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Dettaglio seduta n.284 del 30/06/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Sul ritardo nell'apertura della seduta consiliare


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Capisco che l'attesa che c'è stata per l'apertura dei lavori abbia generato qualche punto interrogativo, quindi informo il Consiglio che la Giunta, insieme a qualche Consigliere probabilmente ha avuto bisogno di approfondire alcuni punti, in particolare sulla materia sanitaria. Questo è il motivo del sensibile ritardo verificatosi.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni, i processi verbali delle adunanze consiliari del 7 e 8 giugno 1994 si intendono approvati.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Vista l'ora tarda, ritengo possano essere superati i punti inerenti le interrogazioni e le interpellanze.
Desidero ricordare ai Consiglieri che a partire dalle ore 14 verranno convocate le sei Commissioni consiliari permanenti e la Commissione legge n. 142 nella nuova composizione per procedere al loro insediamento con l'elezione del Presidente e del Vicepresidente.
Non potevamo fare altra convocazione che questa, perché non abbiamo ancora completato tutte le assegnazioni alle Commissioni.
Informo inoltre il Consiglio che l'Assessore Cucco, in data 17 giugno 1994, mi ha trasmesso una lettera in cui dichiara l'intenzione di procedere alle risposte alle numerose interrogazioni inerenti la sanità di sua competenza non appena completato il lavoro di trasferimento delle attività.


Argomento:

Iscrizione all'o.d.g. del progetto di legge n. 421 e delle proposte di deliberazione n. 815 e n. 921


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti argomenti: progetto di legge n. 421: "Individuazione delle Aziende Sanitarie Regionali" proposta di deliberazione n. 815: "Protocollo d'intesa per il coordinamento delle normative e dell'organizzazione del Parco lombardo e del Parco piemontese della Valle del Ticino" proposta di deliberazione n. 921: "Diritto allo studio universitario.
Determinazione per l'anno accademico 1994/1995 dei criteri relativi all'erogazione di servizi e provvidenze avendo riguardo al merito e al reddito".
La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Intervengo in merito al progetto di legge n. 421.
Su questo punto dell'iscrizione all'o.d.g. il nostro Gruppo si oppone non per motivi formali, ma di sostanza.
I Consiglieri presenti in quest'aula hanno il diritto-dovere di potersi rendere conto del contenuto di questo disegno di legge che per parecchi mesi è stato in Commissione e in consultazione e hanno il diritto di interloquire. Qualora si trattasse di un club di amici potrebbe anche andare bene l'affermazione che ieri - non con questa battuta del club di amici è stata fatta in Commissione, secondo la quale, dato che da parecchi mesi tale disegno di legge è in Commissione, anche emendamenti presentati all'ultima ora ben possono essere assimilati da chi ha partecipato ai lavori.
Fatta questa premessa di fondo, che è di sostanza, rilevo che, ai sensi del Regolamento, la Commissione - nel nostro caso la IV Commissione avrebbe dovuto presentare una relazione scritta. E' vero che per disegni di legge e per altri argomenti di contenuto minore, di minor spessore di questo, le relazioni si danno per lette, però si danno per lette relazioni che esistono! La Commissione avrebbe dovuto nominare un relatore e mi pare che sia stato designato - sia pure in extremis, quando già si stava sciogliendo la Commissione, ma questo non è un problema che pongo - nella persona dello stesso Presidente Peano.
Il relatore avrebbe dovuto presentare una relazione scritta, anche perché il Regolamento a sua volta, e qui siamo di fronte ad un'altra anomalia di questa procedura, prevede che le relazioni delle Commissioni vadano depositate in Consiglio ventiquattro ore prima. Ma siccome qui tutto è stato fatto all'insegna della fretta: emendamenti corposi - di cui parleremo successivamente in sede preliminare - sono stati presentati solo ieri mattina alla Commissione; e siccome, sempre all'insegna della fretta si è voluto far approdare il disegno di legge già nell'odierna seduta, è stato ovviamente impossibile rispettare il termine delle 24 ore. Mi si dirà che è un formalismo, che forse ci sono dei precedenti, ma non certo per disegni di legge così importanti è stato superato.
Comunque da ieri, ore 12, ora nella quale si sono chiusi i lavori della Commissione, e proprio perché da parecchi mesi il disegno di legge era in Commissione, penso non sarebbe stato difficile per il relatore presentarci la relazione scritta non più ventiquattro ore prima, ma anche solo poche ore prima dell'apertura dei lavori, tant'è vero che si aprono adesso alle 12,20.
Torniamo quindi al discorso di prima. O si tratta di un club di amici o di componenti la IV Commissione che esaminano il disegno di legge - per sotto il profilo istituzionale mi pare un'anomalia gigantesca oppure sono i Consiglieri che hanno il diritto-dovere, il potere, soprattutto, a leggersi la relazione di presentazione (che in questo momento non esiste). Immagino il marchingegno con il quale mi si dirà che la relazione verrà fatta in via orale, però è contro il Regolamento. Non è previsto dal Regolamento di impugnare una siffatta anomalia, però desidero che risulti agli atti la nostra ferma opposizione.
Penso di interpretare, senza che me ne abbiano dato mandato, anche l'opinione di altri Gruppi consiliari di opposizione, quindi per le ragioni che ho succintamente svolto chiedo che non si passi all'iscrizione all'o.d.g.
Nè mi si potrebbe fondatamente obiettare che oggi è un termine fatale perentorio, sconvolgente. Penso che esaminare tale punto martedì prossimo giornata prevista di Consiglio, non cambierebbe proprio nulla né sul piano istituzionale né su altri piani.
Ecco quindi le ragioni per cui, a nostro avviso, non si deve procedere all'iscrizione all'o.d.g. di questo disegno di legge, per il quale dovranno in ogni caso - in deprecata ipotesi passasse - esprimersi 31 Consiglieri a favore.



PRESIDENTE

Il Consigliere Majorino ha espresso una serie di osservazioni che suonano come pregiudiziale. Vi è qualche Consigliere che intende parlare a favore? La parola al Consigliere Peano.
PEANO Intanto, come Vicepresidente della IV Commissione e Presidente, ieri della Commissione che ha esaminato il testo che oggi è in aula, desidero descrivere quanto è successo.
Ieri mattina in IV Commissione è arrivato un testo unico contenente gli emendamenti a suo tempo presentati dall'Assessore Vetrino e quelli presentati dall'Assessore Cucco. Questo ha creato qualche difficoltà da parte dei componenti la Commissione. E' stata sollevata quindi una questione formale, poi superata, al termine della Commissione stessa.
Si è preparato un testo degli emendamenti presentati dall'Assessore Cucco e dall'ex Assessore Vetrino; siamo quindi ripartiti dal testo originale del disegno di legge n. 421, e lo si è completato di tutti gli emendamenti.
Il testo licenziato ieri in Commissione, con voti diversificati, è il testo che oggi è arrivato in aula. La relazione al testo - affidata al Presidente perché nessuno dei componenti la Commissione ha accettato di fare relazioni in aula oggi - è pronta. E' in mano mia in una veste leggibile.
Il testo che oggi prendiamo in considerazione, che le varie sensibilità politiche potranno approvare o non approvare, potranno metterlo in discussione o se vorranno potranno proporre emendamenti, è il testo che ieri mattina la IV Commissione ha licenziato.



PRESIDENTE

Si sta parlando dell'iscrizione all'o.d.g. dei lavori del Consiglio dei punti che erano stati prenotati. Sul punto inerente l'assetto sanitario il Consigliere Majorino si è espresso contro l'iscrizione, il Consigliere Peano si è espresso a favore, per cui a questo punto procediamo alla votazione.
Procederei per votazione separata dei diversi punti.
Pongo in votazione l'iscrizione all'o.d.g. del progetto di legge n. 421.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Prego il Consigliere Segretario Porcellana di procedere all'appello nominale perché non c'è chiarezza nell'espressione del voto.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 32 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri Il documento è iscritto.
Procediamo ora all'iscrizione degli altri due punti prima richiamati.
Chi è favorevole all'iscrizione della proposta di deliberazione n. 815 è pregato di alzare la mano.
E' iscritta con 45 voti favorevoli e 7 astensioni.
Chi è favorevole all'iscrizione della proposta di deliberazione n. 921 è pregato di alzare la mano.
E' iscritta con 45 voti favorevoli e 7 astensioni.
Ricordo ancora che nella comunicazione trasmessa agli indirizzi dei Consiglieri è stato aggiunto come punto specifico all'o.d.g. la materia della caccia, mentre è stata prenotata la materia dell'artigianato, che però non può essere ancora iscritta, perché i lavori della Commissione non si sono conclusi.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 6) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo le Consigliere Bergoglio e Dameri.


Argomento:

b) Approvazione modifiche di coordinamento ai sensi dell'art. 83, quarto comma, del Regolamento consiliare


PRESIDENTE

Comunico che l'Ufficio di Presidenza, nella seduta di lunedì 27 giugno 1994, ha approvato le seguenti modifiche di coordinamento ai sensi dell'art. 83, quarto comma, del Regolamento consiliare: alla legge regionale riapprovata dal Consiglio regionale il 21 giugno 1994 a seguito di rinvio governativo relativa a: "Applicazione dell'art. 71 del DL 3/2/1993, n. 29. Aspettativa per mandato parlamentare o consiliare".
Nella legge riapprovata dal Consiglio regionale il 21 giugno 1994 a seguito di rinvio governativo, e sopracitata, occorre sopprimere il secondo periodo del primo comma dell'art. 2 in quanto nel frattempo non più operante la normativa citata nel testo per sopravvenuta statuizione di nuovo diritto in materia (L.R. n. 14/94 che ha sostituito la precedente normativa) alla deliberazione del Consiglio regionale n. 818-8295 del 21 giugno 1994: "Commissione Speciale T.U, leggi regionali".
Al secondo capoverso del deliberato, per chiarezza di interpretazione ai fini applicativi e completezza del contenuto deliberativo inserire, dopo le parole "composta da Consiglieri", le parole "ai sensi dell'art. 22 del Regolamento interno".


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame progetto di legge n. 421: "Individuazione delle Aziende Sanitarie Regionali" - Presentazione questioni pregiudiziali


PRESIDENTE

Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo ha convenuto di esaminare nella giornata odierna, conché iscritto, il progetto di legge n. 421.
Stiamo affrontando una seduta che - come è a conoscenza di tutti pu non essere facilissima: cerchiamo di seguirla con un minimo di ordine.



(Commenti del Consigliere Marchini)



PRESIDENTE

Il Consigliere Marchini ha perfettamente ragione nelle sue osservazioni, ma le assicuro che di qui non riesco nemmeno a sentire la mia voce.
E' stato presentato il disegno di legge di individuazione delle Aziende Sanitarie Regionali. Su questo punto, alla Presidenza, è pervenuta una serie di documenti. Inviterei comunque il relatore, Peano, a voler fare la sua relazione, della quale si stanno distribuendo le copie. Insieme vengono distribuite le copie dei documenti pregiudiziali consegnati alla Presidenza, in modo che mentre il collega Peano svolge la sua relazione possano essere conosciute dal Consiglio.
Prego, Consigliere Peano.
PEANO, relatore Devo ringraziare la Commissione, perché nella seduta di ieri mattina si è espressa favorevolmente al licenziamento del testo di legge e all'invio oggi in aula, superando alcune difficoltà che già ieri mattina erano emerse nella Commissione stessa.
Iniziando il mio intervento, devo dare atto di questo e ringraziare gli Assessorati alla sanità, i due Assessori che in questi giorni si sono prodigati per tentare di portare a termine un progetto di legge così importante. Il tempo ormai a nostra disposizone è molto breve: è importante ed opportuno che si arrivi al più presto possibile a determinare la nuova zonizzazione delle Unità Sanitarie.
Do ora lettura della relazione, che è squisitamente tecnica e non ancora politica, del disegno di legge n. 421, che oggi abbiamo all'esame dell'aula.
"Il decreto legislativo n. 502/92, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo n. 517/93, prevede una serie di adempimenti regionali.
In particolare, l'art. 3 del decreto legislativo stesso stabilisce che le Regioni disciplinano le modalità organizzative e di funzionamento delle Unità Sanitarie Locali, prevedendo in particolare alcuni criteri fondamentali in merito al riordino del sistema sanitario.
Per quanto attiene ai temi cui è dedicato questo disegno di legge regionale occorre ricordare che i principi direttivi contenuti nella legge delega (n. 421/92) e nei citati decreti delegati prevedono: la riduzione del numero delle Unità Sanitarie Locali attraverso un aumento della loro estensione territoriale la loro articolazione territoriale e funzionale in distretti l'individuazione degli ospedali da costituire in aziende con relativa attribuzione di personalità giuridica.
Per quanto riguarda l'individuazione delle nuove Unità Sanitarie Locali va ricordato che il decreto legislativo n. 502, nel disporre la riduzione del numero delle UU.SS.SS.LL., indica il riferimento di norma corrispondente alla dimensione provinciale, con la possibilità di prevedere ambiti territoriali diversi in condizioni particolari.
Nel definire l'articolazione del territorio regionale si è pertanto tenuto conto dei seguenti criteri: 1) sono state considerate anche le nuove Province di Biella e di Verbania 2) non è stata considerata la nuova Provincia Metropolitana, atteso che la stessa è ancora in discussione e che, nel merito, la sua delimitazione non tiene conto dei bacini di utenza definiti dal PSSR 3) la diversa dimensione demografica e territoriale dei territori provinciali ha portato a ritenere il riferimento dei decreti legislativi n.
502 e n. 517 vincolante solo per le Province di minori dimensioni prevedendo l'articolazione delle Province più grandi 4) la scelta della dimensione delle nuove UU.SS.SS.LL. tiene conto dei dati demografici e territoriali nonché dei presidi ospedalieri insistenti sul territorio stesso 5) l'articolazione territoriale mira a garantire in ogni USSL una dotazione organica adeguata, idonea a perseguire, ove possibile, le possibili economie di scala nell'organizzazione dei servizi, con specifico riferimento a quelli amministrativi e di supporto.
In merito all'articolazione territoriale proposta per le Province di Asti ed Alessandria occorre osservare che la stessa tiene conto della funzionalità dei servizi e delle condizioni geomorfologiche del territorio.
L'ampliamento territoriale delle UU.SS.SS.LL. presuppone il ripensamento e il rilancio dell'organizzazione distrettuale" - questo è uno dei punti qualificanti che la Commissione stessa, grazie all'apporto di alcuni Commissari, ha voluto mettere in luce "sulla base dei seguenti criteri: a) i distretti devono rappresentare la sede per la prima rappresentazione dei bisogni sanitari locali; a tal fine occorre attribuire ai responsabili distrettuali specifiche responsabilità b) i distretti devono rappresentare la sede per l'integrazione tra i servizi sanitari e quelli socio-assistenziali" - sia il DL n. 502 che il DL n. 517 individuano soltanto più la figura delle Unità Sanitarie Locali e questo è espresso anche nel nostro disegno di legge regionale. Teniamo conto che la Regione Piemonte, già con la L.R. n. 20/82, aveva previsto l'integrazione dei servizi socio-sanitari, con un progetto molto importante ed interessante, aggiungendo la seconda S, trasformando cioè le Unità Sanitarie Locali in Unità Socio-Sanitarie Locali; questo è un aspetto molto importante che non va dimenticato. Quindi, anche se il disegno di legge regionale che noi andiamo ad approvare è un disegno che continua a ripetere nel testo Unità Sanitarie Locali bisogna tener conto della specificità della nostra Regione rispetto alle altre Regioni italiane per quanto riguarda l'integrazione socio-sanitaria che i distretti dovranno favorire al massimo "c) i distretti devono altresì rappresentare la sede per organizzare il rapporto con i Sindaci, rappresentanti delle comunità locali d) il rapporto dei distretti con i medici di base deve essere più coordinato, con riferimento alla programmazione di specifiche attività per obiettivi (ad iniziare dall'assistenza domiciliare integrata e da programmi di prevenzione)" - gli obiettivi sono tantissimi nei due aspetti, socio assistenziale e sanitario, dalla tutela materno-infantile all'igiene mentale, ai progetti anziani, che devono integrarsi attraverso i distretti "e) l'ambito territoriale deve essere idoneo a giustificare: la presenza di un"quipe organica adeguata a garantire la continuità dei servizi la presenza periodica dei vari specialisti i servizi attualmente organizzati su base sovradistrettuale (le 'quipe per le tossicodipendenze, le RSA, ecc.) la presenza di un servizio amministrativo di distretto per le procedure amministrative rivolte agli utenti (scelta e revoca del medico di base ecc.) e per i necessari rapporti con i servizi centrali f) la revisione degli ambiti territoriali dei distretti deve prevedere il mantenimento delle sedi periferiche di attività salvo evidenti casi di disfunzionalità; il distretto, in altri termini, deve essere concepito come ambito territoriale adeguato a sviluppare i servizi di base e territoriali g) la revisione degli ambiti territoriali dei distretti deve avvenire a livello locale, sulla base di criteri definiti nell'ambito della legge" non dimentichiamo quindi le nostre Comunità montane e i loro riferimenti -.
"Nell'individuazione delle aziende ospedaliere sono state considerate in questa fase le aziende di rilievo nazionale e di alta specializzazione" superando quindi quell'aspetto che era soltanto previsto nel disegno di legge n. 421 che aveva allargato la possibilità di creare ulteriori aziende ospedaliere sanitarie sul territorio - "peraltro già individuate dalla Giunta regionale con deliberazione del 20/4/1993 e ratificata dal Consiglio dei Ministri con apposito decreto" - sono sette più una le nostre aziende di rilievo nazionale -.
"Al fine di dare attuazione alla formazione di un polo ortopedico traumatologico all'Ospedale CTO, oltre al CRF (Centro di Riabilitazione Funzionale), è aggregato anche l'Istituto Ortopedico Regina Maria Adelaide.
Viene inoltre individuata come azienda ospedaliera autonoma l'Ospedale San Luigi di Orbassano in quanto nello stesso insiste il percorso formativo del triennio clinico universitario.
Il disegno di legge regionale individua infine alcune norme che prevedono la possibilità di individuazione di ulteriori aziende ospedaliere, l'accorpamento di due o più ambiti territoriali al fine di un ulteriore miglioramento della funzionalità dei servizi nonché la possibilità di spostamento di singoli Comuni da uno ad altro ambito territoriale.
Il sistema delle aziende sanitarie delineato deve essere considerato sperimentale in quanto la valutazione degli effetti gestionali del riordino può portare a ripensare detto sistema.
A tale scopo è prevista un'attività di monitoraggio costante.
Le norme transitorie, oltre alla definizione degli aspetti legati alla gestione amministrativo-contabile, prevedono la nomina di Commissari regionali che cureranno il passaggio dal vecchio al nuovo sistema che vedrà affidata la responsabilità delle nuove aziende ai direttori generali" quali sono i tempi che possiamo porre in atto? Credo che nella data odierna gli attuali Amministratori straordinari o Commissari straordinari verranno tutti quanti riprorogati nella nuova veste di Commissari straordinari così come prevede il decreto del Governo, in tutte le attuali 63 UU.SS.SS.LL. in attesa che la legge che oggi andiamo a proporre venga approvata e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte. A seguito della pubblicazione sarà possibile per i nostri Assessori proporre alla Giunta regionale la nomina dei Commissari nelle nuove UU.SS.SS.LL. accorpate -.
"Viene da ultimo stabilita, con il disegno di legge in esame, la cessazione della gestione commissariale della disciolta USSL 1/23 di Torino che era stata prevista con L.R. n. 11/89 in occasione della costituzione delle dieci UU.SS.SS.LL. nella città di Torino".
Per quanto emerso dalle consultazioni, la Giunta regionale (gli Assessori in modo particolare) ha avuto un occhio di riguardo al Comune di Torino, in quanto la proposta iniziale prevedeva un'unica USSL per il Comune di Torino, mentre il Comune di Torino stesso aveva richiesto, in sede di consultazione e in successivi incontri, di rivedere la proposta.



PRESIDENTE

E' stata svolta la relazione da parte del Consigliere Peano.
Comunico al Consiglio che sono state presentate due questioni pregiudiziali, una in subordine all'altra.
Dò pertanto lettura della prima questione pregiudiziale, a firma dei Consiglieri Majorino, Vaglio, Masaracchio, Sartoris, Rabellino, Goglio Porcellana e Germanetto: "Il Consiglio regionale del Piemonte rilevato che gli emendamenti presentati dalla Giunta il 29/6/1994 al disegno di legge n. 421 (Assetto istituzionale del Servizio Sanitario Regionale) incidono in maniera sostanziale sull'impianto dello stesso disegno di legge) considerato quindi che - attraverso la forma dell'emendamento il Consiglio regionale viene a trovarsi, in maniera surrettizia, di fronte ad un 'nuovo' disegno di legge decide che il disegno di legge n. 421 non va discusso neppure nella parte generale e demanda al Presidente del Consiglio i conseguenti provvedimenti".
Ha facoltà di intervenire il Consigliere Majorino per l'illustrazione.
MAJORINO Signora Presidente, colleghi Consiglieri, desidero subito dire che anche questa questione pregiudiziale non tende a fare ostruzionismo o a rimandare sine die l'esame di questo importante disegno di legge: tende a far sì che lo si possa discutere quanto prima, ma con perfetta cognizione di causa data la natura di questi emendamenti. Infatti, come è detto, non occorrono molte parole per illustrare le conclusioni a cui si vuole giungere, basta ricordare i fatti oggettivi che si sono verificati da ieri mattina. Infatti ieri mattina 29 giugno sono stati presentati nella Commissione IV Sanità una serie di corposi e sostanziali emendamenti addirittura già incorporati nel vecchio testo del disegno di legge. Ma questa è un'osservazione fatta incidentalmente.
Questi emendamenti non sono di poco conto, in quanto incidono sull'impianto dello stesso disegno di legge. Non ho seguito, perché non ne facevo parte, i lavori della IV Commissione in tutti questi mesi, ma è stato sufficiente per me, come per chiunque altro Consigliere presente in IV Commissione, per rendersi conto della notevole incidenza di questo tipo di emendamenti che, con una immutazione rispetto al passato, incidevano e incidono sul modo di accorpare le UU.SS.SS.LL., problema che ha dato adito come è noto, a prese di posizione di enti pubblici, di medici, di Comuni.
La "Rassegna Stampa" in questi mesi ha dato luogo alla formazione di un pesantissimo dossier; l'altro elemento su cui incidono questi emendamenti sono l'aziendalizzazione degli ospedali che - se non vado errato - è stata ridimensionata rispetto all'originaria impostazione e poi la questione dei distretti, istituto indubbiamente degno di considerazione e di essere sviscerato ed esaminato.
Però l'impianto originario del disegno di legge (originario e quale poi è emerso dopo i corposi emendamenti proposti mesi or sono dall'Assessore Vetrino e andati ritualmente e correttamente in consultazione) è stato soppiantato e c'è stata questa incidenza sostanziale sul disegno di legge.
Con la maggioranza dei numeri, con la tracotanza dei numeri si potrà dire di no, che le cose non stanno così, ma nella realtà ci si è serviti con questo abile marchingegno dell'emendamento per prospettare prima alla Commissione e poi al Consiglio un nuovo disegno di legge, certo non in tutte le sue parti, ma nelle sue parti essenziali.
Ecco perché noi chiediamo che questo disegno di legge oggi non venga discusso, si prendano i provvedimenti conseguenti al fatto che sostanzialmente ci troviamo di fronte ad un nuovo disegno di legge e che comunque, se anche si vogliono considerare queste innovazioni di ieri, dei veri e propri emendamenti, correttezza istituzionale vorrebbe che vengano mandati in consultazione, come vennero mandati quelli altrettanto corposi non entro nel merito, li prospetto solo nelle loro linee essenziali dell'allora Assessore Vetrino.
Sono convinto che l'Assessore Cucco, che è sempre stato preciso e puntuale dai banchi dell'opposizione a protestare in quest'aula avverso stravolgimenti e strappi del modo di procedere legislativo, ci sono tanti precedenti in questi quattro anni, oggi forse pur volendo arrivare a questo risultato nel merito, penso che si senta leggermente imbarazzato a non condividere queste argomentazioni che, sicuramente, se non fosse Assessore se fosse rimasto fuori per sua scelta politica da questa compagine, sono convinto, direbbe parole sostanzialmente identiche alle mie. Quindi, per quanto mi riguarda, come primo firmatario insisto in questa pregiudiziale e confido di avere il conforto e la motivazione di altri Gruppi politici presenti in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Vetrino.
VETRINO Prendo la parola anche perché ho la possibilità di spiegare il motivo per cui, di fronte alla richiesta avanzata dal Consiglio di non iscrivere il progetto di legge all'o.d.g., io abbia votato contro, per certo verso contraddicendo una posizione che avevo assunto ieri in Commissione, quando ritenevo che in ogni caso questo disegno di legge dovesse essere accelerato nella sua elaborazione e nella sua approvazione. Nessuno più di me sa quanto la sanità abbia bisogno di avere delle regole nuove. Non oggi o domani: ieri. Di conseguenza tutto quello che si può fare per accelerare questo momento conclusivo è da me condiviso e ieri in Commissione ci siamo comportati nel senso di fare in modo che fosse l'aula a definire il comportamento definitivo attorno a questo disegno di legge.
Ieri però in conclusione della riunione l'Assessore Cucco ha dato un'informazione che io ritengo il Consiglio debba conoscere perch probabilmente ci può anche orientare rispetto ad un iter di lavoro che possiamo determinare oggi o nei prossimi giorni.
L'Assessore Cucco ci ha detto che la nomina dei Commissari regionali non avviene sulla base del nuovo disegno di legge che potrebbe essere approvato oggi, ma comunque si va ad una riconferma delle 63 UU.SS.SS.LL.
così come abbiamo fatto alla fine del mese di dicembre e alla fine del mese di aprile.
Se è così, francamente non c'è fretta perché comunque le UU.SS.SS.LL.
sono governate: sono governate per ora alla vecchia maniera, nella legge ci sarà un articolo che dice che entro 30 giorni dall'approvazione del disegno di legge si andrà alla nomina dei Commissari regionali in attesa della nomina del direttore generale, quindi quella fretta, che io stessa avvertivo, di poter comunque dare certezze di governo alle UU.SS.SS.LL.
non esiste più. Quindi, noi possiamo con tranquillità esaminare questo disegno di legge e andare anche oltre la mezzanotte, perché non siamo in presenza di un provvedimento che spira il 30 giugno. Se è così, avendo noi ieri superato gli aspetti formali (la Presidente forse non lo sa, siamo arrivati anche ad accettare alcuni emendamenti scritti velocemente a mano per formalizzare effettivamente la presentazione degli emendamenti da parte della Giunta: queste cose possono dispiacere, ma sono finalizzate a portare avanti un disegno di legge importante, probabilmente uno dei più importanti di questa legislatura) e non essendovi più la scadenza del 30 giugno, viene in evidenza a questo punto, effettivamente avendo tempo, l'aspetto sostanziale perché il disegno di legge che abbiamo di fronte, signora Presidente, è un disegno di legge che è molto diverso da quello che la Giunta ha approvato il 21/9/1993.
Mi rendo anche conto che per motivi speculativi, strumentali, si pu anche dire che quello è il disegno Vetrino emendato, perché evidentemente se non fosse così veramente questo disegno di legge dovrebbe andare in consultazione e non per nulla io ho fatto dire ieri alla Giunta che gli emendamenti non erano sostanziali. Però siccome adesso abbiamo tempo diciamo che gli emendamenti sono sostanziali. Il giornalista che ha scritto l'articolo su "La Stampa" di oggi - i giornalisti hanno poi anche difficoltà a capire cosa succede invece ha capito immediatamente che c'erano degli emendamenti sostanziali e la prima osservazione che ha fatto nel suo articolo è quella di dire che il disegno di legge viene sostanzialmente modificato, ma questo perché cambia l'impostazione sostanziale.
Un principio politico di fondo viene messo in discussione, addirittura viene messo in discussione tutto il disegno di legge, nel momento in cui questo recupera la prima proposta, che non era una proposta della Giunta ma un documento tecnico. Quindi, è molto diverso, Presidente Brizio. Mi rivolgo a lei perché conosce l'iter del disegno di legge, e quindi più di altri può rendersi conto delle diversità che lo connotano rispetto al passato.
C'è ancora un'altra questione, rispetto alla quale credo che l'assemblea debba essere attenta, consapevole, responsabile e sensibile.
Abbiamo consultato moltissimo le comunità; le abbiamo consultate come non è mai successo per nessun altro provvedimento, almeno a mia memoria, nel corso di dieci anni. Forse è successo per la centrale nucleare e il collega Marchini potrebbe dire che c'era stata questa stessa tensione nell'ambito della comunità regionale, rispetto ad un provvedimento legislativo. E' un anno che c'è un movimento, ed è giusto che ci sia una conoscenza ed una consapevolezza delle considerazioni delle comunità locali. Ma io chiedo: dove sono finite le risultanze delle consultazioni? Qui abbiamo riunito per tre giorni gli amministratori e i Sindaci di tutta la Regione. Dove sono le consultazioni? Mi rivolgo al Presidente: dov'è uno straccio di documento che evidenzi che cosa hanno richiesto in questi tre giorni di consultazioni? E quali considerazioni ha fatto la Commissione attorno a queste consultazioni? Nessuna. Quindi, dobbiamo dire ai nostri Sindaci, che ci hanno scritto dei bellissimi documenti, che nessuno li ha considerati. E una volta di più si avvalora la convinzione dei Comuni che tutto quello che ci vengono a dire non viene considerato, e che decidiamo indipendentemente da loro.
Spero che almeno l'Assessore nella sua proposta finale abbia fatto qualche considerazione. Non so nemmeno se gli sono stati forniti i documenti affinché egli potesse fare le considerazioni in merito.
Quindi, soltanto per questo motivo dobbiamo fare una battuta d'arresto ma per quanto mi riguarda è una battuta d'arresto di ventiquattro ore che tende unicamente a fare recuperare all'assemblea il suo ruolo, che è quello di considerare tutti, compresi i Sindaci e gli amministratori che ci hanno dato delle indicazioni, e che probabilmente questa mattina, con questo ritardo, si sentono traditi nelle loro osservazioni, perché l'assemblea non ne ha tenuto conto.
Il fatto che non ci sia stata la relazione, e che questa sia pervenuta questa mattina, per me non è un argomento importante. Rilevo invece sia più importante l'altro discorso di ordine più generale che dovrebbe fare l'assemblea stessa.
Inoltre vi è un aspetto politico: i Gruppi si devono attrezzare per considerare tutte le motivazioni alla base del ribaltamento del disegno di legge.
Ieri l'Assessore Cucco ha presentato una relazione; sarei già stata soddisfatta se qualcuno l'avesse riscritta e questa mattina fosse stata consegnata a tutti i Consiglieri. Si modifichi un po' l'iter dei nostri provvedimenti e si dia all'Assessore Cucco la possibilità di spiegare perché le aziende UU.SS.SS.LL. saranno 22 con degli addendi diversi rispetto al passato, perché le aziende ospedaliere passano da 16 a 7. Ci sono motivazioni di ordine politico, che sono quelle esposte nel documento che ho ben presente. Ora quelle motivazioni politiche sono entrate in un disegno di legge e sono diventate materia legislativa.
Abbiamo visto che ci sono delle maggioranze e francamente mi adeguerò a ciò. Farò presente, mi collocherò nel dibattito, voterò, non far ostruzionismo di alcun tipo, perché da parte mia non c'è altra intenzione se non quella di rimettere le cose a posto e restituire all'assemblea la sua dignità. Ritengo infatti che, procedendo in modo così spedito senza tener conto delle varie considerazioni, l'assemblea perda la sua credibilità non nei nostri confronti, ma nei confronti delle comunità che si aspettano, da noi, almeno la considerazione delle osservazioni che con consapevolezza sono state presentate da ognuno, certo portando avanti i propri interessi. Sta a noi considerare questi variegati interessi e, in quest'aula, comporli e portarli ad una sintesi politica credibile ed accettabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.
GALLARINI Anche il Gruppo socialdemocratico ha sottoscritto la pregiudiziale e riteniamo ci siano alcune considerazioni sintetiche da esporre, non per questioni ostruzionistiche - come ha detto già la collega Vetrino - ma per questioni di fondo.
Innanzitutto concordiamo sull'urgenza di approvare il disegno di legge.
Saremmo ipocriti ed ignoreremmo la realtà delle cose se fingessimo di sapere che il disegno di legge è in ballo dal settembre del 1993 per motivazioni che abbiamo vissuto tutti quanti all'interno del Consiglio.
Quindi, sull'urgenza non si discute.
Un conto però è l'urgenza, un conto è contrabbandare un disegno di legge con degli emendamenti. Per quanto riguarda il testo, ritengo ci siano spostamenti di baricentro politico all'interno dei contenuti, che fanno sì che si arrivi ad un nuovo disegno di legge.
Per emendamento si intende un qualcosa che non stravolga la filosofia dell'impianto politico di un disegno di legge. Questi sono tutt'altra cosa.
Mi limiterò ad enucleare tre o quattro di questi spostamenti di baricentro politico in direzione diametralmente opposta rispetto al disegno di legge originario. Li enucleo perché mi sembrano più stravolgenti e di peso specifico più elevato.
Innanzitutto, vi è la questione dell'azienda ospedaliera. Il disegno di legge introduceva il principio secondo il quale non solo gli ospedali di livello nazionale potessero accedere alla sperimentazione in aziende ospedaliere, ma anche ospedali di natura periferica che avessero certe caratteristiche. Quegli stessi ospedali oggi, a dieci mesi di distanza dal giorno in cui è iniziato l'iter del disegno di legge, hanno le stesse caratteristiche che avevano dieci mesi fa. Anzi, con le assegnazioni e la ripartizione dei fondi per quanto riguarda gli investimenti, sicuramente le caratteristiche di quegli ospedali hanno natura di contenuto più pregnante di quanto fosse dieci mesi fa.
A questi ospedali non si dà la possibilità di sperimentare l'azienda ospedaliera. Ritenevamo e riteniamo che l'introduzione del concetto di azienda con l'introduzione di costi e parametri standard consista nell'affrontare il problema della sanità e delle UU.SS.SS.LL. in modo liberaldemocratico, che finalmente introduca il principio del rendimento e degli scostamenti delle prestazioni e dei tariffari rispetto ai costi standard.
Si diceva ieri in Commissione che è possibile far sì, da un giorno all'altro, che il Presidente della Giunta regionale riconosca altre aziende ospedaliere al di là di quelle enucleate in questo testo, che comprendono gli ospedali a livello nazionale. Ma se queste condizioni non le prepariamo, è impossibile che dalla sera al mattino un ospedale che non ha quelle caratteristiche possa averle tra quindici giorni o fra un mese o fra due.
Quindi la questione dell'azienda ospedaliera è un grosso passo indietro, ed è un grosso appiattimento sul ripiano a pie' di lista dei 150 dei 250 e dei 500 miliardi corrispondenti agli sfondamenti degli ultimi anni della gestione sanitaria.
Inoltre anche sulle consultazioni - riprendo quanto diceva la Consigliera Vetrino - il Consigliere Peano, nell'introduzione della relazione, ci ha detto che avevamo ascoltato il Comune di Torino e abbiamo recepito, seppur in misura non collimante al 100% con quelle istanze quanto la Città di Torino ci ha rappresentato. Ma allora questo mi rafforza nella convinzione, già espressa all'epoca dell'insediamento di questa nuova Giunta, quando dissi che era segnato il Piano regolatore di Torino a scapito degli altri 1.208 Comuni che neppure vengono citati.
Consigliere Peano, ho assistito a tutte le consultazioni, sia quelle fatte a settembre, in sede locale, ed erano state fatte in provincia di Novara, esattamente a Novara ed a Omegna, sia quelle in provincia di Vercelli, esattamente a Vercelli e a Biella, interrotte queste ultime per le note ragioni. Ho partecipato alle ultime consultazioni; ho sentito cito i due casi più macroscopici - all'interno del Verbano Cusio Ossola una volontà pressoché unanime di andare verso l'azienda ospedaliera che riconosca la maturità di quel comparto sanitario in vista della nuova provincia del VCO, già costituita sulla carta e che nascerà di fatto con il maggio del 1995; l'hanno rivendicato tutti e a tutti livelli, con petizioni scritte, l'hanno esposto in consultazione ad Omegna, sono pervenuti dei fax da parte dei sindacati, ma qui non c'è nulla di tutto questo. Allora perch per il Comune di Torino sì e per il VCO no? E cito solo il VCO perché è il caso che conosco più di altri per aver vissuto quella consultazione.
All'interno dell'USSL di Novara, che qui si prospetta inglobante rispetto a Galliate, a Borgomanero e ad Arona, era emerso in modo molto chiaro, da parte di tutte le componenti interessate e consultate, che Arona e Borgomanero hanno caratteristiche tali per cui non devono essere annacquate, non incorporate, soprattutto Borgomanero, nell'USSL di Novara.
Non condividiamo affatto che la voce di Torino venga ascoltata di più perché può esprimere alcuni decibel in più rispetto alla periferia, e questi ultimi perché minori giungono tanto fiochi da non essere più ascoltati? Noi siamo qui a rappresentare anche la periferia e il territorio da cui proveniamo. Sottolineo che la riforma elettorale, a livello nazionale, sperimentata il 27 e il 28 marzo e che sarà probabilmente tradotta in parallelo, anche per quanto riguarda le elezioni regionali dell'anno prossimo, ci rafforza nella convinzione che ognuno di noi Consigliere regionale, deve rappresentare anche le istanze del territorio e della società civile da cui proviene.
Mi sono limitato a zone che conosco abbastanza, ma questa zonizzazione è stravolgente rispetto alla zonizzazione del disegno di legge n. 421.
Questa è la seconda motivazione di carattere molto sostenuto dal punto di vista del peso politico.
La terza cosa (è terza, ma dal punto di vista dello stravolgimento del baricentro politico della filosofia, di questo disegno di legge, è la prima) è che noi, all'interno di questo nuovo disegno di legge, abbiamo due pagine dedicate al distretto sanitario e tre righe dedicate all'ospedale.
Non è stravolgimento questo? Io avevo citato, quando si era insediata la nuova Giunta, come si sarebbe potuto conciliare, nel campo sanitario, la posizione del Partito Popolare - che come DC negli ultimi nove anni aveva sostenuto e dato priorità all'ospedale rispetto al territorio e la posizione del PDS-PCI che aveva sostenuto la priorità del territorio.
Possiamo essere tutti d'accordo sul fatto che nascano dei distretti, ma io avanzo delle critiche non nell'ottica del Consigliere Calligaro che chiedeva addirittura che all'organizzazione amministrativa del distretto autonomo si aggiungessero i budget di spesa autonomi del distretto, il che significa creare una mini USSL all'interno dell'USSL il cui controllo poi diventa impossibile. Ma, leggendo quelle due pagine, sono risalito alla legge n. 20 del 1982. Una legge che ho vissuto dall'altro capo del filo all'interno dell'USSL e l'ho vissuta come inapplicabile, ma è inapplicabile ancora oggi a dodici anni di distanza. Non solo è inapplicata, ma è inapplicabile. Ripercorrere oggi, a dodici anni di distanza, quella strada con enunciazioni filosofiche, all'interno di quelle due pagine per quanto riguarda i compiti del distretto e destinare tre righe all'ospedale mi sembra chiaramente un'inversione di rotta a 180 gradi, che ovviamente ha portato probabilmente la DC a recepire, pressoché integralmente, la posizione del PCI-PDS.
Noi ritieniamo che questa sia una terza ragione, validissima ragione che denota come questo disegno di legge è un "nuovo" disegno di legge stravolgente dal punto di vista politico rispetto al disegno di legge n.
421.
Ovviamente presenteremo degli emendamenti; anche noi non ci illudiamo di riuscire a sovvertire i numeri, ma sicuramente a far sì che emergano chiaramente le posizioni politiche di chi concepisce la sanità in un certo modo e di chi la concepisce in un altro e di chi, in via risultante, ha la pretesa di fare un compromesso fra le due posizioni con provvedimenti che probabilmente finiranno con l'essere più dannosi dell'inerzia che c'è stata in questi dieci mesi.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta rinvio insediamento Commissioni consiliari


PRESIDENTE

E' stato comunicata al Vicepresidente Monticelli una richiesta formale del Partito Popolare, nella figura del Capogruppo Picchioni, di spostamento per quanto riguarda l'insediamento delle Commissioni di oggi. A questo punto mi sembra che lo spostamento non possa creare molti problemi nemmeno di carattere operativo perché oggi è giovedì, domani le Commissioni non vengono convocate, lunedì normalmente non vengono convocate. Voi sapete che il Consiglio è convocato, per disposizione della Conferenza dei Capigruppo per il prossimo martedì pomeriggio e il prossimo mercoledì.
Fino a questo momento non abbiamo ancora tutta la suddivisione dei Consiglieri nelle diverse Commissioni.
Pertanto invierò una lettera di convocazione a tutti i Consiglieri per mercoledì prossimo 6 luglio alle ore 14.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame progetto di legge n. 421: "Individuazione delle Aziende Sanitarie Regionali" - Presentazione questioni pregiudiziali (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione sulla prima questione pregiudiziale presentata in merito al progetto di legge n. 421.
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Colleghe e colleghi, i compagni aderenti al Gruppo di Rifondazione Comunista non hanno sottoscritto questa pregiudiziale che è stata presentata da altri colleghi. Ciò nonostante le osservazioni del Gruppo sono di fondatezza della stessa pregiudiziale. Non è infondata.
La legge che ci troviamo di fronte è molto diversa dalla legge precedente, della quale non rappresenta un emendamento, ma nella sostanza una nuova legge. Questo ci pare il fatto indubitabile. Di fronte a questo fatto, sentire colleghi di minoranza, alcuni dei quali sono stati in maggioranza poche ore or sono, chiedere la possibilità di verificare con una congruità di tempi la loro posizione, ci sembra una richiesta sensata.
L'osservazione che noi facciamo su questa pregiudiziale è la seguente: nasce in Consiglio questa esigenza da parte di una minoranza. Noi ci rendiamo conto che la nuova Giunta ha solo otto mesi di lavoro davanti, ci rendiamo conto che vi è la necessità di fare, dovuta al lungo travaglio della Regione Piemonte e alle insufficienze che anche in questa materia la Regione ha avuto per le crisi esplicite o implicite. C'è necessità, quindi di fare.
Ci rendiamo anche conto della volontà di fare, da parte di questa maggioranza, di questa Giunta, che ha così pochi mesi di lavoro davanti e che vuole in questi pochi mesi governare con atti concreti. Noi riteniamo che questa volontà debba essere considerata in termini assolutamente positivi e non negativi e non vogliamo ostacolare pregiudizialmente alcunché. Quindi c'è necessità di fare e c'è volontà di fare, bene.
La maggioranza numericamente è molto forte. Però forse non si governa di sola forza. Un governo non vive di sola forza, vive anche di capacità di governo e la capacità di governo è anche fondata sul rispetto delle minoranze. Quel rispetto che tutti chiediamo quando siamo in minoranza e che bisogna esercitare anche quando si diventa forza di governo. In politica è bene cambiare ruoli, anzi si deve cambiare ruoli, se si pu alcuni non riescono a cambiare ruoli. Ma è bene farlo. Si può e si deve, ma si deve anche mantenere uno stile, pur cambiando i ruoli.
Mantenere uno stile sarebbe particolarmente importante, ad esempio, sui problemi e le scelte che concernono un metodo di democrazia, che rispetta il Consiglio, che rispetta il lavoro di tutti e che rispetta anche le minoranze. Viceversa cambiare ruoli e cambiare anche lo stile forse non è così positivo. Come Gruppo speriamo che questa voglia di governare venga interpretata dalla maggioranza senza forzature o scorciatoie, senza strapazzare troppo quel Regolamento a cui magari poche ore prima Consiglieri che oggi fanno l'Assessore si aggrappavano insieme a noi, che continuiamo ad essere minoranza.
E' possibile fare questo, senza rinunciare al governo. Comunque il Gruppo di Rifondazione non si mette su una strada ostruzionistica in alcun modo. Con le forzature, invece, i colleghi della maggioranza rischiano di snervare dei rapporti politici che viceversa è interesse della maggioranza e della minoranza mantenere tonici. Il rapporto politico tonico permette un confronto vero, reale sulle cose, non pregiudiziale: di merito, non di forma. Questi rapporti, se sono tonici, rafforzano il lavoro di tutti noi e alla fine rafforzano il lavoro dell'istituzione e danno un prodotto legislativo migliore del precedente. Viceversa queste schermaglie non sono utili, neppure alla maggioranza, che può governare con molta ragione e molta saggezza e con meno forza.
Questo fatto di oggi, aggiunto a qualche fatterello già avvenuto negli scorsi giorni, dà un segno a questo governo sul quale gradiremmo poter influire per modificarlo, chiedendo che su questa ragione del rispetto dei tempi per le minoranze per esaminare i documenti si facesse carico proprio il governo, soprattutto i Consiglieri come il nuovo Assessore Cucco, con il quale abbiamo fatto tante battaglie in questo senso. Si potrebbe non abbandonare questo stile e questo merito.
CUCCO, Assessore regionale Non lo sai che adesso sono diventato di destra? CHIEZZI No, dico che sei diventato Assessore e dato che nel tuo stile politico hai fatto delle battaglie in difesa dei diritti delle minoranze, penso che tu possa fare l'Assessore, agire, governare e decidere in tempo utile anche riservando alle minoranze il rispetto che queste meritano, al di là dei nostri ruoli.
Per questi motivi noi come Gruppo voteremo questa pregiudiziale, senza alcun fine ostruzionistico. La collega Vetrino da un giorno all'altro ha smesso di occuparsi come forza di governo di questa materia, e si vede catapultata in poche ore a dover esprimere un giudizio; logicamente chiede all'assemblea tempi per meditare. Mi sembra che il tempo per meditare possa essere concesso, sempre rispettando quei termini che come Gruppo intendiamo rispettare, perché di questa legge c'è bisogno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI I liberali non sono in imbarazzo per avere consentito con il loro voto l'iscrizione dell'argomento all'o.d.g. e non ritengono di essere meno oppositori, alla luce di un principio liberale fondamentale che ha prodotto una libera democrazia e cioè che delle regole si deve chiedere il rispetto ma prima di tutto si deve avere rispetto.
Per avere titoli a chiedere il rispetto delle regole bisogna praticare e rispettare le regole. In quest'aula ho chiesto che venissero rispettate alcune regole, qualcuno non le ha rispettate e pagherà il prezzo politico ma in questa vicenda, colleghi dell'opposizione, ci sono delle regole da rispettare.
La Conferenza dei Capigruppo ha calendarizzato per oggi questo dibattito e io ho difeso questa data a favore della maggioranza e a favore dell'opposizione, per esempio ritenendo che non dovesse essere calendarizzato oggi il dibattito sull'area metropolitana, qualora la Giunta non fosse stata pronta. Devo dire che il rispetto di questa regola ha rappresentato un momento di malessere per il collega Rivalta e difficoltà notevoli per il sottoscritto, perché qui dentro non si rispettano abbastanza le regole. La Conferenza dei Capigruppo ha stabilito che oggi si faceva il dibattito, dopodiché si viene ad imputare alla Giunta, alla quale noi non risparmiamo le nostre critiche dal punto di vista politico l'incidente di percorso in Commissione, la cui responsabilità unica compete al Presidente della Commissione, il quale ha ricevuto e non ha respinto un disegno di legge. Nel momento in cui l'ha ricevuto e non l'ha respinto pervenendogli direttamente dalla Giunta e non tramite la Presidenza del Consiglio, ha dato un'interpretazione sbagliata, ma autentica e quindi efficace, del significato di quel documento, cioè emendamento e non disegno di legge. Questo è un errore del Presidente della Commissione, che a questo punto non considero più un errore, ma una partigianeria - e non me ne voglia il collega - perché è un grossolano errore ricevere un disegno di legge ed interpretarlo a favore della maggioranza come un complesso di emendamenti. E che il Presidente sia anche relatore, in una situazione di questo imbarazzo, mi pare che dimostri un comportamento - me lo consenta Presidente - partigiano e non da Presidente. Comunque, rispetto a tale questione la Giunta è estranea; la Giunta aveva tutto il diritto di vedersi respingere questo documento dal Presidente, il quale le faceva presente che se era un disegno di legge andava trasmesso alla Giunta, se era un complesso di emendamenti dovevano essere presentati in forma di emendamenti. Queste - mi pare - sono le regole che dobbiamo rispettare.
In sostanza, l'accordo della Conferenza dei Capigruppo, che è sovrana (si dice), è quello di fare il dibattito oggi. La Commissione ieri ha licenziato il disegno di legge, sia pure tra qualche difficoltà, ma con grande disponibilità della minoranza, cosa che qui non è stata sottolineata dal Presidente della Commissione (quindi anche questo è un po' partigiano).
Oggi noi continuiamo a ripetere - da liberali - che per ottenere, come pretendiamo, in ogni momento il rispetto delle regole dagli altri, dobbiamo rispettarle noi per primi e quindi consentire alla Giunta, che ha chiesto di gestire oggi questo argomento, di gestirlo e di prendere atto che la Commissione ha licenziato l'argomento e quindi va discusso.
Tra l'altro, devo dire ai colleghi dell'opposizione che se avessero voluto fondare la loro pregiudiziale di non passaggio agli articoli c'erano argomenti di merito da introdurre, per la non maturazione della materia come poi ha detto la collega Vetrino. Se presentiamo un ordine del giorno di non passaggio agli articoli, immaginando che la materia non sia matura, è un problema di merito: il problema non è che gli emendamenti sono stati presentati sotto forma di disegno di legge.
Inoltre - se mi consentite al di là del rispetto reciproco che dobbiamo avere su questo, c'è un elemento di sostanza (la dico tutta). Io sono deluso e contrario a questa soluzione, però questa è una scelta politica ed è bene che venga approvata e combattuta nei tempi più stretti possibili perché gli argomenti che porteremo a difesa o a detrimento della legge stessa, ogni ora che passa sono elementi più deteriori.
Ciò perché quando abbiamo letto il disegno di legge, o meglio il complesso degli emendamenti, abbiamo fatto un ragionamento politico; quando siamo usciti di qui, al ragionamento politico si è aggiunta una sollecitazione; quando siamo saliti in macchina se n'è aggiunta un'altra quando siamo arrivati a casa se n'è aggiunta ancora un'altra; e quando siamo arrivati questa mattina se n'è aggiunta un'altra ancora. Quindi tale questione, che io ritengo politicamente inaccettabile e grave, deve essere in una qualche misura compiuta nel suo errore o nella sua perfezione nei termini più significativi ed essenziali possibili. Non deve essere sbriciolata attraverso trentadue concessioni della Giunta, che non cambia il disegno e l'impostazione, a mio modo di vedere, e non cambia per l'opposizione se ottiene il passaggio di un certo numero di emendamenti che secondo me rendono peggiore una scelta sbagliata.
Questa è una chiara inversione di tendenza dal punto di vista politico: la Giunta prende questa responsabilità, un Partito in particolare la subisce, ne pagherà i prezzi politici, ma nei confronti dei cittadini, se questa legge deve passare, più presto passa meglio è. Se passa con una serie di emendamenti, che a questo punto noi del Gruppo liberale abbiamo ridotto al minimo (e ovviamente abbiamo anche fatto presente all'Assessore il significato del nostro emendamento), se questa è la strada, cioè quella di immaginare di stiracchiare questa legge per consentire il corrispettivo in aula dei due voti per l'iscrizione, con una serie di piccoli emendamenti contrattati nell'entrata, ciò significa non solo una cosa brutta, ma una cosa ingovernabile e del tutto disastrata.
Su tale questione qualcuno è favorevole, qualcuno è contrario: ci si pronunci rispetto a tali decisioni, la gente pagherà i prezzi, ma non facciamo contare i due voti del Gruppo liberale che hanno consentito l'ingresso dell'argomento in aula come qualche emendamento concordato in corridoio. Perché se stiracchiamo questa discussione, se si stiracchia su questo, diciamocelo con tutta chiarezza: una maggioranza ha scelto un approccio a questa materia e questo è un approccio vincente; per noi è sbagliato, per carità, però stiracchiare questa scelta non significa rendere questa scelta migliore, ma renderla ancora peggiore.
A mio modo di vedere i cittadini hanno interesse a che questa legge che secondo noi non dovrebbe passare, passi al più presto possibile, se deve passare. Allora, o l'opposizione ha nel dibattito la capacità di far ragionare i propri colleghi sull'errore che fanno nell'approvare questa legge, oppure se non riescono a far passare il rigetto di questa legge è bene che questa passi il più presto possibile, altrimenti viene sbriciolata. E, cari amici dell'opposizione, tanto per dircela tutta dobbiamo anche sapere che la capacità di sbriciolamento di questa legge è maggiore in capo alla maggioranza che non all'opposizione; quindi sappiamo anche che gli emendamenti che arriveranno (e che sbriciolano la legge) arriveranno dalla maggioranza, non dall'opposizione.
Oltre tutto, qui noi lavoriamo per il re di Prussia: sbriciolare la discussione vuol dire consentire ai nostri Partiti avversari di raccogliere argomenti per fare peggiore questa legge, ma più accettabile per i destinatari, magari di tipo consolidato. Non abbiamo un interesse, a mio modo di vedere, a stiracchiare questa vicenda: abbiamo il dovere e il diritto di denunciare ai cittadini, alla collettività piemontese una follia, una legge di restaurazione e denunciarla per quello che è.
Non è vero che tale questione sarebbe cambiata se il Comunello A fosse andato in quell'altra USSL: io mi auguro che la minoranza farà una battaglia politica globale contro questo approccio, perché ne è convinta ma a prescindere dal dettaglio. Se invece stiracchiamo la discussione, alla fine ci ritroveremo nel forte imbarazzo che, avendo ottenuto qualche emendamento, magari in Commissione o magari in corridoio, a quel punto non avremo più l'autorevolezza e la dignità per fare lo scontro frontale.
Quindi io e il collega Fulcheri non sentiamo alcun complesso per avere consentito con il nostro voto il dibattito; riteniamo che il dibattito si debba fare e debba arrivare alle sue naturali conclusioni. Poiché qui non sotterriamo nessuno, n' nasce qualcuno oggi, se gli errori sono così macroscopici come noi riteniamo, già la messa in cantiere di questa organizzazione fra un mese rileverà la follia di questa impostazione.
E ci auguriamo - soprattutto contando sulla lucidità del collega Cucco che speriamo rimanga il più possibile solitario e quindi indipendente di ritornare su questi banchi con i provvedimenti di rimedio il più presto possibile; ciò nella riflessione serena del governo, che è decantazione, e non sulla pressione. Come vedete, la manica si è già allungata, mi sembra di essere Capitan Uncino: la giacca la tirano tutti. Queste materie non si possono trattare come le giacche: si trattano nella serenità delle responsabilità di governo.
Quindi noi non abbiamo nessuna preoccupazione per essere stati peraltro involontari, responsabili dell'accesso della legge in aula, così come ci sembra che tali questioni pregiudiziali, in una qualche misura, non siano coerenti rispetto al passaggio che l'istituzione su questo ha già fatto. L'istituzione, a livello di Capigruppo, a livello di Commissione ha rinviato la decisione in aula; il rilievo che si è fatto - riassumo per me e per chi non avesse capito - e il rilievo che si fa, che è fondato doveva essere fatto dal Presidente della Commissione o non fatto più.
La Giunta non può sicuramente sentirsi dire oggi che ieri avrebbe dovuto presentare degli emendamenti n' sentirsi dire in Commissione che quello che aveva presentato era un disegno di legge. Il Presidente ha dato un'interpretazione autentica, secondo me sbagliata, partigiana, però l'ha data e la dobbiamo rispettare tutti, maggioranza ed opposizione, salvo poi magari in Commissione chiedere le dimissioni del Presidente per questa sua incapacità di leggere i documenti e per questa sua partigianeria di comportamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Germanetto.
GERMANETTO Ho firmato la pregiudiziale, non per bloccare i lavori della Regione ma solo per portare in aula un disegno di legge con un iter più regolare.
Il disegno di legge, seppur discusso in tempi molto lunghi, ha avuto una conclusione un po' frettolosa, che non tiene conto delle situazioni locali degli interessi superiori della sanità, ma soprattutto dei cittadini.
Inoltre lamento che non siano stati interessati adeguatamente i Sindaci e gli operatori locali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.
VAGLIO Per quanto riguarda le pregiudiziali che insieme ai colleghi del MSI abbiamo presentato e in cui crediamo molto, mi associo sostanzialmente a quanto già detto dai Consiglieri Majorino e Vetrino, ma desidero sottolineare alcuni passaggi.
Ritengo - in questo è maestro il Consigliere Marchini che motivazioni e regole siano state trascurate. Il nostro Regolamento, secondo me, in questo particolare frangente, non è stato tenuto in alcun conto. Effettivamente questo è un disegno di legge diverso, è un disegno di legge che dipende dalla politica del pendolo a cui la Democrazia Cristiana, Partito Popolare si è affidata negli ultimi tempi. Partito "pendolare" più che popolare, che a seconda dell'alleato propende verso le teorie prospettate dai DD.LL. n.
502 e n. 517, ma con alleati d'altro colore e d'altra sponda torna rapidamente nella fase del DPR n. 833. Ognuno, ovviamente, è libero di interpretare i momenti politici così come crede; non penso sia libero di applicare ai nostri lavori invece che al Regolamento del Consiglio la regola del dente cariato, perché questo provvedimento è un dente cariato che duole a questa maggioranza e che deve essere estirpato il più presto possibile. Non riesco a capire in quale altro modo si sia assistito a questa accelerazione non sussistendo una scadenza urgente, non sussistendo più il termine improrogabile del 30 giugno. C'era tutto il tempo per rispettare le regole; ricordo che sono stati consultati Sindaci ed amministratori di vaste aree del Piemonte ai quali era stato prospettato che la loro area geografica sarebbe stata USSL a parte.
Con l'emendamento che è stato presentato ieri mattina ci ritroviamo in una situazione del tutto anomala: quelle aree geografiche che fino a quel momento sarebbero state oggetto dell'interesse di una sola USSL adesso fanno addirittura parte di complessi formati da cinque grandi UU.SS.SS.LL.
con popolazione superiore a 300.000 abitanti, dove convivono interessi di fascia metropolitana con interessi di comunità di alta montagna, di comunità che vive in area disagiata con ben altre questioni e ben altri problemi.
Oltre alle questioni che i colleghi hanno già ricordato, quella che volevo ancora richiamare è quella che secondo me sarebbe stata l'unica via per poter arrivare oggi a trattare dell'argomento: al "nuovo" disegno di legge - siamo chiari a questo punto di questa maggioranza assiemare il progetto di legge del collega Beltrami. Questo disegno di legge della nuova maggioranza non tiene conto di esigenze specifiche, importanti, delle Comunità montane. Quella sarebbe stata l'unica maniera per cercare di ovviare a questa dimenticanza grave. Considerando la blindatura della maggioranza e la polverizzazione dell'opposizione, non penso che le nostre pregiudiziali avranno esito, ma la questione del rispetto dei diritti della gente che vive in montagna, questo bisogno di dosare sul territorio piemontese la sanità in funzione delle esigenze socio-economiche ed orografiche, geografiche, dovrà rientrare in discussione. Sarà oggetto di emendamenti, di più di un emendamento, e credo sarà una discriminante sulla quale il Consiglio si confronterà trasversalmente al di là di maggioranza ed opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Garino.
GARINO Non vi tedierò con argomentazioni che peraltro sono state svolte e nelle quali mi riconosco, vale a dire in particolare quelle della collega Vetrino e del collega Gallarini.
Desidero soltanto e molto brevemente fare cenno ad un problema metodologico: il documento che è stato presentato ieri in Commissione e che ho sotto mano non parla affatto di emendamenti, ma di disegno di legge regionale. Non so che cosa la Giunta abbia approvato: gli emendamenti sono stati invece redatti dai funzionari in sede di Commissione in quel momento quasi quindi a sanatoria di una cosa che non era avvenuta. Dico questo non certo perché non si voglia che il provvedimento vada avanti, d'altra parte se avessimo voluto fare dell'ostruzionismo l'avremmo fatto ieri in Commissione, ma perché credo che anche le metodologie regolamentari devono essere rispettate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino.
RABELLINO Anch'io ho sottoscritto la questione pregiudiziale perché il metodo con cui si arriva alla discussione in aula di questo provvedimento non è del tutto chiaro. Ciò che ha detto il collega Garino è effettivamente la sensazione generale, nel senso che non riusciamo a capire se ci troviamo di fronte ad un disegno di legge sul quale è possibile presentare degli emendamenti oppure di fronte ad emendamenti sui quali presentare a nostra volta altri emendamenti. Questo dovrebbe essere chiarito dall'Assessore.
L'altra questione è quella dei tempi. Non si può discutere di un provvedimento di questa portata, soprattutto per quanto riguarda la zonizzazione, cioè la suddivisione territoriale, in tempi così stretti senza aver minimamente tenuto conto delle considerazioni fatte dagli enti locali e dalla popolazione. Ci sono delle petizioni, provenienti da diverse parti della Regione, che sono arrivate all'Assessorato o alla Commissione ci sono dei pareri negativi dati, tra l'altro abbastanza unanimemente a livello territoriale, da diverse zone. Nonostante questo, nulla è stato preso in considerazione e si è andati avanti su accorpamenti che peraltro la legge nazionale non delimita in modo preciso. In altri termini, è vero che c'è una legge nazionale che dice che si devono accorpare le UU.SS.SS.LL., ma non sta scritto da nessuna parte che debbano essere 22 per esempio; perché allora non 25, 30 o 35? Anche questo dovrebbe essere chiarito.
Sul fatto che si debba andare verso un accorpamento delle UU.SS.SS.LL.
penso che siamo tutti d'accordo, il problema però sono i criteri che non possono - ripeto - essere discussi ed esaminati attentamente dai singoli Consiglieri e da questo Consiglio nel giro di ventiquattro ore. Tenendo presente peraltro che indipendentemente dal discorso della Commissione che si è tenuta ieri mattina, i Consiglieri, i più solerti, hanno avuto a disposizione questa specie di disegno di legge o emendamenti - questo non lo abbiamo ancora capito soltanto martedì sera alle ore 17, il che mi pare veramente un tempo estremamente limitato per poterci ragionare sopra e per poter presentare eventuali emendamenti.
Su questo penso che la Giunta debba riflettere, visto che non ci sono delle scadenze così impellenti. E' vero: la Regione Piemonte molto probabilmente non arriverà per il 30 giugno ad approvare questo nuovo assetto delle UU.SS.SS.LL., però non succede assolutamente nulla se non accade questo. Penso che si possa tranquillamente spostare di tre giorni stiamo parlando dello spostamento di tre giorni, non di uno o due mesi! la discussione di questo provvedimento. Discussione che se si svolgerà martedì prossimo potrà essere sicuramente più serena e potrà permettere anche all'Assessorato di riflettere su tutta una serie di emendamenti che sono arrivati, perché mi risulta che, anche se noi non ne siamo ancora in possesso, ci sia già tutta una serie di emendamenti.
Sulla questione degli emendamenti ribadisco questo concetto e vorrei avere questo chiarimento dall'Assessore: siamo di fronte ad un disegno di legge o di fronte ad emendamenti al vecchio disegno di legge? In base a questa risposta potrà variare più o meno anche la posizione dei singoli Consiglieri e dei singoli Gruppi.
Anche sull'altra questione pregiudiziale sono estremamente d'accordo perché effettivamente ci sono delle situazioni che non possono non essere esaminate in sedi separate; qui c'è la situazione di tutto l'arco alpino di tutte le Comunità montane che non può essere considerata alla stessa stregua delle UU.SS.SS.LL. cittadine di Torino o delle altre UU.SS.SS.LL.
del Piemonte. Per questo darò il mio voto favorevole ad entrambe le pregiudiziali, chiedendo però a priori un'espressione da parte dell'Assessore sulle richieste fatte non solo dal sottoscritto, ma anche dagli altri Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.
PEANO Signor Presidente, penso siano opportuni ancora alcuni chiarimenti in merito all'evoluzione del problema e della Commissione di ieri e di quanto è avvenuto.
Intanto ritengo di dover ribadire in modo concreto che l'impianto originale del disegno di legge n. 421 non è stato modificato.
Questo ieri in Commissione è stato chiarito in modo molto opportuno ed esplicito da parte dell'Assessore e da parte mia. Si è modificato soltanto con emendamenti l'art. 4 per quanto riguarda i distretti e le norme transitorie finali e nulla di più. E' rimasto quindi l'impianto originale del disegno di legge n. 421 che la Giunta aveva già adottato a suo tempo: completato di tutti gli emendamenti che l'Assessore Vetrino aveva a suo tempo portato in Commissione, con gli ulteriori emendamenti che ieri sono stati portati ancora in Commissione dall'Assessore Cucco.
Abbiamo dei tempi e delle scadenze, l'urgenza rimane, tutti quanti ne diamo atto: l'urgenza di arrivare al più presto ad approvare il documento di oggi. Siamo inoltre di fronte ad un provvedimento del Ministro che consente al massimo 30 giorni alla Conferenza Stato-Regioni per dare indicazioni molto chiare al Presidente del Consiglio dei Ministri per i comportamenti che dovranno essere tenuti nei confronti di Regioni inadempienti.
Noi in questo momento siamo inadempienti; alcune Regioni hanno già approvato l'iter amministrativo, burocratico, legislativo di accorpamento delle UU.SS.SS.LL. e sono parecchie le Regioni che l'hanno fatto.
Il progetto non è assolutamente diverso: perché 22 UU.SS.SS.LL. erano in precedenza e 22 sono rimaste; le aziende sanitarie oggi sono 7, prima erano 16. In modo chiaro il collega Gallarini chiede perché si è dato ascolto in modo particolare alle richieste della Città di Torino. Abbiamo ascoltato tutti. Le consultazioni sono avvenute in tante realtà del territorio regionale, non soltanto a Torino: per Torino si è avuto un occhio di riguardo per quanto la città rappresenta.
E' stato interessante l'intervento di Chiezzi che ha richiamato la non democraticità della seduta di ieri. Sappiamo tutti che la democrazia ha le sue regole, quella più importante è di consentire alle minoranze di diventare maggioranza. Vorremmo ribadire in tono molto forte che nessuno di noi ieri in Commissione ha cercato di far approvare con tracotanza soltanto con la forza dei numeri.
Il collega Marchini ha richiamato la Conferenza dei Capigruppo e mi ha tacciato di partigianeria. Devo dire che per ben due volte questa mattina ho messo in luce il fatto e ho messo in evidenza che ringraziavo i Commissari che nella seduta di ieri erano stati disponibili e responsabili a superare le difficoltà e a licenziare il documento.
Germanetto richiede ulteriori consultazioni anche con i Sindaci. Mi pare che ormai a due anni di distanza dai primi progetti Maccari, i progetti Vetrino, che per due volte sono usciti sul territorio, e le tante consultazioni, rimandare ancora sarebbe veramente tempo perso.
Garino richiama ancora il rispetto della metodologia, ieri non è rimasto in Commissione tutto il tempo. Aveva anche lui presentato una pregiudiziale iniziale e poi se ne è uscito e non è rimasto fino al termine dei lavori.
Rabellino sollecita i tanti pareri e le tante consultazioni, sollecita ancora il tempo, non mette in conto i tanti veti incrociati, nascosti che in queste ore si sono sovrapposti e che un prolungare i tempi contribuirebbe ancora a impedire che il disegno di legge possa essere approvato. Intanto abbiamo dei tempi che dovranno essere rispettati e comunque credo che dobbiamo fare soprattutto in fretta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cucco per la replica.
CUCCO, Assessore regionale Ero indeciso se intervenire in questa fase, perché - non ne faccio una questione formale - le argomentazioni portate dai colleghi di minoranza sono argomentazioni di contenuto e sono l'argomento di cui dovremo discutere dopo.
Sui temi di procedura sono assolutamente d'accordo con il Consigliere Peano, e gli argomenti ad adiuvandum del Consigliere Marchini non sono in contrasto con quanto detto dal Presidente Peano, anzi, sono un motivo in più per procedere. E' vero quello che ha detto il Consigliere Vaglio: abbiamo "un dente marcio e cariato da togliere", che è quello della sanità che non funziona e che continua ad essere inceppata rispetto ai tempi che non sono stati rispettati in questi ultimi due anni, non per responsabilità individuali, ma per le condizioni politiche nelle quali tutti abbiamo dovuto operare. Esiste il "dente cariato" che dobbiamo togliere ed esiste anche l'altra spada di Damocle che forse continua a non essere valutata come dovrebbe, nell'interesse molto particolare di questo governo ad arrivare non solo a sostituirsi nella zonizzazione, ma ad entrare nel merito della legge di organizzazione e della legge sulla contabilità, che sono gli altri due atti importanti da definire entro questo mese.
Preannuncio, quindi, che in Commissione arriveranno prestissimo questi due disegni di legge e chiedo alla Commissione di fare lo sforzo, insieme all'Assessorato, di procedere, entro la fine di luglio, per avere gli strumenti per poter, con calma, con i nuovi Commissari straordinari passare alla fase di transizione per queste UU.SS.SS.LL.
Un'ultima battuta riguarda le nomine: sono contrario all'ipotesi paventata dall'ex Assessora regionale alla sanità per gli stessi motivi per i quali la stessa ha sempre rifiutato questo meccanismo quando allora ricopriva questa carica. Proprio perché siamo in presenza di una fase di transizione, abbiamo la necessità di chiedere agli attuali amministratori di chiudere il secondo trimestre che finisce il 30 giugno. Se noi li licenziamo il 30 giugno, il secondo trimestre non verrà chiuso né per i conti né per altre cose da fare.
Inoltre, proprio per avviare urgentemente la fase di transizione necessaria da governare e da gestire, dobbiamo procedere alla nomina dei Commissari straordinari. Questo argomento, a mio avviso, non esiste per gli stessi argomenti che furono usati dalla precedente maggioranza.
Riguardo al contenuto interverrò durante la discussione.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'art. 63 del Regolamento, pongo in votazione la pregiudiziale presentata dal Consigliere Majorino ed altri per appello nominale, come richiesto dai proponenti.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 19 Consiglieri hanno risposto NO 30 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri La prima questione pregiudiziale è respinta.
E' stata presentata un'altra questione pregiudiziale dai Consiglieri Majorino, Masaracchio, Vaglio, Germanetto, Porcellana, Goglio e Sartoris ai sensi dell'art. 63 del Regolamento, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che - a latere del disegno di legge n. 421 oggi presentato in aula - esiste il disegno di legge n. 424 presentato dal Consigliere Beltrami: disegno di legge che ha per oggetto una parte del disegno di legge n. 421 ('Organizzazione delle Unità Socio-Sanitarie Locali in territorio montano') rilevato che detto disegno di legge Beltrami - pur essendo stato trattato in Commissione contestualmente al disegno di legge n. 421 della Giunta e pur essendo stato anche mandato in consultazione è rimasto inopinatamente 'congelato': mentre appare di tutta evidenza l'opportunità che approdi in aula contestualmente al disegno di legge principale n. 421 decide di sospendere ai fini dell'accorpamento di cui sopra la discussione del disegno di legge n. 421".
La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Facendo rilevare ai colleghi che anche questa seconda pregiudiziale subordinata non ha carattere ostruzionistico, e soprattutto, in seguito a quanto espresso dalla collega Vetrino - la quale ha messo in evidenza e ricordato che non c'è alcun termine fatale e perentorio, pur ritenendo opportuno, vista l'urgenza, di arrivare ad una decisione del Consiglio sul disegno di legge desidero ribadire che lo spirito di entrambe le pregiudiziali non era di un rinvio "sine die", ma di una breve dilazione per l'approfondimento di emendamenti presentati surrettiziamente all'insegna della fretta e dell'ultimo momento, e quindi per poterli assimilare e valutare anche - com'è stato ricordato dal collega Gallarini alla luce delle avvenute consultazioni. Consultazioni nemmeno menzionate nella relazione; anche se, ovviamente, non si può parlare di consultazioni nel testo normativo. Una seria ed approfondita relazione avrebbe, fra l'altro, dovuto precisare, sia pure in sintesi, come e perché certe fasce di espressioni dei consultandi sono state disattese e come e perché altre sono state accolte.
La pregiudiziale è relativa al fatto che al disegno di legge n. 424 è seguita pochi giorni dopo la presentazione del disegno di legge n. 421: disegno di legge che prendeva in considerazione normativa le UU.SS.SS.LL.
montane e che per esse proponeva una certa soluzione di merito.
Mi risulta che anche questo disegno di legge sia stato oggetto di consultazione, insieme al n. 421, e che pur essendosi espressi la collettività, enti privati, associazioni, ospedalieri e simili consultandi stranamente - non se ne conoscono i motivi è rimasto ibernato in Commissione.
Personalmente ritengo che, sia pure all'insegna della fretta, come è accaduto per il disegno di legge n. 421, anche il disegno di legge Beltrami, che ormai appartiene - come dire? - alle istituzioni, in quanto presentato da un singolo Consigliere - disegno di legge che non pu scomparire o essere "congelato" perché presentato da un unico Consigliere avrebbe dovuto essere accorpato, come sempre è stato fatto in casi analoghi, a quello che oggi cala in aula.
Ecco quindi un altro motivo per arrivare ad una breve dilazione, al fine di tornare in Commissione ed accorpare il disegno di legge n. 421 al n. 424, in modo che la prossima settimana, con maggior cognizione di causa per tutti - con l'occasione, fra l'altro, Assessore, si potrebbero esaminare gli emendamenti che corre voce verranno presentati nelle prossime ore - si poteva arrivare ad una discussione più serena ed approfondita nell'interesse comune.
Questi i motivi per cui insisto sulla pregiudiziale di cui sono primo firmatario.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE NERVIANI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Beltrami.
BELTRAMI Per taluni aspetti anch'io avrei accolto con soddisfazione che le due proposte venissero esaminate in concomitanza. Vorrei inoltre puntualizzare da altra posizione e con estrema tranquillità - accendendo anche un cero alla speranza, onde poter dire che non tutto è perduto, che il disegno di legge possa arrivare, quando la Commissione lo vorrà licenziare, in tempo utile, comunque, in aula - mentre mi è stato richiesto, da parte di taluni amici e colleghi Consiglieri di ritirare il documento. Il che avrebbe reso forse più comoda la discussione, ma non mi sentivo di ritirarlo, visto che non si tratta di una proposta dal carattere spartitorio o divisorio del territorio, ma di una proposta di principi che si rifà a collocazioni ben individuate di territori montani, verso i quali la Regione deve pur una sua attenzione. Attenzione prestata sia nella difesa delle scuole di montagna sia allorquando ha ritenuto di sanzionare un modo di convivere in montagna adottando, con legge n. 142/90, una divisione ed una costruzione delle Comunità montane in modo tale che non si scolorissero gli aspetti che attengono alla tradizione, ad un modo di convivere, ad un modo di progettare tipico della gente di montagna.
Lo dico a tutte lettere: arrivando da terre di montagna, auspico che la Regione, nel suo assieme, continui su una certa strada, anche perch l'associazione Comuni montani si è decisamente schierata a favore di una certa impostazione, e le Comunità montane direi tutte - si sono pronunciate con questo intendimento.
Non ho molte cose da dire, anche perché il DL n. 502, poi corretto ed aggiornato con il DL n. 517, stabilisce una particolare attenzione per le zone di montagna. Non illustro il progetto in quanto sottrarrei tempo ai colleghi del Consiglio regionale; dice il DL n. 502 che relativamente a certe condizioni in montagna la Regione "può prevedere" - offrendo quindi un aspetto facoltativo; con il DL n. 517, addirittura, si dice che la Regione "prevede", instaurando quindi un certo modo di procedere.
Il documento da me presentato non ha potuto fare molto; sono comunque convinto di non dover forzatamente sposare il discorso - non dico avveniristico - d'avanguardia dei distretti. Quanto meno, pur provocatoriamente, questa mia proposta è servita a far maturare maggiore attenzione a territori minuti e tenui che altrimenti sarebbero stati trascurati. Per quanto per certi aspetti il contenuto della legge non mi è appagante, certamente riscopre il problema di queste piccole comunità.
Ritengo che la mia proposta debba comunque essere esaminata dalla Commissione Sanità; non credo possa diventare momento di appello per un riequilibrio o per correggere non dico eventuali storture ma situazioni non esaltanti, ma la discussione sarà certamente occasione di riflessioni volte a capire se c'è la volontà di proseguire un certo discorso sulla montagna.
Avverto la non difficoltà, da parte mia, a fare questo tipo di discorso, anche se per altri aspetti sarebbe stato per me più appagante e tranquillo se fossimo entrati in circolo assieme, con progetto e disegno di legge incanalati, anche attraverso le consultazioni, sullo stesso binario e sulla stessa strada.
Mi auguro comunque che dal progetto che il governo della Regione intende portare avanti possa nascere quanto di meglio siamo in grado di esprimere, pur nella difficoltà che il progetto stesso contiene. Mi auguro che nasca una soluzione che dia uguale respiro a tutti i territori del Piemonte, anche a quelli meno rappresentati e a quelli nei quali pur nella tenuità della popolazione c'è una diffusione sul territorio veramente estrema ed alta, e soprattutto che tenga conto - oggi o in un futuro anche non molto lontano - delle esperienze, del modo di convivere comunitario che hanno avuto possibilità di consolidarsi in questo tempo. Ho finito segnalando che, evidentemente come uomo che si riconosce nel governo della Regione, marcio lungo i sentieri che il governo intende percorrere, per vorrei lanciare, a titolo di appello conclusivo, questo segnale, perché la stessa proposta di legge prevede una possibilità di rimeditazione o di riflessione sui problemi onde non si abbia a trascurare la gente della montagna. Soprattutto - non certamente citando "La fattoria degli animali" di Orwell perché sarebbe poco esaltante e poco dignitoso per un impegno che si attiene e si rifà ai valori della solidarietà - che non succeda che all'interno ci siano collocazioni disuguali.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino.
RABELLINO Voterò a favore della questione pregiudiziale. Già nel mio intervento precedente ho citato l'esigenza di riservare un occhio di riguardo alle aree montane, che sono una buona parte del territorio regionale. Aree montane che più volte la Regione ha dimostrato - almeno in questa legislatura - di trascurare volutamente.
Indubbiamente, in un momento in cui esiste una tendenza al liberismo esasperato, o comunque ad una privatizzazione esasperata, dobbiamo tenere presente che una politica di questo tipo non si addice alle aree montane perché nelle aree montane non ci sarà mai nessun privato - non essendo sicuramente possibile creare degli utili sui servizi nelle aree montane che si occuperà seriamente dei servizi in queste zone.
Proprio per queste aree la funzione dell'ente pubblico dell'istituzione regionale, deve essere una garanzia per il proseguimento e il mantenimento di un certo servizio. Teniamo presente che l'assistenza sanitaria nelle aree montane in molti casi vede un volontariato, e comunque un'azione da parte di tutta una serie di soggetti che si occupano assiduamente dell'assistenza in queste zone, che deve essere premiato e deve essere visto con un occhio di riguardo.
Purtroppo dobbiamo assistere, anche in questo caso, ad un disegno di legge che riguarda le aree montane abilmente insabbiato in Commissione. Ce ne sono tanti altri di disegni di legge fermi in Commissione. In questo caso, però, è un ulteriore richiamo nei confronti sia dell'Assessore che della Commissione, che hanno sì fatto in fretta, perché dovevano produrre in fretta un provvedimento di accorpamento delle UU.SS.SS.LL.
dimenticandosi delle esigenze espresse dalle Comunità montane. Su quanto detto dal Consigliere Peano prima, devo dire che se è vero che le comunità locali sono state ascoltate, nulla di ciò che è stato proposto in queste audizioni è stato recepito nel criterio di accorpamento delle UU.SS.SS.LL.
se non in parte quello che è stato proposto dal Comune di Torino. Per cui non basta fare le audizioni soltanto per dare soddisfazione agli amministratori locali, che sono venuti magari in Regione ad esprimere il loro parere: bisogna anche avere la disponibilità di recepire qualcosa di quello che viene detto in queste audizioni, cosa che nel campo sanitario proprio in occasione di questo disegno di legge, non è accaduto nel modo più totale. Tant'è vero che in certi casi, dove si chiedevano degli scorpori di UU.SS.SS.LL., addirittura ci siamo trovati con degli accorpamenti ancora maggiori. Per cui si è fatto esattamente il contrario di quanto espresso dai rappresentanti delle Amministrazioni locali, dai rappresentanti delle popolazioni. Tra le popolazioni che si sono informate su questi provvedimenti, la reazione è stata di rivolta. Mi pare che la Regione debba recepire anche le esigenze della cittadinanza e mi pare ripeto, che non sia il caso di questo disegno di legge.
Ritengo che lo spostamento della discussione da qui a tre giorni serva soprattutto a livello di maggioranza per riflettere su quanto si va a fare soprattutto in materia di suddivisione territoriale e di individuazione di quei presidi ospedalieri che nel modo più assoluto non devono essere soppressi, come questo disegno di legge prevede. Non in modo palese, ma sappiamo perfettamente che nel giro di qualche anno i presidi ospedalieri sono destinati ad essere soppressi ed è proprio su questo discorso collegato all'accorpamento delle UU.SS.SS.LL che dobbiamo riflettere attentamente rispetto alle zone montane.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Signora Presidente, colleghi Consiglieri, il principio del rispetto delle regole porta il Gruppo liberale ad acconsentire sulla sostanza di questo documento, che però è superabile con tutta tranquillità, se non c'è malafede. Anche perché su questa materia si comincia, e regolamentarmente dovrebbe essere definito, a chiarire che le proposte di legge finiscono tutte in Consiglio, se non ritirate. Invece abbiamo i nostri archivi pieni di ludi cartacei di Consiglieri che, dopo aver presentato le proposte di legge ed averle mandate "per conoscenza a", si sono disinteressati delle loro proposte di legge e non le hanno mai portate in Commissione. Questa è quindi una questione che va fatta maturare.
Nel caso di specie mi sembra esistere un meccanismo regolamentare rispetto al quale se il soggetto interessato ritiene che questa seduta consiliare si debba occupare di questo disegno di legge, chiede l'iscrizione ai sensi di Regolamento perché sono scaduti i tre mesi ed il Consiglio introduce nei lavori questo disegno di legge.
Se così non è qualche problema comincio o pormelo.
Se l'interessato non segue la strada più lineare per portare il suo disegno di legge in Consiglio, ho qualche difficoltà a capire perch debbano essere altre forze politiche a farsi padrini di istanze che qualcuno non ritiene di dover portare avanti. Siccome in questa materia sicuramente non ci saranno dei crucifige da parte di nessuno perché un Consigliere, espressione significativa dell'area montana, porta delle questioni che è interesse di tutti conoscere ed approfondire, sono sicuro che nel Sacro Monte di Varallo non ci sarà una nuova Cappella con il martirio del Presidente Beltrami. Sicuramente non verrà aggiunta un'altra pietra alla crocifissione. Se il Consigliere Beltrami ritiene, faccia l'istanza formale: chiedo al Presidente del Consiglio di sottoporre al Consiglio l'iscrizione all'o.d.g. e l'inserimento, immediatamente dopo, di questo disegno di legge. Se questo non dovesse avvenire, anche con qualche sconcerto, voteremo a favore di questa pregiudiziale, perché afferma una questione di diritto. E' strano, però, che il diritto non venga fatto valere dall'interessato, ma dai padrini. A questo punto mi viene in mente un'altra regola, che c'è un principio generale di diritto che dice che il diritto può essere fatto valere solo dal suo portatore e non da altri perché se i diritti non vengono fatti valere dal portatore ma da altri non sono più diritti ma sono interessi, che sono una cosa un po' diversa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Naturalmente sono a favore della pregiudiziale e, poiché vivo in montagna, è naturale che pensi che in certi casi si possa fare eccezione. A parte il nostro spirito anticentralista, se il decentramento è discutibile in pianura, perché ci sono possibilità di fornire servizi migliori in un ambiente più complesso, più attrezzato, per la montagna il discorso non vale più; anzi, se la montagna viene emarginata è propprio perché è già sempre stata... Adesso perché non c'è gente, e dove non c'è gente non ci sono elettori, non ci sono voti, quindi ci sono meno interessi.
Purtroppo lo Stato centralista l'ha praticamente distrutta, prima con le guerre pseudo-patriottiche e poi con propagande fasulle di grande industrializzazione, naturalmente senza azionariato operaio-popolare altrimenti sarebbero diventati padroni delle industrie e quindi non avrebbero permesso trasferimenti nei Paesi più lontani, dove si dice che la manodopera sia più economica. Lì hanno agito di conserva i grandi capitalisti e certi demagoghi dell'estrema sinistra che nei momenti cruciali si trovano d'accordo, sono "buoni avversari" (la definizione mi pare fosse di Lama).
Sento sempre dire, l'ho sentito dire anche da alcuni Consiglieri: "Le mutue funzionavano bene". Io ricordo che nell'immediato dopoguerra venivano dall'estero per farsi curare in Piemonte, adesso so di molti che scappano vanno all'estero per farsi curare. Quindi, per quante leggi si facciano finché non si arriva a capire che i denari che devono andare per la sanità non devono girare per Roma, perché poi non tornano... E' lì il guaio.
Già nel secolo scorso, in Piazza Castello a Torino, avevamo messo un telescopio e si mettevano cinque soldi per vedere Saturno; Saturno non si vedeva e i soldi non tornavano nemmeno. E così succede per i nostri soldi che vanno a finire a Roma. Se queste iniziative fossero fatte a livello locale, non ci sarebbe una sanità con miliardi sprecati in lettori ottici che non funzionano: questo mi pare così evidente, palmare, che sarebbe buona norma che gli statalisti pubblicisti ne tenessero conto.
Un'altra cosa tipica nostra è la difficoltà di trovare dei medici che abbiano voglia di andare in montagna: questo è vero. Però abbiamo ospedali dove ci sono più medici che malati. Perché? Perché l'Italia è il Paese con il più gran numero di medici che esista al mondo, con la sanità quasi da Terzo Mondo o più o meno da Terzo Mondo, secondo i casi. Ciò perché c'è la promozionalità, un'altra scoperta dell'estrema sinistra. Bisogna promuovere tutti, per cui abbiamo tutti diplomati, tutti laureati, un sacco di medici e la sanità che abbiamo.
E' chiaro che questa è demagogia. Poi c'è chi addirittura dice - ne abbiamo parlato anche in Commissione: "In Giappone si suicidano"; allora per far sì che i promuovendi non si suicidino, è meglio promuoverli tutti.
Con simili principi, è chiaro che la sanità è quella che è, quindi altro che pregiudiziali: qui ci vorrebbe una completa impostazione diversa che purtroppo non c'è. Noi sogniamo alte velocità che distruggono l'ambiente, cose faraoniche che costano miliardi che non abbiamo, che accrescono il debito pubblico e quindi sempre più la difficoltà per i poveri, che sono molti e che cresceranno ancora, e non risolvono il problema dell'occupazione. Purtroppo il discorso è enorme, anche se apparentemente esula dalla pura e semplice pregiudiziale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Vetrino.
VETRINO Intervengo semplicemente per motivare il mio consenso a questa pregiudiziale. Il Consigliere Beltrami sa che se questo disegno di legge venisse posto in votazione io voterei contro; ciò non toglie però che qui stiamo, per certi versi, difendendo la nostra coerenza istituzionale e la coerenza istituzionale vorrebbe che questo disegno di legge venisse oggi presentato e votato. Di conseguenza, c'erano tutte le condizioni per farlo.
La magnanimità del Presidente Beltrami, sicuramente dettata da qualche interesse di maggioranza - ma è anche comprensibile porta oggi a dire: "Non lo votiamo oggi, lo si voterà in un secondo tempo". Io vorrei dire al Consigliere Beltrami che questo disegno di legge o passa oggi o non passerà mai più.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliere Sartoris.
SARTORIS Credo che o l'ex Presidente Beltrami sa delle cose che noi non sappiamo oppure che si illuda e abbia detto delle cose sapendo che le diceva ma non ci credeva. E' infatti chiaro ed evidente che né la Commissione né tanto meno quest'aula ha intenzione di riprendere e rifare questo discorso. E la zonizzazione, cioè le scelte di zona sono la dimostrazione che di andare in questa direzione proprio non c'è nessuna intenzione; per carità, io sono contraria a questo principio, però, da quello che ho capito, sicuramente la Giunta non ha nessuna intenzione di andare in questa direzione, perché le penalizzazioni del territorio emerse da questa zonizzazione sono evidenti e ne parleremo più avanti, in sede di votazione di articoli.
Io ho sottoscritto questa pregiudiziale per un motivo, perché credo che incominciando per questa strada questa mattina, purtroppo in questo anno vedremo diversi casi analoghi. Questo, secondo me, è semplicemente un inizio.
Ci saranno molte leggi, molti progetti di legge fermi che verranno presentati in sede di urgenza, con uno o più articoli modificati, e così facendo si modificherà la legge. Quindi, secondo me, è gravissimo che non si tenga conto di questo, perché questo - ripeto - è il principio di una lunga serie. Sappiamo tutti - Presidente Brizio - che questa sarà la strada che si perseguirà, perché sfondando questa volta, si potrà seguire questo percorso per il prossimo anno.
Si continuerà per questa strada, però non si potrà dare soltanto la colpa alla fretta, al fatto che - combinazione - non ci si era accorti che non c'erano i numeri; a quel punto, si dirà che si è scientemente e volontariamente scelta questa strada, che è quella di andare contro la volontà della gente, che è quella di scegliere e di percorrere la strada del "potere per il potere".
Se uno decide questo, poi si assume in prima persona le proprie responsabilità, perché queste non saranno scelte solo di questo Consiglio ma la gente le ricorderà come scelte fatte da questa Regione con Presidenza Brizio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.
GALLARINI Intervengo brevissimamente solo per collocarci come Gruppo su questa proposta, anche se le ultime parole della Consigliera Sartoris mi suggeriscono una considerazione. "Scelte fatte dal Presidente Brizio": ma il Presidente Brizio, praticamente, le scelte le ha fatte a tutto campo quindi sarà ricordato sostanzialmente su tutto. Chiudo questa parentesi che era semplicemente una battuta suggeritami dalla Consigliera Sartoris.
Noi ci collochiamo a favore di questa pregiudiziale, perché è chiaramente strumentale che l'amico Vittorio Beltrami acconsenta che questo disegno di legge resti in Commissione. Perché? Perché io - ma non sono il solo, anche il collega Garino con il quale parlavo un attimo fa - sempre per aver partecipato a quelle consultazioni, ricordo che il disegno di legge Beltrami è stato portato alle consultazioni con pari dignità rispetto al disegno di legge n. 421, sia a Novara che negli altri punti di cui abbiamo parlato prima, che nei tre giorni di cui abbiamo parlato prima, in sede centrale pochi giorni fa; venivano illustrati i due disegni di legge (il n. 421, anche se è più corposo, e il disegno di legge Beltrami, anche se sintetico). Del fatto che un progetto così articolato nei due disegni di legge di colpo venga scomposto e uno dei due venga rinviato - qui mi riallaccio a quanto diceva il collega Marchini certo con il consenso di Beltrami, per cui sarebbe assurdo che noi adesso perorassimo una certa causa, mettiamo solo in evidenza l'incongruenza politica. La motivazione quindi è sicuramente di natura strumentale, che facilmente capiamo; non prendiamoci in giro però e quindi mi schiero a favore di questa pregiudiziale.



PRESIDENTE

Non essendovi altri iscritti a parlare a nome dei vari Gruppi, poich siamo in sede di questione pregiudiziale, ha facoltà di intervenire l'Assessore Cucco.
CUCCO, Assessore regionale Intervengo brevemente su questa vicenda che io ritengo sia, non soltanto dal punto di vista formale e regolamentare, indicativa dei percorsi e delle stranezze che in questo Consiglio in questa legislatura sono accadute. Non ne faccio però una questione: questa è una legislatura che probabilmente passerà alla storia per tanti altri motivi, non soltanto per questo, ma voglio evidenziare quanto effettivamente sulle vicende della sanità ci sia una trasversalità e una differenza di posizioni che attraversa tutto il Consiglio. Quello che mi fa specie è che oggi i Consiglieri che fanno parte delle opposizioni e che allora facevano parte autorevolmente non soltanto del governo, ma anche della maggioranza, non ricordino questo elemento e quindi non sottolineino che queste decisioni che noi dobbiamo assumere non hanno a che fare o molto poco a che fare con schieramenti politici, ma con profonde condizioni di carattere storico e culturale o di carattere politico ovviamente. Da questo punto di vista, la posizione espressa attraverso il disegno di legge del Consigliere Beltrami non soltanto è stata presa in considerazione, ma è stato uno dei motivi per cui questo governo ha ritenuto di modificare sostanzialmente l'art. 4 l'unica modifica sostanziale che è stata fatta a questo disegno di legge, a parte le norme transitorie, introducendo una maggiore specificità per quanto riguarda i distretti proprio per recuperare l'intenzione, l'ipotesi il suggerimento, che attraverso questo progetto arrivava, di salvaguardare entità non soltanto territoriali, ma anche storiche e culturali. Ed è secondo questo governo, attraverso questo strumento che si salvaguarda questa identità, non attraverso la riproposizione di UU.SS.SS.LL. con tutti i crismi che le UU.SS.SS.LL. in questo momento, con questa legislazione hanno. Spazio per discutere di questo disegno di legge ce ne sarà ancora all'interno della Commissione quando la stessa provvederà all'avvio dell'esame del progetto di legge sull'organizzazione. In quel momento potremo entrare ancora più nel merito della natura di questi distretti.
Spero che il Consiglio approvi oggi questa legge e quindi troveranno ulteriormente udienza le giuste considerazioni che il Consigliere Beltrami ha fatto con la sua iniziativa.
Ritengo però di non poter non sottolineare - scusatemi la litote che se di strumentalità si tratta, Consiglieri, è almeno al 50%, anche per quanto riguarda coloro che hanno sollevato questa vicenda.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione la seconda questione pregiudiziale presentata dal Consigliere Majorino ed altri.
Su richiesta dei Consiglieri Majorino, Rabellino e Sartoris, si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 14 Consiglieri hanno risposto NO 31 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri La seconda questione pregiudiziale è respinta.
Si conclude a questo punto la sessione antimeridiana. I lavori riprenderanno oggi pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14,45)



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