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Dettaglio seduta n.312 del 08/11/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Beltrami, Brizio, Cattaneo, Foco Gallarini, Goglio, Maggiorotti, Panella e Porcellana.


Argomento: Varie

Commemorazione vittime dell'alluvione abbattutasi sul Piemonte nel novembre 1994


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, di fronte al dramma che si è abbattuto sul Piemonte, iniziamo i lavori di questo Consiglio con un minuto di silenzio per i tanti morti che aumentano di momento in momento.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento: Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale in merito all'alluvione abbattutasi sul Piemonte nel novembre 1994 Esame ordine del giorno n. 738


PRESIDENTE

I lavori del Consiglio di oggi sono dedicati alla drammatica situazione che si è abbattuta sul Piemonte; dovremo lavorare per l'approvazione di un ordine del giorno del Consiglio e di una deliberazione che riguarda lo stato di emergenza.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Marengo, per un'informativa.



MARENGO Luciano, Vicepresidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, vi presenterò un breve quadro della situazione ed informo il Consiglio, come è avvenuto ieri con l'incontro con i Capigruppo di alcune decisioni operative assunte dalla Giunta nella giornata di domenica e di ieri.
Questo quadro, peraltro, vi verrà consegnato in modo più completo entro breve, anzi credo sia già pronto per la consegna.
Nei giorni 4, 5 e 6 novembre 1994 la nostra regione è stata interessata da un violentissimo evento alluvionale.
Le aree maggiormente colpite sono situate in Provincia di Cuneo ed in particolare il Monregalese, il Bacino del Tanaro, il Cebano e la Langa Cuneese; in Provincia di Torino la zona di pianura, la fascia pedemontana il Pinerolese, il Canavese, l'Eporediese, il Monferrato fino alla Langa Astigiana e Cuneese; in Provincia di Vercelli le colline e prealpi del Biellese e la Val Sesia; in Provincia di Alessandria i bacini dell'Acquese e del Bormida di Millesimo fino alla testata in Provincia di Cuneo, il Bacino del Tanaro; in Provincia di Asti l'Albese e la zona delle Langhe.
L'intera evoluzione del fenomeno è stata seguita in tempo reale presso la Sala Situazione Rischi naturali del Settore Geologico, utilizzando i dati provenienti dalle oltre novanta centraline della Rete meteopluviometrica collegate via radio al concentratore della suddetta Sala.
Sulla base delle previsioni acquisite, sono stati emessi due Bollettini di allertamento nella giornata di giovedì 3 e venerdì 4. Durante l'evento sono stati emessi periodici bollettini di aggiornamento sull'evoluzione meteorologica e pluviometrica del fenomeno alle ore 12 e 18 di sabato 5 alle 9 e 16,30 di domenica 6 e alle 11 di lunedì 7.
Nella cartina sono indicate le aree del territorio regionale maggiormente interessate dall'evento alluvionale.
Viene di seguito fornito un quadro generale dell'evento, con particolare descrizione dell'evoluzione meteorologica, dei fenomeni più intensi e dei danni connessi.
Inquadramento meteorologico dell'evento.
Causa del fenomeno del maltempo in tutto il Piemonte è stato un flusso di correnti di aria umida ed instabile di origine meridionale, associata ad un'area depressionaria estesa dalle isole britanniche dell'Africa settentrionale. L'evoluzione del fenomeno è stata rallentata dalla presenza di una vasta area di alta pressione, localizzata tra l'Europa centrale e la Russia occidentale, che ha svolto un'azione di blocco del movimento verso Est della perturbazione.
Dall'analisi dei dati pluviometrici, rilevati dalle stazioni automatiche della rete regionale, e dalle mappe elaborate dal Meteosat e dalla Radar meteoreologico, si individuano tre fasi successive, che hanno interessato distinte aree territoriali nel corso dell'evento.
La prima, verificatasi il giorno 4, è stata caratterizzata da forti precipitazioni a carattere temporalesco, ed ha interessato prevalentemente i settori più meridionali del Piemonte, al confine con la Liguria, in particolare nell'Acquese, dove, presso la stazione di Ponzone - Bric Berton sono caduti circa 200 mm in 24 ore, perlopiù concentrati tra le ore 20 del 4 e le ore 1 del 5 con intensità orarie attorno ai 35 mm/h.
Successivamente il giorno 5 (seconda fase), le precipitazioni si sono estese alle zone dell'Astigiano e del Cuneese; i bacini più colpiti sono stati quelli del Tanaro, del Bormida e del Belbo. Le precipitazioni si sono intensificate nella giornata del 5 ed hanno fatto registrare valori compresi tra 200 e 250 mm in 24 ore. Le maggiori quantità di precipitazioni in 24 ore si sono rilevate nel bacino del Tanaro a Perlo (245 mm), a Garessio (195,4 mm) e nel bacino del Cevetta (affluente destro del Tanaro) a Priero (251,6 mm). A Mombarcaro, nella Langa Cuneese, il valore registrato (161,4 mm in 24 ore) si colloca al primo posto nella serie storica di confronto di ventisette anni. Anche a Priero viene superato il massimo storico di un periodo di osservazione di sessantadue anni.
Nella terza fase dell'evento le precipitazioni più intense hanno interessato la fascia prealpina tra la Val Pellice e la Val Sesia, nel pomeriggio e nella serata del giorno 5 per attenuarsi nella mattinata del 6. Nelle 36 ore sono caduti a Cumiana 174,4 mm, a Lanzo 365,2 mm, ad Oropa 427,8 mm, ad Ala di Stura 312,8 mm. A Torino le precipitazioni totali ammontano a 198,8 mm (massimo storico assoluto dal 1913). In Val d'Ossola si sono registrati 204 mm a Domodossola e 188,2 mm a Pizzanco.
Sulle rimanenti zone del Piemonte le precipitazioni totali dell'evento sono comprese tra i 60 e i 90 mm.
Il giorno 6 le precipitazioni sono praticamente cessate sulla fascia meridionale della regione, mentre sono continuate, con intensità ancora elevata, nella parte centro-settentrionale, in particolare sul Canavese e sul Biellese (109,2 mm a Lanzo, 140,8 mm a Oropa), e con intensità inferiore sull'Alto Novarese (69,6 mm a Domodossola).
I dati di pioggia registrati il giorno 5, confrontati con i valori storici contenuti nella Banca Dati Pluviometrica regionale, hanno rilevato un quadro di eccezionalità dell'evento. I valori di riferimento sono stati infatti, ampiamente superati a Torino, Pralormo, Lanzo, Meugliano, Oropa Mombarcaro e Priero.
Non solo le precipitazioni sono risultate eccezionali sulla base del confronto con i giorni di massima precipitazione nel mese di novembre essi, infatti, sono risultati i più elevati rispetto ai massimi di tutti i mesi nel periodo storico di confronto.
Il limite pioggia-neve si è collocato intorno a 2.200-2.400 metri all'inizio dell'evento per scendere successivamente intorno ai 2.000 metri nella giornata del 6. Le precipitazioni nevose più forti si sono registrate sulle valli di Lanzo, dove al Rifugio Gastaldi (2600 m s.l.m.) la neve fresca ammonta a 1,20 metri.
Le intense precipitazioni, concentrate in un arco di tempo ristretto hanno determinato un forte aumento dei livelli e delle portate dei fiumi nelle aree interessate. I livelli idrometrici al colmo sono stati rilevati dagli strumenti delle rete regionale "Marius".
Il fiume Po, il giorno 6, al termine dell'evento, ha raggiunto a Torino il livello di 5,20 metri a fronte di un livello medio di circa 50 cm. Nella serata del 6 la situazione del Po e dei suoi principali affluenti (Dora Riparia e Stura di Lanzo) nel tratto torinese, si è stabilizzata. Ancora nettamente in aumento è invece il livello del Tanaro.
Prima descrizione dei danni.
L'elenco dei danni di seguito riportati scaturisce da una prima analisi effettuata sul territorio nonostante le notevolissime difficoltà di accesso, causa la quasi totale paralisi, per frane e esondazioni, della viabilità su strade statali, provinciali e comunali.
Alla data del 7 novembre 1994, alle ore 22, e in riferimento ad una situazione così disastrosa appare irrealistico pensare di poter indicare cifre oggettivamente precise in merito alla quantificazione dei danni e delle spese delle conseguenti ricostruzioni.
Infatti, le caratteristiche di violenza e di estensione delle precipitazioni sono state tali che un ammontare indicativo sufficientemente preciso potrà essere reso noto non prima di dieci giorni.
Si può senz'altro affermare che un computo di larghissima stima assommerà a non meno di 6 mila miliardi di lire. E' necessario precisare che detto computo dovrà comprendere ogni aspetto economico derivante dai danni al settore agricolo-forestale, industriale, terziario ed infrastrutturale di ogni ordine e grado, ma soprattutto si dovrà ricordare che le perdite di vite umane ammontano ad un numero non ancora definito: ad oggi i morti accertati sono 53, ma non sono ancora definiti.
I funzionari regionali dei Servizi delle Opere Pubbliche e Difesa del Suolo delle varie Province, di concerto con i tecnici del Settore Geologico, stanno percorrendo tutto il territorio regionale compatibilmente con l'accessibilità dei luoghi, iniziando una consueta e collaudata operazione di censimento puntuale dei danni.
Si sottolinea che buona parte del territorio colpito attualmente è di difficilissimo accesso, come peraltro dimostrato dagli impedimenti che incontrano i mezzi di soccorso nel raggiungere le popolazioni.
Sulla base dell'esperienza acquisita nelle passate alluvioni, sia pure con le debite incognite legate all'eccezionalità dell'evento, è tuttavia possibile fornire alcune indicazioni previsionali sulle tipologie più ricorrenti dei danni che verranno ad accertarsi.
L'evento si è manifestato sostanzialmente con effetti diversificati a seconda della morfologia dei territori interessati che si possono così di seguito sintetizzare.
1) Nelle fasce montane, dove fortunatamente si è venuto gradualmente abbassando il limite dello zero termico e quindi delle precipitazioni nevose, i danni sono stati, in proporzione, limitati anche nelle aree già colpite dall'alluvione del 1993.
2) Nelle fasce pedemontane e collinari, e specialmente nell'Alta Langa Cuneese ed Astigiana, nel Monregalese e nel Biellese, si sono invece verificati grossi fenomeni di erosione con sconvolgimento dell'equilibrio dei versanti e probabile innesco di uno stato di instabilità che si protrarrà nel tempo. Inoltre sono già noti innumerevoli movimenti franosi più o meno grandi, propri delle zone Monferrine e Langarole che hanno coinvolto essenzialmente il reticolo stradale che, nei casi più sfortunati hanno interessato nuclei abitati, causando talora, come è noto, perdite di vite umane. E' da tener presente che, proprio in questo tipo di terreni le conseguenze dell'alluvione si potranno manifestare anche a distanza di parecchie settimane o addirittura nel periodo del disgelo della prossima primavera.
3) Nelle zone di pianura o di fondovalle si è verificato l'allagamento indiscriminato di fasce molto estese di superficie con punte drammatiche lungo il Tanaro ed il Belbo, ancora più evidenti per il coinvolgimento di grossi centri abitati, quali Alba, Asti, Alessandria Canelli, Ceva, ecc.
L'allagamento di tale entità causa in sostanza, oltre che comprensibili gravi disagi per la popolazione (ad Asti ci sono più di 2.000 persone sgomberate), gravi danni alle colture, ad ogni struttura edilizia, pubblica e privata, residenziale, produttiva o di servizio, nonché alle reti infrastrutturali, specialmente a carattere tecnologico ed igienico (acquedotti, fognature, depuratori, reti elettriche, telefonico, gas metano, ecc.).
Termino qui la relazione anche per l'accordo assunto nella riunione dei Capigruppo di fare questo Consiglio nei termini più brevi possibili successivamente, nel documento che vi sarà consegnato, troverete, in modo molto dettagliato, la descrizione della situazione di ciò che è avvenuto provincia per provincia.
Desidero, a questo punto, svolgere alcune considerazioni e informare il Consiglio di alcune decisioni operative che la Giunta, nelle riunioni di domenica e di lunedì, ha assunto e che sono sostanzialmente contenute nell'ordine del giorno che verrà proposto al Consiglio per l'approvazione.
Siamo di fronte, come si rileva dai dati con estrema evidenza, ad una devastazione che è estesa a quasi tutta la Regione. A differenza di altre volte, in cui pure si sono verificati gravi avvenimenti (nei quali vi era però una concentrazione in alcune zone), questa volta siamo ad un'estensione che praticamente tocca tutta la Regione.
E' stata colpita in modo molto pesante tutta la rete infrastrutturale ma è stata colpita, in modo pesantissimo, tutta la struttura produttiva dove l'alluvione è stata molto più densa. Per "colpita tutta la struttura produttiva" intendo dire dalle strutture agricole alle strutture commerciali, industriali, artigianali e di servizio.
Credo che non si possa non fare una considerazione rispetto alla sottovalutazione, che c'è stata a livello centrale, dell'entità di questi fenomeni, delle difficoltà di coordinamento degli interventi fra le diverse strutture che dovevano intervenire (difficoltà che abbiamo potuto verificare anche durante le riunioni, compresa quella di domenica). Tutto questo ha determinato dei ritardi, ha determinato la mancanza di mezzi sufficienti in alcune situazioni, soprattutto di mezzi che fossero in grado di sgombrare acqua (le idrovore non sono state assolutamente presenti, per mancanza completa), così come c'è stata una mancanza, quasi completa, di gruppi elettrogeni che fossero in grado di far funzionare delle strutture e non solo qualche lampadina, così come è stato fatto attraverso i gruppi elettrogeni dell'Esercito, il che ha determinato dei gravi scompensi, ad esempio in alcuni ospedali, in particolare in quelli di Alba e di Alessandria.
Credo che rispetto a questa determinazione dei ritardi occorra accertare le responsabilità per individuare come la fase di emergenza non ha funzionato e i motivi per i quali non ha funzionato appieno, nonostante ci sia stata invece una grossa mobilitazione. Voglio ringraziare in modo formale, anche nel corso di questo intervento al Consiglio regionale, il personale della Regione, le migliaia di volontari e le popolazioni, in primo luogo, che si sono prestate con la loro opera a far fronte ai più gravi disagi e al primo intervento rispetto all'emergenza. Così come voglio ringraziare le istituzioni, sia italiane che estere, che hanno attestato solidarietà e che hanno approntato anche aiuti concreti per venire incontro al grave disagio che si è determinato.
La Giunta fin da domenica si è riunita in seduta straordinaria per effettuare un coordinamento, la raccolta dei dati con le Prefetture, le cose che dicevo già nella prima parte dell'introduzione, e ha deliberato lo stato di calamità grave. Tale deliberazione è già stata portata in II Commissione per l'approvazione odierna da parte del Consiglio. Ieri nella riunione della Giunta è stata assunta la decisione di costituire due coordinamenti operativi: uno per affrontare la situazione di emergenza (effettuato dal Presidente Brizio); il secondo per affrontare la ricostruzione (effettuato dal Vicepresidente).
Il primo coordinamento, riferendosi alla situazione di emergenza contempla i rapporti con il Governo e con tutte le strutture che devono provvedere agli interventi di emergenza e ad una valutazione dei danni rispetto a strutture, infrastrutture e servizi socio-sanitari.
Il secondo, invece, si occupa sostanzialmente dell'accertamento e della verifica dei danni e degli interventi che necessitano nell'immediato rispetto a tutti i settori produttivi dal commercio, all'agricoltura all'industria, all'artigianato.
Già oggi, per questo coordinamento, c'è una prima riunione con la Commissione tecnica, con gli Assessori competenti e con le associazioni produttive, in modo che si possa partire da subito nell'accertamento dei danni. A partire da questa situazione, le richieste al Governo - che sono specificate nell'ordine del giorno - sono state formulate sia rispetto all'intervento per l'emergenza che ancora occorre (è necessario che ci siano interventi per affrontare la gravità della situazione subito) e sia soprattutto, per la ricostruzione. Una ricostruzione che deve partire dall'assetto idrogeologico e dalla pianificazione territoriale della nostra Regione per evitare che ci siano in futuro, nei limiti ovviamente del possibile, disastri di questa entità e di questa natura. Abbiamo bisogno di ricostruire una struttura produttiva in una situazione che già era debole dal punto di vista economico e soprattutto occupazionale: evidentemente il peso che può derivare dalla gravità della situazione, che si pu determinare soprattutto con la paralisi di piccole aziende artigiane commerciali ed agricole, può diventare davvero un elemento per il quale possiamo correre il rischio di una crisi di dimensioni incontrollabili sul piano produttivo, economico, sociale ed occupazionale, se non si pone rimedio immediatamente con interventi diretti di sostegno al reddito, di possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali e soprattutto di agevolazioni nell'accesso al credito, in modo che ci siano degli interventi rapidi per ripristinare l'attività produttiva.
Per questo abbiamo bisogno che vengano adottati degli strumenti attraverso una decretazione d'urgenza con la definizione di una legge speciale, anche utilizzando l'attuale legge finanziaria soprattutto per gli interventi più immediati. Credo che ci voglia una legge speciale che affronti e che predisponga gli strumenti ai quali facevo riferimento prima.
Deve essere molto chiaro e sottolineato, anche in questo Consiglio regionale, che la Regione Piemonte ha, e deve avere, le competenze istituzionali per guidare e gestire la ricostruzione. Credo che questa sia una delle condizioni indispensabili se vogliamo avere degli interventi mirati, degli interventi che siano davvero finalizzati a risolvere la gravità dei problemi che abbiamo di fronte. Questo deve essere fatto presente oggi - come è specificato all'interno dell'ordine del giorno - e credo debba essere precisato soprattutto nei confronti del Governo e anche nell'incontro di sabato prossimo con i parlamentari in modo che siano chiare le indicazioni che il Consiglio regionale dà in questa direzione.
"Allegati della relazione del Vicepresidente Marengo relativi agli eventi alluvionali del 5/6/7/8 novembre 1994.
3/11/1994 Il Servizio Regionale Protezione Civile entra in stato di allerta a seguito del bollettino meteo inviato dal Settore Geologico Regionale delle ore 16,21.
4/11/1994 Il Servizio Regionale Protezione Civile alle ore 12 apre la Sala Operativa su impulso del bollettino meteo straordinario del Settore Geologico Regionale delle ore 11,30, con il quale si richiede una sorveglianza da parte di Enti ed Amministrazioni preposti alla Protezione Civile.
Il bollettino è stato inviato, per competenza, ai Servizi di Protezione Civile delle Province di Torino, Alessandria, Asti, Cuneo, Novara e Vercelli, nonché al Servizio Regionale di Sanità Pubblica, con preghiera di notiziare gli Enti competenti per territorio.
Il funzionario del Servizio Regionale Protezione Civile in reperibilità, signor Nepote, instaura dalle ore 20 collegamenti costanti con le Prefetture di Cuneo, Asti ed Alessandria per tutta la notte sino alle ore 9 del 5/11/1994.
5/11/1994 Presenze in Sala Operativa Regionale di Protezione Civile: dalle ore 9 alle ore 24 Nepote dalle ore 14,15 alle ore 23 Peressin e Gamba coordinati dal dottor Massa e dall'Assessore Marino.
Nel corso della giornata vengono registrati i seguenti fenomeni.
Nella mattinata sono pervenute le prime segnalazioni di modeste esondazioni dei fiumi Tanaro, Belbo e Bormida con isolamento di alcuni centri abitati, tra i quali Roccaverano, Isola d'Asti, Monastero Bormida Vesime, Nizza Monferrato e Canelli, nell'Astigiano.
Nel Cuneese vengono segnalati alcuni movimenti franosi che interessano i Comuni di Ceva, Viola Castello, Pamparato, Nucetto, Priero e Montezemolo contestualmente ad una frana che interessa la sede autostradale della Torino-Savona in località Millesimo. Sempre nel Cuneese si verifica il primo rilevante episodio di allagamento che interessa il Comune di Cortemilia.
Nell'Alessandrino si verifica il primo rilevante allagamento che interessa la città di Acqui Terme e viene compromessa progressivamente gran parte della viabilità dell'intera provincia.
Nella provincia di Torino si verifica l'esondazione del Malone a San Benigno, della Dora Baltea a Pavone e Vische, del torrente Chiusella a Vidracco, del Ceronda a Venaria con conseguente crollo di un edificio condominiale fortunosamente evacuato senza vittime.
Nel Vercellese, nel Comune di Serravalle Sesia si registra il crollo parziale del Castello di Vintebbio e si provvede all'evacuazione di n. 13 famiglie.
Nelle prime ore notturne il quadro complessivo peggiora notevolmente e giungono le prime notizie relative a persone scomparse. Contestualmente le comunicazioni telefoniche con Asti, Alessandria e Cuneo sono sempre meno frequenti sino a perdere i contatti, nell'ordine con Cuneo alle ore 21, con Alessandria alle ore 22 e con Asti alle ore 24.
Nel corso della notte tra il 5 novembre e il 6 novembre si verifica una grave situazione di allarme per la diga dell'invaso di Spina nel Comune di Pralormo. L'intervento immediato delle Forze dell'Ordine, unitamente ai funzionari regionali della Protezione Civile e del Servizio Assesto Idrogeologico e Difesa del Suolo, scongiura il peggio ponendo in essere le prime misure per l'evacuazione parziale del bacino.
Le Ferrovie dello Stato - Direzione Regionale del Piemonte per alcuni giorni non garantiscono il regolare traffico.
6/11/1994 Presenze: dalle ore 0.00 alle ore 3,50 Nepote dalle ore 3,50 alle ore 17,20 Peressin dalle ore 7,30 alle ore 20,30 Gamba dalle ore 9,00 alle ore 24,00 Nepote dalle ore 17,30 alle ore 24,00 Gentile dalle ore 18,30 alle ore 24,00 Zio coordinati dal dottor Massa e dall'Assessore Marino.
Hanno collaborato, inoltre, i funzionari dottor Quattrone (Assessorato regionale assistenza), ingegner Manto e collaboratori (Assessorato regionale trasporti), dottor Moisio (responsabile Ufficio Stampa Giunta regionale).
Alle ore 15 seduta straordinaria della Giunta regionale.
Alle ore 17 vertice in Prefettura con il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega per la Protezione Civile Fumagalli Carulli ed il Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno Gasparri.
L'andamento degli eventi si svolge interessando le diverse province nel modo seguente: Provincia di Alessandria.
La Prefettura comunica che i principali corsi d'acqua, come comunicato dal Magistrato per il Po di Alessandria, sono sopra il livello di guardia e si registra un costante e rapido aumento dei fiumi Po, Tanaro e Bormida. A seguito dell'esondazione del Po nel Comune di Pontestura in località Bruschetto si è resa necessaria l'evacuazione di 50 persone.
Per quanto riguarda la viabilità risultano interrotte le SS.PP, n. 195 80, 179, 233 e 238. Interrotta anche la strada comunale di Spinetta Marengo. Rallentamenti sulle SS.SS, n. 10 e 30.
Provincia di Cuneo.
La Prefettura di Cuneo comunica che lo straripamento in numerosi punti del Tanaro, del Bormida e dei torrenti Belbo, Mongia e Cevetta hanno causato allagamenti di abitati, strade e campagne.
Risultano decedute 17 persone di cui 5 non identificate, 9 disperse 1.500 evacuate, 5.000 isolate; 10 i Comuni isolati.
Segnala inoltre una situazione di rilevante difficoltà dei mezzi della Protezione Civile per raggiungere i centri sinistrati ed isolati a causa delle interruzioni stradali.
Permangono le difficoltà e le interruzioni viarie sulle strade statali che attraversano le aree colpite; chiusura del tratto ferroviario Ceva Savona, Ceva-Mondovì, Ceva-Bra.
Riaperta la A6 Torino-Savona e la SS n. 20 del Colle di Tenda. Segnala inoltre, danni alle infrastrutture.
Regolare il traffico aereo.
Provincia di Vercelli.
Nessuna comunicazione dalla Prefettura di Vercelli. Le uniche informazioni pervengono dal Comune di Serravalle Sesia che comunica l'evacuazione di 7 famiglie; sul finire della giornata si ha notizia che alle ore 2 circa è franato il Sacromonte travolgendo una villetta - si temono vittime.
Provincia di Asti.
Nessuna comunicazione dalla Prefettura di Asti.
La Provincia di Asti trasmette l'elenco delle strade provinciali interrotte per allagamenti, frane e smottamenti.
Provincia di Novara.
La Prefettura di Novara comunica che non si sono verificati danni alle persone. In via precauzionale, il Sindaco di Villadossola ha evacuato 3 famiglie.
Si sono verificati disagi nella circolazione veicolare.
Non si segnalano situazioni di imminente pericolo e i livelli del Lago Maggiore e dei fiumi Sesia e Ticino sono sotto controllo.
A causa di una frana, interrotta la SS n. 337.
Provincia di Torino.
La viabilità è compromessa, in particolare, nel Canavese e nell'Eporediese.
Risultano isolati i Comuni di Ceresole Reale, Noasca, Ribordone, Balme e Ala di Stura.
Risultano chiuse le autostrade Torino-Milano nel tratto Torino-Chivasso Ovest e la Torino-Aosta per allagamenti.
Sull'autostrada Torino-Piacenza si segnalano difficoltà tra Felizzano ed Alessandria con uscita ad Alessandria Ovest.
Si segnala il crollo del ponte sul Po a Chivasso alle ore 16,15.
A San Raffaele Cimena, a seguito del crollo di una casa, si segnalano quattro decessi e a Santena un decesso.
Il lago di Spina viene costantemente monitorato e in serata entrano in funzione pompe idrovore per lo svuotamento.
Regolare il traffico aereo.
7/11/1994 Presenze: dalle ore 0,00 alle ore 7,05 Nepote, Gentile, Zio dalle ore 7,10 alle ore 18,34 Bruno dalle ore 6,54 alle ore 18,18 Piumatti dalle ore 8,31 alle ore 21,04 Gamba dalle ore 15,30 alle ore 24,00 Nepote dalle ore 16,00 alle ore 24,00 Gentile, Zio coordinati dal dottor Massa e dall'Assessore Marino.
Hanno collaborato, inoltre, dottor Vigliani (segretario dell'Assessore Marino), dottor Faccenda (Protezione Civile Provincia di Torino) architetto Lotti (Assessorato regionale trasporti), dottor Franceschi (Ufficio Stampa Giunta regionale).
Alle ore 13 è stata installata una Sala Radio per i collegamenti con le Prefetture, avvalendosi della collaborazione dei radioamatori dell'Associazione ARI.
Alle ore 17 sono state attivate n. 2 linee telefoniche interurbane temporanee.
I collegamenti con le Prefetture sono stati difficoltosi.
Gli aggiornamenti che seguono risalgono alle ore 24 del 7/11/1994.
Provincia di Alessandria.
La Prefettura comunica che si rilevano 1.000 persone evacuate, 800 tratte in salvo, 9 decedute di cui 5 identificate, 230 abitazioni evacuate.
Sono stati evacuati tutti i degenti dell'Ospedale Infantile e dell'Ospedale Malattie Polmonari Borsalino, nonché circa 60 pazienti dell'Ospedale Civile. Comunica, inoltre, l'inagibilità dell'acquedotto dei Comuni del Monferrato, pertanto sono stati attivati due potabilizzatori della CRI nei Comuni di Alessandria e Gabiano, con l'ausilio di autobotti militari.
La viabilità stradale è precaria: risultano chiuse SS n. 10 Padana Inferiore e l'ingresso nella città di Alessandria, la SS n. 414 Vigevanese in corrispondenza del fiume Po, la SP n. 78 in località Rosignano e la SP n. 80 in località Montecastello.
Risulta ancora chiusa la linea ferroviaria Alessandria-Asti in corrispondenza del ponte sul fiume Tanaro.
Provincia di Cuneo.
Per tutta la giornata, fino alle ore 22,30, non è stato possibile comunicare con la Prefettura di Cuneo. Sono pervenute le seguenti notizie.
Risultano isolati 11 Comuni, danneggiati 92 Comuni, 370 persone senza tetto, 28 persone decedute, 37 feriti e 10 dispersi.
Inoltre si rilevano estesi danni alla viabilità, in particolare: SS.SS nn. 28, 28 bis, 28 Dir, 29, 29 raccordo, 30, 661 e 592. Inoltre, per quanto riguarda la viabilità provinciale, su 3.000 chilometri di strade, vengono segnalati danni a circa 600 chilometri e risultano chiuse al traffico quelle di maggiore importanza.
La situazione igienico-sanitaria, per il momento, risulta buona.
Provincia di Asti.
Sono stati rilevati 2 decessi e 2 dispersi.
Le comunicazioni sono state difficoltose per tutta la giornata e si sono ristabilite verso le ore 24 in modo precario.
Dalle poche notizie avute, risulta che reparti militari con cucine da campo, CRI, VV.F, e Croce Verde hanno raggiunto alcuni dei Comuni isolati si segnala, però, la carenza di acqua potabile in tutti i Comuni della provincia, in quanto l'acquedotto del Monferrato risulta interrotto a Crescentino.
Provincia di Vercelli.
La frana del Sacromonte di Varallo, travolgendo una casa di abitazione ha provocato oltre una quindicina di dispersi che si dispera di trovare in vita.
Sono pervenute segnalazioni di danni sull'intera rete stradale.
Provincia di Novara.
La situazione generale non desta preoccupazioni, in quanto non sono stati segnalati danni di particolare rilievo.
Provincia di Torino.
Condizioni atmosferiche e corsi d'acqua: precipitazioni piovose momentaneamente cessate la portata del Po è in costante calo.
Viabilità: la rete autostradale è tutta percorribile in uscita da Torino (TO-MI, TO-AO, TO-SV, TO-Bardonecchia) ad eccezione del tratto A4 TO-MI tra Torino e Chivasso Ovest. Sulle strade statali, la viabilità è quasi completamente ripristinata. Le strade provinciali risultano ancora interrotte in numerosi punti per frane e smottamenti.
Permangono ampie zone di ristagno di acque in alcuni centri abitati.
Il Comune di Ribordone risulta isolato a seguito di una frana.
La situazione per l'energia elettrica tende alla normalizzazione.
Risultano interrotte le linee telefoniche nei Comuni di Moltaldo Torinese e Lauriano.
L'approvvigionamento idrico è garantito dappertutto.
Risultano cinque deceduti.
I funzionari presenti in Sala Operativa hanno mantenuto i collegamenti con le Prefetture, le Province, i Comuni, l'ANAS, le Ferrovie dello Stato le Società Autostradali, gli Assessorati regionali interessati, gli Organi di informazione, le UU.SS.SS.LL., il Servizio 118. Le Regioni Lombardia Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, inoltre, hanno offerto un loro contributo per fronteggiare l'emergenza.
Sono pervenute alcune migliaia di telefonate da parte di cittadini che chiedevano informazioni sulle zone maggiormente colpite, familiari viabilità stradale e ferroviaria, situazione idrica, telefonica, elettrica ecc., alle quali, nel limite delle informazioni disponibili, è stata data dai funzionari preposti, immediata risposta.
8/11/1994 Presenze: dalle ore 0,00 alle ore 7,00 Nepote, Gentile, Zio.
Giungono intanto notizie definitive sul disastro di Varallo: 15 morti e 1 ferito".



PRESIDENTE

Abbiamo ascoltato la relazione della Giunta.
E' stato presentato l'ordine del giorno n. 738 a firma dei Consiglieri Picchioni, Giuliano, Vetrino, Chiezzi, Sartoris, Masaracchio, Germanetto Dameri, Pozzo, Cantore, Fiumara, Lannes, Marchini, Vaglio, Majorino Ferrara e Mollo.
Si è convenuto di procedere alla votazione di questo documento senza dibattito.
Pongo pertanto in votazione l'ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte riunitosi il giorno 8 novembre 1994 per esaminare la drammatica situazione che si è determinata in seguito all'alluvione del 4, 5 e 6 novembre all'unanimità esprime il più profondo cordoglio alle famiglie delle vittime per il gravissimo lutto che hanno subìto rinnova alle popolazioni così duramente colpite dall'evento la propria umana solidarietà e l'impegno a verificare lo svolgimento dei fatti, a percorrere con ferma determinazione ogni strada necessaria per affrontare l'emergenza, rimediare ai danni e per avviare concretamente l'opera di ricostruzione ringrazia tutte le istituzioni che si sono adoperate per la solidarietà espressa e per gli aiuti offerti; inoltre ringrazia tutte le Forze dell'Ordine, le migliaia di volontari che stanno prestando la loro opera preziosa e la popolazione piemontese che sta affrontando con grande senso di responsabilità e con straordinario impegno la grave situazione ricorda che questa è la più grave calamità naturale che si è abbattuta a memoria d'uomo sul Piemonte, con la perdita di vite umane, di immobili, di infrastrutture e ha colpito pesantemente il tessuto economico, sociale e produttivo chiede che il Governo, proclamato lo stato di calamità grave, intervenga adeguatamente per affrontare la più acuta fase di emergenza e per approntare le risorse necessarie per la ricostruzione, su una linea di riassestamento e di pianificazione territoriale ed idrogeologica, a questi fini assumendo i primi necessari impegni in sede di legge finanziaria e adottando attraverso la decretazione d'urgenza una legge speciale chiede altresì che il Governo promuova un programma di finanziamento di lungo periodo per sostenere interventi per recuperare il pluridecennale aggravamento della situazione idrogeologica del bacino padano ed avviare finalmente la indispensabile e fino ad ora disattesa azione di costante prevenzione e manutenzione del territorio chiede infine di fronte alle migliaia di aziende industriali, artigianali commerciali, di servizi ed agricole paralizzate, la predisposizione di strumenti di intervento diretti di sostegno al reddito, di sgravi fiscali di agevolazioni creditizie, per evitare che dalle difficoltà si passi alla cessazione dell'attività con un conseguente aggravamento della crisi economica ed occupazionale afferma con forza che la Regione, democratica espressione di una popolazione che sta dimostrando anche in queste ore drammatiche una grande compostezza ed una ammirevole forza di reazione, ha la capacità e la competenza istituzionale per guidare e gestire l'opera di ricostruzione del Piemonte e pertanto chiede al Governo gli strumenti finanziari per poter concretizzare tale obiettivo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 49 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Il documento verrà immediatamente inviato al Consiglio dei Ministri in previsione della discussione che si terrà questa mattina sui drammatici problemi del Piemonte.


Argomento: Calamità naturali

Esame proposta di deliberazione n. 1025: "Riconoscimento di calamità grave per tutto il Piemonte a seguito degli eventi atmosferici abbattutisi dal 3 novembre 1994, ai sensi dell'art. 9 della L.R. n. 38/78 e successive modifiche ed integrazioni e richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza, ai sensi dell'art. 5 della legge n. 225/92"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1025. La deliberazione è stata esaminata dalla II Commissione, siamo quindi in grado di procedere all'approvazione in aula.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti.
Pongo inoltre in votazione l'immediata esecutività di tale deliberazione, ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è dichiarata immediatamente esecutiva all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti.
Signori Consiglieri, prima di concludere questa seduta di Consiglio desidero dire alcune cose.
E' evidente che il numero dei morti (che è salito a 59, dato fornito qualche minuto fa dall'ANSA), il numero dei dispersi, il numero delle famiglie senzatetto, la dimensione sconvolgente dei danni che il nostro Piemonte ha subìto, la disperazione delle popolazioni, il dramma che noi sentiamo dentro, l'attenzione al dolore, ma anche l'attenzione alla protesta, al disagio, alle difficoltà, ai ritardi, alle lentezze che ci vengono richiamate da tutto il Piemonte, ci indurrebbe in questo momento a continuare la discussione, ad intervenire, a chiedere informazioni, a fare delle proposte, a dare delle indicazioni. Ieri e nei giorni immediatamente successivi allo svilupparsi dell'evento calamitoso ognuno di voi si è recato in questi luoghi, in queste nostre splendide città. Noi sentiamo profondamente tutto il dramma, sentiamo profondamente il peso di questa calamità che si è abbattuta, il dolore, la rabbia, la voglia di fare.
Questa calamità naturale si è abbattuta su cittadini e su territori che rappresentano dei gioielli, non soltanto per il Piemonte, ma per l'intero Paese. Gioielli non solo architettonici, ma anche realtà dell'impresa dell'imprenditoria, del commercio, del sistema produttivo dell'agricoltura, gioielli che oggi subiscono un danno gravissimo.
Questa mattina abbiamo scelto di fare una seduta straordinariamente breve, proprio per potere affrontare, nelle responsabilità e nelle competenze di ognuno di noi, lo svilupparsi e lo svolgersi della situazione.
Ringrazio la Giunta che si è attivata immediatamente. Il Presidente Brizio è a Roma per partecipare alla riunione del Consiglio dei Ministri dove abbiamo immediatamente inviato il nostro ordine del giorno. Ieri la Giunta ha approvato la deliberazione di stato d'emergenza; nella stessa giornata di ieri si è riunita la Conferenza dei Capigruppo che ha deciso di continuare in seduta permanente.
Ci rendiamo conto che, di fronte ad un dramma di questa portata, è assolutamente indispensabile trovare, come persone e come istituzione tutta la forza necessaria. Ringrazio i Consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, che questa mattina si presentano uniti in questo Consiglio regionale di fronte a questo dramma ed esprimono tutta la loro solidarietà alle popolazioni e a coloro che in questo momento sono sul territorio per i soccorsi (ci sono ancora a tutt'oggi 19 Comuni isolati).
Sabato mattina alle ore 10 ci sarà un incontro con i parlamentari piemontesi, con le Province piemontesi, con i Sindaci dei Comuni che sono particolarmente interessati. Siamo in attesa di quelle che saranno le determinazioni del Consiglio dei Ministri e siamo certi che ci sarà una sensibilità, ma vogliamo che sia altrettanto chiaro che da parte nostra ci sarà la più assoluta determinazione per attivare tutto il sistema Piemonte per fare in modo che Governo e Parlamento siano straordinariamente sensibili verso la nostra Regione che certo è una Regione forte, che certo è una Regione che si vuole risollevare, ma che, come ha detto prima il Vicepresidente della Giunta regionale, deve avere non solo gli strumenti e le competenze, ma anche le risorse.
Per domani è prevista una seduta straordinaria del Consiglio regionale per affrontare ulteriormente lo sviluppo della situazione, anche a seguito delle determinazioni che oggi a Roma verranno assunte.
Verranno inoltre riunite la II, la III e la V Commissione per vedere se nel pomeriggio possono continuare, in maniera coordinata con la Giunta regionale, i sopralluoghi sul territorio piemontese, un territorio ed una comunità che ci deve e che vogliamo che ci senta vicini ed operanti.
Abbiamo aperto, come piccolissimo atto simbolico, un conto corrente di solidarietà nel quale questa mattina i Consiglieri regionali hanno versato 60 milioni a titolo personale. Molte Regioni italiane ieri mi hanno telefonato e porteranno questo problema alla riunione dei Consigli regionali che si svolgerà a Roma l'11 novembre.
Con questo spirito, e augurandomi di avere interpretato i sentimenti dei Consiglieri regionali, verrà chiusa questa seduta di Consiglio regionale.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11,50)



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