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Dettaglio seduta n.212 del 23/02/93 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 7) all'o.d.g.: "Comunicazioni della Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Beltrami, Bosio, Bresso, Buzio Cattaneo, Coppo, Croso, Dameri, Grosso, Vetrino e Zacchera.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Nella Conferenza dei Capigruppo si era detto che la mattinata sarebbe stata utilizzata per trattare le tematiche attinenti l'agricoltura, i lettori ottici, la SITAF, e il Piano regolatore di Torino solo ai fini dell'approvazione dei documenti presentati.
Poiché nella seduta di stamane è stata fatta un'altra discussione ovviamente conseguente alla situazione attuale, io mi domandavo se non era produttivo poter andare avanti nell'o.d.g. con l'esame o di progetti di legge o di documenti. Per quanto riguarda il Piano regolatore di Torino ripeto che si tratta soltanto di procedere alla votazione dei documenti presentati.
Il Presidente della Giunta come si pronuncia?



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Sarebbe doveroso che riuscissimo ad esaminare qualche atto deliberativo.



PRESIDENTE

Questo per dare qualche contenuto oltre che di natura politico istituzionale, come questa mattina è avvenuto, anche di natura amministrativa e quindi procedere nell'esame dei punti dell'o.d.g. del Consiglio che è diventato ormai amplissimo. La mia proposta è di votare i documenti inerenti al Piano regolatore di Torino, dal momento che tutta la discussione è già avvenuta, e poi esaminare i provvedimenti di cui al punto 15) e seguenti, a meno che non ci siano altre urgenze.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marengo. Ne ha facoltà.



MARENGO Luciano

Non sono d'accordo su questa proposta. Sono per procedere come avevamo definito nell'ambito della Conferenza dei Capigruppo, anche perché mi pare che le questioni sulle quali dobbiamo discutere (intanto la continuazione della discussione sulla comunicazione relativa all'agricoltura dell'Assessore Lombardi, sulla questione dei lettori ottici, sugli ordini del giorno sulla SITAF) siano questioni urgenti da affrontare



PRESIDENTE

C'è anche la conclusione del dibattito sul piano regolatore di Torino.



MARENGO Luciano

Lo davo per scontato e su questo sono d'accordo.



PRESIDENTE

Cominciamo di lì allora.
Assessore Carletto lei è disponibile per concludere il dibattito sul piano regolatore di Torino?



CARLETTO Mario, Assessore regionale

Sono disponibilissimo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Calligaro; ne ha facoltà.



CALLIGARO Germano

Chiedo l'iscrizione all'o.d.g dell'ordine del giorno che chiede la revoca di tutti gli incarichi a Protecne, presentato in data 16 febbraio.



PRESIDENTE

Sì, mi era stata preannunciata questa richiesta. Devo comunicare che nella scorsa riunione dei Capigruppo si era dato per scontato, seppure in maniera non espressa, che alla discussione in materia sanitaria dei lettori ottici venisse collegato anche questo ordine del giorno. Questo era nelle intenzioni del proponente che non erano state espresse o non avevamo colto ricordo però che l'iscrizione di questo documento necessita di 40 voti.
Pongo questo problema perché ci sono 11 Consiglieri in congedo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo notizie sulla delibera per l'istituzione della Commissione d'inchiesta sugli appalti. Vorrei sapere se è stata deliberata dall'Ufficio di Presidenza e se quindi è iscritta all'o.d.g.



PRESIDENTE

E' iscritta.



CHIEZZI Giuseppe

Pertanto, se fosse possibile, nel momento in cui si giungesse ad esaminare le deliberazioni, chiedo di dare ordine di priorità a questa.



PRESIDENTE

D'accordo.


Argomento: Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Esame ordini del giorno nn. 512, 515, 525, 534, 538 e 543 relativi al Piano Regolatore Generale Comunale di Torino (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo quindi con l'esame degli ordini del giorno presentati a seguito del dibattito sul Piano Regolatore Generale Comunale di Torino di cui al punto 8) all'o.d.g.
Tali ordini del giorno sono stati presentati rispettivamente da: n. 512, Consiglieri Rivalta, Bresso ed altri n. 515, Consiglieri Giuliano, Segre e Miglio n. 525, Consiglieri Cucco, Marino e Chiezzi n. 534, Consiglieri Majorino e Zacchera n. 538, Consigliere Chiezzi n. 543, Consigliere Rabellino.
Visto che la discussione era stata fatta, propongo di procedere alla votazione.
Passiamo pertanto alla votazione dell'ordine del giorno n. 512, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte in relazione alle dichiarazioni più volte ripetute dal Commissario Straordinario al Comune di Torino di voler adottare, con atto commissariale, il Piano regolatore generale, ritenendolo un atto di ordinaria amministrazione di fronte al fatto che una decisione di tale importanza che comporta l'esame e la decisione di accettazione o di ricusazione di circa 1.300 osservazioni presentate da istituzioni, associazioni e cittadini tenuto conto che questa fase di decisione sulle osservazioni costituisce un momento fondamentale di valutazione della proposta di Piano e rappresenta il più rilevante momento di partecipazione della cittadinanza alla sua definizione ritenuto quindi che esso non possa che essere ritenuto un atto amministrativo complesso di competenza dell'assemblea politica eletta in rappresentanza dei cittadini e non possa in nessun modo essere considerato un atto tecnico e di ordinaria amministrazione ricordata anche l'eccezionalità di un atto che il Consiglio comunale di Torino ha compiuto solo due volte nel corso di questo secolo e considerato che le decisioni sul futuro sviluppo della città non possono essere sottratte al nuovo Consiglio che dovrà essere eletto entro pochi mesi considerato infine che, qualora la proposta del PRG fosse adottata con atto commissariale e successivamente esaminata dai Commissari della Commissione Tecnica Urbanistica e approvata dalla Giunta regionale, l'atto sarebbe sottratto nelle sue fase decisionali conclusive ad ogni confronto e controllo democratico e pubblico da parte di assemblee elettive il Consiglio regionale del Piemonte, impegna la Giunta regionale a svolgere ogni utile azione e a produrre i necessari chiarimenti affinché il Commissario Straordinario non proceda all'adozione del PRG e si limiti a far compiere unicamente gli atti tecnici preparatori da sottoporre all'esame del nuovo Consiglio comunale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 15 voti favorevoli e 25 contrari.
Sugli altri documenti presentati ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Rivalta. Ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi

Noi voteremo tutti gli altri ordini del giorno sia perché in parte pongono lo stesso nostro problema, cioè la richiesta al Commissario di Governo di non procedere all'adozione del Piano regolatore - i motivi sono stati espressi ampiamente negli interventi della seduta scorsa - sia perch condividiamo la sollecitazione dell'informazione da fornire alla II Commissione sulle varianti al Piano regolatore vecchio, già approvate dal Commissario straordinario e su quelle che ancora vorrà adottare nel corso delle sue funzioni.
Spero francamente che il tempo di operatività di questo Commissario sia molto breve, non sono mai stato convinto che si dovessero procrastinare le elezioni, ci sono dei tempi formali che devono essere mantenuti, nel caso contrario si formerebbero delle lacerazioni anche sul piano della democrazia. E' di qualche minuto fa l'informazione proveniente da Roma che le elezioni a Torino si dovrebbero svolgere il 28 marzo. Se così fosse mi rallegro sia sul piano di un confronto democratico con l'elettorato, sia perché in questo caso il Commissario straordinario non avrebbe più i tempi per fare un'operazione che abbiamo considerato abnorme, piena di rischi sotto tutti i profili. Mi rallegrerei molto - visto che la Giunta regionale non vuole prendere posizione nei confronti del Commissario di Governo - se sarà il rispetto delle elezioni ad impedire al Commissario straordinario di compiere un'operazione che sul piano del merito e dei principi non condividiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marino.



MARINO Massimo

La notizia, non so se ufficiale o ufficiosa che si voti a Torino il 28 marzo, rende un po' meno urgente non solo la discussione che stiamo facendo, ma anche alcuni aspetti contenuti negli ordini del giorno.
Nell'annunciare che voterò a favore degli ordini del giorno che riportano alla normalità il ruolo di un Commissario, voglio anche segnalare una posizione che, insieme ad altri Consiglieri, avevo già espresso nel dibattito in aula e che poi abbiamo formalizzato con una lettera inviata all'Assessore Carletto, e per conoscenza al Presidente Brizio, alla Presidente Spagnuolo e al Commissario Malpica, firmata da me e dai Consiglieri Chiezzi, Giuliano e Cucco.
Tale lettera pone una questione molto scottante riguardante le interpretazioni fornite dalla Giunta e dall'Assessore ad alcune presenze nella nuova CTU che a nostro parere sono gravemente incompatibili con qualunque riunione della CTU stessa che affronti problematiche che riguardano il Piano regolatore di Torino. Ci si riferisce in particolare a tre persone che da 15 giorni fanno formalmente parte della nuova CTU, che hanno, almeno in parte, partecipato alla prima riunione, nella quale si sono affrontate le prime due anticipazioni, ex Ceat e ex Incet, e che risultano essere collaboratori dal Piano regolatore di Torino. Chiederei all'Assessore di assumere una posizione su questa questione, perché al di là dell'aver fatto una lettera - la trasformeremo comunque anche in un'interpellanza urgente credo sia una questione che vada al di là dei lavori e del dibattito in questo Consiglio, che riteniamo di particolare gravità anche alla luce del fatto che alcune di queste persone furono proprio inserite dai partiti, e non solo dai partiti di maggioranza, tre anni fa come "fiancheggiatori" dello studio Gregotti o comunque di coloro che hanno elaborato il Piano regolatore di Torino.
L'Assessore può replicare ora oppure in un altro momento, ma vorrei chiedergli se è possibile avere una prima risposta, e successivamente nelle diverse sedi affronteremo la questione politica estremamente grave.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Siccome l'ultima volta in cui si discusse questo problema si era detto che fosse addirittura incostituzionale che il Commissario potesse fare una cosa così impegnativa come il Piano regolatore che coinvolge interessi enormi, se così fosse basterebbe impugnare tale possibilità come incostituzionale e, secondo una prassi legale, quando c'è un'impugnativa di questo genere l'interessato non può più procedere finché la Corte non ha risposto.
Se è vero che è incostituzionale, chi è contrario, come me, ad un potere così largo affidato ad un Commissario, che dovrebbe solo praticare la più stretta ordinaria amministrazione, facciamo l'impugnativa e così si sarà obbligati a soprassedere al Piano regolatore fino al nuovo Consiglio regolare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Carletto.



CARLETTO Mario, Assessore regionale

Il Consigliere Marino ed altri colleghi con la presentazione della lettera hanno sollevato una questione assolutamente infondata.
Appare evidente a tutti che se membri della CTU hanno partecipato alla redazione di un Piano regolatore - questo ovviamente vale per Torino e per tutti i Piani regolatori del Piemonte - dovranno assentarsi nel momento in cui la CTU esaminerà quel Piano regolatore. Questo vale naturalmente per il Piano regolatore di Torino, ma finora la CTU non ha esaminato il Piano regolatore di Torino, bensì due Varianti dello strumento urbanistico vigente, che sono state redatte dagli Uffici Tecnici del Comune.
Quindi, primo: non è il nuovo Piano regolatore di Torino, né un pezzo di esso, ma è una variante dello strumento urbanistico vigente, e quindi si tratta di altra questione; secondo: questi due piani particolareggiati in variazione allo strumento urbanistico vigente sono stati redatti dagli Uffici Tecnici comunali e non dall'Ufficio del Piano, quindi non dalla Gregotti &Associati.
Queste due ragioni, che poi esprimerò in modo più dettagliato nella lettera, mi fanno dire che le preoccupazioni espresse dai colleghi sono del tutto infondate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Chiezzi ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Dichiaro il mio voto favorevole, perché non mi pare che la questione sia risolta in modo così indiscutibile. L'art. 76 della legge urbanistica dice che non possono partecipare all'esame di provedimenti urbanistici delle persone che abbiano partecipato o direttamente o attraverso uffici con cui sono associati o hanno rapporti di collaborazione ad atti predisposti da questi uffici.
Il Piano regolatore di Torino è stato fatto in uno stabile di proprietà del Comune di Torino, sotto diretto apporto e controllo dell'apparato tecnico del Comune di Torino e sotto la direzione, oltre che dell'apparato tecnico del Comune di Torino, dell'Ufficio tecnico della Gregotti Associati, nonché sotto la collaborazione di sei professionisti all'uopo scelti l'indomani della caduta della Giunta, con criteri di appartenenza che tutti possono verificare quali siano stati, e che hanno partecipato sia alla redazione del Piano, sia a redazioni di strumenti urbanistici affini al Piano regolatore e in anticipazione di esso. Sono professionisti che guarda caso - sedevano nella CTU e hanno votato.
Mi chiedo se tra questi professionisti e il Comune di Torino non ci sia un rapporto stretto: 1) il Comune di Torino li ha nominati collaboratori, attraverso la Gregotti &Associati 2) li ha visti lavorare negli uffici dell'ex Magnadyne per due o tre anni, gomito a gomito con i funzionari e i tecnici del Comune di Torino che hanno predisposto il piano particolareggiato che è andato alla CTU.
Penso che almeno la prudenza avrebbe dovuto consigliare ai tecnici, che per due anni e mezzo hanno lavorato con altri tecnici nello stesso ufficio ad astenersi dall'esaminare i provvedimenti predisposti da questi tecnici con cui hanno lavorato gomito a gomito. Quindi continuo a condividere l'eccezione sollevata dal collega Marino, per cui è bene giungere ad una votazione positiva di questo ordine del giorno, impregiudicata ogni altra azione di parte.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 515, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte dopo una prima dichiarazione in cui, correttamente, il Commissario straordinario al Comune di Torino si rifiutava di assumere impegni rispetto alla conclusione dell'iter del PRGC di Torino, lo stesso ha cambiato opinione ripetendo poi più volte la volontà di voler adottare, con atto commissariale, il Piano regolatore generale, ritenendolo un atto di ordinaria amministrazione.
Rilevato che una decisione di tale importanza comporta, tra l'altro, la responsabilità politica in ordine alla decisione di accettare o di ricusare circa 1.300 osservazioni presentate da istituzioni, associazioni e cittadini, che rappresentano un atto di grande rilevanza per quanto concerne l'espressione della volontà di partecipazione della cittadinanza al governo della cosa pubblica ritenuto che, per tali motivi, l'atto non possa essere ritenuto riduttivamente un atto amministrativo e dunque debba essere legittimamente rimesso alla competenza di un'assemblea politica eletta in rappresentanza dei cittadini e non possa in nessun modo essere considerato un atto tecnico e di ordinaria amministrazione ricordato inoltre che un atto pianificatorio di questa rilevanza è stato assunto dal Consiglio comunale di Torino solo due volte nel corso di un secolo, ad evidenza della sua importanza nel lungo periodo come elemento fondamentale che governerà le decisioni sullo sviluppo futuro della città e dunque non possa assolutamente essere sottratto alle regole del confronto democratico garantito solo dal responso delle urne considerato, infine, che nel caso un cui il PRG fosse adottato con atto commissariale e successivamente esaminato dai Commissari della Commissione Tecnico urbanistica e approvato dalla Giunta regionale, non consentirebbe di fatto di esercitare ulteriormente il diritto al confronto ed al controllo democratico e pubblico finale da parte di assemblee elettive il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale ad adoperarsi affinché il Commissario straordinario non proceda all'adozione del PRGC limitandosi ad onorare unicamente gli ulteriori atti tecnici preparatori che dovranno essere tempestivamente sottoposti all'esame del nuovo Consiglio comunale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 14 voti favorevoli e 23 contrari.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 525, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte viste le dichiarazioni del Commissario prefettizio di Torino in merito alla volontà di pervenire all'adozione del PRGC della città da parte della stessa amministrazione commissariale appreso che l'amministrazione commissariale sembra aver già adottato alcune Varianti al PRGC vigente che rappresentano, per ammissione degli amministratori e dei progettisti del nuovo Piano, un'anticipazione del nuovo Piano regolatore considerato che non può sfuggire la primaria valenza politica di ogni decisione in materia urbanistica, soprattutto alla luce del fatto che la crisi della Giunta comunale che ha portato alla sospensione dello stesso Consiglio trova origine proprio da questioni di natura urbanistico edilizia. E che tali decisioni non possono non essere assunte unicamente da un organismo democraticamente eletto ricordata la piena disponibilità manifestata dal Presidente della Giunta al Commissario prefettizio al momento della sua nomina impegna la Giunta regionale ad assumere tutte le iniziative che riterrà opportune nei confronti del Commissario prefettizio perché receda dall'intento di procedere sulla via dell'adozione del nuovo PRGC e di nuove Varianti al vecchio e a riferirne in Consiglio ad informare in modo dettagliato e tempestivo in II Commissione consiliare sulle Varianti al PRGC vigente già adottate dal Commissario e su quelle che riterrà di adottare, e sulla posizione regionale in merito ad esse".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 15 voti favorevoli e 23 contrari.
Passiamo all'ordine del giorno n. 534.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Majorino ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Anche questo ordine del giorno, Presidente, presuppone che si vada a votare con la nuova legge, quindi a giugno o a settembre, in quanto appare di tutta evidenza che questo, come gli altri ordini del giorno, verrebbero felicemente svuotati di contenuto qualora si votasse il 28 marzo, perché i poteri del Commissario governativo verrebbero a cessare.
Questo ordine del giorno, peraltro, cerca di conciliare le due tendenze meritevoli di tutela che in questa materia si contendono il campo, cioè, da un canto, l'opportunità che si faccia presto, che al più presto ci sia un Piano regolatore adottato, dall'altro, che le forze politiche possano interloquire prima dell'adozione esaminando le complesse e corpose osservazioni che sono state fatte. L'ordine del giorno presuppone quindi che il Commissario governativo continui a manifestare l'intenzione di adottare il Piano e, per impedire questo con un mezzo tecnico-politico, si chiede alla Giunta un qualche cosa che può fare autonomamente, senza dover chiedere la buona grazia del Commissario.
Si chiede, cioè, che la Regione si avvalga di una norma precisa della legge urbanistica, norma che peraltro venne introdotta già in sede di prima approvazione della legge n. 56 attraverso un emendamento della Democrazia Cristiana (emendamento che venne approvato all'unanimità) in cui si diceva che qualora fossero decorsi 180 giorni dal preliminare, la Giunta potesse avvalersi del potere sostitutivo. Poiché i 180 giorni erano già abbondantemente scaduti quando è stato sciolto il Consiglio comunale di Torino, ecco il motivo della proposta da me avanzata: la Giunta "scippi" in maniera peraltro politicamente legittima, al Commissario governativo che vuole adottare, l'intero Piano regolatore. In questa maniera sarà la Giunta ad esaminarlo, ovviamente coinvolgendo il Consiglio; saranno le forze politiche di Palazzo Lascaris a pronunciarsi responsabilmente sulle osservazioni fatte e nello stesso tempo i tempi di adozione del Piano saranno sicuramente di gran lunga più brevi rispetto all'operare e ai tempi che darebbe un Consiglio comunale nuovo. Sotto questo profilo ritengo di poter insistere. Sulla facoltà della Giunta di avvalersi di poteri sostitutivi non ci possono essere dubbi, sono decorsi i termini, c'è l'opportunità di farlo, per non lasciare al gran burocrate la responsabilità, o per meglio dire, la volontà di adottare il piano e quindi bene si potrebbe operare in questo senso, anche nell'ipotesi in cui la Giunta non volesse raccomandare al Commissario governativo di non adottare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Faccio una precisazione in merito alla votazione su questo ordine del giorno presentato dal Consigliere Majorino. Per me rimane punto fermo che l'adozione del Piano regolatore dovrebbe spettare al Consiglio comunale di Torino e sotto questo profilo rimango fermo su questa posizione. Però se il Consiglio comunale di Torino non venisse messo in condizione di adottare il Piano regolatore e intendesse adottarlo il Commissario straordinario ritengo, in via subordinata, positivo che comunque sia un'assemblea elettiva come il Consiglio regionale a intervenire per l'adozione. Aderisco a questa posizione solo in via subordinata, per il fatto che la Regione lo potrebbe fare, avendo nella sua legge un impegno di sostituzione qualora dopo i 180 giorni dall'approvazione del preliminare il Consiglio comunale non approvasse il definitivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.



FERRARA Franco

Signor Presidente, colleghi, anch'io voglio fare una dichiarazione di voto su questo ordine del giorno. Il Gruppo repubblicano si asterrà in coerenza con la propria posizione tenuta nella passata seduta del Consiglio regionale. Non vi è dubbio che l'iter normale è auspicabile, che il Consiglio comunale approvi il Piano regolatore, questa è evidentemente la soluzione migliore, e se le elezioni - Rivalta si esprimeva favorevolmente a questa ipotesi, io con molta preoccupazione - dovessero essere effettivamente il 28 di marzo, evidentemente a quella data ci sarà un nuovo Consiglio comunale che potrà svolgere le sue funzioni anche in ordine al Piano regolatore. Tuttavia, se questo non dovesse essere e le elezioni dovessero essere protratte più avanti, a maggio-giugno e qualcuno parla anche di settembre-ottobre, credo che la Regione non possa avere una posizione assolutamente neutra rispetto a questo e qualora il Commissario senza fare nessuna pressione perché evidentemente è una libera scelta che deve fare il Commissario, non se la sentisse, per diversi motivi, peraltro comprensibili, di approvare lui questo strumento urbanistico, io ho la convinzione che in questa ipotesi, e solo in questa ipotesi, la Regione Piemonte dovrebbe fare scattare i suoi poteri sostitutivi per evitare che il Piano regolatore, che ha già avuto una serie di percorsi effettuati e che sta per giungere a conclusione, possa, con questi ritardi e per questi ritardi, andare oltre i termini consentiti dalla legge. Se si dovesse malauguratamente far tornare la situazione all'origine, cioè far passare il termine di salvaguardia previsto per cui il Consiglio comunale dovrebbe ripartire da zero per l'approvazione dello strumento urbanistico, solo in questa ipotesi, non in assoluto - nessuno pretende di avocare, senza motivo, poteri che sono del Consiglio comunale - solo in questa ipotesi cioè qualora non ci fossero le elezioni a breve scadenza e il Commissario non si sentisse di approvare uno strumento urbanistico e politico così importante, credo che solo in quella circostanza sarebbe opportuno che la Regione si avvalesse dei poteri previsti dalla legge. Quindi, senza votare a favore di questo ordine del giorno, che mi sembra sia molto più puntuale rivendicando ed avocando a sè questo potere, ma soltanto con queste ipotesi subordinate l'una all'altra il Gruppo repubblicano si asterrà rispetto a questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente, il potere di avocazione è in capo non al Consiglio regionale, ma alla Giunta regionale, quindi ad un esecutivo, quindi viene sottratto da un organismo, l'assemblea, come il Consiglio comunale e consegnato nelle stanze della Giunta regionale. L'ordine del giorno presuppone che queste stanze siano meglio illuminate di quelle frequentate dal Dott. Riccardo Malpica, se non altro perché la Giunta è comunque un organo collegiale di Governo.



(Voci in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Questo starà alla buona volontà della Giunta, ma non è scritto nella legge che si chiede di applicare. Aggiungo che ho dei dubbi sulla opportunità, in questo momento, in cui conosciamo la data delle elezioni al Comune di Torino, che è il 28 marzo, ad insistere per trovare la soluzione meno peggiore esistente. Ritengo, a questo punto, che sia bene mantenere salda la richiesta che sia il Consiglio comunale di Torino a fare quello che deve fare; aggiungo che questa mia opinione è confortata dalla qualità del lavoro politico svolto da questa Giunta. Sono un po' preoccupato ad assegnare a questa Giunta regionale, inadempiente su tutti gli atti di programmazione, di pianificazione che da anni deve compiere, anche il compito di fare il Piano regolatore di Torino. Come fa a fare il Piano regolatore di Torino, la Regione, che non ha fatto il piano territoriale di coordinamento dell'area torinese e nemmeno di tutti gli altri comprensori! Quindi eviterei di assegnare questo compito alla Giunta regionale. Per questo motivo non voterò questo ordine del giorno e mi astengo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola per dichiarazione di voto pongo in votazione l'ordine del giorno n. 534, dei Consiglieri Majorino e Zacchera, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che in data 19/12/1991 il Consiglio comunale di Torino ha deliberato ed ha depositato il progetto preliminare di Piano regolatore (ai sensi art. 15, comma sesto, L.R. n. 56/77 e successive modificazioni) considerato che il predetto progetto è stato pubblicato per estratto all'Albo Pretorio per trenta giorni consecutivi e che nei successivi trenta giorni sono state presentate circa 1300 osservazioni (sempre ai sensi del citato comma sesto) considerato che sono abbondantemente scaduti i 180 giorni dall'avvenuto deposito entro il quale termine (ai sensi del comma settimo dell'art. 15) il Consiglio comunale di Torino avrebbe dovuto adottare il PRG - motivando l'accoglimento o il rigetto delle osservazioni presentate considerato che - a parte la già avvenuta scadenza dei 180 giorni - non pare proprio opportuno che sia il Commissario governativo dott. Malpica a giudicare delle osservazioni ed a provvedere all'adozione del PRG della Città di Torino ritenuto che il comma ventesimo dell'art. 15 della legge urbanistica consente alla Giunta regionale di formare il Piano regolatore e di adottarlo dopo di aver motivato in ordine alle osservazioni presentate ritenuto che tale potere della Giunta - nell'attuale situazione commissariale della Città di Torino - viene ad assumere il ruolo di atto politicamente dovuto ritenuto che è necessario procedere in tale senso, coinvolgendo altresì (in sede di formazione ed adozione del progetto di Piano ed attraverso un dibattito ad hoc) il Consiglio regionale (ferme restando - in osservanza del citato comma ventesimo - il formale provvedimento definitivo della Giunta) impegna la Giunta a provvedere alla formazione e adozione del PRG di Torino ai sensi dell'art. 15, comma ventesimo, della vigente legge urbanistica".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 7 astensioni.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 538, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte a seguito del dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale sul Piano regolatore di Torino auspica che il Commissario dott. Riccardo Malpica, nominato per la provvisoria gestione del Comune di Torino, intenda esercitare i propri poteri secondo le finalità della nomina, non sottraendo ai cittadini il diritto-dovere di scegliere con le elezioni i programmi per il futuro di Torino che il nuovo Piano regolatore dovrà prevedere impegna la Giunta regionale a richiedere al Commissario dott. Riccardo Malpica copia delle Varianti urbanistiche e delle concessioni edilizie firmate nell'esercizio del suo mandato e di informare in merito la Commissione consiliare competente".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 10 voti favorevoli e 22 contrari.
Pongo infine in votazione l'ordine del giorno n. 543, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto del dibattito in merito al Piano regolatore di Torino e alle dichiarazioni dell'Assessore all'urbanistica Carletto circa la volontà di ratificare il Piano stesso, qualora il Commissario prefettizio di Torino lo avesse approvato considerata l'estrema delicatezza che il Piano regolatore della Città riveste in particolare per i suoi contenuti e le sue scelte discutibili di elevata costruibilità, con conseguenti interessi palesi ed occulti rilevata l'assoluta mancanza di volontà dalla parte della giunta e dell'Assessore all'urbanistica di rinviare il Piano regolatore della Città di Torino al Consiglio comunale che risulterà eletto alle imminenti elezioni e la leggerezza con il quale l'Assessore ha gestito la vicenda abbinata peraltro alle note vicissitudini dello IACP invita L'Assessore all'urbanistica a rassegnare le dimissioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 22 voti contrari e 8 astensioni.
Il punto 8) all'o.d.g. è pertanto esaurito.



MARCHINI Sergio

Chiedo alla cortesia della Presidente di informarmi se ho votato o meno un documento di maggioranza.



PRESIDENTE

Non c'era nessun documento di maggioranza.



MARCHINI Sergio

Visto che sono considerato un po' marginale rispetto alla maggioranza desidererei sapere se la maggioranza ha votato su questo argomento un documento.



PRESIDENTE

No.



MARCHINI Sergio

Grazie.



PICCHIONI Rolando

Lo abbiamo già votato!



MARCHINI Sergio

Non lo so, perché io ho firmato un documento, e lì non l'ho visto! Ho firmato un documento che lì non c'era!



PRESIDENTE

Consigliere Marchini, le riepilogo i documenti che ho posto in votazione: un documento Rivalta ed altri



PICCHIONI Rolando

Presidente, forse era il documento che ha sancito la discussione sul Piano regolatore generale e che abbiamo già votato.



PRESIDENTE

Tra questi non c'era. Probabilmente il Consigliere Marchini si riferisce all'altro documento.



PICCHIONI Rolando

Consigliere Marchini, il documento di maggioranza è stato votato a conclusione del dibattito sull'urbanistica quindici giorni fa.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Esame proposta di deliberazione n. 624: "Integrazione alla DCR n. 532-17160 del 22/12/1992 - Regolamento CEE n. 2052/88. Obiettivo 2. Biennio 1992/1993"


PRESIDENTE

L'Assessore Cerchio mi ha posto l'esigenza di porre in votazione la deliberazione n. 624 di cui al punto 26) all'o.d.g. in quanto si tratta di una mera correzione di errore formale, mancava infatti una pagina nella delibera che è stata a suo tempo votata, quindi si tratterebbe di votare l'integrazione formale del documento.
La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore regionale

Si tratta della deliberazione approvata a fine dicembre 1992 relativa al POP (Piano Operativo Pluriennale) del Regolamento CEE n. 2052. Questo documento era composto di 80 pagine: nella fase di fotocopiatura è saltata la pagina 33, mancava quindi fisicamente una pagina. La delibera che votiamo oggi non è nient'altro che l'aggiunta di una pagina che è saltata in fase di fotocopiatura.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 22 voti favorevoli e 8 astensioni La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare in quanto i Consiglieri in congedo non vengono computati per fissare il numero legale entro il limite di un quinto.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordini del giorno n. 539 e n. 540 in merito ai lettori ottici di ricette mediche


PRESIDENTE

Passiamo all'esame degli ordini del giorno relativi ai lettori ottici.
Chiedo al Presidente Brizio se intende procedere o rinviare questo argomento alla prossima seduta.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Io non ho alcuna difficoltà a relazionare, tanto è questione di pochi minuti.



PRESIDENTE

Ha pertanto facoltà di intervenire il Presidente della Giunta.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Avevo già avuto agio di intervenire in proposito lo scorso martedì in Consiglio.
Sul problema dei lettori ottici aveva relazionato a suo tempo l'Assessore Maccari, successivamente sono rimasti due ordini del giorno che io nella sostanza considero superati dalle delibere assunte dalla Giunta regionale in data 15 febbraio e che in parte avevo già annunciato, seppure sinteticamente, nella scorsa seduta.
La Giunta ha assunto due deliberazioni. Con la prima (n. 160-23007) sono state richieste alla Commissione di collaudo precisazioni estremamente dettagliate e ampie, cioè: 1) capacità delle apparecchiature di far fronte alla lettura dei documenti previsti dal capitolato ed alla relativa elaborazione di dati tenendo conto che il capitolato prevede "due turni di lavoro", non necessariamente di 6 ore ciascuno 2) indicazioni tecniche su quella che viene definita "availability rate" e sue dirette conseguenze sulla fornitura 3) modalità di introduzione della "strategia di controllo automatico di ciascun campo della ricetta" 4) modalità di verifica della funzionalità delle apparecchiature in condizioni ambientali "normali".
E' stato inoltre stabilito che i sopraspecificati elementi debbano essere forniti dalla Commissione entro 15 giorni dalla notifica della presente deliberazione.
Nella sostanza, come ho già detto, noi non consideriamo il verbale di collaudo conclusivo perché non dice se la fornitura è collaudata o non è collaudata, non c'è la dichiarazione definitiva di collaudo e mancano alcuni elementi che abbiamo ritenuto di chiedere alla Commissione.
Non solo, con altra delibera dello stesso giorno (n. 161-23008) abbiamo incaricato i professori Boffa e Prinetto di una perizia sul valore reale della fornitura dei sistemi di lettura ottica automatica per le prescrizioni mediche all'uopo stanziando l'importo di L. 5 milioni. La deliberazione verte sull'esame di congruità che dovrà indicare il valore reale della fornitura a prezzi di mercato. Si tratta di un provvedimento aggiuntivo in quanto non potevamo chiedere questa perizia alla Commissione di collaudo. Siccome abbiamo avuto notizia che si è dichiarato essere il valore delle merci nettamente inferiore al valore di mercato abbiamo ovviamente assunto questa iniziativa con la nomina di una Commissione qualificata composta da due esperti del Politecnico di Torino, il prof.
Cesare Boffa, ordinario di fisica tecnica, e il prof. Paolo Prinetto ordinario di reti logiche. Ci sono quindi tutte le competenze necessarie e sufficienti a fornire la valutazione entro un termine congruo che è stato stabilito in 30 giorni. La via di dare questa consulenza a nostri incaricati è la via preferibile perché è la più rapida e a nostro avviso la più sicura.
Dell'adozione di questo provvedimento ho dato notizia il giorno stesso alla Procura della Repubblica.
Comunico infine che nulla della fornitura è stato pagato.
Siccome ne avevo parlato con il Consigliere Majorino, informo il Consiglio che il materiale attualmente in esame è stato verificato; inoltre ne è stato assicurato il valore anche ai fini di qualunque possibile danneggiamento. Su questo terreno mi pare che siamo in una posizione di assoluta fermezza e tranquillità nonché di giusto approfondimento della vicenda.



PRESIDENTE

Sono da esaminare due documenti: l'ordine del giorno n. 539 presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera, e l'ordine del giorno n. 540 presentato dai Consiglieri Calligaro, Dameri e Maggiorotti.
La parola al Consigliere Majorino per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 539.



MAJORINO Gaetano

Vede, Presidente Brizio, riconosco che quanto fatto, cioè in particolare la nomina di due esperti di fiducia della Giunta, i quali devono riferire sulla congruità del prezzo, è un primo passo, direi passettino, in direzione della nostra motivata richiesta.
Di fronte alla bufera giudiziaria davanti al Tribunale Amministrativo e al Consiglio di Stato intervenuta in ordine a questi lettori ottici, la Giunta regionale, fatto indubbiamente anomalo, anziché rimanere come sempre alla finestra, di fronte alla lite davanti al giudice amministrativo fra non assegnatario ed assegnatario, si è fatta parte diligente e ha sponsorizzato, anzi sposato, le tesi di Centro Matic. Tesi difese prima davanti al TAR - difesa che è stata massacrata - e poi, facendosi parte diligente, ricorrendo al Consiglio di Stato per ottenere la sospensione della decisione del TAR. nonostante vi sia - sempre stando a notizie giornalistiche - un'inchiesta davanti alla Procura della Repubblica di Torino, aperta d'ufficio in seguito ad un'altra inchiesta giudiziaria, più pesante, apertasi davanti alla Procura della Repubblica di Prato nei confronti dei dirigenti e dei responsabili della Centro Matic per truffa ai danni della Regione Campania. Truffa avente per oggetto lettori ottici forniti e caratterizzantisi per vizi, difetti e mancanza di qualità Sarebbe stato nell'interesse della Giunta regionale fare un passettino ulteriore e chiedere la verifica degli eventuali vizi e difetti e la congruità del prezzo - visto che ormai la Centro Matic è assegnataria nei confronti della Regione Piemonte, salvo l'esito del TAR. ma questo non ha importanza - ad un Collegio di esperti nominato dal Tribunale.
Vede, signor Presidente, un Collegio di esperti, di consulenti tecnici nominato dal Tribunale avrebbe fatto sì, trattandosi di periti il cui operato si caratterizza per obiettività e imparzialità - così è normalmente che vi fosse un dato di fatto, una risultanza da opporre alla Centro Matic, anche per paralizzare la richiesta di pagamento di una fornitura commissionata dalla Regione ormai circa un anno fa.
C'è infatti una richiesta di pagamento dallo studio del prof. Dal Piaz che risale a qualche mese fa, che ho avuto, e non per vie traverse.
Un'iniziativa di consulenza tecnica giudiziale arrivava allo stesso risultato, ma più appropriato di quello che voi, Giunta, avete deciso di fare attraverso periti di propria fiducia e di propria parte, e avrebbe anche e soprattutto paralizzato la richiesta del prezzo.
La Regione ha instaurato la lite davanti al TAR e poi davanti al Consiglio di Stato: vivaddio, la instauri davanti alla Centro Matic! Non per "litigare", ma per chiedere la congruità del prezzo e l'esistenza eventuale di vizi o difetti. In questa maniera si evitava anche di pagare sette miliardi; non credo che il prof. Dal Piaz scrivesse per scherzo quando, nel gennaio/febbraio 1993 invitava la Regione Piemonte, sotto pena degli atti legali - solite formule curialesche - a pagare i 7 miliardi.
Mi sembrava molto più opportuno, sotto tutti i profili, una perizia giudiziale e non di esperti di fiducia. Insisto quindi nel mio ordine del giorno, che mi pare sia utile.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 540.



CALLIGARO Germano

Chiedo di ritornare con molta pazienza sulla questione su cui ripetutamente abbiamo richiamato l'attenzione della maggioranza.
Un appalto-concorso strano, il TAR che dà torto a Centro Matic che si è aggiudicata la gara, il Consiglio di Stato che sospende l'annullamento dell'appalto-concorso da parte del TAR. Ora, però, vi sono novità rilevanti: i Magistrati stanno indagando su una presunta truffa ai danni della Regione Campania.
Noi, in questi tempi, abbiamo visto la Regione quasi sponsorizzare i ricorsi di Centro Matic al Consiglio di Stato.
Ora scopriamo che si è svolto un collaudo in laboratorio; sono stati collaudati due lettori, complessivamente per qualche giornata di attività in condizioni - così si dice - di perfezione, ma sappiamo anche che la Giunta ha deliberato di chiedere chiarimenti alla commissione di collaudo in quanto dal verbale dei collaudatori non pare immediatamente rilevabile l'esito del collaudo.
Uno strano collaudo. Vediamo di chiarire. Guardate che ve lo dice uno che non è esperto; ma il collaudo si fa mettendo in funzione tutti i ventiquattro lettori ottici, con personale addestrato: di lì si ricava la potenzialità produttiva in condizioni normali, non di perfezione, dei lettori ottici.
Un conto è fare il collaudo in laboratorio e un conto è farlo sul campo, svolgendo l'attività che deve essere svolta, con le ricette che normalmente, vengono inviate dai medici e dai farmacisti.
Secondo problema: la congruità del valore della fornitura.
Sento dire qui che sono stati nominati due esperti da parte della Regione Piemonte, per verificare tale congruità. Sarebbe stato più giusto chiedere al Tribunale di nominare un collegio di esperti.
Abbiamo quindi seri timori sulla congruità della fornitura rispetto al prezzo pagato; continuiamo ad approfondire con altri tecnici l'elemento "potenzialità effettiva" di quelle tecnologie, di quei 24 lettori ottici.
Più tecnici sentiamo, più questi ci dicono che mai e poi mai i lettori potranno leggere automaticamente un volume di ricette pari a 50 milioni.
Ultimo punto. Il decreto delegato in materia di sanità chiede alla Regione di mettere in moto, a partire dal primo marzo, la lettura automatica delle ricette. Siamo pronti a partire? E' da circa un anno che abbiamo avuto la fornitura da parte della Centro Matic; fornitura totalmente inutilizzata. Siamo o no pronti ad avviare il servizio di lettura automatica delle ricette? Dopo un anno penso che dovremmo essere pronti: avremmo dovuto collaudare per tempo il tutto e, magari, iniziare qualche mese prima, visto che le macchine giacciono da un anno inutilizzate.
Il decreto delegato è preciso a questo proposito.
Sentiamo dire ultimamente che il centro di lettura non sarebbe uno solo, ma diventerebbero quattro; si vorrebbe partire a Torino e a Novara perché si sa che le macchine non sono sufficienti per tutta la Regione; si comincerebbe, allora, con un controllo parziale che investirebbe circa metà della Regione Piemonte. E' vero o non è vero questo? L'Associazione dei titolari di farmacia perché non avvia il servizio? Le macchine sono state fornite un anno fa, il decreto dice che devono essere messe in moto, c'è una convenzione attraverso la quale hanno strappato 189 lire per ciascuna lettura automatica, per cui ci sono tutte le condizioni per iniziare. Tra l'altro le polemiche cesserebbero immediatamente se il servizio partisse e voi dimostraste sul campo che è possibile trattare un volume di ricette così elevato.
Non vantiamoci troppo di non aver effettuato il pagamento, anch'io ho letto la lettera di Dal Piaz che dice che nel novembre 1991 è stato stipulato un contratto e bisogna cercare di "onorarlo"; d'altronde la fornitura è stata ricevuta da circa un anno, per cui attenzione a non passare dalla parte del torto.
Quindi noi manteniamo il nostro ordine del giorno, vi è una commissione di collaudo nominata dall'Assessore o dalla Regione, una commissione per verificare la congruità della fornitura nominata dalla Regione; la questione sta diventando scottante e forse è il caso di chiamare in causa un arbitro esterno che nomini un collegio di esperti e veda la congruità della fornitura e soprattutto si vada a verificare avviando il servizio, le effettive potenzialità dei 24 lettori ottici.
Tale questione continua ad essere sempre più ingarbugliata e sempre meno chiara e non a caso la Magistratura sta indagando.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Siccome il Presidente ha detto che l'Assessore era un po' isolato e quindi faceva una politica sanitaria personale, sarebbe l'occasione buona per dimostrare che questa iniziativa era tutta sua. Tanto più che qualcuno aveva fatto notare che le finanze nostre non sono all'altezza dei sette miliardi e, come aveva fatto notare il Consigliere Maggiorotti, è molto più importante assistere gli ammalati - purtroppo succede che non vengono neanche ospitati negli ospedali perché non c'è posto - piuttosto che fare una spesa così enorme per scopi burocratici che forse paesi più ricchi come il Giappone, possono permettersi, ma noi, che non riusciamo nemmeno a far fronte alle necessità più impellenti della sanità, non dovremmo occuparci tanto dei lettori ottici dato che la cosa è ancora molto dubbia questa sarebbe una buona occasione per svincolarsi da questa politica sanitaria personale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Volevo che il Presidente della Giunta precisasse come - se ne è a conoscenza - avverrà il collaudo, se cioè è stato previsto che al collaudo siano presenti anche operatori della sanità, in particolare del servizio farmaceutico, ad esempio dell'USSL di Torino, che da anni gestiscono un sistema non computerizzato, ma sufficientemente efficiente, ad un costo che è di un terzo rispetto a quello che verrà concesso ad associazioni titolari di farmacie. Operatori o comunque responsabili del servizio che rispetto alla gestione di questo tipo di controllo sono esperti. Persone che forse non sono esperti sull'uso di quelle specifiche macchine, ma hanno esperienza sull'impostazione generale della gestione amministrativa dei controlli, e valutare se in realtà questo servizio potrà dare risposta ai bisogni di verifica amministrativa di tutte le UU.SS.SS.LL. di questa Regione.
Vorrei sapere come queste macchine verranno decentrate perché mi pare inverosimile, ma probabilmente non sarà così, che siano accentrate a Torino, mi spaventerebbe pensare al via vai di ricette sulle strade della nostra regione e ai tempi di verifica.
Tutto ciò per dire che non è sufficiente acquistare delle macchine per costruire successivamente un servizio, si sarebbe dovuto procedere prima alla costruzione di un sistema in cui anche le macchine potevano essere presenti ma all'interno di questo sistema; un anno di tempo c'è stato.
Allora interessava soltanto costruire le macchine e fare altri interessi di parte? Che cosa avverrà se le macchine non saranno valutate sufficientemente efficienti? Non c'è l'idea che tanto la verifica pregiudizialmente sarà positiva? Vorrei capire se vi siete posti questi interrogativi.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Abbiamo scelto la via dei periti nostri e non di chiedere una perizia al tribunale, perché a nostro avviso, non essendoci una causa civile in corso, tra noi e la Centro Matic non ci sono, al momento, le motivazioni per chiederli. Inoltre, come stavo spiegando al Consigliere Majorino abbiamo attentamente valutato questa ipotesi, abbiamo ripetutamente chiesto al Presidente del tribunale e anche alla Corte d'Appello l'indicazione di perizie e ci hanno inviato l'elenco dei periti dicendo di occuparcene noi.
Quindi questo è l'orientamento, non essendoci una causa in corso questo è quanto fino ad oggi è stato portato avanti.
Per quanto riguarda l'aspetto assicurativo sollevato dal Consigliere Majorino si è provveduto ad assicurare, e per quello che attiene alle domande formulate dal Consigliere Calligaro voglio dire che questa è un'iniziativa finanziata con mezzi nazionali appositi su uno standard nazionale che ha visto un atteggiamento delle Regioni pressoché uniforme e sul quale si va aprendo, non soltanto a Torino, ma anche in Toscana e in Campania, un'indagine di carattere giudiziario e che quindi pone all'esame la vicenda.
Noi ci muoviamo con grande attenzione per cui la partecipazione al collaudo non è prevista dai tecnici. La formazione del collaudo, indicata dal Consigliere Calligaro, non è quella prevista, perché stiamo collaudando una fornitura, si tratta di una questione molto complessa. Ne abbiamo anche discusso con il prof. Meo della Commissione d'appalto e con il prof.
Casavecchia, il nostro legale nella vicenda: la questione è complessa perché si tratta di collaudare la fornitura e non le macchine, ma siccome non è previsto in questo capitolato standard nazionale che ci sia la formazione professionale in tempo anteriore al collaudo, c'è anche la difficoltà di fare il collaudo nella funzione che tu ipotizzi. C'è tutta una serie di difficoltà giuridiche; se così non fosse non ci saremmo mossi sul terreno del non pagamento, della contestazione e conseguentemente anche della perizia.
La questione è complessa; voglio assicurare al Consigliere Maggiorotti che, se dovessero emergere delle questioni per le quali fosse necessaria la revoca dell'appalto, non escluderemmo questa ipotesi. Certamente bisogna pensare a quelle che possono essere le conseguenze giudiziarie di tutti i provvedimenti e soprattutto non ci sfugge, caro Calligaro, che aprire una vertenza giuridica e verifiche di questa portata, possa comportare un ritardo nell'avvio del servizio.
La mia risposta era puntualizzata soprattutto all'argomento della verifica del prezzo com'è nell'ordine del giorno e quindi non ho ulteriormente approfondito la questione - non vorrei dire delle inesattezze, perché non ho con me la documentazione - ma c'è da considerare anche che era previsto un potere sostitutivo da parte del Ministero, potere sostitutivo che il Ministero, se riterrà, attuerà dal 1 marzo.
Stante la situazione, io non credo che noi possiamo, per far partire le macchine, superare delle difficoltà che oggi, sul piano giuridico, sono estremamente pesanti. Quindi noi ci stiamo muovendo in grande tutela degli interessi della Regione, cerchiamo di tutelarci al massimo sul piano giuridico; sul piano delle verifiche del contenuto della merce che ci è stata consegnata, cerchiamo di esaminare la questione con la massima prudenza e senza pregiudiziale alcuna, non escludendo, naturalmente, anche provvedimenti, che fossero motivati, di tipo diverso (revoca, ecc.). Nulla è escluso: stiamo facendo un'istruttoria.



CALLIGARO Germano

Ma il servizio partirà il primo marzo e viene rinviato?



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Abbi pazienza! Il servizio, al primo marzo, con queste macchine non collaudate e delle quali non conosciamo il valore, non partirà.



CALLIGARO Germano

Dopo un anno che abbiamo ricevuto la fornitura?



CALLIGARO Germano

Se la fornitura è contestata nel suo valore, come la contesti tu stesso, non vorrai farmi partire le macchine? D'altra parte, Calligaro, hai sempre sostenuto che queste macchine erano inutili, quindi se sono inutili non sollecitarmi l'avvio; se l'avvio sarà necessario e sarà possibile, se ne assumerà la responsabilità, con i poteri sostitutivi, il Ministero. In queste condizioni, non avvieremo certo il servizio al primo marzo; andiamo però a fondo su una questione troppo complessa e troppo importante.
Per quello che riguarda gli ordini del giorno, essendo nella sostanza lo ripeto - stata accettata la richiesta della perizia, avendo spiegato le regioni per cui non riteniamo di poter adire anche con tempi brevi - perch potremmo farla in trenta giorni e anche di questo si è parlato con chi di dovere riteniamo che la strada da noi seguita sia quella giusta; se i due ordini del giorno vengono mantenuti, cosa che non credo sia utile, date le determinazioni che abbiamo assunto, propongo di astenerci, perché nella sostanza li abbiamo accolti; nella pratica non possiamo fare un'altra perizia: dopo avere affidato la perizia a due professori, ne diamo un'altra al Tribunale? In questo modo facciamo il gioco delle perizie, e io non sono assolutamente d'accordo.



PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta chiede ai proponenti di verificare l'ipotesi di ritiro degli ordini del giorno. Chiedo ai proponenti se ritirano o meno i documenti. Mi pare di capire che non è loro intenzione; li pongo quindi in votazione.



MAJORINO Gaetano

Dopo quello che ha detto il Presidente, devo fare una dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

L'argomento è già stato molto trattato; le chiedo, nei limiti del possibile, di limitare il tempo. Prego.



MAJORINO Gaetano

Io insisto nell'ordine del giorno, segnatamente dopo quanto ha dichiarato e precisato ulteriormente il Presidente Brizio, cioè quando ci ha detto "all'1 marzo non andranno in onda i lettori ottici, perché la fornitura è contestata".
Benissimo. Allora, se è vero come è vero che è contestata contestiamola non solo a parole e con gli esperti di parte, ma con una perizia giudiziale, che almeno consentirà di evitare la minaccia fatta dalla Centro Matic di voler conseguire il prezzo.
Mi rendo conto che sono parole al vento e quindi non mi rimane che chiedere di porre in votazione l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro per dichiarazione di voto.



CALLIGARO Germano

Una brevissima dichiarazione di voto. Se non sbaglio è da ottobre dello scorso anno che si è avviato il collaudo (ottobre-novembre 1992). Dopo una relazione della commissione di collaudo, noi non abbiamo un risultato certo del collaudo stesso. E' impressionante, questo! Il collaudo è stato effettuato o non è stato effettuato? Ma se è stato effettuato e non porta a risultati certi, è uno strano collaudo, questo! Voglio ricordare che nel febbraio di quest'anno, su "La Stampa" l'allora Assessore, a proposito di quello che sostenevamo noi (non essere la fornitura nella condizioni di trattare quel volume di ricette) dichiarò: "E' falso. I lettori ottici acquistati sono sufficienti e presto entreranno in funzione". La verità è che anche la Giunta adesso si è resa conto che è una fornitura perlomeno da contestare, da prendere con le pinze, da verificare.
Quando io sollecito l'avvio del servizio, capisco che non lo si pu fare, soprattutto da parte di chi ha detto che la fornitura non è adeguata.
Ma voglio ricordarvi al tempo stesso che vi siete mossi per tempo apparentemente, e il decreto delegato sulla sanità dice che il servizio deve partire il primo marzo di quest'anno. E adesso ci mettiamo nelle mani del potere sostitutivo del Ministero della Sanità? E' evidente che si tratta di una cosa del tutto impasticciata, con troppi errori, una lunga sequela di errori, alcuni dei quali imperdonabili.
Manteniamo il nostro ordine del giorno.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 539, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto che è in corso davanti alla Procura della Repubblica di Prato un procedimento penale che vede indiziata del reato di truffa ai danni della Regione Campania la società Centro Matic per la fornitura di un lettore di ricette mediche fornito nel luglio 1991 considerato che un lettore di ricette venne fornito dalla Centro Matic alla Regione Piemonte (pur essendo tuttora in corso un contenzioso davanti al Giudice Amministrativo del Piemonte) e ciò a fine anno 1991 ritenuto necessario (dato il costo di L. 7.637.000.000 corrisposto o da corrispondersi dalla Regione Piemonte) accertare se la fornitura sia idonea allo scopo cui è destinata impegna la Giunta a richiedere al Tribunale Civile di Torino una consulenza tecnica preventiva diretta a descrivere il lettore di ricette fornito dalla Centro Matic, nonché a descrivere ogni altra caratteristica tecnica della fornitura ed infine ad esprimere un giudizio circa la idoneità all'uso pattuito cui è destinato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 17 voti favorevoli e 22 contrari.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 540, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte udita la risposta dell'Assessore regionale alla sanità all'interpellanza presentata dai sottoscritti in data 27/7/1992 in ordine alla fornitura di lettori ottici per il controllo automatico delle ricette impegna la Giunta regionale affinché sia richiesta al Tribunale Civile di Torino una perizia giudiziale per descrivere la qualità delle strumentazioni elettroniche fornite dalla ditta Centro Matic ed accertare se siano idonee allo scopo cui sono destinate".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 17 voti favorevoli e 22 contrari.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 543 relativo al rinvio delle elezioni a Torino


PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Rabellino; ne ha facoltà.



RABELLINO Renzo

Ho presentato questa mattina, a firma mia e di altri colleghi, un ordine del giorno in merito alle elezioni di Torino. Domani il Parlamento dovrebbe esprimersi sul rinvio di queste elezioni. Mi auguro che il documento sia stato distribuito, in caso negativo chiedo che venga distribuito almeno ai Capigruppo; chiedo che venga inserito all'o.d.g.
questo documento, dove si chiede una presa di posizione da parte del Consiglio regionale in materia, affinché queste elezioni non vengano rinviate. Ritengo che una città come Torino non possa continuare ad andare avanti senza un'amministrazione, eletta dal popolo, che sia credibile. Una città di Torino non può avere un Commissario per un periodo eccessivo.
Abbiamo visto i problemi che sono nati sul Piano regolatore e quanti altri problemi si stanno sviluppando intorno alla figura del Commissario prefettizio. Per cui noi riteniamo che, viste peraltro le grosse difficoltà e la lentezza con cui il Parlamento sta esaminando la modifica della legge elettorale, sia da parte della Camera che del Senato, e visto che non saranno tempi brevi, riteniamo che queste elezioni non debbano essere rinviate e vengano confermate per il 28 e il 29 marzo. Chiedo in questo momento l'inserimento all'o.d.g. di questo documento. Considerato che domani ci sarà una decisione su questo tema da parte del Governo ritengo che nell'ambito dei lavori del Consiglio si possano trovare cinque minuti per esprimerci a favore o contro questa decisione.



PRESIDENTE

Al momento in aula non ci sono i 40 voti necessari per l'iscrizione del punto all'o.d.g. Proporrei di riverificare tra poco se ci fossero i 40 presenti per porre la questione all'attenzione e soprattutto al voto del Consiglio. Questo vale anche rispetto alla richiesta, che era stata avanzata da un altro Consigliere, di iscrizione di un altro punto all'o.d.g. Al momento non possiamo procedere al voto per l'iscrizione.



RABELLINO Renzo

Chiedo che venga posta in votazione ugualmente la richiesta di iscrizione. Se non ci sono i 40 voti prenderemo atto che il Consiglio regionale non ha i numeri per poter lavorare.



PRESIDENTE

Lei chiede la votazione nonostante sappia che non ci sono i Consiglieri necessari presenti?



RABELLINO Renzo

Chiediamo ai Consiglieri che si allontanino dal bar e rientrino in aula. I Consiglieri ritengo che ci siano, forse saranno imboscati da qualche parte, scusate il termine. Se uno ritiene opportuno non rientrare in aula, benissimo.



PRESIDENTE

Consigliere, non posso oppormi alla sua richiesta. Invito i Consiglieri a prendere posto in aula. Qualcuno chiede di intervenire contro la richiesta di iscrizione all'o.d.g? Nessuno ritiene di parlare contro questa richiesta.
Pongo in votazione la richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Rabellino.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La richiesta di iscrizione è respinta con 13 voti favorevoli e 16 astensioni.
La questione può essere sempre riproposta in sede di Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Norme generali sull'agricoltura

Dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore Lombardi in merito ai fondi CEE all'agricoltura


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 10) all'o.d.g., relativo al dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore Lombardi in merito ai fondi CEE all'agricoltura.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Il problema che stiamo gestendo da un po' di tempo si ripropone dopo le comunicazioni dell'Assessore Lombardi. Credo che lui condivida i seguenti termini: noi siamo in presenza di dati che evidenziano delle difformità tra l'una e l'altra sede di presentazione dei dati stessi da parte delle organizzazioni professionali. Questi dati sono stati avallati da parte della Regione in tutte le versioni in cui sono stati presentati. Assessore cerco di seguire un ragionamento, perché abbiamo avuto anche una ridiscussione sulla riproposizione in aula del problema, l'interessamento della Magistratura a seguito di una denuncia in sede penale: noi non facciamo parte, né personalmente né come Gruppo, di soggetti che hanno utilizzato questo genere di iniziativa, ma siamo interessati e determinati individuando in questo un nostro dovere, ad arrivare ad un chiarimento su questa situazione che rimane come un problema, come un'ombra, come un interrogativo. La risposta che ha fornito l'Assessore Lombardi è stata una rassicurazione d'ufficio: la Magistratura non ha agito né ha aperto procedimenti nei confronti della Regione, ha chiesto della documentazione la documentazione è stata data e fin qui siamo in presenza di una procedura di tipo puramente amministrativo, che emana da un'iniziativa di tipo penale, ma i comportamenti verso la Regione sono di questa natura. Questo lo acquisisco così.
Quando avevamo posto il problema del chiarimento, su questo punto all'Assessore Lombardi noi avevamo chiesto e torniamo a chiedere: questi dati, che sono tra loro difformi, che sono tali da rappresentare un'alterazione della realtà delle produzioni, del numero degli associati del numero dei capi di bestiame, o del quantitativo di quintali di produzione, sono stati da parte della Regione controllati attraverso un suo rilevamento, una sua strumentazione, o sono stati avallati così come presentati? Il problema essenzialmente per noi è questo, Assessore, perch se la Regione ha effettuato un suo accertamento o si è dotata delle condizioni per effettuarlo, diciamo che - uso un termine che spero sia corretto sia dal punto di vista lessicale che giuridico - la Regione potrebbe essere coinvolta in una responsabilità di un certo genere se ha controllato e convalidato questi dati attraverso un sua procedura di riscontro, direi parallela e diversa rispetto a quella che hanno utilizzato i soggetti che hanno prodotto la documentazione. In questo caso quindi la Regione assumerebbe una piena partecipazione alla responsabilità perch esperita una sua procedura, ha convalidato questi dati.
Può però esserci una situazione di tipo B (quella di prima la potremmo chiamare di tipo A) in cui la Regione non avrebbe riscontrato con una procedura sua questi dati, ma avrebbe avallato quelli presentati dalle organizzazioni professionali così com'erano. Questo problema dovrebbe essere risolto, perché l'Assessore ha confermato l'orientamento della Giunta a non esprimersi troppo su questa materia. L'Assessore ha continuato a dire: "Questi sono i dati delle organizzazioni professionali che a noi sembrano esatti". Ma "sembrano" significa che si è fatta una valutazione di tipo empirico, un giudizio di valori o di fiducia nei confronti delle organizzazioni. Anch'io non esprimo sfiducia, anch'io non avrei un giudizio di tipo diverso per quello che le associazioni fanno in molti casi, non in tutti magari, ma in termini di rappresentanza degli interessi, di svolgimento delle funzioni collegate ai regolamenti CEE che gliele attribuiscono. Non è questo il punto: è che siamo stati investiti dal problema di chiarire una situazione ed a questo dobbiamo in qualche maniera arrivare se vogliamo che si possa, positivamente o negativamente a seconda di come la si intende, archiviare questa situazione.
La Regione Piemonte non ha messo in atto delle procedure per un accertamento rigoroso, matematico della situazione come poteva essere l'imposizione dei registri di carico e scarico, e l'Assessore disse che non aveva inteso burocratizzare e appesantire l'onere puramente burocratico che è già gravoso per le associazioni. Posso acconsentire da questo punto di vista su una valutazione di opportunità di questo genere. Ciò non toglie che nel momento in cui, per ragioni emerse dalla situazione e non costruite o proposte da una nostra iniziativa, siamo costretti a fare degli accertamenti, bisogna sapere con quali criteri facciamo questi accertamenti.
Nell'illustrazione della nostra interrogazione avevamo concluso, anche nella dichiarazione di voto rispetto alla comunicazione dell'Assessore Lombardi, richiedendo e impegnando la Giunta a fare un suo accertamento (cosa dovuta in sostanza) che si sarebbe dovuto concludere o con una assunzione di corresponsabilità per dire "i dati sono esatti" o con l'assunzione di un atteggiamento finalizzato ad un rilievo amministrativo da parte della Giunta che sarebbe consistito nell'accertamento di una difformità tra i vari dati e di una inesattezza, chiamiamola così, o di altro eventualmente.
Mi pare che la Giunta non si fosse sottratta a questo impegno altrimenti non avremmo concluso quel dibattito con un rinvio ad informazioni successive una volta esperito questo tipo di accertamento.
Dalle informazioni che sono state fornite al Consiglio, non ho rilevato che questi accertamenti si siano svolti. E' vero che potrebbe essere una maniera agevole di sottrarsi a questo vincolo dicendo: "E' in corso un'indagine della Magistratura, lasciamo che faccia la Magistratura".
Questo no! Questo no perché il problema diventa un altro: noi non abbiamo l'esigenza soltanto di stabilire o di sostituirci alla Magistratura oggi per stabilire se i dati delle associazioni erano veri o falsi e se di conseguenza la CEE sia stata o meno truffata, sperando che i dati siano esatti e che questo elemento non ci sia. Abbiamo invece bisogno di stabilire il livello di concorso nell'operazione da parte della Regione.
Questo è il punto! E la Regione si era impegnata a fare una verifica tant'è che era stato avviato presso gli uffici dell'Assessorato un riaccertamento, una richiesta di documentazione, una riproposizione dei dati.
Quello che vorremmo sapere, a conclusione di questo dibattito che si è distribuito su due sedute, è che cosa ha fatto la Regione per il proprio accertamento e se intende dichiararsi corresponsabile di quei dati, esatti o meno che siano, o se intende distinguersi rispetto alla responsabilità ma evidenziando anche che distinguersi è possibile soltanto se la Regione dice: "Io non li ho controllati" e si distingue in un modo, "Io li ho controllati e sono sbagliati" e si distingue in un altro, oppure: "Io li ho controllati e sono esatti" e in questo caso coassume la responsabilità.
Spero ci possa essere data una risposta in questo senso perché, a prescindere da quello che farà la Magistratura, rispetto alla quale siamo tutti collocati nella stessa posizione in quanto in attesa di una conclusione della, peraltro prevedo molto lunga, indagine, data la complessità dei documenti e il loro numero, noi invece possiamo stabilire come rispetto a questa situazione si è collocato l'esecutivo regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, ho trovato la comunicazione svolta dall'Assessore un po' raggelante. Innanzitutto perch ha teso a minimizzare una questione per molti versi preoccupante: la visita di un Corpo dell'Esercito, mi sembra la Guardia di Finanza, presso gli uffici per ritirare, sequestrare, non so sul mandato cosa ci fosse scritto.



LOMBARDI Emilio, Assessore regionale

Esibizione, è diverso.



CHIEZZI Giuseppe

Per portare via comunque della documentazione, necessaria per svolgere indagini relative a ipotesi di reato: non mi sembra una cosa da prendere sotto gamba e l'Assessore invece ha cercato di illustrarla come un atto poco importante e del quale comunque l'Assessore si è dichiarato del tutto non preoccupato. L'indagine dovrebbe vertere sulla attendibilità delle dichiarazioni svolte dalle organizzazioni professionali agricole in ordine alla consistenza delle aziende e al livello della produzione: dati dai quali si conteggiano i contributi assegnabili a ciascuna attività produttiva. Quali verifiche la Regione abbia fatto non è stato detto: l'Assessore si è dichiarato "tranquillo".
In seguito ha aggiunto, raggelando ancor più la sua comunicazione, che in ogni caso, visto che della questione si interessava la Magistratura, in quest'aula non avrebbe più detto nulla in proposito.
Forma di congelamento di una situazione che, invece, potrebbe essere abbastanza calda, o che, comunque, la Magistratura ritiene tale diversamente, non sarebbe andata in Assessorato a cercare quel che ha cercato.
Non sono assolutamente soddisfatto dell'atteggiamento di un Assessore che al Consiglio dice: "Visto che c'è il Magistrato non vi dirò più nulla".
Chiederei che l'Assessore continuasse a parlarne e che dimostrasse più preoccupazione di quella dimostrata finora. E tanta più preoccupazione dovrebbe dimostrare nei confronti del Consiglio e dell'opposizione che non governa, quanto maggiore è la sua sicurezza che le cose vadano bene. Se così è, l'Assessore Lombardi venga, spieghi e ci convinca - non siamo duri di testa - che tutto è a posto e che la Magistratura si sta sbagliando, ed eviti, collaborando con la Magistratura, che la stessa impieghi forze che non dispone in numero ingente per un'indagine inutile.
Se è tutto a posto, perché non collaborare con la Magistratura? L'Assessore tiri fuori tutti i dati, dimostri che tutto è in ordine: la Magistratura smetterebbe di perder tempo in un'inchiesta inutile.
L'Assessore, invece, dice: "Basta. Ormai non se ne parla più".
Personalmente, trovo il tutto molto sgradevole e sbagliato.
In ultimo, l'Assessore persiste nel non spiegare al Consiglio il significato di una frase, da me già sollevata in aula l'8/10/1991, comparsa sulla rivista "Piemonte agricolo" del 15 agosto dello stesso anno, di cui ho chiesto delucidazioni all'Assessore che, se ricordo bene, mi rispose semplicemente con un sorriso.
Cosa significa la frase: "La Coldiretti piemontese saluta con viva soddisfazione la riconferma di Emilio Lombardi 'suo diretto rappresentante' alla guida dell'Assessorato all'agricoltura"? Io rimasi stupito nel leggere questa frase: mi risulta che tutti noi siamo rappresentanti dei piemontesi e non di un'associazione professionale agricola. Che significato ha questo? La Coldiretti non è un'organizzazione professionale agricola? La Coldiretti non è quindi una delle organizzazioni professionali su cui la Regione Piemonte dovrebbe effettuare vigilanza in ordine a tutti i rapporti esistenti tra questa organizzazione professionale ed eventuali erogazioni di contributi, e via dicendo? Ed Emilio Lombardi, non dovebbe essere l'Assessore pro tempore che si occupa di vigilare affinché tutto quanto proviene da Coldiretti corrisponda ai fatti a alla realtà? Che significato ha, in tutto questo l'affermazione della Coldiretti, secondo la quale Emilio Lombardi sarebbe suo diretto rappresentante? A questi miei dubbi ed imbarazzi non è stata data alcuna risposta. E questo aggiunge, almeno dal mio punto di vista, un dubbio sull'opportunità di continuare a far gestire un Assessorato ad un Assessore che non nega e non ha mai smentito una tale dichiarazione. Personalmente, infatti, gli avevo richiesto di smentire ufficialmente la dichiarazione della Coldiretti sul giornale su cui era stata pubblicata, perché la ritenevo offensiva nei confronti di Emilio Lombardi, che ritengo sia un rappresentante di tutta la Regione Piemonte: la smentita non è mai arrivata.
Ora, la Magistratura indaga sull'Assessorato all'agricoltura e in campi che dovrebbero esigere verifiche da parte dell'Assessorato sulle organizzazioni professionali; spero che il Presidente Brizio, nel caso del "rimpastone" che dice di voler fare, valuti l'opportunità di mantenere al suo posto un Assessore che in ultimo, di fronte ad indagine della Magistratura ha risposto al Consiglio: "Non vi dirò più nulla, tanto ormai la cosa è in mano ai Magistrati". Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Io invece sono per dare tutto il consenso al tono, al modo, allo stile ed alle parole con cui l'Assessore Lombardi ha voluto fare la sua comunicazione al Consiglio.
Comunicazione che non poteva che essere secca tacitiana: non è stata una comunicazione reticente perché veniva dopo amplissimo dibattito, nel quale il gioco delle parti o le posizioni delle parti sono rimaste distanti, perché distanti erano i dati che vennero ritenuti difformi discussi e verificati in tutte le sedi, ma che in quel momento non potevano essere avallati in maniera unanime da parte del Consiglio.
Il Consigliere Zacchera non li ha ritenuti probanti ed oggettivi, ed ha ritenuto opportuno inviare tutta la documentazione, malgrado ogni assicurazione provenuta dal dibattito molto civile e democratico, alla Magistratura perché ci fosse un'ulteriore sede di controllo e verifica, con tutti i risvolti che tale sede potrebbe in sè innescare.
Credo che il problema sia ancora aperto; ritengo però doveroso ricordare che la Regione, e per essa l'Assessorato, non ha avallato questi dati sic e simpliciter, anzi ha sollecitato le associazioni di categoria a voler essere precise e puntuali, secondo quelle direttive CEE e quanto è stato espresso dalle direttive dell'Assessorato stesso.
Non credo che questo voglia significare prender sotto gamba un problema di per se stesso delicato; non credo però che questo possa significare l'arbitrio di interpretazioni assolutamente pretestuose e che vogliono sempre, ad ogni piè sospinto, far sì che in quest'aula si pronunci qualche "auto da fè", perché il rogo possa essere acceso.
Il nostro Gruppo aveva avanzato riserve sul fatto che si dovesse aprire una discussione sull'argomento, dopo quelle già esaustive delle giornate precedenti; malgrado l'opposizione della maggioranza se ne sta nuovamente discutendo; ritengo però, al di là di tutte le questioni di ordine procedurale che si stanno sollevando, quanto detto e quanto non detto dall'Assessore Lombardi costituisca senso di responsabilità non solamente nei confronti del Consiglio, ma anche nei confronti della Magistratura, la quale, come è stato ricordato, ha richiesto unicamente l'esibizione della documentazione dell'Assessorato.
Se poi qualche associazione di categoria plaude al fatto che l'Assessore sia stato riconfermato, caro Chiezzi, non facciamo processi ad un eccesso di zelo: credo che qualunque polisportiva o associazione sarebbe grata se il Consigliere che conosce diventa Assessore e può rappresentare al di là di interessi di categoria o associazionistici, una diversa sensibilità alle istanze di cui queste associazioni sono portatrici.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Lombardi.



LOMBARDI Emilio, Assessore regionale

Con senso di responsabilità e dopo aver riflettuto, avevo affermato in Consiglio che non sarei più intervenuto su una vicenda all'esame della Magistratura - non per volontà mia - e che quindi quella era la sede nella quale i cittadini, i colleghi, e chi altri, avrebbero avuto risposta ai loro dubbi e alle loro perplessità. Non so se il collega Chiezzi desideri vedermi preoccupato sulla richiesta di esibizione di documenti su un procedimento contro ignoti, non ritengo indiziato l'Assessorato all'agricoltura, ma chi eventualmente i dati li ha sottoscritti. Quindi io non sono preoccupato, evidenzio questa tranquillità che è motivata da tutta una serie di fatti e di atti giacenti presso l'Assessorato regionale dell'agricoltura. Ho invitato i colleghi Chiezzi e altri a venire in Assessorato, siccome il malloppo è piuttosto consistente, a verificare i dati, con la piena collaborazione dei funzionari e degli uffici che hanno trattato questo problema. Ciò nonostante non c'è sottovalutazione del problema, non è una cosa simpatica per nessuno, a livello istituzionale e personale, vedere che c'è la guardia di finanza che viene a richiedere dei documenti, evidentemente c'è qualcosa da approfondire - sarebbe meglio che ciò non avvenisse ma visto che questa richiesta è stata sollecitata da un collega, io non posso che prendere atto che questo è avvenuto. Noi abbiamo offerto i dati che avevamo a coloro che li hanno richiesti, dopodiché ci sarà un proseguimento dell'indagine fino ad arrivare a dei risultati. Non posso anticipare quali saranno i risultati, è chiaro che io mi affido con estrema tranquillità a quelle che saranno le procedure e gli approfondimenti che nel tempo si vorranno fare.
Debbo però anche dire ai colleghi che noi abbiamo inoltrato una richiesta di riconferma dei dati, quindi c'è un controllo, così come c'è stato un controllo iniziale. Quando il collega Riba mi chiede se mi sento corresponsabile dei dati inviati dalle associazioni, gli rispondo di no.
Non credo che nessuno possa chiedere ad un altro di sentirsi corresponsabile di quello che scrive un terzo.



RIBA Lido

Però i dati li ha convalidati.



LOMBARDI Emilio, Assessore regionale

Allora bisogna conoscere bene le procedure, c'è un momento di domanda sulla quale c'è il controllo da parte dei funzionari incaricati a portare la pratica al riconoscimento delle commissioni previste. Quindi c'è un controllo quando una associazione chiede di essere riconosciuta, poi ogni anno questa associazione chiede il finanziamento, così come previsto dal regolamento comunitario. L'Assessorato tutti gli anni non può provvedere a tutti gli accertamenti sui dati forniti dalle associazioni, d'altra parte sono 27 associazioni e i funzionari che si interessano di questo aspetto sono due. Credo che nessuno di noi possa pensare che due funzionari siano in grado di controllare a tappeto decine di migliaia di aziende.
Quindi il controllo è stato effettuato secondo una metodologia valutata, approfondita, che a mio modesto parere garantisce la pubblica amministrazione che quei dati hanno una fonte attendibile che è verosimile.
Pertanto, a differenza di quello che qualcuno crede noi non abbiamo avuto dei dati che vanno oltre la produzione o al numero dei produttori.
Se qualcuno è in possesso di dati diversi li presenti, i dati che avevo li ho messi a disposizione e sono controllabili presso l'Assessorato.
Intendo evidenziare al collega Chiezzi che non c'è nessuna sottovalutazione del problema, non c'è nessuna intenzione di non rendere noti i dati.
Ritengo che sia anche razionale questa proposta, per cui sulle associazioni oggetto dell'indagine non c'è più stato nessun approfondimento, perché c'è già un approfondimento di un altro organo della collettività nella quale viviamo e credo che si abbia la volontà di approfondire in maniera anche superiore a quella che eventualmente era nelle intenzioni dell'apparato o dell'Assessore regionale all'agricoltura.
Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, per le altre associazioni stiamo provvedendo agli accertamenti, io mi ero impegnato di venire in Consiglio a fornire ulteriori informazioni, ma prima dell'indagine della Magistratura. Questo ha naturalmente modificato completamente il quadro nel quale noi ci stiamo muovendo, per cui io non modifico la posizione. Pu darsi anche che qualcuno non la condivida, ritengo però che quando si sollevano dei problemi che per motivi diversi vengono all'attenzione della Magistratura sia opportuno lasciare a questo organo il compito di fare i dovuti approfondimenti e di arrivare ad offrire alla collettività i dati e le conoscenze definitive. Ho già risposto in altre occasioni al collega Chiezzi che io non sono responsabile appunto perché mantengo la mia posizione di Assessore, quindi di Consigliere regionale, eletto con le stesse formule con le quali è stato eletto qualsiasi altro Consigliere, mi sono presentato, sono stato eletto, e pertanto sono qui con gli stessi diritti e doveri dei colleghi. Se poi c'è qualcuno che scrive che Chiezzi è diretta espressione di un mondo o che io sono diretta espressione di un altro questo eventualmente va visto nella responsabilità di colui che lo ha scritto, non certamente di colui che è il destinatario di quanto è stato scritto.
Ritengo che quella espressione non sia felice, perché qualsiasi Consigliere è rappresentante della comunità piemontese e non di una categoria, non di un'organizzazione, però onestamente non posso vietare soprattutto non mi è stato detto che quello veniva scritto di scrivere, ne prendo atto e do un giudizio che è quello che ho cercato di evidenziare prima.
Tutto questo può non soddisfare coloro che vogliono approfondire ulteriormente l'argomento. Invito il collega Chiezzi a prendere visione dei documenti che sono a disposizione presso l'Assessorato regionale all'agricoltura e continuo ad insistere sul fatto che probabilmente non si sa intanto che non sono, come dice la richiesta, fondi CEE nel senso che qui non parliamo di fondi CEE in generale, parliamo di un regolamento specifico a favore delle associazioni dei produttori che sono finanziate con fondi CEE e con fondi nazionali e regionali, ma tengo ad evidenziare che una qualsiasi di queste associazioni avrebbe potuto ottenere dalla Comunità Economica Europea, in base ai dati che sono stati forniti, quote ben superiori di finanziamento, quindi siamo ben lontani dall'aver sfruttato le risorse della Comunità Economica Europea. Direi che politicamente si potrebbe fare l'accusa opposta, non di aver prelevato eccessivi fondi, ma di averne prelevati troppo pochi. Se qualcuno vuole approfondire tecnicamente il regolamento comunitario si accorgerà che qualsiasi associazione che è stata finanziata nella nostra Regione avrebbe potuto ottenere almeno dieci volte le risorse in base all'applicazione corretta del Regolamento comunitario. Quindi non credo proprio che si possa parlare di truffa nei confronti della Comunità.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 541 sulla SITAF (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 541 sulla SITAF presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, l'ordine del giorno è noto ai colleghi da tempo; a questo punto, non lo illustro più di tanto, perché nella formulazione è molto esplicito e chiaro.
Il problema è quello dei rapporti che intercorrono tra la Regione Piemonte e la SITAF e dell'opportunità di valutare i rapporti in atto e sulla base delle vicende che hanno investito la SITAF a livelli molto estesi, esprimere il parere che, per l'intanto, è bene non assumerne nuovi impegni; inoltre si invita la Giunta regionale a verificare quali contratti e collaborazioni la Regione Piemonte abbia assunto con la SITAF per verificare lo stato di avanzamento e valutare l'opportunità di interromperli.
Quindi si tratta di un ordine del giorno che, sulla base dell'attuale situazione giudiziaria che ha investito questa società - e che non è terminata a leggere i giornali - chiede di esprimere il parere di non avviare, per adesso, nuove collaborazioni, di verificare quelle in atto valutando l'opportunità di risolvere alcuni contratti.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, la parola all'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Per quanto riguarda la verifica di contratti e collaborazioni che ha la Regione Piemonte, vi è una convenzione in base alla legge n. 183 tra la Regione e la SITAF relativa all'incarico della progettazione ed esecuzione di interventi idrogeologici nel Bacino della Dora Riparia.
La premessa della convenzione è la seguente: "Premesso che in data 17/7/1990 è stato stipulato tra la Regione e la SITAF un protocollo d'intesa con il quale la società concessionaria dei lavori autostradali si impegna all'esecuzione di studi e realizzazioni volti a risolvere i problemi di natura ambientale, con particolare riguardo alle problematiche idrauliche del fiume Dora Riparia che, con il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 1/3/1991, pubblicato sul n. 96 della Gazzetta Ufficiale del 24/4/1991 si approva il quadro di ripartizione tra i bacini di rilievo nazionale interregionale e regionale dei fondi disponibili nel periodo 1989/1993 da destinare all'attuazione degli schemi previsionali e programmatici di cui all'art. 31 della legge 18/5/1989, n. 183 - legge sulla difesa del suolo ed art. 9 della legge 7/8/1990, n. 253 che con il decreto ministeriale LL.PP, del 19/7/1991 ai punti 2) e 8) sono stati finanziati i progetti di sistemazione idrogeologica ed ambientale del Bacino della Dora Riparia presentati dalla società SITAF per L. 4.000.000.000 e quelli presentati dalla Regione Piemonte per L.
3.500.000.000 che la società SITAF opera già ampiamente sul territorio del Bacino della Dora Riparia e ha in corso interventi di sistemazioni idrogeologiche ed ambientali in attuazione del suddetto protocollo d'intesa stipulato con la Regione Piemonte che la società SITAF dispone di ampi ed approfonditi studi e ricerche sul Bacino della Dora Riparia che, integrando gli studi predisposti dal Ministero, consentono di operare in modo organico individuando le iniziative prioritarie per la salvaguardia del territorio.., che è a prevalenza di capitale pubblico viene firmata una convenzione tra la Regione e la società SITAF che disciplina la concessione che la Regione Piemonte affida alla società SITAF S.p.A per l'esecuzione della progettazione ed esecuzione delle opere necessarie alla sistemazione idrogeologica del Bacino della Dora Riparia".
Questo è il discorso derivante dal decreto del Ministero sulla legge n.
183; per dare un'idea compiuta della situazione, in questo decreto c'è una serie di altri interventi sul fiume Toce, sul Consorzio Bonifica Baraggia Torrente Elvo, sul Comune di Vercelli, canale scolmatore, Comune di Verbania e via discorrendo.
In buona sostanza, che cosa ha fatto la Regione? Non ha gestito nulla in proprio, ma ha affidato mediante concessioni uguali per tutti (Comunità montane, Consorzi e SITAF stessa), con una convenzione tipo uguale per tutte, la progettazione e l'esecuzione dei lavori. Questo è ciò che c'è in atto - che a me risulti, ovviamente - con la SITAF. Darò ampia documentazione di tutto quanto.



CHIEZZI Giuseppe

E' l'unica collaborazione che abbiamo? No!



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Che io sappia, per quanto mi riguarda, sì. Sto rispondendo per quello che è a mio conoscenza.



CHIEZZI Giuseppe

Allora mancano altre informazioni: non è l'unica convenzione che c'è.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Darò al collega Chiezzi tutta la documentazione. Debbo dire che, allo stato attuale, tutti gli enti individuati con la legge n. 183 sono in ritardo nella presentazione dei progetti esecutivi. Noi ci siamo attivati per sollecitarli; la SITAF ha richiesto ancora 60 giorni di proroga termine che dovrebbe scadere il mese di marzo per presentare progetti esecutivi.
Dopo aver fatto un estremo sollecito a tutti gli enti destinatari potremo avviare le eventuali revoche. Prima di farlo, ovviamente, ci sembra opportuno sollecitare, perché revocando queste concessioni si rischia di perdere questi contributi per il Piemonte; quindi, prima di prendere questa decisione, ritengo sia doveroso sollecitare. Questo è quanto a mia conoscenza.
Per quanto mi riguarda, credo di poter condividere la richiesta del Consigliere Chiezzi sull'opportunità di non assumere alcun nuovo impegno o collaborazione con la SITAF, verificando, come ho detto poc'anzi, anche a livello di Giunta lo stato di avanzamento e l'opportunità di interromperli.
Quindi, secondo me, salvo le premesse, questo ordine del giorno potrebbe essere recepito eventualmente con qualche aggiustamento.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è stato illustrato e la Giunta, attraverso l'Assessore Panella, ha dato alcuni elementi di conoscenza e di valutazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Picchioni; ne ha facoltà.



PICCHIONI Rolando

Faccio mie, le logiche osservazioni dell'Assessore Panella - adesso posso parlare, perché le presunte ragioni di incompatibilità non mi toccano però valutiamo l'ordine del giorno nella sua logica complessiva, che è una logica che noi non possiamo assolutamente accettare.
Per cui pregherei la Giunta di verificare quanto indicato all'ultimo comma: "invita la Giunta regionale a verificare quali contratti e collaborazioni la Regione Piemonte abbia assunto con la SITAF per verificare lo stato di avanzamento". L'ordine del giorno poi aggiunge: "e valutare l'opportunità di interromperli": su questo non possiamo essere assolutamente d'accordo. Possiamo accettare "verificare lo stato di avanzamento"; le eventuali decisioni conseguenti potranno essere assunte al termine di tale verifica.



CHIEZZI Giuseppe

No, rimane così.



PICCHIONI Rolando

Allora noi ci asteniamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mi atterrò alla valutazione che la Giunta riterrà di assumere rispetto a questo. Mi permetto peraltro di fare rilevare che il tipo di preoccupazione che ha mosso il collega Chiezzi, e che può darsi trovi consenziente la Giunta, non considera un altro aspetto che proprio su queste questioni è emerso fortemente da parte degli amministratori della Valle di Susa. Molti di voi ricevono il giornale di area di centro sinistra in cui un articolo di fondo sosteneva che alcune delle questioni che si pongono in Valle di Susa sono anche e soprattutto la conseguenza di un'incapacità della Regione di giocare un ruolo globale e sovracomunale rispetto a talune problematiche.
Caro Chiezzi, i Comuni rimproverano alla Regione Piemonte di avere messo gli stessi Comuni nelle condizioni di verificare, ognuno per proprio conto, quella che doveva essere la strategia di atterramento dell'autostrada sul territorio valsusino rimproverando alla Regione nel suo complesso, alla Giunta evidentemente, di non avere saputo condurre in termini strategici e globali questa operazione. Non conosco le convenzioni alle quali l'Assessore fa riferimento. Mi preoccupo soltanto di suggerire l'opportunità di considerare che non si vada indietro rispetto a un'eventuale livello di governo globale dei processi che eventualmente fosse maturato. E' una preoccupazione di ordine politico: non ritorniamo indietro rispetto a un approccio organico complessivo dei problemi. E' una considerazione di ordine politico che lascio per memoria, ovviamente le valutazioni che l'Assessore ha fatto mi trovano consenziente per la serietà che so caratterizzare l'attività dell'Assessore, soprattutto per la conoscenza che lui ha degli atti e che gli consentono di orientarci nel modo più opportuno.
Anche nella storia della nostra vicenda resta comunque questo elemento cioè che gli enti locali rimproverano questo tipo di incapacità alla Regione. Mi pare che l'atto che oggi assumiamo, e io l'assumo ben convinto sostanzialmente sia nella linea di abbandonare anche quei livelli di organizzazione per area vasta che da altre parti invece ci vengono richiesti.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, la Giunta ha ancora delle repliche da fare?



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Proporrei di votare tale documento per parti togliendo quindi il secondo capoverso "ritenuto inopportuno" e togliendo l'ultima riga "valutare l'opportunità di interromperli". Dove dice: "ritenuto inopportuno mantenere rapporti contrattuali e convenzionali", dal momento che abbiamo firmato una convenzione non possiamo evidentemente farlo; dove dice: "valutare l'opportunità di interromperli" penso che sia implicito nei compiti della Giunta; qualora vi siano dei motivi gravi è previsto anche questo nella convenzione.
Per queste due ragioni mi sembra che se il collega Chiezzi fosse d'accordo a togliere questi due punti ci sarebbe una risposta forte e unanime quanto meno sul fatto di non assumere nuove iniziative, rapporti contrattuali e convenzioni al momento per opportunità.



PRESIDENTE

Da parte della Giunta vi è una richiesta di votazione per parti che mi sembra simile a quella che aveva avanzato il collega Picchioni.
Su questa richiesta come si pronunciano i proponenti?



CHIEZZI Giuseppe

La richiesta non è solo di votazione per parti, ma è anche di togliere alcune frasi.
Ai colleghi, che ringrazio per l'attenzione, rispondo in questo modo.
Le due prime frasi che, come diceva Picchioni, illuminano in un certo modo l'ordine del giorno per me possono essere entrambe cassate, nel senso che ognuno dà poi l'illuminazione che crede, quindi se si vuole eliminare tutto il pregiudizio che uno ha, quello lo elimino. Dove resisto un po' di più è proprio nel dispositivo, perché nel primo dispositivo si esprime il parere di non assumere nuovi impegni e qui mi sembra che i colleghi siano d'accordo. Nel secondo dispositivo si invita la Giunta a verificare, e poi c'è la frase magica: "e a valutare l'opportunità di interromperli". La verifica deve essere finalizzata a qualcosa, altrimenti facciamo solo dell'ipocrisia. Tutto quello che io posso dire per temperare questo ordine del giorno e giungere a una votazione unitaria è di sostituire "l'opportunità di interromperli" con "l'opportunità di proseguirli", se credete, altrimenti cade l'illuminazione, voto il mio documento e chiuso.
Togliamo "l'opportunità di interromperli", però chiediamo alla Giunta che "valuti l'opportunità di proseguirli", se non diciamo nemmeno questo lo svuotiamo del tutto. Allora forse è meglio mantenerlo come è nato, ognuno ha le sue responsabilità.



(Interruzione del Consigliere Picchioni)



CHIEZZI Giuseppe

A questo punto, colleghi, sapete cosa dico a voi colleghi di maggioranza? Che vorrei sentire qualche collega di opposizione, perché che io rimanga solo dall'opposizione a sostenere queste ragioni che sono poi di Pino Chiezzi che magari ha gli svarioni, non mi va nemmeno bene.



(Interruzione del Consigliere Picchioni)



CHIEZZI Giuseppe

Non è possibile che una discussione di questo genere avvenga in una solitudine ...



PRESIDENTE

Colleghi, mi pare che sia in corso una discussione interessante, ma un po' privata.



CHIEZZI Giuseppe

Non è privata, è pubblica, sto chiedendo ai Gruppi di opposizione cosa ne pensano, è per nulla privata, diventa privata se parla uno solo.



PRESIDENTE

Chiezzi, non mi riferivo a questa questione, ma al colloquio che era in corso con il collega Picchioni.



CHIEZZI Giuseppe

Comunque, visto proprio il disinteresse degli altri Gruppi di opposizione, mi va bene la proposta della maggioranza.



PRESIDENTE

Se ho capito bene, la proposta è quella di non mettere in votazione il secondo capoverso dell'ordine del giorno e di modificare l'ultima frase dove c'era scritto "valutare l'opportunità di interromperli" con la frase "ed assumere le decisioni conseguenti".



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Oppure: "e trarne le conseguenze più opportune".



PRESIDENTE

D'accordo. Per cui viene tolto il secondo capoverso e modificato l'ultimo capoverso del dispositivo così come ha appena detto l'Assessore Panella: "e trarne le conseguenze più opportune".
Pongo pertanto in votazione l'ordine del giorno, così modificato d'accordo con l'Assessore Panella ed i Consiglieri Chiezzi e Picchioni, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte rilevato che la società SITAF è sotto inchiesta della Magistratura in merito ai lavori svolti come concessionaria ANAS in Valle di Susa esprime il parere che risulti opportuno non assumere alcun nuovo impegno e collaborazione con la SITAF sin tanto che vengano concluse le indagini in corso invita la Giunta regionale a verificare quali contratti e collaborazioni la Regione Piemonte abbia assunto con la SITAF, per verificare lo stato di avanzamento e trarne le conseguenze più opportune".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 28 Consiglieri presenti.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,30)



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