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Dettaglio seduta n.268 del 25/02/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni, i processi verbali delle adunanze consiliari del 28 e 29 luglio, 21 e 28 settembre, 5, 12 e 26 ottobre, 9 e 23 novembre, 7 e 22 dicembre 1993, 7 e 18 gennaio, 2 e 10 febbraio 1994, si intendono approvati.
Inoltre, comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze consiliari del 22 febbraio 1994 che verranno posti in votazione nel corso della prossima seduta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Croso e Sartoris.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Presidente della Giunta Regionale

Adempimenti di cui all'art. 32 dello Statuto per l'elezione del Presidente della Giunta e della Giunta regionale (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame del punto 3) all'o.d.g.
Ai sensi dell'art. 32, comma secondo, dello Statuto, è stato depositato alla Presidenza un documento, sottoscritto dal numero previsto di Consiglieri, che reca il programma, l'indicazione del Presidente della Giunta regionale e la lista degli Assessori.
Chiede di intervenire il Consigliere Brizio; ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo

In questa fase di crisi si è introdotta la prassi di un'illustrazione della proposta di Giunta da parte del Presidente designato.
Non voglio far mancare questa nuova linea del mio intervento e dir qualcosa, anche se molto breve, a completamento e a specificazione di un documento che presenta la Giunta, altrettanto breve e lapidario, ma credo completo per quello che attiene all'attività che la Giunta si propone di fare e le motivazioni che animano questa un po' singolare riproposizione della vecchia Giunta operante attraverso una rilegittimazione che vuol essere esclusivamente tecnica ed istituzionale.
Sulla crisi molto si è detto; ho avuto la responsabilità di aprirla con la fiducia che potesse essere rapidamente risolta. In questi quattro mesi sono avvenuti fatti di grande rilievo; in modo particolare, la consultazione elettorale del novembre e del dicembre scorsi ha prospettato dei quadri politici che hanno aumentato l'incertezza e incrementato le difficoltà di formare una nuova Giunta. Sono state sperimentate vie diverse, non esclusa quella del tutto nuova di Giunte minoritarie che peraltro, non sono giunte alla loro definizione e ad una fase di approvazione e di operatività. Eppure c'è forte l'esigenza di superare questa fase con un governo regionale che possa operare e che possa soprattutto porre il Consiglio in condizioni, a sua volta, di operare.
Abbiamo uno Statuto che ha delle buone motivazioni nel suo vincolo di operatività del Consiglio: motivazioni forti, una ratio che probabilmente è quella di spingere a crisi brevi, limitando l'operatività dell'Ente, ma debbo dire che malgrado questa ratio non si è potuto giungere ad una soluzione nei termini che ci si attendeva. Altri Statuti consentono altre attività; per esempio in Lombardia, dove c'è stata una crisi di nove mesi non si sono avute quella pesantezza e quelle difficoltà operative che invece noi abbiamo sentito molto forti.
In realtà, questa difficile fase di emergenza in cui si verificano fatti estremamente pesanti (la stessa firma del contratto FIAT di oggi segnala comunque un'eccedenza ed un esubero di posti di lavoro) ci deve far riflettere e in questa fase estremamente difficile è assolutamente necessario avere un governo che abbia pieno titolo, piena immagine e che non sia un governo dimissionario a livello regionale. E' altresì necessario che ci sia un'assemblea la quale possa operare appieno su provvedimenti urgenti ed esprimersi su determinate proposte di legge che sono assolutamente necessarie in termini di scadenze operative.
Questa soluzione, che come ho detto è quella della rilegittimazione tecnica ed istituzionale della Giunta dimissionaria, può consentire, da un lato, l'operatività dell'Ente e, dall'altro, un rafforzamento della sua immagine, vedendolo dotato di un governo non dimissionario; inoltre, pu consentire di superare questa fase politica difficile della consultazione elettorale che alimenta problemi e differenziazioni.
E' vero che dopo le elezioni l'assemblea sarà la stessa, ma è anche vero che le indicazioni che il corpo elettorale avrà dato non potranno non essere attentamente viste e valutate. Questa proposta, quindi, ha una valenza tecnico-istituzionale: nasce nel Consiglio, perché è nata da alcune forze politiche di opposizione, è stata portata avanti dalle forze che hanno eletto questa maggioranza e dovrebbe avere il consenso necessario perché la Giunta sia eletta nella prima seduta e sia eletta, quindi, come Giunta maggioritaria. Anche questo per me è un elemento dirimente, perché è ben noto che ho sempre sostenuto, dopo l'ultima mia esperienza della Giunta che ho presentato senza successo, che occorre una Giunta maggioritaria.
Quanto è avvenuto - mi limito a questo, ma lo voglio dire ha bruciato delle proposte e anche delle aspettative umane del tutto legittime, e mi spiace che ci siano delle amarezze. Anch'io ne ho passate più di una (c'è in quest'aula chi conosce la mia storia) e so che cosa vogliano dire queste amarezze, comunque non tolgono nulla al valore delle persone, anzi, semmai hanno la mia simpatia umana, oltre che il mio apprezzamento personale.
Siamo dunque sul terreno di un programma secco e preciso, un programma che tocca cinque punti, sui quali andremo a lavorare.
C'è il punto delle legislazioni in corso, che dobbiamo accentuare con delle scadenze che sono assolutamente importanti; c'è da proseguire il confronto con il Governo sull'accordo di programma, che è molto difficile.
Ieri abbiamo avuto un altro incontro e abbiamo trovato delle difficoltà era presente anche il Comune di Torino con l'ing. Ferrero - per esempio sull'inserimento del raddoppio del Politecnico (cito alcune cose perché si sappia che è un lavoro lungo e difficile).
C'è da predisporre il bilancio, affinché ci sia lo strumento operativo necessario; c'è da rispettare i termini CEE per avere la possibilità di intervenire nella ristrutturazione della nostra Regione; c'è da affrontare il ben noto punto relativo alle scadenze della Sanita. Se la Giunta avrà il consenso del Consiglio, cercherà di accentuare anche la collaborazione con il Consiglio, per avere il consenso necessario ad arrivare a rispettare questa sua funzionalità, che è l'esigenza principale che si richiede.
Infine voglio dire, perché sia chiaro, che l'obiettivo della Giunta non è quello di costituire un ponte o una transizione verso formule politiche od obiettivi predeterminati, ma è quello - lo ribadisco - di esplicare una funzione tecnico-istituzionale, di assolvere ad un compito che necessariamente, deve essere assolto nell'interesse della Regione, della società civile e dei cittadini, e che deve essere portato avanti con particolare impegno e determinazione. Si tratta di un esecutivo che mira a superare un delicata fase della vita della nostra Regione e quindi un esecutivo che potrei chiamare di responsabile necessità.
Ringrazio fin d'ora il Consiglio per la fiducia che vorrà darmi e che spero sia la più ampia possibile. Il nostro lavoro sarà puntualizzato esclusivamente su questo terreno, con questi limiti, ma con grande determinazione e con grande impegno, come lo è stato per il passato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Colleghi Consiglieri, svolgo una brevissima dichiarazione di voto, in quanto non ho molte motivazioni da aggiungere a quelle già espresse nella seduta di Consiglio di martedì scorso. Desidero però sottolineare che la candidatura a Presidente della Giunta regionale del collega Brizio, la proposta di Giunta che ci è stata consegnata nonché il documento programmatico per rilegittimare questa Giunta sono possibili in seguito alla proposta e all'atteggiamento concretamente positivo che l'area progressista ha espresso nel passato Consiglio regionale. Senza questo responsabile atteggiamento e senza questa proposta da parte dell'area progressista, oggi non saremmo qui a discutere di questa proposta e della candidatura a Presidente del collega Brizio; anzi, forse saremmo ancora nel pieno della crisi, in attesa della convocazione di un Consiglio regionale a vuoto. Questo è il punto che credo sottolinei fortemente la responsabilità che l'area progressista si è assunta e si assumerà concretamente anche nell'espressione di voto oggi, in Consiglio regionale.
Nel documento sono presenti - li illustrava prima il collega Brizio i punti programmatici non più rinviabili: il bilancio, la ripartizione dei fondi di investimento della sanità, i fondi della CEE, l'accordo di programma per avere delle risorse aggiuntive. Sono tutti punti molto importanti, dei contributi sicuramente non esaustivi, ma importanti per le scelte e per gli indirizzi programmatici che questa Regione dovrà darsi per affrontare la grave crisi economica, sociale ed occupazionale del Piemonte.
Su questa base, condivido la proposta di costituire una Giunta con una rilegittimazione tecnica ed istituzionale (per riprendere le parole del collega Brizio e che sono contenute nel documento) per superare la scadenza elettorale, per cui ci sarà il mio voto a favore di questa proposta di Giunta e della candidatura del collega Brizio a Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Presidente, colleghi Consiglieri, il mio intervento sarà molto breve e il nucleo centrale dello stesso è una domanda di chiarimenti che rivolgo al Presidente designato Brizio. Una preliminare osservazione si impone. Da mesi avevamo responsabilmente chiesto lo scioglimento del Consiglio, che appariva la soluzione politica più corretta, e lo svolgimento contorto e confuso di questa crisi ci ha dato ragione.
Il 10 febbraio, in quest'aula, avevamo chiesto al Presidente designato in pectore Marchini un chiarimento, cioè gli avevamo chiesto, sempre tecnicamente parlando e dato le tre note emergenze che il 10 febbraio in quest'aula avevamo ricordato, se erano graditi i voti del Gruppo MSI-Destra Nazionale. Avevamo chiesto una risposta chiara e secca: questa risposta chiara, secca e concreta non ci è stata data dal Presidente designato, che era l'unico soggetto autorevole titolato a darla. Quindi ci siamo comportati di conseguenza.
Oggi, questo programma di Giunta, che vuole essere una Giunta asettica tecnica, a termine, ai fini di affrontare le tre emergenze, si rivolge così è scritto in un passo della relazione di presentazione - all'intero Consiglio. Anche questa volta, chiediamo a lei, Presidente designato Brizio, chiarezza; le chiediamo, cioè, l'interpretazione autentica di quel passo (ci rivolgiamo all'intero Consiglio), le chiediamo se questa interpretazione autentica significa "l'appoggio tecnico rivolto a tutti i Gruppi presenti in Consiglio, senza discriminazioni o preclusioni".
Riteniamo doveroso questo chiarimento, visto che lei ha illustrato la sua relazione: chiarimento-interpretazione autentica di quel passo che ho letto. A seconda di quella che sarà la sua risposta, cioè - per essere ancora più chiaro - nell'ipotesi in cui lei, dando questa interpretazione autentica, ci dica che l'appoggio tecnico è rivolto a tutti i Gruppi presenti in Consiglio, senza discriminazioni e preclusioni, allora ci sarà chiarezza sulla portata di un passo, che noi riteniamo rilevante del documento. In sede di dichiarazione di voto, ci esprimeremo, valuteremo il contenuto del nostro voto, valuteremo il nostro comportamento, sempreché ci sia questa dichiarazione. Quindi a questa dichiarazione non si aggancia fin d'ora un qualche comportamento, che verrà invece valutato ed espresso in sede di voto.
Ritengo necessario - e lo chiedo anche alla Presidente Spagnuolo che questo chiarimento (io avevo chiesto la parola immediatamente ma sono stato preceduto dal collega Marengo) venga dato immediatamente dal Presidente, in modo da illuminare anche gli interventi che seguiranno, o quanto meno che venga fornita l'interpretazione autentica prima delle dichiarazioni di voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Colleghe e colleghi, la situazione di stallo nel confronto tra le varie tesi contrapposte è il dato politico che caratterizza questa situazione.
Non che il confronto politico non vi sia più, ma è in fase di stallo e pertanto al momento viene sospeso. La soluzione oggi in discussione è di carattere tecnico che, come Gruppo e nell'ambito del fronte progressista avevamo già ipotizzato nelle scorse riunioni come proposta seria, non come un'esca, e lo vedrete con il voto. Si tratta di una soluzione che abbiamo assunto pensando esclusivamente ad individuare, sospeso il confronto politico, una soluzione negli interessi esclusivi e superiori della comunità piemontese, senza ipotecare o voler mettere l'etichetta ad alcunché.
Abbiamo cercato di introdurre, nel confronto politico, anche il riferimento alla ragionevolezza, che in politica non è un riferimento così frequentato, ma in questo momento di emergenza ci è sembrato possibile piegare logiche di schieramento e di Gruppi anche alle questioni che attengono alla ragionevolezza dei comportamenti.
Se lo stallo del confronto politico faceva emergere come unica possibilità quella di una Giunta a termine che proseguisse un lavoro importante fino alle elezioni, ci è sembrato ragionevole proporre un voto tecnico per consentire alla Giunta dimissionaria del Presidente Brizio, che oggi è in carica solo per l'ordinaria amministrazione, di riassumere una piena capacità di governo, in modo tale da proporre al Consiglio regionale quegli atti indispensabili a fronteggiare compiti istituzionali: il bilancio, la crisi economica - con la definizione dell'accordo di programma l'impiego degli stanziamenti CEE a sostegno dell'occupazione e lo sviluppo dei servizi sanitari, con l'individuazione delle modalità di spesa di rilevanti investimenti. Questi i limiti concordati con l'ipotesi di proseguimento, di coda dell'esperienza Brizio.
Dopo le elezioni il confronto politico si riaccenderà, vivificato anche da quanto gli elettori decideranno.
Pertanto, in piena convinzione e chiarezza, senza strumentalità di alcun tipo, senza nessuna paura, dichiaro che, personalmente, come Capogruppo, voterò questa ipotesi, mentre il Gruppo, non appena sarà a ranghi completi, non parteciperà alla votazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giuliano.



GIULIANO Valter

Colleghe e colleghi, anch'io intervengo per dichiarazione di voto e annuncio la non partecipazione del Gruppo Verdi al voto. A malincuore, come Presidente del Gruppo Verdi, annuncio invece il mio voto personale a favore del Presidente proposto Brizio e della sua Giunta.
E' un preciso impegno che ci siamo assunti a partire dalla scorsa settimana e in particolare da martedì, per garantire al governo della Regione Piemonte una boccata di ossigeno che le consenta di affrontare le questioni urgenti che abbiamo di fronte; queste non sono più dilazionabili e in particolare si trovano in agenda ormai da troppo tempo, quindi non possono tollerare ulteriori rinvii: mi riferisco agli adempimenti per il Regolamento CEE n. 2081, a quelli relativi al riparto dei fondi per la sanità, a quel bilancio regionale in assenza del quale tutta la macchina amministrativa di questa Regione è ormai sull'orlo della paralisi operativa.
Solo queste urgenze ci inducono, insieme al polo progressista che in quest'aula si è formato, a dare il nostro voto tecnico e il via libera alla Giunta che ci viene presentata oggi.
Prendiamo atto che si tratta di una soluzione transitoria e che la Giunta, con il documento che abbiamo in votazione, si impegna ad una forte collaborazione con il Consiglio e con le Commissioni, sedi nelle quali eserciteremo interamente il nostro ruolo critico, che ci vede su posizioni politiche e programmatiche ben diverse da quelle prospettate dalla Giunta tecnica che oggi voteremo e che il Presidente Brizio si prepara ad interpretare. Superato questo periodo di transizione, e date le risposte ai problemi di emergenza che in questa fase delicata non solo della Regione Piemonte, ma del dibattito politico nazionale devono essere date valuteremo nuovamente, insieme a tutti i colleghi, quale atteggiamento assumere per far sì che l'empasse che abbiamo visto e vissuto in queste settimane, non senza tormenti e lacerazione, possa essere superato. Il nostro è quindi un impegno di disarmo unilaterale per questo breve periodo.
Tuttavia ciò non ci vieterà di fare politica anche in queste settimane.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

Ritengo di non avere bisogno del chiarimento che il collega Majorino ha richiesto al Presidente Brizio. Non ritengo di averne bisogno per svariati motivi che illustrerò nel corso di questo intervento. In primis, perché non rilevo la necessità, se non una volontà precisa, di far procedere questa crisi per quattro mesi, per arrivare in conclusione alle stesse persone agli stessi Assessori che erano già presenti in questa Giunta all'apertura della crisi stessa.
Ritengo piuttosto che il PDS dieci giorni fa, nella figura del collega Marengo, abbia tatticamente, in modo egregio, saputo indicare modi e programmi attraverso i quali concedere alla Giunta Brizio di uscire dalla crisi. Quindi un goal segnato dal PDS, ma che inequivocabilmente e pesantemente condiziona la formazione di questa Giunta.
Non riteniamo possibile un nostro impegno seppur tecnico, per giustificare contraddizioni interne ad altri Gruppi consiliari. Le scelte devono essere assunte in piena coscienza, come credo abbiano fatto i colleghi della maggioranza uscente e di quella subentrante; ritengo altresì che abbiano compreso che l'appoggio tecnico del PDS era alternativo a quello eventuale della Lega, e viceversa.
E' importante che, nel suo pur breve intervento, il Consigliere Marengo abbia nuovamente voluto sottolineare il responsabile comportamento dei Gruppi di sinistra; è altrettanto importante, a quanto abbiamo sentito finora, che tutti i Capigruppo del polo progressista abbiano dichiarato il loro voto favorevole alla nuova Giunta Brizio. Sono stati loro ad indicare i temi sui quali la Giunta si dovrà muovere, così come nomi e numero degli Assessori. A questo punto, è giusto che ne abbiano la piena paternità.
Pertanto, indipendentemente da quelle che saranno le dichiarazioni del Consigliere Brizio in ordine al brevissimo passaggio in cui chiede appoggio incondizionato da parte di tutto il Consiglio, il nostro Gruppo voterà in modo decisamente negativo. Fra poco più di un mese le ragioni dei singoli Gruppi saranno più evidenti e, probabilmente, determinate scelte potranno risultare estremamente complesse da giustificare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marino.



MARINO Massimo

Poche parole per dire che i due componenti Verdi-Sole che Ride del Gruppo misto rinunciano a votare contro la riproposizione della vecchia Giunta del Presidente Brizio e non partecipano politicamente al voto su tale riproposizione, ma coerentemente e responsabilmente, così come altri esponenti dell'area progressista di questo Consiglio, daranno, attraverso il mio voto personale, un sì tecnico al Presidente Brizio.
Al di là di questa assunzione di responsabilità, ritengo valga la pena spendere qualche parola sugli elementi programmatici a termine presenti nel documento Brizio. Sono tutte questioni per nulla tecniche, ma di grandissima rilevanza politica, sulle quali ci sarà sicuramente confronto e scontro molto pesante sia in Consiglio che nelle Commissioni.
Per la gran parte delle questioni elencate nel documento presentato dal Consigliere Brizio i Verdi nutrono grandissimo interesse ed hanno una posizione estremamente diversa da quella espressa dalla vecchia e dalla nuova Giunta. Sarà quindi terreno di scontro politico che, come sempre, con massima correttezza e carattere costruttivo, cercheremo di svolgere in Consiglio e nelle Commissioni.
Vi sono inoltre questioni altrettanto rilevanti che non vengono citate.
Ne cito due: l'una, quella dell'Alta Velocità, l'altra quella del Piano triennale sull'ambiente. Questioni rilevantissime che impegneranno molte risorse, e sulle quali è in corso, da parte delle forze politiche che hanno governato il Paese negli ultimi anni, un disperato colpo di coda per garantire un impegno di risorse che, a mio parere, dovrebbe più coerentemente garantire il nuovo Parlamento; questioni che, al di là del fatto che siano o no elencate nel programma, dovranno essere affrontate e discusse nei prossimi due mesi.
Relativamente all'Alta Velocità è infatti in corso il tentativo, da parte del Ministro Costa, di scavalcare e aggirare le Regioni e gli enti locali, promuovendo una Conferenza dei servizi che vìola innanzitutto la legislazione riguardante le procedure per l'Alta Velocità e, in generale le scelte di questo tipo. Ritengo che il Presidente Brizio, da questo punto di vista, al di là delle posizioni assai diverse dalle nostre, dovrebbe svolgere un ruolo di garanzia e di difesa delle istituzioni dai tentativi che cercano di scavalcarle.
Relativamente al Piano triennale dell'ambiente, la Regione Piemonte ha avuto ed ha un ruolo determinante, anche perché è stata la cosiddetta capofila delle Regioni nel confronto fra Stato e istituzioni regionali su questa importantissima problematica.
Dall'informativa che abbiamo iniziato ad esaminare nella II Commissione, emerge un'impostazione del Piano triennale dell'ambiente assolutamente discutibile. Un piccolo esempio: il nuovo Piano triennale sorprendentemente, non prevede fondi per interventi di bonifica delle aree devastate da inquinamenti e distruzioni del territorio succedutisi negli anni e che in Piemonte hanno portato ad elencare, così come ha fatto l'Assessore Garino due anni fa, 310 siti per i quali servirebbero risorse ingenti ed interventi urgenti. Il Piano, praticamente, le dimentica, quasi non fossero fra le emergenze più importanti.
Non mi dilungo su tali questioni; intendo unicamente ribadire la non partecipazione, politicamente, del Gruppo al voto, e, personalmente, il voto favorevole secondo gli impegni assunti dai Capigruppo e da un certo numero di Consiglieri dell'area progressista.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.



FERRARA Franco

Signor Presidente e colleghi, intendo anch'io fare una breve dichiarazione di voto, nonché di chiarimento di alcune situazioni determinatesi negli ultimi giorni per mia diretta responsabilità. Il mio atteggiamento di martedì scorso non è stato provocato da alcuna minaccia: non mi sono sentito n' minacciato n' condizionato n' ricattato nel mio voto. Non c'è stata alcuna minaccia. Se devo essere sincero, mi aspettavo ben di peggio rispetto alla mia prima dichiarazione della volta scorsa.
Ribadisco che non c'è stato nulla, se non una reazione ragionevole; la decisione del voto è stata quindi determinata esclusivamente da un personale errore di valutazione, errore certamente grave, dovuto forse anche alla formulazione del Regolamento, al fatto che non c'erano Presidenti, ma limitatamente a questo e solo a questo. Nessun altro motivo ha determinato il mio voto; mi pare atteggiamento di malafede o di scorrettezza intellettuale o morale pensare che ci sia stato, da parte di qualcuno, un ricatto al fine di determinati inserimenti nelle liste elettorali. Innanzitutto, perché ricatto non c'è stato; secondo, perché le liste erano già state presentate: pensare in tal modo è solo di una stupidità straordinaria.
Voglio in modo particolare chiedere scusa e ringraziare il collega Marchini, il quale mi ha scritto una simpatica lettera. Ne leggerò solo le ultime righe: "E' inutile dirti che sono più che certo che il secondo voto è stata la conseguenza di un errore più che comprensibile in relazione al clima ed alle procedure". Credo quindi che anche il collega Marchini abbia colto questo aspetto, acquisendo un credito nei miei confronti, che spero di poter pagare ed assolvere in qualche modo in quest'ultima parte di legislatura.
Veniamo invece al voto di oggi. Io voto anche oggi senza minacce, senza ricatti, ma con assoluta convinzione, anche perché questa era una proposta che io avevo fatto - forse qualcuno ricorderà un mese fa, cioè quella di dare un voto tecnico ad una Giunta per poter superare il 27/28 marzo. Voto quindi con assoluta convinzione della necessità del voto, conoscendone e confermandone il valore politico molto limitato. E' un valore essenzialmente tendente a creare quelle condizioni affinché sia possibile riprendere il lavoro e superare tensioni ed attriti che si sono determinati in questi ultimi giorni, in queste ultime settimane, che certamente, se permanessero, non ci consentirebbero di affrontare quest'ultima parte di legislatura in modo serio, in modo produttivo per quegli interessi del Piemonte che tutti quanti diciamo di voler difendere rispetto ad una situazione di gravità straordinaria come quella in cui ci troviamo. Ci deve portarci tutti quanti ad assumere responsabilmente le iniziative necessarie affinché a questi problemi, per quanto di nostra competenza, sia possibile dare una risposta.



PRESIDENTE

Grazie al collega Ferrara per le sue precisazioni.
La parola al Consigliere Fiumara.



FIUMARA Francesco

Signora Presidente e colleghi, anch'io dirò poche parole per chiarire la posizione del Gruppo socialista. A conclusione di questa lunga e tormentata crisi di Giunta si evidenziano due fatti significativi e nuovi.
Il primo fatto è che per la prima volta passa una Giunta di minoranza con il voto tecnico dell'opposizione; il secondo punto è anch'esso importante perché è la prima volta, dalla fondazione della Regione Piemonte, che il Partito socialista non fa parte dell'esecutivo. Non ne fa parte per una chiara scelta politica e non per beghe di bottega o altro. Non ne fa parte senza drammi e con serenità.
La chiamata in servizio della Giunta Brizio è stata auspicata dal mio Gruppo appena dopo lo scontro in Consiglio regionale tra l'ipotesi del collega Marengo e quella del collega Brizio. Oggi la proposta "Brizio bis" passa con il voto tecnico dell'opposizione e passa perché è una Giunta a termine: giusto il tempo per svolgere le elezioni politiche. Il voto di oggi, colleghi, fa chiarezza e forse pone fine ai contorsionismi, alle pratiche incomprensibili di tanti apprendisti stregoni.
Nella relazione della Giunta si legge che è risultata impercorribile la via che porta alla costituzione di una larga maggioranza. Questo è vero signor Presidente Brizio, ed è per questo che i socialisti di questo Consiglio regionale daranno un voto tecnico a questa Giunta e lavoreranno fin da oggi per la costituzione di una grande maggioranza. Lo facciamo perché siamo convinti che, se non si arriva a quella soluzione, si arriverà certamente allo scioglimento del Consiglio. Il voto tecnico che ci accingiamo a dare è un segnale chiaro che mandiamo al Consiglio regionale affinché imbocchi una volta per tutte la strada che porta ad una Giunta di grande coalizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino.



RABELLINO Renzo

Non mi unisco al coro delle adesioni improvvise a questa Giunta Brizio ter, pare. Io voterò contro. Tra l'altro non riesco a capire per quale motivo questa Giunta sia stata messa in minoranza. Abbiamo assistito per mesi ad una battaglia sostenuta dalle sinistre per far cadere la Giunta Brizio; oggi quelle stesse persone che hanno fatto l'impossibile per far cadere la Giunta Brizio la rivotano, anche se è un voto tecnico, ma comunque fan sì che questa Giunta resti in piedi. A livello di serietà politica questo non mi pare molto corretto.
Non si riescono a capire le posizioni: non esiste più un'opposizione e una maggioranza. Con questa operazione il Consiglio non avrà più una vera opposizione e questo è estremamente preoccupante, perché nel gioco delle parti deve esserci un'opposizione. Non è immaginabile una maggioranza di questo tipo, perché resta comunque il fatto che per un mese - sarà soltanto un mese - ci sarà una maggioranza di 56/57 Consiglieri che voteranno a favore della Giunta Brizio.
Tra le altre cose ci sono dei problemi tecnici, però qualcuno avrebbe dovuto prevedere che si sarebbe arrivati ad una situazione di questo tipo.
Qualcuno, prima di mettere in minoranza ad ogni costo e di far cadere una Giunta, doveva pensare che non c'erano spazi per altre maggioranze, per cui doveva anche pensare che forse era meglio, prima di far cadere questa maggioranza, lavorare per crearne un'altra nuova.
Il mio voto è sicuramente contrario, perché non vedo assolutamente nulla di nuovo nelle cose dette nel brevissimo documento tecnico presentato dalla maggioranza, dalla DC e dagli altri Gruppi che appoggiano formalmente la candidatura del Consigliere Brizio. Soprattutto, non dimentichiamo che non vi è assolutamente nulla di nuovo nel creare questa gran confusione tra pseudo opposizione e maggioranza.
Il comportamento del sottoscritto in questo mese di maggioranza tecnica sarà comunque di opposizione, anche su alcuni dei progetti citati nel documento della Giunta, in particolare in materia sanitaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Signora Presidente, l'Ufficio stampa del Gruppo PDS, il 21 febbraio mentre da una parte esprimeva un giudizio nettamente critico, perlomeno sfavorevole alla proposta della Giunta presieduta dal liberale Marchini faceva presente nell'ultimo capoverso quanto segue: "La Regione deve urgentemente definire alcuni provvedimenti, in particolare il bilancio, i fondi di investimento per la sanità, i fondi strutturali della CEE. Tutti e tre sono provvedimenti particolarmente importanti per dare un contributo alla soluzione della crisi economica del Piemonte; per fare ciò le forze progressiste sono disponibili ad assumere la responsabilità di dare un governo al Piemonte. Ciò può avvenire solo attraverso un voto tecnico alla dimissionaria Giunta Brizio, purché sia chiaro che si tratta di una Giunta a termine fino alle elezioni politiche, per assumere i tre provvedimenti suddetti e se al suo interno non figureranno gli Assessori uscenti candidati alle prossime elezioni politiche".
Alla lettura di questo lungo capoverso, mi pare che si possa dare un'interpretazione inequivocabile: il voto è tecnico, non è un voto politico, le condizioni direi che sono assolutamente accettabili, il problema della continuità della Giunta Brizio - perché si parla di una riedizione, di una singolare riproposizione, come ha detto il Presidente stesso questa mattina mi pare non comporti alcuna valenza in più o in meno del problema politico; per cui, caro collega Majorino, il discorso riproposto dal PDS in quest'aula, per quanto atteneva ad una soluzione costruttiva, non poteva che essere accettato.
Immediatamente dopo la conclusione della seduta, che, purtroppo, vide la proposta politica della Democrazia Cristiana e dei partiti laici soccombente, ci riunimmo presso la Presidente del Consiglio per una Conferenza, seppure informale, dei Capigruppo. In quell'occasione domandai prendendo atto di una valutazione, certamente non contestabile, data dal Consiglio - se esistevano sul tappeto altre proposte politiche; l'unica proposta che venne avanzata in quella sede fu quella del Polo Progressista già preannunciata la mattina stessa. Non ci furono assolutamente altri interventi. D'altra parte la proposta, visto lo stadio delle trattative o meglio lo stadio ormai non più ulteriormente percorribile, la ritenevamo accettabile; pertanto, su questa proposta si è lavorato e, soprattutto, lo ha fatto il Presidente Brizio.
Quando il Presidente Brizio, in un passaggio del suo documento, dice: "E' questa la proposta che, recependo anche altre istanze, viene avanzata all'intero Consiglio dalle forze che hanno originato e sostenuto la Giunta dimissionaria. Ai proponenti non sfugge la precarietà della proposta, ma neanche la sua importanza sul piano pratico e la sua necessità per la Regione Piemonte", cosa vuol dire? Che il Presidente Brizio - che voi tutti conoscete come persona estremamente cauta ed attenta al valore non solo delle parole, ma anche delle virgole - ha preso atto non solo di quanto sta scritto nel documento del Polo Progressista, ma anche della volontà politica che ne emerge e, praticamente, l'ha tradotta in parole di estrema chiarezza politica.
Queste parole preludono a che cosa? Preludono ad una considerazione di fondo, secondo la quale ci sarebbe da rivedere quanto abbiamo detto scritto, esaminato e proposto; questa mattina parlavo con alcuni colleghi dell'insana legge elettorale (che noi volevamo venisse approvata subito su ricalco di quella della Camera, perché era il momento giusto per dare un colpo di timone alla barca regionale), di come la legge del contrappasso abbia colpito proprio Segni sul problema delle firme e di come quella cosiddetta e famosa società civile (quasi un'Atlantide spesso perduta ma da lui ritrovata) sia nient'altro che quella società civile che anche in queste elezioni riesce ad esistere solamente attraverso il voto dei partiti organizzati, secondo la vecchia tesi di Mortati, che "i partiti sono la democrazia che si organizza". Quanto sopra per dire come tantissime cose possono essere decantate alla luce, in soli pochi mesi, di alcuni passaggi politici - più o meno avventurosi - avvenuti in questo Paese.
Ma cosa voleva dire il collega Brizio? Voleva dire a tutti (recependo la proposta di questo Consiglio): se questo momento istituzionale è prevalente sulle divisioni di parte - il collega Chiezzi lo ha detto chiaramente questa mattina - mettiamo da parte le logiche politiche dalle nostre prese di posizione. Proprio per il limite ormai insuperabile a cui siamo arrivati, credo che le forze politiche debbano prendere atto che un conto è il problema elettorale e le strumentazioni elettoralistiche, un conto è dire che questa Regione ha comunque sentito in sè un sussulto di dignità civile e politica per avviare un discorso non di ponte, ma di decantazione, per far funzionare l'istituzione nei termini più indispensabili e possibili.
Credo che sia questo, Consigliere Majorino, l'appello che si deve fare tutto il Consiglio. E' certo che un problema di questo genere porta ad un interrogativo elementare che noi - me compreso abbiamo tante volte avanzato dopo il 5 dicembre: la necessità di polarizzare il discorso politico attorno a due raggruppamenti per creare un domani politicamente segnato in un modo piuttosto che un altro; come facciamo oggi - parlo per me stesso a rimangiarci tutte queste posizioni politiche o queste distinzioni politiche proprio a meno di un mese dalla campagna elettorale? Nel momento stesso in cui il Polo liberaldemocratico e il Polo progressista perdono in quest'aula - non per strada - le connotazioni politiche, i coefficienti più specifici della loro presa di posizione e della loro scelta di campo per aiutare questa istituzione ad andare avanti per alcuni mesi, credo che questo possa significare non uno squallido pareggio "0-0" o una vittoria per "1-0" di un campo piuttosto che un altro ma un'assunzione di responsabilità che tutti, credo, malgrado gli errori che possiamo aver fatto, oggi come oggi non possono più assolutamente disattendere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mollo.



MOLLO Francesco

Signor Presidente, intervengo per fare una breve dichiarazione di voto.
In effetti, dopo molte proposte - fra le quali anche qualche papocchio inventato - questa mattina, seppure in forte ritardo, arriviamo ad una soluzione che qui è stata ampiamente descritta. I caratteri di questa soluzione sono stati espressi dal collega Brizio che ha definito in modo preciso gli ambiti entro i quali si dovrà operare. Ambiti politici e tecnici che consentono di lavorare su alcuni punti ai quali la Regione dovrà dare precise risposte nei giorni immediatamente a venire.
Il senso di responsabilità e la necessità di dare, al momento, un governo alla Regione mi consentono, sulla base di un'intesa e la disponibilità delle varie forze politiche, di dare il mio voto favorevole (in quanto componente del Polo Progressista che si è formato in questo Consiglio e Consigliere del Gruppo Misto, cioè Capogruppo di me stesso), in funzione di quei punti essenziali che sono stati indicati nel documento presentato dal collega Brizio. Mi auguro che questo passaggio tecnico ci porti ad un governo stabilizzato e, semmai, confortato dai risultati elettorali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, il Gruppo liberale dà il suo voto e sostegno convinto al contributo apprezzato, sino ad oggi e sicuramente anche in futuro, dell'ing. Fulcheri. Personalmente prendo atto come ha detto il collega Picchioni, che alla fine è prevalso il senso della responsabilità di tutti e se un'esperienza, che qualcuno ha definito "papocchio", ha contribuito a far maturare il senso di responsabilità, ne sono lieto ed onorato insieme ai colleghi che con me hanno vissuto questa avventura.
Per chiudere con il passato, dico anche al collega Ferrara che si consideri assolto da qualunque tipo di debito. La politica è come l'amore: si inventa, si consuma e si passa al momento successivo.
L'intervento potrebbe essere chiuso qui, se non ci fosse stata, da parte del collega Fiumara, una prenotazione politica sulla quale va fatta assoluta chiarezza. Questa per i liberali è una Giunta a termine, ma attenzione, non una Giunta a termine nei confronti della Giunta del Presidente Brizio, che conoscendo sappiamo che sarà in grado di gestire al meglio con il massimo di risultati tutto il tempo che gli sarà consentito sia un mese sia un anno. Quindi, non è un limite che poniamo alla Giunta; è un limite che poniamo al Consiglio. Non un limite finale al lavoro della Giunta, ma un limite iniziale alla fase finale di questa legislatura, che deve essere prossimo e ben leggibile.
Per chiarirci, collega Fiumara, da subito noi lavoriamo e ci auguriamo che, dall'altra parte, le forze liberaldemocratico-progressiste - uso il termine riformista questa volta, non liberaldemocratico, e poi cerco di far capire perché - quelle progressiste e quelle non sono impegnate nella campagna elettorale, mentre lavorano con lealtà nel sostegno per quello che riguarda la maggioranza, e nel confronto per quanto riguarda il polo progressista con la Giunta, lavorino da domani per mettere sul campo gli elementi di governo e di proposta della seconda parte della legislatura, ma in ipotesi differenziate. Sulle ipotesi differenziate, ci auguriamo che il Consiglio sappia costruire una maggioranza. Questo andrà fatto, non fare maggioranze allargate.
Cari colleghi, collega Fiumara in particolare, cerchiamo di cogliere il momento drammatico della responsabilità che abbiamo di fronte. Noi andiamo ad elezioni che non so come finiranno nel dettaglio. Sicuramente sappiamo tutti, soprattutto da parte dei liberaldemocratici della prima ora, come andranno queste elezioni dal punto di vista della cultura liberaldemocratica: saranno un fallimento.
E' certo che in Parlamento si avrà, una volta in più, la dimostrazione di come l'ultimo politico della storia italiana che sia stato tentato e capace di chiamare il ceto medio alla responsabilità sia stato Giolitti.
Tutti gli altri hanno chiamato il ceto medio al trasformismo, e poiché le società avanzate si governano con il consenso del centro, non da parte dei partiti del centro, è evidente che nel prossimo Parlamento noi registreremo sui seggi la sconfitta del tentativo di portare su posizioni di responsabilità il ceto medio. Sarà un fatto che peserà sulla nostra storia non solo sulla nostra politica.
Le elezioni che andremo a fare saranno le elezioni che chiamerei di appello, e come tali non più suscettibili di un terzo grado di giudizio di queste elezioni, perché ricordo a chi non ha fatto studi giuridici che il terzo livello di gravame, cioè la Corte di Cassazione, non interviene più sul merito, ma solo sulle questioni di ordine giuridico-formale. Quindi, la battaglia che riteniamo di dover ancora combattere per un certo tipo di democrazia - allora dicasi di liberaldemocrazia che probabilmente avrà una battuta in caduta e di segno negativo a queste elezioni deve essere, per quanto possibile, rimediata nelle prossime elezioni, pena il regime.
Vedete, cari colleghi, è chiarissimo ormai che queste elezioni segneranno la crisi della liberaldemocrazia, e questa che cos'è? Non uno schieramento e neanche un insieme di valori, ma un insieme di regole che cercano di conciliare quanto nella storia si è rivelato difficilmente conciliabile: la tutela, e non solo in termini di difesa, ma in termini di sviluppo e di realizzazione, dell'individuo all'interno di un sistema che riconosce il governo, non i singoli, ma la maggioranza dei singoli.
Questo sistema di regole che garantisce al singolo di essere se stesso e di realizzarsi in una società che, per la regola democratica, prevede il governo della maggioranza, parte dal presupposto della grande responsabilità che il singolo sa assumere e sa gestire. Quindi, la liberaldemocrazia è per sua natura un sistema dialettico e continuamente permeato dal dibattito che nasce dal dubbio e dalla critica permanente al proprio interno.
Una liberaldemocrazia non può nascere dal consenso di massa, ma pu nascere solo dal convincimento di ogni singolo soggetto, attraverso il proprio singolo convincimento. Quindi, mi rivolgo a quelle forze politiche che arriveranno in Parlamento con l'etichetta liberaldemocratica e dimenticheranno che non si può realizzare una società di uomini liberi responsabili, permeati dal dubbio e dal senso critico attraverso il consenso di massa ottenuto attraverso i mass-media: se culturalmente questo non si avverte, temo veramente che il nostro Paese rischi di avviarsi ad un regime, e le elezioni di appello sono le nostre.
Quindi, la Regione e le forze politiche qui presenti hanno il dovere di gestire in modo esemplare l'ultima parte della legislatura. In modo esemplare cosa significa? Recuperare il valore primario di una liberaldemocrazia che è il ruolo dell'opposizione e della maggioranza, in modo tale che nel conflitto politico tra le parti sui temi, sulle strategie, sulle prospettive, sugli obiettivi ci si riconosca, ci si scontri e ci si confronti senza lasciare più crescere il clima plumbeo nel quale siamo vissuti in questi mesi, in cui vi è stata la mancanza di questi obiettivi e di queste strategie. E questo riguarda in primo luogo soprattutto la mia persona su questioni che non sono sicuramente né nobili né apprezzabili.
Dobbiamo in primo luogo ripristinare il gioco della dialettica politica maggioranza-opposizione, proposte che si confrontano, che si combattono in lealtà nell'interesse dei cittadini. Questo è il primo dovere che abbiamo non quello di fare l'ammucchiata in cui il senso della politica viene meno perché l'ammucchiata significherebbe la caduta di quel tanto di credibilità o di capacità di recupero che ha l'immagine di una società liberale avanzata e democratica avanzata, e quindi liberaldemocratica.
A questo ci credo molto e quindi, da domani, mi metterò a lavorare perché ho l'impressione che questa nostra generazione politica dovrà avere la capacità di dimostrare che la democrazia non è stata un incidente della storia, ma è stata la storia e che coloro a cui ci rifacciamo (da Croce a Gobetti, da Gramsci a Turati, da Toniolo a De Gasperi) non sono stati degli incidenti o delle parentesi della storia, ma i protagonisti della storia. A loro ci dobbiamo rifare e il loro insegnamento ci deve dare la capacità di difendere il nostro modello di società e di cultura rispetto a quella che sembrava semplicemente un'immagine di fantaletteratura, il Grande Fratello che invece si sta rivelando, ogni giorno di più, una realtà che sta per compromettere il destino nostro e delle prossime generazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Grazie, Presidente. Intervengo brevemente per spiegare le ragioni che mi spingono a votare a favore, anche se sono stato fortemente tentato ad astenermi da questa votazione. Peraltro non ho firmato il documento che accompagna la candidatura del Consigliere Brizio e la sua nuova Giunta per un motivo molto semplice, che io considero un argomento di buon senso.
Se l'appello al senso di responsabilità e la rilevazione dell'alto grado di responsabilità, che il collega Picchioni richiamava per corroborare l'elezione del Presidente Brizio con argomenti nobili, sono arrivati solo oggi, cioè solo ad un mese di distanza dalle elezioni, mi sembra che questa sia una bruttissima sconfitta per il Consiglio regionale e non una conquista. Questo stesso senso di responsabilità, questo stesso progetto poteva benissimo realizzarsi molti mesi fa, risparmiando alla Regione tutto quello che la Regione ha dovuto vedere: assenza di governo e assenza di scelte.
Per cui, quello che da qualche parte viene sottolineato come un grande risultato credo sia l'ennesima prova della debolezza e dell'inconsistenza di accordi di questo tipo in quest'aula, anche perché io non sono così convinto che i risultati elettorali possano portare a chiarimenti che non siano di nuovo nella direzione già indicata prima di questa crisi.
Mi spiego. I voti e le dimensioni dei Gruppi consiliari non cambieranno. Allora, o si realizzerà quell'accordo fra DC e PDS, al quale peraltro io insieme al collega Ferrara e ad altri Consiglieri abbiamo lavorato, già nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, ma non sulla base del concetto dell'ammucchiata, semplicemente sulla base di quella assunzione di responsabilità per un governo di fine legislatura, e mi sembra che questo sia molto difficile per gli argomenti che ha portato il Consigliere Marchini, per la politica, per le scelte che sono state fatte per le divisioni che si sono concretizzate in questa fase di crisi, oppure necessariamente le forze che sono al centro, le forze intermedie fra questi due Gruppi consiliari - parlo degli equilibri che sono in quest'aula, non parlo degli equilibri che saranno fuori quest'aula - dovranno riconquistare e riacquistare il loro ruolo centrale rispetto ai governi possibili.
Questa è la scommessa che abbiamo di fronte e in questa direzione bisogna lavorare. Diversamente, non vedo altre soluzioni se non quella delle elezioni anticipate, cioè di questo famoso terzo grado dell'appello che diceva il Consigliere Marchini e che viene anticipato rispetto al suo termine naturale, che dovrebbe essere il 1995; ma è possibile che le forze politiche vorranno anticipare ulteriormente i tempi, se le elezioni nazionali andranno in un certo modo.
Io, però, voto il Consigliere Brizio, per gli argomenti che ha sempre portato, per la valutazione sempre molto positiva che ho avuto nella sua persona e nella sua attività di governo. In tempi non sospetti, molti mesi fa ormai, ho detto che il collega Brizio sarebbe stato un ottimo Presidente di una nuova Giunta. Per esempio, se il giorno dopo l'arresto dell'Assessore Maccari, si fosse fatta una nuova Giunta, forse le cose sarebbero andate in modo diverso.
Personalmente, apprezzo Brizio per le sue qualità personali, per la pacatezza e la saggezza con le quali ha destreggiato questo governo in questi mesi; forse dai banchi dell'opposizione certe volte è difficile cogliere nervosismi e difficoltà che, all'interno della maggioranza rendono veramente difficile il ruolo del Presidente. Quindi, il mio è un voto di fiducia al Presidente, ma di nessuna fiducia alla formula che è stata scelta e all'ambiente entro il quale questa formula è maturata. Ci semplicemente perché non è foriera di nulla, ma soprattutto è figlia di una grave sconfitta che questo Consiglio deve registrare, e di una grave sconfitta che le forze politiche in questo Consiglio non possono non accreditare nel loro quadernetto di fine anno o di fine legislatura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Intervengo dopo questo lungo periodo in cui abbiamo lasciato il dibattito ai problemi di schieramento e di formazione di maggioranza compito che abbiamo lasciato svolgere, credo correttamente, ai Capigruppo.
Intervengo per portare un contributo di merito, una raccomandazione sul programma per ricondurre il discorso ai temi delle nostre politiche regionali e delle nostre competenze.
Questo documento, che è certamente molto stringato, in qualche caso è un richiamo per grandi capitoli, fa leva sull'emergenza che è la ragione vera che ci induce oggi, di fronte alla situazione di catastrofe in cui il rapporto istituzione e comunità si viene a trovare dopo tanti mesi di crisi, ad un'assunzione di responsabilità per rimettere in moto una possibilità di presenza della Regione in situazioni che hanno carattere di emergenza. Sotto questo profilo, che certo io condivido, sentiamo tutti che l'opinione pubblica regionale è ancora, in qualche modo, costretta dalle difficoltà operative di questa Regione e dalle necessità di intervento in vari settori, a porsi il problema del suo ruolo, nonostante il grande dibattito che si sta svolgendo nel nostro Paese. Questa opinione pubblica chiedeva a tutti, non a qualcuno, un'assunzione di responsabilità, quella che ha indotto il nostro Gruppo a fare una proposta con quell'ordine del giorno che richiamava il Consigliere Picchioni.
Il mio contributo vorrebbe aggiungere all'attenzione del collega Brizio una questione che credo sia stata da troppo tempo dimenticata in questa Regione: quella di non vivere mai, neanche nei momenti più gravi dell'emergenza, soltanto con lo spirito dell'emergenza. E se c'è una questione che porta un nocumento continuo - uso una delle parole di Brizio che costituisce sempre un'emergenza continua è quella dell'assenza di una politica di programmazione e di pianificazione. Lo denunciava Brizio stesso in un suo intervento di qualche mese fa, quando diceva, illustrando l'impegno della Giunta che lui proponeva di ripresiedere e di costituire: "Bisogna riprendere la politica di programmazione e di pianificazione". In questo senso tutti noi abbiamo capito che c'era una forte autocritica al comportamento della Giunta in questa legislatura e forse non solo in questa legislatura.
Bene, io faccio la raccomandazione a Brizio: che nell'assumere i vari specifici temi che hanno un'emergenza in questo mese, non si dimentichi che è un problema di emergenza quello del riattivare l'elaborazione di conoscenza, di prefigurazione sui vari temi fondamentali della Regione, per ricostruire un metodo di programmazione e di pianificazione, che è quello che ci permette di esaminare ragionevolmente le varie questioni all'interno della Commissione; qualche cosa può già anche diventare utile in questo mese nel giudicare alcune specifiche singole questioni. E' comunque utile per il prosieguo della legislatura, far partire nuovamente la politica di programmazione e di pianificazione.
Io cerco di informarmi, telefono agli apparati regionali per capire le questioni, per essere posto a conoscenza delle elaborazioni e, qualche volta - non dico spesso - ho avuto la sensazione che molti apparati si siano trovati in difficoltà per una gestione sbagliata degli stessi da parte di questa Giunta, a causa dell'abbandono della politica di programmazione e di pianificazione; molti pezzi degli apparati, quelli tecnicamente - mi si passi la parola, non è mancanza di rispetto a nessun altro - e culturalmente più preparati, perché inascoltati, hanno vissuto una vita difficile.
Chiedo al collega Brizio di fare, già in questo mese, non aspettando tempi successivi, un discorso forte sull'esigenza di ricostituire un metodo di programmazione e di pianificazione. In questo senso, di attivare, dare fiducia, e quindi dare maggiore coscienza di quanto oggi non se ne abbia agli apparati che lavorano sui temi della programmazione e della pianificazione, ricominciando, da subito, a portare avanti le elaborazioni di conoscenza e di aggiornamento delle conoscenze necessarie e di prefigurazione di possibili soluzioni anche per primi segmenti, che sono quelli su cui si può basare una vera scelta quando si discute sui temi della Regione in Commissione o in Consiglio regionale. Non chiedo di modificare il documento, ma lo pongo alla responsabilità di Brizio come un problema da avere in attenzione da quando entrerà in funzione di nuovo il suo ruolo di Presidente.
Mi sia poi consentita una breve considerazione. La discussione che si è aperta questa mattina e che si presentava come una discussione contenuta su un atteggiamento di responsabilità di fronte al problema tecnico di dare operatività alla Regione in questo mese rispetto a scadenze inderogabili e a problemi inderogabili da assumere, si è in qualche modo trasformata, ha assunto una dimensione politica più larga, sia come contenuto che come previsione.
Non entro nel merito di questa discussione che, seppure interessante ci porterebbe molto in là nel tempo; voglio però esprimere una mia considerazione su questi mesi, partendo dal fatto che nessuno di noi, n' opposizione ma neppure la maggioranza, può dimenticare le ragioni di questa crisi. Infatti, la traduzione in termini puramente tecnici di una considerazione sull'esigenza di questa soluzione porta a trascurare le ragioni di questa crisi e a far pensare che questi mesi siano stati un gioco strano. Io non le richiamo qui, perché non voglio aprire tale questione, ma voglio rilevare che questa crisi ha delle radici profonde di metodo e di comportamento e ha delle radici profonde che stanno nei temi non affrontati. In questo senso colloco la nostra opposizione, giusta o corretta che sia stata sempre o solo in parte, come ragione di merito sui temi di una crisi.
Questa crisi ha due facce: una dovuta ai comportamenti che sono stati largamente e pesantemente puniti e l'altra riguarda i problemi. Le discussioni politiche in questo Consiglio devono ripartire da questo: lo dico senza supponenza, come termine equilibrato di ragionamento. Chi volesse saltare l'esperienza di questi quattro anni, cercando di pensare all'anno prossimo, incomincerebbe su una strada di nuovo non fondata, e quindi senza sbocco e senza esito.
La mia conclusione è quella che dobbiamo tutti far tesoro dell'esperienza di questi quattro anni e, con molto equilibrio, saperne venir fuori, senza cancellare quello che è stato. E' una discussione che dovremo fare e che faremo, ma che dovremo fare, appunto, sapendo che abbiamo quattro anni alle spalle, non nulla: abbiamo quattro anni alle spalle. In questo senso dico che la discussione che sto sostenendo si poteva fare sin dall'autunno scorso e forse anche prima. Non la si è voluta fare, ma bisognerà riprenderla su queste basi di equilibrio, evidentemente con la richiesta al Consiglio di saper esprimere una responsabilità che vada al di là dei vecchi schemi di maggioranza e di minoranza, altrimenti ci troveremo nella stessa situazione di oggi. E' questa la questione che a me pare fondamentale.
Il collega Marengo, che è il nostro Capogruppo, ha espresso la ragione di responsabilità che ci siamo assunti; al di là della sua posizione, come Gruppo ci asterremo (lui non lo ha detto all'inizio, ma è ovvio e tutti i colleghi lo sanno). Questa nostra astensione, però, non è n' una divisione n' una diminuzione dell'assunzione di responsabilità che ci siamo dati. La responsabilità che il collega Marengo esprime con il suo voto è dentro tutti noi, anche se ci asteniamo. E' proprio questa responsabilità che ci farà stare attenti in questo mese alle questioni che è necessario affrontare, e sulla base di questa responsabilità sapremo certamente colloquiare.
Sapremo fare anche l'opposizione (non è vero che l'opposizione venga meno); sapremo anche fare l'opposizione, dove necessario, e certo saremo forza politica che nel dibattito politico non cercherà le facili soluzioni ma cercherà le soluzioni che responsabilmente saranno considerate le più giuste. Sotto questo profilo, spero che tutti facciano una parte di questo genere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Volevo unicamente fare delle obiezioni a certe accuse di trasformismo e faziosità mosse alla Lega nell'ambito della discussione per l'elezione della Giunta. Sulla faziosità non ci sarebbe molto da confutare, quindi dico solo che da parte nostra non c'è stata nessuna faziosità, ma soltanto logica e consequenzialità: o polo liberaldemocratico o polo statalista quindi la cosa era abbastanza ovvia e lineare.
Non c'è stato nemmeno trasformismo. E' vero: siamo passati dal voto contrario all'astensione e alla non partecipazione, perché sappiamo che la politica è l'arte del possibile e non potevamo regalare il nostro voto contrario per appoggiare un polo di sinistra, non sappiamo se veramente ex leninista, perché ciò avrebbe significato e significa tuttora dare la gestione delle elezioni a forze politiche che ci porterebbero a risultati che oggi vediamo in Russia, Polonia e Lituania.



BOSIO Marco

Polonia?



BODRERO Antonio

Sì, Polonia. Purtroppo, la semplicioneria dell'area liberaldemocratica disunita ha fatto sì che una minoranza di nemmeno il 30% di neocomunisti sia andata al potere in Polonia e Lituania. Quindi dobbiamo essere molto più cauti.
Certamente, non abbiamo molto da lodare alla vecchia maggioranza. Il partito di maggioranza relativa ha ripreso il nome di Partito Popolare quello fondato da don Luigi Sturzo, il quale era federalista; invece, il presunto, supposto, sedicente Partito Popolare di oggi è tutto fuorch federalista, quindi non è degno del nome che porta e del fondatore Luigi Sturzo. Ha però un pregio, o meglio, un non pregio: quello di essere praticamente un'ombra, quindi non pericoloso. Una gestione delle elezioni da parte di un fantasma è molto meno pericolosa che quella del drago leninista. Risultati: Russia, Polonia, Lituania.
Quindi fino a che i nostri democratici di centro - di un centro che non esiste, perché non ha senso non capiranno queste cose, i risultati saranno quelli riportati. Se si vuole sapere come vanno le elezioni, dopo gli inganni leninisti, bisogna leggere quei pochi sparuti giornali di opposizione, ma i risultati sono i seguenti: in Russia abbiamo un revival del leninismo, e purtroppo abbiamo già il leninismo al potere in Polonia e in Lituania, per colpa di queste ignoranze gravissime. Ecco perché non si tratta di trasformismo, ma di intelligenza politica, di comprensione della realtà: sono i fatti che parlano! Quindi non trasformismo, ma buon senso che purtroppo manca.
L'opposizione fa il suo gioco, il gioco al peggio, questo lo sappiamo già purtroppo la pseudomaggioranza o la vecchia maggioranza non capisce cose così elementari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Ero incerto se replicare adesso o intervenire dopo; ho deciso però di intervenire adesso per fornire alcune precisazioni.
Il governo è a termine, e il collega Marchini ha sollevato giustamente questo problema. Il governo pertanto si propone di passare questa fase difficile, però il termine è nelle mani del Consiglio, con una proposta alternativa. Dobbiamo riflettere sul fatto che in questi quattro mesi di difficoltà abbiamo avuto una crisi aperta sulle speranze. Credo occorra ora aprire delle crisi sulle realtà alternative.
Non dubito - l'ho detto nel mio intervento - che ci sia la capacità in questa assemblea, proprio alla luce di quanto è avvenuto, di cogliere gli elementi che ci saranno per dare un governo stabile alla fase finale della legislatura. Sotto questo aspetto, l'ultima riga della relazione è chiara ed evidente e non merita ulteriori illustrazioni.
La composizione della Giunta è quella della Giunta precedente senza la partecipazione di due Assessori, dimessisi per le elezioni, e di un altro Assessore, Fiumara, che aveva rimesso le deleghe e che non ha posto il problema di un rientro in maggioranza. Mi rendo conto che il numero degli Assessori è limitato, ed è questo un ulteriore elemento che ci spinge all'impegno, ma che evidenzia anche che si tratta di una soluzione tecnico istituzionale più che di una soluzione di carattere politico.
Per quanto riguarda il programma, il Consigliere Marino ha detto che questi cinque punti non sono banali ma di grande sostanza politica certamente sono i grandi temi di sostanza politica che abbiamo sul tappeto però li dobbiamo affrontare cercando di giungere a soluzioni positive.
Nella breve presentazione del programma, c'è la consapevolezza che quella che si forma non è una maggioranza politica e vi è la consapevolezza delle difficoltà a cui si va incontro, laddove si fa riferimento, nel penultimo capoverso, all'approvazione dei provvedimenti più urgenti, e a tale scopo si ricerca il necessario consenso. Non dubito che si troverà il consenso, di fronte alla necessità di operare e di non lasciare dei vuoti.
Nello specifico, ho chiesto il rinvio della seduta del 9 p.v., con il Ministro; egli stesso eccepisce che si tratta dell'avvio di una Conferenza che potrà durare anche due mesi, pertanto vuole mantenere questo termine.
Si tratta di una discussione aperta, che però è nelle mani del Ministro, ed io non posso modificare una sua convocazione. Questo problema noi lo abbiamo comunque posto, così come abbiamo posto il problema che il termine del 27 marzo possa in qualche modo slittare; ad ogni modo, presenteremo al Consiglio le conclusioni nella sede della Commissione, anche se sono decisioni di Giunta.
Certamente bisogna operare avendo la consapevolezza dell'emergenza, ma senza spirito di affanno; il nostro impegno, la nostra volontà va sicuramente verso questo obiettivo.
Per quanto riguarda la programmazione - e mi rivolgo al Consigliere Rivalta non è stata abbandonata: molto lavoro si è fatto, ci sarà comunque qualcosa da rivedere soprattutto nella connessione tra programmazione ed azione della Regione. Già adesso, sul problema dell'accordo di programma noi vorremmo collegarci al piano di trasporti che presenteremo, prima dell'accordo stesso, all'esame della Commissione, perché vogliamo che ci sia una connessione stretta tra i provvedimenti che si riescono a portare avanti e un disegno di Regione Piemonte forte che ci faccia uscire dalla crisi.
Si tratta di un momento difficile. Noi esprimiamo soddisfazione perch si è raggiunto un accordo con la FIAT su 16.500 posti di lavoro in discussione, avendo bisogno di un rafforzamento netto dell'economia e del sistema piemontese.
E' un grande sforzo che dobbiamo compiere; questi pochi mesi devono essere, su pochi punti centrali, l'obiettivo finale, fondamentale per consentire alla nostra Regione di riprendere quota e di riprendere sul piano economico forza ed energia. Il fatto che si esca con un governo a pieno titolo dà più forza all'immagine, dà più determinazione agli incontri che ci saranno a livello nazionale, e questo credo sia importante ed utile.
Alla domanda dei Consiglieri Zacchera e Majorino, credo abbia risposto in maniera chiara ed evidente il Consigliere Picchioni. Questa Giunta nasce con una storia e con delle indicazioni; naturalmente, se si privilegia il rapporto istituzionale, ognuno agirà sul campo istituzionale, se si privilegia un rapporto politico o elettorale, si assumeranno atteggiamenti elettorali.
Nella sostanza, io ho fatto un appello al Consiglio. Non posso, in questo quadro, rivolgermi alle singole forze politiche per richiedere voti che non ritengo debbano essere richiesti. Farete le vostre valutazioni, la scelta spetta a voi ed è ben chiaro quanto ha detto il Consigliere Picchioni nel tracciare una storia assai puntuale e precisa dell'esegesi di questa maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Collega Brizio, la sua personale cortesia impone a tutti noi altrettanta calma e cortesia nel risponderle e dirle però, con estrema fermezza, che non dobbiamo prenderci in giro vicendevolmente. La sua risposta di pochi secondi fa è esattamente un non volere rispondere chiaramente alla domanda che le è stata posta. Il suo intervento gioca tutto su una frase che mi sono annotato; lei dice che la composizione della nuova Giunta "è più che altro una questione tecnica e non politica". E quel "più che altro" è la tipica, consueta, ormai obsoleta attitudine democristiana a dire tutto e il contrario di tutto. Sappiamo benissimo che si tratta di questione tecnica, ma sappiamo benissimo che è anche questione politica, salvo che qualcuno ci venga a dire, nella persona del Presidente che tale non è, cosa che ci si è ben guardati dal dire.
Ritengo si debba fare estrema chiarezza e non raccontarci a vicenda delle frottole. Oggi, 25 febbraio, ci stiamo dimenticando del perché e del come è iniziata la crisi: è iniziata perché una certa Giunta è finita nello scandalo con numerosi suoi componenti. Fatti, lo dico con umana comprensione, che hanno portato, ieri, per la quarta volta, all'arresto dell'ex Assessore Maccari. Fatti che oggi vedono assente un Consigliere regionale, del Gruppo che non so più se laburista o socialista, subentrato ad un altro, che faceva parte della Giunta del Presidente Brizio. Questo nuovo Consigliere è già oggetto di processo proprio nella giornata di oggi per reati collegati alla pubblica gestione ed amministrazione.
Non senza aver espresso, a livello umano, una certa comprensione per Maccari, arrestato per la quarta volta in un anno, chiedo però, al Presidente Brizio, agli ex Assessori Bergoglio, Cantore, Fulcheri Gallarini, Garino, Vetrino: quante volte avete insieme, politicamente votato quelle deliberazioni, per cui sono finiti nei guai alcuni vostri colleghi Assessori?



VETRINO Bianca

Votare non vuol dire rubare!



ZACCHERA Marco

Nessuno sta dicendo che voi avete rubato! Anzi, probabilmente, non sapevate, però, ne diventavate politicamente corresponsabili! Nessuno si è mai sognato di affermare cose diverse. Una Giunta è caduta su queste cose quattro mesi fa; ritorniamo, oggi, a riproporre la stessa Giunta: mi sembra cosa assurda.
Il Capogruppo socialista, Fiumara, poi, dice che ci vuole chiarezza e che non esiste più il Partito socialista: i Consiglieri Cantore e Garino di che partito sono? In quattro mesi è evaporato, in tutto o in parte, il PSI; ma qui tutto continua esattamente come prima. Il momento è drammatico certo, ma chi l'ha portato ad essere drammatico? Le forze di opposizione o la forza di maggioranza che oggi viene ripercorsa per far formare la nuova Giunta? Assumiamoci le responsabilità. Per due volte, in questo Consiglio abbiamo detto: "Diteci chiaramente come intendete l'eventuale nostra non opposizione"! Non c'è stata alcuna risposta chiara. Il motivo: se la risposta fosse stata: "Ci state bene", il PDS non sarebbe più stato in Giunta; se la risposta fosse stata diversa, la nuova Giunta sarebbe stata chiaramente succube del PDS, come effettivamente sta diventando.
Questa è, secondo me, la verità: bisogna avere il coraggio di ammetterla, senza offendersi a vicenda. Si dice che la Giunta durerà un mese: sappiamo tutti che per quindici giorni di campagna elettorale il Consiglio regionale non si riunisce: la Giunta sarà da "quindicina"! La nostra diventa una posizione di estrema responsabilità. Noi non siamo assenti davanti alle cose che cambiano nel nostro Paese: il nostro atteggiamento verso la Giunta sarà oggi di estrema chiusura, indignati dalla mancanza di volontà a capire e dal tentativo di farci fessi con risposte che possono dire tutto e il contrario di tutto.
Diverso sarà il nostro atteggiamento nei confronti della Giunta: con serenità, come abbiamo sempre cercato di fare, faremo un'opposizione aperta, discutendo sui problemi che verranno messi in campo.
Non è comunque possibile, a nostro avviso, continuare così. Qualcuno ha detto: "Vince il PDS uno a zero...". E' probabile che oggi il PDS abbia vinto uno a zero, soprattutto perché c'era una pessima difesa in campo avversario; sicuramente sconfitta è stata la gente: il Palazzo vince per due a zero sulla gente. Il 27/28 marzo, però, si giocherà la partita di ritorno. Ma non la giocheremo in 60 Consiglieri: la giocheranno 4 milioni di piemontesi. Quei 4 milioni di piemontesi che voi, tutti campioni di democrazia, di libertà, di progressismo, non avete voluto che votassero insieme al beneamato Presidente della Repubblica che in questi quattro mesi ha visto peggiorare di molto la sua situazione personale e dei suoi familiari anche in questa Regione.
Con molta serenità, allora, rimandiamo la discussione al dopo-seconda partita. Forse non ci sarà bisogno nemmeno dei tempi supplementari, forse si andrà, diretti, ad un altro campionato. Potrebbe anche succedere che si scopra che qualche squadrone, che qui dentro va per la maggiore, facesse uso di doping e che scoppi. Al riaprirsi del campionato, qualcuno, magari scoprirà di giocare in serie B. Auguri.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di intervento, ricordo che, ai sensi del primo e quarto comma dell'art. 32 dello Statuto, il Presidente e la Giunta sono eletti con votazione per appello nominale; è proclamato eletto Presidente il Consigliere che ha conseguito la maggioranza assoluta dei voti dei Consiglieri assegnati alla Regione.
Si proceda pertanto all'elezione del Presidente della Giunta.
Il Consigliere Segretario Porcellana proceda all'appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 55 votanti 53 hanno risposto SI 37 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri.
Proclamo quindi eletto Presidente della Giunta regionale il Consigliere Brizio, che ha conseguito la maggioranza richiesta dallo Statuto. Lo invito pertanto a prendere posto al banco della Presidenza.



(Il Presidente della Giunta regionale Brizio prende posto al banco della Presidenza)



PRESIDENTE

Passiamo quindi all'elezione della Giunta regionale.
Il settimo comma dell'art. 32 dello Statuto regionale recita: "Avvenuta l'elezione del Presidente, il Consiglio procede all'elezione della Giunta a maggioranza semplice, con votazione della lista ad esso collegata".
Dò pertanto lettura della lista degli Assessori proposti che verrà posta in votazione per appello nominale: Bergoglio Emilia - Cantore Daniele - Cavallera Ugo Fulcheri Giuseppe Gallarini Pierluigi - Garino Marcello Vetrino Bianca.
Il Consigliere Segretario Porcellana proceda all'appello nominale per l'elezione della Giunta regionale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 55 votanti 53 hanno risposto SI 37 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri.
Poiché si è raggiunta la maggioranza richiesta, proclamo eletti Assessori i Consiglieri: Bergoglio Emilia - Cantore Daniele - Cavallera Ugo Fulcheri Giuseppe Gallarini Pierluigi - Garino Marcello Vetrino Bianca.
Li invito quindi a prendere posto al banco della Giunta.



(Gli Assessori eletti prendono posto al banco della Giunta)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Proporrei di rinviare il punto 5) all'o.d.g., in quanto scade l'11 marzo prossimo. Così pure per quanto riguarda il punto 6), che non è ancora stato esaminato dalla Commissione.
E' stato chiesto di rinviare anche il punto 7) all'o.d.g..
Potremmo invece esaminare il punto 8) all'o.d.g. Poiché vi è la necessità di convocare per qualche minuto la Commissione Nomine per la terna della Commissione di controllo, sospendiamo brevemente la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 12,45, riprende alle ore 13,20)


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Esame proposta di deliberazione n. 813: "Ratifica ai sensi dell'art. 40 dello Statuto della DGR n. 40-31877 del 24/1/1994: 'Legge 5/10/1991, n. 317 - Interventi per l'innovazione e lo sviluppo delle piccole imprese'. Approvazione del progetto-programma delle iniziative consortili"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Esaminiamo la proposta deliberazione n. 813, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La Giunta regionale ha presentato il seguente emendamento: il testo del progetto-programma presentato dalla Giunta regionale contiene piccoli errori materiali di dattiloscrittura. Per ovviare all'inconveniente e per omogeneizzare il testo del deliberato a quello contenuto nell'art. 17 della legge n. 317/91, si rende necessario introdurre le seguenti modifiche: a pag. 3 del progetto-programma, paragrafo 'Soggetti beneficiari' primo comma, lettera A), punto 1), la frase "fra piccole imprese industriali e fra tali imprese e piccole imprese commerciali o di servizi" viene sostituita con la seguente: "fra piccole imprese industriali o fra tali imprese e piccole imprese commerciali e/o di servizi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 30 voti favorevoli e 7 astensioni.
Pongo ora in votazione la deliberazione, il cui testo, così emendato verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 25 voti favorevoli e 16 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento: Questioni internazionali

Convocazione prossima seduta consiliare ed invito all'incontro con il Sindaco di Sarajevo


PRESIDENTE

Vi informo che, in relazione alla scheda per la votazione della Commissione statale di controllo, si è convenuto di convocare il Consiglio per l'1 marzo; vi prego di prenderne nota, perché avremo tempi strettissimi di convocazione.
Inoltre vi ricordo l'invito per sabato pomeriggio intorno alle ore 17,30-18, in quanto in Consiglio regionale sarà presente, dopo faticose ricerche, il Sindaco di Sarajevo. Abbiamo invitato all'incontro i Consiglieri regionali, i Sindaci dei Comuni della cintura, ovviamente il Comune di Torino e le Associazioni del volontariato, tutta una serie di realtà che possono, in qualche modo, ricollegarsi alla figura e all'azione di sostegno e solidarietà in favore di queste popolazioni.
Vi ho dato conferma solo adesso di questo appuntamento, perché ne abbiamo avuta conferma definitiva cinque minuti fa. Vi prego pertanto di avere un po' di disponibilità, perché il Sindaco arriverà in macchina direttamente da un viaggio dalla Germania, per cui, anche se l'arrivo è previsto tra le 17,30 e le 18, è possibile che si debba attendere qualche minuto. Prego gli uffici di volerne dare comunicazione agli organi di stampa. E' prevista una Conferenza stampa e la presenza delle istituzioni abbiamo invitato anche le Province piemontesi per vedere quale azione di solidarietà e di sostegno concreto possiamo sviluppare.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Discorso di insediamento del Presidente della Giunta regionale, Brizio


PRESIDENTE

Ha ora la parola il Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Avrete notato che, a conferma del fatto che si tratta di una Giunta tecnica, non ho fatto il consueto intervento. Ho tuttavia il dovere di ringraziare personalmente e a nome dei colleghi della Giunta per la fiducia che ci è stata data e di riconfermare il massimo impegno in questo lavoro che ci è stato affidato dal Consiglio.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 840: "Designazione terna per la Commissione statale di controllo per le Regioni a Statuto ordinario (art. 3, comma quarto, lettera c), Decreto legislativo 10/11/1993, n. 479)"


PRESIDENTE

Il punto 4) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 840: "Designazione terna per la Commissione statale di controllo per le Regioni a Statuto ordinario (art. 3, comma quarto, lettera c), Decreto legislativo 10/11/1993, n. 479)".
Si proceda alla distribuzione delle schede.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo designati quali membri esperti per la Commissione statale di controllo presso le Regioni a Statuto ordinario i signori Narciso Dirindin, Elio Casetta e Marco Pizzetti.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale in merito al coordinamento delle Commissioni consiliari nel periodo elettorale


PRESIDENTE

Infine informo il Consiglio che in questo periodo elettorale le Commissioni verranno così coordinate: I Commissione - Consigliere Goglio (Consigliere anziano) II Commissione - Consigliere Penasso (Vicepresidente) III Commissione - Consigliere Ferraris (Vicepresidente) IV Commissione - Consigliere Leo (Presidente).


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,45)



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