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Dettaglio seduta n.328 del 17/01/95 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Calligaro, Coppo, Cucco e Montabone.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge non vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

e) Questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma quinto, della legge regionale n. 13/90 "Disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi civili"


PRESIDENTE

Comunico che in data 4/1/1995 ho ricevuto dalla Pretura circondariale di Asti il testo dell'ordinanza emessa dal Pretore in data 20/12/1994 con cui si dichiara rilevante e non manifestamente infondata la "Questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma quinto, della L.R. 26/3/1990 n. 13 (Disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi civili) per violazione degli artt. 25 e 117 della Costituzione". Pertanto si sospende il giudizio in corso e si ordina la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale affinché si pronunci su tale questione.
Copia dell'ordinanza è disponibile presso la Segreteria del Consiglio regionale.


Argomento: Gruppi consiliari

f) Nuova denominazione Gruppo consiliare PSI-Partito Socialista


PRESIDENTE

Comunico inoltre che il Gruppo consiliare PSI-Partito Socialista dall'1/1/1995 ha mutato il nome in Gruppo dei Socialisti Italiani. Il Presidente del Gruppo è il Consigliere Giuseppe Bara.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

g) Adesione del Consigliere Mollo alla Federazione Laburista


PRESIDENTE

Dò lettura della lettera inviatami in data 23/12/1994 dal Consigliere Mollo: "Come è noto, recentemente è stata costituita in sede nazionale la Federazione Laburista.
Poiché la Carta dei principi adottata e le nuove modalità di adesione e di partecipazione coincidono con i valori che hanno sempre ispirato la mia militanza politica, ho deciso di aderirvi e di dare il mio contributo per concorrere all'affermazione in Italia di un più ampio raggruppamento politico di ispirazione laburista.
Pur collocandomi all'interno del polo progressista, in passato e in più occasioni ho cercato di lavorare per costruire un coordinamento dell'area laica riformista ed ambientalista anche all'interno del Consiglio, sempre convinto che attraverso questo strumento si potesse concorrere a determinare una più vasta unione democratica per una vera alternativa alle coalizioni di centro-destra.
Persisterò in questo sforzo anche da questa mia nuova posizione e continuerò, semmai con maggiore determinazione, a dare il mio fattivo contributo.
Peraltro avranno il mio appoggio tutti i provvedimenti che concorreranno ad uno sviluppo ragionato del Piemonte e in particolare quelli interessanti il mondo del lavoro, dell'ambiente, dei servizi ai cittadini e la solidarietà sociale.
Certamente sosterrò questa maggioranza a cui ho aderito con convinzione sia come soggetto attivo del polo progressista sia come parte dell'accordo di maggioranza.
In questa occasione però non posso mancare di sottolineare che, al di là del programma concordato, permangono difficoltà di confronto sia all'interno del polo progressista sia all'interno della maggioranza, in particolare sulle grandi questioni che interessano il futuro della Regione.



PRESIDENTE

Poiché non mi ritengo aggiuntivo alle politiche e alle decisioni né del PDS né del PPI e né dei loro accordi, per l'avvenire, in sede consiliare valuterò proposte e provvedimenti in piena autonomia, così come non mancherò di assumere iniziative corrispondenti ai principi ispiratori della Carta della Federazione Laburista nel primario interesse dei cittadini della Regione Piemonte in cui sono stato chiamato ad operare".
La lettera si conclude pregando il Presidente del Consiglio di darne comunicazione all'aula, cosa che ho testé fatto.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Chiedo l'attenzione del Consiglio, in particolare dei Capigruppo, per valutare alcune questioni connesse all'ordine dei lavori.
In merito alla problematica della nomina dei Direttori generali delle UU.SS.LL. sono stati presentati i seguenti documenti: ordine del giorno dei Consiglieri Majorino e Masaracchio ordine del giorno dei Consiglieri Goglio e Gallarini ordine del giorno dei Consiglieri Germanetto e Porcellana.
I sottoscrittori di questi tre documenti hanno chiesto l'iscrizione degli stessi all'o.d.g. della seduta odierna e la relativa discussione.
Poiché l'Assessore Cucco mi aveva precedentemente chiesto il congedo per questa mattina, propongo, per evitare discussioni in assenza dell'Assessore, di convocare una Conferenza dei Capigruppo per le ore 14 nel corso della quale verranno posti i problemi. Qualora la Conferenza dei Capigruppo non accogliesse la proposta di iscrizione e discussione, resta salvo il diritto dei proponenti di proporla all'apertura dei lavori della seduta pomeridiana. Questo per non prevaricare un diritto che il Regolamento riconosce.
Come già anticipato nella Conferenza dei Capigruppo, il Consigliere Chiezzi richiede l'anticipazione del punto 42) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 759 presentato dallo stesso Consigliere ed altri relativo all'appoggio dichiarato dall'Assessore Cucco alla campagna referendaria sulla sanità.
Per la stessa ragione, cioè l'assenza dell'Assessore Cucco, propongo di unificare l'esame di questo documento e di portarlo alla Conferenza dei Capigruppo. Anche in questo caso, qualora il Consigliere Chiezzi non avesse soddisfazione, resta salvo il diritto, ai sensi del Regolamento, di porre le questioni sotto il profilo procedurale in apertura della seduta pomeridiana.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marchini; ne ha facoltà.



MARCHINI Sergio

Per parte nostra, non c'è alcuna obiezione a rendere più scorrevoli i lavori del Consiglio. Faccio però presente che, da parte del sottoscritto ed altri Consiglieri, è stato presentato un ordine del giorno (che tale non potrebbe essere chiamato), che suggerisce un incontro tra la III Commissione e il mondo del commercio. Sarebbe il caso di affrontare tale questione oggi, perché, non essendoci da parte dei proponenti alcun intento dilatorio, nel senso che il testo resta tale e viene licenziato, non si tornerebbe in Commissione, ma ci sarebbe un incontro di natura informativa.
Questo è lo spirito del nostro documento. E' evidente che per poter rispettare l'impegno assunto con la Giunta di esaminare l'argomento martedì prossimo, l'incontro deve avvenire nell'arco di sette giorni. Quindi, in positivo o in negativo, una decisione va presa entro oggi.



PRESIDENTE

Infatti, il Consigliere Marchini ha presentato un ordine del giorno connesso alla deliberazione n. 1062, che reca: "Legge n. 426/71 - DM n.
375/88 - Indicazioni programmatiche e di urbanistica commerciale per la redazione dei piani comunali di cui all'art. 11 della legge n. 11/6/1971 n. 426 per il rilascio dei nulla osta per le grandi strutture di vendita di cui agli artt. 26 e 27 della legge 11/6/1971, n. 426".
Questo è un argomento del quale mi avevate già parlato. Se il Consigliere Marchini non ha nulla in contrario, procederei all'iscrizione all'o.d.g. alle ore 14. In questo caso, presa la decisione, il voto sarà rapidissimo, per cui si potrebbe esaminare il documento immediatamente prima dell'eventuale discussione sulla sanità.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta comunicazione da parte del Presidente della Giunta regionale circa le annunciate inchieste giudiziarie sulla nomina dei Direttori generali delle UU.SS.LL.


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà



CHIEZZI Giuseppe

Pochi giorni or sono, su un quotidiano, comparve la notizia che a seguito delle nomine dei Direttori delle Aziende sanitarie, la Magistratura aveva aperto un'inchiesta. Nella prima riunione dei Capigruppo che seguì chiesi al Presidente della Giunta regionale se questa notizia corrispondesse al vero; il Presidente mi disse che così non era e che nulla era a conoscenza dell'Amministrazione regionale.
Successivamente a quella riunione dei Capigruppo, comparve nuovamente su un altro quotidiano, la notizia che le indagini da parte della Magistratura proseguivano; ieri sera, il TG3 ha dato notizia che le indagini della Magistratura continuano.
Si pone dunque un problema, Presidente Brizio: di queste notizie sarebbe bene che il Consiglio venisse informato tempestivamente, non solo in forma passiva, ma - proporrei - in forma attiva, nel senso che la curiosità e l'esigenza di sapere se corrisponde al vero questa notizia dovrebbe anche promuovere, da parte della Giunta regionale, l'accertamento dei fatti.
Con questo voglio dire che, come Consigliere regionale, non mi permetto di approfondire tale questione in seno alla Magistratura; però, il Presidente della Giunta regionale dovrebbe, se è in grado di comprendere l'importanza della questione, rendere - come promotore e non su richiesta di un Consigliere - tempestivamente al Consiglio ogni notizia ed informazione, che può derivare da interessamenti diretti, che istituzionalmente penso il Presidente della Giunta possa avere.
E' vero o non è vero che sono in corso indagini della Magistratura? Penso che tutti i cittadini, e i Consiglieri regionali in particolare debbano avere una risposta chiarificatrice in quest'aula e su questioni di questo genere debbano assumersi l'impegno solenne di non limitarsi a leggere i giornali, ma di porsi come parte attiva e promotrice dell'accertamento dei fatti, visto che possono riguardarci da vicino.
Chiedo dunque al Presidente della Giunta regionale di svolgere una comunicazione su questa vicenda.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

L'ho detto ripetutamente in sede di Capigruppo: personalmente non ho notizie di alcuna inchiesta. Poiché sono il Presidente della Giunta regionale, non posso che dire questo: i giornali hanno parlato tante volte di inchieste della Magistratura, ma noi, ufficialmente, non abbiamo notizia alcuna in proposito, e desidero dirlo con molta chiarezza. Ci sono dei ricorsi al TAR da parte di singoli; c'è stato certamente, da parte di alcuni Consiglieri, l'invio di qualche documentazione, credo anche alla Procura della Repubblica; può darsi che, d'ufficio, la Procura della Repubblica avvii un'indagine, ma di questo io non ho notizia.
Non credo che il Presidente della Giunta debba assumere un'iniziativa in proposito, perché esiste il segreto istruttorio e l'autonomia della Magistratura; non ritengo assolutamente opportuno dover prendere delle iniziative in proposito.
Quando avrò notizie - l'ho detto e ripetuto in sede di Conferenza dei Capigruppo non mancherò di riportarle immediatamente al Consiglio.


Argomento: Commemorazioni

Comunicazione della scomparsa dell'ex Consigliere regionale Carlo Borando


PRESIDENTE

Devo comunicare ancora una notizia, purtroppo molto triste.
E' mancato l'ex Consigliere Carlo Borando, che è stato in quest'aula per molti anni. I funerali si svolgeranno oggi; credo sia doveroso e molto sentito che il ricordo del Consigliere Borando venga fatto la prossima settimana (peraltro penso potremo avere la presenza dei familiari).
Adesso comunque vi inviterei ad un minuto di silenzio.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Informo che una delegazione del Consiglio, composta dai Consiglieri Beltrami, Nerviani, Masaracchio e Gallarini, si recherà alle esequie che si terranno oggi nel primo pomeriggio.


Argomento: Province - Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame progetto di legge n. 500: "Prime norme di attuazione dell'art. 5 della legge 18/3/1993, n. 67, recante disposizioni in materia sanitaria e socio-assistenziale - Restituzione alle Province competenze relative alla tutela della maternità ed infanzia ed assistenza ai ciechi e sordomuti"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 500, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Bortolin, che ha facoltà di intervenire.



BORTOLIN Silvana, relatrice

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "La legge 18/3/1993 n. 67 'Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 18/1/1993 n. 9 recante disposizioni in materia sanitaria e socio-assistenziale', sancisce, all'art. 5, la restituzione alle Province delle funzioni assistenziali già di loro pertinenza alla data di entrata in vigore della legge n. 142/90 ed attribuisce alle Regioni la competenza a normare le modalità di esercizio di tali funzioni.
La L.R. n. 24/92 in attuazione della legge n. 142/90 aveva previsto il trasferimento alle UU.SS.LL. sia delle funzioni che specifiche norme attribuivano alle Province, sia delle funzioni che alcune Province esercitavano facoltativamente e tradizionalmente nel settore dell'assistenza.
Il disegno di legge regionale, che si sottopone all'approvazione, norma la restituzione alle Province delle sole competenze relative alla tutela della maternità e dell'infanzia e all'assistenza ai ciechi e sordomuti poiché si ritiene tuttora valida l'attribuzione ai Comuni singoli od associati delle prestazioni a favore dei disabili.
Per quanto concerne le modalità di esercizio delle funzioni riattribuite, il disegno di legge regionale non individua volutamente tali modalità, poiché la realtà organizzativa delle sei Province piemontesi si presenta estremamente diversificata, anche se prevede che la gestione delle competenze debba privilegiare, di norma, il regime convenzionale.
Si ritiene infatti che i Comuni singoli od associati, quali unici enti gestori di tutte le funzioni socio-assistenziali, siano i soggetti più idonei a garantire ai cittadini prestazioni omogenee a parità di bisogni.
L'art. 5 del disegno di legge regionale, che si sottopone all'approvazione, norma gli aspetti finanziari inerenti le funzioni relative alla tutela della maternità e dell'infanzia. Come è noto, infatti la legge n. 698/75 ha trasferito le funzioni già di competenza dell'ONMI in capo a Regioni, Province e Comuni, e ha istituito un apposito fondo statale da ripartirsi tra le Regioni le quali, a loro volta, devono assegnare alle Province e ai Comuni le somme necessarie all'esercizio delle funzioni ad essi attribuite (v, art. 10, quinto comma, legge n. 698/75).
Per quanto attiene alle funzioni relative ai ciechi e ai sordomuti non è prevista alcuna norma finanziaria, poiché i fondi relativi vengono erogati alle Province direttamente dallo Stato.
L'art. 6 del disegno di legge regionale modifica il quarto comma della L.R. n. 24/92 e prevede che le risorse già utilizzate dalle Province per l'espletamento delle funzioni facoltative in favore dei disabili psichici e che, ai sensi della L.R. n. 24/92, vengono dalle Province stesse trasferite alla Regione, siano ripartite tra i Comuni singoli od associati secondo i criteri definiti nella deliberazione annuale di riparto del fondo regionale socio-assistenziale, e siano consolidate a consuntivo 31/12/1990 con le variazioni determinate dai trasferimenti erariali".
Desidero comunque svolgere una brevissima relazione aggiuntiva. Si tratta di attuare la legge n. 67/93, che detta disposizioni in materia sanitaria e socio-assistenziale.
Il disegno di legge in approvazione prevede la restituzione alle Province delle sole competenze relative alla tutela della maternità e dell'infanzia e all'assistenza ai ciechi e ai sordomuti.
L'entità del trasferimento prevista per il 1995 dovrebbe aggirarsi attorno al miliardo e mezzo.
Riteniamo i Comuni singoli od associati i soggetti più idonei a garantire ai cittadini le prestazioni omogenee a parità di bisogni, e per questa ragione nel disegno di legge proponiamo di lasciare ai Comuni l'attribuzione delle prestazioni ai disabili.
Il disegno di legge non indica le modalità di esercizio delle funzioni poiché le realtà organizzative delle sei Province, più le due costituende (il Verbano Cusio Ossola e la Provincia di Biella), sono estremamente diversificate; nel disegno di legge viene comunque prevista come soluzione ottimale il convenzionamento tra Provincia e Comuni, anche per la gestione dei servizi riassegnati alle Province, nel rispetto della legislazione nazionale.
Il disegno di legge norma anche gli aspetti finanziari di riassegnazione dei fondi statali attribuiti alla Regione a copertura dei servizi di tutela della maternità ed infanzia e la riattribuzione dei fondi per l'assistenza ai ciechi e ai sordomuti, poiché i fondi sono, di fatto già erogati alle Province direttamente dallo Stato.
Per i disabili psichici, il disegno di legge propone che i fondi siano trasferiti dalle Province alla Regione e dalla Regione riassegnati ai Comuni.
Questa è, in sintesi, la sostanza del disegno di legge che mettiamo in discussione ed in approvazione del Consiglio regionale purtroppo con estremo ritardo. Si tratta di un provvedimento da approvare e da rendere operante con urgenza per mettere a norma una legge nazionale del 1993.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 33 voti contrari 2 astensioni 4.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Calligaro: al comma primo, sopprimere le parole "di norma, oppure direttamente".
La parola all'Assessore Rossa.



ROSSA Angelo, Assessore regionale

La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 6 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 26 voti contrari 2 astensioni 2.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 26 voti contrari 2 astensioni 2.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 26 voti contrari 2 astensioni 2.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5- Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 26 voti contrari 2 astensioni 2.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 26 voti contrari 2 astensioni 2.
L'art. 6 è approvato.
Prima di passare alla votazione dell'intero testo della legge, ha la parola l'Assessore Rossa.



ROSSA Angelo, Assessore regionale

Ringrazio il Consiglio per l'attenzione che finalmente stamane ha prestato a questa legge, che ha un iter piuttosto lungo e che va a sistemare una legislazione confusa, con alti e bassi dal 1990, per la legge n. 142 che ha tolto e ha ridato competenze alle Province.
La collega Bortolin ha annunciato nella relazione che sono state avviate soluzioni per risolvere il contenzioso in atto tra la Regione e le Province del Piemonte. Quindi, sono grato per l'attenzione.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 35 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Esame progetto di legge n. 487: "Norme sulla pubblicità dei prezzi e delle caratteristiche degli alberghi e delle altre strutture turistico ricettive"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 487.
La parola al relatore, Consigliere Mollo.



MOLLO Francesco, relatore

Illustre Presidente, egregi Consiglieri, la legge 25/8/1991 n. 284, con la liberalizzazione dei prezzi del settore turistico e gli interventi di sostegno alle imprese turistiche ha introdotto una profonda innovazione nel sistema turistico italiano. La legge citata infatti supera il regime dei prezzi amministrati e recepisce i principi sulla libertà di impresa e di iniziativa economica e sulla libera concorrenza.
L'unico obbligo posto dalla legge n. 284 del 1991 a carico degli operatori è quello di comunicare alla Regione, ai soli fini della pubblicità, i prezzi di pernottamento delle strutture alberghiere ed i prezzi dei servizi turistici delle altre strutture ricettive.
Si rende tuttavia necessaria una legge regionale, la cui proposta è oggi in esame, per definire alcuni aspetti normativi che non potevano essere disciplinati con una semplice circolare di organizzazione procedurale.
Viene previsto che i prezzi, liberamente determinati, vengano comunicati all'Azienda di Promozione Turistica competente per territorio entro l'1 ottobre di ogni anno.
Si stabilisce inoltre che assieme ai prezzi debbano essere comunicate le informazioni sulle caratteristiche delle attrezzature e dei servizi della struttura ricettiva.
Le comunicazioni dovranno essere fatte alle Aziende di Promozione Turistica sulla base di appositi moduli predisposti dalla Regione, per consentire la raccolta uniforme delle informazioni in modo da trattarle con sistemi informativi.
E' altresì prevista la pubblicità di prezzi nelle strutture ricettive per una chiara informazione del turista con l'ausilio di apposite tabelle predisposte e diffuse dalla Regione, da affiggere nel locale di ricevimento e cartellini da mettere nelle camere su cui devono essere riportati chiaramente i prezzi dichiarati. Permane comunque la possibilità di praticare prezzi inferiori a quelli dichiarati per: gruppi di almeno dieci persone, ospiti che soggiornino per un numero di giorni superiore a 15 bambini di età inferiore a 12 anni, guide ed accompagnatori, offerte integrate ed offerte promozionali.
Grande importanza è attribuita dalla proposta di legge alla chiarezza e trasparenza del rapporto tra operatore e turista. L'articolo ove si tratta delle possibili deroghe precisa altresì che i gestori delle strutture ricettive debbono rispettare le norme e le condizioni del contratto di ospitalità stabilite da normative comunitarie nazionali e regionali.
La vigilanza è demandata al Comune sede dell'esercizio, che ha altresì il compito di ricevere i reclami mossi dai clienti. Le stesse APT sono chiamate a relazionare al Comune qualora accertino la violazione, ed è sempre al Comune che sono devoluti i proventi delle sanzioni amministrative da applicare in caso di inadempienza. Gli importi fissati vanno da un minimo di 50.000 lire ad un massimo di un milione, a seconda dell'infrazione rilevata. In caso di reiterate infrazioni, il Comune pu procedere alla sospensione dell'autorizzazione di esercizio della struttura ricettiva.
Si propone inoltre, quale norma di coordinamento, l'abrogazione dell'articolo riferito alla denuncia e pubblicità dei prezzi della legge regionale, la n. 31/85, in materia di disciplina delle strutture ricettive extra-alberghiere che, in quanto tali, ricadono pienamente nella categoria considerata dal disegno di legge in esame. Tale disegno si colloca in stretta relazione con l'altro provvedimento posto all'esame dell'aula inerente la nuova classificazione delle aziende alberghiere, che anche in Commissione ha trovato un momento di trattazione comune in sede di consultazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Se ho capito bene si parla di prezzi pubblicizzati dalla Regione. Penso che ci siano già leggi che obbligano ed impongono l'esposizione dei prezzi non solo per quanto riguarda il turismo, perché sarebbe una discriminazione illogica: la legge deve valere per tutti, quindi chiunque è tenuto ad esporre i prezzi.
Diffuso dalla Regione vuole dire a spese della Regione; penso che invece l'interessato debba sentire prima di tutto il dovere di esporre i prezzi che vengono già concordati in sede di Commissioni apposite (Camere di commercio, ecc.). Quindi non capisco il motivo per cui ci debba essere una legislazione particolare per il turismo e per gli alberghi, visto l'obbligo generale.
Piuttosto l'argomento sul quale insisto sempre, è che non c'è il controllo: troppa gente non espone i prezzi e continua a non esporli perch si sa, siamo in Italia, basta offrire qualche cosetta a chi di dovere per far diventare meno tassativo l'obbligo di esporre i prezzi.
Ecco perché queste leggi speciali rassomigliano alle grida, e non grida, manzoniane. Quindi, mi asterrò.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bosio.



BOSIO Marco

Vorrei intervenire brevemente per rimotivare le ragioni del nostro voto contrario.



PRESIDENTE

Aveva detto astensione.



BOSIO Marco

Astensione, va bene.



PRESIDENTE

Io glielo ricordo perché lei voleva "rimotivare".



BOSIO Marco

Sì, astensione, voto contrario. Sulla questione delle tariffe alberghiere continuiamo ad assistere non solo alle normalissime violazioni di cui parlava il Consigliere Bodrero, ma ad una specie di Far West di tariffe, di variazioni consentite anche da queste disposizioni, alle quali non è assolutamente detto che seguano obblighi di qualità effettiva del servizio prestato. Ci sarà poi un'altra legge che meglio definirà le qualità effettive dei servizi, però è un'altra legge, è un'altra cosa.
Sulle tariffe assistiamo a situazioni del tutto incontrollabili. E' troppo facile dire: "E' il mercato!". Quello che emerge con molta forza è che tendenzialmente vengono favorite le permanenze del turismo di massa organizzato dalle grandi (o meno grandi) compagnie. Tale turismo pu avvalersi di formidabili sconti di costo nominale delle camere d'albergo e dei servizi, mentre viene formidabilmente punito il singolo turista o alloggiatore negli alberghi.
Le differenze tra le tariffe individuali e le tariffe praticate a gruppi e comitive organizzati dalle compagnie di viaggio sono abissali, e a questo non si accompagna alcun elemento discriminante la qualità. La qualità resta pessima sia per i grandi gruppi organizzati sia per il singolo individuo.
L'assenza di mediazione su questo terreno è grave; la Regione si limita a registrare l'esigenza di comunicare le tariffe entro determinati periodi alle varie associazioni, ma tutto questo non serve a definire se ci si muove nella direzione di un miglioramento qualitativo dei servizi e quantitativo dell'accesso turistico ed alberghiero.
Da queste motivazioni scaturisce la nostra astensione non positiva sul disegno di legge.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, possiamo procedere alla votazione dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 23 astensioni 8.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 23 astensioni 8.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 23 astensioni 8.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 23 astensioni 8.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 23 astensioni 8.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 23 astensioni 8.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 23 astensioni 8.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 23 astensioni 8.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 23 astensioni 8.
L'art. 9 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 30 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Corsi e scuole musicali

Esame progetto di legge n. 469: "Modifiche alla L.R. 3/9/1991, n. 49 'Norme per il sostegno delle attività formative nel settore bandistico, corale strumentale, delle Associazioni, Scuole ed Istituti Musicali nella Regione Piemonte'"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 7) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 469.
La parola al relatore, Consigliere Foco.



FOCO Andrea, relatore

Le modifiche che vengono presentate, e che sono contenute nella proposta di legge in esame, sono ritenute necessarie, perché da una parte facilitano la pratica applicazione della L.R. n. 49/91, e dall'altra servono a migliorare il funzionamento della legge stessa.
Infatti, dopo questi primi tre anni di operatività della legge regionale, che si possono definire sperimentali, sono state riscontrate nella gestione della legge numerose difficoltà applicative che hanno suggerito la necessità di apportare alcune modifiche che certamente non mutano il contenuto e lo spirito della norma in esame, ma chiariscono meglio alcuni punti che nei rapporti con l'esterno avevano dato luogo a dubbi interpretativi e avevano creato errate aspettative nell'ente richiedente i contributi ed altre volte ancora alcuni enti hanno inoltrato richieste i cui contenuti erano al di là delle finalità perseguite dalla legge.
Tutto questo ha suggerito opportune modifiche che sono state elaborate in un primo momento da un Gruppo di Consiglieri e, quasi contestualmente anche dall'Assessorato competente all'istruzione.
Stante questa situazione si è ritenuto opportunamente di lavorare nella competente VI Commissione del Consiglio, operando di concerto mediante esame, verifica sia delle modifiche indicate dai Consiglieri proponenti che delle modifiche suggerite dall'Assessorato all'istruzione. Il lavoro è stato svolto con la piena collaborazione di tutti e si è concluso apportando alla legge n. 49/91 le modifiche che illustro, dandone anche succintamente la motivazione e la nuova stesura degli articoli che sono risultati maggiormente modificati.
All'art. 1, commi primo e secondo, sono state apportate alcune modifiche ritenendo necessario elencare le grandi famiglie organologiche degli strumenti musicali, perché si sono verificati problemi di interpretazione nella parte concernente la possibilità di istituzione di corsi strumentali.
All'art. 2, comma secondo, è stato aggiunto il punto c) che chiarisce la durata dei componenti la Commissione e prevede che l'incarico non è immediatamente rinnovabile. Questa modifica aggiunta è stata ritenuta necessaria in quanto la norma attuale in merito non indica alcuna previsione.
L'art. 4, comma quarto, è stato modificato al fine di evitare i problemi che si sono riscontrati al momento di formare le classi del secondo anno in poi; si è preferito, infatti, seguire il metodo normalmente usato nelle scuole di ogni ordine e grado sul territorio nazionale.
Al comma quarto dell'art. 9 della legge, anzitutto si è provveduto alla correzione dell'errore essendosi rilevato che era stato scritto "ciclo" anziché "anno" e si è chiarito, inoltre, quale debba essere la soglia minima di presenze per l'ammissione allo scrutinio indicata, peraltro nelle circolari esplicative.
Il comma secondo dell'art. 11 della legge è stato sostituito per chiarirne meglio il contenuto. Infatti il biennio preparatorio ha generato equivoci in quanto è stato inteso come a se stante e non complementare ai corsi professionali.
Si è provveduto, inoltre, ad eliminare in generale dalla legge la parola "e teorico", in quanto la teoria è ricompresa nel programma di attuazione dei corsi stessi.
Si è ritenuto opportuno, infine, modificare alcune date della legge per allineare la prevista scadenza alla legge regionale di contabilità.
Infatti, ad esempio tra gli adempimenti della Regione, è prevista l'adozione da parte della Giunta regionale della deliberazione di assegnazione a pagamento contributi entro il 31 dicembre di ogni anno, che contrasta con l'assunzione di impegni di spesa da deliberare entro il 30 novembre come da legge regionale.



PORCELLANA FRANCESCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero per dichiarazione di voto.



BODRERO Antonio

Personalmente sono contrario a tutto ciò che riguarda la musica, le bande, ecc., perché non si fa alcuna distinzione tra la musica generica e la musica popolare piemontese in lingua piemontese o nei suoi dialetti, la quale è praticamente ignorata e quindi combattuta.
Per la musica generica si spendono soldi, mentre essa è già un'attività privilegiata; viviamo in un'epoca di inflazione musicale, i suoni, i rumori e le immagini a valanga ci annegano e ci asfissiano. Inoltre vi sono già alcuni pittori finanziati dalla Regione.
Per me sono tutti quattrini sprecati, mentre non ci sono iniziative per quella che è la vera cultura piemontese, la lingua e i dialetti della Nazione piemontese.
Quindi, le ragioni per il voto contrario sono anche troppe.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cerchio.



CERCHIO Giuseppe

Le battute che il collega ha test' indicato, per motivare ragioni negative ad una razionalizzazione della legge regionale, oggetto della relazione del collega Foco, mi spingono a fare la seguente battuta: in realtà non capisco come la musica "piemontese" non rientri nella musica popolare oggetto di attività bandistica e corale. Si tratta quindi di musica sostanzialmente nata da un substrato culturale, che è innanzitutto regionale, popolare e piemontese.
Attraverso questa normativa, la musica vuole essere in qualche modo riconosciuta, perché in molte comunità piemontesi il complesso musicale bandistico, la corale, la filarmonica è - e per fortuna esiste - ancora uno dei pochi presidi di aggregazione per il mondo giovanile e non, che trova attraverso la valorizzazione delle arti espressive anche più sofisticate il suo riconoscimento.
Per queste ragioni, e per le motivazioni introdotte dal relatore Consigliere Foco, con attenzione ed entusiasmo il Gruppo del Partito Popolare vota a favore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore regionale

Farò un intervento brevissimo, in quanto la relazione del Presidente della Commissione è assolutamente precisa e compiuta. Intervengo per precisare che desidero, come Giunta, ringraziare la Commissione e il suo Presidente in particolare, per il lavoro svolto in modo eccellente: in tempi rapidi ha adeguato alcune imperfezioni che vi erano.
In secondo luogo, tengo a sottolineare che il lavoro di educazione musicale, non solo, come ha detto molto bene il Consigliere Cerchio, non trascura la tradizione popolare, ma ci inserisce in una sensibilità europea nella quale la musica, l'educazione alla musica è fondamentale per una formazione completa dell'individuo.
Proprio in questi giorni in Assessorato con alcuni amici, anche del Comune di Torino e di altri Comuni, si è discusso sulla possibilità di sperimentarla anche nelle scuole.
Quindi mi pare che questa legge, che era già una buona legge, raggiunga una completezza e un'attenzione che era necessaria e che gran parte della Commissione ha riconosciuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Germanetto.



GERMANETTO Michelino

Sono favorevole al disegno di legge, in quanto recepisce alcune istanze presentate da alcuni Comuni.
Come ex amministratore del Comune di Cherasco e come componente della Provincia di Cuneo, ho notato che diversi Comuni sono favorevoli, in quanto le corali sono molto apprezzate.
Per questi motivi anch'io sono favorevole a questa proposta.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 astensioni 2.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 astensioni 2.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 astensioni 2.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 astensioni 2.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 astensioni 2.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 astensioni 2.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 astensioni 2.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 astensioni 2.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 astensioni 2.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 astensioni 2.
L'art. 10 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 35 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere.
La legge è approvata.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento: Norme generali sull'agricoltura - Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Esame progetto di legge n. 501: "Disciplina dell'agriturismo"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 501, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Penasso, che ha pertanto la parola.



PENASSO Alfredo, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, il fenomeno 'agriturismo' è la diretta conseguenza di un'esigenza di evasione e di ritorno ad un contatto diretto con la natura, con l'ambiente, le tradizioni, i modi di vita più rilassati in una dimensione di spazio-tempo che privilegia i bisogni psicologici ed integrativi della personalità rispetto a quelli operativi e tecnologici della civiltà urbana.
La diffusione dell'agriturismo sul territorio nazionale è piuttosto difforme: i dati forniti dalle associazioni di categoria mostrano come in alcune Regioni si possano contare migliaia di aziende, mentre in altre il fenomeno è praticamente assente. La maggiore concentrazione si riscontra in Trentino-Alto Adige e nell'Italia centrale (Toscana, Marche e Umbria), dove esso rappresenta ormai una realtà di consolidate tradizioni.
L'attività agrituristica, viceversa, è da poco comparsa in Piemonte; ne deriva una scarsa diffusione quantitativa: nel 1992, secondo le associazioni di categoria, risultavano ad esse iscritte ed attive in Piemonte 134 aziende, su un totale nazionale superiore alle 3.200 unità.
Anche nella nostra Regione, tuttavia, si registra una tendenza all'espansione. Al luglio 1993 risultavano attive 211 aziende (pur considerando la diversità delle fonti) a significare una crescita non indifferente rispetto al dato prima esposto.
In Piemonte l'agriturismo si è sviluppato come evoluzione naturale dell'attività agricola più vivace e profondamente radicata nel territorio: infatti è rilevante nelle zone ad economia agricola forte ed altamente specializzata, con caratteri ambientali di alto pregio come le Langhe, il Roero e il Monferrato.
La collocazione geografica delle aziende agrituristiche piemontesi vede quindi prevalere le province di Asti e di Cuneo, dato che la maggior parte di esse sono situate nel territorio delle Langhe e del Monferrato, aree che paiono particolarmente vocate, per le tradizioni enogastronomiche e le caratteristiche paesaggistiche, a questo tipo di attività.
La maggior parte delle aziende è situata in collina (circa il 60%) anche se una parte non trascurabile si trova nelle vallate alpine (poco più del 30%), mentre sono pochi i casi riscontrati nelle aree di pianura.
Senza dubbio l'esistenza di situazioni locali favorevoli assume un'importanza determinante. E' difficile pensare ad un'attività agrituristica di successo in un territorio povero di tradizioni e privo di attrattive particolari.
L'agriturismo non può avere in s' elementi positivi se non è immerso in un contesto che ne costituisce l'identità e ne giustifica l'esistenza.
Questo contesto non comprende solamente le caratteristiche strettamente ambientali, ma anche altre attrattive quali le tradizioni, l'arte, la presenza di prodotti tipici.
In Piemonte questo è particolarmente evidente nelle Langhe, territorio in cui si concentra un substrato favorevole, costituito dalle tradizioni gastronomiche ed enologiche, dalla struttura geografica e dalla presenza di rilevanti testimonianze storiche ed architettoniche, oltretutto filtrate ed arricchite attraverso interpretazioni letterarie che ne hanno certamente rafforzato l'immagine nel pubblico. Il turismo enogastronomico, in queste zone, è fenomeno di lunga tradizione ed oggi apprezzato, grazie all'azione dei media e di fonti informative specializzate, anche da una crescente clientela estera.
La macroscopica carenza di questa attività integrativa nella maggior parte del territorio piemontese è caratterizzata dal suo scarso sviluppo sul piano ricettivo che indubbiamente penalizza quella che dovrebbe essere un'espansione dell'offerta turistica tradizionale; infatti solo il 40 delle aziende agrituristiche piemontesi offre ospitalità ricettiva a fronte di una schiacciante maggioranza che somministra pasti e bevande.
L'esperienza maturata con la L.R. 17/8/1989, n. 50, 'Disciplina e sviluppo dell'agriturismo' ha fatto prendere coscienza che il futuro dell'agriturismo è legato allo sviluppo della ricettività e non alla somministrazione.
L'esigenza di un aggiornamento della disciplina dell'agriturismo è sentita da operatori ed associazioni del settore ed è tutto sommato un segno di maturazione dello stesso.
Il disegno di legge in esame è stato ampliamente dibattuto in Commissione e sottoposto all'esame delle associazioni economiche di categoria. Gli elementi innovativi in esso contenuti sono in primo luogo la sua caratteristica di disciplina del segmento. Lo sviluppo e i relativi interventi a sostegno sono stati demandati a strumenti appropriati quali i fondi strutturali comunitari. Inoltre sono state apportate ulteriori integrazioni ed innovazioni nella definizione dell'attività agrituristica al fine di consentire ad associazioni e consorzi tra agricoltori di esercitare l'attività anche attraverso proficui scambi dei prodotti delle rispettive aziende.
Ovviamente, l'attività agricola deve comunque sempre essere principale rispetto a quella agrituristica e sarà misurata in termini di tempo-lavoro dedicato, e non più in relazione al fatturato come per il passato.
Si è avvertita, peraltro problema sollevato anche in fase di consultazione, la necessità di implementare, tramite la nuova normativa, la consistenza dell'alloggio agrituristico, aumentandone le capacità ricettive fino a 25 posti letto, proprio per supportare uno sviluppo del segmento e dare la possibilità soprattutto a quelle aziende che si sono specializzate nel turismo scolastico o giovanile di operare in modo adeguato. Specifiche deroghe di ordine logistico sono inoltre previste per tale tipo di turismo e per la ricettività agrituristica in alpeggi, malghe e baite siti ad altitudini superiori ai 1.000 metri. Analoghe valutazioni hanno condotto a fissare il numero massimo di persone cui somministrare i pasti.
Si è peraltro consolidata durante il dibattito la convinzione che il turismo che fonda sull'agriturismo non sia contrapposto ma, piuttosto complementare a quello che utilizza le ordinarie strutture ricettive unicamente una visione limitata dell'insieme può portare a valutazioni diverse. La Commissione nell'affidare all'approvazione dell'aula il disegno di legge di riordino della materia intende pertanto affermare come solo la crescita complessiva di tutti i segmenti del settore possa fornire una risposta qualitativa adeguata al consolidamento ed all'incremento del turismo nella nostra Regione".
Colleghi Consiglieri, vorrei soltanto mettere in evidenza che non si tratta di una nuova legge sull'agriturismo, ma della modifica di una legge preesistente, che dopo alcuni anni di attività ha evidenziato necessità di modificazione e di adeguamento, coerentemente alle attuali esigenze ed ai problemi relativi al turismo e all'agriturismo.
Ovviamente, la nuova legge all'art. 9 abroga la vecchia legge n. 50 sull'agriturismo.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 24 astensioni 6.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 24 astensioni 6.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 24 astensioni 6.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 24 astensioni 6.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 24 astensioni 6.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 24 astensioni 6.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 24 astensioni 6.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 24 astensioni 6.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 24 astensioni 6.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 24 astensioni 6.
L'art. 10 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 30 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Enti strumentali - Enti di sviluppo e organismi fondiari

Esame progetto di legge n. 522: "Soppressione dell'Ente di Sviluppo Agricolo del Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 10) dell'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 522.
La parola al relatore, Consigliere Mandrino.



MANDRINO Pier Giuseppe, relatore

Su questo progetto di legge la Commissione si è espressa in modo unanime interpretando correttamente la proposta della Giunta.
Si tratta di un provvedimento indispensabile per razionalizzare il settore della spesa nell'agricoltura e credo che dovrebbe essere accolto senza obiezioni ed osservazioni da parte di alcuno.
Gli unici tentativi di ridiscussione sono stati fatti da parte delle Organizzazioni sindacali per quanto riguarda l'inquadramento del personale.
C'è da tenere presente che è prevista la ricollocazione di tutto il personale nell'organico della Regione con criteri che successivamente sono stati accettati anche da parte delle Organizzazioni sindacali del settore.
Credo sia sufficiente questa breve relazione, perché il testo della legge è talmente semplice che non richiede altri commenti.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 astensioni 6.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 astensioni 6.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 astensioni 6.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 Emendamento presentato dall'Assessore Ferraris: dopo l'ultimo comma aggiungere il seguente comma quarto: "4. Per lo svolgimento delle incombenze di liquidazione, il Commissario liquidatore si avvale di personale, prevalentemente del disciolto Ente individuato con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta degli Assessori al personale e all'agricoltura".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 6 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 4, come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 astensioni 6.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 Emendamento presentato dal Consigliere Carletto: al fondo del comma primo aggiungere le parole "e l'art. 2 della L.R.
10/12/1979, n. 70" (ciò per completare le abrogazioni di tutte le leggi radice e modificative, riguardanti l'ESAP).
Tale emendamento viene accolto dalla Giunta; lo pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 6 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 5, come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 astensioni 6.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 astensioni 6.
L'art. 6 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Lombardi.



LOMBARDI Emilio

Signor Presidente, desidero sottolineare al Consiglio che con il disegno di legge che ci accingiamo ad approvare sciogliamo l'Ente di Sviluppo Agricolo del Piemonte, cosa di non secondaria importanza.
Approvare l'articolato e l'intero testo senza sottolineare al Consiglio che con il disegno di legge si abroga una presenza di rilievo nelle vicende della Regione Piemonte dagli anni '70 sino ad oggi, avrebbe significato non riconoscere l'importanza di una presenza come un punto di riferimento per l'intera agricoltura della nostra Regione.
Alcune iniziative degli anni '70 hanno nel tempo dimostrato che l'agricoltura si muove, si modifica, si sviluppa: cambiano i bisogni e i riferimenti; per cui, quello che era valido e necessario per l'agricoltura degli anni '70-'80, non lo sarà per l'agricoltura degli anni a venire.
L'Ente di Sviluppo in molti momenti ha operato bene; si sono susseguiti amministratori che hanno dedicato all'Ente impegno e capacità.
Ritengo quindi di doverli ringraziare per quello che di positivo sono riusciti a fare per l'agricoltura piemontese.
Un'ultima annotazione, che non vuole avere contenuti polemici: sono lieto che oggi si arrivi ad una conclusione unitaria per quel che riguarda l'abrogazione dell'Ente di Sviluppo, abrogazione che probabilmente nel passato non è avvenuta perché alcune forze politiche si atteggiavano in maniera diversa. Prendo invece atto con soddisfazione che oggi la convinzione di dover modificare la presenza organizzativa nel settore agricolo è maturata in tutto il Consiglio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Riba.



RIBA Lido, Assessore regionale

All'esiguità dell'articolato, fa riscontro la quantità significativa della materia agricola e non, che è sottesa all'attività storicamente svolta dall'Ente di Sviluppo.
Desidero ricordare in modo particolare l'attività svolta nel settore della programmazione con la costruzione dei Piani agricoli zonali; la gestione, certamente meno fortunata, di attività agro-industriali, che ne ha gettato le basi per il rilancio con interventi significativi rivolti a tutto il campo dell'agricoltura.
Si è trattato di un'iniziativa opportuna, soprattutto per il campo della sperimentazione, della ricerca e dell'attivazione di nuove modalità di produzione agricola.
Mi associo alle espressioni pronunciate dal collega Lombardi, perché le ritengo congrue; la valutazione sul grosso lavoro svolto dall'Ente di Sviluppo ci porta ad individuare le linee di una strategia che rimane importante.



(Brusìo in aula)



RIBA Lido, Assessore regionale

Mi rendo conto che la materia può apparire esigua, e quindi non vi voglio intrattenere più di tanto, ma chiederei ugualmente due minuti di attenzione.
L'agricoltura è parte dell'economia piemontese e quindi si deve misurare con le grandi sfide dell'economia interna e di quella internazionale.
Nei prossimi anni si presenterà il problema di raggiungere livelli tecnologici per avere una certa competitività non solo sul mercato interno ed europeo, ma anche sul mercato internazionale.
La decisione di sopprimere l'Ente di Sviluppo potrebbe apparire in contrasto con questa esigenza, ma in effetti non è così. L'economia agricola piemontese non può più essere gestita da un ramo di attività della Regione in una specie di organizzazione pubblicistica, ma deve essere acquisita come un elemento fondamentale dell'organizzazione d'impresa direttamente da parte delle aziende agricole. In altre parole introdurre tecnologie, conoscenze, informazioni scientifiche nel sistema produttivo agricolo è un elemento fondamentale per raggiungere congrui livelli di competitività.
In futuro, non ci potremo più permettere di sentir dire: "Gli olandesi producono a prezzi migliori"; "I danesi sono più avanti"; "I tedeschi hanno una migliore attrezzatura". Questo tipo di argomentazioni è di carattere provinciale ed evidenzierebbe un modo di ragionare pietistico ed insufficiente.
L'agricoltura italiana, e quella piemontese in particolare, deve avere la capacità di competere con tutti gli altri sistemi agricoli europei ed internazionali, come tutte le altre economie agricole.
Questo implica un'organizzazione diretta a livello aziendale; la soppressione dell'ESAP va anche nella direzione di una razionalizzazione della spesa regionale.
Allo stato attuale, cioè prima della soppressione dell'ESAP, sono circa 70/80 le persone che si dedicano alle attività di ricerca ed assistenza tecnica gestite direttamente dalla Regione. Credo che tale numero sia assolutamente insufficiente, e che comunque non debba essere amministrato direttamente dalla Regione.
La capacità operativa deve essere messa a disposizione delle aziende agricole; l'impresa è comune, e credo lo sarà maggiormente in una gestione più privatistica, con degli innalzamenti (se è possibile) della qualità fornita come supporto dai livelli regionali. Deve però essere una gestione in cui le responsabilità siano condivise.
Per questi motivi la soppressione dell'Ente di Sviluppo va nella direzione di un'evoluzione della materia, di una razionalizzazione della spesa regionale, non intesa come riduzione - anzi, in questo campo dovremmo incentivare gli investimenti - ma come una ridistribuzione su tutto il sistema produttivo agricolo regionale.
Concludo ringraziando sentitamente e profondamente, a nome della Giunta, tutti gli operatori tecnici, i dirigenti, i Presidenti, il Commissario nominato ultimamente, e quanti nell'Ente di Sviluppo hanno operato in questi anni. Il loro contributo alla crescita dell'economia agricola regionale è stato significativo, costante ed importante. Li ringrazio ed auspico che la nuova impostazione possa corrispondere pienamente alle nostre aspettative, che vanno nella direzione di una semplificazione delle procedure, in modo da consentire l'aumento degli impegni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

La mia dichiarazione di voto è provocata dall'intervento apprezzabile del collega, Assessore Riba. Poiché ha dato una lezione di liberalismo vorrei che l'Assessore Riba conoscesse la consequenzialità che ci aspettiamo da quello che ha detto.
Anche se siamo sicuramente d'accordo nel considerare superata una cultura in cui si immaginava una specie di "patronage" da parte dell'istituzione rispetto ai processi produttivi, che poi è degenerata com'è fisiologico, senza andare a cercare responsabilità soggettive o politiche - dobbiamo rilevare che il salto che facciamo oggi è rilevantissimo, ma deve essere radicale.
Sostanzialmente diciamo che non prestiamo più un'attività finalizzata allo sviluppo, alla ricerca ed alla modernizzazione, perché questo fa parte della cultura d'impresa. Quindi, immaginiamo una non presenza delle istituzioni; cosa che non è. Il problema è il binocolino con cui cercheremo di leggere quello che verrà fatto consequenzialmente, se paradossalmente verranno messe a disposizione risorse e supporti per una modernizzazione dello sviluppo e una competitività maggiore. Ma questo attiene alla singolarità dell'imprenditore, non del sistema, perché non è il sistema che ha la capacità di investire in ricerche e modernizzazione, ma è il singolo imprenditore.
Stiamo molto attenti affinché l'uso delle risorse finalizzate a questo processo non diventi la mano morta dell'impresa - mentre adesso era in qualche misura la mano morta dell'istituzione del sistema - e di soggetti i quali potrebbero utilizzare le risorse per operare scelte rispetto alle quali non hanno né la cultura né la vivacità né la capacità.
Rischiamo quindi di incentivare un fenomeno drogato di ricerca di modernizzazione e di sviluppo operato dall'impresa, nel senso che è la sola conseguenza della disponibilità di risorse e di supporti.
Ci auguriamo che la Giunta e l'Assessore sappiano, ancora in questa legislatura, dare il segnale che il significato è di tipo esponenziale, nel senso che si cerca di accentuare e di rendere più efficace un bene del quale dobbiamo verificare l'esistenza nel mondo, e che non possiamo pensare di costruire noi.
Quindi, non si può ipotizzare un sistema in cui quello che prima veniva fatto come risultato, adesso viene fatto come sostegno in termini indifferenziati, perché questo rappresenterebbe un passo indietro e comporterebbe un uso distorto delle risorse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Voterò a favore, perché è forse la prima volta in questa legislatura che si abolisce un ente pubblico. Finalmente si accetta un principio ovvio anche se purtroppo, per una deformazione mentale, si è confuso il compito della giustizia con lo statalismo e con il pubblicismo, che è esattamente il contrario della giustizia, perché fa sorgere enormi sperequazioni e privilegi.
Voglio ricordare che è molto più importante, nonostante sia importantissima questa soppressione, esigere che l'agricoltura sia finalmente biologica ed ecologica, e cioè che non si continuino a produrre sostanze cancerogene attraverso l'allevamento in massa di centinaia di migliaia di polli.
Penso che i Verdi, gli ecologisti dovrebbero insistere molto su questo trattamento bestiale in senso negativo e disumano.
Lo stesso vale per quei bovini che, finché vivono, vengono legati e non si muovono più; si tratta di animali malati che non possono portare che malattie.
Questo penso sia il primo problema da affrontare nel campo dell'agricoltura.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 40 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Commercio

Esame progetto di legge n. 517: "Entrata in vigore del primo piano di attività di cui alla L.R. 12/7/1994, n. 23 relativa a 'Modifiche ed integrazioni alla L.R. 25/3/1985, n. 21 in materia di tutela e difesa del consumatore'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 517, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Foco.



FOCO Andrea, relatore

La legge in esame ha una valenza transitoria e riguarda l'attuazione della recente legge n. 23 approvata a luglio 1994 in materia di tutela e difesa del consumatore.
La legge citata introduce, nella normativa vigente in materia di tutela del consumatore, un piano di attività per definire: gli indirizzi di attuazione, i criteri per la scelta dei progetti e dei programmi di attività da incentivare, le priorità di intervento. Tale piano, ai sensi di legge, è adottato dal Consiglio regionale entro la fine del mese di ottobre dell'anno precedente al periodo di riferimento, su proposta della Giunta che si avvale del parere della Consulta regionale per la difesa del consumatore.
Detta Consulta, ai sensi dell'art. 5 della legge n. 23/94, deve essere ricostituita ed i tempi tecnici sono tali da non consentire la predisposizione della proposta programmatica in tempi utili per l'approvazione del piano di attività da parte del Consiglio.
Occorre infatti istituire l'Albo delle Associazioni dei consumatori (dal quale sono individuati i rappresentanti delle Associazioni della Consulta stessa) e richiedere le designazioni agli enti aventi diritto alla rappresentanza. Tenuto conto del fatto che i tempi tecnici non consentono la predisposizione del primo piano triennale (1995/1997) entro la data ricordata, si rischia di non poter sostenere le attività sia dell'Amministrazione regionale sia delle Associazioni dei consumatori, così come quella dei Comuni e delle Province, nel corso del 1995.
Occorre poi dar tempo agli aventi diritto di poter fare richiesta di contributi sulla base degli indirizzi e criteri stabiliti dal citato atto del Consiglio regionale; la norma vigente infatti, art. 8 della L.R. n.
23/94, prevede che tali soggetti debbano presentare le richieste entro il 31 ottobre dell'anno precedente a quello del periodo di svolgimento dei programmi e delle iniziative.
Infine si propone che la Giunta regionale deliberi i contributi entro 60 giorni dalla presentazione delle richieste, mentre i tempi stabiliti dall'attuale norma sono di 60 giorni dall'approvazione del bilancio annuale di previsione.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi di carattere generale, procediamo con l'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 30 astensioni 1.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 30 astensioni 1.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 30 astensioni 1.
L'art. 3 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 42 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
La legge è approvata.


Argomento: Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 470: "Modifica dell'art. 6 della L.R. 14/1/1992 n. 3 'Istituzione della Riserva naturale orientata delle Baragge'" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Il punto 12) all'o.d.g., che prevede l'esame del progetto di legge n.
470, è rinviato in Commissione.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame progetto di legge n. 380: "Integrazione della L.R. 28/12/1992, n. 60 'Sottoscrizione del primo aumento di capitale della Società Consortile Centro Agro-Alimentare di Torino CAAT s.c.p.a.'" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 13) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 380.
La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Potremmo discutere questo punto, perché è andato avanti l'accordo di programma. Non vedrei difficoltà.



PRESIDENTE

Dò per letta la seguente relazione, iscritta da molto tempo, il cui relatore era il Consigliere Zanoletti: "Signori Consiglieri, sulla base di un disegno di legge predisposto dalla Giunta regionale nella seduta del 22/4/1992, il Consiglio approvò la legge regionale n. 60/92, recante la sottoscrizione della quota di pertinenza regionale dell'aumento di capitale della società CAAT s.c.p.a.
in tempi che non hanno consentito la relativa esecuzione, per l'intervenuta chiusura dell'aumento stesso.
Problema - quello dei tempi della sottoscrizione - che è risultato comune anche agli altri azionisti pubblici (Città e Provincia di Torino) di talché il Consiglio di amministrazione della società ha approvato un ulteriore aumento del capitale per consentire tali sottoscrizioni.
Poiché, peraltro, la legge regionale n. 60/92 reca esplicito riferimento all'aumento scaduto, si è reso necessario predisporre l'allegato disegno di legge che estende ad aumenti successivi a quello del 21/12/1991 l'autorizzazione alla sottoscrizione".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
In merito a questa proposta di aumento del capitale del Centro Agro Alimentare, mi pare che anche in altre occasioni si prendesse questo riferimento per aggiornare gli intendimenti della Regione Piemonte in ordine alla sostanza dell'attività della società stessa. Questi provvedimenti non sono semplici atti di valore strettamente economico.
Presidente Brizio, è indubitabile che nulla è più aleatorio, in questo momento, del futuro del CAAT. In Commissione ne abbiamo parlato diverse volte e anche di recente. Si è verificata un'assenza di decisioni del tutto evidente in merito alla realizzazione del Centro Agro-Alimentare.
L'area è impegnata ancora oggi dall'attività della Servizi Industriali.
Attività per la quale da tempo è stata messa in moto una serie di iniziative da parte del Comune di Torino, della Provincia di Torino per rilocalizzarla. Non vi è però alcuna garanzia. Uno degli elementi da discutere, prima di effettuare aumenti di capitale che danno per scontato che la realizzazione del Centro Agro-Alimentare ci sarà, deriva proprio dal dubbio sulla permanenza della Servizi Industriali in quell'area. Questa presenza consente l'insediamento di un Centro Agro-Alimentare? Si tratta di capire se vi sono ipotesi praticabili e realistiche di spostamento della Servizi Industriali in altre aree.
Di queste ipotesi chi si è fatto carico? Cosa ha fatto la Regione? Quali siti vengono indicati? Entro quanto tempo la Servizi Industriali viene spostata? Allora, quando la Presidente ha previsto la possibilità di discutere subito questo punto, ho sollevato il problema. Lo risollevo formalmente in aula. Sul Centro Agro-Alimentare non sono il solo a sostenere queste ipotesi. Sono in compagnia di diversi altri Consiglieri, di cui uno è oggi in veste di Assessore, con il quale ho firmato numerosi ordini del giorno che sollecitavano di affrontare questo problema in termini congrui, prima di assumere ogni iniziativa. Adesso questo Consigliere è diventato Assessore in una Giunta. Chiedo alla Presidente del Consiglio, come rapporto di reciproca cortesia, se non sia possibile svolgere questi argomenti alla presenza dell'Assessore Cucco per capire se sia mutato qualcosa nella situazione del Centro Agro-Alimentare o se sia esattamente com'era. In tal caso valutare tutti insieme (almeno i firmatari di interpellanze e di ordini del giorno) le posizioni da assumere nei confronti di una decisione che non è per nulla burocratica, ma dà per scontato un aumento di capitale per una società di cui non si intravvede un chiaro futuro.
Se così non è, prima di effettuare questo aumento di capitale occorrerebbe che la Giunta - se ha delle notizie (cosa che alle Commissioni è ignota) - venisse in Commissione e facesse, così come richiesto dalla II e dalla V Commissione, una comunicazione sull'argomento e successivamente si facesse un aumento di capitale.
Decidere prima un'inversione dei termini del problema! Prima si decide di aumentare il capitale e poi si decide che cosa fare della società! Se avete le idee chiare venite in Commissione, si discuta il futuro del CAAT e successivamente l'aumento del capitale potrà essere discusso anche in Consiglio! Fatte queste considerazioni chiedo di sospendere l'esame del provvedimento per una riflessione comune su questa vicenda, eventualmente sino ad una riunione di Commissione in cui la Giunta venga a relazionare su questo fatto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Invero su questa questione, oltre ai dibattiti che si sono svolti in aula a seguito di interpellanze, si è discusso anche molto in Commissione.
I lavori di questa Commissione però si sono fermati a prima di giugno. Il Consigliere Chiezzi diceva: "di recente"; in realtà si è discusso in II Commissione prima che questa fosse scissa in due rami di competenza filiando la V. Nelle discussioni fatte in Commissione era emersa con molta evidenza l'esigenza di chiarire due questioni.
Una è quella richiamata dal collega Chiezzi che riguarda la possibilità e l'agibilità delle aree, delle procedure urbanistiche, dei finanziamenti per poter procedere agli appalti realizzativi dell'opera, la cui esigenza è ben manifesta, almeno nei suoi termini originali, da vent'anni; infatti del trasferimento dei Mercati Generali di Torino si parla dagli anni '70.
La questione dell'agibilità e della disponibilità di queste aree, sotto i vari profili formali e reali, pone il problema dell'allontanamento della Servizi Industriali da tale area. Questo è un filone di problema che va chiarito.
L'altra questione da chiarire riguarda l'atteggiamento della Regione Piemonte - in questa sede dico la Giunta, ma voglio dire, per il significato e l'importanza del problema, il Consiglio regionale nei confronti di normative legislative e procedure nazionali che hanno portato ad una vicenda non solo burocraticamente inefficace nel senso che non abbiamo risolto i problemi, ma anche degenerata sulla base della sovrapposizione delle competenze che il livello nazionale ha fatto nei confronti del livello regionale.
Le vicende sono note a tutti e sono state anche molto spiacevoli. Credo non si possa analizzare la questione del CAAT se contemporanemente non assumiamo le iniziative politiche necessarie per modificare il rapporto che si è stabilito con il livello nazionale.
Quindi, un primo livello riguarda i comportamenti politici passati che non vanno cancellati perché se sono stati posti in essere un motivo c'era ma vanno cancellate le procedure e le volontà che hanno presieduto quel tipo di ingerenza nazionale sulle competenze regionali. L'altro livello riguarda l'agibilità delle aree e delle procedure urbanistiche.
Sotto questo profilo approvo l'aumento di capitale come l'intenzione positiva della Regione di portare avanti la realizzazione di questo Centro.
Capisco però anche la domanda del Consigliere Chiezzi, perché il ritardo non sta nell'aumento di capitale, ma in altre questioni.
Quindi, se riconsiderassimo il tutto organicamente, cioè questione politica, questioni procedurali e urbanistiche e aumento di capitale, non perderemmo del tempo, ma si potrebbe avere un'informativa in Commissione per non impegnare il Consiglio nel corso dei suoi lavori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, non sono partigiano dell'una o dell'altra tesi, per sono convinto che su questa materia quanto più si riflette e si approfondisce, meglio è.
Devo però prendere atto che in un Consiglio regionale, sempre più distratto, poco attento, impegnato sempre in decisioni di grandissima importanza che investono le generazioni future, si lasciano passare delle dichiarazioni come quelle del Consigliere Rivalta, che a me sembrano ampiamente opinabili, anche se rispettabili: non riconoscere che la politica dei centri agro-alimentari attiene allo scenario nazionale.
Caro Presidente Brizio, abbiamo preso atto che proprio da parte di questa Giunta ci è stato chiesto in Commissione di rinunciare al CAAT, su richiesta del Comune di Torino, per largire i soldi al Comune di Torino per la realizzazione della metropolitana.
Presidente Brizio, non voglio polemizzare su questo, lo ricordo solo per evidenziare che la verità sta nel mezzo.
Non si tratta di una competenza esclusivamente dello Stato, ma questo non significa che debba diventare una struttura mercantile di Torino.
Questo è un intervento regionale, e quindi dobbiamo misurare il nostro modo d'essere rispetto al problema, cioè se questo unico centro agro alimentare di primo livello che realizziamo in Piemonte è finalizzato al rilancio dell'agricoltura e del sistema agro-alimentare nel suo complesso europeo, nazionale e regionale, avendo al centro la Regione come soggetto decisore, ma in uno scenario più vasto.
Se non abbiamo ben presente che questo è lo scenario e che la ricaduta è sui Comuni interessati, rischiamo di capovolgere la linea di approccio al problema. Immaginare che deve essere un problema di Torino, che si deve collocare al meglio all'interno delle esigenze di un sistema agro alimentare piemontese, nazionale e comunitario, è sbagliato.
La scala degli argomenti da affrontare a mio modo di vedere è di questa natura.
Chiedo scusa ai colleghi che ho interpellato quasi come portatori di una tesi; ho estremizzato per far capire loro il rischio al quale andiamo incontro.
Lo Stato aveva proposto di disegnare un certo numero di centri agro alimentari, attraverso i quali pervenire alla razionalizzazione e al rilancio del sistema agro-alimentare. Ma in Italia la cultura agro alimentare è inesistente! Tant'è che c'è difficoltà a far capire che la grande distribuzione, per larga parte, è un pezzo del sistema agro alimentare, non è un sistema del mondo finanziario. La debolezza del sistema della grande distribuzione italiana deriva dal fatto che questa viene fatta dai sistemi finanziari, mentre, ad esempio, la grande distribuzione francese viene fatta dai produttori, che non sono le cooperative.
Chiedo scusa al Presidente Brizio, ho solo ricordato che rinunciare al Centro Agro-Alimentare per sostenere un'esigenza del Comune e rifiutare la strategia nazionale mi sembrano questioni rispetto alle quali dobbiamo trovare la giusta collocazione.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Vi dirò subito che penso di accettare la richiesta di fare un'informativa in Commissione, anche perché manca l'Assessore Coppo che ha seguito la vicenda.
Pensavamo di portare avanti l'aumento di capitale in quanto sono cambiate molte cose: il ricorso al TAR è caduto per incompetenza e, nel complesso, il progetto è stato inserito - dopo quella fase dialettica nell'accordo di programma.
Si è fatto un accordo di programma anche con le Amministrazioni interessate, Provincia e Comuni, quindi c'è una situazione per cui si potrebbe procedere. Comunque ne parleremo in Commissione.



(Commenti del Gruppo di Rifondazione Comunista)



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Sia la Provincia sia i Comuni hanno firmato l'accordo di programma con il Presidente che vi parla, quindi l'accordo di programma è stato firmato.
Sono d'accordo ad un'ulteriore informazione in Commissione, prima dell'aumento di capitale, però la situazione si sta sviluppando per cui non possiamo ritardare di fronte ad un'opera che ha una sua rilevanza ed una sua importanza.
Accedo a questa richiesta, ribadendo tuttavia che su tali questioni si sono fatti dei notevoli passi avanti, ancora nel mese di dicembre.
Ribadisco che la Provincia ha firmato la convenzione, così come i Comuni di Grugliasco e Collegno. La situazione si è sbloccata altrimenti non avrei chiesto questo. Se volete un'ulteriore informativa in Commissione alla presenza dell'Assessore, siamo disposti a darla nell'ambito dei prossimi giorni, in modo da procedere con maggiore consapevolezza.



PRESIDENTE

E' accolto l'invio di un'informativa in Commissione.
Tale informativa avverrà congiuntamente con la III Commissione, con la II Commissione e con la presenza del Presidente o del Vicepresidente della V Commissione.


Argomento: Iniziativa legislativa popolare e degli enti locali

Esame progetto di legge n. 47: "Modifica alla L.R. 21/8/1978, n. 54" presentato dai Comuni di Druento, Fiano, La Cassa, Val della Torre, Vallo Torinese e Varisella in data 6/6/1988 - Esame ordine del giorno di non passaggio ai voti


PRESIDENTE

In relazione al punto 14) all'o.d.g., che prevede l'esame del progetto di legge n. 47: "Modifica alla L.R. 21/8/1978, n. 54", presentato dai Comuni di Druento, Fiano, La Cassa, Val della Torre, Vallo Torinese e Varisella in data 6/6/1988, è stato presentato dal Presidente della Commissione competente, Consigliere Rivalta, un ordine del giorno di non passaggio al voto, in quanto la Commissione ha licenziato il progetto di legge con parere negativo.
La parola al Consigliere Rivalta, Presidente della Commissione.



RIVALTA Luigi

Si è deciso di non affrontare una discussione sul disegno di legge, in quanto è in corso di elaborazione, da parte del Parco della Mandria, il Piano d'area dello stesso. Sarà dunque quella la sede di discussione dei problemi inerenti la questione, attraverso un'elaborazione di pianificazione territoriale ed ambientale da parte del Parco della Mandria che verrà discussa in Consiglio regionale successivamente.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Rivalta, in quanto Presidente della Commissione competente, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la proposta di legge n. 47: 'Modifica alla L.R. 21/8/1978, n. 54' presentata dai Comuni di Druento, Fiano, La Cassa, Val della Torre, Vallo Torinese e Varisella udita la relazione della competente Commissione consiliare, che ha espresso parere non favorevole preso atto delle risultanze del dibattito consiliare delibera il non passaggio al voto della proposta di legge n. 47: 'Modifica alla L.R. 21/8/1978, n. 54'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 28 voti favorevoli e 3 contrari.
Comunico che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per le ore 14 in Sala A.
I lavori del Consiglio riprenderanno oggi pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,10)



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