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Dettaglio seduta n.185 del 03/11/92 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Problemi energetici - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1022 dei Consiglieri Bresso e Rivalta inerente gli elettrodotti ENEL da 380.000 volt - Richieste di garanzie a tutela salute (rinvio)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 1022.
Mancano i Consiglieri interroganti, Bresso e Rivalta; a questa interrogazione verrà quindi data risposta scritta.
Ha chiesto la parola l'Assessore Vetrino; ne ha facoltà.



VETRINO Bianca, Assessore regionale

In relazione a questa interrogazione, avevo previsto una risposta congiunta insieme alle altre tre interrogazioni inerenti alle Acciaierie Ferrero.



PRESIDENTE

Spostiamo dunque l'esame di questa interrogazione al momento del dibattito generale, peraltro già iscritto al punto 23) dell'o.d.g.
Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 1120, documento già richiamato ai sensi dell'art. 34 del Regolamento.
La parola all'Assessore Carletto.
CARLETTO, Assessore regionale L'interpellanza è stata presentata dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti per avere delucidazioni su come siano stati utilizzati i finanziamenti deliberati dal Consiglio regionale in data 30/11/1989 con provvedimento n. 1187-15032 e dalla Giunta regionale in data 15/5/1990 n.
11337709, nei vari cantieri, nel rispetto delle condizioni e clausole previste dalle leggi; in particolare come siano stati utilizzati quelli assegnati nel programma della Regione Piemonte ai seguenti operatori e immobili: CEDI-ROSFIN s.r.l. - via San Massimo, 45 - Torino RICTER s.r.l. - via della Rocca, 24 - Torino - G. Guerrini - via Conte Verde - Torino.
Per quanto concerne la prima parte dei quesiti posti, comunico che la deliberazione del Consiglio regionale n. 1187 del 30/11/1989 (VI biennio) ha approvato: a) il programma di localizzazione degli interventi di edilizia agevolata individuando i soggetti beneficiari degli interventi di recupero b) l'accantonamento di contributi per la realizzazione di "Programmi edilizi ed urbanistici integrati" (P.E.U.I.) c) i bandi di concorso, per l'individuazione dei, soggetti beneficiari dei finanziamenti di edilizia agevolata, nuove costruzioni d) il bando di concorso per l'attuazione di finanziamenti per la realizzazione di un "intervento integrato" di cui all'art. 17 della L.R.
18/12/ 1979, n. 76.
Per quanto attiene ai punti a) e c) si allegano, alla presente, le tabelle relative allo stato di attuazione degli interventi di nuove costruzioni (all. 1) e di recupero (all. 2), aggiornate al 10/9/1992.
Dalle tabelle relative alle nuove costruzioni, si evince come il programma di complessivi 4467 alloggi non presenti più particolari difficoltà nella sua attivazione, in quanto solamente per n. 147 alloggi pari al 3,3% dello stesso programma, si rende necessario procedere con la surroga ai sensi dell'art. 48 della L. 142/90.
Si rende però necessario concedere una proroga dei termini per l'attivazione di programmi e l'assegnazione delle aree da parte dei Comuni in quanto per n. 1034 alloggi (23,4%) le stesse Amministrazioni interessate hanno richiesto una proroga per perfezionare le assegnazioni in capo agli operatori finanziati.
Inoltre, per n. 2198 alloggi (49,2%), pur essendoci stata formale assegnazione di area, non è stato presentato il progetto a questa Amministrazione regionale.
Peraltro è utile sottolineare che gli uffici di questo Assessorato hanno già licenziato progetti per n.1088 alloggi dei quali 395 (8,8%) già in fase di costruzione.
Dalle tabelle relative al recupero del patrimonio edilizio esistente emerge con sufficiente chiarezza la difficoltà reale ad operare in questo settore. Infatti, a fronte di 754 alloggi programmati, risultano: n. 64 (8,5%) già ultimati n. 36 (4,8%) con lavori in corso n. 30 (4%) con disponibilità dell'immobile e pertanto una pronta attivazione n. 248 (32,9%) con il progetto presentato a questa Amministrazione regionale per i approvazione.
Il problema sussiste per 376 alloggi, che rappresentano la metà dell'intero programma per il quale esistono problemi tali che ne rendono difficile l'attivazione.
Si rende opportuno evidenziare che il programma attivato, comprendente gli interventi di nuova costruzione e di recupero del patrimonio esistente è pari al 70%.
Circa il punto b), si osserva che con DCR n. 384-CR-7285 del 2/6/1992 il Consiglio ha modificato la procedura relativa all'individuazione dei soggetti attuatori degli interventi di nuova costruzione prevista dalla DCR n.118715032 del 30/11/1988. Quest'ultima disponeva che la Giunta individuasse i soggetti attuatori mediante appositi bandi.
La suddetta DCR del 2/6/1992, invece, preso atto della mancanza di utilità di tale procedura, in quanto l'operatore risultava già individuato sin dal momento della presentazione del piano di fattibilità contenente l'accordo di programma tra il Comune e l'operatore stesso, stabilisce che l'Assessore competente verifichi la sussistenza del piano di fattibilità chiedendo ai Comuni interessati di indicare con esattezza il nominativo degli operatori che realizzeranno gli interventi costruttivi.
Per quanto riguarda, infine, il punto d), relativo "all'intervento integrato", si è tuttora in attesa delle proposte operative del Consorzio di Coordinamento che possano permettere l'attribuzione definitiva del finanziamento in quanto ad oggi la Giunta regionale, con provvedimento n.112-37708 del 15/5/1990 ha deliberato l'attribuzione provvisoria del finanziamento.
Per quanto attiene i programmi di recupero di cui al secondo punto dell'interpellanza, bisogna evidenziare come l'inizio dei lavori debba avvenire entro il 30/12/1992 (come previsto dalla deliberazione della Giunta regionale del 10/2/1992), prevedendo nel caso di mancata attivazione il decadimento dal finanziamento, a) Nella DGR n. 43-12622 del 10/2/1992 il finanziamento attribuito al Consorzio CEDIROSFIN per la realizzazione dell'intervento di 30 alloggi per 1,8 miliardi (Via San Massimo, 45 Torino) è stato, su richiesta dell'operatore, trasferito al Comune di Biella. Il Consorzio, a suo tempo, ha motivato la richiesta di rilocalizzazione nella disponibilità di avere forme di finanziamento per l'intervento stesso e tale motivazione è stata recepita anche dal Comune di Torino con deliberazione di Giunta comunale (n, mecc. 9115834/12 del 27/12/1991).
Con la stessa DGR. inoltre, il nominativo originario del beneficiario è stato variato in ROSPAR S.p.A., a causa di un'avvenuta "incorporazione per fusione" da parte di quest'ultima nei confronti della ROSFIN.
Con DGR n. 77-14885 dell'11/5/1992 su richiesta del Consorzio CEDI (all. 6), la società realizzatrice dell'intervento di recupero è diventata l'Impresa ROSSO F, e F. S.p.A. (anch'essa consorziata CEDI), in quanto proprietaria del(area sulla quale si opera l'intervento di recupero, b) Con la DGR n. 43-12622 del 10/2/1992, il finanziamento assegnato precedentemente all'Im-presa RICTER s.r.l., per la realizzazione di un intervento di recupero di n.14 alloggi per complessivi 840 milioni in Via della Rocca, 24 - Torino, è stato trasferito alla società ROSPAR S.p.A.
come mero recepimento di un atto di incorporazione per fusione della prima nella seconda.
In data 5/5 u.s. il Consorzio CEDI chiedeva, tra l'altro, che il finanziamento di Via della Rocca '24 Torino, data la sua onerosità, fosse trasferito in Nichelino, modificando altresì l'impresa beneficiaria che avrebbe dovuto essere, in caso di accoglimento della richiesta, l'Impresa ROSSO F. e F. S.p.A.
Successivamente, da parte del Consorzio CEDI è pervenuta agli Uffici formale rinuncia all'intervento di cui trattasi. Rinuncia motivata dagli elevati costi di ristrutturazione che impediscono di confermare la destinazione ad edilizia "sociale". Nella medesima nota altresì l'operatore dichiara di aver dato corso ugualmente all'intervento con il ricorso a forma di finanziamento proprio.
c) In data 2/7 u.s. l'Impresa Guerrini S.p.A., beneficiaria di un finanziamento per il recupero di n. 28 alloggi per complessivi 1.680 milioni in Via Conte Verde, Torino, ha inviato al Settore Edilizia agevolata e speciale di questo Assessorato nota con la quale sottolinea come l'intervento di ristrutturazione (concessione edilizia n. 314 del 30/4 u.s.) risulti essere particolarmente oneroso e tale da non poter essere collocato nell'ambito degli interventi di edilizia agevolata. L'operatore chiede una breve proroga al finanziamento assegnato per poter proporre nuovi interventi di recupero in regime di edilizia agevolata mirati alla immissione sul mercato di alloggi a prezzo convenzionato. Questa amministrazione, preso atto dell'iter di tale finanziamento, ritiene di dover negare la proroga ad esso relativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI La risposta dell'Assessore ha illustrato con puntigliosità una situazione che mi pare molto preoccupante. Nella prima parte della risposta assistiamo all'incapacità, da parte dei governi regionali e comunali, di soddisfare il bisogno di abitazione utilizzando in tempi congrui i finanziamenti esistenti. In sostanza, le istituzioni sono governate così male che neppure le poche risorse che lo Stato riesce a destinare per risolvere il problema della casa vengono utilizzate. Questo è un vero e proprio scandalo, la cui responsabilità va ricercata.
Non è possibile accettare una situazione di questo genere. Noi chiediamo una politica dello Stato che elevi i finanziamenti in questo settore e siamo preoccupati di vedere che le poche gocce che vengono immesse in questo settore non vengono spese. E' inaudito che il 50% degli interventi di recupero non sia nemmeno iniziato e che meno del 10% sia ultimato a tre anni di distanza. I dati relativi agli interventi del sesto biennio sono impressionanti: sono in fase di costruzione 400 alloggi su più di 4.000, e per tutti gli altri ci sono dei problemi.
Non stupiamoci quando la crisi economica e morale che sta corrodendo le strutture dello Stato si manifesta con le evidenze di questi mesi; è evidente ché una debolezza di governo di questo tipo viene recepita dai cittadini e crea in loro opinioni radicali circa lo sfasciume che questo Stato sta loro proponendo. Ci vorrebbe un altro fiato, un altro spirito politico a livello di Governo centrale, che facesse in modo che l'Italia disponga di una legge per acquisire aree ed immobili sui quali poter intervenire con risorse pubbliche per attivare il rinnovamento del patrimonio edilizio e, ove necessario, le nuove costruzioni.
Tutto questo non accade da anni, tutto questo oggi è trattato in sede politica con modalità soporifere, la nave che affonda, mentre tutti continuano a ballare sulla tolda. Inoltre, sarebbe necessaria una Regione Piemonte che, dal punto di vista dell'autorità politica, facesse più di quanto ha fatto in questi anni per richiedere al Parlamento di deliberare una legge che consenta alle Regioni e ai Comuni di attivare i finanziamenti.
CARLETTO, Assessore regionale Scusa, Chiezzi, se ti interrompo. Questo Assessore, per la prima volta nella storia di questa Regione, ha revocato finanziamenti sia in edilizia sovvenzionata che agevolata, perché in questa Regione erano in piedi finanziamenti del primo e del secondo biennio, cioè di 12 anni fa, e ne sono passati di Assessori alla casa in questo lasso di tempo! Io sono il primo - consentimi, perché la storia è questa - ad aver revocato finanziamenti per dare un segnale.
CHIEZZI Certo. L'Assessore, con questa precisazione, che si aggiunge all'elenco di informazioni che ha fornito, illustra un'altra gravità della situazione.
Qui non si tratta di precisare delle responsabilità di carattere personale.
L'Assessore ha revocato dei finanziamenti: ha fatto bene ma l'Assessore sa che questa revoca da sola non basta, perché essa comportala nuova assegnazione ad altri soggetti, ad altri Comuni che probabilmente l'Assessore sia sincero e convenga con me - rischiano di fare la stessa fine, mancando un quadro di riferimento per le Amministrazioni comunali che consenta loro di investire. Il caso di Torino e i 60 miliardi fermi sono la dimostrazione di quanto dico.
Assessore, quando dico che la Regione potrebbe fare di più non mi riferisco tanto agli atti amministrativi che all'interno del quadro legislativo esistente un Assessore può o meno assumere a seconda della propria diligenza. Non sto discutendo di questo, sto discutendo dell'allarme che, riterrei, tutto il governo regionale dovrebbe lanciare sul fatto che l'Assessore Carletto o non assegna i finanziamenti oppure assegnati dopo due o più anni li revoca. Nella storia della Regione ci sono finanziamenti vecchi di 5, 6 o addirittura 7 anni che sono ancora lì che dormono: quello che chiedo è che ci sia un governo regionale che ponga questa questione autonomamente al Consiglio e alla società e non, se permettete, sulla spinta dell'interrogazione di un piccolissimo Gruppo di opposizione Ne faccia carico a tutto il Consiglio, investa il Parlamento andiamo tutti a Roma, dobbiamo svegliarci! Vedo invece che ogni Assessore magari anche individualmente, gestisce la macchina come può: non c'è il salto di qualità politica dell'intervento che richiederebbe la Giunta regionale.
Per quanto riguarda la seconda parte della risposta, devo dire che ho scritto questa interpellanza perché sollecitato da utenti che si rivolgevano in ricerca di alloggi a questi cantieri e venivano messi alla porta senza ulteriori informazioni. Ora capisco il perché: questi cantieri non sono più cantieri di edilizia agevolata.
Assessore, qui le responsabilità sono più vicine a noi e soprattutto a lei, non c'è più "uno Stato". Dalla descrizione che lei ha fatto traggo delle gravi preoccupazioni. Ho segnalato tre casi, forse cene sono altri ma bastano questi tre: si tratta di casi in cui tre operatori, tre imprese hanno ottenuto dallo Stato un finanziamento per recuperare degli alloggi nel centro storico di Torino. Lo stato degli edifici nel centro storico di Torino è noto anche al buon padre di famiglia che non fa il costruttore ed è notissimo alle imprese costruttrici. Gli interventi di recupero hanno certe caratteristiche, esigono certi tempi, se un'impresa chiede e ottiene un finanziamento deve averlo fatto a ragion veduta. In questi tre casi c'è un gioco di compenetrazione di società che assumono il finanziamento pubblico, poi si fanno incorporare da un'altra società, infine rinunciano al finanziamento pubblico là dove l'avevano chiesto e lo trasferiscono alla società in cui sono state incorporate trasferendo lo stesso intervento ora Biella ora a Nichelino. Io ritengo che questo sia un fatto di grande gravità! Come è possibile che queste imprese - combinazione: Cedi, Ricter che poi ha cambiato nome in Rospar e Rosfin - prima inviino dei moduli allo Stato indicando la disponibilità di un edificio nel centro storico ottengano per questo edificio il finanziamento in edilizia agevolata e quando l'hanno ottenuto facciano nuovi patti societari, prendendo questi finanziamenti e spedendoli fuori Torino per speculare sull'edi-ficio originario investendo risorse proprie allo scopo di guadagnare tutta la rendita differenziale che ne deriva? Non lo sapevano prima? Lo Stato, in questo caso la Regione - ecco perché dico che tocca a noi di fronte a questo cosa dice? Sta a questo gioco oppure contesta tutto perché non è plausibile che l'impresa Guerrini si accorga all'ultimo momento che l'intervento in via Conte Verde è oneroso? L'impresa Guerrini sa che l'intervento in via Conte Verde è di un certo tipo, se ha chiesto il finanziamento lo deve usare. Bene ha fatto l'Assessore su questa richiesta di proroga a dire di no, ma le altre due, la Cedi-Rosfin e la Ricter, sono nella stessa situazione. Sono preoccupato che attraverso l'utilizzo di finanziamenti pubblici queste imprese ottengano delle licenze edilizie in luoghi dove sarebbe difficile averle, assumendo il ruolo di intervento privato con finalità sociali ed appropriandosi di stabili che vengono resi trasformabili. Su questi stabili decidano di fare l'edilizia sociale agevolata, cooperazione pubblico-privato, ma appena presi i soldi, coi soldi in tasca si scappa da quell'edificio e si va a investire a Nichelino! Mi sembra che ci sia qualcosa- Assessore Carletto - che confonde, qualcosa che turba.
Chiedo all'Assessore e a tutti i colleghi di valutare se le cose che ho detto hanno un minimo senso. Sono preoccupatissimo e chiedo che l'Assessore nell'ambito delle proprie competenze, se crede, rifletta su questa vicenda verifichi se è una vicenda sulla quale svolgere ulteriori accertamenti rifletta se questa vicenda non comporti che, nelle assegnazioni di finanziamenti di edilizia agevolata da parte di imprese che sostengono che nei centri storici, si fa edilizia agevolata, bisogna prendere delle misure diverse, perché qui la situazione è limpidissima: sono stabili troppo ghiotti che consentono una remunerazione del capitale investito non in termini di profitto, ma in termini di speculazione edilizia.
Questo è arcinoto, come mai questo cambiamento è avvenuto? Cosa si pu fare, se lo si vuole politicamente, per impedirlo altre volte e cosa si pu fare per verificare che tutte queste manovre che sono state fatte abbiano anche la loro legittimità? Ringrazio il Presidente del Consiglio per avermi lasciato qualche minuto in più.



PRESIDENTE

Le ho accordato più tempo anche perché aveva rinunciato ad illustrare l'interpellanza.


Argomento: Pari opportunità - Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1166 presentata dal Consigliere Cucco inerente la discriminazione di detenuti sieropositivi in merito all'accesso al lavoro esterno


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 1166 rivolta dal Consigliere Cucco al Presidente della Giunta, che ha pertanto la parola per la risposta.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Innanzitutto va detto che la preoccupazione manifestata dal Consigliere Cucco, cioè quella di garantire anche alle persone sieropositive detenute pari opportunità rispetto alla globalità dei detenuti in Piemonte, è stata fin dall'inizio non solo una preoccupazione, ma anzi un impegno della Giunta regionale, che ha sempre operato perché ogni detenuto interessato qualsiasi fosse la sua lingua, il suo stato di salute, il suo livello culturale, il suo stato sociale, il colore della sua pelle - potesse partecipare ai corsi scolastici e professionali, alle iniziative di carattere culturale e sportivo, ai laboratori artigianali e a tutte le altre attività avviate dalla Regione o messe in atto con la collaborazione della Regione medesima.
Fatta questa premessa, venendo al fatto specifico lamentato nell'interrogazione cui si risponde, va segnalato che il progetto presentato dal Comune di Torino per l'inserimento al lavoro di alcuni detenuti in semilibertà, o in art. 21, per svolgere attività di giardinaggio e manutenzione del verde, nulla prevede quanto a limitazioni di partecipazione al progetto inerenti la sieropositività. Soltanto "si richiede la certificazione medica di idoneità all'espletamento dello specifico lavoro di giardiniere, come richiesto a tutti gli operatori comunali prima dell'assunzione".
E' ben vero, d'altra parte, che il Comune di Torino nel corso di una riunione ha espresso la propria difficoltà ad inserire persone sieropositive nelle squadre di giardinieri già operanti all'interno della struttura comunale, avendo questi ultimi manifestato timori per sé e per gli stessi detenuti in caso di infortuni (abbastanza frequenti nell'espletamento di questo tipo di attività).
Questa Amministrazione ha al riguardo confermato le proprie raccomandazioni perché non vengano messe in atto discriminazioni di alcun tipo e la stessa Direzione del carcere ha dichiarato la propria indisponibilità a far conoscere lo stato di sieropositività o meno dei detenuti, mentre per ognuno sarà fornita la richiesta certificazione di idoneità fisica al lavoro di giardiniere.
Del resto, la Giunta regionale non ha potere di incidere su una scelta dei detenuti da inserire nel progetto, spettando l'individuazione degli stessi, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 1/90 all'Amministrazione Penitenziaria.
Per quanto consta, inoltre, la deliberazione del Comune di Torino è diventata esecutiva soltanto il giorno 25/8/1992 ed i lavori individuati sono iniziati alcuni giorni dopo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.
CUCCO Signor Presidente, al di là delle dichiarazioni ufficiali, la vicenda è andata in uri modo alquanto diverso. Da parte di alcuni esponenti del sindacato dei lavoratori della città di Torino per il Servizio Alberate è stato chiesto esplicitamente il non-inserimento di detenuti sieropositivi nel contingente degli ex-detenuti e dei detenuti che dovevano entrare nel progetto.
Con quali motivazioni non lo so, se di preoccupazione positiva o negativa, ma così è stato.
Io non so se questo è un progetto finanziata con fondi del Comune di Torino o della Regione Piemonte, ma se fosse finanziato con fondi della Regione la stessa poteva benissimo intervenire - è un'ipotesi che faccio per bloccare il finanziamento perché non è lecito subordinare l'assegnazione di questi fondi, e quindi l'assunzione di queste persone sulla base di una indicazione che non serve assolutamente a niente. Che senso ha discriminare una persona sieropositiva se si può tagliare invece che no rispetto ad un'altra? Non ha alcun senso.
Questa è una vicenda accaduta, che ha avuto un certo iter. Presidente se lei volesse, le potrei fornire tutti i dati, anche dichiarazioni individuali delle persone che sono state soggetto e oggetto di questa vicenda. E' molto diffuso questo stile di operare anche a livello degli Enti pubblici.
Secondo me, l'Amministrazione regionale può fare di più. Per esempio questo è l'altro elemento - visto che la funzionaria responsabile della Regione sapeva di questa vicenda, l'ha saputo dall'inizio, ed è stata ben zitta, non ha detto niente a nessuno, avrebbe potuto,' con altra autorità intervenire sia sull'Amministrazione comunale sia sui mass-media per cercare di smuovere una situazione che dipende soltanto dal pregiudizio e dall'ignoranza e non determina situazioni oggettive di pericolo né per le persone sieropositive né per le altre persone che con queste lavorano.
Aggiungo soltanto una richiesta in più. Volevo chiedere al Presidente Brizio se può informarci su che fine ha fatto la firma della convenzione fra Regione Piemonte e Ministero di Grazia e Giustizia, per le attività negli istituti penitenziari, che doveva essere firmata in illo tempore e che poi in realtà non è mai stata firmata.
Come mai è stata bloccata per tanto tempo e cosa pensa di fare l'Amministrazione regionale, visto che senza convenzione si continua a reiterare vecchie iniziative, ma in realtà non si può cambiare praticamente nulla? Non adesso, quando lei ritiene Presidente, però è necessario sapere a che punto è la situazione.



PRESIDENTE

Come convenuto, i punti 4) e 5) dell'o.d.g. vengono rinviati alla prossima seduta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cerchio, Coppo, Croso, Grosso e Sartoris.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Variazioni di bilancio - Norme generali sull'agricoltura

Esame progetto di legge n. 317: "Seconda legge di variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1992 nonché devoluzione di quote di assegnazioni statali in materia di agricoltura e foreste"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il progetto di legge n. 317 di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Ferraris.
FERRARIS, relatore Illustre Presidente, signori Consiglieri, il disegno di legge n. 317 trova origine negli emendamenti presentati dalla Giunta sull'assestamento al bilancio 1992, e poi ritirati in aula.
Durante la discussione in aula la maggioranza ha accettato una serie di emendamenti delle opposizioni riguardanti i capitoli che finanziano interventi, ai sensi della L.R. 18/84. Tali capitoli sono stati di fatto azzerati.
Nel presente disegno di legge vengono riproposti stanziamenti su alcuni dei capitoli anzidetti, rimandando ad altro disegno di legge, appena licenziato dalla Commissione competente, la definizione di nuove procedure d'applicazione della L.R. 18/84.
La tabella A allegata al disegno di legge indica le ulteriori variazioni che il progetto propone e che andranno ad assommarsi in senso algebrico, sia positivamente che negativamente, a quelle eventualmente già apportate con la deliberazione del Consiglio regionale approvativi dell'assestamento 1992. Poiché però a tale deliberazione consiliare non è ancora stato apposto il visto dal Governo e quindi le variazioni previste in assestamento non hanno ancora valore di legge, le variazioni, di cui alla tabella A, fanno riferimento allo stanziamento iniziale del bilancio di previsione approvato con la L.R. 22/92; stanziamento poi variato con l'assestamento, come si è detto.
Della tabella A pertanto devono ritenersi significativi e quindi considerati solo gli importi, consegno più o meno, relativi alle variazioni (ulteriori rispetto all'assestamento).
Si tratta in ispecie dei capitoli n. 20930 e n. 25600, che finanziano interventi dell'Assessorato al turismo; n. 24360 e n. 24590 dell'Assessorato all'ecologia; n. 25990 dell'Assessorato al commercio; n.
23460, n. 23710, n. 23980, n. 24080 e n. 25010 dell'Assessorato ai trasporti. In particolare per quanto si riferisce all'ecologia e ai trasporti gli stanziamenti sono diretti alla realizzazione di opere estremamente urgenti per la bonifica di acquedotti inquinati e per far fronte ai danni causati dal maltempo.
Come già avvenuto alcune volte in passato, viene inoltre proposta una devoluzione di quote di assegnazioni statali in materia di agricoltura e foreste.
In questa occasione l'operazione di devoluzione assume maggiore rilevanza rispetto al passato, in quanto, a fronte di minori disponibilità di risorse settoriali per il prossimo anno a seguito della rimodulazione delle autorizzazioni di spesa operata con la legge finanziaria dello Stato per il 1993, essa consente di dirottare economie di passate assegnazioni non più utilizzabili verso interventi carenti di assegnazioni ó a forte domanda inevasa.
Una parte delle devoluzioni, di cui all'art. 5, riguarda economie su assegnazioni a suo tempo destinate all'attuazione di direttive e regolamenti comunitari. Tale vincolo di destinazione verso interventi previsti da regolamenti comunitari in vigore è mantenuto anche con la nuova destinazione: 2578 milioni sono infatti devoluti ad interventi previsti dal Regolamento CEE 797/85, applicato in Piemonte con la legge regionale n.
44/86.
Buona parte delle somme in devoluzione sono destinate al finanziamento sotto forma di contributi in conto capitale, di piani di miglioramento aziendale (1.978 milioni), per i quali erano state riaperte le domande entro il 30/6/ 1992; a partire dal primo luglio e fino al 31 dicembre è inoltre aperta la ricezione delle domande per uno speciale programma igienico-sanitario degli allevamenti.
Le somme restanti sono state devolute ad altri interventi previsti dal Regolamento CEE 797/85 quali aiuti alla tenuta della contabilità delle aziende del campione RICA e alla formazione professionale.
La seconda parte delle devoluzioni dell'art. 5 fa capo ad economie su stanziamenti passati, destinati ad interventi a favore della cooperazione agricola: la devoluzione complessiva, pari a 3.713 milioni, viene proposta per 3.010 milioni ad incremento di uno stanziamento relativo al concorso regionale negli interessi sui prestiti concessi per le anticipazioni ai soci conferenti di cantine sociali e altre forme associate, ai sensi dell'art. 42 della L.R. 63/78; i restanti 613 milioni sono destinati a contributi per programmi di assistenza tecnica in favore della cooperazione, ai sensi dell'art. 41 della L.R. 63/78.
Con l'art. 6 è invece disposta la devoluzione di quote di somme assegnate ai sensi dell'art. 1, comma II, lett. b) e d) della legge, per il ripristino della struttura aziendale per danni alle produzioni, ma non più utilizzabili per economie e rinunce nella misura di 6 miliardi di lire.
La devoluzione avviene nella misura integrale di 6 miliardi di lire a favore di ripristini da effettuare a seguito di avversità, per le quali si sono avute insufficienti assegnazioni a valere sulle dotazioni del fondo di solidarietà nazionale: si tratta di ripristini di infrastrutture, quali nella maggior parte dei casi, strade interpoderali.
Ricevutane l'assegnazione la I Commissione consiliare ha preso in esame il disegno di legge di cui si tratta nelle sedute del 22 e 29 ottobre scorso. Dopo un attento ed approfondito esame del provvedimento e della tabella allegata e dopo aver preso atto e discusso due successive note di variazione alla tabella anzidetta, la Commissione ha licenziato con votazione a maggioranza il disegno di legge n. 317 e l'unita tabella A) modificata ed integrata dalle due note di variazione presentate dalla Giunta.
In considerazione di quanto sopra esposto e in particolare del fatto che con la seconda legge di variazione al bilancio 1992, ora in esame, la Giunta porta a compimento la manovra di contenimento della spesa iniziata con l'assestamento, anche accogliendo in modo e misura significativi le proposte dell'opposizione consiliare, se ne raccomanda l'approvazione anche da parte di questa assemblea.



PRESIDENTE

Sulla relazione del Consigliere Ferraris è aperta la discussione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Monticelli; ne ha facoltà.
MONTICELLI Grazie, Presidente. C'è sempre qualche imbarazzo a far partire la discussione. Intervengo in chiave di dibattito generale su questa nota di variazione, annunciando già che il mio Gruppo ha presentata un cospicuo numero di emendamenti. L'Assessore Gallarini dice 81, li ha contati bene.
Come già avevo detto due o tre settimane fa, quando si era votato sull'assestamento, gli emendamenti che già allora avevamo presentato e questi che presentiamo ora, non hanno alcun intento e carattere ostruzionistico, ma sono presentati per delineare delle scelte diverse alternative in qualche modo alla proposta di legge presentata dalla Giunta.
La prima questione che voglio segnalare nel mio intervento riguarda un punto particolarmente critico di questo disegno di legge della Giunta, di variazione. Come i colleghi ricorderanno, quando si era discusso e votato l'assestamento al bilancio nel Consiglio di tre settimane fa, in quel momento, di fronte ad una mole ancora maggiore di emendamenti presentati non soltanto dal nostro Gruppo, la Giunta propose di spezzare in due il meccanismo di approvazione dei documenti di bilancio, votando allora l'assestamento con due emendamenti particolarmente significativi.
Il primo emendamento era in qualche modo una presa d'atto di una condizione ormai, nei fatti, di impossibilità di deliberare l'aumento delle tasse addizionali regionali, e corrispondeva anche ad una sollecitazione in quel senso presentata da noi, ma anche da altri Gruppi consiliari.
Il secondo emendamento rispondeva ad una specifica proposta che noi avevamo avanzato nella discussione, attraverso nostre proposte di variazione, come quella di portare a zero tutti i capitoli del bilancio regionale di spese di investimento collegate all'applicazione della L.R.
18/84 sulle opere pubbliche. La Giunta allora disse che andava bene e presentò l'emendamento di azzeramento di tutti quei capitoli. Questa cosa accadde un martedì di tre settimane fa; il lunedì successivo, quindi meno di sette giorni dopo, la Giunta si riunì, approvò la nota di variazione al bilancio, sulla quale oggi siamo chiamati a decidere, e in quel disegno di legge ricomparvero come per incanto più di una decina di capitoli della L.R.18/84, per venti miliardi e qualcosa. Poi è arrivata una seconda variazione ed ancora nell'ultima riunione della I Commissione, che ha discusso l'argomento, l'Assessore Gallarini ed alcuni Assessori presenti a quella Commissione hanno ulteriormente annunciato reintegri di fondi su capitoli della L.R. 18/84. Se non ho sbagliato il conto, al momento, fra quello che c'è già e quello che immagino la Giunta presenterà, si tratta di 25 miliardi, lira più, lira meno.
Allora, colleghi, c'è qualcosa che non funziona. Un giorno, un martedì si vota in Consiglio e si azzerano capitoli per una cifra globale di 60/61 miliardi, se ricordo bene, e pochi giorni dopo ricompaiono 25 miliardi. La motivazione che la Giunta ha dato in Commissione a questo mistero è che la Giunta si è accorta che alcuni di quei capitoli non potevano essere azzerati perché riguardavano spese urgenti. Si è parlato di due capitoli legati al pronto intervento e altre spese di questo tipo. Non discuto l'urgenza, però bisogna che discutiamo qualcosa. 0 la Giunta non conosce il bilancio o gli Assessori competenti si erano distratti, oppure il Presidente della Giunta che ha proposto la soluzione di sdoppiamento del dibattito, anche sulla base di questo emendamento di azzeramento, non ha ben presente il meccanismo complessivo. Sinceramente non capisco.
Come si fa a proporre, come Giunta, pur sollecitata dall'opposizione nostra, ma la proposta formale è stata della Giunta, un emendamento per azzerare dei capitoli e dopo sei giorni una parte di questi rispuntano all'improvviso come funghi? C'è qualcosa che non funziona nella Giunta. Gli Assessorati sono repubbliche autonome? Non vi parlate fra di voi Assessori? Il Presidente della Giunta non sa come funziona il meccanismo? Non credo.
Lascio questo interrogativo e gradirei una risposta, ma che non sia quella che ci è venuta ieri in II Commissione, quando la Giunta ha presentato per l'approvazione un disegno di legge di deroga nell'applicazione di una parte della L.R. 18/84 con una relazione, se mi permettete colleghi, ridicola; relazione in cui c'è scritto che la Giunta chiede la deroga e la sanatoria su tutti gli atti connessi alla L.R. 18/ 84 fatti dal primo gennaio di quest'anno a fine anno, con la motivazione che non ha avuto tempo di fare il piano. Dal primo gennaio non ha avuto il tempo di fare il piano? Se n'è accorta adesso che non ha avuto il tempo di fare il piano? Qui davvero c'è qualcosa che non funziona.
Per questi motivi, in un gruppo di emendamenti riproponiamo l'azzeramento dei capitoli della L.R 18/84, proposti invece in aumento da parte della Giunta.
Proponiamo inoltre, attraverso un altro gruppo di emendamenti che ipotizzano tagli agli- investimenti da finanziare attraverso mutui, ma non legati alla L.R.18/84, un taglio di 30 miliardi.
Poniamo inoltre un quesito alla Giunta regionale, ed anche su questo gradiremmo una risposta. La Giunta sostiene che i capitoli in discussione della L.R.18/84 sono tutti urgentissimi e che non se ne può fare a meno: oltre al pronto intervento, c'è un ponte da sistemare nel Vercellese, una stradina di collegamento ad una frazione nel Novarese, ed un tetto da ripristinare al palazzo del Municipio di Barolo, che ospita il Centro di formazione professionale: queste sono alcune delle urgenze di cui trattasi.
Ebbene, siete convinti che tutti quei capitoli siano urgentissimi; ma allora, perlomeno, rispettate la volontà del Consiglio, espressa 3 settimane fa, secondo la quale peri 60 miliardi non si sarebbe acceso alcun mutuo. E visto che 25 li avete ritirati fuori dal cappello, accettate i nostri emendamenti di taglio ad altre spese d'investimento per altrettanti miliardi.
Non potete tagliare sui capitoli della L.R. 18/84? Bene, tagliate su altri capitoli d'investimento! E' possibile, colleghi. Scommetto che non riuscirete ad impegnare tutti quei soldi entro la fine dell'anno.
Ci scommetto, caro Gallarini: non riuscirete ad impegnare tutti quei soldi entro la fine dell'anno! E se alcuni Assessori insistono affinch quei capitoli non siano ridotti, è perché hanno in mente altra cosa, ovvero che il famoso bilancio a base zero - che dovrebbe partire, appunto, senza memoria storica della spesa storica - parta invece lasciando qualche miliardo su quei capitoli, affinché quella stessa memoria non si perda: hanno quindi in mente un bilancio a base zero che tale non è.
L'accanimento per mantenere dei fondi su certi capitoli, quando si sa con certezza che il denaro non potrà essere impegnato entro la fine dell'anno, non si spiega sé non con questa riserva mentale riguardante il bilancio futuro. Vengo a quest'ultima questione. Il giorno 3 novembre stiamo ancora discutendo una variazione al bilancio; se la Regione Piemonte fosse una Regione che si rispetti, in questa data la Giunta avrebbe già dovuto presentare il bilancio preventivo del 1993, per consentire quello che normalmente - è scritto - si dovrebbe fare sul bilancio preventivo: una consultazione ed un accurato esame in Commissione.
Colleghi, Presidente della Giunta regionale e Assessore al bilancio: cosa ci sapete dire sul bilancio preventivo del 1993? Quando lo presenterete? Sotto che forma? Ritengo si sia ad un punto tale per cui l'unica forma possibile sia quella di una proposta di esercizio provvisorio. Non mi pare ci siano altri margini. Per favore, non rifacciamo il giochino del bilancio tecnico dell'anno scorso. Volendo fare cosa seria, perché non attuare un esercizio provvisorio su un documento di bilancio a base zero? Sappiamo tutti cosa vuol dire "a base zero" (o no?): prevedere solo le spese di funzionamento in senso stretto ed azzerare tutti i capitoli sulle leggi regionali di spesa, avviando un meccanismo di elaborazione di priorità, di scelte, per valutare come e dove spendere. Avete intenzione di muovervi così, o quella del bilancio a base zero è una nuova, ennesima e mitica attesa quale quella dell'assestamento? Da mesi attendiamo miticamente , mitiche scadenze! Credo siano questi i nodi della discussione di oggi: come recuperiamo i 25 miliardi che avete voluto a tutti i costi far rispuntare sulla L.R.
18/84? Come verifichiamo se è ancora possibile - noi abbiamo proposto tagli per 15 miliardi - operare qualche ulteriore taglio sulla spesa corrente e soprattutto, come pensate di impostare il bilancio 1993? Credo sia questa un'utile occasione per discutere di un argomento non più rinviabile alle calende greche, ma sul quale la Giunta dovrebbe decidere la prossima settimana.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore regionale Penso che come Giunta si debba intervenire nella discussione per considerazioni in parte suggerite dai rilievi del Consigliere Monticelli ed in parte di carattere ancor più generale. Per quanto ci riguarda presenteremo un solo emendamento, a firma dell'Assessore Fulcheri e mia, ma a nome dell'intera Giunta, per uno spostamento di 50 milioni dal capitolo 11250 - integrato appunto di 50 milioni - al capitolo 15960 - che ne viene decurtato per una questione molto semplice. Il capitolo 11250, sul quale spostiamo i 50 milioni, è quello del diritto allo studio. E' successo uno spiacevole inconveniente - non dovuto a noi - presso l'Ufficio postale di Torino: ci hanno recapitato nei giorni scorsi della corrispondenza giacente all'Ufficio postale da sei mesi, per disguidi vari. La corrispondenza conteneva determinate richieste per quanto riguarda il diritto allo studio.
Ci siamo quindi attivati all'ultimo momento, ma a nostra giustificazione vi è il non funzionamento del tassello "Poste di Torino" (ovviamente segnaleremo il tutto al Ministero delle Poste).
Qualche considerazione suggerita dall'intervento del Consigliere Monticelli, sul recupero di alcuni miliardi.
Innanzitutto, i miliardi sono circa 20 e non 25. Altri sono stati recuperati da altri capitoli, ma non sono sulla questione dei mutui, che passano da 61 miliardi a 40, con una contrazione di circa 20 miliardi.
Contrazione resasi necessaria - dicevo - per il sopravvenire di alcune emergenze (12 miliardi, ad esempio, per pronto intervento).
Per carità, le cose si possono vedere da destra, da sinistra e da tante altre angolazioni, ma è indubbio che le piogge di quest'ultimo mese hanno indotto la Giunta a ritenere - in seguito a pressioni, segnalazioni, ecc.
che non fosse sopportabile una dilazione: quindi, 12 miliardi su 20 sono dovuti a pronti interventi di quel tipo. Il resto è dovuto ad impegni pluriennali giunti a maturazione, e nei confronti dei quali la Giunta ritiene di dover proporre un'integrazione.
Il Consigliere Monticelli si chiede, ma penso che ce lo chiediamo tutti, se si riuscirà, da qui al 31 dicembre, a risparmiare su alcuni altri mutui la cui contrazione è stata prevista per il 1992, andando quindi nella direzione di compressione dei mutui che ha lo scopo di ridurre il grado di rigidità del bilancio dei prossimi anni. Io penso di sì; ritengo che oggi la Giunta non possa prendere impegni precisi, ma uno mi sento di annunciarlo è dipende dall'Assessorato al patrimonio: è quello sulle barriere architettoniche. I progetti sono a metà strada, noi avevamo previsto di contrarre, nel corso del 1992,10 miliardi di mutui per questo investimento e io ritengo che, arrivati a undici dodicesimi della gestione del bilancio, valga la pena e sia opportuno farli slittare a gennaio o a febbraio dell'anno prossimo, quindi quei 10 miliardi sicuramente si potranno aggiungere ai 40-41 ed arrivare a 50 miliardi. Per il resto vedremo cosa sarà possibile fare.
Riguardo alla questione "bilancio a base zero", se è semplicemente un bilancio annunciato o se sarà un bilancio perseguito, sarà il tempo - ormai ci avviciniamo - a dirlo e ognuno poi trarrà le proprie conclusioni.
Noi abbiamo detto, come Giunta, che intendiamo muoverci sul '93 col bilancio a base zero, penso che fino a dimostrazione contraria questa affermazione sia credibile; se invece non saremo credibili, sia dall'esterno della Giunta che dall'interno, ognuno trarrà le proprie conclusioni.
Per quanto riguarda il resto, come pensiamo di muoverci sul bilancio 1993? Innanzitutto, non possiamo sottacere che non siamo ancora arrivati ad una determinazione per quanto riguarda le addizionali, è nei fatti. Tre settimane fa parlavo di grosse difficoltà esistenti per arrivare ad una determinazione univoca e concordata; ribadisco oggi che non siamo in condizione di poterlo fare. Ci auguriamo che nei prossimi giorni si riesca a chiudere su una indicazione e su una scelta concordata, in modo tale da poter partire e impostare.
Siamo ai primi di novembre, è vero che oggi avviene una variazione di bilancio, ma è altrettanto vero - ribadisco quanto ho già detto in qualche occasione precedente - che le molte variazioni di bilancio che abbiamo fatto nel corso del 1992 sono il tentativo riuscito o meno - non sta a noi giudicarlo- di dare un minimo di governabilità e di sterzate nel corso del cammino, laddove si manifestino le necessità. Quindi, penso sia finito il tempo di un bilancio approvato un certo giorno di un certo esercizio economico, dopodiché però si va avanti con il pilota automatico fino a fine anno, sordi alle sopravvenienze, alle necessità e a quant'altro. Penso che variazioni di questo tipo debbano cogliere le necessità via via emergenti e quindi recepirle in questo senso.
Per quanto riguarda gli emendamenti, questa volta li abbiamo visti tutti, abbiamo avuto il tempo. Il PDS ce li ha consegnati nell'ultima seduta di Commissione, giovedì scorso, abbiamo quindi avuto modo di valutarli. Alla Giunta spiace, ma dovremo dire di no su tutti perch prevale una considerazione che è generale e che vale per tutti. Come possiamo andare a togliere i 50 e i 100 milioni su un capitolo, i 200 e i 300 su un altro, oppure i 6 miliardi, come si prospetta, su un altro capitolo ancora, a undici dodicesimi di gestione del bilancio? E' una considerazione di fondo che può essere condivisa o meno, ma che a noi sembra molto logica e seria: è vero che siamo in un periodo in cui si premiano i tagli, le azioni che vanno a comprimere le spese sui vari capitoli, perché si ritiene che da questi comportamenti emerga una credibilità per l'ente, ma noi riteniamo che a questa credibilità sia superiore l'altra, quella dovuta al fatto che la Giunta, la Regione come ente nel suo complesso, ha presa nel corso del 1992 alcuni impegni verbali e scritti con Enti locali, con amministrazioni, con soggetti a cui erogare e con cui costruire dei progetti, e sarebbe molto maggiore la perdita di credibilità su questo piano se la Giunta decidesse, quasi a fine anno, di rinnegare e smentire impegni politici ed amministrativi portati avanti nel corso dell'anno, rispetto a quel poco di credibilità che potrebbe venire ammesso che si possa parlare di credibilità, da un ulteriore taglio di qualche miliardo sulla spesa corrente.
Questa è la considerazione che ritenevo opportuno fare.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dagli Assessori Gallarini e Fulcheri: "All'art. 1, nello stato di previsione della spesa vengono apportate le seguenti variazioni: cap. 11250 + 50.000.000 cap. 15960 - 50.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 25 voti favorevoli, 12 contrari e 1 astensione (1 Consigliere non ha partecipato alla votazione)..
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio e Bresso: "Lo stanziamento del cap. 10050 (Spese correnti) è diminuito di lire 80.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 22 contrari e 3 astensioni (2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio e Bresso: "Lo stanziamento del cap. 10220 (Spese correnti) è diminuito di lire 300.000.000".
La parola al Consigliere Monticelli per l'illustrazione.
MONTICELLI Insieme ai colleghi Bresso e Buzio abbiamo presentato questi emendamenti; ci limiteremo ad illustrarne pochissimi, proprio quelli che ci sembrano particolarmente significativi.
Tenevo a motivare l'emendamento di cui si tratta, in quanto riguarda un capitolo utilizzato dal Consiglio regionale e che quindi ricade sotto la responsabilità di gestione e di deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
Nei mesi scorsi - questo mi è stato spiegato anche in Commissione dall'Assessore Gallarini - l'Ufficio di Presidenza aveva fatto presente alla Giunta l'esigenza di aumentare la dotazione di questo capitolo e la Giunta, in modo corrispondente, aveva previsto un aumento di 500 milioni votato nell'assestamento di tre settimane fa. Adesso, nella nota di variazione, la Giunta propone una limatura di questa spesa e indica un taglio di 150 milioni rispetto ai 500, prevedendo dunque un aumento limitato a 350 milioni.
Noi abbiamo ipotizzato un taglio più sensibile di 300 milioni limitando quindi l'aumento a 200 milioni. La motivazione è molto semplice colleghi: siamo tutti in un momento di ristrettezze, di particolare tensione dal punto di vista finanziario delle finanze regionali. L'Ufficio di Presidenza propose questa esigenza alla Giunta mesi fa, quando questa questione era forse meno evidente, meno acuta di quanto non appaia oggi.
Oggi, con il senno di poi (almeno questa è stata la nostra opinione), la richiesta di aumento poteva essere contenuta e quindi noi abbiamo proposto una riduzione di 300 milioni.
Ci tenevo a illustrare questo emendamento proprio in quanto ha una natura particolare e perché, in qualche modo, tocca la competenza dell'Ufficio di Presidenza.
GALLARINI, Assessore regionale Come Giunta diciamo no, perché abbiamo già tolto 150 milioni. Per correttezza devo dire che ne ho parlato anche con la Presidente del Consiglio, ma i 500 milioni di prima, tenuto conto del fatto che occorre tutti insieme fare sacrifici e risparmiare, sono già stati compressi a 350 milioni; riteniamo pertanto di attestarci su quest'ultima cifra.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 25 contrari e 4 astensioni (2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio e Bresso: "Lo stanziamento del cap. 10270 (Spese correnti) è diminuita di lire 200.000.000".
La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore regionale La Giunta dice no: si tratta delle divise del personale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 25 contrari e 4 astensioni (2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio e Bresso: "Lo stanziamento del cap. 10280 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore regionale La Giunta non lo accoglie. Si tratta della formazione professionale dei dipendenti; specifico l'oggetto del capitolo perché mi sembra giusto che il Consiglio lo conosca.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 25 contrari e 4 astensioni (2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio e Bresso: "Lo stanziamento del cap. 10340 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore regionale La Giunta non lo accoglie. Si tratta di "informazione e stampa".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Zacchera; ne ha facoltà.
ZACCHERA Faccio una premessa: il Gruppo MSI-DN rifiuta volutamente la strada dell'ostruzionismo e quindi non prende la parola su tutti gli emendamenti ne ha ritirati numerosi, mantenendo soltanto quelli significativi, e non ne ha riproposti sugli stessi capitoli oggetto di emendamento del PDS per non ripetere le stesse cose e far perdere tempo, e soprattutto fotocopie.
Tuttavia, prendo atto che su alcuni capitoli la volontà della Giunta di non recepire degli emendamenti da noi presentati significa riproporre alcune linee di spreco da noi chiaramente esemplificate, reiterate e ripetute, come per esempio la stampa da parte degli Enti regionali.
La Giunta regionale non può sottacere che, nel momento in cui di fatto si continua a dilatare questa spesa con nuove riviste, manca completamente a mio avviso - una strategia globale su che cosa questa Regione debba stampare, su che cosa possa stampare il Consiglio, su cosa debbano stampare gli Assessori e sul perché ogni Assessore si senta in dovere di fare una o più pubblicazioni.
Manca soprattutto poi una strategia per rivedere l'intero sistema di distribuzione degli stampati. Ad esempio, come mai le targhette degli abbonati - ma abbonato non è nessuno, perché quasi nessuno paga le riviste tranne il Bollettino Ufficiale della Regione, quindi è meglio dire le etichette degli invii - sono così complesse, farraginose, sovente sbagliate? Su questo capitolo la Regione può sicuramente risparmiare ben più del miliardo indicato nell'emendamento, e mi dispiace che l'Assessore Gallarini, così attento - secondo me anche per necessità di cose - ai fronti della spesa, non abbia, su questo fronte, chiuso strettamente i cordoni della borsa. Su questo fronte di autentico spreco si può ampiamente risparmiare ed è venuto il momento di farlo; se non si ha il coraggio di farlo, vuol dire che non se ne ha la volontà, però allora ciascuno si assume le proprie responsabilità.



PRESIDENTE

Chiede di intervenire la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.
BRESSO Una parte delle cose che volevo dire le ha già dette il collega Zacchera; in particolare volevo segnalare che tutta la serie di emendamenti che vengono in sequenza e che verranno discussi non rientrano nella definizione generale con cui l'Assessore Gallarini ha rifiutato il pacchetto degli emendamenti.
In questo caso non ci sono aspettative esterne alla Regione. Ci sono solo proposte di contenimento di - come noi diciamo - sprechi, ma per essere gentili si può anche dire di attività non obbligatorie della Regione. Se la Regione rinuncia all'informazione sulle sue attività, dato che fa molto poco, non fa nulla di male, al massimo racconta di convegni per cui ha già dato un finanziamento. La maggior parte dell'informativa si riferisce, quindi, ad attività di cui già dovrebbe aver dato notizia.
La Regione può benissimo rinviare di qualche mese la riparazione e sistemazione degli immobili e può benissimo non acquistare qualche automezzo in più, usando meglio quelli che già ci sono, magari anche rispondendo allo stato dell'uso delle auto blu e degli automezzi. Gli automezzi sono sempre auto di servizio, noi qui abbiamo degli automezzi che servono solo, a trasportare delle persone; con un più rigoroso uso da parte degli Assessori, dei membri dell'Ufficio di Presidenza e del personale degli automezzi, si può rinunciare tranquillamente all'acquisto o alla permuta degli stessi, oppure si possono usare quelli un po' più vecchi e non permutare proprio nulla.
Anche se adesso non possiamo parlarne, credo che interverremo in maniera specifica su tutti i fondi per partecipazione a convegni, riunioni mostre, rassegne e altre manifestazioni.
Anche in questo caso, almeno una parte, ossia ciò che viene organizzato dalla Giunta e dai diversi Assessori, può benissimo essere rinviata senza che succeda nulla. I convegni sono troppi in assoluto; qualcuno in meno eviterebbe solo una vorticosa circolazione delle persone e dell'informazione, spesso del tutto inutile.
Anche la progettazione e l'esecuzione di lavori vari può benissimo essere rinviata di qualche tempo; quindi, in questo caso non ci sono le ragioni che giustificano la risposta dell'Assessore.
Non si può decidere di non dare nessuna risposta; si devono anzi dare risposte pertinenti; non si possono dare risposte generiche, perché qui non rientriamo in alcun modo nella dizione generica con cui l'Assessore le ha respinte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Dovrò votare comunque in qualche modo e lo farò considerando non positivamente quello che ha detto la collega Bresso. Ho l'impressione che non sia accettabile questa nuova caccia alle streghe del superfluo e dell'inutile; i convegni, per esempio, sono una cosa importantissima vitale, fondamentale e necessaria, nei quali bisogna investire intelligenze e risorse.
BRESSO E farne un po' meno e meglio! MARCHINI La politica, collega Bresso, non è il quotidiano; è sapere che cosa noi costruiamo per il futuro. Se i convegni non sono dei convegni ma incontri fuori porta, lo si dica: non si finanziano - più e non vi si partecipa. Ma che la classe dirigente, gli studiosi, gli amministratori crescano e si convincano che partecipare a degli incontri, discutere, ragionare studiare, preparare relazioni sia diventata una cosa che una società moderna non deve fare o che non si può permettere, secondo me è sbagliato io sostengo che è l'unica cosa che deve fare, l'unica cosa che deve cercare di permettersi.
Ricordiamoci che noi siamo un Parlamento; un Parlamento fa la politica la politica è preparare e costruire il futuro; il futuro si costruisce nelle intelligenze, nella qualità del prodotto intellettuale.
Questa temo che, soprattutto per il Piemonte, sia una questione che da parte degli interessi forti non si vuole riconoscere. Il nostro Piemonte probabilmente, manca di una capacità di costruire il proprio futuro, per quello si avvita sul suo presente.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Occorre essere chiari. Innanzitutto, per quanto riguarda l'emendamento Zacchera sulle riviste, devo dire che questo problema ce lo siamo posto anche noi, ma non sull'inutilità, perché riteniamo che siano tutte utili dignitose ed anche belle.
Fra le tante, cito per esempio la rivista "Piemonte Parchi": è di grande interesse, ci viene invidiata da molti e viene considerata un contributo importante.
BRESSO E' l'unica bella! BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Punti di vista; comunque questo problema noi ce lo siamo posto. Il Presidente, che vi parla, nel mese di aprile ha evidenziato in Giunta il problema di una razionalizzazione che stiamo valutando. Recentemente l'ho riproposto; la Giunta mi ha dato mandato di fare delle proposte, quindi mi fard carico personalmente di un riassetto complessivo.
Effettivamente, c'è l'esigenza di corrispondere ad una necessaria messa in evidenza dell'attività della Regione, e io credo che abbiamo il dovere di farlo. Considerare tutto spreco mi pare, però, un discorso superficiale.
Si può dire: "E' un momento difficile, valutiamo con grande attenzione la spesa che facciamo", e qui sono ben d'accordo; ma di fronte alle difficoltà che abbiamo come Ente Regione ad evidenziare la presenza dell'attività regionale, del Consiglio, della Giunta, credo non si possa completamente disattendere a questo compito senza disattendere ad un compito essenziale di valorizzazione delle istituzioni.
Non accetto la parola "spreco" in linea di principio; accetto Zacchera, il problema, in un momento difficile, di riesaminare, di razionalizzare e, se possibile, di ridurre. Questo lo faremo certamente, ma consentitemi - non a dicembre, quando i contratti di fornitura e di stampa sono stati fatti. Siamo a un mese dalla fine dell'esercizio; non possiamo metterci a tagliare adesso: sarebbe un taglio superficiale e semplicemente motivato da esigenze esterne da dover ripristinare successivamente.
Noi abbiamo ben presente il problema; a questo proposito c'è un impegno di razionalizzazione e anche un impegno di salvaguardia di quella informazione fondamentale dell'attività della Regione che ritengo utile e che tutte le Regioni fanno; non si può pensare di chiuderci in noi stessi senza rivolgerci all'esterno in alcun modo.
Lo stesso discorso vale per i convegni. Non voglio esaltarne la funzione più di tanto, ma anche qui, collega Bresso, si potrà fare una politica di riduzione, se è questo l'orientamento.
Non la possiamo, però, fare a novembre, perché non è vero che le attese non ci sono, perché chi organizza un convegno chiede prima e quindi c'è un iter che si va delineando.
Lo stesso vale per i contributi: vengono deliberati dei contributi a dicembre, ma si tratta di risposte ad una serie di istruttorie avvenute nell'ambito dell'esercizio. Allora, una Regione che dà degli affidamenti e poi non li mantiene è veramente più grave che risparmiare quattro lire.
Questo vale, anche nella polemica con lo Stato; io, per esempio, non ho avuto difficoltà a criticare, anche a livello nazionale, l'atteggia-, mento assunto sulla questione EFIM. La questione EFIM ci ha nociuto, l'ho detto cori molta chiarezza; noi non possiamo mancare a degli affidamenti che abbiamo dato e quindi non possiamo oggi provvedere in questo senso.
Abbiamo detto che per il 1993 partiamo da un discorso di azzeramento partiamo pure, facciamo una discussione serena, però attenti a non confondere con sprechi delle attività che sono essenziali.
Ho già avuto una polemica cortese con l'amico Zacchera, del quale apprezzo anche talune indicazioni, ma non condivido questa posizione direi pregiudiziale, netta, che tutto quello che non è una spesa conforme al suo disegno deve essere uno spreco: non è uno spreco, sono delle scelte di spesa che possono essere accettate o meno.
Per esempio, per i convegni abbiamo speso 60 milioni per il Salone della Banca rispetto al quale si è detto che sono stati soldi sprecati invece è stato uno dei più grandi investimenti che potevamo fare. Abbiamo portato a Torino, con modica spesa e con la collaborazione dell'Expo l'interesse mondiale su tutti i quotidiani.
Sui quotidiani economici è stato riportato tutto il dibattito svoltosi a Torino al Salone della Banca sulla finanza e sulle monete in un momento strategico come questo, in un momento in cui vogliamo differenziare il Piemonte attraverso un impegno nei confronti del terziario.
Dobbiamo quindi valutare con attenzione e non superficialmente la spesa. Noi siamo disponibili a contenere la spesa relativa alle riviste e a valutare con rigore l'applicazione dei temi dei convegni. Non abbiamo difficoltà, però non lo possiamo fare tagliando delle voci di bilancio al mese di novembre del 1992 sul bilancio 1992. Non sarebbe neanche credibile non lo è, rispetto agli impegni che sono stati assunti, che sono impegni operativi e di continuità che devono essere in qualche modo portati avanti ed onorati.
Assicuro quindi a fondo l'interesse al problema ed invito tutti a riflettere.
I piccoli contributi sui quali tanto si irride, che vengono dati dalla Presidenza, sentiti tutti gli Assessorati (se ne fa carico la Presidenza dal punto di vista del bilancio, ma poi vengono concessi sulla base delle proposte dei vari Assessorati), sono risposte ad esigenze locali che si possono anche abolire e tagliare, ma ciò starebbe ad indicare che ci chiudiamo sempre più in noi stessi, che la Regione espleta soltanto più la funzione meramente legislativa che le è stata attribuita, che ci distanziamo sempre più dal territorio.
Non dobbiamo allora lamentarci se la Regione non conta nulla perché non riesce a fare (io penso che riesca a fare) l'alta politica. Credo che qualche risultato lo stiamo raggiungendo proprio su temi strategici e molto importanti, caro Marchini, ma finiamo col non riuscire a fare sufficiente alta politica e neanche ad avere il contatto col territorio, per cui le istituzioni crollano.
Bisogna stare attenti - a quelli che potrebbero essere i risultati di una politica di estraniazione completa, perché per noi comporterebbe anche meno lavoro (al Presidente non interessa dare il contributo di 2 o 3 milioni a quella manifestazione piuttosto che a un'altra), ma c'è un'esigenza che è anche una tradizione, c'è i1 peso di tutta una realtà non solo sociale, ma anche culturale che chiede. Mentre da un lato ci sentiamo dire in quest'aula che dobbiamo tagliare tutto, dall'altro il telegiornale regionale dice che il bilancio della Regione dà solo lo 0,1% per la cultura. Mettiamoci d'accordo!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.
ZACCHERA Il Gruppo MSI ribadisce, mio tramite, le più vivaci perplessità sulle parole dette dal Presidente Brizio, che pur ho anche apprezzato. Ho apprezzato quando il Presidente ha detto "stiamo studiando, ma è troppo tardi", devo però ricordargli che un anno fa di questi tempi il Gruppo MSI è venuto in aula con l'elenco delle riviste che si potevano tagliare. E' passato un anno e voi non lo avete fatto! Anzi, quest'anno ci sono delle riviste nuove, quindi non si sono affrontate (prima dell'undicesimo mese dell'anno) queste voci di spesa e numerosi sono i capitoli a bilancio. Se si voleva fare, si poteva fare! Lo stesso Presidente ha detto poi che è dal mese di aprile che sta pensando a come razionalizzare; io capisco che il Presidente ha tantissime cose a cui pensare e da fare, ma io vorrei semplicemente vedere una sua relazione magari di ,5 pagine, non di più, ma bisogna avere qualche idea concreta: ad esempio, una linea editoriale unica e un indirizzario più razionale. Quante volte ho segnalato che il sottoscritto riceve 5 copie di tutto? Ma insomma, dopo averlo messo anche per iscritto che cosa devo fare? Io ricevo 5 diverse pubblicazioni, se quindi moltiplichiamo questo spreco per tutti coloro che ricevono più copie risultano migliaia di copie che ogni settimana se ne vanno perse, buttate via nei cestini! Sul discorso dei convegni ho sempre detto, ma anche scritto.
Troppe volte i contributi, i convegni, le riviste, di fatto diventano delle forme succedanee di pubblicità ai partiti politici di maggioranza questa è la realtà! - addirittura con una divisione strategica sul territorio: ciascuno pubblica nella Provincia dalla quale proviene e questo è successo per diversi Assessorati e noi possiamo fare nomi, cognomi e indicazioni precise.
E' forse strategia tutto questo? Non si può dire che determinate pubblicità, che costano centinaia di milioni, vengano fatte per "calare nella realtà territoriale" la Regione Piemonte! Io sostengo - non voglio con ciò offendere l'opinione di nessuno che si tratta invece di una pubblicità non per la Regione, ma per l'Assessore che firma poi l'articolo, la seconda pagina della rivista l'inserzione o altro.
Plaudo l'iniziativa del Presidente di voler razionalizzare, però lo faccia poi anche concretamente.
E se dobbiamo tagliare, cominciamo da queste spese che non sono indispensabili. Prima di tagliare servizi più essenziali di questo, bisogna cominciare dal superfluo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso per dichiarazione di voto.
BRESSO E' una dichiarazione di voto che vale anche per gli altri emendamenti di questa tipologia. Anche noi apprezziamo l'intento del Presidente l'unico problema è che questi intenti vengono di solito manifestati al momento in cui si fanno delle proposte concrete, magari anche nell'individuazione specifica dell'articolo, anche se non sempre adeguate al momento, alla situazione, al tema, anche perché è evidentemente molto difficile avere il quadro degli impegni già presi da parte della Giunta.
Ora, quando c'è una sollecitazione, questa non va solo accolta nel momento del dibattito consiliare, ma deve poi tradursi, se c'è un accoglimento, in atti concreti.
In riferimento al Consiglio sollecito un dibattito su ciò che effettivamente è stato fatto in ordine all'accoglimento di sollecitazioni venute in vari momenti dal Consiglio. Anche perché su tutta questa partita cioè sul modo con cui si gestiscono i contributi - ed è il caso specifico da noi sollevato - sia a convegni organizzati da altri sia a convegni organizzati dalla Regione, varrebbe la pena di avere un quadro, un'ipotesi di razionalizzazione da, parte della Giunta nonché un dibattito sulla materia.
Per restare in questa partita, io noto nel comportamento non della Regione Piemonte, ma della Giunta regionale del Piemonte e anche spesso dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, una tendenza a gestire i convegni come cosa di proprietà assoluta della Giunta e non anche come momento di confronto con il Consiglio. I convegni sono quasi sempre la proprietà personale dell'Assessore, il quale li gestisce a fini esclusivamente di pubblicizzazione di proprie iniziative, mentre non è ovunque così. In moltissime Regioni i convegni su temi di rilevanza, su temi che sono oggetto di dibattito e di elaborazione anche in Consiglio vedono spesso la partecipazione delle componenti consiliari: possono essere in alcune situazioni i Presidenti delle Commissioni consiliari competenti nella materia, in altre situazioni possono essere rappresentanti di alcuni Gruppi che per esempio hanno presentato delle proposte in merito e hanno quindi partecipato alla elaborazione della materia. Ciò purtroppo avviene assai raramente nel caso della nostra Regione, Quindi, anche da questo punto di vista varrebbe la pena, oltre che per gli aspetti di razionalizzazione che sono certamente i più rilevanti, di fare una discussione.
Noi cogliamo la disponibilità del Presidente della Giunta. Questa discussione non può essere fatta oggi, ma chiediamo che su tutta questa partita una riflessione venga proposta al Consiglio, dandogli così l'occasione di pronunciarsi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.
PICCHIONI A me pare che i1 Presidente Brizio abbia centrato il problema laddove coglie quell'antinomia, quella contraddizione fra le esigenze della Regione ad essere presente nelle varie circostanze culturali, sociali e politiche del nostro tempo e le critiche che si fanno ad un eccessivo protagonismo o perlomeno ad un eccessivo presenzialismo della Regione stessa, quasi che questo presenzialismo fosse sotteso da una volontà, direi eccessivamente personalistica, dell'essere e del partecipare.
Il nostro tempo ci porta a questa contraddizione perché la società civile, la società intelligente vuole essere presente nel discorso ampio diverso, multiforme che questa società esige in ogni momento e in ogni circostanza. Dall'altra parte, non solamente qui, si rimprovera alla Regione, come ad altre istituzioni dello Stato e allo Stato stesso, di essere eccessivamente spendacciona - usiamo questi termini - nei confronti di manifestazioni che peraltro la società civile sollecita. Se noi dovessimo chiudere improvvisamente tutte le porte e tutte le finestre alle esigenze che non solamente dal punto di vista promozionale, ma anche culturale pervengono ogni giorno, in questa stessa giornata vorrei dire, al tavolo degli Assessorati e della Giunta, cosa si direbbe? Che cosa potrebbe dire la società civile nei confronti di un Ente che sarebbe ancora una volta sordo e cieco? Nel momento stesso in cui la Regione, mi pare l'Assessore Nerviani, ha voluto solamente razionalizzare - se ben ricordo - il problema dei contributi al Centro Pannunzio, non c'è stata forse una levata dei cosiddetti "chierici" nei confronti di una Regione che, ancora una volta si dimostrava - a loro detta - insensibile nei confronti di quella che è una delle istituzioni della cultura torinese? Su questo aspetto bisogna riflettere. E' vero che questa è una società o perlomeno è un tempo, di segnali, se non di "Segni", ma al di là della battuta questo è anche un tempo in cui noi dobbiamo razionalizzare il nostro intervento e la nostra presenza, secondo quelle esigenze, secondo quella mediazione che certamente credo non sfugga all'intelligenza del Presidente e degli Assessori.
Noi non vogliamo suggerire nessuna pedagogia spicciola su come si fanno i convegni o su come si devono organizzare, però certamente riteniamo che la Regione, gli Assessori, il Presidente debbono tenere presente, nel concerto di voci pluralistico, che questa Regione rappresenta tutte le diverse istanze che in questa Regione si manifestano. Per cui il problema di una giusta commistione tra l'esecutivo e il Consiglio, tra quello che si dice da questi banchi e da quei banchi, credo possa essere effettivamente uno dei modi che la Regione deve assolutamente perseguire. Non credo che ci sia un protagonismo esasperato e nemmeno che ci sia lo stacanovismo di qualche Assessore a partecipare ad ogni convegno. Credo però che una giusta commisurazione fra quello che si fa e quello che è necessario debba essere tenuto in considerazione.
Avrei desiderato che il Presidente avesse colto "l'attimo fuggente" suggerito da Zacchera. Signor Presidente, il problema delle riviste, che è stato il leitmotiv conduttore di questa discussione, non è che significhi di per se stesso la mortificazione (al di là del fatto tecnico che non mi interessa) delle varie voci assessorili. Significa semplicemente una razionalizzazione, semmai un arricchimento anche dal punto di vista formale perché tante piccole riviste non fanno una grande rivista, tante piccole voci non fanno un coro, sono tante voci separate che non riescono a raggiungere né per efficacia né per risultati quella audience che invece una rivista complessiva della Regione Piemonte potrebbe effettivamente conseguire. Se poi questa rivista significasse anche un'economia di spesa che viene imputata alla Giunta, ecco questo non sarebbe male. Viviamo in tempi difficili, in tempi in cui la società richiede anche delle piccole cose perché con le piccole cose si fanno le grandi. Dice qualcuno che dall'etichetta deriva l'etica, per cui se dalle piccole cose non riusciamo a dare anche il segnale che noi vogliamo intraprendere una strada diversa rispetto al passato, ebbene avremo perso una buona occasione.
Vorrei dire ancora una cosa con molta chiarezza.
Credo ché al "libro verde" di Zacchera 'bisogna rispondere perché credo che alle cose dette, che hanno avuto amplificazione forse anche indebita amplificazione in altre sedi, che non sono quelle istituzionali, la Giunta debba rispondere. Credo che ci possa essere anche non dico una grossa mistificazione, ma una grande approssimazione nelle denunce che sono state fatte. Un rapporto-di correttezza e di trasparenza nei confronti dei cittadini e nei confronti di questo Consiglio esige che una risposta sia data nel più breve tempo possibile.



PRESIDENTE

Con questo intervento abbiamo concluso le dichiarazioni di voto.
Pongo pertanto in votazione l'emendamento n. 6.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio e Bresso: "Lo stanziamento del cap. 10380 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
7 bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Al cap. 10400 l'importo di cui al capitolo in oggetto viene variato anziché per l'importo indicato dal progetto di legge nel testo approvato in Commissione, da L. -1.000.000.000 a L. - 3.000.000.000 e pertanto il totale del capitolo, dopo l'avvenuto assestamento, è di L. 20476.172.964".
La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione.
ZACCHERA Si tratta di argomenti di una certa rilevanza. Quanti di voi si sono accorti che per canoni di locazione, oneri condominiali, illuminazione riscaldamento e pulizia dei locali noi spendiamo 23 miliardi all'anno? Su questo tema mi permetterete due minuti di discussione.
Anche se siamo al mese di novembre sostengo che sullo specifico capitolo dei canoni di locazione e della razionalizzazione del patrimonio immobiliare, cosa che l'Assessore al bilancio più volte ha reiterato essere uno dei leitmotiv di conduzione della Giunta, in buona sostanza non si è fatto ancora nulla. Io aspetto delle risposte e le aspetto velocemente anche al nostro libro bianco sugli sprechi di questa Regione.
Chiedo però alla Giunta, poiché ne verrà dato amplissimo risalto, di poter anche spiegare perché determinate cose siano state sollevate; per esempio, visto che siamo sul cap. 10400, non posso che ripetere quello che abbiamo sostenuto e cioè che saranno impeccabili i contratti in corso con le società perle pulizie dei locali, ma che bisogna trovare dei sistemi nuovi per farli, perché è vero che abbiamo superato, in casi limite, le 100.000 lire all'ora per pulire i locali della Regione Piemonte. "Casi limite" sto dicendo, però risultano a me personalmente, e ne ho fatto la prova proprio sul mio ufficio.
Non è possibile che la Regione Piemonte spenda così tanto. Forse la risposta è che bisogna razionalizzare il sistema degli appalti, il sistema dei partecipanti, la divisione dei lotti perle pulizie, l'evitare di accontentare tutti, equi il discorso deborda.
Quindi, nell'illustrare l'emendamento, propongo al Consiglio che, per indicare chiaramente una linea di tendenza, si abbia il coraggio di riproporre una riduzione di 3 miliardi (che rappresentano circa il 12-13 sul totale di variazione di cassa), un'indicazione sostanziale di inversione di tendenza nella razionalizzazione del patrimonio immobiliare.
Queste cose il Gruppo MSI non le dice da oggi, ma puntualmente anno dopo anno, mese dopo mese. Atteggiamenti concreti, però, per il momento non se ne sono visti: lo stesso riscaldamento e l'illuminazione di quest'aula sono la dimostrazione di come si potrebbero risparmiare dei fondi. La si prenda come un'invocazione, però qualcosa di concreto si deve pur vedere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore regionale Penso che l'intervento del Consigliere Zacchera meriti alcune risposte.
In tutta amicizia, Zacchera, devo dirti che alcune cose le affermi proprio solo in modo molto strumentale e demagogico. Non si può dire che questi tre miliardi che vengono proposti come emendamento siano il segno di una richiesta di inversione di tendenza e che la Giunta non abbia dato segni di inversione di tendenza nel settore. Non è così, perché questo Consiglio ha approvato il bilancio preventivo '93 e poi l'assestamento con una riduzione del 5% sulle spese di funzionamento ribadite in assestamento. Il 5% non so quanto sia in valore assoluto, ma si tratta comunque di alcuni miliardi.
Questo è un dato di fatto; mi spiace dover dire con molta fermezza queste cose, ma bisogna ricordarle. Nelle spese di funzionamento rientrano il riscaldamento, l'energia elettrica, il canone di locazione e la manutenzione ordinaria degli immobili oltre che il personale. Quindi non è vero che è questa richiesta di emendamento che rappresenta il segnale iniziale rispetto ad un'inversione di tendenza. L'inversione di tendenza c'è già stata.
Ora veniamo al discorso "pulizie". L'inversione di tendenza sulle pulizie, parlo ovviamente per quanto riguarda la Giunta, non so come stanno le cose al Consiglio, ma immagino stiano in altrettanto modo, è stata data due anni fa. Quando questa Giunta si è insediata noi avevamo degli appalti per le pulizie per un totale di 1 miliardo e 800 milioni circa: appalti a due ditte, una di Roma e una di Napoli.
Abbiamo azzerato quegli appalti, abbiamo rifatto gli appalti commisurandoli ad una misura di impresa piemontese, calibrandoli dai 120 ai 150 milioni, abbiamo appaltato le pulizie della Giunta e siamo ancora in quel regime di appalto con dei ribassi del 16 e del 18% che ci hanno portato ad un risparmio, rispetto al miliardo e 800 milioni di due anni fa di 450 milioni. Queste cose dobbiamo dirle.
Ho detto che la Giunta spende grosso modo 1 miliardo e mezzo, se poi ovviamente alle pulizie della Giunta si sommano quelle del Consiglio allora si arriva ai 2,5-3 miliardi. Ma ho detto prima che per correttezza parlo solo di quanto è avvenuto in Giunta, perché è quanto la Giunta conosce e le cose stanno così: 450 milioni in meno rispetto a due anni fa sulle pulizie.
Per quanto riguarda altre questioni di cosiddetto spreco, devo dire che su alcune voci abbiamo risposto anche con molta tempestività al Consigliere Zacchera, laddove, per esempio, in quel libro affermava che la Regione acquista i computer pagandoli il doppio di quanto un normale cittadino paga in negozio. Abbiamo risposto che le cose non stanno così, con documentazione, citando delibere e allegati; questo una settimana dopo che Zacchera aveva presentato quel libro.
Per quanto riguarda il resto, il Presidente ha già dato ragguagli su come ci si sta muovendo. Personalmente, colgo l'occasione per citare due esempi che dimostrano l'operato a tutto campo sulla questione della compressione delle spese. In altri periodi vi era anche la necessità che la Regione si affermasse attraverso presenze di patrimoni che oggi rappresentano carichi insopportabili per la Regione, ma che alcuni anni fa all'epoca della Presidenza Viglione, erano un modo per affermare la presenza regionale nelle periferie del Piemonte, ed erano quindi nell'interesse dell'Ente.
Relativamente al "famoso" parco di 300 automezzi, nel giro di una quindicina di giorni come Giunta esamineremo un piano di riduzione a 200/230 unità: una compressione dal 25 al 30% che comporta grosso impegno e sacrifici per razionalizzare le rimanenti auto e far sì che il livello del servizio, per quanto riguarda il funzionamento dell'ente, sia contenuto.
Per quanto riguarda un altro caso, proprio ieri come Giunta abbiamo verificato - e sospeso una deliberazione - che a fronte di inserzioni sulle guide telefoniche, la Regione Piemonte ha speso fino a quest'anno 526 milioni; per quanto riguarda il 1993 ridurremo drasticamente questa presenza sulle pagine della Guida SIP, e vedremo di contemperare una presenza che non sottaccia l'esistenza dell'Ente, attraverso una certa immagine, nel limare e sfrondare quanto riteniamo sia superfluo in questi tempi. Pensiamo quindi che questa spesa da 526 milioni possa essere portata a 250, con una drastica riduzione del 50%.
Consigliere Zacchera, penso che queste siano precisazioni da ascoltare così come noi abbiamo ascoltato quanto hai detto tu; dopodiché, credo che siamo individui maturi che trarranno le proprie conclusioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.
ZACCHERA Innanzitutto ringrazio l'Assessore per il risparmio di 250 milioni sugli avvisi all'interno della Guida SIP. Se leggete il mio libro bianco dell'anno scorso e quello di quest'anno puntualmente vedrete come si indicava che si poteva risparmiare proprio su quella cifra. L'ha fatto: mi fa piacere, gliene do atto.
Io voglio essere obiettivo con l'Assessore Gallarini, sempre corretto con me. Su molti altri punti sta facendo dei risparmi. Mi permetta però di dire che forse siamo stati anche noi ad avervi contribuito, indicando nomi e cognomi, il numero delle deliberazioni, sostanzialmente dicendo: "Guardate che qui potete risparmiare"; prima nessuno - forse - se n'era accorto o comunque non l'aveva rilevato.
Nello specifico, reiterando il nostro voto favorevole sull'emendamento (visto che la mia è una dichiarazione di voto), se le risposte dell'Assessorato sono quelle che l'Assessore mi ha dato informalmente due settimane fa, ne prendo atto.
Ma io non ho detto che tutti i computer della Regione siano comprati al doppio del prezzo: ho indicato alcune deliberazioni con anomalie abbastanza precise, sulle quali la risposta dell'Assessore non mi ha assolutamente soddisfatto. Non voglio tediare il Consiglio, ma non mi si può venire a dire che le cifre di tre ditte, sempre le stesse, sono chiaramente una sganciata dall'altra perché le offerte sono arrivate in busta chiusa...
Vivaddio! C'è modo e modo di presentare le offerte! Su questo campo - abbiamo presentato un emendamento specifico - si pu veramente risparmiare tantissimo. Ma non lo dico solo io, lo ha detto la stessa DC in un suo libro bianco del mese di giugno.
Con il collega Majorino, mi sono permesso semplicemente di indicare deliberazioni specifiche in cui vi erano anomalie che, privatamente e per non tediare il Consiglio, andremo a vedere una ad una. Si vedrà, allora che le cose non stanno esattamente nei termini che garbatamente l'Assessore ha voluto esprimere.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 7 bis) non accolto dalla Giunta: Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 24 contrari e 11 astensioni.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 10440 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di.alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 24, contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
9) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 10490 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 10530 (Spese correnti) è diminuito di lire 300.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Capitolo n. 10650. L'importo di cui al capitolo in oggetto viene variato anziché per l'importo indicato dal progetto di legge nel testo approvato in Commissione, da L. -300.000.000 a L. - 1.000.000.000 e pertanto il totale del capitolo, dopo l'avvenuto assestamento, 'è di L. - 6.964.588.330".
La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Stamattina abbiamo ridotto a tre i nostri emendamenti: uno di questi è proprio sul capitolo relativo all'acquisizione di beni informatici. Proprio perché abbiamo mantenuto un solo emendamento mi si permetta di toccare l'intero settore dell'informatica, diviso in due parti. L'uno riguarda l'acquisizione di beni informatici di cui abbiamo già parlato prima l'altro riguarda la gestione del patrimonio informatico, inteso come programmi. Su quest'ultimo, Assessore, veramente non ci siamo. E' un discorso estremamente delicato, è un discorso politico: tocca i rapporti Regione-Consorzio CSI. Riteniamo che su questo piano grandi risparmi possano essere fatti.
Il nostro emendamento è puramente strumentale, ad indicare una linea di tendenza di risparmio maggiore (non 300 milioni, ma un miliardo). La stessa relazione dell'Assessore conferma che alcune cose devono essere riviste: i prezzi praticatici dal CSI, a mio avviso, sono superiori a quelli della normale concorrenza di mercato, e in alcuni casi in modo netto: bisogna provvedere, spendiamo oltre un miliardo al mese. Risparmiare, poniamo, il 10% (a mio avviso si può risparmiare di più) ci porterebbe alla fine ad un risparmio cospicuo.
E se è vero che adesso ci troviamo in un rapporto di interdipendenza tale per cui è difficilissimo uscire da una ragnatela di rapporti con il CSI (ragnatela non solo in senso negativo, siamo ormai dentro mani e piedi ed i programmi s'intersecano a vicenda), strategicamente però una scelta nell'ottica di un maggior risparmio nella gestione dell'informatica è assolutamente necessaria, non fosse che per stare dietro alle semplificazioni che in questo campo - come l'Assessore ben sa - avvengono a livello mondiale, questo per tutti i computers e i programmi dell'universo.
La Regione, che già fa molto su questa strada, a mio avviso deve ottenere un segno di volontà da parte della Giunta, affinché su questi capitoli si risparmino diversi miliardi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore regionale Con la collega Bergoglio stiamo affrontando questo discorso che è complesso, rispetto al quale non si può chiudere nel giro di pochi mesi comunque abbiamo cominciato ad affrontarlo. Su alcune valutazioni personalmente concordo; abbiamo registrato delle cose rispetto alle quali è opportuno invertire la rotta ed aprirsi maggiormente. Siamo impegnati a farlo e penso che già nel corso dei primi mesi del '93 si possa arrivare a qualche risultato. Se la collega Bergoglio vuole integrare, le lascio la parola.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bergoglio.
BERGOGLIO, Assessore regionale Integro per dire che riguardo a questo problema sarebbe opportuno anziché parlarne a spizzichi e bocconi qua e là, che si facesse un momento di riflessione magari in sede di Commissione, perché è un problema che come ha già accennato il collega Gallarini, presenta degli aspetti facilmente affrontabili ed altri che, per ragioni che si sono nel tempo consolidate (lo stesso collega Zacchera ha fatto presente questo problema) rendono in questa fase non così agevole e semplice passare da un regime ad un altro.
Voglio solo ricordare che i tentativi a cui il collega Zacchera fa riferimento sono stati posti in atto per iniziativa e su precisa indicazione dell'Assessorato competente, non ci sono arrivati dall'esterno è stato un nostro tentativo quello di attivare, su tutte le nuove procedure i su tutto lo sviluppo dei sistemi non integrati, delle offerte al libero mercato. Questo è possibile sulle procedure che sono specifiche, non collegate con gli altri aspetti di gestione complessiva, quindi collegamento con le banche dati già esistenti, con una rete organizzativa e di supporto già esistente, che per poter essere diversamente organizzate qualora lo dovessero essere, richiederebbero un'altra impostazione e nella fase attuale non rappresenterebbero neanche un'economia di gestione, perch se noi dovessimo rifare una banca dati in questo momento spenderemmo molto di più di quanto può teoricamente costare la gestione in capo al CSI. Anche questo è un elemento da tenere in considerazione perché tutta la messa a supporto del regime, di base di dati di fondo è già presente. Allora, pur non escludendo la possibilità di organizzare diversamente una serie di dati ed attività, credo che l'approfondimento di questo discorso debba essere fatto con i dati alla mano perché la situazione non è né così positiva come può apparire, né così negativa.
C'è piuttosto il problema di chiedersi, e questo è un problema che riguarda l'intera Giunta e l'intero Consiglio, di quale è la destinazione di alcuni enti strumentali, tra i quali lo stesso CSI, perché evidentemente questo è anche uno dei nodi che va risolto non tanto in termini gestionali da parte di un singolo Assessorato, quanto attraverso una scelta di fondo che mi pare anche in questa giornata sia stata sottolineata. Da parte mia quindi, la proposta è di un momento di verifica in Commissione.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento n. 11).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 24 contrari e 11 astensioni.
12) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 10740 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
13) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 10870 (Spese correnti) è diminuito di lire 2.700.000.000".
La parola al Consigliere Monticelli per l'illustrazione.
MONTICELLI Si tratta di una proposta di emendamento piuttosto rilevante, in quanto si propone di ridurre di 2 miliardi e 700 milioni lo stanziamento di questo capitolo. Questo, per informazione dei colleghi, è il capitolo che finanzia le consulenze attivate dalla Regione, dalla Giunta regionale. Segnalo un problema; non ho una posizione di principio contro le consulenze, ma vorrei capire meglio. Questo capitolo, nell'assestamento, ha avuto già un incremento di 3 miliardi e mezzo. Adesso, nella nota di variazione, la Giunta propone di incrementarlo di ulteriori 789 milioni, se ho visto bene.
In tutto sono 4 miliardi e 300 milioni fra assestamento e note di variazione.
E' una cifra grossa. Queste consulenze che richiedono 4 miliardi e 300 milioni in più, fondi da impegnare adesso, appena saranno approvati dal Governo, prima l'assestamento e poi le note di variazione, a cosa si riferiscono? Come mai questo improvviso aumento di esigenze su questo capitolo? Vorrei capire meglio, perché noi abbiamo presentato un emendamento che non copre interamente questo aumento, dando per scontata la ragionevolezza di una parte dell'aumento proposto dalla Giunta; ma 4 miliardi e 300 milioni, colleghi, sono tanti e voi li vorreste impegnare in tre settimane.
In tre settimane fate deliberazioni per impegnare 4 miliardi e 300 milioni di consulenze, ma per cosa? BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Per collaborazioni esterne.
MONTICELLI Vorrei capire meglio, Presidente, perché non è una cifra da poco.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore regionale La risposta deve essere articolata perché il Consigliere Monticelli ha chiesto di capire ed è giusto che tutto il Consiglio capisca. Vi sono alcune voci sulle quali dirò io qualcosa ed un'altra su cui probabilmente l'Assessore Garino è in grado di relazionare meglio di me. Su questi ultimi 789 milioni, che vanno ad aggiungersi ai 3 miliardi e mezzo, 500 sono effetto di una convenzione che riguarda Trino Vercellese, su cui l'Assessore Garino potrà relazionare. Gli altri 289 milioni si riferiscono a voci che sono un po' dovute.
Sui 3 miliardi e mezzo inseriti in assestamento la situazione è in questi termini: 1 miliardo di quei 3 miliardi e mezzo lo dobbiamo all'IPLA non avendo potuto far fronte ai 2 miliardi nel corso dell'anno, a giugno e luglio, quando ci hanno chiesto l'erogazione, perché il capitolo era carente e non abbiamo potuto dare il miliardo del saldo, quindi l'abbiamo inserito in questi 3 miliardi e mezzo.
Gli altri due e mezzo a cosa si riferiscono? Cinquecento milioni sono stati stornati da un capitolo del patrimonio così com'era avvenuto in bilancio preventivo per l'Assessorato all'ambiente, per essere finalizzati all'interno del patrimonio, a che cosa? Noi abbiamo ancora più di 2,5 miliardi di parcelle arretrate da pagare ai professionisti per incarichi dati dal 1979 in poi; non è la prima volta che, come Giunta, dico queste cose: ne abbiamo già parlato anche in Commissione forse un anno e mezzo fa.
L'anno scorso, prima di Natale, quindi prima di fine anno, abbiamo fatto fronte a 1,5-2 miliardi pure di arretrati. Ne cito qualcuno: Castello di Rivoli, Museo delle Scienze, messa a norma di edifici in Piemonte attraverso una deliberazione di incarico (Presidente ancora Viglione) di 10 12 anni per quanto riguarda impianti di riscaldamento ed elettrici; su questi ultimi, nel corso degli anni, le varie Giunte ed i vari Consigli hanno continuato a mettere a norma, ma non abbiamo ancora raggiunto il traguardo definitivo.
Abbiamo quindi più di 2,5 miliardi solo di arretrati sulle parcelle: grosso modo 1,5 miliardi serviranno per l'acconto sugli stessi (non potremo saldare), mentre il resto servirà a completare consulenze in corso in modo parziale, a livello di impegno. La cifra precedentemente inserita in bilancio, suddivisa fra i vari Assessori, è stata di circa 100 milioni per Assessore; esiste però, ad esempio, il piano territoriale - lo ricordo perché ho qui vicino Enrico Nerviani - per il quale quei 100 milioni rappresentano meno di un terzo di quello che serve. Si potrebbe non impostare il piano territoriale, ma allora bisognerebbe prevederne anche la copertura in bilancio, e così via.
Penso di aver esposto, grosso modo, la situazione di quella cifra adesso l'Assessore Garino potrà fare le sue integrazioni relativamente ai 500 milioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino.
GARINO, Assessore regionale La convenzione Trino, che come sapete è stata approvata, prevede che la Regione abbia una certa parte di fondi derivanti proprio dalla convenzione stessa; all'interno di questi ci sono 500 milioni per consulenze.
Questa somma, in accordo con il collega Nerviani, viene destinata per il piano territoriale per il Po, per la definizione del piano d'area all'interno del quale vorremmo inserire anche il piano cave affinché il tutto sia coordinato. Ecco il perché, quindi, di 500 milioni, che derivano non da fondi regionali, ma dall'ENEL.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento n. 13).
Chi è favorevole è pregato di alzare 1a mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
14) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 10920 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrarie 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
15) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 10930 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
16) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11270 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
17) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap.11360 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
18) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11390 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
19) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11490 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
20) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11510 (Spese correnti) è diminuito di lire 300.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
21) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11530 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
22) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11595 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
23) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11610 (Spese correnti) è diminuito di lire 500.000.000".
Chi è, favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
24) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11690 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
25) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11720 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
26) Emendamento presentato dai Consiglieri. Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11725 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
27) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11740 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000": Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
28) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11745 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
29) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11750 (Spese correnti) è diminuito di lire 180.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
30) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11780 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
31) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11820 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
32) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11880 (Spese correnti) è diminuito di lire 500.000.000".
33) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 11890 (Spese correnti) è diminuito di lire 300.000.000".
La parola al Consigliere Monticelli.
MONTICELLI Ci sono di seguito (anche come numerazione) tre emendamenti che riguardano capitoli legati al settore dell'assistenza; la loro dimensione è consistente, perché sono emendamenti rispettivamente da 500 milioni e da 300 milioni, che riguardano attività su cui forse sarebbe opportuno avere chiarimenti.
Ad esempio, per quanto riguarda il cap. n. 11880 "Spese per informazione, ricerche e progetti nel settore socio-assistenziale", vorrei capire questa disponibilità residua (500 milioni) che si intende impegnare adesso, a fine anno, per progetti e ricerche. Non sono spese in qualche modo rinviabili nel tempo? Un'altra voce, anche questa sinceramente non chiara, è relativa al cap.
n. 11890 "Spese per attività di verifica relativa al raggiungimento degli obiettivi del piano socio-sanitario regionale". Quali attività di verifica effettua la Giunta e perché costa alcune centinaia di milioni verificare il raggiungimento del piano socio-sanitario regionale, cosa abbastanza nota essere piuttosto disattesa dalla stessa Giunta regionale? Mi pare che questi consistenti fondi residui su questi capitoli richiedano qualche chiarimento.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bergoglio.
BERGOGLIO, Assessore regionale Noi abbiamo potuto disporre di variazioni di bilancio soltanto in sede di assestamento su richieste che avevamo già fatto in sede di approvazione del bilancio preventivo. Ricordo che una parte di queste spese - non implicitamente questa - era stata espressamente prevista da un ordine del giorno che il Consiglio aveva approvato in allora, individuando una serie di interventi nel campo socio-assistenziale, recepiti dalla Giunta; si era detto che in sede di assestamento sarebbero stati finanziati. Questa è la prima risposta.
Attraverso questi capitoli è finanziata una serie di iniziative, quale ad esempio quella di formazione professionale, non avendo noi un apposito capitolo ed essendo un'iniziativa di tipo sperimentale-progettuale (chiamiamola così). Un altro esempio è lo sviluppo del sistema informativo legato alla gestione, che verrà in parte informatizzata, della legge sul volontariato: dovendo tenere un albo sul volontariato, dobbiamo informatizzare tutte le procedure, e in questo capitolo c'è anche questa previsione di spesa, che non è stata precedentemente stanziata in quanto in bilancio non c'erano i fondi. Il progetto è pronto e appena saranno introdotte le variazioni di bilancio necessarie predisporremo le deliberazioni di impegno di spesa su queste voci.
Per quanto riguarda la verifica, questa in realtà è un'iniziativa già attivata da tempo, che adesso viene ampliata sulla sperimentazione della cartella socio-assistenziale, la quale nella fase precedente avveniva solo su 6-7 UU.SS.SS.LL., mentre adesso è stata estesa ad un numero di 2223 UU.SS.SS.LL. (non ho i dati sottomano).
Abbiamo una serie di progetti da attivare e, avendo lo stanziamento adesso dobbiamo lavorare; è chiaro che avremmo lavorato meglio e più proficuamente se gli impegni fossero stati possibili non in sede di assestamento, ma in sede di bilancio. Questo in allora non accadde e quindi abbiamo dovuto utilizzare questo sistema, sperando ovviamente che non ci siano ulteriori rinvii.
Per quanto riguarda alcuni progetti specifici, in Commissione avevo riferito di alcune iniziative che erano in fase di studio; alcune di queste sono realizzabili in questa fase, altre lo saranno successivamente. E' chiaro che l'impegno di spesa che abbiamo qui non copre tutte le iniziative che sono attualmente in oggetto, ma solo una prima tranche; del resto sappiamo benissimo che non possiamo spendere tutto entro fanno. Quindi la prima tranche si finanzia su questi capitoli; la successiva, verrà inserita nel bilancio del prossimo anno.
Queste sono le spiegazioni che sono in grado di dare in aula.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 32).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
Pongo in votazione l'emendamento n. 33).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
34) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 12020 (Spese correnti) è diminuito di lire 300.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
35) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 12580 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
36) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 12590 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
La parola alla Consigliera Bresso.
BRESSO Illustro gli emendamenti relativi ai capitoli nn. 12580, 12590, 14040 14050, 14070, 14080, 14600, 14720 e 14730, che per competenza riguardano tutti l'Assessore al turismo, caccia e pesca, che così potrà rispondere a tutti contestualmente.
Si noterà che su questa partita la nostra proposta di uso della scure è molto forte, è una di quelle più rilevanti; questi sono tutti i capitoli delle spese correnti, ma ce ne sono anche degli altri. La ragione è che si tratta di attività sulle quali è possibile effettuare dei consistenti risparmi, senza che questo tocchi rilevanti questioni di interesse della Regione come collettività e come comunità. Certo non è una competenza della Regione, ma in momenti difficili si possono tagliare i fondi su quelle attività che, avendo una caratteristica tipicamente privatistica o addirittura di uso del tempo libero, possono anche essere demandate alla libera iniziativa dei soggetti e non necessariamente essere finanziate (si finanziano solo quando c'è più disponibilità finanziaria). Questo riguarda le attività di promozione e di fusione dell'attività sportiva e questo genere di questioni.
Ci sono poi consistenti tagli anche per quanto riguarda le spese inerenti a studi, ricerche e iniziative per la tutela della fauna e la disciplina della caccia e i contributi relativi alla disciplina della caccia stessa. Per quanto riguarda gli studi e le ricerche, devo dire che l'uso che ne è stato fatto da parte dell'Assessore in questi ultimi tempi è stato, a nostro avviso, cattivo. E' stato fatto un cattivo uso degli studi se ne sono stati fatti; noi non abbiamo ben presente cosa faccia studiare l'Assessore, ma certo ne ha fatto molto cattivo uso. Ricordo un solo esempio per tutti: le vicende della reintroduzione della caccia alla quaglia e alla starna, per la quale c'erano delle posizioni e degli studi che suggerivano il contrario, mentre l'Assessorato ha deciso di riaprirla.
In sostanza, ci pare inutile far studiare se tanto poi non si rispetta ci che questi studi dicono.
Altro emendamento. Qui c'è una confusione: secondo noi l'Assessore tende a considerarsi Assessore alla caccia, mentre invece dovrebbe essere Assessore alla tutela della fauna, con anche la gestione - per la parte consentita e fin tanto che è consentita - della caccia. Il suo compito principale dovrebbe essere quello di difendere, proteggere e valorizzare il patrimonio inalienabile che rappresenta la fauna per la nostra Regione questa è la sua funzione principale e gli studi dovrebbero essere finalizzati a questo. Non ci pare che sia così. Ci farebbe ben piacere se venissero tagliati, perché se lo scopo degli studi è quello di violare le leggi regionali sulla caccia, è meglio non studiare.
La questione dei contributi è invece ben più spinosa: noi proponiamo di tagliare i contributi che vengono dati alle Province per gli interventi in materia di tutela della fauna e disciplina della caccia. Questo è un giudizio politico sul modo, a nostro avviso non buono, con cui le Province esercitano queste funzioni; il tagliare una quota di questi fondi, dunque è proprio legato a un giudizio negativo sul modo in cui si gestisce la caccia in Piemonte.
Per quanto riguarda i contributi agli agricoltori, regolarmente tutti gli anni questi non vengono utilizzati per i danni arrecati dalla fauna.
Siccome questi fondi vengono utilizzati poco e male, e spesso proprio - noi sospettiamo - per spingere gli agricoltori ad essere contro le politiche di tutela (e in particolare nel caso della Provincia di Torino avviene frequentemente il non uso di questi fondi a nostro avviso per motivi anche politici) ci pare sarebbe opportuno rivedere tutta questa partita. Ciò a partire dalla considerazione che non esiste nessuna ragione per cui tutti i fondi raccolti con i contributi dei cacciatori debbano essere riversati a interventi specifici che riguardano la caccia, perché non è vero che la legge dice esattamente questo. Possono benissimo essere finalizzati per esempio a politiche di riqualificazione faunistica generale, e non necessariamente restituiti per interventi specifici concernenti la caccia.
E' la fauna che dobbiamo proteggere e non il diritto dei cacciatori di ammazzare.
Gli altri capitoli riguardano le attività turistiche, la propaganda e la promozione turistica. Non si tratta di attività irrilevanti, per carità noi riteniamo anzi che il turismo sia un'attività rilevante, ma che sia promosso in malo modo in Piemonte. Riteniamo che sia promosso male e che questi fondi finiscano per essere molto spesso fortemente sprecati; quindi in una necessità di revisione su come viene svolta questa politica varrebbe la pena - questo è proprio un caso - di azzerare, non da gennaio ma da adesso, i fondi utilizzati per queste attività e magari ripensarci completamente, perché alla fine consistenti fondi per la promozione dell'attività turistica producono la riduzione - caso quasi unico al mondo assoluta del turismo a Torino e andamenti molto negativi del turismo in Piemonte, certamente non dappertutto. Qualche riflessione sulla qualità della promozione effettuata dal Piemonte crediamo varrebbe la pena di farla.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cantore.
CANTORE, Assessore regionale Dico subito alla Consigliera Bresso che i dati che ha citato alla fine del suo intervento non corrispondono a verità, perché negli ultimi due anni si è registrato un aumento considerevole di turisti nella nostra Regione soprattutto stranieri. Quest'anno abbiamo avuto in assoluto un aumento di turisti, non solo italiani, ma anche stranieri, quindi noi consideriamo centrata la nostra promozione turistica, che ha tra l'altro razionalizzato una promozione in passato disorganizzata e meno incisiva.
Devo dire che in più Paesi, non solo europei, c'è oggi un interesse nei confronti del Piemonte diverso dal passato, quindi riteniamo che questa promozione si stia muovendo nella direzione giusta.
Devo altresì ammettere che nello scenario piemontese il caso Torino è un caso particolare, ma lei mi consentirà di dire che Torino non dipende solo dalla Regione Piemonte, essendo il capoluogo della Regione. Su Torino insistono altri enti istituzionali, ma soprattutto altri enti che possono fare promozione turistica; Torino è certamente il prodotto più difficile da vendere a livello nazionale e internazionale. Tutti i risultati in positivo che abbiamo raccolto in questi anni cadono sul territorio esclusa la Città di Torino. E' un problema che unitamente all'Amministrazione comunale quando verrà formata la nuova Giunta, alla Provincia di Torino e ai soggetti forti che esistono in questa città, dovremo affrontare perché è certamente un neo a fronte invece di una promozione turistica che ha avuto i suoi risultati.
Per quanto riguarda la promozione dell'attività sportiva, questa non fa capo a nessun capitolo specifico di bilancio, quindi abbiamo utilizzato i capitoli del turismo per promuovere questa attività che è molto consolidata nella nostra Regione e che ha potuto esprimere dei campioni, dei testimoni sia a livello nazionale che internazionale. L'attività sportiva, oltre a svolgere un ruolo di educazione non solo fisica, ma anche civica, poich abbiamo introdotto nel sistema scolastico elementi di maggiore attenzione nei confronti dell'attività sportiva, svolge anche un importante ruolo sociale. Molte società sportive infatti, presenti non solo nella conurbazione torinese, ma anche in provincia, svolgono un ruolo sociale molto importante, che abbiamo ritenuto di dover incentivare.
Per quanto riguarda la tutela della fauna, ritengo che i fondi che sono ad oggi destinati giustamente 'a questo scopo potrebbero avere, in una diversa formulazione della legge, una , destinazione diversa. Devo dire che su questo problema abbiamo ragionato unitamente all'Assessore al bilancio: io sarei stato disponibile a tagliare questi fondi se non avessero avuto una destinazione vincolata; ciò non è stato possibile, lo abbiamo accertato fino in fondo.



(Commenti della Consigliera Bresso)



PRESIDENTE

CANTORE, Assessore regionale



PRESIDENTE

Se fosse stato possibile lo avrei fatto. Devo peraltro dire che in passato questi fondi non sono stati spesi male; non entro nella polemica sulla caccia dato che avremo occasione di parlarne in un momento più adatto oggi pomeriggio. Ritengo che sulla nuova legge, eventualmente con una diversa impostazione concertata con l'Assessore al bilancio, si possa prevedere per il prossimo anno una diversa destinazione di questi fondi o se si vuole, una concertazione se dovessero rimanere vincolati nella destinazione. Oggi purtroppo non sono destinabili ad altro. Devo dire per che nella destinazione del passato, anche degli ultimi anni, a partire dal piano faunistico per arrivare alla carta ittica, per quanto riguarda la pesca o l'ecologia dei fiumi e dei laghi, i fondi sono stati utilizzati in modo appropriato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini per dichiarazione di voto.
MARCHINI Chiedo alla collega Bresso di indicarmi puntualmente, quando passeremo alla votazione, l'emendamento rispetto al quale gradirà la mia astensione per motivi uguale e contrari a quelli illustrati. Mi riferisco allo stanziamento che ha per oggetto somme destinate alle Province per il risarcimento dei danni arrecati alle attività agricole in conseguenza della presenza di selvatici. La presenza di selvatici incompatibile con un modello, soprattutto quello dei parchi, è inaccettabile, non è risarcibile.
Questa è una questione sulla quale, Assessore Cantore - mi spiace che non sia presente l'Assessore all'ambiente - dovremo in questa legislatura fare il punto, ma non limitarci a continue affermazioni lasciando a degli scellerati proseguire operazioni di falsi ambientali sul nostro territorio immettendo mufloni dove questi non ci sono mai stati ed immettendo stambecchi, che tra l'altro sono orribili animali se confrontati ai camosci, dove gli stambecchi non ci sono mai stati determinando squilibri ambientali, disastrando quel poco di attività agricola che è ancora presente nelle aree deboli e molto delicate del nostro territorio che sono gli ambienti alpini. Immaginare di monetizzare un errore mi sembra sbagliato.
Una politica di tutela deve essere tale da saper conciliare le esigenze presenti sul territorio: utilizzare i soldi o in termini di recepimento del consenso, come sostengo io, oppure, come sostiene la collega Bresso, per esasperare le resistenze al processo di gestione del territorio, mi sembra comunque sbagliato. Avere quindi dei soldi per risarcire i privati per i danni determinati da una gestione scorretta mi sembra sbagliato, qualunque sia l'approccio. Secondo me i soldi vengono messi per captare il consenso secondo la collega invece per armare i privati contro i parchi.
Dobbiamo uscire da questa logica di immaginare che la montagna sia un giardino zoologico: la montagna è un qualche cosa che si è sedimentato, che è cresciuto e si è costruito nei secoli, non si può adesso inventare sulla scorta di Geo o di qualche documentario che viene trasmesso in televisione magari dalle TV private, con tutto il rispetto, che nel Parco Orsiera Rocciavrè vanno alla grande i mufloni! Il Parco Orsiera-Rocciavrè non è neanche territorio da camoscio! Quindi mi asterrò su questo emendamento proprio per chiedere alla Giunta, in generale nella politica ambientale e in particolare nella politica sui parchi, di non essere condiscendente rispetto a queste fughe in avanti sul piano della tutela ambientale, che in moltissimi casi hanno determinato il risultato contrario a quello che volevano ottenere, cioè il disastro del sistema ambientale, guarda caso realizzato con strumenti ambientali.
Si dice che sono la presenza dell'uomo sul territorio, l'urbanizzazione esasperata, l'industrializzazione, a mettere in crisi il nostro ambiente paradossalmente invece il nostro ambiente rischia di essere messo in crisi ancora di più dagli strumenti di rimedio e di sostegno dell'ambiente stesso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Visto che è quasi ora di pranzo, posso dire che questi emendamenti stanno finendo in un fritto misto, perché stiamo parlando di tutto.
Questo intervento vuole essere comunque una dichiarazione di voto, per quanto riguarda il discorso sull'offerta turistica. Siccome sono stato il primo a criticare l'Assessore, e lo faccio tuttora, per alcune specifiche situazioni dal punto di vista della propaganda turistica, poiché è un tema che ho approfondito, debbo anche dire che nel complesso non 'è negativa la propaganda turistica del Piemonte, tutt'altro. Secondo me, infatti, stiamo migliorando e quindi non accetto l'emendamento della collega che diceva "riduciamo su questa cifra", e il discorso sarebbe lungo... Tenendo presente che l'Assessore al turismo deve fare istituzionalmente della promozione, è un Assessorato che è nato per fare in modo che venga più gente in Piemonte, quindi non è un Assessorato che deve spendere dei soldi per un servizio: il suo servizio è di fare venire più turisti e possibilmente trattarli meglio. Quindi, da questo punto di vista non condivido la riduzione proposta, ma, anzi, potendolo, bisognerebbe tendenzialmente aumentarla.
Sollecito poi l'Assessore, la mia Commissione, tutti, affinché, il prodotto legislativo di quest'aula sia più spedito. Siamo a metà legislatura ma ancora non sono decollate cose che quasi tutti volevamo muovere due anni fa, e questo è un vero peccato perché il tempo corre.
Quindi, io spero che si facciano.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento n. 35).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
Pongo in votazione l'emendamento n. 36.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
37) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 13380 (Spese correnti) è diminuito di lire 90.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
38) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 13830 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
39) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 13860 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
40) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 13880 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
41) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14040 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
42) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14050 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
43) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14070 (Spese correnti) è diminuito di lire 1.200.000.000": Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
44) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14080 (Spese correnti) è diminuito di lire 700.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
45) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14200 (Spese correnti) è diminuito di lire 580.000.000".
La parola alla Consigliera Bresso.
BRESSO Viene ora una serie di emendamenti che riguardano l'Assessorato ai trasporti. Alcuni non li illustro, li valuterà l'Assessore Panella, dato che si tratta di attività lunghe e complesse, e si partiva dall'ipotesi che se non sono state realizzate adesso possono essere parzialmente tagliate e riguardano gli studi sul traffico.
Successivamente c'è una proposta di taglio relativa alle spese per le strade comunali o di bonifica classificate provinciali. In questo caso il taglio proposto si propone di contenere la quota di fondi regionali che sono dedicati alle attività stradali ed accessorie, perché la quota di soldi che globalmente la collettività destina alle strade ci pare eccessiva.
Ci sono poi alcune proposte di tagli relative ai capitoli nn. 14270 e 14300, che piacciono molto anche al collega Zacchera, e che riguardano le predisposizioni di programmi e la promozione del trasporto pubblico locale.
Come ben l'Assessore ricorda questo stanziamento (di cui c'è solo più un residuo, la proposta di taglio è piccola perché ormai avanza poco) fu oggetto di grande disputa e contestazione; abbiamo ritenuto che quella infelice campagna possa anche non essere ulteriormente continuata.
Gli altri emendamenti riguardano le opere per la navigazione interna, i contributi in conto capitale per le piste ciclabili; cose su cui non siamo in assoluto contrari, ma sulle quali riteniamo che di qui a fine anno sia possibile fare qualche risparmio, dato che per esempio i fondi per le piste ciclabili vengono semplicemente ristornati su qualche altro capitolo di bilancio e non utilizzati a quello scopo perché non si riescono mai a spendere. Saremmo disponibili nel caso specifico a ritirare l'emendamento se ci fosse la certezza che di qui alla fine dell'anno quei fondi venissero davvero spesi per le piste ciclabili.
In questo caso lo ritireremmo e lo stesso vale anche per le opere relative alla navigazione interna. Anche in questo caso non siamo contrari siamo convinti che non si spenderanno e che quindi rischiano di essere poi in un ulteriore assestamento magari spostati su altre voci.
Gli ultimi tre capitoli che ho illustrato sono inerenti alle spese in conto capitale e quindi le cifre relative sono molto più elevate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA L'emendamento sul capitolo 14300 "Interventi promozionali per il trasporto pubblico locale" presupponeva una domanda perché, forse, dalla risposta dell'Assessore Panella sembrerebbe che il nostro emendamento non abbia senso. Abbiamo un capitolo abbastanza anomalo: la competenza scende da 300 milioni a 170, la cassa da 1 miliardo e 300 milioni a 1 miliardo e 170 milioni. Mi sembra di capire - e su questo chiedo cortesemente all'Assessore una risposta - che ciò significa che l'infelice - e non dico altro - campagna dell'anno scorso quest'anno non la si fa più. Ma se non l'abbiamo ancora pagata, ecco allora che nel capitolo 92 dobbiamo ancora pagarla e questo sarebbe l'importo che è nel capitolo cassa, mentre invece (in "competenza") verrebbero messi solo 300 milioni che, ridotti, scendono a 170. La domanda è duplice: la prima parte è se è da interpretarsi così la voce di bilancio; la seconda è che, visto che siamo a novembre, e non è stata fatta la campagna per il '92, perché allora 300 milioni a bilancio? Se la campagna è stata fatta dovrebbe essere teoricamente zero, o invece c'è qualche altra campagna in corso o in pectore con competenza '92?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Panella.
PANELLA, Assessore regionale Per quanto riguarda la campagna pubblicitaria in effetti la lettura è la seguente: viene fatto un richiamo della campagna precedente come si usa fare, è opportuno fare, è conveniente fare, e qui debbo ribadire che ognuno può avere le sue opinioni, ma la campagna pubblicitaria è stata felice e non infelice, dal punto di vista dei risultati.
Per quanto riguarda il lato economico, l'avere tutto il materiale a disposizione, aver fatto studi, foto, manifesti, consente, con una spesa minimale (170 milioni), di riprendere il messaggio. Secondo me sarebbe veramente criminale non fare un richiamo avendo tutto il materiale che verterà essenzialmente sulla cartellonistica stradale, sui mezzi di trasporto pubblico e via discorrendo, lasciando stare, data l'esiguità della cifra, quelli che sono i messaggi radiofonici e televisivi. Con questa cifra si può fare, come si usa fare, un richiamo. Ormai si tratta soltanto più di pagare la cartellonistica a disposizione.
Per quanto riguarda la questione delle piste ciclabili, che poneva la Consigliera Bresso, in effetti è stata ridotta la cifra da 6 miliardi a 2 miliardi e 600 milioni, non tanto perché c'è stata una richiesta in tale senso, ma perché dovendo i Comuni erogare il 50%, si sono un pochino ritratti. Con questa cifra riusciremo a soddisfare tutti quei Comuni che hanno già iscritto o iscriveranno tra breve in bilancio, il loro 50%. A tale scopo abbiamo richiesto ai Comuni di dichiararci se iscriveranno il 50% a bilancio: ecco perché posso dire che questa cifra verrà spesa. Dai dati che abbiamo oggi, all'incirca ci sarà una copertura di quei 2 miliardi e 600 milioni che verranno spesi entro la fine dell'anno.
Desidero risottolineare che la riduzione, lo dico anche peri colleghi del Gruppo Verdi, non è stata fatta perché si è deciso di tagliarci fondi sulle piste ciclabili, ma perché, a fronte delle note difficoltà finanziarie dei Comuni, soltanto quelli che hanno una vocazione particolare, o una convinzione politica, hanno proceduto a mantenere la richiesta. Grosso modo la cifra dovrebbe essere quella e dovrebbe soddisfare tutti i Comuni che hanno fatto richiesta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.
BRESSO Sulla base di questa precisazione ed impegno a spendere ritiriamo l'emendamento relativo alle piste ciclabili (n. 75 al cap. 25020).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Ritiro l'emendamento al cap. 14300 e ne propongo un altro. Siccome ritengo che la Regione Piemonte, che già si è fatta fare uno sconto di 30/50 milioni, possa ulteriormente richiedere degli sconti, visti i prezzi pagati, presento un subemendamento con la proposta di riduzione di 500 milioni.
Così, secondo me, con una riduzione di 500 milioni, è possibile pagare i debiti (perché poi alla fine bisogna anche pagarli), ma insistendo con la Giunta perché abbia un decoroso sconto di mezzo miliardo, pari a metà della campagna.
Condivido con l'Assessore Panella che fatte determinate cose, in parte si possono anche riproporre, se abbiamo già dei cliché per il futuro. E' un peccato buttarli, certo, ma prima di deliberarli sarà opportuno parlarne in Commissione in modo che ciascuno possa esprimere determinate ragioni.
In conclusione ribadisco che ritiro il mio emendamento, ma presentando un subemendamento che propone la riduzione da 1.300 a 630 miliardi.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento n. 45).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
46) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: o stanziamento del cap. 14220 (Spese correnti) è diminuito di lire 480.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
47) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14270 (Spese correnti) è diminuito di lire 120.000:000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
48) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14300 (Spese correnti) è diminuito di lire 150.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
49) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "Al cap. n. 14300 l'importo di cui al capitolo in oggetto viene variato anziché per l'importo indicato dal progetto di legge nel testo approvato in Commissione, da L. -130.000.000 a L. - 1.130.000.000 e pertanto il totale del capitolo, dopo l'avvenuto assestamento è di L. 170.000.000".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti e sostituito dal seguente subemendamento: 49/sub) "Al cap. n. 14300 l'importo di cui al capitolo in oggetto viene variato, anziché per l'importo indicato dal progetto di legge nel testo approvato in Commissione, da L. -130.000,000 a L. -630.000:000 e pertanto il totale del capitolo, dopo l'avvenuto assestamento sarebbe pari a L.
125.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 24 contrari e 11 astensioni.
50) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14220 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
51) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14600 (Spese correnti) è diminuito di lire 300.000:000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
52) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14720 (Spese correnti) è diminuito di lire 300.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
53) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14730 (Spese correnti) è diminuito di lire 300.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 6 voti favorevoli, 24 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
54) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14860 (Spese correnti) è diminuito di lire 200.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 6 voti favorevoli, 24 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
55) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 14990 (Spese correnti) è diminuito di lire 220.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
56) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 15070 (Spese correnti) è diminuito di lire 100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
57) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 15250 (Spese correnti) è diminuito di lire 500.000.000".
La parola alla Consigliera Bresso per l'illustrazione.
BRESSO Sul cap. 15250 si parla di una piccola cosa rispetto ai tre dell'Assessorato ambiente relativi a spese di investimento. Questa è una spesa corrente destinata a studi. In questo caso, siccome si tratta di cifre rilevanti, ci sembra che uno studio per cui non è ancora stato impegnato uno stanziamento di mezzo miliardo non possa essere realizzato di qui alla fine dell'anno e quindi possa essere opportunamente risparmiato.
Può darsi, naturalmente, che sia già impegnato: in questo caso è evidente che la cosa non può avvenire. Se non è stato ancora realizzato il relativo impegno è ovvio che non potrà essere effettuato nel corso dell'anno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino.
GARINO, Assessore regionale Ci sono già impegni, se non vado errato, per 1 miliardo e 160 milioni e per il resto l'impegno è di fornire alle scuole del Piemonte pacchetti didattici del tipo "conoscenza dei boschi", ecc.
Non si tratta affatto di studi.
La differenza tra quanto proposto dalla collega Bresso e da me è minima: io ho proposto di togliere 200 milioni, voi ne proponevate 300; è stata comunque operata una riduzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bresso.



(Commenti del Consigliere Rivalta)



PRESIDENTE

L'Assessore Garino ha dato i chiarimenti e ha respinto l'emendamento.
La collega Bresso intende intervenire per dichiarazione di voto? GARINO, Assessore regionale Prego il Consigliere Rivalta di ripetere quanto ha detto, perché non ho compreso.
RIVALTA Non ripeto...
BRESSO Sembra ci siano cose firmate...



PRESIDENTE

Che non piacciono... Mi pare di aver capito così.
RIVALTA E' propaganda elettorale pagata dal Consiglio! GARINO, Assessore regionale No, adesso mi dici, per cortesia, a cosa ti riferisci! Visto che parli di cose firmate e di propaganda elettorale, chiedo che tu ti esprima e dica francamente di che cosa si tratta.
RIVALTA Sono contrario a tutti i pezzi che mandate via con fini culturali e conoscitivi che hanno nella prima pagina dieci righe mal scritte e firmate dagli Assessori.
Non contano e non servono a niente! GARINO, Assessore regionale Prendiamo atto che servono i tuoi...



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 57) non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
58) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 20310 (Spese correnti) è diminuito di lire 1:000.000:000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
59) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 20400 (Spese di investimento - L.R. 18/84) è invariato".
La parola alla Consigliera Bresso per l'illustrazione.
BRESSO L'intervento che segue vale per tutti gli emendamenti relativi alla L.R. 18/84.
Sulla questione in generale è già intervenuto il collega Monticelli, e non ci ritorno. Volevo solo rilevare come ieri sia stata convocata d'urgenza la II Commissione per approvare - perlomeno lo credo, non abbiamo partecipato al voto e quindi non abbiamo notizia del risultato - una volta di più una leggina che ha come obiettivo quello di rinviare ulteriormente l'entrata in vigore della L.R. 18/84, riguardante la programmazione delle opere pubbliche.
Intendo inoltre far rilevare come la presentazione di questa legge sia stata particolarmente sciatta, tanto da avere come relazione semplicemente l'ammissione che, così come negli anni precedenti, l'iter non è stato compiuto e quindi si rinvia l'entrata in vigore della legge.
Inoltre, nel corso della discussione non sono state fornite giustificazioni di alcun tipo sull'incapacità di fare un piano delle opere pubbliche. E' ovvio che un piano delle opere pubbliche in quanto tale è poco sensato farlo, ma possono essere fatti dei piani per le singole categorie di opere pubbliche; non si tratta di piani - come ormai nessun piano è più - con il compito di definire tutto quanto verrà fatto di qui agli anni 2000, ma di ordinare l'intervento della Regione in materia modificandolo quando si verifichino delle cause che lo rendano opportuno.
In questo senso, è fattibilissima una pia-nificazione delle opere pubbliche, fatto di trasparenza molto importante da parte di un ente come la Regione.
Non solo è grave che non sia stata accolta la serie di emendamenti relativi alla L.R.18/84, ma è molto più grave che sia stata proposta - e arriverà in aula per consentire l'uso di questi fondi peri quali oggi si stanno presentando gli emendamenti - una leggina così sciatta, che rinvia senza alcuna giustificazione, nemmeno formale, l'entrata in vigore di una legge.
In questo modo si rende invalsa l'abitudine per cui non si rispettano le leggi che noi stessi approviamo.
Per queste ragioni manteniamo tutti gli emendamenti relativi alla L.R.
18/84.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 59).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
60) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 20450 (Spese di investimento - L.R. 18/84) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
61) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 20630 (Spese d'investimento) è diminuito di lire 2.000:000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
62) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 20930 (Spese di investimento - L.R. 18/84) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
63) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 23600 (Spese d'investimento) è diminuito di lire 6.500.000.000".
La parola al Consigliere Monticelli.
MONTICELLI Questo, Presidente e colleghi, è il capitolo relativo al patrimonio incrementato già in fase di assestamento della cifra, che invece qui è prevista in diminuzione, di sei miliardi e mezzo. Dal punto di vista quantitativo è l'emendamento più consistente che presentiamo come Gruppo alla nota di variazione.
Inviterei la Giunta - anche se mi rendo conto che siamo stanchi ed è tardi - ad andare al contenuto del problema; cosa sta dietro a questo incremento di sei miliardi e mezzo, che la Giunta ha fatto approvare dal Consiglio tre settimane fa, sul capitolo 23600? Per stringere, sta dietro un'ipotesi, di cui si è parlato a lungo in questi mesi - anzi in questi anni - per cui esiste un disegno di legge regionale, giacente in una specie di limbo (nel senso che è stato licenziato dalla Commissione, ma momentaneamente ritirato dall'esame dell'aula), che prevede l'acquisto di un palazzo a noi molto prossimo quello di fronte al n. 15 di via Alfieri. Palazzo la cui previsione d'uso è di consentire una sistemazione più ampia e razionale degli Uffici del Consiglio regionale, con tutte le connessioni delle attività legate allo stesso.
Come ho già avuto modo di dire, anche in Commissione, quando si è esaminata la questione, non ho mai avuto posizione pregiudiziale contro quest'ipotesi, che per certi versi può apparire interessante.
La cosa che non considero comprensibile è la possibilità di approvare il disegno di legge e far sì che lo stesso sia vistato dal Governo entro il 31 dicembre di quest'anno - a questo punto mi sembra che non ci siano quasi più i tempi - in presenza di dubbi, soprattutto relativi alla volontà politica di decidere, oggi, questo intervento.
Intervento che, a detta di molti colleghi (richiamo cose dette dal Consigliere Chiezzi e da altri colleghi, anche in Commissione), suscita comunque delle perplessità sull'entità della spesa nell'immediato sull'entità della spesa nel prossimo futuro per la ristrutturazione probabilmente molto costosa di quella struttura, sulla razionalità dell'impiego di quei locali, di quegli spazi, spazi aulici, alcuni, tutti molto interessanti, ma estremamente complicati dal punto di vista dell'utilizzo.
Allora, ha senso che noi continuiamo a prevedere questi 6 miliardi e mezzo in bilancio? Non può essere questa una decisione di taglio di mutui che facciamo già ora? Non può essere questa l'occasione per sciogliere perlomeno per ora, per questi due mesi che mancano alla fine dell'anno questo problema e rimeditarlo con calma a partire dal 1 gennaio 1993 avendo chiaro anche l'insieme della questione che riguarda le risorse della Regione? Oggi come oggi, con la grande scarsezza di risorse, con queste incertezze emerse nel dibattito e non sciolte, la soluzione più razionale è perlomeno quella di rinviare la decisione e quindi prendere atto che per il 1992 questo capitolo è decurtato di 6 miliardi e mezzo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore regionale Penso che non valga la pena entrare nel merito della questione perch sarà occasione di un dibattito di uno dei prossimi Consigli. Sulla questione specifica, non vedo perché si debba formalizzare oggi la rinuncia o lo slittamento del mutuo di 6 miliardi e mezzo qualora, nel caso in cui si verificasse l'ipotesi Monticelli, e cioè entro il 31 dicembre non andasse in porto l'operazione; il mutuo slittasse automaticamente al 1993.
Quindi, questi 6 miliardi e mezzo si aggiungeranno ai 40 di cui parlavamo prima e ai 10 di slittamento delle barriere architettoniche.
Sul fatto, poi, che il disegno di legge giace in un limbo, ognuno ha le sue convinzioni; noi abbiamo dovuto, già iscritto l'argomento all'o.d.g.
rimandarlo in Commissione perché è arrivata una "zeppa" (non so come definirla in altro modo), comunque due righe interne, funzionariali, il giorno in cui il Consiglio regionale avrebbe dovuto dibattere questa questione, da parte della Commissione con le quali sostanzialmente si diceva: "Attenti, perché l'operazione non si può fare".
Non faccio commenti, dico solo che è questa la motivazione per la quale quel disegno di legge è stato ritirato dal Consiglio e verrà riproposto in una delle prossime sedute. Dico solo che l'Edilcase, che è l'immobiliare proprietaria di quell'edificio, ha sollecitato recentemente sia la Presidenza del Consiglio sia la Presidenza della Giunta e l'Assessorato perché ovviamente è passato quasi un anno e in un modo o nell'altro se ne deve uscire e vedremo come uscirne, ma questo problema lo affronteremo.
Comunque, oggi come oggi non si propone l'opportunità, e noi non la ravvisiamo, di cassare 6 miliardi e mezzo da questo capitolo, perché nel caso in cui non andasse in porto, esistono ancora le potenzialità perché il discorso possa arrivare in porto il 31 dicembre, ma se non arrivasse, la possibilità di mutuo slitterebbe automaticamente al 1993.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero per dichiarazione di voto.
BODRERO Dichiarazione di voto contraria, naturalmente, ma dico questo: a parte i miliardi che purtroppo arrivano già scarsi da Roma al Piemonte, ma questo comprare palazzi (ho letto in libri che trattavano il problema della burocrazia) per ospitare uffici, moltiplicare gli impiegati, la cosiddetta orrenda parola, "terziarizzazione", quindi le spese improduttive, perché si creano mansioni fittizie, artificiali che poi pagano proprio le classi più produttive, e sappiamo già quali sono. Bisogna invece deburocratizzare la società e non super burocratizzarla.
Poi ci si lamenta che i soldi mancano sempre; per forza mancano sempre è la vecchia storia che ho già detto con quel proverbio: "Un a fa, due a stentu, tre a-i va la serventa". Abbiamo bisogno non di molti impiegati, ma di controllori che controllino e permettano di processare quelli che non fanno il proprio dovere e di mandarli in galera, non di fare il processo ai galantuomini perché dicono la verità e poi non vengono difesi dal Consiglio, anche se il Consiglio viene attaccato in sottinteso.
Dobbiamo preoccuparci della sostanza e non della forma; comprare palazzi per metterci la burocrazia vuol dire afflosciare sempre di più un'economia già fallimentare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI L'emendamento del collega Monticelli in ordine al Palazzo è apprezzabile; meno apprezzabile è il tentativo di non prendere posizione perché altrimenti si rischia di non fare chiarezza. Il collega Monticelli ipotizza che sia inutile lasciare la cifra perché non ci sono le condizioni per la realizzazione dell'operazione. Paradossalmente l'Assessore fa finta di non avere capito e dice che non è vero che ci sia il 100% di possibilità che questo non avvenga, quindi nel caso ci fosse la possibilità di chiudere il negozio giuridico entro il '92, non si capisce perché non si possa fare e comunque slitterebbe l'impegno qualora non si facesse.
La verità, Assessore al patrimonio, è diversa. Larghissima parte di questo Consiglio ritiene che questa cosa non si debba fare. E l'emendamento va fatto su questo, sul fatto che questa operazione non si debba fare. Non si deve fare, dal mio punto di vista, perché quello del Consiglio è un problema che va affrontato globalmente. Se ci saranno le condizioni per affrontarlo globalmente, radicalmente e definitivamente, lo si affronterà.
Si è tentata in passato la strada dell'Arcivescovado, quella era una strada! Dovranno essere affrontate altre strade, magari rescindendo le nostre memorie rispetto a questo Palazzo; andremo in un altro Palazzo, ma deve essere una soluzione che veramente garantisce la soluzione radicale e definitiva dei problemi. La soluzione alla quale facciamo riferimento non è una soluzione; aggiunge un elemento ad un sistema squilibrato e inadeguato che è il sistema degli uffici del Consiglio. Per carità, ci saranno alcuni uffici più belli, ci sarà un certo numero di uffici in più, mail complesso dei locali del Consiglio dovrà considerarsi insufficiente, inadeguato e poco funzionale, incominciando - Presidente - dall'aula del Consiglio. E' incredibile come non si faccia niente per migliorare le condizioni di vivibilità dei Consiglieri durante i lavori dell'aula! Non si ragiona in ordine all'ipotesi di usare un'altra sala perché non va bene, ma si continua a vivere in un ambiente invivibile che è reso olfattivamente accettabile soltanto dai deodoranti.
Prima di andare ad acquistare delle bellissime sale del Seicento, che rimarranno delle bellissime sale in cui si potranno fare delle belle mostre, ma non lavorare, ritengo che il problema vada affrontato globalmente. Non vado oltre perché è notorio che ho del Consiglio una concezione molto diversa da altre persone e quindi ritengo che il Consiglio intendo dire il Palazzo - potrebbe essere alleggerito da una serie di funzioni che invece per la maggioranza dei Consiglieri vengono considerate centrali.
Su questo, evidentemente, non posso chiedere più tempo, ma credo che sicuramente non solo l'investimento di risorse, quanto anche la via di ristrutturazione e comunque di ipotesi di soluzioni funzionali al problema del Consiglio siano legati ad un'ipotesi che comunque è condannata ad essere una soluzione non risolutiva. Mi sembra che questo sia un percorso da abbandonare finché siamo in tempo. Lo dico in termini molto chiari.
Curiosamente qui c'è una specie di "favor Consigli", cioè l'esser sempre d'accordo con il Consiglio: quello che dice il Consiglio, siccome lo dicono tutti, tutto sommato va bene; quello che dice la Giunta non va tanto bene perché lo dice solo la maggioranza. A me personalmente questa sembra una strada da abbandonare.
Quindi, voterò l'emendamento del collega Monticelli perché rende impraticabile per due mesi questa operazione. Mi ha molto preoccupato quanto ha detto l'Assessore, che ritiene di chiudere questa operazione nel corso dei prossimi due mesi. Io ritengo che in questi due mesi non si debba chiudere comunque, né si dovrà chiudere successivamente; lo si potrà fare più avanti, a seguito di approfondimenti, spiegazioni, illustrazioni sopralluoghi, ragionamenti. Ciò anche rispetto alle targhe poste all'entrata dell'atrio, dove gli uffici rigorosamente regionali sono messi in ordine dopo altri uffici non rigorosamente regionali; ad esempio, il Centro di accoglienza per l'informativa ai Comuni mi sembra qualcosa di meno significativo delle Commissioni consiliari, ma le targhe vengono messe in un certo ordine anche rispetto a un certo modo di attestarsi su questi problemi. Tuttavia, ognuno ha la propria sensibilità e io non voglio imporre la mia.
Voterò l'emendamento del collega Monticelli, perché mi pare che in questi due mesi non si siano costruite le condizioni tali da giustificare una decisione in questa materia. Rimango convinto, ma la convinzione è prodotto del fegato e come tale deve essere ripensata in termini razionali.
Quando il problema mi verrà illustrato in modo più adeguato, più globale più complessivo e in un clima di serenità, cioè nel 1993, potremo ragionarci, ma nel 19921a considererei una forzatura non matura.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 63).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
64) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 23640 (Spese di investimento - L.R. 18/84) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
65) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 23710 (Spese di investimento - L.R. 18/84) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
66) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 23760 (Spese d'investimento) è diminuito di lire 2.000.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
67) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 23960 (Spese di investimento - L.R. 18/84) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
68) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 23980 (Spese di investimento - L.R. 18/84) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
69) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 24080 (Spese di investimento - L.R. 18184) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
70) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 24360 (Spese di investimento - L.R. 18184) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
71) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 24560 (Spese di investimento - L.R. 18184) è diminuito di lire 500.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
72) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 24590 (Spese di investimento - L.R. 18184) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
73) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 24700 (Spese di investimento - L.R. 18184) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
74) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 25010 (Spese di investimento - L.R. 18184) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
75) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 25020 (Spese di investimento - L.R. 18184).è diminuito di lire 1.000.000.000".
Questo emendamento è stato ritirato dalla Consigliera Bresso nel corso dell'illustrazione.
76) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 25120 (Spese di investimento - L.R. 18184) è diminuito di lire 6.000.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano: L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
77) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 25360 (Spese di investimento - L.R. 18184) è diminuito di lire 3-000.000-000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
78) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 25600 (Spese di investimento - L.R. 18184) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
79) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 25990 (Spese di investimento - L.R. 18184) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
80) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio:, "Lo stanziamento del cap. 26130 (Spese di investimento - L.R. 18/84) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
81) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 26140 (Spese di investimento - L.R. 18/84) è invariato': Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
82) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 26650 (Spese di investimento - L.R. 18/84) è invariato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
83) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 26660 (Spese di investimento) è diminuito di lire 2.000.000.000". Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
84) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 26905 (Spese di investimento) è diminuito di lire 2.000.000.000". Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
85) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Bresso e Buzio: "Lo stanziamento del cap. 26940 (Spese di investimento) è diminuito di lire 4.000:000.000". Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 23 contrari e 3 astensioni (4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto, dell'art. 1 così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 37 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 37 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 37 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 37 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 37 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alza-ta di mano, a norma dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
presenti 40 votanti 37 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 37 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 37 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri La legge è approvata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.45)



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