Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.196 del 16/12/92 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale in merito ad un documento con 31.000 firme che richiede che non venga smantellato il Coro RAI di Torino


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In apertura di seduta devo comunicare che questa mattina alcuni rappresentanti del Coro RAI si sono incontrati con il Presidente del Consiglio, i due Vicepresidenti, il Presidente della Giunta, il Presidente della Provincia di Torino ed era presente il Capogruppo di Rifondazione Comunista. Hanno consegnato alla Presidenza 31.000 firme e hanno richiesto una sollecitazione dell'incontro della Regione con la Commissione di vigilanza. Il Presidente della Giunta si è impegnato - mi permetto di riassumerlo - a sollecitare ulteriormente questo incontro e di valutare se già nella giornata di domani ci saranno le condizioni perché questo si realizzi. Si tratta quindi di un'ulteriore fase, in dirittura d'arrivo a questo punto, perché le scadenze sono molto vicine, per la difesa di questo coro, del quale il Consiglio regionale del Piemonte, con suoi documenti ed interventi, si è già più volte occupato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 8) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Beltrami, Cantore, Cerchio, Coppo Croso, Dameri, Fiumara e Lombardi.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

I lavori della seduta odierna si concluderanno intorno alle ore 15 15,30, pertanto non vi sarà interruzione, secondo le intese che sono state raggiunte nella Conferenza dei Capigruppo.
Dovremmo ora proseguire il dibattito sugli enti strumentali, di cui al punto 10) all'o, d.g., che si era già aperto con la relazione della Giunta e l'illustrazione da parte del Gruppo PCI-PDS del proprio documento. Sono stati presentati vari ordini del giorno da parte di Gruppi di minoranza e l'ordine del giorno n. 492 da parte della maggioranza. Pertanto il dibattito verterà anche su tali documenti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Dibattito sulle dichiarazioni dei Consiglieri Segre e Giuliano a seguito dell'elezione dell'Ufficio di Presidenza


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cucco. Ne ha facoltà.
CUCCO Signor Presidente, intervengo per fatto personale e non sul dibattito sugli enti strumentali. Il fatto personale si riferisce alle dichiarazioni che sono state rilasciate dalla collega Segre nella giornata di ieri e riportate su tutti i giornali oggi. In particolare, mi riferisco alle dichiarazioni che "La Stampa" ha pubblicato sia della collega Segre che del collega Giuliano dove, in merito alle votazioni che ci sono state ieri sull'Ufficio di Presidenza, si dice: "E' la dimostrazione che è ancora difficile chiamarsi Segre" - avrebbe detto la collega Segre - e poi il collega Giuliano avrebbe detto "sarebbe stato grave che in un momento di rinascita del razzismo, del nazismo, della mentalità autoritaria e del revisionismo storico anche nel Consiglio regionale si fossero affermate queste idee".
Considero queste parole di una gravità estrema; le avrei considerate gravissime in qualsiasi periodo storico fossero state pronunciate, ma soprattutto in questo periodo le considero di una gravità estrema. Chiedo quindi formalmente che la collega Segre e il collega Giuliano chiariscano queste accuse, facendo nomi e cognomi, di chi, secondo loro, vuole riportare il nazismo in quest'aula e per quale motivo secondo loro l'elezione della collega Segre con un certo numero di voti anziché con un altro sarebbe sintomo di questa cosa, oppure che ritrattino queste affermazioni, perché se così non sarà chiederò un Comitato d'onore che valuti la mia onorabilità di Consigliere e l'onorabilità di tutta quest'aula di fronte a queste cose che sono di una gravità inaudita. Non si può strumentalizzare la lotta politica con affermazioni di questo tipo perché se non è strumentalizzazione si facciano nomi e cognomi delle cose che sono successe e che sono state dette.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Presidente e colleghi Consiglieri, con tutta calma e serenità devo dire anch'io che le espressioni usate dai colleghi Verdi così come riportate dai giornali e virgolettate - quindi sono da ritenersi genuine - sono di estrema gravità.
Con mia valutazione concedo, se mi si consente usando un linguaggio curialesco, le attenuanti generiche alla collega Segre la quale a caldo visto il risultato che aveva conseguito, è sbottata in un'espressione molto infelice. Fra l'altro inveritiera nella realtà in quanto essa evidentemente in quel momento ha dimenticato di essere con la sua candidatura partita in salita perché sapeva e doveva sapere, viste le dichiarazioni che sono state fatte in quest'aula da tutte le minoranze e anche da altri, vedendo le cose con realismo (è un'assemblea piccola di 60 Consiglieri), che più di 16 voti non poteva conseguire. Semmai, paradossalmente, è vero esattamente l'opposto, cioè che avere conseguito 5 voti in più di quanto ragionevolmente poteva prevedersi, ammesso che qui ci sia stata questa ottica di considerare il razzismo o il non razzismo, deve gratificarla proprio nel senso diametralmente opposto rispetto a quanto lei si era prefissa.
Le ritengo dichiarazioni pesantissime e gravi perché poi la realtà è quella che appare anche sui giornali e dalle dichiarazioni, però a caldo penso di poter concedere, per quanto mi riguarda sul piano politico, le attenuanti generiche. Diventa estremamente grave invece la dichiarazione rilasciata dal suo Capogruppo, la quale non è a caldo, ma è ragionata. Sono espressioni di una gravità estrema, laddove si dice - è meglio rileggerle insieme - "sarebbe stato grave che in un momento di rinascita del razzismo del nazismo, della mentalità autoritaria e del revisionismo storico, anche nel Consiglio regionale si fossero affermate queste idee", cioè idee persecutorie nei confronti degli Israeliti, quasi simile a quello che in definitiva in Italia, in questo momento storico, è patrimonio - sciupo la parola patrimonio - dei "naziskin".
E poi, colleghi Consiglieri, "intelligentibus pauca", la chiusa è inequivocabile: "se anche nel Consiglio regionale si fossero affermate queste idee". Che cosa significa, fuor di metafora, che sarebbe stato grave che in questo Consiglio si fossero affermate queste idee? Fuor di metafora significa: se fosse stato eletto nell'Ufficio di Presidenza il Consigliere Majorino si sarebbero affermate le gravissime idee razziste nei confronti degli Israeliti.
A questo punto mi sento toccato in misura di gran lunga maggiore del Consigliere Cucco, che ha parlato indirettamente di sé, ma anche dell'intero Consiglio, perché se chi mi ha votato è considerato un portabandiera dell'antisemitismo, allora io sono, in quest'aula, la bandiera dell'antisemitismo. Questo è gravissimo, lo rigetto con forza e con fermezza, perché mi tocca personalmente, ma quello che è ancora più grave è che mi tocca nella mia veste di Consigliere regionale del MSI-DN presente in virtù non solo dei voti di lista, ma di settemila preferenze.
Quindi, ci sono settemila elettori del Piemonte di cui io dovrei essere, in un certo senso, l'interprete della volontà.
Su questo punto chiedo anch'io il giurì d'onore previsto dall'art. 60 del Regolamento, che recita: "Quando, nel corso della discussione, il Consigliere sia accusato" - e questa è un'accusa, non c'è un sinonimo e non è un eufemismo - "di fatti che ledano la sua onorabilità" nell'esercizio delle sue funzioni di Consigliere oltre che di privato", ma soprattutto nell'esercizio delle sue funzioni di Consigliere "egli può chiedere al Presidente del Consiglio di nominare una Commissione d'inchiesta, la quale indaghi e giudichi il fondamento dell'accusa". Io chiedo, io voglio una Commissione d'inchiesta che giudichi se è fondato che io possa essere, in quest'aula, il portabandiera dell'antisemitismo. La nomina di una Commissione d'inchiesta è una mia richiesta formale; la Commissione d'inchiesta potrà riguardare la mia persona e l'attributo di portabandiera dell'antisemitismo in quest'aula, attributo che mi è stato dato a chiarissime note. Questo è il significato che può riguardare anche la persona del Consigliere Cucco, dell'intero Consiglio o di chi, nel segreto dell'urna, ha espresso il voto a mio favore e che probabilmente non vorrà venire allo scoperto, ma anche queste persone sono state pesantemente offese da questa dichiarazione.
Indipendentemente da quella che sarà la Commissione d'inchiesta o il giurì d'onore, devo dire che l'offesa è pesante e soprattutto ridicola. Lo dico in questa sede, lo dirò ancora nella Commissione d'inchiesta e lo ribadirò in tutte le sedi istituzionali occorrenti. E' ridicola innanzitutto sul piano storico, visto che qui ogni tanto traspare, per tanti motivi, la polemica fascismo - antifascismo. C'è una chiusa, anche legittima dal suo punto di vista, del Consigliere Picchioni, ma anche sul piano obiettivo di dichiarazioni di Picchioni così come riportato dalla stampa.
Sul piano storico, nell'ottica della contrapposizione fascismo antifascismo, devo dichiarare senza alcun complesso - e questa dichiarazione non è solo mia, è proprio della gente della mia parte e non solo della gente - che "le leggi razziali furono un errore storico del fascismo, mutatesi poi in orrore non per fatti..". Non vorrei andare oltre ma la dichiarazione solenne è questa: le leggi razziali furono un errore mutatesi in orrore, come mi suggerisce il collega Zacchera, che non ha solo il ruolo di suggeritore.
Sotto questo profilo devo ricordare - non vorrei scomodare la storia ma gli eventi hanno anch'essi una piccola importanza - che proprio il nostro capo storico on. Almirante, durante la Repubblica Sociale Italiana salvò un israelita dalle grinfie dei nazisti e venne ricambiato nell'immediato dopoguerra, perché in quel di Milano venne salvato dallo stesso israelita.
Questa non è una barzelletta che mi sono inventato; la collega Segre può chiedere testimonianza all'avv. Guido Fubini, già Consigliere provinciale di una formazione di sinistra negli anni scorsi, noto antifascista, il quale fu testimone oculare di questi eventi.
Chiusa la parentesi personale, voglio ancora dire che sul piano storico fu un errore, e lo abbiamo dichiarato più volte in diverse sedi, non solo noi, ma anche chi conta più di noi all'interno della nostra formazione politica. Questa seconda parte è solo uno sfogo, perché ritengo di non dover provare, nemmeno attraverso indizi o attraverso prove nel senso pieno, che non sono come mi hanno dipinto i Verdi nel loro comunicato stampa.
Sul piano operativo, quando qualche mese fa fu presentato un ordine del giorno contro i naziskin, io e il collega Zacchera ci siamo guardati un secondo negli occhi, abbiamo preso la penna e l'abbiamo firmato, perché i naziskin sono personaggi fuori dei tempi, fuori della storia, deliranti e ammesso che qualcuno di loro in passato possa essere stato nelle nostre file, è stato emarginato e letteralmente sbattuto via.
Non voglio sottovalutare anche in Italia il fenomeno perverso, ma a proposito dei naziskin è stato fatto un bel polverone per una decina di giorni, tant'è che i titoli dei mass-media, che prima trattavano ampiamente "Tangentopoli", sono stati un po' oscurati per distogliere l'opinione pubblica dagli episodi di corruzione anche di eminenti ed illustri personaggi. Basta vedere i quotidiani di oggi.
Ho poi firmato un ordine del giorno presentato dalla collega Segre.
Circa un anno fa infatti era stato proposto un ordine del giorno con il quale si chiedeva la solidarietà da parte del Consiglio regionale per il fatto che in uno dei tristi campi di concentramento nazisti il Piano regolatore della città voleva costruirvi un supermercato. La collega Segre con la sua consueta cortesia e con un sorriso imbarazzato, mi disse: "Lo firmi anche tu?". Mi disse il titolo ed io le chiesi di leggere il testo perché se si fosse trattato di esprimere solidarietà al fenomeno riferito ai campi di sterminio nazisti - e c'erano espressioni pesanti nei confronti dei campi di sterminio - io e il collega Zacchera avremmo sottoscritto. Se però ci fosse stato un richiamo ad una corresponsabilità su questi orrori dei fascisti repubblicani non lo avrei firmato. Siccome, intelligentemente l'ordine del giorno picchiava solo contro i veri responsabili, cioè i nazisti, lo firmai senza complessi. Questa non è - ripeto - un'autodifesa: l'ho fatto a titolo di sfogo, perché le cose dette sono estremamente false e gravi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.
PICCHIONI Le dichiarazioni di Anna Segre mi hanno fatto trasecolare, anche per come sono state riportate dai giornali. Una candidatura di parte che vuole essere una candidatura di tutti in nome - diciamolo pure - della sua origine, significa, cara Anna, pretendere un razzismo alla rovescia.
Noi rispettiamo ed apprezziamo Anna Segre, ma non accettiamo che speculazioni odiose vengano sollevate in virtù delle sue origini. Chiamarsi "Segre"non significa, comunque, un consenso assicurato, un viatico per l'unanimità del suffragio. E chiamarsi Segre non significa caricarsi simbolicamente il problema ebraico sulle proprie spalle: un pochino di modestia mi pare non guasti. In questo Consiglio nessuno ha discriminato Anna Segre, anzi, essa è stata apprezzata e considerata indipendentemente dalle posizioni politiche; tant'è vero che la maggioranza si è fatta carico delle sue istanze in più occasioni. Voler introdurre artatamente nelle vicende della sua nomina a Segretaria dell'Ufficio di Presidenza una presunta discriminazione da parte di alcune forze politiche, per via della sua appartenenza razziale, non significa solo offendere, prima ancora del Consiglio regionale, la verità, ma significa alimentare quel rigurgito di nazismo e di fascismo che sta pervadendo le contrade d'Europa. Il voler introdurre argomenti che attengono ad un presunto revisionismo storico - ci sono state dichiarazioni da parte del Gruppo dei Verdi - in ordine al razzismo significa dare al caso semplice, lineare, leggibile dell'elezione di Anna Segre, un significato improprio, fazioso, al limite della decenza polemica.
La candidatura di Anna Segre è nata come candidatura di parte, promossa come candidatura di parte, votata come candidatura di parte. Se le minoranze avessero trovato sufficienti elementi di coesione e di raccordo sul suo nome, i consensi sarebbero stati di gran lunga maggiori. Ma le minoranze, che avevano dato di questa candidatura una lettura non unanime e non univoca per come era sorta, hanno preferito differenziarsi ed offrire al Consiglio una candidatura diversa, come quella del Consigliere Majorino.
Poiché vent'anni di fascismo ci hanno dato, come si usa ripetere, oltre quarantacinque anni di antifascismo, con tutte le rendite di posizioni politiche che ciò ha comportato, poiché, d'altra parte, l'azione, le iniziative, il comportamento complessivo del MSI, non hanno conosciuto in questo Consiglio regionale alcuna 'conventio ad escludendum', anzi sono stati utilizzati per fini di parte, non credo che a risultato comunque acquisito si possano suscitare polemiche che, se non fossero per la delicatezza dell'assunto, sarebbero da catalogare tra "l'arsenico e vecchi merletti".
Al Consigliere Majorino una buona parte del Consiglio ha dato il suo voto, riconoscendogli il suo galantomismo, la sua preparazione e la sua indiscussa dignità di Consigliere di minoranza mai, comunque, corrivo, nei confronti del potere del tempo.
Alla Consigliera Segre, un'assicurazione ferma e gentile; non è difficile portare un nome come il suo in Italia, e tanto meno in questo Consiglio regionale. Sempre che lei possa comprendere che non esiste nessuno più uguale dell'altro in un regime democratico come il nostro, e che la sua storia, la storia della sua gente, così tormentata e così martoriata, può essere tanto più condivisa quanto più è capace di vedere senza pregiudizi la storia degli altri.



PRESIDENTE

Avrei ancora iscritti a parlare i Consiglieri Rossa, Marchini, Bodrero Ferrara, Marengo e Zacchera. Va detto che la Consigliera Segre mi avrebbe chiesto di parlare adesso. I Consiglieri sono disponibili? Prego Consigliera Segre.
SEGRE Ringrazio la Presidente e i colleghi che mi consentono di parlare adesso.
Quello che dirò è molto semplice, anche perché ho difficoltà a parlare di queste cose. Come mi è stato richiesto, ma non solo perché mi è stato richiesto, voglio dire che, se con le mie dichiarazioni, ieri a caldo, ho offeso qualcuno e in particolare il collega Majorino, o comunque se, con la mia stessa dichiarazione, ieri, ho offeso qualcuno, chiedo scusa in questo Consiglio.
Non era mia intenzione offendere nessuno; non sono nemmeno così presuntuosa da pensare di farmi carico - come è stato detto negli interventi finora espressi - di un problema che, certamente, è enorme, del quale non voglio farmi carico solamente io. Io cerco di dare il mio contributo nei luoghi e nei posti dove sono chiamata a farlo.
Quello che è capitato ieri si inserisce, evidentemente, in un momento politico in cui è difficile vivere certe cose. Ho verificato ieri quanto per me sia difficile staccare la politica dai sentimenti: quello che ho detto è frutto di un sentimento, è frutto della mia educazione, è frutto non di quello che ha vissuto il popolo ebraico. Per carità, io mi sento piccola e non mi faccio carico di cose più grandi di me: è solo frutto di quello che ha vissuto la mia famiglia. In quell'attimo, con i giornalisti presenti, ho detto (testuali parole): "Mi sembra che nel 1992 sia ancora difficile portare il cognome Segre". Non volevo offendere nessuno: era quello che mi sgorgava dal cuore in quel momento. Se qualcuno l'ha vissuto come un atto di presunzione, che il portare un cognome così costituisca un viatico che ti facilita le cose, non è vero; è certamente una cosa che te le rende, a volte, più difficili.
Io, in questo periodo ho sofferto molto per le cose che stanno capitando in Europa ed in Italia; per fortuna, a Torino e in Piemonte stanno capitando poche cose di questo genere. Quella mia di ieri, quindi, è stata l'espressione di un sentimento. Credo che la difficoltà che ho adesso nel parlarne lo dimostri chiaramente. Per me, ieri è stata una lezione di questo genere: i sentimenti non si possono sposare con la politica; i sentimenti me li tengo io, li potrò esprimere in altre sedi. E' vero, ero una candidata prima di tutto del Gruppo Verde e poi degli altri Gruppi che mi hanno appoggiata: per questo motivo, ieri ho avuto in questo Consiglio alcuni voti, non ne ho avuti altri. Ripeto: è stata l'espressione di un sentimento; se qualcuno si è offeso per i miei sentimenti ne chiedo scusa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Segre.
Mi rivolgo a coloro che chiedono di intervenire: riusciamo a fermarci qui? ROSSA Sono d'accordo.
CUCCO Presidente, se si fa un dibattito storico, lo si fa fino in fondo.



PRESIDENTE

Scusate, non allarghiamo le questioni. La parola al Consigliere Rossa.
ROSSA Se andiamo a coinvolgere la storia, qui ciascuno ha le sue responsabilità; ce n'è per tutti e sotto tutte le latitudini e non c'è nessuno che possa dire: "lo alzo la mano perché non ho scagliato la prima pietra". La situazione è questa: non si pub sfuggire alle responsabilità.
Personalmente mi sarei fermato, ma dato che altri hanno parlato, forse è giusto che il dibattito vada avanti. Dopo l'intervento della collega Segre mi sembra che si possa andare avanti, ma mi auguro che il dibattito non assuma quei toni di contrapposizioni spigolose che potrebbero portarci da una questione all'altra.
La cosa è stata amplificata dai giornali, i quali naturalmente hanno preferito dare una certa interpretazione piuttosto che capire che la dichiarazione fatta è stata di spontaneità immediata, di reazione emotiva.
In realtà non c'era alcuna ragione per esprimere una reazione emotiva: in fondo la Consigliera Segre è stata eletta, i voti per essere eletta li ha avuti. Se tutti abbiamo la convinzione che per essere eletti bisogna fare certe cose o raggiungere certi quozienti, forse abbiamo delle pretese anche eccessive.
Bisogna cercare di capire che si tratta di una dichiarazione che va ricondotta alle sue giuste dimensioni. Questa mattina ho detto alla collega Segre che la sua dichiarazione è stata inopportuna; si è trattato di una dichiarazione del tutto fuori traiettoria, che non vi era motivo per essere interpretata o ricondotta ad una questione completamente al di fuori di questo modo di pensare, dell'operazione politica e degli adempimenti politici che ieri abbiamo fatto. Completamente al di fuori: non c'è nessuno, cara Anna, che ha messo in qualche modo in relazione certe cose.
Anzi, devo dire che ho scoperto che sei ebrea soltanto qualche settimana fa, in occasione di una manifestazione di solidarietà avvenuta in seguito a questi rigurgiti ed aggressioni; l'ho scoperto diciamo ingenuamente, perché avrei dovuto capire che, chiamandoti Segre, sei ebrea.
Ma io ho una visione così laica della vita che non sto a guardare le origini dei cognomi e quindi, pur avendo conosciuto tanti amici che si chiamano Segre e che sono ebrei, ho scoperto solo pochi giorni fa non che Segre è un nome ebraico, ma che la Consigliera Anna Segre è ebrea. In caso contrario, non l'avrei mai saputo, perché è un problema che non mi ha mai turbato né condizionato nelle mie scelte politiche.
Mandiamo pure avanti questo dibattito, per carità, è giusto; hanno parlato Cucco e altri colleghi ed è bene e giusto che parlino anche gli altri, anche se per me la discussione poteva finire lì, chiedendo ai colleghi di rinunciare alle richieste sulla Commissione d'inchiesta. Questo è semplicemente un incidente di percorso nato spontaneamente; sono convinto che se la Consigliere Anna Segre e il Consigliere Giuliano, a cui si attribuisce di avere scritto questa presa di posizione, dovessero fare ora questa dichiarazione rifletterebbero e la scriverebbero diversamente.
Io vedo la questione così; non vorrei che se ne facesse una tempesta in un bicchiere d'acqua, sia per coloro che possono avere espresso il voto in una direzione sia per coloro che possono averlo espresso in un'altra direzione. Personalmente valuto positivamente il risultato ottenuto; non mi dispiace che il collega Majorino abbia ottenuto il risultato che ha avuto perché, anche se non è stato eletto, l'ho visto persino sereno, a differenza di tanti altri. In fondo, il Consigliere Majorino, non essendo stato eletto, poteva dire: "Peccato, mi mancavano due voti"; invece l'ho visto sereno, l'ho visto valutare positivamente un aspetto che in qualche modo ha voluto significare che qui non ci sono conventio ad escludendum non ci sono barriere, non ci sono motivi per rivangare delle questioni storiche di grande rilevanza rispetto alle quali io mi sono collocato e resto collocato da una parte ben precisa. Sono sempre stato e resto del parere che la Resistenza, dando la libertà al Paese, l'abbia data anche a coloro che allora erano i suoi nemici e a coloro che, magari, hanno la tentazione di diventare dei nemici, quando noi non vogliamo avere i nemici.
In sostanza, voglio dire: cerchiamo di non aumentare le questioni, di non farle diventare più grandi di quello che sono. Questo da una parte dall'altra, cari amici Verdi d'ispirazione o di credo, capisco benissimo che le minoranze hanno il complesso, che il complesso c'è. Poi, purtroppo ci sono anche degli aspetti che in qualche modo avvalorano questa convinzione. Il complesso c'è nelle minoranze piccole e nei partiti; la minoranza ha il complesso del blindarsi rispetto alla maggioranza (non parliamo nei partiti, dove la maggioranza non rispetta quasi mai le regole). Bisogna cercare di non avere il complesso e anche quella dichiarazione è un po' il frutto del complesso.
Vorrei buttare acqua sul fuoco, Presidente. A dir la verità sono rimasto sorpreso di quanto è venuto fuori perché quello che abbiamo compiuto ieri è stato un grande atto politico per la Regione Piemonte. I fiori che ho voluto inviare alla Presidente e alla collega Segre sono il simbolo della bontà, dell'affetto, delle cose più belle a cui si possa pensare. Mi dispiace che la questione in oggetto abbia avuto questo strascico successivo, del quale non ero a conoscenza; è nostro dovere cercare di frenare questa corsa per ridare la dignità del confronto politico lasciando sempre fuori gli aspetti della religione. A differenza di Ignazio Silone che diceva di essere un socialista senza tessera e un cristiano senza chiesa, io sono un laico rispettoso di tutte le chiese e mi ritengo un socialista con la tessera e un cristiano aperto a tutte le chiese.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Signor Presidente, mi consenta di sostenere che non è opportuno chiudere questo dibattito: un'assemblea, un Parlamento, è anche un complesso di antenne della società civile che quando viene sollecitata non può chiudersi in se stessa, deve reagire e rispondere. Se poi i nostri lavori si concluderanno alle 16 anziché alle 15 non sarà un dramma. Eludere una questione di questa natura mi sembra estremamente impraticabile.
Ritengo che non vada minimizzato quello che è avvenuto, ma non debba neanche essere ricondotto ad un pastrocchio indecifrabile. Qui si sono collocate, a mio modo di vedere, tre questioni, che chiamerei delle ragioni. Comincerei dalle prime, quelle che più ci creano problemi imbarazzo e solidarietà sul piano umano: le ragioni del cuore e della memoria che ci ha illustrato la collega Segre. Certo, ritengo che la collega Segre, quando riconduce alle ragioni del cuore, cioè della sofferenza e della memoria storica della sua gente, una frase deve trovare tutta la nostra comprensione e quindi deve essere ampiamente e totalmente giustificata. Ma ci sono anche le ragioni della ragione che non sono meno importanti delle ragioni della memoria e le ragioni della ragione sono quelle del collega avvocato Majorino, il quale ha ragione di considerarsi offeso in primo luogo politicamente e poi anche personalmente offeso quando viene considerato il punto di riferimento di una sequela di aggettivi di soggetti che sarebbero presenti in questo Consiglio. Quindi ha ragione il collega Majorino a risentirsi come uomo, come eletto e come rappresentante di un pezzo della società che in una società democratica conta nella misura in cui si esprime attraverso lo strumento che ci siamo costruiti del voto.
Pertanto il Consiglio deve riconoscere le ragioni del cuore e della memoria alla collega Segre, ma le ragioni della ragione al collega Majorino.
Si sono introdotte altre ragioni sulle quali il dibattito dovrebbe incentrarsi e sono quelle che attengono al collega Giuliano: le ragioni della speculazione! Ragioni che meritano un approfondimento del Consiglio: lo squallido, grossolano - prego il signor Giuliano di stare a sentire e non soltanto quando gli fa comodo - linguaggio utilizzato per affrontare una questione che richiede sensibilità, cultura, attenzione! Immaginare che qui si sta costruendo una grande destra che fa riferimento al collega Majorino e che ha nel nazismo, nell'antisemitismo, nell'autoritarismo, nel revisionismo storico, il suo collante, mi fa pensare che forse anche l'esercizio della passione più nobile che io conosca, quella della montagna, sia un artifizio e un raggiro per coprire le proprie angosce esistenziali.
MAJORINO 0 anche solo fantapolitica.
MARCHINI No, no, mi riferivo a questioni personali. Mi sembra difficile vedere una così forte dissociazione di valori, perché introduco un cognome che conosce Giuliano, anche se non è la stessa persona, è Chabod, che ci riporta alla cultura di queste questioni e insieme alla cultura di alcuni valori che lui con me frequenta. Al di là dell'offesa e del giudizio che comunque sta all'interno del confronto politico con il collega Giuliano anche se aspro, c'è nel comportamento del collega Giuliano e del suo Gruppo una questione di gravità estrema che va al di là dell'episodio e della vicenda. C'è un altro granello aggiunto ad un metodo a mio modo di vedere sbagliato, settario e controproducente, di affrontare questi problemi.
Voler ricondurre all'eroe negativo e al periodo negativo questo problema significa non sapere che cosa è questo problema e significa non risolverlo ma rigenerarlo. Da che mondo è mondo, fino a quando l'uomo sarà fatto in un certo modo, i film vengono realizzati perché l'eroe negativo affascina perlomeno quanto l'eroe positivo. Quindi dobbiamo stare molto attenti ad attribuire a un periodo storico e ad alcuni eroi negativi la paternità, la responsabilità e paradossalmente - lo dico evidentemente in termini paradossali - il merito di alcuni fenomeni: non è così! Le questioni sulle quali ragioniamo, Presidente, non sono nate nel 1938 o nel 1934, non sono nate con la marcia su Roma, sono questioni vecchie come la nostra civiltà.
Mi riferisco a Chabod che in un suo discorso poi pubblicato, "Le ragioni della nazione", fa un'analisi della nazione tedesca nel settecento e molto lucidamente uomini di cultura tedesca, che non avevano niente a che fare con un determinato periodo storico e con gli eroi negativi, ci hanno spiegato dove nasce la ragione dell'antisemitismo e del razzismo. Nasce da complessi ancestrali rispetto al diverso che prescindono completamente dai fenomeni storicamente e soggettivamente identificabili.
Ho insistito nel riferirmi a lei, signor Presidente, perché sono anche convinto - l'ho già accennato e chiedo a qualche collega di fare qualche riflessione con me - che anche il nostro approccio in ordine a quello che era il Comitato antifascista, che formalmente si chiama Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, dovrebbe andare di più all'analisi delle fonti e delle ragioni profonde e antiche dei problemi che non essere un momento di ricordo di eroi positivi e negativi, ma che comunque sono all'interno di un fatto storicamente molto ristretto, l'approfondimento del quale temo che faccia conoscere più gli eroi negativi che gli eroi positivi. Non so infatti, quando si vedono i bombardamenti o altre cose, se siano più affascinanti gli efficientissimi tedeschi o le vittime, perché le vittime quando è finito il tempo della memoria e del cuore purtroppo, nel tempo della storia, rischiano di perdere il loro spessore.
Quindi, mi pare che questo dibattito ci stesse tutto, per rendere ragione alla collega Segre e partecipare con lei ad un momento di angoscia alla quale del tutto involontariamente l'abbiamo in una qualche misura ricondotta. Ci rendiamo conto che per lei e la sua gente recuperare la misura non sia facile; però loro più di altri devono avere la capacità di recuperarla, ed episodi di questa natura non sono rari e non attengono solo alla nostra collega, che in questo caso, se me lo consente, chiamerei l'amica Segre.
Le minoranze devono saper essere minoranze, e questo a loro costa ed a loro la storia chiede di più di quanto chieda agli altri. Devo dirglielo amichevolmente: queste smagliature a loro non sono consentite; così come non è consentito ad un premio Nobel dire che una certa società editrice non deve pubblicare le memorie dell'amante di Pavolini. C'è un pezzo, di alcuni anni fa, in cui Massimo Fini ragiona su questo anatema lanciato dal premio Nobel torinese contro una casa editrice che non avrebbe dovuto pubblicare le memorie di un'amante di Pavolini. A parte che le amanti di quel periodo secondo me, restano nella storia non meno delle mogli...



PRESIDENTE

Anche in altri periodi...
MARCHINI Ci sarà qualcosa di decadentista nell'atteggiamento di alcune persone in un certo pezzo di storia, sarà decadentista, sarà da romanzo di Liala ma certamente le fotografie di piazzale Loreto rimarranno nella storia e forse aiuteranno la lotta per l'uguaglianza tra i sessi.
Comunque, Fini chiudeva questo suo pezzo con una frase che desidero ripetere: "per evitare il rischio che alla fine si scopra che i fascisti sono due categorie: i fascisti propriamen-te detti e gli antifascisti".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giuliano.
GIULIANO Grazie, Presidente. Mi sembrava opportuno intervenire in questo momento, perché debbo anch'io, ovviamente, chiedere scusa ai colleghi e in particolare all'avv. Majorino.
Sicuramente, dal confronto a caldo che abbiamo avuto ieri è emersa una lettura forzata di ciò che era accaduto; ne sono nate espressioni infelici che trovano la loro base in questo momento difficile, nel quale la comune sensibilità degli esponenti di questo Gruppo vedono con molta preoccupazione e con grande allarme la ripresa di manifestazioni che non condividiamo.
Abbiamo sicuramente peccato di ingenuità. Non chiamiamo l'ingenuità a giustificazione del nostro comportamento. Riconosciamo, credo con un'onestà intellettuale che spero vogliate comprendere, lo sbaglio compiuto, e per questo presento personalmente ed ufficialmente le scuse al collega Majorino augurandomi che le voglia accettare.
Farne il simbolo nelle negatività che abbiamo richiamato ieri nelle nostre dichiarazioni non era assolutamente nostra intenzione, e non volevamo certo mettere in discussione la sua onorabilità personale, come peraltro abbiamo dichiarato ufficialmente nell'intervento di ieri in quest'aula.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giuliano. Personalmente, la ringrazio moltissimo per questo intervento.
La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Come cristiano, perdono - è mio dovere. Dopo questa presentazione di scuse di Segre e Giuliano, per conto mio, il caso è chiuso; l'offesa, per effettivamente è gravissima, e dovuta, penso in gran parte, a disinformazione. Purtroppo, sappiamo che cosa sia oggi la cosiddetta stampa e propaganda: al tempo di Mussolini c'era il Ministero omonimo; oggi non c'è più quel Ministero, ma le cose non sono molto cambiate. Perciò la gente è disinformata. Io, da questo lato, sono in una botte di ferro perché i miei familiari ed io abbiamo nascosto una famiglia israelitica in Val Varaita, in una borgata che si chiama Rore di Sampeyre. Lo cito volentieri anche perché si sappia che queste cose si facevano o, perlomeno noi, le abbiamo fatte.
Poi, ho sempre esaltato un grandissimo musicista ebraico e grande piemontesista, Leone Sinigallia - ne ho parlato in Commissione cultura. Su questo punto penso che le accuse, fatte in un momento di eccitazione, non abbiano ragione. Comunque la questione è risolta dalla presentazione di scuse. Però vorrei ricordare che il razzismo non "antisemita", perché la parola è sbagliata e mi meraviglio moltissimo e mi scandalizzo che molta gente continui a dire "antisemita", dal momento che anche gli arabi sono semiti: diciamo antiebraico e tutto diventa molto più chiaro; il razzismo antiebraico, oggi, è in grandissima parte del fondamentalismo islamico e dell'estremismo filo-islamico europeo. Ci sono infatti dei dittatori islamici che forniscono armi e sovvenzionano i propri complici europei. Chi ha letto le storie documentate dei servizi segreti sa che, addirittura, i servizi segreti sovietici sovvenzionavano anche, senza che essi lo sapessero - gli sciocchi sono sempre gli ultimi a sapere queste cose addirittura quel cosiddetto, giustamente, terrorismo di estrema destra.
Purtroppo, questo fondamentalismo islamico è appoggiato da una pseudo estrema sinistra violenta, in Italia, che fa il comodo proprio: usa le spranghe, e la polizia non interviene. Questo è un razzismo. Poi c'è un altro razzismo, che certi extracomunitari possono realizzare. Ad essi pare che siano riconosciuti soprattutto diritti, ma non doveri, e il caso contrario avverrebbe per i cittadini italiani: questo sì che mi pare un razzismo gravissimo, perché uccide alla radice lo stato di diritto oltrech principi di uguaglianza, di giustizia, ecc.
Quindi, razzismi ce ne sono di tante qualità: c'è quello dei nazisti di quei gruppetti sparuti che poi, naturalmente, fanno le cose di nascosto.
A me piacerebbe vedere chi è che va a fare certi sfregi sulle tombe ebraiche; era accertato, per esempio, che durante un'esercitazione di soldati tedeschi della NATO in Gran Bretagna, parecchi anni fa, erano state sfregiate, di notte, delle tombe ebraiche. Ma non erano stati i soldati a sfregiarle, eppure era stata caricata la colpa ai soldati tedeschi di leva.
Il misfatto era opera dei servizi segreti sovietici.
Quindi, nessuno nega che esista un certo razzismo antiebraico, non assolutamente sentito dalla gente perché gli ebrei hanno dato moltissimo alla civiltà liberale occidentale.
Se c'è un occidente liberale possiamo ringraziare proprio loro, che essendo perseguitati hanno capito che il principio di tolleranza era necessario. Certamente non tutti gli ebrei hanno capito questo; forse Marx non l'avrà capito perché sognava la dittatura del proletariato, però, alla civiltà occidentale hanno dato molto gli ebrei, almeno quanto i cristiani ed altre forze spirituali e politiche.
Ricordiamoci però, oggi, che esiste anche questo razzismo dell'estremismo fondamentalista islamico. Con troppa tenerezza, li si chiama fondamentalisti, ma sono violenti. Infine esiste anche un razzismo alla rovescia in Italia: a favore dei veri e dei presunti, potenziali fondamentalisti islamici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara. Un minuto, lei ha il dono della sintesi.
FERRARA Signora Presidente, userò meno del minuto che lei mi ha dato. Ho letto questa mattina sul giornale queste dichiarazioni e devo dire che mi sentivo non offeso per le dichiarazioni della collega Segre, ma certamente amareggiato, mentre mi sentivo obiettivamente molto offeso per le dichiarazioni del collega Giuliano. Con l'intervento della collega Segre il commosso intervento che in fondo ha spiegato i motivi sentimentali ed emotivi che l'hanno spinta a rilasciare quelle dichiarazioni, e i chiarimenti e le scuse fatte dal collega Giuliano, credo che, come si dice in termini giuridici, sia cessata la materia del contendere. Non mi pare giusto continuare un dibattito a questo punto in modo solo strumentale quindi rinuncio al mio intervento, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.
MARENGO Signora Presidente, non ho rinunciato all'intervento, anche se sarà molto breve, perché voglio sottolineare due questioni politiche, inerenti sia all'andamento della votazione di ieri e ad alcune considerazioni che sono state fatte oggi, in modo particolare dal Presidente del Gruppo democristiano, Picchioni. Le due questioni che rilevo sono queste: la prima è un fatto politico grave che è avvenuto ieri nella votazione dell'Ufficio di Presidenza, una scorrettezza politica - e sottolineo il fatto politico quindi prescindendo dalle persone - di alcuni settori della maggioranza che dopo non aver accettato la richiesta da parte delle minoranze di arrivare ad un equilibrio diverso rispetto alla collocazione dei rappresentanti delle minoranze all'interno dell'Ufficio di Presidenza hanno questa mattina sottolineato che altre candidature erano di parte come se le loro non fossero di parte! - e che questo avrebbe reso obbligatorio le candidature di parte da parte degli altri nel momento in cui non hanno accettato unitariamente questa possibilità di equilibrio politico nell'Ufficio di Presidenza. Questo da un lato, ma dall'altro la cosa che ritengo più grave è quella di aver fatto confluire dei voti non dichiarati, e perciò anche con slealtà politica (altri hanno dichiarato il loro voto!). Settori della maggioranza dichiarando i loro voti sui loro candidati hanno poi fatto confluire voti su altri candidati della minoranza mettendo in luce una concezione che io ritengo grave e che offende anche alcuni principi democratici e di autonomia, che pure sono stati sottolineati anche nell'ordine del giorno che ieri è stato presentato qui ed approvato, cioè quello di avere la pretesa di determinare i loro rappresentanti e anche i rappresentanti graditi dai Gruppi di minoranza.
Questo mi pare il fatto politico grave che è avvenuto ieri. La seconda questione è la scelta che ritengo politicamente grave, da parte di quegli stessi settori di maggioranza, che forse va al di là della loro volontà, ma questo non li giustifica. Non capisco questo accanimento contro il ragionamento che ha fatto Giuliano, perlomeno quello che appare su "La Stampa", perché è vero che noi siamo in un contesto di rinascita di ideologie razziste e antisemite, di manifestazioni e di episodi concreti.
La stessa maggioranza di Governo ieri ha varato un disegno di legge contro queste manifestazioni e io non credo sia un caso che il Governo ieri abbia deciso questo disegno di legge, perché siamo di fronte, purtroppo all'insorgenza di questi fatti, di queste manifestazioni concrete che attraversano la Germania, come l'Italia, come altri Paesi europei. Credo che noi non possiamo non preoccuparci di questo ed è in questo contesto che capisco anche i sentimenti, e sottolineo i sentimenti, espressi qui da Anna Segre. In questo contesto, e anche qui a prescindere dalle persone, i rappresentanti di una forza politica che continua a perseguire queste ideologie, che continua a fomentare queste manifestazioni e che quindi è responsabile degli episodi che avvengono in questo Paese, credo sia stato un errore grave da parte di settori della maggioranza appoggiare questo ripeto, a prescindere dalle persone, ma in nome della rappresentanza di quella forza politica che continua ad esprimere concretamente questo tipo di ideologia e questo tipo di apologia.



(Interruzioni del Consigliere Marchini)



PRESIDENTE

MARENGO



PRESIDENTE

Era così segreto, Marchini, che ho parlato di settori della maggioranza e non ho identificato settori precisi della maggioranza. Comunque questa è una mia interpretazione.



(Interruzioni del Consigliere Majorino)



PRESIDENTE

MARENGO



PRESIDENTE

No, no, questa non è un'interpretazione, Consigliere Majorino. Il fatto che la vostra forza politica continui a portare avanti queste ideologie e a fomentare queste iniziative non è un'interpretazione, è un fatto concreto.
Sono manifestazioni concrete.



(Interruzioni del Consigliere Zacchera)



PRESIDENTE

MARENGO



PRESIDENTE

Anche per questo io non condivido il discorso che il collega Majorino ha fatto, partendo da un fatto personale, tentando di averne un vantaggio politico. Credo che proprio questi giochi politici di bassa lega siano pericolosi, perché sono significativi di due questioni. La prima che continua ad esserci da parte di questa maggioranza un'arroganza che non ha più ragione di esservi nel contesto attuale. Mi pare che le ultime elezioni abbiano significativamente dimostrato che non c'è più bisogno, e non c'è nessuna ragione di essere, di questa arroganza di voler determinare i candidati, rappresentanti oltre che della maggioranza anche delle minoranze. In secondo luogo, credo sia un errore grave ignorare nelle istituzioni le grandi discriminanti e le manifestazioni, purtroppo, che sono e che negano le grandi discriminanti del passato, sulle quali si sono costituite anche queste istituzioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Grazie Presidente, colleghe e colleghi. Cara Consigliera Anna Segre hai espresso attraverso i giornali un tuo sentimento: che portare questo tuo cognome è difficile. Lo credo, Anna. Lo credo e lo sento anch'io questo tuo sentimento; è difficile, dici. Può essere anche peggio, può essere pericoloso, può essere tremendamente difficile. Penso che tu non debba chiedere scusa per questi tuoi sentimenti a nessuno. Per questi tuoi sentimenti ti offro insieme al compagno Maggiorotti la mia piena solidarietà, umana e politica, perché le preoccupazioni sull'antisemitismo a mio avviso, non sono mai troppe. L'indifferenza genera dei mostri, basta guardarsi intorno. Gli ebrei hanno subito atroci discriminazioni che non possono essere né dimenticate né riviste. Detto questo, il Consiglio regionale unanime ha votato - ricordo almeno in due occasioni - ordini del giorno contro l'antisemitismo, il nazismo e i campi di concentramento.
Questa scelta va valorizzata: è una forza del Consiglio regionale in difesa della democrazia.
Esprimo anche solidarietà al collega Cucco che nella sua autonomia politica ha compiuto delle scelte che non sono, ritengo obiettivamente per tutti noi, imputabili ad una sorta di pregiudizio antisemita. Tutto si pu dire, ma non questo. Il collega Cucco ha fatto un'operazione politica che può essere acrobatica, tutto quel che volete, criticabile, ma non certo antisemita. Il collega Cucco è noto per il suo impegno contro ogni tipo di razzismo e in particolare contro ogni sentimento antiebraico o antisemita.
Prendo atto che il Movimento Sociale ha dichiarato il proprio rifiuto dell'antisemitismo e ha ricordato l'orrore che prova per i campi di sterminio.
Alla DC e soprattutto al suo Capogruppo Picchioni dico che la DC, senza affermarlo, ha fatto un'operazione politica scegliendo chi della minoranza meritava quei voti in più che era possibile distribuire, pur garantendo l'elezione dei candidati della maggioranza. Dico "la DC" anche se il voto è segreto perché la statistica ha effetti concreti: siete il Gruppo più numeroso di maggioranza. I voti che sono stati ottenuti dal collega Majorino, almeno statisticamente, è plausibile assegnarli a molti Consiglieri del vostro Gruppo. Quello che voglio dire è che voi avete effettuato una scelta di campo, non espressa precedentemente, ma compiuta nei fatti. Questa scelta di campo non può essere riferita semplicemente al fatto che Anna Segre era la candidata delle minoranze: voi avete scelto tra le minoranze quella che più vi aggrada, per cui tra la rappresentanza di Anna Segre e quella del collega Majorino avete scelto il collega Majorino.
Colleghi, non è che non ci siano differenze, la rappresentatività di Anna Segre e quella del collega Majorino, non siamo tutti uguali e non lo siamo rispetto a fatti fondamentali, soprattutto se ci riferiamo alle vicende su cui pure Majorino è intervenuto. Il collega Majorino ha detto che ha orrore dei campi di sterminio, però guai a noi se ricordiamo a Majorino che il fascismo repubblicano non può essere assolto da questa vicenda: non si può dimenticare l'indifferenza e il fatto che i campi di sterminio erano alimentati da carri bestiame pieni di ebrei che partivano con il capostazione che aveva la tessera del Fascio in tasca! Allora, una differenza c'è. Cerco di attenermi ai fatti, la scelta è stata compiuta e di questa scelta dovete rendere conto in termini politici perché di scelta in scelta non si sa dove si va a finire. Se poi, collega Picchioni, queste scelte vengono precedute dai commenti sull'antifascismo che ti ho sentito fare, del tipo: "revisioniamo anche l'antifascismo e diciamo che c'è l'antifascismo di maniera, che l'antifascismo ha avuto rendite di posizione e via dicendo", la mia preoccupazione cresce. Ritengo che nell'attuale situazione in cui i conflitti di classe ricrescono, in cui le discriminazioni di censo e di razza tornano a farsi luce, una discriminante sul fascismo e sull'antifascismo ha ancora luogo di esistere e di fronte a questa ci si deve schierare.
La differenza tra le due candidature era una differenza di tipo politico. Prendo atto che voi avete effettuato una scelta a favore del candidato Majorino. Questa è una scelta politica che non condivido in alcun modo e di cui ritengo si dovrebbe rendere conto in termini politici e non come segreto del voto, invece di lasciare il dubbio "chissà chi è stato".
Questa vostra scelta, non condivisibile, sarebbe stato apprezzabile se fosse stata dichiarata prima del voto. Questo è uno dei veleni che temevo girassero in quest'aula, veleni che non possono essere imputati a chi al voto non ha partecipato.
In conclusione, solidarietà al collega Cucco e solidarietà alla collega Anna Segre che avrà nel Gruppo di Rifondazione Comunista ogni appoggio umano e politico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA E' sempre interessante assistere a questi dibattiti perché certe volte la storia sembra camminare, altre volte sembra fermarsi come in tutte le cose umane e tornare indietro, ma per riprendere poi il suo corso. Io penso che oggi in Consiglio regionale abbiamo la possibilità non di buttar via il tempo, ma di approfondire, mi auguro con estrema serenità, un particolare che secondo me è un piccolo nodo gordiano che va sciolto, che va chiarito fra tutti noi, una volta per tutte, perché o abbiamo il coraggio di chiarirlo oppure continueremo nell'equivoco.
Penso che si potrebbe dividere l'intervento in due parti: l'aspetto politico e l'aspetto personale. L'aspetto politico: non accetto, e mi dispiace, l'intervento del Capogruppo PDS quando parla di arroganza perch penso che prima di tutto bisognerebbe guardare se stessi e fare autocritica. Arroganza c'è infatti anche nel voler insistere ad attribuire agli altri determinate opinioni, quando quelle non sono. Il mio personale giudizio, ma anche di tutto il mio partito, sulla condanna dell'antisemitismo è totale, è corale, è assoluto, è certo, è inequivocabile! Quindi io non ammetto e trovo che sia strumentale sbagliato e - mi si conceda il termine "disonesto" attribuirci delle opinioni che personalmente e tutto il mio partito non abbiamo; potete continuare a farlo, però non è corretto.
Per quanto riguarda invece il discorso politico dell'elezione di ieri ebbi modo di dire che differenziavamo la posizione della Giunta regionale espressione della maggioranza, e quella della Presidenza del Consiglio regionale che non era di maggioranza, ma doveva essere super partes. In pratica, l'elezione della collega Segre è stata condizionata dal maggiore partito di minoranza, il PDS, che ha impedito alle minoranze di esprimersi liberamente, perché potendo decidere lui chi doveva essere rappresentante ha tenuto "sotto tutela" le espressioni delle minoranze, il che è contrario allo Statuto - lo disse ieri Majorino - ed è contrario secondo me alla libertà delle parti. E' una mia opinione, ma è la verità.
Noi abbiamo sostenuto ieri che tecnicamente fosse corretto un concetto di alternanza e poiché il Gruppo dei Verdi, rispettabilissimo, era già presente nel Consiglio di Presidenza, ci sembrava giusto che ci fosse un'alternanza. Tant'è vero che io stesso dissi che, prima di noi, toccava alla Lega Nord; se non ci fosse stato un candidato della Lega Nord sarebbe toccato al MSI. Questi sono i fatti e travisarli, secondo me, non è corretto.
Inoltre c'è un discorso relativo all'antifascismo di maniera che qui non faccio, ma mi permetto soltanto di dire che, se non si ha il coraggio di affrontare il discorso della gestione dell'antifascismo, è un problema vostro, ma non perché io mi senta fascista, perché il problema non mi tocca proprio. Il continuare a pretendere di tenere certe posizioni, senza fare della critica storica sia al fascismo sia all'antifascismo, non significa crescere a livello di comunità. Fora di una revisione seria, obiettiva e giusta di tutto il periodo storico, e più ci allontaniamo dai fatti più questo è e sarà possibile.
Per quanto riguarda l'aspetto personale devo dire che questa mattina ho parlato con la collega Segre e l'ho vista veramente in crisi e mi dispiace perché capisco anche il dramma personale della collega, che ha personalmente la mia totale ed assoluta stima proprio per il fatto che è di una determinata religione, che considero identica alla mia. I principi della mia religione - sono cattolico quasi osservante - sono che tutte le donne e tutti gli uomini sono uguali, di qualsivoglia gruppo ideologico politico o religioso essi siano. E poi gli ebrei sono quelli che io considero i nostri fratelli maggiori.
In conclusione, ritengo che ci sarebbe un gesto che potrebbe portare il Consiglio regionale a fare un salto in avanti nella qualità, non soltanto degli interventi o della discussione, ma anche del divenire storico.
Suggerisco alla collega Segre di meditare: se desse le dimissioni da Segretario Consigliere il nostro Gruppo si sentirebbe moralmente impegnato a rivotarla subito, rinunciando alla candidatura del collega Majorino. Ci sembrerebbe il sistema più semplice per dimostrare compattezza e il superamento, all'interno del Consiglio regionale, di barriere ideologico religiose che comunque non esistono, e un segno di unità e di serietà.
Preso atto delle scuse, non tanto della collega Segre quanto del Gruppo Verde, tutto ciò potrebbe portarci insieme per un pezzo di strada con una serenità esterna superiore a quella che abbiamo visto questa mattina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino.
RABELLINO Ho ascoltato l'intervento del Capogruppo PDS e non so se fosse un'autocritica. Vorrei ricordare che, quando parliamo di arroganza, il Gruppo PDS, nei confronti delle altre minoranze, ha applicato in questi due anni e mezzo una politica non solo di arroganza, ma anche di prevaricazione in tutti i casi che riguardavano la nomina dell'Ufficio di Presidenza o di altro in generale. La monopolizzazione della spartizione delle cariche all'interno della minoranza da parte del PDS è chiara.
Vorrei che il PDS citasse un caso in cui questa spartizione non è avvenuta e in cui ci siano stati spazi per Gruppi minori di opposizione.



(Interruzioni dai banchi del Gruppo PCI-PDS)



PRESIDENTE

RABELLINO



PRESIDENTE

Ho sentito l'intervento del collega Grosso. Dalle parole non si passa ai fatti, tant'è vero che il nostro candidato ha preso tre voti.
Tutte le volte che abbiamo tentato una discussione sulla base sia delle nomine sia dell'Ufficio di Presidenza, tutte le volte che abbiamo attivato dei meccanismi per cercare di individuare, all'interno delle forze minori un accordo per avere uno spazio, non tanto come Lega, ma come forze minori di opposizione, abbiamo regolarmente trovato una barriera insormontabile nel PDS e regolarmente il Gruppo Verde - ed è per questo che noi non siamo e non saremo disponibili nemmeno oggi a votare la collega Segre per questioni politiche - si è sempre lasciato fagocitare dal PDS. Questa è la realtà politica all'interno delle minoranze.
Voi avete appoggiato la candidatura della collega Segre ieri, quando quella candidatura non era ancora stata posta ufficialmente in Consiglio.
Resta il fatto che il PDS ha sempre condizionatole minoranze, ha sempre fagocitato tutti gli spazi occupandoli, non dando assolutamente nulla alle altre forze di minoranza.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Sartoris.
SARTORIS Verrebbe facile accettare la polemica su quello che è il fascismo e l'antifascismo. Noi non ci sentiamo di fare ciò, perché è troppo presto per studiare la storia. Un famoso detto dice che "la storia la racconta sempre chi vince", ma chi vince la racconta come gli piace e come gli serve. Forse i nostri figli e i nostri nipoti riusciranno a capire qualche cosa in più di un periodo molto complesso, molto oscuro e contraddittorio.
Ma non volevo entrare in queste polemiche, volevo semplicemente precisare che quello che è successo ieri mattina succederà regolarmente fino a quando non si cambierà il sistema di elezione. Nel momento in cui a noi Consiglieri verrà concesso di esprimere un solo voto, le maggioranze non riusciranno più ad incidere sulle scelte delle opposizioni. E' chiaro che, avendo la possibilità di scegliere fra due nomi sarà facile per qualcuno - per quel famoso discorso di commistione, di contrattazione politica - andare a mettere il tale all'opposizione, il tal altro nel tal posto e far eleggere la tal altra persona. Se ieri mattina avessimo avuto la possibilità di esprimere un solo nome, il risultato della votazione forse sarebbe stato diverso.
Devo dire che non mi avrebbe disturbato né l'elezione della collega Segre né quella del collega Majorino. Quanto è successo è venuto fuori come un fulmine a ciel sereno da una cosa che non aveva motivo di venire fuori.
Mi spiace moltissimo pensare che la collega Segre si senta colpita per il fatto di chiamarsi così, nello stesso tempo mi pare veramente grave che si tirino fuori certe cose in una realtà come è quella di Torino e del Piemonte dove non ci sono problemi di questo tipo. Quando non si ha il coraggio di dire che certe realtà elettorali vengono fuori, la critica bisogna coprirla dicendo che è contro il razzismo, che è contro l'antisemitismo. Lasciamole stare certe cose: non credo sia il caso; mi sembra che a Torino problemi di antisemitismo non ce ne siano stati. Credo che nessuno sia stato penalizzato...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, per cortesia...
SARTORIS Vogliamo parlare di storia? Di cose capitate alcuni anni fa? Pochi anni fa, davanti alla sinagoga di Roma, un pezzo di corteo del sindacato si staccò, ed era una manifestazione contro lo Stato d'Israele. Lasciarono delle bare davanti alla sinagoga, e non erano naziskin! Perché non ricordiamo queste cose? Siamo così contenti di dire: sì, abbiamo fatto una bellissima legge contro i naziskin, contro chi delinque, chi fa cose non regolari, che vanno contro la morale, contro lo Stato civile, contro il convivere civile. Va benissimo farle, in questo momento noi ci stiamo incamminando verso leggi che vanno a colpire reati di opinione: verrà punito chi ha il coraggio di pensare in un certo modo! Io ho cominciato a fare politica per cercare di abolire le leggi contro i reati di opinione! Noi contro il Codice Rocco ci siamo mossi moltissimo e invece in questo momento, cosa vediamo? Che ritornano quelle leggi, perch sarà proibito pensare in un altro modo. Stiamo attenti ad incamminarci in questi discorsi. Io penso giusto colpire chi va allo stadio armato, per non diciamo che tutti quelli che vanno allo stadio vanno per questo motivo.
Non creiamo la psicosi, perché non sappiamo dove andremo a finire.
Forse, noi saremo quelli che pagheranno per primi. Nei nostri confronti il fatto di dire certe cose non viene neanche considerato "perché tanto quelli di Piemont non possono che dire cose razziste". Ho ben visto un collega che quando parlava di certe cose guardava direttamente in questa direzione.
A me questa cosa non dà alcun fastidio, perché non mi hanno intimidito nel giro di quindici anni, figuriamoci se comincio a preoccuparmi di certi atteggiamenti stalinisti che ci sono in quest'aula! Figuriamoci! Sicuramente, se ci incamminiamo su questa strada i rapporti personali, in quest'aula, forse saranno più difficili; non vorrei essere nei panni della Presidente, che farà più fatica a tenerci calmi.
Mi limito a dire che enfatizzare il fatto di chiamarsi Segre, a Torino mi sembra un'esagerazione. Propongo e chiedo che si cambi questo tipo di Regolamento, perché se alla prossima elezione dell'Ufficio di Presidenza si potrà esprimere un solo nome, forse sui tre segretari ognuno inciderà meglio e sapremo di più come si esprime la maggioranza, e non permetteremo a nessuno di intromettersi in quelle che possono essere libere scelte della minoranza.
Tenete presente che per ora potete incidere - come diceva il Consigliere Rabellino - perché siete il maggior partito di opposizione.
Alle prossime elezioni.., vedremo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni, per fatto personale.
PICCHIONI Pochissimi minuti. Intanto, come ha detto giustamente il Consigliere Marchini in maniera molto poetica, "le ragioni della memoria e del cuore" ci fanno esprimere ad Anna Segre tutta la nostra solidarietà, il nostro affetto ed anche la nostra comprensione. Come Gruppo, ringraziamo anche il Capogruppo dei Verdi, Giuliano, per le espressioni che ha voluto dare, di modo che l'assemblea possa essere rasserenata da spiegazioni, su una certa emotività, che ieri era sorta in quest'aula.
Correttezza politica significa una cosa molto semplice: parlarsi. Chi è che ha interloquito con il Capogruppo della maggioranza relativa? Nessuno.
Abbiamo avuto solamente un'informazione da parte di Giuliano, il quale mi ha detto che le minoranze non avevano raggiunto un accordo, che la loro candidatura era quella di Anna Segre. Informazione sicuramente corretta e gentile, ma che non implicava per noi e che non presupponeva per altri alcuna richiesta di voto che potesse convergere sulla figura di Anna Segre.
Come correttezza politica è stata esemplare. Non abbiamo, caro Calligaro determinato la minoranza. Anzi, tante volte - ricordo - in questi due anni e mezzo la minoranza o parte della minoranza si lamentava che una minoranza più grande o più grossa la fagocitasse. Cerchiamo di non vedere negli altri quello che poi, in casa nostra, non riusciamo assolutamente a garantire.
Consigliere Chiezzi, è caduto un muro, non alziamone un altro. Se qui i discorsi sono politici, se i discorsi sono ad ampio respiro, a vasto raggio come sono stati fatti questa mattina, sia pure per alcuni cenni, il discorso del muro che si vuole ancora alzare è il discorso dell'orpello della retorica, della sovrastruttura. E' il discorso del prof. De Felice che non riesce a parlare a Roma, per una minoranza che impedisce che ci sia una lettura storica di ciò che è stato il fascismo. Questi sono i veri muri ideali, i veri muri psicologici con cui noi ci mettiamo l'uno contro l'altro. Non sono solamente l'evocazione ad effetto che possiamo fare, e che vogliamo fare. E non sono solamente le evocazioni della storia che prendiamo a prestito quando ci fa comodo. Ha detto giustamente la collega Sartoris: il codice Rocco. Chissà cosa può venire fuori dal codice e dalle leggi che sono state votate ieri alla Camera. E la storia, poi, ci insegna che non si può essere per Anna Frank quando Anna Frank è stata strumentalizzata in tutte le scuole per decenni e decenni, perché il discorso antisemita era un discorso vincente contro il sistema occidentale.
E poi, quando lo Stato d'Israele si difende, questo Stato d'Israele diventa il simbolo del neo-capitalismo o della plutocrazia occidentale. La Storia è questa. Non si inventa, non si improvvisa secondo i giorni pari e i giorni dispari.
Pertanto, su queste basi, se non vogliamo creare dei muri ulteriori attraverso una scorretta lettura storica, si riesce a creare anche una convivenza possibile con tutti i gruppi. Noi, e non abbiamo alcuna difficoltà a dirlo - caro Chiezzi - una parte del nostro Gruppo ha votato per l'avv. Majorino, come ho detto questa mattina, per i suoi interventi nei confronti di quest'aula, ed anche per la sua non corrività nei confronti del potere del momento.
Non abbiamo alcuna affinità né politica né ideologica con il MSI, per abbiamo riconosciuto nella persona dell'avv. Majorino quella persona che potesse garantire una sufficiente rappresentatività di questo Consiglio nell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Concludiamo questa discussione. Pregherei la Consigliera Anna Segre di volersi accomodare ai banchi dell'Ufficio di Presidenza.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

La Presidenza non ritiene ci siano altre questioni personali e che questo punto sia stato dibattuto e sviscerato a sufficienza. Il Gruppo MSI è già intervenuto due volte; vi prego, non vedo nessun altro fatto personale.
Invito nuovamente la Consigliera Anna Segre a prendere posto ai banchi dell'Ufficio di Presidenza.
Personalmente ringrazio moltissimo anche il Capogruppo Giuliano dell'intervento che voglio rileggermi per la chiarezza con la quale ha voluto esprimere le sue riflessioni al Consiglio regionale.
Faccio gli auguri al Capogruppo del PDS, Marengo, che ha svolto il suo primo intervento su una materia delicata in un momento di difficile tensione, anche con degli strascichi che evidentemente un momento politico difficilissimo non può che portare in quest'aula.
Mi fermerei qui.
MAJORINO Non prendo la parola, però mantengo la richiesta del giurì d'onore.



PRESIDENTE

Credo che questa materia potrà eventualmente essere portata anche ai Capigruppo; se ci saranno delle proposte, queste verranno esaminate.


Argomento: Enti strumentali - Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale) - Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 310: "Approvazione rendiconti 1991 dei Parchi e delle Riserve naturali, IRES ed ESAP"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 17) all'o, d, g, che prevede l'esame del progetto di legge n. 310. Relatore è il Consigliere Rossa, che ha facoltà di intervenire.



PRESIDENTE

ROSSA, relatore



PRESIDENTE

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "L'art. 77 della L.R. n. 55 del 29/12/1981 'Norme di contabilità regionale 'prevede l'approvazione dei rendiconti delle aziende, enti ed organismi dipendenti dalla Regione, nei termini e con le modalità stabilite dallo Statuto e dagli artt. 71 e 72 della succitata legge.
L'art. 80 della citata L.R. n. 55/81 stabilisce che, entro il 31 marzo di ogni anno, gli enti locali che svolgono funzioni ad essi delegate dalla Regione presentino il rendiconto delle somme assegnate e delle erogazioni effettuate relative allo svolgimento delle funzioni stesse.
Con L.R. n. 38 del 7/8/1992 è stato approvato il 'Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1991' nonché i rendiconti di cui agli artt. 77, 78 79 e 80 della citata L.R. n. 55/81 pervenuti in tempo utile agli uffici finanziari. 1 seguenti enti: Parco naturale delle Lame del Sesia, dell'Isolone di Oldenico, della Garzaia di Villarboit e della Palude di Casalbeltrame e della Garzaia di Carisio Parco naturale Alta Valsesia Riserva naturale speciale della Bessa Parco naturale Alta Valle Pesio e Tanaro, Riserve naturali speciali Oasi Crava-Morozzo e Ciciu del Villar Parco naturale dei Laghi di Avigliana Parco naturale del Monte Fenera Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Orta Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand Parco naturale ed area attrezzata del Sacro Monte di Crea Istituto di Ricerche Economico-Sociali del Piemonte (IRES) Ente di Sviluppo Agricolo del Piemonte (ESAP), hanno inviato i rispettivi rendiconti in data successiva al 3113 /1991 e pertanto solo ora si rende possibile sottoporre gli stessi al Consiglio regionale per l'approvazione così come previsto dai citati artt. 77 e 80 della legge di contabilità regionale".



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1- Si proceda alla votazione per alzata di mano (ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto regionale).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 18 voti contrari 1 astensioni 15 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano (ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto regionale).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 18 voti contrari 1 astensioni 15 L'art. 2 è approvato.
Prima di passare alla votazione dell'intero testo della legge, chiede di intervenire il Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.
Ne ha facoltà.
ZACCHERA Noi non votiamo questo disegno di legge, ma ci asteniamo, semplicemente perché vi sono inseriti anche dei rendiconti finanziari di alcuni enti cito ad esempio l'ESAP, sul quale da un anno giace in Consiglio regionale una richiesta di discussione a firma del sottoscritto, del Consigliere Rabellino e di altri sette -otto colleghi.
Questa discussione è sempre stata all'o.d.g. (oggi era al quarto punto) ed è stata ulteriormente rinviata: ci sembra poco corretto continuare ad approvare rendiconti finanziari di questi enti se prima non si discute anche del loro futuro; in fondo si tratta di enti per i quali ogni anno vengono spesi molti miliardi e che sfuggono anche all'attenzione e al controllo del Consiglio regionale, sui quali reiteratamente non si vuole parlare.
Ricordo che l'Assessore alla sanità, un anno fa di questi tempi, disse che riteneva opportuno un dibattito su questo ente.
Ebbene, è passato un anno, ma il dibattito, nonostante sia stato trenta volte all'o.d.g., non è mai stato fatto.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 21 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 16 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Esame progetto di legge n. 229: "Modificazioni della L.R. n.1/87 'Interventi regionali in materia di movimenti migratori' e dell'art. 2 della L.R. n. 28184 in materia di cooperazione" (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 18) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n.
229 viene rinviato ad altra seduta per l'assenza dell'Assessore Cerchio.


Argomento: Valutazione impatto ambientale

Esame progetto di legge n. 326: "Integrazione all'art. 4 L.R. 2/5/1986, n. 18 in materia di smaltimento rifiuti"


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame del progetto di legge n. 326, di cui al punto 19) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Fiumara, che ha facoltà di intervenire.
FIUMARA, relatore Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "La L.R. n. 18 186 all'art. 12 prevede l'istituzione del Comitato tecnico regionale quale supporto per l'amministrazione, relativamente a problemi tecnici in materia di smaltimento rifiuti.
Tale Comitato esplica la sua attività così come previsto al suddetto art.
12, esprimendo pareri tecnici e formulando proposte alla Giunta regionale in merito all'attuazione della normativa nazionale e regionale sui rifiuti e alla possibilità di ridurre la quantità dei rifiuti da smaltire tramite il recupero.
Gran parte di tali pareri riguardano problematiche di carattere generale e necessitano di una formalizzazione con provvedimento sollecito, in quanto esiste l'esigenza di continui aggiornamenti ed integrazioni in ordine all'attività del Comitato, legati all'estrema variabilità del quadro normativo nazionale di riferimento e alle molteplici problematiche emergenti in merito.
Quindi pur nell'ottica di una successiva revisione complessiva della L.R.
n. 18/86 si rende necessario, alla luce di quanto sopra esposto,provvedere con urgenza all'integrazione dell'art. 4 della L.R. n. 18/86 affinché la Giunta regionale possa fornire chiarimenti ed integrazioni tecniche agli interessati, operando in un ambito normativo formalizzato.
Quindi, al di là della competenza del Consiglio in merito alla predisposizione di norme e regolamenti, si ritiene necessario che la Giunta possa adottare con proprio provvedimento gli orientamenti tecnici applicativi della normativa vigente sui rifiuti, con le opportune norme di dettaglio ed integrative.
A tal fine è stato predisposto l'allegato disegno di legge per il quale si chiede una sollecita approvazione al Consiglio regionale".



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marino. Ne ha facoltà.
MARINO Purtroppo non ho a mani il nuovo testo del progetto di legge, che peraltro era stato concordato in Commissione. Quindi farò un brevissimo intervento anche perché in questo momento non ho una grande concentrazione sulla questione.
C'è stata una breve discussione in Commissione su questa apparentemente piccola modifica della legge n. 18/86, che riguarda un aspetto seppure contenuto della questione dei rifiuti e del ruolo da una parte del Comitato tecnico regionale, dall'altra delle attribuzioni del Consiglio o della Giunta rispetto ad alcune questioni riguardanti i rifiuti.
Il mio intervento è brevissimo nel senso che in Commissione l'Assessore ha sostanzialmente accolto le osservazioni fatte dal sottoscritto e da altri Consiglieri. Da una parte si respingeva su una materia oggi sempre più delicata una proposta di generico spostamento di ruoli e di competenze dal Consiglio alla Giunta e dall'altra si poneva una questione più generale, cioè che a due anni e mezzo dall'inizio di questa legislatura è necessario riproporre un dibattito di carattere complessivo sulla questione dei rifiuti, della loro gestione e del loro smaltimento in quanto sia la legislazione regionale, rispetto alla quale possiamo interferire, sia la legislazione nazionale sono del tutto inadeguate.
Ringrazio l'Assessore che comunque ha sostanzialmente accolto le critiche e le osservazioni che sono state fatte sulla questione specifica in seguito alle quali le proposte di modifica della legge sono state corrette nel senso che noi auspicavamo. In termini di dichiarazione di voto debbo tuttavia ribadire il voto contrario che ho già espresso in Commissione a questa modifica di legge poiché non ritengo che oggi si possa, attraverso piccole modifiche, aggredire una questione come questa sulla quale è urgente un dibattito di carattere complessivo all'interno del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.
RIBA Le considerazioni che ha espresso il collega Marino hanno trovato convergenza in sede di Commissione, durante la discussione su questo argomento, tra quanti avevano ragionato su questa proposta dell'Assessore all'ambiente per giungere rapidamente ad una risistemazione più generale di tutta la procedura riguardante la gestione dei rifiuti. Obiettivamente il problema è complesso, in quanto si pone una questione politica di ordine generale sulla possibilità di operare da parte della Giunta attraverso una sua interpretazione della legge approvata dal Consiglio regionale, il che consente obiettivamente una procedura di interpretazione soggettiva, per non dire di allontanamento da un principio dal quale non si può derogare: cioè quello che l'organo al quale compete l'interpretazione autentica di una legge è lo stesso organo che ha emanato la legge. Naturalmente abbiamo preso atto dell'esigenza di tipo tecnico che imponeva alla Giunta la necessità di dare delle risposte ad una serie di sollecitazioni di tipo operativo, ma anche considerando la questione da questo punto di vista possiamo contenere il dato critico della nostra considerazione al riguardo senza peraltro decidere di cambiare la decisione di voto negativo, come abbiamo espresso in Commissione e che confermiamo. Tuttavia invitiamo la Giunta, in particolare l'Assessore, a dare corso rapidamente all'esame del nostro progetto di legge o di altri che si intendesse portare ad integrazione, per indicare la volontà di un'evoluzione della materia di gestione dei rifiuti, perché anche se questa interpretazione a questo breve articolo di legge può consentire di smaltire oggi alcune situazioni giacenti di tipo interpretativo, non consente certamente una soluzione organica sull'intera materia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Signor Presidente, su questo progetto di legge che tocca in minima parte il problema dei rifiuti il mio Gruppo esprime parere contrario in quanto ci sembra che di fronte all'emergenza di questo problema la Regione Piemonte abbia strumentazioni e leggi del tutto inadeguate. La messe numerosissima di problemi non risolti in questo settore deriva dal fatto che la Regione Piemonte continua a disporre di un programma, di un piano e di una politica di smaltimento rifiuti assolutamente inadeguati alla realtà esistente. E' un piano che è stato fatto a tavolino, in assenza di contributi attivi e responsabili delle comunità e delle amministrazioni locali. La prima esigenza, se l'Assessore vuole uscire da queste secche che producono gravi danni ambientali in mancanza di politiche e impianti adeguati, è che l'Assessore metta di fronte al Consiglio regionale seri progetti di rilancio di questo settore. Come diceva il collega Marino queste proposte sono piccole modifiche che sui grandi problemi non possono incidere.
Voteremo contro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino.
GARINO, Assessore regionale Vorrei prima di tutto informare i colleghi che spero di portare al Consiglio l'aggiornamento del piano entro la fine di gennaio. Ahimè, per la questione che oggi è di fronte al Consiglio non c'entra assolutamente nulla con il piano regionale di smaltimento dei rifiuti. E' una questione assolutamente dipendente dalla legge n. 475 e in particolare dall'art. 2 comma sesto.
La situazione è in questi termini: nel gennaio 1990 vi fu il decreto del Ministero, previsto dalla legge n. 475, che tentò di dare una prima attuazione al regime semplificato rispetto ai rifiuti voluto per le materie prime e secondarie appunto dalla legge n. 475. Questo decreto è rimasto in vigore soltanto per quanto riguarda l'art. 1, tutto il resto è stato cassato per ricorsi alla Corte di Cassazione. La situazione in questo momento è sostanzialmente questa: le materie prime e secondarie non sono regolate da alcuna legge nazionale e d'altra parte la stessa legge n. 475 al comma sesto dell'art. 2, dice: "La legge regionale, in conformità agli indirizzi e alle norme tecniche di cui ai commi precedenti, disciplina le modalità e il controllo dell'utilizzazione delle materie prime e secondarie, nonché trasporto, trattamento e stoccaggio delle stesse determinando altresì le condizioni e le modalità per l'esclusione delle materie prime e secondarie dall'ambito di applicazione della normativa in tema di smaltimento dei rifiuti".
E' chiaro che non essendoci il decreto, diventa difficile, non per questa, ma per tutte le Regioni fare in modo che questi materiali vengano comunque riciclati, riutilizzati, recuperati: cosa che in questo momento è in forse. La Magistratura è divisa: a Lugo di Romagna si adotta il principio della Regione Piemonte di permettere il riciclo di queste materie prime, invece in altre parti d'Italia la Magistratura ha detto esattamente il contrario.
Ma per andare molto al concreto, affinché i Consiglieri sappiano di cosa si tratta, farò un esempio già fatto in Commissione. Il latticello per l'industria che produce il parmigiano, diventa un rifiuto, in quanto non più utilizzabile per essa stessa; ma il latticello è materia prima per l'industria che produce la ricotta.
Delle due l'una: o lo si considera rifiuto, e quindi lo si deve mandare in un depuratore, in una discarica, oppure materia prima secondaria e si permette di venderlo per riutilizzarlo e produrre qualcosa.
Noi stiamo tentando una strada, che non so se sarà quella risolutiva in mancanza del decreto ministeriale, ovvero fare in modo che il parere del Comitato tecnico sul latticello, materia prima secondaria, possa essere recepito dalla Giunta per fornire valenza maggiore e cercare di riciclare.
Di questi casi ne posso citare a centinaia. L'auto che viene demolita e portata al demolitore oggi è considerata un rifiuto, ma alcune parti di quell'auto - la porta acquistata dal privato, per esempio - può essere materia prima secondaria; gli scarti di lavorazione dei macellai - cito il caso perché uno di essi è finito sotto processo ad Asti - vengono messi da parte settimana per settimana ed acquistati dai commercianti di pelli e di grassi, per produrre gelatine, ecc. Se non li consideriamo materie prime secondarie vanno direttamente in una discarica.
Mi chiedo se è possibile pensare ad un provvedimento in attesa che il Ministero finalmente faccia il proprio dovere - cosa che finora non ha fatto, intendiamoci bene - cercando con una norma di questo genere di vedere di dare valenza nel senso che abbiamo detto.
Ripeto: non sono assolutamente convinto che questa sia la risoluzione del problema. La vera risoluzione è il decreto ministeriale, la legge regionale attuativa di questo decreto ministeriale.
Vedremo anche se sarà possibile nello stesso mese di gennaio, ma al di là del piano di smaltimento, che non c'entra niente con questa questione di vedere se è possibile superare quanto letto prima al comma sesto dell'art. 2. Queste sono le ragioni che ci hanno mosso a presentare questa piccola modifica che - ripeto - non è assolutamente detto che risolva il problema, ma per questioni che stanno a monte delle decisioni regionali.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'articolo unico del progetto di legge n. 326.



ARTICOLO UNICO

Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 19 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'articolo unico e pertanto l'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Commercio - Opere pubbliche

Esame proposta di deliberazione n. 539: "L.R. 21/3/1984, n.18. Criteri del Programma di intervento annuale 1992 per contributi agli enti locali per la realizzazione di opere pubbliche di carattere commerciale"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 29) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 539.
La parola al Consigliere Cucco.
CUCCO Sul punto 29) è stato presentato un ordine del giorno del collega Marino, che è primo firmatario insieme al sottoscritto, al collega Chiezzi ed altri, sulla politica generale e sui centri commerciali.
VETRINO, Assessore regionale Non c'entra niente con questo.
CUCCO Ma è materia affine.
VETRINO, Assessore regionale Non è nemmeno materia affine. Allora non conoscete la materia.
CUCCO E' materia affine, perché si parla comunque di centri commerciali.
Siccome quell'ordine del giorno riguarda la politica complessiva sui centri commerciali, chiedevo di aspettare la presenza in aula del collega Marino per discutere almeno a fianco le due cose.
VETRINO, Assessore regionale Sei sicuro di quello che dici? MARCHINI Mi oppongo alla richiesta avanzata dal collega Cucco, perché metterebbe il sottoscritto e l'altro firmatario in grave imbarazzo, perché noi siamo firmatari di un documento sulla politica della grande distribuzione e non riteniamo che sia da introdursi in modo così non chiaro e lineare.



PRESIDENTE

Il collega Marino è entrato adesso in aula. Si tratta di valutare se esaminare il punto 29) all'o.d.g., considerato l'ordine del giorno presentato in materia di grande distribuzione, da quello che ho capito.
L'Assessore Vetrino sta dicendo che si tratta di materia che, seppure sullo stesso argomento, rappresenta ambiti e tipi di interventi e provvedimenti completamente diversi.
VETRINO, Assessore regionale Grazie, Presidente. A me dispiace di aver reagito magari in modo anche un po' violento alla proposta che veniva fatta, ma evidentemente chi ha in mano tutta la materia riesce forse a discernere più correttamente i momenti squisitamente politici da quelli squisitamente amministrativi.
CUCCO Però i momenti politici non si fanno mai, mentre i momenti amministrativi continuano.
VETRINO, Assessore regionale Questo, però, caro collega non dipende da me. Io ero disponibile a replicare, per esempio, sul CAAT, alle 19 dell'altra sera, però non ci sono state le condizioni di aula per poterlo fare e quindi abbiamo dovuto rinviare anche quel momento, che pure sarebbe stato giusto che si fosse concluso. Sono disposta a recuperare anche in questo momento una replica anche se personalmente, per una che fa politica da tanti anni, come tutti voi, replicare dopo 10/15 giorni è la cosa peggiore che possa succedere perché le repliche vanno fatte nel momento del dibattito e ci deve essere una reazione immediata, soprattutto quando le situazioni politiche sono del tipo di quelle che erano venute evidenziandosi in quel dibattito sul CAAT.
Al di là di questo, si tratta di una deliberazione di routine. Ora, in un Consiglio non c'è mai nulla di assolutamente amministrativo (quando le cose vengono in aula), il voto è politico: però siamo nell'ambito dell'esecuzione di una legge che ha già avuto a suo tempo tutto il pathos politico necessario ad essere in quel momento il deliberato politico. Siamo in un percorso anche temporale di un certo tipo, per cui è necessario che questa deliberazione abbia il voto consiliare in questo anno 1992 altrimenti la Giunta non è in condizione di predisporre gli atti amministrativi ed esecutivi conseguenti entro il 1992, perché mancherebbe questo documento di supporto appunto all'istruttoria delle pratiche che come ho cercato di spiegare anche in Commissione, quest'anno hanno avuto i criteri che adesso elencherò. La legge n. 18, per la verità, ci avrebbe da sempre indirizzati nell'individuazione di criteri e noi per la verità questi criteri li abbiamo sempre fatti non proprio forse a cadenza annuale ma tuttavia alcuni criteri fondamentali li avevamo sempre individuati.
Quest'anno affermiamo nella nostra deliberazione che, pure in carenza del piano pluriennale e quindi della possibilità nostra di aderire all'art. 5 e all'art. 6 della legge n. 18, stabiliamo attraverso questo documento un momento programmatorio che certo non è ancora quello che vuole la legge n.
18, che vorrebbe la programmazione degli interventi pubblici, riferita agli interi settori in un momento omogeneo (ma questo è stato dibattito anche di quest'aula in occasione del bilancio e tutti abbiamo dovuto ammettere l'inattuabilità costante della legge n. 18 e abbiamo recuperato in extremis questi momenti programmatori). Quindi questa deliberazione quest'anno si colloca in questa dimensione nuova, cioè non abbiamo il piano pluriennale degli interventi, abbiamo però una deliberazione che cerca di supportare anche il momento programmatorio attraverso una serie di criteri che sono i soli resi possibili, purtroppo, per la scarsezza delle nostre disponibilità finanziarie. Successivamente la Giunta ha fatto propria l'istruttoria fatta dai Comuni, che gli interventi relativi alle aree mercatali, che sono comunque considerati prioritari, avrebbero potuto concernere nel 1992 esclusivamente le aree individuate anteriormente all'entrata in vigore della legge n. 112 e per la realizzazione di programmi attinenti congiuntamente o disgiuntamente l'allacciamento alle,reti elettrica, idrica e fognaria, l'installazione di servizi igienici, il potenziamento di servizi logistici a carattere centralizzato. Devo dire che la legge n. 112 è per fortuna sulla dirittura d'arrivo; molti di loro avranno ricevuto delle lamentele da parte di questo specifico settore commerciale, per difficoltà che si verificano su questo settore, perché non c'è la possibilità di attuare la legge n. 112 che ha rivoluzionato il settore stesso, perché manca il regolamento. Questo avviene anche per un'altra legge, quella sugli esercizi pubblici, rispetto alla quale c'è una presa di posizione della Regione Piemonte nei confronti della Conferenza delle Regioni, perché non è ammissibile che leggi che hanno ormai quasi due anni di vita non possano essere attuate perché manca il regolamento. Nel caso specifico, manca l'accordo tra il Ministero degli Interni e quello dell'Industria.
Quello relativo alla legge n. 112 sta per arrivare; i nostri funzionari hanno partecipato, a livello ministeriale, alla predisposizione del regolamento, che a gennaio dovrebbe essere attuato. Quindi, per il 1993 potremmo essere in una situazione diversa di quella nella quale siamo adesso, rispetto alla quale ci dobbiamo collocare anche nella dimensione della legge n. 112.
C'è un'altra questione squisitamente amministrativa che per quest'anno abbiamo individuato: il contributo regionale non eccederà il 50% degli importi di spesa ammessi ai benefici della legge. Quando abbiamo individuato questo criterio abbiamo informato tutti i Comuni che avevano presentato delle domande rispetto alle aree mercatali e abbiamo detto che la Regione sarebbe intervenuta soltanto nel caso in cui ci fosse stata la possibilità, da parte dei Comuni, di aggiungere il 50%. Purtroppo questo è stato un deterrente, perché non tutti i Comuni avevano la possibilità, per difficoltà di bilancio, di esporre nel loro bilancio il 50% e, di conseguenza, molti non hanno risposto. Il che significa che hanno deciso di non accedere, per il 1992, al finanziamento.
In Commissione avevo dato anche gli importi che erano attorno al miliardo e l'elenco dei Comuni che, secondo questi criteri, potrebbero essere ammessi al finanziamento per il 1992. Questo è, in sintesi, signor Presidente, il contenuto della deliberazione che, ai sensi della legge n.
18, la Giunta sottopone al Consiglio, chiedendo l'attenzione e il voto dello stesso.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Capisco che l'informazione non può essere sempre così completa come desidereremmo, anche per cause di forza maggiore. La domanda principale che mi faccio anche per tante altre proposte di questo genere è: nell'attuale situazione economica dell'Amministrazione regionale, che pare sia disastrosa, questi finanziamenti sono veramente da considerarsi di primaria necessità? Non dico di fare dell'assistenzialismo, perché ne abbiamo già fatto fin troppo a destra e a manca e in modo anche discutibile, ma l'assistenza nei settori dov'è necessaria - ho citato ieri la sanità l'ambiente che richiede un disinquinamento costosissimo - possiamo ancora finanziarla? Il settore commerciale sarà importante, ma se non erro opere di carattere commerciale ne abbiamo anche troppe e ci sono molti commercianti che, in seguito a questa crisi, chiudono. In questi casi la colpa è un po' generica.
In ogni caso voterò "astenuto" soprattutto perché non conosco a fondo la materia, ma andando a lume di naso mi pare che forse diamo troppi contributi, e talvolta questi lasciano anche il sospetto di avere qualche finalità elettorale e, in questo caso, ancora meno giustificabili per il fatto della non indispensabilità e per le esigenze primarie della crisi economica.
Proprio per questo motivo penso che forse sarebbe meglio, per un po' di tempo, soprassedere a contributi di questo genere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.
FOCO Non vorrei risollevare tutta la questione della legge n. 18, ma mi pare che non possiamo fare finta, nel momento in cui un'altra volta ci troviamo a dover ricorrere ai ripari, di non avere presente la difficoltà dell'Amministrazione, che poi è una difficoltà che si ripercuote sugli enti locali. Quindi, la cito ma non approfondisco il discorso, anche se costituisce un elemento di forte perplessità da parte del nostro Gruppo per quanto riguarda la non applicazione della legge. Ci sono però alcune cose che, nel momento in cui si cerca di mettere una pezza alla situazione per poter poi riuscire a distribuire i contributi, suscitano ancora delle profonde perplessità.
Il programma d'intervento annuale 1992 viene predisposto dall'Assessorato alla fine dell'anno e quando già tutti i Comuni hanno fatto domanda per avere contributi in questo settore. O io ho difficoltà a comprendere effettivamente i meccanismi della legge o c'è qualcosa che non funziona.
Normalmente i criteri e il programma vengono fatti precedentemente alle richieste e alle domande, che poi devono essere momento conseguente, nel senso che, in caso contrario, i criteri rischiano di essere viziati dalle domande stesse e non da indirizzi che precedentemente la Giunta e l'Assessorato si sono dati.
Abbiamo visto che nel 1990 abbiamo dovuto pressoché adottare un criterio simile, nel senso che di fronte alle domande che pervenivano dagli enti locali ci siamo dotati di criteri. Mi pare che a distanza di più di due anni, perché se ben ricordo eravamo nell'aprile 1990, ci troviamo a ripetere la stessa sceneggiata in Consiglio regionale, anche se effettivamente la legge n. 112 modifica e cambia, e quindi dovremmo avere i criteri e la parte regolamentare della legge n. 112 che dovrebbero aiutare a comporre il piano programma e i criteri.
Il nodo di fondo comunque resta; quindi, Assessore, confesso che, dalla sua breve introduzione e leggendo la deliberazione, non vedo sciolte le nostre perplessità e quindi ci permettiamo di riformulare le nostre domande in questa sede.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.
VETRINO, Assessore regionale Devo dire che il collega Bodrero, nella sua spontaneità, ha per un certo verso messo il dito nella piaga e questo spiega il motivo per cui la Giunta - penso e spero - adotterà, per il bilancio 1993, quello che è stato individuato come budget ad opzione zero; ciò significa l'azzeramento di tutta una serie di leggi, compresa per esempio questa, che hanno segnato dei momenti della politica regionale di determinati settori e che oggi vanno rivisti alla luce della situazione attuale.
Il concetto primo sarà certamente quello di eliminare tutte le leggi che fanno risentire, nel loro districarsi e nel loro svilupparsi l'elemento assistenziale prioritario rispetto a quello che invece deve essere una politica di investimento in tutti i settori. Questo è il dato politico di fondo su cui si misurerà - credo - non soltanto questa maggioranza, ma anche il Consiglio nell'ambito del bilancio 1993.
Per quanto riguarda i tempi - questa è la critica che viene dal Consigliere Foco - non voglio dire che questi siano speculativi rispetto all'esigenza di dover comunque individuare dei criteri; i criteri c'erano e su questi i Comuni, negli anni 1990/1991, hanno inviato una serie di richieste. Il problema è che questi criteri, ad un certo punto, facevano a pugni con la disponibilità di bilancio; di conseguenza, si sono dovuti introdurre criteri correttivi dei precedenti, tant'è vero che in una parte specifica della deliberazione viene detto che l'intervento sulle aree mercatali potrà concernere soltanto quegli interventi che rivestano carattere di assoluta urgenza ed indifferibilità (l'altro criterio è quello del 50% del finanziamento, cioè quello che ha bloccato molte delle richieste dei Comuni).
Per essere sicuri di questa urgenza ed indifferibilità, abbiamo addirittura aggiunto che si tratta di opere che devono essere funzionalmente recuperate. Per esempio, per quanto riguarda le pese pubbliche, molte sono rotte; ognuno di noi ha esperienza comunale e sa queste cose, le viviamo anche nei Consigli comunali.
Dicevo, per quanto riguarda le pese pubbliche, abbiamo addirittura introdotto un criterio che personalmente, essendo così burocratico, non avrei proprio inserito perché è contro la mia mentalità, cioè quello che si debba esibire la diffida a pesare, notificata dal competente ufficio metrico. Guardate come siamo ridotti per poter individuare criteri che non segnino quella discrezionalità di cui parlava il Consigliere Bodrero.
Volevo dire anche questo al Consigliere Bodrero: nella democrazia qualche elemento bisogna introdurlo per poter gestire le cose, e i criteri sono quelli che noi abbiamo introdotto proprio per non consentire quella discrezionalità che può anche portare - come diceva lei - a momenti di gestione clientelare di una materia.
Normalmente, sulle leggi importanti - e questa era una legge importante, per quanto riguarda il settore del commercio - il criterio è il parametro di riferimento affinché le scelte che vengono fatte sulla base dell'istruttoria degli uffici siano fatte dagli Assessori in modo limpido trasparente e riscontrabile da parte di tutti.
Anche questi criteri si collocano in questa logica della trasparenza anche se, per la loro burocraticità, sono criteri che francamente io spero di non dover più esaminare.
Mi auguro che questa legge venga messa da parte con le altre e - se dovesse esserlo - rifinanziata con un programma generale di interventi così come peraltro vogliono l'art. 5 e l'art. 6 della nostra legge sulle opere pubbliche.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Prima di passare alla votazione della deliberazione, la parola al Consigliere Marino per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

MARINO



PRESIDENTE

Non parteciperò (così come i Consiglieri Chiezzi e Cucco) a questa votazione per ragioni che credo siano ovvie, mentre chiedo che la questione CAAT e centri commerciali, insieme a quella degli enti strumentali, siano i primi punti all'o.d.g. del Consiglio regionale della prossima settimana.



PRESIDENTE

Possiamo quindi passare alla votazione della deliberazione n. 539, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 20 voti favorevoli e 9 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta deliberazione n. 418: "Piano d'area del Parco naturale dell'Orsiera - Rocciavrè"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 418, di cui al punto 27 al l'o.d.g.
L'Assessore Nerviani può illustrare l'emendamento che ha proposto.
NERVIANI, Assessore regionale La direzione ed amministrazione del parco raccomandano la possibilità di un accesso ad una palazzina che si chiama Sertorio. Nel piano verrebbe aggiunto questo comma, il n. 7, che dice: "E' consentita la predisposizione di un accesso alla palazzina Sertorio". Noi chiederemmo che questa predisposizione venga resa possibile, ma previa presentazione di progetto esecutivo da sottoporre, oltre che ai normali controlli ex leggi nn. 431 e 1497 e quant'altro, "anche ai pareri vincolanti dell'Ente digestione del Parco e del Settore prevenzione dal rischio geologico, meteorologico e sismico".
Rileggendo l'emendamento, ho qualche dubbio sull'aggettivo "vincolante": non credo che in deliberazione si possa porre un aggettivo di questo tipo, quindi proporrei "anche ai pareri dell'Ente di gestione del Parco e del Settore prevenzione dal rischio geologico, meteorologico e sismico".
Ripeto: questa è una richiesta che è pervenuta e che i funzionari hanno verificato, e che sembra seriamente fondata.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dall'Assessore Nerviani nel testo seguente: inserire all'art. 12, Viabilità della normativa, dopo le parole "l'area libera ricavata sarà utilizzata come area attrezzata per la sosta dei visitatori", le parole: "7. E' consentita la predisposizione di un accesso alla palazzina Sertorio previa presentazione di progetto esecutivo da sottoporre anche ai pareri dell'Ente di gestione del Parco e del Settore prevenzione dal rischio geologico, meteorologico e sismico".
Di conseguenza il comma successivo prenderà il numero 8: "Per quanto riguarda i sentieri ecc.".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli e 3 astensioni.
Pongo ora in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 32 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Fondi sanitari

Esame proposta di deliberazione n. 541: "Fondo Sanitario Regionale in conto capitale - Spesa di L. 30.000.000.000. Attribuzione UU.SS.SS.LL. Regione Piemonte - Settore sanitario"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 30) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 541. La parola all'Assessore Maccari che illustra tale deliberazione.
MACCARI, Assessore regionale E' la seconda deliberazione che presentiamo per le attrezzature, fa seguito a una deliberazione precedente di 20 miliardi, per un totale quindi di 50 miliardi che vengono dati alle UU.SS.SS.LL. con parametro di riferimento: popolazione e posti letto.
Negli anni scorsi venivano finanziate le attrezzature, da quest'anno viene dato un monte lire a disposizione di ogni singola USSL che sceglie le attrezzature necessarie. L'elenco delle attrezzature viene comunicato alla Regione solo per verificare la congruità delle richieste e per evitare che plessi ospedalieri che non hanno determinati servizi o determinate divisioni vadano ad acquistare delle attrezzature alle quali segua poi la necessità di avere o un primariato o personale a disposizione inizialmente non previsto.
Per il conto capitale di quest'anno sono inoltre all'esame della IV Commissione consiliare le altre deliberazioni che sono state presentate dalla Giunta: una deliberazione di 13,5 miliardi per un miglioramento della rete delle sale di rianimazione (questo anche in adesione alla prossima partenza del Servizio di Elisoccorso 118 perché naturalmente facendo arrivare più gente viva all'ospedale dobbiamo essere in grado di avere più posti letto in rianimazione funzionante); un'altra deliberazione di 1 miliardo e 800 milioni sempre per la rianimazione del S. Giovanni Vecchio mentre quella dei 13 miliardi ha un elenco di ospedali che sono specificati nella deliberazione stessa; in più è all'esame una deliberazione di 2 miliardi per il Mauriziano e i Valdesi che, essendo ospedali fuori del sistema pubblico, non li abbiamo inglobati nella deliberazione dei 30 miliardi, ma abbiamo usato gli stessi criteri per Mauriziano e gli Ospedali Valdesi e abbiamo dato loro 2 miliardi; in più una deliberazione di 18 miliardi per le grandi attrezzature che prevedono l'acceleratore lineare al Mauriziano, la radiologia vascolare digitalizzata, la risonanza magnetica un acceleratore lineare alle Molinette, una risonanza magnetica al CTO, una TAC a Chieri, un acceleratore lineare a Biella in accordo con la Fondazione Tempia (3,5 miliardi li mette la Regione e una cifra equivalente la mette la Fondazione Tempia) e una risonanza magnetica all'Ospedale di Alessandria.
Quindi le grandi attrezzature, le risonanze magnetiche vedrebbero delle sedi coperte che finora non erano state coperte.
Per quanto riguarda Chivasso so che circola un'interrogazione, mi è stata annunciata da un gruppo politico di Chivasso, però non abbiamo avuto la richiesta della TAC, comunque a suo tempo avremo modo di chiarire la cosa. Ma sia chiaro che con questo stanziamento TAC non si esauriscono le possibilità delle TAC, quindi le fibrillazioni credo che vadano anche riportate alle dimensioni giuste.
Vi avevo detto che, di fronte ad una disponibilità totale di 110 miliardi, avevamo circa 1.200 miliardi di richieste, divise in modo grossolano: 600 di attrezzature e 600 di edilizia.
Per le attrezzature abbiamo cercato di fare questa disgregazione identificando alcune necessità nel quadro di una politica regionale per gli interventi più urgenti: sale di rianimazioni e grandi attrezzature. Una ulteriore deliberazione la faremo per le necessità più urgenti delle sale operatorie e un'altra deliberazione la faremo per le necessità più urgenti in edilizia. Naturalmente con le disponibilità che rimangono nell'ordine di una trentina di miliardi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Signora Presidente, l'Assessore ha ricordato che approviamo una deliberazione per la spesa in conto capitale che riguarda il 1991. Il CIPE deliberò l'attribuzione di 111 miliardi e mezzo alla Regione Piemonte per le esigenze di investimento il 12/3/1991. Il 29 novembre dello stesso anno la Giunta impegnò la somma. Il 23/ 3/1992 la Giunta, con i poteri del Consiglio, attribuì e cominciò ad erogare 20 miliardi di lire alle UU.SS.SS.LL. per immobilizzazioni tecniche in conto capitale. Il 6/7/1992 erogò a due UU.SS.SS.LL. oltre 3 miliardi per il rinnovo e il potenziamento di queste UU.SS.SS.LL. La deliberazione di cui stiamo parlando attribuisce 30 miliardi di lire per il mantenimento del patrimonio mobiliare, vale a dire sostituzione ed acquisto di attrezzature sanitarie ed arredi per le UU.SS.SS.LL. del Piemonte. Finora sono stati erogati 53 miliardi di lire 58 miliardi devono essere ancora erogati, ma l'Assessore ci ha ricordato che a brevissima scadenza verranno erogati 13 miliardi per le rianimazioni in modo tale da poter far decollare il 118, 1 miliardo 800 milioni per la rianimazione del S. Giovanni Vecchio e 18 miliardi per le grandi attrezzature.
C'è una prima considerazione da fare. Bisogna che tutti insieme ammettiamo che i tempi sono troppo lunghi; le risorse sono sì carenti, ma vengono distribuite in tempi eccessivamente lunghi. I tempi sono eccessivamente lunghi quando lo Stato trasferisce le risorse alle Regioni e quando le Regioni trasferiscono le risorse alle UU.SS.SS.LL. Si procede con attribuzioni sbriciolate, con eccessiva discrezionalità; era opportuno discutere una deliberazione di ripartizione delle risorse della spesa in conto capitale mesi addietro, se non un anno fa, in Consiglio, non con deliberazioni di Giunta che spesso si avvalgono dei poteri del Consiglio.
L'andamento è il seguente: la Regione attribuisce risorse dopo due anni. Se calcoliamo il solo tasso d'inflazione, dobbiamo concludere amaramente che abbiamo perso già una dozzina di miliardi di lire; se aggiungiamo l'aumento dei costi, lo spreco sale a 18-20 miliardi di lire. E la mia è una stima estremamente prudente, perché spesso le somme attribuite vengono spese negli anni successivi. Non è che l'attribuzione significhi spesa: spesso fra l'attribuzione e la spesa trascorrono anni e anni, mentre tutti sappiamo quanto sia urgente poter disporre di risorse per gli investimenti.
Questo è un punto cruciale della sanità.
La carenza cronica è largamente nota; stiamo distribuendo 111 miliardi del 1991; del 1992, a quanto pare, sono stati attribuiti 128 miliardi di lire, che sono bloccati perché sono bloccate le possibilità di contrarre mutui fino a tutto il 1992. Si dice che la situazione dovrebbe sbloccarsi nel 1993: auguriamocelo. In questa sede non si può non ricordare lo scandalo dell'art. 20 della legge finanziaria 1988: per il triennio 1989/1991 sono stati attribuiti alla Regione Piemonte 640 miliardi di lire e non una lira si è vista, anzi con molta insistenza in tutti gli ambienti competenti si dice che per tutto il 1993, con ogni probabilità, la prima tranche di 10 mila miliardi sarà bloccata, ammesso e non concesso che queste risorse siano state accantonate.
Se si procede in questo modo, è evidente che si destabilizza e si assestano colpi mortali al Servizio Sanitario Nazionale; allora non ha senso, mentre si assestano questi colpi, discutere di revisione della riforma sanitaria e non ha senso parlare di managerialità. Gli investimenti hanno tempi di effettuazione lunghissimi; quelli dell'ex art. 20 della legge finanziaria 1988, diciamocelo francamente, arriveranno tra dieci anni, cioè cominceremo a spendere quelle risorse dieci anni dopo la legge del 1988. Tutto questo riguarda gli investimenti per apparecchiature sanitarie, per edilizia ospedaliera e sanitaria.
Al fatto che questi ritardi e queste carenze provocano disagi diffusi vorrei aggiungere un ultimo elemento, signor Assessore. Anche la spesa corrente ha un flusso strano: i degenti in questi giorni rifiutano il cibo all'Unità spinale, l'unica Unità spinale del Piemonte, che dovrebbe avere 30 posti letto e ne ha solo 12, che dovrebbe avere 18 fisioterapisti e ne ha solo 6. Si tratta delle persone più sfortunate; in effetti, chi finisce in una Unità spinale è perché ha subito un trauma rilevantissimo che gli ha lasciato segni profondissimi. Queste persone sono costrette a fare lo sciopero della fame perché non riusciamo a trovare 12 fisioterapisti, come sarebbe necessario.
Si capisce che se i tempi degli investimenti sono lunghi, di 2 - 3 - 4 10 anni, e la spesa corrente fluisce senza indirizzo e non sa cogliere le situazioni di vera e propria emergenza che si determinano in alcuni punti dell'organizzazione sanitaria, i disagi per la gente sono crescenti. Ma allora è il caso di parlare di destrutturazione del servizio, non di rilancio della riforma, non di nuova riforma; qui si sta affossando il Servizio Sanitario Nazionale. Per cortesia, se è così - a me pare che sia davvero così - non parliamo di managerialità, non parliamo di sanità che sappia stare sul mercato, non parliamo di confronto diretto con i privati.
Diciamo la verità: si vuole semplicemente destrutturare e gettare a mare il Servizio Sanitario Nazionale per avere due servizi, uno per i ricchi e ci che resterà del Servizio Sanitario Nazionale (i resti di questo) per i poveri.
Proprio in queste settimane negli Stati Uniti d'America è in atto una discussione di rilevante importanza: se non sia il caso di riformare la sanità americana, se non sia il caso di dare copertura sanitaria a 40 milioni di cittadini statunitensi. Noi percorriamo la strada al contrario facciamo la strada inversa. Noi che abbiamo sperimentato nel bene e nel male un Servizio Sanitario Nazionale lo liquidiamo con il rischio di avere una situazione di tipo americano, dove prima di entrare in un qualsiasi Servizio sanitario si passa dalla cassa della banca dell'ospedale o del Servizio sanitario: si deposita una rilevantissima cauzione, dopodiché si potrà essere in qualche modo curati, non sempre bene nemmeno negli Stati Uniti d'America, ma questo è quello che noi non vogliamo e contro questa impostazione del Ministro De Lorenzo e di altri noi lotteremo strenuamente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Non riprendo questioni di carattere generale.
Il funzionario regionale responsabile che è venuto in Commissione ad illustrare questa proposta di deliberazione - ripeto l'intervento perch l'Assessore, per motivi certamente validi, era assente a questo incontro in IV Commissione - ci ha informati che esistono anche dei fondi destinati negli anni precedenti per attrezzature che non sono stati spesi dalle UU.SS.SS.LL.
Noi chiediamo all'Assessore di poter verificare in sede collegiale quindi in sede di IV Commissione, quali sono le UU.SS.SS.LL. che non hanno speso i miliardi a loro destinati e perché non li hanno spesi anche alla luce delle conoscenze che abbiamo sulla situazione che riguarda le attrezzature sanitarie in alcuni ospedali e nelle UU.SS.SS.LL. Sulla base di questo occorre valutare insieme se sia il caso di revocare il finanziamento destinandolo ad altri interventi o di decidere a livello di Regione e quindi di Commissione, di Giunta, di Consiglio, di imporre la spesa ad alcune UU.SS.SS.LL., stante la seguente valutazione: le UU.SS.SS.LL. che hanno restituito o non hanno speso i soldi sono soprattutto quelle che presentano situazioni di grave carenza e di ritardo nel rinnovo di attrezzature sanitarie.
Alla luce di queste considerazioni noi avevamo fatto la richiesta in Commissione, che io rinnovo in sede di Consiglio, all'Assessore se è disponibile ad impegnarsi in questo senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.
MIGLIO Mi attengo alla deliberazione oggetto della discussione per non allargare il discorso alla politica complessiva del capitolo s a sanità anche se lo spunto ci sarebbe e forse sarebbe utile, una volta tanto affrontare il quadro degli interventi regionali in questa materia.
Ripercorrendo la storia che ci porta oggi a dover decidere la posizione da tenere in merito alla proposta di deliberazione n. 5 1, vorrei ricordare mi spiace ripetere le cose gi dette da Calligaro - che il CIPE nel marzo 1 91 aveva versato 111 miliardi e che il primo provvedimento da parte della Regione risale all'anno successivo, quando vengono distribuiti i primi 20 miliardi, sempre ovviamente in con o capitale, a favore delle UU.SS.SS.LL.
del Piemonte.
Successivamente, e qui è difficile ricostruire effettivamente i criteri in base ai q ali viene deciso di erogare finanziamenti alle singole UU.SS.SS.LL., nel luglio 1992, con due distinte deliberazioni di Giunta regionale, sempre in conto capitale e per il potenziamento rinnovo tecnologico, venivano dati all'USSL di Orbassano 2 miliardi e 100 milioni e all'USSL di Rivoli 1 miliardo. Oggi si propone invece c n questa deliberazione una distribuzione di 30 miliardi a tutte le UU.SS.SS.LL. del Piemonte adottando sostanzialmente due criteri con percentuali diverse, che fanno riferimento alla popolazione residente nell'USSL e al numero di posti letto dei presidi ospedalieri pubblici presenti sempre nel territorio dell'USSL. richiamando i - se non ho inteso male - alla deliberazione della Giunta regionale del marzo 1992, nella quale venivano definiti questi criteri.
Le considerazioni che voglio far sono di due tipi. La prima è che, al di là dei tempi i lunghi per la redistribuzione di questi fondi e quindi la perdita di una parte del valore d'acquisto degli stessi e il ritardo nell'erogazione dei servizi da parte delle strutture socio-sanitarie, con questo modo di procedere, cioè presentando per tranche successive l'erogazione di miliardi o alle UU.SS.SS.LL. nel loro insieme o alle singole USSL per il finanziamento dell'acquisto di precise attrezzature, è difficile per un Consigliere comprendere quali sono le strategie complessive portate avanti dall'Assessore Ma cari per affrontare la gestione sanitaria in Piemonte. Meglio sarebbe disporre di un quadro complessivo che parta dalle valutazioni della richiesta dei servizi, da quanto è stato fatto rispetto alle indicazioni date dal Piano socio sanitario regionale, che con riflessioni, confronti, anche motivazioni più articolate, ci permetta di comprendere secondo quali linee strategiche viene definita la redistribuzione dei fondi disponibili.
Così ci pare che non sia o comunque non è leggibile con questo ricorso a tempi successivi di proposte di delibere regionali, che accavallano una redistribuzione complessiva fra le varie UU.SS.SS.LL. a quelle invece specifiche.
Il richiamo dell'Assessore - se ho inteso bene il riferimento - credo fosse rivolto al Gruppo dei Verdi del Consiglio comunale di Chivasso, che hanno espresso la loro preoccupazione e l'hanno segnalato anche a noi in Regione, in riferimento alla proposta di dare all'USSL di Chieri 1 miliardo e 100 milioni per l'acquisto della TAC. La loro preoccupazione deriva dalla incomprensione di questa scelta: perché l'USSL di Chieri e non l'USSL di Chivasso, che ha analoghe necessità rispetto alle strutture che ha attivato e che necessitano di ulteriori investimenti? E' chiaro che in un quadro così frammentato è difficile farsi un'idea complessiva dell'operato dell'Assessore regionale e poi possono innescarsi tutte le letture possibili, ivi comprese quelle di un ipotetico finanziamento a pioggia e non coordinato.
L'altra questione sulla quale vorrei sollevare una serie di riflessioni è quella della possibile non rispondenza, secondo noi, dei due parametri adottati. Ci chiediamo cioè se il riferimento alla popolazione residente e ai posti letto siano gli unici elementi da considerare in base ai quali poi arrivare alla ripartizione dei miliardi a disposizione fra le varie UU.SS.SS.LL.
Che cosa intendo dire? Molto semplicemente che forse questi dati non tengono conto né dell'attivazione reale dei servizi e quindi della rispondenza alle linee strategiche del Piano socio-sanitario regionale, n del fatto che il riferimento unico alla popolazione residente non contempla il riversarsi di altri utenti su quelle UU.SS.SS.LL. che hanno strutture di cui altre UU.SS.SS.LL. limitrofe per territorio non possono disporre.
A nostro parere, quindi, non si dovrebbe considerare un dato in termini così ristretti, solo attraverso due parametri, ma dovrebbero essere presi in considerazione altri elementi, altri modelli, che si rifanno alla realtà del servizio offerto dalle varie UU.SS.SS.LL.
Al di là della politica che si sta facendo, ma anche rispetto al modello di riferimento adottato per la ripartizione dei fondi fra le UU.SS.SS.LL., ci pare che questo non sia soddisfacente e non rende conto di una realtà quotidiana che invece è quella che meglio dovrebbe essere evidenziata e in base alla quale si dovrebbero poi adottare le scelte conseguenti.
Queste sono le due riflessioni che noi volevamo portare in aula rimandando, speriamo finalmente, ad un altro momento il discorso complessivo sulla gestione delle risorse disponibili e quindi su come viene affrontato il problema sanitario in Piemonte.
Rispetto alla deliberazione in esame, come logica conseguenza delle critiche, il Gruppo dei Verdi voterà a sfavore.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTICELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Ci troviamo ad assumere delle decisioni assolutamente tardive che concernono l'assegnazione dei fondi deliberati dal CIPE all'inizio del 1991, proprio oggi, 16 dicembre, giornata di lotta di una parte rilevante e qualificata di operatori del Servizio sanitario che contestano pesantemente le decisioni del Governo rispetto al decreto delegato. Si tratta dei medici che, comunque li si voglia giudicare, saranno quelli che nel futuro il servizio sanitario si troveranno sempre più a determinare e che si sono già trovati a determinare, negli aspetti positivi e negativi, la gestione più coerente, più corretta, più razionale, più "manageriale" della spesa.
Le decisioni che il Governo ha assunto sembra debbano soggiacere al concetto di una capacità miracolistica del mercato a sanare attraverso i meccanismi della competitività mercantile i mali che affliggono il servizio sanitario, quasi che il concetto di salute possa essere esprimibile come merce. Questa è una questione dibattuta da più tempo, ma tendenzialmente improponibile, mentre è certo proponibile affrontare la questione della difesa della salute in termini politici, nel senso di definire quali sono le priorità nell'uso delle risorse, sempre più insufficienti, e quindi quali priorità si definiscono nell'uso delle risorse per garantire il diritto globale ad una salute che non sia soltanto aggiustamento delle condizioni di malattia, ma sia il riconoscimento del diritto globale al benessere fisico, mentale, relazionale e sociale.
Occorre dunque muoversi in termini politici e di efficienza operativa finalizzata all'uso corretto delle risorse. Un uso corretto che si ottiene ad esempio, non tenendo nel cassetto per tutti questi anni 111 miliardi per investimenti assegnati nel 1991 e non tenendo nel cassetto 128 miliardi del 1992.
E' una deliberazione che è un esempio di pessima gestione delle risorse, un cattivo esempio che viene dato da quanti in questo Assessorato si ergono a fustigatori delle inefficienze delle UU.SS.SS.LL. e tutto ciò a fronte di urgenti necessità, che sono già state evidenziate dai Consiglieri che mi hanno preceduto: c'è l'esigenza di sostituire attrezzature ormai obsolete e di acquistarne di nuove. Questo comportamento determina di fatto il sotto utilizzo del materiale in realtà disponibile; la mancata acquisizione determina il meccanismo perverso del mancato sviluppo di servizi indispensabili peraltro previsti dal Piano socio-sanitario che va in scadenza ed innesca il meccanismo del ricorso al privato. Questo vale ad esempio per i servizi riabilitativi, vale per le attività di elevata specializzazione sulle quali è già intervenuto il CIPE con deliberazione del gennaio 1992 ad individuarle, ma sono attività che non potranno essere sviluppate e cito per tutte la cardiochirurgia, la neurodiagnostica e neurochirurgia, le attività di trapianto, per le quali appunto, se non si interviene con coerenza ed urgentemente, non sarà possibile far altro che consentire l'accesso alle convenzioni con il privato.
A questo punto voglio inserire la questione - già accennata dal collega Calligaro - del mancato sviluppo dell'Unità spinale e domando pertanto all'Assessore di riferirci sull'utilizzo e la reale disponibilità dei 4 miliardi e 280 milioni, di cui 1.280 miliardi assegnati il 30/1/1992 con deliberazione del CIPE alla nostra Regione, che non mi sembra siano stati attualmente assegnati né all'USSL VIII né all'USSL IX, che sono sedi dell'unica Unità spinale del Piemonte, deliberata nel gennaio 1988 con deliberazione della Giunta regionale, che prevedeva 10 posti letto al CTO per la fase di emergenza e 30 posti letto al CRF (USSL VIII) per la fase di rieducazione funzionale. Occorre denunciare che, per quanto riguarda l'USSL IX, il CTO, sono stati attivati 10 posti letto di emergenza - tant'è che i ricoverati in alcuni casi sono stati dirottati ad altre strutture - e non sono stati istituiti 30 posti letto previsti al CRF. In tempi migliori di quelli attuali, i ricoverati che dovevano essere trasferiti al CRF dal CTO per il 50% in realtà, venivano trasferiti all'estero; attualmente, non è assolutamente più possibile per la carenza di posti in organico di terapisti non coperti. Fatto sta che attualmente sono 50 le domande di rientro per complicanze tardive e 28 sono le richieste da strutture italiane regionali e locali per i ricoveri necessari alla prosecuzione della riabilitazione, successiva alla fase acuta: a questa esigenza i sanitari del CRF non possono dare alcun tipo di risposta. Da qui la protesta estrema dei degenti: uno sciopero della fame già noto attraverso la stampa e la televisione, ma - sembra - ignoto a questa amministrazione.
Di fatto, la soluzione trovata per risolvere il problema dell'assenza di terapisti perla riabilitazione al CRF è stata quella di trasferire un terapista dall'USSL VIII, dall'attività ambulatoriale per persone con sclerosi multipla, e quindi depotenziando di fatto un altro servizio che dovrebbe essere rivolto a risolvere situazioni di gravissima disabilità.
C'è quindi un grave palleggiamento di responsabilità; questo cosa c'entra con la deliberazione? C'entra perché, per l'appunto, i fondi in conto capitale potevano essere reperiti comunque, senza aspettare quelli dello Stato, e in ogni caso questi - quelli assegnati con deliberazione CIPE del 1992 - potevano e possono innescare lo sviluppo di attività di tipo riabilitativo, ma anche necessarie, ad esempio, per l'acquisto di letti speciali (letti Egerton) di elevato costo e letti antidecubito, che soli possono impedire il determinarsi, in queste persone, di inevitabili piaghe da decupito. L'assenza di queste attrezzature impedisce, ripeto, lo sviluppo delle risposte necessarie a richieste la cui rilevanza ho cercato di evidenziare.
Il nostro giudizio su questa politica di assegnazione delle risorse di investimento è assolutamente negativo, e quindi anche il voto su questa deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Come componente della IV Commissione, penso che anche in questo caso ci troviamo nella solita situazione di un regionalismo superato, non federale cioè non fornito di vero potere esecutivo. Infatti, da una parte c'è un finanziamento che meriterebbe il voto favorevole, e dall'altra parte manca purtroppo, il controllo dell'uso dei finanziamenti, che invece deve, o dovrebbe, essere comandato dall'autorità regionale agli organi tecnici responsabili: la Magistratura e la polizia. L'ho già detto per altre questioni: anche per questa il discorso, secondo me, non può che essere questo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.
CUCCO Grazie, Presidente e Assessore. Una domanda ed una considerazione che mi portano a non partecipare al voto di questa deliberazione. La domanda è in aggiunta a quella posta dalla Consigliera Bortolin. Secondo me, sarebbe molto utile conoscere non soltanto quanti finanziamenti hanno ricevuto le UU.SS.SS.LL. e non sono stati utilizzati, ma anche quante UU.SS.SS.LL.
hanno speso soldi per comprare strutture ed impianti per l'attività e che poi non sono mai stati utilizzati. Secondo me, questo è un dato molto interessante e molto diffuso purtroppo anche in Piemonte; è cosa non di competenza della Commissione d'inchiesta, ma potrebbe essere oggetto di uno studio della struttura assessorile - sempre che ne trovino tempo viste le tante competenze ed attività. Secondo me potrebbe essere, per esempio fatta a campione.
Sulla non partecipazione al voto. Io ho detto più volte in Commissione e in quest'aula che mi trovo gravemente in imbarazzo, come Consigliere di super - minoranza - nel senso che sono da solo - a dare valutazioni di merito su deliberazioni di questo tipo.
Devo dare un voto, sulla fiducia, dell'attività della Giunta regionale cosa che non voglio essere chiamato a fare. O noi abbiamo la possibilità di entrare nel merito di ciascuna delle proposte contenute in questa deliberazione, e questo significa trasferire il lavoro che la Giunta ha già fatto in suo seno anche in Consiglio regionale, duplicando tutta la vicenda e allora si faccia che trasferire anche la funzione amministrativa al Consiglio, così non se ne parla più - oppure, cosa che io non chiedo, la Regione, la Giunta si assume la responsabilità piena di quello che fa e non c'è bisogno dell'avallo di quest'aula. Praticamente, noi finiremo per fare discorsi di carattere assolutamente generale: interessanti, utili ed importanti, ma mai nello specifico di una scelta invece che di un'altra; la scelta spetta, per quanto riguarda la mia parte politica, al governo della Regione, che se ne assume completamente la responsabilità senza chiamare in causa l'aula ad avallare cose che l'aula non può né avallare né conoscere.
E' necessario, per esempio, discutere e ridiscutere, se è il caso, i criteri di assegnazione di questi contributi; possiamo anche studiare delle forme di richiamo in aula di deliberazioni assunte dalla Giunta senza l'obbligatorio passaggio qualora qualche Consigliere o qualche Gruppo di maggioranza o di opposizione si renda conto, per esempio, che certi finanziamenti non sono sufficientemente motivati, oppure c'è una grave discrepanza fra criteri adottati e finanziamento stabilito, come ha detto il collega Miglio prima. Rimane il fatto che, secondo me, in questo modo non ha senso continuare.
Personalmente, già non partecipo alle votazioni sui pareri del settore della cultura; incomincerò a non farlo più neanche sulla sanità, con tutto quello che ne consegue. Non è una chiamata fuori da responsabilità, è una richiesta esplicita di forte distinzione dei ruoli e di non confusione.
Diversamente, si rischiano dibattiti come questo che, francamente, sono abbastanza inconcludenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Il mio intervento è in una qualche misura provocato da quello del collega che mi ha preceduto, che ha posto una questione che sicuramente la seconda fase della legislatura - mi riferisco in particolare alla Presidenza e all'Ufficio di Presidenza - deve porsi.
E' una crescita della nostra realtà, della cultura nuova delle istituzioni. In effetti questi anacronismi e queste ipocrisie che sono le deliberazioni assunte dal Consiglio, trasferiscono a livello di Parlamento delle responsabilità di Governo. Mi pare sia una puntualizzazione, quella del collega, che merita attenzione; mi permetterei di chiedere alla Giunta di cominciare a contribuire ad un'attività di questo genere, per esempio raccogliendole materie in cui le deliberazioni della Giunta sono proposta della Giunta e delibera del Consiglio, in modo che possiamo sapere quali sono le materie, e in particolare quelle rispetto alla quale la Giunta si rende conto che la possibilità d'incidenza del Consiglio è minimale. Questo al fine di consentirci l'avvio di una modifica legislativa, perch evidentemente non si tratta di un problema di regolamento, ma di modificare le leggi che prevedono questo strumento e soprattutto quando quello strumento avesse rivelato la sua sostanziale inutilità. Mi sembra giusto infatti quanto diceva il collega Cucco e cioè che bisogna non fare convergere in unico atto l'attività decisionale e l'attività di controllo.
Alcuni incidenti che abbiamo avuto anche sul piano, come si dice dell'immagine li abbiamo avuti perché argomenti che non si possono sostanzialmente dibattere nel merito diventano un'occasione per un'attività di controllo improprio nei confronti della Giunta con strumenti abborracciati, qualche volta al limite della decenza penale come è avvenuto nei confronti dei corsi di formazione professionale. L'attività di controllo deve essere esercitata non dal Consiglio, ma dal singolo Consigliere che approfondisce le questioni utilizzando lo strumento dell'accesso agli uffici per la raccolta del materiale, dopodiché avviene il pubblico dibattito. Questa in effetti mi sembra la questione da porre.
Suggerisco in via del tutto informale alla Giunta di cominciare a raccogliere qualche situazione emblematica che modifichi un'ipotesi di cui deve farsi carico probabilmente il Consiglio anche in termini di eleganza e non solo di iniziativa sui fatti più significativi di questa anomalia.
Per pura correttezza di comprensione riassumo brevemente per il Presidente. Il collega Cucco si astiene dal voto - mi riferisco alla Presidente Carla Spagnuolo - ponendo una questione molto interessante, cioè sostanzialmente l'inutilità del dibattito in Consiglio su deliberazioni che sono di rigoroso contenuto di governo, rispetto ai quali il Consiglio non si può pronunciare.
Concludo il mio intervento chiedendo alla Giunta di essere così cortese da fornire al Consiglio comunicazione e indicazioni di leggi che prevedono deliberazioni che nell'esperienza si sono rivelate di questa caratteristica, per avviare un'attività di riforma legislativa.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, ha facoltà di replicare l'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore regionale Ritengo estremamente interessante e valido nonché molto opportuno il tempo per rispondere in merito ai problemi che sono stati posti sia dal Consigliere Cucco che dal Consigliere Marchini. Si tratta di un processo di identificazione che le Regioni devono fare attraverso i propri organi. Noi ci troviamo di fronte a leggi votate dal Consiglio regionale, che dettano procedure che alla Giunta non rimane, purtroppo, che rispettare. Non vorrei che fosse attribuito al "purtroppo" un senso negativo: si tratta di processi che rallentano la speditezza che diversamente potrebbe esserci.
D'altronde abbiamo iniziato un processo di semplificazione nel rapporto fra UU.SS.SS.LL. e Regione nella determinazione e nelle modalità di spesa, lo abbiamo avviato seppure in ritardo perché ci siamo resi conto che di fronte al controllo della singola apparecchiatura comperata dall'ospedale di Galliate o di Ceva non aveva senso che la Giunta regionale raccogliesse le richieste di tutto il Piemonte per un totale di 1.200 miliardi e poi sottoponesse al Consiglio l'identificazione di una singola apparecchiatura da mandare a Ceva o a Galliate scartando 1.100 miliardi di richieste. Per la Giunta regionale è impossibile discriminare in termini di piena conoscenza delle singole realtà ospedaliere o di UU.SS.SS.LL., quindi abbiamo destinato i fondi in modo parametrato in base alla legge. Riteniamo però che il modo parametrato a popolazione e posti letto non sia sufficiente e che potrebbe essere più preciso un sistema di identificazione in base all'uso delle attrezzature, al processo di obsolescenza, alla capacità anche del singolo plesso ospedaliero nell'erogare i servizi e nell'utilizzare le apparecchiature. Mi rendo conto però che questo è difficile farlo su un piano regionale, quindi quest'anno è stata attribuita una cifra alle singole UU.SS.SS.LL. che nella loro responsabilità utilizzeranno nella precisazione delle attrezzature da comperare. Colgo volentieri la richiesta della Consigliera Bortolin di fornire alla Commissione l'elenco delle UU.SS.SS.LL. che non hanno speso i soldi attribuiti. Noi stessi ci troviamo in difficoltà perché può succedere, come Giunta regionale, di avere delle pressioni da parte di un mondo intero compresi i Consiglieri regionali, sulla necessità urgentissima di qualche apparecchiatura. Mi viene in mente il caso del contropulsatore aortico perché è stata una delle cose rilevate in questa ultima settimana richiesto nel 1989 o 1990 per poi trovarci nel 1992 che non è stato acquistato. Non solo: nel 1992 si chiede il cambio di destinazione della cifra che era stata indicata allora.
Quindi, qualche difficoltà c'è e probabilmente una responsabilizzazione maggiore a livello di USSL è anche necessaria. Quindi fornirò questa documentazione alla IV Commissione.
Sui finanziamenti devo ricordare che 111 miliardi, che ci sono stati attribuiti nel 1991, non sono ancora stati versati totalmente, ma solo in parte, come i 128 miliardi a cui accennava il Consigliere Maggiorotti relativi al 1992. Quelli non solo non sono stati versati, ma non sono neanche stati attribuiti nella possibilità reale di assumere mutuo. Quindi non esistono al momento, cioè non possiamo farvi affidamento e tanto meno possiamo dividerli. C'è un problema generale...



(Interruzione da parte del Consigliere Calligaro)



PRESIDENTE

MACCARI, Assessore regionale



PRESIDENTE

Credo che ciascuno usi gli strumenti che ha a disposizione in base alle responsabilità che ha. La Giunta attraverso l'Assessore competente ha già fatto i passi necessari ed è giusto che l'opposizione lo faccia presente attraverso le sue forme. Vorrei solo ricordare la drammaticità degli stanziamenti in conto capitale generale. Già altre volte ho avuto modo di rilevare che di fronte ad una spesa di 6.500 miliardi di conto di gestione ordinaria abbiamo 110 miliardi in conto capitale. Facendo un paragone grossolano, un'azienda che produce servizi, o fattura per 6.500 miliardi sarebbe già fallita di fronte ad una possibilità di investimento in macchinari o in attrezzature in edilizia di soli 110 miliardi. Mi rendo conto che le cifre di miliardi non sono mai rapportabili a dimensioni umane, quindi è bene rapportare a dimensioni umane per essere più comprensibili.
Noi abbiamo un patrimonio sanitario generale che si può avvicinare agli 8.000 miliardi in Piemonte. Voi capite che 8.000 miliardi contro 110 miliardi di manutenzione e di investimento fa ridere. Non può che verificarsi un continuo processo di obsolescenza di tutto il sistema. E' come se un'azienda, paragonata in termini umani, che ha un patrimonio di 7 miliardi, un fatturato di 5 miliardi e mezzo - è già un'azienda rispettabile - avesse a disposizione all'anno per innovazioni tecnologiche miglioramento degli impianti, attrezzature generali, edilizia, soltanto 110 milioni. Sono cifre che non stanno in piedi.
E' un azionista che vuol chiudere, ma non solo da adesso. E' un azionista che non ha mai pensato a fare investimenti. Infatti, tutto il sistema sanitario italiano ha sempre visto un investimento in attrezzature e in edilizia che non ha mai superato l'1,5% delle spese di gestione, cioè del fatturato. A questo punto è chiaro che qualsiasi tipo di azienda con dimensioni tali fallisce. Direi che è quasi un miracolo che il sistema stia in piedi e che tutto sommato funzioni anche abbastanza bene, anche se i quotidiani e i mass-media non sempre paiono condividere.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 21 voti favorevoli, 14 contrari e 2 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale in merito all'ordinanza sulle targhe alterne emanata dal Comune di Torino


PRESIDENTE

Comunico ai presenti che il Commissario Prefettizio del Comune di Torino ha emanato l'ordinanza sulle targhe alterne. Alcuni Consiglieri sono in difficoltà per il transito, ma le difficoltà ritenetele superate, in quanto potrete viaggiare con qualunque targa con il tesserino della Regione e la lettera di convocazione che avete per qualche incarico.
Potete viaggiare tranquillamente in relazione al punto 2), lettera c) dell'ordinanza stessa. Quindi, potete dotarvi del tesserino della Regione di una lettera di convocazione e non avere problemi perché l'ordinanza prevede che siate in servizio pubblico.


Argomento:

NOMINE


PRESIDENTE

In merito al punto 43) all'o.d.g.: "Nomine", chiede la parola il Consigliere Marino. Ne ha facoltà.
MARINO Intervengo brevemente per ricordare che sono all'o.d.g. di questo Consiglio le delibere di decadenza di una serie di persone che sono state nominate in diversi enti.



PRESIDENTE

Le abbiamo già tutte votate le decadenze. Solo per sua informazione.
MARINO Allora ho perso un pezzetto l'altra volta, ma l'intervento vale lo stesso. In realtà, aspettando che ci sia occasione in questo Consiglio di affrontare una questione specifica che riguarda le nomine avvenute in particolare all'interno della Commissione regionale sulle cave, rispetto alla quale peraltro mi risulta che ci siano delle interrogazioni o addirittura un ordine del giorno presentato in particolare dal PDS e comunque un'interrogazione presentata dal sottoscritto, in attesa di aver possibilità di discutere di quello specifico argomento per la gravità che ha. Non parteciperò alla votazione su alcun tipo di nomina, fino al momento in cui su questa questione non ci siano chiarimenti all'interno di quest'aula.



PRESIDENTE

Prendiamo atto della dichiarazione del Consigliere Marino.
La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Mi astengo, non partecipo, perché non conosco i candidati, quindi non posso votare persone che non conosco.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si distribuiscano le schede per le seguenti nomine.


Argomento: Nomine

Commissione tecnica urbanistica (art. 12, L.R. n. 70/91). Nomina di otto esperti.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Ente di gestione dei parchi e delle riserve naturali del Lago Maggiore (art. 2, L.R. n. 4/92). Consiglio direttivo. Nomina di due membri con esperienza in materia archeologica e forestale (integrazione).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Socotras - Consiglio di amministrazione. Nomina di un rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.


Argomento: Nomine

Mercato Ingrosso Alimentare di Cuneo - MIAC S.p.A. (L.R. n. 64/87). Consiglio di amministrazione. Nomina di tre rappresentanti.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Mercato Ingrosso Alimentare di Cuneo - MIAC S.p.A. (L.R. n. 64/87).
Collegio sindacale. Nomina di un Sindaco effettivo.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Finpiemonte S.p.A. (art. 8, L.R. n. 8/86). Collegio sindacale. Nomina di tre Sindaci effettivi e di un Sindaco supplente.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Consiglio nazionale per l'ambiente (legge n. 349/86). Nomina di un rappresentante.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

IACP di Torino (art. 6, legge n. 865/71). Consiglio di amministrazione.
Nomina di un rappresentante in sostituzione del signor Leonardo Falduto.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Consorzio insediamenti produttivi di Rivoli. Consiglio di amministrazione. Nomina di un rappresentante.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Ente diritto allo studio universitario (art. 24, L.R. n. 16/92). Collegio dei Revisori. Nomina di un membro effettivo e di un membro supplente (integrazione).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Scuola professionale ed industriale "Francesco Borgogna" di Vercelli (art. 7 dello Statuto).


PRESIDENTE

Consiglio di amministrazione. Nomina di un rappresentante.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Consiglio di aiuto sociale del Tribunale di Vercelli (art. 74, legge n. 354/75). Nomina di un rappresentante.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissione tecnica per la cooperazione allo sviluppo (L.R. n. 31/90). Nomina di un rappresentante in sostituzione del signor Luzzati.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Fondazione M.A. Prolo - Museo nazionale del cinema (art. 8 dello Statuto). Collegio dei Revisori. Nomina di un membro effettivo.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 14, legge n. 10/77). Nomina di due esperti in materia urbanistica edilizia per ogni provincia (provincia di Alessandria).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 14, legge n. 10/77). Nomina di due esperti in materia urbanistica edilizia per ogni provincia (provincia di Asti).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 14, legge n. 10/77). Nomina di due esperti in materia urbanistica edilizia per ogni provincia (provincia di Cuneo).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 14, legge n. 10/77). Nomina di due esperti in materia urbanistica edilizia per ogni provincia (provincia di Novara).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni provinciali per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 14, legge n. 10/77). Nomina di due esperti in materia urbanistica edilizia per ogni provincia (provincia di Vercelli).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni preposte alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art. 10, L.R. n. 64/84). Nomina di un rappresentante effettivo e un rappresentante supplente (provincia di Alessandria).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni preposte alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art.10, L.R. n. 64/84). Nomina di un rappresentante effettivo e un rappresentante supplente (provin


PRESIDENTE

cia di Asti).



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni preposte alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art. 10, L.R. n. 64/84). Nomina di un rappresentante effettivo e un rappresentante supplente (provincia di Biella).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni preposte alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art.10, L.R. n. 64/84). Nomina di un rappresentante effettivo e un rappresentante supplente (provincia di Cuneo).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni preposte alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art. 10, L.R. n. 64/84). Nomina di un rappresentante effettivo e un rappresentante supplente (provincia di Novara - I Commissione).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni preposte alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art. 10, L.R. n. 64/84). Nomina di un rappresentante effettivo e un rappresentante supplente (provincia di Novara - II Commissione).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni preposte alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art. 10, L.R. n. 64/84). Nomina di un rappresentante effettivo e un rappresentante supplente (provincia di Torino - I Commissione).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni preposte alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art. 10, L.R. n. 64/84). Nomina di un rappresentante effettivo e un rappresentante supplente (provincia di Torino - II Commissione).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

Commissioni preposte alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art. 10, L.R. n. 64/84). Nomina di un rappresentante effettivo e un rappresentante supplente (provincia di Vercelli).


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Poiché questo spoglio è molto lungo, la proclamazione e la dichiarazione di immediata esecutività verrà fatta nel corso della seduta del 21/12/1992.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 440 relativo alla solidarietà con la Magistratura impegnata nell'operazione giudiziaria "Mani pulite"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 35) all'o.d.g. che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 440 presentato dai Consiglieri Rabellino, Zacchera, Majorino Vaglio, Bodrero, Segre, Marino e Chiezzi. La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Questo ordine del giorno era stato predisposto dalla Lega Nord, ma non vorrei sbagliare. La Lega Nord ha presentato questo ordine del giorno ai colleghi; quando ho letto, come succede in aula, l'ordine del giorno presentato da un altro Gruppo ne ho condiviso i contenuti che sono relativi allo stato di degrado della pubblica amministrazione per quanto riguarda i riflessi dell'operazione giudiziaria "Mani pulite". L'ordine del giorno individua anche pericoli di svolte autoritarie nel Paese, legate soprattutto - quando era fatto l'ordine del giorno - al rischio di rinvio di elezioni in tanti Comuni, e dà ogni forma di solidarietà alla Magistratura. Ho firmato questo ordine del giorno, il quale successivamente è stato firmato anche dai Consiglieri Marino, Segre, Majorino e Zacchera.
Dato il ritardo con il quale l'aula non prendeva in considerazione questo ordine del giorno, ho ritenuto utile, sulla modestissima pubblicazione del mio Gruppo denominata "Rifondazione News", di proporre testualmente l'ordine del giorno che oggi discutiamo, scrivendo i nomi e i cognomi dei Consiglieri che avevano firmato, dicendo chi aveva votato contro la discussione dell'ordine del giorno stesso. Ho pubblicato tutto questo su "Rifondazione News". Dopo qualche tempo ho ricevuto una lettera dal Segretario del mio partito, il quale mi chiedeva chiarimenti su questo mio comportamento, ovvero sul motivo per cui avevo firmato un ordine del giorno insieme al MSI. Mi ricordava che fa parte del nostro comportamento avere sempre atteggiamenti antifascisti.
Al mio Segretario ho risposto con una lettera; successivamente ho ricevuto un'altra lettera da un membro della Segreteria del mio partito che - come si suol dire - rincarava la dose, accusandomi di sottovalutare il ruolo dei fascisti oggi.
A questa seconda lettera ho risposto per iscritto, riaffermando che il mio comportamento in quest'aula è legato ai contenuti che mi si propongono e che, se i contenuti vengono condivisi, firmo gli ordini del giorno a prescindere da chi li firmerà, che ne darò pubblicazione, ritenendo che siamo tutti responsabili di cosa firmiamo e non delle firme del vicino e che pubblicherò sempre quello che faccio, senza nascondere od omettere nulla.
Questo carteggio, colleghi - per chi ne ha interesse - è contenuto per esteso in questo numero che si sta stampando in Consiglio di "Rifondazione News", in cui potete prendere visione della posizione che il sottoscritto ha assunto su questa vicenda.
Ho detto questo, Presidente, perché si tratta di una vicenda che mi costa qualcosa. Voi sapete che le critiche a casa d'altri le facciamo facilmente, ma questo tipo di critiche in casa propria possono anche costare. Ho deciso di assumere questo ruolo limpido perché ritengo che le istituzioni siano i luoghi in cui i Gruppi lavorano sui contenuti e che le divisioni più di carattere generale attengono a rapporti tra i partiti; che in quest'aula il comportamento mio debba essere quello di legare i sì e i no e le firme unicamente a cosa mi si propone e non a chi me lo propone per separare la funzione dei partiti dalla funzione dei gruppi, che partiti non sono. Quando siamo eletti ritengo che una certa autonomia sia utile per la vita delle istituzioni e anche per la democrazia.
Vi ho tediato solo per sottolineare che per me questo ordine del giorno, a parte l'importanza del merito, forse assumerà anche altri tipi di importanza, non è detto graditi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.
CAVALLERA Signor Presidente, questo ordine del giorno è importante per i suoi contenuti, ma soprattutto per i significati che assume con riferimento ai suoi firmatari. Quindi diamo atto al Consigliere Chiezzi delle risposte, a mio avviso condivisibili, che ha dato sul suo organo di informazione e che abbiamo avuto occasione di leggere questa mattina, così come prendiamo atto della coesistenza, in calce all'ordine del giorno stesso, delle firme dei candidati all'Ufficio di Segretario di Presidenza che ieri sono stati sottoposti alla nostra votazione. E' un dato di fatto che non possiamo non rilevare e che, tutto sommato, risolve forse più di ogni altra considerazione le diatribe che sono state poste alla nostra attenzione quest'oggi.
Nel merito penso che, di fronte ad una situazione che non possiamo non definire confusa, anche con riferimento alle vicende politiche della città di Torino, si debba rispondere con il fatto che ciascuna istituzione svolge appieno e a fondo il proprio compito, attendendo a quelli che sono i propri compiti istituzionali.
Ritengo che nel nostro Paese la Magistratura stia compiendo il proprio dovere, raggiungendo risultati che, tutto sommato, mi sembra la pubblica opinione in qualche modo condivida. Ci sono dei riflessi spiacevoli per alcune forze politiche; in modo impietoso dobbiamo prendere atto della realtà e, per dirla con Martinazzoli, affidare ai giudici la bonifica delle situazioni che riguardano il Codice Penale.
Relativamente alle questioni di bonifica interna ai partiti, per quanto riguarda la mia parte politica, è stata iniziata un'operazione alla quale noi attribuiamo molta importanza, che parte da una fase di rinnovo straordinario delle strutture periferiche del partito, per poi arrivare alla fine del 1993 ad un rinnovo completo della dirigenza politica nazionale.
Quindi il nostro è un impegno che, al di là delle dichiarazioni eclatanti, mira soprattutto a dare una risposta alle attese della gente cambiare, se vi sono stati dei comportamenti non corretti all'interno dei partiti, i metodi e i comportamenti; dare una mano, nel limite delle idee da sempre professate, per la realizzazione di quelle modifiche e di quelle riforme istituzionali che il Paese si attende.
Ritengo sia questa la risposta da dare alle emergenze che stiamo vivendo, emergenze che vanno di pari passo con le altre di tipo sociale, di tipo occupazionale che la nostra Regione sta vivendo. Ritengo dunque che pronunciamenti puramente nominalistici o con dubbi fini non abbiano alcuna rilevanza, perché mi sembra che nel nostro Paese nessuno attenti all'autonomia della Magistratura, che sa fare, a mio avviso, il proprio mestiere. Inoltre vi sono organi anche in grado di sanzionare eventuali comportamenti che dovessero debordare dalla strada principale, la via maestra della legge.
Per queste ragioni, anche per non essere fraintesi, io ritengo che il nostro Gruppo non possa che astenersi nella votazione di un documento come questo che, al limite, potrebbe anche essere riformulato, ma con un'impostazione completamente diversa. Questo, certamente non può avvenire frettolosamente, al termine di una seduta, perché è vero, signor Presidente, che dobbiamo "toglierci" gli ordini del giorno, ma penso che di fronte a materie così importanti, la fretta possa essere cattiva consigliera.
Per tutte queste ragioni, ribadisco il giudizio di astensione del nostro Gruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.
FERRARA Signor Presidente, io dirò pochissime cose su questo ordine del giorno perché mi pare folle. Non si capisce proprio cosa voglia dire e io inviterei il Consigliere Chiezzi, che lo ha firmato - non gli scrivo perch è più complicato - a ritirare la sua firma, non per chi lo ha firmato, ma peri contenuti. Credo che se l'ordine del giorno fosse stato letto bene non lo si sarebbe firmato.
Noi non ci asteniamo, come ha detto il collega Cavallera, noi voteremo contro questo ordine del giorno, perché non riesco a capirne il significato. Se si vuole esprimere solidarietà alla Magistratura - a parte il fatto che la Magistratura non ha bisogno di solidarietà, fa il suo lavoro - non ho difficoltà ad affermare che guardo con grande simpatia all'azione che la Magistratura sta svolgendo in questo momento non solo a Napoli, ma in tutta Italia. Lo guardo con grande simpatia ed interesse, e spero che vada fino in fondo; però non mi sento di votare questo ordine del giorno.
Ci sono delle cose che qualcuno dovrebbe spiegarmi. Ad un certo punto si parla di Mantova, e non si capisce bene cosa c'entri, ma non solo; ad un certo punto si dice di mandare questo ordine del giorno alla Procura della Repubblica di Milano, Venezia e Torino. Non so se i firmatari hanno degli amici a Venezia, ma è un ordine del giorno incredibile, fatto evidentemente da qualcuno che voleva solo strumentalizzare un risultato elettorale, e sottoscritto da altri che, per essere contro, lo hanno votato.
Affermo che questo ordine del giorno non troverà neppure l'astensione del Partito repubblicano, ma il voto fortemente contrario e di censura a presentare in quest'aula ordini del giorno di questo tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Forse si sarebbe dovuto votare questo ordine del giorno nel momento in cui è stato fatto. Purtroppo leggiamo sui giornali - adesso non facciamo nomi, per carità di patria e del prossimo (Patria Piemontese naturalmente) e sappiamo benissimo che ci sono stati eminenti - eminenti in senso puramente formale, di apparenza - uomini politici, i quali hanno accusato in modo abbastanza pesante i giudici. Questo è avvenuto e non si pu negare.
Io ho sempre insistito che noi dobbiamo "pungolare" la Magistratura qui non ci siamo nemmeno permessi di pungolarla, perché purtroppo questo non fa ancora parte della tradizione dei Consigli regionali non federali.
Però, almeno non ci siano eminenti uomini politici che si mettono ad accusare, a sognare chissà quali trame, facendo saltare fuori la dietrologia, i complotti, i servizi segreti, e chi più ne ha, più ne metta.
Noi abbiamo detto semplicemente alcune cose, in maniera anche vivace qui si parla di polemiche da ballatoio, forse io avrei usato un linguaggio un po' diverso, ma quel che mi interessava era il contenuto. Il contenuto è validissmo, era valido allora e lo è ancora oggi; non guardiamo la forma perché se guardiamo la forma diventiamo dei formalisti, ed è proprio quello che non dobbiamo fare e che purtroppo troppo spesso si fa.
La sostanza è che effettivamente la Magistratura ha avuto in passato delle enormi difficoltà a procedere - sappiamo di Magistrati che sono stati trasferiti, ecc. - quindi non stracciamoci le vesti fuori luogo. Questo ordine del giorno aveva dunque mille motivazioni per esistere; il fatto della forma, poi, per me è assolutamente secondario e spero che tutti, ad un certo momento, vivano il primato della sostanza sulla forma.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Presidente, nel rispondere in particolare alle osservazioni critiche del collega Ferrara, devo innanzitutto puntualizzare che il cuore dell'ordine del giorno, la parte vera e propria dispositiva è la conferma della totale solidarietà con la Magistratura e i giudici impegnati nelle indagini fatti segno di intollerabili pressioni.
Se vogliono teorizzare la questione dell'utilità degli ordini del giorno, esistono ordini del giorno di solidarietà fatti in numerosissime occasioni. Ricordo quello ai soldati italiani nel Golfo, che mi pare sia stato votato unanimemente (era un breve ordine del giorno di solidarietà) ci sono solidarietà anche di grosso rilievo e di importanza verso operai prossimi ad essere licenziati in grandi aziende e in numero consistente.
Quindi non vedo in sé e per sé perché non si possa esprimere solidarietà alla Magistratura, non per fatti di ordinaria amministrazione ma per fatti notori che sono quelli cosiddetti di "Tangentopoli".
Se il cuore dell'ordine del giorno è questa solidarietà alla Magistratura, non vedo perché debba essere qualcosa di folle come ha detto a mezza voce, sia pure sorridendo o - spero - scherzando, il Presidente della Giunta, oppure perché debbano essere valide simili espressioni.



(Commenti del Presidente della Giunta, Brizio e del Consigliere Ferrara)



PRESIDENTE

MAJORINO



PRESIDENTE

Va bene; esprimere solidarietà alla Magistratura per i fatti di "Tangentopoli" è una cosa folle: ognuno fa la sua valutazione.
Io poi, su altri due punti dell'ordine del giorno, pur avendolo firmato, faccio autocritica. Ritengo superflua la presa d'atto del risultato elettorale di Mantova, che con la premessa dell'ordine del giorno non c'entra niente, anzi snatura e consente le critiche al cuore dell'ordine del giorno: solidarietà alla Magistratura.
Ritengo poi superfluo trasmetterlo solo alle Procure di Milano, Venezia e Torino: a mio avviso questo inciso va eliminato, infatti ne chiederò la votazione per parti separate.
La presa d'atto dei risultati di Mantova effettivamente è una strumentalizzazione. E qui mi autocritico: male ho fatto a firmare l'ordine del giorno nell'intero, ma adesso rimedio in questa maniera.
Sulle altre parti della motivazione, quando si parla di "preoccupante scollamento fra Palazzo e mondo civile", si ricorda l'operazione giudiziaria "Mani pulite" per dare ai cittadini fiducia nelle istituzioni la gravità di quanto detto nei confronti dei magistrati impegnati nell'operazione "Mani pulite"; ciò che attraversa in questo momento la democrazia in Italia; è un fatto oggettivo anche il degrado nel mondo degli amministratori della cosa pubblica. Sono convinto che sono tutte considerazioni che, se prese ciascuna in sé e per sé o tutte quante insieme e tutte quante connesse, sono ampiamente condivisibili. Queste considerazioni, più la solidarietà alla Magistratura verrà da me votata.
Mentre invece chiedo che i due incisi "preso atto" e "impegna" siano tolti onde mi sarà consentito il voto sulla parte separata di cui ho parlato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Convengo totalmente con le valutazioni fatte dal collega Ferrara. In primo luogo per una ragione di carattere istituzionale. L'autonomia, la divisione dei poteri significa anche che gli uni non esprimono giudizi sugli altri. Non mi risulta che il Consiglio Superiore della Magistratura in qualche occasione abbia fatto un documento di plauso al Governo per un qualche comportamento del Governo. Quindi, non mi sembra una strada praticabile che una delle componenti del sistema, cioè il sistema legislativo di cui noi siamo pure un ramo non altissimo ma neanche infimo esprima giudizi su un altro ramo del sistema dello Stato.
Oltretutto questo meccanismo è liberticida perché in un voto del Consiglio regionale qualunque partecipazione io prenda e prenda il collega Ferrara mi coinvolge e quindi sostanzialmente arriva all'esterno un messaggio del Consiglio regionale rispetto al quale, proprio perché siamo in materia autonoma, ognuno di noi deve avere la capacità di mantenere la propria indipendenza di giudizio, ma anche di immagine esterna. Se è uscito un voto del Consiglio regionale di un certo tipo, io vengo sostanzialmente considerato uno che si riconduce a quel comportamento, anche se poi il voto è diverso.
Entro nel merito, visto che lo avete introdotto: ma siamo poi così certi che noi dobbiamo esprimere questi tipi di appelli? Non da politici cittadini, contribuenti, corrotti o corruttori, ma da cittadini. E qui veramente da legislatori che devono tutelare i cittadini. Veramente nessuna questione ci poniamo sulla vicenda Ligresti? Nessuna questione ci poniamo sull'uso degli strumenti di restrizione della libertà personale che si fa in questo Paese? Io qualche esperienza del genere l'ho fatta. Auguro a qualcuno di voi di non doverla fare quando si rende conto che il proprio destino, almeno nell'immediato, non deriva dalle sue responsabilità, ma dalla sua disponibilità a fare magari cose dovute e giuste, per carità, ma che il cittadino è libero di fare o non fare e non deve pagare prezzo perché fa o non fa, deve essere libero di auto determinarsi e non deve essere una pura espressione fraseologica dire: "Lei ha diritto di non rispondere", deve essere un elemento di sostanza, di diritto fondamentale.
Smettiamola con queste ipocrisie. Abbiamo visto la sinistra radicale cosiddetta progressista, sparare contro il giudice Carnevale per anni perché ha sempre ritenuto che i pentiti fossero qualcosa che non è finalizzato all'aldilà (che è un rapporto diretto tra chi si pente e l'Altissimo, mentre i pentiti di questo mondo - guarda caso - fanno cadere il loro pentimento sui comuni mortali), per cui occorre trattare questa materia con grande prudenza. Guarda caso: quando un certo signor Sofri doveva essere giudicato questa stessa sinistra ha firmato un documento, e io l'ho sottoscritto, con cui si chiedeva che Sofri andasse dal giudice Carnevale. E' un settore autonomo e libero, si muova all'interno delle sue competenze, noi gli dobbiamo dare le risorse, le strutture, gli uffici; ma sugli appelli e sulla solidarietà ognuno deve mantenere la propria personale opinione. E poi se entriamo su questo terreno diventa una cosa che andrebbe bene per Fregoli. Non voglio con questo mancare di buon gusto ma proprio chi ha sempre polemizzato contro l'uso da regista che si fa dello strumento dell'avviso di garanzia, io adesso mi chiedo da cittadino se è giusto che gli avvisi di garanzia di ieri siano arrivati solo ieri e se è giusto che i cittadini italiani non abbiano saputo alcune cose a Reggio e se è giusto che i cittadini italiani non abbiano saputo alcune cose nel resto del Paese. Quindi è un discutere del tutto e del niente dell'essere contrari e dell'essere favorevoli rispetto all'interesse egoistico personale del meramente quotidiano che ognuno ha su queste questioni. In questo senso, siccome ritengo che queste questioni siano sempre di bassa cucina, cioè dell'utile particolare di chi lo propone, non devono coinvolgere un'istituzione.
In questo senso il mio è un no che tende a cercare di evitare che il Consiglio regionale si metta in queste delicatissime situazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grosso.
GROSSO Signora Presidente, signori Consiglieri, noi riteniamo che questo ordine del giorno sia stato veramente un modo per sprecare malamente un'ottima occasione.
Certo, è vero che c'è oggi un preoccupante scollamento fra il Palazzo della politica e la società civile. E' vero che l'operazione giudiziaria "Mani pulite" deve essere apprezzata da tutti quanti. Ed è vero che tutti quanti dobbiamo ringraziare la Magistratura se riuscirà a liberarci da certi modi di fare politica. Ed è vero che vi sono stati qua e là alcuni tentativi di intimidazione della Magistratura. Ma la storia del nostro Paese è caratterizzata da tentativi di questo tipo e, per fortuna, la Magistratura, da sola e con l'aiuto di una parte della società civile e della società politica, ha saputo difendere la sua indipendenza. Tutto questo è verissimo. Però noi riteniamo che queste cose non debbano essere espresse in questo modo.
Cosa vuol dire: "Preso atto del risultato elettorale di Mantova"? Cosa c'entra con il resto? Cosa significa: "a confermare la propria totale ed assoluta solidarietà"? La solidarietà o c'è o non c'è. La mia e la nostra solidarietà per la Magistratura evidentemente c'è. Non è né assoluta n totale: è solidarietà e basta.
Cosa significa: "Impegna il Presidente della Giunta a trasmettere questo ordine del giorno alle Procure della Repubblica di Milano, Venezia e Torino"? Come se la Procura della Repubblica di Palmi, come se la Procura della Repubblica di Locri, come se la Procura della Repubblica di Palermo non dovessero essere sostenute allo stesso modo. E forse dovrebbero essere sostenute di più! Mi sembra d'altronde che la Magistratura sappia ed ha saputo difendere molto bene la propria indipendenza.
Consigliere Marchini, è vero: io credo che ogni tanto, in ciò che accade nella giustizia, vi siano manifestazioni che sollevano dei dubbi e delle perplessità. Credo che, con riferimento a questi atti, la critica osservazione dei cittadini sia altrettanto doverosa proprio perché anche la Magistratura deve vivere in forza dei propri poteri, ma anche del consenso e delle critiche che gli atti della Magistratura, come di tutte le istituzioni, sollevano nel Paese. Ciò non toglie comunque che oggi più che mai la solidarietà per la Magistratura deve essere manifestata.
Detto questo, dato il tenore specifico di questo ordine del giorno ancorché noi siamo d'accordo su alcuni suoi contenuti, sui contenuti di fondo, il nostro Gruppo non parteciperà alla votazione perché non condivide il modo, anzi, come dicevamo prima, è una grossa occasione sprecata.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Segre.
SEGRE Anch'io a distanza di tempo, rileggendo questo ordine del giorno mi sono accorta della superficialità con cui forse avevo apposto la mia firma nel senso che su tutta la premessa sono d'accordo e condivido le precisazioni che ha appena fatto il Consigliere Grosso. Questo ordine del giorno era stato presentato in un momento preciso, il 29 settembre, subito dopo le elezioni di Mantova, ma effettivamente le premesse non hanno le logiche conseguenze nel dispositivo dell'ordine del giorno. Credo che molte forze politiche esprimano solidarietà alla Magistratura, ma a mio avviso non bisogna esprimerla attraverso un ordine del giorno, bensì in molti altri momenti e nei fatti in cui ci troviamo ad operare politicamente dentro e fuori questo Consiglio.
Pertanto, il Gruppo dei Verdi non parteciperà al voto su questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.
VAGLIO Vorrei essere estremamente pratico. Il nostro ordine del giorno non aveva l'intenzione di creare tutti questi problemi alla coscienza dei colleghi che lo hanno sottoscritto e che dovranno successivamente votarlo per cui visto anche che alcune parti lo caratterizzavano temporalmente un po' troppo, io sono dispostissimo ad eliminare buona parte di questo documento per renderlo per così dire gradito a tutti.
Sono perfettamente d'accordo su quanto ha detto il collega Grosso, per cui ritengo che si possa tranquillamente eliminare tutta la frase successiva da "preso atto" fino a "conferma"; eliminare "totale ed assoluta" in riferimento alla solidarietà che intendiamo confermare alla Magistratura; eliminare completamente l' "impegno" e addirittura arrivo al punto di dire che mi sento anche di eliminare il quinto punto laddove si cita "il gravissimo momento attraversato dalla democrazia".
MARENGO Resta qualche firma? VAGLIO Non rimane nessuna firma, ma rimane il principio, collega Marengo! A me dà fastidio il fatto che mentre sui giornali di oggi ci siano tonnellate di riferimenti gravi, gravissimi, a manovre non meglio identificate che la Magistratura avrebbe fatto, qualcuno si permetta, di fronte a queste dichiarazioni, di definire l'ordine del giorno, che è stato impostato nel senso di una volontà precisa che ci arriva dalla gente di esprimere la nostra solidarietà, la solidarietà del Piemonte e non dell'organo, alla Magistratura, un ordine del giorno folle.
Pertanto io accetto di eliminare tutte quelle cose che potrebbero essere discutibili anche se dal mio punto di vista e relativamente al 29 settembre discutibili non erano e ripropongo l'ordine del giorno in questa veste al consenso dei colleghi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Sartoris.



PRESIDENTE

SARTORIS



PRESIDENTE

Quando gli ordini del giorno vengono discussi con molti mesi di ritardo a volte succede che ci siano delle smagliature come, per esempio, il lodarsi di un risultato che ormai ha fatto storia ed è stato superato. Il problema è che quando gli ordini del giorno sono di cucina Lega Nord bisogna sempre stare attenti perché metà è verità, il resto è una trappola.
La cartina di tornasole di questo è data dalle dichiarazioni del Consigliere Bodrero quando dice che noi dobbiamo addirittura pungolare e stimolare la Magistratura, mentre in questo ordine del giorno sta scritto "l'intollerabile ingerenza del potere politico". Allora, ingeriamo o che cosa facciamo? Inoltre, nel documento è scritto "nel caso in cui le elezioni non vengano indette";le elezioni sono state indette, si sono svolte e quindi anche questo è un punto superatissimo.
Non credo che la Magistratura abbia l'esigenza di sentirsi dire se è stata brava o cattiva, la Magistratura fa il suo dovere o non lo fa, ma non credo che spetti al Consiglio regionale del Piemonte di andare a vedere se ha fatto il suo dovere o se non lo ha fatto. Abbiamo moltissime competenze ma questa non credo proprio che ci spetti, tenendo presente che spesse volte le persone che vanno a "rompere le scatole" ai vari sostituti procuratori della Repubblica farebbero meglio a guardarsi in casa loro prima di andare a raccontare certi pettegolezzi a chi sta facendo il suo dovere e quindi non ha bisogno di essere disturbato nella sua azione legale.
Dobbiamo poi tenere presente un'altra cosa: spesse volte queste sono armi a doppio taglio perché alcune persone dicono di muoversi per motivi nobili, ma poi utilizzano la Magistratura per far fuori alcuni oppositori politici. A questo punto forse la discussione bisognerebbe farla, ma non in questo contesto e non sicuramente come Consiglio regionale. Come Consiglio regionale bisogna soltanto prendere atto che questo è un ordine del giorno che non sta in piedi perché dice tutto e il contrario di tutto, quindi non ha senso. Noi non parteciperemo alla votazione di un documento del genere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.
CHIEZZI Ricordo ai colleghi, forse distratti o latitanti, che due o tre mesi fa, quando è stato presentato l'ordine del giorno - che, collega Segre abbiamo firmato insieme - il senso era di presentare, subito, al Consiglio regionale un documento nel quale si parlasse delle minacce che la Magistratura stava subendo; documento che doveva essere di solidarietà alla Magistratura, presentato in tempi reali.
In questo senso, chiedemmo di discutere, subito in Consiglio, non tanto il contenuto del documento, ma il fatto accaduto.
Ricordo che parti dell'ordine del giorno mi lasciavano perplesso, ma l'ho firmato perché ritenevo importante, in quel momento, che il Consiglio discutesse di questo tema, attraverso questo ordine del giorno, o un altro fatto meglio. Per questo motivo avevo firmato l'ordine del giorno; non perché fosse perfetto, ma per dire: "Cari colleghi, vogliamo discutere di questa vicenda"? Questo era il senso della firma. Passano tre mesi, ma nessuno dei "Soloni"che parlano adesso si è preoccupato di venirci adire: "Colleghi, c'è sempre il vostro ordine del giorno giacente; dato che le settimane passano, qualcosa è decaduto e qualcosa era stato scritto troppo in fretta. Guardate noi, che siamo bravi, noi che sappiamo tutto, vi presentiamo noi un buon ordine del giorno, su 'Mani pulite' e sulla Magistratura". Questo non è successo. Adesso, all'ultimo minuto, si salvano l'anima dicendo che l'ordine del giorno non va bene. Le occasioni però non si perdono - caro Grosso - anche questo momento può essere un'occasione per scrivere meglio il documento. Avete avuto tre mesi di tempo; perché non l'avete fatto? Se non l'avete fatto è perché il problema non vi interessa così tanto.
A me interessa, scritto bene o scritto male; concordo con Anna Segre: due o tre cose non c'entrano nulla. C'è una parte di sostegno alla Magistratura: personalmente, voto questa parte di sostegno alla Magistratura, e mi rammarico che tutte queste volontà non siano state espresse prima dal Gruppo del PDS, che comunque ha avuto tre mesi di tempo per occuparsi di una questione, che è all'o.d.g. da settimane.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, concorda con le modificazioni espresse dal Consigliere Vaglio? CHIEZZI Sì, e con le altre che i colleghi vorranno presentare.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'ordine del giorno n. 440 nel testo modificato che recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerati il preoccupante scollamento tra il 'Palazzo' ed il mondo civile acuito dai continui casi di corruzione politica che si stanno susseguendo a valanga l'operazione giudiziaria 'Mani pulite; incorso in più sedi d'Italia che potrebbe ridare ai cittadini fiducia nelle istituzioni qualora si colpissero finalmente i colpevoli e si affermasse la speranza nella giustizia ed in un nuovo modo di amministrare la cosa pubblica il clima artatamente creato da politici di primo piano e dai giornali di partito attraverso messaggi intimidatori di inaudita gravità contro i magistrati impegnati nelle indagini, clima atto a gettare ombre calunniose su taluni giudici e a trascinarli in 'polemiche da ballatoio' che ne delegittimerebbero l'operato, provocando il voluto trasferimento degli atti in altra sede più addomesticata l'intollerabile ingerenza del potere politico e, ancor peggio, del potere esecutivo sul potere giudiziario il degrado nel mondo degli amministratori della cosa pubblica, causa primaria del pericolosissimo scollamento dei cittadini dalla politica primo passo verso forme di governo dittatoriale; conferma la propria solidarietà con la magistratura e i giudici impegnati nelle indagini, fatti segno di intollerabili pressioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 4 voti favorevoli, 2 contrari e 16 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri).
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 15,15)



< torna indietro