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Dettaglio seduta n.233 del 18/05/93 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 6) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bergoglio, Dameri, Ferrara Maccari, Maggiorotti, Rabellino e Sartoris.


Argomento: Varie

b) Incontro con una delegazione di abitanti di Vinovo, Piobesi e Candiolo


PRESIDENTE

Informo i Consiglieri che è arrivata un'enorme delegazione di cittadini dei Comuni di Vinovo, Candiolo e Piobesi, preoccupati per la costruzione di una discarica che incide sul territorio dei Comuni stessi. In questo momento alcuni Capigruppo la stanno ricevendo, presiede la riunione il Vicepresidente Monticelli ed è presente l'Assessore Lombardi.


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 659: "Utilizzo della riserva di cui al comma primo dell'art. 4 della legge 17/2/1992, n. 179 per la soluzione dei problemi finanziari della Cooperativa Indivisa 'A. De Gasperi' a r.l."


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il punto 25) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 659.
Se non vi sono interventi di carattere generale procediamo con la votazione della deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 29 voti favorevoli e 1 astensione.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale entro il limite di un quinto.


Argomento: Artigianato

Esame proposta di deliberazione n. 639: "Modificazioni ed integrazioni allo Statuto tipo delle cooperative artigiane di garanzia"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 19) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 639.
Non essendovi interventi pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 21 voti favorevoli e 9 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale entro il limite di un quinto.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame proposta di deliberazione n. 642: "L.R. n. 55/84 e successive modificazioni ed integrazioni 'Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di enti locali'. Delibera quadro ai sensi dell'art. 4"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 642, di cui al punto 20) all'o.d.g.
Sono stati presentati alcuni emendamenti.
1) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: punto 2): l'indennità giornaliera è fissata in L. 60.000 lorde.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.
CHIEZZI Colleghe e colleghi, la cifra indicata in delibera, che mi sembra sia di L. 50.000, è una cifra, Assessore Cerchio, che risulta fissa da più di un anno, forse due, tre anni.
Mi sembra che l'adeguamento all'incremento degli indici ISTAT dovrebbe essere un riferimento obiettivo, non bisognoso di grandi illustrazioni.
L'emendamento è chiarissimo, non si capisce il motivo per cui non si debba adeguare l'indennità giornaliera alla lira di oggi, anziché alla lira di tre anni fa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore regionale Comprendo le ragioni del Consigliere Chiezzi, ma la risposta che sarà per analogia identica per qualche altro emendamento non potrà che essere negativa: a fronte di un aumento a scalare da 30.000 a 45.000 e poi a 50.000 lorde di indennità giornaliera per i partecipanti ai cantieri di lavoro, è nei limiti delle capacità finanziarie.
Se dovessimo aumentare a L. 60.000 l'indennità soddisferemmo le esigenze, più che legittime, dei cantieristi, ma di fatto disincentiveremmo gli enti locali che hanno bilanci già risicati. Di fatto c'è la copartecipazione dei Comuni, che devono mettere altrettanti fondi, al limite anche nella loro totalità, semplicemente utilizzando la norma senza avere il finanziamento. Ritengo che mantenere la cifra di L. 50.000 vada bene; diversamente disincentiveremmo gli stessi enti locali a costituire dei cantieri di lavoro, risposta immediata all'emergenza delle fasce più deboli della società.
Il mantenimento della cifra di L. 50.000 è fatto ragionevolmente garantista: alcune decine di cantieri di lavoro potranno in questo modo decollare, diversamente gli enti locali incontrerebbero grosse difficoltà.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 23 contrari e 1 astensione.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al punto 6) viene aggiunto un comma che recita: "Ove possibile, l'Ente organizzatore il cantiere di lavoro deve garantire al personale partecipante ai cantieri di lavoro l'utilizzo delle mense comunali".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.
CHIEZZI Ho presentato questo emendamento per continuare un discorso iniziato con l'Assessore. All'emendamento precedente, in cui si chiedeva un'indennità per le fasce deboli, regolata secondo l'incremento del costo della vita, si è risposto "no" perché chi è debole è debole anche a chiedere, mentre è forte chi gli risponde "no". A queste fasce deboli vogliamo anche dire che devono continuare a mangiare male, oppure gli rispondiamo che, ove possibile, possono consumare il pranzo seduti ad un tavolo, con qualcosa di caldo, pagando la mensa comunale? Come si esprime l'Assessore di fronte a questa espressione delle fasce deboli?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore regionale Se il collega Consigliere, che aveva titolo ad illustrare il suo emendamento, ironizza sul fatto che l'Assessore intende non dare più di 50.000 lire perché è "cattivo" con le fasce deboli, saprebbe che ovviamente accolgo l'emendamento, anche se mi pare quanto meno discutibile che in un atto deliberativo si scriva "ove possibile".
L'emendamento è comunque accoglibile; aggiungerei per "l'Amministrazione regionale è intenzionata, 'ove possibile' dalla convenzione" - così come, di fatto, già succede laddove i cantieri di lavoro sono localizzati in Comuni in cui esistono le mense: tutti si recano alla mensa comunale. Se in un Comune con dieci dipendenti è prevista una convenzione con una certa società per dieci pasti, nel momento in cui i pasti aumentano nascerebbero aspetti giuridici difficilmente risolvibili.
La Giunta accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: punto 7): la durata massima è stabilita in mesi dodici, corrispondenti a 260 giornate.
La parola all'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore regionale La Giunta non accoglie l'emendamento non perché sia "cattiva" con i lavoratori, ma perché i limiti fissati dall'ultimo comma della L.R. n. 55 "dura lex sed lex" - stabiliscono che i cantieri di lavoro possono durare solo sei mesi, prorogabili, come fa il Comune di Torino, di altri sei. Ci non toglie che l'Assessore, che da alcune settimane sta lavorando ad una modifica della legge, non colga il significato dell'emendamento; non possiamo accoglierlo per motivi di legge.
E' comunque un discorso aperto; alla luce delle nuove esigenze, mi impegno a modificare la legge.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole e 28 astensioni.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al punto 9) viene aggiunto un comma che recita: "di stabilire che, in caso di malattia, il personale partecipante al cantiere di lavoro ha diritto alla corresponsione di una indennità. Tale integrazione è limitata alle giornate lavorative di effettiva apertura del cantiere cui l'ammalato è assegnato".
La parola all'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore regionale La Giunta purtroppo non può rispondere affermativamente; il problema si pone da anni, ma giuridicamente non lo possiamo affrontare se non con normativa e riferimento nazionale.
La questione è reale, ne sono perfettamente convinto, ma non può essere risolta con un atto deliberativo, attuativo. Occorre tenere conto che i soggetti avviati ai cantieri di lavoro mantengono l'iscrizione all'Ufficio di collocamento: non si instaura, quindi, un rapporto formale di lavoro giuridicamente, non essendoci norme di riferimento, la Giunta si impegna ad individuare, anche tramite il proprio Ufficio legale, una soluzione in qualche modo compatibile con la legge. Attualmente, la richiesta posta non può essere accolta: i soggetti - ripeto - mantengono l'iscrizione all'Ufficio di collocamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 4).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 19 contrari e 3 astensioni.
5) Emendamento presentato dall'Assessore Cerchio: al punto 10), primo alinea, le parole "entro 60 giorni" vengono sostituite dalle parole "entro 40 giorni".
La parola all'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore regionale La legge faceva riferimento a 40 giorni e non a 60 giorni.



PRESIDENTE

Essendo una correzione tecnica non occorre votazione: scriviamo 40 giorni anziché 60 giorni.
Il Consiglio ne prende atto.
6) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: punto 12): viene abolito il paragrafo b).
La parola all'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore regionale La Giunta non accoglie e spiega le proprie motivazioni con grande forza.
Giustamente, in questi ultimi due anni, si è introdotta la possibilità di svolgere formazione professionale anche attraverso i cantieri di lavoro.
Alla lettera a) si dice che questa può essere svolta attraverso i Centri di formazione professionale direttamente gestiti dalla Regione; al punto b) si dice che può essere svolta anche da enti non direttamente gestiti dalla Regione, ma che sono oggetto di convenzione.
Cosa significa questo? Significa che se, ad esempio, il Comune di Domodossola organizza un cantiere di lavoro, ma a Domodossola e dintorni non c'è alcun Centro di formazione regionale - ce ne sono ben 12, ma su 1.300 Comuni... - non è possibile mandare i ragazzi a Novara; la formazione verrà svolta con un ente convenzionato. Questi casi si devono prevedere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Grazie, Presidente, colleghe e colleghi.
L'argomento addotto dall'Assessore ha una sua ragione. Ma se questa è solo l'elongazione del punto b) lo si precisi.
Si dica che il ricorso alla formazione professionale privata attraverso convenzioni può avvenire solo ove non esistano in loco, raggiungibili Centri di formazione pubblica.
L'emendamento parte da una volontà di risparmio; quel risparmio che ha impedito di portare a 60.000 lire l'indennità giornaliera, trasferiamolo anche all'accesso alla formazione professionale.
Si dica che di norma è formazione professionale pubblica, "ove ciò non sia possibile, in termini eccezionali, si può anche servirsi della convenzionata". Mi sembra che questo corrisponda alla volontà espressa dall'Assessore; la dizione attuale consente, anche dove c'è ricchezza di centri professionali pubblici, di spendere i soldi con i privati.
Se la linea è un'altra, lo si scriva.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore regionale No. L'ente locale che intende iniziare un cantiere di lavoro, nella sua autonomia - propria dell'ente locale realizza la formazione attraverso i soggetti abilitati a farla: o soggetti direttamente gestiti dalla Regione oppure no.
Se il Comune di Torino vuole fare formazione professionale attraverso l'ente convenzionato "Mario Enrico" non vedo perché non possa farlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Vorrei aggiungere al ragionamento di ordine politico dell'Assessore assolutamente condivisibile, la difficoltà e i rischi che comporterebbe l'accettazione dell'emendamento del collega Chiezzi, che metterebbe tutti gli enti locali nella necessità di dover motivare il non ricorso a strutture proprie della Regione. La motivazione qualche volta potrebbe non essere puntuale, non verificabile, con - in questi tempi - forte rischio di non correttezza formale. Quanto occorre ad un Comune per sapere se l'ente direttamente espressione della Regione è in grado di fare un certo corso? Il Comune deve riunirsi, verificare...; l'ente che svolge formazione come può dire di non essere in grado o che non può farlo? Dovrà assumere dei provvedimenti amministrativi per poter accedere alla formazione convenzionata: mi sembra un percorso molto barocco e rischioso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Voglio solo fare una dichiarazione di voto per l'astensione, con delle domande alle quali mi pare che il progetto non risponda.
Dunque, questo lavoro: io ho sentito parlare sovente di cantieri, anche nella mia valle, però erano giudicati abbastanza negativamente per il loro scarso attivismo, dinamismo: non so quale eufemismo usare, saputo e italianissimo.
Controllate il lavoro? Lavorano in proporzione alla paga o al di sotto al di sopra? (Speriamo al di sopra, comunque). I lavoratori sono cittadini italiani o immigrati clandestini? Chi dirige il cantiere garantisce il controllo del lavoro? Fanno lavori utili? In Italia si fanno anche lavori inutili e dannosi... Queste sono le domande che mi inducono all'astensione.
Grazie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 6).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 20 contrari e 8 astensioni.
7) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: punto 12): il quarto comma viene così sostituito: "La formazione di cui all'art. 7 ter della L.R. n. 55/84 e sue successive modificazioni ed integrazioni abbia luogo in modo retribuito e all'interno dell'orario di lavoro previsto;".
La parola all'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore regionale La Giunta pregherebbe il Consigliere di leggersi l'art. 7 bis, laddove si dice che è previsto, all'interno della formazione presso i cantieri di lavoro, di realizzarla - retribuita - durante l'orario di lavoro.
Si introduce inoltre l'art. 7 ter, che prevede in modo esplicito all'ultimo comma, che la formazione propedeutica ad attività imprenditoriale sia svolta fuori dall'orario di lavoro ed in modo non retribuito.
Esiste quindi la fattispecie della formazione inserita durante l'orario di lavoro (art. 7 bis), invece l'attività di formazione propedeutica all'imprenditoria (art. 7 ter) è prevista fuori dall'orario di lavoro e quindi, in sostanza, non possiamo accogliere l'emendamento proprio perch la legge prevede già la fattispecie dell'art. 7 bis. Semmai si dovrà modificare la legge, ma questo fa parte evidentemente del pacchetto - così come ho già detto - che sarà oggetto di modifica della legge.
Dunque, la possibilità di utilizzare la formazione retribuita e durante l'orario di lavoro è prevista dalla legge all'art. 7 bis. Bisogna solo leggerlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Vorrei sapere quanti sono i cantieri che svolgono anche attività di formazione o che si intrecciano ad attività di formazione.
CERCHIO, Assessore regionale I cantieri sono soprattutto localizzati nelle province di Torino e Cuneo. Non ho sottomano la statistica, provvederò a comunicarvela.
CALLIGARO Saranno il 5-10%; è probabile? CERCHIO, Assessore regionale Per ogni cantiere varia il monte ore. Ci sono alcuni cantieri che fanno, ad esempio, semplicemente 20 ore di formazione minuta, altri che utilizzano moduli formativi.
Come ho già detto, non ho la statistica sottomano.
CALLIGARO C'è il rischio di discutere di una cosa inconsistente in termini percentuali.
CERCHIO, Assessore regionale Certamente, essendo introdotta da due anni la fattispecie della formazione, è chiaro che è un fatto propedeutico: negli anni passati non si faceva formazione, anzi si tratta di una modifica che aveva introdotto il fatto di qualità di finalizzare i cantieri di lavoro, in qualche misura propedeutici alla professionalità.
CALLIGARO E' una cifra di non poco conto; da questo si capisce se si stanno qualificando i corsi dei cantieri oppure se si continua con il vecchio strumento (usato sempre più stancamente, in effetti).
CERCHIO, Assessore regionale Certo; proprio per questo vogliamo modificare la legge.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n. 7).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astensioni.
8) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: punto 12): viene aggiunto il quinto comma che recita: "La partecipazione ad attività formative all'interno dei corsi garantirà previo esame finale, il rilascio da parte del Centro di formazione interessato di un attestato di qualifica relativo alla formazione ricevuta".
La parola all'Assessore Cerchio.



PRESIDENTE

CERCHIO, Assessore regionale



PRESIDENTE

Credo non si possa che rispondere no, perché sia la legge n. 845 (legge quadro sulla formazione professionale) sia la L.R. n. 8/80 sulla formazione professionale prevedono parametri al di sotto dei quali non è possibile dare la qualifica.
I parametri sono, tradizionalmente, per il I livello 2.400 ore, che possono essere ridotte in casi di corsi serali fino a 1.200. E' evidente ed immaginabile che di fatto un cantierista che partecipa al massimo per un totale di sei mesi (ma può trattarsi anche di un cantiere più ridotto) non potrà mai lavorare 1.200 o 2.400 ore e quindi non potrà ottenere giuridicamente, la qualifica prevista dalla legge regionale. Il fatto che i partecipanti acquisiscano della formazione, possibilmente la più qualificata possibile, che non sia solo di qualche decina di ore, anche magari di 50-100 ore, non potrà mai far raggiungere loro il titolo giuridico per avere una qualifica professionale tale da essere riconosciuta con diploma di qualifica.
D'altra parte, sapete che la gestione della formazione professionale al di là di queste considerazioni di carattere formale e giuridico, è legata al piano corsi che considera come regola generale 2.400 ore per ottenere la qualifica.
La risposta, quindi, non può che essere negativa.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 8).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 22 contrari e 4 astensioni.
Non essendovi altri emendamenti pongo in votazione la deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 19 voti favorevoli, 2 contrari e 9 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale entro il limite di un quinto.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri - Fondo di previdenza dei Consiglieri

Esame progetto di legge n. 359: "Modifica della L.R. 23/1/1984, n. 9 'Norme sulla previdenza e l'indennità di fine mandato dei Consiglieri regionali del Piemonte'"


PRESIDENTE

Propongo ora di passare all'esame del progetto di legge n. 359 che è stato licenziato dalla I Commissione.
Relatore è il Consigliere Rossa, che ha facoltà di intervenire.
ROSSA, relatore Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, signori Consiglieri, la presente proposta di modifica della L.R. 23/1/1984, n. 9, recante 'Norme sulla previdenza e l'indennità di fine mandato dei Consiglieri regionali del Piemonte' riguarda specificatamente il Titolo II della legge medesima, quello relativo alla liquidazione dell'indennità di fine mandato.
La modifica si rende necessaria al fine di poter dare accoglimento alle richieste, scritte e verbali, presentate all'Ufficio di Presidenza da parte di Consiglieri interessati ad ottenere anticipazioni sull'indennità di fine mandato ad essi spettante.
La citata L.R. n. 9/84 non prevede l'anticipazione dell'indennità di fine mandato prima della cessazione del mandato stesso; non vieta per nemmeno che ai Consiglieri in carica, che ne facciano richiesta, si possano anticipare quote dell'indennità maturata.
La modifica, di cui si tratta, offre pertanto la possibilità di erogare anticipazioni sull'indennità anzidetta, fissandone regole, procedure e limitazioni. In particolare viene stabilito che l'anticipazione: deve essere approvata dall'Ufficio di Presidenza non può superare il 75% dell'indennità di fine mandato spettante al termine del mandato consiliare, in sede di liquidazione finale delle spettanze, non verrà conguagliata con l'importo calcolato per l'intero periodo del mandato, ma verrà conteggiata per differenza percentuale su quanto già liquidato.
In proposito deve essere anche segnalato che altre Regioni già prevedono nelle loro leggi la possibilità di concedere anticipi sull'indennità in questione.
La I Commissione consiliare ha preso in esame il progetto di legge n.
359, del quale si tratta, nella seduta dell'1 aprile e, dopo una pausa di riflessione, l'ha approvato ad ampia maggioranza nella seduta del 13 maggio.
Per quanto sopra esposto se ne raccomanda l'approvazione anche da parte di questa assemblea".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola passiamo all'esame del relativo articolato, composto di un unico articolo.
ARTICOLO-UNICO - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 27 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri L'articolo unico è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 27 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 345: "Modificazioni alla L.R. 21/7/1992, n. 36 'Adeguamento delle norme regionali in materia di aree protette alla legge 8/6/1990, n. 142 ed alla legge 6/12/1991, n. 394"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del progetto di legge n. 345, di cui al punto 11) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Penasso, che ha facoltà di intervenire.
PENASSO, relatore Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Si esamina oggi il testo di legge presentato dalla Giunta regionale che prevede la modifica dell'art. 9 della L.R. 21/7/1992, n. 36, con la quale la Regione Piemonte ha adeguato la normativa in materia di aree protette ai disposti della legge 8/6/1990, n. 142, relativa al nuovo ordinamento delle autonomie locali, ed alla legge 6/12/1991, n. 394, che detta principi per i parchi e le riserve naturali.
In sede di applicazione del citato art. 9, relativo ai bilanci degli Enti di gestione delle aree protette, sono emersi, infatti, problemi in relazione all'approvazione dei documenti finanziari, legati sia alla difficoltà di realizzare un'uniformità di comportamento dei vari enti, sia ai tempi richiesti per conseguire il provvedimento di approvazione.
L'introduzione, operata dall'art. 9, del controllo di legittimità da parte del Comitato regionale di controllo ha di fatto determinato un rallentamento nel procedimento di approvazione dei documenti finanziari ed ha creato difficoltà di coordinamento tra i vari enti, stante il controllo effettuato dalle diverse sezioni del Comitato.
Con la modifica prevista dall'articolo unico del presente disegno di legge si intende ovviare ai problemi sopraindicati, introducendo norme atte a garantire la semplificazione dei procedimenti di formazione dei bilanci.
La nuova norma dispone, in primo luogo, l'approvazione da parte della Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, di un piano dei conti che tutti gli enti saranno tenuti ad utilizzare: ciò al fine di garantire l'uniformità dei documenti adottati dai vari enti e facilitare le operazioni di controllo e di coordinamento effettuate sugli enti stessi da parte degli Assessorati regionali competenti.
Garantisce, inoltre, agli enti una più agevole gestione finanziaria introducendo la possibilità, pur se limitata ai casi di trasferimenti di fondi da altri enti pubblici, di apportare variazioni al proprio bilancio con semplice atto amministrativo senza dover ricorrere al provvedimento legislativo ed al conseguente lungo iter di approvazione dello stesso.
Viene eliminato il doppio controllo da parte del Comitato regionale sui documenti contabili che veniva previsto, dalla vigente normativa, sulla deliberazione e sul documento stesso poiché tale controllo, allo stato attuale, viene già effettuato con l'approvazione del bilancio regionale e conseguentemente, è accelerato e semplificato il procedimento di approvazione dei documenti medesimi ai sensi della L.R. 29/12/1981, n. 55.
Rimane, comunque, il controllo di legittimità sulla deliberazione adottata dall'Ente di gestione che avviene entro tempi più contenuti (20 giorni).
Sono introdotte alcune modifiche alle denominazioni dei capitoli del bilancio regionale previsti attualmente per le aree protette e contemporaneamente, sono soppressi i singoli capitoli di bilancio previsti per ciascuna area i cui fondi sono convogliati in un unico capitolo su cui è iscritta la spesa complessiva necessaria per la gestione delle aree stesse.
Infine, anche in relazione a quanto stabilito dall'art. 8, comma nono della L.R. 21/7/1992, n. 36, in ordine al controllo di gestione e di funzionalità esercitato dalla Regione attraverso il coordinamento delle iniziative e delle attività degli Enti di gestione delle aree protette l'articolo unico prevede che il riparto delle risorse finanziarie destinate dal bilancio regionale alle aree protette, sia effettuato dalla Giunta regionale con riferimento alle risultanze della verifica di merito che emerge dai conti degli Enti di gestione, vale a dire con riferimento all'effettiva attività gestione svolta dagli stessi.
La Commissione ha esperito le consultazioni con gli Enti di gestione delle aree protette che hanno inviato utili osservazioni e suggerimenti e pertanto il testo oggi presentato all'esame del Consiglio viene ad accogliere in gran parte le richieste emerse.
La Commissione pertanto ha approvato il testo a larga maggioranza e ne raccomanda una unanime approvazione da parte dell'aula consiliare".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ARTICOLO-UNICO Emendamento presentato dall'Assessore Nerviani: al comma secondo è aggiunto quanto segue: "e sono approvati con legge regionale ai sensi di quanto disposto al comma primo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale l'articolo unico nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 29 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'articolo unico è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 29 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 593 relativo ai problemi dei taxisti


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. della seduta odierna l'ordine del giorno n. 593 relativo ai problemi dei taxisti che è stato presentato dai Consiglieri Spagnuolo, Tapparo, Marengo, Cerchio, Vaglio, Giuliano Marchini e Montabone.
Chi è favorevole all'iscrizione è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è iscritto all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Pongo pertanto il votazione l'ordine del giorno n. 593, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che l'emergenza occupazionale è, ad oggi, e sarà realisticamente il maggiore problema che la nostra Regione verrà chiamata ad affrontare nell'immediato futuro ritenuto che alcune categorie nell'ambito del lavoro autonomo più di altre registrano sensibilmente la crisi economica e sociale della società considerato come tra le categorie citate si possa sicuramente enumerare quella dei conducenti di taxi che, tra l'altro, si configura come un servizio pubblico che dà funzionalità alla vita socio-economica della città rilevato che un'ampia rappresentanza della categoria ha manifestato agli amministratori regionali lo stato di disagio che pervade la categoria affermato che maggior forza alla vertenza può derivare unicamente da un atteggiamento unitario di tutti gli organismi che rappresentano la categoria si impegna a ribadire nelle sedi opportune lo stato di crisi della categoria e l'opportunità di valutare applicazioni idonee del regime fiscale a sottolineare il pregiudizio che tale crisi arreca alla qualità del servizio ed alla immagine e funzionalità della città a rimarcare la peculiarità della situazione torinese stante la sensibile caduta del reddito pro capite e la grave crisi occupazionale impegna la Giunta regionale a procedere, a tempi rapidi, alla stesura di un disegno di legge che preveda la possibilità di accedere ai fondi stanziati a bilancio regionale per il rinnovo del materiale rotabile per trasporto pubblico in una misura, da definire, specifica per la categoria ad appoggiare le richieste formulate dalla categoria all'Amministrazione comunale della città di Torino in particolare per quanto attiene: 1) la sorveglianza su posteggi e corsie riservate ai taxi presso le Stazioni cittadine 2) la soppressione del divieto di transito per le auto pubbliche in Via Roma 3) la razionalizzazione del pagamento delle imposte sul suolo pubblico riservato ai taxi ed a quello dell'imposta ICIAP a sostenere che, in materia di politiche del lavoro, a livello nazionale venga anche considerata la situazione specifica di crisi quale è quella che si verifica nella categoria dei conducenti di auto pubbliche".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 30 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

A seguito di un breve colloquio intervenuto con i Capigruppo Marengo e Picchioni e con il Presidente della Giunta, è stata avanzata la seguente proposta, che lo stesso Presidente Brizio condivide: rinviare il dibattito sugli enti strumentali alla prossima seduta e passare ad esaminare i restanti provvedimenti all'o.d.g.
Domani mattina, in sede di Conferenza dei Capigruppo, confermeremo questo ordine dei lavori non per la seduta della prossima settimana - che pensavamo di non fare ma per quella sul dibattito sull'occupazione, nel corso della quale avremo modo di svolgere anche il dibattito sugli enti strumentali, nella sessione antimeridiana, rinviando a tal proposito le interrogazioni e le interpellanze, che verranno pertanto discusse nella seduta successiva. Il dibattito sugli enti strumentali è pertanto rinviato.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame progetti di legge n. 239 e 268: "Normative per la ricerca e la raccolta di minerali a scopo collezionistico, didattico e scientifico" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

L'Assessore Garino conviene con la richiesta avanzata dal Consigliere Buzio di rinviare alla Commissione competente l'esame dei progetti di legge nn. 239 e 268, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Il Consiglio ne prende atto.


Argomento: Nomadi

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Interventi a favore della popolazione zingara"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto ad esaminare la legge rinviata dal Governo relativa a: "Interventi a favore della popolazione zingara", di cui al punto 14) all'o.d.g.
Si tratta di votare le modifiche che sono state apportate a seguito delle osservazioni del Commissario del Governo.
Si proceda pertanto alla votazione degli articoli modificati.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 29 voti contrari 3 astenuti 1 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 29 voti contrari 3 astenuti 1 L'art. 5 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 votanti 33 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Organizzazione scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 662: "Legge 9/8/1986, n. 467 'Norme sul calendario scolastico'"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 17) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 662.
Pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 33 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Controlli amministrativi: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 635: "Presa d'atto dei contenuti dell'art. 5 della L.R. 22/7/1992, n. 37 e conseguente accorpamento dei Servizi 'Comitato Regionale di Controllo' e 'Sezione SE.CO, decentrata di Torino'"


PRESIDENTE

Il punto 18) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 635.
Pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 22 voti favorevoli e 11 astensioni.


Argomento: Edilizia scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 652: "Legge 23/12/1991, n. 430. Piano regionale di finanziamento opere di edilizia scolastica approvato con DGR n. 80-13664 del 23/3/1992 e ratificato dal Consiglio regionale con DCR n. 351-5424 del 28/4/1992. Variazione n. 4. Comune di Parella (TO). Assegnazione quota finanziamento"


PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 652, di cui al punto 21) all'o.d.g., il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale entro il limite di un quinto.


Argomento: Edilizia scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 653: "Legge 23/12/1991, n. 430. Piano regionale di finanziamento opere di edilizia scolastica approvato con DGR n. 80-13664 del 23/3/1992 e ratificato dal Consiglio regionale con DCR n. 351-5424 del 28/4/1992. Variazione n. 3. Comune di San Mauro Torinese (TO). Variazione finanziamento assegnato"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 22) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 653.
Pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale entro il limite di un quinto.


Argomento: Edilizia scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 660: "Legge 23/12/1991, n. 430. Piano regionale di finanziamento opere di edilizia scolastica approvato con DGR n. 80-13664 del 23/3/1992 e ratificato dal Consiglio regionale con DCR n. 351-5424 del 28/4/1992. Variazione n. 5. Comuni di Frossasco e Alpignano (TO). Assegnazione quota di finanziamento"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 23) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 660.
Pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 7) non vengono computati per fissare il numero legale entro il limite di un quinto.


Argomento: Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Esame ordini del giorno n. 558 e n. 560 sul Piano regolatore generale comunale di Torino


PRESIDENTE

Comunico che il punto 30) all'o.d.g., che prevede l'esame degli ordini del giorno n. 558 e n. 560 sul Piano regolatore generale comunale di Torino, è da considerarsi superato dagli avvenimenti.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame petizione per il ripristino del Pronto Soccorso di Caluso


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 38) all'o.d.g.: "Esame petizione per il ripristino del Pronto Soccorso di Caluso".
Il Presidente della Commissione ha scritto la seguente lettera: "Ai sensi dell'art. 109 del Regolamento interno del Consiglio, è stata effettuata l'audizione del primo firmatario della petizione. Al termine dell'audizione, alla presenza di un funzionario dell'Assessorato alla sanità, è stata analizzata la proposta di mantenere il Pronto Soccorso di Caluso funzionante 24 ore su 24.
Sono emerse difficoltà obiettive connesse alla carenza di strutture e personale idoneo a garantire un servizio di Pronto Soccorso. E' stato sottolineato che numerose richieste da parte della popolazione nascono dalla scarsa conoscenza dei problemi alla base di molte scelte operative si è quindi raccomandato all'Assessorato alla sanità di attivare una giusta informazione sul territorio. Si ritiene infatti che questo possa essere idoneo a chiarire le scelte e a renderle giustificabili agli utenti evitando petizioni o richieste obiettivamente non accoglibili".
La parola al Consigliere Leo.
LEO Abbiamo provveduto all'audizione, come richiesto dal Regolamento. Il funzionario dell'Assessorato alla sanità ha, con molto equilibrio, spiegato le ragioni oggettive per cui non si possono realizzare determinate cose: non ragioni casuali, non capricci, non volontà o disattenzioni. Ci sembra comunque che l'incontro sia stato positivo perché ha fornito spiegazioni alcuni degli auditi hanno confermato che di fronte ad informazioni di maggior portata le cose risultano più comprensibili.
Pertanto riteniamo che la petizione sia superata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Ho seguito il problema con il collega Majorino. Sono state raccolte 4.500 firme: non condivido le conclusioni del Presidente della Commissione che sostiene che "la colpa è della Regione che non ha spiegato bene i motivi per cui ha chiuso". Mi sembra che la Regione non tenga conto nemmeno degli obiettivi e delle necessità della zona.
Il problema è sempre lo stesso: "La coperta è corta e non si pu arrivare dappertutto". Ricordo però che a Caluso c'era una struttura che all'inizio funzionava a tempo pieno, in seguito a part-time, e attualmente, per tre ore al giorno; dal punto di vista logistico c'erano anche difficoltà oggettive per il raggiungimento del Servizio.
Nella zona del Canavese ci sono altre situazioni abbastanza strane; se la Regione voleva risparmiare su Caluso, poteva risparmiare anche in altre zone del Canavese, razionalizzando meglio i servizi. Avere un punto di riferimento a Caluso continuava - e continua, secondo me - ad avere notevole importanza.
Mi sembra estremamente riduttivo sostenere: "Questa gente ha torto...
non abbiamo soldi: chiudiamo". Occorre non soltanto spiegare, ma anche valutare delle priorità. Ritengo ci debba essere della comprensione nei riguardi di queste persone, tenendo conto anche del numero estremamente rilevante di coloro che hanno sottoscritto la petizione: il risparmio nel Settore sanità può seguire numerosi altri indirizzi come lo stesso Assessore sicuramente potrà illustrarci.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.
VETRINO, Assessore regionale Nello specifico non sono particolarmente preparata, ma conosco il problema in termini generali.
La situazione di Caluso è riconducibile a tante altre situazioni piemontesi relative ai servizi di "Pronto Soccorso", e risponde ad una scelta di razionalizzazione effettuata tempo fa.
Siamo in fase di revisione dell'intera rete della strutturazione della sanità in Piemonte; i problemi specifici verranno ricondotti a decisioni di ordine generale. Ci sono già, comunque, dei dati certi rispetto ai quali le decisioni della Regione non possono che essere confermate.
Sabato scorso sono stata a Canelli. Ricordo al Consiglio che la chiusura del "Pronto Soccorso" aveva determinato una sorta di sollevazione popolare: giustamente, ogni volta che viene chiuso un servizio si determinano immediatamente reazioni più che comprensibili da parte della popolazione.
Attualmente, però, la popolazione di Canelli è la prima ad aver compreso l'esigenza che la Regione abbia introdotto questa azione di razionalizzazione. D'altra parte non era più accettabile che un servizio di "Pronto Soccorso" con all'attivo, mediamente, sei/sette interventi al giorno, determinasse la presenza strutturale non soltanto di quanto comporta un "Pronto Soccorso", ma anche la presenza di circa una ventina di persone. Quando si spiegano queste cose vi assicuro che i cittadini comprendono; i cittadini di Canelli oggi sono soddisfatti di avere a disposizione un'autoambulanza attrezzatissima che consente loro di raggiungere Nizza Monferrato in pochissimo tempo, dove trovano un ospedale che ha una serie di specialità nella quale qualunque difficoltà intervenuta per effetto di un trauma o altro può trovare un'immediata risposta.
Consigliere Zacchera, bisogna andare a toccare con mano i problemi per rendersi conto delle esigenze. Inoltre, nel caso specifico, la distanza è minima; certo, a volte vi sono strade mal percorribili. Per quanto riguarda il tratto Nizza-Canelli, fino a non molto tempo fa, c'era una strada che obbligava ad attraversare quattro passaggi a livello. Con tali condizioni di raccordo e viabilità probabilmente era necessario mantenere due "Pronto Soccorso"; attualmente, occorrono 7/10 minuti: ci vuole il coraggio di selezioni che portino ad una concentrazione di servizi, nel cui ambito determinare - finalmente le specializzazioni.
Questo è anche l'ambito nel quale ci stiamo muovendo nella definizione del nuovo assetto delle UU.SS.SS.LL. Comincia, credo, una stagione molto importante per l'applicazione del DL n. 502, o per quello che ne sarà viste le intenzioni del Ministro di correggerlo sostanzialmente. Tuttavia se vogliamo non tanto risparmiare, ma razionalizzare e valorizzare le occasioni di sanità nella nostra Regione, qualche forbice bisognerà sicuramente usarla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Occorrerà prendere contatto con i firmatari, che avanzano una richiesta a mio avviso sbagliata. C'è stata un'evoluzione della pratica sanitaria, e bisogna decidere se si vuole una semplice infermeria o un "Pronto Soccorso", che per essere tale ha un reparto di rianimazione, ha specialità ospedaliere, ha apparecchiature sofisticate. Se vogliono un'infermeria, non mi pare sia il caso; se vogliono un "Pronto Soccorso" devono sapere che alle spalle deve esserci un ospedale con molte specialità e apparecchiature sofisticate e posti di rianimazione: solo un "Pronto Soccorso" di questo tipo salva vite umane, il resto è un'infermeria dove si fanno medicazioni di ferite marginali.
Dobbiamo spiegar loro che un'infermeria è un servizio a rischio, se non ha un reparto di rianimazione, se non ha specialità ospedaliere, se non ha apparecchiature sofisticate: è un finto "Pronto Soccorso", è servizio a rischio.
Se si tiene conto che Ivrea, a pochi chilometri - circa 20 - ha un DEA di primo livello e che un ulteriore DEA si realizzerà a Chivasso - a 15 chilometri - per casi urgenti occorrerà ricorrere agli ospedali sede di DEA; i mezzi di trasporto non mancano; semmai si tratta di congegnare un soccorso d'urgenza efficiente.
Dobbiamo stare attenti a non prendere in giro le comunità locali, che spesso si muovono su obiettivi sbagliati e di retroguardia. Si tratta di prendere contatto con le comunità e spiegare loro che c'è stata un'evoluzione nella pratica sanitaria e che un "Pronto Soccorso" richiede apparecchiature sofisticate, reparti specializzati, che solo un ospedale può avere, compresi i posti di rianimazione. Quello è un vero "Pronto Soccorso".
Personalmente sono convinto che se si prende contatto con la popolazione e si spiegano questi principi elementari della politica sanitaria, la popolazione comprende - semmai occorrerà vedere come funziona il soccorso d'urgenza.
Non vi sono dubbi: due ospedali sede di DEA, come quello di Ivrea e quello che si realizzerà - me lo auguro - a Chivasso sono più che sufficienti per l'intera comunità, da Chivasso ad Ivrea.
Certi equivoci nascono perché non c'è rapporto con le comunità interessate; qualsiasi richiesta, anche la più sbagliata ed irrazionale spinge la popolazione ad essere sensibile a richieste sostanzialmente sbagliate. Dobbiamo spiegare che un "Pronto Soccorso" può esistere solo in un ospedale dove vi sono altre specialità, dove ci sono posti per la rianimazione, dove esistono apparecchiature per la diagnostica strumentale assai sofisticate e costosissime, e che quindi non possono essere allocate in semplici infermerie.
Ritengo che la Commissione o l'Assessore debbano prendere contatto con il Comitato promotore di Caluso e spiegare queste cose elementari, in modo tale che le popolazioni non si muovano su obiettivi sbagliati ed irrealizzabili e che, tra l'altro, darebbero vita a servizi a rischio, non qualificati per intervenire e salvare vite umane.



PRESIDENTE

A me sembra che gli interventi svolti siano stati sufficienti, pur nella diversità delle posizioni, ad un chiarimento sull'argomento.
Invieremo il relativo dibattito ai firmatari della petizione, ai sensi dell'art. 110 del nostro Regolamento.
CALLIGARO Signora Presidente, oltre all'invio del resoconto del dibattito propongo che l'Assessore e la IV Commissione prendano contatto con il Comitato promotore: seimila firme non sono poche!



PRESIDENTE

Nulla vieta all'Assessore di farlo. Nella sua relazione, l'Assessore richiamava un caso analogo; mi sembra che in quel caso l'Assessore si fosse reso conto di persona di cosa si trattava e avesse preso contatti.
Convengo con lei che questo caso possa essere affrontato allo stesso modo. D'altro canto, la natura stessa delle vostre risposte - quando si diceva che l'importante è l'informazione - rende evidente che l'informazione si trasmette attraverso un dialogo e un confronto molto preciso.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

In merito al punto 41) all'o.d.g., si distribuiscano le schede per le seguenti "Nomine".


Argomento: Nomine

Co.Re.Co. - Sezione decentrata di Verbania. Nomina di un esperto supplente scelto fra gli esperti di cui all'art. 42, comma primo, lettera a), n. 3 e 4, e comma secondo della legge n. 142/90


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei nominandi riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza (Co.Re.S.A.) (art. 3, L.R. n. 30/84 mod, dall'art. 1, L.R. n. 20/85)


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.



PRESIDENTE

Nomina di 12 dei 27 esperti previsti.
Proclamo eletti i signori Michele De Simone, Francesco Pugliese, Vincenzo Costa, Remo Damosso, Roberto Ferraris, Antonino Brusca, Maurizio Mancini Pier Antonino Ravazzi, Giovanni Renga, Paolo Allemano, Franco Rubiola e Angelo Langè (gli ultimi sette designati ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. n. 10/85 e dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di nominativi indicata dall'Ordine del Medici


PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una terna di nominativi indicata dall'Ordine dei Farmacisti


PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di tre nominativi indicata dall'Ordine dei Medici Veterinari


PRESIDENTE

Proclamo eletto il signor Riccardo Orusa.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di tre nominativi indicata dal Collegio degli Infermieri Professionali


PRESIDENTE

Proclamo eletta la signora Paola Lupano.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di nominativi indicata dall'ANFAS


PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di tre nominativi indicata dall'ANPAS-CRI


PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di tre nominativi indicata dalla CGIL


PRESIDENTE

Proclamo eletto il signor Nicola Massobrio.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di tre nominativi indicata dalla CISL


PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto scelto sulla base di una rosa di nominativi indicata dalla UIL


PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto designato dall'Università di Torino


PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Nomina di un membro esperto designato dal Politecnico di Torino


PRESIDENTE

Proclamo eletto il signor Cesare Romeo.


Argomento: Nomine

Ente Convitto Municipale Trevisio di Casale Monferrato (Statuto relativo). Sostituzione della signora Gabriella Cardillo


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Maurizia Grattarola.


Argomento: Nomine

Commissione per la tutela del patrimonio speleologico (art. 8, L.R. n. 69/80). Nomina di 3 rappresentanti con voto limitato a 2 nominativi.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

IPLA-S.p.A. - Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente della Regione Piemonte (art. 8, L.R. n. 12/79). Collegio sindacale. Nomina di un Sindaco supplente


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Armando Dal Zotto.


Argomento: Nomine

Rete Telematica Piemontese - RTP-S.p.A. (art. 3, L.R. n. 9/89). Consiglio di amministrazione. Nomina di un rappresentante (integrazione)


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Rodolfo Pedrini.


Argomento: Nomine

CSI-Assemblea (art. 4, L.R. n. 48/75). Sostituzione del signor Bruno Boniolo (dimissionario)


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Piero Ugliengo.


Argomento: Nomine

CSI-Assemblea (art. 4, L.R. n. 48/75). Sostituzione del signor Bobbiesi


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Consorzio per gli insediamenti produttivi del Canavese (Statuto relativo). Consiglio direttivo. Sostituzione del signor Giorgio Rodda (deceduto).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Paolo Giordano.


Argomento: Parchi e riserve

Esame petizione sul reintegro unità originale del Parco La Mandria


PRESIDENTE

Poiché è arrivato l'Assessore Nerviani, esaminiamo la petizione relativa alla Mandria iscritta al punto 39) dell'o.d.g.
La parola all'Assessore Nerviani.
NERVIANI, Assessore regionale Ho preso atto della petizione e posso dire che le sollecitazioni rilanciate dalla II Commissione hanno riscontrato l'accoglimento della volontà della Giunta regionale, che si è impegnata a tentare la ricostituzione, almeno parziale, dell'unità originale del parco, oggetto della petizione. L'acquisizione delle aree private non è, per la verità cosa semplice, se ci si riferisce alla proprietà Bonomi-Bolchini; credo che i promotori della petizione sappiano che il valore delle stesse aree va dai 15 ai 25 miliardi.
La Giunta ha esaminato il problema e intende affrontarlo nei limiti delle possibilità di bilancio; purtroppo - risponderò ad un'interrogazione al riguardo - sembra che qualche porzione di parco sia già stata acquisita da privati. Stiamo controllando, affinché l'acquisizione non significhi alterazione di un'area peraltro vincolata anche da leggi statali per la protezione delle bellezze naturali.
Per quanto riguarda il percorso ciclabile, lo stesso sarà realizzato in relazione agli orientamenti definiti dal piano d'area, la cui revisione è praticamente completata; in quell'ambito si vedrà come accogliere la richiesta del percorso ciclabile raccomandato dai soggetti che hanno avanzato la petizione.
Per quanto riguarda il Parco fluviale della Stura di Lanzo è stata affrontata la possibilità di realizzarlo, almeno per la parte che inizia dal Ponte del Diavolo fino ad un'altezza che, per la verità, non è quella del Parco della Mandria. Si è comunque iniziato un processo di salvaguardia dell'area, che sarà assicurato dallo stesso Parco della Mandria.
Per il resto, ritengo che il discorso vada approfondito; non mi sento di dare assicurazioni in ordine all'istituzione del Parco interessante il Ceronda, il Casternone e il Lago di San Gillio. Come ha ricordato qualche collega questa mattina, sarà un discorso di ampliamento e di riconsiderazione di quanto è già stato definito come area parco. Tale discorso verrà attuato quando avremo avviato tutti i parchi istituiti e avremo fatto ordine fra le linee di azione da seguire per dare continuità alla politica dei parchi da noi così consistentemente avviata.
Non ho altro da aggiungere, ma credo di aver dato informazioni sufficienti a coloro che hanno presentato la petizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso.
Ne ha facoltà.
BRESSO Intervengo brevissimamente anche perché mi rendo conto che in questo periodo abbiamo occupato molto del tempo del Consiglio sulla questione dei parchi. D'altronde, la politica dei parchi è forse l'unica per cui la Regione Piemonte è conosciuta come Regione avanzata e non come fanalino di coda. Ciò nonostante, poiché è presente il Presidente, voglio far rilevare che, proprio pochi giorni fa, ho incontrato per caso ad un convegno un funzionario della Regione Toscana; ho scoperto che questa Regione ha già fatto tutte le istruttorie relative alla Seveso, alla legge n. 175, sia per le notifiche che per le dichiarazioni, mentre noi siamo ancora in alto mare. Questo per un esempio di politiche regionali che non vanno molto bene; credo quindi che il tempo dedicato alla politica dei parchi abbia un suo senso.
Se ricordo bene, in I Commissione ho sentito dell'esistenza di un impegno della Giunta in sede di bilancio. Forse l'Assessore ne ha già parlato (purtroppo, avendo partecipato all'incontro tenutosi al piano superiore per una questione di discarica, abbiamo sentito un po' sommarimente la sua risposta e me ne scuso). Mi pare comunque che ci sia un impegno a produrre uno stanziamento di bilancio - già in questo - per l'acquisizione delle aree.
Da quanto diceva l'Assessore Gallarini, però, lo stanziamento probabilmente non sarà sufficiente. Sollecito quindi la Giunta nella sua intierezza - è un problema di bilancio che non riguarda unicamente l'Assessore - non solo a definire con precisione lo stanziamento, ma anche a valutare la possibilità di trovare contributi esterni.
Non c'è dubbio che l'acquisizione del patrimonio dell'area ancora privata della Mandria sia questione di grandissima rilevanza. Propongo dunque di valutare la possibilità di incrementare i fondi necessari, ad esempio attraverso un pool di banche. Questa operazione ci darebbe un po' più tranquillità rispetto ai temi sollevati nella petizione.
Seconda questione. Mi risulta che la Mandria stessa (l'azienda oggi in via di trasformazione in ente) abbia una serie di progetti di recupero e riutilizzo delle cascine e del castello, con conseguente possibilità di fruizione e di utilizzo non oneroso per la Regione attraverso accordi con privati. Anche su questo sarebbe stata opportuna un'informativa più precisa: credo ci siano interessanti possibilità che, forse, la Giunta dovrebbe maggiormente incentivare.
L'ultima questione, invece, è relativa al Parco fluviale della Stura di Lanzo. Rilevo che la soluzione data dal Consiglio è del tutto insufficiente. Questo è l'unico parco sul quale abbiamo votato contro.
Praticamente, il parco è stato abolito. Esiste solo più una zona di salvaguardia, a parte la piccolissima area della riserva attrezzata del Ponte del Diavolo, ma, soprattutto, è stata totalmente abbandonata l'ipotesi contenuta in questa petizione e in altre giacenti in Commissione che chiedevano una congiunzione tra il progettato Parco della Stura di Lanzo, poi in buona parte cancellato, e il Parco del Po.
In sostanza, chiedeva un progetto complessivo per tutta l'asta della Stura, che tutelasse le proprie qualità ambientali e in alcuni casi le ripristinasse, vista la serie di degradi rilevanti sull'area stessa.
L'Assessore non ascolta, perché forse non vuole rispondere, ma credo che avendo l'Assessore rinunciato .



PRESIDENTE

Si è trasformato in cittadino che ha firmato la petizione.
BRESSO . anche se l'Assessore e la Giunta hanno rinunciato al Parco della Stura, non dovrebbero però rinunciare ad affrontare il problema della tutela e del ripristino delle sponde della Stura, magari utilizzando uno strumento diverso dal parco. Il problema esiste ed è importante che non venga abbandonato, dicendo: "Abbiamo istituito il parco". No, non abbiamo istituito il parco; abbiamo creato una piccolissima zona di salvaguardia e da quella zona fino alla confluenza con il Po, tranne il pezzetto del Parco del Meisino, non c'è più nulla. Credo che qualche soluzione integrativa andrebbe pensata, sia per rispondere a questa petizione sia alle altre giacenti.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale L'intervento della collega Bresso è di grande interesse. Devo aggiungere qualcosa a quanto ha detto l'Assessore Nerviani sulla questione del possibile acquisto dell'area, delle risorse con le quali effettuarla e della volontà della Giunta.
Intanto devo dire che noi ci siamo sempre posti il problema di acquisire la parte Bonomi-Bolchini e abbiamo portato avanti delle trattative che si sono un po' fermate. Ci è molto dispiaciuto - e lo abbiamo fatto sapere alla proprietà - che siano state effettuate due vendite senza dirci nulla. Sono venuto a conoscenza di queste due vendite attraverso un contatto diretto con uno dei due proprietari, il signor Ferrero, che è stata persona estremamente corretta perché è venuto ad informarmi di avere acquistato un piccolo tratto del quale aveva bisogno per delle coperture, ma è un tratto minimale, e della vendita della Cascina Giacometta ad altra persona che in questa sede non intendo nominare.
Mi sono ulteriormente attivato e dovrei avere un ulteriore contatto con i signori Bonomi per sapere se è vero che non vogliono vendere alla Regione Piemonte. Se questa posizione fosse vera, ci porterebbe a dover assumere degli atteggiamenti molto fermi, perché abbiamo anche gli strumenti per vedere con chiarezza questa linea. Sto approfondendo la questione.
Qui siamo in una seduta pubblica e di queste cose semmai ne parleremo con più calma, ma devo dire che questi contatti mi hanno consentito di conoscere il prezzo esatto dell'acquisizione, il che è un elemento che ci è di grande conforto per l'eventuale acquisizione del lago e della restante parte, cosa che stiamo cercando di fare proprio in questi giorni.
Il problema che ci ha sempre frenati è quello di trovare le risorse finanziare. Abbiamo trovato la via di poter fare un mutuo fondiario sulla proprietà medesima, che ci consentirebbe probabilmente di utilizzare queste risorse per l'acquisizione dell'area e per la sistemazione, se possibile di quella parte di fabbricati e comunque di sistemazione interna.
Stiamo conducendo la questione con una certa sollecitudine e spero di potervi dire qualcosa al più presto.
RIVALTA



PRESIDENTE

L'ha per caso comprata di nuovo il signor Ferrero?



PRESIDENTE

BRIZIO, Presidente della Giunta regionale



PRESIDENTE

No, il signor Ferrero ha comprato un pezzettino piccolissimo perch aveva bisogno di coperture.



PRESIDENTE

RIVALTA



PRESIDENTE

Guarda che il giorno dopo viene a premere perché lo si lasci costruire.
Ci ha già provato una volta.



PRESIDENTE

BRIZIO, Presidente della Giunta regionale



PRESIDENTE

Il signor Ferrero ha comprato quell'area perché c'erano i fabbricati.
Siccome noi non gli creiamo delle difficoltà, credo che sarà l'altro quello della Cascina Giacometta, che chiederà di costruire, ma noi abbiamo tutti gli strumenti per vedere che cosa fare.
Voglio dire che sto seguendo puntualmente la vicenda con l'obiettivo di arrivare a risultati positivi con il pieno concorso ed accordo dell'Assessore Nerviani - ma questo è superfluo con la disponibilità dell'Assessore Gallarini e di tutta la Giunta, con la quale abbiamo discusso del problema.
Non entro nella questione della Stura, perché è l'unico punto sul quale non c'è stata una piena e totale applicazione del piano, ma ci sono anche delle ragioni: secondo me, il parco probabilmente non reggeva. E' vero che è necessario tutelare le sponde e credo che questo impegno l'Assessorato in qualche modo e in qualche forma, lo porterà certamente avanti.
Sul problema più generale, quando avremo qualche notizia in più ve la daremo. Voglio assicurarvi che ci stiamo veramente impegnando, perch riteniamo molto qualificante poter rispondere non soltanto a questa petizione di cittadini, ma all'esigenza reale di consolidare quella proprietà con una parte molto bella, che è tutta la parte a bosco che va fino ai laghi. La parte venduta è quella che va dai laghi in su verso Ferrero e l'abbiamo anche identificata. Vedremo che cosa si può fare.
Il signor Ferrero mi ha detto: "Se la Regione Piemonte vuol comprare al prezzo a cui ho comprato io, vendo subito". Tenete conto che il prezzo non è alto, non aggiungo altro.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame ordine del giorno n. 565 sulla situazione delle sostanze e dei rifiuti radioattivi nelle zone di Saluggia, Trino Vercellese e Boscomarengo


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 565, di cui al punto 31) all'o.d.g., presentato dai Consiglieri Segre, Tapparo, Ferraris, Bresso Giuliano, Chiezzi, Miglio, Spagnuolo e Rabellino.
Si tratta dell'applicazione di una normativa di legge e la situazione è nota a tutti i Consiglieri.
Pongo pertanto in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto della situazione attuale delle sostanze e dei rifiuti radioattivi presenti nel territorio regionale, che risulta essere la seguente: 1) Saluggia - Deposito Avogadro, gestito dalla FIAT-CIEI per conto dell'ENEL. nell'area SORIN: 49 elementi provenienti dalla centrale di Trino 322 elementi provenienti dalla centrale di Garigliano 72 fusti con rifiuti a bassa attività per un'attività totale di circa 12 milioni di Curie 2) Saluggia - Centro ENEA: rifiuti radioattivi liquidi ad alta velocità (circa 115 metri cubi) contenenti prodotti di fissione e transuranici, per un'attività complessiva di circa 400 mila Curie rifiuti radioattivi liquidi a bassa attività (circa 100 metri cubi in soluzione acquosa e 28 metri cubi in solventi organici), per un totale di circa 50 Curie rifiuti radioattivi solidi non condizionati per circa 1.300 metri cubi di categoria II e III, con attività di circa 0,5 Curie/metro cubo rifiuti solidi condizionati: 9 contenitori metallici schermati in calcestruzzo contenenti guaine metalliche degli elementi CANDU ritrattani (ad alta attività, benché l'attività complessiva non sia nota) 65 fusti con sorgenti di Radio e Americio provenienti dalla raccolta delle testine dei parafulmini radioattivi, condizionate in cemento (10 Curie) 203 elementi di combustibile irraggiato conservati nella piscina, con elevata attività il cui valore non è noto Plutonio in forma solida e liquida, per una quantità totale di circa 5 kg 3) Saluggia - Impianti SORIN-Biomedica: 130 metri cubi di rifiuti solidi non condizionati, in fusti di tipo petrolifero (attività totale circa 30 Curie di Cesio 137, Stronzio 90, alfa emettitori) 65 metri cubi di rifiuti radioattivi costituiti da sorgenti industriali di scarto (Cesio 137, Cobalto 60) per un'attività di circa 7.000 Curie 1.700 metri cubi di materiali vari contaminati con Iodio 125 e Iodio 131 per un'attività di circa 350 Curie rifiuti radioattivi solidi combustibili, lasciati decadere e poi inceneriti radioisotopi in quantità notevole, ma non nota 4) Trino Vercellese - Centrale E. Fermi: elementi di combusti irraggiati ad alta attività (numero ed attività non noti) rifiuti radioattivi in varia forma (volume ed attività non noti) 5) Boscomarengo (AL) - Centro 'Fabbricazioni Nucleari' (dal 1989 è al 90 proprietà ENEA): rifiuti solidi a bassa attività (1.931 fusti ad attività non nota) combustibile non irraggiato (280 elementi, con attività non nota) tenuto conto dell'esistenza di un elevato rischio potenziale che, per l'area di Saluggia, è dovuto alla mancanza di sicurezza intrinseca, a causa della collocazione in una zona assolutamente non idonea, dove la vulnerabilità delle falde acquifere è ufficialmente definita 'molto elevata'; essa si trova infatti: lungo il corso della Dora Baltea, a 2 km dalla confluenza con il Po ad una distanza dalla riva del fiume variabile dai 100 ai 700 metri esattamente sopra le falde acquifere più importanti del Piemonte a monte, lungo la linea di scorrimento della falda (nord-est sud-ovest) a meno di 2 km di distanza dai pozzi di prelievo dell'Acquedotto del Monferrato in presenza di trivellazioni profonde di tipo industriale che possono mettere in contatto rapido le falde situate a diverse profondità, e di numerosi punti dove la falda è direttamente affiorante viste le deliberazioni con cui alcuni Comuni interessati agli impianti e depositi per scorie radioattive sollecitano iniziative a tutela del proprio territorio impegna la Presidenza del Consiglio e la Giunta: ad adoperarsi nei confronti dei Ministeri dell'Ambiente, della Sanità e della Protezione Civile, per promuovere nel giro di qualche mese una Conferenza nazionale sulle scorie radioattive, al fine di definire scientificamente e democraticamente una strategia di intervento in questo settore, e di rendere noti rischi e piani di emergenza per le situazioni già esistenti a richiedere ai Ministeri dell'Ambiente e della Sanità la sollecita emissione di efficaci provvedimenti attuativi in riferimento al DPR n. 236 del 1988 riguardante la tutela delle falde d'acqua destinate al consumo umano impegna inoltre la Giunta ad adoperarsi, anche in riferimento a quanto previsto dal DPR n. 236/88, per la salvaguardia delle importanti falde dell'Acquedotto del Monferrato (che serve 105 Comuni, per un totale di oltre 100.000 abitanti) in modo da pervenire ad una moratoria che blocchi a Saluggia l'avvio di ogni nuova attività sui rifiuti radioattivi ad ogni nuova accumulazione di scorie, in attesa dei risultati della Conferenza suddetta".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 31 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Prima di sciogliere la seduta comunico che domani mattina alle ore 11 è convocata la Conferenza dei Capigruppo per dibattere sulle conseguenze istituzionali dei referendum e sulle questioni attinenti l'area metropolitana. Pertanto, è da ritenersi non convocata la Conferenza ordinaria per stabilire l'ordine dei lavori della prossima seduta che abbiamo già convenuto oggi in aula: il Consiglio è convocato per martedì 25 maggio, nella sessione antimeridiana svolgeremo il dibattito sugli enti strumentali, mentre al pomeriggio ci sarà il dibattito sull'occupazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cucco.
Ne ha facoltà.
CUCCO Volevo soltanto verificare una cosa. Domani, in IV Commissione interverrà una comunicazione dell'Assessore Vetrino molto importante; non ricordo se nella prima o nella seconda parte della mattinata.



PRESIDENTE

Nella prima parte della mattinata.
CUCCO Chiedo all'Assessore e al Presidente della Commissione se è possibile iniziare i lavori della Commissione alle ore 9,30; in questo modo potremmo essere puntuali alla riunione dei Capigruppo.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,15)



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