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Dettaglio seduta n.283 del 21/06/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 7) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Dameri, Grosso e Rossa.


Argomento: Parchi e riserve

Interpellanze n. 2347 dei Consiglieri Rivalta, Bosio e Calligaro e n. 2358 dei Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti inerenti la possibilità di avviare le trattative per l'acquisizione delle parti della Mandria confinanti con le proprietà regionali ed edificazione in area "Quadrati" Votazione ordine del giorno n. 699


PRESIDENTE

Secondo quanto convenuto nella Conferenza dei Capigruppo, e quanto richiamato questa mattina in aula, svolgiamo ora l'esame delle interpellanze n. 2347 e n. 2358.
La parola al Consigliere Rivalta per l'illustrazione dell'interpellanza n. 2347.



RIVALTA Luigi

Con l'interpellanza presentata io ed i colleghi Bosio e Calligaro abbiamo inteso sottolineare l'importanza che nell'area metropolitana torinese ha assunto la presenza del parco pubblico della Mandria, sia per i piemontesi sia per i turisti stranieri. Importanza che si riscopre ogni anno, quando, finito l'inverno, nelle prime domeniche primaverili alla Mandria si trova una folla di visitatori che assumono la tenuta come riferimento di ricreazione ed anche di meditazione domenicale, nella serenità e nell'amenità di un ambiente forestato come quello della Mandria.
Visite che sono anche occasione di interesse storico-culturale per la presenza di architetture ed elementi di vita e di costume dei tempi in cui la monarchia sabauda aveva lì una residenza estiva.
L'importanza assunta dalla tenuta come partecipazione e fruizione dei cittadini richiama l'impegno che la Regione Piemonte si era assunta al tempo dell'acquisizione della prima parte di territorio, quella che appunto, è stata resa pubblica: impegno sancito anche dalla legge istitutiva del parco, assunto nel momento in cui si è tutelata l'intera area della tenuta - e il suo riconosciuto valore nonché la sua importanza confermati dall'intensa fruizione ed affezione che la popolazione ha espresso in tutti questi anni per ricondurla ad unità dal punto di vista della proprietà e della fruizione. In altre parole, l'impegno di acquisire l'intera tenuta e di riconfermare una presenza storica al fine di renderla agibile a tutti i cittadini, nel quadro della concezione della costruzione di parchi extra-urbani attorno a Torino, incentrati sulla presenza di ex residenze sabaude. Mi riferisco a Stupinigi, al Castello di Rivoli e alla collina morenica fino ad Avigliana e alla Mandria, appunto, con il Castello di Venaria alle proprie porte.
Acquisire e ricondurre ad unità la tenuta della Mandria. Questo per quanto ancora possibile: la Mandria è stata soggetta a lottizzazioni che con molta fatica e coraggio la Regione ha bloccato al momento dell'introduzione del regime di tutela, provocando ricorsi giurisdizionali contro l'intervento regionale da parte della proprietà SAIM - che aveva messo in atto la realizzazione di una lottizzazione che prevedeva circa 240 ville, di cui una settantina già costruite - determinando, nell'interesse pubblico, il blocco della trasformazione della tenuta attraverso speculazioni immobiliari.
Altra azione regionale è stata quella relativa all'area FIAT, destinata a pista di prova, trattando con la stessa FIAT per ottenerne la proprietà in tempi allora non immediati - la scadenza era vent'anni; si è quindi consentita l'attività di prova dei motori delle auto per i vent'anni pattuiti, ma con passaggio finale di proprietà gratuito alla Regione.
Convenzione che non giunse alla firma, ma che trovò concorde, almeno nella fase della stesura e della trattativa, la stessa FIAT. Richiamo questi fatti a conferma dell'impegno formale assunto dalla Regione, che si è anche adoperata per impedire che la parte privata subisse trasformazioni incompatibili con il valore e il carattere originari della tenuta e per difenderne la fruizione pubblica. Fatto salvo che non interessa che la Regione diventi proprietaria dei lotti riedificati (della parte di lottizzazione già edificata) e che può considerarsi n' urgente n' necessario acquisire la proprietà destinata al golf. Sarebbe invece interessante ed importante acquisire altre parti, essenzialmente tre: una quella della Bonomi-Bolchini, già trattata dalla Regione sulla base di un prezzo di vendita che nel 1980 si aggirava sui 5 miliardi: questo Consiglio regionale approvò una legge di acquisto che, inviata al Governo, fu inopinatamente rinviata per motivi formali, burocratici. Altra parte quella della pista FIAT, per la quale la trattativa era di passaggio gratuito alla Regione al termine dell'utilizzo ventennale dell'area come pista di prova per automobili. Terza area, quella compresa tra la proprietà Bonomi-Bolchini e la pista FIAT, che confina verso le montagne con la proprietà regionale e che fu acquisita, con un'operazione che intese in qualche modo bloccare l'allora azione di pubblicizzazione della Regione, da un certo signor Ferrero.
Credo sia giusto riprendere quelle iniziative e cercare di fare in modo che le tre aree diventino pubbliche; a mio avviso quella di maggior interesse ambientale-storico è quella di proprietà Bonomi-Bolchini: in tal senso, considero positiva e soddisfacente l'iniziativa assunta dal Presidente della Giunta, di cui anche i giornali danno informazione, di avviare trattative per l'acquisizione dell'area; consideriamo i passi avanti compiuti in direzione dell'acquisizione una prima virtuale risposta da confermare nella realtà alla nostra interpellanza; risposta che ovviamente ci troverebbe consenzienti e soddisfatti.
La mia illustrazione si ferma qui. Vorrei però ancora ribadire il significato culturale, di partecipazione e sociale che il Parco della Mandria riveste, trovandosi alla periferia di una grande area metropolitana. Ricordo però che nella nostra interpellanza abbiamo anche richiamato il fatto - che aggiungo come problema riguardante più in generale la politica del verde in Piemonte, ed in particolare dell'area metropolitana torinese - che la domanda e l'affezione mostrata dalla popolazione nel fruire il verde messo a disposizione in grandi parchi non è ancora per nulla soddisfatta.
A fianco di un'operazione in direzione del compimento della costituzione proprietaria pubblica della parte di tenuta della Mandria che ha ancora senso acquisire, abbiamo quindi sollecitato la Regione a dar fiato all'intera politica del verde, in particolare nell'area metropolitana.
Sollecitiamo quindi particolare attenzione al Parco di Stupinigi relativamente al quale fu condotta in passato una trattativa con la FIAT per l'acquisizione in proprietà di una piccola parte, inopinatamente messa in discussione dalla FIAT dopo che la stessa ebbe concretamente realizzate le contropartite poste in quella trattativa. E' questione che va ripresa prestando particolare attenzione alla delicatezza di una trattativa che concordato e realizzato quanto definito fra i contraenti per la parte riguardante la FIAT (Campo Volo di Collegno, area della S.p.A, di Corso Ferrucci), non ha visto concretizzazione e realizzazione di quanto d'interesse della Regione.
Inoltre, abbiamo sottolineato la questione del Castello di Rivoli e della tutela dell'intera collina morenica, fino a lambire i laghi di Avigliana.
Vi sono quindi importanti questioni di valore strutturale ai margini del problema della Mandria, ma aggiungo - non tanto per il Presidente Brizio, che sta conducendo le trattative in modo specifico per la Mandria quanto per l'Assessore Bresso che il verde non può essere acquisito soltanto al di fuori dell'abitato. L'area metropolitana è di grande estensione, densamente abitata, congestionata, con condizioni ambientali del tutto insoddisfacenti (che sperimentiamo all'arrivo dei primi caldi quando aumenta anche l'umidità), inquinata dalle automobili e dal rumore: è necessario che la politica del verde, oltre a realizzarsi attorno alla conurbazione, penetri all'interno della città. Occorre perciò realizzare nuovi "pezzi" di verde urbano, del tipo e del significato di quelli realizzati in passato - il Parco del Valentino, per esempio (mi rifaccio nuovamente al periodo della monarchia sabauda, che istituì queste aree non certo per ragioni sociali, ma quasi sicuramente d'immagine).
E' necessario che anche in città si riprenda il discorso della ricostruzione di un tessuto verde lungo le sponde dei fiumi (Torino è attraversata da tre fiumi, oltre al Po), attraverso piccole costruzioni di aree verdi. Chiunque di voi può fare la prova: il disagio climatico intanto di temperatura, degli ultimi giorni, è assai mitigato anche da piccoli giardini, quali i Giardini Lamarmora, quelli di Piazza Solferino o quello realizzato nella convenzione con la FIAT dietro l'ex S.p.A., non di grande dimensione; giardini che in serata sono frequentati da una buona fetta di popolazione.
E' un richiamo che faccio, al di là della questione centrale della Mandria, oltreché al Presidente Brizio anche all'Assessore competente per la politica dei parchi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione dell'interpellanza n. 2358.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, mi riconosco pienamente nell'illustrazione fatta dal collega Rivalta e quindi non svolgo ulteriori considerazioni.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Ringrazio i Consiglieri Rivalta e Chiezzi che con la presentazione delle loro interpellanze offrono l'occasione di illustrare al Consiglio un'iniziativa assunta da tempo, nonché per richiedere allo stesso il supporto di una mozione che, se accolta, ci consentirebbe maggior forza e determinazione nel portare avanti la trattativa.
Il Consigliere Rivalta ha toccato il problema complessivo del verde nell'area metropolitana torinese nelle sue ragioni storiche, nel suo valore ambientale, nella sua validità e nella sua importanza, ed ha anche esaltato, giustamente, la funzione del parco pubblico della Mandria.
Personalmente tratterò soprattutto questo aspetto, lasciando all'Assessore Bresso il compito di integrare - magari anche in altra occasione la risposta ai Consiglieri Rivalta e Chiezzi e agli altri firmatari.
Anche noi ci eravamo posti i problemi rilevati dal collega; avevamo infatti ben presente che le finalità principali del Parco regionale della Mandria stavano nella ricostituzione dell'unità ambientale e storica dell'area, così come espressamente fissato dalla legge. Il tutto si era però fermato alla proposta di legge del 1980, approvata in Consiglio ma non superiormente approvata, bloccando in qualche modo la possibilità e l'azione di recupero dell'area.
Nel frattempo sono intervenuti fatti allarmanti, a proposito dei quali avevo riferito in Consiglio. L'area cuscinetto costituitasi tra le lottizzazioni e la Bonomi-Bolchini (l'area cosiddetta Ferrero) si è allargata, e recentemente, da parte delle due società, (che noi abbiamo chiamato BB, ma si tratta di due società private), è stata portata avanti una linea di alienazione. La Cascina Giacometta, che è di fianco all'area Ferrero, è stata venduta ad un privato: ne conosciamo il prezzo ed anche l'ampiezza; questo, in qualche modo, è un primo passo di frazionamento della proprietà che tentiamo di acquisire e che rappresenta il cuore del Parco della Mandria: la parte dei laghi e del Castello intorno ai laghi è certamente di grande valore ambientale.
Oltre a questa vendita, che non siamo riusciti a bloccare, era in atto un'altra cessione riguardante la Villa Orsiera: struttura estremamente interessante, posizionata lungo la Torino-Venaria-Lanzo. C'era quindi la necessità di intervenire e ci siamo mossi, d'altronde come già preannunciato in Consiglio, rispondendo proprio - mi pare - al Consigliere Rivalta sulla questione del frazionamento e della vendita della Cascina Giacometta.
Con l'allora Assessore al patrimonio, Gallarini, avevo esaminato con attenzione il problema; l'allora Assessore ai parchi, Nerviani, da parte del quale c'è sempre stata forte sensibilità, trattava di concerto la questione FIAT. La questione - complessa, come l'ha definita il Consigliere Rivalta potrebbe essere risolta con una convenzione, anche se va un po' rivista e ripresa dal punto (credo molto positivo) in cui è stata lasciata dall'Assessore Nerviani.
Per intanto è urgente bloccare un ulteriore frazionamento: un'intenzione di vendita potrebbe portare ad una situazione irreversibile di mancato recupero. Ci siamo dunque mossi con molto impegno e abbiamo portato avanti una trattativa che saremo - penso - rapidamente in condizioni di chiudere. Teniamo presente che si tratta di terreni per complessivi 3.268.000 mq nei Comuni di Venaria e Druento; vi sono poi solette abitative del castello per 3.835 mq (il cosiddetto castello che comprende sì il vecchio castello, ma anche una costruzione moderna intorno), solette abitative della Villa Orsiera (quella di cui parlavo prima e che era quasi in vendita) per 1.405 mq e solette varie di scuderie ecc., per 1.500 mq. Parte centrale ed importante del parco, che ritengo sia necessario acquisire e sulla quale stiamo puntualmente trattando.
Il costo di tutto ciò è però assai rilevante. Non sto qui ad indicare cifre su cifre; teniamo conto che la richiesta delle due aziende è di oltre 17 miliardi; abbiamo poi il riferimento della legge del 1985, per cui basta moltiplicare la cifra per un coefficiente di rivalutazione; conosciamo come altro punto di riferimento, il prezzo di vendita dell'area della Giacometta, che è una sola, semplice cascina, senza costruzione, venduta ad un operatore privato. Abbiamo dunque un quadro complessivo; se il Consiglio è d'accordo potremo muoverci e chiudere rapidamente la trattativa. Si tenga comunque conto che l'argomento ritornerà in Consiglio e che dovremo far riferimento alla valutazione e al concerto dell'Ufficio tecnico erariale che dovrà dare una propria valutazione complessiva.
Questo il quadro dentro il quale ci muoviamo; abbiamo anche cercato e cercheremo - ne facciamo cenno nel testo di mozione - di coinvolgere in qualche modo due grandi istituti di credito, attraverso una partecipazione, una contribuzione o le varie ed eventuali forme possibili.
A noi interessa principalmente ricomporre la proprietà - mi pare molto chiaro e poter offrire ai cittadini la fruizione dell'area, di grande valore e pregio.
Proponiamo dunque al Consiglio di appoggiarci attraverso la mozione il cui testo mi pare sia stato distribuito e che potrebbe essere elemento di sostegno a noi particolarmente utile in questo momento. Il concerto del Consiglio ci consentirebbe di muoverci con un appoggio sicuro, con maggior determinazione, permettendoci di rispettare i tempi che, diversamente potrebbero sfuggirci di mano. Infatti, i commercialisti che si occupano della vendita di questa proprietà potrebbero accelerare i tempi, e noi non abbiamo, sotto il profilo giuridico, nulla che vieti un frazionamento nelle varie cascine, nelle varie proprietà. Non abbiamo alcun elemento che vieti il frazionamento e sarebbe molto grave se questo proseguisse.
Considero la possibilità di aggregare quest'area centrale della Mandria in una grossa ed importante operazione di tutela ambientale, che porterebbe alla fruizione pubblica da parte dei cittadini di un bene di grande rilievo.
Con il supporto del Consiglio mi auguro si arrivi al più presto a proporre una soluzione concreta e precisa, attraverso gli atti di legge necessari e conseguenti.
Lascio alla collega Bresso l'integrazione di quanto possa essere utile e necessario relativamente al discorso complessivo di altre acquisizioni sia per quelle legate alla Mandria sia per quelle legate ad un più generale discorso sul verde pubblico, le connessioni con Stupinigi, ecc.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bresso.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Intervengo molto brevemente perché, come il Presidente ha già detto l'elemento importante della discussione odierna è riuscire a prendere una decisione che ci consenta di portare a compimento l'acquisto dell'area di proprietà Bonomi-Bolchini.
Siccome nelle due interpellanze sono state sollevate diverse questioni intervengo brevemente. Come ha già detto il Presidente rispetto alla vicenda FIAT (argomento che il collega Rivalta ha giustamente allargato al doppio accordo intervenuto per la questione di Stupinigi, questione su cui la FIAT ha promesso per ben due volte quell'area; la seconda volta quando fu autorizzata l'edificazione del Centro Tumori, che peraltro verrà inaugurato fra poco) da una parte esiste un doppio impegno della FIAT a cedere i terreni a fianco della Palazzina di Stupinigi, che consentirebbero l'allargamento di quell'area come proprietà pubblica - anche se è già vincolata dal parco - dall'altra c'è da riprendere la questione della pista prove all'interno della Mandria. Mi impegno ad esaminare entrambe le questioni, con l'obiettivo di chiuderle nel corso di questa legislatura.
Prima di riprendere la questione più generale del verde, mi soffermo un attimo sull'altra questione sollevata nelle interpellanze, relativa all'area dei "Quadrati".
Effettivamente, pur in un ambito di rapporto con le Forze Armate complessivamente buono e nell'ambito della Commissione paritetica di cui fa parte la collega Bortolin, sulla questione dei "Quadrati" è in atto una questione fra Ente Regione e le stesse Forze Armate, le quali hanno costruito una caserma nell'area dei "Quadrati" senza la preventiva autorizzazione ai sensi della legge n. 431. Le Forze Armate giustificano l'operazione sulla base di sentenze in materia urbanistica che consentirebbero di edificare anche senza autorizzazione o, comunque, ai sensi del Piano regolatore.
In realtà, la questione che contestiamo loro riguarda la legge Galasso: non esiste alcuna sentenza che consenta alle Forze Armate di superare il vincolo della Galasso. La questione è stata quindi contestata anche attraverso i verbali dei Guardiaparco, e la Regione ha attualmente attivato le procedure sanzionatorie ai sensi della legge Galasso. La questione esiste, è reale. Il conflitto tra Regione e Forze Armate necessita una soluzione; noi non abbiamo desistito non solo perché riteniamo che l'autorizzazione dovesse essere ottenuta ai sensi della legge Galasso, ma anche perché riteniamo che l'edificazione, oltre a contrastare con la normativa vigente, costituisca dal punto di vista del merito un ulteriore tassello del processo di distruzione delle qualità ambientali dell'area tendente a modificarne le caratteristiche irreversibilmente.
La Regione intende proseguire in direzione di una qualche soluzione che purtroppo attualmente, sul piano del danno arrecato all'area, è assai difficile.
Per quanto riguarda invece le voci su eventuali edificazioni all'interno del parco non solo sono infondate rispetto alle previsioni dei documenti in esame alla Conferenza degli Enti che devono rivedere il Piano d'area e adottarlo, ma contrasterebbero anche con le linee di tutela del parco che intendiamo mantenere e far rispettare. Su tale aspetto possiamo dare ampia garanzia.
Sulla questione più generale del verde avremo occasione di tornare poiché è mia intenzione portare all'esame del Consiglio regionale, nel tempo residuo di questa legislatura, la proposta di un Piano territoriale con specifico approfondimento per l'area metropolitana, nel cui ambito staranno la questione della cintura verde di Torino e in particolare le questioni citate dal collega Rivalta: l'allargamento della tutela della collina di Rivoli, la conseguente congiunzione collina di Rivoli-Laghi di Avigliana, il rafforzamento della cintura verde costituita dal Parco di Stupinigi, la tutela della collina torinese in senso ampio - in qualche modo concordata con il Comune di Torino che ha nel proprio Piano regolatore la costituzione di un parco sulla collina torinese: questione ampia riguardante tutti i Comuni che hanno parte del loro territorio nell'ambito della collina torinese.
Su quest'ultima questione è quasi pronto il Piano paesistico per la collina torinese, nel cui ambito occorrerà addivenire ad un allargamento della parte tutelata con vincolo di parco nonché a definire un Piano paesistico che consenta una politica complessiva di tipo paesistico e di tutela per l'insieme della collina torinese.
Per quanto riguarda invece il sistema delle aste fluviali siamo prossimi all'adozione, per quanto ci compete (e ad una sollecitazione agli Enti Parco per quanto di loro competenza: in questo caso, all'Ente Parco del tratto torinese del sistema delle aree protette del Po che dovrebbe diventare parco con una proposta approvata ieri in Giunta e che quindi arriverà in Consiglio), del PTO, in modo da avviare una discussione sulla questione specifica Progetto Territoriale Operativo e Piano d'area del Po.
Per le altre aste fluviali si tratta invece di riaprire il discorso già iniziato sabato con il Comune di Torino e con i Comuni che fanno parte dell'area metropolitana torinese attualmente solo in senso strutturale, ma che potrebbero farvi parte anche amministrativamente non appena avremo discusso la deliberazione e la legge sull'area metropolitana. Si tratterà di discutere, in collaborazione con questi soggetti, la definizione di una politica che riguardi sia le aste fluviali dell'intera area metropolitana dalla Dora alla Stura sia una politica più complessiva del verde cui faceva cenno il collega Rivalta.
Da questo punto di vista la questione è più complessa: parte consistente di questa politica riguarda l'urbanistica, è competenza non solo dei diversi Comuni facenti parte dell'area, ma anche dell'Assessore Cavallera in termini di verifica del Piano regolatore della Regione.
Nell'ambito di un approfondimento del Piano territoriale relativo all'area metropolitana è opportuno e necessario che la Regione non rinunci a dare indicazioni, di carattere generale se non puntualmente cartografico sufficientemente precise sulla complessiva politica del verde per l'area metropolitana.
Si tratta di questione delicata, perché il discorso sulla cintura verde dell'area metropolitana torinese deve costituire elemento integrante, e spetta alla Regione in parte costruirlo e in parte affermarlo come importante atto di volontà. La parte delle connessioni verdi e della presenza di elementi di verde all'interno dell'area, deve essere necessariamente condotta con un maggiore dialogo tra enti.
Anche in questo senso, la Regione deve proporsi di dare indicazioni forti, riassumendo il proprio ruolo in materia di pianificazione territoriale, in questi anni divenuto meno evidente.
Quella citata è certamente la prima occasione, ma credo ci saranno almeno altre due occasioni per discutere del problema; la prossima settimana, infatti, verrà riavviata la discussione sull'area metropolitana e nel momento in cui se ne definiranno i confini non si potranno non coinvolgere anche elementi di tipo diverso, quali gli intenti che spieghino le ragioni della scelta di una determinata dimensione o di determinate funzioni.
Inoltre, vi sarà l'approfondimento del Piano territoriale dell'area metropolitana, che potrebbe arrivare in prossimità con il PRG di Torino sul quale la Regione deve dare una propria valutazione.
Della questione, importante non solo per il Comune ma anche per la Regione, avremo occasione di discutere quando affronteremo il tema più generale dell'area metropolitana.
Le questioni sollevate nelle interpellanze sono all'attento esame della Giunta anche per questi aspetti.



PRESIDENTE

Sospendiamo brevemente i lavori per concordare un ordine del giorno comune sulla questione "Parco della Mandria".
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16,30, riprende alle ore 16,45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' stato presentato all'Ufficio di Presidenza l'ordine del giorno n.
699, sottoscritto dai Consiglieri Rivalta, Mollo, Carletto, Chiezzi, Femia Bortolin, Foco, Giuliano, Miglio ed altri, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte avuta notizia delle iniziative di recente assunte dalla Presidenza della Giunta regionale in ordine alla possibile acquisizione al patrimonio regionale di consistenti aree collocate all'interno del Parco della Mandria, aree attualmente di proprietà privata tenuto conto che tra le finalità istitutive del Parco regionale anzidetto è espressamente individuata quella di salvaguardare riqualificare e valorizzare l'unità ambientale e storica costituita dall'intera Tenuta ex reale, di cui una parte consistente (1.350 ettari) è già stata acquisita dalla Regione Piemonte nel 1976 preso atto che il Piano d'area del parco vigente ed approvato dal Consiglio regionale nel 1983, in armonia con le finalità di legge indirizza le politiche gestionali dell'area protetta anche attraverso l'acquisizione alla proprietà pubblica di altre consistenti parti del territorio del parco, con particolare riferimento alle proprietà ex Bonomi Bolchini e FIAT ritenuta opportuna l'azione intrapresa dalla Giunta regionale, la quale si è attivata affinché sia reso disponibile al pubblico quanto più possibile dell'area protetta oggi ancora inaccessibile, poiché di proprietà privata e totalmente recintata quanto sopra premesso, il Consiglio regionale del Piemonte: 1) ritiene positivo che la Giunta regionale ed il suo Presidente abbiano assunto tali iniziative atte ad acquisire le proprietà private incluse nel Parco regionale la Mandria, attribuendo priorità all'area Bonomi-Bolchini, per la quale si giudica equo trattare l'acquisto sulla base della valutazione effettuata nel 1980, contenuta nella legge approvata dal Consiglio regionale nell'aprile dello stesso anno e respinta dal Governo 2) invita altresì la Giunta ad attivarsi per dare concretizzazione alla previsione, contenuta nell'art. 9 delle Norme di attuazione del Piano d'area del Parco regionale della Mandria, di acquisire la proprietà della pista FIAT anche attraverso un'eventuale variante del Piano stesso, che faccia salvi i principi di tutela ambientale e di futuro utilizzo pubblico dell'area.
Il Consiglio regionale del Piemonte, pertanto: impegna la Giunta ad approfondire concretamente possibilità e condizioni per concludere in tempi brevi l'acquisto - direttamente in capo alla Regione o tramite ente o azienda strumentale oppure ente pubblico economico - dalle Società Jauna s.r.l, con sede in Genova e Iniziative Agrituristiche s.r.l, con sede in Casale Monferrato delle loro proprietà immobiliari inserite nell'ambito del Parco regionale della Mandria; il tutto peraltro con riferimento a valori di congruità che siano preventivamente accertati dall'UTE ed in ogni caso al miglior prezzo possibile".
La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente, colleghe e colleghi. Con questo intervento vorrei replicare a quanto detto dal Presidente e dall'Assessore e motivare il mio voto.
Per carità di patria non insisto, se non per citarlo, sul fatto che purtroppo stiamo discutendo in sede istituzionale di una novità già ampiamente illustrata sui quotidiani di oggi. Penso sia questo un elemento negativo e di sofferenza per tutti; ma dato che né il Presidente n l'Assessore hanno speso una sola parola sul problema, la spendo io lamentando che certi fatti vengono preventivamente passati ai giornali, che ne scrivono prima che noi ne discutiamo.
Relativamente al provvedimento di ampliamento del Parco della Mandria c'è tutto il sostegno del Gruppo di Rifondazione Comunista, perché se viene visto sotto la lente dell'economicità dello stesso (non riferito semplicemente al merito dell'intervento, ma ad un esame economico generale), è un intervento che non ho difficoltà a definire "di risparmio di denaro pubblico e privato". In un'area come la nostra, rafforzare la presenza di un grande parco interurbano - facendo i conti economici del volume di spesa che la società in generale affronta con o senza questo acquisto - ritengo che sia un beneficio, nel senso che rafforzare un parco di questo genere vuol dire, ad esempio, rafforzare tutta l'economia locale legata alla fruizione del tempo libero; vuol dire un risparmio di tempo e di ore di viaggio e di litri di benzina per una parte di popolazione che è attratta dalla presenza, in un'area come la nostra, di un parco ancora arricchito, e sceglie di passare le proprie giornate o i propri week-end in quest'area evitando sprechi e consumi energivori, dedicando tempo e salute ad attività nel tempo libero.
Se l'Assessore Bresso, esperta in valutazioni di economia ambientale si mettesse a lavorare su questo, penso che potrebbe dimostrare anche ai più titubanti di noi che l'ente pubblico produce per sè e per la società in generale un risparmio notevolissimo, anche per i futuri decenni. Su questo Presidente, ha tutto il nostro appoggio. Ovviamente la invitiamo a trattare alle migliori condizioni possibili e quindi ad essere fermo su questo punto, ma la proposta è senz'altro da accettare.
In ultimo dico ancora una cosa: forse si tratta anche, in presenza di una nuova Giunta e di nuovi Assessori, di riuscire ad entrare in sintonia con l'èsprit di ciascuno. Ogni persona ha il suo modo d'essere. L'Assessore Bresso, nella sua introduzione, nel suo commento a questo provvedimento, ha parlato anche d'altro. A me questo non dà assolutamente fastidio.



BRESSO Mercedes, Assessore regionale

Era in risposta ad un'interpellanza del Consigliere Rivalta.



CHIEZZI Giuseppe

Comunque, non era problema contenuto della mia interpellanza. Non ho nulla in contrario, anzi auspico sempre che Assessori e Presidenti della Giunta parlino in quest'aula. Il problema è solo che a fronte delle parole da loro spese si dia possibilità ai Consiglieri di spenderne altrettante.
Quindi non mi formalizzo su questo fatto, però richiederei di poter esprimere delle opinioni. Intanto chiederei all'Assessore Bresso di non limitarsi a quanto ha detto oggi in ordine alle fasce fluviali e al problema del verde nell'area metropolitana, perché è tema che mi piacerebbe poter trattare in quest'aula in modo approfondito. L'Assessore sa che in quest'aula la Giunta ha sempre la parola, basta che la richieda per fare una comunicazione.
Il tema che l'Assessore Bresso ha trattato è un tema, non lo nego, sul quale attendo la parte progressista che sta in Giunta: parlare di ambientalismo ha senso se da questa tendenza derivano dei fatti. Sollevo soltanto in termini di citazione, il problema che la politica inserita nel recente Piano regolatore di Torino, per quanto riguarda il sistema del verde, è - ad avviso di una parte delle forze politiche che pure si richiamano tutte ai Progressisti - gravemente carente. A me piacerebbe poter discutere con questo governo regionale che cosa la Regione ha ricevuto dal Comune di Torino in ordine al potenziamento del sistema del verde nella città di Torino.
Dal punto di vista che rappresento lo considero un Piano regolatore che fa strame del verde, che inserisce - attraverso un'edificazione molto massiccia lungo la linea ferroviaria - una quantità di edificazione che farà morire quel poco verde che c'è; non mi dilungo in queste considerazioni, ma dato che sono state citate dall'Assessore le riprendo per mio verso e chiedo la possibilità in Commissione e in quest'aula di discuterne serenamente, ciascuno con le proprie idee, dato che l'Assessore si professa una persona che lavora per la difesa e l'incremento dell'ambiente.
Bene, un banco di prova è cosa saremo in grado di fare a proposito del Piano regolatore di Torino, che questa Regione deve esaminare, che la Giunta a norma di Statuto e Regolamento esamina ed approva senza dover passare dal Consiglio regionale. Una richiesta che svolgo è se la nuova Giunta ritenga, viceversa, che nell'interesse della Regione Piemonte, il Consiglio regionale - in aula, o in aula e in sede di Commissioni, o comunque, secondo le proposte che avanzerete - debba affrontare di petto la questione, che ritengo di chiarezza politica tra le forze presenti in Consiglio e quindi utile a costruire schieramenti fondati non su etichette o ideologie, ma sui fatti.
Il voto all'ordine del giorno che ho firmato è quindi del tutto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Il mio voto sarà certamente favorevole, visto che ho firmato con altri colleghi l'ordine del giorno presentato.
Approfitto della dichiarazione di voto, peraltro assai formale, per dichiararmi soddisfatto delle risposte alla nostra interpellanza del Presidente della Giunta, Brizio e dell'Assessore ai parchi, Bresso.
Risposte che considero buon viatico per il lavoro interno al Consiglio da parte della Giunta, alle quali spero seguano in concreto gli impegni assunti con le risposte all'interpellanza: molto specifica e concreta quella del Presidente Brizio, più generale e strutturale quella dell'Assessore Bresso, per la natura stessa dell'interpellanza, di richiamo sugli indirizzi del Piano del verde dell'area metropolitana.
Spero anch'io, come il collega Chiezzi, che gli aspetti di indirizzo generale, di recupero di una politica generale per il verde dell'area metropolitana torinese e di Torino in particolare, possano essere oggetto di successive valutazioni e discussioni in Commissione, anche per l'assunzione dei successivi atteggiamenti politici in aula.
Mi permetto una raccomandazione: da quanto detto dal Presidente Brizio l'azione di ripresa lottizzante di aree della Mandria (l'acquisto da parte di privati di alcuni pezzi) ricorda molto l'azione che aveva intrapreso "Ferrero" - che indico banalmente per la memoria del nome il quale, di fronte alla politica allora intrapresa dalla Regione - che oggi fa un ulteriore passo avanti - nonostante avessimo cercato di dissuaderlo facendogli anche presente l'impossibilità a concedergli successivamente le autorizzazioni che egli era venuto a prospettarci, acquistò ugualmente l'area con un'azione di rottura e di opposizione a qualsiasi politica di tutela.
Tali questioni rivelano il riemergere di attenzioni speculative verso aree tutelate, di pregio: tentativi di lottizzazione che hanno alle spalle aspettative di uso diverso da quello proprio di un'area tutelata (tentativi che si ripropongono anche per la collina torinese, alla quale ha accennato l'Assessore Bresso, in risposta al problema posto nell'interpellanza).
Osservate la collina torinese: oltre ad essere cosparsa di alte gru, vi sono costruzioni davvero impensabili vista l'attenzione di tutela che si era esercitata. In Valle Mongreno, per esempio, dalla strada per Pino Torinese e da Corso Belgio, si intravede una specie di condominio proprio sulle prime falde collinari, in direzione della visuale di Superga, e così altrove.
Occorre puntuale vigilanza e che la Regione faccia sentire la propria presenza in quest'area metropolitana, così come in quelle zone in cui deve riprendere una politica del verde, al fine di impedire la rinascita di un'azione demolitrice di tutto quanto finora si è mosso.
Nell'interpellanza ho sollecitato una particolare attenzione della Regione affinché dalla dimensione strutturale, fondata sulle grandi aree a parco extra-urbane, attraverso le sponde dei fiumi e l'anello verde attorno a Torino, penetri dentro la città con piccole aree a verde. E' innegabile che dal punto di vista generico ambientale - anche psicologico - si viva meglio in quartieri dove esiste, pur se piccola, un'area a verde.
Torino è largamente priva di aree verdi, di "squares" - come dicono in Inghilterra - anche di piccola dimensione. Al problema occorre prestare un'attenzione particolarissima: attualmente la qualificazione della città si realizza soprattutto attraverso il miglioramento delle condizioni ambientali.
Faccio però rilevare alla collega Bresso che le piccole aree a verde certo non microscopiche - devono essere realizzate su terrapieno, in modo da consentire piantamenti di alto fusto: sono queste le realizzazioni che contano! I funzionari dell'Assessorato all'urbanistica che condurranno l'analisi sul Piano regolatore potranno forse smentirmi (personalmente non ho mai esaminato il Piano regolatore nei particolari): temo però che molte delle aree verdi previste dal Piano regolatore di Torino siano fittizie perché su soletta. Le aree su soletta non offrono verde di qualificazione urbana n' paesaggistica n' climatica.
Abbandoniamo anche l'idea delle collinette come quella di Piazza Marmolada: Torino ha già una sua collina se si vuole un paesaggio con dislivelli visuali, non ha bisogno di "montaroli" del tipo di quello realizzato al Valentino nuovo. Non si devono fare finzioni: il verde è verde quando è su terrapieno, dove possono crescere alberi di alto fusto che offrono i tratti di paesaggio propri della qualità del verde torinese (i grandi viali) e risultati anche dal punto di vista climatico.
Ribadendo la personale soddisfazione per le risposte all'interpellanza chiedo l'impegno, sui vari particolari argomenti - come su quest'ultimo in specifico di una grande attenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

A titolo personale, per obiezione di coscienza io sono contrario alle spese non indispensabili, quindi all'acquisto di palazzi e di parchi privati tipo la Mandria, all'Alta Velocità, a finanziamenti ad attività culturali elitarie tipo Teatro Regio, Teatro Stabile e simili. Le nostre spese indispensabili sono soprattutto quelle della sanità e dell'assistenza limitata soprattutto ai veri aventi diritto, ai malati e agli invalidi veri. D'altra parte abbiamo sentito che non riusciamo neanche ad attendere al verde che possediamo già, qualche Consigliere si è lamentato giustamente che il verde (basta girare per Torino) è trascurato, quindi se acquisiamo altro verde roviniamo altro verde.
La Regione non deve acquisire n' possedere, deve legiferare, eseguire controllare, non deve essere padrona, ma giudice "super partes".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Faccio una premessa: desidero che da parte della Giunta, in particolare dell'Assessore competente, non venga dato come acquisito, ma contestato almeno dalla nostra parte politica, quanto dichiarato dal collega Chiezzi in ordine all'opportunità e necessità che la Giunta si confronti con il Consiglio sul Piano regolatore di Torino. Considererei un atto del genere estremamente scorretto. Torino è importante, ma sicuramente non più importante di Alessandria o di Moncenisio. La Giunta si atteggi come meglio crede, ma ho ritenuto doverosa questa considerazione per non dare ad intendere che una questione posta in Consiglio, non contestata, venisse considerata come acquisita e quindi da realizzarsi. Valuti la Giunta sapendo però che è una responsabilità politica sulla quale troverà da parte liberale forte opposizione, anche se sarei più interessato a confrontarmi con il Sindaco Castellani, il quale ha trasformato in peggio il capolavoro della Giunta Zanone: di questo ci si dimentica sempre.
Tanto per intenderci - l'ho già detto altre volte - il prof. Castellani è colui che ha tagliato il vertice della Mole Antonelliana e le torri previste dall'arch. Gregotti - atto intellettuale quasi d'arte, non urbanistico - e ha deciso che le torri verranno sì fatte, ma basse.
Benissimo. Un secolo e mezzo fa, a proposito della Mole Antonelliana avrebbe detto: "Facciamola pure, ma senza la guglia, perché dà fastidio inoltre, attira i fulmini, che bisogno c'è? Disturba!". L'arch. Gregotti voleva disturbare; nella sua relazione aveva detto chiaramente: "Con queste torri voglio disturbare la consolidata cultura torinese - così dichiarava in un'intervista - che accetta la mediocrità". Dette torri non sono dei contenitori: sono un atto, un'intuizione artistica. Il Sindaco Castellani le ha messe in discussione perché la logica è quella di fare tutto a metà.
Tutto questo ricorda i pantaloni che si usavano una volta, quelli alla zuava: quanto di più brutto nella storia dell'eleganza: non erano n' corti n' lunghi - ve li ricordate tutti e legati sotto il ginocchio: facevano tanto fine. Spero vi sia qualcuno interessato a chiedere alla Giunta di ritornare all'origine, al Piano Zanone, e non a strane castrazioni. Certe operazioni talvolta si chiamano potature, altre volte castrazioni: si tratta di capire a cosa servono le bacche oggetto dell'operazione. In questo caso, secondo me, si tratta di castrazione e non di potatura: sempre bacche ci sono, comunque! Detto questo, senza rivendicare titoli rispetto all'ordine del giorno e considerandolo un bellissimo testamento oppure un viatico (per carità, non stiamo a discutere chi è il padrino e chi è l'addetto alle pompe funebri) mi pare assai significativo che questo atto venga compiuto.
Ci sono ragioni diverse per essere favorevoli al provvedimento; ad esempio, quelle che consentono al Consigliere Chiezzi di dire che in questo modo si risparmia benzina e non si va più in Valle di Susa... Può essere un motivo: io mi permetto di indicarne un altro. Mi spiace non sia più tra di noi l'amico Viglione: quello in discussione probabilmente sarebbe stato il suo argomento: ci avrebbe ricordato che un'istituzione vive anche e soprattutto nella capacità di realizzare sul territorio segni significativi della propria ragion d'essere. E quindi che sarebbe opportuno che l'istituzione Regione, che dopo un percorso durato un secolo viene portata storicamente a ricostruire la propria responsabilità sul territorio faticosamente, poco per volta, riuscisse a ricostruire - non a fare quanto realizzato dai nostri nonni e a riappropriarsene. Operazione, a mio parere, di valore altamente significativo.
Una società vive dei valori che al proprio interno costruisce personalmente sono convinto che i cittadini sarebbero concordi a disporre di meno risorse se dal sistema pubblico pervenisse un complesso di servizi intesi non come prestazioni, ma come habitat. Uno si riconosce in una città, in un ambiente perché ne riceve servizi e supporti, i quali, a mio modo di vedere, devono sottrarsi alla loro ragione meramente funzionale (essere la prestazione di un servizio) e divenire valori.
Il valore è un contenitore, è un vaso all'interno del quale sta esattamente quanto starebbe sul tavolo senza vaso. Fruizioni e servizi disposti in un vaso sono cosa preziosa: messi alla rinfusa su un tavolo non significano alcunché.
Territorio, natura e, in questo caso, città e storia, devono senz'altro essere messi a disposizione in termini di fruizione di servizi. Tempo libero, verde pubblico, un minimo di attività fisica costituiscono dei servizi; inseriti in un buon contenitore diventano caramelle in un vaso di cristallo, che fa lievitare fortemente in termini di qualità il servizio reso al cittadino.
Da un tale tipo di approccio, mai apprezzato, al nostro amico Viglione derivarono molte amarezze.
Ricordo che una delle polemiche con l'onnipresente Ministro Costa nacque quando difesi il Presidente Viglione, insieme al Presidente Oberto per aver - udite, udite! - "dilapidato" il patrimonio regionale acquistando una scrivania, due poltrone, un sofà e due sedie d'epoca. Operazione considerata dissennata da uomini dell'antico Piemonte, che pensano di potersi rifare a Giolitti e a Cavour, ma che rimproverano alla Regione di aver dilapidato risorse per l'acquisto di sei mobili d'epoca.
Le fatiche spese per costruire intorno alle istituzioni elementi che sembrano complementari ma che sono invece essenziali, qualche volta non colgono l'obiettivo - com'era successo rispetto a questa legge, bocciata dal Governo e qualche volta procurano qualche amarezza, come al nostro amico Viglione.
Spero che gli elettori continuino ad essere sempre così dissennati e che la mia salute continui in modo così inattaccabile da consentirmi di immaginare che si possa vedere compiuto il percorso storico della Regione Stato in cui siamo nati (alcuni vi sono nati, altri vi sono arrivati): il Piemonte; ciò succederà quando il sottoscritto si siederà a Palazzo Carignano, dove sedeva Cavour. Quella sarà la conclusione: il federalismo vero, il ritorno alle origini di tutte le Regioni, con le loro potenzialità e con le loro ricchezze si sarà realizzato quando avremo tolto di mezzo un pezzo della storia - un po' improprio rispetto ai percorsi che stiamo vivendo... - e riusciremo a ripartire da dove qualcuno è partito per arrivare a Roma.
Mi auguro quindi che i miei elettori e il mio fegato mi consentano ovviamente insieme alle risorse dei cittadini, di chiudere la mia carriera politica seduto sui banchi dove si sedeva Cavour.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 699, letto al Consiglio prima delle dichiarazioni di voto.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 34 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astensione.


Argomento: Trasporti su ferro

Sull'ordine dei lavori, in particolare sul problema Alta Velocità


PRESIDENTE

Abbiamo concluso l'argomento, per cui farei un attimo il punto sul calendario dei lavori.
Il punto 10) all'o.d.g. reca: "Esame progetto di legge n. 409: 'Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi'".
Il punto 16) all'o.d.g. reca: "Esame proposta di deliberazione n. 837: 'Modifiche ed integrazioni alla DCR del 27/7/1982, n. 320-6862. Adeguamento dell'aliquota relativa al costo di costruzione degli alloggi residenziali'".
Il punto 19) all'o.d.g. reca: "Esame proposta di deliberazione n. 921: 'Istituzione, ai sensi dell'art. 19, lettera a), dello Statuto regionale di una Commissione speciale per l'elaborazione di testi unici della legislazione regionale'".
Il punto 20) all'o.d.g. reca: "Esame proposta di deliberazione n. 917: 'Legge 9/8/1986, n. 467. Norme sul calendario scolastico'".
Dovremmo anche iscrivere i seguenti provvedimenti: deliberazione concernente l'attuazione dell'art. 3 L.R. n. 14/94 (Rimborso spese Consiglieri) progetto di legge relativo a modifiche al Titolo II della L.R. n.
9/84 "Indennità di fine mandato Consiglieri regionali".
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Il punto 23) riguardante l'esame della proposta di deliberazione n. 444 inerente la "Consultazione popolare, ex art. 64 dello Statuto della Regione Piemonte, sulla realizzazione di una nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità nella Valle di Susa", lo esaminiamo?



PRESIDENTE

I punti che ho richiamato sono quelli sui quali c'è intesa. Inoltre dovranno essere iscritti, essendo stati prenotati, i due ultimi punti che ho richiamato.
Già alla Conferenza dei Capigruppo, il Consigliere Chiezzi aveva posto il problema della deliberazione inerente la materia "Alta Velocità".
La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Chiedo si discuta il problema in una delle prossime sedute, quando la nuova Giunta avrà determinato la propria posizione in proposito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Non so se sia ancora ragionevole farlo, senz'altro sta nelle possibilità di farlo, ma se sia ragionevole non lo so.
Il Presidente si è caratterizzato su questa deliberazione per un'attività dilatoria che è durata a lungo. Adesso, dilazionare di un'ulteriore settimana non vuol dire nulla.
Tenga presente, Presidente, che sabato scorso nella Valle di Susa, a Bussoleno, si è tenuto un convegno, presenti quasi tutti i Sindaci della Valle ed anche alcuni colleghi, tra i quali il Consigliere Vaglio.
In quella assemblea tutti i Sindaci hanno chiesto che questa consultazione venisse avviata.
Avviare una consultazione - non un referendum - è una decisione politica, sulla base dell'art. 64 dello Statuto; dato che del problema abbiamo già parlato in Commissione e in Consiglio più volte ed è noto di cosa si tratta - i confini dello stesso e i problemi che pone - posso ancora pensare che la nuova maggioranza - come tale - intenda riflettervi.
Chiederei comunque alla nuova maggioranza di condurre in porto una riflessione - che nelle composizioni dei Gruppi della maggioranza è già arcinota - in modo che la prossima settimana l'argomento possa essere posto ai primi punti dell'o.d.g. e in pochi minuti possa essere discusso e poi votato.
Come abbiamo avuto occasione di avvertire sabato, però, la popolazione della Valle di Susa ha la sensazione di essere emarginata e disinformata: apprende le decisioni in merito alla Valle leggendo i giornali - fatto che i Sindaci hanno ripetuto più volte. In Valle c'è malumore su questo fatto.
Avviare una consultazione significa consentire a tutta la Valle - ed anche a tutti noi di sapere in cosa consistano i progetti e di decidere sugli stessi.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Siamo naturalmente intenzionati a consultare le popolazioni interessate: si tratta di stabilire come consultare. Entreremo nel merito nella prossima seduta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, sono convinto che ci sia un atto di onestà intellettuale da rispettare: quello di confrontarsi con la popolazione.
Questo lo spirito; tanto, da quando è stato spiegato che il passaggio del TGV farà fare le uova quadrate, in Valle di Susa sicuramente saranno contro il TGV. Per carità, non è questo il problema! Ma noi abbiamo il dovere intellettuale di confrontarci e di ascoltare.
Visto che siamo ancora nel periodo di fidanzamento della Giunta suggerisco alla Presidenza del Consiglio di evitare di chiederle un parere sul problema. E' un'attività che attiene al Consiglio, c'è una deliberazione di competenza del Consiglio, si pronunci il Consiglio.
Evitiamo di mettere i Verdi e i Rossi in difficoltà. Prima delle ferie lasciamoli fare! Non vorremmo trascorrere il Ferragosto con nuovi problemi di maggioranza! Non è problema politico: si tratta di recarsi in Valle, spiegare la questione, ascoltare quanto ci verrà detto e, per quanto possibile spiegare il motivo dei diversi punti di vista. Non ne farei una "questione Presidente Brizio". Il contributo della Giunta è sicuramente utile in termini di elementi conoscitivi, di documentazione, di supporti elettronici: al computer ci sarà tutto: il trenino che corre, la gallina ammazzata... Nel computer c'è tutto: basta schiacciare un tasto. Mi pare però che forze politiche e Consiglio debbano avviare un proprio confronto anche perché gli spazi non realizzati dall'istituzione incominciano ad essere occupati da soggetti che almeno fino ad oggi non hanno ancora legittimazione alcuna.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo al Consiglio di iscrivere all'o.d.g. i seguenti provvedimenti (preavviso scritto ai sensi dell'art. 51, comma quarto, del Regolamento consiliare): proposta di deliberazione n. 935: "Attuazione art. 3 L.R. n. 14/94 (Rimborso spese ai Consiglieri regionali)" progetto di legge n. 479: "Modifiche ed integrazioni al Titolo II della L.R. n. 9/84 'Norme sulla previdenza e l'indennità di fine mandato dei Consiglieri regionali del Piemonte'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Procedimento ed accesso atti amministrativi

Esame progetto di legge n. 409: "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 10) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 409.
Questo documento è all'o.d.g. dei lavori del Consiglio da qualche tempo. Peraltro, vi era stato un esame in Commissione che aveva visto una prevalenza di astensioni. Il documento viene in aula con una serie di emendamenti.
Poiché non vi sono interventi, possiamo procedere all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 28 astensioni 8.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, dopo le parole "l'Amministrazione regionale" aggiungere le parole "Gli enti strumentali o dipendenti dall'Amministrazione regionale hanno" e sopprimere la parola "ha".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, sostituire la parola "nonché" (quarta riga) con la parola "e".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 32 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 3 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, dopo le parole "con regolamento", aggiungere le parole "entro 60 giorni".
L'Assessore Ferraris propone la seguente modifica: "entro 90 giorni".
Pongo in votazione l'emendamento così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 5 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma secondo, dopo le parole "la responsabilità del procedimento è suddivisa tra i responsabili del settore", aggiungere le parole "del più alto in grado o del più anziano".
Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
Emendamenti presentati dall'Assessore Ferraris: 1) al comma primo, sostituire le parole "entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge" con le parole "entro i termini di cui all'art. 5, comma primo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.
2) Al comma secondo, sostituire le parole "è suddivisa tra i Responsabili di Settore per le attività di rispettiva competenza" con le parole "affidata al Responsabile del Settore che avvia il procedimento".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 8 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 Emendamenti presentati dal Consigliere Chiezzi: 1) al fondo del comma primo, aggiungere le parole "mediante comunicazione personale".
Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
2) Al comma quarto, dopo le parole "ragioni di impedimento derivanti da particolari", aggiungere le parole "e motivate".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 12 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 12 è approvato.
ART. 13 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, sopprimere la parola "personale" (seconda riga).
Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
Si proceda alla votazione dell'art. 13 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 13 è approvato.
ART. 14 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma unico, aggiungere al termine, dopo le parole "mediante motivata istanza", le parole "all'Amministrazione regionale, agli enti strumentali o dipendenti dall'Amministrazione regionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 14 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: il punto b) viene sostituito e così integrato: "b) di presentare memorie scritte e documenti che l'Amministrazione regionale ha l'obbligo di valutare e di dare risposta scritta entro i termini di conclusione del procedimento ove siano pertinenti all'oggetto del procedimento".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 15 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 17 è approvato.
ART. 18 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, sopprimere le parole "di regola".
L'Assessore Ferraris propone la seguente modifica: al comma primo, sopprimere le parole "di regola" e sostituire con "se necessario".
Pongo in votazione l'emendamento così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 18 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 19 è approvato.
ART. 20 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma secondo, aggiungere al fondo le parole "dandone comunicazione all'organo interessato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 20 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 20 è approvato.
ART. 21 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 21 è approvato.
ART. 22 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: all'inizio del comma, sostituire "dodici" con "sei".
La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Paolo, Assessore regionale

La Giunta propone di sostituire "dodici mesi" in "otto mesi".



PRESIDENTE

Poiché il Consigliere Chiezzi accetta, pongo in votazione l'emendamento così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 22 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 32 astensioni 8.
L'art. 23 è approvato.
Non essendovi richieste di parola per dichiarazione di voto, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 837: "Modifiche ed integrazioni alla DCR del 27/7/1982, n. 320-6862. Adeguamento dell'aliquota relativa al costo di costruzione degli alloggi residenziali"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 16) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 837.
Pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 31 voti favorevoli e 10 astensioni.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 921: "Istituzione, ai sensi dell'art. 19, lettera a), dello Statuto regionale, di una Commissione speciale per l'elaborazione di testi unici della legislazione regionale"


PRESIDENTE

Procediamo con il punto 19) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 921.
Pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 33 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 917: "Legge 9/8/1986, n. 467 Norme sul calendario scolastico"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 917, di cui al punto 20) all'o.d.g., il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 28 voti favorevoli e 9 astensioni.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Esame proposta di deliberazione n. 935: "Attuazione art. 3 L.R. 16/5/1994 n. 14 (Rimborso spese ai Consiglieri regionali)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 935, concernente il rimborso spese ai Consiglieri, precedentemente iscritta all'o.d.g.
Se non vi sono interventi di carattere generale, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 31 voti favorevoli e 6 astensioni.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Esame progetto di legge n. 479: "Modifiche ed integrazioni al Titolo II della L.R. n. 9/84 'Norme sulla previdenza e l'indennità di fine mandato dei Consiglieri regionali del Piemonte'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 479, relativo alle indennità di fine mandato ai Consiglieri, precedentemente iscritto all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Porcellana, che ha facoltà di intervenire.



PORCELLANA Francesco, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Il Titolo II della L.R. 23/1/1984 n. 9 regola la liquidazione delle indennità di fine mandato ai Consiglieri regionali in rapporto agli anni di durata dello stesso.
La sostituzione dell'art. 20 di detta legge si rende necessaria in quanto sull'indennità di carica percepita dai Consiglieri viene applicata una ritenuta del 5% a parziale copertura dell'onere relativo alla liquidazione dell'indennità di fine mandato. Tale prelievo continua anche dopo il decimo anno di mandato senza che per questo ulteriore periodo venga corrisposta alcuna indennità.
Poiché esistono Consiglieri in carica da oltre dieci anni ai quali viene trattenuta mensilmente la quota del 5%, non pare ammissibile continuare ad effettuare un prelievo finanziario senza dar luogo ad alcuna prestazione.
La modificazione proposta intende sanare un'evidente disparità di trattamento tra i Consiglieri in carica per una o due legislature e quelli in carica da un periodo più lungo i quali vengono penalizzati senza possibilità di recuperare le somme versate.
Con l'approvazione del presente provvedimento, ai Consiglieri che superino il periodo di dieci anni di mandato viene liquidata l'indennità nella misura del 50% oltre il decimo anno. Tale beneficio si applica anche in caso di successiva rielezione e dopo aver beneficiato per periodi precedenti.
A seguito della presente modifica viene anche abrogato il secondo comma dell'art. 21 della legge in questione in quanto non più compatibile con il presente provvedimento".



PRESIDENTE

Se non vi sono interventi di carattere generale procediamo con la votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37.
L'art. 2 è approvato.
Se non vi sono dichiarazioni di voto si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Informo il Consiglio che per quanto attiene l'Area metropolitana, i cui relativi documenti sono iscritti all'o.d.g., domani, alle ore 14, si terrà la Conferenza dei Capigruppo, nella quale faremo il punto della situazione sui punti all'o.d.g. ancora rimasti in sospeso e su come procedere prioritariamente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rivalta; ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi

Mi va bene che domani la Conferenza dei Capigruppo riaffronti la questione; sottolineo però che sul problema dell'Area metropolitana si sta rinviando una presa di posizione in Consiglio regionale ormai da più di un anno. Se continuiamo a tardare, diventerà tutto inutile.
Con questo intendo dire che i Capigruppo, domani, dovrebbero decidere di affrontare il problema come primo punto all'o.d.g. della prossima seduta.
Sotto questo profilo, alla Conferenza si discuta pure nel merito delle questioni da affrontare, per poi affrontare la discussione in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Come lei sa, Consigliere Rivalta, la Presidenza è assolutamente d'accordo.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Da parte nostra c'è consapevolezza della necessità di affrontare il problema dell'Area metropolitana, anche perché questo ci consente di "mandare a casa" il Sindaco Castellani. Al momento di un coerente e serio accesso al problema, al Consiglio verrà sottoposto dal sottoscritto un ordine del giorno con cui invita il Governo ad avviare, con procedure speciali, la formazione dell'Area metropolitana - visto che ci crediamo e lo diciamo - in modo tale che l'anno prossimo, al 5 maggio, si proceda alle elezioni amministrative nell'Area metropolitana: il signor Castellani sarà candidato e non più Sindaco.
Non saremo sicuramente noi a porre remore; però, fermo restando che anch'io ritengo che la vicenda debba essere affrontata nella prossima seduta di Consiglio come primo punto all'o.d.g., mi sembra che, per rispetto dei Consiglieri - lo anticipo anche per riflessione dei colleghi domani la riunione dei Capigruppo dovrebbe valutare l'opportunità di un incontro in Commissione, tanto per ricordarci quanto ci siamo già detti sul tema.
La Conferenza dei Capigruppo valuti l'opportunità o meno di un ritorno in Commissione, a mio parere utile per ricordarci le strade percorse nell'affrontare il problema.
Dunque, domani, alla Conferenza dei Capigruppo, porrò l'esigenza di convocare in settimana la Commissione per gli adempimenti della legge n.
142, al fine di riassumere a noi stessi tutto il lavoro svolto, fermo restando il fatto che si dovrà affrontare l'argomento come primo punto all'o.d.g. martedì prossimo, in Consiglio. Ciò proprio per consentire al Sindaco Castellani di andare in pensione a maggio dell'anno prossimo.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla questione occupazionale alla DEA di Moncalieri


PRESIDENTE

Diamo ora la parola all'Assessore Marengo per una comunicazione in merito alla questione occupazionale alla DEA di Moncalieri.



MARENGO Luciano, Assessore regionale

Faccio una breve cronistoria delle varie fasi di ristrutturazione attraversate dalla DEA per arrivare poi agli ultimi incontri, alle ultime decisioni, alle ultime iniziative assunte.
La DEA è un'azienda del Gruppo Finmeccanica, che ha attraversato diversi processi di ristrutturazione e diverse fasi. E' passata dal pubblico al privato, poi dalle Partecipazioni statali alla Finmeccanica; in modo particolare ha subìto diversi processi di ristrutturazione che hanno sempre portato, dal 1990 in poi, ad eccedenze di forza lavoro, fino ad arrivare all'accordo tra Organizzazioni sindacali FIM, FIOM e UILM ed azienda.
Tale accordo è stato siglato in Regione, alla presenza e con la Regione Piemonte, garante la Giunta regionale, nel giugno 1993.
Partendo dalla denuncia di 113 eccedenze, si è poi arrivati intorno alle 80, rispetto alle quali nell'accordo si sono formalizzati diversi strumenti di intervento: l'utilizzo della Cassa integrazione guadagni straordinaria, contratti di solidarietà, mobilità in altre aziende produttive.



CALLIGARO Germano

Quali aziende? Della Finmeccanica?



MARENGO Luciano, Assessore regionale

Aziende non della Finmeccanica, ma aziende private collocate nel territorio di Moncalieri (quindi è lo stesso territorio sul quale ha sede la DEA) rispetto alle quali procedere ad una mobilità entro il 1994, e non entro il 1993; tant'è che questi processi sono ancora in corso.
Il fatto nuovo, intervenuto in queste ultime settimane, riguarda la vendita proposta dalla Finmeccanica alla Braun &Sharp americana concorrente (in quanto fa sostanzialmente la stessa produzione della Dea): un accordo fatto sulla testa della stessa azienda, dello stesso gruppo dirigente aziendale, nella prima fase, quella in cui sono stati avviati gli incontri e la possibilità di accordo con la Braun &Sharp.
Rispetto alle caratteristiche di questo accordo sono state espresse forti perplessità. Anzi, da parte delle Organizzazioni sindacali, dei lavoratori e anche da parte dell'Assessorato regionale sono state espresse contrarietà nette, sostanzialmente per i tre motivi che seguono: 1) non essendo precisate in quell'accordo quali saranno le strategie di politica industriale che riguardano la DEA, c'è il rischio che l'acquisto da parte della multinazionale americana porti unicamente ad uno smembramento dell'azienda e ad un processo di commercializzazione. Per dirla in sintesi: all'acquisto di un marchio prestigioso, ma che serve unicamente per entrare nei mercati italiani ed europei, nei mercati che prima erano appunto della Dea.
2) Nelle procedure di accordo è stato sostanzialmente ignorato anzi cancellato, il protocollo IRI che impegnava qualsiasi azienda a partecipazione statale, prima di essere ceduta, ad informare e a verificare preventivamente con le Organizzazioni sindacali tutte le questioni relative sia alla politica produttiva sia alla politica occupazionale.
3) Proprio perché non sono state seguite le procedure che ricordavo prima, vi è un rischio grave per i livelli occupazionali futuri, senza alcuna garanzia.
Queste contrarietà sono state espresse in un'assemblea pubblica organizzata dalle Organizzazioni sindacali FIM, FIOM e UILM che si è tenuta il 10 giugno a Moncalieri; assemblea alla quale hanno partecipato i Sindaci della zona, i parlamentari piemontesi e l'Assessorato regionale al lavoro.
In quella sede l'impegno dell'Assessorato è stato di prendere immediatamente posizione nei confronti del Governo e del Gruppo della Finmeccanica con l'invio di una lettera - che leggerò testualmente inviata al Presidente del Consiglio, al Ministro dell'Industria e al Presidente della Finmeccanica: "Richiamiamo l'attenzione delle Signorie Vostre sulla delicata situazione DEA, dopo le intese tra Finmeccanica e Braun &Sharp, in corso di formalizzazione. L'ipotesi finale configura infatti diversamente dagli iniziali intenti: una cessione della DEA alla multinazionale americana che ne acquisisce il controllo sia come maggioranza azionaria sia negli organi di gestione. In questa nuova situazione, che peraltro suscita dubbi e perplessità circa le reali intenzioni di garantire continuità ed autonomia gestionale e produttiva alla Dea, pur nell'ambito della sua fascia produttiva, ci soffermiamo su tre precisi aspetti: 1) la garanzia dei livelli occupazionali, così come è stabilito nell'accordo sindacale di giugno 1993, di cui va ribadita la piena validità così come per l'intera contrattazione collettiva 2) la precisa garanzia dei livelli occupazionali, certezza che pu essere richiesta alla Braun &Sharp che può essere oggetto sia degli accordi stipulati con Finmeccanica sia di idonei patti parasociali 3) la garanzia formale e sostanziale che verrà comunque mantenuta anche a livello strutturale, l'autonoma capacità di ricerca, progettazione e sviluppo che costituisce essenziale patrimonio della DEA.
La Regione Piemonte, ritenendo la Dea azienda strategica per ubicazione, occupazione ed avanzata tecnologia e tipologia produttiva richiede un incontro urgente in sede di Ministero dell'Industria in cui siano partecipi Finmeccanica e Braun &Sharp, per la verifica delle garanzie richiamate".
Abbiamo posto tutte le questioni che stavano alla base delle garanzie come richiesto peraltro dalle Organizzazioni sindacali e dai lavoratori stessi nella pubblica assemblea.
Successivamente, abbiamo avuto un altro incontro il 17 giugno con le Organizzazioni sindacali, con i Sindaci dei territori interessati (Nichelino, Moncalieri e Grugliasco) e con i parlamentari piemontesi.
Poiché da parte del Ministro dell'Industria, della Presidenza del Consiglio e della Finmeccanica non erano pervenute risposte, nel corso della suddetta riunione abbiamo congiuntamente deciso di fare questo telegramma: "La DEA di Moncalieri e di Grugliasco, per ubicazione, occupazione e tipologia produttiva ed avanzata tecnologia, è un'azienda strategica per il contesto industriale piemontese. Occorre pertanto un incontro urgente per verificare l'autonomia gestionale e produttiva e per avere le necessarie garanzie sui livelli occupazionali, come stabilito dall'accordo sindacale del giugno 1993".
Questo telegramma è stato sottoscritto, oltre che dall'Assessore, dai parlamentari Rocco Larizza, Marco Rizzo, Giancarlo Tapparo e Diego Novelli insieme ai Sindaci di Moncalieri, Nichelino e Grugliasco, la Fim, la FIOM e la UILM, cioè tutti coloro che hanno partecipato all'incontro del 17 giugno.
L'accordo non è ancora formalmente firmato (così ci risulta, almeno dalle ultime notizie di questa mattina); c'è l'impegno nostro e l'impegno dei nostri parlamentari, in particolare di quelli che hanno partecipato a questo incontro, di premere sul Ministero affinché realizzi al più presto questo incontro perché riteniamo che sia essenziale al fine di portare a positiva conclusione l'iniziativa nei termini in cui ho detto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Conosco da molti anni la situazione della DEA. Si tratta di un gioiello dell'industria nazionale, un'impresa strategica, all'avanguardia a livello internazionale nel campo della misurazione automatica a controllo numerico.
E' evidente che le Partecipazioni statali non hanno affrontato i problemi di innovazione, sempre necessari soprattutto nelle imprese di frontiera, dove non si può mai dare per scontato che si è all'avanguardia.
Si è all'avanguardia nella misura in cui si realizza un forte incremento di tutte le attività di ricerca e di sviluppo: se si dorme sugli allori evidentemente si corre il rischio di retrocedere rapidissimamente. Ma si tratta - ripeto - di un gioiello dell'industria nazionale, di un'industria strategica per il nostro Paese, all'avanguardia a livello internazionale.
Evidentemente la cura delle Partecipazioni statali non ha giovato alla DEA, che è passata, come diceva l'Assessore, di ristrutturazione in ristrutturazione, perdendo forza-lavoro di primaria importanza per caratteristiche tecnico-scientifiche, fino al punto di essere offerta dalle Partecipazioni statali - dalla Finmeccanica alla multinazionale USA concorrente dell'impresa italiana.
Voglio qui richiamare l'attenzione dell'Assessore. Non vi sono dubbi che l'industria italiana ha bisogno di un forte processo di internazionalizzazione. Da molti punti di vista abbiamo un sistema industriale provinciale, che stenta ad internazionalizzarsi. Ma non vorrei che confondessimo internazionalizzazione, indispensabile per le nostre imprese, con cessione, svendita di un gioiello industriale come la DEA al diretto concorrente degli Stati Uniti d'America. E così non vorrei che confondessimo la politica di privatizzazione, che può essere anche utile in certi casi (però bisogna sempre chiedersi a chi giova) se si svolge mantenendo intatto e possibilmente potenziando la capacità produttiva e industriale delle imprese italiane.
Oggi, invece, si vende la DEA al concorrente multinazionale USA, il quale, naturalmente, è interessato al marchio e alle quote di mercato; è accaduto sempre così. Vi sono precedenti clamorosi nella nostra provincia: tutti ricordiamo la Cimat, diventata Lassal di un Gruppo europeo e poi americanizzata. Praticamente si sono impossessati del marchio e delle quote di mercato; si tratta di un'azione coloniale svolta dalle imprese più forti.
Le prospettive sono perlomeno oscure, come diceva l'Assessore al lavoro, ma non vorrei - visto che non è la prima volta che discutiamo di casi come questi - che la Regione si limitasse a registrare in modo notarile i processi di ristrutturazione selvaggia. Vorrei che gettasse sul piatto della bilancia tutto il suo peso politico e la sua autorevolezza vorrei davvero che giocasse un ruolo politico. In passato con il pieno beneplacito della Regione Piemonte abbiamo liquidato la siderurgia piemontese; infatti, abbiamo un "pezzo" di siderurgia a Novi Ligure; si è discusso in Consiglio, si sono tenuti convegni: a quanto pare non è servito a nulla. Altri gioielli industriali hanno fatto la stessa fine.
Chiedo quindi alla Giunta - per la quale nutro maggiore fiducia rispetto alle passate, anche se non l'ho votata di non limitarsi a svolgere un ruolo del tutto notarile, ma di assumere un forte impegno di carattere politico nei confronti del Governo - non c'è Paese della Comunità europea i cui Governi non difendano strenuamente gli interessi nazionali. Vi sono in merito esempi clamorosi: interventi stranieri per acquisire fabbriche francesi che vengono bloccati e impediti dal Governo nazionale (così si comportano gli altri Stati della Comunità europea). Non si possono gettare dalla finestra gioielli industriali, imprese all'avanguardia a livello internazionale, solo per la pessima politica svolta dalle Partecipazioni statali, che fanno retrocedere queste aziende per poi svenderle sul mercato internazionale. Agendo in questo modo si metterebbe a repentaglio il potenziale produttivo e scientifico della DEA e ciò significherebbe una gravissima perdita per il nostro Paese.
Tra l'altro mi permetto di ricordare che potremmo tentare qualche intervento utilizzando risorse del Regolamento comunitario; intervento che in questo caso sarebbe facilitato dal fatto che la DEA è impresa a partecipazione statale: corriamo anche il rischio di fare un pessimo uso del Regolamento comunitario! Non è forse un provvedimento che serve, o che dovrebbe servire, alla reindustrializzazione del nostro Paese? Se così è davvero noi possiamo solo pensare di distribuire risorse alle attività cosiddette alternative a quelle industriali, ovvero a quelle commerciali, a quelle turistiche e così via? Perché non possiamo tentare un intervento che metta nelle condizioni l'azienda a partecipazione statale del Gruppo Finmeccanica di potenziare le attività di ricerca e di sviluppo, e di non diventare parte del tutto secondaria di una grande multinazionale principale sua concorrente a livello internazionale? Chiedo venga valutata tale possibilità. Non conosco il Regolamento dal punto di vista tecnico, ma propongo - non so se sia possibile - di tentare tutte le strade per impedire l'accordo e per vedere se è possibile, con risorse dei Regolamenti comunitari per la reindustrializzazione, il rilancio della Dea.
Questa via è, inevitabilmente, una via di rilancio delle attività di ricerca e di sviluppo; queste imprese di frontiera vivono sostanzialmente alla giornata e sono quindi le più esposte sul mercato della concorrenza internazionale e necessitano di impiegare gigantesche risorse nel campo della ricerca e dello sviluppo.
Vorrei davvero che questa volta la Regione non si limitasse a compiere un atto notarile, ma si adoperasse per un intervento di carattere straordinario che a me pare assolutamente indispensabile.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo infine al punto 34) all'o.d.g.: "Nomine".
Si distribuiscano le schede per le seguenti nomine.


Argomento: Nomine

Comitato Regionale per il Servizio Radiotelevisivo (L.R. n. 59/91) Sostituzione dei signori Caprettini e Segre.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Biagio Delmonaco e Sergio Torta.


Argomento: Nomine

Consiglio di Aiuto Sociale - Tribunale di Vercelli (art. 4 legge n. 354/75) - Sostituzione del signor Cattaneo.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Mario Sola.


Argomento: Nomine

Commissone provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili - Provincia di Vercelli (art. 4 legge n. 10/77) Sostituzione del signor Viazzo.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Angelo Bresciani.


Argomento: Nomine

Commissione Tecnico-Urbanistica - CTU (art. 12 L.R. n. 70/91) Sostituzione del signor Marchi.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Poiché nessuno dei candidati ha riportato la maggioranza richiesta dall'art. 3, comma quarto della L.R. n. 30/91, dichiaro non valida la votazione.


Argomento: Nomine

Istituti Regionali di Ricerca Sperimentazione e di Aggiornamenti Educativi - IRRSAE (art. 11 DPR n. 419/74) - Collegio dei Revisori. Nomina di 1 rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Poiché nessuno dei candidati ha riportato la maggioranza richiesta dall'art. 3, comma quarto della L.R. n. 30/91, dichiaro non valida la votazione.


Argomento: Nomine

Fondazione "Maria Adriana Prolo" - Museo Nazionale del Cinema (art. 8 dello Statuto) - Consiglio di amministrazione. Sostituzione del signor Mignone.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Poiché nessuno dei candidati ha riportato la maggioranza richiesta dall'art. 3, comma quarto della L.R. n. 30/91, dichiaro non valida la votazione.


Argomento: Nomine

Azienda di Promozione Turistica - APT - Provincia di Novara (art. 8 L.R. n. 12/87) - Collegio dei Revisori. Sostituzione del signor Zampagni.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Lorenzo Subani (designato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R.
n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento).


Argomento: Nomine

Consulta regionale per la tutela della fauna e la disciplina della caccia (L.R. n. 60/79 mod, con L.R. n. 38/85 e con L.R. n. 22/80) - Sostituzione del signor Durio.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Giovanni Boano (designato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R.
n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento).


Argomento: Nomine

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta (art. 7 L.R. n. 29/79) - Consiglio di amministrazione - Sostituzione del signor Scialuga.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Guido Brizio.


Argomento: Nomine

Interporto di Rivalta Scrivia s.r.l. (L.R. n. 12/85) Consiglio di amministrazione. Nomina di 1 rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Adriano Bianchi.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,25)



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