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Dettaglio seduta n.266 del 22/02/94 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni, i processi verbali delle adunanze consiliari dell'11, 18 e 25 maggio, 8, 22 e 29 giugno, 6, 13 e 27 luglio 1993 si intendono approvati.
Vengono distribuiti in data odierna i processi verbali delle adunanze consiliari del 28 e 29 luglio, 21 e 28 settembre, 5, 12 e 26 ottobre, 9 e 23 novembre, 7 e 22 dicembre 1993, 7 e 18 gennaio, 2 e 10 febbraio 1994.
Verranno posti in votazione nella prossima adunanza consiliare.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Croso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 836: "Temporanea sostituzione del Consigliere regionale Luciano Panella, sospeso ai sensi dell'art. 15, commi 4 bis e 4 ter, della legge n. 55/90 - Adempimenti ex art. 16 bis della legge n. 108/68, così come inserito dall'art. 3 della legge 12/1/1994, n. 30"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 836 relativa alla temporanea sostituzione del Consigliere Luciano Panella, ai sensi della normativa vigente.
Questa mattina si è riunita la Giunta delle Elezioni. Prego pertanto il Presidente della Giunta stessa, Consigliere Majorino, di voler relazionare all'aula.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, stamane si è riunita la Giunta delle Elezioni in quanto l'o.d.g. odierno reca la temporanea sostituzione del Consigliere Luciano Panella che è sospeso ai sensi della legislazione vigente. Il Consigliere Panella, come peraltro è noto, è sospeso di diritto dalle funzioni di Consigliere regionale in seguito al provvedimento coercitivo della sua libertà personale emesso dall'Autorità giudiziaria.
La recente legge 12/1/1994, n. 30, prevede che ai fini - questo è lo scopo di questa recente legge - di attuare il plenum nell'ambito dei Consigli regionali, nella specie del Consiglio regionale del Piemonte, si debba procedere alla temporanea sostituzione del Consigliere Panella sospeso di diritto. Temporanea sostituzione in quanto nel momento in cui dovesse cessare la causa che ha determinato la sospensione rientrerebbe a far parte ex-lege del Consiglio regionale, salvo la via di dimettersi, ma questo è un altro tipo di discorso.
Dovendo quindi procedere a questa temporanea sostituzione si è al riguardo proceduto così come indica la legge che prevede espressamente che si attui una supplenza, come la chiama la legge stessa, in forza della quale subentra la persona che dopo il Consigliere sospeso, Panella, abbia ottenuto il maggior numero di voti. Nella specie, in base ai verbali dell'Ufficio circoscrizionale di Novara, il primo dei non eletti è stato il signor Luigi Penna. Compito della Giunta delle Elezioni è di verificare se, o su segnalazione di terzi o d'ufficio o per notorio, sussistano motivi di ineleggibilità o di incompatibilità o, in base a questa recente legge di sospensione. E' stata fatta questa verifica, ma in concreto non ci sono state né segnalazioni di terzi elettori del Piemonte né sono state acquisite d'ufficio o risultano per notorio motivi di ineleggibilità o di sospensione o di incompatibilità.
Allo stato degli atti e delle cose è quindi da ritenersi che il signor Luigi Penna possa subentrare con questa forma di supplenza al Consigliere Panella.
Mi corre ancora l'obbligo di ricordare che il signor Penna ha fornito alla Giunta delle Elezioni - questo in conformità e in coerenza con la prassi instauratasi in sede di Commissione Nomine una dichiarazione con la quale solennemente dichiara di non trovarsi (la dichiarazione è di oggi) in nessuna delle ipotesi previste espressamente dalla legge di sospensione di diritto dalle funzioni di Consigliere regionale.
Quindi, sulla scorta di questa dichiarazione e null'altro ostandovi dopo approfondito esame di questa - diciamo pure - un po' complessa situazione che spero di avere spiegato con una certa chiarezza, la Giunta delle Elezioni ha deciso a maggioranza, con una sola astensione, di proporre al Consiglio la sostituzione provvisoria del Consigliere Panella con il signor Luigi Penna.



PRESIDENTE

Il Consiglio prende atto della relazione della Giunta delle Elezioni il cui verbale è agli atti della Presidenza.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Zacchera ne ha facoltà.



ZACCHERA Marco

Noi riteniamo che in questa situazione, dal punto di vista giuridico nulla osti al fatto che il dottor Luigi Penna entri in Consiglio regionale.
Anzi, essendo un verbanese personalmente può anche farmi piacere; c'è per una condizione a monte, cioè prendere atto dal punto di vista politico che l'ex Assessore e, in questo caso pro tempore, non Consigliere regionale Panella, non ha ritenuto di dover presentare le dimissioni.
Personalmente e politicamente riteniamo che questo sia un fatto molto grave, perché nel momento in cui una persona viene arrestata per la seconda volta, e si presume quindi con determinati elementi da parte della Magistratura, penso che le dimissioni sarebbero state dal punto di vista politico un atto dovuto, anche perché il signor Penna si trova - ritengo umanamente in difficoltà perché arriva oggi in Consiglio regionale, ma teoricamente già da domani, se venisse messo fuori Panella dal carcere decadrebbe dalla carica di Consigliere regionale. E' una situazione alla quale si poteva ovviare con un minimo di stile con le dimissioni di Panella; evidentemente non è una questione di stile.
Ciò premesso, noi ci asterremo nella votazione al subentro, ma non abbiamo nulla - ci teniamo a precisarlo - contro il subentrante, ce l'abbiamo con colui che sta per venire temporaneamente sostituito.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione per alzata di mano la deliberazione di temporanea sostituzione del Consigliere regionale Luciano Panella, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8/2/1994 con il quale è stato sospeso, ai sensi dell'art. 15, commi 4 bis e 4 ter, della legge 19/3/1990, n. 55, come modificata ed integrata dalla legge 18/1/1992, n. 16, dalla carica di Consigliere della Regione Piemonte il signor Luciano Panella eletto nella lista avente il contrassegno 'PSI' nella circoscrizione di Novara visto l'art. 16 bis della legge n. 108/68, così come inserito dall'art.
3 della legge 12/1/1994 n. 30, che prevede, nel caso di sospensione di un Consigliere intervenuta ai sensi dell'art. 15, commi 4 bis e 4 ter, della legge 19/3/1990 n. 55, e successive modificazioni, che il Consiglio regionale proceda alla temporanea sostituzione del predetto Consigliere affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di Consigliere al candidato della stessa lista che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti delibera la temporanea sostituzione del Consigliere regionale Luciano Panella, ai sensi dell'art. 16 bis della legge n. 108/68 come inserito dall'art. 3 della legge 12/1/1994, n. 30, affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni temporanee di Consigliere al signor Luigi Penna primo dei non eletti nella lista avente il contrassegno 'PSI' nella circoscrizione di Novara. La supplenza avrà termine con la cessazione della sospensione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 50 voti favorevoli e 4 astensioni.
Pertanto, invito il signor Luigi Penna, qualora si trovi nelle vicinanze, a voler prendere posto in aula.



(Il neo Consigliere Luigi Penna prende posto in aula)



PRESIDENTE

Rivolgo al neo Consigliere Penna, a nome di tutto il Consiglio l'augurio di buon lavoro.
Per quanto attiene alla convalida, l'art. 17 della legge n. 108/68 prevede che al Consiglio regionale è riservata la convalida dell'elezione dei propri componenti secondo le norme del suo Regolamento interno. A tal fine, l'art. 16 del Regolamento stabilisce che l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta delle Elezioni la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale l'adozione dei provvedimenti conseguenti.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Presidente della Giunta Regionale

Adempimenti di cui all'art. 32 dello Statuto per l'elezione del Presidente della Giunta e della Giunta regionale (seguito)


PRESIDENTE

Il punto 4) all'o.d.g. reca: "Adempimenti di cui all'art. 32 dello Statuto per l'elezione del Presidente della Giunta e della Giunta regionale".
I Consiglieri ricorderanno che la volta precedente, in applicazione dell'art. 32 dello Statuto, avevamo già effettuato la prima votazione.
Siamo quindi nella seduta consiliare nella quale dobbiamo procedere, se non vi sono altri interventi, all'applicazione del comma che parla della seconda votazione.
A questo punto uniformandoci a quanto avevamo visto in occasione analoga nelle sedute precedenti siamo, se non vi sono altri interventi, in fase di votazione e pertanto gli eventuali interventi che possono essere fatti si configurano come dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Grazie, Presidente. Colleghi Consiglieri, siamo ormai ad oltre quattro mesi dall'apertura formale della crisi con l'accettazione da parte del Consiglio regionale delle dimissioni della Giunta di pentapartito.
In questi quattro mesi sono state presentate diverse ipotesi di Giunte tutte Giunte minoritarie che non hanno quindi avuto la possibilità di essere elette; la stessa elezione del Presidente Brizio aveva avuto immediatamente dopo le sue dimissioni in quanto non era possibile eleggere la Giunta che era proposta nel documento per i noti eventi che tutti ricordiamo.
La stessa ultima proposta con la candidatura del collega Marchini a Presidente della Giunta presentata lo scorso Consiglio e riproposta oggi è una Giunta minoritaria che peraltro, stando alle dichiarazioni di voto espresse anche nell'ultimo Consiglio, pur avendo la probabile elezione del Presidente, non credo avrà la possibilità dell'elezione della Giunta e quindi saremmo ulteriormente in una fase di crisi. E' una Giunta che per ciò che ci riguarda - ripeto il giudizio già espresso la scorsa seduta - è inaccettabile nella sua proposta politica e nella sua composizione; è un netto spostamento a destra rispetto anche alla precedente Giunta di pentapartito, tant'è che in aula i Consiglieri del Movimento Sociale avevano dato la disponibilità a votare questa Giunta e ieri, in una breve discussione in sede di Conferenza dei Capigruppo, la stessa Lega Nord si è detta disponibile ad appoggiare questa proposta.
E' una Giunta che, oltre a questo motivo politico, nella sua composizione configura una Giunta non a termine, che quindi vanificherebbe la scelta politica di verifica immediatamente dopo le elezioni e la possibilità di dare un governo più organico a questa Regione.
Noi abbiamo di fronte questo quadro politico, questa proposta di Giunta, ma vi sono anche alcune questioni ormai urgenti, indilazionabili che debbono essere affrontate da questo Consiglio regionale. Si tratta del bilancio; si tratta dei fondi di investimento che riguardano il settore della sanità (circa 170 miliardi) che debbono essere utilizzati per ultimare lavori in ospedali e in altre strutture sanitarie; si tratta della definizione dei fondi comunitari. Questi tre provvedimenti urgenti sono particolarmente importanti non solo per il funzionamento della Regione, ma soprattutto perché possono intervenire nel vivo della crisi economica del Piemonte. Certamente non sono provvedimenti - magari fosse così! risolutivi dei problemi della crisi, ma è un contributo importante che possono dare alla soluzione della crisi economica del Piemonte.
Così come dopo l'ipotesi di accordo raggiunta ieri dai sindacati metalmeccanici e dalla FIAT si può configurare lo stesso accordo di programma tenendo conto dell'accordo che ieri è stato siglato, se sarà approvato dalle assemblee dei lavoratori, ma credo che anche su questo la Regione deve intervenire.
C'è bisogno di dare un governo alla Regione che sia in grado di affrontare queste urgenze, che sono vere e proprie emergenze. Per questo noi come Gruppo, ma più in generale (interverranno, se lo riterranno opportuno, i colleghi, ma voglio anticipare questo) tutte le forze dell'area progressista sono disponibili ad assumersi una responsabilità politica per far fronte a queste emergenze, una responsabilità politica per dare un governo a questa Regione che noi proponiamo possa esplicitarsi in questo modo: con un voto tecnico alla Giunta Brizio, a quella che è in carica per l'ordinaria amministrazione, cioè la Giunta dimissionaria nel mese di novembre, con la chiarezza che si tratti di una Giunta a termine per portare avanti i tre provvedimenti urgenti che ricordavo prima; una Giunta che rimane in carica nella sua composizione esclusi gli Assessori che o non fanno già più parte della Giunta oppure si sono candidati per le prossime elezioni politiche.
Con questi due elementi noi diamo la nostra disponibilità, attraverso un voto tecnico, a mantenere questa Giunta in modo che sia possibile addivenire all'elezione immediata garantendone i voti necessari, per rendere possibile un governo per questa Regione e quindi garantire la governabilità rispetto alla fase difficile di crisi che abbiamo di fronte.
Questa è la nostra disponibilità politica e con altrettanta fermezza diciamo che ci opporremo a qualsiasi altra soluzione, in modo particolare all'ipotesi di Giunta Marchini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

La ringrazio, Presidente. Ci tenevo ad intervenire per rimettere in chiaro alcuni passaggi temporali che sono stati un po' stravolti dall'intervento del collega Marengo. La situazione politica, a mio modo di vedere, è cambiata drasticamente ieri, a mezzogiorno circa, proprio con un intervento nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi del collega Marengo il quale chiariva un fatto del tutto nuovo, cioè la disponibilità attraverso un voto tecnico del fronte dei 24, del fronte delle sinistre, a garantire la prosecuzione della vita della dimissionaria Giunta Brizio.
Questa era una situazione del tutto nuova, ma non solo, era una connotazione politica del governo regionale decisamente nuova e molto più a sinistra di quanto non sia mai accaduto nei trascorsi quattro anni.
Si doveva, a questo punto, prendere atto di una nuova situazione e intervenire per riportare in Consiglio regionale il più ampio confronto a livello nazionale che ci sta vedendo antagonisti, noi del Polo delle Libertà e i Progressisti, per dare un governo al Paese. La scadenza è ormai prossima, non si può pensare che la Regione Piemonte faccia caso a parte nel contesto più generale delle sorti politiche italiane.
Ebbene, se esiste la disponibilità, da parte del PDS e da parte delle sinistre presenti in Consiglio regionale, a consentire tecnicamente la sopravvivenza di una Giunta connotata a sinistra, deve necessariamente esserci la nostra disponibilità ad appoggiare tecnicamente una Giunta che sia scollegata dalle sinistre e che rappresenti, o tenti di rappresentare delle istanze che nel Paese stanno diventando molto importanti. Non mi sarei comunque accontentato di una presa di posizione esclusivamente politica.
Ho parlato con il collega Marchini dicendogli che a nostro parere occorreva supportare il suo programma con alcune sottolineature che rendessero più chiara la volontà di rappresentare anche le nostre istanze nel programma di governo della nuova Giunta. Abbiamo chiesto a Marchini di dissertare sulla definizione dell'ampiezza dei bacini territoriali per la legge Galli, ricordando che l'impegno della Regione è in scadenza, e deve andare verso l'istituzione di una conferenza in cui i rappresentanti dei Comuni possano trattare, a parità di diritto, con i rappresentanti della Regione per la modalità dello sfruttamento delle risorse idriche. Quello che a noi sta particolarmente a cuore è la difesa degli interessi delle comunità locali e delle autonomie locali, in particolare per quanto riguarda l'applicazione di questa legge.
Abbiamo altresì chiesto che venisse considerato con più attenzione il problema dall'Alta Velocità, chiedendo che ancora una volta venisse riconosciuta la titolarità delle comunità locali su questo argomento. In proposito abbiamo presentato un documento nel quale si chiede di dare maggior peso alle questioni ambientali relative all'Alta Velocità, e il collega Marchini ha dimostrato di averle recepite.
Abbiamo inoltre chiesto che si sollevasse un velo sul problema dell'applicazione della legge quadro nazionale sulla caccia, la n. 157, che è stata per troppo tempo dimenticata; entro il 15 maggio occorre dare corso al recepimento di tale legge.
Sono problemi molto diversi, ma che indicano una nuova sensibilità verso interessi fino ad oggi trascurati.
In base ad un eventuale recepimento programmatico di queste nostre richieste, abbiamo ritenuto possibile dare un appoggio tecnico alla Giunta Marchini limitatamente ad un voto di astensione sul Presidente e alla non partecipazione al voto sugli Assessori. Ovviamente è per noi una situazione imbarazzante, che ci mette di fronte ad un'alternativa sgradevole.
Alternativa sgradevole tra una Giunta minoritaria con poche capacità di affrontare e risolvere problemi, e l'avvio di un disegno di più ampio respiro, che vorrebbe già pregiudicare il risultato elettorale dando una chiara indicazione su come dovranno andare dopo le elezioni le questioni al governo romano. La DC doveva, secondo noi, garantire chiarezza ai piemontesi; vedremo nel prosieguo del dibattito se questa chiarezza arriverà.
E' sufficiente per noi sapere e capire se le volontà della vecchia DC neo Partito Popolare, è verso un governo che guarda a sinistra o per un governo che guarda verso le nuove forze emergenti nel Paese. In base a questo atteggiamento noi trarremo le conclusioni cui ho accennato prima.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Colleghe e colleghi, tra l'intervento del Consigliere Marengo e quello del Consigliere Vaglio vi è la differenza che esiste tra l'intendere la politica come responsabilità e perseguimento degli interessi generali e quello di intendere la politica come strumento di fazione politica, che è il discorso fatto dal Consigliere Vaglio.
Politica come strumento di fazione politica significa in qualche modo incorporarsi nel vecchio sistema di fare politica. Il fatto che il Consigliere Vaglio possa propinare a questo Consiglio l'osservazione che la proposta di consentire alla vecchia Giunta, che ha terminato storicamente e politicamente il proprio ruolo, di governare ancora un mese, cosa che è capace di fare, faccia diventare questo gesto di responsabilità delle forze progressiste come un modo di colorare di sinistra la Giunta Brizio, è di una faziosità che lascia il tempo che trova. La Giunta Brizio non è una Giunta di sinistra, né diventa una Giunta spostata a sinistra nell'ambito del ragionamento di consentire due o tre atti fondamentali sino alle elezioni. Dopodiché rimisureremo le nostre forze in relazione agli esiti elettorali, se questo è ancora ritenuto valido.
Non vogliamo colorare un bel nulla; l'esperienza Brizio non è colorabile di sinistra. La nostra proposta ha tutt'altro respiro: è una proposta puramente di responsabilità. Dopo aver verificato che le nostre tesi in quest'aula e in questa situazione politica non hanno avuto consenso maggioritario, dopo aver verificato, sino ad un minuto fa, che altre proposte pativano della stessa debolezza di governare, e che la proposta Marchini - dal mio punto di vista ha in più l'handicap di essere nuova rispetto alla precedente e quindi "incapace di intendere e di volere" - si fa per dire - nel mese di attività che le spetterebbe (è impossibile per chiunque, per quanto capace, nel giro di un mese di mettere in moto una macchina) visto l'impasse e la situazione di minorità delle varie proposte noi, quali forze progressiste, senza voler ipotecare alcunché, riteniamo che l'interesse del Piemonte sia che il Presidente Brizio e la sua vecchia Giunta, invece di cessare i propri compiti in questi giorni, li cessino fra qualche settimana. Si portino in Consiglio regionale quei due, tre provvedimenti che nel giro di un mese è possibile affrontare e il Consiglio su questo si pronuncerà.
Questo è un gesto di responsabilità; le strumentalizzazioni della Lega da questo punto di vista, vanno respinte.
Viceversa, portiamo la Lega ad assumere le proprie responsabilità: è ora di finirla! Sono ben lieto che la nostra proposta abbia perlomeno "sfilato" la Lega dalla comoda posizione di avere una Giunta che considerava "amica" senza lavorare di mano per costruirla. Lavori di mano la Lega! Se considera la Giunta Marchini una Giunta amica - come ha detto si metta al lavoro! Lavorate un po': vedremo i risultati, che a questo punto, sì, saranno di carattere politico e non tecnico. Il discorso fatto dalla Lega, infatti, è squisitamente politico: "Votiamo la Giunta Marchini perché non è a sinistra; non partecipiamo ad un atto di responsabilità e di prosecuzione di una vecchia esperienza perché è di sinistra". Bene, se la Giunta Marchini non è di sinistra e se in questo Consiglio ci sarà una maggioranza sostenuta dalla Lega e dalla destra, a quel punto vi sarà dignità e legittimità nella Giunta Marchini che ha vinto il confronto con i voti determinanti della Lega: la Giunta Marchini governi, noi faremo le nostre battaglie di opposizione.
Se, viceversa, rimane il punto fermo che sino alla scorsa seduta di Consiglio e sino a ieri davo per scontato, ovvero che in questo Consiglio si cerchi con responsabilità di formulare alcuni atti concreti di governo e se rimane fermo che dopo le elezioni si tratterà di verificarne l'esito per dare vita ad un governo del Piemonte che non sia troppo in dissintonia con il Governo espresso dagli elettori, se è così, caro Consigliere Picchioni, l'esca che tu la scorsa volta hai agitato, dicendo: "Qui si lanciano esche ma poi, quando ci si avvicina, l'esca scompare", non c'è.
Non c'è alcuna esca, Consigliere Picchioni; nell'intervento svolto la scorsa volta avevi anche detto che "se invece c'è serietà ed esplicità di comportamenti, si può vedere". Qui non c'è alcuna esca, qui c'è una proposta precisa. Se fosse anche considerata un'esca, sappiate che non verrà ritratta: non si ritragga però la volontà politica corrispondente.
Quindi, cari amici dell'altra parte politica, tanti auguri per il prossimo voto, vedremo se ce la farete ad essere compatti su una Giunta così collocata e sostenuta. Nel caso questo non avvenisse, non avverrà per merito nostro. Voteremo contro in ogni situazione ora e anche domani quando ci saranno altri fatti su cui votare.
Se viceversa così non sarà, ritengo che una meditazione debba essere fatta sulla proposta seria delle forze progressiste, compreso il Gruppo di Rifondazione Comunista, che tanto ha fatto per contrastare l'azione della Giunta Brizio.
Per realismo politico e per l'emergenza e l'urgenza degli atti che devono essere assunti a difesa dell'occupazione, si consenta alla vecchia Giunta di proseguire ancora per un mese il proprio lavoro. E' una scelta di carattere puramente tecnico ed assunta esclusivamente nell'interesse del Piemonte e della sua società.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino.



RABELLINO Renzo

Ribadisco la mia posizione di totale contrarietà alla Giunta Marchini soprattutto perché non ha una maggioranza stabile e perché non rappresenta più la realtà esterna della nostra Regione.
Devo prendere atto che il trasformismo politico imperversa: chi sottoscrive documenti per l'autoscioglimento del Consiglio poi appoggia nuove Giunte, sempre all'interno di questo Consiglio. E' indubbio che tutte queste vicende non fanno che ribadire, da parte mia, la necessità di sciogliere il più in fretta possibile questo Consiglio ed andare ad elezioni, per creare un Consiglio regionale più rappresentativo delle esigenze dei cittadini piemontesi.
Avevo già accennato, nella scorsa seduta, alla necessità di maggiore credibilità da parte del Consiglio nei confronti della cittadinanza. Faccio rilevare a tutti i colleghi il totale disinteresse da parte degli organi di informazione su quanto accade all'interno del Consiglio regionale soprattutto da parte delle associazioni. L'altra volta avevo ricordato il fatto che è ormai da un paio di mesi che non assistiamo più ad alcuna manifestazione di fronte al Consiglio regionale: è opinione sempre più diffusa da parte delle associazioni e dei gruppi organizzati in Piemonte che venire a manifestare davanti ad un ente che non è più rappresentativo non ha alcun senso. Per molti può essere cosa piacevole. Personalmente però, penso che un Consiglio regionale dovrebbe essere un punto di riferimento fondamentale nella società in cui viviamo. Visto che le Regioni dovranno assumere nuove funzioni e maggior peso decisionale e gestionale tali istituzioni, quella regionale in particolare, non possono permettersi di perdere colpi nei confronti dell'opinione pubblica.
Se da un lato gli organi di informazione foraggiano questo disinteresse da parte del cittadino nei confronti del Consiglio regionale, dall'altro la classe politica, ovvero i rappresentanti che siedono in quest'aula, non fanno nulla per dare un segnale diverso. Il fatto che oggi si venga nuovamente a riproporre una Giunta minoritaria, che non si capisce bene come intenda muoversi e cosa voglia fare di diverso rispetto alla Giunta precedente - personalmente ritengo assolutamente nulla, perlomeno da quanto è scritto - va in direzione opposta a quanto ho detto prima.
Se oggi passa questa Giunta, avremo un distacco ancora maggiore da parte dei cittadini nei confronti del Consiglio regionale.
Per questi motivi voterò contro sia alla Presidenza Marchini sia alla lista degli Assessori proposti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Signora Presidente, colleghi Consiglieri, la DC conferma il suo pieno appoggio - appoggio motivato alla proposta Marchini, anche se prende atto di una situazione nuova che si è registrata, perché non potrebbe non dare a questa proposta la serietà che essa merita.
Purtroppo, però, nella vita tante volte le novità sono tardive o arrivano fuori tempo massimo, oppure quando le partite stesse si giocano e diventa oltremodo difficile mutare le regole del gioco. La fine che si vorrebbe, almeno da qualche parte, dell'esperimento Marchini, è una fine che innanzitutto noi dal punto di vista politico e deontologico assolutamente non ammettiamo a livello di principio, ma soprattutto non ammettiamo a livello di convinzione politica. Non parlo né di strumentalizzazione, né di tatticismi, né di opportunismi: faccio solamente un ragionamento politico molto semplice, mi auguro preciso, che la fine dell'esperimento Marchini significherebbe oggi la fine di un'operazione, ma soprattutto l'inizio di una nuova operazione. Di un'operazione politica che non si limita alla conta dei voti, che non si limita alla resurrezione dell'ipotesi Brizio, ma che vuole significare, oggi come oggi ed ineluttabilmente, la prenotazione di un quadro politico che domani dovrebbe avere alcune precise conseguenze.
L'abbiamo detto tante volte nel passato: un cambiamento dello scenario politico porterebbe a conseguenze che sono per tutti noi certamente individuabili. Accettiamo anche il riconoscimento postumo della Giunta Brizio, forse le dichiarazioni di morte sono state troppo premature nel passato, forse questo riconoscimento postumo è estremamente tardivo.
Riconoscimento che noi vogliamo anche rinnovare al nostro Presidente dandogli ancora una volta atto di tutto l'impegno, di tutta la dedizione di tutta la passione con cui lui ha operato per il bene della Regione Piemonte.
Voglio dire anche con molta chiarezza che noi non abbiamo contrattato nulla con nessuno. Voglio dire anche con molta chiarezza che di fronte alla proposta politica degli amici del PDS c'è stata una risposta, direi anche tempestiva, fulminante da parte della Lega, la quale, secondo la mia interpretazione, ha valutato qual era forse il male minore che è stato proposto in questo Consiglio alla nostra attenzione e al nostro voto.
La DC, o anche il Partito Popolare - devo dare una risposta all'amico Vaglio - dice con chiarezza in questa sede, come l'ha sempre detto senza smentire le sue dichiarazioni di tempi fa, che è per la regola dell'alternanza, per la regola della democrazia compiuta, per la regola della chiarezza dei ruoli e delle forze. Pertanto non ci sono assolutamente problemi di collocazione più o meno furbesca, più o meno ruffiana per prenotare o per avere qualche voto in più o per avere il lasciapassare a questa Giunta.
La posizione della DC o del Partito Popolare, come lo si vuole chiamare, è una posizione che è stata espressa dal suo Segretario posizione che noi abbiamo ribadito quando abbiamo creduto che sia Brizio che Marchini potessero individuare un'ipotesi o una proposta di centro liberaldemocratico riformista autonomista alla quale noi abbiamo dato e vogliamo rinnovare oggi il consenso. Poi si possono fare tutti i giochi che vogliamo e dire tutte le interpretazioni politiche, tutti i funambolismi dialettici; possiamo giocare sulle specularità che possono esistere in questo Consiglio tra MSI e Rifondazione, tra Lega e Rifondazione, ma ci naturalmente riguarda non tanto la serietà di questo momento, quanto il prendere posizione più o meno tattica su questa o quella posizione.
Noi comunque ringraziamo il PDS per la proposta che ha fatto: non è un'esca, lo riconosco; altre volte invece l'esca c'è stata e la mano si è ritratta furtivamente dietro la schiena dopo aver fatto balenare qualche cosa che poteva essere possibile. Non è un'esca, però ci sono dei tempi della politica che sono dei tempi ineludibili, che sono dei tempi per conto mio non rapportabili a quelle che sono le esigenze di questo Consiglio in rapporto ai problemi nazionali, dei quali non possiamo assolutamente non tenere conto. Per cui ribadiamo questa mattina la nostra piena convinzione il nostro incoraggiamento, il nostro aiuto tutt'altro che formale sostanziale perché la proposta Marchini vada in porto con il massimo dei suffragi possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.



FERRARA Franco

Signora Presidente, colleghi Consiglieri, voglio fare una dichiarazione di voto su questa vicenda, che è coerente rispetto alle cose e ai comportamenti tenuti in quest'aula dal sottoscritto. Io dall'inizio della crisi sono sempre stato convinto che fosse necessario dare un governo a questa Regione, non soltanto una Giunta o un Presidente, ma un governo che fosse capace di amministrare, governare le tensioni e le difficoltà oggi presenti nella nostra Regione.
Tutte le proposte esaminate fino ad oggi in questo Consiglio regionale sono state sempre e soltanto proposte di Giunta e non di governo. Proposte di Giunta perché si presentavano tutte di minoranza, quindi incapaci di governare, capaci soltanto di dare una formale soluzione istituzionale alla crisi che abbiamo di fronte.
Credo che questa non sia oggi la risposta che occorre dare alla nostra Regione.
Insieme ad altri colleghi in quest'aula, abbiamo cercato soluzioni diverse, capaci di individuare un qualche tipo di governo per affrontare questi problemi, soluzioni che non hanno potuto essere percorse in questi mesi per l'indisponibilità chiara dei due maggiori partiti presenti in quest'aula. A questo punto occorre prendere atto che in prossimità di una competizione elettorale, è molto difficile andare a ricercare delle soluzioni in grado di affrontare questi problemi. Gli interessi elettorali legittimi in qualche misura, delle singole parti hanno impedito di trovare quelle soluzioni che avrebbero potuto dare un governo alla nostra Regione.
Oggi sono convinto che sia necessaria una soluzione ponte per arrivare fino al 31 marzo, perché credo che nessuna formula di governo, nessuna nuova maggioranza, nessun programma, oggi riusciamo a farlo con la campagna elettorale così difficile e brutta che abbiamo di fronte. Credo sia inutile pensare a trovare soluzioni diverse da quella che è una soluzione ponte.
Quindi è inutile disquisire, dissertare su quelli che sono i programmi e i contenuti programmatici.
Ho molto rispetto per chi ha fatto uno sforzo per cercare una risposta però devo dire che di fronte ad una soluzione che comunque sappiamo avrà termine il 31 marzo, tutti i contenuti programmatici hanno scarsissimo rilievo. Di fatto si deve trovare una soluzione che consenta quanto meno a questo Consiglio di affrontare i problemi che può e deve affrontare. Altre soluzioni mi pare non ci siano.
E allora, coerentemente con queste valutazioni, io avevo dichiarato la volta scorsa che avrei votato qualunque Giunta fosse stata proposta, posto che fosse stata un'unica Giunta e quindi una Giunta che avrebbe comunque trovato uno sbocco regolamentare nell'approvazione del Presidente; la volta scorsa avrei votato anche il Presidente Marchini, come voto tecnico, come voto senza alcun significato e peso politico, non come è stato scritto sui giornali "appoggio esterno", ma proprio con l'ottica di dire: "Non facciamo un altro balletto, e se non ci siamo torniamo indietro, lo rifacciamo la prossima settimana". Io avrei votato con questo spirito la proposta Marchini; non l'ho votata perché lui ha espressamente richiesto di non votarla, perché preferiva un elemento di chiarezza.
Quindi, ci troviamo ancora oggi in quest'aula, e credo che coerentemente con questo, oggi il mio voto non sia più necessario, perch ai sensi di Regolamento non è più necessario raggiungere certe maggioranze quindi il mio voto non sarà necessario. Io non parteciperò al voto ancora questa volta come ho fatto in passato, ma vorrei fare una piccola osservazione perché questi momenti si sono inseriti in un periodo particolare della vita politica del nostro Paese, cioè in una campagna elettorale.
Il mio comportamento in quest'aula ha avuto un peso anche sul piano elettorale. Credo, com'è stato scritto su qualche giornale, che nella scelta delle candidature di quello che si chiama il Polo progressista si è ritenuto da parte di alcuni progressisti "doc" che il mio comportamento si qualificasse non valido, non fosse capace di superare l'esame, la prova progressista per me e per tutti i repubblicani, per quei repubblicani che avevano fatto un grosso sforzo all'interno del partito per una scelta difficile ed importante.
Devo dire che già si era avuta qualche avvisaglia in quest'aula quando una volta qualcuno aveva detto: "I comportamenti che si terranno qui saranno tenuti presenti quando si faranno le liste". Ciò non mi smuove minimamente, perché non avrei cambiato e non cambio di una virgola il mio comportamento. Io ricatti non ne accetto da nessuno, quindi non modifico di una virgola questo comportamento! Visto però che si è venuto ad inserire questo aspetto nella campagna elettorale e i miei comportamenti hanno in qualche modo determinato delle reazioni da altre parti, ritengo di doverlo serenamente denunciare con assoluta tranquillità, senza alcun problema.
A Torino i repubblicani sono stati bocciati perché non si è riconosciuto al Partito Repubblicano il diritto di appartenere al Polo progressista. In realtà non c'erano queste valutazioni, quanto un discorso essenzialmente di logiche di partito e di apparato che hanno determinato certe scelte, però questa prova è stata fatta: Ferrara non si è comportato coerentemente, quindi deve ancora dimostrare il suo progressismo. Non importa: l'unica conseguenza (questo è un piccolissimo neo rispetto a tutta una serie di cose) sarà un contributo alla trasformazione di quella che era prevista come una possibile vittoria in una probabile sconfitta. Con il risultato elettorale si dirà chi ha ragione e io spero di avere torto perché la situazione politica del Paese la considero grave e drammatica.
Quindi, spero fortemente di sbagliarmi in queste valutazioni. Spero che le paure oggi presenti nel Paese non siano tali da determinare situazioni pericolose, che potrebbero anche determinarsi. Dobbiamo però anche dire che la crescita forte della destra è determinata non tanto dalla forza della destra, quanto dai tanti errori e debolezze presenti nella sinistra. In mezzo a tutte le cose negative che ci sono state, prima fra tutte il non essere riusciti a dare una soluzione di governo alla nostra Regione, credo che l'unico aspetto positivo sia stato quello di averci fatto conoscere meglio o forse averci fatto conoscere i nostri interlocutori politici, i nostri avversari, i nostri alleati politici non soltanto sul piano politico, ma anche sul piano personale ed etico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Gentile Presidente e colleghi, noi siamo stati usi parlare quasi sempre per primi quando in queste settimane si sono succedute delle riunioni sull'eventuale votazione della Giunta. Avrete forse notato che oggi non l'abbiamo fatto, anche perché siamo stati attenti al dibattito per cercare di capire meglio dove si andava a parare. Riteniamo, in questo momento, di aver capito un po' meglio, che non all'inizio della seduta, come si evolveranno le cose.
Vi faccio presente che nel frattempo è trascorso un anno dall'inizio della crisi della Giunta. Il 15 febbraio dell'anno scorso veniva infatti arrestato Maccari, evento che segnò lo spartiacque dell'inizio della fine della Giunta Brizio. Passato un anno non abbiamo nessuna voglia di scherzare, visto il clima, ma un anno dopo siamo al grottesco: il PDS viene a dirci che, tutto sommato, per motivi tecnici, fino alle elezioni quella Giunta poteva andare anche bene. Vi faccio presente che soltanto da quando è iniziata formalmente la crisi della Giunta c'era il tempo di sciogliere il Consiglio regionale, di andare a votare, di eleggere un nuovo Consiglio regionale e probabilmente oggi l'avremmo già eletto. Tutto questo per arrivare a sentirci dire dal PDS che la Giunta Brizio 2 poteva ancora andare bene. Comincio a capire perché in Italia ci sia vento di destra e il fronte progressista abbia poche idee molto confuse.
Ciò premesso, la volta scorsa noi siamo stati estremamente chiari nei confronti di Marchini, e tutti quelli che hanno voluto capire l'hanno capito. Anche il Capogruppo del PDS l'ha capito benissimo, ma ufficialmente deve dire che non aveva capito. Noi abbiamo sfidato Marchini, dicendo: "Noi preconcettamente non vogliamo essere contro di te. Se tu vieni apertamente a chiedere i nostri voti dicendo che non li rifiuti, possiamo discuterne".
Non abbiamo detto: "Noi ti votiamo", ma abbiamo detto: "Discutiamone". La richiesta non è venuta, come d'altronde ci aspettavamo, perché la nostra era una provocazione; ne abbiamo preso atto e chiaramente continueremo a dissociarci dalla Giunta del Consigliere Marchini. Ma questo cosa voleva dire? Voleva dire portare determinate forze a scegliere, a non sentirci solo dire (come succede ancora oggi) che sta cambiando qualcosa. Ma noi chiediamo che abbiate il coraggio oggi, nei confronti del MSI e di Alleanza Nazionale, di avere una apertura in termini formali, in termini aperti soprattutto in termini chiari, perché la cosa che più ci dà fastidio in quest'aula è che da mesi vadano avanti trattative sotto banco, che evidentemente hanno interessato molte parti politiche, ma alle quali non solo non vogliamo partecipare, ma ci onoriamo di non aver partecipato perché al di là della sede istituzionale del Consiglio regionale. E' in quest'aula che si deve discutere di politica, e non per reconditi vantaggi o svantaggi di posti di qualsiasi tipo! A questo punto abbiamo cercato di tirare le fila, facendo determinati ragionamenti e cercando di capire con i numeri. Ci risulta, e se poi ci siamo sbagliati cambieremo ulteriormente il nostro atteggiamento, che Marchini oggi diventi un Presidente di minoranza, nel senso che non ha la maggioranza, però secondo il Regolamento diventa Presidente.
Il discorso della Giunta: una Giunta di minoranza, come fu quella di Brizio 2 che non era "Brizio bis", avvenuta un mese fa e durata 40 secondi.
Davanti a questa ipotetica Giunta, che ha i numeri senza di noi, noi avremmo tre possibilità di atteggiamento, escludendo quella del voto favorevole (il che mi sembra ovvio): di astenersi, cioè di dire: "Prendiamo atto del fatto che c'è la necessità di arrivare comunque ad una Giunta per le elezioni", ma astenendoci noi daremmo un giudizio politico. Un giudizio politico di astensione, al di là del futuro futuribile che per oggi non c'è, sarebbe implicitamente una "non opposizione" a questa Giunta, o comunque sarebbe un'apertura non richiesta, non dovuta, e a questo punto ritengo anche non meritata, nei nostri confronti. Quindi, il nostro voto che già non poteva essere di approvazione non potrà neanche essere di astensione. C'è l'ipotesi, che noi davamo per scontata, di votare contro.
Noi siamo venuti in aula tranquilli: fino a ieri a mezzogiorno avevamo dato per scontata l'idea di votare contro. A questo punto, scopriamo i giochi del PDS, per cui, votando contro, andiamo di fatto ad associare la nostra forza di opposizione alla stessa forza politica che circa mezz'ora fa è venuta a dire che eventualmente sarebbero d'accordo a votare, in seconda battuta, il "Brizio bis".



CALLIGARO Germano

Tanto vale fare come la Lega.



ZACCHERA Marco

Un momento, questo dopo che siano ben chiare determinate cose! Abbi un attimo di cortesia: tu sei molto più politico di noi; voi del Polo progressista vi barcamenate molto meglio.
Come stavo dicendo, il voto contrario ci pone davanti al problema di essere insieme al PDS, e quindi implicitamente a poter entrare nel discorso che avete fatto in quest'aula poco fa, dicendo che, in prospettiva, se tutto casca, voi siete disponibili al "Brizio bis".
La terza ipotesi è quella di uscire dell'aula, ma qui bisogna controllare bene i numeri. Se la nostra uscita dall'aula diventa un'uscita politica, nel senso che ciò permette alla Giunta di essere votata "in corner", allora rimaniamo. Noi abbiamo fatto i conti (e li riferiremo in sede di votazione): la nostra uscita dall'aula non è determinante per la Giunta di minoranza che si va a comporre, perché comunque i numeri - stando alle dichiarazioni di voto - ci sono, per cui la nostra uscita dall'aula assume un significato diverso da quello della Lega, ben diverso.



MARENGO Luciano

Non hai contato bene.



ZACCHERA Marco

Riverificheremo i nostri conti. Per quanto riguarda l'uscita dall'aula i nostri numeri ci dicono che questo non va a rafforzare o a permettere questa Giunta minoritaria, ma ci dà la possibilità di esprimere un'altra cosa, ed è questo il significato che noi diamo a questa uscita dall'aula: ci dà la soddisfazione di poter ripetere, una volta di più in quest'aula che è il metodo che non funziona e che da un anno noi andiamo chiedendo lo scioglimento del Consiglio regionale.
La non partecipazione al voto - sempre che i numeri confermino questo fatto, ma li verificheremo una terza volta - è un segno di protesta per come viene gestita ulteriormente questa Giunta regionale che, a questo punto, non ha senso. Fare una Giunta minoritaria per 60 giorni per andare alle elezioni è veramente un controsenso, perché a questo punto conviene ripeto sciogliere subito il Consiglio regionale. Diversamente, si pu continuare come si è continuato fino ad oggi, con una Giunta che vada avanti per l'ordinaria amministrazione: non c'è nessuna necessità di dover fare una Giunta minoritaria che comunque è a termine e non ha l'autorità di arrivare a 31 voti.
Per questo motivo, se non saremo determinanti, usciremo dall'aula altrimenti il nostro voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Preciso che in sede di dichiarazione di voto è consentito intervenire ad un solo Consigliere per Gruppo, a meno che chi interviene successivamente non voglia differenziare il suo voto da quello espresso dal Capogruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marino; ne ha facoltà.



MARINO Massimo

Il mio intervento sarà brevissimo; tuttavia desidero evitare che alcune operazioni, che hanno un significato politico, vengano fatte facendo finta di non capire che cosa si fa.
Credo che il sistema elettorale, e conseguentemente i riflessi sulle forze politiche, con il quale dobbiamo fare i conti nei prossimi mesi, stia portando ad un progressivo degrado del confronto politico. I riflessi in questo Consiglio regionale sono evidenti; ma è altrettanto evidente che, a partire dalle dichiarazioni di voto che sono state fatte, quello che dice il Consigliere Zacchera non è vero, e lo sanno tutti.



ZACCHERA Marco

Fai i conti!



MARINO Massimo

Politicamente è ovvio che - lo sottolineo - questo sistema elettorale che sempre di più ritengo aberrante, produce logiche aberranti. Credo che chiunque sia liberissimo di votare come ritiene, di dare le giustificazioni di voto, se lo ritiene (può anche non darle), ma è evidente che l'assenza dall'aula di un solo Consigliere del MSI è determinante per far eleggere la Giunta Marchini. Basta dirlo! Dall'altra parte, credo sia responsabilità politica della Democrazia Cristiana, o non so come si chiami, prendere atto di questa situazione accettarla o non accettarla.
Concludo questo mio breve intervento, riprendendo cose peraltro ovvie già accennate dal Consigliere Chiezzi. Non c'è nulla di nuovo: c'è un Consiglio regionale paralizzato da mesi, a 30 giorni dalle elezioni politiche, con un bilancio da votare, per il quale sappiamo tutti quali conseguenze disastrose si stanno subendo, non solo per quanto riguarda il lavoro degli Assessorati e dei funzionari, ma anche la società piemontese.
Ebbene, credo che il Fronte progressista abbia assunto, con grandissima difficoltà e con grande senso di responsabilità, la decisione - per 30 giorni - di superare lo scoglio del bilancio. Questo per quello che mi riguarda, ma credo sia un'opinione condivisa (ovviamente non voglio parlare a nome di altri, anche perché il collega Marengo ha già parlato a nome di tutti e 24): ad oggi non c'è una briciola più in là di questo.
Dopodiché, sul programma della vecchia Giunta Brizio, come d'altronde su quella dell'eventuale nuova Giunta di Marchini (il cui programma peraltro è scarsamente conosciuto), c'è - almeno per quanto mi riguarda e credo in generale per i Verdi e gli ambientalisti - un totale dissenso, che si manifesterà in tutte le forme possibili, a cominciare dai lavori di Commissione.
Quindi, chi vuole costruire una Giunta a partire dai numeri che sono quelli che ho indicato, lo faccia alla luce del sole, perché non vorrei che qualche giornalista dimenticasse di contare quali sono i numeri reali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Fiumara.



FIUMARA Francesco

Dirò poche parole a conclusione di questo dibattito che si trascina stancamente non soltanto da questa mattina, ma ormai da giorni. Siamo partiti quattro mesi fa con in mente l'idea di creare la grande coalizione ci troviamo, dopo quattro mesi, ancora con una proposta di Giunta minoritaria, che non potrà affrontare i gravi problemi del Piemonte.
Noi rispettiamo lo sforzo del collega Marchini, ma non possiamo non rilevare con preoccupazione lo spostamento a destra dell'asse politico della Giunta. Credo che questo sia un fatto di non secondaria importanza che avrà delle ripercussioni, anzi dovrebbe avere delle ripercussioni nella proposta di Giunta allegata all'elezione.
L'ipoteca sulla Giunta nascente, da un lato della Lega Nord e dall'altro dei colleghi del MSI, non potrà che provocare dei conflitti in seno alla nascente Giunta; credo che alcuni dei colleghi candidati ad essere eletti Assessori dovranno pur dire qualche cosa in presenza di questa ipoteca della destra del Consiglio regionale. Quindi, Presidente e colleghi, ritengo che il dibattito non si possa chiudere con il mio intervento, perché su questo fatto nuovo alcuni colleghi devono, se credono, dire la loro.
La proposta che oggi il collega Marengo ha formulato a nome del Polo progressista, era una proposta che meritava una maggiore attenzione, perch era un fatto nuovo anche se, per la verità, non nasceva oggi; infatti, era una proposta che, in altre occasioni, il Capogruppo socialista aveva già formulato in questa sede, quando di fronte all'impasse dei due blocchi aveva detto che era necessario richiamare in servizio la Giunta Brizio.
Quindi, già in precedenza, da questi banchi era stata fatta un'indicazione simile. Forse oggi arriva un po' in ritardo, comunque sempre in tempo utile, collega Picchioni, per poter riaprire una seria discussione sull'assetto della futura Giunta che, anche se a termine, dovrà affrontare i gravi problemi del Piemonte.
Concludo, signora Presidente, con l'invito pressante, che rivolgo ad alcuni colleghi, di informare il Consiglio su cosa pensano di questa grossa ipoteca sulla nascente Giunta.



PRESIDENTE

Vi sono altre dichiarazioni di voto?



ZACCHERA Marco

Chiedo la parola per fare una precisazione.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



ZACCHERA Marco

A questo punto siamo arrivati a diciannove o forse venti Gruppi consiliari e ritengo di dover fare un chiarimento in quanto è stata data un'interpretazione maliziosa alla mia precedente dichiarazione. E' stato detto che stiamo facendo dei trucchetti per aiutare in qualche modo la Giunta; dichiariamo che nel momento in cui apprendiamo che - e lo apprendiamo adesso - il quarto sottogruppo dell'ex Partito Socialista si schiererebbe con il no e che quindi il nostro voto potrebbe diventare determinante per l'elezione della Giunta, poiché accordi - con tutta la simpatia che ci può essere verso il Consigliere Marchini - non ce ne sono stati e non ci sono stati richiesti, noi voteremo contro questa proposta di Giunta (anche se ci dispiace), onde evitare ogni possibilità di strumentalizzazione verso il Movimento Sociale Italiano Alleanza Nazionale.
Pertanto, in questo modo diciamo chiaramente da che parte stiamo, perch non siamo quelli, cari colleghi del PDS, che nel giro di pochi giorni cambiano opinione per tre volte.



PRESIDENTE

Aveva diritto a fare questo chiarimento circa la sua dichiarazione di voto; ci sono altre richieste di parola? Non essendoci altre dichiarazioni di voto, prego i Consiglieri che intendono partecipare alla votazione di voler entrare in aula.
Illustro il significato del voto così come convenuto nelle riunioni precedenti: chi è favorevole all'elezione del Presidente Marchini designato, dice sì; chi è contrario dice no; sono previste inoltre l'astensione e la possibilità di non partecipare alla votazione.
Poiché nella seduta consiliare del 10 febbraio 1994 non è stata raggiunta la maggioranza assoluta dei voti dei Consiglieri assegnati alla Regione per l'elezione del Presidente della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 32, quinto comma, dello Statuto, occorre procedere ad una secona votazione per appello nominale: anche in questo caso è proclamato eletto Presidente il Consigliere che ha conseguito la maggioranza assoluta dei voti dei Consiglieri assegnati alla Regione.
Procediamo quindi alla votazione per appello nominale per l'elezione a Presidente della Giunta del Consigliere Marchini.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 59 votanti 58 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 28 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
Poiché anche in questa seconda votazione il Consigliere designato alla Presidenza della Giunta non ha riportato la maggioranza assoluta richiesta occorre procedere alla terza votazione, a seguito della quale viene proclamato eletto chi ha riportato il maggior numero di voti.
E' evidente che trattandosi di un'ulteriore votazione, chi desidera intervenire per dichiarazione di voto può farlo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrara; ne ha facoltà.



FERRARA Franco

Ho chiesto la parola, signor Presidente, perché si sono modificate alcune situazioni che mi sembravano assolutamente definite e che rendono incomprensibile il discorso che avevo fatto nella mia dichiarazione di voto. Prima avevo detto che non avrei partecipato al voto, perché il mio voto tecnico era assolutamente irrilevante, ma avevo anche detto, la settimana scorsa, che in presenza di una sola proposta possibile, qualora non vi fossero altre proposte possibili (nessuna proposta possibile è oggi sul tavolo), in presenza di una situazione di questo genere, non come ha fatto invece Zacchera che ha visto sui due tavoli qual era la situazione migliore, ma in modo assolutamente disinteressato per porre fine a questa crisi che va avanti da quattro mesi, sapendo che è una crisi che si riaprirà fra 30 giorni quando dopo le elezioni questa Giunta che si andrà formando o questo Presidente che verrà nominato dovranno per forza dimettersi, per loro stessa ammissione, ma anche per il fatto che non esiste una maggioranza, si dimetterà e quindi si aprirà la crisi per gli sbocchi veri; in presenza di questa situazione, dicevo, io cambio il mio voto rispetto a quello che ho espresso prima e quindi voterò a favore, ma questo non rappresenta né un appoggio politico né un appoggio esterno, è null'altro che un voto tecnico per porre fine a questo minuetto che stiamo portando avanti da qualche mese.



MARENGO Luciano

Bravo Ferrara, complimenti!



PRESIDENTE

Per favore non commentiamo. I Consiglieri sono liberi di esprimere la propria volontà.
Non essendovi altre dichiarazioni di voto, prego i Consiglieri che intendono partecipare alla votazione di prendere posto.
Procediamo pertanto alla terza votazione così come previsto dall'art.
32 dello Statuto. Prego il Consigliere Segretario Porcellana di procedere all'appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 59 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 28 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
Proclamo pertanto eletto Presidente della Giunta il Consigliere Marchini che in questa votazione ha riportato il maggior numero di voti.



(Il neo eletto Presidente della Giunta, Marchini, prende posto al banco della Presidenza della Giunta)



PRESIDENTE

Giunti a questo punto, l'ultimo comma dell'art. 32 dello Statuto recita: "Avvenuta l'elezione del Presidente, il Consiglio procede all'elezione della Giunta a maggioranza semplice, con votazione della lista ad esso collegata".
Si tratta di un'altra votazione. Chi volesse intervenire per dichiarazione di voto lo può fare.



(Il Gruppo Lega Nord Piemont esce dall'aula)



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, invito il Consigliere Segretario Porcellana a procedere all'appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 57 votanti 56 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
La Giunta non può essere eletta perché non è stata raggiunta la maggioranza semplice richiesta dallo Statuto.
A questo punto credo che possiamo procedere alla chiusura della seduta antimeridiana.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,05)



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