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Dettaglio seduta n.181 del 20/10/92 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico al Consiglio che la seduta è incominciata in ritardo per dar modo alla Commissione Regolamento di riunirsi per deliberare sulla modifica regolamentare all'art. 72.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bodrero, Bresso, Cerchio, Croso Cucco, Leo e Rivalta.


Argomento: Viabilità

Consiglieri Farassino, Rabellino e Vaglio inerente la viabilità stradale in Comune di Sestriere; interrogazione n. 1070 del Consigliere Chiezzi inerente l'ipotesi di costruzione galleria automobilistica sotto il Colle del Sestriere; interrogazione n. 849 del Consigliere Marino inerente al progetto ANAS di collegamento strada di Cesana con Pragelato (Risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g. "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo congiuntamente le interrogazioni nn. 881 e 1070, cui risponde l'Assessore Panella. All'interrogazione n. 849 verrà inviata risposta scritta.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Circa il progetto di tunnel sotto l'abitato di Sestriere, esso non rientra tra le opere considerate prioritarie dalla Regione e in tal senso non sono state espresse né dalla Giunta regionale né dal Consiglio regionale indicazioni al Ministero dei LL.PP, all'atto della formazione degli elenchi delle opere prioritarie oggetto del III Piano stralcio attuativo 91-93 del Piano Decennale ANAS della Grande Viabilità dello Stato.
Quindi, la responsabilità politica dell'inserimento di detta opera all'interno del suddetto Piano attuativo è interamente delle Commissioni Parlamentari competenti del Senato e della Camera e del Ministro dei LL.PP.
Circa l'iter istruttorio sull'opera in corso presso gli Uffici regionali si precisa che all'Amministrazione regionale è stato richiesto ufficialmente dall'ANAS, Dipartimento di Torino, di esprimersi sul progetto di massima circa la positiva volontà di intesa con il Ministero dei LL.PP ai sensi dei commi 2 e 3 dell'art. 81 DPR 24.7.1977 n. 616 e circa l'autorizzazione all'esecuzione delle stesse opere ai sensi degli artt. 82 e 83 del citato DPR. in quanto le stesse ricadono in aree soggette al vincolo di tutela dell'art. 1 della legge 431/85.
Per quanto concerne l'art. 81 del DPR n. 616/77, la procedura istruttoria prevede che la Regione si esprima una volta sentitele Amministrazioni comunali territorialmente interessate, e quindi è stato ufficialmente richiesto parere in merito al Comune di Sestriere,che ha favorevolmente deliberato sul progetto ANAS.
Gli uffici degli Assessorati regionali Viabilità e Pianificazione e Gestione Urbanistica hanno provveduto per le proprie competenze alla verifica tecnica ed urbanistica dell'opera anche con alcuni incontri a livello tecnico tra funzionari regionali preposti, l'ANAS e il Comune di Sestriere.
Analoghi incontri sono stati richiesti agli Uffici tecnici della Provincia di Torino per verificare le soluzioni date all'interscambio della S.P. 215 Sestriere-Cesana con la S.S. 23, ma senza esito, non essendosi resi disponibili gli U.T, della Provincia.
L'istruttoria è quindi al momento ancora sospesa in attesa del parere tecnico provinciale. Circa l'opportunità dell'opera, essa ha determinato forti perplessità a fronte delle quali si è richiesto all'ANAS e al Comune di Sestriere di fornire ampie e motivate ragioni circa la sua esigenza.
L'ANAS ha sostenuto che l'opera si rende necessaria per problemi di manutenzione e sgombero neve resi sempre più problematici dall'urbanizzazione presente lungo la Statale nel Comune di Sestriere.
Il Comune ha sostenuto un analogo discorso ed inoltre ha evidenziato come la variante dell'ANAS corrisponde alle previsioni dello strumento urbanistico, collegando fra loro una serie di parcheggi sotterranei e di superficie in corso di realizzazione come da previsioni di PRGC con vantaggi sotto il profilo manutentorio per l'Azienda di Stato e per l'abitato di Sestriere sotto il profilo della circolazione, del traffico e della distribuzione veicolare, permettendo al tunnel in progetto dell'ANAS di ricondurre la viabilità di attraversamento e di distribuzione all'interno dell'abitato di Sestriere in sotterraneo, eliminando quindi la stessa dalla superficie e permettendo la creazione di una vasta area pedonale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

Ringrazio l'Assessore per la risposta, soprattutto perché le perplessità dell'Assessorato erano le nostre perplessità. Pregherei di essere informato sull'avanzamento di questa pratica, che attualmente anche a noi risultava ferma. Devo solamente lamentare che di questo passo, quando riusciremo ad avere risposta alle nostre interrogazioni dovremo festeggiare la data con una candelina (ormai è passato un anno dalla data dell'interrogazione, che era del novembre 1991!). A parte le battute invito l'Assessore a tenerci informati su questa operazione perché le perplessità non sono solo dell'Assessorato o della Provincia di Torino, ma sono presenti in modo serio in tutta la Valle di Susa: Quindi su questa opera, e su altre che potrebbero interessare quella zona, gradiremmo essere ulteriormente informati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Su questo problema mi sembra che l'Assessore sia rimasto ancora in una situazione interlocutoria. Contro l'esecuzione del tunnel sotto il Sestriere si sono pronunciati diversi organismi e, a mio parere, si tratta di esprimere un chiaro ed esplicito parere negativo alla utilizzazione d'ingentissime risorse per quest'opera.
Bisogna che la Regione Piemonte scelga e si opponga a, questo tipo d'iniziativa. Sappiamo, Assessore, quali forze convincenti agiscano quando si tratta di utilizzare ingenti risorse dello Stato per esecuzione di opere pubbliche. Sono forze di persuasione notevolissime, spesso si giunge a decisioni senza aver mai discusso nelle sedi competenti, fino in fondo, il motivo per eseguire l'opera. Non vorrei che il caso della galleria del Sestriere facesse il paio con il caso dell'autostrada Torino-Pinerolo autostrada mai discussa e decisa in questa sede, e che invece anche esponenti della Giunta regionale sono andati ad inaugurare, pezzo a pezzo nelle settimane scorse.
Sull'autostrada Torino-Pinerolo ho chiesto più volte di discutere in quest'aula. E' stato risposto, di volta in volta, che la cosa non era decisa, che il progetto non era arrivato, che tutto era in forse viceversa, il governo regionale va ad inaugurare tratti di questa autostrada.
Quindi, Assessore Panella, eviti di andare ad inaugurare l'apertura della galleria sotto Sestriere, e torni a discutere tempestivamente, prima di assumere decisioni, della situazione in corso ,e della posizione del governo regionale su questa opera, che non rientra assolutamente in alcuna priorità e che, a mio avviso, non costituirebbe un elemento di rilancio.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione n. 963 del Consigliere Chiezzi inerente l'allacciamento fognature nel quartiere IACP di Settimo


PRESIDENTE

Passiamo alla interrogazione n. 963 del Consigliere Chiezzi.
La parola all'Assessore Carletto.



CARLETTO Mario, Assessore regionale

Con l'interrogazione in oggetto, il Consigliere Chiezzi chiede di conoscere in relazione alle opere di manutenzione ed allacciamento alle fognature dei quartieri IACP n. 3002,102, 103 ,e 104 di Settimo Torinese se esista un piano finanziario e con quali tempi, risorse e scadenze inoltre, se gravi carenze nella costruzione abbiano reso necessarie ingenti opere di manutenzione e nel qual caso se siano state avviate azioni di rivalsa previste dalla legge, riguardo alle imprese costruttrici.
A tale proposito, informo il collega e il Consiglio che lo IACP di Torino, con nota n. 27093 dell'11/9/1992 (che allego in copia), fa presente che le opere relative agli allacciamenti dei quartieri IACP n. 3002, 102 103 e 104 sono interamente state realizzate e che il ritardo era essenzialmente dovuto ai tempi di costruzione del collettore fognario del Comune. In mancanza dello stesso i fabbricati scaricavano in fosse biologiche i cui costi di gestione erano ritenuti eccessivi da parte degli inquilini.
Per quanto concerne i lavori di manutenzione, quali ad esempio la ferramenta per gli infissi esterni, le asfaltature dell'area parcheggi l'Istituto dichiara di avervi già in parte provveduto e che le rimanenti opere necessarie sono in corso di esecuzione e di rapida conclusione.
Viene dichiarato, infine, che l'esigenza di tali lavori manutentivi non deriva da gravi carenze nelle costruzione imputabili alle imprese che hanno provveduto alle realizzazioni. Quindi, l'ipotesi che viene fatta dal collega interrogante viene assolutamente esclusa dall'Istituto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente. La risposta dell'Assessore giunge un anno e qualche mese dopo la presentazione dell'interrogazione. Questo crea un primo problema: la risposta alle interpellanze viene data in termini utili per consentire alla pubblica istituzione di colloquiare con i cittadini amministrati, oppure vengono lasciate in un cassetto per un anno e mezzo; e si risponde solo quando il problema viene risolto? Questa è responsabilità di tutti. Ritengo che le interpellanze siano una delle forme importanti con le quali si avvia un confronto non solo astratto, ma di merito, sulle cose urgenti da eseguire tra le forze politiche e i cittadini. Se si risponde con questo ritardo viene meno una delle strutture forti della istituzione, cioè quella di essere capace di affrontare i problemi proposti da gruppi sociali e categorie. Quindi, ben venga la risposta dell'Assessore che chiarisce che finalmente i lavori sono stati eseguiti.
Per quanto riguarda invece l'osservazione contenuta nella interrogazione riguardante le eventuali gravi carenze di costruzione prendo atto che lo IACP afferma che non sussistono gravi carenze di costruzione. Quindi, gli oneri di costruzione sostenuti rimangono a carico della collettività.
A fronte di questa affermazione dello IACP l'Assessore non ha aggiunto nulla di suo, e questo fatto è agli atti. Analogamente, io non posso esprimere alcuna valutazione, perché meno dell'Assessore ho strumenti per capire se corrisponde al vero quanto affermato dall'Istituto. Quindi, non posso che prendere atto e riservarmi semmai di acquisire nuove informazioni in loco, presso i rappresentanti degli inquilini che hanno sollevato il problema.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GROSSO


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione n. 1004 del Consigliere Chiezzi inerente il pagamento bollette mensili alloggi IACP di Via Artom


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1 04 del Consigliere Chiezzi.
La parola all'Assessore Carletto.



CARLETTO Mario, Assessore regionale

Mi consenta il Presidente di dire al collega Chiezzi, il quale giustamente ha rilevato il tardo delle risposte in ordine a questioni sulle quali è necessaria una certa incisività per poter essere messi nella condizione di poter svolgere la propria funzione di Consigliere regionale quindi che di controllo dell'azione del governo regionale in raccordo con i cittadini, che io ho delle interro azioni - tra cui questa alla quale rispondo - rispetto alle quali sono pronto da tempo. Di questa, a cui sto per rispondere, ho la risposta nella borsa già dalla metà di luglio.
D'altro canto, qualche settimana fa ti ho anche chiesto se ti potevo rendere le risposte scritte, proprio perché capivo che i tempi dell'aula sono quelli che sono.
Se non si vuole la risposta scritta non è possibile rispondere oralmente in tempi ragionevoli, è ovvio che i tempi si allungano notevolmente. Ciò non toglie, collega, che qualche volta noi Assessori parlo per me, ovviamente siamo in ritardo. Vorrei anche dire che soprattutto per le interrogazioni le cui risposte necessitano, di approfondimenti tecnici da parte di enti sterni (il Comune di Torino, lo IACP o altri soggetti), qualche volta impieghiamo molto tempo ad ottenere nonostante i solleciti, gli elementi che poi concorrono alla definizione della risposta.
Per quanto riguarda questa interrogazione, debbo dire che in data 30 aprile 1992 si è chiesto al Presidente dello IACP di Torino di riferire nel merito delle osservazioni che, appunto, il Consigliere ha posto in evidenza, e cioè l'eccessiva spesa per il servizio dell'acqua, spesa che sarebbe causata da mancati interventi manutentivi e di revisione degli impianti e delle condutture.
Si chiedeva inoltre di far conoscere "quali interventi siano stati avviati o programmati in questo campo nei quartieri e, segnatamente, sugli edifici del complesso di via Artom". E ancora, a proposito delle bollette trasmesse dall'interrogante, si chiedeva una dettagliata relazione circa la loro composizione.
In proposito, il Presidente dello IACP di Torino trasmetteva, con nota prot, n. 429/92-2 del 13/05/92, i rapporti, in merito predisposti, dei coordinatori tecnici e dell'inquilinato dell'Istituto (all.1, che fornir al collega), mediante i quali sostanzialmente si afferma - li riassumo che già in passato, in presenza di anomali consumi d'acqua, sono stati effettuati controlli sulla rete idrica, sui contatori e sugli apparecchi di erogazione dei singoli alloggi, accertando che le cause di tali anomali consumi sono da ascriversi a perdite dovute ad apparecchiature interne agli alloggi (flussi rapidi, rubinetti, ecc.), la cui manutenzione risulta a carico degli utenti.
Le deduzioni dello IACP sono tuttavia da verificarsi e, a tal fine questo Assessorato (quindi noi non acquisiamo pedestremente ciò che ci viene detto, ma cerchiamo quasi sempre di verificare), in data 11/06/1992 con nota prot, n. 2312/652 (all. 2), ha invitato l'Istituto a rinnovare i propri controlli e, unitamente all'Acquedotto Municipale, ad accertare e riferire se sono riscontrabili perdite di acqua fino ai contatori e se il consumo medio annuo di una famiglia "tipo" composta da 4 persone possa comportare una spesa di circa L. 600.000.
Stando così le cose, questa Amministrazione non ritiene di assumere iniziative nei confronti del Consiglio d'amministrazione dello IACP di Torino, non essendo provato che il maggior consumo di acqua sia imputabile a presunte omesse manutenzioni da parte di detto Ente, atteso che, come si legge nell'interrogazione stessa, sono stati interessati anche il Comune di Torino e l'Acquedotto.
Quanto poi alla richiesta di intervento avanzata presso la Procura della Repubblica per conoscere l'esito dell'esposto presentato in data 27/8/87 dagli inquilini di via Artom, a parte le informazioni richiedibili direttamente da parte dei denuncianti, si ha motivo di ritenere che quanto segnalato potrebbe non avere rilevanza penale, ma soltanto costituire una violazione alle norme contabili concernenti la locazione e l'erogazione dei servizi da parte degli Enti somministratori.
Infine, circa l'opportunità della richiesta di chiamare il Consiglio regionale a valutare l'operato del Consiglio d'amministrazione dello IACP si sottolinea da un lato l'assenza di fatti straordinari nella gestione dell'ente e dall'altro la presenza di una lenta ma costante operazione di recupero di situazioni pregresse che questo Assessorato segue e promuove.
Non appena avrò occasione di riferire in II Commissione in ordine alla politica della casa realizzata dalla Giunta regionale in questa prima metà di legislatura - e credo di poter fare questa relazione entro fine anno riferirò anche in ordine alle questioni che attengono allo IACP di Torino e all'azione di governo che la Regione sta cercando di svolgere, sia in riferimento alle questioni finanziarie dell'ente sia in riferimento alle questioni della politica della casa che l'Istituto è tenuto ad attuare sulla base delle linee e degli indirizzi della Regione. Quindi, in merito a questo specifico argomento, volendo allargare molto il tema, rimanderei il collega al dibattito in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il problema del consumo d'acqua nelle case popolari di via Artom, a giudizio dello IACP, è ascrivibile ad un cattivo comportamento delle famiglie che ivi vivono, perché non fanno la manutenzione dei loro rubinetti e dei loro "sciacquoni".
Io sono stupito da questa affermazione, perché un livello di consumo dell'acqua così anomalo mi pare difficilmente ascrivibile ad una disordinata gestione dei rubinetti in capo a tutte le famiglie di via Artom. Anzi, mi sembra che in questa nota vi sia un'impronta culturale negativa tesa ad etichettare gli abitanti di via Artom come gente che non sa nemmeno aprire e chiudere i propri rubinetti.
Penso proprio che non sia così. Viceversa, se lo IACP avesse in cura (come un buon padre di famiglia farebbe) queste case e verificasse qualche situazione nella quale i cosiddetti sciacquoni "tengono" malamente con le loro guarnizioni il flusso dell'acqua, potrebbe decidersi, come mi pare abbiano richiesto anche gli inquilini, a sostituire lo sciacquone con il rubinetto a flusso rapido con le cassette di cacciata, che evitano tutti quei problemi di manutenzione così frequenti e quegli oneri di consumo dell'acqua che il rubinetto a flusso continuo ha provocato.
Come sappiamo, nella costruzione degli alloggi in una certa fase, negli anni '60 e '70, era diventato di moda questo sistema di apertura dell'acqua, che.adesso mi pare sia pressoché abbandonato da tutti. Quindi invece di incolpare gli inquilini, fatto su cui il Consiglio d'amministrazione dello IACP e anche l'apparato sono specialisti, sarebbe stato più corretto, a mio avviso, fare una meditazione su questi meccanismi di apertura dell'acqua e farne le manutenzioni.
Rimane quindi il dubbio - e lo ha anche l'Assessore, visto che ha proposto agli enti erogatori ulteriori accertamenti - che, viceversa perdite così ingenti di acqua derivino da carenze a valle dei contatori nel complesso della rete idrica, quindi io invito l'Assessore a procedere rapidamente su questo fatto.
Vi è poi il problema citato dall'Assessore che può darsi che gli enti erogatori i servizi abbiano violato delle norme contabili, cioè abbiano addebitato costi dell'acqua agli inquilini in modo improprio e illegittimo in quanto se la perdita dell'acqua deriva dalla inefficienza delle reti i costi devono ricadere sull'azienda che deve riparare le reti velocemente.
Su questo fatto io non so che competenze abbia la Regione, ma la segnalazione che nell'invio di queste bollette agli inquilini si potrebbe presupporre la violazione di norme contabili da parte degli enti erogatori,, ritengo che sarà pure di interesse per qualcuno: o la Magistratura ordinaria o la Corte dei Conti o ancorai Consigli di amministrazione di questi enti. Invito quindi l'Assessore a fare quanto si deve fare in questi casi in qualità di pubblico ufficiale.
Per quanto riguarda l'ultima osservazione che non ci sono fatti straordinari rilevabili in capo a questo problema, affermo solo che evidentemente nella situazione delle case gestite dagli Istituti Autonomi Case Popolari il peggio di amministrazione e di manutenzione oramai non fa più notizia, non è più un fatto straordinario, rientra nella più assoluta normalità e come tale va accettato. Questa situazione paradossalmente ha portato l'Assessore alla casa del Comune di Torino a proporre la demolizione in toto dell'intero quartiere. Queste sono proposte, spero solamente paradossali, perché altrimenti saremmo giunti a una situazione nella quale la resa delle armi (amministrative) da parte degli amministratori è totale di fronte a una realtà che non sono capaci di amministrare. Viceversa, una corretta gestione da parte dell'istituto del proprio patrimonio consentirebbe di non spendere i soldi per l'acqua, di far funzionare abitazioni e servizi senza scaricarsi le responsabilità demolendo tutti gli edifici senza poi dire la sorte che gli inquilini di questi edifici dovrebbero avere: se essere anch'essi demoliti insieme agli edifici, spostati, deportati o quant'altro.
Invito quindi l'Assessore a procedere nella richiesta di accertamenti sugli enti anche a proposito di questa eventuale violazione di norme contabili.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.) - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 996 dei Consiglieri Miglio, Segre e Giuliano, inerente l'attività della Ditta Inerti Gabbiane dei F.lli Garzoni in loc. Trobaso a Verbania


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 996 dei Consiglieri Miglio, Segre e Giuliano, cui risponde l'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

In riferimento all'interrogazione di cui sopra, relativa all'attività della Ditta Inerti Gabbiane dei F.lli Garzoni, si specifica quanto segue.
La località lungo il torrente San Bernardino è stata assoggettata a tutela dall'entrata in vigore della legge 8 agosto 1985, n. 431, quindi il Settore Beni ambientali non ha esaminato alcun intervento eseguito in tempi precedenti in quanto rientrante nelle esclusive competenze comunali.
Da nota n. 98683 del 31/3/1992 del Comune, qui pervenuta il 29/4/1992 a seguito di richiesta di chiarimenti avanzata dall'Assessorato, risulta che il Comune stesso, con ordinanza n. 1523 del 30/1/ 1992, ha sospeso la produzione di calcestruzzo che non era mai stata autorizzata; ha notificato in data 3/10/1991 la volontà di non rinnovare il contratto di affitto del terreno; ha intimato in data 24/3/1992 l'abbandono del terreno stesso ed il ripristino dell'area.
Copia di tutta la documentazione è stata inviata al Servizio di Vigilanza urbanistica della Regione e alla Pretura circondariale presso la Procura, della Repubblica di Verbania.
Il Settore Beni ambientali, in collaborazione con il Comune competente ai sensi della L.R. 20/89 vigilerà affinché il ripristino dell'area avvenga tempestivamente con modalità esecutive che restituiscano alla zona continuità dei lineamenti paesistici e ambientali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.



MIGLIO Mario

Ringrazio l'Assessore Nerviani della risposta data alla nostra interrogazione.
Si tratta di una vicenda molto lunga: il problema infatti sussiste fin da quando è stata rilasciata la prima autorizzazione da parte del Comune alla Ditta Inerti Gabbiane per esercitare alcune attività, che in verità dovevano essere solo quelle di deposito del materiale. Come emerge per anche dalla risposta dell'Assessore e dai nostri approfondimenti, sono state avviate attività di frantumazione di materiale inerte che non erano previste e soprattutto che rientrano fra le attività considerate insalubri per le quali si sarebbe dovuto ottenere altra specifica autorizzazione.
Al di là però di questa vicenda molto lunga, che ha visto un conflitto (potremmo definirlo così) che ha coinvolto sia le popolazioni direttamente interessate sia l'amministrazione comunale sia ancora la Ditta Inerti Gabbiane, il problema è che, da quanto mi risulta, a seguito di una telefonata fatta alcune settimane fa (tra l'altro è difficile riuscire ad avere aggiornamenti giornalieri), nonostante l'ordinanza emessa dal Sindaco che intimava a questa ditta la immediata sospensione delle attività e nonostante l'apposizione dei sigilli, di fatto la situazione non si è modificata. Pare infatti che la Ditta Inerti Gabbiane, quasi non toccata da questi provvedimenti, stia continuando ad esercitare la propria attività.
Pertanto il problema, anche se ovviamente importante, non è tanto quello di mettere a punto un piano di recupero dell'area per ripristinare l'assetto originario di questa zona fluviale, quanto soprattutto quello di verificare le notizie in mio possesso, che risalgono a qualche settimana fa, per capire se il quadro si è nuovamente modificato: se cioè effettivamente la Ditta Inerti Gabbiane abbia smesso di operare oppure irrispettosa dell'ordinanza del Sindaco nonché delle iniziative giudiziarie che sono state intraprese, continui comunque a svolgere questa attività di frantumazione degli inerti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento: Valutazione impatto ambientale

Interpellanza n. 1020 del Consigliere Chiezzi inerente il progetto di collegamento stradale Comune di Azeglio - problemi impatto ambientale


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 1020 del Consigliere Chiezzi.
La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Sarà breve la risposta e chiedo scusa al collega Chiezzi, ma per quante ricerche siano state fatte presso i settori Beni ambientali, non risulta essere pervenuto né essere stato autorizzato alcun progetto di realizzazione della nuova arteria tra la provinciale Albiano-Azeglio e la provinciale Castellamonte-Piverone-Zimone.
Dall'interpellanza, scrivono gli istruttori della risposta, non emergono elementi sufficienti ad individuare se la località interessata dalla nuova strada è inclusa o meno in zone soggette a tutela paesistica ambientale e richiede quindi specifica autorizzazione di competenza regionale. Ci stiamo attivando per capire meglio il problema; però se avessimo delle informazioni più di dettaglio sarebbero utili anche per una risposta puntuale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, colleghe e colleghi, la risposta resa dall'Assessore Nerviani è la metà della risposta complessiva all'interpellanza. La prima metà è stata svolta un paio di settimane fa dall'Assessore Panella, che ha parlato, a proposito di questa strada, semplicemente degli aspetti di viabilità e di risoluzione o no dei relativi problemi.
L'interpellanza chiedeva alla Giunta di rispondere su entrambe i fronti e quindi la risoluzione ai problemi di viabilità e gli eventuali impatti ambientali di questa arteria. Sono stupito che non vi parliate come Assessori e che quando si fa un'interpellanza questa non venga gestita dalla Giunta in modo da fornire una risposta in cui entrambi gli Assessori magari uno per tutti e due, rispondono sul tema proposto.
Ho della documentazione, Assessore Nerviani, che però mi stupisco non sia a sue mani. Come Gruppo faremo immediatamente una copia e te la fornirò; potevi però fartela dare dall'Assessore Panella, con il quale tutti i martedì siedi in Giunta. Ti cito solo che il 3 marzo 1988 al Sindaco del Comune di Azeglio - e sai che questi comitati si danno da fare e spargono le loro carte in ogni dove - il Comitato per la difesa dei Beni ambientali nel Comune di Azeglio disse, cito testualmente: "la strada non tiene in alcun conto che verrà sfigurato irrimediabilmente tutto un lato di Azeglio, con lo scavo di un immenso trincerone da una parte e la costruzione di un enorme rilevato dall'altra e che verrà distrutta l'antica Via Rolla di accesso al paese, con la caratteristica pavimentazione originaria in acciottolato". Seguono altri problemi. Ti fornisco questa lettera, potrai verificare se il tuo Assessorato ha o no le competenze necessarie a dare una risposta regionale a questo Comitato per la difesa del Comune di Azeglio, che da alcuni anni si occupa della questione e che fa del mio intervento in Regione l'unico elemento di raccordo con le istituzioni. Riterrei, come opposizione, di essere semplicemente un tramite tra chi governa effettivamente ed i problemi della gente, per cui ti invito ancora, insieme all'Assessore Panella, a rendere una nuova risposta in aula e a prendere contatti con questo Comitato di cittadini, che mi sembra non riesca ad ottenere risposte esaurienti.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interpellanza n.1 083 del Consigliere Chiezzi inerente l'affidamento dei lavori di ristrutturazione fabbricato IACP di via Giacomo Dina n. 52 Torino


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 1083 del Consigliere Chiezzi.
La parola all'Assessore Carletto.



CARLETTO Mario, Assessore regionale

Con riferimento all'interpellanza in oggetto, mediante la quale l'interpellante chiedeva di conoscere quale fosse stato l'iter di asse gnazione del finanziamento regionale, quali le procedure seguite dallo IACP nell'affidare i lavori per le opere di manutenzione straordinaria del condominio di Via Giacomo Dina n. 52, ed inoltre se fossero emerse responsabilità a norma del Codice civile e/o violazione dei diritti dei condomini (con eventuali relativi provvedimenti verso lo IACP per ripristinare legalità e correttezza), si comunica quanto segue.
L'intervento di via Giacomo Dina n. 52 (P.I, n. 4326) è stato attivato dallo IACP di Torino sui fondi localizzati dalla Regione con DCR n. 925 4021 del 27/3/1985: l'importo del programma è di lire 1.583.000.000.
La Commissione regionale Verifica Programmi, in data 3/12/1987 ha esaminato il Q.T.E, n. 1 ed ha espresso parere favorevole. L'importo di progetto risultante dal Q.T.E n. 1 è pari allo stanziamento del programma dopo l'effettuazione di varie assemblee condominiali l'Istituto ha predisposto il Q.T.E n. 1 bis, in riduzione rispetto al Q.T.E n.1, per un importo di progetta pari al lire 1.088.202.000. Il Q.T.E n.1 bis riguarda l'esecuzione dei lavori previsti nel progetto ordinario, ad esclusione delle opere relative all'impermeabilizzazione e alle sistemazioni esterne unicamente per i fabbricati contraddistinti alle scale 1-5, 6-10 e 11-12.
Lo IACP in data 18/1/1991 ha trasmesso alla Regione il Q.T.E n. 1 bis "unicamente per presa visione" trattandosi di aggiornamento in riduzione del progetto originario. Lo IACP in data 12/6/1992 e 30/6/1992 ha trasmesso la documentazione relativa al Q.T.E n. 3/1 di perizia, affermando che trattasi di lavori già previsti nel progetto originario, ma non eseguiti a seguito di diniego dell'assemblea condominiale; ma parzialmente riproposti in esecuzione di ordinanza della Città di Torino.
Con la perizia, l'importo di progetto ammonta complessivamente a L.
1.285.266.300 e non necessita di integrazione finanziaria; in quanto rientra nel finanziamento originariamente assegnato.
L'esame della pratica è inserito nell'o.d.g. della Commissione regionale verifica programmi, ex L.R. 65/87 convocata per l'8/9/92 (aggiungo che l'esame è stato approvato; ovviamente la risposta all'interrogazione è stata preparata antecedentemente).
Si segnala inoltre all'interpellante che con lettera di richiesta in data 30/4/92, a cura di questo Assessorato è stato invitato lo IACP a fornire tutti i chiarimenti del caso, con la relativa documentazione.
In effetti, il 4/6/92 è pervenuto quanto richiesto, con lettera di accompagnamento a firma del coordinatore generale f.f, e del Presidente dell'Istituto stesso.
Si rileva che l'attività sindacatoria di questa Amministrazione relativamente all'accertamento di responsabilità su eventuali violazioni del Codice Civile, richiesta dall'interpellante non può rientrare nei compiti propri di vigilanza sugli IACP, in quanto trattasi di materia disciplinata specificatamente dal Codice Civile con l'indicazione di modalità e di termini d'impugnazione davanti all'autorità competente (Autorità giudiziaria ordinaria) e ivi compresa la legittimazione ad agire di chi vi abbia interesse.
Incidentalmente si segnala tuttavia, come principio generale, che a termine del Codice Civile l'amministratore del condominio agisce nella qualità di mandatario del condominio stesso e con i poteri attribuiti dall'assemblea dei condomini per l'esercizio di attività che devono essere ratificate soltanto nel caso in cui le stesse siano concretizzate in atti eccedenti il mandato ricevuto. Dalla documentazione presentata, risultano osservati i principi suddetti. Nel precisare che la stessa, qualora fosse ritenuto necessario, è in visione presso l'ufficio del responsabile del settore Edilizia residenziale sovvenzionata e Osservatorio dell'edilizia arch. Paolo Corradini, in piazza S. Giovanni, 4, colgo l'occasione per essere a disposizione dell'interpellante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente. Colleghe e colleghi, l'Assessore ha fornito una risposta sulla base di, informazioni pervenute dallo IACP, basata fondamentalmente su aspetti tecnici e sull'osservanza (nei rapporti tra i cittadini) delle norme del Codice Civile che regolano poteri e competenze degli amministratori di stabili. Formalmente, l'Assessore ha detto, a questo proposito, cose ragionevoli a norma di Codice; rimane però il fatto che la questione sollevata nell'interpellanza resta inestricata, in quanto lo IACP ha avviato dei lavori nell'ambito del finanziamento proposto dalla Regione - su questo non c'è nulla da dire - ma in contrasto con gli inquilini. Mi sembra un caso nel quale l'amministratore di condominio ha comunque, l'intenzione di eseguire dei lavori contro la volontà di una quota-parte dei condomini. Il rapporto tra l'amministratore di case pubbliche e il proprio inquilinato credo, Assessore, debba sì corrispondere alle norme del Codice Civile, ma anche a norme di comportamento di un amministratore pubblico, di cosa pubblica, nei confronti di inquilini di case pubbliche. Non solo, l'amministratore dello IACP fa anche capo ad un consiglio di amministrazione nel quale sono rappresentate forze politiche e sociali. In una parola, Assessore, non mi sembra che la risposta su casi di questo genere possa essere rinsecchita all'interno della legittimità rispetto alle norme del Codice Civile di alcuni atti amministrativi. Mi sembra si potesse andare un po' più in là. Ringrazio l'Assessore per l'invito rivolto al Consigliere regionale, affinché si rechi nei vari uffici dell'Assessorato a verificare tutte queste questioni. Lei si sarà però reso conto che il modo di interpretare l'attività del Consigliere regionale che cerco di sviluppare nel mio Gruppo, non è propriamente quello di girare per gli uffici degli Assessori per controllare cosa vi succede.
Il ruolo che interpreto è di pubblicizzare alcuni problemi in quest'aula di rapportarmi con chi segnala questi problemi, e di invitare la Giunta regionale - che governa - a dare risposte concrete e sostanziose attraverso la mia persona, o meglio direttamente, ai problemi che emergono.
Pregherei l'Assessore di fornirmi la risposta scritta. Parlerò, per quanto mi sarà possibile, con chi ha sollevato questi problemi, ma invito l'Assessore ad essere disponibile, ove riceva sollecitazioni dirette da parte di questi condomini, a fornire le risposte, e semmai a tornare in aula in seguito ad ulteriori interpellanze.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

Interrogazione n. 41 dei Consiglieri Maggiorotti, Bresso, Riba, inerente i fenomeni di inquinamento idrico da mercurio in alcuni pozzi della Val Ellero. (Richiamata in Aula dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti, ai sensi dell'art. 89, comma 9 del Regolamento consiliare)


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze richiamate in aula dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti, ai sensi dell'art. 89, comma 9 del Regolamento consiliare", esaminiamo l'interrogazione n. 41 dei Consiglieri Bresso, Riba e Maggiorotti.
La parola all'Assessore Maccari per la risposta.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Le informazioni pervenute all'Assessorato sull'argomento in oggetto consentono di fornire una risposta articolata sui seguenti punti.
Per il periodo 1977/89 lo scarico della ditta di cui all'interrogazione e le acque del fiume Ellero vennero periodicamente controllate senza evidenziare tracce di mercurio.
In data 17/4/89, a seguito di accertamenti analitici sulle captazioni dell'acquedotto di Mondovì, in località Dho, nel Comune di Roccaforte Mondovì, si riscontrò la presenza di mercurio. Poiché tale sostanza si utilizza principalmente in processi produttivi, il Servizio di Igiene e Sanità pubblica di Mondovì verificò che a monte delle captazioni sopra citate era ubicata unicamente la ditta Bessone &C, s.n.c.
I funzionari dell'USSL effettuarono immediatamente una campionatura dell'acqua di scarico di tale stabilimento, il cui esito evidenziava una presenza di mercurio superiore ai limiti previsti dalla L. n. 319/76.
Il responsabile del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell'USSL di Mondovì, oltre alla comunicazione di reato all'autorità giudiziaria territorialmente competente, richiese al Sindaco di Roccaforte Mondovì la chiusura dello stabilimento responsabile dell'inquinamento. Tale provvedimento fu successivamente adottato. Nel contempo, il Servizio di Sanità Pubblica richiese la chiusura precauzionale dei pozzi interessati in località Dho nel Comune di Roccaforte Mondovì. Il Sindaco di Roccaforte Mondovì dispose la chiusura temporanea dei pozzi interessati all'inquinamento.
Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell'USSL di Mondovì dispose altresì accertamenti sulla fauna ittica del fiume Ellero, sui fanghi e sulle caratteristiche dell'acqua del fiume stesso, evidenziando: 1) perciò che riguarda la fauna ittica, nel 1989, la presenza di tracce di mercurio rientranti nei limiti di legge 2) l'analisi dei fanghi dell'Ellero evidenziarono, sempre nel 1989, la presenza di mercurio in quantità inferiore a 100 mg/Kg e, quindi, tale fango era classificabile ai sensi del DPR 915/82 e della deliberazione del Comitato Interministeriale del 27/7/84 come rifiuto speciale.
Questa alterazione ambientale venne segnalata all'autorità comunale ed alla Procura della Repubblica.
In conclusione, si può evidenziare: 1) è stata individuata e chiusa la fonte di inquinamento di alcune fonti di approvvigionamento dell'acquedotto di Mondovì 2) stante l'ubicazione dei pozzi siti in località Dho di Roccaforte Mondovì in località del greto del fiume Ellero, in periodi di massicce precipitazioni con conseguente infossamento dell'alveo del fiume e dilavamento del terreno, esiste la possibilità di rintracciare presenza di mercurio anche se solo in un caso (giugno 1992) negli ultimi due anni si sono superati i limiti previsti dal DPR 236/88.
Mancando una perizia idrogeologica pur richiesta dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, non si possono fare previsioni sull'andamento dell'inquinamento in questione, anche se, avendo eliminato la fonte dell'alterazione, è ipotizzabile una eliminazione totale del problema, come dimostrato dai dati raccolti dal Laboratorio di Sanità Pubblica di Cuneo sulle acque del 1992 del fiume Ellero.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Il problema è stato affrontato dall'USSL competente dietro forte sollecitazione portata da gruppi di cittadini appartenenti alla Lega Ambiente e Gruppi politici, nel mese di luglio 1990, nel corso di una assemblea pubblica nella quale erano state denunciate le inadempienze della struttura di Sanità Pubblica dell'USSL di riferimento, inadempienze legate anche all'insufficienza delle risorse professionali da impiegare nei controlli delle acque e dei terreni circostanti al fiume Ellero.
L'insufficienza delle professionalità era stata riconosciuta dallo stesso facente funzioni di responsabile del Servizio d'Igiene Pubblica dell'USSL n. 66 e dal responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica di Cuneo. In questo senso si esprimeva una preoccupazione nell'interrogazione presentata l'11 luglio 1990 e la risposta data dall'Assessore non ritengo possa rassicurare i presentatori.
Sarebbe stato interessante venire a conoscenza degli atti relativi all'implementazione del personale di vigilanza addetto all'analisi delle acque ed al potenziamento dei servizi relativi e del Laboratorio di Sanità Pubblica dell'USSL di Cuneo che ha competenze in materia. A queste preoccupazioni non è stata data risposta ed è questo il problema che, a mio parere, deve preoccupare.
In realtà, se il personale ci fosse e non intervenisse, sarebbe passibile di omissioni in atti d'ufficio, ma dal momento che non ci è dato di sapere se in realtà può dare una risposta esauriente, se cioè sono sufficienti le professionalità addette a questi controlli, evidentemente su questa questione non possiamo esprimere giudizi, anche se il sospetto è che non ci sia stata nessuna implementazione significativa del personale sia del Servizio di Igiene Pubblica dell'USSL n. 66 sia del Laboratorio di Sanità Pubblica, stante il blocco delle assunzioni in ambito di tura-over voluto dall'Assessorato alla sanità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marino.



MARINO Massimo

Questa è un'interrogazione che ho presentato insieme ai Consiglieri Bresso, Riba e Maggiorotti. Faccio solo alcune osservazioni: dico innanzitutto che è preoccupante ché si risponda oggi ad un'interrogazione del luglio 1990, ma più preoccupante è il fatto che ad ottobre 1992 in realtà le questioni che venivano poste nel luglio 1990 sono questioni del tutto attuali, perché io ho ascoltato solo metà dell'intervento dell'Assessore Maccari, anche perché solo a metà dell'intervento ho capito di che interrogazione si parlasse. Mi riservo di leggere la risposta in forma scritta, se l'Assessore sarà così gentile da farmela avere, e insieme agli altri colleghi credo sia giusto riservarsi di verificare l'utilità di un'ulteriore interrogazione sull'argomento, aggiornata alla situazione di oggi, che permane del tutto attuale, tenendo presente che l'inquinamento da mercurio è una forma di inquinamento particolarmente pericolosa.
Chiedo inoltre - e pregherei il Presidente del Consiglio di ascoltarmi se è possibile, quando si usa questo criterio di risposta alle interrogazioni in aula, indicare anche gli altri cofirmatari.



PRESIDENTE

C'è stata una richiesta di richiamo in aula a norma di Regolamento. E' per questo che, avendola richiamata loro, noi abbiamo citato i Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti. Non c'è comunque alcuna difficoltà a far intervenire coloro che si sono espressi sulla stessa materia.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione n. 217 del Consigliere Maggiorotti sulla disinformazione sui rischi trasmissione AIDS da parte del sanitario Guardia Medica nei confronti di persone sieropositive


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 217 del Consigliere Maggiorotti.
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

La USSL Torino I ha comunicato che il medico in questione non opera più alla Guardia Medica. In base a quanto precisato dal Coordinatore della Guardia Medica di Torino, il medico ha visitato il paziente a domicilio e secondo scienza e coscienza, gli ha prescritto la terapia da seguire rimandando gli ulteriori approfondimenti al suo medico di base.
Le borse in dotazione ai medici del Servizio vengono rifornite due volte alla settimana con materiale monouso, quale i guanti, e con i farmaci considerati d'urgenza dai Responsabili dei Servizi Farmaceutico e Guardia Medica dell'USSL I. In caso di necessità di ulteriori dotazioni prima del successivo rifornimento, i medici possono farne richiesta al Coordinatore.
Si precisa inoltre che con nota del 23/6/89 indirizzata alle UU.SS.SS.LL., l'Assessorato regionale alla sanità ha indicato la tipologia di medicinali e di materiali di primo soccorso per il Servizio di Guardia Medica, ivi compresi i guanti monouso.
In più occasioni, lo stesso Assessorato ha invitato gli amministratori delle UU.SS.SS.LL. e i Responsabili dei Servizi a verificare periodicamente: la reale disponibilità e il corretto utilizzo del materiale di protezione per gli operatori presso ogni presidio sanitario ambulatoriale e di degenza pubblico e privato del territorio di competenza la corretta informazione e l'aggiornamento di tutti gli operatori sanitari, dipendenti o convenzionati, e dei volontari circa le misure di protezione dalle infezioni trasmissibili attraverso il sangue e gli altri liquidi biologici.
Con deliberazione n. 101-18190 del 7/9/92, la Giunta regionale, in ottemperanza alle indicazioni del DPR 27/3/92, ha approvato il programma di riorganizzazione di tutti i servizi di urgenza e di emergenza, compresa la Guardia Medica.
Il trasferimento della Centrale Operativa di Torino nella sede individuata con deliberazione della Giunta regionale n. 194-16869 del 13/7/1992 è previsto entro l'anno in corso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Si tratta di una interrogazione del 6 novembre 1990, che si riferiva ad un episodio riferito dagli organi di stampa, relativo al rifiuto, da parte di un medico, di visitare una persona sieropositiva.
La risposta dell'Assessore non mi lascia soddisfatto nel senso che i Responsabili della Guardia Medica affermano che il medico; che peraltro non è più convenzionato, in realtà ha visitato questa persona secondo scienza e coscienza.
Credo che se denuncia c'è stata, sicuramente atteggiamenti non accettabili da parte del medico nei confronti del paziente sul piano professionale ed etico, siano stati attuati. Non credo che ci si meta in pubblico di propria iniziativa, se non c'è qualcosa rispetto al quale si pensa di essere stati offesi.
Questa è la risposta classica che si dà in tutti i casi d'inchiesta sul personale sanitario e specificatamente sul personale medico. Non ho mai visto un medico condannato per situazioni di inefficienza o di cattiva terapia; il problema, quindi, non può essere risolto semplicemente con frasi di questo tipo.
Ci domandavamo 'quanto fosse reale ed attendibile l'informazione che i medici hanno dato rispetto alla questione dei rischi nell'approcciarsi a persone sieropositive. Il problema è quindi quello della formazione di base e permanente del medico; le UU.SS.SS.LL. hanno competenza rispetto alla formazione permanente.
Non nego che sono state avviate iniziative in questo ambito; affermo però che, posto che questo medico avesse avuto un rapporto di lavoro di supplenza con l'USSL I, è verosimile che possa essere sfuggito dalle maglie dei non frequenti momenti di aggiornamento attuati su queste questioni. E' la stessa natura di precarietà del lavoro di questi medici che fa correre seri problemi e che determina l'inefficienza di un servizio peraltro rilevante qual è quello di una guardia di questo tipo.
D'altra parte, la situazione attuale di precarietà del servizio è confermata e ribadita dagli interrogativi che si pongono gli operatori e gli stessi medici a fronte di un progetto regionale di trasferimento della centrale operativa, che non chiarisce quanto e quando, non tanto il soccorso in emergenza, quanto l'assistenza domiciliare su chiamata notturna, prefestiva e festiva, verrà trasferito presso l'UUSSL di Grugliasco.
Questa situazione determina mancanza di volontà, dì programmazione e di definizione nella riqualificazione dei compiti del personale addetto al servizio e mi domando fino a quando questa situazione non troverà un miglioramento. Credo che alle preoccupazioni dei medici e del personale tecnico addetto alla centrale operativa occorrerebbe dare una risposta chiara. In questo senso, al di là del fatto che è una interrogazione ormai stagionata, mi dichiaro insoddisfatto della risposta dell'Assessore.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 292 del Consigliere Maggiorotti inerente all'avviso di assunzione per chiamata diretta, da parte dell'USSL 51 di Novara


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione n. 292 del Consigliere Maggiorotti.
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

La USSL n. 51 di Novara con deliberazione n. 2487 del 20/12/1989 richiese, ai sensi dell'art. 9 della legge 207/85, l'autorizzazione regionale per la copertura di n. 52 posti di ausiliario socio-sanitario mediante avviso di assunzione per chiamata diretta ai sensi del DPR 494/87.
La Giunta regionale, con deliberazione n. 159-35341 del 13/2/1990 oppose diniego a tale richiesta, stante il disposto del 7 comma art. 1 della legge 554/88 in forza del quale la copertura di quei posti per i quali non è richiesto un requisito superiore a quello della scuola dell'obbligo, deve essere effettuata secondo le disposizioni dell'art. 16 della legge 28/2/1987 n. 56 e del comma 4 ter dell'art. 4 del Decreto legge 21/3/1988 n. 86, convertito in legge, con modificazioni dalla legge 20/5/1988 n. 160. Successivamente la USSL n. 51 di Novara, prendendo atto del diniego della Giunta regionale ha provveduto a revocare, con deliberazione n. 526 del 9/3/1990, la procedura di assunzione per chiamata diretta, provvedendo a pubblicare l'avviso di revoca sul B.U, della Regione del 4/4/1990.
La USSL ha quindi richiesto alla Sezione Circoscrizionale del Lavoro di Novara l'avviamento al lavoro per ricoprire a tempo determinato, per un periodo di sei mesi, n. 64 posti di ausiliario socio-sanitario e n.10 posti di agente tecnico. Per tale avviamento, ai sensi dell'art. 16 della legge 56/87, è stato richiesto il possesso della scuola dell'obbligo.
E' stata inoltre attivata, con deliberazione del Comitato di Gestione n. 1137 del 23/05/ 1990, la procedura per la copertura di posti vacanti di ausiliario socio-sanitario.
La riduzione del periodo di lavoro a tempo determinato da mesi sei a mesi quattro, di cui all'ordinanza presidenziale n. 843 del 12/07/ 1990 notificata con deliberazione n.1537 del 20/ 07/1990, trova motivazione secondo quanto sottolineato dalla USSL. sulla base del fatto che, essendo in corso le procedure per l'assunzione a tempo indeterminato del personale conclusasi a settembre 1990 ed essendo i lavoratori a tempo determinato assunti con decorrenza 1/6/1990, si era ritenuto essere venuta meno la necessità di mantenere ulteriormente in servizio il personale a tempo determinato.
Ciò anche tenuto conto che il personale a tempo determinato, se titolare di un rapporto di lavoro superiore a mesi quattro, sarebbe stato cancellato dalle liste di collocamento, perdendo così l'eventuale possibilità di essere avviato al lavoro con rapporto a tempo indeterminato presso la stessa USSL o altra Amministrazione.
Il sopra menzionato provvedimento, con cui è stata disposta la modifica della durata del rapporto di lavoro, è stato pubblicato sull'Albo del Comune di Novara ed è stato notificato alla Sezione Circoscrizionale del Lavoro di Novara; ciò al fine di fornire a coloro che avevano precedenza in graduatoria ed a tutti i potenziali interessati di conoscere il pubblico avviso.
Di tale modifica sono stati portati a conoscenza, ovviamente, anche i dipendenti assunti a tempo determinato, che in forza di tale provvedimento hanno avuto modificata la durata del loro rapporto di lavoro.
Per quanto attiene infine a presunti atteggiamenti tendenti a scoraggiare l'afflusso alla chiamata di un più alto numero di disoccupati da lei sottolineati nell'interpellanza - pare superfluo sottolineare che i lavoratori lesi nei loro diritti da tali eventuali atteggiamenti "dissuasivi" potevano legittimamente tutelarsi nelle opportune sedi.
A seguito dell'interpellanza in oggetto citata, con successive note del 29/1/1991, dell'11/2/1991, del 13/5/1991 e dell'11/9/1991 l'Amministrazione regionale ha provveduto a richiedere ed a sollecitare alla USSL n. 51 di Novara delucidazioni circa la procedura seguita per l'assunzione in ruolo del personale in questione. Solo in data 11/ 11/1991 è pervenuto riscontro da parte della USSL interessata contenente gli elementi utili alla predisposizione della presente risposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Il problema a questo punto si pone in questi termini: ci si potrebbe domandare perché, essendo pervenuti nel mese di novembre 1991 gli elementi per la risposta, la stessa sia stata fornita solo in data odierna (20 ottobre 1992).
Non entro quindi nel merito della questione specifica, perché ormai è storia passata. Tuttavia, rispetto a tale questione, occorre che l'Assessorato continui a fare chiarezza, ponendosi il problema delle possibili illegittimità nelle assunzioni dei livelli per i quali è possibile attingere alle liste di collocamento, illegittimità che possono essere effettuate da parte di amministratori poco onesti.
Con questo voglio dire che ovunque c'è discrezionalità e manca il controllo sulla legittimità degli atti è possibile che si attuino quei comportamenti che in questi mesi vengono da più parti ripetutamente denunciati. In questi avvenimenti si può giocare il clientelismo, così come è possibile che lo stesso clientelismo sia favorito da una voluta mancanza di controlli regionali.
Colgo l'occasione per chiedere all'Assessore di non dimenticare di rispondere ad un'interpellanza presentata dal sottoscritto e dal Consigliere Chiezzi il 30 giugno 1992, la n. 1278, inerente l'attribuzione della somma di 3 miliardi all'USSL 55 per lavori di completamento del presidio ospedaliero di Verbania. Per noi è importante non lasciare cadere l'attenzione sulla questione sollevata con questa interpellanza, perché ci sembra, dai fatti che vi denunciavamo, essere una situazione degna di attenzione dà parte del Consiglio e mi auguro anche da parte della futura Commissione di indagine sulla malasanità in Piemonte.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prima di procedere all'esame di una delle interrogazioni richiamate al punto 5) dell'o.d.g., desidero comunicare l'ordine dei lavori per il mattino.
Dopo la discussione dell'interrogazione, passeremo al punto 6) all'o.d.g., che prevede anch'esso un'interrogazione presentata dal Sindaco di Cafasse. Questa interrogazione avrà la risposta del Presidente della I Commissione; collegato vi è un ordine del giorno presentato dai Consiglieri Rabellino e Vaglio, che verrà posto in votazione. Con questo, concluderemo i lavori della seduta antimeridiana.
E' confermato l'impegno alle ore 12.30, presso il mio Ufficio, con le Consigliere regionali su problematiche che attengono all'occupazione.
Inoltre stamane, senza che la Presidenza del Consiglio fosse informata è venuta una delegazione di guardiaparco, che si è già incontrata con la Giunta. Mi è stata segnalata la richiesta di incontrare anche i Capigruppo i Consiglieri che intendono partecipare a questo incontro possono farlo intorno alle ore 12,45 in Sala Viglione.
Prevediamo quindi la sospensione dei lavori alle ore 12,30 e pregherei di riprendere i lavori della sessione pomeridiana intorno alle 14,30, in modo da avere un congruo tempo per le attività del Consiglio. La Giunta che ha necessità di una breve riunione, potrebbe riunirsi intorno alle ore 14,15.
Ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori il Consigliere Monticelli ne ha facoltà.



MONTICELLI Antonio

Non intendo in alcun modo mettere in discussione l'ordine dei lavori proposto dalla Presidente per quanto riguarda la seduta antimeridiana.
Intendo porre un problema che riguarda l'argomento con cui iniziare i lavori della seduta pomeridiana. Sé ho colto il senso 'della proposta, in questo modo noi saremmo chiamati ad iniziare i lavori pomeridiani a partire dal punto 7) all'o.d.g. ed è proprio questo che io intendo porre in discussione, ma non perché non voglia discutere il punto 7), che fra l'altro è il richiamo di una legge presentata dal mio Gruppo. Io faccio presente al Presidente del Consiglio, al Presidente della Giunta e a tutti i colleghi, che noi ci troviamo con un o.d.g. della seduta odierna che è del tutto singolare. Stiamo esaurendo i lavori del mattino (abbiamo cominciato con un certo ritardo, ma questo non è dovuto ad alcuna responsabilità specifica) con la discussione di interrogazioni ed interpellanze, poi a partire dal punto 7) fino al punto 14) compreso, si tratta esclusivamente di argomenti che sono o richiami in aula di leggi presentate da Consiglieri di vari Gruppi, in genere di minoranza, e due ratifiche di provvedimenti assunti con urgenza da parte della Giunta, ma che non sono discutibili oggi in quanto non sono ancora stati esaminati in Commissione. Per incontrare il primo provvedimento regolarmente licenziato da una Commissione bisogna arrivare addirittura al punto 15) all'o.d.g.
che prevede un argomento molto interessante, così come il punto 16) e i due successivi, che sono pertanto gli unici quattro provvedimenti iscritti all'o.d.g. di oggi.



PRESIDENTE

Consigliere Monticelli, l'o.d.g. della seduta pomeridiana non è stato ancora deciso.



MONTICELLI Antonio

Io anticipo una proposta alla luce del fatto che ieri la Giunta ha preso decisioni particolarmente impegnative e sintomatiche dello stato estremo di difficoltà in cui vive la Regione, quale quella di contrarre un mutuo per provvedere ad anticipazioni di cassa (questo almeno è quanto è apparso sui giornali oggi), comunque si è ripetutamente parlato del fatto che occorrono non so quanti miliardi per l'ATM e la Regione ha soltanto due miliardi in cassa.
Quando succede quello che succede, noi non possiamo avere una seduta di Consiglio in cui gli unici provvedimenti da esaminare sono la legge sulle estetiste e quella sui maestri di sci! Io non ho nulla contro queste benemerite categorie (tra l'altro una collega del mio Gruppo, Silvana Bortolin, è relatrice della legge sulle estetiste), non discuto l'importanza dell'argomento, esprimo però con grande franchezza il disagio mio personale e del mio Gruppo per un'intera giornata di Consiglio regionale in cui non compaiono i problemi grandi che abbiamo e passiamo ore a discutere di interrogazioni e interpellanze, che certo sono un diritto fondamentale di controllo del Consiglio.
Siamo in una situazione che richiede misure. Non possiamo procedere ancora per tanto tempo in una situazione in cui alcuni Gruppi sono costretti o hanno voluto fare come loro scelte il richiamo di decine e decine di interrogazioni ché risalgono a due anni fa, perché di questo si è parlato poc'anzi: fatti di due anni fa! Non abbiamo provvedimenti significativi all'o.d.g. e attorno a noi succede quello che succede! Per dare un contributo positivo segnalo che già da due sedute, per sempre come penultimo punto, è contenuto nell'o.d.g. del Consiglio un argomento di grande rilievo, che è il dibattito sugli enti strumentali: io propongo che la seduta del pomeriggio si apra con questo argomento, che giustificherebbe il fatto che abbiamo passato la giornata qui dentro altrimenti sinceramente avrei qualche problema.



PRESIDENTE

La sua proposta verrà esaminata dalla conferenza dei Capigruppo che è convocata alle ore 14,30 per decidere l'ordine dei lavori della seduta pomeridiana che non era ancora stato preso in considerazione. Lei ha pertanto anticipato all'aula le proposte che probabilmente avrebbe fatto in sede di conferenza dei Capigruppo che dovrà tra l'altro valutare gli esiti delle riunioni che questa mattina si sono svolte in via istituzionale.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1104 e interpellanza n. 1008 dei Consiglieri Majorino e Zacchera inerenti alla campagna pubblicitaria dell'Assessorato ai Trasporti - nomina esperti giudizio di congruità. (Richiamate in Aula dai Consiglieri Majorino e Zacchera, ai sensi dell'art. 89, comma 9 del Regolamento consiliare)


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n.1008 e l'interrogazione n.1104, dei Consiglieri Majorino e Zacchera, di cui al punto 5 dell'o.d.g.
La parola all'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Per affrontare il problema nella sua globalità fornirò una risposta congiunta. L'esigenza di incrementare l'uso del mezzo pubblico è di rilevante importanza e significato anche alla luce della critica situazione determinata da livelli inaccettabili di inquinamento sia atmosferico che acustico, nonché dalla difficoltà di circolazione dovuta al numero elevato e sempre crescente di veicoli privati, e quindi poter evidenziare con un'azione di sensibilizzazione mirata ai massimi vantaggi in termini di sicurezza attiva e passiva, di snellimento del traffico metropolitano ed extra-metropolitano, di rispetto dell'ambiente ecologico.
Per ogni possibile considerazione fornisco i dati relativi al confronto fra il primo trimestre del 1992 (spazio temporale entro il quale la campagna pubblicitaria ha avuto la sua diffusione) e quello del 1991, per quanto riguarda i passeggeri trasportati sui mezzi dell'ATM. Saremo però in grado solo alla fine dell'anno di avere il quadro complessivo; l'indagine è stata effettuata nello stesso periodo dell'anno precedente per verificare anche se non è matematicamente provabile, se ci sia stato qualche effetto conseguente a questa campagna.
Sul percorso urbano vi è stato un incremento dei biglietti emessi pari al 13,06% (da 9.110.402 a 10.300.146), mentre gli abbonamenti sono saliti del 9,36%, essendone stati rilasciati 45.653.791 rispetto ai 41.745.542 del 1991.
Per quanto concerne il percorso suburbano i biglietti sono aumentati dell'11,25%, passando da 1.738.182 a 1.933.751, e gli abbonamenti rilasciati sano stati 6.948.000, rispetto a 6.677.155 dello stesso periodo dell'anno precedente, registrando quindi un incremento percentuale del 4,8%. Tutto ciò ha comportato, in termini di conti economici, un introito pari a L. 24.639.798.600 (rispetto a22.798.476.300, con un + 8,08%) per il percorso urbano; mentre per il percorso suburbano l'introito è stato pari a L. 5.943.012.000 (rispetto a L. 5.566.755.800 del 1991 cori un incremento del 6,76%).
Complessivamente vi è stato un aumento percentuale pari al 7,82 derivante da un importo corrispondente a L. 30.582.810.600 (L.
28.365.232.100 nel 1 trimestre 1991).
L'ATM, fra percorso urbano ed extraurbano, rappresenta i 2/3 dei trasporti del Piemonte: si tratta quindi di un dato significativo. Debbo dire che non vi è stato aumento delle tariffe, di conseguenza questi valori non vanno depurati ed è pertanto da considerare in termini assoluti questo incremento dell'utilizzazione del mezzo pubblico. Ovviamente non sto affermando che questa è conseguenza della campagna pubblicitaria, sono cose difficili da valutare, quanto meno in un periodo di tempo più lungo e dopo aver disaggregato tutti i dati e le situazioni.
Le considerazioni che hanno portato alla scelta di affidare a Res Publica la stipula dei contratti pubblicitari, in nome e per conto della Regione, derivano dalla consapevolezza di dover operare in un campo particolare e del tutto fuori dalle conoscenze dell'Assessorato. Non si è in ogni caso lasciata alla piena discrezionalità di Res Publica la decisione di definire i mezzi e neppure le modalità con le quali operare per lo sviluppo della campagna. Infatti l'Assessorato ha valutato la proposta in merito di Res Publica, ha portato i correttivi ritenuti opportuni per le esigenze della Regione, prima di procedere alla definizione finale del piano. La stipula dei contratti era semplicemente l'attuazione pratica di tale piano.
Gli spazi pubblicitari acquisiti non sono stati ottenuti a prezzi superiori a quelli correnti di mercato, mentre invece sono stati ottenuti tutti gli sconti che usualmente vengono patteggiati e riconosciuti. A supporto di quanto sopra accennato è significativo fare riferimento ai risultati della relazione fornita dalla Commissione istituita dalla Giunta regionale per la verifica della congruità dei costi. Nella relazione viene infatti espressa una valutazione di congruità complessiva dei costi. Debbo aggiungere che la richiesta di istituire questa Commissione è stata fatta dal sottoscritto a seguito dell'interrogazione precedente.
All'interno di questa valutazione di congruità, oscillante tra valori più o meno vantaggiosi, le uniche possibili contestazioni da poter muovere a Res Publica, sempre secondo le risultanze delle analisi e verifiche effettuate dalla Commissione, sono risultate essere il discorso relativo a ristorni di agenzia (che, secondo la Regione, comportava una duplicazione fra gli stessi e il corrispettivo di 30 milioni pattuito quale "definizione piano mezzi") e quello dell'assistenza alle spese di produzione (in modo specifico nei confronti del Gruppo Cooper s.r.l, per maggiori costi, sempre secondo il giudizio della Commissione, pari a lire 20 milioni, in relazione al calcolo dei tempi di produzione dei filmati realizzati).
Per giungere alla definitiva conclusione della questione, anche in relazione ai tempi trascorsi dalla realizzazione della campagna, Res Publica ed il Gruppo Cooper, a seguito di preciso invito in tal senso da parte della Regione, hanno acconsentito ad un impegno transattivo con il quale riconoscono in pratica, alla Regione uno sconto pari alle somme sopraindicate. Si tratta quindi di 30 milioni per il ristorno d'agenzia e 20 milioni per il costo eccessivo di spese di produzione.
Il corrispettivo di L. 238 milioni da corrispondere a Res Publica era relativo alla definizione di un progetto di immagine a favore del trasporto pubblico nella sua globalità e non in modo così riduttivo da voler solamente considerare una minima parte di indagine del progetto stesso quale il sondaggio telefonico svolto.
Infatti, alla base della definizione progettuale sono state effettuate analisi degli aspetti qualitativi e quantitativi delle prospettive di sviluppo; sono stati individuati gli obiettivi di marketing attraverso l'esame delle motivazioni e delle resistenze verso il servizio; si sono ricercate ed individuate le aree di maggiore interesse; sono stati elaborati gli elementi strategici di base della campagna, lo studio l'ideazione e la realizzazione di proposte creative, con verifica preventiva dell'efficacia delle soluzioni proposte; sviluppo delle proposte, analisi dei media, selezione ed individuazione ottimale di testate (stampa periodica, stampa quotidiana), spazio e fasce orarie (TV) collocazioni geografiche (affissioni, dinamica ed esterna), trattative e contratti con le società concessionarie.
Leggo ora la parte conclusiva dei risultati della Commissione per poi rispondere all'altra dell'interrogazione.
La Giunta regionale aveva chiesto di verificare la congruità o meno del costo totale dell'intera operazione promozionale, con riguardo alle peculiarità del prodotto finito. Aveva chiesto di verificare la correttezza o meno giuridico-formale delle convenzioni e dei contratti stipulati con le controparti in esecuzione dei corrispondenti atti deliberativi.
Dice il Presidente della Commissione: "Ho al riguardo consultato le signore Maggioni e Manzoni, tecnicamente competenti a conoscere la specifica materia e come già del resto esposto nel contesto della relazione, l'intera operazione promozionale avrebbe potuto certamente consentire un sensibile risparmio alla Regione ove si fosse avuta maggiore e più specifica conoscenza ed esperienza nel settore. In tale caso infatti la Regione non avrebbe mancato di introdurre nel contratto stipulato con Res Publica la specifica pattuizione del ristorno d'agenzia, così come tutti i contratti tipo elaborati dalle Associazioni di categoria prevedono.
La mancata inclusione ditale articolo consente ora a Res Publica di eccepirne l'assenza e di rifiutarle il ristorno. La prassi costante di effettuare il ristorno delle provvigioni alla committenza, potrebbe forse consentire alla Regione di insistere, cercando di porre riparo all'omissione incorsa nel contratto di affidamento della campagna.
Nella relazione si sono potuti porre in rilievo anche quegli altri risparmi che si sarebbero potuti ottenere con una migliore assistenza da parte di Res Publica, la sola tecnicamente in grado di consigliare in materia tanto specifica, mentre non si è taciuto neppure che per talune categorie si sono ottenuti invece sconti anche maggiori di quelli usualmente concessi. Nel suo complesso, quindi, tranne per il mancato ristorno all'agenzia e per la non sufficiente attenzione posta alle spese di produzione - anche queste oggetto della transazione - può dirsi che il costo totale dell'intera operazione promozionale sia abbastanza congruo.
Dal punto di vista della correttezza giuridico-formale delle convenzioni,e dei contratti stipulati, non pare possano essere mossi rilievi sostanziali.
La Regione, infatti, con la deliberazione del 15/4/91 n. 167, ha affidato a Res Publica il solo studio di fattibilità, riservandosi di decidere, in esito a tale studio, se procedere o meno alla campagna promozionale. Compiuto tale studio di fattibilità ed accettati i suggerimenti e le conclusioni di Res Publica la Regione era, nel suo stesso interesse, portata ad affidare l'esecuzione del piano alla stessa Res Publica, che il piano aveva predisposto, rimanendo soltanto alla Regione di rifiutare, le conclusioni di Res Publica e di non dar luogo alla campagna promozionale.
Sarebbe stato infatti del tutto antieconomico per la Regione mettere Res Publica in gara con gli altri per l'esecuzione del programma così specificatamente e dettagliatamente da essa predisposto in sede di studio di fattibilità.
Gli atti deliberativi hanno quindi avuto esecuzione corretta e conforme agli interessi dell'ente".
Poiché non ho voluto partecipare alla seduta di Giunta in cui venivano nominati i membri della Commissione, ho ricevuto la seguente comunicazione da parte della Presidenza.
"La costituzione della Commissione è stata impostata tenendo conto dell'opportunità di non inserire operatori pubblicitari piemontesi, che in qualche modo avrebbero potuto essere condizionati nella loro autonoma valutazione della campagna da rapporti di colleganza o conflittualità concorrenziale con l'Agenzia incaricata.
L'esigenza di avere presenti nella Commissione qualificati esperti della materia, è stata risolta facendo riferimento alle Associazioni professionali nazionali sia del mondo pubblicitario sia degli utenti pubblicitari. La Giunta ha perciò assunto contatti diretti con l'ASSAP e con l'UPA (le maggiori organizzazioni dei settori citati), chiedendo a ciascuna di esse la designazione di un loro rappresentante per la Commissione". Presidente della Commissione era l'avvocato Paolo Emilio Ferreri, colui che ha stilato la relazione.
"La Giunta ha accolto le designazioni pervenute senza alcuna contrattazione preventiva e senza ritenere di fare indagini personali sugli esperti indicati. Entrambe le Associazioni hanno peraltro delegato i rispettivi responsabili degli Uffici studi, con ciò evidenziando la massima attenzione per le esigenze della Regione Piemonte, con designazione di chiara e qualificata professionalità".
Spero di essere stato esauriente.



PRESIDENTE

Siamo nel campo delle interrogazioni richiamate in aula dai Consiglieri, che a norma di Regolamento sono state iscritte all'o.d.g. Il Consigliere Zacchera aveva richiamato in aula l'interrogazione n. 1104 alla quale l'Assessore Panella ha dato risposta ampia, al di là dei tempi delle normali interrogazioni. Tempi che personalmente ho consentito, considerata la completezza dell'informativa che egli intendeva dare al Consigliere interrogante.
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

L'Assessore, però, ha anche risposto alla nostra interpellanza del 21/2/92. La signora Presidente mi consentirà anche di poter sottolineare che, se avessi avuto la possibilità di parlare prima, ponendo delle domande, l'Assessore Panella, anziché risponderci con voce monocorde ci avrebbe dato risposte reali e credibili su quello che io considero uno dei peggiori bubboni che abbia visto l'amministrazione regionale, almeno a nostra conoscenza, nel giro di quest'anno.
E' dall'inizio che questa situazione era, e resta tuttora insostenibile. E se oggi non dirò alcune cose è semplicemente perch informo l'Assessore se per caso non lo sa - che su questa situazione abbiamo presentato un dettagliatissimo esposto alla Magistratura, che ha iniziato nei giorni scorsi gli interrogatori anche del sottoscritto, e quindi mi ritengo in parte anche soggetto al segreto istruttorio.
Al di là di questo, io considero e sottolineo offensive alcune delle risposte che ha dato l'Assessore Panella; non era quello che volevamo sentire. Come mai, per esempio, i tre saggi scelti dalla Giunta non hanno risposto alle due pagine di questioni (una per riga) che tecnicamente e precisamente il collega Majorino e il sottoscritto hanno loro sottoposto? Come hanno potuto dire che erano prezzi congrui, quando noi gli abbiamo dimostrato essere in alcuni casi quattro volte i prezzi applicati normalmente? Certo, a listino risulta "tot", ma tutti sappiamo che il prezzo del listino delle TV locali è osservato molto raramente.
Assessore, io avrei voluto delle risposte sui signori Barbero e Miramonti, che lei doveva aver conosciuto essendo spesso al suo Assessorato: è vero che il signor Barbero, che ha collaborato con lei, mi risulta, per parecchio tempo, poi tramite Res Publica ha lavorato nell'assegnazione di questa pubblicità? Queste sono le domande a cui volevo avere delle risposte.



PRESIDENTE

Le ricordo, Consigliere Zacchera, la normativa regolamentare in merito alle persone.



ZACCHERA Marco

Certo, ma ripeto che è tutto in un esposto da noi sottoscritto e firmato all'autorità giudiziaria.
Il signor Miramonti, che mi risulta essere stato segretario dell'Assessore Panella, è in collegamento o no con il signor Barbero? L'Assessore Panella per lungo tempo Ha sostenuto in quest'aula di non essere a conoscenza di questa campagna! Abbiamo fotocopiato in Assessorato previo assenso dei funzionari e riportandone la data, la documentazione in cui appaiono frasi del tipo "si approva il presente elenco, ecc." a firma dell'Assessore Panella, che in quest'aula è venuto a dirci che non ne sapeva niente! Ma, più in là, lo sapete che queste fotografie ci sono costate 14 milioni e solo per i ritocchi altri milioni? Adesso non voglio citare cifre poi inesatte perché sono tantissime, ma sono comunque cifre iperboliche. La stessa Commissione della Giunta ha detto che la Regione avrebbe potuto ottenere un sensibile risparmio. E poi si può giocare con le parole come si crede, ma la verità vera si ha leggendo le relazioni della Commissione relazioni che ci sono state, colleghi, negate per un mese e mezzo, tanto che abbiamo dovuto, per iscritto, richiedere al Presidente della Giunta di poterle vedere, e ci è stato detto ancora di no, perché era in corso - e il Presidente potrà confermarlo- una trattativa per avere un ristorno da Res Publica! Ma quando mai voi avete visto una Res Publica che restituisce alcune decine di milioni alla Regione Piemonte? Evidentemente perché capiva che c'era qualcosa che non quadrava, altrimenti non lo avrebbe fatto, per l'ha fatto.
Certo che si può sostenere, dopo che si era affidato per 238 milioni l'incarico a "Res Publica", che non si poteva assegnarlo ad un'altra azienda, ma io dico che era già stato deciso prima, evidentemente, questo fatto! La famosa relazione di Res Publica l'abbiamo sbugiardata in ogni maniera! Addirittura veniva indicato come testata tra le più lette del Piemonte un giornale inesistente! Addirittura non veniva messo, nel calcolo delle...



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Ma basta!



ZACCHERA Marco

Il "Giornale di Borgomanero" non esiste e la Regione Piemonte gli voleva assegnare questa pubblicità!



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Di' la verità! Smettila di fare lo show!



ZACCHERA Marco

Dico la verità! Contesto...



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Il "Giornale di Borgomanero" è il Corriere di Novara...



ZACCHERA Marco

E' falso!!



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Smettetela con questi titoli...



ZACCHERA Marco

E' falso!!! E dico che sei mendace su queste cose, sapendo di mentire e te lo dimostro...



PRESIDENTE

Consigliere Zacchera, mi sembra che lei stia andando oltre! Lei è in fase di interrogazione, esprima le sue opinioni e non offenda le persone!



ZACCHERA Marco

Io non offendo le persone, però l'Assessore Panella dice che io sono falso, e allora voglio leggergli l'esposto che ho presentato, in cui si dimostra: 1) che il Corriere di Borgomanero non esiste; 2) che non è una parte del Corriere di Novara, perché non ha quella testata 3) che quelle persone così in gamba di Res Publica ne hanno parlato come settimanale (tutt'al più il "Corriere di Novara"era, all'epoca bisettimanale: quindi non era assolutamente quello).
Una prova dell'estrema leggerezza con cui fu svolto quel lavoro, è vero che a fianco delle testate più lette del Piemonte non era neanche indicato quanti erano i lettori di quelle testate! Inoltre non era indicata l'audience delle televisioni scelte. Non c'era alcun rapporto tra la "nomea" delle televisioni e il prezzo effettivamente pagato. Ma tutto questo, secondo la relazione degli esperti - secondo l'Assessore, perch gli esperti hanno detto che si poteva risparmiare, tra l'altro - è tutto congruo. Ma perché non hanno risposto alla domanda che abbiamo posto dopo due raccomandate con ricevuta di ritorno di essere sentiti? Non ci volevano neanche sentire quelli della Commissione! Questi sono i fatti e su questo ci sono parecchie cose che mi preoccupano: la qualità dei prezzi pagati, la strategia che è stata fatta.
Non aggiungo altro. Mi permetto soltanto di dire che tutta la documentazione che abbiamo trovato conferma in toto quello che abbiamo sollevato: che è stata una brutta operazione, ma soprattutto che era partita da lungo tempo, perché noi ci chiediamo se quando è stato nominato lo studio Res Publica non fosse già stato deciso allora che Res Publica avrebbe dovuto fare tutta questa campagna. Possiamo continuare finch volete; la foto del lago che ci è costata un mucchio di milioni era evidentemente fatta prima ed era una foto d'archivio, perché siccome l'incarico è di novembre non potete farci vedere un lago in fiore, perché a novembre i laghi in fiore non ci sono, quindi quella era una foto vecchia ma noi l'abbiamo pagata per nuova! Sono andato a cercare - poi ho concluso, Presidente, e mi scuso - come sono stati calcolati i costi: sapete che per uno spot televisivo di 21 secondi abbiamo speso quasi 100 milioni? Così la Regione ha pagato - mi scuso per le cifre, non vorrei sbagliarmi - 40 volte di più di un similare spot pubblicitario fatto dal Comune di Torino, che ha speso 2 milioni e mezzo per uno spot di 30 secondi, sostanzialmente simile perché diceva sempre di prendere l'autobus! Voi dovete leggere come sono calcolati i prezzi, cioè che per inventare una specie di moto-furgone fermo, con su le multe, sono state spese decine di milioni! Tecnicamente le cifre sono documentate, ma come fanno le Commissioni a dire (ma lo scrivono anche, perché l'abbiamo letto) che erano decisamente eccessive quelle spese e concludere dicendo che avrebbero potuto consentire un sensibile risparmio? Questo è stato confermato in pieno, ma è inaccettabile che l'Assessore mi scusi - vada sempre a finire sulla questione personale; io non voglio fare una questione personale, ma anche nella risposta alla nostra interrogazione si è voluto non dire assolutamente quella che noi consideriamo la verità. E meno male che noi questo esposto l'abbiamo fatto prima di "Tangentopoli", perché è di due mesi prima che venissero fuori le storie di Milano, e meno male che la Magistratura di Torino finalmente ha cominciato a prendere in carico anche questa questione! Sono convinto che non si fermerà oggi, che andrà avanti, e alla fine vedremo se quello che ha sostenuto il Gruppo del MSI era così mendace, come dice l'Assessore Panella, o non era puntuale, preciso e io credo in gran parte vero.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Panella, per fatto personale.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Credo sia stata verbalizzata l'accusa molto grave di cui risponderà il Consigliere Zacchera che, se ho ben capito, questa campagna è stata ideata ancor prima della costituzione della Società Res Publica...



(Interruzioni del Consigliere Zacchera)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Zacchera, questo non è un duello! Lei Assessore, esprima la sua opinione.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Caro Zacchera, prima o poi nelle tue campagne scandalistiche dirai qualcosa che volevi dire, perché il tuo modo di fare politica a volte è molto imprudente...



(Proteste del Consigliere Zacchera)



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Verificheremo a verbale ciò che hai detto; a me sembra di aver capito questo.
Sul secondo punto in cui il Consigliere Zacchera mi ha accusato di dire il falso, io sono semplicemente intervenuto per dirgli di dire la verità sul giornale fantasma, che lui conosce. Il Corriere di Borgomanero inesistente, come ebbi a dire addirittura in aula, perché anch'io non ne avevo mai sentito parlare, da una verifica è risultato essere l'edizione del Corriere di Novara, cui ho telefonato per avere conferma, quindi non si tratta di un giornale inesistente, e la cifra - se ben ricordo - era intorno alle 80.000 lire! Dico questo, perché lessi il giorno dopo su, un quotidiano: "Un miliardo ad un giornale fantasma". Di questi tempi pu accadere tutto, ma ad un certo punto 80.000 lire non sono un miliardo; se non sono 80, saranno 100 o 200 e si tratta dell'edizione del Corriere di Novara! Mi sono premurato di telefonare, verificare e confrontare questi dati. Volere continuamente insistere che, per un errore di battitura, si trattava di un giornale fantasma, secondo me è provocatorio. Non mi presto più a questi tipi di polemiche che fa il Consigliere Zacchera; se insiste con questo tono, mi vedrò costretto a chiedere al Presidente di rispondere lui d'ora in poi, perché...



ZACCHERA Marco

Presidente, chiedo la parola per fatto personale.



PRESIDENTE

Su cosa consiste il fatto personale, Consigliere Zacchera?



ZACCHERA Marco

Nel fatto che l'Assessore vuole travisare il mio pensiero e farmi dire cose che non ho detto, ma dimostra di essere poco informato, perché se lui prende la pagina della relazione di Res Pubblica, dove c'è l'elenco: il Corriere di Borgomanero e il Corriere di Novara...



(Interruzioni dell'Assessore Panella)



ZACCHERA Marco

Sto leggendo dei fogli firmati dall'Assessore Panella! Sono indicati dei moduli diversi, dei prezzi diversi, dei modi di uscita diversi...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Zacchera, ma non c'è fatto personale se lei rilegge ulteriormente il contenuto dei suoi documenti!



ZACCHERA Marco

Il fatto personale è semplicemente il fatto che l'Assessore ha detto che io avrei sostenuto che questa campagna era stata organizzata prima di realizzare il consorzio Res Publica. Ciò non è vero. Dopodiché ribadisco...



(Interruzioni dell'Assessore Panella)



PRESIDENTE

Consigliere Zacchera, stia nei termini della questione che abbiamo posto. E' un'interrogazione, questa.



ZACCHERA Marco

Presidente, lei non può tollerare, a mia tutela di Consigliere, che l'Assessore Panella dica: "Se Zacchera continua con questi metodi...": Zacchera si limita a leggere gli atti ufficiali della Regione Piemonte, non sta inventando lui! Non erano 80.000 lire, Assessore Panella, sei male informato, erano 934.000 lire, questo è un particolare! Ma perché, per esempio, l'Assessore non si è chiesto come mai a me certi spot li facevano pagare 20.000 lire e la Regione ne doveva pagare 80.000? Questi sono i numeri grossi della faccenda!


Argomento: Comuni

Interrogazione n. 1152 presentata dal Sindaco di Cafasse e diretta "a conoscere, in modo ufficiale e definitivo, la risposta alla richiesta del Comitato promotore per la ricostituzione in Comune autonomo di Monasterolo Torinese in merito alla ricostituzione in Comune autonomo di Monasterolo Torinese, in merito alla ricostituzione in Comune autonomo di Monasterolo Torinese, attualmente frazione del Comune di Cafasse" . Ordine del giorno n. 361 presentato dal Gruppo Lega Nord Piemont


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n.1152 di cui al puntò 6) all'o.d.g. Come ho preannunciato, secondo le procedure già precedentemente illustrate risponderà il Consigliere Zanoletti, Presidente della I Commissione.



ZANOLETTI Tomaso

Dopo un accurato e attento esame dei documenti trasmessi e acquisiti agli atti; la I Commissione ha deliberato di proporre al Consiglio la seguente risposta all'interrogazione n.1152, presentata dal Sindaco di Cafasse e diretta a conoscere in modo ufficiale e definitivo la risposta alla richiesta del "Comitato promotore per la ricostituzione in Comune autonomo di Monasterolo Torinese" in merito alla ricostituzione in Comune autonomo di Monasterolo Torinese, attualmente Frazione del Comune di Cafasse.
L'istanza del Comitato Promotore di Monasterolo, volta a porre in essere la "ricostituzione in Comune autonomo di Monasterolo Torinese" in attuazione del disposto della legge 15/2/1953 n. 71, "Ricostituzione di Comuni soppressi in regime fascista", non risulta accoglibile per due ragioni: 1) per quanto attiene al merito, non appare opportuna la costituzione (o ricostituzione) di piccoli Comuni, come sarebbe quello di Monasterolo di Comuni aventi cioè una popolazione inferiore al minimo di 10.000 abitanti stabilito dalla legge n. 142/90, art. 11.
Dopo la Lombardia, il Piemonte è la regione italiana con il più alto numero di piccoli Comuni: vi si conta infatti ben il 43,9% dei micro-Comuni italiani con popolazione inferiore ai 500 abitanti e il 25,59% di quelli con popolazione compresa tra i 500 e i 1000 abitanti. Inoltre: 1.086 (pari all'89,82%) dei 1209 Comuni piemontesi hanno una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e addirittura 335 (27,70%) sono quelli con meno di 500 abitanti.
L'inopportunità discende poi anche dal fatto che lo spirito della riforma delle Autonomie, introdotta dalla legge n. 142/90, è di ridurre il numero dei Comuni esistenti - soprattutto di quelli piccoli - favorendone le fusioni, unioni, associazioni anche mediante l'erogazione di contributi straordinari finalizzati.
2) Sul piano della legittimità, si osserva che a norma dell'art. 64 della legge n. 142/90, la legge speciale n. 71/53 deve ritenersi abrogata in quanto incompatibile con la stessa legge n. 142/90.
In questo senso, del resto, è il parere espresso dal Ministero dell'Interno, che la Giunta ha comunicato alla Commissione con lettera del 21/7/92, riportante una nota in proposito dell'Assessore agli Enti locali nota che la Commissione condivide e che si unisce quale parte integrante a questa relazione.



PRESIDENTE

Su questo punto i Consiglieri Vaglio e Rabellino hanno presentato un ordine del giorno, che a norma di Regolamento si collega alla questione che sta per essere discussa. Il Consigliere Rabellino ha quindi facoltà di illustrare il documento.



RABELLINO Renzo

Nell'illustrare questo documento, che spero sia giunto a tutti i Gruppi, devo fare alcune premesse in merito alla risposta data dal Consigliere Zanoletti, Presidente della I Commissione. Innanzitutto; c'è una questione di merito; siccome l'interrogazione è stata presentata dal Comune di Cafasse, penso che sarebbe stato opportuno comunicare al Comune stesso che questa interrogazione sarebbe stata discussa oggi. Questo non è stato fatto, il Comune di Cafasse non ha ricevuto alcuna comunicazione in merito e i rappresentanti del Comune di Cafasse sono presenti perché il Gruppo della Lega Nord si è premurato di avvisarli. Questo dal punto di vista procedurale della risposta all'interrogazione.
Per quanto riguardala questione della ricostituzione del Comune di Monasterolo, nell'ordine del giorno che abbiamo presentato il 12 maggio scorso avevamo sottolineato le vicende di questa richiesta; dobbiamo tener presente, per i Consiglieri che non hanno seguito la questione, che il Comune di Monasterolo Torinese era stato soppresso nel 1928 dal regime fascista. Nel 1974 il Comune di Cafasse ha avviato l'iter burocratico per la richiesta della ricostituzione del Comune di Monasterolo Torinese.
Nell'ordine del giorno che tutti i Gruppi hanno a disposizione, c'è un breve riassunto delle varie tappe di questa vicenda.
A corredo di questa brevissima cronistoria, ritengo opportuno sottolineare alcune vicende politiche. Sulla questione Monasterolo, diversi politici, dal 1974 in avanti, hanno dato delle garanzie alla cittadinanza di Monasterolo, soprattutto in vista delle elezioni. Questo è un classico atteggiamento politico, non solo del collegio; non sto parlando dell'Assessore Nerviani, bensì dei politici che si sono via via presentati a Monasterolo, non ultimo il Presidente Brizio, che mi risulta abbia dato alcune garanzie, facendo alcune velate promesse alla cittadinanza di Monasterolo Torinese in merito ad una positiva risoluzione della vicenda.
Ci sono altri dati rispetto al 12 maggio, cioè la data di presentazione del nostro ordine del giorno, e per l'esattezza c'è una vicenda che riguarda la Regione Abruzzo. La Regione Abruzzo, nonostante l'entrata in vigore della legge n. 142/90, ha deliberato la ricostituzione di due Comuni soppressi dal regime fascista. Si tratta quindi di una cosa fattibile e ritengo che, se c'è una volontà politica soprattutto da parte della Giunta questa strada sia percorribile; starà poi alla Regione cercare nei cavilli della burocrazia la possibilità di far si che questi Comuni possano essere ricostituiti.
Voglio ancora sottolineare che nella risposta del Consigliere Zanoletti si parla dell'abrogazione della vecchia normativa che permetteva la ricostituzione dei Comuni soppressi dal fascismo; a me risulta che tale questione sia estremamente poco chiara nella legge n. 142/ 90, cioè non è espressamente detto che la legge n. 142/90 abroga direttamente la vecchia normativa, per cui è proprio su queste argomentazioni che la Regione Abruzzo si è arrogata il diritto di ricostituire due Comuni soppressi.
Abbiamo quindi presentato un ordine del giorno che chiede un'espressione da parte del Consiglio, ma soprattutto è interessante sapere cosa intende fare in materia la Giunta, cioè è importante capire se c'è la volontà politica di riaprire la questione e portarla avanti. Faccio anche notare che il Comune di Monasterolo non ha una popolazione al di sotto dei 500 abitanti, ma è composto da 1200 abitanti, per cui l'area di Monasterolo Torinese non è estremamente ristretta.
Si parla della legge n. 142/90 e io annuncio che la Lega Nord ha preparato un disegno di modifica di questa legge, proprio in materia di ricostituzione dei Comuni soppressi dal fascismo. Riteniamo opportuno che venga modificata questa legge; anche se devo sottolineare che il fatto che ci sia un iter burocratico partito nel 1974, per cui in epoca sicuramente non condizionata dalla legge n. 142/90, e il fatto che ci sia stata una volontà di portare questo iter burocratico fino alla data odierna mi pare un ulteriore grave atto di rottura di rapporti tra la cittadinanza e le istituzioni.
Penso che, come Consiglio regionale e come istituzione, dobbiamo cercare di recuperare in qualsiasi modo questo tipo di rapporti, perché non è possibile continuare a raccontare alla gente certe cose e poi all'interno dei Consiglio, nell'ambito più ristretto possibile, cercando di avvisare meno gente possibile, prendere certe decisioni, con la conseguenza di avere grossissime difficoltà da parte degli amministratori locali a spiegare certe questioni ai loro amministrati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Sartoris. Ne ha facoltà.



SARTORIS Anna

La mia è una dichiarazione di voto. Voteremo a favore di questo ordine del giorno perché crediamo che, dopo la sollecitazione fatta dai colleghi della Lega Nord, sia il caso di dare un segnale di attenzione a questi amministratori ché poi si devono confrontare tutti i giorni con le cittadinanze, anziché fare, come al solito, della demagogia e con altre chiacchiere mandare la gente a casa.
Vorrei ricordare un altro fatto grave che sta succedendo in Piemonte sempre collegato a questo discorso. Noi abbiamo partecipato a diverse riunioni nelle quali si è discussa la legge per gli accorpamenti dei Comuni, per le unioni e le fusioni. Vorrei evidenziare che molti Presidenti dei Consigli compresi, hanno ritenuto qualcosa di cui essere orgogliosi, il fatto che per prima la Regione Piemonte affronti queste tematiche.
Io credo che, proprio come è stato ricordato dal collega Rabellino altre Amministrazioni regionali, ad esempio l'Abruzzo, cerchino di essere latitanti su queste risposte proprio perché sono delle risposte che vanno contro gli interessi della gente che si amministra. Vorrei a questo punto ricordare che stiamo prendendo delle posizioni a proposito delle fusioni dei Comuni, quindi dello stroncamento dei Comuni, dicendo che sono cose volontarie, che non sono obbligate, e poi in realtà si va ad una limitazione del numero dei Comuni e delle Amministrazioni proprio perché si cerca di recepire fino all'ultimo le direttive della legge n. 142/90 che da quel poco che abbiamo capito nel giro di questi due anni, doveva essere una grande legge di libertà e in realtà è stata una delle leggi più infauste che questo Stato potesse fare.
Noi voteremo a favore di questo documento e tengo a precisare che purtroppo- ricordando il Comune di Mappano o il Comune di Cafasse - nella regione Piemonte ci sono diversi Comuni che verranno costretti ad accorparsi, diversi Comuni che verranno stroncati.
Noi non siamo d'accordo e ci opporremo fino in fondo a queste procedure perché crediamo vadano contro la democrazia e le libertà delle comunità locali.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

L'intervento a nome della Giunta lo farà, per competenza, come è giusto, l'Assessore Nerviani. Voglio solo rispondere al Consigliere Rabellino dicendo con tutta serenità che di questo problema me ne sono occupato, non ho mai fatto promesse a vanvera (non è nel mio carattere) quindi posso solo promettere di occuparmi di un problema, non di dare delle soluzioni che non dipendono da me.
Conosco molto bene il problema, forse più del Consigliere Rabellino perché sono nato e cresciuto a Ciriè, conosco Cafasse, conosco la zona, ho tanti amici e devo dire che avrei anche avuto piacere di risolvere il problema in un certo senso, ma non ne ho riscontrate le possibilità sul piano legislativo, dopo aver consultato ripetutamente l'Assessore e dopo aver visto anche gli aspetti di legge.
Questo è il dato di fatto. Ci sono cose che si vorrebbe poter risolvere, ma che non si possono risolvere. Questa è la realtà. Credo che la relazione del collega Zanoletti sia stata estremamente puntuale; risulta dagli atti che io, il 19 maggio 1992, ho indirizzato una lettera all'Assessore Nerviani, il quale mi ha risposto puntualmente, illustrandomi la posizione precisa. In quella circostanza ho sollevato il problema del caso Abruzzo, quindi c'è stata anche all'interno della Giunta un'informativa per iscritto che dimostra il mio interessamento al problema con tanta puntualità, ma non ho mai fatto promesse su questioni che non fossero risolvibili.
Debbo dire che gli amici di Cafasse e di Monasterolo hanno sempre detto: "Dateci una decisione", però, quando la decisione arriva e non è favorevole, la decisione non basta, è legittimo, umano, c'è il detto "umano sei, non giusto" che ha un significato ed un valore. La decisione che possiamo dare con le norme vigenti è purtroppo quella che è venuta fuori, e non ce ne sono altre. Si vorrebbe poter dare altre risposte, ma non è possibile.
Sulla Regione Abruzzo risponderà puntualmente l'Assessore Nerviani che è l'Assessore delegato. Chiaramente un ordine del giorno che faccia una cronistoria parziale, che imputi delle inefficienze, non si sa bene a chi che impegna la Giunta a fare delle cose che non può fare, non lo possiamo accettare. Un ordine del giorno da approfondire per seguire sempre la via delle autonomie, se emergono aspetti legislativi, come Giunta possiamo accettarlo. Teniamo conto che, come risulta ben chiaro, c'è una competenza del Consiglio molto precisa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Non ho amici a Cafasse, non conosco Cafasse, sono Assessore pro tempore agli Enti locali. Ho perorato per simpatia costituzionale una soluzione favorevole che andava anche contro le linee direttrici della legge n.142/90. Ho reperito le posizioni del Ministero al riguardo e ho constatato che la risposta di chi deve interpretare le norme è inequivocabilmente negativa.
Ero purtroppo assente dall'aula e non ho sentito la relazione del Consigliere Zanoletti e non so se sia stato letto il telegramma del Ministero. In ogni caso, dal momento che è breve, lo posso richiamare: "Mininterno A.C. Dir. Cent.Aut. Prot, n. 15900/1bis - L. 142/90.
Riferimento quesito formulato con telefax del 10/12/91, esprimesi avviso che legge 15/2/1953, n. 71, riguardante ricostituzione Comuni soppressi in regime fascista est incompatibile con nuova normativa su autonomie locali sia perché articolo unico suddetta legge n. 71 fa rinvio at normativa espressamente abrogata da legge 8 / 6 / 90, n. 142, sia perché istituzione nuovi Comuni est oggi compiutamente disciplinata da art. 11 sopraccitata legge riforma. Direttore Generale Malpica".
Abbiamo accolto questo parere anche perché, obiettivamente l'interpretazione della legge n.142/90 non lascia spazi ad interpretazioni diverse.
Nel merito dell'ordine del giorno, personalmente chiedo alla Giunta di non approvarlo per il semplice motivo che è infarcito di affermazioni ingenerose, gratuite per quanto riguarda l'ultima parte del cosiddetto ventennio, e perché fa riferimenti pesanti anche per il passato, quando la norma era obiettivamente complessa e non consentiva una risposta nei tempi rapidi, cosi com'era stato raccomandato. Quindi, l'ordine del giorno in s per questo motivo in particolare, non può essere accolto.
Rimane tuttavia un'attenzione politica alla questione, che deve collegarsi al numero dei Comuni che si trovano in queste condizioni, alla consistenza che rappresentano all'interno della legge n.142/90 un'attenzione che si manifesterà a livello politico e che ci porterà a riesaminare il problema sotto il profilo più generale e non soltanto riferito al Comune di Cafasse.
Se vi dovessero essere spazi per procedere si valuterà ancora il merito, cioè l'opportunità che questi due Comuni vengano separati e ci si esprimerà nuovamente. Quindi, mentre chiudo per quanto mi riguarda, per l'autorità che pro tempore ho, la porta, non la chiudo completamente, ma lascio uno spiraglio sottilissimo per vedere se vi sono altre possibilità e altre prospettive. Allo stato attuale delle questioni e delle conoscenze sul problema la risposta è negativa.
Torno a dire che porterò nuovamente la questione agli uffici, terr contatti con il Ministero e valuteremo se è il caso di aprire contenziosi al momento attuale non mi sembra proprio il caso.
I cittadini di Cafasse non si lamentino se il tempo scorrerà ancora; ci sarà una attenzione nei limiti del tempo imposto dalla complessità della questione e degli altri problemi che abbiamo sul tappeto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino.



RABELLINO Renzo

Finalmente abbiamo capito come stanno le cose. Prendo atto che ci sarebbe la disponibilità da parte della Giunta a promuovere a livello nazionale la modifica della legge n. 142/90 in questo senso.
Noi andiamo avanti su questa strada, porteremo avanti questo discorso a livello regionale ed eventualmente anche a livello parlamentare.
Volevo ancora sottolineare alcune questioni: bisogna anche cercare di capire la situazione della zona di Monasterolo. Monasterolo è ad un chilometro e mezzo da un Comune che si chiama Vallo, che ha 500 abitanti.
Quindi, si tratta di una frazione, ad un chilometro e mezzo di distanza, di un Comune estremamente più piccolo; diventa perciò sempre più difficile, da parte degli amministratori locali, spiegare queste posizioni.
Non ho avuto risposta sulla posizione della Regione Abruzzo. Qui ritorniamo ai discorsi che abbiamo sempre fatto, e che continuiamo a fare sulla diversità di mentalità tra le varie parti dello Stato italiano. La Regione Abruzzo, che ha sicuramente molta più autorevolezza nei confronti della propria cittadinanza - indipendentemente dal fatto che in questo momento si trova tutta in galera - non subisce passivamente le cose imposte dallo Stato che non sempre sono giuste e penso che anche la Giunta del Piemonte, Regione portante dello Stato italiano, debba entrare in questa ottica.
Ogni tanto fare alcune forzature nei confronti dello Stato, quando si ritengono alcune sue decisioni errate, secondo me è un'operazione di recupero di credibilità di questa maggioranza e soprattutto di questa istituzione. Chiedo inoltre la votazione per appello nominale dell'ordine del giorno da noi presentato.



PRESIDENTE

Dobbiamo prima porre in votazione la presa d'atto, da parte del Consiglio, della relazione del Consigliere Zanoletti.
Successivamente l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Rabellino, Vaglio e Bodrero, verrà votato per appello nominale, su richiesta di tre Consiglieri a norma di Regolamento.



ZACCHERA Marco

Chiediamo che l'ordine del giorno sia votato per parti separate.



PRESIDENTE

Dovete precisare quali sono le parti che intendete separare.
La parola al Consigliere Rabellino.



RABELLINO Renzo

Vorrei solo capire che senso ha votare la risposta ad una interrogazione.



PRESIDENTE

E' il Regolamento che richiede una presa d'atto da parte del Consiglio.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Presidente, visto che il collega ha considerato casuale e non rigoroso il fatto che si sia trattato sull'ordine del giorno, desidero rilevare che se non si fosse dovuto votare sulla proposta della Commissione non si sarebbe potuto introdurre l'ordine del giorno presentato dai colleghi della Lega Nord.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la presa d'atto della relazione presentata all'aula dal Consigliere Zanoletti, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista l'interrogazione presentata dal Sindaco di Cafasse e diretta a conoscere, in modo ufficiale e definitivo, la risposta alla richiesta del Comitato promotore per la ricostituzione in Comune autonomo di Monasterolo Torinese in merito alla ricostituzione in Comune autonomo di Monasterolo Torinese, attualmente frazione del Comune di Cafasse sentita la relazione della I Commissione permanente ai sensi dell'art.
104 del Regolamento consiliare ne prende atto, l'approva e la trasmette all'interrogante ai sensi dell'art. 106 del Regolamento consiliare" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva la presa d'atto con 31 voti favorevoli, 1 voto contrario e 6 astenuti.
Prima di passare alla votazione dell'ordine del giorno, do la parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Formalizzo la richiesta del collega Zacchera: chiedo che l'ordine del giorno si voti per parti separate, separando cioè la votazione sull'ultimo periodo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marino per dichiarazione di voto.



MARINO Massimo

Non so chi voterà contro questo ordine del giorno, io comunque voterò a favore perché, se ho ben capito, con questo documento si chiede alla Giunta di dare risposta ad un problema insoluto da 18 anni.
Tutto ciò non toglie il fatto che, nel merito della questione probabilmente ho opinioni diverse e forse opposte a quelle espresse dai colleghi della Lega Nord, in particolare sulla frammentazione o sulla nascita di nuovi piccoli Comuni. Quindi dichiaro di votare a favore della parte dell'ordine del giorno con cui si chiede che la Giunta e l'Assessore diano risposta in merito alle questioni poste.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione per appello nominale la prima parte dell'ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte rilevato che in data 30/06/74 il Comitato promotore per la ricostituzione del Comune autonomo di Monasterolo Torinese presentava alla Regione Piemonte la domanda di ricostituzione del Comune di Monasterolo Torinese, allegando alla stessa il bilancio preventivo riferito al 1975 unitamente aduna relazione storico-economica e le cartografie catastali del Comune da ricostituire; in data 10 /07/ 74, l'arch. Verino, della Regione Piemonte, provvedeva alla verifica dei confini esprimendo parere favorevole in data 28/08/74 veniva significato alla Regione Piemonte il parere favorevole del Genio Civile con raccomandata prot. 6760 in data 6/11/74 il Consiglio comunale di Cafasse esprimeva parere favorevole l'Assessore competente, ritenendo di dar corso ad un referendum, con nota del 14/4/75 richiedeva al Sindaco di Cafasse la fissazione della data con raccomandata del 313175, il Sindaco di Cafasse comunicava che il Prefetto aveva disposto il rinvio del referendum, causale elezioni amministrative fissate per il mese di giugno dello stesso anno con nota 6/6/75 la Regione Piemonte richiedeva ulteriori chiarimenti negli anni che seguirono, il Comitato promotore e gli amministratori comunali di Monasterolo rivolsero continui solleciti agli organi regionali competenti per la definizione della pratica senza ottenere alcuna risposta in data 25/2 /88 il Comitato promotore presentava alla Regione Piemonte un esposto-istanza affinché la pratica fosse condotta alle necessarie e doverose conclusioni. Il documento rilevava altresì l'ingiustificato comportamento inerte assunto dalle amministrazioni regionali succedutesi nei 14 anni precedenti in data 1/02/89 l'Assessore competente richiedeva al Sindaco di Cafasse, ad integrazione della domanda di ricostituzione, dichiarazione che il Comune di Monasterolo fosse stato soppresso in data successiva il 28/02/22 e dichiarazione di volontà di ricostituzione manifestata da almeno 315 di elettori. In data 10/10/89 tutta la predetta documentazione veniva consegnata all'Assessore, in data 13/02/90 perveniva dall'Assessore ulteriore richiesta al Sindaco di Cafasse di planimetria recante la variazione territoriale, copia del bilancio preventivo e dell'ultimo bilancio consultivo, schema di bilancio del Comune da istituire e relazione illustrante stanziamenti e fonti di finanziamento nonché ulteriore delibera del Consiglio comunale favorevole all'istituzione di Monasterolo in Comune autonomo constatato che ai sensi della legge 15/02/53 n. 71 si consentiva la ricostituzione dei Comuni soppressi duranti il ventennio fascista e che la presentazione della documentazione necessaria alla ricostituzione del Comune di Monasterolo è precedente all'entrata in vigore della legge 8/6/90 n. 142, considerato che la vicenda è costellata di inefficienze al limite del tentativo di insabbiamento, impegna la Giunta e l'Assessore competente ad esprimersi in merito alla concessione di autonomia a Monasterolo Torinese".
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 7 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri La prima parte dell'ordine del giorno è respinta.
Pongo in votazione la seconda parte dell'ordine del giorno, il cui testo recita: "particolarmente penalizzata dall'arrogante centralismo del regime fascista e dall'immobilismo ventennale della classe politica regionale".
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 5 Consiglieri hanno risposto NO 27 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri La seconda parte dell'ordine del giorno è respinta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,20)



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