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Dettaglio seduta n.59 del 23/04/91 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 397 dei Consiglieri Rabellino, Farassino e Vaglio inerente la soppressione della Scuola Elementare di Pieve di Cumiana


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze".
esaminiamo (interpellanza n. 397, alla quale risponde l'Assessore Fulcheri.



PRESIDENTE

FULCHERI, Assessore all'istruzione



PRESIDENTE

Dai dati in possesso dell'Ufficio Statistica dell'Assessorato regionale, la popolazione della scuola elementare del Comune di Cumiana è pari a 253 unità.
Il plesso, avente sede nel capoluogo, è articolato in dieci classi per 175 allievi; quello della frazione Pieve in cinque classi per 78 allievi.
Inoltre, per le prime e le seconde funzionanti nella sede del capoluogo sono già stati attivati nel corrente anno scolastico i moduli di insegnamento previsti nella legge di riforma della scuola elementare mentre nel plesso funzionante nella frazione Pieve viene attuato unicamente l'insegnamento secondo il vecchio ordinamento e senza alcun servizio complementare, quale tempo pieno o insegnamenti di educazione motoria lingua o elementi di Informatica.
La decisione dell'Amministrazione comunale di accorpare nel plesso del capoluogo le classi attualmente funzionanti nella frazione Pieve va senz'altro considerata nell'ottica di una piena autonomia dell'ente locale cui compete la predisposizione dei servizi per la scuola dell'obbligo. Va tra l'altro precisato che il Comune non ha formulato richieste di ristrutturazione al fine di ottenere contributi dalla Regione.
Come si é avuto occasione di ricordare anche in sede di risposta ad analoga richiesta di chiarimenti in Consiglio. l'Amministrazione regionale non può porsi in termini di conflittualità o di concorrenza né nei confronti dell'amministrazione centrale della Pubblica Istruzione, cui compete la programmazione delle sedi scolastiche sul territorio, né nei confronti delle Amministrazioni locali che nell'ambito delle competenze in materia di edilizia scolastica attuano scelte compatibili con l'attivazione dei vari servizi e ne organizzano i necessari presidi.
Inoltre, l'entrata in vigore del nuovo ordinamento della scuola elementare comporta un modo nuovo di fare scuola che offre opportunità educative più complete ed attuali, come è stato rilevato nella recente audizione avuta dalla IV Commissione consiliare con il Provveditore agli Studi della Regione. Pertanto, la posizione della Giunta nel merito del problema della razionalizzazione, che non rientra comunque in questo caso specifico, è quella espressa nell'ordine del giorno proposto al Consiglio regionale.
Non esistono poteri di veto o di indirizzo nei confronti dell'Amministrazione di Cumiana che, come tutti i Comuni, ha ampia autonomia decisionale nella predisposizione dei servizi per la scuola avendo senz'altro valutato ogni aspetto che lo spostamento del plesso comporta.
Non compete infine alla Regione indicare la soluzione alternativa nell'utilizzo dell'edificio sito in via Provinciale. poiché a norma di quanto stabilito dal decreto legge 5/9/1988 n. 390, convertito nella legge 29/10/1988 n. 464, all'art. 1, l'ente locale può prevedere l'assegnazione in uso a scuole di tipo diverso da quello per il quale l'ente stesso ha l'obbligo della fornitura dei locali; in virtù di tale norma il Comune, che è proprietario dell'edificio, può deciderne l'utilizzo anche per un tipo di scuola diverso da quello per il quale era stato in origine realizzato.
E' infine il caso di ricordare che l'individualizzazione dell'insegnamento, auspicata nell'interpellanza, è sicuramente avvantaggiata dalla soluzione prospettata dal Comune che, accorpando tutte le classi delle elementari nell'edificio del capoluogo, metterà l'amministrazione scolastica nelle condizioni di attuare i nuovi orientamenti didattici che prevedono l'assegnazione di tre insegnanti per due classi.
Devo ancora ricordare, riallacciandomi a quanto avevo detto allorquando intervenni sul problema dell'accorpamento dei plessi scolastici, le proposte delle Comunità montane e dell'UNCEM espresse nella riunione con i Provveditori a proposito del pericolo che circa 600 scuole potessero venire soppresse in tutto il Piemonte.
Questo era il motivo per cui avevo presentato quell'ordine del giorno che è stato poi modificato dalla Giunta e che dovrebbe giungere al Consiglio tra breve. Attraverso l'azione dei Provveditorati era stato raggiunto un accordo anche in sede ministeriale, in quanto avevamo interessato i parlamentari per una modifica alla legge soprattutto per quello che riguardava i tempi prescritti. Tutto questo crea nei confronti della Regione degli obblighi indiretti, quali il servizio mensa e il trasporto; è chiaro che i Comuni non hanno i mezzi sufficienti per sopportarne i costi e quindi si rivolgeranno alla Regione per quanto riguarda le mense per il tempo pieno e i trasporti per gli allievi che dalla scuola soppressa si devono recare a quella nuova.
Per quanto riguarda l'edilizia scolastica. comunico al Consiglio i seguenti dati. Di fronte a uno stanziamento in bilancio di 1 miliardo e 200 milioni, vi sono richieste per 64 miliardi; la legge nazionale prevede 1500 miliardi all'anno per tutto il Paese, di cui il Piemonte potrebbe avere da 85 a 90 miliardi a fronte dei quali abbiamo richieste per 640 miliardi.
Questa situazione, naturalmente esplosiva, è dovuta al fatto che le scuole sono sempre state ospitate invecchi edifici o in conventi o in monasteri o in ospedali e che pertanto non sono più adatte a prestare quei servizi che la società nuova richiede.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.
VAGLIO Ringrazio l'Assessore della risposta. Comprendo che la competenza della Regione è molto attenuata in questo settore, però questo è un caso davvero esemplificante di una situazione che credo stia a cuore tanto a noi quanto all'Assessore.
Ricordo che il Comune di Cumiana ha una superficie tra le più vaste nella provincia di Torino. Oltre a questo, il Comune di Cumiana si sta battendo da diversi anni per ottenere l'ammissione nella Comunità pedemontana pinerolose e al momento non è ancora stata riconosciuta la validità delle ragioni portate dal Comune di Cumiana. Mentre da una parte il Comune di Cumiana cerca un decentramento che si configurerebbe nel riconoscimento nella Comunità montana, dall'altra persegue un accentramento che non porterà alcun vantaggio dal punto di vista educazionale ai ragazzi perché Cumiana ha un'ampiezza territoriale tale che non è logico abbia un unico plesso scolastico. Comuni analoghi continuano a funzionare con tre plessi scolastici.
Voglio sottolineare un passaggio della risposta in cui l'Assessore ha ricordato giustamente che, pur non avendo competenze in questo campo queste ricadranno sulla Regione sotto forma di richiesta di sovvenzioni per il trasporto alunni e il servizio mensa.
Considerato il tragitto che questi ragazzi dovranno percorrere dalle frazioni al capoluogo, ritengo che i costi non saranno indifferenti, come del resto anche i tempi di percorrenza. Chiedo all'Assessore se esiste una possibilità. da un punto di vista legale, di intervenire.
Sicuramente sarebbe estremamente utile dare una direttiva di massima ai Comuni; l'ordine del giorno presentato dall'Assessore (adesso non so cosa verrà fuori con le modifiche apportate dalla Giunta) ci trovava molto d'accordo.
Affinché i Comuni non si comportino in modo incongruente con le richieste di autonomia che stanno portando avanti, ritengo sia indispensabile un indirizzo della Regione su cui possano muoversi univocamente tutti i Comuni per non cancellare una tradizione di scuole frazionali, il che sarebbe criminale.
FULCHERI, Assessore all'istruzione Anche perché l'unico presidio che rimane in certe zone montane è proprio quello scolastico (molti uffici postali sono già stati soppressi).
Si tratta di situazioni che conosciamo benissimo e ci stiamo muovendo in quella direzione.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione n. 162 del Consigliere Maggiorotti inerente al controllo della spesa farmaceutica


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 162 presentata dal Consigliere Maggiorotti. Risponde l'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità In merito all'interrogazione di cui all'oggetto, si ritiene opportuno fare preliminarmente alcune precisazioni sull'andamento della spesa farmaceutica regionale.
Dal raffronto dei dati relativi al periodo gennaio-dicembre 1989 e gennaio-dicembre 1990, si evidenzia un decremento della spesa farmaceutica lorda pari al 18,15% e un incremento della spesa netta pari al 22,5%, con un deincremento dell'importo del ticket pari al 2,46%.
Nel periodo preso in esame, si evidenzia altresì un aumento di ricette di circa 1.400.000, pari a un incremento del 4%.
L'aumento della spesa farmaceutica regionale nel periodo preso in esame si colloca all'incirca sullo stesso piano dell'aumento della spesa nazionale.
La crescita della spesa farmaceutica è comunque una risposta inevitabile ad un concetto avanzato di salute (lo dimostrano anche i dati degli altri Stati europei).
L'aumento della spesa e le difficoltà di contrarre la stessa sono la somma di una serie di fattori, quali: aumento dei soggetti esenti ticket sia per reddito sia per forme patologiche introduzione sul mercato di nuove specialità medicinali che non presentano sostanziali novità rispetto a prodotti esistenti, ma che hanno tuttavia costi più elevati aumento della popolazione anziana inserimento nel Prontuario Terapeutico Nazionale di specialità medicinali di alto costo erogazione, a particolari categorie di aventi diritto, di prestazioni integrative.
La Regione Piemonte ha sempre individuato come obiettivo prioritario il controllo e il contenimento della spesa e la razionalizzazione dell'uso dei farmaci.
A tal scopo, con direttive dell'Assessorato sono già stati attivati validi sistemi di controllo sulle attività prescrittive dei medici e sulla conseguente spesa.
Con tali direttive si stabiliva di fornire con periodicità ad ogni singola USSL. a cura della Regione, schede informative, con caratteristiche delle prescrizioni effettuate da ogni medico, inoltrate ai medici stessi quali strumenti di riflessione per il proprio operato.
Infatti. lo scopo della procedura non è solo quello di controllo di una voce di spesa, ma soprattutto quello di fornire ai singoli medici un'informazione precisa di come si colloca la loro prescrizione di farmaci rispetto ai valori statistici di USSL e a standard medi regionali.
Successivamente, già dal 1987, questo Assessorato ha stabilito di inviare, a cadenza mensile, a tutte le UU.SS.SS.LL. i dati relativi alla spesa farmaceutica, cioè i cosiddetti "indicatori farmaceutici".
Tali "indicatori" evidenziano la spesa farmaceutica per ciascuna USSL raffrontata con í valori della spesa delle altre UU.SS.SS.LL., consentendo così opportune analisi dei valori medesimi, per una sempre più mirata politica di contenimento della spesa.
Per quanto riguarda le iniziative in atto per l'aggiornamento professionale nei confronti dei medici e dei farmacisti, si fa presente che la Regione Piemonte ha provveduto ad avviare un programma di informazione farmacologica. nel cui ambito si colloca tra l'altro l'invio ai medici di base, ai medici addetti ai Servizi di Guardia Medica, ai farmacisti convenzionati nonché ai Servizi di Medicina di Base e Farmaceutici delle UU.SS.SS.LL., di una pubblicazione periodica, 'The Medical Letter", che tratta l'argomento dell'uso del farmaco in modo rigorosamente scientifico ed attuale.
La Regione, nell'ambito della politica di formazione e di informazione mirata alla razionalizzazione della spesa farmaceutica ed in linea con la legge del PSSR, ha sempre sollecitato rapporti organici con il Servizio Farmaceutico e con il Servizio di Medicina di Base delle UU.SS.SS.LL. per l'adozione di iniziative comuni nei confronti dei medici e pediatri di base, per la predisposizione di un sistema di formazione ed informazione permanente degli operatori sanitari sui problemi della terapia farmacologica, in collaborazione con l'area della formazione e dell'educazione sanitaria.
Coerentemente con le indicazioni regionali, non solo l'USSL TO/1, ma la totalità delle UU.SS.SS.LL. operano in tal senso.
In particolare, nel periodo preso in esame ben 25 UU.SS.SS.LL.
registrano un incremento della spesa lorda che si colloca al di sotto della percentuale di aumento regionale.
Si fa infine presente che, con l'avvio dei sistemi di lettura automatica standardizzata mediante lettori ottici per la rilevazione e il controllo delle prescrizioni farmaceutiche, ormai in fase di avanzata realizzazione, sarà assicurato un ulteriore e maggiore controllo sull'attività prescrittiva, ed è questa l'innovazione più significativa ai fini del controllo della spesa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Prendo atto delle affermazioni dell'Assessore, che però, in realtà, non spiegano il perché dell'aumento della spesa sanitaria che si prevede comunque rilevante anche per l'anno 1991; le previsioni a livello nazionale parlano di un incremento di spesa di oltre 15 mila miliardi con un tasso di incremento del 15% circa. Ci si domanda allora quali altri provvedimenti potrebbero essere assunti, se quelli indicati si rivelano non efficaci e se è vero, come afferma l'Assessore, che presso tutte le UU.SS.SS.LL. sono stati attivati da tempo controlli sull'attività prescrittiva dei medici di base. Io ero a conoscenza delle iniziative avviate a Torino; mi fa piacere sapere che analoghe iniziative sono state avviate anche nelle altre UU.SS.SS.LL. della Regione (non ne ero a conoscenza, mi risultava il contrario).
Questo controllo indiretto viene attivato attraverso l'invio ai medici di base di tabulati da cui risulta l'andamento della loro attività prescrittiva e del loro eventuale discostarsi dalla media. E' chiaro che all'invio di questi tabulati deve essere necessariamente collegata un'attività di vigilanza e di informazione partecipata rispetto all'efficienza e all'efficacia di queste prestazioni. Si tratta di un'attività formativa che a me non risulta assolutamente essere stata attivata presso tutte le UU.SS.SS.LL. della Regione, e vorrei essere informato in maniera più dettagliata sul senso di questa attività di formazione finalizzata al controllo della spesa sanitaria.
Nella mia interrogazione chiedevo perché ci fosse comunque un sostanziale, rilevante aumento della spesa (come ho già detto, è previsto un tasso di incremento del 15% per il 1991 a livello nazionale), nonostante l'inasprimento delle quote a carico dei cittadini (quest'anno è stata introdotta la quota fissa di 1500 lire su ogni confezione), nonostante l'abolizione dell'esenzione del ticket per gli indigenti, per i quali fino ad oggi nessuno sta provvedendo, e nonostante ancora un sostanziale blocco del prezzo dei farmaci. Questa domanda esigerebbe una risposta più articolata.
Sicuramente si deve ammettere che poco o nulla si fa rispetto agli aspetti di educazione alla salute connessi con l'uso dei farmaci, ma certamente poco o nulla si fa a livello nazionale per esercitare un controllo dei modi in cui l'industria farmaceutica può aggirare le disposizioni vigenti. Mi riferisco in particolare al fatto che dal primo gennaio di quest'anno è entrato in vigore un nuovo metodo di determinazione del prezzo delle specialità medicinali.
Tanto per evidenziare come l'industria farmaceutica abbia la possibilità di aggirare questi controlli, cito il caso della Fidia di Abano Terme, produttrice del "Cronassial" e del "Sigen", farmaci di dubbia efficacia ma molto prescritti dai medici per le persone anziane, per i quali il fatturato nel 1990 è stato di 226 miliardi. Ebbene, questi farmaci prima della fine dell'anno erano venduti rispettivamente a L. 29.000 e a L.
68.000 la confezione; con un escamotage frequentemente utilizzato dall'industria farmaceutica, in data 22/12/1990, con insolita celerità, è stata concessa dal Ministero la registrazione di un'insignificante modifica nella confezione di questi farmaci, autorizzata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 29/12/1990, quindi due giorni prima dell'entrata in vigore del nuovo metodo di rideterminazione dei costi, ad un prezzo che per il "nuovo" Cronassial è di 65.000 lire e per il "nuovo" Sigen di 95.000 lire.
E' molto preoccupante questo dato: significa che chi è al governo e si occupa del controllo della spesa farmaceutica in maniera quanto mai originale non esercita alcun potere rispetto alle industrie farmaceutiche è invece molto sollecito a venire incontro alle loro richieste di registrazione di farmaci cosiddetti nuovi.
E' chiaro che in queste condizioni ben poco, rispetto al controllo di questo tipo di spesa. potrà essere ottenuto. Dico questo all'Assessore regionale perché le forze di governo regionali sono omogenee rispetto a quelle del Governo nazionale e quindi non credo ci si possa affermare del tutto innocenti e non coinvolti nelle vicende che ho testè denunciato. In ogni caso, voglio sollecitare il fatto che le iniziative di informazione e di educazione alla salute, che si è affermato sono state o verranno attivate, siano effettivamente note e conosciute ai Consiglieri, e di queste attività si valuti l'efficacia. In altre parole, è inutile avviare iniziative se poi non se ne ha un riscontro rispetto all'obiettivo di un più efficace controllo sulla spesa. Chiedo quindi che queste iniziative assumano in sé anche dei criteri di verifica e di efficacia.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interpellanza n. 312 dei Consiglieri Majorino e Zacchera, inerente all'attività di Pronto Soccorso all'ospedale di Cuorgn


PRESIDENTE

Viene ora esaminata l'interpellanza n. 312 dei Consiglieri Majorino e Zacchera, cui risponde l'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Il Piano Socio-Sanitario Regionale 1990/ 92 caratterizza la rete regionale ospedaliera individuando in ogni area di base un ospedale generale sede di DEA, che deve garantire la piena efficienza dei servizi di emergenza con un'ottimale utilizzazione del personale, dotato oltre che delle strutture di base anche delle specialità più comuni.
Da tale criterio ne consegue che, qualora nell'area di base siano presenti altri ospedali, questi ultimi si configurano come presidi territoriali integrativi dell'ospedale di base per garantirne il pieno assolvimento delle funzioni affidate dal PSSR.
L'ospedale di Cuorgné si configura ai sensi della L.R. n. 37/90 quale ospedale territoriale in collegamento funzionale con l'ospedale di Ivrea pertanto le prestazioni di emergenza afferenti al Pronto Soccorso devono fare riferimento a tale ospedale.
Il PSSR, al capitolo 8.3.3, punto i.2, definisce infatti le funzioni dell'ospedale territoriale integrativo e stabilisce che detto ospedale debba garantire solo le prestazioni d'urgenza richieste dalle unità operative di ricovero in esso presenti.
Inoltre, nel capitolo relativo alle azioni in caso di emergenze sanitarie, si stabilisce che gli ospedali non sede di DEA svolgano attività di pronto soccorso per le specialità presenti nelle ore diurne e che nelle ore restanti debbano garantire la presenza di un medico di guardia interdivisionale.
L'organizzazione delle azioni di emergenza nell'area territoriale di base, infine, prevede la costituzione di un Comitato tecnico nel quale siano rappresentate tutte le direzioni sanitarie dei presidi ospedalieri presenti nell'area. Alla luce di quanto sopra, si ritiene che la situazione dell'ospedale di Cuorgné debba essere affrontata a livello locale e più precisamente a livello di area territoriale di base comprendente le UU.SS.SS.LL. di Cuorgné e Ivrea, al fine di definire, in ottemperanza alle indicazioni della legge di piano. modalità organizzative e protocolli operativi per garantire le attività di emergenza. con particolare riguardo alla suddivisione dei carichi di lavoro tra gli ospedali specie nelle ore notturne. Va peraltro rilevato che, in considerazione dell'impossibilità di prevedere al momento attuale qualsiasi intervento che comporti una maggiore spesa per l'USSL, stante la ben nota situazione del FSR, i problemi evidenziati dagli interroganti non possono che essere risolti utilizzando in modo ottimale le risorse esistenti al fine di svolgere esclusivamente le funzioni attribuite dal PSSR ad ogni presidio.
Per quanto attiene infine alla situazione strutturale dell'ospedale di Cuorgné e all'ipotesi di attivazione di un DEA, coerentemente a quanto più sopra esposto si precisa che gli adeguamenti edilizi in corso non sono destinati a tale scopo, tale ipotesi non può essere perseguita in quanto il dipartimento di emergenza e accettazione non consiste tanto nell'individuazione di strutture fisiche quanto nella presenza di attività specialistiche ben definite ed elencate al capitolo 8 dell'allegato 1 del PSSR, del tutto assenti e non previste nell'ospedale di Cuorgné.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Ringrazio l'Assessore della risposta, impeccabile dal punto di vista formale, ma assolutamente insoddisfacente dal punto di vista sostanziale.
Stante la necessità di quell'ospedale, il PSSR non tiene conto di una necessità che effettivamente è reale, se consideriamo le 70.000 persone che gravitano su quell'ospedale; non viene quindi assicurato un servizio che noi riteniamo importante.
Comprendiamo le esigenze di risparmio che devono sussistere all'interno del PSSR, ma riteniamo che i risparmi debbano riguardare molte spese di gestione delle UU.SS.SS.LL. recuperandole per interventi come questo di Cuorgné che noi riteniamo assolutamente indifferibile. Purtroppo, i numerosi decessi che avvengono durante l'anno per l'impossibilità di intervenire in tempi brevissimi sulle persone ne sono una triste conferma.
Ribadisco, in conclusione, che sono soddisfatto della risposta dal punto di vista tecnico, ma ahimè - e penso lo sia lo stesso Assessore insoddisfatto dal punto di vista sostanziale.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 275 dei Consiglieri Rabellino, Farassino e Vaglio inerente alla discarica S. Anna del Comune di Cavour; interpellanza n. 339 del Consigliere Maggiorotti, inerente alla cava e discarica di Borg. S. Anna del Comune di Cavour


PRESIDENTE

Vengono ora esaminate contestualmente le interpellanze nn. 275 e 339 risponde ad ambedue l'Assessore Garino.
GARINO, Assessore alle cave e torbiere L'autorizzazione alla cava per la società Costrade non è stata rilasciata dalla Regione Piemonte, bensì dal Comune di Cavour, e ciò in base alla vigente normativa di settore. La trasformazione della cava in discarica non è ovviamente un reato, ma una precisa indicazione del piano regionale per l'organizzazione dei servizi di smaltimento rifiuti che consente l'utilizzo di cave dismesse per l'allestimento di discariche e con ciò favorendo anche il ripristino del profilo del territorio deturpato dai vacui delle cave.
Il Comune di Cavour è intervenuto alla conferenza istruttoria del 28.6.89 sulla base delle cui risultanze è stata autorizzata ai sensi dell'art. 3 bis della legge 441 e dell'ari. 4 della legge 9/881a discarica della SIPEL Engineering S.a.S. di Cavour. L'autorizzazione non prevede ulteriori incombenze per il Comune di Cavour essendo assorbente di tutti i visti, autorizzazioni e concessioni, di competenza regionale, provinciale e comunale.
Nulla infine è stato segnalato dall'autorità di controllo circa il mancato rispetto delle prescrizioni autorizzative, per cui non si vede motivo per adottare un qualsiasi provvedimento nei confronti della SIPEL Engineering anzidetta.
Per quanto riguarda l'interrogazione del Consigliere Maggiorotti l'interrogante ritiene erroneamente che la ditta Costrade e la subentrante SIPEL, a far data dal 26.1.90 nell'esercizio della cava, non abbiano la disponibilità dei terreni. A questo proposito, la circolare esplicativa della L.R. 69/78 "Coltivazione di cave e torbiere" del 9.7.79, pubblicata sul B.U. n. 20/79, cita che "costituiscono titolo di disponibilità dei terreni la proprietà, l'enfiteusi, l'affitto e il comodato".
Le ditte esercenti hanno esibito a suo tempo contratti di affitto e comodato; in particolare, per quanto concerne il contratto di affitto è citata l'espressione "terreno arido sterile", che può aver tratto in inganno l'interrogante. Infatti, il termine arido nella terminologia tecnica indica formazioni drenanti, costituite per lo più da sabbia e ghiaia, che se affioranti o ricoperte da un esile strato di terreno agrario non consentono una coltivazione agricola agevole.
Le particelle nn. 285 e 286, anche se comprese nella recinzione di protezione degli scavi, non sono autorizzate all'esercizio di cava. La posizione e lo sviluppo della recinzione stessa costituiscono accordi tra privati nei quali la Pubblica Amministrazione non ha titolo ad entrare nel merito, soprattutto se garantiscono una migliore protezione del sito.
L'interrogante chiede inoltre la revoca della deliberazione regionale adottata a seguito del parere della Commissione regionale tecnico consultiva ex L.R. 69/78. Erronea conoscenza della suddetta legge; nel caso specifico non esiste alcuna deliberazione regionale, in quanto la competenza dell'autorizzazione è dell'Amministrazione comunale e pertanto il parere è stato inviato al Sindaco di Cavour per il seguito dell'iter amministrativo.
E' da segnalare inoltre che l'Amministrazione di Cavour non ha adottato alcun provvedimento in merito alla richiesta di approfondimento degli scavi per adeguare il sito al progetto di discarica già approvato. Al proposito va segnalato che poiché "l'emissione del certificato di regolare esecuzione" è un'assunzione di responsabilità sancita dal vigente codice civile; occorre, quale unica condizione (necessaria e sufficiente) per la sua validità, che sia sottoscritta da un tecnico iscritto al rispettivo albo professionale. Quindi non sussiste incompatibilità fra progettista della discarica e titolare della SIPEL Engineering S.a.S. di Cavour: importa solo che il professionista sia abilitato alla progettazione.
Trattandosi poi di stoccaggio di inerti, non vi è alcuna controindicazione circa la distanza delle abitazioni, né si rende necessario procedere ad una VIA. richiesta soltanto per le discariche di rifiuti potenzialmente tossici e nocivi. I medesimi inerti non risultano incompatibili con l'uso agricolo dei terreni circostanti: per definizione infatti, gli inerti non rilasciano alcun tipo di sostanza, a differenza degli altri tipi di rifiuti.
Il D.P.R. 24/5/88 riguarda, all'art. 6, il "punto di captazione" delle acque idropotabili, ossia i pozzi e le sorgenti, non certo le falde sotterranee. La discarica. inoltre, non interferisce con la condotta che alimenta il Comune di Cavour.
Agli atti di questo Assessorato risulta solo la nota della Provincia di Torino n. 168 dell'11.7.90, inviata per conoscenza, con la quale si respinge la richiesta della SIPEL Engineering di stoccare rifiuti diversi da quelli consentiti dall'autorizzazione regionale.
Al momento non sono pervenute, dalla provincia di Torino, segnalazioni di violazione delle prescrizioni autorizzative o di norme statali o regionali da parte del concessionario; gli eventuali, ulteriori accertamenti circa la corretta gestione della discarica restano di competenza dell'autorità di controllo, ossia della medesima Provincia di Torino.
Tornando infine all'attività di cava, è da segnalare che con diffida n.
457 del 25/1/1991, ai sensi delle Norme di Polizia mineraria, il Presidente della Giunta regionale ha provveduto a sospendere i lavori di cava e a richiedere un rilievo topografico dello stato dei luoghi con l'ubicazione delle infrastrutture esistenti, per valutare eventuali inottemperanze in merito alle distanze di sicurezza previste a tutela delle opere pubbliche esistenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.
VAGLIO La nostra interpellanza aveva avuto origine nel dicembre 1990 in quanto, dalla documentazione consultata all'epoca, non avevamo rilevato traccia delle deliberazioni del Consiglio comunale di Cavour. Inoltre, ci risultava che proprio sotto la discarica passasse una ramificazione dell'acquedotto comunale. Quello che faceva sorgere qualche dubbio sulla legittimità del deposito di materiale consisteva nel fatto che i materiali polverulenti non venivano né trattati né ricoperti né bagnati. Ovviamente in questo periodo la situazione non è drammatica, però nel periodo estivo in caso di vento, potrebbe diventarlo. Il fatto che la cava fosse ancora attiva aveva sollevato i nostri interrogativi, per cui ci riserviamo di intervenire in seguito, non appena verificati i dati che in questa occasione l'Assessore ha fornito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Prego l'Assessore di farmi avere copia scritta della risposta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

Interrogazione n. 341 dei Consiglieri Bosio, Buzio, Calligaro e Chiezzi inerente a "Interventi sul Lago Maggiore"; interrogazione n. 353 del Consigliere Miglio, inerente al sistema idrografico del Verbano Cusio Ossola e situazione immissari ed emissari Laghi Maggiore, d'Orta e Mergozzo


PRESIDENTE

Esaminiamo congiuntamente le interrogazioni nn. 341 e 353; risponde ad entrambe l'Assessore Garino.
GARINO, Assessore all'ambiente Le interrogazioni in oggetto investono entrambe gli stessi argomenti almeno per quanto concerne le attività dell'Assessorato, e pertanto quanto si va esponendo costituisce risposta ad entrambe le interrogazioni.
La risposta fa riferimento alle domande formulate dai Consiglieri Bosio ed altri.
Per quanto riguarda le prime due richieste relative al Lago Maggiore la Regione Piemonte, anche in ossequio agli impegni assunti nell'ambito della Commissione Internazionale per la protezione delle acque comuni (Svizzera. Lombardia e Piemonte), già in sede di primo piano regionale di risanamento delle acque (L.R. n. 23/75) ha definito prioritaria l'azione di salvaguardia dei laghi, e fra questi il Lago Maggiore è sicuramente nelle priorità.
Non si tratta solo di un'enunciazione di intenti; entro la fine del corrente anno tutti i Comuni rivieraschi del Lago Maggiore scaricheranno previo trattamento, negli impianti di depurazione. E' un traguardo che ci vede competitivi con la stessa Svizzera.
Non solo; con gli interventi in corso anche all'interno del bacino idrografico del Lago Maggiore, verrà raggiunto il traguardo di depurazione di oltre il 75% degli scarichi prodotti nell'intera area.
Se si pensa che la Svizzera ha raggiunto gli stessi livelli e la vicina Lombardia è solo al 21%, la situazione sulla sponda piemontese è decisamente buona.
Per quanto concerne l'attivazione di "rapporti" con la Repubblica Elvetica, è necessario informare che tali "rapporti" esistono.
regolamentati, addirittura dalla legge del 1974 che concretizza detti rapporti attraverso i lavori della Commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere. Tale Commissione è convocata il 23 24 maggio a Briga in Svizzera.
Tutte le amministrazioni pubbliche del bacino del Lago Maggiore e lo stesso Consiglio regionale. mediante la Commissione competente, vengono documentate sui lavori di detta Commissione internazionale.
Annualmente viene pubblicato il rapporto sulle indagini immunologiche e sulle indagini batteriologiche ed igienistiche delle acque dei laghi comuni (quello Maggiore e quello di Lugano).
Laboratori italiani, come quello dell'Istituto di Idrobiologia di Pallanza, e svizzeri studiano da anni l'evoluzione della qualità delle acque dei laghi e tutto ciò che può direttamente e/o indirettamente interferire con la qualità delle acque comuni.
La legge promulgata nell'aprile 1990 non è affatto innovativa, ma come recita il titolo - ratifica e rende esecutivo l'accordo tra il Governo italiano e il Consiglio federale svizzero per iniziative comuni a difesa dall'inquinamento delle acque, firmato a Roma il 13/11/1985 (Legge n.
97/90).
Tale legge rende operativo il necessario intervento coordinato in caso di inquinamento accidentale; non per nulla. fa riferimento ai Servizi di Protezione civile e chiama in causa le Prefetture delle Province di Como Novara e Varese.
Tale iniziativa, più che portare innovazioni, integra lo scenario in cui operano l'Italia (Piemonte e Lombardia) e la Svizzera nell'ambito della Convenzione tra l'Italia e la Svizzera concernente la protezione delle acque italosvizzere dall'inquinamento, firmata a Roma il 20/4/1972.
L'interrogazione prosegue, dopo il "chiedono inoltre", con una serie di considerazioni e consequenziali domande, per rispondere alle quali non pu essere certamente sufficiente il normale spazio che viene dato alla risposta ad un'interrogazione.
Il riferimento al disegno di legge "Galli" in materia acquedottistica basta da solo per sviluppare risposte che possono concretizzarsi in giornate di studio e/o convegni.
La revisione o meglio la creazione di un "Piano direttorio delle acque" che aggiorni il vecchio Piano regolatore generale degli acquedotti del 1968 è un impegno che deve essere onorato al più presto e l'Assessorato è impegnato per un prossimo avvio delle iniziative necessarie.
La Regione Piemonte, attraverso l'attività in essere ed in programma dell'Assessorato all'ambiente, intende dare un impulso alla propria azione di governo sulle risorse idriche, nel territorio di sua competenza, in considerazione della crescente importanza che queste risorse stanno assumendo negli anni'90, sia in relazione alla loro disponibilità sia a riguardo del loro insoddisfacente livello qualitativo e di protezione.
Il disegno di legge "Ricerca, uso e tutela delle acque sotterranee" approvato dalla Giunta regionale nella seduta dell' 11/2/1991 e consegnato a questo Consiglio regionale per l'esame e l'auspicabile approvazione, è un segnale concreto del citato impulso alla propria azione di governo sulle risorse idriche.
La creazione, con il bilancio 1991. delle necessarie condizioni finanziarie, ci permetterà di aggredire decisamente l'obiettivo problema quantitativo e qualitativo delle acque destinate all'uso idro-potabile.
Infine, il finanziamento del progetto dell'Assessorato all'ambiente MARIUS (monitoraggio ambientale risorse idriche, utenze e scarichi) sui fondi del Ministero dell'Ambiente rappresenta l'avvio a soluzione dell'altro problema relativo al Catasto delle Utenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buzio.
BUZIO La risposta è stata molto articolata, pertanto chiedo di poterne prendere visione. Obiettivamente ha ragione l'Assessore nel dire che probabilmente era una risposta che coinvolgeva più Assessorati. Questa complessa interpellanza riguardava infatti l'uso delle acque dal prelievo alla depurazione e quindi richiedeva un approfondimento. Comunque una prima risposta c'è stata, la valuteremo, magari ci confronteremo ancora successivamente.
Vorrei però far presente che il bacino del Lago Maggiore va considerato insieme a quello del Lago d'Orta, che scarica nel Lago Maggiore. Non tutti lo sanno, ma quest'ultimo bacino è sopraelevato rispetto al Lago Maggiore e quindi un intervento globale sulle acque presuppone la depurazione di ambedue i laghi, perché l'uno scarica nell'altro.
Per quanto riguarda l'uso delle acque più in generale, l'interpellanza era rivolta al Presidente della Giunta. la risposta l'ha data l'Assessore Garino, pensavamo che potesse essere coordinata insieme all'Assessore Panella per il problema acquedottistico, competenza divisa a livello di Assessorati. Si tratta comunque di una prima base sulla quale poter ragionare successivamente in relazione alle iniziative che intende assumere la Regione. Dalla risposta data dall'Assessore, pare vi sia. attenzione al problema acque nella nostra zona.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.
MIGLIO Innanzitutto ringrazio l'Assessore, in quanto era indubbiamente difficile dare una risposta articolata in relazione al sovrapporsi delle competenze fra i vari Assessorati.
Svolgo poche considerazioni. Ci auguriamo tutti che venga data piena attuazione alla realizzazione di tutti gli impianti di depurazione. Questo è l'unico modo per impedire che sostanze inquinanti continuino ad essere scaricate negli emissari dei bacini da noi trattati.
Rispetto alla questione del Lago d'Orta. giustamente citata dal Consigliere che mi ha preceduto, vorrei ricordare che noi avevamo già sollevato il problema in sede dell'operazione di liming, di carbonatazione del lago. I documenti presentati dall'Istituto idrobiologico di Pallanza che sollevavano delle eccezioni rispetto alle questioni da noi poste ricordavano comunque che sussistevano ancora delle industrie (nella fattispecie quelle che lavorano le sostanze metalliche per la produzione di elementi sanitari) che scaricavano sostanze inquinanti nel bacino del Lago d'Orta. Sarebbe bene andare a verificare meglio se e quali industrie non si sono dotate di impianti di depurazione e prendere i necessari provvedimenti.
Altra considerazione. Nella risposta, che doveva essere articolata fra più Assessori, ci si è dimenticati di annotare quali sono gli attuali rapporti con la Regione Lombardia in funzione di quel piano dei porti e di regolamentazione della navigabilità dei laghi che si sta incominciando a mettere a punto man mano.
Altre due questioni che mi pare non siano state colte nella risposta dell'Assessore riguardano una la gestione delle acque suddivise fra private, pubbliche e miste, e l'altra - per noi estremamente importante - i prelievi attuali dell'acqua, spesso prelievi non rispettosi della fragilità dell'ecosistema dei sistemi idrici rischiano, essendo eccessivi e non rilasciando una quantità sufficiente di acqua, di alterare questi ecosistemi.
Mi rendo conto che questa non è la sede per approfondire questi argomenti. Bisognerebbe individuarne una di diverso tipo in cui poter sviluppare meglio questi discorsi che, pur sembrando distinti, rientrano invece in una gestione più complessiva del territorio che parte dall'aspetto specifico delle acque.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 335 dei Consiglieri Farassino, Marino, Vaglio e Rabellino, inerente allo stabilimento di trattamento rifiuti tossici e nocivi Servizi Industriali di Orbassano; interrogazione n. 492 del Consigliere Segre, inerente allo stesso argomento


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame delle Interrogazioni nn. 335 e 492, relative alla Servizi Industriali di Orbassano.
La parola all'Assessore Garino.
GARINO, Assessore all'ambiente La localizzazione del sito sul quale trasferire gli impianti della Servizi Industriali S.p.A. di Orbassano non compete all'ente pubblico essendo lo smaltitore, nella fattispecie. un privato.
E' bene precisare che la prosecuzione dell'attività della medesima Società, nelle more dell'entrata in funzione del nuovo stabilimento, resta attribuita alla competenza della Provincia di Torino, ai sensi della L.R.
18/1986 e della L.R. 9/1988, trattandosi di impianti già esistenti alla data del 31/12/1986.
Peraltro, il problema della Servizi Industriali è già stato discusso con i responsabili dell'Amministrazione provinciale di Torino, la quale si è mostrata particolarmente interessata alla risoluzione di questo annoso problema. La questione andrà vista anche alla luce di quanto indicato in attuazione del programma di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti industriali. Infatti, secondo quanto previsto, nel Comprensorio torinese dovranno costruirsi due piattaforme polifunzionali per il trattamento dei rifiuti industriali; come è noto, l'una senza inceneritore, l'altra con inceneritore. Nel frattempo occorrerà fare un'attenta valutazione degli effetti determinati dalla prevista copertura degli impianti (vasche) che la Servizi Industriali deve ultimare.
Dopo aver preparato questa risposta. ho ancora avuto contatti con l'Assessorato all'ambiente della Provincia di Torino e per quanto mi riguarda. ho dato la mia totale e piena disponibilità a partecipare a riunioni con l'Amministrazione provinciale di Torino ed eventualmente anche con la Società, fermo restando che la competenza per quanto riguarda la proroga eventuale resta della Provincia di Torino e l'indicazione del sito spetta alla Servizi Industriali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.
VAGLIO Diventa difficile intervenire per l'ennesima volta su questo argomento dicendo cose nuove, ma a quanto pare qualcosa di nuovo l'Assessore lo ha detto.
Mi richiamo all'ordine del giorno che alle ore 23 del 15 aprile il Consiglio provinciale di Torino ha approvato all'unanimità, impegnando la Giunta a non concedere ulteriori rinnovi all'autorizzazione alla Servizi Industriali per il trattamento dei rifiuti se prima la Regione non avrà approvato la deliberazione che individua un sito idoneo.
Chiedo che l'Assessorato prenda atto della decisione del Consiglio provinciale e si attivi in questo senso, fermo restando che nella nostra interrogazione. come in altre precedenti, si diceva che un proseguimento dell'attività della Servizi Industriali in quel sito doveva essere vincolato non solo alla copertura delle vasche, ma anche all'effettuazione di tutti i lavori prescritti per gli impianti di depurazione a seguito della copertura per quello che riguarda i gas sviluppati dai procedimenti aerobici o anaerobici cui vengono sottoposti i rifiuti trattati.
Se ho ben inteso, parrebbe che la Servizi Industriali abbia iniziato i lavori di copertura delle vasche e, per contro, che l'Assessorato abbia identificato la necessità di costruire due piattaforme nuove, pur non avendole ancora ubicate. Quello che a noi preme di sapere. anche in considerazione degli ultimi avvenimenti di Beinasco (la serrata dei negozi.
la protesta popolare espressasi con varie marce su Torino), è questo; in primis, se si ha intenzione di identificare un sito su cui traslocare le lavorazioni della Servizi Industriali; in secondo luogo, sapere entro e quando diventerà operativa la copertura e la depurazione dei gas che si sviluppano dalle vasche dell'impianto.
A queste due domande non è stata data risposta. Dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale non si è fatto cenno nella risposta dell'Assessore. Capisco che l'ordine del giorno è stato approvato solo otto giorni fa e che quindi probabilmente gli uffici dell'Assessorato non avranno ancora avuto tempo di protocollarlo e di verificarne le implicazioni sulla Regione.
Non mi ritengo soddisfatto della risposta dell'Assessore. Ripeto per l'ennesima volta le nostre domande: quando, come e dove verrà identificato il sito, competenza che spetta alla Regione, per la rilocalizzazione della Servizi Industriali? Quando e come verranno terminati i lavori di copertura delle vasche? Indipendentemente dai quantitativi dei rifiuti che sono stati portati e quindi trattati presso la Servizi Industriali, questi lavori non ci risulta siano ancora operativi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marino.
MARINO Sarò brevissimo perché la risposta è stata brevissima; la questione però è di grande rilievo e purtroppo non si risolve né con interrogazioni né con risposte brevissime.
Credo che un ruolo della Regione ci sia in ogni caso, se non altro per il fatto che è molto probabile che, quando qualcuno seriamente cercherà di indicare i siti delle cosiddette piattaforme di smaltimento, sarà inevitabile pensare che comunque la Servizi Industriali abbia qualcosa a che fare con questo problema. Mi sembra difficile pensare che da una situazione come questa, che sta diventando estremamente grave, la Regione Piemonte ne esca dicendo che in realtà non c'entra per nulla, infatti, non più tardi di giovedì scorso, il Presidente della Commissione provinciale all'ambiente ha chiesto (credo sia seguita anche una lettera del Presidente della Provincia) un incontro urgente con la competente Commissione consiliare della Regione Piemonte (non so se la lettera formalmente sia arrivata o meno). Esiste una posizione ripetutamente votata dalle Amministrazioni comunali. in particolare quella di Beinasco, che chiede un intervento urgente della Regione rispetto a questa situazione. ma non solo per la rilocalizzazione. ma anche per altre questioni legate alla situazione ambientale grave che permane in quell'area. Non credo si possa risolvere questo problema dicendo che la Regione non c'entra nulla.
Sull'argomento ho consegnato questa mattina - non sapendo della disponibilità del Presidente Brizio o dell'Assessore Garino a rispondere oggi all'interrogazione - una lettera al Presidente del Consiglio in cui chiedo che nelle sedi idonee del Consiglio regionale si attivino delle iniziative rispetto ai diversi interlocutori esterni; questo per evitare di trovare le emergenze alle porte di quest'aula, come sempre più spesso sta avvenendo.
Richiedo un'ulteriore riflessione e una discussione su questo argomento nelle sedi idonee. Riproporrò la questione in sede di Capigruppo e credo che lo faranno anche altri. Alla richiesta della Provincia che cosa si è risposto? In occasione dello smaltimento dei rifiuti trasportati dalla Karen B.
avevamo sostenuto che ciò era accettabile soltanto previa copertura di tutte le vasche della Servizi Industriali. Questo non è avvenuto e i risultati si sono visti, dal momento che la Servizi Industriali lavora in uno stato di superproduzione, ai limiti delle proprie capacità produttive per cui si sono ripresentati, a seguito degli ennesimi fenomeni di emanazioni nell'aria, i soliti ricoveri in ospedale.
Ci risulta che la Servizi Industriali debba smaltire anche altri carichi delle cosiddette navi dei veleni (si parla della Jolly Wax che non so dove stia navigando in questo momento); non mi sembra una situazione dalla quale la Regione possa uscire dicendo che non c'entra nulla citando due leggi. Esiste un'emergenza ambientale che direttamente o indirettamente porrà la Regione davanti a tale questione. E' necessario trovare una sede di confronto con le Amministrazioni locali e con le popolazioni per risolvere questo problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segre.
SEGRE Ho poco da aggiungere a quello che è già stato detto. Ritengo anch'io che la risposta dell'Assessore Garino sia stata largamente insufficiente non tanto nel rispondere alle nostre interrogazioni, quanto alle esigenze del problema. In questi giorni abbiamo visto come il problema sia già diventato un'emergenza per le popolazioni di Beinasco ed Orbassano, e come ancora una volta, si sia acuito fortemente in queste ultime settimane.
probabilmente per la natura dei rifiuti che la Servizi Industriali sta smaltendo in questo momento.
Ritengo che siano altre le risposte che l'Assessore, o eventualmente il Presidente della Giunta. debba dare a questo problema. Soprattutto mi ha lasciato molto insoddisfatta la risposta sulla rilocalizzazione dello stabilimento, in quanto penso che la rilocalizzazione di uno stabilimento quale quello della Servizi Industriali sia un fatto che non può non interessare la Regione.
L'ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale di Torino parla chiaro, e dice testualmente: "impegna la Giunta provinciale a non concedere ulteriore rinnovo all'autorizzazione a tale società. se prima la Regione Piemonte non avrà approvato la deliberazione che individua un sito idoneo".
Di queste cose bisogna tenere conto, anche per i rapporti con le altre istituzioni. al fine di dare una soluzione concreta a questo problema soluzione che non è emersa dalla risposta alle nostre interrogazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino per un'ulteriore informazione.
GARINO, Assessore all'ambiente Sul problema del sito; conosco l'ordine del giorno del Consiglio provinciale di Torino. che mi è stato recapitato il giorno dopo la sua approvazione. Però nel documento che la collega Segre ha or ora letto c'è un errore. Questo ordine del giorno innanzitutto impegna la Giunta provinciale - perché la proroga spetta alla Provincia di Torino e non alla Regione - a non concedere questa proroga; in seguito dice "fino a quando la Regione non abbia individuato il sito". Non è così che ci si deve esprimere, bensì "fino a quando la Regione non abbia approvato". come prescrive la legge.
SEGRE Infatti l'ordine del giorno dice: "se prima la Regione Piemonte non avrà approvato la deliberazione che individua un sito idoneo ed ecocompatibile".
GARINO, Assessore all'ambiente Se con questo si intende correttamente ciò che la legge stabilisce, e cioè che la Servizi Industriali deve presentare un progetto alla Regione Piemonte col quale si localizza il sito e si fa la valutazione di impatto ambientale a carico della Servizi Industriali, lo accetto; se invece all'interno di una frase del genere, qualcuno ha potuto pensare che la Regione Piemonte dovesse in pratica fornire il progetto con la localizzazione, credo si sbagli di grosso! Ha ragione poi il Consigliere Vaglio. nel sostenere che sul problema vasche occorre che la Regione si attivi. E' per questo che negli incontri che ho avuto con l'Amministrazione provinciale ho consigliato di verificare la copertura che si sta realizzando; ciò per verificare, in primo luogo quali risultati porterà e, secondariamente, soprattutto entro quanto tempo questo debba essere fatto.
Sono talmente convinto che abbia ragione il Consigliere Marino che occorre una sede di confronto - pur nella non ingerenza della Regione perché in alcuni campi proprio assolutamente non possiamo fare niente - che sono stato io stesso a consigliare all'Amministrazione provinciale di rivolgersi sia al sottoscritto, che ha dato la totale disponibilità in quanto esecutivo di incontrarsi con l'Amministrazione per vagliare insieme il problema, sia al Consiglio regionale (che non è esecutivo), prendendo contatto con la Presidenza del Consiglio per un eventuale confronto con la II Commissione. Ripeto, sono stato io stesso a consigliare un'iniziativa di questo genere, perché credo che un confronto su un problema così importante come quello della Servizi Industriali debba essere fatto.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni


PRESIDENTE

Comunico che il Consigliere Cucco ha chiesto risposta scritta alle interrogazioni nn. 224 e 193 dallo stesso presentate, inerenti rispettivamente ai viaggi all'estero di Consiglieri. Assessori regionali e funzionari, e ai sospetti baratti fra Piemonte e Toscana.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione n. 72 del Consigliere Zacchera, inerente ai lavori di arginatura del Fiume Toce e del Torrente Devero


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 72 del Consigliere Zacchera, cui risponde l'Assessore Panella.
PANELLA, Assessore all'assetto idrogeologico Le opere di sistemazione generale dell'assetto idrogeologico, resesi necessarie a seguito dell'alluvione dell'agosto 1987, sono state attivate sulla base di progetti approvati secondo la vigente normativa regionale e statale.
I lavori sono stati eseguiti, o sono in corso di esecuzione, in massima parte a cura degli enti locali interessati, in conformità, a quanto risulta, ai suddetti progetti di sistemazione generale.
Si fa presente inoltre che, a tutt'oggi, non risultano essere pervenute osservazioni o denunce circa situazioni di particolare gravità, secondo quanto inteso dall'interrogazione in oggetto.
Si ricorda inoltre che, nell'ambito degli indirizzi contenuti nella legge 183/88 sulla difesa del suolo, è stata istituita una struttura flessibile per il progetto "Difesa del suolo del bacino del Po", le cui funzioni sono rivolte alla gestione tecnica di raccordo degli indirizzi programmatici e degli interventi, anche nell'ottica del corretto rapporto ambientale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Assessore Panella, come faccio a dichiararmi soddisfatto? Capisco che sia difficile dare altre risposte, ma il senso della mia interrogazione era ben diverso. Io ho sottolineato una serie di interventi di arginatura del fiume Toce e del torrente Devero che, secondo me, dal punto di vista ambientale non si possono che definire disastrosi e che vanno ad inserirsi in un discorso molto importante, necessariamente da affrontarsi in questa sede, sul tipo delle infrastrutture di arginatura.
In altre parole, si sta trasformando la Val d'Ossola in un'autostrada di arginature; questo è sbagliatissimo e superato, ed è negativo non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche per una limitazione futura di altri problemi di carattere alluvionale. Non è facendo le arginature che si risolvono i problemi.
Ho presentato delle fotografie sul fiume Toce, di come era prima dell'alluvione, dopo l'alluvione, ed infine con l'arginatura: si tratta davvero di un disastro ambientale! Dobbiamo intervenire in maniera diversa, non si possono più consentire nell'anno 1991, operazioni di convogliamento dei fiumi in quella maniera perché non solo si creano future alluvioni dal momento che si sviluppa ancora più velocemente il flusso delle acque in caso di piena, ma dal punto di vista ambientale si creano dei disastri.
Mi dispiace che l'Assessorato non abbia recepito in questo senso l'interrogazione, perché ci troviamo davvero di fronte a un problema importante, specialmente in luoghi - ahimè - spesso soggetti a fenomeni alluvionali. Si impongono quindi interventi diversi. Intendo aprire questo discorso sul quale il Consiglio regionale deve ritornare. In tutti i Paesi più civili del nostro questo problema è attivato, ma anche in altre Regioni italiane. E' sufficiente vedere le opere di sistemazione del fiume Magra esempio di recupero ambientale: dal disastro si è ritornati ad un fiume vivibile. A Domodossola, invece, si sta facendo tutt'altro sul Toce e nella valle del torrente Isorno: una spianata larga 200 metri con due muri verticali a destra e a sinistra che, in caso di piena, fan sì che l'acqua crei ancora più disastri di prima dell'alluvione. Il recupero delle sponde non si attua con lavori di arginatura di quel tipo. bensì riempiendo di sassi il greto del fiume, al fine di permettere un deflusso delle acque molto più regolato.
PANELLA, Assessore all'assetto idrogeologico Forse mi sono spiegato male: stiamo predisponendo un piano di bacino così come previsto dalla legge 183 e dalla Valtellina ter. Concordo sulle osservazioni che ha fatto il Consigliere Zacchera. Anch'io sono perplesso nel vedere questo tipo di cementificazione: d'altronde credo che ciò sia risaputo.


Argomento: Opere pubbliche - Calamità naturali - Protezione civile

Interrogazione n. 8 del Consigliere Zacchera, inerente alla situazione di precaria stabilità della rupe del Santuario di Madonna del Sasso interrogazione n. 16 dei Consiglieri Buzio e Bosio, inerente all'instabilità della rupe del Santuario di Madonna del Sasso


PRESIDENTE

Passiamo all'esame congiunto delle interrogazioni nn. 8 e 16; risponde ad entrambe l'Assessore Panella.
PANELLA, Assessore all'assetto idrogeologico Il lungo tempo trascorso ha permesso, quanto meno, di avere qualche elemento di novità, come dirò fra breve. In riferimento alle problematiche concernenti la stabilità dell'ammasso roccioso che costituisce la Rocca del Santuario di Madonna del Sasso, si fa presente che il Settore Prevenzione del rischio geologico e idrogeologico è impegnato da diversi anni nel controllo inclinometrico, i cui risultati sono stati forniti agli enti interessati (Regione. Prefettura e Comuni).
La stessa Protezione Civile attualmente è al corrente del fenomeno, ed un verbale redatto dai vari funzionari presenti al sopralluogo in data 2/5/90 focalizza la necessità di interventi urgenti e indifferibili, previa una fase propedeutica che consenta una più attenta analisi del fenomeno. Lo stesso documento precisa inoltre costi e tipi di intervento, indicando un onere economico di 1 miliardo e 300 milioni per studi e primi interventi.
Trattandosi di aree demaniali e di edifici di culto, è stato interessato direttamente il Provveditorato alle Opere Pubbliche del Piemonte. quale ufficio competente, il quale sta provvedendo all'affidamento di incarichi specifici relativi alla fase di ulteriore analisi del fenomeno, a cui seguirà una fase di interventi mirati al consolidamento dell'area. Questa fase analitica verrà realizzata entro maggio 1991 sul capitolo di spesa n. 8701 della legge 1089/59. Nel contempo. il Settore Prevenzione rischio geologico effettuerà periodicamente i controlli inclinometrici. I cui risultati verranno trasmessi agli interessati. collaborando direttamente con il Provveditorato stesso. La Protezione Civile ha inoltre fatto sapere che è stata stanziata dal Ministero stesso la cifra di 1 miliardo per consentire una conoscenza approfondita del fenomeno in atto e l'adozione dei conseguenti provvedimenti a salvaguardia sia della pubblica incolumità che della conservazione del monumento d'arte, unico nella sua bellezza. Per la richiesta di intervento è necessario attendere l'emanazione della legge di conversione del decreto legge n. 65 del 5/3/91, che è stato approvato l'11 aprile dal Senato con modifiche, ma non è ancora legge. Pertanto, in brevissimo tempo il sopracitato decreto dovrebbe essere convertito in legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buzio.
BUZIO Vorrei sapere esattamente se si tratta di 1 miliardo e 300 milioni più un ulteriore miliardo, o soltanto di 1 miliardo e 300 milioni complessivi.
PANELLA, Assessore all'assetto idrogeologico La richiesta era di 1 miliardo e 300 milioni, dei quali è stato stanziato 1 miliardo.
BUZIO Lo ritengo sufficiente come primo approccio, ma il problema deve essere tenuto sempre sotto controllo, sia per il particolare pregio ambientale della Rocca sia per i problemi di pericolosità per le cittadine sottostanti. La raccomandazione che faccio all'Assessore è quella di essere sempre presente su questa questione, perché i primi fondi stanziati per gli studi sono propedeutici a tutta una serie di altri interventi di ben più ampio calibro, anche perché ultimamente sono stati registrati alcuni movimenti di questa massa rocciosa che preoccupano particolarmente gli amministratori. Chiedo di avere copia della risposta, in modo da consegnarla anche all'Amministrazione di Madonna del Sasso.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Croso, Dameri, Foco Marengo e Rivalta.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo L'elenco delle leggi vistate dal Commissario di Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Comunicazione dell'Assessore Maccari sul commissariamento delle UU.SS.SS.LL. e votazione relativi ordini del giorno


PRESIDENTE

Passiamo alla comunicazione dell'Assessore Maccari. Sull'argomento è stato presentato in questo momento un ordine del giorno.
La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Con la legge del 4 aprile è stato convertito in legge il decreto n. 35 il quale prevede che, in attesa di riordino del Servizio Sanitario Nazionale, comunque non oltre il 30/6/92, tutti i poteri di gestione delle UU.SS.SS.LL. siano esercitati da un amministratore straordinario al quale compete l'adozione degli atti precedentemente attribuiti all'assemblea dell'associazione dei Comuni, nonché l'attuazione del PSSR e la localizzazione di nuovi presidi e servizi.
Per ogni USSL viene altresì istituito un Comitato di garanti composto da un numero di membri pari a quello dei componenti dei Comitati di gestione attualmente esistenti; al Comitato dei garanti sono attribuiti esclusivamente i compiti di formulazione delle linee di indirizzo per l'impostazione programmatica dell'attività e l'adozione, entro 15 giorni dal ricevimento, del bilancio di previsione, delle variazioni di bilancio del conto consuntivo, documenti redatti dall'amministratore straordinario e rimessi alla Giunta regionale che li approva comunque entro 30 giorni dalla loro redazione. Al Comitato dei garanti competono ancora verifiche generali sull'andamento dell'attività complessiva dell'USSL e la trasmissione semestrale agli enti locali interessati di una relazione dell'attività svolta dalle UU.SS.SS.LL. I tempi quali sono? Entro il 30 aprile la Regione deve ricevere le domande di coloro che vogliono essere inseriti nell'Albo e, a tal fine, la Giunta regionale, con decreto del Presidente, ha già pubblicato sui quotidiani maggiori il bando.
Entro il 30 aprile la Giunta regionale deve nominare una Commissione di esperti che valutino i curricula che vengono presentati per l'iscrizione nell'Albo, Albo che deve essere composto da almeno tre volte il numero delle UU.SS.SS.LL. esistenti, quindi come minimo deve essere composto di 189 nomi; se non si arriva ai 189 nomi è il Commissario di Governo che integra con nomi da lui designati fino ad arrivare a questa cifra.
Entro il 15 maggio devono essere eletti i Comitati dei garanti ed entro la stessa data la Commissione che valuta i curricula deve terminare il lavoro di formazione dell'Albo.
Immediatamente dopo, la Giunta regionale comunica alle 63 UU.SS.SS.LL.
l'elenco degli appartenenti all'Albo, con i relativi curricula, ed entro il 30 maggio i Comitati dei garanti devono comunicare alla Regione la terna dei nominativi estratti dall'Albo degli amministratori straordinari. Entro il 15 giugno la Giunta sceglie e con decreto nomina l'amministratore straordinario delle UU.SS.SS.LL.
I Comitati di gestione rimangono in piena carica fino al 15 giugno; dal 15 giugno entrano in carica l'amministratore straordinario e il Comitato dei garanti, che fino allora ha solo il compito di scegliere la terna da comunicare alla Giunta regionale.
Il Comitato dei garanti è eletto dall'attuale assemblea dei Comuni quindi l'odierna composizione, che risale al passato mandato amministrativo, è stata una scelta fatta da tutte le Regioni italiane con un accordo interregionale stilato a Roma.
Se le assemblee non riescono a nominare il Comitato dei garanti, la Regione nomina un Commissario ad acta, che avrà unicamente il compito di comunicare alla Giunta regionale la terna all'interno della quale vengono scelti gli amministratori straordinari.
Il sistema elettorale del Comitato dei garanti prevede che si possano votare i 4/5 del plenum; si possono pertanto votare cinque nomi su sette.
Il sistema non è fatto appositamente per garantire la presenza della minoranza, altrimenti sarebbe stato chiaramente detto in legge. E' chiaro che il dispositivo di votazione limitata vuole essere, come interpretazione, una garanzia della minoranza, però non è stabilita chiaramente con legge.
Non entro nel merito delle dizioni del decreto perché credo che sia stato visto da tutti. Sono a disposizione per eventuali integrazioni.



PRESIDENTE

A norma di Regolamento, sulle comunicazioni sono previsti interventi per richieste di chiarimento da contenere in due minuti. E' stato presentato un ordine del giorno firmato dai Consiglieri Coppo, Bortolin Bosio, Calligaro, Dameri, Foco e Rivalta.
La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Signor Presidente, la conversione in legge del decreto del 6/2/1991 n.
35 forse conclude la tragicomica vicenda dei manager per le UU.SS.SS.LL. Ci sono voluti ben quattro decreti prima della conversione in legge. In un primo tempo, con molta enfasi, si parlò di manager, poi di commissario, ora si parla di amministratore straordinario. Nel breve volgere di pochi mesi è cambiato tutto. Si è scoperta l'acqua calda: i manager non si inventano non si improvvisano, si formano. Nel nostro Paese non si sono mai formati manager per la sanità, né, in generale, per la pubblica amministrazione.
Non è, quindi, come sostiene il Ministro De Lorenzo, una svolta storica nemmeno dal punto di vista delle lottizzazioni, delle spartizioni, che saranno moltiplicate da questo provvedimento di legge e dalla futura "riforma della riforma" Verranno lottizzati prima i garanti, poi i garanti indicheranno almeno una terna, la Giunta delibererà. E potrà deliberare anche prescindendo, per motivi oggettivi, dalla terna indicata dal Comitato dei garanti. Poi, se interverrà la "riforma della riforma", che a mio parere è la controriforma sanitaria, avremo i Consigli di amministrazione anche negli ospedali; quindi i posti da lottizzare non saranno ridotti bensì moltiplicati.
Vi sono incongruenze di non poco conto nella legge di conversione del decreto. Per esempio, sono chiamate ad eleggere il Comitato dei garanti le vecchie assemblee delle UU.SS.SS.LL., laddove l'USSL è composta da più Comuni. Vengono così riesumate le vecchie assemblee intercomunali.
Su un punto mi preme soffermarmi: esso riguarda i requisiti che devono avere i candidati ad amministratore straordinario. A questo proposito voglio leggere un passo della circolare De Lorenzo; "Per i manager privati si richiede che gli stessi siano dirigenti a tutti gli effetti e abbiano collaborato immediatamente con l'imprenditore per il coordinamento generale dell'attività aziendale nella sua totalità o in qualcuno dei suoi grandi rami; devono essere dotati di ampio potere di autodeterminazione nell'ambito dell'indirizzo generale fissato dall'imprenditore; devono aver dimostrato superiorità gerarchica su un vasto gruppo di personale addetto subordinazione esclusiva verso l'imprenditore o chi lo rappresenta, devono avere dimostrato responsabilità diretta verso l'imprenditore e rappresentanza, al tempo stesso, intra ed extra aziendale". Queste sono le caratteristiche che devono avere i dirigenti che provengono dal settore privato.
Quanti saranno i dirigenti privati ad autocandidarsi, sapendo che la durata dell'incarico è fino al 30 giugno 1992 e che i livelli retributivi lordi sono di 5-6-7 milioni di lire? Forse è per questo motivo che il tempo pieno non è richiesto a chi proviene dal settore privato. Si tenga inoltre presente che si va verso la "riforma della riforma", come si sostiene con enfasi, fuori luogo in questo caso, la quale ridisegnerà, soprattutto in Piemonte, le circoscrizioni delle UU.SS.SS.LL: in città non avremo più dieci UU.SS.SS.LL., ma solo cinque. Non vi sono dubbi che bisogna introdurre elementi di distinzione nettissima tra compiti di indirizzo politico e compiti gestionali. Ma i manager non esistono. Con l'attuale legislazione, anche se esistessero non potrebbero svolgere il loro ruolo nemmeno se lo volessero. Bisogna formare questi managers. Bisogna dotare la Pubblica Amministrazione e la Sanità di dirigenti all'altezza di compiti molto complessi. E' facilmente intuibile come andrà a finire: a fare gli amministratori straordinari andranno, nel migliore dei casi, i coordinatori sanitari, i coordinatori amministrativi, i segretari comunali e molti saranno gli ex dirigenti pubblici, magistrati in pensione, generali in pensione.
L'esperienza, tra l'altro, si è già fatta a Torino; all'ex USSL 1/23 tempo addietro, era stato nominato Commissario un ex Prefetto. Onestamente l'esperienza non è stata positiva.
E poi sappiamo che è già iniziata una forsennata campagna di interpretazione di comodo del decreto da parte dei partiti di maggioranza un'interpretazione di comodo anche della circolare ministeriale, che è chiarissima. Questa campagna di interpretazione di comodo cerca di equiparare ai dirigenti i funzionari di banca, i commercialisti, ecc. Ma il punto più importante mi pare che riguardi la circolare dell'Assessorato: è una curiosa interpretazione dell'elezione del Comitato dei garanti.
Leggo testualmente: "All'elezione si dovrà procedere con il voto limitato ai 4/5 dei componenti da eleggere". E' chiarissimo che in questo modo non si tutela e non si garantisce la minoranza, non si tutelano le minoranze. Questa interpretazione è chiaramente in contrasto con lo spirito e la lettera della legge di conversione, che dice: "dove coincide con l'ambito di più Comuni, il Comitato dei garanti è eletto secondo le norme regionali vigenti per l'elezione degli organi delle UU.SS.SS.LL. In quest'ultimo caso, l'elezione del Comitato dei garanti avviene con il voto limitato a 4/5 dei membri da eleggere con arrotondamento per difetto della frazione di numero". Le norme regionali vigenti per le elezioni degli organi delle UU.SS.SS.LL. tutelano le minoranze; il voto limitato a 4/5 dei membri da eleggere ha un preciso significato di tutela delle minoranze l'arrotondamento stesso per difetto di frazione di numero, previsto dalla legge di conversione, rafforza tale carattere di tutela delle minoranze.
Quindi noi chiediamo che venga corretta la circolare dell'Assessore venga modificata, perlomeno introducendo il quorum per gli eletti di maggioranza. Gli eletti di maggioranza devono raggiungere il quorum. In questo modo si introducono maggiori elementi di garanzia. Attualmente non c'è nessun elemento di garan-zia, di tutela delle minoranze. A questo proposito abbiamo presentato un ordine del giorno che ha ad primo punto quello della tutela delle minoranze; che indica come comporre la Commissione regionale di esperti per la verifica dei requisiti degli aspiranti a ruolo di amministratore straordinario e che introduce un altro elemento, quello che la Giunta rispetti l'ordine di priorità stabilito dai Comitati dei garanti nella proposta della terna dei nominativi.
Mi pare, signor Presidente, che questa sia una grande occasione da non perdere.
un'occasione per scegliere in base a criteri di competenza e professionalità gli amministratori straordinari, indipendentemente dalla tessera di partito.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di contenere gli interventi in due minuti, in quanto erano previste solo la comunicazione dell'Assessore e la richiesta di chiarimenti. Eventualmente, quando si iscriverà all'o.d.g. la materia e quando la si discuterà, potrà svolgersi un dibattito più ampio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Coppo; ne ha facoltà.
COPPO Siamo convinti che l'argomento sia di tale peso da richiedere una discussione vera del Consiglio regionale e un'attitudine della Giunta regionale a recepire indirizzi per la gestione.



PRESIDENTE

Nessuno vieterà questo. Mi pareva che l'intesa fosse che oggi l'Assessore Maccari desse una comunicazione, dopodiché in altra seduta si iscriveva un vero dibattito. Queste erano le informazioni alla Presidenza di qui la richiesta di stare nei due minuti per il chiarimento.
COPPO Signor Presidente, lo scadenziario illustrato dall'Assessore Maccari è tale che noi non vorremmo che il Consiglio regionale si trovasse a discutere post festum. E' del tutto evidente che, se non cogliamo questa occasione, il Consiglio regionale non potrà dare alcun serio, preventivo indirizzo per la gestione di un decreto di tale importanza. Quindi, credo valga la pena che il Consiglio si esprima. Inoltre devo dire all'Assessore che noi siamo stati colpiti dal tono notarile, quasi burocratico, con cui si è affrontato un problema di grande rilievo politico. Naturalmente ringraziamo l'Assessore per averci illustrato i contenuti del decreto anche se credo che ogni Consigliere regionale l'abbia già letto unitamente alla circolare del Ministro De Lorenzo. La questione che pone il decreto non è semplicemente di illustrazione, ma quella di comprendere quale ruolo la Regione intende assolvere nella gestione di questo decreto, dato che questo assegna loro rilevanti compiti. Il collega Calligaro ha già detto e io non ripeto perché non è nostro interesse perdere tempo, ma approfondire le questioni - che tale decreto è caratterizzato da forti ambiguità e contraddizioni.
E' dunque particolarmente rilevante una gestione non faziosa di questo decreto e, in secondo luogo, una gestione che garantisca al massimo quegli elementi, pur contraddittori, di rigore e di trasparenza introdotti per la fase transitoria di gestione delle UU.SS.SS.LL. Sappiamo molto bene che una gestione o l'altra può scongiurare o accentuare i pericoli che ancora esistono di una lottizzazione delle nomine estesa a livello di tutte le nostre UUSSSSLL per conto di una coalizione di maggioranza.
Al Consiglio regionale suggeriamo tre punti da indicare in modo vincolante alla Giunta, che intervengono proprio sulle questioni in cui la stessa può intervenire discrezionalmente nella gestione del decreto.
Il primo punto è relativo al fatto che il decreto indica una forma di elezione e di composizione del Comitato dei garanti in modo da consentire che tutte le rappresentanze elettive concorrano alle scelte di politica sanitaria locale; naturalmente è compito della gestione regionale del decreto che l'indicazione di tutela delle minoranze, nell'insieme degli organi politici di indirizzo delle UU.SS.SS.LL., venga garantita.
La circolare regionale che è stata trasmessa non fornisce questa garanzia. Mi richiamo solo a un fatto; tutte le nomine di competenza del Consiglio regionale con voto limitato prevedono tuttavia il quorum di maggioranza per le elezioni; senza la metà più uno non si è eletti dal Consiglio regionale.
Pensiamo che perlomeno le norme che regolano l'elezione, le nomine da parte del Consiglio regionale debbano essere applicate anche nelle nomine dei Comitati dei garanti.
Seconda questione. Tutti sappiamo che la qualità dell'elenco regionale degli amministratori straordinari dipenderà in maniera decisiva dalla Commissione di esperti regionale, che deve essere nominata perla valutazione dei requisiti. Una scelta o l'altra determinerà il peso specifico e la qualità di questo elenco regionale su cui i Comitati dei garanti dovranno scegliere le terne degli amministratori.
Ecco perché riteniamo che la questione della Commissione regionale di esperti per la verifica dei requisiti degli aspiranti non possa essere affidata semplicemente a un atto burocratico di Giunta, ma debba essere affidata al Consiglio regionale il compito di indicare indirizzi di carattere oggettivo in modo che la Commissione possa essere una garanzia effettiva di trasparenza e di oggettività.
Ecco perché abbiamo indicato una composizione della Commissione, che credo sia tale da recuperare tutte le competenze necessarie a valorizzare quegli elementi, sia pure parziali, di rigore che nel decreto non sono garantiti. Il terzo punto interviene su una contraddizione del decreto che per non aver voluto scegliere tra regionalizzazione e responsabilità delle autonomie locali, crea un meccanismo farraginoso per cui i Comitati dei garanti propongono una terna e la Regione, se lo ritiene, sceglie anche al di fuori della stessa.
Noi pensiamo che il decreto debba essere gestito in coerenza con la recentissima riforma delle autonomie locali che chiarisce la responsabilità primaria delle comunità locali e dei Comuni nella gestione del settore sociosanitario.
Riteniamo dunque che nell'ambito dell'elenco regionale, i cui requisiti sono verificati dalla Regione, si debba consentire ai Comitati dei garanti di esprimere in maniera vincolante una priorità nelle terne che verranno formate e che ad esse la Giunta regionale debba adeguarsi, salvo motivi oggettivi, escludendo una discrezionalità di intervento che possa separare il rapporto di fiducia e di responsabilità tra amministratori e Comitati dei garanti.
Ecco i tre punti dai quali, secondo noi, dipende il futuro della sanità: se lavoriamo ad accentuare a livello regionale elementi di rigore di trasparenza e di professionalità nella gestione transitoria delle UU.SS.SS.LL., oppure, se ci si sottrae ad un indirizzo politico generale del Consiglio regionale, ci predisponiamo ad un'operazione di lottizzazione che probabilmente è ciò che ci si aspetta anche a livello centrale per poter dichiarare il fallimento della sanità pubblica e aprire la strada ad una controriforma.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Marchini, voglio ricordare che l'art. 49 del Regolamento fa riferimento ai due minuti per i chiarimenti sulle comunicazioni e dice anche che, se lo si chiede, il punto può essere trasformato in una discussione d'aula oppure in una discussione in Commissione; bisogna quindi prendere una decisione, altrimenti siamo monchi da una parte e dall'altra.
La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Signor Presidente, credo che il suo richiamo al Regolamento sia più che apprezzabile, anche se devo dare atto ai colleghi del PDS che sono intervenuti che la loro attenzione al problema, seppure puntuale e sicuramente meritevole del nostro rispetto, non può essere gestita al di là dei tempi ragionevoli.
La comunicazione dell'Assessore è apprezzabile, tanto più che da un rappresentante di maggioranza forse non sarebbe stato giustificato un intervento se non sulle polemiche che si sono volute fare in ordine alla portata di questa legge. Sicuramente siamo in regime di controriforme. I Paesi che sbagliano le riforme normalmente non possono farne altre, devono fare le controriforme (la Chiesa ce lo insegna). Quindi questo termine, che è quello sul quale si basa la nostra cultura, guarda caso, se è gestito da un laico, diventa offensivo, mentre ha il merito della storia del nostro Paese.
Sicuramente ci sono grosse difficoltà all'attuazione dello spirito di questa legge per i tempi stretti e i corridoi all'interno della quale è stata posta. Ma proprio, queste difficoltà mi pongono nell'esigenza di chiarire immediatamente qual è la posizione del nostro Gruppo in ordine ad ipotesi di ordini del giorno, non di questo in particolare, ma in generale.
Noi voteremo qualunque tipo di ordine del giorno verrà presentato, perché i tempi stretti, il meccanismo seguito a livello nazionale del decreto legge poi convertito - per avviare questa materia, le norme di sovrapposizione che sono anche poco democratiche, tipo quelle che il Comitato dei garanti venga eletto sostanzialmente da soggetti scaduti, stanno ad indicare la straordinarietà del momento che stiamo vivendo rispetto alla quale i compiti di governo della Giunta devono essere riconosciuti, esaltatati e, a mio modo di vedere, sostenuti da parte della maggioranza. Anche perch cari colleghi del PDS, in questo consesso sta passando uno strano potere di indirizzo da parte del Consiglio regionale che non mi pare di aver letto da nessuna parte, che è comunque estraneo ad una cultura moderna della politica.
L'indirizzo del Consiglio regionale si esprime in leggi, in deliberazioni, in documenti, non si esprime in ordini del giorno vincolanti sugli atti di governo, come è avvenuto già in troppi casi. Quindi nessuna norma di indirizzo, anche perché poi la fretta ci porterebbe (cercherò di rimanere nei termini o quasi) sostanzialmente a dar corpo a dei fantasmi.
Ad esempio, qui si dice che ci sarà ancora e di nuovo la lottizzazione.
La lottizzazione c'è nella misura in cui non c'è un'opposizione che abbia interesse a denunciarla, tanto per parlarci chiaro. La lottizzazione guarda caso, è un processo andato avanti solo e soprattutto in quanto le opposizioni - non mi riferisco a quelle presenti oggi in quest'aula - non hanno interesse a denunciarla perché sono coinvolte. Cari amici, questa è la verità! Si chiama "lottizzazione" per questo; perché è una questione nella quale veniamo coinvolti tutti. Allora, immaginare per esempio che il modello elettorale che si vuole suggerire sia quello di questo Consiglio cioè del trenta più uno, significa rafforzare la lottizzazione perch obbliga la stessa maggioranza ad essere coinvolta dall'opposizione nella votazione, e viceversa. Non mi intendo di numeri, per carità, avevo due in matematica, ma se quattro quinti vuol dire una certa cosa, allora o la maggioranza ha i cinque quinti del Consiglio di gestione - quindi mi sembra normale che non rispetti le minoranze - oppure si è deciso che la minoranza nel suo complesso ha un peso che è fisso ed è stabilito una tantum. Per cui, rispetto a una questione che probabilmente ha un qualche pregio, una qualche ragion d'essere, una chiusura in termini di Consiglio potrebbe, a mio modo di vedere, non essere produttiva, ma addirittura aggravare quegli elementi di perplessità che sicuramente in questo decreto esistono. Una cosa è certa, checché se ne dica: anche grazie ai repubblicani, finalmente i nostri massimi responsabili della sanità avranno almeno la laurea. Allora è vero che una laurea non è niente, ma niente è sempre meglio di niente!



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Cucco. Ne ha facoltà.
CUCCO Brevemente, signor Presidente, soltanto per rimanere nei due minuti e nei limiti del Regolamento. Secondo me, i chiarimenti sono necessari proprio sugli intendimenti della Giunta in merito all'applicazione di queste norme. Chiarimenti, non richieste di intervento o di indirizzare la Giunta in un modo invece che in un altro.
Dico molto chiaramente che questa è sì una cosiddetta riforma o controriforma, ma è sostanzialmente un bluff una cosa che non servirà a nulla, basta semplicemente leggere i cosiddetti poteri che i Comitati dei garanti dovrebbero esercitare e che di fatto poi non hanno. E' un aborto fra quello che dovrebbe essere un Consiglio d'amministrazione e quello che in realtà non possono essere i garanti in una struttura come quella delle UU.SS.SS.LL.
Intervengo soltanto per chiedere un chiarimento all'Assessore, che potrà dare adesso oppure in Commissione o quando si deciderà, proprio su come si intende procedere all'individuazione di questi amministratori e ai membri del Comitato dei garanti per non favorire la suddivisione fra maggioranza e opposizione all'interno di questo organismo. Per non favorire, lo sottolineo! Il principio di responsabilità di ogni amministrazione pubblica è tale per cui chi amministra se ne assume la completa responsabilità, e questa stupidaggine politica e istituzionale per cui le minoranze devono essere rappresentate nelle UU.SS.SS.LL. - perché se sono rappresentate controllano - deve essere finalmente sfatata! Il Commissario straordinario prefettizio dell'USSL 1/23 e i due Commissari che l'USSL 4 ha avuto nella storia ultima hanno fatto almeno cento volte più di quanto non abbia fatto l'ordinaria amministrazione, con maggioranze e opposizioni al loro interno! Voglio ricordare, non in senso polemico, ma molto fortemente al Partito democratico della sinistra la proposta che fece Giorgio Ardito, ex segretario della Federazione del Partito comunista, affinché i comunisti uscissero dalle UU.SS.SS.LL., perché non si controlla in quel modo l'attività della sanità pubblica.
Se l'Assessore vuole davvero assumersi le responsabilità, lo deve fare fino in fondo e applicare questa disgraziata - nel senso letterale del termine, senza grazia - normativa che prevede la presenza delle minoranze in questi organismi, le quali non avranno alcun potere se non quello di garantire al minimo possibile gli interessi della sanità pubblica.
Un'ultima battuta sui politici e sui cosiddetti amministratori. Se gli amministratori con la laurea sono quelli come - e faccio nomi e cognomi il dottor Leone o il dottor Del Giudice, che hanno portato allo sfascio la sanità torinese nelle due UU.SS.SS.LL. da loro amministrate, io spero che non siano questi i criteri che ci porteranno poi ad avere amministratori delegati con la laurea, ma con tanto di esperienza e di tirocinio nelle UU.SS.SS.LL. torinesi.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di non fare nomi.
CUCCO No, no, io faccio nomi e cognomi!



PRESIDENTE

Chiedo di rispettare le norme del Regolamento.
CUCCO Se ritiene, chieda la seduta segreta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Il nodo si deve sciogliere oggi. Mi risulta che non ci saranno più riunioni di Consiglio fino al 7 maggio, quindi se è stato presentato un ordine del giorno che chiede un'indicazione cogente rispetto alla composizione regionale degli esperti, è chiaro che una qualche decisione rispetto alla procedura bisognerà assumerla. La scadenza per la nomina di questa Commissione è il 30 aprile, quindi non possiamo non assumere una qualche decisione. Quanto meno, vorremmo sapere dall'Assessore, perché non ce lo ha detto - io almeno non l'ho sentito - quali criteri sono stati scelti dalla Giunta per individuare questi esperti; vorremmo anche sapere se questi sono già stati individuati, quale rosa di nomi sia stata stilata: sostanzialmente, che escano i nomi. Non penso ci sia un segreto d'ufficio se c'è qualcuno mi spieghi il perché.
Sulla questione discussa poc'anzi relativamente al ruolo dei Comitati dei garanti, nel passato il mio Partito aveva deciso di non partecipare, di non essere presente nei Comitati digestione. Il problema si porrebbe in maniera diversa in questa fase, perché se si volesse essere ottimisti, a bene interpretare almeno lo spirito della norma (poi si può andare oltre) di questa sconclusionata legge, l'intenzione era quella di separare la gestione dalla politica in senso positivo, cioè nel senso di rappresentazione dei problemi della gente.
Quindi, se questa fosse - io lo spero, anche se ho molta sfiducia in proposito - la funzione prevalente dei Comitati dei garanti. è chiaro che la presenza delle minoranze è necessaria in quanto rappresentanti di categorie sociali non rappresentate dalla maggioranza.
MARCHINI A dir la verità, sono Consigli comunali e non categorie sociali oltretutto viviamo ancora con le vecchie assemblee.
MAGGIOROTTI Infatti, io ho parlato di sconclusionata legge. Però affermo che l'esistenza del Comitato dei garanti è nata da una contrapposizione a livello di Commissione, per cui de minoranze hanno accettato questa disposizione, questa indicazione, questa struttura, pur sconclusionata proprio perché bisognava garantire una qualche presenza di chi porta i bisogni della gente nel campo della sanità.
Non sono certo un esperto in diritto amministrativo, ma non mi pare che sia stata abrogata la L.R. n. 3, la quale dava indicazioni cogenti rispetto alla composizione degli organismi e dei Comitati di gestione. Vorrei capire quanto sia applicabile quella norma in queste elezioni, che peraltro recuperano gli organismi deputati alle elezioni dei vecchi Comitati di gestione teoricamente già decaduti. Mi domando allora se non sia applicabile in questo caso la L.R n. 3, che garantiva la presenza delle minoranze.
Quanto all'individuazione dei managers, faccio solo presente che anche questo sarà oggetto di un grosso business. Stanno sorgendo iniziative private di scuole centrali di sanità pubblica; gli stessi funzionari del Ministero, nel passato (faccio il nome di Paderni, ma è cosa nota), avevano istituito dei corsi di formazione di managers collaterali alle funzioni specifiche della Pubblica Amministrazione, che sono anche quelle di formare il personale che deve gestirla. Iniziative private certamente non mancheranno, e questo sicuramente è un cattivo inizio estremamente preoccupante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.
PICCHIONI Dirò due brevi parole sull'ordine del giorno, anche se mi pare non sia in votazione oggi.



PRESIDENTE

In questo momento non è ancora iscritto all'o.d.g. del Consiglio.
PICCHIONI Intendo pronunciarmi sulla preoccupazione esternata da più Consiglieri particolarmente da quelli del PDS. Io non sono molto d'accordo sulla descrittiva di questo ordine del giorno, perché per l'eterogenesi dei fini la lottizzazione che voi volete combattere, in questo caso, entra non solamente dalla finestra, ma anche dalla porta. Infatti, quando voi volete almeno così dite - rivendicare l'autonomia degli enti locali, questa si rivendica attraverso tutte le varie presenze negli organismi superiori.
Dobbiamo dirci queste cose con molta franchezza! MONTICELLI Tramite la Giunta regionale hai la garanzia che non ci sia pluralismo.
PICCHIONI Attraverso la Giunta regionale si possono trovare quelle salvaguardie della presenza pluralistica che io condivido per quanto concerne il primo punto.
Poiché questo non è possibile tecnicamente, credo che il primo punto dell'ordine del giorno relativo all'impegno della Giunta regionale possa essere effettivamente tenuto in giusta considerazione da parte della Giunta e anche da parte delle forze politiche di questa assemblea, perché ad ogni costo deve essere salvaguardata la presenza delle minoranze. Però anche nella presenza delle minoranze, come diceva un momento fa il collega Cucco c'è di fatto la presenza della lottizzazione politica. Sono quindi d'accordo con lo spirito del primo comma dell'ordine del giorno.
Per quanto concerne invece il secondo comma, credo che non si debba assolutamente codificare chi dovrà aspirare al ruolo di Comitato degli esperti. Non so se la Giunta abbia espresso pareri in questo senso, ma mi pare che mentre noi vogliamo cacciare i partiti per le diversissime ragioni che sono state portate in questa sede, poi ci mettiamo dentro i sindacati più rappresentativi della dirigenza pubblica e della dirigenza privata. Mi pare che questa sia un'anomalia ben precisa.
Per quanto concerne invece l'ultimo comma dell'ordine del giorno che impegna la Giunta a rispettare l'ordine di priorità definito dai Comitati dei Garanti, mi pare che le terne espresse in diverse sedi istituzionali dalla Banca d'Italia ad altri organismi, non fissino una priorità di nominativi. Se vogliamo credere che la Giunta possa scegliere in piena libertà senza essere legata a lottizzazioni che possono essere di vertice ma anche di base, mi pare che questa libertà debba essere assolutamente assicurata.
Non c'è da esprimere consensi o convergenze su questo ordine del giorno; mi pare che alcune parti debbano essere tenute nella giusta considerazione, altre invece non possono essere assolutamente accettate.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità In verità non ho avuto richieste di chiarimento, perché mi pare che sia tutto chiaro. Tutto chiaro nella misura in cui il decreto fissa il sistema elettorale; non posso emanare una circolare che modifichi una legge nazionale, pertanto il sistema elettorale dei 4/5 rimane quello approvato dal Parlamento nella riconversione del decreto.
Per quello che riguarda le altre questioni, avremo modo di discuterne nel momento in cui verrà iscritto all'o.d.g. l'ordine del giorno presentato. Non mi pare quindi opportuno ampliare in questo momento una discussione che non è prevista.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.
MONTICELLI Signor Presidente, chiedo formalmente la votazione per l'iscrizione dell'ordine del giorno presentato da numerosi colleghi del mio Gruppo, e desidero motivare questa richiesta. Non abbiamo margini per rinvii: il Comitato di esperti che deve vagliare i requisiti per l'iscrizione all'Albo previsto dalla legge deve essere nominato dalla Giunta regionale entro il 30 aprile.
Non è prevista alcuna seduta di Consiglio entro quella data, quindi, se non altro da questo punto di vista, il Consiglio dovrebbe dare entro la seduta odierna degli indirizzi alla Giunta per l'applicazione di questo decreto, perché non c'è altro margine di tempo.
Se mi è consentito vorrei fare un'annotazione rispetto alla replica, se possiamo chiamarla così, dell'Assessore Maccari, che è stata per certi versi ancora più deludente della comunicazione, perché una stringatezza così eccessiva fa cascare le braccia. Quando noi abbiamo posto il problema della garanzia della minoranza rispetto al meccanismo elettorale, non abbiamo chiesto alla Giunta di andare contro la legge; abbiamo chiesto alla Giunta di svolgere, nell'ambito delle competenze che la legge attribuisce alla stessa, un necessario, obbligato, doveroso compito di indirizzo alle assemblee che sono chiamate a svolgere queste elezioni.
Riteniamo che questo sia del tutto rispettoso della norma di legge nazionale: una garanzia delle minoranze che, con il meccanismo del voto limitato ai 4/5, può essere attuata stabilendo un quorum per l'elezione quando si tratti dei candidati di maggioranza. Così come avviene regolarmente, per esempio, nelle nomine effettuate dal Consiglio regionale: c'è una norma di voto limitato ed un quorum, altrimenti è evidente che di per sé, se non c'è questo elemento di indicazione di garanzia, è un meccanismo che non tutelale minoranze. Questo sì sarebbe stravolgente della legge nazionale, mi pare che l'abbia riconosciuto anche prima il Capogruppo della DC.
Ribadisco, in conclusione, la richiesta che si voti per l'iscrizione all'o.d.g. di questo punto.



PRESIDENTE

Siamo nella fattispecie di cui all'art. 51, comma V: "L'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. può essere proposta dal rappresentante di un Gruppo consiliare o da tre Consiglieri. Su tale proposta può chiedere di parlare dopo il proponente, un solo Consigliere contrario e la votazione avviene per alzata di mano".
La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Per i motivi già esposti, sono d'accordo per l'iscrizione. Chiedo che si iscriva l'ordine del giorno, che posso anche fare mio, quanto meno limitatamente al punto relativo ai criteri suggeriti per la nomina della Commissione, il cui termine scade il 30 aprile.



PRESIDENTE

Siamo già nel merito della questione.
MAJORINO Non parlo del merito, ma di una parte dell'ordine del giorno che consta di tre punti. Almeno il punto che ha una scadenza (30 aprile) deve poter essere votato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.
ROSSA Siamo favorevoli all'iscrizione dell'ordine del giorno, perch riteniamo giusto sia discusso in Consiglio. Noi daremo il nostro contributo che, in linea di massima, non è diretto a condividere il contenuto dell'ordine del giorno stesso.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola per esprimere posizioni contrarie, pongo in votazione l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 162 presentato dai Consiglieri Coppo, Bortolin, Bosio, Calligaro, Dameri, Foco e Rivalta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è approvata con 42 voti favorevoli.
Il testo di tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto della conversione in legge 4 aprile 1991, n. 111, del decreto legge 6 febbraio 1991, n. 35, recante norme sulla gestione transitoria delle Unità Sanitarie Locali considerato che il provvedimento, dopo mesi in cui si è determinata una situazione di assoluta precarietà a livello degli organi digestione delle UU.SS.SS.LL., non definisce un assetto istituzionale chiaro, efficiente e rigoroso nel governo delle Unità Sanitarie Locali, non definisce con precisione le funzioni dei diversi organi di governo e i loro reciproci rapporti, nega ai Comuni la funzione che ad essi spetta in base al nuovo ordinamento delle autonomie locali, non garantisce rispetto al rischio del perpetuarsi di indebite forme di lottizzazione partitica evidenziata la necessità che la Giunta regionale avvii e concluda nei termini normativamente fissati, in stretto raccordo con le espressioni delle autonomie locali, tutti gli adempimenti previsti dal procedimento di nomina degli amministratori delle UUSSSSLL, valorizzando la caratterizzazione tecnico professionale di tali, i îgure sottolineato che il raggiungimento di tale risultato dovrà essere perseguito mediante un'applicazione della norma che consenta di introdurre elementi di rigore, di trasparenza. e di competenza professionale che possano costituire un'in-novazione nella gestione delle UU.SS.SS.LL.
impegna la Giunta regionale a impartire indicazioni alle UU.SS.SS.LL. piemontesi affinché nella composizione del Comitato dei Garanti sia salvaguardata la presenza delle minoranze, per consentire a tutte le rappresentanze elettive di concorrere alle scelte di politica sanitaria locale a stabilire che la Commissione regionale di esperti per la verifica dei requisiti degli aspiranti al ruolo di amministratore straordinario sia composta come segue 1 esponente della Magistratura amministrativa 1 docente universitario in materie giuridico-amministrative 1 docente universitario in organizzazione aziendale 1 rappresentante del sindacato più rappresentativo della dirigenza pubblica 1 rappresentante del sindacato più rappresentativo della dirigenza privata a rispettare l'ordine di priorità definito dai Comitati dei Garanti nell'indicazione della terna di nominativi individuati nell'elenco regionale".
Ha chiesto di parlare l'Assessore Maccari; ne ha facoltà.
MACCARI, Assessore alla sanità Non mi pare opportuno da parte della Giunta stabilire un numero ed una tipologia di Commissione. La legge ha voluto dare alla Giunta esecutiva delle Regioni questo compito, per cui ritengo opportuno mantenerlo. Oltre alla legge, è stata emanata, quale contributo aggiuntivo, una circolare da parte del Ministero della Sanità. Indicare un ordine di priorità che deve essere rispettato dalla Giunta vuol dire negare completamente l'autonomia dell'esecutivo, che la legge ha voluto determinare in termini chiari indicando una volontà di cambiamento che inizia dal settore della sanità per un nuovo modo di governare. Chi segue l'andamento della legge di riforma sa che c'è un grosso dibattito che investe il Parlamento.
La Giunta respinge l'ordine del giorno presentato dal Gruppo PDS.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Ritengo che l'ordine del giorno debba essere approvato, al limite che venga posto in votazione per parti separate.
Se posso arrivare a capire, pur non condividendo, che la Giunta ritenga non giusto che il Consiglio regionale blocchi l'operazione "spartizione" tra maggioranza e minoranza - perché la maggioranza può maggiormente disporre di leve di potere - chiedo come mai l'Assessore alla sanità nell'imminenza della scadenza dei termini della composizione della Commissione regionale degli esperti, non è venuto in Consiglio regionale a dire come sarà composta tale Commissione. Perché l'Assessore non è venuto a dirci, in applicazione della circolare ministeriale, che la Commissione degli esperti è composta, ad esempio, da due esponenti della Magistratura amministrativa, un docente universitario in materie giuridico amministrative e quant'altri? Quanto meno avremmo potuto entrare nel merito e dire se la Giunta aveva ragione o torto. Siamo invece in presenza del fatto eclatante che, a otto giorni dalla scadenza, non sappiamo come sarà composta - e io, assumendomene la responsabilità, aggiungo "come sarà lottizzata" - la Commissione regionale di esperti.
CALLIGARO La Giunta lo sa.
ZACCHERA Se la Giunta lo sa, è doppiamente grave che non lo dica. Il Consiglio regionale ha il diritto di conoscere quali sono i criteri in base ai quali si vuol nominare la Commissione regionale degli esperti: come verrà composta, chi è stato chiamato, quali sono i curricula delle persone che ne faranno parte; questo proprio nell'ottica delle cose che, a parole l'Assessore continua a sostenere, cioè la trasparenza. Ma la trasparenza comincia da queste cose! E' quindi opportuno stabilire prima i criteri della nomina, dopodiché la Giunta ha il diritto di scegliere chi crede.
Chiedo di conoscere i curricula di coloro che faranno parte della Commissione, elemento determinante nella scelta delle persone che hanno il diritto di fare gli amministratori straordinari. Secondo me è una necessità di chiarezza e, se si vuole portare chiarezza in questo palazzo sul tenebroso caso della sanità pubblica (sud quale tante volte mi sono scontrato con l'Assessore Maccari, e continuerò a farlo perché ritengo sia un punto preminente dell'amministrazione pubblica, quello di vedere i soldi che questo settore ingoia in Italia essendo sterminati i bisogni dei cittadini), la Giunta dica come intende nominare la Commissione regionale degli esperti e perché mai non voglia accogliere questa proposta che, in quanto proposta, è perfettibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.
CAVALLERA Signor Presidente, il Gruppo DC, dopo aver concorso all'iscrizione dell'argomento all'o.d.g., dichiara che voterà solo una parte del documento (diamo ovviamente per scontato il consenso dei presentatori alla votazione per parti separate), e cioè laddove si richiede alla Giunta regionale di salvaguardare, nell'ambito delle disposizioni che verranno emanate, la presenza delle minoranze. E' chiaro che tutto ciò parte dal presupposto della corretta applicazione del voto limitato ai 4/5. Noi abbiamo preso atto che non si fa alcun riferimento formale alla salvaguardia della presenza delle minoranze, ma certamente presumiamo siano state impartite disposizioni precise. In ogni caso, verranno poi esaminati gli atti delle assemblee che nomineranno i vari Comitati dei garanti. Al di là di questo il nostro é più che altro un pronunciamento politico. Conosciamo le difficoltà che vi sono in una normativa che presenta elementi di contraddittorietà; vogliamo comunque precisare il nostro giudizio sui punti dell'ordine del giorno. Siamo nettamente contrari all'indicazione di una composizione. come atto di indirizzo del Consiglio regionale. della Commissione che deve valutare i curricula presentati dagli aspiranti all'inserimento nell'Albo degli amministratori straordinari; questo è un compito che la legge affida alla Giunta regionale. e di conseguenza ogni organo deve assumersi le proprie responsabilità. Non abbiamo alcuna ragione per ritenere che la Giunta non opererà in questo campo nel migliore dei modi. Siamo pertanto in attesa di conoscere le decisioni definitive della Giunta, che riteniamo saranno corrispondenti allo spirito e alla lettera del provvedimento.
Per quanto riguarda la pretesa, da parte dei presentatori dell'ordine del giorno, di imporre alla Giunta regionale di seguire in assoluto le priorità indicate dai vari Comitati dei garanti perla nomina dell'amministratore straordinario in ogni USSL, riteniamo che una proposta di questo genere sia addirittura fuorviante. Se è giusto che in sede locale vi sia la possibilità di presentare almeno tre nominativi (è possibile fare proposte anche più ampie), è giusto che la legge riservi espressamente alla Giunta regionale la facoltà di assumersi le responsabilità complessive di governo di questa fase di gestione transitoria della sanità.
Pertanto, è opportuno lasciare la più ampia libertà di azione alla Giunta regionale di scegliere secondo lo spirito e le finalità che la legge riserva e assegna a questo organismo, il quale, in sostanza, è il responsabile ultimo, sotto il profilo finanziario e gestionale, della sanità nella nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.
CUCCO Intervengo non soltanto per esprimere il mio voto, ma soprattutto per rilevare quanto si senta la mancanza in questo momento di una platea come quella che abbiamo avuto per l'Acna oppure di una trasmissione in diretta di quello che sta accadendo in quest'aula. Infatti, la dichiarazione di voto della DC su questo pezzo di ordine del giorno è veramente una delle cose più inutili e lottizzatrici, nell'intenzione che è stata espressa, che siano mai state dette in quest'aula. Forse leggiamo le leggi in modo diverso, ma dal momento che esiste la regola dei 4/5, questa deve essere applicata. E' una regola peraltro che mi vede completamente contrario per le motivazioni che ho detto prima, ma poiché esiste la legge non si pu fare diversamente. Allora, perché la DC deve pagare il pedaggio al PDS per le prossime elezioni dei Comitati dei garanti delle UU.SS.SS.LL.? Questo è un pedaggio politico che la DC...
MONTICELLI Questo è un diritto!



(Vibrate proteste dai banchi del PCI-PDS)



PRESIDENTE

CUCCO



PRESIDENTE

Questo è un pedaggio politico, perché i 4/5 sono previsti dalla legge.
Vi stanno pagando un pedaggio politico: i 4/5 sono previsti dalla legge! Non c'è bisogno di ribadire il diritto della minoranza di essere rappresentata!



(Reiterate proteste dai banchi del PCI-PDS)



PRESIDENTE

CUCCO



PRESIDENTE

L'Assessore Maccari farà quello che vuole, e noi abbiamo il diritto di denunciarlo in aula o alla Magistratura (se del caso), qualora faccia delle cose contrarie alla legge. Ma questo documento, politicamente. è una cosa assolutamente inqualificabile. Io voterò contro questo ordine del giorno ribadendo le motivazioni che ho detto prima: qui si sta raffinando il meccanismo della lottizzazione, non lo si sta evitando in un contesto di leggi nazionali che favoriscono questa storia anziché eliminarla, e mi dispiace che il collega Zacchera, sempre molto attento a queste cose, non abbia rilevato questo elemento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.
ROSSA Signor Presidente, noi voteremo a favore soltanto di quel punto dell'ordine del giorno dove viene data l'indicazione affinché nella composizione del Comitato dei garanti si salvaguardi la presenza delle minoranze, perché tutti possano concorrere alla definizione della politica sanitaria. Siamo d'accordo perché è una questione di forma; invece, per quel che concerne gli altri punti riguardanti la sostanza, voteremo contro perché riteniamo di essere pienamente d'accordo con quanto detto dall'Assessore e con quanto è nello spirito e nella lettera dello stesso decreto, che definisce le funzioni e le competenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Signor Presidente, ribadisco il mio no fermo e totale, prima per un problema di principio e poi di sostanza, a questo ordine del giorno che denuncio come un forte vulnus del rapporto che ci deve essere tra la maggioranza, il governo che la stessa maggioranza esprime e questi meccanismi che introducono in ogni momento la voglia della maggioranza di essere governo.
La maggioranza non è governo; la maggioranza è la base parlamentare sulla quale il governo governa. E c'è un continuo attacco della maggioranza a questa identità e a questo ruolo della Giunta. Signor Presidente della Giunta, io continuerò a votare questa Giunta, ma la richiamo alla difesa istituzionale del suo ruolo.
Mi consenta, signor Presidente del Consiglio. Questo ordine del giorno votato da alcuni Gruppi di maggioranza è veramente un messaggio politico che dice: "Mettiamoci tutti d'accordo subito. fin dal primo atto". La legge dice: "4/5". Cosa vuol dire per noi? Presenti tutti! Non c'è scritto: "affinché sia salvaguardata la presenza delle minoranze, per consentire a tutte le rappresentanze elettive di concorrere alle scelte politiche di sanitaria locale". "Tutte" vuol dire assemblea, non vuol dire maggioranza e minoranza nel gioco giusto della dialettica, perché ciò è implicito nei 4/5. Qui c'è scritto: "tutte". Quindi, il voto solitario del liberale della Val Sesia dovrà avere il suo spazio, i segretari provinciali dovranno accordarsi per garantire la presenza del lupo solitario della Val Sesia di tessera liberale all'interno di questi meccanismi. Qui è la vecchia filosofia che riparte, ha detto bene il collega radicale. Una volta tanto i radicali fanno il loro mestiere, cioè quello di essere la spia dei malesseri della società e di proposta per la loro soluzione. Spiegatemi come è possibile, con i4/5 previsti dalla legge nazionale, garantire la presenza a tutte le forze politiche. Perché c'è scritto questo.



(Interruzione del Consigliere Picchioni)



PRESIDENTE

MARCHINI



PRESIDENTE

Ma cosa vuol dire, caro amico? Ognuno pensi quello che creda, però si lasci intervenire. La verità è che alcune minoranze (i lupi della Val Sesia di tessera liberale) sicuramente sono escluse da questo meccanismo, però in qualche modo gli verrà dato il contentino. Questo è un messaggio, è il primo atto che affrontiamo in questa sede, mentre il meccanismo nazionale tende a finalizzare, organizzare e gerarchizzare il sistema della democrazia. Com'è una democrazia moderna? Nella democrazia moderna non ci sono i Ministri di maggioranza e i Ministri di opposizione; c'è il corpo elettorale che esprime un Parlamento, che in genere non è la proiezione del mondo elettorale, ma è già una sua elaborazione. I modelli elettorali moderni immaginano che il Parlamento non sia una fotografia, ma un'elaborazione del corpo elettorale. Se vogliamo superare la proporzionale, riconosciamo la necessità di un processo di razionalizzazione del sistema democratico. Quindi il corpo elettorale, i cittadini hanno un Parlamento che non li rappresenta, ma li esprime, che è una cosa diversa; dopodiché i Governi sono la sublimazione di questo concetto e gli organismi intermedi non possono sfuggire a questa logica. E non è tanto il merito. Non può il governo. ogni volta che viene in Consiglio a fare una comunicazione. trovarsi puntualmente un'assemblea che anziché fare come si fa nelle moderne democrazie (dove la maggioranza riconosce il suo ruolo in quello del sostegno del governo e chiude i dibattiti che si aprono con le comunicazioni con una frase lapidaria: "Il Consiglio udite le comunicazioni della Giunta, le approva e passa all'o.d.g. "), lo aspetta a mo' di forca caudina con un qualche meccanismo consiliare che suggerisce, giudica, senza che ci siano gli elementi di elaborazione di una maggioranza su questo. Ancora una volta, passerà un ordine del giorno con una forza politica di maggioranza che non sottoscrive questo documento, che non vota; altri documenti sono passati a maggioranza assembleare con la nuova adesione di alcune forze politiche. Benissimo questo è il modello di democrazia che noi qui in Piemonte riteniamo di dover gestire come esempio al resto del Paese e della società civile! Quindi non voto, perché è un ordine del giorno improvvisato, dopo delle comunicazioni che per loro natura erano molto scarne e molto metodologiche non cera niente di merito: voler introdurre degli elementi di merito è un meccanismo politico che io non condivido! Secondo. Immaginare che si debba utilizzare...



PRESIDENTE

PICCHIONI



PRESIDENTE

Non si può fare questo ragionamento quando a monte di queste cose ci sono altri problemi.



PRESIDENTE

Consigliere Marchini, proceda.
MARCHINI Signor Presidente, chiedo scusa; poiché sono stato richiamato all'ordine dalla mia maggioranza, non so se è possibile, ma faccio ammenda di quello che ho detto; chiedo se può essere cancellato tutto dalle registrazioni.



PRESIDENTE

Chiederei all'aula, visto che è un dibattito di una qualche importanza e delicatezza, di seguire in silenzio.
FIUMARA Chiedo la sospensione della seduta per pochi minuti.



PRESIDENTE

D'accordo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.45 riprende alle ore 13.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Abbiamo terminato le dichiarazioni di voto sull'ordine del giorno.
In questo momento viene presentato dalla maggioranza l'ordine del giorno n. 163, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte udita la comunicazione della Giunta in ordine all'applicazione della legge del 4/4/1991, la approva e raccomanda alle assemblee delle UU.SS.SS.LL. piemontesi di operare affinch nell'ottemperare agli adempimenti di legge, operino a che nella composizione del Comitato dei garanti sia salvaguardata la presenza delle minoranze e impegna la Giunta a costituire la Commissione di esperti di alto valore professionale per la verifica dei requisiti degli aspiranti al ruolo di amministratore straordinario".
Il primo ordine del giorno, sottoscritto dai Consiglieri Coppo Bortolin, Bosio, Calligaro, Dameri, Foco e Rivalta, è stato illustrato e discusso (sono già state espresse le dichiarazioni di voto).
Per quanto riguarda questo secondo ordine del giorno, non ritengo sia necessario illustrarlo, perché il testo è chiaro ed è collegato alla discussione precedente.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il Consigliere Cucco.
Ne ha facoltà.
CUCCO Signor Presidente, con molta pacatezza voglio esprimere il mio voto contrario a questo ordine del giorno, che è il frutto annunciato del compromesso sugli interessi esistenti nella sanità piemontese. Lo dico con molta pacatezza perché questa è una storia per la quale, francamente, fanno una brutta figura tutti, maggioranza ed opposizione, senza eccezione. In realtà, quello che la gente ha come punto di riferimento della classe politica sono i Consiglieri, per cui non si fanno tante sottilizzazioni.
Questo ordine del giorno, secondo me, è l'espressione più chiara della necessità del compromesso in questa delicatissima fase di passaggio da un equilibrio all'altro nel mondo della sanità.
Mi dispiace soltanto - questa è l'unica motivazione del mio voto contrario - che quel pochissimo di innovativo che esisteva nelle norme approvate dal Parlamento, non sia stato recepito.
Non si può parlare di colpo di reni, perché proprio non è esistito, ma comunque quell'alzare l'indice di chi dice; "Questa volta facciamo le cose sul serio" non è stato recepito, e si continua con il metodo della spartizione! Mi dispiace soprattutto che le forze delle minoranze all'interno e fuori dal governo regionale, non abbiano colto questo aspetto politico.
Non mi riferisco soltanto alle minoranze esterne al governo, ma anche alle minoranze interne (repubblicani, liberali, socialisti) che aderiscono a questo invito, che io definirei un'istigazione agli atti impuri.
ROSSA Ma chi l'ha detto che noi siamo una minoranza? CUCCO Questa istigazione agli atti impuri l'avete sottoscritta tutti quanti in realtà si tratta di questo, nel senso che, con la formula di garantire alle minoranze una rappresentanza, voi autorizzate una qualsiasi delle minoranze esistenti sul territorio... Caro Consigliere Rossa, non ti parlo soltanto di quello che accade in Giunta, perché magari siete in minoranza in altre amministrazioni locali della Regione Piemonte, e li vi lancerete con il vostro solito stile.
ROSSA Sono pochissime! CUCCO Questo ordine del giorno, in realtà, è proprio un'incitazione alle forze delle minoranze, presenti un po' ovunque, a chiedere il proprio posto nel Comitato dei garanti. E tutti quanti, dalle forze più piccole a quelle più grandi, facendosi scudo con questo ordine del giorno che dice di "garantire alle minoranze la presenza", chiederanno il giusto prezzo ai signori che dovranno decidere chi farà o non farà parte del Comitato dei garanti.
E' un bruttissimo momento di avvio della cosiddetta riforma della sanità, che vi appartiene completamente!



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Monticelli. Ne ha facoltà.
MONTICELLI Signor Presidente, colleghi Consiglieri, dichiaro subito che il mio Gruppo mantiene l'ordine del giorno che aveva già presentato, e faccio mia la richiesta avanzata dai colleghi del Gruppo della DC e del PSI prima dell'interruzione, che sull'ordine del giorno presentato dal mio Gruppo si voti per parti separate, isolando il primo dei tre punti del dispositivo.
Per quel che riguarda l'ordine del giorno presentato ora, prendo atto del fatto che in questo documento è contenuta in qualche modo l'esigenza da noi posta nella discussione e nel nostro ordine del giorno, cioè quella di una corretta interpretazione della norma di voto limitato contenuta nella legge di conversione del decreto sulle UU.SS.SS.LL.
Vorrei ricordare, se mi è consentito, fra parentesi, ad alcuni colleghi che sono intervenuti, in particolare i Consiglieri Cucco e Marchini, che il Comitato dei garanti delineato dalla nuova legge ha funzioni molto diverse dal vecchio Comitato di gestione: non è più un organo di amministrazione bensì di indirizzo e di controllo. Quindi è pienamente sensata e legittima e non è affatto una richiesta consociativa - come si dice sovente, forse anche con qualche eccesso nel demonizzare questo termine - quella che ci sia una garanzia per le minoranze.
Detto questo, il nostro Gruppo voterà contro (ordine del giorno presentato da alcuni colleghi della maggioranza per tre ragioni sostanziali.
La prima ragione è di ordine politico. C'è stato un accenno di discussione, anche vivace, prima della sospensione.
FERRARA Anche durante.
MONTICELLI Non so se dopo, vedremo. Questo accenno di discussione ha evidenziato una cosa che non è la prima volta che si evidenzia in questo Consiglio, e cioè una tensione fra maggioranza e Giunta. E' stato formulato un ordine del giorno in cui, in sostanza, si ribadisce la fiducia alla Giunta, perch "approvare" le comunicazioni dell'Assessore Maccari rese stamani in Consiglio è una cosa - se mi è consentito - del tutto insensata, in quanto l'Assessore Maccari praticamente non ha detto nulla.
E sull'unica questione su cui si è pronunciato con una certa chiarezza ha detto una cosa esattamente contraria a quella contenuta in questo documento. L'Assessore Maccari, infatti, ha dato un'interpretazione della legge sugli organi di governo delle UU.SS.SS.LL., per quanto riguarda la garanzia delle minoranze, diametralmente opposta a quella contenuta in questo ordine del giorno.
Quindi, la formula "approvare le comunicazioni della Giunta" ha solo il carattere di ribadire la fiducia alla Giunta. Ne prendiamo atto, ma non possiamo condividere. Sottolineiamo però il fatto che siamo di fronte a una Giunta che ha bisogno di essere riconfermata quasi tutte le sedute: o attraverso atti formali o attraverso rinvii degli argomenti in discussione come è successo per quel che riguarda il caso Acna. Tutto ciò dovrebbe creare qualche problema e indurre a qualche riflessione, che non sta a noi peraltro fare.
La seconda ragione del nostro voto contrario è che qui, è vero, si è fatto un atto impuro, consigliere Cucco. In questo ordine del giorno si usa una formulazione che non sta né in cielo né in terra; la formulazione infatti, che "il Consiglio regionale direttamente raccomanda alle assemblee delle UU.SS.SS.LL." è un mostro, colleghi! Questa sì che è una competenza della Giunta. La Giunta ha emanato una circolare di interpretazione e di indirizzo alle assemblee delle UU.SS.SS.LL., quindi non deve essere il Consiglio a raccomandare alle assemblee delle UU.SS.SS.LL. Noi dobbiamo dire alla Giunta di rivedere la circolare che é stata emanata per integrarla, fare un supplemento e attraverso quello strumento (che è proprio), fare le raccomandazioni e dare le interpretazioni del caso alle assemblee delle UU.SS.SS.LL. Ma che sia il Consiglio regionale a fare direttamente questa raccomandazione - ripeto è, secondo me, un mostro! Il terzo mostriciattolo è l'ultimo capoverso, dove si dice una cosa della quale non capisco il senso. "Si impegna la Giunta a costituire la Commissione di esperti", ma la Giunta la deve costituire per legge. Per quale motivo quindi l'avete scritto qui? A che pro? Che significato ha? Era per fare un documento un po' più lungo? Non è chiaro il senso di questa ultima frase, del tutto inutile.
Per queste ragioni, alcune sostanziali, altre importanti, la terza sinceramente di scarso peso, ma a testimonianza anche di un qualcosa che non funziona per il suo verso, il nostro Gruppo voterà contro questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Il voto del Gruppo MSI sarà contrario a questo ordine del giorno.
Contrario al punto che approva le comunicazioni dell'Assessore, in quanto non hanno alcun contenuto politico. Abbiamo sentito in quest'aula una comunicazione a contenuto meramente burocratico, nel contesto della quale ci sono stati ricordati i termini della legge e quelli della circolare ministeriale. Quello che si sarebbe voluto sentire e che avrebbe dovuto dire l'Assessore. perché era stato richiesto e prima ancora della comunicazione mi risulta in Commissione, erano i criteri che avrebbero dovuto presiedere al primo anello della catena legislativa, primo anello che non è altro che la nomina della Commissione regionale di esperti. Al riguardo, in buona sostanza, l'Assessore ha rivendicato la mera discrezionalità della Giunta.
Nell'ordine del giorno ora presentato si fa un passettino avanti rispetto alla posizione dell'Assessore, rivendicativa della mera discrezionalità della Giunta, e si chiede alla Giunta, nel momento della nomina di questa Commissione. di "scegliere nell'ambito di persone di alto valore professionale". Ci mancherebbe altro! Questo è implicito nella legge; ci mancherebbe altro che questa Commissione dovesse contenere personaggi di basso o medio o normale valore professionale.
E poi, cosa vuol dire "alto valore professionale"? E' come se stesse scritto in un documento politico che bisogna rispettare la Costituzione o le leggi dello Stato. Il termine "valore professionale" può dare adito, pur nell'ambito dell'alta valore professionale, alla discrezionalità, mentre quanto stava scritto nell'altro ordine del giorno era un qualche cosa di oggettivo.
Forse non tutte le componenti proposte erano condivisibili.
Personalmente ritenevo che dovessero essere cassati e depennati i sindacati, ma quanto meno erano indicati degli organismi: la categoria dei Magistrati del Tribunale amministrativo e quella dei docenti universitari.
Si tratta di categorie di tutto rispetto, per le quali si può davvero affermare che si caratterizzano, in particolare i Magistrati del TAR, per l'imparzialità e l'obiettività nonché una certa ragionevolezza nelle scelte. In questo ordine del giorno, invece, si dice solamente "persone di alto valore professionale".
Questo è quanto è mancato nella comunicazione dell'Assessore e che è stato anche da parte nostra censurato; non avere voluto predeterminare le categorie oggettive tra le quali scegliere questo Comitato. A proposito per esempio del piano socio-sanitario - faccio una similitudine - ricordo che molti mesi prima di predisporre quel piano, in quest'aula si votò una delibera di indirizzi che vincolò in un certo senso il futuro piano socio sanitario; in questo caso, quindi, non ci sarebbe stato niente di straordinario o di stravolgente se la Giunta avesse assunto una deliberazione di indirizzi oppure avesse anche soltanto fatto una comunicazione (lasciamo stare le formalità solenni delle deliberazioni) per proporre i criteri. Quindi, non solo per questo, ma anche e principalmente per questo, il nostro voto non può che essere contrario; per la mancata predeterminazionee di categorie fra le quali scegliere questa Commissione regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.
PICCHIONI La DC voterà contro l'ordine del giorno presentato dal Gruppo PDS.
Voterà contro non per un gioco delle parti, ma semplicemente perché ha recepito, in un ordine del giorno firmato con gli altri partiti della maggioranza, l'unico elemento che poteva avvalersi del suo voto favorevole.
Voterà contro, sebbene ne recepisca lo spirito. Recependone lo spirito forse farà anche giustizia sommaria di quelle interpretazioni che sono state date in aula, da quella del Consigliere Cucco a quella dello stesso Consigliere Monticelli. Non c'è fibrillazione fra maggioranza e Giunta o fra Consiglio e Giunta: ci sono dei valori politici emersi dall'assemblea che noi dobbiamo comunque raccogliere. Lo dico alla Giunta come a tutti noi: qui non ci sono delle trasversalità, non ci sono nemmeno delle chiusure stagno, se abbiamo una minima attenzione non al gioco delle parti ma alle parti in causa che rappresentano comunque delle istanze civili e politiche. Il collega Marchini ha dato la sua interpretazione. Io posso avere l'interpretazione di un partito di maggioranza relativa che forse ha delle preoccupazioni o delle sensibilità diverse da quelle del collega Marchini. Il nostro comportamento nei confronti della Giunta non è assolutamente quello di minarne la sicurezza né l'iter e soprattutto il suo ruolino di marcia.
Probabilmente la Giunta non ha bisogno che noi riaffermiamo continuamente il nostro voto favorevole oppure il nostro consenso, perch mi pare che si senta sufficientemente sicura; ciò in cui dobbiamo impe gnarci tutti da questa parte del Consiglio, ma anche dall'altra, è di trovare sempre, in ogni momento, la comunicazione politica. Anche su queste vicende, se noi fossimo stati per esempio informati - lo dico non come un appunto signor Assessore, ma semplicemente come un suggerimento - se la Commissione sanità fosse stata informata della riunione da lei tenuta con tutti i Presidenti delle UU.SS.SS.LL., senza depauperarla dei suoi poteri e delle sue competenze istituzionali, probabilmente avremmo potuto avere una sensibilizzazione diversa rispetto a questo problema.
Gli equivoci che qualcuno ha cercato di sottolineare probabilmente non avrebbero avuto modo di nascere in questa assemblea. Però, poiché ci facciamo carico tutti delle esigenze della Provincia, delle UU.SS.SS.LL.
periferiche, che indipendentemente dagli ordini di servizio o di partito che possono provenire dalla sede regionale oppure da quelle dei partiti politici, valutano i loro equilibri, le loro rappresentanze, diciamolo pure anche i loro interessi, noi intendiamo ribadire l'auspicio suggerito da parte delle altre forze politiche come un auspicio rivolto alla Giunta proprio perché questa presenza pluralistica sia sempre e comunque nel limite del possibile tutelata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.
ROSSA Dopo la sospensione si sono create le condizioni per giungere ad una votazione su precise posizioni politiche. Nel dibattito precedente alla sospensione avevamo evidenziato, come Gruppo socialista, l'interesse intorno al primo punto del documento del PDS, relativamente all'impegno della Giunta per la salvaguardia delle minoranze. Poi però abbiamo ritenuto di dare la nostra adesione ad un documento che abbiamo anche sottoscritto quindi a questo punto voteremo a favore di quest'ultimo e contro quello presentato dal PDS. Esprimeremo il nostro sostegno alle comunicazioni fatte dall'Assessore Maccari, perché riteniamo che per dire delle cose sostanziali non sia necessario un lungo giro di parole. Si possono dire come è abituato a fare il collega Maccari, in modo sintetico e stringato questo, comunque, non ha impedito che si svolgesse un ampio dibattito intorno alla sua comunicazione. Nel nostro ordine del giorno abbiamo raccolto gli aspetti di carattere politico, su cui avevamo espresso il nostro interesse, che emergono dall'ordine del giorno del PDS: si fa una raccomandazione che ritengo non sia in contrasto con quello che dovrebbe fare la Giunta.
La Giunta ha emanato una circolare; il Consiglio, partendo dalle comunicazioni dell'Assessore Maccari, ha sviluppato un dibattito e lo conclude auspicando che lo spirito e la lettera della legge siano tenuti in piena considerazione politica per quanto riguarda la composizione del Comitato dei garanti. Nel Comitato dei garanti si riflette anche una rappresentanza del pluralismo politico e sociale della società.
Non tenerne conto porterebbe ad immaginare qualcosa di diverso, ma nel momento in cui si trasforma e si dà mandato alle assemblee di nominare un Comitato dei garanti (assemblee che sono composte dalle forze politiche), è giusto che la massima espressione assembleare del Piemonte si preoccupi di far avanzare un discorso che sarà senz'altro tenuto presente dalle varie realtà locali.
Non c'è dunque alcuna contraddizione tra l'invito e la raccomandazione che il Consiglio rivolge alla Giunta per esempio rispetto alla circolare emanata dall'Assessore; così come non c'è alcuna contraddizione rispetto all'impegno a costituire Commissioni di esperti di alto valore professionale.
Se non ci fosse stato il dibattito, non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di concludere con queste posizioni, e mi sembra davvero poco edificante che un dibattito abbia portato a dire che esiste una legge. Non era il caso di fare il dibattito; quante volte, pur in presenza di leggi e decreti, ci sono assemblee sovrane come la nostra che ritengono nell'ambito della legge e dei decreti di esprimere le loro posizioni! Questo è il modo di fare politica all'interno di un sistema democratico; tenere conto di tutti gli interessi. E il Gruppo socialista, il Partito socialista (che noi riteniamo non di minoranza, bensì di governo), ha a cuore questi problemi.
Siamo un partito di governo e governiamo ritenendo di dare un contributo alla crescita della democrazia in questo Paese, proponendo continuamente iniziative nuove allo scopo di rafforzare la democrazia, nel rispetto della libertà e delle minoranze. E' questa la ragione per cui riteniamo, nella distinzione dei ruoli, che tuttavia siano garantite e salvaguardate le posizioni delle minoranze, le quali possono essere di volta in volta di un tipo o dell'altro; l'importante è che esse siano il segno di questa libertà che si misura proprio attraverso la loro presenza. Questa è la ragione per cui riteniamo di ribadire la nostra posizione, senza alcuna preoccupazione di compromessi o di coinvolgimenti, cose dalle quali vogliamo prendere le distanze. Pensiamo però, al contempo, che queste cose richiedano delle precisazioni nel rispetto dei ruoli della maggioranza che è chiamata a governare e della minoranza che è chiamata ad esercitare il controllo sulle scelte che vengono compiute da chi governa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Il Gruppo liberale non può esimersi dal votare un ordine del giorno che riconosce ed approva le comunicazioni della Giunta. Non firma l'ordine del giorno, perché mantiene tutte le riserve su queste materie. Esprime rammarico sul fatto che non si sia riflettuto sufficientemente sul dovere che abbiamo di concorrere ad un processo, non solo di registrarlo o di ostacolarlo. Non mi avete mai sentito parlare della lottizzazione nelle UU.SS.SS.LL., non mi avete mai sentito parlare del fatto che non è giusto che siano le istituzioni, attraverso il loro gioco, a governare la politica sanitaria. Se è così, non bisogna più usare il termine "lottizzazione" e il termine "pluralismo" (per usare i concetti del collega Picchioni), che sono la seconda l'interpretazione nobile e la prima l'interpretazione volgare dello stesso fenomeno.
La sanità si sforza di uscire da una brutta immagine, rispetto alla quale non so quale sia la vera sostanza (non sono in grado di giudicarlo).
Non conosco molti amministratori delle UU.SS.SS.LL., ma per quelli che conosco ho la massima stima e considerazione. Però ci siamo fatti coinvolgere tutti in un meccanismo in cui, guarda caso. nella sanità non c'è più il pluralismo, bensì la lottizzazione. Il Governo si trova nella difficoltà di far uscire la sanità da questa brutta immagine e, per quanto possibile, ricostruirla qualora questa brutta immagine abbia una giustificazione nel merito. E' un percorso difficile nel quale dobbiamo essere tutti solidali per sottolineare aspetti e valori consolidati nella coscienza politica di ognuno di noi; immaginare che le assemblee degli enti locali non utilizzino il diritto che hanno dalla legge di votare, nel rispetto della nostra cultura del pluralismo, è fare offesa alla nostra maturità politica.
Sottolineare questo elemento in un documento del Consiglio regionale mi è sembrato inopportuno - lo ribadisco - perché tende a riproporre un'interpretazione paradossale tra pluralismo da una parte e lottizzazione dall'altra, mentre dobbiamo tutti cercare di essere solidali, almeno la maggioranza che ha votato in Parlamento una riforma che è difficile dal punto di vista del merito. E' oggettivamente difficile: ci sono interessi consolidati; esiste la limitazione delle risorse; esistono i percorsi difficili; esistono anche retroterra culturali che è difficile smontare però tutta la materia sanitaria deve recuperare, in primo luogo credibilità rispetto a questa immagine brutta che, non so se a ragione o a torto, si è costruita e che noi in qualche misura abbiamo contribuito a costruire.
Ci sembra facile prendere i voti alla gente dicendole che ha ragione e non chiedendole di ragionare. Questa è una cosa che compete anche ai partiti cosiddetti di opinione, i quali non appena sentono dire che le UU.SS.SS.LL. sono un covo di ladruncoli rispondono "Hai ragione", anzich chiedere le prove o se se ne conosce qualcuno.
Neanche uno che punta alla sponda nobile, cioè alla ragione, si è mai posto il problema di dire: "Ne conosci uno? Hai le prove?". Per carità, il messaggio che è partito lo coltiviamo tutti, ed è ovvio che alla fine chi ha una rete più larga, le Leghe ed altri Gruppi, raccolgono da questo tipo di macellazione che ci facciamo l'un l'altro il risultato finale.
SARTORIS La gente per andare in ospedale si deve portare le lenzuola! MARCHINI Queste sono questioni di merito. Non sono un grande frequentatore di ospedali. L'unica volta che ci sono stato non c'erano le UU.SS.SS.LL., per sono stato buttato giù dal letto due volte perché avevo le lenzuola sporche, visto che avevo subito un intervento che aveva questo tipo di conseguenza; me le hanno cambiate due volte: la prima volta perché è venuto a visitarmi il Primario prof.re; la seconda volta perché eravamo sotto Pasqua e veniva il Vescovo. Dieci minuti dopo, però, mi hanno rialzato con una gamba maciullata e mi hanno rimesso le lenzuola che avevo prima.
Non era il tempo in cui negli ospedali, accolti dalle hostess in minigonna e giacca rossa, eravamo condotti in una camera con due televisori a colori! Non esistono questi tempi, sono soltanto nella malafede di chi li descrive. La sanità di quei tempi, per esempio, aveva i sotterranei degli ospedali che è bene diventino di nuovo autonomi, ma non per fare le cose che facevano nella loro autonomia, ma per fare cose diverse, non per riempirli di esperimenti tecnologici mai utilizzati solo perché c'era la fattura e quindi si potevano pagare.
Cari amici, a me sembrava che non fosse opportuno che il primo documento di valenza politica che usciva dal Consiglio regionale recuperasse due elementi che sulla sponda nobile sono il pluralismo e sulla sponda non nobile sono la lottizzazione. Dobbiamo risolvere questo problema della sanità prima di entrare nel merito perché, se comprare le lenzuola è un problema oggettivo, non c'entrano né la maggioranza né la minoranza.
Concludo il mio intervento, come al solito non molto organico, dicendo che il Gruppo PLI voterà un documento che non ha sottoscritto perché lo interpreta nel senso del lato nobile; la sua preoccupazione è che verrà utilizzato per il lato non nobile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sartoris.
SARTORIS Intervengo per dichiarazione di voto. Ho ascoltato distrattamente il dibattito, perché quando si parla di UU.SS.SS.LL. si dicono molte parole ma non si evidenziano i problemi veri, cioè i disagi a cui la gente va incontro tutti i giorni, e spesso durante gli incontri ci si racconta le proprie esperienze che di solito sono negative e paradossali.
Condivido pienamente quanto ha detto il collega Cucco. Non parteciper alla votazione perché credo sia una minestra che si vuole aggiustare, ma è comunque sempre una minestra rancida che la nostra gente non vuole mangiare, nonostante voi cerchiate di darle dei sapori nuovi.



PRESIDENTE

Non essendovi altri iscritti a parlare, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 162 per parti separate.
Chi è favorevole alla prima parte (fino a "sanitaria locale") è pregato di alzare la mano.
E' respinta con 11 voti favorevoli, 31 contrari, non partecipa alla votazione 1 Consigliere.
Chi è favorevole alla seconda parte è pregato di alzare la mano.
E' respinta con 11 voti favorevoli, 31 contrari. non partecipa alla votazione 1 Consigliere.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n.163.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli, 14 contrari, non partecipa alla votazione 1 Consigliere.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.00)



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