno di legge, in quanto siamo in attesa della concessione dell'iter del disegno di legge del Governo, all'esame del Senato, che mette in discussione molti parametri contenuti nella legge regionale. Mi pare opportuno attendere la normativa nazionale. Tra l'altro, c'è il decreto sugli amministratori straordinari delle UU.SS.SS.LL. Sarebbe opportuno attendere una normativa di riferimento nazionale alla quale adeguarsi successivamente. Inoltre questo disegno di legge è in circolazione da circa due anni e mezzo sarebbe opportuno attendere qualche mese per l'approvazione della legge nazionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Il disegno di legge, in discussione al Senato, non contiene norme che contrastano con il disegno di legge regionale, ma riguarda altre materie per cui si può procedere. Comunque, se anche ci fosse qualcosa in contrasto non mi sembra opportuno rinunciare ad una, potestà legislativa regionale.
La pregiudiziale è, pertanto, respinta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Dalla lettura del disegno di legge parlamentare, in discussione al Senato, risulta che sono previste modificazioni nei parametri concernenti popolazione e numero di farmacie: si ha una diminuzione a 4.000 abitanti per Comuni con popolazioni inferiori a 12.000 abitanti nella possibilità di apertura di nuovi esercizi farmaceutici. Ci sono poi proposte di legge di minoranza, sempre in discussione al Senato, che fissano questo limite a 3.000 abitanti. Sempre in quel disegno di legge ci sono delle indicazioni rispetto alla distanza, alla deroga e al parametro della popolazione purché sia rispettata una certa distanza tra gli esercizi farmaceutici. C'è poi la legge n. 142 sulle autonomie locali che ha introdotto alcune innovazioni in materia di gestioni comunali. Pertanto, quanto ha affermato l'Assessore non mi convince e quindi chiedo che si voti per il non passaggio alla discussione dell'articolato.



PRESIDENTE

Ho consentito questo intervento, che avrebbe dovuto essere fatto prima di quello dell'Assessore, perché la pregiudiziale era congiunta.
Chiede ancora la parola l'Assessore Maccari. Ne ha facoltà.
MACCARI, Assessore alla sanità Il Consigliere Maggiorotti ha ragione. Il disegno di legge, in discussione al Senato, affronta il problema del parametro popolazione e del parametro distanza, però, sono due parametri che non vengono assolutamente toccati dalla nostra legge regionale e sono relativi alle piante organiche per cui, è completamente indipendente e non c'è motivo di legare un disegno di legge all'altro. In merito alla legge n. 142 devo dire che già prima i Comuni avevano la possibilità di gestire le farmacie; possono continuare a gestirle, quindi, non c'è nessuna difficoltà per procedere all'approvazione della nostra legge.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la pregiudiziale per il non passaggio alla votazione del progetto di legge, presentata dai Consiglieri Maggiorotti e Calligaro.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinta con 11 voti favorevoli, 26 contrari e 3 astensioni.
Passiamo, pertanto, all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 44 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Emendamento presentato dall'Assessore Maccari: "Nell'intero testo della Legge, e in particolare agli articoli: Art. 2 n. 2 n. 3 punto i Art. 3 titolo n. 1 n. 2 n. 3 Art. 4 Art. 6 n. 4 punto d) i) n. 5 punto a) b) Art. 7 n. 2 n. 4 n. 5 Art. 10 n. 1 Art. 13 n. 4 Art. 16 n. 3 Art. 18 n. 1 Art. 20 n.2 i termini 'Comitato di Gestione' sono sostituiti dalle parole 'Organo di gestione'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Bortolin, Chiezzi, Miglio, Bosio Buzio e Calligaro: "Si propone di sostituire la formulazione: Comitato di gestione della USSL con: gli organi di Gestione della USSL. Vale per gli artt. 2, 3, 6, 7, 8.
10, 18 e 20".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 2 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 30 Consiglieri si sono astenuti 16 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 30 Consiglieri si sono astenuti 16 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Emendamento presentato dai Consiglieri Bortolin, Bosio, Tapparo Miglio, Buzio, Maggiorotti, Chiezzi e Calligaro "Aggiungere dopo' ...OO.SS, di categoria' - 'Gli orari dovranno essere disciplinati in modo da rendere il servizio accessibile a tutte le cittadine e i cittadini, qualunque sia la loro attività lavorativa. Nei Comuni ove hanno sede almeno due farmacie gli orari dovranno garantire nell'arco della giornata, la massima estensione e continuità del servizio e comunque, per almeno due giorni alla settimana, la non coincidenza con gli orari della maggioranza delle attività lavorative'".
La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità L'emendamento vuol dare una garanzia di continuità di servizio.
La garanzia della continuità di servizio è data dall'art. 14, dove si parla di servizio di guardia medica diurno-feriale: dall'art. 15, servizio di guardia medica festiva e dall'art. 16, servizio di guardia notturna dove è assicurata la continuità del servizio, non solo, ma all'art. 16, quarto comma, è anche stabilito che il servizio notturno permanente può essere integrato da un servizio serale espletato da un numero ridotto di farmacie fisso turnanti sul territorio. E' quello che avviene già a Torino, per cui l'emendamento è respinto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bortolin.
BORTOLIN Non accogliamo l'argomentazione dell'Assessore perché il significato che abbiamo voluto dare a questo emendamento è un altro. Questo emendamento aggiuntivo può essere integrato da quanto stabilito negli artt. 14, 15 e 16, ma altro discorso è ciò che vogliamo dire con questo emendamento.
In questi anni, stiamo vivendo con molto disagio l'organizzazione e gli orari dei servizi pubblici e privati, comprese le farmacie.
Per quanto riguarda il servizio farmaceutico vi è una garanzia di apertura anche nei momenti in cui gli altri esercizi commerciali chiudono.
Non così però è durante la giornata. Assistiamo ad interruzioni non spiegabili rispetto agli orari della gente, in particolare della donna, ma anche degli uomini, che lavorano e che attuano dei turni di lavoro che li portano ad avere disponibilità di tempo dopo le 12,30 o le 19,30 o prima delle 9,00.
Con questo emendamento si vuole introdurre, nell'ambito di un discorso più generale che il Gruppo PCI-PDS ha affrontato in un apposito progetto di legge che auspichiamo venga discusso al più presto dal Consiglio, il concetto di flessibilità e di disponibilità soprattutto da parte dell'Amministrazione comunale rispetto alle necessità effettive della popolazione residente, donne e uomini, e di organizzare, incominciando dalle farmacie, ma dovremmo andare ben oltre, un orario che sia compatibile con le disponibilità di tempo, di vita e di lavoro della popolazione.
Questa proposta può apparire poca cosa: riteniamo, invece, che possa essere un segnale positivo e che, partendo dagli orari delle farmacie, si possano dare delle risposte alla necessità di organizzare in modo diverso la vita quotidiana della gente. Non è un emendamento che crea difficoltà rispetto agli articoli citati dall'Assessore, anzi, molto tranquillamente può essere contemplato, compreso ed integrato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Bortolin Bosio, Tapparo, Miglio, Maggiorotti, Calligaro, Buzio e Chiezzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli. 24 voti contrari e 4 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 4 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 11 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Calligaro: "Il comma 4 è così riformulato: a. 'Informazione sui farmaci, educazione sanitaria e aggiornamento professionale; (di seguito aggiungere) 'tali attività vengono attuate d'intesa con i Servizi e le Aree territoriali organiche della USSL. a tali compiti specificatamente preposte' i. Rilevazione dei dati (...) (idem fino alla fine) (di seguito aggiungere) "Tali dati di consumo qualitativo e quantitativo vengono altresì comunicati periodicamente ai medici di medicina generale della. USSL. per ciò che concerne il regime prescrittorio specifico di ciascun medico'.
(di seguito aggiungere) n. Tali dati vengono comunicati altresì ai Servizi Tossicodipendenze della USSL.
w, abrogato".
La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Avevo proposto l'abrogazione del punto w) dell'art. 6. In realtà, non capivo quali funzioni il Servizio farmaceutico delle UU.SS.SS.LL potesse avere rispetto all'esame bromatologico degli alimenti acquistati dalle stesse UU.SS.SS.LL. Questa non è competenza dei laboratori di sanità pubblica? MACCARI, Assessore alla sanità Sì. Collaborano sia i Servizi veterinari, per quanto riguarda la carne sia i Servizi di igiene e sanità pubblica per l'igiene degli alimenti.
D'accordo, l'emendamento è abrogato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 6 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 40 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Emendamenti presentati dall'Assessore Maccari: 1) "All'art. 8 n. 1 punto a) i termini 'Presidente del Comitato di gestione' sono sostituiti dalle parole 'legale rappresentante della USSL'".
La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Si propone un emendamento soppressivo delle parole "in attuazione dei principi generali di cui all'art. 13, comma terzo, della legge 23/ 12 1978, n. 833". L'articolo incomincerebbe con le parole: "Viene istituita nelle UU.SS.SS.LL. la Commissione farmaceutica di cui fanno parte...". Si tratta di una Commissione già prevista dalle leggi nazionali, nonch all'art. 8 della precedente legge regionale che così recitava: "Presso ciascuna USSL deve essere costituita, da parte del Comitato di gestione una Commissione presieduta dal Presidente del Comitato di gestione e composta dal responsabile del Servizio farmaceutico e da due farmacisti, di cui uno titolare di farmacia rurale, scelti nell'ambito di terne proposte dall'Ordine provinciale dei farmacisti". Discende, quindi, da una logica di organizzazione già presente nella legge statale e nella precedente legge regionale.
Il riferimento alla legge n. 833 è sbagliato per cui va cassato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gissara.
GISSARA Non stiamo discutendo dell'emendamento da me presentato. Devo comunque rilevare che il mio emendamento rimane collegato alla legge alla quale facevamo cenno. Poiché il riferimento è sbagliato sono costretta, per un errore non mio, a ritirarlo.



PRESIDENTE

Va bene, lo diremo nel momento in cui esamineremo il suo emendamento.
La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO Il cambio della formulazione crea una concatenazione rispetto agli emendamenti. In questo caso, ci si deve dare la possibilità di emendare i nostri emendamenti perché ritengo occorra integrarli, ad esempio, con la parola "esperto". Mi riferisco alla mia proposta di emendamento che fa riferimento ad un rappresentante dell'organismo regionale dei consumatori: potrebbe essere un esperto espresso dalla Consulta regionale dei consumatori.
Togliendo il riferimento alla legge, ci si deve dare la possibilità di un'integrazione.



PRESIDENTE

D'accordo.
MONTICELLI Chiedo la parola per una pregiudiziale.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.
MONTICELLI Signor Presidente, questa proposta di legge è giunta in Consiglio con qualche esigenza di aggiustamenti di tipo tecnico. Mi chiedo se non sarebbe più opportuno, al fine di licenziare un testo più preciso, di rinviarla in Commissione per un esame complessivo, essendoci stata già una richiesta formale e avendo l'Assessore presentato molti emendamenti.



PRESIDENTE

Gli emendamenti presentati dall'Assessore finora sono stati abbastanza tecnici. Proporrei di procedere alla votazione di questi emendamenti, poi si potrebbe sospendere la seduta per qualche minuto per dare la possibilità al Consigliere Tapparo di aggiustare i suoi emendamenti.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.
2) "punto 1, lettera a), sopprimere da 'in attuazione' a 'L. 23 dicembre 1978, n. 833'". Sull'emendamento abrogativo al punto 1) chiede la parola il Consigliere Calligaro. Ne ha facoltà.
CALLIGARO Siamo contrari all'abrogazione di questo punto perché il riferimento alla legge n. 833 è un riferimento di partecipazione dei cittadini. La maggioranza trasforma un organismo di consultazione dei cittadini in organismo di semplice ed esclusiva consultazione di esperti: quando partecipino i cittadini non si riesce a capire. Il decisionismo ha tratto in inganno gli estensori che hanno fatto riferimento all'art.13, comma terzo, della legge n. 833; il quale fa esplicito riferimento alla partecipazione degli utenti del servizio. Di conseguenza, siamo contrari all'abrogazione del primo comma e ne chiediamo un'interpretazione corretta.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 25 voti favorevoli. 11 voti contrari e 5 astensioni.
Emendamenti presentati dal Consigliere Tapparo: 3) "il punto c) del primo comma dell'art. 8 è così sostituito: 'un farmacista convenzionato, eventualmente rurale, ove esistente designato dall'Ordine Provinciale dei Farmacisti, su proposta delle Organizzazioni sindacali di categoria'".
4) "al 1 comma dell'art. 8 è aggiunto il seguente punto: un farmacista direttamente dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale'".
5) "aggiungere al punto 1 dell'art. 8 il seguente: 'g) un rappresentante a tutela dei consumatori espresso dalla Consulta Regionale dei Consumatori di cui all'art. 2 della L.R. 25/3/ 1985, n. 21'".
La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO Presento tre emendamenti sui punti in cui si articola l'organismo di consultazione. Due di questi vivono così come sono stati espressi, per l'altro, invece, propongo una modifica.
Li illustro per ordine. Al punto c), propongo di passare a un solo rappresentante dei farmacisti convenzionati, così come è espresso nel mio emendamento, ritenendo che questa rappresentanza, in quanto espressa dall'Ordine provinciale dei farmacisti, sia sufficiente a poter far valere le posizioni dell'Associazione dei farmacisti. A sua volta, propongo di aggiungere la rappresentanza di un farmacista direttamente dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale, in quanto è questa una componente all'interno del nostro sistema sanitario non così trascurabile, ma utile per la sua esperienza in un organismo che, con la modifica che l'Assessore ha proposto, diventa un organismo di esperti.
Per quanto si riferisce al terzo emendamento, nella originaria formulazione con il testo dell'articolo così come l'Assessore l'aveva formulato facendo riferimento all'art. 13 della legge di riforma sanitaria penso che questo Consiglio, per non dimostrare una schizofrenia, dovrebbe ritenere che ogni tanto fa degli atti rilevanti, come quello appunto di sancire la nascita della Consulta regionale per i consumatori; è un organismo rappresentativo di quell'insieme della società civile che cerca di aver cura, per il lavoro egregio che sta facendo, degli interessi dei consumatori. Un organismo di questo tipo, che si preoccupa dell'utilizzo corretto dei medicamenti, della gestione tecnico-culturale, dell'educazione sanitaria della popolazione, della quantità dei consumi, potrebbe essere composto da un esperto a tutela dei consumatori espresso dalla Consulta regionale dei consumatori.
Quindi, propongo di passare da 2 a 1 la rappresentanza dell'Ordine provinciale dei farmacisti, di inserire il rappresentante dei farmacisti dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale e di aggiungere una nuova rappresentanza dei consumatori sforzandoci, nella produzione legislativa di ricordarci che abbiamo degli strumenti importanti, in questo caso la Consulta regionale per la difesa dei consumatori, che non dobbiamo lasciare in una dimensione folcloristica, ma che dobbiamo invece inserire correttamente e con attenzione nella nostra produzione legislativa quando come in questo caso, potrebbe avere un ruolo importante.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Sull'emendamento al punto c) ricordo che, nella legislazione nazionale e nelle legislazioni regionali, quindi in quella precedente, ci sono sempre due farmacisti di cui uno rurale. E' un atteggiamento generalizzato storicamente per cui si ritiene di dover mantenere questa dizione. Ha ragione il Consigliere Tapparo, il farmacista direttamente dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale, è già compreso al punto b), là dove si dice dopo "il legale rappresentante dell'USSL", "il responsabile dell'Unità organizzativa competente in materia di assistenza farmaceutica o suo delegato", è un farmacista. I due emendamenti non sono accolti. Questa Commissione ha un valore strettamente tecnico; si leggano gli argomenti di cui si deve occupare, art. 3, punto 3), dove si dice: "e) decadenza degli eredi del titolare dal diritto alla continuazione provvisoria dell'esercizio alla scadenza dei termini previsti dalla legislazione vigente f)chiusura temporanea delle farmacie nei casi previsti dalla legge g) adozione delle sanzioni amministrative previste dalle vigenti norme i) determinazione dell'indennità di avviamento e del valore degli arredi, provviste e dotazioni ai sensi dell'art. 110 del Testo Unico Leggi Sanitarie approvato con Regio Decreto 27/7/1934, n. 1265 l) accertamento e liquidazione dell'indennità di residenza per le farmacie rurali e di quella di gestione per i dispensari farmaceutici secondo la normativa vigente".
Pertanto, si lascerebbe la Commissione nella composizione tecnica illustrata; viceversa, se il Consigliere Tapparo è d'accordo, al punto 2) dell'art. 8, quando la Commissione farmaceutica svolge funzioni propositive e consultive in materia ed elenca i vari punti, si potrebbe dire "la Commissione farmaceutica è integrata da un esperto nominato dalla Consulta regionale".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO Per quanto riguarda il punto c) la formulazione è convincente perché mi rendo conto che c'è il rischio, con un solo rappresentante, di vedere menomata la presenza delle farmacie in zone rurali. Mi è più difficile capire che all'interno del punto b) è compresa la mia richiesta di un farmacista direttamente dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale. Mi pare una formulazione un po' ermetica per riuscire a cogliere questa precisa formulazione.
Per quanto riguarda il terzo aspetto, se per coprire le funzioni previste dal punto 2) dell'art. 8 è possibile questo tipo di inserimento in rappresentanza della Consulta regionale, ritiro l'emendamento al punto c) mantengo quello che prevede un farmacista direttamente dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale, a meno che l'Assessore non proponga una formulazione più esplicita al punto b); accetto l'indicazione dell'Assessore di far si che l'esigenza di una rappresentanza della Consulta avvenga per le materie previste al punto 2.



PRESIDENTE

L'emendamento al punto c) del primo comma dell'art. 8 viene ritirato.
La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Credo vada chiarito che il responsabile dell'Unità operativa competente in materia farmaceutica è sempre un farmacista. Come il direttore sanitario di un ospedale è sempre un medico, il responsabile dell'assistenza sanitaria di base è sempre un medico, il responsabile veterinario dell'USSL è un veterinario, così il responsabile dell'Unità operativa farmaceutica è un farmacista. Mi sembra pleonastico aggiungere che deve essere un farmacista.
La parte pubblica mi pare sia sufficientemente garantita perché c'è il rappresentante dell'USSL. il rappresentante legale, il farmacista responsabile, il responsabile del Servizio di assistenza sanitaria di base un funzionario amministrativo che svolge compiti di segretario.
TAPPARO E un suo delegato può essere tolto? MACCARI, Assessore alla sanità Il delegato, in linea di massima. è un altro farmacista del Servizio.
Potremmo aggiungere "delegato, purché farmacista".
TAPPARO Accolgo la proposta dell'Assessore.



PRESIDENTE

L'emendamento al punto f) del Consigliere Tapparo è ritirato.
Emendamenti presentati dall'Assessore Maccari: 6) "n. 1), lett, b), dopo le parole 'o suo delegato' sono aggiunte le parole 'purché farmacista"'.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo. Ne ha facoltà.
TAPPARO Il mio emendamento, relativo a un esperto della Consulta regionale dei consumatori, così come proposto dall'Assessore, andrebbe inserito al punto 2): "la Commissione farmaceutica, integrata da un esperto a tutela dei consumatori espresso dalla Consulta regionale dei consumatori, svolge funzioni propositive".
Mi pare questo il senso della proposta dell'Assessore. Per parte mia accetterei questa formulazione, quindi o ritiro il mio emendamento oppure si fa una annotazione sul mio emendamento che viene spostato al punto 2.



PRESIDENTE

Può ritirare il suo emendamento, perché è arrivato in questo momento l'emendamento dell'Assessore, di cui ora darò lettura.
TAPPARO D'accordo, il mio emendamento è ritirato in questo senso.



PRESIDENTE

7) Emendamento dell'Assessore Maccari: "all'art. 8 punto 2) dopo le parole 'Commissione farmaceutica'sono aggiunte le parole 'integrata da un rappresentante a tutela dei consumatori nominato dall'Organo di Gestione della USSL su indicazione della Consulta Regionale dei Consumatori di cui all'art. 2 della L.R. 25/3/ 1985 n. 21'".
Ha chiesto la parola il Consigliere Marchini. Ne ha facoltà.
MARCHINI Chiedo scusa, ma ho solo una preoccupazione. Mi sembra improprio immaginare che una Consulta indichi un proprio rappresentante l'indicazione deve, comunque, passare attraverso l'organo deliberante del Consiglio. Potrebbe essere un precedente che può creare qualche perplessità.
MACCARI, Assessore alla sanità Per un processo di semplificazione lo farei nominare dall'USSL. a meno che la Commissione Nomine regionale voglia avere la competenza.
L'emendamento risulta così formulato; "nominato dall'organo digestione della USSL su indicazione di... ".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Calligaro "Il comma 1 dell'art. 8. è così riformulato: In attuazione (omissis).., viene istituita nella USSL la Commissione Farmaceutica, di cui fanno parte: a) il Responsabile dell'Organo di Gestione della USSL o suo delegato, che lo presiede b) il Responsabile dell'Unità Organizzativa com-petente in materia di assistenza farmaceutica o suo delegato c) un farmacista convenzionato, designato dall'Ordine Provinciale di Farmacisti, su indicazione delle OO.SS, di categoria d) un farmacista ospedaliero, designato dall'Ordine Provinciale dei Farmacisti, su indicazione delle OO.SS, di categoria e) il responsabile del Servizio Assistenza Sanitaria di base o suo delegato f) un medico convenzionato di medicina generale, designato dall'Ordine Provinciale dei Medici, su proposta delle OO.SS, di categorica g) un esperto designato a livello provinciale, dalle Associazioni dei Consumatori h) un esperto designato a livello provinciale dal C.I.E.S.P. - Comitato Italiano per l'Educazione Sanitaria - Piemonte i) un funzionario amministrativo dell'USSL. che svolge compiti di segretario".
La parola al Consigliere Maggiorotti.



PRESIDENTE

MAGGIOROTTI



PRESIDENTE

I punti a) e g) del nostro emendamento sono stati assorbiti dall'approvazione dei precedenti articoli. Manteniamo i punti c), d), e) f, h), i).
Il punto d) è motivato dal fatto che la stessa formulazione viene utilizzata a livello di punto c) dove peraltro togliamo "il farmacista rurale", posto che riteniamo che sia una figura ad esaurimento a meno che ci si dica che così non sarà mai. Il problema deriva dal fatto che il farmacista convenzionato è espressione di un'organizzazione sindacale, come dice l'articolato della proposta di legge.
Se è tale non vediamo perché un altro sindacato che rappresenti i farmacisti ospedalieri debba essere tagliato fuori da questa commissione pur tecnica. Il responsabile del Servizio assistenza di base o suo delegato, il medico convenzionato designato dall'Ordine dei Medici (questo non è detto nell'articolato della legge) su proposta delle organizzazioni di categoria, ci sembra che debba essere presente non solo sulla base dei contenuti dell'ordine del giorno delle riunioni, ma debba essere presente sempre, stante la strettissima connessione con coloro che determinano la spesa che sono appunto i medici prescrittori e coloro che la controllano che dovrebbero essere i responsabili dei servizi di medicina di base.
Quanto al punto h) si tratta di un esperto designato a livello provinciale dal CIESP (Comitato italiano per l'educazione sanitaria Piemonte), Comitato che esiste da parecchi anni e ha una propria articolazione regionale a cui aderiscono anche le UU.SS.SS.LL.; esprime le competenze degli esperti nel campo dell'informazione della educazione alla salute.
Ci sembra importante inserirlo. Questo punto h) può essere eventualmente inserito, come precedentemente è stato fatto, per le rappresentanze dell'Associazione dei consumatori.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Mi pare che molte risposte siano già venute discutendo gli emendamenti precedenti. Sul farmacista convenzionato, dovrei ripetere le stesse cose perché ci sono i due farmacisti, storicamente, nella legislazione nazionale e nelle legislazioni regionali, quindi si reputa opportuno mantenerlo. Il farmacista pubblico è previsto, il responsabile del Servizio sanitario di base è previsto, l'esperto dell'Associazione consumatori lo abbiamo inserito nella parte più consultiva. Il CIESP credo sia un comitato formato da poco e non credo che abbia ancora una rappresentanza globale a livello di UU.SS.SS.LL.
Quindi, per evitare richieste che possono venire da altre organizzazioni, è opportuno accettare le indicazioni della legge regionale come la Consulta dei consumatori che ha una sua caratteristica e una sua validità, per cui c'è un farmacista pubblico che è responsabile. Forse il collega dovrà rileggere i punti che ho letto prima: sono le cose previste nelle lettere e), f), i), l) dell'art. 3. è necessaria una specifica caratterizzazione ospedaliera del farmacista, perché quei punti li abbiamo visti. Per cui l'emendamento è respinto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 18 contrari.
9) Emendamento presentato dal Consigliere Gissara: "al primo comma, dell'art. 8 viene aggiunto il seguente punto: 'f) un esperto espresso dalle Associazioni dei pensionati, nominato dal Presidente del Comitato di gestione, su proposta delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative'".
La parola al Consigliere Gissara.
GISSARA L'emendamento integrativo propone un esperto espresso dalle Associazioni dei pensionati.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Credo che la dizione "indicato dalla Consulta" sia più che sufficiente ed eviti difficoltà di identificazioni fra le maggiori categorie ed associazioni dei pensionati, per cui l'emendamento è respinto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gissara.
GISSARA A me sembra importante che un rappresentante della categoria partecipi all'interno dell'organizzazione perché conosce i problemi; mi spaventerebbe un comitato composto esclusivamente da tecnici, per cui mantengo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 10 voti favorevoli e 19 contrari.
10) Emendamento presentato dal Consigliere Gissara: "al secondo comma dell'art. 8 viene aggiunto il punto: 'd) Educazione sanitaria della popolazione con specifiche finalità informative all'uso delle terapie farmacologiche e delle specialità farmaceutiche nell'ambito dei programmi e con modalità di cui all'art. 31 legge 23/ 12/ 1978, n. 833, e secondo gli indirizzi regionali in materia' ".
La parola al Consigliere Gissara per l'illustrazione.
GISSARA Ho presentato questo emendamento innanzitutto per la tutela del consumatore dall'abuso e dall'uso improprio dei farmaci con particolare riguardo alle categorie più a rischio, gli anziani e i più deboli, e come azione di contenimento della spesa pubblica relativamente al rimborso delle prescrizioni farmaceutiche.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Esiste un problema di rapporto con i medici, perché le finalità informative all'uso delle terapie farmacologiche e delle specialità farmaceutiche è competenza del medico, non è competenza del farmacista. Il farmacista può dare un consiglio, perché la farmacia è il punto più facilmente raggiungibile, senza dover fare code, prenotare o aspettare in sale d'attesa.
E' un consiglio, ma non è possibile stabilire per legge di dare una competenza, che è una competenza dei medici. Quindi l'emendamento è respinto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 25 contrari e 1 astensione.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 8 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Emendamento presentato dai Consiglieri Bortolin, Chiezzi, Miglio Tapparo, Bosio, Buzio, Calligaro e Maggiorotti: "Orario di apertura delle farmacie.
Al punto 1, dopo.., non inferiore a 7 ore e mezzo al giorno, sopprimere 'suddiviso da un intervallo di chiusura'".
La parola al Consigliere Bortolin per l'illustrazione.
BORTOLIN Non abbiamo compreso perché la maggioranza e l'Assessore hanno respinto l'emendamento all'art. 4. Osiamo sperare che almeno questa parte sia accolta e quindi venga soppresso l'obbligo di suddividere da un intervallo di chiusura l'orario delle farmacie.
In questo modo, anche se minimo, potremo dare la possibilità ai Sindaci di avviare sperimentazioni di orari diversi di apertura delle farmacie giostrando nell'arco della giornata il servizio senza questo obbligo di suddividere da un intervallo di chiusura.
MACCARI, Assessore alla sanità La Giunta accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 12 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Calligaro: "il comma. 4 dell'art. 13 è così riformulato: 'Limitatamente al caso di farmacia unica oppure localizzata in zona ad interesse turistico oppure ubicata in zona montana, su proposta del Comune interessato, sentiti i pareri dell'Ordine Provinciale dei Farmacisti e delle organizzazioni sindacali di categoria, sentito altresì il titolare l'organo di gestione dell'USSL competente può adottare provvedimenti in deroga, anche parziale, dalle disposizioni di cui ai commi precedenti'".
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo e Gissara: "al punto 4) aggiungere dopo 'interesse turistico' 'e montano'.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo e Gissara: "al punto 4) sostituire 'previo assenso del' con 'e del'".
La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Entrambi gli emendamenti hanno lo stesso obiettivo e contenuto.
La Giunta accetta l'emendamento Maggiorotti e Calligaro con una modifica per quanto riguarda il Comitato di gestione. Si tratta di una correzione di carattere puramente tecnico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO Signor Presidente, la collega Gissara ed io abbiamo presentato due emendamenti: uno fa riferimento anche all'aspetto montano che è quello accolto dall'Assessore, se ho capito bene.
MACCARI, Assessore alla sanità Sì, però anziché "Comuni di interesse turistico e montano", si propone la dizione "in zona montana".
L'altro emendamento dei Consiglieri Tapparo e Gissara, il cui contenuto è analogo alla proposta di Maggiorotti, va corretto con le parole "sentito altresì il titolare".



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 1) accolto dalla Giunta seppure con una correzione tecnica.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.
I due emendamenti dei Consiglieri Tapparo e Gissara si intendono ritirati in quanto sostanzialmente già inseriti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 13 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Calligaro "Il comma 2 dell'art. 14 è così riformulato: modificare '40.000 abitanti' in '30.000 abitanti'".
La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità La dizione "40.000 abitanti" è tuttora valida, si veda la L.R.
27/8/1982 contenente questa indicazione che, tra l'altro, non ha dato problemi, per cui non si vede perché si debba cambiare. Non solo, occorre tenere anche presente la riforma delle UU.SS.SS.LL. che non dovrebbe più prevedere UU.SS.SS.LL. al di sotto dei 40.000 abitanti, quindi l'indicazione di 30.000 è ancora più difficile.
Questo vale per una serie di emendamenti che fanno riferimento alla modifica da 40.000 a 30.000 abitanti.
Pertanto, l'emendamento non è accolto.
MAGGIOROTTI Noi lo manteniamo.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 14 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Calligaro "a (idem) modif icare '40.000 abitanti' in '30.000 abitanti' b (idem) modificare '40.000 abitanti' in '30.000 ' abitanti'".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 15 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Calligaro "Ai commi 1 e 2 dell'art. 16: a (idem) modificare '40.000 abitanti' in '30.000 abitanti' b (idem) modificare '40.000 abitanti' in '30.000 abitanti' ".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 23 voti contrari e 3 astensioni.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo e Gissara: "Viene abrogato all'art. 16 l'intero punto 3 e sostituito dal seguente: 3. Previo accordo fra gli organi di Gestione delle UU.SS.SS.LL. interessate e sentito il parere dell'Ordine Provinciale dei Farmacisti e delle 00. SS di categoria, la continuità del servizio di cui al presente articolo pu essere assicurata in forma associata anche per conto di più UU.SS.SS.LL.
limitrofe. Il servizio turnario può essere svolto in alternativa da un numero ridotto di farmacie fisse legittimate al servizio notturno permanente anche per conto di UU.SS.SS.LL. limitrofe. In tali evenienze il farmacista assicura la propria presenza in farmacia ed opera discrezionalmente a battenti aperti oppure chiusi, in relazione alle misure di sicurezza adottate".
La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione.
TAPPARO Proponiamo di ridurre il rischio che gli accordi tra le UU.SS.SS.LL.
come previsti al comma terzo, possano determinare effetti negativi per quanto riguarda il servizio di bacino di utenza. Mi pare che di fronte a difficoltà che possono sorgere, può far premio il fatto di avere una strada agibile e possibile in circostanze e in momenti tali che vengono a penalizzare o a menomare le possibilità della comunità in questo senso. I due firmatari dell'emendamento ritengono di proporre l'abrogazione del punto 3), ritenendo, tra l'altro, che l'abrogazione non lasci scoperto l'articolato di una indicazione operativa, di un aspetto procedurale sostanzialmente, non viene impoverito l'articolo, ma viene semplicemente salvaguardata da un rischio la strutturazione della norma che si possano determinare situazioni che ledano le aspettative e i diritti dell'utenza in questa materia.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Può essere compreso questo timore. In realtà la dizione vale solo per le UU.SS.SS.LL. subcomunali di Torino e non per quelle fuori provincia.
Forse, è opportuno specificarlo per evitare interpretazioni. In realtà, non sono mai avvenuti nella prassi e più difficilmente avverranno in futuro; se non sono avvenuti con UU.SS.SS.LL. piccole e limitrofe, è ancora più difficile che avvengano con UU.SS.SS.LL. limi-trofe più grandi. Comunque per maggiore chiarezza, possiamo specificare che vale per le UU.SS.SS.LL.
subcomunali di Torino, quindi, propongo di aggiungere dopo la parola "limitrofe" le parole "subcomunali di Torino".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO A fronte di questa proposta, se la collega Gissara è d'accordo ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato dai proponenti.
3) Emendamento presentato dall'Assessore Maccari: "dopo le parole 'UU.SS.SS.LL. limitrofe' è aggiunto il termine 'subcomunali di Torino' ".
Pongo in votazione l'emendamento proposto dall'Assessore Maccari.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Calligaro "il comma quarto dell'art. 16 è così riformulato: 'Il servizio notturno permanente deve essere integrato da un servizio serale' ".
La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità E' una facoltà, non è un obbligo, è un servizio integrativo; già prima abbiamo visto la possibilità di farlo, non può essere determinato come obbligo. Il servizio notturno incomincia dalle 19,30, cioè da quando si chiudono le farmacie, fino alle 8,30 del mattino, quando si aprono. In più è prevista la possibilità di integrare con farmacie ad apertura serale che continuino, dopo le 19,30, a battenti aperti fino alle 23. Questo è già previsto, quindi l'emendamento è respinto perché una facoltà non è un obbligo.
MAGGIOROTTI E' una facoltà determinata da chi? Mi sembrava che l'emendamento potesse favorire una maggiore diffusione di esercizi farmaceutici soprattutto in situazioni di carenza di farmacie. Questo tipo di servizio vale in particolare in città, quindi mi sembra rilevante e utile.
MACCARI, Assessore alla sanità E' un servizio già esistente in città e molto probabilmente andrà espandendosi anche nelle altre città in relazione alle valutazioni degli orari.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli e 23 contrari.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 16 così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
Emendamento aggiuntivo presentato dal Consigliere Majorino: "ART. 18 bis - Il Sindaco, nell'esercitare le funzioni previste dall'ari.
4, dovrà attenersi alle disposizioni di cui agli artt. 11, 12. 13, 14. 15.
16 e 17".
La parola al Consigliere Majorino per l'illustrazione.
MAJORINO Abbiamo proposto l'emendamento ai soli fini di rafforzare il contenuto dell'ari. 4, già votato, che prevede che il Sindaco disciplina gli orari di apertura e di chiusura d'intesa con il Comitato di gestione, sentito l'Ordine provinciale dei farmacisti. Così come è formulato L'art. 4 potrebbe far ritenere che il Sindaco abbia, nell'esercizio di queste funzioni, una certa discrezionalità. Siccome così non è, deve evidentemente tenere presenti gli articoli dall'11 al 17 relativi al congegno dell'apertura, della chiusura, delle festività, dei turni. Quindi, questo articolo ha il modesto scopo di rafforzare e di dare una direttiva non derogabile per il Sindaco che deve provvedere, ai sensi dell'art. 4, ma nel pieno e doveroso rispetto della normativa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Comprendo lo spirito dell'emendamento del Consigliere Majorino, per dovendo gli articoli richiamati essere rispettati da tutti, in modo particolare dal Sindaco, nel rispetto dell'esercizio delle funzioni previste dall'art. 4, mi pare sia una formulazione pleonastica. La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dal Consigliere Majorino.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli e 23 contrari.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
ART. 21- Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Calligaro. Ne ha facoltà.
CALLIGARO Non si può dire che l'iter di questa legge non sia stato sofferto; è durato più di due anni, è stato respinto dal Commissario di Governo una prima volta e il testo è stato rimaneggiato, persino oggi in quest'aula.
Abbiamo un testo definitivo contraddittorio, alcuni emendamenti migliorativi sono stati accolti, altri sono stati respinti. Non c'è sufficiente garanzia di un adeguato funzionamento del servizio farmaceutico, soprattutto nei Comuni minori. E' certo che l'attuale testo non è più quello proposto dall'Ordine provinciale dei farmacisti, fatto proprio integralmente dalla Giunta circa due anni fa e discusso nella Commissione consiliare competente. Ci pare perlomeno più rispondente agli interessi della comunità regionale.
Resta un punto di primaria importanza, non affrontato o affrontato di sfuggita, relativo all'art. 6, punti h) e i), in merito al sovraconsumo di farmaci, all'impennata della spesa farmaceutica, un fenomeno nazionale non solo regionale. Speriamo che in merito intervenga la legge nazionale: perché abbiamo potuto constatare, nelle rare esperienze dove si è effettuato il controllo sanitario sulla prescrizione dei farmaci, che si sono realizzate rilevanti economie nella spesa farmaceutica senza alterare il livello di tutela della salute, anzi, migliorandone il livello. Questo controllo ha consentito un risparmio automatico di circa il 20-25% della spesa. Nel contempo, non è sufficiente controllare, dal punto di vista sanitario, le prescrizioni farmaceutiche, ed è importante rivedere a fondo il meccanismo di ripartizione del fondo regionale della spesa corrente. E' un meccanismo perverso perché invece di premiare le UU.SS.SS.LL. che risparmiano, le penalizza. E' evidente che occorre realizzare il controllo sanitario e, al tempo stesso, modificare radicalmente il meccanismo di ripartizione del fondo per la spesa corrente. Questo punto non è stato neppure sfiorato o lo è stato appena dall'art. 6, punti h) e i). Per questo motivo il nostro voto è contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO Signor Presidente, colleghi, ritengo che si sia fatto un buon lavoro.
Forse una parte di questo lavoro doveva trovare la sede più appropriata in Commissione, tuttavia, mi pare che, sia per l'attenzione di vari colleghi sia per la disponibilità dell'Assessore si sia arrivati ad una produzione legislativa accettabile in una materia delicata, apparentemente marginale ma di alto rilievo per quanto riguarda il servizio alla comunità.
A nome del Gruppo PSI esprimo il voto favorevole, riconoscendo che il lavoro che si è fatto è stato positivo ed utile. Probabilmente, questo lavoro ha dato un segno al fatto che il Consiglio può essere una sede utile per recuperare certe situazioni e per svolgere un lavoro fattivo.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche) - Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Esame proposta di deliberazione n. 156: "L.R. n. 56/77, art. 91 bis. Individuazione delle sezioni provinciali della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 156, di cui al punto 8) all'o.d.g. Il provvedimento è stato licenziato dalla Commissione competente con l'astensione dei Gruppi PDS e Verdi.
Pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 4 astensioni.
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità della deliberazione ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953 n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.40)



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