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Dettaglio seduta n.23 del 20/11/90 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bergoglio. Cerchio, Cucco e Marengo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame progetto di legge n. 31: "Provvedimenti in materia di tasse sulle concessioni regionali" (seguito) - Votazione relativo ordine del giorno


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del progetto di legge n. 31, di cui al punto 5) all'o.d.g., con la votazione dell'articolato.
ART. 1 - Emendamenti presentati dai Consiglieri Rabellino, Vaglio e Farassino: 1) aggiungere il seguente nuovo secondo comma: "Sono esclusi da tale aumento i campeggi e gli ostelli situati in Comuni facenti parte di Comunità montane" 2) aggiungere il seguente nuovo secondo comma: "Sono esclusi da tale aumento le fiere e i mercati che si tengono in Comuni facenti parte di Comunità montane" 3) aggiungere il seguente nuovo secondo comma: "Sono esclusi da tale aumento le autolinee operanti in Comuni facenti parte di Comunità montane".
La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

Illustrerò tutti e tre gli emendamenti. Insistiamo con questi tre emendamenti per sottolineare che è necessario evitare di surtassare il turismo minore (campeggi, ostelli), le fiere e i mercati che nei paesi di montagna hanno essenzialmente una funzione di polo attrattivo per il turismo "povero", le autolinee nelle Comunità montane, che sono già tassate in modo piuttosto pesante e che sovente quando si operano aumenti devono cessare l'attività. Qualora non fossero accolti i tre emendamenti auspicherei che nelle leggi che escono da quest'aula si tenesse sempre presente che la nostra montagna ha bisogno di aiuti in più rispetto a quelli che in questo momento stiamo fornendo, altrimenti rischieremo di vedere nei prossimi anni il definitivo spopolamento di aree che con molte difficoltà siamo riusciti a mantenere ancora vive.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

I tre emendamenti meritano il nostro assenso e ritengo che dovrebbero meritare anche quello dell'Assessore e della Giunta perché si collocano nello stesso spirito con il quale la Giunta ha proposto il proprio emendamento per quanto riguarda la riduzione della tassa di circolazione.
I proponenti degli emendamenti richiedono una riduzione per le attività minori meritevoli di attenzione e di tutela, come i campeggi, gli ostelli le fiere e i mercati e le autolinee. Così come la Giunta ha essa stessa proposto un emendamento per ridurre la tassa di circolazione alle cilindrate minori, con il medesimo spirito dovrebbe accogliere gli emendamenti che comunque noi accogliamo integralmente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La Giunta non accoglie i tre emendamenti, mentre, per quanto riguarda il discorso di fondo, assicura che nel prosieguo della legislatura considererà questioni di questo tipo.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione il primo emendamento presentato dai Consiglieri Rabellino, Vaglio e Farassino.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli e 26 contrari.
Pongo in votazione il secondo emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli e 26 contrari.
Pongo in votazione il terzo emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli e 26 contrari.
Il Consigliere Maggiorotti ritira gli emendamenti da lui presentati all'art. 1, mantenendone due il cui testo recita: dopo le parole "sono aumentate del" sostituire la dicitura "20%" con la dicitura "4%" sostituire l'ultimo comma con le parole "l'aumento di cui al primo comma decorre dal gennaio 2065".
Invito quindi il Consigliere Maggiorotti a procedere alla illustrazione di tali emendamenti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Si tratta di due emendamenti che rientrano nel discorso complessivo della iniquità di questa legge sulla quale noi rinnoviamo la nostra più ferma opposizione. Questi emendamenti sono finalizzati a rendere meno inique le conseguenze di questo disegno di legge, quindi non vogliono rappresentare qualsiasi tipo di assenso o comunque di condivisione di questa normativa: ci troviamo di fronte ad una legislazione fiscale indegna di uno Stato civile. Su "La Stampa" di oggi leggiamo che si dichiara da parte di forze governative come il reddito nascosto al Fisco sia il 50%; su l'Unità" di oggi leggiamo un articolo da cui si desume che il Ministero delle Finanze dichiara che le tasse derivanti dal lavoro dipendente rappresentino il 75%. In questa legge non si dice nulla, nel preambolo non c'è scritto alcunché che faccia presumere come, a livello regionale, si intenda nel futuro riconquistare quella autonomia che tanti esprimono a parole, ma che nei fatti non si traduce in atti che portino a far pensare che almeno a livello regionale l'iniquità di cui io sto parlando possa essere in prospettiva attenuata se non eliminata.
La Regione assume una decisione veramente pesante a fronte della ridicola tassazione dei "capital gain", a fronte di evidenti difficoltà economiche dei dipendenti delle ditte Fiat e Olivetti, rispetto alle quali la Regione stessa in pratica ha dichiarato la sua non competenza e impotenza. Ribadiamo il nostro giudizio assolutamente estraneo a questa logica, siamo contro questa legge e i due emendamenti non tendono altro che a ridurre l'iniquità della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino per dichiarazione di voto.



RABELLINO Renzo

Il Gruppo Lega Nord voterà a favore di questi emendamenti.
Avendo la parola, chiedo alla Presidenza se ci sono state comunicazioni particolari da parte del Gruppo comunista in quanto assistiamo all'assenza totale dello stesso dai banchi dell'aula.



PRESIDENTE

Non ci sono dichiarazioni. Abbiamo informato il Gruppo comunista della procedura che stiamo seguendo, che è quella normale.
La parola alla Giunta sugli emendamenti del Gruppo DP.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La Giunta non accoglie gli emendamenti.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione tali emendamenti.
Chi è favorevole al primo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli e 28 contrari.
Chi è favorevole al secondo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli e 28 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Buzio, Coppo, Monticelli, Chiezzi e Grosso: al primo comma sostituire le parole "del 20%" con "dell'l%".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione.



BUZIO Alberto

Si fa riferimento all'applicazione alla tassa sulle concessioni regionali. Riteniamo che, in una manovra finanziaria che recupera 55 miliardi, si possa evitare di premere fiscalmente per 5 miliardi su una fascia di operatori economici e sociali particolarmente significativi che verrebbero penalizzati all'interno di una manovra che, proprio in ragione di questa tassa, raccoglie un introito esiguo.
Il nostro Gruppo è nettamente contrario alla manovra in generale. Non ritiene che gli emendamenti proposti siano significativi. Forse valeva la pena fare un approfondimento critico perché le fasce sono diverse.
Pertanto, sia perché il disegno di legge n. 31 si richiama a una legge che non condividiamo, sia per ragioni di carattere generale, sia perché nella fattispecie non ci pare significativo un intervento di questo tipo proponiamo questo emendamento.



PRESIDENTE

La Giunta non accoglie.
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli e 27 contrari.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 1 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Emendamenti presentati dal Consiglieri Buzio, Coppo, Monticelli Chiezzi e Grosso: 1) dopo le parole "come da allegato 1" aggiungere: "Allo scopo di riconoscere la particolare difficoltà in cui si trova il turismo, soprattutto nei piccoli centri, nessun aumento è previsto rispetto alle tariffe vigenti per tutti gli esercizi di cui al punto 1 dell'allegato (con eccezione degli alberghi con 5 stelle e categoria lusso) situati nei Comuni con popolazione non superiore ai 10 mila abitanti" 2) dopo le parole "come da allegato 1" aggiungere: "Allo scopo di riconoscere le particolari difficoltà delle zone montane nessun aumento è applicato per le strutture ricettive ed alberghiere (punto 1 dell'allegato) ubicate in zone montane ad eccezione degli alberghi a 5 stelle e categoria lusso" 3) dopo le parole "come da allegato 1" aggiungere: "Allo scopo di riconoscere le difficoltà di sussistenza degli esercizi per la somministrazione di alimenti nelle zone montane e nei piccoli centri nessun aumento è previsto per gli esercizi di cui al punto 2 dell'allegato (escluse le categorie lusso) situati in zone montane e nei Comuni inferiori al 10 mila abitanti" 4) dopo le parole "come da allegato 1" aggiungere: "Allo scopo di riconoscere le difficoltà in cui si trova il turismo in Piemonte, soprattutto in montagna e nei piccoli centri, nessun aumento è applicato per gli esercizi di cui al punto 3 dell'allegato ubicati nelle zone montane e nei territori dei Comuni con popolazione non superiore ai 10 mila abitanti".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione.



BUZIO Alberto

Facciamo riferimento agli esercizi alberghieri per i quali riteniamo si possa prevedere un abbattimento, tenuto conto che la Regione Piemonte è la Regione che ha il numero più alto di piccoli Comuni montani, tutti in situazioni molto disagiate.
Con questo emendamento vogliamo sostenere le strutture ricettive alberghiere che vivono un momento in difficoltà soprattutto nelle aree montane che sono colpite da una situazione economica piuttosto pesante.
L'eccezione fatta per gli alberghi a cinque stelle si riferisce a Comuni con popolazione superiore al 10 mila abitanti.
L'emendamento successivo fa riferimento alle zone montane intendendo per zone montane i territori interessati dalle Comunità montane. Tra l'altro con la legge n. 142 si è separato il concetto del Comune montano e si è definita l'area montana, pertanto ci pare significativo prevedere per queste zone una agevolazione.
Per quanto riguarda invece gli esercizi per la somministrazione di alimenti, abbiamo fatto un discorso complessivo che vede una griglia doppia per i Comuni al di sotto dei 10 mila abitanti e per le Comunità montane.
Per quanto riguarda gli esercizi per la somministrazione di bevande, in analogia con l'emendamento precedente, il riferimento è al Comuni con popolazione non superiore al 10 mila abitanti e ai Comuni montani.
Con questi emendamenti non vogliamo punire farmacisti, pescatori cacciatori, che sono gli altri soggetti alla tassazione, ma sostenere una categoria particolarmente significativa nella nostra regione che ha una grossa valenza turistica soprattutto nelle fasce montane.



PRESIDENTE

La Giunta non accoglie gli emendamenti.
Pongo in votazione gli emendamenti presentati dai Consiglieri Buzio, Coppo Monticelli, Chiezzi e Grosso.
Chi è favorevole al primo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 25 contrari e 3 astensioni.
Chi è favorevole al secondo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 25 contrari e 3 astensioni.
Chi è favorevole al terzo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 25 contrari e 3 astensioni.
Chi è favorevole al quarto emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 25 contrari e 3 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Zacchera e Majorino: dopo le parole "come da allegato 1" aggiungere: "Allo scopo di riconoscere le difficoltà incontrate dal settore turistico e considerata la sua importanza specialmente nei Comuni montani, lacuali e più in generale nei piccoli centri nessun aumento è previsto per gli esercizi di cui al punto 1) del presente allegato di categoria e) 'tre stelle', a) 'due stelle', e) alberghi di una stella in tutti i Comuni inferiori ai 200 mila abitanti".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Chiedo la parola non per convincere la Giunta, perché temo che il risultato sia scontato, ma per dire che volevo presentare tre emendamenti ma due mi è stato impossibile presentarli; gli altri riguardano invece un aumento della tassazione. Per la gioia delle orecchie dell'Assessore al bilancio, avremmo voluto collegare alla richiesta di diminuzione di tassazione sulle licenze degli alberghi dalla seconda categoria in poi tassazione che avrei esteso a tutti i Comuni, perché lì volutamente restava fuori solo Torino, e a questo punto si poteva generalizzare, dando suggerimenti per due diverse tassazioni in aumento, relative al bollo, che forse potranno essere in parte recuperate in iniziative legislative ad hoc.
La prima tassazione, che avrei richiesto drasticamente in aumento, (ma che è di difficile estrapolazione), è quella dei fuoristrada, per i quali personalmente ho una vivissima antipatia. Dovremmo trovare il modo di tassare il veicolo cosiddetto fuoristrada in modo da riuscire a "scoprirlo" all'interno della dizione di autoveicolo inteso come camion. Il fuoristrada non è una necessità per i cittadini, tranne quelli che abitano in montagna o che hanno un rifugio o che hanno documentato proprie necessità per avere il fuoristrada. Teniamo presente che il fuoristrada è quasi sempre oggetto di importazione, (quindi danneggia la bilancia economica della nazione), in secondo luogo è altamente inquinante e, in terzo luogo, - specialmente nelle città - occupa nel posteggio il posto di due auto, infine non è un bene assolutamente necessario almeno nelle nostre regioni.
La seconda proposta di emendamento che volevo presentare, ma che i funzionari ritengono improponibile, riguardava un aumento della tassazione di bollo per gli autoscafi intorno al 40/50 cavalli fiscali. Questa necessità la sottoponevo soprattutto all'attenzione dell'Assessore Nerviani, che giorni fa ha svolto un'ottima conferenza sulla navigazione nel Lago d'Orta. Secondo me occorre drasticamente calmierare chi si diverte a scorrazzare sui laghi, che poi hanno delle limitatissime dimensioni geografiche, con del superturbo pericolosi per sé e per gli altri. Queste erano le due proposte in aumento.
Ora mi chiedo se la Giunta non può, una volta tanto, accogliere questa nostra proposta con l'impegno di recuperare "d'amblè" la stessa cifra con una giusta e proporzionale tassazione di questi due aspetti voluttuari.
Oltre tutto mi parrebbe logico detassare gli alberghi di una, due e tre stelle e non Invece quelli di prima categoria (o quattro stelle) o di lusso (cinque stelle). Le tariffe alberghiere per il 1991 sono già state bloccate tramite i Comitati provinciali dei prezzi con un aumento medio del 4,25%.Ora è scorretto aumentare in modo rilevante le tasse di concessione.
L'Assessore Gallarini saprà che le tariffe degli alberghi a cinque stelle e a quattro stelle non sono contingentate dalla legge, quindi sono libere mentre quelle degli alberghi a tre stelle, a due stelle e a una stella sono contingentate. Ad aumentare l'ingiustizia c'è il fatto che questo aumento è fisso, quindi l'albergo che dieci anni fa aveva imposto una tariffa alberghiera bassa, si trova penalizzato, mentre l'albergo che aveva delle basi maggiori, nel frattempo ha aumentato il prezzo, magari del doppio rispetto a concorrenti della stessa località. Queste discrepanze portano a storture incredibili della legge. La scorsa settimana a Firenze, per esempio, ho scoperto che la prima colazione costava 43 mila lire; ma era un trucco per aumentare la camera contingentata a un prezzo più congrue, ma io dico eccessivo. In questo senso chiedo all'Assessore di recepire il nostro emendamento, che al limite può anche essere sub-emendato, eliminando il collegamento al numero degli abitanti, arrivando a contingentare questa tariffa che è l'unica che ha i prezzi bloccati in quanto nei ristoranti e nei bar i prezzi possono essere man mano adeguati, mentre negli alberghi sono bloccati per tutto l'anno e, in cambio, recuperando queste somme con la tassazione appunto di due generi voluttuari.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La Giunta non accoglie l'emendamento, è però disponibile a svolgere qualche considerazione a proposito delle osservazioni del Consigliere Zacchera. Le considerazioni sono che non è possibile permutare riducendo alcune entrate e aumentando altre perché le altre oggi come oggi non sono aumentabili. In futuro il problema potrà essere esaminato, ma in questo senso.
Per quanto riguarda i fuoristrada, la Giunta attualmente non pu trovare dei meccanismi di tassazione, salvo spremere la fantasia per vedere se la cosa è proponibile in futuro.
Per quanto riguarda invece gli autoscafi, visto che i porti diventeranno patrimonio della Regione, sarà possibile regolamentare questa tassazione. E' un problema che si riproporrà tra un mese, un mese e mezzo quando il patrimonio sarà acquisito dalla Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Majorino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

In sede di dichiarazione di voto mi colloco ovviamente a favore dell'emendamento, però ho chiesto la parola per rimarcare la irrazionalità del diniego della Giunta, non solo al nostro emendamento, ma anche a quelli dei colleghi che mi hanno preceduto. Come ho già avuto occasione di dire la Giunta per spinte o "spente", più per spinte che "spente", era entrata nell'ordine di Idee, tanto è vero che ha proposto essa stessa un emendamento, di prendere m considerazione normativa le fasce che si presumono più deboli per quanto riguarda l'aumento della tassa automobilistica. Infatti, come è noto, l'emendamento è nel senso che per certe cilindrate minori l'aumento è minore. Non si comprende perché con la medesima mentalità e con il medesimo spirito la Giunta regionale non possa prendere anche in considerazione normativa questa fascia di categorie che per semplicità possiamo qualificare più deboli per le quali c'erano delle motivazioni per una riduzione della tassa, tanto più che questa riduzione vista la limitatezza dei soggetti ai quali si riferiva il nostro emendamento, ma non solo il nostro, avrebbe portato a una notevole riduzione dell'introito.
Ci duole che persino nello spirito in cui è entrata la Giunta a proposito della tassa automobilistica, non si voglia entrare nel medesimo spirito e con la medesima razionalità per quanto concerne la tassa sulle concessioni.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dal Consiglieri Zacchera e Majorino.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 5 voti favorevoli e 24 contrari.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'alt. 2 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 38 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'art. 3 è aggiunto il seguente secondo comma: "Per le autovetture fino a 12 cavalli fiscali compresi, l'ammontare della tassa e/issato m misura pari al 99,16% dell'ammontare complessivo della corrispondente tassa erariale".
L'Assessore Gallarini può illustrarlo.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

E' una riduzione rispetto al massimo del 25% per le autovetture la cui potenza fiscale è al di sotto dei 12 cavalli.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dalla Giunta regionale.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 24 voti favorevoli, 7 contrari e 2 astensioni.
Emendamenti presentati dai Consiglieri Buzio, Coppo, Monticelli, Chiezzi e Grosso: 1) "Per il 1991, in attuazione dell'art 5 della legge n. 158/90 l'ammontare della tassa automobilistica regionale è determinata in misura pari al 67 dell'ammontare complessivo della corrispondente tassa erariale" 2) dopo la parola "determinata" sostituire quanto segue nell'articolato con: "nelle seguenti misure percentuali della corrispondente tassa erariale prevista dall'ari 4 bis del Decreto Legge 30 settembre 1989 n. 332 convertito in legge 27 novembre 1989 n. 384: nessun aumento per gli autoveicoli fino a 15CV e per gli autoveicoli funzionanti a gasolio qualunque sia la loro potenza espressa in CV fiscali aumento del 90% per gli autoveicoli oltre 15 CV fiscali".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione.



BUZIO Alberto

Il primo emendamento propone l'abbattimento totale; proponiamo di non applicare la tassazione per i motivi che abbiamo illustrato più di una volta e che riprenderemo quando esamineremo l'ordine del giorno appunto sulla contrarietà nostra alla tassazione.
Il secondo emendamento è più articolato e si riferisce ad alcune categorie. La nostra proposta è la seguente: nessun aumento per gli autoveicoli fino a 15 cavalli fiscali e per tutti gli autoveicoli funzionanti a gasolio e aumento del 90% per gli autoveicoli oltre i 15 cavalli fiscali. In sostanza questo emendamento propone uno sforzo ulteriore rispetto all'emendamento formulato dalla Giunta che propone l'abbattimento entro i Limiti dei 12 cavalli fiscali. Alla Regione Lombardia è stato presentato un emenda mento analogo per autoveicoli fino al 15 cavalli fiscali. L'emendamento tiene conto anche degli autoveicoli a gasolio, per i quali il bollo è già notevolmente superiore, quindi non ci sembra opportuno penalizzare ulteriormente queste categorie di autoveicoli.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Il primo emendamento non è accoglibile perché l'abbattimento totale significa stravolgere tutta la manovra impostata.
Non accogliamo neanche il secondo emendamento. Però mi sembrano opportune due precisazioni, in primo luogo, da 12 a 15 cavalli significa un segmento del 25% per quanto riguarda le entrate, quindi è il segmento più forte. Per quanto riguarda i veicoli diesel, l'aumento contempla solo la parte relativa al bollo; sul superbollo non c'è aumento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione gli emendamenti presentati dai Consiglieri Buzio Coppo, Monticelli, Chiezzi e Grosso.
Chi è favorevole al primo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli, 23 contrari e 1 astensione.
Chi è favorevole al secondo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli, 23 contrari e 1 astensione.
Emendamenti presentati dal Consiglieri Rabellino, Vaglio e Farassino: 1) aggiungere in chiusura dell'articolo: "per i veicoli di residenti in Comuni facenti parte di Comunità montane, si applica un aumento pari al minimo previsto dall'art. 5 della legge 14 giugno 1990, n. 158" 2) aggiungere in chiusura dell'articolo: "tutti i veicoli adibiti al trasporto di handicappati, compresi quelli di proprietà di autonoleggiatori e tassisti, sono assoggettati ad un aumento pari al minimo previsto dall'art 5 della legge 14 giugno 1990, n.
158": 3) aggiungere in chiusura dell'articolo: "per gli autoveicoli di proprietà di portatori di handicap in possesso di regolare apposita patente, si applica un aumento pari al minimo previsto dall'art. 5 della legge 14 giugno 1990 n. 158, a condizione che l'autoveicolo non sia dotato di propulsore avente una cilindrata superiore a 2.000 centimetri cubi".
La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

Analogamente agli emendamenti che abbiamo proposto all'art. 1, non si è assolutamente tenuto conto di categorie di persone che hanno diritto di essere esentate da quest'aumento. Nella fattispecie intendiamo i portatori di handicap e gli invalidi per i quali è indispensabile l'uso dell'autovettura. Credo che l'entità del mancato introito con l'accoglimento di questi emendamenti non sia tale da giustificare un atteggiamento contrario della Giunta.
Il terzo emendamento riguarda i residenti in paesi appartenenti a Comunità montane, che, anche se qualcuno ipotizza che fra poco non esisteranno più come enti, continueranno comunque ad esistere come realtà in cui è difficile sopravvivere e sostenere un'economia e qualità di vita decenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La Giunta non accoglie.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione gli emendamenti presentati dai Consiglieri Rabellino, Vaglio e Farassino.
Chi è favorevole al primo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 23 contrari.
Chi è favorevole al secondo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 23 contrari.
Chi è favorevole al terzo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 23 contrari.
Emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti: dopo le parole "in misura pari al" sostituire la dicitura "110%" con la dicitura "31%".
La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Sulla questione della tassa sul bollo molte cose si potrebbero dire.
Noi avevamo presentato un ordine del giorno che raccoglieva il tema del diritto al trasporto delle persone disabili con l'intenzione di cogliere l'occasione di questo prelievo iniquo per indirizzare il 20% del prelievo stesso all'eliminazione delle barriere architettoniche sui trasporti pubblici, su rotaia o su gomma, gestiti in concessione dalla Regione.
Quell'ordine del giorno non lo abbiamo ritirato quindi dovrà essere discusso.
Non volevamo dare alla Giunta un'occasione di fare bella figura, nel senso di sollecitare un emendamento che adeguasse questa tassa alla reale condizione delle persone che sono costrette a guidare non potendo utilizzare i mezzi pubblici, perché speravamo che la Giunta ci pensasse da sola. Evidentemente ciò non è avvenuto, ci dispiace molto e speriamo che qualcuno se ne ricordi nel futuro. Questo emendamento ha il carattere di abbattimento della iniquità della legge, soprattutto in riferimento a quanto già avevamo detto sulla mancata progressività.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La Giunta non accoglie.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento presentato dal Consigliere Maggiorotti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 21 contrari.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 3 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
I Consiglieri Buzio, Coppo, Monticelli, Chiezzi e Grosso presentano il seguente emendamento che prevede un nuovo articolo: "ART. 3 bis - Viene istituito con apposito capitolo di bilancio un Fondo speciale per interventi di tutela dall'inquinamento atmosferico e di controllo e limitazione del traffico nei centri urbani, in cui confluiscono i fondi derivanti dall'aumento della tassa automobilistica regionale per un ammontare di 50 miliardi di lire".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione.



BUZIO Alberto

Questo nuovo articolo prevede un apposito capitolo di bilancio intitolato "Fondo speciale per interventi di tutela dall'inquinamento atmosferico e di controllo e limitazione del traffico nei centri urbani" nel quale confluiscono i fondi derivanti dall'aumento della tassa automobilistica regionale per un ammontare di 50 miliardi.
Si tratta di una finalizzazione incorporata nella legge, coerente con un tipo di discorso che facciamo sulla tassazione, perché nella tassazione dovrebbe essere! il riferimento al tipo di servizio. Noi abbiamo sempre ritenuto che, a fronte di questa tassa che colpisce gli autoveicoli sarebbe stato opportuno finalizzare la tassa a interventi nel campo ambientale, soprattutto nei confronti dell'inquinamento atmosferico che nei grandi centri urbani è giunto a livelli di intolleranza.



PRESIDENTE

La Giunta non accoglie.
Pongo pertanto in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 5 voti favorevoli e 25 contrari.
Emendamenti presentati dal Consiglieri Segre, Miglio e Staglianò: 1) inserire nel testo di legge il seguente art. 4: "Le maggiori entrate derivanti dall'applicazione della presente legge sono destinate: alla redazione dei progetti di recupero ambientale delle cave abbandonate ed alla loro attuazione" 2) inserire nel testo di legge il seguente art. 4: "Le maggiori entrate derivanti dall'applicazione della presente legge sono destinate: al sostegno delle iniziative di appoggio ai giovani portatori di handicap inseriti nelle scuole pubbliche" 3) inserire nel testo di legge il seguente art. 4: "Le maggiori entrate derivanti dall'applicazione della presente legge sono destinate: all'attuazione di interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici di proprietà della Regione" 4) inserire nel testo di legge il seguente art. 4: "Le maggiori entrate derivanti dall'applicazione della presente legge sono destinate: all'attuazione di interventi di recupero conservativo del patrimonio architettonico dei centri storici maggiormente soggetti a degrado per l'azione degli agenti inquinanti ed in particolare degli immobili assoggettati ai vincoli di cui alla legge n. 1089 del 1939" 5) inserire nel testo di legge il seguente art. 4: "Le maggiori entrate derivanti dall'applicazione della presente legge sono destinate: alla progettazione e all'attuazione di interventi a favore di residenze per anziani e/o di sistemazione di residenze di tipo alternativo quali le comunità alloggio" 6) inserire nel testo di legge il seguente art. 4: "Gli introiti derivanti dall'applicazione della presente legge saranno interamente utilizzati a copertura della spesa necessaria ad attivare ed attuare interventi di bonifica dei siti in cui sono presenti discariche abusive e sostanze tossiche e nocive ed in particolare di quelli legati all'estrazione e trattamento dell'amianto".
La parola al Consigliere Stagliano per l'illustrazione degli emendamenti proposti.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Faccio una illustrazione unica perché, dalle osservazioni che abbiamo già avuto modo di dire stamani, dovrebbe risultare chiaro il senso delle nostre proposte. D'altra parte, se avessimo votato l'ordine del giorno così come qualcuno proponeva, prima dell'articolato della legge, forse questi emendamenti sarebbero risultati addirittura superati. Non essendo avvenuto questo, a noi pare necessario un pronunciamento da parte della Giunta in merito a queste problematiche, che ci siamo sforzati di indicare in termini precisi inserendoli nell'articolato. Siamo consapevoli delle difficoltà che questo può comportare, ma ribadiamo la nostra richiesta, che ci auguriamo sia dell'intera aula, perché questi introiti siano destinati a progetti precisi. Non ritengo di dover entrare nei dettagli dei singoli emendamenti, mi auguro di ascoltare da parte dell'Assessore una risposta politica precisa che determinerà in larga misura anche l'orientamento nostro su tutta la vicenda.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La Giunta ha ritenuto sin dall'inizio di non inserire finalizzazioni nel testo dell'articolato, quindi non accoglie gli emendamenti. Progetti precisi la Giunta sarà sicuramente In grado di fame perché l'impegno politico di fondo è di individuare nella Commissione o in comitati ristretti alcuni settori di massima all'interno dei quali poi si potranno calare rivoli specifici.
Pertanto gli emendamenti non sono accolti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente, non è dato di comprendere la ragione vera e reale per la quale le finalizzazioni, sulla quale la Giunta ha accettato di impegnarsi attraverso l'ordine del giorno proposto dalla maggioranza, non possa, così come enunciate nell'ordine del giorno e riprese quasi alla lettera, salvo un migliore dettaglio, nella proposta di emendamento di Stagliano ed altri, essere accorpate e contenute nella legge. Dove sta scritto che non possa una legge regionale finalizzare gli introiti di una determinata tassa? Non si vede quale ostacolo di legittimità possa essere seriamente opposto. E' chiaro che una finalizzazione dovrebbe, in sede di bilancio preventivo 1991, essere obbligatoriamente ripresa. Sarebbe un'attuazione, qualora non ci fosse l'attuazione sarebbe un mancato impegno ad una precisa disposizione della legge regionale che nascerà (probabilmente) nel disegno di legge n. 31. Una finalizzazione nella legge sarebbe un impegno non solo molto più solenne, ma, a nostro avviso, anche più suscettibile di essere mantenuto e attuato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione gli emendamenti presentati dai Consiglieri Segre, Miglio e Staglianò.
Chi è favorevole al primo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 27 contrari.
Chi è favorevole al secondo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 27 contrari.
Chi è favorevole al terzo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 27 contrari.
Chi è favorevole al quarto emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 27 contrari.
Chi è favorevole al quinto emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 27 contrari.
Chi è favorevole al sesto emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 27 contrari.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
Ai sensi dell'alt. 78 del Regolamento, pongo in discussione e poi in votazione l'ordine del giorno presentato dalla Giunta, per il quale è stata richiesta la votazione per parti separate.
Sono pervenuti alla Presidenza quattro emendamenti firmati dal Consiglieri Buzio.
Coppo, Monticelli, Chiezzi e Grosso il cui testo recita: 1) Il capoverso "esplicita le proprie scelte..." va completamente riscritto nel seguente modo: "esplicito, le proprie scelte in ordine olla, destinazione ed utilizzazione del maggior gettito secondo le seguenti opzioni: A) Ambiente (35 miliardi) a) centri urbani: interventi di tutela dall'inquinamento, monitoraggio: b) amianto: bonifica dei punti critici di inquinamento B) Anziani e handicappati (15 miliardi) riqualificazione delle strutture socio-assistenziali pubbliche eliminazione delle barriere architettoniche C) Informazione e miglioramento dell'efficienza della struttura amministrativa regionale (5 miliardi)".
2) Dopo le parole "rivendica una progressiva completa regionalizzazione della quota erariale della tassa automobilistica" aggiungere le parole: "nel quadro di una reale autonomia impositiva delle Regioni che superi i limiti della legge 14 giugno 1990, n. 158".
3) Riscrivere il capoverso "conferma il proprio impegno a non applicare l'addizionale sul prezzo della benzina, al di là del minimo obbligatorio previsto dalla legge" come segue: "conferma il proprio impegno a non applicare l'addizionale sui prezzi della benzina e del metano, al di là dei minimi obbligatori previsti dalla legge".
4) Eliminare totalmente il capoverso "si riserva di valutare..." fino alle parole "...del 13 c.m.".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione.



BUZIO Alberto

Il primo emendamento fa riferimento alla premessa politica e alle valutazioni critiche della Giunta sulle azioni governative e all'auspicio che la Regione possa partecipare al gettito complessivo delle imposte.
C'è poi un esplicito riferimento alla inadeguatezza della legge n. 158.
Chiediamo inoltre un impegno a non applicare l'addizionale sui prezzi della benzina e del metano al di là dei minimi obbligatori previsti dalla legge.
L'altro emendamento fa si rifà al complesso della manovra, quindi alla finalizzazione dell'ordine del giorno. Non è accettabile che questa tassazione finanzi spese correnti, sarebbe opportuna finalizzarla a spesa di investimento. Sarebbe più significativa, perché darebbe una dimensione globale dell'intervento e metterebbe in movimento una maggiore mole di risorse.
Nel nostro ordine del giorno diamo un segno netto alle finalizzazioni in campo ambientale (35 miliardi) per interventi di tutela dell'inquinamento dei centri urbani, di monitoraggio per il problema dell'amianto; in campo socio-assistenziale in favore degli anziani e degli handicappati (15 miliardi) per la riqualificazione delle strutture socio assistenziali pubbliche e la eliminazione delle barriere architettoniche (queste ultime però sono state recepite dalla Giunta); nel campo della struttura amministrativa regionale (5 miliardi).



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Ribadiamo quanto già detto prima. E' stato raggiunto un punto di equilibrio con molta difficoltà, quindi non ce la sentiamo di toccare quell'equilibrio.
La Giunta respinge gli emendamenti.



PRESIDENTE

Sono stati presentati due emendamenti dal Gruppo MSI-DN: 1) completare come segue il capoverso "conferma": "...ed in ogni caso a non avvalersi della facoltà di istituire l'imposta regionale sulla benzina prevista dall'art. 6, comma primo, sub e), della legge 14/6/1990, n. 158" : 2) all'ultimo comma aggiungere le parole "ed in tal senso impegna la Giunta regionale".
La parola al Consigliere Majorino per l'illustrazione degli emendamenti.



MAJORINO Gaetano

Il primo emendamento riguarda il punto n. 3 dell'ordine del giorno laddove si dice: "Il Consiglio regionale conferma il proprio impegno a non applicare l'addizionale sul prezzo della benzina, al di là del minimo obbligatorio previsto dalla legge". Il concetto di questo impegno era già stato espresso chiaramente dall'Assessore nel corso della prima discussione su questo disegno di legge; se ben ricordo disse testualmente che era intenzione della Giunta di non provvedere, quando sarebbe stato il momento a questa addizionale.
Però l'espressione non mi pare esatta, perché il Consiglio regionale si impegna "a non applicare l'addizionale, al di là del minimo obbligatorio previsto dalla legge". Il nostro emendamento aggiunge: "in ogni caso a non avvalersi della facoltà di istituire l'imposta regionale sulla benzina prevista dall'art. 6, primo comma, lett. e) della legge 14/6/1990 n. 158".
Mi spiego. Innanzitutto, il "minimo previsto dalla legge" dello Stato non esiste e non potrà esistere perché la legge n. 158, all'ari 6, contiene in sé una legge delega: infatti delega il Governo a emanare decreti, ai fini (fra l'altro) di prevedere la facoltà per le Regioni di istituire questa addizionale sulla benzina. Quindi l'impegno che è formalizzato in questa proposta di ordine del giorno, e che era stato più chiaramente formalizzato dall'Assessore, era nel senso di non attuare l'imposta sulla benzina, che è già prevista espressamente dalla legge delega che con dettaglio il decreto delegato la prevedrà, e facoltizzerà in tal senso le Regioni.
Quindi il dire che il Consiglio regionale impegna la Giunta ad applicare solo il minimo, intanto come formulazione è errata, perché non ci sarà un minimo obbligatorio, che possa essere previsto da una legge statale; ci sarà, in attuazione della legge delega, art. 6, solo una facoltà per la Regione di imporre questa tassa addizionale sulla benzina.
Se le parole hanno un senso e se l'impegno della Giunta, non solo in questa sede, ma già all'inizio della discussione del disegno di legge, era nel senso di dire siamo costretti nostro malgrado a applicare la tassa sulle concessioni e la tassa automobilistica, tuttavia ci impegnarne a non attuare questa tassa già espressamente prevista dall'ordinamento nell'attesa della normativa di dettaglio. Ecco perché allora, per un dovuto preciso impegno politico, si deve scrivere nell'ordine del giorno che c'è l'impegno a non avvalersi della facoltà di istituire questa futura tassa già in fieri nell'ordinamento.
Il secondo emendamento invece riprende l'ultimo punto dell'ordine del giorno. Noi chiediamo che si aggiunga alla fine la frase: "e in tale senso impegna la Giunta": tutti gli ordini del giorno esprimono la volontà politica del Consiglio, però contengono la frase più pregnante e più rilevante che è quella che impegna la Giunta. Una cosa è il governo regionale impegnato da un ordine del giorno votato dall'assemblea, un'altra cosa è la volontà dell'assemblea che è rilevante e istituzionalmente importante ma non è il governo. Questo è scritto nei nostri emendamenti che riteniamo validi e fondati sia l'uno che l'altro per le ragioni esposte.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Entrambi gli emendamenti sono accoglibili. Il concetto del primo è già compreso, tuttavia la disquisizione possiamo accettarla in quanto nella sostanza l'impegno è quello.
Per quanto riguarda il secondo emendamento, ritenevamo implicito l'impegno della Giunta, comunque penso che anche questo lo si possa accettare.



PRESIDENTE

Gli emendamenti sono accolti, quindi vengono inseriti nel testo.
Il Consigliere Rossa ha presentato il seguente emendamento: al punto 1) della destinazione del gettito, al termine di 'architettoniche" aggiungere le parole "miglioramento trasporti".
La parola al Consigliere Rossa per l'illustrazione.



ROSSA Angelo

E' un emendamento aggiuntivo e migliorativo che invita la Giunta a dare un'attenzione particolare al settore dei trasporti e all'autotrasporto. Si avverte l'esigenza di istituire un osservatorio regionale dei trasporti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Le ragioni esposte dal Consigliere Rossa riteniamo siano condivisibili se ne potrebbero aggiungere anche altre. La Giunta accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è accolto.
Il Consigliere Tappare ha presentato i seguenti emendamenti: 1) aggiungere al quinto capoverso, terza riga, dopo "più deboli" "(compresi comunque, nella fascia di reddito annuale, per nucleo familiare di 20 milioni di lire)": 2) aggiungere al quinto capoverso, terza riga, dopo "più deboli", "e le attività produttive di minore dimensione: artigianato, coltivatori diretti e piccole imprese industriali con almeno il 40% del fatturato rivolto all'esportazione sulla base dell'esercizio 1989".
La parola al Consigliere Tapparo che illustra i propri emendamenti.



TAPPARO Giancarlo

Signor Presidente, dinnanzi a questa discussione estremamente delicata per il rapporto di questa assemblea nei confronti della comunità piemontese, noi dovremmo fare uno sforzo per evitare che l'azione impositiva non sia caratterizzata dal tentativo di essere uno strumento che esprime, nel piccolo ovviamente, delle scelte politiche sociali e delle politiche economiche.
Oggi, e sempre più spesso, anche per quanto riguarda la tassa ecologica o altre forme di imposizione nuove. Fazione fiscale del momento pubblico non è vista sotto l'aspetto qualitativo, ma semplicemente come qualcosa in più per recuperare risorse. Questo fa parte della crisi fiscale degli Stati occidentali ed è aggravato in Italia dal notevole deficit pubblico.
I due emendamenti vogliono arricchire la proposta senza menomarla nelle sue fondamenta. Di massima sarei orientato a non tassare il metano anche per gli effetti ecologici che questo tipo di combustibile viene ad avere comunque, se si vuole praticare questa strada nelle forme tenui dell'ordine del giorno, non basta parlare della tutela di una fascia sociale, ma occorre tenere conto di una fascia equiparabile a quella sociale, mi riferisco alle piccole aziende dell'artigianato, dei coltivatori diretti del commercio, alle aziende esposte a un rapporto con i mercati internazionali, soprattutto in una situazione di grande difficoltà per gli indotti che non hanno la possibilità del prepensionamento o del finanziamento che invece possono ricevere le medie e le grandi aziende dalle politiche industriali. Una cautela sarebbe quella - ed è il senso di uno del miei emendamenti - di prevedere una esenzione da questo tipo di incremento di tassazione sul metano. Credo, da una valutazione sommarla che menomerebbe le entrate di 1/5, al massimo di I/ 4, questo tipo di inserimento e sarebbe 1 /5 e 1 / 4 insieme alla definizione della fascia sociale. La figura professionale più numerosa nella nostra Regione è comunque nella fascia del quarto livello della categoria dei metalmeccanici; è una fascia che non ha più gli straordinari perla crisi del settore auto, elettronico, tessile, elettrodomestico, c'è doppio lavoro in giro: in sostanza le famiglie a mono reddito di un lavoratore di quarto livello, che è il più numeroso all'interno della nostra società, in busta paga hanno 1.200.000, 1.250.000 lire al mese.
La mia proposta è di individuare già la soglia della fascia sociale per evitare di rimandare a un futuro in cui la fascia sociale sia solo poi comprensiva delle pensioni sociali o di alcune categorie marginali dei fenomeni delle nuove povertà. Credo che questa proposta che non menoma la iniziativa, ma certamente la qualifica, la trasforma in un selettore più efficace sul plano economico e tende a stabilire che per le fasce sociali c'è un'individuazione precisa connessa anche a fenomeni sociali attuali che toccano una vasta area della nostra società.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Gli emendamenti non sono accoglibili perché non è nei poteri della Giunta andare a differenziare. Quindi è una questione di forma. Questo non significa respingere le ragioni di sostanza che il Consigliere Tappare ha addotto. Penso che all'interno della fascia sociale inserita nell'ordine del giorno, la Giunta potrà avere modo di scendere in dettaglio e di graduare con le forme possibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno.



FERRARA Franco

Signor Presidente, colleghi, la mia dichiarazione di voto vale per l'ordine del giorno e per l'intero disegno di legge.
Il Gruppo repubblicano non ha parlato per tutta la passata e la presente seduta in merito a questo disegno di legge per una scelta precisa che qualcuno ci ha anche rimproverato. Era una scelta ragionata in quanto di fronte a un disegno di legge che presentava seicento emendamenti strumentali perché tendenti ad allungare la discussione, era inutile un contributo costruttivo.
Qualcuno ha parlato di gioco delle parti. Forse è vero, c'era un gioco delle parti, allora nel gioco delle parti tutti facevano la propria parte.
Pertanto, rispetto al quadro della volta scorsa il gioco delle parti imponeva a chi stava in maggioranza di votare quando c'era da votare e basta. Oggi le cose sono leggermente mutate e c'è disponibilità al confronto. E' la prima volta che la Regione affronta direttamente una politica fiscale senza dover accettare decisioni. Credo che la prova generale sulla prospettiva dell'autonomia impositiva sia negativa. La Regione Piemonte non ha dato la sensazione di essere un ente capace di affrontare seriamente e concretamente l'impopolarità di una manovra di questo genere. Questo giustifica le perplessità di quella scuola di pensiero che dice che non si deve dare autonomia impositiva agli enti locali e alle Regioni e che questi debbano avere esclusivamente con una finanza trasferita e l'imposizione fiscale debba essere riservata all'erario del Governo. Probabilmente questo non è vero, però molte volte viene il sospetto che più si è vicini al destinatario di un provvedimento più è difficile prendere un provvedimento coerente.
Si sono dette molte cose in questo dibattito per giustificare la non opportunità del provvedimento, si è sollevato il fatto della iniquità di questo disegno di legge in quanto va a determinare fatalmente delle discriminazioni da Regione a Regione. Quando si è introdotta la riforma tributaria sulle aliquote dell'ILOR. i Comuni potevano applicare aliquote diverse, anche se poi tutti i Comuni hanno scelto di adottare l'aliquota massima. Anche questo era un fatto strumentale che portava ad argomentare l'opposizione. Cinquanta miliardi sono pochi o tanti? Non lo so, per rappresentano il 20-25% delle risorse disponibili della Regione Piemonte quindi sono una cifra consistente rispetto alla manovra di bilancio della Regione Piemonte. Si è affermato che si tratta di provvedimenti che vanno a colpire esclusivamente le fasce deboli, ma credo che qualunque manovra fiscale di fatto si trasferisca sui consumi e quindi sulle fasce più deboli. D'altra parte, quali sono le alternative? Un'addizionale sull'IVA? L'addizionale sull'IVA pure si scarica immediatamente sui consumi e va a carico delle fasce più deboli. Qualcuno dice di aumentare le imposizioni dirette nei confronti della società. Ma questo non va anche a scaricarsi sul prezzi, sul consumi e quindi sulle fasce più deboli? Quando si parla di questi problemi è molto difficile trovare delle soluzioni che possano essere facilmente accettate da tutti. Quale manovra fiscale non è impopolare, non viene respinta dalle opposizioni e non è oggetto di responsabilità da parte della maggioranza? Ricordo che nel 1985 il Consiglio regionale (non ne facevo ancora parte) aumentò i canoni dell'Istituto Autonomo Case Popolari. Anche quello era un provvedimento diretto alle fasce più deboli, era un provvedimento responsabile e la maggioranza di allora, responsabilmente, lo ha assunto e ha pagato elettoralmente.
Il Partito repubblicano voterà a favore di questa legge, senza entusiasmo, non può esserci entusiasmo nel votare una legge che carica nuovi oneri fiscali ai cittadini che già pagano molto e ricevono molto poco dall'ente pubblico. Ci sono però alcune considerazioni da fare nel momento in cui approdiamo a questo provvedimento.
Da più parti si dice che bisogna ridurre la spesa. Non è un problema che si risolve in un giorno, è un problema di ampio respiro, che deve partire dal bilancio, dal primo importante provvedimento politico che la Giunta ha di fronte. Riteniamo sia corretto agire sulla spesa, aspettiamo con grande interesse le proposte che la Giunta farà, in quel momento vedremo la capacità di governo della Regione. Sarà un momento importante lo abbiamo scritto nei nostri programmi, per il PRI i programmi sono una attività seria e non soltanto un libro da mettere nel cassetto.
Ci lascia perplessi la predestinazione delle spese che viene indicata in questo ordine del giorno. Noi lo vorremo (al di là degli aspetti formali nel senso che è un documento del Consiglio regionale ed è firmato dalla Giunta), ma ci lascia perplessi per due motivi: il primo è che contiene già una dichiarata volontà della Giunta a non sfruttare tutte le risorse che si renderanno disponibili. Un atteggiamento di questo genere fa pensare che la politica di bilancio per il prossimo anno sia una politica facile, che consentirà alla Giunta di rinunciare ad ampi spazi di entrate che pur la legge consentirebbe. Se le notizie che ho sono fondate, la tassa sul metano e sulla benzina daranno un gettito di circa 130/140 miliardi. Di fronte alla situazione economica, sociale e industriale attuale, rinunciare da parte della Regione Piemonte ad una risorsa così consistente per poter fare una seria politica di supporto rispetto ai problemi del sistema produttivo a me pare una scelta quanto meno avventata e presa con eccessiva, non voglio dire faciloneria, perché non è la parola giusta, ma sicuramente con eccessiva disinvoltura; forse meritava un maggiore approfondimento.
C'è un secondo problema che ci lascia perplessi: la finalizzazione che è contenuta nell'ordine del giorno. Mi chiedo se la finalizzazione non debba rientrare in una politica di bilancio della Regione Piemonte. E' mai possibile che con gli emendamenti si possa fare bilancio? Oppure è tutto uno scherzo, oppure diciamo che quello che è scritto in questo ordine del giorno ha soltanto lo scopo di chiudere qualcosa senza prospettive e senza vincoli forti? E' possibile che le scelte di bilancio vengano fatte in aula con emendamenti buttati lì, senza discuterli, senza approfondirli? A me pare che in questo momento occorrano scelte rigorose e complessive e non mi pare che questo ordine del giorno abbia quelle caratteristiche del rigore, della globalità dei problemi che la Regione Piemonte deve affrontare.
Il Gruppo repubblicano voterà questo ordine del giorno, però vuole rimarcare alcune perplessità che questo documento determina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Signor Presidente e colleghi, intervengo per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno e successivamente interverrò sulla legge.
Questo ordine del giorno non verrà votato dal Gruppo comunista, ma non lo avremmo votato anche se fosse stato, per assurdo, il migliore ordine del giorno possibile, in quanto si tratta di un documento collegato all'approvazione di una legge sulla quale noi abbiamo dato sin dall'inizio una battaglia di principio, proponendo al Consiglio di non votare la legge non soltanto di cambiare la legge.
Devo dire che il Gruppo comunista si è sforzato, dapprima in sede di I Commissione e poi in aula, di contribuire a un possibile miglioramento di questo ordine del giorno, non ha rinunciato ad un atteggiamento positivo per contribuire al possibile suo miglioramento. Purtroppo questo è stato possibile solo in minima misura, c'è solo qualche tenue traccia delle proposte che abbiamo avanzato in Commissione; nulla è stato recepito delle proposte avanzate oggi dal nostro Gruppo in aula e questo ci conferma in una decisione di voto negativo.
Io vorrei esplicitare il nostro giudizio negativo sul documento attuale nel merito per tre questioni fondamentali. La prima è relativa alla premessa. A noi pare che l'impostazione della premessa del documento sia di estrema debolezza rispetto al nodo della autonomia impositiva e della finanza regionale, perché si è rinunciato a sollevare una questione di ordine generale. In sostanza, si è isolato l'aspetto specifico delle tasse automobilistiche, si è fatta una richiesta condivisibile, quella di una regionalizzazione completa, integrale, di questa tassazione, ma non si è fatto alcun accenno a una questione di ordine più generale che riguarda l'autonomia impositiva in senso lato delle Regioni e una finanza regionale che non sia basata su tasse ad hoc, su tasse che coinvolgono solo certe categorie di cittadini e di consumi, tasse che hanno carattere impopolare e difficilmente giusto.
La seconda ragione del nostro dissenso è che non si è voluto accettare in alcuna forma, nemmeno con l'ultima proposta di emendamento avanzata dal collega Tappare, un impegno più preciso sulla questione del metano. La formulazione contenuta in questo testo è estremamente ambigua, non si capisce quale sarà l'estensione di questa forma di tassazione, come potrà essere gestita l'ipotesi di istituzione di una fascia sociale; in sostanza è una formulazione molto vaga e ambigua.
Non si capisce perché si sia stabilito il principio per cui la benzina non la si aumenta, invece il metano si potrà aumentare. E' un atteggiamento confuso e contraddittorio, quello della Giunta su questo punto.
Il terzo e ultimo motivo di dissenso è relativo alla finalizzazione. In sostanza, con queste tasse colpiamo essenzialmente la categoria degli automobilisti.
Nella proposta che avevamo indicato come emendamento alla legge avevamo ipotizzato una specie di tassazione di scopo o, come si dice oggi dato il merito della questione, di tassa ecologica, cioè una finalizzazione esplicitamente collegata proprio con il fatto che si tassavano gli automobilisti. Per questo abbiamo insistito sulla questione di interventi per il monitoraggio e la riduzione dell'inquinamento atmosferico provocato dal traffico nei centri urbani. Era una questione che poteva avere un significato e un senso. Questo principio non è stato accolto e si è voluto intervenire su una fascia larga di temi.
Cari colleghi, questa forma di finalizzazione così espressa è alquanto risibile. C'è di tutto, un po' di anziani, un po' di handicappati, un po' di ambiente, un po' di centri urbani, un po' di monitoraggio, un po' di formazione professionale e un po' - tanto per non guastare - di informatica che fa anche moderno. E' chiaro che questi interventi dovrebbero essere tutti finalizzati a spese di investimento. Su quante voci saremo in grado nel 1991 di attivare davvero delle spese di investimento? Quali progetti operativi sono pronti sui quali avviare delle spese di Investimento e accendere mutui? A parte il fatto che la metà circa non saranno spese di investimento ma saranno spese per il rinnovo del contratto di formazione professionale che è una tipica spesa corrente.
Non concordo con il collega Ferrara quando dice che non si doveva porre la questione di una finalizzazione. Credo invece che fosse corretto porta perché non si trattava di una tassa di tipo generale, rivolta al complesso del contribuenti, non era una aliquota IRPEF in più, per la quale evidentemente non aveva senso una finalizzazione ad hoc perché si colpiva la massa dei contribuenti e quindi era chiaro che la finalizzazione poteva essere solo il bilancio regionale nel suo complesso sul quale poi operare delle scelte; qui si colpivano categorie specifiche di consumo quindi occorreva una finalizzazione il più possibile coordinata con questo principio per dare trasparenza e chiarezza all'azione della Regione.
Questo testo, oltre che per la ragione generale che ci avrebbe portato comunque a un voto contrario, anche nel merito è un testo sul quale vale la pena di dare voto contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Questo ordine del giorno rappresenta il finale obbligato, prima del voto abbastanza scontato della normativa, per superare l'empasse ostruzionistico della volta scorsa.
Non ci sono né vincitori né vinti, non vince l'opposizione avendo obbligato la Giunta a venire a patti ne vince la Giunta avendo superato lo scoglio ostruzionistico. Ci rimettono soprattutto i cittadini della Regione Piemonte che in definitiva verranno a pagare di più. Quindi non canto vittoria per il fatto che, come Consiglieri di minoranza, siamo riusciti a strappare alcuni sconti o perché abbiamo avuto qualche garanzia sul fatto che non aumenterà la benzina perché sono vittorie marginali che non spostano il centro del problema che è il discorso della finanza locale; il discorso di trovare un modo più equo, più giusto, più bilanciato di esprimere delle nuove o più differenziate forme fiscali.
Sono deluso da questo ordine del giorno, al di là della sua formulazione, perché non c'è neppure una frase sull'altro fronte che era quello più importante, cioè sul fronte della spesa.
La Giunta avrebbe potuto, costruendo questo ordine del giorno, prendere qualche impegno per il futuro sul contenimento della spesa. E' lì che si gioca metà della battaglia, è lì che si continua a non voler intervenire ed ho già parlato a lungo su questo.
Ci lascia perplessi il discorso del gas metano. Sono d'accordo anch'io con quello che diceva il Consigliere Tappare; non si fa una politica di bilancio su 10 lire di aumento del gas metano, evidentemente c'è qualcosa di più.
C'è poi una certa delusione anche sulle finalizzazioni dell'ordine del giorno. Chi può dire di non essere d'accordo di spendere del soldi per gli anziani? Secondo me, però, per intervenire sugli anziani occorre allora fare prima un discorso di prevenzione. Se si investono soldi sulla prevenzione si risparmiano poi tantissimi soldi sul mantenimento di questi anziani nelle strutture protette.
C'è il discorso del centri storici, ma neanche lontanamente noi, con 50 miliardi, possiamo sperare di toccare sensibilmente il discorso del risanamento del centri storici. E avanti così.
Tra l'altro l'Assessore GARINO Marcello aveva esplicitamente chiesto di non mettere la parola "amianto" tra i punti privilegiati o di primaria Importanza. Sono stati tolti gli altri ed è rimasta proprio la parola amianto. Forse è una scelta di Giunta che contrasta con quello che l'Assessore nel suo specifico campo voleva e questo mi lascia abbastanza stupito.
In definitiva, siamo veramente perplessi su questo ordine del giorno.
Non ci sentiamo neanche di votare contro, anche perché alcuni punti che avevamo esplicitamente richiesto sono stati accolti dalla Giunta, quindi diamo un giudizio di astensione, con la richiesta specifica di votarlo per capoversi, in quanto su alcune specifiche parti possiamo essere d'accordo.
L'impegno per ciascuno di noi, prima ancora che per la Giunta, è di riprendere questo discorso nelle sedi istituzionali per arrivare in tempi concreti e in tempi brevi a rivedere il discorso della finanza locale e di questo passaggio di palla tra lo Stato e le Regioni. Questo perché non è più possibile investire soltanto in termini di nuove imposte e di nuove tasse e non avviare seriamente un discorso di recupero nella qualità della spesa e soprattutto di eliminazioni degli sprechi che sono presenti in modo massiccio nell'Amministrazione regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Farassino.



FARASSINO Giuseppe

Il mio intervento è doveroso per chiarire che la Lega Nord non pu essere d'accordo su questo ordine del giorno perché è contro la legge che ha provocato questo ordine del giorno. Se non fossimo contro queste leggi impositive, sicuramente non saremmo autonomisti. Noi pensavamo anche un po' ingenuamente, e spiegherò dopo perché, che questa nostra idea fosse tacitamente condivisa; pensavamo fosse condiviso il fatto che non si pu accettare un discorso impositivo di questo tipo senza protestare in senso vero, non in senso figurato. Giustissime le leggi impositive delle Regioni ma a patto che non siano aggiuntive di quelle che già impone lo Stato, con le quali ci massacra. Sostitutive sì. Allora, non essendo d'accordo sull'impostazione della legge n. 31, sicuramente non siamo d'accordo su questo ordine del giorno. Abbiamo detto però nella dichiarazione precedente che, se si voterà per parti, su due o tre punti possiamo trovarci d'accordo.
Non si dica che siamo disfattisti. Teniamo a dire però che abbiamo fatto ostruzionismo non per una sorta di volontà assurda e sconsiderata di voler intralciare i lavori del Consiglio, ma semplicemente perch intendevamo in questo modo esternare la nostra protesta, la nostra non accettazione.
Lo sappiamo benissimo, la Giunta non può far niente, perché ci troviamo di fronte all'ennesima manovra truffaldina del Governo, che è sull'orlo della bancarotta. Non sono d'accordo con quei colleghi che dicono che questa manovra penalizza soltanto le fasce più deboli.
E' chiaro che quelle fasce risentiranno di più di questa impostazione saremo però tutti in ballo, tutti saranno tassati, dal pensionato e dal povero cristo che guadagna 700.000 lire al mese, magari con un lavoro part time, agli investitori nella borsa. Perché neanche lì si è fermata l'azione del noto ragioniere preposto alle finanze: questo signor Formica che è andato a tassare anche, in una forma sconsiderata, la borsa pensando che la gente non Investa più nella borsa, ma investa nei BOT e nei CCT per puntellare uno Stato che sta crollando a pezzi.
Avremmo voluto almeno sentire da parte della Giunta una timida esposizione, un timido senso di imbarazzo per lo meno. Gli emendamenti che abbiamo mantenuto, in mezzo ai 220 emendamenti precedentemente presentati erano semplicemente un fatto simbolico, si parlava di Comunità montane, di mercati, di zone di montagna. L'Assessore ci ha seccamente risposto che la Giunta non li accettava senza neanche darci un piccolo confetto a dire: siamo spiacenti. Non è che si voglia la forma in questo Consiglio semplicemente si vuole un piccolo segno di complicità a testimoniare l'imbarazzo anche della Giunta che, suo malgrado, si vede costretta ad applicare forme inique di tassazione aggiuntiva.
Se si votasse l'ordine del giorno completo, saremmo contrari, perché ci sono alcune cose che non condividiamo, come i 25 miliardi su una spesa corrente come la formazione professionale; però, per già avvenuta dichiarazione di voto da parte del Consigliere Vaglio, su due o tre punti daremo il nostro assenso. Abbiamo voluto dimostrare la nostra buona volontà nel ritirare gli emendamenti. La nostra è stata una protesta che speravamo fosse condivisa anche da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Staglianò.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Signor Presidente, colleghi, siamo in fase di voto dell'ordine del giorno e ritengo non opportuno, e non sarebbe forse neanche serio, ripetere per l'ennesima volta gli argomenti generali che abbiamo già illustrato in questa sede. Sulle questioni di fondo che sottendono questo ordine del giorno e che sono state richiamate anche dai colleghi che mi hanno preceduto, voglio brevissimamente dire che l'idea che hanno i Verdi dello Stato futuro è di uno Stato federalista, di uno Stato quindi che poggi il baricentro delle proprie decisioni, della propria democrazia sulle Regioni guardando per l'appunto all'Europa. Se questo principio generale ha un significato storico concreto, vuoi dire anche che siamo per spostare il baricentro dei prelievi fiscali e quindi la responsabilizzazione della spesa anche sulle Regioni. In questo senso ho avuto già modo di pronunciarmi alla fine di ottobre a nome del Gruppo. Noi siamo tendenzialmente contro le tassazioni aggiuntive. Le tassazioni aggiuntive possono avere qualche legittimità, agli occhi innanzitutto della nostra gente, qualora venissero finalizzate, quindi in questo senso consideriamo con qualche attenzione in questo contesto l'ipotesi di tasse cosiddette di scopo. Oggi però non ci troviamo di fronte ad una questione di questa natura oggi. Ci troviamo di fronte alle cose che abbiamo già avuto modo ancora stamani di dire, cioè una manovra sbagliata e iniqua. In questo senso abbiamo fatto l'ostruzionismo, di cui rivendichiamo la legittimità politica ed istituzionale e ne rivendichiamo anche quei piccoli esiti seppure parzialissimi, che nella finalizzazione degli introiti si è riusciti ad avere, proprio per evitare che questi 52 miliardi, che saranno prelevati dai nostri concittadini, servano non per finire nell'ennesimo pozzo senza fondo. In questo senso rivendichiamo un impegno a finalizzare in progetti concreti. D'altra parte la destinazione sarà tutta da verificare. Ne sono ben consapevole e penso ne sia consapevole l'assemblea.
Staremo naturalmente con gli occhi ben aperti, ad esempio, per quanto riguarda le questioni ambientali. L'Assessore Carino si è pubblicamente Impegnato in quest'aula a presentare dei progetti all'esame delle Commissioni. Quindi avremo modo di accertare se qualcuno qui oggi ha fatto il furbo per ottenere che alcuni Gruppi, fra cui quello dei Verdi togliessero di mezzo un po' di carta per mandare in porto una manovra che continuiamo a non condividere. Gli esiti saranno tutti da verificare.
Riteniamo che questa sia un'aula solenne in cui si intende quel che si dice, quindi ci batteremo perché il tutto vada in porto secondo gli impegni assunti.
Avevamo chiesto di votare per parti separate l'ordine del giorno perché viceversa il nostro voto sarebbe negativo. Annuncio sin d'ora che voteremo a favore del primo e del secondo capoverso laddove c'è un primo abbozzo di politica regionalista sugli introiti. Invece daremo voto contrario per le ragioni che anche altri colleghi hanno detto e che non ripeto per brevità, al capoverso relativo all'eventuale aumento del prezzo della benzina e, a maggior ragione, all'eventuale addizionale minima sul gas metano. Voteremo a favore dell'ultimo capoverso, laddove la finalizzazione degli introiti comincia a prendere corpo. Vedremo se prenderà corpo completamente come auspichiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Il Gruppo socialista voterà l'ordine del giorno, così come è stato emendato. Voteremo l'ordine del giorno non senza preoccupazioni, perch quando si tratta di operare dei prelievi aggiuntivi ai cittadini, è chiaro che si opera una manovra antipatica. Tuttavia, dal momento che questa maggioranza e questo governo regionale hanno ritenuto di dover mettere mano a questa manovra, dal momento che il Gruppo socialista appartiene a pieno titolo all'impegno di governo regionale, è chiaro che la risposta sta in una proposta del genere. E' una prova. Se questo Paese e questo Governo non mettono mano ad una grande riforma che punti il suo avvenire sul ruolo delle Regioni, quindi sulla regionalizzazione del governo della nazione, i fatti non sono molto confortanti. Mi auguro che il governo regionale e la Presidenza del Consiglio, di concerto con le altre Regioni, aprano un confronto con il Governo nazionale intorno al ruolo delle Regioni. Ne abbiamo parlato quando si è discusso sulla legge n. 142, la cui applicazione affida alle Regioni un ruolo importante e le svuoterà notevolmente delle funzioni che hanno avuto finora. Siamo sulla stessa barca, si tratta di vedere come si può aprire un discorso che metta in discussione la sistemazione dello Stato, così come è stata immaginata e costruita dalla Costituente e le cose da modificare.
I socialisti dieci anni fa hanno detto quali sono le cose da modificare, suscitando parecchio scandalo tra amici, compagni e avversari quando hanno lanciato l'idea della riforma che poggia sulla nomina diretta del Presidente della Repubblica. Coloro che sono tentennanti su questo debbono dare le risposte che occorre dare, così come bisogna dare le risposte sui due rami del Parlamento, così come bisogna dare le risposte sulle funzioni del Governo centrale e sul ruolo delle Regioni.
Allora, la politica delle Regioni e la politica di governo che si svolgono a pieno ventaglio, prevedono anche interventi di questo tipo, per i quali a volte occorre tirarsi su le maniche.
Questa la considero una prova che non manderà in rovina il Piemonte parliamoci chiaramente - perché un prelievo di 52 o 53 miliardi non sarà la fine del Piemonte. La considero una prova per vedere se le Regioni sono in grado di governare, tutte le Regioni, questa con giunta di pentapartito e quelle con giunta di sinistra.
L'Assessore Gallarini ha respinto le proposte di emendamento del collega Tappare anche se nella sostanza le condivide. Quegli emendamenti sarà bene considerarli come obiettivo sulle future scelte che il governo regionale farà. Mi auguro che non si ponga il problema dell'aumento del gas metano...



MARCHINI Sergio

Lo Stato si è preso 140 lire in una settimana!



ROSSA Angelo

Certo, occorre salvaguardare le fasce più deboli che possono essere riscontrabili in quelle zone in cui lo stato di disoccupazione e di difficoltà è molto accentuato e in quelle fasce che competono sui mercati che non devono essere mortificate nella loro attività produttiva. Non c'è questo problema. Da questo discorso mi auguro si possa trarre motivo per fare un lavoro di ricerca affrontando a tutto campo la questione dei recuperi, evitando gli sprechi, facendo risparmi laddove sono da fare cercando di concentrare le risorse per destinarle e finalizzarle allo sviluppo di settori che ne hanno bisogno, che sono i nostri avamposti contro i rischi di crisi. Se è facile decidere di imporre alcune tasse più difficile è vedere dove si possono realizzare i risparmi nell'interesse della comunità. Una politica giusta di governo vuoi dire avere presente le problematiche della nostra gente e le sue ansie. Queste sono le ragioni per le quali il Gruppo socialista vota a favore dell'ordine del giorno e della proposta di legge che stiamo per approvare.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno per parti separate.
La prima parte recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto della nuova impostazione dei rapporti finanziari Stato-Regioni, con la conseguente riduzione dei trasferimenti e l'aumento delle entrate regionali derivanti dall'ampliamento dell'autonomia impositiva ritiene opportuno ribadire, con forza, la propria preferenza per una compartecipazione al gettito regionalmente riscosso dell'IVA e dell'IRPEF piuttosto che dover fare ricorso a nuovi tributi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 32 voti favorevoli e 7 contrari.
Pongo in votazione la seconda parte dell'ordine del giorno che recita: "rivendica una progressiva completa regionalizzazione della quota erariale della tassa automobilistica".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 33 voti favorevoli e 7 contrari.
Pongo in votazione la terza parte dell'ordine del giorno, capoverso che è stato emendamento con l'accoglimento di uno dei due emendamenti del Gruppo MSI, il cui testo recita: "conferma il proprio impegno a non applicare l'addizionale sul prezzo della benzina al di là del minimo obbligatorio previsto dalla legge, ed in ogni caso a non avvalersi della facoltà di istituire l'imposta regionale sulla benzina prevista dall'art. 6, comma primo, sub e), della legge 14 giugno 1990, n.
158".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 33 voti favorevoli e 7 contrari.
Pongo in votazione la quarta parte dell'ordine del giorno emendato con quanto ha fatto emergere questa mattina formalmente il Consigliere Picchioni. Il capoverso recita: "si riserva di valutare, nel caso in cui si sia costretti a fronteggiare emergenze socio-economiche e vincoli di bilanci, una eventuale addizionale minima sul gas metano, prevedendo comunque l'istituzione di una fascia sociale che tuteli i ceti più deboli".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 27 voti favorevoli e 15 contrari.
Pongo in votazione l'ultimo capoverso integrato da due emendamenti, uno presentato dal Consigliere Rossa e l'altro dai Consiglieri Zacchera e Majorino. Il capoverso recita: "esplicita le proprie scelte in ordine alla destinazione ed utilizzazione del maggior gettito secondo le seguenti opzioni: 1) anziani e handicappati (riqualificazione case di riposo per anziani: eliminazione barriere architettoniche; miglioramento trasporti) orientativamente 10-12 miliardi: 2) ambiente (centri storici: risanamento e monitoraggio): bonifica dei punti critici di inquinamento (esempio: amianto) - orientativamente 10-12 miliardi: 3) formazione professionale - orientativamente 25 miliardi 4) informatizzazione e miglioramento dell'efficienza della struttura amministrativa regionale - orientativamente 5 miliardi ed in tal senso impegna la Giunta regionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 33 voti favorevoli, 9 contrari e 2 astensioni.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Picchioni. Ne ha facoltà.



PICCHIONI Rolando

Dopo la discussione sull'ordine del giorno, mi pare si sia fatto un bellissimo gioco delle parti: abbiamo verificato come 60 Consiglieri regionali andassero alla ricerca di un proprio autore, per quanto concerne l'ordine del giorno (forse rubo il mestiere a Gipo Farassino).
Il collega Monticelli diceva giustamente che c'è una tenuissima traccia di quanto è stato portato avanti dal Partito comunista e da altri Gruppi nell'ordine del giorno testé votato.
Se facessi un'edizione critica del vari emendamenti, potrei dire come e quanto la maggioranza trovandosi in una convergenza politica precisa, si sia impegnata a cercare un punto di equilibrio che salvasse il risanamento finanziarlo della Regione e nello stesso tempo venisse incontro a tutte le esigenze di ordine sociale che sono state prospettate.
Devo solamente fare una piccola chiosa per verità storica su questo fatto. Non ho partecipato alla discussione in aula, però ho partecipato con tutti i Consiglieri del Gruppo e il Presidente della Giunta alla disamina di questo ordine del giorno nel quale noi ci ritroviamo e al quale abbiamo dato parere favorevole. Certo, gli argomenti in questo campo sono molteplici. Tutti si sentono Alberto da Giussano e tutti vorrebbero tirare fuori, prima o dopo, il carroccio contro l'imperatore. Il discorso portato da tanti colleghi ci pone in una posizione di sofferenza nei confronti di Roma. Però dobbiamo ricordare che nulla ci viene regalato e che l'autonomia non sarà un dono di grazia elargita improvvisamente in un giorno di festa.
L'autonomia la dovremo domandare in termini politici sempre più imperativi ma costerà anche nel confronti di coloro che la vorrebbero applicare. I Consiglieri più vecchi ricordano la tassa di famiglia imposta dal Comuni e come essa significasse prendere il Sindaco per la giacchetta e fargli fare del salti o perlomeno delle omissioni, che in quel momento erano necessarie per il buono stato del governo della comunità. Cerchiamo di togliere quel tanto di mitologia o di messianismo che tante volte portiamo nelle nostre risorse dialettiche, perché la vita amministrativa sarà questa e la nostra legislazione non sarà un toccasana, ma sarà piuttosto un confronto continuo non solo con le esigenze della comunità, ma anche con coloro che vorranno domani rivendicare allo Stato quell'autonomia impositiva che oggi invece vogliono per le Regioni. Questo potrà essere anche il contro canto a cui andremo incontro.
Sul problema della destinazione abbiamo adottato un'amplissima fisarmonica. Il discorso, che doveva essere fatto dalla Giunta e da noi, è stato di restringere il più possibile questa possibilità di comprendere tutto e il contrario di tutto. Il collega Monticelli chiede quali sono i progetti attivabili immediatamente. I progetti attivabili immediatamente non sono precostituiti, perché li abbiamo inventati insieme, li abbiamo creati insieme, li abbiamo coltivati insieme, almeno come ipotesi di percorso finale di questa legge. Per questo richiedono di essere messi a punto dalla Giunta per poter essere attuati. La Democrazia Cristiana è contro alla grande ribollita delle spese correnti: non vogliamo che i 55 miliardi cadano in un pentolone di cui non conosciamo gli ingredienti e non conosciamo nemmeno chi impugna il mestolo. Abbiamo voluto che le risorse al di là del 25 miliardi per la formazione professionale per i quali ci siamo tante volte espressi, avessero delle destinazioni precise ed obbligate.
Mi ha sorpreso quanto ha detto l'amico Ferrara, il quale in un intervento, da gioco o fuorigioco, ha detto che non abbiamo sfruttato tutte le risorse. Se le risorse possibili sono da sfruttare, tanto vale ritirare questa legge; se le risorse possibili invece non sono come si dice, è bene fare chiarezza.
Una cosa inoltre mi avvicina (o mi allontana definitivamente) alla minoranza. Se si deve fare una politica seria di bilancio, non la si fa per le briciole o per gli spiccioli o per qualche scampolo di bilancio, ma la si fa per recuperare 600 miliardi. Pertanto la Giunta, per il 1991, deve porre delle tassazioni al massimi livelli possibili: porteranno nelle casse esauste dell'erario regionale 250-300 miliardi, nei confronti dei quali tutta la politica regionale sarà orientata, evitando così una politica di spese aggiuntiva, e chiamando l'Assessore Nerviani a riempire i vuoti di questo Consiglio, quando non avremo più alcuna legge di spesa da approvare.
Nel 1991 avremo una bellissima stagione di grande riforma legislativa cominciando dalla legge n. 142. Avremo una politica di assoluta austerità dove la prevalenza sarà data alle leggi di riforma. Però, Consiglieri dobbiamo intenderci anche all'interno della maggioranza. Non vorrei che la DC passasse come il partito della spesa correntizia, oppure il partito dello sperpero delle risorse. Da una parte infatti mi si dice che le risorse sono disponibili e dall'altra parte mi si dice invece che bisogna cercare di recuperare tutto quanto è possibile non solamente dal bilancio ma anche da questi nuovi provvedimenti volti a tamponare situazioni che sono ormai diventate critiche. Queste sono le mie riflessioni a margine di questa legge. Certamente avrei desiderato, come ha detto chiaramente il Capogruppo del Partito comunista, che ci fosse stato anche un riferimento politico. Il riferimento la Giunta lo deve dare, perché oggi approviamo una legge che non avrebbe nemmeno dei padrini, non avrebbe nemmeno un punto di riferimento legislativo nazionale. L'ordine del giorno doveva avere invece delle coordinate culturali e politiche più precise e più puntuali. Su questo forse valeva la pena di fare uno sforzo in più.
Comunque, complessivamente la battaglia è stata fatta e, al di là delle nostre diversificazioni, mi pare si sia recuperato un clima costruttivo, un clima politicamente impegnato, un clima dove il confronto non ha portato a quelle tenui tracce di scrittura di cui parla il collega Monticelli.
Rabelais in "Gargantua e Pantagruel" dice: "Il trattato era scritto in maniera così fine da non lasciare tracciato di scrittura". Noi invece crediamo che, malgrado i 50 miliardi non siano una grande cosa, qualche traccia di scrittura ci sia effettivamente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Ero intervenuto in sede di dichiarazione di voto sull'ordine del giorno, adesso mi atterrò Invece alla legge che, stante anche gli ultimi interventi che abbiamo ascoltato, si potrebbe chiamare legge "N.N.", cioè legge figlia di nessuno. Si scopre, infatti, che in quest'aula non c'è più nessuno disposto a riconoscerne la paternità.
L'ipotesi più probabile è che questa legge sia figlia della Giunta, ma sia disconosciuta dalla maggioranza. Può essere un'illazione. Presidente Brizio, e in questo caso me ne scuso, ma l'ho riscontrato questo fatto perché la Giunta si è presentata con una posizione di estrema debolezza che in qualche modo ha aiutato l'unitarietà dell'atteggiamento e della battaglia dell'opposizione. E' infatti la posizione di chi si espone al fuoco del nemico, senza un'indicazione chiara sulle finalizzazioni, senza una preveggenza rispetto al tipo di opposizione che in Consiglio sarebbe venuta, senza un'ipotesi di manovra; abbiamo registrato soltanto una rigida chiusura a qualsiasi ipotesi di modifica, un atteggiamento di chi, in termini ragionieristici, fa il conto della spesa di casa e scopre che le cifre sono in rosso.
Per questo dicevo che questa legge sembra figlia di nessuno. Sulla legge, peraltro, si è verificata una contraddizione politica reale fra la Giunta e la maggioranza. Abbiamo verificato come da una parte larga del Consiglio, non soltanto la minoranza e non soltanto per l'ostruzionismo c'era l'esigenza di impostare il discorso in termini migliori, finalizzando queste entrate, intervenendo sul testo della legge. Si è arrivati a questo punto con estrema fatica, in termini deboli e contraddittori, come ho già detto motivando il voto sull'ordine del giorno.
Questa questione ci propone due ordini di problemi per il futuro. Il primo ordine di problemi riguarda il rapporto fra la Regione e il Governo nazionale. Ho riscontrato nel nostro Consiglio e in generale nelle Regioni italiane un atteggiamento di estrema debolezza nel rapporto con il livello nazionale su questa legge. Ha ragione Picchioni quando ha sollevato il fatto che sarebbe stato necessario nell'ordine del giorno un richiamo critico sulla legge n. 158, e noi lo abbiamo proposto in uno dei nostri emendamenti e la Giunta non ha accettato quell'emendamento.
Di lì nasce la questione; non è possibile un processo che vada nel senso dell'autonomia impositiva su queste basi. Su queste basi non si arriva a un'autonomia impositiva vera. Su queste basi si arriva a un ulteriore impasticciamento del sistema fiscale italiano.
Sono d'accordo con Ferrara quando dice che l'autonomia impositiva comporta il fatto che nelle Regioni si possano pagare diversamente le tasse. Non nascondiamoci dietro un dito, se di autonomia impositiva vera si tratta. In questo modo non si arriva a quei risultati, si arriva semplicemente ad incentivare ulteriormente un meccanismo che, accanto alle tasse sulle persone fisiche, quelle che toccano tutti i cittadini, tutti i contribuenti sulla base del principio costituzionale, si aggiungono altri balzelli...



CALLIGARO Germano

Sono cinquantasei le forme di tassazione!



MONTICELLI Antonio

Questa forma di autonomia impositiva incentiva ulteriormente quel meccanismo, che è indegno per un Paese civile, che porta come conseguenza inevitabile l'iniquità fiscale. Non può essere! solo un discorso di autonomia impositiva, ma deve esserci anche un discorso di equità fiscale.
Non ci sono soltanto i rapporti fra le Regioni e lo Stato, ma c'è anche un problema di giustizia fiscale. Le Regioni potevano nettamente rifiutarsi di applicare questa legge, perché non è questa la via per applicare l'autonomia impositiva.
Il collega Rossa ha richiamato il tema della grande riforma istituzionale. Si può essere d'accordo o non essere d'accordo sulle proposte, ma se vogliamo arrivare davvero ad una grande riforma istituzionale le vie non sono queste. Sappiamo che la riforma fiscale è l'elemento chiave di una grande riforma istituzionale, è l'elemento che da sostanza, concretezza e verità a una grande riforma istituzionale. Non è questa però la via per affrontare questi temi.
Avete letto quell'elenco? Andiamo ad esigere 10.000/12.000/15.000 lire da un numero enorme di contribuenti. Quanto costano queste cose? Questa è razionalità? Questo è la fiscalità moderna? Questo è il rinnovamento dell'Amministrazione regionale? Sono queste le ragioni di fondo che ci hanno spinto a questa battaglia e che ci portano a confermare ancora oggi, nonostante l'atteggiamento un po' più intelligente della Giunta rispetto a quello che si era verificato nella seduta precedente, un voto negativo che va al di là del voto sulla legge e chiama in causa una politica di ordine generale nel rapporti fra Regione e Stato e nella coerenza dei comportamenti della Regione nelle scelte che saprà fare. L'appuntamento sarà il prossimo bilancio di previsione, sul quale però, già adesso, non posso non essere prevenuto per il modo con cui la Giunta regionale e la maggioranza lo imposteranno.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, mi sforzerò di non ripetere le cose dette nel corso del dibattito sia da me che dal Consigliere Zacchera.
Mi limiterò a una sintesi a motivazione del nostro voto decisamente e ovviamente negativo.
Il nostro voto è negativo in primo luogo perché si tratta di una tassa iniqua.
Ci è stato detto che gli aumenti sono sopportabili anche dalle fasce deboli. Certo, la tassa automobilistica e gli aumenti delle tasse di concessione, in sé per sé, possono non essere un sacrificio eccezionale o notevole, il fatto è che ci troviamo di fronte a una serie di balzelli sono gli aumenti del riscaldamento in conseguenza della nota crisi petrolifera, sono i balzelli previsti dalla legge finanziaria in ordine alla tassa sulla casa. Leggo su "La Stampa" che il Segretario del Partito liberale Altissimo ha protestato con il Ministro Formica perché c'è la proposta di aumentare mediamente del 25% le rendite catastali anche sulla prima casa. E poi, per bocca del Ministro Battaglia, si da già per certo che ci saranno aumenti sensibili sulle bollette della luce, si istituiranno delle fasce orarie e, con l'aumento della bolletta della luce, ci sarà una tassa ecologica. In sostanza, l'aumento delle tasse del disegno di legge n.
31 cala in questa realtà. Questa è la mia prima considerazione.
Seconda considerazione. Come è già stato detto, e non solo da parte dell'opposizione, non è questo il modo di attuare l'autonomia impositiva.
Il Capogruppo della DC, Picchioni, ha parlato di scampolo di autonomia impositiva. Effettivamente il disegno di legge n. 31 è sorto inopinatamente dopo che è entrata in vigore, il 29 giugno 1990, la legge statale che facoltizzava le Regioni all'aumento della tassa automobilistica. Ci sono state tredici sedute di Giunta, nel corso delle quali non si è pensato di procedere a questi iniqui aumenti, ma, di fronte al decreto legge, ancora in discussione che accollava alle Regioni il ripianamento delle UU.SS.SS.LL. a decorrere dall'1 gennaio 1990, inopinatamente si è fatta la pensata di riparare a questo inopinato aumento fra le pieghe della legge 14 giugno 1990 nella quale si è trovata la valvola di sicurezza per istituire questo balzello. Anche sotto questo profilo non si può parlare di politica impositiva.
Con queste considerazioni potrebbe già chiudersi la mia dichiarazione di voto.
Ci conforta in questo clima il fatto che questo disegno di legge, se diventerà legge, poggia su sabbie mobili, perché poggia su un decreto legge che ha fatto slittare il termine perentorio del 31 ottobre 1990 "sine die" e che non è ancora stato convertito in legge.
Qui si procede con la decretazione d'urgenza anche quando non ce n'è bisogno, ma noi auspichiamo e confidiamo in una folgorazione del Parlamento italiano. Camera e Senato, per cui non verrà convertito in legge il decreto che ha fatto slittare i termini.
Infine - e vengo a saldare il discorso iniziale del nostro dissenso riteniamo estremamente grave che la maggioranza si sia accontentata di inserire nell'ordine del giorno una estremamente generica finalizzazione della legge. Si è detto che non era possibile che la finalizzazione fosse contenuta nel disegno di legge e nella legge. Ho già avuto occasione di osservare che non sta scritto da nessuna parte che una legge regionale che prevede tasse ed introiti con il tramite di una tassa, non possa prevedere come verrà spesa questa tassa. E questo è smentito anche dai fatti.
Prendendo qualche legge a caso, rilevo che, per esempio, la legge n. 1 del 1987: "Interventi regionali in materia di movimenti migratori", all'art. 1 ha come titolo: "Finalità" e si dice qual è la finalità della legge. Così è per la legge che detta le norme per l'istituzione dei parchi e delle riserve naturali, che risale al 1975 e che all'art. 1 ha come titolo: "Finalità della legge", e così potrei continuare. Quindi non è vero che la finalizzazione di una legge non possa essere contenuta nella legge stessa.
Quindi anche all'interno del disegno di legge n. 31 si poteva dire come vengono presi i soldi e come viene finalizzata la spesa. Quindi, come ho già avuto modo di dire, se anche non potevano indicarsi i capitoli di bilancio, sarebbero stati un obbligo per la futura legge di bilancio.
Per tutte queste considerazioni, iniquità della tassa prima di tutto che è il motivo assorbente, mancato contenimento nell'interno della legge della sua finalizzazione, il che era doveroso perché i piemontesi devono poter sapere dove andranno a finire i loro soldi, il nostro voto non pu che essere negativo e significa pieno e sostanziale dissenso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stagliano.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Signor Presidente, sarò breve e questa volta lo dico per tutte le ragioni che ho cercato di esporre in più di una circostanza e che ritengo davvero assolutamente inutile ripetere.
Il Gruppo dei Verdi voterà contro a questo disegno di legge. Anche le dichiarazioni dei colleghi che mi hanno preceduto sollecitano più di una riflessione. Ad esempio, se andassimo a fare una comparazione di come i vari Gruppi politici si sono rapportati alle direttive del Governo nelle varie Regioni in cui sono al governo oppure all'opposizione, vedremmo che le Regioni non stanno bene e le forze politiche stanno ancora peggio. Tutti siamo messi in una congiuntura davvero molto difficile che richiederebbe quello scatto di reni in una direzione nuova che mi sono sforzato di riproporre ancora a proposito dell'ordine del giorno, un ridisegno istituzionale che ci dia davvero gli strumenti per essere un po' più vicini innanzitutto alla nostra gente, ai suoi bisogni e quindi per poter essere più giusti nelle nostre azioni. Questa legge, così congegnata, cresciuta non è. I Verdi voteranno contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, colleghi, avevo anticipato che non sarei più intervenuto sull'argomento perché la posizione personale e del Gruppo penso sia uscita a tutto tondo dal mio precedente intervento, ma devo confessare che sono sconcertato dal comportamento del Gruppo comunista in specie (poi dirò perché in specie).
Il Gruppo comunista ha dato voto contrario su alcune parti dell'ordine del giorno. Desidero rileggere quello che il PCI vuole votando l'ordine del giorno che accompagna la legge. Per esempio, il PCI è favorevole a nuovi tributi e non alla partecipazione all'IVA e all'IRPEF: il PCI è contrario a una progressiva regionalizzazione della quota erariale della tassa automobilistica; dichiara che vuole che venga applicata l'addizionale sul prezzo della benzina; dichiara che non bisogna valutare le fasce deboli in caso di applicazione della tassa sul metano; dichiara che non condivide le scelte della Giunta in ordine alla finalizzazione della spesa. Questo ha detto il PCI. Per generosità non sono tornato sulla questione che avevo sollevato nella riunione dei Capigruppo. Devo dire che questa vicenda ha fatto emergere uno spaccato che interessa tutti perché ognuno di noi ha nelle proprie rimembranze, nelle proprie aspettative, nel proprio futuro un interrogativo: cosa sarà il PCI, cosa tenterà di fare? Cos'è la sinistra sommersa? Mi ero scandalizzato nella seduta precedente della "chiamata alle armi" del collega Chiezzi; l'avevo però considerata come caratteristica della sua intemperanza e della sua collocazione specifica. Però oggi il Capogruppo comunista ha parlato di unitarietà dell'opposizione. E' un segnale che registro, vale per me, non so se valga per qualcun altro. Se la sinistra sommersa, se l'unitarietà significa mettere insieme le spinte disgregatorie dello Stato nazionale e gli egoismi dei ricchi nei confronti dei disperati del sud, se è questa la nuova sinistra, è bene che i cittadini lo sappiano. Perché è indubbio che dare di questa legge una interpretazione così sparagnina significa, tra l'altro, venir meno a quella che è la nostra grande tradizione di generosità su queste cose. Sapete colleghi di maggioranza, che su questa questione ho una posizione personale e che non mi ritrovo in questo curioso iter. Immaginavo che il PCI, quanto meno con un'astensione, assistesse la Giunta rispetto a un percorso che ne la Giunta ne la maggioranza avrebbero scelto. Mi chiedo allora perch abbiamo votato questo documento, che ci condiziona nel nostro futuro senza neanche avere un minimo di corresponsabilizzazione delle forze politiche che l'hanno richiesto. Questo non è solo fare il gioco delle parti, amici comunisti, questo è ciurlare nel manico. Segniamocela come lezione, signor Presidente.



PRESIDENTE

L'espressione accantoniamola, magari.
MARCHlNI Sergio E' una parola che non piace perché ci sono dentro dei termini che ne ricordano delle altre, ma vuoi dire semplicemente fare le cose non chiare.
Signor Presidente, si è discusso per 15 giorni considerando il documento della Giunta elemento qualificante per uscire dalla difficoltà in cui eravamo tutti. E' sulla legge che c'è la contrattazione parlamentare.
Sul documento politico invece c'è un ragionamento politico, sul quale i protagonisti del ragionamento politico rispondono. Questo percorso la Giunta lo ha scelto, la maggioranza lo sostiene, l'opposizione può non condividerlo, ma non può votare contro quando ha chiesto queste cose.
Questa esperienza dobbiamo ricordarcela, cari amici, e non la chiameremo con i termini impropri e poco corretti che mi sono stati rimproverati.
Sicuramente c'è qualcosa che non funziona in questo nostro modo di ragionare e ritengo che sia bene che a cura dell'Ufficio stampa venga fatta la prosa di questo documento. Se non lo farà l'Ufficio stampa lo farò io nella mia noticina su "Notizie della Regione Piemonte". Spiegherò agli elettori cosa vuoi dire votare no a quest'ordine del giorno. Siccome questo ordine del giorno impegna la Giunta a fare delle cose di un certo tipo anzi, la Giunta impegna se stessa, vuoi dire che le forze politiche che hanno votato no non vogliono queste cose; è evidente che vogliono esattamente il contrario. Allora spiegheremo agli elettori che i comunisti non vogliono la tutela delle fasce sociali, non vogliono la percentuale IVA e IRPEF, ma vogliono delle nuove contribuzioni, vogliono che si aumenti il prezzo della benzina. Mi pare che non si possa consentire oltre un certo limite. Dimentichiamo che, da quando è crollato il muro, non c'è più l'identificazione del cittadino con riscritto al PCI, quindi parlare male del PCI non vuole dire parlare male di un cittadino, vuoi dire semplicemente parlare male del PCI. Quindi non è fatto personale polemizzare con il Gruppo comunista. Questa è una ragione di più per far dire che il nostro Gruppo vota questa legge, come ha votato l'ordine del giorno, nella coscienza e nella solidarietà che la Giunta deve avere perch è indubbio che i tempi dati dal Governo, la complessità della materia, la delicatezza e la novità dell'argomento ci hanno costretti a percorsi che per larga parte non erano condivisibili. Il nostro, più che un voto di convinzione, è un voto di sostegno e di solidarietà.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola per fatto personale.



PRESIDENTE

Dov'è il fatto personale? Se ogni opinione in questo Consiglio diventa un fatto personale si continuerà a chiedere di intervenire con il rischio di infilarci in un dibattito infinito e poco significativo. Su questa questione il Presidente non ritiene essere! fatto personale.



CHIEZZI Giuseppe

Le chiedo di consentirmi di spiegare le ragioni in base alle quali ritengo di chiedere la parola per fatto personale. Il Regolamento del Consiglio dice che si può intervenire su fatto personale quando vengono addebitate a un Consigliere regionale opinioni che non corrispondono a quelle espresse dal Consigliere stesso.
Ho votato l'ordine del giorno, quindi, di fronte all'affermazione di un Consigliere, che mi dice che tutti coloro che hanno votato questo ordine del giorno affermano certe cose, non avendo affermato io quelle cose chiedo di poter intervenire per smentire quell'interpretazione.



PRESIDENTE

Questa che si intende intraprendere è una strada che non condivido affatto. Il Consigliere Marchini ha dato una sua interpretazione che non ha nulla a che vedere con il fatto personale del Consigliere Chiezzi. Ritengo che in questa circostanza non vi sia fatto personale, per cui procediamo alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 42 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento:

Esame progetto di legge n. 31: "Provvedimenti in materia di tasse sulle concessioni regionali" (seguito) - Votazione relativo ordine del giorno

Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Il punto 4) all'o.d.g. reca: "Nomine".
Ha chiesto di parlare il Consigliere Monticelli. Ne ha facoltà.



MONTICELLI Antonio

Intervengo per chiedere formalmente il rinvio di questo punto e motivo questa proposta che, nel corso della giornata, ho avuto occasione di avanzare sia in sede di Commissione Nomine, tenutasi questa mattina, sia in sede di Conferenza dei Capigruppo.
La richiesta di rinvio nasce da due ragioni specifiche. Con la nomina dei rappresentanti della Regione nel Consiglio di Finpiemonte avviamo di fatto tutta la procedura delle nomine di competenza del Consiglio regionale della nuova legislatura. E partiamo con un ente che, per molti versi, si può considerare come l'ente più importante al quale la Regione partecipa come azionista.
A noi sembra di dover porre fin dall'inizio, proprio perché questa è una procedura che ci vedrà impegnati per alcuni mesi, alcune questioni che riguardano l'applicazione corretta e rigorosa della legislazione regionale sulle nomine e l'applicazione delle leggi che attengono agli organismi, per i quali si procede alle nomine, che richiamano gli indirizzi programmatici della Regione, ai quali sono vincolati i nominati dalla Regione in questi enti.
Faccio esplicito riferimento all'art. 17 della legge sulle nomine che prevede addirittura l'ipotesi che, qualora i nominati dalla Regione non si attengano agli indirizzi programmatici della Regione, siano soggetti a revoca da parte del Consiglio. Quindi è una questione di non poco significato.
Forse un concorso di ragioni ci porta a dover effettuare oggi la nomina relativa all'Istituto Finpiemonte, dopo che soltanto alla mezzanotte di ieri si sono chiusi i termini di presentazione delle candidature.
La Commissione Nomine si è potuta riunire solo questa mattina. Questo ha portato ad un esame dei curriculum formalmente corretto, ma affrettato e tale da non consentire di svolgere un confronto e una esplicitazione di indirizzi programmatici della Regione.
Noi sentiamo il dovere di porre questo problema, in specifico per Finpiemonte, per il valore che ha questo ente, ma lo poniamo anche per l'immediato futuro.
Abbiamo già calendarizzato quasi tutte le nomine di competenza del Consiglio regionale nei prossimi mesi, quindi occorrerà programmare per tempo i lavori della Commissione Nomine e delle Commissioni di merito e forse, in qualche caso, anche del Consiglio per consentire che ci sia un confronto di merito sugli indirizzi programmatici.
Questa è la motivazione che ci porta a proporre il rinvio della nomina per l'Istituto Finpiemonte.
Faccio inoltre presente che fra i nomi candidati e soggetti al voto del Consiglio regionale di oggi c'è una autocandidatura, così come è previsto dalla legge regionale, da parte di una persona rispettabilissima, quindi il mio rilievo non tocca in alcun modo la persona ne tanto meno il Partito che questa persona rappresenta, persona che incorre in un criterio fissato nel 1984 da un ordine del giorno votato dal Consiglio regionale all'unanimità che individuava la non opportunità della designazione in enti derivati dalle istituzioni di dirigenti di Partito di primaria responsabilità politica ed amministrativa. Mi riferisco alla autocandidatura del signor Felice Bonardi che è il Segretario regionale in carica del Partito socialdemocratico. Ci sembrerebbe inopportuna la nomina per questa sola motivazione.
Infine, sento l'esigenza che si vada nei prossimi tempi a una verifica della legge sulle nomine. Nel documento programmatico che ha accompagnato l'elezione della Giunta c'erano delle indicazioni di modifica delle norme della legge sulle nomine che noi non condividiamo quasi integralmente perché vanno nella direzione opposta a quella che riteniamo necessaria.
Quindi non si tratta di un passo indietro, ma di un passo avanti sulla via della trasparenza e sulla via di un raccordo stretto fra nominati e ente che nomina. In particolare mi riferisco a due punti.
La questione di un meccanismo che consenta una piena e tempestiva informazione dell'intero Consiglio, e non soltanto della Commissione Nomine, sulle nomine in itinere e sulle candidature.
Cari colleghi, noi oggi dovremmo nominare delle persone che soltanto una parte esigua di noi ha avuto modo di conoscere, non dico personalmente perché non c'è stato il tempo per l'audizione, ma attraverso la lettura dei curriculum. Gran parte del Consiglio non sa nulla di costoro, eppure il nostro voto è impegnativo, è importante.
Occorre inoltre trovare un meccanismo che stabilisca una congruenza di tempi fra il momento della nomina e il momento della esplicitazione degli indirizzi programmatici. Non può essere una facoltà lasciata all'evenienza e al tempi, più o meno buoni, ma deve essere un preciso dettato di legge e in questa direzione noi proporremo delle modifiche. Intanto pongo formalmente la richiesta di rinvio delle nomine.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta regionale, Brizio. Ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

La riforma della legge aprirebbe un dibattito complesso e non credo sia questa la sede più opportuna per farlo. Nelle dichiarazioni programmatiche che accompagnavano la Giunta si voleva semplificare e si vede oggi quanto sia necessario semplificare. L'assemblea è indetta in seconda convocazione il Consiglio di amministrazione della società è ampiamente scaduto e ha delle difficoltà a continuare ad operare. Oggi, per scrupolo, ho chiamato il Presidente del Collegio sindacale, il quale mi ha fatto presente che sarebbe veramente grave se l'assemblea non fosse in grado di nominare il Consiglio di amministrazione alla seduta di lunedì. Questo lo devo dire perché all'assemblea sarò presente come Presidente della Giunta in rappresentanza della Regione e non vorrei trovarmi di fronte ad una situazione imprevista ed imprevedibile. Lo dico con tutta tranquillità e schiettezza. Ognuno si assuma le sue responsabilità. Devo dire che la Giunta aveva chiesto di anticipare questa designazione; in un primo tempo questa nomina era stata calendarizzata nel mese di marzo: abbiamo fatto presente che c'era una situazione particolare e che occorreva calendarizzare in tempo utile prima dell'assemblea del 26. Se la Commissione Nomine ha ricalendarizzato, ha preso atto dell'urgenza di questa nomina e dell'importanza di procedere in proposito. Naturalmente il Consiglio è sovrano e si atteggia come crede. Io, come responsabile dell'esecutivo, ho però il dovere di dire le cose come stanno e di dire quali sono gli atti che abbiamo compiuto.



CALLIGARO Germano

E' dal 1985 che aspettiamo la deliberazione di indirizzi programmatici.



VETRINO Bianca, Vicepresidente della Giunta regionale

Non è vero, ci sono stati due dibattiti.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Devo dire che gli indirizzi sono in parte impliciti nel programma della Regione e, di fronte alle scelte, è chiaro che non si può operare contro gli interessi e la linea prospettata dalla Regione. Non credo che si debbano dare gli indirizzi ad ogni nomina che facciamo. Non è scritto da nessuna parte questo.



PRESIDENTE

Il Consigliere Monticelli aveva anticipato questa discussione, più o meno in questi termini, nella Conferenza dei Capigruppo. In quella sede si era però convenuto, pur avendo sentito queste osservazioni che sono condivisibili, di procedere oggi a questa nomina.
Ci si era impegnati e il Presidente della Giunta adesso ha ribadito di anticipare le valutazioni e gli indirizzi del Consiglio regionale, che non sono vincolanti evidentemente per gli amministratori, ma che possono essere materia di corretta amministrazione e di responsabile comportamento dei singoli amministratori.
La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Voglio chiarire un punto che ho già posto nella riunione dei Capigruppo, ma che mi sembra utile ribadire qui, sentita la risposta del Presidente Brizio. Comunque chiedo un impegno formale e cioè che Intanto il 26 novembre, giorno in cui è convocata l'assemblea, l'azionista si limiti agli atti strettamente necessari, visto che non c'è alcuna indicazione programmatica. E gli atti strettamente necessari, a quanto mi consta, sono la designazione dei rappresentanti della Regione nel Consiglio di amministrazione, che sarebbero i signori che andiamo eventualmente ad eleggere oggi e, se ricordo bene, la nomina del Presidente di Finpiemonte (forse nemmeno). Quindi, chiedo che la Giunta non assuma in quella sede nessun altro Impegno, nessun altro orientamento, se non dopo aver portato queste questioni in sede di Commissione consiliare per una indicazione e una esplicitazione delle intenzioni programmatiche, sulle quali la Giunta dirà la sua e i Consiglieri diranno la loro. Chiedo che questa questione abbia un iter corretto, perché non vogliamo eleggere delle persone a scatola chiusa in un ente importante.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Io non prenderò impegni che non siano previsti dall'o.d.g.
dell'assemblea. Siamo di fronte ad una società per azioni; in base al Codice Civile c'è una responsabilità precisa degli azionisti e degli amministratori. Il problema degli indirizzi può essere connesso semmai ad una audizione. Non ricordo però che nella storia della Regione siano stati dati degli indirizzi connessi alle nomine o al Consiglio di amministrazione. Gli indirizzi sono un riferimento generico all'attuazione del programma, non ad uno specifico documento del Consiglio; non possiamo frammischiare le competenze del Consiglio con le competenze della Giunta.
La maggioranza ha indicato la revisione della legge, ma in un senso che non è quello che Monticelli ipotizza.
Certo, in attuazione delle nomine non si è potuto procedere alla fase dell'audizione che era importante. Posso impegnarmi a chiedere che l'audizione del Presidente avvenga alla Commissione Nomine. Questo impegno lo assumo perché è conforme allo spirito della legge e secondo la prassi di applicazione della legge che non può essere disattesa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente, a sostegno della richiesta già fatta in sede di Capigruppo e ribadita in aula dal collega Monticelli, di un breve aggiornamento per le ragioni da lui esposte, devo dire che insieme al collega Zacchera mi dichiaro favorevole, anche e principalmente argomentando su una considerazione che ha fatto il collega Ferrara in sede di Capigruppo. Il collega Ferrara ha detto che se si rinviasse la nomina il giorno 26 novembre gli amministratori in carica, in regime di prorogatio, diranno: "Cari azionisti, non possiamo dirvi nulla perché siamo in prorogatio". Pertanto pongo a me stesso e non solo a me stesso la seguente domanda: i Consiglieri di amministrazione, designati eventualmente oggi, che cosa potranno andare a dire agli azionisti?



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

C'è il bilancio da approvare.



MAJORINO Gaetano

Ecco arriviamo alla subordinata: andranno a compiere l'ordinaria amministrazione, cui alludeva il collega Monticelli, perché non potranno certo parlare di indirizzi, che non hanno avuto e non penso possano dire che sono quelli contenuti nel Piano di sviluppo o nel programma della Giunta. Quindi, se c'è una scadenza ineluttabile, quanto meno ci sia l'impegno solenne di limitarsi alle nomine.
Un'altra considerazione. C'è una candidatura anomala, nel senso che si tratta di un autocandidato, che è in contrasto con un preciso ordine del giorno votato da questo Consiglio, quindi sul tavolo c'è questa candidatura che inquina la procedura odierna della scelta da parte dei Consiglieri quindi, anche sotto questo profilo, è opportuno un rinvio della votazione.
Non credo che si verifichino delle inadempienze gravi al Codice Civile se si fa slittare l'assemblea il tempo necessario per avere in sintesi in sede di Commissione le direttive per gli amministratori.



PRESIDENTE

Consigliere Majorino, mi sembra di aver colto dall'intervento del Presidente Brizio, ribadito successivamente, un orientamento che va nella direzione che lei ha ulteriormente sintetizzato.



DAMERI Silvana

Ho sentito il Presidente Brizio, ma non ha detto quello che ha detto il Consigliere Majorino.



PRESIDENTE

Mi sembrava proprio che l'intervento andasse in questa direzione.
Probabilmente do un'interpretazione evolutiva, avendo anche sentito quanto si è detto nella Conferenza dei Capigruppo nella quale il Presidente si è espresso esattamente nello stesso modo. (Ulteriore interruzione del Consigliere Dameri)



PRESIDENTE

Consigliere Dameri, lei non era presente nella Conferenza dei Capigruppo! Io si.



DAMERI Silvana

Insisto nel dire che non è quello che ha chiesto il Consigliere Majorino.



PRESIDENTE

Io ho dato questa interpretazione, così come mi sembra di avere colto la disponibilità della Giunta e del Presidente Brizio ad andare all'audizione in I Commissione.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, il mio contributo vuole essere costruttivo e vuole portare chiarezza. L'audizione attiene alla verifica delle qualità delle persone, ma non ha niente a che fare con il rapporto Finpiemonte - Regione Piemonte. Teniamo le cose ben distinte in relazione alla proposta correttiva del collega comunista. In effetti, quando ci sarà la designazione del Presidente, in quella occasione ci dovrà essere, più che un'audizione, una concertazione tra Giunta, candidato alla Presidenza e Commissione consiliare, nella quale si farà il punto sulla situazione dell'Istituto Finpiemonte, al di là dei dibattiti consiliari, che sono atti istituzionali. Esiste un atto improprio che è l'incontro tra il candidato alla Presidenza, l'Assessore delegato e la Commissione competente, ai fini del rapporto politico.
C'è una individuazione di responsabilità politica da parte della maggioranza e della Giunta nella designazione del Presidente. Quello è il primo momento importante, sempre che la società non preveda dei momenti di gestione interna caratterizzati da elementi di straordinarietà. La nomina del Presidente è bene che venga "celebrata". Il Presidente deve essere conosciuto dal Commissari e dalla più larga parte della Giunta e del Consiglio, il Presidente della Giunta deve dire la ragione per cui lo designa; evidentemente, all'interno degli argomenti che hanno portato la scelta di una certa persona, ci sarà l'illustrazione di una prima ipotesi di insediamento del Presidente stesso.
La richiesta che viene fatta è condivisibile purché sia collocata sulla persona giusta, cioè sul Presidente della Giunta e non sui singoli Consiglieri. L'occasione da la possibilità di verificare la capacità del Presidente della Giunta di svolgere il ruolo primario che la Regione vuole svolgere con la contestuale indicazione degli indirizzi. Credo sia l'occasione per avviare un processo che - ha ragione il collega Monticelli è sempre stato sulla carta e non ha avuto una sufficiente concretizzazione. Questa è sicuramente un'occasione che dobbiamo cogliere.
Chiedo alla cortesia dei colleghi del Partito comunista di considerare gli elementi di carattere procedurale che il Presidente della Giunta ha evidenziato per consentire il superamento di questo argomento all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

La Commissione Nomine questa mattina, in relazione all'autocandidatura del signor Felice Bonardi, è stata costretta dalla normativa vigente a non poterlo escludere dalla lista dei nominativi proposti, perché la normativa prevede esclusivamente l'attinenza alle funzioni proprie dei Consiglieri di questa S.p.A. Tuttavia, nell'ambito della documentazione non era inserita l'Indicazione che il candidato è attualmente Segretario regionale del Partito socialdemocratico. Questo mi è sembrato un modo di aggirare lo spirito e la forma dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio il 22/11/1984. Pertanto il nostro Gruppo invita i Consiglieri regionali ad attenersi allo spirito e alla forma di quell'ordine del giorno e a non votare questo signore nel Consiglio di amministrazione della Finpiemonte.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Voglio chiarire il mio pensiero per l'ultima volta. Se lunedì non dovremo designare il Presidente (dico se perché vorrò valutare quanto succederà in assemblea), prima della nomina del Presidente, nell'indicarlo faremo in modo che ci sia una audizione in Commissione Nomine, come è sempre avvenuto dopo l'attuazione della legge.
Per quanto riguarda gli indirizzi, come è avvenuto per l'IRES, la via possibile è l'incontro in I Commissione con i Presidenti dove ci sarà un colloquio sull'andamento delle partecipate e per valutare le linee sulle quali ci si muove. Questa è l'unica linea percorribile che corrisponde alla prassi che abbiamo applicato. Non sono in grado oggi di dire fino a quando la Finpiemonte può rimanere con un Consiglio nuovo e senza il Presidente.
Se si potrà procedere anche 7-8 giorni dopo, chiederò al Presidente della Commissione Nomine l'audizione del Presidente: successivamente la I Commissione avrà la competenza di avviare i contatti con la Giunta, con gli enti partecipati e con gli enti strumentali.



PRESIDENTE

Mi sembra che questa precisazione vada nella direzione indicata dal Consigliere Monticelli, che, se desidera ancora intervenire, ne ha facoltà.



MONTICELLI Antonio

La via che ha formulato il Presidente Brizio è valida e quasi dovuta.
Questo non toglie la richiesta di voto sulla proposta di rinvio. La considero, in altri termini, come una subordinata praticabile, e mi sembra importante che si mantengano i due momenti, quello dell'audizione del candidato a Presidente di Finpiemonte in Commissione Nomine e quello del confronto in I Commissione sulle linee programmatiche. Mantengo però la proposta di rinvio e chiedo formalmente il voto.



PRESIDENTE

D'accordo.
Pongo pertanto in votazione la richiesta del Consigliere Monticelli di rinviare il punto 4) all'o.d.g. e nella specie la nomina inerente l'Istituto finanziario regionale piemontese.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La richiesta del Consigliere Monticelli è respinta con 14 voti favorevoli 25 contrari e 3 astensioni.



ZACCHERA Marco

Chiedo di intervenire sull'argomento "Nomine".



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



ZACCHERA Marco

Questa mattina non ho partecipato alla riunione della Commissione Nomine perché non sapevo fosse convocata. Ero al Gruppo e avrei sicuramente partecipato. Gli assenti hanno sempre torto.
Detto questo però, dichiaro che il Gruppo MSI non parteciperà alla votazione perché non accettiamo questo metodo di votazione. Non accettiamo che dopo essere! riempiti la bocca di democrazia per mesi, si apprenda che i candidati ali posti sono 13, in quanto sono stati solo e soltanto i Partiti ad indicare i candidati. Non condividiamo la scelta e non accettiamo il metodo con cui i democristiani presentano due candidati, i comunisti tre, i Verdi uno. Noto che il Gruppo Verde, che si è astenuto un attimo fa, ha presentato un suo candidato e, a questo punto, immagino che sarà anche eletto, e avanti con la spartizione proporzionale tra i diversi Partiti! Non condivido questo modo di amministrare le nomine di questa Regione.
Non condivido questo metodo per cui alla più importante finanziaria della nostra Regione non vanno i tecnici che sappiano operare in termini bancari, ma vanno i rappresentanti dei Partiti. A questo modo di intendere la politica non credo, quindi non l'accetto e pertanto non parteciperemo alla votazione.



PRESIDENTE

Informo che anche il Consigliere Chiezzi non parteciperà al voto.
Si distribuiscano le schede per la nomina:


Argomento: Nomine

- Istituto finanziario regionale piemontese Consiglio di amministrazione Nomina di 11 rappresentanti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Mario Agnesina, Paolo Navarra, Cesare Conforti, Michele Camera, Federico Fornaro, Carlo Poggio. Elettra Cernetti e i signori Vittorio Castellazzi.
Giovanni Ferrerò, Guido Benfante e Franco Emilio Gatti, designati ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. 18/2/1985,n. 10.
Pongo in votazione l'immediata esecutività della deliberazione, ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 31 voti favorevoli e 1 contrario.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame ordine del giorno n. 58 sull'assassinio avvenuto del 1987 del Presidente dell'USSL n. 63 di Saluzzo


PRESIDENTE

Il punto 9) all'o.d.g. prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 58 presentato dai Consiglieri Zanoletti, Riba, Goglio, Peano, Garino Marcello Lombardi. Staglianò, Picchioni e Dardanello sull'assassinio avvenuto nel 1987 del Presidente dell'USSL n. 63 di Saluzzo.
Pongo in votazione l'ordine del giorno il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte viste le sollecitazioni e le prese di posizione del Comitato digestione dell'USSL n. 63 di Saluzzo: visto l'ordine del giorno del Consiglio provinciale di Cuneo; tenuto conto che sono trascorsi più di tre anni (24 marzo 1987) dall'agguato al dott. Amedeo Damiano, Presidente dell'USSL n.
63, ed anche dal tragico 2 luglio 1987, in cui, dopo sofferenze fisiche, in seguito alle ferite riportate, il dott. Damiano decedeva; pur prendendo atto che per il 19 novembre è fissata l'udienza per il processo a carico dei due presunti esecutori materiali dell'agguato, rinviati a giudizio a seguito di una inchiesta travagliata; visto che l'USSL n. 63 di Saluzzo è costituita in giudizio, quale parte civile, a fianco ed in pieno accordo con la famiglia Damiano, e che in tale ruolo ogni possibilità sarà esperita per concorrere all'accertamento della verità sottolinea l'imprescindibile necessità che l'accertamento della verità sia completo ed esauriente e si faccia ogni possibile tentativo per giungere a far piena luce sui motivi dell'assassinio e sui mandanti che non possono e non devono assolutamente rimanere impuniti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 28: "Legge 5/8/1978, n. 457: Definizione di costi massimi ammissibili per interventi di edilizia "Agevolata Convenzionata"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 28, di cui al punto 12) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Carletto che illustra la deliberazione.



CARLETTO Mario, Assessore all'edilizia residenziale

Ringrazio il Presidente e i colleghi che mi consentono di portare all'attenzione del Consiglio questa deliberazione. Gli operatori del settore dell'edilizia agevolata e convenzionata per poter realizzare gli interventi finanziati dalla Regione hanno bisogno della definizione dei costi massimi ammissibili.
La deliberazione è stata esaminata dalla II Commissione e, nel confronto con le forze politiche, attraverso alcuni emendamenti che ho presentato a nome della Giunta, si sono resi i costi massimi relativi all'edilizia agevolata e convenzionata coerenti con la deliberazione che fu approvata a suo tempo per l'edilizia sovvenzionata, su richiesta di alcuni Gruppi e segnatamente del Gruppo comunista.
La definizione dei costi riguarda la nuova edificazione, il recupero del patrimonio edilizio e la manutenzione.
Credo di non dover aggiungere altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la deliberazione in II Commissione è stata in parte variata nel senso detto dall'Assessore, su nostra richiesta.
Rimangono però alcune difformità rispetto alla deliberazione precedente riguardante i costi massimi ammissibili per gli interventi di edilizia pubblica sovvenzionata.
Avevo chiesto in Commissione che i due articoli che trattavano le maggiorazioni relative al costo del recupero primario, nella deliberazione in oggetto e nella deliberazione precedente del 25 giugno 1990, n. 51 38728, fossero resi omogenei (mi riferisco all'ari. 5 della deliberazione in oggetto e all'art. 6 della deliberazione precedente). La richiesta parte dal presupposto che il tipo di intervento edilizio non cambia al mutare del soggetto che lo esegue; è un concetto che l'Assessore aveva accettato e penso che sia abbastanza obiettivo.
Le differenze invece rimangono. I casi sono due. Rimangono perché c'è la volontà della Giunta di farle rimanere oppure rimangono perché al Comitato per l'edilizia residenziale si fanno dei decreti che contengono una definizione diversa dei vari interventi a seconda se sono in edilizia sovvenzionata o in edilizia agevolata e, di conseguenza, l'Ufficio tecnico della Regione Piemonte, seguendo questi decreti, si trova a descrivere in modo diverso lo stesso tipo di opere a seconda che siano sovvenzionate o agevolate.
Se questa è una decisione dell'Assessorato chiedo di spiegare questa difformità che mi lascia perplesso. Se invece non è decisione dell'Assessorato, chiedo che l'Assessore ponga questo problema al Comitato per l'edilizia residenziale.
E' opportuno superare, dal punto di vista tecnico, la definizione degli interventi, a seconda che siano pubblici o privati. Quando si parla di fatti tecnici è opportuno che se ne parli negli stessi termini, sia quando l'edilizia è pubblica, sia quando l'edilizia è privata, perché sono fatti molto importanti.
Il costo dell'edilizia non può variare a seconda dell'operatore, il costo dell'edilizia deve variare a seconda del tipo di intervento. Per questo motivo, se rimangono le due diversità, il Gruppo comunista si astiene su questa deliberazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Carletto.



CARLETTO Mario, Assessore all'edilizia residenziale

Il problema posto dal collega Chiezzi attiene a un complesso di situazioni sulle quali ci siamo confrontati anche in Commissione. Ho dichiarato la mia totale disponibilità ad omogeneizzare questa deliberazione alla deliberazione sull'edilizia sovvenzionata, approvata nel mese di giugno. Gli uffici dell'Assessorato hanno verificato le discordanze e hanno equiparato.
Purtroppo ci sono delle questioni che vanno chiarite, questa dell'art.
5 richiamata dal Consigliere Chiezzi e quella relativa all'art. 4 sul limite massimo di costo di recupero che in questa deliberazione è fissato in un monte unico, mentre nella deliberazione per l'edilizia sovvenzionata è diviso per il restauro, il risanamento, la ristrutturazione e l'edilizia.
Queste diversità però attengono alle scelte del CER. Sono d'accordo con il Consigliere Chiezzi che è opportuno eliminare le diversità tra l'edilizia sovvenzionata e quella agevolata. Intendo porre la questione al CER nel momento in cui ne avrò l'occasione. Oggi, non possiamo che prendere atto del decreto ministeriale, al quale ci dobbiamo adeguare, quindi da questo punto di vista non posso accogliere l'osservazione del Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 20 voti favorevoli e 9 astensioni.


Argomento:

Esame proposta di deliberazione n. 28: "Legge 5/8/1978, n. 457: Definizione di costi massimi ammissibili per interventi di edilizia "Agevolata Convenzionata"

Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,45)



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