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Dettaglio seduta n.347 del 08/03/95 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni, i processi verbali delle adunanze consiliari dell'11, 12, 18 e 25 ottobre e dell'8 e 9 novembre 1994 si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 6) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento: Varie

a) Augurio per la festa delle donne


PRESIDENTE

Porgo gli auguri alle colleghe del Consiglio regionale a nome mio personale ed anche a nome di tutto l'Ufficio di Presidenza.
Sui banchi trovate anche una targa istituzionale, che segna la fine della legislatura e la vostra presenza in quest'aula; mi auguro che sia di vostro gradimento e che sia un ricordo sentito. Vi è stato il suggerimento di riproporla anche per le scorse legislature; valuteremo come fare dal punto di vista tecnico-operativo, in modo che diventi una tradizione di continuità.


Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Garino.


Argomento:

c) Consegna della relazione svolta dalla Commissione speciale per la redazione dei Testi Unici


PRESIDENTE

Comunico che in data 7 marzo 1995 la Presidenza della Commissione speciale per la redazione dei Testi Unici ha consegnato la relazione sul lavoro svolto: al più presto copie saranno disponibili per i Consiglieri interessati. Ricordo che il Consiglio ha già approvato la deliberazione proposta dalla Commissione stessa per l'adozione del "Manuale per la redazione dei testi normativi", secondo le regole della tecnica legislativa.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 1095: "Approvazione del Progetto Territoriale Operativo (PTO) 'Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali del Po'"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 1095.
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Illustro sinteticamente questa ed anche la deliberazione n. 1094, già note ai colleghi. Il Progetto Territoriale Operativo del Po e il Piano di area del Parco del Po sono le deliberazioni di approvazione dei due strumenti di piano adottati il 3 agosto; anzi, il PTO è stato adottato il 3 agosto dalla Giunta regionale, la quale ha congiuntamente adottato il Piano di area del tratto torinese del Parco del Po con i poteri sostitutivi mentre i due Enti parco cuneese ed alessandrino hanno adottato i loro.
E' stato compiuto l'iter della pubblicazione, delle osservazioni e delle controdeduzioni in risposta alle osservazioni; la Giunta ha approvato una bozza di risposta alle osservazioni, che è stata inviata per il parere alla riunione in seduta congiunta della CTU e della Commissione 91 bis (Beni ambientali e culturali); entrambe le delibere, Piano di area unificato dei tre Enti e PTO, hanno avuto il parere favorevole con alcuni suggerimenti da parte della CTU e della Commissione 91 bis...



(Proteste del Consigliere Marchini sull'o.d.g.)



PRESIDENTE

Prego, Assessore, prosegua; poi cercherò di capire.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Come dicevo, i due strumenti hanno entrambi avuto, con alcune richieste di miglioramenti e precisazioni, il parere favorevole dalle due Commissioni; abbiamo quindi portato in Giunta la deliberazione finale di risposta alle osservazioni, di controdeduzioni alle osservazioni e di riscrittura sulla base delle controdeduzioni accettate dei due strumenti che sono andati all'esame della Commissione e hanno avuto il parere favorevole.
Il primo che discutiamo oggi è il Progetto Territoriale Operativo del Po; sulla base di alcune osservazioni fatte in Commissione e di alcune riflessioni fatte da noi stessi, abbiamo ancora proposto una serie di emendamenti sostanzialmente tesi ad accogliere le preoccupazioni di alcuni Comuni che, avendo dei Piani regolatori adottati o delle variazioni ai Piani regolatori già adottati o in itinere (quindi magari anche con delle osservazioni da parte della CTU e delle controdeduzioni da parte del Comune), hanno chiesto di tenerne almeno in parte conto. In sostanza, oltre ad alcuni miglioramenti di lessico che ci sono stati chiesti da alcuni Consiglieri - invertendo, quindi non che cosa non si può fare, ma che cosa si può fare nelle fasi transitorie abbiamo ancora apportato alcuni miglioramenti. Sono disponibile qualora, caso per caso, qualche collega ne volesse la spiegazione, ma il succo di questi emendamenti è: miglioramenti di lessico, quindi inversione in positivo del cosa si può fare nelle fasi transitorie e accoglimento ulteriore di alcune osservazioni dei Comuni relativamente agli strumenti già adottati e che quindi hanno già creato alcune aspettative.
Inoltre, ci sono alcuni emendamenti tecnici di correzione di alcuni errori che abbiamo rilevato nella lettura accurata del testo. Gli emendamenti a cui faccio riferimento sono invece quelli che credo abbia presentato il collega Penasso: sono relativi a tali questioni e li accoglieremmo.



PRESIDENTE

Se non vi sono interventi possiamo procedere alla votazione degli emendamenti.
1) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Relazione: alla pagina 8, terz'ultima riga, è cancellato il termine "operativi" ed alla quart'ultima è cancellato il termine "direttore" alla pagina 10, punto 3), le parole "1:50.000" sono sostituite con le parole "1:10.000" alla pagina 27, sesto capoverso, la denominazione "Martignana" è corretta in "Martiniana Po" alla pagina 28, sesto capoverso, il termine "2 metri cubo/s" è sostituito con il termine "2,5 metri cubo/s" alla pagina 59 le parole "Schede per i Progetti Operativi Locali" sono sostituite dalle parole "Schede progettuali e relativi Schemi grafici illustrativi" alla pagina 67, seconda riga, il termine "operativi" è eliminato conseguentemente sono modificate le analoghe dizioni ripetute nel testo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

CHIEZZIGiuseppe



PRESIDENTE

Come avete potuto constatare, tenuto conto dell'eccezionalità della seduta, non vi sono stati interventi di carattere generale per accelerare i tempi. Però noto che tutti questi emendamenti insistono su problemi molto complessi e almeno di questi dovremmo essere in grado di capirne la portata, sia per gli emendamenti presentati dall'Assessore, sia per quelli presentati dagli altri Consiglieri: cambiando le norme di attuazione, che sono un congegno delicato e interconnesso dall'inizio alla fine, si producono dei cambiamenti che possono non essere agilmente notati al seguito di un esame frettoloso.
Chiedo sia all'Assessore, sia ai firmatari, Penasso ed altri, che illustrino il senso dei loro emendamenti, cioè decodifichino quanto hanno scritto.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Alcuni sono solo correzioni materiali di errori, nel qual caso lo segnalerò; altri sono accoglimento di alcune osservazioni fatte dai Consiglieri. Man mano io stessa o i proponitori potremo illustrarli.
Su questo, in specifico, si tratta di correzioni di errori materiali nella relazione, relativamente alla cartografia che era stata scritta sbagliata, i due metri cubi che preleva l'acquedotto in realtà sono due e mezzo (l'acquedotto ce l'ha fatto rilevare, l'abbiamo corretto). Per quanto riguarda i POL invece, i Progetti Operativi Locali, che sono gli schemi grafici, hanno cambiato nome: a seguito della verifica che non si pu inventare con un piano uno strumento urbanistico non previsto dalla legge si sono trasformati i Progetti operativi locali semplicemente in schede progettuali. Quindi è cambiato il nome perché in un punto ci eravamo dimenticati di sostituirlo.
Questo è un emendamento tecnico. Non ha rilevanza rispetto al testo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dall'Assessore Bresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Non essendo chiara la votazione si proceda con l'appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 31 Consiglieri si sono astenuti 12 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame degli emendamenti.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: Norme di attuazione art. 1.1, comma quinto: all'art. 1.1, comma quinto, penultimo capoverso, dopo le parole "Approvazione del presente Piano", sono aggiunte le parole: "- a porzioni di territorio ad esse confinanti destinate ad opere pubbliche alle aree di completamento così come definite dall'art. 91 quinquies della L.R. n. 56/77 previste nelle varianti di Piani regolatori generali alle aree di nuovo impianto ad esse confinanti previste negli strumenti urbanistici vigenti o adottati alla data di entrata in vigore del presente Piano, purché esterne al territorio incluso nel Sistema di aree protette di cui alla L.R. n. 28/90 se specificatamente motivate sia sotto il profilo dei costi insediativi e di urbanizzazione, sia sotto il profilo della qualità del paesaggio".
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

L'emendamento è accolto dalla Giunta. Dato che mi ero impegnata a spiegare gli emendamenti, questo è il più consistente di quelli proposti dal collega Penasso ed accolti dalla Giunta. E' proprio quello a cui facevo riferimento in precedenza.
In sostanza, consente ai Comuni di poter riperimetrare le zone urbanizzate tenendo conto, oltre che delle cose già previste nel documenti di piano, anche della necessità di avere delle porzioni di territorio ad esse confinanti destinate ad opere pubbliche, già previste negli strumenti delle aree di completamento (come definito nella legge n. 56) ed anche delle aree di nuovo impianto che siano confinanti, già previste negli strumenti urbanistici vigenti o adottati alla data di entrata in vigore del piano, purché siano esterne all'area parco e specificatamente motivate dal punto di vista dei costi insediativo e di urbanizzazione, nonché sotto il profilo della qualità del paesaggio. In sostanza, consente anche una riperimetrazione di aree di nuovo impianto, con queste caratteristiche.
Questa è la più rilevante delle modifiche apportate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo solo per chiedere se la Giunta intende procedere come sta facendo adesso anche per tutti gli emendamenti a venire; a mio parere non ci sono le condizioni per poter discutere questi emendamenti con conoscenza sia del merito sia delle conseguenze che comportano: non è assolutamente possibile.
Non disponiamo delle norme di attuazione; ce n'è una sola presso un altro Gruppo.
Dato che sul provvedimento noi non abbiamo nessuna volontà di ostacolare nulla, e lo voteremo in ogni caso, non chiedo quanto dovrei chiedere, e cioè che la cosa venga rinviata in Commissione, da tenersi anche fra pochi minuti, per poter capire cosa si sta votando, in quanto non lo si capisce assolutamente.
Poiché sul provvedimento in s' non esiste alcun ostacolo, io non parlerò più; tuttavia volevo che fosse messo a verbale che non ci sono le condizioni per un esame serio del merito degli emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.



MIGLIO Mario

Chiedo scusa all'assemblea, però è complicato riuscire a comprendere la ratio di questi emendamenti. Volevo chiedere al presentatore se al secondo punto della modifica proposta, là dove si prevede la possibilità di interventi in aree di completamento previste nelle varianti di Piani regolatori generali, ci si intende riferire agli strumenti vigenti o adottati, per analogia con quanto previsto ai commi precedenti.
Questo non è chiaro, nel senso che il riferimento dovrebbe essere fatto agli strumenti già vigenti anche per le varianti o quelle adottate al momento di approvazione; altrimenti potrebbe essere inteso che vale anche per le varianti successive all'approvazione del PTO. Vorrei un chiarimento perché il nostro Gruppo si atteggerà in base a questo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera, che interviene in qualità di Consigliere.



CAVALLERA Ugo

Intervengo a nome del Gruppo, visto che gli emendamenti sono stati firmati anche dal Capogruppo.
E' chiaro che là dove si dice chiaramente che ci si riferisce a strumenti vigenti o adottati, si intende questo; negli altri casi è giusta l'interpretazione estensiva, in quanto vi sono altre limitazioni.
In questo caso si parla di opere pubbliche ("alle aree di completamento, così come definite dall'art. 91 quinquies...") e viene definita la tipologia delle aree di completamento; l'altro caso, invece andava giustamente limitato solo agli strumenti in itinere per evitare una totale deregulation successiva.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

In effetti, qualche problema interpretativo - ha ragione il Consigliere Miglio - esiste. In questo caso si devono intendere gli strumenti vigenti perché non si parla mai di quelli adottati, cioè o diciamo vigenti o adottati oppure si devono intendere quelli vigenti. D'altronde, in uno strumento di piano non si prevede mai ciò che avverrà in futuro.



CAVALLERA Ugo

Ricordo che qui siamo al comma quinto, dove si dice che "in sede di formazione e revisione degli strumenti e dei Piani di settore devono essere recepiti gli obiettivi, le opzioni e gli indirizzi indicati dal presente piano. L'applicazione dei criteri e degli indirizzi indicati dal piano potrà dare luogo, nei suddetti strumenti, a soluzioni anche parzialmente diverse da quelle proposte, qualora ciò sia necessario per perseguire questi obiettivi". E' chiaro che si salvaguarda il perseguimento degli obiettivi di completamento contenuti in quell'articolo della legge n. 56.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Siccome questo riguarda l'adeguamento dei Piani regolatori e degli strumenti urbanistici al piano, se noi diciamo "Piani regolatori generali" intendiamo riferirci solo a quelli vigenti, perché si tratta dell'adeguamento al piano; se invece vogliamo intendere anche quelli adottati, secondo me dobbiamo dire "anche adottati". Chiedo ai colleghi se intendono "anche adottati", perché l'adeguamento al piano si fa la prima volta, dopodiché non ci si adegua al piano: ci si è già adeguati.
Nel momento in cui ci si adegua, se si parla di Piano regolatore generale, si parla di quello vigente (perché Piano regolatore generale è solo quello vigente); per questo motivo, se si intende anche quelli adottati, bisogna dire "anche adottati".



CAVALLERA Ugo

Ringrazio l'Assessore. Dopo "Piani regolatori generali", si pu aggiungere "anche adottati".



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

"Vigenti o adottati alla data di entrata in vigore...": è la stessa formula.



PRESIDENTE

In definitiva, i proponenti propongono un'integrazione dell'emendamento al secondo capoverso, quello che incomincia con "alle aree di completamento": quando si parla di "Piani regolatori generali", aggiungere "vigenti o adottati alla data di entrata in vigore del presente Piano". La Giunta ha accolto questa integrazione.
Possiamo porre in votazione l'emendamento così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 21 voti favorevoli, 2 contrari e 9 astensioni.
3) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione art. 2.4, comma terzo: al comma terzo, lettere a) e b), le parole "Direttive CEE" sono sostituite dalle parole "Documenti comunitari".
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

E' un emendamento puramente tecnico, così come il successivo.



PRESIDENTE

Quello lo vedremo dopo.
Pongo in votazione l'emendamento n. 3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 9 astensioni.
4) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione art. 2.5, comma secondo: al comma secondo, lettere a), b), c), d) ed e), le parole "Direttive CEE" sono sostituite dalle parole "Documenti comunitari".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 24 voti favorevoli e 8 astensioni.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: Norme di attuazione art. 2.6, comma sesto: - il comma sesto dell'art. 2.6 è così sostituito: "6. In carenza e nelle more di formazione ed adeguamento degli strumenti urbanistici locali sono consentiti interventi di nuovo impianto previsti dagli strumenti urbanistici e dai piani esecutivi vigenti, che non impediscano di cogliere le principali relazioni visive del paesaggio fluviale. Non sono comunque consentiti i seguenti interventi: a) la realizzazione di nuove infrastrutture che compromettano o sconvolgano le reti di fruizione e di accesso specificamente indicati dal piano, fatti salvi i completamenti di strade e di parcheggi di rilievo locale b) la localizzazione di discariche, depositi di materiale, attività produttive rumorose od inquinanti in posizione tale da determinare impatti rischiosi sulle risorse della fascia fluviale, in base alla verifica di cui all'art. 4.2 delle presenti norme".
Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzo; ne ha facoltà.



POZZO Carolina

Chiedo ai colleghi che hanno presentato questo emendamento di illustrarlo perché mi sono oscuri alcuni passaggi.



PRESIDENTE

Mi rivolgo ai Consiglieri Penasso e Cavallera per questa richiesta della collega Pozzo.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Siccome fa parte delle cose che avevo detto in precedenza potrei illustrarlo io.



PRESIDENTE

Se i presentatori sono d'accordo può procedere.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Bene. Questo emendamento sarà accolto; rovescia in positivo la stessa dizione del testo originario, ma invece di dire che è vietato fare alcune cose, dice cosa è consentito. Ci è stato chiesto di avere un atteggiamento positivo e non negativo.
Si tratta di una norma transitoria: nella fase di adeguamento degli strumenti urbanistici vengono consentiti solo alcuni tipi di interventi.
E' una norma identica a quella contenuta nel testo originario, ma rovesciata in positivo in modo da far sapere che cosa si può fare e non che cosa non si può fare. Non è cambiato nulla - ripeto nel contenuto.



CAVALLERA Ugo

A completamento vorrei aggiungere che noi ritorniamo al testo che era già in origine nella prima proposta. Non vi è nulla di nuovo, quindi.
Alla fine, per ragioni di logica, era stato eliminato ed ora viene ripristinato, ma non è una proposta nuova da parte nostra, è solo un recupero del testo originario.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola pongo in votazione tale emendamento accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 7 astensioni.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: Norme di attuazione art. 2.4: all'art. 2.4, dopo il comma terzo, è aggiunto il seguente comma: "4. Nelle sole zone di tipo N2 e N3 sono inoltre consentite: a) le attività del tempo libero che comportino la formazione di aree attrezzate o il recupero edilizio di singoli edifici, purché ne sia stata preventivamente accertata la compatibilità ambientale, con i criteri di cui all'art. 4.2 b) la costruzione di strade ed infrastrutture di rilievo regionale statale o provinciale, di elettrodotti ed altre reti tecnologiche, nonch di centraline idroelettriche per autoproduzione, purché prevista all'interno di piani settoriali e/o inquadrata negli ambiti di integrazione operativa, di cui al Titolo IV, con relativa verifica di compatibilità ambientale, fatte salve le disposizioni di cui all'art. 3.12 c) le attrezzature sociali realizzabili con il recupero edilizio di edifici rurali, ovvero con il rinnovo o l'adeguamento di 'baracche' fluviali, secondo le indicazioni di cui all'art. 3.11, comma terzo, previa verifica di compatibilità ambientale e purché nell'ambito di strutture di interesse del parco".
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Si tratta di un emendamento che ripristina una parte del testo originario della deliberazione.



PRESIDENTE

Chiedo al Consigliere Cavallera di illustrarlo brevemente visto che non è stato distribuito.



CAVALLERA Ugo

In sostanza si cerca di dare una normativa per le attività del tempo libero, per la costruzione di strade e per le attrezzature sociali; quando prima ho parlato di una precedente stesura mi riferivo proprio a questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Lo accogliamo: era stato tolto in quanto pleonastico. Si tratta di cose già indicate nel testo e nelle tabelle. Comunque, dato che è considerato più chiaro, una qualche ridondanza non fa mai male.



PRESIDENTE

Si tratta dell'emendamento n. 6) - ripeto per la Consigliera Pozzo relativo alle "Norme di attuazione art. 2.4", che inserisce un nuovo comma dopo l'attuale comma terzo.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Che ripristina un comma che già esisteva e che era stato tolto in quanto considerato pleonastico. I colleghi lo ritengono invece più chiaro e quindi abbiamo accolto il ripristino di questo comma all'art. 2.4 che prevede che siano consentite nelle zone di tipo N2 e N3, previa verifica della compatibilità ambientale, le attività del tempo libero, la costruzione di strade ed infrastrutture di tipo pubblico, il recupero di edifici rurali.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, desidero informarla che io non partecipo a questa e a tutte le prossime votazioni sugli emendamenti, mentre voterò a favore di tutti gli articoli.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento n. 6).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: Norme di attuazione art. 2.5, comma sesto, "zone a": al comma sesto, ultimo capoverso, le parole "art. 13, comma terzo lettere a) e b)" sono sostituite con le parole "art. 13, comma terzo lettere a), b) e c)".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Prima di andare avanti, per evitare di incorrere in inconvenienti come quello precedente, questo emendamento all'art. 2.5, comma sesto riguardante le zone agricole, precisa al comma sesto, ultimo capoverso, la possibilità di effettuare interventi non solo di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma anche di restauro conservativo ai sensi dell'art. 13 comma terzo, della legge urbanistica regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Come abbiamo visto ieri, la dizione proposta dall'emendamento consente anche il restauro conservativo.



CAVALLERA Ugo

Anziché "l'ordinaria e straordinaria" manutenzione, il restauro?



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Io ho l'emendamento e lei, collega?



CAVALLERA Ugo

Deve essere successo qualche inconveniente.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

O sono stati dati a noi e non alla Presidenza...



PRESIDENTE

L'emendamento non è pervenuto alla Presidenza. L'Assessore vuol visionarlo o ne giudica sufficiente la lettura?



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Grazie, Presidente, ma ne conosco bene il contenuto: "...consente anche, oltre alla manuntenzione ordinaria e straordinaria, anche il restauro conservativo nelle aree, ecc.".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
8) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione art. 3.4: al comma sesto dell'art. 3.4 le parole "di oltre venticinque anni se di robinia o castagno, di oltre vent'anni per pioppi e salici," sono sostituite dalle parole "di oltre venticinque anni se di robinia, di oltre ventisette anni se di castagno, di oltre diciotto anni per pioppi e salici" al comma settimo dell'art. 3.4 le parole "quindici anni per la robinia ed il castagno, dodici anni per i salici ed i pioppi, vent'anni per le altre specie" sono sostituite dalle parole "dieci anni per la robinia e quindici anni per il castagno, otto anni per i salici ed i pioppi, dieci anni per l'ontano e vent'anni per le altre specie" al comma undicesimo dell'art. 3.4 le parole "Nella fascia fluviale al di fuori di parchi, giardini, aree attrezzate per la fruizione pubblica e delle colture agrarie" sono sostituite dalle parole "Nella fascia fluviale, al di fuori di parchi e giardini privati e delle colture agrarie".
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Si tratta di piccole modifiche richieste dagli Enti parco che adeguano a normative forestali che loro ritengono più adeguate. E' stato concordato dagli Enti parco in sede di consultazione e noi lo abbiamo accolto.



CAVALLERA Ugo

Per intendersi. E' quello che interviene sui commi sesto, settimo ed undicesimo?



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Esatto.



PRESIDENTE

Sono state variate alcune definizioni tecniche.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
9) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: art. 3.4, comma primo, dopo le parole "superiore al 20%", aggiungere le parole "elevabile al 40% dove sono presenti attività agricole in atto" art. 3.4, al comma primo sopprimere il punto a) "castagneti da frutto" al punto b), sostituire le parole "con copertura inferiore al 20%" con le parole "con copertura inferiore al 40%" art. 3.4, comma primo, al fondo dopo le parole "da istituti specializzati" aggiungere le parole "e dal settore regionale competente" art. 3.4, comma secondo, dopo le parole "del Piano", aggiungere le parole "nonché delle previsioni del Piano di assestamento forestale" art. 3.4, comma ottavo, sostituire "5.000 mq" con "8.000 mq" sostituire "meno di 6 m" con "meno di 4 m".
La parola al Consigliere Penasso.



PENASSO Alfredo

L'illustrazione sarà brevissima e semplice. Secondo una norma forestale si individua come area boscata quella la cui superficie occupata boscata è superiore al 20%. Siccome stiamo normando aree contigue al Po - e non siamo in alta montagna - riteniamo che una percentuale del 20% di superficie boscata costituisca un'area ancora utilizzabile a fini agricoli. Non vorremmo trovarci di fronte a richieste di area boscata quando, a nostro giudizio, si tratta ancora, in effetti, di area a conduzione agricola: abbiamo dunque chiesto un innalzamento percentuale di insediamento boscato dal 20% al 40%.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

L'emendamento è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: Norme di attuazione art. 3.4, comma decimo: all'art. 3.4, comma decimo, dopo le parole "Ente di gestione", sono aggiunte le parole "che prevede nella medesima deliberazione le forme di indennizzo di cui all'art. 36 della L.R. n. 12/90".
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Anche questo emendamento è accolto dalla Giunta. Nel caso in esame si ripete semplicemente una normativa di legge già vigente - la legge n. 12 per cui se vengono richiesti trattamenti particolari relativamente alle attività agricole si deve prevedere un indennizzo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

In sede di discussione, all'ultimo comma dell'art. 3.4, era stata avanzata l'ipotesi di abrogazione del punto 13). Scusate se si procede con qualche difficoltà di ordine tecnico: siamo in "zona finale" di legislatura!



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Temo si tratti di norma di legge: se non esiste Piano di assestamento forestale non credo si possa fare diversamente. E' una ridondanza, per avendo ridondato nell'altro caso, credo lo si possa fare anche in questo.



CAVALLERA Ugo

Il Piano di assestamemto forestale deve ancora essere approvato: un'eventuale inadempienza, diciamo di un soggetto terzo, creerebbe situazioni a nostro avviso negative.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Collega, non si può, abrogando un comma, abrogare la legge forestale.



PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame degli emendamenti.
11) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione: al Titolo III, art. 3.6, comma quarto, lettera d), dopo le parole "Comune di Morano, cascina Pobietto e terreni", sono soppresse le parole "di proprietà comunale".
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Si tratta di correzione materiale: i terreni della cascina Pobietto non sono di proprietà comunale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
12) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: Norme di attuazione art. 3.7.1, comma quarto: il comma quarto dell'art. 3.7.1 è così sostituito: "4. In carenza e nelle more di formazione ed adeguamento degli strumenti urbanistici locali, all'interno delle delimitazioni dei centri e dei nuclei storici individuati, sono ammessi gli interventi previsti dagli strumenti urbanistici e dai piani esecutivi coerenti con i criteri e con gli indirizzi di cui al presente articolo. Sono comunque consentiti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro conservativo o, per edifici privi di valore storico-artistico, ristrutturazione edilizia senza alterazioni volumetriche né dell'impianto dei fabbricati".
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Anche in questo caso trattasi di riscrittura in positivo di testo già esistente; è un puro miglioramento formale dell'emendamento relativo ai centri storici: invece di dire ciò che è vietato si dice ciò che è consentito.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
13) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione: al Titolo III, art. 3.7.2, nell'elenco sono introdotte le seguenti modificazioni: a) invece di "Villa Gaiamo (Camino)" leggasi "Villa Gaiano (Camino)" b) invece di "Pobietto (Morano Po)" leggasi "Complesso rurale di Pobietto (Morano Po)".
Si tratta di un emendamento tecnico. Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
14) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione art. 3.10, comma secondo: all'art. 3.10, comma secondo, sub a.3), le parole "L.R. n. 69/78 previo parere dell'Ente di Gestione per le aree comprese nel Sistema delle aree protette della Fascia fluviale del Po", sono sostituite dalle parole "L.R. n. 69/78, ovvero con l'Ente di gestione per le aree comprese nel Sistema delle aree protette della Fascia fluviale del Po".
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Si tratta di un emendamento richiesto dagli Enti di gestione. Nel Piano si prevede che negli schemi grafici illustrativi, che sono relativi in molti casi alle aree estrattive, siano stipulate delle convenzioni fra la Regione e i soggetti privati attuatori. Si prevede che le convenzioni possano anche essere effettuate con gli Enti di gestione previo parere degli Enti di gestione, per la parte del parco ovviamente.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
15) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: Norme di attuazione art. 3.12: all'art. 3.12, dopo il comma primo viene aggiunto il seguente comma secondo: "2. Sono comunque ammessi interventi infrastrutturali di carattere provvisorio che si rendano necessari a seguito di calamità naturali".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

E' un emendamento che potrebbe essere ritenuto addirittura ridondante però è stato richiesto da qualche collega in veste di "San Tommaso" proprio per rendere chiara la possibilità di fare interventi conseguenti a calamità naturali, così come sono prevedibili in questa fase lungo l'asta del Po.
Per esempio, il ponte provvisorio tra Verolengo e l'altra sponda del Po di cui stiamo parlando in questi giorni.



PRESIDENTE

L'emendamento è accolto dalla Giunta, lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
16) Emendamento presentato dal Consigliere Germanetto: all'art. 4, punto 1), al posto di "Le indicazioni delle schede progettuali e degli schemi grafici di cui al comma terzo possono essere variate senza che ciò costituisca variante al piano, ai fini di una..
ecc.", inserire "Le indicazioni delle schede progettuali, le perimetrazioni degli ambiti (ex POL) e degli schemi grafici di cui al comma terzo possono essere variate senza che ciò costituisca variante al piano, ai fini di una.., ecc.".
La parola al Consigliere Germanetto.



GERMANETTO Michelino

C'è da sostituire soltanto una parola, all'art. 4.1 "le perimetrazioni degli ambiti e degli schemi grafici di cui..."; è un allargamento. Sono stato invitato a proporre questo emendamento da diversi amministratori i quali ritengono che sia opportuno questo allargamento di indicazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

No, non è possibile modificare la perimetrazione del POL. perché non è possibile modificare le perimetrazioni senza effettuare una variante al piano. Questo è uno dei principi del piano stesso.



GERMANETTO Michelino

Su questo, alcuni urbanisti interpellati sono invece dell'avviso contrario.
Diciamo che su questa materia non c'è un verbo assoluto.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Naturalmente non facciamo una discussione in questa sede, ma potrebbe stravolgere completamente il senso dello studio. Peraltro noi prevediamo che solo le modifiche non essenziali possano essere fatte senza che costituiscano variante. In questo caso riteniamo che la perimetrazione costituisca una modifica essenziale e come tale richieda una variante.



PRESIDENTE

Consigliere Germanetto, la questione che lei ha posto è molto chiara.
Mi pare però che la Giunta ponga un problema di sicurezza e di legittimità della norma; il non accoglimento dell'emendamento è legato solo a questa motivazione. In ragione di questo lei potrebbe eventualmente ritirare l'emendamento o richiede che sia ugualmente posto in votazione?



GERMANETTO Michelino

Ritengo che la parola che chiedo di aggiungere non sia una modifica sostanziale, invece l'Assessore ritiene che sia sostanziale. Pertanto non vorrei porre troppi vincoli agli strumenti che abbiamo già. Purtroppo l'ho già detto altre volte - questa Giunta un po' verde e un po' rossa e con qualche altro colore, sta ponendo dei vincoli alla nostra Regione vincoli per i quali i nostri amministratori comunali futuri porteranno veramente delle conseguenze.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Portiamo anche le conseguenze dei non vincoli apposti al territorio negli anni passati. Siamo in area fragilissima. Siamo molto frequentemente in fascia di pertinenza fluviale, area sottoposta a tensioni d'uso enormi.
Collega Germanetto, questo lavoro è stato fatto proprio per aumentare la sicurezza delle popolazioni che, dagli usi delle aree intorno al Po, sono state messe spesso a rischio negli anni passati, come l'alluvione ha dimostrato.
Il suo naturalmente è un giudizio politico: ha tutti i diritti di darlo, io lo respingo come giudizio politico. Quanto al verde e al rosso sono due bei colori.



GERMANETTO Michelino

Ho solo questo emendamento per questo Piano territoriale, anche se ero stato invitato a porre altri emendamenti, proprio per bloccare questo strumento che ha anche tanti lati negativi. Volevo sottolineare che alcuni episodi sono avvenuti per disastri, scavatori ed altro, mentre altri per un non corretto uso della manutenzione dei fiumi. Su questo la maggioranza degli amministratori comunali riconoscono che un corretto uso della manutenzione avrebbe evitato i danni che ci sono stati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Condividiamo le richieste pervenute dal mondo degli amministratori locali, tendenti soprattutto a trovare degli equilibri migliori tra quelle che sono le indicazioni del Piano Territoriale Operativo del Po e le previsioni degli strumenti urbanistici locali, però la proposta che si avanza adesso è di tipo diverso.
Richiamiamo l'attenzione del collega Germanetto sullo sforzo compiuto con gli altri emendamenti che sono stati accolti dall'Assessore e dalla Giunta e che a mio avviso creano un clima più disteso nel rapporto con le comunità locali, che si vedono in qualche modo riconosciute le previsioni urbanistiche che in questi anni con fatica le Amministrazioni si erano date. Qui invece viene proposto di fare un piano non piano. Mi rendo conto delle esigenze che propone il collega, perché lui dice che se nel tempo poi è necessario fare delle modifiche, in questo modo noi avremmo la possibilità di fare delle modifiche automatiche. Credo nel fatto che ci si trovi di fronte ad uno strumento amministrativo, ad una deliberazione di Consiglio regionale e non ad una legge: dovrebbe tranquillizzare coloro che possono ipotizzare anche modifiche in futuro, che con una procedura veramente non pesante si potranno in futuro apportare queste modificazioni.
Se il richiamo del collega tende a dire "Guardate che queste schede allegate non sono il Vangelo, possono in futuro richiedere delle modifiche", in ipotesi può essere, però vi sono le procedure anche snelle perché in modo organico queste modificazioni possano essere proposte accettate e portate in porto anche dalla Giunta.
Mi spiace che l'unico emendamento presentato dal collega non possa trovare l'accoglimento, però è proprio un fatto concettuale che in questa fase andrebbe a snaturare tutta l'altra opera di perfezionamento del provvedimento che è stato fatto proprio per cercare di avere un rapporto non troppo teso e il più disteso possibile nei confronti delle Amministrazioni locali.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera. Mi sembra di capire che il Consigliere Germanetto mantenga l'emendamento, quindi lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 2 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
17) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: art. 3.4, al comma tredicesimo aggiungere le parole "l'autorizzazione dispone le modalità di esecuzione degli interventi previsti".
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Ovviamente è accoglibile, dice quello che l'autorizzazione deve dire.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
18) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: Cartografia tavola 156 nord-ovest: riconoscere, a seguito di motivate esigenze di riordino urbanistico e di risanamento igienico-edilizio, nella Tavola di Piano 156 N-O la modifica cartografica individuata con colore rosso relativa all'estensione della zona urbanizzata 190 U2 nel Comune di Castiglione Torinese.
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

La Giunta lo accoglie. Si tratta di una modifica che chiarisce meglio: nel caso del Comune di Castiglione Torinese c'era un'area agricola con un'individuata zona L. che sono le zone degradate che richiedono delle sistemazioni.
L'abbiamo trasformata in zona U, dato che già in larga parte è urbanizzata e che è l'unica area di espansione possibile per il Comune.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Se non vi sono dichiarazioni di voto possiamo votare l'intera deliberazione come emendata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli, 1 contrario e 7 astensioni.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE NERVIANI


Argomento: Questioni internazionali - Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Richiesta di approvazione dell'ordine del giorno n. 769 relativo alla messa al bando della pena capitale in tutte le nazioni civili


PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Adduci; ne ha facoltà.



ADDUCI Donato

Presidente, mi rendo conto dell'urgenza e della necessità di approvare tutti i provvedimenti di legge che sono proposti. Chiederei che venisse approvato, anche in base a quanto è successo nella città di New York sulla pena di morte, l'ordine del giorno che abbiamo presentato su questo problema, perché mi pare un segnale importante.
C'è un ordine del giorno contro la pena di morte, sottoscritto da quasi tutti i Consiglieri o comunque da numerosissimi Consiglieri, e poiché a New York è stata di nuovo ripristinata questa orrenda pena, credo che il Consiglio regionale approvando il nostro ordine del giorno possa dare un segnale di civiltà, non voglio dire al mondo intero, ma quanto meno al nostro Paese.



PRESIDENTE

Posso assicurare il collega Adduci che questo ordine del giorno verrà esaminato in coda ai provvedimenti che stiamo esaminando ora. E' un impegno che ci assumiamo.


Argomento: Nomine

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati"


PRESIDENTE

Proporrei di votare la legge sulle nomine, restituita dal Commissario del Governo. Per un frainteso c'è stata un'obiezione del Commissario del Governo; ci sono stati opportuni contatti ed il chiarimento è avvenuto. E' una legge che consta di tre righe, è semplicemente un perfezionamento rispetto a quanto era stato scritto precedentemente. Chiedo la comprensione dell'aula per la votazione di questa legge, altrimenti il Consiglio regionale non avrebbe una legge nuova sulle nomine, della quale abbiamo discusso e sulla quale in grande maggioranza abbiamo convenuto.
Al comma terzo dell'art. 8 si dice: "L'Ufficio di Presidenza dispone anche la pubblicazione delle nomine designazioni, proposte di nomina e conferma degli organi in scadenza al termine della legislatura".
Prima sembrava che ci assumessimo dei poteri che non erano nostri semplicemente: l'Ufficio di Presidenza pubblica l'elenco; il prossimo Consiglio regionale dà corso alle nomine effettive. Quindi non si espropria nessuno, semplicemente si rimane nelle nostre competenze.
Passiamo alla votazione dell'articolo modificato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 44 si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 8 è approvato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 799 relativo alla crisi occupazionale alla ELCAT


PRESIDENTE

Pongo in votazione l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n.
799 relativo alla crisi occupazionale alla ELCAT.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è iscritto all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.


Argomento: Nomine

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della legge rinviata dal Governo riguardante le nomine.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 47 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 1094: "Approvazione del Piano di area del Sistema delle aree protette della Fascia fluviale del Po"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 1094.
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Vorrei fare una brevissima considerazione per spiegare ai colleghi che con modifiche molto marginali sul piano formale, il Piano di area è come struttura normativa uguale al Progetto Territoriale Operativo, nel senso che è la parte del parco all'interno dell'area più generale normata dal piano, quindi le norme sono le stesse, perché è lo stesso territorio. Nella parte del parco le norme hanno una diversa cogenza, trattandosi di normative che vanno a sostituirsi, in base alla legge nazionale, ai Piani regolatori vigenti, mentre nell'altra parte sono normative di indirizzo.
Però le norme sono, come scrittura, le stesse. Ovviamente non le zonizzazioni su cui le norme insistono; nella parte del Parco del Po, per esempio, ci sono più aree naturali. In termini di normativa e di emendamenti, anche la maggior parte degli emendamenti che abbiamo già visto sono stati anche ripresentati perché in questo modo i due testi vengono omogeneizzati e si adeguano.
Come dicevo i testi sono sostanzialmente uguali.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame degli emendamenti.
1) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Relazione: alla pagina 8, terz'ultima riga, è cancellato il termine "operativi" ed alla quart'ultima è cancellato il termine "direttore" alla pagina 10, punto 3), le parole "1:50.000" sono sostituite con le parole "1:10.000" alla pagina 27, sesto capoverso, la denominazione "Martignana" è corretta in "Martiniana Po" alla pagina 28, sesto capoverso, il termine "2 metri cubi/s" è sostituito con il termine "2,5 metri cubi/s" alla pagina 59, le parole "Schede per i Progetti Operativi Locali" sono sostituite dalle parole "Schede progettuali e relativi Schemi grafici illustrativi" alla pagina 67, seconda riga, il termine "operativi" è soppresso.
Nota di coordinamento: sono conseguentemente modificate le dizioni analoghe ripetute nel testo.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Non essendo chiara la votazione si proceda con l'appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
2) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione: al Titolo I, art. 1.1, aggiungere il seguente comma: "2. Ogni trasformazione urbanistica prevista e consentita dal presente Piano, soggetta a concessione od autorizzazione, è subordinata al preventivo parere dell'Ente di gestione".
Come richiesto, si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
3) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione, art. 2.4, comma terzo: al comma terzo, lettere a) e b), le parole "Direttive CEE" sono sostituite dalle parole "Documenti comunitari".
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
4) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione: 1) al Titolo II, art. 2.4, comma quinto, dopo le parole "di tipo N1" sono aggiunte le parole ", così come di seguito specificate," 2) al Titolo II, art. 2.4, comma quinto, la lettera b) è così sostituita: "b) nella zona 312 N1, la realizzazione di un'area attrezzata pubblica a Pian del Re, finalizzata al decongestionamento e all'organizzazione della zona destinata a parcheggio, con sistemazione dell'arredo e della segnaletica, e la riqualificazione delle strutture ricettive con miglioramenti formali e funzionali dell'area di pertinenza;" 3) al Titolo II, art. 2.4, comma quinto, lettera c), prima delle parole "la riqualificazione", sono inserite le parole "nelle zone 312 N1, 310 N1 307 N1, 306 N1," 4) al Titolo II, art. 2.4, comma quinto, lettera d), prima delle parole "adeguamento tipologico", sono inserite le parole "nelle zone 312 N1 e 313 N1" 5) al Titolo II, art. 2.4, comma quinto, la lettera e) è così sostituita: "e) nella zona 307 N1 la predisposizione di un'area attrezzata per campeggio non stanziale".
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
5) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: art. 2.5 - Titolo II, comma secondo: al punto a) è sostituito il termine "Direttive CEE" con il termine "Documenti comunitari"; analogamente tale termine è sostituito ai punti b) c), d) ed e).
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: art. 2.6, il comma settimo è così sostituito: "Fino al recepimento negli strumenti urbanistici locali degli indirizzi di cui ai commi precedenti, entro le zone U1 e U2 sono consentiti gli interventi di nuovo impianto, previsti dagli strumenti urbanistici e dai piani esecutivi vigenti che non impediscano di cogliere le principali relazioni visive del paesaggio fluviale. Non sono comunque consentiti i seguenti interventi: a) la realizzazione di nuove infrastrutture che compromettano o sconvolgano le reti di fruizione e di accesso specificamente indicati dal Piano, fatti salvi i completamenti di strade e di parcheggi di rilievo locale b) la localizzazione di discariche, depositi di materiale, attività produttive rumorose od inquinanti in posizione tale da determinare impatti rischiosi sulle risorse della fascia fluviale, in base alla verifica di cui all'art. 4.2 delle presenti norme".
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: art. 3.4, comma primo, dopo le parole "superiore al 20%", aggiungere le parole "elevabile al 40% dove sono presenti attività agricole in atto" art. 3.4, comma primo, sopprimere il punto a): "castagneti da frutto" al punto b) sostituire le parole "con copertura inferiore al 20%" con le parole "con copertura inferiore al 40%" art. 3.4, comma primo, al fondo, dopo le parole "da istituti specializzati", aggiungere le parole "e dal settore regionale competente" art. 3.4, comma secondo, dopo le parole "del Piano", aggiungere le parole "nonché delle previsioni del Piano di assestamento forestale" art. 3.4, comma ottavo, sostituire "5.000 mq" con "8.000 mq" sostituire "meno di 6 m" con "meno di 4 m".
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: Norme di attuazione art. 3.4 comma decimo: all'art. 3.4, comma decimo, dopo le parole "Ente di gestione" aggiungere le parole "che prevede nella medesima deliberazione le forme di indennizzo di cui all'art. 36 della L.R. n. 12/90".
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
9) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione: al Titolo III, art. 3.7.2, nell'elenco sono introdotte le seguenti modificazioni: a) invece di "Villa Gaiamo (Camino)" leggasi "Villa Gaiano (Camino)" b) invece di "Pobietto (Morano Po)" leggasi "Complesso rurale di Pobietto (Morano Po)".
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: art. 3.4, al comma tredicesimo aggiungere le parole "l'autorizzazione dispone le modalità di esecuzione degli interventi previsti".
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
11) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: Norme di attuazione: al Titolo III, art. 3.10, comma secondo, sub a), sub a 3), dopo le parole "apposite convenzioni", aggiungere le parole "con l'Ente di gestione ovvero".
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
12) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: art. 3.12, dopo il comma secondo è aggiunto il seguente comma terzo: "3. Sono comunque ammessi interventi infrastrutturali di carattere provvisorio che si rendano necessari a seguito di calamità naturali".
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
13) Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Picchioni: emendamento alla cartografia del Piano di area del Sistema delle aree protette della Fascia fluviale del Po.
La tavola 156 N-O è modificata nella parte relativa alla zona urbanizzata 190 U2 nel Comune di Castigloine Torinese come da carta allegata.
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
14) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: emendamento al Piano di area del Sistema delle aree protette della Fascia fluviale del Po.
Norme di attuazione - Schede progettuali e schemi grafici illustrativi.
Sono sostituite la legenda ed i sedici schemi grafici, come da allegati.
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
15) Emendamento presentato dall'Assessore Bresso: emendamento al Piano di area del Sistema delle aree protette della Fascia fluviale del Po.
Norme di attuazione.
Gli schemi grafici in scala 1:10.000 sono sostituiti con gli analoghi schemi grafici allegati.
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
Se non vi sono dichiarazioni di voto possiamo procedere alla votazione della deliberazione come emendata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunaza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 34 voti favorevoli e 5 astensioni.



PORCELLANA FRANCESCO


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame progetto di legge n. 564: "Norme per lo smaltimento, per il riutilizzo e per la riduzione dei rifiuti"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 564.
La parola al relatore, Consigliere Adduci.



ADDUCI Donato, relatore

Buongiorno Presidente, sarò non molto breve. Compatibilmente all'ampiezza del problema cercherò comunque di non dilungarmi troppo.
In attuazione dell'art. 6 del DPR n. 915/82 e dell'art. 3 della legge n. 441/87, la Regione Piemonte si è dotata, con deliberazione del Consiglio regionale n. 832-7331 del 24/5/1988, del Piano regionale per l'organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti.
Tale Piano fornisce, oltre ai dati di produzione dei rifiuti ed al quadro della situazione esistente relativa allo smaltimento, le ipotesi da attuare e realizzare per giungere ad una soddisfacente situazione di smaltimento dei rifiuti prodotti nella regione.
Il Piano regionale, riconfermato con DCR n. 70-534 dell'1/1/1991, a causa del continuo evolversi della situazione tecnico-organizzativa e normativa del settore, ha caratteristiche di piano-processo poiché durante la sua attuazione, prevista nell'arco di un decennio, necessita, nel medio periodo, di importanti momenti di verifica e di maggior definizione dei suoi contenuti oltre che di periodici aggiornamenti, in base all'effettiva realizzazione di quanto in esso previsto ed in funzione delle novità emergenti nel settore.
A distanza di sei anni dall'adozione del Piano, sono stati essenzialmente realizzati gli interventi collocati nel breve periodo e si è fatto qualche passo avanti nell'organizzazione dei servizi. E', infatti aumentato il numero dei Comuni consorziati, la resa della raccolta differenziata è in fase di incremento (anche se non elevatissimo), è stato completato qualche impianto tecnologico ed è stata realizzata qualche ulteriore discarica.
Tuttavia, nessun impianto tecnologico complesso è stato avviato, non si è arrivati all'aggregazione totale dei Comuni, la situazione delle discariche è lungi dall'essere soddisfacente e quindi si è ben lontani dall'integrazione dei sistemi ipotizzata dal Piano.
La situazione è, dunque, insoddisfacente, e numerosi sono i fattori che l'hanno resa tale: innanzitutto il continuo proliferare di norme comunitarie e nazionali, talvolta in contrasto fra loro e, talaltra, di difficile interpretazione mette in oggettive difficoltà i vari soggetti pubblici e privati che quelle norme devono attuare vi è il fatto che non tutti i soggetti pubblici operanti sul territorio dimostrano apprezzabili capacità organizzative e di governo della materia, con conseguenti lentezze e con l'impossibilità di utilizzare, a volte, i pur pochi finanziamenti statali e regionali messi a disposizione in questi ultimi cinque anni esiste, poi, una reale difficoltà ad effettuare un vero salto qualitativo nella gestione dei rifiuti, in quanto le strutture operative sono perennemente alle prese con le emergenze le limitazioni imposte dalle numerose disposizioni finanziarie nazionali ed il fatto che la tassa comunale sulla raccolta dei rifiuti prescinde completamente dagli aspetti qualitativi e quantitativi della produzione e dello smaltimento, hanno, inoltre, sempre impedito di avviare una gestione tariffaria che permettesse di affrontare nuovi investimenti strutturali ed organizzativi da un lato, e mettere in atto una politica fortemente finalizzata alla riduzione ed alla differenziazione dei rifiuti dall'altro (metto in evidenza questi elementi che hanno impedito un decollo ottimale del Piano, perché proprio da questi elementi trae origine la nuova normativa) risultano, infine, sempre più numerose le incombenze procedurali ed amministrative nelle varie fasi dello smaltimento dei rifiuti rispetto alle azioni di promozione e facilitazione del riutilizzo e della riduzione dei rifiuti stessi; a tale proposito giova, a mo' di esempio, ricordare che i settori che si occupano della produzione e della commercializzazione dei beni non sono coinvolti (e questo è abbastanza preoccupante), n' tramite azioni vincolistiche n' tramite incentivi, in una politica di riuso delle risorse e neanche hanno un qualche grado (e forse questo è ancora peggio) di responsabilizzazione nel circuito dello smaltimento dei rifiuti. Chi produce i materiali destinati al rifiuto non ha alcuna preoccupazione rispetto all'esito di questi prodotti; è evidente che la situazione ricade in buona sostanza sui consumatori, i quali pagano, e pagano due volte: prima nell'acquistare il contenitore con il prodotto, poi nello smaltire il contenitore, senza considerare gli effetti sull'ambiente.
Al di là di azioni volontaristiche od estemporanee, quindi, mancando la programmazione dell'informazione e le azioni di sensibilizzazione, emerge sempre più la necessità di operare per la creazione e la diffusione di una cultura della riduzione della quantità di rifiuti prodotti e della necessità del loro riutilizzo, e proprio in questa direzione va il disegno di legge che stiamo illustrando.
Finalità della legge e principi ispiratori.
In relazione alle recenti verifiche sull'attuazine del Piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti, alla luce del complesso quadro normativo comunitario e nazionale in materia e dei suoi riflessi sull'organizzazione dei servizi di smaltimento, sulle competenze regionali, provinciali e comunali ed, infine, sulle procedure amministrative connesse, risulta necessario ricomporre un unico quadro normativo regionale organico ed integrato, prevedendo anche l'abrogazione delle preesistenti norme per lo più inadeguate e fra loro non correlate. Quindi avremo un'unica normativa di gestione del problema dei rifiuti e, data la situazione confusa che vige nell'iter legislativo, non è cosa di poco conto.
Il disegno di legge regionale: "Norme per la riduzione, il riutilizzo e lo smaltimento dei rifiuti", si propone, conseguentemente, quale quadro normativo organico ed integrato che intende: dare validità ed attuazione al Piano regionale e ai Programmi di organizzazione dei servizi provinciali definire le strategie, le metodologie e i vincoli da seguire per la realizzazione di sistemi integrati di smaltimento stabilire ruoli e compiti degli Enti locali defininendo nuove soluzioni organizzative individuare i criteri tariffari mettere in atto interventi per la riduzione e per il riutilizzo dei rifiuti anche attraverso una corretta informazione e sensibilizzazione.
Per quanto riguarda il settore dello smaltimento e del riutilizzo dei rifiuti, il disegno di legge intende attuare la recente normativa nazionale vigente, con particolare riferimento: alla legge n. 142/90 in materia di ordinamento delle autonomi locali alla legge n. 496/93 recante disposizioni urgenti per la riorganizzazione dei controlli ambientali e per l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente alle leggi n. 498/92 e n. 68/93 in materia di tariffazione dei rifiuti alla legge n. 146/94 che prevede specifiche modalità di adempimento degli obblighi derivanti dagli ordinamenti comunitari.
Il disegno di legge proposto ha come fondamentali principi ispiratori: a) l'organizzazione dei servizi e sistemi integrati di smaltimento.
Occorre arrivare ad un'innovazione della mentalità di chi opera nell'ambito dei rifiuti che abbia come filosofia ispiratrice la conoscenza delle produzioni e delle possibilità reali di azione in un'ottica di organizzazione di un sistema integrato. Troppe volte, presi dall'emergenza ci si è limitati a ragionare in termini di volumi di discariche disponibili e di tempi di esaurimento delle stesse. Gli impianti a tecnologia complessa sono rimasti quasi sempre ipotesi futuribili e difficilmente realizzabili per problemi di costi di investimento e di difficoltà di localizzazione.
Poco o nulla si è ragionato sull'organizzazine dei servizi. Solamente agendo sull'organizzazione si può arrivare alla soluzione dei problemi a lungo termine, evitando di rincorrere l'emergenza. In effetti, la pianificazione che ipotizza principlamente di realizzare discariche o impianti senza individuare gli strumento e i metodi per l'organizzazione integrata dei servizi, non ottiene risultati concreti.
Il disegno di legge, oltre a fornire una chiara definizione dei sistemi integrati di smaltimento, sviluppa le soluzioni tecnico organizzative che portano ad attuare la filosofia di riduzione dei rifiuti e di riutilizzo di quelli prodotti, filosofia che è alla base della normativa CEE. Dal punto di vista tecnico-metodologico i sistemi integrati prevedono: la differenziazione dei flussi di produzione le raccolte differenziate i sistemi di trattamento diversificati per i vari flussi le discariche, come fase finale da riservare soltanto ai residui dei trattamenti o delle frazioni non recuperabili.
Dal punto di vista organizzativo i sistemi integrati, con particolare riferimento ai rifiuti urbani ed assibilabili, si realizzano in ambiti territoriali sovracomunali ben definiti (Aree e Bacini) mediante strutture operative consortili allo scopo di ottimizzare i servizi ed i relativi costi.
b) Il duplice aspetto pianificatorio regionale e provinciale.
La pianificazione degli interventi si esplicita su due livelli complementari: quello regionale - che stabilisce le linee metodologiche tecnologiche ed organizzative e gli interventi territoriali - e quello provinciale che si esplicita sulla scelta e sulla localizzazione più specifica degli interventi e delle strutture, ma soprattutto sull'organizzazione, sull'attivazione e sul coordinamento dei sistemi integrati di smaltimento.
c) Lo smaltimento dei rifiuti nel solo ambito regionale.
Uno dei principi ispiratori fondamentali è individuato nell'autosufficienza regionale per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti e nei divieti di smaltimento di rifiuti provenienti da territori di altre Regioni. In sostanza, è sancito il principio che i rifiuti provenienti da altre Regioni non possono essere né trattati né smaltiti in discariche del Piemonte; per i rifiuti provenienti da attività produttive tali divieti riguardano solo lo smaltimento in discarica: i rifiuti speciali prodotti in altre Regioni possono sì essere trattati in Piemonte ma non possono essere smaltiti in discariche piemontesi. Credo di essere stato chiaro nell'esposizione di questo concetto fondamentale.
d) Le nuove misure per la riduzione e per il riutilizzo dei rifiuti.
Con varie misure per varie tipologie di rifiuti sono promossi il riutilizzo dei rifiuti, con particolare riferimento a quelli di elevata qualità in funzione dei riutilizzi possibili, e la certificazione della qualità dei prodotti derivanti dai trattamenti; a sostegno delle misure anzidette sono previsti divieti di smaltimento definitivo di rifiuti riutilizzabili e varie forme di incentivi ai soggetti che operano l'organizzazione del riutilizzo.
e) Gli interventi per la formazione, l'educazione e la sensibilizzazione.
Sono legittimati gli interventi di promozione di attività educative di formazione, di divulgazione e di sensibilizzazione, con l'obiettivo di diffondere, com'è prevedibile, una corretta cultura dello smaltimento.
Tutto ciò per indirizzare la collettività alla minor produzione ed al massimo riutilizzo di ciò che oggi viene trasformato in rifiuto, ma che in realtà rifiuto non è.
Tra l'altro, è istituito l'Osservatorio regionale dei rifiuti con funzioni di ampio respiro, tra cui la divulgazione delle informazioni.
f) L'abrogazione delle norme regionali del settore.
Avendo caratteristiche di norma quadro, il disegno di legge contiene riveduti e corretti, i principi ispiratori delle numerose norme che sono state prodotte dalla Regione in materia di rifiuti dal 1975 in poi limitatamente a quelli ancora attuali, com'è ovvio. Di queste norme il disegno di legge propone l'abrogazione.
Il disegno di legge riporta numerose procedure amministrative di supporto all'attuazione delle disposizioni quali, tra le altre, le procedure per la redazione del Piano regionale e dei Programmi provinciali per l'approvazione dei progetti degli impianti di smaltimento dei rifiuti, per l'effettuazione delle deleghe alle Province ed ai Comuni, per i documenti necessari alle fasi di smaltimento dei rifiuti speciali, tossici e nocivi per le garanzie finanziarie, per il catasto dei rifiuti, per l'azione del Comitato tecnico regionale.
E' previsto - e questo è un aspetto procedurale di notevole importanza - il ricorso da parte della Regione e delle Province ai poteri sostitutivi nei confronti degli enti che non si attivano nel rispetto della legge.
Infine, il disegno di legge prevede i termini di adeguamento, le sanzioni amministrative ed i capitoli finanziari di funzionamento della legge stessa.
I termini di adeguamento previsti risultano indispensabili soprattutto per gli enti interessati all'attuazione della legge affinché possano adempiere alle numerose incombenze ed alla complessa, ma necessaria trasformazione che le varie strutture operative dovranno intraprendere.
Le sanzioni amministrative sono, ovviamente, riferite alle inadempienze ed al mancato rispetto della legge.
Le disposizioni finanziarie costituiscono il supporto operativo per permettere alle varie azioni previste dal disegno di legge di svilupparsi.
Esame dell'articolato.
L'esame dell'articolato si evince in larga parte da quanto ho detto.
Se c'è l'interesse da parte dei colleghi, mi preme rilevare in questa sede gli effetti che le consultazioni, numerose ed approfondite, hanno prodotto sul disegno di legge, perché questo è un elemento di un processo realmente democratico di costruzione della legge.
Le Commissioni competenti nell'esaminare questo disegno di legge hanno tenuto nella giusta considerazione e nel debito conto quanto è emerso dalle consultazioni ed hanno recepito numerose modifiche.
Richiamo quindi l'attenzione dei colleghi sulla democraticità del processo di formazione di questa legge.
Per quanto riguarda la necessità di stabilire un regime transitorio si è tenuto conto delle osservazioni per l'attuazione delle norme con particolare riferimento alla redazione del nuovo Piano regionale, dei Programmi provinciali e alla realizzazione dei servizi e all'applicazione della tariffa del sistema integrato di smaltimento dei rifiuti urbani; è stato conseguentemente emendato l'art. 42 inserendo termini, per la prima applicazione, che consentono ai vari enti (Regione, Province e Consorzi di bacino) di adeguarsi secondo le rispettive competenze. Il regime transitorio consente entro il mese di marzo del 1997 la prima attuazione delle norme.
Per quanto riguarda l'annoso problema della localizzazione degli impianti di smaltimento, ribadendo i principi stabiliti da alcune norme nazionali di recente emanazione, secondo i quali la Regione stabilisce i criteri per le zone non idonee, le Province individuano le zone non idonee e localizzano in via di massima gli impianti, e i siti sono individuati a livello di progettazione degli impianti stessi, cioè in ultima fase il livello di progettazione è quello che individua il sito, ferma restando l'operatività all'interno di aree definite come di non possibile insediamento.
E' stato previsto un regime transitorio che, in modo svincolato dalla redazione dei Piani regionali e dei Programmi provinciali, consente alla Regione e alle Province di adempiere alle relative competenze in prima applicazione entro un anno dall'entrata in vigore della legge.
Si è inoltre ribadito mediante opportuni emendamenti sul testo originario accogliendo le sollecitazioni provenienti dalle consultazioni, che il sistema integrato di smaltimento e di riutilizzo dei rifiuti urbani riguarda i rifiuti speciali solo quando usufruiscono del pubblico servizio e non è vincolante per i rifiuti provenienti da attività produttive che autonomamente provvedono allo smaltimento ed al riutilizzo.
Si è precisato, sempre accogliendo le proposte di emendamento provenienti dalle consultazioni, che l'organizzazione e la realizzazione dei servizi nei territori (Aree e Bacini) di riferimento per i rifiuti urbani è effettuata secondo criteri di autosufficienza.
L'art. 9 è stato emendato in modo da normare più complessivamente le modalità di realizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani e non il solo affidamento a terzi dei servizi stessi.
A tale proposito si ribadisce che i Consorzi di bacino realizzano direttamente i servizi, ma è prevista la possibilità che i Consorzi stessi costituiscano apposite società, con soggetti pubblici e soggetti privati per la realizzazione di alcuni servizi quali gli imianti e le discariche mantenendo però le loro funzioni proprie di governo e di coordinamento.
Il sistema tariffario - nodo dolente - dei rifiuti urbani è stato più specificamente dettagliato per quanto riguarda la corretta utilizzazione del costo ambientale imposto per lo smaltimento di rifiuti in discarica - e prego i colleghi di prestare attenzione a questo dato: i rifiuti che vanno direttamente in discarica senza essere processati all'origine pagano un costo ambientale: com'è giusto, peraltro ai fini della realizzazione dei servizi nell'ambito del sistema integrato di smaltimento.
In tutti gli articoli ove è prevista l'attività tecnica operativa della Regione e della Provincia è stato previsto il coinvolgimento dell'ARPA quindi vi è una stretta correlazione tra questo provvedimento e quello che abbiamo approvato alcune sedute fa, istitutivo dell'ARPA: vi è una correlazione, lo ripeto, molto stretta.
Il sistema integrato di smaltimento dei rifiuti proveniente da attività produttive, non è più strettamente collegato a rigidi sistemi tecnologici ma può essere attuato anche mediante soluzioni parziali e più flessibilmente sul territorio (questa esigenza fu espressa più volte durante le consultazioni): ciò vale anche per i rifiuti e i residui inerti.
Alcune modifiche sono state apportate al sistema sanzionatorio, riducendo l'importo delle sanzioni per i conferimenti in proprio - perché su questi problemi si levavano alti lai da parte dei consultati.
Sono stati aumentati i contributi alle Province per l'attuazione del sistema integrato di smaltimento; sono state infine apportate alcune modifiche alle norme finanziarie per consentire alla Regione di anticipare le spese necessarie dell'esercizio del potere sostitutivo.
Mi auguro che il Consiglio regionale voglia - dopo la discussione approfondita che una legge come questa merita - esprimere un parere favorevole e quindi far diventare legge questo disegno di legge importante ed innovativo in materia di rifiuti, e quindi far uscire dall'emergenza che sta quasi per sommergere la nostra Regione.



PRESIDENTE

I lavori del Consiglio proseguiranno oggi pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,20)



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