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Dettaglio seduta n.309 del 18/10/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 6) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bergoglio, Chiezzi, Dameri Rabellino, Riba e Rossa.


Argomento:

b) Questione di legittimità costituzionale della L.R. 26/3/1990, n. 13


PRESIDENTE

Comunico che in data 26 settembre 1994 ho ricevuto dalla Pretura circondariale di Asti copia dell'ordinanza emessa dal GIP il 21 settembre in cui si dichiara non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 13, commi secondo e terzo, e 15, comma secondo della L.R. 26/3/1990, n. 13 "Disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi civili", in relazione agli artt. 25 e 117 della Costituzione.
Pertanto, si sospende il giudizio in corso e si ordina l'immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale affinché si pronunci su tale questione. Copia di tale ordinanza è disponibile presso la Segreteria del Consiglio regionale.
Comunico che in data 26 settembre 1994 ho altresì ricevuto dalla Pretura circondariale di Asti copia dell'ordinanza emessa dal GIP il 21 settembre, in cui si dichiara non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, punto 5), della L.R. 26/3/1990, n.
13 "Disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi civili", in relazione all'art. 25 della Costituzione.
Pertanto, si sospende il giudizio in corso e si ordina l'immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale affinché si pronunci su tale questione. Copia di tale ordinanza è disponibile presso la Segreteria del Consiglio regionale.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Esame proposta di deliberazione n. 958: "Modifica della DCR n. 1274-4264 del 19/3/1990 così come modificata dalla DCR n. 716-2177 dell'1/3/1994 per quanto concerne la denominazione ed assegnazione del Servizio 'Viabilità di interesse locale', nonché la denominazione e la declaratoria del Servizio 'Grande viabilità'"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la deliberazione n. 958, di cui al punto 21) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 21 voti favorevoli e 6 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 6) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Enti strumentali

Esame proposta di deliberazione n. 942: "Programma di attività dell'IRES per l'anno 1994. Approvazione ai sensi dell'art. 27 della L.R. 3/9/1991, n. 43"


PRESIDENTE

Il punto 22) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 942.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli e 7 astensioni.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 919: "DPR 9/10/1990 n. 309, art. 16 'Istituzione dell'Albo regionale degli Enti ausiliari che gestiscono, senza fini di lucro, strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. Recepimento dell'atto di intesa Stato-Regioni"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 919, di cui al punto 23) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO E' il semplice recepimento di un'intesa Stato-Regioni, però cogliamo l'occasione per esprimere il nostro parere.
Questa intesa presenta elementi contraddittori. Credo che il Governo centrale abbia fatto di tutto per svuotare le richieste delle Regioni.
Tant'è vero che il Ministro Guidi vorrebbe mutare l'intesa ancor di più a favore degli enti ausiliari, i quali svolgono una funzione molto importante; però, per l'autorizzazione è necessario che i controlli sui requisiti minimi siano seri e che si svolgano anche successivamente. Non sempre questo è possibile, perché in molti casi non c'è continuità terapeutica. L'USSL che autorizza il tossicodipendente a recarsi presso una struttura in un'altra Regione difficilmente può esercitare i controlli dovrebbe essere l'USSL competente territorialmente a svolgerli, ma questo quasi mai accade, perché c'è una carenza strutturale delle UU.SS.SS.LL.
nell'esercizio dei controlli loro affidati dalla legge.
In Commissione abbiamo fatto l'esempio del controllo di qualità nei laboratori di analisi cliniche; a me risulta che da moltissimi controlli di qualità emerge che sono sempre gli stessi, soprattutto i piccoli laboratori, a commettere errori anche madornali, ma questi non vengono richiamati.
L'attuazione della legge ci costa circa mezzo miliardo di lire all'anno, e ciò ha senso se si ricorda ai laboratori privati, che troppo frequentemente commettono errori, di adeguare o le apparecchiature o gli organici, le unità tecniche adibite all'attività di analisi clinica. Così si potrebbe dire anche sulle cliniche private. La legge n. 5 è largamente inapplicata: i controlli in effetti non si svolgono.
Questi sono i motivi per cui ci asteniamo su questo atto di semplice recepimento dell'intesa Stato-Regioni, non senza dire, però, che vorremmo che in aula si discutesse l'adeguamento degli organici SERT e si facesse un bilancio del funzionamento dei SERT di tutte le UU.SS.SS.LL. del Piemonte andando a verificare tutti insieme se gli adeguamenti previsti circa due anni e mezzo fa (aprile 1992, quella famosa deliberazione di adeguamento degli organici) sono stati attuati in tutte le UU.SS.SS.LL. Non credo.
Ho una copia della lettera dell'Assessore Cucco all'Amministratore straordinario dell'USSL-TO-10 dove, appunto, si dice: "Circa due anni e mezzo fa sono stati adeguati gli organici dei SERT. Ci risulta che nulla di nuovo è accaduto a proposito di organici nella vostra USSL". Il caso specifico è quella della TO-10.
Quindi noi saremmo grati all'Assessore se volesse un giorno spiegarci che cos'è cambiato in questi due anni e quali sono state le UU.SS.SS.LL.
che hanno adeguato gli organici (deliberazione di adeguamento che risale a due anni e mezzo fa).
Sull'atto di recepimento dell'intesa Stato-Regioni ci asteniamo, perch pensiamo che le UU.SS.SS.LL. strutturalmente non siano nelle condizioni di svolgere i necessari controlli e, per di più, sappiamo che i grossi istituti ausiliari spesso sono molto più forti delle stesse UU.SS.SS.LL. e delle stesse Regioni. Noi vorremmo che tutti dovessero sottostare ai controlli sui requisiti minimi e sui requisiti di funzionamento degli enti compresi gli enti ausiliari non pubblici. Questo non avviene e la cosa ci preoccupa, però comprendiamo la necessità di recepire l'intesa Stato Regioni, soprattutto per evitare che l'intervento del Ministro peggiori il potere di contrattazione delle Regioni stesse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Voto astenuto per le ragioni già sentite e già dette ripetutamente da noi e da me sulla carenza dei controlli che per me, e non solo per me, non sono soltanto controlli dell'istituto interessato, ma controlli che dovrebbero sempre essere confortati ed assistiti dalla Magistratura e dalla Polizia.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cucco.
CUCCO, Assessore regionale Intervengo solo per sottolineare due questioni.
La collega Vetrino, qui presente, ricorderà certamente la difficoltà con la quale nell'ultimo anno si è cercato di colloquiare con le comunità che hanno gestito e che gestiscono attività in questo settore. E' stato un lavoro molto complesso e molto lungo di costruzione di un rapporto che su questo livello non esisteva, perché è la prima volta che finalmente si stabiliscono i requisiti minimi per il funzionamento di un certo tipo di attività nel settore delle tossicodipendenze.
Siamo in presenza, come giustamente ha detto il collega Calligaro, di un'attività del Governo che riduce sempre più i margini di capacità di intervento della Regione al punto che l'atto d'intesa che abbiamo fatto è tutto ritagliato all'interno delle indicazioni nazionali, senza lasciare alle Regioni (che peraltro dovrebbero avere grossa competenza nel settore) spazio d'intervento. E' però necessario arrivare urgentissimamente all'adozione di questo atto, perché diversamente non potremmo utilizzare neanche i pochi strumenti che abbiamo.
Vorrei soltanto ricordare a questo proposito che le UU.SS.SS.LL., per norma del nostro Piano sanitario regionale, dovrebbero garantire la continuità del percorso teraupetico e quindi seguire le persone tossicodipendenti anche nelle comunità. Questo è il controllo più efficace che gli operatori dovrebbero fare. Alcuni operatori e alcune UU.SS.SS.LL.
lo fanno, altre no.
Fra le UU.SS.SS.LL. reprobe, all'USSL n. 10 aggiungerei di sicuro anche la n. 4 (è partita questa mattina una letteraccia proprio in questo senso perché la situzione di quella e di altre UU.SS.SS.LL. è grave). Su questa materia ho definito proprio in questi giorni una relazione e sono pronto a venirne a discutere, magari in Commissione, se lo ritenete, perché mi sembra la sede più giusta per ragionare sui numeri e per capire; magari vi illustro anche il programma sulle tossicodipendenze che mi vedrà impegnato in questi sei mesi, perché a questo punto abbiamo i dati sui quali poter ragionare.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la deliberazione testè discussa, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 23 voti favorevoli e 9 astensioni.


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 962: "Deroga al termine perentorio per la definizione delle pratiche relative ai bandi di concorso 'Buono casa 1983' e 'Buono casa 1985' approvati rispettivamente con DCR n. 418-6374 del 27/7/1983 e DCR n. 39-10896 del 14/11/1985"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 962, di cui al punto 24) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 22 voti favorevoli e 8 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 6) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Calamità naturali

Esame proposta di deliberazione n. 956: "L.R. 29/6/1978, n. 38 e successive modificazioni. Dichiarazione di evento calamitoso grave sul territorio piemontese per gli eventi meteorologici dei giorni 16/17/18 maggio e 25/26 giugno 1994. Delimitazione delle zone colpite ai sensi dell'art. 9"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 956, di cui al punto 25) all'o.d.g.
In Commissione tale deliberazione è stata esaminata con il voto favorevoli di tutti, fatta eccezione del Gruppo di Rifondazione Comunista.
La parola al Consigliere Adduci.
ADDUCI Signora Presidente, quello che sto per dire vale anche per la proposta di deliberazione n. 732, di cui al punto 26) all'o.d.g., che ha lo stesso oggetto, sempre dichiarazione e riconoscimento dello stato di calamità grave, in riferimento alle precipitazioni nevose del mese di marzo 1993.
I colleghi che hanno avuto modo di esaminare le due deliberazioni hanno certamente visto che ci troviamo di fronte ad un elenco di circa 150 Comuni della Regione Piemonte che sono stati danneggiati dagli eventi atmosferici.
E' un numero enorme, superiore al 10% dei Comuni della Regione. E' chiaro che bisogna intervenire a favore dei Comuni disastrati e non v'è dubbio su questo, però, come già abbiamo avuto modo di rilevare in quest'aula, è anche una fotografia dello stato di fatto del territorio in cui la Regione si trova. Perché ripeto queste cose? Per aggiungere un elemento che, a mio avviso, potrebbe essere di novità.
Assessore, io direi questo: prima di concedere i contributi - o a contributo concesso, se si vuole - sarebbe bene che la Regione entrasse in possesso di una relazione non che descriva lo stato di fatto così come oggi esso si configura (relazione che credo essere già agli atti), ma una relazione storico-descrittiva di uno stato di fatto, così come si è configurato nel tempo, così come si è trasformato, perché pare di trovarsi di fronte ad un territorio che non ha n' storia n' memoria. C'è la calamità naturale per colpa della pioggia insistente e basta. Perché quella calamità si è verificata sfugge a tutti e non risulta da nessuna parte, anche se poi tutti sappiamo e conosciamo le ragioni per cui queste condizioni di calamità si verificano. Evidentemente vi sono stati degli interventi che hanno distrutto il territorio, interventi dell'uomo sul territorio che peraltro sono ancora in atto; basta volgere lo sguardo dalle parti di Bardonecchia (ma è solo un esempio), lungo il fiume Melezet, per vedere che cosa sta succedendo in quella zona. Suggerisco di andare a vedere. Si è facili profeti nel dire che tra dieci o vent'anni al massimo anche lì bisognerà intervenire per far fronte allo stato di calamità naturale a seguito di piogge abbondanti o leggermente superiori alla media.
La realtà è che in molte zone del Piemonte si costruisce e si compiono interventi di cementificazione in luoghi che vengono puntualmente colpiti proprio perché si è compiuto l'intervento di cementificazione, (una strada un'autostrada, una casa, un albergo o qualsiasi altro intervento di questa natura).
Va benissimo dare un contributo ai Comuni colpiti dalle calamità, per il problema è di fare in modo che queste calamità non si verifichino ad ogni pie' sospinto; tuttavia, non si può implorare la bontà del Signore che, come è noto, è infinita, ma purtroppo le piogge calamitose arrivano e le situazioni calamitose sono reiterate.
Come comunità piemontese (quindi non solo la Regione, ma anche i Comuni) è necessario attuare un'opera di prevenzione in questa direzione con gli strumenti legislativi di cui disponiamo.
Per quanto di nostra competenza, rinnovo la richiesta, Assessore.
Ovviamente voterò a favore di questa deliberazione, perché sarebbe ben strano se non contribuissimo a risanare il territorio. Chiederei semplicemente una relazione storica: vent'anni fa cosa c'era dove oggi c'è un qualche cosa che è crollato? C'era un prato, c'era un bosco? E perché è stato distrutto? Come mai c'è questo albergo lì in bilico e cosa c'era prima? Affinché il territorio della Regione acquisti storia e memoria, chiedo che prima di concedere i contributi sia prodotta una relazione descrittiva dello stato del territorio oggetto di intervento relativa agli ultimi vent'anni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Montabone.
MONTABONE, Assessore regionale Ringrazio il Consigliere Adduci per aver voluto risottolineare alcune cose importanti, che peraltro erano già state rilevate dallo stesso Consigliere e da altri in sede di Commissione.
Credo sia giunto davvero il momento di fare, anche con l'ausilio di una relazione storica, il punto della situazione rispetto alle aste fluviali di nostra competenza. Dico di nostra competenza, perché i Consiglieri ben sanno che purtroppo su alcuni tratti dei fiumi piemontesi la competenza è di altri, in particolare del Magistrato del Po.
Questa relazione storica, che si potrà fare non solo attraverso nuove ricerche, ma anche grazie alla documentazione di cui già sono dotati gli stessi Servizi della Regione, ci dimostrerà come negli anni scorsi (torno parecchio indietro nel tempo e non solo nel passato prossimo) siano stati effettuati degli interventi che hanno in qualche modo sconvolto il naturale corso dei fiumi.
La Giunta in questo momento è sensibile a questa problematica, tant'è che sta verificando attraverso l'applicazione dell'art. 9 bis (qui potrebbero intervenire sia la collega Bresso che il collega Cavallera) il congelamento e la riverifica di alcuni Piani regolatori di zone che sono state particolarmente colpite da eventi calamitosi. E' chiaro che quando parliamo di eventi calamitosi di questa entità parliamo di cose straordinarie.
Devo peraltro rilevare che attraverso la richiesta di calamità grave noi rafforziamo una richiesta di fondi allo Stato, perché con i nostri mezzi certamente non riusciremmo ad intervenire n' sui danni ai privati n' per la verità, per evitare che i fiumi esondino ancora in alcuni momenti di particolare rilievo dal punto di vista calamitoso.
Dico questo perché faccio mia la sensibilizzazione che ha voluto fare il Consigliere Adduci con il suo intervento; credo di poter dire che l'intera Giunta è sensibilizzata rispetto a questo problema proprio per poter intervenire su quelle situazioni particolarmente evidenti che vanno ad intaccare il naturale corso dei fiumi. Dobbiamo però ricordare che non solo abbiamo la necessità di tutelare quello che già esiste, ma abbiamo anche il compito di non lasciare ricostruire quello che già è stato portato via dai fiumi. Vorrei concludere con questa affermazione.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione la deliberazione testè discussa, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 25 voti favorevoli e 8 astensioni.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Esame proposta di deliberazione n. 732: "L.R. 29/6/1978 n. 38 e successive modifiche ed integrazioni - Art. 2, lettera e), ed art. 8 - Riconoscimento di calamità grave in riferimento alle precipitazioni nevose del mese di marzo 1993"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 732, di cui al punto 26) dell'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bodrero; ne ha facoltà.
BODRERO Diventa quasi inevitabile votare a favore in questi casi; non è detto che tutti vi siano obbligati, è chiaro, però bisognerebbe ricordare intanto che qui si parla di delimitazione di aree e quindi sarebbe opportuna qualche spiegazione. Infatti, dovremmo addirittura decidere sulla delimitazione, ma se non veniamo informati, sia pure in forma rapida praticamente votiamo sul nulla.
Dall'altra parte bisogna esigere che il drenaggio di denaro privato che poi diventa pubblico, non vada a finire in altre Regioni dove magari le calamità sono minori. Bisogna anche controllare che i Comuni a loro volta controllino che non ci siano le cause di questi dissesti. Si potrebbe poi anche incoraggiare a livello pubblico e privato una qualche forma di assicurazione; visto che esistono assicurazioni su danni minori privati non vedo perché a livello più alto, come avviene in altri Stati, non si possa fare un'assicurazione anche contro queste gravi calamità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cerchio.
CERCHIO In qualche modo rispondo al Consigliere Bodrero, essendo questa un'iniziativa della precedente Giunta che, per una serie di mesi non operativi sul piano dell'attività consiliare, purtroppo giunge solo oggi all'esame dell'aula.
Vorrei comunicare, per dare un quadro preciso, che qui si individua la delimitazione, a seguito delle segnalazioni delle Amministrazioni comunali e delle Prefetture, dei Comuni che hanno subìto rilevanti danni a causa della neve; dopodiché sono i soggetti interessati, vale a dire le attività produttive (industrie, artigiani, commercianti, impianti a fune), che avendo avuto un danno di particolare rilevanza attraverso perizia asseverata, presentano una domanda di abbattimento dei mutui per la ricostruzione in funzione occupazionale e produttiva delle stesse. Esiste infatti un fondo, che è stato costituito con fondi pubblici e privati, che dà la possibilità di abbattere i mutui attraverso un istituto di credito che ne ha titolarità, nel caso in cui l'azienda venga riconosciuta come gravemente danneggiata.
Il provvedimento di oggi dà l'indicazione dei Comuni, dopodiché le singole attività produttive potranno, avendo queste caratteristiche, fare domanda per ottenere degli abbattimenti sui mutui.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione la deliberazione testè discussa, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 23 voti favorevoli e 10 astensioni.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 918: "Integrazione al Regolamento sull'utilizzo del Parco autoveicoli di proprietà regionale, approvato il 14/12/1972 e successivamente modificato in data 14/1/1975 e in data 12/5/1988, con DCR n. 828-6660"


PRESIDENTE

Passiamo quindi al punto 27) dell'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 918.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 20 voti favorevoli e 10 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 6) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Navigazione (lacuale e fluviale)

Esame proposte di deliberazione n. 771: "Modifica al Regolamento per la disciplina della navigazione sulle acque del Lago di Mergozzo" (rinvio) e n. 892: "Disposizioni e prescrizioni per la tutela della sicurezza della navigazione sulle acque interne piemontesi"


PRESIDENTE

Le proposte di deliberazione n. 771 e n. 892, di cui ai punti 28) e 29) all'o.d.g., rispettivamente relative al Lago di Mergozzo e alla tutela della sicurezza della navigazione sulle acque interne piemontesi, possono essere svolte? Prego, Assessore Cavallera.
CAVALLERA, Assessore regionale Come avevamo già precisato in precedenza, la deliberazione relativa al Lago di Mergozzo rientra in quel discorso complessivo che deve essere fatto in Commissione.
Per quanto riguarda l'altra deliberazione, si tratta di regolamentare nel dettaglio la tipologia delle boe e di altre segnalazioni di sicurezza che devono essere collocate sui laghi e sulle zone fluviali; quindi ritengo sia urgente e necessaria, perché bisogna lavorare nell'inverno per essere pronti per la primavera.



PRESIDENTE

Secondo la richiesta della Giunta, la deliberazione relativa al Lago di Mergozzo rimane iscritta all'o.d.g. dei lavori del Consiglio; quando la Commissione avrà terminato il suo iter, potremo esaminarla in aula.
Esaminiamo invece la deliberazione n. 892, di cui al punto 29) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 20 voti favorevoli e 9 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 6) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame proposta di deliberazione n. 923: "Criteri tecnici di applicazione della normativa per lo smaltimento ed il riutilizzo dei rifiuti sanitari ai sensi dell'art. 4, comma primo, della L.R. 2/5/1986, n. 18"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 923, di cui al punto 30) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Marino.
MARINO, Assessore regionale Intervengo brevemente; poi, se del caso, interverrò nuovamente. Quello che viene proposto è la definizione di criteri tecnici che riguardano tutte le tipologie di rifiuti in generale chiamati sanitari e che, fino ad oggi non erano regolati sia nella loro identificazione sia nel loro trattamento e nella loro destinazione da nessuna particolare norma regionale.
Con questi criteri tecnici, praticamente, si dà ordine a questa materia, prevedendo anche degli obblighi sia per le strutture sanitarie che per i Comuni che, fino ad oggi, di fatto, non c'erano. In particolare, si individuano le strutture sanitarie coinvolte dalle indicazioni e dai criteri che la Regione si dà; si individuano le diverse tipologie di rifiuti sanitari e le diverse destinazioni.
Credo sia cosa di qualche interesse, perché - come sapete - fino ad oggi, all'interno della denominazione molto vaga "rifiuti sanitari", andava a finire di tutto; ad esempio, all'interno di un ospedale, rientrava in questa denominazione la normale carta, che in realtà poteva benissimo essere recuperata ed eventualmente riciclata, ed anche quei rifiuti sanitari che prevedono la sterilizzazione e poi lo smaltimento in discarica particolare. Fino ad oggi - ripeto - questa materia non era in nessun modo normata con esattezza.
E' una materia che certamente riguarda prima di tutto i grandi ospedali, ma che coinvolge anche molti soggetti, laboratori pubblici e privati, che in base a questi criteri hanno da oggi, o dal momento in cui questi criteri saranno adottati, degli obblighi di comportamento e di trattamento dell'insieme di rifiuti che producono all'interno della loro attività.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 22 voti favorevoli e 10 astensioni.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento - Province

Esame progetto di legge n. 318: "Proposta di legge al Parlamento del Consiglio regionale relativa a: 'Sospensione dei termini di attuazione delle aree metropolitane delle nuove Province previste dalla legge n. 142 dell'8/6/1990, causa la grave crisi economico-finanziaria del Paese'" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 318, di cui al punto 31) all'o.d.g.
La parola al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale La proposta è interessante, ma saremmo dell'opinione di rinviarla in Commissione, dove si sta discutendo il tema dell'Area metropolitana.
Ricordo che è una proposta di legge del Consigliere Beltrami.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Beltrami.
BELTRAMI Non credevo che la dinamica dei lavori di oggi fosse tale da sospingerci a trattare anche questo argomento, che si sta trascinando da tre o quattro mesi.
Ritengo che rimandarlo in Commissione diventerebbe un pochino oneroso anche per il proponente della proposta di legge. Per il momento, sarei per soprassedere; potremo affrontare l'argomento la prossima volta, in modo definitivo.
Il problema non è tanto quello dell'Area metropolitana in s' e quindi dell'entrare nel merito della costituzione dell'Area metropolitana o di altre realtà amministrative, quanto il fatto che, in ordine alle difficoltà economiche del Paese, si suggerisce di differire la convocazione dei comizi elettorali, per le Province in essere e le altre attuate con la legge n.
142/90, oltre la scadenza naturale dell'anno prossimo.
Io ho indicato fino al 2000, ma ormai si tratta di quattro anni, per cui si arriverebbe al 1999.
Se affrontassimo l'argomento nell'ambito del discorso più ampio dell'Area metropolitana, correremmo il rischio di andare fuori tema, perch io non mi permetterei assolutamente di entrare nell'ordine di idee di discutere, criticare, perfezionare i progetti, i disegni e gli orientamenti della Giunta su questo argomento. Si tratta invece di esaltare un gesto di probità, di economia, di risparmio e quant'altro possa accompagnare la mia proposta per dire che, in un momento nel quale si chiedono sacrifici a tutti, il pensare di spendere parecchie migliaia di miliardi per attuare queste opere nell'immediato renderebbe ulteriormente difficile il cammino economico del Paese.
Volevo dire semplicemente questo, quindi non entro nel merito della costruzione delle cose, quanto sull'opportunità di differirne l'attuazione che non dipende certamente dal Consiglio regionale, quanto dal Governo centrale.



PRESIDENTE

Allora soprassediamo: questa è la richiesta. Lo lasciamo iscritto all'o.d.g. dei lavori.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame progetto di legge n. 336: "Proposta di legge al Parlamento del Consiglio regionale del Piemonte relativa a: 'Disciplina per lo scioglimento e la confisca dei beni dei Partiti politici conseguenti a condanne penali dei loro Segretari nazionali'" (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 32) all'o.d.g. prevede l'esame del progetto di legge n. 336.
La parola al Consigliere Majorino, che in questo momento siede sui banchi della Giunta.
Consigliere Majorino, noto che la sua collocazione ci fa riflettere dal punto di vista politico.
MAJORINO Ogni riferimento è puramente casuale, almeno oggi 18 ottobre.



PRESIDENTE

Era una precisazione: sa, siamo pronti a tutto. Dicevo oggi, con un collega, che ormai la politica ci deve abituare anche alla fantasia.
MAJORINO Lo accetto come augurio; oggi, 18 ottobre, è prematuro.
Detto questo, chiedo scusa della mia distrazione: stavo conferendo con il collega Mollo.
Chiederei di spostare questa proposta di legge al Parlamento alla prossima seduta e di mantenerla all'o.d.g., anche perché non è presente il collega Masaracchio, che avrei dovuto e voluto informare sul merito del provvedimento, che originariamente portava la firma mia e del Consigliere Zacchera.



PRESIDENTE

Non ho motivo per non accogliere la sua richiesta. Manteniamo dunque all'o.d.g. l'iscrizione del progetto di legge n. 336.
Chiede di intervenire il Consigliere Bodrero; ne ha facoltà.
BODRERO Non vedo perché la si debba rinviare: è una delle poche proposte assennate, anche se purtroppo la condanna di Segretari politici nazionali non avverrà mai.



PRESIDENTE

Consigliere, questa è una proposta di legge che ha dei presentatori. I presentatori richiedono che venga mantenuta all'o.d.g. dei lavori del Consiglio per esaminarla la prossima volta, in quanto è assente uno dei presentatori. Questo è il motivo, non è un rinvio di merito.
BODRERO E' un motivo relativamente valido; non dico completamente valido perché ormai era all'o.d.g. e quindi, anche se loro lo ritirano... Se è stato inserito... La cosa si può discutere, ma per me la questione è di sostanza: questa è una delle cose più sagge che si potevano fare.
Già la giustizia è ai livelli della lumaca; ci sia almeno una giustizia morale attraverso un giudizio del Consiglio.



PRESIDENTE

Va bene. Farà il suo intervento non appena tale progetto di legge verrà discusso. La ringrazio.


Argomento: Fondo di previdenza dei Consiglieri

Esame progetto di legge n. 312: "Abrogazione degli artt. 1 e 2, L.R. 19/2/1990, n. 6 (Previdenza Consiglieri regionali)" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Il punto 33) all'o.d.g. prevede l'esame del progetto di legge n. 312.
La parola all'Assessore Cucco che interviene in qualità di Consigliere.
CUCCO Chiederei che fosse iscritto all'o.d.g. di una prossima Commissione confidando in un migliore esito rispetto al passato.



PRESIDENTE

Per rinviarlo in Commissione, è necessario che i colleghi consentano: servono 31 voti.
Il proponente richiede il rinvio in Commissione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La proposta di rinvio in Commissione è approvata con 31 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale) - Attivita' di promozione

Esame progetto di legge n. 443: "Tutela e valorizzazione della cultura e uso delle lingue del Piemonte" (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 35) all'o.d.g., che prevede l'esame del progetto di legge n.
443, viene rinviato alla prossima seduta poiché il presentatore Consigliere Rabellino, è in congedo.


Argomento: Enti strumentali - Enti di sviluppo e organismi fondiari - Produzione e trasformazione dei prodotti

Esame progetto di legge n. 109: "Istituzione dell'Ente regionale di Sviluppo Agro-Alimentare del Piemonte" (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 34) all'o.d.g. prevede l'esame del progetto di legge n. 109.
La parola al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Questo progetto di legge è stato presentato dai Consiglieri Riba Monticelli, Bosio, Bresso, Calligaro, Foco e Marengo nel marzo 1991.
Non è presente l'Assessore Riba; comunque, avendo presentato, come Giunta, anche un disegno di legge sull'ESAP ed essendo questo un tema che deve essere trattato dall'Assessore competente, ne chiediamo il rinvio. Non escludo comunque che il disegno di legge possa essere ritirato.



PRESIDENTE

Allora resta all'o.d.g.? BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Per ora, sì.


Argomento: Enti strumentali - Enti di sviluppo e organismi fondiari

Esame mozione n. 391 in merito all'ESAP (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 37) all'o.d.g. prevede l'esame della mozione n. 391 presentata dai Consiglieri Rabellino, Cucco, Bodrero, Zacchera, Vaglio e Chiezzi.
La parola al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Poiché sull'ESAP è stato presentato un disegno di legge da parte della Giunta, credo che l'esame di questa mozione dovrà essere unificato a quella discussione.



PRESIDENTE

Quindi lo rinviamo e lo lasciamo iscritto all'o.d.g.


Argomento: Commercio

Esame ordine del giorno n. 463 in merito al CAAT (rinvio)


PRESIDENTE

Poiché il Consigliere Chiezzi è in congedo, rinviamo la discussione del punto 38) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 463, ad una prossima seduta consiliare.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 634 relativo al "Café branché". Iniziative di prevenzione dell'AIDS in Piemonte


PRESIDENTE

Il punto 39) all'o.d.g. prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 634 presentato dai Consiglieri Cucco, Chiezzi, Giuliano, Marino, Bosio Spagnuolo, Rabellino, Calligaro, Segre, Bresso e Maggiorotti, relativo alle iniziative di prevenzione dell'AIDS in Piemonte.
La parola all'Assessore Cucco che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione dell'ordine del giorno.
CUCCO Questo ordine del giorno prendeva spunto da un'iniziativa organizzata in quel di Francia, con riferimento specifico alla situazione francese. Il governo francese, per sviluppare le iniziative di prevenzione dell'AIDS e per favorire l'avvicinamento a questo strumento di profilassi, che è appunto il profilattico, ha garantito, in Francia, un prezzo politico a questi strumenti e ne ha garantito al massimo la diffusione, attraverso numerosissime iniziative. Una di queste è il "Caf' branché", iniziativa stipulata con le associazioni di categoria del commercio nella rete dei bar e dei caffè francesi.
Ovunque, in Francia, soprattutto nel sud, se si entra in un bar e si chiede un "Caf' branché", viene consegnato anche un depliant informativo sulle malattie a trasmissione sessuale e un profilattico. So che si tratta di un argomento che spesso sollecita ilarità e va bene che sia così, per gradirei un po' di silenzio.
Sulla necessità di questo tipo di campagne credo che non ci sia nulla di nuovo nel dire che non solo sono ritenute utili, ma vengono richieste dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'OMS e tutte le organizzazioni sanitarie, sia nazionali che internazionali, ritengono come urgenza prioritaria quella di tutte le malattie sessualmente trasmesse. Infatti epidemiologicamente parlando, siamo in anni in cui queste malattie sono in gravissimo aumento; l'AIDS non è che la punta di un iceberg, purtroppo la più drammatica, da un certo punto di vista.
Vorrei ricordare, per non essere troppo tragico, che ci sono numerose forme di tumore femminile che si trasmettono anche per questa via: sono di origine virale e purtroppo in Italia, in questo periodo, stanno aumentando.
Pertanto, quando siamo venuti a conoscenza di questa iniziativa francese, abbiamo ritenuto di presentare un ordine del giorno per impegnare la Giunta ad attuare un'iniziativa di questo tipo. C'è stato un avvicendamento, ma l'attuale Assessore non soltanto ritiene che questa iniziativa sia urgente e necessaria, ma si è anche già adoperato per avviarla.
Proprio in questi giorni c'è stata una serie di incontri con le grandi organizzazioni ricreativo-culturali del Piemonte, ACLI, ARCI e AICS, per sviluppare un progetto specifico mirato alla popolazione giovanile; questa mattina c'è stato un incontro con i rappresentanti della Confesercenti e presto ve ne sarà uno con la Confcommercio, per avviare iniziative di questo tipo. I risultati di questi incontri si sono dimostrati molto confortanti, perché rispetto ad un anno e mezzo fa - dove le battute si sprecavano e la poca attenzione era molto evidente - mi è sembrato di notare, negli interventi che ci sono stati, grande attenzione e grande disponibilità.
Se il Consiglio regionale approverà questo ordine del giorno, darà un'ulteriore mano all'attività che la Giunta sta svolgendo in questo settore e che spero possa potenziarsi in brevissimo tempo, anche in concomitanza del prossimo primo dicembre che, come tutti sanno, è la giornata mondiale sull'AIDS, che vede le istituzioni e le associazioni di volontariato in genere impegnate in questo settore.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Questo ordine del giorno è stato presentato dall'allora Consigliere oggi Assessore, Cucco il 2 agosto 1993.
Non cambia nulla, ma cambia solo che ritengo che la Giunta debba farci un pensiero; lasciamo questo documento iscritto all'o.d.g., ma la Giunta deve riflettere circa il sostegno di questa iniziativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.
CUCCO Io non ho nessuna decisione da sottoporvi; vorrei solo far presente a tutti coloro che intervengono su questa materia che si tratta di iniziative per la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. Si tratta di iniziative che tendono a sviluppare comportamenti responsabili e consapevoli da parte di tutti i cittadini italiani di fronte ad un'emergenza che è ritenuta tale, non soltanto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'Istituto Superiore di Sanità, ma da tutte le autorità sanitarie di questo settore. Non si tratta di sponsorizzare una cosa rispetto all'altra, ma di utilizzare e sviluppare pragmaticamente quello che la scienza moderna ci ha detto, ci dice e continua a dirci in questo settore.
A mio avviso, in questo momento, un'ulteriore pausa di riflessione da parte della Giunta, per quanto riguarda l'Assessore alla programmazione sanitaria, è inutile, non per convinzione dell'Assessore alla programmazione sanitaria, ma per la letteratura mondiale che conta migliaia di pagine. Una pausa avrebbe più il senso di cauta intenzione di moderare iniziative, che non hanno bisogno di essere moderate, piuttosto che un appoggio esplicito ad un'iniziativa che io ritengo importante.
Penso che in questo momento il Consiglio sia assolutamente in grado di votare un ordine del giorno che è molto sereno ed è serenamente stato presentato da coloro che lo hanno sottoscritto, così come molto serenamente deve essere accolto dall'intera Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Io non sono naturalmente per il rinvio e non dò un giudizio perché non ho la competenza sulla validità della proposta; però penso, secondo il buon senso popolare, ma anche secondo una gran parte della scienza, che questa proposta sia perlomeno incompleta, in quanto da tutte le parti si chiede ciò è già avvenuto in altri Stati, naturalmente più civili del nostro - che il settore sia disciplinato in modo diverso dalla famigerata legge Merlin.
Negli altri Paesi si è avuto il coraggio civile di riformarla, modificarla e non per tornare in pristino come era allora, perché tutto si può cambiare in meglio; bisognerebbe perlomeno riformarla e in questo modo - io non posso stilare delle percentuali si combatterebbe questa ed altre malattie affini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Signor Presidente, questo Consiglio regionale verso questa Giunta ha dato ampia dimostrazione di grande disponibilità a capire che non è più il tempo delle grandi polemiche, delle grandi ambizioni, ma del lavoro più immediato tendente, al di là delle convinzioni assolute, a produrre risultati pratici nei confronti della nostra gente; rispetto a questo molti di noi hanno sacrificato protagonismi e posizioni.
Però, signora Presidente del Consiglio, lei può avvertire che questa maggioranza, un Consiglio su due, fa mancare il numero legale, perché conta su una propria graniticità che non richiede la presenza fisica dei Consiglieri e degli Assessori. Noi non abbiamo mai messo in discussione questo bene (in particolare ringrazio anche il collega Fulcheri); in qualche occasione ci siamo anche urtati con pezzi dell'opposizione garantendo l'iscrizione di alcune leggi all'o.d.g. ed assicurando alcuni numeri legali.
Quando però succedono cose come quelle accadute adesso, signora Presidente, le chiedo di tutelare il Consiglio regionale, il che significa una cosa molto semplice: il Presidente della Giunta deve chiarire se ha chiesto un rinvio della discussione. Rispetto a tale richiesta è sovrano o il Consiglio o la Conferenza dei Capigruppo. Non decidono le persone sedute ai banchi della Giunta! Il rinvio di un argomento iscritto all'o.d.g. pu essere deciso o dal Consiglio o dalla Conferenza dei Capigruppo. Se invece si tratta di pronunciamento politico del Presidente, nel senso che egli, in sede di voto - non di procedura - riterrà di assumere una posizione personale, ovviamente è libero di farlo.
Le chiedo dunque, signora Presidente, che il rinvio richiesto dal Presidente della Giunta regionale - se tale è venga rimesso alla decisione dell'assemblea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nerviani.
NERVIANI Prendo la parola non per entrare nel merito dell'ordine del giorno proposto dal collega Cucco, ma per manifestare con forza la richiesta di rinvio della discussione su un tema assolutamente non marginale e che finisce per impegnare le coscienze dei Consiglieri in questo momento qui riuniti.
Diciamo pure, con franchezza, che a questa discussione arriviamo sostanzialmente all'improvviso e psicologicamente impreparati; il "Caf' branché" è l'occasione per trattare anche una problematica molto vasta quella della contraccezione secondo metodi meccanici. E' chiaro che l'approvare o il non approvare significa avallare o non avallare il processo, per alcuni scontato, per altri obbligatorio, di diffusione dei profilattici nella nostra realtà sociale.
Ripeto: non esprimo giudizio di merito; sicuramente, però, alcuni di noi sono impegnati secondo linee di indirizzo religioso o comunque collegate a sentimenti fortemente radicati nei convincimenti religiosi (e per i cattolici, per esempio, fortemente orientati).
Con queste premesse e non anticipando le posizioni che personalmente assumerò sull'argomento, chiedo che si arrivi alla discussione con un'adeguata preparazione psicologica, con una maturata sensibilità sul tema specifico.
Chiedo quindi alla cortesia del collega Cucco non già di rinviare "sine die", posto che il problema è ben presente all'attenzione di molti Consiglieri, ma di disporsi benevolmente ad una mia richiesta di rinvio di trattazione dell'ordine del giorno in discussione.
E' chiaro che non intendo prevaricare il Consiglio e tanto meno sostituirmi alla Conferenza dei Capigruppo; ritengo tuttavia, Consigliere Marchini, di avere pieno diritto di richiedere quanto meno di rinviare il dibattito di una settimana o del tempo necessario.



PRESIDENTE

Preciso che l'ordine del giorno è sottoscritto dai colleghi Cucco Chiezzi, Giuliano, Marino, Bosio, Spagnuolo, Rabellino, Calligaro, Segre Bresso, Maggiorotti e Mollo.
Proporrei un minuto di interruzione per valutare le intenzioni dei proponenti, ovvero se intendono accogliere la richiesta di rinvio.
La parola al Consigliere Gallarini.
GALLARINI Non intendo intralciare il proposito di andare ad una consultazione dei firmatari; mi limito a quanto emerso: ci troviamo in una situazione abbastanza imbarazzante - che vede il Presidente della Giunta chiedere che l'argomento venga rinviato, mentre il proponente, Assessore della stessa Giunta, chiede che venga votato.
CUCCO Ma non è più "mio"! E' consegnato al Consiglio! GALLARINI A maggior ragione, se l'ordine del giorno è consegnato al Consiglio, è quest'ultimo che deve prendere posizione. Dopodiché, capisco la perorazione del collega Nerviani, ma affermare, dopo sedici mesi - 2 agosto 1993 - che è mancato il tempo per approfondire l'argomento mi sembra poco credibile.
Gradirei, al fine di potersi orientare in modo definitivo, che da parte della Giunta regionale ci fosse un atteggiamento univoco, come coerenza vorrebbe.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.50 riprende alle ore 16,55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Cucco.
CUCCO Mi appresto a fare l'intervento più difficile della mia carriera politica, non per il contenuto del discorso - figuratevi: è una tale banalità! - ma perché in genere le cose più facili sono quelle che si rendono più difficili, soprattutto quando non si comprendono i termini delle vicende.
Vorrei che fosse chiaro a tutti che, così come sostengono autorevolissimi membri non soltanto della chiesa cattolica, ma di quella luterana e di tutte le religioni di questo mondo, non è in discussione un sistema di contraccezione, ma è in discussione un piccolo, ma unico fino ad oggi, strumento che consente di dare un argine ad un'epidemia che in Paesi come l'Africa, l'India e il Giappone è di natura endemica: tutti lo contraggono, esattamente come può capitare qui in Italia e come sta già capitando.
Accolgo l'invito di modificare il dispositivo dell'ordine del giorno laddove si dice "impegna la Giunta" con le parole "invita la Giunta", anche perché sono certo che gli Assessori alla sanità della Giunta regionale saranno molto sensibili a questo invito, vero Assessore Bonino? Conoscendo gli Assessori alla sanità della Giunta regionale, so quanto loro siano sensibili a questo tema e a queste campagne.
Credo dunque sia non solo accettabile, ma anche giusto, che un ordine del giorno che nasce da una posizione politica diversa rispetto all'attuale, si debba porre in questo modo. Mi dà fastidio che su una questione di questa natura si possano innescare polemiche di carattere politico: mi sembra veramente eccessivo. Siamo di fronte ad una misura di politica sanitaria, largamente riconosciuta da tutti, e dentro questo limite deve essere riconosciuta.
Quindi accolgo la proposta, modifico il dispositivo per cui si invita la Giunta a valutare iniziative di questo settore, con la preoccupazione che ho espresso prima, ovvero che, non su queste materie, questa Giunta regionale, ma soprattutto questo Consiglio, nel suo complesso, trovi momenti di confronto e di crescita comune, perché nessuno sta sponsorizzando alcuna ditta: siamo tutti qui riuniti per aumentare il livello di consapevolezza e di responsabilità degli italiani.



PRESIDENTE

I proponenti, attraverso l'intervento del Consigliere Cucco, modificano l'ordine del giorno. Se l'Assessore Cucco lo vuole formalizzare, lo formalizzi come un emendamento nel quale si sostituisce la parola "impegna" con la parola "invita".
La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Signor Presidente, la questione è questa: non vorrei che si consolidasse un precedente. Gli ordini del giorno possono prevedere solo degli emendamenti accettati dai proponenti, ma emendamenti restano. L'atto come arriva in Consiglio, è affidato al Consiglio e viene modificato solo dal Consiglio. Quindi, un emendamento non può essere proposto se non accettato dai proponenti, ma una volta presentato va votato.



PRESIDENTE

No. Non l'abbiamo mai fatto.
MARCHINI Signor Presidente, su questo chiedo che ci sia una pronuncia dell'Ufficio Regolamento, perché, secondo me, si impedisce al Consiglio di esprimere il proprio parere sull'emendamento. L'emendamento è un elemento che viene messo in discussione in Consiglio, perché è arrivato all'interno del Consiglio. A me sembra che sia sempre avvenuto, anche se devo dire che la memoria ci può tradire, perché il problema che ci siamo sempre posti è stato quello della proponibilità dell'emendamento non disponibili i presentatori dell'ordine del giorno. L'emendamento, per sua natura, è da votare, salvo che ci sia una esplicitazione da qualche parte, altrimenti io modifico quarantadue volte il documento in Consiglio, mentre è il Consiglio che modifica il documento.
Nella specie è evidente che la modifica è un fatto politico rispetto al quale il Consiglio si deve pronunciare; il Consiglio non può essere neutro rispetto ad una modifica di dizione da "impegna" ad "invita": questo è un fatto politico rispetto al quale ci si deve pronunciare, mentre sul documento la pronuncia sarà in ordine al documento e non in ordine al verbo che viene utilizzato. Comunque si è già capito che cosa io probabilmente farò.
Chiedo scusa, signor Presidente, senza supponenza da parte mia, ma chiederei anche una qualche umiltà da parte sua. La questione è stata sollevata oggi e non in altra occasione, forse politicamente più significativa, quando il collega Picchioni aveva interesse ad intervenire sull'emendamento proposto sull'ordine del giorno di natura politica della precedente seduta. In quell'occasione non ne avevamo fatto una questione perché essendo rilevante la questione politica, e cioè il rafforzamento dell'ordine del giorno sullo sciopero, la valenza politica probabilmente poteva far premio sull'interesse a chiarire; poiché invece si tratta di un elemento procedurale, insisto perché su questo venga fatta chiarezza.
Presidente, considerando che è una pronuncia che lei prende e che vale ben al di là dell'oggetto che stiamo discutendo, la pregherei di essere molto attenta. Mi consenta questo richiamo.



PRESIDENTE

Sono attentissima e le posso dire che abbiamo discusso in questo Consiglio regionale numerosissimi ordini del giorno nell'arco di questi quattro anni; le modificazioni agli ordini del giorno proposte (che, per farci capire, abbiamo chiamato "emendamenti") hanno sempre dovuto essere accolte dai proponenti dell'ordine del giorno e non sono mai state poste in votazione dal Consiglio. Questo è sempre avvenuto.
MARCHINI Allora non chiamiamoli più emendamenti.



PRESIDENTE

Chiamiamole modificazioni recepite dai presentatori degli ordini del giorno. Questo è ciò che questo Consiglio regionale, da quando ha il Regolamento attualmente vigente, ha sempre attuato come comportamento rispetto agli ordini del giorno; dopodiché ci sono state due occasioni (una nell'ultima seduta di Consiglio e un'altra oggi) dove queste modificazioni avevano una certa rilevanza anche politica e quindi sono state più notate.
Di questo gliene dò atto, ma ci siamo sempre comportati in questo modo e tutte le volte, io mi sono attenuta a questa precisa indicazione regolamentare. Se si vuole modificare questo comportamento, eventualmente bisogna modificare il Regolamento. Invito quindi la Commissione Regolamento ad affrontare tale questione de iure condendo, nel senso che a volte si pu trattare di una ricerca d'intesa, che magari non è rilevante dal punto di vista politico; altre volte, come certamente queste due occasioni (adesso non voglio fare un intervento di merito che non mi competerebbe, ma certamente comprendo anche la volontà dei Consiglieri stessi magari ad esprimersi), emerge questa esigenza dal Consiglio. Credo che la Commissione Regolamento, de iure condendo, la debba eventualmente affrontare, se lo ritiene. Anzi: il mio indirizzo è che questa questione venga prossimamente affrontata, però le devo dire che ci siamo sempre comportati così.
Per cui, poiché i Consiglieri proponenti, per quello che mi risulta attraverso l'intervento del collega Cucco, sostituiscono la parola "impegna" con la parola "invita", proseguiamo la discussione sull'ordine del giorno così modificato.
La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Credo che si stia ingigantendo questa questione per fatti formali, ma è sulla questione sostanziale che occorrerebbe pronunciarsi. Poteva essere l'occasione per ragionare su quello che la Regione sta facendo e intende fare nel campo della prevenzione dell'AIDS, prevenzione attraverso l'induzione di comportamenti funzionali alla non trasmissione del virus HIV.
Questo ordine del giorno forse ci ha colti impreparati tutti. Per quanto mi riguarda, operando nel campo della sanità, devo dire che la scelta di cambiare il verbo da "impegna" ad "invita" non mi trova consenziente, quindi se ciò avvenisse ritirerei la firma dall'ordine del giorno, proprio perché occorre un impegno determinato rispetto ad iniziative nel cui ambito si colloca anche questa: il favorire l'uso di un mezzo meccanico per evitare la trasmissione del virus HIV. Punto, non c'è altro. Oggi non si sta facendo una riflessione sui problemi di contraccezione o su questioni che concernono la morale della riproduzione.
Voler assumere posizioni diversificate mi pare strumentale, non dico provocatorio, da parte di chi, in realtà, su questi problemi ha fatto poco.
Occorrerebbe capire che cosa ha fatto la Giunta precedente per avviare iniziative a vasto raggio di prevenzione dell'AIDS, iniziative a vasto raggio di educazione alla salute e di educazione alla sessualità. Io stesso avevo presentato, circa tre anni fa, con altri Consiglieri una proposta di legge sull'educazione alla sessualità: proposta che, come altre, giace in Commissione. Certo, occorre affrontare complessivamente la questione. Oggi però si parla d'altro: si parla di favorire l'utilizzo di questo mezzo meccanico per ridurre a zero, nell'atto sessuale, la trasmissione del virus HIV. Ripeto: non c'è altro.
Credo che l'invito a diffondere l'utilizzo di questo mezzo meccanico possa rientrare nell'ambito di altre possibili iniziative. Mi domando perché, ad esempio, presso i consultori familiari non venga messo a disposizione gratuitamente il preservativo. Va bene regalarlo con il caffè ma mi pare che ben altro si potrebbe fare.
Come operatore sanitario, con responsabilità anche di servizi di base credo che mi muoverò in quella direzione e non credo che si debba aspettare l'autorizzazione di chissà chi. Questa è una scelta tecnica, non la vedo proprio come scelta politica.
Pertanto, risottolineo il mio atteggiamento e ribadisco che questo ordine del giorno, dal mio punto di vista, non va mutato; se viene mutato ritiro la firma.



PRESIDENTE

Colleghi, per evitare di fare un'altra interruzione per sentire qual è l'idea dei proponenti, se mi permettete, rammento brevemente: il collega Cucco propone "invita". Poiché la maggioranza dei proponenti propone "invita", gli altri Consiglieri cosa fanno? Mantengono la firma? La tolgono? Non lo so.
Scusate questa discussione, ma non posso condurla diversamente.
Consigliera Bortolin? BORTOLIN Volevo intervenire.



PRESIDENTE

Devo prima sapere su quale documento consentire l'intervento del Consiglio.
CALLIGARO Ritiro la firma, però è evidente che voterò l'ordine del giorno anche modificato, perché mi pare comunque nella direzione giusta: meno pregnante però nella direzione giusta.



PRESIDENTE

Consigliere Giuliano? GIULIANO Capisco le difficoltà e lo stato d'animo del collega Cucco, tuttavia ritengo che in questo campo anche le parole abbiano il loro significato e credo che in questo settore ci sia veramente bisogno di un impegno.
Di conseguenza, ritirerei la firma; voterò comunque a favore di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Consigliere Bosio? BOSIO Aver voluto fare di questa questione, che è una questione laicamente individuale dal punto di vista delle responsabilità, una questione politica di coesione o meno della maggioranza grida un po' vendetta.
Ripeto, grida un po' vendetta.



PRESIDENTE

Qual è il suo atteggiamento rispetto all'ordine del giorno? BOSIO Come avevo detto prima, ritiro la firma. Non ho intenzione di sottoscrivere ordini del giorno diversi.



PRESIDENTE

Consigliere Mollo? MOLLO Accetto l'espressione della maggioranza dei proponenti, quindi mantengo la firma.



PRESIDENTE

A questo punto metto in discussione l'ordine del giorno che vede modificato il testo dalla formulazione "impegna" alla formulazione "invita". Apriamo quindi la discussione.
La Consigliera Bortolin ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.
BORTOLIN Cercherò anch'io di essere breve. Credo che sia un pochino triste affrontare una questione così rilevante come la prevenzione, attuata soprattutto nei confronti dei giovani per una malattia grave come l'AIDS definita malattia del secolo, nel modo con il quale l'abbiamo affrontata questa sera.
Ritengo che sia sbagliato partire da un atteggiamento ideale ideologico su una questione che è di tutela della salute, su un problema che sta mietendo vittime, che sta costando caramente al nostro Paese anche in termini di denaro, perché un sieropositivo e poi un malato di AIDS costa molto alla società, oltre che in termini ideologici come sofferenza umana personale e familiare, del contesto nel quale vive.
Il collega Nerviani mi consentirà di dire che affermare che siamo impreparati su una questione di questo genere, a parte la data nella quale è stato presentato l'ordine del giorno (più di un anno fa) su una questione che tocca direttamente i nostri giovani, ma più complessivamente la società, non è accettabile, non è condivisibile. Se affermiamo, come abbiamo più volte affermato anche in questo Consiglio, la necessità di prevenire, prima ancora che di curare - parlo della malattia - non serve soltanto l'esempio della malattia: credo che dovremmo tutti spogliarci del nostro io, del nostro modo di essere, della nostra cultura e vedere le cose in modo un pochino più laico, pronunciandoci individualmente su una questione così importante come quella proposta da questo ordine del giorno.
Presidente, ritengo che, indipendentemente dall'esito dell'ordine del giorno, non dovrebbe assolutamente essere messa in discussione n' una maggioranza n' un'opposizione: questo Consiglio dovrebbe lasciare la piena libertà individuale di coscienza ai Consiglieri nell'esprimere un voto nei confronti dell'ordine del giorno proposto. Dopodiché, mi auguro che la maggioranza voti a favore e, per quanto riguarda il cambiamento tra "impegna" e "invita", francamente credo che la Giunta possa non mantenere l'impegno nei confronti di un invito così come disattendere un impegno pur espresso dal Consiglio regionale, per cui nella sostanza non cambia assolutamente nulla.
Mi auguro che il voto sia favorevole, che questo ordine del giorno sia approvato e che la Giunta predisponga davvero l'avvio di una campagna di prevenzione sul modello del "Caf' branché". Il modello di prevenzione pu anche essere un altro; altre possono essere le modalità con le quali diciamo alla comunità piemontese che per evitare un contagio, una malattia così grave come l'AIDS si possono utilizzare alcuni strumenti: uno di questi è l'uso del preservativo.
Credo che affrontare in modo - ripeto - laico una questione del genere sia anche un modo maturo di affrontarlo da parte del Consiglio regionale e della Giunta stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Con molta serenità dovremmo parlare di un problema che è drammatico.
Organizzazione Mondiale della Sanità, Comunità Europea, Istituto Superiore della Sanità, Governi di tutti i Paesi sono allarmati di fronte alla crescita dei casi di sieropositività e di HIV conclamato. E tutti sostengono unanimemente che l'educazione sessuale, l'educazione alla sessualità, l'educazione sanitaria, la prevenzione, sono elementi decisivi.
Una volta preso il virus, i drammi umani e i costi economici sono terrificanti. Anche le grandi attese per farmaci efficaci purtroppo sono andate clamorosamente deluse fino ad ora.
Io capisco che si aprano problemi molto più grandi, questo è evidente, però il tempo non mancava: l'ordine del giorno è stato infatti presentato nel luglio 1993, sedici mesi fa. La posizione di coloro che dicono di essere contrari alla contraccezione è rispettabilissima. Io la rispetto, non la condivido: di fronte all'HIV che miete vittime e causa guasti spaventosi dal punto di vista umano, sociale e persino economico bisogna correre ai ripari con tutti gli strumenti della prevenzione, e uno di questi è l'uso del preservativo.
Finora che cosa hanno fatto il nostro Paese e la nostra Regione? La società pare si sia mossa in tempo, sia corsa ai ripari. Noi invece dobbiamo ancora distribuire le risorse del 1989, e non per colpa della Regione Piemonte evidentemente: dobbiamo avere per l'AIDS 175 miliardi e non abbiamo visto una lira! Si è deciso di distribuirli nel 1989 e adesso siamo nel 1994! Ma quale prevenzione si può fare se dal momento della decisione trascorrono quattro, cinque o sei anni! E' allarmante il ritardo bisogna muoversi speditamente e fare una forte azione di educazione sessuale negli ambienti dove vivono i soggetti più a rischio (giovani studenti, militari, tossicodipendenti e via dicendo); deve però essere una campagna sistematica di educazione alla sessualità e di educazione sanitaria, di prevenzione effettiva! Si possono e si debbono rispettare le posizioni di tutti, ma permettete che alcune posizioni in materia di contraccezione possano anche non essere condivise! Io considero che noi abbiamo innanzitutto il dovere della prevenzione e, poiché questo è universalmente riconosciuto come il principale strumento di prevenzione, penso debba essere molto diffuso nella nostra società.
"Invita" o "impegna": sono sotterfugi, scusate! Il problema vero è che in questo Consiglio regionale si sono firmati e poi votati, spesso all'unanimità, tantissimi ordini del giorno che sono rimasti dei pezzi di carta! La mia preoccupazione è che, qualora sia votato da una maggioranza questo documento non resti un pezzo di carta, perché a sei anni dallo stanziamento dei soldi sarebbe delittuoso non aver speso una lira, non avere un programma di prevenzione e di educazione sessuale - delittuoso! da parte di amministratori della Regione Piemonte! Io preferisco il termine più pregnante "impegna", dopodiché penso anche che la prassi, signora Presidente, dovrebbe essere questa: c'è un testo originario, semmai si emenda, ma io direi che è questo il testo che deve essere messo in votazione. Se una parte dei firmatari è disponibile ad usare un termine meno perentorio, si apporti un emendamento: non ho capito perché debba essere emendato seduta stante, solo perché la maggioranza dei firmatari è per emendarlo così, in modo improvvisato. Comunque non è tanto questa la questione: l'importante è che gli impegni che si assumono vengano davvero onorati da parte del Consiglio regionale. A mio parere la prassi più giusta è quella di presentare il testo originario: se una parte dei firmatari lo vuole modificare non casca il mondo, non c'è nulla di drammatico; se un'altra parte mantiene il termine "impegna", si voterà oppure si apporterà eventualmente l'emendamento prima di votarlo.
Noi, naturalmente, voteremo l'ordine del giorno, anche se prevarrà l'idea di usare il termine "invita". Quello che conta è che la Giunta regionale, invitata o impegnata, faccia il suo dovere, onori gli impegni assunti dal Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Masaracchio.
MASARACCHIO Cari colleghi, spero in cinque minuti di poter dire tutto quello che mi è passato per la mente dopo aver ascoltato il tanto che si è detto su questo ordine del giorno.
Credo che il bello della politica sia la questione di principio: una volta inscenata la questione di principio, alla fine il tutto diventa di un'importanza inverosimile.
Ricordo, da buon maestro di scuola elementare, quando gli altri erano ancora con i paraocchi, di essere stato - me lo consentano i colleghi della sinistra - un progressista a scuola perché mi preoccupavo della questione dell'educazione sessuale, con interventi da parte del direttore didattico che mi diceva: "Masaracchio, cosa sta dicendo ai ragazzini?". Ma allora il discorso dell'educazione sessuale verteva sulla crescita della società, sui mass-media, su tutte le cose nuove che si potevano vedere attraverso il televisore, quindi l'intento era quello di non lasciare che i ragazzini fossero sprovveduti di fronte alle immagini e alle possibili esperienze.
Oggi il problema dell'educazione sessuale non può più essere questo perché il sesso è diventato largamente recepibile da tutto e da tutti; si è arrivati persino a giustificare, non dico nell'ambito dell'etica e della morale, ma nell'ambito dell'accezione comune, la diversità, chiamiamola così. Anzi, chissà che, di qui a poco, chi non è diverso debba essere indicato a dito come anomalo nella società.
Vorrei sapere, al di là delle considerazioni ottime e del senso di responsabilità che avrà potuto animare anche coloro i quali hanno sottoscritto l'ordine del giorno, se il problema dell'AIDS è un problema di malattia che, come la peste, può colpire chiunque in ogni caso, ancorquando se ne stia a casa propria o con i propri mezzi e strumenti, se non invece quello di una malattia che si diffonde in determinate condizioni, a mezzo di tutto ciò che sappiamo. Ragion per cui l'Italia - me lo consenta la Presidenza del Consiglio e il signor Presidente della Giunta, lo dico tra virgolette, non ho mai usato parolacce in politica - è diventata dappertutto, in ogni angolo di strada, un vero e proprio "casino".



PRESIDENTE

Ci sono anche altri termini che si possono usare e che fanno capire benissimo. Comunque, questo è immediato.
MASARACCHIO Per chi ha letto "Il Satyricon", l'Italia è diventata ciò che era l'antica Roma, quando si esercitava il tutto davanti alla porta di casa con movimenti, immagini ed altre cose. Questa è l'Italia di oggi e quindi il problema dell'AIDS è diventato di gran lunga superiore a tutto ciò che si va pensando.
Rilevo l'improprietà di questo ordine del giorno, che cita l'OMS, la CEE, i Ministeri, ecc. Non credo che manchi uno sforzo vero, effettivo concreto, nella coscienza, nella società per evitare che si sia sprovveduti di fronte a questo problema, senza andare nei particolari; non manca. Che poi il caffè debba essere, come è scritto qui, branché o corretto o scorretto... Perché alla fine dovremmo chiamarlo all'italiana: "Mi dia un caffè scorretto" (e allora si capisce che il caffè deve essere con il profilattico); "Mi dia un caffè corretto" (e allora ci vuole il goccino di grappa).
Che tutto questo possa risolvere il problema, ho perplessità enormi.
Non credo che tutto questo, che appartiene al sistema della prevenzione possa essere prevenuto con il contraccettivo. Alla fine, oltre tutto, si fa confusione tra contraccezione e prevenzione, tanto da far insorgere la coscienza di chi, per altri motivi (di natura etica, morale o religiosa) dice: "Di che stiamo parlando!".
Se non si fosse saputo che in Francia c'è il "Caf' branché", cosa avremmo fatto? Avremmo insistito - come qualcuno ha detto - sulla prevenzione, sull'educazione, sull'attesa che le persone di buon costume ancorquando abbiano tutta la facoltà di esercitare pienamente il diritto della propria sessualità, non vadano incontro a quei pericoli che fino adesso - mi hanno detto - sono dietro la porta, se si esercita il sesso in maniera impropria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Ho già detto prima, in parte, il motivo per cui voto contro questa proposta. Intanto, vi manca la proposta di riforma della legge Merlin questo per me è un fatto fondamentale, che spiega quello che ha detto anche il collega circa la banalizzazione del fatto, della prostituzione.
Il fatto sessuale diventa una cosa banale, che si può fare anche in pubblico, come si fa la foto di gruppo, ecc. Questo è dovuto proprio a quelle leggi che non so se chiamare pazzesche o infami; non so quale scegliere tra le due definizioni: pazzesche diventa un'attenuante morale perché se uno è pazzo fa anche queste leggi.
Però ci sono anche altre ragioni. Sul valore scientifico della proposta come ho già detto - non ho competenza, bisognerebbe leggere un mucchio di libri e poi magari si scoprirebbe che certi scienziati la pensano in un modo e altri diversamente; comunque, per adesso non ho tempo da dedicarmi a questa branca della medicina e quindi vi rinuncio, almeno per il momento poi, se vivrò ancora, chi lo sa... Ritengo che il profilattico possa diventare un incentivo alla pratica sessuale laica-edonistica, non solo alla contraccezione. Io ho ancora l'antichissima concezione stoica e cristiana primitiva del sesso; attenzione, dico primitiva, perché per me l'Ogino Knauss è già una degenerazione del cristianesimo: i padri e i dottori della chiesa non hanno mai sostenuto una posizione del genere; è una novità degli ultimi tempi. Sono cominciati lì l'indulgenza, il permissivismo cattolico, con le conseguenze che vediamo.
Il sesso, per chi lo sceglie, è un dovere volto alla sola finalità della procreazione. Una società edonistica è condannata a morte, si autodistrugge, e la criminalità ne è il sintomo. Di qui - come ho già detto viene la condanna anche alla contraccezione.
Che i materialisti votino un documento del genere è normale, come è normale che i credenti votino contro, e nessuno deve arrabbiarsi se l'altro non la pensa come lui. Io non mi arrabbio, perché uno che sia materialista che pensa che quando poi è sottoterra tutto è finito, è più che logico che voti un documento del genere; ma poiché io non la penso così, è più che logico che voti contro. In questo caso rispetto l'opinione diversa, mentre non rispetto l'idolatria del marxismo: quella è completamente contro ogni razionalità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Signor Presidente, in primo luogo la ringrazio per l'attenzione posta alla questione da noi sollevata; mi sembra giusto riflettere molto su questo, perché è ormai acclarato che gli emendamenti qualche volta debbano essere - e forse è bene che lo siano, ma lo valuti il livello a ci deputato - occasione di dibattito e non di strangolamento del confronto come sta avvenendo.
Voglio dire due cose. Al Consigliere Bodrero: i padri della chiesa hanno tanti meriti, ma forse hanno anche sulla loro coscienza sette miei zii deceduti, su tredici nati, nel primo anno di età. Quindi la patristica lasciamola da un'altra parte.
Seconda considerazione sull'intervento del collega Masaracchio: i padri della chiesa, che hanno concorso con la loro cultura che qui viene richiamata, hanno forse anche la responsabilità di tredici parti di mia nonna, di cui sette non hanno superato il primo anno di età. Questo vuol dire la patristica, tanto per intenderci.
Devo poi dire, caro Masaracchio, che le diversità sono il patrimonio di ognuno, ma sono sicuramente una ricchezza della società. Inoltre, voglio dirgli che noi ci dobbiamo sì preoccupare di quello che attiene alla gente di buon costume, ma il diritto alla vita e alla sanità è di tutti i cittadini, qualunque sia il loro costume. La sanità e la vita non sono un premio che si dà alla virtù, sono le condizioni per esercitare la virtù o il peccato, secondo libere scelte.
Proprio questo, colleghi Consiglieri, mi fa svolgere alcune considerazioni amare in ordine a questo ordine del giorno, che io voter per solidarietà e come prova di fiducia al collega Cucco, perché sono convinto che lui interpreterà il termine "invita" come "impegna". Devo per dire che, per la seconda volta, questo Consiglio regionale si è prestato ad essere una tavola, un tappeto verde con delle sponde troppo comode per la maggioranza, che ha fatto un gioco scorretto e disonesto nei confronti del Consiglio, usandolo per mediare le proprie contraddizioni.
L'ordine del giorno sullo sciopero è stato modificato da una parte della maggioranza in aula, mettendo l'altra parte della maggioranza nelle condizioni o di accettare o di fare la crisi. Questa ha accettato, quindi è prevalsa una posizione che, secondo me, non era sicuramente quella mediana nella maggioranza, ma solo di una parte.
Oggi sta succedendo lo stesso. Questa volta, una parte della maggioranza pone una questione, l'altra, per non andare in crisi, è obbligata ad accettare in Consiglio una condizione. Bene, la maggioranza le condizioni le confronta con l'opposizione in Consiglio, non con se stessa, perché questo è un modo con cui una delle parti della maggioranza prevarica sull'altra.
Questo significa che, forse, modificando un mio atteggiamento, valuter bene l'opportunità o meno che l'opposizione si aggreghi in forma più produttiva per fare in modo che il Consiglio regionale non sia più teatro di questo giochetto.
Cara collega del PDS, se "invita" e "impegna" sono la stessa cosa perché si è cambiato? Non è la stessa cosa, e lo sai benissimo! E se foste stati in una riunione a porte chiuse, sarebbe rimasto il termine "impegna", oppure vi sareste divisi! Ma poiché questo si è fatto in Consiglio e non si può fare la crisi sui preservativi, allora al posto di "impegna" si scrive "invita". Però non è la stessa cosa! Qui c'è stata una sconfitta politica di qualcuno che deve votare un documento diverso e meno impegnativo di quello che avrebbe voluto votare così come la settimana passata una parte politica qui dentro ha votato un documento diverso da quello che avrebbe voluto votare.
La maggioranza non può fare tre giochi: un gioco ognuno per sè, un gioco con l'altro partner di maggioranza e uno con il Consiglio. Ritengo che, a questo punto, la minoranza - devo dire mio malgrado, perché io sono tutore della mia addirittura singolarità, non dico della mia specificità dovrà organizzarsi per impedire questo uso assolutamente distorto del gioco consiliare, perché deve essere un leale gioco di maggioranza contro opposizione, e non un modo con cui si utilizza l'opposizione per far prevalere l'uno o l'altro dei corni della maggioranza. Questo è scorretto.
Sul merito, è evidente che sono d'accordo; non mi lamento, ma non mi scandalizzo del fatto che non ci sia la mia firma sul documento: ci si distrae tutti, non me ne vogliano i presentatori. Tuttavia, ribadisco che voto soprattutto come atto di solidarietà al collega Cucco.
Come il collega Assessore ricorderà, quando si è costituita questa Giunta io ho considerato fatto molto positivo per la cultura politica della nostra Regione che due espressioni politiche del tutto nuove, quelle della denuncia e della radicalità, ovvero i Verdi e gli Antiproibizionisti entrassero in maggioranza e in Giunta, perché avrebbero cominciato a sperimentare che tra la pronuncia e la protesta, la denuncia, la proposta e il governo delle cose c'è un grosso passo. Ed è bene che questa maturazione venga fatta dal più ampio numero possibile di forze politiche, comprese quelle cui facciamo riferimento.
Solidarizzo dunque con il collega, che si vede in una qualche misura costretto a registrare una sconfitta che è da considerarsi - spero soltanto di carattere formale; ci auguriamo che l'Assessore dia sostanza esattamente a quello che ha detto la collega del PDS: se i termini sono gli stessi, vuol dire che la Giunta farà qualcosa di concreto in tempi strettissimi e relazionerà a questo Consiglio sulle cose che ha fatto in ottemperanza all'invito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.
PEANO A me piacerebbe che quando in Consiglio regionale parliamo di questi argomenti, imparassimo tutti a non scandalizzarci gli uni degli altri anche se a volte si tratta di temi più grandi di noi.
Presidente Brizio, credo che "impegna" o "invita" cambi molto la questione, ma che non la muti; tuttavia, non credo nel modo più assoluto che oggi sia in discussione la maggioranza. Anche nella maggioranza ci possono essere non totali convergenze su questi problemi.
Ringrazio il Consigliere Calligaro, il quale ha dichiarato che devono essere rispettate tutte le posizioni. Ma se sono rispettate tutte le posizioni, se oggi qui si esprime una minoranza che si sente minoranza e non si sente di approvare questo ordine del giorno o di astenersi, è una minoranza che chiede rispetto, che chiede di non scandalizzarsi, che chiede da parte di tutti un'equità nei giudizi.
Parlo a titolo personale. Se è un problema educativo, se è un problema di prevenzione, se è una proposta educativa, il discorso del "Caf' branché", con tutto rispetto alla proposta francese, deve avere un percorso diverso, non da caffè. A me pare una proposta provocatoria, in questo senso: io vorrei andare al caffè e prendere il caffè, corretto in tutti i modi, ma non un caffè "branché". Ad ogni modo, rispetto tutte le posizioni.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Vetrino.
VETRINO Intervengo molto brevemente. Anch'io, come il collega Bosio, considero questa materia laicamente individuale, nel senso che i Gruppi grandi dovrebbero addirittura lasciare liberi i propri membri di decidere sulla questione come meglio ritengono e secondo coscienza (personalmente faccio in fretta, non ho problemi: sono sola).
L'argomento è talmente individuale che sfruttarlo per "sfruculiare" in una maggioranza - una maggioranza inedita, come dissero i suoi promotori, e io oggi, se la dovessi giudicare, la giudicherei molto confusa e molto spenta - non lo trovo corretto; francamente ritengo che sia materia sulla quale ognuno si possa esprimere liberamente. Eventualmente ci sono e ci saranno altri argomenti per mettere in difficoltà questa maggioranza.
Mi sembra di dover dare ragione alla Consigliera Bortolin quando dice che è un peccato banalizzare questo argomento, come peraltro stiamo un pochino facendo, improvvisandolo, mettendolo sul tappeto all'improvviso anche se evidentemente c'è voglia di sfoltire l'o.d.g. E' invece un argomento molto serio e molto drammatico per tutte le interferenze di ordine sanitario, sociale e culturale che ha. Sarebbe stato interessante fare un dibattito sull'apertura o meno delle case di piacere, perch decidere su questo argomento lo trovo di grandissimo impegno per i nostri nuovi governanti a questo punto della storia del nostro Paese, quindi forse avremmo potuto affrontare l'argomento in modo più complesso.
Credo che per far politica ci vogliano alcuni presupposti: uno è quello del buon gusto. E non banalizzare questo argomento, riducendo il tutto ad "invitare" la Giunta. Noi invitiamo la Giunta a determinare delle condizioni per la distribuzione del profilattico unitamente al caffè, cioè la Giunta dovrebbe sovvenzionare i bar che dovrebbero fare questa campagna.
Mi sembra che questa iniziativa fosse già avvenuta al tempo in cui mi occupavo di commercio; all'epoca, dopo aver esaminato il problema con le categorie interessate, venne accantonata proprio per le difficoltà di avvio.
A questo punto, ritengo che "invita" o "impegna" siano la stessa identica cosa; non mi formalizzo su questa differenza e su questo cambiamento.
Sull'ordine del giorno mi asterrò per il motivo che non ritengo si debba banalizzare questo argomento. Vorrei inoltre dare un suggerimento anche per un'azione di dignità nostra e delle cose che votiamo: io non inviterei la Giunta, ma l'Assessorato alla sanità, nell'ambito della sua normale gestione, a considerare questo argomento e a valutare quali possano essere le iniziative più idonee per la prevenzione, l'educazione sessuale i preservativi, la contraccezione e tutto quello che comporta.
Possiamo anche partire dal "Caf' branché". Partiamo dal "Caf' branché" che è un'iniziativa interessante; i francesi sono precursori su questi aspetti, prendiamoli pure ad esempio, però il deliberato dovrebbe essere se i presentatori mi consentono - un po' più serio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giuliano.
GIULIANO Ho vissuto con una certa tristezza il momento precedente, quando i colleghi si sono schierati su una materia che mi sembra così delicata importante e anche drammatica, che richiede, come è stato ricordato, dei pronunciamenti e delle responsabilità personali e non di Gruppo, dunque non uno schierarsi a seconda dell'appartenennza alla maggioranza o alla minoranza; riterrei sbagliato che la Giunta venisse attaccata su questa materia.
Purtroppo non sfugge a nessuno la drammaticità del problema che abbiamo di fronte e che richiede dei segnali pronti e degli impegni urgenti: non ci si può più accontentare di generici inviti. Piaccia o non piaccia, su questo tema non siamo davanti a possibili scelte alternative. Le più alte autorità - e lo abbiamo ricordato nell'ordine del giorno sottoposto all'aula nel luglio scorso - hanno con chiarezza indicato, nella massiccia diffusione del profilattico, il mezzo più efficace per tentare di arrestare una malattia il cui livello di diffusione epidemica è ormai a livelli di allarme planetario.
Comprendiamo i dubbi etici dei colleghi che, per scelta religiosa associano il profilattico ad uno dei metodi anticoncezionali che i loro convincimenti religiosi non ammettono. Crediamo che in questo caso di emergenza sanitaria occorra anche saper superare le posizioni confessionali per permettere di avviare le uniche misure che sappiamo, allo stato dei fatti, essere efficaci nella lotta al virus HIV.
Abbiamo sentito poco fa delle espressioni poco libertarie che pretenderebbero di decidere quale tipo di sessualità è propria e quale è invece impropria. Abbiamo sentito dei richiami ad istituzioni del passato che, fortunatamente - sottolineo fortunatamente - sono state cancellate dalla nostra società. E' probabile che questa nostra società, caro collega Bodrero, gestisca in questo momento con eccessi la materia della sessualità; purtuttavia, ciò non è sufficiente a ricacciare indietro quelle che sono state le conquiste, anche della liberazione sessuale, di questa società.
Vorrei chiedere, a chi ha un minimo di conoscenza delle società contadine e montanare come credo che lei abbia, collega Bodrero, se era forse meglio il tempo passato, quando certi fatti accadevano nel chiuso e nel silenzio delle famiglie e non veniva invece, come accade oggi, spesso con troppa frequenza o con una frequenza che ci disturba, sventagliato sulle pagine dei quotidiani o sulle riviste settimanali.
Credo che tutto questo non sia sufficiente a ricacciare indietro le conquiste della liberazione sessuale. Tocca poi ad ognuno gestire la libertà che gli è regalata. Ben lo sa anche "barba" Toni, che anche chi crede in Dio sa che Dio regala la vita, ma lascia poi all'uomo tracciarne le coordinate.
Mi è sembrato, caro collega Masaracchio - se mi permette una battuta che sarebbe forse opportuno chiedere l'istituzione di un corso di educazione sessuale anche per chi siede su questi banchi. In attesa di questo, credo che sarebbe già un buon risultato avviare una campagna seria molto più di quella che, qualche mese or sono, il governo precedente avvi sulle reti televisive. Fu dichiarata dagli esperti del settore pubblicitario come un vero e proprio buco, incapace di raggiungere il pubblico e di trasmettere il messaggio che avrebbe voluto e avrebbe dovuto nelle intenzioni dare.
Noi abbiamo sottolineato un esempio, quello che ci arriva dalla vicina Francia, ed è uno dei tanti. Ma al di là delle Alpi abbiamo altri esempi di intervento che dimostrano efficacia e serietà nel diffondere l'informazione su quella che loro chiamano SIDA, e che dovremmo in qualche modo cercare con il "Caf' branché", o in altri modi, di avviare anche nel nostro Paese nella nostra regione.
Ho compreso molto bene lo stato d'animo del collega Cucco e la difficoltà che in questo momento ha dovuto superare, stando in una Giunta che su questo problema ha, ovviamente, delle motivazioni e dei criteri diversi di giudizio.
Credo sia opportuno votare comunque l'ordine del giorno, anche se alla parola "impegna" viene sostituita un'altra parola molto più blanda.
Sono comunque convinto che la Giunta sappia cogliere il messaggio e si senta veramente, spero e mi auguro, impegnata su questo fronte.
MASARACCHIO Intendo intervenire per fatto personale.



PRESIDENTE

Io glielo vieto, altrimenti ognuno potrebbe riconoscersi.
MASARACCHIO Lei come fa a stabilire che il mio fatto personale è tale o no? Ad ogni modo, prendo atto del suo diniego, che considero un vero e proprio abuso di potere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.
FERRARA Svolgerò un intervento brevissimo, quasi una dichiarazione di voto perché questo ordine del giorno, che è cominciato in modo un po' distratto in questo Consiglio, mi pare abbia poi assunto una dimensione che va al di là dello stesso documento.
Vorrei fare alcune, brevissime considerazioni sull'argomento. Devo dire che voterò a favore di questo ordine del giorno, non perché sia totalmente convinto di tutto quello che vi sta scritto, ma perché credo che il problema sia di tale gravità che qualunque iniziativa tendente ad evidenziarlo e a trovare qualche sistema per affrontarlo sia positiva.
E' un problema drammatico che oggi noi, in qualche misura, abbiamo banalizzato, affrontandolo anche in modo disinformato, comunque approssimativo rispetto alla sua serietà e gravità. Sarebbe stato più serio, più utile che questo Consiglio regionale avesse affrontato il problema complessivo della prevenzione con una campagna sistematica di prevenzione (che è il problema grosso e grave) e non con una trovata che certamente è stimolante, interessante, ma che non mi pare sia la soluzione giusta.
Ho dei dubbi sullo strumento: l'idea che in commercio si pongano questi abbinamenti non mi sembra la soluzione più giusta e corretta per affrontare il problema; in particolare sono anche perplesso sull'utilità di associare il profilattico al caffè. Se questa campagna deve essere destinata a qualcuno, credo debba essere destinata ai giovani, e non credo che il caffè sia la bevanda più diffusa tra i giovani: forse era il caso di fare la "Coca Cola branché".
Dico questo senza l'intenzione di fare polemica: questo mi pare il modo più giusto.
CUCCO Forse non eri presente quando sono intervenuto.
FERRARA Chiedo scusa. Noi abbiamo copiato questa iniziativa dai francesi: è stato un modo per affrontare il problema. Mentre voto questo ordine del giorno, mi affido molto al buon senso e all'intelligenza dell'Assessore che forse ha detto delle cose che non ho sentito e forse ne dirà ancora delle altre.
Non banalizziamo i termini "invita" e "impegna": anch'io sostengo che siano la stessa cosa. Mi pare che parlare di maggioranza che si spacca sia quasi umoristico, in quanto è un problema che non esiste; credo che sia una strumentalizzazione assolutamente da porre.
Penso si debbano leggere due o tre parole di questo ordine del giorno e raccomandare all'Assessore e alla Giunta che con intelligenza usino questi termini: "sul modello della campagna...". La mia opinione è la seguente.
Stabilito che occorre fare un qualche cosa per determinare attorno a questo problema un interesse effettivo, serio; stabilito che qualcosa deve fare anche la Regione e che si può anche fare con strumenti un po' informali e non con i soliti strumenti usati per la diffusione di informazioni che si riferiscono alle malattie, occorre individuare qualche cosa che sia più mirato, più coerente rispetto al problema che si vuole affrontare.
Tuttavia, voterò per questa impostazione generale, anche se poi nel concreto ho qualche dubbio.
Ripeto: mi affido molto all'intelligenza, alla sensibilità dell'Assessore affinché su questo argomento trovi delle soluzioni che, a mio giudizio, sarebbero più coerenti rispetto all'obiettivo che si vuole raggiungere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nerviani.
NERVIANI Intervengo nuovamente, chiedendo anche scusa ai colleghi perché del mio Gruppo è già intervenuto il collega Peano. Per il vero, non ho capito bene se il suo voto sarà di astensione. Il mio, comunque, sarà un voto contrario.
Spiego subito le ragioni di questa mia posizione. L'ordine del giorno del collega Cucco, cui va tutta la mia personale simpatia e stima, era evidentemente, nel tempo in cui è stato presentato, un atto di provocazione, di sollecitazione ad affrontare con serietà il problema dell'AIDS nella politica sanitaria della Regione Piemonte.
Oggi, il collega Cucco, a cui peraltro nella posizione assunta si sono associati altri colleghi del Consiglio regionale, è Assessore alla sanità e insieme alla Giunta ha la responsabilità di definire il programma sanitario, anche per difendere la nostra gente dall'attacco dell'AIDS.
Personalmente, avrei accolto molto positivamente un ritiro dell'ordine del giorno - che ormai ha perso la valenza di sollecitazione e provocazione in favore di un documento formale, pieno e completo di iniziative nel settore che comprendesse anche la proposta avanzata dall'Assessore Cucco.
Siamo arrivati impreparati. Sottovoce, la Presidente ha ricordato - non credo di svelare nulla - che l'argomento è all'o.d.g. da un anno: è vero ma l'ordine del giorno è arrivato improvvisamente; vi sono altri punti all'o.d.g. che abitualmente non vengono considerati. Essendo arrivato alla discussione così improvvisamente, altrettanto improvvisamente dobbiamo affrontare l'argomento.
Personalmente, come ho già dichiarato, penso che eravamo e siamo impreparati; non intendo dire che siamo impreparati su questo tema, amica Silvana Bortolin, siamo impreparati ad affrontare complessivamente ordinatamente e meditatamente il problema generale, proposto alla nostra attenzione dall'intervento datato del collega Cucco.
Condivido in pieno la preoccupazione, in particolare della collega Vetrino, ma anche del collega Ferrara, che argomenti di questo genere, che coinvolgono il nostro impegno sociale e la nostra morale, vengano utilizzati per scaramucce fra maggioranza e minoranza, che non hanno alcun senso e sono di valore assolutamente modesto. Sarebbe opportuno che nel dibattito su problematiche di questo tipo non entrasse la questione maggioranza/minoranza: sarebbe un'offesa alla nostra intelligenza.
Sembra che quest'oggi si erga qui un monumento al contraccettivo quasi a simbolo del baluardo di ogni male ed ogni nefandezza di questa nostra società.
Il contraccettivo è uno degli strumenti della nostra educazione contro l'AIDS; ma credo che anche la degenerazione della società, che constatiamo tutti i giorni e dappertutto e alla quale dobbiamo far fronte, costituisca la premessa e l'humus vero nel quale si manifesta questo malanno del secolo. Inoltre, credo anche ci sia un'immigrazione disperata ed incontrollata che contribuisce a portare questo male in giro per il mondo e ci sia un abuso incontrollato di questa povera gente, che aiuta la società a degenerare verso lidi terribili.
Il problema va dunque affrontato con animo volitivamente costruttivo la proposta dell'Assessore Cucco è una provocazione che noi dobbiamo affrontare con grande responsabilità.
E' per questi motivi che personalmente dico "no" al gusto non esemplare dei francesi - non certo dell'Assessore Cucco di associare la bevanda del caffè al preservativo; dico "no" perché sono sicuro che dopo questo dibattito, il cui risultato dò già per scontato, il collega Cucco verrà in aula con una proposta piena, sulla quale sarà facile che io possa convergere, anche se impegnerà in termini problematici la mia personale coscienza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco per dichiarazione di voto.
CUCCO Intervengo molto brevemente, perché una cosa è emersa chiaramente dal dibattito: è assolutamente necessario un approfondimento sulla questione e sui progetti da sviluppare.
Consentitemi però alcune considerazioni, non perché voglia utilizzare l'argomento dei buoni sentimenti, ma perché per me - per noi - fare politica è questione radicata nella vita.
Ho saputo dell'esistenza dell'AIDS nel 1982, quando ancora in Italia non se ne parlava; l'ho saputo perché ho partecipato ad un Congresso internazionale dei gruppi gay, di cui faccio parte (non rivelo nulla di nuovo: sono una persona che ama altri uomini e non ama le donne).
Ho partecipato a questo Congresso internazionale e già nel 1982 ho saputo di quanto succedeva. Ora, nel 1994, dopo dodici anni - invito i Consiglieri regionali a farsi un giro nei reparti malattie infettive e vedere chi oggi occupa quei letti: sono padri e madri di famiglia, che non hanno mai usato la droga e non fanno sesso promiscuo - sentire che c'è bisogno di progetti, di programmi complessivi.., consentitemi: è un po' pesante.
Come Assessore alla programmazione sanitaria, so - consentitemelo cosa significa programmare sanitariamente; in realtà l'Assessorato, dopo aver risolto alcuni problemi interni di ricostituzione di un ufficio funzionante, si è già mosso in questa direzione, invitando e dibattendo costruttivamente con associazioni, anche del mondo cattolico, di gente che lavora in questo settore e su iniziative di questo tipo.
Vi garantisco che prossimamente presenteremo un programma, perché io intendo impegnare la Giunta regionale, per i prossimi tre anni a venire nel Piano socio-sanitario regionale, a realizzare progetti mirati alla prevenzione di tutte le malattie a trasmissione sessuale, progetti che prevedono non l'utilizzo dei profilattici, ma che hanno come obiettivo - lo ripeto per l'ennesima volta lo sviluppo di un comportamento responsabile e consapevole da parte di tutti.
Dal mio punto di vista, responsabilità e consapevolezza significano anche usare il profilattico, e non soltanto da parte mia, ma pure da parte di molti onorevoli ed autorevoli membri del mondo cattolico.
Dopodiché sono assolutamente d'accordo con il Consigliere Nerviani. Non mi stupisce affatto che ci siano persone che votino contro: non solo non mi scandalizza, ma, anzi, ritengo che la democrazia sia anche questo.
Sono anche sicuro che il Presidente della Giunta regionale e questa Giunta non abbiano alcuna intenzione di tarpare le ali ad iniziative non estemporanee, perché questa Giunta e questa maggioranza, esattamente come l'Assessore Cucco, hanno a cuore la prevenzione delle malattie e quindi la prevenzione della morte di persone.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Masaracchio.
MASARACCHIO Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ne approfitto, tralasciando il motivo per il quale mi sono ritenuto offeso, per dichiarare ai colleghi tutta la forza del mio battito di cuore in questo momento.
Mi piacerebbe che quanto meno in sede di Commissione si potesse approfondire l'argomento della sessualità.
Ciascuno di noi, anche per l'età che ha, ha coscienza della vita e dell'esistenza. Ma non si può venire a fare incetta di liberalismo alla francese del Settecento per dimostrare, ancora una volta, che è sempre possibile dichiarare che non si condividono le idee altrui, ma si è disposti a morire per quelle. Io, di gente che muore per le idee, ne ho vista. Leggendo la storia, so come si muore per le idealità. Ma di persone che vanno a farsi scannare per difendere le idee altrui, come per esempio la dichiarazione dell'Assessore Cucco (che in questo momento, mi ha stupito e sorpreso, perché non tutti sappiamo di tutto e di tutti), non credo ce ne siano davvero. Ad ogni modo, sono affari suoi, come, di converso, i miei.
Non dico che la mia capacità amatoria verso le donne sia una soggettività di forza, di ricchezza, di potenza nell'ambito della politica. Non fino a questo punto! Fascista sì, quando occorre che mi sia addebitato tanto! Movimento Sociale Italiano sì, quando è necessario farmi poi dire che sono di Alleanza Nazionale! Ma arrivare a questi eccessi, per l'amor di Dio! Spero che Iddio mi dia la fortuna di morire senza avere bisogno di fare dichiarazioni di questo genere.
Comunque, se qualcuno vuole saperlo, io sono capace di amare, conosco la sessualità, non mi sono risparmiato in nulla e, in ogni caso, l'unico grande risparmio che mi sono fatto è quello di essere me stesso, così come Dio e Madre Natura mi hanno concepito. E poiché non condivido l'impostazione di questo ordine del giorno, perché è tutta sbagliata, è demagogica, è proprio un atto di provocazione fatto in altri tempi, chissà per quali motivi, io non voto nemmeno contro - il collega Majorino faccia quello che vuole - ma dichiaro, con estrema reiezione, la mia non partecipazione al voto, come atto d'accusa ad un Consiglio regionale che imposta delle argomentazioni di questo genere a questo livello, con questi toni e con questi argomenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.
PICCHIONI Signor Presidente, colleghi Consiglieri, aggiungo la mia voce a quella dei colleghi.
Mi pare che questa discussione - un po' pleonastica, per il tempo in cui si è svolta nel senso che l'interrogazione è stata presentata un anno fa; un po' umoristica perché il nostro Assessore è autoreferenziale a se stesso: si interroga e si risponde - abbia preso, via via con il dipanamento di alcune osservazioni molto serie, molto drammatiche, molto consapevoli della vastità e della profondità del problema, uno spessore che certamente non può che meritare il nostro rispetto.
Certo - come ha detto il nostro amico Peano prima e poi anche Enrico Nerviani - c'è una provocazione un po' libertina in questo tuo approccio collega Cucco, perché forse viene da una cultura "underground" o da una cultura un po' movimentista, cultura che poi hai recuperato con quegli accenni che certamente portano in quest'aula e su questi banchi l'eco di tanti dolori e di tante miserie, e soprattutto di tanti drammi a volte forse non conosciuti e tante volte lasciati a se stessi.
Credo, come hanno già detto i colleghi, in particolare la signora Vetrino, del cui intervento ho colto gli aspetti più significativi, che il problema debba essere affrontato secondo quell'organicità, quella sensibilità e anche quella cultura umanitaria di cui il collega Cucco è senz'altro capace.
E se oggi è valso così, grazie anche alla Presidente, di iscrivere all'o.d.g. un problema che era più che altro sussurrato o che, per la sua atipicità e per la sua delicatezza, rimaneva al di fuori di quest'aula averlo portato qui alla nostra attenzione, alla nostra sensibilità, al nostro esame di coscienza, è un fatto che secondo me risponde alla dignità civile di questo Consiglio.
E' per questo che io non mi sento assolutamente di dilungarmi sugli aspetti - se mi permettete - minori, di un presunto gioco fasullo tra maggioranza e minoranza, di una specie di mina vagante tra le nostre file ché mina vagante non è; semmai è un piccolo petardo che lascia forse il fumo ironico di qualche battuta di spirito. Semmai qui dentro il problema non è quello di essere un collegio di teologi morali, ma è quello di avere una coscienza individuale laica, proprio nel senso etimologico della parola, con la quale ognuno di noi, indipendentemente dall'educazione, dal grado di civiltà, dalla curvatura di sensibilità con cui si affrontano questi problemi, vuole dare una sua risposta, prima di tutto personale, e poi in secondo luogo collettiva, comprensiva dell'intera questione.
E' per questo che, oltre a quanto detto dal mio amico Enrico Nerviani e dall'amico Piergiorgio Peano, mi sento, con la replica di Enzo Cucco, di aderire a questo ordine del giorno, perché tante volte le cose importanti non prendono una via maestra, prendono una scorciatoia, che potrebbe essere all'apparenza ridicola oppure eccentrica, ma servono a giungere al cuore del problema se noi stessi, come credo noi tutti qui questa sera, a quest'ora della sera, ci siamo fatti una coscienza molto più pregnante molto più sensibile della realtà e dei mezzi che occorre per poterlo affrontare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Signor Presidente, colleghi Consiglieri, lo strumento è discutibile contiene elementi provocatori. Però, di fronte a ritardi clamorosi, penso che valgano anche gli elementi provocatori. Nel 1989 si stanziarono i primi soldi: sono trascorsi inutilmente cinque anni! Caricarlo di significati che non ha? Ma neanche per sogno! Ma non scherziamo! Chi può pensare che la maggioranza venga incrinata in modo irrimediabile, perché si divide su un ordine del giorno di questo genere? Evitiamo di cadere nel paradossale! Quello che conta, invitando o impegnando la Giunta, è che si onorino gli impegni sottoscritti e votati dal Consiglio; che questo non sia uno dei tanti ordini del giorno che restano un pezzo di carta.
Provo profondo rispetto per chi vota diversamente e dico subito che è possibile la convergenza con questi se affrontiamo il problema complessivo di un programma di lotta all'AIDS in termini di educazione sanitaria prevenzione, campagna sistematica e mirata negli ambienti e tra i soggetti a rischio, se affrontiamo il problema del Centro regionale di riferimento per l'AIDS e della rete dei reparti che deve essere realizzata negli ospedali più importanti della nostra Regione.
Quindi sul problema complessivo possiamo di nuovo convergere, anzi dobbiamo convergere, sia coloro che votano in un modo, sia coloro che votano in un altro, e magari in modo opposto. Conta il problema generale complessivo, conta un programma di interventi, perché dall'Assessore noi non possiamo attenderci solo provocazioni - ben vengano - ma dobbiamo attenderci programmi, impegni precisi, cose concrete che vanno assolutamente fatte.
Quindi votiamo anche l'ordine del giorno, con il termine cambiato, da "impegna" ad "invita", dicendo però che non possiamo cavarcela con il "Caf' branché": bisogna davvero avere un programma di intervento complessivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Il mio intervento è una dichiarazione di voto. Naturalmente voto contro. Voglio ricordare che la chiesa primitiva non è una cosa cancellata ma dava l'interpretazione più rigorosa, come è logico, per un cristiano, e non è quella lassista o edonista che non può essere quella cristiana. Tanto meno penso che i padri della chiesa fossero responsabili di eventuali morti di bambini, a parte che per il cristiano la morte è la felicità, è la nascita; ovviamente abbiamo una concezione della morte molto diversa e probabilmente l'avevano anche quelle madri che erano felici di accettare un sacrificio non leggero.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno testè discusso, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: è universalmente riconosciuto che la prevenzione dell'AIDS è obiettivo primario di tutti i programmi sanitari del mondo la trasmissione per via sessuale dell'AIDS è misconosciuta oltre che in crescita continua la diffusione e l'incoraggiamento all'uso di profilattici è il messaggio principale che le campagne di prevenzione devono promuovere l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la Comunità Europea, i Ministeri della Sanità di tutti i Paesi coinvolti, tranne l'Italia ritengono prioritario promuovere e finanziare progetti per la diffusione dell'uso di profilattici. In particolare segnaliamo una interessantissima iniziativa assunta nella vicina Francia, denominata 'Cafè branché', grazie alla quale in centinaia di bar ed alberghi chiedendo un 'Cafè branché' appunto, si ottiene insieme al caffè una piccola confezione con preservativo ed istruzioni per l'uso (si allega fotocopia della scatola) senza sovrapprezzo i richiami all'Europa unita ed alla libera circolazione delle idee e dei progetti possono essere concretizzati anche in iniziative tanto semplici quanto efficaci invita la Giunta regionale ad avviare una campagna di prevenzione dell'AIDS attraverso la promozione dell'uso dei profilattici sul modello della campagna 'Caf' branch" avviata nella vicina Francia, coinvolgendo le associazioni di categoria, le ditte produttrici, le associazioni di volontariato che operano nel settore della prevenzione dell'AIDS".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con voti 26 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento:

Rinvio argomenti ad altra seduta


PRESIDENTE

Poiché mancano alcuni Consiglieri interessati, ed essendomi consultata con i presenti, i punti 40), 41), 42) e 43) all'o.d.g., che prevedono l'esame degli ordini del giorno n. 718, n. 715, n. 721, n. 618, n. 714 e n.
716, vengono rinviati ad una prossima seduta consiliare.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Esame ordine del giorno n. 723 relativo alla sentenza della Corte Costituzionale che accoglie il ricorso del Governo contro la legge regionale: "Norme sul prestito e l'esportazione di beni culturali conservati in Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 723, presentato dai Consiglieri Foco, Leo, Monticelli, Bosio, Bodrero, Fulcheri e Nerviani, di cui al punto 44) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Foco.
FOCO La richiesta non è di discuterlo, perché è stato votato all'unanimità dei presenti ed è chiaramente indicato dalle firme della Commissione.
Quindi penso che non sia necessaria alcuna discussione e lo si possa approvare.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto della sentenza della Corte Costituzionale n. 339 del 19/7/1994 con la quale si accoglie il ricorso del Governo contro la legge regionale del Piemonte recante 'Norme sul prestito e l'esportazione di beni culturali conservati in Piemonte' esprime il proprio rammarico per la decisione della Corte che non consente mediante la legge di coprire un vuoto normativo in una materia così delicata quale l'esportazione e il prestito di beni culturali, anche alla luce della nuova normativa CEE in materia di circolazione di beni.
Il Consiglio regionale riconferma la volontà della Regione Piemonte di portare il suo concorso alla difesa, valorizzazione e fruizione dei beni culturali esistenti in Piemonte, che costituiscono patrimonio essenziale della ricchezza e dell'identità del Piemonte stesso, anche a fronte degli enormi rischi di dispersione, furto ed alienazione del patrimonio e delle difficoltà degli organi periferici dello Stato a far fronte da soli all'opera di tutela.
La stessa sentenza della Corte Costituzionale sottolinea come il Parlamento italiano non abbia provveduto dal 1979 ad oggi, così com'era previsto dal DPR n. 616/77, all'approvazione di una legge quadro di riforma dell'intervento pubblico a tutela del patrimonio culturale, lasciando conseguentemente nell'indeterminatezza e nell'incertezza giuridica l'esercizio delle funzioni legislative ed amministrative delle Regioni e degli altri enti locali in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali; a questo proposito il Consiglio regionale del Piemonte, ritiene urgente ed indifferibile l'avvio, da parte delle Regioni, di un rapporto con il Governo ed il Parlamento per la messa a punto di una legge di riforma del settore, nel quadro di un processo, che si ritiene indispensabile, di evoluzione regionalista dell'intero assetto delle istituzioni della Repubblica. Il documento elaborato nel corso del Convegno interregionale svoltosi a Torino nei giorni 15/16 aprile 1993 ed approvato dal Coordinamento degli Assessori alla Cultura delle Regioni, fornisce utili indicazioni per la messa a punto di un disegno di riforma da parte delle Regioni.
La riforma dovrà prevedere anche modifiche costituzionali in quanto si ritiene superata sia dalla cultura che dall'esperienza, ed inapplicabile dal punto di vista normativo, la distinzione tra 'beni culturali di interesse nazionale' e 'beni culturali di interesse locale'.
Correttamente la legge n. 1089/39 dichiara di interesse culturale nazionale, e quindi sottoposto alla tutela dello Stato, l'intero patrimonio di beni mobili ed immobili comunque posseduto da tutti gli enti pubblici o da enti privati legalmente riconosciuti che abbiano almeno cinquant'anni di esistenza; ciò esclude conseguentemente, da un punto di vista giuridico, la possibilità di individuare un patrimonio che abbia interesse esclusivamente locale.
L'evoluzione culturale del nostro Paese porta oggi ad una nuova e più grande attenzione da parte dei cittadini e delle Pubbliche Amministrazioni regionali e locali alla conoscenza, alla salvaguardia e alla valorizzazione dei beni culturali, che sempre di più sono avvertiti come elemento di identità e risorsa, anche economica, della comunità.
La riforma dovrà attribuire allo Stato, alle Regioni, agli enti locali e ai soggetti privati interessati distinte, proprie, precise competenze oltre ad autonome risorse finan ziarie al fine di consentire ai diversi livelli l'esercizio di funzioni legislative, di programmazione, amministrative e di gestione della tutela e della valorizzazione dei beni culturali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 28 Consiglieri presenti.
La Conferenza dei Capigruppo è immediatamente convocata per stabilire i lavori della prossima seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.20)



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