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Dettaglio seduta n.348 del 08/03/95 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 6) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Garino.


Argomento:

Interrogazioni (annunzio)


PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale le seguenti interrogazioni: n. 2649 dei Consiglieri Rivalta e Adduci: "Tunnel nel Po, Comune di San Mauro. Opportune verifiche circa la pericolosità del tunnel in questione a seguito dell'esondazione del fiume" n. 2650 dei Consiglieri Porcellana e Germanetto: "Regolamento CEE n.
2078. Circolare dell'Assessore Riba circa la necessità di rivedere i termini (CATAC)".


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Esaminiamo il punto 31) all'o.d.g.: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Comitato Regionale per il Servizio Radiotelevisivo del Piemonte (art. 2 L.R. n. 59/91) - Sostituzione del signor Grosso Giuseppe, esperto in materia radiotelevisiva.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Mara Battaglia.


Argomento: Nomine

Ente Fieristico EXPO 2000 S.p.A. (art. 3, L.R. n. 7/91) Consiglio di amministrazione. Nomina di quattro rappresentanti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Franco Ferrara, Riccardo Sartoris, Brigida Sacerdoti e Sergio Marchini (quest'ultimo designato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R.
n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento).


Argomento: Nomine

Ente Fieristico EXPO 2000 S.p.A. (art. 3, L.R. n. 7/91) - Collegio sindacale. Nomina di un Sindaco effettivo con funzioni di Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Edoardo Benedicenti.


Argomento: Nomine

Consusa S.c.p.A. (art. 17 Statuto). Nomina di un Sindaco con funzioni di Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Roberto Manni.


Argomento: Nomine

Consusa S.c.p.A. (art. 17 Statuto). Nomina di un Sindaco supplente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Luigi Vico.


Argomento: Nomine

SO.CO.TRAS. S.p.A. (L.R. n. 63/84) - Consiglio di amministrazione. Nomina di un rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Giuseppina Perrone.


Argomento: Nomine

Centro Agro-Alimentare di Torino S.p.A. CAAT (L.R. n. 63/87) Collegio sindacale. Nomina di un Sindaco effettivo con funzioni di Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Ruggero Ragazzoni.


Argomento: Nomine

Aeroporto di Cuneo Levaldigi S.p.A. (L.R. n. 25/80) Consiglio di amministrazione. Nomina di un rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Giuseppe Baravalle.


Argomento: Nomine

Aeroporto di Cuneo Levaldigi S.p.A. (L.R. n. 25/80) Collegio sindacale. Nomina di un Sindaco effettivo.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Massimo Cugnasco.


Argomento: Nomine

SACE S.p.A. - Aeroporto di Cerrione (L.R. n. 22/80) Consiglio di amministrazione. Nomina di due rappresentanti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Dario Bot. Rinvio a successiva seduta l'elezione del rappresentante restante, non avendo nessuno dei candidati riportato la maggioranza richiesta.


Argomento: Nomine

Società del Quartetto di Vercelli (art. 22, lettera f), dello Statuto) Consiglio di amministrazione. Nomina di un rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Alessandro Mormile.


Argomento: Nomine

Commissione regionale in materia di commercio su aree pubbliche (legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93). Nomina di un esperto supplente (Integrazione).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Clelia Francone.


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di commercio su aree pubbliche Provincia di Alessandria (legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93). Nomina di un membro effettivo (Integrazione).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Massimo Gabotto.


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di Commercio su aree pubbliche Provincia di Alessandria (legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93). Nomina di uno dei tre membri supplenti previsti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Piergiuseppe Rossi.


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di commercio su aree pubbliche Provincia di Asti (legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93). Nomina di due membri effettivi (Integrazione).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Stefano Pighetti e Anna Maria Olivieri.


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di commercio su aree pubbliche Provincia di Asti (legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93). Nomina di due dei tre membri supplenti previsti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo elette le signore Franca Bianco e e Giuliana Massa.


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di commercio su aree pubbliche Provincia di Biella (legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93). Nomina di tre membri effettivi.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Attilio Miglio, Lilia Mosca e Gianclemente Penna (quest'ultimo designato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento).


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di commercio su aree pubbliche Provincia di Cuneo (legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93). Nomina di due membri supplenti (Integrazione).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Vittorio Sabbatini e Roberto Gorrasi.


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di commercio su aree pubbliche Provincia di Novara (legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93). Nomina di un membro effettivo (Integrazione).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro nessun eletto non avendo il nominando riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di commercio su aree pubbliche Provincia di Verbania (legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93). Nomina di un membro effettivo (Integrazione).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro nessun eletto non avendo il nominando riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di commercio su aree pubbliche Provincia di Vercelli (legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93). Nomina di un membro effettivo (Integrazione).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro nessun eletto non avendo il nominando riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Cooperativa Artigiana di Garanzia - CO.FI.NART. (art. 12, L.R. n. 17/85) Provincia di Novara - Consiglio di amministrazione. Sostituzione del signor Dario Ferrari.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Nedo Cervar.


Argomento: Nomine

Commissione Tecnica e di Vigilanza Farmaceutica Provincia di Cuneo (art. 13, DPR n. 94/89) - Sostituzione del signor Giuseppe Rosano.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Antonella Bursconi.


Argomento: Nomine

Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza (art. 3, L.R. n. 30/84, mod art. 1 L.R. n. 20/85). Sostituzione del signor Maurizio Mancini.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Paolo Vineis.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame progetto di legge n. 564: "Norme per lo smaltimento, per il riutilizzo e per la riduzione dei rifiuti" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 564.
E' già stata svolta la relazione da parte del Consigliere Adduci.
Inizia ora il dibattito di carattere generale.
La parola al Consigliere Germanetto.
GERMANETTO Il disegno di legge è veramente importante. "La Stampa" oggi citava tra gli ultimi atti di questa legislatura, quello del liberal-federalista Roberto Vaglio per la disciplina e la promozione dell'attività equestre in Piemonte. Si vuole creare una figura particolare di accompagnatore turistico per escursioni a cavallo in montagna.
I nostri cittadini se leggono che il nostro ultimo atto è questo certamente non ci giudicheranno molto bene; all'o.d.g. ci sono argomenti molto più importanti.
Avevo letto la prima stesura del testo ed ero preoccupato, per cui avevo consegnato all'Assessore Marino alcune osservazioni. Avevo piacere di partecipare alle sedute, ma è stato praticamente impossibile per il turbinio e la confusione finale. Ho visto però che la Commissione ha cambiato alcuni commi e di questo sono veramente contento. Dopo l'accoglimento degli emendamenti proposti dalla Federpiemonte ho una valutazione più positiva.



PRESIDENTE

Come ha detto scusi? Gli emendamenti proposti da chi? GERMANETTO Dalla Federpiemonte.



PRESIDENTE

Io credevo che gli emendamenti venissero proposti dai Consiglieri.
GERMANETTO Qualche Consigliere li ha fatti suoi.
Dicevo che valuto il disegno di legge più positivo. Forse un maggior lasso di tempo avrebbe permesso di varare una legge più adeguata ai nostri tempi. Vorrei ancora aggiungere che noto con piacere che in questo disegno di legge si privilegiano i forni inceneritori e questo è importante, perch si abbandonano un po' le discariche che non risolvono il problema dei rifiuti. C'è ancora, nel disegno di legge, qualcosa che bisognerebbe rivedere riguardo all'art. 5: occorre che il concerto tra le Province interessate alla gestione di un unico bacino sia specificato indicando le modalità istituzionali attraverso le quali avviene: accordi di programma con promotore il Presidente della Provincia, che ha il maggior numero di quote nel bacino nel proprio territorio, obbligo di coordinare la fase di definizione del Piano provinciale rispettivo prima dell'adozione.
Invece sulle tariffe ho visto che nella stesura finale non si parla più di 150 lire al kg, ma soltanto più di 100 lire e questo mi trova consenziente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale La dichiarazione che devo fare è brevissima, ovviamente non abbiamo tanto tempo né per filosofeggiare né per articolare discussioni come in molti momenti in questa legislatura abbiamo fatto. Voglio sottolineare che al di là di quale Giunta, quali Assessori, quali colori e sfumature possano avere le prossime Giunte regionali, si troveranno comunque fra qualche mese di fronte ad una situazione di grandissima difficoltà. Se questa legge verrà votata, rappresenterà un pezzo degli strumenti necessari per gestire una situazione di difficoltà.
Per riprendere alcune battute fatte all'inizio della seduta consiliare devo dire che anche su questa legge, come per la legge sull'ARPA, che riguardano e coinvolgono diverse persone e molti interessi, è evidente che nei corridoi ci sono molti interlocutori. Non è un mistero: sull'Agenzia per l'ambiente siamo stati, ancora nelle ultime ore, ad affrontare, con numerosi interlocutori, una serie di problemi che restavano comunque aperti. Tanto più lo restano su questa legge, dove è evidente che ci sono comunque grandi interessi. E' una legge che ha una sua complessità, anche perché abolisce nove o dieci leggi regionali, quindi non è una "leggina sui rifiuti". Devo dire che, non ignorando le esigenze, le proposte e le perplessità di nessuno, ho cercato di evitare, pur ascoltando tutti quanti, che il senso di questa legge venisse snaturato.
In questa legge non ci sono né emendamenti della Lega Ambiente n emendamenti di Federpiemonte né emendamenti della Valle Versa n emendamenti di altri. Sto citando alcuni dei tanti interlocutori che, come dicevo prima, si sono agitati perché è naturale che lo facciano. Se qualcuno di questi interlocutori avesse posto il proprio problema in termini tali da snaturare questa legge io l'avrei ritirata: lo dico molto chiaramente. Quindi il Consiglio è libero di fare quello che vuole, di votare quello che vuole, a partire dal fatto che non vi è in alcun modo la possibilità di snaturare l'impostazione di fondo della legge. Sta al Consiglio regionale valutare se questa legge sia utile oppure no. Non esistono altre sedi né di destra né di sinistra né ambientaliste n antiambientaliste che più di tanto possano influire; lo dico con grande tranquillità.
Per quanto mi riguarda io non sono disponibile, pur nelle ultime ore ad accogliere alcunché che snaturi il senso di fondo della legge.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 hanno risposto SI 32 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 1) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma sesto, dopo le parole "delle aree non idonee alla realizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti", inserire il seguente capoverso: "La Giunta regionale definisce i criteri tecnici e procedurali generali per l'individuazione dei siti idonei allo smaltimento dei rifiuti, ai quali si attengono i soggetti proponenti gli impianti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 32 voti favorevoli e 5 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 2) Emendamento presentato dai Consiglieri Miglio, Giuliano e Chiezzi: al comma quarto, le parole "in situazione a regime" sono soppresse.
L'emendamento è accolto dalla Giunta. Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 32 voti favorevoli e 5 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 5 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
ART. 11 3) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma secondo, dopo le parole "futuri interventi locali di bonifica" sopprimere le parole "per nuovi impianti ed attrezzature".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 20 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).
4) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma quarto, ultimo rigo, sostituire le parole "lire centocinquanta" con le parole "lire cento".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 20 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).
5) Emendamento presentato dal Consigliere Miglio, Giuliano e Chiezzi: al comma quarto, dopo le parole "in discarica", aggiungere le parole "e negli impianti di termodistruzione".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).
6) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma quinto, secondo rigo, sostituire le parole "e la gestione" con le parole "e l'avviamento".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 20 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).
7) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma undicesimo, dopo le parole "la Giunta regionale provvede alla" aggiungere le parole "diminuzione ed alla" e dopo le parole "a livello territoriale" sostituire la parole "e" con la parola "o".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 20 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 11 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 26 voti favorevoli 20 voti contrari 4 astensioni 2 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 37 voti favorevoli 32 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
ART. 14 8) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma secondo, punto a), sopprimere le parole "per un periodo non inferiore a cinque anni".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale Il comma secondo, punto a), così com'era diceva: "Le soluzioni impiantistiche devono garantire per un periodo non inferiore a cinque anni l'autonomia di smaltimento dei rifiuti prodotti a livello regionale".
E' evidente che chi costruisce un impianto immagina di costruirlo per farlo durare più di cinque anni. Una cosa di questo genere diventava un vincolo. Quindi, non ha molto senso mantenerlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.
MIGLIO Semmai è esattamente l'inverso. Se l'Assessore precisa che coloro i quali costruiscono impianti di questo tipo, prevedono comunque una durata degli impianti stessi, superiore ai cinque anni, tanto vale lasciare questo richiamo che introduce l'obbligo. Nel momento in cui vengono scelte queste soluzioni il periodo di attività non deve essere inferiore a cinque anni un'imposizione che non si pone in contrasto con quanto affermato dall'Assessore. Togliere tale norma invece significa dare la possibilità a coloro i quali intendono realizzare questi impianti di prevedere una durata inferiore ai cinque anni.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 20 voti favorevoli, 4 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri).
9) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma secondo, punto b), sostituire alle parole "nelle quali sono inserite più forme di trattamento" le parole "nelle quali possono essere inserite una o più forme di trattamento".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale L'emendamento si illustra da sè. Il comma così com'era scritto diceva: "Il sistema integrato deve essere organizzato sulla base di piattaforme polifunzionali organizzate territorialmente a livello di porzioni di territorio, nelle quali sono inserite più forme di trattamento". E' stato modificato dicendo "una o più forme di trattamento", nel senso che non è obbligatorio che ci siano più forme di trattamento. Potrebbe essere un impianto che prevede una sola forma di trattamento. Il senso della modifica è questo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 18 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).
10) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma secondo, punto h), sopprimere le parole "nel caso in cui ne sia comprovata la necessità".
Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzo; ne ha facoltà.
POZZO Chiedo l'illustrazione di merito all'Assessore, per capire in modo chiaro le ragioni di questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marino.



PRESIDENTE

MARINO, Assessore regionale



PRESIDENTE

Il testo, così come era scritto, diceva: "Nella fase di completamento del sistema integrato di smaltimento" - parliamo di rifiuti speciali, ecc.
"le piattaforme polifunzionali possono soddisfare anche esigenze di smaltimento di territori diversi da quello di riferimento, nel caso in cui ne sia comprovata la necessità". Poiché non c'è un esplicito divieto diventa quasi ridondante quel finale di frase che dice "nel caso in cui ne sia comprovata la necessità"; in altre parole, si intende che, proprio perché si è nella fase di completamento del sistema integrato, le piattaforme possono soddisfare anche esigenze di smaltimento di territori diversi, che poi è quello che sostanzialmente avviene oggi, forse troppo frequentemente.



PRESIDENTE

Come richiesto, si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 votanti 40 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 7 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Si proceda alla votazione dell'art. 14 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 38 voti favorevoli 24 astensioni 14 non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 38 voti favorevoli 24 astensioni 14 non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
ART. 16 11) Emendamento presentato dai Consiglieri Miglio, Giuliano e Chiezzi: alla lettera a), comma primo, la parola "riutilizzati" è sostituita dalla parola "riutilizzabili".
L'emendamento è accolto dalla Giunta. Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 11 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri).
12) Emendamento presentato dal Consigliere Miglio, Giuliano e Chiezzi: alla lettera a), comma primo, la frase "; le discariche sono localizzate preferibilmente in zona già sottoposta a cave" è interamente soppressa.
L'emendamento è accolto dalla Giunta. Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 11 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 16 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 38 voti favorevoli 27 astensioni 11 non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 38 voti favorevoli 27 astensioni 11 non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
ART. 18 13) Emendamento presentato dal Consigliere Marchini: al n. 3), di seguito alle parole "intese interregionali", sono aggiunte le parole "nell'area comunitaria".
La parola al Consigliere Marchini per l'illustrazione.
MARCHINI Signor Presidente, questa legge, che ha sicuramente molti aspetti positivi e un lavoro pregevole, rivela però qualche macchinosità che non ci consentirà di votare a favore. Nella specie il fatto della regionalizzazione dei rifiuti industriali non è da considerarsi un risultato positivo. Può essere un risultato necessario, spero di far capire la differenza. Può essere forse necessario fare una politica di autarchia ma la politica autarchica non è mai stata una bella cosa. Quindi chiudere le nostre discariche ai prodotti provenienti da fuori della nostra Regione può determinare un processo di chiusura di altre aree rispetto ai nostri rifiuti, con certamente dei processi non di razionalizzazione, soprattutto di gestione a livello ampio di problematiche di questa natura, visto che di rifiuti industriali si tratta, che per la loro specialità hanno evidentemente un'esigenza di spostarsi su territori molto lontani.
Quindi noi abbiamo introdotto un emendamento che immaginiamo non possa essere accolto, perché facendo riferimento ad una dimensione non regionale non nazionale del problema, sostanzialmente pone dei problemi di legittimità. Il nostro emendamento tende ad avere una lettura un'interpretazione da parte dell'Assessore che tende a far comprendere che il termine "interregionale" usato nel disegno di legge non è un termine istituzionale, ma è riferito "ad aree". L'importante è che delle aree facciano delle convenzioni per trasferirsi i rifiuti, non è che debba farla la Regione Piemonte con la Regione Lombardia; dovranno essere delle aree a fare queste convenzioni, se del caso anche a livello istituzionale. Questo lascia forse - non pretendo che si dica che lascia - lo spazio dell'ipotesi di convenzionamento anche transfrontaliero. Questo è il senso del nostro emendamento, cioè ridurre un'eventuale ipotesi di interpretazione molto restrittiva di questo articolo, che in caso contrario diventa veramente di grosso ostacolo allo sviluppo di questa tematica.
Concludo il mio intervento per dire che qualora da parte dell'Assessore venisse, come ritengo di poter prevedere, un'ipotesi di non accoglimento dell'emendamento, che in qualche misura comprenda le ragioni che ci hanno portato a farlo, onde evitare che il nostro emendamento sia controproducente non lo metteremo in votazione, ma lo ritireremo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale La questione che viene posta è ovviamente questione di una certa importanza e di una certa complessità, anche perché è difficile affrontarla se non la si vede nella sua potenziale evoluzione nel tempo. E' evidente che la situazione, oggi, dell'accettabilità da parte delle popolazioni di qualunque impianto che abbia a che fare con i rifiuti, ma in particolare qualunque impianto che tratti - quindi qui si parla di discariche di rifiuti speciali o speciali tossico-nocivi - questo tipo di prodotti, ha una fortissima ostilità da parte delle popolazioni locali. In genere le conseguenze di questa questione e di altre questioni, che sono note a tutti quindi non devo riproporle, comportano una paralisi di impianti diffusi in modo adeguato nel territorio. E' evidente che la situazione ideale - lo dico al Consigliere Marchini, ma ovviamente credo che la cosa possa interessare tutti - è comunque una condizione nella quale ognuno all'interno di un territorio più o meno largo ha la possibilità di smaltire correttamente i propri rifiuti, compresi ovviamente quelli industriali.
Questo non è esattamente teorizzare l'autarchia: è teorizzare che una merce "è una merce diversa dalle altre", perché il rifiuto da una parte è una questione che presenta problematiche di ordine ambientale e sanitario e dall'altra è una merce che viene venduta per liberarsene e in quanto tale ha un prezzo. Questo crea una condizione ideale, per la quale ognuno, nel proprio territorio e tendenzialmente nella propria Regione, ha la possibilità di smaltire i propri rifiuti. Se questa situazione subisce per anni degli elementi di paralisi è evidente che si crea un meccanismo che è quello a cui si fa riferimento poi nella pratica per cui si cerca e si ha la necessità di smaltire i propri rifiuti - in questo caso tossico-nocivi in altre zone, in genere il più lontano possibile, peraltro con costi il più alti possibile. Non accogliendo questo emendamento non è che voglia teorizzare la totale autarchia, voglio difendere, come mi sembra logico, il principio che ognuno risolva questa questione nel proprio territorio.
Ovviamente nelle forme in cui questo è possibile. Ci possono essere dei momenti in cui o per ragioni di emergenza, o per ragioni di specificità del tipo di rifiuto, il rifiuto industriale possa essere smaltito in altre zone. Da questo punto di vista, mentre nell'articolo c'è un divieto, c'è anche una deroga al divieto che viene presa di fatto attraverso un accordo fra i soggetti istituzionali che interregionalmente si scambiano i rifiuti.
Ritengo di non dover accogliere l'emendamento perché tiene conto soltanto di un aspetto del problema, cioè tiene conto soltanto del problema rifiuto come merce da gestire e non della specifica valenza del rifiuto in termini ambientali e sanitari. Da questo punto di vista l'emendamento in quanto tale non è accoglibile.



PRESIDENTE

L'emendamento non è accolto dalla Giunta.
Il Consigliere Marchini ritira l'emendamento.
Si proceda alla votazione dell'art. 18 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 30 voti favorevoli 22 astensioni 8 non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 30 voti favorevoli 22 astensioni 8 non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri L'art. 19 è approvato.
ART. 20 14) Emendamento presentato dai Consiglieri Miglio, Giuliano e Chiezzi: al comma terzo, le parole "tre anni" sono sostituite con le parole "diciotto mesi".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale L'emendamento chiede di ridurre da tre anni a diciotto mesi i tempi per vietare i conferimenti non differenziati; poiché non si ritiene possibile un tempo così ristretto, non viene accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento, non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 22 contrari e 4 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri).
15) Emendamento presentato dai Consiglieri Miglio, Giuliano e Chiezzi: al comma terzo, dopo le parole "in discarica", aggiungere le parole "e in impianto di termodistruzione".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale La Giunta non lo accoglie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento, non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 22 contrari e 4 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 20 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 33 voti favorevoli 22 astensioni 11 non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
ART. 21 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 33 voti favorevoli 22 astensioni 11 non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
ART. 22 16) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma quarto, sostituire le parole "obblighi di utilizzo" con le parole "prescrizioni di impiego".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 22 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 28 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 28 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 23 è approvato.
ART. 24 17) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma primo, aggiungere le parole "e nei residui".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale E' un emendamento del Consigliere Miglio, presentato dal Consigliere Marino.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 5 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
18) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma secondo, cancellare la lettera b).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 5 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
19) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: sostituire nel seguente modo la lettera c) del comma secondo: "c) favorire l'utilizzo presso le attività produttive".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 5 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 24 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 28 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 24 è approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 28 astensioni 5 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 25 è approvato.
ART. 26 20) Emendamento presentato dai Consiglieri Miglio, Giuliano e Chiezzi: il comma secondo dell'art. 26 è abrogato.
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale L'emendamento non è accolto.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 21 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 26 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 28 astensioni 4 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 26 è approvato.
ART. 27 21) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma primo, dopo le parole "La Giunta regionale provvede alla relativa istruttoria", aggiungere le parole "mediante consultazione dei soggetti proponenti e".
Ha chiesto la parola il Consigliere Miglio; ne ha facoltà.
MIGLIO Riteniamo sia necessaria un'illustrazione da parte dell'Assessore perché ci pare che l'emendamento introduca una pratica mai instaurata in Regione Piemonte che è quella - così io l'ho intesa - della consultazione prima dell'effettuazione della Conferenza dei servizi, del proponente del progetto. E' di difficile interpretazione e poco trasparente il rapporto che si va ad instaurare fra il giudicante e il proponente prima dell'avvio delle procedure valutative e dello svolgimento della Conferenza dei servizi, l'organo che formula il parere sottoposto dalla Giunta regionale per l'assunzione della decisione definitiva.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale Nel momento in cui la Conferenza tecnica regionale deve valutare un progetto, che è presentato nelle forme in cui si conosce, cioè attraverso documenti o volumi di carta che vengono consegnati all'Assessorato, questo progetto, oltre che dai soggetti tecnici della Regione, viene valutato invitando le istituzioni locali per conoscere il loro parere. Di fatto quindi non c'è nessun momento in cui ci sia un confronto sul piano tecnico fra i presentatori di un progetto e la struttura regionale che ha le competenze. E' evidente che questo emendamento istituzionalizza un rapporto diretto fra le competenze tecniche regionali e coloro che presentano i progetti. Rapporto che peraltro nella pratica è in molti casi presente e da nessuno può essere impedito. Mi sembra più corretto che questo rapporto sia formalizzato all'interno della legge, per cui chi presenta un progetto ha la possibilità tecnicamente di illustrarlo.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 20 voti favorevoli, 4 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
22) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma primo, punto d), dopo le parole "per territorio", aggiungere le parole "fino all'attuazione delle competenze previste con l'istituzione dell'ARPA".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale Segnalo che con questo emendamento si introduce la presenza dell'ARPA come soggetto tecnico che partecipa alle Conferenze regionali sulla questione dei rifiuti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.
MIGLIO A mio parere la formulazione non è chiara perché sembra che il rappresentante dell'USL. componente della Conferenza, resta tale fino all'attuazione dell'ARPA. Non si comprende se il componente dell'USL sarà sostituito da un rappresentante nominato dell'ARPA.
MARINO, Assessore regionale Sì, è vero.
MIGLIO Si ha infatti l'impressione che è stata non adeguatamente normata una fase transitoria in cui fino all'istituzione dell'ARPA sarà componente.
MARINO, Assessore regionale Sì, è un po' scontato, nel senso che sono le competenze.
MARCHINI La sanità cosa dice di questo? Assessori competenti, cosa dite di questo? MARINO, Assessore regionale Allora, il testo originario diceva che alle Conferenze partecipava un rappresentante dell'USL competente per territorio, ovviamente partecipava in quanto fino ad oggi le competenze dei controlli e quindi le valutazioni ambientali erano competenze delle UU.SS.LL. Nel momento in cui le competenze dell'Agenzia vengono attivate diventa naturale che l'USL sia sostituita dall'Agenzia. In ogni caso, l'osservazione del collega Miglio è corretta perché non si comprende se si aggiunge o se si sostituisce. Il senso è ovviamente che si sostituisce, in quanto sono le competenze che oggettivamente sono già spostate ad un altro soggetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Il problema che si pone è di correlazione fra una disciplina e una finalità. Io ho qualche dubbio ad immaginare che comunque l'USL non mantenga titoli a rimanere presente nella Conferenza dei servizi, pur riconoscendo la necessità della presenza dell'Agenzia come quel soggetto che dovendo controllare i fenomeni deve conoscerli fin dalla loro origine.
Ho però l'impressione che l'istituzione USL sarebbe il caso di mantenerla e se del caso modificare l'emendamento aggiungendo il rappresentante dell'USL e quello dell'Agenzia.



PRESIDENTE

MARINO, Assessore regionale



PRESIDENTE

Sono d'accordo, mi sembra corretto. A questo punto si tratta di riformulare l'emendamento e quindi di aggiungere alla Conferenza un rappresentante dell'ARPA dal momento della sua attivazione. Il rappresentante dell'USL resta comunque.
Pertanto, ritiriamo l'emendamento precedente e lo presentiamo così modificato.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 22) è ritirato e così riformulato dalla Giunta: 23) al comma primo, punto d), dopo le parole "per territorio", aggiungere le parole "e un componente dell'ARPA quando sono attuate le competenze previste con l'istituzione della stessa".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 25 voti favorevoli e 6 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
24) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma primo, punto e), sostituire le parole "nominati dalla Regione" con le parole "componenti del Comitato tecnico regionale di cui all'art.
36".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale L'emendamento propone unicamente una precisazione normativa.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 4 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 27 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 31 voti favorevoli 25 astensioni 6 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 27 è approvato.
ART. 28 25) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma secondo, dopo le parole "La Provincia provvede all'istruttoria dei progetti", aggiungere le parole "mediante consultazione dei soggetti proponenti e".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale L'emendamento ripropone, anche in sede di Conferenza provinciale, il confronto formalizzato con i progettisti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 24 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
26) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma secondo, punto d), dopo le parole "USL competente", aggiungere le parole "fino all'attuazione delle competenze previste con l'istituzione dell'ARPA".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale L'emendamento è stato ricorretto secondo quanto già disposto per quello precedente.



PRESIDENTE

L'Assessore Marino propone pertanto la seguente modifica: al comma secondo, punto d), dopo le parole "USL competenti" aggiungere le parole "e un componente dell'ARPA quando sono attuate le competenze previste con l'istituzione della stessa".
Pongo in votazione l'emendamento come modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 25 voti favorevoli e 6 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 28 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 25 astensioni 7 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 28 è approvato.
ART. 29 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 25 astensioni 7 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 29 è approvato.
ART. 30 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 25 astensioni 7 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 30 è approvato.
ART. 31 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 25 astensioni 7 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 31 è approvato.
ART. 32 27) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma sesto, sostituire le parole "predisporre i" con le parole "pu predisporre i" ed eliminare le parole "ai fini della redazione dei regolamenti comunali e del conferimento o meno di detti rifiuti ai soggetti che gestiscono il pubblico servizio".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 25 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 32 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 28 astensioni 4 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 32 è approvato.
ART. 33 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 28 astensioni 4 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 33 è approvato.
ART. 34 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 28 astensioni 4 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 34 è approvato.
ART. 35 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 28 astensioni 4 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 35 è approvato.
ART. 36 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 28 astensioni 4 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 36 è approvato.
ART. 37 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 32 voti favorevoli 28 astensioni 4 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 37 è approvato.
ART. 38 28) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: sopprimere il comma terzo dell'art. 38.
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Grazie, Presidente.
Leggo l'emendamento dell'Assessore Marino: si sopprime il seguente comma: "Ai produttori dei rifiuti che non effettuano il pagamento delle tariffe di smaltimento, di cui all'art. 11, è applicata una sanzione amministrativa da L. 4 milioni a L. 20 milioni". Stupisce che venga cancellata questa previsione - salvo il caso in cui venga sostituita da altra analoga previsione, ma non mi sembra sia così. Questo significa che colui che non effettua il pagamento di quanto dovuto a seguito dell'art.
11, può farla franca.
Se non è così, si spieghi al Consiglio qual è l'alternativa prevista e, soprattutto, la logica con la quale viene stralciata in aula, da un emendamento di un Assessore, una tale sanzione. Lei ha notato, Presidente che su questa legge non siamo intervenuti, perché se lo avessimo fatto probabilmente, la legge non avrebbe concluso il suo iter. Riteniamo che sui rifiuti la Regione Piemonte sia bene che si doti di una legge, la maggioranza ne ha la responsabilità, però esagerare forse nuoce. Voglio capire fino in fondo perché si toglie questa sanzione, diversamente posso anche rivedere il mio atteggiamento di qui in avanti, perché c'è sempre tempo ad opporsi. Pertanto chiedo un chiarimento all'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marino.



PRESIDENTE

MARINO, Assessore regionale



PRESIDENTE

Il comma terzo recita: "Ai produttori dei rifiuti che non effettuano il pagamento delle tariffe di smaltimento, di cui all'art. 11, è applicata una sanzione amministrativa da L. 4 milioni a L. 20 milioni".
Il problema è che chi non ha ricevuto il pagamento delle tariffe probabilmente si opporrà con una causa, all'interno della quale un soggetto definirà se uno ha ragione o torto ed eventualmente definirà se deve pagare una sanzione di 4, 40 o 400 milioni.
Si instaurerebbe invece un doppio meccanismo di causa civile da una parte e di sanzione dall'altra che paradossalmente potrebbe addirittura favorire il soggetto non pagante, in quanto se magari non ha pagato 10 miliardi di tariffa, paga una sanzione da 4 a 20 milioni.
Lo stralcio di tale sanzione ha la funzione di non creare questo doppio binario rispetto ad un non pagamento di tariffe.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Proprio non mi convince per nulla e rimango rigido su questa vicenda: se questa sanzione debba andare da 4 milioni a 4 miliardi lo dica l'Assessore e non si nasconda dietro al fatto che c'è scritto solo 20 milioni. Se 20 milioni sono pochi si lasci aperto il limite superiore e si metta il limite inferiore, dopodiché la sanzione deve rimanere, fatto salvo che in tutte le leggi esiste il diritto di chiunque subisca una sanzione di effettuare, in sede giurisdizionale, tutti i ricorsi che ritiene di fare ma è sempre avvenuto così. Se uno ritiene di aver subìto una multa per divieto di sosta ingiusta, intanto paga la multa, dopodiché fa i ricorsi che crede. Non capisco perché togliere questa sanzione. La sanzione deve essere commisurata dalla legge, poi si spera che venga applicata in modo congruo. Se un privato ritiene di essere stato ingiustamente colpito dalla sanzione c'è il Codice Civile, farà le sue rimostranze, tutelerà i suoi diritti, ma perché non vogliamo inserire la sanzione? Trovo incredibile che in aula a pochissime ore dalla conclusione della legislatura si tolgano le sanzioni. Che facciate la legge con una minoranze che ve lo permette va bene, ma non esagerate! Chiedo che questo emendamento venga ritirato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Intervengo per dire che effettivamente è assurdo che a fronte di un determinato fatto violatore della legge si arrivi, in extremis, a togliere la sanzione. La sanzione appariva nel testo congrua, a fronte di un fatto violatore della stessa legge. Non va dimenticato che le sanzioni amministrative, in base alla legge n. 689 del 1981, sono irrogate dal Presidente della Giunta regionale, il quale spazia da un minimo ad un massimo a seconda delle modalità del singolo caso. Quindi allorquando ci sia una violazione grave o intensa potrà applicare il massimo, potrà graduarla applicando la metà della sanzione o il minimo, quindi ci sono ampie garanzie per il soggetto. Non è nemmeno esatto che si debba pagare applicata la sanzione - c'è chi ritiene di avere ragione, chi ritiene che la sanzione sia eccessiva o non era dovuta, sempre in base al sistema vigente - ma si propone il ricorso e reclamo verso l'ordinanza ingiunzione del Presidente della Giunta regionale e si ricorre al Pretore. Il Pretore può annullare la sanzione, può ridurre il quantum della sanzione oppure pu rigettare, se in contraddittorio è legittimo; quindi c'è la massima garanzia per il soggetto sanzionato di far valere, occorrendo, le proprie ragioni, ma eliminare la sanzione solo perché c'è questo timore di calcare la mano, mi pare effettivamente assurdo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale Ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
29) Emendamento presentato dall'Assessore Marinoo: al comma secondo, sostituire la parola "cinquecento" con la parola "trecento".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale Viene ridotta la sanzione a trecento lire al chilogrammo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 38 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 27 astensioni 6 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 38 è approvato.
ART. 39 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 27 astensioni 6 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 39 è approvato.
ART. 40 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 27 astensioni 6 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 40 è approvato.
ART. 41 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 27 astensioni 6 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 41 è approvato.
ART. 42 30) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: al comma terzo, dopo le parole "delle aree non idonee di cui all'art. 2 comma sesto", aggiungere le parole "e i criteri tecnici e procedurali per l'individuazione dei siti di cui all'art. 2, comma sesto".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale Siccome abbiamo scritto che la Giunta regionale definisce i criteri tecnici per i siti, lo aggiungiamo anche in questa parte finale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 6 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
31) Emendamento presentato dall'Assessore Marino: all'art. 42 aggiungere il seguente comma: "11. Nelle fasi di avvio dell'attuazione della presente legge e nei primi tre anni la Giunta regionale promuove opportune consultazioni con tutti i soggetti interessati e riferisce almeno annualmente al Consiglio regionale sullo stato di attuazione della presente legge".
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale Questo emendamento tende, per quanto possibile, a dare risposta a due diverse esigenze che sono state poste sia da soggetti interni all'istituzione regionale, sia esterni che hanno richiesto di avere la possibilità di capire come evolve nel tempo questa nuova normativa.
L'emendamento aggiuntivo dice: "Nelle fasi di avvio dell'attuazione della presente legge e nei primi tre anni la Giunta regionale promuove opportune consultazioni con tutti i soggetti interessati e riferisce almeno annualmente al Consiglio regionale sullo stato di attuazione della presente legge", quindi è un tentativo di garantire almeno annualmente da una parte una verifica in aula dello stato della legge e anche di costruire quelle forme di consultazione che normalmente la Regione attua soltanto nelle normali procedure di iter legislativi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



PRESIDENTE

MARCHINI



PRESIDENTE

Anche se ci sono altri sistemi per ottenere gratificazioni, a me sembra che si debba continuare a lavorare. Questo emendamento ha un limite, nel fatto che così formulato si immagina che ci sia la comunicazione al Consiglio. Chi ha buona memoria e fin quando la può spendere, sa che tutte le comunicazioni al Consiglio non vengono mai fatte oppure quando vengono fatte cadono nel totale disinteresse, a meno che si decida di andarle ad esaminare in Commissione. Tanto vale che l'informativa vanga fatta in Commissione.



PRESIDENTE

MARINO, Assessore regionale



PRESIDENTE

Per la verità si intendeva questo, nel senso che nel momento in cui è garantita l'informativa al Consiglio poi il Consiglio sceglie se la sede dell'informativa è l'aula o è la Commissione. Mentre tu proponi una formula più riduttiva.



PRESIDENTE

MARCHINI



PRESIDENTE

Nella sede della Commissione competente.



PRESIDENTE

Ma nella legge scriviamo questo? MARCHINI Quante volte scriviamo nelle leggi "sentita la Commissione", "previa informativa alla Commissione". Voglio dire al Consiglio "presso la Commissione competente", altrimenti la prossima volta l'Assessore cosa fa? Perché poi è diversa la comunicazione che si prepara per un Consiglio da quella che si prepara per una Commissione, perché evidentemente in Commissione si presentano dei documenti problematici, perché la Commissione è una sede di confronto, mentre il Consiglio è una sede di esame. E' una cosa totalmente diversa, anche l'impianto di una relazione predisposta per una Commissione rispetto ad una relazione presentata al Consiglio che è soprattutto per le biblioteche.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale Ritengo che la Commissione sia un'articolazione del Consiglio. In ogni caso potremmo aggiungere "riferisce almeno annualmente alla Commissione consiliare competente e su sua richiesta al Consiglio regionale". Mi sembra un po' superfluo, comunque.



PRESIDENTE

Allora, Assessore Marino, io ritiro il suo emendamento precedente e lo sostituisco con il seguente: 32) all'art. 42 aggiungere il seguente comma: "11. Nelle fasi di avvio dell'attuazione della presente legge e nei primi tre anni la Giunta regionale promuove opportune consultazioni con tutti i soggetti interessati e riferisce almeno annualmente alla Commissione consiliare competente e su sua richiesta al Consiglio regionale sullo stato di attuazione della presente legge".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 6 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 42 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 27 astensioni 6 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 42 è approvato.
ART. 43 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 27 astensioni 6 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 43 è approvato.
ART. 44 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 27 astensioni 6 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 44 è approvato.
ART. 45 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 33 voti favorevoli 27 astensioni 6 non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'art. 45 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Marchini.



PRESIDENTE

MARCHINI



PRESIDENTE

Avevamo anticipato che il Gruppo si asterrà su questa legge, per una questione di ordine sostanzialmente politico-istituzionale. E' una legge molto complessa, per certi versi crea problemi in termini finanziari, in termini tecnici, in termini di procedura a molti soggetti esterni. Sembra che debba rimanere nella memoria istituzionale che una legge nella misura in cui non è passata all'unanimità ha all'interno degli elementi problematici sui quali l'Assessorato dovrà continuare ad affinare la sua capacità di comprensione e di gestione e soprattutto si dovrà prestare su questa materia una umiltà che sicuramente non si ha con l'approvazione delle leggi all'unanimità rispetto ai problemi che si dovranno affrontare soprattutto nei confronti del mondo esterno e che sicuramente rispetto a questa legge avrà grande difficoltà e dovrà attrezzarsi per un'adeguata corresponsione alla domanda della legge stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Devo spiegare, Presidente, perché il nostro Gruppo non partecipa al voto. Una delle ragioni è comune alla ragione esposta dal Gruppo liberale nel senso che si tratta di una legge molto complessa e molto importante anche perché ridisciplina l'intera materia abrogando ben nove leggi regionali in questa stessa materia, dalla prima che risale al 1975 all'ultima che risale al 1993. Meritava, indubbiamente, un dibattito ed un approfondimento più ampio, non fatto all'insegna della fretta, non certo per colpa di nessuno né dell'Assessore né della Presidenza del Consiglio ma all'insegna della fretta perché sappiamo che a mezzanotte al più tardi nella giornata di oggi si chiude. Non poteva e non doveva, proprio per la sua importanza, essere esaminata all'insegna della fretta, anche se c'è stato un prezioso e complesso lavoro che al punto in cui eravamo forse poteva essere non disperso, ma lasciato in eredità al nuovo Consiglio, come stava per accadere per la legge sulla caccia, ma al riguardo c'è stata una levata d'ingegno dell'Assessore che ha consentito, sia pure in misura ridotta, di non approfondire tutta la complessa materia, ma di votare attraverso una sorta di legge quadro.
Anche questa legge meritava la stessa procedura, il lavoro non si disperdeva e non si lasciava in eredità.
L'ultimo motivo che ci ha suggerito di non partecipare al voto è che il ruolo del Consiglio è stato quello della Cenerentola, perché è vero che il Consiglio approva i piani, ma questo non poteva non essere fatto perché lo imponeva lo Statuto. Se non ci fosse stata una norma statutaria ben precisa, la quale dice chiaramente che "i Piani di settore devono essere portati al Consiglio", forse si attribuiva questa competenza alla Giunta.
Il Consiglio è stato una Cenerentola, perché al di fuori dei piani che, per Statuto, devono essere approvati, riceve nel contesto delle norme solo quell'ultimo riconoscimento delle relazioni annuali al Consiglio o alla Commissione competente. Per quanto riguarda lo scetticismo sul valore di tali relazioni si è già sufficientemente pronunciato il collega Marchini.
Il quarto ed ultimo motivo, sia pure minore, riguarda le sanzioni. Al di là della questione sorta in proposito, in merito alla quale l'Assessore ha ritenuto di ritirare l'emendamento, a mio avviso le sanzioni sono inadeguate. Non si pretende che si giochi il ruolo del Robespierre, per per chi vìola le normative in materia di rifiuti, dovrebbe valere la regola del "chi inquina paga", perché alcune violazioni dello smaltimento rifiuti che accompagnano anche l'inquinamento, sono gravi. Comunque è una materia sulla quale bisognava essere più severi.
Abbiamo visto che il Presidente della Giunta può dosare le sanzioni amministrative; quindi, bisognava lasciare tale competenza al Presidente della Giunta, che peraltro ha delegato alle Province, in quanto possono valutare più da vicino la materia. Anche per questo scarso valore delle sanzioni irrogande, il nostro Gruppo aggiunge un ultimo, sia pure minore motivo a giustificazione della non partecipazione al voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Penasso.
PENASSO Grazie, signor Presidente, una breve dichiarazione di voto. Ho preso l'iniziativa a nome del Gruppo per dovere d'ufficio per dichiarazione di voto. Spero che i colleghi non smentiscano la mia posizione, perché come è già stato ribadito è una legge complessa, molto importante che, per volontà politica, per necessità e per dovere abbiamo ritenuto opportuno far arrivare in Consiglio per l'approvazione.
Siamo coscienti che una legge di questa portata avrebbe avuto bisogno di maggiore dialogo e partecipazione di tutti i colleghi Consiglieri.
Confesso con molta amarezza che, quando ero il titolare in Commissione a portare avanti questo discorso, non ho dato molto contributo. Eravamo impegnati a valutare troppe leggi di importante e determinante indirizzo politico e programmatico. Mi sono fidato - lo dico con molta onestà - della capacità e dell'impegno dell'Assessore, che ha dimostrato grande responsabilità, dei suoi uffici, dei suoi collaboratori a gestire una materia così complessa e travagliata.
Ho appreso con soddisfazione che anche il collega Marino è soggetto ed è influenzato dalle lobby. Credevo di essere il solo ad essere sensibile alle lobby, ma anche l'Assessore ha avuto questo difetto. Mi fa piacere perché dimostra che per fare delle buone leggi, che non sono solo giudicate, ma devono essere applicate e subite dai cittadini, ci deve essere la disponibilità a dialogare e a confrontarsi con tutte le lobby dagli ambientalisti ai cacciatori, dagli industriali ai coltivatori diretti.
Su questa legge abbiamo molto da dire. Nel 1987, quando tentavamo di applicare il secondo piano delle discariche, nella duplice veste di responsabile dell'organizzazione agricola e di Consigliere regionale, ho dovuto affrontare un'assemblea a Poirino, quando si ipotizzava già allora la costruzione di una discarica. Sono stato chiamato a difendere gli interessi dei coltivatori, ma anche a difendere gli interessi della Regione, che aveva il dovere di legiferare in questa materia. Ho ricevuto grosse critiche, fischi ed insulti, ma alla fine anche degli applausi. Alla gente bisogna dimostrare che non si può solo criticare ed inveire, ma che è anche necessario ragionare sulle cose. Questa è una materia che ha bisogno di molti ragionamenti.
Mi fa piacere che annulliamo nove leggi in diciassette anni di attività. Ciò dimostra la difficoltà a gestire la materia dei rifiuti, e che neanche questa legge è perfetta. Per chi crede, esiste un solo Essere perfetto. Gli uomini sono sempre imperfetti, ma nella nostra imperfezione dobbiamo comunque legiferare ed operare.
E' una legge che certamente nella sua applicazione avrà bisogno di altre modifiche, ma in tutti questi anni guai a noi se non avessimo legiferato e se non legiferassimo. Chi vi parla ha assistito sul territorio al dramma di questo settore ed è indispensabile che i nostri successori affrontino con serietà ed impegno questo problema. Per risolvere un problema oltre a dare risposte concrete, bisogna responsabilizzare i cittadini e i Comuni - la legge questo lo richiama.
In tutti questi anni, nonostante lo sforzo da parte nostra, abbiamo registrato una carenza e una non partecipazione ed impegno da parte dei Comuni.
Il Presidente Brizio ricorda sicuramente le riunioni con i Sindaci quando per l'ennesima volta ci sono state le lunghe trafile avvenute in questi anni, a rivendicare il disimpegno e poi a vietarci o a venire a chiedere il divieto della realizzazione di discariche.
Noi, allora, con molta responsabilità, avevamo riconosciuto che probabilmente era un errore l'inserimento di una discarica in una certa area, ma impegnammo i Comuni a trovare la soluzione, con responsabilità, in loco. Dobbiamo constatare con amarezza che a distanza di sei-sette anni quei Comuni sono qui a chiedere le proroghe alla Regione, a chiedere di essere aiutati a risolvere un loro problema, che loro non sono stati in grado di risolvere.
La legge che andiamo ad istituire credo contenga almeno il tentativo di responsabilizzare i Comuni e di far sì che essi non scarichino sempre le loro responsabilità ad altri: ognuno deve avere la propria. Il rifiuto è una responsabilità del Comune in primis, per cui noi dobbiamo aiutarli offrire degli strumenti, ma essi non possono poi scaricare su altri le loro responsabilità.
Credo che la legge stia tentando di dare queste risposte. Con queste considerazioni dichiaro - e spero di non essere smentito dal Gruppo - che voteremo a favore, augurandoci che questa legge sia veramente l'atto che dà una svolta al processo in questo senso, che si vada finalmente ad individuare aree di discariche, inceneritori e tutto quelle soluzioni che la tecnologia di oggi - e io mi auguro di domani - offre per dare risposte concrete a questo grosso problema, che travaglia Comuni, Regione e cittadini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Dichiarazione di voto contraria, perché nonostante questo progetto di legge dimostri un certo generico approfondimento, mi pare purtroppo che non approfondisca abbastanza il problema gravissimo dello smaltimento dei rifiuti tossico-nocivi. C'è un grosso apparato burocratico in vista, e questo può essere anche utile, bisognerà poi vedere; infatti, per esempio le sanzioni in questi casi saranno sempre inadeguate, soprattutto perch comunque inadeguate ai danni irreparabili procurati dai rifiuti tossico nocivi. Pensate, solo per rimanere sulle generali, a livello planetario, ai danni enormi che hanno fatto e continuano a fare le varie Chernobyl. Non basta far sparire i rifiuti tossico-nocivi dalla vista perché non offendano il turista, l'amante della natura (il che ha già un certo pregio), ma è necessario renderli assolutamente inoffensivi nel sottosuolo, ovunque in assoluto, a costo di non produrli.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI La mia dichiarazione di voto sarà molto breve. Voglio solo ricordare che, come Presidente della V Commissione, io stesso ho sollecitato l'Assessore Marino a valutare la possibilità di portare a termine la legge proposta dalla Giunta in materia di rifiuti, perché ritengo ancora oggi che sia opportuno che la Regione Piemonte si doti di una legge in questo campo.
I tempi erano talmente stretti che ho facilitato in ogni modo la composizione di un gruppo di lavoro ed una serie di riunioni di Commissioni. Mi sono subito reso conto, però, che la complessità della legge era tale che una discussione su di essa, alla quale partecipassero tutti i Gruppi politici con cognizione di causa e possibilità di discussione, avrebbe inevitabilmente impedito a questa legge di essere affrontata dal Consiglio regionale ed approvata.
In questo senso ho adeguato il comportamento del Gruppo, nel senso che il Gruppo non è intervenuto nel merito, pur avendo delle cose da dire: una sola è stata detta oggi, e già ha preso dieci minuti di tempo.
La posizione del Gruppo è di astensione su questa legge, che ha avuto anche dei peggioramenti dalla prima stesura ad oggi, nei riguardi del ruolo dei privati all'interno della raccolta rifiuti, cosa che ci lascia perplessi. Per tutti questi motivi - ripeto - ci asterremo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzo.
POZZO Volevo ricordare ai colleghi che in natura i rifiuti non esistono.
L'essere umano, nella propria imperfezione, è riuscito anche a creare questo elemento, che sta ipotecando sempre più la vita delle generazioni future e la qualità della vita, non solo dell'essere umano.
Mi auguro che, come uno dei primi atti del prossimo Consiglio regionale, ci sia la presa di coscienza del dubbio sull'indiscutibilità della scienza e dello sviluppo, sviluppo che è sempre più insostenibile e che pone un grosso problema, quello di sopravvivere a questo sviluppo e di porre le basi per una società sostenibile e non per uno sviluppo sostenibile.
La morte della natura è il punto centrale di questa minaccia. Vorrei ricordare ai colleghi che la terra sta rapidamente e purtroppo sempre più in modo irreversibile morendo: muoiono le foreste, il suolo, l'acqua e l'aria; con la distruzione delle terre e con la contaminazione dell'acqua e dell'aria stiamo perdendo quei sistemi che sono alla base della vita, che sostengono la nostra vita. Questo tipo di distruzione si sta propagando nel nome dello sviluppo e di un progresso che è inaccettabile. Colleghi, deve esserci qualcosa di profondamente errato in un'idea di progresso che minaccia la stessa sopravvivenza. Era fondamentale passare ad una politica attiva della gestione dei rifiuti sul nostro territorio, che impegnasse in modo diretto il ruolo e la responsabilità della Regione. Con amarezza devo dire che questa legge è meglio di niente, altrimenti dietro c'è il nulla non c'è niente.
Ciò nonostante, anche se - ripeto - non c'è nulla dietro, il tempo che mi è stato dato per valutare le modifiche fatte in quest'aula ad un disegno di legge che aveva già molte parti per me non chiare, mi porta a dovermi astenere, e lo dico con amarezza, perché avrei voluto giungere ad un disegno di legge sui rifiuti con un sì da parte mia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.
MIGLIO La ringrazio, Presidente, farò una breve dichiarazione di voto. Il problema di una gestione diversa dei rifiuti è stato sollevato fin dall'inizio della legislatura dal Gruppo consiliare dei Verdi, con gli strumenti a nostra disposizione. Innumerevoli sono le interrogazioni interpellanze, mozioni e ordini del giorno che abbiamo rivolto al Consiglio e ai diversi membri della Giunta regionale, succedutisi alla guida dell'Assessorato all'ambiente, richiedendo più volte di affrontare questo problema con l'impegno necessario. Un impegno che doveva portare alla redazione di una legge quadro regionale o quanto meno ad un provvedimento che definisse al meglio gli indirizzi, in termini programmatici e gestionali, da seguire per riorientare l'azione in questo difficile settore. Inoltre, costantemente abbiamo sollevato la questione dell'inadeguatezza del Piano approvato nella scorsa legislatura e tuttora vigente, quello comunemente definito come "Piano dei siti", strumento superato e sicuramente inadeguato ad affrontare i problemi determinati dalla produzione dei rifiuti che si sono ulteriormente complicati. Abbiamo più volte denunciato l'incapacità delle pubbliche amministrazioni di farsi carico di tale questione e gli spazi lasciati alle società private che hanno avuto buon gioco, soprattutto in situazioni emergenziali o nell'emergenza dell'emergenza, ad offrire, come unica soluzione possibile quella della discarica controllata. Di fronte a questa proposta di legge che secondo i Verdi avrebbe dovuto essere sottoposta ad un più lento esame sia da parte della Commissione sia da parte del Consiglio regionale proprio per la portata e per le difficoltà insite nel ridefinire le norme in materia di riduzione, di riutilizzo e di smaltimento dei rifiuti, ora articolate e frammentate in tutta una serie di leggi, decreti, delibere circolari ed interpretazioni che rendono di fatto complessa l'attuazione delle norme stesse, non possiamo non sottolineare il nostro disagio dovuto allo scarso approfondimento determinato da uno spazio di tempo esiguo ridotto all'arco di queste ultime settimane di lavoro del Consiglio.
Ravvediamo un elemento positivo nel poter comunque arrivare alla promulgazione di una legge che pur avendo molti difetti è quantomeno un primo passo verso la necessaria ridefinizione e semplificazione di questa materia e un caposaldo da cui partire per avviare percorsi veramente diversi ed innovativi, che vanno, come già ha citato la Consigliera Carolina Pozzo, dalla ricerca dell'equilibrio fra lo sviluppo e i limiti di sfruttamento delle risorse alla compatibilità ambientale degli impianti e i sistemi di trattamento-smaltimento. L'obiettivo primario è quello di conseguire una riduzione degli sprechi di materie facilmente recuperabili una riduzione dei consumi ingiustificati e anche una ridefinizione dei sistemi produttivi in modo da eliminare all'origine il problema. Inoltre, è anche necessario agire per riqualificare le metodologie attraverso le quali si governa la questione dei rifiuti in modo da ridurre all'indispensabile il ricorso alle discariche e agli esistenti impianti di termodistruzione.
Per essere sintetici, nella legge ravvediamo come elementi positivi la volontà di sancire, quale finalità prioritaria, la riduzione, il recupero e il riutilizzo dei rifiuti, che non sono solo rifiuti tali e quali, bensì anche materie che possono essere recuperate e reintrodotte nel sistema produttivo, quindi ridiventare beni utili per la collettività. D'altra parte, valutiamo come elemento positivo quel legame che si viene ad istituire fra il raggiungimento degli obiettivi individuati nella proposta di legge e la diversificazione delle tariffe, tradotto in un rapporto fra i costi e i benefici, con una maggiorazione, una penale di tipo ambientale laddove questi obiettivi non sono pienamente conseguiti dai consorzi e dai soggetti che operano in tale settore. Valutiamo in termini positivi la precisazione dei ruoli, delle competenze proprie della Regione e delle Province, con un'articolazione che attiene alla stesura e alla redazione del Piano regionale che speriamo sia quanto prima, ormai nella prossima legislatura, redatto ed approvato in sostituzione di quello oggi vigente che è sostanzialmente inutile. Ravvediamo come obiettivi positivi: la riaffermazione della necessità di arrivare a sistemi integrati; l'azione di governo dei soggetti pubblici; il sistema tariffario che fortunatamente introduce un principio cardine come è quello che chi non provvede ad una raccolta differenziata e ad una selezione del prodotto, conferendo il rifiuto tale e quale nelle discariche, è sottoposto ad una penale di tipo economico.
Nonostante questi aspetti positivi non possiamo non individuare un elemento negativo, forse addirittura rafforzato in questa sede, dopo l'approvazione di alcuni emendamenti dell'Assessore all'ambiente o da lui accolti e la bocciatura di quelli da noi proposti, quale è quello del possibile ricorso agli impianti di termodistruzione. Anche questi avrebbero dovuto essere parificati agli impianti di smaltimento definiti come discariche. Ancora non è sufficientemente risolto il problema delle deroghe, che attengono sia ai rifiuti speciali che a quelli tossico-nocivi.
Secondo noi un maggiore approfondimento avrebbe dovuto essere sviluppato di modo che questa legge, che certo ha buoni principi, non possa poi rivelarsi in futuro, quando si andrà alla sua applicazione, una mera affermazione di petizioni di principio ed una elencazione di obiettivi che non troveranno un riscontro. Il rischio è che la dinamica reale delle cose posticiperà l'attuazione mantenendo così insoluti i problemi. Questa Regione e tutte le altre Amministrazioni non possono ricadere nelle irresponsabilità.
Con la speranza che ciò non accada, per dare un segnale di non piena adesione alla proposta di legge alla luce dell'insufficiente forza della stessa, il Gruppo consiliare dei Verdi, pur valutando positivamente la mole di lavoro che è stata prodotta dall'Assessore e dai funzionari dell'Assessorato competente, ritiene di doversi astenere.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE NERVIANI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Adduci.
ADDUCI Molto brevemente, signor Presidente. Per quanto riguarda questa materia sembra essere invalsa ed ormai radicata una strana, anzi stranissima concezione: che i rifiuti nascano dal nulla e tornino nel nulla.
Evidentemente non è così. I rifiuti sono un prodotto della società umana ed è necessario che attraverso varie fasi trovino un corretto smaltimento. Noi voteremo a favore di questa legge e devo anche dire che il nostro voto sarà un voto convinto a favore della legge, perché per la prima volta ci troviamo di fronte ad un disegno di legge che sia pur con tutte le contraddizioni e con alcune carenze che sono state evidenziate è un disegno di legge che cerca di fare in modo che la tendenza cui prima accennavo venga in qualche modo capovolta. E' la prima volta che si pone il problema seriamente della riduzione e del riutilizzo dei rifiuti. Questo direi che è un dato essenziale e fondamentale che non deve e non può sfuggire a nessuno. Direi che rappresenta anche la sostanza della legge, che sicuramente è soggetta ad essere migliorata, durante il suo iter di applicazione potrà essere in parte cambiata, ma io spero che lo spirito che ha animato la legge continui ad essere presente nella legge stessa e che questo spirito che in questo caso viene introdotto dalla Regione Piemonte trovi un'ampia diffusione, diventi cioè un fatto di cultura. Non a caso la legge si pone anche il problema di formare e di informare i cittadini perché il rifiuto venga considerato in modo diverso e quindi trattato in modo diverso. Il problema dei rifiuti è un problema di una portata sostanzialmente epocale; certo una legge regionale non può fare molto, ma può cominciare ad introdurre elementi di cambiamento ed è quello che questa legge fa. Per questo votiamo a favore. Signora Presidente, questo nulla ha a che fare con il mio intervento che è praticamente concluso. Io volevo ringraziare lei perché è stata sempre così intelligentemente gentile nei nostri confronti. Ringrazio inoltre tutti i colleghi che hanno avuto la bontà e la pazienza di seguire anche qualche nostra intemperanza.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Grazie, collega Adduci, anche delle sue parole cortesi.
Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 12 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti documenti: ordine del giorno n. 801 relativo al Museo di Scienze Naturali ordine del giorno n. 800 relativo al riordino del sistema socio assistenziale.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono iscritti con 40 voti favorevoli e 1 astensione.
Ha chiesto la parola l'Assessore Cucco; ne ha facoltà.
CUCCO, Assessore regionale Scusi, Presidente, ma dovrebbe esserci un ordine del giorno che è stato discusso con le Organizzazioni sindacali della categoria sanità in merito ad un problema molto urgente, che ha a che fare con la discussione del contratto. Ne chiederei l'iscrizione.



PRESIDENTE

Propongo pertanto l'iscrizione all'o.d.g. del seguente documento: ordine del giorno n. 796 relativo al rinnovo del contratto della sanità.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 40 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Faccio un breve riepilogo degli argomenti ancora da esaminare: ordine del giorno n. 800 relativo al riordino del sistema socio assitenziale ordine del giorno n. 801 relativo al Museo di Scienze Naturali ordine del giorno n. 796 relativo al rinnovo del contratto della sanità ordine del giorno n. 463 relativo al CAAT ordine del giorno n. 799 relativo alla crisi occupazionale alla ELCAT: ordine del giorno n. 769 relativo alla messa al bando della pena capitale in tutte le nazioni civili ordine del giorno relativo all'ARPA ordini del giorno relativi all'Alta Velocità ferroviaria modifiche di deliberazioni e provvedimenti vari.
Mi dicono che una parte non verrà esaminata.



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rivalta; ne ha facoltà.
RIVALTA Voglio far presente che molti dei provvedimenti che non hanno avuto un parere favorevole della Commissione competente sono stati esaminati mentre vi erano più Commissioni riunite, quindi con un numero limitato di Consiglieri. Per cui non è assolutamente detto che quel parere sia quello.



PRESIDENTE

Consigliere Rivalta, sto solo facendo un riepilogo.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Rievocazione delle passate legislature regionali da parte del Consigliere Beltrami - Saluto da parte della Presidente Spagnuolo e del Presidente Brizio


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Beltrami; ne ha facoltà.
BELTRAMI Mi consenta l'assemblea pochi istanti per un atto che, alla fine, è anche dovuto e per dire due parole ancor prima di affrontare quest'ultima giornata di questa tornata legislativa.
Vorrei semplicemente ricordare che si chiude la V legislatura di questa Regione. Se fosse possibile parlare di nozze, direi con una certa fantasia che oggi si darebbe luogo alla celebrazione delle nozze d'argento di questa nostra Regione Piemonte. Questo, però, non darebbe titolo al Consigliere Rivalta e a chi parla - i sopravvissuti della I legislatura - di celebrare se non i fasti di un quarto di secolo, almeno i molti passaggi; tuttavia un pensiero - il Consigliere Rivalta per problemi di tempo mi ha delegato ad esprimerlo anche per conto suo - per ricordare i molti passaggi sollecitati anche dalla delicata presenza di alti amici è giusto esternarlo: un saluto e un congedo.
La Regione, prevista dalla Carta Costituzionale, formalizzata dalla legge Scelba del 1963, qui in Torino ebbe la sua prima seduta (non far tutta la storia) nel 1970, ospite della sala della Provincia, presso la Prefettura; fu un momento di alta emozione, quasi fossimo stati posti ad una prova determinante per il Paese, quella di misurare la capacità, la genialità e l'imprenditorialità di una classe politica di rendere più caldo e meno anonimo il rapporto fra il cittadino e chi era chiamato a gestirlo allontanandogli le scorie dei blocchi burocratici, snellendo il sistema progettandone il futuro. Tante speranze, il dilatarsi delle attese, il dischiudersi di un nuovo modo di essere a fianco della società piemontese.
Il carico dei decreti delegati del 1972, taluni sofferti nella contrapposizione tra Stato e Regione; i primi passi e il riaccendersi delle speranze per la costruzione di uno Stato regionale, prefigurante l'odierno invocato federalismo con il DPR n. 616, però solo parzialmente attuato (i colleghi abbiano a pensare, ad esempio, che con tale DPR le Camere di Commercio dovevano passare alle Regioni).
Entusiasmi, decisi passi in avanti, anche qualche delusione, hanno caratterizzato questi venticinque anni che oggi si concludono con il rituale "tour de force" della fine legislatura e con la copiosa produzione di questi giorni. Vorrei ricordare le ultime leggi approvate, le deliberazioni stesse e le altre che sono in corso di approvazione: la formazione professionale; l'assistenza e la sanità; il Po con la sua organizzazione territoriale e la sua normativa; l'ecologia e l'ambiente con l'ARPA (l'Agenzia regionale per l'ambiente); i rifiuti; lo sport. Ho ricordato solo i principali impegni, altri ne usciranno di uguale rilevanza. Ognuno di noi ha una sua personale esperienza da riproporre e mi auguro che quanti siederanno tra breve in quest'aula per la prima volta possano trarne alimento per la loro presenza in Regione. Soprattutto quanti saranno chiamati a gestirla, lo facciano con grande disponibilità e dedizione, sconfiggendo definitivamente la tentazione di costruire delle cittadelle del potere entro le quali - ognuna "vera turris eburnea" rifuggire dalle deleghe dimenticando che la politica non è del tutto e solo potere, ma è essenzialmente servizio.
Venticinque anni nei quali ci siamo incontrati con colleghi affabili umanamente validi, che hanno richiesto di conservare il loro rapporto con la Regione attraverso l'Associazione degli ex Consiglieri. Li vogliamo ricordare con amicizia così come pensiamo a quelli che hanno passato il guado allontanandosi dallo scenario della vita, questi rimpiangendoli. Ne ho accompagnati molti anche nella scorsa legislatura, da Alberton a Turbiglio, da Benzi a Fiorini e a Raschio, da Oberto ad Aldo Viglione, non posso evidentemente citarli tutti. Direi che si allontana da quest'aula anche un pezzo di questa storia, di quella storia che ci è cara perché, non personalizzando sull'ingegner Fulcheri e su chi parla il discorso, la domanda è se con la prossima legislatura saranno ancora presenti dei protagonisti di quell'arco storico chiamato Resistenza, che ha dato vita alle nostra libertà, alla Carta Costituzionale e quindi a questa stessa Regione.
Un pensiero di gratitudine ai collaboratori della Regione, talvolta, ed ancora di recente, non sufficientemente ricolmati di dovute attenzioni.
Un pensiero ancora di vera gratitudine alle donne, alla donna nel senso più vero e più ampio, che hanno vissuto e vivono questa esperienza regionale nella giornata dell'8 marzo nella quale la comunità le pensa con tanto affetto e devozione.
La prossima legislatura supererà il secolo, avrà conclusione nel 2000 pensate! - e alle soglie del terzo millennio nel quale la riproducibilità tecnica avrà raggiunto vertici sicuramente inimmaginabili, lo spazio d'azione ed il compito dell'uomo nel determinare i suoi destini è diventato cruciale. E' proprio la risorsa "uomo", dal giovane che non intravede ancora un futuro, all'anziano talvolta emarginato da una società che brucia troppo rapidamente ideali e partecipazioni, che la Regione dovrà mettere al centro della sua azione quotidiana, attenta, sensibile alle istanze che provengono sempre più chiaramente dalla società civile da cui talvolta la società politica appare distante ovvero disgiunta.
L'augurio è dunque che ci siano nuove energie, con sufficiente determinazione a far sì che il loro convivere sia sempre più avanzato rinunciando alle cose epidermiche, alle occasioni di rissa, allo scontro frontale, all'ostruzionismo, pensando che l'aula, solo quest'aula possa essere il terreno di ogni e più ampio acceso confronto, censurando semmai chi si rifiuta a confrontarsi, con la certezza che alla fine il cittadino elettore sarà l'unico giudice e sarà l'unico a fare vera giustizia. E' l'invito ad essere attenti all'eccesso di sete di giustizia (anche se è una delle beatitudini evangeliche), soprattutto quando, senza definirla "giustizialismo", ricerca spazi per una soluzione anticipata e sbrigativa delle controversie fuori da questa sede istituzionale.
Credete - è l'ultimo pensiero di chi parla in quest'aula a chiusura di legislatura - è pericoloso portare in altre sedi la risoluzione dei conflitti politici (summum ius summa iniuria). Attenti! Può uccidere delle persone, creare stati di sofferenza morale! Un grazie al conte Brizio e ai colleghi che con bravura, disponibilità e dedizione hanno governato il Piemonte in questi cinque anni.
Sentirei poi di non dimenticare, nel congedo, un saluto, un pensiero a quell'altra parte del Piemonte che è collocata al di fuori dei confini d'Italia ed è stata però parte viva, attiva - i Piemontesi nel mondo di uno sconfinato attaccamento alla terra di origine, talvolta più elevato del nostro che l'abitiamo: dall'Europa all'Australia, all'America, al Cile all'Argentina e al Brasile.
Da ultimo, un grazie alla nostra splendida Presidente, per come ci ha accompagnati e condotti in questi cinque anni, con ricchezza di dottrina equilibrio e tanta umanità, e - perché no? - tanta pazienza, lo ha dimostrato anche oggi. Doti e patrimonio che ha conservato nell'alternarsi degli schieramenti. Grazie, Presidente Spagnuolo, anche per averci targati tutti all'inizio di questa seduta. Con vero intenso affetto, grazie. Ancora una nota umana e concludo.
Certo, a chi si allontana resta un piccolo groppo nel cuore, ma guai a non allontanarsi quando si è maturato il proprio tempo. Lo dico per me e per quanti se ne andranno. C'è del sentimento per cui sia consentito ad un vecchio clericale per la conclusione di ricordare una preghiera che ha avuto da un anziano Sindaco della sua terra di montagna che aveva speso tanta parte della sua energia al servizio della comunità: "Signore, insegnami ad invecchiare; convincimi che la comunità non compie alcun torto verso di me; togli da me l'orgoglio dell'esperienza fatta e il senso della mia indispensabilità. Fa che io riesca ad essere ancora utile al mondo, contribuendo al coraggio di chi è di turno nelle responsabilità, vivendo uno stile di contatto umile e sereno con il mondo in trasformazione senza rimpianti sul passato, facendo di qualche sofferenza umana (che ovviamente ci accompagna in quest'ora) un dono di riparazione sociale.
Che la mia uscita dal campo di azione sia semplice e naturale come un felice tramonto di sole".
Fuori dalla preghiera, l'auspicio - colleghi - a chiusura di questi venticinque anni è che il sole non abbia mai a tramontare sulla nostra amicizia, sul ricordo del tempo trascorso insieme, non tramonti mai il sole soprattutto su questo nostro Piemonte.



(Applausi da parte di tutti i presenti - Il Consigliere Beltrami consegna un mazzo di fiori alla Presidente Spagnuolo)



PRESIDENTE

Vi ringrazio tutti con grande affetto e grande commozione personale.
Mi sembra siano passati pochi giorni da quando, cinque anni fa, ho assunto questo incarico. Vi chiedo scusa, profondamente, per tutte le volte che non sono stata adeguata, e devono essere state tante; vi chiedo scusa per tutte le volte che sono stata brusca, e saranno state altrettante.
Devo dirvi soltanto che ho cercato di svolgere questo compito con tutte le capacità che sentivo di avere e di avere ispirato il mio comportamento prevalentemente, in modo da sentirmi a posto con la mia coscienza.
Mi auguro di essere stata capita e, nelle differenze anche di opinione reali e forti, in questa fase straordinariamente travagliata della politica italiana e di questo Consiglio regionale, che possiate avere un buon ricordo personale e una stima, oltre che personale, anche un poco sommessamente, politica.
Ringrazio tutti moltissimo, ed in particolare il Consigliere Beltrami per le belle parole, a nome dell'intero Consiglio regionale.



(Applausi da parte di tutti i presenti)



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Ringrazio il Consigliere Beltrami anche per la sottile ironia con cui ha evocato la storia e i trascorsi giovanili della mia famiglia piemontese, e dei miei antenati.
Ringrazio e saluto i colleghi del Consiglio: il collega Beltrami ha fatto un riferimento molto chiaro "al tempo di lasciare". Personalmente ritengo che in questa legislatura, così difficile, la più difficile certamente non solo della storia della Regione, ma anche della nostra Repubblica - credo che questo ci trovi tutti d'accordo - si sia lavorato molto, tutti insieme, cercando di raggiungere risultati positivi per la comunità piemontese. Legislatura che si chiude in un momento difficile, con tanti problemi e tante prospettive. Il futuro è sempre affascinante: deve essere vissuto. Sono convinto che questa assemblea, che si ritroverà in quest'aula, e che toccherà a me convocare in base allo Statuto, ma non presiedere e parteciparvi.
CUCCO, Assessore regionale Ci sarà anche nella prossima legislatura! BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Ma non parteciparvi.



PRESIDENTE

Nel frattempo qualcosa verrà cambiato: ho qualche sensazione che andrà così! BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Qualcosa verrà cambiato. Mi auguro però che questa assemblea - ne sono certo - saprà rappresentare le energie più forti, più autentiche, più vitali del Piemonte, per affrontare un difficile avvenire, ma che comunque è sempre nelle nostre mani, nelle mani di colui che è espresso dal popolo in democrazia. Sono convinto che la democrazia trova in s' la forza di superare tutte le difficoltà. Abbiamo un consuntivo sul quale ci confronteremo in altra sede; abbiamo un avvenire da costruire.
Sul piano umano, grazie a tutti: a chi ha collaborato in Giunta e in maggioranza, grazie agli avversari delle opposizioni per il contributo che hanno dato, sempre. Grazie, soprattutto, per il rapporto umano, che sempre c'è stato, prioritario anche in un'assemblea in cui ci si confronta talvolta duramente. Non dico arrivederci, ma tanti buoni auguri.



(Applausi da parte di tutto il Consiglio)


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Programmi integrati di riqualificazione urbanistica edilizia ed ambientale in attuazione dell'art. 16 della legge 17/2/1992, n. 179"


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori, passando al punto 7) all'o.d.g. che prevede l'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Programmi integrati di riqualificazione urbanistica edilizia ed ambientale in attuazione dell'art. 16 della legge 17/2/1992, n. 179".
La parola all'Assessore Cavallera.
CAVALLERA, Assessore regionale Chiedo ai colleghi di prendere in considerazione la legge sui programmi integrati rinviata dal Governo, facendo presente che in Commissione è stata emendata e che dunque alcuni elementi, che avevano creato anche tensione sono stati ammorbiditi.
Il rinvio, a mio avviso, al di là del merito che ci può distinguere e contrapporre, è stato in realtà abbastanza ingiustificato. Faccio dunque un appello affinché un pezzo di legislazione sulla casa possa essere completato. Ringrazio tutti coloro che convergeranno sulla proposta.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

Gli articoli modificati per tenere conto delle osservazioni del Governo sono tre.
Ricordo al Consiglio che se le modificazioni non riceveranno 31 voti la questione sarà chiusa.
Si proceda pertanto alla votazione degli articoli sui quali il Commissario del Governo ha posto osservazioni.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 39 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 6 è approvato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Prosegue l'esame degli articoli.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 39 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 39 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 8 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 39 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere La legge è approvata.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.55 riprende alle ore 18.57)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame progetto di legge n. 617: "Norme di salvaguardia per la programmazione sanitaria regionale"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo con l'esame del progetto di legge n. 617.
La parola alla relatrice, Consigliera Bortolin.
BORTOLIN, relatrice Il profondo mutamento del quadro istituzionale e delle regole di governo del Servizio sanitario nazionale delineato dal DL n. 502 è in fase di graduale avvio con i provvedimenti attuativi, nazionali e regionali.
In questo quadro evolutivo occorre ripensare metodi e strumenti della programmazione regionale, tenendo conto, in particolar modo, delle conseguenze dell'aziendalizzazione delle strutture operative, della competizione tra soggetti erogatori e del nuovo sistema di responsabilizzazione economico-finanziaria, mediante il duplice sistema di finanziamento per livelli assistenziali/quote capitarie e per prestazioni/tariffe. Nelle more della definizione compiuta delle nuove regole per il governo del Sistema sanitario regionale si rende necessario disporre regole transitorie per tre aspetti della programmazione dei servizi: 1) gli accordi di programma previsti dall'art. 6, comma quinto, della legge n. 724/94: 2) l'integrazione funzionale degli ospedali facenti parte della stessa azienda sanitaria e la regolamentazione delle sedi inferiori a 120 posti letto, anche in attuazione dell'art. 3 della legge n. 724/94: 3) la regolamentazione dei servizi di tutela della salute mentale, in attuazione del DPR 7/4/1994.
E' altresì indispensabile dettare disposizioni al fine di poter accedere ai finanziamenti di cui all'art. 20 della legge 11/3/1988 n. 67 nonché al fine di dare una concreta interpretazione della disciplina normativa del trattamento economico spettante ai componenti del Collegio dei revisori delle Aziende sanitarie regionali.
Art. 1 - Gli strumenti della programmazione. L'articolo trae spunto dall'art. 6, comma quinto, della legge n. 724/94, estendendo il metodo della "contrattazione" ai rapporti generali tra la Regione e tutte le Aziende sanitarie.
Tale metodo discende dall'esigenza di passare da una programmazione basata su un processo top-down, di prescrizioni e controlli, ad una programmazione concertata tra la Regione e le Aziende sanitarie, con un processo circolare che parte dall'indicazione regionale degli obiettivi generali e specifici per le singole Aziende sanitarie, si sviluppa nell'iniziativa propositiva delle Aziende sanitarie e si conclude nella definizione, concertata tra la Regione e le singole Aziende, delle scelte programmatorie a livello locale.
La legge n. 724/94 prevede i contratti per la gestione della transizione al nuovo sistema di finanziamento tariffario: tra la Regione e le Aziende ospedaliere: tra le UU.SS.LL. ed i propri presidi (nella forma di contratti interni all'Azienda USL).
E' peraltro evidente che la logica del contratto vale anche nel rapporto tra la Regione e le UU.SS.LL., per definire: gli obiettivi in termini di livelli assistenziali e di utilizzo delle quote capitarie, premessa necessaria per la responsabilizzazione gestionale; in assenza di un accordo la valutazione non ha un riferimento definito e accettato gli obiettivi ed il finanziamento dei Presidi ospedalieri a gestione diretta, premessa dell'accordo interno all'Azienda USL (che vale particolarmente per l'utilizzo all'interno dell'ospedale del finanziamento globalmente disponibile); nel caso delle UU.SS.LL., infatti, i Direttori generali sono responsabilizzati sia sul versante dei livelli assistenziali che su quello dell'efficienza gestionale dei Presidi a gestione diretta pertanto, anche in questo caso in assenza di un accordo preventivo la valutazione a posteriori non può partire da un riferimento certo ed accettato.
Il comma secondo dispone le modalità di approvazione dei contratti ricondotti alla fattispecie degli accordi di programma, e disciplina la situazione derivante dall'eventuale mancato accordo.
Il comma terzo esplicita la responsabilizzazione dei Direttori generali in ordine all'applicazione degli accordi di programma o, in assenza, degli indirizzi regionali.
Il comma quarto, infine, prevede che l'accordo costituisca una base di valutazione dell'attività dei Direttori generali, anche al fine della concessione del trattamento mobile.
Art. 2 - La rete degli ospedali. Il comma primo, riprendendo ed ampliando l'indicazione della legge n. 724/94, dispone che il piano di attività degli ospedali sia definito negli accordi di programma, da predisporre in base agli indirizzi di carattere generale previsti nei commi successivi.
Il comma secondo prevede i criteri generali per l'integrazione funzionale degli ospedali facenti parte della stessa Azienda sanitaria resta inteso che gli ospedali integrati funzionalmente mantengono l'identità di ospedale, anche ai fini del successivo comma quinto: non sono da considerare, pertanto, ospedale unico articolato su più sedi.
L'obiettivo di utilizzare in modo integrato le risorse strutturali e di prevedere procedure unificate di acquisizione di beni e servizi consiglia la previsione della direzione sanitaria unitaria: è peraltro consentita la deroga, in presenza di situazioni di particolare complessità gestionali derivanti, ad esempio, dalla compresenza di un ospedale generale e di uno specializzato o di tre ospedali.
Il comma terzo demanda alla Giunta regionale la definizione dei criteri attuativi delle disposizioni contenute nell'art. 3 della legge n. 724/94 e concernenti l'utilizzo degli ospedali con dotazione di posti letto inferiori a 120 le cui concrete modalità saranno previste in sede di accordo di programma.
Il comma quarto dispone che le funzioni previste dal PSSR 1990/1992 per i singoli ospedali ricompresi nella stessa Azienda vengano considerate come vincolo solo a livello complessivo e non nell'articolazione tra le sedi.
Tale soluzione persegue l'obiettivo di rendere più flessibile l'utilizzo delle sedi ospedaliere, esigenza particolarmente sentita in una fase in cui occorre utilizzare in termini efficienti le scarse risorse disponibili, non solo finanziarie ma anche di personale. Resta inteso che l'utilizzo delle sedi ospedaliere può essere transitorio, nelle more dell'attuazione del Piano pluriennale di investimenti.
Il comma quinto, infine, dispone il blocco complessivo dei posti letto tenendo conto dell'obbligo di attivare i posti di "day-hospital" (DPR 20/10/1992) ed i posti a pagamento (DL n. 502). In considerazione della carenza di posti letto di riabilitazione la norma ne consente l'attivazione, con riferimento ai servizi già previsti dal PSSR 1990/1992.
Art. 3 - L'organizzazione dei servizi di tutela della salute mentale.
Il comma primo mira a superare l'attuale disomogeneità di ambiti territoriali delle nuove UU.SS.LL. rispetto a quelli previsti dalla L.R. n.
61/89 per i dipartimenti di salute mentale.
Il comma secondo prevede l'abrogazione delle norme della L.R. n. 61/89 in contrasto con il DPR 7/4/1994. Il riordino del settore avverrà mediante gli strumenti generali di regolamentazione del Servizio sanitario regionale: la normativa generale di programmazione le direttive sull'organizzazione delle Aziende sanitarie in attuazione della L.R. n. 10/95.
Il comma terzo, infine, prevede l'emanazione di linee guida.
Art. 4 - Il Piano di investimenti per opere edilizie. Scopo dell'art. 4 è quello di consentire gli investimenti per opere edilizie pur in assenza del nuovo PSSR. come previsto dall'art. 7 della L.R. n. 8/95 che disciplina il finanziamento delle Aziende sanitarie.
Quanto sopra acquista particolare importanza se viene collegato con la scarsità di risorse per reinvestimenti e la necessità di poter intervenire in alcuni casi, con tempestività.
Il comma primo individua il Piano delle opere edilizie in due deliberazioni di Consiglio; la prima del 1990, relativa agli interventi dell'art. 20 della legge n. 67/88; la seconda del 1994, che ha dettato indirizzi di carattere generale e che ha tentato di collegare l'utilizzazione dei fondi recati dall'art. 20 citato con quelli del Fondo sanitario di conto capitale.
Il comma secondo autorizza la Giunta a prendere in considerazione i progetti di fattibilità di tre nuove strutture ospedaliere: iella, Alba-Bra e Mondovì.
La valutazione dovrà tenere conto della compatibilità del piano finanziario con le disponibilità regionali.
I commi terzo, quarto e quinto pongono le condizioni per consentire il rispetto dei termini previsti dall'art. 11 della legge n. 22/95 per l'approvazione dei progetti esecutivi (180 giorni dal 24/1/1994) rafforzando il CROP con un supporto tecnico rappresentato da un gruppo di esperti in materia di lavori pubblici e di edilizia sanitaria.
Art. 5 - Interpretazione autentica dell'art. 13, comma tredicesimo della L.R. n. 10/95. Tale articolo intende fornire l'interpretazione autentica del comma tredicesimo dell'art. 13 della L.R. 24/1/1995, n. 10 laddove riconosce ai componenti del Collegio dei Revisori "il rimborso delle spese di viaggio sostenute per lo svolgimento dell'incarico nella misura prevista per i dirigenti regionali".
La norma de qua si presta infatti ad interpretazioni diverse a seconda che si privilegi il dato letterale ovvero se ne consideri prioritariamente la ratio.
Il dato letterale sembrerebbe circoscrivere la rimborsabilità alle sole spese di viaggio intese in senso stretto. Vale a dire quelle derivanti dal trasferimento.
In realtà è da intendersi che l'espressione normativa voglia ricomprendere tutte le spese effettivamente sostenute in conseguenza del temporaneo spostamento della residenza o del domicilio ai fini dello svolgimento delle funzioni distribuite, ciò in conformità alla disciplina del trattamento di missione emanata sia a livello statale che regionale per i dipendenti pubblici.
D'altronde conferma specifica dell'esattezza di tale interpretazione è stata fornita dallo stesso Commissario del Governo che, nel comunicare il proprio nulla osta all'ulteriore corso della citata L.R. n. 10/95, ha formulato, proprio per quanto attiene il disposto dell'art. 13, comma tredicesimo, la seguente osservazione "ivi previsto rimborso spese di viaggio debet intendersi per Revisori dei conti non residenti in Regione comprensivo anche spese vitto ed alloggio".
Invito il Consiglio a discutere con attenzione questo disegno di legge e ad approvarlo con altrettanta attenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Signora Presidente, questo è un provvedimento che noi vogliamo contestare nel merito. In attesa della programmazione regionale dovremmo qui dico inevitabilmente - avvalerci di strumenti i quali però vengono sostituiti da accordi di programma tra la Regione e le UU.SS.LL. Questi accordi di programma saranno definiti da una parte dalla Regione con i suoi indirizzi generali e specifici - anzi dall'Assessore e dall'altra dalle proposte dei Direttori generali delle Aziende sanitarie.
Per esempio, chi decide gli indirizzi generali e specifici dell'Assessorato? L'Assessore. E deciderà, l'Assessore, in assenza di due strumenti che sono preliminari per non muoversi alla cieca: una relazione sullo stato di salute della popolazione, sui nuovi bisogni oggettivi di tutela della salute - da cui derivano indirizzi generali e specifici di riorganizzazione e qualificazione del Servizio sanitario regionale una relazione sullo stato di attuazione del Piano 1990/1992, mai prorogato se non di fatto. Ma la Regione non ha predisposto neppure gli strumenti preliminari, nonostante abbia (per la prima volta nella storia della nostra Regione) un Assessore appositamente impegnato alla programmazione sanitaria. Ci si è mossi in direzione della programmazione in un modo talmente lento che neppure gli strumenti preliminari sono stati predisposti.
Quindi, avremo indirizzi generali e specifici soggettivi dell'Assessore. Di conseguenza, si procederà al buio con indirizzi tutt'altro che indiscutibili, destinati ad essere inefficaci o persino dannosi. Ciò è dimostrato dal disegno di legge in tutte le sue parti.
Vediamo punto per punto.
Per quanto riguarda la rete esistente degli ospedali - perché nel frattempo non si è fatta razionalizzazione alcuna anche se ne parliamo da sette anni - si indica l'integrazione funzionale degli ospedali, della stessa Azienda ospedaliera, e ciò mi pare un fatto indiscutibilmente positivo. Peccato che si continui a parlarne da tanti anni e non si sia fatto molto. L'unificazione delle procedure per l'acquisizione di beni e servizi ha rari esempi positivi.
Per quanto riguarda il migliore utilizzo delle risorse strutturali abbiamo qualcosa da dire. Queste risorse strutturali sono definite in Piani pluriennali d'investimento. Io ne conosco solo uno, è il programma degli investimenti ex art. 20 della legge finanziaria 1988, la deliberazione quadro dell'aprile 1984. Per l'ex art. 20 c'è il rischio di perdere centinaia di miliardi di lire; c'è un'incertezza assoluta sugli investimenti riguardanti il secondo e il terzo triennio, perché si tratta degli investimenti del primo triennio che arrivano con sette anni di ritardo.
Inoltre c'è la deliberazione quadro dell'ex Assessore Vetrino relativa all'aprile 1994 di quasi 200 miliardi di lire, che non si sono neppure iniziati a spendere. Per quanto riguarda la cardiochirurgia, i pazienti muoiono in lista d'attesa. Nell'aprile dello scorso anno abbiamo redatto ed approvato in quest'aula la deliberazione quadro, ma gli investimenti non hanno cominciato a produrre alcunché.
Quindi, si tratta di risorse non spese, in larga parte sprecate.
Abbiamo fondi in conto capitale del 1980, reimpostati nel 1995. Sono trascorsi quindici anni. Abbiamo decine di miliardi di lire di spesa vincolata degli ultimi sette-otto anni non spesi.
Abbiamo i fondi FIO, circa un'ottantina di miliardi di lire, che risalgono al 1986 e non sono ancora stati spesi.
Che senso ha migliorare l'utilizzo delle risorse strutturali? Sarà bene che cominciamo ad utilizzare le risorse strutturali, altro che migliorarle.
Che cosa significhi il ritardo nell'impiego di risorse strutturali ce lo dice il settimanale dell'Agenzia sanitaria italiana, il numero del 3 febbraio di quest'anno, in un trafiletto dove si fa una tabella che riguarda la mobilità sanitaria, previsione su saldi attivi o passivi per mobilità degli assistiti. Il saldo negativo del Piemonte è di quasi 100 miliardi di lire; ci troviamo in compagnia della Campania, della Basilicata, della Calabria, della Sicilia e della Sardegna. Tutte le altre Regioni hanno un saldo attivo nettissimo, a cominciare dai 275 miliardi di lire della Regione Lombardia. Accordi di programma che devono prevedere la modalità di utilizzo degli ospedali con meno di 120 posti letto, secondo criteri attuativi deliberati dalla Giunta regionale entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge. Ma l'impiego degli ospedali con meno di 120 posti letto è materia delicatissima, che non può affrontare una Giunta nella fase di interregno! Questo problema richiede una Giunta salda ed autorevole, capace di interloquire con le comunità locali, di spiegare perché l'ospedalino deve essere trasformato in altra struttura e di ripensare all'organizzazione sanitaria di quella comunità, in modo tale da generare consenso, senza il quale si scatenano battaglie lunghissime di retroguardia e sbagliate. Non certamente una Giunta nella fase di interregno, nella fase in cui deve semplicemente disbrigare gli affari ordinari, può assumersi un compito così delicato su una materia come questa. Senza il consenso delle comunità, voi vi illudete di attuare le trasformazioni! Tant'è che si parla di queste trasformazioni dal 1989, e non si è riusciti a fare alcunché.
So che di questo si farà un uso elettorale, e non si attuerà alcuna razionalizzazione e trasformazione. E' un atto di estrema scorrettezza, la cui finalità è puramente elettoralistica e propagandistica. Ciò che non è stato fatto in anni e anni, dovrebbe essere fatto nella fase più delicata dove la Giunta in effetti ha pochissimi poteri. Così come sono propagandistiche le indicazioni di destinare il 10% dei posti all'assistenza a ciclo diurno. Si inventa all'ultimo momento, nella fase in cui si svolgono le elezioni, il 10% dei posti a ciclo diurno, e così la necessità di dotare di camere a pagamento almeno il 5% del totale dei posti letto.
Cerchiamo di essere persone serie, di evitare toni propagandistici a cui nessuno crede, a cominciare dall'elettorato.
Devo anche dire che la campagna elettorale non può indurre una Giunta a rinunciare in modo totale a svolgere qualsiasi funzione di governo. Le elezioni sono un momento importante, ma una Giunta degna di questo nome non può fare propaganda, non può rinunciare ad attuare misure di governo.
Abbiamo il Piano decennale e triennale degli investimenti rappresentati dalla deliberazione del Consiglio regionale del 30/1/1990, e abbiamo una deliberazione quadro dell'aprile 1994. Non si può ora alterarle stravolgerle, non possono venire meno alcune priorità che devono restare tali, a cominciare dall'ospedale nuovo ad Asti.
C'è invece qui la volontà della Giunta di valutare, bontà sua, i progetti di fattibilità di nuove strutture ospedaliere. Spuntano i nuovi ospedali in piena campagna elettorale. Si promette un ospedale a Biella - e finché è Biella non ho nulla da obiettare, perché so molto bene che era la seconda in ordine di priorità nel programma triennale e decennale.
Ho qualcosa da obiettare invece sul nuovo ospedale inventato di Alba Bra. Ho qualcosa da dire sull'ospedale nuovo di Mondovì e sull'ospedale Valletta. Tutto richiede un piano finanziario che non c'è e che non si potrà fare.
Per quanto riguarda l'ospedale di Alba-Bra siamo alle solite: finite le ristrutturazioni dei due ospedali, si pensa di trovare l'area per fare un nuovo ospedale che unifichi i due, sui quali si sono riversate risorse ingenti in questi anni.
Per Mondovì, la vicenda è semplicemente ridicola, è una storia paradossale. Doveva essere ristrutturato e invece, grazie all'allora Ministro della Sanità Costa, si decise di trasformare la ristrutturazione in un primo modulo di ospedale nuovo.
Chi abbia deciso di fare l'ospedale nuovo di Mondovì è inutile che ve lo dica: non certo la programmazione regionale. L'iter è stato fulmineo: nel giro di pochi mesi il CIPE approva. E che cosa approva il CIPE? Approva un progetto esecutivo in assenza dell'area, del sito dove costruire e in assenza della licenza edilizia, persino. Altro che opere cantierabili! Collega Vetrino: opere immediatamente cantierabili! L'esecutivo è approvato, il finanziamento pure dal CIPE, ma manca l'area e manca la licenza edilizia. E la Giunta, che non ha mai preso la decisione di costruire un nuovo ospedale a Mondovì, asseconda. Ospedale Valletta. Ma dove sta scritto, chi l'ha detto che deve essere un nuovo ospedale della Città di Torino? Questa è un'invenzione che si è sognato la notte l'Assessore Cucco! Noi abbiamo bisogno di tre ospedali generali adeguatamente ristrutturati, in modo tale da evitare che le patologie comuni finiscano negli ospedali polispecialistici della città. Di questo abbiamo bisogno! E al Valletta abbiamo bisogno della specialistica ambulatoriale, della radiologia, del laboratorio di analisi, semmai di qualche reparto per lungodegenti collegato alle Molinette, un servizio di riabilitazione e qualche modulo di RSA.
Di questo abbiamo bisogno anche all'INRCA, a condizione che l'INRCA ci passi lo stabile, che sta cadendo a pezzi, la cui sistemazione generale richiederebbe più di 100 miliardi di lire. Dove sta scritto, con quale visione si decide che deve essere un ospedale? Con quale visione d'insieme della rete cittadina e per lo meno metropolitana? Perché non si pu parlare solo di rete cittadina degli ospedali, per lo meno deve essere metropolitana; la scala minima è quella, la più corretta è quella provinciale o regionale. E allora, sono tutte misure improvvisate, di carattere elettorale! Mi è stato detto, in Commissione, e ho trovato la cosa persino di cattivo gusto, che "non riesco a misurarmi con i problemi della gente", che "per questi nuovi ospedali c'è un pieno accordo delle forze politiche locali". Mi pare che questa sia una posizione di demagogia plebiscitaria di cui è maestro Berlusconi: propagandistica.
"Volete voi l'ospedale nuovo?". Pensate se una comunità risponde di no! "Volete voi un milioni di nuovi posti di lavoro?". Naturalmente sì! E chi sostiene che il nuovo ospedale non deve essere fatto? Ma chi deve governare, stabilire le priorità, assicurare i fondi secondo precise priorità? La Giunta regionale, il governo regionale, che non può mai rinunciare a questa sua funzione, nemmeno in campagna elettorale, e non può assumere questi atti così delicati alla vigilia della campagna elettorale.Il governo effettivo dei processi spetta alla Giunta regionale, secondo precise e motivate priorità, secondo le risorse reali disponibili per soddisfare effettivi bisogni. E non con la demagogia: "Volete voi l'ospedale nuovo?". E quale comunità risponderà che non lo vuole? Dove stanno le priorità? Chi le ha stabilite? Quante modifiche sono state fatte, persino agli strumenti di programmazione che si vuole salvaguardare? Perché, tra l'altro, questo provvedimento, ridicolmente vuole salvaguardare gli strumenti della programmazione, quei pochi strumenti.
La Commissione di inchiesta sulla malasanità ha messo in evidenza che decine di miliardi di lire vengono sprecate per studi, per progetti inutili, non finanziati e non finanziabili almeno nell'arco dei prossimi dieci anni: questo ha messo in luce! E noi stuzzichiamo gli appetiti corporativi delle comunità interessate, o campanili, e gli diciamo "Valuteremo". La Giunta - bontà sua - nel corso dell'interregno, valuterà lo studio di fattibilità per un nuovo ospedale. Pensate un po' che modo di governare! Salute mentale. Vi sono due punti, l'abbiamo detto in Commissione, che ci soddisfano: l'adeguamento e l'abrogazione di norme della nostra legge che sono in contrasto con il progetto obiettivo nazionale. Peccato che la cosa avvenga con sedici-diciassette mesi di ritardo! Però, anche qui, la Giunta si assume un compito delicatissimo nella fase di interregno: dispone le modalità organizzative dei dipartimenti di salute mentale, forse per giustificare la cospicua parcella pagata ad un consulente.
Perché non parlare degli standard strutturali e funzionali, che non sono applicabili? Perché non parlare dei 10 miliardi per i Centri di terapia psichiatrica e per le comunità protette che non sono stati ancora spesi, stanziati quasi un anno fa? Perché non parlare dell'indebolimento dei servizi territoriali, dell'assorbimento del servizio d'urgenza psichiatrica nel 118, come è ovvio e naturale? E poi arriviamo alla vicenda dell'ex art. 20. Noi abbiamo sostenuto in Commissione, e sosteniamo in aula, che un governo autorevole va a Roma e chiede una proroga, non fa in fretta e furia qualche progetto esecutivo non riversa il grosso delle risorse del primo triennio su due o tre sedi ospedaliere, perché in questo modo scopre decine e decine di sedi ospedaliere che non avranno una lira nei prossimi dieci anni! Poi si dice che il CROP fa da imbuto: eh sì, se arrivano decine e decine di progetti esecutivi all'ultimo momento, visto che non si è adeguato il CROP, visto che il CROP ha un pregresso di circa 400 metri cubi di materiale pregresso non approvato, ora si dice che deve essere affiancato. Per la verità, nella prima stesura c'era un elemento di estrema gravità: vedo che è stato corretto, la battaglia in Commissione è servita a qualcosa. Si dice: "Affianchiamo il CROP per lo studio della fase preliminare dei progetti che sono stati presentati".
Quindi una certa correzione c'è, ma a noi pare che non si possa procedere riversando su due o tre sedi ospedaliere il grosso delle risorse ex art. 20 del primo triennio, che giungono con sette anni di ritardo perché in questo modo si scopre l'intera rete ospedaliera della Regione Piemonte. Bisogna invece chiedere una proroga della scadenza e distribuire le risorse in modo uniforme sul territorio, sulla base del programma triennale e decennale, onde evitare di non coprire quelle realtà che ne hanno maggiore bisogno.
Siamo contrari a che si faccia in fretta e si ripartiscano malamente le risorse in un modo non uniforme, concentrato su poche sedi ospedaliere.
Siamo contrari ad ogni tentativo di bruciare i tempi, non consentendo un attento esame dei progetti da parte delle strutture regionali competenti.
Noi denunceremo immediatamente come illegittimo ogni tentativo che tenti di saltare coloro che devono valutare attentamente i progetti.
Sappiamo che i progetti superficiali, incompleti, gli esami frettolosi con procedure speciali sono l'inizio di tante vicende legate a Tangentopoli alla cattiva qualità delle opere pubbliche, ai tempi spropositati per la loro esecuzione, alla lievitazione dei costi. Consideriamo questo disegno di legge un coacervo di misure improvvisate e scorrette, che non può certo assegnare compiti così delicati ad una Giunta che deve semplicemente disbrigare gli affari correnti e non attuare quelle misure di politica sanitaria che non ha saputo affrontare neppure quando era nella pienezza dei suoi poteri. Le finalità sono propagandistiche ed elettoralistiche queste misure sono destinate a salvaguardare un bel niente, anzi a creare ulteriori danni alla sanità piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Il collega Ferrara mi chiede perché parlo anch'io: perché ho visto i due Assessori particolarmente distratti, almeno così mi è sembrato.
CUCCO, Assessore regionale Ma chi te l'ha detto? CHIEZZI E' una mia impressione.
BONINO, Assessore regionale La tua impressione è sbagliata! CHIEZZI Rimane comunque la mia impressione. Ho visto i due Assessori distratti e quindi volevo riprendere un punto che mi sta particolarmente a cuore e che riguarda quanto.



(Interruzioni degli Assessori Cucco e Bonino)



PRESIDENTE

CHIEZZI



PRESIDENTE

Molte stupidaggini le hai dette tu, Assessore Cucco, e se ne vedono i risultati! All'art. 4 di questo disegno di legge, a fronte del nuovo termine stabilito per la presentazione dei progetti, è previsto che "il CROP, per esaminare tali progetti, può avvalersi di un gruppo di esperti in materia di lavori pubblici e di edilizia sanitaria, scelti preferibilmente fra i dipendenti regionali all'uopo nominati dalla Giunta regionale". Si dice anche che "qualora si ricorra ad incarichi esterni, gli oneri conseguenti graveranno sul capitolo...". La prima frase, quella che parla di una preferenza da parte della Giunta regionale nell'indicazione di personale interno, in realtà penso che lasci il tempo che trovi, in quanto oggi la struttura regionale è gia organizzata per esaminare i progetti e ci si lamenta che questa struttura non sia in grado di svolgere con accuratezza l'esame dei progetti nell'ambito della struttura del CROP.
Questa del CROP è una vicenda che noi, come Consiglio regionale ricordo che trattiamo già dalla scorsa legislatura.



PRESIDENTE

CUCCO, Assessore regionale



PRESIDENTE

Non è in discussione l'accuratezza.



PRESIDENTE

CHIEZZI



PRESIDENTE

Sono i tempi: si deve svolgere l'esame con accuratezza secondo i tempi previsti. Tuttavia, quello dell'accuratezza da parte del CROP è un tema che in Consiglio regionale si è presentato periodicamente già dalla scorsa legislatura.
Se tu, Assessore Cucco, avessi la pazienza di approfondire un po' il modo in cui il CROP, non sotto la tua gestione ma negli ultimi anni, ha lavorato in merito alla propria competenza all'esame dei progetti, vedresti che quanto ho detto in base all'accuratezza non si discosta molto dalla realtà. Il CROP, infatti, è soggetto da anni ad un modo di lavorare che io non ho mai potuto verificare di persona, ma sul quale è provato esistono molte sofferenze.
Questo articolo non so se sia precedente o conseguente, ma lo voglio accostare ad una presa di posizione dell'Assessore Cucco, subito dopo l'avverarsi di questa emergenza dei termini, secondo la quale dava un po' per scontato che, nell'insieme della procedura, occorresse comunque fare in fretta.
Cari Assessori, voglio spezzare una lancia a favore della tesi che abbiamo sostenuto per evitare la fretta, anche con commissioni esterne all'apparato regionale; vedo infatti con molta difficoltà la possibilità di esercitare al di fuori della struttura regionale quei compiti di verifica dei progetti dando degli incarichi professionali, proprio per la natura dell'incarico.
Vorrei che venisse ben ascoltata la segnalazione fatta dal Consigliere Calligaro: in presenza di una difficoltà di questo genere, occorre impegnarsi - e qui saremmo d'accordo in modo completo con gli eventuali proponenti - ad uno spostamento dei termini per l'esame dei progetti piuttosto che all'avviamento di procedure anomale nell'ambito dell'esame dei progetti. Se le strutture regionali non hanno la possibilità di esaminare con accuratezza i progetti entro questi tempi, ci pare sbagliato sostenere la strada di dare degli incarichi esterni, perché diventa difficile effettuare l'esame da parte di un libero professionista per la serie notevole di competenze che impingono un progetto.
Questo è uno dei punti di opposizione al disegno di legge che il Consigliere Calligaro ha esposto e che ora sono certo i due Assessori hanno ascoltato con attenzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cucco.
CUCCO, Assessore regionale Una parola sola, perché questa è una vicenda troppo delicata, che ha a che fare con la storia della sanità di questa Regione degli ultimi quindici anni in un modo ben pesante.
Visto che al collega Calligaro ho già detto e ripetuto, sia in seduta privata che pubblica, tutto quello che pensavo su questa vicenda, ma il collega Chiezzi mi richiama all'attenzione, lo dirò anche al collega Chiezzi e all'aula, in modo tale che le informazioni siano uguali per tutti.
1) Questa Giunta ha finito di far lavorare, per la prima fase, un gruppo interassessorile che si è occupato dell'attività pregressa del CROP o di quello che il CROP non ha potuto fare negli anni passati. Su questo abbiamo stilato una relazione molto analitica e ne abbiamo depositato copia in IV Commissione, a disposizione di chi la vuole leggere; invito il Consigliere Chiezzi a leggerla, in quanto dice molte cose sulle vicende che lui ha richiamato e che questa Giunta ha voluto verificare.
2) Noi non vogliamo by-passare il CROP, non c'è mai passato per l'anticamera del cervello. La prima ipotesi era quella di costituire un nucleo di valutazione esterno, come in tutte le altre Regioni che hanno esaminato l'art. 20; tant'è vero che la precedente Giunta, quando discusse dell'assegnazione della convenzione alla Finpiemonte, discusse anche di questo, perché i 4,8 miliardi che la Regione ha già speso con la Finpiemonte per l'esame di quei progetti dovevano essere finalizzati a quello, cosa che non fu in quanto l'obiettivo fu un altro. Questi gruppi solo se non troveranno i supporti adeguati tra i funzionari regionali potranno utilizzare risorse esterne; essi fanno l'istruttoria, che viene poi esaminata dal CROP, quindi il CROP non viene by-passato. Se qualcun altro, per motivi assolutamente elettorali, vuole interpretare questa cosa in modo diverso, così come tutto il resto della norma, faccia pure. Però è questa l'intenzione della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Dichiarazione di voto contrario. Vi sono ragioni che il Consigliere Calligaro ha esposto più volte in Commissione; ha anche affermato che ormai il Piemonte è a livello di certe Regioni del sud (le ha nominate quasi tutte), e io dico non solo in campo sanitario.
A parte l'infelice citazione di Berlusconi, che non c'entra affatto in questo contesto, perché le promesse più mirabolanti sul paradiso dei lavoratori non le ha fatte Berlusconi, ma tanti altri demagoghi; a parte questo, il fatto che troppo spesso ci si debba scontrare con la Magistratura per non voler collaborare con la stessa - come ho già consigliato sovente purtroppo mi impone di votare contro.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 Emendamento presentato dall'Assessore Cucco: al comma primo, il rinvio alla "L.R. 22/7/1992, n. 37" è così modificato: "L.R. 23/4/1990, n. 37".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli e 2 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 29 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 29 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 29 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 29 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 29 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 29 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 29 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 7 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.
CHIEZZI Signor Presidente, la mia dichiarazione di voto sarà breve; sottolinea il punto centrale che sta alla base di questa legge: questa legge certifica l'impossibilità di effettuare una programmazione sanitaria rispetto agli strumenti di programmazione previsti dalla L.R. n. 37/90. In pratica nell'art. 1 si dice che gli accordi di programma tra Regione e vari soggetti (Aziende ospedaliere e Unità Sanitarie Locali) saranno governati da questi accordi. Penso che anche gli Assessori ammettano che l'accordo di programma viene a valle di un programma, è l'attuazione di un programma che la Giunta regionale, il Consiglio regionale, dovrebbe attuare. Qui ci troviamo in assenza di programmazione che viene sostituita da accordi di programma. Quindi è la certificazione che non siamo in grado di effettuare la programmazione. Per questi motivi il Gruppo Rifondazione Comunista vota contro.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 36 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame proposta di deliberazione n. 1052: "Modifica della deliberazione del Consiglio regionale 29/9/1992, n. 456-12693: 'Recepimento dell'intesa tra la Regione Piemonte e le Organizzazioni sindacali CGIL. CISL. UIL. con aggiornamento e rideterminazione degli assegni di studio per operatori sanitari e personale ostetrico'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1052.
La parola all'Assessore Cucco.
CUCCO, Assessore regionale Vorrei richiamare alcuni elementi per inquadrare questa deliberazione anche rispetto al resto della nazione italiana.
1) Non si possono, anzi non si potrebbero (uso il condizionale altrimenti ci andiamo di mezzo anche con la Corte dei Conti visto che ci sono tutte queste attenzioni) più pagare dal 1990 i presalari agli infermieri professionali e a tutti coloro che frequentano le scuole di formazione professionale nell'ambito sanitario per effetto di una legge finanziaria che ci vieta di fare questo.
2) Le Regioni Emilia Romagna e Veneto hanno abolito da quest'anno il presalario per le scuole di infermieri professionali. Tutte le altre Regioni lo hanno contenuto, tant'è che la Regione Lombardia ha sì introdotto i due milioni e mezzo, ma li ha introdotti alla fine dell'anno se il risultato della scuola è positivo.
3) Noi siamo in una fase di transizione: nel 1996 ci saranno le nuove scuole professionali per infermieri che dovranno essere contrattate - uso il termine in modo giusto con l'Università, che è organismo che notoriamente non dà alcun presalario, ma fa pagare già oggi le tasse per l'iscrizione alle scuole. Perché la Giunta ritiene che ci sia un motivo per accogliere, in parte, l'intenzione dei presentatori? Perché effettivamente i nostri presalari, soprattutto per quanto riguarda il terzo anno che è quello più pesante per gli studenti lavoratori (di fatto sono studenti lavoratori in quella fase), rappresentano solo un minimo riconoscimento dell'attività svolta che spesso è sostitutiva degli infermieri professionali di ruolo perché di fatto ci sono alcune strutture ospedaliere che usano gli studenti come infermieri professionali.
Allora, la Giunta esprime il proprio parere favorevole a questa deliberazione, se la stessa viene modificata nel senso di aumentare l'assegno di studio per gli studenti del terzo anno, che propongo di portare a 800.000 lire al mese. Per quanto riguarda invece il primo e il secondo anno, visto che l'attività pratica degli studenti è sicuramente inferiore rispetto a quella del terzo anno e viste le considerazioni che ho fatto precedentemente, mi sembra un'ottima soluzione per questo anno e mezzo o due che ci rimangono.
Chiedo ai presentatori della deliberazione se sono d'accordo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Ho trovato alcune imprecisioni nell'intervento dell'Assessore Cucco e dico subito quali. La legge finanziaria del 1992 non consente di caricare sulle spese del Fondo sanitario regionale le spese di formazione.
CUCCO, Assessore regionale C'è una norma precedente del 1990.
CALLIGARO Raccomanda alle Regioni italiane di caricare queste spese di formazione sulla formazione professionale.
CUCCO, Assessore regionale Chiedi a Marengo se ha i soldi! CALLIGARO Pochissime Regioni italiane hanno caricato l'assegno di studio sanità sui fondi della formazione professionale; continuano a pagarli con il Fondo sanitario regionale! Quasi tutte le Regioni italiane! C'è una circolare di Falcitelli che non è stata tenuta in nessuna considerazione, se non in una Regione! Le cose stanno così, non è che sia proibito pagare gli assegni di studio, li pagano tutte le Regioni. C'è un problema di capitolo di spesa.
In questi anni la nostra è stata la Regione che ha pagato meno assegni di studio. Diciamolo francamente! Nel 1991 la Lombardia ha deliberato 600 800 milioni di lire per i tre anni e noi eravamo ben al di sotto di questa cifra. Noi pensiamo che non si possa continuare a spendere meno perché la formazione, la qualificazione, l'aggiornamento, sono elementi molto importanti. Noi consideriamo che la formazione, la qualificazione l'aggiornamento, la valorizzazione piena del capitale umano, sia un elemento decisivo per avere efficienza nei servizi ed efficacia nelle prestazioni.
La riforma sta qui, in sostanza! Le strutture sono quelle che sono: si può parlare e dire che le strutture non sono adeguate, che le apparecchiature non sono le più avanzate, sono elementi veri, ma guardate che se non si motiva, se non si responsabilizza, se non si qualifica, se non si aggiorna, se non si valorizza appieno il capitale umano, non c'è efficienza dei servizi e non c'è efficacia di prestazioni! Questo è l'elemento basilare su cui noi muoviamo per avanzare la richiesta che tra l'altro è stata approvata all'unanimità dalla IV Commissione.
C'è una carenza strutturale di figure professionali; c'è il blocco totale e parziale, per un certo periodo dell'anno, del turn-over; vi sono tagli drastici nella spesa. E tutte queste misure rappresentano degli sprechi clamorosi, perché abbiamo Divisioni, Unità operative, attrezzature apparecchiature, senza operatori ed inutilizzate! Da una parte si fa un grosso sforzo per fare l'investimento; fatto l'investimento mancano gli operatori! La Divisione è chiusa, l'Unità operativa è chiusa l'apparecchiatura è utilizzata al 20% delle sue effettive possibilità! A questo punto bisogna davvero far corrispondere agli interventi strutturali anche le misure di spesa corrente che sono appunto gli operatori senza i quali non c'è produttività nella sanità.
Ebbene, questo vale anche per qualificare ed umanizzare l'assistenza sanitaria. Spesso parliamo di umanizzazione, però in effetti chi presta l'assistenza alla persona sono proprio gli infermieri professionali: una volta stabilita la diagnosi e le terapie, chi presta cura alla persona, al malato, sono gli infermieri professionali. Allora, non chiediamo tanto come diritto allo studio questo provvedimento, lo chiediamo come riconoscimento di un ruolo professionale. Dal secondo anno fanno il tirocinio negli ospedali! Si potrà dire "perché non paghiamo tutti gli studenti?", perch tutti gli studenti non fanno il tirocinio nelle aziende o negli ospedali: qui dal secondo anno si fa e nel terzo anno sostituiscono del tutto la figura dell'infermiere professionale! Del tutto! Qui il problema non è tanto "assegno di studio per rendere effettivo il diritto allo studio", è che sono figure professionali che lavorano! E' come se noi dicessimo per i contratti di formazione e lavoro, "non vi paghiamo perché siete in formazione"! Intendiamoci, questo non è un contratto di formazione e lavoro, deve essere chiaro questo! C'è il problema del ruolo che svolgono e c'è un altro problema, che è quello della spesa. Abbiamo fatto quattro conti in Commissione: 400.000, 800.000 e 1 milione, rappresentano un incremento di spesa di 1,4 miliardi. Questo il primo anno, perché il secondo anno come abbiamo avviato ai corsi 2/3 in meno di allievi infermieri professionali - 2/3 in meno! il taglio è stato superiore al 36%! abbiamo una più che considerevole caduta rispetto agli attuali livelli il terzo anno, poi, la riduzione è ancora maggiore.
Il problema non è tanto discutere "sulle 100.000 lire", ma riconoscere un ruolo e pensare anche agli allievi al secondo anno di corso. Stabiliamo il criterio che chi presta tirocinio debba essere meglio pagato? Bene: il tirocinio inizia al secondo anno.
Chiedo dunque che si elevi, nella misura in cui è possibile, anche l'assegno di studio per i frequentanti il secondo anno. Concordo con l'Assessore che tale assegno possa aumentare, il terzo anno, ad 800.000 mila lire - considerato che anche la Regione Lombardia ha fatto un piccolo passo indietro - ma vorrei si stabilisse un criterio: diversamente, tutto è arbitrario. Eleviamo l'assegno a coloro che svolgono il tirocincio sostituendo figure di infermieri professionali purtroppo fortemente carenti; il costo è assolutamente sopportabile - non sto a ricordare che se c'è volontà le risorse si trovano. Lungi da noi stabilire privilegi o discriminazioni! Occorre riconoscere il lavoro che gli allievi professionali svolgono; chiedo quindi, se possibile, di elevare l'ammontare dell'assegno di studio del secondo anno di corso, periodo in cui inizia la prestazione del tirocinio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bortolin.
BORTOLIN Avendo firmato la deliberazione, accogliamo la proposta dell'Assessore Cucco da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cucco.
CUCCO, Assessore regionale Una precisazione per il collega Calligaro: non si è trattato di un mercanteggio o di una contrattazione, ma, semplicemente, di una valutazione sul fatto che è al terzo anno che il tirocinio ha maggior peso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



PRESIDENTE

CALLIGARO



PRESIDENTE

Chiedo solo che si trovi una misura superiore a quella attuale. E' nel secondo anno che inizia il tirocinio: se il criterio è questo non si capisce perché il tirocinio del secondo anno non debba essere valutato.
Esprimeremo voto contrario all'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la deliberazione così com'è.
La parola all'Assessore Cucco.
CUCCO, Assessore regionale No, signor Presidente, non così com'è. Ricordo al Consiglio che quasi tutti i proponenti hanno leggermente modificato la deliberazione.



PRESIDENTE

Dovreste allora preparare un emendamento! In attesa che venga stilato l'emendamento proporrei la votazione di alcuni ordini del giorno.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame ordine del giorno n. 800 relativo al riordino del sistema socio assistenziale


PRESIDENTE

Inizierei con l'ordine del giorno n. 800 presentato dai Consiglieri Dameri, Lannes, Bortolin, Mollo, Mandrino, Picchioni ed altri. Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che il processo di riordino del sistema socio-assistenziale nella Regione Piemonte, tenendo conto della legge di riforma delle autonomie locali e dei provvedimenti attuativi della riforma sanitaria intende ribadire l'esperienza positiva di integrazione dei servizi socio assistenziali con i servizi sanitari, educativi, scolastici e con tutti gli altri servizi del territorio, al fine di concorrere a fornire una risposta globale alle esigenze della popolazione che la Regione e gli Enti locali devono promuovere, ai fini e secondo i principi di cui all'art. 2 del disegno di legge 'Norme per l'esercizio delle funzioni socio-assistenziali' approvato dal Consiglio, le iniziative opportune per diffondere nel modo più ampio possibile l'informazione sui servizi a tutti i livelli visto che emerge, dall'esperienza dei servizi territoriali e anche, a volte, da notizie di cronaca riportate dai mass media, che anziani handicappati, genitori, minori, gestanti madri o persone che comunque si ritrovano in situazioni di difficoltà, non conoscono i loro diritti e a quali strutture socio-assistenziali pubbliche e/o private possono rivolgersi viste le valutazioni che vengono effettuate sul territorio dalle associazioni più qualificate sia sul piano nazionale che regionale operanti con linee telefoniche di aiuto alla persona in difficoltà e che è sempre più pressante la necessità che i cittadini abbiano la possibilità di rivolgersi ad uno sportello informativo adeguato per ottenere le prime informazioni sulla disponibilità di risorse socio-assistenziali, sia pubbliche che private che sembra opportuno attivare una centrale operativa a livello regionale di coordinamento delle emergenze socio-assistenziali, per collocare temporaneamente, soprattutto in orari di chiusura dei servizi pubblici persone in gravi difficoltà e che tale centrale debba funzionare utilizzando un numero telefonico e una struttura con operatori qualificati che garantiscano la prestazione anche nelle ore notturne e festive collegati con tutti i servizi pubblici e con le associazioni di volontariato e il privato sociale operanti nel settore che è necessario definire i livelli di emergenza socio-assistenziale, per poter garantire l'intervento con uniformità sull'intero territorio regionale, le specifiche tecniche e gli aspetti economici, nonch verificare le disponibilità finanziarie per poter avviare, a livello sperimentale, tale servizio pubblico impegna la Giunta regionale - a prendere tutte le iniziative necessarie per attivare uno sportello informativo per i cittadini della regione sulle risorse pubbliche e del privato sociale attivate sul territorio, che funzioni anche come centrale di riferimento per il collocamento temporaneo in strutture, di persone in gravi difficoltà in particolare negli orari di chiusura dei servizi territoriali ad attivare una Commissione consultiva con l'incarico di fornire indicazioni sulle modalità di realizzazione e coordinamento del Servizio di informazione ai cittadini e di emergenza socio-assistenziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame ordine del giorno n. 796 relativo al rinnovo del contratto della sanità pubblica


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 796 presentato dai Consiglieri Bonino, Germanetto, Cavallera, Bortolin ed altri.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la richiesta delle Organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL in vista del rinnovo del contratto della sanità pubblica concordano che ci deve essere contestualità della trattativa; infatti va respinta l'ipotesi dell'ARAN di procedere al rinnovo del contratto nazionale di lavoro per il solo comparto, rinviando ad un momento successivo quello per la dirigenza e per la dirigenza medica.
La sanità di per sè ed i processi di aziendalizzazione in atto comportano specificità di soluzioni nella politica del personale che devono avere positivo riscontro nel contratto che non può essere fotocopia di quelli già definiti in altri settori (valga per tutti il problema della formazione e dell'aggiornamento del personale sanitario).
In funzione della regionalizzazione e dell'aziendalizzazione dei servizi il secondo livello di contrattazione deve articolarsi chiaramente nelle due istanze regionale ed aziendale, con una significativa rilevanza nelle competenze e nelle risorse finanziarie a disposizione.
Non può essere effetto di rinvio, come è avvenuto negli altri contratti gia definiti, il nuovo inquadramento economico-professionale dei lavoratori della sanità in tutto e per tutto rispondente ai nuovi curricula formativi previsti per il personale sanitario e ai criteri dell'avvio di processi di efficienza, innovazione e qualificazione dei servizi.
Irrinunciabile infine è la riforma degli incentivi, una riforma che non pu partire dalla messa in discussione delle risorse già destinate in tal senso dalle Regioni e dagli Enti negli anni precedenti, ma deve invece recuperare criteri effettivi di efficienza rispetto al risultato della maggiore produttività e qualità, anche attraverso una più equa ripartizione dei benefici economici tra le diverse figure professionali che concorrono al conseguimento degli obiettivi definiti e programmati dai livelli regionali ed aziendali.
Vanno respinti i presenti e futuri tagli alle spese per il personale; dal momento che, dai dati a disposizione di tutti, la spesa per il personale in sanità risulta essere il 40% della spesa complessiva: nessuna azienda privata infatti penserebbe mai di contrarre ulteriormente tale voce di spesa se avesse come obiettivo la produzione di salute e migliori servizi alle persone".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 799 relativo alla crisi occupazionale alla ELCAT


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 799 presentato dai Consiglieri Dameri, Cerchio, Miglio, Chiezzi, Mandrino, Leo, Vaglio e Monticelli.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte appresa la delicata situazione del gruppo ELCAT, attualmente in amministrazione controllata, produttore di telai per sedili auto ed altri particolari meccanici, con stabilimenti nelle aree di produzione FIAT tra cui uno in Piemonte, a Bairo Canavese.
Essendo a conoscenza che questa situazione si è determinata nel contesto di mutamenti della strategia FIAT sulla componentistica che ha portato alla cessione della SEPI, senza richiedere nessuna garanzia di volumi produttivi per la ELCAT, di cui la SEPI era principale committente, nonostante che la Gilardini prima e la SEPI poi avessero indotto la ELCAT a sviluppare decentrare e modellare le proprie strutture sulle esigenze FIAT-Gilardini SEPI Constatando come la crisi ELCAT sia stata indotta dalla fortissima diminuzione di commesse che ha portato il gruppo sotto il punto di equilibrio aziendale Considerando come nonostante la riconosciuta validità tecnologica degli impianti nessun compratore o partner possa essere interessato alla ELCAT senza adeguati volumi produttivi dà mandato alla Giunta di assumere ogni iniziativa utile a facilitare l'ingresso di un eventuale nuovo partner, a partire dall'invito al gruppo FIAT di assumere iniziative dirette ed indirette affinché, agendo sull'insieme delle produzioni che la ELCAT è in grado di compiere, vengano ricostituiti volumi produttivi adeguati, resi possibili dalla ripresa della domanda nel settore automobilistico o tali da permettere alla eventuale nuova proprietà il risanamento ed il rilancio della ELCAt, che potrebbe in futuro assumere, nel comparto della produzione di telai per sedili, un significativo ruolo, oggi carente, di secondo fornitore diretto di FIAT Auto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Musei

Esame ordine del giorno n. 801 relativo al Museo di Scienze Naturali


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 801 presentato dai Consiglieri Rivalta, Nerviani, Picchioni e Dameri.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "L'approvazione della legge per la 'Istituzione della Fondazione Museo Regionale di Scienze Naturali' consentirà di dare al Museo una configurazione più appropriata alla sua natura di organismo scientifico e gli attribuirà l'autonomia di iniziativa e di gestione necessarie per lo svolgimento delle sue attività istituzionali e dei suoi compiti di relazioni esterne.
Si avvia pertanto un periodo di transizione nella vita del Museo nel corso del quale è bene che, oltre al conseguire la partecipazione alla Fondazione di altri Enti e soggetti, si promuova un'ulteriore qualificazione delle attività ed iniziative culturali.
A questi fini, il Consiglio regionale impegna la Giunta - ad intensificare i contatti con i possibili partner (Università, Enti locali della Regione: Comune e Provincia di Torino in primo luogo, Istituti di Credito ed Enti economici) per giungere tempestivamente ad una prima individuazione delle adesioni nel frattempo, dare uno specifico incarico di collaborazione a persone di comprovata e indiscutibile capacità ed esperienza di ricerca e di docenza scientifica naturalistica, per l'adeguamento e l'espletamento di compiti di sostanziale ed emblematica rilevanza culturale per il Museo quali sono le attività editoriali e le attività ostensive".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Questioni internazionali - Diritti umani

Esame ordine del giorno n. 769 relativo alla messa al bando della pena capitale in tutte la nazioni civili


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 769 presentato dai Consiglieri Adduci, Dameri, Pozzo, Buzio, Sartoris, Vetrino, Miglio Spagnuolo, Monticelli, Nerviani, Penasso, Picchioni, Gallarini e Beltrami ed altri.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto del fatto che Jesse Dewayne Jacobs, condannato a morte a seguito di un errore giudiziario, è stato 'giustiziato' il 4 gennaio 1995, alle ore 12,19 (ora locale) nel penitenziario di Huntsville-Texas ricordato che, al di là delle proclamazioni di innocenza di Jacobs, anche il Procuratore Generale del Texas aveva riconosciuto che Jacobs stesso era stato condannato a morte per un omicidio commesso da altri fatto presente che per quell'omicidio un'altra persona, pur riconosciuta colpevole, è stata condannata non a morte, ma a dieci anni di carcere in quanto l'omicidio non fu premeditato rilevato che la Corte d'Appello del Texas, essendosi dichiarata non competente a mutare il risultato del primo grado di giudizio, ha confermato la condanna nonostante l'evidente contraddizione tra le due sentenze per lo stesso omicidio ricordato che, incredibilmente, la Corte Suprema degli USA si è espressa contro la revisione del processo visto che il Governatore del Texas ha respinto la domanda di rinvio dell'esecuzione di Jacobs presentata tre ore prima richiamato l'editoriale del 4 gennaio 1995 dell"Osservatore Romano' nel quale la sentenza delle Corti americane veniva definita 'mostruosa ed assurda' oltre che 'una grave sconfitta della giustizia' considerato che in ben 39 Stati USA è consentita la pena di morte ed in molti di essi è consentita l'esecuzione di minorenni all'epoca del reato ricordato che dal 1976 ad oggi sono state eseguite 258 condanne, di cui 9 nei confronti di minorenni senza che, peraltro, gli episodi di violenza e di criminalità tendano a diminuire rilevato che una ricerca condotta dal professor Hugo Adam Bedan dell'Università di Tufts nel Massachussets, e dal professor Michael L.
Radelet dell'Università della Florida, ha dimostrato che dal 1900 al 1985 sono state eseguite 23 condanne a morte nei confronti di innocenti e che numerosi errori giudiziari si sono verificati nel corso di processi che prevedevano tale pena condanna con fermezza il ricorso alla pena capitale e ne chiede l'abolizione.
Invita il Governo italiano ad operare in tutte le sedi internazionali affinché la pena di morte venga messa al bando in quanto indegna dei Paesi civili".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Comuni

Esame proposta di deliberazione n. 1102: "Rettifica di confini tra i Comuni di Valperga e Prascorsano. Art. 7 della L.R. 2/12/1992, n. 51"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1102.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame proposta di deliberazione n. 1089: "Linee guida per interventi di bonifica di terreni contaminati"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1089. Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 28 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame proposta di deliberazione n. 1052: "Modifica della deliberazione del Consiglio regionale 29/9/1992, n. 456-12693: 'Recepimento dell'intesa tra la Regione Piemonte e le Organizzazioni sindacali CGIL. CISL. UIL. con aggiornamento e rideterminazione degli assegni di studio per operatori sanitari e personale ostetrico'" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1052.
E' stato presentato il seguente emendamento da parte dell'Assessore Cucco e dei Consiglieri Peano e Bortolin: nel deliberato sostituire tutte e tre le alinee con le cifre, con la seguente cifra "L. 800.000 mensili per il terzo anno".
La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Che fine fanno le 400.000 lire? CUCCO, Assessore regionale Rimane la stessa quota; correggeremo materialmente la cifra.
CALLIGARO Vale per l'anno scolastico 1994/1995? CUCCO, Assessore regionale Varrà da quando andrà in vigore la deliberazione! CALLIGARO Si tratta allora di una semplice presa in giro: si aumenta l'assegno di studio per il terzo anno a 800.000 lire, il che va bene. Si lasciano a livello attuale il primo e secondo anno. Però entra in vigore al momento dell'approvazione e della pubblicazione sul Bollettino regionale: vuol dire che gli incrementi per quest'anno saranno forse di un mese se tutto va bene. E' un'autentica presa in giro. Votatevela voi! Benefici per il primo anno non ve ne sono; per il secondo, nonostante facciano il tirocinio, non ve ne sono; per il terzo anno si tratta di un solo mese. E' un'autentica presa in giro che io imputo a coloro che prima hanno firmato la deliberazione, l'hanno approvata in IV Commissione e adesso riducono il tutto ad un aumento di un solo mese per quelli del terzo anno. Dovreste vergognarvi!



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Si proceda all'appello nominale.
Mi spiace dover comunicare che non abbiamo più il numero legale.
La seduta è conclusa con tutto il mio rincrescimento e con gli auguri per tutti voi.



(La seduta ha termine alle ore 20.00)



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