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Dettaglio seduta n.306 del 11/10/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 6) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Fiumara, Peano e Riba.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame progetto di legge n. 519: "Seconda legge di variazione al bilancio della Regione per il 1994 e devoluzione di quote di assegnazioni statali in materia di agricoltura e foreste" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con l'esame del progetto di legge n. 519.
La relazione è stata svolta dal Consigliere Buzio nel corso della seduta di questa mattina.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Innanzitutto voglio fare una premessa: questa seconda variazione di bilancio ci è stata presentata in Commissione giovedì della scorsa settimana. Abbiamo chiesto tempo, si poteva anche votare giovedì stesso, ma 54 miliardi, siccome rappresentano il 25% di quella che è la cifra discrezionale che la Regione può muovere in un esercizio finanziario - il trend di questi ultimi anni è stato 170/180/200 miliardi circa all'anno non ci sembrava un ammennicolo, ma una cifra importante: anche se 180/200 miliardi sono pochi, rappresentano circa il 2% dei 20.000 miliardi che la Regione muove in un anno.
L'Assessore e i funzionari in questi giorni ci hanno dato modo di approfondire questo discorso, e lo abbiamo fatto; questa mattina abbiamo partecipato alla I Commissione perché ci sembra giusto - al di là del fatto che noi non condividiamo le scelte politiche fatte in questa variazione, ma le rispettiamo - che l'esecutivo e la maggioranza possano procedere per giungere, in base alla legge di contabilità, entro il 30 novembre ad assumere le deliberazioni ed impegnare i quattrini che vengono movimentati all'interno di questa seconda variazione di bilancio.
Pertanto noi non abbiamo voluto né in Commissione né qui fare dell'ostruzionismo; ci sembra che l'opposizione debba essere fatta in modo molto corretto, ognuno esprime le proprie posizioni, ma noi siamo dell'avviso che l'esecutivo non debba avere i bastoni tra le ruote, ma deve avere la possibilità di mandare avanti le proprie scelte, anche nel caso in cui non siano condivise da noi come parte politica.
Noi ci aspettavamo dalla Giunta che, in occasione di questa variazione ci fossero delle indicazioni progettuali, delle iniziative di un certo respiro, il che non si è verificato. Ci sembra quasi un procedere con pilota automatico, cioè appiattendosi sulla routine. Dico questo perché la Giunta precedente si è impegnata molto nel perseguire, con la maggioranza che la sosteneva, un obiettivo prioritario: il risanamento del bilancio.
Siamo partiti con un disavanzo di 150 miliardi e lo abbiamo azzerato l'Assessore Ferraris ha portato, alcuni mesi fa, l'azzeramento ultimo l'ultima rata del piano di rientro prima delle ferie estive. Quello era lo sforzo prioritario, costava circa 35 miliardi all'anno; 35 miliardi all'anno, come piano di rientro, a fronte dei 180 miliardi di cui parlavamo prima, rappresentano il 16-17%, quindi in quei quattro anni la maggioranza attraverso l'esecutivo, si è impegnata a rientrare ogni anno del 16-17 attraverso il piano di rientro che ha azzerato il disavanzo dell'Ente.
Ci aspettavamo che almeno per una cifra di pari importo, cioè di 35 miliardi, ci fosse un'assunzione di iniziative forti, di una qualche progettualità maiuscola, ciò che non notiamo all'interno di questa variazione di bilancio. Ci aspettavamo questo perché da un punto di vista realistico queste sono le ultime cifre che probabilmente saranno spese in operatività prima delle elezioni amministrative della primavera prossima.
Per quanto la Giunta sarà solerte a presentare in fretta il bilancio compatibilmente con le certezze di finanziaria che il tormentato iter a livello parlamentare consentirà di avere, se entro fine anno si approva il bilancio, in base alla legge sulla programmazione, e in base a criteri politici amministrativi, che la maggioranza e l'esecutivo riterranno di adottare, verranno sì impegnati qui 150/200 miliardi, ma sicuramente andranno ad enti locali e verranno calati sul territorio in piena campagna elettorale, durante una fase in cui i Consigli saranno scaduti. Dopodich ci sarà la tornata amministrativa. Allora, mi sembra solo di buon senso la considerazione di ritenere questi 50 miliardi come ultima possibilità piena dal punto di vista operativo per quanto riguarda le cifre che la Regione Piemonte riesce ad investire in questo ultimo scorcio di legislatura.
Fatta questa premessa di fondo, di carattere generale, veniamo alla relazione che ci è stata data - ho avuto modo di approfondire sia con il dottor Moratto sia con il dottor Lesca che ringrazio per la collaborazione per sviscerare le cifre contenute all'interno dei documenti che abbiamo salvo quei pochi emendamenti che sono stati presentati questa mattina in Commissione, ma che non spostano di una virgola le considerazioni politiche di fondo, perché si tratta di piccoli spostamenti di natura squisitamente tecnica e quasi dovuta.
Titolo primo: Expo 2000, 20 milioni. Ci sembra questa una cifra da condividere, quindi non abbiamo nulla da eccepire.
Per quanto riguarda la SAGAT stesso discorso: riteniamo che quei 900 milioni, a fronte del ruolo che ha già assunto in parte e sta assumendo l'Aeroporto di Caselle nella nostra Regione, rappresentino un'iniziativa sulla quale possiamo concordare.
Dove invece non concordiamo è sul fatto che si diano 524 milioni a Cuneo-Levaldigi e non si dia una lira a Biella Cerrione.
Ho avuto modo di vedere, e penso che molti Consiglieri siano a conoscenza di queste due realtà, di come l'Aeroporto di Biella Cerrione in questi anni abbia proceduto abbastanza in autonomia con fondi propri, con pochissimo personale e una buona gestione, ma a questo aeroporto non si dà niente, mentre all'Aeroporto di Levaldigi - che è stato in questi anni un pozzo di San Patrizio, perché sono parecchi gli adeguamenti fatti solo in questa legislatura - si danno 524 milioni.
Biella sta per diventare provincia: se c'è un aeroporto che probabilmente avrà un'accelerazione di importanza nel prossimo periodo sarà piuttosto Biella Cerrione e non Cuneo-Levaldigi. Noi non chiediamo di togliere i 524 milioni a Cuneo-Levaldigi, va benissimo che ci siano, se la maggioranza e l'esecutivo hanno ritenuto di stanziarli; chiediamo che, a maggior ragione, venga premiata la gestione amministrativa che ha fatto in questi anni l'Aeroporto di Biella Cerrione e in questo senso presenteremo anche un emendamento.
Il secondo punto che non condividiamo, sempre al Titolo I, è la questione di Texilia. La Texilia ha dieci anni di vita; Assessore Ferraris voi proponete di stanziare 600 milioni come fondo di dotazione per la società Texilia dopo dieci anni. Come mai ciò non è stato previsto all'inizio? Si decide di dare 600 milioni a Texilia come fondo di dotazione dieci anni dopo? Allora viene un dubbio: non sarà perché la società Texilia nel bilancio 1993 ha avuto un disavanzo di 1 miliardo e 100 milioni e si è impegnata, peraltro, con un piano di rientro, a rientrare in due annualità da quel disavanzo provocato dal fallimento del reparto confezioni, che è stato istituito avendo determinati obiettivi e poi invece è risultato fallimentare? Noi non condividiamo assolutamente che si vadano sostanzialmente a coprire 600 milioni di quel miliardo e cento milioni attraverso un fondo di dotazione che viene dato dopo dieci anni di vita e di costituzione della società Texilia.
Sul Titolo II non abbiamo molti rilievi da fare; sono tutte devoluzioni all'interno dell'Assessorato all'agricoltura e all'interno di leggi statali e quindi, non avendo competenza specifica e non essendo dentro le cose dell'agricoltura, ci sembra che anche questa parte possa essere condivisa in base alle necessità dinamiche che emergono nel corso della gestione di un esercizio finanziario.
Venendo invece al Titolo III, qui avevamo un fondo globale per investimenti di 128 miliardi; attraverso la prima legge di variazione se ne sono sottratti (ovviamente impiegandoli in altri settori) 17; attraverso questa seconda variazione se ne sottraggono altri 23; restano 88 miliardi.
Anziché far slittare questi 88 miliardi al 1995, come viene proposto sostanzialmente dalla Giunta, noi chiediamo (e in questo senso faremo un emendamento) che almeno 50 miliardi vengano destinati subito, in occasione di questa seconda legge di variazione, per quanto riguarda l'alluvione del 1993. Ricordo, e penso che qui siano in molti a ricordare (vecchia Giunta nuova Giunta, vecchi Consiglieri, nuovi Consiglieri), che un anno e mezzo fa abbiamo girato il Piemonte (chi più, chi meno) per mesi a fronte dei disastri provocati dall'alluvione; in allora si quantificavano i danni (l'Assessore Garino lo ricorderà) in 700/800/1.000 miliardi, ma a fronte di quella cifra, salvo i primi stanziamenti fatti in allora, non si è più stanziata una lira. Scusate, siamo ad un anno e mezzo da quell'evento: il Lago Maggiore, le valli, le esondazioni, tutto quel che c'è stato con tutti quei danni e noi non stanziamo una sola lira? Abbiamo girato nei Comuni dicendo: "Presentate i conti"; abbiamo mandato circolari alle Associazioni e ai privati per dire: "Presentate i conti computimetrici, estimativi ecc."; scusate, il fatto che un anno e mezzo dopo non si dia risposta neanche con una lira mi sembra una presa in giro, non tanto per noi qui dentro quanto per tutti quelli (pubblici e privati) che sono stati interessati e coinvolti da quegli eventi.
Altra questione. Scusate se vado in modo un po' disorganico, ma ovviamente cerco di non entrare nelle minuterie, e considero minuteria anche gli 800 milioni per gli zingari, ecc. Per quel che ci riguarda cerchiamo di stare alle questioni di fondo; altri sicuramente si soffermeranno su altri punti.
Vengono sottratti, nel capitolo che individueremo in emendamento, più di 4 miliardi al socio-assistenziale che la Regione eroga alle UU.SS.SS.LL.
e vengono stornati all'interno di altri capitoli dell'Assessore Rossa.
Questo, scusate, ci sembra un grosso passo indietro, perché esiste la legge che abbiamo approvato in I Commissione che prevedeva lo stanziamento di 600 milioni; politicamente penso che si intendesse dire che questi 600 milioni dovevano essere trovati dalla Regione per essere destinati a questo fine non sottratti dal capitolo del socio-assistenziale per quanto riguarda l'erogazione alle UU.SS.SS.LL.; ripeto, ci sembra un grosso passo indietro.
Questa è la nostra valutazione, altri Consiglieri avranno modo di fare la loro, ma a noi tutto ciò sembra molto grave.
Esiste poi la questione dei 4 miliardi e 750 milioni che eroghiamo alle Camere di Commercio per il pregresso. Io sono d'accordissimo sul fatto che finalmente si vada ad erogare questa cifra che, in aggiunta ai 4 miliardi erogati in precedenza, porta al saldo, però resta in piedi il fatto che da qui in poi, vita natural durante, la Regione dovrà versare alle Camere di Commercio 4 miliardi all'anno. Tutto questo si fa sulla base di una convenzione che viene ancora da legislature ed amministrazioni precedenti senza una contropartita. Ricordo che la Giunta passata - Presidente Brizio io ho partecipato più volte a quegli incontri - chiedeva una contropartita di iniziativa politica alle Camere di Commercio, per non erogare il saldo di quasi 5 miliardi a fronte di zero, per quanto riguarda il ritorno delle Camere di Commercio; si chiedevano iniziative che valorizzassero il ruolo politico della Regione Piemonte. Ciò, però, non appare assolutamente in tutta questa questione.
E ancora: 8 miliardi per i bacini montani; 3 miliardi per il Pronto Soccorso. Tutto questo va benissimo, ma a maggior ragione dico: "Allora stanziamo quei 50 miliardi per l'alluvione del 1993, prima di andare a pioggia a distribuire i 50/70/100 milioni che magari sono pure utili, e alla fine lo si può anche fare, nei Pronti Interventi routinari di quest'autunno e di quest'inverno, così come previsto in bilancio". Ecco perché ci sembra giusto fare alcune considerazioni, che riteniamo siano proprio di fondo e non minute, chiedendo lo spostamento dei 50 milioni da una Pro Loco all'altra; sono indicazioni che vanno nella direzione di una qualificazione politica di segno diverso rispetto a quella con cui la Giunta ci ha presentato questa variazione di bilancio.
Richiamo ancora alcuni punti in sintesi.
L'Elisoccorso. Dalla data di assunzione della deliberazione (2 agosto) c'è stata una serie di riunioni con Prefetti, Sindaci, ecc.: non è prevista una lira. Cosa significa? Significa che non si intende ampliare quella convenzione. Allora, la base va ad Alessandria e viene spostata da Novara oppure le cose restano così come stanno? Certo viene data per scartata l'ipotesi di un ampliamento della convenzione che preveda l'inserimento anche di Alessandria, come sembrava (oggi l'Assessore Cucco non c'è) emergere da quell'incontro; in ogni caso, questo dato dimostra che non si sa in quale direzione si va a parare.
Inoltre richiamo l'art. 20 della Finanziaria 1988: per quanto riguarda le progettazioni RSA e del Sanitario, non c'è una lira. E' vero che sono state mandate le lettere alle UU.SS.SS.LL., ma le deliberazioni di impegno non si coprono con delle semplici lettere; si coprono con un capitolo che dia copertura finanziaria per quanto riguarda il passaggio dei progetti di fattibilità ai progetti esecutivi. In sostanza, le UU.SS.SS.LL. non affidano gli incarichi professionali per i progetti esecutivi perché non hanno le lire per coprire gli incarichi professionali. Allora, nell'ambito dei 500 e più miliardi destinati al Piemonte per il triennio (il 95% del ripiano è a carico dello Stato, mentre il restante 5% è a carico della Regione: circa 25 miliardi), noi presenteremo un emendamento: almeno 10 miliardi dal fondo di riserva preleviamoli e destiniamoli alle UU.SS.SS.LL.
in modo tale che possano procedere a quei progetti esecutivi senza i quali non può iniziare l'iter.
E' vero che dal 1988 ad oggi sono passati sei anni non per colpa nostra, ma per questioni statali; tuttavia, ne passeranno altri sei per colpa nostra se partiamo con la copertura finanziaria non in grado di attivare quei progetti. Una considerazione politica, non traducibile in emendamento: si doveva arrivare, questo era stato annunciato dalla Giunta alla nomina dei Commissari per le UU.SS.SS.LL. dall'1 ottobre, non lo si è fatto. Non so se si farà nel corso di questo periodo, ma ogni giorno che passa è sempre meno probabile che si arrivi prima dell'1 gennaio. Che danno comporterà alla Regione? Se si fossero nominati, in questi tre mesi, i nuovi Commissari delle nuove UU.SS.SS.LL. della nuova zonizzazione avrebbero potuto impostare sul bilancio 1995 la calibratura delle spese in funzione delle nuove cifre. Quando abbiamo presentato l'ordine del giorno ci fu detto "non precorriamo i tempi"; oggi non li precorriamo più, la Regione Piemonte avrà 500 miliardi in meno nel 1995 sulla sanità. Non so cosa succederà, ma il fatto che non lo sappia io è poca cosa: si ha la sensazione che nessuno qui dentro immagini o abbia programmato cosa succederà nel 1995.
Per quanto riguarda l'altra questione ne accenno soltanto, perché ho parlato con Cavallera e mi ha spiegato la cosa: gli aumenti che ci sono stati da parte delle Ferrovie dello Stato sugli abbonamenti. In Piemonte nel 1993 gli abbonamenti sono stati 53.000, quindi si tratta di una cifra notevole. Ci sono stati aumenti dal 10 al 22%, mediamente sul 15%, pari a circa 5 miliardi. Questi aumenti vengono spacciati nelle varie stazioni e sulla rivista delle ferrovie "Treno Amico" come strappati con l'accordo della Regione. Vorremmo saperne di più. Qualcuno può chiedersi cosa c'entra questo con il bilancio: il bilancio è la principale attività politica ed il contenitore politico dell'attività di una maggioranza e di una Giunta quindi ci sembra opportuno parlare anche di queste cose. Così come, mi rivolgo in particolare al Vicepresidente Marengo - faremo un emendamento in questo senso, non strumentale durante la gestione in quei due o tre mesi di delega alla formazione professionale (per me è stata una delega con molta anima, a differenza del bilancio o di altre deleghe che sono un pochino fredde; la formazione professionale, il lavoro, sono deleghe con un'anima un'anima viva) era emersa una questione che ritengo sia oggi maggiormente di attualità. Finora abbiamo affrontato la formazione professionale con un trend appiattito sul consolidato storico a fronte di una realtà esterna che cambia, a fronte di professionalità che si continuano a sfornare e che probabilmente non hanno più mercato. Ci sono delle professionalità che non hanno più mercato e ci sono richieste di altre professionalità alle quali non riusciamo a dare risposta perché non siamo attrezzati per darla. Tutte queste cose non si possono realizzare in trenta secondi, con un colpo di bacchetta magica, ma un segnale per andare a calibrare la risposta professionale di intervento della Regione, una risposta politica rispetto alla nuova domanda, alle nuove necessità esterne attraverso uno stanziamento - io ed altri colleghi proporremo un miliardo in questa direzione ci sembra una sottolineatura politica degna di attenzione.
Dopodiché, ovviamente, il Vicepresidente Marengo, la Giunta e la maggioranza ne valuteranno l'opportunità o meno.
Un'ultima questione: le cooperative. Per quanto riguarda le cooperative, a fronte del fatto che ogni 20 milioni investiti si crea un posto di lavoro - questi sono dati che Marengo sa e che sappiamo tutti grosso modo è vero che è stato stanziato un miliardo in più, ma proporremo di stanziarne almeno un altro, sottraendolo dai capitoli delle consulenze.
Con una considerazione di buon senso, molto realistica. L'esecutivo arriverà ad impegnare, a deliberare, poco prima del 30 novembre mancheranno poco più di 31 giorni al 31 dicembre, quindi si tratterebbe di sottrarre un miliardo alle consulenze che possono essere attivate ad inizio anno, investendolo in questa direzione per creare 50 posti aggiuntivi in un momento di particolare gravità - ma non voglio insegnare nulla a Marengo su queste cose che è molto più preparato e vive l'attualità in modo molto più sensibile di quanto lo possa vivere io da Consigliere. Questi sono sostanzialmente emendamenti che ci riserviamo di illustrare di volta in volta, all'atto in cui si inizierà a discutere dell'articolato, ma mi sembra che siano un corollario che, innestato sulle considerazioni di fondo che abbiamo fatto inizialmente, offra lo spunto per dire che noi non condividiamo assolutamente le scelte che sono state fatte. Ci sembrava che a bilancio risanato almeno 35 miliardi - quelli che in passato per quattro anni abbiamo profuso nel piano di rientro - potessero essere destinati ad un qualcosa che finalmente rappresentasse un'iniziativa politicamente valida essendo, come ho detto, questi 50 miliardi gli ultimi che arriveranno ad essere spesi prima della tornata amministrativa dell'anno prossimo. Tutto il resto verrà impostato, ma molto probabilmente risulterà operativo con la prossima legislatura.



MAJORINO GAETANO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bosio.



BOSIO Marco

Anch'io ho alcune osservazioni da fare. Non sono in grado e non mi sono posto il problema di avanzare delle proposte di modificazione e degli emendamenti. Ho da fare delle osservazioni ed anche alcune domande, perch penso che comunque una qualche risposta di ordine politico, ma anche di merito su alcune questioni ne verrà.
Le domande riguardano due questioni che già il Consigliere Gallarini toccava: io le pongo proprio in termini di domanda. Nella seconda legge di variazione di bilancio mi pare che non sia presente nessuno stanziamento riferito all'Elisoccorso: sull'Elisoccorso le cose come stanno? Altro argomento: ho presentato anch'io un'interpellanza sulla questione degli aumenti del Compartimento piemontese delle Ferrovie agli abbonamenti ferroviari, in riferimento al fatto che le Ferrovie parlano esplicitamente di intese con la Regione. Ci sono elementi che si riferiscono anche al bilancio e alle variazioni di bilancio della Regione o no? E' chiaro che nel merito di questa questione discuteremo quando verranno discusse le interpellanze e le interrogazioni.
Per quanto riguarda il merito, a parte un'osservazione specifica che riguarda il giusto stanziamento di 4 miliardi e 750 milioni per la tenuta degli Albi provinciali delle imprese artigiane, vorrei fare osservare e chiedere quando si deciderà di dare corso agli obblighi della legge quadro anche in materia di rappresentanze e di democrazia degli organismi provinciali e non solo provinciali degli artigiani. Trovo sommamente ridicolo che si spendano, come sicuramente è, 4 miliardi e 750 milioni per l'aggiornamento e il mantenimento degli Albi provinciali delle imprese artigiane sapendo che questo lavoro non viene fatto in quanto si dice: "Non si possono fare le elezioni in quanto gli Albi artigiani non sono aggiornati da anni, anni, anni". Sarebbe utile informarsi se questi soldi sono spesi utilmente o sono spesi per non fare il lavoro. Sarebbe utilissimo.
Come mi dice il Consigliere Calligaro, da circa vent'anni dovrebbero essere rinnovati gli organismi sindacali - chiamiamoli così dell'artigianato.
Mi rendo conto che questa è un'osservazione che travalica la variazione di bilancio, ma siccome la seconda legge di variazione del bilancio nasce da presupposti, programma, impostazione di tipo politico, vorrei richiamare questo come un elemento di osservazione che ci fa anche dire come sia molto facile in tutte le sedi chiedere flessibilità e just in time alla FIAT e nelle fabbriche; al contrario, questa capacità di adeguarsi tempestivamente a come stanno le cose nella realtà, non la si vuole applicare da nessun'altra parte, nella nostra Regione, nelle varie località e neanche nel formulare le variazioni a bilancio. Non riusciamo a stare just in time.
Nelle fabbriche chiediamo che quello sia l'avvenire per il Paese e per le istituzioni.
Per quanto riguarda alcune altre cose ho delle osservazioni precise.
Aeroporto di Levaldigi. Nei momenti in cui l'intero Paese è chiamato a fare i conti con una crisi finanziaria di debito colossale, metà del Paese è chiamata iniquamente a fare sacrifici incredibili che bisognerà respingere. Non capisco perché in quell'aeroporto - inutile si continuino a mettere in perdita soldi a tutto spiano. In nome di che cosa? La definizione che sta scritta qui per Levaldigi è l'ennesima ricapitalizzazione per perdite di esercizio. Si tratta solo di stabilire se noi decidiamo di investire a fondo perduto per un servizio minimo.
Siccome siamo chiamati ogni anno od ogni due anni ad integrare delle perdite di esercizio di bilancio, cominciamo a porci seriamente il problema dei sacrifici iniqui, che ben la metà del Paese è chiamata a fare. Allora cominciamo a ragionare nel quadro di una diversa qualità della capacità di spesa e di intervento, in primo luogo degli enti e delle istituzioni pubbliche.
Seconda questione che pongo anch'io: Texilia. Un fondo di dotazione istituito a dieci anni dalla nascita di Texilia, è abbastanza straordinario; il fondo di dotazione doveva esserci in partenza; c'era stato un impegno iniziale non mantenuto, va bene, ma adesso motiviamolo diversamente, non con il fatto che "noi il fondo di dotazione lo dovevamo costituire dieci anni fa"... Il fondo di dotazione serve per un'azienda per una struttura, che deve partire, decollare; questa, a dieci anni dalla nascita, pare sia partita, decollata, ha avuto delle difficoltà che si misurano anche con la natura dell'intervento. Stabilire che arriviamo con dieci anni di ritardo ad istituire il fondo di dotazione o a compartecipare al fondo di dotazione, mi sembra mascherare un po' le cose o semplificarle troppo.
Per la SAGAT io non sono così convinto, come il collega Gallarini, che tutto vada bene. Non perché non sia importante, è importantissimo l'aeroporto, giusta la scelta della Regione di esserci e così via.
Tuttavia, quale flessibilità e quale just in time? Noi interveniamo in una situazione di ricapitalizzazione perché l'annata non è stata favorevole per i voli e i costi sono aumentati, e discutiamo oggi, ad una settimana di distanza dall'intervento, di una sentenza di una Pretura - se non sbaglio che pone dei vincoli pesantissimi alla struttura aeroportuale della SAGAT e delle questioni anche giuste, non aggirabili, quelle che riguardano i voli notturni, lo spessore, la vicinanza dei voli e così via. Essendo, non so per quale ragione, a suo tempo saltata l'ipotesi della seconda pista, che corrispondeva anche ad un vero e proprio alleggerimento di tracciato rispetto a questioni e problemi di sorvolo di centri abitati e di rumorosità, anche questo intervento non è supportato da nessuna pressione della Regione, per far sì che sia strutturale e riprogrammato affinché non si presenti l'anno prossimo la stessa ragione di ricapitalizzazione. Ad esempio, con quella sentenza l'anno prossimo il bilancio della SAGAT andrà sotto, occorrerà recuperare e ricoprire, probabilmente si dovrà ricorrere ad una nuova ricapitalizzazione. Di conseguenza, la Regione sarà chiamata ad un nuovo esborso, che si farà perché la questione è troppo importante ma senza finalizzazioni più mirate, meditate e meno impreviste.
Queste erano e sono le osservazioni, assieme a quella più generale in merito alla variazione di bilancio, per le quali esprimeremo poi il voto che da parte del nostro Gruppo non sarà comunque favorevole.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Spero che per questa seconda legge di variazione del bilancio non si tratti di scelte politiche della maggioranza. Spero che si tratti solo di dimenticanze, di svarioni, sia pur clamorosi.
Finanziamenti ex art. 20 della legge finanziaria del 1988: siamo alla scadenza del secondo triennio. Dovevamo poter disporre di 1.300 miliardi di lire, non abbiamo visto una lira! E la colpa non è della Regione Piemonte.
Milletrecento miliardi di lire per ospedali nuovi, per ristrutturazione di presidi ospedalieri, per RSA poliambulatori, laboratori di sanità pubblica.
Gravissimo e delittuoso per molti versi il ritardo da parte dello Stato.
Ora però possiamo disporre di circa 500 miliardi di lire che, come si suol dire, sono stati liberati, sono impiegabili, utilizzabili e noi ci accorgiamo, dal programma dell'ex art. 20, legge finanziaria 1988, che la maggior parte delle UU.SS.SS.LL. non ha realizzato i progetti esecutivi per opere ospedaliere, per residenze sanitarie ed assistenziali poliambulatori, laboratori e così via.
Perché le UU.SS.SS.LL. non hanno predisposto i progetti esecutivi, e quindi si trovano nella condizione di non poter spendere i 500 miliardi di lire oggi disponibili? Per ritardi, certo, ma anche per mancanza di risorse; molte UU.SS.SS.LL. ci hanno detto: "Non possiamo predisporre progetti esecutivi per risorse incerte; e se le risorse non arrivano? Abbiamo progetti esecutivi costosi, ma inutilizzabili per mancanza di risorse pubbliche".
Voglio ricordare che c'è una quota a carico della Regione del 5% - vale a dire 25 miliardi circa; occorre, assolutamente, inserire almeno una decina/quindicina di miliardi nella seconda legge di variazione del bilancio, per consentire alle UU.SS.SS.LL. di poter disporre delle risorse necessarie per addivenire ai progetti esecutivi. Non è questione di poco conto; c'è il rischio di congelare 500 miliardi di lire per alcuni anni e di impiegarli a tempo differito, con gravi sprechi, dell'ordine perlomeno del 5% all'anno. Ritardando due anni perdiamo 50 miliardi di lire.
Riterrei del tutto ovvio e naturale, misura minima di buon senso inserire nella variazione di bilancio almeno una decina/quindicina di miliardi, parte - appunto della quota a carico della Regione, per realizzare progetti esecutivi al fine di poter impiegare in tempi stretti ben 500 miliardi di lire. Trovo invece del tutto assurdo non assumere un provvedimento di buon senso come questo, e trascinare nel tempo una mole di risorse pari a 500 miliardi di lire, non impiegabili per mancanza di progetti esecutivi.
Il secondo punto riguarda l'Elisoccorso. Esiste un accordo con la società elicotteristica, che prevede un certo numero di basi. O si aumenta lo stanziamento, oppure, se si decide di aprire una base ad Alessandria bisogna chiudere quella di Novara e viceversa; non si scappa: dovete decidere adesso, in sede di approvazione della seconda legge di variazione del bilancio; non si potrà decidere nelle prossime settimane, nei prossimi mesi.
L'assistenza. Vorrei tanto che gli amici - i "compagni", continuo a pensare - del Gruppo PCI-PDS mi stessero a sentire. In passato abbiamo condotto, in ogni occasione di assestamento del bilancio, feroci battaglie: le risorse per l'assistenza sono sempre pochissime rispetto alle esigenze.
Con ogni probabilità, la situazione socio-economica della nostra Regione renderà queste esigenze ancora più elevate, maggiori, più crude, da molti punti di vista. Proviamo a fare un confronto con lo scorso anno. La Regione Piemonte ha reso disponibili per l'assistenza 76 miliardi di lire ricordo che, tutti insieme, abbiamo rivolto all'Assessore di allora aspre critiche, sempre sulla base di un principio di fondo: le risorse per l'assistenza, per le attività socio-assistenziali sono sempre pochissime.
Sempre in fase di assestamento di bilancio ci siamo battuti e sempre abbiamo rivendicato un'integrazione del primo stanziamento, sempre sottostimato per esplicita ammissione della maggioranza, della Giunta di allora.
Oggi disponiamo di 57 miliardi di lire: quasi 20 miliardi di lire in meno dello scorso anno. Ripeto: quasi 20 miliardi di lire in meno delle disponibilità dello scorso anno. Per di più, vengono stornati 4.240 milioni da attività socio-assistenziali delle UU.SS.SS.LL. per impiegarli in progetti socio-assistenziali dell'Assessorato. La cifra non cambia: si tratta sempre di 57 miliardi, sottratti alle UU.SS.SS.LL. per finanziare progetti assessorili, ma manca l'integrazione! Mancano quasi 20 miliardi di lire! Spero sia uno svarione clamoroso, una dimenticanza: spero proprio non sia una scelta politica.
Relativamente alle cooperative, siccome si spendono bene e sono molto proficui gli investimenti nel campo dell'attività cooperativa e del lavoro autogestito, se si potesse trovare qualche altro miliardo sarebbe ben speso. In questo campo, infatti, riusciamo a creare posti di lavoro con 19/20 milioni pro capite: praticamente a costo zero riusciamo a creare posti di lavoro in attività cooperativa ed autogestita.
Artigianato. Diamo alla Camera di Commercio, per complessissima e pregressa vicenda, 4 miliardi e 750 milioni: quanto dovuto per la sua attività di tenuta dell'Albo artigiani per l'anno 1992; naturalmente successivamente dovremo pagare il 1993. Chiedo immediatamente che si receda dalla convenzione con la Camera di Commercio; che senso ha gettare dalla finestra 5 miliardi di lire, tutti gli anni, per la tenuta dell'Albo artigiani, che da anni e anni non è aggiornato? Che senso ha? Perch dovremmo dare 5 miliardi all'anno alla Camera di Commercio? A che pro? Abbiamo un Albo non aggiornato. Piuttosto, vediamo di aggiornare l'Albo e di tenerlo noi - non mi riferisco, ovviamente, alla Regione: troviamo un altro soggetto, che non ci chieda 5 miliardi di lire all'anno.
Colgo l'occasione per chiedere che si rinnovino gli organismi di autogoverno della categoria; non si può andare avanti vent'anni senza libere elezioni in cui scegliere liberamente e democraticamente propri rappresentanti. Non a caso, prima dicevo - ridendo - che si tratta di un pezzo di socialismo reale ancora persistente nel nostro Paese. Si vada liberamente e democraticamente alle elezioni degli organismi: non si proceda più con le nomine da parte delle Associazioni: si facciano libere e democratiche elezioni dell'organismo di autocontrollo e di autogoverno dell'artigianato piemontese.
Relativamente a questo settore, noto con piacere che si aggiungono risorse a quelle stanziate a bilancio all'inizio dell'anno: quasi 6 miliardi di lire. Mi pare si tratti di un buono e sostanzioso intervento che personalmente apprezzo fortemente: ritengo che l'Assessorato si sia mosso proficuamente. Risorse congelate da quattro-cinque anni sono state proficuamente impiegate con una legge che considero buona; inoltre, vengono aggiunti quasi 6 miliardi di lire. Mi pare questo un buon inizio in direzione di una seria politica per l'artigianato.
Mi rivolgo al Vicepresidente per dire che si può stare in maggioranza o all'opposizione: alcuni punti fermi, consolidati, esistono; punti comuni dai quali non si può venir meno: occorre riferirsi a questi punti. Sono di buon senso, tra l'altro: perché dovremmo ritardare l'impiego di 500 miliardi di lire per non stanziarne 10 nella seconda legge di variazione del bilancio? Ci erogano tali finanziamenti con sei anni di ritardo cerchiamo di impiegarli in tempi rapidissimi, si tratta di una cifra di non poco conto che non può essere spesa perché mancano i progetti esecutivi facciamo fare questi progetti esecutivi! Spendiamo questi 500 miliardi in tempi stretti.
Mi pare questa una misura di buon senso, occorre un minimo di coerenza si può stare all'opposizione o nella maggioranza, però alcuni principi devono valere sempre, sia che si stia in maggioranza sia che si stia all'opposizione.
Noi facciamo affidamento non solo sul Gruppo del PCI-PDS, ma anche su altri Gruppi di questa maggioranza. Le proposte che facciamo sono semplicemente di buon senso per attivare risorse che oggi sono disponibili e che non potrebbero essere spese se noi non prevediamo una qualche cifra 10/15 miliardi di lire, per l'ex art. 20 della legge finanziaria del 1988 in questa legge di variazione del bilancio. Lo stesso discorso vale per l'assistenza, non possiamo presentarci nel 1994 e dire "in nome dei sacri principi, tutti sappiamo che è importante aumentare le risorse per le attività socio-assistenziali, ma in nome di quei principi tagliamo di 20 miliardi". Questo non è accettabile. Se questo passasse sarebbe un venir meno, da parte di importanti forze di questo Consiglio, a principi che sono principi elementari con i quali tutti dovremmo essere d'accordo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Naturalmente contrarietà, come già da lungo tempo, specialmente nelle questioni di bilancio e non solo in quelle.
Io mi associo in buona parte con ciò che ha detto il Consigliere Gallarini: tra l'altro sono della provincia di Cuneo, quindi questa mia è una delle prove che non sono clientelare. Infatti non vedo il motivo per privilegiare Levaldigi, sempreché la situazione sia quella che è stata detta. D'altra parte questo fa parte dello stile del centro-sinistra, direi di tutta la sinistra, quello di privilegiare chi fa dei debiti. Questo di Levaldigi è un fenomeno limitatissimo in confronto a quello che capita in Italia, specialmente in certe Regioni, certe Amministrazioni comunali, di grandi città o anche regionali, ricevono più denaro dallo Stato proprio in proporzione ai debiti che fanno. Per quelle ben amministrate, si dice: "Tanto quelle sono ben amministrate, hanno degli attivi, perché dobbiamo ancora dargli dei soldi?"; questo è tipico della mentalità pseudoassistenziale della sinistra. Di una sinistra tradizionale, non dico che sia tutta la sinistra, certo coinvolge una grandissima parte della sinistra, anzi è qui che ammiro per esempio certe puntate liberiste meravigliose di Calligaro, come quando aveva parlato della questione dei lettori ottici di Maccari, diceva: "Si poteva far fare da una ditta privata, sarebbe costato molto meno e lo avrebbe fatto molto meglio". Ecco questo significa fare del progressismo, mi auguro che queste puntate liberiste del Consigliere Calligaro siano sempre più frequenti.
Come pure faccio i complimenti al Consigliere Gallarini per aver scelto con coraggio civile il Polo della Libertà.



(Voci in aula)



BODRERO Antonio

Vi pregherei di non disturbarmi, altrimenti ricomincio ad urlare come l'altra volta, se volete sentire il mio urlo dalla foresta... Io sono contento che le mie parole eccitino una certa curiosità, vivacità, però ci sono dei limiti.
Una cosa che non concordo con il Consigliere Gallarini è per esempio "800 milioni per gli zingari sono una cosa poco importante"; io non sono d'accordo, non è questione di 800 milioni; è il principio. Una volta gli zingari entravano negli Stati quando garantivano un lavoro, facevano i calderai, i cestai, altrimenti non potevano entrare. Tra l'altro questi zingari in buona parte sono stati espulsi dalla Jugoslavia allora e forse ancora adesso, dittatura marxista, perché pare fossero quelli meno disponibili al lavoro. Sarebbe molto interessante uno studio che ci dicesse come vive questa benedetta gente, che poi pare non se la passi poi tanto male, per chi conosce un po' le loro feste, ecc.
Per esempio, è stata strappata dalle braccia dei suoi genitori adottivi la Serena di Racconigi - penso che tutti se ne ricordino perché c'è una certa legge che non ammette irregolarità di adozioni. Irregolarità prevalentemente burocratiche, invece non ho mai letto una volta su un giornale che sia stato messo in istituto rieducativo uno di quei bambini zingari mandati a rubacchiare. Così la legge non è più uguale per tutti ecco il vero razzismo! Si privilegiano quelli che violano le legge a danno dei buoni cittadini. Allora non ci siamo, bisogna capovolgere la mentalità su queste questioni: i denari si danno a chi li merita; e chi non li merita, se è necessario, si mette anche in galera.
Poi qualcuno ha parlato anche di sacrifici, certo i sacrifici li dobbiamo fare tutti, ma io vorrei vedere quelli che dicono che i sacrifici li fa solo una parte del popolo italiano, anzi la maggioranza, hanno chiesto ai propri politici di fare qualche sacrificio? E' inutile predicare agli altri, bisogna che i politici di ogni partito, governo ed opposizione si decidano a fare anchéessi dei sacrifici, perché è inutile prendersela con un governo che è un liquidatore fallimentare, come nessuno si sogna di prendere a botte un liquidatore fallimentare, perché i colpevoli del fallimento sono quelli di prima, i trent'anni di baldoria, di allegra finanza, 1962/1992. Ricordiamoci che nel 1962 c'era il miracolo economico ora c'è il miracolo antieconomico, è non lo ha creato il liberismo.
Quindi su queste cose bisogna avere le idee chiare altrimenti si spinge la piazza contro la democrazia, allo scontro, alla guerra civile, ma non ci si illuda, con questi sistemi, di conquistare il potere, perché lo impediremo; questo è il punto, bisogna essere molto chiari: questi argomenti sono attualissimi ed importantissimi.
Credo di aver detto quasi tutto. Per quanto riguarda gli abbonamenti ferroviari, queste ferrovie non si sa se siano ancora statali, se siano private, se siano regionali, comunque hanno troppo personale, perché quando ve ne era troppo, prepensionamento, poi nuovamente assunzione, poi nuovamente prepensionamento. Questo è lo stile statalista; si capisce che poi purtroppo avvengono questi fatti, perché bisogna pagare un personale eccessivo, quando si è in troppi, ho già riferito il proverbio piemontese relativo alle figlie: "un-a a fà, doe a stento e tre a-j va la serventa".
La burocrazia italiana è di questo tipo, quindi la responsabilità non è dei liberisti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

Ho chiesto di intervenire perché voglio rendere noto che in quest'aula c'è un Consigliere, ex Assessore all'assistenza, che difende l'assistenza.
Tutte le questioni discusse in questi giorni e le motivazioni fornite dimostrano che c'è un pesante taglio reale e sostanziale sia sul fondo socio-assistenziale, sia sui fondi che sono devoluti al Comune per gli asili nido ed altre aree di intervento che non definirei progetti regionali: le definirei piuttosto delle articolazioni, delle legge regionali che sono gestite direttamente dall'Assessorato all'assistenza per la loro particolarità, per la loro sperimentalità, per la loro appartenenza all'area di progetti che non sono considerati di ordinaria gestione, quindi gestiti dall'USSL o dai Comuni quando la gestione non sia associata.
Pertanto, al di là di tutti i marchingegni di tipo finanziario e di quadratura del bilancio, le cifre reali che noi abbiamo per trasferimento sono notevolmente inferiori a quelle dell'anno scorso. Non c'è una lira, a meno che io non abbia visto male, sugli investimenti: l'anno scorso c'erano 15 miliardi; non c'è una lira in più rispetto al fondo socio-assistenziale.
Sarebbe interessante che il Presidente della Giunta fosse presente alla discussione su questa parte, perché lui rappresenta la continuità rispetto ad un intervento che su questa materia, da parte della Giunta, si era a suo tempo sollecitato ed attuato. Pertanto credo di non essere sospetta se le battaglie che conducevo da Assessore le ritraduco in battaglie fatte da Consigliere, perché voglio difendere l'assistenza più che l'Assessorato o l'Assessore in quanto tale.
I dati (li cito in questo primo intervento in maniera non precisa perché non ho portato i dati del primo bilancio e quindi non ho potuto fare i conti precisi) che emergono sono che il fondo socio-assistenziale dell'anno 1994 sarà di 53 miliardi e 760 milioni. Questi sono i fondi che verranno trasferiti dalla Regione alle UU.SS.SS.LL. come fondo socio assistenziale. Il fondo socio-assistenziale a bilancio del 1993 era di 59 miliardi e 300 milioni: questo dato si commenta da solo.
Mi si viene a dire poi che c'è uno slittamento della spesa. Chiedo testimonianza all'Assessore Gallarini, perché tutti ricordiamo - e se ne ricorda anche l'Assessore Ferraris, che allora si occupava del bilancio come Consigliere - che nell'anno 1993 avevamo ipotizzato di inserire una serie di maggiorazioni sulle tasse per interventi di competenza regionale che riguardavano il metano, la benzina, ecc. (prego il Consigliere Gallarini di completare se sono imprecisa). Per una serie di ragioni, che adesso non stiamo a rinvangare, questo tipo di entrata non fu realizzata nei tempi e nei modi che erano stati in una prima fase preventivati quando si fece la prima stesura del bilancio, per cui fu necessario slittare in termini finanziari una parte della spesa, non soltanto per l'assistenza, ma per tutta una serie di altri interventi trasversali al bilancio regionale di oltre 75 miliardi. Questi 75 miliardi sono stati recuperati e voglio sapere se tutti gli altri settori li hanno persi o se solo l'assistenza li ha persi.
In allora, la Giunta decise che questo slittamento non avrebbe toccato la dimensione del fondo socio-assistenziale e degli altri interventi che erano stati decisi come scelta politica di questa Giunta di trasferire alle UU.SS.SS.LL. e ai Comuni la stessa quota dell'anno precedente, maggiorata del tasso programmato di inflazione. Questo l'abbiamo anche scritto nella L.R. n. 44 - se ricordo bene come linea di indirizzo e di tendenza.
Constato che quest'anno il fondo socio-assistenziale perde, in termini monetari, circa 6 miliardi; in termine di potenziale acquisto, qualcosa in più perché il tasso programmato di inflazione non viene recuperato.
Asili nido. Voglio ricordare alla collega Bortolin il suo ordine del giorno, che l'anno scorso fu approvato in Consiglio regionale al momento dell'approvazione del bilancio. Il suo ordine del giorno diceva che si doveva incrementare di una certa quota questa somma. Bene, sugli asili nido quest'anno abbiamo messo in assestamento un importo complessivo di 13 miliardi e 500 milioni: 1 miliardo e 500 milioni viene proposto come trasferimento dal fondo socio-assistenziale, quindi come uno slittamento all'interno e non come una cifra aggiuntiva; un altro miliardo e mezzo con un importo totale di 15 miliardi, pertanto siamo sotto di 2 miliardi sugli asili nido. Aggiunta alle quote di investimento, che sono a quota zero, la scelta di questa maggioranza - a cui non sono assolutamente partecipe per questa parte che riguarda l'assistenza - è di penalizzare pesantemente i servizi socio-assistenziali nel momento in cui tutti ci stracciamo le vesti, giustamente, contro i rischi di caduta dello stato sociale nel nostro Paese.
Credo che il mio intervento si commenti da solo.
Chiedo che ci sia un attimo di sospensione su questo punto; che si vada, in termini di Commissione, a verificare la possibilità di recuperare queste cifre e che si faccia una scelta diversa da quella che emerge dai dati che abbiamo a disposizione. Diversamente questo bilancio segna una pesante inversione di tendenza rispetto a questo problema.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Intervengo molto brevemente per chiedere all'Assessore di chiarire questo punto ed anche altri che sono stati posti - mi riferisco soprattutto al Consigliere Gallarini - e che riguardano situazioni che possono essere tranquillamente puntualizzate e su cui non voglio intervenire.
Per quanto riguarda l'assistenza, direi che la necessità che abbiamo come Consiglieri è quella di avere la certezza che quanto si afferma in questa variazione di bilancio non va a toccare i fondi destinati ai Comuni (trasferimenti destinati ai Comuni), in modo particolare per i servizi assistenziali e per gli asili nido.
Credo che, anche rispetto alle informazioni e all'intervento che ha fatto la Consigliera Bergoglio, oggi esista la necessità di avere questa rassicurazione da parte della Giunta, rassicurazione che non veda il Consiglio, tra qualche settimana o qualche mese, verificare che in effetti la decisione che assumiamo provoca danni in questo settore.
Scelta complessivamente una politica di intervento a favore dei soggetti più deboli nella nostra regione - politica che riafferma, oggi più che mai o oggi ancor più di ieri, la solidarietà nei confronti di questi soggetti e visto il contributo che come Regione Piemonte, anche a livello di stimolo, diamo agli enti locali e ai Comuni credo che come Consiglio regionale non possiamo assolutamente permettere e consentire che venga, non detta, ma di fatto attuata una politica diversa.
Ritengo che vi sia assolutamente bisogno di questo chiarimento, di questa affermazione e rassicurazione da parte della Giunta, dopodich evidentemente, sulle cifre possiamo ragionare e votare con tranquillità questa variazione. Diversamente, anche per quanto riguarda la sottoscritta mi troverei di fronte ad una enorme difficoltà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Adduci.



ADDUCI Donato

Signora Presidente, intervengo solo per un chiarimento.
Al capitolo 15250, che riguarda le spese per studi, iniziative documentazioni ed informazione per una migliore protezione dell'ambiente e fruizione dello stesso e per l'asportazione dei rifiuti e detriti, ecc., vi erano 410 milioni: pare che oggi non ci siano più. Vorrei sapere il perch di questa variazione e che cosa si intende fare, in concreto, per difendere l'ambiente, dal momento che tutti ne parliamo. Certo che se non vi sono risorse o se quelle poche disponibili vengono in qualche modo stornate diventa difficile qualsiasi intervento sullo stesso.
Solo questo chiarimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Paolo, Assessore regionale

Mi sembra utile rispondere prima alle molte domande che sono state poste. Poi deciderà il Consiglio come ritiene di procedere.
Il Consigliere Gallarini ha fatto una lunga teoria di richieste, di osservazioni; però questo non è un bilancio di previsione, è una variazione finale che si propone tre obiettivi. Il primo è quello di coprire una serie di spese obbligatorie e di spese di funzionamento che nel frattempo sono sopravvenute. Faccio alcuni esempi: un miliardo in più di bollette telefoniche, un miliardo in più di gettoni per i Co.Re.Co, in seguito alla nota vicenda di rinvio della riforma, spese aggiuntive per il personale e riguardanti il fondo di indennità pensionabile, e poi il riemergere di una serie di debiti pregressi, che riguardano in particolare la convenzione con le Camere di Commercio. Si tratta, in secondo luogo, di coprire una serie di emergenze che nel frattempo sono sopravvenute e faccio particolarmente riferimento alle spese per il pronto intervento, per le alluvioni e per le piogge delle settimane scorse. C'è infine una serie di spese minori che riguardano il mantenimento e la concretizzazione di alcuni progetti che in relazione sono descritti abbastanza nel dettaglio. Questo non è quindi un bilancio di impostazione, è un bilancio che chiude un esercizio che ha avuto un cammino molto travagliato, che ha visto il cambiamento di una maggioranza, che vede comunque consolidare, con questo documento, un complesso di indirizzi programmatici che nelle prossime settimane verranno presentati sia con la proposta del bilancio di previsione per il 1995 che con lo schema del programma regionale di sviluppo che accompagnerà quel documento.
Ma esaminiamo in particolare i punti sollevati nel corso del dibattito.
Cuneo-Levaldigi: alla fine il Consiglio decida cosa vuol fare. La Giunta propone che si prosegua nel finanziamento relativo alla realizzazione di questa infrastruttura. Il che significa sobbarcarsi ancora per alcuni anni, anno per anno, il ripiano di disavanzi pesanti, legati a spese di investimento fatte per realizzare quelle infrastrutture, quindi al conseguente pagamento di rate di mutui molto onerose, che ogni anno fanno spareggiare significativamente il bilancio di quella società.
Se il Piemonte ritiene che il rapporto debba essere chiuso, il Consiglio regionale si pronunci in questa direzione e ne prenderemo atto: alla Giunta sembra un'iniziativa improvvida. Se si vorrà tenere aperta all'esercizio questa infrastruttura si dovrà discutere di come aumentare il traffico aereo e di come portarlo ad una migliore produttività; se si vuole tutto ciò non si può però non pagare quello che è stato lo sforzo di investimenti necessari a garantire il decollo di quella struttura.
Biella: si presenta nel panorama degli aeroporti piemontesi sicuramente con un rilievo meno consistente. Devo dire che il bilancio di quell'aeroporto, che non ha sopportato le spese di investimento che ha sopportato Cuneo, è oggi in condizioni tali da non richiedere degli interventi. Si può sempre chiedere tutto, si può presentare un programma di investimenti, però la realtà è che gli investimenti sono stati fatti a Cuneo e non ancora a Biella. Credo che ci si debba chiedere se questa Regione può sopportare contemporaneamente l'esplosione dell'attrezzatura di tutti questi aeroporti. Personalmente, senza impegnare nessuno, ritengo che l'impegno debba essere concentrato soprattutto sull'Aeroporto di Torino perché è l'unico che può assumere, definitivamente, adeguate dimensioni internazionali: in parte lo stiamo facendo con gli investimenti che sosteniamo con la sottoscrizione ulteriore di capitale che proponiamo oggi.
Credo che Cuneo abbia imboccato una strada di crescita e di decentramento di Torino e sono convinto che si debbano mantenere gli impegni che abbiamo assunto.
Se anche su Biella dovessimo fare ulteriori investimenti, credo che imboccheremmo una strada estremamente pesante dal punto di vista finanziario; alla fine non so se renderà molto dal punto di vista della qualità del servizio.
Texilia: sono Assessore da quattro-cinque mesi e non posso che dire con tutta franchezza, che chi lo è stato nei dieci anni precedenti doveva pensarci prima a dare il fondo di dotazione a Texilia. Non è stato fatto, e a ciò si sono aggiunte le note difficoltà che hanno portato alla chiusura di un reparto. E' stata avviata una politica di risanamento, che in questo Consiglio più volte si è discussa. Credo che sia indispensabile seguire questa strada: le società nelle quali intendiamo rimanere occorre che abbiano un capitale in dotazione sufficiente a farle funzionare.
Per la prima volta viene dato il capitale in dotazione perché Texilia raggiunto l'equilibrio finanziario, possa camminare con le proprie gambe adesso si contesta perché non è stato fatto dieci anni fa. Non so perch non è stato fatto dieci anni fa, poteva anche essere fatto quattro anni fa.
Assessore Gallarini, poteva pensarci prima. Credo che siamo arrivati al punto in cui, tutto sommato, se vogliamo consentire a Texilia, raggiunto l'equilibrio finanziario per il quale si è operato, e lei è stato parte nel definire il piano di rientro...



(Interruzione del Consigliere Gallarini)



FERRARIS Paolo, Assessore regionale

Perfetto! Il piano di rientro è stato approvato, si sono fatte tutte le rateizzazioni e quest'anno Texilia ha già pagato la prima rata per mantenere il rispetto di quel piano di rientro; dopodiché si dota finalmente di capitale una società nella convinzione che sia in grado di camminare. Sono d'accordo con lei sul fatto che tra qualche anno chi ci sarà dovrà controllare se tutto questo è stato rispettato e se sia giusto che Texilia continui o meno l'esperienza.
Oggi però Texilia, come altre società nel cui capitale la Regione è presente, deve avere la possibilità di camminare. Non si possono far partire le iniziative e le esperienze dopo un anno o due di incertezza: abbiamo società che sono tutte sottocapitalizzate, non riescono a resistere agli sforzi che devono essere fatti per garantire i compiti a cui sono chiamate e sulle quali aleggia dall'avvio la spirale dei debiti. O teniamo quelle che sono veramente strategiche e chiudiamo le altre, e comunque quelle che teniamo le mettiamo in condizioni di funzionare, o tutti gli anni dovremo star qui a discutere sui provvedimenti da assumere per evitare nuove tragedie dal punto di vista finanziario.
Altra osservazione relativa alla vicenda delle alluvioni: la Giunta precedente ha avuto ed utilizzato 75 miliardi di pronto intervento; abbiamo fatto un piano che possa servire a recuperare 2.000 miliardi di mutui che lo Stato deve garantire ai Comuni; andare oltre diventa difficile. Si tenga conto che dobbiamo intervenire continuamente: in questo bilancio vengono stanziati 11 miliardi per coprire ulteriori spese di pronto intervento.
Abbiamo una situazione di assetto idrogeologico della nostra regione tale per cui ad ogni temporale c'è qualche disastro o qualche problema. In alcune realtà però cominciamo a creare le condizioni perché dal punto di vista idrogeologico si attuino interventi preventivi che evitino i disastri che dobbiamo poi coprire continuamente.
La proposta di stanziare 50 miliardi, levandoli dagli 83 rimasti nel fondo di sviluppo del Piemonte, è una proposta suggestiva; però vorrei far presente al Consiglio che quegli 83 miliardi serviranno soprattutto - lo si vedrà tra poche settimane quando verrà presentato il bilancio di previsione al cofinanziamento dei Regolamenti comunitari.
La nostra Regione si sta impegnando fortemente in questa direzione. E' una direzione che consentirà di affrontare alcuni nodi strutturali del Piemonte, che consentirà di intervenire in modo deciso nelle aree di crisi mettendo a disposizione più di 1.000 miliardi di investimenti in pochi anni. Le leggi sono tali da obbligarci, comunque, ad un impegno finanziario ed allora bisogna decidere. O abbandoniamo la strada dello sviluppo della nostra Regione perché non abbiamo le risorse per cofinanziare i progetti di sviluppo della Comunità Europea, oppure ci mettiamo a coprire impegni che tra l'altro, per legge nazionale, sono impegni per i quali si attiva anche il Governo.
Ci sono stati dei disastri, anche rilevanti, per 800/1.000 miliardi. Ci sono le promesse del Governo ed allora il Governo le mantenga, dia i soldi che si è impegnato a dare! Mi pare che la Regione stia facendo una scelta matura e lo dimostreremo. Tra l'altro, probabilmente, sarà l'unica grande scelta che verrà fatta ed è quella di utilizzare al massimo le occasioni che vengono da fuori, perché sono quelle che danno il massimo di rendimento e di efficienza della spesa: con un impegno finanziario del 25% riusciremo a garantire degli investimenti molto rilevanti.
Camere di Commercio. Anche su questo tema molti si sono esercitati. C'è una legge nazionale che ci obbliga alla tenuta degli Albi artigiani. In anni passati - siamo a prima degli anni '90 - è stata stipulata la convenzione tra la Regione e le Camere di Commercio. A dir la verità abbiamo mai pagato quello che dovevamo pagare. Abbiamo pagato 4 miliardi solo una volta a fronte di una spesa di 4 miliardi e mezzo all'anno, dal 1991 in poi; grazie all'intervento del Presidente della Giunta si è pervenuti ad un accordo con il Presidente delle Camere di Commercio, ad una transazione che verrà definita, mi auguro nelle prossime settimane, in cifre molto più modeste. Dico che ci siamo impegnati perché sto parlando in termini di continuità della Giunta, quando vi siete impegnati in passato a versare 4 miliardi e mezzo all'anno. Con questa variazione pagheremo altri 4 miliardi e mezzo, e pur essendoci la minaccia di adire a vie legali perché non rispettiamo le convenzioni stipulate in passato, non abbiamo iscritto in questo bilancio altri 4 miliardi e mezzo.
Abbiamo riaperto la trattativa con le Camere di Commercio con un ragionamento di questo genere: "Disdiciamo la convenzione, la consideriamo conclusa e teniamo noi direttamente l'Albo artigiani". Con ciò pensiamo di utilizzare una serie di risorse, di personale e di strutture che in periferia ci sono (sono le sedi polifunzionali) e che devono essere ridimensionate per la riduzione dei Co.Re.Co. Contiamo quindi di economizzare una spesa per la Regione molto forte utilizzando strutture che comunque in ogni caso dobbiamo tenere. In questa direzione l'Assessore Coppo sta ritrattando con le Camere di Commercio per vedere di portare presto - ed auspico davvero che questa sia una scelta già funzionante con l'inizio dell'anno nuovo - la ridiscussione di questa convenzione. Per il passato dobbiamo rispettare i patti firmati; per il futuro, tenendo peraltro conto che le spese di personale e di struttura dovremmo comunque sostenerle, scenderemmo da una spesa di 4 miliardi e mezzo ad una spesa che pensiamo di poter stimare in poche centinaia di milioni: il risparmio sarà quindi notevole.
Per quanto riguarda l'assistenza c'è stato, come tutte le volte in cui si discute di questa materia, un balletto notevolissimo per quel che riguarda le cifre. Mi fermo a quello che c'è scritto nei bilanci e mi auguro che, una volta per tutte, sia chiaro: nel rendiconto generale quindi quello che si è speso effettivamente, lo stanziamento finale per il fondo socio-assistenziale del 1993 è stato di 43 miliardi e 800 milioni.
Chiedo all'onestà e alla serietà dei protagonisti di questa vicenda di non fare inutili polemiche ulteriori, altrimenti diventa veramente difficile ogni ragionamento. Sul bilancio di previsione di quest'anno - e l'Assessore Gallarini potrebbe poi spiegarlo meglio visto che l'ha presentato lui - gli stanziamenti sono di 73 miliardi. Quindi, non c'è taglio alle spese per l'assistenza! L'anno scorso erano 43 miliardi e 800 milioni a consuntivo c'è stato un impegno per pochi milioni in meno di 43 miliardi e 800 milioni. Allora, o l'accusa è che il conto consuntivo di questa Regione è falso, oppure non si legge bene il bilancio. Io so a che cosa devo attenermi. Mi attengo, fino a quando è legge, e poi perché è corretto, al bilancio della Regione. Quindi: 43 miliardi e 800 milioni.
Devo dire che, nel bilancio presentato ed approvato all'inizio dell'anno, le spese complessive per tutta l'assistenza erano 87 miliardi oggi, dopo tutti i presunti tagli che avete denunciato, dopo le famigerate variazioni che abbiamo introdotto, le spese complessive per l'assistenza sono 91 miliardi: sono cresciute di 4 miliardi! Allora perché tutta questa tragedia sui tagli all'assistenza? Ricordo che il fondo socio-assistenziale alla dimensione di 40/43 miliardi risale al 1991; ciò vuol dire che da 43 miliardi a 71 c'è stato un aumento, in tre anni, di 2/3, del 67%! E' il capitolo della Regione su cui c'è stato il più forte aumento; è vero che ci sono dei capitoli da mezzo miliardo che salendo ad 1 miliardo raddoppiano però in questo caso passiamo da 43 miliardi nel 1991 a 71 miliardi nel 1994. Non sono opinioni ballerine, è scritto nei bilanci. E poi ci sono tante ed assurde discussioni che sono state fatte su 15 miliardi che vanno e vengono: "si prenotano sull'anno successivo i soldi che si vogliono spendere quest'anno e che non c'erano più quest'anno" - qui l'Assessore Gallarini potrebbe meglio spiegare - "ma allora quelli che si sono prenotati l'anno scorso per l'anno dopo li consolidiamo quest'anno dicendo che sono spesa di quest'anno, li teniamo fermi e poi l'anno successivo siccome sono diventati con una forzatura spesa storica, devono essere incrementati di altri 15". Si può giocare con le carte come si vuole. Io guardo quelli che sono i dati a consuntivo del bilancio.
Per quello che riguarda le RSA credo che si sia già spiegato più volte in Commissione da parte dell'Assessore



BERGOGLIO Emilia

Chiedo scusa, ma devo chiedere una precisazione perché ho qui, fornita dall'Assessorato, l'indicazione del bilancio dell'anno 1993, capitolo 11950, fondo socio-assistenziale: 59 miliardi e 358 milioni. Se poi l'Assessore vuole dire che nell'ambito del bilancio - così come l'ha definito lui avevamo 43 miliardi di spesa, cioè finanziati sul 1993, e lo slittamento di 15 sul 1994, io ho già spiegato il perché. Noi con le UU.SS.SS.LL. l'anno scorso abbiamo preso un impegno e abbiamo distribuito 59 miliardi. Questo è il dato sostanziale, tutto il resto sono tutti arzigogoli di bilancio sui quali non sono io che devo intervenire. Ma se l'Assessore mi viene a dire che noi nel 1993 abbiamo distribuito 43 miliardi, dice una cosa che non è vera, perché noi abbiamo assegnato un fondo socio-assistenziale scritto a bilancio, io lo trovo scritto in un bilancio; non so che bilancio sia, uno dei tanti che abbiamo approvato comunque è quello di competenza della spesa ed è quello sul quale ci siamo basati.



PRESIDENTE

Collega Bergoglio, magari facciamo poi quella interruzione che lei ha chiesto.



BERGOGLIO Emilia

Ho chiesto l'interruzione proprio perché l'Assessore continua a dire che noi avevamo 43 miliardi, certo in prima istanza, ma in seconda ce ne sono stati assegnati altri.



PRESIDENTE

Lascerei finire l'Assessore. Poi aveva chiesto di intervenire l'Assessore Rossa, dopodiché potremo fare l'interruzione.



FERRARIS Paolo, Assessore regionale

Possono esserci falsi in bilancio, e non lo credo, ci possono essere falsi nelle dichiarazioni della gente; io guardo quello che c'è scritto nel bilancio.



BERGOGLIO Emilia

Non l'ho mica scritto io.



FERRARIS Paolo, Assessore regionale

In ogni caso fossero stati anche trasferiti 59 miliardi, quest'anno ne trasferiamo 70, quindi mi pare che l'aumento ci sia lo stesso. Quindi non si può continuare a dire che si riducono le spese dell'assistenza perch non è vero, non è vero.



BERGOGLIO Emilia

Io guardo quello che diamo alle UU.SS.SS.LL., poi tutto il resto non mi interessa.



FERRARIS Paolo, Assessore regionale

Ah beh! Allora se ti serve dimostrare una cosa, a seconda delle volte usi il capitolo che ti pare! Credo comunque che il giudizio debba essere oggettivo e su tutto.
Per quello che riguarda le RSA, è già stato spiegato più volte in Commissione come stanno avvenendo i lavori. Era inutile appostare le somme sul bilancio di quest'anno per la ragione che per i progetti in corso di esame (per alcuni siamo già alla fase dei progetti esecutivi, per altri c'è la restituzione alle UU.SS.SS.LL. per il loro completamento per un importo di 787 miliardi e non di 500) contrarremo i mutui all'inizio dell'anno metteremo la nostra quota del 5% che andrà nel bilancio del 1995; la rata viene pagata dopo e quindi non ha senso metterli sul bilancio del 1994 anche se avessimo contratto i mutui quest'anno, perché comunque avremmo pagato il prossimo. Questa è quindi una di quelle spese già vincolate e destinate ad essere utilizzate nel Fondo di sviluppo del Piemonte. Credo proprio che non rinunceremo, quando lo Stato ci darà il 95% di spesa, per non avere aggiunto il 5%, ad attivare investimenti tra l'altro molto massicci.
E vediamo ora le altre richieste: ad esempio, di spostare 1 miliardo sul capitolo delle consulenze. Consigliere Gallarini, non abbiamo toccato il capitolo da lei impostato all'inizio dell'anno su questa materia per 8 miliardi. Sono in corso gli impegni - e non so se il capitolo sia ad oggi del tutto utilizzato - molti dei quali relativi all'attività di pianificazione territoriale dei parchi della Regione: sono decisioni non rinviabili, salvo non svolgere quell'attività di pianificazione indispensabile per avere strumenti operativi per la politica territoriale.
Elisoccorso. Credo che anche su questo punto l'Assessore abbia più volte riferito; mi diceva poco fa che il 19 ottobre, in Commissione riferirà in modo definitivo sulla materia. Siccome su quel capitolo sono stati risparmiati - per la gestione - 3,5 miliardi, egli ritiene che il denaro risparmiato sia sufficiente a coprire, per quest'anno, anche nuovi servizi. Credo che sia una risposta positiva: si è riusciti a realizzare una serie di economie che rendono possibili altri servizi.
Sono state mosse parecchie osservazioni relativamente agli abbonamenti ferroviari e ad altre situazioni: si tratta di decisioni che non assumiamo noi, ma altri enti pubblici.
Per quanto riguarda la SAGAT vale il discorso fatto per gli aeroporti.
Non credo che la questione possa essere affrontata nei termini posti dal Consigliere Bosio: cosa facciamo? Ci ritiriamo e chiudiamo l'Aeroporto di Torino perché non ha conseguito i risultati che auspicavano? Mi pare questo un atteggiamento tristemente presente nella nostra Regione: si rilevano sempre e soltanto gli aspetti negativi. Personalmente credo che si debba ricordare cos'era l'Aeroporto di Torino qualche anno fa e confrontarlo con cos'è adesso. Mi pare che l'impianto si sia radicalmente modificato e ristrutturato in termini più moderni. Certo, ha sopportato le difficoltà economiche di quasi tutti gli aeroporti, per la riduzione del traffico aereo nel corso degli ultimi mesi, ma penso che proprio per questi motivi debba essere incoraggiato ed aiutato. Se la Regione uscisse dalla SAGAT darebbe un segnale assai negativo alla società piemontese: l'aeroporto è un'infrastruttura di rilievo decisivo per la crescita del Piemonte.
Consigliere Adduci, le chiedo scusa: mi sono distratto un attimo e non ho colto la sua osservazione di poco fa. Se me la ripete le rispondo immediatamente.



ADDUCI Donaao

Mi riferivo, Assessore, al capitolo 15250 riguardante le spese per studi, iniziative, documentazioni ed informazione per una migliore protezione e fruizione dell'ambiente naturale, che prevede una diminuzione di 410 milioni.
Approfitto dell'occasione, Assessore, per richiedere un'ulteriore spiegazione sul capitolo 23980, concernente i contributi per gli interventi di competenza regionale in materia di sistemazione di bacini montani (opere idrauliche e forestali ed opere idrauliche). Non vorrei che ci si riferisse anche alla diga di Combanera. Spero che questo mio dubbio venga fugato sono iscritti 8 miliardi in più: vorrei sapere a cosa serve questo denaro.



FERRARIS Paolo, Assessore regionale

I 410 milioni cui fa riferimento il collega sono stati sottratti al capitolo 15250 e verranno aggiunti al capitolo delle consulenze di tipo ambientale, per consentire il completamento di una serie di studi precedentemente finanziata su proposta dall'Assessore all'ambiente. Non so dirle nel merito di cosa si tratti; l'Assessore Marino credo potrà essere più preciso.
La diga di Combanera non è assolutamente compresa fra gli interventi previsti con lo stanziamento di 8 miliardi: si tratta di interventi sull'assetto idrogeologico di tipo preventivo. Si tenta di iniziare una serie di interventi preventivi ad evitare che tutti gli anni, appena piove fiumi e torrenti dilaghino causando i danni che conosciamo. E' il tentativo di rovesciare la tendenza per cui si pagano i danni senza mai predisporre il territorio a sopportare gli eventi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rossa.



ROSSA Angelo, Assessore regionale

Signor Presidente e colleghi, ho chiesto di intervenire perché si è concentrata una discussione intorno al problema socio-assistenziale, che mi tocca direttamente. Problema per il quale ho espresso, in sede di discussione di Giunta sulla variazione di bilancio, le preoccupazioni sollevate anche dagli interventi dei colleghi. Rispetto a queste preoccupazioni l'Assessore al bilancio, collega Ferraris, ha ripetuto le stesse risposte che aveva già dato in Commissione.
Signor Presidente, non vorrei apparire come l'Assessore che in qualche modo ha penalizzato un settore del quale sente tutta la responsabilità.
Personalmente, mi sono sempre sentito vicino alla parte sociale: ho passato tutta la mia vita a difendere i deboli, le fasce in difficoltà, la gente che soffre ed attualmente faccio parte di una Giunta che considero di grande rivelanza ed importanza politica, perché realizza un'aspirazione che ho sempre sostenuto.
Esistono contrasti per i quali abbiamo cercato, in quest'ultimo scorcio di bilancio 1994, di fare di necessità virtù, proponendoci di affrontare il problema, soprattutto per il preventivo del 1995. Tuttavia, il contrasto resta: lo colgo anche dagli interventi più o meno aperti che si sono susseguiti oggi in aula.
Dato che ritengo opportuno chiarire questo aspetto, le chiederei signora Presidente, di sospendere la seduta per il tempo necessario affinché la maggioranza si ritrovi e chiarisca queste cose.



MARCHINI Sergio

Si ritrovi la Giunta: è la Giunta che deve chiarirsi...



ROSSA Angelo, Assessore regionale

... la maggioranza si ritrovi per chiarire le esistenti differenti posizioni, affinché si possano superare i contrasti e togliere ogni ombra di dubbio sull'impegno che personalmente intendo sviluppare nel settore.
Non fatemi dire tutte le ragioni politiche che giocano a favore di quella che è una scelta in direzione del sociale. Non ho bisogno di aggiungere alcunché: è problema che tutti hanno ben presente.
Chiedo però che Giunta e maggioranza chiariscano questi elementi affinché, al di là delle interpretazioni, non resti alcun dubbio sulla linea di Giunta e della maggioranza che la sostiene.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

Credo che la proposta dell'Assessore Rossa sia ragionevole, mi sembrava anche di averla anticipata. Credo che il fondamento per sapere se i fondi socio-assistenziali sono aumentati o diminuiti è da ricercarsi nella delibera di assegnazione dei fondi socio-assistenziali alle UU.SS.SS.LL. e ai Comuni. Ogni inizio anno noi facciamo una delibera di acconto, una delibera di seconda o terza assegnazione a seconda della sistemazione del bilancio ed infine una delibera a saldo.
evidente che tra l'assegnazione di competenza, quindi l'assegnazione dell'impegno di spesa sulla quale le UU.SS.SS.LL. possano contare e il pagamento finanziario, cioè i movimenti di cassa, c'è una differenza di tempi - e mi rivolgo anche agli esperti perché c'è tutto il conteggio dei residui attivi e passivi, degli slittamenti da un anno su un altro. Però la cosa importante è l'importo, che noi abbiamo comunicato alle UU.SS.SS.LL.
di consistenza del fondo socio-assistenziale per l'anno preciso, 1993 1992, 1991. Se poi abbiamo dovuto attuare delle operazioni di slittamento le ho già spiegate prima, Gallarini credo possa confermarlo - queste sono dovute ad una serie di difficoltà di finanziamento, ma non c'è stato chi ha rubato la marmellata spendendo più di quanto dovuto: l'importo era stato concordato dalla Giunta ed è per questo che avevo chiesto la presenza in aula del Presidente della Giunta, perché lui è garante di questi impegni che in Giunta a suo tempo si sono presi.



PRESIDENTE

stata richiesta dalla Consigliera Bergoglio e da un componente della Giunta un'interruzione che io in questo momento accordo. Vediamo che tipo di riunione fare per rispondere a questo tipo di interrogativi, che mi pare richiedano un chiarimento innanzitutto sulle carte e poi di altra natura.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Intervengo per riportare a verbale quanto ho detto a livello di conversazione. Le maggioranze sono delle cose egregie, ma questa è una questione che attiene al bilancio, la cui proposta è di responsabilità della Giunta e l'approvazione è del Consiglio. Che poi a lato la maggioranza debba supportare la Giunta ed assicurare il voto in Consiglio è un altro discorso, ma apprezzerei che quando l'Assessore interviene facesse riferimento ai soggetti protagonisti di questo dibattito, che sono la Giunta che propone e il Consiglio che dispone, anche se sappiamo tutti nostro malgrado, che è la maggioranza che dispone.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16,40, riprende alle ore 17,30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La discussione di carattere generale sul progetto di legge n. 519 è conclusa.
Riepilogo le questioni a mia conoscenza: il testo di legge è composto da dieci articoli, c'è una serie di emendamenti alle tabelle. Pertanto, al di là degli interventi che verranno ora richiesti in ordine alla sospensione, analizzeremo prima gli emendamenti sugli allegati e poi gli articoli.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mi pare doveroso che la Giunta, che ha chiesto la sospensione per un incontro di Giunta, allargato alla maggioranza, comunichi al Consiglio il risultato della riunione che essa stessa ha chiesto.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta

La Giunta ha chiesto un'interruzione perché c'erano dei problemi circa il finanziamento del fondo sociale. La Giunta, dopo ampia valutazione, ha concluso che presenterà un emendamento, sia pure parziale, su questa voce di bilancio, per assicurare che in ogni caso sia pagata alle UU.SS.SS.LL.
per il settore socio-assistenziale, una cifra pari a quella dell'anno scorso.



PRESIDENTE

Prima di passare all'articolato esaminiamo gli emendamenti alle tabelle.
1) Emendamento presentato dall'Assessore Ferraris: alla tabella B) viene aggiunta la seguente variazione: cap. 11950 + 4.000.000.000 cap. 15950 - 4.000.000.000.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Intervengo per dire che noi voteremo questo emendamento nel senso che ripercorre pari pari - varia solo il nome del firmatario - quanto da noi proposto, ovvero 4.240 milioni. Adesso la Giunta propone 4 miliardi, per mantenere, come diceva il Presidente Brizio, la cifra, quanto meno dell'anno scorso, segnata in bilancio a prescindere dalle discussioni sul balletto dei 15 in più o dei 15 in meno.
Ritiriamo il nostro emendamento e votiamo quello della Giunta in quanto la sostanza è la stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Io resto fermo alle cifre di cui parlavamo prima, quasi 60 miliardi nel 1993, quasi 54 miliardi nel 1994. Questi 4 miliardi recuperano solo in parte il taglio e in questa sede non discuto dell'adeguamento al tasso di inflazione. Certo, meglio di niente; meglio 4 miliardi che niente, però io resto dell'idea che non si debbano fare tagli.
Ci asteniamo su questo emendamento e restiamo dell'idea che bisognava stanziare almeno 6 miliardi tenendo conto, possibilmente, anche del tasso di inflazione. A quel punto avremmo potuto dire: "Abbiamo la stessa cifra dello scorso anno, lo stesso potere d'acquisto"; è meglio di niente, è un passo avanti, però non possiamo non constatare che il taglio resta di almeno 2 miliardi, più l'adeguamento al tasso di inflazione che fa più o meno 2 miliardi e mezzo, quindi il taglio netto risulta di 5 miliardi di lire.
Quindi su questo emendamento ci asteniamo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

Avendo sollevato con una certa energia questo problema e avendo la Giunta accolto parzialmente l'indicazione, non posso essere totalmente soddisfatta, perché non recuperiamo il gap e il delta che questo fondo aveva rispetto alle esigenze e rispetto ad una scelta prioritaria sulla materia. Prendo però atto con soddisfazione di uno sforzo e di un impegno da parte della Giunta, ribadendo l'esigenza che questi problemi nell'ambito della valutazione sul bilancio complessivo della Regione vengano considerati da questa Giunta e da questo Consiglio delle scelte prioritarie.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n.
1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 5 astensioni.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Majorino Goglio, Porcellana, Masaracchio, Calligaro, Rabellino e Vaglio: trasferire dal capitolo 27170 fondo globale al capitolo 25440 L. 600 milioni, da destinare all'Aeroporto Biella Cerrione.
La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Paolo, Assessore regionale

La Giunta non lo accoglie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pier Luigi

Su questo, come sugli altri emendamenti, depurati di quello dell'assistenza, ho ascoltato con molta attenzione l'intervento dell'Assessore Ferraris. Al di là del fatto che secondo noi non si tratta di una diatriba fra chi c'era prima e chi è venuto dopo (non è così che noi l'abbiamo impostata, la nostra impostazione è stata politica), la Giunta ha le sue ragioni politiche per sostenere le proprie scelte; noi ne abbiamo semplicemente proposte altre. I numeri faranno prevalere le scelte proposte dalla Giunta, ma ciò non toglie che noi vogliamo connotarci politicamente con le nostre scelte, anche se non passano; comunque rivendichiamo il merito di averle fatte.
Noi manteniamo in vita l'emendamento, perché riteniamo che un comportamento così dissimile tra Cuneo Levaldigi (sul quale siamo d'accordo nel dare i 543 milioni) e Biella, che sostanzialmente va a premiare chi è stato assistito al 90% nel mettere in piedi e nel portare avanti un aeroporto e non dà una lira a chi invece quel 90% se l'è accollato in proprio e negli anni scorsi ha chiesto alla Regione solo il 10%, non sia un comportamento che privilegia la funzionalità, l'imprenditorialità e il darsi da fare delle varie Amministrazioni, in questo caso dell'aeroporto.
Per questa ragione teniamo in vita l'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Majorino; ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Quale cofirmatario dell'emendamento lo mantengo in vita e lo sostengo anche per un'ulteriore ragione: qualora non venisse approvato l'emendamento, ci sarebbe una sostanziale disparità di trattamento fra l'Aeroporto di Levaldigi che - da quanto ha detto l'Assessore - ha un passivo da riparare, e l'Aeroporto di Biella. Indipendentemente dal fatto che sia in passivo o che non lo sia, non si capisce perché l'aeroporto di Biella non debba ricevere la medesima elargizione (se così la si vuole o la si può chiamare) dell'Aeroporto di Levaldigi.
Quindi, proprio per evitare una disparità di trattamento fra due società nelle quali la Regione è partecipe azionariamente, noi insistiamo per questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Adduci.



ADDUCI Donato

Intervengo solo per maggiore chiarezza mia nei lavori. Presidente, la pregherei di leggere succintamente anche la denominazione dei capitoli.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene.
La parola ancora al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetan

Per rispondere al Consigliere Adduci, volevo solo aggiungere che gli emendamenti sono stati formulati riferendoci al capitolo (penso che il collega li abbia), mettendo fra parentesi il capitolo dal quale si preleva indicando il capitolo e il destinatario (che in questo caso era l'Aeroporto Biella Cerrione). Quindi, sia pure per sintesi, sono stati chiariti.



PRESIDENTE

Io li avevo letti; forse, Consigliere Adduci, lei non ha seguito.



ADDUCI Donato

No, lei ha letto soltanto i numeri. Li ho qui davanti i numeri; il problema è che c'è anche il pubblico e dire il numero 27170 non significa assolutamente nulla. Preferirei maggiore chiarezza.



PRESIDENTE

Io non ho letto solo i numeri, ma ho letto anche la destinazione; forse lei non mi ha sentito. Ho letto il testo, ma lo posso anche ripetere; non c'è problema.



ADDUCI Donato

Chiedo scusa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Sartoris.



SARTORIS Anna

Credo proprio che da questo emendamento e dalla risposta dell'Assessore Ferraris si evidenzi una mentalità che non ci pare del tutto utile, ovvero il pensare di dover solo sanare. Quando si tratta di alcuni enti si pensa di doverli solo sanare, quando si tratta di altri enti si pensa di poter dare loro (come, ad esempio, si diceva prima a proposito di Texilia) la possibilità di muoversi in un certo modo: si pensa a due situazioni in modo sbagliato.
O si pensa che la Regione deve andare a sanare i vari debiti che i vari enti tirano su lungo la loro amministrazione, oppure si pensa di fare in maniera che questi enti abbiano una possibilità di sviluppo perché sono utili. Il fatto di pensare di sanare alcuni enti e di non premiare, per esempio, quelli che gestiscono bene, secondo noi è una mentalità sbagliata con il tempo si vedrà che sicuramente non si fa il bene di questa Regione.
L'andare a chiudere un buco che comunque Levaldigi ha e il non avere un minimo di attenzione per l'Aeroporto di Cerrione, secondo noi è un modo sbagliato di utilizzare il denaro della Regione; speriamo che per il prossimo bilancio non si veda la questione semplicemente come un dover andare a chiudere dei buchi, ma si pensi effettivamente a dare la possibilità agli enti che funzionano di funzionare meglio e quelli che non funzionano di chiuderli. E' inutile continuare a tenere in piedi questi ultimi per dover poi, alla fine dell'anno, andare a fare dei bilanci per sanare le situazioni: la Regione, con il tempo, non riuscirebbe ad andare avanti chiudendo buchi.
Non credo che possa essere sostenibile questo tipo di atteggiamento; a questo punto, forse, un minimo di attenzione per Cerrione ci sarebbe voluto. E' vero quello che si diceva, cioè che tre aeroporti sono troppi però è anche vero che un minimo di incentivo, di premio, bisognerebbe darlo a chi amministra bene; prestare attenzione solo agli enti che funzionano male è sbagliato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Noi da troppo tempo non stiamo affrontando i problemi del trasporto che riguardano la nostra Regione e non siamo in presenza di un piano aggiornato delle politiche di mobilità che riguardano la nostra Regione quindi è abbastanza difficile poter capire i ruoli, anche diversificati, di attrezzature in mobilità (in questo caso degli aeroporti della nostra regione).
Detto questo e quindi con il beneficio di verificare l'organizzazione generale dei trasporti, dovremmo aggiornare il famoso Piano dei trasporti regionali. In assenza di una valutazione di come nel merito hanno effetto le nostre partecipazioni, voglio spendere qualche parola a favore dell'Aeroporto di Levaldigi per il carattere che nel passato è stato attribuito a questo aeroporto nel Piano regionale dei trasporti in funzione suppletiva all'aeroporto principale torinese, che è l'aeroporto del Piemonte.
Levaldigi era stato attrezzato per atterraggi di aerei pesanti di lunga gittata di tragitto e difatti in qualche caso di emergenza ha funzionato sotto questo profilo. Quella di Levaldigi era stata vista non come semplice partecipazione, perché se fosse semplice partecipazione, è vero, vale Cerrione come Levaldigi, ma in quell'orientamento di organizzazione dei trasporti era stata considerata una possibile potenzialità di trasporto merci in relazione ad un alleggerimento di Caselle. Teniamo conto che Caselle ha grossi problemi, che sono emersi in merito all'influenza negativa del rumore sull'abitato. In questo senso, suggerisco di verificare sui nuovi orientamenti legati all'aggiornamento del Piano dei trasporti per il futuro in relazione a che cosa significano le nostre partecipazioni nelle varie società. In questo caso, in quello dei trasporti, sostengo una priorità di attenzione all'Aeroporto di Levaldigi per le questioni di funzionalità che gli abbiamo attribuito nel passato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Germanetto.



GERMANETTO Michelino

Sono d'accordo questa volta con il Consigliere Rivalta, in particolar modo per l'Aeroporto Cuneo-Levaldigi.
Si tratta di un'ottima struttura; purtroppo è una cattedrale nel deserto. Diciamo che in questo momento c'è un po' di lavoro aereo grazie ad una scuola privata, altrimenti l'aeroporto sarebbe proprio una cattedrale nel deserto.
Mi auguro che si ponga attenzione e che ci sia più collaborazione tra Caselle e Levaldigi. C'è una possibilità di trasporto merci e anche di interscambi.
La Regione deve farsi capo di una riunione operativa in tal senso.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n.
2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 25 contrari e 2 astensioni.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Majorino Goglio, Porcellana, Masaracchio, Calligaro, Rabellino e Vaglio: trasferire dal capitolo 20330 (S.p.A. Texilia) al capitolo 27170 (fondo globale) L. 600 milioni.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Molto in sintesi, anche qui vale un po' il ragionamento che abbiamo fatto poc'anzi. Ho ascoltato quanto ha detto l'Assessore, ma non concordo assolutamente, nel senso che è vero che dieci anni fa all'atto della costituzione della società non fu data una lira, mentre l'impegno di assegnare 600 milioni esisteva. E' anche vero che di questi dieci anni negli ultimi quattro c'è stata una Giunta diversa e la delega dell'Assessore Ferraris l'avevo io, ma non cambio comunque parere. Secondo me non sono da assegnare, perché quando la Texilia per nove anni è stata a pareggio, e solo nel 1993 è andata in disavanzo di 1 miliardo e 100 milioni, non gli si è dato nulla - si fa per dire - perché alla Texilia abbiamo conferito, attraverso l'alienazione patrimoniale dell'immobile di 6 miliardi e 100 milioni, un aumento di quota per quanto riguarda la presenza della Regione Piemonte. Per Texilia ha rappresentato un grosso aiuto finanziario da parte della Regione. Allora, proprio nell'anno in cui per un loro errore imprenditoriale vanno sotto di 1 miliardo e 100 milioni, noi assegnamo 600 milioni? Qui mi sembra un po' l'inizio della questione Promark. Mi auguro che poi il trend non sia di quel tipo, ma ci sembra che in questo momento la Regione non dovrebbe dare quei 600 milioni. Si verifichi il piano di rientro, dopodiché se rientreranno in due esercizi finanziari, come loro hanno previsto, come premio le si possono dare i 600 milioni; ma prima voglio verificare la loro credibilità finanziaria sul piano di rientro, dopo essere usciti in rosso per 1 miliardo e 600 milioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Anche come dichiarazione di voto ribadisco l'appoggio a questo emendamento. Pare che ci si stia mettendo, per quanto riguarda la Texilia sulla stessa strada della Promark che per un decennio, o quasi, aveva sistematicamente i bilanci (se non per buona parte) ripianati con il concorso della Regione.
Come ha già ricordato il Consigliere Gallarini, se per un decennio il bilancio era sostanzialmente in pareggio e ad un certo punto o per un errore imprenditoriale, o comunque per motivi non certo addebitabili alla collettività, c'è stato un buco (o un passivo, se vogliamo chiamarlo più elegantemente) di 1 miliardo e 100 milioni che, a quanto consta, il Consiglio di amministrazione si è impegnato a ripianare nell'arco dei due esercizi, vediamo come vanno a finire le cose. Alla fine del secondo esercizio si potrà valutare, visto che si tratta di un ente strumentale l'opportunità o la non opportunità di erogare somme da prelevarsi dalle somme disponibili del bilancio.
Quindi, allo stato delle cose, ci pare decisamente inopportuno questo stanziamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il nostro Gruppo si astiene sull'emendamento perché lo giudica, per certi versi, non compiuto. Nel senso che il collega Gallarini, più che un sì o un no, ha posto un problema di atteggiamento della Regione rispetto ad una vicenda. Quindi, almeno per noi, non è tanto un problema che vengano stanziate a bilancio delle risorse, ma a quali condizioni queste risorse vengono utilizzate.
Il nostro Gruppo, immaginando che debba essere apprezzato l'emendamento del collega Gallarini, che richiama l'attenzione della Giunta a grande prudenza nel ripianare situazioni di deficit da parte di una società partecipata, non può non mettere la Giunta nelle condizioni di effettuare l'operazione, qualora l'operazione si ritenga utile, opportuna, necessaria soprattutto da collocare all'interno di un piano di risanamento.
Quindi noi ci asteniamo, chiedendo alla cortesia della Giunta e all'Assessore - se ha anche modo di ascoltare, oltre che parlare con dei signori, che non so chi siano, seduti sui banchi dei Consiglieri regionali sui quali si arriva normalmente dopo una competizione elettorale e non dopo un cursus gerarchico dei funzionari regionali di voler essere molto attenti ad un ragionamento di Gallarini che facciamo nostro e cioè di utilizzare queste risorse solo all'interno di una verifica di un'operazione di risanamento finanziario. Grazie.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Saremo molto attenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino

Ho chiesto adesso ai colleghi e mi dicono che la Texilia ha una partecipazione anche da parte di privati. Se fosse così - di fronte a quello che è accaduto con gli enti strumentali dello Stato che sono stati gli artefici della crisi economica dello Stato, e il debito pubblico, in gran parte, dipende anche dalla cattiva gestione degli enti economici dello Stato e degli enti strumentali - Texilia è un caso specifico, per quanto in misura molto inferiore perché si tratta di 1 miliardo e 200 milioni, di cattiva amministrazione perché, con la partecipazione dei privati, i privati, per questa scuola professionale o di riqualificazione professionale o di promozione per l'industria tessile, avrebbero dovuto sentire tutta la necessità di intervenire direttamente per sanare la questione del bilancio. E' un interrogativo molto pesante che va oltre la questione politica e che io pongo in termini precisi e categorici di cui bisogna tenere conto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Germanetto.



GERMANETTO Michelino

Penso che occorra mettere in bilancio questo contributo. Ho conosciuto personalmente la struttura di Texilia, è una struttura che fa onore all'Italia, ho accompagnato qualche delegazione straniera e so che Texilia seguirà questo sviluppo all'estero portando prestigio all'Italia.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n.
3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli, 24 contrari e 4 astensioni.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Majorino Goglio, Porcellana, Masaracchio, Calligaro, Rabellino e Vaglio: trasferire dal capitolo 27170 (fondo globale) al capitolo ad hoc "istituendo" L. 50 miliardi per danneggiati da alluvione 1993.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

In estrema sintesi. L'Assessore dice: "Questo non è un bilancio preventivo". Lo sappiamo tutti, è un atto finale di gestione dell'esercizio 1994, però ci sembra che sprecare un'occasione come questa e non dare una risposta - dopo un anno e mezzo che, attraverso i vari Assessori che si sono succeduti, la Regione ha convocato gli amministratori a Torino, ha girato sul lago, nelle valli, e così via - sia una perdita di credibilità.
Vengono fatti slittare 88 miliardi, quindi non è che non ci siano possibilità. Sono rimasti 88 miliardi, dei quali 50 si potrebbero impegnare; per cui penso che se la Regione nel suo complesso, al di là dei ruoli di maggioranza ed opposizione, desse una risposta ne acquisteremmo tutti in credibilità. Intendo come istituzione, perché - torno a ripetere un anno e mezzo è passato, chissà quanti mesi dovranno passare ancora, nel frattempo siamo sempre più screditati nei confronti di questa vicenda. E' vero - come diceva l'Assessore - che noi quest'anno abbiamo inserito 3 miliardi per quanto riguarda il Pronto intervento per le piogge di questi giorni. Probabilmente le piogge di questi giorni hanno provocato danni per 5 miliardi e noi ne abbiamo inseriti 3; ma, come abbiamo detto tutti, nel 1993 i danni sono stati calcolati tra i 700 e gli 800 miliardi, per cui dare un minimo di risposta con 50 miliardi ci sembrerebbe dovuto, al di là dei ruoli. E' un discorso di credibilità complessiva dell'istituzione alla quale tutti teniamo. Torno a ripetere: diciotto mesi dopo l'evento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Anche da parte nostra sosteniamo l'emendamento che abbiamo firmato.
Direi che dovrebbe considerarsi un atto dovuto quello di stanziare una cifra, o quanto meno un acconto a quei soggetti pubblici e privati che vennero danneggiati nel 1993. Si ritiene eccessivo attingere 50 miliardi dal fondo di riserva, però se rapportiamo questi 50 miliardi ai più ingenti danni subìti dai soggetti pubblici e privati, rispetto al quantum dei danni, non è evidentemente una grossa cifra. Dal momento che c'è la possibilità di attingere, penso che prelevare questi 50 miliardi significhi, fra l'altro, puramente e semplicemente versare un acconto ai danneggiati e questa effettivamente - come ha già detto Gallarini è anche una questione di credibilità. Io aggiungerei che è anche un atto politicamente dovuto.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n.
4).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli, 22 contrari e 2 astensioni.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Majorino Goglio, Porcellana, Masaracchio, Calligaro, Rabellino e Vaglio: rimane "inalterato" il capitolo 11950 (con assegnate L. 4 miliardi 240 milioni) per fondo socio-assistenziale alle UU.SS.SS.LL.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Majorino Goglio, Porcellana, Masaracchio, Calligaro, Rabellino e Vaglio: trasferire 1 miliardo nel capitolo 12124 (aumentandolo), capitolo cooperative, prelevandolo (e quindi riducendolo) dal capitolo 10870 "Consulenze".
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Mentre ci si sta predisponendo, come diceva l'Assessore, a finanziare il capitolo 12081, ci sembrerebbe un segnale forte (più di quello che la Giunta ha già lanciato, e che apprezziamo, stanziando un miliardo in più su detto capitolo) raddoppiare la potenzialità dell'intervento, portando lo stanziamento a 2 miliardi. In un momento come l'attuale ci parrebbe una sottolineatura politica degna di qualificazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino

Ritengo occorra considerare che si sta provvedendo a rivedere l'intera materia della cooperazione regionale; in funzione di questa nuova politica che la Giunta intende potenziare, stanziare un contributo superiore potrebbe giovare alla credibilità di un'azione che ci pare tutta orientata alla rivitalizzazione del sistema della cooperazione. Rivitalilzzazione operata soprattutto in funzione della ricerca di nuovi posti di lavoro e quindi per andare incontro alle necessità che sul piano dell'occupazione stanno emergendo con una certa pesantezza anche in Piemonte, checché se ne dica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Lo strumento è talmente efficace che se fosse dotato di maggiori risorse produrrebbe centinaia di posti di lavoro in più. Tutti concordano sul fatto che la creazione di un solo posto di lavoro costa una miseria: meno di 20 milioni per posto di lavoro. Maggiore è la dotazione - per alta che sia è sempre troppo bassa più efficace è lo strumento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 6).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli e 26 contrari.
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Majorino Goglio, Porcellana, Masaracchio, Calligaro, Rabellino e Vaglio: trasferire dal capitolo 14470 (azzerandolo) "Camera di Commercio" 4 miliardi e 750 milioni, al capitolo 15950 (Iniziative commerciali della Regione).
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Manteniamo l'emendamento a fronte del fatto che non esiste un impegno formale, da parte della Giunta, inteso nel senso dell'emendamento; se ci fosse un tale impegno potremmo anche ritirarlo.
Ripeto. Noi potremmo ritirare l'emendamento se ci fosse, da parte della Giunta, l'impegno di erogare la cifra sopraddetta solo a fronte di una contropartita di iniziativa politica offerta dalla Camera di Commercio alla Regione; iniziativa nella quale la Regione stessa possa recitare un ruolo maiuscolo, così come a suo tempo si diceva. E questa sarebbe una prima proposta.
Seconda proposta: l'esecutivo vada, in tempi brevi, a rivedere radicalmente la convenzione a suo tempo stipulata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Paolo, Assessore regionale

Sul secondo punto illustrato dal Consigliere Gallarini, mi ero già impegnato nella replica precedente; relativamente al primo punto vorrei capire meglio quanto intende dire il collega. Cosa significa "recitare un ruolo rispetto alla Camera di Commercio"?



GALLARINI Pier Luigi

Forse non mi sono spiegato bene.
Potremmo saldare i 4 miliardi e 750 milioni in due modi. L'uno è quello di dire: "Saldiamo un debito e siamo a posto: fatene quel che credete".
L'altro modo è dare i 4 miliardi e 750 milioni, ma, a fronte di questo saldo rispetto alle inadempienze storiche della Regione, la Camera di Commercio si impegna a costruire - questa l'intesa a suo tempo - con la Regione Piemonte un'iniziativa qualificante all'interno della quale la Regione politicamente abbia un ruolo maiuscolo. I termini sono vaghi, ma il progetto mi pare definito.
Non so cosa intendano fare gli altri firmatari - naturalmente parlo per quanto mi riguarda, anche se immagino che sulla ragionevolezza politica si possa concordare - ma per conto mio potremmo ritirare l'emendamento se contestualmente al saldo del debito, si riuscisse a strappare una contropartita politica alla Camera di Commercio: mi sembrerebbe atto dovuto nei confronti di un ente politico-istituzionale qual è la Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Anche noi ritiriamo la firma dall'emendamento, però vogliamo rimanere fermi su un punto. C'è un pregresso, bisogna pagare la Camera di Commercio per il lavoro "apparentemente" svolto: saldiamo definitivamente il conto con la Camera di Commercio e recediamo dalla convenzione, garantiamo noi la tenuta dell'Albo, perché non si può lasciare alla Camera di Commercio 5 miliardi di lire all'anno! C'era stato un impegno prima dell'Assessore Ferraris - sul quale siamo d'accordo e sulla base di quell'impegno noi ritiriamo la firma; i debiti si pagano, si recede dalla convenzione, che è sconveniente per la Regione, e la Regione impara a gestire in proprio l'Albo degli artigiani.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Anche su questo punto il nostro Gruppo si asterrà perché questa è una materia sulla quale i pronunciamenti qualche volta rischiano di essere approssimativi. Teniamo presente che la tenuta degli Albi non è solo la convenzione con la Camera di Commercio, ma anche la subconvenzione con il Centro di elaborazione dati di livello nazionale. E' una materia sulla quale chiederemo all'Assessore di fare una comunicazione, perché siamo sempre in attesa delle elezioni delle rappresentanze artigiane. Elezioni sulle quali abbiamo fatto battaglia nel lontano 1989, per poterle fare nel 1990; nel 1994 siamo al maggioritario, ma gli artigiani continuano ad andare avanti con le nomine passate di padre in figlio. Questa materia merita quindi attenzione, e come questo rapporto con la Camera di Commercio, con l'ente di elaborazione dati, si colloca all'interno del governo del mondo artigianale, è materia delicata rispetto alla quale occorre modificare delle indicazioni dell'Assessorato, magari per certi versi curiose. Pertanto ci asteniamo, anche se prendiamo atto che i colleghi che hanno posto questa questione sollevano l'anomalia che ci sia una risorsa così significativa per la prestazione di un servizio da parte della Camera di Commercio: l'anomalia è bene sottolinearla, la soluzione probabilmente è all'interno di un approccio più globale al problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Quando l'Assessore ha risposto al collega Gallarini su questo emendamento, ci aveva detto che era sostanzialmente un debito che doveva essere pagato, onde evitare un recupero giudiziario da parte della Camera di Commercio. Quindi in sostanza ci ha detto che era un atto dovuto.
Questa poteva essere l'occasione per rispolverare questa convenzione e vedere qual è la contropartita che in tutti questi anni è stata data perché mi pare sia di antica data. Se la contropartita che ha dato in questo ultimo anno la Camera di Commercio non è proporzionata ai 4 miliardi e 750 milioni - visto che lei, Assessore, ha parlato di atto dovuto onde evitare un'azione giudiziaria - esiste anche l'istituto dell'eccessiva onerosità sopravvenuta o dell'indebito arricchimento che avrebbe potuto paralizzare una siffatta richiesta.
Siccome pare che i 4 miliardi e 750 milioni, per quanto fatto in virt di convenzione in questo ultimo anno, siano eccessivi, avremmo quanto meno gradito una spiegazione, tanto più che poi lei, Assessore, ha concluso dicendo che si sarebbe proceduto a rivedere la convenzione perché il prossimo anno forse più di 100/200 milioni non sarebbero stati concessi per queste prestazioni. Ha detto che si sarebbe riveduta la convenzione per stabilire il quantum effettivamente dovuto; comunque, a fronte dei problemi posti con l'emendamento, penso che sarebbe stata un'occasione per dirci che è un atto dovuto pagare i 4 miliardi e 750 milioni, perché la contropartita della Camera di Commercio è stata questa. Quindi potevamo anche fare un ripensamento sotto questo profilo e, sulla base di questo ragionamento ritirare l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino

Alle considerazioni testè udite dai colleghi Consiglieri firmatari dell'emendamento c'è da aggiungere che gli argomenti addotti sono estremamente coerenti con la proposta dell'Assessore competente di istituire l'Albo regionale e di eliminare tutto ciò che sul piano provinciale rappresenta quanto è stato criticato fino adesso. Quindi, per coerenza all'indicazione emersa di rivedere la convenzione, o comunque di non rinnovarla per l'istituzione dell'Albo regionale, aderisco all'indicazione del primo firmatario Gallarini che chiede di ritirare l'emendamento, con l'impegno, da parte dell'Assessore, di disciplinare questa materia nell'ambito di tutto il suo progetto che stiamo seguendo e che ci pare estremamente realistico e quindi produttivo sul piano politico e dei rapporti con la categoria degli artigiani.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Coppo.



COPPO Ettore, Assessore regionale

Intervengo per confermare che abbiamo non solo il pieno accordo con i colleghi Consiglieri che ritengono assolutamente indispensabile rivedere la convenzione in essere con le Camere di Commercio della nostra regione, ma che si tratta di una trattativa già iniziata che vogliamo sviluppare non solo per sanare i rapporti pregressi con le Camere di Commercio precedenti il 1992, ma per rimettere in discussione la convenzione che è in essere.
Con il collega Ferraris constatiamo che forse c'è anche un qualche ritardo perché una convenzione vigente dal 1992 non ha mai avuto da parte della Regione l'attuazione in bilancio, si è accumulato con le Camere di Commercio un debito rilevantissimo (alcuni miliardi) e siamo nella condizione che, essendo vigente una convenzione firmata tra Regione e Camera di Commercio, l'unica maniera seria per aprire una trattativa è mettere a bilancio le risorse necessarie per far fronte a questi impegni e nello stesso tempo ridiscutere la convenzione; ma non si può fare una cosa senza l'altra, altrimenti basterebbe un decreto ingiuntivo da parte delle Camere di Commercio per riscuotere queste risorse duvute allo stato degli atti.
Sono sorpreso che non sempre negli anni scorsi di questi impegni presi con la Camera di Commercio si siano fatte le conseguenti previsioni anche nel bilancio. Eravamo a zero, sapendo benissimo di dovere queste risorse ora, recuperiamo una parte del debito e nello stesso tempo, avendo la possibilità di dire che la Regione finalmente si comporta con serietà nei confronti della Camera di Commercio, esistono - credo - anche le condizioni politiche per rivedere questa convenzione. Dico però al Consiglio regionale che probabilmente oggi saremmo in una condizione più facile se questa stessa convenzione fosse stata valutata a suo tempo (fine 1991 - inizio 1992) con lo stesso realismo con cui la valutiamo oggi. Effettivamente, per il lavoro svolto, la previsione di impegno della Regione è troppo elevata e non si tratta di una convenzione che ha vent'anni: è una convenzione di fine 1991.
Ora noi, avendo questa previsione in bilancio, possiamo presentarci con le carte in regola per rivedere la convenzione; ecco perché siamo pienamente d'accordo con i colleghi Consiglieri e nello stesso tempo evitiamo che la Regione appaia come un'istituzione che non fa fronte alle firme che, anche in anni recenti, produce.



CALLIGARO Germano

Penso che prenderete in considerazione l'eventualità di non rinnovarla.
Sulla base della convenienza, si può ridiscutere in modo nuovo; oppure si può anche non fare, trovando una soluzione diversa.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Avendo noi la capacità di fare quello che va fatto.



(Commento del Consigliere Marchini)



CALLIGARO Germano

Oppure un altro soggetto, un soggetto terzo.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Mi dispiace che il Consigliere Marchini mi abbia fatto un appunto perché io ho firmato questa convenzione su una deliberazione di Marchini quando sono arrivato a fare il Presidente; non vorrei che mi si facessero degli appunti personali.
Devo soltanto dire che i fondi sono stati via via accumulati; poi sono sempre andati in economia per un pour parler di revisione che non ha ottenuto risultati. Ragione per cui, oggi, anche di fronte ad un'azione corale delle Camere di Commercio, noi dobbiamo comportarci come ha detto l'Assessore Coppo.



MARCHINI Sergio

Non è esattamente quello che ha detto l'Assessore, comunque ci atteniamo a quello che ha detto il Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Gallarini, questo emendamento è mantenuto?



GALLARINI Pier Luigi

Ci fa piacere che si sia sviluppata questa discussione e si sia approfondito questo tema; è stato molto opportuno anche quanto ha detto il Presidente in ultimo, perché noi non siamo stati inadempienti per negligenza. Prima di tutto - l'ho detto all'inizio del pomeriggio, quando l'Assessore Coppo non c'era ancora - eravamo impegnati ad un rientro di 35 miliardi all'anno (si stava sputando sangue in quella direzione), quindi era meno facile trovare i 4 miliardi e 750 milioni; poi quel che ha detto il Presidente Brizio è vero.
Se gli altri firmatari fossero d'accordo, direi che a fronte di questo impegno politico della Giunta si potrebbe anche ritirare l'emendamento perché la motivazione per la quale abbiamo proposto l'emendamento non era di natura meramente e meschinamente contabile, ma di natura politica.



PRESIDENTE

E' ritirato? Chiede la parola il Consigliere Majorino; ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Lo ritiriamo anche io e il collega Masaracchio, però mi riservo di verificare a fondo il tenore della convenzione che - l'Assessore mi ha precisato, evidentemente la data è esatta vige dal 1992; verificare soprattutto qual è stata la controprestazione della Camera di Commercio nei confronti della Regione, la quale oggi spende 4 miliardi e 750 milioni. Pu darsi che una contropartita ci sia; può darsi che non sia rilevante; pu darsi che sia un nonnulla o quasi. Trarremo le conseguenze attraverso ragionamenti politici, qualora così fosse.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato. I firmatari sono d'accordo.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Majorino Goglio, Porcellana, Masaracchio, Calligaro, Rabellino e Vaglio: trasferire dal capitolo 27170 (fondo globale) al capitolo 15950 (Elisoccorso) L. 1 miliardo e 500 milioni.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Ora è presente anche l'Assessore Cucco.
L'Assessore Ferraris nel primo pomeriggio ha detto - Assessore Cucco non potevamo saperlo se non veniva detto dall'Assessore Ferraris: "Abbiamo verificato dei risparmi di circa 3 miliardi, in base ai quali riteniamo di avere risorse sufficienti per l'ampliamento della convenzione".
Se lei, Assessore Cucco, conferma - immagino di sì, non c'è neanche bisogno della conferma formale - quanto detto dall'Assessore Ferraris, cioè che le cose stanno realmente così, ovviamente noi ritiriamo l'emendamento.
Ritiriamo l'emendamento solo a fronte di una garanzia di questo tipo; in caso contrario, lo manteniamo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cucco.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Intervengo solo per fare una precisazione. Quando io in Commissione avevo detto che tutte le ipotesi potevano essere ancora verificate intendevo riferirmi a questo, nel senso che il problema non era la possibilità economica di poter reperire i soldi necessari per tenere aperta la base di Novara, non era solo questo, ovviamente, perché non è che poi i soldi ci sono per fare tutto. Di conseguenza, questo è un emendamento inutile perché, allo stato attuale, noi possiamo anche fare questa ipotesi salvo poi che sia percorribile dal punto di vista del contenuto di questa scelta. Ma questa è una cosa che discuteremo in Commissione il giorno 19.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Calligaro; ne ha facoltà.



CALLIGARO Germano

Il problema non è aprire basi da tutte le parti: evidentemente sarebbe assurdo. L'Elisoccorso deve avere un suo piano organico, un certo numero di basi, senza esagerare, senza essere sbriciolato su tutto il territorio regionale.
Il problema è non puntare tutte le risorse sull'Elisoccorso, ma integrare l'Elisoccorso ad uno sviluppo del soccorso di terra.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Non ho fatto questo intervento perché non mi sembrava il momento.



CALLIGARO Germano

Qui si volevano mettere le mani avanti per dire: "Se è un problema di risorse, prima vogliamo vedere il piano e poi avere la garanzia delle risorse"; se voi ci dite che abbiamo 3 miliardi, evidentemente con 3 miliardi si può aprire anche un'eventuale base nuova, qualora il piano lo preveda però, non per distribuire le basi in giro per il Piemonte.
Se voi garantite che vi sono 3 miliardi, personalmente ritiro la firma: mi basta la garanzia che esistono le risorse. Ripeto, però: occorre attuare un piano che non sia solo Elisoccorso, ma che sia strettamente integrato al soccorso di terra.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Masaracchio; ne ha facoltà.



MASARACCHIO Antonio

Senza entrare nel merito della questione dell'Elisoccorso, perché non è il momento di dibatterlo (attendiamo in Commissione le risultanze che l'Assessore vorrà portarci), questo emendamento va in qualche modo incontro alle esigenze dell'Assessore. Sappiamo quali sono le difficoltà in cui l'Assessore si muove, sia in ordine economico che politico; avendo un trasferimento di un miliardo e mezzo a disposizione, può più agevolmente stabilire il destino della base dell'Elisoccorso.
Io non credo che il trasferimento della base dell'Elisoccorso ad Alessandria sia del tutto indolore sul piano economico: anche ad Alessandria dovrebbero essere previsti dei costi; d'altronde, una base non la si crea dal nulla.
Nel caso in cui l'Elisoccorso potesse rimanere a Novara, visto e considerato che comunque la piattaforma di partenza dentro l'Ospedale Maggiore di Novara non può essere gestita (così com'è stato detto), per tutto ciò che riguarda la sicurezza, e avendo la disponibilità di un terreno già adibito ad atterraggi di velivoli da diporto di proprietà dell'Ospedale Maggiore (quindi dell'USSL di Novara), ecco che in ogni caso questo stanziamento di un miliardo e mezzo trasferito al capitolo 15950 giova alla politica e comunque a tutto ciò che l'Assessore si trova diciamo - non fra le mani, ma fra i piedi per questa questione, che comunque non è del tutto chiusa nemmeno sul piano politico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, questo mestiere ci insegna che è tutto molto difficile. Prima abbiamo preso atto che la messa a bilancio di risorse, per certi versi semplifica il problema dei rapporti con le Camere di Commercio perché nella misura in cui siamo credibili acquistiamo anche il potere contrattuale. Qui, paradossalmente, a mio modo di vedere, è esattamente il contrario. La messa a disposizione di risorse, seppure anonime, voglio dire, non finalizzate, crea il rischio che vengano interpretate - dalle parti in una qualche misura litiganti - come finalizzate e quindi riducono il potere di governo della Giunta regionale.
Quindi è sempre vero tutto e il contrario di tutto.
Allora, mentre esprimo apprezzamento per l'attenzione che i colleghi hanno voluto porre a questo problema, a me sembra che verso una questione così delicata, rispetto alla quale bisogna avviare un piano radicale che però potrà essere gestito soltanto in termini estremamente dilazionabili nel tempo, sia corretto che non ci sia alcuna prenotazione in bilancio rispetto ad un'ipotesi di potenziamento finanziario e magari - ritiene qualcuno finalizzato in questo servizio. Per cui saremmo per astenerci.
Suggerisco all'Assessore, nell'occasione che il piano debba anche prevedere nei confronti degli altri soggetti dei servizi e in particolare delle ambulanze, l'indicazione nei confronti degli utenti delle diverse finalità o dell'unico numero che deve essere attivato nella nostra Regione perché sta andando avanti il malvezzo per cui le cooperative che gestiscono le ambulanze fanno precedere e mettono in evidenza il numero dell'ambulanza e riducono in termini minimi non visibili il "118". Questo non consente evidentemente non solo un intervento razionale, ma anche una rilettura del fenomeno per quello che è.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, pongo in votazione l'emendamento.
Comunico che la firma del Consigliere Calligaro viene tolta dall'emendamento che è mantenuto dagli altri presentatori.
La Giunta non accoglie l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 5 voti favorevoli, 24 contrari e 3 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
9) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Majorino Goglio, Porcellana, Masaracchio, Calligaro, Rabellino e Vaglio: trasferire dal capitolo 12170 (fondo di riserva) L. 10 miliardi, al capitolo ad hoc "istituendo" pro RSA (residenze socio-assistenziali).
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Anche qui ho ascoltato con attenzione quanto ha detto l'Assessore Ferraris, ma forse non ci siamo capiti. Non parlavo, ovviamente, del ripiano del mutuo, che è ripartito al 95% a carico dello Stato e al 5% a carico della Regione. Quindi, con l'Assessore Ferraris concordo sul fatto che il mutuo verrà attivato nel corso del 1995, o magari anche a fine del 1994 nella migliore delle ipotesi e quindi la scadenza della prima rata decorrerà dall'1/1/1995. Ma non è questo che intendevo dire e non è questo che intendiamo con questo emendamento: noi con questo emendamento intendiamo proporre lo stanziamento immediato di una cifra, chiamiamola anticipazione rispetto a quello che sarà l'iter dei mutui, affinché le UU.SS.SS.LL. abbiano la copertura finanziaria sugli incarichi professionali per passare dal progetto di fattibilità al progetto esecutivo. Quindi, è il tentativo di sveltire, di sbloccare finalmente per parte nostra, visto che dei sei anni di ritardo non è la Regione responsabile, ma è lo Stato dall'art. 20, Finanziaria 1988, il fatto che ad oggi non sia partita ancora una lira; però, ripeto, è un modo, perché molte UU.SS.SS.LL. dicono: "Non possiamo procedere agli incarichi professionali in quanto non abbiamo copertura finanziaria, e non solo, ma si prospettano tempi ancora più grami visto che dall'1/1/1995 il Presidente avrà grosso modo 500 miliardi in meno complessivamente sulla sanità, stante la finanziaria che è stata proposta dal Consiglio dei Ministri". Alla luce di questa considerazione ci sembrava opportuno cogliere l'occasione di questa variazione di bilancio per anticipare alle UU.SS.SS.LL. cifre tali, modeste perché sono circa 25/30 miliardi, quel 5%, solo 10, visto che dal fondo di riserva era possibile attingere per anticipare e consentire loro di procedere con questo iter.
Questo era lo scopo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cucco.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

Credevo di essere stato chiaro, ma evidentemente non c'è stato il tempo in Commissione per entrare nello specifico di questa materia.
I ritardi in questo momento non sono tanto derivanti dall'incertezza sul finanziamento per quanto riguarda il pagamento dei progetti esecutivi perché oggi la certezza c'è. Negli incontri che abbiamo avuto con le UU.SS.SS.LL., dove le abbiamo chiamate tutte a definire gli interventi sull'art. 20 e sul conto capitale assegnato, abbiamo già detto che la copertura sarà a carico della Regione, che accenderà dei mutui specifici su questa partita. Dovendo accendere mutui per una quantità enorme di interventi, tutti nel settore della sanità, dal punto di vista della gestione del bilancio conviene non spendere in conto capitale proprio per garantire alle UU.SS.SS.LL. i finanziamenti in conto capitale, ma finanziare la parte del 5%, cioè individuare questa parte come quella quota che noi garantiamo alle UU.SS.SS.LL. per coprire i progetti esecutivi che finanzieremo con i mutui che ci saranno a disposizione dal 1995 in avanti.
Oggi le UU.SS.SS.LL. devono avere questa certezza e l'hanno avuta; sono già partite delle lettere per dare la garanzia che questa sarà la copertura, dopodiché le UU.SS.SS.LL. devono procedere, ma le gravi incertezze che c'erano, c'erano per alcune UU.SS.SS.LL. perché erano molto indietro. Adesso la situazione è coperta per alcune UU.SS.SS.LL. per i gravi ritardi che c'erano nella fase di progettazione. Ci sono alcune UU.SS.SS.LL. che non hanno neanche lo studio di fattibilità per le opere per alcune altre invece per la non decisione su che cosa fare delle opere individuate nello studio di fattibilità - rispetto al fatto che i fondi sono stati meno rispetto a quelli indicati nel piano precedente, per cui bisognava decidere quali opere si potevano fare, considerando anche il dettato dell'art. 20 del conto capitale l'incertezza sul finanziamento dei progetti esecutivi non c'è più, perché abbiamo già dato la garanzia su questo. L'abbiamo data negli incontri specifici e adesso partiranno le lettere; in parte sono già partite lettere di conferma su alcuni progetti.
Per quanto riguarda le RSA siamo molto avanti e possiamo andare avanti con le deliberazioni per l'accensione del contributo del mutuo effettivo esattamente come avevo detto in Commissione.



CALLIGARO Germano

Volevo la garanzia che tutte le UU.SS.SS.LL. sappiano queste cose e non abbiano problemi per i progetti esecutivi. Che abbiano la certezza che voi garantite, ma che abbiano anche le risorse, eventualmente, per accelerare i tempi, altrimenti commettiamo un errore nel senso che abbiamo risorse disponibili dell'ordine di centinaia di miliardi che tardano a partire perché si tarda a fare i progetti esecutivi. Se voi avete questa certezza questa garanzia a me è sufficiente. Se noi abbiamo la certezza che tutte le UU.SS.SS.LL. hanno anche le risorse per fare immediatamente i progetti esecutivi, e non di qui ad un anno altrimenti non finiamo più questa storia, a me è sufficiente questa garanzia.



CUCCO Vincenzo, Assessore regionale

La garanzia c'è e noi l'abbiamo data negli incontri specifici che abbiamo fatto con le UU.SS.SS.LL. che avevano il doppio finanziamento conto capitale art. 20, e poi per le altre UU.SS.SS.LL. che avevano invece soltanto progetti sull'art. 20. Per le RSA l'abbiamo data negli incontri altrettanto specifici che abbiamo fatto. Per cui, su questo la garanzia c'è.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino

E' la proposta più razionale fra tutti gli emendamenti presentati dai cofirmatari: la più razionale. Che ne approfitti l'Assessore! Non capisco perché l'Assessore Cucco, nell'ambito della Giunta, non voglia approfittare di questi suggerimenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Non mi sento di avere meno fiducia di Calligaro nelle garanzie dell'Assessore. Comunque se gli altri firmatari mantengono l'emendamento lo mantengo anche io per coerenza.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini ed altri, fatta eccezione per il Consigliere Calligaro.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 21 contrari e 3 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Majorino Goglio, Porcellana, Masaracchio, Calligaro, Rabellino e Vaglio: trasferire dal capitolo 12170 (fondo di riserva) al capitolo 11400 L.
1 miliardo per "nuova formazione professionale".
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Questo emendamento lo abbiamo proposto e poi ho avuto modo di parlarne anche con il Vicepresidente Marengo un'ora fa. Anche qui, non tanto per 1 miliardo e 800 milioni, non è questo che interessa, l'interesse è quello di sottolineare un problema grosso che esiste. Il problema qual è? E' quello di uscire, sostanzialmente, da un appiattimento che è stato gestito politicamente in modo variegato negli ultimi anni sulla formazione professionale. L'appiattimento consiste nel continuare a dare risposte vecchie, o in gran parte vecchie, a domande che sono nuove, che sono emergenti, che cambiano continuamente. Questo miliardo è la sottolineatura di questa esigenza, cioè iniziare un primo passo verso l'uscita da questo appiattimento, attraverso un'iniziativa di studio, di ricerca, la più qualificata possibile. Ovviamente, l'Assessore e la Giunta saranno in grado di riempire di contenuti questa iniziativa nei prossimi mesi, in modo tale da ricalibrare l'intera risposta di formazione professionale che sia in minore discrasia rispetto a quanto è oggi, per quanto concerne il divario fra domanda e risposta. L'Assessore ha già detto, ma lo dirà sicuramente meglio nell'intervento, che sicuramente ha allo studio un'iniziativa di questo tipo. A noi farebbe piacere che questo emendamento fosse accolto non per la soddisfazione di dire: "Abbiamo proposto un emendamento e l'hanno accolto", ma perché nella sostanza (se poi anziché 1 miliardo fossero anche 100 milioni) il recepimento di questa necessità è un fatto meramente politico per quello che ci riguarda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino

In aggiunta - mi riferisco all'Assessore - emerge in questo momento presso gli istituti professionali la necessità di alienare un ingente patrimonio di strumentazione perché, avendo avuto una riduzione notevole di ore di lavoro, al pomeriggio non c'è più alcuna attività. Mi render promotore di una richiesta specifica e dettagliata per vedere se la Regione può convenzionarsi con questi istituti professionali dello Stato ed evitare che tutto questo patrimonio venga alienato per quattro soldi dopo che è costato alla collettività fior di centinaia e centinaia di miliardi.
Come? Ci sono coloro i quali lasciano la terza media inferiore e poi sono abbandonati all'attesa del loro sviluppo fisico, punto e basta, non certamente quello mentale, che potrebbero trascorrere delle ore utili se ci fosse una convenzione di questo genere per apprendere le attività di mestiere utili per tutto quel progetto che emerge dalla progettualità della cooperazione. Quindi, in funzione di una previsione di questo genere ecco che il miliardo va a suffragare la potenzialità dell'Assessorato. Ancora una volta io dico: non capisco come gli Assessori, pur di mantenere la loro compagine compatta, al fine di mantenere il disegno di legge così come è stato progettato, non vogliano approfittare aderendo all'invito di una diligenza diversa, di una lettura diversa delle problematiche che insistono nella loro attività e che comunque non hanno sufficienti risorse. Quindi, è un'altra proposta in favore dell'attività del settore specifico che merita un'attenzione maggiore da parte dell'intera Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marengo.



MARENGO Luciano, Assessore regionale

Il problema della riforma del sistema di formazione professionale ce l'ho ben presente, tant'è che è già al lavoro un gruppo formato da strutture interne ed esterne della Regione che sta valutando anche la modifica della convenzione. Questo è il problema principale che noi abbiamo di fronte rispetto al consolidato che si è creato.
E' un gruppo che lavora in direzione degli indirizzi per cui, in questo stesso Consiglio, mi sono impegnato circa un mese fa, al momento dell'approvazione della deliberazione per la programmazione dei corsi di formazione. Questione che peraltro Gallarini - avendo fatto per alcuni mesi (forse per più mesi di me) l'Assessore alla formazione professionale conosce bene. Apprezzo il fatto che sia stata qui sostenuta la cifra di 1 miliardo per fare questo studio; per il momento questo studio sarà fatto gratuitamente, si tratterà quindi di verificare, rispetto all'impegno complessivo, alla modifica complessiva per il 1995 che cosa è possibile fare. Per ora mi pare che l'emendamento non sia accoglibile per questi motivi, però l'impegno per risolvere questo problema c'è.



PRESIDENTE

Il Consigliere Gallarini mantiene il proprio emendamento.
Lo pongo dunque in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 24 contrari e 3 astensioni.
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Adduci, Pozzo e Dameri: trasferire dal capitolo 12022 (Contributi a terzi per progetti di informazione e progetti vari nel settore socio assistenziale art. 3 L.R. n.
20/82) al capitolo 11176 (Contributi finanziari per l'inserimento lavorativo di soggetti portatori di handicap) la somma di L. 200.000.000.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 30 voti favorevoli e 3 astensioni.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 25 voti contrari 2 astensioni 8.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 25 voti contrari 2 astensioni 8.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 25 voti contrari 2 astensioni 8.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 25 voti contrari 2 astensioni 8.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 26 voti contrari 2 astensioni 8.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 26 voti contrari 2 astensioni 8.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 26 voti contrari 10.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 26 voti contrari 2 astensioni 8.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 26 voti contrari 2 astensioni 8.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 26 voti contrari 2 astensioni 8.
L'art. 10 è approvato.
La parola al Consigliere Maggiorotti per dichiarazione di voto sull'intero testo della legge.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Intervengo solo per dichiarare il nostro voto contrario al disegno di legge, soprattutto perché si tratta di un testo legislativo che non prevede lo sviluppo programmatico di servizi, ma, ad esempio, attraverso il taglio dei fondi per l'assistenza, metterà le UU.SS.SS.LL. nell'impossibilità di programmarne il potenziamento.
Crediamo che una legge di bilancio non possa essere di semplice riaggiustamento, ma atta a far sì che diventi possibile programmare lo sviluppo. A noi non pare sia questo l'obiettivo della legge, e per questo motivo siamo contrari.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE NERVIANI



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Artigianato

Esame proposta da deliberazione n. 1010: "L.R. n. 30/94 'Interventi regionali per lo sviluppo e la qualificazione del settore artigiano'. Art. 3 - Programma degli interventi"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 24) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1010, licenziata dalla Commissione competente all'unanimità.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 37 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Esame proposta di deliberazione n. 922: "Legge 5/10/1991, n. 317 'Interventi per l'innovazione e lo sviluppo delle piccole imprese'. Approvazione del progetto-programma delle iniziative consortili delle società consortili a capitale misto pubblico e privato"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 922, di cui al punto 23) all'o.d.g.
Tale deliberazione è stata licenziata dalla Commissione competente all'unanimità.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 37 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo al punto 53) all'o.d.g.: "Nomine".
Si proceda pertanto alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine.


Argomento: Nomine

Commissione tecnico-consultiva in materia di coltivazione di cave e torbiere (art. 6, L.R. n. 69/78) - Sostituzione del signor Quirico (esperto supplente in materia giuridica).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Cosimo Poppa (esperto supplente in materia giuridica).


Argomento: Nomine

Consiglio di Aiuto Sociale del Tribunale di Verbania (legge n. 354/75) Nomina di 1 rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Rosa Rita Varallo.


Argomento: Nomine

Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (L.R. n. 20/89) - Sezione decentrata di Torino. Sostituzione del signor Carmelo Di Mauro.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Maria Ida Vaglietti.


Argomento: Nomine

Commissione regionale per la cooperazione (L.R. n. 24/78) Sostituzione del signor Ugo Cavallera.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Giuseppe Cerchio.


Argomento: Nomine

Ente di Gestione del Parco naturale del Monte Fenera (L.R. n. 12/90) Sostituzione del signor Franco Tamone (esperto in materia geologica).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Gaetano Romano (esperto in materia geologica).


Argomento: Nomine

- Azienda di Promozione Turistica - APT del Canavese (art. 8, L.R. n. 12/78) - Collegio dei Revisori. Sostituzione dei signori Alessandro Pollono e Alessandro Rosotto.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Edoardo Benedicenti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,10)



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