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Dettaglio seduta n.172 del 22/09/92 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni e interpellanze e rinvio a prossima seduta


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Esaminiamo il punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze".
Poiché in questo momento in aula non sono presenti o l'Assessore o il Consigliere interrogante, se non vi sono obiezioni, verrà data risposta scritta alle seguenti interrogazioni e interpellanze: interrogazione n. 483 del Consigliere Maggiorotti inerente i rapporti tra Società Promark e Associazioni Amici Handicappati, a risposta dell'Assessore Vetrino interrogazione n. 503 del Consigliere Tapparo inerente il licenziamento di 22 dipendenti alla Sandvik e trasferimento produzioni, a risposta dell'Assessore Cerchio interrogazione n. 642 del Consigliere Maggiorotti inerente la richiesta di ordinanza di divieto insetticida "Insegar" Shell, a risposta dell'Assessore Lombardi interrogazione n. 758 dei Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti inerente l'inserzione sul quotidiano "La Stampa" del 6/8/1991 dell'Assessore al patrimonio, a risposta dell'Assessore Gallarini.
interpellanza n. 1079 del Consigliere Chiezzi inerente (ampliamento attività produttiva AGIP di Robassomero, a risposta dell'Assessore Garino interrogazione n. 1081 del Consigliere Maggiorotti inerente l'esposizione progetto preliniare PRGC di Torino in sede inaccessibile ai disabili, a risposta dell'Assessore Carletto interpellanza n. 1083 del Consigliere Chiezzi inerente l'appalto opere manutenzione straordinaria da parte IACP per fabbricato via Dina 52.
L'interpellanza n. 544 inerente il blocco degli sfratti per inquilini con oltre 65 anni di eta, a risposta dell'Assessore Carletto, su richiesta del Consigliere Chiezzi viene rinviata alla prossima seduta, così pure le interrogazioni nn. 941, 963, 1004, 1053, 1065, 1075 e 1091.


Argomento: Problemi energetici

Interpellanza n. 818 dei Consiglieri Bosio, Chiezzi, Calligaro e Maggiorotti inerente il progetto centrale idroelettrica Pont Ventoux


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 818 presentata dai Consiglieri Bosio Chiezzi, Calligaro e Maggiorotti.
Se i Consiglieri interpellanti non intendono illustrarla, ha facoltà di intervenire l'Assessore Vetrino.



VETRINO Bianca, Assessore regionale

L'interpellanza in argomento evidenzia chiaramente due ordini di questioni, che attengono l'uno ai compiti istituzionali dei rispettivi Enti richiamati nell'interpellanza e ai rapporti che da questi vengono attivati con le istituzioni locali e le forze portatrici di interessi di carattere pubblico e generale, l'altro ai problemi più sostanziali derivanti dalla localizzazione di impianti e infrastrutture che costituiscono elemento di pressione e di impatto sul territorio oggetto di localizzazione e realizzazione dell'impianto elettroproduttivo in questione.
Sul primo punto, in ordine alla presenza della Regione in sedi di confronto e dibattito tecnico è istituzionale, concernente procedimenti di localizzazione, già esaurito o in corso di sviluppo istruttorio, corre l'obbligo di ricordare come l'esercizio di funzioni regionali, concernenti procedimenti disciplinati da norme statali, debbano essere ricondotti nelle sedi istituzionali e tecniche proprie, soprattutto quando il procedimento più generale è in corso di sviluppo.
Se poi il procedimento si è sviluppato con momenti di consultazione e concertazione previsti dall'organizzazione regionale, e si è concluso con specifici atti amministrativi e pareri circostanziati, peraltro previsti dalla norma statale vigente, pare del tutto inopportuno garantire la presenza della Regione in una sede di dibattito in cui, inevitabilmente, la Regione, ancorché non svolga la parte di semplice uditore, sarebbe chiamata a giustificare scelte ed atti alla cui definizione hanno concorso istituzioni, enti e associazioni già consultati nel momento istruttorio e di concertazione precedente all'assunzione degli atti finali stessi.
In breve, l'impianto per l'utilizzazione idroelettrica della Dora Riparia e del Rio Clarea, tra Pont-Ventoux e Susa, presentato dall'AEM in data 30 luglio 1990 ricade, ai fini della sua realizzazione, nella procedura di valutazione di compatibilità ambientale ex DPCM 377/1988 e DPCM 27/12/1988.
Il progetto è stato depositato, ai fini della consultazione da parte del pubblico, presso l'Ufficio regionale deposito progetti appositamente costituito in linea con la norma statale.
Per concorrere all'assunzione del parere ministeriale finale, emesso con Decreto del Ministro per l'Ambiente il 13 novembre 1991, la Regione ha attivato la procedura istruttoria sul progetto e sullo studio di VIA presentati dall'AEM, attraverso il gruppo di lavoro interassessorile costituito, con ordine di servizio del Presidente della Giunta, il 13 settembre 1989 per valutare tutti i progetti sottoposti a procedura di valutazione di impatto ambientale, che ha condotto tutte le analisi necessarie alla predisposizione degli elementi di valutazione tecnica utili alla espressione del parere regionale previsto dal DPCM del 27/12/1988.
Nel corso dell'istruttoria si è sviluppata una presenza costante della struttura regionale tecnica in tutte le sedi di valutazione del progetto alla presenza di tecnici e di amministratori, negli appositi tavoli di concertazione ed istituzionali, avviando analisi, confronti e verifiche nel rispetto e nella tutela di tutte le espressioni di pensiero e di quelle che sono le legittime istanze locali, rendendo progressivamente informata la Giunta sulle diverse fasi del procedimento istruttorio.
Nel riprendere anche il secondo punto dell'interpellanza e nel condividere le preoccupazioni che si evincono dalla realizzazione di una tale opera nella Valle di Susa, va aggiunto che la valutazione regionale è stata permeata da una ricognizione delle problematiche più generali che investono il territorio oggetto della proposta localizzativa, a confermare come l'attività istruttoria abbia sottolineato la complessità dei problemi che comunque investono la Valle di Susa, consentendo alla Giunta di esprimere il proprio parere approfondito, ai sensi dell'art. 6 della legge n. 349/1986.
In particolare il parere regionale, emesso con deliberazione del 15 ottobre 1990, risulta estremamente articolato sia nell'esposizione narrativa di tutte le problematiche di impatto sollevate nel corso dell'istruttoria, sia nella proposta di raccomandazioni che viene suggerita al Ministero ai fini delle determinazioni prescrittive di competenza ministeriale.
A testimonianza poi della valenza delle osservazioni regionali il Ministro dell'Ambiente riprendeva pressoché integralmente le raccoman dazioni regionali conferendo a queste la dignità di prescrizioni nei confronti dell'azienda torinese. Questo è un successo. Non è così facile avere la completa adesione a quelle che sono state le pregiudiziali, quindi le condizioni per dare l'autorizzazione.
In conclusione, la presenza della Giunta regionale in una sede di consultazione impropria e all'interno del più generale procedimento istruttorio statale non ancora concluso, non poteva essere garantita proprio alla luce di un parere regionale già supportato dalle consultazioni precedentemente avviate e che non potevano essere pregiudicate da confronti e dibattiti avviati autonomamente dal soggetto proponente e titolare del progetto.
Nel ricordare come sia imperativo garantire la distinzione dei ruoli e dei compiti, nonché il rispetto delle procedure e del loro svolgimento nelle sedi tecniche e istituzionali corrette, non si può certamente negare la libertà di attivare convegni e seminari per illustrare iniziative e progetti di interesse pubblico e generale, sempre che queste occasioni di incontro non vengano caricate di significato negoziale o di contenzioso tecnico andando ad incidere su di una funzione regionale che deve essere rigorosamente tutelata e ricondotta alle procedure e all'organizzazione che la Regione si è data e che discende dalla norma statale.
Per le eventuali esigenze di informazione dei Consiglieri regionali sono naturalmente a disposizione gli atti regionali e ministeriali in argomento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bosio.



BOSIO Marco

Signor Assessore, ho ben inteso l'ultima parte della sua risposta, che ho inteso anche negli aspetti positivi, ma della prima parte, francamente non sono riuscito a capire il senso. In questa direzione, le chiederei se può farmi avere il testo scritto, lasciando in sospeso per un attimo un mio personale giudizio - per quel che vale.


Argomento: Commercio

Interrogazione n. 1100 dei Consiglieri Rabellino, Vaglio e Farassino inerente il Piano commerciale del Comune di Grugliasco


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione n. 1100 presentata dai Consiglieri Rabellino, Vaglio e Farassino.
Risponde l'Assessore Vetrino.



VETRINO Bianca, Assessore regionale

Il Consigliere Bodrero ha avuto notizia che il Consiglio comunale di Grugliasco ha approvato il nuovo Piano per il commercio e, preso atto che quest'ultimo è stato approvato nonostante il netto parere negativo della Commissione comunale per il commercio, constatato che contrariamente alla prima stesura - approvata dalla Commissione comunale predetta - il piano prevede (insediamento di due centri commerciali, l'uno di 8000 mq, e l'altro di 3500 mq, e che in particolare il primo non è ancora stato avviato, vorrebbe avere delle notizie relativamente alla situazione, ed in particolare se la Regione Piemonte ritenga congruo questo insediamento.
Al proposito, prima delle vacanze, l'Assessore Carletto ed io abbiamo appositamente convocato una riunione nel corso della quale abbiamo fornito alla Commissione una serie di argomenti di precisazione e delucidazione relativamente a questo intervento, di non poco conto, il cui significato e le cui interferenze e ripercussioni sul territorio e sul commercio non posso esprimere nel giro di cinque minuti.
In ordine a questo insediamento, informo che perverrà ai Consiglieri una dettagliata informazione riportante tutti gli atti amministrativi riguardanti la Regione Piemonte, ma soprattutto il Comune di Grugliasco.
Per sintetizzare, l'insediamento è in attesa di un nulla osta che ai sensi della legge nazionale deve essere comunale. Come Regione, utilizzando determinati articoli della nostra legge urbanistica, abbiamo avuto la possibilità di riportare la decisione di rilascio del nulla osta a livello regionale. La legge, Consigliere Bodrero, prevede che soltanto un primo insediamento - in un Comune come Grugliasco - debba essere di competenza regionale, i successivi, di ampliamento (di raddoppio e addirittura anche di triplicazione della superficie) ai sensi del decreto ministeriale dovrebbero essere di competenza comunale.
Nella legge regionale, però, abbiamo ribadito che quando l'intervento si modifichi sostanzialmente - in questo caso si tratterebbe di passare da 8000 mq. a 32000, quanto la società che gestirà il centro commerciale ha richiesto - ci sia la possibilità da parte della Regione di riappropriarsi del rilascio del nulla osta e di essere essa stessa l'ultimo anello decisionale dell'intervento.
Al proposito esiste una corposa procedura; ci sarà un'istruttoria, ci sarà un collegio di istruttori, ecc.: una procedura complessa e importante come si addice ad un intervento di questa dimensione e ripercussione territoriale e commerciale.
Vorrei rassicurare il Consigliere Bodrero: la Regione andando anche oltre le proprie competenze, ha recuperato alla sua decisione questo intervento. Nel corso dei lavori della Commissione che dovrà esaminare i documenti agli atti verrà assunta la decisione più opportuna, più congrua ed anche più idonea e rispettosa delle nostre norme. Noi non rilasciamo concessioni per supermercati dove capita, come a volte si legge sulla stampa: quando la Regione rilascia un nulla osta, questo è consono compatibile e coerente con le norme vigenti per gli insediamenti commerciali, norme che trovano il loro fondamento nella legge n. 426 dello Stato, ma soprattutto nelle deliberazioni di criteri e di principi del 1980 e del 1990.
Siamo quindi in presenza di una normativa che forse andrà corretta. Al riguardo l'Assessorato sta predisponendo delle modifiche che verranno spero quest'anno - portate all'attenzione del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Suppongo che l'interpellanza della Lega fosse contro l'insediamento.
Quindi la Giunta dovrà rivedere la questione...



VETRINO Bianca, Assessore regionale

La Giunta ha approvato, nel 1989, un insediamento di 8000 mq. Vi è un'altra richiesta di ampliamento, che ha avuto un iter piuttosto burrascoso e sofferto da parte di tutti, nel senso che in presenza di una normativa statale che liberalizza e consente ai Comuni di rilasciare le autorizzazioni, non abbiamo potuto recuperare un ruolo decisionale se non attraverso mitigazioni di tipo urbanistico, che sono poi quelle che andremo ad introdurre con il parere che daremo prossimamente.



BODRERO Antonio

Se l'intenzione della Giunta è di recuperare la facoltà di dare o meno l'autorizzazione all'insediamento, dato che c'è un eccesso rispetto al Piano primitivo, spero che la Giunta sarà contraria!



VETRINO Bianca, Assessore regionale

Questo non glielo posso anticipare: la Giunta farà proprio e discuterà il parere di una Commissione competente che è istituita ai sensi della legge dello Stato presso la nostra Regione e di cui io, indegnamente, sono Presidente.


Argomento: Difesa idrogeologica

Interpellanza n. 1107 dei Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti inerente opere di sistemazione idraulica in Val d'Ossola, Comune di Masera


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 1107 presentata dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti. Risponde l'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

In esito a quanto richiesto con l'interpellanza, si precisa quanto segue: Il tronco del fiume Toce, in cui ricadono le opere di sistemazione idraulica classificate (R.D. 23.10.1921 n.10550) nella terza categoria di cui agli articoli da tre a dieci Tit. I del T.U, delle leggi R.D.
25.07.1904, n. 523, è compreso fra il ponte di Crevoladossola ed il ponte della Masona (Comune di Vogogna).
A) La tratta iniziale di classifica del fiume, fra le confluenze dei torrenti Diveria, Bogna, Isorno e Melezzo (tutte poco a valle del ponte di Crevoladossola) ed il ponte della Mizzoccola (strada Domodossola-Trontano) è interessata da un importante intervento di sistemazione idraulica rappresentato in un progetto generale predisposto dal Magistrato per il Po finalizzato alla laminazione delle piene per garantire, tra l'altro, il deflusso delle acque anche nelle condizioni critiche, attraverso il citato ponte della Mizzoccola.
B) Le opere da realizzarsi, contestualmente, dalla Regione Piemonte, e previste nel predisposto Progetto di massima dovranno integrarsi, in armonia con i dettami della legge 18.05.1989 n.183, con quelle del predetto Istituto, in parte a completamento di quelle già realizzate.
C) L'autorità di Bacino del Fiume Po, nell'ambito della legge n.183/89 ha previsto la realizzazione da parte della Regione Piemonte di interventi sul fiume Toce e affluenti in località Piana di Masera, prevedendo nel contempo nella stessa zona interventi da parte del Magistrato alle Acque per il Po.
Vi è quindi copresenza di due soggetti, di due fatti e aspetti distinti in relazione allo stesso oggetto.
L'incarico di consulenza affidata all'Ing. Nesi, già ispettore presso il Magistrato per il Po, è finalizzato pertanto al coordinamento delle iniziative ed alla corretta impostazione degli interventi da realizzare contestualmente da parte della Regione e del Magistrato per il Po.
Per fare ulteriore chiarezza si precisa qui di seguito, sinteticamente la divisione delle competenze: quelle del Magistrato per il Po sulle opere finalizzate alla laminazione delle piene e della difesa e protezione degli insediamenti industriali esistenti nel territorio dei Comuni di Crevoladossola e di Domodossola quelle della Regione Piemonte sulle opere finalizzate alla difesa e protezione dell'avio superficie esistente e da ampliare con altro programma e Capitolo di spesa come proposto e richiesto dall'Amministrazione Comunale di Masera.
In conclusione: 1. Il R.D. 23.10.1921 n. 10550, nel suo dispositivo, recita: "Sono classificate nella terza categoria delle opere idrauliche quelle di sistemazione del fiume Toce fra Crevoladossola e il ponte della Masone in provincia di Novara, giusta la suddetta planimetria 24.12.1920, vistata dal Ministero competente". Si può desumere che le sistemazioni delle confluenze (Diveria, Bogna, Isorno e Melezzo) ricadono, per motivi tecnico idraulici, determinati facilmente anche dai tempi di realizzazione delle opere perla presenza di una duplicità di soggetti operanti, soltanto minimamente nella competenza statale e quindi in misura ben maggiore rientrano nella competenza regionale.
2. L'Amministrazione comunale di Masera, oltre 15 anni fa aveva già avanzato al Genio Civile di Novara, ora Servizio OO.PP. Difesa del Suolo, istanza, per l'utilizzazione in concessione, di tutti i terreni demaniali che costituiscono quasi interamente la cosiddetta Piana di Masera.
La Piana di Masera si estende pressoché dalla, sponda sinistra del fiume Toce, nella tratta compresa fra la confluenza Diveria, Isorno Melezzo, sino alla periferia dell'abitato di Masera. Si ricorda che il Comune di Masera fa parte della Comunità montana dell'Ossola e che rientra quindi frai Comuni montani i cui territori generalmente non dispongono di aree sufficientemente idonee per la realizzazione di opere finalizzate allo sviluppo di attività produttive e di quelle relative ai sempre maggiormente richiesti servizi sociali. Si ribadisce pertanto che l'Amministrazione comunale di Masera, peri motivi sommariamente esposti, ha richiesto e sollecitato gli interventi in questione sin dall'autunno 1978 successivamente alla eccezionale alluvione dell'agosto precedente.
Ulteriori considerazioni sugli aspetti di legittimità.
Nella suesposta relazione si sono precisate le motivazioni che hanno determinato le scelte regionali di porre attenzione ai problemi di interesse degli EE.LL. nella zona oggetto dell'interpellanza.
Si ritiene con quanto esposto di avere esaurientemente motivato l'oggettività della scelta operata in relazione alle reali necessità.
Sembra inoltre, dalla lettura dell'interpellanza, che vengano sollevati dubbi sulla competenza dell'iniziativa assunta dalla Giunta regionale.
A riguardo corre l'obbligo di richiamare i disposti degli articoli 12 e 14 del R.D. 25.07.1904 n. 523, ove sia pure con obiettivi di carattere generale, viene sostanzialmente ripetuto l'obbligo dell'onere per i diretti interessati di provvedere all'esecuzione dei lavori aventi per obiettivo l'interesse esclusivo degli interessati stessi.
Tale disposizione risulta che venga tuttora richiamata dall'Amministrazione statale ove vengano ad essa rivolte richieste di interventi aventi per unico scopo l'interesse del singolo Istante.
Infine l'art. 14 - II comma - del succitato R.D, prevede nel contesto del comma stesso che anche per le opere idrauliche classificate in terza categoria ai sensi del citato R.D, la progettazione delle opere stesse possa essere compilata dagli Enti territoriali competenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, non sono soddisfatto della risposta dell'Assessore su questa interpellanza che riguardava una spesa effettuata dalla Regione Piemonte per opere di sistemazione idraulica in Comune di Masera. L'Assessore ha ammesso che questi interventi e le relative spese ricadono - lui ha aggiunto minimamente (bisogna forse quantificare questo minimamente, se è un de minimis o no) in ambito territoriale di competenza statale. L'interpellanza ha proprio questo centro: la preoccupazione che la Regione Piemonte, con le difficoltà di disponibilità di risorse che ha, impiegasse queste in territori non di propria competenza. Questo è avvenuto, dice l'Assessore in minima parte, senza però quantificare questo minimo. A mio avviso, è stata compiuta una spesa illegittima.
Mi pare poi di capire che tutto questo è avvenuto in conseguenza di una sollecitazione del Comune di Masera, che da tempo chiede che i terreni, tra i quali probabilmente questo, siano assegnati in concessione allo stesso Comune. Di fronte a richieste di questo genere, penso che la risposta della Regione Piemonte debba essere quella della proprietà della spesa e non quella di eccedere i compiti propri della Regione Piemonte in una funzione tra l'altro di supplenza dello Stato, che viene effettuata per una cifra di 25 milioni; cifra, rispetto a quella impegnata dal magistrato del Po probabilmente molto piccola.
Ho l'impressione che si tratti di un intervento della Regione Piemonte non dovuto, effettuato sotto la richiesta del Comune di Masera e che probabilmente, ha sottratto, almeno in parte, non so quanto minima, risorse ad altri interventi di completa competenza della regione che, da anni aspettano anche in quei territori.
Chiedo, quindi, che l'Assessore mi fornisca la risposta scritta ed anche una cartografia in cui sia delimitato il territorio di competenza statale, il territorio di competenza regionale e, infine, il territorio interessato da questi 25 milioni di spesa.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 1111 presentata dal Consigliere Bortolin inerente la richiesta di ripristino dei cartelli FIAT su autostrada Torino-Milano


PRESIDENTE

In merito all'interpellanza n. 1111 presentata dalla Consigliera Bortolin risponde l'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Da informazioni assunte presso la Società Autostrada Torino-Milano risulta che i cartelli di cui trattasi erano stati posti lungo l'autostrada in virtù di una concessione Autostradale alla FIAT, all'epoca in cui la proprietà della stessa Società apparteneva alla stessa FIAT.
Venuta a scadere la concessione, la FIAT non ha inteso rinnovarla e pertanto, ha rimosso i cartelli di sua proprietà.
La Società Autostrada Torino-Milano ha in corso trattative con altre società che intendano utilizzare tale peraltro assai utile forma di pubblicità indiretta, sponsorizzando la posa di nuovi cartelli segnaletici delle progressive chilometriche come i precedenti, ma aggiornati secondo le disposizioni del nuovo codice della strada e le nuove tecnologie.
La Società prevede di poter passare al ripristino della segnaletica in questione nel corso del mese di agosto, che risulta essere, per detta autostrada, il mese meno trafficato e quindi il più adatto ai cantieri mobili che si dovranno attivare, dato che le paline indicatrici devono essere adeguatamente posate su basette in cemento armato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Prendo atto della risposta dell'Assessore.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 933 del Consigliere Chiezzi inerente la crisi economica nei comparti produttivi fondamentali della Regione Piemonte


PRESIDENTE

In merito all'interpellanza n. 933 risponde l'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore regionale

L'interpellanza presentata dal Consigliere Chiezzi svolge una serie di considerazioni a sfondo etico-economico tanto discutibili quanto lecite su cui non mi permetto, né ci permettiamo, per il rispetto dovuto alle altrui opinioni, di intervenire, limitandoci a rispondere ai quesiti specifici propri posti alla Giunta.
Circa il primo quesito possiamo dire che la situazione varia, come è immaginabile, di giorno in giorno, soprattutto nel comparto industriale.
Le principali situazioni di crisi, a partire dalle ultime vicende tra cui la Lancia di Chivasso, sono ampiamente note ed il Consiglio si è occupato della situazione economica piemontese più volte nel '92, tenendo anche su questo tipo di materia, il primo Consiglio aperto della sua storia specificatamente sul problema occupazionale con riferimento alla vicenda di Chivasso, ma non solo.
La reale situazione è certamente delicata, anche se comprendere la delicatezza non significa solo contare con ragionieristica precisione i posti di lavoro oggi in discussione, a nostro avviso valutabili comunque in circa 40.000 unità, come giustamente indicato anche dalle OO.SS. regionali ma nel vedere i fattori di rischio incombenti nel futuro dei settori economici piemontesi. Riteniamo infatti particolarmente delicato il panorama che si prospetta, caratterizzato, tra l'altro, dalla contestuale presenza di diversi fattori: restrizione dei mercati che rende più accanita la concorrenza sia sul piano della qualità che dei costi dei prodotti necessità che le aziende proseguano il loro rinnovamento tecnologico di processo e di prodotto per rimanere sul mercato diminuzione delle capacità di autofinanziamento delle imprese aumento del costo del denaro, fra l'altro assai più elevato del tasso di inflazione situazione particolarmente difficile anche sul piano della stabilità e della situazione finanziaria. Il problema, quindi, è ben più grave del lenire le ferite finora inferte all'occupazione, problema del quale ci siamo attivamente occupati, intervenendo molto spesso sulla gestione della legge n. 223, nella questione dei prepensionamenti, nel seguire passò a passo le pratiche di Cassa Integrazione (esempio plausibile è la vicenda Indesit). La questione centrale è quella di evitare che l'effetto concomitante dei fenomeni prima elencati provochi una sostanziale caduta pesante delle attività economiche e produttive piemontesi, con effetti nefasti non solo perla nostra occupazione, ma per l'intera economia nazionale, di cui il Piemonte costituisce un "motore" importante.
Sostengo ormai da tempo come la debolezza di una regione sostanzialmente forte, che si è collocata come motore all'interno del processo di crescita del Paese, nel momento in cui va male trascina 'non solo un elemento negativo per se stessa, ma anche per tutta l'economia nazionale.
Di fronte a questa eventualità l'uso coraggioso, al limite delle competenze, degli strumenti regionali, a tutti ben noto perché si è concretizzato in strumenti normativi in questi 'anni, non basta più.
Questo è il ragionamento, su temi di estrema valenza, importanza e grandezza a cui il collega faceva riferimento, che ha presieduto (iniziativa della Regione di interloquire in questi ultimi mesi soprattutto con il Governo, le OO.SS. e il sistema delle imprese, per giungere ad un accordo di programma per lo sviluppo che davvero veda impegnate tutte le maggiori energie economiche, imprenditoriali, sociali ed intellettuali attorno ad una progettualità alta per lo sviluppo. Come alcuni organi di informazione hanno illustrato, in data 8 agosto si è incontrata la rappresentanza del governo in sede regionale per affrontare questo primo ragionamento che da mesi andavamo ponendo per un caso di sistema-Piemonte in un rapporto con il governo per creare intanto le condizioni di un accordo di programma da cui discendessero anche accordi specifici settoriali e territoriali. Riteniamo ci siano le condizioni per passare nei mesi di ottobre e novembre alla realizzazione puntuale, dopo l'invio in questi giorni di una bozza ragionata da parte del Ministero del bilancio, dell'accordo a cui facevo riferimento per concretizzarne successivamente conseguenti iniziative. Ovviamente la nostra proposta sarebbe stata monca se non si fosse data contestualmente vita ad una serie di ragionamenti e ad una sede permanente di confronto fra tutte le forze istituzionali, sociali, sindacali, imprenditoriali ed economiche di confronto su queste tematiche. E' per questo che, con grande problematicità, ho presentato alla fine di agosto un testo di disegno di legge, che mi auguro abbia un rapido iter, per la costituzione del Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per permettere di consolidare e soprattutto di rendere permanente una sede di dialogo con finalità operative, che potrebbe essere l'elemento di congiunzione per offrire ad un tavolo comparato di soggetti non solo (analisi delle problematiche indicate, ma anche una disamina di alcuni interventi e quindi di alcune terapie che potrebbero essere concordate in un tavolo di confronta fra tutte le parti in qualche misura direttamente ed indirettamente interessate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, la risposta dell'Assessore ha illustrato alcuni drammatici temi di carattere generale sui quali sono stati delineati i comportamenti della Giunta regionale. Su questo piano assolutamente generale la risposta è stata abbastanza generica - forse non poteva essere altrimenti - ma in sostanza l'Assessore ha detto che a suo modo di vedere il suo Assessorato e la compagine della Giunta cercano di affrontare con l'istituzione del CREL. e seguendo le varie drammatiche vicende di licenziamento, di concorrere al meglio alla soluzione dei problemi occupazionali nella Regione Piemonte. In modo altrettanto sintetico e generico dichiaro la non soddisfazione per questa analisi svolta dall'Assessore, essendo ricche e numerose le contraddizioni tra un programma che dovrebbe dare buoni frutti, come quello che l'Assessore ha illustrato, e realizzazioni concrete di programmi da parte della Giunta regionale che non vedono mai la luce e che viceversa, se fossero gestiti da una Giunta efficiente potrebbero concorrere non a parole, ma nei fatti, ad affrontare meglio e superare più in fretta la crisi. Faccio solo un esempio: l'agenzia per l'innovazione per il lavoro, che ha visto impegnati tre miliardi della Regione Piemonte parecchi anni or sono, è ancora inattiva. Per non parlare di altre cose fatte e non fatte, che non vanno nella direzione indicata dall'Assessore Cerchio. Chiudo anch'io in termini sommari le riflessioni di carattere generale sulla crisi economica e dico che sono ulteriormente insoddisfatto della risposta dell'Assessore in quanto sulle questioni concrete che l'interpellanza poneva, e quindi sulle sei aziende in crisi per le quali si chiedevano notizie, l'Assessore non ha detto una parola. Per cui su questo punto l'insoddisfazione è totale.



CERCHIO Giuseppe, Assessore regionale

Lei, Consigliere, si riferisce all'interpellanza n. 975, ma io ho risposto all'interrogazione n. 933.



CHIEZZI Giuseppe

Se è così rimane la non soddisfazione sui temi di carattere generale e attendo la risposta sulle sei aziende.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Interpellanza n. 931 dei Consiglieri Calligaro, Bortolin, Chiezzi, Peano Maggiorotti, Tapparo, Marino e Miglio inerente la designazione di rappresentanti regionali nelle Commissioni esaminatrici di pubblici concorsi per primari di cardiologia


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interpellanza n. 931 presentata dai Consiglieri Calligaro, Bortolin, Chiezzi, Peano, Maggiorotti, Tapparo, Marino e Miglio.
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Dall'86 all'89 si sono tenuti in Piemonte sette concorsi per Primario di cardiologia, con le seguenti nomine come titolari: Dott. Riva-3 volte Dott. Guanti-2 volte Dott. Tapparo-1volta Dott. De Lellis-1volta e come supplenti: Dott. De Lellis-3 volte Dott. Rivara-1volta Dott. Riva-1volta Dott. Brusa-1volta Dott. Leone-1volta.
Negli anni'90 e'91, per i concorsi di Alba, Asti, Biella, Chivasso e Vercelli, è stato designato il Dott. Casaccia, non tanto in qualità di rappresentante permanente, ma in quanto il succitato medico è Primario di cardiologia dell'Ospedale Molinette, ospedale generale di riferimento regionale, nonché polo di riferimento regionale per i trapianti, compresi quelli cardiaci.
La scelta quindi di avere un'omogeneità nelle indicazioni non è stata determinata da criteri di discriminazione, oppure da non volontà di prendere in considerazione altri medici, ma per criteri di omogeneità di comportamento; ho preferito designare il dott. Casaccia quale rappresentante regionale in base a criteri di professionalità, sì da poter garantire anche da parte della Regione Piemonte la più ampia imparzialità nei concorsi, piuttosto che far ricorso al meccanismo dei sorteggi. Ritengo infatti che nell'ambito degli apicali sia valido il criterio, da tutti universalmente accettato, della professionalità. Quindi se nei casi di livello inferiore (aiuti ed assistenti) la logica della rotazione ha pure un senso, ritengo invece che la scelta di tutti gli apicali, medici compresi, indipendentemente da disciplina e specialità, debba essere fatta con cognizione di causa, indicando quindi un rappresentante che corrisponda a tali criteri. Lo stesso principio è stato adottato anche dai miei predecessori, facendo riferimento ad un numero limitato di persone.
In conclusione, quindi, ritengo che il criterio della professionalità con i debiti correttivi, a mio avviso resti sempre più valido di una turnazione lasciata al mero caso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Non trovo per nulla soddisfacente la risposta dell'Assessore Maccari.
Noi chiedevamo quali criteri vengono adottati nelle designazioni a rappresentare la Regione nelle Commissioni esaminatrici dei pubblici concorsi, in particolare per quelli di Primario di cardiologia. La risposta è che si sceglie il dott. Casaccia per merito: no, noi abbiamo notato che appena sollevato il problema si è desistito. Nei precedenti concorsi era stato nominato a rappresentare la Regione il dott. Casaccia, poi si è desistito. Ci sarà pur stato un motivo, sono cambiati i criteri di designazione da parte dell'Assessore, il quale - non l'ha detto in questa sede - dovrebbe spiegarci come mai negli ultimi concorsi il dott. Casaccia non trova più posto nelle Commissioni esaminatrici.
La nostra impressione è che c'entri davvero poco o nulla il fatto che la Divisione Cardiologia delle Molinette sia centro regionale di riferimento. Noi pensiamo che qui c'entrino ben altri criteri che nulla hanno a che fare con la professionalità dei rappresentanti della Regione.
Pensiamo che si proceda in modo discrezionale sulla base di rapporti di amicizia, e ciò è stato notato da tutti i cardiologi che trovano questi criteri del tutto sbagliati e fuori luogo, in quanto offendono la dignità e la professionalità di tutti i soggetti che hanno pari requisiti.
Comunque, a noi interessa che cambi il criterio; abbiamo notato che negli ultimi concorsi il criterio è cambiato. Vogliamo che il criterio sia improntato ad imparzialità, obiettività e trasparenza. Devono essere i primari di cardiologia? Si stabilisca un principio, quello della rotazione o del sorteggio.
Devono essere i funzionari della Regione? Deve valere lo stesso criterio. Alcuni anni fa abbiamo dimostrato in quest'aula che a partecipare alle Commissioni esaminatrici per concorsi sono sempre gli stessi funzionari, soprattutto dell'Assessorato alla sanità. Vi sono funzionari sempre gli stessi! - che oltre allo stipendio annuale si portano a casa 60 70 milioni di emolumenti dovuti alle Commissioni esaminatrici. Questo problema lo abbiamo sollevato nella precedente legislatura e intendiamo sollevarlo anche in questa.
Per i concorsi a Primario di cardiologia c'è un problema specifico, ma il problema più generale è che si vedono prevalere criteri che offendono anche in questo caso, la dignità e la professionalità di tutti i soggetti che hanno pari requisiti, anche quando si tratta di funzionari dell'Assessorato alla sanità.
La scelta sempre dello stesso soggetto è parziale, non chiara inaccettabile, che chi ha la responsabilità politica di condurre la sanità in Piemonte non dovrebbe mai fare, dovrebbe semmai fare assolutamente affidamento su criteri che siano imparziali, chiari, regolati in modo noto a tutti. Si fissino, in sostanza, criteri obiettivi e trasparenti, li si rispetti; e questo deve valere per tutta la materia dei pubblici concorsi che deve essere regolata da questi principi.
Noi troviamo quindi del tutto insoddisfacente e contraddittoria la risposta dell'Assessore, perché prima dice che è un criterio oggettivo in quanto Cardiologia delle Molinette è un punto di riferimento regionale per la cardiologia, dopodiché ci accorgiamo che negli ultimi concorsi questo criterio non vale più, per fortuna, dal momento in cui abbiamo sollevato il problema. Meglio tardi che mai!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

L'Assessore Maccari ha parlato di "professionalità", ma non ha spiegato cosa intende per "professionalità"; ha parlato di criteri, ma non ha spiegato esplicitamente quali siano i suoi criteri. Ha giustificato la mancata rotazione con un discorso di omogeneità nelle valutazioni.
Quando si parla di concorsi l'Assessore Maccari non può non tenere conto del fatto che si tratta di gestire una partita assolutamente delicata; una partita, si può dire, "a rischio", in quanto, come già nel passato è stato suggerito da alcuni tra gli stessi firmatari di questa interpellanza, non è ignoto che si parli di "mercato", dei primariati, di criteri di scambio. Questi criteri, oggettivamente, sembrano essere imperanti e in questa sede certo, in assenza di precisi motivi di denuncia non si hanno da fare nomi, ma di queste cose se ne è parlato, sospetti sono stati sollevati e quindi su queste questioni deve essere garantito il massimo di trasparenza da parte dell'Assessore. Al di là di ogni altra considerazione, ritengo che la metodologia della rotazione e del sorteggio sia quella che può garantire il massimo di chiarezza e la possibilità di non essere soggetto a critiche e a sospetti , di favoritismi. Per quanto concerne poi le questioni della competenza e della professionalità, mi sembra difficile potersi affermare che nella nostra Regione non ci siano conoscenze professionali e competenze nel campo dell'organizzazione manageriale delle Divisioni ospedaliere, che possano essere messe in campo nel momento in cui si hanno da scegliere dei professionisti che devono essere capaci di gestire una divisione e le centinaia di milioni che comporta la spesa sanitaria in una divisione di cardiologia: In conclusione, siamo assolutamente insoddisfatti di una risposta che è tutta difensiva e non fa chiarezza su quelle che sono le intenzioni dell'Assessorato per una futura maggiore capacità nella gestione di questa partita.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 975 del Consigliere Chiezzi inerente la crisi occupazionale delle industrie nell'area sud di Torino


PRESIDENTE

Prima c'è stato un intreccio di risposte tra l'Assessore Cerchio e il Consigliere Chiezzi per cui adesso l'Assessore Cerchio leggerà l'effettiva risposta all'interpellanza n. 975.



CERCHIO Giuseppe, Assessore regionale

Avendo il Consigliere dell'opposizione, Chiezzi, una pluralità di ruoli che esplica presentando centinaia di interrogazioni ed essendo vicine nell'elenco odierno la n. 933 e la n. 975, che riguardano problemi non dico analoghi, ma sempre inerenti ai comparti produttivi e all'occupazione, io ho dato risposta all'interpellanza n. 933 anziché alla n. 975, talché il Consigliere Chiezzi si è dichiarato ovviamente insoddisfatto. Pertanto do ora risposta all'interpellanza n. 975 relativa alla crisi occupazionale delle industrie dell'area sud di Torino.
Si tratta di una interpellanza piuttosto articolata.
Le preoccupazioni espresse dall'interpellante sono da tempo presenti alla Giunta, anche perché alcune situazioni aziendali - entrerò poi nel dettaglio delle singole situazioni aziendali - hanno dimostrato una criticità ricorrente che rischia di trasformarle da punti forti dello sviluppo dell'area, quali erano un tempo, in punti critici che rischiano di rendere drammatica la situazione economico-produttiva ed occupazionale, già pesante per i ben noti negativi andamenti dell'economia e delle attività industriali.
Ritengo comunque necessario rilevare come la dimensione della crisi economica e produttiva sia non solo europea ma mondiale, per cui, pur senza voler difendere l'iniziativa del Governo, che peraltro incalziamo quotidianamente sui problemi del Piemonte, la situazione vada oggettivamente oltre le "colpe del padronato" e l'eventuale inerzia del Governo-Andreotti esistente al momento dell'interpellanza o del Governo Amato in carica attualmente.
Ne fanno testo - apro e chiudo una considerazione - le continue notizie di licenziamenti massicci che giungono, per fare alcuni esempi, dal Messico (Wolkswagen), dagli Stati Uniti (Ford e GM), dal Giappone, dove si sta registrando per la prima volta un'impressionante caduta degli utili di impresa anche per i grandi gruppi (Toyota, Nissan, Mitsubishi, ecc.).
Al di là quindi delle tentazioni demagogiche, comprensibili nelle forze di opposizione, o di esaltazione delle proprie iniziative da parte di chi governa, non si può sottovalutare il difficile e drammatico contesto in cui si opera con risorse e strumenti limitati.
L'interpellante, prendendo spunto da alcune aziende prima citate chiede notizie circa le iniziative generali che la Regione intende attivare per far fronte alla crisi, soprattutto e specificatamente di alcune aziende.
Sipea.
Dopo la ristrutturazione, compiutasi anche con la chiusura dello stabilimento di Bricherasio, l'azienda avrebbe raggiunto condizioni di efficienza, che però, in realtà, non la mettono al riparo dalle incertezze del mercato. Appare però assai probabile che nella selezione dei fornitori che la FIAT sta operando, la Sipea si collochi in un'area di sicurezza.
Klippan.
L'azienda ha cessato l'attività e nei confronti dei lavoratori vigono gli strumenti di integrazione salariale.
Viberti.
La Regione - come il collega sa, perché ha partecipato ad una delle tante riunioni che abbiamo realizzato con gli Enti locali e le Organizzazioni sindacali - ha svolto numerosi incontri per verificare la situazione degli appalti con gli Enti pubblici, in particolare con il Comune di Torino e la Trasporti Torinesi, per assicurarsi che questa Azienda non venisse penalizzata nell'importante comparto dei bus urbani che riguarda 150/200 lavoratori. Tutti gli interlocutori hanno fornito formali assicurazioni di correttezza, ma certamente la Regione non può interferire nei rapporti esistenti fra la Viberti e le società commerciali che partecipano alle gare.
E' emerso comunque con certezza che la Regione ha trasferito tempestivamente all'insieme degli Enti locali e delle società di trasporto pubblico risorse idonee ad attivare una domanda di bus urbani ed interurbani di circa 400 unità. Analogamente dovrebbero aver fatto le altre Regioni.
Si può quindi affermare che esiste una domanda di una certa consistenza e che molto dipende dalla capacità della Viberti di "competere". Non risultano infatti alla Regione "sfere di influenza territoriali" tra le case costruttrici che, fra l'altro, potrebbero apparire turbative degli appalti. Molto dipende, quindi, anche dalla sostanziale capacità della Viberti di muoversi sul mercato, dotandosi di appropriate strutture commerciali.
Altissimo.
Il passaggio del Gruppo ITT al Gruppo Rigamonti ha risolto solo in parte i problemi esistenti, attribuibili ad una gestione aziendale perlomeno incerta e scarsamente lineare dovuta alle esitazioni del vecchio gruppo. La nuova proprietà ha recuperato i rapporti con la FIAT, ma dovrà comunque procedere ad una radicale ristrutturazione dello stabilimento che comporterà gravi sacrifici occupazionali.
Il Gruppo Rigamonti, se da un lato rappresenta una prorietà più attiva radicata e presente, dall'altra non può permettersi, come avveniva con il precedente azionista, il regolare ripianamento delle ingenti perdite, senza intervenire tempestivamente sulle aziende, pena giungere alla chiusura delle medesime.
DEA.
Prosegue il piano di ristrutturazione: Le note vicende hanno di nuovo messo in discussione i prepensionamenti acquisiti; in ogni caso, a settembre-ottobre (quindi in queste settimane) sarà operata una nuova verifica, della quale darò comunicazione, magari personale, anche all'interrogante.
Aspera.
La chiusura da tempo prevista dello stabilimento di Torino (diventata operante in questi giorni) ha generato un sovraccarico di manodopera sullo stabilimento di Chieri, a cui si è fatto fronte per un certo tempo con il ricorso alla CIG straordinaria.
Il 30 luglio il Gruppo Whirpool - nuova realtà operante internazionalmente, che ha acquisito l'Aspera - ha presentato, con l'accordo delle OO.SS., una istanza di mobilità che riguarda 67 lavoratori della ex sede di Torino e 186 lavoratori dello stabilimento di Riva presso Chieri. La Commissione regionale per l'impiego ha esaminato e si è pronunciata favorevolmente sull'istanza stessa nella sua prima seduta di settembre, e precisamente l'8 settembre.
L'impressione è che il Gruppo Whirpool, a cui l'Aspera appartiene, e che ha, per il nostro Paese, la sua sede principale a Comerio (Varese) stia procedendo, al di là della difficile attuale situazione economica, ad un riordino, di cui la mobilità è un aspetto, della sua presenza in Italia al termine del quale sarà più facile aver chiara la prospettiva futura dello stabilimento di Chieri, anche in funzione del gradimento che lo stesso marchio Whirpool, nuovo nel nostro Paese, incontrerà. Infatti l'Aspera è di fatto un fornitore di compressori, parte essenziale del frigo, interno al Gruppo.
Dopo aver richiamato per estrema sintesi le realtà su cui si interrogava nello specifico, concludo dicendo che la crisi dell'area sud di Torino, soprattutto per quanto riguarda il moncalierese, sembra soprattutto legata alle sorti dell'auto, registrando una consistente presenza di industrie produttrici di componenti, e quindi si inserisce tra le principali preoccupazioni dell'area torinese. Preoccupazioni non alleggerite, se non rispetto alle esigenze più immediate dei lavoratori dal(approvazione, nei giorni scorsi, di casse integrazioni per alcune aziende, tra cui la Firsat.
E' probabile che questo risultato sia attribuibile anche alle pressioni esercitate dalla Regione e dal Sindacato per il riconoscimento dèll'area di crisi del settore metalmeccanico moncalierese: Occorre però precisare anche a seguitò di alcune notizie giornalistiche approssimative apparse nelle scorse settimane sugli organi di informazione locali e nazionali, che non è stato emesso, per quanto appurato dagli organi di competenza (Agenzia per l'impiego e, in prima istanza, l'URLMO), alcun decreto per la crisi di zona nel moncalierese. E' stato unicamente emanato un decreto in data 12 agosto (l'ultimo CIPI) relativamente a sei aziende della componentistica auto del moncalierese, che hanno comunque ottenuto questo riferimento.
Dico questo per contrastare l'informazione diffusa dagli organi di stampa nazionale, secondo la quale tutta l'area, dal carmagnolese al chierese e al moncalierese, sarebbe stata considerata area a crisi industriale. Si tratta solo delle sei aziende insistenti nel moncalierese che fanno carrozzeria, componenti dell'auto, fatto certamente positivo.
La Regione sta comunque operando, soprattutto per sostenere nell'immediato il tessuto delle piccole e medie aziende, con strumenti normativi propri e cercando un miglior utilizzo di quelli governativi.
Proprio in questi mesi, ogni Comune insistente in quest'area ha realizzato momenti di coordinamento. L'ultimo è fissato per il 29 settembre; la Regione, con tutti gli uffici decentrati e le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, parteciperà proprio per creare condizioni di riconoscimento - come abbiamo fatto per il caso delle sette aziende del settore auto - da parte del CIPI della situazione di cassa integrazione.
Seppure l'interrogazione in questo caso comportava aspetti di carattere generale e aspetti di carattere specifico, termino dicendo che abbiamo attivato questi discorsi con la collaborazione della Giunta - rispondo ovviamente a nome della Giunta - anche in ordine ai primi avviati discorsi sull'accordo di programma, così come altri strumenti a cui non faccio più riferimento e al quale rimando nella telegrafica risposta che ho fatto poc'anzi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente. Mi limito alla risposta per quanto riguarda le richieste specifiche sulla situazione produttiva-occupazionale di sei aziende.
Spero che l'Assessore abbia ragione quando dice che ritiene di collocare la Sipea nell'area dei fornitori FIAT di tutta sicurezza. Vedremo se il futuro confermerà questa sua previsione. Per quanto riguarda la Viberti c'è un problema di domanda che è stata riavviata nell'ordine di qualche centinaio di unità.
C'è un problema di competitività dell'azien-da sul mercato legata anche alla trasparenza con la quale le forniture di autobus vengono assegnate sul piano nazionale. Non è ammissibile alcuna spartizione delle aree di influenza territoriale, non è ammissibile che alcuna azienda venga penalizzata da cartelli occulti che i fornitori possono decidere di instaurare.
A questo proposito chiedo che l'Assessore vigili su questa materia non solo a livello regionale, perché a livello regionale le sfere di influenza probabilmente non esistono, ma vigili insieme all'Assessore ai trasporti al livello nazionale di concerto con i loro colleghi delle Regioni e in coordinamento con il Ministero competente per fare luce su questa vicenda.
Nell'incontro che aveva avuto l'Assessore, che gentilmente mi ha consentito di essere presente, questo problema era stato sollevato. Uno dei motivi di crisi di questa azienda derivava da spartizioni, aree di influenza. E' inammissibile sempre, tanto più in questo momento. Quindi invito entrambi gli Assessori a ritornare con una loro comunicazione autonoma in Consiglio su questo tema.
La situazione dell'Altissimo rimane grave e può diventare gravissima.
Qui ci sono responsabilità aziendali, oggi è necessario ristrutturare fortemente e anche ammesso che la ristrutturazione vada bene ci saranno sacrifici occupazionali. Se i capitali per la ristrutturazione e (esito della stessa non dovesse avere buon fine, ci sono anche rischi di chiusura.
Su questo sollecito in modo specifico ancora la massima attenzione.
Per quanto riguarda la DEA, dove prosegue il piano di ristrutturazione gradirei che (aggiornamento su questa situazione l'Assessore Cerchio lo rendesse in Consiglio regionale. Per quanto riguarda la Whirlpool, che è diventata proprietaria della Aspera, e che in questi mesi sta inserendosi vivacemente sul mercato, dopo questa messa in mobilità di più di quasi 300 persone, forse ci sono speranze di ridurre a questo i danni.
Queste le considerazioni per quanto riguarda questi casi specifici.
Mi permetta, Assessore, di domandarmi per quanto tempo lei ancora abbia la pazienza di condividere nella Giunta di cui fa parte questa responsabilità. Perché non le addebito - penso che non lo si possa obiettivamente fare - una mancanza di attenzione o anche di sensibilità sociale a questi problemi, che lei segue in modo affannoso così come si propongono, cercando di limitare i danni sulla base degli strumenti esistenti, soprattutto quelli che regolano a livello nazionale i rapporti di lavoro. Mi chiedo come continui a rimanere in una Giunta che mi pare proprio lei può vedere inadempiente in settori vitali, che potrebbero alleviare il suo lavoro e farle ottenere o qualche soddisfazione in più immediata o farla preoccupare meno per il futuro.
Di alcuni di questi interventi ne è lei stesso responsabile e qui forse potrebbe fare (autocritica: la formazione professionale, gli interventi a pioggia della 2052. In più cose che ho già citato: l'agenzia per l'innovazione. Ma perché non il piano regionale di sviluppo che languisce nei vostri cassetti? Perché non i piani territoriali che potrebbero indirizzare lo sviluppo pubblico e privato? Sono tante cose che mancano e che, a mio avviso, continueranno, Assessore, a farle svolgere il lavoro di acchiappa problemi mano a mano che questi si presentano nella nostra Regione Piemonte.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni i processi verbali dei 1 ottobre 1991 si intendono approvati.
Sono stati distribuiti ai Consiglieri prima della seduta odierna i processi verbali delle adunanze consiliari dell'8,15 e 16 ottobre 1991.
Verranno posti in votazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interpellanza n. 929 dei Consiglieri Bresso, Rivalta e Segre relativa ai problemi ambientali e di deindustrializzazione della Valle di Susa richiamata in aula ai sensi dell'art. 89, comma 9 del Regolamento consiliare (rinvio)


PRESIDENTE

Sul punto 3) all'o.d.g. relativo all'interpellanza n. 929, richiamata in aula ai sensi dell'art. 89, comma 9 del Regolamento, dir successivamente.
La risposta è dell'Assessore Nerviani, che per questa mattina ha chiesto congedo.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi:


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bergoglio, Bresso e Nerviani.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo L'elenco delle leggi vistate dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.

Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco delle leggi non vistate dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Esame testo unificato dei progetti di legge nn. 220 e 167: "Informazione promozione, divulgazione di azioni positive per la realizzazione di pari opportunità tra uomo e donna" (rinvio)


PRESIDENTE

Per quanto attiene al punto 5) all'o.d.g. mi è pervenuta la richiesta di rinviarne (esame alla seduta pomeridiana in quanto stamane è assente una collega che ha presentato degli emendamenti. La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore regionale

Non possiamo che accogliere tutti gli inviti in ordine a questo problema, già all'o.d.g. da mesi precedenti alla sospensione estiva. Per quanto riguarda la legge, il cui relatore è la collega Bortolin, chiedo venga esaminata al primo punto dell'o.d.g. della seduta pomeridiana pomeriggio.



PRESIDENTE

D'accordo.
Sull'ordine dei lavori e precisamente: richieste di delucidazioni al Presidente della Giunta sulla riunione di maggioranza tenutasi ieri sull'occupazione e la crisi in Italia; sugli Amministratori straordinari delle UU.SS.SS.LL.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Mi consenta intanto, a nome del gruppo di Rifondazione comunista all'apertura dei lavori di esprimerle la nostra cordialità e il nostro augurio di buon lavoro.
Ho letto che nella giornata di ieri si è svolto e la Presidente del Consiglio regionale era presente - un incontro della Giunta regionale alla presenza dei Capigruppo di maggioranza.
I giornali di oggi fanno il resoconto di supposte decisioni prese nell'ambito della riunione. Vedo che è arrivato il Presidente della Giunta .- diversamente mi sarei rivolto alla Presidente del Consiglio, sempre molto sensibile alle questioni istituzionali -, cui chiedo di relazionare al Consiglio regionale sugli esiti amministrativi e politici dell'incontro.
Mi sembrerebbe assai inopportuno che in quest'aula, oggi, non si parlasse di ciò che tutti i cittadini piemontesi leggono sui quotidiani, in ordine ai problemi finanziari e di sviluppo della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli, sempre sull'ordine dei lavori.



MONTICELLI Antonio

La ringrazio, Presidente.
In qualche modo la mia richiesta collima con quanto richiesto dal collega Chiezzi, ma, se possibile, vorrei dare un contenuto più generale al problema.
Buona parte dell'ora e mezzo dedicata alle interrogazioni è stata dedicata ad elenchi di fabbriche che stanno chiudendo (interrogazioni relative alla situazione del mese di luglio).
Ci siamo quindi lasciati, a luglio, con una situazione che stava già segnalando - dal caso Lancia di Chivasso ad altre fabbriche - il precipitare di una crisi molto grave e seria per l'occupazione industriale.
Da luglio ad oggi è successo quanto tutti sappiamo. In sostanza, ci ritroviamo oggi con una situazione radicalmente cambiata in peggio dal punto di vista sia della crisi economica sia della crisi finanziaria del nostro Paese, e quindi anche della nostra Regione.
Fra l'altro, ultimissime stime danno il Piemonte come epicentro del possibile aggravamento della crisi occupazionale industriale: più di metà dei posti di lavoro di cui si prevede la possibile perdita nei prossimi mesi sarebbero concentrati nella nostra regione. Ritengo non sia possibile se vogliamo dare a questo nostro Consiglio un minimo di ruolo nella durissima fase che si sta aprendo, riprendere i lavori dell'assemblea regionale del Piemonte senza ripartire da questa situazione.
Chiedo espressamente che il Governo regionale, la Giunta, inizi da subito ad esprimersi su come intende affrontare questa nuova situazione.
Dentro c'è, evidentemente, il tema oggetto del vertice di maggioranza di ieri, ma non solo quello. Non c'è solo il problema delle tasse, o quello pur serio, del bilancio regionale: c'è il problema, più generale, di come l'istituzione regionale intende affrontare una fase radicalmente nuova della vita nazionale e della vita del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Intervengo per ricordare e chiedere alla Giunta se aveva deciso qualcosa in merito alla richiesta presentata non solo dal mio Gruppo, in sede di Conferenza Capigruppo, su un intervento dell'Assessore inerente i nuovi criteri per la designazione degli amministratori straordinari delle UU.SS.SS.LL.
Mi sembra argomento di urgente interesse per tutto il Consiglio; spero e credo si vorrà parlarne in questa seduta. Se esiste un documento scritto o se la Giunta ritiene di volerci consegnare qualcosa spero ciò accada in fretta: i Consiglieri sarebbero così in grado di potersi documentare.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Sono state poste tre questioni. Personalmente non ho alcuna difficoltà ad esprimere brevemente la nostra opinione. La prima riguarda un incontro di ieri tra Giunta e Capigruppo di maggioranza. Incontro istituzionale come possono avvenirne tanti, che si è mantenuto assolutamente su terreno istituzionale, tant'è vero che non vi ha partecipato alcun segretario di partito.
E' stato un incontro della Giunta con la maggioranza che la sostiene in un momento delicato; incontro istituzionalmente perfettamente legittimo corretto e non conclusivo. Diversamente, avremmo emesso un comunicato o ne avremmo dato informazione.
E' stato un incontro di approfondimento dei problemi che abbiamo di fronte e relativo all'atteggiamento della maggioranza. Credo non ci sia nulla di particolare da dire, se non che l'incontro ha avuto l'oggetto che ho detto, e che quando la maggioranza sarà in grado di fornire determinazioni o sarà in grado di formulare organiche proposte lo farà in Consiglio, correttamente, con il rispetto del Consiglio che sempre ha avuto.
Quanto appare sui giornali è indiscrezione; indiscrezioni che in parte possono essere giuste e in parte no. Personalmente non faccio commenti.



CHIEZZI Giuseppe

Ma chi è l'indiscreto, nella Giunta?



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

lo non sono mai indiscreto. Credo conosciate benissimo la mia riservatezza. Sono indiscrezioni che, come spesso avviene, possono poi essere smentite dai fatti.



MAJORINO Gaetano

Ma adesso, a caldo, queste, indiscrezioni vengono smentite o no?



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Non smentisco e non confermo! Non ripetiamo la solita storia! E' stata una riunione dal carattere non conclusivo; eventuali conclusioni saranno poste all'attenzione del Consiglio, quando sarà maturata una posizione.
Per quanto attiene la complessa situazione del Piemonte, siamo certamente preoccupati. Ma se vogliamo essere funzionali e costruttivi non credo che la situazione sia da affrontare in un dibattito a freddo - o a caldo, secondo i sentimenti di ciascuno - al di fuori di una prevista comunicazione, ordine del giorno o motivazione che nasca dal Consiglio, o al di fuori dell'o.d.g. fissato nella Conferenza dei Capigruppo.
Desidero dire con tutta tranquillità che la situazione ci preoccupa moltissimo; la situazione è in grande evoluzione, a livello sia internazionale sia nazionale. Anche la questione monetaria, che ha toccato fortemente la lira, è espressione di una crisi di più vasta portata, che sta emergendo in modo grave. Di fronte alla situazione...



(Interruzione del Consigliere Calligaro)



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Non abbiamo mai detto che era solo congiunturale. Abbiamo sempre detto che la nostra questione era in gran parte legata alla situazione americana e quanto avviene oggi lo conferma. Non entro nel merito della campagna giornalistica che c'è stata, che io giudico di aggiotaggio nei confronti del sistema economico italiano. L'ho detto con molta chiarezza e non ho timore di usare questa parola in aula; dico che c'è un momento molto difficile, complesso per l'Italia, per il mondo, per l'Europa e per il Piemonte. Lo stiamo affrontando e lo affronteremo quando avremo ben chiare le prospettive e le possibilità di azione concreta e diretta possibile. In rapporto al Governo, nelle sedi opportune abbiamo avanzato e portato sempre puntualmente la posizione del Piemonte, le sue esigenze, anche nelle recenti conferenze e consultazioni fra Regioni.
Per quello che attiene alla terza indicazione, cioè alla comunicazione sulle future nomine degli amministratori straordinari, a richiesta del Consigliere Cucco, pensavamo di parlarne in Commissione perché ci pare la sede più corretta in cui ci si può confrontare.



CUCCO Vincenzo

L'Assessore ha detto che se ne sarebbe parlato oggi in aula.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Se l'Assessore ha detto che se ne sarebbe parlato oggi in aula non abbiamo difficoltà a farlo; in realtà debbo dire che nell'ultima Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, che è poi quella che determina l'o.d.g., mi sono riservato di far iscrivere all'o.d.g. questo argomento e non l'ho poi fatto iscrivere, quindi l'impegno della Giunta non c'è. Ripropongo di andare in Commissione; se non c'è questa volontà, possiamo anche discuterne in aula ma riportiamo il discorso fuori dall'o.d.g. previsto. Noi non neghiamo Consigliere Cucco - la possibilità di rispondere in aula, anche se i criteri di nomina sono ancora in movimento, così come le stesse procedure legislative (c'è stato un decreto, ci sarà la legge delega per il definitivo, e il problema è aperto per quanto riguarda le conferme a fine novembre). Quindi, la Giunta dà la propria risposta tramite (Assessore Maccari, se si vuole, in Commissione o, se non lo si ritiene utile, anche in quest'aula, appena possibile, oggi stesso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Purtroppo devo dire che sono rattristato dal merito e dal tono della replica del Presidente Brizio. Prima facevo il paragone con la situazione esistente a luglio e devo constatare che siamo nella medesima situazione per quanto riguarda la totale paralisi della Giunta regionale e lo stato d'animo di difficoltà, di preoccupazione, di tendenza sistematica al rinvio dei problemi che caratterizzava l'atteggiamento della Giunta regionale a luglio. Però adesso non siamo più a luglio, colleghi.
Con questo richiamo così pedante - scusi, Presidente Brizio all'o.d.g., rischiamo di assomigliare troppo a quell'orchestrina che suonava su quel famoso piroscafo con tanti passeggeri, che poi affondò.
Continuiamo a suonare la stessa musica di qualche mese fa come se nulla fosse capitato. Mi limito a questo: non c'è stato alcun impegno, nemmeno di tempi. Ma ci state pensando a queste cose? Avete qualche prima idea sul come, sull'approccio, sul metodo, sui tempi? Vi siete accorti che sta cambiando tutto il sistema sanitario, il sistema della finanza regionale che sta cambiando gran parte della materia su cui opera un ente come la Regione Piemonte, oltreché il quadro complessivo? Vi siete accorti che il Piano di sviluppo (altro che aggiornamento!) è da rifare di sana pianta? Lo chiameremo il Piano di difesa e non più il Piano di sviluppo! Quando riuscirete a mettere giù qualche idea? Diversamente prendete atto che proprio non ci riuscite, ma allora prendetene atto fino in fondo e traetene le conseguenze! Ieri avete discusso 5 ore per decidere di non decidere ancora nulla! Mi fermo qui, colleghi, però così non si può andare avanti. Mi riservo di porre al mio Gruppo il problema, se cioè ha ancora senso passare ore a discutere un o, d.g., una partitura musicale che non corrisponde più a quello che sta capitando attorno a noi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Possiamo risolvere subito la questione che il Presidente della Giunta ha posto, decidendo di discutere in aula. Credo che però non si debba impiegare ulteriore tempo perché la questione è molto urgente, Presidente lei lo sa, e siccome noi, non soltanto il mio Gruppo, ma anche il Gruppo dei Verdi, abbiamo più volte sollecitato una discussione in aula prima dell'adozione dei criteri, quale miglior periodo, migliore settimana di questa per poter parlare di questo argomento e consentire ai Gruppi di esprimersi e magari anche all'Assessore di accogliere quello che i Gruppi esprimono? Chiedo quindi se è possibile decidere adesso quando inserire l'argomento in oggetto. Si potrebbe inserire, per esempio, come primo argomento della seduta pomeridiana.



PRESIDENTE

Il Consiglio ha già preso l'impegno di discutere come primo argomento del pomeriggio la legge sulle pari opportunità.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Mi associo alla richiesta dei colleghi Cucco e Monticelli di discutere oggi stesso i criteri di nomina degli amministratori delle UU.SS.SS.LL.
Per quanto riguarda invece la comunicazione del Presidente Brizio, sono deluso e sconcertato dal merito della stessa. Caro Presidente Brizio, siete proprio stonati e fuori dal mondo!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Non ho fatto alcuna comunicazione, ho risposto ad una richiesta. Faccio la comunicazione quando credo, non quando la volete voi. Se è così, non la faccio più!



CHIEZZI Giuseppe

Leggo oggi sul giornale: "Aumenti rinviati per super e metano. Vertice in Regione sulle tasse: slittano a gennaio. Piemontesi, state tranquilli".
Bene, il Presidente Brizio dice di aver svolto un incontro di carattere istituzionale. Bene! E' un incontro cui erano presenti, oltre ad una parte del Consiglio regionale, rappresentata dai Capigruppo di maggioranza, i due vertici della Regione: il vertice del Governo regionale e il vertice del Consiglio regionale. Permetta - Presidente Brizio - che per me questo dica qualcosa: mi dà il modo di intervenire richiedendo non più a lei, ma al Presidente del Consiglio regionale - che ritengo tale anche quando partecipa ad incontri come quello, che so molto attento ai problemi del ruolo del Consiglio - per dichiararmi del tutto insoddisfatto sulla distonia inaccettabile che esiste in un cittadino, che sia anche Consigliere regionale di questa Regione, di aver davanti un giornale e di fronte il giornalista che ha scritta l'articolo e di pensare che sia più utile per me andare a parlare con il giornalista estensore dell'articolo che stare qui a sentire le vostre risposte. Mi rivolgo quindi a lei Presidente del Consiglio regionale, perché la so sensibile, so che lavora perché questa istituzione non sia il luogo di discorsi perduti e inutili affinché faccia di quest'aula un momento, sia pur breve, di informazione vera e reale di quello che è stato deciso ieri: se sono vere le cose scritte oppure no.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Penso che bisogna restare estremamente calmi in una mattinata come questa, anche perché essendo ormai due mesi che non si tiene il Consiglio regionale si sono accumulati tantissimi episodi che meritano un immediato intervento della Regione.
Faccio una proposta ai colleghi: prepariamo un ordine del giorno, che materialmente stiamo stendendo in questo istante, nel quale siano scritti gli argomenti più importanti emersi in questa mattinata, con indicato le sedute durante le quali verranno discussi tali argomenti, a cominciare da oggi pomeriggio per proseguire, se si vuole, domani, altrimenti martedì prossimo. Reputo anch'io, Presidente, che sia impossibile pensare che la Regione ed il Consiglio regionale non si esprimano con chiarezza su determinate strategie di lavoro, innanzitutto, per le prossime settimane.
Scordiamoci le cose di tre mesi fa: siamo all'emergenza e lo siamo anche nei metodi, nelle necessità e priorità di lavoro.



PRESIDENTE

La prima questione, la più semplice se vogliamo, è relativa alla procedura della comunicazione sulla sanità. All'ultima Conferenza dei Capigruppo era stata avanzata una riserva da parte del Presidente della Giunta sul fare una comunicazione in aula (o se farla in Commissione). Mi sembra sia emersa la richiesta di fare questa comunicazione in aula; la disponibilità da parte della Giunta di rispondere in questi termini possiamo prevederla per le ore 16,00, ovvero subito dopo la discussione sulla legge delle pari opportunità.
La seconda questione è collegata a quella posta, di carattere generale da parte dei Consiglieri Chiezzi e Monticelli e, successivamente integrata dalle preoccupazioni espresse dal Consigliere Zacchera. Sono stata invitata dal Presidente della Giunta a partecipare alla riunione di cui si è parlato prima. Ho creduto di dovere intervenire proprio per la delicatezza della materia che in essa veniva trattata e per la preoccupazione che ho registrato da parte di tutti i Gruppi con i quali, informalmente, ho parlato in questi giorni per la situazione economica del Paese e per i riflessi nella regione Piemonte. Ritenevo dovere, come Presidente del Consiglio, essere informata sulle valutazioni che l'esecutivo, insieme ai Gruppi della maggioranza, andava facendo sui delicati temi dell'economia che gravano direttamente sulla vita dei singoli cittadini piemontesi.
Questo perché è stato presentato un disegno di legge all'esame delle Commissioni e proprio perché nella stessa giornata di ieri mi era stata richiesta da parte del Presidente del Gruppo PDS una riunione della Conferenza dei Capigruppo per cercare di affrontare e di capire come si colloca la Regione Piemonte, nel quadro generale della rivoluzione di carattere economico di queste settimane, nel nostro Paese e che grava, in maniera particolarissima, sui lavoratori, generando dei livelli di preoccupazione nei cittadini che io, personalmente, non ho mai registrato così alti e così generali. Credo che possiamo dire che sta cambiando la mentalità nelle famiglie, le quali stanno affrontando, in una maniera completamente nuova il rapporto con il loro salario, con il loro posto di lavoro, con le loro certezze che, in qualche misura, sono venute meno su temi determinanti quali il lavoro, le pensioni e la questione determinante della sanità.
Ho partecipato come Presidente del Consiglio regionale a questo incontro, prima di tutto per cercare di capire personalmente la situazione devo dire al Consiglio che è stato un incontro che ha approfondito in maniera molto problematica tutte queste materie e, che, per la sua problematicità, non è giunto ad alcuna conclusione. Avevo chiesto alla cortesia del Presidente come si era concluso l'incontro, ma lo stesso Presidente mi ha riferito che non intendeva fare alcun comunicato proprio perché c'è stata una discussione estremamente approfondita. D'altro canto la gravissima preoccupazione presente, non soltanto nei cittadini, ma in tutte le categorie, è emersa anche in consultazioni alle quali io non ho partecipato, ma cui hanno partecipato i componenti della I Commissione consultazioni che hanno poi avuto esiti da un lato più favorevoli dall'altro più di ripensamento -, che hanno prodotto dei documenti scritti.
Credo che dovremmo affrontare, discutere e cercare di capire come meglio ci dobbiamo collocare, come Regione Piemonte, in questo contesto economico, sociale e politico, dando al nostro Ente tutto il suo ruolo di governa inteso in senso lato, ma cercando anche di non gravare ulteriormente sui cittadini o di gravare per delle ragioni che essi eventualmente potranno comprendere. Pertanto, si è trattato di una riunione di grande discussione.
Io stessa, questa mattina, se fossi ai banchi dell'opposizione, ma anche ai banchi della maggioranza, mi chiederei come è uscito quel tipo di articolo. Indubbiamente, sono comparsi sull'articolo del giornale dei pezzi di discussione. Devo però dire che non si è addivenuti ad alcuna decisione.
Questo è quanto ho recepito; devo anche dire che sono lieta di aver partecipato a questo incontro proprio per avere potuto offrire questi elementi, dal mio punto di vista e dal mio osservatorio, al dibattito dell'aula.
Se i Capigruppo vorranno riunirsi nel pomeriggio lo potranno fare intorno alle 14,30, come mi era stato richiesto dal Consigliere Monticelli proprio per capire come la grande rivoluzione avvenuta in queste settimane nel nostro Paese si ribalti sulla regione Piemonte. Ciò potrebbe essere un elemento utile di discussione; diversamente, lo possiamo fare nella seduta ordinaria di domani alle ore 12,00. La scelta è quindi dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Credo che, alla luce dello scambio non sempre tranquillissimo di opinioni che c'è stato, sarebbe opportuno convocare i Capigruppo subito.
Decidiamo cosa vogliamo fare oggi e fissiamo tempi e modi di una discussione che sarà molto complicata e impegnativa.



PRESIDENTE

Consigliere Monticelli, io credo che questo tempo politico chieda soprattutto a noi, di non drammatizzare ulteriormente. Abbiamo convenuto sulla base dell'impostazione della scorsa Conferenza dei Capigruppo, di fare la comunicazione sulla sanità intorno alle ore 16. Se vogliamo fare un momento di riflessione intorno alle ore 14,30 non c'è difficoltà altrimenti avremo la Conferenza dei Capigruppo di domani. Tutta la materia che abbiamo affrontato, il rapporto con le decisioni di carattere nazionale ed il ruolo della Regione, riguarderà i nostri lavori almeno da adesso alla fine dell'anno e comunque senz'altro tutte le sedute del '93, che si preannuncia anno non facile. Mi riservo ancora di consultare il Presidente e gli altri Capigruppo e di decidere se fare questa Conferenza dei Capigruppo nel primo pomeriggio oppure se fare domani una Conferenza dei Capigruppo un po' più allungata su questi temi. Vi ringrazio delle sollecitazioni che ci portano direttamente al reale.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Iscrizione all'o.d.g. del documento n. 433 sulla manovra fiscale ed il pagamento dell'ISI


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino.



RABELLINO Renzo

Come avevo preannunciato, chiedo l'iscrizione all'o.d.g. di un documento presentato questa mattina. Mi pare che alla luce del dibattito che si è sviluppato or ora questo documento cada a fagiolo. Nel mese di agosto abbiamo assistito a scene comiche, a certi livelli: code allucinanti ai catasti di tutto il Piemonte affinché la gente potesse accedere ai dati necessari per il pagamento dell'ISI. Peraltro, in seguito a queste vicissitudini, diversi Sindaci del Piemonte si sono mossi nei confronti del Ministero delle finanze. Sia chiaro a tutti che molti Comuni hanno degli estimi sbagliati. Il 12 settembre scorso si è svolta una riunione di Sindaci della provincia di Torino; erano presenti 50 Sindaci di fronte al responsabile dell'Ufficio della revisione degli estimi catastali del Ministero delle finanze di Roma. Questo stesso responsabile ha ammesso che gli estimi, per molti Comuni, sono sbagliati e c'è stato un impegno ad accelerare la pratica di revisione in termini accettabili (e cioè entro il 15 dicembre). Se questi estimi non verranno modificati entro il 15 dicembre, gli errori si ripercuoteranno inevitabilmente al momento del pagamento dell'ICI e, in seguito, di tutta l'altra tassazione a livello locale, con grossissimi problemi per i Comuni. Ho partecipato a quell'incontro ed ho apprezzato la lettera del Presidente Brizio ai Sindaci. Ho apprezzato l'impegno del Presidente ad attivarsi nei confronti dell'Amministrazione centrale affinché questi estimi vengano variati il più in fretta possibile. A questo punto, dovremmo esprimerci anche come Consiglio regionale, perché penso che non basti la lettera del Presidente.
Penso che invitare i cittadini di questi Comuni ad attendere, e quindi a versare l'ISI al 15 dicembre, sarebbe cosa estremamente giusta; una presa di posizione ufficiale della Regione penso che servirebbe ad accelerare i termini di revisione di questi estimi. Abbiamo presentato questo documento disponibilissimi a modificarlo, affinché si trovi una maggioranza per la votazione. Con il collega Chiezzi abbiamo già concordato un emendamento per eliminare la frase "prevedibilmente sarà versata solo dai contribuenti del nord, qualora decidessero di pagare"proprio per eliminare ogni ostacolo.
Penso che sia un atto dovuto soprattutto nei confronti dei cittadini di questi Comuni.
Ci sono casi non soltanto nella provincia di Torino, nel casalese abbiamo diversi altri Comuni che si trovano in queste condizioni. Penso sia un atto dovuto. Ne chiedo l'iscrizione.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo anch'io l'iscrizione di questo ordine del giorno.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame progetto di legge n. 154: "Disciplina del Servizio di Trasporto Infermi da parte di istituti, organizzazioni ed associazioni private"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 154, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Tapparo che ha pertanto la parola.



TAPPARO Giancarlo, relatore

Signor Presidente, colleghi, il disegno di legge che è stato approfondito in Commissione rappresenta un tentativo di, regolamentare, a fronte di una carenza normativa, la materia del trasporto infermi, ammalati ed il soccorso. La rilevanza sempre più grande che ha la capacità di intervento in tempi adeguati e la modalità dell'intervento delle autoambulanze merita una grande attenzione. Si pensi che in Piemonte operano circa 1300 autoambulanze, (sia quelle della Croce Rossa, sia quelle dell'USSL. sia quelle private) non sempre gli standard qualitativi, le caratteristiche tecniche, la strumentazione a bordo del mezzo di trasporto sono adeguate all'obiettivo di massimizzare tempi e qualità dell'intervento. Quindi con questo provvedimento viene data una specifica regolamentazione alla caratteristica dell'intervento attraverso autoambulanza di soccorso. Va anche tenuto conto che in prospettiva, con l'introduzione del numero telefonico 118 e quindi con un coordinamento generale delle chiamate, la omogeneizzazione del servizio diventa un elemento essenziale proprio per evitare che il cittadino con necessità di soccorso, oppure l'ammalato o l'infermo, non si trovi ad operare in una specie di lotteria, a seconda del tipo di autoambulanza che gli tocca. Sono stati anche rafforzati i poteri di vigilanza alle UU.SS.SS.LL. ed istituita una Commissione consultiva presso l'Assessorato regionale alla sanità che deve svolgere una funzione di coordinamento e di suggerimento per questi tipi di interventi. Quindi si tratta di attivare un meccanismo di regolamentazione delle autorizzazioni all'esercizio dell'attività e il dettaglio di questa autorizzazione è molto articolato, senza, ritengo rischiare di cadere nel burocraticismo. Sono chiaramente specificati quali sono i requisiti tecnici, le attrezzature, i materiali che devono essere a bordo del mezzo per poterlo rendere idoneo, a questo tipo di compito.
Importante aspetto è costituito dalle tariffe di trasporto; questo per rendere più omogeneo, corretto e anche più visibile, da parte del cittadino, questo servizio.



PRESIDENTE

Sulla relazione del Consigliere Tapparo è aperta la discussione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Maggiorotti; ne ha facoltà.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Pongo una questione preliminare. In sede di Commissione consiliare la scorsa settimana è stata presentata una relazione da parte della Commissione tecnica istituita dall'Assessorato alla sanità, ampiamente discussa e valutata. Dalla discussione è emerso che in realtà su questa materia non c'è nulla di conclusivo. Ricordo che la Commissione istituita dall'Assessorato riguardava l'istituzione del Servizio di emergenza 118 come previsto dal DPR del marzo 1992.
In quella sede non è stato detto come si sarebbe operato: la relazione approvata con una recente deliberazione, della Giunta (3/9/92), afferma che si dovrà assumere tutta una serie di atti, alcuni dei quali inerenti a questioni che sono materia di questo disegno di legge, n. 154.
Quello che in realtà non capisco rispetto al coordinamento tra i due provvedimenti è cosa c'entri questo disegno di legge con la relazione presentata successivamente in sede di Commissione. A mio avviso non c'entra nulla perché non si capisce come si possa parlare in un disegno di legge che, peraltro, rinvia ad atti successivi, di riorganizzazione dei servizi di trasporto infermi, quando in realtà un atto successivo afferma che la materia è ancora tutta da riordinare, anche in relazione al fatto che il Ministero non ha ancora definito, ad esempio, i criteri di formazione del personale addetto al trasporto e ,al soccorso (tra l'altro non esiste una figura professionale definita da adibire a questa attività) e neppure sono state definite da decreti ministeriali le caratteristiche dei mezzi di trasporto.
Ci sono poi delle incongruenze tra la delibera di Giunta del 3/9/92 e questo disegno di legge: la delibera accenna all'utilità delle automediche mentre in questo disegno di legge non sono previste. Ho fatto questo esempio per dire che continuo a non capire quale urgenza ci sia di addivenire all'approvazione di questo disegno di legge che peraltro reca un numero (n. 154), che ci rivela trattarsi di provvedimento presentato molto tempo fa e sempre rinviato.
Pongo quindi la questione preliminare dell'opportunità di proseguire nella discussione di questo disegno di legge. Intendo pertanto chiedere all'Assessore se non ritenga opportuno sospenderne l'esame per rinviarlo all'approvazione di quello che è il quadro più generale relativo all'attivazione del Servizio di emergenza 118.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Non solo non ritengo opportuno sospendere la discussione, ma ritengo che siamo già molto in ritardo nel procedere all'approvazione di questo provvedimento, che a causa del carico di lavoro del Consiglio è fermo da almeno tre mesi, se non di più.
L'approvazione diventa urgente in riferimento all'istituzione del Servizio di emergenza 118, in modo particolare al DPR 27 marzo 1992: "Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria e di emergenza", che è il decreto base per il.
Servizio di emergenza 118. All'art. 5, comma III di detto decreto, si dice chiaramente che "ai fini dell'attività e della disciplina dell'attività, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano possono avvalersi del concorso di enti e associazioni pubbliche e private in possesso della apposita autorizzazione sanitaria sulla base di uno schema di convenzione definito dalla Conferenza Stato-Regioni su proposta del Ministero della sanità".
Non ritengo quindi opportuno rinviare la discussione di questo disegno di legge che, tra l'altro, non ha alcun nesso logico di interconnessione per essere discusso contestualmente a quello relativo al sistema di emergenza. Questo provvedimento è relativo alla garanzia e alla sicurezza della Regione, del sistema,ospedaliero e del sistema pubblico in generale che le ambulanze su cui viaggiano gli infermi siano a norma della circolazione stradale, a norma del Codice e a norma dei dettati sanitari per quanto riguarda le tipologie di costruzione, di disponibilità di apparecchiature all'interno ed, infine, di conduzione.
Per quanta riguarda le automediche, di cui si parla nella delibera relativa al Servizio emergenza 118 e non invece nel presente disegno di legge, va chiarito che questo provvedimento riguarda i mezzi che trasportano gli infermi. Inoltre, a livello ministeriale, non è ancora stato definito che cosa si intenda per automedica. Si tratta di un'auto con alcune dotazioni e strumentazioni a bordo che trasporta il medico, ma non trasporta infermi. Questo è il motivo per cui in questo disegno di legge non si parla di automedica. Non è stata una dimenticanza, tant'è vero che è stata citata nella delibera relativa al Servizio emergenza 118, perché qui si tratta di un'altra tipologia di lavoro.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Condivido la necessità di arrivare all'approvazione di una legge che regolamenti il trasporto degli infermi svolto da istituzioni, associazioni od organizzazioni private. Personalmente non ho osservazioni da fare al testo di legge, se non chiedere un'informazione all'Assessore.
Credo sia altrettanto urgente che la Giunta provveda ad adempiere ai compiti che la legge affida. Infatti è previsto che la Giunta emani regolamenti e adotti provvedimenti anche in ordine alle tariffe: si tratta di adempimenti che sono altrettanto importanti ed urgenti.
Chiedo all'Assessore come ha tenuto conto delle osservazioni venute durante la consultazione, che sono state tante, tantissime. Mi permetto di dire anche esagerate per un certo verso: noi abbiamo sotto mano il testo delle osservazioni, articolo per articolo; molte di queste sono state presentate da UU.SS.SS.LL. e quindi vale la pena di ragionarci sopra per capire se siano o meno pertinenti e in parte accoglibili, migliorative del testo in esame. Ma tantissime sono state presentate da un Gruppo di maggioranza, il PRI, forse le più corpose, per numero sicuramente. Come ci si è regolati di fronte a queste osservazioni? Si è ritenuto in blocco di non tenerne conto oppure si pensa, durante questa rapida discussione della legge, di introdurre elementi di modifica?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Insisto sulla questione preliminare. L'Assessore Maccari ha ricordato il decreto del marzo '92, "Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni in materia di emergenza sanitaria"; all'art. 5, seconda parte del comma 2 c'è scritto: "Il Governo determinagli standard tipologici di dotazione dei mezzi di soccorso ed i requisiti professionali del personale di bordo d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni".
Misi può dire che noi parliamo di trasporto di infermi; ma allora vengo al disegno di legge n.154, art.1 - Campo di applicazione: "La legge disciplina l'autorizzazione all'esercizio delle attività da parte di imprese, enti, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e organismi di volontariato che svolgono trasporto ed eventualmente soccorso di infermi" - quindi non solo trasporto - "e feriti a mezzo di autoambulanze o eliambulanze".
Se la seconda parte del secondo comma dell'art. 5 dice che "il Governo determina gli standard tipologici di dotazione dei mezzi di soccorso ed i requisiti professionali del personale di bordo, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni", mi pare che stiamo discutendo di un disegno di legge prima ancora che il Governo abbia determinato gli standard.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Mi pare che affrontare l'organizzazione prima che il Governo adotti gli standard, che saranno recepiti dalla Giunta con un semplice atto amministrativo, sia un punto positivo.



CALLIGARO Germano

Salvo cambiare la legge successivamente.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Non ce n'è bisogno. Non c'è bisogno di cambiare la legge, perché nel disegno di legge che avete sotto mano, all'art. 5, comma 2, si dice: "Con deliberazione della Giunta regionale, in conformità a quanto previsto dall'art. 5, comma 2 del DPR 27 marzo 1992, atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza saranno individuate le dotazioni di attrezzature o materiale sanitario occorrenti distinta-, mente per l'attività di trasporto e per il soccorso dei malati e feriti".
Reputo sia la via migliore, anche perché è un atto amministrativo che diventa più elastico e più duttile; nel caso in cui lo standard nazionale cambiasse, sarà più facile modificare una deliberazione che non modificare una legge solo per aggiungere un'apparecchiatura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Il problema è che, in relazione alla legge eventualmente approvata, si avvieranno o si confermeranno delle convenzioni con organizzazioni di trasporto e soccorso sulla base di criteri che non esistono, se non quelli indicati all'art. 5, comma 1 : "si attengono alle vigenti normative statali in materia".



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Quelle valide già oggi.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Appunto, ma sono quelle per cui le ambulanze vanno in giro come dei carrozzoni, quelle per cui sono state attribuite autorizzazioni a mezzi di trasporto e di soccorso che non sono tali.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Ma non abbiamo mai dato autorizzazioni.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Mi viene da ridere rispetto a ciò che avviene all'estero. Non capisco questa fretta assurda in una situazione in cui ben altro bisognerebbe fare e il ben altro riguarda per l'appunto le caratteristiche professionali del personale a bordo e sulla dotazione di attrezzature. Tutto il resto è aria fritta.
E' chiaro che ci vuole il libretto di circolazione; scriverlo in legge è ridicolo: non mi si dirà che ci sono ambulanze che viaggiano senza libretto di circolazione o non in regola con le revisioni della Motorizzazione Civile? Ribadisco quindi la mia richiesta di sospensione della discussione di questo disegno di legge.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

L'intervento del Consigliere Maggiorotti rafforza la necessità di affrontare in termini veloci il problema. Oggi l'unico ente che dà un'autorizzazione è l'Ispettorato della Motorizzazione, ma non è previsto alcun tipo di autorizzazione a livello sanitario. Credo quindi opportuno non lasciare più in mano tutto questo solo alla Motorizzazione Civile (che fa rispettare alcuni criteri, come li fa rispettare ai camion Iveco, agli autobus e alle 500), procedere velocemente ad innescare un meccanismo di verifica e di autorizzazione sanitaria.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 1) All'art. 1, primo comma, aggiungere dopo la parola "eliambulanze" le parole "o automediche": La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

La Giunta non accoglie l'emendamento per le considerazioni già svolte prima. Questa è una legge relativa ai mezzi che trasportano gli infermi l'automedica è un'auto particolarmente organizzata, con una particolare tipologia di strumenti a bordo (non ancora definita da parte del Ministero della sanità), e che trasporta il medico. E' una struttura positiva, ma ripeto - trasporta il medico e non trasporta infermi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

L'automedica non è un'invenzione espressa da questo emendamento, ma un'esperienza già attivata presso altre realtà, anche in Italia (cito ad esempio Genova). E non è per intender-ci - l'auto che trasporta il medico della Guardia medica domiciliare: è un mezzo di soccorso - e quindi a mio parere rientra nei contenuti di questo articolo - che porta velocemente il medico sul luogo dove è successo un infortunio o comunque c'è un'emergenza sanitaria, per portare i primi soccorsi agli infortunati. Non vedo perch questa attività non possa essere inserita in un disegno di legge che, per l'appunto, parla di soccorso ma non necessariamente di soccorso obbligatoriamente seguito da trasporto.
Pertanto, mi pareva e mi pare che introdurre questa innovazione consenta alle organizzazioni che intendono gestire i servizi di soccorso e trasporto urgente ad un livello di prestazioni sicuramente più elevato, nel senso che (organizzazione del servizio ne sarebbe avvantaggiata.
L'obiezione potrebbe essere: da chi viene gestita l'automedica? E' gestibile da un'organizzazione o associazione di trasporto infermi, o non più opportunamente, da una USSL? Se la risposta fosse: "soltanto le UU.SS.SS.LL. possono avere il compito di organizzare questo tipo di servizio", mi domanderei, allora, perché si affidi di fatto esclusivamente ai privati il compito della gestione di un soccorso che può essere anche un soccorso di estrema complessità tecnologica e professionale.
Voglio dire che non si capisce - questo la legge non lo dice - a chi spetti prioritamente questo compito.
A me pare che nel preambolo della legge non possa non essere ricordato quanto citato nell'articolato del DPR del 27 marzo, in cui si afferma che è compito del Servizio sanitario e quindi delle UU.SS.SS.LL. gestire questo servizio, che eventualmente può essere affidato ad organizzazioni private ma non obbligatoriamente. Pertanto credo che inserire questo tipo di indicazione non sia incoerente con lo spirito di un'attività che poi di fatto viene attuata e realizzata su incarico delle UU.SS.SS.LL., che ne hanno il compito istituzionale, da organizzazioni e associazioni private.
Pertanto ribadisco la necessità di introdurre questo mezzo la cui utilità è evidente; è stata segnalata, ad esempio, da chi gestisce il servizio urgente a Torino attualmente. Non a caso l'indicazione deriva da questi professionisti, non fosse altro perché si sono trovati in situazioni in cui un mezzo di questo tipo sarebbe stato sicuramente più utile che l'invio di una probabilmente inutile ambulanza, che sappiamo, com'è perlomeno a Torino, ma anche in altre UU.SS.SS.LL. della Regione, essere precariamente attrezzata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

All'art. 12 sulle modalità per l'esercizio del trasporto da parte delle UU.SS.SS.LL., si dice chiaramente che "le UU.SS.SS.LL., secondo l'indicazione del Piano socio-sanitario, si dotano di strutture idonee per il trasporto, ecc. e le UU.SS.SS.LL. che non possiedono le strutture di cui al comma possono convenzionarsi per il servizio". Quindi, questo è previsto.
Volevo ricordare - è un passaggio che prima ho saltato - che nell'iter di esame del disegno di legge sono state esaminate tutte le indicazioni, i suggerimenti e gli emendamenti presentati. Dopo questa opera alcuni emendamenti sono stati inseriti e alcune cose sono state modificate; la Commissione si è già pronunciata sul testo modificato, di conseguenza su tutti i suggerimenti avuti. Accolgo anche l'indicazione di predisporre al più presto possibile i regolamenti che conseguono alla legge.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento testé discusso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 20 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro, e Chiezzi: 2) All'art. 1, primo comma, aggiungere dopo la parola "gestiti", le parole "dal Corpo Militare della C.R.I" La parola al Consigliere Maggiorotti per l'illustrazione.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Mi sembra necessario non escludere dalla disciplina prevista dal DDL i mezzi gestiti dalla Croce Rossa, con esclusione di quelli gestiti dal Corpo militare della Croce Rossa; questa definizione mi sembrerebbe necessaria.
E' chiaro che i mezzi gestiti dalle delegazioni locali della Croce Rossa che non possono identificarsi con il Corpo militare della Croce Rossa siano da inserire nella disciplina di questo disegno di legge. Questo va affermato nel comma che per l'appunto esprime le esclusioni. L'unica esclusione rispetto alla Croce Rossa è quindi quella relativa ai mezzi e alle attività gestite dal Corpo militare, ma non dalle delegazioni decentrate regionali, provinciali o locali di questa associazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

La Croce Rossa ha una normativa particolare a livello statale e quindi è esclusa solo dall'autorizzazione regionale, ma deve avere tutti i requisiti necessari per poter avere la convenzione. Gli automezzi e gli autisti della Croce Rossa hanno normative particolari che valgono a livello statale. Noi non possiamo regolamentare la Croce Rossa.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
Pongo pertanto in votazione l'art. 1, nel testo originario, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART.2 - Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 3) All'art. 2, primo comma, aggiungere dopo le parole: "Servizio di Igiene e Sanità Pubblica", le parole: "e al Servizio di Medicina Legale delle medesime UU.SS.SS.LL., per quanto di competenza".
La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Dagli stessi Servizi di igiene pubblica è stata segnalata la mancanza di competenze professionali che consentano la definizione tecnica necessaria per il rilascio dell'autorizzazione, e la necessaria competenza professionale, propria dei Servizi di medicina legale delle UU.SS.SS.LL.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

La competenza rientra nei compiti del Servizio di igiene e sanità pubblica; va inoltre tenuto presente che il Servizio di medicina legale non è presente in tutte le UU.SS.SS.LL. Le competenze specifiche sono del Servizio di igiene e sanità pubblica.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 22 contrari e 6 astensioni.
Pongo in votazione l'art. 2, nel testo originario, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 4) All'art. 3, terzo comma, aggiungere al punto d) le parole: "elenco delle automediche, con indicazione del tipo e del numero di targa, nonch con la descrizione delle caratteristiche tecniche, e copia delle relative carte di circolazione.
Tale emendamento viene considerato decaduto.
Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 5) All'art. 3, terzo comma, aggiungere al punto f), dopo d) ed e): "dichiarazione della Motorizzazione Civile o sostitutivo (copia del libretto) dell'avvenuto controllo /revisione annuale dei mezzi di trasporto e /o soccorso".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Si tratta di documento da allegare alla domanda, per cui è sufficiente la presentazione della carta di circolazione, dalla quale si rivela che il mezzo è soggetto ad eventuale collaudo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 9 voti favorevoli, 22 contrari e 6 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 6) All'art. 3, terzo comma, aggiungere al punto g) dopo le parole: "mezzo di trasporto, le parole: "di soccorso" e dopo le parole: "e di quelli presenti nelle sedi, le parole: "(scorta, presenza di infermeria)".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Si tratta semplicemente di documentazione aggiuntiva alla domanda.
Si ritiene che la definizione più ampia contenuta nel disegno di legge sia più confacente allo spirito della norma.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Lo scopo di questo emendamento è di fare chiarezza e di definire i criteri in maniera più cogente.
Personalmente ritengo non sia assolutamente contraddittorio definire con più precisione quelli che sono gli obblighi delle associazioni.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Ma le sedi non hanno l'obbligo di presenza d'infermeria. Non ha grosso senso organizzativo, sul piano sanitario, prevedere un'infermeria.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli, 22 contrari e 3 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 7) All'art. 3, terzo comma, aggiungere al punto m) dopo le parole: "addetto all'assistenza" le parole: "I corsi di addestramento sono diversificati a seconda che si tratti di personale addetto al trasporto (soccorritore), o di personale addetto al soccorso (soccorritore professionale), e dovranno attenersi alle norme nazionali e regionali stabilite per le specifiche figure".
La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Si tratta di emendamento che vuole introdurre una diversificazione rispetto alle funzioni del personale di soccorso o trasporto, precisando che l'attività di addestramento sono diversificate e quindi più qualificate a partire dall'addetto al trasporto - il soccorritore - e progressivamente, all'addetto al soccorso, da definirsi come soccorritore professionale.
In questo senso, ci sembrava potesse essere introdotta questa precisazione all'interno del disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Comprendo l'indicazione del Consigliere Maggiorotti, ma non è opportuno fare alcun riferimento, in questo momento, a figure professionali non ancora riconosciute e codificate.
Rimando all'art. 5, che ricordavo prima, ovvero quello degli atti amministrativi che saranno redatti non appena sarà vigente la regolamentazione statale; sarà quella la sede in cui si potrà fare quanto chiede il Consigliere: per ora non esiste la figura del soccorritore professionale. Pertanto, l'emendamento non è accolto.



PRESIDENTE

Lo pongo quindi in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 21 contrari e 5 astensioni.
Emendamento, presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 8) All'art. 3, terzo comma, aggiungere al punto o), dopo lettera m le parole: "Attestazione cheper i mezzi ambulanza di soccorso il personale dovrà essere composto da 3 unità di cui: 2 in possesso dell'attestato di frequenza al corso per soccorritore (ivi compreso l'autista), ed 1 in possesso dell'attestato di frequenza al corso per 'soccorritore professionale'. Attestazione dell'eventuale integrazione permanente sui mezzi ambulanze di soccorso di infermieri professionali e/o di medici riabilitatoci. Attestazione che su ogni mezzo automedica sia assicurata la presenza di un medico rianimatone e di 2 unità di personale, di cui 1 autista con qualifica di soccorritore e 1 soccorritore professionale".
La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Ci si riferisce ad una attestazione per cui si rende più cogente l'obbligo della presenza a bordo di personale adeguato al tipo di soccorso che dovrà essere prestato. Per cui, ai mezzi di ambulanza e di soccorso vengono attribuite tre unità di personale, di cui un autista, uno in possesso di attestato di frequenza al corso per soccorritore ed uno in possesso dell'attestato di frequenza al corso per soccorritore professionale, e così via per quanto riguarda gli altri mezzi di cui si sono dotate le associazioni che esercitano questa attività.
Ritengo che nella legge si possano già definire questi criteri altrimenti il timore nostro è che vengano confermate convenzioni e venga attribuita una attività ad organizzazioni che non hanno finora dato, anche per carenza di indicazioni legislative, oltreché di finanziamenti, una prova di sé positiva, come può essere facilmente visto dalle numerose situazioni in cui, indipendentemente dalla buona volontà dei volontari che operano sulle ambulanze, le risposte sono assolutamente inadeguate ed insufficienti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Valgono le cose dette prima, cioè che non è possibile prevedere in una legge, al momento attuale, la figura professionale di soccorritore professionale, che non esiste, e prevedere che abbia fatto un corso che non esiste, che non è codificato, di cui il Ministero non ha mai parlato in atti ufficiali.



CALLIGARO Germano

E allora cosa si disciplina?



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Questo rientrerà negli atti previsti dall'art. 5 non appena ci saranno indicazioni statali. Altrimenti, se mettiamo cose che non esistono o che saranno modificate o indicate diversamente dal Ministero dovremo rimodificare la legge. Noi, invece, faremo gli atti conseguenti non appena arriverà la regolamentazione statale. L'emendamento, dunque, non può essere accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 22 contrari e 2 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: quarto comma: "I predetti standard tipologici e di dotazione dei mezzi di soccorso ed i requisiti professionali del personale di bordo verranno adeguati in applicazione di quanto previsto dall'art. 5, secondo comma del DPR 27.3.1992".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

L'indicazione è già recepita nel contenuto dell'art. 5, quindi l'emendamento non è accolto.



PRESIDENTE

Lo pongo dunque in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' respinto con 9 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
Pongo in votazione l'art. 3, nel testo originario, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 10) All'art. 4 sostituire la parola: "consentita" con le parole: "preventivamente autorizzata".
Pongo in votazione tale emendamento che viene accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
Pongo in votazione l'art. 4, così emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 33 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 hanno risposto SI 20 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 11) All'art. 6, primo comma, sostituire le parole: "Giunta regionale" con le parole: "Consiglio regionale" e aggiungere le parole: "promulgate entro 90 giorni dall'approvazione della presente legge": Al secondo comma, sostituire le parole: "Giunta regionale" con le parole: "Consiglio regionale".
La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

L'emendamento si riferisce all'articolo concernente le tariffe di trasporto: a noi sembrava che la questione dovesse essere oggetto di discussione a livello più ampio che non la sola Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

L'indicazione è solo perché la competenza della Giunta consente una procedura più snella: non si tratta di voler saltare alcun tipo di controllo che, comunque, può sempre essere con richiami in Commissione o in aula. L'emendamento non è accolto.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
Pongo ora in votazione l'art. 6, nel testo originario, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 20 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 6 è approvato.
ART. 7 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 12) All'art. 7 aggiungere al punto f), dopo la parola "patogeni": "In particolare, è obbligatoria la disinfezione e la disinfestazione dell'automezzo una volta al mese, per ridurre la carica batterica parassitaria presente ed ogni qualvolta sia stato trasportato un malato affetto da malattia infettiva in fase contagiosa".
Pongo in votazione tale emendamento accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato con 33 voti favorevoli. Pongo ora in votazione l'art. 7, così modificato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 33 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 26 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
ART. 9 Emendamento n.13 presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 13) All'art. 9, primo comma modificare come segue: "L'USSL, tramite il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica ed il Servizio di medicina legale, che si avvalgono della collaborazione delle competenze tecniche...".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

In relazione all'attuale situazione organizzativa, il Servizio di medicina legale, come ricordavo prima, non è presente in tutte le UU.SS.SS.LL.
In ogni caso, la dizione dell'articolo, dove dice che "si avvale della collaborazione delle competenze tecniche degli altri servizi della USSL" dà la possibilità di usufruire di tutti i servizi esistenti. L'emendamento non è accolto.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato. Pongo quindi in votazione l'art. 9 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 21 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 21 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
ART. 11- Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 21 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
ART. 12 Emendamento presentato dall'Assessore Maccari: 14) All'art. 12, il secondo comma è sostituito dal seguente: "Per le UU.SS.SS.LL. che non possiedono le strutture di cui al primo comma, possono essere stipulate convenzioni per l'espletamento dei servizi con soggetti in possesso dell'autorizzazione di cui all'art. 2 o con le C.R.I".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Questo solo per rendere omogeneo il testo, che avevamo steso prima ancora che uscisse il DPR n.118 del 27 marzo e per renderlo omogeneo con il punto 3) dell'art. 5 del decreto nazionale, laddove dice "ai fini dell'attività le Regioni e le Provincie autonome possono avvalersi del concorso di Enti e di associazioni pubbliche o private in possesso di autorizzazione". Dalla dizione statale, quindi, sembrerebbe, che sia la Regione a dover dare le autorizzazioni, con questo emendamento invece diamo la stessa possibilità anche alle UU.SS.SS.LL.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 33 voti favorevoli e 1 astensione.
Pongo quindi in votazione l'art. 12, così modificato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 33 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 12 è approvato.
ART. 13 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 15) All'art. 13 aggiungere un terzo comma: "In attesa dell'avvio del sistema unificato di chiamata tramite n.118, attesa la particolare condizione giuridico-organizzativa delle 10 UU.SS.SS.LL. della città di Torino, le convenzioni di cui al primo comma vengono stipulate unicamente dalla USSL Torino 1, cui è attualmente affidata la gestione del servizio di trasporto urgente con ambulanze 5747 e della relativa Centrale Operativa".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Il riferimento al "5747" è superato dal prossimo avvio della prima fase del programma del Servizio emergenza 118 che, come abbiamo visto in Commissione, prevede che entro il l.mo gennaio il 5747 e il Servizio emergenza 118 elisoccorso abbiano sede comune nella sede unificata centrale della Provincia di Torino.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Non ritiro l'emendamento, tenendo conto che nei tre mesi da qui al 1 gennaio non avverrà nulla. Mi pare possibile un vuoto, che non determina quello che deve essere il comportamento del "5747", cioè dell'USSL n. 1.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Vuoti non ne rimangono. L'emendamento non è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli, 20 contrari e 3 astensioni.
Pongo quindi in votazione l'art. 13, nel testo originario, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 20 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
ART. 14 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 16) All'art. 14, primo comma, aggiungere un punto d): "un rappresentante dell'Associazione dei medici anestesisti-rianimatoci esperto nei temi specifici del soccorso".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Non è opportuno, in relazione ai compiti della Commissione istituzionalizzare in modo particolare la partecipazione di una specifica categoria di operatori. Questa figura può essere eventualmente ricompresa fra i rappresentanti che nomina la Regione. D'altronde, questi sono lavori che abbiamo già avviato sul Servizio emergenza 118, sull'emergenza, sui trasporti, e abbiamo, come Giunta regionale, già inserito delle figure di anestesisti-rianimatoci.
Pertanto, l'emendamento non è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 20 contrari e 3 astensioni.
Pongo in votazione l'art. 14, nel testo originario, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 20 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
ART. 15 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti, Calligaro e Chiezzi: 17) All'art. 15, secondo comma, sostituire le parole: "1 anno" con le parole: "6 mesi".
Tale emendamento viene accolto dalla Giunta, lo pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
Pongo in votazione l'art. 15, così modificato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 33 Consiglieri.
L'art. 15 è approvato.
Prima di procedere alla votazione dell'intero testo della legge passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Calligaro; ne ha facoltà.



CALLIGARO Germano

Che vi sia l'esigenza di una disciplina del servizio trasporto di infermi non vi sono dubbi, ma arriviamo tardi e in modo generico perch siamo alla vigilia dell'attuazione del DPR del marzo 1992. In presenza di quel DPR avremmo potuto avere un progetto di legge e quindi una legge meno generica e più pregnante.
Devo notare che nonostante i repubblicani in prima battuta avessero presentato decine e decine di emendamenti, poi ritirati, il Consigliere Ferrara non è neppure in aula a discutere questo disegno di legge.
In assenza della determinazione degli standard tipologici di dotazione dei mezzi di soccorso e dei requisiti professionali del personale di bordo che verrà effettuata d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, ci troviamo di fronte a un progetto di legge (che sta per diventare legge) molto generico.
Insistiamo su un punto: che l'attività di soccorso sanitario costituisca competenza esclusiva del Servizio sanitario nazionale e che queste discipline riescano ad entrare a far parte integrante del Servizio di emergenza 118. A questo proposito noi chiediamo all'Assessore di discuterne in aula perché si tratta di un problema, quello del Servizio emergenza 118, molto complesso. E' bene che il Consiglio ne sia informato e discuta a grandi linee su come si articolerà il servizio unitario. Secondo noi deve trattarsi appunto di un servizio unitario: il servizio di emergenza caratterizzato da unitarietà, da modularità, da articolazione anche in diversi livelli di soccorso.
A questo proposito chiediamo che se ne discuta in Consiglio; dal nostro punto di vista il servizio unitario fino ad oggi è venuto articolandosi con non poche contraddizioni. Consideriamo per esempio contraddittorio, con un sistema unitario di emergenza, avere poi un servizio di urgenza psichiatrica ed un servizio di urgenza cardiologica; pensiamo che il procedere con servizi di emergenza per patologia sia sostanzialmente sbagliato. Il servizio di urgenza psichiatrica è un servizio costoso, che attua pochi interventi al giorno, mediamente 4, e - quel che è peggio - è del tutto scollegato dai servizi psichiatrici territoriali.
Si ha netta l'impressione che questa separazione abbia luogo perché il servizio di urgenza psichiatrica ha bisogno di autoalimentarsi, ha bisogno di non porre a carico dei Servizi psichiatrici territoriali i pazienti che hanno bisogno di questo servizio.
Pensiamo che questo sia profondamente sbagliato: un servizio di urgenza psichiatrica ha senso se poi pone a carico dei Serviti territoriali il paziente che ha avuto bisogno dell'emergenza psichiatrica.
Così per la cardiologia: in linea di principio siamo contrari a spezzettare il Servizio di emergenza articolandolo per patologie. E perch non allora il servizio di urgenza per politraumatizzati che avrebbe motivi maggiori di esistere rispetto a tutte le altre patologie? Vogliamo quindi che si parli in aula del Servizio emergenza 118, perch abbiamo bisogno di un servizio di emergenza unitario, articolato, modulare.
Consideriamo che così come è venuto sviluppandosi il servizio di emergenza nella nostra Regione, articolandosi persino per patologie, neghi l'unitarietà, l'articolazione, la modularità che deve assumere il Servizio di , emergenza 118.
Sulla disciplina. Mi pare che stiate approvando una legge molto generica. Si è atteso per , anni, si poteva ancora aspettare un mese. Siamo alla vigilia dell'attuazione del DPR in base al quale, agli standard definiti dallo stesso, avremmo potuto avere una legge di disciplina del trasporto infermi più pregnante e meno generica. Mi pare che questa sia, in sostanza, acqua fresca.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Dichiaro l'astensione del Gruppo MSI-DN in quanto ritiene che, pur rendendosi conto che c'era un vuoto normativo da colmare, si sarebbe pervenuti a un testo legislativo più perfetto qualora si fosse atteso ancora qualche mese, e quindi l'attuazione, l'entrata in vigore del DPR che fissa criteri che oggi mancano, tant'è vero che si è dovuto precisare nell'art. 5 che con una delibera di Giunta si provvederà ad eventuali variazioni degli standard.
Questa è la ragione fondamentale ed essenziale del nostro voto di astensione.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 13,10)



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