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Dettaglio seduta n.234 del 25/05/93 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Informo che nella Conferenza dei Capigruppo, considerata l'assenza nella seduta odierna del Presidente della Giunta, cui rivolgiamo i più cordiali auguri per una guarigione rapidissima, si è convenuto di procedere secondo quanto iscritto all'o.d.g. in seduta ordinaria.
Pertanto, si è convenuto che il dibattito sugli enti strumentali abbia luogo nella seduta dell'8 giugno e quello sull'occupazione nella seduta del 22 giugno, in modo da avere la presenza del Presidente della Giunta, che potrà trarre le dovute conclusioni.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute (rinvio)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze consiliari del 19, 22 e 26 maggio 1992. Verranno posti in votazione nella prossima seduta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Brizio, Chiezzi, Cucco, Ferrara Fiumara, Maccari, Maggiorotti, Nerviani, Porcellana e Sartoris.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente - Organi, strumenti e procedure della programmazione

Esame progetto di legge n. 368: "Trattamento giuridico ed economico delle assenze per maternità e per malattie dei figli inferiori ai tre anni"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 7) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 368.
E' relatore il Consigliere Zanoletti, che ha pertanto la parola.



ZANOLETTI Tomaso, relatore

Illustre Presidente, signori Consiglieri, con il disegno di legge di cui si tratta la Giunta regionale ha inteso uniformare la normativa regionale, in materia di assenze per malattia dei figli di età inferiore ai tre anni e per adozioni, al dettato della Corte Costituzionale che, con sentenza n. 392 del 19/10/1992, ha dichiarato infondato il ricorso presentato dal Governo nei confronti della legge della Regione Liguria che prevede la retribuzione di assenze, relative a malattie dei figli, per complessivi due mesi - il secondo con riduzione del 20% nell'arco di ciascun anno ed introduce l'istituto del congedo straordinario per i "dipendenti genitori adottivi".
Il disegno di legge ridisciplina inoltre la normativa vigente in materia di congedo straordinario per maternità, normativa che, in particolare all'art. 6 della L.R. 27/1/1985 n. 5, testualmente disponeva: "Per il periodo successivo al parto in cui la dipendente ha diritto ad astenersi dal lavoro, essa è considerata in congedo straordinario per maternità, con diritto al trattamento giuridico ed economico spettante in base alle vigenti norme per il personale statale".
L'esigenza di provvedere ad una nuova disciplina della materia è dovuta, come riferisce la Giunta, alle difficoltà insorte circa l'interpretazione e la conseguente applicazione della norma nel caso di astensione facoltativa usufruita a cavallo di due anni solari.
La nuova disposizione sancisce così il diritto al congedo straordinario con un trattamento economico che, in ciascun anno solare, è intero per il primo mese e ridotto all'80% per il secondo mese.
Il provvedimento prevede altresì il diritto a congedi straordinari retribuiti in favore dei dipendenti regionali durante le malattie dei figli di età inferiore ai tre anni.
Qui l'innovazione sostanziale riguarda la corresponsione della retribuzione anche per il secondo mese di assenza, ridotta nella misura dell'80% e riferita a ciascun anno solare.
Nel provvedimento presentato dalla Giunta vi è anche l'estensione del principio della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di lavoro (art. 6 della legge n. 903/77), principio del quale si riconferma l'applicazione sia all'istituto dell'astensione facoltativa per maternità che alle assenze per malattia dei figli inferiori ai tre anni.
Per i periodi di congedo il disegno di legge in esame ricomprende quali effetti dei periodi retribuiti per intero o all'80%, quelli relativi alle ferie ed alla tredicesima mensilità e pone a carico dell'Amministrazione, anche per il congedo non retribuito, le contribuzioni obbligatorie per i trattamenti di previdenza, quiescenza e servizio sanitario nazionale.
L'ambito di applicazione della legge viene poi esteso anche agli enti strumentali della Regione (ESAP, APT, IRES ed Enti di gestione dei parchi e delle riserve naturali).
Il disegno di legge abroga infine la precedente normativa in materia.
La I Commissione consiliare ha preso in esame il disegno di legge n.
368, del quale si tratta, nella seduta del 22 aprile e, dopo una pausa di riflessione ed aver appreso dai competenti Servizi della Giunta che il provvedimento non comporta oneri aggiuntivi di spesa a carico del bilancio regionale, lo ha approvato ad ampia maggioranza nella seduta del 13 maggio.
Per quanto sopra esposto, se ne raccomanda l'approvazione anche da parte di questa assemblea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Da quanto ho sentito, penso sia una legge giusta. Il problema, per per me, è un altro: se questo trattamento più che accettabile è solo riservato ai dipendenti regionali o pubblici in genere, è chiaro che ci che è giusto per tutti diventa un privilegio per pochi. Quindi, per questa ragione, contro una prassi purtroppo inveterata in questo Stato centralista di privilegiare certe categorie che fanno parte della nomenclatura, per lo spirito della democrazia, dell'uguaglianza, della giustizia e della libertà, voterò contro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Sulla base delle osservazioni fatte adesso dal collega, devo dire che non si tratta di una legge centralista, perché noi siamo una Regione semmai è proprio un'autonomia locale che si esprime in modo positivo. Si tratta invece di un'interpretazione più favorevole alle dipendenti e ai dipendenti della Regione in caso di congedo per maternità o per assistenza al figlio. Quindi, questa legge non va nella logica di generici privilegi bensì di favorire questo particolare e specifico problema.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 26 Consiglieri voti contrari 1 Consigliere.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 26 Consiglieri voti contrari 1 Consigliere.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 26 Consiglieri voti contrari 1 Consigliere.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 26 Consiglieri voti contrari 1 Consigliere.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 26 Consiglieri voti contrari 1 Consigliere.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 26 Consiglieri voti contrari 1 Consigliere.
L'art. 6 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 31 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere.
La legge è approvata.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 691: "Revoca delle DCR n. 468-437 del 14/10/1992 e DCR n. 505-17057 del 16/12/1992 'Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Lago Maggiore (art. 2, L.R. n. 4/92). Consiglio direttivo. Nomina di tre membri con esperienza in materia forestale zoologica ed archeologica'"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 691, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Si tratta di una deliberazione che è stata convenuta dalla Commissione Nomine, relativa alla revoca di una precedente deliberazione che ha già comportato la riapertura dei termini per rispettare il dettato legislativo da tutti i punti di vista.
Se non vi sono interventi di carattere generale e considerato il fatto che ne abbiamo parlato ad una Conferenza dei Capigruppo e che ne ha parlato e convenuto la Commissione Nomine, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 31 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento:

Rinvio argomenti ad altre sedute


PRESIDENTE

Il punto 9) all'o.d.g. relativo a: "Esame legge rinviata dal Governo relativa a: 'Modificazioni della L.R. 9/1/1987, n. 1 'Interventi regionali in materia di movimenti migratori' e dell'art. 2 della L.R. 21/6/1984, n.
28 in materia di cooperazione'" ed il punto 10) all'o.d.g.: "Esame legge rinviata dal Governo relativa a: 'Norme per la realizzazione e il mantenimento della destinazione d'uso delle strutture alberghiere e delle altre strutture ricettive'" verranno esaminati nel corso della prossima seduta.
Per quanto riguarda il punto 11) all'o.d.g.: "Esame progetto di legge n. 307: 'Proposta di legge del Consiglio regionale del Piemonte al Parlamento 'Avocazione allo Stato dei profitti illeciti della classe politica'" si è convenuto, con il Consigliere che ha presentato la proposta di legge, di esaminarlo a guarigione avvenuta del Presidente della Giunta regionale, Brizio.
Il punto 12) all'o.d.g.: "Esame ordine del giorno n. 450 presentato dai Consiglieri Marino, Miglio, Cucco, Chiezzi, Rabellino, Vaglio, Majorino e Zacchera e ordine del giorno n. 482 presentato dai Consiglieri Ferrara e Marchini sui Centri commerciali", nonché il punto 13) all'o.d.g.: "Esame ordine del giorno n. 463 presentato dai Consiglieri Cucco, Chiezzi e Segre sul CAAT" vengono rinviati per l'assenza dell'Assessore Cantore.
Viene rinviato anche il punto 14) all'o.d.g.: "Esame ordine del giorno n. 484 presentato dal Consigliere Cucco sulla salute mentale", poiché il Consigliere presentatore è in congedo.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame mozione n. 544 sull'individuazione dei siti per il trattamento dei rifiuti solidi da parte della Giunta regionale ligure in aree interagenti con il territorio piemontese (richiamata ai sensi dell'art. 91 del Regolamento interno)


PRESIDENTE

Siamo così giunti al punto 15) all'o.d.g. che prevede l'esame della mozione n. 544 presentata dai Consiglieri Miglio, Giuliano, Segre, Rossa Cavallera, Cucco, Foco, Coppo, Ferraris, Marino e Chiezzi.
E' evidente che l'Assessore Lombardi non sapeva che oggi saremmo arrivati all'esame di questo punto.
Sospendiamo la seduta per qualche istante, in modo da consentire una breve consultazione fra l'Assessore e i componenti della Commissione per decidere se esaminare o meno questo argomento.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10,50, riprende alle ore 11,15)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La seduta riprende.
I lavori proseguono con il punto 15) all'o.d.g. che prevede l'esame della mozione n. 544. Mi pare si sia raggiunto un accordo; il Consigliere Miglio è stato delegato a riassumerne i termini.



MIGLIO Mario

La ringrazio, Presidente. Spiego brevemente i contenuti di questa mozione, che nasce per la preoccupazione di trovarsi, in futuro, a dover affrontare una situazione analoga a quella dell'ACNA di Cengio per la volontà della Regione Liguria, seppure ancora ad uno stadio preliminare, di localizzare, in Comuni al confine con il Piemonte, degli impianti per lo stoccaggio ed il trattamento dei rifiuti, sia di tipo industriale sia di tipo tossico-nocivo.
Con questa mozione, da una parte si assume l'impegno, come Ufficio di Presidenza e come Giunta regionale, di avviare delle procedure attraverso le quali aprire un dialogo con la Regione Liguria, rivolgendosi ai corrispettivi Ufficio di Presidenza e Assessorato competente o, magari anche alle Commissioni consiliari competenti, dall'altra ci vincoliamo all'obbligo di presentare delle nostre memorie sottolineando le eventuali ricadute negative per i territori piemontesi derivanti dalla scelta localizzativa di questi impianti posti in siti tali che interagiscono direttamente, stante le caratteristiche dei bacini idrici, con il Piemonte.
Le correzioni che abbiamo portato al testo iniziale hanno quale finalità quella di non considerare solo i dieci siti indicati dagli studi di prima selezione effettuati dalla Regione Liguria, inerenti la localizzazione delle piattaforme per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti industriali, ma di considerare anche altri impianti e progetti che riguardano, allo stesso modo, Comuni liguri che, però, per la loro localizzazione territoriale, interagiscono direttamente con il territorio del Piemonte.
Non voglio farla lunga, perché questi erano gli accordi, ma è solo per chiarire la modifica introdotta, cioè l'accordo da parte di tutti i Gruppi consiliari; l'Assessore ha dato la sua piena disponibilità per cui ritengo si possa mettere ai voti, eventualmente anche rinunciando alla discussione magari riaprendola nel momento in cui si ha a disposizione una maggiore documentazione e si sono avviati i lavori per la presentazione delle osservazioni da parte della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Se non vi sono osservazioni, pongo in votazione tale mozione, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte appreso che: la Giunta regionale della Liguria, con propria deliberazione n. 4707 dell'11/10/1991, divenuta esecutiva il 19/3/1992, ha dato incarico alla Società regionale per l'Ambiente di svolgere attività di supporto tecnico ai fini dell'individuazione dei siti idonei ad ospitare le piattaforme per il trattamento dei rifiuti industriali il Consiglio della Regione Liguria, con deliberazione n. 124 del 24/11/1992, ha approvato il 'Programma di emergenza per l'adeguamento del sistema di smaltimento dei rifiuti industriali' nel dicembre 1992 è stata presentata, da parte della Società regionale per l'Ambiente, la relazione in merito all'attivazione delle procedure di selezione dei siti, suddivise in quattro fasi (A, B, C e D) la fase denominata A è stata ultimata e sono state individuate 10 località, rispetto alle iniziali 67 'aree potenzialmente idonee', facenti parte della 'rosa provvisoria dei siti' deve attivarsi ora la fase B, che contempla la consultazione di tutti i soggetti interessati, prima di procedere all'individuazione della 'rosa definitiva dei siti' (fase C).
Considerato che: alcuni dei siti individuati sono localizzati in un'area interagente con il territorio piemontese eventuali ricadute negative, derivanti dall'attività degli impianti di trattamento dei rifiuti industriali (inertizzazione, conferimento in discariche e termodistruzione), soprattutto quelle di inquinamento delle acque e dell'aria, per le caratteristiche idrogeomorfologiche e meteo climatiche, coinvolgerebbero i limitrofi Comuni piemontesi insistenti sulla Valle del Torrente Bormida di Spigno o del Torrente Orba le popolazioni interessate hanno già espresso le loro preoccupazioni per tale scelta, seppur non ancora definitiva _ esistono inoltre altri progetti e situazioni pregresse di impianti per il trattamento e lo stoccaggio dei rifiuti (in particolare i casi del bacino dell'Erro e di Isola del Cantone) che creano gravi situazioni di rischio per i bacini idrici liguri-piemontesi.
Constatato che: nel corso della fase A la selezione è stata condotta facendo riferimento ad alcuni dei parametri possibili, ristretti ai vincoli paesistici o di natura fisica, mentre le variabili più importanti (quali la qualità dell'aria, dell'acqua, della flora e fauna, l'uso del suolo e la geomorfologia, la viabilità e la sicurezza per la popolazione) saranno oggetto di valutazione dopo aver acquisito i pareri nel corso delle consultazioni i siti definitivi saranno estrapolati sulla base di una matrice valutativa di misurazione degli impatti secondo una 'valutazione comparata di impatto ambientale' che considererà solo il territorio ligure, secondo quanto espresso dai documenti citati.
Ritenuto che: la Regione deve tutelare gli interessi e la salute della comunità piemontese, esprimendo proprie valutazioni in ordine a programmi di altre Amministrazioni regionali, qualora questi ricadano o possano ricadere sul Piemonte sussistano le condizioni per chiedere alla Regione Liguria di essere consultati, come previsto dalla fase B prima richiamata.
Richiamato: il contenuto della legge n. 183/89 che prevede una programmazione interregionale basata sull'entità territoriale 'unità di bacino' ed il fatto che, a ragione, alcuni Comuni liguri sono inseriti in quella del bacino del Po gravitando sullo stesso.
Impegna - l'Ufficio di Presidenza a contattare il corrispettivo organo rappresentativo della Regione Liguria al fine di definire le modalità ed i tempi entro i quali effettuare la consultazione-presentazione delle determinazioni assunte dal Consiglio regionale del Piemonte la Giunta regionale a redigere, sentite le Amministrazioni locali interessate, una memoria sulle caratteristiche attuali dei territori piemontesi e sull'impatto ambientale scaturibile a seguito della realizzazione delle citate piattaforme e degli impianti a rischio richiamati in premessa, da sottoporre alla ratifica del Consiglio, prima dell'inoltro alla Regione Liguria".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La mozione è approvata all'unanimità dei 28 Consiglieri presenti.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Esame ordine del giorno n. 579 sull'occupazione di locali da parte del Circolo "El Paso"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 579, presentato dai Consiglieri Rossa, Marchini, Picchioni, Goglio e Ferrara, di cui al punto 16) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto dell'occupazione abusiva di locali presso il Buon Pastore in Torino, Via Principe Eugenio n. 36, da parte di un gruppo di giovani del Circolo 'El Paso' viste le relazioni degli uffici regionali competenti sulle condizioni dei locali preso atto delle decisioni assunte in merito dalla Giunta regionale nella seduta del 22/2/1993 preso atto che dopo lo sgombero, ad opera delle forze dell'ordine, lo stesso gruppo ha nuovamente proceduto ad occupare abusivamente gli stessi locali approva il comportamento tenuto dalla Giunta regionale ed in particolare dall'Assessore al patrimonio in occasione della predetta abusiva occupazione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 16 voti favorevoli e 10 contrari.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 590 in merito ad una discarica che confina con la Riserva naturale speciale dei Monti Pelati e Torre Cives


PRESIDENTE

Passiamo al punto 17) all'o.d.g. che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 590 presentato dal Consigliere Goglio.
La parola al Consigliere Goglio per l'illustrazione.



GOGLIO Giuseppe

Questo ordine del giorno era stato presentato l'altro martedì contestualmente alla votazione della legge sui Monti Pelati. La relazione svolta dal relatore collega Bresso è esatta per tutto quanto concerne il territorio della Riserva dei Monti Pelati. E' un territorio molto particolare ed è unico nel genere. Sullo stesso territorio è stata, a suo tempo, chiesta la licenza per una discarica, licenza che è passata all'Assessorato e che l'Assessorato ha già bocciato. In seguito, c'è stato il cambio di Assessore; è stata fatta una seconda richiesta e adesso questa discarica dista 100/150 metri in linea d'aria dai confini del nuovo parco che noi abbiamo votato martedì scorso. A me sembra non coerente creare un parco e, a brevissima distanza, una discarica. La discarica è stata posta fuori dai confini proprio perché ne era stata fatta richiesta specifica, ma se si va a vedere l'omogeneità del territorio, la discarica fa parte integrante del territorio: la strada di accesso al parco e quella di accesso alla discarica è una sola.
A me sembra che non sia logico che in un parco debbano transitare i camion carichi di rifiuti. Noi non ci siamo mai opposti alla discarica: ho solo chiesto che fosse fatta una scelta precisa, se creare un territorio di discarica o se creare un parco. E' stata votata la legge sui Monti Pelati penso che la Giunta, scegliendo di creare un parco, una scelta l'abbia fatta e mi sembra una scelta giusta.
Già in passato mi ero attivato chiedendo che tale zona fosse adibita ad oasi. C'era allora l'Assessore Chiabrando; avevamo inoltrato tutte le pratiche e l'Assessore si era interessato per fare in modo che questa discarica fosse rimboschita. Quindi sono state piantate in questa discarica centinaia di piante, affinché fosse omogenea al territorio dei Monti Pelati. Questa è la reale situazione.
La collega Bresso, in merito, è molto esperta; infatti nella deliberazione della nuova legge per l'istituzione del territorio dei Monti Pelati ha descritto una fotografia esatta della situazione. Pertanto mi rimetto a voi e chiedo alla Giunta di non concedere l'autorizzazione a questa nuova discarica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.



MIGLIO Mario

Intervengo brevemente per fornire al presentatore di questo ordine del giorno dei chiarimenti rispetto alla nostra posizione.
Tutti sono a conoscenza di come il Gruppo dei Verdi sempre si è schierato contro i progetti di realizzare discariche nel momento in cui queste interagivano in modo negativo con l'ambiente circostante soprattutto quando le probabilità di alterazione del territorio, di distruzione delle risorse e possibilità di inquinamento delle falde acquifere erano tali da non giustificare l'intervento. In questo caso però, la documentazione a nostra disposizione non è tale da poterci permettere di scendere nel merito del problema.
Solleviamo, inoltre, una questione di merito. L'ordine del giorno, che sicuramente avrà dei fondamenti - nel senso che le preoccupazioni sollevate dal Consigliere Goglio di una interrelazione non positiva con la neoistituita area protetta dei Monti Cives e dei Monti Pelati pu effettivamente sussistere - ci pare essere carente di giustificazioni impostate su un piano anche tecnico-scientifico. Il testo dell'ordine del giorno è tale da creare disparità con situazioni analoghe: i contenuti ci sembrano poco "forti" per poter giustificare, nei confronti della Giunta l'invito del Consiglio a non rilasciare autorizzazioni per la realizzazione della discarica stessa.
Quello che avremmo voluto era vedere riportata, per esempio, anche l'indicazione del tipo dei rifiuti che verrebbero collocati in discarica nonché il nome del soggetto proponente ed ancora le ragioni, in termini maggiormente descrittivi, oltre a quelli della presunta interrelazione esistente con l'area protetta, tali da poter giustificare al meglio la necessità da parte del Consiglio regionale, nel suo insieme, di impegnare la Giunta in una determinata direzione. Approvare invece questo documento così formulato, significherebbe creare una disparità di trattamento nei confronti di analoghi altri casi per i quali, pur essendo sostenuto il nostro diniego da documenti e motivazioni tecnico-scientifiche, si approdava, come Giunta o Consiglio, a conclusioni diverse.
L'invito rivolto al collega Goglio andava in questa direzione, non certo stimolato dalla volontà di dire che, in questo caso, la discarica deve realizzarsi. Assolutamente no. Forse, in termini contenutistici, si poteva valorizzare ulteriormente il testo di questo ordine del giorno chiarificando quali erano le sostanziali ragioni del Consiglio per cui si invitava la Giunta a non rilasciare l'autorizzazione per la realizzazione di questo impianto per il trattamento dei rifiuti. La questione potrà essere ripresa in un secondo momento, in miglior modo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Anche noi su questo ordine del giorno al momento ci asterremo; ciò non significa che più avanti, quando avremo ulteriori elementi, le nostre posizioni non potrebbero cambiare. Al momento, però, non siamo in grado di valutare neppure di cosa si tratta, tant'è vero che è una richiesta di autorizzazione sulla quale non abbiamo alcun elemento conoscitivo.
E' possibile che confligga con gli obiettivi di tutela, è una cosa che nessuno di noi si sente di escludere, proprio perché non sappiamo esattamente dov'è, per che cos'è, per che tipo di rifiuti.
Saremmo grati alla Giunta, se avesse ulteriori elementi, se potesse fornirli al Consiglio, in modo da capire meglio di cosa si tratta. Al momento su questa formulazione ci asterremo, tenendo sotto controllo la situazione. Siamo pienamente disposti, una volta chiariti i termini e se effettivamente il conflitto si verificasse, a presentare un ordine del giorno circostanziato e motivato. Concordo anch'io con il collega Miglio che sarebbe molto pericoloso per questo Consiglio adottare degli ordini del giorno che, in qualche modo, impegnano la Giunta in questa materia, che è di sua competenza. C'è un iter autorizzativo da seguire molto complesso inoltre la Giunta non è il solo soggetto a decidere. Soprattutto sarebbe grave se noi prendessimo l'abitudine di votare delle cose senza alcuna motivazione su una materia così delicata, perché è evidente che diventerebbe impossibile resistere alle richieste di chiunque sia coinvolto in questi processi.
Quindi ci asterremo, a meno che dalla discussione non emergano elementi più chiari che consentano effettivamente di prendere una posizione ragionata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Lombardi.



LOMBARDI Emilio, Assessore regionale

Anche la Giunta propone un'astensione su questo ordine del giorno nonostante le motivazioni che hanno spinto il collega Goglio a presentare l'ordine del giorno abbiano aspetti di una certa consistenza. Nel Consiglio scorso abbiamo votato l'istituzione del parco che non è confinante, ma comunque non è lontano dalla costruenda discarica, che però è il frutto del confronto fra gli amministratori locali e la Regione. La proposta del sito è stata sollevata dalla Comunità montana; si è discusso in Conferenza; ci sono stati pareri anche negativi da parte di alcuni amministratori - in particolare dalla rappresentanza del Comune ove la discarica va collocata ma il parere degli Enti locali, delle Comunità montane e Comuni interessati a scaricare i loro rifiuti in questa zona è stato positivo.
Dopo la Conferenza, io non ho ancora ricevuto nessuna proposta, quindi non sono in grado di dire se si tratta di un diniego di autorizzazione. In tale contesto di incertezza, propongo l'astensione sull'ordine del giorno presentato dal collega Goglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marino.



MARINO Massimo

Intervengo per dichiarare di non partecipare al voto. Non ritengo accettabile, come metodo, il modo con cui si è proposto l'ordine del giorno. Personalmente, sulla discarica in oggetto ho un dossier di ben 400 pagine, contenente molte cose interessanti: avendolo però ricevuto da pochissimo tempo, non mi permetto di inventare opinioni.
Ritengo vi siano parecchie questioni interessanti: i personaggi sono sempre gli stessi, i nomi sono sempre gli stessi, il metodo è sempre lo stesso. In una situazione del genere, non credo si possa votare né a favore né contro, né astenersi; ritengo sia uno dei tanti segnali di un'ennesima storia. Fino a che i protagonisti di questa storia non verranno rimossi per quanto mi riguarda non posso partecipare al voto dell'ordine del giorno in alcun modo.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte rilevato come si sia presentato per approvazione in data odierna il testo di legge che istituisce la Riserva naturale speciale dei Monti Pelati e Torre Cives rilevato altresì come sia pendente la richiesta di autorizzazione per una discarica in località confinante con la riserva e collocata lungo la strada di accesso alla riserva, che confliggerebbe gravemente con gli obiettivi di tutela invita la Giunta regionale a negare l'autorizzazione per tale discarica".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 1 voto favorevole e 26 astensioni (1 Consigliere non ha partecipato alla votazione).


Argomento: Asili nido

Esame petizione sugli asili nido presentata da cittadini del Biellese Votazione ordine del giorno n. 595


PRESIDENTE

Passiamo al punto 19) all'o.d.g.: "Petizione sugli asili nido presentata da cittadini del Biellese".
La relazione della IV Commissione in merito, il cui testo è a mani dei Consiglieri, recita: "L'esame della petizione sugli asili nido, presentata da cittadini del Biellese, ha dato spunto nella seduta del 28/4/1993 per un'analisi più allargata del problema che non è peculiare dell'area biellese.
La comune presenza della problematica in centri medio-piccoli induce alla ricerca di una soluzione globale che, in particolare, porti a scelte precise sulla linea politica da adottare e sulla certezza dell'erogazione dei fondi a garanzia della capacità e volontà attuativa. Volontà che deve altresì perseguire una politica che renda equa, per i cittadini, i costi di frequenza.
Si allega copia della memoria presentata dai firmatari in occasione dell'audizione del 28/4/1993, perché sia il Consiglio che l'Esecutivo nella persona dell'Assessore all'assistenza, tengano conto di quanto esposto.
Si invita l'Esecutivo a definire la linea politica e i conseguenti impegni finanziari prima della discussione ed approvazione del bilancio perché non siano vanificati gli sforzi di ricerca di soluzioni concrete".
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Credo non sia giusto che passi pressoché inosservato un argomento quale quello trattato nella relazione conclusiva della IV Commissione, ovvero la petizione in oggetto.
All'o.d.g. del nostro Consiglio regionale è indicata come una petizione giustamente proposta da genitori degli asili nido del Biellese.
Ritengo sia doveroso intervenire per dire quali sono stati gli argomenti sostenuti da questi genitori e per sottolineare il fatto che non sono di interesse solo per il Biellese; anche per questa ragione, la Commissione, all'unanimità, ha accolto la petizione inviando in Consiglio la relazione sottoposta alla nostra attenzione. Lo ha fatto affinché i problemi sollevati da questi genitori di bambini frequentanti gli asili nido del Biellese trovino, a livello di Consiglio regionale, adeguata attenzione e, successivamente, l'opportunità di procedere ad aggiornamenti e modifiche della legge del 1973, istitutiva degli asili nido in Piemonte.
Richiamo molto velocemente le questioni poste dai genitori.
Riaffermazione, a parere anche della IV Commissione, della necessità, del valore e dell'importanza di un servizio educativo, prima ancora che sociale assistenziale, nel territorio piemontese, stante la forte presenza di occupazione femminile, ma anche, in generale, delle giovani coppie e stante la necessità di consentire a queste giovani coppie di poter tranquillamente decidere di procreare, avendo a loro disposizione la possibilità di poter adeguatamente allevare i loro figli, mantenendo il rapporto di lavoro.
Agli asili nido questi giovani genitori attribuiscono un'importanza non soltanto di carattere sociale - ripeto - ma anche di carattere educativo come momento di socializzazione molto importante nell'età da uno a tre anni e come momento e luogo di attiva prevenzione nei confronti di eventuali handicap che si manifestano nei bambini in questa età, e la possibilità di recupero per handicap già manifestati.
Quindi, ruolo importante e fondamentale degli asili nido, in presenza però di alcuni problemi, anche gravi, che dobbiamo aver presente.
Primo problema grave: il costo che il "pubblico", i Comuni, ma anche la Regione Piemonte devono sostenere per mantenere questo servizio, e il costo che ricade sulle famiglie stesse. Siamo ormai nell'ordine di rette che superano di gran lunga le 600/700 mila lire al mese per bambino, e nell'ordine di decine di milioni di deficit all'anno che i Comuni devono sopportare per mantenere aperta questa struttura. Le famiglie, ragionando e partendo dalla volontà di riaffermare l'importanza del servizio, propongono a noi, Consiglio regionale - e la IV Commissione ha accolto la proposta di rivedere la legge n. 73 - di impegnare i Comuni (in Piemonte sono 1.200) a dar vita a forme di consorzio, di aggregazione tra loro. Ciò per poter mantenere questo servizio ed eventualmente ampliarlo, suddividendo i costi e consentendo a comunità più diffuse rispetto a piccole entità - parlo non della città di Torino o delle grosse città, ma della stragrande maggioranza dei Comuni del Biellese, che non superano i 5.000 abitanti - di mantenere il servizio, adeguandolo alle nuove necessità e alla legge emanata recentemente sui diritti dei portatori di handicap, qualificando ancor più il servizio degli asili nido e consentendo al tempo stesso ai Comuni di potere sostenere gli oneri che derivano da tale servizio, attraverso forme di solidarietà, di consorziamento e conseguentemente di suddivisione delle spese.
Esiste poi un grosso problema a livello di personale. I genitori hanno introdotto nella loro petizione la richiesta che la Regione Piemonte provveda anche alla modifica della legge del 1973, attraverso l'istituto della mobilità tra dipendenti di asili di Comuni della stessa Provincia o comunque di asili contigui - onde consentire sostituzioni di personale assente per malattia o in maternità senza gravare notevolmente sui costi di gestione del nido stesso.
Ho fatto lo sforzo di sintetizzare l'argomento di questa petizione molto importante, che meriterebbe una discussione e anche un'illustrazione forse più prolungata di quella che ho fatto in questo momento, ma ritengo che il richiamo possa essere sufficiente.
Sollecito il Consiglio regionale ad accogliere lo spirito e il contenuto di questa relazione conclusiva della IV Commissione, che ha accolto le richieste contenute nella petizione. Altrettanto sollecito il Consiglio regionale e la Commissione competente ad assumere l'impegno affinché i progetti di legge, che sono depositati in Commissione, e le proposte, che possono venire eventualmente dall'Assessorato competente e dalla Giunta, siano rapidamente presi in esame e quindi si possa, tenendo anche conto delle richieste contenute nella petizione e riprese nella relazione conclusiva, por mano celermente ad un riordino della legge istitutiva dei nidi, nello spirito però della riaffermazione del valore di questo servizio e dell'impegno della Regione Piemonte a sostenerlo.
Concludo ricordando al Consiglio regionale che vi è anche una proposta di legge di iniziativa popolare che ha raccolto decine di migliaia di firme nella nostra Regione e nel Paese: una proposta di legge rivolta al Parlamento affinché il personale degli asili nido venga trasferito tra il personale educativo a livello nazionale, quindi compreso nella sfera degli educatori e degli insegnanti. Così facendo, le Regioni e i Comuni sarebbero sgravati dall'onere che invece oggi ricade su di loro, per quanto riguarda i costi di questo personale che è considerato assistenziale, quindi non sostenuto dal bilancio dello Stato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Segre.



SEGRE Anna

Intervengo molto brevemente per richiamare quello che già la Consigliera Bortolin ha richiamato alla fine del suo intervento.
Nell'ambito della Commissione competente giacciono due proposte di legge che riguardano gli asili nido di cui sono firmataria anch'io insieme ad altri Consiglieri. La prima è una proposta di legge di iniziativa consiliare che deve ancora essere affrontata dalla IV Commissione; la seconda è anchéessa una proposta di legge di iniziativa consiliare, ma rivolta al Parlamento nazionale.
Credo che tutto questo pacchetto, insieme alla già ricordata legge di iniziativa popolare, debba essere affrontato al più presto. Ribadisco che il mio intervento era solo per richiamare la sollecitazione già espressa dalla Consigliera Bortolin.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Sarò rapidissimo: dirò solamente dello spirito del ragionamento svolto in Commissione, e che le Consigliere Bortolin e Segre ritengo abbiano espresso molto bene.
Voglio dire pubblicamente che noi esprimiamo un grande apprezzamento per il lavoro dell'Assessore Bergoglio e dell'Assessorato su questa materia così delicata ed importante. Vedo che i colleghi della Commissione acconsentono, per cui ringrazio, a nome della Commissione stessa l'Assessore per il lavoro svolto.
Sottolineiamo il fatto che proprio queste emergenze così significative questi ragionamenti, comportano - lo dico al Vicepresidente della Giunta e all'Assessore al bilancio che sappiamo sensibili - una particolare attenzione verso questi settori così delicati ed importanti. Indubbiamente vi è la piena disponibilità dell'Assessorato ad operare bene (lo abbiamo constatato più di una volta), ma c'è la necessità che un segno di attenzione vada proprio in questa direzione, con adeguate sollecitazioni e adeguate risposte ad un settore così importante, che dagli interventi più articolati dei Consiglieri che mi hanno preceduto è stato posto in dovuta evidenza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bergoglio per la replica.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Prima di tutto chiedo alla Presidente del Consiglio un chiarimento sul significato della petizione. Se si tratta di una raccomandazione che si fa alla Giunta, la quale nell'ambito delle proprie iniziative cerca di tenerne conto, evidentemente accolgo lo spirito con cui viene proposta. Se si tratta invece di un impegno che il Consiglio formalmente approva, mi riservo di integrare successivamente quanto sto per dire in questa sede.
Dico questo, perché vedo oggi per la prima volta questo documento (non mi è stato comunicato precedentemente, perlomeno io non l'ho visto) e quindi non sono in grado di fornire dei dati più precisi.



PRESIDENTE

Il punto è questo: non verrà posto in votazione il documento di petizione in quanto tale, perché non è previsto un collegamento con ordini del giorno, mozioni o documenti di carattere consiliare che comportino il voto.
E' evidente che a coloro che hanno presentato la petizione, come abbiamo fatto in altre circostanze, verrà inviato il contenuto del dibattito svolto in aula. Si tratta, comunque, di un impegno di carattere politico che, se assunto, riguarda la Giunta in quanto, anziché ad un documento consiliare, si collega ad un'indicazione di carattere popolare così come previsto dallo Statuto fra gli strumenti cosiddetti della partecipazione. Quindi, è certamente un impegno.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

La ringrazio. Vale allora ciò che sto per dire: se dovessi raccogliere in termini operativi le indicazioni contenute in questo documento e una serie di altre questioni che emergono, credo che dovrei chiedere all'Assessore al bilancio di triplicarmi gli stanziamenti previsti per l'anno in corso. So benissimo quale potrebbe essere la sua risposta perché le difficoltà dell'impostazione in questa fase sono note a tutti i colleghi e, nonostante la Giunta abbia già cercato di fare un certo sforzo lo sforzo fatto non ci consente di fare dei grandi disegni.
Il problema va diviso in due parti: una di competenza regionale l'altra che non è di nostra competenza. Per esempio, il problema della mobilità del personale tra i Comuni e gli Enti del comparto non può essere oggetto di una legge regionale, perché esula dalla materia di competenza istituzionale. Noi possiamo legiferare in materia di personale soltanto per quanto riguarda quello della Regione e degli enti strumentali della Regione stessa, ma non possiamo dettare norme per i Comuni, le Province o altri enti. Questo punto è stato inserito nel documento, ma non può essere oggetto di competenza regionale, anche se indubbiamente il problema della mobilità tra diversi enti del comparto è un problema che va affrontato, ma in termini di legge statale.
Un altro problema è legato al fatto che molti Comuni che hanno un certo numero di posti nell'asilo nido sono restii a convenzionarsi con i Comuni limitrofi: non è potere della Regione dettare norme obbligatorie relativamente ai consorzi e alla gestione unificata di questo tipo di servizi. Pertanto, la raccomandazione può essere accolta in termini di auspicio, ma non può essere accolta in termini di vincolo obbligatorio da inserire in legge regionale, perché è in contrasto con la legge n. 142/90 che dice che i consorzi sono facoltativi da parte dei Comuni, così come gli accordi di programma ed altre forme di gestione associate.
Un altro problema che noi abbiamo, più in generale come ha detto già la collega Bortolin, non solo per i problemi del Biellese, è che in realtà i Comuni hanno un certo numero di posti autorizzati - chiamiamoli così nelle strutture; tuttavia hanno un numero minore di posti utilizzati e la frequenza reale è ancora minore.
Oggi come oggi, nella nostra Regione abbiamo strutture edilizie disponibili per circa 10 mila posti/bambino; le autorizzazioni richieste sono circa 7 mila e i frequentanti sono intorno alle 6 mila unità (sono dati di riferimento, trascurando i rotti). Ciò significa che da parte dei Comuni c'è un disincentivo rispetto a questi servizi (e questo è un primo problema); inoltre i Comuni tendono a convertire gli asili nido in altri tipi di struttura (per esempio, scuole materne o altro).
Su questo l'Assessorato è molto attento ed è molto rigido nel concedere il cambiamento di destinazione d'uso delle strutture sorte come asili nido permettendo soltanto che si possano fare strutture equivalenti, cioè scuole materne.
Il problema più grosso, secondo me, è quello di cercare di stringere un'intesa a livello nazionale che ci consenta di interpretare anche diversamente la rigida definizione fra l'età in cui si entra nella scuola materna e quella in cui si frequenta l'asilo nido. Se si potessero fare delle strutture polivalenti, in cui la scuola materna e l'asilo nido fossero collegati, forse si potrebbero realizzare delle economie di gestione e di utilizzo dei posti che si rendono vacanti.
In realtà molte scuole materne non sono completamente utilizzate perché non c'è un numero adeguato di bambini; tali strutture, con un minimo di accorgimenti per risolvere alcuni problemi, potrebbero essere utilizzate per fare un'accoglienza in età più bassa, ad esempio il bambino di due anni. Questo, però, non è consentito dalle norme nazionali.
Credo dunque che si possa accettare lo spirito del documento come linea di indirizzo; il contenuto complessivo deve invece essere sottoposto alle verifiche che ho cercato sinteticamente di precisare.
Per quanto riguarda le proposte di legge che giacciono in Commissione anche la Giunta ne ha una, che sta elaborando e discutendo, sulla quale ci stiamo ancora confrontando. Il problema maggiore è che tutte le proposte di legge presentate o in itinere comportano degli incrementi dei costi di gestione. Con questi chiari di luna, proporre un incremento dei costi di gestione ai Comuni, che già si vedono ridurre gli stanziamenti statali sinceramente alla sottoscritta, ma credo anche alla Giunta, non pare realistico.
Ciò nonostante, dal punto di vista dell'importanza del servizio condivido alcune delle osservazioni poste dai colleghi intervenuti; bisogna però essere realisti. Una famiglia nella quale lavorano due persone, cioè entrambi i genitori, e che ha quindi un reddito adeguato, affidando il figlio ad una baby-sitter privata spenderebbe una cifra pari o superiore al milione (senza contare la spesa per il vitto, l'alloggio, ecc.); al confronto, il costo dell'asilo nido, che per queste fasce di reddito si aggira intorno alle 600/700 mila lire, è ancora basso.
Quindi anche questi problemi devono essere oggetto di un minimo di valutazione, perché un conto è l'attenzione alle fasce sociali, cioè a coloro che hanno problemi di reddito familiare basso; diverso è il discorso per chi ha dei redditi familiari ragionevoli per questo tipo di servizi (che sono a domanda individuale). Su questo ci sono molte resistenze: bisogna che non ce lo nascondiamo. Il problema è pressoché irrisolvibile perché ad ogni incremento di servizio che si dà corrisponde un incremento delle spese, e i Comuni non sono in grado di sopportarlo.
Io, quest'anno, per la gestione degli asili nido sono in grado di dare la stessa cifra dell'anno scorso.



RIVALTA Luigi

La Regione è in grado di dare.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Sì, la Regione.



RIVALTA Luigi

Credevo che lo desse a titolo personale.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Ma, caro Consigliere Rivalta, questo era essenziale, vero?



RIVALTA Luigi

E' essenziale, stante la caratterizzazione personale con cui vi state muovendo in questa Regione e in questo istituto.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Sto parlando io!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Prego, Assessore Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Io ho detto prima che questa era la mia impressione personale e che ritenevo fosse anche quella della Giunta; poiché in questo momento non c'è una decisione della Giunta su questa materia, è correttezza da parte dell'Assessore che parla non dare un risultato che richieda la collegialità e quindi una pronuncia collegiale da parte della Giunta, ma parlare in termini personali. Semmai, su questo problema ci sarebbe tutto l'interesse dell'Assessore a scaricare le responsabilità sulla Giunta e non a farsene carico di persona.



RIVALTA Luigi

E' una questione di volontà.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Perché non sto dicendo dei sì, sto dicendo dei "forse" e dei "vedremo".
Mi pare che questo sia lo spirito con il quale ho affrontato l'argomento.
Ma come ho già detto prima, mi riservo...



(Interruzioni del Consigliere Rivalta)



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Ma la smette di interrompere? Non è previsto dal Regolamento interrompere chi parla! Quindi stia zitto e caso mai chieda la parola! Insomma: qui ognuno fa quel che gli pare!



PRESIDENTE

Consigliere Rivalta, per favore! L'Assessore, oltre tutto, ha già anche dato spiegazioni in merito allo spirito con cui parlava. E' stata gentile perché dato che l'argomento non è ancora stato discusso dalla Giunta, si esprime dal punto di vista della sua responsabilità come Assessore. Ripeto mi pare che questa sia già stata una spiegazione gentile da parte di Emilia Bergoglio. Prego.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Per concludere, ritengo che il problema, come tale, debba essere posto alla nostra attenzione.
Le difficoltà attuali del bilancio non consentono, in questa fase, di mettere in atto delle prospettive che comportino degli incrementi di spesa.
Ci sono, però, alcuni problemi di razionalizzazione della situazione complessiva che possono essere esaminati e sui quali mi riservo di fare delle proposte con un pochino più di tempo ed avendo anche la possibilità di confrontarmi con gli stessi Consiglieri della Commissione, ai quali far pervenire le proposte dell'Assessorato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, anche una questione rispetto alla quale ci potrebbe essere quanto meno solidarietà di approccio - pur nell'esigenza di riportare questo problema a come è nato, alla leggerezza con la quale è stato affrontato (mi riferisco agli anni '70) - anche un problema di questa natura ha determinato una tensione tra il Consiglio e la Giunta che ritengo non possa essere sottovalutata.
Mi rendo conto che questo Consiglio e soprattutto questa maggioranza giorno dopo giorno, perdono per strada le ragioni dello stare insieme ragioni che più che di merito sono di metodo. Una maggioranza sta insieme prima di tutto su un disegno, su un modello, un modello che è funzione a fare delle cose, ma non viceversa.
C'è stato un incidende in II Commissione, nella quale io ho contrastato un'interpretazione che viene data al ruolo della Commissione e che non ha trovato la solidarietà degli altri Gruppi di maggioranza. Questo evidentemente, sarà occasione di verifica politica dopo il 6 giugno. Se un Gruppo di maggioranza ritiene veramente che la Giunta regionale debba mandare in Commissione il materiale preparatorio dei propri provvedimenti vuol dire che questa maggioranza non ha più "l'ubi consistam" comune.
Io ritenevo, fino ad oggi, che questo attenesse a qualche linea di arteriosclerosi galoppante che mi porta ad appassionarmi o ad attaccarmi a cosette marginali; scopro oggi qui che, di fronte ad una Giunta che ha dichiarato "urbi et orbi" che fa il "consuntivo zero" e che si riserva di fare... Per piacere, Presidente Leo, non disturbi l'Assessore e se crede mi stia a sentire, e si sieda per cortesia sul suo sedile e non su quello della Giunta!



LEO Giampiero

Adesso fai anche il Presidente del Consiglio?



MARCHINI Sergio

No! Per piacere, Presidente Leo! Adesso ce n'è anche per lei!



PRESIDENTE

Consigliere Marchini, prosegua pure l'intervento.



MARCHINI Sergio

Eh no, Presidente del Consiglio! Stiamo facendo una questione di metodo, dopodiché scopriamo che una Commissione fa una relazione con cui invita la Giunta a definire in termini finanziari la soluzione del problema, prima del bilancio!



BORTOLIN Silvana

No, questo non è vero!



MARCHINI Sergio

C'è scritto questo, collega, e sappiamo anche da dove arriva la petizione!



BORTOLIN Silvana

Ma cosa vuol dire?



MARCHINI Sergio

Sono libero di finire questa mia espressione di arteriosclerosi galoppante? Sarò lieto se vorrete fare una colletta che mi consenta il ricovero in una casa di cura in climi più adatti a curare questi disturbi.
Leggo testualmente: "Si invita l'esecutivo a definire la linea politica e i conseguenti impegni finanziari prima della discussione ed approvazione del bilancio, perché non siano vanificati gli sforzi di ricerca di soluzioni concrete".
Che cosa si dimostra ancora una volta? Che c'è una tendenza delle Commissioni a fare politica in proprio e in concorrenza con la Giunta: in concorrenza, quando le cose sono sul tappeto; anticipando la Giunta, quando non lo sono.
Allora, a me sembra giusto che le genitrici biellesi facciano delle petizioni. Queste petizioni debbono essere affrontate dal Consiglio con la dovuta attenzione e con lo spazio giusto, ma non all'interno di una forbice precisa come quella con cui si taglia comunque ogni spazio alla discussione. Dire: "Prima della discussione del bilancio", vuol dire preliminarmente subito, per cui sostanzialmente si dice: "Prima mettete i soldi per gli asili nido, dopo parlate del bilancio".
Presidente Leo, le parole hanno un significato e sono rivelatrici. Si è immaginato che si possa andare avanti così? Benissimo: le Commissioni fanno politica, concorrono con la Giunta nell'elaborazione degli atti preparatori dei provvedimenti della Giunta. Questo c'è scritto nella lettera della Commissione (il Gruppo socialista ha votato a favore).
Questa è la realtà nella quale ci stiamo muovendo; ritengo però che, a due anni dalla fine della legislatura, si debba comprendere verso cosa ci stiamo muovendo. Devo altresì dire che la malattia di cui soffro io è una malattia molto diffusa, perché sui giornali si dice che sostanzialmente si deve andare ad una maggiore responsabilità degli esecutivi, al punto addirittura che gli esecutivi devono essere eletti in modo diverso dai Consigli: non c'è più il potere di indirizzo, la Giunta viene nominata dal Sindaco. Succedono quindi delle cose che mi fanno pensare che la mia arteriosclerosi sia molto diffusa, non che non ci sia, ma che sia molto diffusa. Guarda caso, ha avuto l'87% dei voti degli elettori italiani! Il sì al referendum significa questo, cari amici! Non possiamo dunque procedere in questo modo incredibile, distorto, con cui da una parte diciamo che si va verso un certo modello di società e di istituzione, mentre dall'altra parte si pratica un modello completamente contrapposto. Noi dobbiamo sapere che fra due anni e mezzo dovremo essere pronti, istituzionalmente, politicamente e culturalmente, ad immaginare una Regione diversa, che verrà eletta in modo diverso, in coerenza con una cultura diversa che richiederà quindi l'attrezzatura di strumenti, modo di essere e di rapportarsi tra Giunta e Consiglio diversi. Dobbiamo quindi cominciare ad allenarci rispetto a questo modello, non distruggiamo quello che si è già fatto in questo Statuto per quel modello, per poi trovarci di fronte ad una situazione che non saremo assolutamente in grado né di pensare né di gestire.
Sono fatti marginali, chiedo scusa al Presidente Leo, sono poca cosa però questi fogli girano: girano nelle campagne, nelle città e nelle montagne! C'è scritto molto semplicemente che la Commissione ha detto: "Trovate i soldi per gli asili nido e poi fate il bilancio". Invece la Giunta, cattiva, ha detto: "I soldi per gli asili nido non ci sono".
Questa, Presidente Leo, non è la funzione di una Commissione; questa è un'altra funzione che, per buona educazione, non definisco.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di intervento, informo il Consiglio che è stato presentato sull'argomento relativo alla petizione un ordine del giorno a firma dei Consiglieri Leo, Bortolin, Peano e Foco, del quale d lettura: "Il Consiglio regionale del Piemonte sentita la relazione conclusiva della IV Commissione in ordine alla petizione presentata alla Presidenza del Consiglio dai genitori degli asili nido del Biellese accoglie lo spirito delle sollecitazioni in essa contenute e invita la Giunta ad operare al fine di: - favorire il consorziamento tra Comuni per la gestione degli asili nido favorire la mobilità del personale tra asili nido garantire lo stanziamento di bilancio comunque non inferiore all'anno 1992".
Su tale ordine del giorno ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Marchini. Ne ha facoltà.



MARCHINI Sergio

Ribadisco in modo più fermo l'argomento che ho svolto prima: è inaudito inaudito! - che un Presidente di Commissione introduca una norma finanziaria rispetto al bilancio, che è responsabilità propria ed esclusiva dell'esecutivo!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Chiedo alla cortesia del Presidente di porre in votazione per parti separate tale documento: la prima parte fino al penultimo comma, "favorire la mobilità del personale tra asili nido", e la seconda, che è costituita soltanto dall'ultimo comma.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione per parti separate tale ordine del giorno: dapprima escluso l'ultimo capoverso relativo allo stanziamento di bilancio e successivamente soltanto questa parte.
Chi è favorevole alla prima parte è pregato di alzare la mano.
La prima parte è approvata con 30 voti favorevoli.
Chi è favorevole all'ultimo capoverso è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 20 voti favorevoli e 13 astensioni.
Ha chiesto la parola l'Assessore Bergoglio. Ne ha facoltà.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Desidero fare una precisazione, affinché resti a verbale. Nelle proposte che la Giunta ha approvato, non ancora definitive, ma di sostanza è già previsto che per quanto riguarda gli asili nido si stanzi circa la stessa cifra dell'anno scorso. La sollecitazione, nella sostanza, era già stata prevista dall'Assessorato e dalla Giunta; però, dal punto di vista dei principi sollevati anche dal collega Marchini, è giusto che la Giunta si sia espressa in questo modo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Zacchera. Ne ha facoltà.



ZACCHERA Marco

In merito alle nomine che andiamo a fare, premesso che noi non parteciperemo alla votazione, mi sia concesso sottolineare che andiamo a concludere in questa maniera i lavori del Consiglio regionale praticamente all'alba delle ore 12,15, perché l'o.d.g. è stato scarnificato per motivi chiaramente non immaginabili, e ridotto ai minimi termini.
Dopodiché, abbiamo questo orario di lavoro: la settimana ventura vacanza, fra 15 giorni il dibattito sugli enti strumentali, tra tre settimane vacanza, fra quattro settimane dibattito sull'occupazione; ci risentiamo al mese di luglio. A questo punto, pongo con forza alla Giunta e alla Presidenza una richiesta: come mai, Assessore Gallarini, dal 28 febbraio stiamo aspettando che, a base zero, venga in discussione in quest'aula il bilancio? Arriveremo a discutere il bilancio 1993 a base zero dopo la metà dell'anno. Questa, al di là di ogni logica e presa di posizione politica, è una dimostrazione di inefficienza e di insipienza della Giunta regionale, perché non è possibile cambiare così pesantemente gli ordini di indirizzo, le premesse e le promesse di quando abbiamo discusso il bilancio che, fino a prova contraria, era e resta il documento più importante di questa assemblea legislativa.
Ci siamo astenuti sulla votazione degli asili nido, ma non sappiamo ad oggi quanti soldi siano disponibili, come la Giunta li voglia spendere quali siano le priorità. Affrontare il discorso degli enti strumentali senza sapere quali saranno le priorità che la Giunta metterà nel proprio bilancio fra 15 giorni, è semplicemente assurdo. Chiedo scusa dell'introduzione.



PRESIDENTE

Non posso certamente rispondere nel merito delle questioni di bilancio perché non riguarda la Presidenza del Consiglio. Però, per quello che riguarda la convocazione delle sedute del Consiglio, prima di tutto devo dire che il Consiglio non fa vacanza: sempre, in concorrenza di una competizione elettorale, si sono sospesi i lavori, per cui non si tratta di vacanza, ma della continuazione di un'impostazione che c'è sempre stata e che ha le sue ragioni.
Dopodiché, il Presidente del Consiglio ha già detto alla Conferenza dei Capigruppo che le sedute che non vengono effettuate nelle date ordinarie verranno comunque recuperate.
Peraltro, lo stesso Consigliere Zacchera, nell'inizio del suo intervento di oggi, ha riconosciuto che finiamo a quest'ora per ragioni assolutamente imprevedibili e che non possono non essere condivise, in quanto il Presidente della Giunta non può essere presente per dare le risposte politiche necessarie ai due dibattiti.
La Conferenza dei Capigruppo ha convenuto che il dibattito sugli enti strumentali si svolgerà l'8 giugno e il dibattito sull'occupazione il 22 giugno. Chiedo se il documento inerente l'agricoltura da mandare al Governo, che ci eravamo impegnati a votare, è pronto e se lo possiamo discutere.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Rispetto all'incarico dato alla III Commissione per trovare una formulazione unitaria sull'abolizione del Ministero dell'Agricoltura e alla sua nuova configurazione, comunico che non è stato trovato l'accordo per un documento unitario e credo sia legittimo aprire in Commissione una discussione su questo aspetto non trascurabile.
Ci sono tesi diverse, che non siamo riusciti a portare a sintesi probabilmente, se ci fossero state più ore di lavoro o se il Consiglio fosse proseguito nel pomeriggio, sarebbe stato possibile arrivare ad una soluzione unitaria.
Personalmente, visto che il compito di trovare un tracciato unitario è stato affidato alla Commissione, ma non c'è stata in quella sede una discussione in questo senso, non mi sento di portare un documento che non trova il consenso generalizzato delle diverse espressioni presenti nella III Commissione.



PRESIDENTE

Mi permetto di dire che sarebbe importante mandarlo adesso, perché non possiamo mandarlo quando tutto è già concluso. Visto che adesso procediamo con le nomine, potreste ragionare ancora un momento.
Ho avuto modo di leggere alcuni emendamenti e devo dire che, almeno uno di questi, mi sembrava nello spirito delle cose che lo stesso Presidente del Consiglio si è permesso di dire al Presidente della Repubblica nella seduta di venerdì. Comunque, il contenuto del documento dovrebbe essere il più rivendicativo possibile per arrivare ad avere una mediazione.
Tenete anche conto che il 26 e 27 p.v, a Roma c'è il coordinamento nazionale dei Presidenti del Consiglio; sarebbe quindi importante avere questo documento, in modo che possa essere materia di discussione all'interno del coordinamento stesso.



TAPPARO Giancarlo

Perché non delegare l'atto deliberativo alla Commissione che si riunisce domani?



PRESIDENTE

Forse i Consiglieri preferiscono esprimersi su questa materia nel suo insieme. E' meglio avere un documento, magari non unitario, ma assembleare.
Preciso che, per quanto riguarda le nomine, nella prima scheda, dove c'è scritto "Consiglio Nazionale di Sanità ed Assistenza" va letto come "Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza". Con la mia lettura, correggo la dizione.
Pregherei la III Commissione di riflettere un momento sulle questioni dell'agricoltura. Alle 12,45 decideremo sul da farsi in merito al documento.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12,30, riprende alle ore 12,55)


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame ordine del giorno n. 596 sul referendum per l'abolizione del Ministero dell'Agricoltura (iscrizione all'o.d.g. ai sensi dell'art. 51 comma quinto, del Regolamento consiliare)


PRESIDENTE

Mi è stato consegnato un documento, firmato da tutti i Gruppi, in materia di abolizione del Ministero dell'Agricoltura.
Pongo in votazione l'iscrizione all'o.d.g. di tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerati gli esiti del referendum del 18 aprile 1993 preso atto dei numerosi pronunciamenti che in più sedi hanno avuto luogo in materia di riorganizzazione di funzioni e competenze in campo agroalimentare considerato che al momento non vi è stato ancora un pronunciamento unitario delle Regioni attorno ai problemi di carattere istituzionale ed organizzativo rilevato che è dovere ineludibile del Parlamento dare fedele attuazione al pronunciamento referendario che prevede la soppressione del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste propone al Parlamento ed afferma la necessità di: coinvolgere e corresponsabilizzare le Regioni prima di pervenire ad un atto formale di riorganizzazione delle competenze Stato-Regioni in materia agroalimentare individuare in un provvedimento legislativo l'unico strumento atto a ridefinire le competenze istituzionali Stato-Regioni in materia agroalimentare. Tale provvedimento dovrebbe superare quanto previsto dal Decreto n. 616/77 nel rispetto della Carta Costituzionale, degli orientamenti della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali della volontà espressa nel referendum del 18 aprile e seguire i principi ispiratori di seguito elencati: 1) la definizione puntuale delle competenze assegnate al Governo nazionale, quali la rappresentanza degli interessi nazionali a livello comunitario ed internazionale e le funzioni di indirizzo e coordinamento 2) il trasferimento alle Regioni di tutte le funzioni, nessuna esclusa, in materia di agricoltura e foreste 3) il trasferimento alle Regioni degli istituti di ricerca e di sperimentazione agraria 4) il trasferimento alle Regioni del Corpo Forestale dello Stato che opera presso il territorio regionale 5) l'assegnazione alle Regioni, senza vincolo di destinazione delle risorse finanziarie attualmente assegnate al Ministero dell'Agricoltura 6) la costituzione di un organo nazionale di raccordo tra il Governo e le Regioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.


Argomento:

NOMINE


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto 20) all'o.d.g.: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine.


Argomento: Nomine

Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza (art. 3, L.R. n. 30/84, mod dall'art. 1 della L.R. n. 20/85).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.



PRESIDENTE

Nomina di 9 dei 15 membri esperti da nominarsi (ad integrazione dei 27 previsti).



PRESIDENTE

Proclamo eletti i signori Giancarlo Perla, Giuseppe Cozza, Giuseppe Ferrari, Giorgio Cavallo, Renzo Lucchiari, Ferdinando Melò, Gerardo Molfese, Angelo Monteverde e Adriano Ramello.



PRESIDENTE

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di tre nominativi indicata dall'Ordine dei Medici.



PRESIDENTE

Proclamo eletto il signor Francesco Goria.



PRESIDENTE

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di tre nominativi indicata dall'Ordine dei Farmacisti.



PRESIDENTE

Proclamo eletto il signor Gustavo Doglia.



PRESIDENTE

Nomina di un membro esperto scelto sulla base della rosa indicata dall'ANFFAS.



PRESIDENTE

Proclamo eletto il signor Enrico Celebrano.



PRESIDENTE

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di tre nominativi indicata dall'ANPAS-CRI.



PRESIDENTE

Proclamo eletto il signor Luciano De Matteis.



PRESIDENTE

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di tre nominativi indicata dalla CISL.



PRESIDENTE

Proclamo eletto il signor Giuseppe Fogliato.



PRESIDENTE

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di tre nominativi indicata dalla UIL.



PRESIDENTE

Proclamo eletto il signor Tommaso Cimino.



PRESIDENTE

Nomina di un membro esperto designato dall'Università.



PRESIDENTE

Proclamo eletto il signor Francesco Di Carlo.


Argomento: Nomine

CSI Piemonte (art. 4, L.R. n. 48/75). Assemblea - Sostituzione del signor Alberto Bobbiesi (dimissionario).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Poiché nessuno dei candidati ha riportato la maggioranza richiesta dall'art. 3, comma quarto, della L.R.
n. 30/91, dichiaro non valida la votazione.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,05)



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