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Dettaglio seduta n.48 del 06/03/91 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento: Bilanci preventivi

Esame progetto di legge n. 56: "Bilancio di previsione 1991 e prima nota di variazione". Votazione ordini del giorno (seguito)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Durante l'interruzione, la Giunta si è riunita per valutare l'andamento del dibattito ed entrare nel merito degli emendamenti presentati, con particolare riguardo a quelli presentati in Commissione. C'è anche stata una riunione dei Capigruppo ai quali la Giunta ha comunicato che su una prima serie di ventiquattro emendamenti quattro sono accoglibili l'accoglimento di questi emendamenti comporterebbe però delle difficoltà tecniche per la presentazione del documento al Commissario del Governo ai sensi della legge Scelba. Quindi c'è la disponibilità ad accettarli con valenza nella seconda nota di variazione che la Giunta sta già predisponendo operativamente.
La seconda nota di variazione sarà presentata prima dell'assestamento nell'arco della chiusura di questo mese; sarà quindi possibile valutare questi emendamenti, ma anche quel complesso di emendamenti che oggi non possiamo accettare per ragioni di carattere tecnico. Nella riunione dei Capigruppo abbiamo anche ritenuto di dare un segnale di attenzione sul complesso degli emendamenti, segnale di attenzione che la Giunta esprimerà attraverso un voto di astensione. E' un discorso di disponibilità ad esaminare anche il complesso delle proposte di emendamento presentate stamani, che sono di difficile esame in un contesto come l'attuale che ci obbliga a chiudere rapidamente la vicenda del bilancio per evitare un nuovo ricorso all'esercizio provvisorio, e anche secondo gli intendimenti che il Consiglio aveva fatto propri, di approvare comunque il bilancio 1991 in via definitiva entro il mese di marzo.



PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli emendamenti.
29) Emendamento presentato dai Consiglieri Staglianò, Segre e Miglio: "Il capitolo 5090 dello stato di previsione della spesa 'Interventi per la predisposizione di attrezzature per facilitare l'avviamento al lavoro di soggetti non vedenti' è incrementato in termini di competenza per l'anno 1991 della somma di L. 50.000.000".
"Il capitolo 12760 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
50.000.000".
La parola all'Assessore Gallarini GALLARINI, Assessore al bilancio Ci riserviamo di valutarlo in sede di prima legge di variazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Staglianò.
STAGLIANO' Vorrei fare una dichiarazione di voto che vale per questo come per il successivo emendamento, che abbiamo presentato relativamente all'istituzione di un capitolo che prevede contributi a favore dei Comuni con popolazione superiore a 40.000 abitanti per interventi in materia di riqualificazione socio-ambientale delle periferie urbane.
Come ho avuto modo di dire anche nella riunione dei Capigruppo con la Giunta che si è conclusa poc'anzi, prendiamo atto della nuova disponibilità politica al confronto manifestata dalla Giunta; avremo comunque modo nell'esame della seconda nota di variazione al bilancio che avverrà a tempi ravvicinati, di soffermarci con maggiore attenzione. Per questo argomento come per quello successivo relativo alla riqualificazione delle periferie urbane, vorremmo la disponibilità della Giunta a considerare le proposte e a tradurle in fatti concreti nella seconda variazione di bilancio. In questo senso, ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
30) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 05090 dello stato di previsione della spesa dal titolo 'Interventi per non vedenti', passa da L. 40 milioni a L.
90 milioni".
La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Se questo emendamento, come quelli che seguiranno, rientrano nella decisione politica di un'astensione della Giunta e di un successivo riesame, lo manteniamo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli e 30 astensioni.
31) Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: "Il capitolo di bilancio 05100 'Contributi alle cooperative per i servizi di assistenza', è incrementato, in variazione alla proposta di bilancio 1991, di L. 100 milioni".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli e 30 astensioni.
32) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 05103 dello stato di previsione della spesa dal titolo 'Contributi per investimenti artigiani' passa da L. 700 milioni a L. 1.200 milioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli e 30 astensioni.
33) Emendamento presentato dai Consiglieri Calligaro, Monticelli, Buzio Coppo, Chiezzi e Foco: "Il capitolo 1000 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
300 milioni" "Il capitolo 5113 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L 300 milioni".
La Giunta assume la stessa posizione. La parola al Consigliere Calligaro per dichiarazione di voto.
CALLIGARO Si tratta di un contributo annuale per le spese di funzionamento del Centro regionale delle strutture associative dell'artigianato. La proposta di emendamento è di stanziare L. 300 milioni, perché nelle previsioni è scritto "per memoria" e non c'è stanziamento. Con la proposta: "per memoria", stanziamento zero, la Giunta ci dice che, a sei anni dall'approvazione della L.R n. 17, poche centinaia di milioni non possono essere stanziate per uno strumento essenziale come il Centro regionale delle strutture associative; analogo discorso è valido per l'Osservatorio economico regionale per l'artigianato (neppure menzionato). Considerata la situazione economica e l'appuntamento comunitario del 1993, sono entrambi strumenti essenziali. Se non ho capito male la Giunta si astiene; noi invece, vogliamo votare questo emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
34) Emendamento presentato dai Consiglieri Calligaro, Chiezzi, Buzio Monticelli, Coppo e Foco: "Il capitolo 1000 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
2.600.000.000".
"Il capitolo 5 115 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
2.600.000.000".
La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Il riferimento finanziario è alla Cassa per il credito alle imprese artigiane, per la concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti bancari e in conto canoni per operazioni di locazione finanziaria. La soluzione di questo problema è di vitale importanza per le imprese minori e le imprese artigiane, che sono chiamate oggi ad adeguarsi rapidamente alle nuove trasformazioni produttive e di mercato. La stessa Giunta, nella scheda, osserva che i fabbisogni ammontano almeno a 10 miliardi di lire, e ciò nonostante continua a stanziare la stessa cifra dello scorso anno: 2,6 miliardi. Chiediamo perlomeno il raddoppio e per questo proponiamo un aumento di 2,6 miliardi.
GALLARINI, Assessore al bilancio La Giunta mantiene la stessa posizione, cioè si riserva di valutare.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
35) Emendamento presentato dai Consiglieri Calligaro, Chiezzi, Buzio Monticelli, Coppo e Foco: "Il capitolo 1500 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
3.200.000.000 ".
"Il capitolo 5285 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
3.200.000.000".
La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO L'aumento di 3.200 milioni andrebbe in favore di contributi in conto capitale per la realizzazione di aree attrezzate.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
36) Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: "Il capitolo di bilancio n 05300 'Contributi a EELL. per investimenti per lo sviluppo di strutture della rete distributiva del commercio è diminuito, in variazione alla proposta del bilancio 1991, di L.
3.200.000.000".
La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Penso che su questo emendamento la Giunta debba pronunciarsi contro perché immagino non voglia astenersi su un emendamento che chiede di togliere 3 miliardi 200 milioni per contributi agli enti locali, cosa che dal nostro punto di vista, rientra nella logica dello sviluppo alternativo di servizi.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale La votazione di astensione significa semplicemente il riesame degli emendamenti, riesame che potrebbe concludersi con un diniego.
La Giunta si era impegnata su quattro emendamenti, poi si è deciso di assumere per tutti lo stesso atteggiamento di astensione. Possiamo astenerci, anche se questo emendamento, con ogni probabilità, non entrerà nella seconda variazione di bilancio come scelta alternativa.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astenuti.
37) Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: "Il capitolo di bilancio 05542 'Contributi ai soggetti organizzatori di manifestazioni fieristiche' è diminuito, in variazione alla proposta di bilancio 1991, di L. 274.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
38) Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: "La dotazione del capitolo di bilancio 05546 'Spese per progetti ed iniziative promozionali', è diminuita in variazione alla proposta di bilancio 1991, di L. 150.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
39) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 05680 dello stato di previsione della spesa dal titolo 'Contributi per centri intermodali', passa da L. 8.719 milioni a L. 7.719 milioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
40) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 06020 dello stato di previsione della spesa dal titolo 'Contributi Comunità montane per sistemazione viaria' passa da L. 2.992 milioni a L. 3.992 milioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
41) Emendamento presentato dai Consiglieri Bresso. Rivalta e Coppo: "Il capitolo 7050 'Spese per la predisposizione dei piani territoriali, dei PTO e dei piani paesistici', è aumentato di L. 500 milioni (finalizzati alla predisposizione del piano territoriale e del piano paesistico) corrispondentemente il capitolo 6115 è ridotto di L. 500 milioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
42) Emendamento presentato dai Consiglieri Bresso, Rivalta e Buzio: "Il capitolo 7070 'Spese per il funzionamento del Servizio geologico', è aumentato di L. 500.000.000, corrispondentemente il capitolo 6115 è ridotto di L. 500.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
43) Emendamento presentato dai Consiglieri Rivalta, Bresso e Buzio: "Il capitolo 7075 'Spese per l'acquisto di attrezzature scientifiche per il Servizio geologico', è finanziato con L. 1.000 milioni; corrispondentemente il capitolo 6115 è ridotto di L. 1.000 milioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
44) Emendamento presentato dai Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 7140 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
500.000.000" "Il capitolo 12800 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
500.000.000".
La parola al Consigliere Buzio.
BUZIO Si tratta di contributi in conto capitale a Comuni, Consorzi di Comuni e Comunità montane, per la formazione degli strumenti urbanistici e per il funzionamento di uffici intercomunali di piano in base alla L.R. n. 56 e successive variazioni. Questo emendamento, come il precedente, è in relazione a trasferimenti agli enti locali o a contributi finalizzati all'attivazione di azioni di particolare significato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
45) Emendamento presentato dai Consiglieri Stagliano, Segre e Miglio: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa 'Interventi in conto capitale per attuazione della legge n. 531/82 - Piano decennale strade' è abrogato".
"E' istituito il capitolo 7461 dello stato di previsione della spesa 'Contributi a favore di Comuni con popolazione superiore a 40 mila abitanti per interventi in materia di risanamento ambientale e di riqualificazione socio-territoriale delle periferie urbane', a cui è attribuita la previsione in termini di competenza di L. 10.500.000.000".
La parola al Consigliere Staglianò.
STAGLIANO' Su questo emendamento vorrei una risposta un po' meno sommaria da parte della Giunta per capire qual è l'orientamento, sempre per la definizione della seconda nota di variazione, in ordine all'istituzione di questo capitolo. In altri termini, vorremmo avere chiaro sin d'ora quale giudizio intende esprimere il governo regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore al bilancio Esistono due aspetti, uno di natura formale e uno di natura sostanziale. Per quanto riguarda la questione formale, sull'istituzione del capitolo manca la legge, quindi si tratta di vedere come intervenire; la disponibilità comunque c'è. Per quanto riguarda la questione sostanziale ribadiamo la stessa disponibilità manifestata sugli altri punti, al quale si aggiunge l'interesse per l'istituzione di un capitolo di questo tipo. Ne ho parlato anche con l'Assessore all'ambiente poco fa, dopo la discussione che abbiamo avuto in Conferenza dei Capigruppo, quindi penso che esista una disponibilità concreta in questo senso.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
46) Emendamento presentato dai Rivalta, Bresso e Buzio: "Il capitolo 7932, riguardante le spese per i parchi, è aumentato di L.
8.500 milioni da destinarsi a: acquisizione di aree e strutture edilizie per ampliamento esistenti: La mandria (acquisto tenuta Vittoria) L. 6.000 milioni.
Crea (acquisto area con edificio rurale per sistemazione sede e infrastrutture a servizio del parco) L. 500 milioni.
Avvio degli interventi per la salvaguardia delle aree protette del Parco del Po: L. 1.500 milioni investimenti per la valorizzazione di altre aree a parco: L. 500 milione corrispondentemente il capitolo 9300 è ridotto di L. 4.000 milioni e il capitolo 6115 è ridotto di L. 4.500 milioni".
La parola al Consigliere Bresso che lo illustra.
BRESSO Si tratta di un emendamento molto corposo in termini finanziari, che crediamo sia di grandissima importanza perché ci sono alcune questioni aperte che peraltro la Giunta e l'Assessore ben conoscono.
La prima questione, quella per cui abbiamo proposto lo stanziamento più rilevante, riguarda l'acquisto di una tenuta all'interno del Parco della Mandria nel quale esistono molti problemi. Esiste un'associazione molto attiva che ha raccolto ventimila firme su diverse iniziative che proporrà inoltre esiste il problema di un'area privata all'interno del Parco che non si è finora riusciti ad acquistare. Oggi però le possibilità di acquisto sono concrete e diventa fondamentale salvaguardare quell'area ai confini di Torino e acquisire questa seconda tranche del Parco stesso che è stata una delle ragioni storiche di problemi e di conflitti. La nostra proposta riguarda uno stanziamento che consentirebbe probabilmente di acquistare quell'area (la tenuta Bonomi); tale stanziamento potrebbe anche essere ridotto, e in questo senso la Giunta potrà valutare di impegnare una quota parte e di cercare degli sponsor per le quote restanti.
La seconda questione riguarda il Parco del Sacro Monte di Crea, dove la pressione è enorme; c'è il problema di comprare un'area con annesso edificio per la sede del Parco e per un parcheggio, senza il quale il Parco scoppia e rischia di essere sottoposto a distruzione: qui, di nuovo occorrono gli stanziamenti.
L'altra parte riguarda il Parco del Po. Anche in questo caso non si pu scherzare; non è possibile che non ci siano soldi nel capitolo degli investimenti per l'avvio concreto delle aree attrezzate del Po. La politica dei parchi non può andare avanti con i fagiolini, deve andare avanti con i miliardi ed è inimmaginabile che non esistano fondi di investimento.
La quarta proposta riguarda un piccolo stanziamento per il Parco del Po (che fa proprio ridere) e l'ultima uno stanziamento generale per le spese di investimento. Abbiamo una legge che prevede una serie di attività che favoriscono lo sviluppo delle aree sede di parco sul piano economico e sociale, ma poi non ci sono mai soldi per gli investimenti.
Globalmente la cifra è alta; ribadisco anche che ogni tanto bisogna fare delle scelte: se facciamo sempre strade e mai i parchi, avremo il territorio coperto di cemento e il vuoto per quanto riguarda i parchi.
GALLARINI, Assessore al bilancio La Giunta si astiene.
RIVALTA L'astensione su tutto non significa nulla. Vorrei sapere se questa Giunta, su questioni così significative come l'espansione del patrimonio pubblico nell'area della Mandria, come la soluzione del problema di Crea e come il Parco del Po, dà impegni precisi a scadenze ravvicinate.
L'astensione può durare tutta la legislatura. La Giunta deve dire che non ha in mente l'astensione per tutta la legislatura.
GALLARINI, Assessore al bilancio Mi scuso se ho dato adito ad interpretazioni di questo tipo. Nel solco di quello che ha dichiarato il Presidente della Giunta, ho espresso l'astensione per sinteticità. Se devo entrare nel merito, dico che non intendevo assolutamente astensione per la durata dell'intera legislatura come è stato detto nell'incontro con i Capigruppo, la dichiarazione di astensione della Giunta significa disponibilità ad esaminare il contenuto di questi emendamenti in sede di prima legge finanziaria, che entro fine marzo verrà in Commissione e in aula.
RIVALTA E' un rinvio del diniego ad affrontare questi problemi.
GALLARINI, Assessore al bilancio Non è assolutamente un diniego, anzi, è disponibilità ad esaminare nel merito gli emendamenti in Commissione prima ed in aula poi a brevissima scadenza, in sede di prima legge di variazione di bilancio.
BRESSO In assenza dell'Assessore competente, affidiamo all'Assessore Vetrino la cura di questo problema. Si faccia promotrice di un'analisi seria.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.
VETRINO, Assessore alla polizia urbana e rurale In questo momento la Giunta è imparziale rispetto alle proposte che vengono avanzate, quindi non è in condizione di poter esprimere un privilegio, a parte i quattro emendamenti che verranno evidenziati nel corso del dibattito. Il Ministro Ruffolo, che di recente è stato qui per la presentazione del piano triennale, ci ha informato che, se il suo disegno di legge sui parchi andrà in porto ci sarà in esso un consistente pacco riservato ai parchi regionali istituiti. Questo sarebbe già per noi una grandissima valvola di sicurezza e probabilmente vale anche per i finanziamenti che possono venire dalla Comunità Europea. E' vero: non si sa che fine farà questo disegno di legge (e non si sa che fine farà la legislatura nazionale), però sarebbe anche utile poter pensare di avere, in un altro capitolo, una valvola di sicurezza rispetto a spese che sono destinate ad incrementarsi perché il numero dei parchi ormai è grandissimo.
La questione del Po è tutta da affrontare, e quindi dobbiamo cercare altre fonti di finanziamento che non possono essere soltanto regionali probabilmente dovremo trovare anche occasioni di sponsorizzazione, per esempio da parte del WWF, al quale si potrebbe fare una proposta per quanto riguarda la Mandria e il Parco del Sacro Monte di Crea.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
47) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 08230 dello stato di previsione della spesa dal titolo 'Spese per la promozione turistica', passa da L. 1.000 milioni a L. 2.000 milioni." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
48) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 08232 dello stato di previsione della spesa dal titolo 'Contributi per la commercializzazione del prodotto turistico' passa da L. 50 milioni a L. 250 milioni" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
49) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 08233 dello stato di previsione della spesa dal titolo Valorizzazione risorse turistiche' passa da L. 500 milioni e L.
1.500 milioni." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
50) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
1.000.000.000" "Il capitolo 8237 dello stato di previsione. della spesa è aumentato di L.
1.000.000.000." La parola al Consigliere Buzio che lo illustra.
BUZIO Si tratta di contributi integrativi alle Province per l'esercizio delle funzioni amministrative delegate in materia di turismo e industria alberghiera (L.R 5/3/1987, n. 12), su cui non c'è stato alcun intervento.



PRESIDENTE

La Giunta non accoglie.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
51) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: Lo stanziamento del capitolo 8260 dello stato di previsione della spesa dal titolo 'Contributi ad enti pubblici per iniziative turistiche' passa da 0 milioni a 1.000 milioni.' Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
52) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
1.000.000.000." "Il capitolo 8477 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
1.000.000.000. " La parola al Consigliere Buzio.
BUZIO Se la Giunta si assume l'impegno di differire l'emendamento nella legge di variazione. lo ritiriamo.



PRESIDENTE

La Giunta concorda. L'emendamento è pertanto ritirato.
53) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 08490 dello stato di `previsione della spesa dal titolo 'Contributi per lo sviluppo dell'offerta turistica' passa da L.
5.936 milioni a L. 6.936 milioni." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
54) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio. Bortolin e Foco: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
700.000.000." "Il capitolo 8530 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
700.000.000. " La parola al Consigliere Buzio.
BUZIO Probabilmente anche questo emendamento non sarà accolto e sarà riconsiderato nella nota di variazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
55) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
300.000.000. " "Il capitolo 8535 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
300.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
56) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 08680 dello stato di previsione della spesa dal titolo 'Contributi a società sportive...' passa da L. 250 milioni a L.
500 milioni." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
57) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 08690 dello stato di previsione della spesa dal titolo 'Contributi per i programmi di formazione sportiva', passa da L.
140 milioni a L. 640 milioni." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
58) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Lo stanziamento del capitolo 09148 dello stato di previsione della spesa dal titolo 'Spese perla. gestione del catasto dei rifiuti e degli impianti di smaltimento (L.R. 2/5/ 1986. Il 18). passa da L. 214,4 milioni a L.
264,4 milioni. " Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
59) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Calligaro Bortolin e Foco: "Il capitolo 1000 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
1.600.000.000." "Il capitolo 10070 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
1.600.000.000." La parola al Consigliere Bortolin.
BORTOLIN Il contributo a favore degli asili nido comunali sarà diminuito nell'anno 1991 per un taglio di 1 miliardo e mezzo del finanziamento nazionale; era un contributo che la Regione aveva ottenuto in parte in via straordinaria per il 1990. Il problema è molto grave, perché ancora una volta i Comuni si troveranno a far fronte a spese in più per gli aumenti retributivi e contrattuali del personale e per i costi di gestione.
Chiediamo che l'astensione dichiarata dalla Giunta si trasformi in un'attenta valutazione della nostra richiesta, perché, se verrà mantenuto il taglio a livello nazionale, i Comuni si troveranno di fronte ulteriori difficoltà nella gestione degli asili nido, con conseguenti aumenti dei costi a carico delle famiglie o addirittura chiusura degli stessi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore al bilancio La Giunta valuterà attentamente la richiesta.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
60) Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: Il capitolo di bilancio 10070 'Gestione degli asili nido' è implementato in variazione del bilancio di previsione 1991, di ulteriori L.
2.800.000.000".
La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Non so se accontentarmi della dichiarazione testè fatta dall'Assessore di un'attenta valutazione della Giunta.
Nella seduta dei Capigruppo si è parlato di accoglimento di emendamenti relativi ai problemi dell'assistenza; poiché questo è un capitolo di bilancio di competenza dell'assistenza, chiedo se rientra in quella dichiarazione oppure no.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore al bilancio L'emendamento relativo all'assistenza, di cui si parlava nella riunione dei Capigruppo, verrà discusso più avanti; prevede lo spostamento di 1 miliardo dal settore formazione professionale all'assistenza.
L'Assessore Bergoglio spiegherà esattamente di quale voce dell'assistenza si tratta.



PRESIDENTE

Su questo emendamento non vi sono certezze.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
61) Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: "La dotazione del capitolo di bilancio 10260 'Contributi in conto capitale ad enti assistenziali perla costruzione di presidi socio-assistenziali', è diminuita, in variazione del bilancio 1991, di L. 2.400.000.000." La parola al Consigliere Maggiorotti per l'illustrazione.
MAGGIOROTTI Questi fondi. a volte, sono incontrollabili e io vorrei sapere qualcosa in più dall'Assessore, anche in relazione alle notizie che leggiamo sui giornali.
Vorrei capire se si farà qualche controllo sui quattrini che andranno alle RSA. posto che non saranno più gestite dalle UU.SS.SS.LL., ma che probabilmente saranno strutture private in convenzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bergoglio.



PRESIDENTE

BERGOGLIO, Assessore all'assistenza



PRESIDENTE

Nessuna struttura di quelle oggetto di attenzione in questi giorni ha mai avuto contributi dalla Regione.
Gli obiettivi che ci siamo dati su questi capitoli sono quelli di consentire il miglioramento, la ristrutturazione, l'adeguamento alle norme di sicurezza, il ripristino e la costruzione degli impianti igienico sanitari, degli impianti di elevazione in strutture già funzionanti che possono diventare più efficienti e confortevoli. Con tali contributi si possono completare strutture nuove, in modo che siano attivate. Nella legge sono chiaramente indicati i soggetti destinatari di questi interventi: sono enti di assistenza e beneficenza, associazioni senza scopo di lucro.
Quindi, con 1e cifre proposte a bilancio, l'Assessorato riesce a fare una distribuzione equilibrata delle risorse rispetto alle esigenze sul territorio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
62) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 11550 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
1.000.000.000." "Il capitolo 10280 dello stato di previsione è aumentato di L.
1.000.000.000." La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore al bilancio Questo emendamento è uno di quelli per i quali abbiamo assunto un impegno preciso.
BUZIO In questo caso si tratta del contributo in conto capitale ai Comuni per il finanziamento dei presidi socio-assistenziali.
Questa nostra proposta viene recepita dalla Giunta.



PRESIDENTE

Questo emendamento è pertanto ritirato.
63) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 10360 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
300. 000.000. " "Il capitolo 10280 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
300.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
64) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 10260 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
2.000.000.000." "Il capitolo 10280 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
2.000.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
65) Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: "Al capitolo di bilancio 10673 'Attività di formazione professionale Fondi vincolati' è attribuito il finanziamento di L. 1.500.000.000 ed è reimpostato come nuovo capitolo di bilancio." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
66) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 10670 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
25. 000. 000. 000." "Il capitolo 10674 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
25.000.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
67 Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: "Il capitolo di bilancio 10708 'Educazione sanitaria - Fondi vincolati' è incrementato, in variazione del bilancio di previsione 1991, di L.
1.000.000.000, ed è reimpostato come nuovo capitolo di bilancio." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
68) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 11550 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
2.000.000.000." "Il capitolo 11505 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
2.000.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
69) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 11550 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
500.000.000." "Il capitolo 11540 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
500.000.000." La parola al Consigliere Buzio.
BUZIO Il capitolo 11540 è relativo agli interventi per la formazione professionale e per l'aggiornamento del personale.
Questo emendamento è stato accolto dalla Giunta, nel senso che passa da un capitolo all'altro e ha lo scopo di qualificare il personale, ipotesi che noi avevamo sostenuto nel nostro discorso di carattere generale.
L'emendamento è ritirato.
GALLARINI, Assessore al bilancio Questo emendamento verrà inserito nella legge di variazione.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
70) Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: "Il capitolo di bilancio 11550 'Contributi dei corsi di formazione professionale per mutilati e invalidi civili' in variazione alla proposta di bilancio si è implementato di L. 3.000.000.000." La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Ho proposto il ripristino dei 3 miliardi che nella variazione erano stati tolti da questo capitolo. Accetto comunque il fatto che la Giunta abbia deciso di riesaminare anche questo punto.



PRESIDENTE

D'accordo.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
71) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
2.000.000.000." "Il capitolo 11730 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
2.000.000.000." La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore al bilancio Preciso che abbiamo accolto gli emendamenti sulle biblioteche; questi teatrali non sono accolti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
72) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
1.500.000.000. " "Il capitolo 11765 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
1.500.000.000." La parola all'Assessore Gallarini.



PRESIDENTE

GALLARINI, Assessore al bilancio



PRESIDENTE

L'emendamento al capitolo 11765 viene accolto per una cifra minore: non per 1 miliardo e mezzo, ma per 500 milioni.



PRESIDENTE

BUZIO



PRESIDENTE

E' bene chiarire. Se non c'era questa osservazione dell'Assessore non si capiva a quale emendamento ci si riferiva. L'emendamento viene accolto parzialmente.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
73) Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: "La dotazione del capitolo di bilancio 11770 'Edifici di culto', in variazione della proposta di bilancio 1991, è diminuita di L. 700. 000.
000. " La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Sarebbe interessante sapere a cosa sono stati finalizzati i quattrini indicati in più per gli edifici di culto.
Tra l'altro, ricordo che la legge regionale sugli edifici di culto prevede, nei progetti di adeguamento, anche l'eliminazione delle barriere architettoniche. Qual è la risposta della Giunta? GALLARINI, Assessore al bilancio A questa domanda dovrebbe rispondere l'Assessore Nerviani, che non è presente. Astenendoci e dichiarando la disponibilità a riesaminare la questione, avremo modo di approfondire e di capire esattamente a cosa sono destinati questi fondi.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
74) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
1.500.000.000." "Il capitolo 11780 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
1.500.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
75) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
500. 000. 000. " "Il capitolo 11785 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
500.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
76) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
500.000.000." "Il capitolo 11790 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
500.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
77) Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: "Il capitolo di bilancio 11795 concernente il finanziamento alle biblioteche comunali, è implementato, in variazione del bilancio di previsione 1991, di L. 100.000.000." La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
78) Emendamento presentato dal Consigliere Rabellino: "Il capitolo 11715 è diminuito di L. 600 milioni. " "Il capitolo 11865 è incrementato di L. 600 milioni." 79) Emendamento presentato dal Consigliere Rabellino: "Il capitolo 11720 è diminuito di L. 500 milioni " "Il capitolo 11875 è incrementato di L. 500 milioni." La parola al Consigliere Rabellino.
RABELLINO Gli emendamenti sono l'uno simile all'altro, pertanto li illustro entrambi anche perché hanno lo stesso significato.
Si tratta di spostare dei fondi dai finanziamenti dati dalla Regione al Teatro Stabile e agli enti affiancati al Teatro Stabile, abitualmente sostanziosi. Quest'anno sono ulteriormente incrementati in questa previsione di bilancio. Proponiamo di riportare questi contributi alla situazione degli anni precedenti e di finanziare ulteriormente la legge sulla tutela del patrimonio linguistico locale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore al bilancio Ci asteniamo su entrambi con disponibilità ad esaminare nuovamente gli emendamenti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 78.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 79.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
80) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio. Bortolin e Foco: "Il capitolo 6115 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
2.000.000.000." "Il capitolo 11880 dello stato di previsione della. spesa è aumentato di L.
2.000.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
81) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 12500 dello stato di previsione della spesa è aumentato di L.
500.000.000 per il fìnanziamento del progetto di legge Istituzione del Servizio di ospedalizzazione a domicilio." "Il capitolo 12760 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
500.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 favorevoli e 24 astensioni.
82) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foca: "Il capitolo 12600 dello stato di i previsione della spesa è aumentato di L. 500.000.000 per il finanziamento del progetto di legge Nuove norme per la gestione del ciclo dei rifiuti (Agenzia dei rifiuti)." "Il capitolo 12760 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
500.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
83) Emendamento presentato dai Consiglieri Rivalta, Bresso e Buzio: "E' istituito un nuovo capitolo denominato 'Opere per la realizzazione della cartografia geologi-ca e geotematica della Regione Piemonte' fìnanziato con L. 1.000 milioni corrispondente il capitolo 6115 è ridotto di L. 1.000 milioni." La parola al Consigliere Rivalta.
RIVALTA L'emendamento richiede finanziamenti per dar vita alla formazione di cartografia tematica sui problemi geologici, aggiornata alle conoscenze che si hanno oggi e soprattutto predisposta per l'arricchimento futuro di queste conoscenze.
Ripropongo la questione con riferimento a questo specifico emendamento perché mi pare importante che si dia un segnale sulla volontà di arrivare all'elaborazione di una cartografia tematica sui problemi geologici che superi i limiti che aveva quanto predisposto nel passato. Se non si riuscirà ad elaborarla entro quest'anno. anche questa legislatura sarà passata invano; la predisposizione di queste cartografie, infatti, richiede del tempo. E' una responsabilità posta in capo al Presidente della Giunta e diventa un segnale politico importante e qualificante, se lo si dà, e negativo in caso contrario.
E' una questione che non può essere risolta genericamente, ma deve essere assunta con un impegno preciso o rifiutata, e allora sapremo con che Giunta abbiamo a che fare. Poi potremo discutere sull'intera materia, ma in sede di bilancio è importante dare un segnale.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Sul capitolo 5070 avevo formulato la richiesta di 500 milioni superiore alla voce di bilancio. Siamo arrivati a questa cifra per la scarsità di risorse. Per quanto riguarda la cartografia, risponderà l'Assessore Garino.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino.
GARINO, Assessore alla tutela ambientale Le stesse preoccupazioni del Consigliere Rivalta sono state le nostre tant'è che nella formulazione delle proposte per il Piano triennale relativo alla direttrice programmatica CARG (Cartografia Geologica) abbiamo chiesto al Ministero un intervento per tutta l'area torinese soggetta a rischio di terremoti, che si estende anche alla zona di Cuneo limitatamente alla zona dei sismi di Bagnolo e di Barge.
La somma richiesta è di 3 miliardi e 900 milioni, a fronte dei quali ovviamente la Regione farà la propria parte, come il Ministero richiede.
Il guaio è che la Regione Piemonte è una delle poche ad aver presentato questo progetto, e poiché la direttrice programmatica CARG ha un capitolo di bilancio che non è ripartito per Regioni, il Ministero deve attendere che le altre Regioni facciano le loro proposte per finanziare l'opera. Ecco perché nel firmare il Piano triennale il Ministero ha stralciato la parte relativa alla direttrice CARG C'è però l'impegno del Ministero ad intervenire (non so se per la cifra da noi richiesta), per cui spero che entro 60-90 giorni, se le altre Regioni faranno il loro dovere, si possa passare alla firma della parziale intesa anche per la cartografia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.
RIVALTA Signor Presidente, la cartografia delle zone sismiche riguarda una frazione molto ridotta e limitata dell'area regionale. Qui si pone il problema di una cartografia sui problemi geologici che riguardi tutto il Piemonte e la Regione Piemonte dovrebbe collaborare con il Servizio geologico nazionale, predisponendo dei finanziamenti; quindi non so se parliamo della stessa cosa. Certo, il mio discorso ricomprende anche le aree sismiche, ma non è solo quello.
GARINO, Assessore alla tutela ambientale E' la stessa cosa, solo che avremmo deciso di partire dalle zone sismiche.
RIVALTA Però è stato stralciato.
GARINO, Assessore alla tutela ambientale Si, ma non per colpa nostra. Sono le altre Regioni che non hanno presentato i programmi.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Abbiamo fiducia che sia reinserito.
GARINO, Assessore alla tutela ambientale Il Ministero ha comunque apprezzato il nostro progetto, che verrà certamente finanziato: questo è già stato detto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
84) Emendamento presentato dai Consiglieri Rivalta, Bresso e Buzio: "In applicazione dell'art. 17, quarto comma, L.R. n. 27/ 76 Contributi in capitale a favore dei Comuni e loro Consorzi per l'acquisizione di complessi residenziali di interesse storico e culturale è istituito un apposito capitolo di spesa finanziato con L. 1.000 milioni conseguentemente il capitolo 6115 'Interventi in conto capitale per la viabilità' è diminuito di L. 1.000 milioni." 85) Emendamento presentato dai Consiglieri Rivalta. Bresso e Buzio: "E' istituito un nuovo capitolo denominato 'Spese per l'attuazione della legge 8/6/1990, n. 142', finanziato con L. 1.000 milioni corrispondentemente il capitolo 6115 è ridotto di L. 1.000 milioni." 86) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 1000 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
1.000.000.000." T'istituito il capitolo 'Contributo in conto capitale a favore dei Comuni e loro Consorzi per l'acquisizione di complessi residenziali di interesse storico e culturale' (art. 17, quarto comma, LR.
n. 27/76) di L. 1.000.000.000." La parola al Consigliere Rivalta.
RIVALTA Questi tre emendamenti possono essere raggruppati ed espongono il problema dell'istituzione di nuovi capitoli sulla base dell'operatività di leggi esistenti nella legislazione regionale. Si tratta di leggi elaborate e promulgate nel periodo che va dal 1975 al 1980, sulle quali non è avvenuta un'evoluzione; quindi mi riferisco a quelle vecchie leggi. I capitoli c'erano nei vecchi bilanci, ma sono poi stati cancellati. Uno di questi emendamenti consente - l 'ho detto ieri nel dibattito generale - di promuovere l'acquisizione di aree da predisporre per gli interventi di edilizia residenziale pubblica, con un fondo di rotazione che quindi rientra alla Regione nella misura in cui le aree vengono concesse ai soggetti attuatori. Un altro emendamento si riferisce all'acquisizione di edifici da ristrutturare per poter dare vita a politiche di recupero, cosa molto difficile da attuare se non si ha la disponibilità degli edifici. Un terzo emendamento riguarda in modo specifico le politiche di recupero di complessi di valore storico e culturale. La Regione ha abbandonato questo indirizzo. Credo che in un momento di stasi della politica residenziale pubblica sia giusto che la Regione si impegni in questa prospettiva e disponga alcune condizioni operative. Io mi sono riferito a leggi vecchie di 12-14 anni; se si vuole si possono fare leggi nuove, anzi. auspico che vengano fatte. Vorrei che si desse un segnale con la predisposizione di alcune condizioni da rendere immediatamente operative nel momento in cui ci sono i finanziamenti per l'edilizia residenziale pubblica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Carletto.
CARLETTO, Assessore all'edilizia Le questioni poste dal Consigliere Rivalta sono fondamentali e strategiche per un rilancio della politica dell'edilizia residenziale pubblica di cui si sente davvero bisogno. Essa soffre di una fase di stasi.
Finito un decennio, sono in itinere provvedimenti governativi significativi che attengono alla legge sull'equo canone, al rifinanziamento dell'edilizia sovvenzionata e agevolata ed all'annoso problema degli espropri. Purtroppo siamo in carenza di una legge sugli espropri, e ciò comporta difficoltà incredibili. Vi sono Comuni della cintura che hanno nei loro bilanci degli indebitamenti per decine e decine di miliardi dovuti ad espropri fatti negli anni. Se tali indebitamenti dovessero tramutarsi in pagamenti metterebbero in mora molti bilanci. E' una problematica sicuramente all'attenzione della Giunta e mia, nel senso che stiamo cercando di capire come la legislazione regionale possa collocarsi, in questa fase di incertezza legislativa nazionale. A tale proposito ho presentato un disegno di legge.
Il Consigliere Rivalta poneva l'altra questione fondamentale del recupero dei centri storici, che necessita sia di un impegno da parte degli enti pubblici sia di un forte impegno degli operatori privati, in modo da creare delle sinergie. Da questo punto di vista ho aperto un dialogo con la Finpiemonte che, avendo una certa esperienza, ha delle idee da proporre.
Stiamo riprendendo tutto questo discorso per dargli corpo e per cercare di portarlo avanti così da reperire aree dove realizzare l'edilizia residenziale pubblica e recuperare i centri storici tramite uno strumento legislativo e finanziario adeguato. Non so se l'Assessore al bilancio sia in grado, in questo momento, di offrire delle risorse significative, non solo come un segnale politico, ma come fatto concreto. Mi sento di poter dire che la materia è assolutamente prioritaria e su questa chiederò alla Giunta un impegno nei prossimi mesi. Non mi sento di chiedere oggi al collega Gallarini di impegnare una cifra che sarebbe comunque solo simbolica. La Giunta ed io personalmente ci impegniamo, nei prossimi mesi alla luce dell'evoluzione della legislazione nazionale e dei programmi che metteremo in piedi con la Finpiemonte, a porre le condizioni finanziarie per poterli attuare. Da questo punto di vista, condivido le richieste del collega Rivalta; le rimanderei però ai prossimi mesi in presenza di strumenti finanziari adeguati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.
RIVALTA Intervengo in merito al problema della legge n. 142. Mi rivolgo al Presidente della Giunta, non essendo presente l'Assessore Nerviani. La legge n. 142 è una legge di riforma con molte complicazioni per quanto riguarda gli aspetti politici che introduce e che impone di affrontare.
Dopo la riforma regionale, è l'unico altro spezzone di riforma istituzionale avvenuto nel nostro Paese in questo dopoguerra.
E' una riforma che richiederà tempi non brevi di attuazione, anche se ha alcune scadenze molto ravvicinate che debbono essere rispettate come quella di giugno per la delimitazione dell'area metropolitana. Una legge di questo genere non si può attuare, gestire ed applicare senza stimolare la partecipazione delle assemblee elettive, cosa che finora non è stata fatta.
I confronti che ci sono stati si sono tradotti in convegni caratterizzati sulla matrice di un colloquio della DC con la realtà istituzionale della nostra Regione, ma non hanno assunto il carattere del confronto tra le istituzioni.
La legge n. 142, per l'azione riformatrice che introduce, richiede una disponibilità finanziaria, non solo per analisi e ricerche, ma per mettere in moto un processo di confronto politico che investa la comunità e il tessuto delle assemblee elettive, in particolare della provincia di Torino che ha di fronte a sé il problema centrale della costituzione dell'area metropolitana. Di ricerche se ne sono già fatte e ci daranno la possibilità di un'analisi più approfondita della realtà, ma certo non sono esaustive.
Occorre aprire un dibattito e un confronto fra l'istituto regionale e il tessuto delle assemblee elettive, il tessuto delle autonomie locali. Finora ci sono stati alcuni convegni, come ho detto, che sono apparsi più un colloquio tra la DC e i rappresentanti delle assemblee elettive. Questo colloquio, questa elaborazione deve avvenire tra l'istituzione regionale e l'istituzione delle assemblee elettive. Bisogna sostenerlo, bisogno organizzarlo, farlo vivere, e questo richiede anche delle spese finanziarie. La legge n. 142 non si esaurisce nella sua applicazione in questo anno, continuerà negli anni futuri per le scadenze dilazionate che in essa sono previste. E' dunque necessario istituire, fin dal 1991, un apposito capitolo di spesa.
Per questa ragione proponiamo l'emendamento aggiuntivo con l'istituzione di un nuovo capitolo e chiedo al Presidente Brizio che presti grande attenzione a questa esigenza strumentale per l'applicazione della legge n.142. Non istituire un apposito capitolo di spesa significa, secondo me, assumere un atteggiamento che potrebbe dar forza alla cultura della dilazione e del disimpegno che, in qualche caso, nei dibattiti sulla legge n. 142 è già emerso: non far nulla oppure fare il meno possibile perché non cambi nulla, come nell'ipotesi dell'area metropolitana coincidente con la provincia di Torino. Se vogliamo dare credibilità all'istituzione, dobbiamo cogliere questa occasione per modificare l'articolazione istituzionale, la struttura di vita dell'istituzione, altrimenti perderemo una grande occasione di credibilità con la comunità.
Chiedo davvero che su questo emendamento la Giunta faccia uno sforzo istituendo un apposito capitolo, anche con una cifra limitata di spesa per questi primi mesi; sarebbe un segnale importante alla comunità regionale e alla struttura istituzionale elettiva.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Su questo emendamento ci asterremo come sui precedenti. Valuteremo questa proposta. Si è fatto il discorso dell'intelligenza, e uno dei punti che abbiamo all'ordine del giorno è quello di utilizzare le intelligenze su questo problema, anche se la fase degli studi si è esaurita. Voglio tranquillizzare il Consigliere Rivalta: abbiamo la massima attenzione sulla legge n. 142, non vogliamo rinviare nulla. Certo. per quanto riguarda l'area metropolitana siamo ancora in una fase di elaborazione e sarà bene che questa fase si concluda in tempo utile, confrontando tutte le ipotesi.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 84.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 85.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 86.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
87) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "Il capitolo 1000 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
1.000.000.000." "E' istituito il capitolo 'Fondo di rotazione perla. concessione di contributi in conto capitale ai Comuni e loro Consorzi per l'acquisizione di aree e immobili da recuperare' (art. 9 LR. n. 6/ 82) con dotazione di L.
1.000.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
88) Emendamento presentato dai Consiglieri Coppo, Buzio, Bortolin e Foco: "il capitolo 1005 dello stato di previsione della spesa è diminuito di L.
1.000.000.000." "E' istituito il capitolo 'Contributi in conto capitale a favore di IACP cooperative a proprietà indivisa e imprese edilizie per la ristrutturazione, il risanamento, la manutenzione straordinaria e il restauro conservativo di complessi di edilizia residenziale pubblica' (art.
18. quarto comma, LR. n. 27/76) con dotazione di L. 1.000.000.000." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 24 astensioni.
L'esame degli emendamenti relativi ai capitoli di spesa è terminato.
Possiamo dunque passare all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 20 è approvato.
ART. 21- Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 23 è approvato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 24 è approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 25 è approvato.
ART. 26 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 26 è approvato.
ART. 27 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 27 è approvato.
ART. 28 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 28 è approvato.
ART. 29 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 29 è approvato.
ART. 30 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 30 è approvato.
ART. 31- Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 31 è approvato.
ART. 32 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 32 è approvato.
ART. 33 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 33 è approvato.
ART. 34 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 34 è approvato.
ART. 35 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 35 è approvato.
ART. 36 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 36 è approvato.
ART. 37 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 37 è approvato.
ART. 38 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 38 è approvato.
ART. 39 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri.
L'art. 39 è approvato.
Emendamento presentato dal Consigliere Cucco che prevede un nuovo articolo "ART. 40 - Per la prima attuazione della legge regionale 23 ottobre 1989 n. 61 'Disposizioni per l'assistenza dei malati di mente e per la riorganizzazione dei servizi psichiatrici', è autorizzata, per l'anno finanziario 1991, la spesa di L. 5.000 milioni, iscritta su apposito capitolo dello stato di previsione della spesa La Giunta regionale è autorizzata ad iscrivere in bilancio detto capitolo di spesa e a ridurre della stessa somma il capitolo 12500".
La parola al Consigliere Cucco per l'illustrazione.



PRESIDENTE

CUCCO



PRESIDENTE

Visto l'andamento della discussione in Consiglio e in Conferenza dei Capigruppo, non voglio che il mio emendamento faccia la fine di tutti gli altri. Non mi accontento di una posizione come quella espressa dalla Giunta: "ci asteniamo perché non vogliamo votare contro, discuteremo tutto in sede di assestamento". Questo, secondo me, non verrà fatto o verrà fatto con molta difficoltà. Non mi sembra una posizione politicamente giusta n per l'opposizione né per la maggioranza.
L'emendamento non sottrae risorse a nessun capitolo di bilancio, ma le toglie direttamente dal fondo globale previsto per le spese di attuazione di leggi regionali non ancora finanziate. Si tratta di finanziare anticipatamente - lo sottolineo perché la situazione è anomala - la legge regionale di riforma dei servizi psichiatrici che dovrebbe essere finanziata con fondi statali. Se aspettiamo i fondi statali, questa legge farà la stessa fine di tutte le altre, cioè verrà sostanzialmente inapplicata. Con questo emendamento chiedo quindi di anticiparne il finanziamento con risorse proprie.
E' una legge importante che deve essere attuata, e la sua prima attuazione può essere fatta con un intervento della Giunta regionale. Se però la risposta della Giunta sarà interlocutoria, come quella data per tutti gli altri emendamenti, preferisco ritirare l'emendamento e non metterlo in discussione: ne riparleremo eventualmente in sede di variazione di bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore alla sanità Non c'è possibilità di anticipare soldi su risorse del Fondo sanitario nazionale (spesa corrente che viene divisa fra le UU.SS.SS.LL.). Sul conto capitale abbiamo già diviso; avremo da dividere 100 miliardi per apparecchiature e per edilizia del 1991 e probabilmente saremo attorno a quella cifra.
Sui centri di terapie psichiatriche aspettiamo il via da Roma per iniziare i primi sette centri previsti nel piano.
CUCCO Secondo me, non è così. A mio avviso, anticipare con propri fondi la realizzazione di questa legge è un atto politico specifico. Lo so anch'io che deve essere finanziata con fondi del Fondo sanitario nazionale, ma se aspettiamo questi fondi, così come abbiamo aspettato per dieci o quindici anni i finanziamenti speciali per la psichiatria, questa legge non verrà applicata, così come quella per gli anziani; addirittura qualcuno va a dire in giro che «meno male che arrivano i magistrati, così risolvono tuffi i problemi", senza avere fatto nulla in questo settore.
Al di fuori degli emendamenti al bilancio, occorreva un'assunzione politica di diverso valore.
Quindi, se la Giunta vota contro o a favore benissimo, ma se si astiene tanto vale che se ne riparli veramente in variazione di bilancio. Non metto dunque in votazione l'emendamento perché non mi sembra una risposta accettabile - ripeto - non per l'opposizione, ma per la Giunta stessa.



PRESIDENTE

Se la Giunta mantiene la sua posizione, l'emendamento è ritirato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Staglianò.
STAGLIANO' Signor Presidente, colleghi Consiglieri, oggi pomeriggio abbiamo potuto registrare una parziale sterzata positiva all'andamento del confronto consiliare su uno degli atti fondamentali, anzi, direi l'atto fondamentale che un'istituzione rappresentativa come la nostra ha da compiere. Ciò ci induce ad evidenziare ancor più un nodo che è di fronte a tutti quanti noi certamente in misura maggiore nei confronti di chi ha la responsabilità di governo, ma penso che riguardi indistintamente tutte le forze consiliari.
In altri termini, ancora oggi abbiamo toccato con mano l'urgenza di rivedere il modo con cui si discute il bilancio. Al riguardo, sappiamo esserci vincoli procedurali e leggi nazionali che obbligano un certo ritmo ai nostri lavori e alle formalizzazioni successive.
Ma ci sono anche, Presidente della Giunta e colleghi, cattive abitudini, magari durate vent'anni ininterrottamente per varie stagioni politiche ed amministrative. Ma non è detto che le cattive abitudini debbano durare in eterno laddove si convenga che è opportuno cambiare strada.
A proposito di cattive abitudini, non è buona cosa che queste tecniche condizionino e determinino le scelte politiche; conosciamo il peso specifico che una questione di questo genere ha nel condizionare i nostri lavori, ad esempio, la tecnica nella formazione del bilancio, che significa magari anche la stampa e la rilegatura dei libri da mandare per i visti di rito ai vari organi istituzionali cui siamo sottoposti a controllo.
Dobbiamo imporci serietà e in questo senso mi pare che molti di noi presentatori di emendamenti, l'abbiamo già fatto oggi imponendosi di formulare proposte a pareggio. Abbiamo però bisogno di rivedere il modo con il quale si impostano i problemi, magari con quella piccola rivoluzione culturale evidenziata dalle colleghe Segre e Bresso a proposito della leggibilità fisica dei bilanci, valutando cioè cosa implicano nel concreto della vita materiale degli uomini di questa regione le scelte finanziarie che operiamo. Avremo modo di verificare questo auspicabile nuovo corso con l'esame della prossima nota di variazione del bilancio.
Nel merito del documento sottoposto al voto, le rigidità politiche, che abbiamo registrato soprattutto nella prima parte dei nostri lavori, hanno impedito alcune scelte alternative opportune ed urgenti a proposito delle Comunità montane, che sono un caso emblematico, o per quanto concerne il potenziamento del ruolo del Difensore Civico o il sostegno alle fasce deboli del mercato del lavoro.
Le risposte interlocutorie che abbiamo ricevuto dalla Giunta, ad esempio in ordine ad una delle questioni principali da noi poste - cioè la scelta politica dello spostamento di risorse dalle infrastrutture stradali e autostradali alla riqualificazione socio-territoriale, al risanamento ambientale delle periferie urbane - ci inducono ad intensificare le nostre iniziative per cercare di ottenere quell'inversione di marcia che ci pare urgente, questa volta non più soltanto nelle procedure, ma soprattutto, nel caso specifico, nella sostanza delle scelte amministrative che devono essere operate.
Il tutto ci induce a riconfermare, pur registrando i fatti nuovi intervenuti nel corso della discussione, il nostro giudizio negativo sulla manovra complessiva che ci è stata proposta, senza tacere il fatto che ieri abbiamo dovuto registrare il dissenso politico serio nella maggioranza ad opera di uno dei partner della maggioranza stessa, il Partito repubblicano che non può essere messo sotto silenzio da parte di alcuno. Noi non lo facciamo, ma voglia mo vederci più chiaro sulle conseguenze, anche perché il collega Ferrara è persona troppo seria per accontentarsi soltanto di un "penultimatum".



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Signor Presidente, colleghi Consiglieri, avrete notato che non ho partecipato al dibattito generale. pertanto mi riservo qualche secondo in più e chiedo scusa se splafonerò leggermente. Non abbiamo partecipato non per questioni che qualcuno può aver intuito dal mio muovermi un po' esagitato, ma perché abbiamo ritenuto di riconoscerci totalmente nella relazione del collega Zanoletti, nelle puntualizzazioni dell'Assessore e nella ferma presa di posizione del nostro Presidente. Quindi non c'era materia per un intervento sul bilancio. Noi non ci prestiamo al gioco - non me ne voglia l'amico Ferrara e l'innominato che sta fuori di qui - di immaginare che stare nelle maggioranze premia nella misura in cui ci si distingue. Nelle maggioranze si sta e si deve essere premiati perché si solidarizza con le maggioranze, ma soprattutto con le Giunte. Quindi mentre mi riconosco totalmente nei documenti della Giunta e nelle loro espressioni e mi distinguo, per quanto possibile, dall'innominato che sta fuori di qui e comanda più di molti di noi e che ha come oggetto di attacco la Giunta, devo però dire che, come il Partito repubblicano ha come oggetto di attacco la Giunta, anche per i liberali questa non è una stagione felice. Questa maggioranza è inadeguata e ha il fiato corto, come è emerso da questo bilancio. Questo Consiglio è inadeguato e ha il fiato corto perché il dibattito su questo bilancio è stato un dibattito da paesucolo di campagna. Altro che parlare di programmazione e di legislazione! Il contributo dell'opposizione è stato quello di spostare delle cifre: non ho sentito alcun discorso strategico.
BRESSO Non dire scemenze! MARCHINI Ho detto che questa maggioranza ha il fiato corto e non mi soddisfa, ma devo dire che l'opposizione consente a questa maggioranza, che ha il flato corto e non mi soddisfa, di vivere e vivacchiare, perché non ha la capacità di contrastare e contestare a questa maggioranza. non a questa Giunta quindi anche al sottoscritto, l'incapacità di uscire da alcune incertezze e da alcuni errori che non sono solo di questa legislatura. Allora, anche da parte di un Gruppo politico come quello repubblicano, che pure ha avuto responsabilità primaria nella programmazione della passata legislatura e ne ha ancora in questa legislatura, non si possono ridurre i limiti in cui ci troviamo a delle questioni contabili di bilancio, ma bisogna ricondurli a delle questioni politiche.
Se mi consentite, anche per essere corretto nei confronti del collega antiproibizionista, c'è una cosa che non vorrei suggerire, ma ricordare: ho cercato di approfondire le ragioni per cui siamo ingrippati e non abbiamo più mobilità (e non è soltanto il problema dello Stato). La verità è che la Regione Piemonte ha debordato dalle sue funzioni. E questo perché? Perch la sinistra, negli anni in cui ha governato, soprattutto per un disegno politico lucido del Partito comunista, ovviamente non condivisibile riteneva, attraverso l'ente locale, di diventare il soggetto interlocutore di tutti i pezzi e i segmenti della società civile. Quindi, attraverso l'ente locale, in particolare la Regione, doveva essere presente in tutti i momenti della società civile. Questo ha portato alla polverizzazione dell'iniziativa regionale, quindi alla sua non riconoscibilità e alla sua non incidenza. Abbiamo un sistema di leggi regionali che tende a coprire tutto, comunque e sempre, mentre la Regione è nata per un processo di modernizzazione e di trasformazione del Paese. E il pentapartito, nella passata e nella presente legislatura, non è ancora riuscito a fare questo.
Il bilancio non è altro che la registrazione di questo fatto e non può la Giunta, come esecutivo, scegliere, perché l'esecutivo governa, non decide.
La scelta è nell'abbandonare certi settori di spesa, modificando le leggi.
Quindi. caro Ferrara, sono d'accordo con te; facciamo un gruppo di lavoro liberale-repubblicano che metta in discussione l'attualità e il senso di alcune leggi che sono il significato di alcune nostre presenze nella società civile. Questo è il problema, a mio modo di vedere drammatico, che abbiamo di fronte e che alla fine si traduce in risorse e rigidità.
Sostanzialmente deve essere fatto un ripensamento del ruolo della Regione da una formula politica che è evidentemente una collocazione nella società e nella politica diversa dalla maggioranza che ha governato precedentemente questa Regione.
Le questioni che attengono, per esempio, alla politica dell'occupazione non me ne voglia il collega Cerchio - sono evidentemente il tentativo di occupare uno spazio che non è nostro da parte di una forza politica come il Partito comunista che sicuramente non poteva non essere presente in quei settori non potendo essere presente attraverso altri soggetti, per esempio il Ministero. Questa è la verità che ci portiamo dietro e sulla quale la maggioranza non ha avuto il tempo, lo spazio, la riflessione e la capacità politica di andare a fondo.
Occupiamo tutto, comunque e sempre, per cui le risorse sono disperse e non si riesce ad individuare il senso della presenza regionale nella nostra regione, in senso territoriale e non più istituzionale. Questo è uno dei limiti che abbiamo.
L'altro è quello di avere immaginato non solo di dover essere presenti in tutta la società civile (se mi consentite questa è la specificità comunista), ma anche (e questa è la specificità di ognuno di noi) di essere presenti all'interno di tutti i settori istituzionali, quindi di essere come ha detto questa mattina il collega Ferrara - la seconda mammella dei Comuni. I Comuni hanno dei loro fondi, non si capisce perché la Regione debba dare fondi aggiuntivi. La Regione non deve dare fondi per fare meglio o in più qualcosa che il Comune comunque faceva; la Regione deve dare fondi per fare cose nuove e diverse. In questo senso si giustifica il senso d'essere della Regione come novità istituzionale, altrimenti bastava semplicemente che lo Stato inventasse un diverso modo di dare le risorse agli enti locali.
E qui ritorna il vecchio problema della riconoscibilità della Regione la quale - a mio modo di vedere - passa attraverso un processo di smagrimento, di rinuncia ad essere presenti sempre, dovunque e dappertutto.
e soprattutto sapendo che gli enti locali sono un nostro strumento, ma non il nostro destinatario. Noi alimentiamo i Comuni, non li deleghiamo! E' una cosa profondamente diversa: delegando il Comune dobbiamo far riconoscere al destinatario del servizio che si tratta di un'iniziativa regionale gestita dal Comune.
Noi, invece, alimentiamo il Comune per il perseguimento di obiettivi comunali; questa non è una responsabilità nostra, ma è una competenza dello Stato nazionale dare ai Comuni sufficienti risorse per fare fronte ai loro compiti. I compiti regionali devono essere sempre di più diversi e riconoscibili.
Nessuno di noi è entusiasta di come vanno le cose, ma se qualcuno pu uscirne meno responsabile (per non dire assolto alla grande) è la Giunta la quale cerca, in un quadro politico nazionale ma anche regionale di poca fiducia e di poca passione nei confronti di quell'istituzione, di fare nel modo più rigoroso e puntuale il suo lavoro, cosa che io le riconosco.
L'esecutivo non è la mente politica della Regione; la mente politica della Regione è la maggioranza, Consiglio e Giunta, che deve trovare il modo di dare nuovo fiato a questa maggioranza e quindi un diverso input alla Giunta. Fin quando la Giunta ha nel calcolatore le leggi, la Giunta non può, per una serie di ragioni di meccanica che qualcuno potrebbe spiegare meglio di me, non alimentare le leggi stesse, perché ci sono le domande, ci sono le Commissioni, ci sono i programmi, ci sono i terminali, ci sono i funzionari. La decisione di non finanziare una legge non può prenderla la Giunta; ciò significa che qualche Consigliere, magari cominciando dal collega Ferrara, presenti una proposta di legge che dice: "è abrogata la legge tale", punto e basta, cosicché essa esce dal calcolatore.
Questa è la questione che ci dobbiamo porre, altrimenti lo scopo per cui siamo nati come Regione (concorrere al processo di modernizzazione del sistema che non si riusciva a portare avanti attraverso lo Stato e il sistema degli enti locali) viene completamente frustrato.
L'altra questione sulla quale mi permetto di richiamare brevissimamente la vostra attenzione è la seguente. Si è detto che le istituzioni devono essere i nostri strumenti e non i destinatari delle nostre risorse rispetto alla società civile dobbiamo invece selezionare i settori nuovi sui quali investire le risorse.
C'è poi una questione grossa da aprire nei confronti dello Stato sul contenzioso finanziario. Ma anche su questo, Presidente, non è sufficiente che lei dica che ci daranno una quota in più di qualcosa: non cambierà assolutamente niente, perché la quota in più che ci viene data verrà sottratta a qualcun altro. Il vero problema del nostro sistema qual è? Per dirla tutta - e per seguire anche le teorie degli amici delle Leghe, anche se in modo non condivisibile - il problema è semplicemente che il contribuente Italiano produttore, in particolare la nostra Regione, non vede ritornare, in termini di servizi, sul proprio territorio una quota pari del ritorno che vede ritornare sul proprio territorio il produttore di Monaco di Baviera o di Lione. Questo è il problema che poi si traduce nella messa in discussione delle pari condizioni di partenza dell'imprenditore e dell'operatore a Lione rispetto a Torino, e queste sono le cose che i liberali devono assicurare. Allora, Presidente e colleghi Consiglieri bisogna che usciamo da questo vicolo che registra nel nostro Paese la più ampia fascia di Regioni marginali o arretrate d'Europa a proposito della solidarietà. Come sapete, i leghisti, attraverso il prof. Miglio, dicono che ogni Regione deve trovare le proprie risorse, tenersele e investirle questo ci sembra molto radicale ed ingiusto nei confronti del principio di solidarietà che ci deve vedere presenti.
Ma attenzione: la solidarietà, a mio modo di vedere, ormai va spostata sullo scenario europeo, non può essere più garantita dallo scenario nazionale, perché se io voglio garantire all'operatore torinese le pari condizioni dell'operatore di Lione, è chiaro che devo far sì che il ritorno percentuale in termini di servizi sia uguale, il che vuol dire che il contribuente torinese e quello di Lione devono essere nello stesso modo tenuti a concorrere alla solidarietà europea che non è più la solidarietà italiana. Non possiamo più immaginare che alcuni imprenditori in Europa, in un sistema di libero mercato, siano avvantaggiati da quella che è la loro storia pregressa, per cui uno Stato che ha seppellito trenta re sarà sicuramente favorito rispetto a uno Stato che ne ha avuti tre (magari uno morto all'estero, uno ammazzato e l'altro morto nel suo letto).
Certo ci sono cose diverse che pesano, ma l'area di grande competizione che vogliamo creare deve garantire pari condizioni di partenza.
Signor Presidente. non sono entrato nel merito del bilancio perché ho preferito considerarlo in termini di strategia politica. Certamente questo bilancio, per alcuni versi, si sarebbe prestato - non ho voluto seguire i colleghi - ad alcune metafore divertenti. Ne cito solo una: ho molto apprezzato che lei, signor Presidente, abbia detto che vuole portare la nostra Regione in Europa; mi lascia solo un po' perplesso il fatto che lei la voglia portare sul tubo della bicicletta, anche solo perché né io né lei abbiamo più l'età per fare queste cose.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Goglio.
GOGLIO Signor Presidente e colleghi Consiglieri. esprimo qualche breve riflessione unitamente alla dichiarazione di voto.
Penso di dire una cosa ovvia se dico che il bilancio di un'azienda pubblica come la Regione deve essere analizzato e guardato in modo diverso dal bilancio di un'azienda privata; devo però aggiungere che, sotto un profilo meramente tecnico, il bilancio che stiamo discutendo ha una sua logica e si avvicina molto a quella che richiede conti ben fatti e coerenti fra entrate e uscite. ossia impegni di spesa e soddisfazione dei medesimi secondo un disegno che guarda i bisogni prioritari da soddisfare rispetto alla domanda che la comunità piemontese esprime e nello stesso tempo alle disponibilità.
Dico queste cose non per dovere di solidarietà nei confronti dell'Assessore Gallarini che appartiene al mio stesso Partito, ma perch sono convincenti le argomentazioni portate dal relatore di maggioranza nonché l'analisi del documento. Ciò che ha detto il collega Zanoletti (avete sentito, quindi non è il caso di ripetere cose già ascoltate.
Se analizziamo invece il documento sottoposto alla nostra attenzione occorre rilevare innanzitutto che la Giunta ha tenuto conto delle esigenze della comunità piemontese dando priorità di investimenti che riguardano beni nuovi e domande altrettanto nuove come quella dell'assistenza agli anziani. E' un problema che si rivela, con il passare del tempo, sempre più incalzante a causa dell'invecchiamento generalizzato della popolazione così come i problemi dell'ambiente e dell'inquinamento che richiedono con urgenza interventi per lo smaltimento dei rifiuti urbani ed industriali, il controllo delle risorse idriche, il risanamento delle zone compromesse.
Ricordo di sfuggita tanti problemi che gravano sulla Valle Bormida, di cui abbiamo discusso appena una settimana fa, quali l'incentivazione e il risparmio energetico.
Come la formazione professionale che, in un'epoca di rapidi mutamenti della domanda. insiste sul mondo del lavoro e richiede nuove figure di giovani preparati a rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
Come gli interventi, risolutivi da una parte, al crescente fenomeno dell'immigrazione extracomunitaria, che vede in Torino e nel Piemonte uno dei centri in cui si riversano le speranze di migliaia di persone in cerca di lavoro e di una ospitalità organizzata. Il fenomeno non possiamo ignorarlo, possiamo dissentire o meno su una legge che ha spalancato le porte più di quanto sarebbe stato necessario, ma dal momento che questa legge esiste, dobbiamo trovare il modo per alleggerirne il peso concorrendo a ridurre gli effetti negativi della medesima.
Quindi, seppure per le linee abbozzate, il bilancio che stiamo discutendo configura un disegno e un indirizzo di intenti. Concordo anch'io sulla necessità di colmare il disavanzo; mi pare che l'Assessore abbia innescato una manovra che a poco a poco tende a ridurre il deficit reale.
Auguriamoci che ad accelerare i tempi di questo ripiano concorra anche (approvazione in sede nazionale della legge di riforma dell'istituto regionale, una legge che, come tutti sappiamo, dovrebbe ridurre il divario fra le Regioni a Statuto speciale e quelle, come la nostra, a Statuto ordinario.
Ritengo anche che il documento debba avere un riferimento più preciso all'interno di un programma dettagliato, quel programma che la Giunta ci ha promesso entro pochi mesi: lo aspettiamo come ulteriore conferma degli indirizzi concordati a luglio tra le forze che governano questa Regione.
Il PSDI, che attualmente ha la responsabilità della delega al bilancio della Regione, si è impegnato uniformemente alla Giunta, come risulta dalla relazione introduttiva al bilancio del 1991 e già preannunciato in sede di assestamento del 1990, ad una verifica precisa e puntuale sulla situazione finanziaria.
In ogni caso, la situazione di disequilibrio di tipo contabile che dovesse emergere dalla verifica sarà stata determinata interamente dalle misure finanziarie operanti dal 1981 fino alla fine della scorsa legislatura. Non esistono ad oggi a livelli ufficiali elementi tali da consentire di affermare che il disequilibrio delle reintegrazioni e delle reimpostazioni è diverso da quello che si evidenzia nella relazione che accompagna il documento contabile e che è stato ufficializzato dalla Giunta con un articolo inserito nella legge di assestamento per il 1989 e per il 1990.
Non so a chi giovi e quanto giovino gli allarmi espressi in quest'aula ieri e oggi. Né credo che lo spostamento di qualche decina di milioni da un capitolo all'altro cambi la sostanza di un bilancio che presenta ben pochi spiragli di manovra.
Il bilancio è quel che è, e la Regione, priva di effettiva autonomia resta ancorata ad un ruolo di basso profilo.
Rilanciarne immagine e ruolo spetta a noi tutti, ai Partiti che rappresentiamo; dipende dalla capacità di insistere a fianco delle altre Regioni che lamentano i nostri stessi problemi far decollare, a livello parlamentare, quelle leggi che ridefiniscano le autonomie regionali.
Per i motivi che ho rapidamente illustrato e con la speranza appena espressa, ritengo motivato il voto favorevole del Gruppo socialdemocratico al documento in questione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.
FERRARA Signor Presidente, colleghi Consiglieri, con il mio intervento di ieri pensavo di avere esaurito i tempi concessimi e non avevo più intenzione di fare una dichiarazione di voto. A conclusione del dibattito, mi pare per opportuno farla per mettere in evidenza la non contraddizione tra il mio intervento e lo stare nella maggioranza. Una scelta che ha fatto il Partito repubblicano, che ha fatto il Gruppo repubblicano, che ho fatto io e che ha fatto anche un innominato, che però non ho capito chi sia: qualcuno me lo deve spiegare perché tutti ci stiamo chiedendo chi è. Comunque è una scelta che il Partito ha fatto e devo dire che tutto questo è coerente.
Il documento che la maggioranza ha approvato nel mese di luglio è il documento fondamentale a cui si deve fare riferimento, è la guida, è l'indirizzo, è quello che fissa gli obiettivi di questa maggioranza. In quel documento ci sono alcuni principi che abbiamo non solo diviso, ma alcuni li abbiamo anche richiesti. Noi crediamo che quel documento esprima delle rilevanti e significative novità e originalità rispetto al passato.
Non siamo quindi in contraddizione se facciamo riferimento a quel documento fondamentale. E non sono venute meno le ragioni che c'erano a luglio.
Ieri nel mio intervento (che non è stato un esame dei capitoli uno per uno, non ne ho citato quasi nessuno se non per qualche battuta) ho cercato di spiegare che le ragioni di preoccupazione che esistevano a luglio, ci sono tutte oggi, anzi, sono aggravate; quindi quel rigore che a luglio avevamo richiesto ha ancora più ragione di esistere oggi in questa situazione. Noi allora dicemmo che era necessario riesaminare da zero il bilancio e credo stia scritto in quel libro giallo, cioè rivedere le leggi delegificare in qualche misura. Ha ragione il Consigliere Marchini e sono d'accordo con lui quando dice che ci siamo ingessati: ma sgessiamoci allora, cerchiamo di incominciare a sgessarci! Ma per incominciare bisogna fare delle scelte. A noi è parso che questo bilancio non abbia avuto la forza di fare queste scelte.
Queste cose le abbiamo dette a luglio intervenendo sul programma della Giunta; avemmo qualche polemica con il PCI, il quale sosteneva che nulla era cambiato rispetto al passato, che era tutto uguale. Noi dicemmo che non era vero, che qualcosa era cambiato e ci credemmo, allora. che qualcosa era cambiato. E' per questo che chiediamo che qualcosa cambi, che ci siano degli evidenti segni di discontinuità rispetto ad alcune cose che non andavano bene in passato.
All'epoca parlammo di riaffermare i criteri della programmazione dell'ente uri ente capace di promuovere e di finanziare tutto quanto serva ad avvicinare il nostro Paese e la nostra Regione all'Europa. Ha ragione il Consigliere Marchini e io sono d'accordo con lui: migliorare i servizi alle imprese in primo luogo, ai cittadini, per l'ambiente, nell'agricoltura; in sostanza, migliorare le condizioni di vita, portare il nostro Paese in Europa, e non in bicicletta. Per questo mi sono permesso di dire che avevo qualche perplessità sul fatto che il 50% sulle piste ciclabili fosse una scelta strategica dei trasporti che ci avrebbe portato in Europa.
Come pure ponemmo già allora, ma lo ponemmo anche cinque anni fa e chi si ricorda sa che provocò anche un po' di tensione in questo Consiglio regionale, il problema del buco di bilancio, un problema che ci portiamo dietro da molto tempo e non abbiamo esitato ad esprimere appezzamento per la politica di rientro, proposta dall'Assessore, rispetto al buco esistente.
Ecco quello che abbiamo detto in quel nostro intervento di ieri.
Riteniamo corretto dire, in primo luogo verso di noi, ma anche verso la maggioranza, quello che si pensa, esprimere le proprie valutazioni parlarci francamente. E mi chiedo se non sia il compito, il ruolo di un partito piccolo ricordare, affermare, tenere alto il senso di questa esigenza di rinnovamento e di modifica: E' ruolo di un partito piccolo riconoscere queste inefficienze, oppure è anche ruolo di un partito piccolo tacere in ossequio ad una male intesa, dal nostro punto di vista solidarietà di maggioranza? Noi crediamo di esprimere solidarietà leale a questa maggioranza esprimendoci in questo modo. Pensiamo di essere stati in coerenza con questa convinzione comportandoci come ci siamo comportati oggi, esprimendo dei dubbi e degli apprezzamenti per quello che c'era da apprezzare; e saremo ugualmente coerenti domani quando, ben lieti, voteremo quei provvedimenti coerenti con la linea strategica di ampio respiro che la Regione pur deve darsi. Se questo non avverrà, con la stessa lealtà e correttezza sapremo esprimere il dissenso; sapendo anche che il dissenso può portare a volte lontano quando è ripetuto. Ma queste, proprio queste sono le ragioni del leale e coerente voto che il Partito repubblicano dà oggi al bilancio della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.
MONTICELLI Signor Presidente, credo che in sede di discussione sul bilancio siano quasi obbligate,da parte mia, almeno tre considerazioni.
Una prima considerazione sento di farla per il lavoro svolto dai colleghi del mio Gruppo, i quali hanno presentato un consistente numero di emendamenti, ma soprattutto consistenti, dal mio punto di vista per la qualità delle proposte. Sono emendamenti in cui sono indicate scelte precise su alcuni temi, non su un ventaglio indifferenziato di temi, e sono indicati con chiarezza i punti dove operare i tagli necessari per finanziare delle iniziative e delle attività aggiuntive; questo ha in qualche modo prodotto un risultato. Intanto un risultato si è ottenuto nelle repliche della Giunta, da parte di alcuni Assessori. In particolare nel pomeriggio, ma anche stamattina, si è ascoltato un continuo "sarebbe bello, sarebbe giusto, è vero, avete fatto bene, è proprio un punto interessante".
Il tutto, però, rimandato a due difficoltà. Una, la solita, la conosciamo: la struttura del bilancio, le scelte nazionali; l'altra, una difficoltà di tempi di esame e di valutazione da parte della Giunta. Io mi soffermo in modo particolare su questo secondo aspetto, anche se non andrebbe assolutamente sottovalutato l'altro in termini di efficacia, di incisività e di autorevolezza dell'iniziativa della Giunta regionale piemontese sui problemi del rapporto con il governo, con la dimensione nazionale.
Ma mi interessa dire qualcosa di più specifico sulla motivazione del "sarebbe bello, sarebbe giusto, è fatto molto bene ma non si può", che è stata portata nella discussione per tutta la mattina e poi, con qualche variazione sul tema, anche nel pomeriggio.
E mi soffermo su questo punto, colleghi, perché questa è una storia lunga. Una storia incominciata alla fine dello scorso anno, con un bilancio qualificato "tecnico", sul quale noi abbiamo fatto un'opposizione di principio che, ad un certo punto, è stata recepita dalla stessa Giunta che ha accettato di presentare l'esercizio provvisorio. Devo dire che i documenti della Giunta regionale sono stati presentati con un rispetto dei tempi accettabile. Un po' meno accettabile è la comprensibilità di quei testi, perché la prima versione della nota di variazione che ci è stata presentata, colleghi, non consentiva di capire pressoché nulla alla stragrande maggioranza dei presenti in quest'aula, tant'è vero che ricordo molto bene una riunione abbastanza movimentata dei Capigruppo in cui praticamente tutti i Capigruppo, in particolare quelli dei partiti di maggioranza, dissero "ma qui non si capisce niente". Fu chiesto un supplemento di informazione alla Giunta e la Giunta, devo dire anche qui lodevolmente, fece il supplemento di informazione e, forse per la prima volta da alcuni anni o forse per la prima volta da che esiste la Regione questi documenti di bilancio sono stati accompagnati da schede esplicative degli Assessorati. Bene.
E' stata una nostra sollecitazione, ma non solo nostra, ed è stata una risposta utile della Giunta. Si è fatta la consultazione, si è detto "la Giunta si esprimerà sulla consultazione", valuterà i risultati della consultazione, ci sono state numerose riunioni della I Commissione e delle Commissioni di merito. Si è detto che la Giunta avrebbe valutato le osservazioni espresse in queste sedi. Noi abbiamo presentato emendamenti testi di emendamenti scritti in Commissione: la Giunta ha continuato a riservarsi di valutare.
Siamo arrivati questa mattina e abbiamo scoperto che la Giunta non aveva valutato niente. Non aveva valutato né gli emendamenti, né le discussioni fatte in Commissione, né i risultati delle consultazioni. Non era in grado di cambiare, almeno questo appariva, una virgola di quel documento perché diceva "non siamo in grado di valutare oggi questi cambiamenti" e li rimandiamo ad un futuro più o meno determinato.
Allora, colleghi, come interpretare il fatto che ad un certo punto c'è stato un cambiamento di atteggiamento? Intanto mi chiedo perch l'atteggiamento un pochino più sensato, diciamo così, di oggi pomeriggio non sia stato assunto fin da stamane: perché la Giunta non è arrivata pronta politicamente all'appuntamento del dibattito in Consiglio di questi giorni? Questo è un rilievo politico che faccio alla Giunta, signor Presidente.
La Giunta non è arrivata pronta politicamente e si è resa necessaria una pressione da parte dei gruppi di opposizione attraverso gli emendamenti e i singoli interventi.
Ad un certo punto, credo vi sia stata anche una pressione dei Gruppi consiliari di maggioranza verso la Giunta, affinché la Giunta un po' in zona Cesarini, se non proprio a fischio finale dell'arbitro, decidesse di fare qualche cambiamento.
PICCHIONI A metà tempo.
MONTICELLI A metà del secondo dei tempi supplementari, collega Picchioni. A questo punto viene fuori dal cappello - mi scuso per questi particolari un po' banali - una legge di variazione (quasi pronta) di cui nessuno aveva mai saputo nulla. Noi, da dicembre, ci stiamo affannando sui plichi del cosiddetto bilancio "tecnico"; ad un certo punto arrivano la nota di variazione, le schede esplicative, le Commissioni, le consultazioni, e la Giunta sta già lavorando, senza informare nessuno (se non i Capigruppo alle tre del pomeriggio), ma al buio, senza dirci cosa c'è scritto, ad una nota di variazione già quasi approvata. Immagino che finché non approviamo il bilancio oggi non si possa approvare una nota di variazione. Ma è questo il modo di procedere? E' questo il rapporto di trasparenza, di chiarezza fra Giunta e Consiglio? Come si fa a lavorare così? E poi, soprattutto, e vengo a concludere, cosa c'è dietro a questi atteggiamenti, a questi comportamenti? Se mi è consentito, tomo un attimo su alcune questioni che ho citato questa mattina in un intervento breve, ma credo anche un po' secco nel tono e nel linguaggio. A me pare che tutto questo significhi che siamo di fronte ad una Giunta in stato estremo di debolezza, una Giunta che non è in grado di esprimere indirizzi programmatici univoci e chiari, che non è in grado di compiere delle scelte al suo interno e che non ha un rapporto reale di fiducia con la sua stessa maggioranza.
Io non mi spiego questi comportamenti se non in questo modo. Il collega Marchini ricordava prima quelle che lui, in sostanza, ha definito le malefatte delle Giunte di sinistra o il percorso delle Giunte di sinistra.
Esatto: era un disegno! Hai detto giusto, collega Marchini. Qui per colleghi, il disegno del pentapartito, dall'85 in poi, non l'abbiamo ancora capito e non si può continuare a dire che le vostre scelte negative sono ancora conseguenze delle cose che abbiamo fatto noi. Sono passati sei anni colleghi, da quando si chiuse la fase delle esperienze delle Giunte di sinistra. In sei anni cosa siete riusciti a fare per costruire un nuovo disegno? Io ho l'impressione che l'unica cosa che siete riusciti a fare è stato far degradare elementi forti non solo di disegno, ma di costruzioni concrete che le Giunte di sinistra avevano fatto in Piemonte. E quando dico costruzioni concrete, colleghi, parlo dei parchi, degli enti strumentali delle grandi scelte che hanno qualificato il Piemonte a livello nazionale.
Quelle scelte erano un disegno, e lo ha fatto la Giunta di sinistra.
Non abbiamo ancora capito qual è il disegno della vostra Giunta.
Quindi, mi 'spiego in questo modo il fatto che quando si va ad una discussione un po' più impegnativa politicamente, come quella sul bilancio vengano fuori dei problemi fra le forze politiche di maggioranza che non sono di poco conto. Non voglio in alcun modo sottovalutare l'intervento che ha fatto il collega Ferrara, in particolare ieri, né le dichiarazioni fatte ora dal collega Marchini, quando ha parlato di una maggioranza che ha il fiato corto. Non mi sento di sottovalutare quello che ha detto il collega Tapparo ieri nel suo intervento; poi ha detto che il bilancio va bene, ma prima di arrivare a dire "il bilancio va bene", ha delineato un quadro di esigenze di impostazione che è l'esatto contrario di quello che c'è nel bilancio dell'attuale Giunta: sembrava quasi che volesse dire "mi hanno costretto a dire che va bene, però in realtà non va bene nulla". E non posso nemmeno sottovalutare il fatto che tutte le volte che si arriva al "dunque" su questioni di rapporto Giunta-Consiglio si riscontrino contraddizioni anche fra il Gruppo della DC o il Gruppo socialista e la stessa Giunta. Colleghi, vorrei capire: siamo di fronte ad una crisi della Giunta? A una crisi della maggioranza? E' una cosa vicina? Ci dobbiamo preparare a queste evenienze? Quando ci informate di questi fatti? Dobbiamo aspettarceli dai giornali? Vorrei avere delle risposte chiare, perché se si mettono dei punti chiari, si capiscono i comportamenti.
Ma se poi, tutte le volte scopriamo che all'ultimo minuto la Giunta cambia tono nella risposta rispetto alle opposizioni, perché ci sono tensioni che la maggioranza non è più in grado di governare, oltre la spinta che produciamo noi come opposizione, la vicenda rischia di diventare anche un po' ingestibile. Ci si mette d'accordo in una sede, ad esempio i Capigruppo, si va in Commissione e le cose sono già cambiate; si decide una cosa in Commissione, si viene in aula e le cose sono già cambiate; si parte in un modo al mattino, al pomeriggio è già tutto l'opposto. Dietro a tutto questo, colleghi, c'è un'inconsistenza, io la chiamo anche crisi ormai, nei rapporti fra la maggioranza e la sua Giunta, forse anche una crisi di maggioranza e magari una crisi di Giunta.
Visto che il collega Picchioni ha la parola dopo di me, e visto che il Presidente della Giunta interverrà a chiusura di questo dibattito, pongo apertamente questi interrogativi: gradirei delle risposte per la chiarezza ed anche per la produttività del nostro lavoro.



PORCELLANA FRANCESCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Signor Presidente, colleghi Consiglieri, in questa sede di dichiarazione di voto potrei anche limitarmi a un richiamo puro e semplice alla relazione di minoranza che il nostro Gruppo ha presentato e che il collega Consigliere Zacchera ha illustrato. Ma gli eventi dell'odierno dibattito mi suggeriscono ulteriori osservazioni. Al riguardo devo rilevare e ricordare che l'atteggiamento della Giunta di queste prime ore del pomeriggio, attraverso le dichiarazioni fatte dal Presidente, consente di rilevare che si è spezzato quel muro attraverso il quale si era manifestato un sistematico e aprioristico "no" a tutti gli emendamenti presentati quasi che, come ho già avuto occasione di accennare nel corso di un breve intervento, fossero tutti in blocco irragionevoli, irrazionali, o comunque non accoglibili.
Devo riconoscere che in questo atteggiamento di sbarramento la Giunta era stata molto compatta; adesso c'è stato questo atteggiamento possibilista manifestatosi attraverso l'astensione su tutti gli emendamenti dell'opposizione a partire da quelli discussi dalle ore 15 in avanti, e nella dichiarazione di fare delle riflessioni su quelli precedentemente respinti. Però devo dire con franchezza che ho l'impressione - senza voler fare la "cassandra" (spero di sbagliarmi) - che questo atteggiamento di attenzione verso gli emendamenti - in particolare parlo di quelli della nostra parte politica oltre che di quelli delle altre forze di opposizione sia solo formale ed illusorio. Penso che da oggi alle prossime sedute di Commissione, allorquando si esaminerà la nota di variazione, la Giunta e il suo Presidente si sforzeranno (questo è il mio convincimento) di trovare una congrua motivazione per poter respingere tutti gli emendamenti, tolti i quattro, che peraltro sono una cosa di gran lunga modesta. rispetto a quelli presentati.
Fatta questa considerazione, va pure ricordato quanto è già stato detto circa la non presa in considerazione delle consultazioni. In sostanza (non è stato detto) la presa di posizione verso i soggetti consultati è stata questa: cari consultati, abbiamo preso buona nota di tutto quello che avete detto, però nulla abbiamo recepito nel bilancio, perché la proposta è rimasta sostanzialmente tale e quale.
E questo lo si coglie anche nella relazione del Presidente della I Commissione (non me ne voglia il collega Zanoletti): d'altro canto lui è stato portatore di un preciso inciso della Giunta, perché quando parla delle consultazioni nella parte narrativa ed espositiva di quanto è accaduto in I Commissione, dice che le consultazioni hanno fornito elementi di valutazione che consentiranno di verificare se vi sia compatibilità fra le osservazioni dei consultati e il documento programmatico. Questa sarebbe stata la migliore sede per fare questa verifica, per tenere conto interamente o in parte a seconda della valutazione della Giunta, di queste consultazioni. Ma anche questo non si è verificato e si è rimandato ancora una volta.
Quindi, in conclusione e anche tenuti presenti i discorsi e le parole fin troppo chiare dei colleghi Marchini e Ferrara, direi che è proprio esatto quanto è già stato osservato circa una situazione di emergenza, se non si vuole dire di crisi. Cercando di essere un pochino più generosi e obiettivi, si potrebbe dire di pre-crisi della Giunta e della sua maggioranza. Se così non fosse, le cose sarebbero andate ben diversamente.
soprattutto in questa sede nella quale è mancato anche il previo documento programmatico che, a mio avviso, era doveroso ed era stato promesso a fine luglio scorso quando era stato approvato il documento programmatico.
Ricordiamo tutti che era stato detto che (come d'altro canto è sempre stata prassi, visto che il Presidente Brizio si richiama sovente alla prassi e questo va benissimo) queste erano le linee programmatiche, che si sarebbe entrati nel dettaglio nei primi mesi del 1991 in occasione del bilancio "che dovrà avere il supporto" - questo era il filo conduttore, le parole esatte non erano queste - "di questi più incisivi perfezionamenti del documento programmatico". A questo punto non mi rimane che confermare il nostro motivato no, motivato soprattutto dalla nostra prègressa relazione di minoranza, non senza rilevare alla fine - questa è una constatazione oggettiva - che ancora una volta questo è un bilancio a contenuto principalmente burocratico, ma di scarso contenuto politico e di linee guida che hanno indotto a impostare in questa maniera il bilancio e tutte le sue poste.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.
PICCHIONI Signor Presidente, colleghi Consiglieri, desidero ringraziare innanzitutto il Presidente Brizio, l'Assessore Gallarini e la Giunta dello sforzo - piccolo o grande secondo i punti di vista - profuso in questo Consiglio, affinché la lettura del bilancio fosse la più leggibile e la più presentabile possibile. Voglio anche ringraziare il Presidente della I Commissione Zanoletti per l'aiuto e l'entusiasmo dato nel portare avanti questo lavoro, che per molti di noi è nuovo. Io non ho memoria storica, per cui non mi posso rifare, come fa sovente il Presidente, al passato. E non mi posso certamente rifare e mettermi negli anfratti o negli interstizi delle vicende ventennali di questa Regione per trovare il filo d'Arianna onde uscire dalle difficoltà contingenti o strutturali di questo o di quel cammino.
Però certamente alla fine di questa discussione rimangono nella mia mente luci ed ombre. Luci ed ombre che sono state portate avanti dai vari Consiglieri, che io ho seguito con la stessa solerzia degli Assessori e del Presidente di Giunta in tutte le loro articolazioni e in tutti i loro suggerimenti, e di cui mi sono fatto carico perché se questa assicurazione che noi abbiamo dato poc'anzi non deve essere solamente un'assicurazione formale e retorica per acquietare il Consiglio, certamente queste cose devono essere ancora oggetto di valutazione successiva nelle sedi opportune.
Sono state dette molte cose. Sono state dette molte cose che potrebbero trovare il loro architrave logico o politico' in quello che il collega Monticelli poc'anzi ha detto: "la separatezza fra Giunta e Consiglio". Per la discussione è stata varia, la documentazione è stata ricca e le consultazioni sono state appropriate.
Ieri il Consigliere Bresso ha detto che la lettura del bilancio è una lettura criptica o rapsodica, di cui non si può intravedere un filo conduttore logico; qualcun altro ha detto che gli obiettivi politici non sono stati definiti. Il Consigliere Tapparo ha parlato di una settorialità non come valore, ma come limite, e ha parlato anche di assessori feudo quasi a rivendicare una loro propria autonomia rispetto al governo complessivo della Giunta.
Detto tutto questo, noi dobbiamo prendere atto, proprio perché siamo nuovi in questo Consiglio, che il basto si aggiusta con l'andatura e l'andatura è fatta - per non fare delle metafore ciclistiche - dai destrieri che possono essere più o meno focosi oppure lenti come i cavalli di Pomerania. L'andatura è dunque data dal nostro temperamento, dal fatto di rapportare noi stessi ad un metodo che sia agibile e comunque acquisibile da tutto il Consiglio, dal fatto che le regole del gioco si debbano stabilire per cercare un metodo meno improvvisato e più garantista per tutti. Collega Staglianò, credo che tutto ciò non significhi cambiare le regole del gioco o le ruote del carro quando è in cammino.
E' un aggiustamento che abbiamo registrato, amico Monticelli, nel fatto che da parte vostra non si è assunto tanto un atteggiamento di ostruzionismo, e pertanto una forzatura dialettica o polemica nei confronti della maggioranza, ma ci si è mossi piuttosto in un clima di civile e corretto raffronto. Per questo abbiamo creduto opportuno farcene carico nei confronti della Giunta e anche nei confronti di tutti voi, affinché oggi si pervenisse ad un risultato accettabile per tutti. Per cui questa è questione di metodo. Una questione di metodo che certamente perseguiremo che forse fa confondere (e spesso in politica è molto pericoloso) le apparenze con la sostanza, che ci fa domandare che cosa c'è dietro l'angolo, che ci porta tutti a quella dietrologia più o meno politico romanzesca per cui vogliamo sempre individuare qualche cosa che non appare ma che di fatto vogliamo che ci sia.
Non credo che la Giunta sia debole. Secondo me, la Giunta ha un "bellissimo complesso di superiorità" anche nei confronti di questo Consiglio, ma la sua compattezza oggi diventa tanto più superiore e autorevole moralmente come politicamente se si confronta con tutti noi, se trova i raccordi, se trova le percorrenze possibili, se trova insomma gli elementi di equilibrio politici che sono certamente la sua forza e non la sua debolezza.
Ieri ho ascoltato il Presidente Brizio e mi è piaciuto il suo discorso autorevole, forte, sicuro e determinato: tuttavia, come amico devo anche dirgli, con sincerità, che questi discorsi devono essere il proemio ad un "fatto politico" come quello del bilancio, il quale non deve essere un qualunque accessorio o una coda di aggiustamento a delle richieste del Consiglio. E' nel bilancio che noi leggiamo la vita politica di questa Regione, è li che scopriamo le venature significanti di quello che sarà il nostro cammino, è lì che possiamo ravvisare la nostra carta di navigazione per i prossimi cinque anni.
Sono state dette tante cose e a proposito del bilancio sono state avanzate alcune osservazioni contro il 98% di spese rigide; qualcuno si è domandato se il rimanente 2%,i200 o 250 miliardi ci possono permettere una possibilità legislativa diversa, più articolata. Ma quali scelte prioritarie, con così poco? E' l'applicazione integrale della legge 158. Ma noi siamo capaci di attuare una politica impositiva coraggiosa? Dobbiamo dircelo! Si è sostenuto, in questa sede, che questo bilancio è una fotocopia di quello degli anni passati, ma l'Assessore Gallarini ha detto che combatteremo affinché il contenzioso sul'IVA, sull'IRPEF, almeno nella misura del 2 o 3% dell'introito complessivo, possa essere un fatto acquisibile anche per le Regioni a statuto normale. Si è parlato dei residui passivi, di come ridimensionarli attraverso semplificazioni di norme e procedure.
Però il Presidente Brizio ha detto una cosa che voglio ripetere qui: si è impegnato a presentare, con il documento di assestamento, un documento politico in cui finalmente le cifre siano aggiornate o conciliate con le idee. E noi siamo in attesa di queste idee perché l'organizzazione dei capitoli di bilancio deve avvenire attorno ad obiettivi politicamente definiti. Brizio, tu hai ricordato la questione istituzionale e l'applicazione dell'art. 117 della Costituzione, hai ricordato pertanto una vertenza con il Parlamento, con il Governo. Ma c'è anche una vertenza regionale nei confronti degli enti locali che ci circondano, la fibrillazione, per esempio, con il Comune di Torino, nei confronti del quale rischiamo di essere quasi un ente subalterno.
I colleghi Rivalta e Marchini hanno ricordato la legge n. 142. Questa legge diventa il punto non tanto di scontro per una cartografia, come ha scritto il collega Macchini, più o meno brillante, ma lo scontro e la possibilità immediata che questa nostra area, questa nostra città, questa padania piemontese possa essere effettivamente un'interlocutrice forte (come il lombardo-veneto oggi si proietta verso l'Ungheria e i Paesi dell'est) nei confronti della Francia e della Spagna. Faccio un'anticipazione personale, non del partito; la Regione non può essere solamente un autority che cerca di regolarizzare alcuni servizi, ma deve essere un governo complessivo del territorio, dove finalmente la massa fisica deve diventare un'entità psichica, regolandone lo sviluppo e distribuendone la quantità assimilando forse la qualità.
Noi dobbiamo diventare un soggetto istituzionale forte, e possiamo farlo anche non essendo - lo dico a tutti - a rimorchio dei privati, non dimostrando eccessiva timidezza o eccessiva sudditanza, ma cercando noi stessi di attuare una politica che diventi effettivamente portante anche per gli altri interlocutori di questa città e di questa regione.
Amico Monticelli, l'attività della Giunta, secondo quanto dici, sembra non esistere. Eppure il Presidente Brizio e la Giunta hanno portato avanti un piano triennale dell'ambiente, hanno portato avanti un discorso per l'alta velocità, hanno stanziato mille miliardi per la viabilità piemontese, hanno proposto una legge sulla pianificazione territoriale, la riforma della legge n. 56, e i primi provvedimenti sulla legge n. 142.
Per cui se ieri il collega Chiezzi diceva che il confronto non esiste perché il confronto è stato annullato da una elusione, noi dobbiamo anche dire che certamente l'elusione può significare omettere un confronto; egli però, non può dimenticare né le cifre, né i provvedimenti, né i tentativi né la politica che si è fatta a tutt'oggi.
Signor Presidente, il rinvio non è una politica, e si rivela nocivo soprattutto per la Regione Piemonte. Noi non possiamo fare una vertenza a Roma, una sfida europea se non siamo puntuali con i nostri provvedimenti dobbiamo essere credibili. Presentare l'aggiornamento del piano regionale di sviluppo, documento politico per cui lei si è impegnato, significa dare una legittimazione politica alle nostre necessità, significa statutizzare i nostri credi istituzionali, significa chiamare noi tutti alle nostre responsabilità prima di chiamare gli altri alle loro.
Ieri il Consigliere Rivalta ha detto che bisogna investire sull'intelligenza. Certo, bisogna investire sull'intelligenza anche con i provvedimenti che ci sono e con le proposte che sono state fatte. Bisogna investire sull'intelligenza anche perché un'epoca che sembrava foriera di gravissimi lutti si è chiusa con la fulminante guerra nel Golfo. Per cui ricordando le consultazioni con la Fiat e altri sulla probabile durata del conflitto, possiamo ridimensionare le preoccupazioni per l'occupazione e operare, forse, la ripresa fisiologica postbellica.
Oggi il collega Marchini, riprendendo il discorso di Ferrara, ha voluto richiamare una coerenza alla quale mi pare il Consigliere Ferrara abbia risposto puntualmente poco fa. Pero Marchini ha fatto una riflessione intelligente quando ha detto che occorre modificare certi settori di spesa e rivedere i compiti istituzionali rendendoli riconoscibili; rivolgendosi al Partito comunista ha detto: "Voi siete stati praticamente il soggetto forte nei confronti della società civile", nobilitando così una polemica spicciola. I partiti di massa sono un soggetto forte. L'amico Ferrara come l'amico Marchini possono sedere benissimo sulla sponda nobile del fiume perché loro sono i partiti di opinione. L'amico Ferrara può benissimo permettersi di lasciarsi indietro delle leggi non gradite o di ricorrere a certi archeismi anticlericali da legge Siccardi per cercare di fare alcune leggi e tralasciarne altre. Il PRI è un partito d'opinione rispettabilissimo - perché questi partiti sono anche la coscienza critica di noi tutti - ma un partito di massa come il Partito comunista o come la Democrazia Cristiana sono per forza di cose, per natura intrinseca, dei soggetti forti nei confronti della società civile, dovendo rispondere a particolari esigenze che spesso si traducono in piccole leggi, in quello che è purtroppo l'ammasso clientelare, per il quale certamente ci vuole il coraggio di un'inversione.
Voglio dire ancora una parola all'Assessore Nerviani. L'Assessore Nerviani nel suo bilancio ha salvato la dignità, la bandiera, per non dire la sostanza della cultura. Questo mi fa molto piacere, perch l'investimento culturale non è un fatto assolutamente ininfluente. Se vogliamo lo spostamento in avanti della nostra coscienza politica dobbiamo sempre assumerlo dalla cultura. Mi spiace che l'Assessore Nerviani sia stato attaccato da qualcuno. Però, Assessore Nerviani, le ricordo una battuta, che non riguarda lei, ma qualcuno al di fuori di quest'aula. C'è un anonimo inglese che dice: "La vanità di certi personaggi è tale che vogliono sempre essere la sposa di ogni matrimonio, il cervo di ogni caccia e il defunto di ogni funerale". Non se la prenda se qualche istituzione culturale l'attacca ingiustamente, anche perché sappiamo che la disponibilità di spesa non è mutata e che le procedure dei finanziamenti per il 1991 sono sempre le stesse. Non se la prenda. perché la cultura non ha una zona franca in cui dire e fare tutto quello che si vuole; e ognuno di noi, come cittadino e come politico, ha tutto il diritto di dire che il re è nudo, quando il re è nudo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sartoris.
SARTORIS Sarò molto breve, anche se non essendo mai intervenuta in questi due giorni potrei rivalermi del tempo non utilizzato; ma di parole se ne sono dette molte e quindi intervengo solo per dichiarazione di voto. Alcune questioni meriterebbero dei comizi, ma è inutile farli perché quando si parla tra sordi è difficile capirsi.
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, nel leggere le dichiarazioni roboanti e stentoree rilasciate in questi giorni alla stampa dalla Giunta regionale, parrebbe che finalmente un grande vento autonomista si stia levando dal Piemonte: discorsi di stati generali piemontesi, rilanci di ipotetiche feste piemontesi, democristiani che si scoprono autonomisti.
Tutto un fervore di regionalismo che invece - guarda un po' che strana combinazione - fa un frettoloso naufragio quando dalle parole si deve passare ai fatti. Allora il vento del nord si trasforma in mugugno, un appena percettibile sospiro di protesta, perché da Roma i soldi non arrivano, la voglia di fare - ammesso che ce l'abbiate - viene frustrata e le buone intenzioni restano tali.
Caro Presidente Brizio, lei può anche andare a dire che vuol fare gli Stati generali, ma poi nei fatti i vostri stati politici sono pietosi e i generali non sono neanche caporali. Si realizza quello che Piemont dice da sempre: in uno Stato profondamente centralista, in un Parlamento a forte egemonia meridionale, il Piemonte ha autonomie vuote, di facciata, inutili.
Non è certo questo lo Stato generale che può pensare di farsi sentire a Roma. Ben diverso dovrebbe essere l'atteggiamento di un esecutivo politico conscio dei compiti che ha di fronte alla collettività piemontese che deve amministrare e difendere. Sarebbe ora di realizzare un effettivo sforzo per aprire nei confronti del Governo centrale un contenzioso che veda prima di tutto la riappropriazione da parte nostra delle risorse.
Cosa avete fatto in questa direzione? Un bel nulla, caro Brizio. Anzi avete accettate di trasformarvi in grandi gabellieri che aggiungono alle tasse romane le tasse regionali. Scelta che i vostri partiti, il vostro governo, la vostra classe dirigente vi ha e ci ha, come contribuenti imposto anche per rendere il più possibile impopolare l'istituto regionale.
E voi a subire, strillando un pochino come gallinelle spennacchiate, ma non è certo questa la capacità di governo che le situazioni ed i tempi pretendono.
Ecco perché il vostro bilancio è all'osso, i soldi dei contribuenti piemontesi vanno a Roma e non tornano, se non col contagocce. Devono andare nella voragine senza fondo del sud, delle partecipazioni statali decotte e gonfiate. degli aiuti alla Somalia prima e a qualche altro dittatorello africano poi. E voi avete il coraggio di continuare con il tran tran di sempre, senza neanche capire che, proprio strozzandovi nelle risorse, Roma crea le condizioni per svuotare del tutto un istituto come quello regionale che è stato fatto nascere il più tardi possibile e nel modo peggiore.
Noi autonomisti di Piemont non intendiamo certamente avallare una situazione scandalosa di questo tipo. Ecco perché la nostra opposizione è e resta puntuale e ferma. Ben altra dovrebbe essere la volontà politica operativa di una Giunta che sia prima piemontese e poi il meno possibile partitica.
Spenderete quelle briciole che vi daranno per extracomunitari, per bisognosi, dimenticando che la formazione professionale, sempre più penalizzata, dovrebbe aiutare i giovani piemontesi senza lavoro; spenderete miliardi peri soliti extracomunitari invasori privilegiati, per un'assistenza sanitaria solidamente a nostro carico, mentre per gli anziani non siete riusciti a trovare nulla di qualificante e di valido.
Mentre le comunità montane vengono strozzate dalla colonizzazione centralista che in questi giorni ha dimezzato loro i fondi, non esiste nel vostro striminzito e ragionieristico bilancio nulla in grado di qualificare il rilancio dell'economia delle vallate.



(Brusìo in aula e scampanellio da parte del Presidente)



PRESIDENTE

SARTORIS



PRESIDENTE

Ringrazio il Presidente che sta cercando di ripristinare il silenzio in quest'aula. Capisco che forse per alcuni le mie posizioni sono marginali e non interessano, però penso che un minimo di educazione sia dovuto nei confronti di chi, se non altro, è stato ad ascoltare per due giorni e non ha disturbato i lavori delle altre persone. In questa sala ognuno di noi è stato mandato dalla gente e ha il diritto e il dovere di esprimere le proprie idee. Sicuramente le mie non sono le vostre, per questo io sto da una parte e voi dall'altra, ma questo non giustifica il fatto che per le mie non si debba avere nessuno rispetto, mentre per le vostre se ne debba avere il massimo. Vedremo al momento delle elezioni quali posizioni rispetteranno di più le persone che stanno fuori da quest'aula, vedremo se rispetteranno di più le mie o le vostre. Credo di meritare un minimo di rispetto e mi sembra che in questo momento in quest'aula non ci sia.
Solo l'Assessore Cantore può illudersi che l'aria fritta di pochi contributi mirati possa avviare la montagna piemontese ad un rilancio effettivo; del resto non è un caso che la localizzazione degli interventi privilegi sempre le solite zone forti e dimentichi gran parte del Cuneese l'Alto Biellese - caro Squillario siamo sempre il fanalino di coda - e la Val Sesia.
Dico queste cose con profonda rabbia ed amarezza, perché devo constatare come una classe politica ingabbiata negli schemi di partito non sappia e non voglia cogliere le grandi occasioni di rilancio del Piemonte che pure potrebbero essere occasioni per un grande impegno di governo.
Il collega Tapparo, con un provinciale terzomondismo, ha negato valore ad organismi come COTRAO, mentre noi di Piemont restiamo dell'opinione che occorra andare nella direzione di qualificare...



PRESIDENTE

TAPPARO



PRESIDENTE

Guarda che hai capito esattamente l'opposto. Ho detto che bisogna valorizzare COTRAO.



PRESIDENTE

SARTORIS



PRESIDENTE

Penso che dobbiamo spingerci in quella direzione, altrimenti verremmo soffocati dal bipolarismo Milano e Roma. Se invece il Consigliere Tapparo è di quell'idea, mi sta bene.



PRESIDENTE

TAPPARO



PRESIDENTE

Le manderò i verbali della seduta di ieri affinché possa capire.



PRESIDENTE

SARTORIS



PRESIDENTE

Signor Presidente, vorrei poter leggere le paginette, ma si è disturbati da un brusio infernale; la gente fa i propri comodi, non vedo perché - e non parlo per invidia - quando parlava il collega Picchioni c'era un silenzio tale che si sentivano persino le mosche volare e quando parlano gli altri il silenzio non c'è. Queste sono gravi scorrettezze.
Tornando all'argomento, devo dire che da questa insoddisfazione profonda emerge sempre più chiaro il valore del progetto autonomista. Se in questo Paese ci fosse davvero un'informazione più attenta sulla realtà, non sarebbe difficile distinguere questa iniziativa per le autonomie regionali dalle barzellette di chi vorrebbe l'Italia a fette, ma ben saldamente inglobata dentro alla mentalità, ai poteri ed alle imposizioni che sopravvivono da decenni.
Purtroppo delle vere autonomie non parla più nessuno e, in fondo in fondo, anche per questo hanno finito per aver buon gioco e restare in sella, malgrado il bilancio politico di questo primo anno di tran tran gestionale sia deludente.
Noi di Piemont continuiamo a pensare che stiate svuotando di contenuti l'istituto regionale. A questa pochezza contrapponiamo l'ipotesi di trasformare le attuali strutture. Pensiamo, ad esempio, ad un Consiglio regionale non più come l'attuale Torino-centrico, ma somma dei Consigli provinciali della Regione sull'esempio di quanto già avviene fra Trento e Bolzano. Pensiamo che pesi troppo il vostro campanilismo, proprio perch zone che hanno una rappresentanza sottostimata (l'Astigiano o il Vercellese: l'Astigiano è rappresentato da un solo Consigliere e il Vercellese da tre) vengono facilmente umiliate. Stiamo dunque lavorando per portare nel dibattito politico una proposta di trasformazione di questa istituzione per meglio equilibrare le rappresentanze territoriali. Facciamo questa scelta perché crediamo che essa sia propedeutica, introduttiva alla possibilità di creare, o cercare almeno, nuove occasioni di impegno regionale, cosa che non si può certo fare in una situazione come quella attuale.
Sempre l'esempio del Trentino Alto Adige ci indica che è possibile ritagliare per le Province competenze nuove e reali, anche se questo porta ad aprire con il Governo centrale quei contenziosi di sostanza e non subalterni che la Giunta di Brizio non sa nemmeno dove stiano di casa.
L'Unione Piemonteisa è dunque fortemente critica nei confronti di una gestione subalterna a Roma di poche risorse. Nulla è stato tentato da parte vostra per cercare di creare condizioni di spesa e di investimento aprendo un grande contenzioso con Roma.
Qualche anno fa dei democristiani lombardi, come Guzzetti o Bassetti parlavano di questione settentrionale da aprire come carta forte per un nuovo regionalismo. Oggi in quest'aula un governo regionale senza spina dorsale, debole nelle proposte e nullo nelle ipotesi di lavoro, continua il solito andazzo di basso profilo del "giorno per giorno". Questa musica potrete ancora suonarla per qualche tempo - e lo abbiamo visto nel mio intervento - ma non potrete impedire che l'insoddisfazione della gente per il vostro non operare si trasformi in rabbia profonda. Ho almeno la soddisfazione di aver dato, con molta fatica, voce al no della gente piemontese ai vostri metodi, alle vostre occasioni mancate. alle incapacità assolute di un sistema politico che non ha nulla da dire.
Per questi motivi, voterò no al bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.
ROSSA Signor Presidente, di mio è l'ultimo intervento prima del passaggio alla votazione. Se da una parte è un onore, dall'altra è un onere perché se non si è in grado di dire delle cose nuove si rischia di trovarsi di fronte a posizioni che sono già state espresse. Tuttavia, indipendentemente dagli imprevisti a cui può andare incontro chi svolge l'ultimo intervento, mi sembra di poter rilevare che siamo al termine di un importante dibattito.
Al di là delle considerazioni sulla rilevanza relativa del bilancio questo rappresenta comunque e sempre un momento molto importante. E lo testimonia l'ampia discussione avvenuta sia nella giornata di ieri che in quella di oggi; lo testimoniano gli impegni assunti in modo particolare attraverso la I Commissione, di cui ha relazionato il suo Presidente, e i buoni risultati sortiti dalle consultazioni. Queste hanno soprattutto messo in evidenza un'attenzione particolare delle categorie produttive rispetto agli enti locali e sono state sottolineate positivamente dalla parte viva avanzata e produttiva della Regione. Questo non può che onorarci e sospingerci a lanciare un messaggio agli enti locali verso una maggiore attenzione ad una società che sta cambiando velocemente.
Sono grato all'Assessore Gallarini, al Presidente e agli altri Assessori per avere concorso ad offrirci un quadro politico e programmatico. E' un impegno che viene da lontano: prima quello dell'Assessore Croso, poi quello di Gallarini.
L'Assessore Gallarini ha raccolto questa eredità proprio nel passaggio tra una legislatura e l'altra. E' un discorso che abbiamo cercato di fare perché se da una parte l'Assessore Gallarini non poteva che ricevere l'impostazione sulla quale si è costruita la nuova maggioranza ed il nuovo governo regionale dopo le elezioni del 1990, dall'altra abbiamo avvertito ed egli non meno degli altri, la necessità di dover andare ad un qualche cosa di diverso. Questa necessità, emersa dal dibattito, è stata portata all'attenzione del Consiglio anche dall'intervento del collega Tapparo ed è stata sottolineata dalle varie posizioni espresse in aula. Quindi, mentre rileviamo positivamente il risultato raggiunto; riteniamo che occorra compiere qualche passo in avanti. E' con serenità e con i1 senso di tranquillità che può avere un partito come il nostro - che non è un piccolo partito, che ha un suo ruolo da svolgere e che intende svilupparlo in prospettiva - che diamo il nostro sostegno alla Giunta.
Una Giunta che ha incominciato a lavorare e che ha di fronte a sé un grosso lavoro da svolgere. A questa Giunta va il nostro sostegno leale e convinto, un sostegno che non è ondivago, ma che è in grado di mettere in luce le prospettive che occorre portare avanti in Piemonte, senza esulare da quelle che sono le necessità, le questioni e i correttivi da porre in atto. Questa è la valutazione che il Partito socialista intende dare ritenendo che i problemi vadano affrontati per quello che sono, senza enfasi e senza assumere atteggiamenti che in qualche misura tendano "a farci prendere la mano".
Per esempio. nel corso della giornata ho rilevato che il bilancio proprio in relazione al fatto che si colloca a metà tra una fase che ci lasciamo alle spalle e una nuova, ha avvertito questo stato di transizione.
Il bilancio è stato preparato secondo regole che abbiamo sempre seguito almeno per la parte che mi compete e che è a mia conoscenza, nei cinque anni passati. D'altro canto ciascuno deve assumere le proprie responsabilità: la maggioranza chiamata a governare assuma le sue l'opposizione faccia la sua parte.
Sono tra quelli che hanno condiviso il rapporto sereno che, seppure nella distinzione dei ruoli, si è andato sviluppando. Si è cercato di esplorare qualcosa di nuovo che è emerso soltanto nella giornata di oggi.
Forse siamo di fronte a qualcosa a cui pensare. Credo innanzitutto che una Regione che voglia svolgere il suo ruolo debba anche pensare a un modo nuovo di costruire il bilancio. Al di là di una Giunta che ha le sue idee che può essere forte e che può apparire aperta, al di là delle convinzioni che può presentare una Giunta, sono convinto che sia necessario andare ad una impostazione di bilancio aperta. Forse è venuto questo momento.
Ciò non significa che si debba realizzare una confusione di parte, ma vuole significare una costruzione che veramente si avvalga dei contributi che sono venuti dalle consultazioni, dal dibattito e dalle cose come noi abbiamo pensato di farle. Ci sono due modi per governare. Uno è quello di definire le posizioni, mettere dei paletti e poi portare avanti quelle posizioni. L'altro è quello di, pur nel rispetto di alcune posizioni prevalenti. sentirsi aperti a discutere e a vedere se anche dalle opposizioni, da coloro che non appartengono alla maggioranza, può venire qualche contributo - come in genere avviene - che può essere utilizzato. I quattro contributi accolti oggi hanno un significato rilevante, così come ha un significato rilevante la disponibilità a verificare, nella nota di variazione, le possibilità per realizzare un nuovo rapporto. Mi pare che questo rientri nel quadro di un nuovo rapporto Giunta-Consiglio. Il Consiglio vuole svolgere la sua parte, vuole avere il suo ruolo ed è giusto che abbia questa possibilità, però sempre nell'ambito di una distinzione, e non di un'ammucchiata. Non intendiamo, come socialisti, pensare ad una ammucchiata, perché questo naturalmente porterebbe alla paralisi, ma pensiamo ad una possibilità che sia realizzabile per un governo adeguato a questa Regione Piemonte.
E' stato chiesto se siamo di fronte ad una Giunta in crisi. La risposta è già stata data: la Giunta non è né in crisi, né in precrisi, né in stato di coma; è una Giunta che ha avviato un discorso che può dare dei grossi risultati. Ho fiducia che questo bilancio cammini parallelamente al Piano di sviluppo e ponga al centro dell'attenzione quei nuovi rapporti che la Regione Piemonte deve sviluppare con la società produttiva, con gli enti locali e con il livello nazionale affinché, insieme alle altre Regioni possa entrare nel grande dibattito sulle riforme istituzionali, per dare una risposta alle attese legittime della gente e delle comunità locali che avvertono l'esigenza del cambiamento.
A questo proposito suggerirei una conferenza nazionale delle Regioni.
Non si tratta di andare in Europa in bicicletta, né con la Ferrari: si tratta di andarci con passo realistico. Quel passo realistico che consenta davvero al Paese, a ciascuna Regione e alle Regioni nel loro insieme, di segnalarsi come la guida politica e programmatica di qualcosa che sta cambiando. Questo, mi sembra si possa dire. Quindi, recuperare i ritardi impegnare di più le nostre intelligenze, promuovere nuovi rapporti guardare con attenzione alle cose nuove. Tra queste, la legge n. 142 rappresenta sicuramente una grande occasione per un grosso cambiamento da realizzare nei rapporti a livello piemontese, ma anche a livello politico nazionale. Queste sono le cose che possono essere legate al dibattito sul bilancio. Ritengo positivo il dibattito sul bilancio e le conclusioni a cui stiamo arrivando: una spinta che ci aiuta in quei settori che domandano un indirizzo nuovo, dalla sanità al lavoro, alla scuola, alla casa all'agricoltura, alla programmazione, all'ambiente, al turismo, alla cultura, alla viabilità. Credo che, anche con quel poco che la Regione dispone, sia importante indirizzarci in questa direzione per mobilitare nuove attenzioni, nuove risorse e nuove disponibilità. Si governa realizzando dei progetti, immaginando delle cose da fare. Mi auguro Presidente della Giunta, colleghi del governo, Presidente del Consiglio che davvero si prenda consapevolezza dei tempi che corrono anche in questa Regione Piemonte per realizzare quelle attese che sono la ragione di fondo della grandezza di un Piemonte che ha fatto la storia luminosa del passato e che può giocare delle grosse carte in futuro, non solo per il nostro Paese, ma appunto in quell'Europa a cui guardiamo con grande fiducia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marino per l'ultimo intervento prima di passare alla votazione.



(Voce: Ma non era l'ultimo quello del Consigliere Rossa?)



PRESIDENTE

MARINO



PRESIDENTE

Non so chi abbia deciso che l'intervento del Consigliere Rossa sarebbe stato l'ultimo.
Come molti altri Consiglieri, credo che questa sia la prima volta in cui si affronta una discussione sul bilancio di previsione. Devo dire sinceramente e senza polemica che, fino all'intervento del Capogruppo della DC, Picchioni, il senso di questo dibattito non lo avevo colto. né coglievo le motivazioni per le quali da due giorni eravamo all'interno di quest'aula.
Ritengo che l'intervento del Capogruppo della DC - che lo si condivida o meno, lo sottolineo abbia dato una dignità politica a questa maggioranza. Il problema di fondo è che, come in altre occasioni, c'è un ritardo di tempi, all'interno delle discussioni in questo Consiglio, fra il momento in cui è percepibile da parte di tutti che si sta andando su strade chiuse e il momento in cui qualcuno da parte della maggioranza pubblicamente ne prende atto.
Quando parlavo dell'intervento del Consigliere Picchioni, non parlavo soltanto dell'intervento pubblico all'interno di quest'aula, ma mi riferivo anche dell'intervento al di fuori di quest'aula, quello che ha portato a ridare un senso alle ultime ore di questa discussione. Personalmente non sono affatto contento, come credo non lo siano anche altri Verdi, degli emendamenti che, in extremis, questa Giunta ha concesso a queste quindici o venti ore di dibattito. Anche il Consigliere Monticelli, alla riunione dei Capigruppo, ha detto che questi non sono gli emendamenti politicamente più significativi, perlomeno per alcune culture ed aree politiche presenti nell'opposizione.
Il problema è che noi dobbiamo costantemente confrontarci con una maggioranza, che ogni tanto riesce a ritrovare degli elementi di maggiore dignità al proprio ruolo di governo, e un quotidiano legiferare della Giunta. che questa dignità non ha.
E' vero: ci sono elementi di rigidità che presuppongono difficoltà reali a modificare le politiche di un bilancio. Non sono un esperto sull'argomento. però quando in un bilancio di circa 9.500 miliardi, solo 200 o 300 possono essere terreno di eventuale contrattazione, è evidente l'elemento di rigidità oggettivo, sia per chi sta all'opposizione, sia per chi governa. Attraverso questa strada, probabilmente diventerebbe più interessante una discussione sul problema delle autonomie locali. E' evidente che, anche per la migliore Giunta (partendo dal mio punto di vista ambientalista) che avesse per il 98% del suo bilancio una rigidità rispetto ai capitoli di spesa, una discussione affrontata in questi termini potrebbe ridare dignità al problema delle autonomie locali, o meglio, al problema della mancanza di reale autonomia locale che oggi la Regione Piemonte ha.
C'è un altro elemento di rigidità e che riguarda la suddivisione in generale dei capitoli di spesa. Segnalo con preoccupazione un fatto.
Il 60% dei 9500 miliardi è destinato al capitolo "sanità e assistenza".
In questi due giorni, però, il dibattito sul problema della sanità e assistenza nella Regione Piemonte non è avvenuto in quest'aula, ma sui giornali, attraverso le cose che si stanno verificando, in particolare rispetto al problema degli anziani. Segnalo quindi con preoccupazione la totale mancanza di discussione su una parte: così consistente del bilancio e su una parte così consistente della vita quotidiana di tutti i cittadini piemontesi.
Detto questo e riconosciute alcune rigidità che non dipendono dalle volontà politiche di una Giunta, non posso esimermi dal rilevare che dei segnali diversi andavano comunque dati. Questa mattina citavo la legge con la quale la Giunta stanzia 100 milioni per l'agricoltura biologica. E' una cifra più o meno pari a quella che la Regione Piemonte stanzia per finanziare l'Agenda Monaci. Le risposte dell'Assessore Lombardi sostanzialmente aggiravano la questione. Al di là delle rigidità imposte da altri, non ci sono scelte politiche diametralmente opposte o diverse da quelle degli anni trascorsi; ci sono delle cose sulle quali è responsabilità precisa e possibilità precisa di una Giunta dare o non dare dei segnali che, a tutt'oggi, non sono stati dati.
Concludo facendo una considerazione sulla questione della bicicletta.
Il Consigliere Marchini, con una battuta, diceva al Presidente della Giunta che non è sulla canna della bicicletta che si può entrare in Europa.
Ebbene, io dissento da questa impostazione culturale. Con la bicicletta non si andrà da nessuna parte se, come su tante altre questioni di grande rilevanza politica e culturale e di grande rilevanza sul piano della vita quotidiana dei cittadini, anche questa questione verrà assunta dalla Giunta come marginale. All'interno di una scelta generale di altro tipo, inserirla così, tanto per far vedere che ci si occupa anche della bicicletta, non ci permetterà di andare né in Europa né a Moncalieri. Solo assumendola come scelta reale di grande dimensione rispetto alla vita quotidiana dei cittadini, la bicicletta può diventare un mezzo con il quale andare in Europa. Tant'è che ci sono delle capitali europee, fra le tante cito Amsterdam, dove il centro della città è stato radicalmente modificato attraverso una politica dei trasporti che presuppone prevalentemente l'uso della bicicletta. Ebbene, anche attraverso questa rilevante scelta Amsterdam è diventata un centro di attrazione europea, se non mondiale, che porta turismo, soldi, ecc. Insomma, quando una scelta non assume la dimensione di una pulce, diversa da quella che a volte sento qui dentro diventa una scelta a valenza regionale, una scelta a valenza europea.
Se il centro di Torino avesse una vivibilità diversa, forse gli Assessori al turismo sarebbero più soddisfatti di quanto lo siano in questo momento.



PRESIDENTE

Il dibattito generale è così concluso.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri.
L'intero testo di legge è approvato.
Passiamo ora all'esame degli ordini del giorno connessi alla legge di bilancio. Il primo è stato presentato dal Consigliere Cucco, il secondo a firma dei Consiglieri Rossa, Ferraris, Fulcheri, Goglio e Ferrara.
La parola al Consigliere Cucco, che illustra il suo ordine del giorno.
CUCCO L'ordine del giorno è stato preparato prima dello svolgimento della discussione sul bilancio, ma in realtà da questa discussione ha tratto numerosissime argomentazioni in più rispetto alle precedenti.
E' un documento che non dà nessuna valutazione di merito sull'operato della Giunta o sulla redazione del bilancio, ma rappresenta un contributo piccolo o perlomeno limitato alle mie possibilità, per una diversa redazione del bilancio stesso. Desidero leggere questo ordine del giorno: "Il Consiglio regionale del Piemonte al fine di incrementare trasparenza ed efficacia dell'attività regionale anche attraverso il bilancio e la sua gestione dà mandato alla Giunta regionale di predisporre e presentare al Consiglio, in sede di discussione del rendiconto 1990. un progetto per: l'introduzione di una contabilità dei costi per l'area delle spese di funzionamento una ricapitolazione della spesa che individui la quota di risorse per la struttura regionale, la quota di risorse per la gestione diretta dei servizi e la quota di risorse trasferite od assegnate ad enti locali istituzioni e privati per ciascuna delle aree di spesa un'analisi particolareggiata sugli ultimi tre esercizi finanziari per quanto riguarda residui passivi ed economie di bilancio un'analisi particolareggiata delle risorse trasferite ad altri enti per l'esercizio di funzioni delegate".
Sostanzialmente questo ordine del giorno richiede un'attività di studio e di analisi su quanto è avvenuto negli anni passati, al fine di affrontare il bilancio in un modo diverso, proprio sulla base delle cose dette anche in questo dibattito.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Rossa, Ferraris Fulcheri, Goglio e Ferrara è già stato ampiamente illustrato nei contenuti nel corso del dibattito da parte dei firmatari.
La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore al bilancio La Giunta si astiene sull'ordine del giorno presentato dal Consigliere Cucco, in quanto deve valutarlo. In questo momento, infatti, non sono in grado di dire se in sede di rendiconto sarò in condizione di ottemperare a tutto quanto è scritto in quel documento. Cercherò di farlo, ma non mi sento di impegnarmi già da questa sera. L'astensione della Giunta è un'astensione di disponibilità nel senso che, se le riesce, in sede di presentazione del rendiconto vedrà di adempiere a quanto è stato scritto in quell'ordine del giorno.
Per quanto riguarda il secondo ordine del giorno, quello presentato dai Consiglieri Rossa, Ferraris, Fulcheri, Goglio e Ferrara, la Giunta lo vota lo fa proprio e vedrà di recepirne le indicazioni.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 131 presentato dal Consigliere Cucco, del cui testo ha già dato lettura il Consigliere stesso nel corso della illustrazione di tale documento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 18 voti favorevoli e 26 astensioni.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 132 firmato dai Consiglieri Rossa, Ferraris, Fulcheri, Goglio e Ferrara, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte a conclusione dell'iter di formazione del bilancio di previsione per il 1991 esprime soddisfazione per il livello del confronto politico ed amministrativo e per la larga partecipazione delle forze sociali ed economiche che hanno recato un importante ed utile contributo all'approfondimento dei problemi della comunità piemontese.
Constata altresì con favore come la discussione sul bilancio sia stata segnata dall'aperta disponibilità della Giunta al confronto, ad una attenta valutazione dei contenuti e delle proposte emerse dal dibattito, ad un rinnovato modo di presentare i documenti contabili Si tratta di un metodo certamente perfettibile ma che esprime sin d'ora, con novità, la volontà di governare tenendo in forte considerazione le opinioni della società civile e politica.
Prende atto positivamente dell'impegno della Giunta, in sede di assestamento di bilancio, nel mese di giugno, allorquando la più definita quantificazione delle entrate e dei residui consentiranno di precisare le risorse ulteriormente disponibili, a verificare la possibilità di assumere ulteriori impegni rispetto a quelli già assunti selezionando i più rilevanti tra quelli emersi dalla consultazione e dal dibattito consiliare.
A tale scopo il Consiglio regionale, interprete di analoga sensibilità raccomanda alla Giunta regionale le seguenti questioni prioritarie: l. Adeguare i trasferimenti per i servizi socio assistenziali, in modo da consentire di recuperare sul tasso di inflazione e di privilegiare, con opportuna deliberazione, all'interno di ciascuna USSL. i trasferimenti ai Comuni minori ed ai Comuni montani e di istituire agevolazioni sulle tasse di circolazione per 'portatori di handicap.
2. Incrementare le disponibilità per l'assistenza scolastica, sia sotto forma di trasferimento ai Comuni che alle famiglie, per consentire un più agevole accesso al trasporto pubblico; l'intervento dovrà essere concentrato sui Comuni che avranno chiusa per il prossimo anno, ai sensi della L. 148190, la sede della Scuola Elementare. Un ulteriore stanziamento, sempre con le stesse priorità, potrà essere assegnato per l'acquisto di Scuolabus.
3. Mantenere gli impegni già assunti in modo unanime dal Consiglio regionale in merito alla grave crisi dell'agricoltura, con particolare attenzione ad un congruo rifinanziamento delle LL.RR.n.44/86 (Miglioramento dell'efficienza delle strutture agrarie), n. 40/87 (Consolidamento e sviluppo cooperazione), n. 35/88 (Carni bovine certificate) e n. 50/89 (Agriturismo).
4. Ripristinare il trasferimento alle Province della quota per Km di L 600.000 per la manutenzione stradale.
5. Rifinanziarie gli enti strumentali strategici (IRES, FINPIEMONTE.
CSI) evitando un progressivo degrado delle strutture e delle capacità operative.
6. Incrementare a fondo rischi per l'espansione del credito all'artigianato ed il fondo per l'abbattimento dei tassi del credito al commercio ed attuare una politica di difesa dell'occupazione essenzialmente su una azione di rafforzamento, del sistema della piccola impresa.
7. Sostenere l'applicazione della legge 142/90 con gli opportuni stanziamenti finanziari e con l'attivazione di un collegamento informatico della Regione con gli Enti locali.
8. Integrare, nella misura massima possibile, gli stanziamenti per le Comunità Montane qualora il Parlamento non provveda al ripristino degli stanziamenti 1990.
Il Consiglio regionale raccomanda infine alla Giunta: a) di mantenere fermo l'obiettivo in un graduale, ma costante rientro dal disavanzo cumulato negli anni scorsi b) di procedere ad un rigoroso esame della legislazione in atto al fine di accertarne l'efficacia e la produttività ed al fine di creare le premesse per una impostazione di bilancio non rigida e ripetitiva, ma flessibile ed adeguata e all'emergere di nuove questioni ed in grado di evitare un improduttivo utilizzo di risorse c) di avviare con la massima celerità la programmazione socio-economica e finanziarla presentando, prima dell'assestamento di bilancio, un documento di indirizzi programmatici d) di verificare, nell'ambito delle proprie possibilità e responsabilità, un'accelerazione e semplificazione delle procedure burocratiche al fine di evitare il cumulo di residui ed un peggioramento dei rapporti tra Regione e cittadini".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 16 contrari.
Ritenendo che su questo punto sia stato fatto un buon lavoro, ringrazio tutti i Consiglieri.


Argomento: Problemi energetici

Esame proposta di deliberazione n. 149: "Art, 9 della legge n. 10/1991 e D.M. 15121 1991 del Ministero dell'Industria, Commercio, Artigianato. Procedure di prima attuazione in materia di contributo per risparmio energetico"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 149.
Comunico che a pag. 2 di detta deliberazione deve leggersi, seconda riga, "pressoché" in luogo di "purché". Si tratta di un errore di carattere formale, per la cui correzione non è necessario l'emendamento.
La parola l'Assessore Vetrino.
VETRINO, Assessore all'energia Illustro questa deliberazione in quanto non è stato nominato un relatore e chiedo pertanto l'assenso del Presidente della Commissione a fornire alcune brevissime informazioni.
Intanto devo esprimere al Consiglio, così come ho già espresso al Presidente della Commissione, il mio rammarico per essere stata costretta a presentare questa deliberazione in termini così perentori e a dover richiedere ancora questa sera il voto; purtroppo questi termini sono stati indicati dalla legge nazionale, per cui entro il 15 marzo dobbiamo produrre il bando ed entro il 15 aprile trasmettere a Roma l'elenco delle domande che ci sono pervenute. Si tratta quindi di una gestione affrettata e io spero di avere altri momenti attraverso i quali incentrare un discorso più serio, coordinato ed organico attorno ai temi dell'energia.
Per la verità. fin dal mese di novembre 1990, quando, come Assessori eravamo stati invitati a presentare il nostro programma alla Commissione, avevo presentato un documento di circa trenta pagine nelle quali era individuato il percorso di un progetto regionale attorno ai temi dell'energia. Quindi io-spero che, al di là di questo momento affrettato nel quale ci avviamo ad approvare questa deliberazione propedeutica ci sia un altro momento di discussione, che sicuramente potrà essere quello relativo alla revisione della legge regionale n. 19, cosa che si rende necessaria per adeguarci alla nuova legge n. 9 dello Stato che abroga la famosa legge n. 308.
Questa materia è importante e, pur non facendo parte delle materie delegate di cui all'art. 117 della Costituzione, io credo che proprio su questa materia in questi anni e in questi mesi in modo particolare la Regione abbia dato e possa ancora dare un efficace contributo alla risoluzione dei problemi relativi all'attuazione delle scelte energetiche.
D'altra parte, devo riconoscere che la nuova legge dello Stato attribuisce alla Regione un ruolo nuovo, al di là della gestione dei contributi che continueremo a fare; viene infatti riconosciuto alla Regione un ruolo di programmazione per l'individuazione dei bacini e delle risorse, quindi ci aspettano dei momenti importanti di confronto che io spero possano avvenire nell'ambito della Commissione consiliare.
Questa deliberazione si colloca in quella che viene individuata come la politica del risparmio energetico, che è una delle politiche fondamentali su cui si gioca la partita dell'energia nei prossimi anni. Noi abbiamo già una certa esperienza; questa deliberazione propone criteri di attuazione per poter addivenire ai finanziamenti. Abbiamo stabilito delle percentuali (chi ha seguito questa materia anche negli anni passati sa che tre sono i filoni fondamentali su cui si articolano gli interventi del risparmio energetico), individuando nel 60% i finanziamenti che andranno al settore dell'industria: nel 30% i fondi destinati al settore dell'edilizia e nel 10% quelli destinati al settore dell'agricoltura.
Queste percentuali derivano dall'esperienza maturata fin dal 1984 in Piemonte: infatti nell'ambito di queste percentuali si è sviluppata l'attività del Servizio energetico.
Nel documento di cui vi parlavo sono anche indicati molto più precisamente il numero e il tipo degli interventi attuati in Piemonte nonché il risparmio che si è determinato.
Spero che questa deliberazione possa essere approvata da tutto il Consiglio perché rappresenta un momento importante per la nostra attività soprattutto perché probabilmente si tratta di cifre non indifferenti che potranno arrivare al Piemonte. Il piano del Ministro Battaglia prevede per i prossimi tre anni, per questo settore, 2.600 miliardi di intervento. Per il 1991 ci saranno a disposizione di tutte le Regioni 700 miliardi e speriamo che la nostra Regione si possa collocare con una cifra considerevole (questo dipenderà dal numero delle domande che ci perverranno). Nella passata gestione siamo arrivati ad avere 6.000 domande se per questa gestione dovessimo ricevere 6.000 avremmo dei grossi problemi di gestione anche semplicemente per protocollarle tutte. Infatti, il Servizio Energia, essendo un settore nuovo, registra purtroppo una grossa carenza organizzativa e di organico. Qualche volta in Giunta abbiamo occasione di parlare di questo problema e del fatto che ci sono dei settori nuovi della Regione che registrano grosse carenze. Si tratta dei settori emergenti dell'ambiente, dell'energia, il geologico, di quei servizi che dovranno segnare e qualificare l'attività della Regione nei prossimi anni e che sotto il profilo dell'organico presentano delle gravissime carenze ed incontrano grandissime difficoltà. Comunque questo è un problema più generale della Giunta.
C'è poi un problema di sensibilizzazione a questi problemi: abbiamo infatti difficoltà a far conoscere le nostre iniziative. Io non ho nemmeno la possibilità, perché non ho un capitolo di finanziamento ad hoc in bilancio, di far conoscere, attraverso non dico un manifesto ma quanto meno un annuncio sul giornale, le possibilità che si possono determinare.
Abbiamo cercato attraverso un piccolo volume, aiutati in questo lavoro dalla Consulta per la tutela del consumatore, di indirizzare questa nuova attività e di far conoscere la legge e le opzioni esistenti per gli utenti del Piemonte che nei vari settori (civile, industriale e agricolo) possono accedere a questi finanziamenti. Io mi affiderò anche all'opera di sensibilizzazione che ogni Consigliere regionale ha il dovere di fare attraverso le sedi decentrate, per sviluppare questo momento; momento che sarà purtroppo breve perché la Giunta ha bisogno della deliberazione, che questa sera assumeremo, per poter a sua volta indire il bando, pubblicarlo stampare i moduli, divulgarli ed ottenere, entro il 15 aprile, tutte le domande da inviare a Roma.
Credo di aver spiegato le difficoltà alle quali abbiamo dovuto far fronte e quindi di aver fatto comprendere anche la fretta con la quale nella Commissione consiliare competente e in questa sede chiediamo l'attenzione ed il voto favorevole su questa deliberazione da parte del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.
RIVALTA Esprimo il rammarico del nostro Gruppo perché, ancora una volta succede che su un indirizzo importante della politica regionale non abbiamo potuto avere un confronto approfondito sull'impostazione generale di questo settore per giungere a decisioni particolari come quelle contenute in questa deliberazione.
Prendiamo atto dei tempi imposti alla Giunta e all'Assessore Vetrino tempi operativi molto ristretti che nascono da una legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale a gennaio. Ci rendiamo quindi ben conto delle difficoltà operative che questo provvedimento determina.
Chiedo però che il Consiglio regionale, su impostazione della Giunta (mi riferisco alla relazione citata dall'Assessore Vetrino che è stata portata e pur succintamente illustrata in Commissione), metta all'o.d.g. di una prossima seduta la questione della politica energetica nella nostra Regione; invito inoltre tutti i Capigruppo a tenere conto dell'esigenza di discussione, prevedendola nel programma della Conferenza dei Capigruppo.
E' una discussione importante che ci vedrà anche divisi, visto che quello energetico è un problema grave e visto che - parlo dalla parte di chi ha assunto un atteggiamento molto cauto sui rischi che i problemi della produzione di energia pongono, in particolare di rifiuto del nucleare proprio in questo momento sta risorgendo il tentativo, l'indirizzo di ritornare al nucleare, e se si ritorna al nucleare in Italia la questione ritorna al Piemonte. E' bene quindi che la discussione si faccia preventivamente e non nel momento in cui qualche provvedimento nazionale verrà preso; discutere per cercare di utilizzare fino in fondo le possibilità che le fonti alternative al nucleare ci danno, nel quadro nazionale ed internazionale che oramai è quello di riferimento per qualsiasi politica energetica, per far sì che il Piemonte possa evitare il rischio di vedere insediata nel proprio territorio, in particolare nella Pianura Padana, una centrale nucleare che, per quanto scarsamente probabili, presenta comunque dei rischi che se dovessero verificarsi bloccherebbero di fatto la vita in questo catino padano. Spero proprio che presto ci sia una discussione su tali questioni.
Tra le fonti alternative di grande rilievo, quella che va sondata per prima e misurata fino in fondo è quella del risparmio energetico, che ha meno incidenza sull'ambiente sia perché consuma meno risorse sia perch rigetta meno inquinamenti nell'ambiente.
Ci pare quindi che questa deliberazione, pur nella fretta, debba essere attivata al più presto, anche se sarà solo un segmento della politica di risparmio energetico che si dovrà attuare, affinché qualcosa continui ad andare avanti rispetto ai due bandi precedenti (1984 e 1989).
Detto questo, considero anche corretto, seppure succinto, il modo con cui è stata presentata l'impostazione che individua alcuni criteri di riferimento per ripartire i finanziamenti fra i vari settori su cui vanno investiti. Si tratta di criteri che si rifanno ai consumi generali dei vari settori, a livello nazionale e credo anche a livello regionale, e che si rifanno alla domanda di risparmio dei vari settori espressi dai precedenti due bandi.
Da quel che ho capito e sentito, si rifanno anche alle prime valutazioni degli effetti che gli interventi di risparmio hanno generato e che quindi ci permettono di cogliere alcuni criteri di priorità, in modo da investire in determinati settori e secondo le linee di intervento più produttive. Sotto questo profilo approviamo la deliberazione, pur esprimendo il rammarico per la mancata discussione. Confidiamo che questa venga applicata, pur nella fretta, con maggiore attenzione possibile dal punto di vista della qualità.
Chiediamo che vengano organizzati i controlli: tra l'altro la legge statale di gennaio prevede i controlli sull'efficacia. E' una delle prime leggi che pone il problema del controllo dell'efficacia sull'effettivo risparmio che si genera con gli interventi, prevedendo la revoca del finanziamento ove questa efficacia non ci sia.
Si tratta di una legge significativamente innovativa, che pone qualche rischio all'operatore che riceve i finanziamenti se il suo programma o il suo progetto sono stati fittizi; mi sembra comunque molto giusta, molto corretta e va nella direzione che abbiamo richiesto nella discussione di bilancio in merito ai controlli di efficacia.
L'Assessore Vetrino ha sollevato problemi di operatività da parte della Giunta nell'applicazione di provvedimenti di questo genere.
Non voglio divulgarmi, anzi intendo finire questo mio intervento di appoggio alla deliberazione: mi richiamo a quanto ho detto in questo dibattito ieri e oggi sul bilancio: c'è davvero bisogno di un grande adeguamento dell'organizzazione degli uffici. della professionalità presente nella Regione, della strumentazione di gestione e di elaborazione dei dati al fine di dare elementi conoscitivi sull'efficacia della politica.
Ciò vale per questo settore se domani sarà una cosa difficile da gestire, ma sarà ancora più difficile da controllare e sarà ancora più difficile l'elaborazione per trarre da queste politiche i risultati rendere sempre più convincente e più efficace e puntuale la nostra azione.
Se vogliamo che il risparmio continui ad essere a lungo una delle politiche fondamentali e giuste da conseguire nel campo energetico, dobbiamo anche sapere che man mano che si va avanti le quote di risparmio saranno sempre minori e dovrà essere sempre più affinata l'azione che mira al risparmio.
Sotto questo profilo richiederà sempre più conoscenza, controllo valutazione critica delle politiche che si attuano. Oggi abbiamo pochi elementi; qualcuno c'è e dovrà servire sempre di più per indirizzare giustamente la richiesta delle domande su filoni davvero significativi.
Questo consentirà anche di ridurre le domande, di fare in modo che non vi siano domande che poi non possono essere accolte, sapendo anche che queste richiedono per la loro predisposizione una progettazione di fattibilità che costa in qualche caso diversi milioni di lire.
C'è quindi anche un problema di rispetto nei confronti di chi presenta le domande, nel senso che sarebbe opportuno indirizzare le domande soltanto verso quei filoni che hanno la possibilità di essere finanziati.
Fatte queste considerazioni, voteremo come già annunciato favorevolmente, ponendo il problema della discussione generale ed anche del merito applicativo di questa deliberazione.



PRESIDENTE

Assicuro il Consigliere Rivalta di aver colto la sua richiesta di un dibattito di carattere generale. Prossimamente verrà posta ai Capigruppo in modo che la Giunta possa esprimere la sua posizione ed anche eventualmente calendarizzare i tempi per arrivare su di un tema così importante e un dibattito preparato, non soltanto da parte della Giunta, ma anche del Consiglio.
La parola al Consigliere Staglianò.
STAGLIANO' Svolgerò poche considerazioni per annunciare il voto favorevole dei quattro Consiglieri Verdi e quindi intervengo anche a nome del collega Marino, oltre che dei colleghi Segre e Miglio. Stiamo parlando di una deliberazione che applica una legge su cui i Verdi si sono battuti in Parlamento con convinzione - che hanno alla fine votato - la quale assegna a tutti noi delle responsabilità precise affinché possa produrre effetti concreti.
La legge n. 10 del 1991, come già ricordava l'Assessore Vetrino assegna un ruolo importante alle Regioni nel campo del risparmio energetico, come ricordava proprio or ora il collega Rivalta. Come dimostrano le esperienze fatte ad esempio in California e in altri Paesi attraverso l'uso della leva fiscale, degli incentivi e così via, aziende e privati hanno portato un contributo rilevantissimo all'economia complessiva del bilancio energetico.
Per intraprendere con incisività questa nuova strada abbiamo bisogno di un bilancio di quanto ha fatto sin qui la Regione, ad esempio nell'applicazione della legge n. 308, che in qualche misura è superata dalla nuova legislazione; in questo senso abbiamo già richiesto in Commissione un approfondimento specifico la settimana scorsa. Abbiamo bisogno, anche attraverso questo bilancio, di definire, come Consiglio. le linee di politica energetica.
Da questo punto di vista non posso non ricordare che più volte nella precedente legislatura da parte nostra e di altri gruppi politici c'è stato un insistere costante, dopo l'esito discriminante del referendum sul nucleare nel nostro Paese e nella nostra regione, per giungere ad una conferenza regionale sull'energia, che non è stata mai tentata. Mi auguro che il nuovo Assessore voglia fare quello che nella precedente legislatura non si è stati in grado o non si è voluto fare.
Abbiamo richiesto formalmente in Commissione la settimana scorsa una comunicazione della Giunta che, se ho capito bene, l'Assessore già nella sua esposizione raccoglieva: il collega Rivalta l'ha rilanciata, quindi penso che dobbiamo arrivare rapidamente a questo dibattito, il più ampio possibile, in aula attraverso una fase istruttoria in sede di Commissione.
Abbiamo ritardi notevoli da recuperare, ritardi di ordine culturale oltre che programmatici. Auguriamoci tutti, su un argomento come questo.
buon lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.
CAVALLERA Signor Presidente, nell'annunciare il voto favorevole del Gruppo DC alla deliberazione in esame, non possiamo non sottolineare l'importanza del risparmio energetico all'interno di una articolata e saggia politica energetica. Naturalmente vi sono possibilità di intervento diverse, che sono offerte o da scelte autonome della Regione o, nel caso particolare dall'utilizzo di fondi statali nell'ambito della legislazione nazionale.
Certamente è possibile, anche attraverso lo strumento dei regolamenti edilizi, incidere nel comparto delle nuove costruzioni, così come è necessario sostenere finanziariamente le trasformazioni dei processi produttivi oppure delle installazioni esistenti.
Naturalmente la deliberazione che andiamo ad assumere è circoscritta in quanto si limita a stabilire una ripartizione di fondi tra i vari settori fondamentali: l'industria, l'agricoltura, il terziario.
Condividiamo anche noi la necessità che si svolga quanto prima un confronto sugli orientamenti di politica energetica della Giunta che abbiamo già avuto modo, nelle sue linee essenziali, di ascoltare durante il dibattito di insediamento della Giunta stessa.
Per la verità non ci troviamo all'anno "zero" in questa materia, perch la Giunta regionale ha già lavorato nella precedente legislatura: dobbiamo dare atto anche agli uffici che, pur nella carenza di personale, hanno operato come meglio hanno potuto nei limiti dell'organico esistente.
Quindi quella della tempestività degli interventi è una questione essenziale, collegata anche alla quantità e alla qualità degli interventi stessi. Se la struttura non venisse adeguata tempestivamente, rimarrebbe vanificato l'intervento in questo settore, intervento che va comunque mantenuto al di là delle vicende della guerra nel Golfo.
Non dimentichiamo che un certo tipo di provvedimento legislativo è stato assunto dalle Camere quando eravamo nel pieno della crisi del Golfo e magari adesso. per naturale rilassamento o per altre ragioni, si potrebbe ritenere rinviabile un intervento tempestivo in questo settore.
E' opportuno che si deliberi velocemente in questo senso e si vada all'interno della Conferenza dei Capigruppo o in Commissione, a convenire per poter svolgere un dibattito sugli orientamenti di politica energetica che, come hanno richiesto altri colleghi e così anche da parte nostra riteniamo possa essere oggetto di una proposta o comunicazione da parte dell'Assessore; eventualmente, potrà essere inserito all'interno delle linee programmatiche annunciate per i prossimi mesi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.
VETRINO, Assessore all'energia Raccolgo l'invito per un confronto, compatibilmente con i lavori di questo Consiglio che sono abbastanza congestionati; comunque si troverà sicuramente lo spazio per questo dibattito.
Qualcuno ha parlato di piccolo segmento della politica del risparmio energetico: questa è effettivamente la prima deliberazione, propedeutica necessaria per poter avviare un processo di lungo respiro. Al di là della politica del risparmio, che personalmente considero la prima politica, oggi abbiamo una serie di impegni che vanno dal campo dell'utilizzo delle fonti minori (è un settore su cui nella scorsa legislatura abbiamo molto discusso) ai processi di insediamento, sui quali dovremo confrontarci proprio per effetto della nuova legge dello Stato che ci obbliga a predisporre i piani delle risorse.
Ricordo che rispetto al sito di Trino ci sono delle indicazioni che vorrei comunicare al Consiglio, ma non attraverso la risposta, come a volte succede, ad una interrogazione.
Quello dei controlli è un tema complesso, come è stato sollevato da Rivalta, ed è stato indicato per la prima volta da una legge dello Stato.
A livello regionale abbiamo già cercato di attuarlo, per esempio facendo effettuare dal Politecnico dei collaudi sugli interventi il cui importo supera i200 milioni; invece, per quanto riguarda gli interventi al di sotto dei 200 milioni, i collaudi vengono effettuati all'interno della nostra struttura. Occorrerà anche andare alla revisione del Regolamento.
Abbiamo studiato - ho presentato in Commissione una proposta - la possibilità di alleggerire il Regolamento.
Soprattutto, però, dobbiamo confrontarci sugli obiettivi reali della legge, cioè verificare come attraverso l'esperienza vissuta sui due precedenti bandi gli obiettivi della legge statale n. 308 e della legge regionale n. 19 siano stati individuati o perseguiti.
Non dimentichiamo che queste leggi sono state fatte essenzialmente per favorire l'innovazione tecnologica nel settore delle piccole e medie imprese.
Dall'esperienza che ho avuto nei primi mesi della mia attività riconosco che non sempre si è colto questo segno; devo dire, purtroppo, che a volte sono le aziende che hanno la possibilità di farsi fare dei bei progetti quelle che poi riescono ad ottenere i maggiori finanziamenti: sono quindi le grandi aziende quelle che si dividono la fetta più grande della torta di questi interventi.
Dobbiamo perciò essere attenti e credo che l'occasione del dibattito in Consiglio o in Commissione sia importante al fine di individuare una concreta politica che possa cogliere nel segno gli obiettivi della legge dello Stato e soprattutto della nostra legge regionale, che andava nell'ottica di favorire gli interventi delle piccole e medie imprese.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione la deliberazione testè discussa, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.
Pongo ora in votazione l'immediata esecutività.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'immediata esecutività è approvata all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Monticelli. Ne ha facoltà.
MONTICELLI Signor Presidente, desidero fare una prenotazione per la prossima seduta di Consiglio: dal momento che avevamo chiesto che si facesse oggi compatibilmente con la discussione di bilancio ma ormai è tardi, sollecito la discussione generale sulla nota vicenda delle case di cura.



PRESIDENTE

Per la prossima seduta di Consiglio l'ordine del giorno è già completo: c'è un provvedimento già varato dalla Commissione e la prenotazione test fatta dal collega Monticelli.
Se la Giunta acconsente, si potrebbe affrontare anche l'ordine del giorno testépresentato, inerente all'Energest e sottoscritto da un largo numero di Gruppi. L'ordine del giorno verrà completato con i provvedimenti che saranno licenziati dalle Commissioni nei prossimi giorni.
Pertanto la Conferenza dei Capigruppo questa settimana non si terrà.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.45)



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