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Dettaglio seduta n.342 del 03/03/95 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni, i processi verbali delle adunanze consiliari del 4 ottobre 1994 si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 6) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bodrero, Cattaneo, Cucco, Dameri e Sartoris.


Argomento:

b) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge non vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Avevamo avviato l'esame del progetto di legge relativo all'istituzione dell'Agenzia regionale per l'ambiente, ma poiché è necessario mettere a posto i numerosi emendamenti che nel frattempo sono arrivati, è stato convenuto in sede di Conferenza dei Capigruppo di rinviare momentaneamente l'esame di questo progetto di legge. Considerato inoltre che il punto 10) all'o.d.g. è stato calendarizzato per domani, possiamo passare all'esame della proposta di deliberazione n. 1049.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 1049: "VII programma di edilizia residenziale agevolata (anno 1990), integrato dalle economie del VI programma biennale (1988/1989). Approvazione dei bandi di concorso per interventi di nuova costruzione. Presa d'atto delle rinunce e revoche al VII programma di recupero. Imprese e cooperative"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame della proposta di deliberazione n. 1049, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ci troviamo ad approvare questa deliberazione che in qualche modo completa il programma più che decennale della casa, nel senso che diamo completezza agli interventi previsti dal cosiddetto VII biennio.
Per quanto riguarda il recupero in direzione degli interventi realizzati dai Comuni già si era provveduto. Erano rimasti sospesi gli interventi di nuova costruzione, perché a suo tempo era stata ritenuta esigua la cifra a disposizione. Ritengo anch'io che in questo caso, se non vi sono almeno duemila alloggi da realizzare, diventa difficile la programmazione e la suddivisione sul territorio di questi interventi. Dopo una serie di ricognizioni sulle risorse disponibili ed una serie di riscontri e di verifiche con il Comitato per l'Edilizia Residenziale - CER (e quindi la certificazione di una serie di economie), oggi abbiamo un minimo di risorse che ci consente di programmare questi interventi. Con questo programma si chiude un certo tipo di metodologia di intervento basata sulla corresponsione dei contributi in conto interessi mediante l'utilizzazione dei cosiddetti limiti di impegno che le varie leggi finanziarie e il bilancio dello Stato hanno messo a disposizione nel passato.
Con la legge Ferrarini-Botta, in sostanza, abbiamo la determinazione delle giacenze e quindi la corresponsione di contributi prevedibili in futuro sotto forma di conto capitale, cioè un contributo "una tantum" per ogni alloggio che viene sostenuto da agevolazioni.
La deliberazione è articolata in varie sezioni. Vi è ovviamente la parte "imprese e cooperative" che tiene conto di quelle che sono le ripartizioni previste dalla legge regionale vigente n. 76; vi è anche la revoca di alcuni finanziamenti sul recupero, che non sono in condizioni di andare a buon fine proprio per il venir meno delle condizioni che le precedenti deliberazioni avevano ipotizzato per l'assegnazione definitiva dei finanziamenti. Abbiamo quindi la riassegnazione di queste risorse, ma questo è un fatto puramente marginale; quello che conta è il programma di nuove costruzioni, che è articolato sul territorio regionale sulla base di indicatori di fabbisogno che sono quelli che sostengono la nostra deliberazione generale di programmazione quadriennale per l'edilizia residenziale.
In Commissione, signor Presidente, ho consegnato anche un promemoria articolato sui vari temi che erano stati colà sottolineati. Credo che si possa concludere dicendo che certamente non è un intervento totalmente corrispondente alle esigenze che abbiamo rilevato, soprattutto nelle aree a maggior fabbisogno, è però un intervento che ritengo significativo.
Se consideriamo che prossimamente saranno a disposizione ulteriori circa 170 miliardi in conto capitale, è prevedibile entro quest'anno (naturalmente con un programma che sarà redatto alla luce delle nuove disposizioni emanate nel corso dell'anno 1994 per quanto riguarda l'edilizia agevolata, che viene realizzata a valle della legge n. 179) la possibilità di autorizzare ulteriori interventi per tremila alloggi (non toccherà a noi, ma ai nostri successori). Ciò naturalmente con modalità totalmente diverse, perché in questo caso ci troviamo nel campo dei contributi in conto interesse, nell'altro ci troveremo con contributi in conto capitale.
Metto in risalto un aspetto molto importante: sulla base di quanto è capitato nei bienni precedenti, abbiamo potuto perfezionare tutta una serie di indicatori di priorità, validi sia per le cooperative che per le imprese: sarà quindi possibile formulare una graduatoria valida nel tempo e, nell'ipotesi che possano ancora rendersi disponibili ulteriori risorse per revoche o economie dei programmi precedenti, potremo, al limite, andare oltre la sfera degli interventi attualmente finanziati.
Il tentativo è di rendere maggiormente operativa e pregnante la programmazione degli interventi, realizzandola con deliberazione di Consiglio, come quella che stiamo esaminando.
Successivamente alla discussione in Commissione, si è resa necessaria la presentazione di due emendamenti. L'uno per correggere un errore formale: un intervento elencato tra quelli per i quali erano verificate tutte le condizioni doveva essere in realtà inserito nella colonna di quelli soggetti a proroga di dieci mesi per inizio lavori, in quanto da successiva verifica è emerso che il relativo cantiere non può decollare perché l'ENEL deve smantellare un elettrodotto. L'altro per esserci dimenticati di precisare, relativamente agli interventi delle imprese, la stessa norma prevista per le cooperative: quando si parla di cantierabilità, si intende il possesso dell'area o da parte del Consorzio o di una qualsiasi delle entità associate.
Gli emendamenti, dunque, non sono per nulla innovativi. Il lavoro di Commissione è svolto, in fine legislatura, con una certa celerità; i provvedimenti sono molti: dopo approfondita lettura, si sono rese necessarie rettifiche minime, che non cambiano assolutamente la sostanza del problema.



PRESIDENTE

Il Consigliere Marchini mi chiede se, parallelamente ai lavori di Consiglio, sono convocate delle Commissioni ...



CHIEZZI Giuseppe

E' così, Presidente. E' convocata la II Commissione, alla quale dovrei partecipare...



PRESIDENTE

Io non ho notizia di convocazioni formali.



CARLETTO Mario

E' stata convocata questa mattina; successivamente ha sospeso e ripreso i lavori, sempre sulla convocazione di questa mattina...



MARCHINI Sergio

Io sono qui dalle 9.



PRESIDENTE

Consigliere Marchini, ha ragione. Cerchiamo comunque di stare tranquilli. Chiederò di accertare il punto della situazione, anche perch nella condizione in cui siamo non è possibile svolgere il Consiglio: mancano i numeri per votare sia deliberazioni che emendamenti o quant'altro.
Sulla deliberazione in discussione ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Non sono in Commissione e me ne dispiace, ma volevo intervenire in merito alla deliberazione. Pur nella scarsa presenza dei colleghi Consiglieri, faccio rilevare che probabilmente l'attuale è l'ultima volta nella quale questo Consiglio regionale affronta il problema della casa, sia pure nelle forme in cui si affaccia ai nostri lavori: spezzettate sminuzzate.
Vorrei dunque fare una considerazione un po' conclusiva di questo quinquennio, se possibile. Dal punto di vista della forza propositiva della progettualità politica, questa tornata amministrativa non ha visto un grosso ruolo del Consiglio regionale sul tema della casa. L'abbiamo trattato sempre attraverso provvedimenti molto parziali; spessissimo è stato richiesto il punto generale della situazione, a volte anche prodotto dall'Assessorato sotto forma di schemi, ma non abbiamo mai dedicato un'intera seduta del Consiglio regionale al serio problema della casa in Piemonte.
Il rammarico è che anche su questo tema, come su altri, come Consiglio regionale abbiamo mancato nella nostra funzione più propria: quella del grande progetto, della programmazione. Viceversa, ci siamo spesso impegnati in attività puramente di gestione. Ma l'attività progettuale, di programmazione del Consiglio e l'attività di gestione sono parte integrante di uno dei temi principali del regionalismo, che non abbiamo mai praticato in questi cinque anni, perlomeno per quanto fosse già possibile praticare.
Chiediamo alle Regioni capacità di progetto, di programmazione, di finanza, e via dicendo: purtroppo - facciamo pure tutti autocritica questo ruolo, nel limite oggi consentito, non l'abbiamo svolto. Sulla casa abbiamo discusso caso per caso, di volta in volta. Oggi è in discussione si fa per dire - il VII programma di edilizia residenziale agevolata, ma manca qualsiasi progetto politico. Basta pensare che, per la Provincia di Torino, manca un bando da dieci anni, e via dicendo.
Non voglio andare oltre questa osservazione di carattere generale; mi sono espresso affinché rimanga agli atti l'espressione di un giudizio politico, da parte di un Gruppo, sull'attività svolta. Giudizio politico che comprende anche l'attività di questo stesso Gruppo: la critica non è rivolta unicamente all'attività generale del Consiglio.
E' un vero peccato, perché il problema della casa continua ad essere gravissimo. Spero che i prossimi Consiglieri regionali, in avvio di legislatura, sentano la necessità di affrontare di petto il problema della casa; magari qualche Consigliere appena eletto andrà a leggersi gli atti e potrà verificare le nostre opinioni.
Per quanto riguarda il merito della deliberazione, non intendo partecipare in alcun modo alla discussione sulle ragioni che hanno portato ad adottare i criteri previsti, che non ho esaminato di proposito e che quindi non conosco.
Svolgerò comunque un breve esame di merito, con conseguente critica.
Non penso sia opportuno conferire molti mandati alla Giunta regionale, e lo intendo anche in modo transitorio da qui al 23 aprile, Assessore Cavallera non ne faccio questione di alta filosofia. Mi dispiace, ma ritengo sia meglio, se si vuole deliberare - e avrete certamente mille e una ragione per proporre questa deliberazione - non delegare alcunché alla Giunta nella fase transitoria da qui al 23 aprile. E' meglio che la Giunta non deliberi proprio niente.
L'assestamento di queste vicende deve avvenire in sede di nuovo Consiglio regionale, che potrà riprendere le prassi di delega, avendo davanti l'intero quinquennio.
Quindi non sono d'accordo che si conferisca mandato alla Giunta regionale per apportare eventuali modifiche al presente programma di recupero affidato alle cooperative edilizie, alle imprese di costruzione.
Non sono d'accordo che si conferisca mandato alla Giunta di individuare i beneficiari dei finanziamenti da realizzare in regime di edilizia agevolata. Non sono d'accordo a delegare la Giunta per apportare eventuali modifiche al programma di nuova costruzione affidato alle cooperative edilizie e alle imprese. Non sono d'accordo a conferire mandato alla Giunta regionale di integrare le disponibilità economiche previste nel presente bando con le eventuali risorse aggiuntive che si renderanno disponibili a seguito di eventuali revoche di finanziamenti.
Questa è una tipica attività programmatoria del Consiglio: perch delegarla a questa Giunta? Sarà il prossimo Consiglio a deciderlo.
Per questi motivi, ho proposto un emendamento che chiede semplicemente che il punto 7), che comprende tutte le cose che ho appena detto, venga soppresso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Faccio presente ai colleghi che la delega che ci apprestiamo a prevedere in questo caso è ancora più circoscritta rispetto a quelle conferite in passato alle varie Giunte. Dobbiamo tenere conto che vi è un principio di continuità operativa dei settori e degli organi che prescinde anche dai tempi della politica o dello scioglimento e rinnovo del Consiglio.
Con questa deliberazione rafforziamo i criteri oggettivi, addirittura vi è un programma informatizzato che, attribuiti i punteggi, determinerà le graduatorie. Quindi non è il caso di portare in Consiglio la presa d'atto del risultato di queste elaborazioni: sono tipici compiti degli organi esecutivi. Pertanto mi pare ci sia una minima contraddizione tra l'emendamento e l'osservazione da me largamente condivisa fatta dal collega Chiezzi in apertura del suo intervento. Dobbiamo far sì che il Consiglio si riappropri dei compiti di programmazione e anche di valutazione della situazione socio-economica complessiva, in particolare nel comparto della casa. Questa è una deliberazione puntuale e precisa che stabilisce una serie di criteri e di procedure: compete all'organo esecutivo, alla Giunta dare applicazione, ferma restando la possibilità per i Consiglieri presenti o futuri di sindacare l'operato degli organi esecutivi e degli uffici.
Faccio comunque presente che questa delega potrà essere utilizzata in minima parte, ma serve perché vi è un bando; si tratta di una procedura che deve seguire una tradizione, un'impostazione consolidata, ferme restando le esigenze poi di controllare, di chiamare la Giunta a rendere conto di quello che ha fatto.
Mi dispiace quindi di non poter accogliere l'emendamento dell'unico collega che ha dato la possibilità di approfondire certi temi, ma lo faccio spersonalizzandomi, proprio difendendo il ruolo della Giunta come organo esecutivo che deve prescindere anche dalle varie contingenze storiche, politiche ed amministrative.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame degli emendamenti presentati.
1) Emendamento presentato dall'Assessore Cavallera: alla colonna "localizzazione confermata" scrivere "sì" a fianco dell'intervento di recupero edilizio da realizzarsi in Fossano, Via Matteotti n. 49 angolo Via C. Battisti 47/51, a cura dell'Impresa ICEP s.a.s.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 29 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: il punto 7) è soppresso.
L'emendamento non è accolto dalla Giunta. Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 23 contrari e 4 astensioni.
3) Emendamento presentato dall'Assessore Cavallera: al punto 23 dell'allegato F della proposta di deliberazione: al punto A, primo paragrafo, dopo le parole "del richiedente o di associata", aggiungere le parole "di cui al punto 12" e al secondo paragrafo, dopo le parole "a favore del richiedente", aggiungere le parole "o di associata di cui al punto 12" al punto B, dopo le parole "disponibili per il richiedente" aggiungere le parole "o di associata di cui al punto 12".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 29 voti favorevoli e 7 astensioni.
Pongo in votazione la deliberazione così emendata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli e 5 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 5) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 1072: "Regolamento per l'attuazione degli interventi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata"


PRESIDENTE

Il punto 12) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1072.
L'Assessore Cavallera ha presentato il seguente emendamento: all'art. 9 del Regolamento allegato alla proposta di deliberazione n.
1072, dopo la frase "- schemi degli impianti idrico-sanitario, di riscaldamento, elettrico, con indicazione dei dati tecnici caratteristici" è aggiunto il seguente periodo "è facolta della CTC richiedere, per interventi complessi, la presentazione dei progetti esecutivi degli impianti;".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il Regolamento che presentiamo all'approvazione del Consiglio è la modifica del Regolamento precedente, in considerazione dell'approvazione della L.R. n. 11 che ha modificato la situazione degli enti operanti nel settore dell'edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, trasformando gli IACP in ATC e prevedendo anche lo scioglimento del Consorzio regionale fra gli Istituti Case Popolari, nonch il trasferimento delle funzioni alla Giunta regionale e la costituzione presso gli Istituti provinciali delle CTC (le Commissioni Tecniche Consultive per l'approvazione dei progetti).
Sulla base del dibattito che si è svolto in Commissione, è stato presentato un emendamento integrativo per rafforzare l'operatività di quegli Istituti che - sebbene la normativa nazionale non sia ancora indirizzata in questo senso - prevede la possibilità di corredare i progetti esecutivi delle opere anche dei conseguenti progetti esecutivi degli impianti. Si tratta quindi di dare legittimità a quella che è l'operatività autonoma, la decisione autonoma di alcuni Istituti.
Recentemente abbiamo avuto modo di rispondere ad un'interrogazione riguardante l'ATC di Torino. In questo modo, integriamo il Regolamento predisposto in precedenza dagli uffici anche con questa indicazione.
Credo che non vi sia null'altro che non sia la corrispondenza del dettato regolamentare alle norme della legge n. 11 e alle altre norme che vigono in materia di lavori pubblici.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 30 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
Pongo in votazione la deliberazione così emendata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 30 voti favorevoli e 9 astensioni.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame proposta di deliberazione n. 1082: "Modificazione della denominazione comunale del Comune di Agliano in Agliano Terme (AT), ai sensi dell'art. 6 commi settimo ed ottavo, della L.R. 2/12/1992, n. 51"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1082, di cui al punto 13) all'o.d.g.
Tale deliberazione è stata licenziata a maggioranza dalla I Commissione, con l'astensione del Gruppo di Rifondazione Comunista.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 30 voti favorevoli e 9 astensioni.


Argomento: Opere pubbliche

Esame progetto di legge n. 592: "Norme in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 592.
La parola al relatore, Consigliere Penasso.



PENASSO Alfredo, relatore

Dò per letta la relazione.



POZZO Andrea

Chiedo che la relazione venga letta.



PENASSO Alfredo, relatore

La Giunta regionale, nell'intento di dare superamento alle finalità ed agli obiettivi già posti dalla L.R. 4/6/1991, n. 23, in materia di "Sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale", ha inteso, con la presentazione di un nuovo disegno legislativo predisposto in armonia con la recente legge nazionale 21/10/1994, n. 584 "Misure urgenti in materia di dighe", procedere ad un rapido censimento di tutti gli sbarramenti di ritenuta e relativi bacini di accumulo idrico presenti sul territorio regionale. Intende inoltre regolarizzarli con procedure essenziali e tali da garantire standard omogenei di sicurezza per tutti gli impianti, da quelli minori con altezza di sbarramento inferiore a 5 metri e bacini di accumulo inferiore a 20.000 metri cubi a quelli maggiori con sbarramento fino a 15 metri di altezza e bacino di accumulo fino a 1.000.000 di metri cubi di invaso, le cui competenze vengono trasferite alla Regione con la succitata legge n. 584 del 21/10/1994.
Dall'esperienza maturata dagli uffici regionali nell'ambito dell'applicazione dei disposti legislativi della L.R. n. 23/91 sono state introdotte nuove norme e correttivi tali da consentire, con una maggior snellezza della procedura e la garanzia di un elevato livello di sicurezza la regolarizzazione e messa a norma di tutti gli impianti esistenti. In particolare, per dare schematicità e fornire maggiore chiarezza agli utilizzatori, si è provveduto al Capo I della legge ad articolare in tre distinte categorie, contrassegnate con le lettera A, B e C, tutti gli impianti da censire e normare.
Le tre categorie A, B e C sono così definite: A) con altezza di sbarramento inferiore a 5 metri e con volume di invaso inferiore a 20.000 metri cubi B) con altezza di sbarramento da 5 metri a 10 metri o con volume di invaso da 20.000 metri cubi a 100.000 metri cubi C) con altezza di sbarramento superiore a 10 metri e fino a 15 metri e/o con volume di invaso da 100.000 metri cubi a 1.000.000 di metri cubi.
Si procede quindi al Capo II a disciplinare gli invasi con capacità di accumulo superiore ai 20.000 metri cubi con sbarramento superiore a 5 metri (categoria B e categoria C). Per tali impianti è prevista la predisposizione di un preliminare progetto di fattibilità che viene esaminato dal Servizio tecnico decentrato e successivamente, ottenuto il parere favorevole di ammissibilità, la redazione di un progetto esecutivo (artt. 2 e 3).
All'art. 4 sono indicati i documenti da presentare nel progetto esecutivo. Il progetto viene esaminato dal Servizio tecnico decentrato, il quale redige relazione di istruttoria e schema di disciplinare, trasmette il tutto al Settore Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico che acquisito il parere del CROP, predispone per l'emissione del DPGR di approvazione.
Al Capo III si procede a dettare norme per la disciplina degli invasi minori con capacità di accumulo inferiore a 20.000 metri cubi e con altezza di sbarramento inferiore a 5 metri. Per tali impianti è prevista la redazione di un progetto esecutivo con le modalità contenute nell'art. 6 con le procedure di approvazione del progetto e la redazione dello schema definitivo di disciplinare da parte del Settore Opere Pubbliche tramite il Servizio tecnico decentrato (art. 7).
Al Capo IV sono stabilite le modalità per la vigilanza sui lavori (art.
8), il collaudo (art. 9) e l'esercizio degli impianti (art. 10); all'art.
11 è prevista l'istituzione del catasto degli invasi di competenza regionale.
Elemento di particolare interesse ed innovazione è costituito dalla normativa contemplata al Capo V della legge, in cui sono dettate disposizioni che, nell'arco temporale di 180 giorni dall'entrata in vigore della legge, in armonia pertanto con la già citata legge nazionale n.
584/94, obbligano i proprietari o gestori di tutti gli sbarramenti e gli invasi in esercizio alla presentazione di una denuncia, con apposita scheda allegata, contenente i dati caratteristici dell'impianto (comma primo dell'art. 12). Al comma secondo dello stesso articolo si prescrive di corredare la denuncia con la presentazione di una perizia giurata, a firma di ingegnere abilitato, che attesti condizioni di sicurezza; se la perizia attesta condizioni di sicurezza, il richiedente può proseguire l'esercizio della diga e del relativo invaso (comma terzo), mentre se la perizia non attesta condizioni di sicurezza il Sindaco, su indicazione del Settore regionale, ordina al proprietario o gestore dell'opera di effettuare a loro spese la limitazione o lo svuotamento dell'invaso o la demolizione dello sbarramento (comma quarto). I soggetti che non presentino la denuncia entro 180 giorni hanno l'obbligo di demolire lo sbarramento (comma quinto); sarà data ampia divulgazione con ordinanze comunali ed avvisi regionali sulle procedure da seguire da parte degli utenti (comma sesto).
La documentazione per la regolarizzazione delle opere esistenti differenziata per le diverse categorie A, B e C, è descritta all'art. 13 tale documentazione dovrà essere presentata entro un anno dalla data della scadenza della denuncia corredata dal collaudo statico dell'opera. Nel caso in cui le opere in risultino collaudabili il Sindaco, su indicazione del Settore regionale, ordina la sospensione dell'esercizio e l'esecuzione degli interventi di adeguamento o la demolizione dell'invaso.
Con l'emanazione di apposito decreto del Presidente della Giunta regionale (art. 14), su conforme parere del Comitato Regionale Opere Pubbliche, viene concessa l'autorizzazione regionale alla prosecuzione dell'esercizio dell'impianto. Segue, all'art. 12, l'elencazione dei documenti che, per gli impianti delle diverse categorie A, B e C, dovrà essere presentato entro un anno dalla data di ricezione della domanda stessa da parte del Servizio tecnico decentrato.
Le procedure per l'approvazione del progetto sono indicate all'art. 13 differenziando al comma primo quelle per gli impianti di categoria A ed al comma secondo quelle per gli impianti delle categorie B e C. La procedura è conclusa con l'emanazione di un decreto da parte del Presidente della Giunta regionale.
Al Capo VI della legge sono contenute norme finali, indicate le sanzioni per gli inadempimenti, definite le spese d'istruttoria ed abrogata la legge n. 23/91.
L'art. 14 prevede sanzioni per gli inadempienti, in particolare: al punto a) verso coloro che costruiscono e gestiscono opere senza aver provveduto all'ottenimento dell'autorizzazione con decreto del Presidente della Giunta regionale; al punto b) verso coloro che, non avendo presentato la denuncia, non provvedano nei termini dell'art. 12 alla demolizione dello sbarramento; al punto c) verso coloro che realizzano opere in difformità all'autorizzazione regionale; al punto d) sono previste sanzioni per coloro che gestiscono opere senza rispettare le prescrizioni contenute nel disciplinare; al punto e) per coloro che non ottemperano all'ordinanza del Sindaco di limitazione o svuotamento dell'invaso o di demolizione dello sbarramento.
L'accertamento delle violazioni di legge (art. 16) è affidato agli organi di Polizia Municipale del Comune territorialmente interessato nonché al Corpo Forestale dello Stato. E' stata, in particolare, prevista la collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato inserendo tale attività nella convenzione stipulata con la Regione: si ritiene utile che tale Corpo sia particolarmente idoneo ai compiti di accertamento stabiliti dalla legge.
All'art. 17 viene assegnato al Presidente della Giunta regionale il compito di irrogare le sanzioni amministrative; all'art. 18 sono stabiliti gli importi per le spese di istruttoria delle pratiche che con gli importi delle sanzioni sono introitati su definiti capitoli del bilancio regionale (art. 19).
All'art. 20 si specifica che per quanto non risulta disciplinato dalla presente legge regionale si faccia riferimento alla vigente normativa nazionale in materia.
All'art. 21 si provvede all'abrogazione della precedente legge regionale in materia, n. 23/91.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il collega Penasso. Personalmente mi soffermerò un po' su questa relazione, perché lo ritengo utile e magari, ad adiuvandum illustrerò in parte questo disegno di legge, in quanto rappresenta un fatto importante.
Su questa vicenda, Presidente, avevo presentato un'interpellanza - alla quale non è stata data risposta - quando, a seguito dell'alluvione, si paventava la situazione di insicurezza di molte dighe in Piemonte e si discuteva, anche sugli organi di stampa, su quali fossero le competenze della Regione e dello Stato e su chi facesse o non facesse i controlli.
Alle mie domande non è stata data risposta; adesso arriva questa legge, che è senz'altro positiva.
Diceva il Consigliere Penasso che le dighe vengono distinte in tre diverse categorie: A, B e C. La A ha uno sbarramento inferiore ai 5 metri e un volume di invaso inferiore a 20.000 metri cubi; la B ha uno sbarramento da 5 a 10 metri ed ha un volume di invaso dal 20.000 a 100.000 metri cubi la C ha un'altezza di sbarramento superiore a 10 metri e fino a 15 metri con un volume di invaso da 100.000 a 1.000.000 di metri cubi.
La legge poi disciplina gli invasi con capacità di accumulo superiore a 20.000 metri cubi o con sbarramento superiore a 5 metri; per questi impianti è prevista una procedura. Tale procedura comporta la predisposizione di un primo progetto di fattibilità, il quale deve essere esaminato dal Servizio tecnico decentrato; successivamente, ottenuto il parere favorevole di ammissibilità, si procede alla redazione di un progetto esecutivo, del quale poi si indicano i documenti di cui deve essere composto.
Il progetto viene esaminato dal Servizio tecnico decentrato, che fa un'istruttoria e uno schema di disciplinare; da qui passa al Settore Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico, quindi si acquisisce il parere del CROP, organismo importante che deve dare i pareri sui progetti e deve essere messo in grado di dare pareri con oculatezza; in seguito, si predispone l'emissione del decreto di approvazione del Presidente della Giunta regionale.
C'e poi anche la disciplina per gli invasi minori, con capacità di accumulo inferiore a 20.000 metri cubi, con altezze sotto i 5 metri. Per questi impianti si prevede la redazione di un progetto esecutivo; questo viene approvato da parte del Settore Opere Pubbliche tramite il Servizio decentrato.
Sono inoltre contenute in questa legge tutte le modalità per la vigilanza sui lavori, il collaudo, l'esercizio degli impianti e l'istituzione del catasto: quest'ultimo è il pezzo che mancava.
Questa legge, se istituisce un catasto dighe, con le dighe classificate in tre raggruppamenti, penso che metta il nostro Piemonte in una condizione di maggior civismo, civiltà ed organizzazione dello stato della sicurezza.
A guardare indietro e non sapere nemmeno quante dighe e che situazioni c'erano, in effetti richiede un intervento diretto.
Come giungere a questa situazione? Nel Capo V si prevede che nell'ambito di 180 giorni dall'entrata in vigore di questa legge, i proprietari o i di gestori di tutti questi sbarramenti e invasi procedano alla presentazione di una denuncia con una scheda allegata, la quale contiene i dati caratteristici dell'impianto. Tale denuncia deve essere corredata dalla presentazione di una perizia giurata, a firma di un ingegnere abilitato, che attesti condizioni di sicurezza; se la perizia attesta condizioni di sicurezza, il richiedente può proseguire l'esercizio della diga e del relativo invaso, mentre se la perizia non attesta condizioni di sicurezza, il Sindaco, su indicazione del Settore regionale ordina ai proprietario o ai gestori di effettuare, a loro spese, la limitazione o lo svuotamento dell'invaso o, addirittura, la demolizione dello sbarramento. Questa norma, quindi, nel giro di sei mesi dovrebbe mettere in condizione la collettività di conoscere gli invasi sicuri o comunque gli invasi su cui bisogna abbassare il livello o addirittura eliminarli.
La legge prevede che chi non presenta denuncia abbia l'obbligo di demolire lo sbarramento; a questo proposito, mi sembra che in Commissione abbiamo introdotto anche una sanzione particolarmente convincente, nel senso che è una sanzione abbastanza pesante e quindi si pensa che possa essere veramente utile per la riorganizzazione del tutto.
Vi è poi anche la normativa di tutte le opere che non risultano collaudabili; in questo caso si procede alla sospensione dell'esercizio e all'esecuzione degli interventi di adeguamento o di demolizione.
Questi sono i punti salienti; vi sono poi le sanzioni che, come ho detto, sono particolarmente utili e ben calibrate. In sostanza, poniamo termine ad un'incertezza veramente pericolosa, che penso abbia fatto passare giornate di tensione agli uffici, ai rappresentanti degli uffici presenti, allo stesso Assessore.
Stiamo solo attenti, Assessore, che la legge non è sufficiente; la legge buona mette in condizioni un'Amministrazione di conseguire degli obiettivi, e soprattutto questa legge, più che fissare delle norme determina degli obiettivi da raggiungere.
Spero che questi 180 giorni siano tutti rispettati, ma probabilmente per fare questo occorre che questa Giunta e la prossima che verrà considerino questo come uno dei problemi cardine che ha di fronte la Regione Piemonte, perché significa mettere in sicurezza il suolo, e mettere in sicurezza il suolo significa anche mettere in moto degli investimenti che generano occupazione.
Dato che ci accingiamo tutti a pensare al nostro Piemonte, a cosa proporre ed eventualmente a cosa fare per chi di noi sarà eletto e per chi di noi governerà, penso che aver predisposto per il futuro del Piemonte una legge di questo genere possa consentire a tutti noi e ai cittadini di pensare a questo nostro territorio, avendo a disposizione uno strumento utile per investire, migliorare questi invasi (che sono anche degli elementi produttivi), migliorare la protezione del suolo e, in definitiva lo stato di salute del nostro territorio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Rispetto a questa proposta di legge, rimango perplessa. Come Gruppo dopo l'evento alluvionale avevamo presentato un'interpellanza che chiedeva appunto alla Giunta quali erano i termini di controllo degli sbarramenti nella Regione Piemonte; a tutt'oggi, a questa interpellanza non è stata data risposta. Questa proposta di legge conferma il fatto che i controlli erano estremamente esigui; anzi, una legge regionale esistente da circa quattro anni non aveva nemmeno la possibilità di intervenire sulle sanzioni in modo chiaro. C'erano delle grosse ambiguità, che sono state rilevate però addirittura quattro anni dopo la sua approvazione; con questo testo di fatto si passa al condono di situazioni preesistenti che non erano a norma.
Ovviamente è positivo che si sia arrivati a definire un nuovo testo che offra le possibilità di intervenire laddove non ci sono i termini di legge o non c'è il rispetto della normativa regionale e nazionale, mi stupisce però che si sia arrivati a ciò solo quattro anni dopo. Questo dimostra sicuramente anche una certa superficialità da parte di chi al controllo era adibito e che questo tipo di mancanza doveva immediatamente capire e far emergere.



MAJORINO GAETANO



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3.
L'art. 20 è approvato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 31 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Interventi a favore delle zone depresse - Istituti Pubblici di Assistenza e beneficenza - II. PP. A. B.

Esame progetto di legge n. 594: "Provvedimenti per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo socio-economico delle zone montane e modifiche alla L.R. 18/7/1992, n. 28"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 594.
La parola al relatore, Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, con questo provvedimento, che è stato licenziato all'unanimità dalla Commissione competente, si propone anche se non in maniera esaustiva, di fornire i mezzi alla montagna, in particolare alle Comunità montane, per rendersi attori efficaci dello sviluppo socio-economico della montagna.
Questa legge è molto importante per due motivi. Il primo, perch ridefinisce lo scenario all'interno del quale si possono muovere le Comunità montane; il secondo, perché è la prima legge che una Regione italiana approva in applicazione della legge n. 97/94.
Con questa legge noi mettiamo le Comunità montane in condizione di assumere nuove capacità, nuove competenze e soprattutto di diventare interlocutori attivi con gli enti superiori, le Province e la Regione. E' un modo per riconoscere la specificità del territorio montano, per riconoscere la grande differenziazione dei problemi della montagna e soprattutto per riconoscere che i problemi della montagna non si risolvono solo ed esclusivamente mirando al turismo, ma riconoscendo a tutte le forme di attività economiche presenti sul territorio montano una nuova validità una nuova capacità di mantenere la popolazione sul territorio.
Concludo ricordando due passaggi estremamente interessanti di questa legge. Il primo riguarda la possibilità data alle Comunità montane di creare una nuova forma di programmazione e di pianificazione, che è la Carta di destinazione d'uso del territorio, che non si sovrappone a strumenti di pianificazione già esistenti, ma fornisce alla Comunità montana una nuova capacità progettuale.
La seconda situazione di estremo interesse è rappresentata dalla filosofia innovativa che la legge attua in favore della montagna. Una filosofia che vuole il territorio non più soggetto di una protezione assoluta, ma di una gestione con la gente residente per favorire l'insediamento di nuovi residenti e lo sviluppo di attività economiche.
Quindi la montagna non più intesa come "riserva indiana" della protezione ambientale, ma come soggetto vivo all'interno del quale si muovono le popolazioni residenti per mantenere un ambiente sì tutelato, ma in modo più attivo, in modo produttivo.



PRESIDENTE

Comunico che in questo momento è pervenuto alla Presidenza un pacco di venti emendamenti sottoscritti da tre Consiglieri, per cui è necessario che la Giunta abbia il tempo di esaminarli.
L'Assessore Riba mi dice che è disponibile a farlo immediatamente e che non intende sospendere i lavori. Io non voglio sospendere, però devo avvisare che ci sono venti emendamenti che dovranno essere fotocopiati e messi a disposizione dei Consiglieri.
Ritengo comunque che si possa procedere con gli eventuali interventi sulla relazione del Consigliere Vaglio; nel frattempo provvederemo alla riproduzione degli emendamenti. Va detto che questa legge è stata inserita all'o.d.g. senza essere a conoscenza della mole di emendamenti test' arrivata. Lo dico perché lo sappiano gli altri in lista d'attesa.
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Scusi, Presidente, volevo chiederle di concedermi maggior tempo rispetto agli emendamenti...



PRESIDENTE

Ma li ha presentati lei, Consigliera! Se non li conosce Lei!



POZZO Carolina

Sì, esatto: però sono più di venti!



PRESIDENTE

Insisto: lei li ha presentati e lei ce li deve illustrare, non avere il tempo di conoscerli!



POZZO Carolina

Io li conosco bene.



PRESIDENTE

Me lo auguro!



POZZO Carolina

Se mi permette, termino la frase: chiedevo maggior tempo per permettere ad altri colleghi di sottoscriverli.



PRESIDENTE

Consigliera Pozzo, faccia la sua parte. Lei ha chiesto di intervenire: siamo in sede di interventi di carattere generale. Io ho fatto la mia parte: ho informato i Consiglieri della presentazione degli emendamenti attualmente in fase di riproduzione. Alla fine del dibattito di carattere generale valuteremo se interrompere i lavori per farli conoscere ai colleghi.



POZZO Carolina

Farò dunque un intervento di carattere generale.
Il primo emendamento presentato rispetto al disegno di legge in esame è relativo al titolo. Il titolo attuale parla di sviluppo socio-economico delle zone montane. Essendo "sviluppo" un termine che prevede una crescita eventualmente anche incontrollata, purtroppo - in questo caso socio economica, il primo emendamento chiede di variare il titolo, parlando non di sviluppo socio-economico, ma di miglioramento delle condizioni socio economiche delle zone montane. Dopodiché, ritengo il testo di legge non conforme ai principi della legge quadro nazionale; mi pare infatti che nel testo di legge non si parli di destinazione d'uso dei suoli in base alla loro caratteristiche, ma di Carta di destinazione d'uso del territori senza partire dalle caratteristiche del territorio e del suolo stesso.
Gli ultimi eventi alluvionali indicano tra le cause dei disastri proprio la costruzione di manufatti sulle coste ripide delle vallate alpine nonché le opere di incisione della pareti montane, tanto più se in galleria. Nel disegno di legge n. 594 si insiste più volte sullo sviluppo residenziale produttivo terziario oltreché di infrastrutture aventi rilevanza territoriale.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Pregherei i colleghi Consiglieri o di assistere al dibattito o di andare a chiacchierare fuori dell'aula. Prego, Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

In tal senso, ritengo che il testo non solo non risponda ai principi offerti della legge quadro nazionale, ma anche agli ultimi fatti di cronaca, che dovrebbero portare la Giunta regionale e il Consiglio a tenere conto della fragilità idrogeologica e geomorfologica del territorio montano, laddove, nel testo di legge, si parla di questo tipo di sviluppo e di destinazione d'uso del territorio.
Ulteriori emendamenti propongono inoltre delle migliorie per quanto riguarda la raccolta e lo smaltimento di rifiuti. Per non trasformare la montagna in luogo adibito a discarica, gli emendamenti propongono di inserire anche i termini "riduzione" e "riutilizzo" dei rifiuti.
Nel testo si parla spesso di opere pubbliche. Queste ultime dovrebbero essere compatibili con le caratteristiche d'uso del suolo ...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Posso chiedere, per cortesia, a coloro che assistono ai lavori di farlo in silenzio? E' già difficile lavorare, oggi: se poi tutti parlano, perch hanno voglia di emulare coloro che già lo fanno... Prego, Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Grazie, Presidente. Mi rendo conto che siamo ormai agli sgoccioli della legislatura e quindi c'è molto fermento tra i colleghi...



PRESIDENTE

Il fermento a cui mi riferisco non è fra i colleghi: proceda.



POZZO Carolina

Come dicevo, per quanto riguarda la realizzazione di opere pubbliche laddove all'art. 3, comma primo, lettera g), si parla di sostegno e realizzazione di opere pubbliche d'interesse collettivo del territorio di loro competenza, è fondamentale che questi tipi di intervento siano compatibili con le caratteristiche del territorio nonché con quelle architettoniche ed ambientali dello stesso.
Volevo ricordare anche quanto accaduto in sede di riunione della CTU sul tema "Urbanistica e alluvione". Successivamente a tale seduta, un noto professionista, dott. Palliolo, geologo, aveva scritto a tutti i Gruppi consiliari, sollevando grosse perplessità su altrettante grosse questioni che dovrebbero essere tenute in considerazione nel disegno di legge.
Tra le rilevanti perplessità esposte dal professionista, figurava la carenza, tra i provvedimenti all'esame della CTU, della cartografia relativa alle caratteristiche geomorfologiche e idrogeologiche del territorio e delle relative relazioni geologico-tecniche. Dallo stesso incontro era poi emersa chiaramente la confusione esistente tra gli Assessori presenti e la mancanza di chiarezza e determinazione rispetto a quanto stabilito dall'art. 9 bis della legge n. 56. Confusione tanto più preoccupante nel momento in cui si procede all'adeguamento di una legge regionale relativa alle aree montane rispetto alla legge nazionale.
All'art. 7, comma secondo, viene nuovamente sottolineato l'atteggiamento utilitaristico e di sfruttamento dell'area montana. Vengono dunque presentati degli emendamenti, laddove, al comma secondo, si dice che le Comunità montane hanno compiti di tutela paesaggistica, ma anche che tali compiti derivano dalla necessità di favorire l'utilizzazione per fini produttivi-turistici e ricreativi della montagna. Si ribadisce quindi l'atteggiamento utilitaristico e speculativo nei confronti di un ambiente che deve invece essere salvaguardato di per s'; nel momento in cui salvaguardiamo la montagna, lo facciamo anche nei confronti del territorio a valle, e questo è stato dimostrato da quanto è avvenuto nell'ultimo evento alluvionale.
L'art. 9 riconferma un atteggiamento specifico di questa Giunta che porta la caccia e la pesca ad essere riconosciute come funzioni rilevanti di queste attività per l'economia montana. Questo è nuovamente un atteggiamento non rispettoso dei diritti degli altri animali e tutte le specie viventi, da tutelare di per sé, non in base alle loro caratteristiche di rarità o di bellezza, ma perché viventi.
Inoltre è preoccupante l'art. 10, comma primo, dove si afferma che vengono favoriti i trasferimenti, l'acquisto e la ristrutturazione di immobili non solo per le persone là residenti, ma anche per quelle aventi dimora cosiddetta abituale. In questo caso, purtroppo, può rientrarvi la seconda casa, con i guai che può creare un trasferimento o l'acquisto, non dico la ristrutturazione, di nuove abitazioni.
Inoltre si riparla dello sviluppo della zootecnia. Come è stato più volte chiesto all'Assessore, e in parte recepito in altri provvedimenti, si chiede che lo sviluppo della zootecnia avvenga comunque nel rispetto delle caratteristiche etologiche degli animali stessi.
All'art. 17 si valorizza la cultura della montagna, punto molto importante, però il comma secondo limita questa valorizzazione alle espressioni più rilevanti della cultura, mentre è importante valorizzare e conservare anche l'espressione delle minoranze culturali e linguistiche presenti nelle aree montane.
All'art. 19 si parla del servizio scolastico. Le Comunità montane, in base a criteri che devono essere stabiliti dalla Giunta, concedono borse di studio (e non "possono concedere"); i criteri dovrebbero o potranno essere basati sul reddito.
All'art. 16 si parla di trasporti. E' importante prevedere, per esempio, l'abbattimento delle barriere architettoniche sui trasporti non solo urbani, ma anche montani, perché in montagna la popolazione è maggiormente costituita da persone anziane, quindi bisogna concedere loro la possibilità di utilizzare i trasporti.
Per il momento ho concluso, illustrerò successivamente gli emendamenti presentati.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo all'esame degli emendamenti.
1) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Chiezzi: nel titolo sostituire le parole "lo sviluppo socio-economico" con le parole "il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

La Giunta non accoglie questo emendamento, perché recepiamo una legge nazionale e in questo modo cambieremmo l'indicazione della legge.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

L'emendamento, come avevo accennato prima, è relativo al semplice fatto che il termine "sviluppo" nella nostra cultura è inteso come crescita purtroppo, incontrollata.
La modifica è la seguente "Provvedimenti per la salvaguardia del territorio e il miglioramento delle condizioni socio-economiche delle zone montane e modifiche alla legge...". Quindi vengono tolte le parole "sviluppo socio-economico", inserendo invece "miglioramento socio economico".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Ripeto: la Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Chiezzi: nel titolo, dopo le parole "del territorio", aggiungere le parole " la conservazione del patrimonio culturale, architettonico, linguistico ambientale".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Con questa integrazione il titolo viene ad essere così modificato: "Provvedimenti per la salvagurdia del territorio, la conservazione del patrimonio culturale, architettonico, linguistico, ambientale...". Questa integrazione va a rispondere ai fini e ai principi stabiliti dalla legge nazionale n. 97 del 1994, così come in parte è riportato al comma primo dell'art. 1; quindi è una precisazione rispetto ai fini che si prepone questa legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Per la stessa ragione di prima, conserviamo il titolo nazionale. Sono disponibilissimo ad accogliere nel merito del testo quello che non è riferimento al titolo nazionale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ART. 1 3) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Chiezzi: al comma primo, dopo le parole "del territorio", aggiungere le parole "con particolare attenzione all'ambiente naturale".



(Commenti della Consigliera Pozzo)



PRESIDENTE

Questo emendamento è stato inserito in questo punto, in modo che poi valga per tutto il testo.
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

La Giunta accoglie tale emendamento.



PRESIDENTE

Lo pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astensioni.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci, Chiezzi: al comma primo, dopo le parole "attività economiche", aggiungere le parole "compatibili con l'ambiente naturale montano", sopprimendo le parole "delle zone montane".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Questa è un'ulteriore precisazione per impedire qualsiasi tipo di sviluppo di attività economica che, non essendo compatibile con le caratteristiche del luogo, del suolo e dell'ambiente, possa creare gravi disastri, se non catastrofi, e pericolo per l'incolumità pubblica.
Con questo emendamento, dopo le parole "attività economiche", si propone di aggiungere le parole "compatibili con l'ambiente naturale montano" sopprimendo le parole "delle zone montane". Pertanto la frase risulta così formulata "delle risorse umane, culturali, delle attività economiche compatibili con l'ambiente naturale montano".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



POZZO Carolina

La Giunta non lo accoglie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto 2 voti favorevoli, 23 contrari e 4 astensioni.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Chiezzi: al comma primo, dopo le parole "attività economiche", aggiungere la parola "ecocompatibili".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Questo emendamento ribadisce le cose dette prima, cioè che le attività siano in modo certo e sicuro compatibili con l'ambiente sul quale vanno ad insistere.
Questo, Assessore, è proprio per evitare qualsiasi tipo di danno non soltanto all'ambiente, ma anche alle comunità e per garantire l'incolumità pubblica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



POZZO Carolina

La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 23 contrari e 4 astensioni.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Chiezzi: aggiungere il seguente comma primo bis: "1 bis. La Regione Piemonte riconosce e tutela con la presente legge il patrimonio storico, culturale, religioso, etnico di tutte le minoranze religiose presenti nelle Comunità montane".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Il comma primo bis recita: "La Regione Piemonte riconosce e tutela con la presente legge il patrimonio storico, culturale, religioso, etnico di tutte le minoranze religiose presenti nelle Comunità montane". Questo sarebbe un segno, un passo di grossa civiltà, perché non è pensabile di garantire solo le comunità maggiormente presenti sia a livello culturale che religioso, ma qualsiasi minoranza di tipo etnico, culturale e religioso presenti nelle Comunità montane.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



POZZO Carolina

La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 26 contrari e 4 astensioni.
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiungere il seguente comma primo ter: "1 ter. La Regione Piemonte promuove con la presente legge intese particolari tra le Comunità montane e la Chiesa Evangelica Valdese (Unione Chiese metodiste e valdesi) in ordine alla valorizzazione della cultura della storia e degli interventi socio-assistenziali".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Nuovamente, l'emendamento è di riconoscimento delle minoranze culturali e religiose presenti nelle nostre Comunità montane. Infatti, il comma aggiuntivo recita: "La Regione Piemonte promuove con la presente legge intese particolari tra le Comunità montane e la Chiesa Evangelica Valdese (Unione Chiese metodiste e valdesi) in ordine alla valorizzazione della cultura, della storia e degli interventi socio-assistenziali".
La Comunità Valdese è una comunità estremamente ricca nella nostra Regione, con una storia non solo di persecuzione, ma di grosso segno nella cultura di alcune nostre valli. Sarebbe dunque opportuno riconoscere la ricchezza di tale patrimonio culturale e religioso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Adduci.



ADDUCI Donato

Invito l'Assessore Riba a riflettere sull'emendamento che abbiamo presentato e che la collega Pozzo ha testè illustrato. A me pare che un emendamento di questa natura arricchisca notevolmente la legge anche dal punto di vista culturale - intendendo il termine culturale nel senso socio antropologico.
Effettivamente le montagne del Piemonte sono ricche di cultura minoritaria. Occorre prendere atto con realismo di questa situazione e avere l'obiettivo di valorizzare tali culture. Quindi, l'emendamento è notevolmente migliorativo del testo ed è foriero di sviluppi che oggi forse, non riusciamo neanche ad immaginare. Certamente poi la legge avrà un iter che consentirà effettivamente la valorizzazione delle culture minoritarie, ma a me pare molto significativo e di amplissimo senso democratico che l'emendamento venga accolto. Tra l'altro, è un emendamento che aderisce profondamente alle radici culturali presenti nella nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

Il provvedimento su cui stiamo lavorando è stato predisposto appositamente per favorire lo sviluppo socio-economico di tutta l'area montana piemontese, che deve tenere conto non solo delle comunità valdesi ma anche di quelle occitane.
Ritengo che ogni aggiunta al testo sia tendenzialmente fatta per snaturarlo. Per cui mi dichiaro profondamente contrario all'emendamento presentato dalla collega Pozzo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Io appartengo alla minoranza etnica occitana. Insieme a pochissimi altri, sarei in grado di fare un intervento in quella lingua. Tutto quello che si poteva inserire a favore delle minoranze entice e linguistiche è stato fatto all'art. 17, che è stato studiato ad hoc ed è stato valutato con i rappresentanti delle minoranze etniche e religiose, i quali sanno che sono sorte grosse difficoltà con le leggi che parlavano di azione nei confronti delle minoranze.
Per cui l'art. 17 è il compendio di tutto ciò che era ammissibile e riassume tutta la materia verso la quale c'è sensibilità. La sensibilità rappresentata dai colleghi è certamente anche della Giunta e, in modo particolare, mia. La tutela delle minoranza sta nell'art. 17.
Pregherei i proponenti di ritirare l'emendamento, in quanto non è recepibile in relazione alle condizioni nelle quali si svolgono le attività di tutela delle minoranze etniche, linguistiche e religiose. Altrimenti avremmo dovuto scrivere in dettaglio "istituto della cultura valdese" "istituto della cultura occitana". Questo non è possibile.



PRESIDENTE

L'emendamento non è accolto dalla Giunta.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Giuliano; ne ha facoltà.



GIULIANO Valter

La risposta che ha dato l'Assessore mi ha convinto che esiste un apposito articolato. Avendo letto l'emendamento, ritenevo fosse giusto e sacrosanto inserire questo problema, che mi sta molto a cuore; prendo atto che effettivamente all'art. 17 esso è preso in considerazione e quindi la mia dichiarazione di voto sull'emendamento è favorevole.
I colleghi dicono che non ho compreso, perché non si cita esplicitamente la Chiesa Valdese...



POZZO Carolina

Ma neanche le altre.



GIULIANO Valter

Però, effettivamente, credo che nella minoranza etnico-linguistica ci possano stare anche quelle religiose, come quella Valdese ormai riconosciuta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Io sono disponibile a ritirare l'emendamento, se però all'art. 17 l'Assessore è disponibile a togliere il termine "più rilevanti"; c'è infatti un emendamento, sempre mio, all'art. 17 relativo a questo.
L'art. 17 dice che tutela e valorizza le espressioni "più rilevanti" della cultura dell'area montana piemontese; questo è preoccupante, perch non è detto che tutte le culture ricche presenti siano tra le più rilevanti, anzi spesso e purtroppo sono minoritarie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

L'art. 17 dice testualmente: "La Regione riconosce i valori della cultura etnico-religiosa e delle tradizioni; riconosce in quei valori un mezzo fondamentale per rendere la gente di montagna protagonista attiva dello sviluppo socio-economico. La Regione, sentita la Conferenza dei Presidenti delle Comunità montane, provvede ad istituire e a sostenere i centri per la documentazione, la tutela e la valorizzazione delle espressioni più rilevanti della cultura dell'area montana piemontese". Si parla di centri per la documentazione; i "più rilevanti" credo che siano quelli che conosciamo come più rilevanti, anche per evitare che ne sorgano tanti. Dopodiché possiamo anche togliere "più rilevanti", ma era in un altro senso; credo che il senso non sia fraintendibile. Comunque, per me che faccio parte di una minoranza va benissimo.



POZZO Carolina

Ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Possiamo fare una sintesi su questa questione?



RIBA Lido, Assessore regionale

Mi pare che l'emendamento sia ritirato, conché sull'art. 17 si tolga il termine "più rilevanti".



PRESIDENTE

L'emendamento è dunque ritirato; quando arriveremo all'art. 17 valuteremo.



RIBA Lido, Assessore regionale

Accetteremo sicuramente.



PRESIDENTE

Non essendovi altri emendamenti, si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 34.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 8) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, lettera a), sostituire la parola "accertato" con le parole "effettivamente introitato".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Questo emendamento è solo di precisazione su un accertamento concreto effettivo della quota del 10% a titolo di addizionale regionale sul consumo di gas.
L'emendamento toglie il termine "accertato" ed inserisce invece le parole "effettivamente introitato"; la lettera a) viene così emendata: "Una quota del 10% di quanto effettivamente introitato dalla Regione a titolo di addizionale regionale sul consumo di gas metano nell'esercizio precendente".



PRESIDENTE

La Giunta?



RIBA Lido, Assessore regionale

Non lo accoglie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli e 25 contrari.
9) Emendamento presentato dai Consiglieri Fulcheri e Monticelli: al punto a), sostituire "10%" con "20%".
La Giunta?



RIBA Lido, Assessore regionale

Per me, va bene.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti.
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, lettera a), sopprimere le parole "tra i quali quota parte dei proventi derivanti dalle concessioni in materia di caccia e pesca".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

No possiamo accoglierlo, perché è la dicitura della legge n. 97 che lo stabilisce in modo tassativo.



PRESIDENTE

Consigliere Adduci, lo ritirate?



ADDUCI Donato

Non possiamo ritirarlo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento, non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 5 voti favorevoli, 25 contrari e 1 astensione.
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Chiezzi: alla lettera d) ed ovunque compaia nel testo la parola "sviluppo" aggiungere la parola "ecocompatibile".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Ritengo che sia un elemento pleonastico, perché la questione ecocompatibile è intrinseca ed è sempre ricorrente in tutte le normative un'aggiunta di questo genere ne implicherebbe tante altre.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 25 contrari e 1 astensione.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 27 astensioni 2.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 12) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Chiezzi: sostituire al comma primo ed aggiungere ovunque compaiano le parole "sviluppo socio-economico" le parole "ecologicamente sostenibile".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

E' come prima: non accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 25 contrari e 1 astensione.
13) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Chiezzi: ovunque compaiano nel testo, sostituire le parole "socio-economico" con le parole "il progredire delle condizioni sociali ed economiche".
La parola alla Giunta.



RIBA Lido, Assessore regionale

Ovunque compaia non possiamo metterlo, perché è un testo studiato attraverso tanto lavoro, è stato approvato all'unanimità in Commissione per cui non possiamo accoglierlo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 25 contrari e 1 astensione.
14) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, sostituire le parole "entro un anno" con le parole "entro sei mesi".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

I termini abbreviati sono proprio in relazione al grosso dissesto e all'urgenza di intervenire sul territorio montano per il ripristino idrogeologico e geomorfologico del territorio. Sono queste le ragioni per cui viene richiesto di abbreviare i termini, non nell'anno ma nei sei mesi.



POZZO Carolina

RIBA, Assessore regionale



POZZO Carolina

Poiché questa legge entrerà in vigore (si spera) tra poco e le Comunità montane dovranno essere ricostituite dopo le elezioni, avevamo già valutato un'abbreviazione dei termini; tuttavia quello indicato è il più breve possibile per consentire l'operatività del provvedimento. Tenete conto che in genere, fino a dicembre, a Natale, le Comunità montane non sono in funzione. Pregherei di ritirarlo, perché non è possibile tecnicamente.



POZZO Carolina

Va bene, lo ritiriamo.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
15) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma secondo, sostituire le parole "dalla Provincia territorialmente competente" con le parole "dalla Regione".
La parola alla Giunta.



RIBA Lido, Assessore regionale

Non è possibile accoglierlo, perché le competenze della Provincia su questa materia sono rivendicate come elemento di democrazia e corretto rapporto tra le istituzioni.
Anche in questo caso, suggerirei di ritirarlo.



POZZO Carolina

Lo ritiriamo.



PRESIDENTE

Anche questo emendamento è pertanto ritirato.
16) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma quinto, sopprimere le parole "e per il potenziamento delle comunicazioni".
La parola alla Giunta.



RIBA Lido, Assessore regionale

Eh no, è fondamentale questo, per favorie i rapporti tra gli Stati confinanti, il potenziamento delle comunicazioni, è uno dei programmi leader Interreg.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Anche questo è visto nell'ottica del rispetto del territorio montano.
Mi preoccupa pensare ad una foresta di pali per trasporto di linee telefoniche, ecc.



RIBA Lido, Assessore regionale

Mi scusi se la interrompo, ma la citazione testuale della legge n. 142 è "comunicazioni frontaliere". E' un'altra gamma di questioni, perché la Comunità montana non ha minimamente competenza su vie di grande comunicazione. Queste sono le relazioni frontaliere, a livello dei passaggi alpini, delle comunicazioni.



POZZO Carolina

Sì, è vero, scusate, ma stavo pensando ad un'altra cosa. Proprio in relazione agli eventi alluvionali, c'è la richiesta di sopprimere questa frase relativa al potenziamento delle comunicazioni. Gli ultimi eventi alluvionali hanno proprio indicato tra le cause dei disastri la costruzione di manufatti sulle coste ripide delle vallate alpine, ecc., quindi in questo senso non mi pare opportuno potenziare le comunicazioni relative a viadotti, strade e via di seguito.
Così com'è nella legge, non mi sembra opportuno, perché nella legge non si fa riferimento alle caratteristiche del suolo, quindi al rispetto delle caratteristiche geomorfologiche e idrogeologiche; semplicemente viene riportato il potenziamento di comunicazioni, sapendo anche che ci sono diversi problemi. Per esempio, la strada di collegamento con la Valle Vigezzo, che rientra in Interreg, se verrà realizzata comporterà uno di questi grossi problemi relativi alla sicurezza della Comunità montana proprio perché quella è una zona estremamente fragile, idrogeologicamente e geomorfologicamente.



RIBA Lido, Assessore regionale

Anche qui, è una delle condizioni ripetutamente individuate dalla Comunità Europea. Tenete presente che la montagna terrazzata è stata quella che ci ha dato i migliori risultati di contenimento del terreno (le banchine, ecc.), cioè è proprio la mancanza di quei manufatti e l'allettamento delle erbe che invece ha portato ad altre cose. E' un discorso che si può fare, però, credetemi, questa materia attiene ad altra cosa: è la comunicazione interfrontaliera. Mi spiace, ma questa riduzione del testo non si può accogliere.



ADDUCI Donato

Ma sono strade o no?



RIBA Lido, Assessore regionale

Ma no, si tratta di sentieri alpini, piste, piste tagliafuoco, ecc.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 25 contrari e 2 astensioni.
17) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: sopprimere il comma quinto e sostituirlo con il seguente: "5. Per le Comunità montane il Piano di sviluppo socio-economico considera le funzioni di cui al comma primo, art. 29, della legge n.
142/90".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Il comma quinto viene soppresso e così sostituito: "Per le Comunità montane il Piano di sviluppo socio-economico considera le funzioni di cui al comma primo, art. 29, della legge n. 142/90". Il suddetto art. 29 della legge n. 142/90 così recita: "Spettano alle Comunità montane le funzioni attribuite dalla legge e gli interventi speciali per la montagna stabiliti dalla Comunità Economica Europea e dalle leggi statali e regionali".
A mio parere, Assessore e colleghi, c'è un uso strumentale dell'art. 29 della legge n. 142 così come è steso il comma quinto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Questo testo lo abbiamo concordato con le Comunità montane, quindi non accogliamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 3 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 27 astensioni 2.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 18) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiungere il seguente comma primo bis: "1 bis. La carta di destinazione d'uso del territorio individua le linee guida per la prevenzione dei rischi di origine geomorfologica ed idrogeologica, per il riassetto forestale, per la rinaturalizzazione dei corsi d'acqua alle quali subordinare gli interventi di cui all'art. 6".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

L'art. 4 è quello relativo alla Carta di destinazione d'uso del territorio. La richiesta è l'aggiunta di un comma primo bis che recita: "la Carta di destinazione d'uso del territorio individua le linee guida per la prevenzione dei rischi di origine geomorfologica ed idrogeologica per il riassetto forestale, per la rinaturalizzazione dei corsi d'acqua, alle quali subordinare gli interventi di cui all'art. 6". L'art. 6 è quello relativo alla sistemazione idrogeologica e idraulico-forestale. Questo comma aggiuntivo rappresenta una garanzia che gli interventi siano effettuati nel rispetto delle caratteristiche d'uso del suolo e quindi nel rispetto delle caratteristiche geomorfologiche e idrogeologiche del suolo stesso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Poiché è una competenza della Carta dei rischi geologici e della ristrutturazione idraulico-forestale, che è nostra, alle Comunità montane diamo competenze di tipo inferiore; diversamente ciò comporterebbe accollare loro una spesa che è di nostra competenza. Per questa ragione non possiamo accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

Lo pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni.
19) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma secondo, sopprimere la parola "residenziale".
La parola alla Giunta.



RIBA Lido, Assessore regionale

La Giunta non lo accoglie.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni.
20) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma secondo, sopprimere le parole "le linee di uso delle risorse primarie".
La parola alla Giunta.



RIBA Lido, Assessore regionale

La Giunta non lo accoglie.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni.
21) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma secondo, sopprimere le parole "e la rete delle infrastrutture aventi rilevanza territoriale".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

La richiesta di soppressione è relativa a quanto espresso in precedenza. Il prevedere che la Carta di destinazione d'uso del territorio elaborata individui anche le aree per lo sviluppo della rete delle infrastrutture aventi rilevanza territoriale senza porre dei vincoli rispetto alle caratteristiche del suolo, mi pare troppo permissivo nei confronti delle Comunità montane; soprattutto non crea vincoli ferrei e fermi sulle caratteristiche idrogeologiche e geomorfologiche del suolo stesso, per garantire la sicurezza non solo della comunità, ma dell'intera area.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

La Giunta non accoglie.



PRESIDENTE

Lo pongo quindi in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni.
22) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiungere il seguente comma secondo bis: "2 bis. La Carta di destinazione d'uso del territorio esclude ulteriore consumo di suolo".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Questo emendamento fa riferimento all'ultimo evento alluvionale che ha dimostrato come la Carta di destinazione d'uso del suolo, che esiste nella Regione Piemonte ormai da quindici-vent'anni, di fatto non sia stata applicata nei casi di sviluppo urbanistico. L'aggiunta di questo comma secondo bis all'art. 4, che è proprio quello relativo alla destinazione d'uso del territorio, è un modo per offrire delle garanzie per l'ambiente e per le comunità, non solo quelle montane, ma anche quelle a valle.



PRESIDENTE

La Giunta non lo accoglie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Adduci; ne ha facoltà.



ADDUCI Donato

A me spiace moltissimo che l'Assessore non lo accolga. Questo è un emendamento strutturalmente favorevole ad un recupero della montagna perché inibendo un ulteriore consumo del suolo, automaticamente pu avviare - anzi, se accolto avvierà senz'altro una serie di operazioni di recupero di ambienti e di luoghi montani. Mi pare quindi estremamente vitale ed importante che un emendamento di questa natura venga accolto, in quanto qualifica la legge.
Mi rendo conto della possibile transitorietà, ma nulla è immodificabile. In fase iniziale, però, è rilevante, anche sotto l'aspetto culturale, che vi sia la possibilità di recupero dell'esistente prima di procedere ad un ulteriore consumo del suolo: è fondamentale recuperare gli antichi valori, le antiche strutture della montagna, che, tra l'altro conferiscono un impulso notevole sotto l'aspetto turistico ed altri mille altri punti di vista.
Pregherei l'Assessore di riflettere sull'emendamento; chiaramente, se la filosofia è del tipo "non ci importa nulla del passato; il passato decada; tutto ciò che è in pericolo continui a crollare perché a noi interessano soltanto nuove costruzioni...", è altro discorso.
Sicuramente, però, impedire uno spreco del suolo significa automaticamente recuperare l'esistente: mi pare una norma di alta civiltà.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Così com'è, l'emendamento non è accoglibile: per consumo del suolo così come inteso nell'emendamento, si potrebbe anche intendere che alpeggi e piste tagliafuoco non sono ammissibili. Lo spirito della restante parte dell'emendamento è invece diffusamente considerato nel testo legislativo, e corrisponde anche alla mia opinione.
L'emendamento non è accolto dalla Giunta.



PRESIDENTE

Lo pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni.
23) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiungere il seguente comma secondo ter: "2 ter. La Carta di destinazione d'uso del territorio prevede il blocco dell'espansione edilizia dei Comuni".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Cominciamo da Torino! Cominciamo dalla pianura!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Sono d'accordo con lei, Assessore, cominciamo pure da Torino; adesso però, stiamo parlando di una legge relativa allo sviluppo ...



RIBA Lido, Assessore regionale

Qui parliamo di sviluppo socio-economico, non si tratta di legge urbanistica: credetemi!



POZZO Carolina

Appunto: se così è, approvando l'aggiunta del comma secondo ter proposta dall'emendamento, si darebbe ragione a quanto affermato dall'Assessore Riba in questo momento. L'Assessore ha respinto il comma aggiuntivo precedente, che escludeva il consumo del suolo, adducendo a giustificazione il fatto che, accogliendolo, si sarebbe corso il rischio di non poter segnare le piste tagliafuoco; a me risulta che tali piste non siano asfaltate e che quindi di fatto non consumino il suolo.
Nel caso proposto dall'emendamento in esame, non si interviene sulle eventuali piste tagliafuoco, ma sulla possibile espansione edilizia dei Comuni; il comma aggiuntivo recita infatti: "La Carta di destinazione d'uso del territorio prevede il blocco dell'espansione edilizia dei Comuni".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni.
24) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiungere il seguente comma secondo quater: "2 quater. La Carta di destinazione d'uso del territorio prevede linee guida per la salvaguardia delle risorse idriche".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Mi auguro che l'Assessore, al fine di qualificare la proposta di legge in esame, accolga l'emendamento: prevedere all'interno della Carta di destinazione d'uso del territorio delle linee guida per la salvaguardia delle risorse idriche è fondamentale. La montagna è infatti un grande serbatoio di risorse idriche per l'intera comunità, non solo quella montana.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Consigliera Pozzo, si preoccupi del fatto che le risorse idriche vengono sottratte alla montagna senza alcun corrispettivo di ritorno, così come disciplinato dalla legge Galli: in tal caso, sarò al suo fianco in ogni battaglia.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni.
25) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiungere il seguente comma secondo quinquies: "2 quinquies. La Carta di destinazione d'uso del territorio tiene conto ed evidenzia gli aspetti geomorfologici ed idrogeologici, individuando linee guida per la prevenzione dei dissesti e dei danni, anche in previsione di eventi alluvionali eccezionali".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Abbiamo già la Carta d'uso dei suoli ...



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Ricordo all'Assessore che la Carta d'uso dei suoli in realtà è stata accantonata. Infatti, l'ultimo disastroso evento alluvionale ha manifestato come la Regione Piemonte tenga in considerazione la raccolta e la produzione di cartografia varia, relativa ai vari settori regionali...
Inserire tale aspetto all'interno di una legge che sviluppa le attività socio-economiche della montagna diviene elemento arricchente e qualificante.
La Carta di destinazione del territorio dovrebbe tenere conto degli aspetti geomorfologici e idrogeologici, ed individuare le linee guida per la prevenzione dei dissesti.
L'ultimo evento alluvionale ha dimostrato tragicamente - vi sono state purtroppo, delle vittime - quanto la montagna sia fragile. L'emendamento tenderebbe a considerare anche gli eventi alluvionali eccezionali; per queste ragioni è stato chiesto l'inserimento del comma secondo quinquies.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE NERVIANI



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, non accolto dalla Giunta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, dato che ho sentito che inizialmente alcuni Consiglieri hanno votato in un certo modo, poi ci sono stati dei Consiglieri che hanno votato in due modi diversi, per la regolarità degli atti e per non creare nessun precedente, chiederei di ripetere la votazione.



PRESIDENTE

La richiesta del Consigliere Chiezzi è accolta.
Si proceda nuovamente alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 6 Consiglieri hanno risposto NO 28 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri.
L'emendamento è respinto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Prosegue l'esame degli emendamenti.
26) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiungere il seguente comma secondo sexties: "2 sexties. La Carta di destinazione d'uso del territorio individua i criteri di applicazione in ordine alle richieste di autorizzazione ex legge n. 431/85 subdelegate dalla Regione ai Comuni".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Il comma aggiuntivo fa riferimento alla legge Galasso. Poiché non esiste un criterio univoco di applicazione di detta legge, chiedo l'aggiunta di questo comma che recita: "La Carta di destinazione d'uso del territorio individua i criteri di applicazione in ordine alle richieste di autorizzazione ex legge n. 431/85 subdelegate dalla Regione ai Comuni".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

La Giunta non accoglie l'emendamento, in quanto non è competenza delle Comunità.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 28 contrari e 6 astensioni.
27) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: il comma secondo è soppresso e così sostituito: "2. La Carta di destinazione d'uso del territorio, elaborata sulla base cartografica regionale in scala 1:10.000, individua le aree di prevalente interesse agro-silvo-pastorale, di particolare pregio ambientale e paesistico, di particolare degrado, le emergenze ambientali con particolare riferimento alle zone ove esistono manufatti ed infrastrutture di elevato impatto ambientale, le linee per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali attraverso la tutela dell'ambiente naturale montano e la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico e linguistico".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Scusi, Presidente, abbiamo già discusso il sexties del comma secondo.



PRESIDENTE

Abbiate pazienza, gli emendamenti sono arrivati molto tardi e qualcuno è un po' fuori posto; per la verità questo non è nemmeno il primo ad essere fuori posto. Ci darete atto che li abbiamo accettati anche all'ultimo momento, seppure nella legittimità.
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Questo comma, sostitutivo del comma secondo, entra di nuovo nel merito della tutela del territorio. Infatti, così come la Carta di destinazione d'uso del territorio deve individuare gli interventi, nell'emendamento si individuano le aree di prevalente interesse agro-silvo-pastorale, di particolare pregio ambientale e paesistico, di particolare degrado, nonch le emergenze ambientali, con particolare riferimento alle zone ove esistono manufatti ed infrastrutture di elevato impatto ambientale; le linee per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali attraverso la tutela dell'ambiente naturale montano e la salvaguardia del patrimonio culturale artistico e linguistico.
Questo emendamento entra di nuovo nelle questioni dibattute sinora cioè individuare nella Carta di destinazione d'uso del territorio non tanto lo sviluppo residenziale e produttivo o le reti delle infrastrutture quanto piuttosto le aree di particolare pregio ambientale e paesistico, ed anche - e ciò è rilevante le aree di degrado e le emergenze ambientali in riferimento a quelle zone dove i manufatti e le infrastrutture hanno creato un grosso impatto ambientale. Tutto ciò ai fini del miglioramento delle condizioni sociali ed economiche dell'ambiente montano.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

La Giunta non accoglie l'emendamento, perché le stesse cose sono già scritte nel testo e in tutta la legge.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 28 contrari e 6 astensioni.
28) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma quinto, dopo le parole "I Comuni", aggiungere le parole "entro e non oltre sei mesi".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Per la stessa ragione per la quale avevo chiesto di ritirarlo prima: non ci sta, pregherei di ritirarlo. Grazie.



PRESIDENTE

Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
29) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: l'art. 4 è soppresso.
Consigliere Chiezzi, poiché gli emendamenti non erano nell'ordine passiamo ugualmente all'esame dell'emendamento soppressivo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, intervengo sia per illustrare l'emendamento che per dichiarazione di voto sull'articolo.
Mi piacerebbe che questo emendamento fosse votato per il seguente motivo. Questo articolo si chiama "Carta di destinazione d'uso del territorio": cos'è questa Carta? Leggendo con attenzione, direi che è uno strumento di pianificazione territoriale.
Voi dite: "Si definiscono degli indirizzi". Indirizzi in che materie? In tutte le materie che interessano suolo, residenza, economia, industria.
Assessore Riba, se questa Carta è uno strumento di pianificazione del territorio - tant'è che al comma trezo scrivete: "concorre alla formazione del Piano territoriale di coordinamento" - il primo problema è che questo strumento non esiste nella legge urbanistica n. 56 e successive denominazioni. In sostanza, in questa legge sulla montagna si introduce un nuovo strumento urbanistico, il che mi preoccupa molto, nel senso che i Comuni devono fare i Piani regolatori, le Province devono fare i Piani territoriali e il Piano territoriale è composto di diversa documentazione.
Con questa legge - che con l'urbanistica c'entra niente! - decidiamo di inventare un nuovo strumento di pianificazione che prima non esisteva.
Continuo a sottolineare il fatto che nessuno sente la mancanza di strumenti di pianificazione. Noi siamo troppo ricchi di strumenti teorici di pianificazione e troppo poveri di pianificazione reale! Con questa legge inventiamo uno strumento nuovo - questo è un fatto pericoloso perché si aggiunge a tutti gli altri - oltretutto senza inserirlo organicamente nel Piano territoriale di coordinamento. Cosa che a questo punto bisognerebbe fare, perché nel comma terzo diciamo che questa Carta di destinazione d'uso "concorre alla formazione del Piano territoriale". Ma "concorre" vuol dire niente! Immagino già queste Comunità montane che devono dare un incarico a qualche professionista, il quale deve elaborare questa Carta di destinazione d'uso che, così come è previsto, è un Piano regolatore di tutti i Comuni; però in questa legge non è descritto in modo sufficiente per capire cosa sia. Sinteticamente, possiamo immaginare che descriva gli indirizzi dell'organizzazione territoriale, ma i contenuti di questa Carta di destinazione d'uso non sono normati, mentre bisognerebbe normarli.
Invece non sono normati! Però le Comunità montane devono farlo, spendendo dei soldi, e una volta che l'hanno finito, a monte si dice: "Concorre alla formazione del Piano territoriale" (ma diciamo: fa parte del Piano territoriale!) e a valle si dice: "i Comuni orientano i loro Piani regolatori alle indicazioni della Carta". Ma "orientano" non vuol dire nulla! O si adeguano - ed è cogente - e la Carta di destinazione d'uso è collegata alla pianificazione attraverso un ingranaggio che tiene tutto insieme, tra il Piano territoriale e il Piano regolatore oppure, a mio avviso, rappresenta solo un nuovo compito ed onere per le Comunità montane.
Tale indeterminatezza mi lascia molto perplesso. Sarei più favorevole ad abrogare totalmente l'articolo, dicendo che le Comunità montane saranno inserite nella pianificazione territoriale, piuttosto che inventare un nuovo Piano così mal descritto che dà un compito che pare salvifico per le Comunità montane, ma che tale non sarà, in quanto rappresenterà solo un incarico professionale per fare un disegno del territorio, riproducendo le previsioni dei Piani regolatori. Succederà che si prenderanno i Piani regolatori e si ricopierà in scala 1:10.000 quello che questi prevedono.
Ho voluto segnalare questo fatto, non perché sia di eccezionale importanza, ma in quanto può produrre nuovamente una sovrapposizione di strumenti che non saranno di alcuna utilità. Valutino la questione i tre Assessori interessati oltre ai colleghi che si occupano della cura della nostra terra.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

E' un ragionamento che condivivo in larga parte, tant'è che la materia è stata costruita con le Comunità montane attraverso un lungo lavoro. Le Comunità montane chiedevano di avere uno spazio normato anche in forma leggera e non cogente per potersi occupare del loro territorio. L'abbiamo formulato inserendo a carico dei Comuni non un vincolo, ma un indirizzo politico di orientamento.
Condivido l'importanza del problema, ma così come è stato da noi formulato riassume le volontà e le esigenze espresse, senza intaccare competenze di altra materia legislativa.
Quindi respingo l'emendamento, anche se non in modo categorico condividendo alcuni ragionamenti.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 22 contrari e 9 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 4 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 23 astensioni 9.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 30) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, lettera b), dopo la parola "urbani", aggiungere le parole "disincentivo alla produzione, riduzione, riutilizzo e smaltimento dei rifiuti solidi urbani con eventuale trasformazione a fini energetici dei tossico-nocivi e degli olii esausti di origine domestica, delle macerie e degli inerti".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Accolgo l'emendamento come aggiunta al punto b), nel senso che dobbiamo lasciare il riferimento alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti.
Quindi, diventerebbe "raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani con eventuale trasformazione a fini energetici, disincentivo alla produzione riduzione e riutilizzo e smaltimento dei rifiuti, ecc.".



PRESIDENTE

Quindi, è accolto come aggiunta al punto b).



RIBA Lido, Assessore regionale

Anzi, bisogna metterlo proprio come un punto apposta, inserendolo dopo il punto b). Lo correggiamo così: "raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani" e di seguito il testo dell'emendamento proposto.



(Interruzione del Consigliere Vaglio)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

Mi sembra di capire che il Consigliere Vaglio ponga un problema tecnico. Quindi sarebbe opportuno che questo problema fosse affrontato in sede di coordinamento.
Pongo in votazione l'emendamento accolto dalla Giunta con queste modifiche e successivamente oggetto di una verifica di coordinamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 3 astensioni.
31) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiungere in coda alla lettera g) le seguenti parole: "sempre subordinate alla salvaguardia dell'ambiente naturale, degli aspetti paesistici, storici, architettonici".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

La Giunta accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Lo pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 3 astensioni.
32) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, aggiungere il seguente punto h): "h) organizzazione del servizio di polizia urbana e rurale".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

La Giunta accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 3 astensioni.
33) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, aggiungere la seguente lettera i): "i) iniziative legali avverso provvedimenti, anche della Pubblica Amministrazione, ritenuti in contrasto con i legittimi interessi delle popolazioni montane".
La Giunta?



RIBA Lido, Assessore regionale

Sì, va bene.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento, accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 3 astensioni.
34) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, aggiungere la lettera l): "l) realizzazione di strutture sportive e gestione degli impianti esistenti".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Io avevo già previsto questa fattispecie, dicendo semplicemente che le Comunità montane costituiscono unione dei Comuni ope legis; ce l'hanno fatto togliere, perché in contrasto con le norme e perché va oltre le competenze assegnate dalla legge n. 1102.
Sulla parte che riguardava un dato di relazioni associative sono d'accordo, ma in questo caso direi di no per le ragioni dell'impostazione generale delle competenze riservate alle Comunità montane.



POZZO Carolina

Signor Presidente, ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento viene dunque ritirato; d'altra parte, le obiezioni mi sembravano giuste, in quanto il rischio era di illegittimità e non era una motivazione politica.
35) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Adduci: al comma primo, aggiungere la lettera m): "m) gestione delle biblioteche, delle raccolte, dei musei e dei centri di documentazione".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

E' la stessa cosa; si tratta sempre di competenze che non possiamo attribuire alle Comunità montane, in quanto sono dei Comuni e ci sono norme diverse.



PRESIDENTE

Quindi la Giunta pone una questione di illegittimità. I presentatori concordano con questo e ritirano l'emendamento?



POZZO Carolina

D'accordo.



PRESIDENTE

L'emendamento è dunque ritirato.
36) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, aggiungere la lettera n): "n) organizzare interventi di ripristino e recupero ambientale".
La Giunta?



RIBA Lido, Assessore regionale

Questo va bene.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione tale emendamento, accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 3 astensioni.
37) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, aggiungere la lettera o): "o) organizzare le feste patronali, le sagre e le manifestazioni proprie della tradizione locale".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Per definizione, "patronale" è tipico dei Comuni.



PRESIDENTE

Quindi anche qui c'è un problema di legittimità.
E' ritirato? Grazie.
38) Emendamento presentato dall'Assessore Riba: al comma secondo, primo rigo, dopo le parole "i Comuni", sono inserite le parole "di norma".
39) Emendamento presentato dall'Assessore Riba: al comma secondo, primo rigo, dopo le parole "i Comuni", la parola "delegano" è sostituita con le parole "possono delegare".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

"I Comuni possono delegare" rimane, mentre l'emendamento "di norma" lo ritiriamo perché legislativamente è la stessa cosa.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 38) è quindi ritirato.
Pongo in votazione l'emendamento n. 39).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 5 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 27 astensioni 3.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 40) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiunere il seguente comma terzo bis: "3 bis. La sistemazione idrogeologica ed idraulico-forestale di cui al presente articolo contempla interventi di rinaturalizzazione dei corsi d'acqua".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Farei una proposta: lo accoglierei limitatamente fino a "contempla interventi di rinaturalizzazione dei corsi d'acqua"; toglierei l'altra parte, ma solo perché gli interventi di contenimento fanno parte della sistemazione dei bacini montani, sono briglie.



PRESIDENTE

Poiché i proponenti concordano con questa modifica, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 6 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 27 astensioni 3.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 41) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, sostituire la parola "utilizzazione" con la parola "gestione".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Va bene anche "gestione"; d'accordo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 3 astensioni.
42) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma terzo, sopprimere le parole "per favorirne l'utilizzazione per fini produttivi, turistici e ricreativi".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Questo è strutturale, è proprio nella legge; vi pregherei di ritirarlo perché questo è il testo della legge n. 97. Favorire lo sviluppo non vuol mica dire farlo...



POZZO Carolina

Presidente, intendevo illustrarlo.



PRESIDENTE

Prego.



POZZO Carolina

La questione è un'altra, Assessore. Il comma terzo recita che "le Comunità montane svolgono specifici compiti di tutela paesaggistica e di salvaguardia del territorio", ma questi sono compiti che devono essere svolti al di là dell'utilizzazione per fini produttivi, turistici e ricreativi. Innanzitutto perché sono compiti che devono essere svolti per la tutela della comunità, dopodiché per l'ambiente e la tutela della comunità e alla fine possono essere anche svolti per fini ricreativi.



RIBA Lido, Assessore regionale

Possiamo mettere "del territorio, anche per favorirne l'utilizzazione" in modo che restino le due funzioni con un certo carattere di distinzione?



POZZO Carolina

Io mantengo il mio emendamento, comunque, perché "anche" è migliorativo.



PRESIDENTE

Consigliera, o lei accetta la proposta di modifica avanzata dall'Assessore o non l'accetta.
L'emendamento è suo, non della Giunta; la Giunta proponeva di accoglierlo con quella modificazione.
Poiché accoglie la modificazione, l'emendamento viene così formulato "anche per favorirne l'utilizzazione".
Pongo in votazione l'emendamento così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 7 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 27 astensioni 3.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 43) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: al comma primo, sostituire le parole "manutenzione ambientale" con le parole "salvaguardia dell'ambiente naturale".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Colleghi, non è possibile accettare questo emendamento, perché si tratterebbe di modificare il testo della legge e, poiché destina delle risorse ad una funzione che è richiesta, direi di ritirarlo.
La manutenzione è un lavoro specificatamente previsto dalla legge per cui dobbiamo fissare un contributo; la salvaguardia ambientale è un'altra cosa.



POZZO Carolina

Lo ritiro.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
44) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiungere il seguente comma secondo bis: "2 bis. Le Comunità montane possono concedere contributi fino ad massimo del 75% dell'importo ritenuto ammissibile ad associazioni comitati, gruppi di volontariato per piccole opere di manutenzione, pulizie e ripristino ambientale".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Questo emendamento sarebbe contrario alla legge: questa possibilità non è prevista.



PRESIDENTE

L'obiezione della Giunta è chiara? E' un problema di legittimità della norma relativamente alla legge n. 97.
Lo possiamo considerare ritirato? Va bene.
Si proceda alla votazione dell'art. 8 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 27 astensioni 3.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 45) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: dal titolo sopprimere le parole "caccia, pesca e".
46) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: sopprimere il comma primo.
47) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, sopprimere le parole "derivanti dai proventi delle concessioni in materia di caccia e pesca".
48) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, sopprimere le parole "riconoscendo, nello spirito dell'art. 8 della legge n. 97/94, la funzione rilevante che queste attività assumono per l'economia montana".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Nel titolo chiediamo di abrogare le due parole "caccia e pesca" e lasciare solo "tartufi", affinché le risorse derivanti da un certo tipo di economia montana non siano quelle relative allo sfruttamento di altre specie animali che hanno ugual diritto di vivere sul nostro pianeta secondo una visione non utilitaristica e di sfruttamento della legge stessa.



RIBA Lido, Assessore regionale

Però questo articolo è molto piccolo ed è testualmente stabilito dalla legge n. 97 "i proventi della caccia e pesca...". Intendiamoci: capisco il discorso di principio, tuttavia è di un certo rilievo se i proventi della caccia e pesca vengono destinati alla gestione del patrimonio ambientale e complessivo della montagna, piuttosto che ad opere specifiche sulla caccia e sulla pesca come prevede la legge; inoltre, è stabilito dalla legge n.
97, è proprio testuale: purtroppo non si può accogliere.
Chiederei di ritirarlo, perché su questo punto non abbiamo proprio esteso niente, ma ci siamo limitati al minimo definito dalla legge.



ADDUCI Donato

Però l'Assessore potrebbe togliere "riconoscendo nello spirito dell'art. 8 la funzione rilevante che queste attività assumono"? Almeno questo.



RIBA Lido, Assessore regionale

Possiamo togliere rilevante, va bene.



PRESIDENTE

Scusate, è chiaro che qui il titolo ha a che fare con il contenuto dell'articolo; nell'articolo si parla anche di caccia e pesca, e mi sembra che l'Assessore dica che, poiché questo richiama la legge nazionale, sia in qualche modo obbligato a considerare anche questi termini e queste attività all'interno del corpo dell'articolo. Questa mi sembra la logica del discorso che faceva la Giunta.
Lei, Consigliera Pozzo, mantiene tutti gli emendamenti o ne ritira qualcuno?



POZZO Carolina

E' vero quanto dice l'Assessore facendo riferimento alla legge sulla montagna (n. 97 del 1994), però in questo articolo, in relazione a "caccia e pesca", viene colto lo spirito della legge nazionale sulla montagna.
La legge nazionale sulla montagna non stabilisce in modo rigido ed inequivocabile che questi aspetti debbano essere inseriti nella legge di recepimento; infatti, rispetto a questa questione, il comma primo recita che "riconosce nello spirito stesso della legge quadro della montagna la funzione rilevante, ecc.", quindi non c'è questo legame inscindibile questo obbligo da parte della Regione di porre questi punti nell'articolato. E' invece una scelta politica, e io chiedo che per scelta politica ci sia un atteggiamento aspecistico della Giunta e della maggioranza nei confronti delle altre specie viventi, che non devono essere viste necessariamente in termini utilitaristici e come oggetti che assumono un aspetto rilevante nell'economia di chicchessia.



PRESIDENTE

Al comma è stato presentato un ulteriore emendamento.
49) Emendamento presentato dall'Assessore Riba: al comma primo, cancellare la parola "rilevante".
Tenuto conto di questo emendamento dell'Assessore, i proponenti potrebbero pensare di ritirare il loro emendamento, per votare quello in cui si toglie la parola "rilevante"?



ADDUCI Donato

Sì, va bene, lo ritiriamo.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 49) presentato dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.
Sono invece da considerare ritirati gli emendamenti n. 45), n. 46), n. 47) e n. 48).
50) Emendamento presentato dall'Assessore Riba: dopo il comma terzo viene inserito il comma seguente: "4. Le aziende di cui all'art. 16, lettera b), della legge 11/2/1992, n.
157, sono esonerate dal pagamento della tassa di concessione regionale".
Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzo; ne ha facoltà.



POZZO Carolina

Al momento queste aziende non esistono, Assessore, Presidente e colleghi. Non essendo ancora stata recepita la modifica alla legge n. 157 tutto può ancora accadere relativamente a quella proposta di legge.



RIBA Lido, Assessore regionale

Consigliera, il riferimento è alla legge n. 97, non alla n. 157.



POZZO Carolina

La legge n. 157 in merito alle aziende agrituristico-venatorie dice che la Regione "può" autorizzare tali aziende: non è assolutamente un obbligo per la Regione, permettere tali realizzazioni. Poiché non siamo ancora arrivati al recepimento di tale legge, chiedo il ritiro dall'emendamento.
Faccio comunque presente a tutti i colleghi il significato di aziende agrituristico-venatorie: di fatto, tali aziende prevedono il tiro al piccione, in quanto ne permettono il ripopolamento durante il periodo di caccia. Ciò significa che vengono aperte le gabbie nelle quali gli animali vengono allevati in cattività, per potervi poi sparare senza lasciar loro il tempo necessario per adattarsi ad una vita non di cattività.
Non solo sono contraria a che la Regione recepisca la possibilità di realizzare questo tipo di aziende, quanto di più obbrobrioso e di insulso possa esistere nei rapporti con gli animali, ma faccio anche notare che non essendo stata recepita una legge quadro che prevede tale possibilità non ne è possibile l'inserimento in questa legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Faccio presente che si tratta di un'indicazione testuale della legge n.
97; in ogni caso, ciò non significa che le aziende agrituristico-venatorie siano istituite, ma soltanto che viene recepita una misura prevista da tale legge.



PRESIDENTE

Come richiesto dai Consiglieri Adduci, Pozzo e Maggiorotti, pongo in votazione l'emendamento presentato dall'Assessore Riba per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
Si proceda alla votazione dell'art. 9 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 30 voti contrari 3 astensioni 2.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 51) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: sopprimere le parole "e dimora abituale".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

La legge chiede, per avere titoli a percepire contributi, di trasferire in montagna la residenza e la dimora abituale; questo significa che non solo ci si deve iscrivere all'ufficio anagrafico, ma occorre anche risiedervi.
Voi, con questo emendamento, chiedete che prendano solo la residenza senza risiedere effettivamente?



POZZO Carolina

C'è stato un errore, ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
52) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il seguente comma secondo bis: "2 bis. Le attività economiche di cui ai commi primo e secondo devono essere conformi alle linee programmatiche della Carta di destinazione d'uso del territorio di cui all'art. 4".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Penso sia pleonastico, perché prima abbiamo lavorato per ridurre la cogenza di quel tipo di carte, adesso non possiamo imporre una cogenza che vale quel che vale. Pregherei i Consiglieri di ritirare l'emendamento.



PRESIDENTE

I proponenti ritirano l'emendamento.
53) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il seguente comma secondo ter: "2 ter. Le attività economiche di cui ai commi primo e secondo non prevedono deroghe alle misure di salvaguardia del territorio di cui alla legge n. 431/85".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Anche questo emendamento non è accoglibile, perché la legge n. 431 è una disciplina cogente di per sè: una legge non può prevedere delle misure in contrasto con la legge Galasso.



PRESIDENTE

I proponenti ritirano l'emendamento.
54) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: sostituire il comma quarto con il seguente: "4. Le Comunità montane possono erogare contributi a favore delle Amministrazioni comunali per l'installazione di telefoni pubblici in prossimità di agglomerati o case sparse".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Questo emendamento è troppo restrittivo; l'articolo cui si riferisce prevede una serie di contributi previsti dalla legge n. 97: noi non li possiamo restringere.



PRESIDENTE

I proponenti ritirano l'emendamento.
Si proceda alla votazione dell'art. 10 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 30 voti contrari 3 astensioni 2.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 55) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma secondo, dopo le parole "della zootecnia", aggiungere le parole "nel rispetto delle caratteristiche etologiche degli animali".
56) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma secondo, dopo le parole "della zootecnia", aggiungere le parole "nel rispetto del diritto alla non sofferenza degli animali".
Questi due emendamenti sono relativi allo stesso punto.
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Questo non è un allevamento, ma la zootecnia intesa genericamente quindi è l'indicazione di una tipologia economica, non di una procedura.



PRESIDENTE

I proponenti ritirano gli emendamenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 11 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 32 astensioni 3.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 57) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, sostituire le parole "entro un anno" con le parole "entro sei mesi".
I proponenti ritirano l'emendamento.
58) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma primo bis: "1 bis. I prodotti di cui al comma primo sono autorizzati a fregiarsi della menzione 'prodotto montano tipico piemontese'".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Questa è una questione complicata, perché entra in conflitto con la normativa nazionale sul rilascio dei marchi di tutela, per cui noi, volendo fare un marchio piemontese, dobbiamo chiederlo al Governo per avere una sottospecificazione, ma è una cosa che richiede una lunga procedura. In legge non si può mettere.



POZZO Carolina

Come ha messo le aziende agrituristiche venatorie che non sono ancora...



RIBA Lido, Assessore regionale

Ma questo va in contrasto con la legge, mentre quello che diceva lei era previsto.



POZZO Carolina

Ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
59) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma primo ter: "1 ter. I prodotti di cui al comma primo sono autorizzati a fregiarsi della menzione 'prodotto montano piemontese DOC'".
Visto che si tratta di una questione analoga a quella precedente, i proponenti lo ritirano.
Si proceda alla votazione dell'art. 12 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 13 è approvato.
ART. 14 60) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, dopo le parole "turismo rurale", aggiungere le parole "a basso impatto ambientale".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Questa è una specificazione che può essere considerata nell'ordine delle cose; una dicitura di legge del genere non sarebbe gestibile dal lato pratico, perché necessiterebbe di una dimostrazione cartografica onerosa non credo che il turismo rurale sia un'operazione ad impatto ambientale.
Così formulato, l'emendamento non è accoglibile.



PRESIDENTE

I proponenti ritirano l'emendamento.
61) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, dopo le parole "ambiente rurale" ove queste compaiono, aggiungere le parole "e naturale".
La Giunta accoglie l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
62) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo e Adduci: aggiungere il seguente comma primo bis: "1 bis. Le Comunità montane promuovono progetti ed iniziative di salvaguardia ambientale e tutela della fauna selvatica in collaborazione con gli Enti di gestione delle aree protette".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Chiedo l'approvazione di questo emendamento, tanto più ora che il progetto di legge è stato integrato con l'emendamento presentato dall'Assessore all'art. 9, relativo all'art. 16 della legge n. 157. Con questo emendamento si vuole sottolineare che le Comunità montane promuovono progetti ed iniziative anche a tutela della fauna selvatica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

La Giunta accoglie l'emendamento.
Propongo solo la seguente modifica. Anziché: "Le Comunità montane promuovono", scriverei: "Le Comunità possono promuovere".



PRESIDENTE

I Consiglieri accettano questa proposta della Giunta?



POZZO Carolina

Se è possibile, chiediamo di non modificare il testo.



RIBA Lido, Assessore regionale

D'accordo. La Giunta accoglie il testo originario.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 34 voti favorevoli e 1 contrario.
63) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma secondo, sostituire le parole "entro un anno" con le parole "entro otto mesi".
La Consigliera Pozzo mi informa che tale emendamento viene ritirato.
64) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma secondo, dopo le parole "turismo rurale", aggiungere la parola "ecocompatibile".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Chiedo ai presentatori di tale emendamento di ritirarlo, perché genera confusione.



POZZO Carolina

D'accordo, lo ritiriamo.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
65) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma terzo, dopo le parole "per la", aggiungere le parole "conservazione e".
66) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma terzo, dopo le parole "storico paesaggistico", aggiungere la parola "architettonico".
67) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: in coda al comma terzo, aggiungere le parole "valorizzando tipologie edilizie tradizionali".
Abbiamo ora il caso di una frase su cui sono stati presentati tre emendamenti di aggiustamento di parole. Se fosse possibile, chiederei una considerazione unitaria di queste modifiche, in modo che, magari con un'unica votazione, definiamo una formulazione di tutta la frase.



RIBA Lido, Assessore regionale

D'accordo.
Per quanto riguarda il primo emendamento, che accetto, vorrei soltanto che si sostituisse la parola: "secondo" con la parola: "valorizzando", in quanto questa deve essere una nostra indicazione tendenziale. Quindi, la frase risulterebbe: "valorizzando (anziché: secondo) tipologie edilizie tradizionali".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzo; ne ha facoltà.



POZZO Carolina

La frase, con i tre emendamenti, risulterebbe così formulata: "Le Comunità montane possono concedere incentivi per l'attuazione dei progetti di cui al comma primo, per la conservazione e valorizzazione del patrimonio edilizio e rurale di particolare valore storico, paesaggistico ed architettonico, nonché per il restauro dei centri storici e dei nuclei abitativi rurali, valorizzando tipologie edilizie tradizionali".



PRESIDENTE

La frase testé letta dalla Consigliera Pozzo è molto chiara e raccoglie i tre emendamenti presentati.
Pongo dunque in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 14 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 68) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al titolo, dopo la parola "artigianato", aggiungere le parole "e mestieri tradizionali".
Pongo in votazione tale emendamento, accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
69) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, sostituire le parole "entro un anno" con le parole "entro nove mesi".
La Consigliera Pozzo mi comunica che tale emendamento è ritirato.
70) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, dopo le parole "settori artigianali", aggiungere le parole "e i mestieri tradizionali".
Pongo in votazione tale emendamento accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
71) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma primo bis: "1 bis. La Comunità montana incentiva la realizzazione in pietra naturale a secco dei muri a vista secondo le tipologie costruttive tradizionali".
Tale emendamento è ritirato.
72) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma primo ter: "1 ter. La Comunità montana sostiene anche economicamente quegli artigiani che si impegnino per un periodo non inferiore a tre anni ad assumere giovani apprendisti in mestieri tradizionali".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Vi è un problema di fondi.



POZZO Carolina

Si potrebbe inserire: "in relazione ai fondi".



RIBA Lido, Assessore regionale

Potremmo scrivere: "La Comunità montana può sostenere", lasciandola come ipotesi, però il Commissario del Governo boccerebbe anche questa formulazione, perché siamo fuori dall'ambito della legge. Chiedo scusa, ma sarebbe opportuno ritirare l'emendamento.



PRESIDENTE

Consigliera Pozzo, possiamo ritirare questo emendamento?



POZZO Carolina

Se viene bocciato sì, però non ho capito le ragioni per cui verrebbe bocciato.



PRESIDENTE

Verrebbe bocciato, perché attiene ad un campo diverso, cioè a quello del lavoro.



RIBA Lido, Assessore regionale

C'è la concorrenza sleale, c'è una serie di questioni sulla normativa.



PRESIDENTE

Inoltre sarebbe privo di copertura finanziaria: si prevede un intervento economico che non avrebbe copertura finanziaria.



POZZO Carolina

Ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
Si proceda alla votazione dell'art. 15 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 15 è approvato.
ART. 16 73) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, sopprimere le parole "anche in deroga alle norme regionali vigenti".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Abbiamo inserito questa dizione perché non possiamo andare in deroga quindi questa parte non è tecnicamente sopprimibile.



PRESIDENTE

Se capisco bene, la Giunta chiederebbe il ritiro dell'emendamento.



RIBA Lido, Assessore regionale

Sì; noi vogliamo operare anche in deroga alle norme regionali vigenti.
Ad esempio, ce n'è una che dice che i pullmini non si possono utilizzare per trasportare due bambini fuori dall'orario scolastico; noi invece intendiamo utilizzare tutto il patrimonio rotante disponibile nel territorio montano per poter fare un programma integrato di trasporti. La deroga consiste semplicemente in questo. Tenete presente che se non si possono usare i pullmini, non è possibile fare un trasporto integrato.
Quindi, vi pregherei di condividere il testo originario.



PRESIDENTE

La questione che pone l'Assessore mi sembra chiara, cioè se non ci fosse tale possibilità, questo tipo di servizio sarebbe del tutto impraticabile.
Consigliera Pozzo, possiamo considerare ritirato l'emendamento?



POZZO Carolina

Sì.



PRESIDENTE

L'emendamento è dunque ritirato.
74) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma primo bis: "1 bis. Il trasporto pubblico di cui al comma primo è attivato in via prioritaria in favore di portatori di handicap, invalidi, anziani".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Però bisognerebbe formularlo così: "Il trasporto pubblico di cui al comma primo è attivato in favore dei portatori di handicap invalidi"; la frase "in via prioritaria" rappresenta un problema operativo.
Il trasporto degli handicappati usufruisce di normative particolari nell'organizzazione dei trasporti, quindi non vorrei che lo anteponessimo come contrapposizione; possiamo inserire anche questo trasporto, sapendo però che le norme prevedono altro.



PRESIDENTE

Questo trasporto riguarderebbe anche i bambini delle scuole, ecc.? Cioè, formulato così metterebbe in contrapposizione il trasporto di anziani e di handicappati con il trasporto di bambini?



RIBA Lido, Assessore regionale

Esatto.
Dateci una soluzione che vada bene.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

L'importante è che sia accessibile.



POZZO Carolina

Va bene come dice l'Assessore.



RIBA Lido, Assessore regionale

Allora, il trasporto pubblico di cui al comma primo è attivato, anzich "in via prioritaria", "anche in favore".



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, se mi permetto, non possiamo formularlo così: "Il trasporto è attivato creando condizioni di accessibilita per..."? Mi pare che questa fosse la questione che poneva il Consigliere Maggiorotti, cioè: "Il trasporto di cui al comma primo è attivato garantendo condizioni di accessibilità per portatori di handicap, invalidi e anziani".
Possiamo riformularlo così? Grazie.
Pongo in votazione l'emendamento così riformulato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
75) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma primo ter: "1 ter. Compatibilmente con le disponibilità, il servizio di trasporto pubblico di cui al comma primo prevede interventi di superamento delle barriere architettoniche".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

E' superato dal precedente.



PRESIDENTE

Quindi si può ritirare.



POZZO Carolina

Sì.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
Si proceda alla votazione dell'art. 16 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 16 è approvato.
ART. 17 76) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: nel titolo, dopo la parola "cultura", aggiungere le parole "etnico religiosa".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Va bene, però non vorrei che fosse riduttivo.



POZZO Carolina

Ha ragione: lo ritiriamo.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
77) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, sostituire le parole "protagonista attiva dello sviluppo socio-economico" con le parole "consapevole delle proprie origini storiche, culturali e religiose".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Direi che si può mettere, ma non come sostituzione: "per rendere la gente di montagna consapevole delle proprie origini storiche, culturali e religiose e protagonista attiva dello sviluppo socio-economico"; altrimenti è riduttivo.



PRESIDENTE

Quindi sarebbe un'aggiunta e non una sostituzione.
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Scusi, Assessore, mi può rileggere il testo?



RIBA Lido, Assessore regionale

Diventerebbe così: "consapevole delle proprie origini storiche culturali, religiose e protagonista attiva dello sviluppo socio-economico".
In questo modo mi sembra più completo.



PRESIDENTE

Così integra i due concetti, invece di sostituire l'uno all'altro.
Questa modifica all'emendamento è accolta, quindi pongo in votazione l'emendamento così riformulato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
78) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, sostituire le parole "di montagna" con le parole "della montagna piemontese".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Ma è già scritto nel titolo "della montagna piemontese", era già all'inizio, questo.



PRESIDENTE

Direi che difficilmente ci possiamo occupare della montagna abruzzese in questa legge.



POZZO Carolina

Al comma primo, Presidente, là dove si dice "per rendere la gente di montagna protagonista attiva dello sviluppo", diventerebbe: "per rendere la gente.., della montagna piemontese".



RIBA Lido, Assessore regionale

Ma c'è nel titolo.



POZZO Carolina

Lo ritiro.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Visto che stiamo discutendo un po' a ruota libera, sottolineo un punto che preferirei modificare. Il concetto di rendere consapevole la gente di montagna mi sembra paternalistico: la gente di montagna è più consapevole che mai.
Casomai diciamo: "affermare i valori della gente di montagna" altrimenti sembra proprio un atteggiamento sbagliato.



RIBA Lido, Assessore regionale

Ha ragione.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 78) è pertanto ritirato.
79) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma primo bis: "1 bis. La Comunità montana incentiva le Amministrazioni comunali e i Comitati locali per la raccolta e la conservazione delle testimonianze orali inerenti la storia e la cultura montana".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

E' pleonastico, perché la valorizzazione ci sta già dentro; direi di toglierlo.



POZZO Carolina

Lo ritiriamo.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
80) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma secondo, sostituire le parole "delle espressioni più rilevanti della cultura dell'area montana piemontese" con le parole "delle minoranze culturali, religiose, etniche e linguistiche".
La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Nel comma secondo si dà rilevanza alle espressioni linguistiche "pi rilevanti" - dice il comma - della cultura montana.



RIBA Lido, Assessore regionale

Allora togliamo "più rilevanti".



POZZO Carolina

Sì, "delle espressioni della cultura dell'area montana".



PRESIDENTE

Allora, la Consigliera Pozzo ritira il suo emendamento.
La Giunta quindi predispone il seguente emendamento: 81) al comma secondo, togliere le parole "più rilevanti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
82) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma secondo bis: "2 bis. La Comunità montana incentiva la raccoltà anche orale delle fiabe, delle leggende, delle preghiere e delle altre espressioni orali della tradizione popolare, affinché ne possa essere tramandato il ricordo ed il significato".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

E' come l'altro, è una ripetizione. E' tutto compreso: è riduttivo citarne solo una parte.



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.
Si proceda alla votazione dell'art. 17 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 34 astensioni 1.
L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 18 è approvato.
ART. 19 83) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma secondo bis: "2 bis. Le Comunità montane possono concedere borse di studio a studenti universitari, anche non residenti nei Comuni montani, per tesi di lauree e studi particolari su argomenti inerenti la storia, la cultura, la lingua, l'economia e l'ambiente montano".
Pongo in votazione l'emendamento, non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli e 33 contrari.
84) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma secondo ter: "2 ter. La Comunità montana organizza, in collaborazione delle scuole di ogni ordine e grado, corsi per l'apprendimento delle lingue e dei dialetti locali".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Non possiamo inserire questo riferimento al dialetto, perché ce lo bocciano, come quando abbiamo tentato altre volte in deliberazioni di Comuni.



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.
85) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il comma secondo quater: "2 quater. La Comunità montana può sostenere economicamente le scuole e i Comuni che organizzano raccolte particolari di libri in dialetto o lingua locale".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

Non ce lo consentono; un comma così ce lo bocciano subito.



PRESIDENTE

La questione è analoga. Pertanto è ritirato.
Si proceda alla votazione dell'art. 19 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 19 è approvato.
ART. 20 86) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: al comma primo, sostituire le parole "di cui uno della minoranza del Consiglio comunale e uno di diritto: il Sindaco", con le parole "di cui uno della minoranza ed uno di diritto: il Sindaco".
La parola alla Giunta.



RIBA Lido, Assessore regionale

Abbiamo già pensato tanto a scrivere questo articolo in modo che non ce lo respingano; se lo modifichiamo temiamo che ciò possa verificarsi. Non si può andare oltre.



POZZO Carolina

Vorrei capire perché lo bocciano.



PRESIDENTE

Perché hanno già consultato. L'emendamento è ritirato.
Si proceda alla votazione dell'art. 20 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 20 è approvato.
ART. 21 87) Emendamento presentato dall'Assessore Riba: dopo il comma quarto è inserito il comma seguente: "5. Per l'esercizio 1995 la quota di cui al comma primo è costituita dal 100% delle disponibilità del Fondo regionale per la montagna".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

E' un elemento tecnico.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 21 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 22 è approvato.
ART. 23 Ha chiesto la parola il Consigliere Giuliano; ne ha facoltà.



GIULIANO Valter

Posso anche evidenziare un emendamento, però più che altro sottopongo una riflessione sull'art. 23: se non sia il caso di prevedere, come è avvenuto per l'art. 21, che questi dati, che vengono stabiliti sui 500 1.000 abitanti, siano soggetti a verifica e aggiornamento ogni tot anni che potrebbero essere ad esempio cinque. E' un suggerimento che faccio all'Assessore, perché così si stabiliscono una volta per tutte e poi rimangono. Poiché c'è una dinamica di popolazione, si spera anche a vantaggio del reinsediamento in area montana, forse sarebbe bene prevedere una norma che verifichi ed aggiorni questi dati.



RIBA Lido, Assessore regionale

In effetti, è corretto.



GIULIANO Valter

L'abbiamo previsto per l'art. 21, non so più quale comma; probabilmente si può semplicemente dire che i dati sono soggetti a verifica ed aggiornamento ogni cinque anni o quanto ritenete più opportuno.



PRESIDENTE

Prevediamo quindi un emendamento aggiuntivo dell'Assessore Riba: 88) aggiungere il comma secondo: "2. L'individuazione di cui al comma primo è sottoposta a verifica ed aggiornamento quinquennale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 23 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 23 è approvato.
89) Emendamento presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci e Mandrino: aggiungere il seguente nuovo articolo: "Art. 23 bis - Riconoscimento delle differenze linguistiche.
1. Su richiesta delle Comunità montane la Regione Piemonte patrocina feste, convegni, manifestazioni a carattere territoriale per promuovere la conoscenza delle differenze linguistiche e dialettali.
2. La presente legge è tradotta in lingua piemontese e occitana e in quelle lingue e quei dialetti che le Comunità montane richiedano alla Giunta regionale".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

E' la stessa questione di prima: non lo possiamo inserire.



MANDRINO Piergiuseppe

Però lo trasformerei in un ordine del giorno.



RIBA Lido, Assessore regionale

In un ordine del giorno lo accetto volentieri e lo condivido anche.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35.
L'art. 24 è approvato.
ART. 25 90) Emendamento presentato dall'Assessore Riba: al primo comma, la data "31/12/1997" viene cambiata in "31/12/1996" dopo il comma primo sono aggiunti i seguenti commi: "2. In seguito alla revisione delle circoscrizioni provinciali per l'istituzione delle Province di Biella e del Verbanio Cusio Ossola e in attuazione dell'art. 28, comma primo, della legge n. 142/90: a) i Comuni di Armeno, Massino Visconti e Nebbiuno vengono esclusi dalla zona omogenea dei Comuni del Cusio Mottarone e costituiscono la nuova zona omogenea dei Comuni dei due laghi b) i Comuni di Guardabosone e Postua vengono esclusi dalla zona omogena dei Comuni della Valle Sessera ed aggregati alla zona omogenea dei Comuni della Valsesia.
3. Le disposizioni di cui al comma secondo del presente articolo esplicano la loro efficacia con il primo rinnovo dei Consigli di Comunità montana".
La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

L'emendamento va interpretato in questo modo: il comma primo è modificato come segue: i termini di cui all'art. 38 della legge n. 28/92 sono prorogati al 31/12/1996 e non al 31/12/1997 come è scritto qui; poi vi è una parte aggiuntiva, che è un emendamento tecnico.



VAGLIO Roberto

E' un errore di stampa?



RIBA Lido, Assessore regionale

No, no, non è errore di stampa: è una proposta di Nerviani che è stata lungamente discussa.



VAGLIO Roberto

Sottolineo il fatto che la questione è stata ridiscussa in ambiente che non è di Commissione, per cui io mi oppongo a questa modifica.
Se dovete votare questa modifica, la votate 34 contro 1. Le attuali Comunità montane erano prorogate fino al 1997; Nerviani ha chiesto il 1996.



RIBA Lido, Assessore regionale

No, Vaglio, scusa, era così: è un'informazione su cui ho il dovere di essere preciso. In Commissione, quando abbiamo approvato la parte finanziaria, la questione fu sollevata e, per la verità, non fu definita in modo esauriente. L'ipotesi è di utilizzare il 1996 che non modifica l'impianto dell'operazione e mi pare praticabile.
Chiederei almeno l'astensione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 25 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 25 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 25 voti contrari 6 astensioni 4.
L'art. 25 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Giuliano.



GIULIANO Valter

Grazie, Presidente, colleghe e colleghi.
Non sono intervenuto nella fase iniziale del dibattito e non ho presentato emendamenti al testo, ma mi sembra che per l'importanza del provvedimento, anche se lo discutiamo affrettatamente in queste ultime ore un po' convulse di fine legislatura, valga almeno la pena di una dichiarazione di voto.
Il Gruppo Verdi accoglie con favore di massima questa legge che riteniamo vada a completare un impegno che il nostro Paese ha cominciato ad attuare con la legge n. 142; poi, con il nuovo ruolo funzionale della comunità...



(Brusìo in aula)



GIULIANO Valter

Gradirei, non dico di essere ascoltato, ma almeno non essere disturbato.
Vi è stato il nuovo ruolo funzionale delle Comunità montane in campo programmatorio e successivamente la nuova legge sulla montagna, la n. 97 cui questa legge si riferisce.
Sono iniziative che consentiranno al nostro Paese di mettersi in sintonia con le altre nazioni dell'arco alpino. Sappiamo che da tempo la Svizzera offre incentivi al reddito dei montanari; l'Austria sostiene le aziende montane con un apposito piano verde; la Germania e la Francia hanno apposite normative che favoriscono la cura del paesaggio e della campagna attraverso incentivi alla permanenza in montagna di attività economiche capaci di dare fiato ad una società messa in gravi difficoltà da un divario non soltanto socio-economico rispetto alla pianura, ma dovuto anche alla presenza di una cultura diventata via via subalterna, pur non essendolo che ha comunque causato un grave gap rispetto alla cultura di pianura.
Peraltro, la montagna non può essere definita come un territorio svantaggiato, giacché se così fosse sarebbe sufficiente apportare i vantaggi perché non lo sia più.
In realtà, la montagna è, intrinsecamente, un territorio ad alta specificità, perché i versanti ripidi sono uno svantaggio obiettivo che non può essere cambiato. Questa specificità va in qualche modo valorizzata, e quindi la permanenza di attività di vita e di attività economiche va fortemente incentivata.
Con gli interventi previsti da questa legge ci sembra si registri un ulteriore fatto positivo, che si esca da una logica meramente assistenziale ed assistenzialistica, alla quale per troppi anni è stata soggetta la montagna con gravi danni allo stesso territorio alpino e collinare e direi, alla stessa dignità di chi quelle zone ha abitato e abita.
Ci troviamo di fronte ad una legge che può ridare ossigeno ai nostri montanari, ma riteniamo anche che su questa legge occorrerà vigilare con molta attenzione per evitare che, ancora una volta, come è accaduto troppo spesso nel nostro Paese, sia vanificata da una spartizione che sarebbe di grave danno all'economia generale, non soltanto della montagna, ma del Paese.
Crediamo che tra una montagna cementificata, quale è quella che si è sistematicamente realizzata nell'epoca del boom edilizio a partire dagli anni '50, e una montagna imbalsamata, quale qualcuno vorrebbe attribuire nelle volontà degli ambientalisti e dei Verdi, non si possa e non si debba cercare una via di mezzo, ma occorra attrezzarsi per pensare davvero alla realizzazione di una via alternativa ad entrambe.
La montagna cementificata ha lasciato come eredità contenitori di cemento armato vuoti, inutilizzati per gran parte dell'anno, consentendo nello stesso tempo che cadessero le case dei villaggi tradizionali, per parafrasare il titolo di una ricerca sociologica di qualche anno fa.
D'altra parte non possiamo immaginare una montagna imbalsamata lasciata al domimio della natura. Possiamo e dobbiamo salvare sicuramente qualche area selvaggia, qualche area di Wilderness sull'arco alpino, ma non possiamo prescindere dal fatto che la presenza dell'uomo è così antica e consolidata che fa parte storicamente del paesaggio, della cultura, della società e dell'economia di questo territorio.
L'alternativa ad entrambe le ipotesi è quella di una montagna abitata nel senso di uno spazio geografico e culturale specifico vissuto da coloro che lo abitano. Una strada che deve consentire di avere forme di sviluppo locale e non la semplice e cosiddetta valorizzazione esterna di risorse locali. La territorializzazione di queste politiche è indispensabile per garantirne il successo. Occorre guardarsi dallo sfruttamento esogeno delle risorse territoriali, culturali ed economiche della montagna.
Per contro, andrà attuata, attraverso gli strumenti che la legge mette a disposizione, la valorizzazione delle culture e delle economie montane in maniera da potenziarne l'identità collettiva e il legame con la terra che si abita.
A questo proposito, non bisogna sottovalutare il fatto che abitare un luogo non significa appartenere automaticamente alla società locale; così come abitare fuori dal luogo non significa essere esclusi dalla società locale. La presenza fisica non dà titolarità per intervenire nel progetto di sviluppo. Sono le interrelazioni, le reti che contano.
Occorre una visione dall'interno delle cose che consenta di entrare dentro ai progetti locali. Ma le politiche territoriali vanno riorientate dal livello locale alla scala europea, attraverso una serie di impegni che consentano i dirottamenti, e quindi un calo di pressione dalle aree sensibili e più fragili, la ridistribuzione modale, l'attuazione di diversificazioni tariffarie nel campo dei trasporti e delle infrastrutture il riorientamento verso un turismo morbido.
Prima l'Assessore non ha accolto l'emendamento rispetto al turismo morbido, ma dobbiamo ricordare che un quarto della cifra di affari del turismo mondiale gravita ed interessa le Alpi, che è l'ecosistema europeo più fragile con oltre cento milioni di visitatori all'anno e con conseguente gravoso impatto sull'ambiente alpino.
E' necessaria una redistribuzione spaziale e il contenimento dei processi di espansione dell'urbanizzazione nel campo turistico; la rivalorizzazione dell'agricoltura estensiva e del suo ruolo di presidio ambientale importante ed indispensabile; una nuova politica di gestione forestale, quale in parte si sta già attuando, adeguando la politica del nostro Paese e della nostra Regione alle direttive CEE; attente politiche di difesa del suolo e un riordino globale della regimazione dell'utilizzo delle acque per evitare i disastri di cui abbiamo fresca memoria.
Tra natura idealizzata e stereotipo del montanaro come buon selvaggio sempre e comunque, è dunque necessario perseguire un'alternativa. Vi sono alcune condizioni indispensabili da giocare a diversi livelli per realizzarla.
A livello ecologico, è indubbio che occorra garantire un minimo di popolamento certo molto variabile, per non creare squilibri insostenibili e un sistema di insediamento e di infrastrutture leggere adeguato alle condizioni geografiche e culturali locali, ma anche alle esigenze della società postindustriale nella quale stiamo già vivendo.
A livello economico le condizioni necessarie sono quelle di arrivare a sistemi produttivi locali capaci di trasformare le risorse e le condizioni locali specifiche sia naturali sia culturali che umane in valori esportabili. E' dunque indispensabile predisporre adeguate connessioni con le reti di scambio d'informazione nazionale ed europea, all'interno di logiche che non compromettano il territorio e siano comunque sempre sottoposte ad una rigorosa valutazione di impatto ambientale che contempli tutte le soluzioni alternative possibili.
Non bisogna dimenticare l'importanza del livello simbolico, che deve segnare un'identità legata non solo ai valori locali del passato, ma anche a quelli attuali, senza cadere in visioni nostalgiche che associano sempre e comunque la tradizione al senso del positivo.
Ci sono, come sapete, tradizioni del mondo contadino e montanaro che è bene cadano in disuso. I valori locali attuali dovranno essere promossi attraverso un'immagine esterna, capace di riconoscerli come valori universali. Sempre a livello simbolico è indispensabile mantenere o recuperare un paesaggio che esprima questi valori.
Noi crediamo che la strada che abbiamo sin qui a grandi linee definito possa e debba essere percorsa. Ci auguriamo che l'Italia sottoscriva al più presto la convenzione per le Alpi che sta per entrare a regime, dopo essere stata sottoscritta da Austria, Liechtenstein e Germania, e che quindi rischia di mettere il nostro Paese nella condizione subordinata di semplice osservatore, escluso dal poter contare davvero sulle grandi scelte strategiche che comunque andranno avanti a livello europeo.
Pensiamo che anche questa legge possa andare in quella direzione rendendo peraltro disponibili somme non trascurabili di denaro, da investire nei prossimi anni in molti dei settori che abbiamo evidenziato e che la legge stessa evidenzia. Se così sarà, la montagna potrà davvero diventare da problema, risorsa.
Il voto del Gruppo Verdi è dunque, in conclusione, un voto positivo anche se - e lo abbiamo sottolineato con il nostro comportamento rispetto alla discussione in aula - rimangono alcune perplessità, come ad esempio quelle che riguardano la pianificazione territoriale, o il riconoscimento della caccia e della pesca come risorse sulle quali prioritariamente puntare. Magari attraverso quelle aziende agrituristico-venatorie che sono in realtà istituzioni per una sorta di tiro al piccione, che non condividiamo.
Sarebbe stato opportuno, su questo, cogliere l'occasione della legge per cercare di invertire anche una tendenza culturale per educare ad un rapporto con l'ambiente più corretto e meno consumistico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

Sarò rapidissimo; intervengo solamente per annunciare il voto favorevole del Gruppo dei Federalisti e dei colleghi del CCD e di Alleanza Nazionale, e per ringraziare il collega Walter Giuliano, che in buona parte ha rappresentato esattamente il pensiero di tutta la gente di montagna e di coloro che sono affezionati ai nostri luoghi e alle nostre tradizioni.
Rilevo dall'intervento del collega che mi ha preceduto che qualcosa effettivamente, sta cambiando in meglio. Quella in esame è una legge che intende promuovere lo sviluppo economico di un'area da sempre culturalmente repressa ed economicamente depressa.
Con l'iniziativa del Consiglio regionale forniamo, se non altro l'entusiasmo, le braccia e le gambe per imboccare la strada di un progresso che ci porterà - mi auguro - più vicini alla situazione economica, sociale e culturale delle vicine Alpi francesi e svizzere. Era un gap che stiamo faticosamente cercando di colmare. Ricordo e sottolineo che lo stiamo facendo, noi piemontesi, per primi in Italia, e non è poco: succede sovente che i piemontesi figurino tra i primi in molte iniziative particolari e difficili.
Quella in esame non è stata un'iniziativa difficile, perché ha trovato concordi tutte le forze sociali, politiche ed economico-produttive presenti sul nostro territorio.
Esprimo inoltre la mia soddisfazione relativa al fatto che l'emendazione presentata alla legge non è stata recepita. Mi voglio spiegare meglio. Soddisfazione non certo in disprezzo ai colleghi presentatori degli emendamenti: hanno fatto quello che operativamente ritenevano fosse necessario in questo fine legislatura, per dimostrare la forza e la capacità politica della loro opposizione. Ma il rischio di snaturare la legge è stato grande; fortunatamente la responsabilità dei colleghi e dell'Assessore, nonché dei proponenti gli emendamenti, è stata sufficiente ad evitare di cadere nelle more del Commissario del Governo.
Penso che un testo così concepito sia in grado di entrare rapidamente in vigore e di sopravvivere alla nostra legislatura; e se questa potrà in futuro essere ricordata, nel male e nel male per qualcosa, credo che nel bene lo potrà essere, sicuramente, per questo testo di legge.
Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato, in particolare con i lavori della Commissione e le forze produttive, soprattutto quelle legate all'agricoltura, che hanno dato un enorme aiuto a stendere un testo che potesse essere di ampio gradimento anche per gli Enti locali e le forze politiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Il Gruppo di Rifondazione Comunista voterà a favore della legge. Le ragioni, se il collega Giuliano permette, sono quelle da lui espresse e fatte proprie dal Gruppo: non le ripeto. Ci ritroviamo inoltre anche in molte delle considerazioni del collega Vaglio.
Cosa posso aggiungere? Forse che l'Assessore Riba, invece di irrigidirsi sul titolo da lui proposto, poteva accogliere la dizione "miglioramento delle condizioni socio-economiche", concetto più elaborato di "sviluppo", tanto più che i contenuti rilevabili dal testo di legge non sono di uno sviluppo pur che sia, esogeno, da logiche di pianura, che aggrediscono la montagna, snaturandola. Leggendo la legge si rileva invece che i connotati di tale sviluppo fanno leva sulla ricchezza e su quanto in montagna c'è, per aggiungervi qualcosa, rafforzando le risorse esistenti.
La legge, forse, pecca di qualche ingenuità, Assessore Riba, colleghi Giuliano e Vaglio, e quanti in montagna risiedono e sono più radicati del sottoscritto, per quanto riguarda la pianificazione del territorio. Le Comunità montane iniziano a richiedere il potere di disegnare il proprio futuro: non è questa, purtroppo, la strada che porta alla risoluzione dei problemi; di Piani ve ne sono già fin troppi, a mio avviso, non era necessario aggiungerne altri; la difficoltà della montagna di risalire la china di abbandono e degrado sta nella forza con la quale l'insieme di questa legge - non quell'articolo in particolare - verrà applicata.
Fatte salve queste considerazioni, ritengo che quella in esame sia una legge di cui si sentiva veramente necessità. Nella giornata odierna è il secondo provvedimento - dopo quello sulle dighe presentato dall'Assessore Montabone che può far riflettere tutti noi, in prossimità del rinnovo della Regione, su quali siano le leve prioritarie che indichiamo alla Regione Piemonte sulle quali lavorare ed investire in termini di risorse economiche, di progetti territoriali e in termini di accrescimento della cultura. Senz'altro questo è un ottimo strumento che noi consegnamo a chi verrà a gestire questa Regione, che a mio parere potremo utilmente cominciare a far circolare con i confronti, con le idee, in queste settimane che ci attendono.
Ribadisco quindi il voto favorevole da parte di Rifondazione Comunista.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Germanetto.



GERMANETTO Michelino

Sarò brevissimo. Il nostro Gruppo vota a favore di questa legge in quanto questo provvedimento viene incontro alle istanze della parte più debole del nostro territorio. Questa legge può portare alla parità questo territorio, che è in una zona difficile e quindi ha condizioni di vita più difficili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buzio.



BUZIO Alberto

Esprimo il voto del Partito Democratico della Sinistra su un provvedimento così importante come la legge sulla montagna che si è discussa oggi in questo Consiglio.
In tutti questi anni l'attenzione del nostro Gruppo ai problemi della montagna è stata notevole; è stato un elemento costante della nostra azione politica. Diamo atto anche che la Giunta regionale in questi ultimi tempi ha tenuto un contatto molto più stretto con l'Associazione dei Comuni e delle Comunità montane e, come ha detto anche il collega Vaglio, è la prima Regione che ha recepito la legge n. 97 del 1994; questo è certamente un titolo di merito.
Non è da sottovalutare anche il finanziamento: già con il Fondo regionale per la montagna avevamo costruito un volano economico a favore della montagna, attraverso l'addizionale del 10%. Ora in questa legge ampliamo le risorse per la montagna ed è un fatto significativo, perché ci mettiamo al passo di Regioni dell'Alta Italia che avevano già disposto oltre al finanziamento dello Stato, una cospicua mole di finanziamenti a favore della montagna.
Possiamo dire che la montagna, da marginalità assistita, da risorsa da tutelare, fa questa sera un passo avanti come investimento strategico per il futuro.
Si tratta della valorizzazione di una parte importante del Piemonte che ha potenzialità e specificità che sono sotto i nostri occhi e da valorizzare in pieno. Abbiamo fatto, credo, un buon lavoro a favore delle genti della montagna e ritengo che questa sia una legge importante che dovrà nel futuro essere attuata attraverso altre leggi regionali, come prevede la stessa legge n. 97/94. Questo è l'inizio di una strada importante che dobbiamo perseguire e lasciamo anche a futura memoria per i prossimi legislatori che dovranno attuarla in tutte le sue parti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzo.



POZZO Carolina

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io non sono pienamente soddisfatta da questo testo di legge, tuttavia voterò a favore. Voterò a favore, perché comunque individuo nel testo delle aperture reali per un ripristino idrogeologico e geomorfologico della montagna: con la rinaturalizzazione dei corsi d'acqua, con il riconoscimento e il rispetto della cultura, dell'architettura e delle tradizioni delle comunità della montagna piemontese. Tuttavia ci sono dei punti che mi auguro la Giunta che seguirà avrà la volontà di andare a modificare.
Uno dei nei, direi uno dei più gravi, è l'emendamento presentato dall'Assessore Riba all'art. 9, relativo a "caccia, pesca e tartufi", che di fatto, sin d'ora, prima ancora dell'approvazione di una legge di recepimento della legge n. 157, la legge quadro nazionale sull'attività venatoria, riconosce ed autorizza le aziende agrituristico-venatorie nelle aree montane, addirittura esonerandole dal pagamento della tassa di concessione regionale. Ritengo che questo sia un emendamento che doveva essere ritirato e mi auguro che il Commissario del Governo ponga la questione in merito a questo punto.
Altra questione: non ci sono sufficienti garanzie rispetto alla tutela delle aree montane in relazione alle caratteristiche del territorio stesso.
Ho chiesto più volte delle integrazioni nei vari articolati che prevedevano l'istituzione della Carta di destinazione d'uso del territorio, in modo che fosse evidenziato l'assoluto rispetto dei caratteri geomorfologici e idrogeologici del territorio stesso. Questo proprio per avviare il tanto sbandierato ed auspicato processo di pianificazione, senza il quale la ricostruzione e altri interventi che verranno effettuati confermeranno invece l'utilizzo scoordinato e purtroppo controproducente del territorio e delle risorse sia pubbliche che private.
Ciò nonostante, come dicevo, ritengo che questa legge apra molti spazi molti emendamenti proposti sono stati recepiti, quindi posso in parte ritenermi soddisfatta e pertanto voterò a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Fulcheri.



FULCHERI Giuseppe

Desidero esprimere la mia soddisfazione e quella del Gruppo per l'approvazione di questa legge, perché essa mi riporta indietro negli anni esattamente a tredici anni fa, quando abbiamo presentato alla Regione Piemonte - allora ero Presidente dell'UNCEM regionale il "Progetto montagna"; questa nuova legge, che approveremo fra poco, contiene molto di quello che era il programma del "Progetto montagna", anche se non completamente rispettato.
Vorrei anche esprimere la nostra intenzione di allora, e che ripeto oggi in questa sede: che il Servizio economia montana e Comunità montane anziché essere aggregato all'agricoltura, sia invece aggregato alla Presidenza della Giunta regionale, perché il fatto che sia collegato e continui ad essere praticamente compreso nell'ordinamento dell'Assessorato all'agricoltura sembra voler dire che le Comunità montane abbiano soltanto il problema agricolo, mentre invece ci sono altri problemi importanti, di competenza di altri Assessorati. Questa è una richiesta che si porterà avanti anche nella prossima legislatura da parte di chi ci succederà perché è una cosa che riteniamo assai importante.
Devo anche esprimere la mia soddisfazione personale perché dopo tanti anni, venticinque anni di Presidenza di Consiglio di valle e poi di Comunità montana, veder finalmente approvata una legge a difesa delle Comunità montane e soprattutto della montagna piemontese è una cosa che mi fa molto piacere; ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla stesura di questa legge, particolarmente l'Assessore Riba.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nerviani.



NERVIANI Enrico

Sono onorato, come uomo della pianura, di esprimere il voto favorevole del Gruppo del Partito Popolare a questo provvedimento che è già stato sufficientemente illustrato, nel senso che gli si è dato lustro e addirittura esaltato dalle parole di alcuni colleghi, del collega Fulcheri per ultimo, ma guarda caso anche dalla collega Pozzo.
Ho chiesto di intervenire per manifestare uguale consenso, uguale approvazione, uguale soddisfazione, ma anche per porre, a fine legislatura in un'assemblea sostanzialmente morta, la questione che ho altre volte sollevato relativamente al gioco del rapporto maggioranza-minoranza.
Rapporto che deve essere mantenuto con intelligenza, altrimenti si violentano le assemblee, le si fanno appassire e di ciò tutti noi siamo responsabili.
L'assemblea popolare, l'assemblea regionale deve impedire la macerazione delle nostre volontà, perché da queste nascono le intese fuori dall'assemblea e il valore delle rappresentanze istituzionali forti inevitabilmente, decade.
Dico all'intelligenza e alla grazia della collega Pozzo che senso ci sia stato a presentare cinquanta-sessanta emendamenti, la maggior parte dei quali pleonastici - non facevano altro che deludere l'attenzione su una legge importante come questa e macerare le nostre coscienze su uno pseudodibattito a cui nessuno partecipava e che si trasformava in una semplice schermaglia di opinioni tra un Consigliere e un Assessore che era sistematicamente sollecitato a dare risposte sostanzialmente negative.
Siamo in fine legislatura, queste parole hanno un valore di sollecitazione perché - come ho già detto altre volte l'etica della dialettica fra di noi deve essere recuperata nei suoi valori più pieni perché la conseguenza di atteggiamenti dispersivi, maceranti come questi è la caduta del valore delle nostre assemblee.
Poiché la Consigliera Carolina Pozzo è molto giovane e molto brava, la invito a fare una riflessione di questo tipo: il filibustering non serve se non a distruggerci. Ma qui non si trattava di filibustering, era opposizione che si credeva costruttiva, fatta, secondo me, in termini che andavano sopra il tono giusto che un rapporto democratico in un'assemblea popolare richiede.
Dico questo con il cuore, con affetto e anche con determinazione sapendo di lasciare queste poche parole a quelli che seguiranno.
Assessore Riba, questa è una legge, non so se bellissima o bella, che esprime la volontà tua, della Giunta, di molti Consiglieri, è una legge che deve essere tradotta in realtà, che deve essere attuata. Credo che sia una legge inevitabilmente ancora parziale e transitoria. Il problema della montagna è un problema strutturale della nostra società, e deve essere affrontato con un taglio culturale, che in parte ha richiamato il Consigliere Giuliano - diverso da quello che noi spesse volte applichiamo ma anche con la difesa di alcuni interessi localistici della montagna anche con la difesa delle consorterie che ogni tanto, in termini istituzionali, si costituiscono a difendere pezzettini di territorio.
La raccomandazione è che questa legge sia la premessa per un volo alto che guardi al territorio con occhio diverso, che guardi ai problemi generali di impianto delle nostre politiche per il territorio e per la montagna e che analizzi con una visione nuova i grandi problemi della nostra società. Guai al cielo se ci ritenessimo soddisfatti da queste norme e soltanto da queste norme: il percorso è ancora lungo.
Dietro al lavoro dell'Assessore Riba c'è stato il lavoro del collega Lombardi, che ha lavorato con uguale passione, con uguale determinazione per gli stessi obiettivi. Nel ringraziare l'Assessore, non posso non coinvolgere molti che qui hanno lavorato per la montagna e per la campagna con grande generosità, tra i quali anche i funzionari.
In cauda venenum. Le devo ancora dire, Assessore Riba, che mi dispiace che la configurazione che abbiamo faticosamente definito delle nuove Comunità montane venga rinviata al 1996, ma capisco che ci sono delle opportunità. Assessore Riba, non vorrei che il tempo tra il 1995/1996 venisse impiegato per scegliere la via più meschina, cioè quella dell'opportunismo, non dell'opportunità, che ci induce spesse volte ad affermare cose alte e a realizzarne di molto piccole.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'art. 83, comma primo, del Regolamento interno, dò lettura delle modifiche di coordinamento all'art. 5, che così recita: all'art. 5, comma primo, la lettera h) è assorbita dalla lettera d): "d) Organizzazione del servizio di Polizia urbana e rurale".
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazione del Presidente della Giunta regionale in merito al TG Leonardo e al potenziamento della rete RAI


PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio, per una comunicazione.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Intervengo per una breve comunicazione che sento il dovere di dare.
L'altro ieri, la Presidente del Consiglio di amministrazione RAI Moratti e il Direttore Vigorelli mi hanno personalmente contattato per assicurarmi che c'è stata una decisione del comitato editoriale che stabilisce che non si farà il TG scientifico a Roma, ma che rimarrà "Leonardo" come TG a Torino.
Il Direttore Vigorelli mi aveva chiesto di non darne notizia, perch doveva parlarne ancora con le Organizzazioni sindacali. Io ne sto dando notizia questa sera, sentita la Presidente del Consiglio, perché ho avuto sentore che i giornali, che hanno sempre dei canali molto lunghi, sono arrivati a sapere la cosa. Mi pareva giusto avvisare i Consiglieri regionali perché non avessero, domani, a leggere sul giornale la notizia di una cosa positiva che abbiamo ottenuto con l'impegno di tutti dandoci da fare anche su questo tema importante.
Devo anche dire che la Presidente Moratti ha confermato che il TG3 entro marzo, avrà il segnale completo. Io le ho chiesto la data precisa, la sua risposta è stata che nei prossimi giorni me l'avrebbe comunicata.


Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli - Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Esame testo unificato dei progetti di legge n. 483 e n. 534: "Istituzione dell'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del testo unificato dei progetti di legge n. 483 e n. 534: "Istituzione dell'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente" di cui al punto 9) all'o.d.g.
Abbiamo svolto il dibattito, manca soltanto la replica della Giunta per quello che la Giunta riterrà di intervenire. Mi risulta desiderino intervenire l'Assessore Marino e l'Assessore Bonino. E' così? Prego, Assessore Marino.



MARINO Massimo, Assessore regionale

Presidente, desidero fare una precisazione, perché credo che sia inutile aggirare le questioni.
L'intervento che mi apprestavo a fare aveva un significato non solo di risposta al dibattito che è iniziato la volta scorsa, ma cercava anche di dare delle motivazioni di carattere generale che riguardavano i settanta emendamenti che a questa legge sono stati presentati. Tranne pochissime eccezioni, sono tutti emendamenti presentati da Consiglieri di maggioranza.
Allora, in una sala che non dico vuota, perché non è così, ma di fatto non vede presente la gran parte dei Consiglieri che hanno presentato gli emendamenti, è inutile che io faccia un intervento per poi rimandare semplicemente a domattina un problema che è ovviamente tutto politico, cioè quello di capire se domani mattina la discussione in aula riprenderà sull'Agenzia o su altro. Se il Consiglio dà per scontato che domattina la discussione continuerà...



PRESIDENTE

Il Consiglio è a disposizione delle priorità che ci dà la Giunta. Io sono ancora in attesa di sapere quali sono.



MARINO Massimo, Assessore regionale

Infatti, concludo l'intervento dicendo che la Giunta - se non sbaglio Presidente della Giunta si convocherà rapidamente proprio fra poco. Poich come ho già detto, ritengo che il problema sia tutto politico (dato che la gran parte di questi emendamenti sono stati presentati da Consiglieri di maggioranza), credo che la Giunta debba sciogliere i nodi relativi ad alcuni argomenti ed alcune priorità che si vogliono affrontare nella giornata di domani e nei prossimi giorni. Quindi, ritengo che non sia utile, da nessun punto di vista, che io svolga adesso l'intervento. Rimando il discorso, per quanto compete al ruolo della Giunta, alla discussione che seguirà fra poco.



PRESIDENTE

Grazie. Dato che il Presidente del Consiglio non è schizofrenico mettetelo anche a verbale - io le ho dato la parola perché lei mi ha chiesto di intervenire su questo tema; se poi i Consiglieri vanno via vanno via.
Per quello che riguarda domani mattina, sono a disposizione della Giunta in attesa di sapere qual è l'iniziativa prioritaria da intraprendere.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

La Giunta tra poco si riunirà e valuterà la richiesta dell'Assessore Marino. Dobbiamo tenere conto che domani si esaminerà la legge sulla caccia, quindi bisognerà trovare lo spazio per l'esame di entrambi i provvedimenti. Sì, se si vuole la si chiude, però oggi ad una legge licenziata all'unanimità dalla Commissione, sono stati presentati cinquanta emendamenti, con prevedibili cinque ore di discussione. Bisogna quindi essere disponibili ad andare ad oltranza. Se necessario, proseguiremo i lavori fino alle 4 di domenica mattina. Comunque, per la giornata di domani il dibattito sulla caccia è stato impostato e, in qualche modo, dovrà partire. Nella riunione che faremo ora decideremo il da farsi.



PRESIDENTE

Pertanto la Giunta si riunirà subito dopo e domani mattina ci comunicherà cortesemente quali sono le priorità da dare lungo la giornata.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20,40)



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