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Dettaglio seduta n.54 del 26/03/91 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento: Parchi e riserve

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Istituzione della riserva naturale speciale del Sacro Monte di Belmonte"


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esame della legge rinviata dal Governo di cui al punto 11) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Squillario, che ha pertanto la parola.
SQUILLARIO, relatore Si tratta di modificare un comma dell'art.8 di questa legge che il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità il 21 marzo 1990.
Il testo originario dell'art. 8 prevedeva la chiusura degli impianti di cava, se entro 90 giorni non era presentato un Piano di recupero; comunque in seguito si prevedeva la chiusura totale.
Il Commissario di Governo ha fatto osservare che tale formulazione contrastava con gli art. 41 e 42 della Costituzione, vulnerando la libertà di impresa, la libertà economica e la proprietà privata. Il titolare della cava era già soggetto a prescrizioni, che con la legge venivano stravolte.
Si tratta quindi di modificare il paragrafo a) lasciando la prima parte invariata e stabilendo che per il futuro viene proibito aprire e coltivare cave di qualsiasi natura; mentre per le cave esistenti e già autorizzate deve essere obbligatoriamente previsto il relativo Piano di recupero ambientale; il che è perfettamente legittimo perché il Piano di recupero ambientale è previsto già dalla L.R n. 69/78.
Vi sono altresì alcuni emendamenti tecnici, che sono più che altro degli errori materiali. Uno è di carattere finanziario: un testo portava la cifra di 20 milioni e l'altro testo quella di 30 milioni. Nello stesso testo è citato l'articolo di una legge che è stata abrogata e sostituita quindi c'è un emendamento tecnico all'art. l, primo comma, che sostituisce le parole "4 giugno 1975, n. 43 e successive modificazioni" con le parole "della nuova legge 22 marzo 1990, n. 12". Così pure al secondo comma: sostituire le parole "terzo comma, sub 3) dell'art. 4 della L.R. n. 43/75" con le parole "primo comma. sub d), dell'art. 5 della L.R n. 12/90".
Infine; al primo comma dell'art. 3, sostituire le parole "4 giugno 1975, n.
43 e successive modificazioni" con le parole "22 marzo 1990, n. 12".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bresso.
BRESSO Nella scorsa legislatura avevamo votato a favore dell'istituzione della Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Belmonte, quindi, ovviamente continuiamo ad essere favorevoli all'istituzione della riserva. Per nell'ambito delle modifiche apportate al disegno di legge, in particolare in Commissione, rispetto a quello che era uscito dalla Giunta e che riproduceva, a parte le precisazioni richieste dal Commissario del Governo quello approvato nella scorsa legislatura, c'era stato un dibattito accanito sul punto a) dell'art. 8 circa il divieto di "aprire e coltivare cave di qualsiasi natura" nella ricerca di una specificazione relativa alle cave già in funzione. In realtà si tratta di una cava, non si tratta di una questione di grande rilevanza, però la formulazione che si sceglie di adottare può essere rilevante rispetto a future leggi. Quindi, la ragione della nostra specifica attenzione alla questione delle cave non credo debba essere interpretata in maniera limitativa, perché tanto c'è una sola cava che sta per chiudere, ma rispetto alla modalità con cui si gestisce la complessa vicenda delle cave, che è una delle vicende "calde" nei parchi.
Allora, rispetto alla formulazione, così come è emersa dalla Commissione peraltro contro la quale avevamo votato, abbiamo presentato un emendamento che tende a ripristinare la formula generale, quella che si è sempre utilizzata, se non ricordo male, nella stragrande maggioranza delle leggi o forse addirittura in tutte. L'emendamento ferma la formulazione al divieto di aprire e coltivare cave di qualsiasi natura, il che non cambia nulla rispetto alla questione del Piano di recupero ambientale che è obbligatorio per legge, quindi è pleonastica l'affermazione successiva. Ridondanza che potrebbe introdurre in maniera surrettizia una sorta di autorizzazione preventiva alla permanenza delle cave già esistenti purché abbiano il Piano di recupero ambientale: così potrebbe essere interpretata in una formulazione del genere, introdotta per esempio in una legge su un parco fluviale. In situazioni in cui le cave fossero molte, si potrebbe interpretare una sorta di dovere di mantenimento dell'autorizzazione per le cave già in funzione, purché abbiano il relativo Piano di recupero ambientale. Anche in questo caso, naturalmente, il rinnovo della concessione non sarebbe un vincolo, perché non può esserlo; mi rendo conto che è un'ipotesi che può anche non realizzarsi, che non è affatto detto che così venga interpretato. Però, siccome non è una piccola cosa la questione delle cave in generale e nei parchi in particolare, tutto sommato ci sembra più ragionevole lasciare la dicitura secca, così come prevista abitualmente dalle leggi, lasciando alla valutazione, caso per caso (sapendo che il Piano di recupero ambientale deve esserci), la trattazione delle cave esistenti quando già nei parchi e già autorizzate. Noi avevamo anche cercato di individuare soluzioni più soddisfacenti: su questo non si era trovato un accordo in Commissione, mentre, se ben ricordo, l'Assessore Nerviani allora si era detto favorevole alla formulazione di partenza quella con cui la legge era arrivata in Commissione, che evitava di aprire una sorta di possibile contenzioso sul diritto di permanenza delle cave esistenti. In questo modo non verrebbe aperto e si manterrebbe la prassi tradizionale. Ci pare sia meglio non creare questo tipo di modifica, che potrebbe essere interpretata solo così, altrimenti non si capirebbe la ripetizione di una norma di legge. L'emendamento è stato presentato regolarmente e prima di votare tutto l'articolato vorrei sapere cosa pensa l'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.
NERVIANI, Assessore ai parchi Ringrazio i colleghi Squillario e Bresso rispettivamente per la relazione e il contributo dato. Ritengo di poter accogliere la raccomandazione della collega Bresso per quanto riguarda la soppressione della seconda parte della lettera a) del primo comma dell'art. 8 e quindi di poter accettare la proposta di cancellazione della formula "per le cave esistenti e già autorizzate deve essere obbligatoriamente previsto il relativo Piano di recupero ambientale". Questo perché, così come è formulato, è indubbiamente pleonastico e motivo di pensar male. Quindi mi sembra di sciogliere le preoccupazioni che sono state formulate.
Devo peraltro dire che il rinnovo dell'esistente, che forse non rientra neanche nelle questioni di fattispecie, non è escluso, e devo anche dire per una minima onestà intellettuale che ci deve guidare nel nostro dibattito, che sulla questione delle cave non ho nessun amore e nessuna tenerezza. Per le stesse occorrerà fare delle riflessioni comuni in ambito generale affrontando complessivamente la questione della problematica dei parchi. Dico questo semplicemente perché, aderendo alla proposta di emendamento della collega Bresso, non vorrei essere interpretato come in atteggiamento definitivamente preclusivo in ordine alle poSsibilità, che io intravedo come realistiche, e che la collega Bresso può escludere aprioristicamente.
Non ho neanche in mente quali siano le situazioni possibili del futuro ma non vorrei che questo si intendesse come atteggiamento definitivo preclusivo, sulla materia sulla quale vorrei ancora opportunamente meditare.
Nella situazione specifica accolgo la raccomandazione, che mi sembra anche razionalmente fondata, della collega Bresso e quindi chiedo alla Giunta di accogliere il sostanziale emendamento che viene formulato.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'articolato.
ART. l 1) Emendamento presentato dal Consigliere Squillario: "al primo comma. sostituire le parole '4 giugno 1975, n. 43, e successive modificazioni' con le parole '22 marzo 1990, n. 12'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Squillario: "al comma secondo, sostituire le parole 'comma terzo, sub3), dell'art 4 della L.R. n. 43/75' con le parole 'comma primo, sub d), dell'art. 5 della L.R. n. 12/90' ".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 1 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 36 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 36 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - emendamento presentato dal Consigliere Squillario: "al comma primo, sostituire le parole '4 giugno 1975, n. 43 e successive modificazioni' con le parole '22 marzo 1990, n. 12'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 3 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 votanti 34 hanno risposto SI 33 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 votanti 34 hanno risposto SI 33 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 votanti 34 hanno risposto SI 33 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 votanti 34 hanno risposto SI 33 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - si proceda alla votazione per appello nominale.
presenti 35 votanti 34 hanno risposto SI 33 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - emendamento presentato dai Consiglieri Bresso, Rivalta, Buzio e Miglio: "al punto a) sopprimere da per le cave esistenti e già autorizzate deve essere obbligatoriamente previsto a relativo Piano di recupero ambientane ".
La parola al Consigliere Squillario.
SQUILLARIO Vorrei chiedere all'Assessore se è certo che questa formulazione sia sufficiente o se deve comunque essere indicato che le cave esistenti hanno una regolamentazione nella legge n. 69/ 78, perché così come è scritto "aprire e coltivare cave di qualsiasi natura", se aprire e coltivare sono la stessa ipotesi va bene; se sono due ipotesi diverse, cioè "aprire" l'una e "coltivare" l'altra riferendosi anche a cave esistenti, ci sottoporremmo alla stessa osservazione da parte del Commissario di Governo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.
NERVIANI, Assessore ai parchi Vi è al riguardo una tradizione consolidata, per il vero. In ogni caso per evitare equivoci, se i proponenti l'emendamento accettano, è sufficiente aggiungere "aprire e coltivare nuove cave".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bresso.
BRESSO Ribadisco la nostra posizione. Intanto esiste, come diceva l'Assessore una tradizione consolidata e quindi questa formulazione non solo sarebbe sicuramente accettata, ma significa che le cave esistenti continuano a funzionare fino a quando devono avere un rinnovo di autorizzazione dopodiché in quel caso si dispone a seconda delle condizioni. Il mettere "nuove cave" rafforza le ragioni per cui noi avevamo chiesto la modifica dell'articolo e cioè non c'è dubbio che nell'ambito dei parchi occorra più attenzione all'attività estrattiva anche alle cave esistenti; non significa che debbano automaticamente non essere più consentite. ma certo significa che occorre, al momento in cui si istituisce il parco, un ragionamento per valutare se le cave esistenti al momento in cui la loro concessione scadrà devono o meno essere mantenute, perché sono frequenti i casi in cui è opportuno creare le condizioni perché vengano invece abbandonate. Per cui il fatto di avere nuovamente una formulazione limitativa e diversa da quella delle leggi tradizionali sancisce una specie di diritto, a mio avviso, per le cave esistenti che è quello che noi miravamo a non sancire.
Non si tratta né di sancire il diritto né di sancire l'esclusione. Si tratta di lasciare il principio per cui non si vogliono aprire nuove cave nei parchi, e ovviamente significa che su quelle esistenti si ha un'attenzione particolare, cioè si valuta e, quando è possibile, si evita.
Non c'è alcun dubbio che vi sia un conflitto fra attività di cava e parchi e tutela dell'ambiente naturale. Conflitto che non è assoluto e non è sempre non eliminabile, ma certo il problema esiste ed è grave. Quindi, non siamo favorevoli all'aggiungere "nuove cave" per le stesse ragioni per cui non eravamo favorevoli ad aggiungere quella formulazione pur di per sé n scorretta né dannosa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.
NERVIANI, Assessore ai parchi lo insisto sulla disponibilità a non inserire altri termini e aggettivi come "nuove", per rispondere alla preoccupazione della collega Bresso dichiarando qui in aula che coltivare è conseguenza di aprire e quindi che la coltivazione dell'esistente è ammessa e che le nuove autorizzazioni rispetto alle cave esistenti sono possibili ovviamente sottoponendo le stesse alle norme che le nuove autorizzazioni debbono osservare. Quindi, è l'interpretazione autentica, pulita.



PRESIDENTE

Prenderei una decisione però.
NERVIANI, Assessore ai parchi "Aprire" soltanto non cambia assolutamente nulla, mi sembra che sia una posizione di mediazione molto positiva.



PRESIDENTE

L'emendamento viene così modificato: "sostituire l'intero punto a) con 'aprire cave di qualsiasi natura' ".
Pongo in votazione l'emendamento così definito con il consenso dei presentatori.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 8 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 9 è approvato.
ART. l0 - si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - emendamento presentato dal Consigliere Squillario: "la parola '1990'è sostituita con la parola '1991'" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 11 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 11 è approvato.
ART, 12 1) Emendamento presentato dal Consigliere Squillario: "il primo comma è cosi sostituito: 'Agli oneri per la gestione della Riserva. naturale Speciale, di cui al precedente art. 5, valutati in L. 30.000.000 per l'anno finanziario 1991 si provvede mediante una riduzione di pari ammontare , in termini di competenza e di cassa. del capitolo 12500 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1991 e mediante l'istituzione nello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario medesimo, di apposito capitolo con la denominazione 'Assegnazione regionale per le spese di gestione della Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Belmonte' e con lo stanziamento in termini di competenza e di cassa di L. 30.000.000' ".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Squillario: "al comma secondo, la parola '1991 ' è sostituita dalla parola '1992' ." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 12 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - emendamento presentato dal Consigliere Squillario: "La parola '1990' è sostituita con la parola '1991' " Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 13 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 13 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Formazione professionale

Esame proposta di deliberazione n. 92: "Progetti pilota nel campo della formazione professionale e dell'educazione allo sviluppo, in attuazione della LR. n. 31/90 Approvazione della proposta della Giunta regionale".


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 92, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Leo. Ne ha facoltà.
LEO Già in quest'aula, in occasione del dibattito sulla cooperazione internazionale, sulle vicende del Golfo, mi ero permesso di sollecitare la costituzione della Commissione regionale che deve seguire questi lavori.
Quindi, colgo l'occasione per dire che questa sarebbe estremamente opportuna. Credo sia molto importante e molto positivo che la Regione segua queste iniziative. Mi pare un segno di grande attenzione, specie dopo le vicende tragiche della guerra, il nostro desiderio di dimostrare l'apertura totale dell'Europa, dell'Italia e della nostra Regione alle tematiche della solidarietà internazionale.
Vorrei anche chiedere alla Giunta come mai la deliberazione, oltre ad essere assegnata alla I Commissione, non sia stata mandata anche alla IV Commissione, che mi pare sia quella competente. Eventualmente le due Commissioni congiunte potrebbero approfondire il tema. Mi permetto di sollecitare ancora la convocazione della Commissione regionale preposta e pongo questo quesito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.
MONTICELLI Signor Presidente, il mio intervento vale anche come dichiarazione di voto.
Come è noto, la deliberazione è il primo atto di applicazione di una legge votata all'unanimità dal Consiglio nella scorsa legislatura. Il mio Gruppo vuole motivare l'astensione nel modo più chiaro possibile. Noi non abbiamo nulla in contrario a quanto è contenuto concretamente nella deliberazione: in sostanza, l'avvio dell'attuazione della legge, la scelta di due progetti su cui impegnare una parte consistente dei fondi, peraltro non molto consistenti, che erano a bilancio per il 1990 per l'applicazione della legge n.31/90.
Il motivo della nostra astensione deriva da una insoddisfazione abbastanza seria che voglio esprimere chiedendo alla Giunta di chiarire alcuni punti relativi ai tempi con cui si sta dando avvio al nuovo impianto previsto dalla legge n. 31/90. La legge n. 31/90 prevedeva l'istituzione di una Commissione. Mi pare di cogliere un certo ritardo nelle procedure di definizione della Commissione stessa. Il Consiglio ha già provveduto ad una parte degli adempimenti che gli competono; vorrei sapere se la Giunta ha compiuto gli atti che le competono per la costituzione della Commissione se cioè ha inoltrato le richieste alle associazioni e alle organizzazioni di cui è prevista una presenza nella Commissione - e se quindi possiamo prevedere che a tempi brevi ci possa essere l'insediamento. Questa è una prima esigenza di chiarezza e anche di definizione dei tempi.
Un secondo punto è esplicitato nella motivazione della deliberazione.
Si dice "per motivi legati all'avvio della nuova legislatura la Giunta regionale non ha potuto approntare a Piano triennale". lo aggiungo "non solo non ha approntato un piano triennale, ma ha identificato la scelta di questi due progetti come se fosse a Piano annuale". Mi sembra riduttivo considerare Piano annuale qualcosa che non è nemmeno un Piano, ma è già immediatamente una scelta di deliberazione che la Giunta ha fatto e ha portato all'attenzione del Consiglio.
Con una motivazione un po' insufficiente, si dice che è trascorso un anno. E' vero, ci sono state le elezioni, l'estate e tante altre vicissitudini, però ad un anno e più di distanza non si capisce in che modo e con quali tempi la Giunta stia preparando - ammesso che lo stia facendo il Piano triennale. Si presenta una semplice deliberazione dicendo: "questa deliberazione in sé è il Piano annuale". Tutto questo francamente è un po' poco.
Infine, nella legge si faceva riferimento alla costituzione di strutture, di un archivio ed altro, ma io vorrei capire se le cose si stanno muovendo, in che tempi e con quali intendimenti da parte della Giunta.
La nostra astensione ha soltanto questa origine. Ripeto, non c'è alcun giudizio negativo nello specifico delle scelte che vengono proposte, c'è però una seria insoddisfazione sul buio che circonda l'applicazione di questa legge. Vorremmo avere, in occasione di questo dibattito, qualche lume da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Motivo l'astensione del mio Gruppo su questa proposta di deliberazione in relazione alle motivazioni già espresse dai Consiglieri che mi hanno preceduto, ma in particolare rispetto alla insufficienza di esplicitazione del metodo che ha portato all'individuazione di questi due progetti. Il conferire le borse di studio è un'erogazione che non dà garanzie rispetto all'utilizzo delle competenze professionali delle persone destinatarie di queste erogazioni a livello dei pareri di provenienza, nel senso che sono borse ad personam, ma non a progetto. Quindi, non è garantito un utile investimento di questi 30 milioni, a mio parere. Il secondo progetto si inserisce all'interno di una iniziativa già approvata dalla Direzione generale del Ministero degli Affari Esteri e pertanto è un 'implementazione di quella erogazione statale già concordata ed assegnata.
Tuttavia, diventa difficile capire perché la Regione Piemonte deve inserirsi, e per quali specificità, in quel progetto e non in altri che non sono noti: probabilmente, nell'individuare i progetti che sono da finanziare occOrre tenere conto anche della specificità delle problematiche degli immigrati extracomunitari presenti nella nostra Regione. Questo progetto attiva un'iniziativa nel Burkina Faso e in altri Stati africani.
Il problema è sostanzialmente di mettersi nell'ottica di privilegiare i progetti che favoriscono lo sviluppo degli Stati maggiormente rappresentati per presenze nella nostra regione. Non mi risulta, e non è ben chiaro, se i destinatari di questi progetti rappresentino Stati i cui immigrati sono prevalentemente presenti nella nostra regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la legge che questo Consiglio si è dato per quanto riguarda la cooperazione internazionale, seppure con una valenza non elevatissima, proprio per limiti che ci vengono imposti dalle competenze, credo che ci possa permettere di esprimere un indirizzo una linea politica. Per esempio, il collega Maggiorotti indicava un aspetto molto importante: come correliamo gli interventi di cooperazione internazionale rispetto al problema dei movimenti migratori? Quali sono le aree che vogliamo privilegiare? Quali sono le priorità degli interventi e dei progetti? La proposta che oggi invece ci viene indicata porta un po' ad una frantumazione di quella che potrebbe essere la politica con la quale rapportarci anche alla operatività delle organizzazioni non governative per dare il segno, seppure con i limiti delle nostre risorse e delle nostre competenze, che abbiamo una visione di lungo periodo, complessiva della problematica.
Il secondo aspetto è già stato sollevato dal collega Leo. Siccome i progetti sono legati alla formazione di formatori, aggiornamenti e via dicendo, non si capisce perché questo provvedimento non ha avuto occasione di discussione nella Commissione preposta ad approfondire questi aspetti.
Quindi, anche questo è un limite del provvedimento. Il fatto stesso che non esista ancora la Commissione tecnica, porta a una riduzione di quella capacità di fare setaccio e filtro dinnanzi a molte idee e molte legittime sollecitazioni che ci possono essere.
Andando a finire in I Commissione, dove non ci sono le competenze magari nella materia della formazione per giudicare nel merito i progetti ci accorgiamo che non esiste una Commissione tecnica che possa supportare la Giunta nella scelta più opportuna e mancando un riferimento di fondo resta un po' in piedi con un equilibrio instabile questo tipo di provvedimento, seppure i progetti in sé e per sé mi sembrano centrati come idea e come proposta.
Probabilmente, potevano esserci idee migliori oppure ci sono state altre sollecitazioni. Non so quale sia stata la procedura per arrivare a questi tipi di determinazione.
Per questa ragione a titolo personale mi astengo sulla deliberazione che viene proposta e invito la Giunta a cogliere l'opportunità di spiegare una politica in questa materia, perché, seppure con i limiti di risorse e di competenza, c'è una buona occasione, una buona possibilità di farlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.
MIGLIO Inizierei l'intervento rilevando alcune considerazioni fatte precedentemente dal Consigliere Leo riguardanti la questione della cooperazione. Fino a questo momento non c'è stata una seria riflessione su quale strategia intendiamo attuare in questo campo, nel senso: quali orientamenti la Regione si vuole dare? Che tipo di riflessioni fa rispetto a quello che deve essere la cooperazione? E quali rapporti la stessa intende avere con le organizzazioni non governative che in Piemonte risiedono e che si occupano di questa questione? Questo non è un problema indifferente perché vuoI dire definire da parte della Regione una strategia e quindi rendersi propositiva a offrire le proprie strutture per il coordinamento di chi già opera nel settore definendo delle priorità. Quali tipi di progetti bisogna realizzare? Verso quali Stati, scegliendo fra la complessità esistente nei Paesi del Terzo Mondo, e quale filosofia della cooperazione si vuole portare avanti? Sappiamo che la storia dello sviluppo dei rapporti fra l'Occidente, l'Europa e gli altri paesi che vengono comunemente definiti sottosviluppati - anche se bisognerebbe riflettere su cosa si intende per sviluppo e sottosviluppo è stato sicuramente deteriore nel senso che si è sempre posto in termini di mercantilismo o nei secoli a venire di colonialismo, quindi sfruttamento delle ricchezze degli altri paesi con quello che ne è conseguito. Ovviamente, il risultato più evidente è quello del divario economico dello sfruttamento delle ricchezze e del debito estero di questi paesi che si ritorce sugli stessi come ulteriore meccanismo per favorire la depredazione delle ricchezze ancora esistenti.
Queste riflessioni bisognerebbe avviarle necessariamente perché la cooperazione è l'unico strumento in questo momento che ci permette di ribaltare questa logica e di recuperare un rapporto più equilibrato con i Paesi del Terzo Mondo, rapporto che consideri e rispetti le loro esigenze di autodeterminazione e di sviluppo in un rapporto paritetico, e non più di dominio dei paesi gli uni sugli altri. Sul discorso della cooperazione ci sono filosofie diverse. Sarebbe interessante capire quali di queste iniziative l'Assessorato competente vuole interpretare ed avviare. Non ultima, e posso citare una delle tante riflessioni che vengono fatte dalle organizzazioni non governative, è quella di non puntare unicamente sulla realizzazione di progetti fatti da organizzazioni non governative italiane da esportare all'estero, ma viceversa di favorire la creazione di organizZazioni non governative nei Paesi del Terzo Mondo in modo che siano le stesse a definire quali progetti debbano essere finanzia ti, redatti e quindi portati avanti dai paesi europei.
Quindi, una riflessione su quale tipo di cooperazione noi intendiamo svolgere, con quali mezzi e verso quali paesi necessariamente deve essere fatta. Questa questione non può essere continuamente elusa.
L'altra considerazione è che cosa ha fatto la Regione finora rispetto alla legge che la stessa aveva promulgato nel marzo '90. Da quel poco che ho potuto constatare, per esempio, la prevista costituzione di un archivio regionale, come momento primo per avviare un discorso complessivo in rapporto anche alle organizzazioni non governative, non ha ancora avuto esito. In un contesto di questo tipo, dove manca un progetto complessivo dove manca un itinerario anche solo primordiale che inizi a realizzare delle strutture per dare concreta attuazione a quella legge, mi pare che la scelta sia quella di ricadere in provvedimenti scoordinati, come queste due deliberazioni che andremo a votare, che recepiscono, e non è chiaro con quali criteri, due proposte fatte da terzi. L'una riferita ai due progetti del Politecnico di Torino e l'altro. Qui mi piacerebbe capire se sono state consultate tutte le organizzazioni non governative, se e quali criteri sono stati adottati rispetto alla scelta dei paesi e rispetto alla scelta dei progetti per arrivare alla soluzione conclusiva.
Per quanto riguarda la proposta di deliberazione di compartecipazione all'Osservatorio interregionale riguardo a questo settore, cosciente del fatto che rispecchia un 'indicazione data dal Comitato interministeriale per la cooperazione, e cosciente della necessità della Regione di darsi una struttura di rapporto costante con le altre Regioni per evitare il sovrapporsi degli interventi nei Paesi del Terzo Mondo, per coordinare gli stessi in forma più compiuta, mi preme sottolineare il rischio che questa struttura diventi un parallelo di quanto già il Ministero degli Esteri ha realizzato al suo interno, rischia di veder svilito il suo ruolo nel momento in cui la Regione non ha ancora avviato autonomamente un suo percorso. Quindi, non vedo come possa avvenire il discorso della circolarità delle informazioni dal momento in cui la stessa Regione non ha realizzato appieno le informazioni su quanto esiste, anche solo in presenza di progetti delle organizzazioni non governative esistenti in Piemonte non mi è chiaro quale rapporto possa crearsi in una lacuna così vasta che continuiamo a mantenere in questo periodo. Penso sia giunta a tutti i Capigruppo una lettera delle organizzazioni non governative che richiama due questioni importanti. Una, che era passato già un anno dalla promulgazione della stessa legge senza che le organizzazioni non governative, che avevano compartecipato attivamente alla stesura della stessa, fossero state interpellate in merito all'attuazione di questa legge e che fossero attivati gli strumenti operativi previsti, quali appunto l'archivio, la Commissione tecnica.
E' impensabile realizzare un disegno complessivo di cooperazione senza interpellare i soggetti maggiormente interessati, non solo per questioni burocratiche, ma perché gli stessi, avendo una esperienza decennale, hanno utili consigli da porgere anche in termini propositivi. Loro stessi li suggeriscono, nel senso che si riferiscono giustamente alla possibilità di coinvolgere gli enti strumentali della Regione, gli istituti di ricerca, le associazioni degli artigiani, la piccola e media industria, e via dicendo come possibile integrazione anche solo per la ricerca di prodotti ospedalieri, tecnologici, che forse per loro è estremamente difficile ricercare. Invece, con un intervento di intermediazione della Regione potrebbe essere più fattibile creare senza dispendio di energie e di risorse questo rapporto stretto fra i vari soggetti.
Quindi, rispetto a questa impostazione che riteniamo essere estremamente casuale, poco coordinata, che non avvia ancora un progetto complessivo e un rapporto costante con le organizzazioni non governative che non le coinvolge, che non assume per la Regione un ruolo propositivo di coordinamento e di propositività di interrelazione con questi vari soggetti, ci asteniamo rispetto a queste due proposte di deliberazione invitando l'Assessore competente a stringere i tempi ed avviare quanto noi riteniamo essere utile per dare piena attuazione alla legge regionale del marzo '90.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.
ROSSA Signor Presidente, colleghi Consiglieri, esprimo il voto favorevole del Gruppo socialista, dal quale il collega Tapparo si è dissociato esprimendo una posizione di astensione. E' anche comprensibile, in fondo c'erano delle questioni relative al Piano triennale che dovevano essere toccate dalla Commissione tecnica. Ci sono delle carenze che vanno colmate. Ritengo che le motivazioni portate in deliberazione dall'Assessore siano comprensibilissime. Ci sono stati degli slittamenti inevitabili ad inizio legislatura. Mi auguro sia questo il motivo che, nel momento in cui esprimiamo il nostro sostegno alla deliberazione, ci sproni a mettere a punto quanto previsto dalla legge n. 31, che considero una buona legge. Mi sembra che questo qualifichi la Regione Piemonte come una delle Regioni attente e sensibili; quindi, occorre mettere a punto questo Piano triennale, cominciando ad avviarlo con l'impegno annuale, istituire la Commissione, considerare gli aspetti di coinvolgimento, oltre che della I Commissione, anche della IV.
Forse tutti siamo d'accordo, al di là delle sottolineature che possiamo esprimere, sulla necessità di una politica di ampio respiro in questa direzione. La legge n. 31, infatti, ha alla base le motivazioni che l'hanno portata ad essere uno strumento di lavoro della nostra Regione, compresa questa visione di ampio respiro; credo proprio sia venuto il momento di assumere l'aspetto della cooperazione, soprattutto il rapporto con i paesi sottosviluppati, come parte della politica che ciascuna Regione, ciascuna Nazione, soprattutto quelle più industrializzate, deve assumere in una visione che non sia assolutamente finalizzata ad una forma di nuovo colonialismo, ma che sia diretta a far crescere. E mi pare che il momento della solidarietà umana passi da qui; sovente ci domandiamo come poter intervenire, al di là degli stati di emergenza, dei quali avvertiamo le difficoltà e il rammarico di non poter fare di più. Credo proprio che le emergenze si possano superare con una politica che, mi auguro, venga assunta da questa Regione, ma anche a livello nazionale, a livello europeo quindi una politica di nuovi rapporti, nuovi impegni. Questo è necessario sia dal punto di vista dello sviluppo umano sia dal punto di vista di un equilibrio, che purtroppo non riusciamo a ristabilire, tra il mondo industrializzato e il mondo sottosviluppato. Abbiamo questi grandi scarti che addirittura tendono a distanziare sempre di più i ritmi e i parametri dello sviluppo stesso. A me sembra che una Regione come la nostra possa darsi come obiettivo di impegno politico un nuovo rapporto anche con gli enti locali, con le istituzioni a livello regionale e le Camere di Commercio. Abbiamo il dovere di parlare della nostra azienda Piemonte in termini di sostegno, di supporto, per una politica che sia mirata, sotto tutti gli aspetti, quindi coinvolgendo gli enti locali, le Camere di Commercio, le aziende produttive piemontesi in proposte, progetti iniziative e idee per fare una nuova politica "estera". Forse occorrerà avviare un dibattito più ampio, dedicando un'attenzione particolare a questo nuovo rapporto, un dibattito che si potrebbe anche sviluppare nell'aula consiliare permettere a punto obiettivi ed impegni che sicuramente farebbero onore ad una Regione che non perde di vista l'unitarietà e la globalità di un mondo che profondamente sconvolto, non soltanto dai momenti tragici delle guerre, ma anche dalla disperazione della gente tra gli sviluppi economici che naturalmente sono profondamente diversi.
Facciamocene carico con questa consapevolezza, perché è anche questo un modo concreto per esprimere una solidarietà che in fondo è nelle ansie e nelle attese della nostra gente.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri iscritti a parlare, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 92, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 15 voti favorevoli, 1 contrario e 12 astensioni.


Argomento: Osservatorio regionale del mercato del lavoro - Cooperazione

Esame proposta di deliberazione n. 93: "Adesione della Regione Piemonte all'Osservatorio interregionale per la cooperazione e lo sviluppo, in attuazione della L.R. n. 31/90. Approvazione della proposta della Giunta regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 93 di cui al punto 13) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore al lavoro Non intendevo intervenire, ma l'occasione di queste due deliberazioni è utile per spiegare a me stesso, oltre che all'assemblea, che non esiste un Assessore competente in materia, nel senso che, come sapevamo, l'Assessore è "incompetente" per definizione; per la verità questa materia non compete a nessun Assessore e in questo senso voglio esprimermi. Qualcuno, nei minuti precedenti alla discussione della deliberazione, si è rivolto all'Assessore Cerchio per avere Informazioni sulla materia, oggetto della legge n. 31, che fa riferimento alle problematiche della cooperazione internazionale, materia che non può che avere riferimento alla Presidenza della Giunta regionale interessando appunto temi direttamente o indirettamente legati ai rapporti e allo sviluppo dei movimenti migratori.
La Presidenza della Giunta regionale, interpretando la necessità di dare corpo operativo a queste prime deliberazioni, che sono propedeutiche ad un discorso di programmazione più generale, ha intenzione di costituire una unità flessibile, essendo questa materia che, orizzontalmente o indirettamente, può competere a vari Assessorati, per creare eventualmente una competenza delegata ad un Assessore.
A me pare che alcune giuste osservazioni qui poste pongano la necessità di cogliere spunti e suggerimenti propositivi utili all'assemblea del Consiglio regionale per gestire al meglio una legge che dovrà andare a regime dopo questi mesi di prima applicazione.
Le deliberazioni sono state inviate all'esame della I Commissione consiliare. I quesiti del Consigliere Leo e di altri colleghi forse erano rivolti alla Presidenza del Consiglio regionale,la quale assegna all'una e all'altra Commissione le deliberazioni stesse per competenza e per materia.
Posso capire che la Presidenza del Consiglio abbia assegnato le deliberazioni alla l Commissione trattandosi di riparto di fondi, ma giustamente i colleghi hanno posto anche un problema di merito oltre che di ripartizione di fondi, quindi, con ogni probabilità, un approfondimento in una Commissione più competente in materia avrebbe dato maggiore Informazione e forse avrebbe ottenuto una coralità da parte dei Consiglieri regionali che seguono con più attenzione e sensibilità questi problemi e forse si sarebbe capito che, nel provvisorio, questo è un primo tassello di un discorso che si integrerà nell'ambito della programmazione.
A nome della Giunta, e non come Assessore direttamente responsabile su questa materia, ritengo che nelle prossime occasioni sarà forse opportuno che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale assegni queste problematiche alla Commissione più direttamente competente, ancorché alla I Commissione per ovvi motivi di carattere finanziario.
Esiste la necessità di fare un Piano triennale e il Presidente della Giunta regionale in queste settimane, tra i tanti problemi e le tante emergenze della comunità piemontese, ha individuato anche la possibilità di creare un'unità flessibile tra vari Assessorati, che verranno poi coordinati da un coordinatore diretto. Credo che questo elemento permetterà di creare le condizioni vere e proprie di un Piano triennale. La deliberazione appena approvata prende in considerazione un'ipotesi di borsa di studio relativamente ad alcune aree territoriali notoriamente oggetto di particolare attenzione sul Piano della cooperazione internazionale; la seconda, di contribuzione al progetto per lo sviluppo e la formazione dei formatori giovani, si riferisce ad una organizzazione non governativa (nella fattispecie il Cixene che è già stato fatto oggetto da parte della Regione Piemonte, al termine della precedente legislatura, di un tassello legato agli aspetti della residenza, quindi del problema stanziale relativamente agli extra-comunitari) che ha già operato in sintonia con la programmazione dell'Assessorato ai movimenti migratori in questi ultimi tempi.
Questa seconda deliberazione riguarda l'adesione della Regione Piemonte all'Osservatorio interregionale per la cooperazione e lo sviluppo. Ci pare necessaria, considerate le preoccupazioni a causa di ripetizione o di sommatoria rispetto a questi problemi, una mappa regionale al fine di evitare interventi scoordinati o ripetitivi con vuoti e spazi non coperti.
Sono due deliberazioni parziali che, nel momento in cui le Commissioni previste dalla L.R. n. 31 saranno operanti, non potranno che avere, in quella sede, il giusto confronto intanto fra le rappresentanze delle organizzazioni non governative e le rappresentanze dei Gruppi consiliari sapendo che nelle prossime settimane o nei prossimi mesi l'assemblea dovrà provvedere alla nomina dei designati che sono stati presentati secondo il calendario di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, avendo attivato il Consiglio regionale la richiesta delle designazioni all'interno della Commissione stessa.
Nella scorsa legislatura avevo presentato il disegno di legge che è poi diventato la L.R n. 31 che, dopo questo primo e difficile avvio, mi auguro possa avere delle ricadute sul territorio soprattutto per il ruolo, la valenza e il significato che assume. Si tenga conto che questo disegno di legge è stato votato nel corso dell'ultima Seduta del Consiglio regionale della passata legislatura, con una difficoltà e a volte anche provvisorietà di strumento lo dico in senso non negativo - che dovranno avere nella prima applicazione una regolamentazione.



PRESIDENTE

Faccio una precisazione in ordine all'assegnazione di questa deliberazione. La Presidenza del Consiglio regionale ha assegnato questa deliberazione alla I Commissione in quanto è l'attuazione della L.R. n. 31 che era stata discussa e licenziata a suo tempo dalla I Commissione consiliare. Nulla vieta che una Commissione chieda un parere di merito ad altra Commissione. Questo per evitare di fare assegnazioni doppie alle Commissioni e di allungare l'iter dei provvedimenti; quindi è lasciato all'autonomia delle Commissioni di chiedere, se questa esigenza emerge dal dibattito in sede di Commissione, il parere ad altre Commissioni che si ritenga utile sentire.
Ha ora la parola il Consigliere Bortolin.
BORTOLIN Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non riprenderò gli argomenti già sviluppati dai colleghi che mi hanno preceduto sulla deliberazione precedente. Vorrei però sottolineare l'importanza dei provvedimenti che stiamo votando, che sono attuativi di una legge che riteniamo importante per le questioni che tormentano in questi anni molte regioni del mondo e per ciò che la Regione Piemonte può fare per la cooperazione, la pace e lo sviluppo.
Ci troviamo di fronte ad un ritardo notevole nell'attuazione di questa legge; è pur vero che è stata votata alla scadenza della scorsa legislatura, ma è una legge che stabilisce alcune scadenze ed è molto grave sottolineare che la Giunta non ha ancora individuato l'Assessore a cui compete questa materia. E' vero, la materia è complessa e presenta la necessità di interdisciplinarietà a livello di Giunta (e forse anche di Commissioni), comunque un punto di riferimento dovrà averlo.
Se sarà il Presidente della Giunta, va bene, ci riferiremo al Presidente della Giunta.
E vengo al grave ritardo anche sull'attuazione degli atti semplici che la Regione deve compiere, come, per esempio, la nomina dei tre Consiglieri regionali che fanno parte della Commissione tecnica. Quando ne abbiamo discusso, al termine dell'anno scorso, c'era stata la promessa di una rapida nomina di questi tre Consiglieri, mentre adesso si dice che avverrà tra alcune settimane. A noi pare una questione urgente ed indispensabile che potrebbe rientrare nella competenza della Commissione Nomine.
E' anche molto grave il fatto che la Giunta non abbia ancora avviato la discussione sulle direttive di carattere generale, come stabilito dall'art.
4 della L.R n. 31. dalle quali dovremmo partire per definire un programma annuale. L'art. 4 stabilisce che nel mese di febbraio si dovrebbe discutere il lavoro fatto nell'anno precedente, ma siamo ormai a marzo e non abbiamo ancora avviato pressoché nulla; probabilmente alla fine dell'anno dovremo ancora discutere questo programma generale.
Sollecitiamo e richiamiamo la Giunta agli adempimenti previsti dalla legge e la invitiamo a procedere rapidamente all'attuazione della stessa.
Nel merito di questa proposta di deliberazione, ritengo molto importante la collaborazione a livello interregionale per la cooperazione e lo sviluppo nei paesi che hanno bisogno di aiuto e di intervento.
Condividiamo le osservazioni fatte da altri colleghi, che è difficile poter aderire, come si dice nella deliberazione, a questo Osservatorio interregionale se nella nostra Regione non si è fatto ancora nulla.
E' difficile per la Regione ripetere qualcosa o sovrapporre iniziative se non altro a livello di conoscenza e di interventi, se stiamo esaminando solo le prime deliberazioni attuative in estremo ritardo.
In sede di Commissione abbiamo espresso voto favorevole, ma mutiamo questo voto con un voto di astensione anche sulla base di quanto è stato detto in quest'aula da parte della Giunta.
E' un voto critico perché davvero questo poteva essere un tassello propedeutico all'attuazione di questa legge, però, per le cose che sono state riferite, riteniamo che non si possa superare entro breve il ritardo e che la legge regionale, che peraltro recepisce una legge nazionale, veda ancora tempi di attuazione molto lunghi.



PRESIDENTE

la parola al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Quanto ha detto l'Assessore Cerchio corrisponde a verità. Si tratta di un provvedimento che è nato, proprio per la sua trasversalità, come riferimento alla Presidenza della Giunta. Abbiamo visto emergere la difficoltà di svolgere un'attività di coordinamento e consideriamo preminente l'operatività dell'Assessorato che si occupa di cooperazione, di formazione professionale e dei problemi di emigrazione in proposito.
Esiste già una mia lettera nel senso che questa competenza passa come coordinamento e si opererà a livello di unità flessibile per arrivare alle funzioni di coordinamento che sono state qui riprese.
C'era però la necessità di scendere sul terreno operativo ed è stato fatto con due deliberazioni che considero importanti. Questa seconda veramente è un'adesione ad un'attività interregionale conforme alla legge.
Inviterei il Gruppo comuniSta, che aveva votato questo secondo provvedimento in Commissione, a riflettere ancora un momento ed a modificare il proprio voto dando un'adesione anche alla luce di queste ulteriori precisazioni operative.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sartoris.
SARTORIS Voglio preannunciare che voteremo contro questo provvedimento. Non avevamo mai avuto dubbi - mi spiace che non ci sia l'Assessore Cerchio che la legge, come ne sono state fatte parecchie l'ultimo giorno a scadenza legislatura, fosse una di quelle che si fanno per motivi elettorali.
Come potete parlare di programmazione e cooperazione proprio oggi quando si deve prendere atto che siamo in una realtà dove, da un giorno all'altro, tutta la nostra programmazione viene scombussolata completamente da avvenimenti estranei e nei confronti dei quali, pur essendoci delle leggi, queste vengono trasgredite? I collaboratori dell'on. Martelli ci dicono che non c'è nessuna possibilità, che noi dobbiamo adeguarci qualsiasi cosa succeda. Secondo la legge Martelli quest'anno l'immigrazione doveva essere zero, cioè il numero di immigrati che poteva entrare in Italia per il 1991 era zero. Mi risulta che, al 26marzo 1991, in Italia gli immigrati non siano zero, ma molti di più.
A questa situazione la Regione Piemonte si deve adeguare. Ci sono state appiccicate delle persone, vengono regolarmente spostate sul territorio senza che nessuno dica più di tanto. Noi ne dobbiamo prendere atto e non fare finta che questo problema non esista. Questa mattina, alle 11,30 avevo chiesto che a questo discorso venisse dato un risalto, visto che rappresenta un problema; sono quasi le 18,00 e ancora una volta esattamente come la settimana scorsa, questo problema verrà trattato molto male dai pochissimi che rimarranno, perché molti di noi dovranno andarsene a casa.
Non credo che il problema che sta toccando molte comunità sul territorio debba essere trattato in questo modo. Ecco perché noi siamo contrari. E' inutile che si faccia programmazione: per fare programmazione bisogna essere in uno Stato che rispetta le leggi che si è dato. In questo Stato c'è una legge che dice che possiamo programmare; se poi questa legge non vale perché, come dice l'on. Martelli, bisogna fare eccezioni, allora non vale nessuna programmazione. Andiamo allo sbando. così come stiamo andando, sperando che ci vada bene e che siano poche immigrazioni ne mandino pochi.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 20 voti favorevoli, 1 contrario e 9 astensioni.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 146 inerente all'IVECO


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 146 inerente all'IVECO, che era già stato illustrato sia dall'intervento del Consigliere Marengo sia dalla risposta dell'Assessore Cerchio.
Lo pongo pertanto in votazione nel testo seguente: "Premessa Gli Assessorati competenti della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Torino hanno compiuto una valutazione congiunta dell'accordo IVECO che ripropongono ai rispettivi Consigli affinché, nella loro autonomia, assumano determinazioni ed atti utili ad una gestione coordinata del ruolo degli Enti Pubblici circa la ristrutturazione del settore del veicolo industriale e la gestione dell'accordo stesso e, conseguentemente propongono a seguente: ordine del giorno Il Consiglio regionale del Piemonte ha preso in esame a Piano di ristrutturazione del Gruppo IVECO, così come emerge dal relativo accordo raggiunto tra le parti interessate ed esprime nel merito un giudizio positivo, in quanto: il Piano presenta un consistente volume di investimenti (4.000 miliardi entro a '94) mirato ad una ridistribuzione delle produzioni a livello europeo tale da garantire, per quanto attiene a polo torinese, a passaggio a produzioni tecnologicamente più qualificate che comportano un arricchimento professionale della manodopera. prevalentemente tramite a passaggio dal settore della carrozzeria a quello della motoristica la gestione delle eccedenze di manodopera prevede l'uso di una pluralità di strumenti di mobilità, interna ed esterna al GrupPo, vasta e in parte innovativa che comprende una reale riqualificazione ed arricchimento professionale di parte della manodopera. prepensionamenti secondo una normativa da definire, dimissioni incentivate e mobilità verso l'area del Pubblico Impiego, secondo la normativa in corso di perfezionamento la modularità dell'intervento formativo prevede forme di alternanza trasformazione e lavoro per l'acquisizione di nuore professionalità programmata con modalità utili a soddisfare anche le esigenze di rotazione espresse dal Sindacato le relazioni sindacali segnano una svolta non solo in quanto l'accordo è stato raggiunto senza esasperazione della conflittualità, ma perché è nato da un serio e costruttivo confronto di merito.
Rileva come l'accordo sia uno strumento di collaborazione-confronto tra le parti e con le Istituzioni centrali e decentrate (Governo, Regione, Comune Agenzia. URLMO, ecc.) di tipo aperto sotto due profili: a) aperto alle dinamiche di mercato, in quanto ha nel suo interno importanti elementi di flessibilità che permettono di condeterminare la gestione a seconda dei trends produttivi b) aperto nella normativa di riferimento in quanto importanti istituti dell'accordo quali prepensionamenti e mobilità vengono emanati al Governo cui si chiede di assumere provvedimenti predeterminati, per lo meno nel fine.
valuta positivamente il coordinamento che si è stabilito tra Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino in quanto permette di coordinare gli interventi di 'accompagnamento' della ristrutturazione e di assumere atteggiamenti omogenei circa la gestione della mobilità verso l'area del Pubblico Impiego.
Occorre infatti che essa si attui mediante la piena espressione operativa dell'Agenzia per l'Impiego, in relazione alle necessità emergenti dall'Osservatorio del Pubblico Impiego. Questo particolare ed innovativo tipo di mobilità deve essere anche un effettivo strumento di guadagno di efficacia ed efficienza della Pubblica amministrazione.
In tal senso si richiede al Governo che sia assicurato agli Enti un serio confronto con i reali fabbisogni e le piante organiche, alfine di garantire ai lavoratori una effettiva riconversione professionale evitando situazioni di 'parcheggio istituzionale della manodopera".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Il punto 18) all'o.d.g. reca: "Nomine".
Si distribuiscano le schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Consiglio Sanitario Nazionale (art. 8 legge n. 833/78). Nomina di un rappresentante regionale effettivo e di un rappresentante supplente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Maccari Eugenio (rappresentante effettivo) e Frego Luciano (rappresentante supplente).


Argomento: Nomine

CSI - comitato Tecnico Scientifico (artt. 7, 8 e 17 dello Statuto). Nomina di 5 esperti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Prinetto Paolo, Misul Mauro, Gola Gianluigi Giaccaglini Gianni e Bona Basilio. Il signor Bona Basilio è designato ai sensi dell'art. 8, ultimo comma, della L.R. n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

Comitato Consultivo I.C.E. di Torino (art. 3 D.P.R. 28 settembre 1978,n. 818). Nomina di un rappresentante regionale.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletta la signora Vetrino Bianca.


Argomento: Nomine

Commissione Regionale per i Mercati all'Ingrosso (art. 9, L.R n. 62/79) sezione Bestiame - nomina di 5 esperti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Valesio Giuseppe, Vecchio Salvatore Pellegrino Giacomo, Cappa Campogrande Emma. Travasino Guglielmo. I signori Cappa Campogrande Emma e Travasino Guglielmo sono designati ai sensi dell'art. 8, ultimo comma, della L.R. n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

Banca del Sangue e del Plasma Città di Torino - fondazione G. Strumia (Ente morale D.P.R. n. 860 del 22.7.76). Collegio dei RevisOri (art. 12 dello Statuto). Nomina di 1 Revisore.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Puddu Maurizio.


Argomento: Nomine

Cooperativa Artigiana di Garanzia. Provincia di Novara. Collegio Sindacale. Sostituzione del sig. Dulio (Presidente dimissionario).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Morazzoni Vittorio.


Argomento: Nomine

IACP - Torino - consiglio di Amministrazione (legge 22.10.71 n. 865, art. 6). Nomina di 3 membri.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Leonello Armando, Falduto Leonardo e Ponzo Guido. Il signor Ponzo Guido è designato ai sensi dell'art. 8, ultimo comma, della L.R n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

I.RE.S. - consiglio di Amministrazione (artt. 5 e IO L.R n. 12/85). Nomina di 9 membri.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Rey Mario, Maero Felice Paolo, Capannelli Teodoro, Schneider Gianfranco, Buchi Giacomo, Tasso Fiorenzo, Dogliani Mario, Gaietta Giorgio e Galliano Renato. I signori Dogliani, Gaietta e Galliano sono designati ai sensi dell'art. 8, ultimo comma, della L.R n.
10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

Commissione per la sistemazione idraulica e forestale (art. 8, L.R 19 novembre 1975, n. 54). Nomina di 5 esperti in ingegneria idraulica, scienze geologiche e scienze forestali.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Palumbo Piero, Renacco Roberto, Franceri Enrico, Baridon Alberto e Nava Gianmarco. I signori Baridone Navasono designati ai sensi dell'art. 8, ultimo comma, della L.R n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

Commissione Regionale per la Cooperazione allo Sviluppo (L.R n. 31/90). Nomina di 3 Consiglieri.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Leo Giampiero, Segre Anna e Maggiorotti Piergiorgio.


Argomento: Nomine

Consorzio Acquedotto del Monferrato (art. 13,1 comma dello Statuto). Consiglio di Amministrazione. Nomina di 1 rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo non valida la votazione non avendo i nominandi riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Consulta Regionale per la Tutela della Fauna e la disciplina della Caccia (art. 15 L.R n. 60/79, mod. dall'art. 9, L.R n. 38/85 e con L.R n. 22/ 88) - nomina di un esperto in problemi faunistici, un esperto in zoologia, un esperto in ecologia, un esperto in agricoltura.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Rolle Giovanni (esperto agricoltura e foreste), Dottino Giuseppe (esperto in problemi faunistici), Ferrero Riccardo (esperto in zoologia), Durio Paolo (esperto in scienze naturali).in signor Durio è designato ai sensi dell'art. 8, ultimo comma della L.R n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento. .


Argomento: Nomine

Scuola di Amministrazione Aziendale (RD. 30 settembre 1932 n. 2101).. Consiglio Direttivo. Nomina di un rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Esposito Luigi.


Argomento: Nomine

Ente Collegio Universitario di Torino "Renato Einaudi". Consiglio di Amministrazione. Nomina di un rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Feletig Alberto.


Argomento: Nomine

Comitato Tecnico Scientifico di supporto alla politica regionale delle Aree Protette (art. 21, L.R n. 12/90). Nomina di 2 veterinari proposti dalla Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Torino.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Mussa Pierpaolo e Rossi Luca.


Argomento: Nomine

Comitato Tecnico Scientifico di supporto alla politica delle Aree Protette (art. 21, L.R n. 12/ 00). Nomina di 2 esperti zoologi, 2 esperti botanici 2 esperti geologi proposti dalla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Torino.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Badino Guido e Lodi Elso (esperti zoologi) Dal Vesco Giovanna e Montacchini Franco (esperti botanici), Pavia Giulio e Malaroda Roberto (esperti geologi).


Argomento: Nomine

Comitato Tecnico Scientifico di supporto alla politica regionale delle Aree Protette (art. 21, L.R n. 12/00). Nomina di 2 esperti forestali. 2 esperti agronomi proposti dalla Facoltà di Scienze Agrarie e Forestali dell'Università di Torino.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Quaglino Alberto e Mondino Giampaolo esperti forestali e i signori Cavallero Andrea e Corrado Italo esperti agronomi.


Argomento: Nomine

Comitato Tecnico Scientifico di supporto alla politica regionale delle Aree Protette (art. 21, L.R. n. 12/90). Nomina di 2 architetti proposti dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Gambino Roberto e Viglino Micaela.


Argomento: Nomine

Comitato Tecnico Scientifico di supporto alla politica regionale delle Aree Protette (art. 21, L.R. n. 12/90). Nomina di 3 esperti (1 storico, 1 geografo, 1 archeologo) proposti dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Sereno Paola (esperto geografo), Negro Ponzi Maddalena (esperto archeologo) e Ambrosoli Mauro (esperto storico).


Argomento: Nomine

Comitato Tecnico Scientifico di supporto alla politica regionale delle Aree protette (art. 21, L.R. n. 12/90). Nomina di 5 esperti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Giordano Piero (esperto geologo), Baudino Michele (esperto agronomo), Melloni Gerardo (esperto storico), Lusso Gino (esperto geografo) e Rossi Teresa (esperto architetto). I signori Lusso e Rossi sono designati ai sensi dell'art. 8, ultimo comma, della L.R. n.
10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

Osservatorio di Genetica Animale (art. 17 dello Statuto). Collegio sindacale. Nomina di 1 membro effettivo.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Bovetti Bartolomeo.


Argomento: Nomine

S.T.E.F. (L.R. n. 37/81). Consiglio di Amministrazione. Nomina di un rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Eboli Sergio.


Argomento: Nomine

S.T.E.F. (L.R. n. 37/81). Collegio sindacale. Nomina di un rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletta la signora Guelfo Delia.


Argomento: Nomine

Azienda Regionale dei Parchi Suburbani "La Mandria". L.R. n. 28/82. Consiglio di Amministrazione. Nomina del Presidente e di 10 rappresentanti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Carli Annibale (designato Presidente) Chiariglione Ardo, Ambrogio Pietro, Cappelleri Giuseppe, Rosa Pietro Tuberga Biagio, Adduci Donato, Brescia Annibale, Pugno Mario, Porazza Piergiulio e Francone Silvio.


Argomento: Nomine

Museo Ferroviario Piemontese (art. 12 L.R. n. 45/78). Consiglio Direttivo. Nomina del Presidente e di 5 componenti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletti i signori Rossi Guido (Presidente), Caresio Vincenzo Gianti Giancarlo,Paonessa Luigi, Mento Paolo e Lupo Giovanni. I signori Mento e Lupo sono designati ai sensi dell'art. 8, ultimo comma, della L.R.
n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

Museo Ferroviario Piemontese (L.R. n. 45/78, art. 12) - collegio dei revisori - nomina di un revisore.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Cesario Gennaro.


Argomento: Enti strumentali

Esame ordine del giorno n. 121 sull'IRES presentato dai Consiglieri Chiezzi, Calligaro e Bosio


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 121 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Calligaro e Bosio sull'IRES.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.
CHIEZZI Signor Presidente, colleghi Consiglieri,l'ordine del giorno in realtà è già stato illustrato dal sottoscritto in occasione del dibattito sul programma annuale dell'IRES. E' un ordine del giorno nel quale si invita l'IRES a procedere operativamente alla continuazione della ricerca sull'industria degli armamenti in Piemonte. L'ordine del giorno è motivato sia dalla necessità di avviare una ricerca che permetta di quantificare questa industria, anche al fine di ipotesi di riconversione industriale sia dal fatto che la recente, non ancora terminata, guerra del Golfo ha fatto crescere l'attenzione sul commercio delle armi (a livello internazionale e a livello nazionale sono stati presentati ordini del giorno in questo senso).
L'Italia, come si legge in questa prima bozza di ricerca fatta dall'IRES, è il paese nel quale questa struttura produttiva è meno conosciuta, nell'ambito della Comunità Europea e anche nell'ambito della Comunità Internazionale. Vi è una seconda osservazione. Il Piemonte nell'ambito dell'Italia, è la Regione nella quale questo fenomeno si conosce molto meno rispetto ad altre Regioni, ad esempio la Lombardia o la Toscana.
Per questi motivi, la bozza di ricerca presentata dall'IRES è interessantissima.
Ritengo che analizzare, per quanto può farlo un istituto di ricerca, il settore produttivo legato agli armamenti - che è anche un settore molto difficile da analizzare perché la contiguità e l'uso plurimo di prodotti industriali sia per uso militare sia per uso civile rende difficile la ricerca, e l'IRES dice che è giusto non essere approssimativi e superficiali in un settore così difficile - sia particolarmente utile per esaminare e conoscere meglio un settore decisivo, anche al fine di determinare le politiche per la risoluzione di controversie internazionali.
Forse una delle spinte che proviene per risolvere i problemi internazionali con la forza può derivare anche dalla massa di ricerca e di investimenti che si mette in moto nel settore degli armamenti. Conoscerlo costituisce una base per il decisore politico per controllare questo commercio e per prevederne gli sviluppi.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Competerebbe ai Gruppi esprimersi. La Giunta ribadisce quanto ha già detto. Il contesto è certamente cambiato da quando si è fatta la ricerca.
Comunque, la ricerca era conseguente ad un ordine del giorno votato dal Consiglio; l'IRES vi si è attenuto.
Se il Consiglio ritiene di votare questo invito, richiediamo comunque che sia modificata la dizione: anziché chiedere all'IRES "di procedere operativamente nell'attività", chiediamo all'IRES "di inserire nel proprio programma di attività", perché noi dobbiamo approvare il programma di attività annuale e pluriennale, "l'avanzamento della ricerca sull'industria degli armamenti in Piemonte secondo le linee illustrate nel progetto di fattibilità". Il progetto di fattibilità c'era; significa proseguire nel lavoro inserendolo nel programma annuale dell'IRES, in modo che sia compatibile con il complesso delle ricerche che l'Istituto stesso conduce.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte visto il Progetto, elaborato dall'IRES (Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte) per un'attività di ricerca e di osservatorio sull'industria degli armamenti in Piemonte rilevato che la situazione italiana relativa alla informazione ed alla disponibilità di un flusso di documentazione ad ampio raggio sull'industria degli armamenti presenta notevoli limiti sulla organicità ed ampiezza delle informazioni. rispetto a quella di altre Nazioni rilevato che in Piemonte la presenza ed i problemi del settore militare risultano assai meno conosciuti di quanto non lo siano in altre regioni italiane anche a causa dell'assenza da parte delle Istituzioni di opportune iniziative di analisi e documentazione rilevato che l'industria degli armamenti è i annata da un complesso di settori fra loro organizzati e costituisce un comparto trasversale rispetto alle tradizionali disaggregazioni statistiche delle attività produttive, che converge verso il settore finale rappresentato dalle varie amministrazioni proposte alla sicurezza nazionale ed internazionale osservata l'importanza del comparto dell'industria degli armamenti sull'assetto economico, sulle scelte relative agli strumenti ed iniziative per risolvere i conflitti internazionali, sulle scelte del sistema della difesa ritenuta indispensabile una attenta conoscenza del fenomeno nei suoi aspetti economici e sociali e di condizionamento dei sistemi di difesa e risoluzione dei conflitti tra Nazioni invita la Giunta regionale a richiedere: all'IRES di inserire nei propri programmi di attività l'avanzamento della ricerca sull'industria degli armamenti in Piemonte secondo le linee illustrate nel progetto di fattibilità alle Associazioni di Categoria ed alle Istituzioni interessate ogni collaborazione per la buona riuscita del progetto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 26 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 76 sull'obiezione di coscienza (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 15) all'o.d.g. prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 76 presentato dai Consiglieri Cucco, Staglian Monticelli, Picchioni, Leo, Goglio e Maggiorotti sull'obiezione di coscienza.
RABELLINO Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Porcellana procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Sono presenti 25 Consiglieri.
Poiché non c'è il numero legale, sospendo la seduta.
Intanto informo il Consiglio che i Capigruppo verranno convocati lunedì 8 aprile alle ore 12.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.55)



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