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Dettaglio seduta n.271 del 12/04/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni i processi verbali delle adunanze consiliari del 25/2/1994 e dell'1/3/1994 si intendono approvati.
E' stato distribuito, prima dell'odierna seduta, il processo verbale dell'adunanza consiliare del 15/3/1994 che verrà posto in votazione nel corso della prossima seduta consiliare.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 6) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bortolin, Buzio, Croso, Ferraris Grosso, Lannes e Marengo.
A nome del Consiglio regionale formulo le condoglianze al Consigliere Marengo al quale è mancata la mamma.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Sentenza di illegittimità della Corte Costituzionale in merito alla legge n. 20/89


PRESIDENTE

Comunico che la Corte Costituzionale, con sentenza n. 110/1994 depositata il 31 marzo u.s., ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l'art. 11, lettera a), della legge regionale del Piemonte n. 20/89 "Norme in materia di beni paesistici" nella parte in cui prevede che non si applica il vincolo posto dall'art. 1 della legge n. 431/85 "nelle zone assimilate alle zone A e B del DM n. 1444/1968 e cioè nei centri edificati nei nuclei minori, nelle aree sia residenziali che produttive a capacità insediativa esaurita o residua e in quelle di completamento così definiti nei Piani regolatori approvati ai sensi del Titolo III della L.R. n. 56/77 e successive modificazioni e integrazioni".
Copia della sentenza è depositata presso la Segreteria del Consiglio regionale.


Argomento:

e) Richiesta procedura abbreviata, a norma dell'art. 44 dello Statuto relativa al disegno di legge n. 418


PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta regionale Brizio e l'Assessore Bergoglio con apposita lettera pervenuta il 29/3/1994, richiedono la procedura abbreviata per l'esame e l'approvazione del disegno di legge n. 418: "Norme di attuazione della legge n. 381/91 'Disciplina delle cooperative sociali'", a norma dell'art. 44 dello Statuto che recita: "in caso d'urgenza, la Giunta, il Presidente della Giunta, il Consigliere proponente.., possono sempre chiedere al Consiglio che venga fissata una procedura abbreviata per l'esame e l'approvazione di un progetto di legge.
Il Regolamento disciplina modalità e termini di tale procedura". A tal fine l'art. 76 del Regolamento consiliare prevede: "Dichiarazioni d'urgenza. Il Consiglio regionale, alla fine della seduta nella quale è stata presentata la richiesta, delibera per alzata di mano, dopo aver ascoltato un oratore per Gruppo. L'approvazione della dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà nonché, per le leggi e i regolamenti, l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente".
Pongo in votazione per presa d'atto la richiesta della procedura abbreviata.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.


Argomento:

f) Integrazione o.d.g. della seduta del 13/4/1994


PRESIDENTE

L'o.d.g. della seduta del Consiglio regionale di domani, mercoledì 13 aprile, viene integrato con i seguenti punti: dimissioni del signor Marco Zacchera dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione dimissioni del signor Giancarlo Tapparo dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione dimissioni del signor Zanoletti dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione.
La richiesta di tale integrazione è conseguente al fatto che non sono ancora pervenute tutte le dichiarazioni di tipo formale.


Argomento:

Comunicazione della Giunta regionale in merito ai risultati delle elezioni politiche del 27/28 marzo 1994


PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio per una comunicazione in merito ai risultati delle elezioni politiche del 27/28 marzo 1994.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Si sono tenute, come sapete, le elezioni politiche. Ricordo che la Giunta ed il Presidente della Giunta regionale sono stati eletti prima di queste elezioni con modalità ben precise.
In questo senso, nessun Gruppo, in sede di Conferenza dei Capigruppo ha ritenuto di richiedere un dibattito per la seduta di oggi; si è data la precedenza ad aspetti deliberativi assai urgenti: ne prendo atto con soddisfazione, spero che il lavoro vada avanti. Ritengo però che in una prossima seduta sarà opportuno valutare la situazione, per gli effetti che possono ricadere sul Consiglio, che pure ha propria chiarissima autonomia e vita ben chiara. La Giunta e il Presidente sono sempre disponibili a qualunque tipo di confronto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

La mia vuole essere un'annotazione meramente metodologica. Considero non corretto questo modo di impostare una pura e oggettiva necessità di dibattito politico. Questo perché proprio il sottoscritto, nella propria dichiarazione di voto d'insediamento della Giunta, aveva chiarito che la Giunta è destinataria e non soggetto; in quella seduta avevamo sostenuto che questa Giunta era a termine nella misura in cui era destinataria delle conseguenze di una maturazione consiliare diversa, simile, complementare.
Questo per non mettere la Giunta nelle condizioni di essere essa stessa ad aprire un confronto politico, ma di esserne la destinataria.
Il dibattito consiliare nasce tra le forze del Consiglio, potrà avere conseguenze in ordine ai rapporti maggioranza-opposizione e della stessa Giunta, ma è dibattito che ha per sede il Consiglio e per soggetto i Gruppi consiliari: la Giunta è estranea, è destinataria.
Questo quanto in coerenza e in armonia con la dichiarazione di voto svolta in sede di insediamento di questa Giunta, per chiarire che "a termine" non significa che la Giunta debba dimettersi ad un certo termine ma che il Consiglio deve costruire l'occasione per cui la Giunta possa ritenere di aver svolto il compito di servizio che le abbiamo affidato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Brevemente, per esprimere la mia opinione sulla dichiarazione del Presidente della Giunta regionale, che giudico viceversa, molto corretta, responsabile e quasi dovuta a questo Consiglio che lo ha eletto. Il Presidente Brizio ha fatto bene a non omettere nulla della condizione nella quale la Giunta si ritrova. Non solo, la promessa del Presidente Brizio di essere disponibile ad un confronto sulla questione, mi sembra rientri nel rispetto istituzionale che vede la Giunta quale soggetto attivo in questo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Intervengo per esprimere apprezzamento per la comunicazione tempestivamente intervenuta del Presidente Brizio, che credo ci consentirà penso sia esigenza ed interesse di tutti - nella seduta della prossima settimana di avviare la discussione sul punto sul quale si è espresso il Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Intervengo per dichiarare che a mio avviso il Presidente Brizio è stato coerente con quanto esposto allorquando la sua Giunta è stata eletta; ci aveva chiarito che si trattava di Giunta tecnica, a termine, per far sì che provvedimenti urgenti - bilancio in primis - potessero essere approvati riferendosi alle elezioni politiche del 27 marzo come termine finale del mandato.
Ci pare opportuno che il Presidente Brizio abbia preannunciato la volontà di un dibattito, nel quale verranno sviscerate le varie posizioni conseguenti al voto del 27 marzo.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Sentenza Corte Costituzionale del 10/2/1994 di illegittimità costituzionale del secondo comma art. 13 della legge regionale riapprovata il 6/7/1993 recante: "Ricerca, uso e tutela delle acque sotterranee". Adempimenti ai sensi art. 86 del Regolamento interno del Consiglio regionale e documenti collegati (rinvio)


PRESIDENTE

Seppure in via informale, sul punto 7) all'o.d.g. mi è stato riferito che mancano a tuttora le condizioni d'aula per procedere all'integrazione in oggetto.
Passiamo quindi al punto 8) all'o.d.g.: "Sentenza Corte Costituzionale del 10/2/1994 di illegittimità costituzionale del secondo comma art. 13 della legge regionale riapprovata il 6/7/1993 recante: 'Ricerca, uso e tutela delle acque sotterranee'".
A norma dell'art. 86 del Regolamento interno del Consiglio regionale il Presidente del Consiglio deve fornirne informazione - avvenuta da parte mia il 15 marzo u.s.
La parola all'Assessore Garino.



GARINO Marcello, Assessore regionale

Risparmiandovi una lunga relazione, mi riferirò semplicemente alla decisione della Corte Costituzionale la quale ha sancito che il secondo comma dell'art. 13 della legge che questo Consiglio aveva approvato è anticostituzionale. Tale secondo comma, censurato dalla Corte Costituzionale, si limitava a stabilire il raccordo tra l'individuazione delle aree riservate a fini potabili e la definizione delle attività e destinazioni ammissibili in dette aree, già di competenza dell'Amministrazione regionale ai sensi dell'art. 9 del DPR n. 236/88; lo stesso stabiliva inoltre che i vincoli così definiti costituivano ad ogni effetto variante agli strumenti urbanistici locali.
A seguito dell'intervenuta abrogazione, che trova fondamento nella necessità che il procedimento incidente sull'approvazione o modifica degli strumenti urbanistici si articoli in maniera tale da assicurare la sostanziale partecipazione degli Enti il cui assetto territoriale è determinato dagli strumenti in questione, si rende necessario individuare dei modelli procedimentali nell'ambito dei quali coinvolgere le competenze comunali, e contestualmente garantire l'operatività delle azioni di salvaguardia delle aree riservate a fini potabili.
La proposta, peraltro consegnata anche alla Presidenza in una mozione firmata dai colleghi Chiezzi, Picchioni, Bresso, il sottoscritto - e credo che altri si aggiungeranno - si propone di chiedere al Presidente di promulgare la legge senza il secondo comma; dato che nel contempo la Giunta regionale ha varato un disegno di legge che sarà esaminato oggi dalla II Commissione, che recupera in toto il secondo comma dell'art. 13, e ciò è stata riproposta la predisposizione delle carte della vulnerabilità e del rischio degli acquiferi, la definizione dei vincoli e delle limitazioni d'uso del territorio da parte della Regione con il coinvolgimento degli Enti territorialmente competenti.
Tale previsione infatti, seppure ricompresa nell'art. 13, secondo comma, abrogato dalla Corte Costituzionale, non risulta essere puntuale oggetto delle censure mosse dalla Corte Costituzionale, anzi, seguendo le indicazioni che la stessa Consulta propone nella sentenza - cito testualmente - "in previsione di una fase di adozione della variante demandata al Consiglio comunale, accompagnata per il caso di inottemperanza entro un certo termine dall'esercizio di poteri sostitutivi da parte della Regione ed in considerazione dell'incidenza delle determinazioni regionali su porzioni limitate del territorio, circoscritte a livello comunale o intercomunale, si è pertanto previsto un adeguamento ai vincoli alle limitazioni d'uso dei Piani regolatori comunali mediante le procedure e i tempi per la formazione e le varianti degli strumenti urbanistici locali stabiliti dalla L.R. 5/12/1977 n. 56 'Tutela del suolo'".
In parole povere si propone, come da mozione presentata da molti Consiglieri, l'invito al Presidente di promulgare la legge senza il secondo comma dell'articolo e contemporaneamente oggi pomeriggio, dopo la decisione della II Commissione, di varare il disegno di legge che recupera questa parte che è stata abrogata.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Mi scuso: sono entrata in aula quando l'Assessore Garino aveva già iniziato il proprio intervento (ero fuori per la vicenda di Balangero).
Vorrei quindi capire: l'Assessore propone di votare l'ordine del giorno? Non mi sembra si possa fare altro, in questo momento.



PRESIDENTE

Sì, la mozione, certo.



BRESSO Mercedes

Seconda questione: la mozione che io ho prima rapidamente firmato credo non sia in distribuzione.



PRESIDENTE

La stanno distribuendo adesso.



BRESSO Mercedes

Immagino che tutti i colleghi vogliano leggerla. Alcuni mi chiedevano delucidazioni, però io non ero in grado di dire se era già stata distribuita o no.
Siccome la materia è rilevante, anche se questa è questione nuovissima che viene posta - mi pare sia il primo caso in cui proponiamo di promulgare una legge così come modificata dalla Corte Costituzionale e fare approvare successivamente la modifica - l'argomento è un po' delicato. Credo sia opportuno votare la mozione quando i colleghi l'avranno a mano.



PRESIDENTE

Mi si chiedeva di metterla in votazione prima del disegno di legge però possiamo soprassedere un momento.



BRESSO Mercedes

A me sembra opportuno che i colleghi possano leggerla.



(Intervento del Consigliere Rivalta fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho capito, Consigliere Rivalta. Visto che verrà discussa in Commissione si potrebbe rimandare tutto; però mi si diceva che nel secondo disegno di legge c'è un riferimento a questo punto. Ad ogni modo possiamo poi fare un raccordo tecnico.



BRESSO Mercedes

E se nel pomeriggio approvassimo in Commissione il progetto di legge e poi, nell'ordine, in aula, la mozione e il progetto di legge? E' possibile tecnicamente? La discussione in Commissione è comunque indipendente.



PRESIDENTE

Si può fare, certo.



BRESSO Mercedes

Chiedo alla dott.ssa Garabello e alla dott.ssa Rovero: osta qualcosa che noi licenziamo dalla Commissione un progetto che fa riferimento ad un ordine del giorno non ancora approvato?



PRESIDENTE

No, perché è l'aula che approva. Su questo mi pare non ci siano dubbi.
Se l'Assessore Garino concorda, potremmo soprassedere; in sede di Commissione, alle ore 14, potrete esaminare il documento; in aula, invece potremmo approvare la mozione, procedere alla promulgazione ed integrare in aula, direttamente, la citazione del numero della legge da riprendere nel progetto di legge.
La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Volevo soltanto sapere - non ho capito bene: io sono un po' lento perché quel comma è incostituzionale e poi vorrei sapere, collegato a questo, come mai con tutti gli esperti che abbiamo facciamo dei commi incostituzionali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino.



GARINO Marcello, Assessore regionale

Consigliere Bodrero, esiste un'esigenza di gestione delle risorse idriche che non può sicuramente essere demandato ai Comuni. Credo che ciascuno di noi concordi con questa posizione.
Laddove esistevano campi pozzi e risorse idriche sotterranee da salvaguardare, ne era, ed è, dovuta alla Regione l'individuazione come compito d'istituto. Il problema era superare eventuali opposizioni derivanti da piccoli Comuni, nel caso in cui il campo pozzi, invece, debba servire, ovviamente, aree più vaste di territorio.
La precedente dizione della legge faceva sì che l'individuazione da parte della Regione avesse come effetto immediato la modifica dello strumento urbanistico comunale. Molto semplicemente, la Corte Costituzionale ha ritenuto che in questo caso si andasse a ledere il principio secondo il quale un Comune, comunque, deve poter dire la propria opinione relativamente al proprio territorio.
Il disegno di legge che la Commissione esaminerà alle ore 14 non fa altro che stabilire che la Regione individua queste risorse; poi, per poter modificare lo strumento urbanistico comunale, occorrerà chiedere parere al Comune. Se quest'ultimo non dovesse pervenire o nel caso in cui fosse negativo, dopo un certo tempo - e non ci sono gravi problemi - la Regione potrà esercitare i propri poteri sostitutivi.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Spesa socio - assistenziale

Esame progetto di legge n. 425: "Norme relative all'esercizio delle funzioni socio-assistenziali già esercitate dalle Province (Attuazione dell'art. 5 del DL 18/1/1993, n. 9 convertito in legge, con modificazioni dalla legge 18/3/1993, n. 67). Proroga del termine di cui all'art. 12 primo comma, L.R. 16/8/1989, n. 48"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 9) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 425.
Relatore è il Consigliere Peano, che ha facoltà di intervenire.



PEANO Piergiorgio, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "La Regione Piemonte con la L.R. n. 24/92 aveva inteso dettare norme per il trasferimento delle funzioni socio-assistenziali già di competenza delle Province in attuazione della legge n. 142/90 di riordino delle autonomie locali.
Questa legge si proponeva di riportare ai Comuni singoli o associati quali unici Enti gestori, le funzioni socio-assistenziali comprese quelle a rilievo sanitario già esercitate dalle Province, con indubbie ricadute positive sui cittadini, che a parità di bisogni potevano così usufruire di servizi erogati con criteri omogenei.
Come previsto dalla L.R. n. 24/92, l'1/1/1993 è avvenuto tale trasferimento, che si è realizzato con il passaggio non solo delle funzioni, ma anche delle risorse economiche, patrimoniali e di personale connesse.
Si è trattato di un passaggio certo difficile per la tipologia dei servizi e delle prestazioni già erogate e reso più complesso dalle differenziate modalità di gestione adottate dalle sei Province piemontesi.
Tuttavia l'impegno dei vari soggetti coinvolti nel trasferimento non è mai venuto meno, in quanto tutti consapevoli dell'importanza di realizzare in un unico Ente (Comune singolo e/o associato) la gestione dei servizi socio assistenziali.
Il Parlamento con la legge 18/3/1993 n. 67 'Conversione in legge, con modificazioni del decreto legge 18/1/1993 n. 9, recante disposizioni in materia sanitaria e socio-assistenziale' all'art. 5 inaspettatamente predispone la restituzione alle Province delle funzioni assistenziali già di loro competenza alla data di entrata in vigore della legge n. 142/90.
Lo stesso articolo prevede che entro il 31/12/1993 le Regioni provvedano a normare le modalità di esercizio di tali competenze. La Regione Piemonte si è quindi vista costretta, suo malgrado, a rivedere le scelte a suo tempo adottate con la legge n. 24/92 e a disciplinare con il presente disegno di legge tale materia. E' opportuno precisare che con la L.R. n. 24/92 erano state trasferite alle UU.SS.SS.LL. sia le competenze che specifiche norme attribuivano alle Province sia le competenze che alcune Province esercitavano facoltativamente e tradizionalmente nel settore dell'assistenza ai disabili psichici.
Gli articoli del disegno di legge, che si sottopongono all'approvazione, prevedono la restituzione alle Province delle sole competenze relative alla tutela della maternità e dell'infanzia e all'assistenza ai ciechi e sordomuti, poiché si ritiene tuttora valida l'attribuzione ai Comuni singoli o associati delle prestazioni a favore dei disabili.
Infine, la proroga - prevista all'art. 10 - del termine per la presentazione delle richieste di contributo per il parziale reintegro degli oneri previdenziali ed assistenziali da parte delle cooperative sociali, è finalizzata a coprire, con le provvidenze di cui all'art. 8 della L.R. n.
48/89, il lasso di tempo intercorrente tra la domanda e la data di iscrizione al registro prefettizio che la legge n. 381/91, all'art. 4 individua come condizione indispensabile per l'esenzione dal pagamento delle aliquote complessive della contribuzione obbligatoria previdenziale ed assistenziale, relativamente alla retribuzione corrisposta alle persone svantaggiate".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di interventi di carattere generale possiamo procedere alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 20 voti contrari 13 astensioni 5.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 23 voti contrari 13 astensioni 5.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 23 voti contrari 13 astensioni 5.
L'art. 3 è approvato.
Mi è stato anticipato dal Consigliere Maggiorotti che all'art. 4 l'anno scorso, al momento dell'iscrizione all'o.d.g. del progetto di legge in esame è stato presentato un emendamento, in questo momento non a disposizione della Presidenza. Consigliere Maggiorotti, intende riproporlo?



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Sì, certo; se è possibile vorrei riproporlo, se mi si dà tempo di riformularlo.



PRESIDENTE

Sospendiamo dunque brevemente la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 11,25, riprende alle ore 11,45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo l'esame dell'articolato del progetto di legge n. 425.
ART. 4 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Marino e Calligaro: all'art. 4, il comma secondo è così riformulato: "Le risorse di cui al comma precedente sono diminuite delle quote relative all'esercizio finanziario 1990, per le attività socio assistenziali a rilievo sanitario limitate all'entità che risulti effettivamente riscossa dalle Province nell'esercizio finanziario 1990 calcolate secondo i criteri..." (ecc., come nel testo originale).
La parola all'Assessore Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

La Giunta non può accogliere questo emendamento.
In Commissione è già stata ripetutamente illustrata la ratio della questione: l'emendamento, così com'è formulato, in realtà fa riferimento ad un calcolo di quota a rilievo sanitario che nel 1990 non c'è stata. Quindi diventerebbe pleonastico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

In effetti, in allora, non risulta esserci stata una scomposizione del bilancio della Provincia per quanto attiene a questo tipo di spese in quota sanitaria e in quota socio-assistenziale. Pertanto, non si capisce sulla base di cosa la Provincia possa presumere di aver diritto ad una quota per quanto riguarda la Provincia di Torino, ciò comporterebbe un depauperamento dei Comuni (in particolare del Comune di Torino), di una quota che complessivamente si aggirerebbe intorno ai 16 miliardi, sempre in relazione al bilancio 1990.
Le associazioni e i movimenti avevano più volte sollecitato maggior chiarezza su tale questione, rispetto alla quale ci si è trovati in situazione d'impossibilità a comprendersi. Non si capisce per quale motivo la Giunta regionale difenda questa impostazione, che viene a depauperare di risorse i Comuni che si trovano attualmente a dover gestire dei servizi senza nessuna certezza di trasferimenti statali, trasferimenti della quota sanitaria che, per l'appunto, sono messi spesso in discussione a fronte delle difficoltà che le UU.SS.SS.LL. trovano nel gestire e interpretare correttamente la legge regionale che attiene a questa materia, cioè l'individuazione di quota sanitaria rispetto alla quota socio assistenziale.
Il problema si riferisce al bilancio 1990, ma si ripropone per gli anni successivi. L'emendamento, in particolare, fa riferimento a quel bilancio della Provincia in cui - ripeto - al momento dell'approvazione della legge n. 142, e quindi del trasferimento delle competenze, non era in alcun modo possibile individuare con certezza le spese strettamente attinenti a funzioni di rilievo prevalentemente sanitario e a funzioni di altro tipo di rilievo. Pertanto questo emendamento, accogliendo le istanze delle associazioni, cerca di fare un minimo di chiarezza amministrativa laddove si propone di introdurre la dizione: "limitate all'entità che risulti effettivamente riscossa dalle Province nell'esercizio finanziario 1990".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marino per dichiarazione di voto.
Ne ha facoltà.



MARINO Massimo

Una dichiarazione di voto brevissima. La cosa peraltro riguarda anche l'Assessore alla sanità. Le cose sono già state dette: è più di un anno che discutiamo della questione e proprio non riusciamo ad intenderci soprattutto sulla sostanza della questione. Se avessimo ragione noi attraverso questo tipo di defalcazione delle risorse che passerebbero ai Comuni, ci troveremmo di fronte ad una probabile, potenziale, parziale diminuzione delle risorse utilizzate per gli handicappati intellettivi e per una serie di soggetti deboli.
L'emendamento, così come presentato in questa ultima versione con le parole "limitatamente a", come credo sia noto a chi ha seguito la vicenda è proposto dal Comune di Torino. Quindi la perplessità sull'interpretazione mossa dall'Assessore all'assistenza della Regione non è solo nostra perch la richiesta è stata formalizzata per lettera. Non so se la lettera ufficialmente sia arrivata o no, però noi ne abbiamo avuto copia da parte del Comune di Torino, che condivide in qualche modo la nostra interpretazione per la quale, secondo l'interpretazione dell'Assessore, si avrebbe una sottrazione di fondi. Volevo solo sottolineare la delicatezza di questa astrusa frase dietro la quale c'è una questione di notevole rilevanza.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli, 16 contrari e 1 astensione.
Si proceda alla votazione dell'art. 4 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 18 voti contrari 9 astensioni 5.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 18 voti contrari 9 astensioni 5.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 18 voti contrari 9 astensioni 5.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 18 voti contrari 9 astensioni 5.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 18 voti contrari 9 astensioni 5.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 18 voti contrari 9 astensioni 5.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 18 voti contrari 9 astensioni 5.
L'art. 10 è approvato.
Prima di passare alla votazione dell'intero testo della legge, ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Calligaro.
Ne ha facoltà.



CALLIGARO Germano

Signora Presidente, il provvedimento ci vede assolutamente contrari.
Le Regioni svolgevano funzioni socio-assistenziali con risorse proprie.
Oggi queste funzioni socio-assistenziali vengono trasferite ad altri soggetti e, a nostro parere, sarebbe appena ovvio che le risorse che erano destinate al socio-assistenziale venissero trasferite ai nuovi soggetti. Se si pensa che il fondo per la spesa sanitaria possa fronteggiare tutti i problemi che si presentano, ci si sbaglia: la spesa sanitaria è sistematicamente sottostimata, e quindi è prevedibile che queste risorse restando alle Province, determinino un disavanzo dei nuovi soggetti che svolgeranno le funzioni socio-assistenziali; disavanzo che immediatamente si ripercuoterà sui soggetti particolarmente svantaggiati e sulle loro famiglie. E' già accaduto; e abbiamo già dimostrato che è questo il meccanismo perverso che si attiva: questo, e non altri, magari accettabili.
Meccanismo perverso ed inaccettabile. E' la solita tecnica: un fondo sottostimato e pieno di carenze; di conseguenza, non vorrete mica che queste carenze si ripercuotano su servizi fondamentali, questi sono considerati servizi del tutto secondari, e quindi i primi a subire tagli o l'indisponibilità al loro finanziamento. Noi non accettiamo che conseguenze così negative ricadano su pazienti particolarmente svantaggiati e sulle loro famiglie. Esprimiamo quindi un voto radicalmente contrario a questo modo di fare che scarica sui più deboli, sui più bisognosi, sui più svantaggiati, disagi crescenti.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 20 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri.
La legge non è approvata.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 782: "Seconda variazione al Piano naturalistico del Parco naturale della Val Troncea approvato con DCR n. 878 11123 del 27/7/1988" ed esame progetto di legge n. 440: "Modifica all'art. 1 della L.R. 30/8/1988, n. 40 'Sanzioni relative alle normative contenute nel Piano naturalistico del Parco naturale della Val Troncea'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame congiunto del punto 17) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 782 e del punto 11) all'o.d.g.
che prevede l'esame del progetto di legge n. 440.
La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Chiederei che l'Assessore ci illustrasse l'argomento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Per quanto riguarda il disegno di legge n. 440...



RIVALTA Luigi

Trattandosi di un intervento legislativo non dovrebbe esserci un relatore?



PRESIDENTE

Stiamo parlando della deliberazione, in quanto votiamo prima la deliberazione collegata.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

E' una proposta che si riferisce ad una modifica della normativa sugli alpeggi contenuta nel Piano naturalistico, riguardante anche le norme sanzionatorie ad esso collegate.
Da approfondimenti specifici in sede di revisione del Piano d'area è emersa la necessità di apportare modifiche soprattutto per quanto riguarda lo svolgimento dell'attività di pascolo con tecniche che si propongono più razionali, in modo da regolamentare questa attività ad altitudini superiori ai 2.300 metri, con la conseguente modulazione del carico di bestiame ammesso a queste altitudini.
Ci sono quindi piccole modifiche normative: ad esempio al Titolo III all'art. 3, è abrogata la lettera a), relativa al divieto di pascolare il bestiame ad alta quota (2.350-2.400 metri); la lettera b) viene modificata come segue: "superare il numero di capi da monticare per contratto (...) il carico dovrà essere definito da un apposito Piano di pascolamento".
In sostanza, si tratta di una normativa molto tecnica, conseguente a verifiche sul posto, in base anche all'esperienza legata allo studio del Piano d'area; pertanto proponiamo in questa sede l'approvazione di queste modifiche, seppur limitate.
Per quanto riguarda il progetto di legge mi rimetto alla relazione e sono disponibile a replicare.



PRESIDENTE

Procediamo pertanto ad una discussione unica sul progetto di legge n.
440 e sulla proposta di deliberazione n. 782.
Relatore è il Consigliere Penasso, che ha facoltà di intervenire.



PENASSO Alfredo, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Il presente disegno di legge prevede la modifica dell'art. 1 della L.R. 30/8/1988, n. 40, con la quale sono state approvate le sanzioni relative al Piano naturalistico del Parco naturale della Val Troncea.
La necessità di modificare la legge sopra citata è conseguente alle variazioni apportate alla normativa del Piano naturalistico in ordine allo svolgimento del pascolo nell'area protetta.
E' infatti emerso, sulla base di approfondimenti specifici svolti in sede di revisione del Piano d'area del Parco, che l'impiego di tecniche razionali nello svolgimento del pascolo rende del tutto superflui il divieto di pascolamento ad altitudini superiori ai 2.350 metri di quota nonché la riduzione del carico di bestiame.
Risulta, pertanto, opportuno eliminare il divieto citato, imposto dalla normativa del Piano naturalistico vigente e sanzionato dall'art. 1, lettera a), della L.R. n. 40/88; nel contempo, è opportuno introdurre l'obbligo di un apposito piano, con il quale sia definito il carico di bestiame da monticare in ogni alpe, al fine di mantenere un controllo sul pascolamento nell'area protetta.
La Commissione ha esaminato puntualmente il testo presentato e lo ha approvato all'unanimità e pertanto richiede una unanime approvazione da parte del Consiglio regionale".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Nel merito di entrambe le modifiche che, come si è già detto, sono collegate, credo che pur non essendo noi Consiglieri del tutto in grado di valutarne il merito tecnico, nel suo complesso la questione riguardi in sostanza le modalità con cui viene regolato il pascolo in alta quota. Per mia conoscenza, e credo anche di altri colleghi, penso non ci siano problemi sostanziali di sovrapascolo nelle nostre Alpi, pertanto ritengo sia opportuno temperare le normative e le relative sanzioni, in modo da consentire comunque il fenomeno del pascolo. Dato che la qualità anche paesaggistica delle Alpi è data dal mantenimento degli alpeggi, il problema è dato dal riuscire a mantenere pratiche di alpeggio, non certo una loro limitazione.
Mi pare quindi opportuna ogni normativa tendente a regolare in maniera più duttile il fenomeno, anche se non sono personalmente in grado di entrare nel merito specifico di questo parco.
Certamente, l'Assessore all'agricoltura ha a disposizione più elementi tecnici di noi Consiglieri; non mi pare esista un problema di sovrapascolo ma, anzi, quello del mantenimento degli alpeggi, che rappresentano un elemento paesaggistico essenziale nelle Alpi.
Ritengo pertanto che una normativa che non elimina l'uso degli alpeggi, ma comunque lo tempera rendendolo più duttile, possa essere approvata. In questo senso, dichiarando che naturalmente sarei disponibile ad esaminare eventuali elementi specifici a conoscenza di qualche collega e non avendo ricevuto, peraltro, alcuna segnalazione in senso opposto dagli stessi Enti parco e dagli esperti, a me sembra che in termini generali e per quello che come Consiglieri siamo in grado di conoscere, possa essere una modifica da approvare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Chiedo scusa, ma mi sembra di capire che si tratta del contrario: la limitazione è stata tolta.



BRESSO Mercedes

Sì, certo, è quanto ho detto. Non vorrei non essere capita dal collega Marchini: siccome non esiste nelle Alpi un problema di sovrapascolo la limitazione era sostanzialmente inutile; anzi, dovremmo favorire e non disincentivare; la limitazione è stata tolta e quindi siamo a favore.



MARCHINI Sergio

Bene, allora io devo dire che mi preoccupa molto che sia stata tolta la limitazione, che non è da considerarsi un limite: è una disciplina, un fatto di cultura. La quantità degli animali presenti nel territorio montano è un fatto scientifico, che quindi non va limitato, ma programmato e governato sul territorio. Dire che in generale, sulle Alpi piemontesi, non c'è sovra-presenza di animali non significa niente dal punto di vista della tutela ambientale. Si tratta di capire se, nei singoli alpeggi rispetto alle singole aree e rispetto al rischio di questi specifici ambienti, ci sia un carico di animali eccessivo o no; non c'entra un concetto generale.
Sono d'accordo nell'immaginare che bisogna fare il massimo sforzo possibile per garantire il ruolo economicamente significativo dell'alpeggio, nonch culturalmente, in termini di antropizzazione della montagna; questo per non ci deve chiudere gli occhi di fronte al fatto che moltissimi alpeggi hanno un carico di animali superiore a quello che il loro terreno di utilizzo consente, portando al concentrarsi in piccole aree di forti elementi di degrado. Questo riguarda non tanto i bovini, quanto soprattutto, gli ovini. I bovini, le mucche di Heidi, normalmente sono in numero per certi versi coerente rispetto alla dimensione economica dell'alpeggio, poiché hanno, al loro interno, esigenze di gestione che rendono il loro numero razionale: le mucche, dunque, sono presenti in termini abbastanza razionali, aziendali.
La presenza delle pecore è cosa diversa. Molte volte avvengono sfruttamenti impropri del territorio, attraverso una monticazione ovina del tutto fuori dalla capacità di sopportazione del territorio. Faccio presente che buona parte degli smottamenti in quota avvengono sulle linee di erosione provocata dalla percorrenza continua e ripetuta degli ovini, con la conseguente messa in discussione della cotica erbosa, molto a rischio in alta quota.
Quindi, non è tanto problema di limite, quanto di realizzare anche da noi - mi rivolgo soprattutto all'Assessore alla cultura - la costruzione di professionalità in grado di individuare, rispetto alle singole aree e alle singole stagioni, la fruizione ottimale dei nostri alpeggi.



BRESSO Mercedes

Collega Marchini, è così, lei non ha letto il testo, lei non ha ascoltato il mio intervento.



MARCHINI Sergio

La cultura dell'alpeggio, così come viene praticato adesso, per esempio nell'utilizzazione dei fondi CEE, è impropria. Noi continuiamo a puntare sulla quantità e non sulla qualità, e poi ci chiediamo come mai i colleghi francesi hanno formaggi DOC ma formaggi buoni, non della porcheria che per il solo fatto di avere un timbro apposto diventano commestibili.
L'alpeggio è una delle più importanti risorse della zootecnia e bisogna valorizzarla in termini assoluti, investendo in intelligenza; a noi mancano professionisti, che non sono né i periti agrari né i veterinari, in grado di gestire queste realtà.
In Francia esistono i "berger", laureati che svolgono la precisa funzione di collocare e garantire la presenza sull'ambiente montano di una fruizione adeguata, non solo rispetto al territorio, ma anche al ritorno nei modi e nei termini più economici e vantaggiosi, del prodotto del lavoro.
Alcuni formaggi francesi vengono venduti ad un prezzo diverso in relazione ai mesi in cui vengono prodotti, non alla quantità del prodotto: il "beaufort" di fattoria ha un prezzo, il "beaufort" di cooperativa un altro; il "beaufort" invernale ha un prezzo, il "beaufort" estivo un altro.
Quindi, collega Bresso, esiste un problema ambientale, ma anche un problema economico; non consideriamo di facile soluzione questa materia che è una delle questioni in termini economici più delicate e più affascinanti - se mi consentite - che ci possa essere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Vorrei sapere se il carico è normale o è eccessivo, perché mi domando come possiamo votare se non sappiamo questo. Quindi i competenti uffici della Regione avrebbero dovuto presentare un quadro più completo solleciterei anche i colleghi ecologisti ad occuparsi di queste cose perch sono di interesse generale.
Comunque, in base a quello che ho ascoltato, nessuno ha dato garanzia sul fatto che il carico fosse normale, infatti il discorso della collega era abbastanza condito di "se" e quindi non forniva una certezza. Ed è per questo che mi domando come si possa votare se non abbiamo questa certezza questa conoscenza ampia sulla questione specifica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Signor Presidente, ho richiesto che venissero presentati i provvedimenti ed ho anche sollecitato il relatore della proposta legislativa di intervenire. Il Consigliere Penasso, con il suo pudore, ha dato per letta la relazione. Permettetemi allora di leggere almeno una frase in cui, dopo aver spiegato che era rigida e non aderente alla realtà la definizione di soglia massima per poter pascolare, si dice: "risulta pertanto opportuno eliminare il divieto citato, nel contempo è opportuno introdurre l'obbligo di un apposito Piano con il quale sia definito il carico di bestiame da monticare in ogni alpe, al fine di mantenere un controllo del pascolamento nell'area protetta".
La legge definisce esattamente quanto in quest'aula è stato richiesto.
Evidentemente, se non si lascia parlare il relatore, e gli si impone, per la fretta, di dare per letta la relazione, si finisce con il fare interventi del tutto inutili, dai quali emerge la preoccupazione del Consigliere Bodrero per la montagna e la voglia di protagonismo, in questo momento, del Consigliere Marchini.
Pertanto, ci sono tutte le ragioni per esprimere, da parte nostra parere favorevole. Se il Consigliere Bodrero riferendosi agli ecologisti mi inseriva pur non propriamente in questo gruppo, dico che c'è stata preoccupazione anche da parte della Giunta, in Commissione, per questa difesa di tipo ambientale. Aggiungo anche che le professionalità devono certo essere articolate sul territorio, ma che la Regione il nucleo di base per una professionalità di questo genere la possiede, caso mai ci sarà il problema della diffusione di queste capacità, ma allora è un problema di seminari, di formazione professionale. Mi riferisco ai due enti strumentali della Regione che sanno trattare queste questioni, da un lato l'ESAP e dall'altro l'IPLA.
Anche su queste questioni bisognerebbe smetterla di essere superficiali, perché si rischia davvero di distruggere anche quanto di positivo la Regione possiede.
E' un periodo triste, questo, di distruzione del passato ovunque e comunque; seppure vi siano tante "magagne" del passato da cancellare, ci sono anche tanti strumenti positivi che vanno invece utilizzati.
La richiesta avanzata dal Consigliere Marchini di utilizzare queste professionalità è giusta, sapendo però che nella Regione già esistono.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

I colleghi hanno ragione: a volte la fretta è cattiva consigliera comunque, quanto è stato detto corrisponde ai presupposti dei provvedimenti in discussione.
Al Consigliere Bodrero rispondo che il carico è da definirsi normale in quanto viene così definito dagli organi della Guardia forestale. La filosofia del provvedimento, atto che deve durare nel tempo, è di togliere il divieto assoluto, di prevedere uno studio e quindi la definizione di un limite e soprattutto di un equilibrio tra ovini, caprini e bovini, e di mantenere il divieto assoluto limitandolo soltanto a zone di particolare pregio naturalistico. In questo senso si sono espressi i nostri servizi tecnici e anche i referenti istituzionali, cioè il Parco e la Guardia forestale.
Si tratta quindi di un provvedimento che riordina la materia e che accoglie tutte le preoccupazioni emerse in quest'aula.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la deliberazione n. 782, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 34 voti favorevoli e 6 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'articolo unico del progetto di legge n. 440.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 44 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'articolo unico e quindi l'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Gruppi consiliari - Trattamento economico dei Consiglieri - Fondo di previdenza dei Consiglieri

Esame progetto di legge n. 457: "Modifiche ed integrazioni alle LL.RR. 13/10/1972 n. 10, 10/11/1972 n. 12, 30/12/1981 n. 57, 23/1/1984 n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni (Status dei Consiglieri e dei Gruppi consiliari)"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 12) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 457.
Relatore è il Consigliere Porcellana, che ha facoltà di intervenire.



PORCELLANA Francesco, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, signori Consiglieri, recenti leggi statali, che hanno inciso sulla normativa regionale concernente lo status dei Consiglieri e i Gruppi consiliari, e il mutare delle condizioni di fatto relative a tale status, hanno posto l'esigenza di intervenire con modifiche ed integrazioni sulle vigenti disposizioni regionali in materia.
Al fine di far fronte a tali esigenze, l'Ufficio di Presidenza ha pertanto ravvisato l'opportunità di predisporre un apposito progetto di legge - la proposta di legge n. 457, di cui si tratta - per proporre le necessarie modifiche ad alcune leggi della Regione.
Nel progetto, in particolare: l'art. 1 disciplina la materia relativa al disposto della recente legge n. 30 del 1994, la quale prevede che, in caso di sospensione di Consiglieri regionali ai sensi della legge n. 55 del 19/3/1990 e successive modificazioni e integrazioni, venga agli stessi corrisposto per il periodo di sospensione un assegno pari all'indennità di carica ridotta di una percentuale fissata con legge regionale, e propone che la riduzione sia del 50%. L'articolo disciplina altresì cosa succede per gli emolumenti aggiuntivi previsti dalla legge regionale (rimborso spese) nonché il caso del Consigliere nei confronti del quale sia intervenuto provvedimento definitivo di proscioglimento l'art. 2 prevede la facoltà per il Consigliere sospeso di continuare volontariamente, durante il periodo di sospensione, il versamento della contribuzione per l'assegno vitalizio l'art. 3 ridefinisce le modalità per la determinazione del rimborso dovuto ai Consiglieri regionali per le spese sostenute in relazione alla presenza alle riunioni istituzionali e per quelle relative alle altre attività connesse all'espletazione del mandato, introducendo, da un lato un calcolo forfettizzato e indicizzato del rimborso e, dall'altro un'indennità di presenza ed un rimborso chilometrico da corrispondersi in relazione alle effettive presenze. L'articolo innova, in tal modo, rispetto al precedente sistema totalmente forfettario, che prevedeva soltanto la diminuzione del rimborso spese in relazione alle assenze non giustificate l'art. 4 innalza i massimali relativi all'assicurazione infortuni a favore dei Consiglieri regionali, al fine di adeguare tali massimali, che risalivano al 1986, alle modificazioni intervenute nel costo della vita gli artt. 5 e 6 disciplinano le modalità di erogazione e di rendicontazione dei contributi per il funzionamento del Gruppo da parte dei Consiglieri appartenenti al Gruppo misto, al fine di rendere tali modalità più rispondenti alle realtà di un Gruppo formato da numerosi Consiglieri di diversa collocazione politica gli artt. 7 e 8 recano infine le norme finanziarie e quelle relative alla decorrenza degli effetti della legge.
Ricevutane l'assegnazione in data 1/4/1994, la I Commissione consiliare ha preso in esame la proposta di legge n. 457, di cui si tratta, nella seduta del 7 aprile e, dopo attenta ed approfondita discussione condividendone i contenuti, l'ha licenziata all'unanimità con alcune modifiche di carattere formale, volte ad adeguare il testo assegnato alle disposizioni ministeriali in materia di formulazione tecnica degli atti legislativi.
In considerazione di quanto sopraesposto se ne raccomanda l'approvazione anche da parte di questa assemblea".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 34 astensioni 5.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 34 astensioni 5.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 34 astensioni 5.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 34 astensioni 5.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 34 astensioni 5.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli e Porcellana: le prime righe del testo fra virgolette sono così modificate: "Entro il 31 gennaio di ogni anno i Presidenti dei Gruppi consiliari ed i componenti in forma singola o associata, del Gruppo Misto presentano".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 34 voti favorevoli e 5 astensioni.
Si proceda alla votazione per alzata di mano dell'art. 6, così emendato, a norma dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 34 astensioni 5.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli e Porcellana: il testo dell'art. 7 è sostituito con il seguente testo: "Gli effetti dell'art. 4 della presente legge hanno decorrenza dall'1/5/1994".
La parola al Consigliere Marino.



MARINO Massimo

Non so se il Consigliere Monticelli abbia risolto la questione della data, 1/5/1994, ovvero quella entro la quale, all'interno di questa legge si dava possibilità ai diversi membri del Gruppo Misto - come sarebbe ovvio di presentare ognuno il proprio bilancio. Si diceva che tale legge parte dal maggio 1994, ma i bilanci, ovviamente, partono dall'inizio dell'anno e finiscono a dicembre. Non capisco come l'emendamento abbia risolto la contraddizione; chiedo scusa, ma l'ho ricevuto un secondo fa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Se posso chiarire, il senso dell'emendamento è quello di riferire la data di scadenza dell'1 maggio soltanto agli effetti dell'art. 4 della legge, non dell'intera legge.
La parte relativa ai rendiconti dei Gruppi consiliari è invece contenuta nell'art. 6, per cui l'effetto dell'emendamento è che il rendiconto con il nuovo sistema parte dall'1 gennaio.



PRESIDENTE

Possiamo procedere alla votazione sull'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 34 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione per alzata di mano dell'art. 7, così emendato, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 34 astensioni 5.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3.
L'art. 8 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 40 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 716: "Approvazione del Piano naturalistico della Riserva naturale della Palude di Casalbeltrame" ed esame progetto di legge n. 395: "Sanzioni relative alle normative contenute nel Piano naturalistico della Riserva naturale della Palude di Casalbeltrame"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame congiunto della proposta di deliberazione n. 716, di cui al punto 13) all'o.d.g., e del progetto di legge n. 395, di cui al punto 14) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Penasso, che ha facoltà di intervenire.



PENASSO Alfredo, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Il presente disegno di legge accompagna per l'approvazione del Consiglio Regionale il Piano naturalistico della Riserva naturale di Casalbeltrame. Questo provvedimento si rende infatti necessario per dare un valore concreto alle previsioni ed alle norme contenute nel Piano attraverso l'introduzione di apposite sanzioni di tipo amministrativo che ai sensi della legge 24/11/1981, n. 689 ed a norma dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. 4/9/1979, n. 57 e successive modificazioni, debbono essere stabilite con un provvedimento legislativo.
Al fine di rendere più chiaro e comprensibile il contenuto del presente disegno di legge, si è provveduto ad accompagnare ogni sanzione prevista al richiamo esplicito ed integrale della relativa norma contenuta nel Piano naturalistico.
Attraverso questo semplice meccanismo risulta pertanto più agevole, sia per gli agenti di vigilanza, sia per i fruitori della Riserva naturale, la lettura del testo di legge e le interconnessioni tra sanzioni e violazioni.
La II Commissione ha esaminato il testo di legge contestualmente al Piano naturalistico sottoponendolo alle consultazioni con gli Enti e le Associazioni interessate accogliendo in parte le richieste emerse ed approvandolo a larga maggioranza e pertanto richiede al Consiglio regionale una pronta ed unanime approvazione".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nerviani.



NERVIANI Enrico

Sono un poco imbarazzato ad intervenire su questi argomenti, perché la correttezza indurrebbe chi ha svolto compiti nel settore a tacere soprattutto essendo passato così poco tempo dal momento in cui ha smesso di svolgere interventi diretti nel campo.
Tuttavia, per la rilevanza e per la tensione che esiste su questa materia "in loco", tensione che peraltro è stata ripetutamente riferita anche ai responsabili tecnici del settore, vorrei chiedere preliminarmente se vi è stato il necessario approfondimento ed anche a che punto si è giunti nel processo di mediazione sugli argomenti motivo del contrasto.
Dico questo - mi si perdonerà se prenderò qualche secondo in più perché ancora una volta le azioni strumentali per danneggiare le iniziative sui parchi si stanno moltiplicando, al punto da chiedermi e da chiedere se non sia il caso di fare una conferenza specifica sul problema dei parchi nella Regione Piemonte, anche per verificare quali sono i problemi aperti in che modo le risorse promesse - e che spero siano arrivate - verranno utilizzate e in che modo, anche, diffondere presso l'opinione pubblica il senso dell'azione svolta dai predecessori dell'Assessore Cavallera e dal sottoscritto per impiantare seriamente una politica di grande ampiezza e di grande respiro relativamente ai parchi.
Ed anche per superare definitivamente delle incomprensioni e per aprire quel tempo nuovo che abbiamo tutti insieme ripetutamente auspicato, il tempo di una positiva convivenza e di un'azione decisamente comune fra gli operatori agricoli e gli operatori ambientali o coloro che all'ambiente prestano particolarissima attenzione sia in termini politici sia in termini di iniziativa sociale e culturale nelle varie realtà del nostro Piemonte.
E' questa una domanda specifica ed una raccomandazione; non chiedo neanche che si risponda in questa sede, ma è una raccomandazione che ritengo particolarmente opportuna. Potremo riprendere l'argomento a settembre-ottobre, quando ci saranno più elementi e ci sarà la possibilità di una riflessione ancora più compiuta; è comunque una raccomandazione che faccio con intensità, certo di essere ascoltato sia dall'ottimo Assessore Cavallera che dall'ottimo dottor Saini (non c'è aggettivazione superiore dottor Saini, quindi si deve accontentare dello stesso superlativo che ho utilizzato per il suo Assessore).



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi di ordine generale, la parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Certamente il fatto di aver discusso approfonditamente in Commissione dell'argomento consente ai colleghi l'atteggiamento che qui hanno tenuto.
Al collega Nerviani, che ringrazio veramente di cuore per il suo intervento, devo precisare che è stata completata quell'opera di mediazione a suo tempo da lui impostata, che ha avuto le sue conclusioni con proposte operative illustrate in Commissione unitamente al provvedimento; questo nel periodo in cui il collega Nerviani era in tutt'altre faccende affaccendato.
Come tutte le soluzioni di compromesso, anche queste sono soggette a valutazioni, nel senso che il bicchiere può essere considerato mezzo pieno o mezzo vuoto; però, prendendo le conclusioni così come le abbiamo registrate, ricordo, ad esempio, che per quanto riguarda le canalette che collegano le varie risaie, per quanto riguarda la viabilità rurale e altre cose, i funzionari che hanno relazionato in Commissione ci hanno dato il conto dell'impegno posto dalla struttura regionale - alla quale va dato anche da parte del sottoscritto, il massimo riconoscimento - proprio per trovare delle soluzioni tali da contemperare le varie esigenze. Mi sembra che vi sia stata una certa soddisfazione nonché un apprezzamento da parte del collega Penasso, non solo come Presidente della Commissione, ma anche come rappresentante del mondo agricolo.
Per quanto riguarda i temi di carattere più generale a cui faceva riferimento il collega Nerviani, certamente occorrerà trovare modo di discuterne approfonditamente in Consiglio. E' giusto ed opportuno ricordare che, proprio in data odierna, viene presentato a livello ministeriale il provvedimento relativo al Piano triennale dell'ambiente, registrato dalla Corte dei Conti; proprio oggi vi è un incontro con il Ministro dell'Ambiente Spini, a cui la Regione partecipa con la dott.ssa Tasselli mentre abbiamo dovuto trattenere gli altri dirigenti per le discussioni in Consiglio.
Nella stesura finale abbiamo risorse per 14 miliardi e 337 milioni - lo dico al Consigliere Nerviani che tanto ha lavorato in questa direzione: stiamo quindi raccogliendo i frutti delle nostre proposte e del nostro impegno; come il collega Nerviani e gli altri Consiglieri sanno, queste risorse andranno tutte in direzione di investimenti, proprio per migliorare dal punto di vista strutturale e infrastrutturale i nostri parchi, nel senso che prima veniva auspicato.
Ad ogni modo, mi riservo di discuterne - anche se potrebbe essere considerato fuori tema rispetto allo specifico argomento iscritto all'o.d.g. che stiamo discutendo - nelle sedi opportune con iniziative nostre (come Giunta), ed ovviamente anche con iniziative dei Consiglieri e delle Commissioni (quando lo riterranno più opportuno) e con i provvedimenti che, per legge, proceduralmente scaturiscono dalla registrazione della Corte dei Conti del Piano triennale dell'ambiente.
Poiché il provvedimento è stato adottato all'unanimità in Commissione e con le precisazioni richieste, invito il Consiglio a procedere alla sua approvazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta per dichiarazione di voto.



RIVALTA Luigi

Sottolineo l'atteggiamento positivo che teniamo nei confronti di questo ulteriore passo nella politica di tutela dell'ambiente e, in particolare per questi aspetti di tutela delle aree che hanno carattere di riserva naturale.
Un Piano naturalistico è sempre una postulazione di uno sviluppo futuro e, sotto questo profilo, lo voglio davvero considerare un impegno che non si esaurisce attraverso un'espressione cartacea, ma prosegue nel lavoro e nell'attività per recuperare ad una sua esistenza più qualificata questa palude.
Palude artificiale, ma ormai consolidata da oltre due decenni, ed è diventata, dal punto di vista della vita naturalistica e faunistica, un riferimento costante nella mobilità della fauna. Quindi considero anche questo, che ha avuto un'origine artificiale, un intervento che sta dentro un quadro più generale di attenzione ai problemi ambientali di queste aree particolari (che sono i parchi e le riserve) che la nostra Regione sta conducendo ormai da quasi vent'anni. Il Piano naturalistico è poi fatto di molte indicazioni, di un programma; tutto è sempre affinabile, ma io dò un giudizio generale positivo a questo programma.
Colgo l'occasione di questa espressione di voto favorevole con un giudizio che voglio sottolineare in questo momento politico particolare: lo considero una pietra per ulteriori passi, non un canto del cigno. Ci sapendo che la vita dei parchi, la loro attuazione, la loro realizzazione è percorso difficile, dove il tempo è sovrano. Da una parte è sovrano il tempo degli andamenti naturalistici e biologici, perché non possiamo attuare artifici che lo modifichino; dall'altra parte, il tempo è tiranno per chi ha aspettative di accelerazione del processo di realizzazione e qualificazione a regime dei parchi. Questo carattere tiranno del tempo viene talvolta utilizzato strumentalmente da chi è contro i parchi, per dire che non si sono fatte delle cose, non si sono fatti interventi, che i parchi non sono stati utili.
Allora, poiché su tali questioni non bisogna lasciare equivoci riprendo la proposta fatta in aula dal Consigliere Nerviani e che peraltro me ne daranno atto sia il Consigliere Nerviani sia l'Assessore Cavallera è una sollecitazione che in Commissione ho fatto più volte, mettendo in evidenza il rischio che la vita dei parchi corre costantemente di fronte alla disinformazione e alla non razionale lettura delle difficoltà di attuazione, dell'esigenza di un salto di qualità nella politica dei parchi e di superare la fase di primo intervento di tutela, per delineare meglio contenuti e filosofie non più, soltanto, di difesa e di tutela.
Riprendo la proposta fatta dal Consigliere Nerviani affinché Consiglio Giunta, Commissione ed Assessorato vedano come muoversi; chiedo inoltre alla Presidente del Consiglio di assumere questa questione come problema per capire come possa muoversi la Regione per dare vita ad una conferenza sui parchi. Occorrerà una preparazione, e nel frattempo sicuramente vi saranno incombenze che distoglieranno la nostra attenzione dai lavori dell'istituzione; auspico comunque che entro l'autunno si possa indire una conferenza sui parchi e svolgere un lavoro, anche critico, di revisione dove necessario, sul significato e sul valore della politica intrapresa.
Valori che possano essere di rilancio di un altro ventennio di politica di tutela, di azione "attiva" nella politica dei parchi.
Confido che alla Conferenza dei Capigruppo si possano assumere elementi fondanti di questa iniziativa, di questo convegno, di questo seminario, e che venga demandato all'Assessorato e alla II Commissione come definirlo e come attuarlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nerviani.



NERVIANI Enrico

Una precisazione per il lavoro che ha portato a soluzione il problema che l'Assessore Cavallera si è trovato ad affrontare. In coda alle dichiarazioni del collega Rivalta, penso di dovere raccomandare all'Assessore Cavallera e alla Giunta nonché al Consiglio regionale tutto attraverso i tecnici che vi lavorano, la revisione complessiva del corpo giuridico relativo ai parchi. So, per esempio, che attraverso il sistema Arianna - non mi intendo molto di informatica - si sono fatte valutazioni in parallelo di diverse altre leggi; mi auguro che siano omologate opportunamente. Penso che l'intera materia giuridica approvata in Consiglio regionale meriti una comparazione, prima, e successivamente un'omogeneizzazione, che attualmente non esiste.
Penso sia indispensabile che il Consiglio regionale, con i propri uffici e non soltanto con i tecnici del settore parchi, pervenga a questa verifica in parallelo di tutte le leggi e le norme esistenti, in modo da arrivare ad un impianto ordinato, che attualmente non mi pare esista.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini per dichiarazione di voto.



MARCHINI Sergio

Il nostro Gruppo esprime voto favorevole al provvedimento sottoposto.
L'occasione della dichiarazione di voto mi consente anche di dire che probabilmente il suggerimento del collega Rivalta è facilmente raccordabile con la proposta (che pare essere più tecnica) del collega della DC in ordine ad una riconduzione al corpo leggibile del sistema delle leggi.
Sostanzialmente, bisogna fare le due cose insieme: nel riordinare le leggi, queste vanno anche riviste in termini di proposta, di scenario che si ritiene debba essere la fase 2) della politica della Regione Piemonte in materia di parchi.
Certo: vi è bisogno di una fase 2); direi anzi che si è già in ritardo: siamo andati molto avanti nella realizzazione e nella limatura dei parchi ma siamo un po' in ritardo rispetto ad una "cultura" del parco. Per esempio, tornare indietro sulla cultura - che io ritengo distorta - della fruizione e turistica, sarà dura.
La collega Vetrino segue con interesse la questione: si tratta di una polemica portata avanti insieme che non abbiamo vinto al tempo giusto; e quanto più si consolidano sul territorio delle funzioni proprie del parco tanto più difficile sarà ricondurle ad un ruolo che andremo ad inventarci.
Mi sembra quindi giusto che la Giunta in primo luogo si ponga il problema di riportare a leggibilità complessiva il contesto delle leggi che regolano la materia, suggerendo un'opera di novellazione, cioè di abrogazione e di integrazione delle parti mancanti o in contrasto all'interno di questa proposta di razionalizzazione ci sta sicuramente l'esigenza posta dal collega Rivalta di segnare già in questa legislatura in termini di indirizzo, lo scenario della fase 2) della politica dei parchi, che non deve essere solo disegnato in questa legislatura, ma avere già qualche atto legislativo conseguente. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 716, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 34 voti favorevoli e 3 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Si proceda ora alla votazione dell'articolato del progetto di legge n.
395.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 38 voti favorevoli 34 astensioni 4 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 38 voti favorevoli 34 astensioni 4 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
L'art. 2 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 41 hanno risposto SI 37 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
La legge è approvata.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo al punto 38) all'o.d.g.: "Nomine".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Temo si stia commettendo una scorrettezza nei confronti degli Atenei torinesi, procedendo alla nomina del Presidente dell'Istituto per il Forte di Exilles, senza che ci sia stata un minimo di concertazione con gli Atenei. Mi sembrerebbe un avvio non bello. Se i colleghi non votassero o cancellassero l'eventuale voto consentirebbero alla Presidenza di sentire i Presidi.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

Propongo di ritenere quella scheda non votata; mi si dice, infatti, che non è stato concordato.
Si proceda pertanto alla distribuzione delle schede. Lo spoglio delle stesse e la conseguente proclamazione degli eletti verranno effettuati nel corso della seduta pomeridiana.
Prima di sciogliere la seduta, comunico che la II Commissione è convocata alle ore 14 in Sala Morando.
La sessione pomeridiana avrà inizio alle ore 14,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,20)



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