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Dettaglio seduta n.329 del 17/01/95 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Beltrami, Coppo, Gallarini Masaracchio, Montabone, Nerviani e Sartoris.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 1019: "Regolamento per l'attuazione del diritto di accesso ai documenti amministrativi"


PRESIDENTE

In merito al punto 15) all'o.d.g., esaminiamo la proposta di deliberazione n. 1019.
Non essendovi richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale di tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri.
La deliberazione è approvata.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame proposta di deliberazione n. 961: "Smaltimento rifiuti assimilabili agli inerti in discariche 2A; utilizzo di rifiuti assimilabili come agente coprente o infrastrato in discariche di prima categoria; smaltimento rifiuti contenenti amianto in discariche 2A" (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 16) all'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 961, viene momentaneamente superato come convenuto nella Conferenza dei Capigruppo e secondo le decisioni della Magistratura in merito alla questione.


Argomento: Comitato regionale e sue sezioni

Esame proposta di deliberazione n. 1021: "Art. 34 della L.R. 22/9/1994, n. 40 - Modifica dei servizi del Comitato Regionale di Controllo"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 1021, di cui al punto 17) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 23 voti favorevoli e 6 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale - Formazione professionale

Esame proposta di deliberazione n. 1046: "L.R. 8/9/1986, n. 42, art. 3 Soppressione del Servizio decentrato 'Formazione professionale di Novara' del Settore 'Formazione Professionale'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1046, di cui al punto 18) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, licenziata all'unanimità dalla Commissione competente, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 1 astensione.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 1023: "Ulteriore integrazione al piano di vendita degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica siti nella provincia di Novara e Verbano Cusio Ossola, approvato ai sensi della legge n. 560/93 con DCR n. 729-2981 del 15/3/1994, ratificata con DCR n. 871 12042 del 13/9/1994"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1023, di cui al punto 19) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 3 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame proposta di deliberazione n. 1024: "L.R. 22/5/1987, n. 29 'Interventi di promozione turistica'. Approvazione del programma pluriennale di indirizzo e coordinamento della promozione turistica per il triennio 1995/1997"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 20) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1024, licenziata dalla Commissione competente con l'astensione dei Gruppi Lega Nord e Rifondazione Comunista.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 23 voti favorevoli e 7 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Beni librari (biblioteche, tutela ecc.

Esame proposta di deliberazione n. 1054: "Piano annuale di contributi per acquisto di materiale bibliografico a favore delle biblioteche di ente locale - Criteri e modalità"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 22) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1054, licenziata dalla Commissione competente con l'astensione del Consigliere Bodrero.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli e 1 astensione.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 1062: "Legge n. 426/71 - DM n. 375/88 Indicazioni programmate e di urbanistica commerciale per la redazione dei piani comunali di cui all'art. 11 della legge 11/6/1971, n. 426 per il rilascio dei nulla osta per le grandi strutture di vendita di cui agli artt. 26 e 27 della legge 11/6/1971, n. 426" (rinvio)


PRESIDENTE

Per quanto riguarda la proposta di deliberazione n. 1062, di cui al punto 23) all'o.d.g., la Conferenza dei Capigruppo ne ha stabilito il rinvio alla prossima seduta.


Argomento: Fondi sanitari

Esame proposta di deliberazione n. 1060: "Riparto per l'anno 1994 del fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali di cui alle LL.RR. n. 20/82 e successive modifiche ed integrazioni e n. 24/92 e successiva modifica"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 24) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1060.
Ha chiesto la parola il Consigliere Calligaro; ne ha facoltà.



CALLIGARO Germano

Signora Presidente, di questa questione si è parlato ripetutamente in aula: si tratta delle misere risorse destinate ai più svantaggiati e ai più deboli! Si è sempre detto, si è sempre convenuto, tutti insieme, che le risorse destinate alle funzioni socio-assistenziali fossero una miseria. Ma non solo non si resta al livello della miseria dell'anno passato, si realizza un vero e proprio taglio di risorse, anzi un doppio taglio: si passa da 59.359.000.000 del 1993 a 57.760.000.000 del 1994, e non si recupera il tasso di inflazione, neppure quello programmato! Quindi, sentiremo altri Consiglieri di maggioranza stracciarsi le vesti, piangere sul fatto che ai più svantaggiati e ai più deboli tocca una vera e propria miseria, una quantità di risorse persino inferiore rispetto agli anni passati! E ci spiegheranno che assumeranno impegni solenni, così come ci avevano spiegato in fase di assestamento del bilancio, in modo tale da recuperare perlomeno il taglio nominale, se non quello del tasso programmato d'inflazione! E' il caso di dire che ne abbiamo abbastanza di raccomandazioni e di impegni, soprattutto da parte di coloro che quando erano all'opposizione si stracciavano le vesti, mentre ora considerano necessaria questa logica spietata ed odiosa: ai più svantaggiati e ai più deboli vanno sempre meno risorse. Altro che impegni solenni! Così è accaduto anche per gli asili nido; cioè sono accadute delle vere e proprie iniquità! Ad opera di una formazione di centro-sinistra questo ci stupisce in modo particolare, perché avevamo sempre visto i Consiglieri di sinistra battagliare giustamente e avere persino il pieno riconoscimento da parte dei Consiglieri di maggioranza. Tutti hanno sempre ammesso esplicitamente che le risorse destinate alle funzioni socio-assistenziali fossero una miseria e che dovessero essere assolutamente incrementate ed aumentate! Ora, invece, si assiste ad una politica opposta: non si riesce a capire perché, passando dalla parte della maggioranza, cambino i principi, le politiche, le coerenze. Non dovrebbe essere così, perché ciascuno di noi dovrebbe assolutamente avere uno straccio di coerenze e di principi! Ebbene, ne abbiamo abbastanza di impegni solenni, di raccomandazioni che lasciano il tempo che trovano, anzi che determinano le condizioni per poter passare di taglio in taglio alle risorse destinate alle funzioni socio-assistenziali. Allora, come quello sugli asili, anche questo è un provvedimento odioso ed inaccettabile!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Mi associo a quanto è stato riferito dal collega, però farei notare che se le risorse si riducono, sono insufficienti è proprio perché troppi soldi vengono spesi per le cose sulle quali ho riferito stamane, quelle sovvenzioni assolutamente inutili. Chi vuol far la musica, non la fa per la sovvenzione regionale, e così i pittori che fanno le mostre; io pensavo che pagassero loro, e invece pare che ricevano.
Quindi, poiché siamo al punto da non avere denaro sufficiente addirittura da ridurre di anno in anno la quota necessaria, obbligatoria in senso morale e civico per i più deboli, cerchiamo perlomeno di "tagliare".
Si capisce che gli Assessorati sono molti, ma un conto è un Assessorato che si occupa di assistenza ai cosiddetti ultimi, e un conto sono gli Assessorati che si occupano di cose voluttuarie; quindi, questi benedetti Assessorati devono decidersi a rinunciare al budget.
Finché non arriveremo a capire questo, gli ultimi saranno sempre ultimi, saranno sempre più ultimi, nonostante tutta la retorica populista proletaria e via di seguito. Voto contrario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rossa.



ROSSA Angelo, Assessore regionale

Se non ci sono altri interventi, credo che da parte mia sia doveroso rispondere alle critiche che sono state sollevate, e io credo enfatizzate rispetto alle questioni reali e alle difficoltà.
E' vero, abbiamo avuto delle difficoltà per il 1993; tuttavia mi pare che, in qualche modo, abbiamo potuto farvi fronte anche con il recupero di una parte di risorse da destinare per il 1994; si tratta di circa 800 milioni, di cui parleremo in seguito. Questa è la comunicazione che posso fare per quanto riguarda l'intervento a favore degli asili nido.
Il collega Calligaro sa, come sa tutta la Giunta ed anche il Consiglio quali sono state le difficoltà e come abbiamo cercato di lavorare per tentare di superarle senza far pesare o far compiere sacrifici oltremisura.
Abbiamo lavorato e spero, non appena si discuterà il bilancio preventivo di poter annunciare il recupero effettuato rispetto alle difficoltà incontrate.
Collega Calligaro, io non sono tra quelli che, quando ci sono delle critiche legittime e comprensibili, con il paraocchi o ad occhi chiusi si buttano contro, negando l'evidenza; ammetto che ci sono state delle difficoltà, ma, facendo appello a tutti gli sforzi, abbiamo cercato di farvi fronte. Non solo, ma recuperemo delle somme anche per quanto riguarda il 1995.
Certo, vorremmo poter avere di più, vorremmo poter disporre di più risorse - e più felice di me, che ho la competenza del settore socio assistenziale, non ci sarebbe nessuno - ma abbiamo superato il momento di empasse, e lo dico con soddisfazione. Questo settore è ben presente a tutti, e la Giunta è stata sempre molto sensibile e consapevole del fatto che un settore così importante non può essere trascurato o abbandonato.
Quindi capisco i rilievi mossi, però invito anche i colleghi dell'opposizione, il collega Calligaro soprattutto, a comprendere il difficile passaggio che c'è stato e il suo superamento. Anche noi, come lui e come tutti coloro che sono vicini ai problemi di carattere sociale abbiamo a cuore le questioni che si risolvono con interventi significativi da parte del governo regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro per dichiarazione di voto.



CALLIGARO Germano

Per evitare di prenderci in giro a vicenda: nel 1993 le funzioni socio assistenziali avevano in dotazione 59 miliardi e 359 milioni di lire; per il 1994, a chiusura del 1994 (non all'inizio), si sono stanziati 57 miliardi e 760 milioni. Allora la buona volontà della Giunta dove sta? Ha tagliato 1 miliardo e 700 milioni.
C'è poi un altro taglio di cui bisogna parlare, il recupero del tasso di inflazione, almeno di quello programmato. Assessore Rossa, lei ha tantissima buona volontà, ma facendo i conti mi accorgo che per i più deboli e i più svantaggiati, per il capitolo di spesa "Funzioni socio assistenziali" c'è un taglio di 4 miliardi di lire. Mettiamola come volete: nel 1994 non si recupera un bel niente, c'è un taglio nettissimo che è dell'ordine del 10%. Queste cifre sono inconfutabili.
Se questa è la buona volontà, è meglio che la mettiate in disparte perché di anno in anno perderemo il 10% degli stanziamenti per le funzioni socio-assistenziali. Lasciate perdere la buona volontà! Se si procede così di anno in anno, fra quattro-cinque anni non stanzieremo neanche una lira.



ROSSA Angelo, Assessore regionale

Questa cosa la dimostrerò.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 19 voti favorevoli, 12 contrari e 4 astensioni.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 1061: "Istituzione del ricettario regionale per il rilascio delle certificazioni di idoneità e non alla pratica sportiva agonistica dilettantistica"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 1061, di cui al punto 25) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Esame ordine del giorno n. 755 sull'Unione Europea


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 755, presentato dai Consiglieri Spagnuolo, Monticelli e Nerviani, di cui al punto 38) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che l'Italia, come ogni altro Paese europeo, non può avere un futuro come Stato nazionale sovrano, ma solo come stato membro di una federazione europea aperta alla collaborazione con tutte le grandi famiglie del genere umano considerato che il processo di unificazione europea sta per concludersi perché nel 1996 i Governi dovranno pronunciarsi in modo definitivo pro o contro la moneta europea e pro o contro il rafforzamento democratico delle istituzioni, per evitare che l'allargamento provochi la dissoluzione dell'Unione europea e il ritorno al nazionalismo ricorda che il popolo italiano, il 18 giugno 1989, con una maggioranza dell'88% si è già pronunciato con un referendum a favore della Federazione europea e di un mandato costituente al Parlamento Europeo chiede al Governo di rispettare la volontà del popolo italiano facendo valere in ogni occasione della vita dell'Unione europea il principio secondo il quale le decisioni europee devono essere fondate sulla legittimità democratica europea chiede al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri: di prendere sin da ora posizione, in vita della Conferenza intergovernativa del 1996, prevista dal Trattato di Maastricht, per l'attribuzione al Parlamento Europeo, in associazione con i Parlamenti nazionali, del compito di redigere la Costituzione federale dell'Europa di prendere posizione per una piena e immediata democratizzazione dell'Unione Europea, per quanto riguarda le competenze nazionali già trasferite al livello europeo, facendo funzionare, in questo contesto, la Commissione come un Governo, il Consiglio dei Ministri come un Senato degli Stati e il Parlamento Europeo come un organo, insieme al Senato degli Stati, del potere legislativo di proporre che la riforma democratica dell'Unione europea entri in vigore qualora sia approvata da un numero di Stati sufficiente per garantire nel contempo la coesione dell'Unione e la rapida adesione di tutti gli altri Stati europei".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame ordine del giorno n. 753 relativo alla questione ACNA-Re Sol


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 753, presentato dai Consiglieri Marino, Gallarini, Rossa, Picchioni, Giuliano, Spagnuolo, Bonino Porcellana, Bresso, Bosio, Garino e Cavallera, di cui al punto 40) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la relazione del Comitato interministeriale sulla questione dell'impianto di eliminazione dei reflui ACNA considera inaccettabile la liquidazione della posizione del Piemonte che ha chiesto un ricorso internazionale aperto alle più qualificate competenze internazionali al fine di individuare la soluzione più adeguata per lo smaltimento dei reflui dei lagoons, liquidazione basata solo e sempre sulle argomentazioni fornite dalla stessa ACNA, il cui interesse nel difendere il Re-Sol è evidente e su valutazioni indipendenti invita il Consiglio dei Ministri e la Commissione VIA a non offendere una popolazione, che ha unanimemente respino questo progetto e che si trova ad affrontare ora una difficile operazione di ricostruzione dei danni dell'alluvione, con una decisione in favore del Re-Sol che comprometterebbe in modo pesantissimo la rinascita della Valle Bormida".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento - Problemi energetici

Esame ordine del giorno n. 760 relativo ad interventi di protezione civile previsti in caso di incidente al reattore nucleare Superphoenix


PRESIDENTE

Passiamo al punto 41) all'o.d.g. che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 760, presentato dai Consiglieri Pozzo, Adduci, Mollo, Giuliano Rivalta, Chiezzi, Miglio, Sartoris, Spagnuolo, Lannes, Bara, Leo, Peano Rabellino, Vaglio e Majorino.
Non essendovi interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte interessato da un punto di vista geografico da eventuali incidenti al reattore autofertilizzante al plutonio Superphenix, situato a Creys Malville, in Francia, a circa 120 km dai confini con il Piemonte e a 210 km da Torino, unico surgeneratore nucleare a funzionamento industriale del mondo, pericoloso di per sè e in grado di creare un disastro nucleare senza precedenti ricordando che il Superphenix, attivato nel 1986, è gestito dalla Società NERSA, al cui capitale partecipa l'ENEL con il 33% del capitale, al fine di produrre elettricità nell'ordine di 1.250 Megawatt preoccupato dal fatto che il cuore del Superphenix contiene più di 5 tonnellate di plutonio e 5.000 tonnellate di sodio (altamente reattivo a contatto dell'aria e dell'acqua), e che un tale impianto non può essere autorizzato ad esistere e a funzionare se non con le più rigorose precauzioni e con tutte le prove di sicurezza, in ogni circostanza ricordando che la sicurezza del Superphenix non è mai stata verificata e che dal 1986 ha funzionato a pieno regime solo per sei mesi, a causa di continui ostacoli tecnici; che la centrale, definita 'ad alta sicurezza' è incorsa in gravi incidenti considerati come puramente 'ipotetici'; che questo reattore, fermo dal 3 luglio 1990, è stato riattivato il 4 agosto con Decreto Ministeriale del 12/7/1994; che una settimana dopo l'autorizzazione a passare dal 3% al 30% di capacità di produzione, il 16/11/1994 il Superphenix è stato nuovamente fermato al 7% di produzione a seguito di un'uscita di vapore in uno dei quattro generatori allarmato dal fatto che il rapporto di sicurezza del DSIN (Direzione Sicurezza Installazioni Nucleari) del gennaio 1994, indica che il comportamento del Superphenix non è perfettamente padroneggiabile e che non può essere assicurato in tutte le circostanze, e prevede per l'avvenire 'nuovi incidenti' di natura sconosciuta; che le modifiche nell'organizzazione e costruzione del reattore creano nuove domande a riguardo della validità dei calcoli di sicurezza che sono stati fatti all'origine convinto che la riattivazione del Superphenix costituisce una minaccia inaccettabile per la salute e la vita delle popolazioni e per l'ambiente preoccupato dal fatto che il Consiglio regionale il 3 maggio 1994 e il 19 luglio 1994 ha chiesto INVANO al Governo italiano di operare con urgenza presso il Governo francese per avviare un serio confronto sulla questione Superphenix, per far sospendere il decreto di attivazione della centrale per ottenere un rapporto dettagliato sulle condizioni di sicurezza ed i piani di intervento ed evacuazione in caso di emergenza, e che il Governo ha omesso in tal modo di applicare la Direttiva del Consiglio n. 89/618 Euratom preso atto che il Superphenix è stato progettato come surgeneratore, mentre oggi lo si vuole utilizzare come ipogeneratore; che il rapporto della DSIN stabilisce chiaramente che queste operazioni non potranno incominciare prima della messa in servizio del terzo cuore nel 1998 e che nel frattempo non è stato stabilito come il reattore dovrà funzionare; che realisticamente i tempi di conversione del reattore sono stimati in oltre dieci anni; che tale scelta appare azzardata vista la mancanza di serie analisi dal punto di vista economico e della sicurezza considerato che il Superphenix è stato progettato per essere utilizzato sino al 2001 e che i tempi necessari alla sua utilizzazione come ipogeneratore portano ad interrogativi riguardanti l'invecchiamento della struttura; che gli esperimenti ad oggi condotti sul Phenix come ipogeneratore hanno riguardato quantità irrisorie di plutonio a fronte delle tonnellate di cui dispone il Superphenix, e che questi esperimenti hanno rivelato importanti problemi di sicurezza ricordando che il 7 ottobre u.s., in un incontro tra i partner europei della Società NERSA, la Società SBK, proprietaria del 16% del capitale ha annunciato di volersi ritirare, e che anche l'ENEL ha annunciato il proprio rifiuto a partecipare alle spese per il cambio di destinazione del Superphenix tenuto conto dei cambiamenti, tanto economici che politici, intervenuti a livello internazionale dalla prima autorizzazione del Superphenix nel 1977 che hanno portato altri Governi alla decisione di mettere fine ai programmi relativi a reattori a neutroni veloci (come ad esempio Germania, USA e Regno Unito) peraltro preoccupato dalle infrazioni commesse dalla Francia a riguardo del diritto comunitario in relazione con la riattivazione del Superphenix ossia: art. 34, par. 1, del Trattato Euratom concernente l'obbligo non rispettato dalla Francia, di riconoscere nelle sue procedure amministrative che la riattivazione del Superphenix in qualsiasi condizione costituirà 'un'esperienza particolarmente pericolosa', necessitando quindi l'elaborazione di misure sanitarie supplementari che dovranno essere sottoposte alla Commissione Europea per il suo parere preliminare la Direttiva del Consiglio n. 89/618 Euratom, concernente l'informazione della popolazione sulle misure di protezione sanitaria applicabili e sul comportamento da adottare in caso di urgenza radiologica la Direttiva del Consiglio n. 85/337/CEE, concernente la valutazione delle conseguenze di certi progetti, pubblici e privati, sull'ambiente la non considerazione dell'opposizione delle popolazioni delle Regioni nord-occidentali, in particolare del Consiglio regionale del Piemonte, delle autorità svizzere delle città di Ginevra, Losanna, Lancy La Chaux-de-Fonds e altri Comuni, delle Associazioni ambientaliste, dei medici e degli scienziati chiede al Parlamento Europeo - di domandare alla Commissione Europea con procedura d'urgenza, di prendere ogni misura utile che includa all'occorrenza, l'avvio di una procedura contro la Francia davanti alla Corte di Giustizia della Comunità Europea, in applicazione degli artt. 169 del Trattato CEE e 141 del Trattato Euratom, al fine di dichiarare l'inosservanza da parte della Francia dei propri obblighi e di costringerla ad autorizzare e a procedere a tale riattivazione solo dopo avere rispettato i suoi obblighi di domandare alla Commissione Europea di informare il Parlamento Europeo al più presto e per iscritto del suo parere su tale denuncia, e delle misure che essa intende adottare a riguardo di istituire una Commissione di inchiesta conformemente agli artt.
138 c del Trattato CEE e 107 b del Trattato Euratom, al fine di indagare sull'esecuzione da parte della Francia dei suoi obblighi comunitari nella procedura relativa al Superphenix e di redigere un rapporto al riguardo di domandare alla Commissione Europea, con procedura d'urgenza, di prendere ogni misura utile al fine di dichiarare l'inosservanza da parte dell'Italia dei propri obblighi e di costringerla a rispettare la normativa comunitaria concernente l'obbligo di informare la popolazione sui provvedimenti di protezione sanitaria applicabili e sul comportamento da adottare in caso di emergenza radioattiva in uno Stato membro, tenendo conto delle popolazioni localizzate nelle zone di frontiera".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 759 relativo all'appoggio dichiarato dall'Assessore Cucco alla campagna referendaria sulla sanità (rinvio)


PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 759, di cui al punto 42) all'o.d.g., avevamo convenuto di procedere alla votazione. Dò quindi la possibilità ai Consiglieri di riflettere sulle posizioni da esprimere.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 1048: "Ratifica, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della DGR n. 1-40272 del 19/11/1994 'Programma triennale 1994/1996 per la tutela ambientale, deliberazioni CIPE 21/12/1993 e 3/8/1994. Approvazione delle modifiche al documento di programma regionale'" - Esame ordine del giorno n. 771


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1048, di cui al punto 27) all'o.d.g.
I Consiglieri Rivalta, Chiezzi, Pozzo, Porcellana, Bara, Miglio ed altri hanno presentato il seguente emendamento: in premessa, paragrafo "Bonifiche - Allegato A2" il punto 1 è sostituito dal seguente: 1. Nella tabella A l'intervento denominato "Comune di Montiglio.
Monitoraggio Cava Codana" individuato al n, d'ordine 15 con costo di 300 (milioni di lire) viene sostituito con la dizione, sempre al n, d'ordine 15 "Comune di Montiglio. Bonifica di Cava Codana" con costo di 4.573 (milioni di lire). Il totale di detta tabella A, riportato a pag. 71, viene corretto in 89.450.
Di conseguenza anche l'elenco di pag. 67 punto 1.2.2.1 "Interventi proposti" viene modificato in corrispondenza del capoverso "Comune di Montiglio", come segue: "Comune di Montiglio Cava Codana 4.573 milioni".
Nella tabella C al n, d'ordine 15 (pag. 74) nella colonna "Titolo dell'intervento" la dizione "Monitoraggio Cava Codana" viene sostituita con "Primi interventi di bonifica Cava Codana".
Sempre in premessa, paragrafo "Bonifiche - Allegato A2" il punto 2 è sostituito dal seguente: 2. In conseguenza dello stralcio dell'intervento n. 29 allegato A1 la somma disponibile, pari a L. 375 milioni, viene destinata al finanziamento delle opere di messa in sicurezza e primi interventi di bonifica della discarica OMA in Comune di Rivalta (TO), unitamente ad ulteriori 300 milioni di finanziamento da effettuarsi con fondi regionali.
Pertanto nella tabella C, allegato 2, viene inserito al n, d'ordine 11 l'intervento denominato "Comune di Rivalta. Messa in sicurezza e primi interventi di bonifica della discarica ditta OMA" con l'indicazione in colonna "orig, fondi" di "67/88" e nelle successive due colonne rispettivamente le somme di "375" e "300". I totali della tabella C sono modificati di conseguenza.
Sempre in premessa, paragrafo "Bonifiche - Allegato A2" vengono aggiunti i punti seguenti: 3. La scheda n. 15 viene modificata come segue: titolo dell'intervento: "Primi interventi di bonifica Cava Codana in Comune di Montiglio" Tipologia: bonifica Stato di progettazione: progetto di massima...X Descrizione sintetica: bonifica, primo intervento consistente in: rivestimento vasche (600 mq) 15 milioni + IVA progetto raccolta acque 125 milioni + IVA stazione di pompaggio 120 milioni + IVA pompe di estrazione eluati 15 milioni + IVA.
Obiettivi da conseguire e risultati attesi: potenziamento delle installazioni per estrazione acque vadose ed eluati impermeabilizzazione vasche eluato riduzione delle acque circolanti all'interno del sotterraneo raccolta completa dell'eluato.
4. A seguito delle modificazioni delle tabelle A e B vengono sostituite le pagine 71 e 74 del Documento di programma regionale rispettivamente allegato 1 e allegato 2 quale parte integrante della presente deliberazione.
L'Assessore Marino ha presentato il seguente emendamento: 1) nelle premesse, il punto: "Area Programma B Aree Urbane - Allegato B1" è sostituito dal seguente: "La tabella A di pagg. 114, 115 e 116 è integralmente sostituita Allegato 4 - quale parte integrante della presente deliberazione (n. 2 pagine)".
"La tabella C di pagg. 117, 118 e 119 è integralmente sostituita Allegato 5 - quale parte integrante della presente deliberazione (2 pagine)".
Di conseguenza le schede di identificazione degli interventi, in precedenza approvate, sono da intendersi integralmente annullate e sostituite da nuove schede, riferite agli interventi identificati al numero d'ordine 1, 4, 5, 6, 9, 10, 11, 13, 15, 16, 18 e 19 - Allegato 6 - quale parte integrante della presente deliberazione.
In merito all'intervento n. 10 "Conversione a metano di quattro centrali termiche del Comune di Alessandria", si precisa che esso risulta motivato dalla presenza di punte nella concentrazione di anidride solforosa, rilevate nel centro storico della città, durante il periodo invernale.
In via cautelativa, al fine di snellire le procedure di approvazione si ritiene opportuno che venga affidata alla Giunta regionale l'adozione di eventuali provvedimenti di modifica del Documento regionale di programma qualora ciò fosse richiesto da ulteriori osservazioni ministeriali.
2) Nelle premesse al punto 1, del paragrafo "Bonifiche - Allegato A2" dopo il primo capoverso è inserito il seguente che recita: "E' inserito in tabella A l'intervento denominato 'Comune di Montiglio Messa in sicurezza e primi interventi di bonifica di Cava Codana' con un costo di L. 4.573 milioni".
Al terzo ed ultimo capoverso, secondo rigo, l'importo di "L. 84.877 milioni" è sostituito dall'importo di "L. 89.450 milioni".
3) Nel deliberato il quarto capoverso è sostituito dal seguente: "- di stabilire che, per l'area programmata Aree Urbane, è affidata alla Giunta regionale l'adozione di provvedimenti di modifica del Documento regionale di programma, qualora richiesto da ulteriori osservazioni ministeriali".
4) Gli allegati 1, 4, 5 e 6 sono sostituiti dai nuovi allegati 1, 4, 5 e 6 e fanno parte integrante delle presenti modifiche.
L'emendamento presentato dall'Assessore Marino supera l'emendamento presentato dai Consiglieri Rivalta, Chiezzi, Pozzo, Vaglio, Porcellana Miglio ed altri.
La parola all'Assessore Marino.



MARINO Massimo, Assessore regionale

Portiamo in ratifica in Consiglio una deliberazione presa dalla Giunta con i poteri del Consiglio per rispondere ad una serie di numerose osservazioni del Ministero dell'Ambiente sul piano triennale che abbiamo già portato due volte in quest'aula e che ha visto, da parte del Ministero numerose ulteriori osservazioni, buona parte delle quali sono state risolte senza modifiche del testo; mentre su un'altra parte, dopo una lunga discussione, è prevalsa l'impostazione che avevamo dato come Regione mentre su altre il Ministero ha imposto alcune modifiche vere e proprie al testo.
Prima di illustrare le modifiche, vorrei fare alcune osservazioni di carattere generale, riproponendo una questione già posta nel precedente dibattito, cioè la difficoltà e il dissenso non solo sul modo in cui il piano triennale è stato formulato all'origine attraverso la deliberazione CIPE di gennaio, ma anche sul metodo con il quale il Ministero, a volte eccessivamente, tende ad entrare nel merito di scelte che, a mio parere dovrebbero essere maggiormente e più completamente gestite dall'istituzione regionale.
In ogni caso, seppure la discussione sia stata molto lunga e ripetuta la grandissima parte delle nostre proposte e deliberazioni sono state accolte, mentre inizialmente la discussione riguardava modifiche decisamente profonde e pesanti del piano triennale.
L'obiettivo iniziale era quello, in parte, di contenere le risorse disponibili per il piano triennale e, in parte, di snaturare alcune problematiche sulle quali l'impostazione regionale era diversa rispetto a quella del Ministero che, in parte, permane ancora oggi.
Per esempio, per quanto riguarda gli interventi sull'inquinamento atmosferico, il Ministero privilegia di fatto non solo un rapporto diretto con i Comuni, ad esempio rispetto alle centraline - cosa su cui abbiamo delle perplessità - ma privilegia anche dei campi di intervento (come il finanziamento di auto elettriche) che, a mio parere, invece dovrebbero essere di seconda battuta, mentre dovrebbero essere privilegiati gli interventi che modificano i sistemi di riscaldamento soprattutto dei grandi edifici e, in particolare, di edifici pubblici. In ogni caso, abbiamo in buona parte superato queste questioni.
Vi sono alcuni interventi sui quali il Ministero ha fatto delle osservazioni di principio. Cito quelli su cui ritengo ci possa essere un maggiore interesse del Consiglio. Innanzitutto è stato ritenuto non finanziabile un programma di studio e di lavoro d'insieme della Regione Piemonte e della Regione Veneto, che riguardava il problema della certificazione della qualità del compost. Il Ministero ha ritenuto che non fosse coerente con la loro impostazione di piano; quindi, accogliendo lo stralcio, che è di alcune centinaia di milioni, abbiamo richiesto che l'intervento venisse comunque sostenuto dal Ministero dell'Ambiente attraverso fondi nazionali al di fuori del triennale.
La modifica che avevo proposto in Giunta ed in Consiglio nei primi giorni di nascita della nuova Giunta, con la quale si impegnavano 300 milioni per il monitoraggio della Cava Codana di Montiglio situata nell'Astigiano, è stata poi stralciata. Il Ministero infatti ha ritenuto non accettabile un finanziamento che non riguardasse un'azione vera e propria di bonifica, e quindi ci ha richiesto di stralciarlo.
Sono poi state fatte alcune osservazioni relative all'inquinamento atmosferico. In parte abbiamo comunque mantenuto il finanziamento che riguarda un adeguamento delle centrali termiche nel Comune di Alessandria e l'impegno del Ministero permette alcuni finanziamenti a centraline di monitoraggio.
Questi tre interventi sono quelli sui quali credo ci possa essere un maggiore interesse da parte del Consiglio.
La deliberazione è, di fatto, una deliberazione di emendamento al piano triennale, che peraltro il Ministero il 25 novembre ha già approvato.
Quindi, apparentemente sono degli adeguamenti ad un piano che il Ministero ha già approvato.
Stante e mantenendosi la mia perplessità e sostanziale contrarietà a questo modo di impostare le questioni, ritengo che sulla Cava Codana, su cui c'è stata un po' più di attenzione in questi giorni, si possa comunque trovare una soluzione che permetta, da una parte, di non snaturare la nostra impostazione, e dall'altra di tenere conto del fatto che vi sono altri siti da bonificare solo in parte presenti nel piano triennale - sia come tabelle C sia come tabelle A - e che permetta quindi di mantenere nel piano la presenza di questi siti.
Devo dire, per chiarezza, che nel fare una proposta di risoluzione della questione - e chiedo una qualche attenzione su questo punto soprattutto ai proponenti degli emendamenti - ho proposto un emendamento che mi sembra trovi il consenso di tutti o quasi, riservandomi di approfondire la questione, nel senso che la questione di per sè è drammatica come tante altre, ma ribadisco un criterio sul quale non ho intenzione di transigere, cioè stabilire le graduatorie delle priorità e delle emergenze in base ai fatti reali e non ad altro. Sappiamo bene che la questione della Cava Codana è una grandissima questione che riguarda dalle 300.000 alle 400.000 tonnellate di rifiuti stoccati in parte abusivamente e in parte non abusivamente, perché in realtà non esisteva una legislazione di riferimento. E' una situazione che dura da quasi vent'anni.
Esistono valutazioni diverse sul piano tecnico, che voglio riverificare ed approfondire, perché alcuni dicono che è necessario un intervento di bonifica. Io per bonifica intendo prendere dei rifiuti, portarli da un'altra parte e metterli in sicurezza; altri ritengono che attraverso alcuni interventi nel sito si possa garantire, sul piano ambientale, una ragionevole sicurezza della zona attraverso una risoluzione della questione sul sito.
Al di là di queste due diverse scuole di pensiero, esiste una terza questione, che è quella che concretamente conta, e cioè che per gli interventi fino ad oggi messi a disposizione per risolvere almeno una parte degli oltre trecento problemi del Piemonte, le risorse disponibili sono praticamente pari a zero. I sette-otto siti inseriti nelle tabelle C), come voi sapete e come credo ricordiate, sono il recupero di 17 miliardi che provenivano dai fondi FIO per un parziale finanziamento del cosiddetto inceneritore di Alessandria San Michele, che è stato archiviato come progetto. Quindi, ad oggi, non ci sono neanche 1.000 lire di risorse nuove per un ulteriore intervento.
Al di là delle valutazioni di ordine tecnico o politico-istituzionale che possono scaturire da noi, esiste una questione di fondo, che è quella di richiedere, con gli strumenti che possiamo avere, che il Ministero dell'Ambiente, quindi il Governo qualunque esso sia oggi o domani, impegni nuove risorse in campo ambientale, in particolare nel settore delle bonifiche.
Detto questo, la mia proposta per risolvere la questione della Cava Codana di Montiglio - sulle altre ho già accennato le possibili soluzioni è quella di richiedere (e c'è un impegno della Giunta regionale a prelevare dal proprio bilancio, quindi dal capitolo di spesa che riguarda le bonifiche per il 1995 di prossima discussione) di impegnare 300 milioni dei fondi regionali per un'attività di primo monitoraggio, per mantenere la situazione sotto controllo e averne conoscenza; di inserire nelle cosiddette tabelle A) del piano triennale l'intervento della Cava Codana di Montiglio, così com'era espresso nel piano delle bonifiche della SNAM del 1990; tutto ciò comporterebbe un impegno di 4.195 milioni più IVA, per un tolale di 4.573 milioni.
Devo dire, per chiarezza, e pregherei il Presidente della Giunta di ascoltarmi, che non abbiamo oggi la garanzia - anche se ritengo che non dovrebbero esserci grandi ostacoli - che il Ministero accolga un ulteriore emendamento al piano triennale che lo stesso ha già approvato.
Le tabelle A) rappresentano, in linea di massima, un impegno di priorità rispetto a fondi che spero vengano messi a disposizione. Teniamo presente che la deliberazione CIPE del gennaio 1994 impegnava le Regioni a presentare i piani regionali dell'ambiente entro il settembre 1995: reintroduciamo anche questo sito fra quelli sui quali c'è un impegno regionale prioritario rispetto ad altri. Quando dico rispetto ad altri, mi riferisco ad altri duecentottanta siti che non sono oggi presenti nel piano triennale né all'interno delle tabelle C) né all'interno delle tabelle A).
Quindi, oltre agli emendamenti già esposti in Commissione, che ci fanno adeguare alle ultime osservazioni non risolte rispetto al Ministero dell'Ambiente, ho presentato un ulteriore emendamento che introduce nelle tabelle A) la cifra di 4.573 milioni che facevano riferimento al piano SNAM del 1990.
In questo modo, almeno per il momento, ritengo che risolviamo il problema, ribadendo comunque la mia intenzione di approfondire la questione anche eventualmente attraverso un sopralluogo nella zona. In ogni caso ho già programmato con gli uffici di rifare il punto della situazione dopo il 1990, per capire se nel passato c'è stata qualche smagliatura o qualche incomprensione per cui il sito o in un certo momento non è stato adeguatamente tenuto in considerazione, o in un altro momento è stato eventualmente messo in elenco in forma non accettabile sul piano tecnico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Ho sentito con interesse e con piacere le posizioni espresse dall'Assessore Marino. Personalmente, sono per ritirare l'emendamento che abbiamo presentato; valutino gli altri firmatari. In Commissione abbiamo posto il problema dell'inopportunità, ed anche espresso la nostra non condivisione, del fatto che dal programma triennale fosse escluso il riferimento alla bonifica delle Cave di Codana.
Abbiamo presentato un ordine del giorno che richiede comunque che la Regione si impegni inizialmente per un intervento di bonifica, cioè un monitoraggio, per capire cosa sta succedendo in queste cave a seguito del deposito di sostanze probabilmente tossiche e molto varie.
L'Assessore Marino ci aveva detto che era impossibile mantenere il riferimento alla bonifica delle Cave di Codana, in quanto il monitoraggio non era considerato dal Ministero come intervento preparatorio a quello di bonifica. Fu proprio solo di fronte a questo rifiuto direi formale - così avevo capito che fosse in quanto comunicatoci dall'Assessore Marino - in merito al mantenimento della bonifica che abbiamo cercato, attraverso l'ordine del giorno, di impegnare la Giunta regionale a mantenere l'intenzione di provvedere alle Cave dei laghi di Codana.
Oggi l'Assessore Marino ci spiega che è forse possibile il mantenimento nelle tabelle A), mentre mi pareva che avesse detto: "Ci può far bocciare ancora la deliberazione". E' una strada ancora percorribile e corrisponde esattamente all'impegno politico che avevo richiesto in Commissione, e che ciascuno di noi si era preso andando a visitare quelle cave con una delegazione capeggiata dal Presidente del Consiglio. Ci eravamo presi un impegno e sarebbe opportuno non smentirlo per non creare sfiducia nel rapporto tra istituzioni e comunità locali che, vedendo cancellare il richiamo nel piano triennale, potrebbero considerare la nostra visita e la nostra assunzione di responsabilità come un atto transitorio. In questo modo si accrescerebbe la sfiducia nelle istituzioni.
Ritrovo nell'emendamento presentato dall'Assessore Marino una risposta a quell'impegno politico di iniziativa, e vedo in questo senso il mantenimento del rapporto fiduciario con queste comunità.
In questo senso sono favorevole all'emendamento dell'Assessore Marino e, come ho detto all'inizio, per parte mia sono d'accordo di ritirare il nostro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, potrei anche essere d'accordo anzi penso che l'Assessore faccia quello che può. In realtà, qui ci troviamo di fronte ad inquinamenti gravemente criminali, perché c'è qualcuno che si permette di inquinare con sostanze chimiche altamente tossiche. Tuttavia non si sente mai parlare di indagini. La Magistratura e la Polizia esistono anche per questo. Io, per esempio, anche volessi, non ho sostanze tossiche da andare a depositare in quella cava, quindi non dovrebbe essere difficile scoprire i colpevoli. Però di questo non si parla mai, si inquina tranquillamente.
Ricordo che anni fa i giornali avevano riferito che la Thatcher aveva trovato il sistema per impedire nel modo più assoluto l'inquinamento in Gran Bretagna: il Tamigi era diventato pescoso e addirittura quasi potabile.
Da noi invece il lato poliziesco viene identificato subito con il fascismo, che c'entra naturalmente come i cavoli a merenda; e quindi di questo settore non si parla.
Poi naturalmente ci sono i soliti "romani romaneschi" che si permettono di bocciare le deliberazioni, che non sono mai abbastanza ben fatte; così il tempo passa e i guai si accentuano. Noi abbiamo un incalzare continuo di gravissimi problemi ambientali. Adesso, per esempio, abbiamo avuto - e nessuno ne parla, perlomeno a livello consiliare regionale - il fenomeno dei piromani. Questi piromani non vengono mai arrestati e quando ciò accade vengono puniti in un modo irrisorio; noi dobbiamo esigere pene più gravi.
Come Consiglio dobbiamo consigliare i "legislatori sconsigliati" di Roma su questo tasto, su questi argomenti, perché fino a quando non puniremo severissimamente questa gente che inquina, che brucia i boschi per motivi ignobili (più o meno è facile indovinare quali sono) noi friggeremo l'aria come purtroppo stiamo facendo.
Quindi, nonostante io apprezzi l'attività dell'Assessore, proprio per questa generale distanza da quelle che dovrebbero essere le nostre iniziative molto più veementi - qualcuno ha detto: molto più incisive (ma incisive fa pensare alla mangiatoia, quindi non mi piace) - è necessario fare molto di più. Invece sembra quasi che dobbiamo chiedere il permesso a Roma per esigere che il nostro ambiente sia difeso.
Sono necessarie deliberazioni che trattino tutti i gravissimi problemi ambientali, perché questo è un settore che, per me, è alla pari di quello socio-assistenziale, mentre purtroppo abbiamo Assessorati completamente superflui e voluttuari.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bodrero.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, gentile Presidente.
Colleghe e colleghi, la deliberazione in oggetto, relativa all'approvazione del programma triennale 1994/1996 per la tutela dell'ambiente, ripropone il vecchio piano con qualche peggioramento derivato da decisioni del Ministero di non finanziare uno studio sulla qualità del compost predisposto dalla Regione Piemonte, insieme alla Regione Veneto, e di non finanziare interventi per la diminuzione dell'inquinamento atmosferico.
Per queste ragioni, noi su questo documento diamo un giudizio insufficiente, così come lo demmo in occasione dell'approvazione della prima deliberazione.
In questo piano è stato stralciato dal Ministero il previsto intervento di bonifica della Cava Codana di Montiglio.
Prendiamo atto che l'Assessore su questo tema ha predisposto un emendamento analogo al nostro, e prendiamo atto che conservando - spero sia così - l'ordine del giorno di impegno della Giunta di finanziare tale intervento e di avere i voti anche dell'Assessore e della maggioranza, la cosa possa essere corretta.
L'ultima osservazione è la seguente.
Se ho capito bene, noi approviamo con questa deliberazione un piano già approvato dal Ministero. Questo è un po' curioso. In sostanza, questa è una deliberazione che ratifica una decisione del Ministero. Se il Ministero ha già preso una decisione e la porge alla Regione, a questa cosa rimane ancora, come potere? Il potere di dire di sì!



MARINO Massimo, Assessore regionale

Ha approvato il piano dopo avere risolto altre cinquanta questioni a nostro favore.



CHIEZZI Giuseppe

Allora diciamo che abbiamo uno spazio molto angusto, che siamo in un angolo e beviamo quello che il Ministero ci propone. Dalla precisazione dell'Assessore ne deriva che non vi è la speranza di riuscire ad approvare con una deliberazione un programma triennale che abbia l'assenso del Ministero partendo da una volontà regionale. Possiamo solo scrivere cose su cui il Ministero ha detto: "Queste sono state approvate, potete andare avanti così".
Su questo tema avevo sollevato in Commissione il problema e lo ripropongo anche in questa sede. Penso che l'Assessore probabilmente abbia combattuto bene le battaglie con il Ministero, strappando le cose che è riuscito a strappare; però l'Assessore potrebbe più utilmente coinvolgere il Consiglio su questa questione. Penso - e l'ha detto lui stesso - che questo rapporto così rigidamente gerarchico su un tema di competenza regionale sia insopportabile e sia criticato anche dall'Assessore.
Se non è già stato fatto oggi da parte dell'Amministrazione regionale che vive i rapporti con il Ministero in prima persona, chiedo che venga predisposto un ordine del giorno che richieda al Ministero, per quanto riguarda la gestione ordinaria delle vicende, di non interferire nelle nostre scelte e di predisporre degli indirizzi di progetti triennali che lascino libera la Regione di scegliere, all'interno del proprio territorio gli interventi prioritari e da finanziare.
Questo ordine del giorno può avere una duplice valenza: quella di sostegno alla gestione ordinaria dell'Assessorato nei confronti del Ministero, e quella più ampia di sostegno alle proposte per uno Stato a forte valenza delle Regioni, nell'ambito della programmazione economica, in questo caso ambientale, dello Stato italiano.
Sollecito l'Assessore a presentare un ordine del giorno, in una delle prossime riunioni, su questo argomento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.



MIGLIO Mario

Intervengo per esprimere la posizione del Gruppo dei Verdi.
Per quanto riguarda la proposta di ratifica della deliberazione con la quale si riapprova il Piano triennale per l'ambiente 1994/1996, la prima questione che intendiamo affrontare attiene agli interventi programmati nell'area per il disinquinamento atmosferico ed acustico, ed in particolare lo stralcio, proposto dal Ministero per l'Ambiente e sostanzialmente accettato, sia pure con alcuni distinguo dall'Assessore Marino, riferito agli interventi per la sostituzione di alcuni impianti termici.
Ritengo tale questione non secondaria rispetto a quella della Cava Codana, perché da una parte è emblematica dei rapporti esistenti fra la Regione Piemonte ed il Governo o meglio tra l'Assessore regionale, a nome della Giunta, e il Ministero dell'Ambiente; dall'altra, perché emergono differenti valutazioni sulle linee da mettere in atto per risolvere, o quanto meno avviare a soluzione, un problema rilevante come quello dell'inquinamento atmosferico.
Il collega Chiezzi aveva sottolineato il fatto che non si pu tacitamente o passivamente, accettare che il Ministero dell'Ambiente intervenga in una misura che supera la verifica della congruità degli interventi proposti rispetto alle linee generali che definiscono l'articolazione del piano triennale. In casi come questo si constata il tentativo di imporre dall'alto precise linee d'azione allorquando si sostiene che alcuni interventi, proposti dalla Regione Piemonte, peraltro in rapporto con le Amministrazioni comunali, non attengono ai principi propri del piano.
Al contrario riteniamo che gli interventi inseriti nella precedente delibera di approvazione del piano, riguardanti i Comuni di Novara e di Alessandria, ovvero la modifica dei sistemi di combustione, a partire dalla riconversione di alcune centrali termiche di edifici comunali da prodotti petroliferi a gas metano, siano da perseguire al pari di altri, come quelli che attengono alla redazione del Piano regionale per il miglioramento e il risanamento della qualità dell'aria, al Sirac, alla rete di monitoraggio alla zonizzazione ed all'acquisto di mezzi di trasporto che utilizzino carburanti meno inquinanti.
Per questo ci pare inaccettabile la modifica introdotta, tesa a convalidare la linea proposta dal Ministero, ponendo su di un piano di secondaria importanza gli interventi che modificano gli impianti termici.
Sottolineiamo che non esiste solo il problema dell'inquinamento dovuto al traffico veicolare, nei confronti del quale, peraltro, in termini di finanziamenti, si registra una assegnazione rilevante, circa 15.000 milioni a fronte del solo migliaio previsto per gli impianti termici. Il peggioramento della qualità dell'aria è imputabile anche agli impianti termici degli edifici privati e degli edifici pubblici, ed all'intero sistema produttivo che contribuiscono in modo rilevante a produrre quegli effetti di inquinamento che si vogliono ridurre a termini accettabili per la salute e l'ambiente.
La seconda questione riguarda la Cava Codana. Avevamo chiesto all'Assessore Marino, in Commissione, di rivalutare il tutto. La proposta avanzata di stralciare tale intervento - a seguito non tanto di una decisione del Ministero per l'Ambiente, perché nei documenti prodotti dallo stesso non vi sono indicazioni in tal senso, bensì delle determinazioni derivanti da rapporti intercorsi, non tradotti in un atto proprio del Ministero, tra i funzionari dello stesso e l'Assessore regionale competente non è giustificabile. Riteniamo che si debba verificare se esiste una soluzione tale da assicurare una continuità con le scelte scaturite dalla proposta formulata dall'Assessore Marino all'atto dell'approvazione, nel mese di luglio, del Piano triennale per l'ambiente, fatte proprie dal Consiglio regionale, in modo da riconfermare l'attenzione della Regione Piemonte per il caso della Cava Codana.
L'emendamento proposto dall'Assessore va in quella direzione e per questo valuteremo, con il collega Chiezzi e il collega Rivalta che si è già espresso in tal senso, se è opportuno o meno ritirare l'emendamento da noi presentato.
Rimane in vita il nostro ordine del giorno, in quanto è collegato ad una questione che, con l'emendamento proposto dall'Assessore, non verrebbe risolta. Valutiamo positivamente il richiamo reintrodotto nel Piano triennale con l'emendamento, all'esistenza di un progetto complessivo di messa in sicurezza del sito, di cui al piano delle bonifiche precedentemente approvato dal Consiglio, per la cui reperibilità di fondi desta un'incertezza, ma riteniamo comunque doveroso che il Consiglio regionale, confermando la continuità con decisioni assunte nei mesi precedenti, si attivi con mezzi propri, ricorrendo al proprio bilancio, per individuare al più presto la natura e la tipologia dei rifiuti depositati più o meno legalmente, nella Cava Codana. Quei 300 milioni, indicati a luglio all'atto dell'approvazione del Piano triennale per l'ambiente dovrebbero essere, come noi proponiamo con l'emendamento, riconfermati al fine di poter in tempi brevi attivare il monitoraggio ambientale, atto preliminare per addivenire alla messa in sicurezza del sito.
Il Gruppo dei Verdi voterà a favore dell'emendamento proposto dall'Assessore Marino, auspicando un'espressione favorevole, anche sul citato ordine del giorno, da parte del Consiglio regionale.
Per quanto riguarda invece il testo complessivo della deliberazione, in coerenza con le posizioni assunte precedentemente e risottolineando criticamente il fatto che significativi nuovi investimenti non sono stati messi a disposizione con il nuovo Piano triennale per l'ambiente che si basa quasi essenzialmente sul recupero di fondi già stanziati e non utilizzati, a conferma della disattenzione, da parte del Ministero dell'Ambiente, verso i problemi ambientali sempre più emergenti pericolosi, il Gruppo dei Verdi riconferma il voto di astensione dato a luglio.



PRESIDENTE

Per quello che riguarda l'emendamento già proposto ho raccolto la disponibilità dei Consiglieri Rivalta, Chiezzi, Pozzo, Porcellana ed altri a ritirare l'emendamento.
L'ordine del giorno n. 771 presentato dal Consigliere Miglio ed altri rimane vivo, mentre l'emendamento viene ritirato.
Rimane in vita l'emendamento presentato dall'Assessore Marino, che pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 34 voti favorevoli e 1 astensione.
Pongo in votazione la deliberazione così emendata, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 15 astensioni.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 771, accolto dall'Assessore, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la proposta di deliberazione n. 1048: 'Ratifica ai sensi dell'art. 40 dello Statuto della DGR n. 1-40272 del 19/11/1994 - Programma triennale 1994/1996 per la tutela ambientale. Deliberazione CIPE 21/12/1993 e 3/8/1994. Approvazione delle modifiche al documento di programma regionale' rilevato che viene stralciato l'intervento denominato 'Comune di Montiglio.
Monitoraggio Cava Codana', individuato al numero d'ordine 15 della tabella A e della tabella C e che i fondi saranno destinati al finanziamento delle opere di messa in sicurezza e primi interventi di bonifica della discarica OMA, in Comune di Rivalta considerata l'importanza di assicurare comunque la messa in sicurezza del sopracitato sito della Cava Codana in Comune di Montiglio a partire dall'accertamento della tipologia dei rifiuti e dal monitoraggio ambientale impegna la Giunta regionale a destinare una somma pari a quella indicata nella deliberazione di Consiglio regionale n. 841-10012 del 19/7/1994 ratificante il documento di Programma regionale per l'attuazione del Programma triennale 1994/1996 per la tutela ambientale, a copertura degli oneri derivanti dall'attuazione degli interventi finalizzati ad accertare la tipologia dei rifiuti e ad assicurare il monitoraggio ambientale della Cava Codana sita in Comune di Montiglio a svolgere una relazione nella competente Commissione consiliare illustrato lo stato di avanzamento del Piano regionale di bonifica dei siti contaminati".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 34 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Nomine - Sanita': argomenti non sopra specificati

Iscrizione all'o.d.g. degli ordini del giorno n. 765, n. 766, n. 767, n. 772 e n. 768 relativi alle nomine dei Direttori generali delle UU.SS.LL.


PRESIDENTE

Procediamo ora, secondo le indicazioni della Conferenza dei Capigruppo all'iscrizione dei seguenti ordini del giorno relativi alle nomine dei Direttori generali delle UU.SS.LL.: n. 765 dei Consiglieri Majorino e Masaracchio n. 766 dei Consiglieri Goglio e Gallarini n. 767 dei Consiglieri Porcellana e Germanetto n. 772 dei Consiglieri Chiezzi, Bosio e Pozzo n. 768 del Consigliere Vaglio.
Nel corso della discussione relativa agli ordini del giorno si considereranno attratte le risposte all'interrogazione a firma del Consigliere Vaglio e a quella a firma dei Consiglieri Porcellana e Germanetto.
Chi è favorevole all'iscrizione di tali documenti all'o.d.g. è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Chiedo alla Presidente una breve sospensione dei lavori del Consiglio per un'altrettanto breve convocazione, presso di lei, della Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La richiesta del Consigliere Picchioni è accolta: la Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16,30, riprende alle ore 16,55)


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 759 relativo all'appoggio dichiarato dall'Assessore Cucco alla campagna referendaria sulla sanità


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo al punto 42) all'o.d.g. che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 759, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Calligaro, Maggiorotti Bosio, Adduci, Pozzo, Miglio e Giuliano.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale documento, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte visto il comunicato stampa del 2/12/1994 dell'Assessore Enzo Cucco nel quale lanciava un appello alla Lega Nord, Forza Italia ed Alleanza Nazionale per il sostegno alla campagna referendaria sulla sanità rilevato che tale iniziativa non rientra nelle competenze dell'Assessore Enzo Cucco esprime disapprovazione per tale iniziativa".
Come richiesto dal Consigliere Chiezzi, si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 36 hanno risposto SI 10 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri.
L'ordine del giorno è respinto.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Comunicazione dell'elenco dei Ministri del Governo Dini


PRESIDENTE

Comunico che è pervenuto alla Presidenza l'elenco dei Ministri del Governo Dini. Ve ne dò lettura: Tesoro: Dini Affari Istituzionali: Mozzo Funzione Pubblica Regioni: Frattini Famiglia: Ossicini Esteri: Agnelli Interni: Brancaccio Giustizia: Mancuso Bilancio: Masera Finanze: Fantozzi Difesa: Corcione Pubblica Istruzione: Lombardi Lavori Pubblici e Ambiente: Baratta Agricoltura: Lucchetti Trasporti Navali e Navigazione: Marzano Poste: Cambini Industria e Commercio: Clo Lavoro: Treu Commercio con l'Estero: Rasi Sanità: Guzzanti Beni culturali e ambientali: Paolucci Università: Salvini Sottosegretario alla Presidenza: Cardia Sottosegretario ai rapporti con il Parlamento: Negri Sottosegretario al Tesoro: Giarda.


Argomento: Nomine - Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordini del giorno n. 765, n. 766, n. 767, n. 772 e n. 768 relativi alle nomine dei Direttori generali delle UU.SS.LL.


PRESIDENTE

Passiamo ora alla discussione sugli ordini del giorno presentati da Consiglieri di vari Gruppi in materia di nomine dei Direttori generali delle UU.SS.LL., precedentemente iscritti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Majorino; ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

La Giunta regionale, e in particolare il Presidente Brizio e i due Assessori preposti alla sanità, asseriscono - com'è noto - di avere la coscienza tranquilla, di aver agito all'insegna della stretta legalità in occasione delle note nomine e di essersi avvalsi di una certa discrezionalità, sempre nei limiti della legalità.
L'opinione delle opposizioni presenti a Palazzo Lascaris è diversa, per le note ragioni. La realtà è che le due posizioni contrapposte non consistono in una partita a scacchi alla fine della quale si vedrà chi avrà vinto e chi perso, chi aveva ragione e chi torto, a seconda del contenuto delle decisioni del TAR del Piemonte oppure di altri giudici; quello che conta in questo momento è quello che ha recepito l'esterno, cioè l'opinione pubblica, l'uomo della strada, che non sono delle entità astratte, ma rappresentano qualcosa di concreto.
L'opinione pubblica e l'uomo della strada piemontesi cosa hanno recepito? In loro - preferisco leggere, così doso parola per parola - "si è ingenerata l'impressione e/o la convinzione che le nomine siano state lottizzate o spartite".
Ho usato queste espressioni, anche se il Procuratore della Repubblica che, come si dice nel comunicato ANSA e come ha detto egli stesso, ha iniziato le indagini preliminari ai soli fini (questo va sottolineato) di acquisire notizie e documenti per eventualmente formalizzare una vera e propria inchiesta - qualora ritenesse di ascoltarmi, potrebbe ricordarmi che parlare con chiarezza e con certezza di lottizzazione significa dire un qualcosa che in termini di Codice Penale rappresenta un abuso innominato di atti d'ufficio, per cui potrebbe chiedermi se ho, se non delle prove, anche solo degli indizi.
Qualora questo evento si verificasse, io dovrò dire al Procuratore che ho parlato di lottizzazione perché l'opinione pubblica era stata invasa da questa parola: dai commenti in questo senso, dai quotidiani torinesi, dai mass media, i quali appunto - non voglio infliggervi la lettura dei titoli che tutti ricordate: "Il giallo di Natale per le nomine"; "Ora la Regione accusa i selezionatori"; "Tempesta sui manager", ecc, parlavano chiaramente di lottizzazione e cose simili.
Ma c'è di più. Di fronte alla situazione che si è venuta a creare, c'è anche l'inchiesta ricordata e di cui ci ha dato notizia l'ANSA pochi minuti fa; ci sono numerosi ricorsi al TAR. i quali, colleghi Consiglieri, non sono delle "bufale", perché sono stati pesati e soppesati con il bilancino e mettono in evidenza in particolare due considerazioni che avevo già avuto occasione di fare sia pure molto per sintesi in quest'aula, cioè a dire che la Giunta ha ritenuto di arrogarsi la competenza che in realtà apparteneva al Consiglio. Non voglio infliggervi le argomentazioni tecniche che i difensori dei ricorrenti hanno fatto valere davanti al TAR. però sottolineo che nel dubbio - e quanto meno il dubbio c'era sotto il profilo giuridico istituzionale, soprattutto istituzionale - che le nomine appartenessero o alla Giunta o al Consiglio, io penso che un qualunque vostro consulente qualunque esperto aveste interpellato sul piano strettamente tecnico, per non incorrere in infortuni, in base ad una regola molto elementare, quella che dice che nel più sta il meno, vi avrebbe detto che nel dubbio le nomine vanno sigillate dal Consiglio, dopo il lavoro istruttorio della Giunta dopo aver sentito le famose società di esperti. Questo avrebbe messo al riparo voi da un canto e soprattutto, sul piano politico, avrebbe consentito alle opposizioni di fare delle valutazioni sulle vostre proposte. Nè mi si dica che nella Commissione Nomine tutti sono rappresentati e che quindi questa valutazione poteva essere fatta; altro tipo di discorso sarebbe stato in Consiglio che fra l'altro vi riparava da a mio sommesso avviso, un sicuro infortunio.
Ma c'è di più: gli errori che si annidano nei vostri provvedimenti.
Questo ritengo sia estremamente grave per chi voglia gestire bene la cosa pubblica e, nella specie, la salute pubblica: tutti i vostri provvedimenti sono perfettamente identici, fotocopia l'uno dell'altro, e allora come potete pensare che di fronte a queste identità di provvedimenti noi vi crediamo quando dite che avete valutato, che avete visto i profili redatti dalle società? Apro una parentesi sui profili: quei profili redatti dalle società di esperti, in base al mandato che avevano, continuano ad essere un oggetto misterioso perché non vennero dati neppure alla Commissione Nomine. Voi avete detto che vi siete ispirati ai profili, alla capacità, alla professionalità, alla competenza, ai precedenti della vita pubblico-privata degli aspiranti, di come avevano operato. Per un momento ci credo, anzi faccio finta di crederci, senza eccessiva polemica, però allora avreste dovuto scriverlo nel provvedimento, non potevate farli in fotocopia dovevate rendere conto a noi, all'aula e soprattutto all'opinione pubblica.
Per emanare un retto e corretto provvedimento amministrativo, dato lo sfondo politico, pesantemente politico e rilevante della vicenda, dovevate spiegare - dopo le quattro pagine in fotocopia - per ciascuno dei manager da voi prescelti il come e il perché. Si poteva fare anche in tre righe non c'era bisogno di scrivere un romanzo che invece è stato fatto nel preambolo: "visti i risultati delle società, viste le graduatorie", ma questo è un altro tipo di discorso; bastavano tre righe per spiegarci il come e il perché delle vostre scelte.
Forse è ingenuo il rimarco che vi muovo, cari colleghi della Giunta, è ingenuo, ma solo apparentemente, perché non sono state esposte, anche nelle sole quattro o cinque righe sintetiche, le motivazioni per ciascun candidato prescelto e nominato: era estremamente difficile, se non impossibile, dire che ciascuno di costoro aveva quei requisiti emersi dalle indagini delle società, dai loro profili, perché la realtà - qui torniamo al discorso di partenza - è stata o la tessera di appartenenza ad un determinato o a determinati partiti oppure anche il solo essere stati simpatizzanti di questi o di questi altri partiti! Voi mi direte che non ho le prove di quello che dico; certo che una prova, come se fossimo in Tribunale, non ce l'ho, anche perché poi nessuno ha captato quello che si diceva nelle segrete stanze della Giunta, ma la ricavo indirettamente dal fatto che non c'è la motivazione, perché se le cose fossero andate veramente come dite voi, sarebbe stato estremamente facile dire "ho scelto Tizio nella USL X e Caio nella USL Y perché hanno questi requisiti di capacità e di competenza". Per esempio: "nella USL Z c'era un problema cronico di personale turbolento e allora ho scelto il signor Tal dei Tali perché si tratta di un manager che per la sua esperienza in aziende pubbliche o private del campo sanitario ha bene operato, in particolare sistemando situazioni incandescenti di ospedali o cose simili". Tutto questo non è stato fatto perché evidentemente per ciascun prescelto è prevalso il ragionamento di tener presenti non la capacità, la competenza e la professionalità, bensì le altre cose che ho richiamato.
Quindi, in questa situazione, io molto ragionevolmente e anche meditatamente ho proposto questo ordine del giorno che, tutto sommato concettualmente non avrei nemmeno dovuto proporre, perché se venisse accolto vi darei un mezzo per uscire dignitosamente dalla bufera che si è scatenata. Non chiedo cose trascendentali, tanto meno impossibili; chiedo che, di fronte alla bufera che si è scatenata e di cui ho parlato, vengano revocati i provvedimenti. Chiedo inoltre che vengano nominati i Commissari straordinari per la continuità, perché certo non possono rimanere decapitate, così come dovrà avvenire se, come è da ritenersi, il TAR sospenderà il 25 gennaio i provvedimenti. C'è già un segnale positivo voglio essere ottimista, ma questo è un altro tipo di discorso, forse sarebbe più tecnico; ci sono i precedenti della Lombardia e ci sono i giudici che potranno anche pensare "ma se poi con la decisione definitiva o noi o il Consiglio di Stato - daremo ragione ai ricorrenti, allora avremo lasciato, se non sospendiamo, la gestione di 6.000 miliardi a persone, non che commettono cose oscene, ma che non ne avevano i titoli". Quindi revocando e nominando i Commissari straordinari al loro posto nell'attesa della decisione definitiva del TAR. o addirittura eliminandola per quello che sto per dire, si potrebbero e si dovrebbero, proprio per uscirne nel più limpido dei modi, formulare proposte al Consiglio regionale. Si riprenderebbe la competenza del Consiglio regionale formulandogli proposte magari di quegli stessi "ventotto", ma dicendo per ciascuno il come e il perché è stata formulata la proposta. In questo modo nell'aula si potranno discutere le vostre proposte, forse sarà contro la trasparenza, magari anche in seduta segreta. Dopo tutto le avete fatte in seduta segreta le nomine, e questa volta sarebbe non per violare la regola della trasparenza ma per ridare la competenza al Consiglio. Potrebbero essere gli stessi "ventotto" con una motivazione secca per ciascuno del come e perché voi li proponete, e poi c'è una maggioranza nel Consiglio che magari, per motivatamente questa volta, farà le sue scelte.
Queste sono tutte le considerazioni per le quali abbiamo messo in evidenza il vostro comportamento illegittimo sotto il profilo giuridico istituzionale e non corretto sotto il profilo politico.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

Colleghi, in merito a questa situazione dalla quale, per l'ennesima volta, il Consiglio regionale non esce molto bene come immagine agli occhi della pubblica opinione, ho ritenuto di presentare l'ordine del giorno associandomi alle motivazioni che il collega Majorino vi ha esposto poco fa.
Ritengo però che l'impegno assunto in sede di Capigruppo in ordine all'azione intrapresa dalla Magistratura torinese ci imponga di mantenere i nostri interventi sulla generalità della questione, senza entrare in particolari che avrebbero poi la necessità di essere documentati e provati e che quindi non sono questione di quest'aula, ma di altre istituzioni.
Io muovo un rilievo di merito alla Giunta. Il rilievo risale al fatto di aver interpellato società che hanno espletato una ricerca di mercato per acquisizioni di personale - metodo che viene impiegato nella generalità delle aziende che intendono assumere i propri dirigenti - ma che l'indicazione fornita da queste società non sia stata tenuta in nessunissimo conto. Il rilievo è che si siano spesi circa 450 milioni senza che questa spesa abbia portato quei benefici che avrebbe dovuto portare, cioè identificare nuove professionalità, nuove managerialità idonee a gestire in questa fase la sanità piemontese.
Perché dico questo? Perché nella quasi generalità dei casi i manager da voi indicati, i Direttori generali delle UU.SS.LL. da voi nominati sono esattamente gli stessi manager, gli stessi dirigenti che gestirono la sanità piemontese nella precedente fase, con risultati, non dico catastrofici per carità di patria, ma sicuramente non eccellenti. Mi chiedo come uomini che, messi alla prova, non sono stati in grado di risollevare le sorti della sanità piemontese, possano oggi, in un quadro praticamente immutato, porci delle soluzioni, offrire garanzie di migliore gestione.
Questo è il rilievo che principalmente muovo.
E' ovvio che nell'ambito delle nomine questi uomini, questi dirigenti provengano da una trafila, da una filiera all'interno della quale i dirigenti venivano scelti più per meriti politici che non per meriti professionali, per cui la gente, la pubblica opinione, la stampa e i media hanno cominciato a ritenere che il metodo fosse quello vecchio e che di lottizzazione si potesse nuovamente parlare.
Credo che in questo momento l'immagine del nostro istituto non possa permettersi di subire questo ulteriore smacco. Ogni atto che la Giunta sta intraprendendo porta ad una perdita di immagine, ad una perdita di credibilità da parte dei nostri elettori, da parte dei nostri amministrati.
Questo è estremamente grave. In un momento in cui le istituzioni non riescono più a trovare la fiducia degli amministrati, questo atto amministrativo, questa nomina molto discutibile non fa che andare nel solco di una tradizione che questa Giunta ha praticamente consolidato.
Penso quindi che la richiesta di revoca del provvedimento sia un atto dovuto, se effettivamente questo Consiglio vuole ritrovare un modo di operare almeno nell'ultima fase della legislatura; se vuole ritrovare un modo di operare nella trasparenza e nell'obiettività, trasparenza ed obiettività che su queste nomine sono mancate e che autorizzano delle interpretazioni al limite dell'intervento della Magistratura.
Ritengo quindi che sia indispensabile da parte del Presidente e della Giunta revocare i ventisette provvedimenti di nomina; procedere ad un commissariamento e solo successivamente, dopo una discussione di Consiglio che riesca a valutare con accuratezza le effettive professionalità dei nominativi proposti, rifare queste nomine, rinominare i dirigenti delle UU.SS.LL. Invito dunque il Presidente e la Giunta ad esaminare seriamente la possibilità di ritirare il provvedimento e di evitare che una nuova querelle con la Magistratura dia il colpo definitivo alla credibilità dell'istituto della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Goglio.



GOGLIO Giuseppe

Voglio innanzitutto chiarire la posizione del nostro Gruppo. Da quanto si legge sui giornali, parrebbe che la nostra forza politica avesse qualcosa di personale con il Presidente o con l'Assessore Cucco. Noi non abbiamo nulla di personale n' con il Presidente n' tanto meno con l'Assessore Cucco.
Abbiamo invece da obiettare sulle nomine che sono state fatte. Durante la riunione dei Capigruppo svoltasi prima, l'Assessore Cucco diceva che oggi non era forse il caso di parlare di sanità, perché dall'ultimo Consiglio nulla era cambiato. Invece sono state effettuate le nomine quindi è cambiato molto. Questo è un atto molto importante della Giunta ed è uno degli atti più importanti della Regione Piemonte in questi tempi.
Non vi è nulla di personale; però non possiamo condividere i metodi ed i sistemi usati dalla Giunta e dall'Assessore per queste nomine. Non li possiamo condividere, prima di tutto perché noi eravamo dell'opinione - e l'abbiamo espressa - che queste nomine fossero di competenza del Consiglio e non solo della Giunta. Inoltre, ritenevamo che, se la Giunta ha optato di rivolgersi all'esterno per avere un elenco di candidati a queste cariche avrebbe dovuto continuare sulla stessa via.
La Giunta si è rivolta a cinque ditte esterne con un costo di 430 milioni circa; ci dicono che è lo stesso costo sostenuto dalla Regione Lombardia, con la differenza che la Regione Lombardia aveva più di settecento candidati mentre la Regione Piemonte ne aveva quattrocento quindi i costi non sono stati gli stessi. Da questa indagine è scaturita una graduatoria, perché di profili - come diceva prima il collega Majorino non ne abbiamo visti. Abbiamo visto solamente una graduatoria che ci era stata data a suo tempo dall'Assessore dopo che tutti ne erano già in possesso. Gli è stata non dico estorta, ma quasi.
Cosa abbiamo da obiettare? Abbiamo da obiettare che i soldi pubblici debbono essere spesi in una maniera più oculata. Riteniamo che se la Giunta aveva intenzione di seguire la via esterna e non quella interna per le nomine doveva dare seguito per arrivare fino in fondo, e doveva quindi seguire la graduatoria, perché su ventotto amministratori solo otto sono in graduatoria, cioè nei profili di queste aziende. Tutti gli altri sono stati ripescati e ne ritroviano solo due nuovi.
A questo punto vorrei rammentare qual era il programma della Giunta sulla sanità. Quando la Giunta si è presentata per avere il voto in quest'aula aveva un programma. In questo momento non l'ho sottomano, ma mi auguro che qualche Consigliere lo abbia e che riesca a leggere quali erano i passi riguardanti la sanità. In poche parole, questa Giunta si era presa l'impegno di rinnovare la sanità e di cercare di portare rimedio alla malasanità. Di tutto questo non vediamo nulla. Se il rinnovamento di questa Giunta sono solo due nuove persone su ventotto, mi sembra che non si rinnovi molto. Se la malasanità di un tempo era quella che aveva eletto gli altri ventisei amministratori, ora sono sempre gli stessi, sono amministratori eletti dalla malsanità di un tempo. Quindi, non vedo che cosa sia cambiato.
Ritengo che i politici come nella vita profana debbano pagare gli errori. Non so se questi sono errori o meno, può darsi che non lo siano. In questo momento non abbiamo più la palla in mano noi.
Riteniamo che non sia una battaglia di chi vince e di chi perde, perch qui l'unica che perde è la sanità piemontese, che è un servizio di tutti.
Quindi, non mi sembra che sia una contesa da portare avanti.
Abbiamo predisposto un ordine del giorno che chiede la revoca in via d'urgenza dei ventotto provvedimenti di nomina dei Direttori generali e la nomina provvisoria di Commissari straordinari. Chiediamo inoltre che sia formulata al Consiglio una motivata proposta di nomina dei Direttori generali.
Ribadiamo ancora una volta che, secondo noi, i Direttori generali devono essere nominati dal Consiglio e non dalla Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Signor Presidente, noi non abbiamo partecipato alla Commissione Nomine in segno di protesta; non facciamo questioni di nomi; non abbiamo fatto o favorito ricorsi di candidati esclusi; non abbiamo presentato esposti alla Corte dei Conti e neppure alla Magistratura. Come sentite e potete vedere noi conduciamo una battaglia politica e la manteniamo sul terreno politico.
Non svolgiamo solo critiche, ma facciamo proposte. Siamo stati i primi a dire che bisognava far valutare la professionalità dei candidati ad esperti esterni alla Regione. Siamo stati i primi - e abbiamo insistito a dire che era necessario arrivare ad una rosa di nomi, i cinquanta-sessanta nomi dei migliori; che la Giunta, con la sua discrezionalità politica e non partitica, aveva il dovere di scegliere, motivando la scelta e portando la scelta in Consiglio regionale.
In quest'aula nessuno dimentica che nel precedente dibattito si è persino teorizzato il diritto-dovere della maggioranza di lottizzare, sia pure in modo "costruttivo". Peccato che la lottizzazione sia sempre distruttiva, proprio perché prescinde dalla professionalità e bada soltanto all'area politica e partitica, alle tessere di partito. Tutte le lottizzazioni sono distruttive. E ora parte l'inchiesta della Magistratura.
Noi consideriamo che questa vicenda dei manager e delle loro nomine sia una barzelletta. Partiamo dai manager: siamo o non siamo convinti che i manager in Italia non li abbiamo perché non li prepariamo, perché non abbiamo una scuola superiore di sanità? Abbiamo quello che abbiamo: degli amministratori che generalmente non hanno dato buona prova di sè.
Generalmente, non a caso, la sanità va come va. E' una barzelletta anche il coacervo di contraddizioni, di errori e di pasticci combinati dalla Giunta nell'effettuare le nomine. Si è detto tutto e il contrario di tutto con una disinvoltura incredibile e si è agito con arroganza.
L'incarico professionale non doveva fornire una graduatoria di candidati; invece la graduatoria è stata fatta ed è stata resa pubblica.
Chi è responsabile di questo? Perché si è fatta una graduatoria? Perché è stata resa pubblica? Come mai si è venuti meno a ciò che stabiliva la deliberazione d'incarico? Non si venga a dire che ci sono graduatorie.
Perché quando si assegnano punteggi, si mettono i numeri, inevitabilmente si tratta di graduatoria. Bisognava avere l'accortezza di prendere i primi cinquanta o sessanta considerati i migliori e lavorare su quelli.
Tra l'altro, l'avere reso pubblico il punteggio di tutti i candidati è una gravissima scorrettezza: i candidati non sapevano che avrebbero partecipato ad una sorta di concorso con tanto di punteggio. Questo non lo sapevano ed è stata una grave scorrettezza agire in questo modo.
In presenza di una vera e propria graduatoria resa pubblica la Giunta cerca dei correttivi, e che cosa inventa? E l'Assessore Cucco esalta con dichiarazioni ai giornali, affermando, pensate: "che c'è stata una discussione in Consiglio regionale per stabilire che anche la Giunta aveva il dovere-diritto di valutare la professionalità e le attitudini dei candidati". Pensate che razza di criteri! Erano già stati alla base dei colloqui delle agenzie di "cacciatori di teste". Naturalmente, si voleva invece, correggere la graduatoria, perché così com'è emersa non garbava non consentiva la spartizione.
Si è invocato un margine di discrezionalità per correggere la graduatoria. Noi siamo fermissimi su questo, noi non abbiamo mai negato che la Giunta dovesse avere margini di discrezionalità politica e non partitica; e se è politica la discrezionalità che noi riconosciamo all'esecutivo, deve badare soprattutto alla professionalità. Negli incarichi pubblici bisogna mettere le persone capaci di dirigere i servizi indipendentemente dall'area politica e partitica a cui appartengono.
Allora, noi non è che non riconosciamo la discrezionalità, ma questa deve esercitarsi sul terreno politico e non partitico, deve badare alla professionalità.
Invece che cos'è accaduto? E' accaduto che prescindendo dalla graduatoria, con una discrezionalità assoluta si sono effettuate le nomine senza motivarle. Pensate quali sono le motivazioni: il decreto legislativo n. 502! Un candidato che non abbia i requisiti previsti da tale decreto nemmeno può candidarsi! E poi il curriculum: tutti hanno un curriculum tutti, proprio tutti. E l'esperienza professionale in vari campi: tutti hanno un'esperienza professionale, positiva o negativa, breve o lunga che sia. Si è sottratta la nomina al Consiglio regionale come vuole la legge nazionale e come vuole lo Statuto, la principale legge della nostra istituzione regionale. E' così prevalsa inevitabilmente la logica della spartizione, che prescinde dalla professionalità e dalle attitudini dei candidati: in questo caso prescinde anche dalla valutazione delle società di consulenza. Avevamo espresso ripetutamente riserve, ma le abbiamo subito accantonate, lo abbiamo detto pubblicamente. Quando si fa una scelta bisogna essere coerenti, o la selezione, da parte della società di consulenza, è stata un'americanata e allora dovrebbe pagare la spesa quello che ha promosso l'americanata, o era qualcosa di cui tenere conto, non oro colato, non valore assoluto. Si è tenuto conto? Ma neanche per sogno, dei primi quaranta classificati solo otto sono stati nominati Direttori generali: solo otto, il 20%. Otto nominativi, 400 e rotti milioni di lire: 52 milioni per ogni nome utile ai fini della nomina. Vi renderete conto spero, dell'esagerazione. Se per trovare otto persone da nominare si devono spendere tutte le volte 50 milioni di lire, si può chiudere baracca. Quindi la graduatoria non è stata nemmeno parzialmente rispettata.
Il rinnovamento: per metà sono quelli nominati dall'ex Assessore Maccari! Quale rinnovamento? Più di venti amministratori uscenti su ventotto! I manager: ricordo di aver detto in Commissione che avrei preferito che fossero dei dirigenti del campo della sanità, esperti di sanità. Tutti mi erano saltati addosso e l'Assessore Cucco mi aveva detto: "Questa è invece, una grande occasione per fare una forte iniezione di managerialità privata"; due su ventotto, pensate che iniezione di managerialità privata! Poi, le cose sono andate come sono andate e allora si dice: "Abbiamo voluto premiare l'esperienza". Come vedete si è sostenuto, da parte della maggioranza, tutto ed il contrario di tutto.
Ma il fatto più grave è quello che succede per l'Azienda ospedaliera delle Molinette! Si va avanti all'insegna della provvisorietà e della precarietà; un ospedale polispecialistico, clinicizzato, uno dei più grandi del nostro Paese, va avanti con un Commissario! Adesso, si dice, che è stata costituita una Commissione mista Regione-Università che ha il compito di ricercare nominativi - riserve! - per nominare il Direttore generale alle Molinette, uno dei principali ospedali italiani! Non si è fatto il ragionamento opposto, che il più bravo doveva essere messo immediatamente prima nomina, alle Molinette. C'è di più, la lottizzazione continua con i direttori sanitari e con i direttori amministrativi. Noi avvertiamo il lavorìo che esiste per riparare i guasti ed i pasticci che si sono determinati, ora si danno i contentini: "Non ce l'hai fatta a farti nominare Direttore generale? Pazienza, se stai tranquillo e non fai ricorso, ti mandiamo magari a fare il direttore sanitario o il direttore amministrativo". Questo sta accadendo, continua un certo lavorìo. Vi sono gravissime responsabilità politiche, a cominciare da quelle dell'Assessore che non ne ha indovinata una. Questa operazione è la Caporetto dell'Assessore Cucco: non ne ha indovinata una, ha detto tutto e il contrario di tutto. I criteri sono stati ripetutamente cambiati e poi stravolti.
Come sempre, si è persa un'altra occasione di procedere con serietà badando esclusivamente alle capacità professionali ed alle attitudini.
Questa occasione persa ha un principale responsabile e noi ne chiediamo le dimissioni. Siamo contrari, però, all'annullamento di queste nomine pur viziate dalla lottizzazione; contrari che si nominino provvisoriamente dei Commissari in attesa della nomina di nuovi Direttori: perché il SSR.
l'azienda sanitaria regionale ha un giro d'affari di 7.000 miliardi di lire l'anno, non è la piccola bottega di un artigiano, nella quale, in assenza del titolare, può garantire la funzione provvisoriamente il figlio. Questo è il Servizio Sanitario Regionale, non scherziamo! La destabilizzazione è sempre avvenuta quando si è vissuto all'insegna della provvisorietà e della precarietà. Quindi, paghi chi ha responsabilità politiche, ma davvero non si facciano saltare le nomine, si incalzino i Direttori generali perch facciano fino in fondo la loro parte e si impari una volta per tutte che questo metodo è un metodo sbagliato. Quello che bada alle tessere di partito, invece che alla professionalità, non ha nulla a che fare con una società democratica moderna e civile.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Germanetto.



GERMANETTO Michelino

Avevo chiesto in Consiglio di non lottizzare le nomine dei Direttori generali. Su questo punto, ad onore del vero, non c'è stata una vera lottizzazione, ma solo una spartizione, come mi risulta. In provincia di Cuneo cinque sono andati al PPI, uno al PDS, ma quest'ultimo, siccome a Cuneo non c'era più posto, è andato a Biella.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Presidente, mandiamo gli atti alla Magistratura.



GERMANETTO Michelino

Va benissimo, di quello che ho detto non ho paura. Dalla graduatoria preparata dalla Commissione sono stati scelti solo cinque Direttori generali, pertanto la Commissione pagata ben 450 milioni non è servita a molto. Quindi, o ha lavorato male, o era solo strumentale. Questa novità amministrativa è divenuta una vicenda che rischia di causare danno all'immagine della Regione Piemonte; difatti la Giunta regionale con le sue deliberazioni è andata a cercarsi delle grane, contribuendo a creare una "telenovela" che tale purtroppo non dovrebbe essere. I nominati a tale incarico, sia per l'ampiezza del bacino di competenza e sia per l'entità dei finanziamenti che hanno a disposizione, oltre ai 200 miliardi cadauno nonché per i compiti ed i poteri, assumono responsabilità che non devono essere sottovalutate.
Se si voleva scrivere un nuovo capitolo pulito, nel solco della tradizione subalpina, non si doveva pensare a rifare giochi di lottizzazione, bensì avviarsi ad una scelta basata su due filoni indicativi: da una parte in base all'esperienza del lavoro svolto con professionalità e titolarità nel campo, senza fini o servizi di clientela e dall'altra con criterio parallelo per l'immissione di nuovo sangue dirigenziale nel corpo amministrativo delle nuove Aziende sanitarie piemontesi.
Tale indirizzo è stato quasi ignorato, perché si è varata in primo luogo una legge regionale che non interpretava fedelmente le indicazioni della legge nazionale. Infatti, la normativa nazionale parlava di scelta di manager affidata a tre esperti nella materia, ovvero ad un'agenzia di servizio accreditata a livello nazionale.
Ci si è domandato: perché non si sono scelti tali esperti? Bastava rivolgersi a scuole del settore a livello universitario, come l'Università Cattolica di Milano, che da anni ed anni opera in tale settore ed ha una folta schiera di veri competenti.
Si è preferita la strada di dare incarichi di scelta di manager a cinque società, iniziando la serie di errori. La normativa nazionale parlava di una sola società. Non vorrei approfondire il discorso dell'incarico alle società che sembra violare le norme CEE in materia.
Inoltre la deliberazione, che si dice sia di affidamento di incarico all'uopo, sembra aumentare la confusione, perché non aveva stabilito limiti, modalità, vincoli e richieste precise, dimenticando che, pur essendo un nuovo tipo di contratto, si tratta sempre di una funzione pubblica.
Inoltre, trattandosi di valutazione di candidatura per compiti di tale rilevanza, si doveva affidare il ruolo di selezionatori a persone aventi qualificazioni di alta scuola amministrativa e per di più specializzate.
Tralasciamo il commento sulla riservatezza di tale impegno. Tutti i giornali conoscevano a priori lo svolgimento e la prassi prima ancora dei candidati! Anzi, taluni di essi erano stati additati per partecipazione e quasi censurati prima del cosiddetto esame, che tra l'altro non era previsto nella deliberazione, e ciò assume aspetti di non legalità.
Non parliamo poi dei cosiddetti colloqui, delle schedature e delle votazioni che gettano ombre sull'operazione e lasciano la porta aperta alle più varie supposizioni.
Proprio per queste considerazioni il Gruppo Cristiano Democratico chiede alla Giunta di revocare i ventotto provvedimenti di nomina dei Direttori generali, di nominare provvisoriamente i Commissari straordinari di formulare al Consiglio regionale del Piemonte, unico organo competente in materia, una motivata proposta di nomina dei Direttori generali di cui trattasi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Voglio solo fare qualche considerazione, non so come chiamarla, di buon senso, da profano, naturalmente quale mi ritengo.
Dico questo: se, come è quasi inevitabile, e in fondo non ne farei una tragedia, queste situazioni, questi avvenimenti finiscono in mano alla Magistratura, non sarebbe l'uovo di Colombo interpellare prima la Magistratura, cioè incaricarla di fare delle ricerche sui candidabili? Siccome pare che abbiamo più fiducia della Magistratura che non degli eletti dal popolo al Consiglio regionale, allora suggerisco questo. Ma attenzione: bisognerebbe però che tutte le forze politiche capissero ci che più o meno forse si capiva una volta: che la Magistratura deve essere assolutamente apartitica. Come si fa a far diventare apartitica la Magistratura? Basta non candidare mai i magistrati o ex magistrati a cariche troppo appetibili, parlamentari e cose del genere, a cariche molto retribuite e naturalmente di derivazione partitica.
L'unico modo per avere una Magistratura non santa, ma perlomeno credibile, ma non mi piace neanche questa parola, diciamo seria, che è la parola forse più tradizionale, bisogna non partitizzarla, bisogna che la politica della Magistratura sia l'apartitismo, quindi l'indipendenza dei partiti.
Inoltre ricordiamoci che in certi Stati, negli Stati Uniti, si riesce sovente ad avere una Magistratura migliore della nostra perché è una Magistratura elettiva; sono i cittadini che si sforzano di eleggere i migliori sia per serietà morale, sia per preparazione, ma la prima conta di più, per i giudici. In questo modo si finisce per avere, non sempre ma sovente, dei giudici migliori dei nostri.
Quindi quello che consiglierei è prima di tutto rendere indipendente dai partiti la Magistratura - invece si è fatto il contrario da parecchi anni - e prima di fare scelte, che in ogni caso verrebbero contestate, dare ad una Commissione di probiviri giudiziari il compito della selezione, con tutta la possibilità di sbagliare, che è prettamente umana.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

In nome del Gruppo dichiaro che ci asterremo su tutti i documenti perché, paradossalmente, non sono condivisibili, ma non possono neppure essere ignorati né disconosciuti negli elementi che contengono.
Abbiamo già fatto un dibattito su questo e probabilmente è stato esaustivo di tutte le questioni che ci siamo poste.
L'unico elemento di novità vero è rappresentato da una proposta, come sempre correttissima, del collega Majorino che suggerisce - la novità quindi la introduce lui - che per rimediare alla situazione la Regione provveda, in termini di autotutela, alla revoca dei provvedimenti. Quindi l'elemento nuovo lo si costruisce, e legittima una proposta.
Sembra quindi possibile al Gruppo liberale riassumere gli argomenti che ha già svolto in altre sedi.
La posizione della Giunta è sicuramente debole e questi atti sono deboli perché oggettivamente la riferibilità alla competenza della Giunta che pure auspico si realizzi con strumenti giuridici a monte che però la rendano legittima - nel caso di specie è opinabile, è discutibile. Quindi questo elemento di debolezza esiste, ma è un elemento giuridico e, come tale, non merita censura più di tanto e non ha niente a che fare comunque con la lottizzazione, che è cosa diversa.
Se la Giunta ha commesso un errore di tipo istituzionale nell'avere prevaricato il Consiglio assumendo una responsabilità che si scopre essere del Consiglio, dovrà pagare un prezzo politico e la dovrà assumere il Presidente nella sua responsabilità, l'Assessore, ma sarà un problema politico istituzionale che affronteremo quando questo dovesse risultare.
Prima di allora ognuno mantiene le proprie opinioni, ma è un elemento di natura giuridica.
Mi ero permesso di dare un contributo che non è stato evidentemente apprezzato e non considerato dalla Giunta. Per carità, sono convinto di essere rispettato dai colleghi Assessori almeno quanto io rispetto loro; il che non è poco.
Mantenere nella sua equivocità la ragion d'essere della graduatoria predisposta dalla società di consulenza, era un elemento di debolezza dei provvedimenti. Avevo, quindi, suggerito che ci fosse una deliberazione, non di messa in sonno della consulenza, ma di chiarimento del significato della consulenza stessa, e che quindi la stessa doveva essere fatta propria dalla Giunta come premessa degli atti deliberativi solo per gli aspetti che riteneva utili, chiarendo che non era considerata, agli effetti degli atti deliberativi, quella parte della consulenza, ma globalmente intesa, per evitare che ci fosse in qualche misura la contraddizione che poi è emersa della non congruità del provvedimento, uti singuli, di ogni singolo candidato nominato rispetto al provvedimento di carattere generale che in una qualche misura c'è ed è il documento dei tecnici.
Questo mi sembra un elemento di debolezza; forse questo suggerimento non è stato approfondito, forse è stato approfondito, si è scelta un'altra strada, ma se noi fossimo di fronte ad un atto che, prima di esaminare i singoli candidati, dice che per tutti questa graduatoria non viene considerata - e lo si considera un contributo del tutto gratuito, non richiesto della società - probabilmente ridurrebbe gli spazi della contraddizione del comportamento della Giunta, la quale mantiene nei suoi cassetti un prodotto che è di un certo tipo e prende una decisione non corrispondente al prodotto di un certo tipo.
Altro elemento di debolezza, richiamato già dal collega Majorino, è che, conseguentemente a questo, i provvedimenti non hanno all'interno elementi di contenuto che possono rendere chiara la ragione per cui la Giunta si è discostata da un documento che non ha tuttavia disconosciuto.
Quindi oggettivamente devo dire, con tutta franchezza ed amicizia, che questa procedura, questo risultato è a forte rischio di natura giuridica ed amministrativa. Questo, Presidente della Giunta, non ha niente a che fare con le lottizzazioni! Quindi dico che è scandaloso fare scandalo.
Incominciamo a ricordare che la professionalità degli amministratori è richiesta dalla legge, non è inventata dalla Giunta regionale. Quindi, i requisiti sono stabiliti dalla legge, pertanto tutti i candidati avevano i requisiti per fare gli amministratori ed è qui che scatta l'elemento di discrezionalità. Non abbiamo abilitato noi qualcuno a fare l'amministratore; noi abbiamo abilitato qualcuno a fare l'amministratore perché aveva i requisiti previsti dalla legge. Quindi diamo per scontato che tutti i candidati avevano i requisiti sufficienti. Ne avevano di più ne avevano di meno, ne avevano di diversi: questa è, a mio modo di vedere la natura del contendere, non se ne avessero di più o di meno, ma se ne avevano di diversi.
La società di consulenza ha ritenuto di poter scrivere di più e di meno. Mi sembra che la Giunta abbia ritenuto di dover invece interpretare criteri, di avere caratteristiche diverse rispetto alle singole situazioni precise. Tutto questo, come ho detto prima, non è consacrato in atti quindi non è leggibile, ma tutto questo non significa ancora avere nominato degli incapaci. Perché non è avere nominato degli incapaci, né dei meno capaci, ma semplicemente delle persone che, rispetto ad una graduatoria ed in ordine ad alcuni criteri di professionalità, qualcuno ha ritenuto fossero migliori o peggiori, senza fare entrare nel merito, per esempio, un bene, come è quello dell'esperienza realizzata sul territorio, un'esigenza di continuità in un momento disastrato per il nostro Paese, elementi che la società non ha preso in considerazione che magari nel ragionamento della Giunta valgono quel tanto che pareggia i conti rispetto alla graduatoria finale.
A questo punto mi chiedo se questa deliberazione è a forte rischio, da un punto di vista giuridico-amministrativo, e possa essere annullata. Ho l'impressione che una classe dirigente, o quanto meno gli appassionati di calcio, dovrebbero stare attenti a non parlare male del calcio e a non distruggere il calcio, ma al massimo distruggere, come io spero succeda nelle prossime elezioni, la squadra avversaria.
Un certo modo di fare opposizione distrugge il calcio, non distrugge l'avversario.
L'introduzione del termine "lottizzazione" in questa questione, a mio modo di vedere, allo stato degli atti, è assolutamente gratuita.
Sul giornale è stato scritto che un amministratore è di area liberale io considero questo una villanìa, perché è stato scritto evidentemente in termini offensivi, insinuando che una certa persona, essendo di area liberale, è oggetto di lottizzazione. Io questo signore lo apprezzo, lo conosco, lo stimo, sicuramente lo stimano altre persone qui dentro, ma saranno cinque anni che non lo vedo. Qui posso dichiarare, senza tema di smentita, che né di lui né di altri ho mai parlato con nessuno della Giunta. Allora mi chiedo perché in questa cultura di criminalizzazione si debba compromettere un professionista capace! Pertanto, cari giornalisti che state dietro, perché scrivete delle cose che non sono un'informazione oggettiva, ma un'informazione persecutoria? Perché se aveste scritto "democristiano" significava la stessa cosa "missino" significava la stessa cosa! Voi volevate indicare questa persona questa ed altre, alla pubblica opinione come il risultato di una lottizzazione, cioè il fatto che lui è stato scelto e va a curare gli ammalati non perché è capace, ma perché appartenente a questa o quell'altra area politica! Però, cari colleghi dell'opposizione, che con me condividete il nobile ruolo dell'opposizione, non avete portato uno straccio per dimostrare che ci siano elementi di lottizzazione, e cioè che qualcuno sia stato scelto perché ha una tessera di partito. La lottizzazione significa questo: che si è scelto qualcuno per una logica di partito. Tutto questo voi lo avete insinuato, ma non avete avuto il coraggio di dirlo. Il risultato che avete ottenuto, cari amici dell'opposizione, è di avere messo in crisi la capacità e l'efficacia sul territorio, e nel proprio servizio di ventinove degnissime persone, perché i loro numeri li hanno dimostrati producendo i titoli che permettevano loro di fare il Direttore generale salvo poi essere valutati dalla Giunta rispetto ad altri, non in assoluto perché in assoluto questi hanno tutti i titoli. E tutti questi ventotto nominati, dal momento in cui si è aperta la polemica, sono diventate persone meno rispettabili, meno credibili, meno autorevoli e meno efficaci rispetto al ruolo che tutti insieme demandavamo loro. Questo non mi sembra un bel servizio fatto né alla sanità né alle istituzioni.
Quindi, io non voterò questi documenti perché riconosco che l'iter legislativo, l'iter di nomina ha degli oggettivi elementi di debolezza giuridico-istituzionale e che quindi non posso non considerare ed apprezzare - peraltro non me la sento, non voglio essere coinvolto con chi su questo fa un'operazione che si legge illegittimo, scorretto, non coerente, non motivato, si scrive così, ma si legge lottizzazione. La lottizzazione è una cosa precisa: la divisione delle funzioni in ragione delle tessere di partito presenti nella sede in cui si decide.
Questo è un fatto che viene considerato reato, chi sostiene che queste cose siano avvenute deve dire chi, secondo qualcuno, è stato nominato per ragioni partitiche a favore di quel partito.
Colleghi, siamo alla fine della legislatura, ma soprattutto alla fine di un pezzo della storia della Regione, perché questa è la fine di una storia, quella del proporzionale, in cui siamo venuti qui tutti con la nostra vivacità, con la nostra intemperanza, ma anche con la nostra indipendenza, perché con il tanto auspicato maggioritario sarà una cosa molto diversa; saranno dei Consigli regionali molto più soporiferi, molto più tristi, molto più poveri in cui delle schegge impazzite della politica come il sottoscritto ed altri, non saranno più presenti se non accetteranno di ridurre la capacità del loro ragionamento, della loro proposta, alla media di altri, quindi sarà inferiore.
Quindi questo Consiglio ha ancora la possibilità in questo mese di essere un Consiglio alto. Sarà un Consiglio del modello vecchio, ma è ancora un Consiglio di uomini più liberi di quelli che verranno qui nella prossima legislatura attraverso il sistema maggioritario. Io non so se ci sarò, ma se ci sarò non sarò più soltanto in forza di un rapporto che avr avuto con qualche migliaio di persone, sarò in forza di rapporti che avr avuto con i miei attuali avversari politici.
Pertanto in un Consiglio regionale, che ha ancora tre mesi da spendere bene - confido che li spenda in modo alto - questa polemica deve essere affrontata nei termini in cui è stata impostata, in particolare dal collega Majorino, cioè tenendo conto del forte rischio che questa procedura sia viziata, sia nulla, quindi sia annullabile. Non è forse il caso - questo è il ragionamento del Consigliere Majorino che io non voto, ma che apprezzo a questo punto di rimediare, riaprendo una procedura che sia almeno formalmente corretta, salva la Giunta che può riproporre esattamente le stesse persone? Perché la cosa curiosa è che il rispetto delle forme potrebbe fare salva una decisione che oggettivamente può essere messa nel nulla per un problema di non rispetto delle forme.
Ritengo che la Giunta abbia commesso degli errori gravi; attribuisco una responsabilità particolare al Presidente della Giunta, perché una procedura di questa delicatezza forse richiedeva una maggiore attenzione.
D'altra parte, il Presidente Brizio è abituato a trovare il modo affinché i suoi Assessori vadano al rogo mentre lui, guarda caso, entri nella schiera dei vincitori.
E' la prima volta che ci si dimentica che le responsabilità politiche collettive sono collettive, anche se quelle personali sono penali e sono personali, ma le responsabilità penali sono anche responsabilità politiche quando sono all'interno dell'attività politica. Comunque non polemizzo più di tanto.
Ritengo che la Giunta abbia condotto degli atti criticabili, temo anche poco difendibili, però non ho alcun argomento, elemento o notizia per immaginare che dietro a questo non ci sia altro che quello che abbiamo detto, cioè delle irregolarità di natura amministrativa.
Se altro ha da essere, colleghi Consiglieri, anche in questa sede si deve avere il coraggio di dire, assumendosene le responsabilità, che il dottor tale è stato nominato Direttore generale della USL X perch sponsorizzato dal PDS, dalla DC, dai liberali o da chi si crede. Mi pare che, se cerchiamo di recuperare l'onestà nei nostri comportamenti, forse diamo un contributo, collega Presidente, ad evitare questa politica della farsa, in cui si fanno ruotare scenari apparenti, bruciando persone ambizioni e storie, quando il vero obiettivo politico che sta dietro è nella testa solo di qualcuno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Vetrino.



VETRINO Bianca

Signora Presidente, visto anche quanto sta succedendo in altre Regioni è probabile che la questione in discussione diventi una specie di "storia infinita". Il nostro compito, però, non è quello di incrementare le storie infinite, ma - semmai - di dirimerle nella chiarezza e nella trasparenza.
Nella Conferenza dei Capigruppo ho sentito pronunciare queste due parole e devo dire che mi hanno ben disposta: c'è probabilmente voglia, da parte di tutti, a cominciare dalla Giunta, di risolvere la questione e di farla emergere in tutta la sua limpidezza, nella chiarezza e nella trasparenza tanto più che la Giunta regionale ha affermato ripetutamente di non avere "code di paglia" rispetto a questo argomento, ma di essere assolutamente certa di aver fatto quanto di sua competenza in perfetta regola.
Ritengo che, a questo punto, vi siano tre questioni ancora aperte rispetto alle quali, invece, l'opposizione giustamente esige risposte e rassicurazioni.
La prima questione è relativa alla competenza; qualcuno sostiene che debba essere del Consiglio; la Giunta continua a dire, invece, che è materia propria e che quindi la stessa si è comportata in modo corretto rispettando anche le competenze del Consiglio tramite la Commissione consiliare competente. Personalmente, mi chiedo se a questo punto effettivamente, non valga la pena raccogliere il suggerimento del Consigliere Marchini: "Aggiorniamo la procedura, evitiamo di farcene imporre una magari da altra sede e vediamo, nel nostro ambito, di arrivare a comporre la vertenza e quindi a riportarla nel Consiglio e non soltanto nella Commissione consiliare competente - cosa che non è avvenuta - o nella Commissione Nomine - avvenuta nel modo che sappiamo". Dunque, riaggiorniamo la procedura e vediamo come possiamo ricomporla dal punto di vista della competenza. Questa potrebbe essere una prima soluzione, una prima risposta della Giunta.
La seconda questione riguarda invece la deliberazione d'incarico e la spesa, cioè i famigerati 440 milioni, molti più di quanti avrebbero dovuto essere, anche nei confronti delle altre Regioni, ed il rapporto costi benefici che non si vede assolutamente. Qui c'è materia, a mio avviso, per la Corte dei Conti. Ora, probabilmente, non è questo il solo caso in cui non c'è la verifica dei costi-benefici, ma ormai la questione è sulla bocca di tutti e l'amministratore deve sempre usare quello che viene individuato come "il buon senso del padre di famiglia". La cifra suddetta - basta sentire i commenti dell'opinione pubblica - fa trasecolare rispetto ai benefici che ne sono derivati. Effettivamente, la Giunta ha utilizzato la graduatoria proposta se non per un numero molto ristretto di persone, il che porterebbe il costo per selezione a persona alla cifra stratosferica della quale non voglio sentir parlare. Quindi, altra risposta sul tappeto e rispetto alla quale la Giunta deve dare qualche rassicurazione al Consiglio è quella relativa al rapporto costi-benefici della spesa di 440 milioni.
C'è una terza questione, che riguarda l'operato della Giunta, dalla valenza più politica, alla quale i colleghi intervenuti prima di me hanno prestato grande attenzione.
Ho voluto andare a rivedere il documento programmatico con il quale la Giunta - e la maggioranza PDS e PPI si era presentata all'attenzione del Consiglio, nel giugno 1994. Ebbene, alla pagina 11, all'argomento n. 3 relativo alla sanità, veniva scritto: "Non si può non tenere conto che il mondo della sanità è stato il terreno privilegiato della spartizione partitocratica che negli anni recenti ha mortificato professionalità e dilapidato risorse economiche ed umane e consentito quelle storture del sistema gestionale e dei controlli che la stessa relazione della Commissione regionale d'inchiesta ha individuato. L'azione di governo si pone come obiettivo prioritario quello di garantire che i detentori del potere di gestione e decisione siano, a tutti i livelli, persone di comprovata professionalità e che si avvii attraverso la generale riforma dell'assetto istituzionale delle UU.SS.LL. anche la correzione di quei meccanismi che hanno facilitato gli illeciti". Con molta disinvoltura si parte da una situazione in cui si dice che la pratica della partitocrazia era consolidata - il che fa pensare che le sessantatre persone che fino a quel momento avevano gestito le UU.SS.LL. erano state assolutamente lottizzate e partitocratizzate.
Su questo scenario cosa ha fatto la Giunta rispetto a questa scelta? Ne ha scelti venti: venti di quelli che sono stati confermati facevano parte di quel sistema della spartizione partitocratica. Quindi, sappiamo già che venti delle persone scelte sono state lottizzate. Le altre otto sono state individuate senza motivazione alcuna. Personalmente, continuo a chiedere come nella Commissione Nomine, e nei vari momenti che abbiamo avuto di confronto, alla USL 3 si è scelto Pinco e alla USL 7 si è scelto Pallino, e non il contrario. Vorrei che qualcuno me lo spiegasse: è questo che vogliamo sapere. Diversamente, le deliberazioni-fotocopia non servono a nessuno. La situazione è assai precaria e non soltanto sotto il profilo amministrativo, relativamente al quale la deliberazione è debolissima, ma anche sotto il profilo politico: non c'è motivazione alcuna.
Ritengo che l'Assessore Cucco non abbia potuto fare quello che voleva l'Assessore Cucco, che ha detto sempre cose molto giuste, che dai banchi dell'opposizione denunciava queste situazioni, probabilmente avrebbe voluto cambiare le cose, ma gli è stato impossibile. Personalmente non chiedo le dimissioni dell'Assessore, ma ritengo che quando un Assessore, in una determinata Giunta, non riesce a fare quanto ritiene giusto, deve dimettersi! Come spero farà l'Assessore Bresso nel giorno in cui non potrà portare avanti il suo progetto sul Piano del Po, visto l'atteggiamento del Partito Popolare Italiano rispetto a tutta la politica ambientalistica dei parchi e, in particolare, del Piano del Po, per il quale c'è una chiara opposizione da parte del PPI a mandare avanti questo argomento. Quindi, se l'Assessore Bresso è coerente, si dimetterà (spero), non potendo portare avanti il suo progetto.
Chiusa questa parentesi, ritorno all'Assessore Cucco. Assessore, c'era un'opportunità e credo che lei l'avesse colta, perché conoscevamo la sua sensibilità quando era su questi banchi. Non c'è alcuna novità praticamente abbiamo confermato - come lei sa bene - una dirigenza funzionariale che è la negazione assoluta della riforma e che non cambierà nulla nella sanità, perché non abbiamo nominato le persone attraverso il sistema della selezione, che pure giustamente era stato avviato, che poteva essere meglio sfruttato ed utilizzato. Ma, a questo punto, non possiamo avere una storia infinita.
Nutro le stesse preoccupazioni del collega Calligaro rispetto all'azzeramento delle situazioni, perché la situazione è delicata; certo qualcosa occorre pur fare, e probabilmente questo qualcosa è una revisione totale, fatta però nella sede giusta, cioè il Consiglio regionale. Quindi chiedo agli Assessori competenti, in particolare all'Assessore Cucco - che ha dovuto e ha voluto interessarsi necessariamente più di altri a tale questione - e al Presidente della Giunta di rivedere la questione dall'inizio, "ab initio", per trovare una composizione all'insegna della chiarezza. Questo probabilmente potrà anche aiutare la disamina in sede penale rispetto alla questione e a dare delle rassicurazioni; certamente queste rassicurazioni oggi non ci sono, perché è ovvio che chi sta all'opposizione, nel dubbio, pensa male.
Consigliere Marchini, non ho mai parlato di lottizzazione ma, nel dubbio, certamente penso male; nel dubbio, non avendo rassicurazioni di altro tipo e se non esiste un'altra motivazione, l'unica motivazione è quella che l'Assessore Cucco diceva di voler evitare: la prenotazione politica. Sono convinta che su talune di queste scelte non può esserci altro che una prenotazione politica. Perché? Perché non ci sono altre motivazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cerchio.



CERCHIO Giuseppe

Credo che dobbiamo, con un po' di razionalità, partire dai riferimenti normativi. La norma, al di là delle interpretazioni che qui ancora una volta si sono divaricate, stabilisce obiettivamente ed oggettivamente che la nomina dei Direttori generali sia determinata dalla Giunta regionale.
Per analogia sulle nomine di quei livelli, la norma stabilisce questo, di conseguenza questo è il punto di riferimento da cui partire. Quindi, la competenza della nomina non è stata sottratta - come alcuni sostengono alla titolarità del Consiglio regionale (lo ha detto il Consigliere Majorino, lo ha detto il Consigliere Calligaro, l'hanno detto altri).
Ma, al di là di questo punto di riferimento - collega Calligaro la disciplina legislativa non costituisce ipotesi di concorso pubblico nella nomina dei Direttori generali delle UU.SS.LL., bensì individua una griglia di requisiti - il Consigliere Marchini lo ha richiamato molto bene - e sulla base di questa, chiede alla Giunta regionale una scelta fiduciaria.
La scelta può eventualmente essere fatta tenendo conto dell'indirizzo geografico indicato dai singoli candidati Direttori nelle tre opzioni messe a loro disposizione, oppure sulla base della particolare competenza legata alla territorialità conosciuta dal candidato. Una scelta fiduciaria quindi, legata anche all'indicazione dei singoli, evidentemente stabiliti consolidati, fermi quei requisiti di griglia a cui il Consigliere Marchini ha fatto riferimento.
Peraltro la norma dice che i Direttori generali siano sottoposti ad una sorta di esame, di verifica dei loro risultati dopo un anno - quindi non trattasi di aspetto concorsuale definitivo - e che solo al termine di queste valutazioni potranno essere confermati o revocati. Quindi, ancora una volta, si dimostra che non si tratta di attività definitivamente concorsuali, secondo una legge di graduatoria, ma solo di valutazioni legate a scelte fiduciarie.
Inoltre, mi si consenta di dire, sommessamente ma con chiarezza, che a mio modo di vedere e a modo di vedere del Gruppo consiliare del PPI è piuttosto gratuito ed azzardato parlare di lottizzazione o di lottizzazione assoluta (come indicato da qualcuno) o di spartizione, come il Consigliere Germanetto ha voluto insinuare. D'altra parte, nessuno in questa sede - il Consigliere Marchini lo ha richiamato e voglio riprendere questo concetto ha dato alcuna prova di spartizioni o di lottizzazioni; semmai ha forzato toni di voce, quasi dando per assodato che alzare il tono, fare chiaroscuri nella dialettica possa essere un rafforzativo di prove di spartizione o di lottizzazione che nemmeno il Consigliere Majorino ha - lo ha detto testualmente.
E allora, nella logica di questi requisiti, della griglia indicata che di lottizzazione non si sia trattato emerge anche dall'obiettiva analisi dei fatti; si è trattato di una scelta, che io chiamavo fiduciaria in base alla quale la Giunta regionale non poteva non fare così. Certo però, doveva fare delle opzioni. Queste opzioni sono state - credo operate sulla base di elementi soggettivi, sulla base di richieste, di volontà o desideri espressi dai singoli candidati, qualora fossero stati riconosciuti competenti e professionalmente adatti ad una zona più che ad un'altra; tale scelta è stata manifestata attraverso l'opzione, unitamente a quella della Giunta per quanto riguarda la professionalità.
Dirò di più. La Giunta regionale, proprio per autolimitare questa discrezionalità, peraltro prevista e richiesta dalla legge, ha affidato a più società l'analisi istruttoria sui criteri relativi a questa nomina inoltre - credo in termini di abbondanza - ha fatto un ulteriore passaggio quello del 28 dicembre, nella Commissione Nomine, come ulteriore autolimitazione di questa discrezionalità che la legge impone alla Giunta.
Quindi - ripeto - alle società è stata affidata un'azione di carattere istruttorio, non vincolante per la Giunta, ma certamente indicativa.
Per quanto riguarda il passaggio in abbondanza nella Commissione Nomine, voglio dire che in quella sede trentatre Consiglieri hanno espresso votazione favorevole - leggo il verbale che mi sono fatto testè portare tredici non hanno partecipato alla votazione ed un componente ha dichiarato di non partecipare al voto, in quanto si era in sede di Commissione Nomine quindi, da questo punto di vista è stato tutto corretto, anche se il suo voto fosse stato contrario. Con ciò voglio dire che mi pare che la stessa verbalizzazione della Commissione Nomine (che è un fatto in abbondanza) vada nella direzione qui indicata.
Credo quindi che non si sia trattato, per le cose che pur in estrema sintesi ho cercato di dire, né di lottizzazione né di spartizione, proprio perché la legge fissava requisiti più stretti e più selettivi, ovvero il rapporto fiduciario investe tutto quanto si è determinato. Non vi è stato quindi un comportamento illegittimo, come lo ha definito il Consigliere Majorino; non ci sono stati atti contro la trasparenza, come li ha chiamati il Consigliere Vaglio; non vi è stata discrezionalità assoluta senza motivazioni, come ha detto il Consigliere Goglio.
Per queste ragioni, come Gruppo consiliare, molto sommessamente, ma cercando di portare una razionalità a questo tipo di discorso, esprimiamo voto contrario agli ordini del giorno indicati, peraltro direi forzatamente enfatizzati da un'opinione pubblica, quella richiamata dal Consigliere Majorino, tendente in qualche modo a criminalizzare tutto ciò che si fa in qualsiasi livello regionale, sapendo che qui in Piemonte c'erano più di quattrocento candidati, in altre realtà trecento, duecento o mille. E' chiaro che in qualche modo l'escluso, a fronte di queste griglie indicate di questo rapporto di scelta fiduciaria, avendo i requisiti della laurea della managerialità, della direzione per X anni e via dicendo, ha l'autopresunzione di essere in qualche modo stato non considerato alla stregua di quei ventotto che sono stati indicati.
Bisogna eliminare ogni forma di scandalismo e di sospetto, richiamando tutte le debolezze a cui un collega ha fatto riferimento sugli aspetti amministrativi, altrimenti si determinerebbe un insulto alla dignità delle persone, alla loro professionalità e competenza. In questi giorni si è avviato un processo di riforma non indifferente che tutti vogliamo, come assemblea del Consiglio, maggioranza ed opposizioni, migliorare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Dameri per l'ultimo intervento prima della replica dell'Assessore.



DAMERI Silvana

Intervengo molto brevemente anche perché credo sia molto importante che il Consiglio ascolti l'Assessore. Avrei anche potuto non intervenire, ma mi ha stimolato in particolare la Consigliera Vetrino.
Ribadisco quanto già detto nell'ultimo Consiglio di dicembre su questa questione, cioè il fatto che per quanto riguarda l'iter seguito per arrivare alla nomina dei Direttori generali il Consiglio regionale si è strettamente attenuto, come diceva adesso il collega Cerchio, a quanto previsto dalla legge. Non solo: prima della discussione in Consiglio regionale sui criteri c'è stata un'approfondita discussione istruttoria in IV Commissione (per chi ovviamente l'ha voluta fare); la Commissione Nomine rispetto ai curricula che lì sono stati presentati dalla Giunta ha avuto le condizioni per valutare esattamente quello che la Consigliera chiedeva cioè quali sono gli elementi sui quali la Giunta ha esercitato la sua responsabilità e qual era la motivazione delle scelte compiute.
Rispetto al lavoro delle società non ritengo corretto dire quanto è stato detto dalla collega Vetrino, cioè che il lavoro non è stato utilizzato; era un lavoro che, come hanno detto altri Consiglieri, non aveva le caratteristiche di un concorso (sarebbe stato altra cosa evidentemente). Era uno strumento interno, istruttorio per il lavoro della Giunta, e mi pare - poi l'Assessore dirà come d'altronde ha già detto in Commissione - che questo lavoro sia stato utilizzato per definire la rosa attorno alla quale ragionare. Quello che non è stato opportuno - noi l'abbiamo già detto nel Consiglio regionale di dicembre - è che il lavoro richiesto alle società, cioè quello di individuare il profilo dei candidati, le loro caratteristiche, si sia inopportunamente tradotto in termini di numeri, tanto da portare ad ipotesi di quasi-graduatoria. Non era questo l'intento della Giunta e il lavoro svolto non è stato utilizzato in questo senso.
Non è stato opportuno che a questo sia stata data pubblicità, non è stato soprattutto opportuno far diventare un caso, che io penso non sia un caso, un fatto che per molti aspetti nel corso di questi giorni è stato gonfiato di fronte all'opinione pubblica.
E' aperta un'inchiesta; penso che la Giunta regionale debba avere tutta la serenità per chiedere che la Magistratura faccia fino in fondo il suo compito, perché si possano da questo punto di vista verificare le eventuali osservazioni. Contemporaneamente, dal punto di vista istituzionale e politico, confermo, ed è la cosa che mi premeva dire alla Consigliera Vetrino, che effettivamente questa maggioranza sta attuando il suo programma anche sulla sanità, perché non solamente si è arrivati attraverso una procedura corretta e serena, alla scelta ed all'individuazione dei Direttori generali, ma si è fatta, non so se la collega Vetrino se ne è accorta, la legge per quanto riguarda la zonizzazione delle UU.SS.LL., ferma da parecchio tempo. Come previsto nel programma della Giunta, l'individuazione delle Aziende ospedaliere è stata limitata solo a quelle di rilievo nazionale, mettendo da parte la canea che nei mesi passati era sorta sulle ipotetiche aziende di rilievo regionale e quant'altro e che aveva bloccato per mesi il governo della sanità. Si è proceduto all'individuazione delle due leggi sull'organizzazione e sul finanziamento, e io spero che il Consiglio contribuisca affinché si compia un ulteriore atto, cioè la definizione del Piano sanitario regionale. Credo che di questo e non di altro ci si debba occupare se si vuole davvero fare un servizio alla salute in Piemonte.



PRESIDENTE

Ha ora la parola l'Assessore Cucco per la replica.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Innanzitutto ringrazio tutti i Consiglieri che sono intervenuti perch pur nella ripetitività, dovuta ovviamente, di molte delle motivazioni e degli argomenti che abbiamo sentito, alcune cose sono state ricordate, sia in negativo che in positivo su questa vicenda. Ringrazio, in particolare la collega Dameri che ha voluto ricordare anche le cose che l'Assessorato e complessivamente la Giunta ha fatto in materia di sanità anche sul piano legislativo. Stiamo lavorando perché effettivamente questa legislatura possa portare a casa un Piano socio-sanitario nuovo; sul piano amministrativo se ne sono viste tantissime altre: l'Assessore Bonino ed io non abbiamo lavorato poco in questo periodo. Ma non è per pubblicizzare quello che abbiamo fatto che oggi discutiamo.
Oggi pomeriggio ho avuto due notizie positive. Una è stata l'indicazione, da parte dell'on. Dini, del possibile Ministro alla Sanità nella persona del prof. Guzzanti. Il prof. Guzzanti, per chi non lo conosce, è primario del Bambin Gesù (di area cattolica, tanto per la lottizzazione imperante che qualcuno vuole fare) che peraltro sui problemi delle trasmissioni delle malattie sessuali la pensa come il presente Assessore, non come altri, ed è l'attuale Presidente della Commissione nazionale AIDS, persona preparatissima nel settore, con grandi capacità anche di gestione della cosa pubblica. Questa è una piccola positiva notizia e speriamo che per quanto riguarda la sanità ci possano essere altre notizie positive. La valutazione sugli atti che farà verrà dopo.
L'altra notizia positiva è che finalmente si è smesso il tormentone del "magistrato arriva", del "magistrato non arriva", del "magistrato ha iniziato", del "magistrato non ha iniziato". E' arrivata la notizia dall'ANSA che il magistrato, il dottor Laudi, pare abbia avviato l'indagine preliminare per sapere se ci sono elementi per avviare formalmente l'indagine sulle nomine dei Direttori generali. Questa notizia segue l'altra che è uscita sui giornali, e cioè che vi è un'indagine predisposta dal Ministero della Sanità, il giorno dopo l'avvenuta nomina, per verificare l'esistenza delle condizioni per l'esercizio dei poteri sostitutivi. Siccome il Piemonte è una delle Regioni dove l'esercizio dei poteri sostitutivi ipotetico è possibile, perché non abbiamo raggiunto l'intesa con l'Università per la nomina del Direttore generale delle Molinette, è arrivata la richiesta al Commissario Lessona, il quale a sua volta ha chiesto a noi la documentazione; noi l'abbiamo fornita, è una relazione molto corposa, anche di allegati.
Perché dico che è una notizia positiva? Perché - e devo dire che l'ha detto molto bene il collega Marchini - il veleno che si sta versando sulla sanità piemontese credo abbia raggiunto livelli che, nel passato, neanche in epoca "maccariana", aveva mai raggiunto. Dico "Maccari" non per dire che lui è stato il mostro più spaventoso di questa sanità, non lo credo affatto, ma pubblicamente la "gente", come il collega Majorino spesso richiama ("la gente dice", "la gente pensa")...



MAJORINO Gaetano

Conta anche quello nel quadro.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Sì, certo che conta, ma adesso le spiego come conta la gente, collega Majorino! Il veleno lo dovreste anche leggere però, per favore, sui giornali locali che con maggiore attenzione - non che le cronache nazionali o cittadine non siano attente, lo sono allo stesso livello delle cronache locali - ma forse con un pochino più di tempo sono andati a vedere chi sono questi Direttori generali e hanno fatto, come si suol dire, le "pulci" ai nomi, cosa che i giornalisti fanno di mestiere: le pulci agli altri.
E devo dirvi che nelle rassegne stampa che potreste leggere (perch basta chiederle all'Ufficio Stampa del Consiglio regionale), proprio per alcune delle situazioni più critiche, dove gli appelli alla Magistratura sono stati i più accorati, i più viscerali, vi sono per il momento reazioni molto positive sulla professionalità e la competenza di queste persone: questo è quanto si è riusciti a dimostrare in quindici giorni di veleni scaricati addosso da una valanga di persone che ha ritenuto di operare la propria opposizione politica attraverso i ricorsi al TAR. gli esposti alla Magistratura, alla Procura della Repubblica, e via di questo passo.
Collega Consigliere Majorino, la moralità politica alla quale mi richiamo è sempre quella della responsabilità individuale; per cui, come si fa a cominciare il proprio discorso, dicendo: "Quello che conta è quello che ha recepito l'esterno", se questo esterno ha ricevuto pacchi di esposti preparati da lei, collega Majorino, o quasi?



(Commenti del Consigliere Majorino)



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Ci sono addirittura le sue richieste alla Segreteria di Giunta, dove lei andava a chiedere ai funzionari: "Mi date, per favore, le deliberazioni che poi le trasmetto al TAR?". Così lei ha dichiarato ai nostri funzionari.



MAJORINO Gaetano

E' un diritto di tutti i sessanta Consiglieri.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Certo, ma si figuri! Collega Majorino, io ho richiesto mille volte le deliberazioni! Si figuri un po' se non è un diritto dei Consiglieri quello di richiedere gli atti e anche di esercitare, laddove lo ritengano, il ricorso in via giurisdizionale! Se lo ritengono fondato...! Purché dopo non incomincino i propri discorsi dicendo "la gente dice che.., la lottizzazzione"...



MAJORINO Gaetano

Non solo la gente, ma anche...



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

La gente, attraverso i giornali, viene a conoscenza dei comunicati stampa che fanno i Consiglieri, mazzette di documentazione che parlano di "lottizzazione sperticata", ecc. E' chiaro che la gente recepisce quello che noi, come Consiglieri, facciamo come attività politica.
Ed è la moralità politica alla quale mi richiamo che, per esempio, se fossi stato nei panni del Consigliere Goglio o del Consigliere Germanetto o della Consigliera Vetrino, non mi avrebbe fatto usare alcuni dei toni che i Consiglieri hanno utilizzato, perché qualcuno potrebbe anche andare dalla Magistratura e chiedere quali sono stati i criteri che erano a monte di quelle nomine lì o di quelle precedenti.
Ma poiché ritengo che la responsabilità sia sempre individuale lasciamo perdere questa storia. Ognuno ha il proprio percorso politico ognuno ha la propria responsabilità; grazie a Dio, se qualcuno non ci scippa il voto, a maggio andremo a votare e verremo valutati per quello che abbiamo fatto; quindi, fra un anno potremo mandare a casa i Direttori generali che non hanno ben amministrato oppure potremo riconfermarli.
Per quanto riguarda le accuse di nuovo reiterate in quest'aula - la più ricorrente è quella della lottizzazione, che è sulla bocca di tutti, anche se poi tutti dicono "Mah, forse non è così esattamente, non ci sono gli elementi per..." - non voglio aggiungere nulla. A questo proposito, ha fatto un bellissimo intervento il Consigliere Marchini e io lo sottoscrivo per intero, aggiungendo che l'onere della prova è a carico di chi accusa.
Per favore: fuori nomi, cognomi e tessere; assumetevi la responsabilità in tutte le sedi (politiche, giudiziarie) di dire che quella scelta è stata fatta in quel modo; diteci dove, chi, come ha trattato chi ha fatto le trattative. Voi avete l'onere della prova, non noi della difesa, perché noi non abbiamo fatto...



MAJORINO Gaetano

La mancata motivazione è un pesante indizio o sospetto.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Adesso arriviamo alla mancanza di motivazione, collega Majorino adesso arriviamo. Attenzione con gli indizi, perché le prove devono essere sempre concrete.



MAJORINO Gaetano

Questo è un discorso da Tribunale.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Appunto, ma poiché lei lo ha introdotto, perché non devo risponderle? La competenza. Su questo, l'unico argomento che poteva essere alla base di un'interpretazione diversa del nostro iter era quello che diceva non "la legge dà la competenza alle Regioni", perché in questo l'interpretazione della legge è chiara, è lampante. Leggetevi la legge n. 10 sulle nomine, lo dice in modo esplicito: è l'equiparazione della nomina dei Direttori generali a quella degli amministratori delle aziende di rilievo regionale.
E' palese.
L'unico argomento che poteva esserci dietro l'altra richiesta, che era quella: "Rimettiamo al Consiglio", era un argomento di tipo politico: "Noi ci sentiamo più garantiti se il Consiglio...". Io su questo sono contrario lo sono sempre stato e lo sono sempre stati molti dei Consiglieri che oggi richiamano invece l'altro percorso. Nelle svariate riunioni di Commissione Sanità, dove si è discusso di questa cosa, abbiamo sempre ritenuto, tutti unanimemente, che la competenza dovesse essere, politica innanzitutto della Giunta regionale, perché in questo si esercita il governo e la scelta, non in altro.
Allora, perché avrei dovuto cambiare, perché la Giunta avrebbe dovuto cambiare ipotesi di lavoro? In presenza di quale altra situazione più delicata? E' laddove l'esercizio della discrezionalità è più difficile che si manifesta la responsabilità della discrezionalità, non in un'altra sede perché quella sì, l'altra scelta, sarebbe stata interpretata come fuga dalla responsabilità.
La consulenza. Io non so quanti di voi abbiano avuto a che fare con società di consulenza e che tipo di rapporti abbiano avuto, ma non mi risulta che nessuno, in assenza di concorso - e qui siamo in assenza di concorso, la legge lo dice chiaramente abbia mai ritenuto legge o verbo i risultati delle consulenze. Perché le consulenze sono questo: fornire elementi di valutazione alla Giunta, che li ha tutti soppesati, soprattutto per i primi quaranta, Consigliera Vetrino, soprattutto per i primi quaranta, perché avere quaranta pagine di curriculum come imprenditore privato non vuol dire essere idoneo a gestire la sanità. Questo è quello che sottende alle vostre accuse: "Ne avete presi"...



CHIEZZI Giuseppe

Devi spiegarlo, però, in deliberazione.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

L'ho spiegato in Commissione Nomine, ma adesso arriviamo alla spiegazione.



MAJORINO Gaetano

La Commissione Nomine era una formalità.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, lasciamo rispondere la Giunta tranquillamente.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Abbiamo utilizzato il lavoro delle società esattamente per quello che serviva ed esattamente sulla base delle indicazioni che abbiamo dato alle società stesse, perché non abbiamo chiesto nient'altro che quello.
Ad altri bisogna addebitare l'uso strumentale di quei numeri, che qualcuno chiama voti, non alla Giunta regionale! Lo disse molto bene, molto lucidamente il Vicepresidente Marengo nella seduta del Consiglio straordinario: ma come pensate si possa sommare una valutazione di quattro nella categoria della comunicazione con una valutazione di cinque nella managerialità? Se lo fate, chi lo fa sa di sbagliare! E allora lo fa solo in modo strumentale, per poter avere argomenti per accusare la Giunta di aver fatto una cosa della quale non si è fatto l'utilizzo giusto, per cui poi vi è l'intervento della Corte dei Conti, e avanti di questo passo.



CHIEZZI Giuseppe

Vorreste sottrarli, i numeri? Eh già che si sommano!



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, per cortesia! Nonostante il piacere della polemica, lasciamo andare avanti l'Assessore, che vi ha ascoltato e quindi...



GERMANETTO Michelino

Fa ridere.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Germanetto, per favore! Se la tua attività come Consigliere...



(Commenti del Consigliere Germanetto)



BONINO Guido, Assessore regionale

Salva almeno la faccia, visto che non puoi salvare altro!



(Proteste del Consigliere Germanetto)



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Per Cherasco.



(Commenti del Consigliere Germanetto)



GERMANETTO Michelino

Non siete capaci di spendere 30-40 miliardi di 600-700. Incapacità completa: da dare le dimissioni!



PRESIDENTE

Consigliere Germanetto, lei ha detto tutto quello che voleva dire, ha presentato i suoi documenti... Lei è sempre così gentile e cortese: lo sia anche adesso.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Per Cherasco. Totale. Va beh, a maggio ci manderete a casa: cosa vuoi che ti dica? Le motivazioni. Non voglio ripetere cose che abbiamo già detto. La Commissione Nomine è servita - e chi c'era deve avere ascoltato, perché se non ha ascoltato non ha sentito oppure ha interpretato in un altro modo le cose che abbiamo detto ed io francamente non sono responsabile anche di questo a spiegare il motivo della scelta. In modo sintetico, abbiamo detto che, sulla base della valutazione dell'attività svolta, dei sessantatre ex amministratori ne abbiamo ritenuti all'altezza della situazione venti - e se volete entriamo nel merito di ciascuno. Questo non è in contraddizione con quello che abbiamo fatto o con le accuse sulla spartizione, sulla lottizzazione della passata amministrazione. E' semplicemente avere valutato, senza il prosciutto sugli occhi, quello che hanno fatto gli ex amministratori nella loro attività. Per gli altri otto io, uno per uno, ho detto i motivi che ci hanno portato alla loro scelta. Visto che siamo in Consiglio regionale evito di ripeterli, ma se lo volete li posso anche dire, perché uno per uno ho individuato i motivi che ci hanno portato alla loro scelta e all'individuazione dell'USL di riferimento. Se voi questo non lo volete ricordare, non ricordatelo, ma io in Commissione Nomine ho dato le motivazioni di quelle scelte. Così come ho spiegato molto lungamente cos'è accaduto con l'Università di Torino e qual è stato l'iter che ci ha portati a questa questione, certamente non bella, ma sicuramente l'unica degna del ruolo della Regione Piemonte nei confronti delle altre istituzioni e non soltanto di ripetizione di vecchie storie di subalternità rispetto ad altri poteri.
Mi aspettavo che in questa seduta fossero sollevati altri tre argomenti. Uno è stato sollevato ed è quello dei manager. Noi abbiamo fatto delle scelte di non manager. Io ho detto in Commissione proprio al Consigliere Calligaro: "Io ci credo proprio che devono arrivare i manager nella sanità". Se avessi avuto la possibilità di scegliere fra tutti i manager, probabilmente ne sarebbero arrivati molti di più, ma abbiamo dovuto scegliere fra quei quattrocentotrenta, non fra altri.
Che cos'è la polemica del dire: "non avete i manager". Abbiamo scelto quelli che ritenevamo utili inserire nell'attuale situazione complessa.
Ascoltate cosa chiede l'Università per le proprie sedi con triennio clinico. Non chiede affatto dei manager e meno che mai dei manager che arrivino soltanto dal privato. Chiede solo delle persone che abbiano comprovate capacità nel settore sanitario, ed è giusto che sia così in questa delicata fase di passaggio.
Per quanto riguarda i rapporti con le Università invece di rigirare sempre la solfa che abbiamo bisticciato con l'Università, nessuno si è accorto di quello che sta dietro a questa polemica, cioè del ruolo del nostro rapporto con l'Università e con la Facoltà di Medicina e del futuro delle Molinette e della sanità dell'area torinese: è questo che è in gioco.
Come mai questo conflitto ha trovato una rottura proprio nel momento in cui si doveva nominare il Direttore generale che avrebbe avuto ben più poteri degli ex Commissari straordinari? Perché di fronte ad un Direttore generale i rapporti con l'Università sarebbero radicalmente cambiati e cambieranno radicalmente.
Il conflitto d'interesse che esiste e che è sano tra Regione ed Università e che si è manifestato con la non intesa su quella nomina ha questo motivo: è tutto politico, è tutto di programmazione sanitaria del futuro del nostro rapporto con la Facoltà di Medicina. Su questo però non uno spunto.
Così come nessuno spunto sull'altra questione che ritengo fondamentale.
Quando ero all'opposizione lo dicevo sempre: le nostre Commissioni consiliari non hanno gli strumenti per valutare l'attività della Giunta e l'attività delle UU.SS.LL., delle Aziende, per poi non prendere soltanto per oro colato oppure come materiale da rifiutare quello che arriva dalla Giunta.
La Giunta si sta organizzando, checché ne dica la Consigliera Vetrino con i suoi funzionari, il meglio che abbiamo, che è di ottimo livello, e con altri che riterrà opportuno avvicinare per organizzare questo tipo di controllo. Spero che il Consiglio voglia fare altrettanto.
Con la nuova legge sull'applicazione del DL n. 29 e dei nuovi poteri che il Consiglio può avere, ritengo che il Consiglio possa effettivamente monitorare l'attività dei Direttori generali per contribuire, alla fine dell'anno, con la propria attività di censura o di verifica, all'esame dei Direttori generali. Questo è quello che dobbiamo fare: esaminare quello che hanno fatto, quello che hanno ottenuto in termini di risultati, di garanzia dell'assistenza pubblica e di competitività nel settore sanitario.
Speravo si potesse parlare anche di questo in Consiglio regionale; non ce n'è stato spazio, ma sicuramente nei mesi che ci rimangono ci sarà l'occasione.



PRESIDENTE

A questo punto possiamo passare all'esame dei vari ordini del giorno.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 765 presentato dai Consiglieri Majorino e Masaracchio, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che le notizie diffuse dai quotidiani torinesi - sul presupposto di obiettivi riscontri - relativamente ai criteri che hanno presieduto alla nomina dei Direttori generali delle Aziende ospedaliere hanno ingenerato nell'opinione pubblica la sensazione che la Giunta regionale abbia operato all'insegna della 'spartizione' disciplinata dal noto 'Manuale Cencelli' rilevato che numerosi sono i ricorsi al TAR del Piemonte proposti da candidati esclusi avverso i provvedimenti di nomina in questione: provvedimenti che - essendo tutti ventotto identici e 'fotocopia' sono violatori di una elementare regola di comportamento e di motivazione degli atti amministrativi emessi dalla Pubblica Amministrazione ritenuto che in questa situazione motivi di serietà politica e di correttezza amministrativa impongono che la Giunta si avvalga della regola dell'autotutela impegna la Giunta 1) a revocare - in via d'urgenza - i ventotto provvedimenti di nomina dei Direttori generali delle Aziende ospedaliere 2) a nominare - provvisoriamente - Commissari straordinari 3) a formulare al Consiglio regionale del Piemonte - unico organo competente in materia - una motivata proposta di nomina dei Direttori generali di cui trattasi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 5 voti favorevoli, 21 contrari e 11 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).
Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 766 presentato dai Consiglieri Goglio e Gallarini, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che le notizie diffuse dagli organi di informazione - sul presupposto di obiettivi riscontri - relativamente ai criteri che hanno presieduto alla nomina dei Direttori generali delle Aziende ospedaliere hanno ingenerato nell'opinione pubblica la sensazione che la Giunta regionale abbia operato all'insegna della 'spartizione' rilevato che numerosi ed apparentemente fondati sono i ricorsi al TAR del Piemonte proposti da candidati esclusi avverso i provvedimenti di nomina in questione: provvedimenti che - essendo tutti ventotto identici e 'fotocopia' - violano la elementare regola di comportamento e di motivazione degli atti amministrativi emessi dalla Pubblica Amministrazione ritenuto che in questa situazione motivi di serietà politica e di correttezza amministrativa impongono che la Giunta si avvalga della regola dell'autotutela, trattandosi di dirigenza impegnata ad amministrare circa 6.300 miliardi all'anno relativi all'intera sanità della nostra Regione impegna la Giunta 1) a convocare immediatamente un Consiglio regionale aperto sull'intera questione sanitaria del Piemonte 2) a revocare - in via d'urgenza - i ventotto provvedimenti di nomina dei Direttori generali delle Aziende ospedaliere 3) a nominare - provvisoriamente - Commissari straordinari 4) a formulare al Consiglio regionale del Piemonte una motivata proposta di nomina dei Direttori generali di cui trattasi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 5 voti favorevoli, 21 contrari e 9 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).
Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 767 presentato dai Consiglieri Germanetto e Porcellana, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che le notizie diffuse dai quotidiani torinesi - sul presupposto di obiettivi riscontri - relativamente ai criteri che hanno presieduto alla nomina dei Direttori generali delle Aziende ospedaliere hanno ingenerato nell'opinione pubblica la sensazione che la Giunta regionale abbia operato all'insegna della 'spartizione' disciplinata dal noto 'Manuale Cencelli' rilevato che numerosi sono i ricorsi al TAR del Piemonte proposti da candidati esclusi avverso i provvedimenti di nomina in questione: provvedimenti che - essendo tutti ventotto identici e 'fotocopia' sono violatori di una elementare regola di comportamento e di motivazione degli atti amministrativi emessi dalla Pubblica Amministrazione ritenuto che in questa situazione motivi di serietà politica e di correttezza amministrativa impongono che la Giunta si avvalga della regola dell'autotutela impegna la Giunta 1) a revocare - in via d'urgenza - i ventotto provvedimenti di nomina dei Direttori generali delle Aziende ospedaliere 2) a nominare - provvisoriamente - Commissari straordinari 3) a formulare al Consiglio regionale del Piemonte - unico organo competente in materia - una motivata proposta di nomina dei Direttori generali di cui trattasi 4) a valorizzare manager provenienti anche dal privato 5) a convocare una seduta del Consiglio regionale 'aperto', al fine di esaminare il problema Sanità e Direttori generali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 4 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).
Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 772 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Bosio e Pozzo, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte viste le modalità con le quali si è proceduto alle nomine dei Direttori generali delle Aziende sanitarie visto in particolare che è stata deliberata una spesa di oltre 400 milioni per ricercare i migliori candidati a tale incarico attraverso la valutazione di ditte specializzate visto che i risultati di tale lavoro non sono stati tenuti in conto se non in minima parte visto che le deliberazioni di nomina sono tutte identiche e non motivano scelte contrastanti con i risultati dell'incarico affidato per la scelta dei migliori candidati invita l'Assessore Enzo Cucco a prendere atto che l'impostazione prescelta per la nomina dei Direttori generali attraverso la deliberazione di incarico per la ricerca dei migliori candidati è fallita con evidente spreco di denaro pubblico chiede conseguentemente che l'Assessore Enzo Cucco si dimetta data l'estrema rilevanza negativa di questa esperienza per la Regione Piemonte".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 8 voti favorevoli, 23 contrari e 6 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).
Pongo infine in votazione l'ordine del giorno n. 768 presentato dal Consigliere Vaglio, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che i criteri con i quali si è proceduto alle nomine dei Direttori generali delle UU.SS.LL. piemontesi sembrerebbero, in base alle notizie apparse sulla stampa, divergenti con i risultati dell'analisi effettuata dalle cinque società specializzate alle quali è stato commissariato l'incarico considerato inoltre che tali notizie hanno creato nell'opinione pubblica l'impressione che tali nomine siano state il frutto di prenotazioni politiche rilevato che nei giorni immediatamente successivi alle nomine in oggetto candidati esclusi hanno presentato numerosi ricorsi al TAR del Piemonte evidenziato che i ventotto provvedimenti di nomina risultando tutti identici, 'a fotocopia', violano una regola elementare relativa al procedimento e alla motivazione degli atti amministrativi della Pubblica Amministrazione ritenuto che nella situazione descritta, motivi di serietà politica e di correttezza amministrativa impongono di assumere un atteggiamento di autotutela impegna la Giunta regionale a revocare immediatamente i ventotto provvedimenti di nomina provvedendo a nominare provvisoriamente dei Commissari straordinari ed invita la Giunta a formulare al Consiglio regionale del Piemonte una motivata proposta di nomina dei Direttori generali delle UU.SS.LL.".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 4 voti favorevoli, 25 contrari e 3 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

In merito al punto 45) all'o.d.g. si distribuiscano le schede per le seguenti nomine.


Argomento: Nomine

Commissione regionale in materia di commercio su aree pubbliche (legge n. 112/91 e artt. 13, 14, 15 DM n. 248/93). Nomina di due dei tre esperti supplenti previsti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Grazia Aimone e Ignazio Scuzzarella.


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di commercio su aree pubbliche (legge n. 112/91 e artt. 13, 14, 15 DM n. 248/93). Nomina di uno dei tre membri supplenti previsti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Bruno Giraudo.


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali in materia di commercio su aree pubbliche Provincia di Torino (legge n. 112/91 e artt. 13, 14, 15 DM n. 248/93). Nomina di tre membri supplenti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Garazia Aimone, Virgilio Virano e Ignazio Scuzzarella.


Argomento: Nomine

Collegio dei Revisori dell'Azienda di Promozione Turistica - APT del Canavese (art. 8 L.R. n. 12/87). Sostituzione dei signori Pollono e Rosotto.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Giuseppe Di Claudio.


Argomento: Nomine

Commissione tecnico-consultiva in materia di coltivazione di cave e torbiere (art. 6, L.R. n. 69/78). Sostituzione del signor Buffa di Perrero Carlo (esperto supplente in pianificazione territoriale).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Massimo Camussi.


Argomento: Nomine

Ente di Gestione del Parco naturale del Monte Fenera (L.R. n. 12/90) Consiglio Direttivo. Sostituzione del signor Romano Gaetano (esperto in materia geologica).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Luigi Foglino.


Argomento: Nomine

Commissione tecnico-consultiva per l'ordinamento dei servizi di analisi cliniche (art. 18 L.R. n. 55/87). Sostituzione dei signori Vercellino Eugenio e Colongo Oliaro Piergiorgio (membri scelti fra i Primari a tempo pieno dei servizi pubblici di laboratorio di analisi).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Giuliana Mancini e Carlo Perazzi.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,10)



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