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Dettaglio seduta n.313 del 09/11/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cavallera, Cucco, Foco e Goglio.


Argomento: Calamità naturali

Comunicazione del Presidente della Giunta regionale in merito agli eventi alluvionali in Piemonte - Presentazione relativi ordini del giorno


PRESIDENTE

La seduta odierna è stata convocata d'urgenza per le questioni attinenti alla calamità naturale abbattutasi sul Piemonte.
Secondo quanto convenuto nella Conferenza dei Capigruppo, dò la parola al Presidente della Giunta per un'informativa.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Ieri mattina, conformemente a regolare convocazione da me ricevuta, ho partecipato, alle ore 11 a Roma, al Consiglio nazionale della Protezione Civile, al quale concorrono anche le Regioni. Ho ricevuto l'invito ad essere personalmente presente il giorno precedente, in occasione dell'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri e del Sottosegretario alla Protezione Civile. La seduta di Consiglio, presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, è stata convocata per affrontare a livello di Protezione Civile il problema dell'alluvione e, nello stesso tempo, perché l'incontro sarebbe stato propedeutico a quello del Consiglio dei Ministri, che sarebbe seguito alle ore 12,30.
Ho partecipato puntualmente all'incontro e non ho difficoltà a riferire. Erano presenti i tecnici di varie Regioni; per quello che riguarda le Regioni più colpite, era presente il Presidente della Regione Liguria, un Assessore della Regione Toscana, un rappresentante della Regione Lombardia e uno della Valle d'Aosta.
In quella sede, è stata svolta una relazione verbale dal Sottosegretario Ombretta Fumagalli sugli interventi esplicati e sulla gravità della situazione; tutti hanno riconosciuto la gravità eccezionale della situazione del Piemonte, sia il Governo sia i colleghi Presidenti di Giunta delle varie Regioni, i quali hanno riconosciuto la specificità della nostra situazione e hanno convenuto che se ne dovesse tenere particolare conto.
Inoltre, si è parlato della quantificazione dei danni, che al momento non è assolutamente possibile. Il Presidente del Consiglio ha parlato di un primo stanziamento di 400 miliardi, che sia io sia i Presidenti e i rappresentanti delle altre Regioni abbiamo giudicato assolutamente insufficiente.
Si è parlato della gestione dell'emergenza. Confortato dall'ordine del giorno votato dal Consiglio ieri mattina, che mi ero fatto inviare via fax e che ho consegnato al Presidente del Consiglio ed al Ministro, e particolarmente dalla parte conclusiva, laddove si dice che la Regione ribadisce la sua capacità operativa ed il suo ruolo, ho chiesto esplicitamente che venisse dato spazio, come nei precedenti decreti ed ancor più se possibile, all'iniziativa e alle responsabilità delle Regioni.
Si è fatto riferimento all'esistenza di sei Regioni danneggiate: tre che già lo sono e tre che ipoteticamente potrebbero esserlo, poiché il corso del Po avrebbe potuto tracimare in altre zone, cosa che non si è verificata. Ho comunque chiesto più poteri e maggiore spazio alla gestione delle Regioni di questa emergenza.
In questa linea sono stato confortato da tutti gli interventi dei colleghi, dal Presidente della Liguria a quello della Toscana: tutti sono stati pienamente concordi su questa linea. La riunione è terminata con grandi assicurazioni.
Ho anche espresso qualche mia valutazione, qualche suggerimento per quello che riguardava i danni dei privati, invitando il Presidente del Consiglio al ricorso al sistema bancario sull'intero territorio. So che se n'è parlato nel Consiglio dei Ministri; se n'è parlato e potrà essere uno dei provvedimenti di agevolazioni per le imprese, nei tassi e nella disponibilità immediata che verranno assunti venerdì. Non so se sarà inserito nel decreto, perché ieri sera il Consiglio dei Ministri è finito con l'approvazione di un decreto che non è noto, se non nelle dichiarazioni che mi sono state fatte verbalmente. Infatti, non è stato consegnato n ieri sera a mia richiesta né stamane; ancora a questo momento, la Presidenza del Consiglio dei Ministri dice che "è in battitura", mentre mi era stato assicurato che l'avrei avuto per le ore 9,30, avendo io detto che ci sarebbe stata una riunione di Consiglio stamane alle ore 9,30.
Terminata la seduta del Consiglio di Protezione Civile, a Palazzo Chigi si è svolta la riunione del Consiglio dei Ministri. Ho partecipato a quella riunione su invito del Ministro Urbani e del Presidente del Consiglio, per vedere la bozza del testo e fornire eventuali valutazioni e suggerimenti.
Vi sono rimasto fino alla fine, parlando con i Ministri che uscivano nonch con il Presidente del Consiglio dei Ministri, ma senza una posizione di rottura nei confronti di alcuno.
Tra l'altro, questa mattina ho ricevuto da tutti i Presidenti telefonate di solidarietà e stiamo concertando un'azione comune con il Presidente della Conferenza dei Presidenti per rivendicare il ruolo delle Regioni che, a mio avviso, viene assolutamente conculcato da questo provvedimento.
Non sto a raccontarvi quanto è avvenuto nel pomeriggio; c'è un testimone - il dottor Lesca - che ho portato con me a Palazzo Chigi, che potrà raccontarvi del mio lavoro ai margini del Consiglio dei Ministri.
Alla fine, siamo arrivati ad una conclusione che, come annunciata - e mi è stata annunciata prima della Conferenza stampa dal Presidente del Consiglio e dal Ministro Maroni - non ritengo né positiva né accettabile se non per il fatto...



(Commenti del Consigliere Vaglio)



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Le spiegherò, Consigliere Vaglio.
Ho formulato delle riserve in attesa delle definizioni da parte del Consiglio di stamane. Faccio presente che quando parlavo in Conferenza avevo molto assenso anche da parte del tuo collega Farassino, che era lì fra il pubblico.
Le conclusioni che mi sono state comunicate sono queste: viene elevato l'importo a 1.200 miliardi, di cui 1.100 si ottengono attraverso la copertura del fiscal drag e 100 attraverso il fondo dell'agricoltura. In un secondo tempo, l'importo viene elevato a 3.000 miliardi attraverso l'utilizzo dei 1.800 miliardi della legge n. 471 - fondi destinati ai mutui dei Comuni per la precedente alluvione.
Tali fondi non possono considerarsi liberi, perché il Consiglio regionale del Piemonte ha votato un Piano di 600 miliardi relativamente a queste opere, che è all'esame - per la parte di competenza - del Bacino del Po e che è già stato trasmesso anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Fondi - ripeto - che non possono considerarsi liberi, a meno che si abbandonino gli interventi in altre zone per attuarli nelle nuove (ovviamente interventi alluvionali, non altre tipologie di interventi).
Il terzo aspetto che mi è stato annunciato è quello delle modalità di gestione. Le modalità prevedono la nomina di una Commissione di Commissari con la direzione del Ministro Maroni e la presenza di due Vice Commissari Matteoli e Radice. In occasione di quel Consiglio dei Ministri non si è fatto il nome del Sottosegretario Fumagalli; il suo nome è stato recuperato in sede di Conferenza stampa. E' stata una dimenticanza: poiché non era presente, il suo nome non era stato inserito. Questo solo perché si abbia il quadro della situazione.
Per quanto riguarda il ruolo delle Regioni, questi Commissari opereranno d'intesa con i Presidenti delle Regioni: questo è l'unico punto di collegamento che esiste con la Regione. Ho detto che, a mio avviso, era penalizzante, che non teneva conto del ruolo delle Regioni e che ciò non era accettabile. Questo l'ho detto prima della Conferenza stampa, e l'ho detto direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro Maroni.
Si è anche parlato di futuri provvedimenti. A questo proposito, il Ministro Dini ha detto che se questa Commissione, con la partecipazione e d'intesa con i Presidenti delle Regioni, avesse dovuto constatare, come noi insistevamo, un complesso di danni di molto superiore alle previsioni avrebbe studiato una forma di finanziamento straordinario, contemplando la possibilità di premere sui contribuenti attraverso una "tassa di solidarietà" o altre forme del genere. Ma su questo non si è deciso.
Alla fine dell'incontro ho manifestato le mie riserve, dopodiché si è svolta la Conferenza stampa; poiché ero l'unico rappresentante di Regione presente ed avevo espresso le mie valutazioni, ho ritenuto di partecipare a tale Conferenza per sentire l'illustrazione del Presidente del Consiglio dei Ministri. Dopo questa illustrazione, mi è parso opportuno chiedere la parola ed intervenire sia per fare delle domande sia per spiegare la mia posizione di Presidente della Giunta regionale del Piemonte, posizione che ritenevo corretta, confortato in queste richieste - come ho detto - dal parere delle altre Regioni.
In sostanza, ho formulato le stesse riserve che formulo a voi; questa è una mia valutazione, ovviamente il Consiglio potrà fare le sue.
La prima riserva riguarda la consistenza dei fondi, che a mio avviso non è adeguata, e soprattutto le modalità di finanziamento perché, a prescindere dalla valutazione politica sull'utilizzazione del fiscal drag per questo evento (che è una valutazione tutta politica), c'è quella tecnico-politica degli altri 1.800 miliardi, che - come già detto - in realtà sono miliardi già assegnati per danni alluvionali (non per altre opere pubbliche) e i cui progetti stanno per partire, avendone finalmente i Comuni avviato la progettazione definitiva.
La seconda osservazione da me formulata riguarda la genericità della questione, cioè il fatto di avere messo insieme le sei Regioni senza differenziarle. Mi è parso un atteggiamento non puntuale, anche in virt del fatto che tutti, anche le Regioni, erano d'accordo su due provvedimenti separati, per tenere conto della specificità della gravità della nostra situazione.
Ma questo è un dato che non è essenziale; quello che è essenziale è il ruolo della Regione. Il ruolo della Regione viene fortemente ridotto da questo provvedimento, e non parlo solo della Regione Piemonte, ma di tutte.
Il ruolo della Regione Piemonte può essere più mortificato, perché la sua situazione è più grave e presenta molti problemi, ma viene mortificato il ruolo di tutte le Regioni perché, contrariamente alle leggi precedenti, la gestione viene di fatto portata a livello centrale, mentre alla Regione rimane solo la partecipazione del Presidente della Giunta ad una Commissione, non come Commissario, bensì per l'intesa con i Commissari.
Su questa posizione e su questo dissenso c'è - ripeto - convergenza di tutti i Presidenti di Giunta delle Regioni. Stamane ho parlato con Arrigoni, con Mori (Presidente della Liguria), con i Presidenti della Valle d'Aosta, dell'Emilia e della Toscana: sono tutti d'accordo sul fatto che ci sia stata un'azione pesante di ridimensionamento del ruolo delle Regioni.
Questo è quanto ho detto, ricevendo segnali contraddittori, ma senza particolare attenzione, se non - devo dirlo - da parte del Presidente del Consiglio, che mi è parso assai preoccupato della critica da me formulata in sede di Conferenza stampa.
Questo il quadro della situazione, molto preciso, molto puntuale, che ieri sera mi ha fatto affermare di non essere d'accordo, riservandomi ogni altra valutazione dopo la seduta consiliare di oggi.
Devo ancora dire che le cose stanno marciando rapidamente: il Ministro Maroni, in veste di Commissario, ha convocato i sei Presidenti delle Regioni interessate domani mattina alle ore 11 ad Asti, in Prefettura, per valutare la situazione ed i provvedimenti da assumere. Faccio rilevare che mentre il Commissario Maroni invia questo telegramma, io ignoro ancora il testo della legge in base al quale egli opera su questo terreno. Avevo chiesto tale testo ieri sera, ma non mi è stato consegnato perché non ancora pronto; mi è stato assicurato che sarebbe stato inviato stamane, ma lo stiamo ancora aspettando.
Voglio dire con molta chiarezza che mi rendo perfettamente conto che dobbiamo fare uno sforzo di grande collaborazione fra i livelli dello Stato. Di fronte all'accaduto dobbiamo superare tutte le posizioni, però ci sono dei limiti insiti nella dignità delle istituzioni che si rappresentano nonché nella rappresentatività delle popolazioni che nel Piemonte vivono e che, fino a prova contraria, hanno comunque nella Regione un riferimento che non possiamo far conculcare. Sotto questo aspetto ritengo quindi di aver assunto una posizione corretta, necessaria - direi - in quel quadro ed utile a far sì che venga tenuto conto del ruolo delle Regioni e in particolare della nostra Regione, che non può certo in questo terreno anche come risposta e come solidità delle popolazioni, essere considerata una Regione di serie B; non può essere considerata tale in alcun modo! Questa la posizione di oggi. Ho dato il massimo di disponibilità e di collaborazione; domani mattina sarò certamente ad Asti a fare il mio dovere di rappresentanza della Regione, a portare avanti i problemi che matureranno e le posizioni che saranno necessarie, però non potevo non esprimere questa posizione. Semmai devo dire che ho avuto molto interessamento dopo il mio intervento; non vorrei che fossimo in un clima strano - non intendo polemizzare ma ho notato che il TG1 e il TG2 non hanno assolutamente fatto riferimento a questo mio intervento, che invece nella sede competente della sala della Conferenza stampa ha ricevuto l'interessamento generalizzato da parte di tutti i giornali e da parte di tutte le agenzie.
Anche questo viene sottoposto alla vostra valutazione: parlo di un clima particolare, che personalmente, come Presidente del Piemonte, come democratico, come rappresentante di un'istituzione viva e vitale com'è la Regione, ho il diritto di manifestare.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Al termine della Conferenza dei Capigruppo ho ricevuto la richiesta di sospendere per mezz'ora la seduta del Consiglio dopo l'intervento del Presidente della Giunta. Se questa richiesta viene confermata, i lavori possono riprendere alle ore 11,45.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11,15, riprende alle ore 13)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Informo il Consiglio che sono stati presentati due documenti che sono in corso di distribuzione a tutti i Gruppi che giustamente, soprattutto coloro che non li hanno redatti, hanno diritto di leggere per poterli valutare.
Erano stati presentati fino a questo momento altri cinque documenti su questa questione. I firmatari valuteranno se mantenerli o se ritirarli comunque vi è l'esigenza di un approfondimento da parte del Consiglio globalmente, per cui la seduta riprenderà alle ore 14 in punto; raccomando la puntualità.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,05)



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