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Dettaglio seduta n.168 del 21/07/92 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazioni n. 992 del Consigliere Chiezzi e n.1001 dei Consiglieri Miglio, Segre e Giuliano inerenti la Villa San Remigio nel Comune di Verbania


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
I lavori cominciano in ritardo rispetto all'ora di convocazione a causa della riunione dei Capigruppo riguardante gli ordini del giorno relativi al dibattito sull'Alta velocità.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze" esaminiamo contestualmente le interrogazioni n. 992 del Consigliere Chiezzi e la n.1001 dei Consiglieri Miglio, Segre e Giuliano inerenti lo stesso argomento.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Intendo rispondere con una prima parte strettamente burocratico amministrativa, predisposta dagli uffici, ma ritengo non si possa eludere un problema politico di fondo, oggetto peraltro, alcuni mesi fa, di un lungo e appassionato intervento del Consigliere Rivalta.
Dirò cose che gli interpellanti già conoscono perché vivono all'interno della Commissione l'iter di un disegno di legge che la Giunta ha approvato da tempo, ma che è ancora impantanato nella Commissione stessa.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto si fa presente che la Giunta regionale ha approvato un apposito disegno di legge per la vendita della Villa San Remigio sita in Verbania. Il disegno di legge è ora all'esame della I Commissione consiliare, la quale, com'è noto lo, scorso 30 aprile ha effettuato con gli amministratori locali un sopralluogo presso l'immobile. Si fa riserva di comunicare se e quali iniziative saranno assunte per concordare con le istituzioni interessate i provvedimenti relativi all'utilizzo della Villa non appena la predetta Commissione avrà concluso l'esame del disegno di legge ed espresso in merito il proprio parere.
Questa è la risposta meramente formale, però - come dicevo - ritengo non si possa eludere un problema di fondo, strettamente politico, e che la Giunta ha inteso affrontare, in sintonia con il programma con il quale si era insediata a suo tempo.
Esiste la necessità, ravvisata, ormai da tempo all'interno della Regione Piemonte, di razionalizzare il patrimonio, anche perché le esigenze di bilancio sono sempre più pressanti. Villa San Remigio è stata valutata dagli uffici del Settore Patrimonio 13 miliardi. Questa è la cifra - per rendere l'equivalente - che noi potremmo reperire tassando tutti i cittadini del Piemonte con 10 lire in più sul gas metano ad uso domestico.
Penso che né (istituzione né gli amministratori impegnati oggi possano ignorare che il periodo che stiamo vivendo è di un certo tipo e che gli sforzi devono essere tesi più a risparmiare che a spendere. Dopo, in seconda battuta, si tratta di vedere come si spende e qual è l'indice di produttività di ogni lira spesa.
Per quanto riguarda questa Villa, l'intera Commissione avrà avuto modo di verificare, nonostante i 350 milioni circa che la Regione spende ogni anno, lo stato di un certo degrado. Si sarà quindi resa conto, come avevamo potuto avvertire noi inizialmente, che per mantenerla in modo decente anziché 350 milioni all'anno occorrerebbe spenderne 600 o 700. Occorre considerare inoltre che l'utilizzo, da parte degli uffici di questa Villa è di un grado tale per cui l'equivalente in Verbania costerebbe 30-35 milioni all'anno. Si tratta quindi di un lusso difficilmente sopportabile da parte della Regione Piemonte.
Per quanto riguarda altre considerazioni, sia nell'interrogazione del Consigliere Chiezzi che in quella del Consigliere Miglio (ma anche in un'altra dei Consiglieri Rivalta e Bresso ed una del Consigliere Zacchera: interrogazioni che non sono state abbinate, ma che trattano lo stesso argomento) è presente una domanda circa la nuova Provincia del VCO, cioè a dire: "nel momento in cui sta nascendo la nuova Provincia come mai la Regione non pensa seriamente di far sì che questa Villa possa essere destinata alla nuova Provincia?".
Innanzitutto penso che dal punto di vista della Regione occorra fare una considerazione fondamentale: il bilancio della Regione è uno, il bilancio dell'Amministrazione provinciale di Novara è altra cosa, il bilancio della nascitura Provincia del VCO sarà ulteriore altra cosa. Così come altra cosa è il bilancio del Comune di Verbania, il quale, nei confronti della Villa San Remigio, ha approvato sia come Giunta sia come Consiglio una serie infinita di ordini del giorno che, per la verità, non costano nulla. Certo, rappresentano una presa di posizione politica, ma di fronte alle nostre ripetute sollecitazioni al Comune di Verbania, che da più di un anno abbiamo informato su quali fossero le nostre intenzioni e che tuttora costantemente informiamo sulle proposte affinché la Regione possa rientrare di una lira rispetto ai 350 milioni che ogni anno spende non ci sono state risposte: solo molti ordini del giorno; ma i 350 milioni al 100%, finora li ha sempre sborsati la Regione Piemonte! Non per polemica, ma con estrema pacatezza occorre dire queste cose soprattutto in momenti in cui la quadratura dei bilanci è operazione molto più improba rispetto al passato, anche per quel che ci riguarda come Regione. Dal punto di vista politico la posizione della Regione non è di chiusura nei confronti di un eventuale futuro utilizzo da parte della Provincia del VCO di Villa San Remigio; ma questa, per essere utilizzata prima di tutto dovrebbe essere ristrutturata soprattutto in quei locali la Commissione li ha visti - a lago, lungo la strada statale. L'intervento potrebbe costare dai 5 ai 10 miliardi, ed io non penso che la Regione possa, oltre alla spesa corrente di circa 350 milioni all'anno, per la verità in continua espansione, effettuare investimenti addirittura di quest'ordine di grandezza.
La seconda questione è la seguente: con chi tratta la Regione Piemonte? La nuova Provincia esiste sulla carta, ma non ancora nei fatti. Sappiamo che si andrà, con la tornata amministrativa del 1995, ad eleggere il nuovo Consiglio provinciale; sappiamo anche quali saranno il bilancio con cui la Provincia del VCO si insedierà dal 1 gennaio 1996: cifre e bilancio che non consentiranno in alcun modo, neanche venissero impiegati interamente, ad acquisire Villa San Remigio. La Provincia madre, che è quella di Novara, la quale dovrebbe per legge , reperire la sede perché la nuova Provincia possa insediarsi - l'abbiamo sentita più volte - non intende spendere una sola lira, e chi vive nel novarese sa anche quali sono le motivazioni psicologico-politiche che sottendono a questa scelta; per cui non c'è da illudersi. Le cose possono essere viste da destra, da sinistra o dal centro, ma la realtà è quella dalla quale non si può prescindere.
Ritengo che l'unica strada, ancora tutta da esplorare, potrebbe essere quella di un'alienazione di Villa San Remigio ad una società intenzionata ad investire, al fine di ricavare uffici e quindi un contenitore in grado di alloggiare la nuova Provincia del VCO. Ciò, naturalmente, a un canone di locazione che consenta a chi ha investito quattrini di rientrare in un numero ragionevole di anni con una equazione costi-benefici alla quale il privato non rinuncia. In questi tempi, ma forse l'avremmo dovuto fare anche con maggiore rigore in passato, neppure l'Ente pubblico deve rinunciare a questa equazione.
Per informazione, dico anche un'altra cosa. E' arrivata proprio nei giorni scorsi una interpretazione ministeriale in base alla quale la gestione del patrimonio regionale, sia ordinaria che straordinaria, si ritiene debba essere fatta dalla Giunta; Dalla I Commissione uscirà il provvedimento e la Giunta potrà valutare se dare corso a quel disegno di legge addirittura con una delibera. Tale comunicazione ci è arrivata solo nei giorni scorsi.



PRESIDENTE

Volevo informare il Consiglio che dopo le eventuali risposte dei due Consiglieri interroganti, mi permetterei di interrompere un attimo i lavori inerenti le interrogazioni e interpellanze, per fare, in sintonia con quanto sta avvenendo in Italia in questo momento, la commemorazione del Giudice Borsellino.
Ha ora facoltà di intervenire per la replica il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente, colleghe e colleghi, esprimo totale insoddisfazione sulla risposta fornita dall'Assessore in merito al futuro della Villa San Remigio.
L'Assessore condivide, in questa Giunta regionale, tutte le responsabilità sulle scelte di spesa che la Giunta conduce, che non infrequentemente possono essere giudicate spese superflue ed inutili, come il miliardo speso dall'Assessore Panella, seduto al fianco dell'Assessore Gallarini, per fare, la pubblicità ai tram di Torino. Allora, Assessore Gallarini, questo discorso dei limiti e vincoli di bilancio non avete titolo, dal mio punto di vista, per farlo in modo accettabile.
Se la gestione del bilancio fosse di un altro tipo ci sarebbe coerenza nel richiedere che il risparmio a tutti i costi, sia la voce che informa ogni vostra iniziativa. Ma dato che non è così, allora il discorso su Villa San Remigio può avere un altro riferimento.
Il riferimento è quello che Villa San Remigio costituisce un patrimonio della Regione Piemonte di eccezionale valore sul quale la Regione Piemonte ha già impiegato notevoli capitali e che, ben utilizzato, potrebbe consentire il mantenimento nella mano pubblica di questo patrimonio e l'utilizzo della Villa a scopi sociali altamente qualificati.
Non è un problema di denaro. Non è solo questo il problema. Nella stessa zona la Regione Piemonte ha appena deciso di spendere un miliardo e mezzo per realizzare un edificio, poco distante da questo, in memoria dei caduti del Fondo Toce. Con i 350 milioni di manutenzione eventualmente risparmiati, l'Assessore Gallarini non farà altro che pagare un mutuo per costruire un edificio a poca distanza da questo.
Assessore, durante la discussione sulla legge perla Casa della Resistenza a Fondo Toce, avevo sollevato questo problema Perché la Villa San Remigio, con i suoi locali e con il suo parco, manutenuta al meglio con tre/cinquecento milioni di spesa potrebbe essere una sede molto idonea per una casa della Resistenza immersa in un parco capace di ospitare varie attività per i giovani ed i cittadini in visita.
Voi invece, da un lato, dismettete la Villa San Remigio con grave nocumento per l'ente pubblico, dall'altro spendete gli stessi soldi per costruire, poco distante, una struttura nuova. L'alternativa c'è Assessore: è quella che a Fondo Toce si realizzi il ricordo di questo eccidio e che a Villa San Remigio si organizzi una bella Casa della Resistenza nella quale fare confluire scolaresche, visitatori, associazioni partigiane e quanti vogliono conoscere la storia della Resistenza. E' una cosa possibile e consentita dal bilancio.
Perché non fate questo? Perché dite che volete incassare 13 miliardi.
Che poi finiranno in chissà quanti rivoli! Assessore, uno degli elementi che portavate a sostegno della vendita è che questa Villa è in un luogo inaccessibile.
Ma come? E' un luogo che voi dichiarate inaccessibile e immediatamente dopo sostenete che c'è una società che intenderebbe acquistarlo per uffici?



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Non ho detto che è inaccessibile. Queste sono congetture gratuite!



CHIEZZI Giuseppe

E' stato detto durante il sopralluogo. E' un luogo non accessibilissimo: sono io il primo a dire che non è un luogo molto accessibile, ma, ad esempio, per delle attività legate alla Casa della Resistenza è un luogo per cui l'accessibilità potrebbe essere ben garantita. Assessore Gallarini, la poca accessibilità del luogo è stata ripetutamente proclamata durante la visita alla Villa San Remigio: la strada a senso unico, stretta, e via dicendo. Dove lei fosse non lo so, ma questo è stato detto durante il sopralluogo. E non uso questo argomento in termini polemici, non è vero che sia inaccessibile in assoluto, tant'è che c'è una società disponibile ad utilizzarla per uffici.
Non so se l'Assessore ha avviato nei confronti del Comune di Verbania il confronto necessario per dare uno sbocco positivo a impegni finanziari precisi da parte del Comune di Verbania.
Non smantellate, Assessore Gallarini, un patrimonio di questo valore! La Regione Piemonte dispone di un tesoro in questa zona. Lo faccia fruttare questo tesoro! La proposta della Casa della Resistenza è una delle ipotesi. Vi è la necessità di locali per la nuova Provincia del VCO.
Fate conti lungimiranti. Non alienate un patrimonio di questo genere.
Organizzate con il Comune di Verbania, con la Villa Taranto, che è accanto le forme di gestione di questa Villa che consentano alla Regione Piemonte a tutti noi, di conservare questa ricchezza, questa dote. Vendere questa Villa è un danno patrimoniale secco per la Regione Piemonte e, come tale non va realizzato.



PRESIDENTE

Ha ora facoltà di intervenire il Consigliere Miglio.



MIGLIO Mario

La ringrazio, Presidente. Quanto detto dall'Assessore Gallarini, in merito all'interrogazione da noi presentata, sulla questione di Villa San Remigio (ma allargata anche alla questione dell'acquisto di Palazzo Valperga, come nel disegno di legge che è all'esame della I Commissione competente), non tanto sulla precisazione tecnica quanto sulla posizione politica, non ci trova d'accordo.
Per noi la Regione avrebbe dovuto prendere a maggior cuore questo problema, cercando di trovare una soluzione diversa che potesse contemporaneamente soddisfare i problemi di gestione delle risorse economiche della Regione stessa, ma anche commisurare questi problemi con la possibilità di mantenere un patrimonio di così elevato pregio, quale quello di Villa San Remigio, cercando di rispondere alle sollecitazioni che più volte, anche in diversi modi, le Amministrazioni locali, nello specifico quelle del Comune di Verbania, con il consenso anche della collettività che li risiede, hanno portato avanti anche con atti amministrativi.
La strada da seguire, quindi, per noi, è altra: è quella di trovare la soluzione adeguata per riuscire a dare una risposta in positivo a questa questione, evitando di alienare questo bene, di venderlo a soggetti privati. Viceversa perderemmo una grande occasione nel non saper individuare in Villa San Remigio un bene da riqualificare per un maggiore utilizzo pubblico, e mi riferisco non soltanto al Parco (che, anche questo ha necessità di essere recuperato e valorizzato con interventi che da tempo non vengono più fatti perché demandati solo all'attenzione e alla disponibilità del Corpo Forestale e non all'Amministrazione regionale), ma anche allo stesso edificio monumentale.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Scusa, Miglio, una precisazione. E' vero che i lavori li svolge il Corpo Forestale, ma la Regione versa 120 milioni all'anno al Corpo Forestale!



PRESIDENTE

La precisazione non è irrilevante!



MIGLIO Mario

Si, soldi che comunque non sono sufficienti, l'abbiamo anche appreso durante il sopralluogo, per mantenere qualitativamente efficiente il patrimonio botanico della Villa stessa. Al di là di questo, mi sorprendono altre affermazioni, non direttamente responsabile (Amministrazione regionale, quando l'Assessore Gallarini fa presente che la Provincia di Novara, penso per controreazione di tipo politico, non si occuperebbe di trovare una nuova sede per il nuovo Ente, la nuova Amministrazione Provinciale del Verbano-Cusio-Ossola. Secondo me questa è cosa gravissima perché, indipendentemente dalla nostra posizione politica, favorevole o contraria all'istituzione della nuova Provincia, è dovere di un'Amministrazione, proprio perché gli è dato dalle leggi dello Stato e dalle scelte conseguenti che sono state fatte, di attivarsi in tutti i modi per trovare una soluzione.
Secondo noi una soluzione è proprio quella di avviare le procedure per localizzare in Villa San Remigio la nuova sede del Consiglio provinciale del Verbano-Cusio-Ossola. Così pare non sia e ci preoccupa altresì questa ipotesi di non più perseguire la strada del disegno di legge che permetterebbe di confrontarsi ancora e chissà che magari le nostre sollecitazioni potrebbero trovare in seconda battuta una maggiore possibilità di ascolto. Ci preoccupa l'ipotetica scelta di trovare una scorciatoia, cioè di rimandare alla Giunta la possibilità di attuare questa opzione (la vendita) con altro atto di tipo amministrativo.
Altra questione, che però non è stata risolta con l'interrogazione, è quella di Palazzo Valperga. Credo sia necessario un chiarimento, perché se è vero che dalla vendita di Villa San Remigio si ricavano 13 miliardi, per l'acquisto di Palazzo Valperga viene definito un impegno di poco più di 5 miliardi, ma non è chiaro se sono stati calcolati anche i costi relativi alla ristrutturazione. Se non è tosi, c'è da chiedersi quanto verrà a costare l'operazione portata al suo compimento, perché sappiamo che lavori di ristrutturazione di un edificio storico come Palazzo Valperga, che deve essere riadattato per potere localizzare al suo interno una serie di strutture e di uffici, può elevare la cifra a tal punto per cui alla fine il tornaconto - così l'aveva chiamato l'Assessore Gallarmi - fra i ricavi e i costi da sopportare, può darsi che non sia più positivo. Al termine dell'operazione, i costi di ristrutturazione del Palazzo Valperga potrebbero superare quei 13 miliardi di utile che si otterrebbero dall'alienazione di Villa San Remigio.
Riteniamo che questa questione debba essere affrontata in altro modo cercando di attivarsi forse in maggior misura con gli altri Enti, la Provincia di Novara e il Comune di Verbania, per verificare altre strade possibili da percorrere, perché con questa operazione non venga menomata la collettività di un bene così importante come è quello della Villa San Remigio.


Argomento: Varie

Commemorazione del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, la mafia ha commesso altri delitti. Il giudice Paolo Borsellino ed altre cinque persone della sua scorta, Walter Cusina Vincenzo Limuli, Claudio Traina, Agostino Catalano, Emanuela Loi, sono stati barbaramente uccisi. Per eliminare il giudice Borsellino e la sua scorta la mafia non ha esitato a commettere una vera strage. Li ricordiamo per un minuto, tutti in silenzio.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 1267 del Consigliere Tapparo inerente alla legge n. 407/90 - emanazione decreto Ministero Lavoro per attuazione delibere Commissione regionale per l'impiego circa situazione occupazionale


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interpellanza n. 1267 presentata dal Consigliere Tapparo il quale ha la parola per l'illustrazione.



TAPPARO Giancarlo

Signor Presidente e colleghi, mentre in quest'aula si evocano spesso i problemi e i drammi dell'emergenza-occupazione, ci rendiamo conto che spesso i dati sulla disoccupazione in Italia non sono elementi certi per poter fare confronti, considerazioni o per poter far scattare, benefici legislativi che, in caso di tassi di disoccupazione elevata, tali da superare una certa soglia, si possono ottenere. Cito per i colleghi che non conoscono a fondo la materia, che se una certa Circoscrizione del mercato del lavoro supera il tasso medio nazionale, questa verrebbe a beneficiare dell'intera fiscalizzazione degli oneri sociali e, in questa fase, potrebbe beneficiare del prolungamento a sette anni degli elementi relativi ai benefici della mobilità.
Nella mia interpellanza ho chiesto all'Assessore di capire che significato assume il fatto che per le Circoscrizioni di Rivoli e quella di Torino, pur avendo superato il tasso medio di disoccupazione secondo dati resi noti dal Ministero del lavoro, malgrado le ripetute richieste della Commissione regionale dell'impiego al Ministero, non si sono verificati e applicati quei benefici di legge per il sistema produttivo che opera in quelle Circoscrizioni.
La mia domanda sostanzialmente è di questo tipo: "perché, all'inizio di quest'anno, in alcune Circoscrizioni, ad esempio quella dell'Umbria e del Lazio, sono scattati benefici conseguenti e tassi di disoccupazione superiori alla media nazionale, mentre questo aspetto non scatta per quanto riguarda la circoscrizione di Rivoli e di Torino?"Una risposta che l'Assessore potrebbe dare è che il Ministero ha poi rettificato i dati della disoccupazione italiana sostenendo che non erano stati opportunamente valutati. Vorrei capire se i fatti e i riconoscimenti avvenuti per l'Emilia e per il Lazio siano scattati sostanzialmente sui vecchi tassi di disoccupazione o su quelli corretti secondo le recenti affermazioni del Ministero del lavoro.
Voglio fare alcune precisazioni. La Comunità Economica Europea, da tempo denuncia che i tassi di disoccupazione calcolati in Italia sono confusi, poco veritieri e poco misurabili e confrontabili con i tassi di disoccupazione di altri Paesi europei. Chiedo quindi all'Assessore di capire la situazione del Piemonte e di gran parte dell'Italia settentrionale: la revisione delle liste di collocamento delle varie Circoscrizioni viene fatta su base semestrale - revisione vuol dire pulire le lista di disoccupazione da coloro che hanno trovato lavoro e da coloro che non si iscrivono più - mentre, nel Mezzogiorno, in molte realtà troviamo che questa revisione viene fatta al massimo su base annuale.
Voglio anche sottolineare all'Assessore che mentre le organizzazioni del mercato del lavoro in Italia sono su base di Circoscrizioni non più comunali, in Sicilia continua ad esserci (organizzazione del mercato del lavoro su base comunale; questi elementi portano a difficoltà nel calcolo dei tassi di disoccupazione. Ci troviamo, quindi; in una situazione paradossale: il nostro sistema del mercato del lavoro, con un impegno fortissimo delle strutture periferiche del Ministero del lavoro, in Piemonte opera egregiamente con grande ristrettezza di risorse, con grandi limiti; opera, sostanzialmente, al meglio o al massimo e offre dati che paiono essere soddisfacenti. Riscontriamo quindi che questo tipo di lavoro non viene valorizzato perché, nel momento in cui se ne fa rilievo, non si trova dal Ministero del lavoro una puntuale e attenta risposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore regionale

Rispondo con estremo piacere all'interrogazione-interpellanza del collega Tapparo, mentre non posso - e me lo consentirà il Presidente del Consiglio regionale successivamente - per ora salutare la simpatica delegazione di figli e nipoti di, prima, seconda e terza generazione che arrivano da tutto il mondo, figli di emigrati piemontesi che seguono oggi i lavori del Consiglio.. Collego quel problema posto dall'interpel-lanza al problema più generale, ma che non ha momenti di non confronto perché nel momento nel quale si parla di attenzione ai problemi occupazionali non possono non esserci problemi che ineriscono la presenza futuribile di quel fenomeno che, tra l'altro, proprio in questi ultimi anni ha caratterizzato in termini anche di pesantezza del mercato del lavoro, quel fenomeno dell'emigrazione di ritorno che, in qualche modo, contribuisce a creare condizioni di una certa emergenza all'interno di una realtà regionale quale quella del Piemonte.
In ordine all'interpellanza che il collega Tapparo ha presentato devo dire che la Commissione regionale per l'impiego del Piemonte che in quanto Vicepresidente, presiedo ininterrottamente dal momento della mia elezione ad Assessore regionale al lavoro, visto che il sottosegretario al lavoro deputato alla Presidenza in ogni Commissione regionale per l'impiego e nella fattispecie, anche per la Commissione del Piemonte, si è presentato come il collega sa perché è rappresentante della stessa Commissione, non più di due volte in cinque anni a Torino - ha assunto le delibere a cui il collega faceva riferimento e le ha assunte nell'inverno '91 (legge n.
407/90) e nella primavera del '92 (art. 7 legge n. 223/91).
Inoltre, per dare sostanziale forza alla deliberazione relativa all'art. 7 della legge n. 223/91, la Commissione regionale per l'impiego ha deciso, per le due aree individuate, di innalzare la quota delle assunzioni obbligatoria dal 12% al 15%. Con questo atto le parti presenti alla C.R.I e segnatamente le parti sindacali e imprenditoriali hanno espresso notevole senso di responsabilità e attenzione alle molteplici e complesse problematiche del lavoro e del mercato stesso nelle aree sopra ricordate.
Va ancora segnalato che, relativamente alla deliberazione assunta ai sensi della legge n. 407/90, che dovrebbe comportare la completa fiscalizzazione degli oneri sociali per i contratti di formazione lavoro nell'area di Torino, il Ministero del lavoro avrebbe dovuto recepire, come è stato qui richiamato, la deliberazione della C.R.I, con proprio decreto.
Alcuni decreti sono stati assunti; abbiamo aspettative da anni in ordine, ad esempio, al decollo di alcune sedi di Sezioni Circoscrizionali ricordo in termini emblematici la sezione di Villanova, da tre anni in attesa di decreto -, ancorché decisioni più recenti hanno fatto sì che, ad esempio, a Latina, dopo venti giorni, il decreto sia uscito (chissà come mai).
Relativamente alla deliberazione assunta dalla Commissione regionale che avrebbe garantito ai lavoratori in mobilità nelle aree di Torino e Rivoli con almeno 28 anni di contribuzione di usufruire di un periodo di tutela di 7 anni di indennità per raggiungere il minimo pensionabile, il Ministero del lavoro avrebbe comunque dovuto dare precise direttive all'INPS, il quale costituisce il riferimento sul territorio. Sinora, per né su un versante né sull'altro, nulla in realtà è stato fatto, nonostante tre ripetute richieste d'incontro ed innumerevoli solleciti che sia come C.R.I, sia come Assessorato regionale al lavoro abbiamo inoltrato al precedente Ministro del lavoro.
Per questo motivo, non posso che concordare sulle valutazioni espresse dal collega Tapparo che, tra l'altro, come ho detto, ritrovo regolarmente al mio fianco in qualità di Commissario della Commissione regionale stessa.
Anch'io, come il collega Tapparo, ritengo che il ritardo con cui il Ministero risponde alle sollecitazioni sia, a questo punto, sospetto termine certamente non simpatico - per alcuni riferimenti comparati con altre realtà territoriali.
A conferma di questo dato e sulla base di contatti informali, sembra ci troveremo di fronte ad un innalzamento del tasso di riferimento. In realtà da qualche settimana, corre (ipotesi del non computo del tasso della Sicilia, ma questo aspetto formale non si è ancora determinato. Saremmo quindi ancora in tempo per ricevere fatto di decreto in cui, con gli interventi di provvidenza, si possono trovare inserite la realtà della Provincia di Torino e quella di Rivoli.
Come dicevo, da alcune osservazioni emerse ci troveremo di fronte ad un innalzamento del tasso di riferimento "in corso d'opera", visto che il precedente tasso, fissato a livello di media nazionale al 10,21%, era stato calcolato senza tenere in considerazione i dati della citata disoccupazione siciliana (dove, non essendo stata fatta la circoscrizionalizzazione ed avendo mantenuto in pratica il collocamento comunale, i calcoli sono assai problematici). Confermo, dunque, le osservazioni critiche del collega.
Nella nuova situazione, il tasso di riferimento sarà probabilmente molto vicino all'11%, tale quindi da escludere qualsiasi area piemontese dai benefici di legge.
Il modo con cui si arriva a tale indicatore è sicuramente discutibile e meriterebbe probabilmente una riflessione approfondita. Riflessione approfondita che mi sono permesso di attivare la scorsa settimana, in occasione della riunione del Coordinamento nazionale degli Assessori regionali al lavoro e alla formazione professionale (anche in qualità di referente e di coordinatore degli Assessori regionali al lavoro), con la predisposizione di un documento.
Tale documento è stato inviato, in questi giorni, al nuovo Ministro del lavoro Nino Cristofori, chiedendo al Ministro stesso un incontro per un confronto su tutte le problematiche del lavoro e, specificatamente, son un capitolo riferito alle questioni qui introdotte dall'interpellanza, che non potranno non essere commentate relativamente al modo utilizzato da altre Regioni per le rilevazioni diverse in termini temporali (semestrali annuali, ecc.).
In ogni caso, la Giunta ha riproposto al nuovo Ministro del lavoro Cristofori, proprio all'inizio di luglio, la necessità di recepire urgentemente le deliberazioni della Commissione regionale del Piemonte.
Inoltre - come dicevo - è stata mia cura chiedere al Coordinamento degli Assessori regionali al lavoro la redazione di un documento per l'inoltro dello stesso al Ministro, contenente l'importante riferimento ad introdurre un capitolo in cui si chieda la trasparenza nel calcolo degli indici che preludono l'attivazione di benefici e trasferimenti statali. Mi auguro che tali iniziative, con l'ulteriore aggiornamento di fronte alla nuova figura ministeriale in queste settimane, possano essere un'occasione per risolvere il problema che molto opportunamente il collega ha sollevato e che ormai, da alcuni mesi, quotidianamente riceviamo in sede di Commissione regionale per l'impiego.



PRESIDENTE

Se non ci sono urgenze, considererei chiusa la discussione su interrogazioni ed interpellanze.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la discussione dell'interpellanza sul Comune di Azeglio, la cui risposta era già pronta la volta scorsa.


Argomento: Valutazione impatto ambientale

Interpellanza n. 1020 del Consigliere Chiezzi inerente il progetto di collegamento stradale nel Comune di Azeglio - problemi impatto ambientale


PRESIDENTE

Passiamo dunque ad esaminare l'interpellanza n. 1020 presentata dal Consigliere Chiezzi.
Risponde l'Assessore Panella per la sua competenza.
Prima di dare la parola all'Assessore, ricordo che intorno alle h.
12.30-13 procederemo alla votazione delle nomine; richiamo dunque i Consiglieri ad essere presenti in aula.
La parola all'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Rispondo per quanto di mia competenza.
Al fine di conoscere i termini del problema, sono state richieste informazioni al Comune di Azeglio ed alla Provincia di Torino.
Ad avviso del Comune di Azeglio, la petizione citata nell'interpellanza, inoltrata al Comune nei primi mesi del 1988 da numerosi cittadini e segnalante la difformità tra il tracciato del progetto preliminare della variante all'abitato (redatto dalla Provincia di Torino) e il Piano Regolatore Comunale vigente, è stata superata dalla variante apportata nel 1991 dalla stessa Provincia al progetto di cui sopra, che ne ha eliminato i motivi fondamentali (occupazione di cortili, distanza dalle abitazioni, ecc.) in adeguamento alle previsioni dello strumento urbanistico vigente.
Il Comune di Azeglio sostiene inoltre la necessità della costruzione della variante in questione, sottolineando che la stessa è indispensabile in quanto il transito da e per il Lago di Viverone e la Serra - sia di veicoli turistici che commerciali (anche pesanti, diretti questi ultimi prevalentemente ad Ivrea) - con provenienza e destinazione al casello autostradale di Albiano, sulla bretella Ivrea-Santhià, attraversando il centro abitato del paese, utilizza la sola strada esistente (via Roma) che presenta caratteristiche insufficienti (tratti di m. 3.50 di larghezza) percorrendo il centro storico, munito di balconi sporgenti, i quali vengono continuamente danneggiati o abbattuti dagli autotreni in transito.
Circa l'affermazione che l'opera comporterebbe la distruzione dell'antica via Rolla, l'Amministrazione comunale dichiara che si tratta di una strada di accesso al paese dalla campagna praticamente inutilizzata e che, per quanto concerne l'eventuale pericolosità degli incroci, questa pu essere evitata con idonei limiti e controlli sulla velocità, come del resto avviene sulle circonvallazioni dei centri abitati limitrofi.
La Provincia di Torino ha reso noto che nel 1991 gli Uffici Tecnici Provinciali, avendo preso atto che il tracciato della variante all'abitato previsto nel P.R.G.C. vigente del Comune di Azeglio scorreva più esterno all'abitato, permettendo di eliminare le osservazioni e gli inconvenienti generati dal progetto preliminare redatto in precedenza, hanno adeguato alle previsioni urbanistiche il vecchio progetto approvato dalla Provincia nel 1987.
Quindi con deliberazione della Giunta provinciale n. 50-3420/1 del 15 ottobre 1991 è stato approvato il nuovo progetto preliminare e l'adempimento al disposto dall'art. 10 della legge n. 865 del 22.10.1971.
Successivamente, con deliberazione della Giunta Provinciale n. 147-14667/48 del 25 febbraio 1992, è stata richiesta alla Cassa DD.PP, la corresponsione di un mutuo di L. 2.200.000.000 per i lavori di cui sopra.
Le caratteristiche tecniche del progetto sono le seguenti: lunghezza nastro stradale ml. 1.022,73 larghezza carreggiata ml. 10,50 di cui ml. 8,00 bitumati due banchine laterali di ml. 1,25 pendenza longitudinale massima 7,3 pendenza trasversale massima 4 raggio minimo curve planimetriche ml. 400 raggio minimo di curvatura verticale convesso ml. 3.000 concavo ml. 3.000 l'importo complessivo ammonta a L. 2.200.000.000 di cui L.1.608.000.000 per lavori in appalto così suddivisi: L. 1.367.000.000 per lavori stradali L. 220.000.000 per l'esecuzione dell'impianto di illuminazione L. 21.000.000 per lavori e fornitore per la sicurezza delle banchine (guard-rails new jersey) L. 592.000.000 a disposizione dell'Amministrazione; per I.V.A. 19% (L.
306.930.000) per espropriazioni (L. 277.670.000) per interferenze con servizi di uso pubblico (L. 7.400.000).
Circa l'asserito danno ambientale da parte dell'interpellante l'Amministrazione comunale di Azeglio dichiara di non avere elementi per esprimersi e comunque, rispondendo il nuovo progetto alle previsioni urbanistiche del vigente P.R.G.C., i supposti danni ambientali sono già stati valutati in sede di formazione dello strumento urbanistico e di approvazione dello stesso da parte della Regione.
Circa infine la richiesta di uno studio di impatto ambientale, le opere di tale natura non sono soggette ai disposti del D.P.C.M, n. 377/88, per cui ne risulterebbe una iniziativa non prevista dalla legge, con costi e dilazioni temporali conseguenti non del tutto correttamente giustificabili alla luce delle disposizioni vigenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Prendo atto della risposta dell'Assessore. In questa si chiarisce che il Sindaco del Comune di Azeglio dice all'Assessore- e probabilmente ai cittadini - che tutto va per il meglio. L'interpellanza faceva riferimento a opinioni diverse, espresse anche da un Comitato per la difesa del paesaggio, oltre che da numerosi cittadini del Comune di Azeglio.
Chiedo che l'Assessore mi consenta di avere una copia della risposta che ha fornito in aula; contatterò le Associazioni ambientaliste, il Comitato per la difesa del paesaggio per accertare se sia mutato qualcosa nel senso da loro richiesto o, viceversa, se come al solito, quando si tratta di tutelare l'ambiente e il paesaggio, le Associazioni ambientaliste e i loro argomenti siano stati messi in disparte. In tal caso mi rifar vivo in quest'aula in difesa degli interessi ambientalisti del Comune di Azeglio. Rinvio argomenti prossima seduta



PRESIDENTE

Vengono rinviati alla prossima seduta i seguenti argomenti: Interpellanza n. 929 dei Consiglieri Bresso, Rivalta e Segre relativa ai problemi ambientali e di deindustrializzazione della Valle di Susa (Richiamatain Aula ai sensi dell'art. 89, comma 9 del Regolamento consiliare), iscritta al punto 3) dell'o.d.g.
Interpellanza n. 1112 del Consigliere Cucco relativa alla valutazione dell'applicazione della legge n. 194/78: "Norme per la tutela sociale della maternità e per l'interruzione volontaria di gravidanza" (Richiamata in Aula ai sensi dell'art. 89, comma 9 del Regolamento consiliare), iscritta al punto 4) dell'o.d.g.


Argomento:

Interpellanza n. 1020 del Consigliere Chiezzi inerente il progetto di collegamento stradale nel Comune di Azeglio - problemi impatto ambientale

Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Coppo, Croso, Dameri Maccari e Sartoris.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Turnazione nelle cariche interne del Gruppo Verdi


PRESIDENTE

Comunico inoltre che dal 15 luglio il nuovo Presidente del Gruppo Verdi è il Consigliere Giuliano e Vicepresidente il Consigliere Miglio.
Personalmente ringrazio il Consigliere Segre che ha svolto questa attività egregiamente, soprattutto in questo periodo.
Su questo punto, la parola alla Consigliera Segre.



SEGRE Anna

Intervengo brevissimamente per spiegare i semplici motivi che ci hanno spinto a questo gesto. I tre Consiglieri del Gruppo Verde, fin dal(inizio della legislatura, quando il Gruppo era composto differentemente dall'assetto attuale, si erano impegnati a far ricoprire le eventuali cariche interne (per ora abbiamo solo quella di Presidente del Gruppo) a turno ai tre Consiglieri che fanno parte del Gruppo stesso, in modo che nell'ambito dell'intera legislatura, tutti potessero avere la responsabilità del Gruppo e quindi imparare il ruolo politico che compete al Capogruppo. In questo momento della legislatura, che corrisponde più o meno a un terzo, il Gruppo dei Verdi ha pensato di effettuare la rotazione non c'è quindi alcun motivo traumatico, anzi per noi è un momento di forza perché siamo riusciti a rispettare un impegno assunto all'inizio della legislatura. Cambia dunque la figura, ma non l'impegno collettivo che abbiamo assunto all'inizio del nostro mandato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Segre; le rinnovo i ringraziamenti per la sua attività e per la linearità di comportamento politico che avete voluto darvi e che siete stati in grado di rispettare.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori e precisamente: richiesta del Consigliere Monticelli di conoscere i tempi di presentazione dell'assestamento del bilancio richiesta dei Consiglieri Cucco e Rivalta di conoscere direttamente le questioni relativa alla sanità


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Monticelli. Ne ha facoltà.



MONTICELLI Antonio

Volevo solo porre il seguente quesito al Presidente della Giunta: ritiene opportuno, nella seduta odierna o nella prossima, comunicare al Consiglio gli orientamenti della Giunta e i tempi entro i quali la stessa intende concretizzarli relativamente al problema, piuttosto consistente riguardante l'assestamento di bilancio, l'applicazione delle addizionali regionali, anche alla luce delle recenti misure, in parte annunciate, in parte in via di annuncio, del Governo sulla finanza pubblica? Dico questo perché nei giorni scorsi abbiamo avuto occasione di leggere sui giornali - i giornali l'hanno data come una notizia di decisione formale assunta - che ai piemontesi toccherà pagare un po' più di tasse, a partire dal prossimo autunno, sulla base di una riunione di una fantomatica Conferenza dei Presidenti dei Gruppi di maggioranza. Siccome a me non risulta che esista tale Conferenza, perlomeno come istituzione della Regione Piemonte, ma che sia competenza della Giunta regionale preparare e presentare al Consiglio la proposta di assestamento al bilancio, vorrei capire con quali orientamenti e con quali tempi la Giunta si appresta a presentare questi fondamentali documenti. Mi domando quindi se non era il caso di fornire una comunicazione della Giunta in Consiglio o nella giornata di oggi o nella prossima seduta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Ad adiuvandum della richiesta del Consigliere Monticelli, sottolineo la necessità di una comunicazione sul problema specifico della sanità da parte dell'Assessore competente, perché nell'ambito delle "lacrime e sangue" che saranno versati a settembre in tutta Italia (per quanto riguarda i soldi che non ci sono), certamente quello della sanità è il settore più delicato.
E visto che l'Assessore Maccari continua ad avere un dialogo meraviglioso con la stampa, per cui tutto quello che fa, cioè l'accorpamento delle UU.SS.SS.LL. e i grandi interventi di politica finanziaria in materia sanitaria, viene comunicato in primo luogo ai giornalisti (e poi, forse quando si ricorda, anche al Consiglio). Sarebbe il caso, Presidente della Giunta - ma mi rivolgo anche al Presidente del Consiglio -, di sollecitare un intervento e un'attenzione più puntuali dell'Assessore Maccari a questa assemblea legislativa e alla nostra necessità di conoscere più a fondo cosa si sta facendo nel settore sanità.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

La Giunta sta valutando i provvedimenti da assumere; non credo debba preannunciarli al Consiglio. Stiamo lavorando alla predisposizione dell'assestamento e delle leggi di accompagnamento, ove necessarie, per presentarli al Consiglio, se possibile, prima delle ferie. Stiamo valutando la situazione: c'è movimento e incertezza costante per quanto riguarda le capacità impositive. Per esempio, le 10 lire addizionali sul metano, che erano sparite, sono state improvvisamente riproposte nel decreto con decorrenza diversa. Il decreto n. 333 ha previsto inoltre un taglio del fondo comune; su questa disposizione di legge i Presidenti delle Giunte regionali non hanno ancora potuto confrontarsi con il Governo, cosa che pensiamo di fare nella settimana prossima.
Siamo in una fase di instabilità e di movimento per quanto riguarda le entrate regionali; noi comunque la affronteremo per arrivare in tempo utile, dando gli elementi necessari al Consiglio perché nella sede opportuna della Commissione valuti i provvedimenti tempestivamente emanati anche in fase di grande incertezza, da parte della Giunta.
Per quanto riguarda il problema della sanità, devo dire che oggi l'Assessore Maccari è a Roma per una riunione degli Assessori regionali proprio su questa problematica, molto complessa. Avrete lettole note Ansa relative ai dati conclusivi del 1991: riportano una spesa complessiva di 92.000 miliardi; gli Assessori stanno valutando a livello nazionale governativo la situazione; in proposito ci saranno probabilmente delle novità nei prossimi giorni.
Siamo in una fase di movimento: la manovra finanziaria del Governo non è stata ancora delineata con chiarezza e quindi non abbiamo gli elementi per poter dare risposte chiare, sebbene il decreto n. 333 lasci prevedere come ha detto bene il Consigliere Cucco - "lacrime e sangue".
Tempestivamente il Consiglio in sede di Commissione e nelle sedi competenti sarà informato dei provvedimenti che andremo ad assumere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Mi associo alla richiesta del Consigliere Cucco perché credo che l'opinione pubblica sia molto preoccupata dalle dichiarazioni di alcuni Ministri (come se, anche sotto questo profilo, si fosse in una situazione di guerra) che minacciano lacrime e sangue. Credo che in cuor loro i cittadini italiani abbiano chiesto molte volte, negli ultimi giorni, le dimissioni di questi Ministri che dovrebbero saperci proporre invece delle soluzioni che queste lacrime e sangue non impongano. Dopo tanti anni di malgoverno bisognerebbe che la formazione politica, che continua a governare, rimediasse senza imporre lacrime e sangue.
Il problema davvero più serio è quello della sanità, perché coinvolge investimenti molto ingenti ed è uno dei problemi più delicati (io vorrei che tutti i cittadini italiani potessero essere assistiti come giustamente è stato assistito il Santo Padre, mentre non mi pare che la situazione sia questa). Di fronte al pericolo che sulla sanità le lacrime e sangue siano davvero quelle di persone che hanno invece bisogno di cure e di assistenza è più che giusta ed opportuna un'informazione puntuale, continua (forse persino alla Giunta: probabilmente neppure la Giunta è informata pienamente e giustamente di quello che sta avvenendo nella sanità da parte dell'Assessorato competente). Un'informazione che consenta a tutti i Consiglieri di intervenire su cosa e come si deve operare. L'Assessore Maccari raramente ha informato il Consiglio: abbiamo chiesto sì l'abolizione del Ministero, ma la questione della sanità è concentrata tutta a Roma. Chiedo allora che quando non è presente (Assessore Maccari sia il Presidente della Giunta a fornire le informazioni al Consiglio. Il Presidente della Giunta, nella sua veste di coordinatore dei vari Assessori, è informato; sia quindi lui a sostituirsi all'Assessore Maccari e a darci le informazioni necessarie con puntualità settimanale, vista la situazione di emergenza e le minacce di lacrime e sangue che ci vengono lanciate dai Ministri di questo Governo.


Argomento: Trasporti su ferro

Dibattito a seguito delle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale sull'Alta velocità e votazione ordini del giorno relativi (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto 6) all'o.d.g. che prevede la votazione degli ordini del giorno presentati a seguito del dibattito sull'Alta velocità.
Riepilogo la situazione dei documenti presentati: ordine del giorno n. 399, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Miglio Giuliano e Segre; ordine del giorno n. 412 presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti ordine del giorno n. 413 dei Consiglieri Vaglio e Rabellino ordine del giorno n. 414 dei Consiglieri Giuliano, Segre e Miglio ordine del giorno n. 415 dei Consiglieri Marchini e Montabone ordine del giorno n. 416 presentato dai Consiglieri Rossa, Picchioni Goglio ed altri, è stato integrato con il seguente nuovo punto: "impegna la Giunta regionale a 'riferire alla competente Commissione consiliare prima dell'espressione del formale parere sulla compatibilità ambientale dei progetti ai sensi dell'art. 6 della legge n. 349/86" ordine dal giorno n. 421 del Consigliere Cucco; ordine del giorno n.
425 dei Consiglieri Monticelli Foco, Bosio e Rivalta ordine del giorno n. 426 dei Consiglieri Marino e Giuliano.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 426 ha facoltà di intervenire il presentatore, Consigliere Marino.



MARINO Massimo

Innanzitutto ricordo che il documento è stato firmato anche dal collega Giuliano. D'intesa col secondo firmatario propongo che si proceda ad una votazione per parti separate: prima tutto il documento, stralciato il punto 1) e dopo, separatamente, votare in aggiunta il punto 1), che desideriamo mantenere.



PRESIDENTE

Accolgo la richiesta del Consigliere Marino. Qualora i Consiglieri non ne fossero in possesso, i documenti sono in distribuzione presso il banco della Presidenza.
In sede di Conferenza dei Capigruppo non sono state raggiunte convergenze sui documenti; passiamo pertanto all'esame dei vari ordini del giorno presentati.
L'ordine del giorno n. 399 viene ritirato dai proponenti.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 412.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente. Io rinnovo le ragioni per le quali insieme al collega Maggiorotti abbiamo mantenuto questo ordine del giorno. Sono ragioni che riteniamo di assoluta importanza.
Le questioni di chiarezza e distinzione dei ruoli, quando si prendono decisioni di grande rilievo, è di primaria importanza.
Il Presidente Brizio, oltre ad essere Presidente della Giunta regionale, presiede una associazione denominata Comitato per l'Alta velocità. La presiede insieme all'ex presidente della Confindustria.
Nella relazione resa dal Presidente Brizio è scritto che sul tema Alta velocità la Regione dirà la sua in modo autonomo e indipendente da quanto l'associazione Comitato Alta velocità potrà dire.
Signor Presidente, lei si trova a svolgere due funzioni sul medesimo tema che potrebbero portarla ad assumere, nell'interesse istituzionale della Regione Piemonte e nell'interesse dell'associazione privata posizioni differenti. O, nel caso questo si verificasse, a indurre comportamenti suoi di coerenza attraverso le varie forme in cui questo è possibile: cambiamento d'opinione, omissione d'opinione, pressione perch le opinioni diventino coerenti. Lei non può quindi escludere, né deve, che la Regione Piemonte e il Comitato Alta velocità possano pensarla diversamente su questo tema: rispettosi, Regione e l'Associazione, delle proprie finalità e dei propri interessi.
La Regione non deve imporre nulla al Comitato Alta velocità e viceversa, ma lei reggendo i due incarichi, come persona fisica, come concilia che questo non possa avvenire? Questo vizio del doppio incarico, Presidente, oltre ad avere degli aspetti formali pericolosissimi, è anche portatore di vizi sostanziali.
Mi sembra che il modo in cui avete affron-tato il tema dell'Alta velocità sia angusto e omissivo.
Basta ritornare indietro, all'altra legislatura, per vedere in quale modo la Regione Piemonte abbia cambiato di rotta e di attenzione su questo tema.
L'Alta velocità è diventato un problema della Valle di Susa, del Comitato Alta velocità Brizio-Pininfarina e dei grandi investitori SITAF che della Valle hanno già sfruttato molto. Caro Presidente Brizio, cosa è rimasto del progetto del Sempione e dei soldi necessari per portarlo avanti? Il progetto Alta velocità, così come lo avete proposto voi, è poco credibile in quanto l'Alta velocità per il Piemonte non può assumere ogni tipo di valenza.
Il Piemonte è interessato dall'Alta velocità in tanti modi e da decisioni di carattere internazionale. La decisione sulla Valle di Susa viene, evidentemente per qualche ragione precisa, enucleata e privilegiata.
L'Alta velocità arriverà nell'Italia del nord attraverso il Gottardo con una galleria di 50 chilometri già decisa dalla Svizzera e, che sarà eseguita entro il 2010 e attraverso una galleria di base, attraverso il Loeshberg, già decisa dalla Confederazione elvetica e che anch'essa, entro il 2010, sarà realizzata.
Loeshberg vuol dire Sempione. Mail Sempione è scomparso dall'attenzione della Regione Piemonte. Forse perché non c'è più un Consigliere di Domodossola che porti questo argomento sul tavolo del nostro lavoro? Questo argomento è stato omesso. Ma non basta. Sull'Alta velocità è presente il progetto Milano-Genova che è stato omesso e così pure (ipotesi di nuove linee ferroviarie nel Piemonte sud che rafforzino i collegamenti con Francia, Spagna e Portogallo.
Presidente, tutte queste cose insieme non si possono fare: o si fa l'una o si fa (altra. Le priorità quali sono? Dato che le risorse non sono infinite, anzi sono finitissime, dedicare la sua attività al Comitato Alta velocità, che ha sposato unicamente la causa di una nuova linea ferroviaria in Valle di Susa, senza inserirla in ordine di priorità o alternativi all'interno del sistema ferroviario regionale, è uno dei limiti che, a mio avviso, deriva dal fatto che lei insiste nel concentrare su di sé ruoli che sarebbe opportuno tenere separati.
L'opportunità è diversa dalla legalità, e l'inopportunità è cosa diversa dall'illegalità. Però l'inopportunità, Presidente, può aprire delle finestre senza parapetto per chi si affaccia. Quando una questione è inopportuna apre pericoli, genera confusioni e sovrapposizioni, genera doppie personalità di cui non si vede la ragione, non si capisce il senso e soprattutto non se ne vede l'opportunità, Presidente. Chiedo che questa doppia personalità venga eliminata con un atto che chiedo a una persona che stimo e di cui conosco la correttezza personale. Ma proprio per questo glielo chiedo, Presidente.
E' imbarazzante discutere nella nostra assemblea quando si parla a colleghi che hanno diverse vesti e parti in un medesimo testo.
Lei ha queste due funzioni e io Le chiedo, per correttezza verso la Regione e per lasciare il Comitato Alta velocità libero di decidere come crede, che lei dia le dimissioni non da Presidente della Giunta - queste non gliele chiedo ancora - ma da Presidente del Comitato Alta velocità.
Facendo conto del suo senso di responsabilità e, se crede, anche del suo stile che credo lei debba mantenere nella più assoluta chiarezza e distinzione dei ruoli. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cucco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.



CUCCO Vincenzo

Due brevissime considerazioni sull'argomento, Presidente Brizio.
Lo stesso invito che in forma perentoria le invia il Consigliere Chiezzi nel suo ordine del giorno, è contenuto in forma interlocutoria anche nell'ordine del giorno da me presentato.
Perché sostengo la necessità di distinguere chiaramente i ruoli? Per un motivo molto semplice, Presidente. Lei sa quanto me, e lei stesso ha spiegato questi argomenti in Consiglio, che l'idea del Comitato Alta velocità è emersa affinché la Regione potesse avere una voce in più in capitolo.
Voce che peraltro non ha (non nel Comitato dell'Alta velocità) nelle procedure esistenti nel nostro Paese, per esprimere parere da parte della Regione su questo tipo di argomenti. Siamo sempre chiamati a esprimerci su progetti del Governo, ma non partecipiamo in alcun modo alla formulazione di queste proposte. Sotto questa idea del Comitato Alta velocità c'è secondo me e secondo quello che lei ha spiegato, la necessità che la Regione si crei un ruolo anche nella fase propositiva. Ed è questo che la Regione non deve fare, a mio avviso, perché se è vero - come è vero - che le azioni di questo tipo sono azioni, nel senso buono del termine lobbistiche (c'è la lobby che vuole l'Alta velocità, e che la vuole in un certo modo; è una cosa garantita, anche se fatta alla luce del sole nobilissima e legittima) è anche vero che di queste lobbies non possono far parte quegli organismi che hanno per propria competenza controlli o verifiche o pareri di legittimità o di conformità; e la Regione ne ha. Non ha iniziativa, ma ha certamente competenze nel settore dei controlli da esercitare. Non c'è presunzione di colpevolezza o di raggiro nella richiesta di scindere i ruoli, c'è semplicemente una richiesta di chiarezza, di distinzione: lasci le pressioni lobbistiche a chi se la sente di farle, non perché la Regione non sia interessata all'Alta velocità, ma perché la Regione ha altre competenze, e concentri le sue energie per sviluppare queste competenze e per fare in modo che siano effettivamente esercitate in tempi utili.
Ecco perché voterò a favore di quest'ordine del giorno, anche se la forma che avevo scelto per il mio era molto più interlocutoria, visto che non c'è problema di legittimità della soluzione adottata, della posizione del Comitato, ma semplicemente di una valutazione in ordine all'opportunità di continuare o meno questa iniziativa.
Comunque, voterò a favore dell'ordine del giorno del Consigliere Chiezzi, con il quale, nella sostanza, sono d'accordo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Grazie, Presidente. Intervengo come dichiarazione di voto su questo ordine del giorno specifico, ricordando che l'argomento era stato da me affrontato anche in sede di discussione generale. Lo riformulo nello stesso modo che mi porta ad annunciare un voto di astensione del Gruppo PCI-PDS sullo stesso.
Riteniamo ci sia stata e ci sia legittimità di un intervento della Giunta, attraverso il suo Presidente, nella costituzione e nell'attività del Comitato per l'Alta velocità. Non mettiamo in discussione la legittimità dell'iniziativa, nata sulla base di un orientamento che peraltro la Giunta aveva annunciato fin dalla sua costituzione, di posizione favorevole all'iniziativa dell'Alta velocità. La partecipazione della Giunta regionale, della Regione Piemonte, a questo Comitato, ci è sovente sembrata un po' subalterna all'iniziativa, alla spinta, alla pressione di altre componenti del Comitato.
La questione che vogliamo porre e riproporre è quella dell'opportunità della presenza del Presidente della Giunta in questa nuova fase, diversa ormai dalla fase iniziale. La fase iniziale di promozione del problema delle linee ad Alta Velocità fu soprattutto tesa ad affermare la necessità non soltanto della linea TorinoVenezia, che poteva apparire scontata, ma del collegamento Torino-Lione, che appariva invece più problematica come decisione nazionale ed internazionale da assumere.
Oggi siamo in fase diversa, siamo nella fase della presentazione dei progetti per la Torino-Venezia, per la Genova-Milano e, di qui ad un po' di tempo, perla Torino-Lione. Siamo nella fase dell'assegnazione delle concessioni, dei lavori, in una fase quasi operativa; una fase in cui la Regione ha compiti propri d'istituto, per i quali, conseguentemente, si pongono problemi estremamente delicati, anche di tipo istituzionale, che riguardano le competenze, i ruoli, le attribuzioni peri problemi, che tutti noi possiamo immaginare, quanto siano importanti e delicati, quali quelli della concessione dei lavori. L'esistenza del Comitato in questa nuova fase, va riverificata, e va riverificato il ruolo della Regione all'interno dello stesso. Siccome non compete alla Regione intervenire su questi aspetti delicatissimi, mi riferisco in particolare al problema delle concessioni, c'è il rischio che la Regione, muovendosi su un certo piano possa in qualche modo avallare operazioni che si svolgono su altri piani e che attengono ad altre responsabilità. Per questo mi ero permesso, quando si era svolta la discussione generale, di invitare il Presidente a riflettere su questo punto.
Dunque, non votiamo l'ordine del giorno proposto dal Consigliere Chiezzi. Ci asteniamo perché la formula usata nell'ordine del giorno l'impegno alle dimissioni così secco, ci sembra non opportuna nell'affrontare il problema. Ripeto: il Presidente della Giunta opportunamente, dovrebbe riflettere se non sia arrivato il momento di chiarire meglio i confini delle responsabilità e delle competenze e conseguentemente, di dimettersi dal Comitato.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

A me pareva di aver dato una risposta già nel corso del dibattito.
Comunque, vorrei chiarire due punti. Noi non abbiamo aderito ad un'associazione privata, ma abbiamo concorso a fondare - come Regione questa associazione (vorrei che questo fosse ben chiaro) e vi abbiamo partecipato ottenendo poi l'adesione delle altre Regioni. E' chiaro che c'è stata un'azione promozionale molto forte perla linea Torino-Venezia, così come c'è un'azione promozionale molto forte per la Torino-Lione. Viviamo in una fase di trasformazione, la parte finale della mia comunicazione lo chiarisce meglio. Il mio intervento è esplicitamente indicativo in questo senso. Il Comitato, a questo punto, non ha più da occuparsi del tratto Torino-Venezia, ha da definire la questione di vincere la battaglia della connessione della nostra rete con quella europea. Noi, almeno, la pensiamo così.
Il Comitato ha da portare avanti questa ipotesi. Quando questa ipotesi raggiungerà il livello della vera fattibilità, il Comitato, per mia proposta, sarà sciolto. E questo potrebbe avvenire molto rapidamente perché non avrà più funzioni da svolgere. La sua funzione è una funzione promozionale, di sostegno, talvolta anche di studio, ma in una fase meramente propositiva.
Rassicuro il Consigliere Monticelli sulla questione: sotto il profilo non dell'immediatezza, ma della valutazione, è certamente questione cui guardo con grande interesse, ma nella funzione dell'esaurimento dei compiti: il Comitato sta in piedi se noi partecipiamo. Se la Regione Piemonte, copresidente del Comitato, che ne ha fatto parte essenziale nella costituzione, che ne ha visto (adesione del Comune di Torino e di altre Regioni, si ritira, è il Comitato che si scioglie. Non abbiamo infatti alcun interesse a mantenere una posizione di promozione quando questa si esaurisce. Su questo do la mia assicurazione ben precisa: oggi, la funzione è ancora necessaria perché la questione Torino-Lione è ancora aperta e noi dobbiamo usare tutti gli sforzi possibili, che non sono lobbistici Cucco,...



CUCCO Vincenzo

Ma vuol dire promozionale.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Sì, ma promozionale in senso ampio, non nell'interesse di una sola categoria. Certo, gli operatori economici sono interessati, come è interessata la società civile; noi siamo interessati come istituzione.
Sul problema del Sempione, sollevato dal Consigliere Chiezzi, non è così; può certamente dire bene L'Assessore ai trasporti che sa quanto ci siamo occupati, e quanto ci occupiamo, del tema.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Colgo l'occasione dell'intervento del Consigliere Chiezzi per qualche precisazione che può servire anche per gli ordini del giorno successivi.
Credo sia opportuno sottolineare qual è stato l'intervento della Regione con l'amministratore straordinario Necci, che ci ha fatto pervenire in data odierna, insieme a quella del Ministero dei trasporti, la disponibilità a sottoscrivere un protocollo d'accordo che credo sia l'elemento portante di tutta la discussione. Abbiamo richiesto di inserire nel discorso Alta velocità tutto il problema dei raccordi e degli impatti con la rete regionale dei trasporti, in primo luogo le ferrovie. Al riguardo, voglio ricordare che tutte le documentazioni per quanto riguarda lo stato, di avanzamento dei lavori e le conoscenze dell'Assessorato stesso, sono state consegnate per tempo, compresa quella per la II Commissione.
Voglio citare, per tutte, la comunicazione circa gli obiettivi dello stato di avanzamento del collegamento Alta velocità Torino-Lione dato alla Giunta il 30/5/92 e, successivamente, alla II Commissione.
Voglio inoltre ricordare che nella discussione con il commissario Necci abbiamo chiesto che, contestualmente ai programmi dell'Alta velocità, sia portato a termine un Piano di ristrutturazione che comprenda il nodo ferroviario di Torino con l'attivazione immediata dei finanziamenti per l'abbassamento della stazione di Porta Susa, la progettazione esecutiva e il finanziamento della tratta Porta Susa-Dora, la definizione del tracciato, la progettazione esecutiva e il quadruplicamento della tratta Stura-Chivasso.
E, per quanto riguarda il sistema ferroviario regionale: interventi per migliorare la funzionalità delle linee ed in particolare quelle convergenti sul lato di Torino attraverso l'elettrificazione e il raddoppio della linea Chivasso-Ivrea - elemento per successive discussioni, mi sembra ci sia un ordine del giorno al riguardo - il raddoppio della linea da Bivio Sangone a Pinerolo e l'inserimento sul passante della linea Chieri-Trofarello.
Abbiamo poi chiesto- e mi riferisco all'intervento del Consigliere Chiezzi -, relativamente al valico del Sempione, un finanziamento per l'esecuzione e l'adeguamento intermodale del traforo esistente e la decisione formale della "progettazione per la realizzazione del nuovo traforo".
Volevo inoltre far rilevare che, oltre all'Alta velocità Torino-Lione è strategico per la Regione Piemonte- lo abbiamo sempre messo in evidenza sia nei contatti con il Ministero, l'allora Ministro Bernini, sia con il Commissario Necci - il traforo del Sempione, soprattutto dal punto di vista delle merci, perché attraverso il traforo del Sempione e la sella di lancio di DOMO 2 verrebbero attivati i centri intermodali del Sempione, quali il CIMI di Novara e Arquata Scrivia.
Al riguardo, abbiamo attuato - come ricordava il collega Chiezzi - un puntuale studio per l'adeguamento alla sagoma dell'attuale galleria elicoidale di Iselle e uno studio del traforo di base del Sempione. Vale la pena ricordare questo discorso perché grande attenzione abbiamo prestato all'argomento.
Al momento, vi è un'ipotesi sul traforo del Loesberg, sottoposta, come prevede la legge svizzera, al referendum che dovrà avvenire in autunno. Se questo dovesse essere realizzato, il traforo di base del Lóesberg, sarebbe attraverso il Sempione, la porta aperta per l'Europa del Nord. Ecco perch ritengo che - ricordo che il Sempione è in Piemonte, anche se la linea di confine incide molto su Lombardia e Milano - accanto alla Torino-Lione, e quindi al progetto di Alta velocità, il discorso del Sempione è assolutamente strategico.
Riteniamo oltretutto che l'adeguamento della galleria di Iselle, a seguito del nostro progetto, potrebbe consolidare il passaggio delle merci attraverso il Sempione e, quindi, attivare i nostri centri intermodali.
Infine, al riguardo dell'interazione con le linee regionali, sempre all'interno del discorso dell'Alta velocità, abbiamo chiesto la progettazione ed il finanziamento del collegamento ferroviario Novara aeroporto di Malpensa, oggetto di altro dibattito abbastanza complesso in quest'aula.
Nel protocollo di accordo intendiamo inserire anche tutto ciò che deriverà dallo studio tecnico-economico sulla valle di Susa, che verrà presentato alla fine di settembre, così come il secondo Piano regionale dei trasporti, che conterrà ovviamente l'Alta velocità, attivando alla fine di settembre le procedure delle consultazioni.
Ho voluto ricordare queste cose per completezza di informazione, perch credo che molte delle discussioni che potrebbero emergere in sede di dichiarazione di voto, potrebbero avere già, in questa dichiarazione, una prima risposta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Ho perso purtroppo (inizio della risposta dell'Assessore; volevo per sapere se questo foglietto rappresenta il "Bignamino" del Piano dei trasporti. Vorrei solo un parere dall'Assessore.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Il foglietto è il promemoria presentato, nell'incontro del 3 giugno '90, all'avv. Necci dalla Regione Piemonte, per quanto riguardava le interazioni dell'Alta velocità con le ferrovie regionali piemontesi.



BRESSO Mercedes

Se ne può avere una copia?



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Era allegato alla relazione; comunque, gliene farò avere copia.



PRESIDENTE

Possiamo procedere alla votazione dell'ordine del giorno n. 412 presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte, sentita la comunicazione del Presidente della Giunta regionale sulle iniziative ed impegni nel settore dell'Alta velocità ferroviaria ritenuto opportuno garantire una chiara destinzione dei ruoli tra la società privata 'Comitato Alta velocità' e la Presidenza della Giunta regionale, soggetti che- si afferma - devono esprimersi in modo autonomo ed indipendente al fine di evitare confusione di ruoli e consentire decisioni assunte con dialettiche trasparenti; INVITA il Presidente della Giunta regionale a rassegnare le proprie dimissioni dal Comitato Alta velocità". Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 18 astensioni.


Argomento: Nomine

Nomine


(Questione sospensiva presentata dal Consigliere Zacchera sulla nomina dei Co.Re.Co.)



PRESIDENTE

In merito al punto 21) all'o.d.g.: "Nomine", ha chiesto la parola il Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Dal punto di vista procedurale, noi chiediamo quali siano, esattamente le nomine oggi in discussione; se sono quelle che pensiamo - per conferma vorremmo prima avere l'elenco esatto - chiediamo che venga prima discusso e votato un ordine del giorno strettamente legato a tale questione ricordando il continuo stillicidio di nomine sui Co.Re.Co.
Vorremmo infatti presentare un documento in merito al continuo rinvio di queste nomine, ponendo una linea di condotta circa i candidati che reiteratamente sono già stati bocciati da questa assemblea.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Commissione nomine.



MONTABONE Renato

Oggi porteremo in votazione una serie di nominativi, relativi ai Co.Re.Co., peraltro mai stati rinviati, che non hanno raggiunto il quorum dei voti in aula, cosa leggermente diversa da quanto asserito dal Consigliere Zacchera.
Via via che riusciremo a smaltire questi pacchetti di nomine presenteremo tutte le altre, che già sono pronte e che non riusciamo a portare in votazione.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

A questo punto, chiedo cortesemente al Presidente di poter illustrare brevissimamente l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Mi scusi, ma non è iscritto all'o.d.g: io non l'ho, la Presidenza non ha nulla di ciò di cui lei sta parlando.



ZACCHERA Marco

E' una questione sospensiva.



PRESIDENTE

Ma lei lo deve presentare, quanto meno; per ora non l'abbiamo, lei non mi ha preannunciato nulla.



ZACCHERA Marco

Ma non sapevamo quali fossero le nomine oggi in discussione.
Comunque, è una questione di sospensiva relativa alle nomine dei Co.Re.Co, di Alba, Casale Monferrato, dei Co.Re.Co, sugli atti delle Province e, limitatamente ad un membro, del Co.Re.Co, di Asti. Nessuno di questi candidati ha raggiunto, il 23 giugno 1992 (per alcuni anche nei tempi precedenti) il quorum previsto dalla L.R. n. 30/1991.
A questo punto chiediamo se sia corretto procedere alla votazione delle stesse persone, quando nessuno di questi candidati, nel passato, ha raggiunto le maggioranze prescritte dalla legge. Pertanto chiediamo venga dato mandato al Presidente del Consiglio di convocare la Commissione regolamento e la Commissione nomine in seduta congiunta, al fine di assumere una decisione sulla questione della validità e della legittimità di ripetere - sulle candidature proposte - le votazioni, qualora i candidati nel corso di una prima votazione non abbiano raggiunto, il quorum prescritto.



PRESIDENTE

Il Consigliere Zacchera ha presentato, in questo momento, una questione sospensiva, che ha illustrato.
La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

E' un po' difficile votare su un documento che è stato letto così velocemente, anche perché la questione è molto delicata. Secondo me la questione non si pone nei termini posti dal Consigliere Zacchera; i candidati non hanno ricevuto voti contrari, ma semplicemente, non hanno raggiunto il quorum previsto.



PRESIDENTE

Infatti, l'ha già detto il Vicepresidente Montabone.



CUCCO Vincenzo

La sostanza delle questioni sollevate dal Consigliere Zacchera è per piena, intera, ed è una questione politica su come si procede alle nomine e su come si procede alla votazione delle stesse in quest'aula.
Sull'ordine del giorno mi asterrò; bisogna però affrontare il problema altrimenti si voterà sempre in queste condizioni di assoluta - secondo me illegittimità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Intervengo per dichiarazione di voto, cosi ho la possibilità di spiegarmi meglio. Il concetto da interpretare, secondo me, è se sia ancora in corso o meno la votazione, in proseguimento a quella della volta precedente.
Noi sostenevamo questo: "rilevato che nell'odierna seduta dovrebbero ripetersi puramente e semplicemente le votazioni per alcuni dei Co.Re.Co.
(ecco perché prima chiedevo quali fossero i Co.Re.Co, in votazione) considerato che fra le norme della legge n. 10/1985 non è dato di cogliere un principio in forza del quale - qualora non si raggiunga in Consiglio, per i candidati proposti dalla Commissione Nomine, il quorum richiesto - sia consentito reiterare, una o più volte (qui addirittura, se non sbaglio, per un Co.Re.Co, oggi arriviamo alla quarta votazione), e in sedute consiliari successive, la votazione stessa considerato inoltre il disposto della L.R. di interpretazione autentica del 22/7/1986, n. 29, in forza del quale la 'validità' delle liste di votazione predisposte dall'Ufficio di Presidenza cessa con la conclusione della votazione".



PRESIDENTE

Consigliere Zacchera, mi scusi, ma lei cosa sta leggendo?



ZACCHERA Marco

Sto leggendo il testo della nostra questione sospensiva come dichiarazione di voto, per spiegare ai colleghi che non hanno potuto leggerla il motivo per cui voteremo a favore di questo documento.
In altre parole, noi votiamo a favore perché riteniamo che, essendosi concluse le votazioni - una o più volte - si sarebbero dovute rifare le liste. Infatti, a questo punto, se fossero stati proposti altri candidati probabilmente avrebbero potuto ottenere più speditamente la maggioranza del Consiglio regionale. Il fatto di arrivare - come mi pare sia avvenuto per il caso di Alba e Casale Monferrato - alla quarta votazione senza mai raggiungere questa maggioranza, fa intendere che ci sia una reiterata volontà del Consiglio regionale di non approvare quelle persone; era dunque opportuno riaprire i termini per le iscrizioni.
Questo è il motivo per cui riteniamo che la questione di sospensiva vada compresa ed appoggiata da questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Abbiamo sentito la dichiarazione di voto del Consigliere Zacchera credo che forse sia opportuno un inciso da parte del Vicepresidente Montabone.



MONTABONE Renato

Io credo, Consigliere Zacchera, che rispetto alle osservazioni da lei fatte ci sia una cosa da rilevare. Queste nomine le abbiamo portate in votazione una sola volta e non hanno raggiunto il quorum, ma non hanno avuto voti contrari.
Il rilievo mosso dal Consigliere Cucco rispetto a quanto lei diceva è determinante; se ciò capitasse per più volte, allora, a mio modo di vedere avrebbe senso quanto lei affermava.



(Il Consigliere Zacchera chiede di intervenire)



PRESIDENTE

Io ho consentito al Vicepresidente Montabone di dare questa ulteriore precisazione; siamo in sede di dichiarazione di voto e lei, Consigliere Zacchera, l'ha già fatta.



ZACCHERA Marco

Era per questione diversa da quella che ho posto. Il motivo per cui mi sono dimesso dalla Commissione, nomine è che alcuni funzionari regionali che non c'entravano niente con la Commissione - così come avviene in questo momento - venivano a spiegare ai Consiglieri di maggioranza come votare penso sia poco corretto da parte della Presidenza permettere questo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Calmiamoci. I funzionari dei Gruppi sono titolati in qualunque momento se vengono chiamati dal loro Gruppo, ad essere in aula.



ZACCHERA Marco

Ma non da un altro Gruppo.



PRESIDENTE

Ognuno ha la libertà di chiamarli. Siamo in clima di legittimità. Vi prego di stare tranquilli.
Prego, Consigliere Rabellino, per dichiarazione di voto.



RABELLINO Renzo

Prendo atto delle sue dichiarazioni, dopodiché anche i nostri funzionari assisteranno, d'ora innanzi, alle Commissioni.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la questione sospensiva, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte rilevato che - nel corso delle votazioni effettuate il 23 giugno 1992 per le nomine dei componenti dei Co.Re.Co, di Alba e Casale Monferrato (sezioni decentrate) e dei componenti il Co.Re.Co, sugli atti delle Province, oltreché - limitatamente ad un membro - del Co.Re.Co, diAsti, nessuno dei candidati ha raggiunto il 'quorum' previsto dalla L.R. n. 30/91 rilevato che nell'odierna seduta dovrebbero ripetersi puramente e semplicemente le votazioni; considerato che fra le norme della legge n.
10/85 non è dato di cogliere un principio in forza del quale - qualora non si raggiunga in Consiglio, per i candidati proposti dalla Commissione Nomine, il 'quorum' richiesto - sia consentito reiterare, una o più volte ed in sedute consiliari successive la votazione stessa considerato inoltre il disposto della L.R. di interpretazione autentica 22.7.1986 n. 29 in forza del quale la 'validità' delle liste di votazione predisposte dallo stesso Ufficio di Presidenza cessa con la conclusione della votazione ritenuto che la questione posta non sia di facile soluzione e che sia anzi delicata, trattandosi di nomine di componenti i Co.Re.Co.
Tutto ciò premesso il Consiglio regionale del Piemonte 1) sospende le votazioni sulle nomine dei componenti i Co.Ré. Co, di cui al punto 20) dell'odierno o.d.g.
2) manda al Presidente del Consiglio di convocare la Commissione Regolamento e la Commissione Nomine in seduta congiunta, al fine di assumere una decisione sulla questione della validità e della legittimità di ripetere - sulle candidature proposte - le votazioni, qualora i candidati nel corso di una prima votazione non abbiano raggiunto'il 'quorum' prescritto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinta con 9 voti favorevoli, 36 contrari e 2 astensioni (Segre e Cucco).
Procediamo alla votazione della prima serie di nomine.


Argomento: Nomine

- Co.Re.Co. (art. 42, legge 8/6/90, n. 142 e L.R. n. 30/91). Sezione decentrata di Alba. Nomina di 4 esperti effettivi e di 2 esperti supplenti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Notarianni Vittorio Enrico, Bosticco Giovanni, Cravero Pietro e Tarasco Giovanni Battista (esperti effettivi); Bonaudi Bernardino e Bona Corrado (esperti supplenti).


Argomento: Nomine

- Co.Re.Co (art. 42, legge 8/6/90, n.142 e L.R. n. 30/91). Sezione decentrata di Casale Monferrato. Nomina di 4 esperti effettivi e di 2 esperti supplenti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Drago Vito, Marchetti Enrico, Massa Luigi e Scagliotti Piero (esperti effettivi); Federico Mario e Prete Gianluigi (esperti supplenti).


Argomento: Nomine

- Co.Re.Co. (art. 42, legge 8/6/90, n. 142 e L.R. n. 30/91). Comitato Regionale di Controllo sugli Atti delle Province. Nomina di 4 esperti effettivi e di 2 esperti supplenti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Papa Emilio, Savasta Fiore Lionello e Prati Giovanni (esperti effettivi).
Per quanto attiene la designazione di 1 esperto effettivo di cui all'art. 42, comma 1, lettera a), numero 3 e di 2 esperti supplenti di cui all'art. 42, comma 1, lettera a), numeri 1, 2 3, e 4 e comma 2 della legge n. 142/90, dichiaro nessun eletto non avendo i candidati riportato la maggioranza richiesta dall'art. 3, comma 4 della L.R. n. 30/91.


Argomento: Nomine

- Politecnico di Torino. Consiglio di Amministrazione. Nomina di 1 rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Cerutti Anna. Co.Re.Co. (art. 42, legge 8/6/90, n. 142 e L.R. n. 30/91).
Sezione decentrata di Pinerolo. Nomina di 4 esperti effettivi e di 2 esperti supplenti.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo i signori Colombino Michele, Gobbi Aldo, Priotto Giovanni e Uliva Ombretta (esperti effettivi) Borgarello Marcello (esperto supplente).
Non avendo nessuno degli altri candidati a membro esperto supplente riportato la maggioranza richiesta dall'art. 3, comma 4, della L.R. n.
30/91, con successiva deliberazione si procederà alla nomina mancante per l'integrazione dell'organo.


Argomento: Nomine

- Consorzio I.A.C.P. (art. 7, D.P.R. 30/12/1972 n. 1036). Consiglio di Amministrazione. Sostituzione del signor Liguori Domenico (dimissionario).


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Bardini Ezio.


Argomento: Nomine

- Commissione provinciale Tecnica e di Vigilanza Farmaceutica per la Provincia di Torino (art. 13, D.P.R. 21/12/1989 n. 94). Sostituzione della signora Pissavini Adriana dimissionaria.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Procolamo eletta la signora Guagnini Pieranna.


Argomento: Nomine

- Consigli Scolastici Provinciali (art. 3, D.P.R. n. 415/74). Provincia di Vercelli. Nomina di 1 rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Carrara Luigi.


Argomento: Nomine

- Consigli Scolastici Provinciali (art. 3, D.P.R.


PRESIDENTE

416/74). Provincia di Asti. Nomina di 1 rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Florio Lorenza.


Argomento: Nomine

- Aereoporto Cuneo Levaldigi S.p.A. (L.R. n. 22/ 80). Collegio Sindacale. Nomina di 1 Sindaco effettivo.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Cugnasco Massimo.


Argomento: Nomine

- Aereoporto Cuneo Levaldigi S.p.A. (L.R. n. 221


PRESIDENTE

80). Consiglio di Amministrazione. Nomina di 1 membro.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Somà Giovanni.



PRESIDENTE

Prima di procedere alle nomine della Consulta regionale dei giovani chiede la parola il Consigliere Zacchera; ne ha facoltà.



ZACCHERA Marco

Svolgo una dichiarazione che vorrei fosse messa a verbale. Non ritengo che nella passata votazione sia stata garantita la sicurezza del voto nello specifico, chiedo la nullità della precedente votazione per il mio voto, in quanto sono l'unico Consigliere che non ha votato la scheda spillata, ma quella unica, essendo la scheda n. 7 l'unica a non portare candidati di partito. A questo punto il mio voto è facilmente identificabile: secondo me la votazione non è valida poiché non ne è stata garantita la segretezza.
Vogliate scusare il ricorso a queste motivazioni, ma si tratta di questione di principio. La legge n.142 era nata contro (ingerenza dei partiti politici nei Co.Re.Co.; avete votato schede di votazione con addirittura i nomi dei Gruppi consiliari che proponevano í candidati: sono quindi costretta a tentare tutte le carte procedurali.
A mio avviso, Presidente, la votazione è nulla, in quanto il mio voto è chiaramente identificabile: è l'unica scheda che non è un blocchetto (la scheda n. 7).



PRESIDENTE

Prendiamo atto di questa dichiarazione. Procediamo alla votazione delle nomine, relative alla Consulta regionale dei giovani.



ZACCHERA Marco

Presidente, se voi toccate le schede chiedo un'ulteriore verbalizzazione! Lei non ha il diritto di toccare le schede!



PRESIDENTE

Consigliere Zacchera, sappia che qui c'è chi tutela la validità del voto almeno quanto lei; il discorso precedente è chiuso! Procediamo alla distribuzione delle schede relative alla Consulta regionale dei giovani.


Argomento: Nomine

- Consulta regionale dei giovani (delib. n. 308 del 17/12/91). Nomina di 7 Consiglieri regionali. E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i Consiglieri Miglio Mario, Maggiorotti Piergiorgio, Bortolin Silvana, Cucco Enzo, Leo Giampiero, Marchini Sergio e Tapparo Giancarlo.

Argomento: Nomine

- Università di Torino. Consiglio di Amministrazione. Nomina di 1 rappresentante.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Nobilucci Guido.


Argomento: Nomine

- Politecnico di Torino. Senato Accademico (legge n. 168/89). Nomina di 1 rappresentante. E' stato svolto, lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Di Molfetta Antonello.

Argomento: Nomine

- Co.Re.Co. (art. 42, legge 8/6/1990, n.142 e L:R., n. 30/91). Sezione decentrata di Alessandria. Nomina di 4 esperti effettivi e di 2 esperti supplenti. E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Molinari Danilo, Zingarini Giovanni, Mazzone Giampiero e Trotta Ugo (esperti effettivi); Bottero Lorenzo e Leardi Franco (esperti supplenti).

Argomento: Nomine

- Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8; L.R. n. 20/89). Sezione di Torino. Nomina di 7 componenti e designazione del Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti signori Massarella Giancarlo, Becchi Giuliano, Fortina Riccardo, Brunetti Giuseppe Mellano Franco, Di Mauro Carmelo e Ferrero Carlo. Proclamo inoltre Presidente il signor Becchi Giuliano.


Argomento: Nomine

- Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20.89). Sezione di Novara. Nomina di 7 componenti e designazione del Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Brusetti Giuseppe, Rigamonti Ettore, Quaglia Gaetano, Malosso Angela Maria Sertorio Lombardi Cristiana, Sandri Sandro e Cardinali Antonietta. Proclamo inoltre Presidente la signora Sertorio Lombardi Cristiana.


Argomento: Nomine

- Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89). Sezione di Verbania. Nomina di 7 componenti e designazione del Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Visentini Alfredo, Bardelli Piergiovanni, Bertamini Tullio, Pugnetti Matilde, Bagliani Domenico, Chiovini Luigi e Ripamonti Roberto. Proclamo inoltre Presidente il signor Bagliani Domenico.


Argomento: Nomine

- Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89). Sezione di Cuneo. Nomina di 7 componenti e designazione del Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Bertarione Gianmario, Berardo Livio, Bignani G. Romolo, Musso Francesco Sarà Bernardo, Doglio Giacomo e Fina Enzo. Proclamo inoltre Presidente il signor Sarà Bernardo.


Argomento: Nomine

Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89). Sezione di Biella. Nomina di 7 componenti e designazione del Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Mandracci Guido, Ronchetti Olga, Scarzella Gianpaolo, Giudice Mauro Neiretti Marco, Bianco Giovanni e Belli Laura. Proclamo inoltre Presidente il signor Giudice Mauro.


Argomento: Nomine

- Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89). Sezione di Asti. Nomina di 7 componenti e designazione del Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Tessiore Francesco, Fiore Vittorio, Casale Walter, Baldi Fiorenzo, Ferrero Franco, Ubertone Annalisa e Valle Rosanna. Proclamo inoltre Presidente il signor Ferrero Franco.


Argomento: Nomine

- Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89). Sezione di Alessandria. Nomina di 7 componenti e designazione del Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Stanchi Pier Massimo, Pagella Armando, Barbieri Delio, Mazzarello Giuseppe Volpiano Cesare, Piana Giuseppe e Cellè Giovanni. Proclamo inoltre Presidente il signor Volpiano Cesare.


Argomento: Nomine

- Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89).


PRESIDENTE

Sezione di Vercelli. Nomina di 7 componenti e designazione del Presidente.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Toselli Tullio, Delleani Daniela, Rolando Luciano, Bona Bona Mario, Zanola Marco, Vallaro Paola e Cavanna Pierangelo. Proclamo inoltre Presidente il signor Rolando Luciano.


Argomento: Trasporti su ferro

Dibattito a seguito delle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale sull'Alta velocità: votazione ordini del giorno relativi (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno presentati a seguito del dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale sull'Alta velocità.
La parola al Consigliere Vaglio per una dichiarazione sul documento n.
413 presentato dal Gruppo Lega Nord.



VAGLIO Roberto

Una brevissima illustrazione, non sulla necessità di aderire a questo documento che mi pare evidente, quanto ad un chiarimento dovuto su una questione di merito e di metodo.
Con questo ordine del giorno, oltre a richiamare la grave situazione ambientale che verrebbe ad essere ulteriormente compromessa nella vallata di Susa, intendiamo fare, una precisa richiesta nei confronti della Giunta e degli Assessorati competenti, di volta in volta, per ogni singolo argomento, affinché i documenti che vengono portati alla conoscenza e all'accettazione del Consiglio regionale siano il più possibile completi in ogni loro parte.
In particolare rilevavamo sul documento illustrato dal Presidente della Giunta una scarsa definizione in particolare sulle caratteristiche dalla tratta ad Alta velocità che interesserebbe la provincia ovest di Torino quindi la tratta Lione-Torino.
Riteniamo che sia estremamente importante, quando si tratta di un qualsiasi problema, averne ben chiari i termini. Chiarezza che in questo caso non c'è stata.
Non sappiamo con certezza quale sarà l'ipotesi di passaggio dell'Alta velocità, i luoghi che verranno attraversati; non sappiamo con precisione dove e se questa ferrovia si attesterà; non sappiamo se questa ferrovia avrà le caratteristiche di una ferrovia unicamente per il trasporto passeggeri o per il trasporto misto.
In ultimo, rilevavamo una grave discrasia in un momento di ristrettezze finanziarie. Come dicevamo i miei colleghi poc'anzi, riferendosi ad altro argomento, comunque attinente, ci stiamo avvicinando a periodi di lacrime e sangue, di gravissime restrizioni dei nostri bilanci.
Riteniamo quindi che ogni iniziativa nel campo delle comunicazioni sia da subordinare alla ristrutturazione degli attuali sistemi di trasporto ferroviario urbano ed interurbano.
Queste sono le istanze che prioritariamente il mio Gruppo intende siano prese in esame nel momento in cui si parla di un progetto ambizioso e - se mi si consente il termine - faraonico, come parrebbe essere quello dell'Alta velocità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Esprimo un convinto voto favorevole a questo ordine del giorno, proprio partendo dalle ultime conclusioni del collega Vaglio; anch'io ho individuato nell'ultimo paragrafo del loro ordine del giorno l'aspetto principale della nostra discussione di queste settimane. In questo momento l'Alta velocità è certamente argomento che va approfondito e studiato, ma secondo me non è prioritario; ben altre sono le priorità legate soprattutto alla fruizione dei servizi, nel momento in cui, come proporzione, cento persone utilizzano il trasporto urbano e locale ed una utilizza quello dell'Alta velocità. In termini di estreme ristrettezze economiche, prima di tutto bisogna pensare a risolvere i problemi urbani e ferroviari interni alle linee regionali; dopodiché ben venga l'Alta velocità, certo, ma tenuto conto dei suoi costi enormi (100 miliardi al Km), del suo impatto ambientale enorme, penso non sia questione di primaria rilevanza. E questo non perché non si debba guardare al futuro, ma perché sono state fatte anche altre scelte in campo europeo: la Svizzera per esempio, sull'Alta velocità è molto più guardinga, mentre è all'avanguardia per il trasporto urbano, ferroviario ed extraurbano.
La scorsa settimana ho avuto occasione di prendere il TGV; vi assicuro che solo per pochissimi chilometri, in Francia, il TGV è andato al di là dei 160/h. Anche se si fosse arrivati a Parigi un quarto d'ora dopo non sarebbe stata la catastrofe; l'importante è arrivarci. I nostri trasporti l'ho già detto altre volte - sono comunque molto più deficitari.
Concludendo, quindi, un voto convinto all'ordine del giorno, rilevando che prima di procedere bisogna pensare bene dove far passare queste linee e, dal punto di vista finanziario, bisogna prima procedere a determinate altre scelte. Ho apprezzato la relazione dell'Assessore ai trasporti che però, avrei gradito più approfondita; è su questi temi che in Consiglio regionale dobbiamo principalmente parlare piuttosto che, o non soltanto sull'Alta velocità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Il Gruppo Rifondazione Comunista voterà a favore dell'ordine del giorno perché condivide le due premesse, quelle relative alla discutibilità delle elaborazioni sui traffici futuri, condivide il fatto che per la Valle di Susa sia stata una drammatica esperienza la costruzione dell'autostrada, e condivide la richiesta di individuare un percorso alpino alternativo per una nuova linea ferroviaria (nella Valle di Susa si può andare più veloci, spostando più persone e mezzi ristrutturando la linea esistente) e condivide soprattutto che, se si parla di ferrovie, non si può dire null'altro di più importante che ristrutturare e potenziare l'insieme del sistema ferroviario piemontese e italiano cercando di farlo andare più veloce.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 413 dei Consiglieri Rabellino e Vaglio, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte, preso atto delle comunicazioni del Presidente della Giunta in ordine ai progetti di Treno ad Alta velocità ed in particolare alla tratta TorinoLyon rilevato che alla data del 30 maggio 1992 non è dato di sapere in base a quali elaborazioni matematiche si presume il rilevante incremento del traffico passeggeri ipotizzato, né vengono chiarite in modo definitivo le perplessità in merito all'attraversamento della Valle di Susa e dell'area metropolitana torinese considerata la drammatica esperienza subita dal territorio e dalla popolazione valsusina in seguito alla costruzione dell'autostrada del Frejus si impegna a subordinare ogni parere circa la realizzazione dell'opera a: l'individuazione di un percorso alpino alternativo alla valle di Susa, sufficientemente deturpata dalle attuali arterie stradali e ferroviarie la definizione dell'attestamento della ferrovia A. V, nella città di Torino, o, in subordine, alla fermata in una nuova stazione da individuare nel perimetro cittadino il prioritario finanziamento per la ristrutturazione del sistema di trasporti urbani e ferroviari del Piemonte".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 24 contrari e 10 astensioni.
Passiamo ora all'ordine del giorno n. 414 presentato dai Consiglieri Giuliano, Segre e Miglio.
La parola al Consigliere Giuliano per l'illustrazione.



GIULIANO Valter

Grazie, Presidente.
Colleghe e colleghi Consiglieri, non nascondo che il dibattito della volta scorsa mi ha lasciato piuttosto deluso; infatti, abbiamo dovuto registrare silenzi piuttosto imbarazzati nei riguardi del problema posto rispetto alla scelta della velocità da parte della Presidenza della Giunta regionale. Mi rendo conto che sono nuovo dell'ambiente, probabilmente quindi il mio stupore è fuori luogo. Avevamo posto una serie di problemi e considerazioni che investivano non soltanto gli aspetti strettamente ambientali che riguardavano l'ambiente, in particolare della Valle di Susa ma anche quelli sociali ed economici che sottendono alla scelta dell'Alta Velocità.
Il muro di gomma contro cui ci siamo scontrati e contro cui si sono scontrate le nostre argomentazioni ci aveva indotto fortemente alla tentazione ed al desiderio di riprendere in questa sede quelle argomentazioni. Me ne astengo perché non voglio ripetermi inutilmente visto che non ho certo il potere di smuovere delle volontà politiche che, a quanto mi è parso di capire dal dibattito di martedì scorso, evidentemente non ci sono. Vorrei solo richiamare l'attenzione su alcune questioni ambientali poste rispetto alla Valle di Susa. Avevamo rilevato problemi uno in particolare, che probabilmente sfuggirà alla valutazione di impatto ambientale, riguarda l'inquinamento acustico prodotto in una valle che per le sue caratteristiche geomorfologiche sicuramente non attenuerà questi effetti, ma al contrario li accentuerà.
Il problema dell'Alta velocità, comunque, non tocca soltanto la Valle di Susa ed è per questo che ci siamo astenuti sull'ordine del giorno testè messo in votazione. Il problema che ci poniamo è sull'impatto ambientale comunque e su qualsiasi parte del territorio piemontese. Non vorremmo che allontanato il pericolo per la Valle di Susa, questa ipotesi e questa scelta venisse spostato da qualche altra parte. Ed è questo un atteggiamento che purtroppo molto spesso è frequente anche in ambienti a noi vicini: basta non deturpare l'ambiente vicino a casa propria; sul resto del territorio si può fare ciò che si vuole.
Un altro problema particolarmente importante che richiamavamo nel dibattito della volta scorsa e a cui teniamo molto - ed è per questo che lo abbiamo ripreso nel nostro ordine del giorno- riguarda l'informazione e il dibattito pubblico, che non vuole dire sentire qualche Sindaco o qualche Assessore, possibilmente del proprio partito, ma vuole dire sentire la popolazione nel senso più vero, anche quella meno partiticizzata. Avevamo chiesto che su questo fossero previste adeguate strutture di informazione in maniera che qualsiasi cittadino abitante nelle zone interessate dal tracciato dell'Alta velocità potesse prendere visione dei documenti prodotti e si potesse quindi singolarmente e autonomamente fare un'idea di quello che significa questa scelta rispetto ad altre ipotesi. Abbiamo appreso questa mattina nella riunione dei Capigruppo che i tempi stretti imposti dal Ministero all'ambiente non permetteranno di fare questo francamente, ci fa sorridere l'ipotesi della proroga a fine settembre quando sappiamo che il mese di agosto non è certamente il mese migliore per sentire democraticamente l'opinione dei cittadini ed è invece, per molti versi e in molte occasioni, il mese in cui si sono fatti passare provvedimenti i più contrari all'opinione e alle volontà dei cittadini provvedimenti che sulle loro teste ricadevano all'inizio della ripresa lavorativa di settembre. Per questo chiedevamo nel nostro ordine del giorno che la II Commissione prendesse in esame l'ipotesi e la possibilità di una Conferenza regionale, ad esempio sulla valle di Susa, perché - ripeto - la Valle di Susa è quella che, certamente, subirà gli effetti più penalizzanti dell'ipotesi Alta velocità.
Il nostro ordine del giorno, infine, richiama anche la Giunta regionale a riconsiderare l'opportunità politica della convergenza, nella figura del suo Presidente del ruolo istituzionale pubblico e della copresidenza dell'Associazione per la promozione dell'Alta velocità.
Non sto a riprendere argomentazioni già sviluppate dai colleghi Chiezzi e Cucco su questo problema. Ma il Presidente, ribattendo agli interventi dei colleghi, ci ha detto che la Regione ha cofondato il Comitato promotore per l'Alta velocità. Questa ci sembra, francamente, non un'attenuante quanto, piuttosto, un'aggravante che rafforza i nostri dubbi e le nostre perplessità sull'opportunità della scelta dell'Alta velocità.
A nostro giudizio sarebbe stato opportuno che la Regione promuovesse sì un Comitato, ma un Comitato che valutasse l'opportunità della scelta e ne facesse un bilancio preventivo in termini di costi-ricavi non soltanto dal punto di vista strettamente economico, ma anche sociale ed ambientale.
L'aggettivo "promotore" riferito al Comitato, invece, segnala una volontà a priori e dà per scontata la necessità di percorrere questa strada. Su questo i nostri dubbi rimangono e,, semmai, sono maggiormente rafforzati. Che tutto ciò sia avvenuto soltanto in ossequio alla volontà delle lobbies imprenditoriali ci viene fortemente sospetto.
Abbiamo invece dei dubbi su quanto affermato e che sia cioè anche rispondente alla volontà della società civile. Tutto sommato abbiamo preferito scegliere una strada meno rude e meno dura rispetto a quella di altri Gruppi, pur riconfermando comunque, seppure in maniera più morbida rispetto ai colleghi di Rifondazione comunista, la nostra richiesta di riconsiderare con molta attenzione il doppio incarico del Presidente della Giunta. L'intelligenza che tutti noi Le riconosciamo, signor Presidente siamo certi saprà essere buona consigliera in questa direzione risparmiandoci atteggiamenti più rigidi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marino.



MARINO Massimo

Approfitto della dichiarazione di voto a favore della proposta dell'ordine del giorno per esprimere la mia perplessità tanto sulla discussione di oggi quanto su quella di due settimane fa: stiamo discutendo tre questioni diverse. La prima riguarda il confronto politico sulla validità economico-tecnologica dal punto di vista dell'efficacia dei risultati dell'Alta velocità in generale. Faccio notare che anche qui facciamo grande confusione perché parliamo in modo indiscriminato di Alta velocità quando tutti o almeno una parte di noi sa bene che esistono vari tipi di Alta velocità che hanno costi, impatto sul territorio e tempi di attuazione profondamente diversi e non confondibili fra loro. Accenno soltanto alla questione che costruire dei vettori ad Alta velocità, che vanno dai 250 ai 300 km/h, è tutt'altra tecnologia, costi, tempi 'e problemi, che velocizzare le linee o costruire linee nuove che vadano a velocità di 200/220 km/h. Queste sono questioni sulle quali, per chi avesse eventualmente letto anche soltanto la cosiddetta relazione non tecnica allegata al progetto Milano-Genova, si acquisiscono elementi che rilevano questioni di enorme differenza.
Nel dibattito dell'altra volta ognuno di noi ha espresso delle valutazioni politiche sull'Alta velocità in generale, come problema; quasi sempre si sono poste domande alle quali fino ad oggi dalla Giunta e dal Presidente della Giunta non abbiamo avuto risposta per motivazioni oggettive che sono di due ordini di grandezza: la prima è che probabilmente, la Giunta non è in grado di dare risposte perché sono questioni, a mio parere, non ancora chiare neppure a coloro che stanno scegliendo l'Alta velocità in altre sedi (costi, tempi reali, da chi verrà usata, ecc. ). Il secondo ordine di problemi è l'oggettiva marginalità del ruolo delle Regioni, che non è, comunque, a mio parere, supplita e surrogata in alcun modo dalla presenza del nostro Presidente della Giunta in questo o quel comitato. Ma questa è discussione di carattere generale sui contenuti di una scelta politica, economica e di struttura di trasporto.
La seconda questione che stiamo confusamente discutendo, acquisito che ci sia una maggioranza d'accordo su questo contenuto, è quello delle diverse priorità. Il Presidente della Giunta ritiene prioritario segnalare l'attenzione alla continuità della linea che nascerà negli sbocchi con la Francia, che è un'ipotesi fra le altre; altri sostengono che la priorità è costruire la Milano-Genova per dare sbocco al porto di Genova, altri la Milano-Torino-Venezia. Ma anche se le risorse, a mio parere non ci sono nel momento in cui ci fossero si debbono stabilire delle priorità.
La terza questione, che sempre confusamente stiamo facendo finta di discutere insieme alle altre, è quella di una valutazione sulle cose che esistono almeno per quanto ci riguarda istituzionalmente e cioè i due progetti specifici presentati: quello del 2 luglio, che riguarda la Milano Genova e quello del 16 luglio, che riguarda la Torino-Milano. Per quanto mi riguarda, sono gli unici progetti che, ad oggi, esistono e riguardano nell'immediato, una valutazione di questo Consiglio regionale. Della Torino Lione o di qualunque altra cosa si possa costruire, prevedere o desiderare nei prossimi tempi non ho conoscenza, come altri, almeno in modo formale ed istituzionale.
Rispetto a queste tre questioni, al di là della discussione della volta scorsa, credo che la prima, di ordine politico, sarà quella che ognuno di noi porrà in tutte le sedi politiche (e a me sembra che le sedi politiche principali, purtroppo, stiano fuori dalla Regione Piemonte).
I Verdi stanno attivando in Parlamento - per quanto è possibile, perch altre sono le questioni che destano, in questo momento, l'attenzione di tutti - un tentativo di riproporre una discussione sull'Alta velocità in generale sia nella Commissione trasporti sia in aula. Ognuno di noi , nelle forze politiche alle quali fa riferimento, porrà questa questione in quelle sedi che sono quelle principali, purtroppo, e poi nelle sedi nostre.
Esiste poi una valutazione sulle procedure, sul metodo, sulla democrazia con cui queste scelte si assumono. A me sembra che questa sia l'unica cosa, purtroppo, sulla quale oggi abbiamo un qualche titolo a prendere decisioni; il ruolo della Regione, dal Consiglio fino al Presidente della Giunta, a mio parere è quello di essere "sentita"; c'è quindi un problema nel dare indicazioni sulle procedure.
Voterò comunque a favore dell'ordine del giorno, perché costruisce un'ipotesi, quella di impegnare una Commissione - leggo il dispositivo finale del documento - "a definire le forme per un'ampia consultazione" ecc., ecc.; "a promuovere - se ci sarà un problema di Alta velocità in Val di Susa - una Conferenza regionale sul tema"; infine, l'ordine del giorno dà una valutazione pacata e, a mio parere, giusta, quando parla di "riconsiderare l'opportunità politica della partecipazione del Presidente della Giunta al Comitato Alta Velocità".
Condivido le parole dette dal Consigliere Cucco al proposito: la presenza del nostro Presidente della Giunta in quel Comitato è una presenza di tipo lobbistico, nel senso 'positivo" della questione. Ho per (impressione che tutte le scelte che riguardano l'Alta velocità prescindano, soprattutto i progetti che verranno finanziati, quelli che stanno partendo, ecc., dal fatto che il Presidente della Giunta sia o no in quell'organismo.
Credo che in generale sia utile, soprattutto in questioni così delicate, una grande prudenza; quando i termini della decisione non sono chiari, è necessario usare molta prudenza nel mescolare, in qualche modo soggetti che potrebbero avere diverso - molto diverso - titolo, espressione ed opinione rispetto ai progetti di cui si parla.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso per dichiarazione di voto; ricordo che il tempo a disposizione è di cinque minuti.



BRESSO Mercedes

Molti di meno, Presidente, perché la dichiarazione di voto è semplice e a favore dell'ordine del giorno. Le motivazioni, dato che il Presidente ci invita ad essere rapidi, le espliciterò meglio nell'illustrazione del nostro ordine del giorno.
Noi riteniamo che, in particolare, per quanto riguarda la parte relativa alle preoccupazioni ambientali, ci sia una forte coincidenza con le nostre preoccupazioni; anche la formulazione dell'invito a riconsiderare l'opportunità politica della presenza del Presidente della Giunta regionale nel Comitato promotore per l'Alta velocità corrisponde, come avrò modo di spiegare meglio successivamente, alla nostra posizione. Voteremo quindi a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il Gruppo Rifondazione comunista voterà a favore di questo ordine del giorno per i seguenti motivi.
Il primo e il più importante è relativo alla posizione tenuta dal Gruppo proponente sul tema dell'Alta velocità, che è stata - almeno così come l'abbiamo capita - di grave preoccupazione sulla scelta di questo sistema per la negativa ricaduta ambientale sia sul territorio regionale in genere sia, in modo specifico, sulla Valle di Susa. C'è quindi una posizione di estrema, grandissima cautela da parte del Gruppo dei Verdi che noi leggiamo - sia pure in termini molto più sintetici - anche all'interno di questo ordine del giorno.
Il secondo motivo per cui lo votiamo è che questo ordine del giorno chiede una consultazione. A giudizio di Rifondazione Comunista questo è troppo poco; lo voteremo lo stesso, ma è assolutamente poco. A questo punto, in presenza di una Regione Piemonte che mantiene il proprio Presidente all'interno di un'associazione privata, interferendo gli interessi istituzionali con quelli privati, ci sembra, anche per quest'ultima ragione, assolutamente necessario fare di più, applicare l'art. 64 dello Statuto e indire una consultazione popolare sul tema all'interno di tutta la valle.
A questo scopo il Gruppo Rifondazione Comunista ha presentato una proposta di deliberazione, che mi risulta sia stata assegnata alla II Commissione; chiedo quindi al Presidente della II Commissione qui presente se intenda rapidamente affrontarne l'esame.
Comunque, voteremo questo ordine del giorno perché può addirittura essere utile ai fini dell'approvazione di una vera e propria deliberazione di consultazione popolare.
Quanto poi all'opportunità politica che il Presidente Brizio se ne vada dal Comitato Alta velocità, è chiaro che non posso che convenire a invitare il Presidente Brizio a lasciare il doppio incarico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Rapidamente per esprimere voto favorevole all'ordine del giorno che riteniamo ben coordinato nei suoi diversi aspetti.
Per quanto riguarda la questione che continua ad aleggiare nell'aula circa l'incompatibilità o comunque l'opportunità o meno della presenza del Presidente della Giunta all'interno del Comitato, ritengo che più passi il tempo più - lo dico con estrema tranquillità - l'opportunità di una scissione anche formale della responsabilità sia cosa obiettivamente giusta. Dico questo senza alcun preconcetto, ma veramente credendo, senza stracciarsi le vesti, che con il passare del tempo emergerà sempre più una necessità di trasparenza e quindi di divisione del doppio ruolo; secondo me, il Presidente così dovrebbe agire.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola pongo in votazione l'ordine del giorno testè discusso, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte, preso atto delle comunicazioni del Presidente della Giunta, in ordine ai progetti di linee ferroviarie ad alta velocità ed in particolare, alla tratta Lyon-Torino-Milano udito il dibattito consiliare successivamente svoltasi; rilevata la necessità di un più ampio confronto con le popolazioni locali interessate dal tracciato, con le istituzioni che le rappresentano, nonch con tutti gli Enti locali e le categorie interessate la presumibile ricaduta negativa sul territorio regionale ed in particolare della Valle di Susa, soprattutto in ordine all'impatto ambientale, la cui valutazione - che va studiata improntandola ad una filosofia tesa non all'approvazione scontata, aprioristica, e comunque, ad ogni costo del progetto - deve essere al più presto messa a disposizione dei soggetti interessati la necessità inderogabile di collocare il progetto Alta velocità all'interno del nuovo Piano regionale dei trasporti ed in particolare di un Piano territoriale operativo che investa l'intera Valle di Susa interessato ormai da più interventi, spesso disarticolati, ognuno dei quali di preoccupante impatto sull'ambiente e di gravoso consumo del territorio impegna la Commissione competente ad attivare urgentemente un'ampia consultazione popolare con gli Enti le categorie e le rappresentanze istituzionali interessate che consenta di mettere a disposizione della collettività regionale tutte le informazioni disponibili, in maniera tale da consentire il più ampio e articolato confronto, a cominciare da una Conferenza regionale sulla Valle di Susa impegna la Giunta regionale a riconsiderare l'opportunità politica della convergenza, nella figura del Presidente della Giunta regionale, di questo suo ruolo istituzionale pubblico con la Copresidenza della Società privata 'Comitato Promotore per l'Alta velocità"'.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 19 voti favorevoli e 22 contrari.
Passiamo all'ordine del giorno n. 415 presentato dai Consiglieri Marchini e Montabone. La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Una brevissima illustrazione, signor Presidente, anche perché a verbale rimanga l'interpretazione mia e del collega Montabone in ordine all'indicazione di una società come destinataria della ricerca.
L'oggetto dell'ordine del giorno ci sembra abbastanza interessante perché, di pari passo ai disegni, bisogna anche immaginare cosa i disegni producono. Noi immaginiamo che la Regione debba farsi carico, così come ha fatto d'intesa con la SITAF, e mi pare attraverso la STEF, di analizzare il territorio rispetto ai progetti e rispetto alle funzioni che dovranno collocarsi in Valle di Susa in conseguenza dell'Alta velocità; soprattutto se delle funzioni ci saranno, immaginiamo che debba farsi carico della localizzazione dei poli di gestione di questi servizi, ipotizzando che uno dei servizi che dovrà collocarsi in Valle di Susa è l'interscambio gomma/rotaia.
Mi sembra che questo ordine del giorno sia indirizzato a far sì che la Regione svolga un'azione di anticipazione rispetto ad alcune decisioni.
Abbiamo indicato la STEF - intendo che venga trascritto a verbale - per assonanza col fatto che è la società che ha svolto lo studio, se non vado errato su mandato della SITAF e della Regione, in ordine agli aspetti territoriali. Non c'è alcuna indicazione né vincolante né di preferenza; a noi interessa che sia fermo e accettato, se il Consiglio lo ritiene, il principio che la Regione debba incominciare a farsi carico delle questioni relative allo sviluppo sul territorio nel concreto, nelle grandi decisioni di carattere nazionale.
In particolare, mi pare che immaginare che l'autostrada del Frejus venga, ad un certo punto della Valle di Susa, alleggerita dai TIR dal sistema ferroviario internazionale "Canguro, significhi aprire l'altra questione: come si colloca il TGV rispetto a Torino nelle sue stazioni.
E' difficile immaginare l'alleggerimento del sistema su gomma a favore di quello su ferro, se la fermata del TGV, per esempio, è a Torino Porta Nuova; ho qualche difficoltà a capire come mettiamo il "Canguro" sul TGV internazionale. Probabilmente la Valle di Susa si dovrà, in negativo o in positivo (ognuno lo giudichi come meglio crede rispetto alla propria sensibilità e alle proprie preferenze), far carico anche di questa funzione; tanto vale immaginarla, pensarla e organizzarla nel modo dovuto chiedendo a una società, che queste cose è in grado di valutarle, di fare le opportune analisi. Evidentemente la STEF è indicata in termini di chiarimenti, perché secondo noi sarebbe coerente con la continuazione dell'affidamento che abbiamo già dato, ma - ripeto - non c'è alcuna indicazione in termini tassativi nel tipo di giudizio, è semplicemente assonanza rispetto al discorso fatto in precedenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta per dichiarazione di voto.



RIVALTA Luigi

Si parla del problema del passaggio della ferrovia, quella che la volta scorsa e anche nell'interpellanza avevo definito come "virtuosa" Alta velocità, senza poi aver avuto tempo di spiegarne i motivi. E' virtuosa la mitizzazione che ne viene fatta, quando si tratterà semplicemente di una velocità di buona efficienza; sarebbe giusto ancorarci a questo concetto per vedere quali soluzioni dare.
Più parliamo di tale questione, più ci accorgiamo di quanto imprevidente sia stata questa Giunta e il suo Presidente nel partecipare ad un Comitato promotore, non sapendo in quale sacca andava a finire. Anche questo ordine del giorno presentato dai due colleghi valsusini ripropone una serie di questioni che vanno certamente affrontate, se si attua l'Alta velocità, magari anche per negarne alcune tra quelle citate dal Consigliere Marchini. Ma nella misura in cui le si affronta, emergono i problemi che si porranno nella Valle di Susa (e io dico: povera Valle di Susa!).
Dico imprevidente perché non da ieri e non solo per l'Alta velocità semmai (Alta velocità sarebbe stata un problema aggiuntivo, in qualche modo dirompente - noi abbiamo sollecitato quest'Amministrazione regionale a svolgere una sua politica di governo in quel territorio (governo in senso lato), di valutazione delle debolezze e della fragilità di quel territorio.
Chiedetelo ai geologi che verificano quotidianamente nei vostri uffici: vi diranno che la Valle di Susa è la più fragile delle valli piemontesi.
E allora, come si fa a incominciare un'azione di promozione senza contemporaneamente, con propri strumenti, valutare i tanti problemi sotto il profilo geologico-ambientale e sotto quello del futuro uso del territorio (e qui il Consigliere Marchini propone altre indicazioni).
Sono davvero preoccupato per l'imprevidenza dell'Amministrazione regionale. Già nel secondo Piano di sviluppo c'era un progetto Valle di Susa", delineato schematicamente nei suoi elementi fondamentali, che non è stato portato avanti; non è neanche stato fatto quel Piano territoriale della Valle di Susa, necessario per molte questioni. Mentre tutto questo non è stato fatto, quante questioni sono aperte in Valle di Susa? E' quello l'ambito in cui la Giunta si deve impegnare, e si deve impegnare innanzitutto con propri strumenti, non chiudendo gli Enti strumentali per dare incarichi alla STEF o a qualche altra società (anche se il Consigliere Marchini ci precisa che l'indicazione della STEF è molto aperta). Bisogna che la Regione faccia lavorare quotidianamente i propri uffici e i propri Enti strumentali, i quali sono stati realizzati con varie specializzazioni (dove non l'hanno, la si completi) per fare quello che è fondamentale per una Regione: il governo del territorio.
Tutto ciò mostra l'incapacità della Giunta di mettere in atto (sono anni che non lo si fa) una politica territoriale sui punti chiave, sui punti critici della nostra Regione; questo mostra davvero l'imprevidenza della Giunta, più allettata - come se fossimo all'inizio del secolo dall'idea di grande velocità.
Non stiamo scoprendo l'Alta velocità in un momento poetico, non siamo ai futuristi, a Marinetti o a Boccioni, caro Presidente Brizio; dobbiamo avere i piedi per terra, e questa Giunta non li ha, si lascia allettare da sollecitazioni, senza svolgere i propri compiti. Era quanto ho cercato di dire nell'altra riunione, ma poi non ho potuto farlo compiutamente.
Trovo un po' impudente, anche se il Consigliere Marchini con il suo intervento ha mitigato questo aspetto, ricorrere alla STEF. Come voi sapete, la STEF - l'ho già spiegato qualche volta - è stata a suo tempo assunta da questa Regione, perché le forze politiche, questo sistema politico che oggi mostra tante pecche, già 10 anni fa ha operato peccando nell'assumerla. Poi in quest'aula, dopo che il sistema politico ha imposto che venisse assunta (e questo per molte ragioni relative alla Provincia, al fatto che non bisogna lasciar cadere l'occupazione tecnica che si è formata, ecc.), si è impedito che la STEF diventasse l'unica cosa che poteva diventare: lo strumento tecnico, in particolare per le progettazioni di mobilità sul territorio - stante la sua origine, la sua formazione professionale - ma più in generale per le politiche infrastrutturali che la Regione deve promuovere; lo si è impedito, portandola al soffocamento non dandole incarichi e guarda caso da quando è diventata privata - quali interessi ci sono dietro io non lo so o, meglio, lo so e se volete ve lo dico, ma ciò richiede almeno un quarto d'ora - si comincia a riaffidarle degli incarichi. Glieli affida la Regione con la SITAF: 1 miliardo lo ha messo la SITAF, un po' meno la Regione. Questa società mi pare sia composta, oltreché da privati, dalla SITAF stessa. Si sta creando una struttura tecnica, che ha il vero e proprio carattere della lobby, che per ora attua la politica territoriale della Valle Susa, ma che - prima o poi ve ne accorgerete - sostituirà il sistema istituzionale democratico col suo potere: un modello già applicato ampiamente in altre parti d'Italia la cui degenerazione è arrivata a cose drammatiche e tragiche! Io credo che l'istituzione dovrebbe difendersene giocando un ruolo in prima persona, ma qui non lo si sta giocando perché si è stati subalterni e non si svolgono i compiti che la Regione deve svolgere sul piano del governo del territorio.
A questo punto, c'è un problema: incarichiamo la STEF di risolverlo: ancora subalterni! Non si ha una politica quadro generale della Valle di Susa, non si affronta con la necessaria prevenzione l'analisi dei problemi che una questione come l'Alta velocità sta ponendo! E siamo a scadenze oramai ravvicinatissime per approvare i progetti, senza sapere quello che succede in quella valle.
Chiedo alla Giunta regionale di prendere in mano la questione, intanto con i propri strumenti. Per tutte queste ragioni, sebbene l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Marchini e Montabone ponga problemi reali, purtroppo anche seri e gravi, votiamo contro questo documento e votiamo contro anche per l'intera vicenda STEF, che sicuramente non fa onore a questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

L'illustrazione del Consigliere Marchini di questo ordine del giorno mi ha anticipato, perché volevo sollevare la questione dell'affidamento di incarichi, richiamandomi alla discussione che c'è stata sia nei corridoi sia nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi sia, ancora, in quest'aula sulla vicenda ACNA e sull'affidamento delle ricerche di monitoraggio della valle a un istituto, in parte straniero. Allora il collega Marchini disse che era improponibile e non poteva essere sottoscritto, che era discutibile dal punto di vista politico indicare in un ordine del giorno in modo puntuale una società che sviluppava un indirizzo del Consiglio regionale. E mi aveva quasi convinto, devo dire la verità, perché effettivamente è difficile sostenere una posizione così specifica; dopodiché, il collega Marchini, sapendo che evidentemente c'è contraddizione fra la posizione di allora e quella di oggi, ha spiegato il documento in qualche modo attenuando l'indicazione STEF.
Credo davvero che le questioni poste dal(ordine del giorno dei due colleghi, e soprattutto dal collega Marchini così come le ha esposte, siano effettivamente reali. Non solo, è lungimirante dare una tale indicazione di lavoro, perché se il progetto dovesse svilupparsi così come agli atti che conosciamo, interscambio fra gomma e ferro, il problema sarebbe effettivo.
Della STEF so poco; ne so un po' di più sulla SITAF, però aprire questa parentesi vorrebbe dire aprire una voragine su tutte le altre vicende che hanno a che fare con Enti strumentali. Non posso però sottoscrivere questo metodo col quale in modo - francamente, collega Marchini - surrettizio si inseriscono questioni su questioni, con l'individuazione immediata del soggetto che poi sviluppa lo studio. Avrei preferito come indicazione di indirizzo, di studio, un documento o una proposta, rivolta alla Giunta perché sviluppasse tale questione, ma questo, Presidente Brizio, va al pari di tutti gli altri problemi connessi alla realizzazione di questa linea. E' vero: quello dell'interscambio tra ferro e gomma è un grosso problema per la Valle di Susa così come per tutta la linea di Alta velocità, ma è anche vero che un altro grosso problema è quello dell'ubicazione della stazione se ci sarà mai una stazione torinese di questa linea di Alta velocità, ed un altro grosso problema è quello dell'insistenza contemporanea su questa valle di numerose opere di così grande rilevanza.
In definitiva, i problemi da affrontare in modo settoriale o in modo complesso in relazione all'Alta velocità potrebbero essere tanti. Mi asterrò su questo ordine del giorno perché ritengo che il metodo di inserire un problema per volta, in questo modo, non possa essere accettabile: o si assume una posizione che prende in esame i grossi problemi che hanno a che fare con l'Alta velocità e si individuano percorsi di studio e di intervento, oppure mi sembra surrettizio e non accettabile l'inserimento dell'indicazione della STEF e di questo particolare argomento in questo modo.



PRESIDENTE

Comunico che i Consiglieri Marchini e Montabone hanno presentato la seguente modifica all'ordine del giorno dagli stessi proposto: sostituire le parole: "ad affidare alla STEF" con: "ad affidare a società o professionista di provata capacità, d'intesa con gli uffici regionali".



MARCHINI Sergio

Il che non vuol dire che la STEF non vada bene!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per l'ultima dichiarazione di voto su questo documento.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, se il collega Marchini non avesse aggiunto "questo non vuol dire che la STEF non vada bene", avrei rinunciato all'intervento, ma dato che l'ha aggiunto e la STEF rientra nelle società cui affidare questo studio, intervengo per questo motivo.
Colleghi, leggo l'ordine del giorno che a stragrande maggioranza, o perché avete votato contro o perché vi siete astenuti (e l'astensione in questo Consiglio si conta tra i voti contrari) avete respinto.
E' stato respinto un ordine del giorno che cercava di rendere chiari e distinti i ruoli istituzionali da quelli di associazioni private.
Si diceva in questo ordine del giorno: "Ritenuto opportuno garantire una chiara distinzione dei ruoli tra la società privata Comitato Alta velocità e la Presidenza della Giunta regionale, soggetti che devono esprimersi in modo autonomo e indipendente, alane di evitare confusioni di ruoli e consentire decisioni assunte con dialettiche trasparenti, invita il Presidente della Giunta regionale a rassegnare le proprie dimissioni dal Comitato Alta velocità".
Pochi minuti fa questo ordine del giorno è stato respinto a larghissima maggioranza. Ora, può darsi, Presidente, che io sia particolarmente sensibile in questo momento alla distinzione dei ruoli tra pubblico e privato e soprattutto tra istituzionale e privato. Può darsi che abbia troppa sensibilità.
Meditiamo sul fatto che a volte "troppo" è appena sufficiente: ritengo che in questa situazione occorra fare "troppo" rispetto a quanto normalmente si fa.
C'è una proposta di affidare alla STEF questo incarico.
Bene, ho un altro imbarazzo. Sarà troppo? Può darsi, ma ve lo esprimo.
La Regione Piemonte non ha nulla a che vedere con la società SITAF. Non è una società in cui la Regione Piemonte ha delle partecipazioni. E' altra cosa. Non lo stesso si può dire della STEF. La STEF è l'anello di congiunzione tra la Regione Piemonte e la SITAF perché della STEF sono proprietarie la SITAF e la Regione Piemonte e non so quanti altri. Se dico cose inesatte, vi chiedo, per favore, di interrompermi.
Tutto va per il meglio. Per carità! Però, cosa succede a questo punto? Che la Regione Piemonte decide di affidare un incarico economicamente retribuito alla STEF e questa società ne sarà ben lieta.
Cosa succede? Succede che però - questo è emerso la scorsa volta, io non ne ero nemmeno al corrente - che il Consigliere Picchioni è Vicepresidente della SITAF.
Allora, tutto a posto, tutto regolare. Troppa sensibilità. Può darsi.
Però, permettete che vi esponga onestamente il mio imbarazzo su una proposta di questo genere perché a questo punto, tra Regione e SITAF, c'è attraverso la STEF, un rapporto economico. A questo punto, riterrei più opportuno scindere le questioni. Dato che la questione non si è scissa per lei, Presidente della Giunta, perché qui a stragrande maggioranza hanno detto che va tutto bene, non capisco con quale forza posso chiedere al collega Picchioni di meditare sulla scissione di un incarico che, per troppa sensibilità, mi pare possa crearci dei problemi. Il Consigliere Picchioni, come Vicepresidente della SITAF, se fa gli interessi di quell'azienda penso sia lieto che un'azienda di cui è proprietario abbia un incarico. Il Consigliere Picchioni, come membro di questo Consiglio regionale, non facesse parte della SITAF, potrebbe anche sostenere il contrario. O no? Penso di sì, in via del tutto astratta.
Allora vedete che casi in cui doppie responsabilità possono creare degli inciampi, esistono. Dico: sarò troppo sensibile, ma in questo momento voglio esserlo. E questo aspetto di anello di congiunzione tra due Enti vede presente in quest'aula una persona che può parlare diversamente a seconda dell'ente che rappresenta o che come il collega Picchioni, sta zitto. Ma anche stare zitto, non mi soddisfa. Preferirei un Consigliere Picchioni che parla.



(Interruzione del Consigliere Picchioni)



CHIEZZI Giuseppe

Mi sembra invece che questo elemento sia uri attrito tra i nostri rapporti di cui denuncio un disagio. Poi è del tutto personale, ma permettete, dato che mi sforzo, con le mie poche possibilità, di avere correttezza di rapporti soprattutto quando si esprimono delle critiche, che io ponga in quest'aula quello che io vedo come un problema, non so da quanti altri condiviso.
Per questo motivo voterò contro questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno così come emendato dagli stessi proponenti, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte invita la Giunta regionale ad affidare a società o professionista di provata capacità, d'intesa con gli uffici regionali un supplemento di incarico finalizzato ad una approfondita indagine in ordine alla individuazione dei servizi e dei relativi poli da localizzarsi in Valle di Susa in conseguenza della realizzazione del tunnel di base transalpino ed in funzione del trasporto passeggeri in alta velocità e delle merci in raccordo con il sistema autostradale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 25 voti favorevoli, 18 contrari e 1 astensione.


Argomento:

Dibattito a seguito delle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale sull'Alta velocità: votazione ordini del giorno relativi (seguito)

Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 14)



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