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Dettaglio seduta n.289 del 13/07/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE NERVIANI


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazioni n. 1939 e n. 2158 dei Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti inerenti la crisi occupazionale della Viberti di Nichelino


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze" esaminiamo contestualmente le interrogazioni n. 1939 e n. 2158 presentate dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti.
Risponde l'Assessore Marengo.



MARENGO Luciano, Assessore regionale

La Regione ha seguito con continuità ed impegno lo svilupparsi della delicata situazione in rapporto con gli enti locali interessati, con i parlamentari, con la Prefettura, nei vari interventi volti al salvataggio dell'Azienda e del Gruppo svoltisi dapprima in sede locale e successivamente, anche per le inscindibili connessioni di gruppo, in sede di Ministero del Lavoro e di Presidenza del Consiglio (Commissione Borghini).
La ragione per cui non sono state fornite risposte immediate risiede nella continua, quasi quotidiana, evoluzione della situazione, per cui sarebbero state possibili solo risposte puramente formali o di fatto evanescenti. Oggi, invece, siamo in grado di fornire un'informativa riguardante un primo livello di assestamento della situazione.
Senza dilungarci in una cronistoria poco utile, sottolineiamo solo come la crisi del Gruppo Calabrese dipendesse da diversi fattori: una grave carenza manageriale, che è sostanzialmente riconducibile ad un calo di efficacia della proprietà sia nel rapporto con la committenza pubblica e privata sia nella stretta gestione aziendale una conseguente pesante crisi finanziaria di tutto il gruppo con il dubbio espresso da diversi ambienti che vi sia stato anche uno spostamento di risorse, nel gruppo stesso della Viberti, ad altre aziende consociate.
Le conseguenze sono state molto pesanti, perché, dopo anni di crescita dell'indebitamento, le banche avevano bloccato ogni forma di credito generando un'immediata paralisi produttiva, il cui protrarsi ha iniziato a compromettere la stessa presenza sul mercato, in modo particolare per la Viberti che ha operato prevalentemente nel comparto dei mezzi di trasporto privato (rimorchi, semirimorchi, ecc.).
Sarebbe tuttavia semplicistico leggere la crisi del Gruppo Calabrese e della Viberti come puramente finanziaria, perché la mancanza, che ormai durava da anni, di governo dell'Azienda aveva portato a sovrabbondanze e distorsioni della struttura produttiva ed amministrativa di notevole entità.
Con molte esitazioni e tergiversazioni, la crisi è stata assunta a livello governativo dapprima dal Ministero del Lavoro, che per mesi ha cercato di coinvolgere fattivamente il Ministero dell'Industria, e, in un secondo tempo, dalla cosiddetta "task-force" di Borghini.
La soluzione che finalmente a novembre/dicembre venne individuata come percorso da verificare, consisteva in due fasi: la prima di finanza "ponte" per permettere il riavvio del ciclo economico-produttivo ed impedire che la situazione divenisse irrecuperabile la seconda di medio termine (giugno/luglio 1994, già scivolata ad ottobre) che prevedeva, in base alla nuova legge istitutiva ed al riconoscimento della provincia di Torino come area a declino industriale un intervento della GEPI che curasse la ristrutturazione ed il rilancio del Gruppo, d'intesa con il sistema bancario, per poi procedere alla ricerca di assetti proprietari definitivi. Imboccare questa strada presupponeva, per alcune condizioni preliminari senza le quali sarebbe peraltro mancato l'apporto del sistema bancario: un ridimensionamento dei poteri della proprietà, conferendo autonomia alla gestione guidata da manager di stretta fiducia del sistema bancario.
Condizione che si è realizzata con due misure: la disponibilità della proprietà a dare il proprio pacchetto azionario in deposito alle banche come garanzia, e la nomina dell'ing. Taraschi, uomo di fiducia delle banche (già Commissario della Mandelli) a Direttore generale del Gruppo ed Amministratore delegato della Viberti. A cascata, si è poi proceduto alla nomina degli altri dirigenti l'individuazione di prime linee di ristrutturazione del Gruppo che ne configurassero, seppure ancora con qualche approssimazione, le dimensioni produttive ed occupazionali a risanamento avvenuto. Per questo è stato stipulato un primo accordo sindacale che identificava, di massima, le eccedenze e gli strumenti per affrontarle; esse sono 1.050 a livello di Gruppo e circa 150/200 nello stabilimento torinese. In generale, non si esclude alcuno degli ammortizzatori sociali previsti dalla legislazione rimandandone la gestione a successivi accordi applicativi locali la definizione delle linee generali di un piano di rientro dall'esposizione debitoria che verrà poi precisato in un secondo tempo quando le intese con le banche saranno più dettagliate, anche in funzione dei contenuti del piano di salvataggio della GEPI che interverrà sia al Sud che sullo stabilimento Viberti.
Queste condizioni si sono complessivamente verificate per cui, dopo numerosi incontri a Palazzo Chigi a cui la Regione ha partecipato ed anche dopo qualche piccolo incidente di percorso, si è riuscito a formare all'interno del gruppo delle banche creditrici un pool di intervento per l'erogazione di una "finanza di emergenza" di 8 miliardi, che dovrebbe permettere il pagamento ai dipendenti dei salari arretrati e l'immissione delle risorse minime necessarie al riavvio del ciclo produttivo, ormai urgente per evitare il crollo definitivo sia del Gruppo che della Viberti.
L'accordo definitivo tra le banche è stato raggiunto il 6 giugno u.s.
E' questo certamente un primo positivo risultato, una prima tappa per il salvataggio della Viberti che richiede un percorso ancora lungo ed irto di difficoltà. Per ora, esiste la certezza che le banche non presenteranno fino ad ottobre, istanze di fallimento e che dovrebbero esistere le risorse per fronteggiare quelle eventualmente provenienti dai fornitori. Entro tale data, il piano GEPI dovrebbe essere definito ed operativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono parzialmente soddisfatto della risposta dell'Assessore, per questo motivo: i contenuti della risposta concernono la vicenda inerente al tentativo di evitare il fallimento del Gruppo. Questa è la sostanza.
L'Assessore ha illustrato sinteticamente i motivi di una crisi che è stata di ordine finanziario e gestionale e che ha messo questa azienda in gravissime difficoltà. Gli interventi che in questi anni sono stati effettuati hanno carattere difensivo, per capirci, nel senso di difendere il più possibile l'occupazione e ove questa, nell'attuale volume in cui è impiegata, non può essere difesa, conseguente messa in atto delle cosiddette forme di ammortizzatori sociali.
Si tratta di un panorama di intervento che, ad oggi, ha raggiunto dei risultati, nel senso che vi è il piano finanziario della GEPI e che le banche non chiedono fallimento: siamo riusciti a tenere ancora in vita un'azienda sull'orlo della chiusura, del fallimento. A questo siamo giunti senza gravi conseguenze sociali sull'occupazione. Questa è la parte che soddisfa della risposta dell'Assessore.
Parzialmente soddisfatto, perché? Perché non penso che tutto questo sia sufficiente a mantenere in vita sia l'attività del Gruppo che, in specifico, della Viberti di Nichelino, la quale, seppur parzialmente risanata sia come gestione sia dal punto di vista dell'esposizione con le banche, per avere un futuro ha probabilmente bisogno di qualcos'altro che non questi interventi difensivi: bisogna andare all'offensiva.
Nell'interrogazione si diceva: "Vista la necessità di rilanciare il trasporto collettivo nelle grandi città...". Su questo problema, Assessore bisogna agire. Se non costruiamo un mercato, anche pubblico e quindi di domanda pubblica, che richieda i prodotti che la Viberti sa costruire, sarà difficile per quest'azienda rimanere sul mercato in termini competitivi.
Questa azienda, alle porte di Torino, l'ho visitata tutta: tecnologicamente non è molto avanzata, è di carattere ancora molto tradizionale. Se vogliamo salvare la Viberti, ritengo che il ruolo che potrebbe avere la Regione Piemonte è quello di rendere esplicita una politica pubblica che individui nel trasporto su gomma, autobus o filobus una delle forme strutturali importanti di trasporto pubblico di cui la Regione Piemonte vuole dotare l'area conurbata di Torino ed anche altre realtà.
La Regione Piemonte, sulla base di un esame del trasporto collettivo di massa nelle zone urbane, potrebbe imboccare questa strada. Tuttavia ciò non significa automaticamente assegnare a trattativa privata alla Viberti delle commesse: vuol dire richiedere, ad esempio, un volume produttivo di autobus o filobus che nel corso dei prossimi dieci-quindici anni è ipotizzabile in un certa cifra; vuol dire richiedere che le aziende, quindi anche la Viberti, producano delle macchine con certe caratteristiche qualitative non solo utili per il nostro mercato, ma anche a livello internazionale, come i bus che non inquinano o i bus (o filobus) abilitati al trasporto di persone disabili, oppure i nuovi tipi di filobus.
In sostanza, possiamo essere in grado di immettere sul mercato una potente domanda pubblica di mezzi non solo tradizionali, ma anche innovativi, sollecitando di conseguenza tutte le aziende ad attrezzarsi.
Per fare questo, Assessore, occorre però che la politica esista, venga esplicitata e venga sorretta da scelte economiche. Bisogna che la Regione Piemonte chieda che i piani di investimento nel settore del trasporto collettivo di massa abbiano, nel trasporto pubblico con mezzi (bus o filobus), quote rilevanti di finanziamento, cosa che al momento non esiste.
Invito dunque la Giunta regionale a riflettere su questo tema in termini complessivi, Assessore Marengo, perché se dobbiamo costruire una domanda pubblica, occorrono le risorse, e sappiamo che lo Stato non dispone di risorse a piacere: dispone di risorse sulla base di scelte politiche.
Personalmente ritengo che se la Viberti è in crisi, questo dipende oltre che da aspetti gestionali, anche dalla responsabilità che ha avuto l'ente pubblico sui pagamenti; infatti, un anno e mezzo fa la Viberti aspettava dei pagamenti da parte dell'ente pubblico, i quali hanno aggravato l'esposizione sulle banche. Se l'ente pubblico compie questa svolta politica, aziende come la Viberti potranno, se ben gestite e se si adegueranno, trovare un futuro.
Su questo aspetto introduco un elemento che, secondo me, non può essere sottovalutato: se chiediamo un piano di finanziamento per questa struttura di trasporto, che è leggera, flessibile, poco costosa, e lo Stato non risponde con le risorse, bisogna che facciamo i conti globali degli investimenti nel sistema dei trasporti collettivi di massa. In particolare nell'area torinese, bisogna che facciamo i conti, da un lato, con il fatto che voi sostenete la necessità di costruire un'opera costosissima e molto limitata nel miglioramento del sistema del trasporto come una sola linea di metrò (che assorbe 1.200 miliardi); dall'altro lato, con una politica dei trasporti che, accanto a misure più pesanti, preveda il sostegno ad una rete di trasporto pubblico di cui l'elemento bus o autobus (che sono elementi costruiti, ad esempio, dalla Viberti) trovi un mercato. Si possono fare entrambe le cose? Invito la Giunta a riflettere su questo elemento; in assenza di questo temo si possa riuscire a tirare avanti l'azienda per un po', senza fare troppi disastri sociali e che si possa riuscire, nell'arco di qualche anno ad assorbire la mano d'opera in questo o in altro modo. Temo, alla fine, di veder chiusa un'azienda che ritengo possa avere tutte le caratteristiche per continuare a stare sul mercato, se però esiste una politica pubblica.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 2236 dei Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti inerente la promozione a Germagnano di un "Polo cartario"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2236, presentata dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti, cui risponde l'Assessore Marengo.



MARENGO Luciano, Assessore regionale

Sebbene presso lo stabilimento di Germagnano della Burgo sia avvenuto un calo occupazionale di circa 60 addetti, risolto in modo non traumatico l'attuale situazione produttiva ed occupazionale presenta segnali di miglioramento; infatti, presso questo stabilimento, per il cui sviluppo la Direzione Generale del Gruppo sta valutando un articolato programma di investimenti, l'attività cartaria è ripresa a ciclo continuo e dei 190 lavoratori in forza allo stabilimento circa 160 operano presso lo stesso mentre il restante personale è quasi completamente occupato presso altri stabilimenti del Gruppo. Inoltre, l'azienda, per far fronte alle esigenze produttive, ha avviato un programma di qualificazione professionale per 15 addetti.
Circa la questione posta dagli interroganti relativa ad un'ipotesi formulata dall'Amministrazione provinciale di Torino per la creazione di un Polo cartario che, facendo perno sul rinnovato stabilimento di Germagnano riutilizzi i rifiuti di carta - oggi avviati in discarica - dopo gli opportuni ed idonei trattamenti che ne consentano il riciclaggio, non possiamo che condividere lo spirito oltre che i contenuti di tale progetto.
Questa iniziativa potrà partecipare in modo positivo al rafforzamento della presenza cartaria nella Valle di Lanzo.
La proposta di promozione a Germagnano di un Polo cartario è, sia pur nelle sue linee generali, ben nota e, a nostro avviso, potrà avere una molteplicità di ricadute positive: dal rilancio di un'unità produttiva (e quindi anche dell'occupazione) al recupero e riciclaggio della carta oggi "sprecata", essendo avviata in discarica, mentre potrebbe essere riutilizzata. Questa idea-progetto - così ci sembra appropriato definire l'iniziativa, perché allo stato attuale, per quanto è a conoscenza degli uffici, è a livello di massima - è dunque ritenuta dalla Giunta utile e significativa. Tant'è che nella stesura del Programma operativo redatto ai sensi del Regolamento CEE n. 2081/93 - Obiettivo 2 è stata prevista un'apposita misura, nel più ampio Asse denominato "Ambiente", che prevede proprio la realizzazione di reti di raccolta di rifiuti dedicate alla carta, al vetro e alla plastica per il loro riciclaggio e riutilizzo ai fini produttivi.
La richiesta degli interroganti è dunque stata recepita dalla Giunta regionale che ha presentato alla Unione Europea - per il tramite del Ministero del Bilancio - il Programma operativo che è ora in corso di esame e valutazione da parte degli uffici di Bruxelles. Peraltro, nei prossimi giorni ci saranno incontri di carattere generale sul Regolamento CEE n.
2081/93 e verrà quindi affrontata anche tale questione. Tale esame si concluderà - prevedibilmente - nel prossimo mese di ottobre, dopodiché si potrà dare avvio concreto al Programma operativo.
Ci preme tuttavia sottolineare, per completezza e per opportuna conoscenza dei signori Consiglieri regionali ed in particolare degli interroganti, che vi sono alcuni problemi di carattere generale che andranno chiariti e definiti. A titolo di esempio, si sottolinea che l'intervento comunitario è rivolto al sistema delle piccole e medie imprese industriali e dell'artigianato. Sono tassativamente esclusi da ogni forma di aiuto i grandi gruppi e le grandi aziende. Senza entrare nello specifico, è bene avere presenti questi vincoli in modo da evitare di creare equivoci o ingenerare malintesi che potrebbero complicare certe situazioni, anziché favorirne la soluzione. Peraltro, la scelta delle piccole e medie imprese è stata fortemente voluta dalla Regione, dalle Organizzazioni sindacali, nonché da altre Associazioni imprenditoriali.
Resta il fatto che la proposta formulata dall'Amministrazione provinciale di Torino è da valutarsi con la massima attenzione, rivestendo un interesse rilevante ed accordandosi pienamente con le linee programmatiche della Regione.
Sotto il profilo operativo non mancheremo, da qui ad ottobre, di assicurare la nostra massima collaborazione ad individuare forme e percorsi idonei, affinché il progetto possa affinarsi ulteriormente ed acquisire tutti gli elementi di base per essere eleggibile al contributo previsto dal Regolamento CEE n. 2081/93 - Obiettivo 2.
E' evidente tuttavia che toccherà ai soggetti proponenti attivarsi nei modi e nelle forme che meglio riterranno opportuni per addivenire alla migliore realizzazione del progetto, in modo che sia poi concretamente realizzabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono soddisfatto della risposta dell'Assessore. Se si riuscirà a dare questo ulteriore impulso all'attività della Cartiera di Germagnano, non possono che derivarne dei benefici.
L'Assessore ha detto che ci sono dei problemi. Certo, se c'è un vincolo sul quale la Cartiera di Germagnano oscilla e bascula attorno al fatto di essere o non essere una media impresa, questo è un problema, ma penso che possa essere risolvibile.



MARENGO Luciano, Assessore regionale

Soprattutto fa parte di un grande Gruppo.



CHIEZZI Giuseppe

Bisogna però studiare il modo di evitare questo fatto. Sempre a sostegno di questa iniziativa, valuti la Giunta se non sia necessario oltre che opportuno, avere una messa a punto più precisa della politica regionale (altro Assessorato, ma stessa Giunta) riguardo alla raccolta differenziata della carta.
Se ci fosse una messa a punto e un rilancio emblematico e visibile da parte della Regione Piemonte che sul tema "raccolta differenziata" insiste per portare quella carta ad un livello maggiore di quello odierno, forse riusciremmo a creare una situazione di volontà politica esplicita, di programmi regionali mirati sulla carta. Questi, inseriti e rilanciati anche a Bruxelles, possono costruire una situazione nella quale questa attività di riciclaggio della carta, legata a quella locale regionale della raccolta, possa avere anche delle linee di sviluppo che consentano di dare una risposta positiva alla questione. Quindi invito l'Assessore a parlare all'interno della Giunta con il collega Marino per vedere come riprendere in mano e rilanciare la raccolta differenziata della carta.



PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi è atteso alla riunione della Giunta delle Elezioni. Questo costituisce un piccolo problema per il possibile esame di altre interrogazioni ed interpellanze, in quanto, di fatto, mancano gli interroganti e gli interpellanti e, in qualche caso, anche gli Assessori che dovrebbero rispondere.
Sono costretto pertanto a sospendere l'attività del Consiglio.



(La seduta, sospesa alle ore 10,35, riprende alle ore 10,40)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 2272 dei Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti inerente al Piano di ristrutturazione EFIM dell'alluminio di Stato. Valorizzazione dell'Istituto Metalli Leggeri di Novara e salvaguardia dei posti di lavoro


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2272, presentata dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti, alla quale risponderanno gli Assessori Cavallera e Marengo.
Ha intanto la parola l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, senz'altro si dilungherà il collega Assessore Marengo; io rispondo solo in ordine al terzo punto dell'interpellanza, laddove si chiedono notizie dal punto di vista urbanistico.
Con l'interpellanza si vuole sapere, infatti, "quale sia la destinazione urbanistica dell'immobile dell'Istituto Metalli Leggeri di Novara e se ci siano atti ed intenzioni a variare tale destinazione d'uso".
In proposito, le verifiche da parte del Settore Approvazione Strumenti Urbanistici di questo Assessorato indicano quanto segue: l'area in oggetto è ubicata all'interno della zona industriale nord orientale della città di Novara, ha una superficie fondiaria di circa 10.800 metri quadrati ed una superficie coperta di circa 8.100 metri quadrati l'Istituto Sperimentale Metalli Leggeri è una struttura produttiva legata a tecnologie avanzate oggi con 40-50 dipendenti e non è compresa fra le aree industriali dismesse secondo il Piano regolatore approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 56-42799 in data 2 aprile 1985 e sue successive varianti è classificata come "Aree destinate ad attrezzature terziarie non commerciali" il Comune di Novara risulta stia predisponendosi ad operare una revisione generale del PRG approvato e, allo stato attuale, non si è a conoscenza di eventuali intenzioni a variare la destinazione d'uso dell'area.
Questo è per quanto di mia competenza; passo la parola al collega Marengo per tutti gli altri aspetti che a lui competono.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marengo.



MARENGO Luciano, Assessore regionale

Signora Presidente, colleghi Consiglieri, al fine di un corretto inquadramento del problema è necessario precisare che, nell'ambito del Piano di ristrutturazione del cosiddetto alluminio di Stato, l'EFIM, che ne era di fatto l'ente gestore unitamente a varie altre attività, è stato posto ormai da due anni, per il suo gravissimo deficit, in liquidazione.
In questo quadro, parte delle attività sono cessate, parte sono state dismesse ai privati (o sono in corso di dismissione), parte ancora sono state cedute alla Finmeccanica.
Il destino dell'ALURES (già ISML) continua ad essere sempre molto incerto. Infatti, ancor prima di deciderne il futuro, si pongono alcune questioni determinanti: se la scomparsa della sua impresa di riferimento può permettere la sopravvivenza dell'ALURES che diverrebbe struttura di ricerca con incerti riferimenti operativi ed incerti committenti se un centro di ricerca di grande professionalità e capacità tecnico scientifica, ma di già ridotte dimensioni dopo le molte ristrutturazioni subite dal 1981 ad oggi, accingendosi comunque a subire un nuovo ridimensionamento, sia ancora tale da rendere economicamente sopportabile e scientificamente rilevante il proseguimento di gestione.
Naturalmente di fronte a questa situazione, estremamente grave, la Regione, le Organizzazioni sindacali, le Amministrazioni locali, sia singolarmente sia in una recente riunione collegiale tenutasi presso la nostra sede di Novara, si sono poste il quesito di come tentare di dare continuità a quello che comunque costituisce "un punto di eccellenza" dell'apparato tecnologico piemontese.
In questo quadro è stata presa in attenta considerazione l'ipotesi di rendere operativo il Centro sulla "certificazione di qualità". Circa questa diversificazione, valutati gli aspetti economici e consultati anche tecnici autorevoli in materia appartenenti al sistema delle industrie e al Politecnico di Torino, si è giunti ad alcune prime valutazioni: occorre, al di là delle impressioni, un'attenta ed approfondita analisi sulla riconvertibilità della struttura verso la nuova attività essendo la certificazione un'operazione molto diversa dalla ricerca in questo ambito, bisogna stabilire quali sono i filoni tipologici in cui il Centro potrebbe, terminate le riconversioni, svolgere l'attività di certificazione è necessario, alla luce delle considerazioni precedenti, valutare il mercato potenziale di questa nuova attività, che non incontrerebbe comunque un terreno vergine, perché nel settore operano agenzie private nazionali e svizzere, certamente assai meno qualificate dell'ISML. ma comunque idonee alla certificazione ed alle sue esigenze amministrative.
L'impressione di tutti i tecnici interpellati è che, al di là di ogni valutazione di economicità, da verificare anche in base ai costi di riconversione, l'attività di certificazione possa, al massimo, essere integrativa di quella di ricerca a cui occorrerà trovare nuovi riferimenti.
Non si può però ignorare che a Novara è localizzato un polo di ricerca ben più ampio che comprende, nell'ambito dell'Istituto Donegani, altre attività particolarmente significative, anchéesse oggi in crisi per le vicende della società di riferimento che potrebbero però in alcuni settori ad esempio quello della corrosione (la drammatica vicenda di Borgofranco d'Ivrea ne rivela la necessità), dare vita a significative sinergie con l'ISML. le cui maggiori predisposizioni ad operare sono verso la prevenzione dei grandi rischi, attività che potrebbe rivelarsi molto utile.
La Regione, in ogni caso, al di là del lavoro "istruttorio" sulla situazione ALURES, anche in rapporto alla nuova costituenda società per l'alluminio ALUMIX, ritiene debba porsi un problema più ampio, che è quello riguardante la salvaguardia del polo novarese della ricerca.
In questo senso, la Regione si sente attivamente impegnata e ha già preso primi contatti con il Politecnico di Torino (anche nell'ambito del decentramento universitario), con la Fimpiemonte e con il sistema delle imprese, allo scopo di giungere a formulare un'ipotesi di assetto del polo della ricerca novarese che non solo eviti ad ogni singola realtà il rischio di morire in un sostanziale isolamento, ma permetta di dar vita ad una struttura pubblico-privata stabilizzata in grado di creare e diffondere innovazione nel campo delle tecnologie dei materiali.
In questo ambito la Regione intende realizzare un momento seminariale di riflessione fra tutti i soggetti interessati, che vada oltre il convegno che, anche se sede di prestigio, stenta talvolta ad avere un sufficiente seguito operativo.
Infine informo il Consiglio che questa mattina, proprio mentre stiamo svolgendo questa discussione, è in corso a Novara una riunione su tale questione. All'incontro partecipa anche la Regione, insieme all'Amministrazione provinciale, alle Organizzazioni sindacali Finpiemonte, Politecnico e Associazioni imprenditoriali, per fare il punto della situazione per poi andare a settembre al momento seminariale di approfondimento e dare quindi vita al convegno di lancio del polo della ricerca nel Novarese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono soddisfatto di questa risposta e della scelta di fondo che la sottende, cioè quella di rilevare che a Novara ci sono due importantissimi centri di ricerca avanzata e che la Regione Piemonte intende mettere tutta la propria autorevolezza e le proprie risorse in campo per salvarli. Per quanto possibile, contribuiremo, dal punto di vista politico, a sostenere questa iniziativa.
L'elemento di verifica che solleciterei alla Giunta, in particolare all'Assessore Cavallera ma ad entrambi gli Assessori, è il seguente.
Sappiamo che a volte la difficoltà di salvare delle attività industriali o di ricerca viene ulteriormente aggravata dalla possibilità che la trasformazione delle aree sulle quali insistono le aziende possa consentire di lucrare delle rendite o meno.
E' un tema che vi prego di non sottovalutare, perché, come avrete visto nell'interpellanza, uno dei quesiti è: "Si parla di dismettere quell'area e costruire dei bei palazzi per uffici?". E' una domanda che ho riportato perché gli interlocutori, che mi hanno parlato, mi hanno sollecitato a porgerla.
L'Assessore Cavallera dice che l'Istituto Metalli Leggeri è su un'area che il Piano regolatore definisce "area terziaria non commerciale". Prego la Giunta di fare una verifica. Cos'è questo terziario non commerciale? Questa destinazione d'uso quando è stata collocata su quest'area? In occasione del Piano regolatore del 1985 o in una delle successive varianti che l'Assessore ha citato? In questo secondo caso, invito la Giunta a verificare l'iter e i tempi di questa decisione.
Formulo semplicemente delle ipotesi, perché non sono in grado di conoscere la risposta. E in tal caso, la Regione Piemonte ha approvato questa destinazione d'uso anche in variante? Quanto chiedo è che la Regione faccia il punto su come mai un'attività, che probabilmente è ancora industriale, sia collocata su un terreno che è diventato terziario, non commerciale. Può darsi che questa destinazione d'uso non sia congrua con la volontà della Regione Piemonte di mantenere in quel luogo un'attività di ricerca e di certificazione.
Vi chiedo di fare questa verifica. Viceversa, se nelle norme di attuazione del Piano regolatore è chiaro che quella destinazione corrisponde ad attività di ricerca e di certificazione, togliamo ogni dubbio e ogni vociferare circa il destino di quest'area. Altrimenti chiedo alla Giunta di verificare tale questione, riponendola semmai in contraddittorio con il Comune di Novara, perché non è una questione da poco. Ci sono state fabbriche che potevano essere tenute aperte o chiuse.
E a volte il discrimine fra una scelta e l'altra è passato proprio da varianti di Piano regolatore che consentivano al proprietario dell'area di risolvere i propri problemi economici chiudendo attività preziose come questa.



PRESIDENTE

Siamo nuovamente in condizioni di difficoltà. Le due Commissioni che si stanno svolgendo ci privano di qualche Consigliere e di qualche Assessore.
Si è in attesa dell'arrivo dei colleghi Montabone e Rossa: se arrivassero questi colleghi, saremmo in condizione di far fronte a quasi tutte le interrogazioni ed interpellanze il cui esame è previsto per oggi.
Sono altresì dispiaciuto di dover ancora sospendere per qualche minuto il Consiglio, nel tentativo di recuperare interroganti ed Assessori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10,50, riprende alle ore 11,05)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 6) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bergoglio, Fiumara, Marino, Pozzo e Rabellino.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge non vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

e) Nomina direttivo del Gruppo PCI-PDS


PRESIDENTE

Comunico che il Gruppo PCI-PDS ha nominato il suo direttivo nelle persone di Silvana Dameri, quale Presidente, e Alberto Buzio e Luigi Rivalta, quali Vicepresidenti.
Auguri al direttivo del Gruppo PCI-PDS.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 959: "Conto consuntivo del Consiglio regionale per l'anno 1993"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 959, di cui al punto 19) dell'o.d.g.
Poiché non vi sono Consiglieri che intendono prendere la parola, si proceda alla votazione per appello nominale di tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 Consiglieri hanno risposto SI 33 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 3 Consiglieri.
La deliberazione è approvata.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame progetto di legge n. 464: "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1993"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 11) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 464.
La parola al relatore, Consigliere Fulcheri.



FULCHERI Giuseppe, relatore

La I Commissione consiliare ha preso in esame il disegno di legge, di cui si tratta, nelle sedute del 2 e 28 giugno, attentamente valutando la documentazione che costituisce il rendiconto generale della Regione per l'anno 1993, comprensiva anche del conto generale del patrimonio, nonch dei bilanci delle società e dei consorzi a cui la Regione partecipa.
La Commissione ha contestualmente anche valutato la documentazione relativa ai rendiconti dell'IRES, dell'ESAP e dell'Ente Diritto allo studio universitario.
Nella seduta del 2 giugno la I Commissione aveva altresì esaminato il conto consuntivo del Consiglio regionale che, ai sensi dell'art. 71 della L.R. n. 55/81, recante norme in materia di contabilità regionale, deve essere sottoposto all'esame della Commissione programmazione e bilancio e dell'assemblea in occasione dell'esame del rendiconto generale della Regione al cui interno deve essere recepito.
Nel licenziare, dopo averne concluso l'esame nella seduta del 28 giugno 1994, il provvedimento anzidetto, la Commissione ha da ultimo ritenuto di apportare al testo presentato dalla Giunta quelle modificazioni di carattere eminentemente formale, che si sono rese necessarie al fine di uniformarlo alle disposizioni ministeriali in materia di formulazione tecnica degli atti legislativi.
Per quanto sopra esposto, se ne raccomanda l'approvazione anche da parte di questa assemblea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto di intervenire innanzitutto per sollevare un problema che penso coinvolga tutti, cominciando dal sottoscritto.
La discussione sul rendiconto del bilancio dovrebbe essere uno dei momenti importanti della vita di questo Consiglio. In occasione del bilancio preventivo, noi possiamo discutere, polemizzare con le intenzioni con cui una Giunta regionale ha presentato il documento finanziario; molte polemiche possono anche risentire di pregiudizi, di contrapposizioni formali, di mancanza di fiducia in quanto viene iscritto a bilancio in forza delle logiche maggioranza-opposizione.
Ciò nonostante, il bilancio preventivo rimane un momento importante, ma è viziato dal fatto che si discute di cosa si intenderà fare; nel conto consuntivo invece si discute di cosa è stato fatto. Ritengo che questo elemento, cioè la verifica di quanto effettivamente il governo pro tempore è riuscito a realizzare, sia il punto più alto del confronto politico perché è basato sui fatti e non sulle intenzioni; può essere misurato mettendo in relazione cosa effettivamente è stato fatto rispetto a cosa si intendeva fare, per cui ritengo che sia un momento di dialettica politica tra i più fecondi che il Consiglio può mettere in atto. E' un momento alto della politica, perché è depurato da quegli elementi di frizione aprioristica che inevitabilmente esistono tra maggioranza ed opposizione e che, in occasione della discussione del bilancio preventivo, possono avere anche una sorta di gioco delle parti.
Invece, sul conto consuntivo il discorso è tutto diverso: il conto consuntivo ha i dati nudi e crudi sui quali le forze politiche, i Gruppi possono confrontarsi ad un più alto livello di maturità politica e di contenuto politico. Viceversa, questo momento è disatteso, da tutti noi, a cominciare dal sottoscritto. A mio parere questo è un errore che compiamo di disattenzione grave e di mancato confronto che si ripercuote sul livello di produzione politica generale del nostro Consiglio.
Inoltre, in questa occasione specifica, c'è un altro elemento di anomalia, che è il seguente: questo è il conto consuntivo della passata Giunta e della passata gestione. Sul conto consuntivo, la prassi politica e anche la logica politica portano maggioranze ed opposizioni a schierarsi secondo le parti che sono state assegnate in quest'aula. Un bilancio preventivo non viene mai votato dall'opposizione per carenza di contenuti programmatici, e il conto consuntivo, essendo figlio di un'impostazione programmatica, non viene votato dai Gruppi di opposizione in quanto fa parte di una politica e di una maggioranza che si è voluti contrastare.
Oggi in quest'aula abbiamo un provvedimento che è figlio del bilancio preventivo 1993, che era stato contrastato da una minoranza in questo Consiglio. Oggi, il buon costume politico dovrebbe tenere conto di questo fatto. Questo provvedimento, salvo ragioni di merito rese esplicite e trasparenti, dovrebbe portare come conseguenza che il conto consuntivo non venga votato da quella che, una volta, era la minoranza di questo Consiglio. Ciò a meno che parti di questa minoranza non riconoscano all'attività della Giunta che loro contrastavano il merito di avere in ogni caso governato bene la Regione, cosa che non è nei fatti politici di quest'aula che, viceversa, ha visto le minoranze, nel 1993, contestare decisamente alla Giunta regionale insufficienze e carenze.
Sono dunque curioso di vedere cosa succede oggi in campo. Quello che la ragione e l'esperienza dovrebbe dirci è che questo conto consuntivo venga votato da chi l'ha gestito e responsabilmente ha creduto di avere operato per il meglio, quindi le forze che sostenevano la vecchia maggioranza, e che venga contrastato, tecnicamente perché a questo punto è un contrasto tecnico, dalle forze che non hanno partecipato a quella gestione.
Auspico che così sia e che ci sia una correttezza formale e sostanziale dei Gruppi consiliari che consenta l'approvazione di questo conto consuntivo da parte delle forze che l'hanno gestito. Il Presidente Brizio di sicuro l'ha gestito: è l'elemento massimo di continuità della nostra assemblea; chiederei però questo, perché non vorrei che su questo atto concreto e specifico si evidenziassero delle prassi trasformistiche delle quali non c'è bisogno e che, a mio parere, sarebbero molto nocive del confronto politico.
Stiamo votando sul passato e il passato ci ha visti divisi in un certo modo, per cui contraddire questo fatto senza argomenti specifici sarebbe un atto di puro trasformismo, nocivo a mio avviso per il confronto democratico.
Riconfermo quindi a nome del Gruppo di Rifondazione Comunista il voto contrario a questo conto consuntivo, gestione di una maggioranza che nel 1993 abbiamo contrastato in un fronte di opposizione largo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buzio.



BUZIO Alberto

E' vero che il conto consuntivo è stato assunto in passato come dato politico generale, forse anche con forzature eccessive, perché in effetti il consuntivo dovrebbe essere più che altro un raffronto fra la previsione e la spesa, nella visione di una coerenza tra ciò che è previsto e ciò che si è poi effettivamente realizzato. Certamente in passato il voto era squisitamente politico e prescindeva anche da una valutazione tecnica, che invece si dovrebbe fare; quindi, se è vero che c'era una forzatura prima, è anche vero che adesso si può dare una lettura magari più tecnica, senza con questo entrare in contraddizione con se stessi.
Dalla relazione si evince chiaramente che gli scostamenti sono poco rilevanti. Non a caso, in sede di Commissione, ci siamo riservati di decidere in aula quale voto dare.
Sia pure tenendo conto del fatto che questo bilancio è stato gestito da una passata Giunta, riteniamo di dare un voto favorevole in senso tecnico perché vogliamo dare una lettura reale di questo conto consuntivo. Sappiamo che molto spesso i bilanci regionali non fanno riferimento neanche ai bilanci di previsione: sono più letti attraverso le note di variazione che non rispetto ai bilanci preventivi, si tratta quindi della lettura di un processo e mai di un atto singolo definito nel tempo. Da questo punto di vista, esprimiamo voto favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'art. 13 è approvato.
Si proceda alla votazione per alzata di mano del relativo allegato, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 2.
L'allegato è approvato.



PRESIDENTE

Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 36 Consiglieri hanno risposto NO 7 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame progetto di legge n. 481: "Estinzione anticipata di mutui contratti a pareggio del disavanzo dei bilanci regionali di anni precedenti"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 481, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Buzio, che ha pertanto la parola.



BUZIO Alberto, relatore

La I Commissione ha esaminato questo provvedimento rapidamente, anche perché la valutazione è semplice, ed ha riconosciuto l'estinzione anticipata dei mutui, così come proposta, come un elemento positivo, in quanto contribuisce alla razionalizzazione della spesa, consentendo un risparmio di risorse da utilizzare e reinvestire in settori particolarmente bisognosi di interventi.
In sostanza, si tratta di un'operazione tecnica, ma anche politica, nel senso che sulle rate a servizio del prestito c'è un risparmio che consente ulteriori investimenti per circa 60 miliardi. Il risparmio è quindi di 5,298 miliardi: mi pare che la cosa sia abbastanza pacifica e quindi ne propongo l'approvazione.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 Emendamento presentato dall'Assessore Ferraris: il comma terzo dell'art. 1 è sostituito dal seguente: "3. I mutui saranno stipulati ad un tasso non superiore a quello di riferimento per i mutui OO.PP, tempo per tempo vigente, oneri fiscali esclusi, e per una durata massima dell'ammortamento di quindici anni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 11 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 1, così emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 27 astensioni 11.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 27 astensioni 11.
L'art. 2 è approvato.
Emendamento presentato dall'Assessore Ferraris che prevede il seguente nuovo articolo: "Art. 3 - La presente legge regionale è dichiarata urgente, ai sensi dell'art. 45 dello Statuto, ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 11 astensioni.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 33 Consiglieri ha risposto NO 1 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Professioni e imprese turistiche (agenzie, guide turistiche alpine speleologiche, accompagnatori, maestri di sci, ecc. - Formazione professionale

Esame progetto di legge n. 435: "Ordinamento della professione di Guida alpina" (rinvio)


PRESIDENTE

Per quanto riguarda il punto 14) all'o.d.g., che prevede l'esame del progetto di legge n. 435, dò la parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il provvedimento è licenziato; peraltro, su questa legge non abbiamo fatto, per semplicità ed anche per specificità dell'argomento, le consultazioni, quindi il relatore è stato incaricato di fare le opportune verifiche ai fini di presentare eventualmente in aula degli emendamenti di definizione. Verrà esaminato senz'altro entro il mese, ma sto aspettando gli esiti di queste verifiche.



PRESIDENTE

L'esame del progetto di legge n. 435 è pertanto rinviato ad altra seduta.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 815: "Protocollo d'intesa per il coordinamento delle normative e dell'organizzazione del Parco lombardo e del Parco piemontese della Valle del Ticino"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 815, di cui al punto 16) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Non ritengo necessaria un'illustrazione, in quanto si tratta di un protocollo molto semplice che ci consente di firmare un accordo con la parte lombarda per coordinare le politiche e gli strumenti di pianificazione. In Commissione, se ricordo bene, è stata approvata all'unanimità o comunque senza osservazioni, per cui non mi pare occorra un'illustrazione. Naturalmente sono a disposizione per eventuali osservazioni o richieste.
Ripeto: è un provvedimento tecnicamente molto semplice, che ci consente di firmare un protocollo per il coordinamento degli strumenti di pianificazione e di intervento nei due parchi, in modo da rendere più omogenei questi strumenti.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 34 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Edilizia scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 916: "Legge 23/12/1991, n. 430 Piano regionale di finanziamento di edilizia scolastica approvato con DGR n. 80 13664 del 23/3/1992 e ratificato dal Consiglio regionale con atto deliberativo n. 351-5424 del 28/4/1992 - Delega alla Giunta per l'approvazione di variazioni al programma limitatamente agli interventi che conservino l'originario ente beneficiario"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 916, di cui al punto 17) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bodrero; ne ha facoltà.



BODRERO Antonio

Brevemente vorrei dire che dal momento che la scuola è di Stato sarebbe bene che anche l'edilizia fosse di Stato; oppure: scuola regionale e quindi edilizia regionale. E' molto comodo far pagare ad una Regione, che paga già fior di tasse, una seconda volta per una scuola sulla quale non ha nessuna influenza. E' invece chiaro che il potere deve nascere dal basso e quindi dalla Regione.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 30 voti favorevoli e 10 astensioni.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale - Comuni - Circoscrizioni comunali

Esame proposta di deliberazione n. 821: "Accertamento di confini tra i Comuni di Piovà Massaia e Cerreto d'Asti. Provvedimento di determinazione di confini, ai sensi dell'art. 7 della L.R. 2/12/1992, n. 51"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 821, di cui al punto 18) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli e 9 astensioni.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame proposta di deliberazione n. 773: "Adesione alla Società Italiana di Statistica - SIS"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 773, di cui al punto 20) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli e 6 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 5) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 878: "Istituzione di scuole materne statali per l'anno scolastico 1994/1995. Parere ed ordine di priorità circa i piani presentati dalla Sovrintendenza scolastica interregionale. Art. 46 del DPR n. 616/77. Conferma dei pareri espressi dalle autorità competenti"


PRESIDENTE

Il punto 21) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 878.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bodrero; ne ha facoltà.



BODRERO Antonio

Deploro il fatto che siano statali, visto che sono situati nella Regione Piemonte. Quando si tratta di questioni e specificatamente di prevaricazioni statali, sono sempre contrario o, al massimo, astenuto.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 5 astensioni.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Comunico che non è possibile procedere all'esame dei punti 22) e 23) all'o.d.g., in quanto si tratta di ratifiche non ancora pronte; si è invece convenuto di esaminare il punto 24) la prossima volta.
Sul punto 22), inerente la proposta di deliberazione n. 926, chiede di intervenire il Consigliere Chiezzi. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Poiché il punto 22) all'o.d.g. è rinviato, pregherei la Giunta di rendere comprensibile il contenuto della deliberazione, perché dalla lettura del titolo non si comprende di cosa tratta.



PRESIDENTE

Sono favorevole a questa osservazione in generale.
Concludo la seduta antimeridiana, ricordando che dalle ore 14 alle ore 15 circa è previsto l'insediamento delle Commissioni permanenti. Pertanto ritengo che il Consiglio possa riprendere alle ore 15.
Al termine dell'esame dei progetti di legge inerenti ai Co.Re.Co.
argomento con il quale apriremo la seduta pomeridiana, valuteremo se esaminare la proposta di deliberazione riguardante l'area metropolitana oppure se discuterla la prossima seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,15)



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