Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.154 del 26/05/92 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 7) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Coppo, Leo, Majorino, Marengo e Vaglio.


Argomento: Sicurezza sul lavoro - Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Esame testo unificato dei progetti di legge n. 23 e n. 105: "Attuazione del DPR n.1751 88 relativo al recepimento della direttiva CEE n. 82/501 inerente i rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali. Disciplina delle funzioni di competenza regionale" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo il punto 10) all'o.d.g. con l'esame dell'articolato del testo unificato dei progetti di legge n. 23 e n. 105.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 La parola al Consigliere Bodrero per dichiarazione di voto.
BODRERO Brevissimamente; il mio intervento può coinvolgere il primo, il secondo ed eventualmente anche altri articoli. Non sono un esperto in materia, ma visti certi consensi può darsi che mi adegui a votare come i miei colleghi della Lega. I miei dubbi nascono però dal fatto che purtroppo queste leggi finiscono per avere un valore molto relativo, per avere, in questo caso carattere troppo locale, regionale.
Si tratta di un problema planetario e globale; nell'est europeo abbiamo decine, per non dire centinaia, di cosiddette centrali nucleari che minacciano di esplodere da un momento all'altro. La mia posizione è la seguente: bisognerebbe che ci fosse una forza democratica, magari fondata sull'ONU - anche se non si tratta di Nazioni e tanto meno 'unite, e in grandissima parte si tratta di stati reazionari, dittature estremamente repressive - che imponga una disciplina ambientalistica a tutti gli Stati.
Ricordiamo però che la prima ambientalità è la democrazia stessa: imponendo la democrazia, si possono imporre leggi relativamente positive.
Rimane sempre un grandissimo dubbio filosofico e metafisico (anche se metafisico può suonare un por strano a certe rispettabilissime orecchie): abbiamo veramente intrapreso la strada maestra della civiltà con questo sviluppo - quasi folle - scientifico-tecnologico? Personalmente do molta più importanza ai valori dello spirito, della cultura, della poesia, della religione (in senso assoluto, non confessionale, taumaturgico): penso che civiltà sia solo quella che si sviluppa in questo senso. Ho moltissimi dubbi sulla civiltà tecnologica, che secondo molti scienziati ci porta all'abisso. Tanto più se pensiamo che noi possiamo anche fare una legge perfetta per la nostra nazione piemontese, ma siamo poi assediati dalle nuvole nere delle pseudo-centrali di più di metà d'Europa, che è in pieno caos: là può succedere ogni cosa, con conseguenze immediate per tutto il mondo.
Ogni decisione è molto relativa; finché non pensiamo di imporre questa disciplina a livello mondiale, i nostri conati, i nostri sforzi rischiano di essere vani o addirittura dannosi.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 2.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 34 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 38 hanno risposto SI 35 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri Non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 38 hanno risposto SI 35 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri Non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 4 è approvato.
ART. 5 Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo e Segre: al punto b) aggiungere "e dai Sindaci dei Comuni confinanti i Comuni su cui insistano tali imprese".
La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale L'emendamento è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 32 voti favorevoli e 3 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti: modificare la lettera g) come segue: "dai rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori presenti a livello provinciale, individuati dai Consigli di fabbrica delle aziende soggette agli obblighi di cui al DPR n.175 /88".
La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale La Giunta ritiene che tre esponenti delle Organizzazioni sindacali rappresentino tutto il complesso degli interessi della categoria sindacale.
Andare a sostituire, come recita l'emendamento, "i tre rappresentanti delle Organizzazioni sindacali con persone individuate dai Consigli di fabbrica delle aziende", pur comprendendone lo scopo, ci pare una soluzione riduttiva.
Saremmo per mantenere il testo iniziale, che recita "tre rappresentanti delle Confederazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentativi a livello nazionale". Starà all'autonomia delle Organizzazioni sindacali scegliere persone sensibili a questi interessi, che abbiano la competenza necessaria. Quella dei Consigli di fabbrica ci pare una scelta di ambito non corrispondente all'obiettivo della legge.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 21 contrari e 16 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 5 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
ART. 10 Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti: all'art. 10 aggiungere i seguenti commi: "3. I collegamenti interdisciplinari fra le sezioni tecniche, il numero e le professionalità dei dipendenti interessati sono definiti nel Regolamento di cui all'art. 10 della L.R. n. 49/88.
4. I collegamenti tra le Unità operative autonome del SIP, con particolare riferimento all'Unità Operativa autonoma igiene e sicurezza del lavo-ro con le Sezioni dei laboratori di sanità pubblica, il numero e la professionalità degli operatori coinvolti sono definiti nel Regolamento di cui all'art. 10 della L.R. n. 49/88".
La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Anche su questo emendamento la Giunta è contraria, perché si fissano delle norme che, come dice lo stesso emendamento, vanno a toccare il Regolamento fissato dall'art. 10 della legge n. 49/88. Sono norme sostanzialmente regolamentari, pleonastiche a questo livello.
Per questa ragione, riteniamo non opportuno accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Questo emendamento non mi sembrava assolutamente pleonastico. A parte il fatto che era contenuto nel primo testo della proposta di legge così approvata all'unanimità delle Commissioni il 13 febbraio; non mi pare che il problema sia soltanto il fatto di essere pleonastico, cosa di cui non ci si è accorti prima; e a maggio, invece, stranamente, l'opinione è cambiata.
Mi sembrava fondamentale sottolineare che si dovesse statuire all'interno della legge il fatto che comunque vanno previsti i collegamenti interdisciplinari; voglio dire, non è scontato che il Regolamento ne terrà conto, così come non è scontato che si debbano ridefinire competenze ed articolazioni funzionali reciproche con i laboratori di sanità pubblica e i servizi di igiene pubblica. In questo senso e per questo motivo mantengo l'emendamento.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Solo per verità storica, questo emendamento non c'era nel primo testo.
MAGGIOROTTI Il primo comma c'era.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 24 contrari e 4 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 10 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
ART. 11- Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
ART. 14 Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti: all'art. 14 aggiungere al fondo: "ai sensi dell'art. 53 della L.R. n.
56/77".
La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.



PRESIDENTE

BRIZIO, Presidente della Giunta regionale



PRESIDENTE

La Giunta ritiene che non sia accoglibile, perché il riferimento è già fissato nel secondo comma alla legge n. 56. Il secondo comma infatti dice: "La Regione, congiuntamente al piano definitivo di riconversione dell'organizzazione, stipula nell'ambito di quanto disposto dalla legge 8/6/1990 n.142 e dalla L.R. 5/12/1977 n. 56 e successive modifiche ed integrazioni, una convenzione, ecc.". E' già detto nell'articolo, quindi sarebbe ripetitivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Si parla, signor Presidente, di cose date per scontate, ma che in realtà non esistono, se non su dei pezzi di carta che vengono stracciati continuamente dall'azione di governo. Il riferimento all'art. 53 della L.R.
n. 56/77, che è stato abbandonato nell'azione di governo dalla Giunta regionale e non utilizzato secondo le proprie potenzialità, va mantenuto.
E' troppo comodo dire che si fa riferimento implicito all'art. 53; non è così, perché l'art. 53 non lo usate, perché la convenzione non è stata aggiornata, perché non è una vostra prassi di governo.
Non mi va bene accettare, in modo burocratico, il fatto che citando la legge n. 56 c'è dentro tutto. Voglio mettere in luce che, tra il tutto che c'è dentro, c'è un articolo, il n. 53, che regolai trasferimenti dell'industria. E' un articolo che non è mai stato applicato e che viceversa, dovrebbe essere applicato, ad esempio in- occasione di trasferimenti conseguenti a nocività ambientali previsti dalla legge.
Quindi, per questi motivi mantengo il riferimento esplicito e utile all'art. 53.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bresso.
BRESSO Faccio una proposta: poiché effettivamente si tratta di una formulazione in cui si richiama prima la legge n. 56 e poi l'art. 53 della citata legge, sarebbe davvero tecnicamente non chiaro. Forse dove si dice "dalla legge n. 56" si potrebbero aggiungere, se la Giunta è d'accordo, le parole "in particolare ai sensi dell'art. 53".
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Il più contiene il meno.
BRESSO E' chiaro che il più contiene il meno, il richiamo può essere fatto, ma eventualmente qui sopra. Per, cui inviterò il collega Chiezzi a riformulare l'emendamento. Il richiamo, in particolare a quell'articolo, ci può stare e sarei disponibile a votarlo, ma non nella formulazione da lui proposta.



PRESIDENTE

Quindi, si aggiungono le parole "in particolare ai sensi dell'art. 53".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 20 contrari e 5 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 14 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
I Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti hanno presentato un emendamento che prevede il seguente nuovo articolo: "Art. 15 bis - Sanzioni.
1. Fermo restando quanto previsto dall'art. 21 del DPR n.175188 qualora si accerti che negli impianti non vengono rispettate le misure di sicurezza contenute nella dichiarazione o indicate dalla Regione con proprie osservazioni, fatti salvi i casi di responsabilità penale, la Giunta regionale diffida il fabbricante ad adottare le necessarie misure.
La Giunta regionale dà un termine per l'adempimento non superiore a 60 giorni.
2. La Giunta regionale in caso di inadempienza ordina la sospensione dell'attività per il tempo necessario all'adeguamento delle misure di cui al precedente comma e comunque per un periodo non superiore a sei mesi.
3. Se al termine del periodo di sospensione gli impianti non risultano ancora adeguati alle misure di sicurezza, la Giunta regionale ordina la chiusura dell'impianto o del singolo reparto".
La parola al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale La Giunta recepisce lo spirito dell'emendamento, ma non la formulazione, perché questa in parte innova il campo delle sanzioni, in parte ripete quanto stabilito dalla norma nazionale. La Giunta accoglie la sostanza con un emendamento aggiuntivo del seguente tipo: "Nel caso di inosservanza delle norme previste nella presente legge si applicano le disposizioni di cui all'art. 21 del DPR n. 175/88", che già è estremamente pesante.
Anche questa norma potrebbe essere in parte pleonastica, ma peraltro recepisce la sostanza senza andare a stabilire delle norme sanzionatorie che non sono di nostra competenza e sono già ampiamente fissate dall'art.
21 del DPR medesimo.
Quindi, un riferimento preciso all'art. 21 che accolga la sostanza dell'emendamento è da noi proposto come accoglimento sostanziale dell'emendamento dei Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti.



PRESIDENTE

I Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti mantengono il loro emendamento. La Giunta comunque presenta l'altro emendamento.
La parola al Consigliere Bresso.
BRESSO Per dichiarazione di voto. Voteremo a favore dell'emendamento com'è presentato dalla Giunta, perché a mio avviso la formulazione presentata dai colleghi Chiezzi e Maggiorotti rischierebbe di far rinviare la legge dal Commissario del Governo. L'art. 21 della legge nazionale è molto preciso e definisce le sanzioni anche per la Regione. Infatti dice: "la Regione diffida il fabbricante". Per cui, a mio avviso, non possiamo modificare il dispositivo sanzionatorio già stabilito, anche per noi, dalla legge nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



PRESIDENTE

MARCHINI



PRESIDENTE

A mio modo di vedere non credo sia praticabile la soluzione della Giunta, perché abbiamo introdotto delle fattispecie del tutto nuove rispetto alle quali le sanzioni previste dalla legge nazionale non mi paiono riproponibili. Abbiamo ampliato le fattispecie rispetto alla legge nazionale, e non so se la sanzione prevista per la contravvenzione alla norma nazionale e le fattispecie previste dalla legge nazionale stessa possano essere estese a fattispecie di ordine diverso.
Per esempio, la mancanza di comunicazione al Sindaco, non prevista dalla legge nazionale, è sanzionabile? Suggerirei anche all'esperto che è seduto vicino al Presidente più che una norma di sanzione, una norma di richiamo, in modo tale che la Giunta valuti, di fronte ai singoli verbali (applicabilità o meno della norma stessa. Ci dovrebbe essere una norma di richiamo, non una norma di sanzione, perché non possiamo dare una sanzione per trasferimento, inserendo una fattispecie nella legge. Valuti la Giunta insieme agli esperti locali se, nel caso in ispecie, sia applicabile la sanzione qui genericamente e complessivamente richiamata, ma non estesa.
Altrimenti finiscono per avere ragione i colleghi che hanno proposto l'emendamento, e cioè che bisognerebbe estrapolare tutte le fattispecie nuove introdotte dalla Regione e, rispetto a questo, inventare la sanzione specifica. Suggerisco quindi una norma di richiamo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale La Giunta, tenendo conto delle osservazioni del Consigliere Marchini modificherebbe l'emendamento in questo modo: "Nel caso di inosservanza delle norme previste nella presente legge, si fa rinvio alle disposizioni di cui all'art. 21 del DPR n. 175/88".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Noi manteniamo comunque l'emendamento, anche perché ci sembra che si richiamino funzioni proprie del Presidente della Giunta regionale previste dalla legge di riforma sanitaria.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 31 contrari e 2 astensioni: Pongo ora in votazione l'emendamento così come formulato dal Presidente della Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 33 voti favorevoli e 2 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Questo emendamento forma un nuovo articolo.
Lo pongo dunque in votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 15 bis è approvato.
ART. 16 Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti: aggiungere i seguenti commi: "3. Agli oneri di cui all'art. 12, stimati in L. 50 milioni per l'anno corrente, si farà fronte con gli stanziamenti iscritti nei pertinenti capitoli del bilancio di previsione per l'anno 1992.
4. Agli oneri di cui all'art. 14, stimati in L. 50 milioni per l'anno corrente, si farà fronte con gli stanziamenti iscritti nei pertinenti capitoli del bilancio di previsione per l'anno 1992".
La parola al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale La Giunta è spiacente di dover respingere questo emendamento, ma il problema è già stato discusso in Commissione: modificare l'importo oggi vorrebbe dire riportare il provvedimento in I Commissione e ricercare dei fondi che al momento, pur trattandosi di cifra modesta, non sono disponibili. Quello che possiamo assicurare, respingendo l'emendamento, è che nella sostanza la legge sarà certamente integrata nel prossimo bilancio, anche perché adesso siamo in una fase attuativa e le parti reali di spesa verranno successivamente.
Teniamo quindi conto dello stimolo che viene da questa indicazione, ma non possiamo accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 20 contrari e 17 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 16 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 43 hanno risposto SI 38 Consiglieri .
ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 16 è approvato.
Prima di procedere alla votazione dell'intero testo della legge passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, il Gruppo Rifondazione comunista non considera questa legge attuativa delle direttive CEE un buon compromesso, perché di compromesso si tratta, derivando il testo della legge in esame da due diverse proposte di legge, una da parte della Giunta regionale, l'altra da parte del Gruppo PCI-PDS.
Non è un buon compromesso, perché il problema che affronta questa legge viene risolto nel suo punto più delicato in modo incongruo. Raccogliere le notifiche delle aziende ed effettuare vigilanza e controlli è un compito che fa venire i brividi a chi ne è responsabile. Se leggiamo con attenzione quanto scritto, sia sul DPR n. 175 che su questa legge, ci rendiamo conto della difficoltà e della grande responsabilità che si accollano coloro che apporranno le loro firme sotto i documenti. Ebbene, questo compito così rischioso e gravoso la legge lo consegna alla forma meno strutturata della Pubblica Amministrazione: all'invenzione dell'Unità flessibile! Pensate un po': non c'è un servizio agile e competente cui fare riferimento per una materia nuova, importante e ad alto rischio per chi la esercita. Quando tutto fila liscio, siamo tutti tranquilli, ma questa è una materia in cui ci si scotta le mani.
Ebbene, per gestire questa materia, invece di approntare un ufficio responsabile, ci si affida al "vai e vieni", all'Unità flessibile, alla possibilità, a seconda delle circostanze, a giudizio della Giunta, di prendere le competenze, là dove ci sono, sparse nei vari uffici e di raggrupparle sotto l'Unità flessibile. Questa è la critica di fondo che sostiene il giudizio negativo su questa legge; non era così nella proposta iniziale di una delle due proposte di legge. Per questo ho parlato di compromesso non buono: era una questione su cui non rinunciare.
Non vorrei essere al posto dei responsabili di questa vicenda e penso che sarebbe stato utile, almeno facendo l'opposizione, resistere alle lusinghe di un'associazione consociativa a proposte di legge di questo genere e richiedere con fermezza che, a compiti così gravosi, si dedicasse un Servizio vero e stabile e non un'Unità flessibile.
Questa è la critica più ferma, ma ce n'è un'altra di fondo. Accanto a questa Unità flessibile, che è l'unica - badate bene! - che si carica il peso delle responsabilità, in parte insieme al Comitato tecnico scientifico, dicevo accanto a questa unità, così gracile e poco strutturata, prolifera - e questo è uno dei frutti di una pratica di governo che associa, con compromessi non buoni, maggioranza ed opposizione una pletora di organismi. E' certo che la maggioranza, che nelle sue forze politiche fondamentali non ha governato il problema ambientale, bene accetta una proliferazione di enti che si devono occupare della difficile questione industria/ ambiente e lascia la corda lunga. Se l'opposizione lo chiedesse, di Comitati, di Conferenze ne approverebbero più di una. Due tre, quattro, tanto costa niente.
Allora, accanto all'Unità flessibile - poveretta! - ecco sorgere il Comitato tecnico-scientifico, che non è un Comitato tecnico-scientifico con pure competenze tecniche di aiuto all'Unità flessibile, ma un Comitato tecnico-scientifico in cui, come il prezzemolo, si aggiunge, leggo testualmente: "Di questo Comitato tecnico-scientifico possono far parte anche rappresentanti delle Organizzazioni sindacali, delle Associazioni ambientaliste, degli imprenditori". Si tratta delle stesse rappresentanze che troviamo presenti in altri due livelli organizzativi che devono affrontare il problema: le Conferenze provinciali, che coadiuvano l Unità flessibile, colloquiano con il Prefetto e faranno anch'esse informazione, e l'Osservatorio permanente per la sicurezza, che è un organismo di studio di indirizzo.
MARCHINI Non c'è.
CHIEZZI Sì che c'è: all'art. 15 "Osservatorio permanente per la sicurezza industriale ed ambientale"; l'avete votato.
MARCHINI Non c'è più.
CHIEZZI Allora leggo l'art. 15 per capire su cosa si è discusso.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Chiezzi, le faccio presente che il suo tempo per la dichiarazione di voto è già ampiamente superato.
CHIEZZI Va bene, smetto subito; se ritiene che io non possa svolgere più nemmeno un minuto di osservazioni, smetto.



PRESIDENTE

Non ho detto questo, chiedevo solo di stringere i tempi.
CHIEZZI Dato che sono stato interrotto e si nega, in una critica che sto svolgendo (proliferazioni di organismi), che stiate proponendo l'Osservatorio permanente per la sicurezza industriale, titolo dell'art.
15, mi dilungavo per chiarire. Questo Osservatorio esiste, e al suo interno troveranno di nuovo posto e spazio tutte queste rappresentanze. Come se non bastasse, si mantiene in vita un organismo similare, la Commissione presieduta dal collega Marchini, che studiai problemi di riconversione industriale. Quando c'è troppo, c'è poco. Tutte queste strutture, che probabilmente faranno molte parole e stileranno anche dei documenti, sono un modo di non individuare pochi responsabili che facciano poche e chiare cose facilmente individuabili e fattive. In questo modo, a fronte della necessità di avere un vero servizio per fare le cose che le leggi prevedono, si consente alla debolezza di governo della Giunta, che invece di strutturare un servizio chiede libertà di movimento e invece di affrontare di petto il problema degli organici dice: "Beh, raccoglieremo qua e là quello che si trova". In cambio, si hanno ben quattro organismi che potrebbero facilmente essere ridotti ad uno e mezzo, dando al Comitato tecnico-scientifico i compiti di supporto tecnico ad un servizio regionale e riunendo in un unico organismo di indirizzo, di studio e di ricerca tutte le altre competenze.
Presidente, questi sono i motivi - e voglio concludere, come lei mi ha chiesto - per i quali il Gruppo Rifondazione comunista vota contro questa legge, forse frutto di un atteggiamento politico di consociazionismo che nel passato non ha dato grandi risultati e, a nostro giudizio, farà altrettanto anche in occasione di questa legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Il Gruppo MSI-DN si asterrà su questa normativa.
Sinceramente, noi riteniamo che si tratti sì di una situazione di compromesso, ma tutto sommato di un compromesso accettabile tra due opposte esigenze di fondo, cioè quella della tutela della salute pubblica ed ambientale e, per un certo verso, quella dell'evitare di avere un'ulteriore, pesante bardatura, anche a livello burocratico, per le iniziative di carattere industriale.
Obiettivamente, in questa normativa ci sono alcuni punti deboli, sui quali però penso non sia del tutto responsabile la Regione. Infatti questa è una proposta di legge che dà attuazione ad un DPR del 1988 che ci impone di prendere determinate decisioni, rispetto alle quali, secondo me, non si può andare troppo al di fuori; quindi, all'interno di una determinata linea di marcia, non ci sono molte possibilità anche di inventiva da parte della Regione per cambiare la situazione di fondo.
Direi che l'equilibrio raggiunto è positivo; lo scetticismo - in parte mi ha anticipato il collega - è sull'effettiva capacità di riuscire tecnicamente a seguire queste cose, sia per una debolezza intrinseca delle strutture sia, per contro, per il rischio che tutto o la maggior parte del problema consista nel compilare dei moduli burocratici, con tempi di difficile seguito, senza che alla fine, all'accumularsi di schede e controschede, si vada di fatto a ,toccare con mano, e soprattutto a controllare, se eventuali insediamenti pericolosi possano dar luogo al rischio di incidenti.
Pur dimostrando un certo apprezzamento, ritenendo che la scelta mediata fatta sia positiva, mi asterrò su questa votazione, poiché penso che la struttura tecnica data dalla Regione per fissare al proprio interno dei contenuti concreti a questa normativa (artt. 3 e 4) sia insufficiente, in termini numerici di preposti, e invece eccessiva dal punto di vista numerico degli enti preposti a questo controllo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bresso.
BRESSO Si può pensare di fare l'opposizione in molti modi, compreso quello di darsi martellate sulle dita tutti i giorni. Non è questo il modo che il nostro Gruppo intende seguire, anzi rivendica con orgoglio il fatto di avere per primo proposto un testo di legge che arriva oggi in approvazione con modifiche marginali.
E' ben vero che questo testo unifica una proposta di legge e un disegno di legge, che - come tutti sanno - erano sostanzialmente identici. Quello presentato dalla Giunta, infatti, era identico a quello presentato da noi quindi la logica voleva che si cercasse di metterli insieme. Dunque nessuna pratica consociativa, ma il riconoscimento che quello presentato dalla Giunta ricalcava, ritenendolo probabilmente giusto, quello presentato dall'opposizione.
Secondo: la differenza originaria era sostanzialmente legata alla questione dell'Unità flessibile. Voglio ricordare che non solo è stata oggetto di ampia discussione e confronto anche con tutte le istanze esterne che vi hanno partecipato, ma che questa questione specifica è stata definita con un impegno preciso della Giunta teso ad individuare questa Unità flessibile come un organismo permanente, la cui flessibilità riguarda non il fatto di esserci un giorno e non esserci il giorno dopo, ma quello di permettere la raccolta di competenze da Assessorati diversi, perché la legge è una legge interdisciplinare. Questa è stata la ragione non consociativa, ma di tipo tecnico, per cui avuta l'assicurazione che la struttura flessibile è flessibile solo in quanto interdisciplinare, ma è permanente come funzionamento, tutti coloro che hanno partecipato all'arduo lavoro di elaborazione di questo progetto lo hanno accettato.
La questione dei troppi organismi. Qui di nuovo, a mio avviso, si dimentica, per non averci a sufficienza ragionato - fare opposizione è anche ragionare e proporre, non solo criticare in superficie - che ci sono due tipi di rapporto necessari con (esterno: Il primo è il rapporto tecnico; la Regione oggi non ha le competenze - non le ha in parte nemmeno la cultura scientifica piemontese, le deve costruire - necessarie al proprio interno per svolgere il lavoro istruttorio e poi il successivo lavoro di controllo dell'adeguatezza di ciò che c'è nelle imprese alle risultanze delle istruttorie e delle prescrizioni. Queste competenze le deve prendere dall'esterno; per molto tempo, dati i nostri tipi di organici, non sarà possibile avere opportunità concrete di assunzioni. Non sarebbe possibile proprio perché, anche facendo dei concorsi, non si riuscirebbe ad avere l'articolazione delle competenze necessarie se non dilatando enormemente il personale, cosa non fattibile oggi. C'è una seconda competenza diretta all'esterno della Regione, che ha bisogno di conforto verso l'esterno e dall'esterno, ed è quella relativa a tutto il lavoro di informazione e di gestione dell'emergenza. C'è il problema di informazione alla popolazione, alle comunità locali, ai lavoratori, perch la legge poi sia gestita, e questo è indipendente dalle istruttorie e riguarda tutta l'organizzazione della sicurezza sul territorio. Anche questa cosa non può essere fatta; a Torino è relegata in un angolo, ma deve avvenire in rapporto con le realtà locali, che devono garantire la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. Quindi, per forza di cose, si tratta di aspetti diversi.
Le Conferenze provinciali non hanno niente a che vedere con la struttura tecnico-scientifica che è prevista nel Comitato tecnico con compiti e funzioni completamente diversi. E' vero che l'Osservatorio è diventato un di più, ma ciò perché è già stato concepito come un contenitore da riempire. Analogo discorso vale per il lavoro della Commissione che &stata istituita e che permetterà di trasformare questo puro lavoro di istruttoria di dichiarazioni in un lavoro molto più approfondito di rapporto con la società piemontese sui problemi di riconversione ecologica, che certamente non riguardano solo la sicurezza industriale, anche se la sicurezza industriale fa parte della riconversione ecologica. Credo quindi che non si tratti in alcun modo di consociativismo né da parte nostra, né da parte dei partiti della maggioranza; si tratta di una convergenza su una questione importante. Il nostro progetto fu firmato allora anche dal collega Chiezzi e non credo casualmente, ma dopo averlo letto con attenzione, conoscendolo, quindi mi stupisce alquanto che oggi rinneghi qualcosa che allora aveva firmato , con piena coscienza di causa.
Ognuno è libero di cambiare opinione. Ovviamente votiamo a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Utilizzo impropriamente la sede della dichiarazione di voto per dare una mia interpretazione del complesso dei soggetti che abbiamo messo in pista. Non ci sono doppioni e non ci sono sovrapposizioni, ma pregherei la Giunta, nella gestione di queste leggi, di considerare lo spirito che ha animato questa pluralità. Le Conferenze sono momenti di conoscenza a vantaggio della Regione nonché di informazione e di rapporto con le comunità locali. L'organismo tecnico è uri supporto tecnico all'Unità flessibile; l'Unità flessibile ha la funzione di istruire il provvedimento della Giunta e la Giunta provvede. Ci sembra un meccanismo ed una pluralità di soggetti che, conché la Giunta abbia la capacità di governarla con questo tipo di successione logico-funzionale, non dovrebbero creare grandi problemi. L'Osservatorio, da un fatto immediato che non era maturo, è diventato uno scenario rispetto al quale ci riproponiamo di ritornare per la costruzione di un soggetto in grado di conoscere il processo a prescindere dalle pratiche. Direi che questo è un aspetto, Presidente molto importante. Noi riteniamo che la politica non si faccia con le pratiche, ma la pratica è all'interno della politica, quindi l'Osservatorio dovrà essere una chiave ed uno strumento di lettura e di conoscenza del fenomeno nel suo complesso.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 39 hanno risposto NO 2 si sono astenuti 4 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del prof. Giorgio Agosti, Presidente dell'Istituto Storico della Resistenza


PRESIDENTE

Ringraziando della presenza la famiglia di Giorgio Agosti e i numerosi rappresentanti del Comitato per l'Affermazione dei Valori della Resistenza e della Costituzione Repubblicana, do la parola al Consigliere Grosso.
GROSSO Desidero ringraziare innanzitutto la signora Agosti, l'amico Aldo, gli altri parenti e tutti gli amici di Giorgio Agosti per aver voluto essere presenti a questo ricordo.
Giorgio Agosti nacque a Torino il 17 ottobre 1910. Il padre, Mario, era medico e la madre, Cristina Garosci, laureata in lettere e studiosa di letteratura francese e polacca. In questo ambiente maturò il suo amore per la Polonia, argomento dei suoi studi giovanili e poi della sua tesi di laurea. Studiò al Liceo D'Azeglio con Norberto Bobbio e Leone Ginzburg, poi all'Università, alla facoltà di Giurisprudenza, con lo stesso Bobbio, dove conobbe Alessandro Galante Garrone, Vittorio Foa, Carlo Dionisotti, Dante Livio Bianco, che divenne il suo "amico partigiano" per eccellenza.
Protagonisti della lotta partigiana in Piemonte, Giorgio Agosti e Dante Livio Bianco attraversarono in posizioni di grande rilievo politico anche gli anni del tormentato dopoguerra, fino alla morte di Livio, avvenuta per incidente in montagna nel 1953.
Proprio con l'iscrizione all'Università coincide la prima manifestazione di antifascismo, nella primavera del 1928: vi fu uno scontro con degli studenti fascisti mentre con i suoi amici manifestava la propria solidarietà a Francesco Ruffini, professore di Diritto Ecclesiastico, che in Senato si era opposto alla legge elettorale che affossava elementari libertà statutarie.
Il suo antifascismo maturò nella frequentazione familiare del cugino Aldo Garosci, leader di quella cospirazione alla luce del sole che cominciava a coagulare l'opposizione giovanile, poi confluita nel movimento di Giustizia e Libertà. Il servizio militare di leva, dal 1931 al 1933, lo salvò dalla prima retata della polizia fascista che stroncò il gruppo guidato da Mario Andreis, Aldo Garosci e Luigi Scala, in seguito alla quale suo cugino andò esule in Francia.
Laureatosi nel 1930 con Gioele Solari, entrò in Magistratura diventando uditore a Torino e poi Giudice a Vercelli e, dal 1936, a Torino.
Con la copertura del suo libretto ferroviario, andava in Francia a prendere la stampa clandestina di Giustizia e Libertà. Dopo gli arresti di Ginzburg nel 1934 e di Foa, Giua e Mila nel 1935, Agosti rimase uno dei pochi a tenere vivo il movimento clandestino. Ma la rivelazione delle sue capacità organizzative e la lucidità e l'acume del suo giudizio politico, uniti all'istanza morale di estremo rigore, si ebbe dopo 1'8 settembre 1943. Da Torre Pellice, dov'era sfollato con la moglie Nini Castellani e il piccolo Aldo, cominciò a tessere le direttive politiche del Partito d'Azione: erano con lui Mario Andreis, Arialdo Banfi, Giorgio Diena, Vittorio Foa, Michela Giua, Franco Momigliano, Willy Jervis e tanti altri.
Questore politico di Torino, dopo la Liberazione, resse la carica fino al 28 febbraio 1948, negli anni più difficili del dopoguerra, carica che lasciò volontariamente, nonostante le pressioni politiche, per passare nel ramo amministrativo, prima alla SIP, come capo del Servizio legale e poi come Segretario generale. Collaborò con Riccardo Lombardi al progetto di nazionalizzazione dell'indu-stria elettrica, in seguito alla quale fu nominato nel 1963 Vice Direttore Generale dell'ENEL per il Compartimento Piemonte.
In questo lavoro l'istanza etica che guidava la sua azione politica si manifestò in un'intensa e diffusa attività sociale, con la creazione intelligente di servizi quali colonie, dopolavori e biblioteche. Questo aspetto della sua personalità ebbe modo di manifestarsi anche negli ultimi anni della sua vita, nell'enorme contributo di energie e di organizzazione che diede quale Presidente del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino Vicepresidente del Centro Studi "Piero Gobetti", Presidente dell'Istituto Storico della Resistenza in Piemonte di cui è stato uno dei fondatori e nel quale Giorgio Agosti ha lavorato generosamente, con disincantata passione fino ai suoi ultimi giorni. Ha collaborato attivamente con il Comitato per l'Affermazione dei Valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana, di cui era membro, promuovendo, fra l'altro, le ricerche sui temi: "Le classi dirigenti elettive in Piemonte 1938-1951" "Una storia di tutti: prigionieri, internati, deporta ti italiani nella seconda guerra mondiale"; "Storia e memoria femminile della seconda guerra mondiale"; "PNF a Torino: struttura di partito e società operaia".
Il suo ultimo impegno, in qualità di Presidente dell'Istituto Storico si è concretato con l'avvio della ricerca: "Vita religiosa e società civile nella seconda guerra mondiale".



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio, quindi la seduta viene brevemente sospesa per il saluto ai parenti di Giorgio Agosti)


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

In merito al punto 35) all'o.d.g.: "Nomine", si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine.


Argomento: Nomine

- S.A.I.A. S.p.A. Società Aree Industriali e Artigianali (art. 26 dello Statuto) - Collegio sindacale. Nomina del Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Pier Franco Ciana.


Argomento: Nomine

- ECBIC Piemonte S.p.A. (art. 4, L.R. n. 22/91) - Collegio sindacale. Nomina di un Sindaco con funzioni di Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Poiché il ,nominando non ha riportato voti sufficienti, dichiaro non valida la votazione.


Argomento: Nomine

- ITACA S.p.A. (L.R. n. 12/91) - Collegio sindacale. Nomina di un Sindaco con funzioni di Presidente.


PRESIDENTE

E' stato svoltolo scrutinio delle schede. Poiché il nominando non ha riportato voti sufficienti, dichiaro non valida la votazione.


Argomento: Nomine

- ITACA S.p.A. (L.R. n. 12/91) - Collegio sindacale. Nomina di un Sindaco supplente scelto tra i nominativi segnalati dai Comuni del Verbano Cusio Ossola.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Antonio Prino.


Argomento: Nomine

- Interporto di Torino SITO (L.R. n. 88/82) - Consiglio di amministrazione. Sostituzione del signor Sergio Hutter dimissionario.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Alfredo Tentoni.


Argomento: Nomine

- Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand (art. 9, L.R. n. 12/90) Consiglio direttivo. Sostituzione del signor Ricciardi dimissionario.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Mario Zerboglio (esperto in materia turistica).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Zacchera. Ne ha facoltà.



PRESIDENTE

ZACCHERA



PRESIDENTE

Nella votazione che tra qualche minuto il Consiglio regionale andrà ad affrontare, verrà messo in votazione il primo lotto - è proprio il caso di dire lotto, come gli appalti - delle nomine dei Co.Re.Co. per quanto attiene alle competenze, ai riordini professionali e ai politici o amministratori di una certa anzianità di grado. Senza lasciarmi andare in dichiarazioni ad alta voce, vorrei esprimere la mia profonda delusione per come è stata portata avanti questa partita.
E' stato detto che i Co.Re.Co. dovevano essere il luogo dove vinceva la competenza; è stato detto che questa volta gli ordini professionali dovevano mettere delle persone particolarmente qualificate affinch dall'esterno si potesse, in qualche maniera, controllare gli atti degli enti pubblici.
Trovo veramente squallido che questo Consiglio regionale vada ad approvare il primo lotto delle nomine (è soltanto un lotto perché non ci si è messi d'accordo su tutto); bisogna aspettare il secondo e forse il terzo lotto per tirare quegli altri, senza tener conto in alcun modo delle carriere professionali, dei curricula, delle qualità, delle competenze delle esperienze dei colleghi che vengono votati. Come può un Consigliere regionale vedere quale dei propri candidati è il migliore? Denuncio la Commissione Nomine, dalla quale ho presentato le dimissioni, perché non voglio essere compartecipe a questa spartizione dei "pani e de i pesci"; non sono d'accordo che non si vada a vedere alcunch dei curricula e si proceda soltanto ad una spartizione politica.
La legge n.142, in quest'aula, è utilizzata come una fisarmonica: quando si vuole suona in un verso, quando dà fastidio suona nell'altro.
Sulle nomine dei Co.Re.Co. era il momento di essere seri e responsabili soprattutto da parte di questo Consiglio regionale, e cambiare per una volta il metodo. Ciò, invece, non è stato fatto. Mi lamento di questo e dichiaro di non partecipare alla votazione.
Concludendo il mio intervento, vorrei ancora aggiungere che il Gruppo repubblicano, che la scorsa settimana, su un'involontaria iniziativa, ci ha tenuto qui una giornata a parlare di questioni di morale e di necessità di cambiare il metodo, oggi ci porta schede di votazione con proponenti del suo Gruppo, perché nella spartizione dei pani e dei pesci qualche pesciolino tocca anche al Partito repubblicano, il quale si adegua a pescare anche i propri. Questo modo di fare, signori, a me personalmente non va.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.
FERRARA Interverrò molto brevemente sull'ultima "uscita" del Consigliere Zacchera, che mi lascia perplesso. Sono assolutamente convinto che occorra fare un passo indietro nelle designazioni, ma finché la legge dà mandato di designazione ai Gruppi consiliari, penso sia dovere farlo.
Nella fattispecie, le due nomine riprese dal collega sono di illustrissimi e qualificati commercialisti, non iscritti al PRI, di grande valore. Non vedo per quale motivo ciò debba dare scandalo. Il Consigliere Zacchera si informi: sono due suoi colleghi - commercialisti - di grande valore designati dal PRI. Credo che questo sia un modo corretto e non demagogico di fare le cose.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI In determinate questioni è difficile infilarsi, perché poi è difficile uscirne.
Faccio presente all'assemblea che molti Gruppi hanno dovuto in qualche misura ridurre la loro rappresentanza, sostanzialmente filtrando le nomine che venivano dall'esterno. Il PRI non ha; designato alcun illustre professionista; chiederei quindi al collega Ferrara di rifletterci.
E' questione di una qualche delicatezza: si tratta di capire se ci riferiamo al fatto che in una qualche misura ognuno di voi ha concorso ad individuare fra le terne i professionisti...
FERRARA Si tratta di un'altra cosa, Consigliere Marchini: è un Collegio sindacale qualunque. Quanto il collega sta dicendo non ha nulla a che vedere...
MARCHINI Chiedo scusa.



PRESIDENTE

Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

- Co.Re.Co. (art. 42, legge 8/6/1990, n.142 e L.R. n. 30/91) - Sezione decentrata di Asti. Nomina di quattro esperti effettivi e due esperti supplenti. 3


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Poiché i nominandi non hanno riportato voti sufficienti, dichiaro non valida la votazione.


Argomento: Nomine

- Co.Re.Co. (art. 42, legge 8/6/1990, n.142 e L.R. n. 30/91) - Sezione decentrata di Biella. Nomina di quattro esperti effettivi e due esperti supplenti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Poiché i nominandi non hanno riportato voti sufficienti, dichiaro non valida la votazione.


Argomento: Nomine

- Co.Re.Co. (art. 42, legge 8/6/1990, n.142 e L.R. n. 30/91) - Sezione decentrata di Mondovì. Nomina di quattro esperti effettivi e due esperti supplenti.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Poiché i nominandi non hanno riportato voti sufficienti, dichiaro non valida la votazione.


Argomento: Nomine

- Ente di Gestione della Riserva naturale speciale del Sacro Monte del Belmonte (art. 5, L.R. n. 14/91) - Consiglio direttivo. Nomina di tre membri con esperienza in materia storico-artistica ed architettonica.


PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Virgilio Bringhen (esperto storico-artistico), Pier Mauro Giachino (esperto storico-didattico) e Pier Massimo Cinquetti (esperto storico architettonico), quest'ultimo designato ai sensi dell'art. 72 del Regolamento.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Se non ci sono variazioni di programma, come mi pare che sia, vengono ora posti in discussione gli ordini del giorno n. 366 e n. 367 rispettivamente presentati dai Consiglieri Monticelli, Bosio, Calligaro ed altri e dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti.
Inoltre, per analogia, viene posto in discussione un altro ordine del giorno presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera.
Procediamo come di consueto avviene, chiedendo ai proponenti se intendono illustrare i loro documenti.
CUCCO Signor Presidente, chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

L'ordine dei lavori l'abbiamo definito questa mattina.
CUCCO Sono contento che l'abbiamo definito, ma volevo un chiarimento.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare.
CUCCO Per quanto riguarda il procedere di adesso, credo sia invece necessario far premettere la relazione dell'Assessore o della Giunta sulla questione dell'USSL4, perché, secondo me, dalle cose che diranno la Giunta e l'Assessore su questa materia la votazione sugli ordini del giorno prenderà una direzione invece che un'altra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.
ROSSA Signor Presidente, era già stato fatto rilevare dall'intervento della scorsa settimana del collega Marchini l'improcedibilità dell'ordine del giorno presentato dai colleghi Majorino e Zacchera con il quale si chiedono le dimissioni dell'Assesso-re. Riprendo questa osservazione per sottoporre alla sua attenzione una decisione in merito relativa al fatto che, se i presentatori non la ritirano, si tratta di passare ad una valutazione dell'assemblea.



PRESIDENTE

Mi sembra che questa mattina nella riunione dei Capigruppo sia stato dato per scontato - io non ho partecipato alla precedente riunione - che il terzo ordine del giorno potesse essere posto in discussione oggi per analogia con gli altri. D'altro canto, una normativa esplicita di procedibilità o improcedibilità rispetto agli ordini del giorno non mi pare sussista; pertanto non mi pare che questo ordine del giorno debba o possa essere dichiarato improcedibile. Altra questione è quella posta dal Consigliere Cucco, ma avendo - se non ci sono variazioni- già affrontato la questione con l'Asses-sore Maccari, si tratta di ordini del giorno che sono stati messi alla valutazione del Consiglio e pertan-to non si è ritenuto di far precedere la loro discussione da una comunicazione specifica. Questo è quanto risulta a questo momento alla Presidenza.
La parola al Consigliere Cucco.
CUCCO Soltanto perché agli atti rimanga che la Giunta si è rifiutata di fare una relazione sulla situazione dell'USSL 4. Siamo chiamati a votare ordini del giorno, non siamo chiamati ad esprimerci sulle considerazioni che la Giunta intende fare su quanto sta accadendo sulle UU.SS.SS.LL. torinesi.
La questione è molto diversa, perché costringete l'aula a porsi su una questione di valutazione dell'operato complessivo dell'Assessore invece che sulla questione effettiva, che è quella degli scandali sulla sanità. E' una questione ben diversa.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame ordini del giorno sulla sanità piemontese e comunicazione in merito da parte dell'Assessore Maccari


PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, procedo secondo l'ordine che ci eravamo dati alla Conferenza dei Capigruppo, vale adire all'illustrazione degli ordini del giorno.
Dalle informazioni ricevute dalla Presidenza, mi sembra che la questione fosse già stata, in qualche misura, risolta, in quanto essendoci un procedimento in corso non si riteneva opportuno, con valutazioni od osservazioni, entrare all'interno di una procedura che si svolge in altra sede.



(Interruzioni del Consigliere Cucco)



PRESIDENTE

Consigliere Cucco, lei ha già espresso le sue osservazioni.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Non ero presente alle riunioni dei Capigruppo che hanno trattato questo argomento, ma il Vicepresidente Vetrino aveva già riferito, in quella sede che la Giunta si sarebbe collocata nell'arco del dibattito, ma non avrebbe fatto relazioni per le stesse ragioni espresse dal Presidente del Consiglio.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cucco)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Signor Presidente, le notizie di oggi ci dicono che lo scandalo sanità tende ad allargarsi. Partito dall'USSL 4, ha investito altre UU.SS.SS.LL.
subcomunali di Torino (ad esempio, Pinerolo) e, a notizie di oggi, quella di Orbassano. Le ipotesi di reato sono appalti truccati, corruzione emergono acquisti inutili; emerge l'azione di aziende private interessate a finanziare congressi medici anche all'estero. Si tratta di appalti frazionati, cosiddetti minori, e se sono minori bisognerà andare a vedere anche gli appalti di maggiore dimensione. Appare, almeno per i casi presi in considerazione, una cattiva amministrazione generalizzata.
Come sono andate davvero le cose all'USSL4? Per non andare troppo indietro nel tempo, partirei dal 1989. Vi fu uno scontro nel Comitato di gestione non su bazzecole, ma sul rilievo che aveva assunto il carattere monopolistico di una società di progettazione all'interno dell'USSL. Lo scontro si sviluppò su chi doveva ricoprire la carica di direttore dell'Amedeo di Savoia, che aveva ricevuto un finanziamento di 50 miliardi di lire per diventare centro di riferimento regionale sull'AIDS: Scontro di non poco conto, perché portò l'allora Presidente a dimettersi su questioni di non poca importanza. Il suo partito cercò per mesi e mesi di sostituirlo, ma non vi riuscì. E' un caso molto curioso. L'Assessore, dello stesso partito, stava cercando di sostituire il Presidente dimissionario e avverti la sensazione di perdere il controllo sull'USSL4. Corse quindi ai ripari, inviando il Servizio ispettivo assessorile non all'USSL4, non ai presidi ospedalieri dell'USSL4 che sono due, non al Maria Vittoria, centro chiacchieratissimo, ma all'Amedeo di Savoia. Il Servizio ispettivo si concluse il 12 luglio 1989 con una relazione ché riscontrò carenze ed irregolarità, ma non tali da giustificarne il commissariamento.
Allora si disse che, se fosse stata commissariata l'USSL 4, avrebbero dovuto essere commissariate perlomeno tutte le UU.SS.SS.LL. subcomunali di Torino. Sottolineo la data: 12 luglio 1989. L'Assessore, con la relazione del Servizio ispettivo, inviò tre lettere al Prefetto, al Sindaco della città di Torino, al facente funzioni di Presidente dell'USSL4. Scrisse al Prefetto: "Ritengo che l'USSL4 non sia in grado di rispettare tempi e modalità di quanto intimato, ritengo di doverglielo comunicare per l'eventuale adozione dei provvedimenti di sostituzione". Chiese quindi al Prefetto il commissariamento; al tempo stesso scrisse al Sindaco della città di Torino, Magnani Noya, per fare presente l'inderogabile necessità di sostituire il Presidente dimissionario, essendo ampiamente scaduto il termine previsto dalla legge regionale, come peraltro già evidenziato dal Prefetto. Scrisse, lo stesso giorno, anche una lettera al facente funzione di Presidente dell'USSL4 per intimargli di effettuare una serie di adempimenti diretti a sanare le lacune più gravi emerse sul piano organizzativo e le irregolarità di gestione entro un determinato periodo di tempo. Tre lettere, inviate nello stesso giorno, che dimostrano la massima contraddittorietà possibile. Prima al Prefetto si chiede di commissariare al Sindaco si chiede, dopo aver chiesto il commissariamento, di sostituire il Presidente dimissionario e al facente funzioni di Presidente si dice di mettersi in ordine.
Questo non mi pare un atteggiamento lineare e chiaro, ma molto contraddittorio. L'Assessore avrebbe dovuto scrivere al Sindaco della città di Torino e al facente funzioni di Presidente dell'USSL4 come stavano le cose, doveva dire loro che aveva richiesto il commissariamento dell'USSL4.
Ma questo non era giustificato dalla relazione del Servizio ispettivo tant'è vero che al Prefetto l'Assessore Maccari fu costretto a dire: "Ritengo che l'USSL4 non sia in grado di rispettare tempi e modalità di quanto intimato"; c'era quindi un giudizio sull'USSL4 che poteva essere dato alla luce del sole, dicendo: "Ho chiesto oggi stesso al Prefetto di commissariare l'USSL4".
Ricordo che l'USSL4 fu commissariata, con un Commissario dello stesso partito del Presidente dimissionario; è ,stato uno dei rarissimi casi di commissariamento, l'unico forse nel centro-nord d'Italia. Questo è l'oggetto della lettera inviata al Prefetto: l'ispezione presso l'USSL4 di Torino; l'oggetto della lettera inviata al Sindaco è invece "Accertamenti presso l'USSL4 di Torino". No, bisognava dire "ispezione presso il presidio ospedaliero Amedeo di Savoia" e non "ispezione presso l'USSL4".
L'ispezione fu mirata, deviata rispetto al vero centro di malaffare, da sempre il presidio ospedaliero Maria Vittoria. Noi già allora pensammo che la conclusione fosse strumentalizzata, presa a pretesto per non perdere il controllo sull'USSL4.
Vero centro di seri problemi è sempre stato il presidio ospedaliero Maria Vittoria. La Magistratura fu costretta, anno dopo anno, ad interessarsene e, poiché se ne interessò per un lungo periodo di tempo l'ispezione non sfiorò neppure il presidio ospedaliero Maria Vittoria. Oggi leggiamo che il reparto di rianimazione costruito nel 1980 veniva a distanza di dieci anni abbattuto e rifatto ex novo e, dalle poche decine di milioni di lire previste, siamo ad oltre 800 milioni; che l'unità coronarica non è ancora in funzione; che entrambi i nuovi servizi non sono ancora oggi in funzione poiché sono state rilevate gravi carenze di progettazione ed esecuzione dei lavori.
Il 3/11/1989 interpellammo l'Assessore affinché ci dicesse se era a conoscenza di richieste di pagamento per forniture e prestazioni riguardanti l'Ospedale Maria Vittoria, che stavano per essere liquidate nonostante le fatture mancassero di ordine o con ordine non firmato e senza deliberazione del Comitato di gestione, per circa un miliardo e mezzo di lire. Ricevemmo la solita risposta burocratica: "Tutto era regolare" - ci disse - e oggi siamo al terremoto, all'indagine giudiziaria, partita da questa USSL. ma estesasi, il cui amministratore straordinario e Presidente del Comitato dei Garanti è sempre dello stesso partito.
Ho trovato quindi non assolutamente corrispondenti al vero le dichiarazioni rilasciate dall'Assessore Maccari alla stampa: "Lo scandalo si poteva evitare". Certo, si poteva evitare, bastava mandare il Servizio ispettivo anche all'Ospedale Maria Vittoria e non solo all'Amedeo di Savoia! Non possiamo qui non sottolineare gravissime responsabilità e compiacenze di carattere politico dell'Assessore Maccari, il quale - sempre in queste dichiarazioni - disse che aveva messo, tre anni prima, gli occhi sull'USSL4 e ne aveva chiesto ed ottenuto il commissariamento. Qui la contraddizione non è di poco conto, perché da una parte dichiara che è stato lui a chiedere il commissariamento e bisogna credergli - abbiamo la lettera inviata al Prefetto a nostre mani - ma recenti dichiarazioni ci dicono che è stato il Prefetto a commissariare. Mise gli occhi sull'USSL4 ma soffrì di una strana forma di strabismo, perché non esitò a nominare amministratore straordinario dell'USSL di Nichelino il direttore amministrativo dell'USSL4, nonostante fosse sospeso dall'incarico e inquisito dalla Magistratura e che recentemente è stato condannato per corruzione e abusi in atti d'ufficio, diventando incompatibile con là carica di amministratore.
Quando implorammo un minimo di decoro nella nomina degli amministratori straordinari, l'Assessore ci disse che gli era stata imposta la nomina così come per l'amministratore straordinario dell'USSL di Pinerolo recentemente arrestato e accusato di corruzione.
E' emerso anche il problema dei rapporti privilegiati di decine di UU.SS.SS.LL. del Piemonte con Protecne, una società tuttofare che progetta e dirige i lavori e le manutenzioni. Ho letto recentemente un'intervista concessa alla "Gazzetta" da parte dell'Assessore Maccari, nella quale egli dice che rispetto agli incarichi si è cercato il titolare dell'impresa nelle varie UU.SS.SS.LL.: è come se si dovesse pretendere un'inchiesta sulla FIAT perché ha il 50% del mercato italiano. No, non ci siamo capiti! Noi stiamo chiedendo se il mercato della sanità è un mercato protetto, riservato ad una società di progettazione, e di questo dovremmo essere tutti estremamente preoccupati! Spesso ci parlate di pluralismo, di libera concorrenza, allora è il caso di vedere se qui non ci troviamo di fronte ad un mercato protetto, ad un mercato riservato! Poniamo questa questione inquietante: davvero non ci sono altre società di progettazione all'altezza di compiti come quello della progettazione e della direzione dei lavori e delle manutenzioni delle opere sanitarie? Noi non crediamo a questo. Interrogativo inquietante che si aggiunge a quello per cui non si mandò a suo tempo il Servizio ispettivo anche al Maria Vittoria, nei due presidi ospedalieri dell'USSL4.
Questa vicenda dimostra che quando vince la logica di una sfrenata lottizzazione, dell'occupazione, purché sia del potere, si perde il lume della ragione, si perde persino il buon senso! Non chiedevamo cose trascendentali, ma misure prudenziali: se una persona è sospesa dalla sua attività, è inquisita, è bene non nominarla amministratore straordinario di una USSL: è una misura di buon senso! Nemmeno il buon senso abbiamo avuto e allora siamo qui à chiedere che si faccia luce sui rapporti privilegiati di decine di UU.SS.SS.LL. con la società Protecne e a riferirne al Consiglio; siamo qui a chiedere che vengano forniti al Consiglio, nei tempi più stretti, tutti i dati e le notizie inerenti a fornitori, progettisti imprese. Siamo qui a chiedere la banca dati informatizzata e la pubblicazione di un bollettino degli appalti e dei fornitori; siamo qui a chiedere che si cambino radicalmente gli indirizzi dell'Assessorato alla sanità, assicurando una nuova ed affidabile direzione politica alla sanità piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI E' molto difficile esprimere opinioni in una situazione in cui i fatti le vicende, la bufera infuria ancora, la bufera di un ennesimo scandalo non è certamente un compito facile. Molti hanno scelto di non parlare tuttavia, come Rifondazione Comunista riteniamo invece di _ avere il dovere, prima ancora che il diritto, di esprimerci, e questo non tanto per entrare nel merito di ogni singola vicenda o delle responsabilità dei singoli (perché altri debbono attendere a tutto questo), quanto per tentare una lettura politica dei fatti e porre degli interrogativi utili a riflettere, a pretendere delle spiegazioni.
Lo si può fare partendo dalla vicenda paradigmatica del sistema USSL4 partendo, ad esempio, dai reparti di rianimazione di unità coronarica.
Malgrado i mesi e gli anni di lavoro e gli altrettanti denari spesi, questi reparti non sono ancora operativi. Alcuni ingegneri dell'USSL hanno rilevato e documentato carenze tecniche di progettazione ed esecuzione tali che hanno indotto l'amministratore straordinario a nominare una super Commissione di tecnici esterni.
E' una questione tutt'altro che marginale, poiché pone in discussione il ruolo e la competenza della società Protecne, responsabile dei due nuovi reparti, ma soprattutto affidataria del piano di ristrutturazione da 80 miliardi, il Piano direttore dell'Ospedale Maria Vittoria.
Il 29 giugno 1988, con la deliberazione n. 506, la maggioranza dell'allora Comitato di gestione, composto da Democrazia Cristiana, Partito liberale e Partito socialista, sotto il ricatto politico di crisi posto dal Presidente socialista Ferro, votava l'affidamento alla Protecne di tale incarico, senza altra indicazione. Chi ora si permette di criticare i prodotti di quell'accordo, implicitamente pone in discussione un patto di fronte al quale divengono necessarie pilatesche Commissioni tecniche oppure, per altri, un silenzio rigoroso.
Questa maggioranza sembra colta da improvvisa afasia, come pare colta da afasia la direzione sanitaria del Maria Vittoria, quasi che questa vicenda non la riguardasse. Per quanto concerne la direzione sanitaria del Maria Vittoria voglio qui ricordare che il dotta Leone, onnipresente quello che al Maria Vittoria viene definito "l'Andreotti della sanità dell'USSL4", è la principale parte in causa. Ciò per due ragioni: primo perché si tratta di servizi sanitari di un ospedale di cui egli è direttore; secondo, perché sul frontespizio della deliberazione di affidamento di incarico alla Protecne è presente ed evidente la sua firma apposta quale coordinatore sanitario.
Pochi si salvano, dunque, e in quell'atto deliberativo vi è il significato e la necessità di un controllo politico, il controllo politico del Partito socialista su questa USSL. e quindi le ragioni della sua governabilità.
All'ombra di quella tutela politica attenta a privilegiare esclusivamente la ragione e gli interessi di parte, si è consentita la creazione di un clima favorevole a quei percorsi amministrativi, oggetto dell'attuale indagine giudiziaria. I fatti di oggi si intrecciano a quelli di ieri, di un ieri lontano ma anche recente, gettando, in assenza di cambiamenti, una sinistra luce sul domani. Siamo giunti ad un punto di non ritor-no per coloro che siedono al vertice politico ed amministrativo sanitario, salvo evidenti futuri insabbiamenti.
Malcostume gestionale e potere politico sono una miscela che di giorno in giorno, se non si avrà il coraggio di azioni chiare e risolute richiederà un provvedimento radicale di esautorazione da responsabilità dirette.
Nel gennaio 1992, nel giornale della Circoscrizione IV, l'ing. Fassio amministratore straordinario, parlava dell'USSL4 come di "zona chiacchierata ai tempi degli scandali cittadini nella sanità, che gode ora di una certa tranquillità amministrativa". Ci sembra superfluo ogni commento, perché la cronaca di questi giorni ci mostra come il Maria Vittoria non sia un fatto isolato in una regione immacolata; più semplicemente si tratta di un sistema di potere che sta mostrando i suoi limiti e le sue distorsioni. Ma a decretarne la morte non saranno né le indagini della Magistratura (non solo queste) né lo sdegno dei nuovi moralisti; sarà la volontà - speriamo - di quanti, cittadini e lavoratori, avranno la forza di dire: "Non ci sto più".
Per quanto riguarda il contenuto del nostro ordine del giorno segnaliamo in particolare che il 29 ottobre 1990 il sindacato CGIL dell'USSL aveva diffuso ed inviato alle forze politiche, anche consiliari un documento in cui denunciava le gravi inefficienze nella programmazione degli interventi di spesa; ricordava che il già citato reparto di rianimazione, costruito nel 1980, allora presentato come struttura tra le più moderne d'Europa, benché non attivato appieno (solo 5 posti letto attivati su 9 previsti), poteva comunque essere valutato tra i servizi più efficienti del complesso ospedaliero.
Questo reparto, dopo dieci anni - com'è stato già ricordato - veniva abbattuto e rifatto ex novo, con un'ubicazione assolutamente irrazionale cioè lontano dal Pronto soccorso e accessibile solo con un ascensore. A tale nuovo reparto era previsto fosse collegata la nuova unità coronarica che tuttavia veniva ubicata a parecchia distanza dal reparto di degenza cardiologica. I due reparti (rianimazione ed unità coronarica), come ho già ricordato, a tutt'oggi non sono operativi. Il Piano direttore dell'USSL. in particolare dell'Ospedale Maria Vittoria, per l'attuazione del quale sono previste spese per 80 miliardi, prevede la costruzione di uno stabile per i servizi generali, comprendente una lavanderia di emergenza, mentre il lavaggio ordinario verrebbe poi affidato a ditte esterne.
Una nuova cucina; risulta che l'attuale cucina è stata completamente rifatta sia nelle opere murarie sia nelle attrezzature, benché ne sia previsto lo smantellamento. Analoga decisione è stata presa per la lavanderia, ristrutturata completamente nel 1990. Cito ancora la tipografia sita presso l'Ospedale Amedeo di Savoia in locali fatiscenti. Questa doveva essere trasferita presso nuovi locali di un prefabbricato già costruito già ultimato, ma risulta che questa nuova sede dovrà essere smantellata per effetto del Piano direttore, che prevede che altri servizi siano costruiti in quell'area.
Per concludere, ricordo che la struttura per handicappati gravi di Corso Svizzera, ultimata da otto anni, nel perimetro dell'Amedeo di Savoia è inutilizzata, è in grave degrado, come tutti possono constatare passando in Corso Svizzera, per il disinteresse dimostrato da questa USSL.
dall'USSL4, a farsi carico della gestione della struttura che le compete in quanto residenza sanitaria assistenziale. D'altra parte, la residenza sanitaria assistenziale di Via Valgioie 37, già inaugurata ben due volte in occasione di un periodo pre-elettorale, in realtà non è decollata per il rifiuto dell'USSL4 di mettere a disposizione il necessario personale sanitario.
E così si potrebbe continuare, ma chiudo segnalando che con il nostro ordine del giorno chiediamo che vengano cambiate radicalmente le modalità di gestione e gli indirizzi dell'Assessorato alla sanità, che ci sembra incapace ad assicurare anche solo la legittimità degli atti, se non l'efficacia e l'efficienza della sanità nella nostra Regione; che venga istituita nell'ambito della IV Commissione consiliare una sottocommissione di indagine destinata a fare piena luce sulle procedure seguite dallo stesso Assessorato, dalle UU.SS.SS.LL. pie-montesi nell'attivare appalti nell'individuare fornitori e consulenti con riferimento prioritario all'USSL4. Chiediamo che a questo scopo vengano forniti, in tempi stretti i dati e le notizie relative agli ultimi dieci anni. Chiudo chiedendo che su questi nostri ordini del giorno si pronunci la Giunta regionale.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Vorrei illustrare il nostro ordine del giorno, non per ripetere ciò che è stato detto dai colleghi, ma allargare un attimo...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Zacchera, credo che il Consigliere Marchini voglia annunciare una questione preliminare.
ZACCHERA Ma io avrei annunciato che avrei cambiato l'ultima frase, in modo da eliminare il problema che vorrebbe sollevare il collega Marchini.



PRESIDENTE

Il collega Marchini mi ha fatto cenno di ritirarsi.
ZACCHERA Mi sono recato dal collega Marchini e ho chiesto doverosamente come cambiare l'ultima parola per evitare di... Prima di arrivare all'ultima frase del nostro ordine del giorno, in cui chiedevamo le dimissioni dell'Assessore, eventualmente emendandola per non incorrere nei "reati" di non accettazione da parte del Regolamento, parliamo ben di altri reati.
Noi vogliamo innanzitutto allargare un attimo il discorso, perché si parla dell'USSL4, ma in questi giorni noi facciamo riferimento anche ad altre iniziative; e mi limito a dare atto all'Assessore di due suoi meriti: il primo è che spesso l'Assessore non risponde e il secondo è che si giustifica abilmente dicendo di non avere adeguate strutture tecniche assessorili per poter rispondere.
Il problema non è soltanto l'USSL4; dato per scontato che l'Assessore ha tantissimi problemi gravi a cui pensare - gliene va dato atto - ed ha un numero di dipendenti in Assessorato estremamente ridotto, scinderei le responsabilità fisiche dell'Assessore per passare a quelle della Giunta perché alcune decisioni sono della Giunta ed altre sono dell'Assessore. La decisione di scegliere gli amministratori straordinari è stata della Giunta; il non rispondere a precise interrogazioni è stato non dico una colpa, ma forse un limite dell'Assessore. Sull'USSL4, tanto per cominciare avevamo già fatto un'interrogazione di base, dicendo che quella persona non doveva fare l'amministratore straordinario. Avevamo indicato che non risultava che l'ing. Fabrizio Fabbri avesse la minima competenza per occuparsi di USSL. Ci è stato detto che avevamo torto. Meno male che avevamo torto, visto quello che è successo! Per l'USSL4 noi abbiamo presentato sette interrogazioni specifiche alle quali non è mai stata data risposta. Con l'interrogazione n. 238 - c'era ancora il Comitato di gestione - noi chiedevamo perché si erano raddoppiate le competenze al Comitato di gestione. Successivamente, in data 31 ottobre 1990, chiedevamo un'ispezione, sottolineando i problemi legati alla mobilità del personale, alla necessità di fare le ispezioni su determinati aspetti specifici che indicavamo. Successivamente, nell'interrogazione n.
348, indicavamo come nell'USSL4 era in corso un concorso estremamente importante e che si stavano facendo contemporaneamente, nello stesso giorno, le prove scritte ed orali alla presenza di metà Commissione.
Nell'interpellanza n. 251 si parlava del Reparto detenuti nell'Ospedale Amedeo di Savoia, si parlava anche dei 250 milioni spesi per le cucine, che erano state ristrutturate, ma che dovevano essere abbattute per essere trasferite; inoltre si parlava dei lavori nei Reparti di animazione e di anestesia. Successivamente, il 5 febbraio 1992, si parlava di un concorso per 42 posti di operatore tecnico che, a nostro avviso, doveva essere sospeso, perché non aveva i requisiti di legge. Stante quello che sta succedendo, ci chiediamo quali siano i rapporti tra Assessore ed Assessorato, amministratore straordinario e i fatti che avvengono all'USSL4, perché la nomina dell'amministratore straordinario all'USSL4 dott. Enrico Fassio, a nostro avviso è una nomina di grossa rilevanza: una delle USSL più importanti della Regione è stata affidata ad una persona che, secondo noi, non aveva competenze specifiche nel campo sanitario, ma aveva grosse esperienze specifiche in campo di ingegneria civile, di lavori, di tutto quello che attiene ai Comitati tecnici per il bacino del Po, opere pubbliche. Ci chiediamo, tra l'altro, se questa persona stia attualmente facendo l'amministratore straordinario e anche il funzionario regionale, se partecipi - magari l'Assessore Panella potrà essere preciso ancora alla vita dell'Assessorato, se va all'Assessorato dell'Assessore Panella muovendosi all'interno delle proprie specializzazioni oppure se ha dismesso la frequentazione di questo Assessorato; se ci fosse questa concomitanza, secondo noi poco valida perché il dato sarebbe abbastanza significativo, più in generale riteniamo che a questo punto ci sia da fare una chiara e netta separazione tra la gestione tecnica dell'Assessorato e la gestione politica dell'Assessorato: noi mettiamo sotto accusa la gestione politica, perché è stata la gestione politica a portare a determinate scelte, ma soprattutto è stata 1a gestione politica dell'Assessorato a non aver voluto rispondere man mano alle segnalazioni che venivano sull'USSL4 ed anche su tutte le altre UU.SS.SS.LL. o buona parte di queste UU.SS.SS.LL.
E qui ripetiamo quello che abbiamo detto l'altro giorno: non do torto all'Assessore quando contesta che una parte dei dipendenti non fanno il proprio dovere; perché secondo me l'Assessore ha ragione. Però, per fare delle accuse, deve fornire dei dati concreti, perché allora gli vorrei chiedere che cosa tecnicamente ha fatto questo Assessorato per fare in modo che i dipendenti lavorassero meglio, lavorassero di più, in termini di qualità, ma anche perché potessero lavorare. Per esempio, chiederei all'Assessore - davanti alla carenza degli infermieri professionali, che è uno dei punti deboli della struttura regionale, perché ce ne sono pochi anche all'USSL4 - quanti infermieri professionali fanno tutt'altro che l'infermiere professionale. Qui si deve rispondere tecnicamente alle domande che vengono fatte, non basta sparare nel mucchio o non dare risposta a queste cose.
Chiediamo (e concludo il mio intervento trattando l'ordine del giorno): che fine hanno fatto i tecnici ispettivi dell'Assessorato? Dove lavorano? Quando lavorano? Quanti sono? Se non sono sufficienti, perché, sussistendo una legge regionale, non vengono fatti lavorare? Perché non si fanno dei controlli, perlomeno quando i Consiglieri di minoranza segnalano che in quelle specifiche UU.SS.SS.LL. ci sono delle cose che non funzionano? Abbiamo una decina di USSL sotto tiro periodico, quasi settimanale: perch non vengono fatte le ispezioni, e se vengono fatte, quali sono gli esiti? Non conosciamo i risultati di queste ispezioni e nel caso delle UU.SS.SS.LL. IV, n. 44 ed altre, nel momento in cui gli amministratori straordinari non danno garanzie o non danno certezze all'Assessore di essersi comportati secondo tutti i crismi e secondo le regole, qual è il procedimento politico che vuole adottare questa Giunta regionale? Vuole perpetuarle a loro carico o li vuole sospendere? Ha il potere di sospendere? Ha la volontà politica di sospenderli e mandare dei funzionari o dei commissari ad hoc per quelle determinate situazioni? Queste sono le risposte concrete che ci devono venire, altrimenti continuiamo a girare contro noi stessi. Diamo atto all'Assessore di avere la capacità di comportarsi come 1e anguille: se non si riesce a prenderle in una certa maniera, scappano sempre di mano. Anche oggi abbiamo perso una o due ore di chiacchiere e non abbiamo concluso nulla. Ecco perch chiudevamo il nostro ordine del giorno chiedendo alla Giunta di sospendere la delega dell'Assessore alla sanità, fino a che non vengono chiarite determinate situazioni all'interno delle UU.SS.SS.LL. A questo punto, se vogliamo andare incontro a quanto diceva il Consigliere Marchini, possiamo cambiare le ultime parole del nostro documento, chiudendolo prima dell'invito alle dimissioni (a questo punto mi interessano relativamente perché il prossimo Assessore si troverebbe davanti alla stessa situazione difficile). Chiediamo che venga perlomeno approvato un ordine del giorno nel quale si dica che la gestione dell'Assessore va profondamente mutata e chiediamo politicamente alla Giunta di indicarci le linee di carattere tecnico, di carattere procedurale con le quali si vuole effettivamente cambiare. Diversamente, alla fine del dibattito, tutto continuerà come prima e, poiché molti indizi ci lasciano pensare che il "bubbone" non sia solo l'USSL4, ma sia anche intorno alle altre UU.SS.SS.LL., temo che questo cancro, visto che siamo in campo sanitario, andrà estendendosi nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi. Non è giusto, perch alla fine verrà fuori un grande "minestrone"in cui riusciranno a mettersi insieme i più colpevoli con i meno colpevoli e sarà estremamente difficile trovare le responsabilità.
Nelle UU.SS.SS.LL. in cui non c'è chiarezza, in cui sono in corso le indagini da parte della Magistratura, chiediamo un intervento immediato da parte dell'Assessore per bloccare l'attività degli amministratori straordinari e procedere, ci dirà poi come. Diremo in seguito se saremo soddisfatti o meno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.
MACCARI, Assessore regionale Credo sia bene chiarire alcuni elementi per avere un processo di comprensione corretto. L'indagine effettuata del Servizio ispettivo nel corso del 1989 non venne disposta in conseguenza delle dimissioni dell'allora Presidente del Comitato di gestione né in relazione alle continue irregolarità, come è riportato da un ordine del giorno. In realtà come risulta dalla premessa dell'ordine di servizio n. 24 dell'11 maggio 1989, l'indagine all'Ospedale Amedeo di Savoia ebbe origine dalle segnalazioni riguardanti la funzionalità del presidio ospedaliero Amedeo di Savoia, individuato quale centro di riferimento regionale per casi complessi affetti da infezione da HIV. In quel periodo avevamo anche avuto delle interrogazioni in aula il cui oggetto era la funzionalità e l'organizzazione del presidio ospedaliero Amedeo di Savoia, tant'è vero che, nella Commissione di indagine, erano presenti ben due primari di malattie infettive: il dott. Carcò, Primario delle malattie infettive dell'USSL n. 45 di Vercelli e il dott. Ettore Grasso, Primario delle malattie infettive dell'USSL n. 58 di Cuneo; inoltre vi erano il dott.
Ponner, Coordi-natore sanitario dell'USSL n.-26 di Venaria, il dott.
Grando, Coordinatore amministrativo dell'USSL n. 54 di Borgomanero, la dott.ssa Grillo, dirigente del Settore Affari istituzionali dell'Assessorato e il prof. Neri, consulente regionale in materia di igiene e programmazione ospedaliera e Sovrintendenti delle Molinette.
Il Servizio ispettivo, quindi, non fu deviato, come è scritto in un'interrogazione, in un ordine del giorno e come ha ricordato il collega Calligaro nel suo intervento, ma svolse una verifica analitica sull'organizzazione dell'attività del presidio, verifica che coinvolse naturalmente, anche i servizi preposti all'organizzazione e cioè la direzione sanitaria ed il servizio personale dell'USSL4, dai quali sono derivati molti problemi - in questo momento ricordato dall'indagine - per la difficoltà di avere una direzione sanitaria dell'Amedeo di Savoia e da cui sono derivati, negli anni successivi, altri problemi.
La Commissione ispettiva, che come si è detto comprendeva specifiche professionalità, rilevò la quasi paralisi del servizio personale, la cui procedura di rilevazione delle presenze era ancora manuale e il responsabile alternava a brevi presenze, lunghi periodi di assenza. Come tutti loro sanno, la possibilità della Regione di intervenire direttamente con misure sul personale delle UU.SS.SS.LL non esiste totalmente, non esisteva nella fase precedente né in quella attuale. E' solo cambiato il rapporto Regione-organo politico; mentre con i Comitati di gestione era competenza dei Comuni nominare il Comitato di gestione e il Presidente ed era compito del Prefetto nominare il Commissario; ora è compito specifico della Regione nominare l'amministratore straordinario su indicazione di una terna; è inoltre compito della Regione nominare (eventuale Commissario in sostituzione dell'amministratore straordinario.
All'epoca venne altresì rilevato un non corretto uso dell'istituto della pronta disponibilità, per cui alcuni dipendenti, fra i quali il massimo responsabile dell'organizzazione sanitaria, risultavano in pronta disponibilità, percependola relativa indennità anche quando erano in servizio. La relazione regionale presentata dagli ispettori conteneva una serie di proposte per eliminare le disfunzioni accertate.
Nel 1989 il controllo sugli organi delle UU.SS.SS.LL. non era di competenza della Regione, ma del Prefetto. Ecco perché copia della relazione venne trasmessa al Prefetto di Torino, il quale prima sospese, il Comitato di gestione e poi ne propose al Presidente della Repubblica lo scioglimento.
Venne altresì segnalato all'autorità giudiziaria (Procura della Repubblica) il non corretto utilizzo della pronta disponibilità che aveva prodotto un danno patrimoniale all'USSL. Per quanto attiene al più ampio discorso sugli appalti delle UU.SS.SS.LL., occorre ricordare che la Regione, almeno fino al momento della nuova gestione della legge n. 111/91 non aveva potere di imporre alle UU.SS.SS.LL. forme procedurali particolari se non quelle previste dalla legge n. 281, che riportavano sostanzialmente le procedure fissate a livello nazionale per i lavori e le forniture pubbliche.
Vorrei ricordare che la mia ipotesi di sei-otto mesi fa, di fare obbligo esclusivo con norma regionale alle UU.SS.SS.LL. di ricorrere per le parti di edilizia ad appalti-concorso chiavi in mano, è stata bocciata dai legali perché non era possibile per la Giunta regionale obbligare le UU.SS.SS.LL. all'uso di una qual certa modalità.
La necessità di una tale norma aveva tre motivi sostanziali: le consuete modalità di procedere di molte UU.SS.SS.LL. che, in piena autonomia, progettano e danno incarichi che spesso non hanno possibilità di realizzazione per mancanti risorse finanziarie regionali disaggregate e disarticolate sul territorio regionale; la tendenza -, e lo dimostra il caso dell'Ospedale Maria Vittoria - in tutte le UU.SS.SS.LL. a predisporre piani direttori di riferimento di quantità monetarie che non potranno veder luce, secondo le possibilità ipotizzabili, nell'arco di dieci anni; in terzo luogo, come già ricordato in altre sedi - ma credo sia un'esperienza vissuta da tutti coloro che hanno una propria storia di attività amministrativa alle spalle, svolta in qualsiasi tipo di ente territoriale vi è obbligo di legge di corrispondere tariffe professionali piene solo per gli enti pubblici, visto che le parcelle devono essere liquidate dagli Ordini professionali. Nel privato, il comportamento è diverso; l'ente pubblico, giustamente, deve avere un organo di riferimento che paghi le parcelle professionali. Nelle UU.SS.SS.LL. si tende molto spesso, da parte dei progettisti, a superdimensionare i progetti per avere possibilità di parcelle alte, e questo succede non solo nelle UU.SS.SS.LL. ma anche in tutti i settori degli enti pubblici.
Rimanendo nel settore degli appalti, fino al dicembre 1991 le deliberazioni relative agli appalti erano soggette al solo controllo del Co.Re.Co. Con l'entrata in vigore della legge n. 412, che attribuisce alla Giunta regionale il controllo su alcuni atti delle UU.SS.SS.LL. (controllo finalizzato alla verifica della gestione sulla base di criteri di economicità e di buona amministrazione, e comprendente quindi anche il controllo di legittimità), ho proposto - e l'ho già ricordato in altre occasioni - alla Giunta regionale di controllare anche le deliberazioni sugli appalti, con l'intento, oltre che di verificarne la legittimità, di introdurre procedure" di appalto a livello consortile se non addirittura regionale. E' l'invenzione dell'acqua calda: è la stessa ipotesi che si sta perseguendo in Friuli - Venezia Giulia. La Commissione di controllo ha tuttavia annullato l'estensione a tale tipo di atti che la Giunta aveva approvato all'unanimità, ritenendola non corrispondente al dettato della legge.
In proposito, è singolare che mentre da un iato si è cassato tale punto della deliberazione regionale, proprio ora il Ministero degli Interni ha mandato un parere del Consiglio di Stato in base al quale tutte le UU.SS.SS.LL. dovranno essere invitate a trasmettere tutte le deliberazioni relative ad acquisti, alienazioni, appalti e in generale tutti i contratti al Prefetto, il quale in applicazione delle recenti disposizioni in materia di trasparenza e di buon andamento dell'attività amministrativa dettate dal DL n. 152 del 1991, potrà richiedere alla Giunta regionale il controllo di legittimità.
L'intervento del Ministero conferma la validità della proposta che la Giunta aveva accettato e votato, anche se essa aveva una maggiore validità in quanto avrebbe consentito alla Giunta regionale di non approvare le deliberazioni anche per motivi attinenti alle valutazioni sull'economicità degli interventi, esaminando un'aderenza di contenuto al Piano sociosanitario, mentre ora ci si dovrebbe fermare solo agli aspetti di legittimità.
Attività del Servizio ispettivo. Voglio ricordare che il Servizio ispettivo fu messo in piedi con una legge del 1986, modificata su mia richiesta nel 1989 per poter usare il personale apicale delle UU.SS.SS.LL.
(com'è noto manchiamo di 1.000 professionalità nel settore sanitario all'interno della struttura regionale) e di affiancare il Servizio ispettivo con personale preso al di fuori, con rapporto consulenziale, in grado di svolgere il lavoro d'ispezione all'interno delle UU.SS.SS.LL. al di fuori dell'orario di lavoro.
Il Servizio ispettivo ha effettuato, in questi anni, 132 ispezioni, che hanno un diverso contenuto: vanno dalla verifica di tutte le lauree del ruolo tecnico dei biologi e degli amministrativi (lavoro notevolissimo svolto sull'arco di 10.000 persone controllate) alla stipulazione di convenzioni, all'attività deliberativa, allo smaltimento dei rifiuti, alle verifiche sull'esenzione dei ticket, alla verifica di settori specifici come assistenza psichiatrica, protesica (l'ultima è l'indagine fatta a Collegno), ai controlli di centri trasfusionali, al controllo degli istituti contrattuali quali la pronta disponibilità ad istituti convenzionati, il conferimento di incarichi, i concorsi e il funzionamento di singoli reparti.
Quindi, nel suo complesso è stata un'attività ampia e bisogna ammettere che, considerata la scarsità di personale a disposizione decisamente non commisurato alle necessità, è stato svolto un grande lavoro.
Le ispezioni richiedono sempre una mole enorme di documenti abbastanza corposi; non sono, in sintesi, lavori di due giorni; in linea di massima per ogni singola ispezione è necessario molto tempo di indagine, di elaborazione e di verifica.
L'attività ha consentito di evidenziare disfunzioni amministrative, che sono state opportunamente e prontamente segnalate alle competenti autorità per i provvedimenti del caso. Allora erano segnalate agli organi responsabili delle UU.SS.SS.LL.; noi, però, non avevamo la possibilità di sanzionare, se non avessero provveduto. Così è successo con le indicazioni che noi avevamo dato all'USSL4 (questo era il senso del cambiamento di metodologia e di gestione che coinvolgeva tutta l'USSL. anche se partiva dall'Amedeo di Savoia): le indicazioni date nei risultati dell'indagine sono state completamente disattese. Non solo, ma come è stato ricordato dal sottoscritto in altre occasioni, è stato rinominato lo stesso Comitato di gestione nelle stesse persone; tale Comitato probabilmente non ha neanche letto i risultati dell'indagine che avrebbe visto l'Assessore usare una seconda volta tutte le armi che aveva, cioè fare una seconda indagine e chiedere di nuovo al Prefetto di nominare un altro Commissario. Il Consiglio comunale di Torino avrebbe di nuovo nominato le stesse persone e si sarebbe andati avanti in questa farsa di periferia senza incidere...



(Interruzione)



PRESIDENTE

MACCARI, Assessore regionale



PRESIDENTE

Siamo estranei come assemblea, ma non per altri tipi di partecipazione.
Va altresì ricordato che una parte dei risultati dell'attività ispettiva veniva mandata, a seconda dei casi, o alla Corte dei Conti o alla Procura della Repubblica; ne sono state mandate molte alla Corte dei Conti e ne sono state mandate molte alla Procura della Repubblica. Qualche volta conosciamo i risultati o sappiamo quando si mette in moto la macchina della Corte dei Conti. Ad esempio, nel caso del Maria Vittoria non abbiamo saputo nulla se non che, dopo qualche tempo, con il sorriso sulle labbra, ci è stato rinfacciato che chi percepiva l'indennità di reperibilità per 24 ore al giorno, per 365 giorni all'anno, comprese le ore di lavoro (e noi avevamo mandato la pratica alla Procura della Repubblica), aveva risolto tutto restituendo 450.000 lire alla USSL e dicendo a qualcuno (in questo caso non ho documentazione scritta - relata refero): "L'USSL ha nominato un tecnico per fare questi conti; è costato 2 milioni e sono state rimborsate solo 450.000 lire".
Alcune indagini vengono fatte dal Servizio ispettivo su richiesta del Ministero del Tesoro, il quale, a volte, usa noi come braccio di indagine.
Lo scopo fondamentale dell'attività del Servizio ispettivo non è tanto o semplicemente di tipo repressivo, ma più che altro è volto ad avere un controllo delle attività e di come queste vengono svolte dalle UU.SS.SS.LL.
Non voglio fare l'eterna lamentela della mancanza di potere, perché è una cosa abbastanza disarmante, ma credo vada ricordata, perché ciascuno ha la propria responsabilità, questo è fuori dubbio, però non si possono avere responsabilità di cose che non si riescono a governare o a tradurre in realtà.
Nel complesso credo vada dato atto che il Servizio ispettivo dell'Assessorato, con queste 132 indagini, ha fatto un lavoro notevolissimo, anche perché, fino all'ottobre 1991, era composto da due persone: un laureato in Scienze politiche, trasferito nel 1989 dal Settore Formazione Professionale, ed una funzionaria di VI livello, diventata di VII livello, segretaria d'azienda molto valida, che lavora molto bene. E' dunque un rapporto decisamente valido.
Fino al 1991 questa era la situazione del Servizio ispettivo.
Nell'ottobre 1991 - quindi sette mesi fa - il Settore è stato potenziato con due laureati in Giurisprudenza e nel marzo 1992 con un altro laureato sempre in Giurisprudenza.
Voglio solo ricordare ai più anziani di carica presenti nel mandato precedente che nel 1987 avevo già avuto occasione di fare presente la drammatica situazione dell'USSL. in modo particolare del Servizio ispettivo.



(Interruzione del Consigliere Calligaro)



PRESIDENTE

MACCARI, Assessore regionale



PRESIDENTE

Avevo detto che era difficile, non avevo detto "Me ne vado". Capisco che la cosa - collega Calligaro - ti possa fare piacere e mi dispiace continuare a darti questo dispiacere, che mi auguro continui anche nel futuro se l'assemblea è d'accordo. Però avevo detto che era estremamente difficile proseguire un'attività con queste forze. Credo di averlo fatto in termini abbastanza disperati e che i risultati del lavoro fatto, anche se naturalmente non corrispondono alle effettive necessità, siano stati decisamente su-periori a quello che la struttura organizzativa, la macchina dell'Assessorato avrebbe potuto supporre. Per quanto riguarda il problema delle progettazioni che è stato ricordato, partendo dall'USSL4 e andando a spaziare, l'Assessorato sta facendo un'indagine che presenterà in I Commissione, la quale deciderà se portarla in Consiglio, per una verifica dell'andamento di tutte le 63 UU.SS.SS.LL. del Piemonte.
L'Assessorato - con un'iniziativa politica di cui è autore il sottoscritto - aveva iniziato a formulare un Albo di esperti da mettere a disposizione delle UU.SS.SS.LL. Per completare l'Albo - che è a disposizione di tutti i Consiglieri - l'Assessorato si era rivolto all'Università (Facoltà di Medicina, Facoltà di Economia e Commercio e Politecnico), alla Ragioneria centrale del Ministero dei Lavori Pubblici e alla Programmazione del Ministero. L'elenco delle persone a disposizione è stato fatto e ci è stato richiesto da un certo numero di UU.SS.SS.LL.: dalla V e dalla VII di Torino, dalla n. 25 di Rivoli, dalla n. 28 di Settimo, dalla n. 30 di Chieri, dalla n. 33 di Nichelino, dalla n. 40 di Ivrea, dalla n. 42 di Perosa, dalla n. 47 di Biella, dalla n. 49 di Borgosesia, dalla n. 50 di Gattinara, dalla n. 54 di Borgomanero, dalla n.
60 di Borgo San Dalmazzo, dalla n. 61 di Savigliano, dalla n. 62 di Fossano, dalla n. 68 di Asti, dalla n. 69 di Nizza, dalla n. 73 di Novi e dalla n. 76 di Casale.
L'Albo è a disposizione. L'elenco era formato dalle persone che ci venivano indicate man mano da quattro-cinque dirigenti regionali. Questa è l'unica cosa che abbiamo fatto nel campo delle indicazioni di progettisti.
Com'è noto, l'Assessorato non ha mai avuto - e non lo ha tuttora alcun tecnico consulente, a diversità degli anni precedenti quando esistevano invece consulenti di nome e di grido, i quali attraverso il loro impegno avevano avuto modo di spaziare anche su attività di progettazione all'interno delle UU.SS.SS.LL. piemontesi. In questi anni, dal 1987 non c'è mai stato un architetto o un ingegnere consulente dell'Assessorato alla sanità della Regione.
Oltre a questo, devo dire che ho delle difficoltà immense all'interno dell'Assessorato sui progetti di edilizia sanitaria, perché come sapete, ed era una cosa già ricordata nel dibattito del 1987, continuo a non disporre all'interno della struttura di ingegneri o architetti per la verifica della parte edilizia.



PRESIDENTE

CUCCO



PRESIDENTE

L'Assessore Bergoglio è proprio cattiva.



PRESIDENTE

MACCARI, Assessore regionale



PRESIDENTE

Non è un problema dell'Assessore Bergoglio. Non credo siano dei problemi né dell'Assessore Maccari né dell'Assessore Bergoglio, però credo siano momenti di attenzione politica sui quali ci dobbiamo soffermare tant'è vero che tutta l'analisi dei progetti di fattibilità dell'ara. 20 è stata affidata alla Finpiemonte e al CRESA, proprio per l'impossibilità di esaminarli all'interno. Al Maria Vittoria c'è una situazione d'intervento della Magistratura, ma a mio avviso l'esame da fare coinvolge purtroppo delle normative sulle quali non abbiamo potere d'intervenire.
Il momento che sta attraversando la sanità è molto molto difficile anche per un quadro d'incertezza legislativa e per un quadro di normative che rendono spesso ingovernabili le UU.SS.SS.LL., perché rendono inchiodati dirigenti che non si possono toccare. E' vero che molte colpe sono della cosiddetta parte politica, però quella è amovibile ed è l'unica. I dirigenti oggi, a tutti i livelli nel campo privato e nel campo pubblico hanno grosse responsabilità sul funzionamento o meno dell'azienda o degli enti. Oggi non è possibile toccare nessuno. Questo ci rende difficile in molte situazioni il governo e un processo di responsabilizzazione nelle UU.SS.SS.LL. Credo che questo succeda anche al Maria Vittoria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.
CUCCO Non credo che ci sia più molto da dire, quindi cercherò di spiegare in un minuto per quale motivo considero e ho considerato - ed è secondo me un motivo di rilevanza politica - sbagliato il metodo con il quale siamo arrivati a questo tipo di discussione. Tutto il discorso dell'Assessore Maccari è stato fatto per cercare di spiegare quello che è successo nel passato all'USSL4, in particolare all'Amedeo di Savoia. Non ha però detto una parola su quello che sta accadendo oggi. Voglio essere molto chiaro su questo argomento: nessuno si sogna, soprattutto la mia parte politica, di chiedere all'Assessore Maccari di farci il nome e il cognome dei ladri, se ci sono, oggi all'USSL4.
Quello che (Assessore è chiamato a discutere in quest'aula è il fallimento di questo tentativo di riforma dell'USSL attuato con quel personale dirigenziale, scelto coni criteri che avete scelto voi, scelto con i metodi che avete scelto voi Questa è la responsabilità politica che l'Assessore doveva assumersi oggi, quando gli amministratori straordinari dell'USSL sono sotto inchiesta e lo scandalo si sta allargando. Finché lo scandalo rimarrà a livello di ladri di polli - sempre che siano considerati tali, perché le cifre di cui sta parlando sono veramente ridicole - non si muoverà nulla, e non credo siano gli scandali che debbano far muovere la sanità piemontese, così come quella italiana.
L'Assessore deve smettere di dire: "lo l'avevo detto", ma deve dire: "lo oggi dico che questo sistema ha sbagliato, perché ha consentito a quelle persone di coprire quei posti". Questo l'Assessore doveva dire e non lo si costringe a dire queste cose con ordini del giorno in cui si chiedono le sue dimissioni, perché con documenti di questo tipo si compatta la maggioranza, così come si sta facendo.
L'Assessore Maccari, probabilmente, verrà riconfermato con un documento di riconferma politica, mentre in realtà chiedevamo l'impegno politico dell'Assessore di rimettere in discussione questo sistema di gestione della sanità. L'Assessore Maccari è il principale artefice in una compagnia ottima con tanti altri principali compartecipi, nessuno escluso, tranne pochissime eccezioni di partiti politici.
Entriamo soltanto un attimo nella storia dell'USSL4. Sono veramente stupito di come è stata ricostruita la storia di questa inchiesta. Io ero dall'altra parte della barricata in quegli anni, facevo e faccio ancora parte di gruppi che si occupano concretamente di assistenza: all'Amedeo di Savoia i malati di AIDS morivano senza fare una broncoscopia! Questo avveniva nel 1988, quando un anno prima la Regione aveva autorizzato l'acquisto dei macchinari necessari! Questa è la realtà, è da lì che è partita la storia! Lo scandalo dell'USSL TV sta nelle strutture dirigenziali, tant'è vero che le cose contenute nella relazione del Servizio ispettivo 'sono, se le avessero lette bene coloro che le dovevano leggere, in particolare la Magistratura torinese e piemontese, direttamente riferibili alla struttura dirigenziale di quella USSL. A me non interessa nulla che ci sia una guerra per bande fra socialisti e democristiani all'USSL4, così è stato per molti anni; quello che mi interessa è che gli utenti di quella USSL possano "sperare" - ancora non è garantito loro (non solo i malati di AIDS, ma anche tutti gli altri, perché all'USSL4 fanno capo un sacco di altre storie)-in un livello di assistenza accettabile. Il Coordinatore sanitario dott. Leone, è stato riconfermato nella carica di Coordinatore sanitario dopo che il Servizio ispettivo aveva evidenziato quella strana presenza continua, 24 ore su 24; della sua reperibilità. E' stato riconfermato da un Comitato di gestione! Eletto dal Consiglio comunale di Torino! Il Coordinatore Leone, in una relazione che ho a mie mani, disse pochi mesi prima del 1988, quando ci fu il progetto di ampliamento dell'ospedale che l'AIDS non era un'emergenza e che non bisognava aumentare i posti letto all'Amedeo di Savoia. Disse che l'AIDS non era un'emergenza! Posto che il mio punto di vista è quello degli utenti - mi ci metto dentro anch'io, perché siamo tutti utenti del Servizio sanitario - ritengo che questa discussione sia stata distorta da una forzatura di un certo tipo politico che non ha consentito a noi di ascoltare l'Assessore su questo problema essenziale: il fallimento della gestione della sanità così come è stata svolta, tutti compartecipi! Tutti compartecipi, perché tutti hanno partecipato al proprio pezzettino di amministratore straordinario! Arrivo all'ultima questione. Insieme ai colleghi Verdi abbiamo presentato un ordine del giorno che, volutamente, non si esprime su questo argomento, ma che, partendo dalla situazione degli scandali, chiede una diversa gestione della prossima delicatissima fase della nomina degli amministratori straordinari. Questo cercando una soluzione sul problema che non può essere soltanto torinese, me ne rendo conto, perché c'è la legislazione nazionale, ma che potrebbe vedere Torino più sveglia rispetto alla situazione esistente, visto che Torino e il Piemonte hanno fatto degli sbagli. L'Assessore ha sbagliato a scegliere chi ha scelto: questa è responsabilità sua, Assessore, su questo doveva rispondere! In questo ordine del giorno chiediamo di procedere in modo diverso alla nomina degli amministratori straordinari. Ci è stato detto in forma ufficiosa e non ufficiale che non è possibile mettere in discussione il nostro ordine del giorno, perché non si riferisce specificatamente alla situazione dell'USSL4: ma nessun ordine del giorno potrebbe essere presentato sull'USSL4 da un Consigliere che ha cervello in testa, perch l'inchiesta deve concludersi! Cosa si chiede alla Giunta regionale? Di fare maggiore chiarezza, quando la Magistratura lo sta già facendo? Speriamo che lo faccia! E' ovvio che queste cose non si possono chiedere, ma si possono chiedere degli impegni politici, che peraltro sono contenuti anche negli altri ordini del giorno.
Formalmente chiedo che anche il nostro documento venga messo in discussione, perché è su questo che si misura la Giunta regionale, non sugli scandali. Fintanto che non si faranno nomi e cognomi e non si andrà dal Magistrato, gli scandali dovranno rimanere fuori da quest'aula dal punto di vista della strumentalizzazione politica. Sono le responsabilità che noi stiamo ricercando, e l'Assessore è pienamente responsabile politicamente, di quello che sta accadendo: degli scandali di questa USSL e delle altre, perché lui si è assunto la responsabilità di nominare quelle persone lì! Di questo doveva rispondere e non delle sue dimissioni!



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GROSSO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.
MONTICELLI Mi rivolgerò nel mio intervento al Presidente della Giunta, Brizio, in quanto mi sembra che l'Assessore Maccari, nell'essersi collocato sugli ordini del giorno, abbia sbagliato indirizzo e quindi, trattandosi di un caso di incomunicabilità, non vedo altra soluzione che quella di rivolgermi direttamente al Presidente della Giunta. Dicevo che ho avuto l'impressione di uno sbaglio di indirizzo, perché l'Assessore Maccari è intervenuto come se stesse rispondendo all'autorità giudiziaria e non ad un Consiglio in cui sono in discussione degli ordini del giorno che, perlomeno quello che ho firmato io, chiamano in causa la responsabilità politica dell'Assessore e della Giunta e non altro! Responsabilità politica, colleghi Consiglieri e Presidente della Giunta, che deriva dal fatto che la Giunta, con decreto del Presidente della Giunta, ha nominato amministratore straordinario dell'USSL di Nichelino un signore che era direttore dell'USSL4 di Torino che in quel momento era sospeso dal servizio, che era stato arrestato e rinviato a giudizio per corruzione.
La Giunta ha nominato questo signore, con decreto del Presidente nonostante il Comitato dei Garanti di quella USSL avesse presentato nove proposte di candidatura, tutte e nove con ugual numero di suffragi ottenuti dallo stesso Comitato dei Garanti.
Nello stesso periodo, la Giunta, con decreto del Presidente, ha nominato amministratore straordinario dell'USSL di Pinerolo un signore che proveniva dal Comitato di gestione dell'USSL4 di Torino e che adesso è agli arresti per lo scandalo della stessa USSL.
Queste domande, queste imputazioni politiche, erano presenti nel nostro ordine del giorno, ma anche in altri. Nel lungo intervento dell'Assessore Maccari non abbiamo avuto il piacere di sentire alcun accenno a tali questioni, come se si fosse in altri posti! Un Assessore che "ha avuto il coraggio di dire la verità", come scrisse "la Repubblica" qualche giorno fa, nel senso di dire che lo scandalo dell'USSL4 si poteva evitare. Questo ha dichiarato l'Assessore Maccari ad un giornale pochi giorni fa! Si poteva talmente evitare che la Giunta regionale, con decreto del Presidente, ha nominato direttore amministrativo di quella USSL una persona che era già stata in galera, poi rinviata, a giudizio ed infine condannata! Inoltre una persona di quel Comitato di gestione rispetto alla quale (Assessore si è lamentato essere stata rinominata contro la sua volontà a dirigere l'USSL4, è stata poi da lui nominata amministratore straordinario a Pinerolo: queste sono responsabilità politiche! Di questo noi vogliamo parlare! Non stiamo parlando d'altro, perché il caso Maccari, colleghi, non l'abbiamo inventato noi! Noi non siamo in lite con l'Assessore Maccari: il caso Maccari l'ha inventato l'Assessore Maccari e la lite la sta svolgendo l'Assessore Maccari con se stesso, con il suo ruolo di Assessore; questo si sta svolgendo, colleghi. L'Assessore, nel novembre 1987, dichiarò al giornale "La Stampa": "Colleghi di Giunta, o ci tiriamo tutti su le maniche per cambiare, altrimenti me ne vado". E adesso continua a dire, senza aggiungere la minaccia di andarsene, che le cose non vanno perché lo scandalo dell'USSL4 si poteva evitare, ma hanno fatto diversamente da quello che aveva detto lui; che la Giunta non tiene sufficientemente conto delle esigenze dell'Assessorato alla sanità; che gli mandano il personale sbagliato, nonostante le sue richieste; che se le cose non vanno la colpa è di altri.
Un Assessore che è così clamorosamente in litigio con se stesso e con il suo ruolo, credo dovrebbe trarne le conseguenze; questo per un'esigenza elementare di verità e di onestà politica. E una Giunta che si rispetti Presidente Brizio, dovrebbe avere il coraggio di porre al suo interno e alla maggioranza la questione politica rappresentata dall'Assessore alla sanità. Dovrebbe avere questo coraggio, altrimenti non ci capiamo più Presidente; altrimenti davvero qui siamo nello stesso posto vicini tante ore, ma è come se fossimo in posti differenti. Io ho avuto l'impressione che l'Assessore Maccari, mentre parlava, fosse altrove; gradirei che quando parlerà - e me lo auguro - il Presidente Brizio, sia in quest'aula ed affronti questi che sono i nodi politici.
Perché, in tutti questi anni, la Giunta non ha mai fatto alcunch nonostante le ripetute richieste - tutte documentate - per studiare ed attivare un minimo meccanismo di trasparenza per quel che riguarda i fornitori e gli appalti nella sanità? Non costa molto fare l'elenco delle ditte che vincono gli appalti; questo non vuol dire andare oltre le proprie competenze. Si può fare, costa quasi nulla stilare l'elenco dei progettisti che vincono le gare, che hanno gli incarichi,delle ditte che vincono gli appalti: perché non è mai stato fatto? L'Assessore Maccari, poco fa, ha avuto il coraggio di dire che lui aveva trovato il sistema, quello di imporre alle UU.SS.SS.LL. l'appalto concorso chiavi in mano, che fra tutti i sistemi di affidamento di lavori pubblici è il peggiore dal punto di vista delle garanzie per l'Ente pubblico che deve far fare quell'opera; ciò infatti significa mettersi nelle mani delle imprese, senza poter controllare alcunché. Per fortuna che quella norma è stata bocciata: guai se fosse passato quel tipo di impostazione! Io pongo alla Giunta questo problema politico. Una riflessione va fatta; il Piemonte non può avere una direzione della sanità che è in lite con il proprio ruolo, non può avere un Assessore alla sanità che ancora venerdì scorso, in replica alla discussione sulla deliberazione relativa ai bilanci delle. UU.SS.SS.LL., ha dichiarato - mi spiace se non sarà testuale che il Piano socio-sanitario votato nel 1990 da questo Consiglio era una cosa che lui non voleva fare. Eppure, quel piano l'ha proposto l'Assessore e l'ha votato la maggioranza dell'Assessore (e non lo ha nemmeno applicato)! Ma come può una persona dissociarsi così da se stessa, dalle proprie responsabilità politiche? Questo non è concepibile, non è ammissibile colleghi! Questa è questione morale dal punto di vista politico; non si pu giocare sul tema della responsabilità politica, perché quando si gioca sul tema della responsabilità politica si cade sulla questione morale politicamente parlando.
E' questo il problema che noi abbiamo cercato di porre; un problema ripeto - che a questo punto pongo direttamente al Presidente della Giunta regionale. Non capisco come la Giunta regionale, avendo la Regione così grande competenza in termini di sanità, possa pensare di proseguire in questa situazione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino.
RABELLINO Intendo aggiungere qualche considerazione a questo dibattito.
Mi pare che chiedere le dimissioni dell'Assessore sia un po' riduttivo in questo caso, perché L'Assessore rappresenta una maggioranza.
Questa gestione delle UU.SS.SS.LL. non è una questione personale dell'Assessore Maccari, è una questione di una Giunta che ha lasciato fare.
Non dimentichiamo che quando c'è stata la lottizzazione degli amministratori delle UU.SS.SS.LL. hanno partecipato tutti, non solo l'Assessore alla sanità, ma anche il PDS, la maggioranza e la minoranza, o meglio, certi tipi di minoranza; questa è la realtà.
Oggi si paganti le conseguenze. Io penso che lo scandalo scoppiato all'USSL4 poteva scoppiare in qualsiasi altra USSL piemontese.
Credo sia semplicemente una questione fortuita, perché questa è la situazione della gestione sanitaria in Piemonte, e non solo in Piemonte infatti, se andassimo in altre Regioni, molto probabilmente troveremmo delle situazioni ancora più tragiche.
Penso che la maggioranza e le sue varie componenti debbano fare una riflessione su come finora si è gestito questo settore. Per la Regione Piemonte - lo sappiamo benissimo - la parte consistente del bilancio è quella del settore sanitario, per cui è chiaro che i grossi interessi sono lì e non altrove, su altri Assessorati che magari contano poco o comunque gestiscono ben poco rispetto a quanto gestisce un Assessore alla sanità.
Il discorso dovrebbe essere allargato a tutte le forze politiche e penso che ogni forza politica componente la maggioranza debba fare una riflessione ben precisa su quale responsabilità ha in questo momento.
Noi voteremo a favore degli ordini del giorno, perché non siamo sicuramente d'accordo né ci hanno soddisfattogli interventi dell'Assessore Maccari. In pratica, non si è detto nulla di concreto su cosa è realmente accaduto; non si è preso atto di una situazione che si è venuta a creare negli anni e, non solo, non ci è stato portato nulla di nuovo per il futuro. Non sappiamo esattamente quali sono gli intendimenti di questa Giunta in campo sanitario, come intende affrontare il problema, che provvedimenti intende attuare per sanare una situazione che è veramente drammatica.
Cosa si intende fare domani? Aspettiamo che la Magistratura entri in ogni USSL? Benissimo, poi ci ritroveremo fra sei mesi a ridiscutere non più dell'USSL4, ma di una decina, forse anche più, di UU.SS.SS.LL. piemontesi.
In mancanza di chiare risposte a problemi che non vengono soltanto dà questioni politiche, ma vengono realmente dalla gente, noi ci collocheremo a favore di quegli ordini del giorno che indicano, comunque, una responsabilizzazione, anche soltanto nell'Assessore o comunque nelle forze di maggioranza, di questa situazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Vorrei fare soltanto quattro domande. Sulla base di quello che ha affermato l'Assessore gli contesto: lei ha sparato a zero sui dipendenti perché nelle interviste non ha sparato nella stessa maniera sui suoi colleghi di Giunta, se è vero, come lenci ha detto, che sono stati così insensibili alle sue osservazioni e legittime richieste? Lei ha detto che le UU.SS.SS.LL. sono ingovernabili: scusi, Assessore ma in questi anni chi ha fatto le norme perché le UU.SS.SS.LL. diventassero ingovernabili? Chi ha fatto ed ha voluto fortemente le nomine ai vertici di quelle UU.SS.SS.LL. ingovernabili? Lei ha detto che la Regione non fa appalti: l'Elisoccorso, che è una partita estremamente interessante e gestita dal vertice della Regione Piemonte nella struttura dell'Assessorato, non ha l'appalto? Perché è esattamente quello che sto chiedendo io da alcuni mesi. A questo punto, ho l'impressione che lei agirà come sua consuetudine, cioè con estrema fermezza, nel senso che starà fermo.
Alla fine, voglio soltanto fare una domanda agli altri partiti componenti della maggioranza di questo Consiglio regionale: in tutta coscienza, al di là di tutti i giochini che faremo (gli ordini del giorno diventeranno quattro o sette, saranno votati per parti separate, è normale routine del fine serata), vi chiedo, e lo chiedo anche al Capogruppo del Partito socialista, a voi del Partito repubblicano che siete per la fermezza, ai liberali che sono perla linearità, al Partito Socialdemocratico che ha in mano il bilancio e alla Democrazia Cristiana: voi condividete la politica sanitaria di questa Regione? Rispondete con un sì o con un no.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.
FERRARA Signor Presidente e colleghi, la settimana scorsa abbiamo fatto un dibattito sui problemi della sanità ed il Partito repubblicano aveva preso atto, con soddisfazione, di un cambiamento di atteggiamento dell'Assessore della Giunta, rispetto ai problemi della sanità, rilevando una certa inversione di tendenza rispetto a quanto avveniva prima. Aveva avviato una sorta di controllo di gestione, cosa apprezzabile, che non era mai stata fatta; aveva promesso una più rigorosa gestione di questo mondo della sanità. Queste, mi pare, fossero le cose che l'Assessore ci aveva illustrato nel momento in cui ci presentava quella deliberazione, sulla quale abbiamo discusso molto. Sulla base di queste considerazioni, il Partito repubblicano oggi non voterà i vari ordini del giorno che, di fatto, chiedono la sfiducia all'Assessore, perché in questo modo si interrompe, o quanto meno non si consente, di verificare questo tentativo di cambiamento di rotta. Credo che, malgrado questa valutazione, alcune considerazioni contenute nei vari ordini del giorno non possano non essere condivisibili. Credo che alcune critiche ed affermazioni siano in qualche misura consistenti; il fatto che ci sia una situazione di grande difficoltà nell'USSL4 e all'Ospedale Maria Vittoria è un dato di fatto confermato dallo stesso Assessore. Qui si è fatta una discussione sulla necessità di un cambiamento: ebbene, io credo che il cambiamento debba essere vero e non solo di facciata. La situazione pubblica che abbiamo di fronte, sotto tutti i punti di vista, senza voler essere sfascista o qualunquista, a me pare sia obiettivamente allo sfascio. Sull'ordine pubblico credo sia bene non parlare, viviamo un momento .terribile, credo; sul piano economico avremo occasione di parlarne, per quanto ci riguarda, al momento in cui discuteremo il bilancio. Sul piano della questione morale, da cui partono i vari ordini del giorno di oggi, mi pare occorra che noi facciamo qualche cosa. Non vorrei peccare ancora di qualunquismo o di inopportunità, eppure essendo poco saggio, credo esista un diffuso e grave malgoverno, anche nella nostra Regione. Su un giornale, pochi giorni fa, si leggeva che presso l'USSL di Rivoli il pagamento della tangente era la prassi costante metodica, senza eccezioni. La motivazione della sentenza dice questo.
CUCCO Ma, allora, perché non li ha fatti andare tutti in galera quel Magistrato lì? FERRARA Io non lo so, prenditela con lui, io leggo solo quello che ha detto.
Credo sia una situazione talmente grave che non serva andare a vedere a che periodo risale; oggi abbiamo una nuova iniziativa nel mondo della sanità che ci dà il senso di un malessere vero, se poi qualcuno vuol dire che non c'è, che tutto va bene, lo dica, io non lo condivido. Ho la sensazione che ci sia un malessere vero e credo che in questa situazione occorra fare qualche cosa; se poi qualcuno pensa che non si debba fare nulla e si debba dire che sono solo casi lo dica: io non sono d'accordo. Cosa volete che vi dica! La Giunta ci ha detto che deve essere vigile, l'Assessore ha spiegato quale tipo di vigilanza ha svolto sui problemi dell'USSL4 (che so quanto sia difficile da amministrare), ma oggi, a posteriori, dobbiamo dire che forse è stata una vigilanza non sufficiente, forse bisognava fare qualcosa di più. La Giunta dice che occorre essere vigili, a me pare che non sia sufficiente. Essere vigili mi sembra un atteggiamento normale e ordinario.
E' tipico di una situazione di assoluta normalità essere vigili: ci mancherebbe altro! Oggi a me pare che non ci sia questa situazione di assoluta normalità. Oggi c'è una situazione oggettivamente anormale e grave. La Giunta ha risposto martedì scorso, o venerdì, ad una richiesta del Consigliere Segre, dicendo che riteneva opportuno non fare un Assessorato alla trasparenza, ma piuttosto si era dichiarata disponibile aduna Commissione per la trasparenza. Credo sia giusto. L'Assessorato alla trasparenza credo sia di nuovo un cappello e basta. Una Commissione che vada ad individuare criteri, comportamenti, regole, norme, controlli reali è un fatto apprezzabile e da porre in essere, da attuare. E questo non certamente per alimentare la cultura del sospetto, che io credo di dover censurare e bocciare; credo anche, però, che il continuare a rifiutarla possa poi, in qualche modo, trasformarsi in una cultura della complicità anche inconsapevolmente, anche soltanto per non aver preso dei provvedimenti più forti.
Il dibattito che si è svolto oggi è stato importante, ed io ho seguito la relazione, in qualche misura sdrammatizzante, dell'Assessore rispetto al problema, che individua responsabilità del sistema stesso. In parte è vero: ci sono responsabilità del sistema, ma forse ci, sono anche responsabilità di come si sono gestite certe cose.
Credo che prima o poi dovremo affrontare e spiegare come l'intreccio partiti-istituzioni molte volte porti a situazioni di questo genere.



(Commenti del Consigliere Marchini)



PRESIDENTE

FERRARA



PRESIDENTE

Io credo che non sia solo un fatto di sistema, ma occorra andare avanti per valutare appieno tutte le varie situazioni.
Gli ordini del giorno che il Partito repubblicano non voterà pongono alcune domande, alle quali però bisogna dare risposta. Alcune risposte l'Assessore le ha date, ma credo che altre risposte debbano ancora essere date con calma, con serenità.
Ritengo che alcuni problemi posti dallo stesso Assessore, anzi, da lui dichiarati (ad esempio, il fatto che le UU.SS.SS.LL. facessero dei progetti superiori al proprio fabbisogno) debbano, in qualche modo, essere meglio definiti e valutati appieno.
Dicevo, tutti questi ordini del giorno pongono delle domande precise.
Credo che alcune delle richieste contenute in quegli ordini del giorno siano apprezzabili, debbano essere fatte proprie dalla Giunta e la Giunta debba dare delle risposte.
Il passato ha creato delle obiettive difficoltà; inutile andare a vedere a che epoca risalgono e a quale re o principe si riferiscono.
Credo che da oggi, se sono vere le cose che abbiamo detto, dobbiamo cercare nuovi comportamenti, nuovi atteggiamenti, nuovi modi di stare in politica. Forse questa è l'occasione per creare le premesse di un rinnovamento oggettivo della nostra politica, non soltanto sanitaria ma dell'intero sistema regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
PICCHIONI Chiedo una sospensione di cinque minuti.



PRESIDENTE

La sua richiesta è per adesso? Se coloro che intendono intervenire sono favorevoli, acconsentiamo a questa interruzione.
MARCHINI Signor Presidente, io mi sento chiamato in causa: mi sembra improprio.



PRESIDENTE

Se vuole intervenire, prego.
MARCHINI Io mi sono candidato alle elezioni per parlare, non per non parlare; lo ritengo un mio preciso dovere. Il Parlamento è questo. Comunque cercherò di rimanere sulla questione. Sono stato chiamato in causa, ma devo dire che questo dibattito non mi appassiona.
Come liberali siamo stati chiamati in causa sul piano della linearità e io ringrazio il collega Zacchera che, a livello inconscio, ci ha fatto un complimento; cercherò quindi di essere lineare.
Ma vi sembra decente, cari amici della solidarietà nazionale, non avere neanche riflettuto un momento in questa sede, non avere speso una parola per pensare se, a monte di tutto questo, non ci sia una responsabilità politica globale, che è la messa in pista di questo colossale carro di Tespi, che è il sistema sanitario nazionale? Vi siete chiesti come mai tutti i decreti di riforma a livello nazionale regolarmente decadono? Vi siete chiesti perché la riforma sanitaria non è passata alla fine della legislatura? Vi sembra decente che la società civile possa immaginare che ogni 60.000 abitanti, più avanti ogni 100-150.000 (il che vuol dire in Torino cinque minuti di automobile, in periferia un'ora), ci sia, come nel Medioevo, una staccionata al di là della quale c'è un servizio sanitario e al di qua ce n'è un altro? Vi sembra questo il modo per concepire la sanità in un paese moderno? Vi sembra di poter immaginare dell'efficienza...



(Commenti del Consigliere Calligaro)



PRESIDENTE

MARCHINI



PRESIDENTE

...Quando si pensa che in Piemonte ci vogliano settanta managers? Settanta managers non li ha nemmeno la FIAT! Pensate veramente che sia immaginabile garantire la correttezza dei comportamenti, quanto sbricioliamo sul territorio in settanta sedi decisionali, affidate a 1.000 persone di provenienza le più disparate, infiltrate attraverso i percorsi più incredibili? Vi sembra questo il disegno di una sanità moderna in cui bisogna garantire a tutti i cittadini, su uno spazio territoriale, almeno a livello regionale, la parità di diritti alla sanità, il che significa che se io ho un infarto devo essere sicuro in qualunque parte del territorio regionale di avere diritto al meglio, che (assistenza è in grado di dare e di non rischiare di finire in mano a qualche cerusico di campagna? Vi sembra normale che se io ho una frattura non debba aver diritto a vedermi assicurato il meglio dell'assistenza traumatologica che la mia Regione è in grado di darmi, e anche qui rischio di finire in mano ad un sega-ossi di periferia? Questo è quello cha abbiamo costruito! E adesso diciamo che i controlli sono questione politica! La politica non è il controllo: è disegnare lo scenario che si ritiene ottimale e funzionale rispetto ad un bisogno. E allora, amici della solidarietà nazionale, voi tutti che avete votato questa legge (noi no)...



PRESIDENTE

FERRARA



PRESIDENTE

Noi nemmeno.



PRESIDENTE

MARCHINI



PRESIDENTE

No, voi (avete votata; mi spiace, caro repubblicano, quella l'hai votata. Non avete votato Malagodi, d'accordo; non avete votato Scalfaro d'accordo; siete gli unici a non votare, perché o si vota Spadolini, in Italia (è come con la Juve), altrimenti non se ne parla neanche! Siete gli unici che in Parlamento non avete votato Malagodi; questo rimarrà la ragione della mia lite con te: non te lo perdonerò mai.
Ma torniamo a noi, amici. Qui si continua a non prendere atto del fatto che questa questione, sia pure in modo implicito, viene riconosciuta.
Perché non si ha il coraggio di andare a fondo, signor Presidente? Quando si dice che la Giunta avrà il controllo di merito, cosa vuol dire? Che la gestione della sanità è della Regione: diciamolo chiaro e netto! Sbaracchiamo questi carrozzoni! Diciamo allo Stato: "Siamo stufi!".
La Regione se ne deve occupare? Benissimo; l'Assessore Maccari deve rispondere puntualmente degli appalti, dei professionisti, delle risorse della qualità del servizio.
Per carità, io ho firmato un ordine del giorno, ma noi finiremo per fare (album con le figurine delle diverse ditte, degli appalti, dei professionisti; dopodiché l'Assessore risponde? Verrà chiamato a rispondere di cosa fanno le UU.SS.SS.LL.? E' un ufficio postale, l'Assessore! E' un ufficio informazione o una sede politica? In modo surrettizio, si cerca di far andare avanti il superamento di questa situazione, ma una grande Regione come la nostra, anziché immaginare di chi è la colpa se qualcuno si è comportato in un certo modo, vuole ragionare sul fatto che questo sistema non può che produrre questo livello di inefficienza e crea tutte le condizioni perché si realizzino questi livelli di disonestà? Noi non possiamo fare delle questioni che attengono ai valori: è stato scritto sul giornale che i valori attengono all'individuo, alla società. La politica deve costruire dei sistemi che contengano, all'interno dell'accettabilità, cioè tendenti a zero, il non valore degli individui che ci sono dentro.
Dal punto di vista della solidarietà - lo abbiamo richiamato la settimana scorsa - è immaginabile questa stratificazione, questa parcellizzazione (tipo un puzzle da bambini) della sanità in un paese moderno dove ci sono i fax, il TGV, l'Elisocccorso? C'è qualche cosa di superato in questa mentalità. Dobbiamo immaginare che ci sia un rapporto che i cittadini governano? I cittadini governano perché vengono nominati dal Comitato dei Garanti? Che rapporto c'è tra il Comitato dei Garanti e i cittadini? Se c'è democrazia nella sanità è grazie al Comitato dei Garanti nominati dai Comuni? Qualcuno mi spieghi quale tutela ha il cittadino in più o in meno dal fatto che ci sia o meno il Comitato dei Garanti. Quale professionalità ci possono garantire dei Commissari che, anche solo numericamente, non possiamo trovare (perché se in Piemonte ci fossero sessanta managers di questo livello avremmo un sistema produttivo molto più avanzato di quello che abbiamo)? Anche questo manca alla nostra regione.
Sono convinto che le questioni poste, per larghi versi con garbo, con misura e con obiettività, dagli amici che sono intervenuti dall'opposizione sono state poste perché quello non è solo un loro diritto, ma loro preciso dovere. Sono questioni, peraltro, marginali, che ci devono far riflettere sull'esigenza di superare, quanto meno dal punto di vista della parcellizzazione sul territorio, un servizio che, ormai, non ha più ragione d'essere. Infatti, con il passaggio del controllo di merito alla Giunta regionale si arriva sostanzialmente a riconoscere che il responsabile politico, sul piano della programmazione e della gestione, è la Giunta regionale. Perché, non si chiede allo Stato di arrivare alla fine di questo? Mi chiedo perché la Giunta regionale debba approvare una deliberazione e non assumerla. Spiegatemi che differenza c'è. Intanto, la responsabilità non cambia, perché se approvate una deliberazione che, in qualche misura, è politicamente discutibile o giuridicamente discutibile rispondete politicamente come se la stessa deliberazione l'aveste assunta.
Tanto vale che vi prendiate tutta la responsabilità civile, penale politica ed amministrativa di quello che fate. Questa, secondo me, dovrebbe essere la riflessione che una classe politica regionale dovrebbe fare.
Ha ancora senso il ruolo regionale, così come è stato concepito nella legge di riforma, e quello diverso, ma a mio modo di vedere non sufficiente, che si è costruito in quest'aula? Il problema che ci dobbiamo porre è questo,: non fare gli album degli appalti fatti dall'USSL. quando sono di competenza dell'USSL. ma ne deve rispondere l'Assessore. Chiedo anche al Presidente del Consiglio di mettere un filtro e di dichiarare irricevibili quelle interrogazioni che abbiano per oggetto materia non regionale. Non siamo un ufficio informazioni: o abbiamo precisa responsabilità politica o non ce l'abbiamo. Perché deve rispondere l'Assessore sul fatto che è stato nominato un professionista nell'USSL n.
36, che è la mia? Perché deve rispondere l'Asses-sore! E' necessario che venga introdotto un filtro nell'Ufficio di Presidenza e si dichiari questa interrogazione improcedibile e irricevibile. Oppure, se qualcuno ha proposte diverse rispetto a quello che dico, arriviamo al punto in cui l'Assessore regionale risponde di tutta la sanità e i cittadini piemontesi devono sapere che, della sanità, risponde la Regione.
In questo momento, anche dal punto di vista dell'opinione pubblica e della nostra immagine, invece, che cosa c'è? Che cosa dicono gli amministratori dell'USSL? Che quello che viene fatto è merito loro e quello che non viene fatto è colpa dell'Assessore, che non dà i soldi. Questa è la verità (non l'immagine che ha la Regione istituzionalmente presso l'opinione pubblica). Questa mi pare una questione da approfondire; ci saranno state delle carenze, delle mancanze. L'Assessore Maccari non ha tra l'altro, un bel carattere. Qualcuno, eufemisticamente, ha detto che si comporta da "uomo solo", ed io potrei dire qualche cosa di diverso, ma la verità è che non è più pensabile, nell'Europa delle Regioni, una dimensione con cui il cittadino sia chiuso, inscatolato in una dimensione di 60/70/100 mila persone. Questa è un'immagine da Italia della ricostruzione, da film in bianco e nero, da sciuscià di De Sica. L'Italia sulla quale ragioniamo quella dei TGV, dei fax, dei satelliti e delle fibre ottiche, è una società rispetto alla quale lo spazio non esiste più, lo spazio è soltanto una riserva di caccia per i partiti e per il malaffare. Quanto più sbaracchiamo questo treno, tanto più sbaracchiamo queste invenzioni artificiose che non producono niente. Qualcuno mi dica cosa produce una USSL. cosa c'è di politico all'interno del lavoro del Comitato dei Garanti. Cosa produce di maggiore capacità di interpretazione di alcuni processi che si possono fare benissimo con un sistema di valutazione scientificamente e politicamente avanzato di tipo centrato? Qualcuno mi spieghi cosa produce di politico un Comitato dei Garanti se non cercare di recuperare, giorno per giorno, gli spazi del proprio malaffare politico e del proprio malaffare privato.
Non sarei intervenuto su questo dibattito, che non mi ha appassionato perché la questione politica vera è il fallimento del sistema sanitario italiano. E' il fallimento della legge di riforma ma, guarda caso - siamo il Paese del socialismo reale unico in Europa - in Italia, come nella cultura leninista, si fanno fare le controriforme ai controriformisti.
Quindi, i liberali che vogliono rimanere al Governo si devono assorbire questa 'patata" che è la sanità, ormai da una generazione. E' però di fronte agli occhi di tutti che qualunque tentativo di riforma viene oggettivamente frustrato e messo in difficoltà.
Ho l'impressione che i tempi siano maturi per andare al cuore delle questioni. Ci avete chiesto - cari colleghi - che l'Assessore risponda della sanità dalla A alla Z, dalla culla alla tomba; non avete più rivendicato l'autonomia delle UU.SS.SS.LL., nessuno ha detto che è competenza esclusiva delle UU.SS.SS.LL.: che si guardi bene l'Assessore dall'occuparsi delle materie che riguardano l'USSL e dal mettere le mani dove non ci riguarda! Non si è più parlato di autonomia degli enti locali perché la si va a richiamare solo quando fa comodo ai nostri voti per rivendicare la non chiusura di questo o quel reparto. Questo gioco consentitemi - è della stessa disonestà che noi rimproveriamo ai nostri amministratori periferici.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 19,15 riprende alle ore 19,45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per mercoledì 27 c.m. alle ore 14.
Riprendiamo la discussione relativa agli ordini del giorno sulla sanità.
E' iscritto a parlare il Consigliere Fiumara. Ne ha facoltà.
FIUMARA Grazie, Presidente. In attesa che mi venga recapitato l'ordine del giorno che illustrerò, approfitto dell'occasione per fare alcune considerazioni.
Credo che l'universo-sanità sia ancora tutto da esplorare; è un calderone che bolle a causa del vizio di origine che conosciamo tutti: il vizio di origine della sanità italiana si chiama UU.SS.SS.LL. L'errore è stato quello di voler stravolgere i vecchi ed efficienti - dobbiamo riconoscerlo con coraggio - Consigli di amministrazione degli ospedali con pletoriche assemblee di più Comuni, nelle quali i partiti l'hanno sempre fatta da padrone. Di fatto le assemblee delle UU. SS. SS. LL. sono diventate veri e propri Consigli comunali, politicizzando tutto quanto c'era da politicizzare. Il PSI è d'accordo con chi invoca la possibilità di rivedere globalmente il sistema rigido che oggi, alla prova dei fatti, non regge più.
Dobbiamo riconoscere, se vogliamo essere corretti fino in fondo, che la sanità è in crisi a Torino come in tutta Italia, e che a Torino non è più in crisi che in altri posti. Dobbiamo anche riconoscere che la sanità, per volontà di tutti, è impastata di politica; abbiamo voluto una legge che univa la delicatezza e l'importanza degli ospedali con aspetti socio sanitari ed assistenziali della peggiore specie. Abbiamo voluto tutti ripeto, tutti - creare delle nicchie ai politici trombati.
Le UU.SS.SS.LL., così come esse sono, non hanno più ragione di esistere. Il PSI è pienamente d'accordo con i colleghi Verdi e il collega Cucco quando propongono di sollecitare al Governo un rinnovo della procedura per la nomina degli amministratori straordinari. Alcune considerazioni possono anche dispiacere, ma i fatti sono quelli che sono.
Penso pure che non sia utile e conveniente cercare di giocare sempre a scavalcare qualcuno. Stiamo ai fatti. Credo che con questo giochino di scavalcare qualcuno al massimo ci salveremo l'anima. Voglio leggere l'ordine del giorno che la maggioranza propone all'attenzione del Consiglio regionale: "Il Consiglio regionale del Piemonte dopo approfondito dibattito tenuto nelle sedute del 22 maggio 1992 e del 26 maggio 1992 sui problemi della sanità piemontese, approva l'operato della Giunta e dell'Assessore alla sanità.
Impegna la Giunta a richiedere e fornire: 1) il quadro completo delle consulenze professionali di progettazione edilizia intercorso nelle 63 UU.SS.SS.LL. piemontesi negli ultimi cinque anni: 2) richiedere i dati e le notizie degli ultimi cinque anni inerenti fornitori, progettisti ed imprese per importi superiori a 300 milioni 3) ad istituire la banca dati informatizzata e a pubblicare un elenco degli appalti e dei fornitori 4) ad attivarsi e verificare, per quanto attiene al problema specifico dell'USSL4, tutti gli aspetti inerenti la gestione tecnico-amministrativa e adottare di conseguenza i ì provvedimenti del caso per avviare una nuova modalità gestionale 5) ad illustrare preventivamente i criteri della deliberazione relativa al rinnovo degli amministratori straordinari".
Questo ordine del giorno assorbe quello precedente presentato alla Presidenza.



PRESIDENTE

La Presidenza non aveva neanche avuto il tempo di annunciare l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza, per cui non lo consideriamo ritirato, ma viene presentato in questo momento e verrà subito distribuito in copia. Era stato consegnato, ma non formalmente.
La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO La Lega Nord, trai suoi principi, ha quello secondo il quale i politici di governo o di opposizione devono fare in modo che la Magistratura ordinaria operi a tempo pieno per il controllo, cosa che ho già detto anche in Commissione.
Oggi sembra farlo forse con maggiore facilità e buona volontà. Comunque è possibile che l'Assessore abbia sbagliato a scegliere gli uomini, però io penso che come cosa essenziale ci sia questa: lasciamo che la Magistratura accerti se egli è responsabile o meno, ma è meglio che noi non ci sostituiamo alla Magistratura. Non ne abbiamo il diritto-dovere. Se abbiamo prove dirette a carico o a discarico, facciamo regolari denunce firmate alla Magistratura stessa. Mi pare una cosa ovvia. Le cose ovvie, forse sono sempre quelle più vicine alla verità: non sempre, ma sovente.
Altrimenti, può nascere il sospetto che si faccia del personalismo. Infatti qualcuno ha anche detto: "L'Assessore non è simpatico". La simpatia non deve entrarci assolutamente! Purtroppo il governo regionale non ha un vero potere e tutto questo per la solita causa del centralismo, e sappiamo che quando c'è qualcosa di importante, necessario da decidere, a volte si preferisce scaricarsi dai doveri "perché costretti: bisogna sentire sempre l'imbeccata del centro".
Probabilmente la sanità è stata troppo burocratizzata; tra (altro si è privilegiata forse troppo quella curativa a danno di quella preventiva che si può riassumere sotto la parola igiene. Nell'antica Cina il medico era pagato in proporzione al numero dei sani della sua condotta e quando cominciavano ad esserci dei malati la paga diminuiva; è un criterio un po' radicale, però ha una certa sua logica.
Se osserviamo l'indulgenza colpevole verso tutti gli abusi contro la salute l'inquinamento, droga, alcolismo, tabagismo, prostituzione incontrollata), vediamo che c'è un grosso fondo di verità. Noi siamo indulgentissimi con i vizi, i viziati li premiamo (borse di studio, ecc.) però poi dobbiamo curarli e questo costa caro. Non si è invece, per esempio, incoraggiato abbastanza, come faceva il vecchio Piemonte, il volontariato, che in Piemonte ha avuto campioni come il Cottolengo e moltissimi altri che sarebbe troppo lungo nominare. Se non facciamo perno più sullo spirito, come ho già accennato oggi, del volontariato - la gratificazione di aiutare il prossimo è enorme, è di gran lunga maggiore di quella dei quattrini - e puntiamo invece sulla sola materia dei quattrini la sofferenza sociale non solo dei malati ma collettiva cresce. Ecco perch a volte ci becchiamo con una certa animosità che rassomiglia un pochino all'odio, proprio perché purtroppo certe soddisfazioni morali profonde queste gratificazioni non sono abbastanza valorizzate. Quindi io dico che in queste cose intanto c'è la Magistratura. Che la Magistratura faccia il suo dovere, questo sì, ma noi non siamo la Magistratura. Noi dobbiamo esigere di essere veramente uno Stato federale come i Paesi più civili d'Europa e dell'Occidente: Svizzera, Germania, Austria, USA. Grazie.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, riepilogo la situazione. Sono stati presentati quattro ordini del giorno sulla materia specifica dell'USSL4: n. 366 presentato dai Consiglieri Monticelli, Bosio, Calligaro ed altri n. 367 presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti n. 380 presentato, così come emendato, dai Consiglieri Majorino e Zacchera n. 389, testè letto dal Consigliere Fiumara, presentato dai Consiglieri Fiumara, Picchioni, Rossa, Gallarini, Marchini e Ferrara, che è in distribuzione.
Inoltre, è stato presentato dai Consiglieri Cucco, Segre, Miglio e Giuliano l'ordine del giorno n. 387 che mi pare sia attinente, così come è formulato, alle questioni di carattere generale, direi un po' di cornice della materia sanitaria. E' un ordine del giorno nel quale "si impegna tramite la Commissione consiliare, ad avviare una consultazione con gli amministratori straordinari e i Comitati dei Garanti di tutte le UU.SS.SS.LL., le forze: sindacali ed altri eventuali soggetti interessati in modo da valutare l'operato fino ad ora svolto dagli amministratori in carica nominati dalla Giunta regionale con le delibere del 30/15/1991" Si tratta di una questione di ordine generale che potrebbe essere distribuita per riformativa dei Consiglieri e portata alle prossime valutazioni dei Capigruppo per l'iscrizione all'o.d.g., in quanto è materia che attiene alla sanità, ma non c'è un qualche riferimento all'USSL4, alla quale invece faceva riferimento il dibattito.
La parola al Consigliere Cucco.
CUCCO Ho letto con enorme stupore l'ordine del giorno preparato dalle forze della maggioranza, soprattutto la primissima frase con la quale si tenta di ricondurre a questo ordine del giorno anche il dibattito della scorsa seduta, è veramente improprio. Come è possibile finire oggi in questo modo surrettizio un dibattito che aveva a che fare con questioni completamente diverse? Tant'è vero che questo ordine del giorno della maggioranza riprende 1'80%, se non il 90%, delle proposte concrete contenute negli ordini del giorno della minoranza, senza la parte fondamentale che è quella dell'assunzione di responsabilità da parte dell'Assessore. In quei documenti, a mio avviso, tale fondamento era posto in modo scorretto. Con questo ordine del giorno si continua a girare attorno al problema, perch checché ne dicano il collega Ferrara o il collega Marchini - gli amministratori straordinari li avete votati voi...



(Interruzione del Consigliere Ferrara)



PRESIDENTE

CUCCO



PRESIDENTE

D'accordo, esci.
Non è possibile fare il balletto in questo modo, perché questo ordine del giorno è da balletto. Chiedete alla Giunta di fare delle cose, che peraltro non riuscirà mai a fare. Vorrei inoltre che mi spiegaste effettivamente come è possibile, dopo tutto quello che l'Assessore ha detto, che la Giunta si debba attivare e verificare, per quanto attiene al problema specifico dell'USSL4, tutti gli aspetti inerenti la gestione tecnico-amministrativa e adottare, di conseguenza, i provvedimenti del caso per avviare una nuova modalità gestionale dell'USSL. E le altre UU.SS.SS.LL. cosa fanno? L'USSL4 è extralegge? Collega Marchini, hai letto? Colleghi della maggioranza, avete letto quello che avete scritto? Credo sia un ordine del giorno assolutamente improponibile nella sostanza politica, per cui non partecipo nemmeno ad una votazione di questo tipo. Voterò invece a favore degli altri ordini del giorno, perch evidentemente quello che voi volete sentirvi dire sono soltanto cose di questo tipo e, secondo me, da questo punto di vista forse un'iniziativa concreta e seria per le dimissioni di questo Assessore bisognerà pure assumerla, magari adottando altre forme di dibattito consiliare, visto che queste sono le risposte che arrivano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.
MONTICELLI Evidentemente votiamo a favore del nostro ordine del giorno; voteremo a favore anche dell'ordine del giorno presentato dai colleghi Chiezzi e Maggiorotti e ci asterremo su quello presentato dai colleghi Majorino e Zacchera. Per quanto riguarda l'ordine del giorno presentato poco fa a firma dei Gruppi di maggioranza, faccio mio il rilievo, che non è formale del collega Cucco sul fatto che questo ordine del giorno, in modo del tutto improprio, abbina in un unico giudizio, in un unico elemento conclusivo, il dibattito di oggi con il dibattito che si è svolto venerdì scorso. Si tratta di questioni diverse che andavano - se si voleva essere corretti tenute in ambiti diversi.
Detto questo, vorrei far presente ai colleghi che il dispositivo dell'ordine del giorno proposto dalla maggioranza, tralasciando per un momento la prima frase, come è stato già osservato, recepisce una notevole parte dei punti di merito concreti contenuti nel nostro ordine del giorno ma mi pare anche in quelli di altri Gruppi. Fra l'altro, contiene una cosa nuova che non era presente in questi ordini del giorno: l'impegno ad illustrare preventivamente i criteri della deliberazione relativa al rinnovo degli amministratori straordinari. Cosa nuova anche rispetto all'atteggiamento che fu tenuto dalla Giunta e dalla maggioranza quando la questione venne perla prima volta all'o.d.g. del Consiglio, quando la Giunta si rifiutò in modo pervicace di portare in Consiglio i criteri perché questo fu chiesto e nulla fu fatto.
Quindi, qui c'è un punto, colleghi. Nella prima frase si dice: "Approviamo l'operato della Giunta e dell'Assessore"e successivamente "impegna la Giunta" a fare delle cose per le quali la Giunta si è sempre rifiutata. Perché di questo si tratta; quindi c'è un elemento di totale contraddizione con il quale siamo costretti a fare i conti. Devo dire Presidente, che mi trovo anche in imbarazzo, perché la Giunta, nonostante sia stata interpellata attraverso gli ordini del giorno, nonostante sia stata personalmente sollecitata nella persona del Presidente Brizio ad intervenire oggi sulle nomine di quei due amministratori straordinari visto che l'Assessore aveva tranquillamente glissato sull'argomento, non ha detto una parola e ha continuato a tacere.
Qui c'è chiaramente un problema di irresponsabilità politica, che a questo punto non coinvolge soltanto più (Assessore, ma anche la Giunta nel suo complesso, perché questo documento è una, dimostrazione lampante di irresponsabilità politica. Non si può dire che si approva l'operato della Giunta e dell'Assessore e poi si impegna la Giunta a fare quello che non ha mai fatto, che non ha mai voluto fare e che ancora oggi non ha avuto il coraggio di fare.
Questo è il problema. Per questo, quando si perverrà alla votazione di questo ordine del giorno, il Gruppo PCI-PDS abbandonerà l'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Non si può che lamentare la tristezza con la quale ogni volta finisce un qualsiasi dibattito: che si parli di sanità o di qualsiasi altra cosa regolarmente si finisce con un ordine del giorno che dice tutto e il contrario di tutto.
Secondo me, questo ordine del giorno è improponibile, e faccio una domanda specifica alla Presidenza sulla sua proponibilità: nel momento in cui il Capogruppo del Partito liberale è venuto a dirci che addirittura bisogna fare un filtro preventivo sulle interrogazioni per sapere se attengono o meno alla materia regionale, mi si dica con che criterio e con quali possibilità legislative la Giunta possa attivarsi a "verificare la gestione tecnico-amministrativa di una USSL e a prendere i provvedimenti del caso per avviare una nuova modalità gestionale". Ditemi per favore: cosa vuol dire? Cosa significa che si vuole fare una nuova modalità gestionale? Che si vuole cambiare la legge e non aver più l'amministratore? A questo punto, mi chiedo che possibilità abbia la Giunta di operare sentito quello che ha detto l'Assessore sulla sua incapacità di poter ottenere dalla Giunta uno straccio di collaboratore per poter fare queste cose. Dopodiché, prendo atto che si vuole approvare l'operato della Giunta e dell'Assessore, il che è una contraddizione in termini, perché dopo che l'Assessore ha parlato per 26 minuti dicendo peste e corna della sua Giunta, della sua maggioranza, lamentandosi di non essere stato ascoltato che non gli sono stati dati i mezzi per poter controllare, si approva comunque l'operato della Giunta e dell'Assessore! Ma scusate, o si approva la Giunta o si approva l'Assessore, perché l'Assessore non può riconoscersi in una Giunta e poi criticarla, come ha fatto, nel dibattito di oggi! Vengo al secondo punto. Colleghi della maggioranza, non c'è uno straccio di verità in quello che chiedete! Non mettete neanche i termini in cui le UU.SS.SS.LL. dovrebbero rispondere. E se le UU.SS.SS.LL. non risponderanno a queste cose, come non risponderanno, cosa faremo? Un appalto per istituire la banca dati informatizzata? Perché allora non avete portato avanti le proposte di legge che da mesi sono giacenti in Consiglio (ve ne sono di Rifondazione, del PDS e ve n'è anche una nostra) per avere una mappa dati, cosa su cui siamo tutti d'accordo? Di qui la nostra delusione totale sulla validità dei contributi che vogliamo dare, delle nostre deliberazioni.
Vengo al punto 5) del documento, che dice "illustrare preventivamente i criteri relativi al rinnovo degli amministratori straordinari". Non sapevo che si dovessero rinnovare gli amministratori straordinari, sapevo che erano in scadenza al 30 giugno. Ma ci avete sempre detto e ripetuto che si sarebbe trattato di persone nuove, che si sarebbero seguiti metodi diversi.
FERRARA Infatti si tratta di un rinnovo.
ZACCHERA Così com'è scritto, però, sembra che vengano rinnovati gli stessi amministratori; si dovrebbe parlare di "nomina dei nuovi amministratori straordinari". Bisogna però vedere quanti saranno fuori dalla galera il 30 giugno, questo è un dato di fatto! Delusione profonda, quindi, sull'interesse che può avere all'esterno un dibattito di questo tipo, in cui tutti cerchiamo, più o meno con buona volontà, di portare un contributo e, alla fine, la Giunta, la maggioranza al di là di ogni limite, pur essendo divisa al proprio interno - bastava sentire i commenti di tutti i Consiglieri di maggioranza nei corridoi in queste ore - deve comunque, ovviamente, rimandare, glissare e votare - ve lo votate voi però, certamente io non lo voterò - l'ennesimo ordine del giorno, che è come il ringraziamento sulle colonne funebri dei giornali che non manca mai a seguito di un decesso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.
PICCHIONI Noi abbiamo presentato l'ordine del giorno che è stato testè contestato e criticato. Lo illustro soprattutto respingendo le osservazioni un po' capziose dei colleghi Cucco e Monticelli, perché il discorso della sanità avrebbe dovuto prendere l'intera giornata di venerdì, ove fosse stato possibile, anche se i momenti erano programmati in maniera distinta. Anzi da parte nostra l'Assessore Maccari era stato sollecitato non solamente a rispondere sul merito della questione, cioè sui vari criteri della deliberazione che doveva essere approvata in tale seduta, ma a dare al suo discorso una larga valenza politica di modo che ci fosse già un'anticipazione su tutti i punti emersi dai vari ordini del giorno.
L'Assessore Maccari, invece, si è limitato ad un'illustrazione puntuale e precisa del suo provvedimento; nella replica credo abbia dato invece una sufficiente illustrazione dei mali, più o meno patologici, della sanità piemontese. Pertanto riprendere oggi quel discorso sui temi e i problemi della sanità che sono emersi in quella sede, con le sollecitazioni e con le risposte date dall'Assessore Maccari, mi sembrava opportuno, razionale ed organico, perché non si tratta di due pianeti separati; semmai si tratta di un sistema sanità che nella virulenza dei fatti di oggi e nelle crisi dei fatti diagnosticati ieri presentano una loro continuità. Non credo quindi che ci si possa tanto meravigliare di questo fatto.
Del resto, quando si dice "impegna la Giunta", mentre la Giunta rispetto al passato si è sempre rifiutata, noi prendiamo atto ancora una volta di quanto si dice in questo Consiglio. Probabilmente, dalla caverna si esce uno per volta; noi non siamo usciti per primi, saranno stati altri ad aver fatto il battistrada, ma certamente i discorsi che sono stati fatti, le sollecitazioni, le critiche e i processi non sono rimasti insensibili ad un quadro complessivo nel quale si possono ravvisare ampie convergenze.
Di qui il fatto di avere trovato delle convergenze, per esempio su quanto dice l'ordine del giorno del PDS, del quale non accettiamo il valore provocatorio dell'ultimo comma ("cambiare radicalmente gli indirizzi dell'Assessorato alla sanità assicurando soprattutto una nuova ed affidabile direzione politica della sanità piemontese"), ma del quale vogliamo precisare alcuni punti, per esempio il punto 4), con "attivarsi a verificare tutti gli aspetti inerenti la gestione tecnico-amministrativa e adottare di conseguenza i provvedimenti del caso per avviare una nuova modalità gestionale".
Questo vuol dire che arriveremo alle estreme conseguenze. Come arrivare alle estreme conseguenze significherà anche prendere atto e fare tesoro di tutto quanto si è detto in Consiglio, caro Zacchera, non cercando sempre di fare delle "spadaccinate", perché non ci piace sparare alle nuvole, ma cercando proprio gli elementi concreti che sono stati portati qui, anche con valutazioni storiche corrette (mi pare che il collega Marchini l'abbia fatto molto bene). Noi siamo tutti vittime di un gran Mammouth che è stata la solidarietà nazionale, perché questa legge è stata votata e portata avanti in quel tempo dall'onorevole Tina Anselmi, e siamo tutti figli allora non di un Dio maggiore, ma di un Dio minore! Ricordiamoci le nostre ascendenze, perché è troppo facile giudicare sugli effetti dei fatti.
Il discorso porta di conseguenza all'organizzazione complessiva del sistema, che è assolutamente carente, e alle patologie tante volte criminali che sono condannabili, non solamente a parole, ma condannabili con una vigilanza che noi crediamo non debba conoscere né ferie n moratorie, né da parte della Giunta né da parte dell'Assessorato.
Il quinto punto dice "illustrare preventivamente i criteri della deliberazione relativa al rinnovo degli amministratori straordinari" perché probabilmente arriveremo a questo. Prima di portare all'esame del Consiglio e delle Commissioni competenti i criteri, noi dobbiamo procedere signor Presidente e signor Assessore, ad una disamina severissima imparziale, senza alcuna indulgenza, senza alcuna tolleranza su come è stato esercitato il loro mandato in questo ultimo anno. Non ci deve essere assolutamente alcuna indulgenza, perché se questi fatti possono essere legati a questa o quella congiuntura sfavorevole oppure a questo o quel fatto criminoso, se domani si dovessero perpetrare in scala più vasta tutte le denunce, fatte anche dal Consigliere Zacchera tempo fa, allora certamente non avremmo alcuna possibilità di approvare né l'operato della Giunta né l'operato dell'Assessore alla sanità.
Credo quindi che questo ordine del giorno sia sufficientemente coraggioso, che non eluda assolutamente i problemi, che sia coraggioso anche per il fatto di avere recepito le istanze dell'ordine del giorno del PDS e di altri colleghi, e che infine cerchi di far fare, per quanto è possibile, a questa maggioranza, a questa Giunta, non solamente un esame di coscienza su quanto è stato fatto e su quanto poteva essere fatto, ma soprattutto di far sì che il futuro sia molto meno incerto, molto meno precario, molto meno problematico per quanto concerne la gestione, seppure terribilmente critica e difficile, delle UU.SS.SS.LL. piemontesi.
Per quanto concerne gli altri documenti, ci asterremo sull'ordine del giorno presentato dal PDS, tranne che sull'ultimo comma; per cui, signor Presidente, domandiamo la votazione separata dell'ultimo comma del dispositivo di questo documento. Inoltre, ci asterremo anche sull'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Miglio, Cucco ed altri. Non ho altri ordini del giorno a mie mani.



PRESIDENTE

Quello non è in votazione.
PICCHIONI E' vero. Allora ho a mie mani solo l'ordine del giorno n. 366 eventualmente farò poi una dichiarazione sugli altri documenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta, Brizio. Siamo in fase di dichiarazione di voto, ma probabilmente qualche precisazione legata agli interventi potrebbe essere utile.
La parola dunque al Presidente della Giunta, Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Vorrei fare alcune precisazioni. Io non volevo intervenire, non perch volessi sottrarmi al dibattito, ma perché mi pareva si fosse già in sede di votazione.
La situazione della sanità è talmente grave che non sfugge a nessuno che siamo di fronte ad un problema di portata nazionale. Nei giorni che siamo stati a Roma abbiamo avuto dei contatti con i rappresentanti delle altre Regioni e abbiamo potuto verificare che nella gestione della sanità c'è una situazione pesantissima su tutto il territorio nazionale.
I tagli che sono in corso pregiudicano lo svolgimento regolare dei servizi; tra l'altro, la Regione Piemonte è fortemente impegnata su questo terreno e quanto pubblicato sui giornali è stato visto dai colleghi delle altre Regioni come un grosso sforzo per il contenimento della spesa sanitaria e per il mantenimento dei servizi, anche se con alcune punte polemiche di eccessiva spinta in avanti da parte della nostra Regione. Ci tengo ad affermare questo, perché non si dica che siamo inerti di fronte a questa grave problematica.
Qualcuno ha detto che l'Assessore Maccari lottava contro se stesso qualcun altro ha detto che ha lottato contro la Giunta. In verità l'Assessore Maccari ha dato di sé, della sua posizione, una chiara interpretazione.
Voglio semplicemente dire che, di fronte alla complessità dei problemi è certamente difficile esprimere sempre un atteggiamento lineare e non offrire degli aspetti critici, soprattutto di fronte alla situazione della sanità che, come vediamo tutti, è estremamente complessa e difficile.
Bisogna però distinguere le competenze della Regione, che sono di carattere organizzativo, legislativo e di programmazione; dalle competenze gestionali che non sono della Regione, se non per gli aspetti di competenza della Giunta, come ad esempio la gestione di alcuni servizi diretti (l'Elisoccorso), e non certamente la gestione della sanità da parte delle UU.SS.SS.LL., che è problema diverso.
C'è una richiesta da parte delle Regioni di avere un'azienda, di avere una gestione diretta del servizio sanitario, ma al momento questa situazione non è presente e ci sono dei controlli limitati ed anche modificati dalla recente legislazione. Credo che di questo dobbiamo prendere atto con celerità e con puntualità.
Per quello che riguarda la nomina dei Commissari, noi ci assumiamo la responsabilità politica e, anche se ci sono stati degli errori, bisogna essere molto chiari. Noi ci siamo mossi sul terreno delle indicazioni dei Comitati dei Garanti delle UU.SS.SS.LL., come prevede la legge; abbiamo fatto delle scelte in cinque giorni, come voleva la legge e siamo stati la Regione che ha operato nei termini.
Possiamo anche avere fatto delle scelte sbagliate. Nei due casi specifici, senza fare riferimento a nomi perché non siamo in seduta segreta, per quanto riguarda Nichelino non vi era, a quel momento, alcuna condanna e vi era, invece, un certificato penale perfettamente regolare per quello che riguarda Pinerolo, al momento non avevamo elementi che facessero presumere delle irregolarità future. Noi non possiamo garantire nessuno può garantire per tutte le persone.
CUCCO E' il metodo che non c'è stato.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Il metodo c'è stato, ed è stato quello di scegliere nell'ambito dei Comitati di gestione, come previsto dalla legge.
Il quinto punto dell'ordine del giorno della maggioranza parla dei criteri della deliberazione; è un punto che va letto bene e 'sul quale siamo molto attenti a vedere che cosa succederà. Ho parlato con il Ministro De Lorenzo e con il Presidente Boselli che ci rappresenta in questa fase come Presidente delle Regioni. E' in corso di preparazione un decreto da parte del Ministro De Lorenzo, ma non sappiamo ancora quali saranno le modalità del rinnovo al 30 giugno.
Esistono tre ipotesi di decreto, tra le quali una dà direttamente alla Regione la scelta, senza neanche il passaggio del Comitato dei Garanti un'altra ipotesi attribuisce la continuità a quelli che sono stati nominati.
In ogni caso, faremo tutte le verifiche necessarie e possibili, anche a livello di consuntivo, pur tenendo conto che questi Commissari operano da pochi mesi e quindi non si può dare un giudizio fermo e complessivo. Errare nella scelta delle persone è possibile.
CALLIGARO In questo caso state perseverando! BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Noi siamo comunque impegnati - e ci tengo a dirlo - a fare delle scelte che siano le più nette possibili; proprio per questo consideriamo positivamente il quinto punto dell'ordine del giorno, che riteniamo essere una sollecitazione a trasmettere al Consiglio, con estrema chiarezza, le scelte che, limpidamente, andremo a fare.



PRESIDENTE

Proseguiamo nelle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Colleghe e colleghi, il Gruppo Rifondazione Comunista voterà a favore oltre che del proprio, dell'ordine del giorno presentato dal Gruppo PCI PDS; così non sarà per l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza.
Non mi pare che sia con le analisi, le proposte e il piglio tenuto dall'Assessore in questo dibattito che si uscirà fuori da questa situazione.
La sanità è avvolta un po' nelle tenebre, e l'Assessore non accende nemmeno una pila per vedere cosa sta succedendo. Ha dimostrato, nella sua relazione, un pudore, nel parlare della situazione che si trova a gestire che fa fin arrossire chi lo sente.
Assessore e Giunta, siete chiamati a gestire una situazione nella quale, secondo le ipotesi che sta formulando la Magistratura con gli arresti, vi stanno rubando i soldi da sotto il naso. Queste è il problema che speravo affrontasse l'Assessore; speravo che, di fronte ad una situazione di questo genere, gettasse un estremo allarme - a nome della Giunta e personale - nominasse questo problema e cercasse di individuare metodi e proposte di lavoro per uscirne fuori.
E invece silenzio assoluto! E nel silenzio: "C'è un po' di personale che non lavora", "Ho chiesto qualche funzionario in più e me l'han dato solo ultimamente": non è in questo modo che ne usciamo! Uscirne non è facile, perché la sanità è nelle tenebre.
Continuo a dirlo: non considero l'Assessore Maccari il principe di queste tenebre; è solo un Assessore grigio in mezzo al buio, che non accende nemmeno la pila. Vorrà dire che le pile o i fasci di luce li accenderà la Magistratura e il cono di luce, quando vedremo cosa illumina farà inorridire! Penso che non sia questo il modo di affrontare questo problema. E' un problema complesso. E' un problema che parte dalla struttura della spesa progettazione, appalti. Chi avrà mai consigliato all'Assessore di fare gli appalti-concorso! L'appalto-concorso è quanto di più sgusciante esista: in una situazione perfetta potrebbe andare anche bene, ma l'appalto-concorso si basa su criteri che sono immisurabili, la qualità è difficile misurarla.
Chi mai gli avrà detto queste cose! Così pure i controlli a priori, i controlli di legittimità; Assessore, non perda tempo. Dai controlli di legittimità le deliberazioni risulteranno tutte quante legittime. E poi vi è stata un'altra omissione, Assessore, sulle questioni nostre, di Partiti di Gruppi politici. La questione dell'occupazione dei Partiti, della sanità, esiste o non esiste? Me ne faccio carico io, che non c'entro nulla con il Maria Vittoria. Una parola sul fatto che questo sistema di spartizione del potere, di gestione delle UU.SS.SS.LL. ha creato un'invasione nociva dei Partiti che va eliminata, si poteva anche dire visto che pare che il Maria Vittoria sia una delle USSL su cui il Partito socialista aveva "un'area di influenza", o non è così? Si nominino queste cose, se le si vogliono superare! Non sono da nascondere perché le conosciamo tutti, se si vogliono superare vanno poste. L'opposizione si pu chiedere: ma l'Assessore Maccari, quando non ha inviato gli ispettori al Maria Vittoria, è stato influenzato da questa cosa? Badate bene che questa influenza, che io imputo, può anche non essere negativa, perché si pu benissimo pensare che in apparati vicini al proprio partito uno abbia fiducia. Io non nego questo, nego che il partito sia un fine per tutti noi.
Il partito è uno strumento e bisogna essere sempre più laici nei confronti di questo strumento: per il partito, ho detto la scorsa volta, non è bello fare tutto; ad esempio, non è bello rubare e non è bello non fare i controlli. Di tutto questo non ho sentito nulla. Così non ne usciamo, tutto tace, ci penserà la Magistratura.
L'ordine del giorno della maggioranza va letto in termini politici.
Nella prima parte la maggioranza, di fronte agli attacchi, ha fatto quadrato. Il collega Cucco diceva "succederà così" ed è successo. La maggioranza, di fronte a questo dibattito, ha detto "esistiamo". La maggioranza fa quadrato, difende Giunta e Assessore, non c'è crisi di Giunta. Questo è il primo elemento che l'ordine del giorno segnala: la Giunta e la maggioranza non sono andate in crisi. C'è un rinnovamento della fiducia da parte della maggioranza alla Giunta regionale. Di questo noi prendiamo atto. Hanno fatto quadrato su tutto, anche sulla nomina degli inquisiti, anche sugli errori fatti. Approvano anche gli errori fatti.
La seconda parte dell'ordine del giorno è di tenore diverso, perché in questa parte emerge con chiarezza che molte cose non vanno, che ci sono tante cose che non funzionano. In questa seconda parte dell'ordine del giorno si danno delle direttive di lavoro alla Giunta. Quelle direttive di lavoro che la Giunta fino adesso no ha mai praticato. Evidentemente a qualcuno della maggioranza questo fatto non va più giù e sono state messe nero su bianco alcune linee di indirizzo di lavoro. Queste linee di indirizzo, in parte, sono condivise da noi e in parte sono già state richieste. Forse sono linee di indirizzo un po' improvvisate dal punto di vista della capacità di realizzarle. Infatti in questo ordine del giorno si chiedono delle cose, ma non si dice entro quali tempi, a chi fornire i dati: i dati forniti alla rinfusa non servono a nulla. Non vi siete ricordati che non più tardi della scorsa volta è stato approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta ad istituire l'Osservatorio regionale sugli appalti. E' un Osservatorio regionale a cui si dovrebbero consegnare questi dati per fare in modo di creare un ambiente ostile ai fenomeni di corruzione. Il senso complessivo di questo ordine del giorno, che non posso condividere in alcun modo, è il nesso tra le due parti. E' il nesso tra la riconferma di una fiducia e tutto il nuovo che questa Giunta dovrebbe fare dall'opposizione questo è un nesso che non può essere accettato.
Ritengo che proprio la qualità di governo di questa Giunta sia la causa del malgoverno e di tutto quello che avviene al di sotto del malgoverno e che la fiducia alla Giunta non possa essere in alcun modo rinnovata e collegata a tutte le ipotesi di lavoro che questa Giunta, ritengo, non soddisferà. Comunque, da parte dell'opposizione, staremo dietro alle cose scritte, affinché vengano fatte. Per questo motivo, per contrarietà a questo nesso che configura nella seconda parte addirittura una sorta di "furto senza destrezza" di argomenti usati dall'opposizione, non parteciperò alla votazione di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.
MIGLIO Comincio esprimendo la posizione del nostro Gruppo sull'ordine del giorno presentato dalla maggioranza. Mi voglio riferire in modo specifico appunto 5), dove si propone di illustrare preventivamente i criteri della deliberazione relativa al rinnovo degli amministratori straordinari questione che insieme al Consigliere Cucco ci siamo proposti di mettere all'o.d.g., seppur rinviato alla prossima seduta, perché riteniamo essere una delle questioni essenziali.
Riprendendo quanto scritto proprio in questi giorni da "Il Sole 24 Ore", in poche righe, secondo me, si può percepire qual è il problema che ci troveremo di fronte da qui a pochi giorni e rispetto al quale ci attendiamo che si dia una risposta diversa da quella dell'anno passato. "Il Sole 24 Ore" fa presente che abbiamo ancora a disposizione solo 36 giorni infatti al 30 giugno per gli amministratori straordinari dovrebbe scattare la scadenza del mandato e, in assenza della grande incompiuta, il riferimento è alla legge che dovrebbe riformare il Servizio sanitario nazionale, che non è stata mai promulgata. La proroga degli incarichi - si assicura all'unisono - è inevitabile. La questione diventa quindi quella di valutare il curriculum operativo dei singoli amministratori e defenestrare quanti non supereranno l'esame delle Regioni. Una valutazione proibitiva quella che sarà affidata alle Regioni ed il loro giudizio è destinato in taluni casi ad aprire la guerra tra candidati di opposte bandiere.
La nostra proposta tende a superare questi problemi, che si possono riaprire; con l'ordine del giorno il nostro indirizzo andava verso l'apertura nella collettività: una verifica dell'operato condotto dagli amministratori straordinari, coinvolgendo le forze sociali, così come i garanti, per fare un ragionamento collettivo e poter addivenire alla definizione di una diversa procedura per la nomina dei nuovi amministratori straordinari. Quanto viene proposto con questo ordine del giorno della Giunta ci pare limitativo, perché appunto si limita solo ad una presentazione dei criteri della deliberazione, che per noi è diversa cosa dal formulare, con una compartecipazione rivolta all'esterno che si confronta con tutti i soggetti interessati, e quindi definendole per tempo e preventivamente, le linee guida attraverso le quali poter addivenire a queste scelte. D'altro canto, nell'ordine del giorno della maggioranza il cappello introduttivo per noi diventa elemento non condivisibile, proprio perché alla luce del dibattito che si è tenuto oggi, così come venerdì scorso, si esprime approvazione all'operato della Giunta e dell'Assessore alla sanità. Per noi questa approvazione non sussiste, non può essere quindi condiviso quanto viene detto.
Riteniamo, altresì, che il dibattito non possa concludersi oggi e sia necessario continuare questo ragionamento ed approfondire meglio le questioni sollevate tramite gli ordini del giorno delle opposizioni. Ci può essere possibile, cercando un'altra sede, non solo quella del Consiglio, ma anche la Commissione che riteniamo sia il luogo ideale per poter fare un ragionamento più articolato su tutti i dati che, anche la maggioranza, intende raccogliere, così come espresso dal punto 2) al punto 3). Fare, quindi, un ragionamento più puntuale e compiuto su quanto è accaduto nel pianeta sanità in questi anni. Pertanto, sull'ordine del giorno proposto dalla maggioranza non parteciperemo al voto, proprio perch ravvisiamo questi limiti.
Per quanto riguarda gli altri ordini del giorno proposti dal PDS Rifondazione comunista e MSI-DN ne condividiamo gran parte della formulazione iniziale, laddove si richiama una serie di questioni, sotto gli occhi di tutti in questi giorni, proprio per gli articoli che continuano ad apparire su "La Stampa".
Riteniamo che queste premesse siano un punto di partenza per far capire certe cose all'intera collettività che, in questo momento, riteniamo nutra una profonda sfiducia nei confronti delle amministrazioni, alla luce delle connivenze che sembrano emergere fra gli interessi privati e coloro che avrebbero dovuto fare, proprio per la competenza che avevano assunto in questi anni, l'interesse della collettività.
Quindi, alla luce di quanto viene proposto da questi ordini del giorno con le premesse, le questioni e i problemi sollevati, assumiamo una posizione favorevole e voteremo entrambi gli ordini del giorno presentati dai Gruppi di minoranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.
ROSSA Signor Presidente e colleghi, è già stato detto da altri colleghi che sono intervenuti precedentemente che la maggioranza e, all'interno della maggioranza, il Partito socialista, hanno fatto un grosso sforzo per comprendere le ragioni e le preoccupazioni portate dalle opposizioni che hanno mantenuto un atteggiamento corretto. Non mi riferisco a quelli che chiedevano pregiudizialmente le dimissioni dell'Assessore alla sanità.
Al termine di questo dibattito, che si ricollega a quello precedente abbiamo l'impressione che, al di là di quelle che potevano essere le legittime preoccupazioni, alla base dell'impegno che ha animato la maggior parte dei Gruppi in Consiglio, ci si sia stato un atteggiamento, nei confronti della sanità e dell'Assessore socialista alla sanità, fortemente pregiudiziale ed anche di imbarazzo.
Vista la conclusione alla quale stiamo andando, noto che molti Gruppi si preparano ad abbandonare l'aula; probabilmente ci si aspettava che - il collega Chiezzi lo ha detto poc'anzi - la maggioranza andasse in crisi, ma poiché nessuno ha preso delle distanze desidero sottolineare la convergenza. Non c'era alcun motivo perché la maggioranza andasse in crisi sulla questione della sanità. Credo debba essere dato atto all'Assessore Maccari - all'interno di questa situazione definita da tutti il pianeta sanità, un pianeta in divenire, un pianeta che ha bisogno di andare e di ricollocarsi - di aver portato il peso di una grande responsabilità e di averlo fatto con grande senso di responsabilità; e questo mi sembra debba tornare a suo merito.
Voglio sottolineare la convergenza venutasi a creare all'interno della maggioranza, che riconosce all'Assessore e alla Giunta nel suo insieme il grosso sforzo ed impegno compiuto nel campo della sanità.
Cerchiamo di non fare di tutta l'erba un fascio, perché quando si parte da qualche episodio inelegante, non edificante, non potete coinvolgere tutto l'apparato che ha guidato, sorretto e diretto questa sanità che seppur in mezzo a grandi problemi, ha cercato di rispondere alle molte domande.
Mi sento di dover esprimere un grato saluto alla maggioranza, alla stragrande maggioranza degli operatori della sanità che hanno lavorato per assistere gli ammalati.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

ROSSA



PRESIDENTE

Cari colleghi, è necessario fare un discorso diverso, ovvero vedere come lavoriamo per rinnovare la pubblica amministrazione: questo è quanto voleva dire l'Assessore. Come lavoriamo per rinnovare la pubblica amministrazione è il problema rispetto al quale bisogna vedere come riusciamo a dare soddisfazione alla gente che lavora, smettendo di considerarla solo un numero e dandole il gusto di svolgere bene il proprio mestiere: questo è il grande rischio delle società moderne. Bisogna capire le cose, perché se c'è lassismo o le cose che l'onorevole Costa ha assunto come hobby speciale e che gli hanno dato dei buoni frutti, allora anche queste cose bisognerà indirizzarle lungo un alveo preciso.
Ho l'impressione, cari colleghi delle opposizioni, che vi aspettavate qualche cosa che, realisticamente, non era realizzabile.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

ROSSA



PRESIDENTE

La politica della maggioranza, collega Monticelli, la facciamo noi: voi cercate di fare quella dell'opposizione. Voi, però, vi aspettavate che questa sera la Giunta cadesse in cocci, perché questa sanità, gestita dal socialista Maccari, non avrebbe risposto alle esigenze. Invece, mi sembra che sia il contrario.
Comprendo le posizioni dei Gruppi che si sono lanciati a capofitto nella richiesta di dimissioni dell'Assessore, ma non lo capisco da parte di coloro che vogliono tenere aperto un dialogo a sinistra, che noi socialisti vogliamo perseguire e che perseguiremo con grande tenacia.
Cari amici e compagni del PDS, a voi potrà anche non piacere, ma il nostro sforzo è diretto a stabilire...



(Interruzione dai banchi del PDS: "E voi siete ancora di sinistra?!")



PRESIDENTE

ROSSA



PRESIDENTE

Noi siamo di sinistra! Noi siamo il partito che quest'anno celebrerà i cento anni di storia del socialismo! E voi, che avete fatto un'altra scelta, siete rimasti senza alcun punto di riferimento politico, storico e ideologico, e non avete altra prospettiva che quella del socialismo democratico, che il Partito socialista ha invocato e imboccato da tempo.
Cari compagni ed amici del PDS, è venuto il momento di sciogliere questo interrogativo che vi paralizza, che vi impedisce di rappresentare un discorso positivo che nel Paese e in Piemonte la gente potrebbe anche ascoltare. Ci aspettavamo e ci aspettiamo nel confronto politico all'interno di questo Consiglio, un atteggiamento più vicino e sensibile agli sforzi che il PSI, lungo un indirizzo riformista che ha sempre ispirato la sua azione, sta facendo e intende fare.
L'ordine del giorno ha queste caratteristiche; non si dice che tutto ha funzionato, ma che è stato compiuto un grosso sforzo, e che un ulteriore impegno deve trovarci tutti quanti insieme per dare una svolta, per dare fiducia ad una migliore forma della sanità in Piemonte.
Queste sono le ragioni che il PSI intende sottolineare, in direzione dello sforzo che sta facendo oggi nella sanità, ma in generale nella politica regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino.
RABELLINO Dopo l'intervento del Consigliere Rossa diventa certo difficile riprendere un po' di serietà, che credo opportuna, vista l'importanza degli ordini del giorno in votazione. Ritengo infatti che su alcuni ci sia molto da riflettere, specie su quello della maggioranza: ci sono affermazioni gravissime. Il fatto che la maggioranza approvi una certa linea, mi pare una precisa assunzione di responsabilità; responsabilità che non mi pare imputabile soltanto alla maggioranza, ma ai singoli componenti. Chiedo quindi che su tutti gli ordini del giorno vi sia votazione per appello nominale. E' giusto, a mio avviso, che dal verbale si sappia chi ha votato e come.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini MARCHINI Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il nostro Gruppo voterà in termini molto comprensibili: "no" agli ordini del giorno presentati dai Gruppi di opposizione, e "sì" all'ordine del giorno presentato dalla maggioranza.
Molte delle questioni sollevate da una parte e dall'altra possono essere interessanti; mi pare però che le considerazioni fatte non possano sottrarci dall'obbligo di schierarci in termini di assunzione di responsabilità politica. Se fossi l'unico responsabile della maggioranza non avrei presentato un ordine del giorno; la maggioranza l'ha presentato: io l'ho sottoscritto e lo condivido. In ogni caso, non farò strane acrobazie per appoggiare parte delle cose dette dalla minoranza (anche se le condivido). Votare non significa condividere delle cose, ma l'assunzione di una posizione politica. Oggi c'è stato un durissimo, fermo e frontale attacco nei confronti della Giunta e dell'Assessore; le forze politiche, a mio modo di vedere, si devono porre in termini assolutamente comprensibili senza immaginare di fare propri, magari con un voto di astensione argomenti che fanno comunque parte di un'operazione politica che tendeva a mettere in discussione l'operato dell'Assessore e della Giunta.
Voteremo dunque "sì" al nostro ordine del giorno e "no" a quelli dell'opposizione, che peraltro ringrazio per gli argomenti di merito che ha voluto introdurre nel dibattito.



PRESIDENTE

E' stato richiesto dal Consigliere Rabellino, a nome del suo Gruppo, di procedere alla votazione per appello nominale.
Si proceda pertanto alla votazione per appello nominale dell'ordine del giorno n. 366, presentato dai Consiglieri Monticelli, Bosio, Calligaro ed altri, per il quale è stata richiesta la votazione per parti separate, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte, accertato che l'interpellanza del 3 ottobre 1989, a firma di Consiglieri del Gruppo comunista, che denunciava varie irregolarità riguardanti richieste di pagamento per forniture e prestazioni all'Ospedale Maria Vittoria, in particolare fatture mancanti di ordine, fatture con ordine non firmato, fatture senza delibera del Comitato di gestione per un importo di circa un miliardo e mezzo, e chiedeva se l'ufficio stralcio avesse liquidato i relativi importi, ha avuto la solita burocratica risposta dall'Assessore secondo la quale tutto era in regola ricordato che di fronte a carenze, a continue irregolarità e alle dimissioni dell'allora Presidente del Comitato di gestione, l'Assessore alla sanità, in data 29 maggio 1989, incaricò il Servizio ispettivo dell'Assessorato di svolgere accertamenti presso l'USSL4 di Torino che in realtà si limitò all'Ospedale Amedeo di Savoia tralasciando incredibilmente il presidio ospedaliero Maria Vittoria, da almeno un decennio al centro di numerose inchieste giudiziarie; giudicato che la relazione del Servizio ispettivo, pur riscontrando irregolarità, non fu tale da giustificare un commissariamento e che questo avvenne su richiesta dell'Assessorato al Prefetto nello stesso giorno (12 luglio 1989) in cui, paradossalmente chiese al Sindaco della Città di Torino di sostituire il Presidente dimissionario e intimò al facente funzioni di Presidente dell'USSL4 di effettuare una serie di adempimenti diretti a colmare le lacune più gravi emerse sul piano organizzativo e sanare le irregolarità di gestione entro un determinato periodo di tempo, con un Commissario dello stesso partito che fin dai tempi del Consiglio di amministrazione dell'Ospedale Maria Vittoria occupa una posizione dominante (tant'è che successivamente il Presidente del Comitato digestione e l'amministratore straordinario, con l'aggiunta del Presidente del Comitato dei Garanti, sono risultati tutti dello stesso partito) ribadito che il Servizio ispettivo 'incaricato di un'ispezione presso l'USSL4 di Torino ' fu quindi 'deviato' in modo tale da neppure sfiorare il presidio ospedaliero Maria Vittoria e che le conclusioni furono strumentalizzate e prese a pretesto per commissariare l'USSL. assicurando così, sempre allo stesso partito, una continuità nel controllo dell'USSL4 decisivo proprio nel momento in cui all'Ospedale Amedeo di Savoia venivano assegnati 50 miliardi di lire per investimenti necessari a trasformarlo in centro di riferimento regionale per la lotta all'AIDS; considera, quindi le dichiarazioni di Maccari, secondo cui 7o scandalo all'USSL4 si poteva evitare; prive di qualsiasi fondamento, in quanto l'Assessore, con la sua inerzia e gli indirizzi incongrui, ha semmai avallato politicamente quanto stava accadendo da anni in quella USSL. in nome di una logica di lottizzazione e di occupazione dei centri di potere constata, inoltre, che le dichiarazioni di Maccari sull'USSL4 sono del tutto contraddittorie con il fatto che un anno fa è stato nominato amministratore straordinario dell'USSL di Nichelino il direttore amministrativo dell'USSL4, sospeso dall'incarico e inquisito dalla Magistratura, recentemente condannato per corruzione e abuso in atti d'ufficio, e divenuto, per tale ragione, incompatibile con la carica, e nominato amministratore straordinario dell'USSL di Pinerolo un ex componente del Comitato digestione della stessa USSL4, recentemente arrestato con l'accusa di corruzione preoccupato, altresì, dalle notizie giornalistiche riguardanti la posizione di monopolio assunta dalla società Protecne nelle attività degli studi di fattibilità, della progettazione, della direzione lavori, delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, non solo all'USSL4, ma nell'intera sanità piemontese sottolinea le ripetute richieste avanzate alla Giunta regionale, in Consiglio ed in Commissione, dal principale Gruppo di opposizione, fin dal 14 luglio 1987, di trasparenza negli appalti, mediante una banca dati informatizzata e un bollettino degli appalti e dei fornitori (gli incarichi professionali assegnati, i nomi dei professionisti e degli studi professionali cui vengono affidati progetti, direzione lavori e manutenzioni, i tempi di consegna dei lavori stessi, le società di costruzione, l'ammontare delle spese per le parcelle e le opere); reiterate richieste rimaste del tutto senza risposta in questi anni, impegna la Giunta regionale a fare luce sui rapporti privilegiati di decine di USSL con la società Protecne e a riferirne al Consiglio a fornire al Consiglio, nei tempi più stretti, tutti i dati e le notizie dell'ultimo decennio inerenti fornitori, progettisti ed imprese ad istituire la banca dati informatizzata e a pubblicare un bollettino degli appalti e dei fornitori a cambiare radicalmente gli indirizzi dell'Asses-sorato alla sanità assicurando una nuova e affida-bile direzione politica della sanità piemontese".
Si proceda alla votazione per appello nominale della prima parte dell'ordine del giorno, dall'inizio alle parole "un bollettino degli appalti e dei fornitori".
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 19 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri La prima parte dell'ordine del giorno è respinta.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'ultima parte dell'ordine del giorno, dalle parole "a cambiare radicalmente gli indirizzi dell'Assessorato alla sanità" alla fine.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 19 Consiglieri hanno risposto NO 25 Consiglieri La seconda parte dell'ordine del giorno è respinta.
Si proceda alla votazione dell'ordine del giorno n. 367, presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale venuto a conoscenza del documento redatto dal sindacato CGIL dell'USSL TO IV, diffuso in data 4 settembre 1991, nel quale vengono denunciate gravi inefficienze nella programmazione degli interventi di spesa e nella gestione delle risorse attribuite dalla Giunta regionale su indi-cazione dell'Assessore alla sanità all'USSL TO IV, ed in particolare: a) il Reparto di rianimazione, costruito nel 1980 e presentato pubblicamente come struttura tra le più moderne in Europa e che, per quanto mai attivato pienamente (solo, 5 posti letto sui 9 previsti), poteva essere valutato tra i Servizi più efficienti del presidio ospedaliero, veniva a distanza di dieci anni abbattuto e rifatto ex novo con una nuova ubicazione irrazionale (al primo piano, lontano dal Pronto soccorso ed accessibile solo con ascensore) a tale nuovo reparto è collegata la nuova 'Unità Coronarica ' ubicata tuttavia a parecchia distanza dal reparto di degenza cardiologica: entrambi i nuovi servizi non sono a tutt'oggi ancora operativi in quanto gli ingegneri della USSL TO IV hanno rilevato gravi carenze di progettazione ed esecuzione dei lavori, tali da indurre l'amministratore straordinario della stessa USSL a nominare una supercommissione di tecnici esterni b) il Comitato di Gestione dell'USSL TO IV ha presentato nella primavera del 1990 alle Organizzazioni sindacali il Piano direttore dell'USSL che prevedeva spese per 80 miliardi per l'Ospedale Maria Vittoria; tale piano, tra l'altro, prevede la costruzione di uno stabile per i Servizi generali, comprendente una lavanderia d'emergenza (il lavaggio ordinario verrebbe affidato a ditte esterne) ed una nuova cucina: risultava tuttavia che l'attuale cucina è stata completamente rifatta sia nelle opere murarie sia nelle attrezzature benché ne sia previsto lo smantellamento; analoga decisione contraddittoria è stata presa per la lavanderia, ristrutturata completamente nel 1990 inoltre, la tipografia sita presso l'Ospedale Amedeo di Savoia in locali fatiscenti doveva essere trasferita presso nuovi locali in un prefabbricato, già ultimato: risulta tuttavia che la nuova sede dovrà essere smantellata per effetto del Piano direttore, che prevede che tale area venga utilizzata per altri servizi c) la struttura per handicappati gravi di Corso Svizzera, ultimata da otto anni, è inutilizzata ed in grave degrado per il disinteresse dimostrato dall'USSL TO IV a farsi carico della gestione della struttura che le compete in quanto RSA; d) la RSA di Via Valgioie 37, inaugurata in due occasioni in periodo pre-elettorale, in realtà non è mai decollata per il rifiuto dell'USSL a metter a disposizione il necessario personale sanitario; venuto altresì a conoscenza che la progettazione e ristrutturazione dei due reparti precitati (Rianimazione ed Unità Coronarica) erano state affidate alla ditta Protecne, e che alla stessa società era stata affidata la predisposizione de Piano direttore (con deliberazione n. 506/8b assunta il 29 giugno 1988 dalla maggioranza DC/PLI/PSI dell'allora Comitato di gestione sotto il ricatto politico di crisi posto dal Presidente socialista C. Ferro) preoccupato delle notizie di stampa riguardanti tale società, che riferiscono che la stessa detiene una posizione monopolistica nelle attività di studio di fattibilità, nella progettazione, nella direzione dei lavori, nella manutenzione ordina ria e straordinaria dei presidi delle UU.SS.SS.LL. piemontesi preso inoltre atto che gli sprechi e le inefficienze denunciate nel precitato documento sindacale s sono verificati in un periodo di tempo che vede senza soluzione di continuità, ai vertici dell'USSL-TO-IV personaggi provenienti dalla stesse area politica dell'Assessore alla sanità (dal gennaio 1988, anno di istituzione dell'USSL. a giugno 1991) e che pertanto è evidente l'inerzia l'inefficacia e l'incoerenza delle iniziative di controllo messe in atto dallo stesso Assessore, e di questi esaltate sul quotidiano 'La Stampa affermato che l'Assessore Maccari non può scaricare sull'intero Consiglio comunale di Torino (vedasi 'La Stampa ' del 12 maggio 1992) ogni responsabilità per il mancato rinnovamento de Comitato di gestione dell'USSL-TO-IV, essendo evidentemente questa scelta espressione della logica spartitoria di lottizzazione ed occupazione dei centri di potere di cui Maccari stesso ed i suo partito sono maestri rammentate le ripetute richieste avanzate anche recentemente alla Giunta regionale, in sede di Commissione e di Consiglio, finalizzate a render, trasparenti le procedure di appalto, anche mediante l'istituzione di una banca dati degli appalti, dei fornitori e delle consulenze attivati dalla Regione dagli enti locali, dalle UU.SS.SS.LL. e dalle aziende collegate a tali enti, richiesta rimasta senza concreta risposta in questi anni preso atto con preoccupazione del progressivo e perdurante depotenziamento della struttura dell'Assessorato alla sanità, perseguita nei fatti dall'Assessore, anche mediante lo svuotamento delle funzioni degli uffici, la deresponsabilizzazione dei funzionari e la pratica sempre più diffusa dell'attivazione di consulenze esterne, impegna la Giunta regionale 1) a riferire con urgenza sullo stato di attuazione del vigente Piano socio-sanitario regionale 2) a cambiare radicalmente le modalità di gestione egli indirizzi dell'Assessorato alla sanità, incapace di assicurare anche solo la legittimità degli atti, se non l'efficacia e l'efficienza, della sanità piemontese 3) ad istituire, nell'ambito della IV Commissione, una sottocommissione di indagine per fare piena luce sulle procedure seguite dallo stesso Assessorato e dalle UU.SS.SS.LL. piemontesi nell'attivazione di appalti individuazione di fornitori e consulenti: a questo scopo dovranno essere forniti, in tempi stretti, i dati e le notizie relativi agli ultimi dieci anni 4) ad istituire entro tre mesi, come già da tempo è stato previsto, la banca dati informatizzata sugli appalti, le forniture e le consulenze, e a realizzare entro lo stesso periodo la pubblicazione del bollettino periodico concernente la stessa materia": Propongo di effettuare la votazione per alzata di mano, unicamente come verifica, poiché i numeri già li conosciamo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli, 18 contrari e 5 astensioni.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 380, così come emendato nel corso degli interventi, presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte con riferimento alle vicende che in questi giorni sottolineano un acuto stato di crisi della sanità piemontese e hanno portato all'apertura di numerosi procedimenti penali verso funzionari ed amministratori, nonch alle periodiche dichiarazioni rilasciate dall'Assessore alla sanità che scarica sull'apparato, tecnici e dipendenti, le responsabilità di una situazione sempre più insostenibile ritenuto che in primo luogo vi siano responsabilità politiche a livello statale, ma anche nella conduzione dell'Assessorato nel momento in cui si siano accettate da parte della Giunta pressioni partitiche nella nomina degli amministratori straordinari delle UU.SS.SS.LL. e che tali pressioni si ripercuotono periodicamente - lo comprovano le inchieste giudiziarie in corso - sulle strutture, le assunzioni, gli appalti sottolineato che in questo biennio l'Assessorato alla sanità non ha risposto o risposto con grande ritardo alle periodiche segnalazioni interrogazioni, interpellanze sul funzionamento delle UU.SS.SS.LL. ed in particolare quando sono stati segnalati casi di autentico spreco che vi è aperta contraddizione tra le dichiarazioni dell'Assessore Maccari quando invoca la lotta agli sprechi, ma a cui non seguono accurati accertamenti quando questi vengono segnalati e denunciati che di fatto non risulta operante la legge che nomina tecnici ispettivi nelle UU.SS.SS.LL.; che vi sono incertezze sul controllo degli atti delle UU.SS.SS.LL. e che l'Assessore non ha mai chiarito in Consiglio con quali criteri, metodi e modi di comportamento si voglia concretamente operare per contenere le spese delle UU.SS.SS.LL., effettuare controlli sull'operatività del personale (condividendo con l'Assessore che vi possono essere episodi di cattiva gestione dello stesso) che occorre vincolare, almeno parzialmente, i finanziamenti alle UU.SS.SS.LL. a criteri di rendimento sia dell'utilizzo delle strutture che del personale che nelle razionalizzazioni dei costi e dei tempi per la realizzazione di nuove infrastrutture ritenendo che nel complesso la gestione dell'Assessore vada profondamente mutata invita il Presidente della Giunta a sospendere la delega all'Assessore alla sanità almeno finché non siano chiariti fatti e responsabilità: oggetto in questi giorni delle indagini della Magistratura".
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 43 hanno risposto SI 8 Consiglieri hanno risposto NO 25 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è respinto.



(Il Gruppo PCI-PDS abbandona l'aula)



PRESIDENTE

Passiamo infine alla votazione dell'ordine del giorno n. 389 presentato dai Consiglieri Fiumara, Picchioni, Rossa, Gallarini, Marchini e Ferrara, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte, dopo approfondito dibattito tenuto nelle sedute del 22 maggio 1992 e del 26 maggio 1992 sui problemi della sanità piemontese approva l'operato della Giunta e dell'Assessore alla sanità.
Impegna la Giunta a richiedere e fornire: 1) il quadro completo delle consulenze professiona-li di progettazione edilizia intercorso nelle 63 UU.SS.SS.LL. piemontesi negli ultimi cinque anni 2) richiedere i dati e le notizie degli ultimi cinque anni inerenti fornitori, progettisti ed imprese per importi superiori a 300 milioni 3) ad istituire la banca dati informatizzata e a pubblicare un elenco degli appalti e dei fornitori 4) ad attivarsi e verificare, per quanto attiene al problema specifico della USSL4, tutti gli aspetti inerenti la gestione tecnico-amministrativa e adottare di conseguenza i provvedimenti del caso per avviare una nuova modalità gestionale 5) ad illustrare preventivamente i criteri della deliberazione relativa al rinnovo degli amministratori straordinari".
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 hanno risposto SI 26 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
L'ordine del giorno è approvato.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 21)



< torna indietro