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Dettaglio seduta n.273 del 13/04/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni della Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 6) all'o.d.g.: "Comunicazioni della Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni della Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Beltrami, Bortolin, Buzio Cattaneo, Cavallera, Coppo, Croso, Dameri, Ferraris, Lannes, Maggiorotti Pozzo, Sartoris a 12001



PRESIDENTE

b) Revoca provvedimento di sospensione del signor Luciano Panella dalla carica di Consigliere della Regione Piemonte



PRESIDENTE

Informo il Consiglio che, con Decreto assunto in data 11 aprile 1994 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha revocato il provvedimento di sospensione del signor Luciano Panella dalla carica di Consigliere della Regione Piemonte. Pertanto il Consigliere Panella rientra nelle sue funzioni e cessa la supplenza del Consigliere Penna.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 880: "Dimissioni del signor Marco Zacchera dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione (ai sensi dell'art. 16 della L. 17 febbraio 1968, n. 108)"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 880 che reca: "Dimissioni del signor Marco Zacchera dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione (ai sensi dell'art. 16 della L. 17 febbraio 1968, n. 108".
Il Consigliere Zacchera, non potendo oggi partecipare ai lavori del Consiglio, mi ha inviato la seguente lettera: "Gentile Presidente, nel pomeriggio di ieri mi è stata notificata l'avvenuta elezione alla Camera dei Deputati e, ai sensi di legge, mi corre l'obbligo di contestualmente presentare le mie dimissioni dalla carica di Consigliere regionale.
Con un atto formale di poche righe si conclude così un'esperienza politica che considero comunque fondamentale nella mia vita e per la quale ho cercato di dedicare tutto me stesso.
Nel momento del congedo, non senza un pizzico di tristezza, un pensiero a lei Presidente nel ricordo dei tanti episodi di vivacità ed anche di polemica che sono intercorsi in molte sedute.
Le debbo riconoscere molta abilità nella spesso difficile conduzione del dibattito e anche qualche punta di sottile ironia che ho dovuto sportivamente apprezzare.
Un saluto cordiale a tutti i colleghi e non solo a quelli con i quali si è creata una salda e profonda amicizia personale, ma soprattutto a quelli con cui più vivacemente ho sostenuto scambi dialettici. Spero abbiano compreso come io sia stato uso ad esprimermi sempre con molta franchezza, più guardando alla sostanza che alla forma, le chiedo sinceramente scusa se avessi superato il limite del dibattito politico scendendo in qualche polemica personale ove non ne fosse stato il caso.
A volte, volutamente, ho dovuto sottolineare episodi che ritenevo negativi, assumendone sempre la responsabilità personale, diretta con lealtà e senza reticenze.
Un grazie al Presidente della Giunta, anche per la sua personale signorilità ed amicizia, agli Assessori che si sono succeduti, ai collaboratori e ai diversi funzionari del Consiglio e delle Commissioni e uno tutto speciale al mio Capogruppo.
A tutti una precisa assicurazione che non dimenticherò i problemi della nostra Regione anche nella mia nuova veste di parlamentare.
Concludendo un grazie sincero a tutti per avere avuto spesso la cortesia e la pazienza di ascoltarmi, pur non condividendo le mie opinioni ma è così che cresce la democrazia, la tolleranza e la civiltà e questo è un pensiero in cui spesso è andata la mia mente nei giorni scorsi, quando in lontani e troppo spesso dimenticati paesi ho assistito a scene di barbarie e di violenza che mai avrei voluto vedere".
(Il Consigliere si riferisce alla sua presenza all'estero in paesi che sono travagliati da lotte, nel Burundi e altre zone vicine).
"Grazie così a tutti della vostra personale amicizia ed una forte stretta di mano. Firmata: Marco Zacchera".
Ringrazio a nome di tutti i Consiglieri il Consigliere Marco Zacchera per questa lettera e per il lavoro svolto in quest'aula con passione e con intelligenza, talvolta - come lui stesso riconosce con una notevole dose di vivacità.
Il Consigliere Marco Zacchera, eletto nella lista avente come contrassegno "MSI-DN" nella circoscrizione di Novara, con questa lettera ha comunicato che si dimette dalla carica di Consigliere regionale.
Pregherei il Consigliere Majorino, che questa mattina ha presieduto la Giunta delle Elezioni, il cui verbale è allegato alla deliberazione, di fornirci un esito della Giunta delle Elezioni.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, come prevede il nostro Regolamento la Giunta delle Elezioni si è riunita ed ha preso atto delle dimissioni dei Consiglieri Tapparo, Zanoletti e Zacchera. Per quanto riguarda il Consigliere Tapparo ha rilevato, immediatamente dopo le risultanze dei verbali circoscrizionali della provincia di Torino - che il primo dei non eletti di questa lista è il signor Femia per il quale allo stato attuale, non sussistendo, così come è avvenuto per gli altri, nessun motivo né di non eleggibilità, né di incompatibilità, ha ritenuto unanime di proporre al Consiglio che al Consigliere Tapparo succeda per surroga il signor Femia.
La Giunta delle Elezioni ha esaminato la posizione nel collegio provinciale di Cuneo e, stando alle risultanze della Commissione circoscrizionale, al Consigliere Zanoletti, che ha rinunziato in quanto eletto al Senato, succede il sig. Germanetto. Per lo stesso, la Giunta delle Elezioni, unanime, propone al Consiglio la surroga in luogo del collega Zanoletti.
Infine, in seguito alle dimissioni già ricordate del Consigliere Zacchera, la Giunta delle Elezioni all'unanimità, dopo aver rilevato che al Consigliere Zacchera segue, primo degli esclusi, il signor Masaracchio propone la sua surroga.
Per completezza ricordo che la Giunta delle Elezioni ha colto l'occasione del doveroso esame di queste surroghe per esaminare contemporaneamente, al fine di stare nei termini prescritti dal Regolamento, la convalida della nomina delle colleghe Lannes e Carolina Pozzo, per surroga già proclamate Consigliere regionali.
Non sono emerse, sotto alcun profilo, motivi né di ineleggibilittà n di incompatibilità: per le colleghe Lannes e Pozzo la Giunta delle Elezioni, unanime, propone la convalida a pieno titolo.



PRESIDENTE

Ringrazio il Presidente della Giunta delle Elezioni, Majorino, per il suo intervento e per il lavoro svolto dalla Giunta delle Elezioni.
Pertanto, sentita la relazione del Presidente della Giunta delle Elezioni, pongo in votazione per alzata di mano la presa d'atto delle dimissioni dalla carica di Consigliere del signor Marco Zacchera.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio prende atto delle dimissioni del Consigliere Marco Zacchera con 38 voti favorevoli e 1 astensione.
Pongo ai voti la proposta di prendere atto che al Consigliere Marco Zacchera subentra, nella Circoscrizione di Novara, nella lista avente il contrassegno MSI - Destra Nazionale, ai sensi dell'art. 16 della citata Legge n. 108/68, il signor Antonino Masaracchio.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 38 voti favorevoli e 1 astensione.
Dichiaro pertanto la predetta deliberazione (non soggetta a controllo ai sensi del D.L. 40/93) immediatamente eseguibile.
Invito pertanto il signor Antonino Masaracchio, il quale, con dichiarazione in data odierna, ha accettato la nomina a Consigliere, a prendere posto in aula.



(Il neo Consigliere Antonino Masaracchio prende posto in aula)



PRESIDENTE

A nome del Consiglio saluto il Consigliere Antonino Masaracchio.
Ricordo che l'art. 17 della legge n. 108/68 prevede che "al Consiglio è riservata la convalida dell'elezione dei propri componenti, secondo le norme del Regolamento interno". A tal fine, l'art. 16 del Regolamento stabilisce che l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta delle Elezioni, la quale proporrà successivamente al Consiglio l'adozione dei provvedimenti conseguenti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 881: "Dimissioni del signor Giancarlo Tapparo dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione (ai sensi dell'art. 16 della L. 17 febbraio 1968, n. 108)"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 881: "Dimissioni del signor Giancarlo Tapparo dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione (ai sensi dell'art. 16 della L. 17 febbraio 1968, n. 108)".
Ho ricevuto dal Consigliere Tapparo la seguente lettera che vi leggo: "Cara Presidente, per la mia elezione al Senato della Repubblica nelle elezioni politiche del 27/28 marzo 1994, con la presente comunico le mie dimissioni. Esprimo a Lei e a tutti i colleghi dell'Assemblea l'augurio per una positiva prosecuzione dei lavori consiliari nell'interesse generale della comunità".
Il Consigliere Tapparo è presente e chiede di intervenire. Ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, un intervento brevissimo. Mi sembrava doveroso, dopo vari anni di presenza in quest'Assemblea, salutarvi e lasciare non una testimonianza, ma un messaggio.
Quest'Assemblea elettiva ha davanti a sè ancora un anno di lavoro, in una situazione di grandi cambiamenti e difficoltà per il nostro Piemonte: credo comunque che potrà operare al meglio. Assemblea che non ha avuto i fasti dei mass media, ma che ha svolto un lavoro - credo - puntuale. Molto spesso, il lavoro oscuro di Commissione non ha trovato adeguato riconoscimento all'esterno; lavoro molto utile, ma - ahimè - che fa meno notizia di altri fatti, più marginali ma più appariscenti secondo il giudizio e le mode del momento.
Ritengo che questo modo di lavorare sia invece prova di serietà e che vada valorizzato; è lavoro che produce elementi positivi: mattoni che si mettono giorno per giorno, sicuramente - come dicevo - poco appariscenti.
Viviamo una fase di transizione molto difficile; credo che i valori della dialettica democratica debbano essere esaltati. Non si tratta, per nessuna ragione al mondo, di disvalori. Accanto a noi, e non solo in Europa, assistiamo a situazioni drammatiche, in cui la dialettica democratica non viene considerata un valore. Per parte mia, credo invece si tratti di un patrimonio, di un elemento che quest'Assemblea ha saputo custodire e valorizzare gelosamente.
Questi valori di dialettica democratica, non solo tra le forze politiche ma anche tra le forze sociali, possono essere in qualche misura il combustibile che ci permetterà di affrontare la lunga marcia che il nostro Paese e la comunità piemontese dovranno iniziare per il risanamento economico e la ripresa sociale.
In questo senso, m'impegnerò per quanto potrò e per quanto ho tratto come esperienza dalla lunga permanenza in quest'Assemblea, dai rapporti con numerosi colleghi: apporti importanti di esperienza, di valori, di storia di radici: patrimonio importante che mi assisterà nel mio percorso al Senato della Repubblica.
Nel salutare tutti concludo dicendo che intendo mantenere legami costanti e sistematici con voi, sperando di poter portare la voce del Piemonte, non certo in toni campanilistici, ma per far comprendere le esigenze della nostra comunità nei processi legislativi a livello nazionale e in tutte le scelte che si determineranno a quel livello.
Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro per il proseguimento di legislatura.



PRESIDENTE

Un sincero ringraziamento: Giancarlo Tapparo ha passato molti anni in questo Consiglio regionale. Già l'altro giorno, nel congratularmi, dicevo che i colleghi che, come lui, vengono eletti alla Camera e al Senato dovrebbero essere un po' i nostri ambasciatori di regionalismo.



(Il Consigliere Giancarlo Tapparo esce dall'aula)



PRESIDENTE

Pertanto, sentita la relazione del Consigliere Majorino, Presidente della Giunta delle Elezioni, pongo in votazione per alzata di mano la presa d'atto delle dimissioni dalla carica di Consigliere del signor Giancarlo Tapparo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio prende atto delle dimissioni del Consigliere Giancarlo Tapparo con 39 voti favorevoli ed 1 astensione.
Pongo ai voti la proposta di prendere atto che al Consigliere Giancarlo Tapparo subentra, nella Circoscrizione di Torino, nella lista avente il contrassegno PSI, ai sensi dell'art. 16 della citata legge 108/68, il signor Vincenzo Femia.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva il subentro del signor Vincenzo Femia con 40 voti favorevoli ed 1 astensione.
Dichiaro pertanto la predetta deliberazione (non soggetta a controllo ai sensi del D.L. 40/93) immediatamente eseguibile.
Invito pertanto il neo-Consigliere, se presente, ad entrare in aula.



(Il neo-Consigliere Vincenzo Femia prende posto in aula)



PRESIDENTE

La saluto a nome del Consiglio e le faccio molti auguri da parte di tutti.
Per quanto attiene alla convalida dell'elezione del signor Vincenzo Femia, ricordo che l'art. 17 della legge n. 108/68, prevede che "al Consiglio regionale è riservata la convalida dell'elezione dei propri componenti, secondo le norme del Regolamento interno".
A tal fine l'art. 16 del Regolamento stabilisce che l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta delle Elezioni, la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale l'adozione dei provvedimenti conseguenti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 882: "Dimissioni del signor Tomaso Zanoletti dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione (ai sensi dell'art. 16 della L. 17 febbraio 1968, n. 108)"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 882: "Dimissioni del signor Tomaso Zanoletti dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione (ai sensi dell'art, della legge 17 febbraio n. 108)".
Il Consigliere Zanoletti mi ha scritto: "Gentile Presidente, essendo stato eletto nelle elezioni del 27/28 Marzo al Senato della Repubblica, rassegno, con effetto immediato, le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale.
Esprimo a lei e a tutti colleghi un cordiale saluto ed un augurio di buon lavoro".
Pertanto sentita la relazione del Consigliere Majorino, Presidente della Giunta delle Elezioni, pongo in votazione per alzata di mano la presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Tomaso Zanoletti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio prende atto delle dimissioni del Consigliere Tomaso Zanoletti con 41 voti favorevoli ed 1 astensione.
Pongo ai voti la proposta di prendere atto che al Consigliere Tomaso Zanoletti subentra, nella Circoscrizione di Cuneo, nella lista avente il contrassegno DC, ai sensi dell'art. 16 della citata legge 108/68, il signor Michelino Germanetto.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva il subentro del signor Michelino Germanetto con 41 voti favorevoli ed 1 astensione.
Dichiaro pertanto la predetta deliberazione (non soggetta a controllo ai sensi del D.L. 40/93) immediatamente eseguibile.
Invito il signor Michelino Germanetto, il quale con dichiarazione in data odierna ha accettato la nomina a Consigliere, a prendere posto in aula qualora si trovi nelle vicinanze.



(Il neo-Consigliere Michelino Germanetto prende posto in aula)



PRESIDENTE

La saluto molto cordialmente, le faccio molti auguri a nome di tutti.
Per quanto attiene alla convalida, l'art. 17 della legge n. 108/68 prevede che "al Consiglio regionale è riservata la convalida dell'elezione dei propri componenti, secondo le norme del Regolamento interno".
A tal fine l'art. 16 del Regolamento stabilisce che l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta delle Elezioni, la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale l'adozione dei provvedimenti conseguenti.
Vi sono richieste di intervento da parte dei neo-Consiglieri? Ha chiesto la parola il Consigliere Femia. Ne ha facoltà.



FEMIA Vincenzo

Signora Presidente, colleghi Consiglieri, con onore ed orgoglio mi appresto a sedere in quest'aula. L'onore di poter partecipare alla vita politica amministrativa della più importante assemblea regionale, cuore della vita democratica, luogo delle più legittime e genuine aspirazioni all'autogoverno della comunità piemontese. Seppure navigando tra marosi irti di difficoltà e carenze, soprattutto imputabili ad un ancor troppo parziale e insufficiente decentramento amministrativo, la Regione con i propri organi consiliari ed amministrativi rappresenta l'indispensabile motore della partecipazione, della visibilità, della trasparenza, in una parola: della democrazia. Sempre più e a maggior ragione nell'attuale complessa congiuntura politica nazionale e locale la politica deve caratterizzarsi preminentemente come governo della gente cogliendone appieno le potenzialità, le richieste, le ricchezze, ma sapendo nel contempo rispondere con lucida concretezza ai bisogni, alle attese, ai problemi.
Una politica quindi che, smessi gli abiti della facile e quanto inutile retorica, abbandoni le consorterie di apparati e di partito, dimentichi speriamo per sempre - l'esercizio del potere fine a se stesso che tanti gravi danni ha provocato nel nostro Paese.
Non è solo "tangentopoli"; mi riferisco semmai ad un costume scellerato che ha caratterizzato, direi penetrato, il corpo della politica italiana.
Indietro - come le più recenti scadenze elettorali hanno insegnato non si torna, in tutti i sensi.
Se peregrino è pensare - per dirla con De Filippo - che "passata 'a nuttata" tutto possa ritornare come prima, altrettanto vacui mi paiono certi appelli moralistici di "nuovisti" o supposti tali.
La memoria corta non è solo sintomo di incipiente senilità: pu diventare un pericoloso boomerang; su questo ho riflettuto queste settimane. Agli impegni che avevo assunto con i miei elettori nel lontano sembra passato un secolo - 1990 tenterò, con le mie scarse forze, ma con determinazione e convinzione, di tenere fede. Ho sempre pensato che più che i partiti prima degli schieramenti al di là dei gruppi dirigenti fosse prioritario occuparsi dei problemi della gente, delle risposte concrete sulla sanità, sulla casa, sull'occupazione. E' per questo motivo, proprio per coerenza, che al momento del mio ingresso nel Consiglio regionale del Piemonte intendo collocarmi nel Gruppo Misto consiliare.
D'altra parte la situazione politica odierna conferma, nel travaglio e nell'estrema frammentazione delle esperienze politiche e organizzative in atto, le ragioni di una tale cauta scelta.
Se la confusione sotto il cielo è tanta, al contrario di ciò che dice Mao, la situazione è tutt'altro che eccellente. In questa fase occorre prudenza, rispetto dei tempi storici, attenzione alle esigenze dei cittadini e degli elettori nel rispetto - sia detto con grande chiarezza di tutte le matrici e vocazioni politiche e culturali. Non si chiedano conversioni rapide né abiure o pentimenti. Per coerenza - voglio ribadirlo con forza - in una fase in cui pare che vengano premiati i più abili trasformisti, senza rinnegare nulla e, soprattutto, riaffermando con orgoglio l'adesione alla storia, ai valori, ai principi del socialismo democratico e riformista. Un'adesione che per quanto mi riguarda mi impegnerà in particolare a coniugare gli sforzi per quel necessario rilancio produttivo della nostra Regione con l'attenzione a quelle fasce sociali che rischiano di venire emarginate, quando non espulse, pagando così un prezzo troppo alto al "totum" dell'economia. Efficienza ed efficacia, ma anche solidarietà e socialità, binomi inscindibili per un agire politico che non voglia essere strumento di interessi forti e autoritari.
Misurerò, a partire da queste scelte di fondo, il programma e l'attività amministrativa e politica della Giunta Brizio, senza pregiudizi di sorta, assicurando uno spirito di fattiva collaborazione nel solo interesse della comunità piemontese.
Spero, magari con un po' di quella fortuna che dicono assista i neofiti, di svolgere nello scorcio restante della legislatura un buon lavoro; certamente avrò bisogno di quell'indispensabile collaborazione da parte di tutto il Consiglio. Da parte mia assicuro disponibilità, dedizione e impegno. Auguro un buon lavoro e vi ringrazio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Masaracchio. Ne ha facoltà.



MASARACCHIO Antonino

Sarò molto breve, per ricordare a me stesso di essere stato in questo Consiglio regionale e di avere avuto l'opportunità di apprezzare il lavoro di tanti colleghi, sia dai banchi della Giunta che da quelli del Consiglio desidero inoltre salutare personalmente e direttamente tutti quei Consiglieri che ho trovato qui come nuovi Consiglieri.
A me stesso avevo detto, celiando, che il mio ruolo in politica sta diventando quello di tappare i buchi; ma, ancorquando Marco Zacchera, per una questione di estrema cortesia politica, non abbia fatto cenno al mio reingresso in questo Consiglio regionale, ricordo a me stesso di fare tutto quello che è possibile per superare, questa volta, l'attività del Consigliere Marco Zacchera, che nell'ambito del partito e della politica nazionale rappresenta qualcosa di più che il nuovo. Grazie e buon lavoro anche a voi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Germanetto. Ne ha facoltà.



GERMANETTO Michelino

Desidero fare un brevissimo saluto ed esprimere un mio giudizio. Non penso che resterò in Regione quanto sono stato nel mio Comune: ho fatto 19 anni il Sindaco nella città di Cherasco e 5 anni l'Assessore "fai tutto" ad ogni modo, non vorrò soltanto essere uno spettatore, ma mi batterò per essere parte attiva e critica, eventualmente, in questo ultimo anno di legislatura. Porterò avanti anche alcune mie esperienze di insegnante di scuole private e pubbliche, nonché alcuni miei hobby, negli scambi giovanili e nei gemellaggi.
Ho assistito all'evolversi della Regione, da quando non contava proprio nulla ad oggi, che conta di più; da amministratore, ho notato che alcune storture si possono anche cambiare. Come Sindaco rilevavo poca autonomia per i Comuni, specialmente nella gestione del territorio, nell'urbanistica ecc.; comunque, non voglio fare polemica nel primo giorno, ma cercher proprio di far sì che ci sia più autonomia, anche se in questo momento non sono più Sindaco della mia città. Vorrei infatti portare avanti alcuni discorsi dei Sindaci delle nostre zone, affinché i Comuni godano di maggiore autonomia nella gestione del loro territorio. Vi ringrazio e accetto la collaborazione di tutti.



PRESIDENTE

Grazie, Germanetto, avremo modo di lavorare e di conoscerci meglio prossimamente.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 678 dei Consiglieri Marchini, Montabone, Riba Vaglio e Rossa sull'assistenza a mezzo elisoccorso nei territori montani


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 678, collegato alla deliberazione n. 778 approvata nella seduta di ieri.
Con il consenso dei presentatori, concluderei la discussione appena abbozzata ieri sera al termine della votazione in materia di sanità. Mi risulta che la Presidenza possa ritenere ritirato il documento presentato ieri, e presentata, sempre connessa alla deliberazione votata ieri, una proposta di ordine del giorno breve, avente come primo firmatario sempre il Consigliere Marchini, seguito dai Consiglieri Montabone, Riba e Vaglio, al quale ha aggiunto la propria firma il Consigliere Rossa.
Do lettura del testo, che è in distribuzione: "Il Consiglio regionale del Piemonte, vista la proposta di deliberazione n. 778, approvata dal Consiglio regionale considerato come la stessa deliberazione (pag. 26, n. 2, rigo 7) preveda che per i territori montani (individuabili nell'espressione 'situazioni di complessità orografica') non possa essere rispettato il tempo massimo di intervento previsto in minuti '20 ritenuto che il margine alto di rischio al quale si riconosce essere lasciate le popolazioni montane deve essere ridotto fino ad essere eliminato invita la Giunta regionale a valutare l'utilità, l'opportunità e la praticabilità della realizzazione di ulteriori basi di elisoccorso, dotate di elicotteri adatti al volo in montagna, opportunamente collocate in relazione al territorio, ai presidi ospedalieri ed al sistema di elisoccorso già in esercizio".
Il documento mi sembra estremamente chiaro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossa; ne ha facoltà.



ROSSA Angelo

Signor Presidente, il documento mi sembra abbastanza chiaro se si intende che questo tipo di intervento è relativo a tutto il territorio regionale. Chiederei però all'Assessore che mi illustrasse le finalità precise, perché ho presente una situazione che conosco più delle altre in Piemonte, e quindi ritengo opportuno e corretto che l'Assessore competente illustri, appunto, le finalità di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Se l'Assessore acconsente, forse può farlo il Consigliere proponente che ha chiesto la parola.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Chiedo scusa al Consiglio, ma quando alcune cose sono consolidate almeno come problema e non come atteggiamento, si è portati ad un approccio forse troppo sintetico, che mi vorrete scusare, ma che contestualmente vorrete anche apprezzare.
Ho ritenuto, con i colleghi, di partire dalla deliberazione, proprio per immaginare che all'interno di questo problema - ha ragione il collega Rossa, deve essere la migliore e la maggiore utilizzazione possibile del sistema degli elicotteri nel sistema complessivo della sanità - esista comunque un atto deliberativo che garantisca che il sistema di emergenza che ieri abbiamo finanziato assicuri un intervento in termini di emergenza in 8 minuti nelle città e in 20 minuti fuori delle città.
Quindi questo problema, almeno dal punto di vista nominalistico, non riguarda le aree urbane e le aree di pianura che hanno visto ieri approvata una deliberazione che dà delle risorse per assicurare questo tipo di programma. Sono convinto che questo tipo di programma dovrà anche contare sul potenziamento del sistema dell'Elisoccorso cosiddetto di pianura. Io ne sono convinto, ma questa è una scelta tecnica della Regione.
Collega Rossa, forse non hai presente il contenuto della deliberazione dalla quale partiamo; in quella deliberazione si prende atto che non pu essere assicurato l'intervento nei 20 minuti nelle aree montane.
Mi sembra giusto mantenere l'ordine del giorno in questi termini, con la preoccupazione generale che il sistema più avanzato, cioè quello dell'Elisoccorso, venga diffuso il più possibile là dove evidentemente è necessario, non solo utile. Anche qui bisogna evitare le questioni di prestigio e di immagine.
Questa questione deve essere tenuta continuamente sotto attenzione da parte della Giunta, perché la Giunta registra che il sistema sanitario non è nelle condizioni di garantire l'emergenza nei 20 minuti nelle aree montane.
In parole molto semplici, siccome tra il DEA di Rivoli e Sestriere ci sono 85 km, di cui 25 km di strada normale, con due sbarramenti che richiedono due ore di coda, a me sembra che in termini di emergenza qualche priorità debba essere riconosciuta dal documento regionale all'area montana. Questo non vuole dire assolutamente che il sistema di Elisoccorso così come attualmente pensato possa essere sviluppato, rilocalizzato trasformato per la sua migliore utilizzazione complessiva. Però, dalla proposta della Giunta risulta riconosciuta l'emergenza nell'area montana quindi insieme ad altri colleghi ho chiesto alla Giunta di essere attenta al sistema complessivo, tant'è che come il collega potrà leggere, c'è scritto "ed al sistema di Elisoccorso già in esercizio".
L'intervento di potenziamento, evidentemente, non è estraneo al sistema di servizio già esistente, ma deve essere un sistema di potenziamento correlato al sistema già esistente. Quindi di potenziamento dell'esistente.
Non mi pare che ci sia questa preoccupazione. Chiederei però, anche alla cortesia del collega Rossa, di considerare questo problema nella sua specificità e insieme alla complessità del caso, perché se non registriamo questa priorità c'è il rischio che altre aspettative sul territorio possano essere messe in concorrenza ed a quel punto rischieremmo di perdere il senso politico di questo intervento.
Suggerirei di cogliere questa occasione per ripensare in termini di potenziamento al sistema dell'Elisoccorso, riconoscere che esiste una "emergenza montagna" che diventa drammatica: vicende di questi giorni lo rivelano sempre di più, anche solo sul piano del rispetto della gente. Tre ragazzi morti non possono essere abbandonati nella neve da un elicottero perché lo stesso elicottero deve andare a fare benzina e tornare dopo un'ora e mezza. Sono questioni da Terzo Mondo.
Ringrazio la Regione Piemonte perché ci ha già dotati di uno dei servizi più avanzati che ci sono in Europa. Questo bisogna cominciare a dirlo e saperlo, anche nei confronti di quelli che continuano a magnificare il sistema degli altri Paesi; negli altri Paesi arrivano due gendarmi - per carità degnissime persone - che al massimo possono chiedere i documenti.
Con il nostro sistema arrivano degli operatori di soccorso in grado di operare in qualunque tipo di situazione, dal viadotto dell'autostrada alla persona in cordata in parete e sullo stesso elicottero c'è un operatore sanitario in grado di assicurare le immediate cure. Quindi siamo all'avanguardia in Europa.
Però, come spesso avviene, quando si mette il vestito della festa si vede se abbiamo le scarpe inadeguate. In questo caso abbiamo le scarpe inadeguate avendo il vestito della festa. Io mi auguro che la Giunta faccia il possibile per rendere le scarpe adatte al vestito che ha dato, da questo punto di vista, alla nostra Regione.
Lo dico per quel tanto di titolo che ho in questa materia, grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Io non ho nulla in contrario, anzi potrei essere favorevole, per vorrei fare una domanda: sono stati citati alpinisti morti, allora io domando: esiste un'assicurazione per questa gente? Esiste l'obbligo per queste persone di assicurarsi? Perché l'elicottero costa e costa a carico di tutta la comunità, quindi naturalmente a carico ancora maggiore dei meno abbienti. Siccome viviamo in uno Stato, in una società, chiamiamola come vogliamo, indebitata fin sopra i capelli, non fino al collo, allora corre l'obbligo di assicurazione.
Perché l'alpinista può essere bravissimo, però pratica un divertimento.
Ora, io penso che sia giusto che ci siano l'alpinismo e altri consimili passatempi, a parte che se tutti facessero gli alpinisti le montagne sarebbero già distrutte. Per fortuna, anzi, in certi Paesi è proibito per certe montagne praticare l'alpinismo, proprio per questo motivo. Ma a parte questo, se esiste questa assicurazione, come dovrebbe, ritengo io, questa assicurazione dovrebbe poi pagare questa spesa dell'Elisoccorso, perch altrimenti sarebbe troppo comodo. Uno può divertirsi in un'altra maniera andare a fare la partita a bocce, che è molto meno pericolosa, la passeggiata in campagna. La società non deve pagare le conseguenze dei passatempi. Ecco perché occorre l'obbligo dell'assicurazione.
Se c'è l'assicurazione allora questo soccorso elicotteriale, questo Elisoccorso può benissimo esistere, anzi deve esistere.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Marchini per la risposta, ha la parola il Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Chiedo alla cortesia del collega Marchini di lasciarmi intervenire anche se immagino che la domanda che egli ha fatto poc'anzi fosse riferita ad una precisazione da dare al collega Bodrero.
Sono grato al collega Marchini per aver posto un problema rispetto al quale è già stato sottoscritto un documento da alcuni colleghi: io non ho alcun problema a porre anche la mia firma, se naturalmente le posizioni e le dichiarazioni del collega Marchini saranno poi accolte dalla Giunta.
Ho ben presente la pericolosità della scalata in parete rispetto alla montagna in generale, tuttavia, riconoscendo che esiste questa distanza superiore agli 8 minuti rispetto al raggiungimento del resto del Piemonte non faccio alcun riferimento particolare, ma esiste - perché il servizio di Elisoccorso è a Novara per tutta la parte del Piemonte sud orientale vorrei che si considerassero i termini di una risistemazione che pu essere data, per quanto mi riguarda, anche da un'intesa con altre Regioni e in modo particolare con la Liguria e con la Lombardia.
Ci sono delle zone che potrebbero essere più facilmente raggiungibili se ci fosse l'intesa rispetto ad un intervento proveniente da altre parti.
Mi riferisco a zone come i confini del Piemonte sud orientale, che sono i confini con le quattro regioni.
Nella sistemazione delle cose pregherei l'Assessore di tenere presente anche questo aspetto, perché è chiaro che arrivare da Novara fino ai confini di Fabrica Curone ci vogliono ben altro che i 15/20 minuti. Se i colleghi ritengono di accogliere anche la mia firma io mi dichiaro pienamente convinto delle posizioni che sono state espresse e sottoscrivo questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Come già detto, ha chiesto la parola il Consigliere Marchini per una integrazione. Ne ha facoltà.



MARCHINI Sergio

Prima di tutto vorrei fare una chiarificazione. Capisco che gli elementi suggestivi che fanno immagine sono quelli che restano nella memoria, e qualche volta sono anche al centro dei nostri interventi, per l'Elisoccorso in montagna è fatto per chiunque debba essere soccorso in condizioni di difficile accesso.
Alla trasmissione televisiva "L'ultimo Minuto" la Regione Piemonte è comparsa una volta sola, per un intervento dell'Elisoccorso, con le caratteristiche che ho descritto, per recuperare l'autista di un TIR precipitato da un viadotto. Quindi, parlavo di professionalità non di destinatari. Se però vogliamo andare ai fruitori sofisticati di questa materia, ricordo ai colleghi che il CAI è andato avanti rischiando fortemente il consenso degli iscritti, raddoppiando la propria quota per assicurare obbligatoriamente tutti gli iscritti al CAI. Quindi, il CAI ha dato la dimostrazione di come si deve cominciare a realizzare il volontariato e la solidarietà pagando di persona. Quindi, tutti gli iscritti al CAI sono assicurati; il che significa che la Regione Piemonte quando l'intervento è fatto nei confronti dell'assicurato del CAI, ha il diritto di ritorno.
Colgo l'occasione per dire che, senza mettere in discussione il documento, probabilmente lo stesso potrebbe essere completato e reso meno settoriale aggiungendo una riga, dopo la virgola, semplicemente scrivendo "al fine di un suo complessivo potenziamento". Questi eventuali interventi qualora la Giunta li ritenesse validi, non sono di settore, ma finalizzati al complessivo potenziamento del sistema. Quindi, l'emendamento sarebbe di seguito alla virgola: "già in esercizio, al fine di un suo complessivo potenziamento". Il che significa che magari con la distribuzione diversa delle piattaforme potrebbe essere pensabile fare più piattaforme in pianura e altre in montagna. Non voglio consigli di ordine tecnico, però mi pare che sia legittima la preoccupazione del Consigliere Rossa sul fatto che non si tratta di privilegiare un segmento del servizio, ma di potenziare lo stesso nel suo complesso. E' probabile che si debba intervenire immediatamente nel segmento, ma questo forse deve essere lasciato alla valutazione dei tecnici e alla responsabilità della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente, sono in parte sorpreso da questo ordine del giorno per il quale non sono stato interpellato dal proponente collega Marchini.
Non so con quale criterio abbia scelto gli interlocutori. Comunque non sono stato tra questi.
L'ordine del giorno riprende una decisione che il Consiglio ha approvata poche ore or sono e che penso che abbia approvata anche il collega Marchini. Per quanto riguarda la deliberazione approvata nell'ordine del giorno si dice che la stessa non prevede che per le aree in montagna la prestazione di soccorso urgente possa essere rispettata in un tempo massimo di 20 minuti; ma questo lo sapevamo anche ieri. Perché allora abbiamo, senza fiatare, approvato la deliberazione che, alla pagina 26 dice "gli interventi urgenti devono essere effettuati entro 20 minuti", poi c'è una parentesi "salvo particolari situazioni di complessità orografica"? Bastava togliere questa parentesi. E' un programma, è un progetto; la deliberazione scrive che bisogna adeguare i mezzi, gli strumenti, non solo l'Elisoccorso, ma le ambulanze attrezzate ad un progetto che dice che sul territorio piemontese si giungerà in 20 minuti. Bastava fermarsi lì togliere la parentesi, in cui si citavano le complessità orografiche ed il discorso era risolto.
Quindi, la mia perplessità deriva dal fatto che il problema era ben noto anche ieri e non capisco il motivo per cui abbiamo approvato una deliberazione che dava per scontato che certi interventi in 20 minuti non sarebbero stati possibili.
Ci ripensiamo a 24 ore di distanza, ma come ci ripensiamo a questo problema? L'ordine del giorno da questo punto di vista mi sembra soffrire di una certa genericità. Mi pare un ordine del giorno di pura espressione di una generica volontà politica che potrà avere un rilievo d'immagine perché qualcuno l'ha proposto, ma dopo di che le cose viaggeranno esattamente come prima, perché sappiamo bene la cogenza di un ordine del giorno così generico che dice "s'impegna la Giunta a valutare l'utilità" quindi può anche non essere utile, se chiediamo di valutarla "l'opportunità, la praticabilità", chissà se ci sono i soldi! Sono ordini del giorno che lasciano il tempo che trovano. Quando poi chiediamo queste cose ad una Giunta senza dire neppure dire "per favore rispondi entro 30-40 60 giorni" rimane un ordine del giorno vetrina che farà spuntare qualche articolo sul giornale, e lascerà esattamente le cose come sono. Mentre mi sembra che l'osservazione finale fatta dal collega Marchini sia l'unica realistica e condivisibile, perché in realtà chiede di potenziare un servizio di emergenza. Ma il modo in cui lo si potenzierà, quanto in Elisoccorso e quanto in sedi con ambulanze, è un dato tecnico. Quindi, alle buone volontà non si dice mai di no, ma così com'è congeniato lo trovo un ordine del giorno quasi di pura facciata. Se almeno si mettessero i tempi entro i quali la Giunta intende rispondere! In ogni caso, anche se lo giudico mediocre, e anche se rimane così, il voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.



VETRINO Bianca, Assessore regionale

L'ordine del giorno, per la verità, avrebbe dovuto essere votato ieri sera, alla fine del dibattito sulla sanità. Poi per accordi intervenuti col presentatore abbiamo ritenuto, per quanto riguarda la parte deliberativa di invito alla Giunta, di correggere il deliberato che il Consigliere Marchini aveva predisposto.
A me sembra di poter dire che così com'è l'ordine del giorno può essere anche considerato generico, però ha un suo valore. Probabilmente il Consigliere Marchini conosce di più lo stato della situazione e anche lo stato di avanzamento dell'elaborazione della Giunta nei confronti di questo problema, rispetto al quale siamo in una fase valutativa dell'attuale servizio di Elisoccorso in previsione di un suo miglioramento o di una sua razionalizzazione, che faccia anche tesoro dell'esperienza che abbiamo maturato sulla gestione dell'emergenza, che non è cosa assolutamente facile.
Come voi sapete abbiamo recentemente rinnovato l'appalto, e questo ci ha dato la dimensione dell'importanza dell'esperienza maturata finora, e probabilmente anche di quella che stiamo maturando attualmente. Abbiamo cambiato l'azienda e abbiamo avuto anche dei problemi. Ne approfitto per dire che ci sono stati dei ricorsi contro la deliberazione della Giunta che affidava l'appalto. Il TAR non ha concesso la sospensiva; quindi, ci siamo tolti anche una preoccupazione che avevamo al riguardo. Questo è avvenuto nella seduta di ieri.
L'argomento però deve essere valutato momento per momento e va considerata anche la dimensione dell'Elisoccorso. Bisogna comprendere che cosa significhi effettivamente l'Elisoccorso. Noi abbiamo, in questa prima fase, privilegiato molto l'aspetto territoriale anche se d'impatto nei confronti dell'opinione pubblica, perché è un servizio utile, è un servizio che quando porta a compimento la sua opera è compreso, ma teniamo conto che molte volte tale servizio si scontra con altri momenti organizzativi che non sono così all'avanguardia e all'altezza del servizio di Elisoccorso.
Voglio dire che, paradossalmente noi ci troviamo a volte di fronte a interventi molto opportuni e puntuali, che però poi si scontrano con delle successive occasioni di servizio, che sono appunto quelle dei DEA, dove non c'è la ricettività giusta e la necessaria organizzazione e coordinamento.
Ho detto ieri che dobbiamo andare ad una legge sull'emergenza, perché non possiamo continuare a gestire l'emergenza, che è fatta di tanti momenti attraverso organizzazioni così settoriali. In questo caso specifico l'ordine del giorno da ieri a oggi è cambiato perché - come giustamente qualcuno ha rilevato - si faceva riferimento ad una base specifica. Anche se, ovviamente, quando si parla di montagna ci si riferisce a quella parte rispetto alla quale oggi facciamo registrare effettivamente delle carenze però giustamente è stato fatto rilevare che questo servizio deve essere considerato nella interezza del territorio regionale, quindi le carenze devono essere colte ovunque ci siano. In questo senso noi ci adopreremo.
Infine, devo dire al collega Bodrero che questo è un servizio che si riferisce al Servizio Sanitario Nazionale, quindi rientra nelle regole di finanziamento e di costo del Servizio Sanitario Nazionale. Se il CAI fa uno sforzo di sollecitazione alla gente perché si assicuri, tanto meglio, per devo dire che oggi come oggi noi lo consideriamo a tutti gli effetti giustamente, a me sembra di poter dire, come un servizio del Servizio Sanitario Regionale.
La Giunta ovviamente accoglie l'ordine del giorno.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, la mia sorpresa aumenta ancora perché vengo a conoscenza che vi era intenzione di votare questo ordine del giorno addirittura ieri, subito dopo aver approvato la deliberazione. Siamo proprio bravi e capaci, perché se è così il mio stupore aumenta.



VETRINO Bianca, Assessore regionale

Mi scuso. Collega Chiezzi, tu hai fatto riferimento alla deliberazione.



CHIEZZI Giuseppe

Quella citata nell'ordine del giorno: pag. 26, n. 2, riga 7.



VETRINO Bianca, Assessore regionale

Sì, quella citata nell'ordine del giorno; vorrei soltanto dirti, perch tu sappia valutare la situazione nella sua completezza, che la parte alla quale tu ti riferisci, la pagina 26



CHIEZZI Giuseppe

Alla quale si riferisce l'ordine del giorno, non io.



VETRINO Bianca, Assessore regionale

Va bene, comunque, questa non fa parte della deliberazione. La deliberazione, che è fatta di 5-6 pagine, ha una relazione di accompagnamento che noi non abbiamo votato. C'è stata in Commissione una lunga discussione per dire che non si voleva approvare questo documento, ma che lo si associava alla deliberazione come relazione di accompagnamento di conoscenza, per poter appunto arrivare ai dettami della deliberazione.
Quindi, noi non abbiamo approvato quella cosa, noi abbiamo considerato quella cosa e abbiamo approvato altre cose. Questo perché tu sappia che non ha un valore deliberativo quello che noi ieri abbiamo considerato.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore perché quello che ha detto è importante, allora ne deriva un altro fatto: che l'ordine del giorno non può affermare quello che non è, cioè non possiamo approvare un ordine del giorno in cui si dice che "la deliberazione prevede", perché questo induce nell'errore in cui ero stato indotto, perché la deliberazione è cogente, mentre gli ordini del giorno sono ottativi. Allora, questo ordine del giorno venga almeno corretto e non dica che ieri è stata presa una decisione; venga corretto nel senso che si dica che in una relazione di accompagnamento, non cogente era espresso un giudizio negativo sulla possibilità di avere il soccorso urgente entro 20 minuti nelle zone di montagna. Lo si corregga almeno in questo senso.



VETRINO Bianca, Assessore regionale

E' giusto, va bene.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie. Fatta questa correzione, darò il voto favorevole, con tutti i dubbi che ho espresso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini come primo firmatario.



MARCHINI Sergio

Riconosco i limiti puntualmente colti dal collega, quindi questo ordine del giorno dovrebbe avere un'ulteriore modifica che dica: "considerato come la stessa deliberazione preveda nella relazione...



CHIEZZI Giuseppe

Di accompagnamento". Ma poi è una relazione di accompagnamento?



VETRINO Bianca, Assessore regionale

E' una relazione di accompagnamento.



MARCHINI Sergio

Dal punto di vista del merito, prego il collega Chiezzi qualche volta di essere meno sgarbato.



CHIEZZI Giuseppe

A mio giudizio, Marchini.



MARCHINI Sergio

Caro Chiezzi, in questa materia i miei titoli io li ho raccolti non sul giornale e arriverei al punto di chiederti delle scuse personali per questa tua villania!



CHIEZZI Giuseppe

Ma quale villania, villano sei tu!



MARCHINI Sergio

Per questa tua villania!



CHIEZZI Giuseppe

Villano sei tu! Tu sei un gran villano!



MARCHINI Sergio

Per questa tua villania! Perché dire che si fanno delle interrogazioni per comparire sul giornale da parte di chi di queste cose se ne occupa consentimi, da quando non si facevano con l'elicottero, ma si facevano a piedi, si pagava di persona in tutti i sensi, si facevano esperienze drammatiche: questa è una villania!



CHIEZZI Giuseppe

Villano sarai tu!



MARCHINI Sergio

Ti prego per cortesia di evitare delle villanie, dopodiché dico che è giusta la considerazione nel merito che hai fatto.
Devo però anche dire che non ho ritenuto di aprire la questione all'interno della deliberazione per una ragione oggettiva: è impossibile superare il limite che la relazione riconosce, perché oggettivamente non è possibile garantire l'emergenza dei nostri paesi in montagna nei 20 minuti! E' impossibile realizzarla con le risorse e con i tempi oggetto della deliberazione che abbiamo approvato ieri. La deliberazione di ieri non poteva in alcun modo - modificata, trasformata, emendata - consentire il superamento e la realizzazione dell'obiettivo al quale tutti tendiamo dell'eguaglianza minima per tutti, cioè i 20 minuti delle aree non fortunate. La delibera di ieri, comunque cambiata in termini di risorse e di ipotesi, non avrebbe risolto questo problema. Avremmo comunque avuto delle aree che non stavano all'interno di questo. Io mi sono limitato insieme ai colleghi, a spiegare come questo elemento debba essere tenuto sempre in tutta attenzione da parte della Giunta regionale ai fini di tendere alla riduzione e se possibile al superamento di questa anomalia.
Non dobbiamo, questa anomalia, lasciarla consolidare come un dato acquisito rispetto al quale non intendiamo fare niente. Questo è il punto di tipo politico: come e quando, con quali risorse, con quali strumenti, sta all'interno del governo della Giunta.
A me è sembrato che il Consiglio regionale dovesse in una qualche misura sottolineare questa sua preoccupazione, ma registrando nel contempo che non si poteva intervenire nel vivo della deliberazione di ieri in quanto, per la sua complessità, probabilmente non poteva comprendere questo elemento. Non solo per la sua complessità, collega Chiezzi, ma anche perch come correttamente ha detto l'Assessore Vetrino questa deliberazione si pone in un percorso con un segmento preciso che ha a monte delle convenzioni col sistema dell'elicottero e che ha a valle il ripensamento del "118": è tutto un sistema che va pensato e ridefinito.
Mi sono limitato insieme ai colleghi a sottolineare come sia ancora presente un elemento di fortissima debolezza e di forte ingiustizia nei confronti delle popolazioni meno fortunate della nostra Regione. Mi è sembrato quindi di dover sottolineare questa preoccupazione ed invitare i colleghi della Giunta ad averla presente nell'adottare gli atti di governo successivi.
Caro Chiezzi, ti chiedo scusa del termine un po' pesante, però capirai che queste vicende qualche volta coinvolgono sul piano personale molto più di quanto si possa pensare. Ti posso assicurare che per chi ha la fortuna di vivere questi territori, le esperienze di chi vive la realtà della montagna (esperienze che è sicuro che si possano e si debbano fare anche nelle tristi realtà torinesi, però la realtà della città, per certi versi è più anonima e più cinica, coinvolge meno), nella sua bellezza, ma anche nella sua solitudine, nella sua drammaticità, qualche volta è portato a ad assumere delle iniziative rispetto alle quali essere targati da qualcuno che vuole che compaia il suo nome sul giornale rispetto a questo permettimi Consigliere Chiezzi, ritiro il termine "villania" se lo consideri troppo forte - personalmente lo considero mortificante. Se a 56 anni sono ridotto a pietire un po' di spazio sui giornali, perché chiedo che venga potenziato l'Elisoccorso, immagino di pensare che il mondo della montagna, al quale ho dedicato 30 anni della mia vita, mi giudichi solo su come riesco a comparire sul giornale. Ritengo di poter comparire anche per altro.



PRESIDENTE

Chiederei al Consigliere Chiezzi, dopo aver ascoltato l'ultima parte dell'intervento del Consigliere Marchini, che comunque ha moderato molto la sua posizione, se vuole rinunciare eventualmente ad un intervento per fatto personale.
Il Consigliere Chiezzi ha chiesto la parola. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente. Ci tengo ad intervenire, nonostante la rettifica, le scuse parziali o implicite del collega Marchini nei miei confronti per aver qualificato una parte del mio intervento come "villania", per respingere questa interpretazione perché questo modo di confrontarci, nel momento in cui viene esplicitato, non può essere sanato successivamente da nulla. E' accaduto, ed è gravemente offensivo e lesivo dei diritti di libera espressione e del nostro agire politico.
Quindi la contestazione che mi sento di ripetere qui, non soltanto perché è stata rivolta alla mia persona, è il modo di confrontarci.
Titolare, in modo chiaramente incoerente con la realtà dei fatti, un intervento di un avversario politico come una villania, è un modo per uccidere la politica.
Pertanto chiedo, Presidente, che si faccia una verifica su dove e come il mio intervento sia stato in qualche modo pieno di villania. Non volevo in alcun modo mortificare il lavoro del Consigliere Marchini, ho semplicemente svolto un intervento - che ripeterei tale e quale - in cui evidenziavo che questo ordine del giorno mi sembrava poco ricco di leve concrete capaci di mettere in moto quello che si voleva.
Ho forse leso un diritto di alcuni di poter parlare essi e solo essi di questa questione? Ho fatto un'osservazione critica, come se ne fanno tante, la reazione invece è stata di tipo offensivo e personale e come tale la respingo.
Detto questo, sono ben lieto e felice che si ritorni sulle proprie posizioni, però dato che non è la prima volta che succede, Presidente anche da parte dello stesso collega Marchini nei miei confronti, devo farle presente che reagirò in modo sempre più appropriato a questi attacchi personali del collega Marchini che ho già subito altre volte senza reagire.



PRESIDENTE

Il Consigliere Marchini presenta i seguenti emendamenti: 1) al terzo capoverso, dopo le parole: "come la stessa deliberazione" aggiungere le parole "preveda nella relazione di accompagnamento... (pag. 26, n. 2, rigo 7) 2) al quinto capoverso, dopo le parole: "in esercizio," aggiungere le parole: "al fine di un suo complessivo potenziamento".
Tali emendamenti sono accolti dai cofirmatari.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 678, così emendato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la proposta di deliberazione n. 778 approvata dal Consiglio regionale considerato come la stessa deliberazione preveda nella relazione di accompagnamento (pag. 26, n. 2, rigo 7) che per i territori montani (situazioni di complessità orografica) non possa essere rispettato il tempo massimo di intervento previsto in minuti 20 ritenuto che il margine alto di rischio al quale si riconosce essere lasciate le popolazioni montane deve essere ridotto fino ad essere eliminato invita la Giunta regionale a valutare l'utilità, l'opportunità e la praticabilità della realizzazione di ulteriori basi di elisoccorso dotate di elicotteri adatti al volo in montagna opportunamente collocate in relazione al territorio, ai presidi ospedalieri ed al sistema di elisoccorso già in esercizio, al fine di un suo complessivo potenziamento." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 24 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Annuncio incontro con i Parlamentari piemontesi neo-eletti


PRESIDENTE

Ricordo a tutti i Consiglieri che lunedì 18 aprile pv, alle ore 10,30 ci sarà una riunione con i Parlamentari piemontesi neo-eletti.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame progetto di legge n. 380: "Integrazione della L.R. n. 60/92 Sottoscrizione primo aumento capitale della Società CAAT di Torino SCpA"


PRESIDENTE

Esame progetto di legge n. 109: "Istituzione dell'Ente regionale di sviluppo Agro-alimentare del Piemonte" (richiesta di iscrizione ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento interno) Ordine del giorno n. 463 presentato dai Consiglieri Cucco, Chiezzi e Segre sul CAAT (rinvio)



PRESIDENTE

Esaminiamo ora congiuntamente il punto 10) all'o.d.g.: "Esame progetto di legge n. 380", il punto 33): "Esame progetto di legge n. 109" ed il punto 35): "Ordine del giorno n. 463 presentato dai Consiglieri Cucco Chiezzi e Segre sul CAAT".
Ha chiesto la parola il Consigliere Cucco. Ne ha facoltà.



CUCCO Vincenzo

Signora Presidente, benché la discussione sul CAAT sia urgentissima deve però essere preceduta da un lavoro necessario di quest'aula sull'aspetto che attiene alla programmazione in questo settore.
Su queste vicende del CAAT si è intervenuti in questi giorni soltanto in seguito a sollecitazione da parte dell'Amministrazione comunale per un progetto, per un'idea che la stessa aveva in merito al futuro del CAAT.
Siccome si tratta di materia di programmazione economica - in particolare di programmazione commerciale, competenza del Consiglio: ricordo la deliberazione consiliare che ne ha individuato le modalità credo che questo Consiglio dovrebbe evitare di votare la legge poiché non ha senso procedere all'aumento di capitale del CAAT in una situazione di questo tipo; in secondo luogo, chiedo ci siano tutte le informazioni necessarie per poterci esprimere non sulla vicenda specifica, ma proprio su quanto accade, su quanto sta accadendo in questa situazione. Ciò per evitare che la discussione in quest'aula si trasformi semplicemente in un elenco di polemiche che peraltro sarebbe lunghissimo e ricco di capitoli.



PRESIDENTE

Se ho capito bene, il collega Cucco chiederebbe un'opinione della Giunta sul fatto di procedere o meno.



CUCCO Vincenzo

Chiedo semplicemente se la Giunta, relativamente al CAAT, è in grado non soltanto di fare l'elenco delle polemiche esistenti, ma di fare anche delle proposte. Diversamente, non ha senso discutere; da parte nostra siamo pronti a discutere anche delle polemiche, per carità!



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, sono cofirmatario, insieme al collega Cucco dell'interpellanza e sento il bisogno di discutere del CAAT, una lunga storia che in Consiglio regionale parte dal 1989 con le prime interpellanze presentate nell'altra legislatura.
Sarei soddisfatto di poter fare tutte le polemiche necessarie e di discutere su cosa volete fare, in queste prossime settimane, sul CAAT; se avete queste risposte, cominciamo subito. Se vi serve una settimana, 15 giorni, sono disposto ad aspettare.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Anch'io sostengo l'esigenza di alcuni chiarimenti di carattere generale in merito alla questione del CAAT, e non solo. Li sostengo per due ordini di problemi: il primo è la completa confusione emersa, ancora in queste ultime settimane, rispetto alle prospettive di gestione e attuazione di questa iniziativa per realizzare un Centro-agroalimentare.
A questo proposito sostengo che la ragione del trasferimento all'esterno di quelli che sono i mercati generali, ora situati nella città di Torino, con problemi grossi di congestione di traffico nella zona, è una ragione forte: la trasformazione degli attuali mercati in un vero e proprio Centro-agroalimentare.
Dieci o quindici giorni fa, però, ho letto sul giornale - le informazioni che ho le ho avute solo tramite i giornali - che la I Commissione di questo Consiglio regionale si è riunita per discutere la questione del CAAT e che, fra le altre, è emersa un'ipotesi che a me è parsa davvero paradossale: la richiesta di spostamento dei finanziamenti destinati da apposita legge nazionale per la realizzazione dei Centri agro alimentari alla finalità di realizzare la metropolitana di Torino: cosa paradossale; bisogna rifare la legge, perché se la legge rimane la stessa i fondi che non vengono utilizzati a Torino verranno utilizzati da qualche altro Centro-agroalimentare del nostro Paese.
E' questo un primo grande elemento di incertezza: vorrei, intanto sapere cosa la Giunta regionale pensa, cosa ha fatto in quella direzione: se ha assunto degli atteggiamenti e se questi hanno un qualche fondamento: se hanno un qualche fondamento sono, di fatto, la negazione del CAAT.
Seconda questione. Su "La Stampa" di domenica - continuo a riferirmi a notizie giornalistiche, perché nonostante le numerose discussioni fatte non è mai pervenuto il chiarimento generale richiesto - leggo delle difficoltà del CAAT ad andare avanti, che sfuma il progetto del CAAT tra Gruglisco e Rivoli, e che il Presidente della Provincia di Torino - non un giornalista che ha fatto un'inchiesta telefonica e che sulla base di questa, formula un suo parere, propone di studiare una nuova sede, e nell'articolo viene indicata come possibile sede l'area di Chivasso.
L'incertezza diventa grandissima.
Il terzo ordine di problema che sollevo, riguarda un processo più lontano di deterioramento e obsolescenza del progetto iniziale dal CAAT ripeto cose già dette in quest'aula, credo anche da altri colleghi. Il sistema di distribuzione all'ingrosso è fortemente mutato rispetto al momento in cui si è pensato al Centro agro-alimentare; mi ricordo di aver detto in quest'aula che dovremmo fare il conto delle merci che passano direttamente dalla produzione al consumo attraverso i grandi ipermercati costruiti in quest'area metropolitana, che saltano il CAAT.
Ho la sensazione - la traggo non per intuizione personale, ma per aver nei mesi scorsi, quando ne discutevamo, parlato con degli operatori del settore - che il problema del CAAT vada rivisto addirittura nelle sue caratteristiche e nella sua dimensione. C'è quindi un problema di aggiornamento del progetto del CAAT perché lo stesso possa andare avanti come personalmente sostengo.
Tali questioni non sono mai state chiarite; il CAAT, peraltro, insiste su di un'area occupata dalla Servizi Industriali per lo smaltimento rifiuti; finché non se ne va la Servizi Industriali, il CAAT non potrà andare avanti, e i finanziamenti si perderebbero comunque. In più, in quella stessa area, vi sono ben altre questioni da risolvere: mi dicono che SITO opera a livelli bassissimi di scambi intermodali, con una percentuale davvero minimale rispetto all'ipotesi operativa iniziale. Il problema è assai più complessivo; occorre andare a rivedere il funzionamento di Centri che sono stati pensati "grandi", ma che poi SITO, per esempio - non hanno neanche conseguito gli obiettivi preposti: il Centro intermodale non sta funzionando.
Già in altre discussioni abbiamo chiesto alla Giunta di portarci un quadro aggiornato della problematica per arrivare anche ad una revisione degli interventi in quell'area; e, se risultasse necessario, ad una loro ridefinizione e ridimensionamento.
In una tale situazione, con le incertezze, ultime, che emergono dai giornali - addirittura, si chiede, paradossalmente, di utilizzare i fondi per costruirlo in altra parte, rimettendo tutto in discussione, quasi per ripartire dall'anno zero, con una nuova progettazione - personalmente, mi pare improponibile che senza chiarimenti approfonditi sulla materia si possa procedere all'approvazione di questo primo aumento di capitale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.



FERRARA Franco

Non impiegherò più di un minuto, Presidente. Mi pare che le cose già dette siano abbastanza pertinenti. Se la Giunta ci dicesse che le accoglie forse finiremmo di discutere.
Credo che il problema del CAAT sia un problema molto grosso che è venuto alla ribalta non adesso, ma che è oggetto di discussioni, di polemiche e perplessità.
Perplessità non tanto sull'opportunità del CAAT - credo che esistesse allora ed esiste tuttora - visto non solo come uno degli anelli della distribuzione, ma come un momento di qualificazione del commercio nella nostra Regione.
Mi pare sia utile, in una situazione di questo genere, avere un attimo di riflessione e capire esattamente cosa sta succedendo (leggendolo dai giornali non si capisce) e riappropriarsi, da parte della Regione, di un ruolo di programmazione del sistema della distribuzione in modo concreto e forte, perché vedo che Provincia e Comune stanno svolgendo un ruolo.
Quindi, la richiesta che si è fatta in ordine all'opportunità di soprassedere un attimo all'approvazione di questa legge di aumento di capitale per definire ancora se il progetto esiste, è concreto, è vero o non è soltanto una cosa di cui tutti parliamo, mi pare sia una richiesta abbastanza legittima e ragionevole.
Mi auguro che la Giunta aderisca a questo momento di riflessione e porti in quest'aula o in Commissione, dove si ritiene più opportuno, alcune sue riflessioni per capire se questa importante opera che si era deliberata da molti anni, che mai è riuscita ad avere non dico concreta soddisfazione perché i tempi sono quelli che sono, ma neppure concreto avvio, che ha solo determinato polemiche fino adesso, può essere qualcosa di riesaminato e quindi di riproposto avendo conoscenza precisa delle condizioni oggettive nelle quali noi ci muoviamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

Volevo intervenire solo su una questione di opportunità, valutando la discussione che è avvenuta ieri in Consiglio comunale di Torino; valutando la riunione che ci sarà domani presso l'Assessore Ferrero del Comune di Torino, il quale dice di parlare anche a nome del Presidente Brizio nelle sue comunicazioni; valutando che con buona probabilità il finanziamento per il CAAT andrà miseramente perso, mi chiedo se la Giunta non ritenga più opportuno rinviare sine die la discussione di questo aumento di capitale tenendo particolarmente in considerazione il fatto che questo ente strumentale probabilmente non avrà seguito, se le intenzioni del Comune di Torino verranno confermate.



CUCCO Vincenzo

Brizio ha firmato la delega scritta all'Assessore Ferrero?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mollo.



MOLLO Francesco

Per aderire all'invito della Presidente, molto brevemente dirò che le questioni sollevate dai colleghi sono sacrosante e quindi credo che si possa entrare nel merito di tutta la questione quando avremo delle notizie certe sulle intenzioni che ha la Giunta.
Noi abbiamo ascoltato già in III Commissione quanto ha riferito il Presidente Brizio, il quale ha riportato appunto in Commissione questa famosa lettera del Sindaco di Torino. In quella sede sono nate delle questioni e sono state espresse delle posizioni.
Riservandomi poi di entrare nel merito della questione ritengo che comunque la si metta, questa opera è irrinunciabile per la Regione, quindi deve essere fatto tutto quanto è possibile per portarla avanti, perché non si blocchi o si trasferiscano risorse destinate a ciò per altre opere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cantore.



CANTORE Daniele, Assessore regionale

La Giunta accoglie la richiesta di rinvio, che peraltro era già nelle nostre intenzioni.
Vorrei precisare che ci siamo trovati nella condizione di rispondere ad una richiesta dell'Amministrazione comunale di Torino di cui, come è stato riferito, abbiamo già detto in Commissione. Questa richiesta, che è stata in un primo tempo verbale, è stata fatta per spostare i 100 miliardi del CAAT su un'altra opera utile all'Amministrazione comunale di Torino (in questo caso ci è stato proposto il passante ferroviario e la metropolitana).
Abbiamo chiesto al Comune di Torino, al Sindaco e all'Assessore Ferrero, di scrivere la loro proposta; quando l'abbiamo ricevuta l'abbiamo portata in Commissione. Abbiamo fatto presente al Comune di Torino che c'era la possibilità molto concreta di perdere il finanziamento, come è stato ricordato prima, perché questo potrebbe essere rivolto ad altri soggetti che sono in graduatoria.
In secondo luogo questa decisione non poteva essere assunta solo dall'amministrazione comunale, ma doveva vedere la partecipazione di tutti gli enti pubblici che sono nel CAAT, e anche degli operatori.
Abbiamo poi verificato, ma riferirà il Presidente, sulla possibilità di spostare questi finanziamenti. Nella lettera indirizzataci, il Comune di Torino prende anche l'impegno, a fronte di questi 100 miliardi su metropolitana o passante, di farsi carico della costruzione all'interno della cinta daziaria di Torino del nuovo mercato agroalimentare.
Abbiamo verificato che questo spostamento non è possibile e comunicato al Comune di Torino che siamo intenzionati a rivedere la vicenda CAAT consapevoli che c'è un problema di progettazione che deve essere rivista.
Progettazione finalizzata all'entità dell'intervento.
L'intervento, secondo gli studi che ha fatto l'Assessorato e che sta continuando a fare, è un intervento oggi fuori misura, nel senso che è eccessivo ciò che era stato studiato per il CAAT in quella zona di Grugliasco, quindi c'è l'esigenza di rivedere la progettazione, di rivedere l'intervento.
Questa esigenza è richiamata anche dagli operatori del settore, che se erano d'accordo alcuni anni orsono su questo tipo di intervento, oggi chiedono che ci sia l'insediamento CAAT con una diversa tipologia; quindi penso che anche in questo dovremmo entrare nel merito.
Per quanto riguarda le affermazioni del Presidente della Provincia è stata fatta prima una battuta: "quando si vuole andare sui giornali".
Il Presidente della Provincia, penso per sua autonoma decisione, ha voluto dire la sua in una vicenda dove peraltro penso non sia nemmeno stato consultato dal Comune di Torino. Mi pare, anche qui, con l'intento di aggiungere confusione alla confusione già esistente.



RIVALTA Luigi

Buon esempio di rapporti istituzionali!



CANTORE Daniele, Assessore regionale

Collega Rivalta, noi non possiamo tappare la bocca al Presidente della Provincia, se questo si sveglia una mattina e fa una dichiarazione obiettivamente fuori luogo, perché le richieste del Comune di Torino erano ben diverse da quelle che poi ha riportato il Presidente della Provincia.
Mi pare che da tutta questa situazione si evinca che è necessario proseguire nell'insediamento del CAAT in quella zona risolvendo i problemi.
C'è probabilmente un problema da risolvere: quello del sovradimensionamento della struttura rispetto alle reali esigenze. Occorrerà verificare tutti insieme.
Domani sera ci sarà una riunione fra gli enti pubblici, richiesta dal Comune di Torino, probabilmente anche per verificare questa difficoltà di rapporto, non certo con la Regione, ma verificatasi con la Provincia di Torino. Come Giunta regionale, nei prossimi giorni, saremo pronti a ragionare insieme sulla - io ritengo - continuità di questa localizzazione del CAAT, peraltro anche onorando tutto il lavoro svolto.
Vorrei ricordare che alla base c'è anche un accordo di programma che ha messo insieme diverse Amministrazioni comunali, nonché la Provincia di Torino e il Consiglio comunale di Torino che l'ha votato; occorre per rivedere l'intera operazione CAAT alla luce delle esigenze attuali, e su questo stiamo lavorando come Assessorato.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Ho ben poco da aggiungere a quanto ha detto l'Assessore Cantore, se non ribadire...



CHIEZZI Giuseppe

Mi scusi, ma è per non interrompere dopo. Io non ho capito bene: mi piacerebbe sapere cosa andate a dire domani a questa riunione, se è possibile. Anche questo è un elemento di giudizio in quest'aula: cosa direte domani al Comune di Torino?



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

A questa riunione - l'ha già anticipato l'Assessore Cantore - noi diremo, prima di tutto, che riteniamo che non si debba rinunciare all'iniziativa del mercato agroalimentare; in secondo luogo, si potrà eventualmente rivedere il progetto, rimodificarlo, ma deve rimanere nell'ambito della cinta di Torino. Altrimenti, si va verso una soluzione diversa.
Noi non possiamo perdere il finanziamento. Se me lo consentite partirei dalla mia comunicazione iniziale. Io ho avuto questa richiesta del Sindaco di Torino; ne ho parlato in I Commissione regionale con l'Assessore Cantore; per correttezza, di fronte ad una richiesta del Comune di Torino pressante, richiesta che intendeva dire "utilizzo questa cifra per altro ma rimetto questa cifra a disposizione per rifare il mercato", abbiamo voluto valutare la validità di questa proposta, pur vedendone tutti i limiti interni. Ho parlato personalmente con il Capo Gabinetto del Ministro dell'Industria; l'ho detto qui, ho parlato con il Sottosegretario all'Industria delegato: non c'è la possibilità di stornare i fondi neanche in sede di accordo di programma. Infatti, se l'accordo di programma consente di passare da una legge all'altra, non lo consente specificatamente per questa, perché questa - l'abbiamo già rilevato in quest'aula, non è che non ne abbiamo parlato - ha in sè, nei suoi articoli i meccanismi di riutilizzo delle somme non utilizzate, che quindi andrebbero a vantaggio di altri mercati. Non essendoci questa possibilità il Comune di Torino si deve convincere - e si è convinto, perché ne ho parlato con l'architetto e Assessore Ferrero, che portava avanti questa testi, oltreché con il Sindaco - che questa via non è percorribile.
L'unica via percorribile è vedere come - e domani si parlerà di questo tra gli azionisti - si possa realizzare quest'opera nei limiti (diversi) che l'attuale situazione comporta. Questa è la linea di comportamento che avremo domani e della quale il Sindaco di Torino è preavvisato così come l'arch. Ferrero, Assessore competente. Un incontro fra gli azionisti pubblici mi pare utile; dopo questo incontro, potremo riferire più compiutamente in Consiglio regionale, quindi ritengo che il rinvio sia cosa utile e positiva.
Voglio precisare che chi ha messo in discussione l'utilizzo della somma per il mercato non è stata la Giunta regionale, bensì il Comune di Torino.
Non ho altro da aggiungere. Questo punto l'abbiamo chiarito; adesso occorre chiarire come procedere nell'iniziativa, perché se il progetto è troppo grande o se ci sono difficoltà di altro genere, è bene che siano affrontate immediatamente.



PRESIDENTE

Non essendoci altre questioni urgenti, proporrei di concludere questa seduta. Abbiamo praticamente sviluppato tutto il lavoro previsto; le nomine ieri sono state proclamate.
Volevo solo ricordarvi due cose: 1) la Conferenza dei Capigruppo, che prevederei per venerdì p.v, alle ore 11 2) lunedì prossimo 18 Aprile, alle ore 10,30, è previsto l'incontro con i nuovi parlamentari piemontesi.
Tutti voi, compresi i nuovi Consiglieri regionali oggi subentrati avete ricevuto l'invito.
Ricordo infine che la prossima seduta di Consiglio sarà martedì 19 c.m., a norma dell'art. 25 dello Statuto regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,15)



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