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Dettaglio seduta n.223 del 07/04/93 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 7) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Beltrami, Bresso, Coppo, Croso Cucco, Dameri, Maccari, Rabellino e Sartoris.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame progetto di legge n. 354: "Proroga dell'esercizio provvisorio del bilancio di previsione 1993 degli Enti dipendenti dalla Regione"


PRESIDENTE

Poiché c'è una richiesta di rinvio del punto 13) all'o.d.g. perché ci sono molti emendamenti in fase di elaborazione, passiamo all'esame del progetto di legge n. 354, di cui al punto 14) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Zanoletti, che ha pertanto la parola.



ZANOLETTI Tomaso, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, signori Consiglieri, l'art. 31 della L.R. n. 4/93 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1993', nell'approvare il bilancio di previsione 1993 di alcuni Enti dipendenti dalla Regione, ha autorizzato per gli altri Enti l'esercizio provvisorio fino al 31 marzo.
L'esame dei bilanci di questi altri Enti è in corso, ma - riferisce la Giunta - non può ancora essere concluso. Si rende per conseguenza necessario prolungare l'esercizio provvisorio fino al termine massimo consentito dalle disposizioni in vigore, vale a dire fino al prossimo 30 aprile.
Questa è la proposta contenuta nel comma primo dell'art. 1 del disegno di legge n. 354, del quale si tratta.
Nel comma secondo dello stesso art. 1, la Giunta propone inoltre analogamente a quanto stabilito nell'art. 31 della L.R. n. 4/93, che gli Enti dipendenti dalla Regione, che abbiano il bilancio approvato, ai sensi della L.R. n. 36/92, dal Comitato Regionale di Controllo, gestiscono, sui documenti di bilancio approvati dal Co.Re.Co, e nei limiti delle entrate accertabili, l'esercizio provvisorio fino al termine prorogato del 30 aprile 1993.
La dichiarazione d'urgenza contenuta nell'art. 2 del disegno di legge è infine posta allo scopo di permettere che la proroga al 30 aprile diventi operante in tempo utile.
La I Commissione ha preso in esame il disegno di legge nella seduta dell'11 marzo 1993 e lo ha approvato a maggioranza, limitandosi ad apportare al testo presentato dalla Giunta alcune modificazioni di carattere formale volte principalmente ad adeguarlo alle disposizioni ministeriali in materia di formulazione tecnica degli atti legislativi.
Per quanto sopra esposto, se ne raccomanda l'approvazione anche da parte di questa assemblea".



PRESIDENTE

Non essendovi interventi di carattere generale, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 24 astensioni 10.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 24 astensioni 10.
L'art. 2 è approvato.
Non essendovi dichiarazioni di voto, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione ' il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 24 Consiglieri si sono astenuti 12 Consiglieri.
L'intero testo di legge è approvato.


Argomento: Cooperazione - Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Modificazioni della L.R. 9/1/1987, n. 1 'Interventi regionali in materia di movimenti migratori' e dell'art. 2 della L.R. 21/6/1984, n. 28 in materia di cooperazione" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare il punto 15) all'o.d.g.
Su tale questione, vorrei capire se è stata modificata soltanto la parte rinviata dal Governo o se sono state apportate anche altre modifiche.
La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore regionale

Credo di ricordare che le osservazioni del Commissario di Governo siano state parzialmente accolte (sul primo punto e non sul secondo).
In sostanza, il Commissario di Governo chiedeva di ridurre la rappresentanza dei consultori esterni.



PRESIDENTE

L'esame di tale punto viene pertanto rinviato ad altra seduta.


Argomento: Artigianato

Esame progetto di legge n. 330: "Modificazione della L.R. 6/7/1987, n. 38 Norme per la tutela degli albi provinciali delle imprese artigiane e disciplina degli organi di rappresentanza e di tutela dell'artigianato" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo dunque al punto 16) all'o.d.g., che prevede l'esame del progetto di legge n. 330.
La relazione del Consigliere Dardanello era già stata svolta nella seduta del 9/3/1993; pertanto la possiamo dare per discussa.
Ha chiesto ancora la parola il Consigliere Dardanello; ne ha facoltà.



DARDANELLO Ferruccio

L'articolo unico della legge è stato modificato nel senso seguente: per le sedute in prima convocazione era necessaria la presenza del 50% più uno degli aventi diritto; in seconda convocazione, nel testo che avevamo proposto non era fissato alcun numero minimo; ora, invece, in seconda convocazione è necessaria la presenza di un terzo degli aventi diritto perché le sedute siano valide.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola per dichiarazione di voto - la discussione era stata interamente svolta in precedenza passiamo alla votazione dell'articolato, composto di un unico articolo.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri.
L'articolo unico, pertanto l'intero testo di legge, è approvato.


Argomento: Commercio - Commercio all"ingrosso - Fiere, mostre e mercati

Esame progetto di legge n. 353: "Attuazione degli interventi per la realizzazione di mercati all'ingrosso"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 17) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 353.
Relatore è il Consigliere Dardanello, che ha facoltà di intervenire.



DARDANELLO Ferruccio, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Il dispositivo posto all'esame dell'aula è finalizzato a chiarire come la Regione possa adottare i provvedimenti ablativi necessari per garantire una sollecita esecuzione delle opere previste dalla legge volta a disciplinare i mercati all'ingrosso.
In un quadro nazionale ove manca una organica disciplina in materia di espropriazione il più recente riferimento normativo è dettato dal decreto legge n. 333 del luglio 1992 che fa però unicamente cenno all'entità dell'importo dovuto a seconda che si tratti, o meno, di aree edificabili.
In tale provvedimento, per le aree edificabili, l'importo viene ricondotto a quanto previsto dalla legge del 1885 (la legge di Napoli) con un abbattimento del 40% dell'importo dovuto per l'acquisizione; è per previsto che il soggetto espropriato possa in ogni momento della procedura ricondurre alla piena valutazione del bene convertendo l'esproprio in cessione volontaria. Per le aree non edificabili si applicano le norme dettate dalla legge n. 865 del 1971.
Giova peraltro ricordare che il DPR n. 616 all'art. 106 bene chiarisce come siano delegate alle Regioni le funzioni amministrative concernenti provvedimenti di espropriazione per pubblica utilità, le dichiarazioni di urgenza e le occupazioni temporanee. Mentre competono ai Comuni le funzioni amministrative concernenti occupazioni temporanee e d'urgenza per opere pubbliche la cui esecuzione sia di spettanza degli stessi Comuni.
Pur tuttavia, relativamente ad attuazioni specifiche quale è quella del CAAT, sono insorte difficoltà interpretative in ordine alla competenza regionale in materia di provvedimenti espropriativi a favore degli enti delegati alla realizzazione delle opere.
L'intervento citato è dichiarato di pubblica utilità in forza dell'inserimento in un piano particolareggiato approvato dalla Regione ai sensi dell'art. 40 della L.R. n. 56/77 in ottemperanza alla L.R. n. 18/84 in materia di opere pubbliche e al dispositivo della L.R. n. 62/79 in materia di mercati all'ingrosso e pertanto paiono assolutamente pacifici i poteri ablativi attribuibili alla Regione.
Si è però, ad adiuvandum, ritenuto opportuno ribadire che le opere riferite alla legge n. 62/79 rientrano nella normale procedura riferita all'attuazione di interventi di pubblica utilità esplicitando in legge, ed è la proposta oggi all'esame dell'aula, i vincoli, le iniziative ed il ruolo dei soggetti interessati".



PRESIDENTE

Non essendovi interventi di carattere generale, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 24 astensioni 10.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 24 astensioni 10.
L'art. 2 è approvato.
Non essendovi dichiarazioni di voto, pongo in votazione per appello nominale l'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 23 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 11 Consiglieri.
L'intero testo di legge è approvato.


Argomento: Problemi energetici

Esame proposta di deliberazione n. 264: "Prime linee di Piano Energetico Regionale ai sensi dell'art. 5 della legge n. 10/91" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Della proposta di deliberazione n. 264, di cui al punto 19) all'o.d.g.
si chiede il rinvio in Commissione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il rinvio è approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 596: "Piano corsi per operatori sanitari, anno scolastico 1992/1993 - Integrazioni e modifiche DCR n. 454 12691 del 29/9/1992"


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame della proposta di deliberazione n. 596, di cui al punto 20) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 33 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Formazione professionale

Esame proposta di deliberazione n. 597: "Personale dipendente dai CFP convenzionati in mobilità per l'anno formativo 1992/1993"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 597, di cui al punto 21) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Foco; ne ha facoltà.



FOCO Andrea

Prendo lo spunto dal punto 21) all'o.d.g., sul quale siamo d'accordo per chiedere all'Assessore, vista la situazione occupazionale del Piemonte e di conseguenza la necessità dei corsi di formazione, di venire - quanto prima - in IV Commissione a presentare la situazione dei corsi di formazione professionale che attualmente si stanno svolgendo, per permettere alla Commissione una discussione al riguardo, in quanto riteniamo estremamente importante lo strumento della formazione professionale come una delle politiche attive del lavoro.
Avanzo tale richiesta perché non vorrei che, come succede tutti gli anni, la discussione in Commissione avvenisse a consuntivo dei corsi di formazione professionali, cioè quando l'anno formativo è ormai terminato.
Occorre quindi discutere il tipo di intervento da svolgere, in modo particolare per quanto riguarda i lavoratori in mobilità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore regionale

La richiesta avanzata dal Consigliere Foco assume un significato particolare perché la formazione, in un momento di grande debolezza congiunturale e strutturale, è estremamente importante. Certamente non crea occupazione, ma crea una possibilità per i frequentatori di avere una professione più spendibile all'interno del mercato del lavoro. Pertanto mi pare giusta questa osservazione e mi rendo certamente disponibile per concordare con la Commissione, subito dopo le vacanze pasquali, un confronto al riguardo.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione la proposta di deliberazione n. 597, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 33 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento: Commercio

Esame proposta di deliberazione n. 404: "Criteri ai Comuni per la determinazione degli orari dei negozi e delle altre attività esercenti la vendita al dettaglio"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 22) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 404.
A tale deliberazione, che è stata licenziata all'unanimità dalla Commissione competente, l'Assessore Cantore ha presentato il seguente emendamento: in relazione alla proposta di deliberazione n. 404, nell'allegato al punto 8, lettera b, ultimo capoverso (comma terzo), si propone la soppressione del medesimo.
Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Intervengo solo per sollevare una questione. Noi abbiamo da tempo presentato una proposta di legge per dar vita ad un Piano regolatore dei tempi nella nostra Regione. E' una proposta che giace in più Commissioni e che finora non è stata discussa.
Approfitto dell'occasione per sollecitare il Consiglio e i Consiglieri a procedere celermente, perché diventa una questione di tempi. E' una legge peraltro attesa dalle donne, ma non solo, che va vista e definita.



PRESIDENTE

Credo che sia competente l'Assessore Cantore. Chiedo ai neofiti della materia, cioè l'Assessore Cantore, dato che si tratta dei tempi di lavoro che attengono al discorso "qualità della vita", di fare da capofila, in modo da consentire che il provvedimento, che oggettivamente è molto atteso veda una discussione.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 27 voti favorevoli e 1 astensione.
Pongo quindi in votazione la deliberazione, il cui testo così emendato verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 1 astensione.
La votazione è valida ai sensi del comma terzo dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 9) non vengono computati per fissare il numero legale entro il limite di un quinto.


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 629: "Assestamento e proroghe dei programmi di localizzazione degli interventi di recupero e nuove costruzioni (IV programma) finanziati con le disponibilità previste dall'art. 22 della legge 11/3/1988, n. 67 (biennio 1988/1989)"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 23) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 629.
L'Assessore Cavallera ha presentato i seguenti emendamenti: 1) nell'allegato n. 2 - Assestamento nuove costruzioni - nella riga successiva al Comune di Settimo Torinese (cod, n. 1758) aggiungere: 2135 1/1 Gassino Torinese NC 6 TO I CIPES MACCHIA S.a.S. 12 720 12 Grugliasco 2) nell'allegato n. 1 - Interventi prorogati - eliminare la riga di seguito riportata: 9 1938 REC 6 TO I Torino G. Guerrini S.p.A. V. Conte Verde 28 1680 3) nell'allegato n. 2 - Assestamento recupero - nella riga successiva al Comune di Torino (cod. 1937) aggiungere: 9 1938 REC 6 TO I Torino G. Guerrini S.p.A. V. Conte Verde 28 1680.
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Il primo emendamento riguarda l'eliminazione degli interventi prorogati della Ditta Guerrini dall'elenco, che va ad incrementare, con il secondo emendamento, l'elenco delle rinunce.
Per quanto riguarda il terzo emendamento la CIPES viene rilocalizzata da Grugliasco a Gassino, secondo le modalità previste per tutti gli altri interventi della deliberazione.
Faccio presente che si è tenuto conto delle osservazioni formulate dai Consiglieri in Commissione. Con tali emendamenti si aggiornano questi provvedimenti a quanto a tutt'oggi risulta agli uffici, integrando così i provvedimenti proposti.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, pongo in votazione l'emendamento n. 1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 25 voti favorevoli e 8 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 11 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Pongo in votazione l'emendamento n. 3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 11 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Pongo ora in votazione la deliberazione, il cui testo così emendato verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli e 11 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 630: "Assestamento, proroghe e annullamenti dei programmi di interventi finanziati ai sensi della legge 5/8/1978, n. 457 (completamento III, IV, IV integrativo e V biennio)"


PRESIDENTE

Il punto 24) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 630.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 23 voti favorevoli e 10 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento: Edilizia scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 631: "Legge 23/12/1991, n. 430. Piano regionale di finanziamento opere di edilizia scolastica approvato con DGR n. 80-13664 del 23/3/1992 e ratificato dal Consiglio regionale con DCR n. 351-5424 del 28/4/1992. Variazione n. 2 Comuni di Almese (TO), Borgofranco d'Ivrea (TO) e Santa Maria Maggiore (NO), assegnazione quota di finanziamento"


PRESIDENTE

Il punto 25) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 631.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 23 voti favorevoli e 11 astensioni.


Argomento: Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 632: "L.R. 3/4/1989, n. 20. Piano paesistico di parte del territorio del Comune di Pragelato. Approvazione" (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 26) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 632.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rivalta; ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi

Faccio la richiesta di rinvio per poter avere, anche da parte del nostro Gruppo, una visione del problema.



PRESIDENTE

D'accordo, questo punto è rinviato ad altra seduta per poter effettuare ulteriori approfondimenti.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 657: "Individuazione ai sensi dell'art. 4 L.R. n. 10/85 di Associazioni, Enti ed Istituti titolari di potere di designazione Commissione Regionale Commercio"


PRESIDENTE

Passiamo quindi al punto 27) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 657.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli e 9 astensioni.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame progetto di legge n. 307: "Proposta di legge del Consiglio regionale del Piemonte al Parlamento: Avocazione allo Stato dei profitti illeciti della classe politica" (richiesta di iscrizione ai sensi dell'art. 34 comma quarto, del Regolamento interno) (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 28) all'o.d.g. prevede l'esame del progetto di legge n. 307 la cui iscrizione è stata richiesta ai sensi dell'art. 34, comma quarto del Regolamento interno.
Il proponente, Consigliere Majorino, consente che venga rinviato alla prossima seduta.


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Esame progetto di legge n. 188: "Eliminazione delle barriere architettoniche: norme per l'approvazione dei progetti e collaudo delle opere edilizie" (richiesta di iscrizione ai sensi dell'art. 34, comma quarto, del Regolamento interno) - (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Il punto 29) all'o.d.g. prevede l'esame del progetto di legge n. 188.
Il richiamo in aula di tale progetto di legge, ai sensi dell'art. 34 comma quarto, del Regolamento interno, è stato richiesto dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti.
Vi è una richiesta della Giunta di rinvio in Commissione II e IV, con IV capofila.
Pongo in votazione il rinvio in Commissione di tale progetto di legge.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il rinvio è approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.


Argomento:

Rinvio argomenti all'esame della IV Commissione


PRESIDENTE

Si chiede il rinvio all'esame della IV Commissione dei seguenti argomenti: progetto di legge n. 262: "Promozione delle iniziative per l'informazione e l'educazione alla sessualità" (richiesta di iscrizione ai sensi dell'art. 34, comma quarto, del Regolamento interno dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti), iscritto al punto 30) dell'o.d.g.
progetto di legge n. 294: "Nuove norme sugli asili nido" (richiesta di iscrizione ai sensi dell'art. 34, comma quarto, del Regolamento interno), iscritto al punto 31) dell'o.d.g.
progetto di legge n. 295: "Proposta di legge al Parlamento del Consiglio regionale del Piemonte relativa a: Nuove norme sugli asili nido" (richiesta di iscrizione ai sensi dell'art. 34, comma quarto, del Regolamento interno), iscritto al punto 32) dell'o.d.g.
Chi è favorevole al rinvio in IV Commissione di tali provvedimenti è pregato di alzare la mano.
Il rinvio è approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame proposta di deliberazione n. 444: "Consultazione popolare, ex art. 64 dello Statuto della Regione Piemonte sulla realizzazione di una nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità nella Valle di Susa" (richiesta di iscrizione ai sensi dell'art. 34, comma quarto, del Regolamento interno) (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo all'ultima richiesta di iscrizione ai sensi dell'art. 34 comma quarto, del Regolamento interno. Si tratta della proposta di deliberazione n. 444, di cui al punto 33) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi Consiglieri, rilevato che il tema della realizzazione dell'Alta Velocità in Valle di Susa ha interessato in vario modo sia le istituzioni locali, cominciando dai Comuni, sia associazioni di valle, sia forze economiche operanti in Piemonte e nella valle stessa; rilevato che la Valle di Susa in questi ultimi anni non è divenuta soggetto attivo di scelte che riguardassero il proprio sviluppo bensì oggetto di scelte alle quali non ha attivamente partecipato n all'elaborazione né alla decisione; rilevato che in questi anni le scelte che la Valle di Susa ha ospitato dal punto di vista infrastrutturale non hanno provocato all'economia della valle benefici visibili (i dati sull'occupazione e sullo stato dell'ambiente lo possono documentare) rilevato che durante tutto questo periodo i rapporti istituzionali tra la Regione Piemonte e i Comuni della Valle di Susa sono stati gravemente carenti e risalgono indietro nel tempo, alla scorsa legislatura quando più volte i Comuni e le Comunità montane hanno richiesto in modo pressante un rapporto diretto di conoscenza con le attività promosse dalla Regione Piemonte, senza esiti; rilevato che la stessa sofferenza di rapporti è emersa più volte anche da parte di soggetti associati della Valle di Susa associazioni ambientaliste ed altro; tutto ciò premesso, questa deliberazione propone una cosa molto semplice: utilizzare, forse per la prima volta, un articolo dello Statuto della Regione Piemonte che consente alla Regione di individuare degli ambiti territoriali e di proporre ai cittadini, residenti nell'ambito territoriale prescelto, di formulare delle domande su questioni interessanti il loro territorio.
In Valle di Susa ci sono tanti problemi. Questa delibera ne tratta uno solo. In Valle di Susa sarebbe bene che la Regione Piemonte, individuata la valle come territorio, ponesse ai cittadini la semplice domanda se intendano aderire alla ipotesi che la valle venga attraversata da una nuova linea ferroviaria dedicata all'Alta Velocità. Il quesito può essere posto in questi termini, molto espliciti, molto chiari; il beneficio che ne avrebbe la valle sarebbe quello, una volta per tutte, di dare la possibilità ai cittadini intanto di informarsi e conoscere il problema. Una deliberazione di questo genere provoca necessariamente a livello di tutte le istituzioni e di coloro che in forma associata o meno vogliono discutere questo problema, di potersi informare, di farlo confrontando le opinioni vedendo quanto c'è di vero e quanto c'è di falso in ogni posizione politica e tecnica, di discutere alla luce del sole e di fornire alla Regione Piemonte il parere della valle. Dopodiché la Regione Piemonte, a mio avviso, ha semplicemente un elemento in più per decidere, ha il conforto di una consultazione che necessariamente farà elevare il grado di conoscenza dei problemi all'insieme dei cittadini della valle, che penso, viceversa al momento attuale siano schierati su posizioni opposte derivanti da indicazioni di vario tipo spesso generiche.
Grazie ad una deliberazione di questo genere potranno determinarsi le varie posizioni, agglomerarsi sulla base di una fondata e scientifica conoscenza di quanto si può e si vuole fare in Valle di Susa. Quindi ritengo questo metodo, Presidente Brizio, che propongo per la Valle di Susa, un metodo che potrebbe essere seguito dalla Regione Piemonte anche in altri territori e su altri problemi. E' una novità politica, una novità di metodo politico che non abbiamo mai utilizzato, ma che considero di grande importanza, anche in questa congiuntura politica: sostenere l'azione del governo regionale consultando, su determinati territori e per problemi precisi, direttamente la popolazione.
E' una consultazione non vincolante, ma fa crescere la popolazione e la conoscenza dei problemi e secondo me dà più forza alla Regione Piemonte per prendere decisioni difficili come questa, decisioni importanti, decisioni che interessano la popolazione di un territorio.
Questo era il senso della deliberazione che è alla nostra attenzione dal giugno dell'anno scorso e che giunge con grave ritardo, ma non tutto è perso. L'Alta Velocità, sappiamo bene al di là delle notizie un po' propagandistiche che a volte su questo tema sono nate, è un fatto ancora tutto da decidere, come e dove farla; cosa sia lo stesso progetto di Alta Velocità è tutto da determinare. Siamo quindi ancora in tempo per riappropriarci di un rapporto diretto con la Valle di Susa, che a mio parere richiede da tempo di diventare un soggetto attivo del proprio sviluppo. Un beneficio ne deriverà senz'altro alla valle. Un beneficio ne deriva ai rapporti democratici tra la Regione e i Comuni della valle che sono gravemente carenti. In generale penso sia un passo in avanti su una strada nuova nei rapporti di democrazia tra le istituzioni elettive e i cittadini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Grazie, signora Presidente. Ho sottoscritto questa proposta pur essendo convinto che siamo nella generazione dei tunnel di base, che quindi le Alpi si percorrono al piano di campagna e non a 1.200 metri, e pur essendo convinto che la morfologia del sistema alpino comporterà necessariamente che questa esigenza per il Piemonte e per l'Italia veda coinvolta la Valle di Susa. Anche se ho queste convinzioni, ritengo che un modo nuovo di interessare le popolazioni a questi problemi bisogna trovarlo e questa è una strada sicuramente interessante da sperimentare.
Il referendum, per certi versi, dovrebbe essere a dimensione di scala coerente. E' evidente, quindi, che non si può dire sì o no al TGV in relazione a che cosa ne dice una popolazione ridotta rispetto alla scala del problema, ma questo non è un elemento sufficiente per non provarci.
In ogni caso, sono convinto che non solo non ostacolando l'iniziativa del collega, ma sostenendola si consenta davvero l'avvio su queste materie del pluralismo, perché io nego che sulle materie del territorio e dell'ambiente esista un vero pluralismo. Esiste l'arroganza dei "guru" degli iniziati, degli illuminati, i quali, magari non avendo il fisico per andare in montagna, parlano della montagna e dicono che in montagna non si deve andare! Esistono molti di questi, io rispetto il collega Giuliano, ma non rispetto quegli altri. Per esempio immagino che dietro certe sigle ci siano padre, madre e genitori a carico! Allora mi sembra giusto che le istituzioni chiedano alla gente di ascoltare e poi di pronunciarsi, quindi decidendo come istituzione, come società nelle sue diverse espressioni nelle sue diverse tendenze, di entrare nel gioco e di non consentire oltre che qualcuno venga anche in queste sale a dire che rappresenta la gente.
No! Rappresenta se stesso, suo marito, i genitori a carico! E se noi facciamo invece un referendum, la Regione evidentemente dovrà attivare delle forme di confronto, scientifiche, popolari rispetto a quello che è l'aspetto del problema dove veramente la gente potrà dire quello che riterrà di dire, noi diremo a questa gente quello che riterremo di dire e probabilmente i due promotori del referendum, io e il collega Chiezzi andremo a confrontarci su posizioni antitetiche, ma sicuramente questa è un'occasione con cui facciamo cadere alcuni steccati.
Quindi non c'è più l'ENEL. tanto per dirla, che sa tutto sull'energia e i guru che sanno tutto sull'ambiente. No: l'ENEL sa quasi tutto sull'energia e i guru sanno quasi tutto sull'ambiente. Probabilmente nella società non solo della Valle di Susa, ma in generale nelle aree interessate a questo, cioè l'area metropolitana torinese, c'è qualcuno che può dare un contributo. A me sembra una novità - ringrazio il collega Chiezzi di averla pensata che vale la pena di provare.
Paradossalmente se noi avessimo fatto qualcosa del genere rispetto ad alcune opere dell'autostrada, forse adesso non saremmo di fronte all'incredibile vicenda di qualcuno che si lamenta, dopo aver chiesto un tunnel che passa due metri sotto i prati, che le case sopra i prati vibrino. Lì però non se ne sono fatte consultazioni: nel giro di una settimana si è deciso di fare una galleria di 6 chilometri che costa esattamente come fare il Fréjus perché il Fréjus, per chi non lo sa, è a una canna sola ed è lungo 12 chilometri. Una galleria di 6 chilometri (a Dio piacendo all'ultimo momento il Comune di Susa è riuscito a portarla a 4), essendo a due canne (quindi due gallerie) è lunga esattamente come il Fréjus. Decidere di bucare il Fréjus sembrava un'opera che coinvolgesse "l'orbe terracqueo", invece si è deciso di fare questa galleria in una riunione di Comuni, un po' di uru e un po' di tecnici! E poi ci stupiamo che la questione morale trovi anche sostanzialmente un terreno sul quale può muoversi.
A me sembra - ripeto - che una democrazia debba anche inventarsi dei modi nuovi per fondarsi nella società; mi auguro che il Consiglio convenga su questa ipotesi e cioè che avvii questo referendum. A questo riguardo il Consiglio regionale dovrebbe inventarsi un proprio ruolo per consentire che questo confronto e questa informazione avvenga non in modo distorto, ma in modo corretto e completo. E al di là del risultato che ne verrà e al di là del fatto che sicuramente ci troveremo su molte cose contrapposti io e il collega Chiezzi, forse faremmo fare un salto di qualità e di modernizzazione a questo fenomeno della partecipazione, che così come è stato gestito fino adesso per interposta persona - la partecipazione per interposta persona, per deleghe improprie non delegittimate, quella cioè che abbiamo vissuto in questi ultimi dieci anni - ha distrutto la democrazia rappresentativa, cioè le istituzioni, e non abbiamo fatto crescere la responsabilità dei cittadini perché hanno sempre trovato tra le istituzioni e se stessi questi filtri.
Questa consultazione diretta, questo rapporto diretto con le popolazioni e con gli amministratori, forse ci consente di utilizzare i guru, che sicuramente ne sanno più di noi, ma di non essere condizionati da loro più di tanto.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Stiamo trattando un argomento in assenza dell'Assessore competente per i trasporti, il collega Panella, che io vorrei fosse presente al dibattito.
D'altro canto è un tema di tale complessità che pur considerandolo molto importante e con tutta l'attenzione che gli si può dare riterrei opportuno che venisse comunque rinviato ad una discussione in Commissione, anche per valutare quali forme vogliamo dare a questa eventuale consultazione.
Voglio dire che noi siamo interessati alle massime consultazioni della Valle di Susa. Abbiamo fissato, non oggi, ma già da alcuni giorni, due riunioni di Giunta con le comunità montane sia per quanto riguarda il progetto di massima dell'Alta Velocità predisposto dal Comitato di pilotaggio italo-francese, sia per quanto riguarda i problemi di sviluppo della Valle di Susa sulla quale il Consiglio si è espresso anche con un discorso...



MARCHINI Sergio

Sbagliato.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Non parliamo di piano.



MARCHINI Sergio

Si lamentano di esibire le schede bancarie!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Io non dubito affatto che la situazione della Valle di Susa sia migliore di quella che tutti pensano.
Vorrei però riprendere il tema. Siccome ieri si è molto dibattuto su questo tema non ho voluto replicare per le ragioni che ha detto Picchioni cioè di riprendere temi ripetitivi, ma oggi devo riprenderlo, siccome siamo andati sul tema dell'Alta Velocità, per dire che non è che non siano stati fatti dei passi avanti molto importanti. Bisogna ricordare che la Camera ha votato una risoluzione sull'Alta Velocità con 487 voti favorevoli...



GIULIANO Valter

Non è sull'Alta Velocità!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Io ho il testo, tu chiamala sulla bassa velocità! Io la chiamo sull'Alta Velocità, non sulla bassa velocità. L'ha votata con 487 voti favorevoli ed è stata una decisione che il Presidente Napolitano, e non io ha definito una decisione storica! L'ha definita così Napolitano Presidente della Camera, che non appartiene né al mio partito né a questa maggioranza!



GIULIANO Valter

L'hanno votata anche i Verdi e non sono impazziti!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Appunto, mi auguro che non siano impazziti. Comunque è sull'Alta Velocità, girala come vuoi, non la puoi chiamare diversamente perché se leggi bene il testo dice proprio questo ed è anche conseguente alle consultazioni che abbiamo avuto con la Commissione, consultazioni alle quali io personalmente ho partecipato.
Quindi l'orientamento generale permane, ed è rafforzato; voglio solo ricordare che la Regione Piemonte ha firmato un protocollo d'intesa con le Ferrovie sulla sistemazione delle linee ferroviarie in Piemonte su un testo approvato da questo Consiglio a larghissima maggioranza e non su un testo che non è stato approvato; su un testo - ripeto approvato da questo Consiglio! Quindi delle decisioni molto importanti sono state assunte. Si è data costituzione a livello italo-francese ad un Comitato di pilotage che è costituito dal Ministero, dalle Ferrovie e dalle Regioni Piemonte e Rhône Alpes. Questo Comitato si è trovato a Parigi, si è ritrovato e si ritroverà a Torino, lavorerà alla predisposizione di qualcosa di concreto. Quando ci sarà qualcosa di concreto valuteremo a quali forme di consultazione sarà più opportuno adire. Potrà anche essere questa, ma lo verificheremo quando ci saranno ipotesi concrete sulle quali confrontarsi e sulle quali sostanzialmente poter lavorare in modo concreto. Questo mi pare il modo corretto di operare.
Devo anche ricordare, poiché in questi giorni si sono fatte tante polemiche, che tornando da Parigi dal Comitato di pilotage ho rilasciato un comunicato stampa, nel quale dicevo chiaramente che, passati all'aspetto operativo, ritenevo di dover dar corso a quanto avevo più volte anticipato in questo Consiglio, cioè alla proposta formale di scioglimento e di trasformazione dell'Associazione in Comitato per la costituzione dell'Alta Velocità Torino-Lione. Avevo quindi preso una posizione molto precisa e avevo anche dato notizia informale - non so se al collega Giuliano, a qualcuno dei Verdi e al collega Chiezzi - di questa presa di posizione, che sarà portata all'assemblea del 3 maggio. La Giunta ha già preso atto di questa posizione; non si tratta di dichiarazioni verbali, ma di precisi intendimenti assunti dalla Giunta stessa.
Stiamo lavorando al problema con molta serietà, distinguendo i ruoli con grande attenzione e operando nel pieno terreno della legittimità.
Rivendichiamo però con forza le possibilità di scelta discrezionale della Pubblica Amministrazione, perché abbiamo di fronte la necessità di essere legittimi, di rispettare la legge, ma anche di poter prendere delle decisioni che non competono ad altri livelli.
Apprezzo l'iniziativa e sono d'accordo sulla consultazione; non penso che possiamo votare la deliberazione così com'è, ma penso che possiamo rinviare il problema alla I o alla II Commissione per un esame attento (eventualmente ad entrambe), perché bisogna studiare l'esatta formulazione.
Come Giunta siamo disponibili al confronto nel merito, perché riteniamo che una consultazione possa avvenire.
Bisogna tener presente che tutte le localizzazioni creano dei problemi.
Il punto successivo ne è un esempio evidente, quindi bisogna tener sempre conto degli aspetti locali, non scordandosi però, come molto spesso fa questa assemblea, degli aspetti generali. La scelta non può essere limitata. Chi deve mettere a disposizione il proprio territorio deve essere consultato, sentito, ma non può essere una scelta esclusiva altrimenti andremmo a parcellizzare delle decisioni che contrastano in pieno con un discorso generale di programmazione che va sempre salvaguardato.
Con questo intento, propongo di riportare la deliberazione nella I e II Commissione, dove la Giunta sarà ben presente per le valutazioni del caso.



PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta ha fatto un'esposizione di tipo politico rispetto alla quale il Presidente del Consiglio non è tenuto e non vuole intervenire.
Per quanto riguarda la questione di tipo procedurale, questo testo dovrebbe essere rinviato alla I Commissione e poi eventualmente in sede congiunta alla II, anche perché necessita di qualche puntualizzazione. Così avevamo fatto in occasione della consultazione a Mappano, mettendo a punto il provvedimento dal punto di vista procedurale, ed è l'unica esperienza che abbiamo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono molto soddisfatto degli interventi del collega Marchini e del Presidente Brizio che hanno colto il senso della proposta: aprire nuove strade e nuove modalità nelle scelte di governo. Questa, a mio parere, è senz'altro una strada feconda, pur con tutti i limiti che ha. Si tratta infatti di una consultazione non vincolante su un problema importante per i cittadini della Valle di Susa, e non solo per essi.
Chiedo solo al Presidente della Giunta e al Presidente del Consiglio che questa decisione, visto che può maturare con il consenso molto ampio se non di tutti, possa prendere il via nei tempi relativamente veloci che l'organizzazione dei lavori delle Commissioni consente, anche tenuto conto del rinnovo delle Commissioni stesse. Poiché c'è questa ampia maggioranza prego i colleghi che possono di intervenire presso le Presidenze delle Commissioni per sollecitare l'esame di questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Svolgo una breve dichiarazione per rendere esplicito il nostro apprezzamento sulla volontà della maggioranza di arrivare ad un'elaborazione su questo problema che impegnerà nella sua omogeneità e complessità la II Commissione. Vogliamo inoltre chiarire che siamo favorevoli all'adozione di questo provvedimento di consultazione della popolazione.
Siamo consapevoli che questa consultazione avrebbe aperto una serie di questioni sul merito del problema, fermo restando la nostra ribadita e nota posizione favorevole alla costruzione della linea Alta Velocità. Tuttavia a maggior ragione nelle condizioni in cui si sta svolgendo il dibattito e in cui si assumono tutte le decisioni che riguardano oggi i grandi interventi di questa Regione, riteniamo che questo tipo di volontà vada acquisita e che di essa, nella misura in cui si riterrà, vada tenuto conto.
In ogni caso lavoreremo nell'ambito della Commissione così come è stato proposto dalla Presidenza.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione il rinvio della proposta di deliberazione n.
444 alle Commissioni I e II, sottolineando l'esigenza di seguire una corsia di priorità.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il rinvio è approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame mozione n. 317 e ordine del giorno n. 355 in merito alla costruzione di un impianto di smaltimento rifiuti RSAU nel Comune di Borgoratto (AL) (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame di una serie di documenti iscritti da tempo all'o.d.g.
Mancano diversi Consiglieri proponenti la mozione n. 317 e l'ordine del giorno n. 355, di cui al punto 34) all'o.d.g. Il Presidente della Giunta aveva sollecitato, su indicazione dell'Assessore competente in allora Garino, l'esame da parte dell'aula di questo argomento. Stante l'esigenza di discuterne, propongo di rinviarlo iscrivendolo al primo punto della prossima seduta.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Sì, dovrebbe proprio essere il primo punto, perché la Giunta deve assumere delle decisioni. Poiché le abbiamo ripetutamente rinviate per sentire il Consiglio, è bene che se ne parli.



PRESIDENTE

Poiché mancano diversi Consiglieri della zona, che forse non pensavano di fare oggi tutto questo lavoro, esamineremo questo punto nella prossima seduta subito dopo le interrogazioni.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame ordine del giorno n. 556 formulato dalla IV Commissione consiliare sulle problematiche connesse all'accorpamento delle scuole dell'obbligo con meno di 21 allievi


PRESIDENTE

Mi permetto di anticipare l'esame dell'ordine del giorno n. 556, di cui al punto 42) all'o.d.g., dato che è urgente.
Essendo stato elaborato dalla Commissione, ritengo sia unanime. Pongo dunque in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la legge 5/6/1990, n. 148, relativa alla riforma dell'ordinamento della scuola elementare e, in particolare, la disposizione contenuta all'art. 15, punto 4, che prevede l'accorpamento di quei plessi frequentati da meno di 21 allievi constata la situazione di molti Comuni del Piemonte che, specie nelle zone montane, vedrebbero eliminato l'unico riferimento di socializzazione rappresentato dalla scuola elementare rilevata altresì la necessità di consentire anche agli allievi residenti nelle zone montane, nelle piccole comunità, un'opportunità educativa e formativa nuova quale quella ipotizzata nella legge di riforma dell'istruzione elementare preoccupato che un'indiscriminata soppressione, una difesa ad oltranza di mantenimento di pluriclassi, risulti pregiudizievole per gli interessi sia degli allievi che degli Enti locali preso atto che, in ogni caso, i costi per i servizi di assistenza scolastica, quali trasporti e mensa, peseranno in misura maggiore sui bilanci degli Enti col rischio di una loro soppressione chiede al Ministero della Pubblica Istruzione di riconsiderare sia i tempi della fattibilità di cui all'art. 5 della legge n. 148/90, sia le assegnazioni di fondi per l'adeguamento delle sedi nel riparto di cui alla dotazione finanziaria del DL n. 425/90 impegna la Giunta regionale a provvedere all'integrazione dei fondi di assistenza scolastica da attribuire agli Enti per le maggiori spesi conseguenti le nuove articolazioni del servizio; a proporre un proprio progetto per un nuovo assetto della scuola dell'obbligo da definire in una Conferenza regionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 32 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 442 in merito alla cancellazione dei disoccupati extracomunitari dall'elenco degli utenti del Servizio Sanitario Nazionale (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 442, di cui al punto 35) all'o.d.g.
Poiché mancano gli Assessori competenti, Vetrino e Bergoglio, propongo di rinviare questo punto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Maggiorotti; ne ha facoltà.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Sono d'accordo per rinviarlo. Il problema è in parte superato in quanto si trattava di una norma successivamente rientrata. Tuttavia, il problema dell'iscrizione degli immigrati extracomunitari al Servizio Sanitario Nazionale, è comunque un problema da affrontare.



PRESIDENTE

Se il Presidente conviene, considerato che lo stesso proponente Maggiorotti ci dice che in parte la questione è stata superata per una legislazione intervenuta, ma che comunque la questione esiste, propongo di chiedere alla Commissione, con la presenza degli Assessore Bergoglio e Vetrino, di esaminare la parte residua del problema. In questo modo eliminiamo per il momento questo punto dall'o.d.g., reinserendolo successivamente, se necessario.
Consigliere Maggiorotti, è d'accordo?



MAGGIOROTTI Piergiorgio

E' comunque una questione che, a mio parere, dovremmo trattare in aula.



PRESIDENTE

Ho fatto questa proposta perché vorrei evitare che il documento, così com'è, resti inserito all'o.d.g. dell'aula magari ancora per due mesi invece, se lei accettasse un rinvio in Commissione di questo documento affinché venga esaminato, mi sembrerebbe una proposta razionale, perch dalla Commissione emerga sicuramente un documento aggiornato.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Sì, purché venga prontamente inserito all'o.d.g. della Commissione.



LEO Giampiero

In qualità di Presidente della IV Commissione, accolgo la richiesta testè avanzata dal Consigliere Maggiorotti.



PRESIDENTE

Poiché il Presidente della Commissione si è dichiarato disponibile questo punto viene rinviato alla IV Commissione, con richiesta di esaminarlo rapidamente.


Argomento:

Rinvio argomenti (seguito)


PRESIDENTE

Poiché mancano diversi Consiglieri e Assessori, vengono rinviati i seguenti argomenti: ordine del giorno n. 450 presentato dai Consiglieri Marino, Miglio Cucco, Chiezzi, Rabellino, Vaglio, Majorino e Zacchera ordine del giorno n. 482 presentato dai Consiglieri Ferrara e Marchini sui Centri commerciali ordine del giorno n. 463 presentato dai Consiglieri Cucco, Chiezzi e Segre sul CAAT ordine del giorno n. 484 presentato dal Consigliere Cucco sulla salute mentale rispettivamente iscritti ai punti 36), 37) e 38) dell'o.d.g.)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame mozione n. 488 in merito alla situazione occupazionale a Chivasso e in Piemonte (superato)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della mozione n. 488, di cui al punto 39) all'o.d.g., presentata dal Consigliere Picchioni ed altri sulla situazione occupazionale a Chivasso e in Piemonte.



PICCHIONI Rolando

Questo problema è già stato discusso poche settimane fa in occasione del dibattito sul caso FIAT.



PRESIDENTE

Poiché si ritiene già discusso, questo punto è da considerarsi superato.


Argomento: Cooperazione

Esame ordine del giorno n. 486 in merito alla cooperazione internazionale


PRESIDENTE

Passiamo quindi al punto 40) dell'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 486, presentato dai Consiglieri Leo, Segre Maggiorotti, Foco e Cerchio.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Questo argomento è stato discusso in Commissione, trovando una larga convergenza.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto che il Governo ha presentato un disegno di legge finanziaria nel quale sono avanzate indicazioni di minore spesa pari a L. 1.500 miliardi nell'ambito dei fondi disponibili per la cooperazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo considerato che la riduzione degli importi è ascritta per L. 300 miliardi al cap. 4620 relativo al fondo speciale di cooperazione e per L.
1.200 miliardi al cap. 9005 di cui al fondo da ripartire tra i capitoli inerenti la materia sulla base degli indirizzi deliberati dal Comitato Interministeriale per la Cooperazione allo Sviluppo tenuto conto della necessaria revisione della spesa per la cooperazione allo sviluppo che, superando gli esiti, talvolta insoddisfacenti, va necessariamente impostata con nuovi criteri ritenuto che, pur concordando con gli obiettivi per una razionalizzazione significativa della spesa pubblica, i 'tagli' proposti pongano gravi limiti allo sviluppo delle attività regionali in quanto queste ultime possono essere sostenute con le disponibilità finanziarie dei capitoli oggetto di riduzione tenuto conto che le Regioni stanno avviando, non senza difficoltà interventi volti ad assicurare quel ruolo di valorizzazione e raccordo delle risorse pubbliche e private che il legislatore statale ha inteso assegnarle al fine di evitare una eccessiva e dannosa polverizzazione delle iniziative aventi origine sul territorio di competenza consapevoli, inoltre, dell'importanza che riveste la dotazione finanziaria del capitolo relativo al fondo speciale per la cooperazione per sostenere i programmi direttamente finalizzati a dare risposte concrete alla domanda di bisogni primari e alle richieste di interventi di emergenza per le popolazioni più povere preso atto per contro che la disponibilità del fondo rotativo previsto per crediti di aiuto (normalmente utilizzati per iniziative nei Paesi in via di sviluppo più 'ricchi') non sono oggetto di riduzione di spesa chiede - al Governo e al Parlamento di procedere, nel rispetto degli obiettivi di contenimento della spesa pubblica, ad una diversa ripartizione delle riduzioni di spesa previste per i fondi relativi alla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, salvaguardando, nella misura massima possibile, la dotazione disponibile per il fondo speciale di cooperazione dà mandato al Presidente della Giunta regionale affinché adotti tutti i provvedimenti necessari per sostenere le proposte avanzate con il presente ordine del giorno nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 31 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame ordine del giorno n. 491 in merito alla trattativa GATT (ritirato)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 491, relativo alla trattativa GATT, di cui al punto 41) all'o.d.g.



PICCHIONI Rolando

Presidente, lo ritiriamo.



PRESIDENTE

D'accordo.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 547 in merito alle recenti indagini della Magistratura sulla Società Protecne (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame dell'ordine del giorno n. 547, relativo alla Protecne, di cui al punto 43) all'o.d.g.; manca però l'Assessore.



CALLIGARO Germano

Eh, no! E' fermo da due mesi; il Presidente della Giunta conosce perfettamente il problema. E' semplicemente un atto politico che invita i soggetti che hanno dato incarichi a revocarli, a cautelare questi incarichi, perché c'è un'inchiesta in corso.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Io intendo che sia presente l'Assessore; gli farò presente il problema affinché si documenti in modo da valutare bene la questione. Non possiamo esaminarlo in assenza dell'Assessore.



CALLIGARO Germano

Questo accade dopo un mese e mezzo!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Tenete conto che questa non è questione di facile impostazione, perch ha particolari implicazioni delle quali abbiamo discusso.



CALLIGARO Germano

Ci sono delle UU.SS.SS.LL. che si trovano di fronte una società Protecne che vuol continuare a svolgere gli incarichi professionali moltissime hanno già revocato questi incarichi. Si tratta semplicemente di un'indicazione politica, che è un atto doveroso: è una misura cautelare.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Stiamo attenti, perché ci sono delle questioni giuridiche.



CALLIGARO Germano

Ci sono delle UU.SS.SS.LL. che si ritrovano Savoino che vuol continuare a svolgere l'attività di progettazione! Rendetevi conto di quello che sta accadendo! E' solo un atto politico, perché la Regione non ha assegnato alcun incarico!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

La Regione non ha assegnato alcun incarico alla società Protecne, per l'intervento sull'autonomia delle UU.SS.SS.LL. ha delle implicazioni giuridiche che vanno valutate. Sulla sostanza sono d'accordo, ma voglio stilare un documento che regga dal punto di vista giuridico.
Poiché da qui al 20 aprile non succederà niente, mi impegno ad iscriverlo al secondo punto dell'o.d.g. del Consiglio, facendolo per vedere prima all'Assessore.



CALLIGARO Germano

Voglio semplicemente ricordarvi che da due mesi state rinviando di volta in volta una questione che è delicatissima! E' un atto politico doveroso della Regione Piemonte.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Calligaro, questa questione presenta dei problemi e delle implicazioni non indifferenti. Poiché l'Assessore competente non è presente, chiedo che sia iscritto al secondo punto dell'o.d.g. del prossimo Consiglio.



PRESIDENTE

Credo che la richiesta del Presidente della Giunta sia comprensibile e ragionevole. La prossima seduta è convocata statutariamente il 20 aprile due giorni dopo il referendum.



CALLIGARO Germano

Non si vuole proprio disturbare Protecne! Alcune UU.SS.SS.LL. hanno già revocato!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Lo so bene, ma è un loro gesto autonomo! Se tu ti prendi la responsabilità di dar loro un'indicazione



CALLIGARO Germano

Voi dovete assumervi questa responsabilità!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Noi ci assumiamo ogni responsabilità: credi, Calligaro, ci assumiamo ogni minuto, enormi responsabilità!



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Calligaro, mi sembra che il Presidente abbia dato una risposta ultima. Stante le questioni richiamate nel suo intervento e l'assenza dell'Assessore Vetrino in questo momento - che poteva oggettivamente, non prevedere che saremmo arrivati a questo punto dell'ordine dei lavori - il Presidente della Giunta regionale si è impegnato a discutere nel corso della prossima seduta convocata il 20 aprile, dopo le interrogazioni e dopo l'esame del punto relativo all'impianto di smaltimento rifiuti del Comune di Borgoratto, iscritto da otto mesi all'o.d.g., l'ordine del giorno n. 547 presentato dai Consiglieri Calligaro, Bosio, Dameri, Marengo e Bortolin, sulla società Protecne.


Argomento: Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Esame ordini del giorno nn. 558, 560, 563 e 564 sul Piano Regolatore Generale Comunale di Torino (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo quindi al punto 44) all'o.d.g. che prevede l'esame degli ordini del giorno nn. 558, 560, 563 e 564 sul PRGC di Torino.
La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Gli ordini del giorno che riguardano il punto 44) all'o.d.g.
sollecitano la Giunta regionale ad intervenire, sul piano del colloquio nei confronti del Commissario straordinario del Comune di Torino affinch non adotti il Piano regolatore di Torino prima della scadenza del suo mandato.
C'è già stata una discussione in Consiglio regionale che ha visto uno schieramento minoritario, ma consistente - 24/25 Consiglieri, non ricordo esattamente il numero dei voti e decisamente contrario a che il Commissario adottasse il Piano regolatore.
La maggioranza ha assunto, se ricordo e interpreto bene, un atteggiamento di non influenza sulle posizioni del Commissario, non entrando, sostanzialmente, nel merito della questione politica, che pur è rilevante.
La questione si è fatta più urgente perché - cito un articolo di giornale di oggi - si dice che il Commissario ha solo pochi giorni per poter approvare il Piano Regolatore Generale: il suo mandato di Commissario, con poteri di Giunta, di Sindaco e di Consiglio comunale cessano il 21 aprile Si tratta di una scadenza che io non avevo a mente.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Ma è ancora valida questa scadenza? Mi dicono che con la legge n.
142/90 non è più valida.



RIVALTA Luigi

Se non è più valida tale scadenza, vuol dire che il Commissario avrà tempo fino alle elezioni. In ogni caso, Presidente Brizio, quella che interessa è la questione di sostanza, non quella formale.
Siamo ormai arrivati all'indizione delle elezioni del Comune di Torino; c'è stata una riforma sul sistema elettorale del Consiglio comunale: il Comune di Torino, fra due mesi avrà un Sindaco eletto dal popolo, e lo dico senza demagogia.
Anche se a livello personale relativamente alla riforma elettorale posso pensarla diversamente, il 6 giugno avremo un fatto importante e rilevante: il Sindaco eletto dal popolo.
E' sempre più palese quanto sia inopportuno che il Commissario straordinario, tagliando la strada alla nomina del Sindaco nominato dal popolo, si assuma la responsabilità di adottare il Piano regolatore di Torino: uno degli atti più importanti che un Sindaco può assumere, uno degli atti più importanti di un Consiglio comunale. Non è certamente l'unico atto importante, ma uno dei più importanti.
Come già dicevo, in questo secolo, nella nostra città si è assunto solo due volte l'atto di adozione di un Piano regolatore. Chiedo che la Giunta regionale e la Presidenza del Consiglio - senza assumere una posizione sulle competenze del Commissario straordinario si facciano interpreti della situazione di dibattito e delle posizioni emerse in Consiglio.
Non può essere sottaciuto, anche se oggi siamo in pochi, sia da una parte sia dall'altra, che l'ultima volta 23/24 Consiglieri regionali hanno votato perché il Commissario straordinario non proceda all'approvazione del Piano regolatore, e che la stessa maggioranza ha assunto una posizione più di rispetto formale delle competenze, del ruolo del Commissario straordinario, che non di merito.
Sarebbe importante che Presidenza del Consiglio e Presidenza della Giunta prospettassero questa situazione di posizioni. Non chiedo al Presidente Brizio e alla maggioranza di votare un ordine del giorno - qual è il nostro - che dica "no"; chiedo alla Presidenza del Consiglio e della Giunta regionale di prospettare al Commissario le posizioni del Consiglio regionale, correttamente e onestamente, come certamente - se muoveranno questo passo - faranno.
Se la posizione di maggioranza sarà fedele al tipo di dibattito svoltosi, la stessa chiarirà che la restante parte del Consiglio regionale rispetta il ruolo del Commissario e non si esprime nel merito esplicitamente voglio dire che non è stato un referendum: ci sono stati 35 sì e 25 no.
Se le cose venissero accettate sono d'accordo a ritirare l'ordine del giorno, forse lo potrebbero fare anche gli altri presentatori. Vedo presente in aula un candidato Sindaco; credo sarebbe davvero di cattivo gusto, per qualsiasi candidato Sindaco, vedersi approvare il Piano regolatore da un Commissario straordinario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Non intendo ripetere la motivazione avanzata questa mattina a favore della trattazione di questo argomento, sono anche pronto a smorzare la conclusione del mio ordine del giorno o addirittura a ritirarlo, se venisse recepito.
Chiedo alla Giunta e al suo Assessore all'urbanistica di suggerire al Commissario governativo l'opportunità di non adottare il Piano per tutte le ragioni evidenziate sia da me che dal collega Rivalta.
Sarà, e dovrà essere, il nuovo Consiglio comunale ad esaminare le osservazioni del Piano regolatore, dopo l'istruttoria tecnica che è già stata fatta, e sarà il primo atto di grossa rilevanza che presumibilmente compierà.
A mio avviso, l'opportunità che la Giunta suggerisca al Commissario di non adottare il Piano è rafforzata dalle pericolose motivazioni del Commissario governativo il quale, se è vero che sostituisce anche il Consiglio comunale, è anche vero che dovrebbe compiere delle valutazioni invece ha detto tout court in una sua dichiarazione che se le osservazioni verranno respinte dallo studio Gregotti firmerà comunque e adotterà il Piano regolatore. Quando invece, ammettendo che sia opportuno che agisca verso l'adozione, dovrebbe valutare le osservazioni e successivamente decidere se respingerle in blocco - come chiedono i tecnici - oppure non fare una diversa valutazione.
Oltretutto ci troviamo di fronte ad un pericoloso atto che non solo sottrae al futuro Consiglio Comunale, organo naturale per esaminare l'adozione del Piano regolatore, tale compito, ma addirittura passa l'intera situazione in mano ai tecnici.
Questa mattina, il collega Marchini, nell'opporsi alla trattazione della questione, aveva parlato di improponibilità sul piano tecnico regolamentare, improponibilità perché il Piano regolatore adottato viene in Regione per essere approvato e non può, la Regione, suggerire al Commissario governativo il suo comportamento.
I Gruppi di minoranza potrebbero avere anche opinioni diverse, però il sostenere che è improponibile perché non può l'organo politico, Consiglio regionale e Giunta, dare questo suggerimento al Commissario governativo, mi pare sia un concetto non condivisibile, perché la Regione ha pure il potere dovere, dopo l'adozione del Piano, di esaminarlo ed approvarlo in base all'art. 15 della legge urbanistica.
Non vedo quindi il perché la Regione non possa fare questo passo meramente politico, certo senza carattere ordinatorio senza carattere vincolante.
Pertanto, mi colloco e faccio anche mie le considerazioni del collega Rivalta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Penso che sia dovere della Giunta e del Consiglio di assolutamente insistere affinché non avvenga questo perché ogni commissariamento è già una negazione della democrazia. Ho già detto parecchie volte che il Commissario di Stato è il dittatore, noi abbiamo già un Commissario di governo che praticamente limita in modo assurdo l'autonomia regionale e quindi i Commissari devono fare, questa era l'intenzione del legislatore della logica, del buon senso, soltanto l'ordinaria amministrazione. Tutto ciò che esce da questo va contro lo spirito e direi anche la lettera della democrazia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente della Giunta e Presidente del Consiglio, i liberali sono fermamente contrari a questa proposta e ritengono che la Giunta dovrebbe astenersi da qualunque iniziativa di questa natura, anche qualora passasse un ordine del giorno del Consiglio.
Il Consiglio non può, solo perché vota, immaginare di scardinare il sistema delle autonomie nel nostro Paese. La fase di formazione e di adozione del Piano regolatore è competenza esclusiva dei Comuni.
Questa iniziativa è istituzionalmente improponibile tant'è che i colleghi più sensibili hanno avvertito la difficoltà di tradurre il messaggio, ovvero quello che la Giunta dovrebbe fare, e allora dicono: "In un incontro informale, ovviamente non in termini istituzionali". Eh, no! O mi si dice qual è il potere della Regione nei confronti del Commissario oppure ci si astiene da qualunque tipo di iniziativa! Paradossalmente, lo facevo rilevare al Presidente e all'Assessore, se riaprissimo la discussione tutta, ma io sono contrario, dovremmo riaprirla anche sull'altro versante del problema, sull'altro corno del dilemma, cioè se siano maturate o meno le condizioni per l'azione sostitutiva da parte della Regione nei confronti dello stesso Commissario Malpica.
Il dibattito precedente si era incentrato su una richiesta avanzata da soggetti del Consiglio nei confronti della Giunta perché adottassero l'attività sostitutiva rispetto al Commissario che non si era attivato.
Sicuramente c'è da parte di tutti noi un disagio, che viene dalla nostra formazione democratica, nell'immaginare che una decisione che compete alle assemblee elettive possa essere sostanzialmente assunta da qualcuno che surroga le assemblee elettive, questo dal punto di vista della sensibilità, come dire di "odore" della situazione. Mi sembra per assolutamente improponibile che si possa tradurre questo in un documento da parte di un'istituzione che non può - e su questo la Corte Costituzionale si è pronunciata anche su questioni che attengono alla nostra Regione nel modo più assoluto interferire sulle decisioni del Comune in ordine all'attuazione del Piano regolatore.
Devo anche dire che qualora si ritenesse comunque di concludere in questo modo io ritengo che in ogni caso la Giunta dovrebbe riflettere all'interno della sua capacità di autogoverno, di autodeterminarsi rispetto alla praticabilità di un'iniziativa di questo genere.
Paradossalmente sul piano del merito di questa iniziativa, lo dico ai colleghi in termini costruttivi, temo che un intervento della Regione rispetto a questo, che solleva immediatamente la questione giacente di un non rispetto dei termini da parte dell'Amministrazione del Comune di Torino, possa accelerare i tempi di una decisione, non allungarne i tempi.
In ogni caso, il Commissario per sua natura è qualcuno che si è trovato in una vicenda senza responsabilità. Lasciamo alla sua sensibilità politica, al suo senso di responsabilità, alla sua maturità, questa decisione, senza alcun tipo di interferenze. Mi sembra indebito, grossolano e paradossalmente controproducente un qualunque tipo di sollecitazione che potrebbe portare il Commissario a ragionare. Se il Commissario dovesse essere interessato, sul piano personale, a questa vicenda, è probabile che chiederebbe gli atti del Consiglio regionale, ma non solo quelli di questa seduta, anche gli atti della precedente, quando l'Assessore ha dichiarato che, ad oggi, non ritiene esistere - non ha detto che ad oggi non ci sono le condizioni per l'azione sostitutiva della Regione nei confronti del Comune. Altro che andare a dire: "Commissario Malpica, non fare niente!".
Qualcuno in Consiglio regionale ha sostenuto che la Regione dovrebbe addirittura surrogare la stessa Amministrazione comunale di Torino! Mi pare un'iniziativa inopportuna, anche se convengo che, a pelle, evidentemente ci auguravamo, e continuiamo ad augurarci, che una vicenda che attiene ai cittadini, per quanto possibile fosse gestita dai rappresentanti dei cittadini e non da chi svolge questa funzione in natura del tutto eccezionale e straordinaria, seppure in termini molto puntuali e meritori.
Cito soltanto quello che abbiamo preso in termini di nomine: la professionalità e l'età, puntando sui giovani, cosa che noi, eletti dal popolo, non facciamo così frequentemente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi Consiglieri, l'ordine del giorno che ho presentato insieme al collega Maggiorotti impegna la Giunta ad invitare il Commissario di Governo a non adottare il Piano regolatore.
Mi sembra che, sul piano della forma, non si possa opporre a questa decisione alcun rilievo formale che impedisca alla stessa di essere votata discussa e, se approvata, applicata dalla Giunta regionale. La Giunta regionale può rivolgere inviti in materia di propria competenza a chiunque.



MARCHINI Sergio

Se arrivasse dal Ministro tu cosa diresti?



CHIEZZI Giuseppe

L'invito può arrivare dal Ministro, perché l'invito è l'inizio di una dialettica politica.



MARCHINI Sergio

Se arrivasse dal Ministro tu salteresti sui banchi!



CHIEZZI Giuseppe

Non è affatto vero. Salterei sui banchi nel merito dell'invito, ma sull'invito non salterei sui banchi, tant'è che quando un Ministro ha invitato la Regione Piemonte a fare qualcosa - ad esempio, il Ministro Pagani in occasione della vertenza Lancia ha invitato la Regione ad individuare la forma del consorzio tra imprese per risolvere il problema delle mense - ho sostenuto che tale invito dovesse essere accolto. Anzi ho ringraziato il Ministro Pagani, che non è un esperto di aquiloni, e ho invitato la Regione a tener conto di tale invito. Quindi, escludo che l'invito di un Ministro mi inalberi, può inalberarmi il merito se non lo condivido, ma non il fatto. Quindi, l'invito è del tutto legittimo.
Inoltre ci potrebbe essere anche di più, collega Marchini. Avete appena votato Assessore il Consigliere Cavallera, che è nel pieno delle sue funzioni. L'Assessore Cavallera è stato votato non per disciplina di maggioranza. Ha avuto attestati di stima da numerosi colleghi di maggioranza. A livello della stima, aggiungo anche la mia, Assessore Cavallera.
L'Assessore Cavallera ha svolto non un oscuro, ma un grande lavoro di Commissione. Potremmo anche trovarci di fronte ad un fatto, collega Marchini, che sarebbe coerente con quanto sinora ho detto. Potremmo trovarci di fronte al fatto che l'Assessore Cavallera potrebbe avere grandi progetti in testa. Si potrebbe anche dire che l'Assessore Cavallera dovrebbe avere grandi progetti. L'Assessore Cavallera potrebbe avere, ad esempio, il progetto di adoperarsi per fornire, in base alle leggi vigenti sinora inosservate dalla Regione Piemonte, al Comune di Torino, in tempi rapidi, la cornice territoriale necessaria al Comune stesso per inquadrare la propria politica urbanistica.
Su questo la Regione è inadempiente e la Giunta è responsabile di tale inadempienza. Perché non pensare che l'Assessore Cavallera si metta di buona lena a lavorare per superare questa gravissima carenza della Regione Piemonte che sta provocando danni territoriali in più Comuni? Perché non pensare che l'Assessore Cavallera si impegni, insieme ai colleghi di Giunta, che è un organo collegiale, a colmare il vuoto di pianificazione territoriale presente nella Regione Piemonte? Chi può escludere che questo rientri nelle intenzioni dell'Assessore Cavallera? Non voglio escluderlo.
Quindi, collega Marchini, l'invito è legittimo e proprio. L'invito al dottor Malpica potrebbe essere politicamente motivato dalla Regione Piemonte, in quanto portatrice di un progetto di riorganizzazione territoriale di cui il Comune di Torino dovrebbe tener conto.
Questa attività, questo invito, collega Marchini, a mio avviso potrebbe essere rivolto ad un Consiglio comunale. Oggi Malpica è Consiglio comunale. Sarebbe legittimo e politicamente proprio che una Giunta regionale inviti una Giunta comunale a riflettere su alcuni provvedimenti di propria competenza alla luce di iniziative che la Regione Piemonte ha in campi di programmazione che costituiscono la cornice della pianificazione comunale.
Bisogna vedere se l'Assessore Cavallera ha questa intenzione. Dovrebbe averla, perché l'inattuazione di leggi, non kolkosiane, mi sembra un grave momento di depressione politico-amministrativa della Regione Piemonte.
C'è un altro aspetto: riguarda i poteri del dottor Malpica. Guardiamo chi scardina le istituzioni. Lei collega Marchini dice che questi ordini del giorno forse potrebbero voler scardinare qualcosa. Vediamo se il dottor Malpica scardina qualcosa.
Assessore Cavallera, stia a sentire questa cosa: il dottor Malpica quando ha detto: "Se l'architetto Cagnardi rende il Piano regolatore così come lo aveva votato il Consiglio comunale, io lo approvo". Questa affermazione del dottor Malpica comporta la decisione di spogliarsi di poteri propri, quelli di un Consiglio comunale, e di spogliarsi dei poteri di scegliere quali osservazioni accettare, quali respingere e sulla base di quali motivazioni. Questo è un potere che ha il Consiglio comunale, oggi ce l'ha il dottor Malpica. Comporta che lui si spogli di questi poteri, li consegni all'architetto Cagnardi dicendo a una figura che non può essere destinataria del potere di scelta delle osservazioni: "Scelga lei le osservazioni. Se lei mi propone di respingere tutte le osservazioni, io approvo il Piano regolatore". L'architetto Cagnardi non ha il potere di fare questa scelta e il dottor Malpica non può dire questo a meno che non pensi di spogliarsi di poteri propri. Chi scardina l'istituzione? Il dottor Malpica, è lui che sceglie quali osservazioni accettare e quali no, non l'architetto Cagnardi! L'architetto Cagnardi, a mio avviso, dovrebbe rifiutare questo ruolo che implicitamente gli viene assegnato dal dottor Malpica.
Anche per questa ragione, oltre che per tutte le altre, penso che sarebbe bene che il dottor Malpica si spogliasse di questi poteri per consegnarli non all'architetto Cagnardi, ma al prossimo Consiglio comunale tra pochissimo eletto. E spero che l'Assessore Cavallera, per tutti questi motivi, dopo aver riflettuto quanto crede, possa essere portatore di un ragionamento al dottor Malpica che comprenda quelli sin qui uditi ed auspicherei anche quello importantissimo di una svolta della Regione Piemonte sul tema della pianificazione territoriale. Penso che questo elemento rafforzerebbe l'invito che lei e la Giunta potrebbero rivolgere al dottor Malpica di astenersi da un atto così importante, di badare alla normale, provvisoria gestione del Comune di Torino e di condurre questo Comune alle libere elezioni lasciando anche la libertà ai cittadini di scegliere del proprio futuro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grosso.



GROSSO Carlo Federico

Signor Presidente, nel merito sono assolutamente d'accordo con il contenuto dell'ordine del giorno che è stato già illustrato dal Consigliere Rivalta.
Svolgo solo una breve osservazione con riferimento ai rapporti fra istituzioni. E' stato detto che la Regione non avrebbe titolo a dare un consiglio o invitare il Comune di Torino a comportarsi in un certo modo. Il Consigliere Chiezzi ha già detto molto chiaramente che nulla, da un punto di vista formale, impedisce questo consiglio; lo credo anch'io. L'Ente Regione ha le sue competenze, il Comune ha le sue competenze. La Regione ha una competenza in materia urbanistica; la Regione, come organismo politico può rivolgere, senza nessuna difficoltà sul piano di un corretto rapporto istituzionale, dei consigli a un Commissario che regge un Comune. In questo senso non c'è nessuna obiezione formale possibile al contenuto dell'ordine del giorno presentato.
Direi piuttosto che un altro aspetto deve essere sottolineato. Nel momento in cui il Consiglio regionale votasse l'ordine del giorno nell'ambito dei normali rapporti Consiglio-Giunta, la Giunta sarebbe effettivamente impegnata a dare attuazione a questo voto del Consiglio.
Questo sì, se la Giunta non lo facesse, realizzerebbe uno scardinamento dei rapporti, questa volta all'interno dell'istituzione Regione, che correttamente regolano il rapporto Consiglio-Giunta.
Ritengo quindi che, da un punto di vista formale, nulla possa essere obiettato al contenuto dell'ordine del giorno, che il Consiglio regionale possa, senza nessuna difficoltà, impegnare la Giunta a fare una richiesta all'Ente Comune o a chi in questo momento sta reggendo l'Ente Comune di non approvare il Piano regolatore.
Non entro evidentemente nel merito perché non consiste oggetto di questa discussione del problema "poteri e non poteri del Commissario governativo". Come ha già detto il collega Rivalta, sarebbe estremamente grave se alla vigilia di una campagna elettorale, che porterà all'elezione di un Sindaco eletto dal popolo, la persona che ha delle funzioni sostanzialmente governative e che opera come podestà più che Sindaco rappresentativo si arrogasse il diritto di approvare un atto più qualificante del Comune di questa città.



PRESIDENTE

Mi permetto di riassumere le posizioni fin qui espresse. Alcuni interventi hanno chiesto una disponibilità a ritirare gli ordini del giorno affinché le varie situazioni venissero rappresentate, e ci sono state invece posizioni completamente diverse anche sotto questo profilo.
La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Mi pare che nessuno chieda esplicitamente di votare questi ordini del giorno adesso. C'è una richiesta del collega Rivalta di rivolgersi al Commissario per far presente la variegata posizione, perché bisogna pur tenere conto che è variegata. Come diceva il collega Marchini, l'unico voto è stato contro, direi di bocciatura delle proposte degli ordini del giorno che chiedevano quello che si vorrebbe chiedere oggi. Quindi, se dovessimo guardare l'espressione del Consiglio e della maggioranza va proprio in senso opposto a quello che è stato qui indicato.
Ora, è possibile sentire quali sono le sue intenzioni e fare presente la complessità del problema, ma intervenire esplicitamente non è possibile per l'autonomia dell'Ente, anche perché potrebbe essere, nella delicatezza della situazione, un invito a non compiere un atto che egli potrebbe ritenere dovuto, perché questo è il discorso iniziale. Potrebbe quindi essere un'interferenza pesante. Sentire il Commissario e comunicargli che c'è stato un dibattito con questi pronunciamenti lo possiamo fare, ma questo è il massimo che possiamo fare, senza interferire nelle sue valutazioni. Questo credo che lo possiamo fare io e la Presidente del Consiglio, che tra l'altro vedremo il Commissario domani per un incontro istituzionale su altro tema, comunque in un quadro di assoluta serenità e tenendo presente che lui ha la sua autonomia, che non possiamo assolutamente non considerare.
Ricordo che quando mi ero rivolto inizialmente al Commissario di Governo per chiedere di conoscere i suoi poteri, mi era stato esplicitamente fatto avere il documento attributivo dei poteri conferitigli dal Presidente Scalfaro, dal quale apparivano chiaramente questi poteri complessivi di rappresentanza e che già in quell'occasione si era detto che di fronte ad atti dovuti poteva esserci questa responsabilità di doverli comunque svolgere.
Non so quali siano le reali intenzioni, potremmo informalmente sondarle e far presente che c'è questa valutazione complessa, ma che è una valutazione complessa che lo lascia perfettamente libero delle sue scelte.
Questo è il massimo che possiamo fare per essere obiettivi e per non andare a promettere delle cose che non possiamo fare e che sarebbe anche scorretto fare. Questo è il massimo che noi pensiamo di poter fare: almeno io, non so la Presidente del Consiglio che è stata chiamata da taluno a farsi parte delle interpretazioni del Consiglio.
Credo che questo terreno sia di assoluta correttezza e di rappresentatività dell'opinione non ininfluente, ma neanche cogente del Consiglio nella sua varietà, perché bisogna tener conto che se dovessimo dare un'interpretazione noi dovremmo dire che la maggioranza si era espressa contro quello che voi proponete oggi. Quindi, bisogna far presente che c'è una valutazione articolata: questo sì, ma non una valutazione maggioritaria che non si è espressa.



PRESIDENTE

Dato che anche io sono stata richiamata dal Consigliere Rivalta ritengo di convenire su quanto ha detto il Presidente della Giunta nell'ultima parte del suo intervento rispetto alla rappresentazione dell'articolazione delle posizioni espresse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Stiamo discutendo questi problemi in un momento particolarmente delicato della fase di trasformazione istituzionale, che intanto ha cominciato a segnare i Comuni, le rappresentatività della cittadinanza. Io considererei - ma lo dico qui solo per chiarire ancora una volta la ragione dell'insistenza nella nostra posizione - una grave lacerazione la nascita di un nuovo istituto comunale, che avverrà il 6 giugno - prendete la parola perché mi viene di getto, poi andrebbe corretta - defraudato di un compito importante. Lo considererei una lesione; rimarrà sempre che un Commissario pur nelle competenze del suo ruolo, 60 giorni prima che fosse in carica il nuovo Sindaco, ha adottato il Piano regolatore di una città. Sul piano dei rapporti delle istituzioni, mi sembra una lacerazione grossa.
Detto questo, colgo le parole del Presidente Brizio positivamente e so avendolo accennato proprio nel corso della discussione, che sono anche le posizioni della Presidenza del Consiglio e quindi, alla luce dell'azione di informazione che domani può essere fatta al Commissario, noi ritiriamo l'ordine del giorno.
Auspichiamo che davvero domani sia possibile ai Presidenti del Consiglio e della Giunta di prospettare il problema. La prospettazione del problema, a chi ha capacità di intelleggere la situazione, mi pare ponga già un problema chiaro di opportunità di procedere o meno, senza che uno glielo chieda. Si lascia poi al Commissario, evidentemente, di decidere d'altra parte lui può decidere come vuole. Mi sembra corretto che un'istituzione come la Regione abbia modo di rappresentare le posizioni aperte, variegate, diversificate che esistono nel Consiglio ed anche il peso che queste posizioni hanno.



PRESIDENTE

Il Consigliere Rivalta dichiara dunque di ritirare il proprio ordine del giorno n. 564.
La parola al Consigliere Giuliano.



GIULIANO Valter

Signora Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, davanti all'impegno che ho sentito poc'anzi da parte del Presidente Brizio, ma ancor più davanti ad analogo impegno da parte della Presidente del Consiglio regionale Spagnuolo, che più propriamente ci rappresenta come forze di opposizione cui apparteniamo, credo che davanti a questo impegno di portare al Commissario straordinario Malpica nella riunione informale, o ufficiale, non ho ben capito, di domani le posizioni di questo spettro di presenza in Consiglio regionale, in cui molte forze hanno espresso l'auspicio che un atto importante come il Piano Regolatore Comunale di Torino non venga discusso e approvato oggi, ma all'indomani delle nuove elezioni in Consiglio comunale, da parte nostra riteniamo opportuno seguire l'esempio del collega Rivalta. Pertanto ritiriamo il nostro ordine del giorno su analogo argomento.



PRESIDENTE

Ci sono ancora due documenti: l'ordine del giorno dei Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti e quello dei Consiglieri Majorino e Zacchera.
La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Presidente, ritengo che sia estremamente debole l'impegno che il Presidente della Giunta ha dichiarato di volersi assumere, cioè rappresentare in definitiva solo le due posizioni. Voglio far presente che non è che oggi le minoranze chiedano o pretendano di ribadire posizioni già assunte, sulle quali la Giunta ha espresso voto contrario; oggi c'è il fatto nuovo, che è stato spiegato e illustrato da tutti i proponenti, della pervicace dichiarazione del Commissario governativo di adottare il Piano qualora i tecnici respingano le 1.300 osservazioni. Questo sarebbe proprio il compito principale dell'organo Consiglio comunale, che è bene svolga il futuro Consiglio comunale; ma quanto meno avrebbe dovuto dire il Commissario governativo: "Lo svolgo io l'esame critico di tutte le osservazioni, dopo che l'hanno visto gli uffici tecnici".
Alla luce di queste considerazioni, mantengo l'ordine del giorno che va interpretato non come imposizione, ordinanza od ordine al Commissario governativo di comportarsi in una certa maniera, ma come invito portatore dell'inopportunità che adotti il Piano regolatore.
In questo senso va interpretato anche l'ordine del giorno, come io interpreto votando se verrà mantenuto, del Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

Prima che il collega Marchini intervenga, riepilogo brevemente la situazione affinché siano note le posizioni di tutti i presentatori degli ordini del giorno. Il Consigliere Majorino l'ha espressa in questo momento il Consigliere Chiezzi mi ha informata che sospenderebbe comunque la votazione sul suo ordine del giorno, pur mantenendolo, in relazione a quanto detto dal Presidente Brizio.
Prego, Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signora Presidente e colleghi Consiglieri, mi sarete testimoni tutti che io non sono un cavaliere di Malta, un cavaliere teutonico, non faccio la guardia al Piano regolatore. Altre forze politiche in questo Consiglio tendono a svolgere questo ruolo. Io non ho presentato ordini del giorno tendenti a forzare la mano del Commissario in un senso, come è stato fatto.
Questo mi autorizza, però, a dire che non si può nascondere dietro le forme della cortesia un'operazione politica: le forze politiche contrarie al Piano regolatore approvato dal pentapartito a Torino non vogliono che venga approvato dal Commissario Malpica - è molto semplice - sperando che una maggioranza diversa in Consiglio comunale a Torino capovolga completamente le decisioni della passata amministrazione.
Questa è la verità nuda e cruda! E' inutile che ne facciamo una questione di alti valori: è uno scontro politico tra chi ritiene che questa operazione non debba, ma possa continuare, se ci sono le condizioni - e lo valuta il Commissario - e qualcuno che ritiene invece che questa operazione non debba andare avanti. Questa è un'operazione politica, tant'è che il collega Majorino, che è trasparente e corretto, è entrato anche nel merito e ha detto non solo che il dottor Malpica non deve, ma il dottor Malpica sbaglia. Allora, più interferenza di così! A questo punto della discussione mi rendo anche conto che qualunque cosa io continuassi a dire non potrà impedire quello che è fisiologico cioè che tra il Commissario Malpica e i Presidenti della Giunta e del Consiglio o l'Assessore competente ci sia in termini di cortesia uno scambio di telefonate per capire cosa è successo oggi.
Quindi mi affido all'onestà intellettuale, politica e storica dei fatti, così come sono avvenuti in questo Consiglio, non solo oggi, perch non si può considerare una vicenda del genere rispetto ai vuoti e ai pieni ci sono posizioni variegate e io sono convinto che il Presidente o i Presidenti e/o l'Assessore lo faranno con la misura che la loro responsabilità esige. Desidero, però, che sia chiaro che in questo Consiglio si è tentata un'operazione politica, cioè bloccare il Piano regolatore di Torino.
Questa è la verità nuda e cruda, perché quando si discute sul merito del Commissario Malpica, Malpica dice una cosa molto semplice: "Se l'esame delle osservazioni produce un risultato coerente alla volontà politica già espressa democraticamente dalla città di Torino, io lo firmo (così mi pare di capire da quanto è stato detto qui). Se c'è un risultato incoerente non lo firmo perché è evidente che io decido al posto di altri, però se prendo atto che il piano si evolve tecnicamente nella linea rispetto alla quale si era espresso il Consiglio comunale regolarmente eletto, ritengo di essere nella continuità di un'espressione".
Ho l'impressione che sia molto corretta questa posizione di Malpica che non vuole autonomamente fare delle valutazioni, ma collocarsi all'interno di una continuità. Se esiste la continuità ritiene sostanzialmente di ratificare e di perfezionare un percorso avviato e sviluppato da altri; se avverte che ci sono invece dei forti salti si rende conto che probabilmente è difficile che un Commissario governi dei forti salti tra un determinato percorso e quello successivo. Quindi i giudizi sono diversi; a me sembra una posizione corretta, ma a prescindere da questo è anche brutto che si intervenga con dei giudizi.
Sono convinto che i Presidenti saranno tenuti comunque, e in termini di cortesia, ad informare il Commissario Malpica di questa nostra conversazione e delle sue conclusioni. Devo però dire che in questo senso non è praticabile, non è procedibile che in Consiglio regionale si tentino delle vie parallele o improprie per amministrare la città di Torino, perch così stanno le cose! Collega Rivalta e collega Chiezzi, così stanno le cose!



RIVALTA Luigi

Non incominciamo a discutere sulle intenzioni che possono stare dietro le cose, perché altrimenti diventa un macello!



PRESIDENTE

Colleghi, vi invito a fermare la discussione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bodrero; ne ha facoltà.



BODRERO Antonio

Come programma minimo io naturalmente voterei per l'ordine del giorno Majorino. E' chiaro che per me è insufficiente, però è già meglio che niente, quindi penso che diritto-dovere del Consiglio regionale sarebbe anzi è, quello di porre il veto perché io considero questo Consiglio organo sovrano della Nazione piemontese, quindi ha il dovere di porre il veto a un fatto che non considero democratico e cioè che un burocrate, un impiegato decida al posto di un Consiglio comunale sovrano. Se poi questo Consiglio comunale modificherà il piano, quel che conta è che lo modifichi in meglio se lo modificherà in peggio si cercherà di combattere questo peggioramento.



CHIEZZI Giuseppe

Siamo l'organo sovrano della Nazione piemontese?



BODRERO Antonio

Per me sì.



PRESIDENTE

E' un'opinione; opinioni e voti espressi.



BODRERO Antonio

Le opinioni sono libere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino per chiarimenti sulla posizione finale.



MAJORINO Gaetano

Dopo ulteriore meditazione e anche consultazione col collega Zacchera io non ritiro l'ordine del giorno, ma chiedo che venga mantenuto nell'o.d.g. al fine di vedere se il concetto di cui si farà portatore il Presidente della Giunta e lei stessa, mi pare di aver capito, presso il Commissario Malpica, sortirà qualche effetto e a seconda dell'effetto che potrà avere mi collocherò definitivamente nella prossima seduta quando tornerà in aula.



PRESIDENTE

Vengono quindi ritirati gli ordini del giorno nn. 563 e 564, presentati rispettivamente dal Consigliere Giuliano e dal Consigliere Rivalta, mentre restano in sospeso gli ordini del giorno nn. 560 e 558 presentati rispettivamente dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti e dai Consiglieri Majorino e Zacchera.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 561 in merito all'occupazione del Buon Pastore


PRESIDENTE

Per liberare l'o.d.g. da questioni importanti, ma ormai presenti da molto tempo, propongo di esaminare alcuni ordini del giorno che non richiedono discussione in quanto sottoscritti da tutti i Gruppi.
Cominciamo con l'ordine del giorno n. 561 sull'occupazione del Buon pastore di cui al punto 45) all'o.d.g.
E' ancora attuale? Non ne avete parlato in Commissione?



CHIEZZI Giuseppe

E' attualissimo.



PRESIDENTE

Cosa volete fare?



CHIEZZI Giuseppe

Votarlo!



PRESIDENTE

Va bene, così lo togliamo dall'elenco. Lo possiamo votare subito?



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Consigliere Maggiorotti, lei deve farci grazia perché abbiamo ancora un Ufficio di Presidenza: il problema lo conosciamo bene, è stato su tutti i giornali, lo avete anche visto in Commissione, vede come sono informata? Dunque, chi è favorevole all'ordine del giorno n. 561 è pregato di alzare la mano.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Vorrei solo capire di cosa si tratta e che cosa si chiede.



PRESIDENTE

Si tratta dei giovani che avevano occupato il Buon Pastore. Si chiede di riaprire il dialogo con gli occupanti; non si nega a nessuno, nella settimana di Pasqua, un dialogo.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Abbiamo sempre dialogato con gli occupanti.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte visto lo sgombero forzato attuato dalle forze dell'ordine ai danni degli occupanti del 'Buon Pastore' di Corso Principe Eugenio a Torino vista la cronica mancanza di spazi di aggregazione per i giovani della città di Torino esprime il proprio disappunto per l'azione repressiva condotta dalle forze dell'ordine esprime la propria censura nei confronti dell'operato dell'Assessore al patrimonio che con il suo comportamento ondivago ha contribuito a trasformare un problema sociale e politico in un problema di ordine pubblico impegna la Giunta regionale a riaprire il dialogo con gli occupanti ora cacciati e ad individuare locali di proprietà regionale utilizzabili dai giovani per la creazione di spazi sociali autogestiti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 33 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Parchi e riserve

Esame ordine del giorno n. 531 in merito al Parco nazionale del Gran Paradiso


PRESIDENTE

Passiamo ora ad una questione forse più importante: si tratta dell'ordine del giorno n. 531 sul Parco nazionale del Gran Paradiso, di cui al punto 46) all'o.d.g.
Tale documento è stato sottoscritto da tutti i Gruppi. Ne dò lettura: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che la legge quadro nazionale sui parchi n. 394 del 6/12/1992 prevede, tra l'altro agli artt. 9 e 21 lo spostamento delle sedi degli enti parco all'interno dei territori protetti e l'affidamento del servizio di sorveglianza dei parchi nazionali al Corpo Forestale dello Stato considerato che per quanto riguarda il Parco nazionale del Gran Paradiso, prima area protetta istituita sul territorio italiano, settant'anni di storia hanno dimostrato l'importanza strategica ai fini della salvaguardia di quel patrimonio ambientale unico, di un corpo di sorveglianza specifico strettamente collegato al territorio da tutelare e dunque profondo conoscitore delle sue caratteristiche la costituzione dello specifico corpo di guardiaparco ha consentito in un ambiente montano contraddistinto dallo spopolamento e dal depauperamento culturale, sociale ed economico, la permanenza nel territorio delle Valli del Parco - anche le più povere di una popolazione attiva non trascurabile l'eventuale affidamento dei compiti di sorveglianza alle Guardie forestali aprirebbe una pericolosa spaccatura tra il versante piemontese e quello valdostano dell'area protetta con il rischio di compromettere una unitarietà di gestione sin qui strenuamente difesa a tutto svantaggio della tutela del parco lo spostamento della sede dell'ente all'interno del territorio del parco nazionale riaprirebbe una fase di conflittualità - oggi, dopo molti anni di tensioni, in via di superamento tra le due Regioni che partecipano amministrativamente alla composizione dell'area protetta; la soluzione prospettata sarebbe causa di gravi disagi, con la lontananza da servizi amministrativi, bancari, giudiziari, ecc., dalle Università e dai centri di cultura con cui occorre invece realizzare una simbiosi sempre più stretta avrebbe come conseguenza preoccupante la prevedibile diminuzione di imparzialità nell'azione amministrativa, specialmente per quanto riguarda gli aspetti di tutela urbanistica-ambientale con la soggezione a interessi locali, spesso conflittuali con la più generale finalità di tutela del territorio protetto impegna la Giunta regionale a portare al tavolo della trattativa con la Regione autonoma Valle d'Aosta e con il Ministero dell'Ambiente, l'esigenza di riconsiderare, secondo quanto previsto dall'art. 35 della legge n.
394/91, l'applicazione dei disposti di cui agli artt. 9 e 21 della stessa legge per i parchi nazionali esistenti e in particolare per il Parco nazionale del Gran Paradiso, derogando alle normative in maniera da garantire l'attuale organizzazione del servizio di sorveglianza autonomo e l'attuale ubicazione delle sedi dell'Ente Parco rispettivamente a Torino e Aosta".
L'Assessore Nerviani è d'accordo.



PRESIDENTE

NERVIANI, Assessore regionale



PRESIDENTE

Lo stiamo già facendo.



PRESIDENTE

Lo pongo dunque in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Esame ordine del giorno n. 566 in merito all'impegno del Ministro delle Regioni di fornire i dati relativi ai finanziamenti erogati alla FIAT (ritirato)


PRESIDENTE

Passiamo infine all'ordine del giorno n. 566 del Consigliere Chiezzi di cui al punto 47) all'o.d.g., che impegna la Giunta regionale a richiedere formalmente al Ministro delle Regioni di ottemperare all'impegno di fornire i dati relativi ai finanziamenti erogati alla FIAT.
Penso che il Presidente Brizio possa rappresentare che c'era stato questo impegno.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Devo dire che l'ho già rappresentato a voce, però il Ministro Costa allora competente, mi aveva detto di averli mandati, io li sto cercando e non li trovo. Non si riferiscono però soltanto alla FIAT, perché il Ministro ha detto: "Io non ho parlato soltanto dei finanziamenti alla FIAT ho detto quelli della CEE". Adesso stiamo ricercandoli perché lui afferma di averli mandati, quindi io accetto l'invito come raccomandazione, ma non come ordine del giorno.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, può ritirare l'ordine del giorno con questo impegno del Presidente Brizio?



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

L'impegno è di chiarire con il Ministro il reperimento di questi dati.



CHIEZZI Giuseppe

Ritiro l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ci fermiamo qui perché il punto successivo, inerente i rifiuti radioattivi, richiede la presenza dell'Assessore Lombardi.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,10)



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